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ELIO DOVERE
CAP. II

IUS PRINCIPALE E CATHOLICA LEX (SECOLO V)

LEVENTO-CODICE TEODOSIANO

1) PRESENTAZIONE ROMANA DEL CODEX Nel 438 a Costantinopoli con costituzione (NovTheod 1) si promulgava il codice intitolato a Teodosio II (regnante in Oriente); ci port come conseguenza per tutti i coevi operatori del diritto di uni!ormarsi e attenersi esclusivamente a "uesto Codex prodotto ex divi Constantini temporibus e !atto "uindi sistemare dal dominus# $ingolare e all%apparenza inspiega&ile ' il !atto che in Occidente il codice non !u presentato con "uella legge (utilizzata in Oriente)( ma con l% oratio imperiale CTh 1( 1( ) che risaliva a 1* anni prima (venne data in Oriente( a Costantinopoli nel 4+,)# -uindi .austo (il pre!etto del pretorio d%Italia e console ordinario) invece di leggere in senato il testo pi/ recente( lesse la pi/ antica legge programmatica teodosiana Ad similitudinem Gregoriani anzich0 "uella del 438( la Spe nostra clementia (NovTheod 1)# -uesto punto sem&ra per molti studiosi un 1piccolo mistero2 (Archi)# 3scluso che si sia trattato di un errore di trascrizione o di un errore di lettura( non si crede che un tale !atto sia casuale# Nonostante la "uestione sia stata ritenuta 1allo stato delle nostre conoscenze inesplica&ile2 (Volterra)( non pot0 che avere "ualche meditata ragione d%essere; il !atto( per Dovere( merita un tentativo di esplicazione( per "uanto congetturale# 4er esempio( Meyer (inizio 5,**) ri!erisce la legge del 438 come se essa !osse stata la prima di "uelle nuove constitutiones poste in apertura della serie legum novellarum divi Theodosii A. e poi signi!icativamente e &revemente !atta seguire da un%interpretatio# 6n altro !ilone la pone in apertura del codice( con natura introduttiva( !ilone con a capo Sichardus che sostiene che la Spe nostra clementia !osse al principio del codice# 7l contrario( le successive edizioni( seguendo altre linee( l%avre&&ero esclusa dal Codex e l%avre&&ero destinata alle novell (tra cui Cuiacio e Gotofredo)# 4oi il ritrovamento del Codice 7m&rosiano nel 8I8 sec#( !ece notare la riproduzione come prima costituzione del compendio teodosiano proprio la Spe nostra clementia( avvalorando l%indimostrata tesi di $ichardus; "uesta comun"ue pu essere una casualit9# Ci che !a ri!lettere ' piuttosto un altro dato che( secondo Volterra( avre&&e ancora continuato a rappresentare una 1inspiega&ile anomalia2: il codice am&rosiano( oltre ad ospitare la Spe nostra clementia(come introduttiva al Codex( ospitava anche i Gesta senatus Romani( all%interno dei "uali si annoverava la lettura( da parte del pre!etto d%Italia( della Ad similitudinem Gregoriani del 4+,#

+ 4er ;overe( pur non essendo in grado di spiegare "uesta compresenza( possiamo ritenere che la Spe nostra clementia non !osse all%inizio del Codice( perch' a&&iamo come oggettiva e sicura l%estraneit9 di essa ai disegni compilatori ipotizzati nel passato( parzialmente mancati# $i deve comun"ue cercare di motivare la presenza( apparentemente insolita( della legge CTh 1( 1( ) nei Gesta senatus Romani# 7 parte elementi cronologici divergenti che escludono la redazione della Spe nostra clementia all%epoca in cui il codice veniva materialmente 5passato% in Occidente (43<)( !orse ci sare&&ero indicazioni ideologiche che !acevano pre!erire la lettura del testo pi/ antico# 6na tesi minoritaria pu essere "uella per la "uale la costituzione del 438( gi9 concretamente e!!icace in Oriente( !osse stata collocata al principio del Codice nella sua pu&&licazione romana( al momento dell%e!!icacia universale per pi/ !ini: dichiarare la !ine della compilazione( sta&ilire autoritativamente l%auspicata cogenza ecumenica( en!atizzare i compilatori( delineare i nuovi criteri di normazione# =a ci mantiene ancora inspiegata la lettura della legge CTh 1( 1( )( perch' poteva anche sem&rare anacronistica in "uegli anni con le sue am&iziose indicazioni programmatiche# >isogna tenere conto della divergenza tra i risultati ottenuti e "uelli che si erano pre!issati in "uesta legge del 4+,# Il Codice Teodosiano ha rappresentato un moderno tentativo di compilazione sistematica( che ha a!!rontato le esigenze della coeva realt9 giuridica( voleva risolvere le esigenze poste al centro del potere dalla societ9 variegata del tempo( aveva sistemato il ius quod ad singularum utilitatem spectabat ma anche "uello ad statum rei Roman spectabat# Il Codex indirizz la politica del diritto in !orme nuove( l%opera ha rappresentato una !razione di svolta dell%intera evoluzione dell%et9 tarda# ?Ecco la tesi di Dovere@ ;ato che il disegno dell%origine prevedeva l%armonizzazione con le leges dei contri&uti giurisprudenziali disponi&ili( per dimostrare l%ininterrotta continuit9 della legislazione si ' letta la CTh 1( 1( )# 7nche in virt/ di una reale esigenza di 1unit9 nella diversit92 ( Falchi) tra Oriente ed Occidente( si otteneva un minore e diverso risultato( il solo possi&ile allora# Aa pu&&licazione del Codice a Boma( sare&&e stata pi/ signi!icativa se legata al vecchio progetto( piuttosto che alla recente lex orientale; era meglio richiamarsi all%idea di partenza della cancelleria costantinopolitana (CTh 1( 1( ))( in linea con la logica legislativa mani!estata a Bavenna( piuttosto che alla NovTheod 1# Con la Spe nostra clementia( si era dovuto prendete atto dell%assenza di "uel materiale che in origine si voleva mettere a partito con le leges costantiniane e "uelle pi/ recenti dei principi catholici# .austo esprimeva la volont9 ravennate( voleva mostrare ai Bomani il per!etto allineamento del basil us presente in Italia con il collega orientale (sia senior sia summus)# Non a caso( Calentiniano III dispose l%e!!icacia delle norme del nuovo codice( mostrando di accettare la volont9 dell%operazione compilatoria#

