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Riassunti scritti da

acquario.80@libero.it


RIASSUNTI DI
DIRITTO
dellUNIONE EUROPEA
GIUSEPPE TESAURO

Sesta edizione
2010


Scritti da
*AcquarioCapri*














acquario.80@libero.it

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INTRODUZIONE
Oggetto del nostro studio linsieme delle norme che hanno accompagnato il processo
di integrazione europea. Volendo ripercorrere i passaggi principali di tale processo va
osservato che soprattutto negli anni successivi alla seconda guerra mondiale che viene
perseguita lidea di integrazione fra i vari paesi, e questo per impedire il riprodursi delle
situazioni politiche, militari ed economiche che avevano portato a quel conflitto. In
maniera particolare le preoccupazioni maggiori riguardavano lassetto territoriale e
militare dellEuropa centrale e le vicende economiche legate soprattutto allindustria
carbosiderurgica. In tale ottica la prima iniziativa concreta fu la creazione della CECA
(comunit europea del carbone e dellacciaio).
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Il relativo trattato fu firmato a Parigi nel 1951 da Francia, Germania, Italia, Belgio,
Olanda e Lussemburgo ed entr in vigore lanno successivo. La struttura istituzionale
prevedeva: lAlta Autorit composta da personalit indipendenti e che aveva i maggiori
poteri decisionali; il Consiglio Speciale dei Ministri, formato dai rappresentanti degli
stati membri con competenze di controllo; unAssemblea Comune con membri
designati dai parlamenti nazionali e infine una Corte di Giustizia.
Dopo il fallimento di creare una Comunit Europea di Difesa (CED), il processo di
integrazione poi continu focalizzandosi sullipotesi di un mercato liberalizzato e di
iniziative nei settori dei trasporti e delle energia nucleare. Si delineava cosi accanto alla
CECA anche la Comunit Economica Europea (CEE) e la Comunit Europea per
lEnergia Atomica o Euratom, i cui trattati firmati a Roma nel 1957 dagli stessi sei
stati membri, entrarono in vigore nel 58. Per quanto riguarda lassetto istituzionale,
comuni alle tre comunit erano la Corte di Giustizia e lAssemblea, mentre lAlta
Autorit della CECA si distingueva dalla Commissione CEE e da quella EURATOM,
cosi come il consiglio dei ministri. Tale assetto fu mantenuto fino al 1 luglio del 1967
quando entr in vigore il trattato del 1965 sulla fusione degli esecutivi. Da quel
momento le comunit erano distinte e avevano competenze diverse ma funzionavano
con organi comuni. Nel corso degli anni si sono poi aggiunti altri stati accanto a quelli
presenti sin dallorigine: dal Regno Unito alla Spagna, Grecia, Austria, Polonia ,
Romania, Bulgaria. Nel primo decennio si provveduto soprattutto alla realizzazione di
un mercato comune sottoposto ad un regime di libert negli scambi di merci, lavoratori
e servizi. Dalla met degli anni ottanta poi si cominci a porre le basi per una pi
accentuata convergenza delle economie ed per ununione monetaria attraverso la
creazione del sistema monetario europeo.
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La progressiva crescita della struttura comunitaria evidenzi quindi lesigenza di


migliorare lassetto istituzionale, di rendere pi democratico il processo partecipativo e
decisionale e di accelerare lintegrazione economica. In questottica nei secondi anni
ottanta il Libro Bianco della Commissione sul mercato interno e lAtto Unico hanno
segnato una svolta nel cammino comunitario e impresso unaccelerazione al processo di
integrazione dei mercati. Con latto unico, la logica dellintegrazione negativa, fondata
sullabolizione degli ostacoli, si arricchisce di nuovi campi di azione e di spinte verso
lintegrazione positiva: lambiente, i trasporti, lenergia. Anche il processo decisionale
subisce alcune modifiche attraverso luso pi frequente del voto a maggioranza in seno
al consiglio e con un significativo coinvolgimento del Parlamento. Infine il ruolo ella
Corte di Giustizia porta una forte spinta nellintegrazione giuridica.
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Il quadro sin qui delineato ha subito poi una modificazione e un rilancio con il trattato
di Maastricht sullUnione del 92 ed entrato in vigore nel 93. Lunione resta fondata
selle comunit Europee di cui conserva lacquis integrandolo con nuove politiche, con
il rafforzamento di quelle gi esistenti nonch con nuove forme di cooperazione. Il
trattato si componeva di tre pilastri: il riferimento alle disposizioni che hanno
modificato i trattati esistenti (Titoli II, III, IV), alla previsione di una politica estera e di
sicurezza comune (Titolo V), e infine alle disposizioni sulla cooperazione nei settori
della giustizia e degli affari interni (Titolo VI). Per quanto riguarda le modifiche
apportate ai trattati esistenti, in particolare a quello CEE, va ricordato come la
Comunit Economica Europea perde la connotazione economica trasformandosi in
Comunit Europea e non si tratta di una trasformazione puramente estetica, ma
lintento era quello di avvicinarsi sempre pi al cittadino e in questottica assumeva
particolare importanza listituzione di una cittadinanza dellUnione riconosciuta a
tutti i cittadini degli stati membri. Quanto poi ai nuovi settori inseriti nel trattato,
occorre evidenziare che si tratta di settori in cui gi da tempo incideva la
regolamentazione comunitaria: ad esempio la protezione della salute, dei consumatori,
della cultura. Risultano poi riscritti e rafforzati i capitoli dedicati alla politica e alla
coesione economica e sociale, allambiente.
La novit pi importante nellambito delle modifiche apportate al trattato CE era
tuttavia rappresentata dallobiettivo di procedere, attraverso tre fasi allinstaurazione
dellunione economica e monetaria, la cui realizzazione pi rilevante era costituita dalla
sostituzione delle monete nazionali con una moneta unica europea: leuro. Al di l poi
di queste modifiche apportate ai trattati esistenti, le grandi novit del trattato
sullUnione erano costituite dal secondo e terzo pilastro.
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Il riferimento ,come detto, alle disposizioni relative alla politica estera e di sicurezza
comune e a quelle relative alla cooperazione tra gli stati membri nei settori della
giustizia e degli affari interni. Nel primo caso le novit consistevano nel fatto che non si
trattava pi di una semplice cooperazione tra Stati Membri ma di una politica comune
che si collocava allinterno dellunione. Si situava invece a livello di mera cooperazione
lazione degli stati membri in materia di giustizia e affari interni che comprendeva in
particolare la politica di asilo e quella di immigrazione, la cooperazione doganale e
quella di polizia. Rispetto a tali materie il Consiglio poteva adottare posizioni comuni
che comportavano per gli stati membri lobbligo di conformarsi sul piano interno e
nella loro politica estera; azioni comuni coordinate degli stati membri attuate nel nome
e nel quadro dellUnione o anche elaborare convenzioni che spettava poi agli stati
membri adottare.
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In definitiva va evidenziato che il quadro generale prefigurato dal trattato di Maastricht,


messe da parte le modifiche apportate ai trattati comunitari, quello di una
cooperazione tra gli stati membri esterna alla Comunit ma ad essa strettamente
collegata e ispirata al modello della cooperazione internazionale in senso proprio.
Daltra parte va detto anche che le disposizioni del trattato di Maastricht non hanno
smentito la logica dei trattati comunitari e che lobiettivo era quello di sviluppare
lacquis comunitario al punto che se le diposizioni del trattato di Maastricht si fossero, a
tal fine, rivelate inadeguate, il trattato stesso prevedeva una futura conferenza
intergovernativa con lo scopo di rivedere tali disposizioni. E la conferenza ebbe
effettivamente luogo ed il risultato stato il trattato di Amsterdam del 1997 ed
entrato in vigore due anni dopo.
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Tale trattato ha apportato modifiche al trattato sullUnione in tutte e tre le sue parti.
Alcune modifiche, a dire il vero, riguardarono anche le disposizioni comuni,
rafforzando soprattutto la materia del rispetto dei diritti fondamentali. Di grande rilievo
stata poi la previsione di una cooperazione rafforzata, cio di unazione a cui
partecipano solo alcuni stati, semprech tale azione non riguardi una competenza
esclusiva della comunit e non costituisca un mezzo di discriminazione arbitraria. La
novit pi significativa stata poi lintroduzione del Titolo IV relativo ai visti, asilo,
immigrazione ed alle altre politiche connesse con la libera circolazione delle persone,
dunque la comunitarizzazione di una materia alla quale stata data la nuova
denominazione di Cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale. Si tratta
dellintroduzione di una politica comune rispetto ai cittadini dei paesi terzi che ha avuto
leffetto di facilitare la stessa libert di circolazione dei cittadini comunitari e di fornire
loro un pi elevato livello di sicurezza e di giustizia penale.

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Dalla seconda met degli anni novanta poi lattenzione si focalizzata sul tema
dellampliamento ad altri paesi e di conseguenza anche sullinadeguato assetto
istituzionale della comunit. I consigli europei di Colonia ed Helsinki in questo senso
hanno dato il via alla nuova conferenza intergovernativa apertasi a Bruxelles nel 2000 e
conclusasi con il consiglio europeo di Nizza dello stesso anno e che ha portato alla
firma del relativo Trattato nel 2001 entrato in vigore due anni dopo (il Trattato di
Nizza). Per quanto riguarda le novit apportate al TUE: si articolato meglio
lintervento del Consiglio nelle ipotesi di violazioni dei principi di libert e democrazia,
qualche miglioramento poi stato apportato al meccanismo della cooperazione
rafforzata. Le modifiche al Trattato CE sono state soprattutto sul funzionamento e le
modalit di decisione delle istituzioni, con il passaggio ad esempio in alcuni casi da
decisioni unanimi a decisioni prese a maggioranza qualificata.
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Gli aggiustamenti istituzionali sono stati in gran parte funzionali al successivo


allargamento, ivi compresi quelli che hanno riguardato il sistema di controllo
giurisdizionale, con la previsione di camere giurisdizionali da aggiungere al Tribunale
di primo grado, la possibilit che a questultimo siano attribuite le cause su rinvio
pregiudiziale, un ruolo diverso dellavvocato generale. Infine si avuta a Nizza la
modifica del nome della storica Gazzetta Ufficiale delle comunit Europee in Gazzetta
Ufficiale dellUnione Europea.
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Di sicuro rilievo stata poi la proclamazione a Nizza nel 2000 della Carta dei diritti
fondamentali dellUnione Europea che ha sancito un complesso di diritti
fondamentali, articolato sui valori della dignit, della libert, delluguaglianza, della
solidariet, della cittadinanza europea, della giustizia. Lo scopo delliniziativa non era
quello di innovare ma di rendere esplicita e solenne una serie di valori e di diritti
nellesperienza comunitaria. Il successivo consiglio europeo di Laeken nel 2001 aveva
poi sottolineato lesigenza di valutare lopportunit delladozione nellUnione di un
testo costituzionale ed aveva quindi affidato alla convenzione sul futuro dellUnione
europea, il compito di esaminare le varie questioni essenziali che il futuro sviluppo
dellunione poteva comportare e di ricercare quindi delle soluzioni. Lesito dei lavori
della Convenzione si tradotto in un progetto di Trattato-Costituzione, firmato a
Roma nel 2004 ma il susseguirsi delle ratifiche degli stati membri stato interrotto dal
no referendario in Francia e nei Paesi Bassi che ha quindi segnato il fallimento
delliniziativa.
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Dopo due anni Il consiglio europeo del 2007 ha evidenziato la strada per riprendere il
cammino dettando il contenuto della riforma che unapposita Conferenza
intergovernativa avrebbe dovuto limitarsi a tradurre in trattato. E cosi stato. Il
trattato stato firmato a Lisbona il 13 dicembre del 2007 ed entrato in vigore il 1
dicembre del 2009. In sostanza il trattato di Lisbona ha comportato una successione
dellUnione europea alla Comunit europea ed una revisione in senso proprio del
Trattato dellUnione Europea (TUE), del Trattato CE, la denominazione di
questultimo mutata in Trattato sul funzionamento dellUnione Europea (TFUE). Il
trattato di Lisbona merita due osservazioni, sul contenuto e sul metodo. 1) Il contenuto
porta novit rispetto allo scenario prima consolidatosi. Le principali sono: il terzo
pilastro viene definitivamente comunitarizzato.
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Alla carta di Nizza dei diritti fondamentali viene riconosciuto anche formalmente
valore vincolante con lo stesso rango dei trattati, previsto che lUnione aderir alla
convenzione europea per la salvaguardia dei diritti delluomo e delle libert
fondamentali e che i diritti garantiti dalla convenzione faranno parte del diritto
dellunione in quanto principi generali. Il Parlamento avr una maggiore incidenza sul
processo decisionale attraverso ulteriori ipotesi di codecisione e a maggioranza. I
Parlamenti nazionali saranno pi partecipi dellazione dellUnione, in particolare
quanto al controllo nellapplicazione del principio di sussidiariet. Lassetto
istituzionale cambia poi significativamente, con lingresso tra le istituzioni del consiglio
europeo, il cui presidente avr un mandato rinnovabile ogni due anni e mezzo, avremo
dunque due presidenti: uno del consiglio europeo e laltro del consiglio con il solito
mandato semestrale.
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Saranno praticate e consolidate politiche nuove come lenergia, lambiente,


limmigrazione e la lotta al terrorismo. La concorrenza scompare dagli obiettivi
dellUnione ma ricompare il un Protocollo dedicato che collega la concorrenza al
mercato interno. Si ribadisce pi volte che il sistema si fonda sul principio elle
competenze di attribuzione, si sancisce la personalit dellUnione ed espressamente la
possibilit di recesso, sono ampliate le ipotesi di legittimazione dei singoli
allimpugnazione degli atti comunitari. Si aboliscono i simboli (inno e bandiera) ma
con possibilit di fregiarsene per gli Stati membri che lo vogliono. 2) Sul metodo che ha
portato alla riforma non pu non evidenziarsi una inusitata perentoriet con la quale il
consiglio europeo ha indicato nei minimi dettagli come muoversi, convocando una
conferenza intergovernativa e fissando tempi e modi dellapprovazione di un testo
convenzionale gi completamente confezionato.

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Traspare forse lintento di far valere un percorso internazionalistico di riforma dei


trattati su percorsi eccentrici e in alcuni casi velleitari sperimentati in precedenza e che
non avevano avuto grande successo: dal progetto Spinelli a quello del TrattatoCostituzione. E evidente infine che il processo di integrazione europea continua a
consolidarsi e che il trattato di Lisbona non che un successivo, ulteriore passo avanti
nel cammino iniziato molto tempo prima.

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CAPITOLO 01
- LA STRUTTURA ISTITUZIONALE -



1) INTRODUZIONE.
1) PRINCIPI del Diritto dellUnione.
1) Principio della certezza del diritto:
a) Trasparenza dellattivit amm: nel senso che la normativa dellUnione deve essere
chiara/prevedibile per tutti coloro che vi sono sottoposti, in modo che possano agire in modo
adeguato (es: termine di 2 mesi entro i quali la Commissione deve pronunciarsi).
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b) Legittimo affidamento: qualora lAmm con il suo comportamento/info, abbia fatto nascere
nellinteressato unaspettativa ragionevolmente fondata (es: modifica improvvisa di una
disciplina) + mentre non sar possibile quando laffidamento fondato
sullerrore/comportamento illegittimo (es: aiuti di Stato).


2) Principio dei poteri impliciti: in base alla quale uno Stato/organizzazione internaz si vede
riconosciuta lattribuzione di nuove funzioni/competenze, nella misura necessaria al
raggiungimento dei fini statutari.

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3) Principio delle COMPETENZE di ATTRIBUZIONE: secondo cui qualsiasi competenza non
attribuita allUnione nei trattati, appartiene agli Stati membri (e lattribuzione allUnione
costituisce un eccezione) + lesercizio dello stesso regolato dai principi di
Sussidiariet/Proporzionalit.

a) Settori di competenza ESCLUSIVA: solo lUE pu emanare atti giur vincolanti (anche gli Stati
membri ma previa autorizzazione (in quanto nel momento in cui gli Stati hanno aderito ai
trattati comunitari, si sono spogliati delle loro competenze in determinati settori, lasciandoli
affidati in modo esclusivo (appunto) allUE).

Settori di competenza CONCORRENTE: possono essere oggetto di attivit legislativa
dellUnione/Stati (mercato interno/agricoltura/pesca/ambiente).
- LUnione si astiene da qualsiasi forma di intervento + gli Stati dispongono lintera questione.
- LUnione interviene con una disciplina non direttamente applicabile + gli Stati adottano
norme di attuazione.
- LUnione detta una disciplina completa + gli Stati non avranno una competenza (a meno
che lUnione non rinunci alla propria).

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b) Principio SUSSIDIARIETA: le istituzioni dellUnione devono intervenire solo quando le azioni


delle istanze nazionali/regionali (che sono pi vicine ai bisogni dei cittadini) non risultano
compiute in modo soddisfacente.
Trattato di Lisbona:
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- EX ANTE: la Commissione deve trasmettere ogni sua proposta motivata al Consiglio Europeo
e Parlamentari nazionali + ogni Parlamento (entro 8 settimane) deve inviare un parere
motivato (se ritiene violato il Principio di Sussidiariet) ai presidenti del
Parlamento/Consiglio/Commissione (Allarme preventivo) + la Commissione pu (non deve)
decidere di non modificare/ritirare la proposta (solo se proviene da 1/3 dei voti dei
parlamenti naz).

- EX POST: In caso di rifiuto della Commissione, i rispettivi Governi possono presentare ricorso
alla Corte di Giustizia, per violazione del Principio di Sussidiariet.

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Principio PROPORZIONALITA: latto non deve andare oltre ci che occorre per lattuazione del
suo scopo (es: la sanzione non deve essere pi grave..).
- Utile/pertinente per la realizzazione dellobiettivo.
- Necessaria/indispensabile (in modo da non arrecare pregiudizio ad altri
obiettivi/interessi).
- Verificare che vi sia un nesso tra azione/obiettivo.

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4) Principio della leale cooperazione: obbligo degli Stati membri di assicurare lesecuzione degli
obblighi sanciti dal Diritto dellUnione/ facilitare lassolvimento dei compiti della Comunit/
astenersi dal compiere atti che possano compromettere la realizzazione degli scopi del
Trattato/ aiutarsi reciprocamente (es: aiuti/agricoltura)/ obbligo delle istituzioni dellUnione
di cooperare con gli Stati membri:
a) Facilitare le istituzioni dellUnione nellassolvimento dei loro compiti.
b) Contribuire alla realizzazione degli obiettivi del Trattato.
c) Garantire la portata/effettivit del sistema giuridico dellUnione (in modo tale che i Giudici
possano garantire una tutela giurisdizionale).

5) Principio di eguaglianza: espresso nel divieto di trattare in modo identico situazioni diverse/ in
modo diverso situazioni simili (es: divieto di discriminazione della nazionalit/..tra produttori-
consumatori/ ..libert di circolazione delle merci-servizi-capitali-persone/ ..parit di
retribuzione-stesso lavoro fra lavoratori di sesso maschile-femminile).
*Discriminazioni dissimulate/indirette: ovvero quando il divieto investe anche quelle
discriminazioni fondate su parametri diversi dalla nazionalit, ma che cmq conducono allo
stesso risultato (es: il caso di un trattamento diverso fondato non sulla nazionalit, ma la
residenza..).

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2) La Carta dei diritti fondamentali dellUnione Europea.


1) Enoto che i trattati istitutivi delle Comunit, non contengono disposizioni a tutela dei diritti
fondamentali.. (infatti la stessa Corte di Giustizia (negli anni 60) afferm la propria
incompetenza a garantire il rispetto di quei diritti fondamentali sanciti allinterno delle Cost degli
Stati membri (in quanto il suo principale obiettivo era quello di far prevalere il Diritto
Comunitario sul Diritto interno)
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2) Succ la Corte cambi idea, infatti con la Sentenza Rutili: afferm che i diritti fondamentali
fanno parte dei principi giuridici generali di cui essa stessa ne garantisce losservanza (in tale
sentenza (riferendosi agli artt della CEDU) afferm che le restrizioni apportate in materia di
polizia relativa agli stranieri (per esigenze di ordine pubblico/sicurezza pubblica) non possono
andare oltre quanto necessario per il soddisfacimento di tali esigenze).
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3) Nel corso del tempo, la Corte ha richiamato molti diritti fondamentali (diritto di propriet/
diritto al libero esercizio di unattivit eco-prof/ diritto di difesa/ diritto ad un processo equo
entro un termine ragionevole.. [ricordando che lesercizio di tali diritti pu essere oggetto di
restrizione in vista degli obiettivi di interesse generale perseguiti dallUnione].. ma un merito in
particolare va al Diritto alla Tutela giurisdizionale piena/effettiva (es: obbligo di motivazione/
trasparenza degli atti..):
- Principio di Equivalenza: la tutela dei diritti attribuiti dalle norme dellUnione, deve essere
almeno pari a quella prevista per i diritti conferiti da norme naz.
- Principio di Effettivit: il sistema naz dei rimedi giurisd, deve essere tale da non rendere
impossibile/gravoso lesercizio dei diritti attribuiti al singolo dalle norme dellUnione.
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4) Il Trattato di Lisbona, invece ha stabilito:
- La Carta di Nizza ha valore giuridico vincolante dei Trattati.
- Si ribadisce che i diritti fondamentali sono principi generali del diritto dell'Unione.
- LUnione ha competenza/impegno ad aderire alla CEDU.

5) Il riconoscimento dei diritti fondamentali dellUnione si avuto con la Dichiarazione Comune
1977 (con cui Commissione/Consiglio si impegnano a rispettare i diritti fondamentali risultanti
dalle Cost degli Stati membri/Conv Eur Salv Diritti delluomo) + trovando consacrazione solenne
nella Carta dei Diritti fondamentali dellUnione Europea (redatta dai rappresentanti dai rappr
dei Parlamenti naz/Parlamento/Commissione/Capi di Stato-Governo + proclamata dal Consiglio
Europeo di Nizza 2000 + in essa si trovano tutti i diritti che la Corte di Giustizia chiamata a
garantire + con il Trattato di Maastricht la Corte di Giustizia ha stabilito che: lUnione Europea
rispetta i diritti delluomo/libert fondamentali, in quanto hanno la stessa valenza dei principi
fondamentali dellUE, di cui la Corte stessa ne garantisce losservanza).
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3) Stipulazione degli accordi internazionali.
1) Art 47 TUE: lUnione ha personalit giuridica + capacit di stipulare accordi internaz con Stati
membri/altre organiz internz.
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2) PARALLELISMO TRA COMPETENZE INTERNE/ESTERNE: Se gli Stati membri (attraverso la
stipulazione di un trattato) hanno conferito allUE una competenza interna nel regolamentare
unattivit nei confronti di tutti gli Stati membri (attraverso lesercizio della funzione normativa
con reg/dirett - es: in materia doganale), allora con questa medesima competenza, lUE pu
stipulare accordi anche con altre organizzazioni internaz (competenza esterna).
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2) LUNIONE EUROPEA.
1) PARLAMENTO EUROPEO.
1) Composto dai rappresentanti dei cittadini dellUnione.
2) Esercita (insieme al Consiglio dellUnione) la funzione:
- Legislativa.
- Normativa: per il processo di formazione degli atti dellUnione + conclusione di accordi
internaz (infatti il Parlamento ha un vero potere di pre-iniziativa, cio pu chiedere alla
Commissione proposte adeguate quando reputi necessaria ladozione di un atto dellUnione +
la Commissione pu accettare/rifiutare con atto motivato).
- Processo di formazione del Bilancio.
- Controllo politico.
3) Per molti anni stata composta da membri dei parlamenti nazionali, cos che la
rappresentativit dei popoli riuniti nella comunit era:
- Indiretta: in quanto i parlamentari non venivano eletti direttamente dai cittadini europei, ma
dai loro rappresentanti, eletti in seno ai Parlamenti naz.
- Imperfetta: in quanto in alcuni casi non rifletteva esattamente la presenza di tutte le
componenti politiche.
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4) Il Trattato di Lisbona ha stabilito che il Parlamento deve:


- Elegge il Presidente della Commissione (su proposta del Consiglio Europeo) + Presidente +
Lufficio di presidenza.
- Esprime un voto di approvazione del Presidente + Alto Rappr dellUnnione degli affari
esteri/politica di sicurezza + altri commissari considerati.
- Interroga la Commissione/Consiglio (la quale pu rispondere oralmente/per iscritto).
- Propone censure sulloperato della Commissione (da approvare con 2/3 dei voti espressi + i
membri della Commissione/lAlto Rappr dellUnione, si dimettono).
- Parlamento/Consiglio hanno una posizione equiparata nella procedura di bilancio.
Il Trattato di Nizza: Parlamento/Consiglio/Commissione possono adire alla Corte di Giustizia
sollevando lAzione di Annullamento.
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5) Il numero dei membri passa dal 2009/2014 (736) al 2014/2019 (751).
I parlamentari hanno un mandato di 5 anni (sono divisi in gruppi politici, e non gruppi
nazionali).
I parlamentari godono di immunit /privilegi pari ai membri del Parlamento del loro Paese
(ovvero non possono essere ricercati/detenuti/perseguiti per le opinioni/voti espressi
nellesercizio delle loro funzioni..unico limite in caso di flagranza di delitto).
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6) Il Parlamento europeo delibera con quorum pari a 1/3 dei membri + maggioranza assoluta
dei componenti (es: elezione del Presidente della Commissione) + 2/3 dei voti espressi (per la
mozione di censura sulloperato della Commissione (in tal caso i membri della Commissione e
lAlto Rappresentante si dimettono) + 3/5 dei suffragi espressi (in caso di conferma degli
emendamenti al bilancio, respinti dal Consiglio).

