You are on page 1of 27

Capitolo II

LA CONSUETUDINE
un diritto introdotto mediante diuturni costumi del popolo cristiano fondato
nellattivit dello Spirito Santo.
Dal CCEO emerge spiccatamente il carattere sacro del diritto canonico,
cio il suo reali!!arsi e concentrarsi come realt sacramentale c"e incarna e prolunga
la presen!a viva di #es$ Cristo nel suo Corpo eucaristico e mistico insieme. Da %ui
la tenden!iale convergen!a della dimensione giuridica della compagine ecclesiale
con la sua dimensione pneumatologica& come, infatti, solo attraverso lo Spirito il
segno sacramentale diviene efficace, traducendosi in una realt essen!ialmente
spirituale, ma, al tempo stesso, giuridicamente rilevante in %uanto fonte di diritti e di
doveri, ancora il medesimo Spirito c"e rende atti i fedeli ad suscipienda varia
opera vel officia, pro renovatione et ampliare aedificatione Ecclesiae proficua '(#
)*+, strutturando la C"iesa nella variet dei carismi e dei ministeri e suscitando, nel
contempo, la comunione ecclesiale come unione nella differen!a.
Il can. ),-. CCEO si deve leggere in reciproca integra!ione con il can. */
CIC. Il riferimento alla!ione dello Spirito Santo non esclude, infatti, ma
necessariamente implica lintervento dellautorit gerarc"ica come la sola cui
divinitus compete nella C"iesa il discernimento dei carismi in genere e, nella specie,
laccertamento della risponden!a di un determinato comportamento della comunit
alla!ione dello Spirito in corpore ecclesiali0 accertamento la cui imprescindi1ilit
pu2 trovare implicito riconoscimento nello stesso can. ),-., c"e non giunge ad
attri1uire immediatamente efficacia normativa alla consuetudine quatenus
actuositati Spiritus Sancti respondet, ma si limita pi$ semplicemente a prevedere
c"e essa tale efficacia possa ottenere& vim iuris obtinere potest.
Secondo il can. ),-3 4/ CCEO, la consuetudine contraria al diritto o fuori
della legge canonica ottiene vim iuris se stata osservata per trentanni continui e
completi, mentre contro una legge canonica c"e contiene una clausola c"e proi1isce
future consuetudini, pu2 prevalere solo una consuetudine centenaria o
immemora1ile0 ma il legislatore competente pu2 approvare, col suo consenso
almeno tacito, una consuetudine come legittima anc"e prima di %uesto tempo '45+.
(a stessa cosa vale per il can. *. CIC, ma vi la clausola nisi a competenti
legislatore specialiter fuerit probata. Inoltre, con lentrata in vigore dei Codici, sono
revocate tutte le consuetudini c"e sono riprovate dai canoni dei Codici, oppure
%uelle c"e sono contrarie ad essi, ma non le centenarie o immemora1ili 'cann. ., *6
CCEO e , 4) CIC+0 ma il CIC aggiunge c"e esse, se a giudi!io dellOrdinario non
possono essere rimosse a causa di circostan!e di luog"i e di persone, possono essere
tollerate e %uelle fuori del diritto finora vigenti, sia universali sia particolari, sono
conservate 'can. , 4*+.
Dalla consuetudine vanno distinte sia la 7tradi!ione c"e la 7prassi.
8 Col termine generico 7tradi!ione si indica un comportamento ripetitivo e
7caden!ato nel tempo in osse%uio a fattori culturali, rituali o anc"e 7procedurali0 si
tratta solitamente di ricorren!e caratteri!!ate da 71assa fre%uen!a 'una o poc"e volte
allanno+ e non rivestono nessun carattere di vincolativit giuridica.
)
8 9er 7prassi sintende un modo costante di agire:comportarsi 'generalmente a
livello procedurale+ messo in atto in modo ripetitivo da determinati soggetti o in
certi 7am1ienti. 9er %uanto reiterata essa non presenta tuttavia i presupposti
necessari allac%uisto della 7for!a di (egge 'consuetudine+ e non pu2 vantare
nessun genere di autorevole!!a se non la semplice effettivit0 in tal modo la prassi,
pur apportatrice spesso di elementi necessari soprattutto in %uanto a procedura, non
presenta nessuna o11ligatoriet e pu2 essere 7contravvenuta per semplici motivi di
miglior opportunit; inducendo una prassi differente0 come la consuetudine,
necessario c"e la prassi risponda a 7ra!ionalit; ma proprio %uesta stessa
ra!ionalit pu2 causarne il mutamento soprattutto con levolversi dei costumi o dei
modi di operare.
Tempo
Ordinaria, se dura da /- anni continui e completi.
Centenaria, se dura da )-- anni continui e completi.
Immemora1ile, se a memoria duomo non risulta lini!io.
Condizioni
<agionevole!!a0
Comunit capace di ricevere una legge0 gli atti per2 della comunit devono essere
pu11lici0
9raticata continuamente e pacificamente0
=empo sta1ilito dal diritto.
Esempi riguardanti le consuetudini irra!ionali& le consuetudini c"e
restringono o tolgono capacit o competen!a ai c"ierici nellamministra!ione dei
sacramenti0 c"e limitano la li1ert della C"iesa e la sua immunit0 inoltre %uelle
consuetudini c"e rompono la struttura 1asilare della disciplina ecclesiastica come, ad
esempio, la consuetudine c"e introduca la possi1ilit di non sottomettersi alle pene
canonic"e o di non ricevere i legati pontifici o di rifiutare la visita pastorale del
#erarca0 oppure le consuetudini c"e compromettano totalmente il fun!ionamento di
un istituto giuridico o lo stravolgano gravemente.
Condizioni particolari per la minore:
/- anni
al di fuori del diritto
contro il diritto
no contro una legge proi1ente
Condizioni particolari per la maggiore:
)-- anni o immemora1ile
al di fuori della legge
contro una legge
contro una legge proi1ente
*
Nullit
Contro la legge divina& nessuna legge umana pu2 essere contraria al diritto
divino0 contro un rimprovero legale.
Estinzione
9er la minore& legge o consuetudine contraria.
9er la maggiore& atto legislativo esplicito.
Il modo di revocare la consuetudine contra legem o praeter legem in vigore
lintrodu!ione di unaltra consuetudine contraria. 9ertanto le consuetudini iuxta
legem sono escluse da %uesto me!!o di revoca. Si dice c"e %ueste cessano %uando
cessa la legge. Il legislatore "a sempre la potest di revocare una consuetudine in
vigore sia contra o praeter legem sia centenaria o immemora1ile per me!!o di una
legge contraria.
distinzione in rapporto alla legge
Secundum legem: "a un carattere dic"iarativo e non produce nessun diritto nuovo
n> nuova situa!ione giuridica. sempre stata considerata come la migliore interprete
della legge, c"e non fa altro c"e applicare. 9er esempio, nessuna legge o11liga i
c"ierici, c"e non siano religiosi, a vivere in comune, ma %uesta pratica vivamente
raccomandata e dove attuata, per %uanto possi1ile, si mantenga.
Praeter legem: introduce un nuovo diritto c"e in nessun modo contrario alla legge
precedente. Cos? lo11ligo del celi1ato ecclesiastico nella C"iesa latina e la
recita dellufficio divino da parte dei c"ierici costituiti negli ordini maggiori
sono stati introdotti dalluso, non da un testo di legge, c"e sopraggiunto pi$
tardi.
Contra legem: introduce un comportamento contrario al diritto scritto c"e pertanto
viene a1rogato o derogato. @d esempio, nella C"iesa latina, la possi1ilit di ricevere
la cresima dopo la prima comunione da parte degli adolescenti. Ini!ialmente, tale
prassi consuetudinaria si delineata in Europa come un comportamento contra
legem, in %uanto il CIC8)3 prevedeva c"e la cresima venisse amministrata prima
della prima comunione. Successivamente per2 il nuovo <ito della Conferma!ione,
emanato nel )A3B, prevedeva la possi1ilit, lasciata alla prudente discre!ione delle
Conferen!e Episcopali, c"e il sacramento della cresima potesse essere differito cos?
c"e il sacramento venga amministrato ad unet pi$ matura dopo una forma!ione
adeguata.
Sono revocate tutte le consuetudini c"e sono riprovate dai canoni del Codice, oppure
%uelle c"e sono contrarie a essi, ma non le centenarie o immemora1ili.
N: 9er la sopravviven!a delle consuetudini particolari si applica il can. ),-* 4*&
una legge di diritto comune, se non espressamente disposto diversamente nella
stessa legge, non deroga alla legge del diritto particolare, n> una legge di diritto
particolare emanata per una C"iesa sui iuris deroga al diritto pi$ particolare c"e in
vigore nella stessa C"iesa.
/
Consuetudini espressamente ripro!ate dal Codice
ele!ione del 9atriarca a norma dei cann. A538A,3 'can. .3+
un solo @mministratore delleparc"ia 'can. **, 4)+
forma!ione dei seminaristi secondo il rito proprio 'can. /5/+
nuovo impedimento o contraria ad un impedimento a ricevere o esercitare gli
ordini sacri 'can. 3.5+
nuovo impedimento o contraria ad un impedimento matrimoniale 'can. 3A/+
seppellire defunti in una c"iesa 'can. B35 4/+
voto segreto, certo, assoluto, determinato 'can. A,5 4),*6+
rendiconta!ione annuale al proprio #erarca dellamministra!ione 'can. )-/)
4)+
pena canonica inflitta mediante giudi!io 'can. )5-* 4)+.
