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MAGGIO MAGGIO

LA CITT COME NON LAVETE MAI VISTa 03/05/04 EURO zero

SPEDIZIONE IN A.P.-70%-MILANO

ROMA POPE SHOW


IL SACRO, IL PROFANO: UN GRANDE AMORE A FORMA DI GADGET

BOLOGNA FREAK
IL CERVELLO (?) DEGLI SKIANTOS A PIEDE LIBERO SU URBAN: LARGO ALLAVANGUARDIA

LO MANGERESTI?
UN PO DI SCARABEO, O DI MEDUSA: IL CIBO TRASH A MILANO

una guida straordinaria per milano, roma, bologna, torino e napoli

SOMMARIO|maggio
8 URBAN VOCI 10 DEMENZIALE A CHI?
Le biciclette che conquistano Roma e una piazza che vi portate da casa, quando la piazza non c. Astuti, eh? Roberto Freak Antoni, cio il capo degli Skiantos, cio una scheggia impazzita nellintelligenza nazionale. Parla della sua Bologna, una lucertola che annusa laria. E poi di se stesso. E poi di quel punk ironico e demenziale che scardin molte cose. Piccolo campionario di tutti i modi per essere, irrimediabilmente Freak

14 BUONO DA MANGIARE?

19 ROMA POPE SHOW

I confini del sacro e del profano coincidono con i confini tra Roma e Vaticano. l, tra turisti molto pii e laltrettanto pia arte di arrangiarsi, che lamore e la religione prendono le forme del souvenir. Perch Roma caput mundi, e il mondo proprio strano

22 CASALINGO VOLONTARIO

Fenomenologia del bucato? Stiamo scherzando? Ma no! Semplicemente siamo andati a un corso di economia domestica dove ci hanno insegnato cose che sapevamo benissimo, ma con parole altisonanti. Meglio di un master, alla fine. Un buon modo per rubare il lavoro alle mamme, stirarsi le camicie e vivere felici

24ARTE DI RINGHIERA

Guarda un po questa Milano. Mentre tutti si affannano intorno al business dellarte e al famoso mercato, un pugno di volenterosi prende una vecchia casa di ringhiera e ci fa una mostra darte contemporanea. Installazioni, opere, concetti. E inquilini, bimbi, rumori di stoviglie allora di cena. Arte, s. Libera

26 MASTRO GEPPETTO A SPACCANAPOLI

28 OH, CAROLINE!

Caroline Ducey una delle migliori giovani attrici francesi. Ha posato per Urban. Perch la moda travestirsi e giocare. E allora... chi meglio di lei?

37 URBAN GUIDA
69 LIA CELI: IL MORBO DELLA ZUCCA

MUSICA MEDIA LIBRI PAZZA FILM

38 41 43 46

TEATRO ARTE SHOPPING CLUB

49 51 53 55

BAR E RISTORANTI: MILANO ROMA BOLOGNA TORINO NAPOLI

57 61 65 67 69

71 LIA CELI: CANNES CHE ABBAIA...

URBAN
art direction: caporedattore: redazione: grafica:

Mensile - Anno 4, Numero 28 - 03.05.04 ALESSANDRO ROBECCHI


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VERONICA ANASTASIA
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segreteria di redazione:

DARIA PANDOLFI
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URBAN 7

URBAN VOCI
ALTRI MONDI ALTRE CITT
Fuori fuoco, fuori sincrono. Come la copertina di questo numero di Urban (di Olivo Barbieri, notizie a pagina 9), le citt sono spesso cos: ti sembra di abbracciarle tutte con lo sguardo e ne vedi le forme e i contorni, ma ogni dettaglio ha una storia a s, e tutte le sue angolazioni. Freak Antoni, per esempio, ci parla (pagina 10) di una Bologna-lucertola, che dopo aver tanto detto e tanto fatto si placata per anni, e ora riprende vita, annusa prudentemente laria. Ci piace limmagine e potremmo anche cominciare il gioco di com Milano, di com Roma e cos via, procedendo per paradossi e similitudini. Ma poi accade che i luoghi comuni si sciolgono subito, come un gelato al sole. E a Milano, capitale del mercato (capitale del capitale), si trova larte in cortile (a pagina 24), esposta come un pezzo di vita in una casa di ringhiera, tanto normale e importante come i rumori di un cortile. A Roma, invece, scopriamo il kitsch papale, un po sacro e un po profano, dei negozi di souvenir religiosi (a pagina 19). Anche questo il carattere di un luogo, perch in quelle palle di cristallo con la neve (e il papa) c molto dello spirito della citt: sarcastica ma non irrispettosa, sguaiata e poetica, cinica, forse, ma di un cinismo umanissimo, pi portato al sorriso che al ghigno. Questo quel che offriamo: un viaggio senza scalo e senza bagaglio negli angoli delle nostre citt e delle nostre vite, anfratti che un occhio distratto non saprebbe vedere. Per finire lavventura, magari, davanti a un piatto di meduse, o a un bello scarabeo arrosto, nei ristoranti cinesi di Milano (a pagina 14) che abbassata la saracinesca sanno diventare altri mondi, altre citt. ALESSANDRO ROBECCHI
alessandro@urbanmagazine.it

