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Trascrizione e impaginazione
a cura di Gabriele Magazzeni
Introduction
1. Une histoire du texte. Les sources des lments de physiologie
2. Mtamorphose des tres, organisation et transformisme .
3. Organes de la vie. Le dbat sur la sensibilit et l'irritabilit de la fibre.
4. Le rejet de la iatromcanique et de la chimiatrie. Diderot devant la tradition
mdicale.
5. Une philosophie pour les sciences de la vie.
6. L'me au corps. Le rle du cerveau: pour une anthropologie matrialiste
naturalise.
Notice bio-bibliographique
Sources
tudes
Critres de cette dition
***
lments de physiologie
PARTIE I - Physiologie. Des tres
1.Vgto-animal
- Diffrence du rgne vgtal et du rgne animal
- Animalisation du vgtal
- Contigut du rgne vgtal et du rgne animal
- Plante-animal
- Animal-plante
- Sexe des plantes
2. Animal
- Sensibilit
- Irritabilit
- Vie
- Mort
- Mouvement animal
- Instinct
- Mouvements volontaires et involontaires
- Gnration des animaux
- Animaux diffrents par leur organisation
- Animaux microscopiques
- Morale des animaux
- Grce, beaut de l'animal
3. Homme
- Raison
- Pense
- me
2. Tissu cellulaire
3. Membranes
4. Graisse
5. Cerveau
6. Nerfs
7. Fluide nerveux
8. Muscles
- Preuves de la contractilit du muscle
9. Cur
10. Sang
11. Veines, artres, vaisseaux lymphatiques
- Vaisseaux lymphatiques
14. Poitrine
15. Voix, parole
16. Estomac
17. Intestins
18. Foie
19. Pancras
20. Rate
21. Membranes et viscres du bas-ventre
22. Reins, Vessie
23. Matrice, et organes de la gnration
- Trompes
- Ovaires
- Vagin
- Clitoris
- Nymphes
- Lvres
- Rgles
- Verge
- Testicules
- Sperme
24. Gnration
- Conception
25. Ftus
PARTIE III - Phnomnes du cerveau
1. Sensation
- Toucher
- Got
- Odorat
- Oue
- Vue
2. Entendement
3. Mmoire
4. Imagination
5. Sommeil
6. Volont
7. Passions
8. Des organes
9. Maladies
Conclusion
APPENDICES
I.
Manuscrit de Ptersbourg (1774)
II.
Notes autographes sur la physiologie
Index Nominum
Index Rerum
Felices quibus ante annos secura malorum
Atque ignara sui per [ludum] elabitur tas (DPV, XVII, p. 516)
Gli "Elementi di fisiologia" sono divisi in tre grandi parti. La prima, "Des tres",
sugli esseri in generale, la seconda,"lments et parties du corps humain", sugli
elementi e parti del corpo umano, e la terza,"Phnomnes du cerveau", sui
fenomeni del cervello, la pi importante ed interessante. Da notare subito qui una
progressione, una forma di scala naturae dinamizzata; si parte dall'essere naturale,
dall'essere organico generale e si arriva al sodo, al vertice di questa scala, all'uomo,
al cervello, quella che oggi viene giustamente riconosciuta come la materia pi
complessa esistente in questo universo, almeno da noi conosciuta. Diderot gi
cosciente di questa complessit e la sua opera una delle prime nella storia della
filosofia a darne rappresentazione cosciente. Dunque, Diderot filosofo della
biologia e della complessit.
Lo schema che segue al prospetto,"Il vitalismo di Diderot negli elementi di
fisiologia", lo schema che ci serve per capire com' articolata questa complessit.
Qualche accenno lo abbiamo gi dato a proposito del "Sogno di D'Alembert";
abbiamo visto la struttura dell'olismo diderottiano che qui prende corpo in maniera
completa, in maniera, dicevo appunto, analitica, scientifica. Non si tratta pi di
sogni, di uscite poetiche e letterarie per stupire o provocare, si tratta, invece, di un
tentativo di sistematizzazione delle conoscenze sul mondo della vita.
Diderot dal 1769 fino alla morte, avvenuta nel 1784, legge soltanto opere di
fisiologia e medicina e qualche cosa dei classici, continua a leggere Seneca,
Epicuro, Epitteto. I classici e i medici contemporanei, questi sono i due poli di
interesse dell'ultimo Diderot. E da questi due grandi poli d'interesse viene fuori
questo schema, questa grande struttura del vitalismo negli Elementi di fisiologia. Il
vitalismo non da intendere come un sistema che postula l'esistenza di un
principio vitale esterno alla macchina, lo abbiamo gi visto, stiamo continuando la
lettura del Sogno. Siamo ad un vitalismo che l'attestato della complessit del
vivente, della macchina vivente, rispetto ai modelli di macchina, che, abbiamo
visto, la scienza del tempo fino a Diderot aveva fornito. Il modello del
meccanicismo era quello della macchina idraulica, la macchina di Cartesio del
"Trattato dell'uomo". Dove la fontana, secondo Cartesio, modellizzava al meglio la
struttura della circolazione degli spiriti vitali ed animali. Qui la macchina organica
si fa molto pi complessa. Ma perch vitalismo? Perch ogni elemento di questa
struttura vivo, vivente.
Al centro dello schema (p. 3: Le vitalisme de Diderot dans les Elments de
physiologie) c' un P1, problema primo: atomo vivente la molecola organica.
Questa una nozione che viene a Diderot da Buffon e da Maupertius. Buffon la
chiamava "molecola organica", Maupertuis la chiamava "particella vivente", ma
s'intende sempre la stessa cosa, l'elemento ultimo costituente il vivente. La
soluzione non originale neanche questa, tratta dai materialisti o forse meglio moralisti
antichi, da Epitteto, da Epicuro. Tendere alla felicit, essendo giusti. La risposta qui
ce l'ha Diderot, nel senso che gli "Elementi di fisiologia" sono uno studio che vuole
dare a conoscere la logica del vivente, la logica di ci che naturale. L'uomo
appartiene a questa logica, in quanto essere naturale. Studiando l'uomo e le sue
passioni, ci accorgiamo che queste possono essere ricondotte ad una sola, che la
passione di essere felice, a questa vanno subordinate tutte le altre. Il dovere dell'
uomo quello di trovare le condizioni giuste per essere felice. Quindi l'antropologia
nuova, laica e materialista, quella che considera l'uomo un essere naturale, la cui
unica finalit terrena quella di trovare la felicit, cosciente della propria finitezza, di
essere per la morte, votato alla morte, comunque condannato od obbligato alla
ricerca della felicit.
[trascrizione di Gabriele Magazzeni]
DENIS DIDEROT
ELEMENTI DI FISIOLOGIA (1774-1784)
AVVERTENZA
Leggendo le opere del barone di Haller il signor X*** 1 ha concepito il progetto di
redigere degli elementi di fisiologia. Durante molti mesi 2 egli ha raccolto ci che gli
parve adatto o essenziale per entrare a far parte di questi Elementi. Le note e gli
estratti erano presi su dei fogli sparsi e isolati. Poich la morte imped al signor X di
portare a termine il suo progetto, di cui non aveva fatto altro che preparare i materiali,
ci siamo creduti in dovere di riunirli in una sola copia. Per quanto incompleti siano e
malgrado il difetto di ordine, che non si potuto omettere, pensiamo che il pubblico
ricever con piacere questi frammenti e che un giorno qualcuno, forse, intraprender,
secondo il piano e le idee del signor X, lopera che egli non ha fatto altro qui che
abbozzare.
FISIOLOGIA
Degli esseri
La natura ha fatto solo un piccolissimo numero di esseri che ha variato allinfinito,
forse un solo essere; dalla combinazione, mistione, dissoluzione del quale tutti gli
altri sono stati formati3 .
Si chiamano esseri contraddittori quelli la cui organizzazione non si accorda con il
resto delluniverso. La natura cieca che li produce, li stermina. La natura non lascia
sussistere che un numero piccolo di esseri che coesistono in maniera sopportabile con
lordine generale [fa sussistere solo i suoi panegiristi].
Gli elementi in molecole sparse, isolate, non hanno alcuna delle propriet della
massa. Il fuoco senza luce e senza calore; lacqua senza umidit e senza elasticit;
laria non nulla di ci che ci si presenta. Ecco 4 perch non creano5 nulla nei corpi in
cui sono combinati con altre sostanze6.
1 Cio Diderot stesso. Questa avvertenza stata scritta verosimilmente da C. de Vandeul, genero di
Diderot.
2 Il termine mesi fuorviante perch Diderot lavor molti anni su questo manoscritto.
3 Questa una tesi che Diderot aveva gi esposto nei Pensieri sullinterpretazione della natura
(1753) quando afferm: sembra che la natura si sia divertita a variare lo stesso meccanismo in una
infinit di maniere diverse.
4 Nelledizione francese ci deve essere un errore di trascrizione.
5 Sono gli elementi a non creare nulla.
6 Questa una dottrina che aveva esposto il suo maestro di chimica, Rouelle.Lui sosteneva che gli
elementi, uniti ad altre sostanze, non possono creare nulla.
Bisogna classificare gli esseri dalla molecola inerte, se ce ne sono, fino alla molecola
vivente, allanimale-pianta, allanimale-microscopico, allanimale e alluomo.
La catena degli esseri non interrotta dalla variet delle forme7.
La forma, spesso, non altro che una maschera che inganna e lanello che sembra
mancare risiede forse in un essere noto al quale i progressi dellanatomia comparata
non hanno ancora potuto assegnare il suo vero posto allinterno di questa catena.
La farfalla verme, bozzolo e farfalla. Leffemeride crisalide durante quattro anni.
La rana comincia dallessere un girino. Quante metamorfosi ci sfuggono ! Ne vedo di
abbastanza rapide: perch non ce ne sarebbero di altre i cui periodi sarebbero pi
lunghi ? Chiss che cosa diventano le molecole insensibili degli animali dopo la loro
morte ?8
La maniera di classificare gli esseri con esattezza non pu dunque essere che il frutto
dei lavori successivi di un gran numero di naturalisti; sar penosa e lenta. Aspettiamo
e non affrettiamoci a dare giudizi.
In natura, ci che chiamiamo durata, non altro che una successione di azioni,
estensione la coesistenza di azioni simultanee: nellintelletto la durata si risolve in
movimenti per astrazione e lestensione si risolve in quiete ma la quiete e il
movimento sono propri solo di un corpo9.
Non posso separare, neanche per astrazione, la localit e la durata dallesistenza:
queste due propriet le sono essenziali.
La vegetazione, la vita o la sensibilit e lanimalizzazione sono tre operazioni
successive. Il regno vegetale potrebbe ben essere ed essere stato la fonte prima del
regno animale ed aver preso la propria forma nel regno minerale e questo emanare
dalla materia universale eterogenea.
Capitolo 1
Vegeto-animale
Che cos una pianta ? Che cos un animale ? una coordinazione di molecole
infinitamente attive, una concatenazione di piccole forze che tutto concorre a
separare10: non dunque da stupirsi che questi esseri passino cos velocemente11.
7 La catena degli esseri era concepita dai neoplatonici e dagli stoici come una struttura
gerarchica, una scala, una catena verticale. Qui abbiamo davanti una orizzontalizzazione e
temporalizzazione di questa catena.
8 Vedete quanti interrogativi
9 Tutto corpo.
10 La considerazione che Diderot ha della morte: tutto concorre a separare queste molecole
infinitamente attive.
11 Da notarsi qui il senso del divenire : non dunque da stupirsi che questi esseri passino cos
velocemente.
e riprende la sua prima forma come fa il tessuto della pelle che a volta a volta si
stende e si restringe. Se si brucia questo glutine18 si griglia come la carne e diffonde
lodore delle materie animali19.
Ci sono delle anguille nella colla di farina, nellaceto, nel grano cariato e nella segale
cornuta. Aprite questi piccoli tumori del grano cariato, chiamati anche galle, grano
verde non maturo, apritele con un piccolo ago ben affilato e ricurvo senza
danneggiarne la cavit interna lasciatevi cadere qualche goccia dacqua e vedrete l
dentro20 alcune anguille grosse, viventi, mosse piene di uova e di piccole anguille.
Sono colossali paragonate a quelle che si trovano nello stesso grano pi adulto,pi
maturo o nel grano cariato ordinario gi secco e nero. Le pi grandi sono le madri, le
si vede rilasciare le loro piccole uova da una parte molto sensibile e non equivoca che
caratterizza perfettamente il loro sesso.
Attraverso la pellicola trasparente di quelle uova si vede la giovane piccola anguilla
che si piega, si ripiega, si muove e infine rompe il suo involucro esce , si muove,
vive, scivola nellacqua .Con le grandi madri se ne vedono anche di pi grandi ancora
e sono i maschi che al fondo del loro corpo hanno un rigonfiamento conico e mobile.
