ANNO XXII OTTOBRE-NOVEMBRE 2000 5 CENSIMENTO AGRICOLTURA OCM VINO VENDEMMIA 2000 NAVIGANDO NEL WEB Le opinioni espresse negli scritti pubblicati in questa Rivista impegnano solo la responsabilit degli autori S O M M A R I O 1 3 7 11 13 18 19 22 23 24 26 28 30 32 E D I T O R I A L E ENOTECA DELLE MARCHE: LE DUE SEDI CI SONO, ORA VANNO DEFINITI I SUOI COMPITI La recente inaugurazione della sede di Iesi dellEnoteca regionale completa un importante progetto: quello di attrezzare una vetrina p restigiosa per le tante produzioni di eccellenza della re g i o n e , mettendo le basi per migliorare la comunicazione e linform a z i o- ne per il consumato- re marchigiano e non solo. Non a caso le due se- zioni che costituisco- no lEnoteca hanno sede ad Offida e a J e- si: infatti entrambe le cittadine sono, per dislocazione geogra- fica e tradizione, nel c u o re delle aree viti- vinicole pi impor- tanti e significative della regione e quindi possono ben rappre- s e n t a re tutto il setto- re marchigiano. E quindi opportuno sottolineare che le due sedi rappresentano lE- noteca delle Marche e quindi una struttura che appartiene a tutti i p roduttori della regione, in qualunque territorio risiedano o operino. Si apre ora la fase pi importante, cio quella della migliore uti- lizzazione di questo importante strumento. La Regione impegnata a fare in modo che questa struttura sia s e m p re pi regionale e al servizio di tutto il settore vitivinicolo m a rchigiano: sar quindi essenziale la definizione precisa del compito e del ruolo che la stessa dovr assolvere, evitando so- vrapposizioni o duplicazioni. Unoperazione che la Regione intende portare avanti con la stret- tissima collaborazione delle amministrazioni comunali intere s s a- te, delle associazioni di prodotto e delle rappresentanze dei pro- duttori: chiaro infatti che se lobiettivo quello della promozio- ne del vino e delle tipicit, il vero interlocutore non pu che esse- re il Territorio. LEnoteca, con le sue due sedi, deve quindi diventare uno stru m e n- to vivo e vivace che, per il tramite del vino, sappia off r i re al turi- sta, oltre naturalmente al cittadino marchigiano, una vasta gamma di opportunit e di interessi sia eno-gastronomici che artistici, am- bientali, monumentali, ecc. del nostro entro t e rra. Nella sostanza uno strumento importante per la conoscenza del n o s t ro vino e delle tante tipicit della tradizione gastro n o m i c a m a rchigiana, ma anche momento determinante per far conosce- re le infinite bellezze del territorio. Unoperazione questa che riconosce al vino il suo ruolo di pro t a- gonista, di prodotto-simbolo in grado di riassumere le potenzialit e le caratteristiche di un territorio, come dimostrano le ormai tan- te iniziative che intorno allo stesso ru o t a n o . CENSIAMO LE MARCHE AGRICOLE PSR, DEFINITIVA APPROVAZIONE NUOVA ORGANIZZAZIONE DI MERCATO DEL SETTORE VITIVINICOLO PROPOSTE VIGNETI PER VINI DA PODIO UNA VENDEMMIA A CINQUE STELLE OLIVICOLTURA: PREVISIONI PER IL 2000 OBIETTIVO: UN OLIO TIPICAMENTE MARCHIGIANO EXTRAVERGINE: SE NE PA R L ATO A CIVITA N O VA CARO INPS TI SCRIVO DENTRO IL WEB. . . VENTI MONUMENTI NAZIONALI, UNO A TREIA AGRICOLTURA FLASH PERISCOPIO MARCHE INCENDI BOSCHIVI, PIAGA DA DEBELLARE Luciano Agostini Assessore regionale Agricoltura Lenoteca di Jesi recentemente aper ta nei suggestivi sotterranei di Palazzo Balleani. (Foto Archivio Jesi e la sua valle ) I L PUNTO 1 l 23 ottobre ini- zier il 5 Censi- mento Generale d e l l A g r i c o l t u r a , ed i rilevatori di tutti i Comuni del- la Regione, come nel re s t o dItalia, batteranno la campa- gna fogli di mappa alla mano visitando gli agricoltori in ogni azienda e raccogliendo informazioni. Si disegner cos il nuovo q u a d ro dellazienda agricola, che ci aspettiamo molto di- verso da quello rivelatoci dal Censimento del 1990. E utile sottolineare limpor- tanza di questo Censimento, come di ogni rilevazione stati- stica: solo grazie alle notizie raccolte in modo cos com- pleto gli operatori del settore agricolo possono conoscere la situazione delle aziende agricole e dell'universo agri- colo in generale, e solo aven- do a disposizione dati reali possibile re a l i z z a re una solida ed utile politica di pro g r a m- mazione in agricoltura. La rilevazione statistica viene spesso vissuta dagli interv i- stati come uninvasione, il ri- l e v a t o re come una sorta di i n truso, il tempo impiegato come tempo tolto alle attivit p roduttive. Se da un lato d i fficile negare come le inda- gini statistiche in agricoltura si susseguano a ritmo serr a- to, vadano a toccare arg o- menti delicati come il re d d i t o o i bilanci aziendali e coin- volgano a volte per anni gli stessi soggetti, dallaltro i m p o rtante ricord a re la loro i n s o s t i t u i b i l i t . E importante re p e r i re i dati ed fondamentale che a for- nirli sia limpre n d i t o re, anche quando i dati potre b b e ro es- CENSIAMO LE MARCHE AGRICOLE I Si ri pete l a p p u n t a m e n t o decennal e con i l c e n s i m e n t o d e l l A g r i c o l t u r a , un occasi one per far raccontare l a real t agri col a d i rettamente dai p ro t a g o n i s t i . Sar qui ndi d e t e rmi nante l a l o ro c o l l a b o r a z i o n e s e re raccolti con sistemi di- versi dallintervista, perc h solo in questo modo si pu s t a b i l i re in quale contesto il dato si colloca e quale il suo reale significato in term i n i s t rutturali e di evoluzione del- la realt agricola. Ad esempio possiamo ottene- re dalle Associazioni di conto- tenzisti il dato complessivo sulle ore da questi eff e t t u a t e , ma senza entrare in azienda e senza unintervista dire t t a non possiamo sapere se il servizio viene usato come au- silio al lavoro della famiglia o in unottica di destru t t u r a z i o- ne aziendale, dove tutte le at- tivit vengono demandate a soggetti esterni al conduttore. L a g r i c o l t o re nellintervista p rotagonista, pi che vittima sacrificale, e a lui si riconosce il ruolo insostituibile di rac- c o n t a re la sua realt occupa- zionale e di vita. Ti t o l a re della rilevazione lI- S TAT (Istituto Nazionale di Statistica) e per suo conto i rilevatori comunali eff e t t u e- ranno la rilevazione, coord i- nati formati e coadiuvati da tecnici della Regione Marc h e con competenza in agricoltu- ra, da statistici e da funzionari dellISTAT stesso. Per la prima volta le aziende v e rranno individuate con rife- rimenti al foglio di mappa sul quale si trovano, ottenendo cos dati localizzabili in un contesto geografico, comple- mentari con i dati di rilevazio- ni in altri settori produttivi ed in aree urbane. In questo mo- do la programmazione delle attivit produttive e di conser- vazione del suolo risulteranno molto pi agevoli sia a livello nazionale che locale. A questo proposito pre g h i a- mo i futuri intervistati, cio tutti i conduttori di azienda agricola, di accogliere i rileva- tori con i documenti catasta- li, cosicch sia agevole riferi- re le colture praticate ai fogli di mappa dellazienda. R i c o rdiamo che chi compila, c o rregge o viene in qualsiasi modo in contatto con i que- stionari non pu rivelarne il contenuto (segreto statisti- co), e che lo stesso ISTAT vincolato a non rivelare i dati se non a scopo statistico ed in forma aggregata, e mai al- cuna deroga pu essere per legge fatta a questo principio, n c naturalmente mai stata alcuna eccezione. Durante lo svolgimento del l o ro incarico i rilevatori sono incaricati di pubblico serv i z i o e quindi sottoposti alla nor- mativa vigente in materia di s e g reto statistico e tutela del- la riservatezza (legge 675/96, detta "legge sulla privacy"), tanto che il Garante per la p rotezione dei dati personali ha previsto che per loro ven- ga redatto un codice deonto- logico, come gi per altre f i g u re professionali, codice che lISTAT sta gi pre d i s p o- nendo. I tempi sono stretti, il lavo- ro non poco: siamo tutti mobilitati. S a p p iamo che tempo di se- mine, sappiamo che il tempo a disposizione non molto. E v e ro per che la rilevazione non richiede pi di unora e mezza, e che rappresenta uno dei pochi momenti in cui lim- p re n d i t o re agricolo pu de- s c r i v e re al rilevatore, ma per suo tramite anche allUnione E u ropea, la sua realt senza alcuna mediazione. Ed in questottica forse il tem- po non sembrer pi spre c a- to, ma utilizzato. Gabriella Malanga 2 ASSESSORATO AGRICOLTURA: I DIRIGENTI Servizio Agricoltura Dott. Sergio Bozzi Servizio Valorizzazione terreni agricoli e forestali Dott.ssa Graziella Gattafoni Servizio Valorizzazione delle produzioni Dott. Mariano Landi Servizio Sport, caccia, pesca e tempo libero Dott. Uriano Meconi Servizio Decentrato agricoltura e alimentazione di Ancona Dott. Benedetto Ranieri Servizio Decentrato agricoltura e alimentazione di Pesaro Dott. Siro Marconi Servizio Decentrato agricoltura e alimentazione di Macerata Dott. Ottavio Gabrielli Servizio Decentrato agricoltura e alimentazione di Ascoli Piceno Dott. Luciano Vita Il Coord i n a t o re del l AREA Atti vi t Produtti ve - che fra gl i al tri compr ende i Servi zi soprai ndi cati - i l Dott. Pi etro Marc o l i n i 3 o scorso 26 s e t t e m b re , con decisione C(2000) 2726, la Commissio- ne Europea ha definitiva- mente approvato il Piano di Sviluppo Rurale 2000-2006 delle Marche dando in tal modo il via libera ufficiale al- lattuazione delle fasi suc- cessive, vale a dire lappro- vazione del testo da parte del Consiglio Regionale e lema- nazione dei bandi. Il serv i z i o Agricoltura ha gi attivato la p redisposizione dei bandi che presumibilmente verr a n- no pubblicati entro dicem- b re. Come gi detto (cfr. n. 4) il Piano di Sviluppo ru r a l e m a rchigiano si articola in 3 assi: 1. miglioramento della com- petitivit e delleff i c i e n z a dei sistemi agricoli e a g ro-industriali e della qualit dei prodotti in un contesto di filiera; 2. tutela e valorizzazione del paesaggio rurale e delle risorse ambientali; 3 . azioni di sostegno allo sviluppo ru r a l e . Il primo asse contiene le mi- s u re rivolte al sistema pro- duttivo agricolo visto in tutti i suoi elementi: per quanto r i g u a rda le aziende pro d u t t r i- ci lobiettivo migliorarn e competitivit ed efficienza fi- nanziando investimenti ri- g u a rdanti tanto il pro c e s s o p roduttivo (riduzione dei co- sti, risparmi di energia, ridu- NO RM ATI VA PSR, DEFINITIVA APPROVAZIONE L La deci si one del l a Commi ssi one Euro p e a con l ok al Pi ano di Svi l uppo Rural e 2000- 2006 atti va l a fase operati va. P resto verr a n - no defi ni ti i bandi che consent i ranno gl i i nvesti menti a part i re dal 2001, mentre sono spendi bi l i subi to i fondi di quest anno per f i n a n z i a re l e domande che non si sono potu - te evadere pri ma per mancanza di r i s o r s e . SI LIQUIDANO ANCHE LE VECCHIE DOMANDE L a p p rovazione del documen- to ha sbloccato lero g a z i o n e , nel corso del 2000, di oltre 55 milioni di euro di contri- buti pubblici, a favore di pro- getti aff e renti programmi del periodo 1994-99 (misure a g roambientali, sostegni ai giovani agricoltori, ecc.) e finanziati con risorse del PSR. Gli elenchi dei benefi- ciari delle diverse misure con i relativi importi sono infatti gi stati inviati allAGEA (Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, ex AIMA), che dovr materialmente pro v v e- d e re alle liquidazioni entro la fine dellanno. I n part i c o l a re per quanto r i g u a rda le ex misure di accompagnamento (re g g . CE 2078, 2079 e 2080) 27,6 milioni di euro di contributo pubblico sono stati destinati alle misure agroambientali a favore di oltre 5.700 benefi- ciari, 1,16 milioni di euro al p repensionamento, e 5,66 allimboschimento. Il regolamento CE 950/97 complessivamente ha assorbito oltre 20 milioni di e u ro (40 miliardi di lire) di contributo pubblico cos distribuiti: circa la met hanno finanziato gli investi- menti delle aziende agricole ed hanno riguardato 832 beneficiari, oltre 6 milioni di euro hanno sostenuto 1.047 giovani agricoltori sia per il loro insediamento in azienda che per lattuazione di un piano di miglioramento aziendale; infine circa 3,6 milioni di euro sono stati impiegati a titolo di inden- nit compensative per oltre 2.090 agricoltori operanti in a ree svantaggiate. Come si evince anche dallanalisi del Piano Finanziario del PSR sotto riportato, la dotazione finanziaria per lannualit 2000 stata completamente utilizzata ed anzi leggermen- te superata. zione impatto am- bientale, innovazione tecnologica) che il p rodotto (migliora- mento qualitativo, di- versificazione); inoltre attraverso la ricom- posizione fondiaria si tenta di ridurre la pol- verizzazione delle aziende per far rag- g i u n g e re loro una di- mensione economi- camente efficiente. Le azioni relative alla for- za lavoro off rono un sostegno al ricambio generazionale e inter- venti di formazione e riqualificazione pro- fessionale; si incenti- va la trasform a z i o n e e commerc i a l i z z a z i o- ne dei prodotti con una part i c o l a re atten- zione ai prodotti di qualit (sostegni alla c e rtificazione di qua- lit e alla loro com- m e rcializzazione an- che attraverso mezzi innovativi). Tra le novit da sotto- l i n e a re vi sono: il collegamento tra- sversale tra pi mi- s u re, che mira a re n d e re org a n i c o l i n t e rvento dellin- t e ro Piano di Svi- luppo (ad es. i be- neficiari della misu- ra A, investimenti azienda- li, beneficiano di tassi di aiuto superiori se al con- tempo sottoscrivono un impegno agro a m b i e n t a l e ai sensi della misura F); la misura V "ingegneria fi- nanziaria" che mira ad age- v o l a re laccesso al cre d i t o da parte delle aziende agri- cole, sostenendo la costi- tuzione di consorzi fidi per i n t e rventi di garanzia sui finanziamenti. Lasse 2 contiene interv e n t i volti al sostegno di attivit p roduttive rispettose del- lambiente, quali la zootecnia estensiva, e alla riduzione dellimpatto ambientale delle attivit agricole (con azioni finalizzate alla conduzione dei terreni agricoli secondo tecniche a basso impatto ambientale o di pro d u z i o n e biologica). Una novit im- p o rtante la maggiore enfa- si posta sul ruolo dellagri- c o l t o re come tutore del terr i- torio, in part i c o l a re del tutto innovativa lazione F3 "sal- v a g u a rdia del paesaggio e delle caratteristiche tradizio- nali dei terreni agricoli" che finanzia interventi di manu- tenzione dei terreni agricoli e f o restali abbandonati con lobiettivo di contrastare il dissesto idrogeologico e il rischio di incendio. Le aree a rischio dovranno essere pre- ventivamente individuate dalle Comunit Montane e dalla Regione. A l l i n t e rno di tale asse sono previste anche le m i s u re forestali, di in- dubbia valenza am- bientale, quali limbo- schimento di superf i c i agricole e non, gli in- vestimenti volti a mi- g l i o r a re le fasi di rac- colta, trasformazione e c o m m e rc i a l i z z a z i o n e dei prodotti silvicoli, le m i s u re di pre v e n z i o n e di disastri naturali e incendi, la gestione in f o rma associata delle f o reste. Infine, sempre in tema di salvaguar- dia del territorio, si p revede lattuazione di unazione di monito- raggio ambientale re- lativamente ai rischi di e rosione dei suoli e di inquinamento delle ac- que superficiali e p rofonde e interv e n t i per la razionalizzazione della gestione delle ri- sorse idriche in agri- c o l t u r a . Lasse 3 completa- mente innovativo, pre- vedendo, oltre alle mi- s u re relative allagritu- rismo, interventi in settori quali il turismo rurale e lart i g i a n a t o che non hanno come beneficiari impre n d i t o- ri agricoli ma impre s e turistiche ed artigiane. Sem- p re nellintento di pro m u o v e- re lo sviluppo integrato delle a ree rurali e fre n a re la loro tendenza ad un pro g re s s i v o spopolamento si sostengono anche il rinnovamento dei villaggi rurali, il miglioramen- to delle infrastru t t u re e lo sviluppo di servizi essenziali per leconomia e la popola- zione rurale (costituzione di Reti di Economia Locale). Sabrina Speciale 4 5 ASSE 1 Miglioramento della competitivit e dellefficienza dei sistemi agricoli e agr o - i n d u s t r i a l i e della qualit dei prodotti, in un contesto di filiera MISURA A INVESTIMENTI NELLE AZIENDE AGRICOLE (art. 4 Reg. CE 1257/99) MISURA B INSEDIAMENTO DEI GIOVANI AGRICOLTORI (art. 8 Reg. CE 1257/99) MISURA C FORMAZIONE PROFESSIONALE (art. 9 Reg. CE 1257/99) MISURA D PREPENSIONAMENTO (art. 11 Reg. CE 1257/99) MISURA G MIGLIORAMENTO DELLE CONDIZIONI DI TRASFORMAZIONE E DI COMMERCIALIZZAZIONE DEI PRODOTTI AGRICOLI (art. 26 Reg. CE 1257/99) MISURA K RICOMPOSIZIONE FONDIARIA (art. 33 Reg. CE 1257/99) MISURA L AVVIAMENTO DI SERVIZI DI SOSTITUZIONE E DI ASSISTENZA ALLA GESTIONE DELLE AZIENDE AGRICOLE (art. 33 Reg. CE 1257/99) MISURA M COMMERCIALIZZAZIONE DI PRODOTTI AGRICOLI DI QUALITA' (art. 33 Reg. CE 1257/99) 1. Valorizzazione dei prodotti di qualit 2. Certificazione di qualit 3. Sistemi innovativi di commercializzazione MISURA V INGEGNERIA FINANZIARIA (art. 33 Reg. CE 1257/99) ASSE 2 Tutela e valorizzazione del paesaggio r urale e delle risorse ambientali nel rispetto di quanto previsto dal Piano di Inquadramento Territoriale delle Mar che MISURA E ZONE SVANTAGGIATE E ZONE SOGGETTE A VINCOLI AMBIENTALI (art. 14 e 16 Reg. CE 1257/99) MISURA F MISURE AGROAMBIENTALI (art. 23 Reg. CE 1257/99) 1. Azioni finalizzate alla conduzione dei terreni agricoli secondo tecniche a basso impatto ambientale e protettive dellambiente 2. azioni finalizzate alla conduzione di terreni agricoli secondo tecniche di produzione biologica e protettive dellambiente 3. Salvaguardia del paesaggio e delle caratteristiche tradizionali dei terreni agricoli 4. azioni di miglioramento ambientale e colturale a fini faunistici MISURA H IMBOSCHIMENTO DELLE SUPERFICI AGRICOLE (art. 31 Reg. CE 1257/99) MISURA I ALTRE MISURE FORESTALI (art. 30 e 32 Reg. CE 1257/99) 1. Imboschimento di superfici non agricole 2. Investimenti in foreste destinati ad accrescerne in misura significativa il valore economico, ecologico o sociale 3. Investimenti diretti a migliorare e a razionalizzare il raccolto, la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti della silvicoltura 4. Promozione di nuovi sbocchi per luso e la commercializzazione dei prodotti della silvicoltura 5. Interventi per la gestione in forma associata delle foreste 6. Interventi di rimboschimento a seguito di disastri naturali e incendi e misure di prevenzione MISURA Q GESTIONE DELLE RISORSE IDRICHE IN AGRICOLTURA (art. 33 Reg. CE 1257/99) MISURA T TUTELA DELLAMBIENTE IN RELAZIONE ALLAGRICOLTURA, ALLA SILVICOLTURA, ALLA CONSERVAZIONE DELLE RISORSE NATURALI NONCHE AL BENESSERE DEGLI ANIMALI (art. 33 Reg. CE 1257/99) ASSE 3 Azioni di sostegno allo sviluppo rurale MISURA N SERVIZI ESSENZIALI PER LECONOMIA E LA POPOLAZIONE RURALE (art. 33 Reg. CE 1257/99) MISURA O RINNOVAMENTO E MIGLIORAMENTO DEI VILLAGGI RURALI E TUTELA DEL PATRIMONIO RURALE (art. 33 Reg. CE 1257/99) MISURA P DIVERSIFICAZIONE DELLE ATTIVITA DEL SETTORE AGRICOLO E DELLE ATTIVITA AFFINI ALLO SCOPO DI SVILUPPARE ATTIVITA PLU- RIME O FONTI DI REDDITO ALTERNATIVE (art. 33 Reg. CE 1257/99) MISURA R SVILUPPO E MIGLIORAMENTO DELLE INFRASTRUTTURE RURALI CONNESSE ALLO SVILUPPO DELLAGRICOLTURA (art. 33 Reg. CE 1257/99) MISURA S INCENTIVAZIONE DELLE ATTIVITA TURISTICHE E ARTIGIANALI (art. 33 Reg. CE 1257/99) P. S. R. , ASSI E MISURE MISURE PREVISTE DALLA RIFORMA PER LA GESTIONE DEL POTENZIALE PRODUTTIVO Per quanto riguarda la g e- st ione del potenzi al e pro- d u t t i v o comunitario le princi- pali novit sono le seguenti: Viene mantenuto il divieto di nuovi impianti fino al 31 lu- glio del 2010 salvo alcune deroghe, costituite da : nuovi impianti attuati nel- lambito di misure di ricom- posizione o di esproprio per motivi di pubblica utilit, nuovi impianti per super- fici destinate alla speri- mentazione agricola nuovi impianti per coltura di piante madri per marze impianti per le superfici i cui prodotti sono destinati esclusivamente al consu- mo familiare dei viticoltori. Vengono inoltre concessi nuovi diritti di impianto, pa- ri, per lItalia, a 12.933 etta- ri, da ripart i re ora tra le re- gioni, e che possono essere utilizzati solo se lo Stato APPLICAZIONE NELLA REGIONE INVENTARIO VITIVINICOLO Linvent ar io del le pr o d u- zi oni vi t i col e pr e v i s t o dal l a r i f or ma come con- di zione i mpr e s c i n d i b i l e per poter acceder e a mi- s u r e est r emament e i m- por tanti per il settore: regolarizzazione di taluni vi gnet i i mpi ant at i ant e- riormente al 1 settembr e 1998 aiuti per la riconversione e ri st r ut t urazi one dei vi - gneti aut or i zzazi one per l a r e a- li zzazione in Italia di 12.933 ha di nuovi i mpi ant i ent r o d i c e m b re 2003. Per quant o r i guar da l i n- vent ari o vi t i vi ni col o, nel rispetto dellaccordo Stato Regi oni del 4 novembr e 1999, il Servizio Agricoltu- r a del la Regione Marc h e ha provveduto a notificare al Ministero delle Politiche Agricole la attuale superf i- ci e vit at a nelle Marche, l e pri ncipali var i et di vi te col tivate, la situazione dei nuovi impianti e dei diri tti di re i m p i a n t o . I l Ser vizio ha st imato i n 21.735 et tari la super f i c i e vi tat a al la data del 1 set- t e m b re 1999, e, somman- do a quest a 705 ett ari di nuovi i mpi anti assegnati nel 1998 e 1999 a seguito di deroghe concesse all a nostr a Regione al di viet o di impianto, oltre a 899 et- t ari di diritt i di r e i m p i a n t o non ancora esercitat i, si ot tiene un potenziale p r o- dut t i vo r egional e di 23.339 ettari . 7 NUOVA ORGANIZZAZIONE DI MERCATO DEL SETTORE VITIVINICOLO Il 1 agosto 2000 entrata in vigore la nuo- va OCM vitivinicola, approvata nel 1999 al- l i n t e r no di Agenda 2000, e con essa le nuove norme per gestire il patrimonio viti- colo. La nuova OCM prevede una serie di m i s u r e e interventi che vanno nella dir e z i o- ne di salvaguar d a r e, valorizzare e qualifi- c a r e il patrimonio vitivinicolo esistente. NO RM ATI VA (segue a pag. 8) 8 m e m b ro ha compilato lin- ventario del potenziale pro- duttivo. Questi nuovi diritti di impianto possono essere assegnati ad una riserva na- zionale o regionale e vanno e s e rcitati entro due anni al- trimenti tornano nella riser- va. La Commissione inoltre gestisce una riserva comu- nitaria di altri 17.000 ettari che distribuir entro il 31/12/2003 tra le re g i o n i che evidenzino un fabbiso- gno supplementare di diritti di impianto. DIRITTI DI REIMPIANTO Per quanto riguarda i diritti di reimpianto la grossa no- vit che possono essere assegnati allagricoltore p r i - ma che questi abbia estirpa- to una superficie equivalente a quella in cui ha luogo il reimpianto, purch si impe- gni ad effettuare lestirpazio- ne prima della fine della ter- za campagna successiva a quella dellimpianto. Tale no- vit importante poich p e rmette di evitare quel pe- riodo "morto" che seguiva al reimpianto quando la vec- chia vigna era gi estirpata e quella nuova non ancora p roduttiva. Altro aspetto im- p o rtante che i diritti di reimpianto sono trasferibili da unazienda allaltra se le s u p e rfici di questaltra azienda sono destinate alla p roduzione di v. q . p . r.d. o di vini da tavola designati me- diante unindicazione geo- grafica (non inclusi pre c e- dentemente) o alla coltura di piante madri per marz e , mettendo in atto meccani- smi che garantiscano il mantenimento del potenziale p roduttivo inteso non come superficie investita a vigneto ma come quantit di uva p rodotta. Tale misura va chiaramente nella dire z i o n e di re n d e re pi flessibili i di- ritti di reimpianto e in tal modo favorire lo sviluppo di quelle zone che pro d u c o n o vini di qualit con mercati in espansione. Anche i diritti di reimpianto acquisiti hanno una "data di scadenza", pari a 5 anni a part i re dalla cam- pagna di estirpazione. REGOLARIZZAZIONE DELLE SUPERFICI VITAT E La OCM vino prevede delle misure per regolarizzare i vi- gneti impiantati non a nor- ma di legge e cio: per i reimpianti irregolari, eff e t- tuati prima del 1 settembre 1998, l'acquisto di un diritto di reimpianto a titolo re- t roattivo (con una penalizza- zione amministrativa) se la- g r i c o l t o re dimostra di aver espiantato una pari superf i- cie senza aver per questo ri- cevuto alcun premio; lac- quisto dalla riserva re g i o n a- le di diritti di nuovo impian- to pagandoli il 150% del p rezzo normalmente appli- cato oppure acquistandoli sul mercato per una superfi- cie superiore del 50% a quella da "sanare" e trasfe- rendo tale 50% alla riserv a regionale; lutilizzo di diritti di reimpianto non impiegati DICHIARAZIONE DELLE SUPERFICI VITATE Per la realizzazione e la ge- st i one del Cat ast o i l Mi ni - s t e ro del l e Pol i t iche Agr i- col e ha delegat o con pr o- prio decr eto l AIMA (Azien- da di Stato per gli Interv e n- ti sul mercato Agricolo). A seguito dellaccordo Sta- t o- Regi oni siglat o su que- st o ar goment o nel la Con- f e renza del 5 novembr e 1999, l a Regi one Marc h e ha sti pul at o con l AI MA una apposi ta convenzi one che pr evede l aper t ur a i n ogni Pr ovi nci a di uno s p o r t el l o inf or m a t i z z a t o dove t ut t i i vi t i col t or i do- vr anno pr e s e n t a r e l a l or o dichiarazione della superfi- cie vitata. Con D. M. 26/7/2000 pub- bl i cato sul l a Gazzetta Uff i - ci ale del 20/9/2000, l a sca- denza per l a pre s e n t a z i o n e del l a Di chi arazi one del l e s u p e rfi ci vi tate stata pro- rogata al 31/3/2001. GESTIONE DEL POTENZIALE PRODUTTIVO AZIENDALE I n meri to al le pr o c e d u r e e agl i adempi ment i per la gest i one del pot enzi al e p r odut t i vo, nel r i spett o delle disposizioni comuni- t ar i e, l a Regione Marc h e ha emanat o l a D.G.R. n. 1586 del 25/7/2000. Il provvedimento disciplina le modalit appli cati ve del- le di sposizioni comunit ari e i n mat er i a di pot enzi al e produttivo viticolo. E fatto obbligo a ciascun con- d u t t o re di superfici vitate di: ef f e t t u a r e la dichiar azione del l e stesse per l a def i ni - zione del pot enzi al e vi ti co- lo aziendale; not i fi car e qualsiasi vari a- zi one al pot enziale vi ti col o dellazienda . fat t o obbl i go, per l a est i rpazi one, il r e i m p i a n t o o il nuovo impiant o di su- p e r f i ci vi t at e, chi eder e l a r el at i va aut or i zzazione al S e r vi zi o Agr i col t ur a o al S e r vizi o Decentr at o Agr i - col t ur a e Al i mentazi one del l a Regi one Marc h e competente per territorio. La del iberazione n. 1586/2000 det ta l e pro c e d u r e per li nol- t ro alla pubblica ammi nistra- zi one del l e domande per lautorizzazione a: 9 che lo Stato membro distri- buisce ai produttori per le regolarizzazioni (per una su- p e rficie massima pari all1,2% della superficie viti- cola) sempre alle stesse condizioni dei diritti della ri- s e rva regionale. Anche que- sta misura attivabile se lo Stato membro/Regione ha compilato linventario del potenziale produttivo. RISERVE DEI DIRITTI DI REIMPIANTO Per migliorare la gestione del potenziale produttivo gli Stati membri possono deci- d e re di istituire delle r i s e rv e nazionali e/o regionali in cui far confluire i diritti di nuovo impianto e i diritti di re i m- pianto per poi re d i s t r i b u i re tali diritti gratuitamente ai p roduttori di et inferiore ai 40 anni che si insediano per la prima volta in unazienda viticola in qualit di capo dellazienda o dietro corr i- spettivo per i produttori che intendono piantare vigneti la cui produzione abbia sboc- chi di mercato certi. A l t ro aspetto fondamentale della nuova O.C.M. il re g i- me di riconversione e ri- s t rutturazione dei vigneti in base al quale viene assicura- to un sostegno per la ricon- versione varietale , la diver- sa collocazione/re i m p i a n t o dei vigneti e il miglioramen- to delle tecniche di gestione dei vigneti. Tale sostegno consiste in un indennizzo ai p roduttori per le perdite di entrate conseguenti alla ri- c o n v e r s i o n e / r i s t ru t t u r a z i o n e e in un contributo ai costi connessi a tali operazioni (la quota comunitaria non su- p e rer il 50% di tali costi). a)est i r pazione pr e o rd i n a t a allacqui sizione di un dir it - to di reimpianto; b)reimpianto: - con diritto proprio, - con estirpazione successiva, - con di r it to acqui si t o me- diante trasferimento; c) nuovo impianto per diritti nuovamente creati (12.933 et tar i da ripart i re f ra le Re- gioni); d) nuovo impianto in dero g a : - per sperimentazione; - per pr oduzi one di pi ant e madri per mar ze; - per pr oduzi one dest i nat a al consumo familiare. REGOLARIZZAZIONE VIGNETI Impianto o reimpianto irre- g o l a re di vigneto re a l i z z a t o a n t e r i o rmente al 1 set tem- bre 1998. Gl i i mpi anti o rei mpi anti i r- regol ari real i zzati anteri or- mente al 1 settembre 1998 possono ottenere l a dero g a al l a di sti l l azi one del pr o- dotto e qui ndi ott enere l autori zzazi one a pro d u rre vi no da commerc i a l i z z a re . Il pro d u t t o re i ntere s s a t o deve pre s e n t a re l a doman- da di deroga a decorre re dal 1 agosto 2000 e co- munque entro e non ol tre i l 31 di cembre 2001. La r egol ar i zzazi one pu a v v e n i r e con quatt r o mo- dalit diverse: 1. quando i l pr o d u t t o r e ha est i r pat o una super f i c i e equivalente a quella ir rego- larmente piantata; 2. autorizzando il pro d u t t o re a far valere diritti di re i m p i a n t o ottenuti o acquist ati anche dopo limpianto irre g o l a re ; 3. con l a r iassegnazione dei diritti di rei mpianto cosidet- ti vir t uali ( che la Commi s- sione pu ri conoscer e allo Stato Italiano se questi in grado di dimost rare in mo- do soddisfacente che vi sa- r e b b e r o dir it ti i n essere qualor a fosser o stati comu- nicati i relativi espianti ); 4. presa datto che il pro d u t- t o re si impegnato a estir - p a re entro t r e anni dal lim- pianto, una super ficie equi- valent e a quell a impiant ata senza autorizzazione. Le super f i ci pi ant at e a d e c o r r e r e dal 1 set t em- b r e 1998 devono esser e e s t i r p a t e . ABBANDONO DEFINITIVO DELLA VITICOLTURA Le pro c e d u r e e le modalit per l appli cazi one della mi - sura di abbandono definiti- vo dell a vit i colt ura, saran- no def i ni te con apposi to at to ammini st r at ivo qualo- ra la sit uazione di merc a t o ne d e t er mini lesigenza. In ogni caso, al fine di man- t e n e r e il potenziale pro d u t- tivo regionale, in situazione di abbandono del l a pr o d u- zione, si potr pro c e d e re al r i t i r o dei dir i tti relat ivi t ra- mit e l a Ri ser va Regi onale dei diritti di reimpianto. L i n- denni zzo sar det erm i n a t o sulla base dei prezzi corre n- ti di merc a t o . RISTRUTTURAZIONE E RICONVERSIONE Le disposizioni relative alla r i s t r utturazione e r iconver - sione dell e super f i ci vi tat e sono in fase di pr e d i s p o s i- zione da par t e del Ser v i z i o Agri col t ura dell a Regi one. Una vol ta appr ovato il Pia- no di Riconver si one e Ri- s t r utt ur azione, i vi ti col t or i m a rchigi ani pot ranno pr e- s e n t a r e agl i Or gani Regi o- nal i l a domanda di cont r i- but o corr edata di un pi ano di r iconver sione del vigne- t o da r e a l i z z a r e att r aver so la prati ca del reinnest o o a mezzo rei mpi ant o. Quest a 10 Tale misura mira chiaramen- te a favorire la riconversione verso produzioni che incon- trano meglio i gusti dei con- sumatori, tipicamente quelle di qualit a scapito dei vini da tavola meno pre g i a t i . L a rt.11 specifica che tale sostegno non si applica al rinnovo normale dei vigneti giunti al termine del loro ci- clo di vita naturale. Anche per accedere a tale re g i m e occorre aver preventivamen- te compilato linventario del potenziale produttivo. Pu essere concesso un p remio di abbandono , il cui i m p o rto fissato dagli Stati membri, per la cessazione definitiva della viticoltura in una zona determinata. Nel- lottica del mantenimento del potenziale vitivinicolo at- tuale, tale misura non sta- ta applicata nelle Marche. Per quanto concerne i m e c- cani smi di mer c a t o v e n g o- no abbandonate le misure relative alla distillazione pre- ventiva, alla distillazione ob- bligatoria dei vini da tavola e alla distillazione di sostegno ( a rtt. 38, 39 e 41 del Reg. CEE n.822/87), e viene in- t rodotta la "distillazione di crisi " su base volontaria per a ff ro n t a re casi eccezionali di p e rturbazione del merc a t o . Tali modifiche hanno il fine di eliminare il ricorso allin- t e rvento quale sbocco art i f i- ciale della produzione. Ve n- gono invece mantenute altre m i s u re quali laiuto al magaz- zinaggio privato, la distilla- zione dei sottoprodotti e, a ti- tolo