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domenica 1 luglio 2007

PRIMO PIANO
GLI INTELLETTUALI

IL NUOVO

| Il rettore Trombetti e il preside D'Alessandro: alti gesti simbolici con cui ha


inciso nella realtà partenopea
E successivamente, col falò dei coltelli ritrovati. Con quel gesto, certamente non
si può battere la camorra e la delinquenza comune. Però, quell'atto riveste una
notevole importanza per i riflessi sulla coscienza collettiva della città.
Viceversa, riferendoci all'aspetto "operativo" del cardinale, trovo indicativo
quanto avverrà nella nostra città ad ottobre, col meeting interreligioso. Questo è
un evento che mette Napoli al centro del mondo e del quale dobbiamo esser grati al
vescovo. Una occasione nella quale l'arrivo di Papa Benedetto XVI suona come una
conferma dei meriti del cardinale Sepe». Inoltre Trombetti gratifica il porporato
per «aver sempre cercato il dialogo col mondo della cultura cittadina: con lui c'è
un colloquio costante». Dal preside di Scienze della formazione del Suor Orsola
Benincasa, Lucio D'Alessandro, giunge una analitica lettura del primo anno di
monsignor Sepe in città. «Venire a Napoli spiega il cattedratico era missione
prestigiosa ma assai difficile, per la complessità della sede. Una difficoltà di
ordine pastorale, anzitutto, dovuta al vissuto religioso locale, sempre in bilico
tra fede autentica e superstizione. E qui mi sembra che il cardinale abbia trovato
il giusto punto di equilibrio. Difficoltà poi dovute alla situazione del
territorio, sotto gli occhi di tutti. Monsignor Sepe è riuscito a rimarcare il
ruolo della Chiesa come riferimento di pensiero, rispetto alle istituzioni, senza
mai cadere nella trappola delle polemiche. Un compito arduo, di fronte al rischio
di sovraesposizione mediatica per lui, in un'area dove si avverte la carenza di
leadership civile. E infine, è riuscito a non disperdere quanto realizzato dal suo
predecessore, come l'istituzione del premio "San Gennaro" a personalità della
cultura».

«Una missione difficile che ha saputo vincere»


PRESULE
Invito "aperto" dalla Diocesi ai napoletani: «Chiunque voglia venire è benvenuto»
LA RICORRENZA
NAPOLI. Cardinale Sepe uno e bino. «Autorità morale, ma anche uomo del "fare».
L'omaggio arriva dal rettore dell'Università Federico II, Guido Trombetti (nella
foto). «Nel suo primo anno da vescovo afferma l'accademico -, monsignor Sepe si è
dimostrato capace non solo di alti gesti simbolici, ma anche di azioni concrete,
con cui si è pienamente inserito nella vita cittadina». Il rettore esemplifica.
«Per quanto riguarda il magistero morale spiega è emblematico quanto accaduto con
la lettera ai giovani, nella quale chiedeva di deporre i coltelli sotto i
crocifissi delle chiese.

