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I 3 obiettivi delle politiche macroeconomiche: - pieno impiego - bassa inflazione - rapida crescita Vi mancanza di crescita economica quando lammontare

e di denaro che affluisce nel mercato dei capitali insufficiente per il finanziamento di nuovi investimenti e di nuove innovazioni. Il prodotto pro capite divide la produzione totale per la popolazione. LA MISURAZIONE DEL PRODOTTO Il sistema economico produce milioni di beni (scarpe, orologi, patate). Per molti scopi conveniente avere un singolo numero che sintetizzi la produzione del sistema economico. Lo si pu fare sommando il valore monetario di tutti i beni finali (beni che non sono usati per produrre altri beni) giungendo cosi ad un singolo numero che rappresenta il valore della produzione del sistema economico. Questo numero il PIL. Il prodotto interno lordo (nominale) la misura standard della produzione di un sistema economico e riassume il valore monetario totale dei beni e servizi prodotti in una nazione durante un periodo specifico. Non fa differenza se la produzione ha luogo nel settore pubblico o nel settore privato, o se i beni sono acquistati dalle famiglie o dallo stato. Usando la moneta come misura della produzione sorge un problema. Il valore della moneta cambia nel tempo. Tutto costa di pi di quanto costava 10 anni fa. La produzione non aumentata, c stato solo un aumento dei prezzi. Per questo motivo, gli economisti calcolano il PIL in modo da tener conto delle variazioni del libello generale dei prezzi. Otteniamo cos il PIL reale. Per calcolare il PIL reale si divide il PIL nominale (valore monetario dei beni e servizi prodotti in un sistema economico) per una misura del livello dei prezzi. Oppure si somma ogni quantit dei beni prodotti oggi moltiplicata per i rispettivi prezzi dellanno base (anno scelto come punto di riferimento) e si ottiene il valore reale del PIL di oggi usando i prezzi di un anno base. Questo approccio ha dei problemi quando i prezzi dei beni cambiano di molto (es: prezzo pc, in questi anni aumentato in concomitanza di un aumento della quantit prodotta; usando i prezzi del 1990 sembrer che la produzione sia aumentata). Per ovviare a questo problema, negli Stati Uniti stata introdotta una misura chiamata Pil reale con pesi a catena. Questa misura ci permette di dire di quanto il PIL sarebbe cresciuto questanno se i prezzi fossero rimasti gli stessi dellanno precedente. Es.: se la produzione nel 2013 il 3% maggiore rispetto al 2012, e nel 2012 il 2% maggiore rispetto al 2011, allora possiamo dire che la produzione nel 2013 il 5% maggiore rispetto a quella del 2011. IL PIL POTENZIALE Il pil potenziale un indice che rappresenta quanto leconomia potrebbe produrre se il lavoro e le attrezzature disponibili fossero pienamente utilizzate. Alcune volte, il PIL effettivo pu superare il PIL potenziale perch le stime del PIL potenziale tengono conto di un certo livello di disoccupazione e del fatto che anche se leconomia va bene, una parte della capacit produttiva non pienamente utilizzata.