3 Con la lettura di CTh 1( 1( ) si sare&&e ricordato come gi9 tempo prima i tecnici orientali si !ossero resi disponi&ili in materia di !onti 1ad accettare la variet9 di opinioni( secondo il genuino spirito romano2 (Archi)# Il documento in CTh 1( 1( )( rispetto a "uello di NovTheod 1( rassicurava i sudditi non di lingua greca e i tanti pratici del diritto; in!atti per es# in NovTheod 1 Teodosio ricordava con durezza espressa i 1terri&ili responsi dei giuristi2# 4er mani!estare la pu&&lica intesa politicoDdinastica !ra le corti era meglio leggere la CTh 1( 1( ) E utile ricordare un testo anonimo( De rebus bellicis( nel "uale si chiedeva al regnante di portare ordine all%interno delle regole normative; nonostante !osse intitolato De legum vel iuris con!usione purganda( !ocalizzava il costrutto del discorso sulle sole leges( "uasi che non !osse pi/ necessario ri!erirsi al ius (antichi iura) e &astasse accennare alla sola produzione legislativa imperatoria# ?Altra ipotesi@ 4oich0 adesso gli iura entravano nel codice solo indirettamente( ' !orse pensa&ile che la lettura di CTh 1( 1( ) implicasse una minima polemica di Bavenna nei con!ronti di >isanzio( cio' una sorta di ideale riproposizione del vecchio progetto compilatorio e "uindi un autorevole invito ai commissari teodosiani a!!inch0 non trascurassero di a!!rontare per il !uturo la residua parte del vecchio e impegnativo programma compilatorio# 2) LA COMPILAZIONE COME ACQUISIZIONE CULTURALE Il Codex( come corpus unitario( rappresentava una vera e propria consolidazione ideale del diritto pi/ antico# Ae constitutiones del principe( sistemate nei 1F li&ri( rappresentavano il nocciolo del diritto coevo# ?Ae dichiarazioni del principe d%Oriente erano volte all%applicazione !orense del sacro ius principale# Aa legislazione cosG organizzata appariva 1nel suo insieme come "ualcosa di cumulativo e di durevole( in cui ci che era superato non era mai del tutto perduto2 (Bretone)#@ Il Codex poteva rappresentare una guida concreta( un utile magisterium vitH Aa !orza del codice( che dirompeva il sistema delle !onti allora consolidatosi( era per!ettamente presente alla mente degli operatori del diritto del C sec# Non altra ratio e&&ero le tante acclamazioni a Boma( al momento della pu&&licazione del Codice( che danno( nel loro insieme( la misura dell%estrema consapevolezza del ceto dirigente dell%importanza epocale del nuovo Codex# Il codice veniva identi!icato come un vero e proprio evento nella vita delle coniunctissim parti dell%impero( anche in considerazione del variegato pluralismo normativo precedente# $em&rava che ci si avviasse oltre la concezione classica dell%ordinamento# Aa maiestas dei principi era il suggello dell%unitariet9 dell%ordinamento ecumenico e segno di pro!onde modi!icazioni# Teodosio II( come gi9 accaduto con Calentiniano III( aveva suggerito il taglio di testi pi/ antichi( sacri!icando la voce dei divi principes( tutto a vantaggio del nuovo ius# Aa volont9 del basil us concretata nella lex generalis( si presentava come preminente sulle altre !onti che avre&&ero avuto una residua !inalit9 di mero sussidio (legislativamente regolato) e in

