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Un suono
senza significazione n senso = un rumore indistinto
Boezio
Il trivium
Logica (lOrganon di Aristotele) Grammatica (Donato e Prisciano) Retorica (Agostino, De dottrina cristiana)
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Anselmo
In un modo, infatti, una cosa [res] pensata [cogitatur] quando si pensa la parola [vox] che la significa [significans]; in un altro modo, quando si comprende [intelligitur] ci che la cosa [res] (Proslogion, cap. 4).
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Tommaso dAquino
Commento al libro di Boezio sulla Trinit (trad. P. Porro, Milano 2007) q. 6, a. 1, titolo, p. 325. Se sia necessario usare il modo di procedere razionale nella scienza naturale [in naturalibus rationabiliter] il modo conforme allapprendimento scientifico in quella matematica [in mathematicis disciplinabiliter] e il modo di procedere intellettuale in quella divina [in divinis intellectualiter].
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Tommaso dAquino Commento alla Metafisica di Aristotele, Vol. I, Libri I-IV, Proemio
trad. L. Perotto, Edizioni Studio Domenicano, Bologna 2004. Pare che siano pi intelligibili le cose dalle quali lintelletto desume la certezza. Perci, dato che la certezza della scienza lintelletto lacquisisce dalle cause, la conoscenza delle cause si presenta come quella che intellettiva al massimo grado. Quindi, anche la scienza che studia le prime cause pare che sia al massimo grado quella che dirige le altre (p. 37).
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Poich ogni cosa possiede un potere intellettivo nella misura in cui sono privi di materia, si postula che siano intelligibili in sommo grado gli enti che sono massimamente separati dalla materia. La ragione di ci che lintelligibile e lintelletto devono essere proporzionati tra loro e appartenere a un unico genere, in quanto lintelletto e lintelligibile in atto costituiscono una unica cosa (p. 39).
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Spetta poi alla medesima scienza analizzare le cause proprie di un determinato genere e il genere stesso: cos la scienza naturale studia i principi del corpo naturale. Per tale motivo si postula che sia compito della medesima scienza analizzare le sostanze separate e lente comune, che il genere di cui le sostanze citate sono le cause comuni e universali (p. 39).
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Si dice che vengono separati secondo lessere e la ragione non soltanto quegli esseri che non possono mai esistere nella materia, come Dio e le sostanze intellettive, ma anche quelli che possono esistere senza la materia, come lente in generale (p. 41).
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Viene chiamata scienza divina o teologia, in quanto studia le sostanze di cui abbiamo parlato; metafisica, in quanto analizza lente e gli attributi che fanno seguito ad esso: infatti queste entit metafisiche si scoprono nel processo analitico, come le cose pi comuni dopo quelle meno comuni; infine viene chiamata prima filosofia, in quanto studia le prime cause delle cose (p. 41).
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Bisogna dire quindi che lente in quanto ente reale, loggetto adeguato di questa scienza. Questa la sentenza di Aristotele nel IV libro della Metafisica, pressoch allinizio; sentenza che, in riferimento a questo passo, seguita da San Tommaso, Alessandro di Hales, Scoto, Alberto Magno, Alessandro di Afrodisia e da alcuni altri, nonch da Averro, in riferimento allo stesso luogo [] (p. 85).
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Rudolf Goclenius
Nel 1613, inventa il termine Ontologia nel suo Lessico filosofico. Il termine, ripreso poi da Johann Clauberg nel 1656, viene assunto per significare la scienza dellente in quanto ente, vale a dire dellente comune perch inerente a ogni ente.
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