DEC"ETI #ENE"ALI E IST"U$IONI
Nozione
Il termine decreto indica un provvedimento emesso dallautorit competente.
Si dice generale %uando il provvedimento riguarda la collettivit e non una singola
persona, fisica o giuridica. propriamente legge c"e sta1ilisce determinate
disposi!ioni comuni per una comunit capace di essere soggetto passivo della legge.
9oic"> sono dati per una comunit c"e tenuta ad osservarli, i decreti generali sono
sottoposti alla promulga!ione e alla vacatio legis. Il decreto generale perde il suo
vigore o per me!!o di una revoca espressa dellautorit in modo esplicito o
implicito, oppure perc"> cessa la legge per la cui esecu!ione stato dato.
Divisione
decreti a carattere legislati!o
@tteso il suo carattere di legge, di esclusiva competen!a del legislatore0 %uesti
per2, normalmente, delega la sua facolt agli organi del potere esecutivo. Ca valore
di legge e intende provvedere a casi urgenti c"e non possono attendere una legge
appropriata o forse in via di approva!ione0 a situa!ioni c"e presentano una certa
fluidit. (a legge deve essere emanata direttamente dal legislatore, il %uale non pu2
delegare i suoi poteri, eccetto c"e si tratti del legislatore supremo0 i decreti
legislativi, invece, in casi particolari, possono essere emanati anc"e dagli organi del
potere esecutivo, de1itamente delegati. (a legge "a il suo carattere di sta1ilit e
viene emanata per casi c"e ric"iedono una regolamenta!ione definitiva0 il decreto
legislativo, viceversa, viene emanato per provvedere a casi per i %uali lemana!ione
di una legge potre11e essere prematura, oppure a casi molto urgenti. (a legge
presenta, infine, una sua normativa autonoma0 il decreto legislativo al contrario, si
muove ed opera nellam1ito di una legge preesistente ed "a una fun!ione
complementare.
decreti a carattere esecuti!o
5
Determinare meglio le modalit di attua!ione della legge0 sollecitare la sua
osservan!a. Il potere esecutivo non crea la legge, ma la presuppone& lapplica, la
integra ed a volte la supplisce. @utore lorgano amministrativo c"e "a rapporto col
legislatore c"e "a emanato la legge& Dicasteri romani per determinare i modi di
applica!ione delle leggi pontificie0 il 9rotosincello e il Sincello, per le leggi del
Descovo0 i Superiori degli IDC rispetto alle leggi delle proprie Sinassi generali.
I decreti generali esecutivi non possono mai derogare alle leggi e, pertanto, le loro
prescri!ioni contrarie alle leggi non "anno valore alcuno.
Direttori
Indicano una raccolta organica di tutta la serie di decreti generali riguardanti
una determinata materia o argomento.
Istruzioni
Sono dirette a c"iarire le disposi!ioni delle leggi e a determinare i criteri da
seguire nella loro attua!ione. Sono rivolte agli organi amministrativi inferiori.
Sistemazione degli Atti dei "omani Ponte%ici
Litterae encyclicae
Con tali atti, i <omani 9ontefici, nelleserci!io del loro magistero ordinario e
universale, si rivolgono a tutti i Descovi e ai fedeli per difendere e promuovere la
vita spirituale. In 1ase al contenuto e alla materia trattata, possiamo avere la
seguente tipologia&
Litterae encyclicae dogmaticae& sono %uelle c"e espongono la dottrina cattolica,
sen!a c"e per2 godano del carattere di infalli1ilit0
Litterae encyclicae exhortatoriae& con esse i <omani 9ontefici rivolgono pu11lic"e
preg"iere su determinate %uestioni o situa!ioni 'es. Exhortationes apostolicae post
synodales+0
Litterae encyclicae commemoriales& sono %uei documenti pontifici c"e
commemorano un Santo insigne o un avvenimento peculiare.
Epistula encyclica
Si tratta di un documento c"e ricorre raramente tra gli atti dei <omani 9ontefici0 si
utili!!a in atti pontifici c"e sono indiri!!ati ad una por!ione di popolo di Dio
a11astan!a notevole o c"e, per largomento trattato, sono di vasto interesse.
Epistula Apostolica et Adhortatio Apostolica
Euando una lettera pontificia indiri!!ata solamente ai Descovi, al clero e ai fedeli
di una na!ione, spesso assume la forma di (ettera apostolica.
(Esorta!ione apostolica il pi$ delle volte "a unindole universale, il cui argomento
trattato comun%ue ritenuto meno importante di %uello di una (ettera enciclica.
Litterae decretales
@ partire dal )A*- sono utili!!ate per la canoni!!a!ione di Feati0 vi si descrive la
vita, leserci!io delle virt$ e lo stesso atto della canoni!!a!ione.
,
Constitutiones apostolicae
Si tratta di documenti legislativi di carattere strutturale o disciplinare mediante i
%uali il <omano 9ontefice promulga leggi universali della C"iesa o provvede alla
ere!ione di circoscri!ioni ecclesiastic"e.
Litterae apostolicae seu Brevia apostolica
revia maioris momenti& emanati dalla Segreteria di Stato, continuano ad essere
inviati sub anulo !iscatoris, sottoscritti dal Cardinale Segretario di Stato0 si tratta di
atti utili!!ati in occasione della 1eatifica!ione dei Servi di Dio, per la nomina di
Santi patroni, per lattri1u!ione del titolo di una Fasilica minore, per lapprova!ione
delle costitu!ioni di un istituto ecclesiastico o religioso, per lattri1u!ione del titolo
9ontificio a un seminario o ad un istituto simile, per lere!ione di una nun!iatura o
di una delega!ione apostolica.
revia minoris momenti& si tratta di atti emanati in forma meno solenne, in
occasione della nomina di Gun!i o Delegati apostolici, di 9refetti e Segretari di
Dicasteri della Curia <omana, di Descovi assistenti al soglio pontificio, di 9relati
uditori del =ri1unale @postolico della <ota <omana, di mem1ri di @ccademie
pontificie, del conferimento di Ordini e%uestri pontifici.
Litterae apostolicae Motu Proprio datae
Decreta sunt litterae apostolicae %uae ad neminem diriguntur et a solo 9ontifice
su1signantur, incipientes ver1is motu proprio.
Si tratta di documenti di carattere legislativo, atti al riordino di istituti giuridici.
Brevia ad Principes
Sono atti c"e documentano la consegna della missione diplomatica dei (egati del
<omano 9ontefice. Sono di due tipi&
Litterae testes crediti& sono le creden!iali indiri!!ate alle autorit governative degli
Stati presso cui il Gun!io deve svolgere la propria missione diplomatica0
Litterae commendatitiae& indiri!!ate al 9residente della Conferen!a episcopale
na!ionale per accreditare la fun!ione ecclesiale del Gun!io.
Conventiones
@ccordi interna!ionali di cui al can. 5.
Atti secondo la denominazione de Curia
Chirographum seu Litterae autographae
Docantur litterae ipsa manu 9ontificis scriptae vel saltem signatae. Indica un suo
particolare tratto di 1enevolen!a verso il destinatario.
Nuntius gratulatorius: messaggio augurale in occasione di %ualc"e ricorren!a0
.
Nuntius televisificus: messaggio teletrasmesso in occasione di cele1ra!ioni
liturgic"e solenni o di viaggi apostolici0
Nuntius radiofonicus messaggio radiotrasmesso0
Nuntius scripto datus& messaggio scritto per ricorren!e ecclesiali, indiri!!ato ad alti
dignitari e consegnati per interposta persona0
Allocutiones: discorsi pontifici pronunciati su diversi argomenti secondo le
circostan!e per le %uali sono tenuti0
!omiliae& forme eminenti di predica!ione nel corso di una cele1ra!ione liturgica
presieduta dal Santo 9adre0
Iter apostolicum& raccolta dei discorsi tenuti dal Santo 9adre in occasione dei suoi
viaggi apostolici.
Confirmatio pontificia
"pprobatio pontificia
Confirmatio apostolica
o11ligatoria per tutti gli atti importanti della Curia '9F )B+.
Confirmatio simplex seu in forma communi conserva allatto il carattere di
documento della Congrega!ione c"e l"a emesso. Diene espressa con le parole
#acto verbo cum Sanctissimo$ SS. mus %. &. resolutionem approbare et confirmare
dignatus est$ Sanctissimus %ominus &oster !apa enedictus, audita relatione
'everendi !atris %omini Secretarii e(usdem congregationis, supra relatam,
Eminentissimorum !atrum declarationem ratam habere et confirmare dignatus est.
Confirmatio ex scientia certa seu in forma specifica conferisce al documento un
carattere propriamente pontificio& il Santo 9adre ladotta e lo fa personalmente e
solennemente suo. Diene espressa con le parole ex motu proprio$ ex scientia certa$
de apostolica auctoritatis plenitudine$ nonobstante quacumque lege seu
consuetudine in contrarium.