ALCUNI TERMINI - Boom fluttuazioni fortemente ascendenti della produzione (non ne esiste una definizione tecnica) - Recessioni fluttuazioni fortemente discendenti della produzione. C una recessione quando la crescita del PIL cade per almeno 2 trimestri consecutivi ( ai fini statistici, lanno diviso in trimestri e i dati sul PIL sono comunicati alla fine di ogni trimestre. - Depressioni rallentamenti di particolare intensit della produzione. Ad esempio la grande depressione del 29: leconomia si riprese con linizio della seconda guerra mondiale (pi risorse utilizzate). - Punto di svolta inferiore punto pi basso di una recessione - Punto di svolta superiore o picco punto pi alto di una fase di boom Il tempo che intercorre tra questi 2 punti non ha durata definita e non prevedibile. CALCOLARE IL PIL Per calcolare il PIL si possono usare3 diversi metodi: Metodo dei beni finali Metodo del valore aggiunto Metodo del reddito Metodo dei beni finali Il metodo dei beni finali consiste nel sommare il valore monetario totale dei beni e servizi prodotti, rilevati al livello dei consumatori finali. Occorre una distinzione: i beni finali sono i beni venduti ai consumatori, come il pane e le automobili mentre i beni intermedi sono i beni utilizzati per produrre altri beni, come il carbone per produrre acciaio e le mele usate per produrre la marmellata (le mele sono beni sia intermedi che finali a seconda delluso che se ne fa). La distinzione importante perch il valore dei beni secondari gi incluso nel valore dei beni primari. Es: automobile. Non devono essere conteggiati i ricavi del produttore di pneumatici. Per calcolare il valore dei beni finali in un sistema economico occorre considerare dove finiscono questi beni. Ci sono 4 possibilit: - alcuni sono consumati dagli individui (consumo aggregato) ||non importa dove sono stati prodotti|| - alcuni sono usati dalle imprese per costruire edifici e produrre macchinari (investimento aggregato) ||idem|| - alcuni sono stati acquistati dal settore pubblico (spesa pubblica) - alcuni sono venduti allestero (esportazioni) - alcuni sono comprati dallestero (importazioni) PIL = C + I + G + X M C = consumo, I = investimento, G = spesa pubblica, X = esportazioni, M = importazioni. Il PIL uguale alla somma di consumo, investimento, spesa pubblica ed esportazioni nette. Le esportazioni nette sono la differenza tra le esportazioni e le importazioni (X-M).

Metodo del valore aggiunto Il metodo del valore aggiunto consiste nel considerare direttamente i beni intermedi. Solitamente, la produzione dei beni avviene in pi fasi. Es: automobile = estrazione materiali (ferro, carbone) lavorazione (produzione di acciaio) trasporto alla causa automobilistica. La differenza tra i costi sostenuti per lacquisto dei beni intermedi e i ricavi dellimpresa (valore dellauto) chiamato Valore aggiunto. (ricavi dellimpresa costo dei beni costo dei beni intermedi) Il PIL pu essere misurato sommando il valore aggiunto di ogni fase della produzione.

Metodo del reddito Il metodo del reddito consiste nel misurare il reddito ottenuto dalla vendita dei prodotti. Con i propri ricavi, le imprese fanno 5 cose: - pagano i salari - pagano gli interessi - comprano i beni intermedi - pagano le imposte indirette - quel che rimane il profitto Ricavi = salari + spese per interessi + costo dei beni intermedi + imposte indirette + profitti Il valore aggiunto di una impresa uguale ai suoi ricavi meno il costo dei beni intermedi, per cui possiamo dire: Valore aggiunto = salari + spese per interessi + imposte indirette + profitti E il valore del PIL uguale alla somma del valore aggiunto di tutte le imprese, per cui: PIL = salari + spese per interessi + imposte indirette + profitti Gli individui ricevono reddito dai salari, dal capitale e dai profitti delle imprese di cui detengono quote azionarie o propriet. La parte destra di questa entit rappresenta il reddito totale degli individui pi i proventi che finiscono nelle casse dello stato tramite imposte indirette. Possiamo dire che il prodotto aggregato uguale al reddito aggregato. I guadagni in conto capitale (capital gains) sono gli aumenti di valore delle attivit finanziarie e non rappresentano una produzione, quindi non sono inclusi nel calcolo del PIL. Considerazioni finali Entrambi i metodi portano allo stesso risultato a causa del flusso circolare del sistema economico. Es: imprese vende i suoi prodotti, ci guadagna e poi quel denaro ritorna nel sistema economico o sotto forma di salari, interessi o imposte. Lo stesso ragionamento vale per gli individui e lo stato. Problemi di misurazione In certi casi la crescita del pil risulta sottostimata. Nel caso delle misurazioni delle variazioni qualitative (molti prodotti migliorano qualitativamente, ad es PC, e gli aggiustamenti per tenere conto di questi miglioramenti spesso non sono semplici, ad es il settore finanziario, quindi la crescita del PIL potrebbe essere sottostimata) e nel caso della misurazione dei servizi pubblici ( per esempio dipendenti statali che diventano pi efficienti ed evadono pi pratiche rispetto a prima; il PIL tiene conto solo delle ore effettivamente lavorate e non di quello che producono, anche in questo caso la crescita del PIL sottostimata). Nel caso della misurazione dei beni non di mercato, se sempre pi beni e servizi che prima non passavano per il mercato ora passano per il mercato, la crescita del PIL sar sovrastimata (es: coniuge che fa i lavori di casa, e poi assume una domestica, in questo caso il loro lavoro calcolato nel PIL) PRODOTTO NAZIONALE LORDO E PRODOTTO INTERNO LORDO Il prodotto nazionale lordo un indicatore statistico della produzione costituito dallinsieme dei redditi di coloro che vivono e operano in un paese (PIL) + il reddito che essi ricevono dallestero (salari, utili da investimento), meno i pagamenti effettuati verso lestero (salari, utili ecc). La differenza tra PNL e PIL che il PIL non contempla il reddito ricevuto o pagato agli stranieri e misura solo i beni e servizi prodotti allinterno del paese.

