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Regione Basilicata

Provincia di Potenza

Comune di Melfi

PROGETTO PER LA REALIZZAZIONE DI UN PARCO EOLICO NEL COMUNE DI MELFI

PROGETTO DEFINITIVO

4 3 2 1 0 Settembre 2011 Em./Rev. Data

Red./Dis.

Verificato

Approvato

Descrizione

Redazione: ATS Engineering srl Pzza G. Paolo II n.8 71017 Torremaggiore (FG)

A11.1

Titolo dellallegato:

Relazione preliminare strutture - fondazione


Proponente:

Wpd Basilicata 1 srl Pzza Giovanni Paolo II 71017 Torremaggiore (FG)

Studio eseguito da:

wpd Italia srl Viale Aventino 102 00153 Roma

ATS Engineering srl Pzza G. Paolo II n.8 71017 Torremaggiore (FG)

Relazione Preliminare Plinto di Fondazione per Aerogeneratore Tipo 3MW - Progetto Impianto Eolico - Melfi

Indice
PREMESSA .................................................................................................................................................... 2 1. 2. 3. 4. 5. 5.1 5.2 6. 7. 8. 8.1 8.2 8.3 8.4 8.5 8.6 9. 10. 11. DESCRIZIONE GEOMETRICA DEL PLINTO DI FONDAZIONE .............. 4 NORMATIVA DI RIFERIMENTO ..................................................................... 7 MATERIALI IMPIEGATI ................................................................................... 9 GRANDEZZE GEOTECNICHE ....................................................................... 11 CARICHI ............................................................................................................. 12 Carichi impressi al plinto dallaerogeneratore .................................................. 12 Carichi verticali dovuti al solo plinto di fondazione. ......................................... 19 COMBINAZIONI DI CARICO ......................................................................... 21 MODELLO AGLI ELEMENTI FINITI ............................................................ 22 PROGETTO DELLARMATURA .................................................................... 27 Progetto armature radiali superiori (orizzontali).............................................. 27 Progetto armature radiali inferiori (orizzontali) ............................................... 28 Progetto armature anulari superiori (orizzontali) ............................................ 28 Progetto armature anulari inferiori (orizzontali) .............................................. 28 Progetto armature superiori (verticali) .............................................................. 29 Progetto armature inferiori (verticali) ............................................................... 29 VERIFICA PRESSIONE LIMITE TERRENO ................................................ 42 VERIFICA PALI ................................................................................................. 44 CONCLUSIONI................................................................................................... 46

Progetto Melfi

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PREMESSA
La presente relazione ha per oggetto il calcolo preliminare dei plinti di fondazione in Calcestruzzo Armato delle torri-aerogeneratori, previsti nellimpianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica. Le torri-aerogeneratori tipo da utilizzare per il parco eolico che pi collimano con le nostre esigenze, sono prodotte dalla ditta ENERCON, il modello scelto E101 con potenza fino a 3 MW, diametro delle eliche fino a 101 metri e altezza mozzo fino a 99 metri. In questa relazione preliminare tutti i calcoli sono stati eseguiti secondo gli usuali metodi della Scienza delle Costruzioni e in ossequio alle normative attualmente vigenti. In particolare, il criterio di progettazione e verifica adottato quello degli stati limite. Nel seguente calcolo preliminare, al fine di dimensionare la struttura di fondazione, si utilizza la condizione di carico pi gravosa rispetto a quelle previste in progetto. Le competenze del progettista delle fondazioni, partendo dalle sollecitazioni alla base della torre fornite dal produttore degli aerogeneratori, si limitano al pre-dimensionamento geometrico delle opere in calcestruzzo armato progetto e delle relative armature.

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1. DESCRIZIONE GEOMETRICA DEL PLINTO DI FONDAZIONE


Il plinto concepito come una fondazione ad anello circolare con un diametro esterno di 20,00 metri e un diametro interno medio di 9,50 m. Il plinto presenta una zona cava allinterno, che nella parte superiore termina con una anello (ghiera di interfaccia Torre-Plinto) di cemento disposto a sbalzo (vedi figg. 1.1 e 1.2). Tale interfaccia avr una scanalatura superiore dove si andr ad alloggiare la base della torre, essa supporta la massa totale della torre e tutte le combinazioni di carico connesse a sisma e vento. I tenditori in acciaio che fuoriescono dalla base inferiore della torre si inseriscono allinterno di guide in acciaio inghisate nella ghiera di interfaccia Torre-Plinto, la parte finale di tale guida presenta un bicchiere in acciaio con diametto maggiore della guida, la superfice creata dalla differenza dei due diametri, diventa una superfice di battuta sulla quale si andr a scaricare la pressione generata dalle forze di trazione dei tiranti, le forze risultanti sulla ghiera saranno rivolte verso lalto, mentre sulla scanalatura superiore della ghiera andranno ad agire tutte forze di pressione con direzione verso il basso. L'altezza totale della fondazione pari a 3,20 m. L'altezza della fondazione nella zona tronco-conica varia da 2,70 m a raggio 9,50 m fino a 2,60 m sul bordo esterno. La parte superiore della fondazione situato a 20 cm sopra il livello del suolo. L'area della piastra di fondazione al di l della base coperta da materiale di recupero con massa volumica a secco di 18 kN/m2. L'altezza dello strato di copertura del plinto varia tra, 30 cm e 40 centimetri sul bordo. La fondazione rinforzata in direzione radiale e tangenziale con armatura metallica. Si prevede di realizzare plinti su pali, in funzione delle analisi geologiche e geotecniche espletate in fase esecutiva. In questa prima fase si prevede di utilizzare per le fondazioni indirette n 18 pali di diametro 100 cm e profondit pari a 25 metri, posti su un raggio di 8 metri. Le congiungenti degli assi di due generici pali contigui con il centro del plinto formano un angolo di 20.

