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Roma, Giugno 2012

La disuguaglianza isoperimetrica
Lorenzo Guidi
In matematica accade spesso che il supporto del rigore allintuizione impieghi molto tempo ad arrivare: problemi apparentemente banali, di cui si conosce (o meglio, si intuisce) la soluzione, presentano un certo grado di resistenza ai tentativi dimostrativi dei matematici. A questa categoria di problemi, che include questioni risolte (ad esempio la congettura di Poincar e) e non (si pensi allipotesi di Riemann), appartiene senzaltro quello che ` e noto come problema isoperimetrico, e che si pu` o riassumere nella seguente domanda: quale gura piana, a parit` a di perimetro, racchiude unarea maggiore? Che la risposta al quesito sia il cerchio era noto gi` a al tempo dei greci, ma una soluzione in termini rigorosi ha dovuto attendere il XX secolo e i moderni sviluppi dellanalisi. Presentiamo qui una dimostrazione del teorema che oggi va sotto il nome di disuguaglianza isoperimetrica, svolta seguendo la linea tracciata dal matematico tedesco A. Hurwitz (1859 - 1919), il primo a risolvere il problema in maniera soddisfacente per gli standard di rigore correnti1 . Procediamo fornendo un enunciato rigoroso del teorema, alla cui dimostrazione faremo precedere alcuni richiami sulle serie di Fourier e qualche risultato preliminare che sar` a utile nel portare avanti la prova. Teorema 1 (Disuguaglianza isoperimetrica). Sia : I = [a, b] R2 una curva piana periodica e semplice, di classe almeno C 1 e lunghezza L, e sia la regione di piano da essa racchiusa2 . Allora, se indichiamo con A() larea della regione , si ha che L2 , 4 dove luguaglianza vale se e soltanto se ` e una circonferenza. A()

Richiami sulle serie di Fourier


Lidea di approssimare una funzione mediante una serie di altre funzioni si rivela particolarmente fruttuosa quando si ha a che fare con funzioni periodiche, per le quali ` e stata sviluppata la nota teoria delle serie di Fourier. Riportiamo in questa sezione alcuni risultati di questa teoria che ci saranno utili in seguito. Rimandiamo a un qualsiasi testo di analisi matematica per una trattazione pi` u approfondita3 .
Nel secolo precedente il matematico J. Steiner (1796 - 1863) aveva portato avanti una dimostrazione che, come fu osservato da P. Dirichlet (1805 - 1859), non era precisa nel senso che mostrava che la soluzione del problema isoperimetrico ` e il cerchio soltanto qualora tale soluzione esista. 2 Questa formulazione presuppone un risultato molto importante, dovuto a C. Jordan (1838 - 1922), che aerma che una curva piana chiusa e semplice divide il piano in due regioni connesse di bordo la curva stessa. 3 Si veda ad esempio E. Giusti, Analisi matematica 2, Bollati Boringhieri, 2003.
1

Teorema 2 (Sviluppo in serie di Fourier). Sia f una funzione 2 -periodica e C 1 (R). Allora la serie a0 + [ak cos(k) + bk sin(k)] , 2
k=1

dove i coecienti sono dati da ak = 1


2

f () cos(k) d,
0

bk =

f () sin(k),
0

converge uniformemente alla funzione f . Teorema 3 (Teorema di Parseval). Nelle notazioni precedenti risulta 1 . Dimostrazione. Sia f una funzione sviluppabile in serie di Fourier come a0 + f () = 2 Allora [f ()]2 = a2 0 + a0 4
2 0

a2 [f ()] = 0 + 2
2

2 [a2 k + bk ] k=1

[ak cos(k) + bk sin(k)] .


k=1

[ak cos(k) + bk sin(k)] +


k=1 k=1 h=1

[ak ah cos(k) cos(h)

+ ak bh cos(k) sin(h) + bk ah sin(k) cos(h) + bk bh sin(k) sin(h)]. Integrando, e sfruttando lortonormalit` a del sistema {cos(k), sin(k)}, otteniamo
2

[f ()]2 =
0

a2 0 + a0 0 + 2

[ak ah h,k + 0 + 0 + bk bh hk ],
k=1 h=1

dove h,k = Ne segue che 1


2

1 h=k 0 altrimenti. a2 0 + 2
2 [a2 k + bk ]. k=1

[f ()]2 =
0

Due risultati preliminari


Al ne di portare avanti la dimostrazione della disuguaglianza isoperimetrica abbiamo bisogno di due importanti risultati, noti rispettivamente come disuguaglianza di Wirtinger e teorema di Green. Ci limiteremo a stabilirli sotto le ipotesi strettamente necessarie ai ni del nostro scopo nale, senza quindi pretendere la massima generalit` a possibile. 2

Teorema 4 (Disuguaglianza di Wirtinger). Sia f () una funzione C 1 (R) e 2 -periodica il valore medio di f , cio` (cio` e f ( + 2 ) = f () per ogni R). Se indichiamo con f e la quantit` a 2 = 1 f () d, f 2 0 allora risulta
0 2