transitorio, la distillazio- ne del vino ottenuto da uve di variet non da vino. Per quanto riguarda la distillazio- ne per il mercato dellalcole ad uso alimentare il re g o l a- mento prevede una misura specifica consistente in un aiuto primario (aiuto alla di- stillazione a fronte di un p rezzo minimo pagato dal di- s t i l l a t o re al pro d u t t o re) e un aiuto secondario per coprire le spese di magazzinaggio del prodotto ottenuto. Il regime degli scambi con i paesi terzi prevede il divieto di vinificare mosti di paesi t e rzi e di miscelare vini co- munitari con vini import a t i salvo eventuali deroghe sta- bilite dal Consiglio: in ogni caso comunque i vini impor- tati o prodotti con mosti im- p o rtati devono riport a re tale informazione sulletichetta in maniera inequivocabile. Per quanto riguarda le p r a t i c h e e n o l o g i c h e , arr i c c h i m e n t o , gradazioni minime naturali delle uve, v. q . p . r.d., tutto re- sta come prima. Luciano Neri o p p o r t uni t part i c o l a r - mente impor tante perc h consent e al set t ore di a d e g u a re gl i i mpi ant i alle m o d e r ne t ecni che di ge- st i one del vi gnet o, anche con l a meccani zzazi one del l e operazi oni colt ur al i . A l t ro obiettivo del Piano quell o di favor i re l ade- guamento della base am- pelogr afica dei vigneti so- stituendo variet oggi non pi appr ezzate dai consu- matori con vi ti gni di qua- l i t che i ncont r ano l a ri - chiesta del merc a t o . RISERVA REGIONALE Al fine di mantenere il po- t enzial e produt t ivo e di m i g l i o r a rne la gesti one, la Regione deve istitui re una r i s e r va r egionale di diri tt i di reimpianto. Nella riser - va regionale confluiscono: a) diritti di nuovo impianto, di ri tt i di rei mpi ant o e di - r it ti di impianto concessi ma non eserci t at i entr o i ter mini prescritti; b) di r i t t i di i mpi ant o nuo- vamente cr eati; c) diritti derivanti dallacqui- sto da parte del pro d u t t o re di un diri tto di re i m p i a n t o s u p e r i o r e del 50% del la s u p e r ficie interessata al fi- ne della re g o l a r i z z a z i o n e del proprio vigneto. L assegnazi one dei dir it t i del la r iserva ai pro d u t t o r i dispost a dal l a Regi one medi ant e avvi so pubbl i- co nel quale vengono de- f i ni t i i cr i t er i di assegna- zione, l e modal i t e l e- ventuale prezzo di cessio- ne. Le somme i ntr o i t a t e dalle cessioni dei diritti di i mpiant o pr el evat i dal l a r i s e r va r egional e sono desti nat e al l at t i vi t del la r i s e r va, al la pr o m o z i o n e , e ad at ti vi t di studio, r i- c e rca e sper i mentazi one in campo vitivinicolo. l . n. Il pi ano di ri strutturazi one che sta predi sponendo l a Regi one terr anche conto del l a necessi t di ri nnovare i l parco vi gneti , si a perch i n mol ti casi vecchi o si a per i nseri re vari et che vanno i ncontro al l e esi genze dei consumatori C u p r a m o n t a n a il Convegno LA VIGNA E LA COLLINA MAR- CHIGIANA ha f o rnito locca- sione per esaminare la viti- coltura marchigiana al mo- mento dellavvio della OCM, dettagliando le pro b l e m a t i- che della realt Leader II Colli Esini San Vi c i n o . Nel territorio la CIA gestisce il Servizio di animazione per la ristrutturazione della viticoltura affidato dal G.A.L. Leader II Colli Esini San Vicino, a seguito di par- tecipazione al bando di con- c o r s o . Questo territorio - 19 Comu- ni della medio-alta vallesina e 4 del maceratese fornisce i dati seguenti: La riduzione delle superf i- ci a vite una caratteristica regionale; il fenomeno va a rrestato, come indicato dal Piano Vitinicolo Regionale, attraverso politiche mirate allimmissione di nuova im- p renditorialit con titoli di studio ad indirizzo agro a m- bientale, supportata da ade- guata formazione pro f e s- sionale, nuovi impianti con dimensioni minime azien- dali di 4 - 5 ettari capaci di a b b a s s a re i costi di pro d u- zione e re a l i z z a re un re d d i t o a d e g u a t o . La superficie vitata nelle M a rche dai 32.000 ettari della prima met anni 80 oggi ridotta a circa 22.000 ettari: 4.800 in provincia di Ancona, 2.800 in quella pe- s a rese, 2.600 a Macerata, 11.500 ad Ascoli Piceno. La vigna nelle Marche, per, essendo in gran parte levolu- zione nel senso della specia- lizzazione della viticoltura mezzadrile in filari maritati ad a c e ro, ed essendo la superf i- cie a vigna la trasform a z i o n e della viticoltura promiscua in quella specializzata, pre s e n t a specifiche peculiarit: ha av- vio ad inizio anni 60 e nel de- cennio 68-78 realizza oltre il 50% dellattuale patrimonio viticolo; la met dei vigneti ha unet tra i 25 ed i 30 anni; la vigna entra nell'ord i n a m e n t o colturale dellazienda coltiva- trice nella collina, ed anche nei limitati territori di fondo- valle, con una dimensione dal 0,5 al 1,5 ettari circ a . I dati sullet dei vigneti in questa zona, in linea con i dati regionali, sono quelli in- dicati nella Tabella 2. 11 PROPOSTE VIGNETI PER VINI DA PODIO Un set t or e c he andat o nel t empo s p e c i a l i z z a n d o s i , di mi nuendo per i n super f i ci e: oggi sono 22. 000 gl i et t ar i i nvest i t i , 10. 000 i n meno r i spet t o agl i anni Ot t ant a. As col i l a pr o v i n - ci a pi vi t at a, se- gue Ancona, Pe- s a r o e Macer at a. A 1990 1998 Var. % COMUNE N az. Viticole Ha vigneto Ha vigneto 23 4.753 3.728,51 3.463,45 -7,1 La t radizional e manif estazi one dedicat a al vi no, che si t i ene annual ment e a Cupr amont ana ha r egi st r at o un si gni f i cat i vo successo di pubblico. Tr a l e i ni zi ati ve anche un i nt e - ressant e convegno su La vi - gna e l a col l i na Marc h i g i a n a , che ha pr esent ato una ri cerc a sulla realt marc h i g i a n a . Qui ri - p o r t i amo l i nt er vent o del r e l a - t o r e Mar co Gi ar di ni , dell a CI A regionale. Nell a f ot o a f ianco, Sergi o Ce - rioni sindaco di Cupramontana, G i a r dini , i l pr esi dent e del l AS - SI VI P Massi mo Bernet ti , l as - s e s s o r e provincial e Fabio Buc - ciarelli. NO RM ATI VA Tabel l a 1 Oggi un rilevante numero di aziende dire t t o - c o l t i v a t r i c i ( c i rca l80%) di fronte a due grossi pro b l e m i : Gran parte dei conduttori- i m p renditori in et molto avanzata: con loro neces- sario re a l i z z a re accordi per la r i s t rutturazione della viticol- tura e per il ricam- bio generazionale, in part i c o l a re sui diritti di re i m p i a n t o e la mobilit fon- d i a r i a . I vigneti hanno una ridotta super- ficie (meno di un e t t a ro), talvolta in s u p e rfici quasi m a rginali che ser- vivano a re g o l a r i z- z a re i campi colti- vati a cereali, bie- tola, colture da rin- novo; con unet p revalente attorn o ai trenta anni che ne determina ridu- zione di pro d u t t i- vit, abbassamen- to della qualit delluva, sesti di impianto e sistemi di allevamento che non consentono la m e c c a n i z z a z i o n e in due decisive operazioni: la po- tatura secca e l a v e n d e m m i a . La CIA ritiene che si debba parlare di r i s t ru t t u r a z i o n e della viticoltura re- gionale, e il suo avvio dire t t a- mente connesso alla capacit di at- t u a re appieno la nuova OCM. Intan- to gli aiuti per nuo- vi impianti: 1) circa 450 ettari nelle Mar- che rispetto ai 12.993 auto- rizzati per lItalia da autoriz- z a re entro il 2003; 2) i circa altrettanti per la ri- c o n v e r s i o n e - r i s t ru t t u r a z i o n e , quota dei 13.691 ettari asse- gnati allItalia per la campa- gna 2000-2001. Ci vuol di- re, nel primo quinquennio, c o n s i d e revoli risorse che vanno utilizzate: circ a 14.000.000 di contributo ad e t t a ro potre b b e ro essere in- t e ressanti per chi ha una va- lida azienda avviata; invece per i giovani, o per chi deve i m p i a n t a re qualche ettaro per re a l i z z a re una superficie ido- nea sicuramente insuff i- ciente: bisogna pre v e d e re la f o rma a mutuo quindicennale da re s t i t u i re a part i re da ter- zo anno di impianto (il costo di impianto di un ettaro di vi- gneto fino al terzo anno am- monta a 50-55 milioni circ a ) . Gli enopoli cooperativi po- t re b b e ro anche studiare for- me di anticipo da re i n c a s s a re in occasione delle liquidazio- ni dei conferimenti; altre for- me potre b b e ro essere messe a punto, come ad esempio luso delle risorse di soci s o v v e n t o r i . Poi di grande rilevanza sono il complesso delle disposi- zioni riguardanti le estirpa- zioni, le ristrutturazioni, i di- ritti di reimpianto: acquisti e cessioni (rischio aste), la Banca regionale dei diritti che deve essere oltre ad una r i s e rva dei diritti di impian- to alimentata dalle superf i c i espiantate, dovrebbe re g o l a- m e n t a re la gestione dei diritti delle DOC e IGT per impianti e n t ro i territori delimitati dai rispettivi disciplinari di pro- duzione e priorit per im- p renditori giovani e per colo- ro che vogliono adeguare la s u p e rficie vitata. Le disposizioni gi pro d o t t e dalla Giunta regionale sono un p farraginose, si fa spes- so confusione nelluso delle diverse tipologie di moduli- stica, i tempi di scadenza, i vincoli, le fidejussioni pre v i- ste, la marginalizzazione del ruolo della Banca re g i o n a l e dei diritti di re i m p i a n t o . In ultimo ma di grande rile- vanza il complesso delle mi- s u re contenute nei tre Assi del Piano di Sviluppo Rurale. A n- che se vengono demandati al- la OCM gli interventi per la vi- ticoltura nelle aziende, tuttavia quasi tutte le Misure dellAsse 1, parte dellAsse 2 e le Misu- re previste dallAsse 3 sono i n t e ressanti e necessarie ad i n t e g r a re il comparto viticolo che intende ristru t t u r a r s i . M a r co Giardini Presidenza Regionale CIA 12 Le proposte dellorganizzazione agricola CIA per il p rossimo quinquennio: utilizzare bene lOCM e il PSR ai fini della ristrutturazione aziendale vigneti < 1960 61/ 67 68/79 80/89 90/94 95/ 99 1% 4% 60% 15% 16% 4% (alberate) (alberate) (avvio espianti) (espianti) Tabel l a 2 PERCENTUALI, RISPETTO AGLI ANNI DI IMPIANTO, SUL TOTALE DI SUPERFICHIE VITATA e pre o c c u p a- zioni destate nei vitivinicol- tori marc h i- giani dalla sic- cit estiva si sono sciolte, almeno in gran p a rte, in una vendemmia 2000 che ha dato buoni ri- sultati in termini quantitativi la raccolta rispetto al 1999 si attestata a livello di me- dia regionale fra il 5 e il 7 per cento in meno, contro il temuto 20 per cento e otti- mi a livello di previsioni sul- la qualit dei vini e di uve sane che la pioggia di fine stagione ha contribuito a m i g l i o r a re. "In part i c o l a re sostiene A l b e r t o Mazzoni , p residente dellAssociazione enotecnici quelle a bacca rossa che generalmente si raccolgono dopo e che da- ranno vini eccelsi. Di poco inferiore il risultato delle uve bianche, i cui vini saranno fra il buono e lottimo. L o t- timo a suo parere dipen- der in entrambe i casi dal- lazione dei viticoltori: chi ha selezionato la raccolta, al- l e g g e rendo man mano le piante con carico eccessivo, avr ottenuto i migliori be- nefici dalle piogge e dallab- bassamento di temperatura. "E stata senzaltro una ven- demmia a cinque stelle - aggiunge Massimo Ber n e t t i , p residente Assivip (Associa- zione interprovinciale dei p roduttori) e titolare della- zienda Umani e Ronchi -; prima la siccit e poi la grandine hanno parz i a l m e n- te limitato la raccolta, ma i vini, specialmente i ro s s i , non saranno inferiori a quelli delle ultime due stagioni. Le gradazioni minime naturali e Bernetti insiste sul termine naturali sono elevate men- t re i livelli di acidit non so- no ottimali solo per una pic- cola parte della produzione." Fa eco I do Per o z z i , pre s i- dente della Vinea, lassocia- zione di produttori del sud della regione: "Non esagero nel definire ottima la ven- demmia che si sta conclu- dendo. Le tre Doc del terr i- torio dove operiamo (Rosso Piceno, Rosso Piceno Supe- r i o re e Falerio) sono due a bacca rossa ed una a bian- ca. Come per tutte le Mar- che leccellenza spetta ai vini rossi, a ottima gradazione alcolica e zuccherina, senza per nulla togliere ai bian- chi. La vendemmia stata anticipata grazie al caldo estivo e alle ultime piogge che hanno recuperato qua- lit, quantit e salubrit delle uve." Pi cauto lenologo G i a n - car l o Sover c h i a, p a d re del Balciana, il verdicchio della Sartarelli premiato come mi- glior bianco del mondo: "Il grande secco estivo e quindi leccessivo anticipo della maturazione ha scottato i grappoli creando pro b l e m i a l l a roma, al grado zuccheri- no e allequilibrio acidico che una caratteristica im- p o rtante del verdicchio e dei nostri bianchi, la cui stagio- ne, quindi, da considerarsi buona, ma non eccezionale. I rossi dovre b b e ro essere migliori." Soverchia, al mo- mento dellintervista, era let- teralmente in mezzo ai cam- pi a vendemmia non com- pletata: giustificata, quindi, la prudenza nellaff re t t a re 13 UNA VENDEMMIA A CINQUE STELLE L Il commento del mondo del vino su que- st a annata. Enologi , sommel iers e pro- dutt ori giudi cano ott imi i rossi e assolu- tamente soddisfacenti i bianchi giudizi, dovuta anche alla sua estrazione di studioso dei bianchi, la cui qualit, anche a pare re di altri, non sar esattamente alla pari con i rossi. Anche R o b e rt o P o t e n t i n i , enologo della Be- lisario di Matelica azienda conosciuta soprattutto per la Doc Ve rdicchio di Mateli- ca, stato raggiunto a ven- demmia incompleta: "I bian- chi vanno giudicati dopo 4/5 mesi", ma "negli ultimi dieci anni non ho mai visto uve cos sane, chicchi perfetti e senza attacchi di patogeni, perlomeno quelle coltivate nelle vallate interne dove le punte termiche diurne, que- stestate fino a 42 gradi, so- no state compensate dal fre- sco notturno. Rimanendo in campo di stelle, ne attribui- rei cinque allo stato sanita- rio e alla ricchezza di zuc- cheri, tre allacidit, a causa di una maturazione non pro- prio equilibrata, e mettere i un punto interrogativo sul- l a roma che, specialmente nei bianchi, giudichere m o pi avanti." La fiduciaria re- gionale dei sommelier, R o- sar i a Mor g a n t i , sottolinea che uve sane non possano che dare un ottimo vino e, con un pizzico di ironia, ag- giunge che la positivit della stagione 2000 ridar giusto v a l o re allenfatizzazione dei risultati di quelle passate. La parola passa ora ai pro- duttori marchigiani, con unanalisi Doc per Doc che non pu che part i re dal Ve r- dicchio dei Castelli di Iesi. Dor i ano Mar c h e t t i , pre s i- dente della Moncaro di Montecarotto, parla di un in- c remento produttivo delle uve da parte della sua azien- da: da 70 mila a 80 mila quintali raccolti. "Solo la di- s a g g regazione dei dati, pe- r, stabilir quanto ci sia dipeso dallaumento di su- p e rficie coltivata e dei soci. In generale una leggera fles- sione potrebbe esserci stata, ma con punte positive lad- dove lassistenza tecnica ai coltivatori ha previsto per tempo, come da noi, il pre- coce diradamento dei fru t t i per non stre s s a re le piante. Da una tale politica avanzata e accorta ha aggiunto di- pender la possibilit di far d i v e n t a re normali stagioni come questa che considero sicuramente positiva: il ver- dicchio presenter un livello s u p e r i o re allo scorso anno ed i rossi della zona dimo- strano gi grande struttura e colore." Dalla Colonnar a di Cupra- montana arrivano segnali di vera soddisfazione per la qualit del verdicchio che uscir da questa vendem- mia; inversamente pro p o r- zionali, invece, i lamenti per le quantit duva raccolte, s inferiori, ma di poco. Daltra p a rte lazienda punta sem- p re pi a vini ad altissima selezione attuata sin dai rac- colti, come nel caso del Tufi- co, un vino a dir poco otti- mo con il giusto invecchia- mento, di cui ora in vendi- ta la produzione 98. Da un grandissimo bianco ad un grande rosso: il Pice- no superiore, per il quale abbiamo scelto tre testimo- nial. Il primo lazienda D e A n g e l i s il cui titolare scinde nettamente il giudizio sulla vendemmia e sulla qualit enologica. Il dato sulla rac- colta delle uve, con una fles- sione del 15 per cento, ne- gativo, ben maggiore rispet- to alla media regionale; nel suo caso le uve bianche, in c o n t rotendenza sempre ri- spetto al resto della regione, hanno dato soddisfazioni maggiori. La qualit del Pi- 14 Con gli artt. 4 e 5 della legge regionale n. 5 del 3 gennaio 1995 "Provvedimenti