BICIALPOPOLO
Tre giorni di pedali, manubri, ruote e libert. A Roma, migliaia di biciclette allo stato brado. Mamma mia, guarda che traffico! Poi tutti al mare. Hai voluto la bicicletta? E ora
Noi non blocchiamo il traffico: noi siamo il traffico! Lo slogan sempre quello, pi che una frasetta a effetto una semplice constatazione. Cos Critical Mass, il movimento ciclo-politico che vorrebbe insieme a un mondo migliore anche delle citt un po meno schifose, minaccia di pedalare per Roma per tre giorni interi. Automobilisti e tassinari sono avvertiti, tutti gli altri si procurino due ruote (o lascino a casa le altre due). Il fatto che le cose che Critical Mass vorrebbe non sono poi cos peregrine: pi attenzione delle amministrazioni ai ciclisti e ai loro diritti (compreso quello di non venire arrotati) e il sostegno alla bicicletta come mezzo di spostamento urbano. In sostanza: meno auto per tutti. Attenzione: prima di tutto una questione di cervello, ma anche i muscoli delle gambe diranno la loro. Tre appuntamenti per tre giorni. Venerd 28 maggio si parte alle 18 da piazzale Ostiense (alla Piramide) per pedalarsi Roma in lungo e in largo al tramonto. Sabato 29, invece, raduno alle 17 al Colosseo. Domenica 30, infine, il tappone di pianura: ci si trova alle 9 (maledizione, ma lalba!) sempre in piazzale Ostiense e si va al mare. lunga, ma vale la pena. Quelli dietro, in coda, strombazzeranno. Pazienza.

LETTERE
illustrazione : Chiara Cappellini

COMPLIMENTI, GRATIS Cari di Urban, ho trovato Urban per caso e sono rimasta stupita. Bello! Siete lunica cosa gratis che mi comprerei. Sara Vecchi, Milano Spero sia gratis pure questo clamoroso complimento. In caso contrario passa a ritirare il tuo assegno quando vuoi.

IL CARO-ROBOT Spett. direttore, mi diverte sempre leggere le storie che raccogliete qui e l nelle citt italiane. Ma il pensiero che ci sia in giro qualcuno che spende 10.000 euro (ventimilioni!!!) per un pupazzetto di Mazinga in latta mi induce a qualche riflessione. 1) La fine del mondo si avvicina; 2) I cretini sono tanti, peccato abbiano molti soldi; 3) Sogno un mondo dove Mazinga, quello vero, si compri un deficiente umano per qualche migliaio di euro. Cordialmente, Sergio Cammiere, Napoli Sergio! Lo sai che di fronte allamore non c cifra che tenga e poi se uno ama Mazinga, come dire lamore cieco (accecato dallalabarda spaziale?).

un mio ciclo di studi allestero (proprio a Madrid) e posso testimoniare che pi si mischia, accettando le reciproche differenze, pi si vive in santa pace. Nel mio palazzo, pieno di studenti, cerano tre spagnoli, due inglesi, sei francesi, due italiani, un libanese, un libico, dei belgi, un olandese e un numero imprecisato di sudamericani. Ricordo quella casa come un suk colorato, incasinato, a volte parecchio zozzo, ma mai, dico mai, ho visto un segno di violenza o di mancanza di rispetto. Curiosit per le altre culture tanta, aggressivit poca, la vera, immensa lezione dei miei due anni madrileni. Ciao, cercate di non cambiare. Alfredo Vinchi, Milano Cosa diavolo dovrei dire, adesso? Non so mi daresti lindirizzo?

ROMA FUORIFUOCO
Olivo Barbieri, cinquantanni, uno dei pi bei nomi della fotografia italiana. Ha partecipato pi volte alla Biennale di Venezia, alla prima edizione della Triennale di New York e viaggiato a lungo in Oriente. Oggi tra i protagonisti del Festival Internazionale di Fotografia di Roma (fino a fine giugno, numerose sedi espositive in citt, info su www.fotografiafestival.it) che gli ha commissionato un lavoro dedicato alla citt. Proprio di questa mostra fa parte la foto di copertina di Urban di questo numero. Una Roma strana, vista dallalto, met citt reale e met modellino, un po a fuoco e un po fuori fuoco, un po irreale e al tempo stesso straordinariamente contemporanea e viva. Roma come non lavete mai vista. Ora, guardatela.

VIVA IL POETA Caro Urban, se ho capito bene (Urban n. 27) il poeta torinese Guido Catalano stato licenziato in tronco dal residence dove lavorava per reato di poesia! peggio che un delitto, una cretinata. Come rispondere a questa provocazione? Non so forse bisognerebbe essere tutti poeti, un fornaio poeta, un benzinaio poeta, il parrucchiere poeta che dite, il mondo sarebbe migliore? Agata Ferrini, Bologna Beh, certo sarebbe complicato poi licenziarli tutti

CHIAMATE LINDUSTRIA La recensione del ristorante Industria (a Milano, in via Gaspare Bugatti) pubblicata sul numero 27 di Urban piaciuta ai gestori del ristorante almeno come a noi sono piaciuti i loro manicaretti. Tutti contenti, quindi? No, perch il diavolo ci ha messo la coda e il numero di telefono pubblicato era sbagliato. Rimediamo al volo, prima che la prossima volta ci mettano il cianuro nel souffl. Se andate a mangiare l, cosa che consigliamo, prima chiamate lo 02-58186247. Hanno anche una mail (ristorante@industriasuperstudio.it) e un sito internet (www.ristoranteindustria.it). Pi di cos
A.R

PIAZZADASPORTO
Ragazzi! A cena! Quando mamma chiama, finito di giocare, smontate la vostra piazzetta e andate a casa. Ah, ripiegatela bene!
Nostalgia di quando si giocava in strada? Nostalgia della piazza come luogo di incontro e contatto umano? Niente paura: se nelle citt di oggi la piazza vi sembra un parcheggio, potete portarvela da casa. Proprio cos. A realizzare la prima (e unica) piazza dasporto la a4a (design, mobili, progetti e altro), che ha deciso di utilizzare un materiale povero e resistente come il cartone alveolare. Bravi, unidea molto urbana con giochi, panche, casette, animali... senza contare il gusto di montarsi da soli una piazzetta. Alla sera, tutti a casa, smontate la piazza e via! Finalmente un design per giocare. Andate a vederlo su www.a4adesign.it.