"egolamento #enerale della Curia "omana
del &' aprile ()))
AAS )( *()))+ ,-).,))
Art/ (-0.(-1
Capitolo III
#LI ATTI A22INIST"ATI3I
Concetto
3
un atto di governo posto in essere dallautorit competente c"e "a la
potest esecutiva di governo, nelleserci!io delle sue fun!ioni, e diretto a persone
singole o anc"e a comunit, in casi concreti e particolari. Compete anc"e sia a
coloro ai %uali %uesta potest data sia dal diritto stesso sia in for!a di una legittima
delega.
Defini!ione& latto amministrativo singolare una disposi!ione data dalla
competente autorit esecutiva o legislativa nella forma sta1ilita dal diritto, per un
caso particolare con efficacia giuridica limitata ad esso.
(atto posto dal superiore nelleserci!io del suo ufficio.
Euellatto attraverso il %uale il potere pu11lico ordina la sua propria attivit
entro i limiti della legge, avendo per2 come fine diretto e primario il 1ene pu11lico.
Ogni dic"iara!ione unilaterale di volont di una autorit esecutiva, tipificata
dallordinamento e destinata a produrre effetti giuridici rispetto a ter!i, in una
situa!ione concreta e fuori da un giudi!io.
Gon deve estendersi ad altri casi. (oggetto proprio la solu!ione del caso
concreto applicando %uanto dispone la legge. (interesse immediato il 1ene
comune tramite il 1ene di un particolare.
#li atti amministrativi singolari costituiscono la maggioran!a assoluta
dellattivit giuridica ecclesiale, non solo per la loro variet tipologica, ma pi$
ancora per la loro concreta %uantit di 7produ!ione& sono gli atti di governo di una
%ualun%ue realt ecclesiale istitu!ionale, tanto gerarc"ica 'Eparc"ia+ c"e associativa
'Istituti religiosi+. (atto amministrativo singolare il modo comune con cui il
Descovo He:o i suoi vicariH provvede %uotidianamente a guidare la por!ione di
9opolo di Dio c"e gli stata affidata0 sempre attraverso atti amministrativi singolari
si provvede anc"e al perseguimento del 1ene dei singoli Iedeli in eventuale deroga
al disposto del Diritto, anc"e universale, c"e a causa della propria generalit ed
astratte!!a non sempre risulta appropriato alle diverse situa!ioni di vita.
Di!isione
!er iniziativa dell)autorit*:
Decreto& per decisione o provvisione canonica. un atto amministrativo con cui
la competente autorit esecutiva, a norma del diritto, per un caso particolare
prende una decisione o un provvedimento, c"e di sua natura non suppone la
ric"iesta fatta dallinteressato.
9recetto singolare& comanda di fare o di omettere %ualcosa, soprattutto in ordine a
fare osservare una legge.
!er iniziativa dei fedeli:
<escritto& si concede un privilegio, una dispensa, una licen!a o una gra!ia.
Secondo l)oggetto si distingue il decreto:
Decisionale& se definisce una controversia, impone una pena o adotta un
provvedimento0
B
9rovvisionale& se contiene una autori!!a!ione, una licen!a, una nomina o un
diniego.
Ca effetto %uando viene intimato, oppure per i rescritti dal momento in cui
stata data la lettera0 se affidato ad un esecutore 'dato in forma commissoria+, dal
momento dellesecu!ione.
Decreti. Con i decreti si statuisce c"e su di uno specifico caso si attua una decisione
o si conferisce una provvisione canonica. Es. un <ettore di una universit pontificia
emana un decreto 'rettorale+ riguardo allaumento delle tasse accademic"e0 oppure
un eparca con decreto indiri!!ato ad un pres1itero provvede ad assegnargli un
particolare ufficio.
Precetti singolari/ Il precetto singolare, come dice il nome, indiri!!ato in genere
ad una singola persona oppure ad un gruppo di persone. Il precetto singolare impone
un facere o un non facere con il traguardo ultimo di sollecitare losservan!a di una
legge. Es.& un rettore di un seminario emana un precetto singolare per il seminarista
=i!io esentandolo dal digiuno %uaresimale perc"> ammalato.
"escritti. Il rescritto, deriva dal rescriptum dellimpero romano e la C"iesa poi lo "a
fatto proprio 'rescripta 'omani !ontificis+. Secondo il diritto canonico vigente il
rescritto serve a concedere un privilegio o una dispensa o una licen!a o una %ualsiasi
altra grazia. C"iaramente il rescriptum "a natura singolare, cio indiri!!a1ile ad
una sola persona o al massimo ad un gruppo di persone c"e si trovino unite da uno
stesso scopo o situa!ione. Es. uno studente fa istan!a al Decano di essere esentato da
una esame perc"> gi sostenuto in altro ateneo o facolt0 il Decano concede la
dispensa dallesame, con un rescritto. @ltro esempio& legumeno di un monastero
concede, con rescritto, la possi1ilit ad un gruppo di monaci di praticare la vita
ascetica per un certo periodo di tempo in un luogo vicino al monastero.
(effetto dellatto si produce nel momento in cui linteressato lo riceve, ossia
il momento dellintima!ione del medesimo. Gel caso in cui lintima!ione affidata
ad un esecutore, leffetto parte dal momento dellesecu!ione. 9u2 produrre tuttavia il
suo effetto, in un momento diverso. Dipende dalla natura stessa dellatto
amministrativo e dalla sua forma. Gellatto dato in forma commissoria leffetto si
produce al momento dellesecu!ione. In aggiunta a ci2 mi corre lo11ligo di
sottolineare tuttavia c"e pur esistendo latto, %ualora esso non sia portato a
conoscen!a dellinteressato non viene ad essere posto in essere in modo completo e
dun%ue efficace. (a ratio del canone ),)) dun%ue a mio avviso c"iara& latto
amministrativo per avere effetto H e dun%ue validit H deve essere portato a
conoscen!a dellinteressato. Es.& il Consiglio di Iacolt di un ateneo nomina un
professore invitato ma occorre portare a conoscen!a del medesimo latto 'il decreto+
di nomina, altrimenti latto resta in corde consistorii.
Il 4) del can. ),)* d linee generali di interpreta!ione affermando c"e in
prima istan!a vale linterpreta!ione letterale del medesimo. Il fatto c"e non de11a
essere esteso ad altri casi oltre a %uelli espressi, a mio sommesso avviso, sem1ra
A
rinviare anc"e alla giurispruden!a amministrativa della Suprema Segnatura
@postolica. Gei casi di du11io, il 4*, sancisce la interpretatio stretta in favore di
%uella ampia.
Innan!itutto H in 1ase al 4) H vi da premettere c"e latto amministrativo,
una volta emanato legittimamente 'cio dallautorit competente+ non cessa se nel
frattempo cam1ia lemanante H ossia se vie un avvicendamento del titolare
dellofficio avente potest esecutiva H n> esso cessa da una legge emanata
posteriormente ad esso. In sostan!a vige il principio della conserva!ione
dellefficacia dellatto nel tempo e nello spa!io. =uttavia se nella legge, c"e viene
dopo latto, opportunamente specificato allora lex derogat ed egualmente se la
legge posta in essere dal legislatore superiore. Iacciamo %ualc"e esempio. Jn
vescovo eparc"iale emette un decreto di nomina per conferire un ufficio ad un
pres1itero della c"iesa patriarcale, ricevuto il decreto, leparca viene a decedere. Il
titolare dellufficio resta in carica in virt$ del decreto. @ltro esempio. Jn eparca
invia una istru!ione amministrativa sul modo di redigere i certificati di nascita della
propria eparc"ia a tutti i suoi parroci0 su1ito dopo il 9atriarca emana una legge c"e
uniforma la procedura di scrittura!ione e rilascio dei medesimi certificati0 in tal caso
si o11ligati a seguire la norma patriarcale perc"> di fonte superiore rispetto a
%uella amministrativa eparc"iale.
Il 4/ del can. ),)/ sta1ilisce le modalit della revoca dellatto
amministrativo. (a revoca essa stessa un atto amministrativo e perci2 "a effetto nel
momento in cui intimata al soggetto. Es.& viene conferito un ufficio da un eparca
ad un pres1itero, trascorsi alcuni mesi, leparca pu2 revocare tale ufficio mediante
revoca scritta.
Il 45 tratta invece della cessa!ione di una dispensa. Essendo la dispensa una
concessione amministrativa in genere singolare e comun%ue sempre gra!iosa, cessa
con la cessa!ione della causa c"e motivava la dispensa. Es. un parroco dispensato
dal proprio eparca per alcuni servi!i pastorali per motivi di salute, una volta guarito
la dispensa viene a cessare. Sempre in merito, se latto amministrativo un precetto
dato per urgere lapplica!ione della legge, cessa con la cessa!ione della legge0 tale
tipo di precetto infatti si sostiene in for!a della legge di cui vuole urgere
lapplica!ione.
Infine il 45 tratta della cessa!ione del decreto o del precetto singolare c"e
viene a cadere in mancan!a di documento scritto. Inoltre un precetto singolare viene
a cessare anc"e %uando viene meno il diritto di colui c"e "a comandato, a meno c"e
non sia stato imposto con un legittimo documento.