per la valorizzazione dei prodotti vitivi- nicoli e agro alimentari tipici marchigiani " il legislatore re- gionale intendeva pro m u o v e re la creazione di "Enoteche a c a r a t t e re regionale" e ne definiva le caratteristiche operative. Anche questa legge regiona- le, come tante altre, prima di poter essere tale e quindi e s p l i c a re tutta la sua poten- zialit di intervento, ha do- vuto ottenere il consenso della Comunit Europea. Il confronto tra la Regione e lU.E. su tale legge stato cospicuo e per alcuni aspetti anche aspro, ed anche lart i- colato sulle enoteche re g i o- nali ha dovuto subire condi- zionamenti e modifiche che hanno finito con il limitare f o rtemente le intenzioni ori- g i n a r i e . A titolo di esempio: il non c o n s e n t i re presso lenoteca alcuna forma di vendita di vino e di promozione azien- dale ha di per s fortemente snaturato uno dei principali presupposti promozionali di tale struttura. Anche nella Regione il dibattito circa la natura e la colloca- zione stessa di questa struttura ha animato per molti mesi dibattiti e contrapposizioni. Dopo un lungo travaglio si giunti ad un lodevole com- p romesso e cio alla cre a- zione di un'unica Enoteca Regionale articolata in due sezioni : la sezione con sede ad Offida (AP) e la sezione con sede a J esi (AN) la cui titolarit rispettivamente del Comune di Offida e del Comune di J esi. Il tempo trascorso da tale decisione ad oggi stato quanto mai utile sia nel raf- f re d d a re gli animi pi accesi che nel re a l i z z a re quelle si- n e rgie ed intese tra le due amministrazioni comunali che oggi rappresentano una base sicura per operare al meglio. LENOTECA REGIONALE DELLE MARCHE: STRUMENTO DI VALORIZZAZIONE 15 ceno superiore, a suo pare- re, sar eccelsa in ogni aspetto, superiore, o almeno pari, al 1997 e 98. "Il giudizio sulla vendemmia non andrebbe mai dato fino allultimo chicco esordisce Luisell a Acciar r i , re s p o n s a- bile delle relazioni estern e della ditta Velenosi e secon- do testimonial -. Ma posso d i re con tranquillit che a v remo un bianco a grande gradazione, pulitissimo e p rofumato. Per i rossi ab- biamo raccolto il Sangiove- se e stiamo lavorando per il Montepulciano con, ci tengo a dirlo, una tecnica di sele- zione delle le uve in vigna prima ancora di vendem- miarle, com tradizione del- la nostra azienda. Non ci so- no stati problemi e non ne p revediamo: ci aspettiamo quindi un ottimo vino." Da Paola Cocci Grifoni , eno- logo dellomonima azienda p roduttrice del Rosso piceno s u p e r i o re e non, una novit: "Quest'anno avremo un no- vello eccezionale. Il primo vi- no stagionale il 6 novem- b re entra in commercio buono se le uve sono sane; e questanno lo sono come mai. Non a caso se il lavoro in campagna ottimizzato, com stato possibile grazie ad un andamento stagionale Certamente molto ha influito la grande crescita che il setto- re vitivinicolo marchigiano ha fatto re g i s t r a re in questi ulti- mi anni non solo per le crescenti quantit di vino commer- cializzato in Italia e nel mondo intero o per i grandi livelli qualitativi raggiunti, sanciti peraltro da ripetuti premi pre- stigiosi, ma anche per la maturazione imprenditoriale di tanti imprenditori che oggi sanno come meglio utilizzare tutte le opportunit che gli vengono fornite. Ecco quindi che anche lEnoteca regionale diviene un im- p o rtante opportunit del settore per farsi conoscere sem- p re pi e meglio ed in questa ottica che deve essere uti- lizzata nel migliore dei modi. Le stru t t u re realizzate sia ad Offida che a J esi sono quanto di meglio ci si poteva aspettare : sono stati recuperati locali di grande valore storico ed architettonico con una part i c o- lare attenzione ad ogni dettaglio di recupero che richiamas- se la tradizione atavica di queste localit con il "vino". Abbiamo quindi locali che gi da soli meriterebbero una vi- sita accurata e appassionata, nei quali una ricchissima esposizione di tutti i nostri vini pi prestigiosi e la possibi- lit di degustarli rende il tutto quanto mai "appetibile". Con la recente inaugurazione della sezione di J esi si con- cluso il primo atto e cio quello della realizzazione materia- le dellopera: oggi dobbiamo aff ro n t a re il percorso che ci porti alla sua migliore utilizzazione. Il dibattito circa il ruolo delle Enoteche regionali (e nazionali) nellambito della strategia promozionale ormai vecchio di anni anche se tuttora vivace e sentito, e ciascuna re g i o n e ha comunque cercato di dare risposte pi confacenti alla proprie realt territoriali e produttive. Di certo lattivit da assegnare allEnoteca regionale deve es- s e re ben calibrato e circostanziato, evitando facili sovrappo- sizioni o possibili conflitti di competenza: una cattiva utilizza- zione dellEnoteca anzich esplicare processi pro m o z i o n a l i v i rtuosi pu essere estremamente dannosa sia in termini di immagine che di sperpero di risorse finanziarie. Sulla base di queste considerazioni appare evidente che i p roblemi che debbono essere subito aff rontati dalla Regio- ne, in stretta collaborazione con i Comuni interessati, con le Associazioni di prodotto, con i Consorzi di tutela e quindi in sintesi con tutti coloro che operano nel settore vitivinico- lo, sono sostanzialmente di due ordini : - far s che lEnoteca Regionale sia veramente tale, coinvol- gendo in modo massivo e partecipato tutti i produttori qua- lunque sia il vino prodotto o larea territoriale in cui operano; - individuare con precisione e per gradi le attivit a cui le- noteca deve essere preposta. In questi ultimi dieci-quindici anni molto cambiato non solo nel settore vitivinicolo marchigiano ma anche in tutto il contesto rurale della nostra regione. Il nostro entro t e rra ha realizzato uno sforzo immenso di ri- s t rutturazione e di re c u p e ro dei tantissimi borghi e paesi E CONOSCENZA DEL VINO E DEL TERRITORIO MARCHIGIANO. 16 che oggi sono delle vere e proprie perle sconosciute ai pi. La ristorazione tipica e tradizionale si sviluppata e part i- c o l a rmente qualificata, le tante Cantine si sono attre z z a t e per poter degnamente ospitare visitatori attenti ed intere s- sati, il sistema degli Agriturismi si sempre pi migliorato, la gastronomia tipica e locale stata riscoperta con entu- siasmo cos come i tanti prodotti tipici della nostra agricol- tura e le bellezze ambientali ed artistiche sono sempre pi fruibili. In questo contesto assai grave che ancora noi stessi non si conosca in modo compiuto tutto ci che di bello e di buono ci circonda. La prima e la pi importante "vetrina" per conoscere e farsi c o n o s c e re senzaltro quello che sappiamo fare allintern o del nostro territorio: assai grave re g i s t r a re che per tante ragioni o di campanile, o di "marchigiana ritrosia" o per col- pevole trascuratezza oggi la nostra Regione occupi uno de- gli ultimi posti nella graduatoria di conoscenza presso lo- pinione pubblica italiana. Abbiamo fatto troppo poco ed in modo troppo isolato. E vero che le Marche sono una regione "al plurale" ma al- trettanto vero che solo attraverso lunit di intenti e di azio- ni possiamo fare decisivi passi in avanti. In questo quadro credo proprio che la presenza di una Eno- teca regionale, non intesa come una sorta di "museo, ma bens come uno strumento vivo e vivace potr svolgere, at- tivando tutte le sinergie ed i coinvolgimenti necessari, u n i m p o rtantissima funzione di conoscenza non solo dei nostri grandi vini, ma anche di tutte le "tipicit" e di tutto il territorio nel suo insieme. Mariano Landi s e reno e ad una vendemmia anticipata, il lavoro in cantina minore. Per noi il 2000 po- t rebbe essere alla pari con il 1998, il migliore dellultimo decennio." Paola, quindi, si p repara a brindare con Il Grifone, uno speciale vino della raccolta 97, pro d o t t o per festeggiare i primi t rentanni di attivit della- zienda. Un neo c, per: la quantit duve raccolte in- f e r i o re di circa il 15 percento. Da un lato allaltro della re- gione sempre per disquisire di Doc rosse: il Rosso Co- n e ro, del quale abbiamo parlato con A l e s s a n d r o Mo- r o d e r che conferma i dati pi generali. "Le uve della zona, peraltro, hanno bene- ficiato di pochi, ma impor- tanti giorni di pioggia anche a luglio e, quindi, la siccit non ha fatto danni." I risulta- ti? "Buone le quantit, solo in leggera flessione, valori equilibrati, gradazione alco- lica che potrebbe andare dal 12,5 al 13 per cento e forse pi." Potrebbe, perch Mo- roder aspetta certezze, an- che se soddisfatto della vendemmia: "A livello, spe- ro, del 1997 e 1998". Dalla costa ci spingiamo ver- so linterno per incontrare Fabio Mancinelli , capostipi- te dellazienda famosa per il Lacrima di Morro dAlba: "Un p rodotto sanissimo che dar ottime gradazioni dice -. La stagione, partita male per i motivi climatici che cono- sciamo, si ripresa e dire i anche in pro p o rzione impre- vista. Noi questanno non u s c i remo con il novello, il cui nome Sensazioni dautun- no, sar scritto, invece, sulle bottiglie del lacrima in com- m e rcio dal 15 dicembre . " Sempre pi allinterno e ver- so sud, nel maceratese, pro- spera un altra piccola, gran- de Doc rossa, la Ve rn a c c i a di Serr a p e t rona: piccola per quantit ed evidentemente grande per qualit. Il nostro i n t e r l o c u t o re Luca Qua- quarini , un cognome che d il nome (scusate il gioco di p a role) ad un marchio esclu- sivamente legato alla vern a c- cia. " P revedo una pro d u z i o- ne medio bassa, inferiore p e rcentualmente dal 10 al 20, perch la vernaccia un vitigno tardivo e le piogge in corso (N.D.R.: stato lin- t e rvista stata raccolta a met ottobre) non le fanno bene, sarebbe stato meglio un bel sole ottobrino, men- t re quello di questestate ha valso poco. Ogni giudizio sulle quantit di uva raccolte ad oggi, comunque, asso- lutamente pre m a t u ro sem- p re per gli stessi motivi. Di- verso il discorso sulla qua- lit del vino che riterrei buo- na anche questanno, addi- rittura migliore." Da Macerata a Macerata con la Doc dei Colli maceratesi di cui ottimo testimonial lazienda degli Azzoni Av o- g a d ro Carradori di Montefa- no. Gianfranco Canullo par- la da innamorato del mace- ratino che la base della ti- pologia bianca della Doc. Ne parla in termini entusiastici anche per quanto riguarda la redditivit nella raccolta 2000 - "Se il maceratino ha le potenzialit per diventare un bianco di livello, comio penso, questo lanno giu- sto."; mentre i vitigni pre c o- ci, a causa del caldo estivo, e quelli tardivi, per le piogge che si sono fatte eccessive, avranno risultati inferiori del 15% rispetto allo scorso an- no. Con un lungo balzo da c a n g u ro consentitemi un po di nostalgia per le Olim- piadi di Sydney saltiamo nel pesarese per parlare di A pag. 14 linterno dellenoteca di Offida. Sopra il suggestivo edificio comunale della cittadina ascolana in occasione della Rassegna DI VINO I NV I N O . 17 Bianchello del Metauro, ma anche di Colli pesaresi, con Claudio Mor elli che d il no- me alla sua azienda. Com andata la vendemmia 2000? " P roprio bene ci risponde -, anche se le quantit rac- colte sono molto al di sotto del normale, con una fles- sione quasi del 25 per cen- to. Dovuta in parte, per, al- la politica aziendale che se- leziona le uve gi a livello di scelte tecniche di potatura. Poco, ma buono; soprattut- to per il Bianchello che co- me le altre Doc a bacca bianca soff re commerc i a l- mente le produzioni abbon- danti. La gradazione alcolica persino eccessiva rispetto alla norma, mentre lacidit leggermente inferiore. Per i rossi quelli dei Colli pe- s a resi una grande anna- ta." Sempre in zona, A l f re d o B o n c i , lenologo della Canti- na sociale Colli pesaresi che raccoglie la produzione di 400 viticoltori, altre t t a n t o soddisfatto. Ed in questo ca- so anche per la quantit "Nessuna flessione ci ha detto -, anzi un aumento per tutte le tipologie di vino che sono comprese nella Doc. La qualit del vino non sar da meno: eccelsa nei ro s s i , buona o ottima per i bianchi e i rosati. La gradazione al- colica in tutti i casi supe- r i o re al 12 percento. Una piccola citazione spetta al rosso novello: la pro d u z i o n e in aumento almeno del 10/15 percento." Ancora un salto olimpico per arr i v a re nellascolano dove Falerio al 30% e Rosso piceno al 70, sono le Doc su cui si ingegnanogli oltre 500 viticoltori associati alla Cantina Colli Ripani di Ripa- transone: abbiamo raggiun- to il responsabile commer- ciale Nazario Vignotti . Come Cocci Grifoni, Vi g n o t- ti, decanta la serenit della stagione. "Lavoro tranquillo sui campi e macchinari s e m p re pi avanzati hanno permesso unottima raccolta e permetteranno vini da grande annata. Colori giusti, tanti polifenoli che danno quel tipico sapore / o d o re di f rutta acerba, poi, fanno del rosso piceno 2000 un pro- dotto eccezionale, al quale fa eco un ottimo Falerio." "E vero ha aggiunto c stata una flessione almeno del 10% che abbiamo re c u- perato, per, con nuovi soci che hanno portato la raccol- ta complessiva duve a 118 mila quintali." P roviamo a riassumere? La vendemmia a livello di me- dia regionale ha dato risulta- ti positivi, dove la flessione media non ha creato danni rilevanti alle aziende. M a d re natura leva, madre natura d: questa sembra e s s e re la sintesi di una sta- gione in cui si temuto mol- to per poi rilassarsi, ma sen- za lasciarsi andare, in finale. Lanalisi va disaggregata fra zone, Doc e tipologie ro s s e e bianche. La raccolta stata migliore nella zona centrale della re- gione, grazie ad un clima estivo pi equilibrato; ancor meglio andata nelle vallate i n t e rne la cui posizione ha p rotetto i vigneti dal caldo, talvolta torrido, che arr i v a v a dalla costa, con escursioni t e rmiche giorn a- liere ottimali. A nord e a sud, s e p p u re con risul- tati a pelle di leo- p a rdo, pro b l e m i di raccolta ci sono stati e anche con- sistenti. La viticol- tura e lenologia m a rchigiana, per, sono pi avanzate e mature del pas- sato: quantit infe- riori spaventano meno o addirittura rientrano nella po- litica d aziende che cercano nella selezione, anche f o rzata, ma sem- pre pi spesso vo- luta, una strada per dare ai vini la qualit che sul m e rcato pre m i a pi della quantit, almeno spesso. Sui bianchi avete letto giudizi diversi su tempi di raccol- ta e caratteristiche o rg a n o l e t t i c h e . Daltra parte non tutti i bianchi re- gionali sono ugua- li per qualit org a- nolettiche o dei vi- tigni, quindi, la diff e re n z i a- zione ci sta tutta. Il rosso vincente in tutti i casi della vinificazione 2000, a testimonianza che i nuovi gusti e le strategie aziendali, ma in questo caso anche le b i z z a rrie di madre natura, si incontrano a volte per brindare. Un grande rosso ovunque ed addirittura eccelso in al- cuni casi, un bianco buono o ottimo saranno i risultati che appre z z e remo dal 6 no- v e m b re e man mano nel corso dei prossimi mesi. a cura di Flavio Brasili OLIVICOLTURA: PREVISIONI PER IL 2000 Dopo la gelata del 1996 la potenzialit pro d u t t i v a dell'olivicoltura marc h i- giana ritornata su buoni livelli. Anzi la scorsa cam- pagna ha fatto re g i s t r a re un'annata re- c o rd per la produzione, con un totale di 346.000 quintali di olive raccolte rispet- to ad una media, negli ultimi sette anni, di 230.000 quintali. L'annata di carica, le favorevoli condizioni climatiche e l'entrata in produzione di centinaia di et- tari di nuovi impianti spiegano questo i n c re m e n t o . Il Consorzio Marche Extravergine, nato per la valorizzazione dell'olio di oliva m a rchigiano, sulla base dei dati climati- ci del Servizio Agrometeo regionale, dei dati sull'andamento delle infestazioni di mosca olearia ed altri parassiti e dalle o s s e rvazioni in campo, ha eff e t t u a t o una previsione della produzione nella campagna in corso. I dati climatici di quest'anno evidenzia- no temperature medie mensili pi alte, rispetto alla media, di 1,5 - 2 gradi cen- tigradi a part i re dal mese di aprile fino a s e t t e m b re. Di contro le pre c i p i t a z i o n i sono diminuite di alcune decine di milli- metri, con una drastica caduta nel mese di agosto, con una diminuzione di 60 mm. Questi fattori hanno determ i n a t o due importanti risultati: un anticipo delle fasi fenologiche dell'olivo e una cascola delle olive per la siccit (cascola estiva), soprattutto nei mesi pi caldi. L'anticipo dello sviluppo