Il PIL la misura standard della produzione della maggior parte dei paesi europei. Gli Stati Uniti prima del 1991 usavano il PNL a causa di un minor commercio internazionale. I macchinari usati nella produzione tendono a usurarsi con il tempo. Questo logoramento un costo di produzione che deve essere sottratto dal prodotto totale. La riduzione del valore della macchina chiamato ammortamento. I macchinari si consumano a tassi differenti e calcolare lentit dellammortamento dellintero s istema economico complesso. Gli economisti usano una misura che include gli effetti dellammortamento, chiamata prodotto interno netto (PIN). PIN = PIL ammortamento Il PIN una misura poco attendibile, perci gli economisti preferiscono usare i dati del PIL o del PNL. IL PRODOTTO INTERNO LORDO VERDE Il PIL non comprende il degrado ambientale. Ad esempio, nel caso in cui un paese decida di tagliare le sue foreste secolari per accrescere il reddito porter ad un incremento della produzione ma a una diminuzione della ricchezza di questo paese. (gli alberi ci mettono 100 anni a ricrescere). Il PIL verde un indicatore statistico che tiene conto degli effetti della produzione sullambiente e sulle risorse naturali. In questo modo sapremo se lincremento della produzione momentaneo (taglio alberi secolari basato su sottrazione di ricchezza). LA DISOCCUPAZIONE La disoccupazione una situazione in cui persone che vorrebbero lavorare non sono impiegate produttivamente. Per gli individui, la disoccupazione comporta la perdita della retribuzione piena e la perdita della stima di se stessi. -Per un giovane, la disoccupazione rappresenta uno spreco di risorse umane nel presente e una riduzione della produttivit futura poich non riesce a sviluppare labitudine e lattitudine al lavoro. I giovani disoccupati da molto tempo corrono il rischio dellemarginazione e sono pi facilmente indotti a dedicarsi ad attivit illegali (crimine, droga). - Per un lavoratore di mezzet o pi anziano il problema differente. Gli imprenditori sono restii ad assumere personale anziano perch gli anziani difficilmente impareranno nuove mansioni e si ammaleranno di pi. Se riesce a trovare un impiego, il suo salario sar ridotto rispetto alla sua precedente occupazione. Per la societ, la disoccupazione comporta costi. Se in una citt in molti perdono il posto di lavoro, tutti gli individui ne soffriranno perch circoler meno denaro. Meno individui pagheranno le imposte e la qualit delle scuola, del verde pubblico e dellordine pubblico sar minacciata. Quindi la disoccupazione rappresenta una tragedia per individui e famiglie e uno spreco di risorse per la societ intera.