Queste anguille bench secche riprendono movimento e vita se le si umidifica con
una goccia di acqua. Needham ha conosciuto il fenomeno ma non crede che queste
anguille siano degli animali, ne fa infatti quelli che lui chiama degli esseri vitali 21;
Buffon le chiama delle molecole organiche viventi; Fontana invece le chiama proprio
degli animali. Needham vuole che unite o riunite secondo certe leggi queste anguille
formino o degli animali o dei vegetali22.
Questi filetti, o anguille del grano, esaminati da Fontana erano cos secchi, cos fragili
che lurto subito da una goccia di acqua, per quanto leggero fosse, o dalla punta di
un capello le sfarinava riducendole in polvere (io avrei gradito che Fontana le avesse
anche triturate23).
Languilla del grano sclerotizzato si attorciglia per le sue estremit e vive da sette ad
otto settimane se gli si fornisce dellacqua.
Pianta-animale
Il fungo produce allanalisi24 dellalcali volatile segno caratteristico del regno
animale, anche il grano del fungo vivace, si muove, oscilla nellacqua, si agita, evita
18 Diderot sottolinea glutine perch un termine nuovo. Laveva scoperto Giuseppe Bartolomeo
Beccari che fece questa importante scoperta nel 1742 e la comunic nelle Memorie dellaccademia
delle scienze di Bologna.
19 Si osservi come Diderot si appoggia su esperienze di laboratorio per cercare qual il nesso di
continuit tra il vegetale e lanimale e crede di trovarlo nel glutine.
20 Cio dentro al tumore.
21 Esseri intermedi che Needham chiama proprio vegeto-animali.
22 A seconda di come si riuniscono. Allepoca, dunque, cera un dibattito sulla natura di queste
pretese anguille.
23 Per vedere che cosa succedeva.
24 Cio allanalisi chimica.
gli ostacoli e sembra oscillare tra il regno animale e il regno vegetale prima di fissarsi
in questultimo.
La muscipula dionea, una pianta della Carolina, ha le sue foglie stese a terra per
coppie e a cerniera. Queste foglie sono coperte di papille. Se una mosca vi si posa
sopra questa foglia e la sua compagna si richiudono come lostrica sentono e
trattengono la loro preda la succhiano e la gettano fuori soltanto quando ne hanno
esaurito il succo. Ecco una pianta quasi carnivora. Non dubito affatto che allanalisi
non dia come prodotto dellalcali volatile.
Ci sono delle generazioni equivoche25 che emano dal regno animale come vi sono
generazioni equivoche che emanano dal regno vegetale.
Animale-pianta
Gli zoofiti26 hanno solo il sentimento della vita. I polipi di acqua dolce hanno il
sentimento, la vita e la digestione e sono degli animali-pianta 27.Il polipo attorcigliato
tende a riprendere la sua forma prima. Se un filo impedisce di farlo ? Prende il suo
partito, resta e vive rigirato come una pianta.
Adanson28 il primo che si sia accorto del movimento singolare in una pianta
acquatica chiamata Tremella29 riconosce vita e sentimento a questa pianta e di
conseguenza lanimalit: la lascia essere pianta.
Fontana invece ne fa il passaggio dal regno vegetale al regno animale. E secondo lui
al tempo stesso, una pianta ed un vero e proprio animale.
Da dove vengono questi movimenti della Tremella ?30Non n dallacqua, n
dallaria perch si fanno in tutti i sensi nellacqua e nellaria in quiete, e si fanno
anche in senso contrario nellacqua agitata. Uniti o separati i filamenti seguono
direzioni opposte, si agitano accanto a piccoli corpuscoli in quiete.
Da un meccanismo particolare? Non possibile. Un meccanismo particolare fa volare
luccello, nuotare il pesce ma tra questi movimenti e la variet infinita della
spontaneit vi una differenza molto marcata. Ora, questa variet infinita che noi
attribuiamo a degli altri animali alla vita, alla sensibilit, alla spontaneit noi la
vediamo tutta nei filamenti della Tremella e con un carattere particolare, infatti non
c rallentamento n cessazione, n interruzione per mesi per anni di questi
movimenti durano finch la pianta vive e vegeta. La Tremella e i suoi fili sono
25 Equivoche nel senso che non si possono classificare.
26 Ritenuti allepoca animali di acqua dolce.
27 Qui c il riferimento ai polipi di Trembley che hanno la capacit di essere rigenerabili da un
individuo allaltro anche dopo operazioni di dissezionamento, di innesto luno nellaltro.
28 Adanson un botanico francese che collabor all Enciclopedia.
29 La Tremella oggi la chiamiamo Oscillatoria Adansoni, appunto da Adanson. E una specie di
alga che ha la caratteristica dessere costituita da cellule filamentose che, sollecitate dalla luce del
sole, si mettono in movimento.
30 Qui la domanda resta senza risposta perch non si conosceva la struttura cellulare di questo
organismo.
dunque degli animali sensibili e viventi e le sue parti organiche obbediscono dunque
alla sensibilit.
()
La Tremella non affatto una pianta semplice un ammasso di piccole piante o di
filamenti vegetali che uniti insieme formano la pianta che ha questo nome.
Non c nessuno che vedendo questo fenomeno che essa offre e ignorando che i suoi
filamenti sono dei fili di un vegetale non dica subito che quei filamenti sono dei
vermi viventi il dubbio nasce solo quando gli si dice che quei fili sono delle porzioni
di vegetale ma questo dubbio non tarda a svanire.
I fenomeni da aggiungere a questo, quelli della sensitiva31.
Sesso delle piante
Ci sono nelle piante dei luoghi particolari il cui tatto causa lerezione e leffusione
della semenza. Questo luogo non lo stesso in tutte le piante.
Si distinguono le piante maschio, le piante femmine e ve ne sono di ermafrodite.
Nellalbero le radici divengono steli e gli steli divengono delle radici.
Capitolo II
Animale
Lanimale secondo alcuni autori una macchina idraulica32. Quante sciocchezze si
possono dire sulla base di questunica supposizione !
Le leggi del movimento dei corpi rigidi sono ignote infatti non esistono corpi
perfettamente rigidi. Le leggi del movimento dei corpi elastici non sono
maggiormente sicure in quanto non vi sono corpi perfettamente elastici. Le leggi del
31 Qui Diderot come dicesse: aggiungiamo a questo anche i fenomeni che aveva analizzato
Buffon di una pianta chiamata sensitiva. Oggi chiamiamo la Sensitiva, Mimosa pudica, ed una
pianta le cui foglioline alla minima sollecitazione dellacqua o del sole si ripiegano su s stesse. E
un genere di mimosa, dotata di una sorta di sistema nervoso, come un animale, che Buffon porta a
testimonianza della sua tesi della continuit dei regni.
32 Quali sono questi autori ? Cartesio, ma non solo lui. Ci sono anche tutti i cartesiani della scuola
iatromeccanica francese della fine del Seicento. Il riferimento pi particolare di Diderot Murat;
proprio il Murat della rivoluzione francese che era un medico il quale scrisse nel 1762 De lhomme
che Diderot tiene sotto gli occhi e critica sistematicamente. Murat sosteneva che ci che vi di
materiale nelluomo compone una macchina meravigliosa e questa macchina del genere delle
macchine idrauliche (De lhomme tomo I ).Anche Rouelle, il maestro di Diderot, continuava ad
essere fedele a questa metafora e nel suo Corso di chimica leggiamo Il corpo animale una
macchina idraulica Questa per Diderot una semplificazione il cui abuso consiste nel fatto che non
considera i vari livelli di organizzazione di cui composta, ciascuno dei quali obbedisce a un
meccanismo diverso.
movimento dei corpi fluidi sono del tutto precarie 33 e le leggi del movimento dei corpi
sensibili, animati, organizzati, viventi non sono neanche abbozzate.
Colui che nel calcolo di questultima specie di movimenti omettesse la sensibilit 34,
lirritabilit, la vita, la spontaneit non sa quello che fa
Un corpo bruto agisce su di un corpo sensibile, organizzato, animale; questi ne ha la
coscienza o il sentimento dellimpressione e spesso del luogo dellimpressione. E
sollecitato o ferito, vuole o non vuole muoversi. Come ? Secondo quali leggi ?
Sensibilit
La sensibilit una qualit propria dellanimale che lavverte dei rapporti che ci sono
tra lui e tutto ci che lo circonda
Tutte le parti dellanimale non sembrano avere questa qualit 35: solo i nervi
sembrano36 averla per s stessi; le dita lhanno in relazione alle papille nervose.
Le membrane dei nervi37 lhanno accidentalmente. Le aponeurosi, le membrane e i
tendini sono insensibili per lo meno relativamente alla massa38
Sarei tentato di credere che la sensibilit non altra cosa che il movimento della
sostanza animale, il suo corollario; infatti se introduco il torpore, la cessazione del
movimento in un punto, la sensibilit cessa.
La sensibilit del tutto distrutta dallinterposizione di materia sensibile eterogenea39
La mobilit rende la sensibilit pi forte, limmobilit la distrugge del tutto.
La sensibilit pi potente della volont40.
La sensibilit della materia la vita propria degli organi. La prova ne , ed evidente,
che nella vipera scorticata e senza testa, nel tronco dellanguilla ed in altri pesci, nella
biscia dacqua fatta a pezzi, nelle membra separate dal corpo e palpitanti, nella
contrazione del cuore punto c movimento.
Punzecchiate il cuore di un animale vivo41, ha il suo movimento, amputate questo
cuore tagliatelo a pezzi punzecchiate questi pezzi ed avrete lo stesso fenomeno di
33 Sono cio poco rigorose.
34 Per Diderot la sensibilit la capacit recettiva, passiva, di ricevere stimoli. La sensibilit il
tatto, quel tatto organico, generico, che caratterizza ogni organo. Ricordare lequazione sensibilit =
tatto
35 Cio la caratteristica della sensibilit.
36 Qui Diderot si concede il beneficio del dubbio.
37 Cio la parte che avviluppa il nervo.
38 Diderot trae queste considerazioni da Haller.Questi aveva insegnato a Diderot che soltanto le
fibre nervose sono dotate di sensibilit, cio sono suscettibili di ricevere una sensazione gradevole o
dolorosa.Haller aveva fatto degli esperimenti di vivisezione tremendi. Fece una analisi per vedere
quali parti delle fibre organiche erano sensibili e quali erano irritabili. Le parti sensibili erano le
parti nervose ed erano pi o meno sensibili a seconda della quantit di fasci nervosi che conteneva
39 Cio se io interpongo della materia sensibile di altra natura allinterno di un corpo organico
questa sensibilit del tutto viene distrutta.
40 Affermazione fiolosofica. La sensibilit, cio questa capacit di recepire, di essere in grado di
sentire stimoli pi forte della volont di agire.Affermazione materialistica che d atto del primato
del sensibile sul volontario, del passivo sullattivo.
41 Come ha fatto Haller.Questi uomini facevano degli esperimenti che oggi sarebbero impensabili.
movimento spontaneo.Sul campo di battaglia le membra separate dei corpi dei soldati
si agitano come tanti animali vivi, prova che la sensibilit appartiene alla materia
animale; e sono tutte parti sofferenti nellanimale vivo e tutte parti viventi
nellanimale morto.
Non credo nella mancanza assoluta di sensibilit di una parte animale qualsiasi, ogni
parte di animale sensibile42.
Un organo intermedio non sensibile tra due organi sensibili e viventi fermerebbe la
sensazione, diventerebbe nel sistema corpo un corpo estraneo; sarebbe come due
animali uniti da una corda.
Che cosa sarebbe un telaio della manifattura di Lione se loperaio e quella che tiene
larcolaio facessero un tuttuno sensibile con la trama, lordito ed il disegno del
tessuto? Sarebbe un animale simile al ragno che pensa, che vuole, che si nutre , si
riproduce e ordisce la sua tela43
Senza la sensibilit e la legge di continuit e la contestura animale, senza queste due
qualit44 lanimale non pu essere uno. Appena avete supposto la sensibilit continua
ecco che avete la ragione di un infinit di effetti diversi o tatti diversi45.
Vi una infinita variet di urti relativi alla massa, linfinita variet degli urti relativi
alla velocit, linfinita variet di una qualit fisica, linfinita variet degli effetti
combinati di una seconda di una terza di una molteplicit di qualit fisiche e tutti
questi infiniti si combinano ancora con la variet degli organi e forse delle parti
dellanimale. Come! un ostrica potrebbe provare tutte queste sensazioni? No, ma un
numero abbastanza grande di queste sensazioni potrebbe senza contare quelle che
nascono da s stesse e che vengono fuori dal fondo della propria organizzazione.