7) Lussemburgo (sede della struttura amm), Bruxelles (riunioni delle commissioni), Strasburgo
(sessione plenaria mensile).
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2) CONSIGLIO EUROPEO.
1) Nato parallelamente con il Consiglio dellUnione (a seguito delle riunioni tra i capi di
Stato/governo iniziati con il vertice di Parigi del Dicembre 1974) +
2) Il Trattato di Lisbona lo ha inserito (a pieno titolo) tra le istituzioni dellUnione +
3) Ha funzioni di impulso/definizione degli orientamenti politici generali per lo sviluppo dellUE
(ma senza funzioni legislative) +
4) E composto dai capi di Stato/governo degli Stati membri + Presidente di Commissione +
Presidente del Consiglio Europeo (eletto dal Consiglio a magg qualificata per 2 anni/mezzo +
rinnovabile 1 sola volta + ha il compito di presiedere/animare i lavori del Consiglio + convoca
riunioni straordinarie).
5) Nomina il Presidente del Consiglio Europeo + Alto rappr dellUnione per gli affari esteri e
politica di sicurezza + propone al Parlamento europeo un candidato alla carica di Presidente
della Commissione (a magg qualificata).
6) Si riunisce 2 volte ogni 6 mesi (su convocazione del Presidente).

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7) Delibera a magg qualificata (per stabilire lelenco delle formazioni del Consiglio), magg
semplice (per ladozione del suo regolamento interno) oppure allunanimit (che sarebbe una
riunione di organi degli Stati membri).
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3) CONSIGLIO DELLUNIONE (dei ministri).
1) Eorgano degli Stati (in quanto composto dai rappresentanti dei rispettivi Stati membri) +
2) Organo a composizione variabile (in quanto si riunisce nelle varie formazioni: agricoltura/
ambiente/ trasporti/ Consiglio affari generali/Consiglio affari esteri..).
*La Presidenza esercitata da gruppi di 3 Stati + per 18mesi + a rotazione paritaria +
deliberando a magg qualificata del Consiglio europeo.
3) Si riunisce su convocazione del Presidente (su iniziativa di questi/ suoi membri/ Commissione)
+
4) Assistito da un Segretario Generale (con compiti di supporto funzionale/amm + con sede a
Bruxelles) +
5)
Esercita
(assieme
al
Parlamento
europeo)
funzione
legislativa
(Regolamenti/Diretttive)/normativa/bilancio/definizioni politiche e coordinamento (stabilito
dai trattati) + autorizza la Commissione a negoziare accordi internaz + ne autorizza la firma.
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6) Le deliberazioni vengono prese a magg qualificata (se adottate su proposta della
Commissione [255 voti favorevoli] mentre negli altri casi [ necessario anche i 2/3 degli Stati
membri + il 62% della popolazione] A partire dal novembre 2014 [il 55% degli Stati membri +
almeno 15 rappresentati + 65% della popolazione] oppure a magg semplice (magg dei
membri che lo compongono) oppure allunanimit (es: nella procedura di formazione degli atti,
ogni volta che il Consiglio voglia discostarsi dalla posizione espressa dalla Commissione/ riceve
un voto negativo del Parlamento).

7) COREPER (Comitato composto dai rappresentanti permanenti degli Stati membri + un
organismo autonomo + responsabile della preparazione/realizzazione del lavoro del Consiglio
+ pu adottare decisioni di procedura nei casi previsti dal regolamento interno).

*Clausola di flessibilit: secondo cui si attribuisce al Consiglio il potere di adottare
(allunanimit/su proposta della Commissione/previa approvazione del Parlamento) le
disposizioni del caso quando unazione dellUnione (anche se non prevista) si renda necessaria
per raggiungere uno degli obiettivi prefissati.

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4) COMMISSIONE.
1) Organo composto da individui (nel senso che i membri esercitano le loro funzioni indip senza
ricevere nessuna istruzione dai governi/organi/organismi (tranne per lAlto rappr dellUnione
per gli affari esteri/politica di sicurezza) + composta da 1 cittadino per ogni Stato membro
(poi dopo il 1/nov/2014 sar suff 2/3 del numero tot degli Stati membri) + il mandato dei
commissari rinnovabile ogni 5anni.
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2) La nomina del Presidente della Commissione spetta al Consiglio europeo (il quale propone al
Parlamento un candidato alla carica di Presidente + tale proposta deve essere approvata dal
Parlamento con deliberazione a magg dei membri che lo compongono (in caso contrario, entro
1 mese si elegge un nuovo candidato).

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3) Al Presidente spetta lorganizzazione interna/ coordinamento dellattivit/ indirizzo politico
della Commissione + gode di un potere ampio nella ripartizione delle competenze ai singoli
commissari (i quali hanno la resp di ogni singolo settore di attivit).

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4) La Commissione partecipa al processo di formazione delle norme + esecuzione dei Trattati e
atti derivati + propone atti legislativi (mentre quelli non legisl su proposta della Commissione)/
vigila sulle misure adottate dalle Istituzioni dellUnione + potere di controllo nellosservanza
degli obblighi degli Stati membri (con sanzioni a carico dello Stato membro inadempiente)/
potere di decisione (es: nei casi di violazione della concorrenza delle imprese pubbliche + con
possibilit di adire alla Corte di Giustizia).

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5) Alto Rappresentante dellUnione per gli affari esteri e la politica di sicurezza.
1) Figura introdotta a seguito del Trattato di Lisbona.
2) La nomina spetta al Consiglio europeo (con delibera a magg qualificata + accordo del
Presidente delle Commissione) + soggetto al voto del Parlamento europeo (in caso di censura,
le dimissioni valgono solo per la carica nella Commissione (e non anche nel Consiglio Europeo, il
quale solo questi pu dimetterlo).
3) Presiede il Consiglio dellUnione (nella formazione affari esteri) + fa parte della Commissione
(essendo uno dei vicepresidenti).
4) PESC: ha il compito di guidare la politica estera/sicurezza comune ( il mandatario del
Consiglio dellUnione) + conduce un dialogo politico con i terzi (per conto dellUnione) + esprime
la posizione dellUnione nelle organizzazioni/conferenze internaz.
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6) CORTE DI GIUSTIZIA dellUNIONE EUROPEA.
1) Ha il compito del controllo giurisdizionale sulla legittimit degli atti e comportamenti delle
istituzioni dellUnione/ interpretazione del diritto comunitario.
2) Ecomposto da:
- Corte di Giustizia (composta da 1 Giudice per Stato membro + assistita da 8 avvocati
generali + ha sede a Lussemburgo + Giudici/avvocati hanno il medesimo statuto e sono
nominati di comune accordo dagli Stati membri per una durata di 6 anni (con mandato
rinnovabile).
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- Tribunale di 1grado (istituito con decisione del 1988 e divenuto autonomo dal Consiglio
grazie al Trattato di Nizza/Lisbona + composto da almeno 1 Giudice per ogni Stato membro
+ ha sede a Lussemburgo + la sua competenza riguarda contenzioso del personale/ ricorsi
indiv in materia di concorrenza/ questioni pregiudiziali/ possibilit che la sua sentenza possa
essere sottoposta a riesame dinnanzi alla Corte di Giustizia (ma solo in caso di gravi rischi per
la rottura del diritto comunitario + con decisione del 1999 il Consiglio ha introdotto la
possibilit che il Tribunale possa decidere con 1 Giudice unico).

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- Tribunali specializzati (cd: Camere giurisdizionali + istituite con il Trattato di Lisbona +
competenti a conoscere in 1grado alcune ricorsi in materie specifiche + le sue decisioni
possono essere oggetto di impugnazioni dinnanzi al Tribunale per soli motivi di diritto).
* Tribunale della Funzione Pubblica (in materia di contenzioso del personale), il quale:
- E composto da 7 Giudici (nominati per 6anni con mandato rinnovabile).
- Si riunisce con Giudice Unico-3Giudici-5 Giudici.

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3) Il Presidente della Corte viene eletto tra i Giudici per 3 anni + dirige lattivit della
Corte/presiede le udienze plenarie/ designa il Giudice relatore per ogni causa
4) La Corte pu avere una composizione plenaria (cd: Gran Plunum/Grande Sezione di 13 Giudici
(es: nelle cause promosse contro il Mediatore per mancanza delle condizioni necessarie/ contro i
membri della Commissione per violazione degli obblighi sulle loro funzioni..) oppure in sezioni
di 3/5 Giudici.
5) Nomina il Cancelliere per 6 anni (con mandato rinnovabile + provvede allAmm/gestione
finanziaria della Corte, sotto la responsabilit del Presidente).

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7) BANCA CENTRALE EUROPEA.
1) Entrata in funzione con linizio della 3fase dellUEM (Unione economica/monetaria) +
2) Ha sede a Francoforte +
3) Ha un comitato esecutivo composto da 1 Presidente + vice-presidente + 4 membri (nominati
per 8 anni dal Consiglio europeo) +
4) Il Consiglio direttivo comprende i membri del comitato esecutivo/governatori delle banche
centrali (la cui moneta leuro) +
5) Ha personalit giuridica + ha il diritto di autorizzare lemissione delleuro/sue funzioni +
gode di indipendenza + pu proporre pareri +
6) Deve trasmettere un rapporto annuale al Parlamento/Consiglio/Commissione +
7) Il SEBC diretto dagli organi decisionali della Banca Centrale + il suo obiettivo il
mantenimento dei prezzi.

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8) CORTE DEI CONTI.
1) Ha il potere di autodeterminazione per il regolamento interno +
2) Assiste il Parlamento/Consiglio nel controllo di esecuzione del bilancio + assicura il controllo
sulla gestione finanziaria dellUnione +
3) Alla chiusura dellesercizio, presenta una relazione annuale con dichiarazione di affidabilit
dei conti/regolarit delle operazioni + pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale +
4) Presenta relazioni speciali sui problemi particolari/da pareri.
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9) Altri organi.
1) Comitato economico e sociale (CES): composto da rappresentati di diverse categorie della
vita eco/sociale + i suoi membri sono individui indip dagli Stati + sono nominati per 5 anni
dal Consiglio.
2) Comitato delle Regioni: alla pari del CES un organo di individui + i suoi membri sono
nominati dal Consiglio (su proposta degli Stati) per 5 anni (con mandato rinnovabile) + viene
consultato nei casi previsti dal Trattato/quando il Parlamento-Consiglio-Commissione lo
ritengono opportuno + pu formulare pareri di propria iniziativa (es: per incoraggiare la
cooperazione in materia di cultura/sanit..) + pu ricorrere alla Corte di Giustizia in caso di
violazioni del principio di sussidiariet delle Regioni.
3) Banca Europea per gli Investimenti (BEI): dotata di personalit giuridica + opera sui mercati
finanziari come istituto di credito (senza fini di lucro) + ha sede a Lussemburgo.







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4) Mediatore Europeo:
1) Nominato dal Parlamento (per tutta la durata della legislatura) + organo di individui
(dunque indip) + funzioni di controllo sullesecutivo + ruolo di difensor civitatis (difende i
cittadini dellUnione in casi di cattiva Amm dellattivit di un Istituzione dellUE (la cui lesione
non sarebbe traducibile in azioni giudiziarie).

2) Procedimento: svolge indagini che ritiene utili + comunica la violazione allIstituzione
interessata (che deve risp entro 3 mesi) + al termine della procedura trasmette una relazione
al Parlamento e Autorit interessata (comunicandolo poi al denunciante).

5) Agenzie: hanno competenze tecniche/supporto informativo per gli Stati membri + dip dalla
Commissione (che mantiene la resp finanziaria) + ha molti obiettivi (ognuno unico nel suo
genere, definito al momento della sua creazione).
6) Eurojust (Unione europea di cooperazione giudiziaria che ha competenze in materia di
lotta alla criminalit organizzata al fine di rafforzare la cooperazione tra le autorit
giudiziarie e le altre autorit degli Stati membri resp dellazione penale) + Europol (il cui
compito quello di sostenere/potenziare lazione delle autorit di polizia/altri servizi
incaricati dellapplicazione della legge degli Stati membri).
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3) APPROVAZIONE DEL BILANCIO.
Prima lUE era finanziata con contributi degli Stati membri, ma dopo il 1970 si arrivato ad un
sistema basato sulle cd: Risorse proprie:
a) Prelievi/premi/importi supplementari o compensativi/ dazi della tariffa doganale.
b) Applicazione di un aliquota 30% sullimponibile IVA.
c) Aliquota sullimporto complessivo del PIL di tutti gli Stati membri (PNL).

*Ai sensi del Art 3 della Decisione 436/2007, limporto totale delle risorse proprie per gli
stanziamenti annuali per pagamenti non pu superare il 1,24% del totale PNL degli Stati membri
(la decisione dellammontare presa allunanimit + sottoposta alle procedure di adattamento
degli Stati membri + le spese sono programmate su base pluriennale).
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Procedimento (Art 314 TFUE):
1) Con il Trattato di Lisbona, il Parlamento e Consiglio hanno una posizione equiparata.
2) Il Parlamento/Consiglio ricevono una proposta contenente il progetto di bilancio (entro il
1Sett dellanno che precede il bilancio di esecuzione).
3) Il Consiglio adotta la sua posizione comunicandola (in 1lettura) al Parlamento (il quale ha
42gg di tempo per approvare la posizione del Consiglio/non deliberare = in entrambi i casi il
bilancio adottato).

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4) Il Parlamento entro 42gg pu proporre emendamenti (a magg dei membri):


Se entro 10gg il Consiglio non comunica di approvare tutti gli emendamenti [il Comitato di
Conciliazione si riunisce, cercando di giungere ad un accordo su un progetto comune che: se
laccordo non raggiunto (entro 21gg la Commissione presenta un nuovo progetto), se invece se
laccordo viene raggiunto (Parlamento/Consiglio devono approvarlo entro 14gg).

5) Il bilancio definitivamente approvato se:
a) Parlamento/Consiglio approvano il progetto comune/ non riescono a deliberare.
b) Il Parlamento (approvato il progetto respinto dal Consiglio) entro 14gg decide di confermare
tutti gli emendamenti presentati (deliberando a magg qualificata (3/5 dei voti espressi..
altrimenti se un emendamento non fosse approvato, il bilancio si considera approvato sulla base
di quanto deciso dal Comitato).
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6) Il Presidente del Parlamento (constata che il bilancio def approvato) + lesecuzione del
bilancio affidata alla Commissione (in cooperazione con gli Stati membri).
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CAPITOLO 02
- GLI ATTI DELLUNIONE -


1) PROCEDURA DI FORMAZIONE DEGLI ATTI.
0) La funzione legislativa esercitata dal Consiglio+Parlamento + il Consiglio pu adottare
(allunanimit e previa consultazione del Palamento) una delibera con la quale autorizza
lutilizzo della procedura ordinaria per ladozione degli atti legislativi (per i quali invece
prevista la procedura speciale + semprech il Parlamento (alla quale la proposta va notificata)
non si opponga + solo per determinate materie).
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1) Procedura legislativa ordinaria (Art 294 TFUE):
- La Commissione presenta una proposta al Parlamento europeo/Consiglio.

- Fase 1Lettura: Il Parlamento adotta la sua posizione che trasmette al Consiglio (se questi
approva tale posizione, latto viene adottato nella formulazione che corrisponde alla posizione
del Parlamento, altrimenti il Consiglio esprime la sua posizione e la comunica al Parlamento).

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- Fase 2Lettura: Il Parlamento ha 3 mesi di tempo per approvare la posizione del Consiglio (in
tal caso latto si considera adottato nella formulazione che corrisponde alla posizione del
Consiglio)..oppure respingerla (a magg dei membri, in tal oppure caso latto non viene adottato)
oppure proporre emendamenti (in tal caso il Consiglio ha 3 mesi per accoglierli tutti e procedere
alladozione dellatto (con magg qualificata) oppure respingerli (allunanimit).

*Se il Consiglio non approva latto in questione, i Presidenti del Parlamento/Consiglio attivano il
COMITATO DI CONCILIAZIONE (composto dai rappr delle 2 istituzioni + la Commissione) , che
ha il compito di favorire il riavvicinamento delle posizioni a confronto:
a) Il Comitato in 6 settimane riesce a definire un progetto in comune (in tal caso si apre la
fase della 3lettura).
b) Entro tale termine non approvato un progetto comune (in tal caso latto si intende
non adottato).

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- Fase 3lettura: il progetto comune dovr essere approvato entro 6 settimane succ dal
Parlamento (a magg dei voti espressi) e dal Consiglio (a magg qualificata), altrimenti il
progetto si considera non adottato.
*Termini possono essere prorogati di max 1 mese e 2 settimane (su iniziativa del
Parlamento/Consiglio).
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*Il Parlamento dispone di vero/proprio diritto di veto in tutti i casi in cui il Comitato di
conciliazione non perviene ad un accordo (in caso contrario, latto adottato congiuntamente
dal Parlamento/Consiglio + firmato dai 2 Presidenti).

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2) Procedure legislative speciali (Art 289 TFUE):
- Si hanno in tutti i casi in cui i trattati prevedono ladozione di un atto da parte del Parlamento
europeo con la partecipazione del Consiglio (o viceversa) ma solo in 3 casi ricorre la prima
ipotesi:
a) Approvazione del proprio statuto.
b) Fissazione delle modalit dellesercizio del diritto dinchiesta dello stesso Parlamento.
c) Adozione dello statuto/condizioni generali per lesercizio delle funzioni del Mediatore
europeo.

- Al contrario, pi frequenti sono i casi in cui la delibera del Consiglio deve essere preceduta
dalla consultazione del Parlamento (non vincolante ma obbligatoria (es: circolazione dei
cittadini dellUnione Diritto di voto di armonizzazione fiscale..) + tale consultazione
rappresenta lelemento essenziale ai fini della validit dellatto (il quale sar viziato da nullit
se manca tale approvazione).

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*In definitiva, la procedura di consultazione risulter rispettata solo nel caso in cui il testo di un
atto (approvato dal Consiglio) sia sostanzialmente identico a quello contenuto nella proposta
su cui il Parlamento aveva espresso il proprio parere.

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*In alcuni casi, ladozione di un atto legislativo subordinata alla previa approvazione del
Parlamento (approvazione obbligatoria e vincolante) implicando che il Parlamento dispone di
un sostanziale diritto di veto (es: elezione del Parlamento).

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2) Gli ATTI.
1) ATTI VINCOLANTI:
a) Atti legislativi: adottati con procedura legislativa (ord/spec).
b) Atti non legislativi:
- Delegati: adottati sulla base di una atto delegato con il quale viene delegato alla Commissione
il potere di integrare/modificare determinati elementi non essenziali di un atto legislativo
(reg/dec/diret delegate) + lesercizio della Commissione soggetto al controllo del
Parlamento/Consiglio che posso revocare la delega e fissarne le condizioni).
- Di esecuzione: cio necessitano di atti di esecuzione che provvedono ad attribuire i relativi
poteri alla Commissione/o Consiglio (reg/dirett/dec di esecuzione) + sono atti meramente
esecutivi degli atti legislativi, ma si diff dagli atti delegati perch sono destinati ad operare
allinterno/sotto il controllo degli Stati membri.

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1) REGOLAMENTO: ha portata generale/astratta (cio si rivolge a tutti gli Stati membri) +
obbligatorio in tutti i suoi elementi (quindi i destinatari sono tenuti a dare applicazione
completa/integrale alle norme dei regolamenti, con conseguente illegittimit di una sua
applicazione parziale da parte di uno Stato) + direttamente applicabile in ciascuno degli Stati
membri + sottoposto a verifica della Corte di Giustizia (in quanto i singoli possono impugnare
solo quegli atti che li riguardano direttamente) + pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dellUE (la
mancata pubblicazione non influisce sulla validit dellatto, ma ne impedisce la produzione di
effetti obbligatori sino a quando non venga pubblicato) + entra in vigore a partire dalla data di
pubblicazione/20gg dopo.

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2) DECISIONE: non ha portata generale/astratta + obbligatoria in tutti i suoi elementi + titolo
esecutivo (da far valere agli Stati membri attraverso le procedure naz + con lapposizione della
formula esecutiva da parte dellautorit naz + previa verifica della autenticit del titolo) +
adottata dal Consiglio Europeo/Consiglio/Commissione + notificata ai destinatari (e da tale
momento produce i suoi effetti + impugnabile) + pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dellUE
(ma solo per quelle pi importanti).

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3) DIRETTIVA: non ha portata generale/astratta + obbligatoria in tutti i suoi elementi (cio
vincola solo lo Stato membro cui rivolta solo per il risultato da raggiungere (lasciando allo
Stato la scelta della forma/mezzi di come raggiungerlo + nel caso in cui non ci riesca entro il
termine perentorio (senza alcuna sanzione), lo Stato potr chiedere una proroga + a carico
degli Stati grava cd: lobbligo di Standstill (ovvero obbligo di buona fede attraverso il quale gli
Stati si devono astenere dalladottare disposizioni che possano compromettere gravemente il
risultato da raggiungere) + notificata ai destinatari (e da tale momento produce i suoi effetti) +
pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale delle direttive adottate + entra in vigore a partire dalla data
di pubblicazione/20gg dopo.
*Direttive dettagliate: hanno la stessa portata/efficacia dei regolamenti (in quanto non lasciano
alcuna scelta allo Stato circa la forma/mezzi per raggiungere lo scopo).

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NOTA: Gli atti vincolanti dellUE devono:
1) Essere motivati (pena lannullamento per violazione delle forme sost).

2) Specificare gli elementi di fatto/diritto sui quali listituzione si fonda (non necessario
indicare tutti gli elementi, in quanto la motivazione pu anche essere sommaria)

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3) Motivazione comunicata al destinatario (contestualmente allatto che gli reca pregiudizio + il


difetto di motivazione non potr essere sanato nellambito del processo dinnanzi alla Corte di
Giustizia).

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4) Base giuridica (cio riferimento ad 1/pi norme del Trattato (es: visto lArt, qualificati sulla
base dello scopo/oggetto dellatto).

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5) Non hanno effetto retroattivo (cio non producono effetti giuridici anteriormente alla loro
entrata in vigore.. (tranne in via deccezione/ ove sia necessario, salvaguardando il legittimo
affidamento + indicazione nella motivazione delle ragioni che giustificano la retroattivit).

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2) ATTI NON VINCOLANTI:
1) Raccomandazioni: sono dirette agli Stati membri e contengono linvito a conformarsi ad un
certo comportamento.
2) Pareri: costituiscono latto con cui le istituzioni/altri organi dellUE, fanno conoscere il loro
punto di vista su di una determinata questione.

*In quanto atti non vincolanti, possono essere adottati da tutte le istituzioni + producono effetti
giuridici + pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale.
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3) Altri atti:
1) Regolamenti interni: hanno efficacia circoscritta solo ai rapporti interni delle istituzioni.

2) Programmi generali: adottati dal Consiglio per liberalizzare le restrizioni in materia di
libert di stabilimento/prestazione dei servizi.

3) Costatazione: dellavvenuta approvazione del bilancio da parte del Presidente del
Parlamento Europeo.

4) Atti preparatori (es: le proposte della Commissione).

5) Misure: adottate dal Consiglio relative ai controlli alle frontiere/asilo/immigrazione.

6) Atti tipici in senso proprio: decisioni sui generis (atti obbligatori/vincolanti adottati dalla
Consiglio) - Accordi interstituzionali (tra Consiglio/Commissione/Parlamento + hanno carattere
vincolante) - Risoluzioni del Consiglio - Comunicazioni della Commissione (decisorie/
interpretative per far conoscere agli Stati..) - Dichiarazioni comuni: del
Parlamento/Consiglio/Commissione (es: sulla procedura di bilancio) - Dichiarazioni a verbale:
del Consiglio - Accordi Amministrativi: stipulati dalla Commissione con Stati terzi.
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3) EFFETTI.
1) EFFETTO DIRETTO: consiste nellidoneit della norma comunitaria a creare diritti/obblighi
dirett in capo ai singoli (siano esse persone fisiche/giuridiche) senza cio che lo Stato eserciti
una qualche procedura formale (in pratica si risolve nella possibilit per il singolo di far valere
dirett dinnanzi al Giudice naz la sua posizione giuridica vantata in forza della norma
comunitaria/ o per lAmm di far si che il singolo adempia agli obblighi sanciti dalla norma
comunitaria/ oppure che il singolo goda dei diritti sanciti da quella norma).

