ANNO XXII LUGLIO-SETTEMBRE 2000 4 PARTE IL PIANO DI SVILUPPO RURALE LA CEREALICOLTURA REGIONALE LA QUALIT DEL FRUMENTO DURO NELLE MARCHE SPERIMENTAZIONE: I RISULTATI DEL 2000 FRUMENTO DURO FLESSIONE DELLA RESA FRUMENTO TENERO MEDIA UN PO SUPERIORE ORZO PER USO ZOOTECNICO ORZO NUDO DA TRASFORMARE I CEREALI MINORI PER UN AGRICOLTURA A BASSO IMPATTO TECNICHE CONSERVATIVE DI LAVORAZIONE DEL SUOLO IL PANE IN SCENA ALLA RASSEGNA DI OFFIDA Le opinioni espresse negli scritti pubblicati in questa Rivista impegnano solo la responsabilit degli autori S O M M A R I O 1 3 4 5 8 11 14 15 17 19 22 24 E D I T O R I A L E Lappuntamento con la sperimentazione cerealicola e la diff u- sione dei suoi risultati viene onorato anche questanno. Un utile servizio per limpre n d i t o re, per i tecnici, per i consulenti e per tutti coloro che si confrontano con il problema di rende- re adeguati e redditizi gli investimenti che lagricoltore deve fare nella propria azienda. Siamo di fronte ad una sfida storica: sono questi gli anni in cui limpresa deve maturare e cre s c e re sviluppando la capa- cit di muoversi con sempre maggiore sicurezza nel merc a t o . Un passaggio fondamentale se si considera che nel pro s s i m o periodo non si potr pi contare su rilevanti risorse pubbli- che: infatti lUnione europea dovr fare i conti con altre realt, come alcuni Paesi dellEst che sono pronti a entrare in E u ropa, ma hanno bisogno di essere aiutati. Questo significa che il Piano di Sviluppo Rurale, che per gli anni 2000-2006 mette in moto investimenti per oltre 1.330 miliardi, diventa il n o s t ro strumento fondamentale per aiutare limpresa agricola a modernizzarsi. E nel Piano ci sono per questo interventi im- portanti, che si possono riassumere nella ricerca della qualit, in tutte le varie fasi della lavorazione del prodotto. Sicuramente il lavoro della ricerca e della sua messa in cam- po attraverso la sperimentazione uno dei passaggi pi si- gnificativi. Su questo ci sar un crescente impegno di questa amministrazione, anche alla luce del fatto che le Regioni avranno nuove competenze in materia: un orientamento che consente di operare tenendo conto delle peculiarit del terr i- torio in cui si deve andare ad operare. Aspetto import a n t e per una regione come la nostra che presenta caratteristiche a g ro-ambientali e morfologiche estremamente diverse a se- conda delle zone, dove lelemento comune la mancanza di i rrigazione, che si avverte soprattutto in annate come quella appena trascorsa, che ha registrato una pressocch totale as- senza di pre c i p i t a z i o n i . Scelta, anche, che trova il suo supporto diciamo filosofico nellesigenza di enfatizzare la tipicit dei prodotti, che vede nel consumatore una accresciuta sensibilit. Quando si parla di ricerca nel campo del frumento non pos- siamo dimenticare che le Marche annoverano, tra i cittadini pi illustri, personaggi come Nazareno Strampelli: giusto ri- c o rdarlo anche in questa sede, perch il suo lavoro, cos co- me quello del suo allievo Cirillo Maliani, ha cambiato il volto della granicoltura nel mondo, ha dato prestigio alla nostra re- gione e mette noi nelle condizioni di muoverci in questo setto- re con autorevolezza. Luciano Agostini Assessore allAgricoltura l Piano di Svilup- po rurale, che m e rcoled 13 set- tembre stato ap- p rovato a Bru x e l- les dal Comitato tecnico STAR, stato pre- sentato alla stampa dallas- s e s s o re Luciano Agostini. P resenti anche esponenti del- le associazioni agricole e del- le centrali cooperative e il p residente della III Commis- sione Ferdinando Avenali: a l o ro - oltre che al pre s i d e n t e D A m b rosio, che ha seguito da vicino lintero iter del prov- vedimento, e al suo predeces- s o re Marco Moruzzi - lasses- s o re Agostini ha voluto rivol- g e re un sentito ringraziamen- to. In qualche caso, nel corso della lunga trattativa con B ruxelles - ha precisato ab- biamo dovuto lavorare nella f retta e non sempre questa consente di operare rispettan- do perfettamente tutti i pas- saggi istituzionali e le esigen- ze della concertazione, che v e rranno comunque re c u p e- rati nella fase di stesura dei Bandi. Ma, ha sottolineato, il risultato ottenuto molto po- sitivo per tutto il mondo agri- colo ed comunque miglio- rabile in corso dopera. A questo proposito il re s p o n s a- bile del Servizio Agricoltura S e rgio Bozzi ha detto che va attivato un serrato confro n t o con la Commissione EU e ha annunciato che gi org a n i z- zata una riunione dei dirigenti degli assessorati agricoltura dellItalia centrale per entrare nel merito dellattuazione dei Piani. E n t ro la fine del mese ci sar la decisione finale della Com- missione Europea che, a que- sto punto, rappresenta solo una pura formalit. Il Piano lintervento finan- ziario di maggior rilievo che i n t e resser la regione nel pe- riodo 2000-2006: verr a n n o attivati investimenti per 1.337 m i l i a rdi di investimenti, di questi la parte pubblica (Unione Europea, Stato, Re- gione) di 871 miliardi. Il quadro di riferimento nor- mativo il Reg. CE 1257/99, regolamento cardine di Agen- da 2000, che riassume in un unico strumento norm a t i v o ben cinque precedenti re g o l a- menti, elemento che assicura vantaggi in termini di sempli- ficazione e trasparenza. Tre gli Assi portanti del Piano, che perseguono altre t t a n t i Obiettivi: c o m p e t i t i v i t delle impre- se attraverso il migliora- mento dellefficienza della p roduzione e commerc i a- lizzazione e la ricerca della qualit. La dotazione di c i rca 380 miliardi, pari al 43 per cento del totale; s o s t e n i b i l i t dello svilup- po attraverso la riduzione dellimpatto dellattivit agricola sullambiente e una azione diretta di pro- tezione del territorio per r i d u rre i rischi del disse- sto idrogeologico, come frane e inondazioni. La dotazione di circ a 400 miliardi, pari al 46 per cento del totale; i n t e g r a z i o n e dello svilup- po rurale attraverso inter- venti in settori diversi dal- NO RM ATI VA 1 PRS, NEL 2000-2006 1. 337 MILIARDI DI INVESTIMENTI I Un momento della conferenza stampa convocata allindomani dellok di Bruxelles al Piano marchigiano, e alla quale hanno partecipato il presidente della III Commissione consiliare e i rappresentanti delle organizzazioni agricole e del mondo cooperativo. Alcuni degli intervenuti, da sinistra: Angelucci (Confagricoltura), Avenali (presidente III Commissione), lassessore Agostini, il dirigente del Servizio Agricoltura Sergio Bozzi, Lavagnoli (Cia), Cataldi (AGCI). Subito spendibili 2 00 mi l iar d i . M olte l e misure innovative pr e v i - ste: le polit iche per i giovani , quelle di ingegne- ria finanziaria, il p remio a chi inve- st e i n qual it e difesa del ter r i t o- rio. Af f e r mata la centralit dellim- p re s a . lagricoltura, quali agritu- rismo, turismo rurale, ar- tigianato tipico locale, la valorizzazione del patri- monio rurale (re c u p e ro di villaggi rurali e di strutture di valore storico-arc h i t e t- tonico). La dotazione di c i rca 97 miliardi pari all11 per cento del tota- le e rappresenta un inter- vento totalmente nuovo ri- spetto al passato. L a s s e s s o re ha precisato che il Piano marchigiano pre v e d e s t rumenti part i c o l a rmente in- novativi, anche rispetto ai Piani presentati da altre Re- gioni, ed proprio su alcuni di questi strumenti che si dovuto avviare un lungo, e qualche volta difficile, con- fronto con Bruxelles. Entrando nel merito di alcune di queste Misure, si possono citare quelle che si riferiscono allingegneria finanziaria, che le Marche in part i c o l a re, han- no ritenuto di attivare, met- tendo a disposizione un fon- do di garanzia per le impre s e agricole che ricorrono ai fi- nanziamenti bancari. Nella sostanza ha sottolineato Agostini abbiamo voluto ri- s e rv a re allagricoltura lo stes- so trattamento che ha da tempo il settore industriale. I n o l t re gli interventi per i gio- vani agricoltori, per aiutare chi costituisce aziende valide: previsto il raddoppio del p remio di insediamento, co- sicch i beneficiari potranno u s u f ru i re fino ad un massimo di 100 milioni per interv e n t i quali lacquisto di terreni e la- vori di straordinaria manuten- zione. E ancora verranno pre- miati saranno concessi 10 punti di aiuto in pi - coloro che investono in qualit e p rotezione del territorio. An- che lAsse 3, che pure non ha una grossa dotazione finan- ziaria, profondamente inno- vativa perch consente di m e t t e re in sinergia diversi settori, filosofia che quella vincente per lo sviluppo delle nostra aree interne. Cos co- me va considerato che la so- stenibilit, e allinterno di questa le misure agroambien- tali (ex Reg. Ce 2078/92), as- sorbe le risorse pi rilevanti. La centralit dellimpresa la filosofia ha detto Agostini che anima lintero Piano, per- ch su questo che si gio- cher il futuro dellagricoltura. Con il Piano approvato pos- sibile dare il via libera alla spesa della tranche del 2000, risorse che sono di fatto gi state spese, ha detto, dal mo- mento che ci sono domande che sono state approvate, ma non evase, per mancanza di fondi, con i precedenti regola- menti: si stratta di circa 100 miliardi. Ora limpegno principale, in modo da poter attivare i fi- nanziamenti del 2001, sono i Bandi, che saranno pro n t i quanto prima e che, ha sotto- lineato Agostini, verr a n n o c o s t ruiti con tutti i momen- ti, istituzionali e non, del mondo agricolo. (e.r.) 2 Sono tre gli Assi, suddivisi a loro volta in diverse misure, e che sono riconducibili ad altrettanti Obiettivi: competivit, so- stenibilit e integrazione tra agricoltura e altri settori. Il se- condo Asse, che prevede misure compatibili con lambiente quella che incide di pi, il 46 per cento sul totale. 