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POSSIDIO VITA DI SANT'AGOSTINO Prefazione Precedenti e propositi dell'autore 1.

Per ispirazione di Dio creatore e reggitore dell'universo, memore del proposito di servire nella fede, per grazia del Salvatore, la Trinit divina e onnipotente, e gi da laico e ora nell'ufficio episcopale desiderando giovare all'edificazione della santa e vera chiesa cattolica di Cristo Signore con tutto ci che ho ricevuto d'ingegno e di parola, non ho voluto passare sotto silenzio ci che, della vita e dei costumi di Agostino, predestinato e a suo tempo rivelato ottimo vescovo, in lui vidi e da lui udii. 2. nfatti avevo letto e appreso che anche prima di me !uesto era stato fatto da pie persone appartenenti alla santa madre chiesa" essi, ispirati dallo spirito divino, con la lingua e lo stile di cui ognuno era fornito fecero sapere sia a voce sia per iscritto, a !uanti fossero desiderosi di apprendere tali cose sia con gli orecchi sia con gli occhi, !uali e !uanti uomini avessero meritato di vivere e di perseverare nel mondo fino alla morte secondo la grazia del Signore che # comune a tutti. 3. Perci anche io, ultimo di tutti i ministri, con la fede non simulata $% Tim. %, &' con la !uale i fedeli de((ono servire e riuscire graditi a Dio e a tutti i (uoni, ho intrapreso a narrare, secondo che Dio me lo conceder, la nascita, il progresso e la meritoria fine di !uel venera(ile uomo, esponendo !uanto ho appreso e constatato proprio da lui, poich) per molti anni sono stato a suo stretto contatto. 4. * prego la somma maest di poter perseguire e portare a termine !uesto compito che ho intrapreso, in maniera da non offendere la verit del padre delle luci $+iac. %, %,' e da non deludere per !ualche parte la carit dei (uoni figli della chiesa. 5. -on racconter tutte !uelle notizie che lo stesso (eato Agostino ha esposto nei suoi li(ri delle Confessioni riguardo a se stesso, !uale egli sia stato prima di ricevere la grazia e come viva dopo averla ricevuta. 6. *gli ag. cos., come dice l'Apostolo $/ Cor. %/, 0', perch) nessuno avesse di lui stima superiore a !uanto sapeva di lui o da lui aveva appreso. Cos. egli, secondo il suo costume, non veniva meno alla santa umilt, cercando la gloria non sua ma del suo Signore per la propria li(erazione e per i doni che gi aveva ricevuto e chiedendo le preghiere dei fratelli per !uelli che desiderava ricevere. 7. n verit, come # stato affermato dall'autorit dell'angelo, bene tener celato il segreto del re, ma lodevole manifestare e glorificare le opere del Signore $To(. %/, ,'.

Vita e attivit di Agostino ( Dalla nascita al battesimo

. 1!1")

1. 1. Nacque nella provincia d'Africa, nella citt di Tagaste, da genitori dell'ordine dei curiali, di onesta condi ione e cristiani. !u da loro allevato ed educato con ogni cura e anc"e con notevole spesa, e fu ini ialmente istruito nelle lettere profane, cio in tutte quelle discipline, c"e c"iamano liberali. 1. #. Cos$ insegn% prima grammatica nella sua citt e poi retorica a Cartagine, capitale dell'Africa. Successivamente insegn% anc"e al di l del mare, a &oma e a 'ilano, dove allora risiedeva la corte dell'imperatore (alentiniano )). 1. *. )n questa citt era allora vescovo Ambrogio, uomo eccellente fra i migliori e sommamente gradito a +io. ,uesti predicava molto frequentemente la parola di +io nella c"iesa, e Agostino seduto in me o alla gente lo stava a sentire con la massima atten ione. 1. -. )n effetti, tempo prima quando era ancora giovane a Cartagine, Agostino era stato sviato dall'errore dei 'anic"ei. perci% assisteva alle predic"e di Ambrogio con pi/ atten ione degli altri, per vedere se fosse detta qualcosa a favore o contro quell'eresia. 1. 0. 1 per clemen a di +io liberatore, c"e ispir% il cuore del suo sacerdote, avvenne c"e certe questioni riguardanti la legge fossero risolte in senso avverso all'errore dei 'anic"ei2 cos$ Agostino gradualmente fu istruito, e a poco a poco per benevolen a divina quella eresia fu cacciata dal suo animo. )n poco tempo fu confermato nella fede cattolica e in lui nacque l'ardente desiderio di progredire nella religione per ricevere l'acqua della salve a nei giorni della 3asqua c"e erano prossimi. 1. 4. Cos$, gra ie all'aiuto divino, per opera di un vescovo di tale levatura quale era Ambrogio, Agostino ricevette la dottrina della c"iesa cattolica, apportatrice di salve a, e i sacramenti divini.

Rinuncia al mondo per donarsi a Dio . 1. Subito nel pi/ intimo del cuore abbandon% ogni speran a c"e aveva riposto nel mondo, sen a pi/ ricercare moglie n5 figli della carne n5 ricc"e a, n5 onori mondani, ma deliber% di servire +io insieme con i suoi, studiandosi di essere di quel gregge, cui il Signore si rivolge con queste parole. Non temete, piccolo gregge, perc"5 il 3adre vostro "a voluto dare a voi il regno. (endete ci% c"e possedete e fate elemosina. fatevi borse c"e non invecc"iano, un tesoro c"e non viene meno nei cieli, ecc. 67c. 1#, *# s.8. . #. ,uel santo uomo desiderava fare anc"e quanto dice ancora il Signore. Se vuoi essere perfetto, vendi tutto ci% c"e "ai e dallo ai poveri e avrai un tesoro nei cieli, e vieni, seguimi 6't. 19, #18. +esiderava edificare sul fondamento della fede. non legna fieno e paglia, ma oro argento e pietre pre iose 61 Cor. *, 1#8. . *. Aveva allora pi/ di *: anni e gli restava solo la madre. essa stava sempre con lui e gioiva del proposito c"e egli aveva intrapreso di servire +io pi/ c"e se avesse avuto nipoti carnali. Suo padre infatti era morto. . -. Comunic% perci% agli scolari, cui faceva le ione di retorica, c"e si provvedessero un altro maestro, poic"5 egli aveva stabilito di servire a +io.

Vita monastica e prime !iamme di "elo apostolico #. 1. &icevuta la gra ia, insieme con altri concittadini e amici c"e ugualmente servivano a +io, volle tornare in Africa, alla sua casa e ai suoi campi. Tornato, vi rimase circa tre anni2 e dopo aver ceduto quei beni, insieme con quelli c"e gli erano vicini viveva per +io, con digiuni preg"iere buone opere, meditando notte e giorno la legge del Signore. #. #. 1 tutto ci% c"e +io faceva comprendere a lui c"e meditava e pregava, egli faceva conoscere a presenti e assenti con discorsi e libri. #. *. )n quel tempo uno di coloro c"e sono c"iamati agenti d'affari, c"e risiedeva ad )ppona, un buon cristiano timorato di +io, ebbe conoscen a della buona fama di cui Agostino godeva e della sua dottrina, e desider% ardentemente di poterlo vedere, avan ando la promessa c"e, se avesse meritato di ascoltare la parola di +io dalla bocca di quello, avrebbe potuto dispre are tutte le cupidigie e le lusing"e di questo mondo. #. -. 3oic"5 questo fu fedelmente riferito ad Agostino, egli desiderando c"e un'anima fosse liberata dalle insidie di questo mondo e dalla morte eterna, sen a indugiare and% subito in quella citt, vide quell'uomo e gli parl% molte volte e lo esort%, per quanto +io gli concedeva, a mettere in pratica il voto c"e aveva fatto a +io. #. 0. ,uello prometteva di farlo di giorno in giorno, ma non lo mise in pratica allora, quando Agostino stava l$. 'a certamente non potette rimanere inutile e sen a effetto ci% c"e la divina provviden a operava in ogni luogo per me o di un tale strumento puro e onorevole, utile al Signore e adatto per ogni opera buona 6&om. 9, # 12 # Tim. *, 1;8.

Sacerdote per !or"a $. 1. )n quel tempo esercitava l'ufficio di vescovo nella comunit cattolica di )ppona il santo (alerio. 'entre egli un giorno parlava al popolo di +io circa la scelta e l'ordina ione di un prete e l'esortava in proposito, perc"5 cos$ ric"iedeva la necessit della c"iesa, frammisto in me o al popolo assisteva Agostino, sicuro e ignaro di ci% c"e stava per succedere. infatti egli era solito < come ci diceva < non frequentare soltanto le c"iese c"e sapeva prive di vescovo $. #. Allora alcune persone, c"e conoscevano la dottrina di Agostino e i suoi propositi, gettategli le mani addosso, lo tennero fermo e, come suole accadere in casi del genere, lo presentarono al vescovo perc"5 fosse ordinato, mentre tutti unanimi in quel proposito c"iedevano c"e cos$ si facesse. 'entre insistevano con grande entusiasmo e clamore, egli piangeva a calde lacrime. alcuni < come egli stesso ci rifer$ <interpretarono tali lacrime come manifesta ione di superbia e cercavano di consolarlo dicendo c"e certo egli era degno di maggiore onore, ma c"e comunque l'esser prete lo avvicinava alla dignit episcopale. $. *. )nvece l'uomo di +io < come ci disse < osservava la cosa pi/ a fondo e gemeva prevedendo i molti e grandi pericoli c"e sarebbero derivati alla sua vita dal governo e dall'amministra ione della c"iesa. per tal motivo piangeva. 'a infine la cosa si comp$ secondo quanto voleva il desiderio del popolo.

Predicatore %. 1. !atto prete, subito istitu$ un monastero accanto alla c"iesa e cominci% a vivere con i servi di +io secondo il modo e la norma stabiliti al tempo degli apostoli. Soprattutto, in quella societ nessuno doveva avere alcunc"5 di proprio ma tutto per loro doveva essere in comune, e ad ognuno doveva esser dato secondo le proprie necessit. proprio questo egli aveva gi fatto precedentemente, allorc"5 era tornato d'oltre mare a casa sua. %. #. )l santo (alerio, c"e lo aveva ordinato, com'era uomo pio e timorato di +io, esultava e rendeva gra ie a +io di aver esaudito le sue preg"iere. +iceva c"e molto spesso aveva pregato c"e per volont divina gli fosse concesso un uomo c"e fosse in grado di edificare la c"iesa di +io con la parola di +io e con retta dottrina. infatti egli si riconosceva poco adatto a questa incomben a, in quanto era greco ed era poco versato nella lingua e nelle lettere latine. %. *. 1gli affid% al suo prete l'incarico di spiegare in c"iesa il (angelo alla sua presen a e di predicare frequentemente, contro quella c"e la consuetudine delle c"iese d'Africa. per tal motivo alcuni vescovi lo criticavano. %. -. 'a quell'uomo venerabile e previdente, ben sapendo c"e nelle c"iese d'=riente cos$ si faceva comunemente e provvedendo all'utilit della c"iesa, non si curava delle critic"e dei detrattori, purc"5 fosse compiuto dal prete ci% c"'egli sapeva non poter esser fatto da lui vescovo. %. 0. in tal modo la lampada accesa e ardente, posta sul candelabro, dava luce a tutti coloro c"e stavano nella casa 6>v. 0, *02 't. 0, 108. 7a fama di questo fatto si diffuse rapidamente, e alcuni preti, seguendo il buon esempio e ottenutane facolt dai loro vescovi, cominciarono a predicare al popolo in presen a del vescovo.

Disputa col manic&eo 'ortunato (. 1. )n quel tempo ad )ppona la peste dei manic"ei aveva infettato e contagiato molti sia cittadini sia stranieri, sviati e tratti in errore da un prete della setta, di nome !ortunato, c"e l$ risiedeva ed operava. (. #. Allora alcuni cristiani, cittadini di )ppona e stranieri, sia cattolici sia anc"e donatisti, vanno dal prete Agostino e gli c"iedono d'incontrare quel prete manic"eo, c"'essi credevano dotto, e di discutere con lui intorno alla legge. (. *. ,uello, c"e < com' scritto < era pronto a rispondere ad ognuno c"e gli c"iedesse spiega ioni intorno alla fede e alla speran a c"' rivolta a +io e c"'era in grado di esortare con sana dottrina e di confutare c"i contraddiceva 61 3t. *, 102 Tit. 1, 98, non si sottrasse2 c"iese per% se anc"e quello fosse d'accordo. (. -. Allora quelle persone riferirono subito ci% a !ortunato, c"iedendo ed insistendo c"e neppure egli rifiutasse. )nfatti !ortunato aveva gi conosciuto a Cartagine il santo Agostino, quando questo era ancora implicato nel suo stesso errore, e temeva di entrare in discussione con lui. (. 0. Tuttavia costretto soprattutto dalle insisten e dei suoi e spinto da un senso di vergogna, promise d'incontrare Agostino e di venire a discussione con lui. (. 4. S'incontrarono nel giorno e nel luogo stabilito, dove si erano radunati molti c"e

erano interessati alla questione e gran folla di curiosi. gli stenografi aprirono le tavolette e cominci% la discussione nel primo giorno per concludersi nel successivo. (. ;. )n essa il dottore manic"eo <come riferiscono gli atti < non fu in grado di confutare la posi ione cattolica e non riusc$ a confortare con argomenti validi la dottrina manic"ea. Alle ultime battute si ritir%, dic"iarando c"e avrebbe discusso insieme con i suoi superiori gli argomenti c"e non era riuscito a confutare. se neppure essi ci fossero riusciti, egli avrebbe provveduto alla sua anima. )n tal modo tutti coloro c"e lo ritenevano capace e dotto, giudicarono c"e egli non aveva avuto alcuna efficacia nel difendere la sua setta. (. ?. !ortunato, pieno di vergogna, successivamente part$ da )ppona e non vi fece pi/ ritorno. Cos$, gra ie a questo uomo di +io, quell'errore fu cacciato via dagli animi di tutti coloro c"e o erano stati presenti o assenti erano venuti a conoscen a di quel c"e si era svolto, mentre veniva confermata e raffor ata la veritiera dottrina cattolica.

)on la parola e *li scritti risolle+a le sorti della )&iesa ,. 1. Agostino insegnava e predicava, in privato e in pubblico, in casa e in c"iesa, la parola di salve a 6Atti, 1*, #48 con piena fiducia contro le eresie c"e erano fiorenti in Africa, specialmente contro i donatisti, i manic"ei e i pagani. !aceva ci% sia scrivendo libri sia improvvisando discorsi, circondato da indicibile ammira ione e lode dei cristiani, c"e tutto ci% non tacevano, ma appena potevano lo divulgavano. ,. #. Cos$ per dono divino la c"iesa cattolica cominci% in Africa a risollevare il capo c"e per lungo tempo aveva avuto oppresso a terra, sviata e pressata dal vigoreggiare degli eretici, soprattutto perc"5 i partigiani di +onato ribatte avano grandi folle di Africani. ,. *. ,uesti suoi libri e discorsi, c"e scaturivano e derivavano da mirabile gra ia divina ed erano sorretti sia da abbondan a di argomenti ra ionali sia dall'autorit delle sacre scritture, gli stessi eretici correvano ad ascoltarli insieme con i cattolici, spinti da intenso ardore. c"iunque voleva e ne aveva possibilit, si valeva di stenografi c"e trascrivevano ci% c"e veniva detto. ,. -. 1 ormai di qui si diffondevano e si mettevano in eviden a per tutta l'Africa l'insigne dottrina e il soavissimo odore di Cristo 6# Cor. #, 102 1f. 0, #82 venuta a sapere tutto questo, ne godeva anc"e la c"iesa di +io al di l del mare. infatti, come quando patisce un solo membro, insieme patiscono tutte le membra, cos$ quando un membro viene glorificato, gioiscono insieme tutte le membra 61 Cor. 1#, #48.

- ordinato +esco+o coadiutore d'Ippona .. l. 'a il beato (alerio, ormai vecc"io, c"e pi/ degli altri esultava e rendeva gra ie a +io per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominci% a temere c"e Agostino fosse ric"iesto come vescovo da qualc"e altra c"iesa rimasta priva di pastore, e cos$ gli fosse tolto. 1 ci% sarebbe gi accaduto, se il vescovo, c"e era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, s$ c"e quelli c"e lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

.. #. )l santo vecc"io, vieppi/ timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condi ioni del corpo e per l'et, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine. faceva presente la debole a del corpo e il peso degli anni e c"iedeva c"e Agostino fosse ordinato vescovo della c"iesa d')ppona, s$ da essere non tanto suo successore sulla cattedra bens$ vescovo insieme con lui. +i risposta ottenne ci% c"e desiderava e c"iedeva insistentemente. .. *. ,ualc"e tempo dopo, essendo venuto 'egalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua ric"iesta la c"iesa d')ppona, (alerio, sen a c"e alcuno se l'aspettasse, presenta la sua inten ione ai vescovi c"e allora si trovavano l$ per caso, a tutto il clero d')ppona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo c"iesero c"e la cosa fosse messa subito in atto. invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della c"iesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo. .. -. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo c"e quel modo di procedere era d'uso comune e ric"iamando esempi di c"iese africane e d'oltremare a lui c"e di tutto ci% era all'oscuro. infine, pressato e costretto, Agostino acconsent$ e ricevette l'ordina ione alla dignit maggiore. .. 0. Successivamente egli afferm% a voce e scrisse c"e non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perc"5 questo era vietato dalla delibera ione di un concilio ecumenico, c"e egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato. perci% non volle c"e fosse fatto ad altri ci% c"e si doleva essere stato fatto a lui. .. 4. +i conseguen a si adoper% perc"5 da concili episcopali fosse deliberato c"e coloro c"e ordinavano dovevano far conoscere a coloro c"e dovevano essere ordinati o anc"e erano stati ordinati tutte le delibera ioni episcopali. e cos$ fu fatto.

Atti+it/ antidonatista 0. l. +iventato vescovo, Agostino predicava la parola di salve a eterna 6Atti, 1*, #48 con pi/ insisten a ed entusiasmo e con autorit maggiore, non pi/ soltanto in una regione ma dovunque gli c"iedevano di venire, con alacrit e diligen a, mentre la c"iesa del Signore si sviluppava e fioriva sempre di pi/. 1gli era sempre pronto a dare spiega ione a c"i lo ric"iedesse sulla fede e sulla speran a in +io2 e le sue parole e gli appunti presi soprattutto i donatisti d')ppona e dei paesi vicini li riferivano ai loro vescovi. 0. #. Costoro ascoltavano e talvolta cercavano di replicare qualcosa. ma o venivano confutati proprio dai loro seguaci ovvero le risposte erano riportate ad Agostino. ,uesti, quando le apprendeva, con pa ien a e dolce a e < com' scritto 6!il. #, 1#8 < con timore e tremore provvedeva alla salve a di quegli uomini, dimostrando c"e quei vescovi non erano riusciti a confutare proprio niente e c"e invece era veritiero e manifesto ci% c"e crede e insegna la fede della c"iesa di +io. )n tal modo egli si adoperava costantemente, giorno e notte. 0. *. Scrisse anc"e lettere private ad alcuni vescovi eminenti di quella setta ed a laici, dando spiega ioni e esortando ed ammonendo c"e o si emendassero da quell'errore ovvero venissero a discussione. 0. -. 'a quelli, c"e non avevano fiducia nella loro causa, non vollero neppure rispondere

ma presi dall'ira e dal furore dicevano c"e Agostino era seduttore e ingannatore di anime. >ridavano cos$ in pubblico e in privato e affermavano anc"e nelle loro predic"e c"e quello doveva essere ucciso come un lupo per la difesa del gregge, e c"e sen a dubbio bisognava credere c"e +io avrebbe rimesso tutti i peccati a quelli c"e fossero riusciti in tale impresa, sen a timore di offendere +io e di doversi vergognare davanti agli uomini. Allora Agostino si dette da fare perc"5 tutti venissero a conoscere c"e quelli diffidavano della loro stessa causa e c"e, invitati ad un pubblico dibattito, non avevano avuto il coraggio di presentarsi.

)on1uiste e persecu"ioni 12. 1. )n quasi tutte le loro c"iese i donatisti avevano un genere di uomini incredibilmente perversi e violenti, c"e solevano andare in giro facendo professione di continen a. Si c"iamavano circumcellioni e si trovavano in numero molto ingente in quasi tutte le regioni d'Africa. 12. #. 1ssi, istruiti da malvagi dottori, con sfrontata audacia e illecita temerariet non avevano riguardo n5 per i loro compagni di setta n5 per gli estranei. contro ogni diritto impedivano alla gente di procedere nelle cause giudi iarie, e se qualcuno non obbediva, gli arrecavano danni gravissimi e violen a. Armati con armi di diverso genere, imperversavano per le campagne e i villaggi e non temevano di arrivare fino allo spargimento di sangue. 12. *. Cos$, mentre la parola di +io era predicata con elo e si trattava di pace con coloro c"e avevano odiato la pace, costoro sen a ragione facevano violen a a quanti parlavano di queste cose. 12. -. 1 poic"5 la verit si faceva sempre pi/ forte contro la loro dottrina, quanti dei donatisti avevano volont e possibilit si staccavano in maniera pi/ o meno manifesta dalla loro setta e aderivano alla pace e all'unit della c"iesa con quanti dei loro potevano convincere. 12. 0. 3erci% i circumcellioni, vedendo diminuire gli aderenti al loro errore e invidiando l'incremento della c"iesa, accesi ed esaltati da ira grandissima, cominciarono a fare intollerabili persecu ioni contro quelli c"e aderivano all'unit della c"iesa. aggredivano di notte e di giorno gli stessi vescovi cattolici e i ministri della c"iesa e distruggevano ogni cosa. 12. 4. Cos$ ridussero a mal partito molti servi di +io con le percosse, ad alcuni gettarono negli occ"i calce con aceto, altri uccisero. 3er tal motivo questi donatisti c"e erano soliti anc"e ribatte are vennero in odio perfino ai loro.

Il monastero d'Ippona !ucina di apostoli. Scritti di A*ostino 11. l. 3rogredendo intanto l'insegnamento divino, coloro c"e nel monastero servivano a +io sotto la guida del santo Agostino e insieme con lui, cominciarono ad essere ordinati preti della c"iesa di )ppona.

11. #. Cos$ di giorno in giorno s'imponeva e diventava pi/ evidente la verit della predica ione della c"iesa cattolica, e cos$ anc"e il modo di vita dei santi servi di +io, la loro continen a e assoluta povert. perci% dal monastero c"e quel grande uomo aveva fondato e fatto prosperare con gran desiderio 6varie comunit8 cominciarono a c"iedere e ricevere vescovi e c"ierici, s$ c"e allora prima ebbe ini io e poi si afferm% la pace e l'unit della c"iesa. 11. *. )n fatti circa dieci uomini santi e venerabili, continenti e dotti, c"e io stesso "o conosciuto, il beato Agostino, ric"iesto, dette a diverse c"iese, alcune anc"e molto importanti. 11. -. +'altra parte costoro, c"e dal loro santo modo di vita venivano a c"iese di +io diffuse in vari luog"i, si dettero ad istituire monasteri, e poic"5 cresceva lo elo per l'edifica ione della parola di +io, preparavano a ricevere il sacerdo io fratelli, c"e furono messi a capo di altre c"iese. 11. 0. 3ertanto progrediva per me o di molti e in molti la dottrina di fede salutare, di speran a e di carit insegnata nella c"iesa, non solo in tutte le parti d'Africa ma anc"e nelle regioni d'oltremare. infatti con la pubblica ione di libri, tradotti anc"e in greco, gra ie a quel solo uomo, con l'aiuto di +io, tutto il complesso della dottrina cristiana venne a conoscen a di molti. 11. 4. Allora < com' scritto < il peccatore a veder questo s'adirava, digrignava i denti e si struggeva 6Sal. 111, 1:82 invece i tuoi servi < secondo quanto sta scritto < erano in pace con quelli c"e odiavano la pace e quando parlavano erano combattuti da quelli sen a motivo 6Sal. 119, ;8.

Attentati contro A*ostino e contro Possidio 1 . 1. Alcune volte circumcellioni armati tesero insidie lungo le strade al servo di +io Agostino, quando egli ric"iesto andava a visitare, istruire, esortare le comunit cattolic"e, il c"e egli faceva molto di frequente. 1 . #. @na volta avvenne c"e quei sicari persero l'occasione in questo modo. successe, certo per provviden a divina e comunque per errore dell'uomo c"e faceva da guida, c"e il vescovo insieme con i suoi compagni arrivarono per altra strada al luogo ove erano diretti, e gra ie a questo c"e dopo seppe essere stato un errore sfugg$ alle mani degli empi e insieme con tutti gli altri rese gra ie a +io liberatore. 1 quelli secondo il loro modo di fare non risparmiavano n5 laici n5 c"ierici, come testimoniano i documenti ufficiali. 1 . *. A tal proposito non si deve passare ora sotto silen io ci% c"e a gloria di +io fu fatto contro questi donatisti ribatte atori gra ie all'attivit di s$ illustre uomo nella c"iesa e al suo elo per la casa di +io. 1 . -. @no di coloro c"e egli dal suo monastero e dal suo clero aveva dato a varie c"iese come vescovi, visitava la diocesi della c"iesa di Calama affidata alle sue cure e predicava ci% c"e aveva appreso contro l'eresia donatista in favore della pace della c"iesa. )n tale occasione, egli durante il cammino cadde nell'insidia dei circumcellioni c"e lo assalirono insieme con i suoi compagni e, derubatili degli animali e delle loro cose, lo coprirono di ingiurie e di gravissime percosse. 1 . 0. 3erc"5 il progresso della pace nella c"iesa non fosse ostacolato da avvenimenti di

tal fatta, il difensore della c"iesa, c"e aveva la legge dalla sua, non pass% il fatto sotto silen io. Allora Crispino, c"'era il vescovo donatista nella citt e nella regione di Calama, uomo conosciuto e dotto e di et avan ata, fu condannato a pagare una multa stabilita dalle leggi contro gli eretici. 1 . 4. 'a quello present% opposi ione e al cospetto del proconsole disse di non essere eretico. allora, poic"5 il difensore della c"iesa si era ritirato , si present% la necessit per il vescovo cattolico di fare opposi ione e dimostrare c"e quello era proprio ci% c"e aveva negato di essere. Se infatti quello fosse riuscito a nasconderlo, addirittura avrebbero potuto credere eretico il vescovo cattolico, poic"5 quello negava di essere ci% c"e era, e cos$ da questa trascurate a sarebbe potuto derivare ai deboli motivo di scandalo. 1 . ;. Allora, gra ie alle insisten e pressanti del vescovo Agostino di beata memoria, i due vescovi di Calama ebbero una pubblica discussione e per tre volte parlarono l'un contro l'altro sulle divergen e della loro fede, mentre grande era l'attesa dell'esito da parte di tutte le comunit cristiane a Cartagine e nell'intera Africa. per senten a scritta del proconsole Crispino fu dic"iarato eretico. 1 . ?. )l vescovo cattolico intercesse per lui perc"5 non pagasse la multa, e la sua ric"iesta fu esaudita. 'a poic"5 quell'ingrato si era appellato all'imperatore, questi dette alla ric"iesta la dovuta risposta. di conseguen a fu ordinato c"e in nessun luogo dovevano esserci eretici donatisti e contro di essi dovevano aver vigore tutte le leggi c"e erano state emanate contro gli eretici. 1 . 9. 3erci% il giudice, il tribunale e Crispino stesso furono condannati a pagare al fisco dieci libbre d'oro ciascuno, poic"5 non si era preteso il pagamento della multa. 'a subito allora i vescovi cattolici, e soprattutto Agostino di beata memoria, si dettero da fare perc"5 quella condanna fosse rimessa dalla generosit del principe, e con l'aiuto del Signore ci riuscirono. +i questa sollecitudine e di questo santo elo la c"iesa si giov% molto.

'rutti di unit/ e di pace 1#. l. 3er tutto ci% c"e Agostino oper% in difesa della pace della c"iesa il Signore qui gli concesse la palma e presso di s5 gli riserv% la corona di giusti ia 6# Tim. -, ?8. Cos$, con l'aiuto di Cristo, di giorno in giorno sempre di pi/ aumentava e si diffondeva l'unit della pace e la fratellan a della c"iesa di +io. 1#. #. ,uesto si verific% soprattutto dopo la conferen a c"e tutti i vescovi cattolici tennero a Cartagine insieme con i vescovi donatisti, per ordine del gloriosissimo e religiosissimo imperatore =norio, c"e per tale incomben a aveva mandato come giudice in Africa dalla sua corte il tribuno e notaio 'arcellino. 1#. *. )n questo dibattito i donatisti, completamente confutati e convinti di errore dai cattolici, furono condannati dalla senten a del giudice2 e dopo il loro appello la risposta del piissimo imperatore condann% quegli iniqui come eretici. 1#. -. 3er questo motivo vescovi donatisti col loro clero e col loro popolo entrarono pi/ del solito in comunione con i cattolici, e aderendo alla pace cattolica sopportarono molte persecu ioni da parte dei loro, fino all'amputa ione delle membra e all'uccisione.

1#. 0. 1 tutto quel bene, come "o gi detto, ebbe ini io e si reali % per opera di quel santo uomo, con cui erano d'accordo e cooperavano gli altri nostri vescovi.

Recrimina"ioni dei donatisti e +ittoria sul loro +esco+o 3merito 1$. 1. +'altra parte, anc"e dopo la conferen a c"e fu tenuta con i donatisti, non mancarono alcuni di costoro i quali affermarono c"e ai loro vescovi non era stato permesso di esprimersi con complete a in difesa della loro parte presso l'autorit c"e aveva presieduto la causa, perc"5 il giudice in quanto cattolico favoriva la sua parte. 1$. #. 'a essi, dopo la sconfitta, avan avano questo argomento come un pretesto, poic"5 gli eretici anc"e prima della controversia sapevano c"e il giudice era cattolico, e quando erano stati invitati da lui con atto pubblico a presentarsi alla discussione, invece di accettare, avrebbero potuto rifiutare l'incontro, poic"5 ritenevano quello non impar iale. 1$. *. Tuttavia la provviden a di +io onnipotente fece s$ c"e tempo dopo Agostino di beata memoria si trovasse a Cesarea, citt della 'auretania, dove lo aveva fatto andare, insieme con altri vescovi, una lettera della sede apostolica, per provvedere ad alcune necessit della c"iesa. 1$. -. )n tale circostan a Agostino ebbe occasione di vedere 1merito, il vescovo donatista di quel luogo c"e nella conferen a era stato importante difensore della sua setta, e con lui discusse pubblicamente sempre sullo stesso argomento, in c"iesa alla presen a di appartenenti alle due comunit. 3oic"5 6i donatisti8 sostenevano c"e 1merito nella conferen a non aveva potuto dire tutto, Agostino ric"iamandosi agli atti ufficiali, lo invit% a non aver esita ione a parlare in quella occasione, in cui non c'era divieto da parte della pubblica autorit, e a non rifiutare di difendere con coraggio la sua parte proprio nella sua citt, alla presen a di tutti i suoi concittadini. 1$. 0. 'a n5 questa esorta ione n5 la pressante insisten a dei parenti e dei concittadini lo convinsero ad accettare. eppure quelli gli promettevano di ritornare nella sua comunione, anc"e a risc"io dei loro beni e della loro salute temporale, purc"5 egli riuscisse ad aver la meglio sulla posi ione cattolica. 1$. 4. 'a quello non volle n5 fu capace di dir di pi/ di quanto contenuto in quegli atti, se non solo questo. A =rmai gli atti contengono ci% c"e i vescovi "anno fatto a Cartagine, se abbiamo vinto ovvero siamo stati vinti B. 1$. ;. 1 un'altra volta, poic"5 il notaio lo spingeva a rispondere, disse. A !a' tu B2 e poic"5 taceva e cos$ fu a tutti evidente la sua sfiducia, da tutto ci% la c"iesa di +io risult% aumentata e raffor ata. 1$. ?. C"i poi vorr conoscere pi/ a fondo la sollecitudine e l'operosit di Agostino di beata memoria in difesa della condi ione della c"iesa di +io, potr esaminare il resoconto di quei fatti. trover qui quali argomenti Agostino abbia proposto, e con quali abbia invitato e spinto il suo avversario, dotto eloquente e rinomato, a dire ci% c"e volesse in difesa della sua parte, e riconoscer come quello sia stato vinto.

Atti+it/ antimanic&ea. Perde il !ilo del discorso e *uada*na un'anima 1%. 1. &icordo ancora, non solo io ma anc"e altri fratelli c"e allora vivevano con noi nella c"iesa d')ppona insieme con quel santo uomo, c"e una volta mentre eravamo insieme a tavola, egli disse. 1%. #. A (i siete accorti come oggi in c"iesa la mia predica, dall'ini io alla fine, si sia svolta contro quella c"' la mia abitudine, perc"5 non "o spiegato completamente il tema c"e avevo proposto, ma l'"o lasciato in sospesoC B. 1%. *. >li rispondemmo. A )nfatti ricordiamo di esserci meravigliati in quel momento B. 1 lui. A Credo < disse < c"e proprio per me o della mia dimentican a e del mio errore il Signore abbia voluto ammaestrare e risanare qualcuno del popolo c"e nell'errore, poic"5 nelle sue mani siamo noi e le nostre parole. 1%. -. )nfatti, mentre trattavo alcuni punti della questione c"e avevo proposta, con una digressione mi sono inoltrato in un altro argomento, e cos$, sen a spiegare fino in fondo quella questione, preferii terminare la predica polemi ando contro l'errore dei manic"ei, piuttosto c"e continuando a trattare l'argomento c"e avevo ini iato B. 1%. 0. @no o due giorni < se non sbaglio < dopo questi fatti si presenta un commerciante di nome !ermo e alla nostra presen a si getta gemendo ai piedi di Agostino c"e stava nel monastero. fra le lacrime scongiur% il vescovo di pregare insieme con i santi il Signore per i suoi peccati, confessando di aver seguito la setta dei manic"ei e di essere vissuto in quella per molti anni. 3er di pi/ aveva versato inutilmente forti somme di danaro ai manic"ei, soprattutto a quelli c"e essi definiscono gli eletti. 'a trovandosi poco prima in c"iesa, per misericordia divina, era stato ric"iamato sulla retta via dalla predica di Agostino ed era diventato cattolico. 1%. 4. Allora il venerabile Agostino in persona e noi c"e eravamo l$ presenti gli c"iedemmo di indicarci con precisione quale punto soprattutto di quella predica avesse fatto effetto su di lui2 e mentre egli riferiva e tutti noi ric"iamavamo alla mente la trama del discorso, ammirammo con stupore il misterioso disegno di +io per la salve a delle anime, glorificammo il suo santo nome e benedicemmo colui c"e opera la salve a delle anime quando vuole, donde vuole e come vuole, per me o di strumenti consapevoli e inconsapevoli. 1%. ;. +a quel momento quell'uomo abbracci% la norma di vita dei servi di +io e lasci% il commercio. 3oic"5 si segnalava per i suoi progressi fra i membri della c"iesa, mentre era in un'altra regione, per volere di +io ric"iesto e pressato divent% prete, conservando e custodendo la sua santa norma di vita. 1 forse egli, c"e si stabilito in un paese oltre mare, ancora vivo.

Smasc&era i 4anic&ei e li con+erte 1(. 1. A Cartagine poi alcuni manic"ei, di quelli c"e c"iamano eletti ed elette, furono sorpresi da =rso, procuratore della casa imperiale, c"'era di fede cattolica, e tradotti in c"iesa da lui stesso, furono interrogati dai vescovi alla presen a degli stenografi. 1(. #. !ra i vescovi c'era anc"e Agostino di beata memoria, c"e pi/ degli altri conosceva quella nefanda setta. perci% gli riusc$ di mettere in luce i loro riprovevoli errori con

cita ioni tratte dai libri c"e i manic"ei "anno in uso, e cos$ li indusse a confessare le loro bestemmie. ,uegli atti ufficiali misero altres$ in luce, per confessione di quelle donne, cosiddette elette, le pratic"e indegne e turpi c"e essi secondo il loro perverso costume erano soliti commettere. 1(. *. Cos$ lo elo dei pastori procur% incremento al gregge del Signore e lo difese in maniera adeguata contro i ladri e i predoni. 1(. -. Agostino ebbe anc"e una pubblica disputa nella c"iesa d')ppona con un certo !elice, del numero di quelli c"e i manic"ei c"iamano eletti, alla presen a del popolo e degli stenografi c"e trascrivevano ci% c"e veniva detto. +opo il secondo o il ter o dibattito quel manic"eo, vedendo confutati la vanit e l'errore della sua setta, si convert$ alla nostra fede e pass% alla nostra c"iesa, come risulta anc"e dalla lettura degli atti.

)ontraddittorio col +esco+o ariano 4assimino 1,. l. 3rovocato da un certo 3ascen io e poic"5 lo ric"iedevano persone di alta condi ione, Agostino ebbe a Cartagine una pubblica discussione con costui. 1ra questi un conte della casa imperiale, di fede ariana, esattore molto severo del fisco, c"e si valeva del suo potere per contrastare duramente e sistematicamente la fede cattolica, e con le sue spiritosaggini e la sua autorit tormentava e maltrattava molti sacerdoti di +io un po' sempliciotti nella loro fede. 1,. #. 'a l'eretico rifiut% in modo assoluto c"e si portassero le tavolette e lo stilo, c"e il nostro maestro ric"iese con grande insisten a prima e durante il dibattito. ,uello negava, sostenendo c"e per timore delle leggi dello stato non voleva mettersi a risc"io con questa trascri ione. tuttavia Agostino vedendo insieme con altri vescovi c"e erano presenti c"e quel modo di fare era accetto a coloro c"e assistevano, cio c"e si disputasse in modo privato sen a c"e alcunc"5 fosse messo per iscritto, accett% il dibattito. 3redisse comunque ci% c"e poi si verific%. c"e, terminata la riunione, ciascuno, in assen a di documenta ione scritta, sarebbe stato libero di sostenere di aver detto ci% c"e non aveva detto e di non aver detto ci% c"e aveva detto. 1,. *. +iscusse con 3ascen io. sostenne la sua dottrina, ascolt% ci% c"e sosteneva l'avversario, con valido ragionamento e con l'autorit delle scritture insegn% e dimostr% i fondamenti della nostra fede, dimostr% poi c"e le proposi ioni di 3ascen io non erano suffragate da alcuna eviden a n5 dall'autorit della sacra scrittura e le confut%. 1,. -. 'a quando le due parti si divisero, quello ancor pi/ adirato e furente andava diffondendo molte men ogne per sostenere la sua fede erronea, vantandosi c"e Agostino, da tanti esaltato, era stato sconfitto da lui. 1,. 0. 3oic"5 queste vanterie erano ormai divulgate, Agostino fu costretto a scrivere a 3ascen io, pur sen a fare i nomi di quelli c"e avevano disputato per riguardo al timore c"e aveva 3ascen io, e nelle lettere espose fedelmente ci% c"e le due parti avevano detto e fatto. se quello avesse negato, egli a comprovare i fatti aveva molti testimoni, cio quelle persone di alta condi ione c"e erano state l$ presenti. 1,. 4. Alle due lettere c"e gli erano state indiri ate, a stento quello ne invi% una sola di risposta, nella quale era solo capace di insultare piuttosto c"e dare dimostra ione della sua dottrina. Tutto ci% pu% esser provato a c"i vuole e sa leggere.

1,. ;. Ancora con un vescovo ariano, di nome 'assimino, c"e era venuto in Africa con i >oti, Agostino ebbe una pubblica discussione ad )ppona, per desiderio e ric"iesta di molti, alla presen a di persone importanti. ci% c"e le due parti esposero, sta scritto. 1,. ?. Se gl'interessati vorranno leggere con atten ione, sen a dubbio esamineranno sia ci% c"e afferma l'astuta e irragionevole eresia per sviare ed ingannare, sia ci% c"e professa e insegna la c"iesa cattolica sulla divina Trinit. 1,. 9. 'a quell'eretico, tornato da )ppona a Cartagine, in for a della grande loquacit di cui aveva dato prova nel dibattito, si vantava falsamente di essere uscito di qui vincitore. 1 poic"5 tutto ci% non poteva essere esaminato e valutato facilmente da persone non versate nelle sacre scritture, pi/ tardi Agostino ricapitol% per iscritto tutto quel dibattito, presentando una per una le obie ioni e le risposte. !u cos$ messo in c"iaro c"e quello non aveva saputo rispondere alle obie ioni di Agostino, e furono fatte pure alcune aggiunte, poic"5 nel ristretto tempo del dibattito Agostino non aveva potuto dire e far trascrivere tutto. infatti quell'uomo perfido aveva fatto in modo c"e il suo ultimo intervento, protratto molto in lungo, occupasse tutto lo spa io di tempo c"e rimaneva.

Atti+it/ antipela*iana. 'rutti delle sue !atic&e. Gli scritti 1.. 1. Anc"e contro i pelagiani, nuovi eretici del nostro tempo, abili polemisti c"e con arte sottile e nociva scrivevano e parlavano ovunque potevano, in pubblico e nelle case private, Agostino ebbe a c"e fare per circa 1: anni. a tal riguardo scrisse e pubblic% molti libri e molto spesso predic% in c"iesa al popolo su questo errore. 1.. #. 3oic"5 questi perversi con grande attivit cercavano di attirare alla loro perfidia anc"e la sede apostolica, in maniera pressante anc"e concili di vescovi africani si adoperarono perc"5 i papi della citt santa, prima il venerabile )nnocen o e dopo il beato Dosimo suo successore, si convincessero quanto quella dottrina dovesse essere respinta e condannata dalla fede cattolica. 1.. *. ,uei vescovi di sede tanto importante in tempi diversi condannarono i pelagiani e li separarono dalle membra della c"iesa, e con lettere inviate alle c"iese d'Africa, d'=riente e d'=ccidente, stabilirono c"e quelli dovevano essere condannati ed evitati da tutti i cattolici. 1.. -. Anc"e il piissimo imperatore =norio, informato di questo giudi io emanato contro i pelagiani dalla c"iesa cattolica di +io, si uniform% ad esso e con alcune sue leggi li condann% e decret% c"e quelli dovevano essere considerati eretici. 1.. 0. 3er cui alcuni di loro, c"e si erano allontanati dal grembo di santa madre c"iesa, vi sono ritornati e altri ancora vi ritornano, mentre si fa strada e prevale sempre di pi/ contro quel detestabile errore la verit della retta fede. 1.. 4. ,uell'uomo memorabile era un importante membro del corpo del Signore, sempre sollecito e vigile per tutto ci% c"e riuscisse utile alla c"iesa universale. 1.. ;. 3er volont divina gli fu concesso di godere gi in questa vita il frutto delle sue fatic"e, innan itutto nella regione della c"iesa d')ppona, cui specificamente egli era a capo, e anc"e nelle altre parti d'Africa. infatti vedeva c"e sia per opera sua sia di quelli c"e egli stesso aveva dato come vescovi la c"iesa del Signore si era amplificata e incrementata, e godeva c"e manic"ei donatisti pelagiani e pagani in gran parte erano

venuti meno e si erano uniti alla c"iesa di +io. 1.. ?. !avoriva gli studi e i progressi di tutti i buoni e se ne rallegrava, e piamente e santamente tollerava certe mancan e di disciplina dei fratelli, mentre s'addolorava della malvagit dei cattivi, sia di quelli nella c"iesa sia fuori della c"iesa2 gioiva sempre, come "o detto, di ci% c"e recava giovamento alle cose del Signore e s'addolorava per ci% c"e recava loro danno. 1.. 9. 'olti libri furono da lui composti e pubblicati, molte predic"e furono tenute in c"iesa, trascritte e corrette, sia per confutare i diversi eretici sia per interpretare le sacre scritture ad edifica ione dei santi figli della c"iesa. ,ueste opere furono tante c"e a stento uno studioso "a la possibilit di leggerle e imparare a conoscerle. 1.. 1:. +'altra parte, per non defraudare di nulla c"i "a brama di parole di verit, "o stabilito con l'aiuto di +io di allegare alla fine di questo libro anc"e l'indice di quei libri, predic"e e lettere. @na volta c"e lo avr letto, c"i ama pi/ la verit di +io c"e le ricc"e e temporali potr scegliersi l'opera c"e vorr da leggere e conoscere e potr c"iederne copia anc"e alla biblioteca d')ppona, dove trover esemplari pi/ corretti, ovvero cerc"er dove potr. Cos$ trascriver e conserver le opere c"e avr trovato e sen a gelosia le dar da trascrivere anc"e a c"i glielo c"ieder.