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Fig. 1.1: Sezione di interfaccia Torre-Plinto

Fig. 1.3: Particolari costruttivi interfaccia Torre-Plinto


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Fig. 1.4: Pianta Plinto di fondazione

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2. NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Nellesecuzione del progetto, nel calcolo strutturale, nella modalit di posa in opera si tenuto conto della normativa di seguito riportata:

NORMATIVA NAZIONALE

Legge 05/11/1971 n.1086: Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica; Legge 02/02/1974 n.64: Ministero dei lavori pubblici - Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche; Decreto Ministeriale 16/01/1996: Norme tecniche relative ai Criteri generali per la verifica\di sicurezza delle costruzioni e dei carichi e sovraccarichi; Decreto Ministeriale 09/01/1996: Norme tecniche per il calcolo, lesecuzione ed il collaudo delle strutture in cemento armato, normale e precompresso e per le strutture metalliche; Decreto Ministeriale 11/03/1988: Ministero dei lavori pubblici - Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilita' dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l'esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione; Decreto Ministeriale 11/03/1988: Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilit dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l'esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione; Circolare Ministero LL.PP. 24/09/1988 n.30483: Legge 02/07/1974 D.M. 11/03/1988 Istruzioni per lapplicazione; Norme Tecniche per le Costruzioni - D.M. 14-01-08: Costruzioni in calcestruzzo (par.4.1), Costruzioni in legno (par.4.4), Costruzioni in muratura (par.4.5), Progettazione geotecnica (cap.6), Progettazione per azioni sismiche (cap.7), Costruzioni esistenti (cap.8), Riferimenti tecnici (cap.12), EC3;

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Norme Tecniche per le Costruzioni - D.M. 14-01-08: Sicurezza (cap.2), Azioni sulle costruzioni (cap.3), Progettazione geotecnica (cap.6), Progettazione per azioni sismiche (cap.7), Costruzioni esistenti (cap.8), Riferimenti tecnici (cap.12).

NORMATIVA INTERNAZIONALE

IEC 61400-1, 2 edition, Februar 1999: Wind turbine generator system Part1: Safety requirements; UNI 9858: Concrete. Performance, prodiuction, placing and compliance criteria; UNI ENV 1992-1-1 del 31-01-1993 Eurocodice 2: Progettazione delle strutture di calcestruzzo;

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3. MATERIALI IMPIEGATI
Sono stati utilizzati i seguenti materiali: 1. Calcestruzzo per plinto e pali di fondazione: o Classe C 30/37 UNI EN 206-1 per il plinto o Classe C 25/30 UNI EN 206-1 per pali di fondazione o Classe di esposizione XC4, XF1, XA1 (secondo la norma EN 206) o Consistenza S4 o Max pezzatura inerte 2,5 centimetri o fck = 30,71 MPa o fcd = 20,46 MPa o fctd = 2,31 MPa o cls = 2500 Kgf/m3 2. Calcestruzzo per lo strato di sottofondazione: o Classe C 16/20 UNI EN 206-1 o Consistenza S4 o Max pezzatura inerte 2,5 centimetri o fck = 16,60 MPa o fcd = 10,66 MPa o fctd = 1,52 MPa o cls = 2500 Kgf/m3 3. Ferro per armature plinto e pali di fondazione: o Classe B450C UNI EN 10080 - barre ad aderenza migliorata poco sensibile alle aggressioni chimiche o fR = 540 Mpa (rottura) o fS = 450 Mpa (snervamento)

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4. GRANDEZZE GEOTECNICHE
E possibile indicare, quindi, i seguenti parametri per le varie litologie utili ai fini delle indicazioni sullinterazione terreno-struttura e sulla stabilit dellarea oggetto dellintervento. Il primo strato D1 dello spessore circa di 1 m costituito da terreno agrario sabbiosolimoso, molto poco addensato e compatto, potrebbe presentare le seguenti caratteristiche geotecniche: peso di volume G1 = 1600 (Kg/m3) Coesione (Kg/cm2) 0.00 Angolo di attrito interno 20 Il secondo orizzonte D2 con spessore di circa 8 m, correlabile a sabbie e sabbie limose, potrebbe presentare le seguenti caratteristiche geotecniche: peso di volume G2 = 1900 (Kg/m3) Coesione (Kg/cm2) 0.00-0.30 Angolo di attrito interno 27 Il terzo orizzonte D3 costituito da materiale argilloso appartenente, a seconda della posizione degli aerogeneratori, sia alla formazione delle Argille, potrebbe presentare le seguenti caratteristiche geotecniche: peso di volume G3 = 2000 (Kg/m3) Coesione (Kg/cm2) 1.0-2.0 Angolo di attrito interno 25

