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Mauro Frattegiani
dottore forestale
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Terreni coperti da vegetazione forestale arborea di origine naturale o artificiale, in qualsiasi stadio di sviluppo, con estensione non inferiore a 2.000 m, larghezza media non inferiore a 20 m, copertura forestale non inferiore al 20%.
Sono inclusi: i castagneti, le sugherete, la macchia mediterranea Sono esclusi: i giardini pubblici e privati, le alberature stradali, i castagneti da frutto in attualit di coltura, gli impianti di frutticoltura e d'arboricoltura da legno. Sono assimilati a bosco: i rimboschimenti; le aree forestali temporaneamente prive di copertura arborea e arbustiva a causa di utilizzazioni forestali, avversit biotiche o abiotiche, eventi accidentali, incendi; le radure e tutte le altre superfici d'estensione inferiore a 2000 m che interrompono la continuit del bosco.
La definizione diversa a livello europeo. In Italia, le Regioni possono avere definizioni differenti.
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La Selvicoltura
Scienza sperimentale che studia le relazioni tra fenomeni naturali e le interazioni tra questi e le forme e le tecniche colturali idonee a conservare e ristabilire, nel loro equilibrio dinamico, la funzionalit delle biocenosi, e pi in particolare delle FITOCENOSI FORESTALI, in modo da assicurare alluomo la PERPETUIT dei MOLTEPLICI SERVIGI che esse sono in grado di esplicare e luso razionale di questi (Ciancio, 1981).
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Rapporti bosco-ecosistema
S Fattori abiotici
Clima
Radiazione, temperatura dellaria, precipitazioni, umidit vento...
Topografia
Esposizione, giacitura, pendenza...
Suolo
Tessitura, struttura, pH, Humus...
S Fattori biotici
Flora
Arbusti, erbe, funghi, muschi, licheni...
Fauna
Mammiferi, uccelli, insetti...
SBosco
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Rapporto luce-bosco
S Specie eliofile
Fraxinus excelsior Robinia pseudoacacia Pinus spp. Quercus pubescens Quercus cerris
S Specie sciafile
Quercus ilex Arbutus unedo Fagus sylvatica Pseudotsuga douglasii Picea abies
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Rapporto bosco-luce
100
80
60
40
20
0 0 20 40 60 80 100
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Rapporto calore-bosco
1. Specie termofile 2. Specie meso(termo)file 3. Specie microterme
Specie stenoterme Specie euriterme Specie stenoterme
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Rapporto calore-bosco
Classificazione fitoclimatica secondo Pavari
Fascia fitoclimatica Sottozona calda LAURETUM Sottozona media Sottozona fredda CASTANETUM FAGETUM PICETUM ALPINETUM Sottozona calda Sottozona fredda Sottozona calda Sottozona fredda Sottozona calda Sottozona fredda Temperatura media annua 15 23 C 14 18 C 12 17 C 10 15 C 10 15 C 7 12 C 6 12 C 3 6 C 3 6 C Temperatura Temperatura Media media mese media mese temperature pi freddo pi caldo minime >7 C >5 C >3 C >0 C >-1 C >-2 C >-4 C >-6 C >-20 C <-20 C >15 C>10 C >-4 C >-7 C >-9 C >-12 C >-15 C >-20 C >-25 C >-30 C -
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Rapporto bosco-calore
T(C)
Ecosistema aperto
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Competizione
TRATTAMENTO E RECUPERO
attacchi xilofagi
DOMINANZA
RECUPERO
soppressione defogliazione
LIBERAZIONE
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La successione forestale
Definizione generale Processo direzionale di sviluppo di una comunit, basato sui cambiamenti reciproci indotti dalla comunit allambiente e viceversa. Stadio finale della successione climax. PPN climax 0 Tipologie di successione Successione primaria Successione secondaria Successione autogena Successione esogena Successione progressiva Successione regressiva
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favorevole
mantenimento
3 4 ripristino naturale 5
Non favorevole
nessun cambiamento
TEMPO 2
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S produttivi
Legno e prodotti non legnosi (castagne, frutti di bosco, funghi, tartufi...)
S protettivi
Frane, valanghe, erosione, qualit delle acque...
S sociali
Lavoro, paesaggio, ricreazione...