(a ragione di ci2 c"iara& la forma scritta costituisce me!!o di prova. I casi
di gra!ie vivae vocis sta1ilite dal can. ),*34* sono rari ed sempre meglio H
allor%uando si tratti di atti amministrativi H utili!!are la forma scritta per una
maggiore aderen!a ai principi del diritto amministrativo moderno ma anc"e per dare
possi1ilit, in caso di controversia, di risolverla celermente.
Ex iure commune viene sta1ilita linefficacia degli atti amministrativi posti
in essere contra legem oppure ledenti gli iura quaesita dei singoli.
Diene ammessa in sostan!a la possi1ilit di clausole ma solo agli atti
amministrativi 'escludendo tale possi1ilit per gli atti legislativi e giudi!iari+.
)-
Interpretazioni
Si deve intendere secondo il significato proprio delle parole, secondo luso
comune del linguaggio e non deve essere esteso ad altri casi. (aggiunta
opportuna, perc"> latto amministrativo singolare, diretto a persone e situa!ioni
concrete, deve adattarsi alla portata comune, usando un linguaggio comprensi1ile,
non rigidamente tecnico. Gon si parla di contesto, perc"> ne privo. Gel du11io
sono soggetti a larga interpreta!ione. Sono soggetti a stretta interpreta!ione %uelli
c"e&
si riferiscono alle liti0
riguardano commina!ione o irroga!ione di pene0
restringono i diritti della persona0
lede i diritti ac%uisiti0
sono contrari ad una legge a vantaggio di privati.
Gel caso di privilegio 1isogna trovare linten!ione dellamministratore c"e
sempre %uella di dare una gra!ia.
Dispensa e potest di dispensa& stretta interpreta!ione.
#avorabilia sunt ampliando, odiosa sunt restringendo.
Cessazione
Jna legge contraria non revoca latto amministrativo, a meno c"e non venga
disposto diversamente nella stessa legge, oppure c"e la legge sia stata emessa
dallautorit superiore a colui c"e "a emesso latto amministrativo.
Denendo meno il diritto di colui c"e "a posto latto amministrativo se
espressamente disposto.
Kediante un altro atto amministrativo dellautorit competente dal momento in
cui intimato.
9er il cessare della causa motiva 'dispensa+.
Denendo meno la legge per la cui esecu!ione un decreto o un precetto singolare
stato dato.
Denendo meno il diritto di colui c"e "a comandato un precetto singolare, a meno
c"e non sia stato imposto con un legittimo documento.
4orma
(autorit esecutiva pu2 porre latto amministrativo soltanto entro i limiti
della propria competen!a. Euando oltrepassa i limiti, latto posto nullo proprio per
mancan!a di competen!a. =ale sare11e il caso della concessione di una dispensa per
la %uale non si "a competen!a.
(a forma scritta ric"iesta per tutti gli atti c"e riguardano il foro esterno0
cos? pure latto della sua esecu!ione, se viene fatto in forma commissoria. Essa per2
non per la validit in %uanto non risulta alcuna clausola irritante, secondo
lopinione comune.
))
Euando dato in forma commissoria e lesecu!ione non viene eseguita o
effettuata invalidamente o difettosamente, non produce leffetto giuridico proprio.
privo di efficacia %uando lede i diritti ac%uisiti di altri0 contrario a una
legge o a una legittima consuetudine, a meno c"e porta una clausola derogatoria,
solo da parte dellautorit competente, ossia dellautorit c"e pu2 disporre anc"e dei
diritti ac%uisiti o derogare alle leggi.
Sono condi!ioni essen!iali %uelle espresse dalle particelle si, nisi, dummodo,
o altra espressione dello stesso significato nella lingua vernacola. Euestultima
clausola "a tutto il suo valore per i decreti emanati dalle autorit inferiori alla Sede
@postolica e redatti nelle lingue dei rispettivi luog"i.
)*
#chema di un provvedimento amministrativo formale
(/ INTESTA$IONE Essa deve indicare lautore del
provvedimento e la persona cui essa diretto.
=ale indica!ione nel diritto canonico viene
fatta in forma personale&
Fenedictus 9apa LDI,
Card. G.G., 9raefectus G.G.,
Episcopus G.G.,
Superior Ordinis G.G.,
9rior 9rovincialis G.G.
-/ 2OTI3A$IONE Contiene lesposi!ione delle considera!ioni
di ordine giuridico, tecnico, amministrativo
c"e giustificano lemana!ione del
provvedimento e in 1ase alla %uale la volont
dell@mministratore si determinata
'Considerata; 9erpensa; 9erpensis;+.
(a motiva!ione, anc"e se non sempre
necessaria ad validitatem, va sempre
indicata.
&/ P"EA2OLO Esso contiene il ric"iamo alle norme di legge
e di regolamento in 1ase alle %uali il
provvedimento viene emanato& le attesta!ioni
relative agli atti c"e devono precedere il
provvedimento e allosservan!a delle forme
procedurali o11ligatorie, soprattutto degli
accertamenti tecnici e dei pareri
'Dista listan!a; Dista la <ela!ione;+.
(omissione delle attesta!ioni costituisce
irregolarit formale del provvedimento ma
non sempre causa di invalidit. I pareri
o11ligatori devono essere sempre espressi,
cos? pure le domande, le ric"ieste, le
proposte.
5/ DISPOSITI3O Contiene la dic"iara!ione di volont e
costituisce lelemento decisionale del
provvedimento, %uello da cui derivano i suoi
effetti giuridici, sia nei riguardi della
@mministra!ione sia dei singoli. =ale parte si
ini!ia con le parole
Decreta, Deli1era, Ordina.
Del dispositivo fanno parte anc"e le clausole
accessorie c"e completano la manifesta!ione
di volont.
0/ DATA
SOTTOSC"I$IONI
SI#ILLO
Consta della firma dell@utorit da cui
emanato latto. #li atti collegiali e collettivi
devono essere firmati e sottoscritti da tutte le
@utorit c"e vi "anno partecipato. (a firma
del Segretario autentica la firma dellorgano
amministrativo e ne legali!!a la sua
%ualifica.
)/
@rt. I
(a procedura nellemanare decreti eMtragiudi!iali
Decreti e6tragiudiziali
Gellam1ito del diritto processuale canonico i decreti eMtragiudi!iali 'i.e.
fuori del giudi!io+ rappresentano un punto importante perc"> con decreto il giudice
pu2 allinterno di un processo risolvere %ualsivoglia %uestione, purc"> %uesta sia
previa alla senten!a. 9arimenti con decreto eMtragiudi!iale si pu2 venire a
concludere e a terminare un atto amministrativo.
Il canone contiene una formula!ione generale c"e pu2 andar 1ene sia per il
giudice, emanante un decreto extra iuridicium in fase processuale, %uanto per
lautorit amministrativa, emettente un decreto amministrativo. 9er tale motivo il 4)
del can. ),)3, usa il voca1olo generico auctoritas 'autorit+.
(a procedura tocca ora i termini con annesse le conseguen!e. In sostan!a,
lautorit, ricevuta la domanda per il decreto, "a o11ligo di emetterlo entro .- giorni
dal ricevimento della medesima. Ka il CCE+ ammette a ci2 una deroga in virt$ del
ius particulare di ciascuna ecclesia sui iuris. =uttavia se lautorit non emette il
decreto al trentesimo giorno, e nel frattempo il ric"iedente interpone nuova istan!a,
allora la domanda ritenuta rigettata %uindi il ric"iedente potr inoltrare ricorso
contro il rigetto. Il canone ricorda il meccanismo del silen!io8diniego utili!!ato in
molti paesi e c"e in Italia "a generato, fino a poco tempo fa, non poc"e incerte!!e.
(a procedura canonica, saggiamente, si disimpegnata dal pro1lema del
silen!io, configurandolo come rigetto0 non solo ma fa del silen!io un actus dal
momento c"e, trascorsi i termini sotto silen!io, si concede possi1ilit al ric"iedente
di inoltrare ricorso contro il decreto di rigetto 'c"e pur non essendo stato scritto o
emesso come se lo fosse stato+. 9arimenti il canone esprime il concetto di
economia processuale oppure amministrativa0 la giusti!ia va rista1ilita in tempi
celeri. Il ritardo nel fare giusti!ia gi una ingiusti!ia.
Il decreto, come ogni atto amministrativo, trae il proprio effetto cio la sua
efficacia verso il soggetto nel momento in cui viene intimato al destinatario. Dun%ue
lintima!ione del decreto, cio la materiale consegna del medesimo, rende il
medesimo efficace per il soggetto.
Il 4* del can. ),*-, si preoccupa della fattispecie in cui sia necessario
provvedere allintima!ione del decreto per via non scritta, 1ens? orale. C"iaramente
ci2 costituisce una ecce!ione, in %uanto tale praxis di intima!ione pu2 essere posta
in essere solo e solamente nel caso in cui vi sia periculum publici vel privati damni.
@llora sar sufficiente per rendere valida lintima!ione leggere il decreto innan!i
allinteressato con lassisten!a di un notaio o di due testi.
Infine, il 4/, descrive le fattispecie della ricusa!ione da parte
dellinteressato oppure della mancata compari!ione del medesimo per lintima!ione
del decreto. In entram1i i casi, il decreto si ritiene intimato.