Ma non ci sono in tutti questi tatti anche degli indiscernibili 46? Molti e ne restano
tuttavia molti di pi di quanti la lingua pi feconda ne pu distinguere 47. Lidioma
offre solo alcuni gradi di paragone per un effetto dato che passa attraverso una serie
ininterrotta dalla minima quantit apprezzabile fino alla sua intensit estrema.
42 Qui Diderot contro Haller il quale invece aveva sostenuto che non tutte le parti degli animali
sono sensibili. Abbiamo che qui Diderot si schiera dalla parte di Bordeu.
43 Ricordiamo qui limmagine del ragno nel Sogno di DAlembert. se noi fossimo un Io capace di
estendere, come un ragno, le sue ragnatele a tutto luniverso saremmo come la mente di Dio perch
sentirei tutto ci che accade nelluniverso.Vedi appendice n5.
44 Cio sensibilit e legge di continuit.
45 Insisto su questo aspetto, vedete dov il meccanicismo neocartesiano di Diderot; neocartesiano
perch la metafora non pi quella della macchina idraulica ma quella del telaio. Il tatto, il
contatto, il fatto che la legge della contestura animale, la sensibilit e la continuit che
caratterizzano il tuttuno dellanimale avvengono per questi tatti differenziati. Per Diderot lorgano,
che viene a far parte dellanimale, si forma attraverso una contestura di tatti, una giustapposizione
di tatti diversi. Questo secondo linsegnamento di Bordeu, medico della scuola di Montpellier,
che aveva attestato il carattere confederativo dellorganismo dove lanimale nientaltro che
il prodotto duna federazione di organi che hanno ciascuno un tatto diverso, una sensibilit
diversa a determinati stimoli .
46 Qui Diderot si riferisce al principio di Leibniz della identit degli indiscernibili.
47 Cio di tatti. Diderot vuol dire che, per quanto ci siano degli indiscernibili, ne restano tanti che
nemmeno la lingua pi feconda pu distinguere.
Prendete lanimale, analizzatelo, toglietegli tutte le sue modificazioni una dopo laltra
e lo ridurrete ad una molecola che avr lunghezza, larghezza, profondit e sensibilit.
Sopprimete la sensibilit, vi rester soltanto la molecola inerte. Ma se cominciate a
sottrarre le tre dimensioni48, la sensibilit sparisce49. Un giorno si arriver a dimostrare
che la sensibilit, ovvero il tatto, un senso comune a tutti gli esseri. Vi sono gi
fenomeni che portano a questo; allora la materia in generale avr cinque o sei
propriet essenziali, la forza morta o la forza viva, la lunghezza, la larghezza, la
profondit, limpenetrabilit e la sensibilit; avrei aggiunto lattrazione se essa non
fosse stata forse una conseguenza del movimento o della forza50.
Irritabilit51
Questa forza di irritabilit diversa da ogni altra forza conosciuta; la vita, la
sensibilit52.Essa propria della fibra molle, si indebolisce e si spegne nella fibra che
si indurisce, pi grande nella fibra unita al corpo che nella fibra che ne separata.
Questa forza non dipende n dalla pesantezza n dalla attrazione n dallelasticit.
Alcuni corpi conservano dopo la morte pi o meno a lungo la loro irritabilit ovvero
la loro vita propria. La loro ultima decomposizione avviene in vermi53.
Il cuore e gli intestini restano irritabili a lungo54.
48 Dello spazio, cio lunghezza, larghezza e profondit.
49 Quindi la sensibilit una propriet fisica che inerisce ai corpi che hanno profondit, larghezza
e lunghezza e dunque i corpi fisici, corpi estesi. Per dirla in breve, senza estensione non c
sensibilit.
50 Qui Diderot si allontana da Buffon e Maupertuis. Non aggiunge tra le propriet elementari della
materia lattrazione perch forse non altro che una conseguenza del moto e della forza.
Lattrazione non quindi una propriet per s.
51 Dopo la sensibilit laltra propriet fondamentale lirritabilit
52 Qui Diderot contraddice Haller. Per Haller sensibilit e irritabilit devono essere tenute
rigorosamente distinte. La sensibilit caratteristica delle fibre nervose, la irritabilit caratteristica
delle fibre muscolari. Questo perch Haller aveva notato, attraverso imponenti apparati
sperimentali, che le parti irritabili, le parti cio delle fibre muscolari, erano capaci di contrattivit
senza dar testimonianza di sensibilit nervosa, senza cio dar prova di dolore o piacere. Quindi
Haller aveva distinto le due forze, lirritabilit e la sensibilit ( cio ci sono parti sensibili e parti
irritabili. Le parti sensibili sono le parti nervose e le parti irritabili sono quelle contrattili che sono le
fibre muscolari). diderot qui dice no, dice la forza dirritabilit [...] la vita, la sensibilit
53 Cio si trasformano in vermi
54 Diderot si riferisce allapparato sperimentale di Haller che aveva portato ad una conclusione
chiara per molti naturalisti e filosofi materialisti del Settecento. Nel 1752 Haller pubblica una
dissertazione importantissima intitolata De partibus corporis humani sensibilibus et irritabilibus in
cui d conto delle proprie esperienze e arriva ad un risultato che Diderot tiene in gran conto proprio
qui e cio lespulsione dellanima immateriale ( intesa come principio vitale) dal governo del
corpo. La separazione assoluta della forza irritabile e della forza sensibile ha questo come risultato.
Se io strappo il cuore da un animale vivo, sono crudele ma lo faccio, e lo metto su un tavolo questo
continua a battere per conto suo, se lo pungo continua ad essere sensibile e dunque quellirritabilit
e quella sensibilit sono dovute ad una forza propria che non dipende da nessun principio esterno.
E una forza interna propria della fibra irritabile.
55 Queste sono esperienze che Diderot ricava da Haller ma anche da altri fisiologi del tempo.
56 Cio lanimale intero
57 Tutti questi attestati sperimentali, col beneficio del dubbio per alcuni, attestano che la materia
organica dotata di una vita propria che non dipende da un principio vitale esterno. Il
vitalismo di Diderot non dipendente, come volevano certi medici animisti-meccanicisti, da
un principio vitale che dallesterno insuffla la vita allorganismo.
58 Cio, non parlo solo del cervello umano.
Fino a che il principio vitale59 non distrutto il freddo pi aspro non sarebbe in grado
di gelare i fluidi dellanimale che vi esposto e neanche di diminuirne sensibilmente
il calore (Questultima asserzione sembra contraddetta dal freddo di Russia)60.
Senza la vita non si spiega nulla n senza la sensibilit n senza nervi viventi e
sensibili.
Senza la vita, nessuna distinzione tra luomo e il suo cadavere 61. Il cervello, o il
cervelletto o i nervi che non sono altro che delle espansioni filamentose e solide
formano un tutto sensibile, continuo, energico e vivente62(...).
Vi sono certamente due vite assolutamente distinte, anche tre.
La vita dellanimale intero.
La vita di ciascuno degli organi.
La vita della molecola.
Lanimale intero vive privato di molte delle sue parti. Dei feti mostruosi sono nati e
sono vissuti per lo meno qualche momento senza testa, degli animali sono vissuti ed
hanno anche adempiuto a tutte le loro funzioni senza cervello o anche con un cervello
ossificato o pietrificato, dei bambini sono vissuti e si sono mossi senza midollo
allungato. Vi sono cento prove della follia degli spiriti animali.
Il cuore, i polmoni, la milza, la mano quasi tutte le parti dell animale vivono un certo
tempo separate dal tutto63. La testa stessa separata dal corpo vede, guarda e vive. Solo
la vita della molecola o la sua sensibilit non cessa mai. E una delle sue qualit
essenziali. La morte si ferma l64.
Delle parti unita al corpo sembrano morire per lo meno in massa, invecchiando la
carne diventa muscolosa, la fibra si indurisce, i muscoli diventano tendinosi, il
tendine sembra avere perso la sua sensibilit, dico sembra perch potrebbe sentire
anchesso senza che lanimale intero lo sapesse. Chi pu assicurare che non c una
infinit di sensazioni che si eccitano e si spengono in quel luogo? Poco a poco il
tendine si indebolisce, si secca, si indurisce, cessa di vivere perlomeno di una vita
comune a tutto il sistema forse non fa che isolarsi, separarsi dalla societ di cui non
condivide pi n le pene65 n i piaceri e alla quale non rende pi nulla66.
59 Questo lunico passo in cui compare il concetto di principio vitale
60 Diderot era stato in Russia.
61 C una specificit propria dei fenomeni vitali che non sono riducibili a i semplici meccanismi
della iatromeccanica di Cartesio.Questi fenomeni vitali hanno la loro specificit
62 Questa grande macchina che non riducibile alle macchine ordinarie del tempo ha come centro
fondamentale il cervello e il cervelletto
63 Questo un attestato sperimentale importante. Quindi certe parti dellanimale possono vivere un
certo tempo separate dal tutto e dunque non c un anima comune che li tiene in vita
64 Lunico elemento che non cessa mai di vivere la molecola
65 Cio dolori
66 Diderot sta facendo qui delle congetture. La vita qualcosa di pi complesso di quanto
losservazione ci possa attestare.
Morte
Nessun stato fisso nel corpo animale: decresce quando non cresce pi. Tutto si
indebolisce, tutto si arrugginisce con let. Il cuore diventa calloso,morte naturale. Ci
sono due stati di morte, uno stato di morte assoluta e uno stato di morte momentanea.
In Per si trova un serpente che disseccato e affumicato si rianima con il vapore
umido e caldo.
Il disseccamento successivo non danneggia sempre lorganizzazione ma il freddo
eccessivo la danneggia perci si pretende che un animale gelato non resusciti pi ( Io
non lo credo).Si potrebbe citare una moltitudine di insetti freddi (gelati almeno in
apparenza) disseccati in cui vi cessazione intera di calore e di movimento e
estinzione totale di sensibilit e che si riporta in vita con degli stimolanti con il calore
e lumidit67. Vi sono anche esempi di uomo nel quale ogni movimento cessato per
un tempo considerevole senza che vi fosse morte assoluta. Stringete fortemente uno
dei filamenti del cervello, un nervo e il suo prolungamento perder il movimento e
non la vita, sussister vivo ma non obbedir pi. Il collegamento naturale o artificiale
sta alle parti inferiori come una catena starebbe ai piedi dellanimale intero.
Non si passa affatto dalla morta assoluta alla vita ma si passa dalla vita ad una morte
momentanea e viceversa.
Ecco un animale che non ha movimento n vita, appena gli si trova un poco di calore
se lo si abbandona in questo stato muore senza dare il minimo segno di vita. Che ne
dunque? Era morto ma suscettibile di vita.
Il bambino corre verso la morte con gli occhi chiusi, luomo stazionario, il
vegliardo vi arriva con il volto girato dallaltra parte. Il bambino non vede affatto
termine alla sua durata, luomo fa finta di dubitare che si muoia, il vegliardo si culla
tremante di una speranza che si rinnova di giorno in giorno.E una crudele scortesia
parlare della morte davanti ad un vecchio.Si onora la vecchiaia ma non la si
ama.Cosa si guadagnerebbe con la propria morte soltanto la cessazione di doveri
penosi che si resttuiscono volentieri di cui non si tarderebbe a consolarsi.E molto
quando non ci si rallegra di ci segretamente. Avevo 66 anni trascorsi quando mi
dicevo queste grandi verit
Una lunga vita dipende da una organizzazione forte ed eguale. Lineguaglianza o una
contraddizione tra le forze degli organi principio di morte. Un petto delicato ed un
carattere violento passa veloce. Un melanconico e infelice passa veloce. Uno spirito
attivo, ardente, penetrante e una macchina fragile, passa veloce.
La natura lascia durare poco gli scontenti, conserva a lungo gli esseri nati con poca
sensibilit con molta fortuna con dei gusti moderati, gli inetti ecc.
67 Anche queste esperienze di morte apparente e di ritorno in vita attestano il fatto che quella che
viene chiamata anima e che dovrebbe essere per definizione immortale pu cadere in uno stato di
morte apparente e ritornare in vita dando quindi conto dellorganicit della propria natura. Se c un
anima, un principio vitale, questo un principio materiale che pu, a seconda dei casi, spegnersi o
rianimarsi.
Movimento animale68
I membri rattrappiti conservano il sentimento, altri, privati del sentimento conservano
il movimento.Il movimento e il sentimento non hanno dunque lo stesso principio?
Animali senza cervello, senza midollo spinale, senza nervi e tuttavia movimento
prodotto.
Tagliate trasversalmente una arteria, se ci inserite il vostro dito lo sentirete stretto.