A*ostino nella +ita di o*ni *iorno 5cc. 106 ,) A*ostino *iudice 10. 1. Agostino seguiva anc"e il consiglio dell'Apostolo c"e dice. C"i di voi "a una lite con un altro, oser appellarsi al giudi io degl'infedeli e non dei santiC )gnorate forse c"e i santi giudic"eranno il mondoC 1 se voi giudic"erete il mondo, non siete capaci di giudicare cose dappocoC Non sapete c"e giudic"eremo gli angeliC 'a allora non giudic"eremo tanto pi/ le cose del mondoC 3erci%, se giudic"erete fra di voi cose del mondo, mettete a presiedere coloro c"e nella c"iesa contano di meno. (i parlo cos$ per vostra vergogna. Non c' fra di voi qualc"e persona saggia, c"e possa giudicare fra i suoi fratelliC 1 invece il fratello viene a giudi io col fratello, e questo davanti agli infedeliC 61 Cor. 4, 1 ss.8. 10. #. &ic"iesto perci% da cristiani e da persone di ogni religione, ascoltava le cause con religiosa atten ione. aveva sempre presente l'afferma ione di uno c"e diceva c"e preferiva giudicare fra persone sconosciute piuttosto c"e fra amici. infatti mediante un equo giudi io di uno sconosciuto si poteva fare un amico, mentre invece avrebbe perso l'amico, cui avesse dovuto dar torto nel giudi io. 10. *. Con continuit ascoltava le cause e giudicava, talvolta fino all'ora di cola ione, altre volte per l'intera giornata rimanendo a digiuno2 e in quest'attivit considerava il valore delle anime cristiane, quanto ciascuno progredisse nella fede e nei buoni costumi, ovvero regredisse. 10. -. Sapeva cogliere il momento opportuno per spiegare alle parti la verit della legge divina e l'inculcava in loro, insegnando e rammentando il modo di conseguire la vita eterna. +a coloro per i quali attendeva a quest'attivit non ric"iedeva altro se non l'obbedien a e la devo ione cristiana, c"e dovuta a +io e agli uomini, e riprendeva i

peccatori alla presen a di tutti, perc"5 gli altri ne avessero timore. 10. 0. Svolgeva tale attivit quasi come sentinella stabilita dal Signore alla casa d')sraele 61 . *, 1;2 **, ;8, predicando la parola e insistendo a tempo debito e non debito, riprendendo esortando rimproverando con ogni pa ien a e dottrina 6# Tim. -, #8, dedicandosi soprattutto ad istruire quelli c"e erano adatti ad insegnare anc"e agli altri. 10. 4. &ic"iesto anc"e da alcuni di occuparsi di loro questioni temporali, mandava lettere a varie persone. 'a riteneva un peso questa occupa ione c"e lo distoglieva da attivit pi/ importanti. infatti gli era gradito discutere sempre delle cose di +io, sia in pubblico sia in discussione fraterna e familiare.

Sollecitudine e discre"ione nei rapporti con le autorit/ 2. 1. Sappiamo anc"e c"e egli, pur ric"iesto da persone a lui molto care, non scrisse lettere di raccomanda ione alle autorit civili. a tal proposito soleva dire c"e si doveva osservare la massima di un sapiente, del quale scritto c"e, in considera ione del suo buon nome, non aveva concesso molto agli amici2 e di suo poi aggiungeva c"e per lo pi/ il potente c"e concede qualcosa preme per il contraccambio. 2. #. ,uando poi, pregato, vedeva c"e era necessario intercedere, lo faceva cos$ dignitosamente e discretamente c"e non soltanto non risultava fastidioso o molesto, ma addirittura era oggetto d'ammira ione. Cos$ una volta, presentatasi la necessit, egli scrisse a suo modo ad un vicario d'Africa, di nome 'acedonio, per raccomandare un postulante2 e il vicario, dopo aver esaudito la ric"iesta, gli rispose cos$. 2. *. A Ammiro moltissimo la tua sapien a sia nei libri c"e "ai pubblicato sia in questa lettera c"e non "ai ritenuto gravoso inviarmi per intercedere a favore di c"i si trovava in strette e. 2. -. )nfatti quelli contengono tanto acume, scien a e santit c"e nulla vi di superiore ad essi2 la lettera poi scritta con tanta discre ione c"e, se non accordassi ci% c"e c"iedi, dovrei ritenere c"e la colpa mia e non dipende dalla difficolt della questione, signore meritatamente venerabile e padre degnissimo. 2. 0. )nfatti tu non insisti, come fanno quasi tutti quelli di qui, per ottenere ad ogni costo ci% c"e c"iede l'interessato2 ma ci% c"e ti sembra opportuno c"iedere ad un giudice stretto da tante preoccupa ioni, questo tu c"iedi con quella delicate a c"e fra i buoni la pi/ efficace per ottenere cose difficili. 3erci% "o accordato ci% c"e c"iedevano le persone c"e "ai raccomandato. del resto gi prima avevo dato loro motivo di sperare B.

)oncili e ordina"ioni 1. l. ,uando poteva, prendeva parte ai concili episcopali celebrati nelle diverse provinceE, ricercando in essi non il suo interesse ma quello di >es/ Cristo 6!il. #, #18, perc"5 la fede della santa c"iesa non riportasse danno e perc"5 alcuni vescovi e c"ierici, scomunicati a ragione o a torto, fossero assolti oppure rimossi.

1. #. Nelle ordina ioni dei vescovi e dei c"ierici riteneva c"e si dovessero seguire il consenso della maggior parte dei fedeli e la consuetudine della c"iesa.

Semplicit/ di +ita e libert/ di spirito. )arit/ sopra tutto . 1. 7e sue vesti, i cal ari, la bianc"eria da letto erano di qualit media e conveniente, n5 troppo di lusso n5 di tipo troppo scadente. infatti a tal proposito gli uomini son soliti o far troppa esibi ione oppure vestirsi troppo poveramente, ricercando in ambedue i casi il proprio vanto, non l'utile di >es/ Cristo 6!il. #, #18. . #. )nvece Agostino, come "o detto, teneva una via di me o, non eccedendo n5 da una parte n5 dall'altra 6Num. #:, 1;8. @sava di una mensa frugale e parca, c"e per% fra la verdura e i legumi aveva qualc"e volta anc"e la carne, per riguardo agli ospiti o a qualcuno c"e non stava bene, e aveva sempre il vino. infatti Agostino conosceva e ripeteva le parole dell'Apostolo. =gni creatura di +io buona e niente bisogna rifiutare di quel c"e si accetta con rendimento di gra ie. infatti questo viene santificato dalla parola di +io e dalla preg"iera 61 Tim. -, - s.8. . *. 1 lo stesso beato Agostino dice nelle Confessioni. A Non temo l'immonde a del cibo, ma l'immonde a della cupidigia. So c"e a No fu permesso di mangiare ogni genere di carne c"e potesse servire da cibo 6>en. 9, # ss.8, c"e 1lia fu rifocillato con la carne 61 &e, 1;, 48, c"e >iovanni, la cui astinen a era oggetto di meraviglia, non fu contaminato dagli animali c"e gli servivano da cibo, cio le cavallette 6't. *, -8. So invece c"e 1sa/ fu sedotto dal desiderio di lenticc"ie 6>en. #0, #9 ss.8, c"e +avide si rimprover% per il desiderio dell'acqua 6# Sam. #*, 10 ss.8, e c"e il nostro re fu tentato non con la carne ma col pane 6't. -, *8. 1 anc"e il popolo nel deserto merit% di essere rimproverato non perc"5 aveva desiderato carne ma perc"5 per desiderio di carne aveva mormorato contro il Signore 6Num. 11, 1 ss.8 B 6Conf., F, -48. . -. ,uanto al bere vino, l'Apostolo scrive cos$ a Timoteo. Non bere soltanto acqua, ma fa' uso anc"e di un po' di vino per il tuo stomaco e le tue frequenti malattie 61 Tim. 0, #-8. . 0. @sava d'argento soltanto i cucc"iai, ma il vasellame per portare i cibi a tavola erano o di terracotta o di legno o di marmo, e ci% non per povert ma di proposito. . 4. !u sempre molto ospitale. 1 durante il pran o aveva pi/ cara la lettura o la discussione c"e non il mangiare e il bere. Contro quella pessima abitudine degli uomini teneva qui questa iscri ione. C"i ama calunniare gli assenti, sappia di non esser degno di questa mensa. Ammoniva cos$ ogni invitato ad astenersi da c"iacc"iere superflue e dannose. . ;. @na volta c"e alcuni vescovi c"e gli erano molto amici si erano dimenticati della scritta e parlavano in maniera contraria ad essa, Agostino indignato li riprese aspramente, dicendo c"e o quei versi dovevano essere cancellati dalla mensa o c"e egli si sarebbe al ato in me o al pran o e se ne sarebbe andato in camera sua. 3ossiamo testimoniare questo episodio io ed altri c"e prendevamo parte a quel pran o.

)arit/ e disinteresse #. l. Si ricordava sempre dei compagni di povert e dava loro attingendo a quel c"e serviva per s5 e per coloro c"e abitavano insieme con lui, cio dalle rendite dei beni della c"iesa e anc"e dalle offerte dei fedeli. #. #. 3er evitare c"e questi beni < come di solito avviene < fossero fonte di odiosit nei confronti dei c"ierici, egli soleva dire al popolo di +io c"e avrebbe preferito vivere delle loro offerte piuttosto c"e sobbarcarsi la cura e l'amministra ione di quei beni. perci% egli era pronto a cederli ai fedeli, s$ c"e tutti i servi e i ministri di +io vivessero cos$ come nel (ecc"io Testamento si legge c"e c"i serviva all'altare, aveva parte del medesimo 6+eut. 1?, 1 ss.2 1 Cor. 9, 1*8. 'a i laici non vollero mai accettare quella proposta.

Amministra"ione dei beni della )&iesa $. 1. +elegava e affidava a turno ai c"ierici pi/ abili l'amministra ione e tutti i beni della casa annessa alla c"iesa, sen a tenere per s5 n5 c"iave n5 anello, e quelli c"e erano stati preposti alla casa segnavano tutte le entrate e le uscite. )l rendiconto gli veniva letto alla fine di ogni anno, perc"5 egli sapesse quanto si era ricevuto e quanto si era distribuito o rimanesse da distribuire. 'a in molti affari dava fiducia all'amministratore piuttosto c"e verificare i conti precisi e documentati. $. #. Non volle mai comprare casa, campo o villa, ma se qualcuno spontaneamente donava qualcosa di tale alla c"iesa o lo affidava a titolo di deposito, non rifiutava ma diceva di accettare. $. *. Sappiamo per% c"e rifiut% alcune eredit, non perc"5 sarebbero state inutili ai poveri ma perc"5 riteneva giusto ed equo c"e esse venissero in possesso dei figli o dei parenti o dei genitori dei defunti, ai quali quelli morendo non le avevano voluto lasciare. $. -. @n tale fra i cittadini d')ppona di alta condi ione, c"e viveva a Cartagine, volle donare una propriet alla c"iesa d')ppona, e fatto il documento, mentre tratteneva per s5 l'usufrutto, lo mand% sen 'altro ad Agostino di beata memoria. 1gli accett% volentieri l'offerta, rallegrandosi con quello perc"5 provvedeva alla sua salve a eterna. $. 0. 'a dopo alcuni anni, mentre io mi trovavo 3er caso presso di lui, ecco c"e il donatore manda per me o di suo figlio una lettera con la quale pregava di restituire a suo figlio il documento di dona ione, mentre diceva di distribuire ai poveri 1:: soldi. $. 4. ,uando il santo venne a conoscen a della lettera, si addolor% c"e l'uomo o aveva simulato la dona ione ovvero si era pentito della buona opera, e tutto quanto pot5 e +io sugger$ al suo cuore, addolorato per questa resipiscen a, disse a rimprovero e corre ione di quello. $. ;. Subito restitu$ il documento c"e quello aveva mandato spontaneamente e c"e non era stato n5 desiderato n5 ric"iesto, rifiut% la somma di danaro e con la lettera di risposta riprese e rimprover% come si doveva quell'uomo, ammonendolo a dare umilmente soddisfa ione a +io per quella c"'era simula ione o iniquit, per non uscir di vita con un peccato cos$ grave.

$. ?. Spesso diceva anc"e c"' pi/ sicuro per la c"iesa ricevere legati di defunti piuttosto c"e eredit c"e potevano riuscire fonti di preoccupa ioni e danni, e c"e i legati dovevano essere piuttosto offerti c"e non ric"iesti. $. 9. 1gli non accettava alcun deposito, ma non lo proibiva ai c"ierici c"e volessero accettarli. $. 1:. Non si applicava con elo e passione ai beni c"e la c"iesa aveva in propriet o in possesso, ma era maggiormente interessato e dedito alle realt pi/ importanti dello spirito, anc"e se talvolta si distoglieva dalla medita ione delle cose eterne per dedicarsi a quelle temporali. $. 11. 'a dopo averle disposte ed ordinate, lasciatele da parte come cose noiose e moleste, riportava l'animo alle realt interiori e superiori, sia c"e meditasse nell'indagine delle realt divine sia c"e dettasse qualcosa c"e avesse gi trovato in argomento sia c"e correggesse ci% c"'era stato gi dettato e trascritto. 3er far questo, lavorava di giorno e vegliava di notte. $. 1#. 1gli era come quella piissima 'aria, c"' simbolo della c"iesa celeste. di lei scritto c"e sedeva ai piedi del Signore intenta ad ascoltare la sua parola2 e poic"5 la sorella si lament% di lei perc"5 non l'aiutava mentre essa era occupata in gran da fare, si sent$ dire. 'arta, 'arta, 'aria "a scelto la parte migliore, c"e non le sar tolta 67c. 1:, *9 s.8. $. 1*. Non ebbe mai interesse a nuove costru ioni, evitando di applicare in questioni del genere l'animo c"e voleva aver sempre libero da ogni molestia temporale. Non impediva per% coloro c"e volessero costruire, purc"5 non in maniera troppo lussuosa. $. 1-. Talvolta, quando mancava danaro alla c"iesa, comunicava al popolo dei fedeli c"e egli non aveva di c"e distribuire ai poveri. $. 10. 3er aiutare prigionieri e gran quantit di poveri, fece spe are e fondere alcuni vasi sacri e distribu$ il ricavato a c"i ne aveva bisogno. $. 14. Non avrei ricordato questo episodio, se non sapessi c"e esso contrasta l'opinione di alcuni uomini c"e pensano secondo la carne. +el resto anc"e Ambrogio di venerabile memoria "a detto e scritto c"e in tali strette e sen 'altro si deve fare cos$. $. 1;. Talvolta Agostino, parlando in c"iesa, ricordava c"e i fedeli trascuravano la cassa dei poveri e quella della sacrestia, dalla quale si provvede ci% c"' necessario per l'altare. a tal proposito una volta mi rifer$ c"e, mentre egli era presente, anc"e il beato Ambrogio aveva trattato in c"iesa lo stesso argomento.

Autorit/ paterna. 7a le**e del perdono %. l. ) c"ierici stavano sempre con lui nella stessa casa e venivano nutriti e vestiti con una sola mensa e con spese comuni. %. #. 3erc"5 nessuno, troppo proclive a giurare, incorresse anc"e nello spergiuro, predicava su questo argomento in c"iesa al popolo e ai suoi intimi aveva proibito di giurare, anc"e a tavola. Se uno avesse mancato, perdeva una bevanda di quelle stabilite. infatti era prefissato il numero dei bicc"ieri di vino per quelli c"e vivevano e pran avano con lui. %. *. 'ancan e di disciplina e trasgressioni dei suoi dalla regola retta e onesta tollerava

e rimproverava quanto conveniva ed era necessario. a tal proposito insegnava specialmente c"e nessuno doveva piegare il suo cuore a parole cattive per cercare scuse ai suoi peccati 6Sal. 1-:, -8. %. -. Ammoniva pure c"e se uno offriva il suo dono all'altare e l$ si fosse ricordato c"e un suo fratello aveva qualcosa contro di lui, avrebbe dovuto lasciare il dono all'altare e andare a riconciliarsi col fratello e solo allora sarebbe dovuto tornare all'altare e offrire il dono 6't. 0, #* s.8. %. 0. Se poi uno aveva qualcosa contro un suo fratello, lo doveva trarre da parte. se quello gli avesse dato ascolto, avrebbe guadagnato quel suo fratello2 in caso contrario, avrebbe fatto ricorso ad una o due persone. Se poi quello non avesse tenuto in alcun conto neppure costoro, si sarebbe fatto ricorso alla c"iesa. se quello non avesse obbedito neppure a questa, sarebbe stato per lui come un pagano e un pubblicano 6't. 1?, 10 s.8. %. 4. Aggiungeva anc"e c"e al fratello c"e peccava e c"iedeva perdono bisognava rimettere il peccato non sette volte ma settanta volte sette, come ciascuno c"iede ogni giorno al Signore di perdonarlo 6't. 1?, #1 s.2 4, 1#8.

Pres8di della castit/ (. 1. Nessuna donna frequent% mai la sua casa n5 vi rimase per qualc"e tempo, neppure la sua sorella germana, c"e vedova consacrata a +io per molto tempo fino al giorno della sua morte fu preposta alle serve del Signore, e neppure le figlie di suo fratello c"'erano parimenti consacrate a +io. eppure i concili episcopali avevano fatto ecce ione per queste persone. (. #. Affermava a tal proposito c"e certo non poteva sorgere alcun sospetto a causa della sorella e delle nipoti c"e fossero vissute insieme con lui2 per%, poic"5 quelle non avrebbero potuto vivere insieme con lui sen a la compagnia di altre donne loro amic"e e sarebbero venute a visitarle anc"e altre donne di fuori, a causa di queste poteva nascere motivo di scandalo per i pi/ deboli 61 Cor. ?, 92 &om. 1-, 1*8. )nfatti qualcuno di quelli c"e stavano insieme col vescovo o con qualc"e c"ierico potevano cedere a tenta ioni umane a causa di tutte quelle donne c"e abitavano insieme o usavano recarsi l$, ovvero inevitabilmente sarebbe stato diffamato dai malvagi sospetti degli uomini. (. *. 3erci% affermava c"e mai donne debbono vivere nella stessa casa con i servi di +io, anc"e castissimi, per evitare < come "o detto < c"e tale esempio costituisse motivo di scandalo o di offesa per i deboli. 1gli poi, se veniva invitato da qualc"e donna a visitarla e salutarla, non si recava mai da quella sen a la compagnia di c"ierici, e mai parl% con esse da solo a sole, neppure se si doveva trattare qualc"e questione riservata.

)arit/ e pruden"a. 9milt/ e con!iden"a in Dio ,. 1. Nel visitare seguiva la norma stabilita dall'Apostolo 6>iac. 1, #;8, di non visitare se non gli orfani e le vedove c"e si trovavano in strette e.

,. #. Se poi veniva ric"iesto dai malati di pregare per loro il Signore in loro presen a e di imporre loro le mani, si recava sen a indugio. ,. *. Non visitava monasteri femminili se non in caso di urgente necessit. ,. -. +iceva c"e nella vita e nei costumi dell'uomo di +io si dovevano seguire i consigli c"e egli aveva appreso da Ambrogio di santa memoria. non cercare moglie per nessuno, non raccomandare c"i vuole fare la carriera militare, stando al proprio paese non accettare inviti a pran o. ,. 0. Spiegava cos$ i motivi di ognuno di questi consigli. per evitare c"e i coniugi, venuti a lite, maledicessero colui per la cui opera si erano uniti 6perci% il sacerdote doveva limitarsi ad intervenire ric"iesto dai due c"e erano gi d'accordo, per confermare e benedire il loro accordo82 per evitare c"e, comportandosi male colui c"e era stato raccomandato al servi io militare, la colpa ricadesse su c"i l'aveva raccomandato2 per evitare infine c"e uno, frequentando troppo i banc"etti nel suo paese, smarrisse la misura della temperan a. ,. 4. Ci disse anc"e di aver udito una risposta quanto mai sapiente e pia di quell'uomo di beata memoria c"e si trovava alla fine della vita, e molto la lodava e magnificava. ,. ;. ,uell'uomo venerabile giaceva nella sua ultima malattia e alcuni fedeli di alta condi ione, c"e stavano intorno al suo letto e lo vedevano sul punto di passare dal mondo al Signore, si lamentavano c"e la c"iesa restasse priva dell'opera di un tale vescovo sia nella predica ione sia nell'amministra ione dei sacramenti e lo pregavano fra le lacrime c"e c"iedesse al Signore un prolungamento della vita. 'a quello rispose loro. A Non "o vissuto in maniera tale da dovermi vergognare di vivere fra voi. ma neppure temo di morire, perc"5 abbiamo un buon Signore B. ,. ?. )n tale risposta il nostro Agostino ormai vecc"io ammirava ed approvava la ponderate a e l'equilibrio delle parole. )nfatti le parole di Ambrogio A ma neppure temo di morire, perc"5 abbiamo un buon Signore B dovevano essere intese nel senso c"e non si doveva credere c"e egli, perc"5 fiducioso nella sua pure a di costumi, prima aveva detto. A Non "o vissuto in maniera tale da dovermi vergognare di vivere fra voi B. Aveva detto cos$ in riferimento a ci% c"e gli uomini possono conoscere di un uomo2 ma in riferimento all'esame della giusti ia divina confidava soprattutto nel buon Signore, al quale anc"e nella ora ione quotidiana da lui insegnata diceva. &imettici i nostri debiti 6't. 4, 1#8. ,. 9. &iferiva anc"e di frequente una risposta su questo argomento, data da un suo collega di episcopato a lui molto amico. mentre quello era sul punto di morire, Agostino era andato a visitarlo2 quello con la mano aveva fatto un gesto per indicare c"e stava per uscire dal mondo ed Agostino gli aveva risposto c"e per la c"iesa era necessario c"e egli potesse ancora vivere. allora quello, perc"5 non si credesse c"e era trattenuto dal desiderio di questa vita, aveva replicato. A Se mai, bene. 'a se una volta, perc"5 non oraC B. ,. 1:. 1 Agostino ammirava e lodava questa risposta, c"e era stata data da un uomo certo timorato di +io ma nato e cresciuto in campagna e c"e non aveva fatto molte letture. ,. 11. Certo costui era in contrasto con i sentimenti di quel vescovo, di cui riferisce cos$ il santo martire Cipriano nella lettera c"e scrisse sulla pestilen a. A 3oic"5 uno dei nostri colleg"i di episcopato, prostrato dalla malattia e turbato dall'avvicinarsi della morte,

c"iedeva per s5 un prolungamento della vita, mentre pregava cos$ ed era quasi morto gli si present% un giovane venerabile per dignit e maest, di alta statura e di aspetto splendente. 1ra tale c"e vista umana a stento poteva osservarlo con gli occ"i carnali mentre stava vicino a colui c"e stava per uscire dal mondo2 ma invece proprio costui lo poteva scorgere. 1 quel giovane con voce c"e fremeva per l'indigna ione dell'animo disse. GAvete paura di soffrire, non ve ne volete andare. c"e cosa far% per voiCG B 6Cipr., 'ort., 198.

9ltime +icende e morte 5cc. .6#1) Re+isione dei libri. Orrori dell'in+asione +andalica e assedio d'Ippona .. 1. 3oco tempo prima della morte fece una revisione dei libri c"e aveva composto e pubblicato, sia quelli c"e aveva scritto ancora da laico appena si era convertito, sia quelli c"e aveva composto quando era prete e vescovo. tutto quello c"e in essi not% c"e era stato scritto in difformit della regola di fede, quando egli non era ancora bene al corrente delle norme della c"iesa, tutto ci% fu da lui rivisto e corretto. 3erci% egli scrisse anc"e due libri, c"e si intitolano &evisione dei libri. .. #. Si lamentava anc"e c"e alcuni libri gli erano stati portati via da certi fratelli prima c"e egli li avesse accuratamente corretti, anc"e se poi li aveva corretti in un secondo tempo. Sorpreso dalla morte, lasci% incomplete alcune opere. .. *. 3oic"5 voleva essere utile a tutti, a quelli c"e possono leggere molti libri e a quelli c"e non possono, dal (ecc"io e dal Nuovo Testamento estrasse passi contenenti precetti e divieti e, premessa una prefa ione, li raccolse in un volume. cos$ c"i volesse leggerlo, vi avrebbe riconosciuto quanto fosse obbediente a +io o disobbediente. (olle intitolare questa opera Specc"io. .. -. 3oco tempo dopo, per volont e disposi ione divina avvenne c"e un grande esercito, armato con armi svariate ed esercitato alla guerra, composto dai crudeli nemici (andali e Alani, cui s'erano uniti >oti e gente di altra stirpe, con le navi fece irru ione dalle parti trasmarine della Spagna in Africa. .. 0. >li invasori attraverso tutta la 'auretania passarono anc"e nelle altre nostre province e regioni, e imperversando con ogni atrocit e crudelt sacc"eggiarono tutto ci% c"e potettero fra spoglia ioni, stragi, svariati tormenti, incendi e altri innumerevoli e nefandi disastri. Non risparmiarono n5 sesso n5 et, neppure i sacerdoti e i ministri di +io, neppure gli ornamenti, le suppellettili e gli edifici delle c"iese. .. 4. Tali crudelissime violen e e devasta ioni quell'uomo di +io vedeva e pensava c"e esse fossero avvenute ed avvenissero non come pensavano gli altri uomini. ma poic"5 le considerava in modo pi/ profondo e vi ravvisava soprattutto il pericolo e la morte delle anime 6infatti sta scritto. C"i aggiunge scien a aggiunge dolore, e un cuore intelligente un tarlo per le ossa H1ccli. 1, 1?2 3rov. 1-, *:2 #0, #:I8, ancor pi/ del solito le lacrime furono il suo pane giorno e notte ed egli ormai nella estrema vecc"iaia conduceva e sopportava una vita amara e luttuosa pi/ degli altri. .. ;. )nfatti l'uomo di +io vedeva le citt distrutte, e nelle campagne insieme con gli edifici gli abitanti o uccisi dal ferro nemico o fuggiti e dispersi, le c"iese prive di sacerdoti

e ministri, le vergini consacrate e i continenti dispersi da ogni parte. di costoro alcuni eran venuti meno fra le torture2 altri erano stati uccisi con la spada2 altri ridotti in sc"iavit/, persa ormai l'integrit e la fede dell'anima e del corpo, servivano i nemici con trattamento duro e cattivo. .. ?. Nelle c"iese non si cantavano pi/ inni e lodi a +io2 in molti luog"i le c"iese erano state bruciate2 erano venuti meno nei luog"i a ci% consacrati i sacrifici solenni dovuti a +io2 i sacramenti divini o non venivano ric"iesti oppure non potevano essere amministrati a c"i li ric"iedeva, perc"5 non si trovava facilmente il ministro. .. 9. Coloro c"e si erano rifugiati nelle selve montane e in grotte e caverne o in altro riparo erano stati alcuni sopraffatti e catturati, altri erano privi di me i di sostentamento a punto tale da morire di fame. 1 vescovi e i c"ierici c"e per gra ia di +io o non avevano incontrato gl'invasori o erano riusciti a sfuggir loro, spogliati di ogni cosa mendicavano nella miseria pi/ nera, n5 era possibile aiutarli tutti in tutto ci% di cui abbisognavano. .. 1:. +i innumerevoli c"iese a mala pena solo tre per gra ia di +io non sono state distrutte, quelle di Cartagine, Cirta e )ppona, e restano in piedi le loro citt, protette dal presidio divino e umano 6ma dopo la morte di Agostino anc"e )ppona, abbandonata dagli abitanti, fu incendiata dai nemici8. .. 11. 1 Agostino, in me o a tali sciagure, si consolava con la senten a di un sapiente c"e dice. A Non sar grande colui c"e ritiene gran cosa il fatto c"e cadono alberi e pietre e muoiono i mortali B. .. 1#. 1ra molto saggio, e perci% piangeva ogni giorno a calde lacrime tutte queste sciagure. Si aggiunse ai suoi dolori e ai suoi lamenti il fatto c"e i nemici vennero ad assediare )ppona, c"e fino allora era rimasta indenne, poic"5 si era occupato della sua difesa l'allora conte Jonifacio con un esercito di >oti alleati. ) nemici l'assediarono strettamente per quasi 1- mesi e le c"iusero anc"e la via del mare. .. 1*. ,ui mi ero rifugiato anc"'io insieme con altri colleg"i d'episcopato e fummo insieme con lui per tutto il tempo dell'assedio. 'olto spesso parlavamo fra noi e consideravamo c"e davanti ai nostri occ"i +io poneva i suoi tremendi giudi i, e dicevamo. Sei giusto, Signore, e retto il tuo giudi io 6Sal. 11?, 1*;8. Tutti insieme addolorati, gemendo e piangendo, pregavamo il 3adre della misericordia e +io di ogni consola ione 6# Cor. 1, *8 perc"5 si degnasse confortarci in quella tribola ione.

9ltima malattia e ultime opere buone 0. 1. @n giorno, mentre pran avamo con lui e parlavamo di questi argomenti, egli ci disse. A Sappiate c"e in questi giorni della nostra disgra ia "o c"iesto a +io questo. o c"e si degni di liberare la nostra citt dall'assedio dei nemici2 o, se la sua volont diversa, c"e renda forti i suoi servi per poter sopportare questa volont2 ovvero c"e mi accolga presso di s5, uscito dal mondoB. 0. #. Cos$ diceva e ci istruiva, e quindi, insieme con lui, noi tutti e tutti quelli c"e stavano in citt pregavamo allo stesso modo il sommo +io. 0. *. 1d ecco, durante il ter o mese dell'assedio si mise a letto con la febbre e questa fu l'ultima malattia c"e l'afflisse. N5 il Signore neg% al suo servo il frutto della sua preg"iera. infatti egli ottenne a suo tempo ci% c"e con preg"iere miste a lacrime aveva c"iesto per

s5 e per la citt. 0. -. (enni anc"e a sapere c"e, quando era prete e vescovo, egli era stato ric"iesto di pregare per alcuni energumeni c"e soffrivano, ed egli fra le lacrime aveva pregato +io, e i demoni si erano allontanati da quegli uomini. 0. 0. 3arimenti, mentre era malato e stava a letto, venne da lui un tale con un suo parente malato e lo preg% di imporre a quello la mano perc"5 potesse guarire. Agostino gli rispose c"e, se avesse avuto qualc"e potere per tali cose, in primo luogo ne avrebbe fatto uso per s5. 'a quello replic% c"e in sonno aveva avuto un'appari ione e gli era stato detto. A (a' dal vescovo Agostino perc"5 imponga a costui la sua mano, e sar salvo B. Appreso ci% egli non indugi% a fare quel c"e si c"iedeva, e il Signore subito fece andar via guarito quel malato dal suo letto.

)onsi*li al +esco+o Onorato sulla condotta del clero di !ronte a*li in+asori #2. 1. A tal proposito non debbo passare sotto silen io c"e, mentre sovrastava la minaccia dei nemici, =norato, santo uomo nostro collega di episcopato nella c"iesa di Tiabe, per lettera c"iese ad Agostino se, quando i (andali si avvicinavano, i vescovi e i c"ierici dovessero allontanarsi dalle loro c"iese oppure no. 1 con la sua risposta Agostino mise in eviden a ci% c"e si dovesse soprattutto temere da quei distruttori del mondo romano. #2. #. Ko voluto inserire questa lettera nel mio scritto. infatti molto utile e necessaria perc"5 i sacerdoti e i ministri di +io sappiano come comportarsi. #2. *. AAl santo fratello e collega nell'episcopato =norato, Agostino augura salute nel Signore. Avendo mandato alla tua carit una copia della lettera c"e avevo scritto al fratello ,uodvultdeus, nostro collega nell'episcopato, credevo di aver soddisfatto alla ric"iesta c"e mi avevi fatto col c"iedermi consiglio su c"e cosa dobbiate fare in questi pericoli c"e sono sopraggiunti ai nostri giorni. #2. -. )nfatti, anc"e se quella lettera c"e scrissi era breve, ritengo di non aver omesso alcunc"5, c"e possa essere sufficiente scrivere da parte di c"i risponde e leggere da parte di c"i c"iede. +issi infatti c"e non si doveva imporre divieto a coloro c"e, se possono, desiderano trasferirsi in luog"i fortificati, ma c"e non si dovevano spe are i legami del nostro ministero, con i quali ci "a legati l'amore di Cristo, s$ c"e non dovevamo abbandonare le c"iese, alle quali dobbiamo prestare servi io. #2. 0. 1cco come scrissi in quella lettera. G 3oic"5 il nostro ministero cos$ necessario al popolo di +io c"e esso non deve rimanerne privo, nel caso c"e una parte anc"e piccola di esso rimanga dove siamo noi, a noi non resta c"e dire al Signore. Sia +io il nostro protettore e la nostra difesa 6Sal. *:, *8 G. #2. 4. 'a questo consiglio non ti soddisfa, se < come scrivi < tu temi di operare in contrasto col comando del Signore c"e ci dice c"e bisogna fuggire di citt in citt2 ricordiamo infatti le sue parole. ,uando vi perseguiteranno in una citt, fuggite in un'altra 6't. 1:, #*8. #2. ;. 'a c"i pu% credere c"e con questo consiglio il Signore abbia inteso c"e restasse privo del necessario servi io, sen a il quale non pu% vivere, il gregge c"e egli si acquistato col suo sangueC

#2. ?. Non "a fatto cos$ egli stesso quando ancor fanciullo, portato dai genitori, fugg$ in 1gittoC 'a egli non aveva ancora radunato c"iese c"e noi possiamo dire essere state da lui abbandonate. #2. 9. C"e forse l'apostolo 3aolo non fu calato attraverso una finestra in una cesta, per non essere preso dal nemico, e cos$ riusc$ a sfuggirgliC 'a rimase forse priva del necessario servi io la c"iesa c"e stava l$ e non fu fatto quanto era necessario dai fratelli c"e l$ rimanevanoC )nfatti l'Apostolo ag$ cos$ proprio perc"5 lo volevano i fratelli, per conservare alla c"iesa se stesso, c"e il persecutore cercava specificamente. #2. 1:. 3erci% i servi di Cristo, ministri della sua parola e del suo sacramento, agiscano come egli "a comandato o permesso. !uggano sen 'altro di citt in citt, quando qualcuno di loro cercato nominativamente dai persecutori, in maniera tale c"e la c"iesa non sia abbandonata dagli altri c"e non sono ricercati allo stesso modo, ma questi somministrino nutrimento ai loro conservi, c"e essi sanno non poter vivere altrimenti. #2. 11. 'a quando il pericolo comune per tutti, vescovi c"ierici e laici, coloro c"e "anno bisogno degli altri non siano abbandonati da quelli di cui essi "anno bisogno. 3erci% o si trasferiscano tutti insieme in luog"i fortificati, ovvero coloro c"e debbono necessariamente rimanere non siano abbandonati da coloro c"e debbono loro fornire quanto necessario alla vita religiosa. sopravvivano allo stesso modo o patiscano allo stesso modo ci% c"e il 3adre di famiglia avr voluto c"'essi patiscano. #2. 1#. Se poi alcuni soffrono di pi/ e altri meno, ovvero tutti allo stesso modo, sempre si potr vedere c"i sono coloro c"e soffrono per gli altri, quelli cio c"e, pur potendosi sottrarre con la fuga a questi mali, "anno preferito restare per non abbandonare gli altri nelle necessit. )n tal modo si d soprattutto prova di quell'amore c"e l'apostolo >iovanni raccomanda con queste parole. Come Cristo "a dato per noi la sua vita, cos$ anc"e noi dobbiamo dare la vita per i fratelli 61 >v. *, 148. #2. 1*. )nfatti coloro c"e fuggono ovvero non possono fuggire perc"5 impediti da qualc"e loro necessit, se sono presi e soffrono, soffrono per s5 stessi, non per i loro fratelli. )nvece coloro c"e soffrono perc"5 non "anno voluto abbandonare i fratelli c"e avevano bisogno di loro per la salve a in Cristo, questi sen a dubbio danno la loro vita per i fratelli. #2. 1-. ,uanto poi alle parole c"e abbiamo udito da un vescovo. GSe il Signore ci "a comandato di fuggire in quelle persecu ioni in cui si pu% ottenere il frutto del martirio, non dobbiamo tanto pi/ fuggire i patimenti c"e non danno frutto, quando c' un'incursione di barbari ostiliG. consiglio vero e accettabile, ma solo da parte di c"i non vincolato da un ufficio della c"iesa. #2. 10. )nfatti se uno, pur potendo fuggire, non fugge dinan i alle stragi dei nemici per non abbandonare il ministero di Cristo sen a il quale gli uomini non possono n5 diventare cristiani n5 vivere come tali, questo mette in pratica l'amore, pi/ di colui c"e fugge pensando a s5 e non ai fratelli e c"e pur poi preso non nega Cristo e ottiene il martirio. #2. 14. C"e cosa poi quel c"e "ai scritto nella tua prima letteraC +ici infatti. GSe poi dobbiamo rimanere nelle c"iese, non vedo in c"e cosa gioveremo a noi o al popolo nel vedere gli uomini cadere davanti ai nostri occ"i, le donne violentate, le c"iese incendiate, noi stessi venir meno sotto i tormenti, quando cercano da noi ci% c"e non abbiamoG. #2. 1;. +io pu% prestare ascolto alle preg"iere della sua famiglia e tener lontani i mali c"e noi temiamo. ma a causa di questi mali, c"e sono incerti, non deve esser certo

l'abbandono del nostro ministero, sen a il quale certa la rovina del popolo nelle cose non di questa vita ma di quell'altra, di cui ci dobbiamo prender cura in maniera incomparabilmente pi/ attenta e sollecita. #2. 1?. )nfatti se fosse cosa certa c"e questi mali c"e temiamo sopravvengono nei luog"i nei quali ci troviamo, di qui fuggirebbero prima tutti coloro a causa dei quali noi dobbiamo rimanere e cos$ ci libererebbero dalla necessit di rimanere. Nessuno infatti sostiene c"e i ministri di +io debbono rimanere l dove non c' nessuno cui prestare la propria opera. #2. 19. )n tal senso alcuni vescovi sono fuggiti dalla Spagna, poic"5 il popolo in parte si era disperso nella fuga, in parte era stato ucciso, in parte era morto durante l'assedio, in parte era stato disperso in servit/. 'a molti di pi/ sono stati i vescovi c"e, poic"5 rimanevano nelle loro sedi coloro a causa dei quali essi pure dovevano rimanere, sono restati anc"'essi esposti agli stessi innumerevoli pericoli. 1 se alcuni "anno abbandonato i loro fedeli, proprio questo noi diciamo c"e non si deve fare. infatti costoro non sono stati ispirati dall'autorit divina ma sono stati o tratti in inganno da errore umano o sopraffatti da umano timore. #2. #:. Come mai infatti essi ritengono c"e si debba ubbidire fedelmente al comando divino, quando leggono c"e si deve fuggire da una citt nell'altra, ma invece non "anno in orrore il mercenario c"e vede venire il lupo e fugge, perc"5 non si preoccupa delle pecore 6>v. 1:, 1#8 C 3erc"5 mai queste due senten e, c"e sono proprio del Signore, quella c"e permette e comanda la fuga, e quella c"e la rimprovera e la condanna, essi non cercano di interpretarle in modo c"e non risultino fra loro in contraddi ione, come effettivamente non lo sonoC #2. #1. 1 in c"e modo questo pu% farsi se non facendo atten ione a ci% c"e "o gi detto sopraC Cio c"e, se la persecu ione minaccia i luog"i nei quali siamo, i ministri di +io debbono fuggire, quando o l$ non ci siano pi/ fedeli, cui prestar servi io, ovvero il necessario servi io pu% essere espletato da altri c"e non "anno lo stesso motivo per fuggire. #2. ##. Cos$ fugg$ l'Apostolo, come sopra "o ricordato, calato in una cesta, perc"5 proprio lui era ricercato dal persecutore, mentre non si trovavano in tale necessit gli altri, c"e perci% si guardarono bene dall'abbandonare il servi io della c"iesa. Cos$ fugg$ il santo Atanasio, vescovo di Alessandria, poic"5 l'imperatore Costan o desiderava catturare proprio lui e la comunit cattolica c"e rimaneva ad Alessandria non veniva abbandonata dagli altri ministri. #2. #*. 'a quando il popolo resta e invece fuggono i ministri e finisce il servi io, c"e cosa sar quest'a ione se non la riprovevole fuga dei mercenari, c"e non si danno cura delle pecoreC )nfatti verr il lupo, non un uomo ma il diavolo, c"e spesso "a persuaso ad apostatare i fedeli cui mancava la quotidiana amministra ione del corpo del Signore. Cos$, a causa non della tua scien a ma della tua ignoran a, fratello, perir il debole per il quale morto Cristo. #2. #-. 3er quanto poi riguarda coloro c"e in tale distretta non sono tratti in fallo dall'errore ma sono vinti dalla paura, perc"5 piuttosto essi, con l'aiuto del Signore misericordioso, non combattono coraggiosamente contro il loro timoreC Cos$ eviteranno c"e tocc"ino loro mali incomparabilmente pi/ gravi, c"e perci% sono molto pi/ da temere. #2. #0. Ci% avviene dove arde l'amore di +io e la cupidigia del mondo non esala il suo fumo. +ice infatti l'amore. C"i debole ed io non son deboleC C"i viene scandali ato ed