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5. CARICHI
Nel seguente paragrafo si riportano i carichi da applicare nel calcolo essi si dividono in carichi impressi al plinto dallaerogeneratore e carichi quali il peso proprio del plinto di fondazione e pesi dovuto al ricoprimento del plinto. 5.1 Carichi impressi al plinto dallaerogeneratore I carichi relativi alle sollecitazione vengono forniti dal produttore e tengono presente quanto prescritto nella IEC 61400-1 in particolare si dividono in condizioni normali di funzionamento e in condizioni estreme ossia: Extreme 6.1: Parcheggio (macchina ferma o funzionante a vuoto) con raffica 50 anni (V=42.5 m/s ed =-8); Extreme 6.2: Parcheggio (macchina ferma o funzionante a vuoto) con possibile perdita di rete elettrica con raffica 50 anni (V=42.5 m/s ed =200); Normal 1.0: Produzione di potenza; Normal 5.1: Arresto di emergenza (V=12.0 m/s ed =0); Il sistema di riferimento adottato quello riportato in fig 5.1.1

fig. 5.1.1 Sistema di riferimento adottato

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Fig. 5.1.2: Forze applicate allestradosso di fondazione

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Fig. 5.1.3: Forze applicate allintradosso di fondazione

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I carichi si dividono in: Fxy carico risultante orizzontale; Fz carico verticale; Mxy momento risultante; Mz momento agente intorno allasse z; Nel seguente calcolo preliminare, al fine di dimensionare la struttura di fondazione, si utilizza la condizione di carico pi gravosa per una torre 3 MW con diametro delle eliche da 101 m e altezza mozzo a 99 m. Condizioni di carico pi gravose rispetto a quelle previste in progetto. I dati riportati in tabella sono stati forniti dalla ENERCON per quanto concerne laerogeneratore modello E101.

Ipotesi di carico Extreme 6.2

aereo 1,00

masse 1,00

Fxy kN 1.180

Fz kN

Mxy kNm

Mz kNm 8.140

-34.825 106.000

Il carico prodotto dal vento non sar mai statico su una sola direzione, ma potr variare su 360 gradi, per tale motivo nella successiva progettazione delle armature prenderemo in considerazione la zona pi sollecitata (evidenziata in rosso nei diagrammi delle aree minime) per il calcolo delle armature allinterno del plinto, armando in modo omogeneo (in senso radiale e anulare) tutti i 360 gradi che compongono il plinto di fondazione. Per avvalorare maggiormente i dati forniti dal costruttore abbiamo elaborato mediante modelli matematici le azioni che il vento imprime allaerogeneratore e di conseguenza le sollecitazioni risultanti applicate al plinto di fondazione, in seguito saranno riportati in tabella i risultati ottenuti.

Dati Vento
Regione: Periodo di ritorno [anni] Altezza S.L.M. [m] Altezza costruzione [m] Distanza dalla costa Classe di rugosit Ct Cd Zona 3 1 1 30 400 180

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Categoria 2 Vref [m/s] = qref [Kg/mq] = Ce = 27,00 41,81 Da 1,80 a 4,49

Cp = 1.2 Cp = 1.783 - 0.263 x d x Ce x Pr Cp = 0.7

se se se

d x (Ce x Pr) exp 0.5 2.2 2.2 d x (Ce x Pr) exp 0.5 4.2 d x (Ce x Pr) exp 0.5 2.2

Cp nella torre risulta essere in ogni sezione 0.7

Forze e momenti applicati alla base della torre (da carichi del vento sulla torre):

CALCOLO FORZE VENTO SULLA TORRE z [m] z [m] d [m] Ce(Ct,Z) [-] S = Ce x Pr [KN/mq] Cp(d,Pr) [-] P = Cp x Cd x S Q = P x d [KN/mq] [KN/m] F = Q x z [KN] M=Fxz [KNm]

0,00 10,00 20,00 30,00 40,00 50,00 60,00 70,00 80,00 90,00 100,00

0,00 10,00 10,00 10,00 10,00 10,00 10,00 10,00 10,00 10,00 10,00

6,30 4,70 4,24 4,15 4,08 3,99 3,91 3,82 3,74 3,66 3,58

1,80 2,35 2,81 3,09 3,30 3,47 3,61 3,73 3,83 3,92 4,01

0,75 0,98 1,17 1,29 1,38 1,45 1,51 1,56 1,60 1,64 1,68

0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70 0,70

0,53 0,69 0,82 0,90 0,97 1,02 1,06 1,09 1,12 1,15 1,17

3,32 3,23 3,49 3,75 3,94 4,05 4,13 4,17 4,19 4,20 4,20

0,00 32,33 34,87 37,53 39,41 40,52 41,31 41,70 41,93 41,99 42,02

0,00 323,28 697,45 1126,00 1576,32 2026,20 2478,82 2919,31 3354,06 3779,37 4201,82

somma

393,62 22482,63

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Fig. 5.1.4: Carichi vento su torre