4 alcune espressioni della scientia iuris veniva gi9 considerava sacra( altre volte espressione oracolare# I sovrani si proponevano creatori di nuovi comportamenti cogenti# Il codice dun"ue veniva recepito come momento di svolta e con connotazioni conclusive# Nel Codice comun"ue si !aceva ri!erimento anche ad un%altra grande istituzione( anch%essa organizzata: la catholica ecclesia# A%ordinamento( che voleva presentarsi come teorema unitario( doveva considerare anche la realt9 cristianoDecclesiale e "uella dei sudditiDcatholici# Tale elemento caratterizza l%eventoDTeodosiano che rompeva la tradizione( perch' riconosceva u!!icialmente la presenza di una realt9 istituzionale 1altra2 da "uella dello $tato( tale da meritare un posto di rilievo nelle articolate previsioni codi!icatorie dell%ordinamento giuridico# 3) REFERENZE STORIO RAFICHE PARADI MATICHE Notizie riguardo l%epoca tarda possono reperirsi nelle opere degli scrittori 5ecclesiastici%( che possono integrare i documenti a nostra disposizione# In Oriente ci !urono autori successivi alla piena et9 costantiniana che portarono opere( come "uella di Teodoreto( $ozomeno( $ocrate e 3vagrio che costituiscono un elemento importante per le indagini giuspu&&licistiche# 6n%opera su cui si incentrer9 l%analisi ' la 1S!"#$% &$ S"'#%!( S'")%*!$'"2 da cui si traggono elementi di veri!ica circa l%ac"uisizione del codice Teodosiano presso i coevi am&ienti sociali# In $ocrate l%agnizione del Teodosiano ' evidente e decisiva# $ocrate era un operatore del diritto( un avvocato secondo "uanto tramandatoci( perci "istoria relativi al mondo del diritto# 3gli si pre!iss come o&iettivo "uello di narrare i !atti della Chiesa correlati con "uelli dello $tato e in "uanto giurista la nuova compilazione non gli poteva essere sconosciuta# $ocrate ci in!orma che la sua attivit9 di scrittura e di rilettura della "istoria sare&&e stata in "ualche modo sollecitata da un tale Teodoro( citato all%inizio e alla !ine del li&ro( personaggio che molto pro&a&ilmente e&&e rapporti di particolare impegno con il lavoro compilatorio ordinato da Teodosio II e che sare&&e anche il dedicatario dell%"istoria# .orse tale personaggio !u un !unzionario della cancelleria teodosiana: magister memori( cio' vir spectabilis( che venne menzionato da Teodosio II con tanta en!asi( tra 7ntioco ed 3udicio( tre commissari prescelti con la prima constitutio CTh 1( 1( ) ricordato come spectabilis comes consistorianus e ancora sia nell%editto programmatorio del 43) sia nella novella del 438# .orse !u il Teodoro !unzionario imperiale che( una volta scomparso Teodosio II( partecip "uale "uestiorio ai lavori del concilio ecumenico di Calcedonia nel 4)1# si d9 grande a!!ida&ilit9 ai dati contenuti nella