Se lintima!ione del decreto rende il medesimo efficace, occorre tuttavia c"e
lo stesso sia eseguito e %uindi posto in essere. =ale procedura detta excecutio
'i.e. esecu!ione+. Essa corrisponde alla fase finale del provvedimento
amministrativo in tutti gli ordinamenti, cio appunto, la gi men!ionata, esecu!ione.
)5
Ecco dun%ue il primo canone, il ),*), c"e sta1ilisce sostan!ialmente i rapporti tra
emanante del decreto e esecutore del decreto.
(0-(& Come si pu2 1en notare viene considerata per prima cosa la
pro1lematica dellinvalidit dellincarico. (incarico di esecutore del decreto
soggetto ad invalidit se lesecutore non a11ia ricevuto mandato scritto ad hoc.
(0--& In sostan!a lesecutore, %ualora si accorga di aver commesso un
%ualc"e errore c"e renda nulla lesecu!ione, pu2 ripetere lesecu!ione stessa,
attuando cos? una ravvedimento operoso sen!a tuttavia oneri di procedure speciali,
sic et simpliciter ripete lesecu!ione. <itengo c"e lesecutore ripeta lesecu!ione
spuntando gli errori0 resta il du11io se de11a informare lautorit c"e gli "a concesso
il mandato esecutorio.
9rima di emanare un decreto eMtragiudi!iale, lautorit deve ricercare noti!ie
e prove, ascoltare e consultare, ascoltare soprattutto coloro i cui diritti possono
essere lesi0 rendere note le noti!ie e le prove, mostrare le ragioni, dare la possi1ilit
di rispondere entro il termine determinato.
Tempo
.- giorni dopo il ricevimento della domanda per ottenere il decreto, salvo il
diritto particolare.
Se non viene fatto e il ric"iedente domanda di nuovo per iscritto il decreto& /-
giorni dopo %uesta domanda0 se non si risponde ancora, la domanda ritenuta
respinta e si pu2 fare ricorso.
Ci2 si applica %uando il ric"iedente "a diritto di domandare un decreto o il
Superiore "a dovere di dare un decreto.
Contenuto
Fisogna sempre avere di mira la salve!!a delle anime e il 1ene pu11lico. Gel
decreto si esprimano le motiva!ioni, ma se il caso suggerisce diversamente, si
annotino in un li1ro segreto e siano mostrati a colui c"e si occupa del ricorso, se
costui lo c"iede.
<iceve for!a di diritto %uando viene intimato per iscritto oppure letto al
destinatario davanti a due testimoni o al notaio c"e rediger il processo ver1ale da
sottoscriversi da tutti i presenti. Euando lindiri!!ato rifiuta di cooperare con
lintima!ione, il decreto si d per intimato.
@rt. II
(esecu!ione degli atti amministrativi
(esecutore deve avere il mandato scritto e controllare lautenticit e
integralit, a meno c"e lautorit non gli a11ia comunicato la previa noti!ia del
mandato.
Egli deve compiere lesecu!ione, a meno c"e latto nullo, oppure non pu2 essere
sostenuto per grave causa, ovvero le condi!ioni poste non si verificano. (esecutore
),
"a il dovere di sospendere lesecu!ione e informare lautorit. (esecutore "a la
discre!ione di dare o non dare la gra!ia se latto amministrativo permette a lui di
giudicare la situa!ione.
Se egli cam1ia le condi!ioni e la sostan!a della procedura, latto nullo.
(esecutore pu2 farsi sostituire, a meno c"e gli stato proi1ito, o sia stato
scelto per la sua a1ilit, o il sostituto stato determinato. 9u2 solo affidare agli altri
gli atti preparatori.
9u2 agire anc"e il successore nellufficio dellesecutore, a meno c"e non sia
stata scelta la1ilit della persona.
(esecutore "a il potere di guarire la situa!ione, per lesecu!ione corretta
dellatto amministrativo.
@rt. III
I rescritti
"esponsum principis ad instantiam petentis/ Il rescritto la risposta della Sede
@postolica o di un Superiore al %uesito o alla supplica dei sudditi. Se dato
oralmente, 1isogna provarlo alloccasione.
9u2 essere impetrato anc"e per un altro e anc"e sen!a lassenso
dellinteressato. @d esempio, si pu2 c"iedere una 1enedi!ione papale per un altro. In
%uesto caso non contrario alla li1ert0 il Superiore certamente li1ero di concedere
gra!ie anc"e a coloro c"e non le vogliono0 sta a loro avvalersi di esse o meno
'&untia )B, BA+. (istan!a pu2 essere fatta in due modi& per iscritto od oralmente0
motu proprio, non espressa n> per iscritto n> a parole, ma conosciuta dallautorit,
attenta alle situa!ioni dei sudditi.
(a supposta ric"iesta di %ualcuno lo fa distinguere dal decreto e dal precetto.
Se manca la risposta per iscritto non si c"iama rescritto, perc"> manca la forma
essen!iale esterna, la modalit, per cui le concessioni vivae vocis oraculo non sono
rescritti.
Gel ric"iedere il rescritto si deve dire la verit. (a verit pu2 essere tradita
dalla reticen!a del vero 'surre!ione+ o dallesposi!ione del falso 'o1re!ione+. (a
reticen!a del vero non ostacola la validit del rescritto, purc"> stato espresso ci2
c"e secondo la prassi della curia del #erarca deve essere detto. (esposi!ione del
falso non ostacola la validit del rescritto, purc"> almeno una causa motiva sia vera.
Ci2 c"e stato negato da un Superiore non pu2 essere concesso da un
inferiore, a meno c"e il Superiore non a11ia consentito espressamente0 ci2 c"e
negato da unautorit non pu2 essere concesso validamente da unaltra autorit
competente sen!a essere informata.
).
Euando una gra!ia negata da un Dicastero della Curia <omana&
Se riguarda il foro interno, si pu2 sempre ricorrere alla 9eniten!ieria
@postolica0 se il rifiuto stato opposto dalla 9eniten!ieria @postolica,
riteniamo c"e il ric"iedente possa rivolgersi alla Congrega!ione competente
per il foro esterno, sen!a alcun o11ligo di far presente il detto rifiuto.
Se riguarda il foro esterno, non pu2 concederla nessuna autorit inferiore al
<omano 9ontefice, sen!a il consenso del Dicastero c"e l"a negata.
Euando una gra!ia negata dal #erarca proprio, sen!a men!ionare %uesto
rifiuto, non si pu2 c"iedere ad un altro #erarca. Euestultimo, conosciuto il tenore
della precedente risposta, per agire lecitamente, non deve concedere la gra!ia prima
di avere conosciuto anc"e le ragioni della precedente nega!ione.
Il canone non considera il caso inverso. 9oic"> tace, n> il ric"iedente "a, per
s>, lo11ligo di far presente il diniego, n> il #erarca proprio per s> tenuto a
consultare laltro #erarca.
Euando una gra!ia negata dal #erarca proprio, sen!a men!ionare il rifiuto,
non si pu2 c"iedere ad un altro #erarca proprio.
Euando la gra!ia negata dal 9rotosincello o Sincello, non pu2 essere
concessa validamente da un altro Sincello dello stesso Descovo, neppure
comunicandogli le ragioni del rifiuto ottenuto.
Euando la gra!ia, negata dal 9rotosincello o Sincello, viene concessa dal
Descovo eparc"iale, la concessione risulta invalida, se non stato men!ionato il
rifiuto.
Euando infine stata negata dal Descovo eparc"iale, non pu2 essere
concessa validamente da nessun suo Sincello, a meno c"e non vi sia il consenso del
Descovo eparc"iale.
<escritti contrari& il particolare prevale su %uello generale, in %uello c"e pi$
particolare e c"e viene espresso in modo particolare0 %uello c"e pi$ individuale su
%uello generale0 %uello pi$ concreto su %uello generico, astratto0 prevale la parte sul
tutto.
<escritti coincidenti& se sono ugualmente peculiari o generali, %uello
precedente nel tempo a1roga il posteriore, a meno c"e nel secondo non si faccia
men!ione espressa del precedente0 oppure se il primo ric"iedente non a11ia fatto uso
del suo rescritto per dolo o per notevole negligen!a.
<escritti di du11ia validit& si ricorre a colui c"e "a dato il rescritto.
pri!ilegi
Nozione
#ra!ia concessa in favore di determinate persone fisic"e o giuridic"e,
mediante un provvedimento particolare. 9u2 essere concesso dal legislatore ovvero
da un organo del potere esecutivo, de1itamente facolti!!ato. (a ragione di %uesto si
)3
deve al fatto c"e il privilegio esime dalla legge, cosa c"e pu2 fare soltanto lautore
della legge, il legislatore. @ltri vedono incongruen!a perc">, trattandosi di un atto
amministrativo, lautorit amministrativa dovre11e essere capace di concedere un
privilegio.
Il possesso centenario o immemora1ile di un privilegio fa presumere la sua
effettiva concessione.
Divisione
Considerato in rela!ione alla legge&
contra ius, %uindi come una dispensa dalla legge, ma si differen!ia perc">
il privilegio, c"e norma amministrativa, perpetuo mentre la dispensa, per
principio, temporale0
praeter ius, %uello con cui si concede un diritto positivo, c"e per legge
compete ad una determinata categoria di persone, di cui linteressato non fa
parte0 iuxta legem.