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*Leffetto diretto (rappresenta lidoneit della norma comunitaria a creare in capo ai singoli
diritti invocabili dirett dinanzi al Giudice naz), mentre lapplicabilit diretta (costituisce una
qualit di quegli atti (regolamenti) che non richiedono alcun provv ulteriore per produrre
effetti).

*Possono essere indirizzate agli Stati/singoli.

*La norma comunitaria provvista di effetto diretto deve essere chiara/precisa/non
condizionata (da alcun provv formale dellautorit naz).

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a) Effetto VERTICALE (unilaterale): possibilit di invocare la Direttiva (non trasposta a causa


dello Stato inadempiente) da parte del singolo solo nei confronti dello Stato (es: secondo la
direttiva, lo Stato deve la 13esima alle lavoratrici donne).

b) Effetto ORIZZONTALE: possibilit del singolo di far valere il diritto solo tra persone private
(fisiche/giuridiche e non verso lo Stato) ma solo nel momento in cui la direttiva viene
trasposta nel diritto naz (es: secondo la direttiva, limpresa deve la 13esima alle lavoratrici
donne).

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1-Questa differenza crea problemi di uguaglianza sost (Art 3 Cost - es: 2 lavoratori, stesso
lavoro solo che 1 lavora per lo Stato laltro per un impresa privata), unica soluzione (spec per
leffetto orizzontale) lazione di risarcimento danni per resp nei confronti dello Stato

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2-Se la Direttiva comunitaria non viene trasposta nel diritto nazionale, lo Stato membro
inadempiente non pu eccepire la tardivit di unazione giudiziaria avviata nei suoi
confronti da un singolo, in quanto (solo a partire dal momento della corretta trasposizione
della direttiva nel diritto naz) il singolo sar in grado di conoscere con certezza i diritti che
gli vengono riconosciuti dalla direttiva, e quindi valutare se ricorrere/meno al Giudice.

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..se invece il termine di trasposizione sia trascorso (e la Direttiva non stata trasposta),
essa non potr essere utilizzata da singolo (se non nei confronti dello Stato/ente
pubblico/attraverso lespediente della interpretazione conforme) quindi lo Stato membro
non pu opporre la mancata trasposizione/inadempimento allaccertamento della
violazione di un obbligo sancito dalla direttiva.

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..In definitiva una Direttiva (priva di effetto diretto + non trasposta entro il termine
stabilito/recepita in modo non corretto) cmq un valido atto comunitario in grado di
produrre effetti giuridici con la conseguenza che in caso in cui la Corte di Giustizia
accertata lincompatibilit della Direttiva con la legge nazionale (comporta
linapplicabilit di questultima da parte del Giudice/Amm), mentre in caso di
incompatibilit della legge nazionale con la Direttiva (la norma naz sar dichiarata
illegittima da parte per violazione dellArt 11 cost).

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3-Uno dei possibili rimedi a tutela del singolo, il METODO TEOLOGICO: cio lobbligo del
Giudice di interpretazione teologica (interpretazione conforme) della normativa naz rispetto
allo scopo prefissato dalla direttiva, tranne quando:
a) La norma naz sia contra-legem.
b) La norma naz non esista.

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2) IL PRIMATO: cio la preminenza delle norme comunitarie sulle norme interne ad esse
contrastanti (sia prec/succ).
Secondo il Principio della successione delle leggi nel tempo:
- La norma nazionale (ant) che confligge con la norma comunitaria (succ) = la norma naz viene
abrogata.
- La norma nazionale (succ) che confligge con la norma comunitaria (ant) = prevale la norma
nazionale.

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Storia:
1) Negli anni 60, la legge italiana di nazionalizzazione dellenergia elettrica fu contestata
dinnanzi al Giudice conciliatore di Milano, in quanto incompatibile con quanto affermava la
Corte Cost (la quale prevaleva la legge naz in quanto succ nel tempo) e Corte di Giustizia (la
quale invece afferm che in caso di una normativa nazionale incompatibile con il Diritto
Comunitario del tutto priva di effetti, anche se succ).
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2) Succ la Corte Cost ha cambiato idea:
a) Sentenza Costa ENEL: la Corte Cost affermava la prevalenza della legge naz in quanto succ.
*Questo perch il Trattato sullUE era stato ratificato con legge ordinaria (e non con legge
cost) quindi non valeva la direttiva in quanto norma sovra-ordinata, ma valeva il modo in cui
era entrata nel nostro ordinamento (cio con legge ordinaria la quale regolata dal
principio della succ delle leggi nel tempo.
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b) Sentenza Frontini: la Corte Cost affermava che un ordinamento nazionale/comunitario sono
autonomi/distinti (seppure legati dallArt 11 Cost).

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c) Sentenza Industrie Chimiche: la Corte Cost afferm che in caso di conflitto tra norma
comunitaria/norma naz succ, il Giudice naz non pu disapplicare la norma naz ma deve
sollevare il giudizio di legittimit cost per violazione dellArt 11 Cost.

d) Sentenza Simmenthal: un Giudice italiano chiedeva alla Corte di Giustizia se lobbligo di
attivare previamente il giudizio di cost (al fine di disapplicare la norma naz) non fosse a sua
volta incompatibile con il diritto comunitario (in quanto al Giudice non vi veniva permesso di
applicare la norma naz fin quando non fosse terminato il procedimento di verifica di
compatibilit Cost richiesto dall Costituzione)..ma la Corte di Giustizia rispose che se la norma
comunitaria dotata di effetto diretto/primato allora bisogna dare ad essa applicazione
immediata)
*Secondo la Corte di Giustizia (la norma naz non si forma validamnte).
Secondo la Corte Cost (la norma naz esiste, ma non pu essere applicata).

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e) Sentenza Granital 1984: la Corte Cost ha definitivamente affermato che se la norma
comunitaria dotata di effetto diretto/primato (bisogna dare ad essa applicazione immediata,
senza ricorrere al giudizio di Cost).. mentre se la norma comunitaria non dotata di effetto
diretto/primato (allora il Giudice naz deve sollevare il giudizio di legittimit cost per
violazione dellArt 11 Cost).

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Tuttavia non si sottraggono alla verifica della Corte 2 ipotesi:
a) Quella di un eventuale conflitto della norma comunitaria con i principi fondamentali del
nostro ordinamento cost e diritti inalienabili della persona umana.
b) Quella delle norme interne che si assumono dirette a impedire/pregiudicare la perdurante
osservanza del Trattato/nucleo essenziale dei suoi principi.

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4) REVISIONE.
1) Art 48 TUE prevede la procedura di revisione:
A) REVISIONE ORDINARIA:
1) Viene attivata dal Parlamento/Commissione/Stato membro (i quali sottopongono al
Consiglio progetti tesi a modificare i trattati) + notificati ai singoli Parlamenti Nazionali +
2) Consultazione da parte del Parlamento/Commissione o Banca Centrale Europea +
3) Il Presidente del Consiglio convoca una Convenzione dei rappresentanti dei parlamenti
nazionali - Capi di Stato o Governo - Parlamento Europeo - Commissione (il Consiglio per
(previa approvazione del Parlamento) pu anche decidere di non convocare la Convenzione,
qualora si tratti di modifiche di lieve entit).
4) La Convenzione esamina i progetti di modifica + invia una raccomandazione ad una
conferenza dei rappresentanti degli Stati (i quali stabiliscono in comune le modifiche da
apportare) +
5) Le modifiche adottate entrano in vigore + ratificate da tutti gli Stati membri.
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B) 2 REVISIONI SEMPLIFICATE:
a) 1Procedura: per la modifica della parte III del TFUE.
b) 2procedura quando:
- Quando il Consiglio deliberi a magg qualificata (e non allunanimit) per decisioni che
riguardano il TFUE/parte V del TUE.
- Quando il Consiglio adotta atti legislativi secondo la procedura legislativa ordinaria (e non
speciale).

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*In entrambi i casi il Consiglio Europeo si esprime allunanimit (previa approvazione del
Parlamento che si pronuncia a magg) + la proposta di modifica trasmessa ai parlamentari
nazionali che entro 6mesi possono respingerla (in tal caso la decisione non viene adottata)
oppure non fare opposizione (la decisione viene adottata + entra in vigore senza ulteriore
ratifica/approvazione degli Stati membri).
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2) Art 50 TUE prevede il diritto di recesso degli Stati membri (anche se gi prima la Convenzione
di Vienna prevedeva la possibilit, laddove un trattato non contenesse una regola ad hoc, di
applicare la regola del Rebus Sic Stanti Bus: cio un trattato si estingue se vengono meno/mutano
in modo radicale, le condizioni che erano essenziali tra le parti al momento della stipula + lo
Stato dovr notificare al Consiglio Europeo la sua volont di recedere + si apre un negozio volto
a definire le modalit di recesso + concluso laccordo, lo Stato recedente non parteciper pi ai
negoziati dellUE/ decisioni del Consiglio/ far parte dellUnione/ vincolato dai trattati (a partire
dallentrata in vigore dellaccordo di recesso/dopo 2 anni dalla notifica).
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1) Il TRATTATO DI MAASTRICHT sullUnione Europea stato firmato il 7 febbraio 1992 ed entrato
in vigore il 1novembre 1993 + si componeva di 3 pilastri:

1) COMUNITA: da CEE -> a CE + introduzione di una moneta unica EURO.

2) PESC (Politica Estera e di Sicurezza Comune):

In tal caso il Consiglio dellUnione si riunisce allunanimit (*ciascun membro pu ricevere
delega da 1solo degli altri membri), quando:
- Adozione di provv per combattere le discriminazioni.
- Sicurezza sociale/protezione sociale.
- Direttive sul funzionamento del mercato comune.
- Stipulazione di accordi internazionali.

3) Cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale: che comprende la diritto di asilo/
immigrazione/ cooperazione giudiziaria in materia civile-penale/ cooperazione doganale/ lotta
contro il terrorismo e droga (in tal caso il Consiglio adotta posizioni comuni + obbligo per gli
Stati membri di sul piano interno/politica estera).
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2) Il TRATTATO DI LISBONA (firmato a Lisbona il 13 Dicembre 2007 + entrato in vigore il
1Gennaio 2009 + prima definito Trattato di riforma poi Trattato di Lisbona) ha ridisegnato il
quadro istituzionale dellUnione Europea, introducendo:
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1) Il termine Comunit stato sostituito con Unione.

2) Revisione del TFUE e Trattato CE (ora TUE + Tfue/Tue hanno lo stesso valore giuridico).

3) Accordare personalit giuridica allUE (con la competenza stipulare accordi con gli Stati
terzi/organizzazioni internaz).

4) Introduzione del Presidente del Consiglio Europeo + Alto Rappr dellUnione per gli Affari esteri e
Politica di sicurezza (ex Ministro degli esteri) + del Consiglio Europeo (che entra a far parte delle
Istituzioni dellUE).
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5) La Carta dei Diritti Fondamentali dellUE ha valore vincolante alla pari dei Trattati + i diritti
sanciti diventano principi generali.

6) Norme pi incisive in materia di concorrenza.

7) Si aboliscono i simboli inno/bandiera (ma con possibilit per gli Stati di usarli).

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CAPITOLO 03
- LA TUTELA GIURISDIZIONALE -

0) In generale.
La tutela giurisdizionale della Corte di Giustizia Europea si realizza attraverso:
a) CONTROLLO INDIRETTO: fondato sulla cooperazione/rinvio giurisd del Giudice naz (che decide
la causa) al Giudice dellUnione.
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b) CONTROLLO DIRETTO: ..della Corte di Giustizia Europea/Tribunale, sulla legittimit degli atti
dellUnione, attraverso varie procedure, quali:
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1) AZIONE DI ANNULLAMENTO: consiste nellimpugnazione mediante ricorso di atti adottati dalle
istituzioni dellUE, che si pretendono essere viziati.
1) Gli Atti:
Sono impugnabili gli ATTI Legl VINCOLANTI del Consiglio Europeo/ Consiglio
dellUnione/Commissione/Parlamento/Banca Centrale Europea.. (reg/dec/diret solo se
produttivi di effetti nei confronti dei terzi (ma non racc/pareri) + gli ATTI DEFINITIVI (es: con cui
la Commissione comunica di aver archiviato def una denuncia di violazione delle norme sulla
concorrenza/ atti che autorizzano la conclusione di un accordo)e non gli atti preparatori
perch non modificano la posizione giu del destinatario (es: la comunicazione della Commissione
alle imprese dellapertura di un inchiesta nei loro confronti) + anche le decisioni della
Commissione (con la quale dichiara archiviato la denuncia di violazione delle norme sulla
concorrenza).
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2) Legittimati:
- Stati membri (non le Regioni/Comuni).
- Consiglio/Commissione/Parlamento/ Corte dei Conti/ Comitato delle Regioni (solo per
salvaguardare le proprie prerogative).
- Persone fisiche/giuridiche in 1grado (davanti al Tribunale) e 2grado (per soli motivi di
diritto dinnanzi alla Corte di Giustizia).
- Governatore della Banca centrale di uno Stato membro/ Consiglio direttivo della Banca centrale
europea (direttamente dinnanzi alla Corte di Giustizia (per rimozione dello stesso governatore).
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a) Sono Ricorrenti privilegiati (le istituzioni le quali non sono tenute a giustificare il loro
interesse ad agire).

b) Sono Ricorrenti NON privilegiati (le persone fisiche/giuridiche le quali possono esercitare il
ricorso solo se dimostrano che latto lesgl contro cui agiscono, li riguarda direttamente/
individualmente), ovvero:

1) pu impugnare:
- Atti di cui non sia il formale destinatario.
- Regolamenti (purch sia il destinatario dellatto + che latto deve essere stato adottato
tenendo conto della situazione del ricorrente (al fine di evitare che le Istituzioni dellUE
adottino un atti idonei ad incidere dirett/indiv sui singoli..senza garantire loro un rimedio
giurisdiz).
- Decisioni (lui specificamente indirizzate ammenda).
- Direttive (che hanno una portata normativa generale + non pongono obblighi a carico dei
singoli).

2) requisiti:
- Direttamente = cio quando latto dellUnione incide dirett sulla posizione giuridica del
singolo senza lasciare ai destinatari alcun potere discrezionale + senza necessit di altre
attivit normative per essere applicate).
- Individualmente = cio quando il destinatario individuato in base a criteri personali tali da
distinguerlo dalla generalit (il ricorrente nominato nellatto).

*Il Trattato di LISBONA ha stabilito che i singoli possono impugnare atti regolamentati che li
riguardano solo DIRETTAMENTE (cio quegli atti di carattere generale, adottati secondo
una procedura diversa da quella legislativa).


3) Termine di impugnazione di 2 mesi a partire dalla pubblicazione dellatto/ sua notificazione
al ricorrente/ da quando il ricorrente ne ha avuto notizia.
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4) I vizi:
- Incompetenza (relativa (dellistituzione) assoluta (dellUnione).
- Violazione delle forme sostanziali (difetto di motivazione/ mancata individuazione della Base
giuridica..).
- Violazione di legge (delle norme del Trattato/diritto comunitario (discriminazione/legittimo
affidamento).
- Sviamento di potere/ di procedura (quando lAmm esercita il suo potere per conseguire obiettivi
diversi da quelli prescritti dalla legge).
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5) Sospensione.
Il ricorso proposto non ha effetto sospensivo, per si pu chiedere alla Corte di sospendere
latto impugnato in via cautelare (la misura decisa dal Presidente della Corte + vengono sentite
le parti/intervenienti), purch:
- Fumus boni iuris (apparenza del diritto).
- Periculum in mora (irreparabilit del danno che scaturirebbe dallesecuzione del provv
impugnato).
- Bilanciamento degli interessi a confronto.
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6) Decisione.
1) In caso di accoglimento, la Corte dichiara annullato latto impugnato (cio nullo e non
avvenuto).
2) In caso di rigetto, possibile riproporre la procedura di annullamento per motivi diversi.
3) La Corte pu annullare latto solo parzialmente (lasciando inalterate le parti restanti).
4) Ha effetti Ex-tunc (ma la Corte pu stabilire che esso abbia effetti ex-nunc/che conservi i suoi
effetti fino a quando lAmm non mod/sost latto impugnato con uno nuovo).
5) La sentenza comporta per lIstituzione (che ha adottato latto annullato) lobbligo di prendere
le misure necessarie per darvi piena esecuzione (dispositivo/motivazione).
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2)
AZIONE
IN
CARENZA:
procedimento
attraverso
il
quale
il
Parlamento/Consiglio/Commissione/Banca centrale Europea, omettono di emanare un atto che
invece (in base al Trattato) dovevano emanare.

1) Lintroduzione del ricorso dinnanzi alla Corte, subordinata da una fase amministrativa
preliminare in cui listituzione invitata (entro 2 mesi dallinvio di una lettera di messa in mora =
cio da quando appare chiaro che non voglia agire) ad adottare le misure richieste.
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- Trascorso inutilmente tale termine (lautore della messa in mora, ha 2 mesi di tempo per
introdurre il ricorso)..
- Se lIstituzione rifiuti/ adotti latto voluto dal richiedente/ adotti un provv diverso (si attiva la
procedura di annullamento).
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2) Lassenza di decisione deve essere attuale e permanere durante tutta la procedura (infatti se
lintroduzione risponde alla messa in mora adottando latto voluto dal richiedente, la procedura
diventa senza oggetto).
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3) Il ricorso in carenza non pu essere utilizzato per aggirare i termini di impugnazione dellatto
(cio non possibile chiedere dopo la scadenza dei termini, la revoca/modif di un atto, per poi (in
caso negativo) introdurre un ricorso in carenza dinnanzi alla Corte di Giustizia).

4) Legittimati: Stati membri/ Istituzioni/ il singolo (quando lIstituzione abbia omesso di emanare
un atto nei suoi confronti (reg/dec/diret, ma non racc/par).
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3) ECCEZIONE DI INVALIDITA: procedimento attraverso il quale le parti possono sollevarla nel
corso di una procedura dinnanzi alla Corte (gi attivata per altri motivi) al fine di far dichiarare
linapplicabilit dellatto di cui si tratta.
1) E necessario che vi sia uno stretto legame tra latto impugnato/quello che si fa valere
lillegittimit.
2) Riguarda tutti gli atti di portata generale (cio tutti quegli atti che producono effetti analoghi al
reg + che non possono essere impugnati dai singoli).
3) Serve ad evitare che un atto viziato (anche se non impugnato) possa costituire la base giuridica
valida per altri atti.
4) Non pu essere utilizzata per eludere lonere della tempestivit dellimpugnazione (in quanto
lunico mezzo a disposizione del singolo (per contestare la legittimit di un atto) qualora gli
venga preclusa altra possibilit).
5) Accoglimento del ricorso, linapplicabilit dellatto (non del suo annullamento, quindi latto
resta in vigore in attesa che lIstituzione lo modif/abroga).
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4) CONTENZIOSO IN MATERIA DI PERSONALE: procedimento attraverso il quale il Tribunale della
Funzione Pubblica esamina le controversie tra Comunit /suoi agenti in materia di impiego
(assunzioni/ condizioni di lavoro/ retribuzioni..).

1) E necessario:
- Lesperimento di un reclamo in via amm.
- Il rigetto del reclamo mediante decisione.
- Latto impugnato crei un pregiudizio al ricorrente.

2) Il termine per agire 3 mesi a partire:
- Dalla notifica della decisione sul reclamo.
- Dalla data in cui scade il termine di decisione (in caso di provv implicito).

3) Il ricorso pu essere diretto ad ottenere provv provvisori/ annullamento dellatto/ sospensione
dellatto/ risarcimento danni.

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5) AZIONE DI RESP EXTRACONTRATTUALE (e risarcimento danni): procedimento attuato (nei


confronti del Giudice comunitario) in caso di pregiudizio provocato dallapplicazione di un atto
normativo illegittimo della Comunit (anche per danni causati dalla Banca Centrale Europea, la
quale dispone direttamente il risarcimento (e non lUnione).

1) Competenza:
- Corte di Giustizia (quando il danno sia stato cagionato da un Istituzione comunitaria/suoi
agenti nellesercizio delle loro funzioni).
- Giudici nazionali (quando il danno stato cagionato da organi nazionali in applicazione di una
normativa comunitaria).
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*Nella Pronuncia PLAUMAN: la Corte dichiar inammissibile una domanda di risarcimento danni
fondata sulla illegittimit di un atto di cui non era stato previamente richiesto lannullamento..
dopo dichiar che lazione di danni un rimedio autonomo distinto da altri mezzi (purch
lazione di resp non venga utilizzata per conseguire lo stesso risultato che avrebbe potuto essere
raggiunto con lazione di annullamento).
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2) Condizioni:
- Illiceit del comportamento dellIstituzione/organo naz.
- Danno effettivo (individualizzato).
- La norma sia preordinata a conferire diritti ai singoli.
- Violazione grave/manifesta.
- Nesso di causalit tra danno/comportamento.
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3) Responsabilit:
- La prova incombe al ricorrente.
- Sono risarcibili:
- Pregiudizio materiale/morale.
- Danno emergente/lucro cessante.
- E ammissibile la domanda di interessi moratori (a partire dalla sentenza che accerta la resp
della Comunit (6%-8%).








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6) IMPUGNAZIONE della sentenza del Tribunale.
1) Art 256 TFUE stabilisce che il Tribunale di 1grado ha il ruolo di Giudice di 1grado a
competenza generale (tranne nelle materie di competenza delle Camere Giurisdizionali, ove il
Tribunale ha un ruolo di 2grado), ovvero:

- Ricorsi proposti dalle persone fisiche/giuridiche + Stati membri contro la
Commissione/Consiglio.
- Ricorsi fondati sui contratti stipulati dallUE.
- ..in materia di marchio comunitario.
- Delle impugnazioni contro le decisioni dei Tribunali specializzati.
- Risarcimento dei danni causati dalle istituzioni dellUE/suoi dipendenti.

*Mentre le sentenze/ordinanze del Tribunale, sono impugnabili dinnanzi alla Corte di Giustizia
per i soli motivi di diritto.
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2) Epossibile che la Corte/Tribunale siano chiamati a decidere su ricorsi aventi lo stesso oggetto
(es: decisione della Commisssione in tema di aiuti pubblici alle imprese, impugnabile dagli Stati
membri dinnanzi alla Corte, e dalle singole imprese dinnanzi al Tribunale), in tal caso:

a) Il Tribunale (sentite le parti) sospende la procedura e attende la pronuncia della Corte.
b) Il Tribunale si spoglia della causa e lascia decidere alla Corte.
c) La Corte sospende la procedura che continua dinnanzi al Tribunale.
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3) Limpugnazione della sentenza di 1grado pu essere proposta dalle parti entro 2 mesi +
diretta a rimediare agli errori commessi dalla sentenza di 1grado (dunque non sar possibile
limitarsi ad una mera riproposizione della domanda originaria) + deve indicare espressamente i
punti della sentenza impugnata di cui si chiede lannullamento perch viziati (non un giudizio
di Appello ma di Cassazione).
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4) Vizi:
- Incompetenza del Tribunale.
- Vizi di procedura (difetto di motivazione / eccessiva durata della procedura dinnanzi al
Tribunale).
- Violazione del Diritto Comunitario.
- Errore di Diritto (errore nellinterpretazione della norma/ errore nella qualificazione dei fatti
accertati..).
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5) La Corte pu dichiarare il ricorso manifestamente irricevibile/ infondato (con ordinanza +


sentito lAvv generale).

6) Se la Corte accoglie limpugnazione, dichiara lannullamento della pronuncia del Tribunale +
pu:
- Essa stessa decidere la controversia (se gli atti glielo permettono).
- Rinviare la causa di nuovo al Tribunale (il quale ora sar vincolato alla decisione della Corte
riguardo i punti di diritto).
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7) REVOCAZIONE - RIESAME - RINVIO:
1) REVOCAZIONE: mezzo di ricorso straordinario, mediante il quale si scopre (entro 10 anni dalla
sentenza) nuovi elementi di fatto (anteriori alla sentenza) che se conosciuti/apprezzati dal
Giudice, avrebbero condotta ad una diversa soluzione della controversia.
a) Avverso la sentenza pronunciata in contumacia, prevista lopposizione da pronunciarsi entro
1 mese dalla notifica della sentenza (con procedimento = qllo ordinario).
b) Eprevista la possibilit di chiedere linterpretazione del dispositivo/uno specifico punto della
pronuncia.
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2) RIESAME: possono essere oggetto di riesame della Corte di giustizia, le sentenze del Tribunale
(avverso le decisioni delle Camere giurisd) + le decisioni emesse su questioni pregiudi (in caso di
gravi rischi che siano compromessi lunit/coerenza del Diritto dellUnione) + da parte del 1Avv
generale (entro 1 mese dalla pronuncia del Tribunale + la Corte decide entro 1 mese + la rinvia
al Tribunale (il quale sar vincolato ai punti di diritto)/oppure decide essa stessa nel merito).
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3) RINVIO: della Corte -> al Tribunale (il quale sar vincolato ai punti di diritto) + oppure del
Tribunale -> alla Corte (ove il Tribunale ritenga che la causa richieda una decisione della Corte al
fine di non compromettere lunit/coerenza del Diritto dellUnione).
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8) PROCEDURA DI INFRAZIONE.
1) Con cui la Commissione si rivolge allo Stato membro per far cessare la violazione del Diritto
Comunitario + osservare il dettato dellUnione (es: mancata attuazione di una Direttiva/
mancata esecuzione di una sentenza della Corte).