)2 d (f () f
0

(f ())2 d,

dove luguaglianza vale se e soltanto se + a cos() + b sin(). f () = f Dimostrazione. Essendo f una funzione C 1 (R), la sua serie di Fourier converger` a per ogni , e possiamo quindi scrivere f () = a0 + 2

[ak cos(k) + bk sin(k)] ,


k=1 a0 2 . 2 0

= dove i coecienti ak e bk sono come nella sezione precedente e f Parseval abbiamo che
2 0

Per il teorema di

)2 d = (f () f
0

(f ())2 d +
0

)2 d 2 (f +

f () d f

= da cui otteniamo
0

a2 0 + 2

2 (a2 k + bk ) k=1

a2 a2 0 2 0 , 2 2

)2 d = (f () f
k=1

2 (a2 k + bk ).

(1)

Scriviamo ora lo sviluppo in serie di Fourier della derivata prima di f :

f () =
k=1

[kak sin(k) + kbk cos()] .

Il teorema di Parseval ci assicura ancora che


2 2 k 2 (a2 k + bk ) = k=1 0

(f () d.

(2)

Possiamo quindi concludere, mettendo insieme la (1) e la (2), che


2 2

(f ()) d
0 0

)2 d = (f () f
k=1

2 (k 2 1)(a2 k + bk ) 0,

da cui si deduce immediatamente la disuguaglianza cercata. 2 Anch e valga luguaglianza deve aversi, per k 2, (k 2 1)(a2 o si avr` a k + bk ) = 0. Perci` ak = bk = 0, da cui si deduce che f () = f + a1 cos() + b1 sin(). 3

Teorema 5 (Teorema di Green). Sia D un dominio di R2 il cui bordo ` e una curva C 1 , periodica e semplice parametrizzata tramite lunghezza darco da : [a, b] R2 , e orientata + ` + 4 . Allora per in modo tale che se N e il versore normale esterno allora T = R N 2 risulta ogni campo vettoriale V (x, y ) = (V1 (x, y ), V2 (x, y )) denito su D V1 V2 + x y

dxdy =

R (V ) ds, 2

dove ds = T ds, e ds ` e la misura Riemanniana di . Dimostrazione. Per il teorema della divergenza5 risulta V1 V2 + x y dxdy =
+ V N ds.

Ma allora per come abbiamo denito lorientazione della curva V1 V2 + x y dxdy =


+ R (V ) R (N ) ds = 2 2

R (V ) T ds = 2

R (V ) ds, 2

e la dimostrazione ` e conclusa. Di particolare interesse per il nostro scopo ` e il caso in cui il campo vettoriale V sia dato da V (x, y ) = (V1 (x, y ), V2 (x, y )) = (0, y ), per cui il teorema di Green si traduce nella formula A() =

y dx,

(3)

essendo

y dxdy = y

dxdy = A()

e, scrivendo R (V ) = (y, 0) e T ds = (x (s), y (s))ds = (dx, dy ), 2


R (V ) ds = 2

y dx.

Possiamo quindi procedere alla dimostrazione del Teorema 1 sulle tracce di quella data da A. Hurwitz nel 1901.
euristicamente ci` o corrisponde a dire che un punto che si muove sulla curva lo fa lasciando alla propria sinistra. 5 vd. http://www.mat.uniroma1.it/people/sambusetti/geometria/complementi13.pdf, p. 4.
4

Disuguaglianza isoperimetrica
Dimostrazione. Mantenendo le notazioni introdotte nellenunciato del Teorema 1 possiamo supporre che la curva sia parametrizzata da lunghezza darco, e quindi da due funzioni C 1 e L-periodiche x(s) e y (s) che soddisfano la relazione dx ds
2

dy ds

= 1.

Possiamo convertirle in funzioni 2 -periodiche ponendo g () = x L 2 , f () = y L 2 ,

da cui, indicando col simbolo la derivazione rispetto alla variabile , (f )2 + (g )2 = L2 . 4 2 (4)

Andiamo ora a stimare lintegrale di area (3) mediante la disuguaglianza di Wirtinger e la (4), sfruttando il fatto che dx = g d:
2 2

2A() = 2
0 2

f g d = 2
0

)g d (f f

=
0 2

)2 + (g )2 (f f g )2 d (f f
2

(f )2 + (g )2 d =
0

L2 L2 d = , 4 2 2

che ` e proprio la disuguaglianza cercata. Luguaglianza in questa relazione implicherebbe per prima cosa luguaglianza nella formula +a cos()+b sin(). In secondo luogo dovrebbe di Wirtinger, da cui si avrebbe che f () = f risultare 2 g )2 d = 0, (f f
0

e da cui g = f f g () = g + a sin() b cos(). Dalla (4) otteniamo quindi che L2 4 2 da cui si deduce che ` e una circonferenza di raggio a2 + b2 =

L 2 .

Il contenuto ` e liberamente tratto da Andrejs Treibergs, Inequalities that Imply the Isoperimetric Inequality, University of Utah, 2002. 5

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