3 nche que- stanno ripor- tiamo i risulta- ti della campa- gna cere a l i c o- la 1999/2000, derivati dai dati del Serv i z i o Sistema Inform a t i v o - S t a t i s t i- co della Regione Marc h e . Questi confermano landa- mento registrato nella nostra regione negli ultimi anni, in li- nea con landamento nazio- nale che vede il frumento du- ro in aumento o stazionario, m e n t re registra un calo delle p roduzioni di frumento tene- ro. Nelle Marche la pro d u z i o- ne di frumento duro resta in- fatti stazionaria mentre il fru- mento tenero sta lentamente s c o m p a rendo dalle zone co- s t i e re e sopravvive allintern o . La principale motivazione rintracciabile, come gi in a l t re occasioni aff e rm a t o , negli aiuti supplementari al grano duro concessi dalla PAC dal 1993 ad oggi, e c o n f e rmati nella riforma di Agenda 2000 per le campa- gne di commerc i a l i z z a z i o n e fino al 2005/06. Cos, anche questanno, le M a rche si confermano come una delle regioni dItalia me- glio vocate per la coltura del grano duro, contribuendo per l8% alla complessiva pro d u- zione nazionale del cere a l e . La prossima annata agraria si aprir proprio allinsegna delle modifiche degli aiuti comunitari nel settore: ci si aspetta un aumento delle s u p e rfici investite a cere a l i dovuto alla pro g ressiva pre- vista diminuzione degli aiuti alle oleaginose che, nellarco di tre anni, saranno parificati a quelli dei cereali stessi. Anche gli andamenti colturali registrati per lorzo e lavena negli ultimi anni vengono c o n f e rmati con una stabiliz- zazione delle superfici inve- stite; come viene conferm a t a anche lattenzione per la col- tura del farro, che negli ultimi anni ha subito un incre m e n t o di superfici, soprattutto nelle zone pi interessate dallagri- coltura biologica. Gabriella Malanga I L PUNTO LA CEREALICOLTURA REGIONALE A 5.000 4.320 16.090 12.500 PESARO ANCONA MACERATA ASCOLI PICENO 36.000 50.000 32.000 18.350 PESARO ANCONA MACERATA ASCOLI PICENO Ripartizione colturale frumento tenero (Ha) Ripartizione regionale coltivazione frumento duro (Ha) a riduzione dei p rezzi di vendi- ta e degli aiuti comunitari, av- venuti ultima- mente, contri- buiscono notevolmente alla ri- duzione dei margini economici dei cereali in genere e del fru- mento duro in part i c o l a re. Le p revisioni per il futuro sicura- mente non fanno pre v e d e re dei miglioramenti, per cui si ri- tiene che per mantenere com- petitiva la coltura bisogna va- l o r i z z a re al meglio la pro d u z i o- ne. Ci potrebbe avvenire : con limpiego di variet che si distinguono per part i c o l a- ri aspetti qualitativi; u n i f o rmando il pi possibile le tecniche di coltivazione al fine di avere delle masse omogenee e caratterizzate; migliorando lorg a n i z z a z i o- ne commerciale in part i c o- l a re con la concentrazione d e l l o ff e rt a ; f a v o rendo accordi pi vin- colanti fra le varie figure della filiera. E con questa ottica, infatti, che lASSAM ha pre d i s p o s t o un progetto che, grazie al fi- nanziamento regionale, ha p o rtato alla costituzione di una rete marchigiana fra stoc- catori di cereali. Lo scopo del progetto quel- lo di sollecitare le azioni utili per il miglioramento della qualit delle produzioni del c e reale, ritenuto tipico della- gricoltura dellarea mediterr a- nea, anche in risposta allin- dustria di trasformazione che lamenta la carenza in Italia di un valido sistema di concen- trazione del prodotto in part i t e quantitativamente rilevanti e qualitativamente omogenee, che garantisca annualmente la disponibilit di partite con- sistenti di materia prima con specifiche caratteristiche. La rete regionale stata realizzata nel 1999 in collaborazio- ne con le Associazio- ni Cerealicole re g i o- nali (AMAC, ACER MARCHE , ACEMAR MARCHE e APRO- CER a decorre re dal 2000) ed collegata con quella esistente a livello nazionale, gestita dalle Unioni C e realicole nazionali UNACe e U I A P rof con il coord i n a m e n t o dellIstituto Sperimentale per la Cerealicoltura di Roma. Lobiettivo principale della re t e m a rchigiana quello di incen- t i v a re lo stoccaggio diff e re n- ziato per partite omogenee sulla base dei principali para- metri qualitativi, al fine di ave- re delle masse uniformi pi gradite e valorizzate dal mer- cato e dallindustria, aff i n c h possano spuntare un pre z z o s u p e r i o re a quello ottenuto con il monte granario indiff e- renziato. A conferma di ci, constatata la tendenza dellin- dustria di trasformazione ad a p p rovvigionarsi sempre pi di masse qualitativamente omogenee di grano duro con s t a n d a rd qualitativi soddisfa- centi e costanti. I n o l t re si vorre b b e ro forn i re : i n f o rmazioni utili per pro- g r a m m a re le scelte varietali in funzione delle caratteristi- che qualitative richieste dal- l i n d u s t r i a ; i n f o rmazioni tecniche pi specifiche per i diversi are a- li di coltivazione che port i possibilmente alla caratte- rizzazione della pro d u z i o n e per zone pro d u t t i v e ; i n f o rmazioni allindustria di t r a s f o rmazione utili per pia- n i f i c a re gli acquisti per par- tite omogenee. Nel 1999, anno di avvio del p rogetto, hanno aderito alla rete 20 centri di stoccaggio di cui n. 4 aderenti alla rete na- zionale, n. 11 con appare c- chiatura in propriet e n. 5 con apparecchiatura in como- dato di propriet dellASSAM; nel 2000 la rete si ampliata con ladesione di ulteriori due centri, gi dotati dellapposita a p p a recchiatura, arr i v a n d o cos ad un totale di n. 22 cen- tri di stoccaggio. I risultati ottenuti nel 1999 so- no stati divulgati re c e n t e m e n t e anche tramite la pubblicazione su riviste specializzate (Te rra e Vita n 33/2000; Regione Mar- che Agricoltura n 5/1999). Nel c o rrente anno i dati non sono ancora disponibili in quanto sono in corso di elaborazione, ma consentono ugualmente di e s p r i m e re una prima valutazio- ne generale sullandamento della corrente annata. La campagna cere a l i c o l a 1999/2000 si conclusa con un certo anticipo rispetto alle p recedenti annate per il part i c o- l a re andamento climatico; dal punto di vista quantitativo le re- se sono state pi basse rispetto a quelle dello scorso anno, ma qualitativamente interessanti in quanto, i contenuti proteici si sono mantenuti pressoch co- stanti rispetto al 1999 e con pe- so ettolitrico pi elevato. Collateralmente alla rete, per al- l a rg a re ulteriormente lindagine sulla qualit di grano duro e per a p p ro f o n d i re lo studio degli ef- fetti della gestione del suolo sulla p roduttivit, lASSAM ha attivato le collaborazioni con la Soc. Coop. GAIA di Senigallia e con lAssociazione Italiana per la Ge- stione Agronomica e Conserv a t i- va del Suolo (A.I.G.A.Co.S.), i quali hanno provveduto a forn i rc i dei campioni di grano duro pro- venienti da diverse aziende dislo- cate in diff e renti zone delle Mar- che con le relative schede agro- nomiche. Si quindi pro c e d u t o alle analisi quantitative e qualita- tive di questi campioni ed i risul- tati che si otterranno verr a n n o elaborati, interpretati e divulgati insieme a quelli della re t e . In questi primi due anni di at- tivit e gestione della rete so- no emerse molte pro b l e m a t i- che che interessano il settore della cerealicoltura, tra cui an- che le difficolt incontrate da- gli stessi centri di raccolta ce- reali nel poter diff e re n z i a re per partite omogenee. Dallin- dagine condotta emerso che molti centri non sono dotati di s t ru t t u re essenziali che per- mettono lo stoccaggio diff e- renziato e molti necessitano di a d e g u a m e n t i . Quindi, se si vorr un ricono- scimento della qualit della m e rce con un prezzo adeguato necessario risolvere, oltre al- le problematiche della pro d u- zione, anche quelle dellade- guamento delle stru t t u re e quelle pi difficoltose riguar- danti larmonizzazione dei col- legamenti fra i pro d u t t o r i , stoccatori e trasformatori af- finch si ottenga una pro d u- zione di grano di qualit con- s e rvato con tecniche e stru t t u- re adeguate e remunerato pro- p o rzionalmente al suo valore . Pierluigi Cr e s c e n t i n i Catia Gover n a t o r i - Assam 4 L LA Q UALI T L A QUALIT DEL FRUMENTO DURO NELLE MARCHE 5 e superfici in- vestite a cere a- li a paglia nelle M a rche nella c a m p a g n a 1999/00 sono state debolmente inferiori a quelle dello scorso anno, il f rumento duro resta la prima coltura marchigiana con circ a 136.000 ettari (dati pro v v i s o r i - Ufficio Statistico Regione M a rche), superficie tuttavia s u p e r i o re alla Superficie Mas- sima Garantita (SMG) pari a 125.172 ettari. Il frumento te- n e ro ha occupato circa 37.000 ettari, distribuito essenzial- mente nelle aree pi