2) Procedimento:
1) Fase precontenziosa:
a) Stati/cittadini/associazioni..indirizzano alla Commissione un esposto scritto in cui indicano i
fatti che costituiscono una violazione al Diritto Comunitario.
b) Se allesito della verifica la Commissione ritiene che vi sia stata una infrazione, invia allo
Stato una lettera di messa in mora (in cui si contesta laddebito + lo Stato potr rispondere)
+ dopo un parere motivato (indicazione delle infrazioni + termine entro il quale porre fine
(altrimenti la Commissione ricorre alla Corte di Giustizia).

*Lo stesso procedimento attivabile da uno Stato per le inadempienze di un altro Stato
membro + se la Commissione entro 3 mesi non invia il parere motivato, lo Stato richiedente
potr adire direttamente alla Corte di Giustizia.
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2) Linadempimento deve essere provato (e non basato su mere presunzioni).
3) La Commissione PUO (e non deve) attivare la procedura/ non ha un termine per la
presentazione del ricorso (pu ritardare, ma cmq entro la data di scadenza del termine concesso
allo Stato nel parere motivato).
4) Il rinvio pregiudiziale un procedimento autonomo rispetto alla procedura dinfrazione
(dunque il suo esperimento non pu limitare il potere della Commissione di proporre il ricorso).

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5) La Corte non pu dichiarare cessata la materia del contendere se lo Stato adempie nel corso
del giudizio (in quanto permane linteresse della Commissione a veder dichiarato
linadempimento) + mentre pu applicare misure cautelari (es: sospendere lapplicazione di una
legge/atto amm).

6) Procedura accelerata (cio la Commissione/Stati membri possono saltare la fase
precontenziosa ed adire dirett la Corte (es: aiuti di Stato, quando lo Stato eroga aiuti prima
ancora che la Commissione si sia pronunciata sulla sua compatibilit).
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7) Sentenza (solo dichiarativa (e non coattiva) riconosce che lo Stato inademp di 1/pi
obbligazioni del Trattato + dovr dunque adempiere (abrogare/introdurre una norma
nellOrdinamento)

*Prima del Trattato di Maastricht: lArt 260 si fermava qui, con la conseguenza che in caso di
mancata/non corretta/non tempestiva esecuzione della sentenza da parte dello Stato, era
configurabile come inademp + sanzionabile altra procedura di infrazione [Doppia condanna]).

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*Trattato di Maastricht: prevede una sanzione pecuniaria forfettaria/ penalit di mora


(anche entrambe in caso di perdurare inademp + lo stabilisce la Corte) + reiterazione del
procedimento di infrazione + obbligo per i Giudici naz/Amm non applicare la norma naz
dichiarata incompatibile (ma applicare quella comunitaria dotata di effetto diretto).

*Trattato di Lisbona: la Commissione pu chiedere direttamente nel 1ricorso di
condannare lo Stato inademp al pagamento di una sanzione pecuniaria (solo in caso di
mancata trasposizione di una direttiva).
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RESP EXTRCONTRATTUALE dello STATO (Sentenza FRANCOVICH 1991).
1) I Trattati di Roma (CE-EURATOM) non prevedono specifiche sanzioni in caso di violazioni degli
obblighi comunitari, ma solo procedure per laccertamento delle infrazioni ( la pressi che
invece ha individuato alcuni meccanismi che consentono di collegare a talune infrazioni delle
sanzioni (es: la perdita del diritto al finanziamento comunitario).

2) Problema frequente si verifica nellipotesi di mancata/errata trasposizione di una norma
comunitaria:
- Trattato di Maastricht: prevede una sanzione pecuniaria in caso di perdurante inadempimento.
- Giurisprudenza: afferma il diritto del singolo al risarcimento del danno patrimoniale subto a
causa dellinademp dello Stato membro.
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1-Sentenza FRANCOVICH 1991: a causa della mancata attuazione di una direttiva da parte dello
Stato membro inademp (Norme prive di effetto diretto (cio non
chiare/precise/incondizionate) = non invocabili dal singolo dinnanzi al Giudice) + la quale
(tutelando i lavoratori in caso dinsolvenza del datore) imponeva agli Stati di istituire un
meccanismo di garanzia per i crediti retributivi maturati. Unica soluzione, che il Giudice ita
chiedeva alla Corte di Giustizia se i singoli potessero chiedere il risarcimento (dinnanzi al
Giudice naz) per un danno dello Stato inademp, la Corte rispose si.

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2-Sentenza BRASSERIE du PCHEUR: inademp dello Stato di una direttiva gi trasposta (Norme
dotate di effetto diretto = invocabili dal singolo dinnanzi al Giudice).

*Per entrambe le sentenze:
La Direttiva attribuisca il diritto al singolo (diritto pieno/immediato).
Violazione grave/manifesta (conseguente risarcimento adeguato).
Nesso di causalit tra violazione/danno.

*La colpa non una condizione della resp, ma pu contribuire a determinarne la gravit della
violazione.
*La violazione deve essere manifesta (ovvero non vi deve essere alcuna discrezionalit dello
Stato in ordine allattuazione della direttiva).

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3-Sentenza KOBLER: dove si afferma che la tutela dei diritti derivanti dal Diritto dellUE
sarebbe compromessa se fosse escluso la possibilit dei singoli di poter (a talune condizioni)
ottenere un risarcimento del danno allorch il diritto del singolo venga leso da una decisione di
un Giudice di ultima istanza di uno Stato membro, il quale ha violato una norma del Diritto
dellUE.
*Secondo alcuni, tale principio di resp non si applica al Giudice naz non di ultima istanza (in
quanto tale Giudice non ha lobbligo di sollevare un quesito pregiudiziale alla Corte + la sua
decisione pu essere benissimo impugnata dinnanzi ad un Giudice di grado superiore).
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3) Principio di Responsabilit: principio generale secondo cui non importa chi abbia violato
lobbligo, dovendo tutti gli organi statali contribuire allosservanza delle norme comunitarie +
lobbligo del risarcimento non deve dip dal riparto delle competenze tra organi interni di
ciascuno Stato membro (altrimenti si verificherebbe una discriminazione tra i cittadini
dellUnione) + le condizioni di resp degli Stati membri sono uguali a quelle dellUE (a parit di
situazioni + accomunando il legislatore naz a quello dellUE).
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4) In ultimo la Corte di Cassazione ha stabilito che (di fronte allattivit/inattivit del legislatore)
non si pu parlare di Resp extracontrattuale (Art 2043 Cc + prescrizione 10nnale) ma di Resp
contrattuale (Art 1218 Cc + prescrizione 5nnale + cio un diritto ad essere indennizzati delle
diminuzioni patrimoniali subite in conseguenza dellesercizio di un potere non sindacabile dalla
giurisdizionale).
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9) RINVIO GIURISDIZIONALE.
1) Art 267 TFUE: procedimento con il quale il Giudice naz ha la possibilit (obbligo se in ultima
istanza) di chiedere alla Corte di Giustizia una pronuncia sullinterpretazione/validit di una
norma nel caso in cui si trovasse investito di una controversia (es: quale sia la corretta
interpretazione di una norma/ se la norma dellUnione sia valida/efficace).
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*Infatti quando un singolo ritiene di subire un pregiudizio per effetto dellapplicazione di una
norma naz incompatibile con il Diritto dellUnione, pu:
- Segnalare alla Commissione (che a sua volta decider se attivare/meno la procedura di
infrazione).
- Chiedere al Giudice naz di procedere al rinvio pregiudiziale di interpretazione.
*Epossibile procedere in entrambi i modi (dunque si avranno 2 sentenze della Corte:
inademp/interpretazione, ma cmq di inademp).




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2) OGGETTO del rinvio sono tutti gli atti impugnabili (Atti delle Istituzioni/ Accordi di
associazione/ Trattati istitutivima non le sentenze della Corte di Giustizia).
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3) FUNZIONI del rinvio sono realizzare un interpretazione uniforme + applicazione del diritto
dellUnione in tutti i paesi membri + controllo giurisd sulla legittimit degli atti dellUnione (in
quanto le Amm naz sono spesso chiamate a fare applicazione del diritto dellUnione dinnanzi al
Giudice naz, quindi spetta alla Corte di Giustizia (dichiarare leventuale illegittimit) mentre al
Giudice naz (confermare la legittimit).
*Tale procedura attuabile anche dal singolo solo per quegli atti che lo riguardano direttamente
(reg/diret/dec).
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4) CHI: il rinvio pu essere deciso da qualunque Giudice naz (Amm/ civile/ penale/ lavoro...purch
tratti della giurisdizione di uno Stato membro):
a) Giudice non di ultima istanza: ha la facolt di sottoporre un quesito pregiudiziale alla Corte
ogni volta che la risposta necessaria per giudicare una controversia dinnanzi ad esso
pendente.
b) Giudice di ultima istanza (Corte di Cassazione/ Consiglio di Stato/ Corte Cost (cio ogni volta
in cui le sentenze non sono pi impugnabili), ha lobbligo di effettuare il rinvio, tranne quando:
- La questione sia identica ad altra gi decisa dalla Corte.
- Qualora la risposta al quesito non alimenti alcun ragionevole dubbio interpretativo.

*La Corte Cost solo se Giudice di ultima istanza (altrimenti nei casi di legittimit cost la Corte
Cost lunica a potersi pronunciare in quanto definisce la causa).
*La Corte di Giustizia pu rigettare il rinvio quando:
- Causa fittizia.
- Questioni puramente ipotetiche/future.
- Poche info trasmesse dal Giudice a quo.
*Teoria dellatto chiaro: qualora la risposta al quesito non alimenti alcun ragionevole dubbio
interpretativo, il Giudice naz deve essere convinto che la stessa evidenza si imporrebbe ai
Giudici degli altri Stati membri
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5) GIURISDIZIONE NAZIONALE: secondo la Corte di Giustizia, tale termine si pu avere quando:
- Origine legale (e non convenzionale) dellorgano.
- Stabilit.
- Obbligatoriet/Indip/Terziet.
- Applicazione del diritto.
*Ne sono esclusi la Pubb accusa/Procuratore della Repubblica/ Arbitri.. (mentre ne fanno parte
tutti i Giudici naz).
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6) La Corte pu seguire una procedura semplificata sulle domande pregiudiziali + si chiude con
ordinanza (senza trattazione orale/conclusioni scritte dellAvv gen)
- Quando la questione sia identica ad una gi trattata.
- Quando sia desumibile con chiarezza dalla giurisprudenza.
- Quando la soluzione non alimenti alcun ragionevole dubbio.
oppure un procedimento durgenza quando la Corte si debba pronunciare nel minor tempo
possibile su questioni come spazio di libert/sicurezza/giustizia.
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7) La decisione del rinvio solo del Giudice (che pu operarlo anche dufficio cd procedimento da
Giudice a Giudice) + le parti non possono solo presentare osservazioni (scritte/orali) nel
procedimento dinnanzi alla Corte di Giustizia.
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8) QUESTIONE PREGIUDIZIALE: esistono 2 casi in cui la Corte di Giustizia ha attribuito ai Giudici
interni il potere di tutelare i diritti dei singoli vantati da una norma comunitaria, in attesa della
sentenza definitiva:

1) Il Diritto vantato da una norma dellUnione ma negato dalla norma naz (es: la societ
FACTORTAME chiedeva ad un Giudice inglese (deducendo lincompatibilit comunitaria con
una norma naz + in attesa della pronuncia definitiva), che la lapplicazione della norma naz
fosse sosp + la Camera dei Lord chiese a sua volta alla Corte di Giustizia se fosse possibile (e
questa gli rispose di si).
*Spetta a ciascuno Stato membro (in assenza di una normativa comunitaria) stabilire le
condizioni per la concessione di provvedimenti provv intesi a garantire la salvaguardia dei
singoli, in forza del diritto dellUnione.
*Anche nella Sentenza SIMMENTHAL dove pure fu attribuito al Giudice naz il potere di
applicare egli stesso la norma naz contrastante con quella comunitaria (potendo applicare
misure provv in attesa dellesito della causa.

2) Potere del Giudice naz di poter sosp in via cautelare lapplicazione di una normativa naz
(legge/atto amm) in quanto illegittimo un atto dellUnione (purch operi un rinvio alla Corte di
Giustizia che si deve pronunciare in via pregiudiziale sulla validit dellatto), purch vi siano:
a) Fumus Boni Iuris.
b) Periculum in mora.
c) Bilanciamento degli interessi a confronto.
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9) La Sentenza interpretativa della Corte (pronunciata su rinvio pregiudiziale) vincola il Giudice
a quo (e tutti gli altri Giudici) ad applicare la norma dellUnione cos come interpretata dalla
Corte (alloccorrenza lasciando inapplicata la norma naz contrastante) + ha efficacia Ex-Tunc
(cio gli effetti della sentenza si estendono anche ai rapporti sorti prima della sentenza stessa +
possibile estendere anche gli effetti Ex-Nunc alle sole sentenze di annullamento).

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a) Se la Corte si pronuncia sulla VALIDITA dellatto comunitario (leffetto limitato al caso di
specie + possibile contestare la legittimit dellatto (per motivi diversi).

b) Se la Corte si pronuncia sulla INVALIDITA dellatto comunitario (si produce lo stesso effetto
della sentenza di annullamento + lIstituzione che ha posto in essere latto potr solo adottare
un atto diverso).

10) La Corte pu rendere Pareri (chiesti dal Consiglio/Commissione/Parlamento/Stato membro)
sulla compatibilit di un Trattato accordo tra lUnione/ Paesi terzi (anteriormente alla stipula
dello stesso), che se incompatibile con alcune disposizione della Corte, esso dovr essere
modificato.
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10) PROCEDIMENTO DINNAZI ALLA CORTE/TRIBUNALE.
Fase SCRITTA:
1-Al termine previsto per le azioni promosse dinnanzi al Tribunale/Corte di Giustizia si devono
aggiungere 10gg.
2-Il ricorso contiene:
a) Indicazione delle parti/difensori (con la precisazione del domicilio eletto).
b) Oggetto della controversia/ mezzi / prove.

c) Enunciazione della domanda.
3-Il ricorso inviato mezzo racc alla cancelleria della Corte (che provvede alle traduzioni +
pubblicazione sulla GU + notifica alla controparte (la quale entro 1 mese pu presentare un
contro-ricorso).
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Fase ORALE:
1-La procedura pregiudiziale inizia dinnanzi al Giudice naz + il quale sosp il procedimento +
rimette un ordinanza alla Corte per ottenere una risposta ai fini della decisione.
*Lordinanza contiene tutti gli elementi di fatto/diritto + trasmessa alla cancelleria della Corte
a Lussemburgo (la quale procede poi alla traduzione + la trasmette a sua volta alla
Commissione/parti/Istituzioni/Stati membri).
*La lingua della procedura quella del Giudice di rinvio (il quale se vuole, pu ritirare la sua
domanda e si cancella la causa a ruolo).

2-Entro 2 mesi, i sogg citati possono presentare osservazioni scritte/partecipare alludienza.
*Il Giudice relatore/avv generale, possono chiedere info supplementari su fatti/documenti/altro..


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3-Il Giudice relatore (sentito lavv generale) deposita una relazione dudienza (che riassume i
termini essenziali della causa) + sulla base di questa la Corte/Tribunale decide se la causa
richiede/meno un supplemento di istruttoria/altra documentazione (in caso affermativo si fissa
la composizione del collegio (plenaria/sezione) + data delludienza oppure conclusioni dellavv
generale).
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4-Alludienza i difensori delle parti principali/intervenienti espongono i punti che non erano stati
suff illustrati nella procedura scritta.

5-La fase orale termina con la lettura del dispositivo (in udienza pubblica) delle conclusioni
dellavv generale (nella propria lingua) + pubblicato sulla Gazzetta Uff + la cancelleria del
Giudice a quo, riceve copia delle conclusioni dellavv generale della sentenza.
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*La Corte pu decidere con ordinanza motivata (in caso di incompetenza del Giudice/ atto
introduttivo irricevibile/ questione posta dalla procedura identica ad altra su cui la Corte ha
gi statuito).

*Procedura pregiudiziale accelerata in caso di urgenza (in tal caso viene fissata subito la data
dudienza + le parti possono presentare memorie scritte sui punti essenziali della questione +
partecipare alludienza orale + la Corte statuisce (sentito lavv generale).
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CAPITOLO 04
- LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE MERCI -


1) Il MERCATO COMUNE.
1) Art 26 TFUE Mercato Comune/Interno/Unico: spazio senza frontiere interne, nel quale
assicurata la libera circolazione delle persone/ merci/capitale/servizi (ma anche libert di
stabilimento/ libera concorrenza..) + attraverso cui si sviluppa il ravvicinamento delle politiche
eco degli Stati membri/ armonioso sviluppo delle attivit economiche della Comunit.
*Con il Trattato di Maastricht viene introdotta lUnione Europea/Moneta unica euro, come
ulteriore strumento per raggiungere un unico sviluppo comunitario.
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2) Merce: tutti i prodotti valutabili in denaro e idonei ad essere oggetto di transazione
commerciale.
*Rientrano anche questi oggetti:
- Oggetti di interesse artistico/storico/archeologico.
- Monete fuori corso legale.
- Opere di ingegno (dischi/videocassette).
- Petrolio/energia elettrica.
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*La Corte ha stabilito che:
- I rifiuti riciclabili/non riciclabili, non possibile operare una distinzione in quanto ci
dipende dal costo delle operazioni.
- Tutti gli oggetti trasportati al di l della frontiera (per dar luogo a operazioni commerciali)
sono sottoposti alla libera circolazione.
- Armi/materiale bellico, sono esclusi dalla libera circolazione + sono inseriti in specifici
elenchi predisposti dal Consiglio.
- Prodotti Agricoli/Pesca rientrano nel mercato interno.

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3) La sfera di applicazione territoriale (in cui vengono applicate le disposizioni del Trattato sul
mercato interno) coincide con il territorio degli Stati membri (terra/mare/spazio aereo
sottoposto alla loro giurisdizione).

4) Le norme sono dirette agli Stati membri (che dovranno attuarle secondo quanto stabilito dalle
norme sul mercato interno) + anche i singoli vantano un vero/proprio diritto dinnanzi ai Giudici
interni.
*Non si possono creare convenzioni volte a raggirare la libera circolazione delle merci (es: una
convezione secondo cui non si possono importare in uno Stato merci liberamente distribuite in
un altro Stato).

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2) I 3 punti del Trattato.
1) UNIONE DOGANALE - Art 28 TFUE: comporta labolizione dei dazi doganali
(imp/esport)/tasse tra gli Stati membri (cd: Zona di libero scambio) + adozione di una tariffa
doganale comune per gli scambi con i Paesi terzi (cd: Unione doganale).
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1) Libera circolazione delle merci (allinterno dellUnione) riguarda prodotti originari degli Stati
membri/Paesi terzi (entrati nellUnione con un'unica tariffa).
*Criterio essenziale per stabilire lorigine di un prodotto lo Stadio produttivo determinante:
un prodotto fabbricato in 2/pi paesi terzi, pu dirsi originario del paese in cui avvenuta
lultima trasformazione/lavorazione sostanziale (e non semplice assemblaggio) + sono in
Libera pratica: cio i prodotti provenienti dai Paesi terzi e liberamente circolanti nel territorio
dellUnione (alla pari dei prodotti degli Stati membri).

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2) Art 30 TFUE: contiene il divieto di applicare dazi doganali/tasse ad effetto equivalente (nel
1961 (per le esp) + 1968 (per le import).
*Tasse ad effetto equivalente: quellonere pecuniario che dirett/indierett collegato
allimport/esport di un prodotto (anche se imposto in un momento succ), purch:
a) Deve trattarsi di un onere pecuniario.
b) Deve colpire il prodotto in conseguenza dellimport/esport (quindi rendendola pi
onerosa).
c) Lonere pu essere imposto/percepito in un momento succ (dallo Stato/altri sogg
beneficiari).
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3) Nello scambio con i Paesi terzi, non possono applicarsi gli Artt 28 ss (ma ci non vuol dire
che i paesi membri possano introdurre nuove tasse/aumentare quelle esistenti).

Possibili deroghe:
1) Epossibile che lAmm chieda un onere pecuniario a fronte di un servizio prestato a favore
dellimportatore/esportatore, purch:
- Il servizio sia effettivamente prestato.
- Servizio reso individ a favore delloperatore.
- Il corrispettivo deve essere proporzionato al costo/qualit del servizio.

*Se il servizio prestato in violazione delle norme sullUnione, lonere pecuniario sar una
tassa di effetto equivalente.

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2) E possibile imporre oneri previsti dalle norme dellUnione/convenzioni internaz a favore
della libera circolazione delle merci.

3) Oneri interni del Paese importatore che colpiscono il prodotto importato/nazionale.

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2) DIVIETO DI IMPOSIZIONI FISCALI DISCRIMINATORIE - Art 110 TFUE: comporta il divieto
di applicare tributi interni discriminatori nei confronti dei prodotti importati (anche di libera
pratica) al fine di evitare lelusione degli Artt 28/30).
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1) Il divieto comprende qualsiasi onere pecuniario di natura tributaria imposto dallo Stato/ente
pubb (indip dal sogg/consistenza live o meno del tributo).

2) E applicabile alle imposte dirette/indirette (iva, accise, tasse para fiscali..).

3) La Tassa ad effetto equivalente (prescinde dalla presenza di imposizioni sul prodotto naz, e va
semplicemente abolita), mentre il Tributo discriminatorio (presuppone un tributo interno, e va
adattato a questo, quindi deve trattarsi di un onere tributario/discriminazione).
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4) Deve trattarsi di una discriminazione: ovvero tutti quei tributi che scoraggiano limportazione
di prodotti originari di altri Paesi membri a vantaggio dei prodotti naz + essa si collega alla
base imponibile/ aliquota / fase della commercializzazione, esempi:
a) Una tassa che colpisce le autovettura in base alla potenza fiscale.
b) Una tassa che colpisce diff il trasporto naz/internaz.
c) Un sistema di agevolazioni fiscali che sui prodotti naz.

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5) Per qualificare il tributo (discriminatorio/tassa equivalente) occorre verificare la sua
destinazione:
a) Compensazione totale (quando il gettito destinato a finanziare attivit che giovano specif il
prodotto naz + lonere assimilato ad una Tassa di effetto equivalente).
b) Compensazione parziale (???

6) Distinzione tra prodotti importati e prodotti nazionali:
a) Prodotti similari: quei prodotti che per il consumatore hanno propriet
analoghe/rispondono alle stesse esigenze dei prodotti naz.
b) Prodotti concorrenti: quei prodotti importati che adottano un metodo di valutazione
dinamico/relativo (tale che la sostituzione con i prodotti naz risulti pi tenue).

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3) DIVIETO di RESTRIZIONI QUANTITATIVE AGLI SCAMBI + MISURE AD EFFETTO


EQUIVALENTE.

MISURE ad EFFETTO EQUIVALENTE: ampia gamma di provv che rappresentano un ostacolo agli
scambi allinterno dellUE (es: il divieto assoluto di importare prodotti pornografici).
*PRIMA: consisteva nella diff di trattamento tra prodotti imp/esport.
OGGI: la Direttiva 70/50 del 22 dicembre 1969 (ogni atto posto in essere da una pubb autorit
che potesse indurre il destinatario ad una scelta di acquisto a favore dei prodotti naz).
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1) E una misura imputabile allo Stato/autorit centrale/ altra autorit (purch sia in qualche
modo riconducibile ad una articolazione dello Stato).

2) Pu essere una legge/ Atto Amm/ prassi burocratica/ orientamento giurisprudenziale.
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3) Gli Articoli.
Art 34 TFUE: Sono vietate (fra gli Stati membri) le restrizioni quantitative alle importazioni
(anche
quelle
misure
relative
alla
comm
dei
prodotti
(forma/dimensioni/peso/presentazione/confezione) che se pur applicabili indist a tutti i prodotti
naz/internaz, cmq producono effetti restrittivi sulla concorrenza)..
Art 35 TFUE: ..restrizioni quantitative alle esportazioni (solo verso altri Stati membri, e non verso
Paesi terzi) + nonch qualsiasi misura ad effetto equivalente.
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Art 36 TFUE: lo Stato pu adottare/mantenere i divieti ex Art 34/35 TFUE per ragioni di
moralit pubb/ sicurezza pubb/ ordine pubb/ tutela della salute o patrimonio purch:
a) Non costituisca una discriminazione arbitraria agli scambi tra gli Stati.
b) I controlli devono rispondere al Principio di proporzionalit (cio le limitazioni devono essere
limitate a quanto necessario per il perseguimento dello scopo).
c) Uno Stato pu vietare limport di prodotti (pornografici) da altri Paesi membri, purch al suo
territorio non ci sono divieti di fabb/comm dello stesso prodotto.
d) Un prodotto comm in uno Stato, non pu subire alcune restrizione in altri Stati membri.
e) Unica deroga: a tutela della propriet industriale/commerciale.