) >isogna tenere presente un dato cronologico: l%odierna critica( in seguito al con!ronto con la $toria di $ozomeno( colloca la redazione dell%opera gi9 prima del 444( diversamente dall%antica dottrina che la collocava prima del 43,# $i pu lecitamente ipotizzare che consult ( tra il vario materiale( anche la compilazione teodosiana (Dovere)( poich0 adeguata all%analisi delle due sole e rilevanti realt9 istituzionali coeve: la Chiesa e lo $tato( i cui !atti erano ormai intrecciati (anche se non !ormalmente)# 7nche perch' l%autore voleva scrivere per tutti e non solo per pochi colti (proprio come le constitutiones del Codice di Teodosio II dovevano essere conosciute e osservate da tutti)# Il legame ipotizzato tra $ocrate e Teodoro !u pro&a&ilmente in!luente: !orse $ocrate appartenne alla struttura &urocratica (Mazza). Nella piena et9 tardoantica ' notevole l%importanza che ricoprirono i magistri scriniorum (magistri mamori( epistularum( libellorum et cognitionum) di preparare un certo tipo di importanti provvedimenti normativi; gli avvocati !amosi venivano spesso scelti come magistri scriniorum e "uestori# Il magister memori( diretto sottoposto del magister o!!iciorum ed a capo di F+ memoriales( 1stendeva le adnotationes e rispondeva alle suppliche2 (Honor)# Il !atto che l%"istoria ecclesiastica si chiudesse gi9 nella prima versione al 43, e il !atto che tale data !osse mantenuta pure in occasione della seconda edizione( !anno pensare di essere collegati alla conoscenza da parte di $ocrate della compilazione teodosiana# Nella chiusura del suo lavoro parla di una pace rista&ilita che !a pensare( pi/ che ad una pace politica e militare( ad una pace civile congiunta ad una pace religiosa# Aa scelta di narrare la storia ecclesiastica non disgiunta dai !atti della 5 res publica Romanorum% aveva comportato il dovere tener conto delle sacr iussiones ora contenute nel Codice Teodosiano( in particolare "uelle che prevedevano !inalmente la regolamentazione di vicende religiose e sociali# Aa coscienza del nuovo evento compilatorio sem&ra essere evidente nella $toria ecclesiastica di $ocrate# $ocrate riconosceva una sta&ilizzazione del ius( della ecclesia e dei rapporti sacerdotium#imperium# 7ltro collegamento tra la data dell%"istoria e la data del Codex( ' dato dal !atto che( cosG come il principe Teodosio II dal 4+, aveva sta&ilito che si raccogliessero le sacr leges dall%et9 costantiniana alle ultime e personali prodotte( pure $ocrate aveva avviato la narrazione dei !atti dal 3*F (accesso di Costantino) al 43, (il consolato di Teodosio II)# Nonostante lo scrittore si !osse dichiarato il continuatore di 3use&io le sue pagine iniziavano non dal 3+4( &ensG all%inizio del Begno di Costantino (punto di ri!erimento per la compilazione teodosiana)# $e&&ene le opere di $ozomeno e di Teodoreto avre&&ero avuto come !onte l% "istoria di $ocrate( si rivelano molto legate al racconto di 3use&io: avre&&ero iniziato una dai !atti del 3+4( l%altra poco

F vicino# 7nche l%opera di CassiodoroI3pi!anio( compilata con il materiale delle 3 menzionate( raccont dal 3+4 al 43,# $igni!icativa oltre la coincidenza cronologica( ' la coincidenza di pensiero !ra l% "istoria di $ocrate e la pretesa sta&ilizzazione giuridica voluta in Oriente col Codice da Teodosio II e accolta in Occidente da Calentiniano III# Ci che gli uomini di cultura degli anni teodosiani pro&a&ilmente dovettero avvertire !u che il valore legale del Codex ac"uisiva anche un ampio signi!icato politico( dovettero avvertire la nuova considerazione per la materia religiosa e il !atto che la compilazione tendeva a divenire la massima e concreta mani!estazione di "uella istanza unitaria proveniente da entram&e le partes imperii# Aa sta&ilit9 del diritto cercata dai due principi e realizzata col vigore universale delle leggi ora riunite( si tras!ormava in operazione di politica costituzionale( recepita in un periodo di generale disordine in cui si cercava di dare all%imperium un%immagine di continuit9 e di coerenza# Oltre che per l%allacciarsi di relazioni parentali( la colla&orazione tra i due sovrani di Boma( Teodosio II e Calentiniano III( si ra!!orzava con l%adozione di un unico ordinamento giuridico e il nocciolo duro era costituito proprio dal loro ius( il ius principale# Il CodeJ voleva rappresentare un diritto unitario vigente all%interno di un impero che si voleva pienamente unitario# A%imperium che si voleva coniunctissimus agli occhi di tutti i sudditi( &en poteva consistere di !ronte all%a&&astanza coniunctissima Chiesa# Aa tendenza del Teodosiano ad a!!ermare la coesione del regnum( ora !ondata sull%unit9 delle leggi( era resa pi/ perspicua grazie all%inserimento della materia religiosa# Aa speculazione teologica non poteva che essere presente sia nel sostrato culturale di chi partecip alla compilazione sia in chi dovette poi uni!ormarvisi e utilizzarla "uotidianamente# Non sare&&e pi/ stato il tempo del politico( del !iloso!o o del giureconsulto( ma oramai il mondo dell%uomoDsanto (Mazza e Dovere)#

CAP. III

CHRISTIANA FIDES E CODIFICAZIONE

1) SISTEMATICA COMPILATORIA E MATERIA RELI IOSA Nel Codice si regolamentavano i vari aspetti della societ9 e si garantivano alcune rigide posizioni di privilegio# Nell%am&iente cittadino nel "uale venne redatto il Codex( il cristianesimo appariva come supporto di ogni genere di cultura e soprattutto "uella del potere# CosG il Codice non poteva prescindere dalla realt9 del mondo cristiano# Nell%Oriente della met9 del C sec# ogni aspetto del reale era misurato col metro della religione cristiana#