Due specie di movimenti in una parte animale; uno appartiene allorgano come parte
del tutto, laltro gli appartiene come organo o animale particolare 69.Il primo70
leffetto della sensibilit, dellorganizzazione e della vita; il secondo invece
nervoso, simpatico, proprio della forma e della funzione particolare dellorgano. Il
primo ha luogo solo attraverso la comunicazione con il cervello71, laltro movimento
ha luogo dopo che questa comunicazione stata distrutta72.
Nellanimale c un movimento tonico permanente che la misura della forza e della
salute. Se accresce o decresce pi in una parte che nellaltra, in questo caso c
disordine: se si mantiene o decresce proporzionalmente c armonia; il male si getta
sulle viscere deboli come alla cieca73.
(...)
Istinto
Listinto animale una concatenazione necessaria di movimenti conseguenti
allorganizzazione e alle circostanze per effetto delle quali lanimale esegue senza
alcuna deliberazione, indipendentemente dalla propria esperienza una lunga serie di
operazioni conformi alla sua conservazione. Se questo non potesse accadere
lanimale non potrebbe essere.
Lesperienza sul verme: aspettate che esca, pungetelo, lui si ritorcer e rientrer nella
terra, avr timore di uscire ecc.
Lautore della natura, dicono alcuni metafisici, ha assoggettato gli animali alle sue
leggi: che cosa importa che sia questo grazie allautore della natura o alla loro
organizzazione, e che importa che questa organizzazione sia di un primo architetto o
della causa formatrice generale di tutti gli esseri? Listinto non di meno sussister74
68 Scopo di Diderot dimostrare come questi movimenti animali possono essere assolutamente
indipendenti dalla volont dellanimale.Sono cio dei movimenti determinati dalla natura.
69 Qui c Bordeu. C un movimento doppio, uno che dipende dalla organizzazione (cio dal fatto
che ogni organo del corpo appartiene al tutto) e laltro che appartiene allorgano in quanto organo,
in quanto animale nellanimale.
70 Cio il movimento dellorgano come parte del tutto.
71 Quindi un movimento la cui origine regolata dalla funzione nervosa proveniente dal
cervello.Il movimento che viene allorgano in quanto parte del tutto regolato dala funzione
celebrale
72 Ed , per esempio, il movimento del cuore una volta strappato;cuore che continua a battere
73 Ancora una volta, le propriet che caratterizzano la vita dun essere meccanico sono meccaniche
Listinto guida meglio lanimale che luomo. Nellanimale listinto puro mentre
nelluomo sviato dalla sua ragione e dai suoi lumi.
Le cose abituali si fanno talvolta meglio senza riflessione che con la riflessione. Vale
lo stesso per una serie di azioni conseguenti allorganizzazione e al benessere: meno
ci si pensa e meglio le si fa.
(...)
Movimenti volontari e involontari
Si distinguono dei movimenti volontari e dei movimenti involontari.Spieghiamo con
chiarezza ci che vi di vero in questa distinzione.Il cuore batte sia che lanimale vi
acconsente sia che non vi acconsente; io ho fame, ho davanti a me degli alimenti,
stendo il braccio per prenderli perch voglio prenderli; e un movimento consentito o
volontario ma il consenso o non libero?
Il principio di questo movimento nascosto a noi ma, quale ne sia la causa, questa
causa messa in azione da un impulso qualsivoglia interno o esterno allanimale75.
La differenza tra lanimale o la macchina di carne e la macchina di ferro e legno,
delluomo o del cane e del pendolo sta nel fatto che in questultima 76 tutti i movimenti
necessari non sono accompagnati n da coscienza n da volont mentre nella prima 77i
movimenti altrettanto necessari78 sono accompagnati da coscienza e volont.
I movimenti volontari non lo sono sempre. Io stendo involontariamente il mio braccio
nellavvicinarsi di un oggetto da cui sono minacciato, in una caduta porto la mia
mano in avanti mentre laltra si slancia involontariamente indietro,io sono
alternativamente o cesso di essere il padrone delle mie palpebre. Il movimento
dellorgano della generazione sollecitato talvolta con successo, talvolta inutilmente;
il movimento di sollecitazione volontario, il movimento conseguente dellorgano
non lo . Il movimento della deglutizione sollecitato talvolta senza effetto.
Oltre ai movimenti chiamati volontari e involontari nellanimale se ne eseguono
alcuni che hanno un carattere particolare: quello di prodursi suo malgrado.
Chiamerei quindi i primi volontari, i secondi spontanei e i terzi non volontari naturali
e tutti gli altri movimenti violenti79.
(...)
Generazione degli animali
74 A noi non interessa quale sia la causa.Che sia la generazione dovuta ad un atto creatore
originario di un architetto del mondo, Dio, o che sia il prodotto di una forza, che lorganizzazione,
nondimeno listinto sussister
75 Il movimento del braccio volontario ma il movimento che mi spinge alla ricerca degli alimenti
non libero perch un movimento determinato dalla macchina organica
76 Cio nella macchina di ferro e legno
77 Cio nella macchina di carne
78 Cio non legati alla libert, ma necessitati dalla natura della macchina
79 Quel che conta notare che nessuno, ripeto nessuno, di questi movimenti libero.Intendendo
per libert, il libero abitrio, libert incondizionata per intenderci
86 Lipotesi che fa Diderot quella del prototipo. Buffon aveva postulato questo: la lunga scala
della natura che vediamo sotto gli occhi orizzontale e un prototipo di tutti gli animali ha
generato, per mutazioni successive, tutti gli altri.
87 E uno dei fondatori dellanatomia comparata.
88 Cio, c un lasso di tempo eterno ipotetico dopo il quale i colori la forma sembra conservare
uno stato stazionario ma in realt questo stato solo apparente. E qui ricordiamo il sofisma
delleffimero nel Sogno. Vedi appendice n2.
89 Cio, lindividuo mostruoso
90 La differenza specifica tra animale e animale non una differenza ontologica ma una
differenza legata allorganizzazione.
Gli animali hanno una morale? La loro condotta durante lincubazione sembra
difficile da spiegare meccanicamente: ma mi si insegna allora come la giovane
rondine fa il suo nido e io spiegher tutte le azioni che appartengono alluomo non
sperimentato, alluomo animale91.
E la natura saggia, pura, semplice che da sola agisce negli animali, se vi si
mescolasse della riflessione rovinerebbe o perfezionerebbe tutto92.
Con la natura e il bisogno il ragno diventato un buon orditore di tele. La rondine un
eccellente architetto ma siccome la riflessione qui non si mescola, perch sono
guidate sempre entrambe da questi due padroni 93, esse 94non saranno mai n pi n
meno abili di quello che sono95
La formazione del nido della rondine non forse altro che ...(problemi di
registrazione)
La pecora trasmette il terrore del lupo allagnello; la gallina al pulcino, quello dello
sparviero; questo tanto vero che quando lanimale non ha mai visto un altro animale
non mai temuto n dalla madre n dal piccolo (Bouganville e i viaggiatori delle
isole disabitate). Passa96 quindi certamente dalla madre al piccolo, che per lungo
tempo ha fatto tuttuno con lei, per disposizioni organiche di cui oggi impossibile
ben conoscere tutta la potenza.
CAPITOLO III97
Luomo
La caratteristica delluomo il suo cervello e non lorganizzazione esteriore degli
organi.
91 Luomo animale e la rondine che fa il suo nido rispondono alle stesse leggi. La rondine che
costruisce il proprio nido e che quindi si sacrifica per la propria prole, che si lascia ammazzare per
proteggere i suoi piccoli; queste azioni sono difficili da spiegare meccanicamente.
92 Luomo ha la caratteristica di perfezionarsi e la sua perfettibilit dipende dalla debolezza
dei suoi sensi rispetto agli altri animali. Dalla debolezza dei sensi e dal predominare nelluomo
di un istinto chiamato ragione. La ragione delluomo non una propriet metafisica ma il
prodotto dellorganizzazione che nelluomo si sviluppa ad un livello che non riscontriamo
negli altri animali. Questa ragione fa s che luomo sia un essere perfettibile. Perfezionerebbe
tutto perch in luogo di un nido costruirebbe qualcosa di meglio.
93 Cio, la natura e il bisogno
94 Cio, la rondine e il ragno
95 Quindi non si perfezioneranno mai. Dunque, la rondine fa il nido come lo faceva cento milioni
di anni fa idem il ragno
96 Cio, il terrore
97 E il capitolo pi importante ed diviso in tre parti pi un paragrafo introduttivo. Le tre parti
sono: ragione, pensiero e anima
Lintermediario tra luomo e gli altri animali la scimmia 98.Ho visto un uomo
scimmia, non pensava pi di una scimmia, imitava come fa la scimmia, era cattivo
come una scimmia, non parlava ma gettava grida come fa la scimmia, si agitava
senza posa come una scimmia [era nelle sue idee incoerente come la scimmia] si
arrabbiava, si calmava, era senza pudore come la scimmia99
Non c animale nel quale la fisionomia sia pi varia che luomo. Quando i vecchi
umani hanno (problemi di registrazione) ..., le loro rughe sono come i tratti profondi
dello scalpello del tempo, che ha reso con forza limmagine di una passione che non
esiste pi. Luomo senza fisionomia non nulla. Colui che ha la fisionomia di un
uomo dabbene forse lo , colui che ha laria vile e cattiva lo sempre. Luomo di
spirito pu avere laria dello sciocco, lo sciocco non ha mai laria di un uomo di
spirito.
(...)
Luomo sano non conosce tutte le sue forze; dico altrettanto delluomo tranquillo;
nel disordine che tutte le forze della macchina sono cospiranti insieme e nello stato
sano e tranquillo agiscono invece isolate (...).
Non c nessuno che riflettendo un poco non si accorga che la testa la sede del
pensiero
Ragione
La ragione ovvero listinto delluomo determinata dalla sua organizzazione e dalle
disposizioni i gusti, le attitudini che la madre comunica al figlio che durante nove
mesi ha fatto una cosa sola con lei.
La perfettibilit delluomo nasce dalla debolezza degli altri sensi, nessuno dei quali
predomina sullorgano della ragione; se luomo avesse il naso del cane fiuterebbe
sempre, se avesse locchio dellaquila non smetterebbe mai di guardare, se avesse
lorecchio della talpa sarebbe un essere ascoltante.
A questo proposito si fanno di solito due supposizioni assurde, da una di queste due
supposizioni assurde si deducono poi delle difficolt insormontabili. Una di queste
che si suppone che vi sia sulla faccia della Terra un essere, un animale, che sia stato
da tutta leternit quello che attualmente 100. Laltra che non vi sia alcuna
differenza tra luomo che uscirebbe dalla mano di un Creatore e il bambino che esce
dal ventre della madre.
Non vi nessun pensatore profondo, nessuna immaginazione ardente che non siano
soggette a momentanee catalessi101.Un idea singolare si presenta, un rapporto strano
distrae ed ecco che ho perso la testa, ritorno da quella situazione come da un sogno e
chiedo ai miei uditori dove ero rimasto?
98 Qui notevole perch altri naturalisti come Linneo e Buffon, che sono tra laltro tra le fonti di
Diderot, avevano collocato luomo, nella scala della natura, tra i quadrupedi.
99 Pare che fosse un selvaggio che aveva portato in europa Bougainville
100 Cio, lipotesi della immutabilit delle specie
101 Cio, perdite di conoscenza
Che dicevo? Talvolta si segue il proprio proposito di parola come se nulla lavesse
interrotto.Lo testimonia il predicatore olandese102
Le facolt delluomo si perdono definitivamente come pure si possono perdere
momentaneamente, la stessa causa il cui effetto dura o cessa.Esempio preso da
stanchezza, da malattia, da convalescenza, dalla passione, dallebrezza, dal sonno
ecco che luomo di volta in volta ingegnoso o stupido, paziente o collerico, mai lo
stesso; pi costante tra gli uomini colui che cambia di pi.
Se sapessimo trasmettere la febbre sapremmo rendere luomo saggio o
folle,potremmo dare lo spirito agli sciocchi, gli esempi di uomini idioti nello stato di
salute e pieni di vivacit, di spirito di eloquenza durante la febbre non sono rari.Il
fatto che tutti i talenti che presuppone lentusiasmo si avvicinano alla follia.Il fatto
che lentusiasmo103 una specie di febbre.