VECCHIA EUROPA Spett. Urban, mi riferisco alleditoriale del n. 27 del vostro giornale. Dite che volete mixare e mischiare tutti i caratteri del mondo e delle culture in santa pace. Ho da poco finito

Per scriverci lindirizzo : URBAN, via Tortona 27, 20144 Milano redazione@urbanmagazine.it

MAGGIO 28
Hanno scritto, disegnato, scattato foto, pensato, suonato, ballato, e mangiato con noi questo mese:

daniela amenta sandro avanzo silvia ballestra luca bernini giasco bertoli alexio biacchi damien blottire marco brancatelli ciro cacciola chiara cappellini

antonello catacchio lia celi baby chase cesare cicardini lucrezia cippitelli severino colombo selvaggia conti michela crociani alessandro de angelis paolo de bernardin

paul de cellar caroline ducey elgraf erwan frotin carlo frassoldati ailn gamberoni roberto giallo camilla invernizzi cristina lattuada paolo madeddu

maurizio marsico manuel mathez annalisa pagetti p.d. sfornelli mario spada d.p. tesei gianni troilo cristiana valentini

A PARTIRE DALLA SECONDA MET DI MAGGIO

URBANCAMBIACASA!

redazione: tel. 02-48519718 | redazione@urbanmagazine.it direzione generale e amministrazione: tel. 02-48193271 | fax 02-43912791 via Valparaiso 3, 20144 Milano

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MISTER FREAK ANTONI, gli Skiantos, Bologna, il punk ironico, la provocazione e tutto il resto. Musicisti che tirano ortaggi al pubblico. Urban interview, senza rete
testo: Andrea Dambrosio / foto: Cesare Cicardini

palco un campione di bridge, a spiegare le regole del gioco al pubblico, insieme al Trio Reno. Unaltra volta un esperto ha tenuto un minicorso di dialetto bolognese, con tanto di lavagna, e poi ha interrogato il pubblico! Risultato? Beh, alcune studentesse calabresi hanno dovuto declinare i verbi essere e avere in bolognese: mea sn, mea ai Molto divertente! Com oggi Bologna? Bologna oggi una citt tiepida. Negli anni 70 era calda, rovente addirittura: stata una citt di slanci generosi, anche eccessivi. Negli anni 80 arrivato il riflusso, il raffreddamento. Oggi c un tentativo lucertolesco di rimettere fuori la testa, ma con attenzione. Bologna lucertola? Esatto. Oggi si annusa laria. Bologna una citt che sembra abbia paura di rischiare, guardinga. Come le lucertole. Ed giusto che sia cos: gli anni 70 sono stati un periodo di sbornia creativa e vitale, di continuo sbilanciamento. Bologna come una persona che dopo aver parlato troppo rimasta muta e adesso sta riprendendo la parola. una citt che si data molto, poi ha avuto bisogno di riprendersi. Ma non ha perso lucidit. E i luoghi storici della citt? In piazza Maggiore negli anni 70 si formavano capannelli spontanei dove la gente discuteva. E non solo di calcio. Era un luogo di stazionamento e confronto. Oggi soprattutto un luogo di transito. Via del Pratello invece la strada dove negli anni 70 nata Radio Alice e dopo nato il Gran Pavese Variet (con i Gemelli Ruggeri, Patrizio

DEMENZIALEACHI?
Lintervista allinizio stenta un po a decollare. Roberto Freak Antoni esordisce infatti con una domanda: Ti spiace se intanto guardiamo i Simpson?. Poi si alza, si avvicina al turista francese seduto davanti alla tv a guardare una telenovela di cui non capisce nulla (parla solo il francese) e gli chiede (in italo-inglese): Scusa, can we watch i Simpson? Do you know where is the remot control?. La risposta tutta in uno sguardo spento e disorientato. Personalmente, stento a trovare i tempi giusti per inserirmi con una domanda tra un rutto di Homer e gli strani suoni che Maggie emette da un ciucciotto stereofonico. Freak appare molto concentrato. Sui Simpson, per! Aspetto allora la fine dellepisodio e intanto ripasso mentalmente la sua biografia. Poeta, musicista, scrittore, Roberto Freak Antoni, 50 anni e diversi pseudonimi, lanima degli Skiantos, il gruppo storico bolognese capace di mischiare poesia surreale e rock improvvisato, punk e cabaret, trash e provocazione dadaista. Lanciatori di verdure sul pubblico, autori di testi non sense che hanno fatto storia, i re del rock demenziale si sono sciolti sul pi bello. Poi sono tornati insieme. E adesso in arrivo la loro ultima fatica: Rarities, con tanti inediti e una manciata di laiv. I Simpson intanto sono finiti, e io mi faccio sotto. A proposito di tv, vi ho visti al Colorado Caf, la trasmissione di Diego Abatantuono. Si, il programma va molto bene: noi facciamo gli stacchetti, fungiamo da colonna sonora che accompagna i vari numeri. Gestisci anche la serata Freak, nella tua Bologna. Tutti i giovedi allOsteria del Moretto, che una delle pi antiche di Bologna, presento Notte Freak, un variet cabarettistico sui generis, o sui genesis come dice qualcuno. LOsteria la pubblicizza come un capolavoro del nonsenso e del paradosso: Un inno alla Divina Cazzata. Con numerosissimi ospiti. Confermi? Confermo. Prendo addetti ai lavori, cio cabarettisti e artisti vari, e gente assolutamente fuori tema: da questa mescolanza nasce Notte Freak. Una volta salito sul Roversi e Syusy Blady), che poi approdato in tv. Oggi una strada pedonale pi o meno fighetta. Per stato risanato anche ledificio del Gran Pavese ed ripresa la vita notturna. Da l si pu passare a una ripresa di quella creativit che un patrimonio della citt. C questa voglia, aleggia. Tu a Bologna comunque stai molto bene. Bologna una metropoli di provincia: ha i vantaggi della metropoli per ti permette anche una vita sedentaria e ritirata. Bologna una citt materna, con i suoi portici che ti proteggono dalle intemperie e ti permettono una vita comunitaria. Cullati fra i portici, cosce di mamma Bologna, canta Guccini. Mi pare che abbia ragione Guccini quando dice che Bologna una matrona distesa sulla via Emilia con la testa reclinata sugli Appennini. Il ritmo umano, il fatto di potersi adagiare per unarma a doppio taglio: Bologna ti rilassa e ti protegge ma ti impigrisce anche, ti ottunde. A proposito di ritmo: a quale suono associ Bologna? Il suono della Bologna di oggi il cool jazz. Il punk era invece il pane quotidiano della Bologna anni 70. Le vostre provocazioni hanno fatto storia. Per esempio al festival Bologna Rock 79