< Aa produzione legislativa di Teodosio II non ' mai stata !atta oggetto di un apposito studio d%assieme; cosG pure la posizione del legislatore cattolico e ortodosso di !ronte al tema centrale del di&attito religioso di allora# Considerando da vicino le scelte religiose mani!estate nelle constitutiones dei 1F li&ri( si pu studiare in modo mirato non solo l%et9 di Teodosio II( ma anche "uella su&ito contigua# $elezionando poi alcuni testi normativi di poco successivi al Codex( si pu in"uadrare l%ultima politica legislativa teodosiana sul tema della !ede e misurare l%entit9 dei cam&iamenti ad essa seguiti# $i concentri l%attenzione sui soli testi in cui il legislatore sem&ra occuparsi intenzionalmente di christiana !ides# Il !atto che tutte "ueste constitutiones (relative alla christiana !ides) si !ossero inserite in un apposito li&ro posto in coda agli altri 1)( sem&ra indizio della nuova considerazione da parte del legislatore nei con!ronti di "uel tema (e non "uindi una scelta s"uisitamente sistematica)# Inoltre era di!!icile collocare tutto il materiale normativo in tema di religione nell%ordine codi!icatorio# 4ensando al modus operandi di 3rmogeniano( che aveva rivelato lo schema seguito per i F libri iuris epitomarum (l%editto del pretore)( analogamente i codi!icatori di Costantinopoli presentavano indicazioni ordinatorie ai commissari: per es# il prevalere delle constitutiones relative al ius pubblicum rispetto a "uelle del ius privatum e le varie opzioni nello sta&ilire l%opportuna sede codi!icatoria di una serie di norme( alcune nuovissime( tra cui "uelle connotate da !orti coloriture religiose# Ae leggi religiose sono oltre +** nel 8CI li&ro pi/ altre sparse nei primi 1) li&ri; "ueste ultime connotano il 8CI li&ro come corpo complessivamente omogeneo# 4ertanto( se da un punto di vista s"uisitamente !ormale( sem&rano state ragioni sistematiche ad indirizzare i compilatori orientali verso una posizione residua del materiale sulla religione( in realt9 "ueste ragioni erano legate all%esigenza di collocare in modo adeguato i temi legati all% ecclesia( alla sua gerarchia e certi suoi rilevanti risvolti sociali# Tale esigenza richiedeva spazi consoni# 2) ESE ESI DEL TITOLO DE RELIGIONE+ 1,+ 11 I titoli e le ru&riche tesi a regolare gli aspetti del reale pi/ vicini alla sostanza della !ede sono: CTh 1F( 1 De !ide catholica; CTh 1F( 4 De his$ qui super religione contendunt ; CTh 1F( 11 De religione K 1F( 11( 1 L 1F( 11( + L 1F( 11( 3 (p# 144) Il secondo di "uesti( se&&ene prenda in analisi i ri!lessi sociali delle dispute religiose e non la vera 1sostanza della !ides2 (7rchi)( appare comun"ue omogeneo agli altri due per l%oggetto 5religione%

8 ma anche perch'( come le altre due ru&riche( !ornisce notizie sui rapporti tra imperium e sacerdotium nel pensiero giuridicoDculturale# Il tratto CTh 1F( 11 De religione( nell%economia del Teodosiano( sem&ra s!asato( in "uanto le 3 disposizioni trascritte sono legate territorialmente all%7!rica (di Onorio) del IC e C secolo# Nel CTh 1F( 11( 1 s%interveniva sul tema del vescovo e del suo spazio giurisdizionale# =a ci che il compilatore voleva mettere in evidenza era non l%allora vigente regolamentazione giurisdizionale( "uanto l%oggetto della competenza esclusiva del vescovo( ossia la religione cattolica# Aa struttura !ormale del &rano !a porre l%attenzione sul primo tratto( ossia sulla religio( lasciando un rilevo residuo alle ordinarie ceter caus# Con la posizione assegnatole nel Codice la vecchia costituzione perde il suo stretto legame territoriale mentre d9 rilievo al rapporto privilegiato riconosciuto dal sovrano tra religio e autorit9 pastorale# Non a caso Calentiniano III sem&ra richiamarsi a tale norma ritenuta politicamente rilevante( tant%' che l%avre&&e ricordata in una novella e ne avre&&e evidenziato la prisca paternit9 imperatoria e il successivo accoglimento teodosiano# Aa recezione di "uesta norma era una presa d%atto teodosiana: il codi!icatore dichiarava la !igura del vescovo estranea alla propria potest9( estranea allo $tato dei Bomani i "uali non entravano nel merito della lex dei cristiani perch' spettava alla Chiesa( individuata nei singoli 4astori (punte estreme); al contrario le ceter caus erano di competenza dell%imperium# Ae altre + disposizioni del titolo (che sono il risultato di pi/ testi selezionati) sem&rano completare il discorso (CTh 1F( 11( 3 sem&ra provenire non da un provvedimento normativo generalis( ma di minore importanza; si trattava di una singolare mani!estazione preservata a noi dai Gesta conlationis Carthaginiensis)( appaiono allineate con la ratio della prima costituzione# Con l%inserimento di CTh 1F( 11( + e le parole di Onorio( Teodosio II avre&&e dichiarato che la religio doveva mantenersi come 1una et vera !ides catholica2 di!!usa e garantita dallo $tato# Nel CTh 1F( 11( 3 si indicarono la posizione del codi!icatore nei con!ronti della catholica lex (tutto ci che le era relativo doveva rimanere intatto) e si ricordavano le indicazioni dei catholici predecessori imperiali con accanto l%attuale 5serenit9% del principeDcodi!icatore; la regia potestas doveva solo conservare l%integrit9 della vera religio( anche ai !ini superiori della salvaguardia dello $tato stesso# 7 &en notare( "uesto titolo non diceva nulla che non !osse stato gi9 ricordato; in realt9 i commissari volevano ri&adire non la competenza del vescovo( ma la sua estraneit9 tematica all%imperium# Ae parole in CTh 1F( 11( 3 !urono tratte da un documento rimasto integro in una raccolta ecclesiastica (gli Acta ecclesiastica); si trattava di istruzioni impartite da Onorio ad un alto dignitario (=arcellino)( per !argli conoscere i modi per condurre una con!erenza della chiesa a!ricana centrata sullo scisma donatista# Nonostante si sia pensato ad un mandato imperatorio(