Forze e momenti applicati alla base della torre (da carichi del vento sulla pala 1):

CALCOLO FORZE VENTO SULLA PALA 1 z [m] z [m] d [m] Ce(Ct,Z) [-] S = Ce x Pr [KN/mq] Cp(d,Pr) [-] P = Cp x Cd x S Q = P x d [KN/mq] [KN/m] F = Q x z [KN] M=Fxz [KNm]

50,00 50,00 60,00 70,00 80,00

0,00 10,00 10,00 10,00


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0,00 1,33 2,06 2,92

3,73 3,83 3,92 4,01

1,56 1,60 1,64 1,68


Titolo

0,80 0,80 0,80 0,80

1,25 1,28 1,31 1,34

0,00 1,70 2,70 3,92

0,00 17,04 27,01 39,17

0,00 1022,36 1890,83 3133,42


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90,00 100,00

10,00 10,00

3,80 3,95

4,08 4,15

1,71 1,74

0,80 0,80

1,36 1,39

5,19 5,48

51,86 54,83

4667,54 5483,37

somma

189,91 16197,53

Forze e momenti applicati alla base della torre (da carichi del vento sulle pale 2 o 3)

CALCOLO FORZE VENTO SULLA PALA 2 - 3 z [m] z [m] d [m] Ce(Ct,Z) [-] S = Ce x Pr [KN/mq] Cp(d,Pr) [-] P = Cp x Cd x S Q = P x d [KN/mq] [KN/m] F = Q x z [KN] M=Fxz [KNm]

100,00 100,00 110,00 120,00

0,00 10,00 10,00

5,50 7,50 3,94

4,28 4,34 4,39

1,79 1,81 1,84

0,80 0,80 0,80

1,43 1,45 1,47

7,87 10,89 5,79


somma

0,00 108,88 57,86

0,00 11976,94 6942,95

166,74 18919,89

Forze e momenti applicati alla base della torre (da carichi del vento sulla navicella)

CALCOLO FORZE VENTO SULLA NAVICELLA z [m] z [m] d [m] Ce(Ct,Z) [-] S = Ce x Pr [KN/mq] Cp(d,Pr) [-] P = Cp x Cd x S Q = P x d [KN/mq] [KN/m] F = Q x z [KN] M=Fxz [KNm]

95,00 95,00 105,00

0,00 10,00

11,00 11,00

4,22 4,28

1,76 1,79

0,80 0,80

1,41 1,43

15,53 15,75 somma

0,00 157,48

0,00 16535,90

157,48 16535,90

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Fig. 5.1.5: Carichi vento su pale e navicella Sommando i valori delle precedenti tabelle avremo una Fxy = 1075 KN/m e una Mxy = 93.055 KNm. Appare evidente che i risultati ottenuti mediante il modello matematico da noi elaborato sono comparabili con quelli forniti dalla casa costruttrice anche se leggermente inferiori. Pertanto utilizzando i dati di carico forniti dalla ENERCON che presentano valori pi elevati rispetto a quelli calcolati ci andremo a porre in una condizione cautelativa a tutto vantaggio della sicurezza. 5.2 Carichi verticali dovuti al solo plinto di fondazione. I carichi verticali, oltre al peso della torre, della navicella e del rotore contemplati nella ipotesi di carico precedente, sono il peso del plinto di fondazione e quella del terreno, infatti il peso del terreno sovrastante il plinto di fondazione non del tutto trascurabile e per tale motivo stato riportato nel calcolo. Il software strutturale utilizzato, in automatico genera il peso proprio della struttura di fondazione, in base al materiale impiegato e alla geometria del plinto di fondazione realizzata dal progettista.
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Inoltre stato inserito come dato in ingresso laltezza dello strato medio di terreno sovrastante il plinto di fondazione e la densit del materiale. Viste le dimensioni geometriche del plinto sono state definite le seguenti grandezze: Peso proprio Peso terreno Gk,1 25580 kN Gk,2 2438 kN

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6. COMBINAZIONI DI CARICO
Secondo la IEC 61400, le condizioni di carico sono 13, in questa relazione di calcolo, visto che ha come finalit il predimensionamento delle strutture, stata analizzata la condizione pi gravosa Extreme 6.2, i dati inseriti allinterno del simulatore di calcolo per il dimensionamento del manufatto sono quelli esposti nella seguente tabella:

Ipotesi di carico Extreme 6.2

aereo 1,00

masse 1,00

Fxy kN 1.180

Fz kN

Mxy kNm

Mz kNm 8.140

-34.825 106.000

La condizione di carico sismica nella definizione dello stato limite ultimo, non sar mai concomitante con quella per vento estremo inoltre questultima molto pi gravosa e quindi non verosimile e non previsto dalle norme la combinazione di carico Vento + Sisma.