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Siamo saliti sul palco vestiti con impermeabili di plastica leggera. La nostra voleva essere una provocazione assoluta: rifiutare di fare musica, e fare altro. Sul palco abbiamo portato una cucina, una stufa, un frigorifero e un tavolo. Poi, ci siamo cucinati gli spaghetti. Musica, niente?! Esatto. La performance prevedeva due momenti: innanzitutto gli spaghetti e poi forse, in base alla reazione del pubblico, avremmo anche potuto suonare. Come forse? Non era mica obbligatorio! Ma era un concerto! Quello che volevamo dire era: la musica ha ormai detto tutto, stereotipata. Una performance di teatro dellassurdo... e il pubblico? Ci tiravano acqua e sacchetti pieni di merda di mucca e di fango! Allora io gli ho urlato: La vostra ignoranza non vi permette di capire!. Per continuavano ad arrivare gavettoni, io avevo lo scolapasta in testa e cera il rischio di corto circuito quindi abbiamo abbandonato il palco. Vi divertivate come pazzi immagino. Ci divertivamo moltissimo. Lanciavamo verdure, ma anche caramelle. Il nostro punto pi alto, o pi basso, dipende dai punti di vista, sono stati il lancio sul pubblico di vermi da pesca, seguita da fuga rapida dal palco! Vermi da pesca? Si. In dialetto bolognese il vermicello da pesca si chiama bigatto. Bene noi invitavamo il pubblico a liberare la propria creativit con un big/atto, giocando sul doppio senso di grande atto e di vermicello. Cos lavanguardia? Lavanguardia un pretesto/pretesa culturale. Oggi significa restare fuori dalle mode. Lavanguardia ironica un atteggiamento mentale, non un genere. Agli inizi giocavamo danticipo, ma non vogliamo giocare sempre danticipo. E cosa volete fare? Noi siamo coloro che vogliono restare se stessi, evolvendoci e facendo dellironia il nostro linguaggio. La cosa pi demenziale a volte sembra la realt. Forse la realt ci supera, il linguaggio si evolve e noi non siamo pi i portatori sani di questo linguaggio. Crediamo per di avere una visione del mondo interessante, che pu essere condivisa dai pi giovani, e ne vengono ai nostri concerti! Rifiutiamo per lidea degli occhiali del professionismo, del ruolo. Per questo a suo tempo avete deciso di sciogliervi? Quello un passaggio fondamentale per capirci. Quando potevamo avere maggiore successo, ci siamo fermati: una mossa assurda. Ma noi eravamo figli del movimento studentesco, ci sentivamo dei traditori della causa: avere successo equivaleva a vendersi al mercato. Punk per caso, underground per scelta? Noi ci riconosciamo nella strada, ci riconosciamo nellaltra faccia della medaglia. Rispetto al punk nichilista e ortodosso, noi per eravamo punk italiani. Ironici. Un punk stile Il Male o Cuore, per intenderci. Ma come fai a essere ironico se diventi potente e assumi un ruolo istituzionale? E allora sulla sogli(ol)a del successo ci siamo fermati! Domanda stupida: lo rifaresti? Non potevamo fare altro. Dovevamo rifiutare il successo perch il successo ci imbarazzava. Non ci sentivamo migliori degli altri. Certo, ogni gesto stato doloroso, e sempre pagato in prima persona. E poi? Quando ci siamo riuniti di nuovo, i tempi erano cambiatissimi. Per esempio Vasco Rossi, che ha scritto belle canzoni, cantava mi piaci perch sei porca e noi, noi eravamo abituati al femminismo! Non avremmo mai potuto scivolare a un livello cos da barzelletta. Poeta, musicista, artista, provocatore nato come ti autodefiniresti? Un genio mancato (per un pelo).

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LO SCARABEO? La medusa? Lintestino tenue? Siamo andati a cercare per la citt qualche cibo impossibile, e labbiamo pure trovato. Insieme alla certezza che buono da mangiare un concetto relativo. Insomma, ci vuole cultura. Ma anche stomaco