, altrove si accenna al documento come ad una lex( un edictum( una constitutio( un rescriptum( un pragmaticum rescriptum# $em&ra che il documento( ab origine( !osse motivato non da un%iniziativa personale ma da una supplicatio della parte cattolica a!ricana per risolvere i contrasti con i donatisti# In "uesta prospettiva il testo appare come un pragmaticum rescriptum; il documento ' stato ritenuto 1un provvedimento con cui l%imperatore dava istruzioni ad un !unzionario rispondendo indirettamente ad un privato2# =a del documento ci interessa solo un tratto# ;ai Gesta cartaginesi si apprende come ogni preoccupazione imperiale !osse guidata dalla catholica lex( al !ine di rispettare il vero culto# Il richiamo alla catholica leJ ' presente anche in CTh 1F( 11( 3; la porzione messa a contri&uto appariva molto e!!icace politicamente: da un lato( ci si riallacciava alle disposizioni sulla religione date dai predecessori augusti mentre( dall%altro si ordinava una generale di!esa di tutte le norme disposte !ino ad allora circa la catholica lex# 7ttraverso uno scam&io di parole si allargava la portata dell%originale disposizione: il termine subreptio venne sostituito dai commissari teodosiani da superstitio (usato con accezione teodosiana di eresia)# Non si trattava di un errore ma serviva per allargare in senso generale l%impegno codi!icatorio a di!esa della catholica lex e a portare Teodosio II in coda ad un%unica teoria di legislatori tutti coerenti( in "uanto tutti persecutori della eterodossia religiosa# ?Con subretio !orse Onorio si voleva ri!erire alle pericolose idee non ortodosse pro!essate da 4elagio e da Celestio (Dovere)#@ A%interpolazione aveva !atto in modo che si andasse contro "ualsiasi !uturo attentato alla !ides# CosG la collocazione di "uesto !rammento( come conclusivo del 8CI li&ro( !orse serviva a ria!!ermare l%ine"uivoco impegno imperatorio a sostegno della vera religio# $i trattava di una ru&rica (CTh 1F( 11) estremamente utile per la pu&&lica rappresentazione ideologica dell%interesse imperatorio alla di!esa della religione cattolica# 3) I CARDINI ORTODOSSI DEL LE ISLATORE Oltre al De !ide catholica (CTh 1F( 1) e De his$ qui super religione contendunt (CTh 1F( 4) che presentano alcune suggestioni sull%idea normativa riguardo la catholica lex( spunti in!ormativi sono presenti in pagine diverse dello stesso li&ro# 7 parte il De hreticis (CTh 1F( ))( soprattutto il De episcopis$ ecclesiis et cleris (CTh 1F( +)( &ench0 sem&ri unicamente dedicato alla gerarchia dell%ecclesia( integra la rappresentazione del porsi dello stato circa la vera religio# In "uesta ru&rica si trovano elencati i soggetti su cui si sare&&e centrata la documentazione: vescovi( ecclesi( clerici# I compilatori avevano posto in posizione preliminare i 4astori della catholica ecclesia e !ormalmente li avevano talora accomunati ai semplici chierici( altre volte invece gli con!erivano una grande preminenza morale e materiale rispetto agli altri mem&ri delle chiese cattoliche# Il dettato testuale nel titolo ru&ricato De episcopis non sempre era idoneo nell%individuare il ri!erimento ecclesiale a cui destinare l%interesse normativo# 4er es# si nota una mani!esta genericit9(