delle olive, oltre che ad un anticipo nell'epoca di maturazione di c i rca 15-20 giorni rispetto alla media, ha favorito gli attacchi precoci (fine lu- glio - agosto) della mosca, in quanto questo dannoso dittero inizia la sua ovi- deposizione quando le olive diventano recettive, cio nella fase dell'indurimen- to del nocciolo. Gli attacchi di mosca c o m p o rtano una perdita di pro d u z i o n e per la cascola (cascola autunnale). In base a questi elementi e in considera- zione dell'annata di scarica - variet che a l t e rnano molto quali l'Orbetana, hanno praticamente azzerato la produzione - si p revede una raccolta in linea con la me- dia degli ultimi anni: 240/260 mila quin- tali di olive. Per quanto riguarda la qualit dell'olio si r i c o rda che non correlata alla quantit p rodotta, come avviene per il vino; tut- tavia gli attacchi di mosca consigliano una gestione ottimale della raccolta, c o n s e rvazione delle olive e molitura, per e v i t a re scadimenti qualitativi, soprattut- to in presenza di attacchi tardivi. P roprio al fine di support a re i pro d u t t o r i olivicoli il Consorzio Marche Extraverg i- ne, in collaborazione con lASSAM e con i CAL (Centro Agrometeo Locale), ha istituito un servizio per la stesura di un bollettino settimanale sullepoca otti- male di raccolta delle olive in funzione delle diverse variet, zone, nonch del tipo di olio che si vuol pro d u rre . Il Consorzio, in collaborazione con le Associazioni di prodotto, si pone quindi come punto di riferimento per tutti gli operatori della filiera produttiva, attra- verso una serie di servizi ed operando attivit di consulenza, assistenza tecnica e di promozione dell'olio marc h i g i a n o . La crescita qualitativa del comparto oli- vicolo marchigiano, riconosciuta oramai a livello nazionale, conferma la bont della strada intrapresa e la necessit di c o n t i n u a re nella valorizzazione dellolio di oliva delle Marc h e . UGO TESTA C o n s o rzio Marche Extraverg i n e D Il Consorzio Marche Extravergine ha effettuato una pr e v i - sione della produzione nella campagna in corso. Tutti i fattori indicano che lannata sar buona e che la pro- duzione si attester i ntorno ai 250 mila qui ntali di olive SPAZI O APERTO olivo colora da secoli il paesaggio agricolo mar- chigiano, da Nord a Sud, dal mare fin quasi a ri- dosso delle montagne e, con le sue chiome argentate ed i tro n- chi contorti e spesso cariati, caratteriz- za le nostre colline. E quei cari vecchi piantoni, tanto belli e spettacolari quanto duri da potare e da raccogliere , racchiudono un inestimabile patrimo- nio genetico, cos importante da re c u- perare e conservare. Sono infatti le nu- m e rose variet locali che, unitamente alle particolari condizioni di clima e di t e rreno, determinano le caratteristiche pi peculiari dellolio delle Marche. Sin dal 1994 lASSAM, con il support o scientifico della sezione di Spoleto del- lIstituto Sperimentale per lOlivicoltu- ra, sta realizzando un importante pro- getto di caratterizzazione e studio dei comportamenti vegetativi, produttivi ed ambientali di variet autoctone, al fine di re c u p e r a re il patrimonio olivicolo esistente e rivitalizzare variet minori, trascurate in passato da scelte poco oculate, marginate in ambiti molto cir- coscritti, affiancate in misura massic- cia da cultivar rite- nute pi pro d u t t i- ve, ma diffuse in tutto il terr i t o r i o nazionale (Leccino e Frantoio). Tali studi hanno consentito di de- scrivere il compor- tamento agro n o- mico delle princi- pali variet locali e di caratterizzarn e la qualit e soprat- tutto tipicit dello- lio, ai fini di un lo- ro eventuale rilancio nei nuovi impianti, tenuto conto delle potenzialit off e rt e dalla normativa per il riconoscimento delle DOP degli olii. La proposta di Di- s c i p l i n a re DOP Marche infatti pre v e d e la presenza di almeno il 40% di variet locali nella composizione degli oliveti (la percentuale arriva al 60% nel caso delle aree tipiche), quindi import a n t e conoscerle, valutarne ladattabilit nelle diverse situazioni pedoclimatiche, otti- m i z z a re la tecnica colturale in modo che ciascuna possa esprimere la mas- sima potenzialit sia produttiva che qualitativa, compatibilmente allam- biente in cui vivono. Le numerose variet locali, inserite in un contesto ambientale e/o terr i t o r i a l e , si pongono a supporto di una esalta- zione della tipicit dellolio extravergine di oliva marchigiano e legano pro f o n- damente la produzione olivicola al ter- ritorio, alla tradizione, alla storia, alla cultura, al paesaggio. Il lavoro stato svolto su piante adulte di ciascuna variet locale, nell'areale di origine e di maggiore diffusione, e su piante giovani presenti in campi di orientamento varietale impiantati nel 1993 per mettere a confronto, nelle stesse condizioni di clima e di terre n o , le variet locali con cultivar ad ampia d i ffusione come Leccino e Frantoio, e 19 O B I E T T I V O : UN OLIO TIPI CAMENTE M A R C H I G I A N O L Dal 1994 l ASSAM batt e t ut t e l e ar ee ol i vi c ol e dell a regione per indivi- d u a r e e conser v a r e l e numerose variet locali. Raccont i amo pr egi e difetti delle principali cul- tivar presenti in r e g i o n e SPAZI O APERTO 20 con variet diffuse nelle regioni limitro- fe, potenzialmente adattabili allam- biente marchigiano. Per la descrizione degli aspetti vegeta- tivi (vigoria, portamento...), degli aspetti produttivi (precocit di entrata in produzione, quantit e costanza di p roduzione, efficienza produttiva....) ed ambientali (resistenza ad avversit pa- rassitarie e climatiche) si rimanda al Catalogo "Variet di olivo nelle Marc h e " edito dall'ASSAM nel 1998, a cura di Pannelli G., Alfei B., Santinelli A.. In questa sede si riportano alcune indi- cazioni relative alla maggiore o minore p recocit di maturazione e raccolta, che questanno risultano anticipate ri- spetto agli anni passati a causa di un andamento anomalo di temperature e piogge in tutta la regione. Ve n g o n o i n o l t re descritte alcune caratteristiche degli oli monovarietali, valutate su campioni sperimentali ottenuti, in epo- ca precoce e tardiva di raccolta, da 5 kg di olive con una mini linea di estra- zione presso la Cantina Sperimentale dell'ASSAM di Camerano (AN). Le variet considerate sono la Raggiola per la provincia di Pesaro, la Raggia per la provincia di Ancona, il Piantone di Mogliano, la Mignola, la Coroncina e lOrbetana per la provincia di Macerata, il Piantone di Falerone, il Sargano di Fermo e la Carboncella per la provincia di Ascoli Piceno, tutte confrontate con Leccino e Frantoio, ben conosciute a li- vello regionale e nazionale. QUANDO RACCOGLIERE Il L e c c i n o risulta lunica variet in cui le- poca ottimale di raccolta ai fini qualitativi non coincide con quella ai fini quantitati- vi. Infatti la pigmentazione dei frutti p recoce e contemporanea, la consistenza della polpa diminuisce con la maturazio- ne, la resa in olio buona, ma laccumu- lo tardivo, cos coma la cascola. Per ot- t e n e re quindi la migliore qualit org a n o- lettica dellolio di Leccino, opport u n o r a c c o g l i e re le olive precocemente, gene- ralmente a fine ottobre-inizio novembre , nella fase di invaiatura superficiale quan- do la polpa ancora consistente, ma laccumulo di olio non ancora term i n a- to. Per ottenere invece pi olio dal Lecci- no bene posticipare la raccolta, gene- ralmente a fine novembre-inizio dicem- b re, a scapito della qualit a causa di un basso contenuto in polifenoli. Il Frantoio , a diffe- renza del Leccino, p resenta unin- vaiatura tardiva e s c a l a re, una gra- duale diminuzione della consistenza della polpa, un ac- cumulo in olio p recoce. Per otte- nere quindi un olio dal buon fru t t a t o mandorlato con un buon contenuto in polifenoli oppor- tuno raccogliere quando le olive sono parz i a l m e n t e invaiate in superficie e la polpa anco- ra consistente, senza dover rinunciare alla quantit, in quanto laccumulo di olio sul secco terminato e non an- cora iniziata la cascola. Questo gene- ralmente avviene intorno alla met di novembre. E' importante individuare il momento ot- timale della raccolta in ciascuna variet locale, in base all'andamento degli indici di maturazione, al fine di conciliare la massima quantit di olio potenzialmente raccoglibile con la migliore qualit. L'e- poca di raccolta estremamente indica- tiva in quanto soggetta a variazioni per e ffetto dell'andamento stagionale, della carica di frutti, della condizioni di clima, di terreno, di tecnica colturale. Come sopra accennato, quest'annata ha visto un andamento stagionale piut- tosto anomalo, con temperature supe- riori alla media trentennale gi dal me- se di aprile, e piovosit molto scarsa fi- no a tutto settembre. Questo ha deter- minato un anticipo di tutti i processi di maturazione, oltre ad attacchi consi- stenti di mosca, che richiedono una c e rta tempestivit nell'eff e t t u a re le operazioni di raccolta, soprattutto nelle variet dove lo scadimento degli indici qualitativi molto rapido. Quest'anno per la cultivar Leccino, il pe- riodo ottimale di raccolta a fini qualitati- vi stato individuato intorno alla met o t t o b re, in part i c o l a re nella zona litora- nea e dove le ovideposizioni di mosca sono pi insistenti. La raccolta del Fran- toio, cultivar comunque precoce, pu e s s e re posticipata a fine mese. Le indicazioni per l'epoca ottimale di raccolta delle variet autoctone vengono date in relazione a Leccino e Frantoio, conosciute da tutti e spesso pre s e n t i negli oliveti di recente costituzione. Il Pi ant one di Fal er o n e p resenta una m a g g i o re precocit del Frantoio. L'in- vaiatura medio-tardiva e contempo- ranea, ma la resa in olio elevata con accumulo precoce e cascola pre c o c e . E importante una raccolta molto tem- pestiva, a causa di una rapida diminu- zione della consistenza della polpa, con rischi di alterazioni a carico delle olive stesse, e di una netta degradazione del contenuto in polifenoli. Raggia, Raggiola e Sargano di Fermo p resentano uninvaiatura tardiva e sca- l a re, una graduale diminuzione della consistenza della polpa, un accumulo in olio precoce. Come il Frantoio quindi vanno preferibilmente raccolte in epo- ca precoce, quando le olive sono par- zialmente invaiate in superficie e la pol- pa ancora consistente, per conserv a- re un buon patrimonio fenolico, senza dover rinunciare alla quantit, in quan- to laccumulo di olio sul secco termi- nato e non ancora iniziata la cascola. I l Piant one di Mogl iano p resenta, co- me le altre, uninvaiatura tardiva e sca- lare e un accumulo in olio precoce, ma la consistenza della polpa e la resisten- za al distacco rimangono elevate fino a maturazione avanzata. Si consiglia co- munque una raccolta precoce ma, gra- zie all'integrit della polpa, una minore tempestivit non compromette le ca- ratteristiche qualitative degli oli, nono- stante il contenuto in polifenoli non sia troppo elevato. La M i g n o l a p resenta uninvaiatura pre- coce e contemporanea, con una dimi- nuzione della consistenza della polpa piuttosto rapida ed una elevata resa in 21 olio con accumulo precoce. Raccoglien- do le olive leggermente pi tardi del Frantoio si ottiene un olio un po' meno squilibrato per l'amaro, facendo atten- zione per che la polpa non si ammor- bidisca al punto da cre a re ro t t u re nelle cellule con conseguente attivazione di p rocessi di alterazione della qualit. LO r b e t a n a e la C a r b o n c e l l a p re s e n t a- no un'invaiatura tardiva e contempora- nea e una consistenza della polpa ele- vata fino a stadi avanzati di maturazio- ne. Laccumulo in olio tardivo, con buon contenuto in polifenoli. Una rac- colta medio-tardiva permette di ottene- re contemporaneamente pi olio con le migliori caratteristiche qualitative. La C o ro n c i n a p resenta un'invaiatura molto tardiva e scalare, con una consi- stenza della polpa elevata fino a stadi avanzati di maturazione. La resa in olio bassa con accumulo molto lento, per cui il periodo ottimale di raccolta cade in epoca tardiva, conciliando la massima quantit di olio raccoglibile con la mi- g l i o re qualit chimica ed org a n o l e t t i c a . I n t e ressante notare che, nella maggior- p a rte delle variet locali di olivo marc h i- giane possibile ottenere la migliore qualit dell'olio nello stesso momento in cui massima la quantit a diff e re n- za della cultivar Leccino, in cui si hanno le migliori note di fruttato in un periodo in cui l'accumulo di olio non term i n a- to. In alcune variet precoci, come la Raggia e il Piantone di Falerone, il con- tenuto in olio aumenta fino alla prima met di novembre (in annate "norm a- li"...), poi rimane pressoch costante, ed appunto in quella data che il fru t t a- to esprime al meglio le sue caratteristi- che. In altre variet tardive, come la Co- roncina e l'Orbetana, la qualit dell'olio migliora con la maturazione, il fru t t a t o diventa pi armonico ed equilibrato p roprio nel momento in cui si ha il massimo accumulo di olio, cio a fine n o v e m b re-inizio dicembre . GLI OLII MARCHIGIANI Lolio delle Marche dato da una com- binazione di variet locali diverse, in ba- se alla zona, con Frantoio e Leccino. La tipologia "classica" di olio delle Marc h e p revede un prodotto dal fruttato medio- l e g g e ro, con una piacevole sensazione di erbaceo e di mandorla; al gusto p revalentemente dolce, con una punta di amaro e di piccante, che risulta pi accentuata in caso di raccolta precoce e spostandoci dalla zona litoranea alla zo- na interna della regione. E un olio mol- to armonico ed equilibrato, ottimo per n u m e rosi abbinamenti in gastro n o m i a , a part i re da primi piatti, verd u re, carn i bianche e arrosto; si adatta anche al pe- sce, nella versione pi delicata. E un olio che riesce ad esaltare, senza copri- re, il sapore delle pietanze. Si distinguono dalla tipologia classica dellolio delle Marche olii con peculia- rit accentuate, prodotti in aree limita- te, soprattutto nella zona interna della regione. Tali peculiarit, che potranno e s s e re valorizzate con la presenza di menzioni geografiche aggiuntive allin- t e rno della DOP Marche, sono date in p a rticolar modo dalla presenza in per- centuale elevata di una singola variet locale, in combinazione con fattori pe- doclimatici spesso avversi. Un esempio lolio della variet Coro n- cina nella zona di Caldarola, molto fru t- tato, con evidente sentore di carciofo e note spiccate di amaro e pungente, mol- to verde per leleva- to contenuto in clo- rofille; un olio non t roppo armonico e delicato, non adatto al pesce, ma molto ricco in polifenoli, quindi che si con- s e rva meglio e che ha buoni effetti sa- lutistici, in quanto molto ricco in an- tiossidanti. In defi- nitiva un olio otti- mo per bru s c h e t t e , legumi e carni alla g r i g l i a . Lolio della variet Mignola della zona di Cingoli caratteristico per laccen- tuato sapore amaro, dovuto ad un con- tenuto in polifenoli molto elevato. Il f ruttato medio, lamaro raramente accompagnato dal piccante e il colore di un caratteristico giallo oro. E un olio in passato utilizzato per tagliare oli t roppo delicati, ma che ha la sua gran- de tipicit, che va valorizzata tramite abbinamento a certi piatti quali bru- schetta e legumi. Il Piantone di Falerone, diffuso nella zona delimitata come "Falerio Picenus", p resenta un olio part i c o l a re in quanto, inizialmente dolce, lascia poi in bocca un re t rogusto nettamente amaro, per un contenuto in polifenoli comunque abbastanza elevato, soprattutto in epo- ca precoce di raccolta. Un olio quindi che si adatta molto bene ad arrosti e verdure. Le caratteristiche di qualit e le pecu- liarit organolettiche di ciascuna tipo- logia di olio possono essere apprezzate solo nel caso in cui si faccia una rac- colta tempestiva al giusto stadio di ma- turazione, eseguendo poi nel modo ot- timale tutte le operazioni successive al- la raccolta, a part i re dalla conserv a z i o- ne delle olive, il processo di estrazione, la conservazione dellolio. CONCLUSIONI Una conoscenza attenta del patrimonio olivicolo locale marchigiano permetter a tutti gli olivicoltori di razionalizzare i p rocessi produttivi e di ottenere oli ex- travergini di oliva delle Marche di gran- de qualit. La consapevolezza che questi studi si pongono alla base di un'olivicoltura di eccellenza scaturisce con forza dagli im- p o rtanti