intern e . La forte connotazione cere a l i- cola della nostra regione ri- chiede un impegno continuo nel settore della sperimenta- zione, impegno che anche questanno proseguito da p a rte delle istituzioni re g i o n a- li, ma anche di molti enti pri- vati, relativamente al confron- to varietale, alla tecnica coltu- rale, al monitoraggio della qualit oltre che interventi nel- ladeguamento dei sistemi di stoccaggio e conserv a z i o n e . Continua, inoltre, lattivit del- lASSAM nellambito del pro- getto SRAI (Realizzazione dei S e rvizi Reali in Agricoltura) c o o rdinato dallIstituto Speri- mentale per la Cere a l i c o l t u r a . La sperimentazione 2000 stata condotta dallASSAM, con la collaborazione del CERMIS, nelle stesse localit dello scorso anno: - Iesi (AN), collina litoranea di elevata fertilit; - Tolentino (MC), pianura in- t e rna di fondovalle fluviale, di medio-alta fertilit; - Petritoli (AP), pianura inter- na, fertile. La tabella 1 riporta le infor- mazioni agronomiche re l a t i v e ai tre campi prova. ANDAMENTO METEOROLOGICO E CICLO DEL CEREALE Landamento climatico stato simile nei tre ambienti di pro- va e caratterizzato da piovosit complessiva vici- na ai valori della media sto- rica, ma con una distribu- zione decisamente anoma- la: molto elevata in novem- b re e dicembre, scarsa in gennaio, febbraio e maggio; t e m p e r a t u re minime medie costantemente sotto la nor- ma per tutto il ciclo; t e m p e r a t u re massime me- die sui valori storici fino a febbraio; per la re s t a n t e p a rte del ciclo i valori medi sono aumentati di 2-3 C ri- spetto al poliennio; rilevanti sbalzi termici fra il g i o rno e la notte (anche fi- no a 15C), in particolare in maggio e giugno; In ottobre stato possibile la- v o r a re adeguatamente i terre- ni e pre p a r a re bene i letti di semina in molti degli ambienti di coltura. Per tutta la prima decade di novembre le condi- zioni sono state buone ed hanno consentito di iniziare la semina su gran parte delle su- p e rfici, comprese le prove di questa sperimentazione. Le e m e rgenze sono state rapide ed uniformi, favorite dallinter- vento di frequenti ed abbon- S P E R I M E N TA Z I O N E SPERIMENTAZIONE: I RISULTATI DEL 2000 Le Mar che hanno una forte connota - zi one cere a l i c o l a : un el ement o che ri chi ede una part i - c o l a r e at t enzi one da par t e del pub - bl i co su t ut t e l e fasi del l a fi l i era. L danti precipitazioni che si so- no protratte fino allinizio di d i c e m b re rendendo estre m a- mente difficoltosa la pro s e c u- zione delle operazioni di semi- na dove non ancora avviate. La semina tempestiva e lal- t rettanto tempestiva emer- genza hanno favorito lacce- stimento, a diff e renza di quanto avvenuto in numero s i casi di semine ritardate, in p a rt i c o l a re per il fru m e n t o duro, dove la scarsa piovosit di gennaio e febbraio ha con- tribuito a mantenere le coltu- re sfitte e rade. \Gli sbalzi termici in maggio e giungo hanno favorito so- prattutto su frumento tenero - la diffusione della ru g g i n e gialla, malattia rara negli am- bienti regionali fatta eccezione su variet molto suscettibili. Linnalzamento termico avve- nuto in maggio, accompagna- to dalle scarse pre c i p i t a z i o n i , ha provocato una rapida chiu- sura del ciclo di tutte le spe- cie di cereali con un anticipo della raccolta di 10-15 giorn i rispetto alla norma, tuttavia senza evidenti e generalizzati fenomeni di stretta. MALATTIE FUNGINE E ATTACCHI PARASSITARI Lunica malattia degna di ri- lievo in questa campagna stata la ruggine gialla su fru- mento tenero, presente in tut- ti i campi, che ha causato danni gravi su alcune variet, anche fra quelle conosciute come resistenti o tolleranti ( F a ro, Serio, Marvao, Mieti), mentre altre hanno conferma- to la loro suscettibilit (Vi c- to). Loidio stato rilevato so- lo a Tolentino e Iesi, tuttavia in entrambe i casi gli attacchi sono stati di modesta entit. La ruggine bruna comparsa sia su frumento tenero che duro, in misura molto variabi- le in relazione agli ambienti di coltura e soprattutto allepoca di semina, infatti in quelle tar- dive le malattia, pur compa- rendo, non ha avuto modo di d i ffondersi in seguito allin- nalzamento termico soprag- giunto dalla met di maggio in poi. Nel campo di Tolentino stato osservato un forte at- tacco di ruggine nera sulla variet Freccia di frumento te- n e ro, infezioni modeste sono state rilevate anche sulle cv Giava, Lampone, Bilancia e Guadalupe sempre di tenero . La septoriosi comparsa in tutte le localit, unitamente ad a l t re manifestazioni simili e facilmente confondibili e attri- buibili a St agonospora nodo - r um segnalata anche in altre localit italiane. Il mal del pie- de stato scarso nei campi sperimentali, mentre risul- tato rilevante in numerosi ap- pezzamenti di pieno campo, soprattutto nei ristoppi; an- che le fusariosi della spiga sono state trascurabili. Relativamente ai parassiti ani- mali merita di essere messa in evidenza la massiccia diff u- sione di cecidomia (C o n t a r i n i a tritici) la cui larva, di piccolis- sime dimensioni (1-2 mm) e di colore giallo/arancio acce- so, provoca laborto fiorale in caso di attacco precoce, men- t re in fasi successive compor- ta lanomalo accre s c i m e n t o delle cariossidi, che risultano minute e/o deform a t e . RISULTATI Unanalisi complessiva dei ri- sultati ottenuti sia dalla speri- mentazione che dalle colture di pieno campo mette in evi- denza il fatto che - quella ap- pena trascorsa - appare una campagna di difficile interpre- tazione, con situazioni estre- mamente variabili in re l a z i o n e alla zona, allepoca di semina e anche alle variet. Pert a n t o opportuno essere molto cauti nel trarre conclusioni. In maggio, in seguito al fort e innalzamento termico, si te- meva linsorgenza di una s t retta da caldo simile a quel- la dello scorso anno, in re a l t i risultati ottenuti, in part i c o- l a re in riferimento ai pesi et- tolitrici e dei 1000 semi, non hanno confermato ovunque questa situazione. Le pro d u- zioni sono state molto varia- bili, con un ampio range di variazione. Lanticipo della maturazione, le temperature alte senza precipitazioni, las- senza di allettamento, hanno consentito una rapida ed age- vole conduzione della trebbia- tura in tutta la regione. La scelta dellagricoltore m a r chigiano dovr ricadere sulle variet che, a fianco delle interessanti per f o r- mance produttive, uniscano anche livelli qualitativi suffi - cienti rispetto alle richieste del mercato. 6 Anche quest anno l a speri mentazi one stata condotta dal l Assam, con l a col l aborazi one del C e rmi s e i l coord i - namento del l Isti tu - to Speri mental e per l a Cere a l i c o l t u r a . Tre i campi spe- ri mental i , a Jesi , Tol enti no, Petri tol i . Altitudine Caratteristiche Coltura Data Concimazione Kg/ha Diserbo Kg o l/ha Data Localit (m s.l.m.) pedo-climatiche precedente semina (prodotto) raccolta pre-semina copertura (N) JESI (AN) Argilloso Barbabietola N = 9 N = 112 Topic + Etravon bagnante Az. agr. COMUNE DI JESI 250 collina da 4-11-1999 P2O5 = 66 (in 2 epoche) Starane + Granstar 23-06-2000 zucchero ( 0,25 l + 0,8+ 0,85 + 10 g ) 25-02-2000 TOLENTINO (MC) Franco-argilloso Barbabietola P2O5 = 76 N = 160 Imiveng + Calogran Cermis 143 pianura da zucchero 1-12-1999 SO 3 =104 (in 3 epoche) + Pointer 24-06-2000 ( lt. 1,7 + 1 + 10 g) 22-02-2000 PETRITOLI (AP) Franco Pisello N = 60 Grasp + Atplus + Ariane Az. Sper. ASSAM 40 Pianura proteico 4-11-1999 P2O5 = 56 (in 2 epoca) lt.(1,7 + 1,5 + 3) 27-06-2000 17-03-2000 Una panoramica dei campi speri mentali del Cer mis a Tolentino, localit Abbadi a di Fiastra, nel maggi o del 2000. Tab. 1 - Scheda agronomica dei campi di prova 7 e prove di questo anno p re v e d e v a n o il confro n t o fra 28 variet di cui quattro nuove, al primo anno di pro- va, Giotto, Ve rdi, Meridiano e To rrebianca, iscritte al Re- g i s t ro Nazionale delle Va r i e t nel 1999. PRODUZIONE Nella tabella 2 sono riassunti i risultati produttivi delle tre lo- calit di prova: la resa media di 5.93 t/ha inferiore ad en- trambe le due annate pre- cedenti. Tredici delle 28 variet in p rova hanno superato la media di campo e 6 di queste in tutte le localit: Giotto, Arcobaleno, Gian- ni, Meridiano, To rre b i a n- ca e Provenzal. La variet pi produttiva risultata Giotto - al primo anno di p rova - con indice 113; subito seguita da Arc o b a- leno, Ve rdi, Duilio, Iride, Gianni e Meridiano. Allul- timo posto della gradua- toria si trova la cv Simeto con indice 89, pro b a b i l- mente danneggiata dagli sbalzi termici nel periodo d e l l a l l e g a g i o n e . A diff e renza di quanto generalmente si verifi- cato in passato, que- stanno la localit ascola- na stata la pi produtti- va oltre che per il fru- mento tenero anche per il frumento duro, con una media di campo di 6.58 t/ha; segue Iesi con 6.24 e ultima la localit maceratese con 4.97 8 FRUMENTO DURO FLESSIONE DELLA RESA L Variet Iesi (AN) Tolentino (MC) Petritoli (AP) Media Indice produttivo GIOTTO 6,69 5,76 7,69 6,71 113 ARCOBALENO 6,95 5,43 6,64 6,34 107 VERDI 7,17 4,77 7,03 6,33 106 DUILIO 7,13 5,23 6,43 6,26 106 GIANNI 6,53 5,08 7,10 6,24 105 MERIDIANO 6,33 5,25 7,06 6,21 105 IRIDE 