Guardate quel giovane scultore con lo scalpello in mano davanti al suo trespolo e la
sua creta. Gli occhi sono ardenti i movimenti sono pronti ed al tempo stesso tremanti,
sospira, ansima, il sudore gli cola dalla fronte, contraffa col viso la passione che
vuole rendere nella statua, alza gli occhi al cielo, inclina la testa su una delle spalle
sul punto di svenire; se la collera digrigna i denti, se la tenerezza si abbandona, se
la disperazione i suoi tratti si allungano, la sua bocca si socchiude, le sue membra si
irrigidiscono; se il disprezzo il labbro superiore si solleva, se lironia, sorride
malignamente, gli tasto il polso ed ha la febbre
Il pensiero
In uno stato di salute perfetta in cui non v alcuna sensazione predominante che
faccia discernere una parte del corpo, condizione che ogni uomo ha provato qualche
volta, luomo esiste soltanto in un punto del cervello, tutto nel luogo del suo
pensiero104.Forse esaminando pi da vicino si troverebbe che triste o felice, nel dolore
o nel piacere sempre tutto nel luogo della sensazione. E solo un occhio quando
vede o piuttosto quando guarda un naso quando fiuta una sola piccola porzione di
dito quando tocca ma questa osservazione difficile e meno facile a verificare con
esperienze fatte appositamente che non con il ricordo di ci che accaduto in noi
quando siamo stati tutti interi nelluso di qualcuno dei nostri sensi
Per caso si pensa quando si solleticati con forza? Forse si pensa nel godimento
dellunione dei sessi? Si pensa quando si vivamente colpiti dalla poesia, dalla
musica o dalla pittura? Si pensa quando si vede il proprio figlio in pericolo? Si pensa
quando si in mezzo ad una battaglia? Quante circostanze in cui se vi si domandasse
102 Riporta il caso di un predicatore olandese che ad un certo punto perde il filo del suo discorso,
inizia a cantare un salmo, tutto il popolo dei fedeli lo segue poi riprende il suo discorso come se
nulla fosse e poi dimentica tutto. Diderot aveva assistito a questa scena quando viaggi in Olanda.
103 Cio lentusiasmo del genio. La ragione si pu perdere; la ragione non uno stato definitivo
104 Il pensiero questa concentrazione delluomo tutto in un punto del cervello. Qui evidente
linfluenza di Cartesio: Dov che ci accorgiamo che siamo res cogitans? Nel momento in cui
concentriamo la mente in operazioni intellettuali.
perch non avete fatto questo, perch non avete detto questo, voi rispondereste che
io non ero l105.
Anima
Un uomo abile ha iniziato la sua opera con queste parole Luomo, come ogni
animale, composto da due sostanze distinte, lanima e il corpo;se qualcuno nega
questa proposizione non per lui che io scrivo 106. Io ho pensato di chiudere il libro,
perch se ammetto una volta per tutte che queste due sostanze sono distinte lautore
non ha pi nulla da insegnarmi
Quella che lui chiama anima non sa cos e meno ancora sa come quelle due sostanze
sono unite e neppure come agiscono luna sullaltra.
Il corpo produrrebbe tutto ci che produce senzanima, questo non infinitamente
difficile da dimostrare. Lazione presunta di un anima sul corpo lo molto di pi.
Lanima, secondo gli stahliani107, una sostanza immateriale, la causa di tutti i
movimenti del corpo il quale non altro che una macchina idraulica priva di ogni
attivit in nulla diversa da ogni altra macchina fatta di materia inanimata, la
fabbricazione stessa del corpo e lesercizio di tutte le sue funzioni vitali sono opera
dellanima che sa tutto ma che non sempre attenta a tutto, nascosta nel sogno,
capricciosa, lunatica, negligente, pigra, disperata, timorosa, capace per sua natura di
fare del bene o di fare del male, di abbreviare o di allungare la vita. Lanima infine
la causa dei movimenti volontari di cui essa ha coscienza, dei movimenti involontari
senza essere cosciente, azione dellanima forzata o azione ragionata108
Ma il movimento dopo la morte da dove viene? Invano si dir che lanima ha un
commercio molto stretto con il corpo, questo non fa che aumentare la nostra sorpesa e
le nostre difficolt
Questo commercio tale che alloccasione dei desideri dellanima si dice che essa
ecciter i movimenti del corpo e che alloccasione dei movimenti del corpo si
ecciteranno i desideri dellanima infatti la reciprocit della loro azione
dimostrata109
Ma i fenomeni dellunione dellanima con il corpo sono gli stessi in tutti gli uomini.
Come possibile questo se lanima e il corpo sono due sostanze eterogenee?110
Secondo la definizione che ci viene data delle due sostanze queste sono
essenzialmente incompatibili. Quale legame ci pu dunque essere tra queste? C
105 Cio, in quel caso io non ero pensante.
106 Qui Diderot si riferisce allopera di Marat De lHomme.
107 Georg Ernst Stahl un medico della fine del Seicento che era un critico di Cartesio ed il
fondatore della scuola animista in medicina. Supponeva che tutte le azioni che riguardano il corpo e
lanima fossero dovute alla presenza dellanima del mondo che interviene nelle azioni del corpo
attraverso una forma di occasionalismo .
108 Questo passo tratto da De lHomme di Marat.
109 Sempre dal De lHomme.
110 La difficolt cartesiana.
qualcosa di pi assurdo dellunione di due esseri luno dei quali non costituito di
parti e non occupa alcuno spazio? Vi qualcosa di pi assurdo dellazione di un
essere su di un altro senza contatto?
Se vi fosse un anima111 nel corpo e se essa comandasse e dirigesse i movimenti del
corpo bisognerebbe che questanima conoscesse perfettamente lanatomia e la
fisiologia di questo domicilio. Peccato! Questa povera monade perfettamente
ignorante, come la vediamo nel bambino che nasce e nellanimale che muore che
ancora ben ignorante
La vita resta negli organi separati dal corpo. Dov lanima allora? Che diventa la sua
unit, la sua indivisibilit?
Una legatura sui nervi impedisce ogni sentimento, ogni movimento: una legatura pu
dunque separare lanima dal corpo e la legatura tolta pu far rinascere il
collegamento. Una legatura che intercetta il legame di un essere corporeo con un
essere corporeo questo si capisce ma una legatura che intercetta il legame tra un
essere corporeo e un essere spirituale, c bisogno di ben altro che della penetrazione
dellintelligenza per comprendere questo.
Perch non considerare, la sensibilit, la vita, il movimento come altrettante propriet
della materia visto che queste qualit si trovano in ciascuna piccola particella di
carne?
Un uomo cade in una profonda malinconia che lo conduce alla stupidit. Questa
stupidit dura quarantanni e qualche giorno prima della morte questuomo ritorna
allo stato della ragione, ha realizzato il sogno di Epimenide. Che cosa ha fatto durante
questo lungo intervallo la sua anima? Questanima ha dormito.
Nella catalessi in cui lanimale ridotto allo stato puramente sensibile, che diventa
questo preteso commercio dellanima con il corpo?
(...)
Lanima, se questo meccanismo esiste, molto subalterno 112.La sua potenza minima
rispetto a quella del dolore, del piacere, delle passioni....Che cosa pu lanima 113 nella
febbre e nellebbrezza?
Qualunque idea se ne abbia necessariamente un essere mobile, esteso, sensibile e
composto. Si affatica come il corpo, si riposa come il corpo, perde la sua autorit sul
corpo114 (problemi di registrazione: comme le corps perd la sienne sur lui).
Non si ha la coscienza del principio della ragione o dellanima se non come si ha la
coscienza della propria esistenza, dellesistenza del proprio piede, della propria mano,
del freddo, del caldo, del dolore, del piacere, e fatta astrazione di tutte queste qualit
non c pi anima.
Forse lanima gaia, triste, collerica, tenera, dissimulata, voluttuosa? Non nulla di
tutto questo senza il corpo, sfido chiunque a spiegarmelo senza il corpo.
111 Cio, un anima spirituale.
112 Subalterno a che cosa? Alle forze corporee.
113 Anima intesa qui in senso cartesiano. Che ne del pensiero nello stato di ebbrezza e di febbre?
114 Per Diderot lanima distinta dal corpo ma corporea. E semplicemente un grado pi
alto del corpo
III PARTE123
Fenomeni del cervello
Cap. 1
Sensazione
Ogni modo dessere dellanima che ne ha la coscienza, produce in s stessa,
attraverso le proprie operazioni o con un cambiamento nel sistema nervoso, delle
sensazioni. Sentire vivere124
Quando il cambiamento nel sistema nervoso viene dai corpi che ci circondano e che
operano sui nostri organi limpressione , a seconda dellorgano colpito, o gusto o
odorato o visione o suono o tatto125
Il tatto126
Se limpressione agisce sulla pelle, la sensazione del tatto. Non c nessun luogo
sulla pelle che non sia sensibile.
(...)
Il gusto127
Limpressione del movimento che si fa sulle papille della lingua la sensazione del
gusto128.
123 Saltiamo la II parte, che verte sugli elementi e le parti del corpo umano, e la saltiamo perch
tratta quasi integralmente, parola per parola, dagli Elementi di fisiologia di von Haller. L Diderot
aggiunge anche qualcosa di proprio ma non questa la sede adatta per analizzare tali cose. La terza
parte sviluppa la fine della prima parte.
124 Qui Diderot aderisce completamente ai postulati del sensismo e dellempirismo di Locke e di
Condillac che sono i suoi modelli di giovent. Sono i vecchi modelli da cui lui sempre partito. La
vita sensibile e i fenomeni del cervello dipendono dalla sensazione.
125 Qualunque sia la forma che prende lessere dellanima sensazione. Questa sensazione si
articola organicamente attraverso i cinque sensi.
126 Abbiamo visto nel Sogno che il tatto il termine teorico con cui Diderot raccoglie tutti i modi
della sensazione. Vedi appendice n4.
127 Anche il gusto una forma di tatto.
128 Quindi il gusto una forma di tatto che avviene attraverso la lingua.
(...)
Ludito129
(...)130
La vista131
(...)132
Esame sperimentale della maniera in cui si compie la sensazione dellocchio su di
un albero e come lanima ha un idea dellalbero133
Il campo dellocchio abbraccia una parte dellalbero, se locchio non reitera questa
esperienza non conoscer lalbero. Se la posizione abbracciata nelle seconda
esperienza dal campo dellocchio non si lega alla porzione abbracciata nella prima, in
modo che una parte di ci che ho visto si unisce ad una parte di ci che ho gi visto in
precedenza, si potranno tranquillamente moltiplicare le esperienze ma non si sar
abbracciato lintero albero134.
Per avere questa nozione esatta e delle parti e dellinsieme necessario che
limmaginazione135 se le dipinga come un tutto nellintelletto e che io 136ne provi la
129 Vale lo stesso discorso: un tatto che si esercita attraverso le cartilagini e le ossa interne delle
orecchie.
130 Il tatto una sensazione generica che si specifica e si complessifica man mano che procede
verso gradi pi alti. Ci sono sensi, dice Diderot, pi filosofi. La vista il senso filosofo per
eccellenza , il senso nel quale il tatto si talmente rarefatto della sua consistenza sensibile,
organica, che diventato qualche cosa che ci fa dire che lanima.
131 Lo spazio dedicato alla vista cinque volte maggiore dello spazio dedicato agli altri sensi. Far
una cernita dei passaggi pi significativi dedicati alla vista.
132 Diderot comincia descrivendo la struttura fisica dellocchio. E una descrizione pi lunga di
quella degli altri organi di senso, perch locchio, dice Diderot, lorgano di senso pi complesso
( In questo Diderot segue Haller). A partire da un certo momento, dopo aver dato questa descrizione
dettagliata, Diderot parte con un analisi della funzione cognitiva della vista: cosa la vista apporta, in
termini di conoscenza, all anima?
133 Si tratta di un sottoparagrafo allinterno del paragrafo vista.C il problema del passaggio dalla
sensazione di un oggetto, un albero, sullocchio, allidea che lanima si fa dellalbero
134 Primo punto fondamentale: loperazione dellanima sulla sensazione quella di unire le
diverse serie di percezioni successive, discrete, per formare, allinterno di un sensorio materiale,
lidea, che nientaltro che la sintesi di pi percezioni discrete dellocchio.
135 Qui interviene una facolt superiore: limmaginazione. Abbiamo dunque la vista come mezzo,
come una specie di strumento ottico che recepisce le sensazioni dal mondo esterno, e poi, una volta
immagazzinate queste sensazioni, necessario che limmaginazione se le dipinga nellintelletto.
136 Questo io che cos?
sensazione come se lalbero fosse presente137e se si esamina bene quello che accade
nellintelletto quando si vuole percepire lalbero come un intero si procede allinterno
di s come si procede allesterno, per campi pi o meno estesi che sconfinano
successivamente gli uni sugli altri e che si percorre con un estrema rapidit, con una
rapidit tanto grande che ci si persuade di vedere dentro di s tutto lalbero insieme
come ci si persuade che si visto tutto insieme fuori di s, cosa che non vera n
nelluno n nellaltro caso138.