Considerato in rela!ione al soggetto&
singolare o privato, se viene concesso a una particolare persona fisica
concretamente determinata, o a pi$ persone fisic"e individualmente
determinate, oppure a una singola persona giuridica determinata0 comune,
%uello c"e viene concesso ad una comunit per il 1ene pu11lico0
personale, %uando viene concesso a persone fisic"e determinate0
reale, se concesso ad un luogo o ad un ufficio.
Considerato in rela!ione alla forma&
scritto, se concesso per iscritto0
vivae vocis oraculo, se concesso a voce soltanto.
Durata
Si presume perpetuo, se non si dimostri il contrario.
Se personale 'singolare o comune+ segue la persona e si estingue con essa.
Se reale o locale cessa con la totale distru!ione della cosa o del luogo.
Se locale, tuttavia, rivive, se il luogo viene ricostruito entro ,- anni. (a
dissacra!ione di una c"iesa o di un luogo sacro, la loro ridu!ione definitiva ad uso
profano da e%uiparare giuridicamente alla distru!ione.
Se temporale con lo scadere del tempo.
Iinito il numero dei casi.
Se mutano negativamente le circostan!e cessa.
Cessazione
9er revoca espressa fatta dallautorit competente '%uella c"e lo "a concesso,
oppure il superiore gerarc"ico o un suo delegato+, con atto peculiare ad hoc, oppure
con clausola generale aggiunta ad una legge& nonobstantibus vel revocatis privilegiis
etiam speciali mentione dignis 'generalissima e straordinaria+0 per consuetudinem
)B
concessis 'generale+0 nonobstantibus privilegiis 'generale comune+. Il Descovo
eparc"iale pu2 revocare i privilegi concessi da lui stesso, ma non %uelli concessi
dallautorit superiore, a meno c"e non ne a11ia ricevuto la delega.
Si pu2 rinunciare al privilegio se lautorit competente accetta la rinuncia.
9er2 un singolo individuo pu2 rinunciare al privilegio ricevuto in utilit propria,
mentre non pu2 rinunciare al privilegio concesso alla persona giuridica o allufficio
o dignit o fun!ione c"e lindividuo occupa.
Il non uso 'omettere di fare %uello c"e concede+ di un privilegio o il suo uso
contrario 'reali!!are un atto c"e concede di omettere+ non comporta per s> la
cessa!ione del privilegio. Ecce!ione& privilegio oneroso verso ter!i con laggiunta di
una legittima prescri!ione, a norma dei cann. ),5-8),5*, o la rinuncia tacita.
In caso di a1uso interviene il #erarca c"e lo pu2 revocare o, se non stato
concesso da lui, informare lautorit c"e lo "a concesso.
9er cessa!ione dellautorit del concedente, se la concessione fu fatta ad
beneplacitum nostrum.
9er lo scadere del tempo o lesaurirsi dei casi.
9er il mutare negativo delle circostan!e.
9er la priva!ione a causa di un grave a1uso.
I privilegi concessi dalla Sede @postolica agli Ordini religiosi permangono
integri, a meno c"e non siano espressamente revocati dal CCEO.
=enere presente il can. ,. Interpreta!ione stretta dellatto amministrativo c"e
li lede 'can. ),)* 4*+. Inoltre, la salvaguardia dei diritti ac%uisiti nel disporre dei
1eni di una persona giuridica 'cann. A** 4),,60 A*B8A*A+0 nella rimo!ione da un
ufficio 'can. A35 4)+, nel trasferimento del parroco 'can. )5--+.
dispense
Si tratta di canoni prevalentemente tecnici, c"e non si discostano molto nei
due Codici. Dai lavori della !ontificia Commissio Codici ,uris Canonici +rientalis
'ecognoscendo risulta una proposta& -na maggiore assimilazione dei canoni al
Codice per la Chiesa Latina
)
. (a proposta fu accolta seppure par!ialmente. Inoltre,
le osservazioni pervenute alla Commissione, riguardanti questo schema, sono state
meno numerose di quelle degli altri schemi. .uesto fatto / dovuto in parte al
carattere altamente tecnico dello schema, ma anche al consenso dato allo schema,
come si pu0 desumere dal tenore generale dei rilievi pervenuti. ,nfatti, coloro che
hanno risposto, seppure propongono vari emendamenti ai singoli canoni, si
avvicinano ad un placet generale dello schema. Si pu0 ritenere dunque che lo
schema, quanto alla sua sostanza, ha trovato consenzienti tutti gli +rganismi di
consultazione, salvo modifiche proposte ai singoli canoni
*
.
Il diritto orientale particolarmente sensi1ile a %uellaspetto dellattivit
della gerarc"ia ecclesiastica c"e consiste nellapplicare la misericordia nel caso
singolo. (economia un concetto teologico c"e designa il piano di salve!!a per
tutti gli uomini, lopera della divina Sapien!a. Secondo %uesto disegno, Dio 9adre
)
&untia )B, 5.
*
&untia )B, /.
)A
"a inviato il Iiglio nel mondo dandogli ogni potere necessario per compiere la sua
missione, cio la salve!!a di tutti gli uomini. Euesto potere, Cristo lo "a trasmesso
alla sua C"iesa. Euesto potere si estende a tutta la missione pastorale della C"iesa e
non si limita al solo ordine giuridico8canonico
/
.
(a no!ione di economia fondamentale per le C"iese orientali, al punto
c"e si prese in considera!ione la possi1ilit di introdurre alcuni canoni preliminari
ad essa relativi
5
. @nc"e %uando si discusse sui principi di revisione del CCEO, si
sottoline2 c"e il futuro Codice doveva curare non solo la giusti!ia e la rigida
osservan!a della legge 'a1ribeia+, ma anc"e e soprattutto una sapiente e%uit 1asata
sulla condiscenden!a e la carit 'oi1onomia+
,
. Gellinterpretare e nelladempiere le
norme della C"iesa, espresse nella forma scritta dei canoni o in %ualsiasi altra forma,
il Descovo pu2 attenersi a %ueste scrupolosamente oppure, per il 1ene della C"iesa,
esercitare una sorta di flessi1ilit c"e le allontani dal rigorismo
.
. @lla fine si decise
di non introdurre i canoni preliminari relativi alla no!ione di economia e lasciare
invece gli istituti canonici c"e esprimono in %ualc"e modo nellam1ito giuridico la
stessa idea, tra i %uali, sen!altro, la dispensa.
Gei tentativi di codifica!ione orientale avvenuti prima del Daticano II, i
progettati canoni sulla dispensa erano sostan!ialmente identici a del Codice del
)A)3
3
. Gel primo progetto del Codice, relativamente alla dispensa, le similitudini
con la codifica!ione latina sono palesi. Si tratta del testo ela1orato dopo la riunione
tenutasi a mar!o del )AB- c"e, dopo poc"e modific"e, stato trasfuso nei cann.
),/.8),/A del CCEO. (a reda!ione del CCEO, in confronto col CIC, presenta le
seguenti caratteristic"e& a+ raccoglie sostan!ialmente la stessa no!ione e normativa,
1enc"> il Codice orientale sia pi$ conciso perc"> omette alcuni canoni latini di
contenuto piuttosto dic"iarativo0 1+ nel definire la dispensa nel canone relativo alla
causa 'e additare il criterio per giudicare la sufficien!a della causa+, an!ic"> %uello
sulla potest, offre unimmagine dellistituto dispensatorio tipica di uno strumento
mirante a moderare ragionevolmente il rigore della legge, e non di un atto volontario
dellautorit, se11ene in fin dei conti le conseguen!e giuridic"e siano le stesse
previste dal Codice latino0 c+ ci sono alcune differen!e reda!ionali per %uanto
riguarda lidentifica!ione dellautorit dispensante, ma le divergen!e non sono
dovute ad una differente conce!ione della dispensa, 1ens? alla diversa
organi!!a!ione della gerarc"ia ecclesiastica0 d+ nel CCEO lindispensa1ilit dalle
leggi processuali e penali viene formulata in termini generali, e non riferita alla
potest del Descovo eparc"iale.
/
Cf. &untia )-, A*8A/.
5
Cf. &untia )-, A*8A5.
,
Cf. &untia /, /8)-.
.
Cf. N.C. E<ICOSOG, OiPonomia, in E.#. I@<<J#I@, %izionario Enciclopedico dell)+riente
Cristiano, <oma *---, pp. ,/A8,5)0 F. 9E=<@, Il concetto di economia ecclesiastica nella teologia
ortodossa, 'ivista di teologia morale )5 ')AB*+ ,-38,*)0 D. S@(@CC@S, OiPonomia e aPri1eia
nella ortodossia greca odierna, &icolaus 5 ')A3.+ /-)8/5-.
3
Cf. &untia *, 3-83).
*-
Concetto di dispensa
Entram1i i Codici danno una defini!ione di dispensa& legis mere
ecclesiasticae in casu speciali 'particulari nel CIC+
B
relaxatio. (o scioglimento,
lallentamento, lesonero dallo11ligo imposto dalla legge ecclesiastica, in un caso
particolare o speciale 'altrimenti saremmo nellesen!ione+, fatto dalla legittima
autorit, per una giusta e ragionevole causa. Il 4* del can. ),/. CCEO esplicita
maggiormente c"e bonum spirituale christifidelium est iusta et rationabilis causa.