6,25 5,84 6,42 6,17 105 TORREBIANCA 6,49 5,20 6,73 6,14 104 COLOSSEO 6,14 4,84 7,24 6,07 102 PROVENZAL 6,31 5,03 6,82 6,05 102 PARSIFAL 6,20 4,93 6,94 6,02 101 SOLEX 6,12 5,40 6,54 6,02 102 NERONE 6,40 5,33 6,06 5,93 101 CLAUDIO 6,13 5,02 6,61 5,92 100 NEFER 5,65 5,14 6,96 5,92 100 FLAMINIO 6,91 4,58 6,24 5,91 99 COLORADO 6,25 4,73 6,73 5,90 99 GRAZIA 6,21 4,93 6,54 5,89 99 SAN CARLO 6,28 4,73 6,50 5,84 98 NEODUR 5,76 4,58 6,90 5,75 96 DUPRI' 5,83 5,10 6,25 5,73 97 BRINDUR 5,73 4,70 6,67 5,70 96 IONIO 6,45 4,78 5,77 5,67 96 SAADI 5,43 5,09 6,07 5,53 94 BAIO 5,58 5,11 5,83 5,51 94 CRESO 5,82 4,58 6,09 5,50 93 PRECO 5,93 4,37 6,12 5,48 92 SIMETO 6,11 3,61 6,37 5,37 89 Media di campo 6,24 4,97 6,58 5,93 100 Differenza minima significativa (5%) 0,78 0,50 0,69 Coefficiente di variabilit (%) 7,66 6,18 6,39 Tab. 2 - Produzione di granella (t/ha al 13% di umidit) e indice produt- tivo sulla media di campo delle 28 variet di frumento duro in prova nelle 3 localit delle Marche A confro n t o 2 8 variet, di cui 4 n u o v e . Gianni, I ride, C o l o s s e o , Duilio, San- carlo, Parsi- fal e Solex le pi pr o d u t t i - ve. La r e s a media infe- r i o re alle due annate pr e c e- d e n t i . Q u a l i t m e d i a m e n t e buona e con- tenuto pro t e i - co pi che ac- c e t t a b i l e . t/ha per le ragioni poco sopra evidenziate (semina tard i v a , scarso accestimento). PESO ETTOLITRICO E CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHE DELLA GRANELLA La qualit merceologica del p rodotto risultata media- mente buona e migliore di quella della scorsa annata, che tuttavia va ricordato aveva f o rnito un prodotto mediocre . Peso ettolitrico: la media stata 83.1 kg/hl, con 80.9 a Tolentino, 83.2 a Petritoli e addirittura 85.1 kg/hl a Iesi; il valore pi alto (85.1 kg/hl) stato fornito da Grazia, variet che confer- ma ogni anno le ottime performance in questa dire- zione in tutti gli ambienti regionali, valori elevati sono stati forniti anche dalle cv Sancarlo e Claudio (85.0 kg/hl), mentre il valore me- dio pi basso relativo alla variet Preco (80.9 kg/hl). Peso medio delle cariossidi: risultato 49.2 g, il pi basso a Petritoli (46.6 g), il pi elevato a Iesi (51.5 g); fra le variet Simeto con il peso pi alto (55.6 g), Pro- venzal e Brindur con quello pi alto (42.0 g). B i a n c o n a t u r a: ha raggiunto il v a l o re medio del 6.2%, bas- sa a Iesi (3.1%), media nelle a l t re due localit (8.1 e 7.4 %); la cv Giotto con il valore pi alto (18%), Preco con quello pi basso (1.3%). Striminzimento delle carios- s i d i: risultato scarso (me- dia 2.9%), pi alto a To l e n t i- no (7.9%), associato al mi- nor peso ettolitrico medio; le cv Provenzal e Preco sono state quelle maggiorm e n t e i n t e ressate (4.7 e 9.3%). CONTENUTO PROTEICO Su un campione di granella, miscuglio delle tre repliche, stato determinato il contenuto p roteico % con apparecchio In- fratec 1229 Grain Analyzer del- la Tecator presso la Sezione di Tecniche Merceologiche dellI- stituto Sperimentale per la Ce- realicoltura di Roma. Nella ta- bella 3 riportato, per ciascuna delle 28 variet, il valore medio nelle tre localit. La media re- gionale (13.8%), seppure de- bolmente inferiore a quella del- lo scorso anno, da ritenersi pi che accettabile. Il campo di Petritoli quello che ha dato il v a l o re pi basso (12.9%) ( stato il campo che ha pro d o t t o di pi), intermedio il valore di Iesi (13.5%), il pi alto a To l e n- tino (15%), sicuramente con- seguenza della modesta pro d u- zione e della maggiore inciden- za delle cariossidi striminzite. Ad eccezione di Colosseo (12.9%), tutte le variet in p rova superano il 13%, le cv Ionio e Baio presentano la me- dia pi elevata (15.0%), en- trambe con valori oltre il 17% nella prova di Tolentino; elevati contenuti proteici sono stati f o rniti anche dalle cv Solex e Simeto (14.7), Preco (14.3), Claudio e Creso (14.2). La figura 1 illustra il contenuto p roteico medio disaggre g a t o per i quattro anni di un gru p p o di 11 variet in comune nel 9 Anno 2000 1999 1998 1997 Numero anni di prova (3) (3) (3) (3) t/ha Indice t/ha Indice Variet GIANNI 105 111 108 98 6,51 106 6,65 108 IRIDE 105 103 110 100 6,41 105 6,33 104 COLOSSEO 102 103 109 102 6,41 104 6,29 103 DUILIO 106 108 104 98 6,39 104 6,55 107 SANCARLO 98 105 99 107 6,29 102 6,24 102 PARSIFAL 101 95 100 109 6,23 101 6,02 98 SOLEX 102 97 102 104 6,20 101 6,07 100 GRAZIA 99 105 98 97 6,15 100 6,28 102 IONIO 96 99 94 102 6,01 98 5,98 98 CRESO 93 97 98 103 6,00 98 5,81 95 SIMETO 89 105 101 92 5,98 97 6,00 97 COLORADO 99 103 98 6,19 101 NEFER 100 101 112 6,15 100 ARCOBALENO 107 105 6,49 106 PROVENZAL 102 107 6,41 105 CLAUDIO 100 104 6,24 102 BAIO 94 102 5,99 98 FLAMINIO 99 93 5,90 96 NERONE 101 89 5,78 95 DUPRI 97 91 5,75 94 SAADI 94 93 5,71 94 Media di campo t/ha 5,93 6,32 6,45 5,89 100 100 Medie 1997-2000 Medie 1999-2000 Iesi (AN) Tolentino (MC) Petritoli (AP) Media 3 localit BAIO 14,5 17,0 13,4 15,0 SOLEX 14,6 16,1 13,4 14,7 SIMETO 14,5 16,1 13,4 14,7 IONIO 14,5 15,4 13,3 14,4 SAADI 13,6 15,9 13,6 14,4 PRECO 12,6 16,5 13,9 14,3 CLAUDIO 14,2 15,7 12,8 14,2 CRESO 14,0 14,9 13,6 14,2 DUPRI' 13,7 14,8 13,4 14,0 GRAZIA 13,7 15,2 12,9 13,9 FLAMINIO 13,2 15,3 12,9 13,8 BRINDUR 13,3 14,8 13,1 13,7 MERIDIANO 13,5 15,2 12,4 13,7 PARSIFAL 13,2 15,2 12,7 13,7 TORREBIANCA 14,0 14,0 12,9 13,6 SAN CARLO 13,3 15,4 12,1 13,6 PROVENZAL 13,0 14,7 13,1 13,6 NEODUR 13,7 14,1 12,8 13,5 ARCOBALENO 13,5 14,6 12,4 13,5 COLORADO 13,7 14,4 12,2 13,4 IRIDE 12,9 14,9 12,4 13,4 NERONE 13,2 14,2 12,7 13,4 GIANNI 12,6 14,5 12,9 13,3 VERDI 12,4 14,4 13,2 13,3 GIOTTO 13,2 14,3 12,0 13,2 NEFER 12,9 14,4 11,9 13,1 DUILIO 12,3 14,4 12,2 13,0 COLOSSEO 12,8 13,8 12,0 12,9
Media di campo 13,5 15,0 12,9 13,8 Tab. 3 - Contenuto proteico medio (% su s.s.) delle 28 variet di frumento duro in 3 localit delle Marche nel 1999/2000 Tab. 4 - Indici di resa calcolati sulla media di campo (=100) delle cultivar in prova da almeno due anni nelle Marche quadriennio di prove 1997- 2000. Le medie annuali sono state rispettivamente 14,2, 13.3, 14.4 e 13.9% dal 1997 al 2000 e tali valori non si disco- stano da quelli complessivi del- le prove. Le cv Simeto, Solex, Ionio, Sancarlo e Creso hanno f o rnito i valori pi alti (>= 14%), tutte le altre forn i s c o n o valori medi superiori a 13%. CONCLUSIONI Le prime posizioni della gra- duatoria produttiva del qua- driennio 1997-2000 annove- rano nellinsieme le stesse va- riet del biennio 1999-2000, tuttavia con un trend legger- mente diverso (tabella 4). Fa- cendo riferimento alle osser- vazioni evidenziate nel corso di questa nota re l a t i v a m e n t e alla particolarit della stagione appena trascorsa, appare de- cisamente opportuno fare ri- ferimento ai dati del poliennio dai quali emerge che le variet pi produttive (indice >100) sono Gianni, Iride, Colosseo, Duilio, Sancarlo, Parsifal e Solex. Inoltre, si rileva che nellultimo triennio la cv Colo- rado ha fornito un indice me- dio di 101; mentre fra le va- riet in prova solo nel biennio 1999-2000 appaiono intere s- santi Arcobaleno (106), Pro- venzal (105) e Claudio (102). 10 1 2 , 0 1 2 , 5 1 3 , 0 1 3 , 5 1 4 , 0 1 4 , 5 1 5 , 0 1 5 , 5 S I M E T O S O L E X I O N I O S A N
C A R L O C R E S O G R A Z I A G I A N N I
D U I L I O P A R S I F A L C O L O S S E O I R I D E 2000 1999 1998 1997 Fig. 1 - Contenuto proteico medio (% ss, met. NIR) di 11 variet comuni al quadriennio di prove 1997-2000 nelle Marche IRIDE COLOSSEO PARSIFAL DUILIO GIANNI GRAZIA CRESO SAN CARLO IONIO SOLEX SIMETO 12,0 12,5 13,0 13,5 14,0 14,5 15,0 15,5 Il Triticum tur g i d u m, una del l e speci e anti che pi vi ci ne al l attual e frumento duro col ti vato. a pro d u z i o n e media comples- siva (6.53 t/ha) risultata supe- r i o re a quella dello scorso an- no (6.05 t/ha), tuttavia ne- cessario osservare il compor- tamento dei singoli campi (ta- bella 5). Infatti, le prove di Ie- si (6.50 t/ha) e To l e n t i n o (5.81 t/ha) hanno pro d o t t o meno del 1999, conferm a n d o anche quanto verificatosi me- diamente in pieno campo. A Iesi le variet pi pro d u t t i- ve sono state Sirmione e Col- fiorito (indice 120), due va- riet molto simili fra di loro e a ciclo precoce, seguite, inve- ce da una cultivar tardiva, Ti- bet, che ha superato la media di campo del 18%. La cv Sal- gemma ha reso soltanto il 74% della media di campo; Sagittario, Giava e Fre c c i a non hanno raggiunto il 90%. Nella prova di Tolentino la pri- ma variet stata Bilancia (indice 126) al pari dello scorso anno, seguita da Bel- f i o re (120), Colfiorito e Ti b e t (117); Victo ha fornito la re s a pi bassa (indice 64), risulta- to da attribuire con assoluta p robabilit al forte attacco di ruggine gialla. Nella localit ascolana com- p a re di nuovo al primo posto S i rmione (indice 117), segui- to da Tibet (116), Eure k a (114), Bilancia (112), Colfiori- to (111). Anche in questo campo - al pari di Tolentino - la cv Victo stata la meno p roduttiva sempre in conse- guenza del grave attacco di ruggine gialla, mentre lo scorso anno era stata la pri- ma in classifica. Dallindice produttivo varieta- le medio emergono ai primi posti della graduatoria le va- riet Sirmione, Bilancia e Ti- bet, equivale a dire tre variet a ciclo completamente diver- so fra loro, precoce la prima (spigatura 25 aprile), media la seconda (30 aprile) e tard i v a lultima (2 maggio). Hanno i n o l t re superato lindice 105 le cv Colfiorito, Etecho, Eu- reka, Belfiore e Guadalupe, delle quali Belfiore al primo anno di prova. 