Fig. 6.1: Incompatibilit Vento e Sisma

Fig. 6.2: Combinazioni di carico SLU

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7. MODELLO AGLI ELEMENTI FINITI


Per il progetto e la verifica del plinto di fondazione si utilizzato un programma di calcolo agli elementi finiti. Il plinto di fondazione stato modellato utilizzando 180 conci disposti su cinque file e 36 nella zona centrale questi sono quelli a diretto contatto con il terreno e che si interfacciano con i pali di fondazione, la struttura viene completata da un anello di interfaccia, tale anello fondamentale nel calcolo in quanto la zona di collegamento con la torre eolica. In totale quindi la struttura composta da 216 conci. Nella modellazione FEM abbiamo impostato una maglia con lato minimo di 20 cm, il programma in automatico ha creato un numero ben definito di punti tale numero riportato nei tabulati di calcolo allegati alla presente relazione. Naturalmente si tenuto conto della variazione dellaltezza geometrica del plinto definendo 6 sottogruppi facilmente individuabili graficamente in base alle figure riportate in basso, inoltre le caratteristiche dei gruppi sono riportati sulla tabella riportata in seguito.

Fig. 7.1: Assonometria Plinto di Fondazione

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Fig. 7.2: Assonometria e Pianta a filo di ferro del Plinto di fondazione

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A causa della forma tronco conica del Plinto di fondazione risultato necessario discretizzare la struttura in anelli concentrici, ogni anello inoltre formato da 36 conci con i lati che seguono un andamento radiale e anulare, ogni gruppo inoltre ha un altezza prefissata. Sono stati individuati sette gruppi aventi le caratteristiche riportati nella seguente tabella:

Sezioni [text] Sezione 1 Sezione 2 Sezione 3 Sezione 4 Sezione 5 Sezione 6

Materiali [Text] Calcestruzzo Calcestruzzo Calcestruzzo Calcestruzzo Calcestruzzo Calcestruzzo

Tipo Elemento [Text] Shell Shell Shell Shell Shell Shell

Gruppo [Text] Gruppo 1 Gruppo 2 Gruppo 3 Gruppo 4 Gruppo 5 Gruppo 6

Altezza Media [m] 2,10 2,12 2,15 2,17 2,90 2,90

Il programma schematizza la struttura attraverso l'introduzione nell'ordine di fondazioni, poste anche a quote diverse, platee, poggianti tutte su suolo elastico alla Winkler, di elementi verticali, pilastri e pareti in c.a. anche con fori, di orizzontamenti costituiti da solai orizzontali e inclinati (falde), e relative travi di piano e di falda; ammessa anche l'introduzione di elementi prismatici in c.a. di interpiano con possibilit di collegamento in inclinato a solai posti a quote diverse. I nodi strutturali possono essere connessi solo a travi, pilastri e pareti, simulando cos impalcati infinitamente deformabili nel piano, oppure a elementi lastra di spessore dichiarato dall'utente simulando in tal modo impalcati a rigidezza finita. I nodi appartenenti agli impalcati orizzontali possono essere connessi rigidamente ad uno o pi nodi principali giacenti nel piano dell'impalcato; generalmente un nodo principale coincide con il baricentro delle masse. Tale opzione, oltre a ridurre significativamente i tempi di elaborazione, elimina le approssimazioni numeriche connesse all'utilizzo di elementi lastra quando si richiede l'analisi a impalcati infinitamente rigidi. Per quanto concerne i carichi, in fase di immissione dati, vengono definite, in numero a scelta dell'utente, condizioni di carico elementari le quali, in aggiunta alle azioni sismiche e variazioni termiche, vengono combinate attraverso coefficienti moltiplicativi per fornire le combinazioni richieste per le verifiche successive. L'effetto di disassamento delle forze orizzontali, indotto ad esempio dai torcenti di piano per costruzioni in zona sismica, viene simulato attraverso l'introduzione di eccentricit planari aggiuntive le quali costituiscono ulteriori condizioni elementari di carico da cumulare e combinare secondo i criteri del paragrafo precedente. Tipologicamente sono ammessi sulle travi e sulle pareti carichi uniformemente distribuiti e carichi trapezoidali; lungo le aste e nei
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nodi di incrocio delle membrature sono anche definibili componenti di forze e coppie concentrate comunque dirette nello spazio. Sono previste distribuzioni di temperatura, di intensit a scelta dell'utente, agenti anche su singole porzioni di struttura. Il calcolo delle sollecitazioni si basa sulle seguenti ipotesi e modalit: I pali sono modellati suddividendo l'asta in pi aste immerse in terreni di stratigrafia definita dall'utente. Nei nodi di divisione tra le aste vengono inserite molle assialsimmetriche elastoplastiche precaricate dalla spinta a riposo che hanno come pressione limite minima la spinta attiva e come pressione limite massima la spinta passiva modificabile attraverso opportuni coefficienti. le piastre sono discretizzate in un numero finito di elementi lastrapiastra con passo massimo assegnato in fase di immissione dati; nel caso di platee di fondazione i nodi sono collegati al suolo da molle aventi rigidezze alla traslazione verticale ed richiesta anche orizzontale. La deformabilit nel proprio piano di piani dichiarati non infinitamente rigidi e di falde (piani inclinati) pu essere controllata attraverso la introduzione di elementi membranali nelle zone di solaio. I disassamenti tra elementi asta sono gestiti automaticamente dal programma attraverso la introduzione di collegamenti rigidi locali. Alle estremit di elementi asta possibile inserire svincolamenti tradizionali cos come cerniere parziali (che trasmettono una quota di ci che trasmetterebbero in condizioni di collegamento rigido) o cerniere plastiche. Alle estremit di elementi bidimensionali possibile inserire svincolamenti con cerniere parziali del momento flettente avente come asse il bordo dell'elemento. Il calcolo degli effetti del sisma condotto, a scelta dell'utente, con analisi statica lineare, con analisi dinamica modale o con analisi statica non lineare, in accordo alle varie normative adottate. Le masse, nel caso di impalcati dichiarati rigidi sono concentrate nei nodi principali di piano altrimenti vengono considerate diffuse nei nodi giacenti sull'impalcato stesso. Nel caso di analisi sismica vengono anche controllati gli spostamenti di interpiano. In basso viene rappresentata la discretizzazione reticolare del modello FEM del plinto di fondazione, le zone da 1 a 6 disposte sul livello di fondazione (reticolo blu), mentre appaiono evidenti gli elementi di interfaccia tra torre e plinto di fondazione (reticolo rosso) che sono disposti su un livello superiore. Inoltre sono stati discretizzati 18 pali di fondazione disposti su una fila allo scopo di ripartire meglio i carichi ingenti applicati, essi andranno a interagire con