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Art 37 TFUE: principio del riordino dei monopoli nazionali di carattere commerciale (al fine di
eliminare qualsiasi discriminazione tra cittadini comunitari circa le condizioni relative
allapprovvigionamento/sbocchi).
- Deve trattarsi di un monopolio che si estende nellintero territorio nazionale.
- Deve riguardare lo scambi di merci.
- Si devono evitare le discriminazioni in base alla nazionalit dellapprov/smercio.
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4) Distinzione:
a) Misure DISTINTAMENTE applicabili: investono dirett il momento dellimport/esport di merci
(tali da ridurne/renderne impossibili/pi onerose) senza investire i prodotti naz:
- Controlli sanitari (i quali diventano vietate se operati in modo sistematico).
- Misure che impongono una documentazione specifica per le imp/esp del prodotto (licenze/
certificati di conformit).
- Qualsiasi tipo di ritardo tale da avere un effetto dissuasivo.
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*Sentenza DASSONVILLE: la Corte afferm (con riferimento ad una disposizione naz che
subordinava limportazione del Wisky scozzese alla previa esibizione di un certificato del Paese
esportatore) che un operatore che avesse importato quel prodotto da un Paese diverso (in
cui il wisky si vendeva liberamente (in libera pratica) senza alcun certificato) incontrava oneri
superiori a quelli che incombevano sullimportatore diretto.quindi tale sentenza stabil
che ogni normativa commerciale degli Stati membri che possa ostacolare (dirett/indirett) gli
scambi comunitari va considerata come misura ad effetto equivalente a restrizioni
quantitative:
a) Esuff che abbia un effetto potenziale di ostacolo alle import (non necessario che riduca
di fatto le import).
b) Eirrilevante se colpisce i prodotti naz/esteri.
c) Euna misura imputabile allo Stato (ma pu investire anche i comportamenti dei privati , i
quali in nessun caso possono derogare alle disposizioni del Trattato sulla libera circolazione
delle merci).

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b) Misure INDISTINTAMENTE applicabili: di fatto riducono le import/comm dei prodotti
importati (sottoposte al controllo della Commissione/Corte):
- Prezzi differenti tra prodotti naz/importati.
- Norme sulla qualit/presentazione del prodotto (imballaggio/etichettatura/denominazione..):
tale da incidere sulla sua import/comm riducendo il volume di scambi.

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*Principio del mutuo riconoscimento: secondo cui un prodotto legittimamente commercializzato


in uno Stato membro, deve essere importato/ commercializzato senza ostacoli anche negli
altri Stati membri (in tal caso (in assenza di una disciplina comunitaria) si da la possibilit
agli Stati membri di fissare le norme sulla produzione/comm, con la conseguenza che (visto le
disparit di regole tra gli Stati) si possano creare ostacoli tecnici agli scambi tollerabili solo
in vista di esigenze imperative (es: controlli fiscali/ salute/ ambiente..).

*Tali misure vengono sottoposte al controllo della Corte/Commissione/Autorit Amm naz (per
al congruit/proporzionalit).

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*Sentenza Cassis de Dijon (avente ad oggetto limportazione in Germania di un liquore
francese): In tale occasione il Giudice tedesco era chiamato a verificare la compatibilit
dellArt 34 TFUE con una normativa naz relativa ai livelli minimi di contenuto alcolico di certe
bevande per poter essere comm in Germania (il Cassis aveva il 15%-20%, mentre era
richiesto il 32% per le bevande alcoliche e 25% sui liquori).

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5) Propriet intellettuale: insieme di diritti riconosciuti da un Ordinamento per la tutela del
brevetto/marchio/diritto dautore + ha facolt esclusiva erga-omnes (in ordine alla
produzione/commercializz dei beni cui riguarda (anche se unesclusiva territoriale porterebbe ad
un regime di monopolio con conseguente contrasto con lidea di mercato comune).

a) Diritto di BREVETTO: garanzia del titolare di avvalersene in via esclusiva + per la
produzione/1immissione in commercio di beni industriali (tranne quando la 1immissione in
commercio avvenga in un mercato dove il prodotto non brevettabile) + diritto di opporsi alle
contraffazioni.

b) Diritto di MARCHIO: garanzia del titolare di servirsi del diritto esclusivo del marchio + per la
1immissione di un prodotto sul mercato + che risulti tutelato dai concorrenti (che con uso
abusivo del marchio sfruttano la posizione/reputazione dellimpresa/marchio stesso).
*Occorre che tutti i prodotti che ne sono contrassegnati, siano fabbricati sotto il controllo di
un'unica impresa cui possa attribuirsi la resp della loro qualit.
*In caso di 2/pi diritti di marchio (aventi la stessa origine + la cui partizione sia avvenuta
senza il consenso del titolare originario + in capo a soggetti a lui indip) ciascun titolare si pu
opporre allimport del prodotto di marchio uguale/confondibile.

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c) Diritto dAUTORE: sulle propriet letterarie/artistiche (tale da vietare a terzi la
fabb/vendita/import di prodotti che incorporano il modello senza il suo consenso).

*Tali diritti sono soggetti al Principio dellesaurimento: secondo cui il titolare non pu opporsi
allimport/comm di prodotti che sono stati messi in commercio (nello Stato di esportazione) da
lui stesso/persona da lui legata giu + evitare che lautore possa determinare (con la costituzione
di diritti paralleli) una compartimentazione dei mercati ed impedire la circolazione del
prodotto nella Comunit.

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CAPITOLO 05
- LA LIBERA CIRCOLAZIONE DELLE PERSONE e
CAPITALI -



1) LIBERTA di CIRCOLAZIONE dei cittadini di Paesi terzi.
1) Diritto di circolazione: inteso come diritto di attraversare le frontiere dellUE, senza controlli
(anche se permangono difficolt a causa dei controlli di polizia di frontiera).
*Cittadino dellUnione: chiunque abbia la cittadinanza in uno Stato membro (consentendo loro di
ricevere il medesimo trattamento giuridico indip dalla cittadinanza) + la titolarit del diritto di
voto ed eleggibilit alle elezioni comunali + diritto di presentare petizioni al Parlamento
Europeo + di ricorrere al Mediatore Europeo.
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2) ACCORDI SCHENGEN: cooperazione rafforzata allinterno dellUE, al fine di eliminare
progressivamente i controlli alle frontiere + introdurre un regime di libera circolazione per i
cittadini degli Stati firmatari/altri Stati membri/Paesi terzi.

1) Laccordo fu firmato a Schengen il 1985 (tra i primi 5 Stati dellallora CEE:
Belgio/Francia/Germania/Lussemburgo/Paesi Bassi mentre sono esclusi dallarea Schengen:
Regno Unito/Irlanda (in base ad una clausola opt-out) + dopo fu elaborata una convenzione
nel 1990 + entrata in vigore il 1995.
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2) Tali accordi inizialmente nati fuori dalla normativa UE (succ ne divennero parte con il
Trattato di Amsterdam + vennero integrati nel Trattato dellUE (cio Maastricht).. prendendo il
nome di ACQUIS SCHENGEN).

*Il Trattato di Maastricht ha mutato il nome del 3pilastro in Cooperazione di polizia e
giudiziaria in materia penale + ha trasferito la materia dei visti/asilo/immigrazione nel
Titolo IV del Trattato della Comunit Europea (evitando in questo modo sovrapposizioni tra
gli Accordi Schengen e Titolo IV).

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3) Dal 1999 l'ACQUIS di SCHENGEN integrato nel quadro istituzionale/giuridico dell'Unione
europea (in virt di un protocollo allegato al Trattato di Amsterdam), e dal 2004 gli accordi di
Schengen sono stati estesi nel tempo agli altri Stati membri.

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4) Il Trattato di Lisbona ha introdotto:


- Impone che lACQUIS di SCHENGEN siano adottate nei confronti di gli Stati aderenti.
- Sopprime la distinzione tra 1-3 pilastro (comportando la comunitarizzazione della
cooperazione di polizia e giudiziaria in materia penale).
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5) Quindi..lUE offre ai suoi cittadini uno spazio di libert/sicurezza/giustizia senza frontiere
interne:
- Garantire lassenza di qualsiasi controllo sulle persone da parte della Polizia di frontiera (a
prescindere dalla nazionalit).
- Gestione dei flussi migratori/ trattamento degli stranieri (secondo il principio del non
respingimento).
- Asilo/ immigrazione/ prevenzione della criminalit.
- Prevenire/contrastare limmigrazione clandestina/ tratta di persone.

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*Art 21 Trattato di Maastricht: ogni cittadino dellUE ha il diritto di circolare/soggiornare


liberamente nel territorio degli Stati membri + che il Parlamento europeo/Consiglio
(deliberando con procedura legisl ordinaria) sono chiamati ad adottare disposizioni intese a
facilitare tale diritto (il tutto governato dal Principio di solidariet/equa ripartizione delle
resp tra gli Stati membri).
*Quindi non pi dunque libert di circolazione in funzione dello svolgimento di unattivit eco,
ma libert di circolazione/soggiorno in quanto cittadini dellUE.
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2) LIBERTA di CIRCOLAZIONE dei lavoratori.
Libert di circolazione: riguarda qualsiasi attivit eco svolta in modo subordinato.

1) Art 45 TFUE: principio della libera circolazione dei lavoratori allinterno dellUE [abolizione
delle
discriminazioni
tra
lavoratori
degli
Stati
membri
(nazionalit/
impiego/retribuzione/condizioni di lavoro) + diritto del lavoratore di accedere al lavoro in un
altro Stato membro + prendervi dimora (in funzione di unattivit lavorativa) + diritto di
spostarsi allinterno dello Stato liberamente + di rimanervi (anche dopo la cessazione del
rapporto di lavoro)].
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2) Lavoratore: persona che esegue a favore di unaltra/sotto la direzione di questa,
prestazioni in contropartita delle quali percepisce una remunerazione + oppure quando
assicurata (sia pure contro un solo rischio) in forza di unassicurazione obbligatoria/
facoltativa presso un regime previdenziale generale/ speciale.
1-Deve essere un cittadino dellUE.
2-Deve trattarsi di un rapporto di lavoro subordinato.
3-La prestazione si deve svolgere in uno Stato membro diverso da quello di origine del
lavoratore.
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4-Divieto di discriminazione in base alla nazionalit: al lavoratore straniero deve essere
garantito lo stesso trattamento lavorativo assicurato ai cittadini dello Stato membro.
Discriminazione alla rovescia: quando il cittadino dellUE riceve discriminazioni dal proprio
Stato dappartenenza, per il solo fatto di aver lavorato in un altro Stato (in tal caso il
lavoratore trover rimedio grazie alle norme naz a tutela delluguaglianza).
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5-I diritti sanciti dal Trattato possono essere invocati dai lavoratori/ datori di lavoro (se
incontrano ostacoli nellimpiego dei lavoratori di altri Paesi dellUE).

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6-Il diritto del lavoratore alla libera circolazione (ingresso/soggiorno nel Paese ospite) pu
essere limitato per i soli motivi di ordine pubblico/ sicurezza pubblica/ ragioni sanitarie
(a non per finalit economiche) + solo per il caso concreto (e non su rapporti precedenti) +
devono essere portati a conoscenza del lavoratore (in modo che questi possa difendersi
secondo la procedura naz) + tale restrizione non pu essere imposta da uno Stato ai propri
cittadini (secondo il principio internaz che vieta di allontanare propri cittadini).

7-La disciplina della libera circolazione non si applica agli impiegati nella pubblica
amministrazione (eccezione fatta per quegli impieghi che implicano una partecipazione
diretta/indiretta alesercizio di poteri pubblici/ a tutela degli interessi generali dello Stato).

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3) DIRITTO di SOGGIORNO.
Direttiva 2004/38 CE + Regolamento 1612/68: hanno riconosciuto a tutti i cittadini dellUE il
diritto di soggiorno al lavoratore/suoi familiari (nei casi in cui disponga di risorse economiche suff
per s/propri familiari + sia iscritto ad un corso di studi + disponga di unassicurazione di
malattia) + diritto di soggiorno permanente al lavoratore/suoi familiari (nel caso in cui hanno
soggiornato per almeno 5 anni (legalmente/via continuativa) + pu essere concesso anche prima +
o al lavoratore che ha raggiunto let pensionabile e sia stato colpito da incapacit lavorativa
permanente).

1-Lesercizio del diritto dingresso in un Paese dellUE (diverso da quello di origine) pu essere
condizionato solo al possesso di una carta didentit/ passaporto valido
(mentre stata abolita la carta di soggiorno (richiesta solo in caso di soggiorno superiore a 3
mesi + iscrizione/rilascio del relativo attestato).
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2-Il diritto di ingresso..comporta il diritto di soggiornarvi almeno 3 mesi (con il beneficio
delluguaglianza di trattamento alla pari dei cittadini dello Stato ospitante).


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3-PRINCIPIO DEL TRATTAMENTO NAZIONALE: secondo cui i cittadini dellUE/persone


giuridiche che si stabiliscono (anche in via secondaria) in un altro Stato membro, spetta lo
stesso trattamento riservato ai cittadini/persone giuridiche di dello Stato ospitante (senza
alcuna discriminazione in tema di nazionalit).
*Al fine di evitare possibili discriminazioni, il Consiglio ha provveduto alladozione di un
Programma Generale per la soppressione di eventuali discriminazioni + invocabile dai singoli
vs le rispettive autorit naz (es: la Corte ha riconosciuto il diritto di un Avv belga di
stabilirsi/esercitare la prof in Francia).
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4-Al figlio 21enne (ancora a carico del lavoratore) gode di benefici in tema di istruzione (borsa
di studio).
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5-In caso di licenziamento (il lavoratore ha diritto alla stessa assistenza che lufficio del lavoro
garantisce al cittadino dello Stato membro al fine di trovare un nuovo lavoro + fino allo scadere
della sua carta di soggiorno).. in caso di dismissioni (..per intraprendere unattivit lavorativa
indip, si applica la normativa sul diritto di stabilimento), mentre in caso di sopravvenuta
inabilit del lavoratore (dopo che questi abbia maturato un certo periodo di anzianit, gli
spetta il trattamento previdenziale/pensionistico previsto dalla legge locale).
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4) DIRITTO di STABILIMENTO.
Diritto di stabilimento: riguarda qualsiasi attivit eco svolta in modo non subordinato/ stabile:

a) A titolo principale: per le persone fisiche (il diritto di esercitare unattivit prof/eco rilevante
nello Stato membro ospitante), per le persone giuridiche (la societ viene creata/trasferita la
sede sociale nel Paese ospitante (previo scioglimento/liquidazione della societ).

b) A titolo secondario: quando il soggetto (persona fisica/giuridica) sposti solo una parte
secondaria della sua attivit in un altro Stato membro (attraverso la creazione di
unagenzia/succursale/filiale).










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5) PRESTAZIONE DEI SERVIZI.


1) Libera prestazione dei servizi: unattivit di natura non subordinata (ma
temporanea/occasionale) fornita contro remunerazione da un prestatore stabilito in uno Stato
membro diverso da quello in cui la prestazione deve essere eseguita.
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1-Il prestatore/destinatario del servizio (che si avvalgono di tale libert + conservano un legame
naturale con lo Stato di origine) sono sottoposti a misure meno intense rispetto ai sogg stabiliti
nello Stato ospitante.
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2-La prestazione deve essere effettuata dietro retribuzione (cio il corrispettivo della
prestazione tra prestatore/destinatario).

3-Carattere occasionale/residuale (cio che ogni attivit eco rilevante si traduca in una
prestazione (e non uno scambio di beni) + anche quelle attivit la cui prestazione si estende per
pi anni (es: costruzione di un grande edificio).

4-Carattere transfrontaliero: nel senso che il prestatore deve essere stabilito in un Paese membro
diverso da quello in cui risiede il destinatario. In tal caso avremo:
a) Spostamento del prestatore del servizio in uno Stato membro diverso da quello in cui
stabilito (es: lavv che difende un cliente dinnanzi ad un Tribunale straniero).
b) Spostamento del destinatario del servizio nello Stato in cui stabilito il prestatore (es: il
turista che usufruisce di tutti i servizi dello Stato ospitante (albergo/taxi..).
c) Spostamento solo del servizio (es: i servizi bancari/finanziari/assicurativi/ programmi
televisivi).
d) Prestatore/destinatario si trovino nello stesso Stato (si sposta solo il prestatore/ insieme si
spostano per raggiungere il luogo in cui la prestazione deve essere svolta).
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5-Direttiva 96/71 CE: il datore di lavoro deve tutelare il proprio personale inviato
temporaneamente in un altro Stato membro per una prestazione di servizi.

*Sono vietate tutte le restrizioni nei confronti dei cittadini (persone fisiche/giuridiche) stabiliti
in uno Stato membro diverso da quello del destinatario della prestazione (quindi il prestatore
ha il diritto di esercitare la sua attivit (a titolo temporaneo + nello Stato membro ove la
prestazione fornita) alle stesse condizioni imposte dallo Stato ai propri cittadini (oppure
ciascuno Stato membro pu applicare tali restrizioni a tutti i prestatori di servizi, senza alcuna
discriminazione di naz/residenza) + la libert di prestazione pu essere estesa anche (con
procedura legisl ordinaria) ai prestatori di servizi cittadini di Paesi terzi ma stabiliti
allinterno dellUE.

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*Sono escluse le attivit relative al settore dei trasporti (in quanto gi regolate dallo stesso
Trattato agli Artt 90-100) + le attivit che nello Stato ospite partecipano allesercizio dei
pubblici poteri.

*E possibile derogare al principio della libera prestazione dei servizi:
-Esistenza di normative naz che si applicano a ogni persona (fisica/giuridica) che eserciti
unattivit sul territorio dello Stato ospitante.
-Tali normative sono necessarie per il raggiungimento dello scopo perseguito (interesse
generale).
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6) LE QUALIFICHE PROFESSIONALI.
1) Per alcuni mestieri/prof (industria/artigianato/commercio/alimentare..) si applicano le cd:
Misure transitorie (ma in realt definitive): quando lo Stato di stabilimento richiede (per
lesercizio di unattivit) una qualifica prof (che in altri Stati non richiesta) suff che il
lavoratore provi (con un attestato rilasciato dallautorit dello Stato di provenienza) di aver
effettivamente svolto quellattivit nel proprio Stato di origine.
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Per altre prof (medico/infermiere/dentista/veterinario..) si attua la DIRETTIVA 2005/36 CE - cd


ZAPPALA: ciascuno Stato membro tenuto a riconoscere il diritto di accedere/esercitare una
prof (autonoma/subordinata) a qualsiasi cittadino dellUE in possesso di un titolo che lo
legittima a svolgere quellattivit in un altro Stato membro (alle medesime condizioni dei
cittadini dello Stato membro ospitante).
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2) Differenza tra:
1) PRESTAZIONE DI SERVIZI (temporaneo/occasionale) = vale il mio titolo dorigine!
a) Se lattivit regolamentata nello Stato ospitante (questultimo dovr riconoscere la mia
qualifica prof).
*Se per le prof regolamentate hanno ripercussioni sulla pubb sicurezza/salute pubblica/
non beneficiano del riconoscimento automatico: allora lautorit competente dello Stato
ospitante pu procedere ad una verifica preliminare delle qualifiche prof del prestatore/
chiedere allo Stato di stabilimento info sulla buona condotta del prestatore, assenza di
sanzioni disciplinari.
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b) Se lattivit non regolamentata nello Stato di origine (il prestatore deve dimostrare di
aver esercitato la propria attivit prof nello Stato di stabilimento per almeno 2anni nel corso
dei 10anni che precedono la prestazione dei servizi).

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2) LIBERTA DI STABILIMENTO (autonomo/stabile) = mi devo adeguare alle disposizioni dello
Stato ospitante!
1) Per alcune prof (medico/dentista/avvocato..): vige un sistema di
armonizzazione/riconoscimento automatico dei titoli di formazione su base Europea.
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2) Per altre prof non armonizzate a livello Europeo, si applica il CRITERIO dellEQUIVALENZA
DELLE QUALIFICHE:

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a) Se lattivit regolamentata nello Stato membro ospitante (allora questultimo pu


subordinarne laccesso/lesercizio della prof purch il richiedente possegga un titolo di
formazione rilasciato presso il proprio Stato di stabilimento (Italia) che attesti un livello di
formazione almeno pari a quello previsto dallo Stato membro ospitante).
b) Se lattivit non regolamentata nello Stato membro di origine (il richiedente tenuto
a dimostrare di possedere un titolo di formazione + 2 anni di esperienza prof a tempo pieno
(maturati nel corso dei 10 anni precedenti), altrimenti lo Stato ospitante pu sottoporre il
richiedente ad un tirocinio/prova attitudinale, quando:
- La formazione inferiore ad 1 anno.
- Ha ad oggetto materie diverse (da quelle richieste dallo Stato membro ospitante).
- La prof regolamentata nello Stato membro ospitante, include 1/pi materie che mancano
nello Stato membro dorigine.

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*Mentre lAvv (abilitato alla rappr/difesa in giudizio del cliente) stabilitosi in un altro Stato,
pu avvalersi del suo titolo personale, ma deve esercitare la prof per 3 anni presso un Avv
dello Stato ospitante.
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3) Titoli di formazione:
- Attestato di competenza: viene rilasciato dallo Stato membro di origine sulla base di una
formazione generale a livello dinsegnamento prim/sec + attestante che il titolare possiede
conoscenze generali.
- Certificato: formazione di livello dinsegnamento sec di tipo tecnico/prof/generale +
completato da un ciclo di studi/formazione prof.
- Diploma di formazione breve: attestante una formazione di livello dinsegnamento post-
secondario della durata di almeno 1anno.
- Diploma di formazione durata tra 3-4 anni: di livello di insegnamento superiore/univers.
- Diploma di formazione durata sup 4 anni: di livello di insegnamento superiore/univers.


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6) MERCATO INTERNO.
Direttiva dei servizi/ BOLKESTEIN (2006): tale direttiva cerca di rendere lUE entro il 2010
leconomia pi competitiva/dinamica del mondo + con nuovi posti di lavoro + eliminare gli
ostacoli ancor presenti nel mercato interno (cd Strategia di Lisbona rimuovendo quegli ostacoli
presenti nel mercato interno che impediscono di fatto alle attivit di carattere autonomo
(stabilimento/prestazione di servizi) di circolare liberamente tra gli Stati membri).
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1) Doveva disciplinare tutte le prestazioni di servizi, ma questo non successo a causa di una
serie di difficolt politiche.. (vengono esclusi i servizi finanziari/ audiovisivi/ sanitari/ energia/
notai/ servizi di sicurezza.. cmq vengono disciplinati da norme del Trattato riguardo libert di
stabilimento/prestazione di servizi).
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2) La direttiva si compone di Disposizioni Singole/ Disposizioni Comuni (cio che regolano sia la
libert di stabilimento/prestazione di servizi es: quelle volte a semplificare le procedure amm
per quegli operatori eco che intendono esercitare la propria attivit in un altro Stato membro).

3) Per facilitare la libert di stabilimento/prestazione dei servizi, la Direttiva impone agli Stati di
prestarsi reciproca assistenza (es: nella raccolta di info/verifiche/ispezioni/indagini).
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4) Sistema di Mutuo Riconoscimento (es: posso esercitare le mie funzioni (attraverso una qualifica
avuta nel mio stato membro) in qualsiasi altro stato membro).
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5) Si voleva raggiungere il sistema dellHome Country Control (cio il controllo delleffettiva
regolarit dei miei titoli che doveva essere esercitata solo nel mio Stato membro (da parte delle
autorit del mio Stato membro) e non in quello dello Stato di prestazione), in quanto se volessi
esercitare le mie funzioni in un altro Stato membro, dovr dimostrare anche a loro la regolarit
della mia iscrizione allalbo degli avvocati in Italia).
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CAPITOLO 06
- LA DISCIPLINA DELLA CONCORRENZA APPLICABILE
ALLE IMPRESE



1) CONCORRENZA tra IMPRESE (Art 101 TFUE).
1) IMPRESA: qualsiasi entit eco rilevante/ industriale/ comm/ prestazione di servizi (ivi
compreso opera dingegno/ attivit di avvocato/ medico/ artistica..).
*Non importante la forma giuridica assunta dallimpresa.
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2) Art 101 TFUE - Divieto di intese tra le imprese: sono vietati tutti gli accordi/intese tra 2/pi
imprese volte a pregiudicare il commercio tra gli Stati membri + che hanno ad oggetto
impedire/restringere/falsare il gioco della concorrenza allinterno del mercato comune (purch
ci sia la Concertazione (confronto-accordo di 2/pi soggetti altrimenti indip sul mercato).