1* una locuzione dal senso assai ampio e generico in CTh 1F( +( 4( in cui era stato sistemato un editto costantiniano del 3+1 che sta&iliva che a &ene!iciare dei bona testamentari potesse essere il 1venera&ile e santo concilio2# .orse in una parte dei mem&ri delle cancellerie imperiali( cosG come nei compilatori( c%era "ualche imprecisione nell%individuare con esattezza taluni ri!erimenti u!!iciali# ;un"ue la legge appare interessante per il ri!erimento al concilio (nelle altre leggi in CTh 1F( + si parlava dell%ecclesia( dei vescovi( ma non dei concili) che si rivela utile ad introdurre la ri!lessione sull%orientamento costante delle cancellerie imperiali in merito alla ricerca di precisi ri!erimenti idonei ad individuare il $im&olo della catholica lex# A%alto ruolo del vescovo era riconosciuto gi9 in precedenza( nelle legislazioni precedenti( e si con!erma nelle constitutiones in CTh 1F( +# 4er es# con un provvedimento del 418 si a!!idavano al vescovo delle !unzioni che !ino ad allora erano riservate ai !unzionari imperiali; ancora( con una legge del 4+1 (p# 1<3)( il sovrano riconosceva una volta di pi/ l%autorevolezza episcopale( a!!ermando che eventuali du&&i riguardo l%interpretazione dei canoni ecclesiastici sare&&ero dovuti essere sciolti dai vescovi che si sare&&ero dovuti consultare col 5proprio vescovo% (il 4astore della sede imperiale) per chiarimenti# -uindi i vescovi aveva !unzione oltre di controllo disciplinare( pure di veri!ica dogmatica# 7 parte "uell%accenno al santo concilio( in CTh 1F( +( 4 (si trattava pro&a&ilmente di un%assem&lea coordinata dal vescovo di Boma) si rileva la costante a!!ermazione imperatoria circa la naturale auctoritas episcopale# Non solo al vescovo veniva garantita una posizione particolare relativamente alle imposizioni !iscali( rispetto ogni altro suddito( o relativamente alla tutela giurisdizionale( ma era pure riconosciuto interlocutore privilegiato del principe# Il vescovo aveva !unzioni giudiziarie( di controllo sul suo gregge( sui chierici( sulle consociazioni monastiche e l%amministrazione degli ingenti patrimoni di ogni chiesa# Il legislatore non solo non negava tale alto ruolo( ma lo elevava persino come punto di ri!erimento per la produzione normativa riguardante la materia religiosa# Bi!erimenti ecclesiali sono presenti anche nel De !ide catholica (CTh 1F( 1) e De his$ qui super religione contendunt ( CTh 1F( 4) (diversamente da "uanto sostiene Archi)# 4er es# persino nell%editto del 38F (poi CTh 1F( 4( 1)( in cui si !aceva ri!erimento alle assem&lee non proprio ortodosse dei concili di Bimini e Costantinopoli( allorch0 il principe indicava ai sudditi i ri!erimenti !ideistici( non aveva potuto che richiamarsi ai vescovi riuniti nei sinodi# Il !atto che !ossero citati concili non ortodossi in una tale legge !orse non ' stato un errore dei compilatori teodosiani (Dovere)# -uesta legge era oramai inoperante e i compilatori teodosiani ne erano a conoscenza( dato che collocarono la costituzione successiva del 388 (che chiariva meglio la costituzione del 38F) nel De hreticis (CTh 1F( )( 1))# Il !atto di conservare nel De !ide catholica un documento inoperante e dai ri!erimenti non ortodossi ' !orse stata una consapevole decisione(