(a legge comporta un vincolo c"e lega la coscien!a0 la dispensa li1era dal
vincolo. (a dispensa vale soltanto per le leggi ecclesiastic"e, non per le leggi divine,
naturali o positive. Essa non sopprime la legge, ma soltanto lo11ligo c"e ne deriva0
dun%ue, non si tratta di a1roga!ione o di deroga.
(a dispensa ric"iede un atto positivo della competente autorit. Se tale
intervento non necessario, perc"> la stessa legge prevede i casi in cui si esenti da
essa, non si "a la dispensa, ma il semplice esonero. @d esempio, il can. A)A 4/ CIC&
2li anziani, coloro che sono affetti da qualche infermit* e le persone addette alle
loro cure, possono ricevere la santissima Eucaristia anche se hanno preso qualcosa
entro l)ora antecedente.
La giusta e ragionevole causa
Se la dispensa viene concessa dal legislatore o da unautorit superiore sen!a
causa giusta e ragionevole illecita0 se viene concessa da c"i non "a autorit
legittima, invalida. Gel du11io sulla sufficien!a della causa la dispensa concessa
lecitamente e validamente, per non creare pro1lemi di coscien!a e situa!ioni
giuridic"e incerte. Il 1ene spirituale dei fedeli ritenuta causa giusta e ragionevole.
(a concessione della dispensa non mai ar1itraria, poic"> la valuta!ione
sempre in rapporto al fine. Essa non viola la certe!!a del diritto, canonicamente
intesa, n> il principio delluguaglian!a della legge per tutti, poic"> luguaglian!a %ui
consiste proprio nel porre tutti in condi!ione da conseguire la salve!!a dellanima,
anc"e se con me!!i diversi, ora applicando ora perci2 disapplicando la legge. (a
disciplina della dispensa conferma lelasticit del diritto canonico.
(a dispensa, in %uanto atto gra!ioso, non pu2 essere considerata un diritto
esigi1ile da ogni fedele0 tuttavia, una volta concessa, essa con%uister il carattere di
diritto ac%uisito per il 1eneficiario, rimanendo sempre nella sua realt di ecce!ione e
transitoriet. (a dispensa, dun%ue, non crea un diritto oggettivo permanente, come
invece la legge o il privilegio, ma la nega!ione speciale e transitoria di un diritto
oggettivo. (a regola comune , e continuer ad essere, losservan!a della legge.
Limiti della dispensa
Gon possono essere dispensate le leggi divine, naturali o positive, le leggi
costitutive degli istituti e degli atti giuridici, le leggi processuali e penali
A
, le leggi la
cui dispensa riservata alla Sede @postolica o ad altra autorit. #li istituti e gli atti
B
Gel can. B- CIC )3 si parlava di casus specialis come nel CCEO. Il caso speciale pu2 essere anc"e
generale e, come tale, oggetto di una legge.
A
&untia )B, A*& !er quanto riguarda le leggi penali si nota che esse ex natura rei, commesso il
delitto ed inflitta la punizione ferendae sententiae, non ammettono una dispensa, ma una remissio
poenae se esistono le condizioni richieste 3emendamento, riparazione dei danni e dello scandalo4.
*)
giuridici sono il risultato di un insieme di leggi c"e li configurano e li determinano.
Esempio& gli istituti giuridici della vita consacrata, del matrimonio, della senten!a
del giudice. Se ad esempio si dispensasse dallelemento del pre!!o un contratto di
compravendita, il contratto non sare11e pi$ una compravendita, ma una dona!ione.
Se ad esempio si dispensasse dalla consacra!ione episcopale il sacerdote c"e viene
eletto o nominato Descovo, non sare11e appunto Descovo, ma avre11e un altro
ufficio. Se ad esempio si dispensasse dalla residen!a, non si otterre11e il domicilio.
Se ad esempio si dispensasse dal consenso matrimoniale, non si avre11e il
matrimonio.
Circa le leggi processuali e penali, esse potre11ero essere oggetto di
ecce!ione. Difatti, il CCEO non del tutto coerente con il principio affermato nel
can. ),/3 perc"> al can. )5)A 4) sta1ilisce c"e chi pu0 dispensare da una legge
penale o liberare da un precetto penale, pu0 anche rimettere la pena inflitta in forza
della stessa legge o del precetto. 9er la dispensa dalle leggi processuali,
competente la Segnatura @postolica.
Autore della dispensa
(egislatore0 colui c"e gode di potest esecutiva0 colui c"e ipso iure riceve la
potest di dispensare0 colui c"e viene delegato a ci2.
Gel CIC8)3 la dispensa ere considerata come un atto legislativo. (a nuova
norma giustificata perc"> la dispensa riguarda propriamente lesecu!ione o
lapplica!ione della legge e, come tale, va considerata come un atto specifico della
fun!ione amministrativa e non di %uella legislativa.
#oggetti passivi
(a potest di dispensa pu2 essere esercitata verso i sudditi, anc"e assenti dal
territorio0 verso i forestieri c"e stanno nel territorio0 verso se stesso
)-
. (a potest di
dispensa pu2 essere esercitata anc"e stando fuori dal territorio. Ordinario del luogo e
parroco possono dispensare tutti coloro c"e sono loro sudditi come anc"e i forestieri,
purc"> dimoranti nellam1ito della propria giurisdi!ione. Kentre il #erarca del
luogo e il parroco orientali non "anno verso i forestieri la medesima facolt di
dispensare dellOrdinario del luogo e del parroco latini.
L$interpretazione della dispensa
(a dispensa e la facolt di dispensare sono soggette a stretta interpreta!ione,
secondo le norme comuni sullatto amministrativo 'can. ),)* 45 CCEO0 can. /. 4)
CIC+, vale a dire deve essere intesa secondo il significato proprio delle parole e
secondo luso comune di parlare e non deve essere estesa ad altri casi oltre a %uelli
espressi. (aggiunta opportuna, perc"> la dispensa, diretta a persone e situa!ioni
concrete, deve adattarsi alla portata comune, usando un linguaggio comprensi1ile,
non rigidamente tecnico. Gon si parla di contesto, perc"> ne priva.
)-
CS, can. )5* 4/& &isi aliud ex rerum natura aut ex iure constet, potestatem iurisdictionis non
iudicialem quis exercere potest etiam in proprium commodum, aut extra territorium exsistens, aut in
subditum e territorio absentem.
&untia *B, )/B& Si accetta aggiungendosi la clausola 5necnon erga seipsum6 alla fine del testo,
anche se essa non / indispensabile come notato in &untia 78, p. 9:.
**
La cessazione
(a dispensa c"e "a tratti successivi, nel senso c"e "a durata nel tempo, cessa
per revoca da parte dellautorit competente, per rinun!ia legittimamente accettata,
per lo scadere del tempo o lesaurirsi dei casi. Cessa anc"e per il venir meno certo e
totale della causa motiva.
(a dispensa c"e non "a un tratto successivo, rimane invece sempre valida,
anc"e se cessi totalmente la causa motiva. Gon cessa per il non uso o se venuto
meno il diritto del concedente.
<affrontando i due Codici su %uesta materia, il CCEO presenta le seguenti
caratteristic"e&
nel CCEO vi sostan!ialmente la stessa no!ione e normativa, 1enc"> in
maniera pi$ concisa perc"> omette alcuni canoni latini di contenuto piuttosto
dic"iarativo0
nel definire la dispensa nel canone relativo alla causa 'e additare il criterio
per giudicare la sufficien!a della causa+, an!ic"> in %uello sulla potest, offre
unimmagine dellistituto dispensatorio tipica di uno strumento mirante a
moderare ragionevolmente il rigore della legge, e non di un atto volontario
dellautorit, se11ene in fin dei conti le conseguen!e giuridic"e siano le
stesse previste dal CIC0
ci sono alcune differen!e reda!ionali per %uanto riguarda lidentifica!ione
dellautorit dispensante, ma le divergen!e non sono dovute ad una differente
conce!ione della dispensa, 1ens? alla diversa organi!!a!ione della gerarc"ia
ecclesiastica0
nel CCEO lindispensa1ilit dalle leggi processuali e penali viene formulata
in termini generali, e non riferita alla potest del Descovo eparc"iale.
=I=O(O LLL
LA P"ESC"I$IONE
E IL CO2PUTO DEL TE2PO
Capitolo I
LA P"ESC"I$IONE
(e norme conclusive "anno come 7oggetto il tempo in %uanto nel suo
trascorrere partecipa alla dinamica di un gran numero di atti e fatti giuridici,
divenendo an!i uno dei principali 7fatti giuridici con conseguente rilievo allinterno
dellOrdinamento canonico, tanto da dover essere specificamente normato0 gi si
vista la rilevan!a del tempo sulla capacit giuridica di agire dei Iedeli& fino a 3 anni
si solo fanciulli sen!a alcuna 7capacit e responsa1ilit, a )5 anni si pu2 scegliere
autonomamente se ricevere il 1attesimo ed in %uale 7C"iesa Cattolica, a )B anni si
diventa maggiorenni ac%uisendo piene!!a di diritti e doveri; esistono poi et
*/
minime per la rice!ione degli Ordini, lammissione al novi!iato, la professione
religiosa, ecc.