Bisogna cominciare da questo. Vedere un oggetto, legarvi un suono 139, il suono
albero poi dire ed ascoltare la parola albero140.
Vedere un oggetto, abbracciarne un campo, quello dellocchio e procedere
dallestremit delle radici, di campo in campo, fino alla cima, legando a ciascuna
parte che offre delle forme molto distinte le parole filamenti, radici, tronco, scorza,
foglie, fiori, frutti e poi la parola albero che comprende il tutto e poi questa stessa
parola ripetuta nel linguaggio.
E cos che tutte le nostre sensazioni sono composte 141e se impossibile che la
sensazione sia semplice impossibile che anche il pensiero lo sia. Lo diviene per
astrazione142ma questa astrazione tanto veloce, tanto pronta e abituale che noi non ce
ne accorgiamo143e ci che accresce il nostro errore sono le parole che tutte, per la
maggior parte, designano una sensazione semplice144
La durata delle sensazioni non meno certa145: ed provata dal tremito dei nervi,
degli organi o dei sensi esterni, dal folgorarsi degli occhi colpiti dal lampo, dai ricordi
accidentali nellorgano delludito o della vista, dalla durata del piacere e della pena
ecc
137 Qui interviene uno scarto tra la visione e il momento in cui limmaginazione interviene per
formare, allinterno del sensorio materiale, questa immagine completa del tutto nellintelletto.
138 E una persuasione che avviene attraverso limmaginazione. In realt se noi potessimo
percepire il fenomeno stesso della percezione, avere cio una apercezione del fenomeno, noi
vedremmo che questo fenomeno frammentato, segmentato. In realt limmaginazione ci fa
vedere questo fenomeno come un tutto.
139 Qui passiamo al linguaggio. Il linguaggio serve per nominare lintero.
140 Si parte dal sensibile, una serie di percezioni che vengono segmentate, frammentate, attraverso
loperazione del vedere, lintelletto le riunisce nellimmaginazione; queste parti del tutto vengono
immagazzinate come conoscenza attraverso il linguaggio. Il linguaggio che dice albero e la parola
albero ci consente di vedere il tutto.
141 Non c una sensazione semplice. La sensazione che ci viene di un oggetto una sensazione
composta. Io posso avere la sensazione di una parte dellalbero ma questa , a sua volta, composta
da altre sensazioni e cos via. E una specie di segmentazione atomica.
142 Cio, diviene per astrazione semplice.
143 Cio, di questa complessit della percezione.
144 Noi cadiamo in errore quando pensiamo alla semplicit delle idee e delle sensazioni in quanto
le parole sono gi per s stesse espressione di un tutto. E possibile dimostrare che tutte le
sensazioni, nessuna esclusa, sono composte da altre sensazioni pi semplici per quanto il linguaggio
ci possa trarre, su questo punto, in inganno.
145 Cio che le sensazioni abbiano una durata e quindi si sviluppino nel tempo.
La sensazione si esegue attraverso i nervi, infatti non si potrebbe toccarli 146senza che
il sentimento non percepisca questo tatto. Da l una sensazione gradevole, una
sensazione dolorosa ecc.
(...)
Rapporto della sensazione con il discorso. Il miope parla lentamente, una sola
sensazione un quadro variato, essa produce un gran numero di parole.
Effetto reciproco della sensazione sugli oggetti e degli oggetti sulla sensazione.
Sono felice e tutto ci che mi circonda si abbellisce, soffro, e tutto ci che mi
circonda si oscura. Ma questo fenomeno non ha luogo se non nei piaceri o nelle pene
moderate.
Un poco di bile la cui circolazione nel fegato imbarazzata cambia tutto il colore
delle idee147; le idee diventano nere e malinconiche, ci si dispiace di tutto e ci si
dispiace anche di dove si .Una donna ordina alle sue cameriere di fare le valigie,
sono fatte e sono legate dietro la propria vettura, dice addio ai suoi amici, vuole
partire, i cavalli sono messi in fila e d la mani per salutare; le viene un bisogno.
Rientra nel suo gabinetto, evacua una pietra biliare che le dava fastidio, eccola guarita
e non parte pi148. Ed a simili cause che legata la nostra ragione, i nostri gusti, le
nostre avversioni, i nostri desideri, il nostro carattere, le nostre azioni, la nostra
morale, i nostri vizi, le nostre virt, la nostra felicit e la nostra infelicit, la fortuna o
la sventura di coloro che ci circondano!
Capitolo II149
Lintelletto
Gli oggetti agiscono sui sensi, la sensazione nellorgano dotata di durata, i sensi
agiscono sul cervello, questa stessa azione ha della durata, nessuna sensazione n
semplice n momentanea, infatti, se mi permesso esprimermi cos, un fascio di
sensazioni. Da l nasce il pensiero e il giudizio150
146 I nervi.
147 Questa una delle tesi ricorrenti nei materialisti: basta una modificazione nellequilibrio
organico dellindividuo che le idee, cio la parti superiori dellattivit intellettuale, cambino.
Qui ad, esempio, c un nesso causale tra la circolazione della bile ed il colore delle idee.
148 Ecco lesempio che ci fa Diderot per mostrarci il nesso che c tra lo stato organico
dellindividuo ed il comportamento.
149 Lintelletto il secondo livello. Abbiamo visto il livello elementare, il livello primo, e cio gli
organi di senso. Gli organi di senso sono strutturati secondo dei livelli di complessit, cio ci sono
sensi pi o meno filosofi, pi o meno cognitivi. La vista lorgano cognitivo per eccellenza e qui
Diderot aderisce ad una lunga tradizione; la vista un fenomeno complesso. Prima del linguaggio
c la vista; prima che si arrivi a dire albero bisogna averlo visto scomposto attraverso le sue varie
parti e aver composto queste parti attraverso limmaginazione. Il principio dellimmaginazione
questo: coordinare i dati bruti della vista.
150 Cio, da questo fascio di sensazioni. La sensazione ci trasmette dal mondo esterno dei fasci
percettivi che vengono poi ordinati dallintelletto.
Perch la continuit della sensazione non sostiene la continuit del giudizio come
nellocchio loggetto sempre rovesciato? Per la stessa causa per cui se si tocca una
palla con due dita incrociate se ne sentono due e continuando lesperienza presto se
ne sente soltanto una167.
(...)
Ciascun senso o organo ha il suo nervo, la sua funzione. Quale che sia la funzione
dellorgano o del principio o dellorigine di tutti i nervi riuniti, in qualunque luogo lo
si collochi esso ha certamente la sua funzione particolare, qual questa funzione?
Il cervello non pensa in maggior misura per s stesso di quanto gli occhi non vedano
e gli altri sensi non agiscano per s stessi.Per il cervello necessario avere degli
oggetti per pensare, come locchio ha bisogno di oggetti per vedere. Questorgano,
aiutato dalla memoria, pu mescolare, confondere, combinare, creare esseri fantastici
ma questi esseri fantastici esistono dispersi nella natura.
Il cervello non che un organo come un altro 168. E un organo secondario che non
entrerebbe mai in funzione senza la collaborazione degli altri organi [Ed soggetto a
tutti i vizi degli altri organi]169. Il cervello vivace o ottuso come gli altri organi,
paralizzato negli imbecilli, i testimoni sono sani ma il giudice nullo170.
(...)
Non c giudizio n ragionamento quando la sensazione unica. Gli animali nei quali
un senso predomina sentono fortemente ma ragionano poco171. Le grandi passioni
sono mute e non trovano neanche espressione per manifestarsi.
Tutte le specie di impressione si compiono ma noi non siamo mai concentrati se non
attorno ad una sola. Lanima nel mezzo delle sensazioni come un convitato ad una
tavola tumultuosa che chiacchiera solo con il suo vicino e non intende tutti gli altri172.
(...)
167 Cio, la continuit del giudizio non possibile cos come possibile la continuit della
sensazione in quanto il giudizio deve avere del tempo che gli fa prendere le distanze dalla
sensazione per poter discernere per esempio il fenomeno della palla
168 Questo stato portato spesso ad esempio di una considerazione ancora arcaica della funzione
che svolge il cervello allinterno del sistema fisiologico umano. In realt qui Diderot sta dicendo
che il cervello senza gli altri organi e senza gli oggetti non pu funzionare.
169 Se uno estrapola questa frase dal contesto evidente che riterr che per Diderot il cervello sia
un organo come tutti gli altri. In realt Diderot vuol dire che (in accordo con la tesi organicistica
secondo la quale non pu un organo funzionare indipendentemente dal tutto) il cervello
secondario rispetto al tutto organico che lo mette in funzione.
170 I sensi sono i testimoni che portano i loro dati di fronte al giudice (il cervello). Negli imbecilli
dunque i sensi ( i testimoni) funzionano ma il cervello ( il giudice ) non funziona
171 Lo sviluppo della ragione nelluomo dovuto alla debolezza di tutti i sensi, non c nessun
senso che predomina
172 Lanima ha questa caratteristica: pu unicamente concentrarsi su di una unica sensazione, su di
una unica passione .
La volont, la libert, il dolore che tiene fermo luomo; il piacere che lo smarrisce, il
desiderio che lo tormente, lavversione, il timore, la crudelt, il terrore, il coraggio, la
noia, che cosa sono tutte queste cose?
Quale idea ha luomo tranquillo della collera, il vecchio dellamore? Quale idea si
pu avere di un dolore che non si mai affatto provato? Quale idea resta di un dolore
quando passato?
Che cos la memoria? Che cosa sono limmaginazione, il sogno ed il sonno?
Capitolo III
La memoria173
Sono portato a credere che tutto ci che abbiamo visto, conosciuto, inteso, percepito,
finanche gli alberi di una lunga foresta, che dico fino alla disposizione dei rami, alla
forma delle foglie ed alla variet dei colori dei verdi e delle luci, fino allaspetto dei
grani di sabbia della riva del mare, finanche lineguaglianza della superficie dei flutti
o agitati da un soffio leggero o schiumosi e sollevati dai venti della tempesta, fino
alla moltitudine delle voci umane e delle grida degli animali e dei rumori fisici, alla
melodia e allarmonia di tutte le arie, di tutti i brani di musica, di tutti i concerti che
abbiamo inteso, tutto questo esiste in noi a nostra insaputa.
Io rivedo attualmente da sveglio le foreste di Westfalia, della Prussia, della Sassonia e
della Polonia che ho attraversato. Li rivedo in sogno tanto fortemente coloriti di
quanto lo sarebbero in un quadro di Vernet.Il sonno ha come rimesso in concerto quei
suoni che si sono eseguiti un tempo come quando io ero l. Mi ritornano dopo
trentanni le rappresentazioni delle opere teatrali comiche e tragiche: sono gli stessi
attori, lo stesso pubblico, nei loggioni ci sono gli stessi uomini e le stesse donne, le
stesse disposizioni, gli stessi rumori di fischi ed applausi; un quadro di Vandermeulen
mi avrebbe mostrato forse meno chiaramente la spianata dei Sabbioni 174 dun del
giorno destate con la moltitudine di incidenti in una folla grande di popolo raccolto
che il sogno mi ha ritracciato dopo un gran numero di anni. Tutti i quadri di un salone
aperto ventanni f, li ho rivisti tali e quali, precisamente, come li vidi passeggiando
nella galleria. Ma aggiungiamo un fatto pubblico alla mia esperienza privata che
potrebbe essere contestata.175
173 Diderot uno dei primi filosofi a riconoscere lesistenza di un inconscio. Cio di uno stato
fisico del cervello che non mai presente alla coscienza ed alla memoria e che per pu emergere
alla coscienza.
174 Un luogo vicino Parigi.
175 La memoria il risorgere dagli strati profondi del cervello di eventi che sono avvenuti nel
passato. Sono fenomeni che, ancora una volta, non dipendono da noi. Ricordo il postulato
fondamentale del materialismo di Diderot: la gran parte dei fenomeni che concernono il
cervello avvengono indipendentemente dal nostro volere.
Un operaio per il quale lo spettacolo teatrale era tutto il divertimento dei suoi giorni
di riposo attaccato da una febbre calda occasionata dal succo di una pianta velenosa
che un medico gli aveva imprudentamente somministrato. Questuomo si mette a
recitare intere scene di opere di cui non aveva il minimo ricordo quandera nello stato
di salute, e c di pi, gli restata una infelice disposizione a fare dei versi: lui non sa
fare neanche uno dei versi che ci riferiva durante lo stato di febbre ma ha la rabbia di
farne
Altro fatto pubblico. Un bambino allevato fino allet di cinque anni e mezzo in
Russia dimentica la lingua russa. Nel delirio la parla, ma con un tono da bambino, e
guarito dimentica di nuovo il russo.