1) ACCORDO: manifesta intenzione comune di 2/pi imprese idip di comportarsi sul mercato in
un modo piuttosto che in un altro + pu essere verbale/scritto + non necessario che si
traduca in un vero/proprio contratto giu valido
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a) Intese VIETATE: serie di accordi che hanno una spiccata valenza anticompetitiva (per le
intese orizzontali (i cartelli/pratiche che restringono lazione delle imprese partecipanti
riguardo i prezzi di vendita/acquisto/volumi di produzione..), mentre per le intese verticali (le
pattuizioni che ostacolano gli scambi allinterno del mercato comune/ definiscono in modo
tassativo il livello dei prezzi di rivendita dei distributori (es: clausole di divieto di
esportazione).
b) Intese AUTORIZZATE: accordi orizzontali (accordi di cooperazione fra imprese
(specializzazione/ricerca e sviluppo di nuove tecnologie/ sfruttamento di diritti di propriet..),
accordi verticali (accordi di agenzia/ concessione esclusiva di vendita/ fornitura esclusiva/
franchising..).

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2) DECISIONI DI ASSOCIAZIONE: sono adottate da raggruppamenti di imprese/sindacati prof


(anche non vincolanti) nei riguardi degli associati + hanno leffetto di alterare le condizioni
della concorrenza.
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3) PRATICA CONCORDATA: qualsiasi forma di comportamento coordinato tra imprese che (senza
tradursi in vero/proprio accordo formale) rappresenti una cooperazione consapevole tra le
stesse a danno della concorrenza.

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3) Uno degli obiettivi primari dellUE la sana concorrenza tra le imprese che operano nel
mercato comune, al fine di consentire:
a) Agli imprenditori di competere tra loro ad armi pari.
b) Ai consumatori di potere scegliere il prodotto/servizio migliore/pi conveniente.

*..quindi lUE tende ad evitare che:
- Possibili concentrazioni dei poteri eco/comm delle imprese tali da sopprimere i valori
delleconomia di mercato.
- Evitare che imprese di altri Stati membri possano trovarsi in situazioni di privilegio/minor
costi di produzione, grazie agli aiuti di intervento pubblico.
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4) Le norme sulla concorrenza si estendono alla produzione di beni/prestazione di servizi, mentre
non rientrano:
a) Gli accordi collettivi di lavoro.
b) Produzione/comm di prodotti agricoli.
c) Settore di difesa/sicurezza naz.
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5) PREGIUDIZIO al COMMERCIO INTRACOMUNITARIO: quellaccordo che (sulla base di un
insieme di elementi oggettivi di fatto/diritto) ragionevole pensare che possa esercitare un
influenza diretta/indiretta o attuale/potenziale (cio che non si sia gi verificato in fatto, ma che
sia idonea a produrre leffetto vietato) sulle correnti di scambio tra gli Stati membri, tale da
pregiudicare la realizzazione degli obiettivi di un mercato comune (accordo tra compagnie
assicurative, consistenti nello scambio illecito di informazioni dei clienti).
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1) Art 3 del Regolamento 1/2003: impone alle Autorit di concorrenza/Giudici naz lobbligo di
applicare le norme comunitarie (e non quelle naz pi severe) a tutte le intese/pratiche
abusive che possano incidere sul commercio tra gli Stati membri.

2) La Commissione ha predisposto la cd COMUNICAZIONE: regola generale diretta a fornire
chiarimenti su come interpretare la nozione di Pregiudizio al Commercio..:
- Presunzione negativa (esclude un pregiudizio sensibile al commercio + applicabile a tutte le
intese): opera se la quota di mercato (detenuta dalle imprese dellintesa) non supera il 5%
del mercato rilevante + qualora il fatturato aggregato non superi i 40 milioni di euro.
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- Presunzione positiva: (comporta un pregiudizio sensibile al commercio): opera se lintesa
per sua natura pregiudica gli scambi intracomunitari (cio deve essere attuata in pi Stati
membri, tale da impedire/restringere le importazioni) + il fatturato sup a 40 milioni di euro
(a prescindere dalle quote di mercato).

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3) Doppio controllo:
- Prima Fase (analisi delloggetto): ovvero bisogna valutare se le finalit perseguite dallintesa
siano idonee a restringere la concorrenza.

- Seconda Fase (analisi degli effetti): anche se un intesa non ha un oggetto
anticoncorrenziale, bisogna cmq valutare se sia idonea ad opera in quel mercato (in quanto
potrebbe anche essere incompatibile con un tipo di mercato anzich un altro) + verificare
come la concorrenza avrebbe operato nel mercato, in assenza di quella intesa.

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4) Non sono vietate (ai sensi dellArt 101 TFUE) quelle clausole necessarie affinch un
contratto possa assolvere la sua funzione giuridico-economica:
a) Patto di non concorrenza: inserito in un contratto di cessione di azienda.
b) Clausola di approvvigionamento esclusivo/ Clausola di non concorrenza: inserite nel
contratto di franchising.
c) Clausola di non contestazione: inserita in un contratto di licenza di brevetto a titolo gratuito.
d) Clausola di approvvigionamento esclusivo: inserito in un contratto di fornitura di birra (tra
rivenditore/fornitore).

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5) Regola De Minimis: gli effetti sulla concorrenza/scambi devono essere sensibili (e non minimi
tale incidere in modo insignificante) sul mercato.
- Accordi tra imprese concorrenti = soglia del 10%.
- Accordi tra imprese non concorrenti = soglia del 15%.
- In caso di difficolt nel stabilire se laccordo concluso tra concorrenti/non concorrenti =
soglia del 10%.
- In caso di accordi cumulativi = soglia del 5%.
*Non ricadono nel divieto le intese concluse tra piccole/medie imprese.

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6) DIVIETI - Art 101 n1 TFUE (riguardo gli Accordi di distribuzione): sono vietate sia le intese
orizzontali (tra imprese che poste sullo stesso livello di ciclo produttivo es: tra produttori) che le
intense verticali (tra imprese poste su livelli diversi es: tra produttori/distributori), volte a
regolare i prezzi di vendita/limitare la produzione/ sbocchi/ sviluppo/investimenti...
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*Con la Sentenza COSTEN/GRUNDING (riguardo ad un accordo di distribuzione esclusiva in
Francia dei prodotti Grounding), la Corte afferm il principio secondo cui un accordo inteso a
mantenere artificialmente dei mercati naz allinterno della CE considerato un atto a falsare la
concorrenza nel mercato (anche se le Autorit comunitarie hanno precisato che tali accordi di
distribuzione esclusiva non rientrano nel divieto qualora non sia stabilita una protezione
territoriale assoluta per il distributore).. Quindi si parla di quelle clausole che tendono ad
escludere le importazioni parallele (cio quelle che si affiancano alle importazioni ufficiali del
produttore, tali da rendere incompatibile un accordo di distribuzione con il questi, in quanto
mirano a fargli concorrenza).

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*La selezione dei distributori deve corrispondere al carattere qualitativo (cio accesso alla rete
a tutti gli operatori potenziali che rispondono ai requisiti prof stabiliti dal produttore) ma non
quantitativo (cio limitare il numero degli operatori ammessi ad agire allinterno del mercato)
= in quanto la rete distributiva deve essere aperta/libera!

*Criterio dellesaurimento comunitario: secondo cui il diritto di esclusiva termina qualora lo
sfruttamento in un Paese membro (messa sul mercato/contratto di licenza) avvenga con il
legittimo consenso del titolare del diritto (quindi una volta che il prodotto sia sta legalmente
commercializzato in uno Stato membro, il titolare non pu impedirne la circolazione/rivendita
anche negli altri Stati membri).

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7) NULLITA - Art 101 n2 TFUE: gli accordi vietati sono affetti da Nullit (cd nulli di pieno diritto),
ci significa:
1) Il sogg leso da un accordo vietato, pu far valere la nullit + chiedere il risarcimento del
danno.
2) La nullit assoluta:
- Il Giudice/organo amm possono rilevarla dufficio/ azionabile dal singolo (dinnanzi alla
Commissione/Giudice naz che rinvia alla Corte).
- Opera Ex-Tunc (dunque vengono travolti tutti gli effetti passati-futuri).
- E privo di effetti tra le parti + inopponibile ai terzi.
- Non oggetto di esenzione.
- Possono essere annullate anche solo le singole clausole (se queste sono separabili dal
contratto).
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8) ESENZIONI - Art 101 n3 TFUE: le intese/pratiche sono vietate, a meno che:
a) Contribuiscano a migliore la produzione/distribuzione.
b) Lascino agli utilizzatori una congrua parte dellutile che ne deriva.
c) Non eliminano la concorrenza.
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Procedura di controllo.
1-ALLINIZIO: ogni regolamento conteneva una White List (elenco delle clausole contrattuali che
potevano beneficiare dellesenzione) e Black List (elenco delle clausole che non beneficiavano
dellesenzione)..
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2-REGOLAMENTO 1999: si previsto un regime legale di esenzione per tutti gli accordi
verticali (accordi conclusi da pi imprese operanti a livelli di produzione/distribuzione diversi),
purch la quota di mercato del fornitore non superi il 30% del mercato + fermo restando la
possibilit della Commissione di poter revocare/concedere il beneficio a sua discrezione.
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*Infatti il Consiglio autorizzava la Commissione ad adottare (con regolamento) una serie di
Regolamenti per esenzione a determinate categorie di accordi (es: Regolamento relativo
alle restrizioni verticali/ Regolamento di trasferimento di tecnologia/ ricerca e sviluppo/
trasporto aereo-marittimo..) i quali accordi (se soddisfacevano le condizioni) beneficiavano
automaticamente dellesenzione (senza fosse necessario procedere alla loro notifica/esame
individuale)..

3-REGOLAMENTO 1/2003: ha apportato una importante modifica al sistema delle esenzioni per
categoria (in quanto prima il crescente numero di notifiche alla Commissione rendeva
impossibile risolvere in tempi brevi tutte le decisioni indiv), al fine di facilitare/orientare le
imprese, la Commissione ha adottato una Comunicazione contenente le linee guida volte e
precisare i principi su cui la Commissione si base nella valutazione degli accordi verticali in
relazione allArt 101 TFUE.
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2) ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE (Art 102 TFUE).
1) ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE - Art 102 TFUE: divieto per le imprese dello sfruttamento
abusivo di posizione dominante (sul mercato comune/parte di esso) tale da pregiudicare il
commercio tra gli Stati (cio labuso di quellimpresa che (utilizzando sistemi diversi da quelli
propri di una normale politica concorrenziale) incide sulla struttura del mercato + riducendone il
livello di concorrenzialit a proprio vantaggio).
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1-Pregiudizio agli scambi tra Paesi membri (non occorre dimostrare il reale pregiudizio, ma
suff dimostrare che la pratica censurata sia idonea a produrre tale effetto).
2-Posizione dominante (posizione di potenza economica che consente ad un impresa di ostacolare
(unilat/per un periodo di tempo) il permanere di una concorrenza effettiva sul mercato da parte
di altre imprese).
*Monopolio: una sola impresa sul mercato senza alcun tipo di concorrenza.
*Oligopolio: pi imprese sul mercato che si influiscono reciprocamente.
*Posizione dominante collettiva: quando pi imprese (legate tra loro) adottino una linea
dazione comune sul mercato, tale da prevedere i loro reciproci comportamenti +
massimizzare i loro profitto + riducendo la produzione per aumentare i prezzi.
3-Labuso si pu verificare anche in mercati diversi da quello dominato.

4-Sentenza Continental Can: la Corte afferm che labuso pu anche derivare dal semplice
consolidarsi di una posizione dominante (attraverso lacquisizione di un concorrente) tale che
limpresa controllante fa dipendere i comportamenti della controllata da essa.

*Nella nozione di impresa rientra anche il GRUPPO sia in senso negativo (lArt 101 non si
applica alle intese tra imprese dello stesso gruppo che non godano di autonomia) che in senso
negativo (il comportamento del gruppo rileva ai fini di una posizione dominante [es: nel caso
di una societ pur dotata di personalit giu distinta ma interamente controllata da altra
societ madre, in capo a questultima che vengono imputati i comportamenti].

5- Pu consistere:
- Pratiche escludenti: che mirano ad escludere da mercato un impresa concorrente.
- Pratiche di sfruttamento: che pregiudicano direttamente i consumatori.

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2) Il mercato rilevante: ovvero misurare la consistenza del potere di un impresa rispetto ad un
mercato ben delimitato, sotto il profilo:
- MERCATO GEOGRAFICO RILEVANTE: area in cui le imprese interessate forniscono/acquistano
prodotti/servizi in condizioni di concorrenza omogenee (diversamente dalle zone contigue in
ragione di condizioni di concorrenza diverse).
- MERCATO RILEVANTE del PRODOTTO: tutti i beni/servizi che possono considerarsi
fungibili/sostituibili dal consumatore (secondo le caratteristiche/prezzi dei prodotti).
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3) Indizi per rilevare lesistenza di una posizione dominante sono:


a) Quota di mercato.
b) Vantaggio tecnologico rispetto ai concorrenti.
c) Rete distributiva efficiente.
d) Assenza di concorrenza.
e) Barriere allentrata (da vincoli legali/amm).
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4) Tipi di abuso:
1) Politica dei prezzi (cio il fatto di praticare prezzi eccessivi/privi di ragionevole rapporto con il
valore eco della prestazione fornita).
2) Prezzi discriminatori (cio prezzi uguali per prestazioni diff/ prezzi diff per uguali
prestazioni).
3) Prezzi predatori (cio inferiori alla media dei costi variabili, con i quali limpresa mira ad
eliminare i concorrenti).
4) Contratto legante (cio il rifiuto di fornire un prodotto se non congiuntamente ad un altro, il
quale non ogg connesso per natura/uso comm).
5) Caso Magill (3 emittenti televisive britanniche si rifiutavano di fornire info dei programmi Tv,
impedendo luscita sul mercato di una rivista settimanale di programmi tv, mentre ne
autorizzava la pubblicazione in altri Paesi membri).
6) Essential Facilities (secondo cui un impresa in posizione dominante titolare di
uninfrastruttura essenziale per lesercizio di unattivit eco, non pu rifiutare laccesso-utilizzo
ad imprese concorrenti (es: rete ferroviaria/elettrica).
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3) PROCEDIMENTO ANTITRUST di applicazione degli Artt 101-102 TFUE.
1) Art 103 TFUE: si attribuisce al Consiglio la competenza a stabilire tutti i regolamenti utili ai
fini dellapplicazione cumulativa degli Artt 101-102 (competenza da esercitarsi su proposta
della Commissione + consultazione del Parlamento).

2) Lintervento della Commissione pu essere dufficio/ sollecitata mediante esposto-denuncia
(da parte di Stati membri/persone fisiche-giuridiche) in cui si contesta un intesa/decisione
vietata.
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3) Se non sussistano motivi suff per agire (la Commissione invia al richiedente una lettera motivata
+ fissa un termine per eventuali osservazioni scritte (le quali se non presentate/non convincono la
Commissione a mutare la decisione) la Commissione pu adottare una decisione formale
(motivata) di rigetto della denuncia (impugnabile dinnanzi alla Corte di Giustizia)...oppure la
Commissione pu dare inizio alla fase formale della procedura (la quale si svolge in
contraddittorio tra Commissione/imprese + si invia alle imprese una comunicazione degli
addebiti (i quali devono contenere tutti gli elementi del caso + valutazione giu della
Commissione).

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*Se la procedura stata avviata a seguito di una denuncia, una copia della versione non riservata
degli addebiti viene inviata al denunciante.
*La Commissione non ha lobbligo di pronunciarsi sulla sussistenza dellinfrazione, ma solo quello
di esaminare con attenzione tutti gli elementi esposti dal denunciante + di precisare lesisto con
decisione impugnabile dinnanzi al Giudice.

4) Le imprese possono presentare memorie scritte alla Commissione (prendendo visione dei
fascicoli che compongono la pratica che le riguarda (tranne le info riservate sui segreti aziendali)
+ chiedere di essere sentite in unaudizione (il cui svolgimento/organizzazione affidata ad un
consigliere-auditore + redige una relazione circa profili attinenti + trasmessa ai destinatari della
decisione).

5) La Commissione pu rendere pubblico il procedimento mediante pubblicazione sulla Gazzetta
Ufficiale dellUnione.
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6) La Commissione ha ampi poteri di indagine, cio:
1) Richiedere (senza previo invio di domanda) informazioni utili agli Stati
membri/imprese/fornitori.
2) Possibilit di applicare sanzioni/penalit di mora in caso di inesatte informazioni.
3) Procedere alle verifiche necessarie presso le sedi delle imprese/associazioni (in base ad un
mandato scritto/previa decisione (sentito prima lAutorit di concorrenza) + indicante
oggetto/scopo/tempi + previa autorizzazione del Giudice naz (il quale deve verificare la
decisione della Commissione autentica/non arbitraria e chiedere anche altre info) + gli agenti
hanno accesso a locali/archivi/documenti (ma non con forza) + vige il divieto di
autoincriminazione delle imprese (in quanto la prova spetta alla Commissione).
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7) Regolamento 1/2003, al termine del procedimento la Commissione pu emettere 4 tipi di
decisione:
1) CONSTATAZIONE ed ELIMINAZIONE DELLE INFRAZIONI: ovvero la Commissione pu
constatare uninfrazione degli Artt 101-102 TFUE + adottare una decisione (con la quale
obbligare le imprese a porre fine alle infrazioni/ imporre loro un ammenda/ imporre ladozione
di rimedi comportamentali per farli cessare).

*Le imprese se hanno dubbi circa una violazione Antitrust di eventuali accordi conclusi
(possono chiedere alla Commissione un orientamento circa questioni/ interpretazione
riguardo le violazioni degli Artt 101-102 TFUE + mediante semplice promemoria + semprech i
problemi non siano gi stati sollevati in una causa pendente dinnanzi alla Corte di Giustizia/
Tribunale di 1grado/Commissione/Autorit naz).


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2) DECISIONI CHE RENDONO OBBLIGATORI IMPEGNI PRESENTATI DALLE PARTI: cio per le
violazioni ex Art 101 TFUE (cartelli), le imprese possono collaborare con la Commissione
(avranno uno sconto del 10% sullimporto dellammenda da irrogare), oppure presentare
impegni per rimuovere le violazioni (la Commissione pu decidere di accettare tali impegni,
rendendoli vincolanti per un periodo di tempo).

3) ADOZIONE DI MISURE CAUTELARI: Le quali devono rispettare il Principio di proporzionalit
(cio devono essere adottati in caso di urgenza + carattere provvisorio/cautelare + limitarsi
al necessario) + sulla base dei requisiti del Fumus boni Iuris/ Periculum in mora.
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4) CONSTATAZIONE DI INAPPLICABILITA DEI DIVIETI di cui gli ARTT 101-102 TFUE (per
ragioni di interesse pubblico eco): in tal caso la Commissione potr applicare un ammenda
fino al 10% del fatturato annuo + determinata in base a Gravit/ Durata della violazione +
possibilit di aumentare limporto della sanzione fino a diminuire i proventi (effetto deterrente
+ entro i limiti previsti dai regolamenti comunitari) + possibilit di riduzione della
sanzione/immunit (per le imprese che abbiano contribuito allavvio dellindagine/sua
definizione).

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4) LE CONCENTRAZIONI.
1) CONCENTRAZIONI: si realizzano quando unimpresa si fonde con unaltra/ ne acquisisce il
controllo/ 2-pi imprese (mettendo insieme le rispettive attivit) creano un impresa comune
(controllata da entrambe).
*E richiesta una valutazione ex ante delle operazioni di concentrazione al fine di evitare che tali
operazioni possano modificare lequilibrio della concorrenza dei mercati.
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*La Corte con il caso Continental Can: labuso pu anche derivare dal semplice consolidarsi di
una posizione dominante di un impresa (attraverso lacquisizione di un concorrente) tale da far
dipendere il comportamento della controllata dalla controllante.


2) Il Trattato CECA (preveda un regime di autorizzazione per le operazioni che avessero come
effetto diretto/indiretto una concentrazione (stesso prodotto/diversi prodotti/qualunque modo),
mentre il TFUE (non prevede autorizzazioni, ricadendo lipotesi di concentrazione delle
violazioni degli Artt 101-102 TFUE).
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3) Il REGOLAMENTO 139/2004:
1) Si applica alle concentrazioni che abbiamo una dimensione comunitaria, ovvero quando il
fatturato:
- A livello mondiale di oltre 5miliardi di euro.
- Nella Comunit da almeno 2 imprese superi i 250milioni di euro.
Oppure..
- A livello mondiale da tutte le imprese sup a 2,5miliardi di euro.
- In ciascuno dei 3 Stati membri il fatturato tot sup a 100milioni di euro.
- In ciascuno dei 3 Stati membri il fatturato singolo sup a 25milioni di euro.
- Quando i 2/3 del fatturato tot di ciascuna impresa nella comunit realizzato allinterno di 1
solo stato.
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2) Deroga al Sistema delle soglie mediante il Meccanismo Flessibile del Rinvio.
- La Commissione pu rinviare la concentrazione alle Autorit dello Stato interessato che ne
facciano richiesta (qualora tale concentrazione incide sulla concorrenza di un mercato
distinto interno dello Stato membro + tale decisione pu essere impugnata da un terzo
(qualora ritenga che il controllo sulla concentrazione sia meglio esercitato dalla Commissione
anzich dalla legislazione naz).
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- Le imprese oppure 1/pi Autorit naz/ possono rinviare alla Commissione operazioni di
concentrazione che (pur non raggiungendo la soglia minima di fatturato prevista) siano
suscettibili di incidere sulla concorrenza nel territorio di uno/pi Stati membri (almeno 3 Stati
membri).
- Ipotesi di fusione tra 2/pi imprese prima indip.
- Ipotesti di acquisto del controllo (tot/parz) di 1/pi imprese (da parte di soggetti che gi
controllano unimpresa).
- Ipotesi di costituzione di un impresa comune che esercita stabilmente tutte le funzioni di
unentit eco autonoma (full function).
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3) Criterio di riduzione sostanziale della concorrenza (ha sostituito il vecchio criterio della
Dominanza restrittiva della concorrenza): sono ritenute compatibili con il mercato comune, le
concentrazioni che non ostacolano (in modo significativo) una concorrenza effettiva sul
mercato comune/parte parte di esso (tale criterio basato su valutazioni eco, e permette di
vietare tutte quelle concentrazioni che hanno effetti anticompetitivi/ determinano laumento
dei prezzi/ diminuiscono la scelta dei consumatori).

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4) Considerando 29: spetta alle imprese interessate lonere di addurre/motivare/documentare
eventuali incrementi di efficienza, in modo tale da non creare alcun pregiudizio alla
concorrenza.
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4) PROCEDIMENTO:
0) La procedura di controllo si apre con la notificazione alla Commissione del progetto di
concentrazione (notifica che pu avvenire prima/dopo laccordo preso + le parti possono
incontrare la Commissione allo scopo di informarla dei negoziati in corso).
*La notificazione ha effetti sospensivi (quindi la concentrazione non pu realizzarsi fino a
quando non intervenga una decisione positiva/ siano decorsi i termini).
*Mancata notificazione = la Commissione pu disporre un ammenda fino al 10% del fatturato
dellimpresa interessata/ sciogliere lentit risultante dalla concentrazione.
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1) 1Fase: Entro 25gg (35gg in caso di rimedi proposti dalle parti) la Commissione pu chiedere
info alle parti/ imprese concorrenti/ consumatori ecc (allesito del quale decider se la
concentrazione compatibile con il mercato/ necessario aprire la 2fase/ oppure rimettere la
questione allAutorit naz concorrenza).
*In questo ultimo caso, la Commissione dovr emettere una decisione di rinvio entro 35gg lav
(se non ha ancora avviato il procedimento) oppure entro 65gg lav dalla notifica (se gi abbia
avviato la 2fase senza aver adottato provv).

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2) 2Fase: Entro 90gg, tale fase si apre con la decisione della Commissione circa i dubbi di
compatibilit della concentrazione sul mercato + comunica le sue obiezioni per iscritto alle
parti notificanti/parti interessate (indicando loro un termine per presentare osservazioni) +
queste hanno il diritto/onere di rispondere con memorie scritte/ partecipando ad unaudizione
orale.
*E ancora possibile autorizzare la concentrazione, qualora le parti suggeriscano rimedi per
eliminare le incompatibilit (es: dismissioni/ impegni comportamentali).

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3) 3Fase: Il progetto di decisione viene trasmesso alle Autorit di concorrenza degli Stati
membri + discusso dal Comitato consultivo (composto dai rappresentanti delle autorit naz
competenti in materia di concorrenza) + la decisione pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale
dellUnione.

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*In caso di decisione positiva, essa si estende anche alle restrizioni accessorie che la
Commissione non tenuta a verificare nei singoli casi (in quanto spetta alle parti/ in caso di
disaccordo, ai Giudici naz), tranne quando si pronuncia nei casi di quesiti nuovi/non risolti.