Il tempo tuttavia influisce non solo sullet delle persone fisic"e ma anc"e su
molti aspetti della vita di un Ordinamento giuridico, con capacit tanto di creare ed
estinguere rapporti di Diritto tra diversi soggetti, come pure di creare (egge& vedi la
consuetudine0 ci2 vale sia nellam1ito del Diritto pu11lico Hamministrativo e
processualeH 'termini di scaden!a per procedure di diverso tipo+ c"e del Diritto
privato 'ac%uisto e perdita di c.d. 7diritti reali+.
Gonostante la sua natura 7pu11licistica, il CCEO contiene anc"e norme di
rilievo 7privatistico come %uelle c"e riguardano la legittima ac%uisi!ione o perdita
di diritti:doveri da parte delle persone sia fisic"e c"e giuridic"e in fun!ione del
trascorrere del tempo. (a %uestione rileva soprattutto nei rapporti patrimoniali legati
allutili!!o ed alla propriet delle cose 'mo1ili o immo1ili+, in particolare %uando si
tratta dei rapporti tra Istituti religiosi, 9arrocc"ie, Diocesi, laddove Hcontra LegemH
non si siano stipulate le necessarie 7conven!ioni per regolare i rapporti patrimoniali
concomitanti con lattivit pastorale di riferimento 'uso:propriet di c"iese, case
canonic"e, strutture pastorali, %uestue, ac%uisti, dona!ioni; ecc.+.
=ra le 7conseguen!e giuridic"e del trascorrere del tempo una delle
fondamentali la 7prescri!ione con cui un diritto o dovere cessa di essere esigi1ile
da parte del soggetto c"e ne avre11e potuto:dovuto urgere il rispetto o losservan!a0
in %uesto caso il principio giuridico di effettivit prevale sul diritto Hsolo teoricoH
del legittimo titolare.
Concetto
Kodo di ac%uistare o perdere un diritto soggettivo 'ad esempio la propriet di
un immo1ile+ o anc"e li1erarsi da un o11ligo 'ad esempio un de1ito+ per me!!o del
passaggio del tempo. (a C"iesa recepisce il diritto civile a meno c"e non sta1ilito
diversamente. (a legge civile la regola, e la legge canonica lecce!ione. (a
1uona fede costituisce lelemento etico essen!iale per la legittimit della
prescri!ione, ma non si applica in materia penale. Ovviamente si tratta della 1uona
fede teologica, non di %uella giuridica, determinata dalla legge. %uella c"e "a il
suo fondamento nella coscien!a, ossia nellintima convin!ione, anc"e se erronea,
purc"> non colpevole, di non ledere i diritti altrui& pi$ propriamente di possedere
una cosa propria e non di altri, relativamente alla prescri!ione ac%uisitiva, e di non
aver alcun o11ligo verso gli altri, relativamente alla prescri!ione li1erativa. Solo se
vi 1uona fede per tutto il tempo, sta1ilito dalla legge, pu2 esserci la prescri!ione
canonica e ci2 anc"e se le locali disposi!ioni civili non ric"iedono la 1uona fede o la
esigono solo allini!io. C per2 una deroga alla necessit della 1uona fede& %uella
del can. )),* c"e prevede, almeno come regola generale, lestin!ione della!ione
criminale nel termine di tre anni. In tal caso non ric"iesta la 1uona fede0 il reo
%uindi, pur consapevole di aver commesso un delitto, non tenuto ad
autodenunciarsi o, comun%ue, a far mettere in moto un procedimento penale contro
se stesso, e pu2 %uindi lasciar trascorrere i tre anni necessari allestin!ione
della!ione criminale.
*5
Imprescritti7ilit
Diritti e doveri c"e sono di legge divina naturale o positiva, sui %uali la legge
umana non "a alcun potere e c"e non possono mai cessare 'es. diritti e doveri
derivanti dal matrimonio0 il primato del <omano 9ontefice+.
Diritti ac%uisi1ili solo per privilegio apostolico 'es. facolt di concedere
indulgen!e, le onorificen!e pontificie, la facolt di dispensare nei casi riservati
alla Sede @postolica+.
Diritti e doveri c"e si riferiscono direttamente alla vita spirituale dei fedeli 'es.
scegliere il confessore, promuovere lannuncio del Dangelo, ricevere dai pastori i
1eni spirituali, seguire un proprio metodo di vita spirituale, osservan!a del rito
proprio+.
Confini certi e incontroverti1ili delle circoscri!ioni ecclesiastic"e.
#li o11lig"i e gli oneri della Divina (iturgia 'rispettare la volont dei donatori+.
(a provvista di un ufficio ecclesiastico c"e ric"ieda leserci!io dellordine sacro
'il conferimento invalido, come atto giuridico invalido, non si convalida con il
trascorrere del tempo+.
Il diritto di visita e lo11ligo di o11edien!a, s? c"e i fedeli non possano essere
visitati da nessuna autorit ecclesiastica e a nessuna autorit siano pi$ soggetti.
Euesta disposi!ione si riferisce alla visita pastorale del Descovo eparc"iale, ma
anc"e lo11ligo del Descovo di promuovere la disciplina della C"iesa e di urgere
losservan!a di tutte le leggi ecclesiastic"e. Il fondamento della disposi!ione
c"e i fedeli per il 1attesimo ac%uistano un #erarca proprio.
Norme ulteriori
Eccezioni
Secondo il can. ),/5, il privilegio cessa e solo per prescri!ione, se torna in
gravame di altri. (a prescri!ione in %uesto caso si riferisce a c"i gravato di
o11lig"i in favore di un privilegiato0 se in 1uona fede per tutto il tempo,
ric"iesto nel caso concreto dalla legge civile, in cui il soggetto del privilegio non
usa e non urge il proprio diritto, egli si trova li1erato definitivamente dai propri
o11lig"i.
C@9I=O(O II
IL CO2PUTO DEL TE2PO
Concetto
9u2 influire sulla origine, la durata e la cessa!ione dei diritti e degli o11lig"i.
Spesso esso costituisce anc"e un elemento essen!iale degli atti e dei nego!i giuridici.
(e disposi!ioni dei canoni non sono assolute perc"> il tempo pu2 essere sta1ilito
diversamente. Infatti i legislatori possono determinare altro. Gel caso ci sia una
*,
ecce!ione, cio una disposi!ione diversa da %uella dei canoni, si deve osservare
%uesta e non %uella.
Di!isione
=empo continuo& si computa da un momento allaltro e non ammette alcuna
interru!ione, non tiene conto degli impedimenti da parte del soggetto, o di altre
particolarit, ignoran!a od errore. Gon pu2 su1ire alcuna interru!ione.
=empo utile& si computa per giorni, cosicc"> i giorni c"e non sono totalmente
utili non rientrano nel computo, anc"e %uando per ignoran!a o per altra causa non
si in grado di agire. C"i impedito per la maggior parte del giorno
considerato impedito per tutta la giornata. Euello spa!io di tempo c"e compete a
c"i esercita o persegue un suo diritto, in modo tale c"e esso non decorre per c"i lo
ignora o non in condi!ione di agire. effetto di una decisione dellautorit.
una categoria giuridica.
=empo intermissum& anc"e se il canone non lo dice, al tempo continuo si oppone
il tempus intermissum, ossia il tempo c"e si computa attraverso la somma di
periodi di tempo staccati luno dallaltro 'membratim+. Si pensi al novi!iato
oppure alle ferie& non necessario c"e %uesti periodi di tempo siano unici, ossia
continui dal principio alla fine0 possono essere continui o interrotti, a norma del
diritto0 invece necessario c"e la somma dei periodi diversi, staccati luno
dallaltro, diano il periodo prescritto o previsto.
Comunemente il tempo si considera continuo0 il tempo utile deve risultare
espressamente dalla legge.
Determinazione
). #iorno& *5 ore da computarsi in modo continuo dalla me!!anotte fino alla
me!!anotte successiva.
*. Settimana& 3 giorni. In %uesto caso non si determina c"e si de11ano intendere
come giorni continui. Ci2 significa c"e il tempo dei sette giorni della settimana
utile, ma non continuo.
/. Kese& /- giorni, a meno c"e non sia detto espressamente c"e si deve intendere
come nel calendario. Da considerato come tempo utile.
5. @nno& /., giorni, a meno c"e non sia detto espressamente di prenderlo come
indicato nel calendario. Se il tempo continuo, il mese e lanno sono sempre da
prendersi come nel calendario.
Il dies a quo non si computa nel termine, tranne c"e il termine ini!iale coincida
con lini!io del giorno o sia disposto diversamente. Cos?, se il momento ini!iale
cade alla me!!anotte, %uando "a ini!io il nuovo giorno, il giorno ini!iale si
computa nei termini concessi o prescritti. Se invece cade dopo la me!!anotte,
%ualun%ue sia lora, il giorno non si computa, perc"> non intero.
Il dies ad quem si computa invece nel termine, eccetto c"e sia stato sta1ilito
diversamente, e il termine finale, se il tempo consta uno o pi$ mesi o anni, di una
o pi$ settimane, si compie trascorso lultimo giorno del medesimo numero,
*.
oppure se il mese manca del medesimo numero, trascorso lultimo giorno del
mese.
*3

You might also like