11 FRUMENTO TENERO MEDIA UN PO SUPERIORE P roduzione media e peso ettolitrico superiori allo scor- so anno, mentre pi basso il peso delle cariossidi. Ottime pr e s t a z i o n i per Bilancia, Eu- reka, Colfiorito ed E n e s c o . Tab. 5 - Produzione di granella (t/ha al 13% di umidit) delle 30 variet in prova nelle Marche nel 1999/2000. Variet IESI (AN) TOLENTINO (MC) PETRITOLI (AP) Media varietale Indice produttivo varietale (media di campo = 100) SIRMIONE 7,80 6,68 8,52 7,67 117 BILANCIA 7,50 7,32 8,14 7,65 117 TIBET 7,65 6,79 8,46 7,63 117 COLFIORITO 7,79 6,79 8,08 7,55 116 ETECHO 6,81 6,57 7,86 7,08 108 EUREKA 6,82 6,07 8,27 7,05 108 GUADALUPE 6,96 6,39 7,68 7,01 107 BELFIORE 6,22 6,96 7,78 6,99 107 CENTAURO 6,43 6,34 7,79 6,85 105 PANDAS 7,07 6,38 7,05 6,83 105 ENESCO 6,70 6,05 7,70 6,82 104 ARNEL 6,50 6,63 7,22 6,78 104 CENTRO 6,58 6,06 7,28 6,64 102 CEZANNE 6,37 5,80 7,44 6,54 100 PADUS 6,62 5,93 7,04 6,53 100 VAIOLET 6,43 6,06 7,01 6,50 100 MARVAO 6,66 5,38 7,34 6,46 99 PRIMOASI 6,06 6,22 7,09 6,46 99 SANGIACOMO 6,48 5,69 7,15 6,44 99 RAVENNA 5,86 6,32 7,06 6,41 98 PADERNO 6,25 4,96 8,03 6,41 98 MIETI 6,00 5,47 7,36 6,28 96 FRECCIA 5,78 4,22 7,92 5,97 91 GIAVA 5,45 5,00 7,37 5,94 91 SERIO 6,20 4,95 6,64 5,93 91 SAGITTARIO 5,79 5,13 6,73 5,88 90 LAMPONE 5,88 4,92 6,48 5,76 88 FARO 7,25 4,42 5,46 5,71 87 SALGEMMA 4,78 5,19 6,60 5,52 85 VICTO 6,45 3,70 3,47 4,54 70
Media di campo 6,50 5,81 7,27 6,53 100 Differenza Minima Significativa (5%) 0,65 0,86 0,87 Coefficiente di Variabilit % 6,09 9,00 7,25 L PESO ETTOLITRICO E CARATTERISTICHE MERCEOLOGICHE DELLA GRANELLA Peso ettolitrico: la media (81.8 kg/l) stata superiore a quella dello scorso anno (79.3 kg/hl), con 84.5 kg/hl a Iesi; 81.2 a Petritoli, la me- dia pi bassa a Tolentino con 79.8 kg/hl. Il valore assoluto minimo (72.3 kg/hl) re l a t i- vo alla cv Victo a To l e n t i n o associato anche al minor pe- so delle cariossidi (26.4 g), m e n t re il pi alto (87.9 kg/hl) stato rilevato a Iesi 12 Tab. 6 - Pa ra m e t ri alve ogra fici W , P/L e HARDNESS, delle fa rine ottenute dal raccolto del 1999 nelle tre localit delle March e. Parametri W P/L HARDNESS (determ. met. NIR) Variet S. Maria N (AN) Tolentino (MC) Petritoli (AP) media 3 localit S. Maria N (AN) Tolentino (MC) Petritoli (AP) media 3 localit S. Maria N (AN) Petritoli (AP) media 2 localit ARMONIA 200 134 159 164 0,76 0,31 0,86 0,64 27 31 29 BILANCIA 172 131 125 143 1,32 0,44 1,34 1,03 28 22 25 BOLERO 241 228 189 219 0,32 0,27 0,37 0,32 35 30 33 CENTAURO 152 172 180 168 1,44 0,70 1,54 1,23 32 26 29 COLFIORITO 264 266 162 231 1,70 1,08 2,15 1,64 72 60 66 ENESCO 247 211 136 198 1,15 0,85 1,52 1,17 38 32 35 ETECHO 188 189 131 169 0,87 0,47 1,06 0,80 48 33 41 EUREKA 84 58 94 79 0,30 0,21 0,31 0,27 52 55 54 FRECCIA 201 180 123 168 1,56 0,66 0,96 1,06 61 54 58 GUADALUPE 227 226 150 201 1,21 0,70 1,43 1,11 54 45 50 LAMPONE 155 118 86 120 1,38 0,66 0,93 0,99 39 23 31 MARVAO 141 166 103 137 0,73 0,55 0,81 0,70 36 21 29 MIETI 207 172 112 164 0,36 0,40 0,42 0,39 54 48 51 NOCE 82 76 70 76 0,69 0,42 0,49 0,53 31 24 28 PADERNO 242 179 144 188 1,67 0,68 1,91 1,42 41 32 37 PADUS 216 242 203 220 0,57 0,57 0,64 0,59 71 53 62 PANDAS 306 277 198 260 0,69 0,62 0,61 0,64 78 48 63 PRIMOASI 178 153 134 155 0,38 0,33 0,33 0,35 48 42 45 RIO 173 102 81 119 0,55 0,29 0,29 0,38 29 23 26 SAGITTARIO 273 283 258 271 1,01 0,79 1,13 0,98 55 52 54 SALGEMMA 312 234 179 242 1,21 0,57 1,15 0,98 57 48 53 SANGIACOMO 235 174 184 198 0,63 0,56 0,91 0,70 39 26 33 SERIO 200 119 138 152 0,42 0,31 0,44 0,39 64 51 58 SIBILLA 191 115 94 133 0,31 0,29 0,33 0,31 79 49 64 SIRMIONE 253 138 169 187 1,19 0,80 1,55 1,18 53 47 50 SOISSON 248 291 241 260 0,73 0,52 0,73 0,66 62 49 56 TIBET 145 150 144 146 2,42 0,39 1,59 1,47 47 34 41 VAIOLET 157 142 103 134 0,50 0,48 0,45 0,48 71 48 60 VALLEROSA 80 137 112 110 0,22 0,27 0,31 0,27 46 49 48 VICTO 169 106 117 131 0,67 0,23 0,57 0,49 25 30 28
Media 198 172 144 171 0,90 0,51 0,90 0,77 49 40 44 Le determinazioni dell'hardness e del contenuto proteico sono state condotte presso il laboratorio dell'ASSAM, unitamente alle analisi alveo- grafiche dei campi di S. Maria Nuova e Petritoli, mentre quelle del campo di Tolentino sono state eseguite presso il laboratorio del CERMIS. F o rte attacco di ruggi ne gi al l a sul l a vari et di frumento tenero Seri o presso i campi speri mental i del CERMIS ad Abbadi a di Fi astra, Tol enti no MC sulla cv Sangiacomo che ha anche mantenuto il miglior v a l o re medio (86.0 kg/hl). Peso delle cariossidi: la media (41.3 g), risultata pi bassa della scorsa sta- gione (43.2 g), con 42.8 g a Iesi, 41.0 g a Tolentino e 40.1 g a Petritoli. Non ci sono stati fenomeni di pre - g e rminazione delle cariossidi. CARATTERISTICHE QUALITATIVE Sulla produzione di Iesi e Pe- tritoli stato determinato il contenuto proteico [su cia- scuna parcella, con analizza- t o re NIT (trasmissione nel vi- cino infrarosso) INFRAT E C 1229: la media risultata 13.1% nel primo campo e 13.5% nel secondo, con valori di circa un punto superiori a quelli del 1999 e simili a quelli del 1998. Questo andamento confermato da un gruppo di 14 variet comuni nel triennio nelle due localit come evi- denziato nella figura 2. Nella tabella 6 sono sintetizzati i parametri alveografici W, P/L e indice di h a rd n e s s ( d e t e rm i- nazione metodo NIR con scala: <30 s o f t, 30-50 m e d i u m - s o f t, 50-65 m e d i u m - h a rd, >65 h a rd) relativi al raccolto 1999 n e l l e t re localit di prova. In linea generale la qualit alveografica a p p a re mediamente scarsa. Il v a l o re medio del W stato 171, circa 30 punti inferiore a quello del 1998; Iesi ha forn i t o il valore pi alto (198), mentre Petritoli quello pi basso (que- sta localit aveva fornito nello stesso anno anche la resa pi bassa). Il rapporto P/L, in me- dia 0.77, rimasto costante ri- spetto allanno precedente, evi- denziando una minore tenacit della produzione di To l e n t i n o rispetto a quella delle altre due localit. Le cv Centauro, Colfio- rito, Enesco, Guadalupe, Pa- d e rno, Sirmione e Tibet sono risultate part i c o l a rmente tena- ci. I valori di h a rd n e s s, deter- minati con stru m e n t a z i o n e NIR, confermano lattribuzione delle variet alle diverse classi di dure z z a . CONCLUSIONI Nella tabella 7 sono riassunti gli indici produttivi medi del- lultimo triennio di prove: so- no confermate le ottime pre- stazioni delle cv Bilancia, Eu- reka, Colfiorito, Enesco che in tutti e tre gli anni hanno forni- to indici superiori alla media di campo. Riprende ancora posizione la cv Centauro , m e n t re perde drasticamente t e rreno Victo per lattacco di ruggine gialla. Fra le variet analizzate per un solo biennio si rilevano Tibet, Sirm i o n e , Etecho e Guadalupe, tutte con indice al sopra della media nei due anni. Si ricordano an- che le variet Sibilla, Sois- sons e Bolero, provate nel biennio precedente e non pi inserite nella rete nazionale. Fra le novit spiccano Belfio- re, Arnel e Centro per le quali, tuttavia, necessario attende- re ulteriori conferme speri- mentali. 13 Fig. 2 - Contenuto proteico della granella di un gruppo di 14 variet comuni al triennio di prova 1998-2000 (in ordine medio decrescente) Tab. 7 - Indici produttivi calcolati sulla media di campo (=100) delle variet in prova nel triennio 1998-2000 Anno 2000 1999 1998 Medie Localit di prova 3 3 3 Variet triennio
BILANCIA 117 111 107 112 EUREKA 108 112 112 111 COLFIORITO 116 110 104 110 ENESCO 104 104 103 104 CENTAURO 105 103 98 102 VICTO 70 118 113 100 VAIOLET 100 100 99 100 PRIMOASI 99 97 100 99 MIETI 96 101 98 98 SANGIACOMO 99 102 94 98 SERIO 91 96 103 97 PANDAS 105 87 97 96 SAGITTARIO 90 89 96 92 SALGEMMA 85 89 89 88 biennio TIBET 117 111 114 SIRMIONE 117 101 109 ETECHO 108 107 108 GUADALUPE 107 104 106 MARVAO 99 102 100 PADUS 100 98 99 FRECCIA 92 96 94 PADERNO 98 85 91 LAMPONE 88 93 91 non pi in prova SIBILLA 101 104 103 SOISSONS 102 100 101 BOLERO 102 100 101 Media di campo t/ha 6,53 6,05 7,14 Le variet di orzo pi diffuse attualmente in Italia sono di tipo polistico, cio con la spiga a 6 file, come dicono comunemente gli agricoltori. Delle 21 cultivar sperimentate (tutte di tipo invernale, cio a semina autun- n o - v e rnina) questanno soltanto 6 sono in- vece di tipo distico (spiga a 2 file). Dai ri- sultati riportati nella tabella 8 emerge che mediamente le variet polistiche danno una resa maggiore, la prima distica in graduato- ria Nure, alla 7 posizione, con indice me- dio 102. Tutte le variet pi produttive con- f e rmano i risultati gi raggiunti negli anni precedenti ORZO PER USO ZOOTECNICO Tab. 8 - Produzioni medie (t/ha) e indici pro d u t t ivi di 21 va riet di orzo in semina autunnale in due localit delle Marche nel 1999/2000 Variet Tipo di spiga IESI TOLENTINO Media t/ha Indice produttivo su media di campo GOTIC Polistico 8,04 8,65 8,35 108 PASSPORT Polistico 8,15 8,21 8,18 105 NIKEL Polistico 8,17 8,18 8,18 105 ABONDANT Polistico 8,27 8,00 8,13 105 MATTINA Polistico 7,74 8,49 8,11 105 BALKAN Polistico 8,11 8,05 8,08 104 NURE Distico 7,60 8,25 7,92 102 ALISEO Polistico 7,89 7,94 7,91 102 FEDERAL Polistico 7,97 7,75 7,86 101 GAIANO Polistico 7,64 8,00 7,82 101 SAMSON Polistico 7,96 7,44 7,70 99 SERENO Polistico 7,90 7,48 7,69 99 CANORO Polistico 7,50 7,79 7,65 99 LETIZIA Polistico 7,68 7,57 7,62 98 BALDA Polistico 7,67 7,49 7,58 98 SONORA Polistico 7,31 7,78 7,55 97 AIRONE Distico 7,02 7,88 7,45 96 BARAKA Distico 7,07 7,80 7,44 96 EXPRESS Polistico 7,22 7,48 7,35 95 AMILLIS Distico 7,17 7,27 7,22 93 VERTIGE Distico 7,01 7,29 7,15 92