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Nota:
1) Sono impugnabili tutti gli atti adottati dalla Commissione nel corso della procedura/
suscettibili di produrre effetti giuridici vincolanti (es: decisione positiva-negativa di
compatibilit/ ..di rinvio/ ..riguardo gli impegni proposti dalle parti).
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2) E prevista una PROCEDURA SEMPLIFICATA per le Concentrazioni non problematiche (cio che
non danno luogo (se non in via eccezionale) a situazioni incompatibili con il mercato comune),
quindi in tali casi la concentrazione sar dichiarata compatibile con il mercato entro 25gg lav
(dalla data di notifica) + con decisione in forma abbreviata (la quale specifica che la
concentrazione rientra in una/pi categorie previste):
*Tranne quando lAutorit di concorrenza di uno Stato membro chiede che una concentrazione le
sia rinviata.

- 2/pi imprese acquistano congiuntamente il controllo di un impresa comune (che non svolge
alcuna attivit).
- 2/pi imprese acquistano congiuntamente il controllo di un impresa comune..ma nessuna
delle 2 opera nel medesimo mercato.
- 2/pi imprese procedono ad una fusione.
- Una parte acquista il controllo esclusivo di un impresa di cui gi detiene il controllo congiunto.
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3) Sindacato giurisd della Corte di Giustizia sulloperato della Commissione.
Sebbene vi siano ampi margini di discrezionalit sui poteri della Commissione, il controllo da
parte del Giudice dellUnione limitato alla verifica della esattezza/attendibilit/coerenza degli
elementi adottati dalla Commissione (al fine di evitare una eventuale resp extracontrattuale
dellUnione per violazione grave/manifesta del diritto alla concorrenza).
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4) Regolamento 1/2003 (Art 3-5): i Giudici/Autorit naz di concorrenza, hanno poteri analoghi a
quelli della Commissione (es: ordinare la cessazione di uninfrazione/ disporre misure cautelari/
applicare ammende o altre sanzioni / ..violazione degli Artt 101-102/ revocare il beneficio
dellesenzione per categoria solo al territorio naz..) + Art 11 tali procedimenti devono essere
soggetti alle procedure di informazione/consultazione preventiva della Commissione (prima di
prendere qualunque tipo di decisione) quindi:

- Se la Commissione ritiene compatibile lintesa ma lAutorit naz dispone il contrario (si
preclude lapplicazione delle normative naz).
- Se la Commissione ritiene incompatabile lintesa ma lAutorit naz dispone a favore
(questultima non pu dichiarare lillegittimit della normativa comunitaria).

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*Se cos non fosse, uno stesso accordo potrebbe essere trattato in maniera diversa a seconda del
regime naz cui valutato (stessa cosa dicasi per i casi di esenzione, in cui il Giudice naz adotta la
decisione comunitaria/ rinvio pregiudiziale alla Corte di Giustizia).

*E la Commissione che inizia la procedura, quindi le Autorit naz:
- Non possono iniziare un procedimento (a meno che non dispongano di elementi suff /
Commissione non avvia il procedimento).
- Principio di leale collaborazione (il Giudice deve astenersi nel prendere provv diversi da
quanto disposto dalla Commissione (la quale cmq libera di decidere diversamente).
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5) European Competition Network.
Composta dalle istituzioni pubbliche designate dagli Stati membri (es: per lItalia lAutorit
Garante della Concorrenza) si basa sullo scambio di informazioni/assistenza nella raccolta di
prove/ispezioni + (entro 2 mesi dalla comunicazione alla Commissione) ciascuna Autorit deve
valutare se intervenire/meno (quindi il caso pu essere trattato da una singola autorit/ pi
autorit in parallelo/ dalla Commissione (quando la violazione incide sulla concorrenza di pi di 3
Stati membri):
1) Se la Commissione non avvia il procedimento (le altre autorit non possono applicare gli Artt
101-102).
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2) Se unAutorit naz ha gi avviato il caso (lesercizio del potere di avocazione subordinato
alla preventiva/tempestiva informazione agli altri membri della rete + la Commissione
comunica per iscritto le motivazioni).

3) Le informazioni trasmesse alla rete non possono essere utilizzate da altri membri per avviare
autonomi procedimenti (sia in ambito comunitario/naz).

4) Ciascuna Autorit pu:
raccogliere info per conto di unaltra Autorit (mediante richiesta di assistenza
formale/scritta/motivata).
chiedere alla Commissione la trasmissioni di info/documenti in suo possesso (in modo tale da
accertare se un caso di sua competenze/meno).
chiedere pareri alla Commissione (i pareri non contengono valutazioni di merito/ ne sono
vincolanti).

5) I Giudici naz possono essere chiamati ad intervenire alle ispezioni presso le imprese compiute
dalla Commissioni (qualora si necessita della loro presenza per lo svolgim).

6) La Commissione cmq si impegna a non adottare succ decisioni in contrasto con quelle delle
Autorit naz (qualora queste abbiamo adempiuto a doveri di informazione).
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CAPITOLO 07
- LA DISCIPLINA DELLA CONCORRENZA APPLICABILE
AGLI STATI -

1) Misure statali ed effetto anticoncorrenziale.
1) La disciplina della concorrenza non si applica solo alle imprese, ma pu investire anche i
comportamenti degli Stati, in quanto con il passar del tempo la Corte ha ipotizzato che lo Stato
imponga/favorisca/rafforza la conclusione di intese/accordi contrari allArt 101 TFUE.
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2) Leffetto anticoncorrenziale di una normativa statale deve essere collegato ad un
comportamento delle imprese (altrimenti avremo come parametro di riferimento solo lArt 4
TFUE + Principio della Concorrenza libera/non falsata (che impone un dovere di collaborazione
degli Stati di non rendere inefficaci le norme sulla concorrenza rivolte alle imprese), e non anche
gli Artt 101-102 TFUE (che invece considerano come alterazioni solo quelle che risultano da un
comportamento delle imprese).

*Quindi se limpresa agisce autonomamente (il suo comportamento sottoposto alla disciplina
degli Artt 101-102 TFUE), mentre se lo Stato impone alle imprese un comportamento contrario
alle norme comunitarie (allora sanzionabile solo lo Stato, e non le imprese in quanto manca il
presupposto degli Art 101-102 TFUE)
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2) Gli Articoli.
1) ART 106 TFUE: Gli Stati membri non emanano/mantengono (nei confronti di imprese
pubbliche/ ..cui siano stati attribuiti diritti speciali-esclusivi) misure che siano contrarie al
Trattato (divieto di discriminazioni/ norme sulla concorrenza/ libera circolazione di merci (es:
Art 37 TFUE)/ abuso di posizione dominante..).
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- Art 106 n2: consente alle imprese (incaricate della gestione di un servizio dinteresse economico
generale) di sottrarsi allapplicazione delle regole di concorrenza che possano ostacolare la
realizzazione dei compiti loro affidati + purch non siano compromessi gli scambi comunitari
(es: consentito il monopolio del servizio postale ordinario, in quanto costituisce un servizio di
interesse generale).

- Art 106 n3: la Corte ha rilevato i poteri del Consiglio (il quale pu adottare
regolamenti/direttive ai fini dellapplicazione delle norme sulla concorrenza in generale),
mentre i poteri della Commissione (pu adottare direttive/decisioni solo ai fini del controllo
delle misure adottate dagli Stati nei confronti delle imprese = ha una competenza pi
ristretta/specifica rispetto a quella del Consiglio).

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*Di recente si stabilito che il Consiglio pu esercitare le competenze attribuite alla


Commissione in tale materia (senza precludere per alla Commissione la possibilit di
applicare cmq i poteri dellArt 106 n3).
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*In ordine ad una causa (con la quale la Commissione contestava ad uno Stato membro la
violazione degli artt 106-102 TFUE in ordine ad una normativa naz sul servizio postale), la
Corte ha affermato che la Commissione ha il potere di intervenire nei confronti dello Stato (e
non dellimpresa) responsabile della lesione della concorrenza + che il singolo ha il diritto (in
ipotesi eccezionali) di impugnare un rifiuto della Commissione ad agire in forza dellArt 106 n3.

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*La Commissione ha il potere di canalizzare gli interventi pubblici verso obiettivi di politica
industriale che siano in sintonia con gli interessi dellUnione (al fine di evitare che un sostegno
finanziario pubblico possa alterare la competizione ad armi pari tra le imprese allinterno del
mercato comune), quindi gli aiuti di Stato sono incompatibili con il mercato comune, cos che
vanno sottoposti ad un sistema obbligatorio di autorizzazione preventiva (da parte
dellIstituzione/ Commissione/Consiglio).

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2) ART 107 TFUE: divieto degli Stati di erogare aiuti che favoriscono talune imprese/produzioni +
falsano/minacciano la concorrenza, tranne:
1) Aiuti di natura sociale ai singoli consumatori (es: riduzione dei prezzi).
2) Aiuti per la conferiti per rimediare a danni causati da calamit naturali.
3) Aiuti a certe regioni tedesche.
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- Art 107 n2: Consiglio (su proposta della Commissione) ha il potere di abrogare la deroga entro
5 anni dallentrata in vigore del Trattato di Lisbona.

- Art 107 n3: tale deroga sottoposta alla valutazione discrezionale della
Commissione/Consiglio, quando:
1) Aiuti per lo sviluppo di Regioni con tenore di vita basso/grave disoccupazione.
2) Aiuti per la realizzazione di un progetto di comune interesse europeo/ per rimediare ad un
grave turbamento delleconomia in uno Stato membro.
3) Aiuti destinati alla cultura/conservazione dei beni culturali.
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3) ART 108 TFUE: procedura di controllo preventivo (di compatibilit degli aiuti nuovi) +
procedura di controllo permanente (sugli aiuti esistenti).
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4) ART 109 TFUE: potere del Consiglio di fissare con regolamento le condizioni per lapplicazione
dellArt 108 + le categorie di aiuti che possono essere dichiarate compatibili.
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3) Gli AIUTI PUBBLICI.
1) AIUTO: ogni vantaggio eco apprezzabile (altrimenti non realizzabile) attribuito da uno Stato ad
una specifica impresa + devono essere:
a) RISORSE STATALI (nel senso di strumenti finanziari che siano nella disponibilit delle
Autorit pubbliche per essere destinate a sostenere le imprese).
b) IMPUTABILI ALLO STATO/ sua articolazione (perch se adottata da un impresa pubblica, non
suff questo per dire che sono aiuti di Stato ai sensi dellArt 107).
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2) Requisiti:
1-Forma dellaiuto indifferente (pu essere una legge/atto amm/ privatistico (es: le
assunzioni di partecipazioni dello Stato nelle imprese/ aiuti in materia di ristrutturazione di
istituti bancari o compagnie aeree in difficolt..).

2-Origine deve provenire dallo Stato (cio da un ente pubblico/Amm/ sogg privato sottoposto a
controllo pubblico).

*Di recente per la Corte ha stabilito che il termine aiuto riguarda i vantaggi accordati
dirett/inderett con ricorse dello Stato/sono un onere per lo Stato (es: dunque non sono aiuti
quelli rivolti alle Poste ita con riferimento alla conclusione di contratti di lavoro, mente lo sono
gli aiuti per una Banca pubblica perch sotto il controllo pubblico), infatti la Corte dovr
accertare:
- Se un apporto di capitale sia avvenuto in circostanze che corrispondono alle normali
condizioni di mercato.
- Se nelle stesse circostanze, un normale imprenditore avrebbe apportato gli stessi
conferimenti.
- Che il comportamento dellinvestitore pubblico deve corrispondere a quello di un gruppo
imprenditoriale con scopi di lucro.
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3-Beneficiario deve essere unimpresa (cio un ente (pubb/priv) che eserciti un attivit eco
rilevante + sia presente nel mercato di beni/servizi).
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4-Selettivit cio che esso favorisca talune imprese/produzioni rispetto ad altre nella stessa
situazione (non saranno aiuti quelle misure generali di politica eco dirette a sostenere una certa
attivit/gruppo di imprese).

5-Effetti sugli scambi/condizioni di concorrenza (in quanto tali aiuti devono rinforzare la
posizione di un impresa sul mercato + aiutarla a costi pi bassi + quota di mercato maggiore, a
pregiudizio di altre imprese concorrenti).
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3) Gli aiuti si articolano su 3 livelli:
a) Aiuti Regionali: in tal caso lobiettivo perseguito quello di indirizzare gli aiuti verso le Regioni
pi sfavorite (basandosi sul PIL).
b) Aiuti Orizzontali: sono coperti da esenzione (es: aiuti in materia ambientale/ ricerca e sviluppo
a favore delle grandi imprese..).
c) Aiuti Settoriali: ammessi solo quando consentono di ripristinare condizioni di
efficienza/competitivit a lungo termine (es: radiodiffusione/ audiovisivo/ energia elettrica..).
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4) Importante sono anche gli aiuti di Stato per il salvataggio/ristrutturazione di imprese in
difficolt, purch:
1) Concessi sottoforma di crediti di garanzia/ crediti rimborsabili con tasso di interesse.
2) Entro 6 mesi lo Stato presenti alla Commissione un piano di ristrutturazione/liquidazione (a
prova che il prestito stato rimborsato).
3) Che tali aiuti non producano effetti negativi in altri Stati membri.
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5) I Principi.
1) PRINCIPIO della TRASPARENZA: bisogna valutare se gli aiuti accordati dallo Stato (ad
imprese esercenti servizi di interesse eco generale) siano proporzionate a quanto necessario allo
svolgimento dello scopo di tali imprese.
*Tale principio assume particolare rilievo nelle ipotesi in cui si tratta di valutare se le
compensazioni finanziarie accordate dallo Stato ad imprese (esercenti servizi di interesse eco-
generale) siano proporzionate a quanto necessario per lo svolgimento dello scopo loro
attribuito.
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1-In mancanza di un apposita normativa, spetta agli Stati membri definire gli
obiettivi/portata/modalit di finanziamento dei pubb servizi.

2-Criterio della Compensazione degli Oneri di Servizio Pubblico (Sentenza ALTMARK): la Corte
ha escluso dalla nozione di aiuto lipotesi di erogazione di risorse pubbliche (a esclusivo
compenso degli oneri aggiuntivi di servizio pubblico) in quanto idonei a favorire limpresa
beneficiaria ed alterare le condizioni della concorrenza + lerogazione non va notificata +
soggetta solo al controllo succ del Giudice (ed alloccorrenza della Corte mediante rinvio),
purch:

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a) Limpresa beneficiaria deve essere incaricata (da una normativa) dellassolvimento di


obblighi di servizio pubblico.
b) I criteri di calcolo della compensazione devono essere determinati in via generale/
preventiva/ trasparente.
c) La compensazione non deve eccedere quanto necessario per coprire i costi.
d) La compensazione deve essere determinata sulla base dei costi di un impresa media (se la
scelta dellimpresa non stata operata con la procedura di appalto pubb).

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3-Decisione 2005 sottrae lobbligo di notifica preventiva a quegli aiuti che abbiamo tutte le
condizioni elencate nella Sentenza Altmark.
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4-Per non creare Sovvenzioni Incrociate (dalle attivit di pubb servizio verso le altre attivit
svolte dalle medesime imprese in settori non caratterizzanti da un interesse in generale)
occorreva prevedere Meccanismi di Separazione Contabile: cio appositi meccanismi di
rilevazione contabile (dei costi/ricavi riconducibili alle attivit di sevizio ed altre attivit in
regime di libera concorrenza) in modo tale da escludere che le risorse dello Stato siano
superiori agli oneri derivanti dallo svolgimento delle attivit di servizio pubblico.

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2) PRINCIPIO della CONTROPARTITA (compensatory justification): formulato dalla


Commissione nel caso PHILIP MORRIS, secondo cui un aiuto va valutato dal punto di vista
comunitario (e non naz/dellimpresa beneficiaria) + laiuto pu considerarsi compatibile
quando non sia possibile realizzare lobiettivo di interesse comune (in funzione del quale
stabilita la deroga), quindi la Commissione non potr autorizzare aiuti che non siano
necessari/proporzionati rispetto allinteresse comune perseguito (es: non pu considerarsi
compatibile con il mercato comune un aiuto per nuovi investimenti, quando limpresa ha suff
mezzi propri per realizzarli).
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4) PROCEDURA DI CONTROLLO DI COMPATIBILITA degli aiuti (Art 108 TFUE).
1) REGOLAMENTO 994/1998: la Commissione pu disciplinare (con regolamento) i cd AIUTI de
MINIMIS (cio di minor impatto concorrenziale):
- Non rientrano nellArt 107 TFUE.
- Dispensati dallobbligo di notifica/ verifica di compatibilit (a condizione che non superino un
certo importo).
- Solo per determinate materie (es: tutela ambientale/ ricerca e sviluppo/ imprese di
imprenditrici donna).
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2) ART 108 TFUE: procedura di controllo preventivo (di compatibilit degli aiuti nuovi) +
procedura di controllo permanente (sugli aiuti esistenti).

*Il singolo che subisce un pregiudizio (dallaiuto conferito prematuramente da uno Stato ad una
impresa sua concorrente) pu far valere tale violazione direttamente dinnanzi al Giudice naz (a
meno che tale aiuto non rientri nellambito di una delle esenzioni per categoria).
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*La funzione del controllo di evitare che laiuto possa produrre effetti discorsivi prima della
verifica di compatibilit quindi gli Stati hanno lobbligo di:
- Informare la Commissione del progetto di aiuto (notifica).
- Non avviare il progetto di aiuto prima che ne sia dichiarata la compatibilit da parte della
Commissione.

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*La mancata notifica determina la illegittimit insanabile dellerogazione (per la pretesa della
Commissione di considerare illegittimi gli aiuti che violano lobbligo di notifica, stata respinta
dalla Corte con la conseguenza che la Commissione cmq dovr procedere alla verifica della
compatibilit) + la Commissione pu intimare allo Stato di sospendere in via provvisoria
lerogazione + fornire tutti i dati necessari per la valutazione di compatibilit: e lo Stato
ottempera (si dar luogo alla procedura di controllo) in caso contrario (la Commissione
proceder alla valutazione sulla base degli elementi in suo possesso + potr adire la Corte di
Giustizia con procedura durgenza).

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3) Procedimento:
1-Aiuti nuovi (Art 108 n2).
1FASE: consiste in un esame preliminare/sommario del progetto di aiuto notificato alla
Commissione (al fine di individuare se le misure sono compatibili/meno) + tale fase non
trasparente (cio la Commissione non tenuta a comunicare lavvenuta notifica di un aiuto/ che
in corso un esame preliminare..) + la partecipazione dei terzi solo eventuale (in quanto se
sono venuti a conoscenza dellaiuto, possono manifestare liberamente la loro posizione es:
chiedendo di aprire la procedura formale dellArt 108 par 2) + la Commissione dovr
pronunciarsi entro 2 mesi (in caso contrario, laiuto si intende implicitamente autorizzato) + la
decisione pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale.
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2FASE: consiste nella procedura di controllo del progetto di aiuto (Art 108 n2) in cui la
Commissione pubblica sulla Gazzetta Ufficiale la comunicazione dellaiuto (in questo modo si
consente allo Stato erogatore/altri Stati/limpresa beneficiaria/altre imprese interessate, di
presentare osservazioni/ manifestare il loro punto di vista sulle misure eco che incidono sui
rispettivi interessi).
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2-Aiuti esistenti (Art 108 n1 - cio quegli aiuti istituiti prima dellentrata in vigore del
Trattato/ implic-esplic autorizzati dalla Commissione).
1FASE: vi un esame permanente della Commissione la quale pu in un momento succ
proporre allo Stato degli aggiustamenti/aprire di nuovo la procedura in contradditorio (Art
108 n2).
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2FASE: in questa fase invece per tutta la durata della procedura di controllo lo Stato pu
continuare ad erogare laiuto gi esistente/erogato (mentre per gli aiuti nuovi, lo Stato doveva
attendere la decisione della Commissione), lulteriore conseguenza sar che lavvio della
procedura di controllo di un aiuto nuovo, impugnabile.

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3-Quando la Commissione dichiara laiuto incompatibile con il mercato, impone allo Stato
membro la soppressione/modifica il progetto + se laiuto stato in tutto/in parte erogato (la
Commissione pu imporre allo Stato la restituzione) + se lo Stato incontra difficolt (dovr
consultare la Commissione per convenire ad eventuali rimedi in funzione del dovere di
collaborazione) + il recupero dellaiuto deve realizzarsi (se possibile) attraverso
mezzi/procedure vigenti negli Stati membri (Es: limpresa beneficiaria dellaiuto illegittimo
nel frattempo sottoposta a fallimento, dunque lo Stato deve iscrivere il credito passivo e attivare
i mezzi a disposizione dei creditori) + al capitale da recuperare, vanno aggiunti interessi
(secondo un tasso stabilito dalla Commissione a partire dalla data in cui il beneficiario ne ha
avuto disponibilit e fino alla data del recupero + se per intanto limpresa beneficiaria
dellaiuto stata nel frattempo venduta a prezzo di mercato, il compratore salvo e la
restituzione dovr farla il beneficiario-venditore) + vi un termine di prescrizione di 10 anni
ininterrotti per lesercizio dei poteri della Commissione in ordine al recupero di aiuti illegittimi
(trascorso il quale, laiuto considerato esistente).




Scritti da
AcquarioCapri






















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PARTE SPECIALE
- La direttiva sui servizi di media audiovisivi -



0) IN GENERALE.
1) Trasmissione televisiva: trasmissione (via cavo/via etere/ satellite) in forma codificata/non codificata, di
programmi televisivi destinati al pubblico (Pay per View/Near video on demand = in cui loperatore ha stabilire i
tempi di trasmissione ( escluso Video on demand = in cui lutente a scegliere i tempi di trasmissione).

2) Il Trattato CE non attribuisce (in maniera diretta/formale) alcuna competenza normativa alla Comunit Europea
in materia di attivit radiotelevisive.. quindi con la SENTENZA SACCHI: la Corte di Giustizia ha inquadrato le
trasmissioni televisive nel Trattato come servizi (con la conseguenza che nei confronti delle attivit radiotelevisiva
trovano applicazione le norme del Trattato in materia di prestazione dei servizi).
*Quindi vige il divieto per gli Stati membri di adottare qualsiasi misura che provochi restrizione alla libera
circolazione dei servizi.

3) Essendo dei servizi (la cui disciplina non assoluta) gli Stati membri possono adottare regole per
ostacolare/restringere la circolazione dei servizi:

a) Misure discriminatorie (Distintamente applicabili): ..nei confronti di altri Stati membri (Solo se giustificate da
ragioni di ordine pubb/sicurezza pubb/sanit pubb).

b) Misure non discriminatorie (Indistintamente applicabili): tale da proibire/ostacolare/rendere meno
interessanti le attivit di tutti i prestatori di servizi dellUE (Solo se giustificate da motivazioni di interesse
generale + natura non eco + proporzionate rispetto allobiettivo perseguito).

1-Nella causa VERONICA la Corte di Giustizia ha dovuto pronunciarsi sul bilanciamento tra competenze naz in
materia culturale e libert di fondamentali del mercato unico (cio la disposizione vietava agli enti di altri Stati di
esercitare attivit diverse da quelle previste dalla legge delle autorit olandesi + le entrate (di tali attivit)
dovessero essere investite nella realizzazione di programmi (in modo tale da evitare che le emittenti si servissero
dei fondi pubblici per scopi commerciali anzich culturali) + infine lemittente Veronica impugnava un provv
dellautorit che le inibiva le trasmissioni per un periodo di tempo + una sanzione pecuniaria per aver disatteso
agli obblighi imposti dalla legge (cio di aver contribuito alla creazione in Lussemburgo di un emittente
commerciale la cui programmazione invece era rivolta espressamente al pubblico dei Paesi Bassi).

2-Decisione della Corte di Giustizia in materia di MUST CURRY: obblighi imposti agli operatori di piattaforme
televisive di dare preferenza a determinati operatori/canali in ragione del loro contributo al raggiungimento di
obiettivi di interesse generale.

3-SENTENZA DEBAUVE 1980: la Corte ha ritenuto conforme alle regole del Trattato il comportamento dello Stato
belga (inteso ad evitare la diffusione nelle reti via cavo naz di programmi televisivi provenienti da un altro Stato
membro e li legittimamente diffusi, in quanto contenti messaggi pubblicitari vietati nella programmazione naz
belga), in quanto (mancano larmonizzazione delle norme naz in materia) spetta a ciascun Stato membro vietare
la pubblicit televisiva nel proprio territorio per ragioni di interesse pubblico.






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1) LIBERTA DI INFORMAZIONE.
1) Art 10 CEDU - Pluralismo delle fonti di informazione: secondo cui bisogna promuovere laspetto attivo (libert di
accedere ai mezzi di informazione) e aspetto passivo (libert di essere informati) + garantire la libert di
circolazione delle trasmissioni/servizi radiotelevisivi nel mercato interno (cio il diritto di ognuno di ricevere quanta
pi informazione senza essere condizionati da posizioni dominanti).

*I principi generali di Diritto Comunitario in materia di diritti delluomo, sono indirizzati alle Istituzioni
(conformandone lattivit normativa) e Stati (per lapplicazione del Diritto comunitario) + in caso di un atto
comunitario in violazione dellArt 10CEDU, latto pu essere sottoposto allo scrutinio di legittimit della Corte di
Giustizia.