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gli strati di terreno a maggiore consistenza. I pali hanno un diametro di 100 cm e una profondit di 25 metri.

Fig. 7.3: Assonometria modello analisi fem

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8. PROGETTO DELLARMATURA
La disposizione delle armature allinterno del plinto loperazione pi importante del calcolo in quanto a causa della modalit di disposizione delle armature (radiali e anulari) non stato possibile effettuare un calcolo automatico, ma sar effettuato manualmente a cura del progettista. Si proceduto al progetto delle armature del plinto di fondazione nel rispetto delle prescrizioni NTC 2008. Per la determinazione delle aree di ferro previsto per metro lineare utilizzeremo i valori di ferro teorico riportati nelle figure in basso, per motivi di sicurezza per ogni tipo di armatura (orizzontale e verticale) prenderemo in considerazione il valore massimo della scala cromatica. Vista la geometria del plinto di fondazione e le sollecitazioni a cui esso soggetto, le armature, a secondo della loro disposizione in pianta, si distinguono in ferri anulari e in ferri radiali e sono stati definiti cos come riportate nei paragrafi 8.1, 8.2, 8.3, 8.4, inoltre e non meno important sar seguito il calcolo delle armature verticali come riportate nei paragrafi 8.5, 8.6. Nello specifico nel calcolo delle armature ritroveremo le seguenti voci: Lunghezze = localizzazione in pianta delliesimo elemento shell (concio elementare); D = la dimensione in pianta delliesimo elemento shell; H = Altezza media; As = larea di ferro minima nel piano considerato; Df = Diametro del ferro utilizzato; Af = area di ferro da utilizzare; n ferro teorico = il rapporto tra area di ferro minima e larea del ferro da utilizzare; n ferri previsto = deve essere superiore al n ferri teorico e comunque di un numero tale da permettere la realizzazione di una magli metallica chiusa, simmetrica e regolare; 8.1 Progetto armature radiali superiori (orizzontali)
Sezione 1 2 3 4 5 6 Lunghezze [m] 10,0 8,0 6,0 4,0 2,5 1,5 [m] 8,0 6,0 4,0 2,5 1,5 0 D [m] 2,0 2,0 2,0 1,5 1,0 1,5 h [m] 2,10 2,12 2,15 2,17 2,90 2,90 As [cm2] 15,0 18,3 1,9 2,2 2,3 1,9 Df [mm] 24 24 24 24 24 24 Af [cm2] 4,6 4,6 4,6 4,6 4,6 4,6 N ferri teorico 3,33 3,99 0,46 0,52 0,53 0,46 N ferri previsto 4 4 4 4 4 4

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8.2 Progetto armature radiali inferiori (orizzontali)


Sezione 1 2 3 4 5 6 Lunghezze [m] 10,0 8,0 6,0 4,0 2,5 1,5 [m] 8,0 6,0 4,0 2,5 1,5 0 D [m] 2,0 2,0 2,0 1,5 1,0 1,5 h [m] 2,10 2,12 2,15 2,17 2,90 2,90 As [cm2] 35,3 51,1 73,3 104,0 131,4 99,7 Df [mm] 32 32 32 32 32 32 Af [cm2] 8,0 8,0 8,0 8,0 8,0 8,0 N ferri teorico 4,41 6,39 9,16 13,00 16,43 12,46 N ferri previsto 5 7 10 13 17 13

8.3 Progetto armature anulari superiori (orizzontali)


Sezione 1 2 3 4 5 6 Lunghezze [m] 10,0 8,0 6,0 4,0 2,5 1,5 [m] 8,0 6,0 4,0 2,5 1,5 0 D [m] 2,0 2,0 2,0 1,5 1,0 1,5 h [m] 2,10 2,12 2,15 2,17 2,90 2,90 As [cm2] 15,0 18,3 1,9 2,2 2,3 1,9 Df [mm] 24 24 24 24 24 24 Af [cm2] 4,6 4,6 4,6 4,6 4,6 4,6 N ferri teorico 3,33 3,99 0,46 0,52 0,53 0,46 N ferri previsto 4 4 4 4 4 4