io non brucioC 6# Cor. 11, #98. 'a l'amore viene da +io. preg"iamo c"e ci sia concesso da colui da cui viene comandato. 3erci% temiamo c"e le pecore di Cristo siano colpite nell'animo dalla spada dello spirito del male pi/ c"e siano uccise dal ferro nel corpo, c"e < quando c"e sia e come c"e sia < dovr morire. #2. #4. Temiamo c"e, corrotto il senso interiore, venga meno la pure a della fede, pi/ c"e le donne vengano violentate nella carne. infatti la pudici ia non viene violentata dalla violen a, se si conserva nell'anima, perc"5 neppure la carne violentata se la volont di c"i subisce non gode turpemente della sua carne, ma sen a acconsentire sopporta ci% c"e fa un altro. #2. #;. Temiamo c"e, a causa del nostro abbandono, si estinguano le pietre vive, pi/ c"e alla nostra presen a vengano incendiate le pietre e la legna degli edifici materiali. Temiamo c"e, prive dell'alimento spirituale, siano uccise le membra del corpo di Cristo, pi/ c"e le membra del nostro corpo siano oppresse e tormentate dall'aggressione del nemico. #2. #?. Non perc"5 questi malanni non debbano essere evitati, quando possibile. ma perc"5 debbono piuttosto essere sopportati, quando non possono essere evitati sen a empiet. A meno c"e uno non voglia sostenere c"e non empio il ministro, c"e sottrae il servi io necessario. alla piet proprio allora quando pi/ necessario. #2. #9. = forse, quando si arriva a questo estremo pericolo e non c' possibilit alcuna di fuggire, non pensiamo quanta gente di ogni sesso e di ogni et si rifugia in c"iesa. alcuni c"e c"iedono il battesimo, altri la riconcilia ione, altri anc"e l'a ione peniten iale, e tutti conforto e celebra ione e distribu ione dei sacramentiC #2. *:. 1 se qui mancano i ministri, quanta rovina colpisce coloro c"e escono da questa vita o non rigenerati o non assoltiC ,uanto sar il dolore dei fedeli per i loro cari c"e non potranno insieme con loro godere il riposo della vita eternaC ,uanto infine il pianto di tutti, e quante bestemmie da parte di alcuni, per l'assen a del servi io e dei ministriC #2. *1. =sserva quali effetti produca la paura dei mali temporali e quanto facilmente essa sia causa di mali eterni. Se invece ci sono i ministri, si viene incontro alle necessit di tutti secondo le capacit c"e +io concede. alcuni sono batte ati, altri riconciliati, nessuno privato della comunione col corpo del Signore, tutti sono consolati edificati esortati a pregare +io, il quale pu% tener lontani tutti i mali c"e uno teme. tutti pronti ad ambedue le sorti, s$ c"e, se non pu% passare da loro questo calice, si compia la volont di colui c"e non pu% volere alcunc"5 di male 6't. #4, -#8. #2. *#. Certamente ormai tu vedi ci% c"e scrivesti di non vedere, cio quanto bene venga al popolo cristiano, se nei mali c"e ci affliggono non gli manca la presen a dei ministri di +io2 e vedi anc"e quanto nuoccia la loro assen a, quando essi cercano il loro vantaggio, non quello di >es/ Cristo 6!il. #, #18, e non "anno quell'amore del quale stato detto. Non cerca ci% c"' suo 61 Cor. 1*, 08, e non imitano colui c"e "a detto. Non cercando ci% c"' utile a me ma ci% c"' utile a molti, perc"5 siano salvi 61 Cor. 1:, **8. #2. **. ,uesto non si sarebbe sottratto alle insidie del principe persecutore, se non avesse voluto conservarsi in vita per gli altri, ai quali egli era necessario. 3er questo dice. Sono stretto da due parti, desiderando andarmene ed essere con Cristo. sarebbe infatti molto meglio2 ma necessario rimanere nella carne a causa di voi 6!il. 1, #*8. #2. *-. A questo punto uno potrebbe osservare c"e, all'approssimarsi di tali sciagure, i ministri di +io debbono fuggire per conservarsi all'utilit della c"iesa nell'attesa di tempi

pi/ tranquilli. >iustamente alcuni fanno cos$, quando non mancano altri c"e possano attendere al servi io ecclesiastico in vece loro, s$ c"e il servi io non venga abbandonato da tutti. abbiamo detto sopra c"e cos$ ag$ Atanasio. ,uanto infatti egli sia stato necessario per la c"iesa e quanto a questa abbia giovato il fatto c"e quello sia restato in vita, lo sa bene la fede cattolica, c"e dalla parola e dall'abnega ione di quell'uomo fu difesa contro gli eretici ariani. #2. *0. 'a quando il pericolo di tutti, e c' pi/ da temere c"e, se uno fa cos$, ci% venga attribuito non all'inten ione di provvedere alla c"iesa ma alla paura di morire, e col cattivo esempio della fuga uno nuoce di pi/ di quanto potrebbe giovare col sopravvivere per il servi io, allora assolutamente non ci si deve comportare cos$. #2. *4. )nfatti, per evitare c"e fosse estinta, come sta scritto, la luce d')sraele, il santo +avide non si espose ai pericoli della battaglia 6# Sam. #1, 1;8, ma ag$ cos$ perc"5 fu pregato dai suoi, non di propria ini iativa. Altrimenti avrebbe spinto ad imitarlo nella vilt molti, i quali avrebbero pensato c"e egli agiva cos$ non in considera ione dell'utilit degli altri, ma solo perc"5 turbato per il suo pericolo. #2. *;. ,ui ci si presenta un'altra questione, c"e non va tralasciata. Abbiamo visto c"e non da trascurare l'opportunit c"e alcuni ministri di +io fuggano all'approssimarsi di qualc"e devasta ione, al fine c"e siano salvi quelli c"e possano prestare il servi io a quanti dopo il flagello potranno trovare superstiti. ma allora come ci si deve comportare nel caso c"e si preveda la morte di tutti, se qualcuno non fuggeC #2. *?. C"e cosa diremo se quel flagello imperversa soltanto col fine di perseguitare i ministri della c"iesaC +ovr forse essere abbandonata dai ministri c"e fuggono quella c"iesa c"e pur sarebbe lasciata in abbandono da quelli miseramente peritiC 'a se i laici non sono ricercati a morte, essi in qualc"e modo possono nascondere i loro vescovi e i loro c"ierici, secondo c"e li aiuter colui in cui potere ogni cosa, c"e pu% con la sua mirabile poten a salvare anc"e quelli c"e non fuggono. #2. *9. 'a noi ricerc"iamo c"e cosa dobbiamo fare, proprio perc"5 non si creda c"e attendendo miracoli divini in ogni cosa tentiamo il Signore. Certo questa tempesta, in cui comune il pericolo di laici e c"ierici, non come quella c"e minaccia comune pericolo ai marinai e ai commercianti c"e stanno su una nave. Non voglio pensare c"e questa nostra nave sia considerata cos$ dappoco c"e la debbano abbandonare tutti i marinai, e perfino il nocc"iero, se si possono salvare passando su una scialuppa o anc"e a nuoto. #2. -:. 3er coloro infatti c"e temiamo periscano per il nostro abbandono, noi temiamo non la morte temporale, c"e quando c"e sia sopravverr, ma la morte eterna, c"e pu% venire, se uno non sta attento, ma pu% anc"e non venire, se uno sta attento. #2. -1. Nel comune pericolo di questa vita perc"5 dobbiamo credere c"e, dovunque ci sar un'incursione di nemici, l$ moriranno tutti i c"ierici e non anc"e tutti i laici, s$ c"e finiscano di vivere insieme anc"e coloro cui i c"ierici son necessariC =vvero, perc"5 non dobbiamo sperare c"e alla pari di alcuni laici resteranno in vita anc"e alcuni c"ierici, c"e potranno amministrare a quelli il necessario servi ioC #2. -#. 1ppure, volesse il cielo c"e fra i ministri di +io ci fosse gara per c"i di loro debbano rimanere e c"i di loro debbano fuggire, perc"5 la c"iesa non resti deserta o per la fuga di tutti o per la morte di tuttiL Certo tale gara ci sar fra loro se tutti ardono di amore e tutti sono graditi all'Amore. #2. -*. C"e se questa contesa non potr esser risolta in altro modo, io credo c"e coloro

c"e debbono restare e coloro c"e possono fuggire vadano estratti a sorte. )nfatti coloro i quali diranno c"e essi preferiscono fuggire o sembreranno pavidi, perc"5 non "anno voluto sopportare la sciagura incombente, o presuntuosi, perc"5 "anno giudicato s5 stessi pi/ necessari, s$ da dover esser salvati. #2. --. +'altra parte, forse proprio i migliori sceglierebbero di dare la vita per i fratelli, e cos$ con la fuga si salverebbero quelli la cui vita meno utile, perc"5 minore la loro abilit nel consigliare e nel dirigere. 3roprio questi ultimi, se sapessero ragionare piamente, si dovrebbero opporre a coloro c"e sarebbe opportuno restassero in vita e c"e invece preferiscono morire piuttosto c"e fuggire. #2. -0. 3erci%, com' scritto, il sorteggio mette fine alle contesta ioni e decide fra i potenti 63rov. 1?, 1?8. M meglio infatti c"e in tali incerte e decida +io piuttosto c"e gli uomini, sia c"e voglia c"iamare al frutto del martirio i migliori e risparmiare i deboli, sia c"e voglia rendere costoro pi/ forti per sopportare i mali e sottrarli a questa vita, perc"5 la loro vita non pu% essere utile alla c"iesa quanto la vita di quelli. Certo si metter in opera un me o poco usato, se si far questo sorteggio. ma se si far cos$, c"i oser biasimarloC C"i non lo loder adeguatamente, a meno c"e non sia inetto o invidiosoC #2. -4. Se poi non si vuol fare una cosa di cui non c' esempio, nessuno con la sua fuga deve privare la c"iesa del servi io necessario e dovuto soprattutto in cos$ grandi pericoli. Nessuno consideri tanto se stesso quasi c"e eccella per qualc"e gra ia, e dica di esser pi/ degno della vita e perci% della fuga. C"i infatti la pensa cos$ ama troppo se stesso2 e c"i lo dice pure, risulta odioso a tutti. #2. -;. Alcuni poi ritengono c"e vescovi e c"ierici, non fuggendo in tali pericoli ma rimanendo dove sono, inducano in inganno i fedeli. questi infatti non fuggono perc"5 vedono c"e restano i loro capi. #2. -?. 'a facile evitare tale rimprovero e l'odiosit c"e ne potrebbe risultare, parlando ai fedeli in questo modo. A Non vi tragga in inganno il fatto c"e noi non fuggiamo di qui. )nfatti rimaniamo qui non per noi ma proprio per voi, per non mancare di amministrarvi ci% c"e sappiamo essere necessario alla vostra salve a, c"' in Cristo. An i, se vorrete fuggire, liberate anc"e noi da questi vincoli c"e ci legano qui B. #2. -9. &itengo c"e cos$ si debba parlare, quando sembra veramente utile trasferirsi in luog"i pi/ sicuri. 3u% accadere c"e, udite queste parole, qualcuno dica. GSiamo nelle mani di colui, la cui ira nessuno sfugge, dovunque vada, e la cui misericordia pu% trovare, dovunque siaG, e non vuole andare, sia perc"5 impedito da certe necessit sia perc"5 non vuole affaticarsi a cercare un incerto rifugio non per metter fine ai pericoli ma solo per cambiarli. certamente costoro non debbono esser lasciati privi del servi io della religione cristiana. Se invece, all'udir quelle parole, preferiranno andar via, allora non debbono restare neppure quelli c"e restavano a causa loro, perc"5 ormai l$ non ci son pi/ persone per le quali essi dovrebbero restare. #2. 0:. )nsomma. c"iunque fugge in condi ioni tali c"e la sua fuga non lasci la c"iesa priva del necessario servi io, questi fa ci% c"e il Signore "a comandato o permesso. 'a c"i fugge e cos$ sottrae al gregge di Cristo gli alimenti c"e lo nutrono spiritualmente, questi il mercenario c"e vede venire il lupo e fugge, perc"5 non gl'interessa delle pecore 6>v. 1:, 1#8. #2. 01. 1cco ci% c"e "o risposto, fratello carissimo, alle tue ric"ieste, secondo quanto "o ritenuto vero e ispirato da sicuro amore. ma se tu troverai di meglio, non faccio obie ione

al tuo pensiero. +'altra parte, non possiamo trovare meglio da fare in tali pericoli, se non pregare il Signore +io nostro, perc"5 abbia piet di noi. 3roprio questo, per dono di +io alcuni uomini prudenti e santi "anno meritato di volere e di fare, cio di non abbandonare le c"iese, e non vennero meno al loro proposito a causa della lingua dei calunniatori.

9ltimi *iorni e morte. 3redi/ di sante opere ed esempi. )on*edo. 7'eredit/ di A*ostino. Riepilo*o. )onclusione #1. 1. ,uel sant'uomo, nella lunga vita c"e +io gli aveva concesso per l'utilit e il bene della santa c"iesa 6infatti visse ;4 anni, e circa -: anni da prete e vescovo8, parlando con noi familiarmente era solito dire c"e, ricevuto il battesimo, neppure i cristiani e i sacerdoti pi/ appre ati debbono separarsi dal corpo sen a degna e adatta peniten a. #1. #. )n tal modo egli si comport% nella sua ultima malattia. fece trascrivere i salmi davidici c"e trattano della peniten a <sono molto poc"i < e fece affiggere i fogli contro la parete, cos$ c"e stando a letto durante la sua infermit li poteva vedere e leggere, e piangeva ininterrottamente a calde lacrime. #1. *. 3erc"5 nessuno disturbasse il suo raccoglimento, circa dieci giorni prima di morire, disse a noi, c"e lo assistevamo, di non far entrare nessuno, se non soltanto nelle ore in cui i medici entravano a visitarlo o gli si portava da mangiare. 7a sua disposi ione fu osservata, ed egli in tutto quel tempo stette in preg"iera. #1. -. !ino alla sua ultima malattia predic% in c"iesa la parola di +io ininterrottamente, con elo e con for a, con lucidit e intelligen a. #1. 0. Conservando intatte tutte le membra del corpo, sani la vista e l'udito, mentre noi eravamo presenti osservavamo e pregavamo, egli < come fu scritto < si addorment% coi suoi padri, in prospera vecc"iaia 61 &e, #, 1:8. 3er accompagnare la deposi ione del suo corpo, fu offerto a +io il sacrificio in nostra presen a, e poi fu sepolto. #1. 4. Non fece testamento, perc"5 povero di +io non aveva motivo di farlo. &accomandava sempre di conservare diligentemente per i posteri la biblioteca della c"iesa con tutti i codici. ,uel c"e la c"iesa aveva di suppellettili e ornamenti, affid% al prete c"e alle sue dipenden e curava l'amministra ione della casa annessa alla c"iesa. #1. ;. N5 durante la vita n5 al momento di morire tratt% i suoi parenti, sia quelli dediti alla vita monastica sia quelli di fuori, nel modo consueto nel mondo. ,uando viveva, dava a costoro, se era necessario, quel c"e usava dare agli altri, non perc"5 avessero ricc"e e ma perc"5 non fossero poveri e non lo fossero troppo. #1. ?. 7asci% alla c"iesa clero abbondante e monasteri di uomini e donne praticanti la continen a con i loro superiori2 inoltre, bibliotec"e contenenti libri e predic"e sia suoi sia di altri santi, dai quali si pu% conoscere quanta sia stata, per dono di +io, la sua grande a nella c"iesa e nei quali i fedeli lo trovano sempre vivo. )n tal senso un poeta pagano, disponendo c"e i suoi gli facessero la tomba in luogo pubblico ed elevato, dett% questa epigrafe. (uoi sapere, o viandante, c"e il poeta vive dopo la morteC 1cco, io dico ci% c"e tu leggi. la tua voce la mia.

#1. 9. +ai suoi scritti risulta manifesto, per quanto dato di vedere alla luce della verit, c"e quel vescovo caro e gradito a +io visse in modo retto e integro nella fede speran a e carit della c"iesa cattolica2 e ci% possono apprendere quelli c"e traggono giovamento dalla lettura di ci% c"'egli scrisse intorno alla divinit. 'a io credo c"e abbiano potuto trarre pi/ profitto dal suo contatto quelli c"e lo poterono vedere e ascoltare quando di persona parlava in c"iesa, e soprattutto quelli c"e ebbero pratica della sua vita quotidiana fra la gente. #1. 1:. )nfatti fu non solo scriba dotto in ci% c"e riguarda il regno dei cieli, c"e tira fuori dal suo tesoro cose nuove e vecc"ie 6't. 1*, 0#8, e commerciante c"e, trovata una perla pre iosa, vendette ci% c"e aveva e la compr% 6't. 1*, 10 s.8. ma fu anc"e uno di quelli di cui stato scritto. Cos$ parlate e cos$ fate 6>iac. #, 1#8, e di cui dice il Salvatore. C"i avr fatto e insegnato cos$ agli uomini, questo sar detto grande nel regno dei cieli 6't. 0, 198. #1. 11. 3rego ardentemente la vostra carit, voi c"e leggete questo scritto, c"e insieme con me rendiate gra ie a +io onnipotente e benediciate il Signore, c"e mi "a concesso l'intelligen a 6Sal. 10, ;8 per volere e avere la capacit di trasmettere queste noti ie alla conoscen a di uomini vicini e lontani del nostro tempo e di quello a venire. 1 pregate insieme con me e per me affinc"5, dopo esser vissuto, per dono di +io, in dolce familiarit con quell'uomo per quasi -: anni sen a alcun contrasto, possa emularlo e imitarlo in questa vita, e in quella futura godere insieme con lui delle promesse di +io onnipotente. Nella tavola sono riportati gli avvenimenti storici e personali succedutisi durante la vita di Agostino e la data di ini io e termine delle sue =pere. Anno

Avveni#enti stori i onte#$oranei


Vita

O$ere

1&2

3a Pas!ua cade il /, 4arzo 3i(erio papa Costanzo imperatore 3a Pas!ua cade l'5 Aprile 3i(erio papa +iuliano imperatore $fino al 101' 3a Pas!ua cade il 2 Aprile

%1 novem(re $domenica'" nascita di Agostino a Tagaste

10%

102

3i(erio papa Scisma rogatista 6alentiniano imp. d'7cc. 6alente imp. d'7r. 3a Pas!ua cade il %1 Aprile 4uore 3i(erio papa e gli succede Damaso 6alentiniano imp. d'7cc. 6alente imp. d'7r. 3a Pas!ua cade il % Aprile Damaso papa +raziano imp. d'7cc. 6alente imp. d'7r. Ausonio precettore di +raziano a Treviri 3a Pas!ua cade il /8 Aprile Damaso papa 6alentiniano imp. d'7cc. sposa +iustina 6alente imp. d'7r. 3a Pas!ua cade il %/ Aprile Damaso papa 6alentiniano imp. d'7cc. 6alente imp. d'7r.

100

10,

105(

109

1,8

3a Pas!ua cade il /5 4arzo Damaso papa 6alentiniano imp. d'7cc. 6alente imp. d'7r. 3a Pas!ua cade il %, Aprile Damaso papa 6alentiniano imp. d'7cc. 6alente imp. d'7r. 3a Pas!ua cade l'5 Aprile Damaso papa 6alentiniano imp. d'7cc. 6alente imp. d'7r. :ivolta di ;irmo 3a Pas!ua cade il 1% 4arzo Damaso papa 6alentiniano imp. d'7cc. 6alente imp. d'7r. %< dicem(re" Consacrazione di Am(rogio vescovo di 4ilano 3a Pas!ua cade il %1 Aprile Damaso papa 6alentiniano imp. d'7cc. 6alente imp. d'7r.

Agostino ritorna a Tagaste da 4adaura

1,%

Si reca a Cartagine per la prima volta

1,/(

4orte di Patrizio Agostino prende con s) una concu(ina

1,1

3ettura dell'7rtensio. $=' -ascita del figlio Adeodato

1,2

4orte di ;irmo 3a Pas!ua cade il & Aprile Damaso papa %, novem(re" 4orte di 6alentiniano in 7cc. 6alentiniano imp> d'7cc. $regg. la madre +iustina' 6alente imp. d'7r. 3a Pas!ua cade il %0 Aprile Damaso papa 3a Pas!ua cade il %0 Aprile Damaso papa 3a Pas!ua cade il % Aprile Damaso papa %9 agosto" Sconfitta per opera dei visigoti e morte di 6alente ad Adrianopoli 3a Pas!ua cade il /% Aprile Teodosio imp. d'7r. Damaso papa +raziano e 6alentiniano imp. d'7cc.

1,&

:itorno da Cartagine a Tagaste per insegnare

1,0

4orte di un amico> ritorno a Cartagine

1,,

1,5

1,9

Consolato di Ausonio 3a Pas!ua cade il %/ Aprile Damaso papa Teodosio imp. d'7r. $=' 6indiciano proconsole a Cartagine 3a Pas!ua cade il /5 4arzo Damaso papa Teodosio imp. d'7r. 3a Pas!ua cade il %, Aprile Damaso papa Teodosio imp. d'7r. 3a Pas!ua cade il 9 Aprile Damaso papa Teodosio imp. d'7r. +iugno" :ivolta di 4assimo. +raziano ucciso a 3ione 6alentiniano imp. d'7cc. si rifugia presso Teodosio Da otto(re al gennaio seguente" Am(rogio a Treviri Carestia a :oma

158(

Scrive il +e pulc"ro et apto $perduto'

15%

15/

151

;austo di 4ilevi giunge a Cartagine per conoscere Agostino S'im(arca per :oma

152(

3a Pas!ua cade il /2 4arzo 4uore papa Damaso e gli succede Siricio Teodosio imp. d'7r. 6alentiniano imp. d'7cc. Simmaco prefetto di :oma *state" A 4ilano controversia relativa all'altare della 6ittoria Data drammatica dei Saturnalia di 4acro(io ;allimento di una fondazione monastica manichea 3a Pas!ua cade il %1 Aprile Siricio papa Teodosio imp. d'7r. 6alentiniano imp. d'7cc. 4assimo si proclama imp. in +allia Agosto" +irolamo $12,?=2/8' s'im(arca a 7stia per l'7riente 3a Pas!ua cade il & Aprile Siricio papa Teodosio imp.

Autunno" Agostino nominato professore di retorica a 4ilano // novem(re pronuncia l'elogio di 6alentiniano

15&

% gennaio Ag. pronuncia l'elogio di @auto Tarda primavera" Arrivo di 4onica a 4ilano

150

+iugno $='" 3egge i li(ri 3latonicorum ;ine di giugno" :iceve la visita di

-ovem(re" Contra Academicos De (eata vita

d'7r. 6alentiniano imp. d'7cc. Concilio romano sul celi(ato dei preti ;e((raio" Affare delle @asiliche a 4ilano %, giugno" :invenimento dei corpi dei santi +ervasio e Protasio *state o autunno" Am(rogio a Treviri. *purazione di manichei a Cartagine 3a Pas!ua cade il /& Aprile. Siricio papa Teodosio imp. d'7r. 6alentiniano imp. d'7cc. Autunno" 4assimo invade l' talia e viene sconfitto da Teodosio . 3a Pas!ua cade il 9 Aprile Siricio papa Teodosio imp. d'7r. 6alentiniano d'7cc. imp.

Ponticiano. Conversione Settem(re" Si reca a Cassiciaco A novem(re promette a :omaniano un li(ro sul +e vera &eligione M proprio nel *?4< *?; c"e Agostino si convertito e "a fatto professione di fede cristiana

Dicem(re" +e ordine nverno" Soliloquia

15,

nizio di marzo" :itorna a 4ilano /2 aprile" :iceve il (attesimo *state o autunno ad 7stia Ti(erina 6isione di 7stia 4orte di 4onica

+e immortalitate animae. nizia il +e musica.

155(

Si reca a :oma da 7stia :imane a :oma fin verso la fine dell'anno Torna in Africa alla fine di luglio o agosto. Prima a Cartagine, !uindi a Tagaste in settem(re nella

+e quantitate animae +e libero arbitrio $li(ro %' +e moribus ecclesiae catboticae et de moribus 'anic"aeorum 155?159" +e >enesi contra 'anic"aeos 155?190" +e diversis

casa paterna

quaestionibus +e magistro 159?19%" +e vera religione

159

3a Pas!ua cade il % Aprile Siricio papa Teodosio imp. d'7r. 6alentiniano imp. d'7cc. @attesimo di Paolino da -ola. Concilio romano e milanese contro l'eretico +ioviniano 3a Pas!ua cade il /% Aprile Siricio papa Teodosio imp. d'7r. 6alentiniano d'7cc. imp.

198

$=' 4orte di Adeodato e di -e(ridio

19%

3a Pas!ua cade il /5 4arzo Siricio papa Teodosio imp. d'7riente 6alentiniano imp. d'7ccidente /2 fe((raio" *ditto generale contro il paganesimo 6Cod. T"eod. F() 1:. 1:8 3a distruzione del Serapeo ad Alessandria, avvenimento curiosamente

Agli inizi dell'anno Ag. viene ordinato sacerdote Primavera" giunge ad ppona per fondare un monastero

Prime prediche" Serm. /%0 19%?19/" +e utilitate credenti 19%?19/" +e duabus animabus contra 'anic"aeos 19%?19&" +e libero arbitrio $li(ri /?1'

predetto dai pagani 19/(


3a Pas!ua cade il /5 4arzo Siricio papa Aurelio diventa vescovo di Cartagine Teodosio imp. d'7riente %& maggio" ucisione di 6alentiniano Agosto" *ugenio proclamato imperatore $=' 4uore Parmeniano, vescovo donatista di Cartagine

/5?/9 agosto" Disputa ad ppona, presso le terme di Sossius, con il prete manicheo ;ortunato Scrive a +irolamo chiedendogli traduzioni latine di commentari greci della @i((ia Dal 19/ al 191 scrive al vescovo donatista di Siniti, 4assimino per il caso del diacono 4utugenna Da !uesto momento fino al 2%9 sar in corso la campagna contro i donatisti 7ttato eletto vescovo donatista di Timgad 5 otto(re" Concilio di ppona

Acta contra !ortunatum 'anicNaeum 19/?2/8" 1narrationes in 3salmos $ commenti ai primi 1/ salmi erano stati terminati fin dal 19/'

191

3a Pas!ua cade il %, Aprile Siricio papa Teodosio imp. /2 giugno" Concilio donatista a Ce(arsussa, che scomunica Primiano> 4assimiano provoca lo scisma 3a Pas!ua cade il / Aprile Siricio papa Teodosio imp. Concilio donatista di

Sermone +e fide et sOmbolo . +e >enesi ad litteram imperfectus liber

192

Alipio invia a Paolino di -ola cin!ue li(ri di Agostino

3salmus contra partem +onati +e sermone +omini in monte 3ezioni sull'1pistola

@agai, che condann 4assimiliano Soppressione della 7aetitia ad ppona Soppressione dello scisma massimianista /0 giugno" Primo Concilio di Cartagine 0 novem(re" Sconfitta di *ugenio /& dicem(re" 7rdinazione sacerdotale di Paolino 4orte di Ausonio intorno al 192 3a Pas!ua cade il /& 4arzo Siricio papa %, gennaio" 4orte di Teodosio mperatori" Arcadio $7riente', 7norio $7ccidente' 19&?282 l poeta Claudiano floruit 19&?195 :ivolta di +ildone, conte d'Africa 3a Pas!ua cade il %1 Aprile 7norio imp. in 7cc. Siricio papa Arcadio imp. in 7r. 4orte di 6alerio

ai &omani a Cartagine 192?19& 1Ppositio octoginta quattuor proposi tionum epistolae ad &omanos *9-<*90 1pistolae ad &omanos inc"oata ePpositio *9-<*90 1Ppo sitio ad >alatas *9-<*90 +e mendacio

19&

Tra il maggio del 19& $e l'agosto del 19,' Agostino # consacrato vescovo coadiutore di 6alerio 19&?190 7rganizza il di(attito con Proculiano, vescovo donatista d' ppona e con altri donatisti dal 19& al 2%% # principalmente preoccupato dello scisma donatista

+e agone c"ristiano +e doctrina c"ristiana $terminato nel 2/0'

*94b

Ad Simplicianum de diversis quaestionibus Contra epistolam quam vocant lundamenti

nizio dell'estate" :omaniano torna in talia 3a Pas!ua cade il & Aprile 7norio imp. in 7cc. Siricio papa Arcadio imp. in 7r. 2 aprile" 4orte di Am(rogio. +li succede Simpliciano

19,

4alattia di Agostino Da maggio a settem(re soggiorna a Cartagine e vi predica una !uarantina di volte /0 giugno" Secondo Concilio di Cartagine %1?/5 agosto" Concilio di Cartagine. Di(attiti con il vescovo donatista ;ortunio a Thu(ursicum della -umidia

19,?195" Contra !austum 'anic"aeum 19,?288" ,uaestiones evangeliorum 19,?28%" Confessiones

195

3a Pas!ua cade il %5 Aprile. 7norio imp. in 7cc. 4uore papa Siricio e gli succede Anastasio Arcadio imp. in 7r. 6 consolato di 7norio. Sconfitta e morte di +ildone. *secuzione di 7ttato, vescovo donatista di Thamugadi 3a Pas!ua cade il %8 Aprile 7norio imp. in 7cc. Arcadio imp. in 7r.

Dicem(re" Contra !elicem 'anic"aeum

199

/, aprile" Auarto Concilio di Cartagine

+e natura boni contra 'anic"aeos Contra Secundinum 'anicNaeum

%9 marzo" i comes +iovio e +audenzio, emissari imperiali chiudono i templi pagani in Africa, in seguito alla legge di 7norio Consolato di 4anlio Teodoro /, novem(re 199 ?%9 dicem(re 28/ papa Anastasio 3a Pas!ua cade il % Aprile 7norio imp. in 7cc. Anastasio papa Arcadio imp. in 7r.

Adnotationes in )ob 199?288" +e catec"i andis rudibus 199?dopo il 2/8" +e Trinitate

288

n visita a Cirta

Sermone +e fide rerum quae non videntur +e consensu evangelistarum Contra epistolam 3armeniani 288?28%" +e baptismo contra +onatistas Ad inquisitiones)anuarii 6Q 1pp. 0-<008 +e opere monac"orum +e bono coniugali +e sancta virginitate 28%?28&" Contra litteras 3etiliani 28%?2%2" +e >enesi ad litteram

28%

3a Pas!ua cade il %2 Aprile 7norio imp. in 7cc. Arcadio imp. in 7r. *lezione di papa nnocenzo

%& giugno" Auinto Concilio di Cartagine. Si reca ad Assuras e a 4usti per fare indagini sul clero che aveva un tempo aderito allo scisma massimianista %1 settem(re" Sesto Concilio di Cartagine Bippo DiarrhCtus per

l'elezione del vescovo $fine di settem(re'

Crispino, vescovo donatista di Calama, ritenuto responsa(ile di un attacco contro Possidio , agosto" Si reca a 4ilevi per il Concilio generale dell'Africa

28/

3a Pas!ua cade il 0 Aprile 7norio imp. in 7cc. nnocenzo papa Arcadio imp. in 7r. Disfatta di Alarico, re dei +oti, in talia da parte di Stilicone 4orte di Simmaco 3a Pas!ua cade il /9 4arzo 7norio imp. in 7cc. nnocenzo papa Arcadio imp. in 7r. l vescovo di @agai aggredito dai donatisti # gravemente ferito 3a Pas!ua cade il %, Aprile 7norio imp. in 7cc. nnocenzo papa Arcadio imp. in 7r. l vescovo di @agai si reca a :avenna per chiedere rigorose misure contro i donatisti

281

/& agosto" 7ttavo Concilio di Cartagine Predica ad intervalli a Cartagine fino all'5 novem(re Attentato donatista contro Possidio

282(

/0 giugno" -ono Concilio di Cartagine ,?%/ dicem(re, cio# mercoled. e luned." di(attito pu((lico con ;elice manicheo

Attentato donatista contro 4assimino 3a Pas!ua cade il / Aprile 7norio imp. in 7cc. nnocenzo papa Arcadio imp. in 7r. %/ fe((raio e & marzo le leggi di 7norio contro il donatismo" editto di unione" 6Cod. T"eod. F() &.5' 3a Pas!ua cade il // Aprile 7norio imp. in 7cc. nnocenzo papa Arcadio imp. in 7r. nvasione vandalica della +allia :adagaiso invade l' talia 3a Pas!ua cade il %2 Aprile 7norio imp. in 7cc. nnocenzo papa Arcadio imp. in 7r. Dsurpazione di Costantino 3a Pas!ua cade il /9 4arzo 7norio imp. in 7cc. nnocenzo papa 4aggio" Teodosio imperatore d'7riente Agosto" Sconfitta di

28&

/1 agosto" Decimo Concilio di Cartagine

+e unitate ecelesiae 28&?280" Contra Cresconium grammaticum

280

280?2%%" +e divinatione daemonum 280?28," Predica i Commenti ai salmi %%9?%11 e i primi trattati sul 6angelo di +iovanni $%?%0'

28,

;ine di giugno" Dndicesimo Concilio, riunito a Thu(ursicum

Dal %2 al /% aprile commenta la Prima 3ettera di S. +iovanni

285(

%0 giugno" Dodicesimo Concilio di Cartagine Sommossa a Calama a causa del tentativo di Possidio di disperdere una

1pistola 91 a 6incenzo, vescovo donatista di CartennaEliF 285?289" ,uaestiones ePpositae contra

Stilicone

processione pagana

paganos 6Q 1p. %8/'

7tto(re" Alarico penetra in talia

%1 otto(re" Tredicesimo Concilio di Cartagine. $-on # certo che Agostino vi a((ia partecipato' %& giugno" Auattordicesimo Concilio di Cartagine $incerta la presenza di Agostino' 4acro(io, vescovo donatista, ritorna a ppona

285?2%/" +e utilitate Reiunii EliF

289

3a Pas!ua cade il %5 Aprile. 7norio imp. in 7cc. nnocenzo papa Teodosio imp. in 7r. Alarico assedia :omaEliF donatisti godono di tolleranza 3a Pas!ua cade il %8 Aprile 7norio imp. in 7cc. nnocenzo papa Teodosio imp. in 7r. /2 agosto" Alarico saccheggia :oma Profughi romani si rifugiano in Africa /& agosto" A(olizione della tolleranza verso i donatisti

1p. %8% a 4emore

2%8

%2 giugno" Auindicesimo Concilio di Cartagine Agostino presente ad intervalli a Cartagine dal %9 maggio all'%% settem(re, data in cui si reca ad Dtica e !uindi, il // settem(re, a Bippo DiarrhCtus Pelagio di passaggio a ppona %2 otto(re" *ditto di convocazione di una Collatio a Cartagine Arrivo di 4arcellino Si ritira in una villa nei dintorni di ppona per

1pistola11? ad +ioscurum +e unico baptismo contra 3etilianum $G *p. %/8'

trascorrervi l'inverno a causa della sua salute 2%%


3a Pas!ua cade il /0 4arzo 7norio imp. in 7cc. nnocenzo papa Teodosio 7r. imp. in

Agostino predica a Cartagine contro i donatisti con regolarit da gennaio a marzo, e a Cirta e a Cartagine da aprile a giugno %5 maggio" donatisti giungono a Cartagine per la Collatio. Ba un ruolo primario nella preparazione della Conferenza. %< giugno" Sessione di apertura della Conferenza cattolico?donatista $Collatio', presieduta dal comes 4arcellino %, 1, 5 giugno" Collatio a Cartagine con i donatisti 9 giugno" Sentenza di 4arcellino contro i donatisti Affare di Piniano ad ppona 3ettera di 4arcellino della fine dell'anno, in cui lo informa della diffusione delle dottrine pelagiane a Cartagine e della condanna di Celestio in un processo al !uale

2%%?2%/" Jreviculus collationis contra +onatistas 2%%?2%/" +e peccatorum meritis et remissione

Agostino non partecip 2%/(


3a Pas!ua cade il %2 Aprile 7norio imp. in 7cc. nnocenzo papa Teodosio 7r. imp. in

18 gennaio" *ditto contro i donatisti 3ettera sinodale indirizzata ai donatisti dai mem(ri del concilio di Herta %2 giugno" Sinodo a Cirti :egolare predicazione a Cartagine tra settem(re e dicem(re 4et gennaio" Cartagine Si reca a Cartagine alla fine di giugno e nuovamente ad agosto e a settem(re nel tentativo di salvare 4arcellino

3ost collationem contra +onatistas +e spiritu et littera +e gratia novi testamenti $G *p. %28'

2%1

3a Pas!ua cade il 0 Aprile. 7norio imp. in 7cc. nnocenzo papa :ivolta di *racliano Demetria viene consacrata monaca da Aurelio Pelagio, 7ettera a +emetria Sconfitta di *racliano %1 settem(re" viene giustiziato 4arcellino 3a Pas!ua cade il // 4arzo Teodosio imp. in 7r. 7norio imp. in 7cc. nnocenzo papa 7rosio si reca a +erusalemme e vi

+e videndo +eo ad 3aulinum 6Q 1p. %2,' +e fide et operibus +e civitate +ei, ? $scritti prima della morte di 4arcellino' 2%1?2%&" +e civitate +ei, )(<( 2%1?2%&" +e natura et gratia

2%2

:iunione dei vescovi ad ppona

+e bono viduitatis ad )ulianam Appare il +e Trinitate 2%2?2%0E2%," Tractatus in )o"annis evangelium %,?&2 $ Trattati /8?// sono stati inseriti piI tardi'

rimane due anni 2%&


3a Pas!ua cade l'%% Aprile 7norio imp. in 7cc. nnocenzo papa l /5 luglio 7rosio # convocato da +iovanni vescovo di +erusalemme per informare il clero su Pelagio /8 dicem(re" Sinodo a Diospoli $3Cdda', in cui viene esaminato e assolto Pelagio

Ad =rosium contra 3riscillianistas et =rigenistas +e origine animae et de sententia )acobi ad KieronOmum 6Q 1pp. %00?0,' completa i sermoni con la dettatura dei salmi che restavano da commentare 2%&?2%0" Tractatus in 1pistolam )o"annis ad 3art"os $iniziato, forse, nel 28,?285' 2%&?2%0" +e perfectione Rustitiae "ominis 2%&?2%," +e civitate +ei 6 ?J 1p. %,, a papa nnocenzo

2%0(

3a Pas!ua cade il / Aprile 7norio imp. in 7cc. nnocenzo papa 7rosio viene a Cartagine, al concilio convocato per prendere in esame le dottrine di Pelagio $settem(re'. Porta seco le reli!uie di santo Stefano Stanziamento dei visigoti in Spagna 3a Pas!ua cade il // Aprile 7norio imp. in 7cc.

2%0?2%," nterpellato dal tri(uno @onifacio Partecipa al concilio riunitosi a 4ilevi $settem(re?otto(re', in cui Pelagio e Celestio vengono condannati

2%,

Scam(io di lettere fra l'Africa e :oma a proposito dei

+e gestis 3elagii +e correctione +onatistarum $G *P.