risultati conseguiti in import a n t i Concorsi nazionali da un numero sem- p re pi ampio di aziende marc h i g i a n e (1 Premio Ercole Olivario di Spoleto e Menzione, Migliore Olio al Salone del Gusto Slow Food di Torino, 2 Pre m i o O rciolo d'oro a Gradara, ed altri). L'Agenzia Servizi Settore Agro a l i m e n- t a re Marche sta continuando la ricerc a c e rta che ulteriori appro f o n d i m e n t i p e rmetteranno alle aziende olivicole m a rchigiane di essere maggiorm e n t e competitive sui mercati. BARBARA ALFEI Tecnico ASSAM 22 embra che la DOP per lolio extra vergine delle M a rche sia in dirittura d a rrivo. Questo quanto emerso al Convegno Olio di qualit progetto e scommessa per un territorio, tenutosi a fine set- t e m b re a Civitanova Marche Alta e org a- nizzato dallAIOMA (Associazione Inter- regionale Olivicola del Medio Adriatico). Ha fatto il punto sulliter per il riconosci- mento Tonino Cioccolanti, Pre s i d e n t e del Comitato Pro m o t o re DOP Marc h e . P e rtanto, allavvio della raccolta delle olive, i produttori ed i frantoiani sem- brano pi sollevati dalla notizia, nono- stante il settore debba aff ro n t a re mille d i fficolt. Ottenere il riconoscimento di una DOP non mai semplice e ci sono diverse problematiche da aff ro n t a re anche nelle fasi di commerc i a l i z z a z i o- ne. In merito ha riportato la pro p r i a esperienza Tiziano de Leonardis, re- sponsabile tecnico DOP Aprutino Pe- scarese. Le Marche hanno un prodotto dalta qualit con caratteristiche che lo con- traddistinguono da altri oli e, sebbene la produzione raggiunga poco pi del- lautoconsumo, lolio marchigiano si a ff e rmato a livello nazionale e ancor pi allestero. Mariano Landi, Dirigente del Serv i z i o Promozione dei prodotti agroalimentari della Regione Marche ha riferito che sono in fase di crescita le aziende locali che esportano olio allestero con note- voli risultati commerciali. In Giappone in part i c o l a re, a seguito di diverse ini- ziative promozionali, lolio marc h i g i a n o ha ottenuto un notevole appre z z a m e n- to da parte dei consumatori nipponici: si aprono quindi nuove prospettive di redditivit. In occasione del convegno si presen- tato lo stato di lavori del progetto "Olio della Cilestra", uniniziativa in corso nel territorio comunale di Civitanova. A Civitanova Marche c una realt oli- vicola part i c o l a re: in questa zona le condizioni eco climatiche, pedologiche e varietali, abbinate ad una tradizionale passione degli agricoltori per la colti- vazione dellolivo, fanno s che lolio p rodotto abbia caratteristiche qualita- tive peculiari. Per queste ragioni, nel 1987 si avviato, a cura della Confe- derazione Italiana Agricoltori, il pro g e t- to "Olio della Cilestra", nato con lobiet- tivo di migliorare ulteriormente lo s t a n d a rd qualitativo dellolio doliva, e s a l t a rne la tipicit e contribuire a mi- g l i o r a re il reddito dei produttori della zona. Il progetto si articolato in di- verse iniziative che hanno visto il coin- volgimento degli agricoltori, dei fran- toiani e dei consumatori. Patrizia Sa g retti, agronomo re s p o n s a- bile del progetto, e Flavio Pepi, tecnico della CIA, hanno fatto il punto sui risul- tati raggiunti del Progetto Cilestra, so- prattutto in considerazione del fatto che lolio di qualit rappresenta oggi u n u l t e r i o re opportunit di tutela del reddito, di diversificazione delle pro d u- zioni e costituisce uno strumento per far conoscere allesterno il territorio di produzione ricco di storia, cultura e va- lenze paesaggistiche. I numerosi agricoltori che hanno aderi- to al progetto, impegnandosi in tutte le fasi della produzione ad applicare stra- tegie migliorative, i trasformatori che hanno modernizzato gli impianti ed i tecnici che hanno supportato il lavoro in tutte le fasi della produzione, hanno avuto il miglior riconoscimento del lo- ro lavoro al Concorso "Ercole Olivario 2000". Allottava edizione del pre m i o pi importante in Italia per lolio doli- va, a cui hanno partecipato 260 pro- duttori di tutte le Regioni, lOlio della Cilestra ha ottenuto il Primo Pre m i o nella categoria "Fruttato Leggero". U n u l t e r i o re conferma della grande po- tenzialit dellolio extra vergine marchi- giano. Luana Sper nanzoni S EXTRAVERGINE: SE NE PA R L AT O A CIVITA N O VA SPAZI O APERTO 23 on una l et t er a i nvi at a al di - r e t t o r e gene - r al e del l INPS, dot t . Ser g i o De Si mone, l assessor e re - gi onale allagr icoltura Lucia - no Agost i ni i nter vi ene sul l a quest ione dei lavorator i st a - gionali, che anche quest an - no si post a i n par t i c o l a r e i n occasi one del la vendem - mi a e che l e or g a n i z z a z i o n i agr i cole hanno ancor a una volta denunciato. Nella lette - ra rivolto un invito affinch si ano messe "i n at t o f or m e f l essibil i di contr ol l o", che m e n t r e t engono cont o del l e leggi in vigore, non trascuri - no "i l cont esto socio-econo - mi co i n cui si col l ocano" e vi ene f at t o anche espl i ci t o r i f er i ment o al l a nuova nor - mat i va che " gi i nser i t a nella Fi nanziaria 2001" e che dar una boccata dossigeno al pr oblema. I l l avor o st agi onal e i n agr i - col t ura , come not o, una quest i one annosa, che non ha mai t rovat o adeguata so - l uzi one e che anche que - st anno st at a denunci at a da t ut t e l e r appr e s e n t a n z e del mondo agricolo. "Un problema ricorda Ago - st ini che di vent a esplosi - vo durant e l a vendemmi a, ma che esi st e sempr e i n agri colt ura, vi sto che si tr at - t a di un set tor e dove l a st a - gional i t del l e col t ure l a norma". D e l l a r goment o Agost i ni si er a gi i nter essat o al l a f i ne di l ugl i o, coi nvol gendo i l M i n i s t r o del Lavor o Cesar e Sal vi . Nel l a sua ri sposta i l Mi ni - s t r o, non solo di ce di condi - v i d e r e le consi der azi oni e s p r esse dall assessor e, ma p r eci sa anche che si st a concl udendo l i t er del di se - gno di l egge che, at t uando una legge del l anno scorso, consent e maggiore fl essi bi - lit nel mercato del lavoro. "I l pr obl ema del l a manodo - pera in agricoltura priorita - ri o sot tol inea Agost ini e si pr esent a sot to mol t epli ci aspet ti. Manca quella giova - nile, sia generica che qualifi - cata. La forza lavoro specia - l i zzata cost i t ui t a da pen - sionati, che sono scoraggiati d a l l a c c e t t a r e un ut i l i zzo t empor aneo e r e g o l a re, per - ch ci sarebbe la decurtazio - ne del le pensioni . Non c la possi bi li t , nel caso dei br acci ant i agr i col i , di r i vol - gersi a Societ che fornisco - no l avoro i nt er i nal e. I nol t r e aggi unge l e di f f i col t di ut i l i zzazione r iguar dano gl i stessi parent i, met tendo an - che a repent agl i o l a sana t r adi zi one del l a sol idar i et da sempr e el ement o f or t e della vita in campagna." E Agost i ni r i cor da che su quest o tema si tenut o, nel f ebbr ai o di quest anno, un Convegno con l a part e c i p a - zi one del l o st esso Sal vi "Le pol i t i che del l avor o i n agri col t ur a", i l t i t olo dove f u r ono gi individuat e al cu - ne i pot esi di l avor o. Ol t r e al l a r i chi est a di appr o v a r e al pi pr est o i l pr o v v e d i - ment o di at t uazi one del l a l egge144/ 99, che i nser i sce el ement i di f l essi bi l i t, co - me ad esempio luti l izzo dei p a r enti nei l avori stagional i, p r ovvediment o a cui f a r i fe - rimento il Mi nist r o i n rispo - st a ad Agosti ni , ne f ur o n o i ndicat e alt re : - la esemplificazione, per i la - vori connessi a necessar ia stagionalit, degli adempi - menti relativi alle assunzio - ni, evitando la cumulabi lit del reddit o per cepit o dal pensi onato con gl i emolu - ment i pensioni st ici. Ta l i reddit i pot re b b e r o invece e s s e re assogget tat i a tas - sazione separata. - l esenzione cont ri but i va, consi der at o che comun - que i contr ibut i versat i non andre b b e r o a i ncidere sul t r at t ament o pensi oni - st i co del l avorator e pen - si onat o. L azi enda si do - v rebbe fare comunque ca - rico del lassicur azione ob - bligatoria allINAIL. - consent i r e l uti l i zzazi one del l avor o i nter inal e, an - che per i lavoratori di qua - l i f i ca non el evat a, come i braccianti agricoli. (e.r.) CARO INPS TI SCRIVO C L a s s e s s o r e al l agr icol t ur a ha i nvi t at o lIstituto di Previdenza a forme flessibili di controllo per i lavoratori stagionali. i ndispensabile che si arri vi presto al la soluzione di un problema davvero vitale per il settore. Il Ministro Salvi assicura che presto ci sar una r egolamentazione SPAZI O APERTO ENTI ED AMMINISTRAZIONI LOCALI: Regione Marche: www.regione.marche.it Provincia di Pesar o: www.provincia.ps.it Provincia di Ancona: www.provincia.ancona.it Provincia di Macerata: www.provincia.mc.it Provincia di Ascoli Piceno: www.provincia.ap.it CAMERA DI COMMERCIO DI ANCONA: www.an.camcom.it Camera di commer cio di Ascoli Piceno: www.ap.camcom.it Camera di commer cio di Macerata www.mc.camcom.it Camera di commer cio di Pesar o www.ps.camcom.it COMUNIT MONTANE: Nella Provincia di Ancona: Dell'Esino Frasassi: www.cadnet.marche.it/cm/cm03.html Nella Provincia di Ascoli Piceno Dei Sibillini: www.provincia.ap.it/ospiti/comunita _montana/default.htm Nella Pr ovincia di Macerata Del San Vicino: www.comcingoli.sinp.net/ Alte Valli Fiastrona, Chienti, Nera: www.comcamerino.sinp.net/ Alte Valli del Potenza e Esino: www.comsanseverino.sinp.net/ Di San Ginesio: www.comsanginesio.sinp.net/ Nella Pr ovincia di Pesaro Urbino Del Catria e Nerone: www.catrianerone.com/ Del Montefeltro www.cm-carpegna.ps.it/ Del Catria e Cesano: www.cm-pergola.ps.it/ Alto e Medio Metauro www.cm-urbania.ps.it/ Del Metauro www.cm-fossombrone.ps.it/ UNIVERSIT Universit di Urbino: www.uniurb.it Universit di Ancona: www.unian.it Associazione Bartola: www.econ.unian.it/ospiti/ass-bartola Universit di Macerata: www.unimc.it Universit di Camerino: www.unicam.it PARCHI NAZIONALI Parco Nazionale dei Monte Sibillini: www.parks.it/parco.nazionale.monti.si billini/index.html Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga: www.parks.it/parco.nazionale.gran.sas so/index.html PARCHI REGIONALI Parco del Conero: www.parks.it/parco.conero/index.html Parco Naturale del Monte San Bartolo: www.parks.it/parco.monte.san.bartolo /index.html RISERVE NATURALI STATALI Abbadia di Fiastra : www.parks.it/riser va.statale.abbadia.fia stra/index.html Montagna di Torricchio : www.parks.it/riser va.statale.mont.tor ricchio/index.html ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA E CENTRALI COOPERATIVE: Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti: www.coldir etti.it/coldiretti/index.html COPAGRI: www.copagri.it/ Confederazione Italiana Agricoltori: www.ciamarche.org/Index.htm Confagricoltura: www.confagricoltura.it/default.asp ANB: www.anb.it/ Confcooperative: www.confcooperative.marche.it/ Lega delle Cooperative: www.legacoop.it/fimiv-5marche.htm Associazione Generale Cooperative Italiane: www.agci.fvg.it/ 24 http://www...http://www...http://www...http://www...http://www... http://www...http://www...http://www...http://www...http://www... a cura di Angel o Zannot t i DENTRO IL WEB. . . L AGRICOLTURA Con questa nuova proposta forniamo ai lettori alcune inform a z i o n i relative alla navigazione in rete alla ricerca dei siti di interesse agrico- lo, distinti per settore di appartenenza. Dato il tumultuoso proliferare ed il rapido evolversi delle presenze nel mondo virtuale di Internet si consapevoli che questa prima proposta suscettibile di ulteriori integrazioni e modifiche, che verranno aggiunte confidando sulle segnalazioni di coloro che ne comunicheranno lesistenza. AGRITURISMO: Agriturist - Magazine: www.mcsystem.it/agritur/magazine/i_ magaz.htm Turismo verde: www.turismoverde.it/ Terranostra: www.terranostra.it/ Agricvacanze: h t t p : / / w w w. a g r i v a c a n z e . i t / ORDINI PROFESSIONALI: Ordine dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali: www.agronomi.it/ Collegio dei periti agrari: www.peritiagrari.it/ Collegio degli agrotecnici: www.agrotecnici.it/ ASSOCIAZIONI DI PRODUTTORI: AIA - Associazione Italiana Allevatori: www.aia.it/ Associazione Nazionale Elicicoltori: www.infotech.sirio.it/Ist.Elici/ METEOROLOGIA: Osservatorio Geofisico Sperimentale di Macerata: www.geofisico.mc.it/ Meteo.it il meteo dei professionisti: www.meteo.it/ Yahoo Italia meteo: http://it.weather.yahoo.com/ Ansa/meteo: www.ansa.it/settori/meteo/meteoggi. shtml Meteo Italia: www.meteoitalia.it/ Linea verde meteo: www.raiuno.rai.it/lineaverde/meteo/ fmeteo.htm ORGANISMI DI INTERESSE NAZIONALI E EUROPEI: Presidenza del Consiglio dei Ministri: www.palazzochigi.it Camera dei Deputati: www.camera.it Senato della Repubblica: www.senato.it Ministero delle Politiche Agricole e Forestali: www.politicheagricole.it INEA (Istituto Nazionale di Economia Agraria): http://www.inea.it AIA (Associazione Italiana Allevatori): http://www.aia.it ICE(Istituto per il Commercio Estero): http://www.ice.it AIAB (Associazione italiana per lagricoltura biologica): http://www.aiab.it CONSORZIO NAZIONALE DELLA MECCANIZZAZIONE AGRICOLA: http://www.conama.it PARLAMENTO ITALIANO: http://www.parlamento.it LEGAMBIENTE: http://www.legambiente.com LIBERA ASSOCIAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI: www.agrilibera.com WWF ITALIA: http://www.wwf.it UNIONE EUROPEA: http://eur opa.eu.int COMMISSIONE AGRICOLTURA DELL U E : http://eur opa.eu.int/en/comm/dg06 FAO (Food and Agriculture Organization): http://www.fao.org INRA (Institut National de laRecherche Agro n o m i q u e ): http://www.inra.fr USDA(United States Department of Agriculture): http://www.usda.gov ISTAT www.istat.it CNR www.cnr.it ASSOCIAZIONI CONSUMATORI ADICONSUM(Associazione italiana difesa con- sumatori e ambiente): http://www.adiconsum.it ALTROCONSUMO: www.altroconsumo.it FIERE: FIERA DI VERONA: www.veronafiere.it EIMA BOLOGNA: www.eima.it/welcome.html ORGANIZZAZIONI DEL LAVORO AUTONOMO Confesercenti: www.confesercenti.it Cna: www.cna.it C o n f c o m m e rcio: w w w. c o n f c o m m e rc i o . i t Confartigianato: www.confartigianato.it SINDACATI CONFEDERALI Cgil: www.Cgil.it Cisl: www.Cisl.it Uil: www.Uil.it ISTITUTI PREVIDENZIALI Inps: www.Inps.it Inail: www.Inail.it ORGANISMI INTERNAZIONALI Onu: www.un.org Fao: www.fao.org Unicef: www.unicef.org Unesco: www.unesco.or g STAMPA RADIOTELEVISIONE Rai: www.Rai.it Mediaset: www.mediasetonline.com Linea Verde: www.Raiuno.rai.it/lineaverde Televideo Rai: www.televideo.rai.it Ansa: www.ansa.it Il Sole 24 Ore: www.ilsole24ore.it Il Corriere della Sera: www.Corrier e.it La Repubblica: www.repubblica.it Mondo Verde: www.mondo-verde.it INFORMAZIONE: L'Informatore Agrario: www.informatoreagrario.it : Agrofood database agroalimentare: www.agrofood.it Agri Net: www.agri-net.com COMMERCIO ELETTRONICO: Eesperya: esper ya.com The Best Raffaello: www.thebestraffaello.co 25 http://www...http://www...http://www...http://www...http://www... http://www...http://www...http://www...http://www...http://www... Navi gando i n re t e , i si ti agri col i che abbi amo trovato per voi Recenti notizie di stampa hanno riferito immi- nente l'emana- zione di un de- c reto con cui il M i n i s t ro per i Beni e le Attivit Culturali, On. Giovanna Mean- dri, ha disposto il ricoscimento quale monu- mento naziona- le, e quindi me- ritevole di salva- g u a rdia e pro t e- zione, per venti piante secolari insistenti sul ter- ritorio italiano; tra questi pa- t r i a rchi figura anche la ro v e- rella di Tre i a , che vive da oltre 400 anni in Con- trada S.Marc o Vecchio, sulla destra di chi p e rc o rre la Statale 361 Set- tempedana, da Passo di Treia a Villa Potenza, poco prima della Zona Industriale. L'iniziativa nata in seguito alle sollecitazioni del WWF che, con l'operazione Benia- mino, aveva intrapreso una sensibilizzazione del mondo politico nazionale alla salva- guardia delle piante secolari. Il Ministro Melandri, nell'an- n u n c i a re tale import a n t e p rovvedimento di tutela e s a l v a g u a rdia di questi albe- ri-monumento, ha testual- mente detto: LItalia non ha solo il romanico, il gotico e il barocco. Ha anche questi grandi testimoni silenziosi del paesaggio, a tutti gli ef- fetti monumenti della storia e dellidentit italiana, non solo da tutelare e salvaguar- d