Il mio amico Giovanni mi ha raccontato che una sera (saracinesca chiusa) si trovava in un ristorante cinese in zona Sarpi (Milano), quando vede un gruppetto di commensali (facce da triadi) mangiare qualcosa di strano. Si avvicina, guarda meglio ed uno scarabeo (!!!). Gli dicono: Vuoi assaggiare?. E lui assaggia e butta gi con una bella fiatata di grappa di rose. Lo trova dolciastro e nemmeno troppo disgustoso, il sapore fuori sincrono con limmagine raccapricciante di una polpa verdognola. Un altro mio amico, Toni, che stato a Shangai per sei mesi, mi ha spiegato invece come da quelle parti fanno la zuppa di tartaruga. Infilano il povero rettile ancora vivo su di un ferro e lo pongono sopra la pentola del brodo. Qui, la tartaruga viene giustiziata a fuoco lento dal vapore, mentre sudore urina e paura dellinnocente bestiola (morente) diventano gli ingredienti della macabra e crudele prelibatezza. Aaaaargh! Che siano verit oppure bufale non dato di sapere, pare che lomert labbiano inventata proprio in Cina. Io nel mio piccolo ho assaggiato in Louisiana, lalligatore secco misto pork su di uno stick tipo liquirizia, a Hong Kong il serpente in umido e in Messico i fritos de chapuletas (aragostine di terra). Niente di memorabile. Sapori quasi pesce, quasi pollo i primi due, un niente fritto invece le cavallette. Piuttosto, pare siano buonissime le culonas, le formidabili formicone colombiane che servono nelle bettole pi out di Bogot. Mah, per il momento si vive bene anche senza. Comunque tornando alla Chinatown milanese, il 2004 lanno della Scimmia secondo il calendario cinese, e tra un pianeta della calza, un intimissimo shop, unidea oro e una gelateria, in zona Sarpi appunto, si trovano tantissimi ristoranti, trattorie, snack bar e rosticcerie che il menu lo espongono in ideogrammi. Menu che nascondono specialit ai confini del gusto, che sembrano uscite dalla cucina della strega di Hansel e Gretel, o da quella del Dottor Phibes. Ovviamente di scimmie sotto al tavolo alle quali con un colpo di machete (zac!), si scappella la calotta cranica e si degusta il cervello fumante, niente grazie a dio. Quella fiction, tra laltro ambientata in Amazzonia da Umberto Lenzi nel suo Cannibal Ferox, film cult di Bloodbuster come The Worm Eaters di Ted V. Nikels (non so se mi spiego). E anche alla richiesta di un bel piattazzo di scarabei (in uno dei tanti ristoranti visitati), ricevo per contro espressioni da gnorri tipo no capile. Cane laccato? Neanche a

Vabbeh (aperta parentesi) che oggi per provare un brividino alimentare non c bisogno di mangiare il pesce palla come a Tokyo, ma basta comprare a occhi chiusi lacqua minerale (bottiglia di plastica mi raccomando) al super e poi berla tutto dun fiato a canna (chiusa parentesi e punto), oppure ordinare in una tavola fredda qualsiasi un normalissimo piatto di spaghetti al sugo, ma questa unaltra storia Dunque dicevamo, anche a Milano c trippa per gli avventurieri della forchetta o dei chop stick. Basta leggere tra le righe. In fondo oltre il maiale in agrodolce e il pollo con anacardi c il mistero a portata di piatto. Qualche esempio (riportato paro paro dalla carta del Giardino dOriente in via Rosmini): intestino crasso fritto 4,50 euro (ma di che?); intestino tenue stufato 4,50 euro; zampe di pollo con soia fermentata 3,70 euro (una generosa porzione di zampette a tre dita proprio come da fiaba di cui sopra); testa di medusa 6 euro; lingue danatra 6,30 euro; quaglie laccate 5,70 euro. Carina la medusa, e neanche malaccio, tutta a striscioline bianco trasparenti, un po aspra e fredda ma non urtica il palato. Che altro dire del benedetto mollusco? Ah ecco s, viscida e somiglia tanto nellaspetto ai crauti, nel sapore a nientaltro. Le lingue danatra sono a vedersi raccapriccianti, perch da lontano possono ricordare gli scampi, ma se ti avvicini e osservi meglio cosa hai nel piatto i corpicini caramellati sono un tutto lingua e quelle che sembrano chele in verit sono mascelle (ecco dove Cronenberg ha preso lidea del ristorante cinese da incubo in Existenz!). E c pure luovo dei cento anni, che lasciano invecchiare cento giorni (!) sotto la paglia e va servito con il tofu. Lalbume diventa verde esorcista e il tuorlo verde marcio. Trasparente, cristallizzato, come un minerale, un uovo di smeraldo. Puzza un po di piscio, ma il sapore non male. Molto meglio forse il calamarone secco affumicato di Mei-Fu (rosticceria di via Morazzone): pare uscito da un romanzo di Jules Verne, lo tagliano a pezzettoni e con la salsina thai agropiccante e il risino bianco da copione una vera (si fa per dire) favola. E sempre in via Rosmini da Kathay Foodstore, tra melanzane lillipuziane e oloturie in scatola (giuro che le ho viste), si trova qualche volta il Durjan, quel frutto prelibato che gli americani definiscono cos: Looks like shit, smells like shit and tastes like the same. E cambiando meridiani e paralleli, da Kirribilli pub australiano di via Castelmorrone 7, invece ti offrono il canguro affumicato: prosciutto, arrosto o spezzatino, sul piattone e nel panino.

BUONO DA MANGIARE
testo: Maurizio Marsico / foto: Erwan Frotin
parlarne. Grappa di vipera? Quella la fanno solo in quel maso nascosto, lass in Trentino. In compenso c tutto un mondo-gonzo gastronomico estremo, capace di far rivoltare anche gli stomaci pi navigati e di piegarti a quattro zampe come un orango (per restare in tema di scimmie) in cerca di alka seltzer. Del resto c un detto che tradotto dal mandarino suona pi o meno cos: Tutto quello che cammina commestibile. Sdoooing, come dire, saltimbocca allaustraliana. Sembra bresaola ma sa di selvatico. Ancora? No thank you. Non ditelo a Licia Col. Ma anche da noi (nel senso di noi italiani non federalisti) non si scherza: per esempio da Su Colli in via Mac Mahon, negozio di specialit gastronomiche della Sardegna, quando stagione (cio maggio-giugno) possibile trovare il celebre casu marzu, il formaggio che cammina, a settembre no perch diventa nero (certo, capisco). Una squisitezza che per gli orientali che non gradiscono formaggio e latticini equivale a un pugno nello stomaco. Fate la prova, se avete un amico/a dagli occhi a mandorla e offritegli una bella fettazza di sano gorgonzola. Praticamente come dare la kryptonite verde a Superman. De gustibus. E sorvoliamo pure sui gusanitos (vermini dellagave) imbriachi nei fondo bottiglia di mezcal delle tante tabernas tex-mex de noantri, tanto non fanno notizia. Gusto o disgusto? This is the question. Che si risolve cos: il buono da mangiare una chimera, non esiste, non si sa. Comunque, buon appetito.

