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A l t ro aspetto fondamentale
della nuova O.C.M. il re-
gime di riconversione e ri -
s t ru t t u r a z i o n e dei vigneti in
base al quale viene assicu-
rato un sostegno per la ri-
conversione varietale , la
diversa collocazione /re i m-
pianto dei vigneti e il mi-
glioramento delle tecniche
di gestione dei vigneti. Ta l e
sostegno consiste in un in-
dennizzo ai produttori per
le perdite di entrate conse-
guenti alla riconversione/ri-
s t rutturazione e in un con-
tributo ai costi connessi a
tali operazioni (la quota co-
munitaria non superer il
50% di tali costi). Tale mi-
sura mira chiaramente a fa-
v o r i re la riconversione ver-
so produzioni che incontra-
no meglio i gusti dei con-
sumatori, tipicamente quel-
le di qualit a scapito dei
vini da tavola meno pre g i a-
ti. L a rt.11 specifica che ta-
le sostegno non si applica
al rinnovo normale dei vi-
gneti giunti al termine del
l o ro ciclo di vita naturale.
Anche per accedere a tale
regime occorre aver pre-
ventivamente compilato
linventario del potenziale
p ro d u t t i v o .
Pu essere concesso un
p remi o di abbandono, il
cui importo fissato dagli
Stati membri, per labban-
dono definitivo della viticol-
tura in una zona determ i n a-
ta. Probabilmente, nellotti-
ca del mantenimento del
potenziale vitivinicolo at-
tuale, tale misura non verr
applicata nelle Marc h e .
Per quanto concerne i m e c c a-
ni smi di mercato v e n g o n o
abbandonate alcune misure e
cio la distillazione pre v e n t i v a ,
la distillazione obbligatoria dei
vini da tavola e la distillazione
di sostegno (artt. 38, 39 e 41
del reg. CEE n.822/87) e in-
t rodotta la distillazione di cri-
si su base volontaria per af-
f ro n t a re casi eccezionali di
p e rturbazione del mercato. Ta-
li modifiche hanno il fine ulti-
mo di eliminare il ricorso al-
l i n t e rvento quale sbocco art i-
ficiale della produzione. Ve n-
gono invece mantenute altre
m i s u re quali laiuto al magaz-
zinaggio privato, la distillazio-
ne dei sottoprodotti e, a titolo
transitorio, la distillazione del
vino ottenuto da uve di variet
non da vino. Per quanto ri-
g u a rda la distillazione per il
m e rcato dellalcole ad uso ali-
m e n t a re il regolamento pre v e-
de una misura specifica con-
sistente in un aiuto primario
(aiuto alla distillazione a fro n-
te di un prezzo minimo pagato
dal distillatore al pro d u t t o re) e
un aiuto secondario per copri-
re le spese di magazzinaggio
del prodotto ottenuto.
Il regime degli scambi con i
paesi terz i p revede il divieto
di vinificare mosti di paesi ter-
zi e di miscelare vini comuni-
tari con vini importati salvo
eventuali deroghe stabilite dal
Consiglio : in ogni caso i vini
i m p o rtati o prodotti con mosti
i m p o rtati devono riport a re ta-
le informazione sulletichetta
in maniera inequivocabile. Per
quanto riguarda le p r a t i c h e
e n o l o g i c h e, arr i c c h i m e n t o ,
gradazioni minime naturali
delle uve, v. q . p . r.d., tutto re s t a
come prima.
A livello comunitario la pro s-
sima tappa ora lappro v a z i o-
ne dei regolamenti di attuazio-
ne. A livello nazionale e re g i o-
nale invece le priorit sono:
la ripartizione tra le re g i o n i
della superficie nazionale
cui sono assegnati i diritti
di nuovo impianto: tenen-
do conto della quota per-
centuale assegnata alle
Marche in precedenti ripar-
tizioni, si pu stimare che
la nostra regione otterr
circa 350-400 ettari;
la compilazione dellinven-
tario che dovr contenere
i n f o rmazioni sulle superf i c i
vitate, sulle variet e sui di-
ritti di impianto, condizione
necessaria per accedere ai
nuovi diritti di impianto e al
regime di riconversione/ri-
s t rutturazione. L i n v e n t a r i o
sar probabilmente compi-
lato a livello re g i o n a l e .
d i s p o rre di un prodotto di
qualit;