/, gennaio" nnocenzo condanna Pelagio e Celestio %5 marzo" *lezione di Hosimo Prima di settem(re Hosimo scrive ai vescovi africani" 'agnum pondus... A met settem(re Hosimo esamina Pelagio. Scrive ai vescovi africani annunciando che il sinodo romano aveva assolto Pelagio e Celestio 3a Pas!ua cade il , Aprile 7norio imp. in 7cc. /1 marzo" Terza lettera di Hosimo" Celestio e Pelagio vengono scomunicati 18 aprile" *spulsione di Pelagio e di Celestio da :oma -el corso dell'estate esce l'enciclica $Tractoria' che Hosimo indirizza a tutti i vescovi di tutta la cristianit, che condanna solennemente il pelagianesimo Dicem(re" 4orte di Hosimo

pelagiani :iceve le Kistoriae di 7rosio Predica a Cartagine a met settem(re Alla fine dell'anno nuovo concilio antipelagiano a Cartagine

%5&' +e praesentia +ei ad +ardanum $G *P. %5,' +e patientia 2%,?2%5" +e civitate +ei J ?J

2%5

%< maggio? Sedicesimo Concilio di Cartagine, che riassume la dottrina cattolica in nove canoni. Si trattiene a Cartagine almeno fino alla met del meseF :iceve una lettera di Piniano da +erusalemme, nella !uale gli comunica di aver appena visto Pelagio +li manda il +e gratia C"risti et de peccato originali -ell'estate, su mandato di papa Hosimo, si reca a Cesarea in 4auritania, in compagnia di Alipio

>esta cum 1merito +onatistarum episcopo 2%5?2%9" Contra sermonem Arianorum 2%5?2/8" +e civitate +ei F)(<F() *p. %92 a Sisto 2%5?218 Polemica con +iuliano di *clano

/9 dicem(re" *lezione di papa @onifacio

e Possidio

l %5 e il /8 settem(re incontra *merito vescovo donatista Appare il primo lavoro di +iuliano di *clano /& maggio" Diciassettesimo Concilio di Cartagine n settem(re va a Cesarea di 4auritania per far sopprimere il (ar(aro costume della KCatervaK

2%9

3a Pas!ua cade il 18 marzo 7norio imp. in 7cc. @onifacio papa $=' muorePetiliano, vescovo donatista di Cirta

A partire da settem(re comincia a dettare i trattati &&? %/2 in +iovanni 7ocutiones in Keptateuc"um ,uaestiones in Keptateuc"um 2%9?2/%" +e nuptiis et concupiscentia 2%9?2/%" +e anima et eius or igine 2%9?2/%" +e coniugiis adulterinis Contra mendacium 2/8?2/%" Contra adversarium legis et prop"etarum 2/8?2/%" Contra duas epistolas 3elagianorum 2/8?2/&" +e civitate +ei J6

2/8(

3a Pas!ua cade il %5 Aprile 7norio imp. in 7cc. @onifacio papa +audenzio vescovo di Thamugadi minaccia di (ruciarsi vivo insieme ai suoi fedeli e di dar fucco alla sua (asilica all'arrivo dell'emissario imperiale Dulcizio 3a Pas!ua cade il 1 Aprile 7norio imp. in 7cc. ndagine sui manichei di

ncontro con il tri(uno @onifacio a Tu(unae $To(na'

2/%

%1 giugno" Diciottesimo Concilio di Cartagine

2/%?2//" Contra >audentium +onatistarum episcopum Contra )ulianum 2/%?2/1" 1nc"iridion

Cartagine, verso la met dell'anno

ad 7aurentium 2/%?2/2" +e cura pro mortuis gerenda Detta per esteso il salmo %%5 in 1/ sermones destinati alla lettura pu((lica nelle assem(leee 2//?2/&" +e octo +ulcitii quaestionibus

2//

3a Pas!ua cade il /0 4arzo 2 settem(re" 4orte di @onifacio. *lezione di papa Celestino $?/, luglio 21/' 3a Pas!ua cade il %& Aprile Celestino papa. Teodosio imp. d'7r. e 7cc. 3a Pas!ua cade il 0 Aprile Celestino papa *raclio edifica una memoria in onore di santo Stefano ad ppona 3a Pas!ua cade il %9 Aprile 6alentiniano diventa imperatore d'occidente Lregg. +allia PlacidiaM Teodosio imp. d'7r. Celestino papa vescovi della +allia affrontano un'inchiesta volta a scoprire i

2/1

Auestione di Antonio di ;ussala

2/2(

2/&

Dicem(re?gennaio" Scandalo a ppona" sermoni 1&&?&0

+e civitate +ei J6 2/&?2/," +e civitate +ei J J?JJ

simpatizzanti del pelagianesimo 2/0


3a Pas!ua cade l'%% Aprile 6alentiniano imperatore d'7cc. Teodosio imp. d'7r. Celestino papa 4orte di Severo di 4ilevi 3a Pas!ua cade il 1 Aprile 6alentiniano imperatore Celestino papa :ivolta di @onifacio 3a Pas!ua cade il // Aprile 6alentiniano imperatore Celestino papa

6isita a 4ilevi per sistemare la !uestione della successione del vescovo l /0 settem(re presenta al popolo il suo successore, il prete *raclio

2/0?2/," +e gratia et libero arbitrio 2/0?2/," +e correptione et gratia 2/0?2/," &etractationes

2/,

2/,?2/5" Collatio cum 'aPimino Arianorum episcopo

2/5(

:iceve lettere da Prospero e lario

Contra 'aPiminum Arianorum episcopum +e baeresibus ad ,uodvu ltdeum 2/5?2/9" +e praedestinatione sanctorum 2/5?2/9" +e dono perseverantiae 2/9?218? Tractatus adversus Sudaeos 2/9?218" Contra secundam Suliani responsionem opus imperfectum

2/9

3a Pas!ua cade il , Aprile *state" 6andali provenienti dalla Spagna si avvicinano costeggiando la 4auritania Dario giunge in

Africa per riconciliare @onifacio con l'imperatrice 218


3a Pas!ua cade il 18 4arzo Celestino papa 3a -umidia # messa a sacco dai vandali

/5 agosto $sa(ato'" morte e sepoltura di Agostino

%&'S(IO)I P*'+I,I)A*I I Pre#essa a--a $re#essa. o#e st/diare Agostino +razia e li(ert, tema fondamentale ed essenziale, ma anche tema difficile. Difficile in s), perch) varca le soglie del mistero e v'entra dentro, difficile in Agostino perch) dovette farsi strada con le proprie forze, da pioniere> difficile nella storia della teologia, perch) soggetto a tante soluzioni contrastanti. Aui piI che altrove occorre trovare il giusto metodo per studiare gli scritti del vescovo d' ppona, leggendolo con i suoi stessi occhi ed esponendolo cos. com'#, senza aggiungere n) togliere nulla. 3'ho detto altrove %. Aui vorrei aggiungere che !uesto # un principio critico insostitui(ile, ma che non # il solo. 7ccorre ricordarne un altro non meno necessario" leggere tutto Agostino e cercare di concordarlo con se stesso. Principio di (uon senso, si dir. Certo, # un principio di (uon senso, ma spesso dimenticato. Si deve perci ricordarlo. *' !uello stesso che il nostro dottore applic allo studio della Scrittura, e lo difese, e ad esso richiam continuamente i suoi avversari, dei !uali il difetto dominante, a suo giudizio, era proprio !uello di non tener presente tutta la Scrittura o di non fare nessuno sforzo per concordarla con se stessa. l primo rimprovero lo fece ai manichei /, il secondo ai pelagiani, in particolare a Celestio 1. -on # troppo chiedere che !uesto principio sia applicato anche a lui. -on gi per sta(ilire un paragone tra contenuti e contenuti ? nessuno ha messo piI fortemente in rilievo l'essenziale differenza tra l'autorit della Scrittura e !uella di un !ualsiasi altro autore 2 ?, ma per ravvicinare un metodo interpretativo, il !uale, trattandosi d'uno scritto, non pu non andare soggetto agli stessi criteri generali. -on v'# du((io che leggendo tutto Agostino si possano trovare, e si trovino, affermazioni contrastanti. 4a in !uesto caso, non infre!uente, invece di ricorrere al comodo principio che egli si contraddica ? e !ualcuno aggiunge" di continuo ?, occorre chiedersi se !uesti apparenti contrasti non appartengano all'insegnamento della Scrittura che il vescovo d' ppona interpreta e vuol concordare. Se risulter, come spesso risulta, che nella Scrittura ci siano affermazioni diverse e apparentemente contrastanti, come, per fare !ualche esempio, li(ert e grazia, fede e opere, giustizia e peccato, merito e dono, il pro(lema si sposta> si sposta, dico, da Agostino alla stessa Scrittura. Allora le domande da porsi sono altre e un po' diverse" non gi se il vescovo d' ppona # caduto in

contraddizioni, ma se ha interpretato (ene la Scrittura, se l'ha tenuta presente in tutte le sue parti, se # riuscito a concordarla con se stessa. Dalla risposta a !ueste domande dipender il giudizio sull'omogeneit e la concordia interna del suo insegnamento. Se invece risulter che le affermazioni contrastanti sono sue proprie, prima di ricorrere al principio suddetto (isogna chiedersi ? # l'onest scientifica che lo suggerisce ? se egli non offra un termine medio per concordare !uelle affermazioni o, !ualora esplicitamente non l'offrisse egli stesso, se non lo si possa ragionevolmente supporre. Di am(edue !uesti casi ho portato altrove esempi validi e, ritengo, convincenti &. Seguendo !uesto metodo, che non esula dalle leggi della critica e meno ancora da !uelle del (uon senso che ne # il fondamento, gli spazi di eventuali contraddizioni si restringono e forse spariscono affatto. Agostino apparir non tanto un pensatore geniale ma frammentario, che lancia secondo l'occasione ora un'affermazione ora un'altra, anche se contraria, (ens. piuttosto il filosofo e il teologo delle grandi sintesi che sa stringere insieme nell'unit gli aspetti piI diversi dei pro(lemi. Sulla linea di !ueste grandi sintesi occorre studiare il maestro d' ppona, come, del resto, ogni grande maestro. Cos. mi studier di fare, esponendo, non difendendo Agostino. *sponendo" !uesto # necessario prima di tutto. -on si pu n) difendere n) criticare un autore senza averlo presente in tutte le sue parti. *' utile non dimenticare !uest'ovvio principio di ermeneutica a cui cercher di attenermi. II Pre#essa stori o! dottrina-e :accogliendo !uesto volume le ultime opere agostiniane sulla li(ert e la grazia, la premessa non pu non riguardare l'occasione e la storia della loro composizione. Auesta ha una sola origine" la cele(re lettera %92. nfatti, da !uesta lettera nac!ue il +e gratia et libero arbitrio, dal +e gratia et libero arbitrio il +e correptione et gratia, dal +e correptione et gratia il +e praedestinatione sanctorum e il +e dono perseverantiae, che erano, nell'intenzione dell'autore, due li(ri di una sola opera. *cco come si svolse l'intreccio delle cause. %. 7a lettera 19;u scritta al pres(itero romano Sisto ? divenuto poi Sommo Pontefice col nome di Sisto ?, in un momento cruciale della controversia pelagiana" verso il 2%5. Sisto aveva avuto fama, arrivata anche ad Agostino, di essere favorevole ai pelagiani. -on fa meraviglia" tra gli aristocratici romani non dovevano essere pochi con un tale atteggiamento. 3e esitazioni di Papa Hosimo % potre((ero esserne una conseguenza. 4a !uando !uesti condann il pelagianesimo con la cele(re lettera Tractoria, anche Sisto ne divenne avversario e lo com(att) con tanta forza che Agostino dovette richiamarlo alla prudenza e alla mitezza /. Del cam(iato atteggiamento Sisto ne inform il vescovo d' ppona, il !uale gli rispose con una (reve lettera, rallegrandosi della sua fede e promettendogli una lettera piI lunga. *' la lettera %92, che Agostino chiama anche trattato" librum vel epistulam meam $1p. #1-,#' e che comincia" K -ella lettera che ti ho fatto recapitare 1... t'avevo promesso di

inviartene una piI lunga... K> e afferma" K C'intratteniamo un po' piI a lungo con te per raccomandarti d'insistere nell'istruire coloro che, da !uanto ci risulta, hai troppo insistito ad atterrire K 2. @asta !uesto inizio per rivelare l'animo di Agostino" egli vuole chiarire, approfondire, illuminare, non imporre un insegnamento> capire le Scritture e aiutare gli altri a capirle. Si vedr meglio dalla conclusione della lettera. Auesta comincia con un luminoso presupposto, che # il seguente" predicando la gra ia non si toglie, ma si raffor a il libero arbitrio. Ci che aveva spiegato alcuni anni prima nel +e spiritu et littera &. Aui si limita a scrivere" K Auanto al fatto ch'essi credono ? si riferisce evidentemente ai pelagiani ?, che si toglie loro il li(ero ar(itrio !ualora ammettano che non si pu avere nemmeno la stessa (uona volont senza l'aiuto di Dio, non capiscono che in tal modo non rafforzano il li(ero ar(itrio ma lo gonfiano facendolo vagare nel vuoto invece di fondarlo in Dio come su di una solida roccia K 0. Posto !uesto chiaro fondamento l'autore affronta la K difficilissima !uestione K della grazia ,. Si noti, di passaggio, !uest' espressione. Agostino sa che la !uestione # molto difficile e che pochi possono comprenderla 5> perci non vuol dire nulla di suo, ma ascoltare con umilt e attenzione le parole dell'Apostolo, che riferisce ampiamente. 3'interpretazione che d dell'insegnamento di S. Paolo # !uella stessa che aveva dato nelle molte opere precedenti e nelle non poche che seguiranno. *ccola in (reve. ? termini del mistero sono !uesti" a chi si perde viene inflitta la pena dovuta, a chi si salva viene elargita la grazia non dovuta, K per cui il primo non pu lamentarsi di non meritare la pena e il secondo non pu vantarsi di meritare la grazia K $/,2'. ? 3'elezione divina non viene fatta K per la prerogativa del merito, n) per l'inelutta(ilit del fato, n) per un cieco capriccio della fortuna, ma solo a causa dell'a(issale ricchezza della sapienza e scienza di Dio K $/,&'. ? * ci perch) K Dio abbia la gloria $&om 11,*4' di rendere giusti i peccatori col dar loro gratuitamente la sua grazia K $1,0'. ? 7a fede c"e opera per me o dell'amore $>al 0,4' # un dono di Dio $1, 9 ? %&'. ? 3a preghiera # un dono di Dio" K Perch) non si pensi che precedono almeno i meriti della preghiera, in compenso dei !uali sare((e concessa una grazia non gratuita..., anche la stessa preghiera si trova tra i doni della grazia K $2,%0'. ? 3a vita eterna suppone, # vero, i meriti, ma !uesti suppongono la grazia, dono gratuito> perci K !uando Dio premia i nostri meriti non fa altro che premiare i suoi doni K $&,%9'. ? 3a gratuit dell'elezione divina appare dalla sorte dei (am(ini, dei !uali solo alcuni muoiono col (attesimo $,, 1% ? 1/'. ? Di fronte al mistero della divina elezione due sole certezze illuminano il cristiano che vive di fede" 18 che in Dio non c'# ini!uit> #8 che i disegni divini sono imperscruta(ili $0,/1'. 4entre Agostino, interpretando S. Paolo, era tutto rivolto ad esaltare la misericordia del Signore nella salvezza dei giusti, i pelagiani, guardando l'altra faccia del mistero, che # la condizione e la sorte dei peccatori che si perdono, proponevano le loro difficolt e si avventuravano a risolvere l'argomento tratto dai (am(ini che muoiono senza (attesimo. 3e difficolt erano soprattutto due" 18 K # ingiusto che in un processo per una medesima colpa, uno venga assolto e l'altro punito K $/,&'> #8 K coloro che non vogliono vivere (ene e secondo la fede si scuseranno dicendo" 'Che cosa a((iamo fatto noi che viviamo

male... dal momento che nessuno pu opporsi alla volont di Dio che ci fece ostinare col rifiutarci la sua grazia=' K $0, // ? /1'. 3a soluzione invece della sorte diversa dei (am(ini viene chiesta non ai meriti che non ci sono, ma ai meriti o demeriti che ci sare((ero stati se fossero vissuti piI a lungo, cio# ai futuri(ili" Dio punisce K le cattive azioni, non !uelle compiute, ma !uelle che si sare((e potuto compiere K $9,2/'. A !uesta soluzione e a !uelle difficolt Agostino, che non # a(ituato a lasciarne cadere alcuna, risponde. Dimostrare l'assurdit di !uesta soluzione, che ricorreva ai futuri(ili, non era difficile, tanto essa appare strana e incredi(ile $9,2/ ? %8,21'> piI difficile rispondere alle difficolt, perch) toccano da vicino il mistero. Alla prima risponde che se # vero che la sorte di tutti gli uomini # la stessa, da !uesta identit risaltano per la giustizia di Dio, che retri(uisce ad alcuni secondo i loro demeriti, e la misericordia di Dio che salva altri anche senza alcun merito, affinch) K sia messo in risalto che cosa meriti il peccato in (ase alla giustizia... KeK che cosa elargisca la grazia K $/,&'. nfatti K tutte le vie del Signore sono bont e verit $3s #-,1:'... 3a (ont e la verit di Dio sono in pieno accordo tra loro... in modo che la (ont non rechi pregiudizio alla verit con cui # punito chi lo merita, n) la verit alla misericordia con cui # salvato chi non lo merita K $1,0'. Alla seconda ricordando che Dio iniquitatem... damnare novit, non facere. Perci K come dalla volont di Dio proviene la natura umana degna, senza nessun du((io, di lode> cos. dalla volont dell'uomo proviene la colpa degna, senza che nessuno ricusi d'ammetterlo, di condanna K $0,18'. Auelli che vivono male de suo male vivunt $0, //'> e chi non o((edisce a Dio, K perch) mai non o((edisce, nisi sua pessima voluntate= K $0,/2'. Sono perci inescusa(ili $0, /& ? /5'. 3'indurimento di cui parla S.Paolo $ &om 9,1?' altro non # che la permissione divina, che lascia ostinare il peccatore non impertiendo malitiam sed non impertiendo misericordiam $1,%2'. Concludendo chiede al destinatario della lunga lettera che, se venisse a conoscenza di altri argomenti escogitati su !uesto punto contro la fede cattolica, glieli comunichi, perch) possa, se sar necessario, approfondire le Scritture e contri(uire da parte sua a difendere la purezza o, com'egli dice, la K verginit K della fede. K Dal tur(amento che ci procurano gli eretici ? scrive con profonda ragione teologica e pastorale ? viene svegliato come dal sonno della pigrizia il nostro zelo affinch) indaghiamo piI attentamente le Scritture con le !uali poter replicare ad essi perch) non rechino danno all'ovile di Cristo K $%8,2,' 9. /. 7e sorti della lettera 3a lettera e((e una sorte che Agostino non poteva aspettarsi. S'aspettava nuove difficolt che gli venissero dal fronte pelagiano, e aveva pregato Sisto che, se ci fossero state, gliele avesse comunicate, ma non se le aspettava dal fronte interno, e per di piI monastico. Avvenne proprio !uesto. Auella lettera suscit una serie di reazioni a catena, il cui ultimo anello pu considerarsi la dura presa di posizione dei monaci di 4arsiglia, i !uali si spinsero tanto avanti, non si sa se per ignoranza o in mala fede, fino ad interpretare Agostino, a dispetto delle sue risposte, in chiave predestinaziana> interpretazione che durer per molti secoli e dura ancora. *cco in ogni modo come andarono le cose.

Appena pu((licata, la lettera si diffuse rapidamente nel (acino mediterraneo. Dn monaco di Adrumeto, citt della @izacena $oggi Sussa, in Tunisia', di nome ;loro, recatosi per motivi di carit ad Dzali, sua citt natale, ve la trov> la lesse, gli piac!ue, la trascrisse sotto dettatura del monaco ;elice, suo compagno, e la fece portare al monastero K come un pane di (enedizione K, mentre egli si trattenne !ualche tempo a Cartagine. -el monastero la lettera fu letta all'insaputa dell'a(ate e cre un su((uglio. Alcuni fratelli di poca o nessuna cultura $imperiti' ne furono tur(ati profondamente. ;loro, tornato da Cartagine, cerc di spiegare e chiarire, ma inutilmente. Si ricorse ad *vodio, vescovo di Dzali, discepolo ed amico di Agostino %8> !uesti rispose %%, ma la pace nel monastero non torn. Si fece appello al K santo prete Sa(ino K, il !uale K lesse il trattato e lo spieg nel modo piI chiaro> ma neppure ci apport la guarigione alla ferita del loro animo K. 6ollero andare ad ppona anche contro il parere dell'a(ate. 6i andarono di fatto Cresconio e ;elice, raggiunti poco dopo da un altro ;elice %/. Che cos'era accaduto= Auel che c'era da aspettarsi. Dimenticando il presupposto sulla grazia e la li(ert da cui il discorso agostiniano partiva $/,1' e l'avvertimento che si trattava di una K !uestione difficilissima K $/,&' in cui # necessaria molta umilt e la disposizione a non voler sapere piI di !uanto si possa sapere, non prendendo in nessuna considerazione, inoltre, la risposta di Agostino alle difficolt dei pelagiani $vedi sopra', !uei monaci, sprovvisti di teologia e di cultura, ne conclusero, semplicisticamente, che chi predicava la grazia negava il li(ero ar(itrio e, !uel che # peggio, che nel giorno del giudizio Dio non rendere((e a ciascuno secondo le sue opere %1. *ssi, poi, per proprio conto, difendevano il li(ero ar(itrio in modo da negare la grazia, affermando che la grazia ci viene data secondo i nostri meriti %2, che era, come si sa, una delle tesi fondamentali del pelagianesimo, gi condannata, oltre tutto, dal sinodo di Diospoli e dallo stesso Pelagio %&. 1. 7a risposta di Agostino Agostino accolse (enevolmente i due monaci e poi il terzo che li raggiunse, s'inform sulla causa del dissenso e, data la loro premura di tornare in monastero per passare ivi la Pas!ua, diede loro una lettera per l'a(ate, nella !uale riassumeva i termini della !uestione, K difficilissima e che solo pochi possono capire K %0, ricordava che la sua lettera era stata scritta contro gli eretici pelagiani ? ormai egli non temeva piI di chiamarli cos. ?, i !uali sostenevano che la grazia ci viene data secondo i nostri meriti, ed era tutta impegnata a dimostrare che senza la grazia non potremmo K compiere in alcun modo opere (uone, n) pregare con sentimenti di piet, n) credere con retta fede K %,. Detto !uesto riconduceva il pro(lema della li(ert e della grazia a un motivo cristologico" Cristo # salvatore e giudice insieme. Scrive infatti" K nnanzi tutto il Signore +esI Cristo... # venuto non per giudicare il mondo, ma perch) il mondo sia salvato da lui. 4a in seguito, come scrive l'apostolo Paolo, Dio giudicher il mondo, e lo giudicher !uando verr a giudicare i vivi ed i morti, come confessa tutta la Chiesa nel sim(olo. Se, dun!ue, non c'# la grazia di Dio, in !ual modo Dio salver il mondo= * se non c'# il li(ero ar(itrio, in !ual modo giudicher il mondo= K> e conclude" K nterpretate secondo !uesta fede il trattato o lettera mia K %5. Scritta la lettera, i due monaci cam(iarono opinione lasciandosi convincere di passare la Pas!ua ad ppona per poter tornare in monastero K meglio

provvisti di argomenti contro i nuovi eretici pelagiani K %9. Agostino ne approfitt per scrivere un li(ro sul tema discusso della grazia e della li(ert, il +e gratia et libero arbitrio. Passata la Pas!ua, scrisse un'altra lettera all'a(ate per spiegare il ritardato ritorno dei monaci e spiegargli l'impegno che aveva messo per K rinsaldarli nella sana dottrina cattolica, la !uale non nega il li(ero ar(itrio al fine di scegliere sia la vita (uona sia !uella cattiva, ma, d'altra parte, non gli accorda nemmeno tanta capacit che possa fare alcunch) senza la grazia di Dio, sia che si tratti di volgersi dal male al (ene o di perseverare o di progredire nel (ene K /8> e raccomand, ancora una volta, di non deviare, in una !uestione tanto difficile, n) a destra n) a sinistra /%. Diede loro, poi, le due lettere, il trattato su 7a gra ia e il libero arbitrio, tutti i documenti ecclesiastici sulla condanna del pelagianesimo ? come aveva desiderato fare fin da principio // ?, che erano molti /1, e li mand ad Adrumeto con la preghiera all'a(ate di mandargli K il fratello ;loro K /2. Dell'analisi della risposta agostiniana nell'opera 7a gra ia e il libero arbitrio, che # fondamentale per la dottrina della grazia, particolarmente a motivo della puntigliosa dimostrazione (i(lica dell'insepara(ile (inomio" grazia e li(ert, come pure dell'altro" grazia operante e grazia cooperante, e dell'altro ancora" vita eterna, mercede e dono, si dir a suo luogo. Aui continuiamo con la storia, che # ancora lunga. 2. 7a replica dei monaci di Adrumeto -on molto tempo dopo ;loro arriv ad ppona latore d'una lettera dell'a(ate 6alentino. Auesti raccontava l'origine del tur(amento e gli effetti di pacificazione che erano seguiti all'intervento di Agostino" i cin!ue o sei che avevano seminato disordine s'erano placati. K Come talora ? scrive ?, dalla tristezza nasce la gioia, cos. noi pure adesso non siamo piI afflitti a causa di !uegli ignoranti, smaniosi di sapere piI di !uanto sono capaci, e a((iamo meritato d'essere illuminati dai graditissimi insegnamenti della Santit tua K /&. 4a l'a(ate doveva essere male informato. Aualcuno in !uel monastero non era restato soddisfatto" partendo dall'insistenza con cui Agostino parlava della necessit della preghiera /0, aveva concluso che non era necessaria la correzione, ma solo la preghiera. K 4i # stato annunziato che !ualcuno in !uel monastero ? ibi quemdam ? ha detto che non (isogna correggere nessuno se non osserva i comandamenti di Dio, ma pregare per lui perch) li osservi K /,. 3'informatore non potr essere stato che ;loro. Agostino lo aveva trovato, riguardo alle idee sulla li(ert e la grazia, K come lo desideravo K /5. 4a c'# da chiedersi" !uel ibi quemdam indica solo uno o si trattava d'un gruppo, sia pur piccolo, come nel primo caso= -ella risposta, riproponendo la stessa difficolt, viene usato il piI generico dicunt, o inquiunt. K -on si illudano !uelli che dicono" 'Come mai ci viene predicato ed ordinato di allontanarci dal male e di fare il (ene, se non siamo noi a fare ci, ma il volerlo e l'operarlo # in noi opera di Dio=' K /9. *d ancora" K Dun!ue, dicono, !uelli che ci dirigono si limitino a prescriverci ci che do((iamo fare e preghino per noi affinch) lo facciamo> ma non ci riprendano e non c'incolpino se non lo faremo K 18. * poco dopo" K n !ual maniera, si dice, # per colpa mia che non ho, se !uello che non ho non l'ho ricevuto da Colui che # l'unico a darlo...= nfatti cos. dicono coloro che nelle loro malvagie opere non vogliono

essere rimproverati dai sostenitori di !uesta grazia" 'Prescrivimi cosa io de((a fare, e se lo far, rendi per me grazie a Dio che mi ha concesso di farlo> se non lo far, non (isogna rimproverare me, ma (isogna pregare Dio perch) dia ci che non ha dato' K 1%. ;osse uno o fossero piI coloro che presentavano !ueste difficolt, Agostino, fedele al suo proposito di spiegare l'inserimento della grazia nell'azione li(era dell'uomo e nella storia della salvezza, allo scopo di difendere la fede cattolica su di un punto tanto delicato, rispose, scrivendo una delle opere piI importanti e piI difficili, di !uante ne ha scritte ? e non sono poche ?, sull'argomento della grazia" il +e correptione et gratia. Dn'opera che pro(a(ilmente fu accolta (ene ad Adrumeto, ma suscit reazioni violente a 4arsiglia. 6ediamone rapidamente il contenuto. Dn'analisi piI ampia a suo luogo come premessa all'opera stessa. &. 7a controreplica di Agostino l +e correptione et gratia prende l'avvio dall'asserita inutilit della correzione, per difenderne la necessit e ri(adire alcune tesi fondamentali intorno alla grazia, spaziando nella storia della salvezza interpretata in chiave di li(ert. Della li(ert dell'uomo si tratta in tutta l'opera. Afferma prima di tutto che le tre cose necessarie per la salvezza sono" i precetti divini, la correzione fraterna e la preghiera per ottenere la grazia. Auesto infatti hanno insegnato gli Apostoli e !uesto hanno messo in pratica. K Tutte !ueste cose devono essere fatte, perch) gli Apostoli, dottori della Chiesa, le facevano tutte" prescrivevano !uello che andava fatto, riprendevano se non veniva fatto, e pregavano perch) si facesse K 1/. Comincia poi, ancora una volta, a difendere appassionatamente la verit della grazia" K 3asciate, o fratelli miei, che io lotti almeno un poco non contro di voi, che avete un cuore retto nei confronti di Dio, ma contro coloro che nutrono sentimenti terreni, o addirittura contro gli stessi pensieri umani, in favore della verit della grazia celeste e divina K 11. 4esso al sicuro che il malvagio # tale per propria colpa ? tuum quippe vitium est quod malus es ? 12, dimostra che la perseveranza nel (ene # un grande dono di Dio ? magnum +ei munus 1& ?> distingue tra la grazia di Adamo e !uella di tutti gli uomini, Adamo compreso, dopo il peccato ? auPilium sine quo non e auPilium quo 10 ?> spiega che altra # la libertas minor che consiste in Adamo nel posse non peccare e altra # la libertas maior che consister nel non posse peccare 1,, e insiste nel dire che Adamo deseruit et desertus est 15, e cos. coloro che si perdono deserunt et deseruntur 19. n !uanto al perch) di !uesta permissione divina verso alcuni e della elezione secondo il proposito di altri confessa la sua ignoranza ? me ignorare respondeo 28 ? e non ha altra ragione da dare se non !uella della fede" K Su tutto !uesto pro(lema noi confessiamo nella maniera piI salutare !uello che crediamo nella maniera piI retta K, e cio#" K Dio, Signore di tutte le cose, le cre tutte (uone assai, seppe in precedenza che dai (eni sare((ero sorti dei mali, ma cono((e che era piI conveniente all'assoluta onnipotenza della sua (ont trarre il (ene anche dai mali piuttosto che non permettere l'esistenza dei mali> dun!ue dette alla vita degli angeli e degli uomini un ordinamento tale da dimostrare in essa in primo luogo !uale potere avesse il loro li(ero ar(itrio, in secondo luogo !uale potere avesse il (eneficio della sua grazia e il giudizio della sua giustizia K 2%. C'# dun!ue nell' opera agostiniana ? profonda e insieme, a causa dell'argomento, difficile

?, una chiara presa di coscienza di !uanto la rivelazione c'insegna sulla storia della salvezza circa la sorte ineguale delle creature razionali, angeli e uomini> un'insistenza !uasi monotona sui due fattori che compongono !uesta storia, la grazia divina e la li(ert umana, che comportano la legge, l'utilit della disciplina ecclesiastica, la necessit della preghiera> un'esaltazione della li(ert dell'uomo, opera della grazia> un richiamo pressante al senso del mistero. Dn'opera che richiedeva un'attenta riflessione e imponeva un atteggiamento spirituale di umile e serena fiducia in Dio. Destinata a placare le contestazioni, non fece che rinfocolarle. -on gi ad Adrumeto, di cui non conosciamo le reazioni, ma possiamo supporre che fossero positive, (ens. nei monasteri fondati da +iovanni Cassiano nel Sud della ;rancia, a 4arsiglia. 0. 7a rea ione dei monaci proven ali Alcuni religiosi di !ueste comunit ? non si sa !uanti, ma si ha l'impressione che non fossero pochi ? avevano trovato di che ridire nelle opere di Agostino contro +iuliano, ma leggendo !uest'ultima opera scoppiarono in un'aperta e radicale opposizione. Di !uesta tam obrupta dissensio due laici delle +allie ? Prospero ed lario ? informarono il vescovo d' ppona 2/. Dn'esposizione particolareggiata di !uesta informazione sar data nell'introduzione alle due opere agostiniane che provoc. Aui (asti !ualche (reve accenno. Per ragioni di chiarezza # (ene distinguere le critiche distruttive e l'esposizione positiva" !uelle facili, !uesta... meno. 3a critica di fondo era che la dottrina agostiniana sulla vocazione degli eletti secondo il disegno divino, cio# della predestinazione, costituiva una novit nei riguardi dei Padri ed urtava contro il senso ecclesiastico" K 4olti reputano contrarie al pensiero dei Padri e al sentimento della Chiesa tutte le idee che, negli scritti della Santit tua contro l'eresia di Pelagio, hai esposte riguardo alla vocazione degli eletti fondata sul decreto di Dio K 21. n particolare avevano cin!ue o(iezioni da fare. Auella dottrina" 18 rende inutile lo sforzo sia dei peccatori a rialzarsi sia dei giusti a progredire> #8 sopprime la virtI> *8 induce a una specie di fatalismo> -8 porta a concludere che Dio ha creato nature di specie diverse $manicheismo=' 22> 08 fa che sia inutile e dannosa la predicazione della grazia divina. K *' una novit inutile e non giovere((e alla predicazione dire che l'elezione di alcuni avviene in virtI d'un decreto di Dio... K 2&, non fare((e che dare agli uomini K motivo di disperazione K 20. K Che (isogno c'era, concludevano, di trattare pro(lemi cos. oscuri e tur(are in tal modo tante coscienze incapaci di capirli= K 2,. Se si eccettua !uest'ultima difficolt sulla predicazione, che sem(ra essere propria di !uei pii monaci, le altre erano le stesse che presentavano i pelagiani, dai !uali essi pur si sentivano lontano su due punti essenziali di cui dir su(ito. Passando pertanto alla parte positiva ecco come concepivano la salvezza per mezzo della grazia. due punti fermi nei !uali si allontanavano dai pelagiani erano" 18 K ogni uomo ha peccato per il fatto che ha peccato Adamo K, cio# l'affermazione del peccato originale> #8 K nessuno si salva in virtI delle proprie opere, ma in virtI della grazia di Dio mediante la rigenerazione (attesimale K, cio# la professione di fede nella necessit della grazia 25. Per il resto sostenevano"

18 A tutti gli uomini senza eccezione # offerta la propiziazione, cio# il perdono e la misericordia di Dio. #8 3a grazia segue pertanto la determinazione della volont e la predestinazione la prescienza dei meriti, che sono i meriti della fede e della perseveranza finale" K Dio conosce nella sua prescienza prima della creazione del mondo !uelli che crederanno e !uelli che persevereranno nella fede K 29. *8 Con !uesti due princ.pi contrastavano per due grosse difficolt che postulavano una soluzione coerente" la sorte diversa dei (am(ini morti con o senza (attesimo e la predicazione che # avvenuta dopo tanti secoli e non # ancora arrivata a tutti i popoli. 3a prima difficolt la risolvevano ricorrendo ai futuri(ili, cio# a !uanto i (am(ini avre((ero fatto se fossero giunti alla maggiore et. K Auei (am(ini si perdono o si salvano secondo la previsione che la scienza di Dio ha avuto di !uello che diverre((ero nella maggiore et... K. 3o stesso in sostanza dicevano per la predicazione del 6angelo" K ...non hanno avuto la grazia di ascoltare la predicazione del 6angelo solo perch) non lo avre((ero accettato K &8. Auesta # la soluzione positiva del mistero della salvezza che !uei monaci proponevano secondo !uanto ne riferisce Prospero, il !uale non tace che alcuni di essi andavano tanto avanti da allontanarsi poco o affatto dalle posizioni pelagiane !uando, per esempio, parlano esclusivamente della grazia della creazione o della forza salvatrice della legge naturale, affermando tesi che Agostino aveva ampiamente confutate contro i pelagiani, dimostrando che esse K svuotano la legge di Cristo K. Anche lario non riferiva solo le difficolt che !uei monaci facevano contro la dottrina del vescovo d' ppona, ma anche la loro propria soluzione. 18 Auesta si (asava tutta sul merito della fede e della perseveranza finale, la cui prescienza era la ragione della predestinazione. A sostegno della loro posizione si appellavano ai Padri, Agostino compreso. Di Agostino si appellavano in particolare alla lettera %8/, !uestione seconda" sul tempo della religione cristiana $nn. 5 ? %&', e agli scritti giovanili nei !uali ascriveva alla fede dell'uomo la scelta di Dio. #8 Distinguevano poi tra inizio della fede ed in cremento della medesima ascrivendo !uesto a Dio, !uello all'uomo. *8 Adducevano, poi, un esempio suggestivo, !uello dell'ammalato che chiede l'aiuto della medicina" come non si nega l'efficacia della medicina !uando si afferma che l'ammalato deve cercare il medico, cos. K non # una negazione della grazia l'affermare che essa # preceduta dalla volont, la !uale non fa altro che cercare il medico, ma non pu far nulla da sola K &%. n conclusione, !uei monaci, giustamente preoccupati di affermare la volont di Dio di condurre tutti gli uomini alla salvezza, si affaticavano per trovare nella volont dell'uomo il merito e il demerito su cui fondare la scelta divina. 3a grazia # necessaria per salvarsi, ma l'uomo pu far !ualcosa per meritarla" incominciare a credere e perseverare nella fede e nelle (uone opere. 4a anche !uesta soluzione che sem(ra essere tanto semplice ha le sue (uone difficolt. Per scioglierle non si trova di meglio che ricorrere allo strano appiglio dei futuri(ili. ,. @ltimo intervento di Agostino

Aueste in sostanza le difficolt dei monaci di 4arsiglia e !uesta la loro proposta. nteressante la reazione del vescovo d' ppona dopo la lettura delle due missive. l punto di partenza di tutto lo scandalo era, come si # detto, la dottrina agostiniana della predestinazione. *ppure non su !uesto punto si fiss l'attenzione di Agostino, (ens. su !uanto essi proponevano come soluzione del pro(lema, cio# sulla fede o inizio della fede che ascrivevano all'uomo, e sulla perseveranza finale che sare((e dipesa parimenti dall'uomo. ;a inoltre impressione il rimprovero che la dottrina della grazia, come lui la esponeva, era dannosa e non si poteva, senza pericolo per la piet, predicare al popolo ? accusa grave, !uesta, per Agostino, tutto proteso com'era verso la pastorale ?, e !uell'insistente riferirsi ai suoi scritti giovanili o in ogni modo a !uelli anteriori alla controversia pelagiana. 3a risposta # contenuta in un'opera in due li(ri, che poi, non si sa perch), sono stati distinti in due opere" la 3redestina ione dei santi e il +ono della perseveran a. Di !ueste opere si dir a suo luogo. Aui (aster osservare che la prima, la 3redestina ione dei santi, propone e dimostra !uesta tesi di fondo" la fede # un dono di Dio, anche il suo inizio. K )n primo luogo dobbiamo dimostrare c"e la fede un dono di +io K. 3o ha fatto, dice, tante altre volte, teme di non riuscire a farlo in modo piI efficace, ma per rendere un servizio ai fratelli lo fa ancora, non senza aver notato per che !uesta volta l'oggetto della dimostrazione # piI preciso" non si tratta solo della fede, ma dell'inizio stesso della fede. K Secondo i dissenzienti le testimonianze divine che a((iamo utilizzato su !uesto argomento servono a farci conoscere che la fede in s) e per s) dipende da noi stessi, ma il suo accrescimento lo riceviamo da Dio, come se la fede non ci fosse donata proprio da lui, ma *gli ce l'accrescesse semplicemente per !uesto merito" che l'inizio # partito da noi K &/. Perci l'attenzione di Agostino si fissa sull' initium fidei, che # l'inizio della (uona volont di credere. Dice apertamente che con !uesta opinione, per !uanto piI sottile, K non ci si distacca da !uella che Pelagio fu costretto a condannare nel sinodo episcopale di Palestina, e cio# che la grazia di Dio ci viene data secondo i nostri meriti K &1. 3a seconda opera propone e dimostra !uest'altra tesi riguardante il termine della vita cristiana" la perseveran a finale un grande dono di +io . Comincia infatti cos." K *' giunto il momento di trattare con maggior cura della perseveranza, dato che gi nel li(ro precedente, discutendo dell'inizio della fede, a((iamo introdotto il discorso su !uesto argomento. Dun!ue noi sosteniamo che la perseveranza con la !uale si persevera in Cristo fino alla fine # un dono di Dio, e intendo parlare della fine che pone termine a !uesta vita, che # la sola nella !uale esiste il pericolo di cadere K &2. Sostiene la tesi, fra l'altro, con la preghiera del 3adre nostro, nella !uale i fedeli, come spiega anche Cipriano, chiedono la perseveranza nel (ene && e, in genere, con le preghiere della Chiesa la !uale, come prega !uotidianamente perch) gli increduli credano, cos. prega affinch) i fedeli perseverino &0. Per il resto dimostra l'assurdit del ricorso ai futuri(ili per capire la sorte dei (am(ini che muoiono con o senza (attesimo &,, spiega le parole della lettera %8/ con il metodo di non dire piI di !uello che sia necessario &5, chiarisce !uelle del +e libero arbitrio cui pure !uei monaci si attaccavano &9. S'intrattiene poi a lungo a dimostrare che la predestinazione si pu e si deve, !uando sia necessario, predicare, come ha fatto l'Apostolo, purch) si faccia nel modo giusto>

altrimenti non (isognere((e predicare neppure la prescienza divina perch) !ualcuno ne deduce la negazione della li(ert nell'uomo 08> enuncia il principio della fiducia in Dio" tutiores vivimus si totum +eo damus 0%> sostiene che la dottrina della predestinazione non esclude ma esige la preghiera, alimenta la speranza, induce all'azione" K dal vostro stesso tenore di vita, se # (uono e retto, imparate che voi fate parte della predestinazione della grazia divina K 0/> termina esortando alla preghiera" K non siano pronti a discutere e pigri a pregare K 01, e presentando Cristo come K il piI luminoso esempio della predestinazione K 02. -onostante la profondit e la chiarezza dell'esposizione, la modestia con cui riconosce di aver s(agliato !uando ha s(agliato e si dichiara sempre disposto ad essere corretto> nonostante il severo ammonimento che se pu s(agliare lui, Agostino, possono s(agliare anche gli altri, i !uali pertanto de((ono pensare piI e piI volte se non a((iano s(agliato di fatto> nonostante, dico, !ueste prerogative i due li(ri del vescovo d' ppona non e((ero l'effetto desiderato presso i destinatari, anzi offrirono il destro ad una campagna denigratoria a cui Agostino purtroppo non poteva piI rispondere. Prima di vedere !uesta reazione, rileggiamo le ultime parole del +ono della perseveran a , che sono le ultime rivolte ai monaci provenzali. K Coloro che leggono !ueste pagine, se le comprendono, rendano grazie a Dio> !uelli che non le comprendono, preghino affinch) ad istruirli nell'intimo dell'animo loro sia Colui dal cui volto promana la scienza e l'intelletto. Coloro poi che pensano che io s(agli, meditino piI e piI volte con diligenza ci che # stato detto, perch) forse potre((ero essere loro a s(agliare. o, da parte mia, !uando grazie a coloro che leggono i miei lavori non solo m'istruisco ulteriormente, ma anche mi correggo, riconosco che Dio mi # (enigno> e mi aspetto !uesto favore soprattutto dai Dottori della Chiesa, se !uello che io scrivo giunge nelle loro mani e se essi si degnano di prenderne visione K 0&. Auesta conclusione, stupenda e sincera, doveva contri(uire a rasserenare gli animi e indurli alla riflessione. nvece no" la reazione fu dura e malevola. 6ediamola. 5. )nterpreta ione di quei monaci li(ri di Agostino non sedarono dun!ue la tempesta. 3o sappiamo da Prospero che rispose alle accuse di !uei monaci. A !uanto sem(ra non ci fu in essi lo sforzo per capire l'impostazione che il vescovo d' ppona dava al difficile pro(lema della predestinazione, non la valutazione dei temi trattati ? fede e perseveranza ? e degli argomenti (i(lici addotti, non la considerazione del valore pastorale che era stato messo in luce, ma solo la volont di partire alla controffensiva formulando una serie di accuse che, oggettivamente parlando, falsavano l'insegnamento agostiniano e lo rendevano odioso. Parlo di falsificazione e non soltanto di deformazione o di caricatura, perch) non di !ueste ma di !uella si tratta. Si tratta infatti di far dire ad un autore il contrario di !uello che ha detto. Siano di esempio i Capitula >allorum ai !uali risponde Prospero. Sono %& proposizioni che l'am(iente monastico provenzale mise in giro come autentica dottrina agostiniana. *cco le piI significative" ? gli uomini, spinti a peccare dalla predestinazione divina come da una fatale necessit, sono costretti ad andare verso la morte $c. %'>