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ILSACROSHOW

TRACCIARE UN CONFINE tra il sacro e il profano? E perch mai? Dopotutto ci piace quando tutto si mixa. Siamo andati a dare unocchiata al confine tra Roma e il Vaticano, in cerca di gadget, di stranezze e di follie. E abbiamo trovato tanto amore. In forma di souvenir
testo: Daniela Amenta / foto: Gianni Troilo

Adelante, adelante. La guida spagnola blocca il traffico lungo via della Conciliazione e lascia che il gruppo di pensionati iberici possa scivolare, festoso, verso il traguardo. Lobiettivo non la Porta Santa ma la Galleria Savelli, supermarket del souvenir, proprio davanti al colonnato del Bernini. Trecento metri quadri di memorabilia in nomine Papa. I pellegrini sciamano allegri, i commessi li accolgono con cortese sollecitudine. Crisi? Inflazione? Non ora, non qui. Qui monete in bocca e pedalare: va in scena il Giubileo quotidiano, tra sacro e profano, nel segno del kitsch e di santa romana arte dellarrangiarsi. Allesterno della Galleria, decine di venditori abusivi espongono la

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RO-SA-RIII RO-SA-RIII BENEDETTI! CMON! ONLY TWO DOLLARS! E C PURE IL MEGA-PUZZLE


propria merce, chiamano a gran voce il popolo dei fedeli: Ro-sa-riii, ro-sa-riii benedetti. Cmon, only two dollars. Roma non poi cos lontana, ma neppure vicinissima, dallo Stato Citt del Vaticano. Roma, allombra del Cuppolone, un paesaggio fermo, incantato. Una cinta di colli e ponti artificiale, che se agiti la mano magari simbianca di neve, come nelle palle di vetro. Alla Galleria Savelli c unintera collezione di sfere magiche. Cristallo, murano, ogni dimensione. Dai 5 euro in su. Anche Sua Santit racchiuso nella bolla dacqua assieme a Madre Teresa, Padre Pio, Papa Luciani. Figurette esili, coloratissime, sotto vetro. Questo il pi bello, vede? C Karol che benedice dalla conchiglia, spiega la commessa giapponese in perfetto italiano. Karol, per lappunto, raffigurato in ogni foggia. Sorride da una grossa candela rossa e gialla per soli 2 euro o dallinterno di un gigantesco portachiavi in legno, a forma di Basilica. Volendo, la benedizione, arriva a domicilio. Autenticata dalla Curia e in ogni lingua. Papal blessing, recita lo strillo pubblicitario. E c una fila di gitanti per accaparrarsi la preziosa pergamena con scritte gotiche che, per una somma compresa tra i 18 e i 26 euro (spedizione compresa in qualunque parte del mondo), assicura pace e serenit. Sfolgoro di beatitudini a buon prezzo. Gadget santificati e dalle tinte accese, dalle forme grezze. Il regno dellinutile e imprescindibile souvenir da Ferrante o nel negozietto di via Rusticucci, dove il Pontefice trasformato in una bambolina, al pari di guardie svizzere e centurioni e per 12,90 euro ti porti a casa una sorta di Barbie in abito talare. E a voler esagerare c sempre il Set Vaticano che include: una croce dellanno santo, un rosario e un magnete papale da attaccare sul frigorifero. Ventisei euro e via a casa, adelante, adelante. Non c che limbarazzo della scelta, daltra parte. Un luna-park alle falde del cuore della cristianit: il mistero della fede riprodotto su sticker, accendini, adesivi. Milioni di Ges che occhieggiano, cuore in mano, da foulard, bandieroni, t-shirt mentre la Piet di Michelangelo diventa la base per unimprobabile tazza da caffelatte, un portapenne, un posacenere. La Galleria San Pietro, altro tempio del roman gift, taglia in due via dei Corridori. Accanto la sala stampa del Vaticano, blindatissima. Dentro le memorabilia a base di Madonne, santini e angioletti. Liconografia del sacro ridotta a un gadget, uno slogan, un oggetto. E dunque privata di sostanza, ma non di forma. Che le forme sono voluminose, tante, troppe, eccessive. Un ventaglio, con bordo di pizzo, nero e arancio, ricalca i contorni della piazza. Una piccola acquasantiera, in legno anticato, miniaturizza Karol, un puzzle scompone il Vaticano in 1200 tasselli. I turisti comprano, e comprano, affamati di ricordi impacchettati. Comprano e comprano, e si ritrovano esausti in piazza della Citt Leonina, dpendance sacrale di Porta Portese dove per 10 euro si acquista lesclusivo grembiule Cappella Sistina. Per cucinare con il Giudizio Universale ben incollato sulla pancia. il business, baby. A Roma andai, a te pensai, e questo ti portai sintetizza, sul fondo, un piattone di ceramica. Karol continua a salutare la folla, mano alzata. Poi, sparisce in una busta col fiocco. Sbuffano i torpedoni, motori accesi e via. Adelante, adelante. San Pietro scolora in lontananza. Sembra che nevichi. Ma solo unillusione ottica.

