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Umberto Eco

Perch la filosofia
Editori Laterza

Umberto Eco
Perch la filosofia
Editori Laterza

La meraviglia e il naso del filosofo

Nella Grecia classica si riteneva che luomo


iniziasse a filosofare (come diceva Aristotele) come reazione ad atti di meraviglia. Rispondono a un atto di meraviglia sia la domanda chi ha fatto tutte le cose che ci circondano? (domanda certamente filosofica, comune pure a tutte le religioni) sia la domanda come mai i ruminanti hanno le corna, salvo il cammello?, questione a cui Aristotele aveva tentato di rispondere ma che oggi noi affidiamo alla ricerca scientifica e non alla filosofia.

Se la scienza che oggi deve spiegarci origine


e natura dei ruminanti, e pu dirci che essi sono il prodotto dellevoluzione naturale, resta ancora una domanda prettamente filosofica, a cui si risponde in modo assai vario, e cio: anche se i ruminanti fossero il prodotto dellevoluzione naturale, c un disegno intelligente che ha stabilito leggi di natura per cui essi si sono evoluti in tal modo (per cui ha corna ciascun bue che nasca in ogni epoca e in ogni luogo)?. Vi renderete conto che questo nientaltro che il problema dellesistenza (o meno) di Dio.

La scienza pu dirci che non necessario ipotizzare un creatore per spiegare lorigine delluniverso e della vita, ma non pu dimostrare che Dio non c, cos come non pu dimostrare che ci sia. Se nel Medioevo san Tommaso dAquino pensava che la ragione potesse confermare la fede e aveva elaborato cinque prove (filosofiche) dellesistenza di Dio, nel Settecento

Immanuel Kant ha sostenuto che questo tipo di prova non era razionalmente valido e che la presenza di Dio poteva essere solo postulata per ragioni morali. Ed ecco come la filosofia, per quanto si espanda il territorio proprio della scienza, mette (per cos dire) il suo naso dappertutto.

Potremmo allora dire che se dallantichit a oggi lumanit ha delegato alla scienza la risposta ad alcune domande, ce ne sono altre per cui la scienza non ha risposta e che sono oggetto perenne della ricerca filosofica. Tanto che qualcuno ha detto che la filosofia la disciplina che si occupa delle domande per le quali non c risposta: possiamo dire meglio che la filosofia si occupa di domande a cui le altre discipline non trovano risposta.

Alcune domande

Che cosa significa essere? diverso dire io


sono (nel senso io esisto) o dire che i cani sono mammiferi, oppure che io sono nato nellanno tale, o ancora chiedersi che cosa sia il tempo? Ci sono due diverse ragioni per cui accettiamo lidea che un angolo retto abbia novanta gradi e quella che tutti gli uomini siano mortali? Se io penso che sia vero che i cani sono mammiferi, che ora sta piovendo, che i Re Magi hanno visitato Ges Bambino, che Napoleone morto a SantElena e che langolo

retto ha novanta gradi: tutte queste mie credenze sono vere nello stesso senso? E che cos la verit? E alla domanda pi drammatica, perch esiste qualcosa piuttosto che nulla?, come rispondere?

C una giustizia in questo mondo? Perch


bisogna soffrire?

C una vita dopo la morte in cui le mie sofferenze saranno compensate? Il mio amato mi sembra il pi bello di tutti, ma cosa vuole dire bello? meglio che tutti siano uguali o che ciascuno venga compensato secondo i suoi meriti? Un angolo retto ha novanta gradi (e io ci credo), ma che tutti gli uomini siano mortali altrettanto vero, o basterebbe un immortale per rendere vana questa credenza? Se da un disco volante scendessero sulla Terra degli alieni penserebbero anche loro che un angolo retto ha novanta gradi? Chi ci ha detto che un angolo retto ha novanta gradi? Gli animali

hanno unanima? E io ce lho? E cosa lanima? E dove sta? E cosa la memoria, visto che se uno perde del tutto la memoria sembra che non abbia neppure pi unanima? Perch piango sulle vicende di personaggi romanzeschi anche se so che non sono vere? meglio diventar ricchi mandando al diavolo tutti gli altri o vivere da altruisti? Mi dicono che un maiale pi intelligente di un cane, ma perch io preferisco andare a spasso con un cane?