? la grazia del (attesimo non rimette il peccato originale a coloro che non sono stati predestinati $c. /'> ? coloro che non sono stati predestinati alla vita, anche se siano rigenerati in Cristo col (attesimo e vivano con piet e giustizia, non ne traggono nessun giovamento, ma vengono mantenuti $in !uesta vita' finch) cadano e periscano $c. 1'> ? Cristo non # morto per la redenzione di tutti gli uomini $c. 9'> ? gli uomini sono spinti a peccare dalla potenza di Dio> ? la prescienza e la predestinazione in Dio sono la stessa cosa $c. %&' 00. Aueste proposizioni non sono state tratte dalle opere di Agostino, ma sono contrarie a !uanto egli aveva esplicitamente e ripetutamente scritto. Si vedr nelle pagine seguenti. A Prospero pertanto non riuscir difficile difendere la memoria del suo maestro. *gli nota lo scopo infamante di !ueste proposizioni contro di lui e assicura che nel rispondere non si allontaner in nulla dalla sua dottrina 0,. :isponde infatti alle singole proposizioni con precisione e competenza non solo sulla linea del pensiero agostiniano, ma ripetendone anche, pur senza citarle $ e !uesto fu un male', le stesse parole. Dn altro esempio, piI triste perch) piI cattivo, del modo di procedere di !uei monaci # rappresentato dai capitula delle o(iezioni vincenziane $per !uanto sappiamo di lui e per il rispetto che a((iamo per lui pensiamo che non si tratti di 6incenzo di 3)rins', che ripetono in sostanza !uelle altre e le radicalizzano. Auesta volta le proposizioni non sono %& ma %0. *ccone !ualcuna" ? Dio # autore dei nostri peccati, perch) opera negli uomini la volont cattiva e ne plasma la sostanza in modo che con il moto naturale non possa se non peccare $c. &'> ? gli adult#ri, gl'incesti, gli omicidi avvengono perch) Dio ha predestinato che avvenissero $cc. %8 ? %%'> ? i fedeli predestinati alla morte eterna !uando dicono a Dio nella preghiera" sia fatta la tua volont, non chiedono altro che la loro perdizione $c. %0'. Prospero non pu fare a meno di parlare di prodigiosa mendacit 05. Tali erano infatti. 4a domandiamoci" come si # potuto giungere a tanto= gnoranza= Cattiveria= 3'una e l'altra insieme= +iudichi chi pu e chi vuole. -oi ci limitiamo ai fatti. Si pu capire che !uei monaci volessero accreditare la loro dottrina della salvezza o, come oggi si ama dire, la loro antropologia, molto diversa da !uella del maestro d' ppona, ma # comprensi(ile il metodo di ricorrere alla volgare calunnia= Prospero parla addirittura di K (estemmie K. *' vero altres. che partivano dal presupposto che Agostino avesse identificato prescienza e predestinazione, applicando, poi, !uesta, allo stesso modo, tanto al (ene che al male. -e tiravano perci le conclusioni, anche se assurde, anzi appunto perch) assurde> ma l'assurdit delle conclusioni non avre((e dovuto avvertirli che il presupposto poteva essere falso= nfatti era falso. l vescovo d' ppona non solo aveva affermato il contrario di !uanto gli veniva attri(uito nelle conclusioni, ma aveva respinto il presupposto da cui esse partivano. Aveva distinto apertamente tra prescienza e predestinazione, attri(uendo la prima anche al male, la seconda solo al (ene> aveva distinto con un'insistenza, che non poteva essere maggiore, tra salvezza e perdizione, ricordando che una suppone l'elezione misericordiosa di Dio, l'altra la permissione divina, misteriosa ma sempre giusta> aveva detto in tutte lettere che Dio non # l'autore dei nostri peccati, perch) Dio permette, non fa il male, aveva insistito sul fatto che non si pu sacrificare la li(ert alla grazia, ma neppure la grazia alla li(ert,

perch) Cristo # insieme salvatore e giudice> aveva lasciato supporre, per chi avesse voluto capirlo, che nel mistero della predestinazione $come in ogni mistero cristiano' non si pu partire da una delle verit che lo compongono, !uasi fosse la sola, e dedurre da essa, secondo la logica umana, che cosa pensare dell'altra. Se !uelli che si salvano, si salvano per dono di Dio $e !uesta era la tesi fortemente difesa da Agostino', non si pu concluderne" dun!ue !uelli che si perdono si perdono per volere di Dio, che era la tesi che i monaci provenzali gli attri(uivano, e che i predestinazionisti di tutti i tempi hanno fatto propria. Cos. pure, dal fatto che !uelli che si perdono, si perdono per propria colpa, non si pu concluderne che !uelli che si salvano si salvano per proprio merito, sia pure per il merito della fede iniziale, che era appunto la tesi che !uei monaci difendevano. Dna maggiore attenzione alla difficolt del pro(lema ? la difficillima quaestio di cui tanto spesso parlava Agostino ? o, per essere piI espliciti, un maggiore senso del mistero avre((e risparmiato a !uei monaci di commettere un'ingiustizia e alla teologia di avere tempi difficili" un secolo di discussioni prima che un chiarimento venisse apportato nel secondo Concilio di 7range ad opera soprattutto di Cesareo di Arles. Prima di vedere, rapidamente, !ueste discussioni, vale la pena di notare che l'interpretazione calunniosa e schernitrice, che i monaci provenzali diedero della dottrina agostiniana sulla predestinazione, e((e un'influenza deleteria" fece scuola. Con essa cominciava il K predestinazionismo K, una dottrina che interpreta la predestinazione in termini di (ene e di male ? predestinazione alla gloria e predestinazione al peccato e alla perdizione ?, interpretazione che, rinata !uasi di secolo in secolo nella storia della teologia occidentale, dura ancora. Dura, dico, attri(uita al vescovo d' ppona o confortata dall'autorit di lui, secondo il giudizio, contrario o favorevole, che su di essa pronuncia chi scrive. 3a gravit di !uesta interpretazione, inaugurata dai provenzali attri(uendola ad Agostino, sta nel fatto di credere e di far credere che tra essa e !uella che !uei monaci proponevano, fondata cio# sulla prescienza divina della fede e della perseveranza finale, non ci sia via di mezzo. *ppure !uesta via c'#" il vescovo d' ppona l'ha indicata nei suoi scritti e la Chiesa cattolica, pur evitando d'entrare in sottili !uestioni, l'ha proposta ai suoi fedeli. l dilemma" o predestinazionisti o semipelagiani, non esiste o, se esiste, # un falso dilemma. 3e pagine di !uesta introduzione dedicate all'argomento vorre((ero essere una conferma di !uesta affermazione. Tra la prima tesi e la seconda c'# il veritatis medium della teologia agostiniana che indica la via da seguire, l'unica vera, anche se difficile" !uella del senso del mistero che tiene ferme le due verit, anche se non riesce a comprenderne il nesso. Altro inconveniente dell'impostazione del pro(lema dato dai provenzali # !uello di aver fissato la discussione sulla predestinazione, anzich), come aveva fatto Agostino, sulla grazia stessa. 3a !uestione che interessava e interessa prima di tutto # !uesta, non !uella. nteressa sapere, cio#, in che cosa e fino a !ual punto la grazia # necessaria alla salvezza e se essa sia o non sia un dono di Dio. 9. )nterpreta ione predestina iana -e sono prova le lunghe discussioni che seguirono la morte di Agostino. l tema preferito fu la predestinazione, l'interpretazione di moda il predestinazionismo. Su !uesta linea i

provenzali lanciavano accuse contro il maestro d' ppona. l Papa Celestino e Prospero lo difesero, ma senza riuscire a riportare la calma. -on passarono molti decenni che il pres(itero 3ucido fece sua l'interpretazione predestinaziana e trasform il (iasimo in lode. -on fu difficile a ;austo di :iez convincerlo d'errore e indurlo a ritrattarsi 09. 4a il fatto era significativo. *sso non poteva non indurre gli avversari del defunto maestro ad insistere nella loro dottrina e a confermarsi nelle loro accuse. ;orse non sar inutile ricordare piI in particolare alcune di !ueste accuse e confrontarle a distanza ravvicinata con l'insegnamento del vescovo d' ppona riportando le sue stesse parole. *' vero che le pagine seguenti, esponendo !uest'insegnamento fanno giustizia di !uelle accuse> ma penso che !ualche lettore, piI o meno frettoloso, voglia aver su(ito un prospetto e rendersi conto senza occupare troppo del suo tempo, della situazione creatasi dopo che il vecchio maestro aveva cessato per sempre di scrivere. *cco dun!ue uno specimen. %' 3rescien a e predestina ione, che era l'ultimo dei capitula >allorum e fondamento di tutti i precedenti. Dicevano" per il vescovo d' ppona K # la stessa cosa prescienza e predestinazione K $n. %&'. Aveva scritto Agostino" K la prescienza di Dio... preconosce i peccatori, non fa che siano peccatori K ,8. * nell'opera diretta a !uei monaci" K 3a predestinazione non pu esistere senza la prescienza, invece la prescienza pu esistere senza la predestinazione. Per la predestinazione Dio seppe in precedenza le cose che *gli avre((e fatto> e perci # detto" !ece le cose c"e saranno. 4a *gli ha potere di sapere in precedenza anche !uelle cose che non compie egli stesso, come ogni sorta di peccato K ,%. /' +io e il peccato. Dicevano" per il vescovo d' ppona K Dio con la sua potenza induce l'uomo al peccato K. Aveva scritto Agostino" K ...iniquitatem, !uam rectissime veritas impro(at, damnare novit ipse, non facere K ,/. Dio pu condannare l'ini!uit, non commetterla. * nelle Confessioni il principio generale tante volte ripetuto altrove" Dio # K ordinatore e creatore di tutte le cose che esistono nella natura, ma dei peccati ordinatore soltanto K ,1. * altrove ancora il principio della permissione del peccato" K Ba giudicato meglio trarre il (ene dal male che non permettere che non ci fosse il male" melius iudicavit de malis bene facere, quam mala nulla esse permittere K ,2. 1' 7a morte di Cristo. Dicevano" K l Salvatore non # stato crocifisso per la salute di tutto il mondo K $n. 9'. Agostino aveva ripetuto tante volte con S. Paolo" Se uno morto per tutti, dunque tutti sono morti $# Cor 0,1-', deducendo l'universalit del peccato originale dall'universalit della redenzione. * altrove" K Per mezzo del 4ediatore # stata riconciliata a Dio la massa di tutto il genere umano alienata $da 3ui' per mezzo di Adamo K ,&. * altrove ancora" K +iudicher tutto il mondo perch) per tutto il mondo ha dato il prezzo $del suo sangue' K ,0. 2' Abbandono di +io. Dicevano $pensando sempre d'interpretare il pensiero del vescovo d' ppona'" K Dio non d ad alcuni la perseveranza perch) nella sua prescienza e predestinazione non li ha segregati dalla massa di perdizione K $n. ,'. Aveva scritto Agostino" +eus non deserit nisi deseratur ,,, e non lo aveva scritto una volta sola, ma tante e tante volte come una costante del suo pensiero. Proprio in !uelle opere nelle !uali # tutto proteso a spiegare la gratuit della grazia, in !uella, piI precisamente,

che aveva suscitato le ire di !uei monaci, scrive di Adamo" deseruit et desertus est, e di tutti gli uomini" deserunt et deseruntur ,5. ;ece (ene Prospero a ricordare !uesto luminoso principio agostiniano, ma e((e il torto di non citare la fonte inducendo cos. alcuni, anche tra i moderni, a pensare che fosse suo e non del maestro. Come specimen d'interpretazione falsificante e di fraintendimento radicale credo che possa (astare. Per uscire dal vicolo cieco occorreva spostare la discussione dalla predestinazione alla grazia, leggere piI attentamente Agostino e capire un po' meglio l'utrumque ? li(ert e grazia ? su cui tanto egli insiste. ;u !uesto appunto il compito provvidenziale del secondo Concilio di 7range ad opera soprattutto di S. Cesareo. %8. Cesareo d'Arles e il secondo Concilio d'=range -on narrer !ui la storia di !uesto Concilio. -on # !uesto il luogo e, del resto, non ce n'# (isogno. @asta illustrare alcune idee maestre. Di fronte al persistente atteggiamento dei provenzali, alcuni vescovi compresi ? conosceva (ene la situazione per essere vissuto a 3)rins ?, il vescovo di Arles, Cesareo, chiese ed ottenne da :oma alcune proposizioni o capitula sulla grazia, le fece discutere ed approvare dal Concilio e ne chiese la conferma al Papa, che la diede poco dopo ,9. l primo accorgimento fu !uello di mettere da parte il tema, e il pro(lema, della predestinazione> il secondo !uello d'insistere sulla dottrina della grazia esposta dal vescovo d' ppona nelle due opere tanto incriminate" 7a predestina ione dei santi e il +ono della perseveran a , particolarmente sulla necessit della grazia per l'inizio della fede, che era il punto piI delicato e decisivo della controversia. Per cominciare da !uesto secondo punto (isogna dire che, dopo i due canoni sul peccato originale ripresi sostanzialmente, poi, dal Concilio Tridentino 58, ne seguono altri sei, che riassumono la dottrina agostiniana della grazia preveniente. noltre viene riportata una lunga serie di K sentenze K $9 ? /&', tratte dalle opere del vescovo d' ppona ad opera di Prospero, che confermano ed ampliano la dottrina esposta nei canoni propriamente detti. Sull'invocazione di Dio che non precede la grazia, ma # essa stessa frutto della grazia $c. 1' e l'altro sulla purificazione dei peccati per la !uale Dio non aspetta la nostra volont, ma con l'azione dello Spirito Santo ci dona di volere essere li(erati $c. 2', ne segue un altro che # come la 3redestina ione dei santi di cui riprende la tesi e le argomentazioni (i(liche. Dice infatti" K Se !ualcuno afferma che come l'aumento cos. l'inizio della fede ipsumque credulitatis affectum con il !uale crediamo in Dio e raggiungiamo la rigenerazione del sacro (attesimo, non # un dono della grazia, cio# l'ispirazione dello Spirito Santo che guida la nostra volont dall'infedelt alla fede, dall'empiet alla piet, ma che naturalmente # insito in noi, si dimostra contrario agli insegnamenti apostolici... K $c. &'. Seguono i testi (i(lici, alcuni di !uelli che il vescovo d' ppona aveva a((ondantemente spiegato. Segue un canone dove ricorre il testo paolino tanto caro al dottore della grazia" quid "abes quod non accepisti= L1 Cor -,;M $c. 0' e poi uno di indole generale" K Se !ualcuno afferma che l'uomo pu pensare, come si conviene, alcunch) di (ene che appartenga alla vita eterna o eleggerlo o consentire alla salvezza, cio# alla predicazione del 6angelo, con il vigore della natura senza l'illuminazione e l'ispirazione dello Spirito Santo che d a

tutti la soavit nel consentire e credere alla verit, # ingannato da sentimento eretico... K $c. ,'. A !uesto punto # inutile dire che con i canoni del secondo Concilio di 7range e la conseguente approvazione del Papa, la dottrina agostiniana sulla grazia che previene la volont umana nell'opera della salvezza, compreso l'inizio della fede, veniva riconosciuta conforme alla Sacra Scrittura e all'insegnamento della Chiesa, mentre ne risultava difforme !uanto avevano sostenuto i monaci provenzali e sostenevano ancora alcuni vescovi. Dice @onifacio rispondendo a Cesareo e confermando gli Atti del Concilio" K Alcuni vescovi delle +allie, pur accettando che i doni $della salvezza' ci provengano dalla grazia di Dio, sostengono per che la fede, soltanto la fede, con la !uale crediamo in Cristo, provenga dalla natura, non dalla grazia K 5%. Come si vede, si tratta della grazia per l'inizio della fede e per operare il (ene ? # Dio che comincia l'opera della salvezza ed # Dio che la porta a compimento ?, non del mistero della predestinazione. Sulla predestinazione Cesareo, tirando la conclusione dalle deli(erazioni del Concilio, si limita a dire" K Che alcuni siano predestinati al male per divino potere, non solo non lo crediamo, ma anche se ci sono alcuni che vogliono credere a tanto male, con somma detestazione lanciamo loro l'anatema K 5/. 4olto (ene, e per due ragioni" perch) ha tolto il pro(lema dalla posizione dominante che gli avevano dato i monaci provenzali, posizione che avr molte volte, purtroppo, in seguito e perch) ha ricordato la grande verit che do((iamo fermamente credere, verit che Agostino aveva richiamato tante volte" Dio non induce nessuno al male> in Dio non c'# ini!uit> Dio perch) giusto non pu condannare nessuno senza propria colpa> la giustizia divina non pu essere crudele. PiI tardi, !uando il monaco +ottschalN cedette alla tentazione di riproporre la duplice predestinazione, alla perdizione e alla salvezza, il Concilio di AuierzC $Carisiacum', partendo dal principio che coloro che si perdono Dio perituros praescivit, sed non ut perirent praedestinavit, proclama" ,uod quidam salvantur, salvantis est donum2 quod autem quidam pereunt, pereuntium est meritum 51. -on si poteva dir meglio" !uesta # la sintesi dell'insegnamento agostiniano intorno al mistero della predestinazione, insegnamento che i teologi cattolici non hanno mai dimenticato. Auesto fu ed # l'agostinismo autentico. %%. 7'agostinismo G rigido G -on esiste dun!ue un agostinismo rigido e un altro, !uello accetta(ile, mitigato, ma solo un agostinismo autentico. Da !ualche tempo parlare di K agostinismo rigido K # diventato un luogo comune, ma # un errore> un grosso errore. Auello che altri chiama K agostinismo rigido K non # che pseudoagostinismo, e (isognere((e chiamarlo col suo nome. Purtroppo l'espressione K agostinismo rigido K # passata nelle ultime edizioni di un manuale di larga consultazione, l'1nc"iridion SOmbolorum. Sulle dispute intorno alla predestinazione nel Concilio 6alentino, a proposito della K doppia predestinazione K, che alcuni difendevano al seguito di +ottschalN, si aggiunge che essa veniva difesa in sensu rigidi Augustinismi 52. -o. 3a doppia predestinazione non sta negli scritti di Agostino, ma nelle calunnie dei provenzali. Si tratta chiaramente di pseudoagostinismo, di cui non # responsa(ile il vescovo d' ppona, ma sono responsa(ili i suoi interessati interpreti. 4olto piI tardi, introducendo le proposizioni condannate di

@aio, si dice che egli aderiva al rigido agostinismo" rigido Augustinismo addictus 5&. -o, @aio aderiva a un falso agostinismo di suo conio, a un agostinismo K fuorviato K, come ha scritto un eminente studioso 50. Sare((e troppo chiedere che nelle prossime edizioni di !uel prezioso manuale l'accenno al rigido agostinismo venga fatto cadere= * altrettanto facciano !uegli autori i !uali cedono spesso alla tentazione di fare la distinzione, infondata e deviante, tra agostinismo rigido e agostinismo moderato, !uando # fuori du((io che non esiste se non un solo agostinismo, !uello autentico= 3a storia della teologia cattolica, se non propriamente la teologia stessa, ne avre((e molto da guadagnare. 3e ragioni di !uesta richiesta vengono esposte nelle pagine seguenti. 3a conclusione da tirarne su(ito # !uesta" gli alti elogi che i Pontefici :omani hanno fatto del vescovo d' ppona, a cominciare da Celestinno che lo annovera inter magistros optimos 5,, a 7rmisda, il !uale scrive che K nel li(ero ar(itrio e la grazia ci che segue e custodisce la Chiesa :omana, cio# la Chiesa cattolica, (ench) si pu trovare nei vari li(ri del (eato Agostino soprattutto in !uelli diretti a lario e Prospero... K 55, a @onifacio 59 e a tanti altri fino ai nostri giorni, da 3eone J a +iovanni Paolo , vanno presi come sono, senza riserva inde(ita, perch) si riferiscono all'agostinismo autentico. Se !ualcuno ha avuto l'audacia di mettere l'autorit di Agostino sopra !uella della Chiesa cattolica, proprio in !uesto ha mostrato di non essere agostiniano. Com'# capitato ai giansenisti. Se altri, poi, hanno preso solo un aspetto dell'agostinismo e lo hanno assolutizzato o, peggio ancora, l'hanno interpretato in modo predestinaziano, come hanno fatto molti, la colpa non # dell'autore studiato, ma di chi lo ha studiato. Perci le parole di commento all'elogio di Celestino , nel !uale si dice che K la storia insegna a((ondantemente che l'autorit di Agostino !ui e altrove raccomandata Ldai sommi PonteficiM non dev'essere seguita se non con discrezione K 98, non hanno per fondamento se non un'errata precomprensione. n verit la storia insegna tante cose, ma soprattutto una" !uanto sia facile tradire il pensiero d'un autore famoso !uando non lo si legga tutto o si cerchi presso di lui non il suo ma il proprio pensiero. n !uanto alla K discrezione K che viene suggerita 9% per interpretare la proposizione o canone // del secondo Concilio di 7range ? le parole sono prese dal Commento a S. +iovanni 9/ ? c'# da osservare che il richiamo alle proposizioni condannate di @aio e dei giansenisti non ha ragione di essere, perch) si tratta di cose diverse, e che, se le parole agostiniane sono state K la croce dei teologi K, !uesto # dipeso dal fatto che, nel forte della polemica ? dentro la !uale si muove ancora il suggerimento dell'annotatore, come appare dal richiamo alle proposizioni condannate che non c'entrano ?, le hanno interpretate in senso morale e non, come devono essere intese, in senso metafisico. Secondo !uesto senso # verissimo che tutto ci che l'uomo ha di (uono e di vero gli viene, per partecipazione, dalla fonte della (ont e della verit. Di suo non ha che l'essere creato dal nulla, e di conseguenza tutte le negativit proprie dell'essere dal nulla" la limitazione, la muta(ilit, la defetti(ilit. 4a di !uesto parler altrove 91. Aui voglio notare soltanto che si sono dette troppe cose inesatte, si # perduto troppo tempo, si # troppo confuso il panorama teologico per non aver studiato a fondo il pensiero di S. Agostino. -utro speranza che le pagine che seguono possano contri(uire a togliere dall'agostinismo ingiustificati sospetti e restituirlo, a (eneficio della storia e della teologia,

alla sua autenticit. Sostenuto da !uesta speranza intendo esporre la dottrina agostiniana della li(ert e della grazia. :::::. PA*(' P*I,A A0OS(I)O 1I+OSO1O ' ('O+O0O D'++A +I2'*(A3 -on dispiaccia !uesto titolo. *' cos.. 3o vedremo su(ito. Agostino difese la li(ert contro i manichei, contro i fatalisti, nonostante la prescienza divina $contro Cicerone che la negava per salvare la li(ert'. 3a difese con le armi della ragione e con !uelle della fede, la li(ert di scelta e la li(ert cristiana $o dal male'> sostenne che la li(ert non consiste nel posse peccare e lesse la storia umana in chiave di li(ert, dall'inizio della creazione al termine escatologico della (eatitudine. 4a cominci male. Cominci coll'aderire ai manichei, i !uali, negando la responsa(ilit personale dell'uomo nel peccato, negavano la li(ert %. 6ediamo anzitutto !uesto punto di partenza. 4API(O+O P*I,O DI1'SA D'++A +I2'*(5 4O)(*O I ,A)I46'I Si sa che la soluzione manichea del pro(lema del male era fondata sulla teoria metafisica dei due princ.pi coeterni e contrari. l dualismo metafisico diventava necessariamente dualismo antropologico. %. Antropologia manic"ea Due i princ.pi metafisici, due le anime nell'uomo, una (uona e una cattiva, in perpetuo conflitto fra loro. 3a vittoria dell'una o dell'altra # la vittoria del principio del (ene o del principio del male operanti nell'uomo. n !uesta visione antropologica non poteva esserci posto, e non c'era di fatto, per la responsa(ilit personale, cio# per la li(ert. *cco come Agostino riassume !uesta dottrina recensendo il +e duabus animabus" ammettono due anime, K delle !uali dicono che una # parte di Dio, l'altra # parte della gente delle tene(re, non creata da Dio e a Dio coeterna. 3e due anime, una (uona e l'altra cattiva, cos. asseriscono, appartengono insieme allo stesso uomo" !uella cattiva # propria della carne la !uale proviene dalla gente delle tene(re> !uella (uona invece dalla parte avventizia di Dio che ha ingaggiato la lotta contro la gente delle tene(re. Cos. le due anime si sono mescolate insieme. Di conseguenza tutto il (ene che l'uomo compie l'attri(uiscono all'anima (uona, tutto il male all'anima cattiva K /. -el +e "aeresibus dopo !ualche anno conferma" K 3'origine dei peccati non l'attri(uiscono al li(ero ar(itrio della volont ma alla sostanza della gente avversa... 3a concupiscenza carnale per cui la carne ha desideri contrari allo spirito $ >al 0,1;' non ammettono che sia un'infermit derivante in noi dalla natura viziata nel primo uomo, ma che sia una sostanza contraria che aderisce a noi in modo che !uando ne siamo li(erati

e purificati, venga separata da noi e viva nella sua natura anch'essa immortale. Asseriscono, poi, che !ueste due anime o due menti, una (uona e l'altra cattiva, vengono in conflitto tra loro nell'unico uomo... K 1. -el +e duabus animabus contra manic"aeos concludendo esprime la convinzione che l'opposizione tra l'anima (uona e l'anima cattiva rappresenti il nucleo centrale del manicheismo, !uello da cui dipende il suo essere, o il (uon essere. K Smettano ormai di sostenere e d'insegnare !uei due generi di anime, l'uno da cui non procede nulla di male, l'altro da cui non procede nulla di (ene K. l determinismo psicologico non poteva essere espresso piI efficacemente" da una solo il (ene, dall'altra solo il male. * continua" K Se lo faranno, cesseranno certamente di essere manichei, poich) tutta !uella s#tta si (asa su !uesta (icipite o piuttosto precipite distinzione di anime K 2. Si pu aggiungere un testo significativo tratto da un discorso al popolo, dove parlando degli eletti manichei dice" K 4a chi sono !uesti eletti= Sono gente che, se le vai a dire che ha peccato, su(ito la senti pronunziare, a sua discolpa, parole empie, peggiori e piI sacrileghe di !uelle che usano gli altri. Dicono" -on ho peccato io, ha peccato il popolo delle tene(re. 4a chi # !uesto popolo delle tene(re= Dn popolo che fece guerra a Dio. * allora= Auando tu pecchi, pecca !uesto popolo= Certamente, rispondono, e ci in !uanto io sono mescolato con esso K &. -on c'# (isogno di esporre piI a lungo la dottrina manichea. @asta !uanto si # detto per capire l'atteggiamento, che !ui interessa, di Agostino, il !uale prima accett e poi, faticosamente, si li(er da un determinismo tanto insidioso> insidioso perch) comodo anche se, insieme, distruttivo> comodo per il fatto che li(erava l'uomo dalla responsa(ilit del peccato> distruttivo, per il fatto che, privandolo della parte piI profonda e piI no(ile di s), la li(ert ? K lo maggior don che Dio fesse creando K $Dante' ?, lo riduceva ad un automa, ad un campo di (attaglie non sue, ma che si com(attevano in lui. /. Agostino accetta l'antropologia manic"ea Pu sem(rare strano, ma # cos." Agostino accett !uesta dottrina. *cco le sue parole" K *ro tuttora del parere che non siamo noi a peccare, ma un'altra, chiss poi !uale natura pecca in noi. 3usingava la mia super(ia l'essere estraneo alla colpa, il non dovermi confessare autore dei miei peccati affinch) tu guarissi la mia anima rea di peccato contro di te. Preferivo scusarla accusando un'entit ignota, posta in me stesso senza essere me stesso K 0. K *ro tuttora del parere... K. Auesta dottrina l'aveva accettata sin dall'inizio. 3'angosciosa domanda" unde malum= su cui i manichei intessevano il loro insegnamento e la loro propaganda, che l'aveva tormentato molto nella sua adolescenza e che lo gett, stanco di cercare, nelle loro (raccia ,, riguardava non solo il male che l'uomo soffre, ma anche ? e forse principalmente ? il male che l'uomo fa. Per li(erarlo dalla consapevolezza di !uesto male, la risposta manichea era seducente. Se anche non credeva che fosse vera, Agostino volle che lo fosse. K ;inii per approvare !ualsiasi cosa dicessero, non perch) capissi che era vero, ma perch) desideravo che lo fosse K 5. Accettarla fu facile, difficile il li(erarsene. 1. Si libera dall'antropologia manic"ea

;aticosamente, ma se ne li(era. Come= Attraverso una constatazione interiore, l'esperienza personale. *gli avverte, prima timidamente e poi con fermezza, che !uando vuole o non vuole # lui a volere, non un altro. K Dna cosa mi sollevava verso la tua luce" la consapevolezza di possedere una volont non meno di una vita. n ogni atto di consenso o rifiuto ero certissimo di essere io, non un altro, a consentire o rifiutare> e !ui era la causa del mio peccato, lo vedevo sempre meglio K 9. Siamo agli inizi d'una salutare constatazione. Presto diventer certezza. Auando, poco dopo, lotter con se stesso per prendere una difficile decisione $!uella di a((andonare ogni speranza terrena, anche la speranza di formarsi una famiglia', e sente in s) un terri(ile conflitto tra la volont nuova che vuol sovrastare la volont vecchia ma non riesce perch) non lo vuole completamente, scrive" K o, mentre stavo deli(erando per entrare finalmente al servizio del Signore Dio mio, come da tempo avevo progettato di fare, ero io a volere, io a non volere, ero io e io. -) pienamente volevo, n) pienamente non volevo. Da !uesto fatto nasceva la lotta con me stesso, la scissione di me stesso, scissione che, se avveniva contro la mia volont, non dimostrava per l'esistenza di un'anima estranea, (ens. il castigo della mia K %8. 3a lotta tra la carne e lo spirito $ >al 0,1;' non ha una causa ontologica come volevano i manichei ? presenza di due anime o due nature nell'uomo ?, ma una causa teologica $peccato originale' e una psicologica $tendenza al male e volont di (ene'. Agostino lo ridir mille volte durante la controversia pelagiana %%. Dopo !uesta dura esperienza personale si comprende perch) egli, parlando al suo popolo, insista tanto sulla responsa(ilit personale nei confronti del peccato. Chi pecca non deve cercare scuse, ma deve dire soltanto" K Dio mi ha creato con il li(ero ar(itrio" se ho peccato, io ho peccato... io, io, non il fato, non la fortuna, non il diavolo... K %/. * altrove !uasi con le stesse parole" K l peccatore che si converte a Dio e vuol lodarlo dice" Bo peccato io, non la sorte, non il fato, non il popolo delle tene(re K %1. 2. Combatte l'antropologia manic"ea 3'azione che Agostino intraprese per chiarire ai manichei, suoi antichi correligionari, le nuove convinzioni che aveva ac!uisito cominci molto presto e non dur poco. Cominci !ui a :oma, continu a Tagaste, termin ad ppona verso il 288. Per l'argomento che !ui ci riguarda le opere principali sono" il +e libero arbitrio e il +e duabus animabus contra manic"aeos. 18 )l libero arbitrio. -ella prima, cominciata !ui a :oma e terminata %2 a ppona, la tesi di fondo # !uesta" il male deriva dal li(ero ar(itrio. Si tratta del male che l'uomo fa, non di !uello che su(isce %&. Anche !uesto deriva dal li(ero ar(itrio, ma da !uello del primo uomo. l discorso diverre((e piI lungo. Agostino lo far contro i pelagiani %0. Aui ha in vista il male che l'uomo fa peccando, una !uestione che lo tur(ava gi prima che incontrasse i manichei %,. Auesto dipende dal li(ero ar(itrio, non da una natura contraria, presente nell'uomo. :agione" altrimenti Dio non potre((e giudicarlo giustamente. K 3e azioni malvagie sono punite dalla giustizia di Dio. 4a non sare((ero punite giustamente se non fossero compiute con un atto di li(era volont K %5, cio# li(eramente. Si noti !uesta ragione" essa torner fino al termine della sua vita in tutta la controversia sulla grazia %9. Posta !uesta ragione, l'opera # tutta intenta a definire la natura della li(ert e la natura

del peccato, che restano tali nonostante la prescienza di Dio e le passioni dell'uomo. 3a li(ert # nella volont come un K cardine K che le permette di volgersi da una parte o dall'altra. nfatti K se il movimento con cui la volont si volge !ua e l non fosse volontario e posto in nostro potere, non si dovre((e approvare l'uomo !uando torce verso l'alto il perno, per cos. dire, del volere e non si dovre((e rimproverare, !uando lo torce verso il (asso K /8. -el testo citato c'# un'e!uazione che va messa in rilievo" se l'atto non fosse volontario e se non fosse in nostra positus potestate. Auesto vuol dire che l'atto volontario o li(ero e atto in nostro potere dicono la stessa cosa. 7ra un atto # in nostro potere !uando lo poniamo se lo vogliamo, non lo poniamo se non lo vogliamo. -on # in nostro potere nisi quod cum volumus facimus /%. Concetto !uesto che Agostino ripete in un'importante opera della controversia pelagiana, il +e spiritu et littera" K Si dice che ciascuno ha in potere ci che fa se vuole e non fa se non vuole K //. 3a li(ert dun!ue suppone il dominio dei propri atti, suppone la scelta, la decisione, l'autodeterminazione. Anzi volont e li(ert coincidono. nfatti K nulla # tanto in nostro potere !uanto la stessa volont K /1. K Perci la nostra volont non sare((e volont se non fosse in nostro potere. *ffettivamente perch) # in nostro potere, # per noi li(era K /2. Conforme alla nozione della li(ert # la nozione del peccato. -on # peccato fare ci che non si pu evitare. *cco il ragionamento agostiniano" K -on si pu ragionevolmente imputare un peccato, se non a chi pecca. Auindi ragionevolmente si imputa soltanto a chi vuole K /&. K Aualun!ue sia la causa della volont, se non # possi(ile resisterle, si cede ad essa senza peccato> se # possi(ile, non le si ceda e non si peccher. 4a forse pu ingannare un incauto= Dun!ue si guardi per non essere ingannato. 4a ha tanto potere d'ingannare che proprio non # possi(ile guardarsene= Se # cos., non si danno peccati. -on si pecca in condizioni che # assolutamente impossi(ile evitare K /0. Di !uesti testi si serviranno i pelagiani contro lo stesso Agostino, ma !uesti risponde e spiega. Aui si tratta del peccato personale, non di !uello originale che # insieme peccato e pena del peccato, n), difendendo la li(ert, si nega la necessit della grazia /,. #' 7e due anime contro i manic"ei. 3'opera fu scritta, ad ppona, da Agostino appena sacerdote. Prende in esame, direttamente, la tesi manichea delle due anime. 6i ritroviamo la stessa ragione per la difesa della li(ert" il giudizio divino che condannere((e ingiustamente chi non ha peccato. K Tutti ammettono che le anime cattive vengono condannate giustamente, mentre verre((ero condannate ingiustamente !uelle che non hanno peccato K /5. 6i troviamo altres. la stessa nozione della li(ert e del peccato. *cco la prima" K 3a volont # un movimento dell'animo, esente da ogni costrizione, per non perdere o per ac!uistare !ualcosa K /9. *sente da ogni costrizione" # il punto essenziale. -on si pu insieme volere e non volere> perci dove c'# la costrizione non c'# il volere ma il non volere, che # il suo opposto. 6olere per costrizione o volere invitus # un non senso, un volere senza volere. 4entre K chiun!ue agisce volontariamente, agisce senza costrizione, e chiun!ue # esente da costrizione o agisce volontariamente o non agisce affatto K 18. *cco la seconda" K l peccato # la volont di ritenere e di conseguire ci che la giustizia vieta e da cui ci si pu li(eramente astenere. @ench) se non c'# la li(ert, non c'# la volont K 1%. Per confermare !uesta sua definizione si appella al consenso del genere

umano. Continua infatti" K -on # !uesto forse che cantano i pastori sui monti, i poeti nei teatri, gli indotti nei circoli, i dotti nelle (i(lioteche, i vescovi nei luoghi sacri, il genere umano nell'or(e terrestre= K 1/. Si noti di nuovo l'identificazione tra li(ert e volontariet. -ella definizione riportata Agostino ha voluto inserire il primo termine invece del secondo per offrire un'idea piI facile perch) meno sottile" malui grossius quam scrupolosius definire 11. 4a !uesta identificazione pone !ualche pro(lema di cui parler in seguito 12. Per ora (asti ricordare che la nozione della li(ert, legata essenzialmente a !uella di responsa(ilit e perci di giustizia, Agostino la difender non solo contro i manichei, ma anche nel (el mezzo della controversia pelagiana. Auesta volta con argomenti non piI filosofici ma teologici. 3o vedremo. ntanto # utile e importante vedere come l'a((ia difesa contro il fatalismo, tanto diffuso negli am(ienti culturali del tempo, e non solo allora. 4API(O+O S'4O)DO DI1'SA D'++A +I2'*(A3 4O)(*O I+ 1A(A+IS,O l fatalismo # un'altra forma di negazione della li(ert, diversa da !uella dei manichei ma non meno grave> anzi, occorre dire, piI grave, perch), se !uella toglieva la responsa(ilit al singolo per attri(uirla al principio cattivo, !uesta la toglieva all'universo per sottomettere la totalit dei fatti a una causa inflessi(ile che tutto determina" l'uomo, il cosmo, gli d#i. Dna dottrina ampia e complessa che occupava lo spazio che nell'insegnamento cristiano # occupato dalla Provvidenza. trattati +e fato sono numerosi nella letteratura greco ? romana e non c'# (isogno di ricordarli !ui %. Tra essi !uello di Cicerone, piI vicino ad Agostino. Auesti non poteva non intervenire, e intervenne> non solo per una ragione teorica ? egli aveva fatto della Provvidenza, in cui sempre credette /, il punto focale del suo pensiero ?, ma anche per una ragione personale" in gioventI era stato vittima d'una forma di fatalismo, !uello astrologico, cui ader. e da cui si li(er. 6ediamo dun!ue per primo !uesto aspetto. %. !atalismo astrologico Dn particolare non molto conosciuto dell'animo del giovane Agostino # la sua fiducia nelle previsioni degli astrologhi o, com'egli dice, dei K matematici K. Auesti, studiando gli influssi stellari sul mondo e sull'uomo, predicevano il futuro e negavano di fatto la li(ert umana, in particolare la responsa(ilit nel peccato. K Dicevano" Dal cielo ti viene la causa inevita(ile del peccato, e" *' opera di 6enere, oppure di Saturno, oppure di 4arte> evidentemente per rendere l'uomo senza colpa K 1. 3a loro dottrina, cos. spiega Agostino al popolo, altro non # che una difesa del peccato. K Sarai adultero, perch) tale hai 6enere, sarai omicida perch) tale hai 4arte. 4arte dun!ue # omicida, non tu> 6enere # adultera, non tu K 2. -ella Citt di +io parla lungamente di !uesta concezione deterministica, che trasferisce alle stelle le sorti e le responsa(ilit degli uomini, ne ricorda le diverse espressioni, ne confuta le affermazioni. Auando gli uomini sentono parlare di fato K lo intendono secondo l'accezione comune come l'influsso della posizione degli astri !uale si determina al momento della nascita o del concepimento K &. 7sserva poi che, K secondo l'opinione di

uomini non mediocremente dotti, le stelle sono segni piI che cause degli avvenimenti, !uasi un linguaggio che annuncia il futuro, non lo realizza. 'matematici' per ? continua ?, non intendono !uesto, e non dicono" Auesta posizione di 4arte indica un omicidio, ma" Commette un omicidio K 0. 3'opinione !ui ricordata era stata di Plotino, il !uale, distinguendo tra annunzio e realizzazione, voleva mettere in salvo la li(ert umana ,. 4a da giovane Agostino non conosceva !ueste sottigliezze filosofiche" la sua adesione alle previsioni degli astrologhi fu piena e tenace. Pur decisamente avverso alle pratiche degli aruspici, i !uali con sacrifici di animali proclamavano di assicurare il futuro 5, non desisteva dal consultare gli astrologhi che predicevano il futuro senza praticare sacrifici o pregare spiriti 9. Da !uesta fiducia non lo ritrassero n) le ama(ili esortazioni del dotto e no(ilissimo 6indiciano che, !uale proconsole, a Cartagine gli aveva messa sul capo la corona vinta nelle gare poetiche, n) le amichevoli derisioni di -e(ridio. PiI di tutto valeva per lui l'autorit di !uegli autori, n) del resto, aggiunge, K avevo trovato ancora una prova certa, !uale cercavo, che mi mostrasse senza am(iguit come le predizioni degli astrologhi consultati predicessero il vero per fortuna o sorte, non per l'arte di osservare le stelle K %8. Auesta ragione la trover a 4ilano dopo una conversazione con l'amico ;irmino, educato nelle arti li(erali e (uon parlatore, ma anche solerte nel consultare gli astrologhi e ricercatore avido di responsi. *ra andato a trovare Agostino perch) gli traesse l'oroscopo su certi suoi interessi. Agostino fece !ualche previsione e poi disse che ormai era pressoch) convinto della ridicola vanit di !uelle pratiche. ;irmino allora gli raccont !uanto era accaduto a suo padre e ad alcuni suoi amici grandi cultori, anch'essi, di astrologia> cio# degli oroscopi che avevano tratto su due (am(ini, nati nello stesso istante, uno da una padrona l'altro da una schiava> oroscopi uguali, data la simultaneit della nascita, ma che riuscirono fallaci perch) la sorte dei due fu molto diversa. Auesta narrazione, data l'autorit del narrante, fece cadere ogni esitazione in Agostino e lo indusse a tirare !uesta conclusione" K responsi veritieri ricavati dall'osservazione delle costellazioni non derivano dall'arte, ma dalla sorte> i falsi non da ignoranza dell'arte, ma da inganno della sorte K %%. Si conferm nell'avversione a !uelle ridicole vanit, cerc di dissuaderne l'amico che ne era ancora impigliato e si diede a studiare tutta la faccenda per essere in grado di rispondere alle o(iezioni dei cultori di astrologia che non si davano facilmente per vinti. Studi in particolare il caso dei gemelli %/, un caso classico per tutti gli oppositori di !uella falsa scienza %1. Per il pensatore cristiano c'era l'esempio (i(lico di *saI e +iaco((e, due gemelli che e((ero sorte tanto diversa. Agostino vi ricorre ogni volta che deve confutare !uest'errore tanto superstizioso e pur tanto diffuso. 7ltre che nelle Confessioni, delle !uali si # detto, lo confuta nelle +iverse ?* questioni %2, nella +ottrina cristiana %&, nella >enesi alla lettera %0 e, piI a lungo, nella Citt di +io %, e nella 1pistola #-4. Dovun!ue lo (olla come K un grande errore e una grande pazzia K %5, adduce in contrario l'esempio dei gemelli e ne ricorda le disastrose conseguenze per la vita etica dell'uomo. Perci K !uanto concerne i fati e tutte le sottigliezze !uasi da documenazioni sperimentali dell'astrologia che chiamano apotelesmata %9, respingiamolo totalmente come alieno dall'integrit della nostra fede K /8. *d enumera, nella >enesi alla lettera, !uattro ragioni" 18 toglie la ragione stessa della nostra preghiera> #8 sopprime la giusta punizione della colpa> *8 afferma che gli uomini soli siano sottomessi agli astri> -8