11 una scelta di natura politica !ondata su una ratio s"uisitamente ideologica (si ricordava il costante impegno imperatorio nel di!endere le decisioni dogmatiche dei vescovi)( serviva a chiudere degnamente il I titolo del 8CI li&ro# 1Opporsi con la !orza al paci!ico editto imperiale2 "uindi negare le decisioni dei vescovi sulla !ede ortodossa( avre&&e comportato l%applicazione delle pene previste per il crimen maiestatis# $i richiamava cosG l%attenzione dei destinatari sulla tran"uillit9 teodosiana a tutelare la pace dell%ecclesia in ogni modo# $olo i sacerdotes rimanevano unici ri!erimenti che il principe consentiva alla propria volont9 normativa nell%individuare i contenuti della pro!essione di !ede# -) NORMAZIONE E CATHOLICA LEX. CTH 1,+ 1 E 1,+ I 4astori erano "uindi coloro che si pronunciavano in merito alle "uestioni ecclesiastiche (CTh 1F( +) e anche "uelle concernenti la catholica !ides (CTh 1F( 1)# 7nche altre !onti testimoniano un pensiero omogeneo a "uello presente nei &rani legislativi# 4er es# nella #%''")!% A/0#"*$%1% (del vescovo 7m&rogio( protagonista attivissimo di vicende poi con!luite nel Teodosiano) troviamo una epistula del 38F diretta a Calentiniano II in cui si ri&adiva l%estraneit9 dell%imperium sul contenuto della catholica lex e la relativa esclusiva competenza del vescovo (in essa si manteneva la traccia di un provvedimento normativo pi/ antico( di Calentiniano I( in cui il principe si pronunciava incompetente nelle "uestioni cattoliche disciplinari e nell%aspetto dogmatico( delegando a ci il vescovo)# Nella raccolta si diceva pure che l%imperatore doveva essere soggetto al giudizio del vescovo in causa !idei e non il contrario# 7m&rogio riteneva che le "uestioni di !ede si dovessero discutere in ecclesia( cio' tra vescovi# $empre nella raccolta am&rosiana troviamo un%altra epistula indirizzata a Calentiniano II (384) in cui il 4astore ricordava la naturale riserva al vescovo circa il merito delle "uestioni religiose; poi( "ualche anno dopo( rivolgendosi invece a Teodosio( avre&&e ricordato il suo dovere in tema religioso della consultazione dei vescovi e ri&adG che l%imperatore( piuttosto che essere al di sopra della ecclesia catholica( vi appartenesse e che non c%era onore maggiore di essere considerato !ilius ecclesi# Aa con!erma della rigida appartenenza ai vescovi della meditazione de !ide si trova pure nella S!"#$% ('')(*$%*!$'% &$ S"2"/(1"( in cui ' presente una vicenda che vede Calentiniano( sollecitato da alcuni vescovi per rilasciare l%autorizzazione per riunirsi in sinodo: Calentiniano avre&&e risposto proclamando la sua appartenenza ai laici cattolici e la sua incompetenza a decidere su tale richiesta( delegando i vescovi a decidere se riunirsi a discutere de !ide#

1+ Con CTh 1F( 1( 1 l%imperium si !aceva garante dei luoghi in cui materialmente si cele&rava il culto; cosG pure il successivo editto tessalonicese mostrava l%intenzione sovrana circa l%ecumenicit9 cogente della catholica lex# In CTh 1F( 1( 3 con un provvedimento l%imperatore( nello statuire de !ide Christiana( operava in armonia con tutte le altre constitutiones religiose e si ri&adiva (cosG come in CTh 1F( 1( +) che solo i sacerdoti sare&&ero stati i ri!erimenti insostitui&ili per de!inire la correttezza del Credo dei sudditiD !edeli (;amaso e 4ietro( vescovi di 7lessandria e di Boma( erano i ri!erimenti che il legislatore indicava ai sudditi in CTh 1F( 1( +)# A%imperatore non si sentiva autorizzato a de!inire alcunch0 del contenuto del $im&olo di !ede; solo i vescovi potevano 5riempire% le prescrizioni pi/ interne alla !ede( "uelle riguardanti il $im&olo da proclamare( mentre all%imperium rimaneva l%incarico di garantire la tran"uillit9 religiosa tra i sudditi e in "ualsiasi modo# =entre in CTh 1F( 1( + i ri!erimenti erano solo il vescovo di 7lessandria e di Boma( in CTh 1F( 1( 3 il legislatore si ri!eriva a 11 sacerdoti per la rappresentazione del $im&olo (Nettario( Timoteo( 4elagio( ;iodoro( 7m!ilochio( Ottimo( 3lladio( Otreio( Mregorio( Terennio( =armario)# $i ' pre!erito nominare i sacerdoti (ri!erimenti per la pro!essione di !ede) piuttosto che riproporre nel testo la !ormula del Credo# CTh 1F( 1( 4 avre&&e in!ine dichiarato la piena disponi&ilit9 imperiale a mantenere la pace religiosa e civile del popolo cattolico# 7 parte i cenni sulle persone della trinit9 in CTh 1F( 1( + e 1F( 1( 3( le disposizioni legislative sulla Christiana lex nel titolo CTh 1F( 1( sono sempre agganciate alle !igure pastorali dell%epoca# Muardando altrove nel Teodosiano anche altri vescovi sare&&ero stati utili agli o!!icia del 4alazzo nella ricerca di orientamenti non am&igui in tema di correttezza di $im&olo# 4er es# nell%ultima costituzione del titolo 1F( 4 sare&&ero stati i sacerdoti 7rsacio( Teo!ilo e 4or!irio a determinare la posizione religiosa di chi disputava delle "uestioni sulla !ede e a indicare con precisione chi sare&&e potuto apparire disputatore de !ide tra i gruppi catholici# In tal modo anche i !unzionari pu&&lici avre&&ero potuto individuare i soggetti da considerare 5!uori% dall% ecclesia con tutte le non lievi conseguenze# 7nche per l%imperium diveniva inammissi&ile il dissenso dei !edeli dalla lex sacra# Biunirsi a discutere de !ide negli spazi estranei alle ecclesi signi!icava porsi !uori dalla Christiana lex e !uori dalla per!etta osservanza del ius principale#

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