Dipende dallamicizia, dallamore, dalla identificazione con qualcuno? Cosa sono amicizia, amore, identificazione? Perch penso che la persona di cui mi sono innamorato sia la pi perfetta tra tutte, mentre se vivevo in un altro ufficio o in unaltra citt ne avrei amata unaltra? Che differenza c tra convincere mediante dimostrazione di una verit matematica (per esempio il teorema di Pitagora) e persuadere qualcuno (per esempio a votare un partito
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piuttosto che un altro)? Se dimostrare un teorema ci pare razionale, convincere a votare dipender da scelte irrazionali? O da scelte soltanto ragionevoli? Quali differenze intercorrono tra ragione, intelletto, sentimento, convinzione, preferenza, scelta per abitudine? In che misura il nostro corpo interferisce col nostro cervello?

Si potrebbe continuare allinfinito: sono tutte


questioni filosofiche, e non bisogna essere professori di filosofia per porsele. Le questioni filosofiche interessano ciascuno di noi. Possiamo certamente decidere che tutte queste sono questioni che lasciano il tempo che trovano e che si pu vivere benissimo divertendosi, facendo soldi o morendo di fame senza che esse ci tocchino da vicino. Ma a parte che certi esseri umani non possono resistere alla meraviglia che li porta a farsi queste domande nel corso della storia queste questioni irrilevanti hanno determinato il nostro modo di vivere,

hanno spinto certi gruppi a guerre di religione, hanno influenzato profondamente le indagini degli scienziati, hanno determinato il nostro modo di intendere la vita, il divertimento, il guadagno e le nostre miserie, anche per coloro che non se ne sono mai resi conto.

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Bambini e filosofi

Accade che un bambino in tenera et possa


dire (estasiando i genitori) dato che per arrivare a certe conclusioni. Il bambino pratica cos il metodo logico dellinferenza (se piove allora sar bagnato per terra, ma piove, allora sar bagnato per terra ed bene che non esca a piedi nudi) o addirittura il sillogismo aristotelico (tutti i temporali bagnano il terreno, previsto un temporale, dunque da prevedersi che sar bagnato per terra). La logica uno dei capitoli della filosofia e chiunque fa

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della logica, anche senza accorgersene. Salvo che ci sono ragionamenti logici sbagliati, come, per esempio: tutti i temporali bagnano il terreno, il terreno bagnato, dunque c stato un temporale. Il ragionamento appare sbagliato anche a chi non ha studiato logica, perch ovvio che il terreno pu essere bagnato perch passata una macchina innaffiatrice, ma la logica ha elaborato criteri rigorosi per dimostrare perch questo ragionamento sia falso.

Il nostro bambino conosce poi un chihuahua,


un mastino e un doberman e in breve capace di chiamarli tutti cane. La scienza, studiando le nostre strutture cerebrali, pronta (o quasi) a rispondere come e perch questo accade. Ma che cosa questa idea di cane che anche un bambino apprende nei primi anni di vita? un costrutto del nostro cervello, che funziona in modo uguale in tutti i tempi e in tutti i paesi? qualcosa che esiste fuori del mondo (i platonici ci incoraggerebbero a dire

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che una idea iperurania)? una legge di natura che rimarrebbe valida anche se per accidente tutti i cani di questa Terra morissero per una epidemia e al mondo non rimanesse pi un solo cane? una costruzione della zoologia? Come accade che il bambino comprenda subito che c unidentit di patrimonio genetico tra un cane lupo e un pechinese e non tra un pechinese e un gatto soriano? Un filosofo tradurr questo problema nei termini di: esistono gli universali, o sono un prodotto della cultura e del linguaggio?. una cosa la filosofia soprattutto ci abitua: al ragionamento astratto. Tutti noi ragioniamo attraverso astrazioni: per esempio, il veterinario che mi fa uniniezione antirabbica, anche senza aver visto il cane che mi ha morso, si riferisce a un concetto di cane in generale (della sua natura e abitudini) e sa che cosa potrebbe accadere in genere se un cane ci mordesse. Ma abitualmente il veterinario si occupa di questo

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o quel cane. Invece il filosofo interessato non solo al concetto di cane ma al concetto di concetto, e cio alle ragioni per cui elaboriamo concetti. Questo porta talora la filosofia a lavorare su astrazioni che sfuggono alla nostra comprensione immediata, il che ci induce a pensare che il filosofo viva fuori della realt. Ma molte cose che hanno contato parecchio per la nostra realt (comprese tante scoperte scientifiche) sono state capite proprio lavorando a livelli di pensiero molto astratto.

Insomma, vale la pena di praticare la riflessione filosofica cos come vale la pena di fare ginnastica. Nel secondo caso si evita di ingrassare, nel primo si diventa pi intelligenti.

