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Estrazione di metalli pesanti da suoli contaminati tramite EDTA M. Bientinesi1, A. Ferraro2, L. Petarca3
1
Consorzio Polo Tecnologico Magona, via Magona, Cecina (LI), 57023 matteo.bientinesi@polomagona.it
2
Gruppo Ageco, Via della Madonnina, Lunata, Capannori (LU), 55012 ferraro.a@gruppoageco.it
3
Dipartimento di Ingegneria chimica, Chimica industriale e Scienza dei materiali, Universit di Pisa, Largo L. Lazzarino 1, Pisa, 56122 l.petarca@diccism.unipi.it
Sommario. Lestrazione in acqua di metalli pesanti con lutilizzo di acido etilendiamminotetraacetico (EDTA) stata studiata in una serie di esperimenti condotti in un reattore batch, per diversi campioni di suoli contaminati. I test sono stati condotti variando pH (tra 4 e 7), concentrazione di EDTA (0.05 mol/L e 0.2 mol/L), rapporto liquido/solido secco (4 e 6 L/kg). Ogni campione stato sottoposto a pi stadi (fino a 3) di lisciviazione e filtrazione. Utilizzando un opportuno eccesso di EDTA rispetto allo stechiometrico, il trattamento risultato efficace e selettivo rispetto a metalli quali piombo, rame, zinco e manganese, mentre la rimozione del mercurio risultata limitata. E stata valutata la possibilit di recuperare lEDTA dalle soluzioni di lisciviazione, attraverso acidificazione delle stesse. I risultati hanno mostrato livelli di recupero del reagente superiori al 95%.
1. INTRODUZIONE
Linquinamento dei suoli da metalli pesanti (quali piombo, mercurio, arsenico, cromo, cadmio, rame) e la conseguente contaminazione delle falde acquifere rappresentano un problema comune a molti siti industriali. Gli approcci possibili al trattamento di tali suoli contaminati sono
M. Bientinesi et al.
molteplici. Fra le pratiche in uso prevista lestrazione per lavaggio con soluzioni acquose [1-3]. Tra i reagenti chimici capaci di rimuovere i metalli pesanti da suoli contaminati, gli agenti chelanti sono tra i pi studiati, in quanto comportano un impatto minimo sulle caratteristiche del suolo e possono avere azione selettiva. In questo studio, stato selezionato come reagente lacido etilendiamminotetraacetico (EDTA), principalmente per le rese di rimozione elevate evidenziate in studi precedenti e perch non altera sensibilmente le propriet fisiche e chimiche del terreno [2, 4-6]. Lo scopo di questo studio stato quello di determinare lefficienza di estrazione dellEDTA per due tipologie di suoli provenienti da diversi siti contaminati, cercando di ottimizzare i parametri chimici, fisici ed economici del processo, e stimando la possibilit di recuperare e riciclare lagente chelante.
2. METODOLOGIA
Sono stati considerati quattro campioni di suolo prelevati in aree industriali. Due campioni (A330 e A1070) si riferiscono ad un impianto di electroplating e sono contaminati essenzialmente con zinco. Altri due altri campioni (1262-HM e 1581-HM) sono stati prelevati in siti contaminati con diverse specie metalliche (Tabella 1).
Terreno A330 A1070 1262-HM 11600 113 1581-HM 12520 162 1 1 92 3240 48970 47 254 54060 42 25 604 103 4558 19 385 59 3315 19 Al As Cd Cr Cu Fe Hg Mn Ni Pb Se Zn 317 1014 697 444 Corg 3% 3% 6.5% 15%
Tabella 1: Contenuto di metalli pesanti (in ppm) e carbonio organico dei campioni di terreno.
Tutti i campioni sono stati essiccati, setacciati su un vaglio con luce 2 mm per eliminare le particelle grossolane, e stoccati a umidit controllata in contenitori sigillati fino alle prove di lisciviazione. I test sono stati condotti con soluzioni a due diverse concentrazioni di EDTA (0.05 M e 0.2 M). La soluzione 0.05 M a pH 4.2. La soluzione 0.2 M stata portata a pH 5 per aggiunta di NaOH per evitare la precipitazione dellEDTA. Lanalisi ICP/AES stata utilizzata per determinare le concentrazioni di metalli nei suoli (dopo digestione acida con HNO 3/HCl/H2O2) e nelle soluzioni di lisciviazione. I test di lisciviazione sono stati condotti aggiungendo ai campioni di terreno le soluzioni di EDTA in un reattore agitato per 24 ore; la procedura stata ripetuta per due o tre volte su ciascun campione. Il
Figura 1: Recupero di zinco in tre stadi successivi di lisciviazione per il campione A330 (a) e per il campione A1070 (b).
M. Bientinesi et al.
Figura 2: Recupero di zinco in due stadi sul campione 1581-HM con a) e b) EDTA 0.05 M e rapporto L/S 4 L/kg, c) e d) EDTA 0.2 M e rapporto L/S 6 L/kg.
BIBLIOGRAFIA
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