MISURAZIONE DELLA DISOCCUPAZIONE I dati sulla disoccupazione vengono raccolti dagli istituti di statistica o dai ministeri del lavoro. I dati sono raccolti sulla base di interviste a famiglie alle quali viene chiesto se qualche membro della famiglia sia alla ricerca di un impiego. Il tasso di disoccupazione si calcola dividendo il numero di coloro che cercano unoccupazione e il totale della forza lavoro. Tasso di disoccupazione = numero di disoccupati / forza lavoro (numero occupati + numero disoccupati) Negli anni 30 il tasso di disoccupazione negli U.S.A. era del 25 %. Le statistiche sulla disoccupazione misurano il numero di lavoratori che sono in cerca di occupazione, ma non riescono a trovare lavoro. Problemi: - a volte i metodi di rilevazione della disoccupazione cambiano e questo rende impossibile confrontare i dati ottenuti con due diversi metodi di rilevazione - durante una lunga recessione, molti individui sono scoraggiati e smettono di cercare lavoro, e dunque nelle statistiche non sono conteggiati (in quanto non cercano lavoro). Quindi le statistiche forniscono una sottostima del numero di persone che effettivamente sono disoccupate Il tasso di partecipazione della forza lavoro la percentuale di popolazione in et lavorativa che impiegata o sta cercando lavoro. Nei periodi di crisi il tasso diminuisce. TIPOLOGIE DI DISOCCUPAZIONE Disoccupazione stagionale la disoccupazione causata dalle variazioni climatiche e stagionali. Molti lavori sono stagionali. Prima di Natale si verifica un aumento della domanda di commessi da impiegare nei grandi centri commerciali mentre in molte zone lattivit edilizia rallenta a causa delle cattive condizioni climatiche. Il turismo spesso si espande in estate e in inverno rallenta (coloro che offrono servizi turistici). Il tasso di disoccupazione riportato nelle statistiche aggiustato sulla base della quantit media di disoccupazione stagionale. Questi aggiustamenti sono chiamati disoccupazione stagionale. Dunque i lavoratori occupati nelledilizia, nellagricoltura e nel settore turistico sono esposti alla disoccupazione stagionale. Disoccupazione frizionale Disoccupazione causata dal passaggio da un lavoro ad un altro. Gli individui non possono muoversi istantaneamente da un lavoro ad un altro, quindi in quel breve arco di tempo sono disoccupati. Nei sistemi economici dinamici,dove alcuni settori sono in espansione e altri in calo, la disoccupazione frizionale inevitabile. Solitamente di breve durata.

Disoccupazione strutturale Disoccupazione causata da fattori economici strutturali. un tipo di disoccupazione a lungo termine. Ad un alta disoccupazione strutturale si accompagna un gran numero di posti vacanti: chi disoccupato non ha le abilit necessarie a svolgere determinate mansioni richieste dalle nuove occupazioni disponibili. Es: posti vacanti come programmatori e nel frattempo i lavoratori edili sono disoccupati. Disoccupazione ciclica Disoccupazione che aumenta nelle fasi di rallentamento economico e che diminuisce nelle fasi di espansione. Nella maggior parte dei paesi occidentali, lo stato cerca di ridurne le conseguenze mediante sussidi di disoccupazione. Nelle recessioni, la domanda di lavoro (ore lavorate) diminuisce. E i lavoratori non qualificati sono i soggetti pi esposti alla disoccupazione. LINFLAZIONE Linflazione la crescita del livello generale dei prezzi. C inflazione se aumenta il prezzo della maggior parte dei beni, non di solo un bene. un problema che colpisce tutti. Il tasso di inflazione indica la crescita percentuale del livello generale dei prezzi. Tuttavia quando i prezzi dei beni crescono a tassi differenti, diventa difficile calcolare il tasso di inflazione. Gli economisti si domandano quanto costerebbe ai consumatori comprare questanno lo stesso paniere di beni che hanno acquistato lanno scorso. Es: se un dato paniere costa nel 2013 22 mila euro mentre nel 2012 costava 20 mila euro, possiamo affermare che i prezzi in media sono aumentati del 10%. Questi risultati sono espressi sottoforma di un indice dei prezzi. Lindice dei prezzi misura la variazione dei prezzi di ogni dato anno rispetto a un comune anno base. Lindice dei prezzi dellanno base per definizione pari a 100. Per calcolare lindice dei prezzi di un altro anno si divide il livello dei prezzi di un altro anno per il livello dei prezzi dellanno base, il tutto moltiplicato per 100. Paniere 96/97 x 100 = indice dei prezzi Es: per calcolare lindice dei prezzi del 96, e lanno base il 95, si divide il costo di un paniere dei beni nel 96 e lo si divide per il costo dello stesso paniere di beni del 95. Il risultato lo si moltiplica per 100. Se per esempio il risultato 110, si fa 110 100, quindi dal 95 al 95 i prezzi sono aumentati del 10%. Lindice dei prezzi al consumo (IPC) lindice dei prezzi che usa come paniere quello dei beni per cui una famiglia media spende il proprio reddito. Per determinare questo paniere, occorre compiere studi sulla spesa degli famiglie con scadenza decennale (ogni 10 anni). Lindice dei prezzi alla produzione misura il livello medio dei prezzi venduti dai produttori. Questo indice fornisce unindicazione per prevedere cosa accadr ai prezzi al consumo nel futuro. Se i produttori praticano prezzi pi alti ai grossisti, alla fine i consumatori finali pagheranno prezzi pi alti. Ci porter a un indice dei prezzi al consumo pi alto. Il deflattore del prodotto interno lordo lindice dei prezzi usato per calcolare il PIL reale. Rappresenta una comparazione tra ci che costerebbe oggi comprare linsieme dei beni e servizi prodotti nel complesso dalleconomia rispetto a quanto costerebbero in un anno base.