Media di campo 7,67 7,85 7,76 100 Coefficiente di variabilit % 6,16 5,14 Esi stono i n natura numerose forme di verse di orzo, H o rd e u m v u l g a r e, non tutte sono uti l i zzate per l a col tivazi one, i n questo caso si tratta di un orzo pol i sti co ( a 6 fi l e ) senza l e reste (muti co). i conclude que- stanno pre s s o il CERMIS il p rogetto finan- ziato dalla Re- gione Marc h e nellambito dellObiettivo 5B dal titolo SVILUPPO DI GENO - TIPI DI ORZO NUDO ADATTI A SISTEMI COLTURALI A BAS - SO IMPATTO AMBIENTA L E , RISPONDENTI ALLE ESIGEN - ZE DELL INDUSTRI A SEMEN - TI ERA E ALLE RICHIESTE DEI T R A S F O R M AT O R I / U T I L I Z Z A - T O R I . Uno degli obiettivi principali di questo lavoro stato lindivi- duazione, attraverso uno spe- cifico programma di migliora- mento genetico, di una variet di orzo nudo adatta alle richie- ste dellindustria di trasform a- zione, oltre ad avere caratteri- stiche agronomiche idonee ad una conveniente coltivazione sia in agricoltura convenzio- nale sia in agricoltura biologi- c a. In questa direzione sta- ta ottenuta una variet chiamata PRI ORA che nel s e t t e m b r e del 2000 dovr e b b e e s s e r e iscritta al Registro Nazionale delle Variet. D e l- la stessa sono gi stati distri- buiti negli anni precedenti ad agricoltori regionali e non pic- coli quantitativi di seme da in- t ro d u rre in coltivazione pre s- so le rispettive aziende CARATTERISTICHE DELLA VARIET PRIORA (tabella 9) la variet stata ottenuta d a l l i n c rocio dellorzo vesti- to Arda con una popolazio- ne locale di orzo nudo nota con il nome di Mondo e coltivata fino ad un passato non troppo remoto in Italia Centrale (entrambe variet di tipo distico); una variet altern a t i v a , equivale a dire che pu es- s e re seminata sia in autun- no sia in primavera; ha una taglia medio-alta, caratteristica intere s s a n t e per i sistemi di coltivazione biologica, dove la bassa ta- glia un fattore limitante; spiga distica; caratteristiche della carios- side: colore chiaro, peso elevato (da 44 a 48 grammi), ottima capacit di sgu- sciatura a raccolta (le glumelle si separano fa- cilmente dalla cariosside e si ottiene un pro d o t t o che non ha bisogno di ul- teriori pulizie). INDICAZIONI COLTURALI In generale un orzo nudo de- ve essere gestito agro n o m i- camente al pari di un comune o rzo vestito ad eccezione di alcuni aspetti specifici: la densit di semina deve essere pi alta, si consiglia- no circa 400 semi germ i n a- bili per unit di superf i c i e , modulando tale investimen- to in relazione alle condizio- ni di coltivazione; lepoca di semina deve es- s e re tendenzialmente ritar- data negli ambienti miti, spostata a fine inverno ne- gli ambienti pi freddi; la variet si avvantaggia di modeste disponibilit di azoto nel terreno, in coltura sia convenzionale sia biolo- gica, tuttavia fornisce buoni risultati anche in condizioni marginali; la raccolta va eseguita con tempesti- vit onde evitare che la granella matura re s t i t roppo a lungo in campo ( p o t rebbe cadere in con- dizioni di stress idrico o p re - g e rm i n a re in pre s e n- za di eccessiva umidit), gli organi trebbianti della mietitrebbia devono esse- re attentamente re g o l a t i per consentire una buona pulizia dalle glumelle ed 15 ORZO NUDO DA TRASFORMARE S Concluso il pro- getto finanziato dalla Regione con i fondi del 5b, lo- biettivo era quello di individuare ge- notipi adeguati per le coltivazioni a basso impatto a m b i e n t a l e e v i t a re la rottura della granella. USI DELLORZO NUDO - t o rrefazione della granel- la intera, destinata alla pre p a- razione del surrogato del c a ff, commercializzato in grani interi tostati, macinati o liofilizzato; il prodotto maci- nato distribuito in form a t o sfuso o in cialde pre d i s p o s t e per le macchine espresso; p reparazione di minestre con la granella intera o per- lata (granella secca o pre- cotta surgelata); fiocchi o estrusi dalla gra- nella intera; farine integrali o raff i n a t e per usi diretti o in miscela con altri cereali. USI SPECIFICI DELLORZO NUDO PRIORA Per le elevate dimensioni del- la cariosside la variet parti- c o l a rmente adatta alla tosta- tura, alla macinazione e alla preparazione di fiocchi. 16 Tab. 9 - Caratteristiche produttive e agronomiche dell'orzo nudo PRIORA a confronto con altre variet nel quadriennio 1996- 1999 in semina autunnale a Tolentino. Variet Costitutore Anno iscrizione Registro Variet Tipo di spiga Produzione t/haPeso 1000 semi g Data spigatura (giorni da 1 aprile) Altezza cm PRIORA CERMIS 2000 distico 5,26 49,6 32 93 DIGERSANO CERMIS 1993 distico 5,12 36,0 30 88 SALUS CERMIS 1992 polistico 4,80 40,0 24 90
ARDA testimone vestito 1985 distico 6,51 48,2 30 85 Nella pagina pre c e d e n t e, la va riet P ri o ra . In questa, c a ri o s s i d i di orzo nu d o . La variet Priora, che stata da po- co iscritta al Regi- s t ro Nazionale, p a rt i c o l a rm e n t e adatta alla tosta- tura, alla macina- zione e alla pr e p a- razione di fiocchi La superf i c i e destinata a o rzo, avena, segale, triti- cale e farro nelle Marc h e r a p p resenta nel complesso meno del 20% dellinvesti- mento totale a cereali e fra queste specie lorzo da solo occupa circa il 14%. Tu t t a v i a , malgrado la ridotta entit, la c e realicoltura Minore non deve essere considerata da meno perch: o ff re la possibilit di diff e- renziare le produzioni ed in- t e rro m p e re la quasi mono- coltura del frumento duro in certi ambienti; tutte le specie di questo g ruppo hanno una ampia adattabilit pedo-climatica e richiedono minori input col- turali rispetto ai frumenti; molte di queste pro d u z i o n i ( o rzo nudo, avena, farro ) c o p rono mercati di nicchia per i quali, se ben org a n i z- zati in un processo di filiera, i margini economici posso- no essere intere s s a n t i ; molte delle coltivazioni a c e reali minori sono re a l i z- zate con tecniche di agricol- tura biologica, pert a n t o possono tro v a re un ulterio- re e specifico spazio di mercato; c o l t i v a re queste specie si- gnifica, infine, salvaguard a- re risorse genetiche a ri- schio di scomparsa ed an- che la possibilit di mante- n e re vecchie variet o po- polazioni locali diversamen- te non proponibili in sistemi agricoli intensivi. 17 I CEREALI MINORI L Un momento di una delle nu m e rose iniziat ive di div u l gazione svolte dallASSAMe dal CERMIS N. S t ra m p e l l i nel corso della campag n a di sperimentazione appena tra s c o rs a Variet Tipo vegetativo Colore granella SEMINA AUTUNNALE SEMINA PRIMAVERILE Differenza produttiva (%) dellaseminaautunnale sulla primaverile SEMINA AUTUNNALE SEMINA PRIMAVERILE ARGENTINA invernale rosso 5,83 3,30 +77 7 2 MARISA invernale rosso 5,47 3,39 +61 2 0 AVA invernale bianco 5,50 3,30 +67 6 0 FULVIA primaverile rosso 5,52 3,23 +71 6 0 FLAVIA invernale bianco 4,72 3,74 +26 4 0 TROPICALE primaverile nero 5,03 3,37 +49 6 0 DONATA primaverile bianco 4,98 3,38 +47 8 0 PREVISION invernale rosso 5,15 3,03 +70 7 1 PERONA primaverile bianco 5,15 2,59 +99 1 0 ROGAR 8 invernale rosso 5,42 2,00 +171 8 1 NIGRA primaverile nero 4,48 2,43 +85 8 1 CROARA primaverile rosso 3,38 2,69 +26 9 1 Media di campo 5,05 3,04 +66 6 0 CV % 9,5 13,9 PRODUZIONE t/ha ALLETTAMENTO A MATURAZIONE (0-9) Tab. 10 - Carat t e ri s t i che di 12 va riet di avena e confronto pro d u t t ivo fra semina autunnale e pri m ave rile a Tolentino nel 1999/2000 La semina invernale nei nostri ambienti fornisce sempre rese produttive migliori di quella primaverile 18 Variet PRODUZIONE t/ha Indicesu media campo PESO ETTOLITRICO kg PESO 1000 SEMI gr DATA SPIGATURA (gg DA 1/4) ALTEZZA PIANTA cm ALLETTAMENTO A MATURAZIONE (0-9) AVANTI 7,33 120 72,4 29,9 30 152 2 PICASSO 7,12 117 70,8 30,1 30 141 2 RAPID 6,45 106 72,8 31,0 31 156 1 URSUS 6,43 105 72,6 27,1 31 144 2 ESPRIT 6,39 105 73,1 28,4 30 151 3 FERNANDO 6,34 104 71,1 28,4 31 146 2 FARINO 6,09 100 71,8 26,0 30 146 0 CLOU 6,04 99 73,5 28,7 30 156 0 CANOVUS 5,84 96 73,0 29,6 32 146 1 NIKITA 5,39 88 72,8 31,5 32 151 0 DANKO 5,35 88 74,2 29,6 28 159 0 PROTECTOR 4,44 73 72,5 29,5 24 187 5 Media di campo 6,10 100 72,6 29,2 30 153 2 Coefficiente di variabilit % 5,8 0,8 6,1 3,1 3,6 70,6 Tab. 11 - Carat t e ri pro d u t t ivi e agronomici ri l evati su 12 va riet di segale in prova a Tolentino nel 1999/2000 Variet PRODUZIONE t/ha Indice su media campo PESO 1000 SEMI g PESO ETTOLITRICO DATA DI SPIGATURA (gg DA 1/4) ALLETTAMENTO A MATURAZIONE (0-9) EUREKA (tenero) 6,39 127 47,8 75,7 34 0 MAGISTRAL 5,97 118 52,0 71,0 30 0 CATRIA 5,92 117 47,0 66,9 24 1 CENTRAL 5,46 108 48,6 68,5 30 7 TRICA 5,24 104 47,8 68,7 23 1 CUME 5,19 103 52,6 71,2 26 2 GALTJO 5,02 100 48,7 71,5 