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I Greci e il pensiero occidentale

C una ragione culturale per cui una storia


della filosofia inizia dai Greci. stato il pensiero greco a formare il modo di pensare del mondo occidentale, e solo comprendendo che cosa avessero pensato i Greci noi possiamo capire come abbiamo continuato a pensare negli ultimi tre millenni circa. E se un occidentale che va a lavorare in Cina dovrebbe capire qualcosa della mentalit cinese, certo che un cinese che viene a vivere tra noi dovrebbe comprendere le forme del pensiero occidentale

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nato in Grecia. Potrete pensare che questo non giusto, ma un fatto che migliaia e migliaia di giovani orientali che vanno a studiare negli Stati Uniti si addestrano a capire il pensiero occidentale e su questa loro capacit si basa il fatto che diventano pi preparati dei loro coetanei americani e conquistano le migliori posizioni in campo scientifico ed economico.

Si pensato che a causa della struttura delle


lingue occidentali (soggetto, copula e predicato, come ne il fiume fangoso) che noi vediamo luniverso come una serie di cose a cui attribuiamo certe propriet. In certe lingue primitive non si riconoscerebbero cose e propriet ma eventi, e si parlerebbe non di una cosa-fiume che ha la propriet di essere fangosa bens di un fluire ininterrotto di acqua sempre diversa (e in fondo anche Eraclito diceva che non ci bagniamo mai due volte nello stesso fiume). Nella filosofia occidentale si

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parlato e si continua a parlare di cose o sostanze o oggetti dotati di certe propriet, e se noi non comprendiamo come sia nata con Aristotele la nozione di sostanza non capiremo neppure i casi in cui la fisica contemporanea la pone in questione.

Se il pensiero occidentale si rivelasse tuttavia


caduco, occorrerebbe conoscerlo per capire da dove veniamo e che cosa siamo. Se dicessimo a studenti e scolari che non vale la pena di studiare la mitologia greca perch un cumulo di fantasie, impediremmo loro di comprendere i poemi di Omero o Virgilio; se a scuola non parlassimo mai dellAntico e del Nuovo Testamento, impediremmo ai giovani di capire il novanta per cento delle immagini create nel corso della storia dellarte, dalle Nativit alle Crocifissioni.

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Uomini concreti, uomini del proprio tempo

I filosofi non sono mai vissuti con la testa fra


le nuvole, come vogliono le caricature fatte dai loro detrattori o la saggezza popolare che ha sempre scherzato sul professore distratto. vero che Platone nel Teeteto raccontava che Talete, mentre studiava gli astri e guardava in alto, era caduto in un pozzo. Per Aristotele, quasi a salvare Talete dalla reputazione di sapiente con la testa fra le nuvole, riportava che, mentre i suoi contemporanei gli rinfacciavano linutilit della filosofia, egli, avendo previsto

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in base a calcoli astronomici unabbondante raccolta di olive, ancora in pieno inverno si era accaparrato con pochi soldi tutti i frantoi di Mileto e di Chio cos che, quando era giunto il tempo della raccolta, li aveva affittati a gran prezzo dimostrando che, se volevano, anche i filosofi potevano arricchirsi.

Ogni filosofo vissuto in un preciso ambiente


politico, sociale e culturale e il suo modo di filosofare non si sottratto a influenze extra-filosofiche. I primi filosofi, mentre cercavano di dare spiegazioni razionali del mondo che li circondava, vivevano in un contesto dove si praticavano i riti misterici, si veneravano gli di, si facevano delle guerre, esistevano degli schiavi e degli uomini liberi, si praticava un certo tipo di medicina. Gran parte della filosofia rinascimentale e post-rinascimentale stata influenzata invece dalle scoperte astronomiche di Copernico, Galileo o Keplero. Ci vale anche per i filosofi del nostro tempo,

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alcuni dei quali sono stati influenzati dai conflitti sociali, dal sorgere delle dittature, dai nuovi problemi posti dallo sviluppo della tecnica.

Capire perch in un dato tempo si sia filosofato in un determinato modo possibile dunque allargando il nostro sguardo a nozioni che apparentemente non appartengono alla storia della filosofia ma alla medicina, alle costituzioni politiche, alla fisica, allastronomia, alle arti.

Forse ci sono altre e numerose ragioni per capire e studiare la filosofia, ma speriamo che questi pochi accenni siano sufficienti per invogliarci a comprendere che cosa voglia dire pensare. Perch il pensare, e il pensare filosofico, quello che distingue gli uomini dagli animali.

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Nel 2014 una nuova Storia della Filosofia,


a cura di Umberto Eco e Riccardo Fedriga

Un grande disegno di storia del pensiero


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Laterza con Encyclomedia Publishers insieme


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ISBN 9788842113270

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