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Che quello non dovesse essere un giorno come gli altri lho capito subito, quando sceso dalla metro per andare allappuntamento ho visto nevicare oro. Poco importa che leffetto fosse dovuto a lavori di potatura degli alberi di viale Jenner, la segatura vista in controluce sembrava davvero polvere doro. Sono gi tutti l. Come me, arrivati in anticipo. Come me, presi dassalto dai colleghi giornalisti. Come ti chiami? Severino. Quanti anni hai? 35. Perch sei qui? Per curiosit. Cosa ti aspetti? A questa domanda mi viene da rispondere con la battuta di un film di Verdone: di trovare una dimensione. Mi salva un attimo di incertezza. Tutti in aula, comincia il primo (e unico) Master in Home Management. Un corso pensato per creare leggo dal comunicato stampa una nuova generazione di casalinghe e casalinghi ultraqualificati in grado di gestire la casa come una vera azienda. Sfido io che le richieste sono state il doppio dei posti disponibili. Sfido io che c gi la fila per la prossima edizione. Prima di iniziare indossiamo il grembiule, non quello di scuola, ma quello da cucina. Punto primo: la casa lo spazio dove corpo e psiche si evolvono. Lha detto Jung. Non ho ben chiaro come e perch, ma ci credo. Punto secondo: la casa la nostra terza pelle, dopo quella naturale e gli abiti. Questo mi gi pi chiaro. Chi lo dice una psicoterapeuta che ha il compito di fornirci i fondamenti di psicologia domestica. Scopro cos che, per vivere la casa come un luogo di piacere, utile immaginare che ogni locale sia una parte del corpo. La cucina? Lapparato digerente. La cantina? Lintestino. La soffitta? La testa, il mondo dei pensieri. Che il bagno racchiude la sfera dellintimit e che la camera da letto il luogo della pace dei sensi. Il cuore? Ovunque sia non deve essere affollato di mobili e oggetti, meglio fiori e piante, che danno energia. E guai a creare troppi angoli, raccolgono non solo polvere ma anche stati danimo negativi. Cerco di sovrapporre questo schema alla casa dove vivo, un bilocale che non mi era mai sembrato tanto male, ora mi appare addirittura mostruoso. Punto terzo: la casa deve rispecchiarmi. Per fortuna non da prendere in senso letterale, anche perch pulire va bene, ma pretendere che tutto brilli, riconosce lesperta, patologico. Il casalingo depresso e la massaia frustrata sono quelli che non cercano larmonia con la casa, sono rigidi e schiavi dellabitudine. Insomma non ho che da ringraziare mia figlia per il casino che fa ogni giorno. La teoria non fa una grinza, ma passiamo alla pratica. La parola stirologia non esiste sul vocabolario, ma la scienza per stirare esiste eccome. Divisi a gruppi di quattro, ciascuno davanti al suo asse da stiro sembriamo i chirurghi di E.R. con tanto di ferri del mestiere. Del resto loperazione richiede attenzione e pazienza: almeno un quarto dora per ogni capo. Per fare bella figura vi basti sapere che le camice si stirano partendo dal collo (dal centro verso i becchi, per essere precisi) e che per i pantaloni occorre prima metterli al rovescio e poi iniziare dalle tasche. Per quanto mi riguarda penso che continuer a indossare t-shirt e maglioni stropicciati, nonostante i complimenti ricevuti dallinsegnante: del resto il merito era tutto di una ragazza della mia squadra che sembrava non avesse fatto altro nella vita. La cosa che ho capito che stirare non sar mai un piacere ma, se siete furbi, pu diventare un (appassionante!?) gioco di societ da proporre agli amici. Il tempo di immaginarmi a giocare da solo mentre i supposti amici sono fuori a bersi una birra e comincia la lezione di home fitness: bottiglie di plastica da usare come pesi, lo spazzolone che diventa un bilanciere. E cos via. Se abitate al quarto piano senza ascensore e nessuno vi porta a casa la spesa, siete dispensati. Durante la pausa pranzo chiacchiero un po con i compagni di classe. Siamo una quarantina. Ci sono alcune coppiette che hanno le idee chiare sulla vita insieme: il piacere di fare i mestieri va diviso a met. Ci sono dei pensionati, di quelli che prendono le cose

con spirito, ma che capisci non hanno altra scelta se non cavarsela da soli. Qualcuno qui giusto per vedere cosa ne sanno di pi gli esperti per dare lezioni agli altri. Per il resto, ci sono ragazze e ragazzi normali. Mancano, invece, le mamme; loro queste cose le sanno perch le hanno imparate dalle nonne, ma (in buona fede) non si sono mai sognate di insegnarle ai figli. Pensa a studiare diceva la mia che del resto mi occupo io. Per i mestieri si fa sempre in tempo. E infatti eccomi, anzi eccoci, qua. Rientro in aula pensando ai figli, alle madri, ai carichi di indumenti sporchi che li uniscono viaggiando da un capo allaltro dellItalia nel baule di unauto. lo spirito giusto per affrontare la lezione di epistemologia del bucato ovvero come far funzionare una lavatrice. Le cose da sapere sono poche: il misterioso elettrodomestico ha un manuale, apritelo; tutti gli indumenti hanno unetichetta, leggetela; sui detersivi ci sono le indicazioni per luso, seguitele ma dimezzando le dosi. Questo in termini generali. Poi ci sono le macchie. Qui le domande sono incalzanti. Olio? Caff? Frutta? Erba? Capisco che ognuno ha la sua bestia nera, con cui ha combattuto furibonde battaglie personali. Per ciascuno ho una fantasia. Cera? Dice uno dei fidanzatini, penso malizioso a giochi erotici a lume di candela. Sudore? Domanda un distinto signore seduto in disparte. Catrame sul bikini? Inconvenienti di una travolgente passione estiva. Sangue? Chiede, infine, uno accanto a me con la classica faccia da bravo ragazzo ho un brivido ma anche per quello c la soluzione: acqua fredda. Anche per me, vado al bagno. Mancano due lezioni: economia domestica e scienza delle pulizie. La prima una di quelle materie che non

HOMODOMESTICUS
EPISTEMOLOGIA DEL BUCATO? Stirologia applicata? Ma dove siamo finiti? A un corso di home management, cio un posto dove ti insegnano, mettendola gi dura, tutto quello che non hai voluto imparare dalla mamma. Vergogna!
testo: Severino Colombo / illustrazioni: Elgraf

lasciano molto spazio alla fantasia. Che si usi un vecchio quaderno (old economy) o un moderno computer (new economy) la questione la stessa: mettere in fila delle cifre. Da una parte le entrate (e), dallaltra le uscite (u). Se e maggiore di u, prenotate le vacanze. Se il contrario beh, avete capito da soli. Nellultima ora si parla di modalit e tempistiche nelle operazioni di pulizia della casa. Ora so come programmare i lavori domestici, per avere pi tempo. Linconveniente che ne ho scoperti alcuni tipo pulire lampadari cui finora non avevo mai aveva pensato e temo che il tempo non mi baster. finita. Nulla pi mi separa dal sospirato diploma in Home Management. Il titolo mi innalza dalla semplice condizione di homo domesticus a quella evoluta di home manager. Mentre cammino per tornare alla metr, penso a cosa racconter a mia moglie, dopotutto stata unesperienza divertente, anche se non mi ha cambiato la vita. Guardo per terra il marciapiede: giallo, sporco di qualcosa che sembra polvere o segatura. Mi viene solo da pensare: E adesso chi pulisce?.