36 0 TRIMARAN 5,02 100 48,7 72,5 33 0 MISSIONERO 4,82 95 54,8 70,6 23 1 ANTARES 4,69 93 48,5 68,8 23 0 ZOLDER 3,66 73 45,9 71,0 30 0 NOE' 3,17 63 51,1 68,4 30 0 Media di campo 5,05 100 49,4 70,4 28 1 Coefficiente di variabilit % 8,4 3,7 0,9 2,7 Tab. 12 - C a rat t e ri pro d u t t ivi e agronomici ri l evati su 12 va riet di triticale a confronto con una va riet di frumento tenero a To l e n t i n o nel 1999/2000 La segale continua a rappre s e n t a re una valida proposta colturale per i terreni marginali, sciolti e tendenzialmente acidi degli ambienti di montagna. E' una specie adatta anche alla coltivazione di erbai misti con una leguminosa. In questa annata la produzione del triticale in questa localit di prova stata fortemente penalizzata da un attacco di cecidomia, la cui larva, di piccolissime dimensioni e di colore giallo/arancio acceso, provoca l' aborto fiorale oppure la deformazione delle cariossidi in form a z i o n e . LE PROVE DI CONCIMAZIONE AZOTATA R E A L I Z Z ATE DAL CERMI S A TOLENTI NO Fin dal 1992 il CERMIS svol- ge su commissione dellAS- SAM una serie di prove nel- lambito del programma per unAgricoltura a Basso Impat- to Ambientale il cui principale obiettivo quello di avere in- dicazioni operative da trasfe- r i re agli agricoltori nellappli- cazione delle misure di ridu- zione delle concimazioni pre- viste dal Reg. 2078/92 e in f u t u ro dalle norme di buona pratica agricola. Fra i vari progetti compre s o in questo programma quello relativo alluso di diversi livelli di concimazione azotata nella coltivazione di frumento duro e tenero. Le prove, avviate nel 1992, sono state realizzate presso i campi i campi sperimentali del CERMIS a Tolentino (MC) ed hanno previsto ladozione di un piano di concimazione azotata di sola copertura con un livello minimo di 90 unit per ettaro (dose massima ammessa dal reg. 2078/92, anche se si deve pre c i s a re che negli ultimi tre anni per lelevata piovosit nei mesi invernali stata concessa la d e roga allaumento del 20% di tale livello), un livello mas- simo di 160 kg per ettaro cor- rispondente alla dose stan- d a rd per lambiente di pro v a (calcolato sulla base di un consumo medio di 3 kg di azoto per ogni 100 kg di gra- 19 PER UN AGRICOLTURA A BASSO IMPATTO Un progetto dellAssam, realizzato pr e s- so i campi sperimentali del Cermis di Tolentino, ha valutato luso di diversi livelli di concimazione azotata nelle col- tivazioni di frumento sia duro che tenero 10,0 10,5 11,0 11,5 12,0 12,5 13,0 13,5 14,0 14,5 15,0 15,5 I R I D E S A N
C A R L O S O L E X P A R S I F A L D U I L I O G R A Z I A C O L O S S E O C R E S O I O N I O
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A R E S ) S I M E T O N 9 0 N 1 6 0 Fi g. 3 - Andamento del contenuto proteico in un gruppo di 10 va riet di frumento duro allevate a t re livelli di concimazione azo t ata a Tolentino nel triennio 1997-1999 nella secca prodotta e per una p roduzione media di 5 t/ha, per un terreno di media fert i- lit, con adeguati avvicenda- menti colturali) e una dose in- t e rmedia di 125 kg/ha. L a z o- to stato distribuito in tre in- t e rventi frazionati: durante laccestimento, linizio della levata e la fine della levata. Una parte dei risultati di questa sperimentazione gi stata divulgata su questa Rivista nel numero 2 del 1999 ( pagg. 14-21) alla qua- le si rimanda per ulteriori a p p r ofondimenti di or d i n e generale. In questa nota sono ripor t a t i sinteticamente i risultati del- le prove condotte negli ulti- mi 4 anni per il frumento du- ro e nellultimo biennio per il frumento tener o . FRUMENTO DURO In questa specie le prove fan- no riferimento al pro g e t t o c o o rdinato dallIstituto Speri- mentale per la Cere a l i c o l t u r a di Roma (Sezione di Te c n i c h e A g ronomiche) e hanno pre v i- sto il confronto di tutte le va- riet comprese nella pro v a nazionale frumento duro ai tre livelli di concimazione. Nella tabella 1 riportata la p roduzione di un gruppo di 10 variet comuni a tutti gli anni diff e renziata per i livelli di azoto. Si pu osserv a re che per tutte le variet la pro- duzione aumenta sempre dal livello di 90 kg/ha di azoto al secondo livello (125 kg/ha), mentre non sempre e non per tutte le variet si verifica un u l t e r i o re aumento raggiun- gendo 160 kg/ha. In sintesi si pu concludere che la disponibilit di azoto o l t re il livello massimo am- messo dal reg. 2078/92 mi- gliora comunque la pro d u z i o- ne, tuttavia in misura diff e- renziata in relazione allannata e alla variet. Molto interessante , invece, landamento del contenuto p roteico (figura 3) che, a dif- f e renza della produzione, au- menta ulteriormente allau- m e n t a re della disponibilit azotata, confermando il mi- glioramento della qualit tec- nologica del prodotto. FRUMENTO TENERO Si fa riferimento ai risultati de- gli ultimi due anni di pro v e nelle quali erano comprese le variet della prova nazionale del frumento tenero. I risultati hanno avuto un andamento si- mile a quelli del frumento duro in relazione sia alla pro d u z i o n e sia alla qualit. Nella figura 4 schematizzata la risposta pro- duttiva di un gruppo di 14 va- riet comuni al biennio di pro- ve. Anche in questo caso le variet, pur rispondendo in maniera simile, si diff e re n z i a- no per lentit della risposta. CONCLUSIONI I risultati riportati confermano le acquisizioni degli anni pre- cedenti, consentendo di ag- g i o rn a re il quadro varietale con le nuove costituzioni. In sintesi la resa pro d u t t i v a migliora in entrambe le specie soprattutto nel primo aumen- to di azoto rispetto al livello minimo di 90 kg/ha, mentre la 20 Variet Livello di azoto (kg/ha) 1997 1998 1999 2000 Media varietale nel quadriennio
SIMETO 90 2,68 5,67 5,32 2,79 4,11 125 2,83 6,39 5,34 3,80 4,59 160 3,07 6,52 6,11 3,61 4,83 Media generale 3,74 6,61 5,80 4,73 Produzione granella t ha -1 Tab. 13 - Risposta pro d u t t iva di un gruppo di 10 va riet di frumento duro a tre livelli di azo t o nel quadriennio 1997-2000 a Tolentino MC qualit tecnologica (qui evi- denziata soltanto con il conte- nuto proteico) migliora ulte- r i o rmente oltre queste dosi. La diversa entit di risposta delle variet consente di aff e r- m a re che anche nellambito della concimazione ammessa dal regolamento comunitario possibile eff e t t u a re la migliore scelta in relazione alle condi- zioni colturali (ambiente pedo- climatico, rotazione, livello di f e rtilit del terreno) e alle spe- cifiche richieste del merc a t o . E ovvio che in tale situazione necessario orientarsi sulle cultivar che forniscono il mi- glior standard qualitativo. De- vono tuttavia persistere alcuni p resupposti fondamentali, quali un adeguato livello nutri- zionale nel terreno, un idoneo avvicendamento colturale, una distribuzione frazionata del f e rtilizzante in relazione alle fa- si del ciclo vegetativo. In definitiva necessario pia- n i f i c a re il tutto in una visione di sistema della produzione e i n q u a d r a re il cereale allintern o di questo sistema colturale. 21 4,00 4,50 5,00 5,50 6,00 6,50 7,00 7,50 8,00 N90 N125 N160 Fi g. 4 - Risposta pro d u t t iva media di un gruppo di 14 va riet di frumento tenero allevate a tre livelli di azoto a Tolentino nel biennio 1999-2000 Gli articoli da pag.5 a pag. 21 sono stati redatti da: Giuliano Mazzieri Giuseppe Rocchetti ASSAM - Agenzia per i S e rvizi nel Settore A g ro a l i m e n t a re nelle Marc h e , A n c o n a Oriana Porfiri Antonella Petrini Donatella Fuselli CERMIS - Centro Ricerche e Sperimentazione per il Miglioramento Vegetale N.Strampelli, Tolentino MC el corso dellan- nuale visita gui- data dei campi s p e r i m e n t a l i CERMIS re a l i z- zata in collabo- razione con lASSAM, si svolto lincontro pro g r a m m a t o nellambito delle azioni dimo- strative del progetto L I F E 9 9 E N V / E / 3 0 8 (azioni a favore dellambiente) promosso dal- l E . C . A . F. (E u ropean Conser v a - ti on Agr icul tur e Feder at ion) per lallestimento di prove di- mostrative di c o n f ronto tra tecniche di coltivazione con- venzionali e conser v a t i v e d i tipo innovativo per lottimizza- zione della produzione nella s a l v a g u a rdia ambientale. Lobiettivo del progetto la cooperazione ed il trasferi- mento di conoscenze tra i p a rt n e r s dei diversi Paesi eu- ropei con lo scopo di perf e- z i o n a re le tecniche agricole che consentano lo sviluppo sostenibile, applicabile alla maggior parte delle superf i c i agricole europee aprendo la strada allimplementazione delle misure agro - a m b i e n t a l i p reviste in Agenda 2000. I n o l t re, sintende dare ampia d i ffusione e trasferimento di queste tecniche tra espert i , responsabili della pro g r a m- mazione ed agricoltori, in mo- do che possano essere appli- cate con esito positivo e sen- za difficolt. Ai numerosi partecipanti al- l i n c o n t ro, un centinaio tra studenti, tecnici e pro d u t t o r i agricoli delle org a n i z z a z i o n i operanti in ambito pro v i n c i a l e e regionale, stato possibile c o s t a t a re direttamente in campo lapplicazione di tecni- che di gestione colturale, in unottica di sostenibilit agri- cola, di prevenzione e riduzio- ne dei fenomeni erosivi. Le prove dimostrative, inserite in una