tira, data l'impossi(ilit di precisare il momento della nascita, conclusioni senza fondamento /%. -ella Citt di +io la confutazione diventa piI lunga perch) la tesi da dimostrare # piI impegnativa. Si trattava della causa della grandezza dell' mpero romano. Agostino afferma che !uesta grandezza non fu K n) fortuita n) fatale, secondo la terminologia di coloro che consideravano fortuiti gli eventi che non hanno alcuna causa e non provengono da un ordinamento razionale, fatali !uegli eventi che per deterministica necessit di un ordinamento si verificano indipendentemente dal volere di Dio e degli uomini. Al contrario gli imperi umani sono determinati direttamente dalla divina Provvidenza K //. 7ccorreva perci respingere tanto l'assoluta contingenza o il caso, !uanto l'assoluta necessit o il fato. n !uanto al fato, prima di tutto !uello di origine stellare. Agostino ne descrive la natura, ricorda alcuni autori che ne hanno parlato ? il famoso medico ppocrate, Posidonio di Apamea, -igidio il ;igulo, Cicerone ? ne mostra le vanit e le disastrose conseguenze, ne adduce gli argomenti in contrario ? tra !uesti !uello dei gemelli /1 ? e ne conclude" K Dopo !ueste considerazioni si pu fondatamente pensare che i molti responsi stranamente veri degli astrologhi sono dovuti all'occulta suggestione di spiriti del male... e non all'arte di leggere e scrutare l'oroscopo, che non esiste K /2. Auesta conclusione, se si prescinde dall'accenno alla suggestione degli spiriti del male ? forse ha preferito !uesta spiegazione perch) l'altra, !uella della causa fortuita, gli presentava altri pro(lemi ?, contiene l'ultimo giudizio di Agostino sull'astrologia come arte divinatoria" non esiste. 6i era perO un altro fatalismo che occorreva prendere in considerazione" non piI !uello degli astrologhi, ma !uello dei filosofi. /. !atalismo filosofico *' !uello non piI legato alla posizione degli astri, ma K alla serie e alla connessione di tutte le cause per cui accade tutto ci che accade K /&. -on piI dun!ue la dipendenza dagli astri, ma il nesso ordinato di tutti i fenomeni che assoggetta alla necessit e determina tutte le cose. Dn fatalismo molto presente nella filosofia antica ? e non solo in !uella ?, che raggiunse la forma coerente e rigida ? cos. si ritiene ? nello stoicismo con la dottrina dell'ananNe e con l'amor fati di cui la prima rappresenta la connessione necessitante delle cause, il secondo l'atteggiamento dell'uomo sapiente. Agostino, che conosce gli stoici ed # molto contrario a diverse loro dottrine $alla nozione delle passioni /0, all'uguaglianza dei peccati /,, alla nozione della (eatitudine /5 ', su !uesto argomento d un'interpretazione (enevola. *gli ritiene che essi attri(uiscano l'ordine e il nesso delle cause al volere e al potere di Dio> perci non trova necessario polemizzare su una controversia di parole /9. Poco prima aveva scritto" K se !ualcuno chiama fato il volere e il potere di Dio, sententiam teneat, linguam corrigat K 18. -on vuole usare la parola fato, ma vuole discutere sul contenuto. A lui (asta che l'ordine delle cause venga attri(uito a Dio K del !uale si ritiene con fede veracissima ed ottima che conosca tutte le cose prima che avvengano, che nulla lasci fuori dell'ordine e che da lui dipendono tutti i poteri, ma non il volere di tutti K 1%. Con !uest'ultimo inciso Agostino ri(adisce una importante distinzione tra potere, che viene da Dio, e volere che, se ha per oggetto il male, non viene da Dio, ma solo dall'uomo. Torner su(ito sull'argomento, perch) vi

torner lo stesso Agostino. Per dimostrare che gli stoici ascrivono al sommo Dio la connessione delle cause, cita le parole di Seneca, !uelle cele(ri" ducunt volentem fata, nolentem tra"unt, che nel contesto vengono riferite al K sommo padre e dominatore dell'alto cielo K 1/. Cita altres. le parole di 7mero, ricordate e tradotte da Cicerone" K lo spirito degli uomini # come la luce con cui +iove padre illumina la terra feconda K 11. Citando !ueste parole i filosofi dichiararono apertamente K la loro dottrina sul destino, perch) consideravano +iove come il sommo Dio da cui, secondo loro, dipende la connessione dei destini K 12. Difatti K gli stoici si affaticarono per esimere dalla necessit delle cause alcune realt. ;ra !uelle che considerarono li(ere dalla necessit hanno posto anche le nostre volont perch) non sare((ero li(ere se fossero soggette alla necessit K 1&. Agostino distingue, poi, le cause fortuite, !uelle naturali, !uelle volontarie> le prime sono, s., cause ma nascoste $da !ui il nome di caso o fortuna', le seconde sono necessitanti ma non sono sottratte alla volont di Dio K perch) egli # autore e principio di ogni natura K, le ultime ? le cause volontarie ? K sono o di Dio o degli angeli o degli uomini... K. K Auando parlo della volont degli angeli, intendo tanto di !uelli (uoni che chiamiamo semplicemente angeli di Dio, come di !uelli cattivi che chiamiamo angeli del diavolo o anche demoni. Altrettanto si dica degli uomini tanto dei (uoni come dei cattivi K 10. Sempre sollecito di salvare il sommo potere di Dio e la li(ert dell'uomo $e degli angeli' Agostino conclude" K -ella volont di Dio # il sommo potere, il !uale aiuta le volont (uone degli spiriti creati, giudica le cattive, le ordina tutte ? bonas voluntates adiuvat, malas iudicat, omnes ordinat ? e ad alcune concede i poteri ad altre no K. :ipete !ui, e spiega, il principio ricordato sopra che esime dalla causalit di Dio le volont cattive. K Dio come # creatore di tutte le nature, cos. # datore di tutti gli influssi causali, ma non di tutti i voleri. l volere cattivo infatti non # da lui perch) # contro la natura che # da lui K 1,. Avremo occasione di ricordare e di illustrare !uesto fondamentale principio agostiniano che illumina tutta la non facile dottrina della predestinazione e della grazia 15. ntanto vediamo la difesa della li(ert contro un'altra forma di fatalismo o determinismo, !uello teologico. 1. !atalismo $o determinismo' teologico ntendo per fatalismo o determinismo teologico !uello che derivere((e secondo alcuni, che poi non sono pochi, dalla prescienza divina, nella !uale tutto # presente, anche il futuro delle nostre li(ere azioni. Come dun!ue li(ere se determinate= 3a difficolt # ovvia> sa proporla e la propone chiun!ue, anche l'uomo della strada. Agostino non poteva ignorarla. 3a propone infatti e la risolve nel 7ibero arbitrio e nella Citt di +io, ivi in sede teorica, !ui in sede storica> ivi dialogando con *vodio che rappresenta, per cos. dire, l'uomo della strada, !ui confutando Cicerone, il !uale, per salvare la li(ert dell'uomo, non aveva trovato di meglio che negare la prescienza divina. 18 *cco, nel 7ibero arbitrio, la difficolt di *vodio" K -on veggo ancora in che modo non si escludano !uesti due termini" la prescienza divina dei nostri peccati e il nostro li(ero ar(itrio nel peccare. Do((iamo infatti innega(ilmente ammettere che Dio # giusto e previdente. 4a vorrei sapere con !uale giustizia punisca peccati che si commettono per necessit, o come non per necessit si verifichino eventi di cui ha prescienza che

avvengano, o come non si de((a imputare al Creatore tutto ci che nella sua creatura avviene per necessit K 19. 3a difficolt di fondo # chiara" li(ert e prescienza divina appaiono inconcilia(ili. Dun!ue la seconda toglie la prima. 4a se non c'# la li(ert, come pu esserci la giustizia !uando Dio giudica il peccatore= Di nuovo una conclusione che esprime una preoccupazione dominante di Agostino e una tesi di fondo della sua antropologia" se l'uomo non # li(ero, non pu essere giudicato giustamente. l discorso torner a proposito della condanna dei repro(i. 4a per ora ascoltiamo la risposta alla difficolt di *vodio. Agostino osserva prima di tutto che prescienza non vuol dire costrizione. nfatti se per ipotesi uno sapesse con certezza ci che far un altro nel futuro, !uesti non sare((e determinato a farlo dalla prescienza dell'altro. K Come dun!ue non sono opposti !uesti due termini, che tu per tua prescienza sai ci che un altro compir con la propria volont, cos. Dio, se((ene non costringe nessuno a peccare, prevede per coloro che per propria volont peccheranno K 28. 4a perch) non si pensasse che il ragionamento partiva da un'ipotesi impossi(ile, porta per esempio la memoria. Dice" K Come tu con la tua memoria non determini che si siano avverati gli avvenimenti passati, cos. Dio con la sua prescienza non determina che si de((ano avverare gli eventi futuri. * come tu ricordi alcune azioni che hai compiute, cos. Dio ha prescienza di tutte le cose, di cui # autore, ma non # autore di tutte le cose, di cui ha prescienza K 2%. 3a conclusione non poteva essere che !uesta" K Perch) dun!ue Dio non dovre((e punire con la giustizia le azioni che non ha condizionato con la prescienza= Pertanto quorum non est malus auctor, iustus est ultor" # giusto punitore di tutte le azioni di cui non # ingiusto autore K 2/. 4a prima di passare alla Citt di +io, dove non si tratta piI di una difficolt accademica ma di una difficolt storica, vale la pena di mettere in rilievo un'espressione su cui (isogner tornare perch) ci ritorna il nostro dottore" +io "a la prescien a di tutte le cose di cui autore, ma non autore di tutte le cose di cui "a la prescien a . Si tratta, come si vede, della distinzione tra predestinazione e prescienza, per cui la seconda pu essere, e di fatto #, !uando v'# di mezzo il peccato, senza la prima" distinzione fondamentale per capire la dottrina agostiniana della grazia e che molti critici dimenticano o, peggio ancora, accusano il vescovo d' ppona di averla ignorata dando occasione ad interpretazioni errate della sua dottrina 21. 4a per ora andiamo avanti e vediamolo difendere insieme li(ert e prescienza contro Cicerone. #8 Cicerone # un deciso avversario del fatalismo e com(atte contro gli stoici, ma ritiene che nessun argomento # valido contro di loro se non si elimina la divinazione, e con ci la conoscenza del futuro e la prescienza di Dio. Agostino, che conosce (ene le opere di Cicerone, attinge al +e fato, al +e divinatione e al +e natura deorum 22. -e conclude che egli K com(atte apertamente la prescienza del futuro. *, come sem(ra, tutto il suo impegno consiste nel non ammettere il fato per non negare la li(era volont. Pensa infatti che data la premessa della conoscenza del futuro si ha la conclusione assolutamente innega(ile dell'esistenza del fato K 2&. Al filosofo di Arpino premeva difendere la li(ert, senza la !uale, osserva giustamente" K omnis "umana vita subvertitur, tutta la vita umana viene sconvolta, # inutile fare le leggi, # inutile usare punizioni e lodi, rimproveri e consigli e contro ogni giustizia sono sta(iliti

premi per i (uoni e pene per i cattivi K 20. Agostino # d'accordo nella difesa della li(ert, ma non nella negazione della prescienza divina" il dilemma posto da Cicerone non # un dilemma. -egare a Dio la prescienza del futuro # lo stesso che negare l'esistenza di Dio" un Dio senza prescienza non # Dio 2,. 4a l'esistenza di Dio non si pu ragionevolmente negare, n) a Dio si pu negare la prescienza del futuro, come pure non si pu negare, senza misconoscere un fatto di esperienza ed accettare disastrose conseguenze, la li(ert dell'uomo. Cicerone ha voluto rendere gli uomini li(eri, (ene> ma li ha resi sacrileghi, e !ui sta il male" dum vult facere liberos, fecit sacrilegos 25. :esta dun!ue il dovere di non scegliere, trasformando il falso dilemma ciceroniano in un vero (inomio cristiano" li(ert e prescienza. K Dna coscienza religiosa sceglie l'uno e l'altro, ammette l'uno e l'altro, mediante la piet fedele afferma l'uno e l'altro. * come= K 29. Agostino risponde dimostrando che le ragioni di Cicerone sono false e che, perci, li(ert e prescienza non sono inconcilia(ili. K -oi ? dice egli ? sosteniamo che Dio conosce tutte le cose prima che avvengano e che noi facciamo con la nostra volont tutte le azioni che a((iamo coscienza e conoscenza di fare soltanto perch) lo vogliamo... -on neghiamo per la serie delle cause in cui la volont di Dio ha il massimo potere... K &8, ma affermiamo, riassumo le parole agostiniane, che nella serie delle cause ci sono anche !uelle della li(era decisione dell'uomo. 3'ho ricordato sopra. *cco le parole conclusive del nostro dottore" K Se davanti a Dio # certo l'ordine di tutte le cause, non ne segue che nulla # in potere dell'ar(itrio della nostra volont. Anche le nostre volont rientrano nell'ordine delle cause che sono certe davanti a Dio e sono contenute nella sua prescienza, perch) anche le nostre volont sono causa di azioni umane. Cos. egli che ha avuto prescienza delle cause di tutti gli avvenimenti non ha potuto certamente non conoscere in !uelle cause anche la nostra volont di cui sapeva per prescienza che sare((e stata causa delle nostre azioni K &%. :itroviamo l'Agostino del +e libero arbitrio, con l'aggiunta che !ui si trattava di com(attere con un K uomo eccellente e dotto che molto e con competenza si preoccupava per la vita umana K &/. Anche il vescovo d' ppona ne era preoccupato, ma non lo era meno di affermare la prescienza di Dio. K -oi cristiani ? scrive ? accettiamo l'uno e l'altro, affermiamo per fede e ragione l'uno e l'altro, la prescienza per credere (ene, l'ar(itrio per vivere (ene K. l dilemma dun!ue # trasformato in (inomio. K -on sia mai che noi, per salvare il li(ero volere, neghiamo la prescienza di Dio con il cui aiuto siamo o saremo li(eri K. -on sono inutili le leggi, i premi e i castighi, non inutili le preghiere per ottenere ci che Dio ha previsto di concedere> anzi influiscono molto, perch) Dio ha previsto che avre((ero influito. n !uanto poi al peccato, che # sempre l'argomento piI difficile perch) richiama la giustizia di Dio che lo giudica e lo punisce, ecco l'affermazione e la spiegazione di Agostino" K 3'uomo non pecca perch) Dio ha conosciuto per prescienza che avre((e peccato. Anzi # innega(ile che pecca, !uando pecca, perch) Dio, la cui prescienza non pu fallire, non ha conosciuto per prescienza che il fato o la fortuna o !ualcos'altro di simile, ma che proprio l'uomo avre((e peccato. Se l'uomo non vuole, certamente non pecca, ma se non vorr peccare, anche !uesto Dio ha conosciuto per prescienza K &1. n !uesto modo il vescovo d' ppona com(atte contro il fatalismo in difesa della li(ert e contro la miscredenza in difesa della prescienza divina. 6ale la pena di osservare che

l'opposizione tra l'una e l'altra non fu solo Cicerone a vederla> la vide nei tempi moderni anche 3utero. *, contrariamente a !uanto aveva fatto Agostino, anche 3utero scelse. 4a, da uomo religioso !ual era, non scelse la li(ert contro la prescienza, ma la prescienza contro la li(ert &2, tornando a una forma di fatalismo o determinismo teologico che il vescovo d' ppona aveva tanto com(attuto. 2. Strana sorte di Agostino 3a sorte strana # !uesta" un uomo come lui, che aveva difeso con tanta convinzione e tenacia la li(ert umana contro ogni forma di fatalismo, e non solo nella controversia manichea, ma anche nel (el mezzo di !uella pelagiana &&, # accusato di fatalismo. Ad accusarlo furono i pelagiani e i semipelagiani, e sono i moderni critici. Perch)= Per la sua dottrina della grazia, in particolare per la difesa della gratuit di essa. 3'affermazione che la salvezza # un dono di Dio # parsa a molti un ritorno al fatalismo. Cos. i pelagiani sostennero che Agostino difendeva il fato sotto il nome di grazia" sub nomine gratiae ita fatum asserunt... &0. *nunziarono poi l'affato" si compie per fato ci che non si compie per merito. K *' vostra, non nostra, la sentenza ? scrive Agostino ? fato fieri quod merito non fit K &,. 3a stessa accusa, e in sostanza per la stessa ragione, presso i semipelagiani &5. 3a stessa presso i moderni critici &9. Altri poi, i predestinaziani, hanno preso per (uone !ueste accuse e le hanno trasformate in lodi. 4a non # !uesto il momento d'intrattenerci sul tema indicato. @asta averlo accennato, per offrire al lettore l'opportunit di avere su(ito un'idea di ci che # capitato al dottore della grazia. *' utile invece continuare a seguirlo nella difesa della li(ert. ;in !ui ha difeso una verit, che # insieme di fede e di ragione, con le armi della ragione. 6ediamo ora come la difenda con !uelle della fede, cio# della Scrittura, trasformandosi da filosofo in teologo della li(ert. 4API(O+O ('*7O +A +I2'*(A3 DI S4'+(A -el forte della controversia pelagiana, lungi dal negare la li(ert per difendere la grazia, come spesso e, (isogna pur dirlo, con tanta superficialit si afferma ripetendo pari pari le accuse dei pelagiani, Agostino diventa il teologo della li(ert, non solo della li(ert dal male o li(ert cristiana, di cui # convinto assertore e inesauri(ile cantore, ma anche della li(ert di scelta, !uella che aveva difeso contro i manichei e contro il fatalismo" la grazia che dona la prima, non toglie la seconda. Parliamo dun!ue di !uesta. -on faccia meraviglia il cam(iamento di argomentazione" erano cam(iati gli interlocutori. Auesti ammettevano la Scrittura e ne accettavano l'autorit. *ra dun!ue metodologicamente esatto e polemicamente efficace com(attere non piI con le armi della ragione, ma con !uelle della Scrittura. Del resto, parlando a cristiani, Agostino voleva far capire che, difendendo la li(ert e la grazia, non diceva nulla di suo, ma attingeva esclusivamente alla fonte della :ivelazione. %. 3'utrumque o il grande (inomio.

;in dall'inizio della controversia pelagiana imposta il pro(lema sui termini fissi di li(ert e grazia. Auesta impostazione non fu piI cam(iata, anzi fu continuamente ri(adita e chiarita. 3'insegna dun!ue della sua dottrina # l' utrumque che tante volte ripete. Studiamola alla luce di !uest'insegna e non s(aglieremo ad interpretarla. Come nella !uestione della li(ert e della prescienza non scelse, ma afferm l'una e l'altra, dimostrando poi che non sono inconcilia(ili, cos. !ui afferma l'una e l'altra ? li(ert e grazia ? e indica poi, sia pure con grande modestia data la profondit dell'argomento, la via per vederne, in !ualche modo, la concilia(ilit. Di !uesta si parler a suo luogo nelle pagine seguenti %. Aui interessa prima di tutto esaminare le due tesi di fondo. Parliamo innanzitutto della li(ert. ;orse ci stupiremo dell'insistenza di Agostino. 4a egli prevedeva o sentiva le difficolt degli avversari. Del resto, anche senza di essi non avre((e taciuto> non poteva infatti tacere di una verit fondamentale e insostitui(ile dell'antropologia umana e dell'economia della salvezza. 3'utrumque si trova gi nella cele(re preghiera delle Confessioni" +a quod iubes, et iube quod vis / che tanto dispiac!ue a Pelagio 1. 6'# in essa l'espressione (reve ed efficacissima della necessit della grazia e della disponi(ilit dell'uomo a compiere i divini comandamenti. -elle prime opere antipelagiane ri(adisce !uesto concetto e ne indica il fondamento (i(lico. 6ale la pena di riportare un lungo passo del Castigo e perdono dei peccati, che tra le prime # la prima. 6i s'insiste insieme sui comandi che Dio d all'uomo e sulla preghiera dell'uomo che implora la grazia per osservarli" col comando Dio interpella la volont dell'uomo, con la preghiera l'uomo ricorre alla misericordia di Dio. K Auando Dio ci comanda" Convertitevi a me e io mi convertir% a voi , e noi gli diciamo" Convertici, o +io, nostro Salvatore, convertici +io degli eserciti, che altro diciamo se non" 'Dona !uello che comandi'= Auando comanda" Cercate di capire, o insensati del popolo, e noi gli diciamo" +ammi l'intelligen a perc"5 io capisca la tua legge , che altro gli diciamo, se non" 'Dona !uello che comandi'= Auando comanda" Non andare dietro alle tue concupiscen e , e noi gli diciamo" Sappiamo c"e nessuno pu% essere continente se +io non glielo concede , che altro diciamo se non" 'Dona !uello che comandi'= Auando comanda" 3raticate la giusti ia, e noi gli diciamo" Ammaestrami nella tua giusti ia , che altro gli diciamo se non" 'Dona !uello che comandi'= K 2. Auasi a conclusione di !uesto ricamo (i(lico sul da quod iubes, e iube quod vis, un commento molto opportuno alle parole del Salmo" +io nostro aiuto $ 3s 41,9'" K -on pu essere aiutato se non chi si prova a fare !ualcosa anche da s). Dio infatti non opera in noi la nostra salvezza come se fossimo delle pietre insensi(ili o dei viventi alla cui natura egli non a((ia dato la ragione e la volont K &. 3'esempio, efficacissimo, illumina e conferma l'insegnamento" Dio ha dato all'uomo la li(era volont e, nel condurlo alla salvezza, tiene conto di !uesto suo dono. 3a preghiera delle Confessioni ? ad Agostino gli stava proprio a cuore per la sua (revit ed efficacia ? torna nella seconda opera della controversia pelagiana, lo Spirito e la lettera, dove si discorre a lungo della legge delle opere che comanda $lettera' e della legge della fede che implora la grazia di fare !uello che viene comandato $spirito'. K Dove la legge delle opere impera minacciando, la legge della fede impera credendo... Perci con la legge delle opere Dio dice" ';a' !uello che comando', con la legge della fede si dice a Dio" Da' !uello che comandi. nfatti la legge comanda perch) la fede ammonisca

l'uomo su ci che deve fare, di modo che colui che riceve il comando, se non pu ancora fare, sappia a chi chiedere... K 0. 4a perch) nessuno pensi che !uesto (inomio ? li(ert e grazia ? sia stato enunciato solo nelle prime opere antipelagiane e fatto cadere poi, ecco tre opere che coprono l'ultimo periodo della vita di Agostino, dal 288 alla morte. Si tratta della &isposta alle lettere di 3etiliano, delle &itratta ioni $2/0?2/,' e dell' =pera incompiuta contro >iuliano $2/9?218'. Dice nella prima, dopo aver ricordato la difficolt di conciliare la li(era scelta dell'uomo e l'azione divina con cui il Padre trae gli uomini al ;iglio" K *ppure utrumque verum est K ,. 3' utrumque torna nelle &itratta ioni, dove corregge un suo errore giovanile circa l'inizio della fede. 6i ri(adisce ci che aveva difeso apertamente in tante opere. Sia il credere che l'operar (ene sono nostri e di Dio, di Dio per la grazia, nostri per il li(ero ar(itrio" utrumque ergo nostrum est propter arbitrium voluntatis et utrumque tamen datum est propter spiritum fidei et caritatis 5. Auest' utrumque rivelatore ritorna nell'opera che la morte non gli permise di portare a termine. Scrive" K @trumque verum est e che Dio prepari i vasi per la gloria $cf. &om 9,#*' e che !uesti vasi preparino se stessi. nfatti perch) l'uomo operi, Dio opera, per la ragione che l'uomo ama perch) Dio lo ha amato per primo $ 1 >v -,19' K 9. -ell'altra opera scritta poco prima dell'=pera incompiuta, che #, poi, !uella piI profonda e piI difficile di !uante ne ha scritte sulla grazia, se non ricorre materialmente l' utrumque, ricorre il senso. Scrive" K ) figli di +io vengono mossi dallo Spirito di +io $ &om ?,1-', perch) agiscano, non perch) da parte loro non facciano nulla K %8. /. 7a libert nella Scrittura l grande (inomio, li(ert e grazia, tante volte ripetuto da Agostino prima della controversia pelagiana e dopo, nasceva da una profonda convinzione filosofico?teologica. Perch) la convinzione teologica trovasse lo spazio per esprimersi ci voleva un'occasione. Auesta gliela offrirono i monaci di Adrumeto> !uesti, letta la famosa lettera %92, ne conclusero che tra li(ert e grazia non c'# possi(ilit di conciliazione, occorreva scegliere. *ssi, manco a dirlo, sceglievano la li(ert %%. Agostino lo seppe e rispose, dando, con maggiore ampiezza di !uanto non avesse fatto fino allora, le ragioni (i(liche del (inomio che gli stava a cuore o, per usare ancora una volta la sua espressione preferita, dell' utrumque, e invi il li(ro a !uei monaci. 3a visione teologica agostiniana appare gi dal titolo" +e gratia et libero arbitrio. -on poteva essere piI significativo, precisamente come !uello di molti anni prima" +e natura et gratia, che dimostrava, contro Pelagio, che aveva scritto il +e natura, !uale dovesse essere l'atteggiamento del cristiano" non scegliere, ma a((racciare in una visione unitaria l'una e l'altra verit, perch) l'una e l'altra ci # stata rivelata da Dio. Per ci che riguarda la li(ert, ecco la tesi e gli argomenti di Agostino. 1. 7a tesi. l Signore K ci ha rivelato per mezzo delle sue sante Scritture che c'# nell'uomo il li(ero ar(itrio della volont. n !ual maniera poi lo a((ia rivelato, ve lo ricordo non con le mie parole umane, ma con !uelle divine K %/. 3a tesi # chiara" non meno chiaro il metodo. Parlando a cristiani, Agostino non si attarda ad usare argomenti di ragione ma si appella immediatamente alla fede" chi crede non potr negarli. ;ar lo stesso poco dopo per l'altra verit di fondo, la grazia. K ;in !ui, carissimi, a((iamo provato con le testimonianze

citate sopra dalle sante Scritture che per vivere (ene ed agire rettamente c'# nell'uomo il li(ero ar(itrio della volont> ma adesso vediamo anche !uali siano le testimonianze divine sulla grazia di Dio, senza la !uale nulla di (uono possiamo compiere K %1. #. >li argomenti. 6ediamo gli argomenti della prima tesi. Si possono ridurre a tre" 18 le affermazioni esplicite sulla li(ert dell'uomo> #8 i precetti della legge che la suppongono e l'includono> *8 il giudizio divino che non s'intendere((e senza che ci fosse in noi la responsa(ilit nel compiere il (ene e il male. 18 Per le affermazioni esplicite viene citato il cele(re passo dell' 1cclesiastico $Siracide' 10, 11<1?, dove nel (el mezzo si dice" K l Signore cre l'uomo all'inizio e lo lasci in mano del proprio consiglio. Se vorrai, osserverai ci che ti viene prescritto e la completa fedelt a ci che a lui piace K. Auesto testo (i(lico # commentato con le seguenti parole" K *cco che vediamo espresso nella maniera piI lampante il li(ero ar(itrio della volont umana K %2. #8 3'argomento tratto dai precetti divini # preceduto da !uesta premessa che, attraverso interrogativi retorici, ne indica la conclusione. K * che significa il fatto che Dio ordina in tanti passi di osservare e compiere tutti i suoi precetti= Come lo pu ordinare, se non c'# il li(ero ar(itrio e !uel (eato di cui il Salmo dice che la sua volont fu nella legge del Signore, non chiarisce forse a((astanza che l'uomo perdura di propria volont nella legge di Dio= K %&. Dopo !uesta premessa il nostro dottore cita una lunga serie di testi ? oltre venti ? in cui Dio si rivolge all'uomo interpellando la sua volont con la formula imperativa" non volere... non vogliate, o condizionale" c"i vuole... se vuoi... %0. Al termine !uesto commento" K Auando si dice" non voler fare !uesto e non fare !uello, e !uando negli ammonimenti divini a fare o non fare !ualcosa si richiede l'opera della volont, il li(ero ar(itrio risulta sufficientemente dimostrato. -essuno dun!ue, !uando pecca, accusi Dio nel suo cuore, ma ciascuno incolpi se stesso> e !uando compie un atto secondo Dio, non ne escluda la propria volont K %,. Spiega poi per !uale scopo vengono dati i comandamenti divini, affinch), cio#, nessuno porti la scusa dell'ignoranza e !uesta, in ogni caso, non a((ia altra ragione se non la volont di non apprendere per non agire (ene $ &om 1#,#1'> cita ancora un testo dell'Apostolo" Non ti lasciar vincere dal male, ma vinci il male con il bene $&om 1#,#1', e conclude" K Appunto se a uno # detto" Non voler essere vinto, si fa richiamo senza du((io all'ar(itrio della sua volont. nfatti volere e non volere appartengono alla volont dell'individuo K %5. *8 3a terza ragione, dedotta dal giudizio di Dio, nell'opera che sto commentando viene accennata !ua e l, mentre la si trova esposta apertamente in una lettera che la precede e la riguarda. Agostino, come fa per molti altri pro(lemi, riduce la !uestione della li(ert e della grazia ad un motivo cristologico" Cristo # salvatore e giudice. Scrive ai monaci di Adrumeto" K nnanzitutto il Signore +esI, come sta scritto nel 6angelo dell'apostolo +iovanni, venuto non per giudicare il mondo, ma perc"5 il mondo sia salvato da lui . 4a in seguito, come scrive l'apostolo Paolo" +io giudic"er il mondo e lo giudicher !uando verr a giudicare i vivi ed i morti, come confessa tutta la Chiesa nel Sim(olo. Se, dun!ue, non c'# la grazia di Dio, in !ual modo Dio salver il mondo= * se non c'# il li(ero ar(itrio, in !ual modo giudicher il mondo= K %9. -on c'# (isogno di ricordare che !uesto pensiero del giudizio di Dio dominava l'animo di Agostino" Dio # giusto e non pu condannare nessuno se non ha commesso li(eramente il male.

1. 7a risposta ai pelagiani Sul tema della li(ert ? la li(ert di scelta ? Agostino e((e una forte polemica con i pelagiani. Auesti ponevano al centro del loro sistema la difesa della li(ert /8. Come em(lema della loro dottrina si possono prendere !ueste parole che furono contestate a Pelagio dal sinodo di Diospoli in Palestina" Tutti sono governati dalla propria volont. Pelagio rispose" K Auesto l'ho detto per il li(ero ar(itrio, al !uale Dio presta il suo aiuto nello scegliere il (ene. Auando invece l'uomo pecca, sua # la colpa, dotato com'# di li(ero ar(itrio K. vescovi approvarono la risposta. Agostino commenta" K Chi infatti condannere((e o neghere((e il li(ero ar(itrio, se insieme ad esso si sostiene l'aiuto di Dio= K /%. 4a il modo col !uale i pelagiani ammettevano l'aiuto di Dio era parziale e insufficiente. l dottore della grazia precisa" non (asta parlare di aiuto divino o di grazia solo a proposito della creazione, della rivelazione e della remissione dei peccati> occorre parlarne anche in un !uarto modo, a proposito cio# dei peccati da evitare. nfatti senza l'aiuto di Dio non si possono evitare i peccati //. Auesta dottrina i pelagiani non vogliono accettarla e passano al contrattacco accusando Agostino di negare la li(ert. Auesti risponde energicamente" K 4a chi di noi dice che col peccato del primo uomo # perito il li(ero ar(itrio del genere umano= 3a li(ert certo # perita per mezzo del peccato, ma !uella che ci fu in paradiso, cio# !uella di avere la giustizia e l'immortalit. Perci la natura umana ha (isogno della grazia secondo le parole del Signore" Se il !iglio vi liberer, allora sarete veramente liberi $>v ?,*4' K /1. Anche dopo il peccato e nonostante il peccato il li(ero ar(itrio dell'uomo resta. -) la grazia si oppone ad esso, ma lo li(era perch) possa operare la giustizia e raggiungere la salvezza. Anche nel forte della polemica a favore della grazia non dimentica mai l'altro polo del pro(lema" la li(ert. Possiamo concludere !uesto importante argomento sul grande (inomio che egli tenne sempre strettamente unito come un'esigenza fondamentale della ragione e della fede, con le parole della lettera ad lario siracusano, dove scrive, a proposito della li(ert e della grazia" K 3'ar(itrio della volont non viene tolto per il fatto che viene aiutato, ma viene aiutato proprio perch) non viene tolto" Neque enim voluntatis arbitrium ideo tollitur, quia iuvatur2 sed ideo iuvatur, quia non tollitur K /2. Aueste parole riassumono e fissano in modo epigrafico una dottrina costantemente ritenuta e chiaramente proposta. Da esse si pu giudicare se a((ia ragione lo Paspers, che pur ha scritto (elle cose su Agostino, !uando dice che K la sua dottrina della li(era volont finisce !uasi per spegnersi interamente nella dottrina della grazia K /&. 2. 'a allora perc"5C A !uesto punto non ci si pu non fermare un momento per fare una riflessione. Se la dottrina agostiniana # !uesta ? e i testi riportati dicono chiaramente che # !uesta ? come si # potuto ripetere con tanta fre!uenza, e con parole anche piI forti dello Paspers, che Agostino difendendo la grazia ha finito per negare la li(ert= 3a domanda # legittima, ma la risposta non # facile. -on lo #, perch) le ragioni sono molte, e riguardano sia la storia dell'agostinismo sia il testo agostiniano. 3'agostinismo ha una storia, come tutti sanno, molto singolare, dovendo registrare interpretazioni da destra e da sinistra" le accuse dei pelagiani e le lodi dei predestinaziani, ripetute, le une e le

altre, dai moderni. 4a per restare al testo agostiniano e confermare sia pure sommariamente un'affermazione fatta all'inizio di !uesto argomento e ripetuta !ui sotto forma appunto di !uestione, si pu dire che le ragioni di !uesto fenomeno singolare e grave si possono ridurre a tre" 18 l'insistenza su la li(ert cristiana, di cui il nostro dottore parl a lungo e sempre con l'entusiasmo d'un innamorato> #8 la natura della li(ert di scelta le cui radici sono nascoste nel profondo del nostro essere> *8 la difficolt di comprendere la grazia, la !uale toccando le soglie del mistero richiede, per essere compresa, non solo l'acume teologico e l'assiduo studio della Scrittura, ma anche l'umilt della mente e l'assiduit della preghiera. 3'argomento torner nelle pagine seguenti. Aui si pu dire (revemente cos." 18 l'insistenza di Agostino sulla li(ert dal male o li(ert cristiana, che indu((iamente nel !uadro dei suoi pensieri sta al primo piano, ha potuto far dimenticare ad alcuni e portarli a non vedere, che nel sottofondo fosse presente, sempre supposta e di !uando in !uando esposta, la li(ert di scelta, tanto piI che !uesta nelle discussioni posteriori, !uelle scolastiche e moderne, # diventata prevalente e ha portato chi scrive o legge a identificare li(ert e li(ert di scelta> #8 la li(ert di scelta richiede il concorso dell'intelletto e della volont, va soggetta all'influsso delle passioni ed # destinata alla beata necessitas del non posse peccare" tutte !uestioni che sono (en lungi dall'essere a tutti chiare> *8 la grazia opera negli ingranaggi della li(ert umana, interiormente, profondamente. -ella convinzione di Agostino, Dio ha in potere la nostra volont piI di !uanto non l'a((iamo in potere noi stessi e, avendola creata, opera in essa dal di dentro, con tanta soavit da volgerla al (ene !uando vuole e come vuole, senza violarne peraltro la natura. Dico" al (ene, perch) al male purtroppo la volont si volge da se stessa. 7ra !uest'azione di Dio tocca le soglie del mistero. *' piI facile la soluzione di chi, come +iuliano, considera la volont K emancipata K da Dio> piI facile, ma difforme, metafisicamente e religiosamente, dalla verit /0. 3e pagine che seguono cercheranno di chiarire il significato e il valore di !ueste ragioni. Comincer dalla prima. 4API(O+O %&A*(O +A +I2'*(A3 DA+ ,A+'8 O +A +I2'*(A3 4*IS(IA)A Diciamo su(ito che se Agostino, attingendo alla luce della ragione e della fede, difende con fermezza la li(ert di scelta come un postulato essenziale della persona umana, parla piI a lungo, con insistenza e passione, di un'altra li(ert, !uella che ci viene da Cristo, la li(ert dal male. -e parla piI a lungo per ragioni pastorali, per ragioni polemiche, per ragioni esperienziali. nfatti" 18 occorreva insistervi presso il popolo cristiano perch) imparasse ad amare, a cercare, a invocare !uesta preziosa li(ert che prelude a !uella suprema e definitiva dei tempi escatologici, assicura il pacifico sviluppo della persona umana e anima la preghiera con l'ultima petizione del 3adre nostro" ma liberaci dal male> #8 contro i pelagiani poi, che negavano la necessit della grazia per

evitare il peccato, occorreva insistere sulla schiavitI che proviene dal peccato e dalla concupiscenza disordinata e sul male della morte" da !uesti mali pu li(erarci solo la grazia di Cristo> *8 il ricordo della dura servitus % che aveva sofferto in gioventI !uando, scoperta la verit attraverso la fede cattolica, voleva dedicarsi totalmente alla ricerca della sapienza" !uesta circostanza rendeva piI efficace, se ce ne fosse stato (isogno, il suo insegnamento colorendolo con la luce della sua esperienza. Parliamo dun!ue di !uest'aspetto essenziale dell'opera redentrice di Cristo della !uale Agostino sent. il dovere di esporre e chiarire e difendere la necessit, la centralit, l'insostitui(ilit. %. ,uestione semantica Prima di tutto si pone una !uestione semantica" l'uso dei termini liberum arbitrium e libertas. Si # visto sopra che Agostino, rispondendo ad una accusa dei pelagiani, distingue tra l'uno e l'altro termine, attri(uendo il primo al potere che la volont ha nei propri atti, il secondo al possesso della giustizia e dell'immortalit. 6ale la pena di ripetere le sue parole. K Chi di noi dice che col peccato del primo uomo il libero arbitrio # perito dal genere umano= 3a libert, certo, # perita col peccato, ma !uella che l'uomo e((e in paradiso, !uella di avere la piena giustizia congiunta all'immortalit K /. 3a distinzione semantica sare((e stata preziosa se Agostino vi fosse restato fedele. 4a purtroppo !uesto non # avvenuto. 6i resta fedele, per esempio, !uando, esponendo la visione universale della storia umana, parla di libertas minor e di libertas maior 1, o parla della li(ert necessaria per vincere gli errori, i terrori, gli amori di !uesto mondo 2, o afferma che K la prima li(ert # !uella di esser privi di peccati gravi $crimina' K &, o enuncia il principio generale che dopo il peccato la vera li(ert ci viene dalla grazia 0, o sostiene che la li(ert perfetta # !uella che importa la desideranda necessitas di volere il (ene e di non poter non volerlo ,, o ricorda che l'immuta(ile li(ert dell'uomo # !uella di voler essere (eati 5. nvece non vi resta fedele altre volte !uando usa il termine liberum arbitrium mentre ci si aspettere((e libertas. 3rimum liberum arbitrium posse non peccare, novissimum non posse peccare 9. n !uesto caso non si pu risolvere la !uestione sul piano semantico" occorre ricorrere a !uello contenutistico, che non presenta del resto grosse difficolt, almeno per chi legge tutti i testi di Agostino e vuole, come si # detto cominciando, concordarli tra loro. /. 7'insegnamento biblico n !uesto come negli altri argomenti teologici Agostino prende l'avvio dalla Scrittura e ad essa si richiama di continuo per controllare le affermazioni e i giudizi. Sulla li(ert i testi principali che cita e commenta sono tre" %' >v ?,*#. cognoscetis veritatem, et veritas liberabit vos %8> /' >v ?,*4. Si vos !ilius liberaverit, vere liberi eritis %%> 1' 't 4,1*" l'ultima petizione del 3adre nostro" sed libera nos a malo %/. Sul primo testo vale la pena di citare, in parte almeno, un commento agostiniano" K l premio Lper chi rimane fedele alla parola di CristoM !ual #= Conoscerete la verit e la verit vi far liberi. 7 premioQ Conoscerete la verit. ;orse dir !ualcuno" e che mi giova conoscere la verit= 1' la verit a farvi liberi. Se non vi attrae la verit, vi attragga la

libert... *ssere li(erato vuol dire propriamente essere reso li(ero> come salvato, fatto salvo> sanato, reso sano... -ella lingua greca !uesto significato # piI evidente e non pu essere inteso in un altro modo. Perch) sappiate che non pu essere inteso in un altro modo, LsentiteM che cosa rispondono i giudei alle parole del Signore" -oi non a((iamo mai servito a nessuno, come tu dici" la verit vi far liberi= Cio#, come puoi dire a noi" la verit vi far liberi, se noi non a((iamo mai servito a nessuno= K %1. 3a verit che li(era non vuol dire soltanto, dun!ue, osserva Agostino, la verit che ci scampa da un pericolo, ma che da servi che eravamo ci fa li(eri. Sul secondo testo giova ricordare una polemica con +iuliano. Auesti replica al testo agostiniano riportato sopra %2 e interpreta il liberabit vos come li(erazione dai peccati commessi personalmente, che costituiscono l'unica servitI dell'uomo. Agostino controreplica intendendo il qui facit peccatum $non qui fecit come leggeva +iuliano' servus est peccati in un senso piI universale includendo in esso anche la servitI dalle passioni disordinate e !uindi intende in senso piI universale la li(erazione che ci viene da Cristo %&. Sul terzo testo val la pena di osservare che il nostro dottore nell'ampio !uadro della vita spirituale che traccia mettendo in relazione (eatitudini, doni dello Spirito Santo e petizione del 3adre nostro %0, ravvicina il libera nos a malo alla sapienza, che # il piI alto dei doni di Dio, e alla (eatitudine della pace, che # la piI alta delle (eatitudini %,. 3a li(erazione dal male coincide con la giustificazione ed ha lo stesso raggio d'azione" dalla Chiesa peregrinante alla Chiesa escatologica %5, !uando K la creazione... LsarM li(erata dalla schiavitI della corruzione per entrare nella li(ert della gloria dei figli di Dio K $&om ?,#1'. 1. 7e sei grandi libert cristiane 3'ampio discorso che Agostino fa sulla li(ert cristiana si pu ridurre a sei temi fondamentali" la li(ert dall'errore, dal peccato, dal disordine delle passioni, dalla legge, dalla morte, dal tempo. Aueste sei li(ert vengono elargite agli uomini ? soggetti appunto all'errore, al peccato, alle passioni, alla legge, alla morte e al tempo ? dai doni divini della fede, della giustificazione, della grazia adiuvante, dell'amore, della risurrezione, dell'eternit. Sei li(ert che il vescovo d' ppona, capace ed amante delle grandi sintesi, riduce ad una sola, a !uella dell'amore" leP libertatis, leP caritatis %9. 7ra il cuore di tutta la Scrittura # per Agostino l'amore /8. Perci la li(ert cristiana altro non # che la li(ert dell'amore" libertas caritatis /%" !uando l'amore sar pieno e perfetto, sar piena e perfetta anche la li(ert. l panorama !ui riassunto # immenso. *sso induce a meditare lungamente sulla redenzione di Cristo e sui frutti che ne derivano all'umanit. Agostino vi medit molto e ne ridisse i risultati nei suoi scritti> vi medit e ne scrisse per molte ragioni" teologiche, polemiche e mistiche, ed anche filosofiche. *gli, anche come filosofo, non sa capire la storia dell'umanit senza l'influsso negativo del peccato e l'influsso positivo della redenzione di Cristo //. +iova seguirlo su !uesto campo, sia pur (revemente. 18 7a libert dall'errore. 3a li(ert di errare # da lui considerata come la peggiore morte dell'anima" ,uae peior mors animae ? esclama ? quam libertas errorisC /1. Auesta

interrogazione retorica esprime con efficacia la triste esperienza dell'errore che egli stesso aveva fatto fuori della fede cattolica. Auesta esperienza ne fece l'assertore convinto e indefesso dell'utilit della fede. 4a prima di tutto gli sugger. l'affermazione di fondo" la nostra libert questa. essere soggetti alla verit . Alla luminosa affermazione fanno seguito le prove, !uella (i(lica con la citazione di )o ?, *1 < *# e !uella filosofica con la nozione della (eatitudine che non pu essere vera se non # sicura. K 3a stessa 6erit, che # anche Domo in dialogo con gli uomini, ha detto a coloro che lo credono" Se rimarrete nella mia parola, sarete veramente miei discepoli e conoscerete la verit e la verit vi liberer. 3'anima infatti non gode di un (ene con li(ert, se non ne gode con sicurezza. 7ra non si # sicuri di !uei (eni che si possono perdere indipendentemente dalla volont K /2. Per !uel principio e per !ueste ragioni la difesa dell'utilit della fede diventava o((ligatoria e naturale. l vescovo d' ppona la intraprese su(ito dopo la conversione /& e, appena all'inizio del suo sacerdozio, scrisse un'opera dal titolo significativo e programmatico" 7'utilit del credere. 3a fede # utile per tutti, anche per il filosofo. *ssa # la fortezza inespugna(ile che assicura e difende chiun!ue dalla molteplicit degli errori /0, # il nido dove mettiamo le penne per poter volare con sicurezza verso gli orizzonti del vero /,, # la medicina che sana l'occhio dello spirito perch) possa fissarsi nelle verit piI alte /5, # l'accorciatoia che permette di conoscere presto, senza grande sforzo e senza errori, !uelle verit essenziali che sono indispensa(ili affinch) l'uomo possa condurre una vita sapiente /9. #8 7a libert dal peccato. *', insieme alla li(erazione dall'errore, la grande li(ert che proviene da Cristo. 3rima libertas ? esclama Agostino parlando al popolo ? est carere criminibus 18. nutile ricordare che !ui crimina sta per K peccati gravi K, cio# !uei peccati che escludono dal regno di Dio, dei !uali parla l'Apostolo in >al 0,19 < #1 1%. 3'insistenza su !uesta li(ert # pari alla profonda convinzione che gli veniva dall'esperienza personale e dalle parole del 6angelo ricordate sopra" =mnis qui facit peccatum, servus est peccati $>v ?,*-'. K 7h, misera(ile schiavitIQ ? esclama Agostino ? Accade che uomini schiavi di duri padroni chiedano di essere venduti, non per non avere piI padrone, ma almeno per cam(iarlo. Che far chi # schiavo del peccato=...3a cattiva coscienza non pu fuggire da se stessa...:icorriamo tutti a Cristo, invochiamo contro il peccato l'intervento di Dio li(eratore, chiediamo di essere venduti, ma per essere ricomprati con il suo sangue K 1/. -on c'# (isogno di dire che per Agostino il peccato # vera alienazione dell'uomo e che l'uomo non si ritrova se non trovando Dio. 3a li(erazione dal peccato avviene per opera di Colui che non ha conosciuto il peccato" K Solo il Signore ci pu li(erare da !uesta schiavitI" egli che non la su(., ce ne li(era> perch) egli # l'unico che # venuto in !uesta carne senza peccato K 11> avviene nella giustificazione nella !uale la remissione dei peccati # K piena e totale K, K piena e perfetta K 12 e l'uomo da servo del peccato diventa servo della giustizia" liber peccati, servus iustitiae 1&. 4a mentre la remissione dei peccati # totale ed immediata, il rinnovamento interiore # vero e reale in !uanto viene restaurata l'immagine di Dio nell'anima e operata la K deificazione K attraverso l'ina(itazione dello Spirito Santo> # vero e reale, ma non perfetto" la nostra giustizia !ui in terra # sempre imperfetta, la pretesa pelagiana dell'impeccantia non # conforme all'insegnamento della Scrittura 10. Perci a((iamo (isogno di un'altra li(ert.