Problemi con gli indici dei prezzi Primo problema: il problema del paniere fisso. Se la gente compra una quantit maggiore di beni che sono scesi di prezzo, e compra una quantit minore di beni che sono saliti di prezzo, lindice sovrastima i beni i cui prezzi stanno crescendo. Secondo problema: il problema degli aggiustamenti qualitativi. Nel mercato entrano nuovi prodotti che sono migliori dei quelli vecchi. Per comparare i prezzi tra i nuovi prodotti e quelli vecchi deve essere fatto un aggiustamento qualitativo. (es: pc e medicinali). La comparazione difficile, e gli aggiustamenti non del tutto affidabili perci il tasso di inflazione sar sovrastimato. Terzo problema: il problema della raccolta dei dati e dei relativi calcoli effettuati. LIMPORTANZA DEL FENOMENO DELLINFLAZIONE Perch linflazione tra le priorit della politica economica? Alcuni gruppi sono danneggiati dallinflazione, soprattutto coloro il cui reddito non si aggiusta di fronte a variazioni del livello generale dei prezzi e si ritrovano in una situazione peggiore di prima quando i prezzi aumentano Quando linflazione cresce allimprovviso, i creditori (coloro che prestano denaro) scoprono che quanto gli viene restituito ha un valore reale inferiore. Secondo gli economisti, livelli di inflazione a 2 cifre sono generati da disfunzioni delleconomia causate da una cattiva politica economia, come nel caso di alcuni paesi dellAmerica Latina)

LE 3 VARIABILI (disoccupazione,inflazione,crescita) Le 3 principali variabili macroeconomiche sono connesse tra loro. Es: In caso di recessione, la disoccupazione aumenta, linflazione si abbassa (venditori fanno prezzi pi basi pur di vendere) e la crescita ristagna. FLUSSI E STOCK I flussi sono quelle variabili che hanno una dimensione quantit/tempo o valore/tempo e vanno misurate con riferimento ad un certo momento. PIL,PNL,PIN sono variabili di flusso, misurate per unit di tempo (3 mesi comunicazione dati PIL). Le variabili di stock sono grandezze misurate in uno specifico momento e rappresentano la quantit esistente in quel momento e che pu essere stata accumulata in passato. Lo stock di capitale ne un esempio, e rappresenta il valore totale di tutti gli edifici e macchinari che sono alla base del sistema produttivo. Anche il numero di individui disoccupati si pu considerare come uno stock. Lo stock di capitale alla fine di un certo anno (es 1996), composto dallo stock di capitale dellanno prima (es 1995) pi o meno i flussi di entrata o uscita da questo stock durante il 1996. (flussi in entrata = investimento, flussi in uscita = ammortamento) (stessa cosa per il numero di lavoratori, c chi viene licenziato e chi viene assunto)

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