2) Raccom del Comitato dei Ministri del Consiglio dEuropa (1999): richiede agli Stati membri di introdurre nella
loro legisl misure in favore del pluralismo.
Raccomandazione (2003): evitare la formazione di concentrazioni nella televisione digitale.
Raccomandazione (2007): assicurare il pluralismo dei media/diversit dei contenuti.

3) In caso di violazione da parte degli Stati membri allora: la Parlamento/ Commissione/ 1/3 degli Stati
(comunicano la violazione) + la Corte di Giustizia (attua la procedura prevista dallArt 7 TUE -
accertamento/sanzione delle violazioni (gravi/persistenti) degli obblighi in tema di diritti umani) + la Consiglio (cio
gli Stati membri spetta la decisione finale (allunanimit).

4) Si reso necessario ladozione si una normativa di una direttiva comunitaria che disciplini i contenuti dei servizi
audiovisivi , in quanto lassenza di regole per gli Stati membri impedisce questi ultimi di porre in essere misure naz
(le quali se applicate ad operatori stabiliti in altri paesi membri, hanno leffetto di limitare/ostacolare la libera
circolazione dei servizi radiotelevisivi) + quindi secondo lArtt 47/55 Trattato CE - Procedura di Codecisione:
Parlamento/Consiglio possono adottare direttive volte a tutelare le attivit salariate/libera circolazione dei servizi.

2) DIRETTIVA TSF (Televisioni senza frontiere).
1) TSF 1989: una direttiva obsoleta, in quanto si mirava ad un idea di mercato unico televisivo europeo (unica tv
in europea/sistema multilingue) fondata per su strumenti vecchi gi a suo tempo..quindi lidea fallita.
*Ricordiamo che nel 1989 la UEE (oggi UE) aveva vecchie Tv a tubo catodico/ dimensioni ristrette / meno
popolazione/ meno lingue parlate/ meno operatori televisivi/ spesso vi erano pochi canali in regime di monopolio...

2) Essa si fondava sul Principio del Mutuo Riconoscimento delle Legislazioni: per cui ogni emittente (stabilita nel
territorio comunitario) pu limitarsi ad adeguare la propria programmazione ai dettati della normativa dello Stato
membro cui stabilita + tale normativa verr riconosciuta dagli altri Stati in cui le trasmissioni vengono ricevute (le
quali non ostacolano la trasmissioni estere - evitando cos un doppio controllo)..

*DEROGA: lo Stato ricevente pu sospendere la trasmissione in caso di violazioni (gravi/reiterate) sulle regole in
tema di tutela dei minori (Art 22), mentre per tutte le altre violazioni, dovr comunicarle alla Commissione (che
vigila sul rispetto della direttiva) + la stessa poi comunica alla Corte di Giustizia (la quale avvia il procedimento di
infrazione + applicazione di misure provv).

3) Dopo 20 anni (1997), il tempo/estensione territoriale/progresso tecnologico (internet) hanno portato ad un
evoluzione normativa si ma pressata dallo sviluppo tecnologico (cio passando dalla vecchia tv pubblica in regime di
monopolio (dove il soggetto non aveva scelta se non vedere determinati canali) ad un sistema PayPerView/On
Demand/YouTube (dove il soggetto sceglie il proprio contenuto).


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4) NOVITA 1997:
1-Quote.
Quegli Stati che (non avendo una produzione naz comparabile a quella degli Stati europei pi grandi) non
riescono dunque a soddisfare una la quota europea richiesta, con il rischio di essere tralasciati fuori.. dunque si
chiede agli Stati membri di favorire la produzione audiovisiva europea con lindicazione di quote (tempo di
trasmissione) da parte delle emittenti sottoposte alla loro giurisdizione (pari almeno al 10% del loro tempo di
trasmissione + escluso i notiziari/sport/pubblicit).
*Non consentito agli Stati membri adottare discipline naz che consentono agli operatori di non raggiungere le %
di quote indicate nella direttiva.
*Le disposizioni in materia di quote non si applicano alle emittenti televisive locali (cio che non fanno parte di una
rete naz).

2-Tetti di affollamento pubblicitario.
Possibilit (per gli Stati) di adottare al loro interno regole pi rigorose in tema di interruzioni/tetti di
affollamento (ma ci a portato ad un uso distorto della libert di prestazione di servizi, dando la possibilit ad
alcune emittenti di stabilirsi in quegli Stati che offrono legislazioni pi favorevoli - cd: Delocalizzazione).

1-Eprevisto un limite max pubblicitario giornaliero = 20% del tempo di trasmissione.
2-Riservare buona parte del tempo a trasmissioni di qualit (le quali non devono essere condizionati dagli interessi
di inserzionisti pubblicitari).
3-Opere cinematografiche: si possono avere interruzioni 1 volta per ogni 45 minuti.
Finestre di Televendita: programmi autonomi composti esclusivamente da offerte al pubblico (max 3 ore al giorno
+ 15min minimo + 8 volte al giorno).
Programmi sportivi: la pubblicit pu essere inserita solo negli intervalli (per tutti gli altri programmi, tra uno
spot e laltro deve passare 15 minuti).
Notiziari/ attualit/ programmi x bambini (max 30min): non sono consentiti intervalli.

3-Eventi di straordinaria importanza.
Ogni Stato membro ha la facolt di adottare misure volte ad assicurare che le proprie emittenti (sottoposte alla sua
giurisd) non trasmettano in esclusiva eventi considerati di straordinaria importanza per la societ (tale da privare
il pubblico della possibilit di seguirli in diretta/differita su canali free).

*Ciascuno Stato deve notificare alla Commissione un elenco di eventi che considera di straordinaria importanza (in
modo tale da essere trasmesse da canali free e non privare il pubblico di tale Stato della possibilit di seguirle in
diretta) + la Commissione verifica + si pronuncia entro 3 mesi + pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.

4-Brevi estratti di attualit.
Possibilit delle emittenti di scegliere liberamente Brevi estratti di Attualit (partendo dal segnale di trasmissione
+ indicandone la fonte) + essere inseriti solo in notiziari di carattere generale + solo in differita (eventualmente
dietro compenso che non deve superare i costi sostenuti per la fornitura dellaccesso).









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3) DIRETTIVA SMAV (Servizi di Media AudioVisivi).
1) SMAV: presentata dalla Commissione nel 2005 (la quale cre dei focus groups (cio dei settori principali della
normativa da modificare) + sottoposta al parere del Comitato Economico e Sociale/Comitato delle Regioni nel 2006
+ approvata dal Consiglio/Parlamento (2lettura) nel 2007 + pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale + recepita dagli
Stati membri nel 2009 + un servizio che (diffuso sotto la resp editoriale di un fornitore di servizi di media) ha come
obiettivo quello di fornire programmi per informare/intrattenere/istruire il grande pubblico attraverso reti di
comunicazione elettronica (attraverso i nuovi strumenti elettronici) + di ridurre il peso di quelle regolamentazioni
obsolete degli Stati membri:

a) SERVIZI LINEARI (Radiodiffusione/Broadcasting - da un singolo punto di trasmissione a molteplici punti di
ricezione): servizio fornito da fornitore di servizi di media per la visione di programmi + lutente il soggetto
passivo dato che sono gli operatori a scegliere il palinsesto tv.

b) SERVIZI NON LINEARI (Media audiovisivi interattivi - da un singolo punto di trasmissione ad un singolo punto di
ricezione): quelli in cui lutente pu decidere il momento in cui trasmesso un programma specif sulla base di una
gamma di contenuti selezionabili (es: PayPerView/ On Demand/ YouTube).

2) Altro:
1) COMPETENZE COMUNITARIE in materie POLITCHE/CULTURALI - Art 151 CE: secondo cui (rispetto alla
politica audiovisiva comunitaria) assume rilevanza lArt 151 CE (ora 167)

1) Lintervento normativo comunitario (in materia di trasmissioni radiotelevisive) trova la sua base giuridica
nelle disposizioni del TCE in materia di mercato interno (Artt 47-57) + anche se i Trattati istitutivi hanno
attribuito competenze limitate alla Comunit (cio deve garantire laccesso alle trasmissioni (senza ostacoli alle
libert di stabilimento/prestazione dei sevizi)..ma non pu occuparsi direttamente dei contenuti delle
trasmissioni televisive).

2) Considerando 67 (Direttiva 2007) Principio di SUSSIDIARIETA - Art 5 Trattato di Maastricht: poich gli
obiettivi della presente direttiva (creazione di un area senza frontiere interne per i servizi media audiovisivi +
tutela dei minori/ dignit umana) non possono essere realizzati in misura suff dagli Stati membri ma possono
essere realizzati meglio a livello comunitario (per via delle dimensioni), la Comunit pu intervenire (solo nelle
materie di competenza concorrente) in base al Principio di sussidiariet.

- Necessit dellazione comunitaria (al quale deve rispettare il Principio di proporzionalit).
- Insufficienza dellazione posta in essere dagli Stati..

3) Assume rilevanza lArt 151 CE (oggi 167 modificato dal Trattato di Maastricht) sulle competenze comunitarie
in materia di politica culturale (che comprende anche il settore audiovisivo).

-Paragrafo 5: attribuisce alle Istituzioni comunitarie poteri dintervento limitati (il Consiglio deve limitarsi ad
azioni di incentivazione, ad esclusione di qualsiasi armonizzazione delle disposizioni legisl/reg degli Stati
membri).
*La disposizione si riferisce alle azioni culturali "pure" e non riguarda l'intervento comunitario di
armonizzazione in settori che provocano anche un rilevante impatto sull'economia, incidendo quindi sul
funzionamento del mercato interno.

- Paragrafo 4: la Comunit tiene conto degli aspetti culturali dell'azione che svolge (vincolando le istituzioni ad
orientare la regolamentazione comunitaria nella direzione di garantire adeguata tutela degli interessi di
carattere generale (es: quelli degli utenti).

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3) Principio della Neutralit tecnologica: secondo cui opportuno adottare regole nel settore audiovisivo che non
producano discriminazioni allinterno delle piattaforme differenti che forniscono contenuti simili + ma che creino
invece condizioni per una concorrenza equa/intensa tra i vari operatori + promuovendo la proliferazione di nuovi
servizi.

4) Principio dellHome Country Control: secondo cui lo Stato trasmittente deve vigilare affinch tutti i servizi diffusi
dai fornitori soggetti alla sua giurisdizione, rispettino nel norme della direttiva + gli Stati di ricezione devono
assicurare la libert di ricezione (senza ostacolare nel proprio territorio le trasmissioni estere (tranne in caso di
violazione del divieto dei minori/incitamento dodio) + lo Stato in cui stabilito il fornitore del servizio, si
individua con regole ad effetto cascata:
a) Lo Stato dove il fornitore ha la sua sede principale.
b) Se ha la sede principale in uno Stato ma le decisioni in un altro Stato (si considera stabilito nello Stato in cui
opera gran parte degli addetti allo svolgimento del servizio/ nel caso in cui gli addetti risiedano in pi Stati
membri..allora il fornitore stabilito nello Stato in cui ha la sede principale).


3) Larmonizzazione della direttiva Minima: nel senso che lascia la possibilit agli Stati membri di adottare (solo
per operatori stabiliti sul suo territorio) disposizioni pi rigorose di quelle delle direttiva stessa.

4) ABUSO di DIRITTO (caso TV10): la nota emittente (sebbene stabilita in Lussemburgo ed avesse avviato lattivit di
telediffusione secondo la normativa lussemburghese) si rivolgeva invece al pubblico olandese (impiegando molti
lavoratori dai Paesi Bassi dove qui realizzava i propri spot pubblicitari + avvalendosi del Diritto di Stabilimento) + le
Autorit olandesi (ritenendo che la Tv10 si fosse stabilita in Lussemburgo per sottrarsi agli obblighi severi della tv
olandese (relativi al contenuto pluralistico/non commerciale dei programmi imposti dalla normativa olandese - cd
Mediawet) avevano concluso che tale emittente non era straniera e dunque andasse equiparata come disciplina
alle emittenti naz olandesi + la Corte di Giustizia stabil che luso abusivo da parte di un emittente costituisce cmq
un ipotesi di prestazione di servizi + lo Stato ricevente pu applicare allemittente le proprie normative naz per
esigenze di interesse imperativo

..In ultimo se lo Stato ricevente non soddisfatto dei risultati conseguiti dalle trasmissioni, pu (previa notificazione
allo Stato di trasmissione affinch questi comunichi allemittente le misure che vorr adottare) adire alla
Commissione per lapplicazione di misure appropriate (necessarie non discriminatorie proporzionate) + la
Commissione decide entro 3 mesi.
*Labuso ridotto in caso di armonizzazione.

5) Struttura della direttiva SMAV.
1) REGOLE DI TIPO ORIZZONTALI: cio rivolte a tutti i servizi di media audiovisivi (lineari/non lineari).

1-1) REGOLE CONSOLIDATE:
a) Regole di COMPORTAMENTO: gli Stati membri devono assicurare che i servizi di media (forniti dai fornitori
sottoposti alla loro giurisd) non contengano alcun incitamento allodio/razza/sesso/religione/nazionalit + in
caso di violazione grave, lo Stato ricevente pu sosp la diffusione del servizio.

b) FINESTRE di TRASMISSIONE: gli Stati membri devono assicurare che i fornitori di servizi (sottoposti alla loro
giurisd) non trasmettano opere cinematografiche al di fuori dei periodi concordati con i loro titolari.

c) Disciplina delle COMUNICAZIONI COMMERCIALI: ambito Sogg (estensione degli obblighi di comportamento
anche ai prestatori di servizi media audiovisivi) + ambito Ogg (pubblicit/sponsorizzazioni/televendite..) +
purch le immagini vengano inserite negli spot per promuovere merci/servizi + dietro remunerazione +
rispettino:
a-Trasparenza: non devono essere diffuse in modo occulto.
b-Rispetto dei valori/ interessi generali: non devono pregiudicare il rispetto della dignit umana/
discriminazioni/ tutela della salute (es: spot di sigarette).

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c-Tutela dei minori - Art 22: ciascuno Stato membro deve adottare misure atte a garantire che le trasmissioni
(delle emittenti televisive soggette alla loro giurisdizione) non contengano alcun programma che possa
arrecare pregiudizio fisico/mentale/morale ai minori (es: scene porno/violenza (meno vincoli nelle ore
notturne) + sfruttare la loro inesperienza/credulit.

d-Diritto di rettifica - Art 23: da parte di coloro i cui legittimi interessi (lonore/la reputazione) siano stati lesi a
seguito di unaffermazione di fatti non veri allinterno di un programma.

1-2) REGOLE INNOVATIVE:
a) TRASPARENZA degli OPERATORI: garantire ai destinatari dei servizi un accesso facile/diretto a tutte le
informazioni riguardo i fornitori di servizi (nome/luogo/contatti..).

b) Accesso ai SERVIZI AUDIOVISIVI a persone con DISABILITA VISIVA-AUDITIVA.

c) PRODUCT PLACEMENT (inserimento dei prodotti): inserimento di un prodotto/servizio/marchio cos che
appaia allinterno di un programma dietro pagamento, purch:
- Non devono incoraggiare direttamente lacquisto.
- I telespettatori devono essere informati dellinserimento del prodotto (allinizio/ alla fine del programma).
- Rispettino i valori/interessi generali.


6) La nuova direttiva individua nella COMUNICAZIONE COMMERCIALE AUDIOVISIVA, 4 specie:
1) Pubblicit televisiva: forma di messaggio televisivo/radiofonico + trasmesso a pagamento (da un impresa
pubb/priv nellambito di unattivit comm/ industr/ libera prof) + allo scopo di promuovere la fornitura di
beni/servizi/diritti/obbligazioni, purch:

a) Trasmesso da un emittente a pagamento/dietro compenso.
*Epossibile derogare con lAutopromozione, purch i prodotti siano collaterali/derivino direttamente dal
programma (prodotti che consentono agli utenti di beneficiare di quel programma).
b) Nellambito di un attivit eco (pubblicit).
c) Allo scopo di promuovere la fornitura di beni/sevizi a terzi.
d) Essere chiaramente riconoscibile.
e) Essere inserita prima-durante-dopo un programma.

2) Televendita: ogni offerta diretta trasmessa al pubblico attraverso il mezzo televisivo/radiofonico + allo scopo
di fornire beni/servizi dietro pagamento.

3) Sponsorizzazione: ogni contributo finanziario ad un programma (da parte di un impresa pubb/priv non
impegnata in attivit tv/radio) + allo scopo di promuovere il suo nome/marchio/immagine (tranne per i
notiziari/programmi di attualit).

4) Inserimento dei prodotti (product placement).

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TRATTATO di LISBONA


Il 1 dicembre 2009 il trattato di Lisbona entrato in vigore, mettendo fine a diversi anni di negoziati
sulla riforma istituzionale.
Il trattato di Lisbona modifica il trattato sullUnione europea e il trattato che istituisce la Comunit
europea, senza tuttavia sostituirli. Il nuovo trattato dota lUnione del quadro giuridico e degli
strumenti necessari per far fronte alle sfide del futuro e rispondere alle aspettative dei cittadini.
1. UnEuropa pi democratica e trasparente, che rafforza il ruolo del Parlamento europeo e
dei parlamenti nazionali, offre ai cittadini maggiori possibilit di far sentire la loro voce e
chiarisce la ripartizione delle competenze a livello europeo e nazionale.
o Un ruolo rafforzato per il Parlamento europeo: il Parlamento europeo, eletto
direttamente dai cittadini dellUE, dotato di nuovi importanti poteri per quanto
riguarda la legislazione e il bilancio dellUE e gli accordi internazionali. In particolare,
lestensione della procedura di codecisione garantisce al Parlamento europeo una
posizione di parit rispetto al Consiglio, dove sono rappresentati gli Stati membri, per
la maggior parte degli atti legislativi europei.
o Un maggiore coinvolgimento dei parlamenti nazionali: i parlamenti nazionali possono
essere maggiormente coinvolti nellattivit dellUE, in particolare grazie ad un nuovo
meccanismo per verificare che lUnione intervenga solo quando lazione a livello
europeo risulti pi efficace (principio di sussidiariet). Questa maggiore partecipazione,
insieme al potenziamento del ruolo del Parlamento europeo, accresce la legittimit ed il
funzionamento democratico dellUnione.
o Una voce pi forte per i cittadini: grazie alla cosiddetta iniziativa popolare, un
gruppo di almeno un milione di cittadini di un certo numero di Stati membri pu
invitare la Commissione a presentare nuove proposte.
o Ripartizione delle competenze: la categorizzazione delle competenze consente di
definire in modo pi preciso i rapporti tra gli Stati membri e lUnione europea.
o Uscita dallUnione: per la prima volta, il trattato di Lisbona riconosce espressamente
agli Stati membri la possibilit di uscire dallUnione.
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2. UnEuropa pi efficiente, che semplifica i suoi metodi di lavoro e le norme di voto, si dota di
istituzioni pi moderne e adeguate ad unUnione a 27 e dispone di una maggiore capacit di
intervenire nei settori di massima priorit per lUnione di oggi.
o Un processo decisionale efficace ed efficiente: il voto a maggioranza qualificata in seno
al Consiglio viene esteso a nuovi ambiti politici per accelerare e rendere pi efficiente
il processo decisionale. A partire dal 2014, il calcolo della maggioranza qualificata si
baser sulla doppia maggioranza degli Stati membri e della popolazione, in modo da
rappresentare la doppia legittimit dellUnione. La doppia maggioranza raggiunta
quando una decisione approvata da almeno il 55% degli Stati membri che
rappresentino almeno il 65% della popolazione dell'Unione.
o Un quadro istituzionale pi stabile e pi semplice: il trattato di Lisbona istituisce la
figura del presidente del Consiglio europeo, eletto per un mandato di due anni e mezzo,
introduce un legame diretto tra lelezione del presidente della Commissione e lesito
delle elezioni europee, prevede nuove disposizioni per la futura composizione del
Parlamento europeo e stabilisce norme pi chiare sulla cooperazione rafforzata e sulle
disposizioni finanziarie.
o Migliorare la vita degli europei: il trattato di Lisbona migliora la capacit di azione
dellUE in diversi settori prioritari per lUnione di oggi e per i suoi cittadini. quanto
avviene in particolare nel campo della libert, sicurezza e giustizia, per affrontare
problemi come la lotta al terrorismo e alla criminalit. La stessa cosa si verifica, in
parte, anche in ambiti come la politica energetica, la salute pubblica, la protezione
civile, i cambiamenti climatici, i servizi di interesse generale, la ricerca, lo spazio, la
coesione territoriale, la politica commerciale, gli aiuti umanitari, lo sport, il turismo e la
cooperazione amministrativa.
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3. UnEuropa di diritti e valori, di libert, solidariet e sicurezza, che promuove i valori


dellUnione, integra la Carta dei diritti fondamentali nel diritto primario europeo, prevede
nuovi meccanismi di solidariet e garantisce una migliore protezione dei cittadini europei.
o Valori democratici: il trattato di Lisbona precisa e rafforza i valori e gli obiettivi sui
quali l'Unione si fonda. Questi valori devono servire da punto di riferimento per i
cittadini europei e dimostrare quello che lEuropa pu offrire ai suoi partner nel resto
del mondo.
o I diritti dei cittadini e la Carta dei diritti fondamentali: il trattato di Lisbona mantiene i
diritti esistenti e ne introduce di nuovi. In particolare, garantisce le libert e i principi
sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali rendendoli giuridicamente vincolanti. Il
trattato contempla diritti civili, politici, economici e sociali.
o Libert dei cittadini europei: il trattato di Lisbona mantiene e rafforza le quattro libert
fondamentali, nonch la libert politica, economica e sociale dei cittadini europei.
o Solidariet tra gli Stati membri: il trattato di Lisbona dispone che l'Unione e gli Stati
membri sono tenuti ad agire congiuntamente in uno spirito di solidariet se un paese
dellUE oggetto di un attacco terroristico o vittima di una calamit naturale o
provocata dall'uomo. Pone inoltre laccento sulla solidariet nel settore energetico.
o Maggiore sicurezza per tutti: la capacit di azione dell'Unione in materia di libert,
sicurezza e giustizia viene rafforzata, consentendo di rendere pi incisiva la lotta alla
criminalit e al terrorismo. Anche le nuove disposizioni in materia di protezione civile,
aiuti umanitari e salute pubblica contribuiscono a potenziare la capacit dell'Unione di
far fronte alle minacce per la sicurezza dei cittadini.
4. UnEuropa protagonista sulla scena internazionale, il cui ruolo viene potenziato
raggruppando gli strumenti comunitari di politica estera, per quanto riguarda sia lelaborazione
che lapprovazione di nuove politiche. Il trattato di Lisbona permette all'Europa di esprimere
una posizione chiara nelle relazioni con i partner a livello mondiale. Mette la potenza
economica, umanitaria, politica e diplomatica dellEuropa al servizio dei suoi interessi e valori
in tutto il mondo, pur rispettando gli interessi particolari degli Stati membri in politica estera.
o La nuova figura di alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di
sicurezza, che anche vicepresidente della Commissione, destinata a conferire
all'azione esterna dell'UE maggiore impatto, coerenza e visibilit.
o Un nuovo servizio europeo per lazione esterna assiste lalto rappresentante
nellesercizio delle sue funzioni.
o La personalit giuridica unica conferita allUnione ne rafforza il potere negoziale,
potenzia ulteriormente la sua azione in ambito internazionale e la rende un partner pi
visibile per i paesi terzi e le organizzazioni internazionali.
o La politica europea di sicurezza e di difesa, pur conservando dispositivi decisionali
speciali, agevola la cooperazione rafforzata tra un numero ristretto di Stati membri.


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DOMANDE


- Rinvio pregiudiziale/ giurisdizione nazionale.
- Parlamento europeo (tutto nello specifico).
- Consiglio.
- Corte di giustizia (competenze della corte di giustizia nel III pilastro (prima e dopo Lisbona).
- Consiglio europeo e consiglio dell'unione (differenze tra loro/ funzioni rispettive prima e dopo
Lisbona).
- Commissione
- Effetto diretto/primato.
- Abuso posizione dominante.
- Sentenze Franchovic/ Simmenthal/Granital..ecc
- Azione di annullamento + azione in carenza + eccezione di invalidit.
- Concorrenza delle imprese.
- Libert di stabilimento e prestazione servizi.
- Procedimento di infrazione.
- Concentrazioni.
- Abuso di diritto.
- Azione di responsabilit extracontrattuale.
- Tutela dei diritti umani prima e dopo il trattato di Lisbona.
- Libera circolazione dei lavoratori subordinati.
- Aiuti di stato
- Esigenze imperative (sent. cassis de dijon)
- Mediatore europeo.
- Base giuridica.
- Regolamenti, direttive, decisioni.
- PESC (prima e dopo il trattato di Lisbona).
- Gli atti impugnabili dal singolo.
- Art 101-102.
- Accordi Schengen.
- Mercato rilevante.

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