Per spiegare il meccanismo della memoria bisogna guardare alla sostanza molle del
cervello come una massa di cera sensibile e vivente ma suscettibile di ogni sorta di
forme e che non perde nessuna di quelle che ha ricevuto e ricevendone senza posa di
nuove che conserva via via. Ecco il libro.Ma dov il lettore? Il lettore il libro
stesso. Infatti questo libro senziente, vivente, parlante o comunicante con suoni, con
dei tratti dellordine delle sensazioni e come legge s stesso? Sentendo quello che e
manifestandolo attraverso i suoni.
(...)
Ciascun senso ha il proprio carattere ed il proprio scalpello. La memoria costituisce il
s176 . La coscienza del s e la coscienza della propria esistenza sono diverse. Delle
sensazioni continue senza memoria darebbero la coscienza ininterrotta della propria
esistenza ma non produrrebbero mai alcuna coscienza di s177.
Senza la memoria a ciascuna sensazione lessere sensibile passerebbe dal sonno alla
veglia e dalla veglia al sonno. Appena avrebbe il tempo di confessare a s stesso che
esiste, non proverebbe altro che una sorpresa momentanea, ciascuna sensazione e
come se uscisse fuori dal nulla e vi ricadrebbe. Ma ci sono delle abitudini, dei
movimenti che si concatenano con degli atti reiterati o delle sensazioni reiterate negli
organi sensibili e viventi. Tale movimento prodotto in un organo, ne consegue tale
sensazione e tale serie di sensazioni 178. Altri movimenti in questorgano o in altri, tale
sensazione, tale serie di sensazioni si producono. Labitudine lega insieme le
sensazioni degli altri organi. Cos la memoria immensa il collegamento di tutto ci
che si stato in un determinato istante con tutto ci che si stato nel momento
successivo; stati che collegati dallatto della memoria richiameranno ad un uomo
tutto ci che ha sentito durante la sua vita. Io credo che ogni uomo ha questa
memoria. Le conclusioni sono facili da trarre.
176 Vedi nellappendice n 6 quanto dice Diderot a questo proposito nel Sogno di DAlembert.
177Per Diderot gli animali hanno una coscienza della propria esistenza in quanto le sensazioni sono
continue, si sviluppano nel tempo in maniera ininterrotta. Questa sensazione non segmentata la
coscienza della propria esistenza. La coscienza di s la coscienza della continuit degli stati
successivi in unit che viene data proprio dalla memoria. La memoria questa legge che tiene uniti
gli stati di coscienza in uno.
178 Sensazioni diverse a seconda degli organi.
C una legge di continuit degli stati di coscienza, come vi una legge di continuit
delle sostanze. La legge di continuit degli stati propri dellessere sensibile, vivente e
organizzato. questa legge di continuit degli stati si fortifica con latto reiterato e si
indebolisce con la mancanza di esercizio, non si rompe mai nelluomo sano, conosce
soltanto dei salti e questi salti si collegano ancora attraverso alcune qualit, attraverso
il luogo, lo spazio e la durata179.
(...)
Cos la memoria pu dunque essere considerata come un concatenamento fedele di
sensazioni che si risvegliano successivamente come esse erano o sono state ricevute
ed una propriet dellorgano180.
(...)
Lorgano della memoria mi sembra sempre passivo; non ricorda niente per s stesso,
ha bisogno sempre di una causa che lo metta in azione181.
(...)
La memoria una fonte di vizi e di virt. E accompagnata sempre da pene, da dolori
e da piaceri. Un suono della voce, la presenza di un oggetto, un certo luogo, ed ecco
un oggetto, che dico, un lungo intervallo della mia vita che viene richiamato; eccomi
precipitato nel piacere, nel rimpianto o nellafflizione. Questo impero si esercita o
nellabbandono di s o nel mezzo della distrazione
La memoria forse la fonte dellimmaginazione, della sagacia, della penetrazione,
del genio? La variet della memoria fa tutta la variet delle menti? Si pu ben vedere,
intendere, gustare, fiutare, toccare se non si ritenuto nulla, si ricevuto in pura
perdita.
Capitolo IV
Limmaginazione
La facolt di dipingere gli oggetti assenti come se fossero presenti, il prendere in
prestito agli oggetti sensibili delle immagini che servono da paragoni, di collegare ad
una parola astratta un corpo, ecco lidea che ho io dellimmaginazione.
La memoria dei segni, limmaginazione propria degli oggetti. La memoria non
altro che delle parole, quasi senza immagini: il musicista che resta musicista dopo la
perdita della memoria delle note.
179 Quindi la memoria fornisce questa legge di unit degli stati di coscienza.
180 Cio del cervello
181 Quindi la memoria funziona quando sollecitata da un oggetto esterno.
Limmaginazione risuscita nelluomo le voci, i suoni e tutti gli incidenti della natura,
le immagini che diventano altrettante occasioni per smarrirsi. Luomo che ha
limmaginazione passeggia nella propria testa come un curioso in un palazzo in cui i
suoi passi sono ad ogni istante sviati da oggetti interessanti. V, viene e non esce mai
da questo palazzo.
Limmaginazione limmagine dellinfanzia che tutto attrae senza alcuna regola.
Essa locchio interiore e la misura dellimmaginazione relativa alla misura della
vista.
I ciechi anche hanno dellimmaginazione perch il vizio non nella retina ma
nellorigine del fascio
Ci sarebbe un mezzo tecnico per misurare le immaginazioni con dei disegno di uno
stesso oggetto eseguiti da due disegnatori diversi ma di uguale abilit. Ciascuno di
essi si far un modello diverso secondo il proprio occhio interno, la propria
immaginazione e in rapporto allocchio esterno. I disegni staranno tra loro come i due
organi. Se voi sapete disegnare, se voi avete il trattato sugli insetti di Reaumur, vi
leggo la descrizione dellala dello scarabeo. Voi conoscete lanimale intero.Esigo da
voi solo una cosa, che mi rendiate nel vostro disegno in maniera visibile, distinta e
sensibile le parti del dettaglio mano a mano che io ve le legger
Colui che ha occhi microscopici avr anche un immaginazione microscopica; con
delle idee molto precise di ciascuna parte egli potrebbe averne di molto precarie del
tutto.
(...)
La memoria smuove meno la volont di quanto faccia limmaginazione. La memoria
verbosa, metodica e monotona. Limmaginazione invece altrettanto abbondante,
irregolare e varia. Limmaginazione si contiene qualche volta, ma parte bruscamente;
la memoria parte sul campo ma tranquillamente.
Limmaginazione un colorista, la memoria un copista fedele. Limmaginazione
agita di pi tanto loratore quanto luditore, che la memoria.
(...)
Capitolo VI
La volont
La volont non meno meccanica dellintelletto. La volizione precede lazione delle
fibre muscolari182 ma la volizione segue la sensazione; sono due funzioni del
cervello183, sono corporee
182 Cio, latto volontario. Per esempio il tendere una mano per prendere un oggetto.
183 Cio, la sensazione e la volizione.
La volont leffetto di una causa che la muove e la determina; un atto della volont
senza causa una chimera. Nulla si fa per salti in natura, tutto collegato. Lanimale,
luomo, ogni essere sottomesso a questa legge generale
Il dolore, il piacere, la sensibilit, le passioni, il bene o il male, i bisogni, gli appetiti,
le sensazioni interne ed esterne, labitudine, limmaginazione, listinto, lazione
propia degli organi comandano la macchina e la comandano involontariamente. Che
cos allora in effetti la volont fatta astrazione di tutte queste cause? Nulla
Io voglio non che una parola, esaminatela bene e non troverete mai altro che
pulsione, coscienza e acquiescenza, impulso involontario, coscienza o aseit 184,
acquiescenza o attrazioni sentite.
Io rifletto e cammino: il primo passo un azione volontaria ma tutti gli altri passi si
fanno senza che io ci pensi. Io voglio soccorrere e vado; vi l una sola azione della
mia volont: portare aiuto. Gli altri movimenti del braccio, del corpo, delle mani,
della voce sono effetti della simpatia delle membra o dellabitudine. La volont non
vi gioca assolutamente nessun ruolo.
Azione volontaria, azione involontaria. Quella che si chiama volontaria non lo pi
dellaltra, la causa solamente un gradino sotto. Nellazione volontaria il cervello
in azione, nellinvolontaria il cervello passivo ed il resto agisce. Ecco l tutta la
differenza.
Spieghiamo con chiarezza quel che c di vero nella distinzione tra i movimenti
volontari e i movimenti involontari.
Se c della libert la libert dellignorante. Se tra due cose da fare non c nessun
motivo di preferenza allora si fa quella che si vuole, che si vuole senza
causa.Questuomo che vuole senza causa luomo astratto non luomo reale.
Due filosofi disputano senza intendersi, per esempio, sulla libert delluomo. Uno
dice: luomo libero, lo sento e laltro dice luomo non libero, lo sento. Il
primo parla delluomo astratto, delluomo che non mosso da alcun motivo,
delluomo che non esiste se non nel sonno o nellintelletto del disputante. Laltro
parla delluomo reale, agente, occupato e mosso.
Facciamo una storia sperimentale di questultimo. Io lo seguo e lo esamino; era un
geometra.Questuomo si sveglia, riaprendo gli occhi si rimette alla soluzione del
problema che aveva attaccato la sera precedente; prende la sua vestaglia, si veste
senza sapere quello che fa, si mette a tavola, prende la sua riga e il suo compasso,
traccia linee, scrive equazioni, le combina. Il suo pendolo suona, guarda lora che ,
si affretta a scrivere varie lettere che dovevano partire con la posta del giorno e scritte
queste lettere si veste, esce e va a cenare da un suo amico. La strada dove abita
questo amico piena di pietre, il nostro geometra sguscia tra queste pietre, si ferma
davanti alla casa, si ricorda che le sue lettere sono rimaste sul tavolo aperte, corre,
ritorna sui suoi passi, accende la candela, chiude le sue lettere, le porta egli stesso alla
posta e dalla posta riguadagna la casa in cui si proponeva di cenare.Entra e si trova in
mezzo ad una societ di filosofi amici suoi.Si parla della libert e lui sostiene a spada
tratta che luomo libero. Io lo lascio dire ma alla fine del giorno lo tiro in un angolo
e gli chiedo conto delle sue azioni. Lui non ne sa nulla ma nulla di nulla di ci che ha
184 Cio, mancanza di s.
fatto e vedo che macchina pura, semplice e passiva, dei diversi motivi che lhanno
mosso lungi dallessere stato libero non ha prodotto neanche un solo atto espresso
della sua volont. Ha pensato, ha agito, ha sentito ma non ha agito pi liberamente di
quanto un corpo inerte, di quanto un automa di legno avrebbe agito, eseguendo le
stesse cose che ha eseguito lui. Si dice che il desiderio nasce dalla volont ma il
contrario: dal desiderio che nasce la volont. Il desiderio figlio
dellorganizzazione, la felicit e linfelicit figlie del benessere o del malessere.
Ciascuno di noi vuol essere felice.
Capitolo VII
Passioni
(Problemi di registrazione).
Lorgano un animale soggetto al benessere o al malessere; al benessere che ricerca,
al malessere di cui tenta di liberarsi.
Linteresse nasce in ciascun organo dalla sua posizione, dalla sua costruzione e dalle
sue funzioni. Luomo ridotto ad un senso solo sarebbe un pazzo: resterebbe solo la
sensibilit, una qualit cieca propria della molecola vivente; e non c nulla di tanto
pazzo quanto una molecola vivente. Luomo saggio non che un composto di
molecole folli.
La differenza del tutto e dellorgano: il tutto prevede, lorgano non prevede. Il tutto si
esperimenta, lorgano non si esperimenta.Il tutto evita il male, lorgano non lo evita,
lo sente e cerca di liberarsene.
Perch siamo pi suscettibili di dolore che di piacere, pi sensibili al dolore che al
piacere? Dipende dal fatto che il dolore agita i fili del fascio di fibre in una maniera
violenta e distruttiva; il piacere, al contrario, non li stira fino a ferirli o quando questo
accade il piacere si tramuta in dolore. N il dolore corporeo n il dolore morale sono
passioni.
Io non dubito affatto che ciascuna passione non abbia una specie di polso 185 che gli sia
proprio, cos come ogni organo o malattia.
Ciascuna passione ha la propria azione. Questa azione si esegue con movimenti del
corpo. Il furore infiamma gli occhi, stringe i pugni e i denti, arrotonda le palpebre. La
fierezza solleva la testa, la gravit la rafferma.