8.4 Progetto armature anulari inferiori (orizzontali)


Sezione 1 2 3 4 5 6 Lunghezze [m] 10,0 8,0 6,0 4,0 2,5 1,5 [m] 8,0 6,0 4,0 2,5 1,5 0 D [m] 2,0 2,0 2,0 1,5 1,0 1,5 h [m] 2,10 2,12 2,15 2,17 2,90 2,90 As [cm2] 35,3 51,1 73,3 100,4 131,4 99,7 Df [mm] 32 32 32 32 32 32 Af [cm2] 8,0 8,0 8,0 8,0 8,0 8,0 N ferri teorico 4,41 6,39 9,16 12,55 16,43 12,46 N ferri previsto 5 7 10 13 17 13

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8.5 Progetto armature superiori (verticali)


Sezione 1 2 3 4 5 6 Lunghezze [m] 10,0 8,0 6,0 4,0 2,5 1,5 [m] 8,0 6,0 4,0 2,5 1,5 0 D [m] 2,0 2,0 2,0 1,5 1,0 1,5 h [m] 2,10 2,12 2,15 2,17 2,90 2,90 As [cm2] 13,1 25,9 19,1 40,2 4,0 5,0 Df [mm] 20 20 20 20 20 20 Af [cm2] 3,14 3,14 3,14 3,14 3,14 3,14 N ferri teorico 4,17 8,25 6,08 12,80 1,27 1,59 N ferri previsto 5 9 7 13 3 3

8.6 Progetto armature inferiori (verticali)


Sezione 1 2 3 4 5 6 Lunghezze [m] 10,0 8,0 6,0 4,0 2,5 1,5 [m] 8,0 6,0 4,0 2,5 1,5 0 D [m] 2,0 2,0 2,0 1,5 1,0 1,5 h [m] 2,10 2,12 2,15 2,17 2,90 2,90 As [cm2] 34,3 51,6 83,9 166,6 190,2 156,3 Df [mm] 24 24 32 32 32 32 Af [cm2] 4,6 4,6 8 8 8 8 N ferri teorico 6,47 9,74 10,49 20,83 23,78 19,51 N ferri previsto 7 10 11 21 24 20

Il carico prodotto dal vento non sar mai statico su una sola direzione, ma potr variare su 360 gradi, per tale motivo prenderemo in considerazione la zona pi sollecitata (evidenziata in rosso nei diagrammi delle aree minime) per il calcolo delle armature allinterno del plinto, armando in modo omogeneo (in senso radiale e anulare) tutti i 360 gradi che compongono il plinto di fondazione. Il numero di ferri previsti allinterno del plinto di fondazione sar riportato nellallegato grafico di armatura, su esso si troveranno altre informazioni di carattere tecnico utili al confronto delle armature dichiarate.

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Fig. 8.1: Area minima di ferri verticali superiori e inferiori Zona 1

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Fig. 8.2: Area minima di ferri orizzontali superiori e inferiori Zona 1


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Fig. 8.3: Area minima di ferri verticali superiori e inferiori Zona 2

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Fig. 8.4: Area minima di ferri orizzontali superiori e inferiori Zona 2

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Fig. 8.5: Area minima di ferri verticali superiori e inferiori Zona 3

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Fig. 8.6: Area minima di ferri orizzontali superiori e inferiori Zona 3

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Fig. 8.7: Area minima di ferri verticali superiori e inferiori Zona 4

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Fig. 8.8: Area minima di ferri orizzontali superiori e inferiori Zona 4

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Fig. 8.9: Area minima di ferri verticali superiori e inferiori Zona 5

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Fig. 8.10: Area minima di ferri orizzontali superiori e inferiori Zona 5

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Fig. 8.11: Area minima di ferri verticali superiori e inferiori Zona 6

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Fig. 8.12: Area minima di ferri orizzontali superiori e inferiori Zona 6

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9. VERIFICA PRESSIONE LIMITE TERRENO