| Domani ricevimento per i primi dodici mesi di Crescenzio Sepe a Napoli: ci


saranno senzatetto,giovani,preti ed autorità

Un anno da cardinale, festa in Curia


NAPOLI. Doveva essere una festa a sorpresa per

ranno il vescovo con cori e canzoni. All'interil cardinale Sepe, per il primo
anniversario del no, un breve concerto eseguito dall'ensemble suo insediamento da
arcivescovo metropolita. vocale diretta da monsignor Vincenzo De GreGliela ha
organizzata a sua insaputa la dioce- gorio. Al saluto augurale del Vescovo
ausiliare si, domani alle 18,30, in cattedrale (ma natu- Filippo Iannone,
replicherà il cardinale, rinralmente Sepe è stato informato quando non graziando
gli intervenuti. In mezzo all'evento, se ne poteva più fare a meno). Festa di
popo- sarà proiettato un filmato con le immagini più lo: «Chiunque voglia venire è
benvenuto», pre- significative del primo anno del presule di Cacisano dalla Curia.
Da dove hanno diramato un rinaro. Su un megascreen rivivrà il caldo poinvito
"aperto" e volutamente informale, «per meriggio del 1 luglio 2006, quando il
cardinarispecchiare la semplicità del cardinale». Ed le fece ingresso in città da
Scampia (nella foallora, a festeggiare con monsignor Sepe sono to), baciando la
terra del martoriato quartieattesi «i "suoi" preti spiegano dagli uffici dio- re.
E l'arrivo in via Duomo, poche ore dopo. E cesani -, i "suoi" giovani, i religiosi
e le religio- la visita ai bambini del Santobono il giorno dose, i bambini e gli
anziani, gli ammalati e i "sen- po, dove nacque l'idea dell'asta di
beneficenzafissadimora", gli uomini di cultura e gli intellettuali, gli operai e
gli Un video su un maxischermo per imprenditori, gli artigiani e i commercianti,
gli artisti e gli attori, i ricordare i momenti salienti, dall'arricantanti e i
musicisti, i calciatori, gli vo il primo luglio a Scampia, all'inconatleti, gli
sportivi, il popolo di Dio, i rappresentanti delle Istituzioni, tro con Napolitano
e le visite in carcere della magistratura e delle Forze armate, le autorità varie,
gli uomini politici e gli za per i bimbi leucemici del Pausilipon, reaesponenti
sindacali». Il Sepe-day è diviso in tre lizzata il 14 dicembre all'Auditorium Rai.
Con parti. I primi a incontrarlo saranno i commer- l'incasso, sarà costruito un
intero reparto. E cianti di via Duomo, che hanno ricordato la ri- inoltre le
visite alle carceri di Poggioreale, Secorrenza con il restauro di una edicola
votiva condigliano, all'ospedale psichiatrico giudidedicata alla Madonna, posta
all'angolo tra via ziario di Sant'Eframo e all'istituto minorile di Duomo e
vicoletto Donnaregina. Successiva- Nisida. Giorni scanditi dall'attivismo del
pormente tutti sul sagrato della Cattedrale, dove porato, ma anche dal dolore per
il dilagare del i ragazzi della pastorale giovanile accoglie- crimine. Come il 7
settembre 2006, quando

Il sindaco: ha utilizzato molto bene questi mesi


NAPOLI. «Un anno che è volato». Il sindaco Rosa Russo Iervolino (nella foto)
sospira, quando le ricordano il primo anniversario dell'arrivo del cardinale
Crescenzio Sepe. Poi sorride, ricavandosi una pausa di sollievo, nel frastuono di
polemiche e malumori del difficile vissuto napoletano. «Un anno afferma il primo
cittadino- che il cardinale Sepe ha usato molto bene». E affettuosamente, il
sindaco considera: «Il nostro vescovo era venuto qui da casertano, quindi da
"quasi paesano", senza conoscere Napoli, ma ormai la conosce benissimo. Ne conosce
la psicologia, ha messo in moto una serie di attività, anche coi giovani, che
hanno rinnovato la vita pastorale della città». Infine l'elogio sperticato del
presule. «Il cardinale conclude Iervolino- è stato sempre un punto di riferimento
della logica del coraggio e della speranza. Quindi questo è proprio un
bell'anniversario».

monsignor Sepe celebra i funerali del giornalaio Salvatore Buglione, ucciso da una
gang di rapinatori al Vomero. E la Lettera alla Città "Il sangue e la speranza",
per reagire alla spirale di violenza. Le feste religiose, col prodigio di San
Gennaro ripetuto eccezionalmente tre volte, nell'anno di Sepe: a settembre e
maggio, nelle date canoniche; a giugno, inaspettatamente, nel corso della visita
del primate ortodosso di Cipro. L'incontro con il presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, alla Chiesa del-

la Sanità a novembre. La Giornata della Gioventù a marzo, migliaia di persone in


piazza Dante. E la Via crucis del Venerdì santo in Piazza del Gesù, quando il
cardinale brucia i coltelli deposti all'interno delle Chiese, trovati a centinaia,
in risposta al suo appello. Il 4 maggio, presentazione dell'Incontro
interreligioso del 21-23 ottobre 2007. E per finire, venerdì scorso, l'annuncio
dell'arrivo del Papa Benedetto XVI proprio il 21 ottobre, per l'inaugurazione del
meeting di preghiera per la pace.

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