185 Cio, ogni passione ha una propria sintomatologia che ci consente di riconoscere al tatto quale
il tipo di passione che interessa il fisico.Il concetto di passione in Diderot diverso dal concetto
di passione in Cartesio. Per Cartesio la passione da intendersi in senso meccanico-passivo;
passione tutto ci che la macchina umana in grado di ricevere dallesterno. In Diderot, e non
solamente in lui, il concetto di passione e pi dinamico. Per Diderot la passione la capacit che ha
lorganismo di dare la dominanza ad una funzione organica in maggior misura rispetto alle altre e
quindi di produrre, allinterno della macchina organica, uno sregolamento per cui il soggetto
dominato unicamente da questa passione.
Tutte le passioni colpiscono gli occhi, la fronte, le labbra, la lingua, gli organi della
voce, le braccia, le gambe, la condotta del corpo, landatura, il colore del viso, le
ghiandole salivari, il cuore, i polmoni, lo stomaco, le arterie, le vene e tutto il sistema
nervoso, fremiti e calore.
La corrispondenza delle passioni con il movimento degli organi si nota nelluomo e
negli animali. E il contenuto stesso degli studi dellimitatore dalla natura 186. E da
questa corrispondenza che bisogna dedurre gli occhi teneri dellamante appassionato
e lerezione e forse laccrescimento di forza in tutti gli istanti di passione, nel terrore,
nella febbre ecc.
Nulla mostra tanto la cospirazione degli organi di quel accade nella passione,
nellamore, nella collera o nellammirazione.
Dal nesso delle passioni con gli organi nascono la voce o le grida e talvolta il
silenzio. Le grandi passioni sono mute.
(...)
Ogni passione comincia diversamente ma non ve n alcuna che non possa finire con
il delirio o il turbamento di un organo che mette in movimento tutti gli altri. Locchio
si oscura, lorecchio si tinge.
La passione varia, il delirio lo stesso. Il delirio dellamore lo stesso del delirio
della collera. Nessuno fino ad ora ha parlato di questa identit di deliri e questa
identit mostra tuttavia che vi sono s tanti oggetti di passione ma poche passioni e
pochi organi di passione.
Negli accessi delle passioni violente le parti del corpo si avvicinano e si accorciano,
diventano dense come la pietra. Per poco che questo stato duri seguito da una
grande stanchezza.
I violenti accessi di passione possono depravare i liquori. Testimone quelluomo di
cui si parla nelle Miscellanee curiose della natura187 anno 1706, uomo che nel
trasporto della collera si morse il corpo e si prese la rabbia188.
(...)
Credo che le passioni abbiano anchesse le loro crisi189. Quelle che non subiscono
affatto crisi sono croniche o abituali.
Le crisi delle passioni avvengono con delle eruzioni, diarree, sudori, mancamenti,
lacrime, fremito, tremiti. Il rapporto delle malattie reali con le passioni sia tristi che
gaie evidente.
186 Qui Diderot si riferisce ai letterati, ai poeti ed agli artisti che devono conoscere la natura
propria delle passioni.
187 Questo il titolo di un periodico.
188 La passione segue questa dinamica: fonte (diversa da passione a passione), delirio (unico) e
infine crisi (momento in cui la passione trova la sua risoluzione finale).
189 Come le malattie.
Il corpo di un giovane uomo disperato di non poter ottenere loggetto della propria
passione [ qui c una nota di Diderot:
effetti straordinari e guarigioni singolari di alcune passioni attraverso momenti di
crisi.
Un giovane uomo, disperato di non poter ottenere loggetto della propria passione,
si tir un colpo di pistola in testa. Non si uccise ma rest folle per la sua ferita.
Durante la malattia i genitori pensarono bene di far venire la sua donna e di
presentargliela. Lui alza gli occhi, la guarda ed esclama: Ah, signorina lei! Ed
eccolo guarito)]
Queste crisi possono essere buone o cattive come nelle malattie; possono cio portare
alla morte o alla guarigione. Nella stessa passione si vede una successione di passioni
diverse. Lamante collerico non ama pi, lamante geloso non ama pi ma tuttavia
ama ancora; lamante affaticato non ama pi, lamante che soffre non ama pi ma
tuttavia continua ad amare in un certo modo. La stessa passione, lo stesso oggetto,
diversi movimenti. Se una di queste passioni che si succedono arriva a durare,
lamore si perde.
(...)
La serie degli effetti delle passioni che si concatenano e si seguono nel corpo la cui
origine nella presenza delloggetto o nella memoria della parola o
nellimmaginazione la cristallizazione della passione. Vi un primo urto e il resto
ne consegue.
Gli esempi di avversione e di amore sono innumerevoli. Si cade in delirio anche a
causa della vista di un ragno; si diventa pazzi al rumore dellala di un pipistrello.
Giacomo I fremeva alla vista di una spada nuda. Germanico aveva in orrore la vista e
il canto del gallo. Il maresciallo dAlbret sveniva quando vedeva un cinghiale.
Lamore e lavversione sembrano produrre negli organi effetti contrari. Lamore si
slancia verso lesterno, lavversione si ritira verso linterno. Guardate luomo che
desidera: i suoi occhi, le sue gote, braccia, mani, piedi, polmoni si portano come
allesterno190.
(...)
Il desiderio estende le dimensioni del corpo191, lavversione lo rimpicciolisce.
(...)
La filosofia un apprendere a morire, una meditazione abituale e profonda che ci
toglie da tutto ci che ci circonda e che ci annienta. Il timore della morte, dice lo
190 Vogliono come uscir fuori.
191 Al di l dei suoi limiti.
stoico, un ansa192con il quale luomo robusto ci cattura e ci conduce dove gli piace.
Rompete questansa e liberatevi dalle mani del robusto.
C una sola virt, la giustizia; c un solo dovere, quello di rendersi felice; un solo
corollario: non sopravvalutare la vita e non temere la morte.
APPENDICE Nl
Esempio della statua
(pag. 11-12 del Sogno di DAlembert, nell'edizione di Mirella Brini Savorelli,
Firenze, 1990).
D'Alembert- [...] non vedo molto come si fa passare un corpo dallo stato di sensibilit
inerte allo stato di sensibilit attiva.
Diderot- Perch non volete vederlo.
D'Alembert- E questo fenomeno [..] qual , per favore?
Diderot- Ve lo dir, poich volete farvi svergognare, succede ogni volta che
mangiate. D'Alembert- Ogni volta che mangio!
Diderot- S, poich mangiando che cosa fate? Togliete gli ostacoli che si oppongono
alla sensibilit attiva dell'alimento; l'assimilate a voi medesimo; ne fate carne;
l'animalizzate; lo rendete sensibile; e quello che voi realizzate con l'alimento, io lo
realizzer quando mi piaccia sul marino
D'Alembert- E come?
Diderot- Come? lo render commestibile
D'Alembert- Rendere il marmo commestibile, una cosa che non mi pare facile.
Diderot- Mio dovere farvi vedere qual' il procedimento. Prendo questa statua qui, la
metto in un mortaio, e a gran colpi di pestello...
[...]
Diderot- Quando il blocco di marmo ridotto a polvere impalpabile, io mescolo
questa polvere con humus o terra vegetale; la impasto bene insieme, annaffio il misto,
lo lascio putrefare un anno, due anni, un secolo, il tempo non mi fa niente. Quando il
tutto trasformato in una materia quasi omogenea, in humus, sapete che faccio?
APPENDICE N 2
Il sofisma dell'effimero
(Pagg. 34-35 del Sogno di D'Alembert, a cura di Mirella Brini Savorelli, Firenze,
1990)
Sig.na de l'Espinasse- [...] difendetevi cos dal sofisma dell'effimero... (Dottore, che
cos' il sofisma dell'effimero?)
Bordeu- E' quello di una creatura passeggera che crede nella immutabilit delle cose.
Sig.na de l'Espinasse- La rosa di Fontenelle, che diceva che a memoria di rosa non
s'era mai visto morire un giardiniere.
Bordeu- Precisamente.
APPENDICE N 3
L'IMPORTANZA DELLA MEMORIA NEL SOGNO DI D 'ALEMBERT
(Pag 15 dell'edizione del Sogno, a cura di Mirella Brini Savorelli, Firenze, 1990)
APPENDICE N 4
Il tatto nel "Sogno" il termine teorico con il quale Diderot
raccoglie tutti modi della sensazione
(pagg. 43-49 della edizione del Sogno, a cura di Mirella Brini Savorelli, Le Lettere,
1990)
Bordeu -[...] All'inizio non eravate nulla. Foste, cominciando, un punto
impercettibile, formato di molecole ancor pi piccole sparse nel sangue, la linfa di
vostro padre o di vostra madre; quel punto divenne un filo, poi un fascio di fili. E fino
a l nessun accenno minimo di questa piacevole forma che ora avete: i vostri occhi,
questi vostri begli occhi non somigliavano di pi a occhi di quanto l'estremit di una
radice di anemone somiglia a un anemone. Ciascuno dei fuscelli del fascio si
trasform, in grazia della sola nutrizione, e della sua conformazione, in un particolare
organo. Astrazione fatta per gli organi nei quali i fuscelli si mutano per metamorfosi e
ai quali danno la nascita, il fascio un sistema puramente sensibile. Se persistesse in
quella forma, sarebbe suscettibile di tutte le impressioni relative alla sensibilit pura,
come il freddo, il caldo, il dolce, il ruvido. Tali impressioni successive, variate fra di
loro e variate ciascuna in intensit vi produrrebbero forse la memoria, la coscienza di
s, una ragione molto limitata. Ma quella sensibilit pura e semplice, quel tatto si
diversifica attraverso gli organi emanati da ciascuno dei fuscelli; un fuscello forma
cos un orecchio, d la nascita a una specie di tatto che chiamiamo rumore o suono;
un altro formando il palato d la nascita a una seconda specie di tatto che noi
chiamiamo gusto; un terzo formando il naso e tappezzandolo, d la nascita a un terzo
tipo di tatto che noi chiamiamo odorato; un quarto che forma un occhio d la nascita
a una quarta specie di tatto che noi chiamiamo colore.
Bordeu - Vedete signorina, che nella questione delle nostre sensazioni in generale, le
quali tutte non sono altro che tatto diversificato [...].
APPENDICE N 5
LA METAFORA DEL RAGNO
(Pagg. 36-39, 40-41 delledizione del Sogno di D'Alembert, a cura di Mirella Brini
Savorelli, Firenze, 1990)
Sign.na de l'Espinasse - [.. j Quando pongo la mano sulla coscia, sento bene
all'inizio che la mia mano non la coscia, ma se lascio passare un po' di tempo,
quando il calore si fatto uguale nell'una e nell'altra, non le distinguo pi; i limiti
delle due parti si confondono e ne fanno una sola.
Bordeu - S, fino a quando qualcuno non vi pizzicotta o l'una o l'altra; allora la
distinzione rinasce. Dunque c' in voi qualcosa che non ignora se , la mano o la
coscia che viene pizzicottata, e quel qualcosa non il vostro piede, non neppure la
mano che ha avuto il pizzicotto, ma qualcos'altro, che lo sa e che non soffre.
Sign.na de l'Espinasse - Io credo che la mia
testa. Bordeu - Tutta la vostra testa ?
Sig.na de l'Espinasse - No, ma guardate, dottore, mi spiegher con un paragone; i
paragoni son tutta la risorsa delle donne e dei poeti. Immaginate una ragnatela...
[...1
Sig.na de l'Espinasse - Aspettate, aspettate ero alla mia
ragnatela Bordeu - S, s.
Sig.na de l'Espinasse - Dottore, venite qua. Immaginate un ragno al centro della sua
tela. Spezzate un filo, e vedrete l'animale vigile accorrere. Ebbene, se i fili che
l'insetto trae dai propri intestini e cui si richiama quando vuole, fossero parte
sensibile di lui medesimo?...
Bordeu - Capisco cosa volete dire. Immaginate, dentro di voi, da qualche parte, in
un angolo della vostra testa, quello, per esempio, che ha il nome di meningi, uno o
pi punti in cui si riconducano tutte le sensazioni eccitate lungo i fili.
APPENDICE N6
La memoria costituisce il s
(pag. 15 dell'edizione del Sogno a cura di Mirella Brini Savorelli, Firenze, 1990)
Diderot - Potreste dirmi che cos' l'esistenza di un essere senziente , in rapporto a se
stesso?
D'Alembert - E' la coscienza di essere stato se stesso, dal primo istante della sua
riflessione e fino al momento presente.
Diderot- E su che cosa questa coscienza fondata?
D'Alembert - Sulla memoria delle proprie azioni.
Diderot - E senza questa memoria?
D'Alembert - Senza questa memoria non ci sar un se medesimo, poich non
sentendo la propria esistenza che nel momento dell'impressione sensibile, non
avrebbe nessuna storia della propria vita. La vita sarebbe per lui una serie
frammentata di sensazioni senza nessun collegamento.