La determinazione della pressione di contatto viene risolta prendendo in considerazione larea con baricentro il punto di applicazione della forza eccentrica. Dai parametri geotecnici riportati si ricava il carico limite in condizioni drenate dato dalla espressione: Qult = C Nc Sc + Q Nq Sq + 0,5 G B Ng Sg in cui: D = profondit di posa C = valore della coesione drenata G = = peso efficace di volume terreno = Angolo di attrito del terreno Q = G D = carico unitario per effetto dell'affondamento del piano di posa Nq = [e^(tan)] [tan(45 + 0,5)] = fattore capacit portante per affondamento piano posa Nc = (Nq 1) cotg = fattore capacit portante per coesione; Ng = 1,5 (Nq 1) tan = fattore capacit portante per attrito; Sq = 1 + B/L sin per forma rettangolare; Sq = 1 + sin per forma quadrata o rotonda; Sg = 1 0,3 B/L per forma rettangolare; Sg = 0,7 per forma quadrata o rotonda; Sc = (Sq * Nq 1) / (Nq 1) per fondazioni quadrate, circolari e rettangolari B' = B 2 Ex larghezza fondazione efficace (Bowles) con Ex = My/N (eccentricit dir x) L' = L 2 Ey lunghezza fondazione efficace (Bowles) con Ey = Mx/N (eccentricit dir y) Considerando che la nostra fondazione che presenta forma tonda interrata per 3 metri sotto il piano di campagna lo strato di terreno interessato al calcolo della pressione limite il seguente: peso di volume G = 1900 (Kg/m3) Coesione (Kg/cm2) 0.00-0.30 Angolo di attrito interno 27 Mx = My = 106000 KNm N = Fz = 34825 KNm Ex = Ey = 106000 / 34825 = 3,04
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B = L= 20 m B = L = (20 3,04) = 16,96 m Nq = 13,02 Nc = 23,52 Ng = 9,17 Sq = 1,45 Sc = 1,48 Sg = 0,7 Qult = 31,34 dN/cm2 Se consideriamo un fattore di sicurezza pari a 3 avremo un Qamm pari a Qult/3 Qamm = 31,34 / 3 = 10,45 dN/cm2 Dai tabulati di calcolo si ottiene che la compressione sul terreno della fondazione superficiale estrema massima risulta essere pari a -2,21339 dN/cm2 al nodo di indice 1810, di coordinate x = 0, y = 275, z = -90, nel contesto SLU 4. Qmax = -2,21339 dN/cm2 Appare dunque evidente che Qmax < Qamm Verifica soddisfatta; Fattore di sicurezza: Qamm / Qmax = 4,72.

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10. VERIFICA PALI


Dalle analisi svolte sul modello FEM e dai relativi output si evince che la massima sollecitazione a compressione a cui sono soggetti i pali di fondazione Qmax = 395.200 dN tale forza comprensiva del peso proprio del palo di fondazione. In base ai dati geotecnici relativi ai tre strati di terreno stato eseguito il calcolo del carico limite nella sola condizione drenata. La definizione del carico limite di rottura sotto carichi verticali stata eseguita utilizzando la formulazione statica valutando, quindi, la resistenza alla punta P e la resistenza laterale S. A tal proposito si ricorda che, in condizioni drenate, valgono le seguenti formulazioni:

P=Nqv25 S= Kvmedio Considerando che i pali hanno un diametro di 100 cm, una lunghezza di 25 metri e le seguenti caratteristiche geotecniche: D1 = 1 m peso di volume G1 = 1600 (Kg/m3) Coesione (Kg/cm2) 0.00 Angolo di attrito interno 20 D2 = 8 m peso di volume G2 = 1900 (Kg/m3) Coesione (Kg/cm2) 0.00-0.30 Angolo di attrito interno 27 D3 = 20 m peso di volume G3 = 2000 (Kg/m3) Coesione (Kg/cm2) 1.0-2.0 Angolo di attrito interno 25

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K = tens.later./tens. vert.: 0,50 = coeff. attrito laterale: 0,51 Tenendo presente che: Qult = Qpunta + Qlaterale v25 = G1D1 + G2D2 + G3D3 = 1*1600 + 8 * 1900 + 20 * 2000 = 56.700 dN/m2 vmedio = G1D1 + G2D2 + G3D3 = 1*1600 + 8 * 1900 + 7 * 2000 = 30.800 dN/m2 Nq (Coeff. Hansen) = 6,5 P = Nqv25 = 6,5 * 56.700 = 368.550 dN/m2 S = Kvmedio = 0,5 * 0,51 * 30.800 = 7.854 dN/m2 Qpunta = P * Apunta = 368.550 * 0,785 = 289.300 dN Qlaterale = S * Asup.laterale = 7.854 * 78,5 = 616.539 dN Qmax = 395.200 dN Qult = Qpunta + Qlaterale = 905.839 dN Appare dunque evidente che Qmax < Qult Verifica soddisfatta; Fattore di sicurezza: Qult / Qmax = 2,29.

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11. CONCLUSIONI
Nella elaborazione di tale relazione sono state rispettate tutte le norme tecniche riportate nel paragrafo 2, si sono analizzati tutti gli aspetti che potevano in qualche modo influire sul coportamento statico e dinamico delle fondazioni. Per la modellazione e calcolo strutturale stato impiegato un software evoluto che utilizza le tecniche FEM e per tale motivo fornisce un elevato standard di accuratezza, tutte le prove di calcolo sperimentali hanno fornito esito positivo i risultati numerici sono riportati nellallegato Relazione strutturale e tabulati di calcolo. Si rimanda ai tabulati di calcolo che saranno allegati alla presente relazione, tutti quegli aspetti che non sono stati contemplati in questo documento e sono quei parametri numerici che non stato possibile inserire allinterno di tale relazione. Si pu ritenere soddisfacente il dimensionamento ottenuto pertanto questi rispetta tutti i requisiti previsti dalle norme vigenti.

ALLEGATI

Tabulati di Calcolo; Tavole grafiche.

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