sperimentazione pi vasta intesa a verificare la fat- tibilit su scala aziendale nel caratteristico ambiente mar- 22 T E C N I C H E C O N S E RVAT I V E D I L AV O R A Z I O N E D E L S U O L O N Messi a confr o n t o i metodi conven- zionali con quelli innovativi. I risul- tati definitivi sa- ranno resi noti nei prossimi me- si. Le conoscenze acquisite ver r a n- no trasferite a li- vello eur o p e o Visita guidata ai campi sper imentali con tecnica coltural e semi na su sodo chigiano, hanno previsto per il f rumento duro il confro n t o della discissura, lavorazione o rmai considerata tradiziona- le, con due tecniche conser- vative innovative: la lavorazio- ne minima e la semina dire t t a con due precessioni colturali (girasole e bietola). Inoltre , per questo primo anno, in ag- giunta alle tesi degli anni pre- cedenti stata prevista una tesi di semina su sodo eff e t- tuata in epoca anticipata. Le p rove sono state realizzate in p a rcelloni contigui estesi circ a 1 ettaro, allinterno dei quali sono state individuate 9 are e di saggio (di 1,0-1,5 m 2 ) do- ve sono stati effettuati i rilievi e i relativi campionamenti per il confronto con i dati di pieno campo. I risultati, in corso delaborazione, saranno divul- gati attraverso pubblicazioni, seminari, incontri tecnici e sa- ranno disponibili sul nostro sito Web (hpp/www. c e rm i s . i t ) nel corso dei prossimi mesi. Marino Antonelli CERMIS Centro Ricerche e Sperimentazione per il Miglioramento Vegetale N.Strampelli Tolentino (MC) 23 A. I . G. A. Co. S. ed E . C . A . F. LA . I . G . A . C o . S . (Associazione Italiana per la Gestione Agronomica e Conservativa del Suolo) stata costituita nel Gennaio 1998 ad Osimo (AN), la segreteria ospitata presso il D i p a rtimento di Biotecnologie Agrarie ed Ambientali della Facolt di Agraria di Ancona ( p rof. Rodolfo Santilocchi), ha come scopo la promozione di ricerche, sperimentazioni, incontri scientifici, tecnici e di divulgazione per la conoscenza e la diffusione di tecniche di gestione del suolo secondo le finalit di unagricoltura sostenibile. Lassociazione nel- lambito dei propri fini istituzionali intende p ro m u o v e re rapporti di collaborazione con analoghi organismi europei ed extra-euro p e i , f a v o rendo la trasmissione dellinform a z i o n e e la divulgazione delle conoscenze con tutti i mezzi possibili. L E C A F (Federazione Europea per lAgricoltu- ra Conservativa ) una Federazione senza fi- ni di lucro, nata per incoraggiare ogni arg o- mento focalizzato sulla conservazione del suolo agrario e la sua biodiversit nellambi- to dellagricoltura sostenibile. Costituitasi nel 1999, comprende le Associazioni di Agricol- tura Conservativa di Francia, Germ a n i a , Gran Bretagna, Italia, Portogallo e Spa- gna. Si pone i seguenti obiettivi: 1) p ro m u o v e re, riunire e re n d e re note i n f o rmazioni tecnologiche ad im- p renditori agricoli, tecnici agrari, societ di servizi e di pro d u z i o- ne, agevolare scambi di infor- mazioni tra persone ed org a n i z- zazioni sulle tecniche necessarie per pre s e rv a re e conserv a re il suolo agrario e la biodiversit nellampio contesto dellagricol- tura sostenibile; 2) favorire lo sviluppo, la formazione e la ricerca sui temi di intere s s e dellagricoltura conservativa; 3) promuovere azioni atte a sostenere la ricerca e migliorare le pratiche agrono- miche riguardanti tutti gli aspetti biologi- ci e fisiologici per pre s e rv a re la capacit p roduttiva del suolo e la sua naturale bio- diversit. l t re ai form a g g i di Via Lattea Picena, rasse- gna delle mi- gliori pro d u z i o- ni casearie del c e n t rosud Italia, la mostra m e rcato dei vini dei colli Piceni Di Vino in Vino, ha occupato gran parte del centro storico di O ffida con varie tipologie di pa- ni e dolci di oltre 18 pro v i n c i e italiane e con i piatti tipici pi gustosi dellentro t e rra Piceno. La mostra organizzata e pro- mossa dalla Vinea pro- duttori Viticoli, allestita durante i primi tre giorn i di Settembre, pare pro- prio aver raggiunto lo- biettivo di intensificare la promozione dei tanti vini esposti allintern o dellEnoteca Regionale delle Marche, grazie ad una formula innovativa che ha visto come pro t a- gonista indiscussa la manifestazione denomi- nata, appunto, Pane al Pane. Ad ospitare i for- nai di mezza Italia ci ha pensato il suggestivo c h i o s t ro di SantAgosti- no, autentico pezzo del patrimonio artistico della cittadina picena. L i n i z i a- tiva ha registrato, durante i g i o rni di apertura, circa 20.000 visitatori affascinati dalle scul- t u re di pane esposte e dalla ge- nuina bont dei farinacei degu- stati ed acquistati. Due forn i hanno messo alla prova i pani- ficatori che si sono dilettati nel l o ro lavoro, sfornando pane, dolci e pizza a volont. Questa iniziativa dice il Pre s i d e n t e della Vinea Ido Perozzi sta- ta senza dubbio la rivelazione della nuova edizione di DiVi n o in Vino, non soltanto per la gran mole di gente che riu- scita ad intere s s a re ma, so- prattutto, per il modo in cui i panificatori di mezzo stivale hanno lavorato in quei giorn i , entusiasti di mostrare sul mo- mento le loro capacit che de- scrivono unarte culinaria tradi- zionale davvero affascinante. A p p a re ormai certa, dunque, la presenza, anche per il p rossimo anno, della prima rassegna nazionale dei pani tradizionali allinterno del c o n t e n i t o re di promozione vi- tivinicola marchigiano. Non solo. Sembra proprio che l o rganizzazione pro m o t r i c e voglia perf e z i o n a re, aumen- tandone lo spazio e il ru o l o , liniziativa che ha stimolato anche le varie associazioni nazionali dei panificatori non p resenti alla mostra, pre n o- tandosi gi da adesso per la prossima edizione. Valerio Lucciarini 24 SPAZI O APERTO IL PANE IN SCENA ALLA RASSEGNA DI OFFIDA O Alcune suggestive immagini della manifestazione sul pane, v e re e proprie sculture che hanno messo in risalto labilit dei panificatori i n t e r venuti da tutta Italia. L a Facolt di Agraria dellUniversit degli Studi di Ancona informa che, accanto al Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Agrarie e al Corso di Diploma Universitario in Tecniche Erboristiche, ha attivato per il prossimo anno accademico (2000/01) il Corso di Diploma Universitario in Viticoltura ed Enologia che d diritto al titolo di Enologo (Legge 10/4/1991 n.129 e DPR 4/11/1996). In attesa del completamento delliter legislativo di riforma degli studi Universitari, la Facolt ha predisposto un primo anno che consente il passaggio automatico al secondo anno del corrispondente Corso di Laurea senza alcun debito formativo. Le lezioni del Diploma Universitario in Viticoltura ed Enologia si terranno presso la sede della Facolt situata nel Polo didattico tecnologico di Monte dAgo dove sono ubicati anche i laboratori per le esercitazioni e i laboratori specializzati per la ricerca applicata e di base. Parte delle esercitazioni, che rappresentano almeno il 30% delle ore di ciascun insegnamento, verr svolta presso lAzienda Agraria Didattico Sperimentale Pasquale Rosati dellUniversit sita in agro di Agugliano, a pochi chilometri di distanza dalla Facolt. Il Diploma in Viticoltura ed Enologia ha durata triennale, prevede 16 esami e fornisce le competenze necessarie alla gestione, al controllo e allo sviluppo delle attivit nel settore della viticoltura e dellenologia. Gli insegnamenti riguardano materie scientifiche di base (matematica, fisica, chimica) e approfondimenti specialistici con la scienza del suolo, la biochimica agraria, la biologia e fisiologia della vite, la scienza e tecnica della produzione viticola, la difesa della vite, lenologia, la microbiologia, le tecnologie alimentari, leconomia e la gestione aziendale, il marketing. Fanno parte integrante del Corso 6 settimane di Tirocinio pratico- applicativo presso aziende viti-vinicole, enti pubblici, laboratori di analisi, professionisti ed istituti di ricerca. Attivazione del Diploma Universitario in Viticoltura ed Enologia ad Ancona presso la Facolt di Agraria Per immatricolazioni e informazioni rivolgersi alla Segreteria Studenti in Via Brecce Bianche Ancona - Tel. 071 220 4341 Direttore Responsabile: Emma Ratti Direzione Scientifica: Mariano Landi, Federico Bonavia, Ottavio Gabrielli, Enzo Polidori, Carlo Schiaf fino Redazione: Flavio Brasili, Gabriella Malanga, Francesco Pettinari, Renzo Pincini, Sabrina Speciale, Luana Sper nanzoni, Angelo Zannotti Graficadi copertina: Stefano Gregori Foto di copertina: Giuliano Mazzieri Spedizione in abbonamento postale legge 662/96 art.2 comma 20/c - filiale di Ancona Il Periodico viene spedito gratuitamente agli operatori agricoli marchigiani ed a quanti ne faranno richiesta alla Redazione presso lAssessorato alla Agricoltura - Giunta Regionale, Via Tiziano, 44 - Ancona - Tel. 071/8061. In caso di mancato recapito re s t i t u i re allagenzia P. T. CMPP di Passo Varano - AN per la re s t i t u z i o n e al mittenteche si impegnaa pagarelarelativatassa Autorizzazione del Tribunale di Ancona n. 21/79, in data 16 novembre 1979 Stampa: Tecnoprint srl - 60131 Ancona Via Caduti del Lavoro 12 Te l . 071/2861423 - Fax 071/2861424 Questo numero stato chiuso il 18/09/2000 ed stato spedito nel mese di settembre 2000