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Obiettivi sociali
Evoluzione graduale del paesaggio Ricreazione e attivit culturali Occupazione
Gestione multifunzionale
Obiettivi economici
Produzione ottimale e continua di legname e di altri beni
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S Fustaia
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Tipologie di polloni
S A = pollone avventizio S P = pollone proventizio S R = Pollone radicale
A P R
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Fustaia disetanea
Per piede dalbero Per gruppi
S Ceduo
Ceduo a sterzo Ceduo semplice Ceduo matricinato
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5 = Completamente sottostanti
a = con chioma vivente b = con chioma morta o deperiente
4b
5b 5a
5b
4a
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Primo numero
Secondo numero
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Categorie forestali
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Tipologie forestali
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Tipologie colturali
Dati Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi Forestali di Carbonio (INFC, 2005)
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Stadio di sviluppo
CEDUI In rinnovazione Fase susseguente ad un taglio di ceduazione Stadio giovanile Popolamenti con et inferiore alla met del turno Stadio adulto Popolamenti con et prossima al turno Stadio invecchiato Popolamenti con et chiaramente superiore al turno A sterzo Popolamenti con polloni distribuiti in pi classi cronologiche sulla stessa ceppaia FUSTAIE COETANEE Fustaia in rinnovazione Stadio successivo ad un taglio raso oppure, nel caso di tagli successivi, caratterizzato da rinnovazione non ancora affermata e prima del taglio di sgombero. Novelleto Popolamenti con piante giovani e con rami vivi fino alla base. Spessina Popolamenti giovani con evidenti fenomeni di concorrenza tra gli individui palesati da mortalit (esclusione competitiva) e da disseccamento dei rami bassi e successiva autopotatura. Perticaia Popolamenti in fase di elevata competizione interindividuale con differenziazione sociale in atto. Fustaia giovane/adulta Popolamenti con altezze medie prossime allaltezza media di maturit e con fenomeni di differenziazione sociale notevolmente attenuati. Fustaia matura/stramatura Popolamento caratterizzato dai valori dei parametri dendrometrici tipici del fine turno, fino ai casi di invecchiamento con declino del vigore vegetativo del popolamento.
FUSTAIE DISETANEE Popolamenti da seme caratterizzati dalla presenza di tutti gli stadi di sviluppo. Distinguibili in base alle proporzioni tra le varie classi dimensionali.
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La struttura verticale
S Boschi monoplani
S Boschi biplani
S Boschi stratificati
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S=
Uniforme (s=0)
Casuale (s=1)
Aggregata (s> 1)
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Strutture esemplificative - 1
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Strutture esemplificative - 2
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Strutture esemplificative - 3
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Strutture esemplificative - 4
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Strutture cronologiche/dimensionali
S Bosco coetaneo (o coetaneiforme)
N/ha
Diam
Diam
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S Area basimetrica:
Somma delle superfici trasversali dei tronchi (misurata generalmente a 1.30 m da terra) presenti nellunit di superficie.
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i=N i=1
di
410.000
Dm =
G/ha410.000 N
V/ha = G/haHmF
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Curva ipsometrica
H(m) 35 30 25 20 15 10 5 0 0 10 20 30 40 50 Diam (cm)
y = 9.6015Ln(x) - 9.6886 R 2 = 0.8708
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Distribuzioni diametriche
N/ha
100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 Totale D
Diam (cm)
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t0
t1 = t0 + 5
t2 = t0 + 15
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Conversioni
S Conversione ceduo fustaia
Rinfoltimento Metodo della matricinatura progressiva Metodo della matricinatura intensiva Metodo del taglio di avviamento Metodo dellinvecchiamento Conversione naturale
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Diradamenti
S Sistema
geometrico non geometrico
S Tipo
dallalto dal basso selettivo
S Intensit
debole medio forte
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Fustaie irregolari
S diradamenti e tagli di rinnovazione in nuclei coetanei* S tagli colturali in nuclei disetanei*
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Esempio di piedilista
Per rilievi su aree di saggio
Bosco_ __________________ Area di saggio n. _________ Rilevatore ________________ Data _____________________ Rads = _________________ Tipologia rilievo: matricine polloni
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Esempio di piedilista
Per rilievi relascopici
Bosco_ ____________________ Area relascopica n. _________ Rilevatore __________________ Data _______________________ Banda = ____________________ X = ________________________ Y = ________________________
Nprogr.
1 2 3 4 5 6 7
Specie
Diametro
Altezza
Dendrotipo
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Considerazioni generali
S Le esigenze della societ cambiano pi rapidamente di quanto possa fare il bosco S Boschi flessibili per soddisfare la societ quando manifesta un bisogno S Ci sono pi categorie di persone che chiedono benefici al bosco S Ci che oggi un bosco produttivo domani potrebbe essere un parco e viceversa
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S La protezione
suolo, specie, aria, acqua, paesaggio, habitat, biodiversit...
S La produzione
Fertilit, cicli naturali, continuit dellecosistema
S Aspetti culturali
attivit turistiche, ricreative, tradizioni, consuetudini
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Funzionalit ricercate
S La funzione bioecologica prioritaria
La funzionalit bioecologica costituisce la premessa indispensabile per conseguire in maniera efficace e duratura anche le altre funzioni
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Lapproccio selvicolturale
S Pro Silva promuove una selvicoltura prossima alla natura.
Ci significa che cerca di riconoscere e integrare nella gestione le dinamiche che si manifestano spontaneamente in foresta in modo da conseguire i benefici richiesti cercando di ridurre gli apporti energetici esterni.
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S Non quindi nelle tecniche che si distingue Pro Silva, ma nel modo in cui queste vengono applicate.
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I problemi...
S Difficolt a superare il concetto di turno e la rigidit dellintervento sulla base delle norme attuali; S Scarsa esperienza sullapplicazione di una selvicoltura prossima alla natura in boschi appenninici e mediterranei; S Necessit di una elevata professionalit (sensibilit) a tutti i livelli (politico, amministrativo, progettuale, operativo...).
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