a re, ma da gestire e valo- r i z z a re come si fa con le aree archeologiche. Dunque anche il territorio di Treia, unica nelle Marc h e , pu vantare uno di questi monumenti verdi; tale q u e rcia, il cui nome scienti- fico roverella quercus pu- bescens, ha sicuramente pi di 400 anni ed il suo vo- lume considerato il pi elevato delle Marche. E do- tata di un fusto di sei metri di circ o n f e renza e di unal- tezza della chioma superiore a trenta metri. La storia della quercia di Treia ricca di fatti e di epi- sodi che si connettono alla stessa storia nazionale; lampiezza della sua chioma ha dato sicuramente ospita- lit e ristoro alle truppe che nei secoli hanno scorazzato lungo la valle del Potenza: dalle compagnie di ventura del XVI secolo alle camicie rosse che accompagnavano Garibaldi a Macerata, dalle truppe di invasione tedesche a quelle di liberazione dei polacchi nellultimo conflitto mondiale. P u rt roppo la quercia ha su- bito nel corso dei secoli de- vastanti lacerazioni causate dai fulmini; non tanto tempo 26 SPAZI O APERTO VENTI MONUMENTI NAZIONALI, UNO A TREIA I l r i conosci mento andr al l a r o v e re l l a che da ol tr e 400 anni vive i n contrada S. Marco Vecchio. Presto verr sancito con un decreto del M i n i s t e r o al l a Cul t ur a che ha ader i t o al l a pr op os t a del WWF: u n passo i m p o r t ant e che l egi t t i ma par t i c o l a r i m i s u r e di sal vaguar di a e pr o t e z i o n e . Il sindaco di T reia chiede che il provve - dimento governativo si traduca anche in un aiuto allamministrazione comunale. fa una saetta squarci un ra- mo da cui si ricavarono ven- ti quintali di legna. Il peso degli anni, la sua grande mole e le fre q u e n t i sollecitazioni meteoro l o g i- che (venti, fulmini) hanno fatto ritenere opportuna, al- cuni anni fa, unoperazione di imbracamento dei rami con tiranti metallici, al fine di evitare la morte della q u e rcia a causa di una lace- razione longitudinale del fu- sto, favorita dal peso della chioma; tale intervento, vo- luto dallAmministrazione Comunale di Treia con il de- t e rminante contributo della Ditta Ce.Me.Co. di S.Severi- no, ha limitato i danni, ma il p roblema della salvaguard i a della ro v e rella rimane ed s e m p re connesso alla vetu- st della pianta, alle ferite ri- p o rtate nel tempo che po- t re b b e ro causare ulteriori ri- schi di proliferazione di at- tacchi fungini ed allo squili- brio meteorologico che c o m p o rta stagioni siccitose s e m p re pi frequenti. Qual- che anno fa si interess del- l i l l u s t re albero anche la Fondazione CA.RI.MA. men- t re la Forestale ha sempre p rovveduto, con amore v o l e attenzione, ad eseguire tutte le operazioni possibili atte a s a l v a g u a rd a re tale monu- mento vegetale, che costi- tuisce un autentico patrimo- nio nazionale. Il provvedimento govern a t i- vo in arrivo potrebbe rap- p re s e n t a re uno stru m e n t o d e t e rminante per aiutare lAmministrazione Comunale di Treia ed i vari amici del grande albero (la Ditta LU.BE. Over ha dato dispo- nibilit a sostenere il neces- sario intervento di chiru rg i a vegetale) che sinora si sono a m o revolmente intere s s a t i della quercia. Franco Capponi Sindaco di Treia 27 Anche Legambiente ha lanciato una pe - tizione popolare, questa volta a caratte - r e r egi onal e, dest i nat a al Pr e s i d e n t e della Gi unt a Vi t o D Ambrosi o, e r e c e n - t ement e pr esent at a dal pr esident e r e - gi onal e di Legambi ente Quarchi oni , i n cui si chi ede che vengano i naspr i t e l e sanzi oni contro chi abbatt e senza auto - rizzazione alberi di quercia. Tut elate i nsi eme ad altr e specie da una l egge regional e del 1985, possono es - s e r e abbat t ute sol o di et r o r i l asci o di aut or i zzazi one del Cor po For est al e. Le sanzioni per chi non ri spett a tali norm e sono state ridotte dalla l.r. 33/98 e van - no dal l e 200 mi l a li r e ai due mi l i oni a seconda del l et del l a pi ant a. Legam - bi ent e chiede l aumento di quest e mul - te e l a r eal izzazi one di un f ondo per l a c o n s e r vazione e la gestione degl i alberi monument al i marchigiani da far gest ire al Corpo forestale dello Stato. Qui ndi a t ut el a del l e querce si alza un c o ro, al qual e si uni sce anche l Asses - s o r e al l Agr icol t ur a, Agosti ni , che si r eso di sponi bil e a r i cerc a re una sol u - zione al problema, condi vi dendo appie - no l e pr obl emat i che post e da Legam - biente e consider ando la tut el a di que - sto elemento del territorio un modo per p re s e rv a re anche la stor i a dell a nost r a regione. A quest o cor o ci uni amo anche noi di Regione Marche Agricoltura, perm e t t e n - doci di aggi ungere che l a t ut el a sever a deve ri guard a r e t ut te le specie ar bor e e autoctone che hanno da sempre convis - suto nei nost r i ambi ent i , cr eando un paesaggi o in equili br i o pr opr io perc h diversi f icat o, che non sar ebbe pi t al e se ci curassimo di conser v a re con atten - zione solo la specie pi rappre s e n t a t i v a . BIOLOGICO: POCO FUMO E TANTO ARROSTO Pubblicate sul Supplemento ordinario n. 148 alla Gazzetta Uff i- ciale n. 211 del 9 Settembre 2000, le "Modalit di attuazione del regolamento CE 1804/99 sulle produzioni animali biologi- che", redatte dal Ministero delle politiche Agricole e forestali. Dei contenuti del documento ci occuperemo con maggior det- taglio in seguito. Oggi vi informiamo che, in perfetta sincronia con lattuazione del regolamento, grazie al lavoro del Ministero e dei gruppi di lavoro per tematiche a questo scopo istituiti, sono a disposizione degli operatori del settore e degli Organismi di controllo le linee guida e la modulistica necessari allapplicazione della nuova normativa. COME FIDARCI DEL BIOLOGICO IMPORTAT O ? Una nuova circ o l a re del Mipaf regolamenta le importazioni di p rodotti biologici da Paesi Te rzi, in applicazione del Reg. 2092/91. Per liscrizione allelenco nazionale degli import a t o r i , non infatti solo necessario essere sottoposti al regime di con- t rollo nel Paese di produzione, ma serve che un Organismo di c o n t rollo operante sul territorio italiano a sua volta interv e n g a nella valutazione del prodotto importato. A questo fine gli im- p o rtatori di prodotti biologici devono notificare tale attivit al Ministero e ad un Organismo di controllo nazionale da loro pre- scelto; questultimo verifica le condizioni di ingresso nel siste- ma di controllo ed entro novanta giorni invia al Mipaf leventua- le attestazione di idoneit. Le operazioni di importazione potranno decorrere dal momento in cui limport a t o re ricever dal Ministero la comunicazione delliscrizione nellelenco nazionale degli importatori. LA CINA CI MANGIA Il Ve ro n a f i e re dall8 all11 novembre ha organizzato la trasferta in Cina di 14 aziende italiane, dei centri agro a l i- mentari di Marche, Veneto, Puglia, Si- cilia, Toscana e Piemonte, di enti re- gionali di sviluppo agricolo e dei con- s o rzi di tutela dellAsti e del Brachetto dAqui, per la manifestazione enoga- s t ronomica "China International Wi n e Exp di Pechino", che sar una ulte- r i o re occasione per la pre s e n t a z i o n e dei vini marchigiani. La delegazione avr a disposizione un padiglione di diecimila metri quadrati, e durante la manifestazione lAssociazione enologi ed enotecnici, lIstituto nazionale per il Commercio estero e la Regione Ve- neto, pro p o rranno seminari dedicati alle produzioni regionali, degustazioni guidate e presentazioni di abbinamen- ti tra la cucina italiana e la cinese. PIOGGE DESTATE, VENTI DINVERNO: CHIEDIAMO I DANNI. I Servizi Decentrati Agricoltura della Regione Marche hanno stimato pari a 22 miliardi e 447 milioni di lire i danni provocati dalle eccezionali piogge di giugno e luglio scorsi in tredici Comuni delle pro v i n c e di Ancona, Macerata ed Ascoli Piceno. Sulla base dellaccertata gravit dei danni nelle tre province la Giunta Regionale, su iniziativa dellAssessore allAgricoltura Lu- ciano Agostini, ha proposto al Ministero delle Politiche Agricole e Forestali il riconoscimento del carattere eccezionale delle av- versit atmosferiche ai sensi della legge n. 185/92 (Disciplina del fondo di solidariet nazionale in agricoltura). I Comuni interessati sono, in provincia di Macerata Apiro, Esa- natoglia, Matelica, Mogliano, Pievetorina, San Severino Marche e Tolentino, in provincia di Ascoli Palmiano e Ve n a rotta, ed in provincia di Ancona Fabriano, Cerreto dEsi, Mergo e, Polverigi. La stessa Giunta ha inserito nellelenco delle zone che hanno subito danni da venti impetuosi nel dicembre 99 il Comune di Montefalcone Appennino (AP), erroneamente escluso in pre c e- denza. Ora la parola passa al Ministero che eseminer le richie- ste pervenutegli. BIOTECH, ANCORA PER DIRE NO A salvaguardia delle produzioni tipiche marchigiane lAssessore Agostini ribadisce la posizione della Regione contro i cibi tran- sgenici. Pi che un rifiuto un "non ci interessa", pi che oscu- rantismo scientifico lesigenza di tutelare s la salute pubblica ma anche il mondo rurale. La scelta delle Marche afferma Ago- stini si orientata verso la qualit e tipicit delle derrate, e que- sta peculiarit non va dispersa o compromessa ricorrendo a tecniche colturali che esaltano la quantit a scapito della qualit e della tipicit dei prodotti. Agostini ricorda come la politi- ca regionale da molti anni punti alla riduzione dellimpiego del mezzo chimico in agricoltura, p romuovendo iniziative in tal senso su vaste aree del terr i t o- rio, anche in sintonia con levo- luzione della politica agricola comunitaria. Sarebbe un erro re i n v e rt i re oggi la tendenza. Un no ai cibi nati in laboratorio, dice Agostini, per continuare a p ro d u rne di tipici e naturali. Il Ser vizio Decentrato Agricoltura ed Alimentazione (SDAA) di Ascoli Piceno ha cambiato sede, ed ora sito in Via Genova, 12-14, angolo Viale Indipendenza. Ledificio ospita anche gli Uf fici della Meccanizzazione (ex UMA) ed il Centr o Agro- meteo Locale dellASSAM. I nuovi recapiti telefonici: 0736/41111, 41223, 41472, 41548, 42172, fax 0736/41245. Lindirizzo di posta elettronica : agriap@regione.marche.it Il telefono dellASSAM : 0736/344240 28 AGRICOLTURAFLASHAGRICOLTURAFLASHAGRICOLTURA FLASH Categoria Nome del prodotto, sinonimi e termini dialettali pi difusi Animali vivi Cappone rustico- Cappone nostrale Gallo ruspante - Tacchino bronzato rustico o nostrano -Galnacc-Dindo Bevande a base di estratti Sapa di piante Budella vesciche e stomaci Budellino di agnello o capretto crudo di animali, interi o a pezzi, esclusi quelli di pesci Cereali Farro Triticum dicoccum Orzo mondo tostato macinato Frutta Marrone del Montefeltro Visciole e amarene di Cantiano Latte e derivati del latte Cacio in forma di limone Caciotta / Caprino / Casecc Formaggio di Fossa Pecorino Pecorino di botte Raviggiolo Ricotta Slattato Legumi, or taggi, piante, Carciofo Monteluponese o radici e tuberi mangerecci Scarciofeno Carciofo "Violetto precoce di J esi" Cafolfiore "Precoce di J esi" Cavolfiore "Tardivo di Fano" Cicerchia Cipolla di Suasa Tartufo Bianco(Tuber magnatum Pico) Tartufo Nero Estivo(Tuber aestivum Vitt.) o Scorzone Tartufo Nero Pregiato (Tuber melanosporum Vitt.) P reparazione di carni, di pesci, Barbaglia di crostacei e di molluschi Ciarimbolo-Buzzicco-Ciambudeo Ciauscolo-Ciabuscolo-Ciavuscolo Cicoli-Ciccioli-Sgrisciuli Coppa di testa- Tortella Lonza-Capocollo-Scalmarita Lonzino-Capolombo Mazzafegato-Salsiccia matta Miaccio-Miaggio-Migliaccio Pancetta arrotolata Porchetta P rosciutto aromatizzato del Montefeltro Prosciutto delle Marche Salame di Sopprassato o Soppre s s a t o Salame Lardellato Salame di Fabriano Salsiccia Salsiccia di Fegato Spalletta Preparazioni di or taggi, Bacche di biancospino in sciroppo di piante mangerecce, Composta di castagne di frutti e di altre piante Cotognata o parti di piante Germogli di Pungitopo sottolio Germogli di Tamaro sottolio Germogli di Vitalba sottolio Marmellata di more Oliva tenera Ascolana del Piceno Olive Nere Marinate Salsa di olive Visciolata Visciole essiccate Prodotti della panetteria, Anicetti della pasticceria, della Biscotti di mosto confetteria o della biscotteria Bostrengo Calcione di Treia Cavallucci Chichiripieno o Chich Ciambella Frastagliata-Ciam. Stro z z o s a Ciambelle allanice o Anicini Ciambellone Crescia-Crescia Brusca-Spianata- Cacciannanzi C rescia sotto la cenere - To rta coi ovi Cresciolina Crostata al torrone Crostoli del Montefeltro Fiocchetti-Sfrappe Fristingo-Fristingu-Frestinghe Frittelle di polenta Frustenga Funghetto di Offida Lonza di fico-Lonzino di fico- Lonzetta di fico-Salame di fico Maccheroncini diCampofilone- Capellini di Campofilone Maiorchino-Marocchino Pan Nociato Pane a lievitazione naturale Pane di Chiaserna Pane di Pasqua di Borgopace Pizza con le noci Pizza di Pasqua o Crescia di Pasqua Pizza o Crescia di Pasqua al form a g g i o Serpe Torrone di fichi-Panetto di fichi Torta di granoturco in graticola Ungaracci Prodotti liquorosi Vino cotto-VICotto-ViCuot Visner- Vino di Visciole Lelenco dei prodotti tipici sar aggiornato In questi giorni vengono presentate le nuove domande per aggiornare le- lenco dei prodotti agricoli tradizionali. La scadenza dei termini di presentazione stata infatti pro rogata per consentire di i n c l u d e re nellelenco i prodotti agroalimentari tipici che, per incompletezza della documentazione o per mancato rispetto dei termini di scadenza, non sono stati iscritti allAlbo, secondo il D.L. n.173/98 art.8, comma1 e Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali n.350/99. Il nuovo elenco verr quindi aggior- nato al 31 gennaio 2001. Per arrivare allindividuazione di tali prodotti lAssessorato Agricoltura delle M a rche ha svolto in passato un lavoro di censimento vero e proprio dei prodotti tipici della nostra terra coinvolgendo i produttori e le organizzazio- ni di categoria. Ne emerso un elenco di prodotti animali e vegetali, di pre- libatezze che vengono tramandate di generazione in generazione e che rischiavano di essere perse per sempre. Spesso i tradizionali metodi di pro- duzione mal si accordano con le rigide norme sanitarie adottate nei proce- dimenti industriali. Ladozione di tali procedimenti avrebbero determinato la fine di un patrimonio enogastronomico frutto della cultura e della vocazio- ne del nostro territorio e la chiusura dellattivit di tante aziende artigianali. Il Ministero delle Politiche Agricole ha recepito la richiesta avanzata dalle M a rche e ha accolto integralmente la proposta di includere i novantatr prodotti marchigiani nel primo elenco delle tipicit italiane da salvare. Ecco i prodotti marchigiani che fanno parte delle 2.171 speciali t regional i identi ficat e dal MI PAF che saranno garantite dalle imitazioni anche in Eur opa 29 AGRICOLTURAFLASHAGRICOLTURAFLASHAGRICOLTURA FLASH a cura di Gabriella Malanga e Luana Spernanzoni PROROGATO IL TERMINE PER LA DENUNCIA DEI POZZI Nella riunione dello scorso 3 agosto il Con- siglio dei ministri ha approvato la modifica del Dlg n. 152/99 relativamente ai term i n i per la denuncia dei pozzi e per le domande di attingimento di acqua. In pratica i nuovi t e rmini di scadenza sono stati pro rogati al prossimo 31 dicembre. OBBLIGO DELLA BILANCIA E DEL CONTATORE ELETTRICO AUTONOMO DEI FRANTOI Con riferimento dellavviso del ministro delle Politiche agricole pubblicato il 28 giu- gno sulla Gu, scatta dal 31 ottobre lobbli- go di dotare i frantoi di un sistema auto- matico di pesatura delle olive tale da esclu- d e re qualsiasi intervento umano nelle de- t e rminazione del peso. La stru m e n t a z i o n e di misura dovr essere poi in grado di con- s e n t i re la stampa di un tagliando re c a n t e un numero pro g ressivo, la data dellopera- zione e il peso determinato. In questo mo- do sar possibile verificare la corre l a z i o n e tra i tagliandi emessi e i certificati di moli- tura (modelli F), compilati per ogni part i t a di olive che entra nel frantoio. Sar poi an- che necessario, sempre ai fini del controllo delle quantit effettivamente molite, dotare limpianto di molitura di un contatore auto- nomo. Lo stesso obbligo sussiste per i frantoi che utilizzano un gruppo elettro g e- no. Ma non tutti i frantoi sono soggetti a questi adempimenti. Per la campagna 2000-2001, lobbligo scatta dal 31 ottobre per i frantoi che hanno prodotto nella cam- pagna precedente