*8 7ibert dalle passioni disordinate. Auesto (isogno deriva dal fatto che la nostra giustificazione, se # immediata in !uanto alla remissione dei peccati, # progressiva in !uanto al rinnovamento interiore 1,. :esta infatti la lotta tra la carne e lo spirito, resta la infirmitas $la iniquitas # stata rimessa nel (attesimo', che dev'essere curata per tutta la vita, restano le passioni disordinate che devono essere ricondotte all'ordine, affinch) l'uomo possa vivere nella giustizia. Si sa, e Agostino lo afferma perentoriamente, solo il giusto # li(ero" solus iustus est liber 15. Perci la li(ert cresce col crescere della giustizia che !ui vuol dire rettitudine morale, santit, ordine. Dice parlando al suo popolo, dopo aver ricordato i crimini o peccati gravi !uali l'omicidio, l'adulterio, la fornicazione, il furto, ecc." K Auando uno comincia a non avere !uesti crimini $e nessun cristiano deve averli', comincia a levare il capo verso la li(ert> ma !uesto non # che l'inizio della li(ert, non la li(ert perfetta. Perch), domander !ualcuno, non # la li(ert perfetta= Perch) sento nelle mie membra un'altra legge in conflitto con la legge della mia ragione K. * su(ito dopo" K 3i(ert parziale, parziale schiavitI" non ancora completa, non ancora pura, non ancora piena # la li(ert, perch) ancora non siamo nell'eternit. n parte conserviamo la de(olezza, e in parte a((iamo raggiunto la li(ert K. * poi ancora" K Siamo li(eri, in !uanto ci dilettiamo nella legge di Dio" # la li(ert che ci procura !uesto diletto> dilectio enim delectat K 19. Auesta li(ert s'identifica con la sanit dell'anima" ipsa sanitas est vera libertas, s'identifica, cio#, con l'e!uili(rio interiore che permette all'uomo di dominare le sue passioni e di farle rientrare nell'ordine. Perci K la li(era volont sar tanto piI li(era !uanto piI sar sana e tanto piI sana !uanto piI sar sottomessa alla misericordia e alla grazia divina K 28. nutile dire che !uesta progressiva li(ert # opera dell'uomo, ma # prima di tutto e soprattutto, opera della grazia adiuvante della cui necessit ha tanto scritto Agostino nella controversia pelagiana 2%. Auella controversia egli la sostenne, e senza risparmio di tempo e di energie, non solo per conservare integro l'insegnamento della fede, ma anche per difendere la li(ert dell'uomo, !uella vera. -8 7a libert dalla legge. *' un tema caro a S. Paolo. Agostino, grande studioso delle lettere paoline, non poteva ignorarlo. 3o tratta infatti e con grande compiacenza. Scrive a proposito della giustificazione" G >iustificati gratuitamente per la sua gra ia $&om *,#-'. Dun!ue non giustificati per la legge, non giustificati per la propria volont, ma giustificati gratuitamente per la sua gra ia. -on che ci avvenga senza la nostra volont, ma la nostra volont si dimostra inferma davanti alla legge, perch) la grazia guarisca la volont, e la volont guarita osservi la legge, non piI soggetta alla legge, n) (isognosa della legge K 2/. -on (isognosa della legge" # l'eco delle parole della lettera prima a Timoteo" la legge non fatta per il giusto, parole che Agostino commenta spesso 21. Spiega" K -on # lo stesso essere nella legge o sotto la legge> colui che # nella legge, opera in conformit ad essa> chi # sotto la legge, # costretto a muoversi secondo essa. l primo # li(ero, il secondo # servo. Di conseguenza una cosa # la legge scritta e imposta al suddito, un'altra la legge accolta nell'anima da colui che non ha (isogno del precetto scritto K 22. n un'opera tra le prime, scritta da pres(itero, chiarisce che !uesta li(ert ? la li(ert dalla legge ? # propria di chi non vive piI la propria vita, ma la vita di Cristo, ed #, come l'apostolo Paolo, in alto nella perfezione. Scrive infatti" K 3a legge non # posta per il giusto, cio# non gli # imposta !uasi fosse sopra di lui. n realt il giusto # nella legge

piuttosto che sotto la legge, perch) non vive di se stesso per il cui freno # imposta la legge. Per dir cos., egli vive in !ualche modo con la stessa legge !uando vive giustamente con l'amore della giustizia e gode non del (ene proprio e transitorio, ma del (ene comune e sta(ile K. Porta l'esempio di S. Paolo che diceva di s)" Non sono pi/ io c"e vivo, ma Cristo vive in me $>al #,#:', cui pertanto non si poteva imporre la legge, e conclude" K Chi osere((e imporre la legge a Cristo che vive in Paolo= K 2&. n un'opera della maturit piI (revemente" K 3a legge # (uona... ma non # fatta per il giusto, perch) !uesti non ha (isogno della lettera che l'atterrisca dato che si diletta della stessa giustizia K 20. Auesta preziosa li(ert, propria dei cristiani perfetti che hanno trasformato il dovere in (isogno e son divenuti legge a se stessi, # la preparazione di un'altra li(ert che non # meno preziosa, che anzi, sotto l'aspetto teologico, lo # molto piI. 08 7a libert dalla morte. Auesto argomento ha tanta ampiezza e profondit che un (reve accenno non pu che impoverirlo. Si tratta della grande verit, vanto dei cristiani, della risurrezione. Agostino ne ha parlato molto, come catechista che spiega il Sim(olo della fede al suo popolo 2,, come pastore che commenta i grandi misteri cristiani 25, come teologo che precisa e illustra l'oggetto proprio del domma 29, come filosofo e apologeta che risponde alle difficolt e difende l'insegnamento cristiano &8. Aui (asti l'enunziazione generale nei confronti della li(ert" K 3a li(ert piena e perfetta, dono del Signore che ha detto" Se il !iglio vi liberer, allora sarete veramente liberi $>v ?,*4', ci sar !uando non ci saranno piI nemici, !uando sar distrutta l'ultima nemica c"e la morte $1 Cor 10,#4' K &%. 3a li(ert piena dun!ue # la vittoria sulla morte. Auesto non vuol dire che lo spirito la raggiunge !uando si sar li(erato dal corpo, come volevano i platonici, particolarmente Porfirio col suo s(andierato omne corpus fugiendum ? contro !uesta opinione Agostino com(atte con somma energia &/ ?, ma vuol dire che sar pienamente li(ero solo !uando, nella risurrezione, si sar rivestito non piI del corpo corrutti(ile, !uello che ne appesantisce il volo, (ens. del corpo incorrutti(ile, il !uale, anche se corpo, essendo spirituale e perci docile ai suoi voleri, ne asseconda e ne perfeziona ogni movimento &1. A !uesta su(lime li(ert ne va congiunta un'altra, l'ultima, la piI alta. 48 7a libert dal tempo. Congiunta alla li(ert dalla morte, ne # il compimento. Cristo, 6er(o del Padre, # entrato nel tempo per rendere eterni coloro che vivevano nel tempo. K 7 6er(o ? esclama Agostino dopo aver confrontato tempo ed eternit ? o 6er(o che esisti prima di ogni tempo, per mezzo del !uale furono fatti i tempi, eppure nato nel tempo perch) sei tu la vita eterna che chiami gli uomini viventi nel tempo e li rendi eterni K &2. 7i rendi eterni. Proprio cos.. Auale li(ert sia !uesta, lo intende, sia pure nel (arlume della ragione e della fede, chiun!ue sente il logorio del tempo, che risucchia ed annulla la vita, e ne geme. Che cos'# appunto la vita nel tempo= Dna voce tra due grandi silenzi, tra il silenzio del passato che non # piI e il silenzio dell'avvenire che non # ancora &&. 6ivere nel tempo # un continuo morire. Solo l'eternit # vita. Aual # dun!ue la via per vivere senza morire= Trascendere il tempo" ut ergo et tu sis trascende tempus. 4a chi pu trascenderlo senza il Cristo= &0 K Do((iamo dun!ue amare Colui per mezzo del !uale fu creato il tempo, se vogliamo essere li(erati dal tempo e immersi nell'eternit, dove non ci sar piI alcun movimento temporale K &,. Chi vuol sapere !uanto Agostino a((ia amato !uesta li(ert, legga il molto che ha scritto sul tempo &5.

Dal poco che si # detto appare chiaro che il vescovo d' ppona fu della li(ert cristiana un cantore innamorato e un teologo acuto. Se si vuole una conferma, la si pu trovare nella visione della storia. 2. 7a storia vista in c"iave di libert *ssa si svolge, come ho gi accennato, tra la libertas minor e la libertas maior ed ha per oggetto il peccato, le passioni $disordinate', la morte, secondo che potevano non esserci, non possono non esserci, non potranno esserci. Tre momenti essenziali senza i !uali non si comprende la storia. All'inizio dei tempi l'uomo e((e una grande li(ert anche se non somma. *ssa consisteva essenzialmente in tre invidia(ili poteri" 18 poter non peccare> #' poter non avere passioni ri(elli alla ragione> *8 poter non morire. Col peccato di Adamo, incommensura(ilmente grande, segu. la perdita di !uei poteri e di !uella li(ert. 3'uomo per giusto giudizio di Dio si ritrov con tre mali" 18 il non poter agire (ene $in ordine alla salvezza'> #8 il non poter non sentire il disordine delle passioni> *8 il non poter non morire. Della li(ert che aveva ricevuto non restava che l'om(ra. 4a Cristo # venuto per restituirla, anzi per portare l'uomo K oltre l'antico onor K sia pure, come si # accennato, col metodo della progressivit. Perci alla fine dei tempi l'uomo riavr nel Cristo una li(ert maggiore, !uella somma, cio#" 18 il non poter peccare> #8 il non poter sentire passioni disordinate> *8 il non poter morire. testi agostiniani piI sintetici sono due. K 3a prima li(ert del volere era poter non peccare> l'ultima sar molto maggiore" non poter peccare. 3a prima immortalit era poter non morire> l'ultima sar molto maggiore" non poter morire. 3a prima potest della perseveranza era poter non a((andonare il (ene> l'ultima felicit della perseveranza sar non poter a((andonare il (ene K &9. K Come la prima immortalit, che l'uomo perdette peccando, fu poter non morire, cos. il primo li(ero ar(itrio fu di poter non peccare, l'ultimo di non poter peccare. Sar infatti inamissi(ile la volont del (ene e dell'e!uit, com'# inamissi(ile !uella della felicit... Dun!ue !uella citt LcelesteM avr una volont li(era, una in tutti e insepara(ile in ciascuno> li(erata da ogni male e ricolma di ogni (ene... K 08. -on si pu negare che la concezione agostiniana della li(ert ? li(ert di scelta e li(ert dal male ? sia davvero grandiosa e che, penetrando nei tessuti della persona umana e della storia, esprima l'antropologia cristiana nel modo piI alto e piI (ello, ed offra il valido fondamento per ogni altra li(ert, compresa !uella sociale ed economica. 4a occorre seguirlo ancora. Auesta volta non nell'esposizione ma nella difesa della sua concezione. 4API(O+O %&I)(O +A )A(&*A D'++A +I2'*(A3 Da !uanto si # detto or ora sulla libertas minor e sulla libertas maior risulta chiaro che la perdita del posse peccare non # una perdita ma un guadagno" non toglie la li(ert, ma la perfeziona, e a tal punto che la rende piena e totale. 4a in che consiste dun!ue la li(ert secondo Agostino= 3a risposta non pu essere che articolata. Certamente, non consiste nel poter peccare e poter non peccare. Auesta era l'opinione di +iuliano, cui Agostino

risponde per le rime. 4a la !uestione non # chiusa. Ci si chiede" consiste forse nel potere della volont di volere o non volere, come si # detto sopra parlando della li(ert di scelta, o consiste nel volere il (ene con tanta forza e in modo tale da non poterlo non volere= Anche !ui come altrove il nostro dottore # per l'esclusione dei facili aut aut. Alla !uestione cos. posta risponde ricusando, ancora una volta, di scegliere. -on ha scelto tra prescienza e li(ert, non ha scelto tra li(ert e grazia, non sceglie neppure !ui" proposta un'importante $ e necessaria' distinzione, sostiene che l'uno e l'altro # vero" # li(ert il potere di volere e non volere, ma # anche li(ert il volere il (ene senza il potere di non volerlo. Anzi !uesta # la forma piI alta ed ultima della li(ert perch) pienamente conforme alla natura stessa della volont, la !uale, creata per amare il (ene, non pu non trovare la sua perfezione nel volerlo in modo pieno, totale, irreversi(ile. %. 7a libert non consiste nella possibilit di peccare o di non peccare *ra la nozione che ne dava ripetutamente +iuliano. *cco le sue parole" K 3a li(ert dell'ar(itrio, con la !uale l'uomo # emancipato da Dio, consiste nella possi(ilit di commettere il peccato o di astenersi dal peccare K %. +iuliano v'insiste" K 3'uomo non poteva esser capace del proprio (ene, se non fosse stato capace anche del male K /. n !uesta definizione Agostino trova due gravi difetti. l primo riguarda il particolare dell'uomo che con il li(ero ar(itrio sare((e emancipato da Dio. *gli osserva" K Dici l'uomo emancipato da Dio, e non ti rendi conto che con l'emancipazione si ottiene che l'emancipato non appartenga alla famiglia del padre K 1. 7sservazione (reve ma significativa. l li(ero ar(itrio non rende l'uomo estraneo a Dio, indipendente dalla sua azione o, peggio ancora, in concorrenza con essa. 3a concezione agostiniana della li(ert e !uella di +iuliano erano davvero molto lontane. Auesto fatto rendeva incomprensi(ile il discorso sulla grazia. 3o vedremo nelle pagine seguenti. l secondo grave difetto toccava la definizione stessa della li(ert" K T'inganna, gli dice Agostino, la definizione che hai dato del li(ero ar(itrio. Bai detto" ' l li(ero ar(itrio non # altro che la possi(ilit di peccare e di non peccare...'. Con !uesta definizione tu togli il li(ero ar(itrio a Dio... noltre gli stessi santi nel regno di 3ui perdere((ero, poich) non possono peccare, il li(ero ar(itrio K 2. * altrove" K ...tu ritieni che appartenga alla natura del li(ero ar(itrio potere l'uno e l'altro, cio# peccare e non peccare, e pensi che per !uesto l'uomo sia stato fatto ad immagine di Dio. *ppure Dio non pu l'uno e l'altro. nfatti nessuno, neppure se pazzo, dir mai che Dio possa peccare, n) tu osi dire che Dio non ha il li(ero ar(itrio..., in Dio, che non pu peccare, il li(ero ar(itrio # sommo K &. 3a forza dell'argomentazione agostiniana sta nei due esempi addotti" Dio e i (eati. 4a hanno valore !uesti esempi= n che senso Dio # li(ero= n che senso lo sono i (eati= Sulla li(ert divina non ci sono n) du((i n) difficolt !uando si tratti delle opere ad ePtra, per esempio l'opera della creazione. ntorno alla creazione si sa che Agostino difese tenacemente e acutamente la creazione nel tempo e la piena li(ert di Dio nel creare" Dio ha creato perch) ha voluto, e poteva non volere senza per !uesto diventare muta(ile. 3o fece contro i neoplatonici che sostenevano e la creazione ab aeterno e la necessit della creazione. Dio non crea, sentenzia in contrario Agostino, per indigentiae necessitatem, ma per abundantiam beneficentiae 0> e crea li(eramente, nel tempo, anzi col tempo. -ella Citt di +io spiega, con profonda intuizione metafisica, come ci non

appaia impossi(ile anche tenuta presente l'immuta(ilit divina ,. 4a la difficolt nasce dal secondo esempio. n che senso i (eati sono li(eri= 7ccorre premettere che contro la (eatitudine ciclica proposta dai neoplatonici Agostino difese con forza due affermazioni di fondo" 18 la (eatitudine non # vera se non # eterna> #8 i (eati non sono (eati se non sanno che la (eatitudine raggiunta # inamissi(ile> se invece la (eatitudine fosse amissi(ile ed essi lo ignorassero, la loro (eatitudine sare((e fondata sull'ignoranza, che # un assurdo 5. 4a posti !uesti due princ.pi dov'# la li(ert dei (eati= Aui per spiegarsi (isognava fare alcune distinzioni. /. +istin ioni necessarie e importanti 3a prima corre tra la li(ert di voler essere (eati e la li(ert di volere il (ene per giungere alla (eatitudine" !uella # congenita all'uomo ed # assolutamente inamissi(ile, !uesta no> !uella infatti non l'a((iamo perduta neppure col peccato ? K la volont di esser (eati non l'a((iamo perduta neppure dopo aver perduto la felicit K 9 ?, !uesta a((iamo (isogno che ci venga restituita dalla grazia di Cristo. K Se cerchiamo il li(ero ar(itrio dell'uomo a lui congenito e assolutamente inamissi(ile, # !uello con il !uale tutti vogliono essere (eati, anche coloro che non vogliono ci che conduce alla (eatitudine K %8. * poco dopo, insistendo sullo stesso concetto, scrive" K 3a li(ert immuta(ile della volont, con la !uale l'uomo # stato creato ed # creato, # !uella per cui tutti vogliamo essere (eati e non possiamo non volerlo> ma !uesta li(ert non (asta perch) ognuno sia (eato, perch) non # congenita all'uomo l'immuta(ile li(ert della volont con la !uale voglia e possa agir (ene come gli # con genita !uella di voler essere (eato" !uesto lo vogliono tutti, anche !uelli che non vogliono agire rettamente K %%. A !uesta prima distinzione ne segue una seconda che riguarda la libert del merito e la libert del premio. *' molto importante. 3a enuncia il nostro dottore al termine della Citt di +io. K Dio non pu peccare per natura, ma la creatura partecipe di Dio, riceve da 3ui il non poter peccare. -el dono divino doveva osservarsi come una graduazione" prima il li(ero ar(itrio con il !uale l'uomo potesse non peccare, poi, per ultimo, il li(ero ar(itrio con il !uale non potesse peccare> !uello per ac!uistare il merito, !uesto per ricevere il premio" illud ad comparandum meritum, "oc ad recipiendum praemium K %/. 6a osservato che per Agostino tra la li(ert del merito e la li(ert del premio c'# una profonda differenza" !uella richiede il potere di volere e di non volere ed # propria dell'uomo in via verso la (eatitudine, !uesta propria dell'uomo che ha raggiunto la (eatitudine. K Si deve ritenere piuttosto ? risponde a +iuliano, sempre sul tema della natura della li(ert ? che l'uomo sia stato creato all'inizio capace del (ene e del male, affinch), amando il (ene, ac!uistasse il merito col !uale fosse poi capace o del solo (ene o del solo male K %1, secondo i debiti fines delle due citt. Alla seconda distinzione se ne aggiunge !uindi una terza. Agostino la propone sempre in polemica con +iuliano sulla natura della li(ert" riguarda la virtus minor e la virtus maior> distinzione configurata semanticamente a !uella di libertas minor e libertas maior che a((iamo visto. +iova riportare le sue parole" K Auando ci sar concesso di non allontanarci dal Signore perch) non potremo non vederlo, neppure allora vivremo senza virtI... 7ra non ci sare((e in noi la virtI altrimenti che in !uesto modo" non avere la volont cattiva e avere il potere di averla> ma in merito di !uesta virtI minore doveva

esserci data, come premio, la virtI maggiore, !uella di non avere la volont cattiva e non avere il potere di averla K. Dopo !ueste parole Agostino esclama" = desideranda necessitasL %2. *sclamazione che dice da sola !uanta importanza egli annettesse a !uesta li(ert definitiva, che # necessit, perch) la volont vuole il (ene senza poter volere il male> ma # una necessit sommamente desiderabile, perch) con !uesta l'uomo raggiunge la perfezione ultima, e perci la li(ert piena. K Allora saremo piI felicemente li(eri ? felicius liberi erimus ? !uando non potremo servire al peccato, come lo stesso Dio> ma noi per sua grazia, *gli invece per sua natura K %&. 3a nostra li(ert dun!ue # tanto piI perfetta !uanto piI # vicina a !uella di Dio" la li(ert di volere il (ene e il male # una condizione provvisoria, una preparazione a !uella con cui potremo volere solo il (ene. 1. Alcune considera ioni -on si pu chiudere !uesto argomento senza fare alcune considerazioni, almeno tre. 18 3a prima riguarda la virtI minore a cui # legato il merito. Auesto e !uella a((racciano tutta la vita presente. Si sa che Agostino difese il merito del giustificato ? lo si # detto altrove %0 e si torner a dirlo %, ?> ma il merito suppone nella volont il potere di volere e di non volere, volere il (ene e poter non volerlo. Tutto !uello che ha detto contro i manichei %5, lo conferma !ui contro i pelagiani. 3e prime opere devono essere capite, !uanto sia necessario, alla luce delle ultime. 7ra nell'ultima, anzi nel li(ro ultimo dell'ultima opera restata incompiuta, il vecchio maestro dice esplicitamente che la virtI minore suppone nella volont il non volere il male ma unito al potere di volerlo" non dire di no al (ene ma essere in grado di dirlo o, in forma positiva, dire di s. col potere di dire di no. Per usare una distinzione posteriore, si pu dire che per ac!uistare il merito $o il demerito' non (asta la li(ert dalla coazione> si richiede anche la li(ert dalla necessit. Se ne deve concludere che !uando +iansenio sostiene che per meritare o demeritare (asta la prima li(ert e non c'# (isogno della seconda %9, non interpreta rettamente il pensiero agostiniano, anzi, occorre pur dirlo, lo tradisce.3a Chiesa condannandone !uesta affermazione ? # la terza delle cin!ue proposizioni condannate /8 ? # restata fedele alla sua propria dottrina e a !uella del vescovo d' ppona. Se # vero che nelle prime opere !uesti sem(ra identificare l'atto li(ero con !uello volontario, ci dev'essere interpretato, alla luce delle ultime, nel senso che la volont, non potendo essere interiormente necessitata che dal (ene assoluto e (eatificante ? la desideranda necessitas ?, resta sempre, fuori del possesso di !uel (ene, padrona dei suoi atti, sempre in potere di volere o non volere. 3a grazia non toglie mai !uesto potere, ma lo rispetta e lo fa servire con la K li(erale soavit K dell'amore /% al (ene della salvezza, cio# al raggiungimento della li(ert maggiore, !uella ultima e definitiva. 3a permanenza !ui in terra della li(ert di scelta # la ragione dell' utrumque su cui tanto insiste Agostino, e di cui si # parlato //. #8 3a seconda osservazione riguarda la nozione della (eatitudine che non pu essere vera se non # consapevolmente eterna. Auesto vuol dire che i (eati possiedono il (ene (eatificante, che # Dio, e lo amano in modo da non poterlo non amare. n caso contrario, cio# se essi, per ipotesi, conservassero il potere di allontanarsi da Dio, si ricadre((e nel

concetto platonico della (eatitudine ciclica e, per la legge dei contrari, nella possi(ilit del ritorno a Dio del diavolo, che era, secondo !uanto riteneva Agostino, l'errore di 7rigene, che la Chiesa, egli dice, ha giustamente riprovato /1. Perci a +iuliano che insisteva nella sua definizione della li(ert ? poter peccare e non peccare ?, rimprovera che in !uesto modo egli finisce per rinnovare l'errore di 7rigene" =rigenis nobis instaurabis errorem /2. nteressanteQ 3' K aristotelico K +iuliano /& sem(ra inclinare o aderire addirittura all'opinione platonica della (eatitudine ciclica, mentre il K platonico K Agostino, in nome della ragione $e della fede', ne # decisamente contrario e la com(atte. Concepisce infatti l'ultima li(ert, !uella piena e definitiva, come impossi(ilit di volere il male. 3e due nozioni della li(ert, e perci le due antropologie, erano molto lontane. Auesta diversit non poteva non influire sulle discussioni intorno alla grazia. Auando Agostino parla di grazia +iuliano intende fato /0" sono agli antipodi. 4a l'opposizione # prima di tutto teologica, non filosofica" l'impossi(ilit di peccare per i (eati # per Agostino una conclusione filosofica, s., ma # prima di tutto un dato teologico. *8 3a terza osservazione infine riguarda le radici metafisiche della pecca(ilit e dell'impecca(ilit" !uella deriva dalla creazione dal nulla, !uesta dal dono della grazia. -on gi che l'uomo pecchi perch) creato dal nulla $!uesta era l'affermazione che +iuliano attri(uiva ad Agostino e che !uesti respingeva energicamente', ma pu% peccare perch# creato dal nulla /,. nfatti perch) creato dal nulla, # limitato, muta(ile, defetti(ile, e perci pu peccare. 3'impecca(ilit pertanto, cio# l'indefetti(ile determinazione della volont nel (ene, non pu essere che un dono della grazia la !uale rende la creatura muta(ile, l'uomo, partecipe dell'immuta(ilit divina. Auesto tema del passaggio, per dono di grazia, dal muta(ile all'immuta(ile # tanto fre!uente nel vescovo d' ppona da rappresentare una sintesi profonda del suo pensiero filosofico, teologico e spirituale /5. 2. )ngranaggi della libert Sono delicati. :iguardano l'intelletto e la volont e prendono in considerazione tutto ci che influisce sull'uno e sull'altra. Sull'intelletto influisce, negativamente, l'ignoranza, il du((io, l'incertezza> sulla volont la de(olezza, il timore, le passioni disordinate. K +li uomini non vogliono fare ci che # giusto per due ragioni" e perch) rimane occulto se sia giusto e perch) non # dilettevole K. K nfatti ? continua Agostino ? fortemente noi vogliamo !ualcosa !uanto meglio conosciamo la grandezza della sua (ont e !uanto piI ardentemente ci diletta K. * conclude" K gnoranza dun!ue e de(olezza sono i vizi che impediscono alla volont di determinarsi a fare un'opera (uona o ad astenersi da un'opera cattiva" )gnorantia igitur et infirmitas vitia sunt, quae impediunt voluntatem K /9. 3'insistenza di Agostino # sul K vizio K della de(olezza 18> # soprattutto !uesta che impedisce all'uomo di volere il (ene. K nfatti ? scrive il nostro dottore ? il li(ero ar(itrio non vale che a peccare 1%, se rimane nascosta la via della verit. * !uando comincia a non rimanere piI nascosto ci che si deve fare e dove si deve tendere, anche allora, se tutto ci non arriva altres. a dilettare e a farsi amare, non si agisce, non si esegue, non si vive (ene" ...nisi etiam delectet et ametur, non agitur, non suscipitur, non bene vivitur K 1/. Auesta insistenza # particolarmente significativa. *ssa dice che Agostino, pur richiedendo, com'era ovvio, la conoscenza della verit perch) un atto sia li(ero, mette l'accento sul dominio della volont la !uale opera per amore. Senza l'amore e la

dilettazione l'uomo non opera il (ene. -ell'atto li(ero la volont resta al centro" # la sua decisione che costituisce l'atto (uono o cattivo !uando !uesto, si capisce, sia illuminato dalla luce dell'intelletto. l particolare # degno di nota, perch) determina la dottrina della grazia adiuvante, concepita da Agostino soprattutto come inspiratio dilectionis 11. nfatti su !uesti ingranaggi della li(ert umana scende la grazia> scende al solo scopo di custodirla, rafforzarla, perfezionarla. 3asciato a se stesso il li(ero ar(itrio viene meno e diventa servo del peccato" la grazia non solo lo li(era dal peccato, se lo ha commesso ? la grazia della giustificazione ?, ma lo aiuta a non commetterne" grazia adiuvante, dicevo, o, come diranno gli scolastici, grazia attuale. Scrive Agostino" K Che diventi noto !uello che era nascosto e soave !uello che non dilettava # dono della grazia di Dio, la !uale aiuta le volont degli uomini K 12. Auesta osservazione ci serve da ponte per passare, senza soluzione di continuit, dal tema della li(ert, della !uale Agostino, come si # detto cominciando, # filosofo e teologo insieme, al tema della grazia, della !uale #, per antonomasia, il dottore. ::::::. 1. 3redestina ione e a ione 3a predestinazione dun!ue non esclude ma esige che si parli dell'osservanza diligente dei precetti divini. -on solo perch sono precetti e occorre osservarli per dimostrare a Dio il nostro amore ? Agostino seguendo S. +iovanni approfondisce e urge !uesto nesso ?, ma anche perch) attraverso l'osservanza dei precetti possiamo riconoscere di essere o no nel numero dei predestinati, e sciogliere cos. sul piano esistenziale il pro(lema della certezza della nostra salvezza, pro(lema che tante volte emerge nella coscienza e la tormenta. *' dottrina esplicita del dottore della grazia. Scrive" K ...dalla vostra stessa corsa ? si riferisce alla 1 Cor 9,#- ?, dalla vostra stessa corsa, se # (uona e retta, imparate ? condiscite ? che voi fate parte dei predestinati alla grazia divina K 2&. 3a certezza morale che nasce da una sincera condotta cristiana non pu non essere fonte di serenit nei riguardi della propria salvezza e sprone all'azione. Agostino ne # convinto e lo ripete. Si sa, e lo ricorder su(ito appresso, che a proposito della predicazione egli ravvicina, per le difficolt che possono suscitare, predestinazione e prescienza. 7ra, parlando di !uest'ultima, scrive" K @isogna dire cos." Correte in modo da riportare il premio 20 e Lin modoM da comprendere dalla vostra stessa corsa che voi siete stati conosciuti fin da principio come !uelli che avre((ero corso legittimamente K 2,, cio# come !uelli che avre((ero riportato il premio. 7ra, giova ripeterlo, !uesto non vuol dire far dimenticare una cupa dottrina predestinaziana con una verit pratica innega(ile, la necessit delle opere per la salvezza, ma vuol dire dedurre da una teoria, che non # n) cupa n) predestinaziana, una semplice espressione dell'infinita misericordia di Dio, una conclusione pratica che rientra nei piani stessi della prescienza e della predestinazione divina come vi rientra, per esplicita affermazione di Agostino, la preghiera. 2. 3redestina ione e predica ione

Dopo !uanto si # detto sugli aspetti pastorali della predestinazione, si potre((e omettere !uello riguardante la predicazione di !uesta dottrina. Agostino v'insist) a lungo dedicandovi (uona parte del suo +ono della perseveran a perch) era un argomento su cui, come riferivano Prospero ed lario 25, si appuntavano le critiche dei marsigliesi, per i !uali predicare sulla predestinazione era inutile e nocivo. 3a risposta di Agostino, attenta ed articolata, si pu riassumere cos." 18 la propone la Scrittura" perch) dun!ue dovre((e essere inutile o, peggio, dannoso parlarne= K Per !ual motivo dun!ue dovremmo pensare che per predicare, per insegnare, per prescrivere, per riprendere, tutte cose cui la Scrittura divina ricorre continuamente, sia inutile la dottrina della predestinazione, !uando la Scrittura stessa vi insiste= K 29. #8 Se parlare di predestinazione pu creare malintesi, lo stesso si deve dire della prescienza" (isognere((e tacere dun!ue anche di !uesta. -on # troppo= Sulla prescienza divina e la li(ert umana Agostino aveva parlato a lungo nella Citt di +io &8. Aui si limita a portare l'esempio d'un monaco del suo monastero, il !uale per fare il comodo suo si appellava appunto alla prescienza di Dio. A chi infatti lo rimproverava della sua condotta, rispondeva" K !ualun!ue io sia ora, sar !uello che Dio ha previsto che sarei stato K. Commenta Agostino" K * senz'altro diceva la verit, ma per !uesto non progrediva nel (ene> anzi arriv a tal punto nel male che, a((andonata la comunit monastica... K. K Dun!ue, conclude, forse per anime come !uesta (isogna negare o tacere le verit che si affermano sulla prescienza di Dio, e proprio allora tacerle, !uando a tacerle s'incorre in altri errori= K &%. *8 @isogna dun!ue parlare della predestinazione come di !ualun!ue altra verit cristiana, ma, s'intende, nel momento opportuno e nel modo opportuno, due circostanze importanti che Agostino esige &/. Se ne pu tacere solo !uando non vi sia pericolo che vengano negate altre verit di fede, come la gratuit della grazia. Si sa che la difesa della gratuit della grazia # la ragione di fondo del discorso sulla predestinazione. 3'ho detto cominciando &1, ed # (ene tornarci sopra. Spesso per Agostino si pone !uesto dilemma" K @isogna predicare la predestinazione nel modo evidente in cui la Scrittura ne parla, e dire che nei predestinati i doni e la chiamata del Signore sono senza ripensamenti, oppure confessare che la grazia di Dio # data secondo i nostri meriti, come intendono i pelagiani K &2. -8 Parlarne dun!ue, ma tenendo presenti le capacit degli ascoltatori e mettendo in luce che la predestinazione non esclude ma include sia la preghiera che le opere (uone. Agostino ammonisce" K dev'essere predicata non senza prudenza alla gente, altrimenti la folla inesperta o di piI lenta intelligenza pu credere che la predestinazione sia messa sotto accusa proprio nel momento in cui la predichiamo K. :itorna l'esempio della prescienza" K ...a !uesta maniera pu sem(rare oggetto di critica anche la prescienza di Dio $che certo non possono negare', se la si presenta cos. alla gente" Sia che corriate, sia che dormiate, sarete solo !uello che di voi ha conosciuto nella sua prescienza Colui che non si pu ingannare K. Conclusione" K Sare((e un comportamento da medico indegno di fiducia o di scarsa esperienza applicare un medicamento anche utile ma in maniera che non giova o nuoce K &&. A !uesto punto lo stesso dottore suggerisce di ricordare l'altra verit inclusa nei piani divini della predestinazione" la preghiera e le opere (uone, di cui ho parlato.