pi di 200 q.li di olio. RIPARTIZIONE REGIONALE DEI DIRITTI DI REIMPIANTO DEI VIGNETI Si delinea un accordo tra le Regioni e il Mi- paf per pro c e d e re alla ripartizione sul terr i- torio dei 12.933 ettari di diritti di reimpian- to che la Ocm vino ha assegnato comples- sivamente allItalia. Il compromesso rag- giunto prevede che il 60% dei nuovi diritti venga suddiviso in base allentit della su- p e rficie vitata, mentre il restante 40%, in base alle superfici contraddistinte da pro- duzioni a denominazione di origine. In que- sto modo si tentato di conciliare le richie- ste delle regioni meridionali, che vantano una maggiore superficie destinata alla vite, e le regioni del nord, che affermavano che i diritti di riempimento dovevano essere de- stinati alle aree in cui sono maggiorm e n t e diffuse sono le denominazioni di origine. AUMENTO DEL TENORE MASSIMO DI UMIDIT DI ALCUNI CEREALI Il Comitato di gestione ha accettato favore- volmente il progetto della Commissione di un regolamento che fissa al 15% del tasso di umidit, in seguito alle cattive condizioni climatiche che hanno reso la qualit dei raccolti scarsa e diseguale. IL COMITATO SCIENTIFICO UE BOCCIA IL DECRETO SULLE BIOTECH Il Comitato scientifico della UE ha ritenuto infondate le motivazioni che hanno port a t o lItalia a vietare il 4 agosto la commercializ- zazione di quattro tipi di mais transgenico. Secondo il Comitato scientifico della UE "le i n f o rmazioni fornite dalle autorit italiane non presentano una base scientifica detta- gliata in grado di far ritenere che luso dei nuovi alimenti in questione metta in peri- colo la salute umana. Anche se la decisio- ne definitiva sar assunta tra il 18 e 19 ot- t o b re a Bruxelles dal Comitato perm a n e n t e UE per le derrate alimentari indubbio che la presa di posizione del Comitato scientifi- co apre le porte per una decisione negativa nei confronti dellItalia. IN POLE-POSITION CON LA LUMACA Lelicicoltura a ciclo completo biologico passata, secondo i dati forniti dallAssocia- zione Nazionale Elicicoltori (Ane), dal duemi- la ettari del 1990 agli attuali 7700. Gli addetti d i retti e indiretti occupati nella pro d u z i o n e , distribuzione e lavorazione industriale sono o l t re 6000, con un fatturato lordo annuo che supera i 230 miliardi di lire. LItalia, seguita a grande distanza dalla Spagna e dalla Gre c i a , il primo paese al mondo per la pro d u z i o n e in allevamento della lumaca da gastro n o m i a . Lallevamento della lumaca caratterizzato da un elevato numero di successi: ben il 90% degli allevatori prosegue la loro opera dopo il primo anno e il 30% amplia l a l l e v a m e n t o negli anni s u c c e s s i v i . ITALIA AL PRIMO POSTO NELLA PRODUZIONE BIOLOGICA EUROPEA LItalia diventata in pochi anni il paese pi biologico dEuropa. Sono destinati in- fatti a coltivazione biologica ben 950.000 ettari e il giro daffari delle aziende del set- t o re arrivato a 2.000 miliardi, di cui 1.100 per consumi interni. Le aziende che hanno fatto la scelta biologi- ca sono 49.188 con un aumento del 12,6% rispetto al 1998. Per compre n d e re il boom del settore si consideri che nel 1993 le aziende Bio erano appena 4000. Intere s s a n- te notare che il mezzogiorno larea con m a g g i o re diffusione di aziende biologiche, che coprono ben il 71% del totale naziona- le. Il boom del biologico sembra inarre s t a- bile, favorito dallinteresse da parte della di- stribuzione, che considera la disponibilit di p roduzioni biologiche nei punti vendita un elemento di fidelizzazione nei confronti dei consumatori. Non un caso che alcune ca- tene di distribuzione non si siano limitate ad acquisire produzioni biologiche, ma ab- biano deciso di contraddistinguerle con un p roprio marchio commerc i a l e . LA RIFORMA DELL OCM ZUCCHERO Approvata la proposta di regolamento della Commissione UE che prevede una riduzio- ne di 498.800 tonnellate delle quote di pro- duzione di zucchero per la campagna 2000-2001 (da 15.218.586 tonnellate a 14.719.786). La Commissione ritiene ne- cessaria questa riduzione per essere in regola con gli a c c o rdi Gatt. La riduzione r a p p resenta un taglio lineare del 3.278 per cento delle quote esistenti per lo zuc- c h e ro, lisoglucosio e lo sci- roppo dinulina. La pro p o s t a deve comunque essere an- cora adottata form a l m e n t e dalla Commissione. Gli ele- menti della proposta della Commissione dovre b b e ro essere i seguenti: 30 Insegna Marchio Lancio Coop Ipercoop Naturali biologici Novembre 1995 Billa Si! Naturalmente Novembre 1995 Pam Pam (da agr. Biologica) Agosto 1999 Panorama Panorama (da agr. Biologica) Agosto 1999 Superal Superal (da agr. Biologica) Agosto 1999 Familia Bioricchi Settembre 1999 Esselunga Esselunga Bio Maggio 2000 Coop Ipercoop Coop (da agr. Biologica) Novembre 2000 IL BIOLOGICO NELLA GRANDE DISTRIBUZIONE (marchi biologici della grande distribuzione in Italia) (Fonte: Bio Bank Distilleria EcoEditoria, Forl) - diminuzione di almeno 115.000 tonnellate delle quote di produzione A e B di zucche- ro, isoglucosio e sciroppo di- nulina che corrispondono al 50 per cento delleccedenza stru t- turale come stimato dalla Com- missione; mantenimento del meccanismo di autofinanziamento tramite pre l i e v o alla produzione; mantenimento del prezzo al livello fissa- to per il 2000-2001 per tutto il periodo del nuovo regime; soppressione del regime di perequazione dei costi di stoccaggio che equivale ad un risparmio per il Feoga garanzia di cir- ca 300 milioni di euro, e abolizione del sistema di ammasso minimo attualmen- te fissato al 3 per cento; s o p p ressione dellesonero dal pre l i e v o alla produzione, attualmente possibile per 60.000 tonnellate di zucchero; a p e rtura di negoziati con i paesi forn i t o r i Acp e lIndia per bloccare un sistema p re f e renziale speciale della stessa durata del regime comunitario. La Commissione comunque ha pro p o s t o una pro roga dellattuale organizzazione fi- no al 31 giugno 2001 con lintroduzione di alcune modifiche: - il sistema di quote sar mantenuto fino al 2002 (data fissata per il riesame di met per- corso di Agenda 2000) ma con una riduzio- ne di 500.000 tonnellate per le quote A e B; - lo stoccaggio minimo abbligatorio verr abolito a part i re dalla campagna di com- mercializzazione 2001-2002. ACCORDO INTERPROFESSIONALE SULL OLIO DI OLIVA Si tenuto lo scorso 11 settembre un in- c o n t ro, presso il ministero per le Politiche Agricole al fine di verificare le condizioni per la costituzione di un accordo interpro- fessionale per lolio di oliva. Allincontro erano presenti le Organizzazioni pro f e s s i o- nali agricole, le Unioni di prodotto e i rap- p resentanti dellindustria e del commerc i o . L i n c o n t ro si concluso positivamente con limpegno di tutti i partecipanti a perv e n i re in tempi rapidi ad un accordo per dare linfa e slancio ad un prodotto rappre s e n t a t i v o della produzione agricola italiana di qualit. Su richiesta della Cia stata accolta positi- vamente la proposta della costituzione, an- che per il settore olivicolo, di un org a n i- smo interprofessionale per sviluppare le azioni specificatamente previste dalle nor- mative comunitaria e nazionale. NOVIT NEI DOCUMENTI PER IL TRASPORTO DI UVE E VINI Il ministero delle Politiche agricole ha pre- disposto una circ o l a re riguardante i con- t rolli relativi alla vendemmia 2000/2001 specificando le norme circa lemissione dei documenti di accompagnamento di vini e mosti. Nel caso di trasporti di recipienti in- feriori a 60 litri pu essere emesso un do- cumento che presenti requisiti minimi: nor- me ed indirizzo dello speditore e del desti- natario, numero pro g ressivo, data di re d a- zione del documento e, se diversa, la data di spedizione, designazione del pro d o t t o t r a s p o rtato. E ancora possibile lutilizzo dei vecchi documenti di accompagnamento (modelli XAB..) solo fino allesaurimento delle scorte e, comunque, fino al 31.12.2000. Attenzione per, il documento di trasporto non obbligatorio quando si t r a s p o rti prodotti vinosi in contenitori della capacit massima di 5 litri, etichettati e mu- niti di un dispositivo di chiusura a perd e re e il quantitativo trasportato non superi i 100 litri (cinque litri per mosto di uve concen- trato o rettificato). Nel caso, viceversa, di contenitori di volume superiore ai 60 litri scattano gli obblighi previsti dalle disposi- zioni sulla re p ressione frodi, e deve essere utilizzato il documento conforme allallega- to 3 del regolamento CEE 2238/93. Perm a- ne lesonero del documento in alcune circ o- stanze come il caso di trasferimento di uve e ffettuate dal pro d u t t o re dal vigneto allim- pianto di vinificazione quando la distanza da perc o rre re non supera i 40 km. DALLA PARTNERSHIP TRA APOFRUIT, SCAC E BESANA NASCE ALMAVERDE BIO D a l l a c c o rdo fra Apofruit, gruppo di Ce- sena leader nellort o f rutta biologica pada- na, il gruppo napoletano Besana, produt- t o re di frutta secca, e la S.C.A.C. di Seni- gallia, specializzata in ortaggi surgelati e in scatola nato il progetto Almaverde Bio, una partnership nel campo agro a l i m e n t a re biologico, mirata a re n d e re competitiva lortofrutticoltura biologica italiana. Un Consorzio per la gestione del marc h i o in forma collettiva occuper della pro m o- zione commerciale e dei controlli, lascian- do ai singoli partner la competenza per la vendita. Primo passo dellalleanza sar una campagna promozionale a livello naziona- le, del valore di 6,5 miliardi di lire. L o rt o f rutta biologica attualmente disponi- bile in 624 superm e rcati del Paese ed pre- sente su tutta la rete dei 17 iper nazionali. Si comprende, quanto sia opportuno diver- s i f i c a re loff e rta e puntare anche sul biolo- gico per tentare il rilancio dellort o f ru t t a , penalizzato dalla sovrapproduzione delle ultime annate. VINO E BEVANDE: I CONTRASSEGNI IVA USABILI FINO AD ESAURIMENTO Con circ o l a re del ministero delle Finanze n. 153 del 4 agosto, viene precisato che labro- gazione dei contrassegni Iva per vini e be- vande non esclude la possibilit di utilizzo degli stessi ancora in giacenza presso le im- p rese anche dopo la data del 31 dicembre 2000. Questo al fine "di evitare che una nor- ma di favore per il contribuente si traduca in i m p revisti maggiori costi per la modifica delle relative attre z z a t u re e di inutili spre c h i per contenitori gi acquistati e ord i n a t i " . CONTRIBUTI INPS PI CARI Sulla G.U. 184 dell8 agosto 2000 stato pubblicato il decreto direttoriale del mini- stero del Lavoro del 19 luglio 2000. Il decreto ha stabilito il reddito medio con- venzionale giornaliero valevole per il calco- lo dei contributi e per la misura delle pen- sioni per ciascuna fascia di reddito agrario. Le aliquote contributive per coltivatori dire t t i , coloni mezzadri e imprenditori agricoli a tito- lo principale nel 2000, rispetto a quelle del 99, hanno subito un aumento dello 0,50%. Queste le nuove misure per il 2000: 16,80% (14,30% per i soggetti di et in- f e r i o re a 21 anni) per la generalit delle imprese 13,80% (9,30% per i minori di anni 21) per le imprese ubicate nei territori mon- tani e zone svantaggiate. A queste percentuali va aggiunto il contri- buto del 2% (art. 12 legge 233/90). Le ali- quote complessive ammonteranno quindi rispettivamente al 18,80% e al 15,80% per i maggiori di 21 anni e 16,30% e 11,30% per i minori di 21 anni. CONFERMATI GLI AIUTI COMUNITARI PER L OLIO D OLIVA E confermato che la produzione effettiva di olio di oliva in Italia per la campagna 98-99 ha rispettato le quote nazionali previste. Gli olivicoltori beneficeranno pertanto ap- pieno dellaiuto dellUE alla produzione, pa- ri a 252.490 lire per quintale. a cura di Angelo Zannotti e Francesco Pettinari 31 ono 71 gli incendi che si sono sviluppati nelle Mar- che dallinizio dellanno, mandando a fuoco 589,78 ettari di superficie, di cui 451 boscata, i maggiori danni nel Parco della Gola della Rossa. La caratteristica principale di questanno stata la prolungata siccit, molto spesso aggravata dalla presenza di vento; la torr i- da estate non stata interrotta dai tradizio- nali temporali dagosto e questo ha re s o tutto pi diff i c i l e . Il Corpo Forestale dello Stato ha valutato anche le cause. Sare b b e ro volontarie quel- le che hanno interessato 193 ettari, 248 ettari le involontarie mentre 146 le incerte. Il dato di questanno sicuramente pi pe- sante di quello del 1999 (20 incendi, con una superficie interessata di 226 ettari), ma inferiore al 1998 (83 incendi con 672 ettari interessati). P rendendo in considerazione lultimo de- cennio, lanno che rimane tristemente no- to il 1993 (304 episodi e 3.459 ettari di s u p e rficie andata in fumo), soprattutto per lincendio che devast vaste superfici del c o m p rensorio del Monte San Vicino; rile- vanti anche i danni del 1992 e del 1994. L a s s e s s o re regionale alle Foreste Luciano Agostini ha sottolineato che la Regione in- tende bonificare quanto stato distru t t o dal fuoco, ricreando lhabitat pre c e d e n t e , " p e rtanto ha detto se dietro agli incendi si nascondono motivazioni di carattere speculativo, o pi in generale di contesta- zione delle scelte gi assunte dallAmmini- strazione, bene che si sappia che questo un disegno fallito in partenza. Il risultato sar invece limpiego di fondi pubblici, e quindi di tutti noi, per ripristinare il patri- monio boschivo andato in fumo." Sul fronte della prevenzione, le Marc h e non sono certamente agli ultimi posti ma, come ha riconosciuto lo stesso ministro P e c o r a ro Scanio, ai primi: la nostra re g i o- ne, insieme alla Toscana, si distingue in- fatti per la rete di avvistamento, ormai col- laudata e che garantisce una buona attivit p reventiva. Sul fronte della re p ressione, il meccanismo messo in piedi, che ruota at- t o rno alla Centrale operativa, coord i n a t a dal Corpo Forestale dello Stato, uno s t rumento ormai collaudato. Per la pro f e s- sionalit e la disponibilit dello stesso Cor- po e per il rapporto di collaborazione con i Vigili del Fuoco. A questi soggetti e ad al- tri, come i volontari, si aggiunge lopera delle cooperative forestali che fanno capo al Consorzio Marche Ve rd i . Sia il funzionamento della Centrale opera- tiva che il lavoro di questo Consorzio, oltre che quello dellelicottero regionale ga- rantito da iniziativa e fondi re g i o n a l i . O c c o rre invece fare di pi per re n d e re ve- ramente operative le squadre comunali p reviste della legge nazionale 47 del 75, s q u a d re che esistono di fatto solo sulla c a rta e che hanno difficolt ad interv e n i re c e l e rmente in caso di necessit. INCENDI BOSCHIVI, PIAGA DA DEBELLARE S INCENDI BOSCHIVI NELLE MARCHE 1990-2000 Anno N.Incendi Sup.Boscata Sup.Totale 1990 167 99 400 1991 93 43 204 1992 245 447 807 1993 304 2.236 3.459 1994 159 622 797 1995 68 30 101 1996 85 63 1.660 1997 59 52 123 1998 80 585 672 1999 20 204 225 2000 71 451 589 I dati sono stati forniti dal Corpo Forestale dello Stato, Coordinamento delle Marc h e PROSPETTO RIEPILOGATIVO DEGLI INCENDI - Per provincia nel periodo 01/01/200 - 15/10/2000 Provi nci a/Regi one Incendi Nr. Boscata ha Non boscata ha Total e ha PESARO URBINO 19 20,45 12,20 32,65 ANCONA 12 251,80 43,90 295,70 MACERATA 12 109,60 36,50 146,10 ASCOLI PICENO 28 69,93 45,40 115,33 MARCHE 71 451, 78 138, 00 589, 78 32 Direttore Responsabile: Emma Ratti Direzione Scientifica: Mariano Landi, Federico Bonavia, Ottavio Gabrielli, Enzo Polidori, Carlo Schiaffino Redazione: Flavio Brasili, Gabriella Malanga, Francesco Pettinari, Renzo Pincini, Sabrina Speciale, Luana Sper nanzoni, Angelo Zannotti Graficadi copertina: Stefano Gregori Spedizione in abbonamento postale legge 662/96 art.2 comma 20/c - filiale di Ancona Il Periodico viene spedito gratuitamente agli operatori agricoli marchigiani ed a quanti ne faranno richiesta alla Redazione presso lAssessorato alla Agricoltura - Giunta Regionale, Via Tiziano, 44 - Ancona - Tel. 071/8061. In caso di mancato recapito re s t i t u i re allagenzia P. T. CMPP di Passo Varano - AN per lare s t i t u z i o n e al mittentechesi impegna apagarelarelativatassa Autorizzazione del Tribunale di Ancona n. 21/79, in data 16 novembre 1979 Stampa: Tecnoprint srl - 60131 Ancona Via Caduti del Lavoro 12 Te l . 071/2861423 - Fax 071/2861424 Questo numero stato chiuso il 18/09/2000 ed stato spedito nel mesedi settembre 2000