&. 3redestina ione e piet cristiana Tutta la dottrina agostiniana della grazia, predestinazione compresa, fonda ed anima uno stile particolare di piet che tutto fa pensare fosse piuttosto lontano da !uello che traspare dall'atteggiamento e dalle convinzioni dei monaci provenzali. *' uno stile che si pu riassumere in (revi affermazioni" 18 la coscienza profonda della propria fragilit, e !uindi il ricorso fiducioso e l'a((andono totale a Dio K ricco di misericordia K &0> #8 l'assiduit alla preghiera come mezzo insostitui(ile di salvezza" Agostino ne # il teologo e il mistico> *8 la docilit umile e gioiosa all'azione della grazia che guida l'uomo con !uella K soave li(eralit K &,, la !uale avvince e mette in moto l'esercizio del li(ero ar(itrio> -8 l'esercizio continuo dell'umilt, che, insepara(ile dalla carit ? ubi "umilitas, ibi caritas &5 ?, entra con essa nella struttura essenziale, anzi nel punto focale della vita dello spirito. Auest'ultimo argomento meritere((e una considerazione particolare, non parenetica ma teologica, che !ui non # stata fatta e, perch) troppo lunga, non # possi(ile fare. @asti dire che il vescovo d' ppona, vero dottore dell'umilt, ha scrutato tutte le radici ? metafisiche, teologiche, cristologiche, psicologiche ? di !uesta virtI e ha dimostrato che essa raggiunge il suo apice proprio nella dottrina della grazia, e precisamente nel qui gloriatur in +omino glorietur &9 di S. Paolo, tante volte ricordato, e nel totum dantes +eo 08 che in una forma o nell'altra viene menzionato spesso nell'ultima opera, il +ono della perseveran a. Si pu dire, terminando, che !uesto stile o !uesta forma di piet cristiana, che Agostino sent. profondamente ed espresse e difese con passione ? egli ne parla sempre non solo come teologo e pastore ma anche come mistico ?, # passata, grazie soprattutto a lui, nella liturgia, e, attraverso la liturgia, ha nutrito e nutre tante generazioni di fedeli cristiani. 0. 3redestina ione e dottrina cattolica 4a urge fare un altro confronto" predestinazione e dottrina cattolica. Agostino # profondamente convinto che la predestinazione, !uale egli la propone, # contenuta nella Scrittura e appartiene alla dottrina cattolica" nessuno pu ricusarla se non errando. *cco le sue esplicite parole" K o !uesto so, che nessuno ha mai potuto discutere se non errando contro !uesta predestinazione che noi sosteniamo in (ase alle sante Scritture K 0%. ndu((iamente son parole molto forti. Due domande s'impongono. 3a prima # !uesta" perch) tanta ferma certezza nel dottore della grazia= -on # difficile rispondere" (asta ricorrere alla definizione di predestinazione che egli ci offre, e cio#" K la prescienza e la predestinazione dei (enefici di Dio K 0/, o, piI semplicemente" K la disposizione Lda parte di DioM delle sue opere future K 01. 3'ho detto cominciando. Con ci tutto si riduce ai doni della salvezza" fede, giustificazione, perseveranza finale. Se !uesti doni sono certi, # certo altres. che essi sono oggetto fin dall'eternit della prescienza divina> esiste pertanto la predestinazione e con !uesta le disposizioni di Dio a dare tali doni. Se Dio invece non ne ha la prescienza, vuol dire che non ha la prescienza affatto, e perci non # Dio 02. *cco di nuovo le sue parole che fanno leva sui doni dell'inizio della fede e della perseveranza finale che erano il motivo e l'oggetto dell'opera che stava scrivendo. K Auesti doni di Dio, scrive, se non esiste la predestinazione che noi

sosteniamo, non sono oggetto della prescienza divina, e invece lo sono> !uesta # allora la predestinazione che difendiamo K 0&. Per confermare !uesta sua convinzione si appella a Cipriano e ad Am(rogio, ma non cita un loro eventuale discorso sulla predestinazione, (ens. il discorso sui doni di Dio. Del primo riporta la tante volte citata espressione" K n nulla do((iamo gloriarci, perch) nulla # nostro K> del secondo" K -on sono in nostro potere il nostro cuore e i nostri pensieri K 00> !uasi a dire che tutta la !uestione della predestinazione sta !ui" nell'affermare o negare i doni di Dio, specialmente i due contestati" l'inizio della fede e la perseveranza finale. 3a seconda domanda # !uest'altra" ha ragione Agostino di essere convinto che la predestinazione sia contenuta nella Scrittura e appartenga alla dottrina cristiana= 3a risposta pu essere affermativa a condizione che si stia al pensiero agostiniano senza caricarlo dei pro(lemi che vi hanno aggiunto le discussioni posteriori. 7ccorre pertanto tenere presenti alcune osservazioni di fondo. 3e ho ricordate !ua e l nelle pagine precedenti, ma giova riassumerle per comodit del lettore che, avendo fretta, si contenta di dare uno sguardo alle pagine riassuntive. 3a prima osservazione riguarda la prescienza divina. Agostino ha difeso energicamente, com'# noto, la prescienza di Dio 0,, ha indicato con grande acume la via per giungere ad averne una !ualche idea 05, ma per darne una spiegazione si # fermato all'eternit divina a cui tutti i momenti del tempo sono presenti 09. Tutto il resto appartiene alla Scolastica, particolarmente alla Scolastica post?tridentina" scienza di visione o di semplice intelligenza, scienza media, e soprattutto la ricerca del come o medium in quo le azioni li(ere future siano presenti alla divina essenza $da !ui il ricorso ai decreti predeterminanti'. Tutto !uesto, ripeto, appartiene alla Scolastica, non al vescovo d' ppona" volerlo trovare in lui, nei suoi princ.pi se non nelle sue parole, non vuol dire altro che ascrivergli i propri pensieri precludendosi la strada per capire !uelli di lui. 3a seconda osservazione riguarda il modo di considerare la predestinazione. Parlandone, non distingue, come fanno gli Scolastici, tra predestinazione considerata nel suo complesso ? grazia e gloria ? e la predestinazione considerata in un aspetto particolare, cio# solo in !uanto alla gloria. A lui (asta riaffermare che la predestinazione, con tutti i (eni ch'essa comporta ? fede, giustificazione, perseveranza, gloria ?, # un dono di Dio concesso agli eletti prima di ogni previsione di meriti. -e segue che # Dio, non l'uomo, che distingue tra eletti e non eletti" i (eni della salvezza sono disposti prima di ogni previsione di meriti. 3a sottile distinzione, se pur ha ragione di essere, tra la predestinazione nel suo complesso che #, come tutta la tradizione cattolica riconosce, assolutamente gratuita $ante praevisa merita', e la predestinazione alla gloria presa in s), su cui gli Scolastici hanno discusso animatamente, se possa, almeno !uesta, considerarsi o no posteriore alla previsione dei meriti $post praevisa merita', non # agostiniana. *' doveroso dun!ue lasciare Agostino, se lo si vuole capire, fuori delle distinzioni e delle discussioni posteriori. 3a terza osservazione riguarda l'apice stesso della dottrina della predestinazione, cio# la visione cristologica che Agostino ne ha. +li eletti sono stati predestinati con Cristo e in Cristo, e perci gratuitamente ed infalli(ilmente ,8. 3a !uarta riguarda la sorte di !uelli che non si salvano. Cristo # morto per tutti e per tutti # diventato K la via universale di salvezza K. Perci non v'# du((io che chi si perde, si perde per sua colpa" K che alcuni si salvino # dono di chi li salva, ma che alcuni periscano

# merito di chi perisce K ,%. Dio, ha tante volte ripetuto Agostino, non deserit, nisi deseratur ,/. l mistero della predestinazione non sta !ui, ma molto piI in alto. 3'ho detto ripetutamente ,1. Si potre((e aggiungere un'ultima osservazione riguardante il modo con il !uale la grazia, salva la li(ert, conduce l'uomo infalli(ilmente alla salvezza. Agostino insiste sul fatto, ma # molto cauto sul modo> si arresta senza difficolt di fronte al mistero e avanza come ragione d'intelligi(ilit il motivo a lui tanto caro della liberalis suavitas amoris ,2. n una parola, della predestinazione Agostino ha indicato le linee maestre. :estando ad esse si pu dargli ragione !uando afferma che nessuno pu negarla senza errare. Di fatto, i teologi posteriori, accettando !uelle linee, hanno consentito con lui su !uesto giudizio. Tutti infatti ? tomisti, agostiniani, congruisti, molinisti ? hanno sostenuto di restare dentro le linee fissate da Agostino teologo e pastore. Aueste linee appartengono all'insegnamento cristiano e, senza errore, non si possono negare. -on de((ono per essere intese in un'ottica a se stante ma, ripeto, nel contesto pastorale in cui Ag. le vedeva e le sentiva. *cco, a conclusione di !uesta introduzione, la conclusione di un suo discorso al popolo" K 6enga il Signore nostro, il secondo uomo...venga da un altro sentiero, venga attraverso la 6ergine> venga vivo, trovi i morti> muoia per aiutare chi muore, trasferisca alla vita i morti, redima dalla morte i morti, conservi nella morte la vita, uccida la morte con la morte. Dnica # !uesta grazia dei (am(ini e degli adulti> essa sola li(era i piccoli con i grandi. Perch) !uello e perch) !uello> perch) !uello e non !uello= -on me lo chiedere. Sono uomo" la profondit della croce l'intuisco, non la penetro> ne ho timore, non la scruto. Sono imperscrutabili i suoi giudi i, ininvenstigabili le sue vie $&om 11,**'. Sono uomo, sei uomo, era uomo colui che diceva" = uomo, c"i sei c"e disputi con +ioC $&om 9,#:'. Parlava un uomo, parlava ad un uomo. Ascolti l'uomo perch) non perisca l'uomo, a causa del !uale Dio si # fatto uomo. n !uesta profondit della croce, in !uesta cos. grande oscurit delle cose crediamo ci che a((iamo cantato> non presumiamo delle nostre virtI, non attri(uiamo !ualcosa alle forze del nostro misero ingegno in !uesta !uestione> diciamo il Salmo, diciamo con il Salmo" Abbi piet di me, o +io, abbi piet di me . Perch)= Perch) ho capacit di meritarti= -o. Perch)= Perch) ho l'ar(itrio della volont, per cui il mio merito precede la tua grazia= -o. 4a perch) allora= 3erc"5 la mia anima confida in te $3s 04,#'. *' grande scienza, !uesta fiducia K ,&. :::::: Sant'Agostino, @. -ov. %1, 1&2, d. -ovem(re %1, 1&2, d. Aug. /5, 218, Ras one of the foremost philosopher?theologians of earlC ChristianitC and, Rhile serving $190?218' as (ishop of Bippo :egius, the leading figure in the church of -orth Africa. Ago /5, 218, # stato uno dei primi teologi?filosofo di inizio di cristianesimo e, pur servendo $190?218', vescovo di ppona regius, la principale figura nella chiesa del -ord Africa. Be had a profound influence on the su(se!uent development of Sestern thought and culture and, more than anC other person, shaped the themes and defined the pro(lems that have characterized the Sestern tradition of Christian TheologC. Aveva una profonda influenza sul successivo sviluppo del pensiero occidentale e cultura e, piI di !ualsiasi altra

persona, a forma di temi e definiti i pro(lemi che hanno caratterizzato la tradizione occidentale della teologia cristiana. Among his manC Rritings considered classics, the tRo most cele(rated are his semiauto(iographical Confessions, Rhich contains elements of 4Csticism, and CitC of +od, a Christian vision of historC. Tra i suoi molti scritti considerati classici, i due piI cele(ri sono i suoi semiauto(iographical Confessioni, che contiene elementi di misticismo, e della Citt di Dio, una visione cristiana della storia. 'ar-9 +ife and 4onversion Pre o e vita e di onversione Au*ustine ;as born at T&a*aste 5modern Sou<6A&ras= Al*eria)= a small to;n in t&e Roman pro+ince o! Numidia. Agostino nato a T"agaste 6moderno SouN<A"ras, Algeria8, una piccola cittadina nella provincia romana della Numidia. >e recei+ed a classical education t&at bot& sc&ooled &im in 7atin literature and enabled &im to escape !rom &is pro+incial upbrin*in*. 1gli "a ricevuto una istru ione classica scolari ati c"e sia lui in letteratura latina e gli "a consentito di sfuggire dalla sua educa ione provinciale. Trained at )art&a*e in r&etoric 5public orator?)= ;&ic& ;as a re1uisite !or a le*al or political career in t&e Roman empire= &e became a teac&er o! r&etoric in )art&a*e= in Rome= and !inall? in 4ilan= a seat o! imperial *o+ernment at t&e time. Addestrato a Cartagine nel retorica 6pubblico oratorio8, c"e stato un requisito per un diritto o di carriera politica nel romano, divenne maestro di retorica a Cartagine, a &oma e, infine, a 'ilano, un posto di governo imperiale al momento . At 4ilan= in #.(= Au*ustine under;ent reli*ious con+ersion. A 'ilano, nel *?4, Agostino subito conversione religiosa. >e retired !rom &is public position= recei+ed baptism !rom Ambrose= t&e bis&op o! 4ilan= and soon returned to Nort& A!rica. Si ritir% dalla sua posi ione pubblica, "a ricevuto il battesimo da Ambrogio, vescovo di 'ilano, e presto restituito al Nord Africa. In #01= &e ;as ordained to t&e priest&ood in >ippo Re*ius 5modern @one= Al*eria)A !i+e ?ears later &e became bis&op. Nel *91, fu ordinato sacerdote a )ppona regius 6moderno ossee, Algeria82 cinque anni pi/ tardi divenne vescovo. The first part of Augustine's life $to 19%' can (e seen as a series of attempts to reconcile his Christian faith Rith his classical culture. 3a prima parte della vita di Agostino $19%' pu essere visto come una serie di tentativi di conciliare la sua fede cristiana con la sua cultura classica. Bis mother, Saint 4onica, had reared him as a Christian. Sua madre, S. 4onica, aveva allevati lui come a un cristiano. Although her religion did not hold an important place in his earlC life, ChristianitC never totallC lost its grip upon him. Anche se la sua religione non # in possesso di un posto importante nella sua vita precoce, il cristianesimo non del tutto perso la sua presa su di lui. As a student in Carthage, he encountered the classical ideal of philosophC's search for truth and Ras fired Rith enthusiasm for the philosophic life. Come uno studente in Cartagine, ha incontrato la classica ideale di filosofia della ricerca della verit ed # stato licenziato con entusiasmo per la vita filosofica. Dna(le to give up ChristianitC altogether, hoRever, he adopted 4anichaeism, a Christian heresC claiming to provide a rational ChristianitC on the (asis of a purified teTt of Scripture. -on riesci a rinunciare al cristianesimo del tutto, per, egli ha

adottato manicheismo, una eresia cristiana la pretesa di fornire un cristianesimo razionale sulla (ase di un testo purificato della Scrittura. -ine Cears later, his association Rith the 4anichees ended in disillusionment> and it Ras in a religiouslC detached state that Augustine arrived in 4ilan. -ove anni piI tardi, la sua associazione con il 4anichees si # concluso nel delusione, e si # in un religioso staccato affermare che Agostino arrivati a 4ilano. There he discovered, through a chance reading of some (ooNs of -eoplatonism, a form of philosophC that seemed compati(le Rith Christian (elief. 6i ha scoperto, attraverso una possi(ilit di lettura di alcuni li(ri di neoplatonismo, una forma di filosofia che sem(rava compati(ile con la fede cristiana. At the same time, he found that he Ras at last a(le to give up the am(itions for pu(lic success that had previouslC prevented him from em(racing the philosophic life. Allo stesso tempo, ha trovato che gli # stato finalmente in grado di rinunciare alle am(izioni per gli appalti pu((lici di successo che aveva precedentemente impedito da lui che a((raccia la filosofia di vita. The result Ras the dramatic conversion that led Augustine to devote his life to the pursuit of truth, Rhich he noR identified Rith ChristianitC. l risultato # stato il drammatico conversione di Agostino che ha portato a dedicare la sua vita alla ricerca della verit, che egli ora identificato con il cristianesimo. Sith a small group of friends, he returned to -orth Africa and, in Thagaste, esta(lished a religious communitC dedicated to the intellectual !uest for +od. Con un piccolo gruppo di amici, # tornato in -ord Africa e, in Thagaste, ha istituito una comunit religiosa dedicata alla ricerca intellettuale di Dio. +ater +ife and Inf-/en e PiI tardi la vita e influenza Au*ustine's ordination= uneBpectedl? !orced upon &im b? popular acclamation durin* a +isit to >ippo in #01= brou*&t about a !undamental c&an*e in &is li!e and t&ou*&t. Augustine's ordina ione, inaspettatamente costretto su di lui da acclama ione popolare nel corso di una visita a )ppona nel *91, "a apportato un cambiamento fondamentale nella sua vita e di pensiero. It redirected &is attention !rom t&e p&ilosop&ic )&ristianit? &e &ad disco+ered in 4ilan to t&e turbulent= popular )&ristianit? o! Nort& A!rica's cities and to;ns. M reindiri ato la sua atten ione da parte del cristianesimo filosofica c"e aveva scoperto a 'ilano per il turbolento, il cristianesimo popolare del Nord Africa della citt e citt. Bis su(se!uent career as priest and (ishop Ras to (e dominated (C controversC and de(ate. 3a sua successiva carriera come sacerdote e vescovo # stato !uello di essere dominato da polemiche e il di(attito. *speciallC important Rere his struggles Rith the Donatists and Rith Pelagianism. Particolarmente importante sono state le sue lotte con la Donatists e con pelagianesimo. The Donatists promoted a Christian separatist movement, maintaining that onlC theC Rere the true church and that, as a result, onlC their Sacraments Rere valid. 3a Donatists promosso un movimento separatista cristiano, sostenendo che solo loro sono stati la vera chiesa e che, di conseguenza, solo la loro sacramenti sono validi. Augustine's counterattacN emphasized unitC, not division, as the marN of true ChristianitC and insisted that the validitC of the sacraments depended on Christ himself, not on anC human group or institution. Augustine's contrattacco sottolineato l'unit, non divisione, come il marchio del vero cristianesimo e ha insistito sul

fatto che la validit dei sacramenti dipendeva da Cristo stesso, non a !ualsiasi gruppo umano o istituzione. Pelagianism, an earlC &th?centurC Christian reform movement, held that no person could (e eTcused from meeting the full demand of +od's laR. Pelagianesimo, una prima &o secolo cristiano movimento di riforma, ha dichiarato che nessuna persona possa essere esonerato da soddisfi pienamente la domanda della legge di Dio. n doing so, it stressed the freedom of the human Rill and its a(ilitC to control motives and regulate (ehavior. n tal senso, essa ha sottolineato la li(ert della volont umana e la sua capacit di controllare e regolamentare motivi comportamento. n contrast, Augustine argued that (ecause of 7riginal Sin no one can entirelC govern his oRn motivation and that onlC the help of +od's +race maNes it possi(le for persons to Rill and to do good. Al contrario, Agostino ha sostenuto che a causa del peccato originale non si pu governare interamente la sua motivazione e che solo l'aiuto della grazia di Dio rende possi(ile per le persone di volont e di fare del (ene. n (oth of these controversies, n entram(e le controversie, Augustine opposed forces that set some Christians apart from others on grounds either of religious eTclusivism or of moral Rorth. Agostino forze opposte che fissano alcuni cristiani a prescindere dagli altri per motivi religiosi o di esclusivismo o di un valore morale. Augustine must (e recNoned as one of the architects of the unified ChristianitC that survived the (ar(arian invasions of the &th centurC and emerged as the religion of medieval *urope. Agostino deve essere conta(ilizzato come uno degli architetti del cristianesimo unificato che # sopravvissuto invasioni (ar(ariche del & < secolo ed # emersa come la religione di *uropa medievale. Be succeeded in (ringing together the philosophic ChristianitC of his Couth and the popular ChristianitC of his congregation in Bippo. :iusc. a riunire la cristianit filosofica della sua giovinezza e il cristianesimo popolare della sua congregazione in ppona. n doing so, he created a theologC that has remained (asic to Sestern ChristianitC, (oth :oman Catholic and Protestant, ever since. n tal modo, egli ha creato una teologia che # rimasta a (ase cristianesimo occidentale, sia cattolica romana e protestanti, da allora. ;east daC" Aug. /5. +iorno di festa" /5 agosto. Silliam S. @a(cocN Silliam S. @a(cocN 2i:-iogra$;9 2i:-iografia @attenhouse, :oC, ed., A Companion to the StudC of St. Augustine $%9&&'> @roRn, Peter, Augustine of Bippo $%90,> repr. %95,'> @urna(C, Pohn, Amor Dei" A StudC of the :eligion of St. Augustine $%915 repr. %908'> ChadRicN, BenrC, Augustine $%950'> 4arrou, B , St. Augustine and Bis nfluence Through the Ages, trans. @attenhouse, :oC, ed., Dn compagno per lo studio di S. Agostino $%9&&'> @roRn, Pietro, Agostino d' ppona $%90,> ripr. %95,'> @urna(C, +iovanni, Amor Dei" uno studio della :eligione di S. Agostino $%915 repr. %908'> ChadRicN, BenrC, Agostino $%950'> 4arrou, B , S. Agostino e la sua influenza attraverso i secoli, trans. (C P. Bep(urne?Scott $%9&,'> 7'DalC, +erard, Augustine's PhilosophC of the 4ind $%95,'> 7'4eara, Pohn, An Augustine :eader $%9,1'> Pagels, *laine, Adam, *ve, and the Serpent $%955'> PeliNan, Paroslav, The 4CsterC of ContinuitC" Time and BistorC, 4emorC and *ternitC in the Thought of St. Augustine $%950'> Smith,

Sarren Thomas, Augustine" Bis 3ife and Thought $%958'. di P. Bep(urne?Scott $%9&,'> 7'DalC, +erard, Agostino ;ilosofia della mente $%95,'> 7'4eara, Pohn, An Agostino :eader $%9,1'> Pagels, *laine, Adamo, *va, e il serpente $ %955'> PeliNan, Paroslav, l mistero di continuit" il tempo e la storia, di memoria e di eternit nel pensiero di S. Agostino $%950'> Smith, Sarren Thomas, Agostino" 3a sua vita e di pensiero $%958'. Saint A/g/stine of 6i$$o (354!43<= S. Agostino di I$$ona (354!43<= Ad+anced In!ormation )nforma ioni avan ate Perhaps anti!uitC's greatest theologian, Augustine Ras (orn in Tagaste, -orth Africa $Algeria', to Patricius, a pagan, and 4onica, a Christian. ;orse l'antichit piI grande teologo, Agostino # nato a Tagaste, -ord Africa $Algeria', Patricius, una pagana, e 4onica, un cristiano. Be studied grammar at 4adaura and rhetoric in Carthage, and Ras intellectuallC stimulated (C reading Cicero's Bortensius. Ba studiato a 4adaura grammatica e retorica in Cartagine, ed # stato stimolato intellettualmente di lettura Cicero's Bortensius. After a carnal life during his school daCs he Uoined the 4anichaean religion $1,1'. Dopo una vita carnale, durante la sua giorni di scuola # entrato a far parte della religione manichea $1,1'. Be taught grammar and rhetoric in -orth Africa $1,1?5/' and then in :ome $151', Rhere he a(andoned the 4anicheans and (ecame a sNeptic. Ba insegnato retorica, grammatica e nel -ord Africa $1,1?5/' e poi a :oma $151', dove ha a((andonato il 4anicheans e divenne a SNeptic. Be moved to 4ilan to teach $152', Rhere he Ras later influenced (C the reading of -eoplatonic philosophC and (C Am(rose's sermons. Si trasferisce a 4ilano per insegnare $152', dove # stato in seguito influenzato dalla lettura del -eoplatonic filosofia e di Am(rogio's sermoni. Be Ras converted through an eThortation, overheard in a garden, from :om. *gli # stato convertito con un'esortazione, overheard in un giardino, da :om. %1"%1?%2, Ras (aptized (C Am(rose $15,', and Ras reunited Rith his mother, Rho died shortlC thereafter. %1"%1? %2, # stato (attezzato da Am(rogio $15,', ed # stata riunificata con la madre, che mor. poco dopo. After Cears of retreat and studC Augustine Ras ordained a priest in Bippo, -orth Africa $19%', Rhere he esta(lished a monasterC and Rhere he later (ecame (ishop $19&'. Dopo anni di ritiro e di studio Agostino # stato ordinato sacerdote a ppona, l'Africa del -ord $19%', dove aveva fondato un monastero e dove in seguito divenne vescovo $19&'. The rest of his life can (e seen (C the controversies he engaged in and the Rritings he produced. l resto della sua vita pu essere visto da lui le controversie impegnati in scritti e le ha prodotte. Augustine died August /5, 218, as the vandals laid siege to :ome. Agostino # morto /5 agosto 218, come i vandali di cui assedio a :oma. ,a>or ?ritings S ritti $rin i$a-i Au*ustine's ;or<s !all rou*&l? into t&ree periods. A*ostino opere rientrano *rosso modo in tre periodi.

1irst Period(3"6!@6= Pri#o $eriodo (3"6!@6= T&e !irst cate*or? in t&is period consists o! p&ilosop&ical dialo*uesC A*ainst t&e Academics 5#.()= T&e >app? 7i!e 5#.()= On Order 5#.()= On Immortalit? o! t&e Soul and On Grammar 5#.,)= On t&e 4a*nitude o! t&e Soul 5#.,6..)= On 4usic 5#.0601)= On t&e Teac&er 5#.0)= and On 'ree Dill 5'D= #..60%). 7a prima cate*oria in 1uesto periodo consiste di dialo*&i !iloso!iciC )ontro i docenti 5#.()= 7a +ita !elice 5#.()= su ordina"ione 5#.()= di immortalit/ dell 'anima e sulla *rammatica 5#.,)= D'3ntit/ del Soul 5 #.,6..)= sulla musica 5#.0601)= Il 4aestro 5#.0)= e sul libero arbitrio 5'D= #..6 0%). T&e second *roup is t&e anti64anic&aean ;or<s suc& as On t&e 4orals o! t&e )at&olic )&urc& 54))) and On t&e 4orals o! t&e 4anic&eans 5#..)= On T;o Souls 5TS= #01)= and Disputation A*ainst 'ortunatus t&e 4anic&ean 5#0 ). Il secondo *ruppo E l'anti6manic&ea opere come Il morale della )&iesa )attolica 54))) e sul morale dei 4anic&eans 5#..)= su due anime 5TS= #01)= e Disputation contro la 'ortunatus manic&eo 5#0 ) . T&e last cate*or? is made up o! t&eolo*ical and eBe*etical ;or<s suc& as A*ainst t&e 3pistle o! 4anic&aeus 5#0,)= Di+erse Fuestions 5#.060()= On t&e 9tilit? o! @elie+in* 5#01)= On 'ait& and S?mbol 5#0#)= and some 7etters 57) and Sermons. 7'ultima cate*oria E costituita da ese*etica e teolo*ica opere come ad esempio contro la lettera di 4anic&aeus 5#0,)= di+erse interro*a"ioni 5#.060()= sul pro*ramma di utilit/ di credere 5#01)= sulla !ede e il simbolo 5#0#)= e alcune lettere 57) e Sermoni. Se ond Period (3@6!411= Se ondo $eriodo (3@6!411= T&is *roup o! ;ritin*s contains &is later anti64anic&aean ;ritin*s suc& as A*ainst t&e 3pistle o! 4anic&aeus 5#0,)= A*ainst 'austus t&e 4anic&ean 5A'4= #0.)= and On t&e Nature o! t&e Good 5#00). Fuesto *ruppo di scritti contiene piG tardi il suo anti6manic&ea scritti come ad esempio contro la lettera di 4anic&aeus 5#0,)= contro il manic&eo 'austo 5A'4= #0.)= e sulla natura del @uon 5#00). NeBt ;ere some ecclesiastical ;ritin*s= as On @aptism 5$22)= A*ainst t&e 3pistle o! Petilian 5$21)= and On t&e 9nit? o! t&e )&urc& 5$2%). Accanto sono stati scritti alcuni ecclesiastici= come Il @attesimo 5$22)= contro la lettera di Petilian 5$21)= e su l'unit/ della )&iesa 5$2%). 'inall? t&ere ;ere some t&eolo*ical and eBe*etical ;or<s suc& as t&e !amous )on!essions 5)=#0.600)= On t&e Trinit? 5T=$226$1()= On Genesis Accordin* to t&e 7iteral Sense 5$226$1%)= On )&ristian Doctrine I=III 5)D=#.,). In!ine ci sono stati alcuni ese*etica e teolo*ica opere come la !amosa )on!essioni 5) = #0.600)= 7a Trinit/ 5T =$226$1()= Sulla Genesi Secondo il senso letterale 5$226$1%)= Sulla dottrina cristiana I= III 5)D= #.,). 7etters= Sermons= and Discourses on Psalms ;ere also ;ritten durin* t&is period. 7ettere= Sermoni= e Discorsi sulla Salmi sono stati scritti anc&e durante 1uesto periodo. (;ird Period (411!3<= (erzo $eriodo (411!3<=

T&e ;or<s in t&e !inal period o! Au*ustine's ;ritin*s ;ere lar*el? antiPela*ian. 7e opere nel periodo !inale di scritti di A*ostino sono state in lar*a misura antiPela*ian. 'irst a*ainst t&e Pela*ians &e ;rote On t&e 4erits and Remission o! Sins 54RS= $1161 )= On t&e Spirit and t&e 7etter 5S7=$1 )= On Nature and Grace 5$1%)= On t&e )orrection o! t&e Donatists 5$1,)= On t&e Grace o! )&rist and On Ori*inal Sin 5$1.)= On 4arria*e and )oncupiscence 5$106 2)= On t&e Soul and Its Ori*in 5SO=$10)= T&e 3nc&iridion 53=$ 1)= and A*ainst Hulian 5t;o boo<s= $ 1 and $ 06#2). Prima contro la Pela*iani &a scritto sul merito e remissione dei peccati 54RS= $1161 )= per lo spirito e la lettera 5S7= $1 )= sulla natura e la *ra"ia 5$1%)= sulla corre"ione dei Donatists 5$1,) = Sulla *ra"ia di )risto e sul peccato ori*inale 5$1.)= sul matrimonio e concupiscen"a 5$106 2)= Su anima e la sua ori*ine 5SO= $10)= 7a 3nc&iridion 53= $ 1)= e contro Hulian 5due libri = $ 1 e $ 06#2). T&e second *roup o! anti6Pela*ian ;ritin*s include On Grace and 'ree Dill 5G'D=$ ()= On Rebu<e and Grace 5$ ()= On Predestination o! t&e Saints 5$ .6 0)= and On t&e Gi!t o! Perse+erance 5$ .6 0). Il secondo *ruppo di anti6Pela*ie comprendono scritti Su Gra"ia e libero arbitrio 5G'D= $ ()= Il rimpro+ero e di *ra"ia 5$ ()= Sulla predestina"ione di Santi 5$ .6 0)= e sul dono della perse+eran"a 5$ .6 0) . T&e last ;ritin*s in t&is period are t&eolo*ical and eBe*etical= includin* per&aps &is *reatest ;or<= T&e )it? o! God 5)G=$1#6 (). 7'ultimo scritti in 1uesto periodo sono ese*etica e teolo*ica= tra cui !orse il suo piG *rande la+oro= 7a )itt/ di Dio 5)G = $1#6 (). On )&ristian Doctrine 5)D= @oo< IV= $ () and t&e Retractations 5$ (6 ,) !it &ere= as ;ell as numerous 7etters= Sermons= and Discourses on Psalms. Sulla Dottrina )ristiana 5)D= libro IV= $ () e la Retractations 5$ (6 ,) !it 1ui= oltre a numerose lettere= Sermoni= e Discorsi sulla Salmi. Translations of Augustine's RorNs can (e found in numerous sources, including Ancient Christian Sriters> Catholic DniversitC of America Patristic Studies> The SorNs of Aurelius Augustinus> The ;athers of the Church> 3i(rarC of Christian Classics> and A Select 3i(rarC of -icene and Post?-icene ;athers. Traduzioni di opere di Agostino possono essere trovati in numerose fonti, tra cui antichi scrittori cristiani> Dniversit Cattolica d'America Studi patristica> le opere di Aurelius Augustinus> Padri della Chiesa> 3i(rarC of Christian Classics, e una Selezionare @i(lioteca di niceno e Post?niceno Padri. (;eo-og9 (eo-ogia Au*ustine is t&e !at&er o! ort&odoB t&eolo*?. A*ostino E il padre della teolo*ia ortodossa. 0od Dio Au*ustine ar*ued !or aseit? 5)G II= %)= absolute immutabilit? 5)G II= 12)= simplicit? 5)G VIII= ()= and ?et a triunit? o! persons 57 1(0= = %) in t&is one essence. A*ostino &a sostenuto per aseit? 5)G II= %)= assoluta immutabilit/ 5)G II= 12)= semplicit/ 5)G VIII= ()= e ancora una triunit? di persone 57 1(0= = %) in 1uesta essen"a. God is

also omnipresent 5)G VII= #2)= omnipotent 5)G V= 12)= immaterial 5spiritual) 5)G VIII= ()= eternal 5TIIV= %= 1). Dio E anc&e onnipresente 5)G VII= #2)= onnipotente 5)G V= 12)= immateriale 5spirituale) 5)G VIII= ()= eterna 5TIIV= %= 1). God is not in time but is t&e creator o! time 5)II=$). Dio non E nel tempo= ma E il creatore di tempo 5I)II= $). 4reation 4reazione 'or Au*ustine creation is not eternal 5) II= 1#= 1%). Per la crea"ione di A*ostino non E eterna 5) II= 1#= 1%). It is eB ni&ilo 5out o! not&in*) 5) III= ,= ,)= and t&e Jda?sJ o! Genesis ma? be lon* periods o! time 5)G II= (6.). 3 'eB ni&ilo 5dal nulla) 5) III= ,= ,)= e il J*iornoJ della Genesi possono essere lun*&i periodi di tempo 5)G II= (6.). 3ac& soul is not created at birt& but is *enerated t&rou*& one's parents 5SO ##). O*ni anima non E creata alla nascita= ma E *enerato attra+erso la *enitori 5SO ##). T&e @ible is di+ine 53 1=$)= in!allible 5)G II= ()= inerrant 57 .= #)= and it alone &as supreme aut&orit? 5)G II= #) o+er all ot&er ;ritin*s 5A'4 II= %). 7a @ibbia E di+ino 53 1=$)= in!allibile 5)G II= ()= inerrant 57 .= #)= e da solo &a l'autorit/ suprema 5)G II= #) su tutti *li altri scritti 5A'4 II= %). T&ere are no contradictions in t&e @ible 5)D VII= (= .). Non +i sono contraddi"ioni nella @ibbia 5)D VII= (= .). An? error can be onl? in t&e copies= not in t&e ori*inal manuscripts 57 . = #). Fualsiasi errore puK essere solo in copie= non nel manoscritti ori*inali 57 . = #). T&e ele+en boo<s o! t&e Apocr?p&a are also part o! t&e canon 5)D II= .= 1 ) because t&e? ;ere part o! t&e 7II= ;&ic& Au*ustine belie+ed to be inspired= and because t&e? contain man? ;onder!ul stories o! mart?rs 5)G IVIII= $ ). Gli undici libri del Apocr?p&a sono anc&e parte del canone 5)D II= .= 1 ) perc&L erano parte dei 7II= c&e A*ostino ritiene c&e sia ispirato= e= poic&L conten*ono molti mera+i*liose storie di martiri 5)G IVIII= $ ) . Au*ustine reco*ni"ed t&at t&e He;s did not accept t&ese apocr?p&al boo<s 5)G IIV= 1$). A*ostino riconosciuto c&e *li ebrei non &anno accettato 1uesti libri apocri!i 5)G IIV= 1$). T&e canon ;as closed ;it& t&e NT apostles 5)G IIIII= #.). Il canone E stato c&iuso con l'NT apostoli 5)G IIIII= #.). Sin Pe ato

Au*ustine belie+ed sin ori*inated ;it& !ree ;ill= ;&ic& is a created *ood 5TR IIV= 11). A*ostino creduto peccato ori*ine con libero arbitrio= c&e E una buona creato 5TR IIV= 11). 'ree ;ill implies t&e abilit? to do e+il 5)G III= (). 7ibera +olont/ implica la capacit/ di !are il male 5)G III= (). It is a +oluntar? 5TR IIV= ,)= noncompulsor? 5TS I= 1 )= sel!6determined act 5'D III= 1,= $0). Si tratta di un +olontario 5TR IIV= ,)= non obbli*atorie 5TS I= 1 )= auto6determinato atto 5'D III= 1,= $0). Au*ustine appears to &a+e later contradicted t&is +ie; ;&en &e concluded t&at Donatists could be !orced to belie+e a*ainst t&eir ;ill 5)orrection o! t&e Donatists III= 1#). A*ostino sembra a+er contraddetto piG tardi 1uesto punto di +ista 1uando &a concluso c&e Donatists potrebbe essere costretto a credere

contro la loro +olont/ 5)orre"ione dei Donatists III= 1#). Dit& t&e !all man lost t&e abilit? to do *ood ;it&out God's *race 53 12()= ?et &e retains t&e abilit? o! !ree c&oice to accept God's *race 57 1%= $A G'D ,). )on la caduta l'uomo &a perso la capacit/ di !are del bene sen"a la *ra"ia di Dio 53 12()= e*li conser+a ancora la capacit/ di libera scelta di accettare la *ra"ia di Dio 57 1%= $A G'D ,). True !reedom= &o;e+er= is not t&e abilit? to sin but t&e abilit? to do *ood 5)G IIV= 11)= ;&ic& onl? t&e redeemed &a+e 53 #2). 7a +era libert/= tutta+ia= non E la capacit/ di peccato= ma la capacit/ di !are del bene 5)G IIV= 11)= c&e solo i redenti &anno 53 #2). ,an &o#o Au*ustine belie+ed man ;as directl? created b? God ;it&out sin 5On t&e Nature o! God= #)= ;&ic& t&e ;&ole race deri+ed !rom Adam 5)G III= 1). A*ostino creduto direttamente l'uomo E stato creato da Dio sen"a peccato 5sulla natura di Dio= #)= c&e l'intera corsa deri+ati da Adam 5)G III= 1). D&en Adam sinned= all man sinned in &im seminall? 54RS 1$). Fuando Adamo peccato= tutti i peccato l'uomo in lui seminall? 54RS 1$). 4an is a dualit? o! bod? and soul 54)) $= ()= and t&e ima*e o! God is in t&e soul 5)D I= = 2). 7'uomo E una dualit/ di anima e di corpo 54)) $= ()= e l'imma*ine di Dio E l'anima 5)D I= = 2). T&e !all did not erase t&is ima*e 5S7 $.)= alt&ou*& man's nature ;as corrupted b? sin 5A*ainst t&e 3pistle o! 4anic&aeus IIIIII= #(). 7a caduta non cancellare 1uesta imma*ine 5S7 $.)= anc&e se l'uomo la natura E stata corrotta dal peccato 5contro la lettera di 4anic&aeus IIIIII= #(). >uman li!e be*ins in t&e ;omb at t&e time o! animation 53 .%). 7a +ita umana comincia nel *rembo materno= al momento di anima"ione 53 .%). 4iscarria*es be!ore t&is time simpl? Jperis&J 53 .(). Aborti spontanei prima di 1uesto tempo semplicemente JmuoiaM 53 .(). 4an's soul is &i*&er and better t&an &is bod? 5)G III= 1)= ;&ic& is man's ad+ersar? 5)I= 1= $#A TR 111= 12#). 7'uomo l'anima E piG alto e me*lio c&e il suo corpo 5)G III= 1)= c&e E l'uomo della a++ersario 5)I= 1= $#A TR 111= 12#). T&ere ;ill be a p&?sical resurrection o! t&e bodies o! all men= Nust and unNust 53 .$= 0 )= to eternal bliss or a*on? respecti+el?. )i sar/ un !isico risurre"ione dei corpi di tutti *li uomini= *iusto e in*iusto 53 .$= 0 )= di !elicit/ eterna o= rispetti+amente= a*onia. 4;rist 4risto Au*ustine belie+ed t&at )&rist ;as !ull? &uman 5On 'ait& and t&e )reed O')PIV= .)= ?et ;it&out sin 53 $). A*ostino creduto c&e )risto E stato pienamente umana 5sulla !ede e il )redo O')P IV= .)= ancora sen"a peccato 53 $). )&rist assumed t&is &uman nature in t&e +ir*in's ;omb 5') IV= .)= ?et &e ;as also God !rom all eternit?= o! t&e same essence as t&e 'at&er 5TI= (= 0). )risto 1uesto assunto la natura umana nel *rembo della Ver*ine 5') IV= .)= ma E stato anc&e Dio da tutta l'eternit/= della stessa sostan"a del Padre 5TI= (= 0). )&rist= &o;e+er= ;as onl? one person 53 #%).

)risto= tutta+ia= E stata una sola persona 53 #%). Qet t&ese t;o natures are so distinct 57 )IIIVII= #= 11) t&at t&e di+ine nature did not become &uman at t&e incarnation 5TI= ,= 1$). 4a 1uesti due nature sono cos8 distinte 57 )IIIV= #= 11) c&e la natura di+ina non umano a di+entare l'incarna"ione 5TI= ,= 1$). Sa-vation Sa-vezza T&e source o! sal+ation is God's eternal decree 5)G II= 1)= ;&ic& is unc&an*eable 5)G IIII= ). 7a !onte di sal+e""a di Dio E eterna decreto 5)G II= 1)= c&e E immutabile 5)G IIII= ). Predestination is in accord ;it& God's !ore<no;led*e o! man's !ree c&oice 5)G V= 0). Predestina"ione E in accordo con Dio= l'uomo di conoscen"a della libera scelta 5)G V= 0). @ot& t&ose ;&o are sa+ed and t&ose ;&o are lost are so predestined 5SO IV= 1(). Sia 1uelle c&e sono sal+ati e 1uelli c&e si perdono sono cos8 predestinati 5SO IV= 1(). Sal+ation is ;rou*&t onl? t&rou*& )&rist's substitutionar? deat& 53 ##). 7a sal+e""a E battuto solo attra+erso )risto substitutionar? morte 53 ##). It is recei+ed b? !ait& 53 #1). 7o rice+e dalla !ede 53 #1). In!ants= &o;e+er= are re*enerated b? baptism apart !rom t&eir !ait& 5On 'or*i+eness o! Sins= and @aptism I=$$). 7attanti= tutta+ia= sono ri*enerati dal battesimo a parte la loro !ede 5Il perdono dei peccati= e il @attesimo I= $$). 't;i s 'ti a 'or Au*ustine lo+e is t&e supreme la; 5)G IV= 1(). Per A*ostino l'amore E la le**e suprema 5)G IV= 1(). All t&e +irtues are de!ined in terms o! lo+e 54)) III= %#). Tutte le +irtG sono de!initi in termini di amore 54)) III= %#). 7?in* is al;a?s ;ron*= e+en to sa+e a li!e 57 = #). 4entire E sempre sba*liato= anc&e per sal+are una +ita 57 = #). In con!lictin* situations it is !or God= not us= to determine ;&ic& sins are *reater 53 ,.= ,0). In situa"ioni di con!litto c&e E di Dio= non noi= per determinare 1uali sono i peccati piG 53 ,.= ,0). God sometimes *rants eBceptions to a moral command so t&at <illin* is permissible in a Nust ;ar 5)G III= ,) and e+en in cases suc& as Samson's sel!6sacri!icin* suicide 5)G I= 1). Dio a +olte concede dero*&e a un comando morale in modo c&e uccidere E ammissibile in una *uerra *iusta 5)G III= ,) e persino in casi come Sansone di auto6sacri!icio suicidio 5)G I= 1). -3 +eisler -3 +eisler $*lRell *vangelical DictionarC' $*lRell *vangelica DictionarC' 2i:-iogra$;9 2i:-iografia AB Armstrong, St. Augustine and Christian Platonism> AugS> :S @attenhouse, ed., A Companion to the StudC of Saint Augustine> +. @onner, ST. AB Armstrong, S. Agostino e cristiana platonismo> AugS> @attenhouse :S, ed., Dn compagno per lo studio di Sant'Agostino> +. @onner, ST. Augustine of Bippo> 6P @ourNe, Augustine's Auest for Sisdom> P. @roRn, Augustine of Bippo> P. @urna(C, Amor Dei" A StudC of the :eligion of

St. Augustine> 4P +arveC, Saint Augustine" Christian or -eo?Platonist> *. +ilson, The Christian PhilosophC of Saint Augustine> 4P 4cVeough, The 4eaning of the :ationes Seminales in St. Augustine> B 4arrou, Saint Augustine and Bis nfluence Through the Ages> AD: Polman, The Sord of +od According to Saint Augustine> *: TeSelle, Augustine the Theologian, Augustinian nstitute, St. Augustine 3ectures %9&9> T. 4iethe, Augustinian @i(liographC %9,8?%958> T. 6an @auel, :epertoire (i(liographi!ue de Saint Augustine %9&8?%908> ;. 6an der 4eer, Augustine the @ishop> -3 +eisler, Shat Augustine SaCs> *. PrzCRara, An Augustine SCnthesis. Agostino d' ppona> 6P @ourNe, Agostino's Auest for Sapienza> P. @roRn, Agostino d' ppona, P. @urna(C, Amor Dei" uno studio della :eligione di S. Agostino> 4P +arveC, Sant'Agostino" cristiano o -eo? Platonist> * . +ilson, 3a filosofia cristiana di Sant'Agostino> 4P 4cVeough, il significato del :ationes Seminales in S. Agostino> B 4arrou, Sant'Agostino e la sua influenza attraverso i secoli> AD: Polman, 3a Parola di Dio secondo sant'Agostino> *: TeSelle , l Teologo Agostino, agostiniani, stituto S. Agostino Conferenze %9&9> T. 4iethe, agostiniani @i(liografia %9,8?%958> T. 6an @auel, :epertoire (i(liographi!ue de Saint Augustine %9&8?%908, ;. 6an der 4eer, il vescovo Agostino> -3 +eisler , Che cosa dice Agostino, *. PrzCRara, An Agostino di sintesi

Dalle 4onfessiones
Furtum certe punit lex tua, domine, et lex scripta in cordibus hominum, quam ne ipsa quidem delet iniquitas: quis enim fur aequo animo furem patitur? nec copiosus adactum inopia. et ego furtum facere volui, et feci, nulla conpulsus egestate, nisi penuria et fastidio iustitiae et sagina iniquitatis. nam id furatus sum, quod mihi abundabat et multa melius; nec ea re volebam frui, quam furto appetebam, sed ipso furto et peccato. arbor erat pirus in vicinia nostrae vineae, pomis onusta, nec forma nec sapore inlecebrosis. ad hanc excutiendam atque asportandam nequissimi adulescentuli perreximus nocte intempesta, quousque ludum de pestilentiae more in areis produxeramus, et abstulimus inde onera ingentia non ad nostras epulas, sed vel proicienda porcis, etiamsi aliquid inde comedimus, dum tamen fieret a nobis quod eo liberet, quo non liceret. ecce cor meum, deus, ecce cor meum, quod miseratus es in imo abyssi. dicat tibi nunc ecce cor meum, quid ibi quaerebat, ut essem gratis malus et malitiae meae causa nulla esset nisi malitia. foeda erat, et amavi eam; amavi perire, amavi defectum meum, non illud, ad quod deficiebam, sed defectum meum ipsum amavi, turpis anima et dissiliens a firmamento tuo in exterminium, non dedecore aliquid, sed dedecus appetens . Per certo la tua legge punisce il furto, o Signore, e la legge scritta nei cuori degli uomini, che neppure la stessa iniquit pu! cancellare: infatti quale ladro sopporta con animo giusto un furto? "eppure il ricco sopporta uno che s tato spinto dalla povert . # io ho voluto fare il furto e l$ho fatto sen%a essere spinto da alcuna indigen%a se non dalla mancan%a e dal dispre%%o del senso di giusti%ia e dalla grande%%a della &mia' iniquit . (nfatti io rubai proprio ci! che avevo in abbondan%a e di qualit molto migliore, e non volevo quindi godere di quella cosa, che desideravo attraverso il furto, ma del frutto stesso e del peccato. )$era un albero di pere nelle vicinan%e della nostra vigna carico di frutti non allettanti n* per aspetto, n+ per sapore. "oi, giovani scelleratissimi, ci dirigemmo per scuotere e depredare quest$&albero' nel cuore della notte; fino ad allora avevamo protratto i nostri giochi nei cortili, secondo le nostre malsane abitudini, e portammo via da l ,ei grandi carichi, non per i nostri banchetti, ma per gettarli ai porci, anche se ne mangiammo qualcuna, purch+ facessimo ci! tanto piaceva quanto non era lecito. -eni .arthaginem, et circumstrepebat me undique sartago flagitiosorum amorum. nondum amabam, et amare amabam, et secretiore indigentia oderam me minus indigentem. quaerebam quid amarem, amans amare, et oderam

securitatem et viam sine muscipulis, quoniam fames mihi erat intus ab interiore cibo, te ipso, deus meus, et ea fame non esuriebam, sed eram sine desiderio alimentorum incorruptibilium, non quia planus eis eram, sed quo insanior, fastidiosior. et ideo non bene valebat anima mea, et ulcerosa proiciebat se foras, miserabiliter scalpi avida contactu sensibilium.

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