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ARTEDIRINGHIERA
UNA VECCHIA CASA milanese, con il cortile e i ballatoi. Dentro, gli inquilini, gomito a gomito con larte. Senza pretese e senza mercato. Ma con la vita dentro
testo: D.P. Tesei / foto: Manuel Mathez
Uno pensa di andare a vedere la solita mostra collettiva, con i soliti nomi di artisti, con i collezionisti che fanno a gara a chi le ha pi grandi (le opere), con i galleristi di grido che passeggiano e si guardano tra loro accennando un mezzo sorriso, e invece si ritrova in un popolato condominio di ringhiera tipico milanese non lontano dai Navigli con gli appartamenti, i ballatoi, le scale e il cortile interno imballati di opere darte di tanti artisti. Tutti rigorosamente sconosciuti e tutti selezionati col passaparola. Tutto a entrata libera. Incredibile ma vero, snobbati in un colpo solo i protagonisti dellovattato e autoreferenziale mondo dellarte contemporanea. Dove sono finite le solite facce che incontri ai soliti opening? Forse sono andati tutti alla cena organizzata da Prada per festeggiare Francesco Vezzoli che ha appena inaugurato la sua mostra in Fondazione? Al brusio delle persone che occupano ogni metro quadrato del palazzo e di alcuni ragazzini che si divertono a distribuire flyer colorati si uniscono i rumori tipici di un condominio allora di cena, con le tiv sintonizzate sul tg, le tavole da apparecchiare e i

bambini che si lagnano. Una ragazza tenta di farsi strada tra la folla che, munita di macchine fotografiche e camere digitali, si accalca sulle scale, mi passa vicino e dice: Che bello questa cosa. In effetti non semplice definire quella cosa. Non ha niente a che vedere con il fenomeno delle gallerie (sofisticate) in case private, molto spesso lontane dalle pulsanti periferie metropolitane, tanto in voga a Parigi qualche anno fa; niente a che vedere con i cosiddetti Illegal art show, mostre improvvisate a cielo aperto non autorizzate e con date e luoghi tenuti segreti fino allultimo, e neanche con gli street-artist che amano lasciare le loro tracce sul tessuto urbano, e se piacciono tanto alle agenzie di comunicazione, sempre a caccia di slogan e nuovi codici visivi, piacciono un po meno alle amministrazioni comunali. Cerco di infilarmi in uno degli appartamenti, e piombo di colpo a quando ero studente fuori sede. Alcuni ragazzi

sembrano perplessi mentre osservano al centro di una piccola stanza un carro armato-giocattolo fatto di gommapiuma e cucito in modo artigianale ma, poco dopo, cominciano a discutere sullassurdit della guerra e sul fatto che si continui a produrre armi. E poi si dice che i giovani di oggi pensano solo ai videogame. Qualcuno, nella tromba delle scale, ha posizionato una specie di medusa gigante fatta di stoffa, qualcun altro sotto una videoproiezione ha lasciato una scatola con alcune monetine sulla quale sta scritto Grazie. Sar il caso di lasciare un contributo o fa parte dellopera? Nel dubbio, cambio stanza, cambio appartamento. Sembra di assistere alla mostra di fine corso di unaccademia darte, senza per la presenza di genitori un po imbarazzati che di fronte alle opere si chiedono se vi sia stato qualcosa che non ha funzionato nelleducazione dei loro figli, e senza i professori alcuni fieri, alcuni un po meno

dei propri studenti. Certo la maggior parte delle opere accademica e dilettantesca, ma ci che bisogna trarre da questesperienza lo spirito propositivo, laver creato un contenitore condiviso che ha messo in luce realt artistiche fuori dai canali tradizionali, e soprattutto senza genuflettersi al mercato. Gi: la medusa di stoffa non la comprer nessuno. Si fa buio, comincia a piovere. Dopo un bicchiere di vino (offerto nel cortile) mi viene la curiosit di sapere chi vi sia dietro a questa cosa. Penna alla mano, chiedo a uno di loro. Si chiamano Giuseppe, Luigi, Andrea, Emanuela, Umberto e Alessandro, e abitano tutti in quel condominio in viale Tibaldi 1, a Milano. Sono diventati buoni vicini di casa (solo per questo meriterebbero un premio cittadino) e hanno una gran voglia di mettersi in gioco, di confrontarsi con il mondo dei grandi, ma a modo loro.

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MASTROGEPPETTO
LUIGI GRASSI CHE FA? Ripara bambole. Detta cos sembra facile, lanima che complica tutto. Lanima delle bambole, certo, ma anche la sua, e quella della citt. Una magia senza tempo. A Napoli
testo: Ciro Cacciola foto: Mario Spada
C sempre qualcosa che non va, ma che lo diciamo a fare?. Cos parl Luigi Grassi, dottore delle bambole, titolare dellomonimo Ospedale, riferimento per pupi e pupate di ogni razza ed epoca (Non faccio discriminazioni). Lo trovi a Spaccanapoli, via San Biagio dei Librai 81, dove una volta cerano i libri e oggi, di gente che legge, ce n poca. Forcella, morti e feriti (nellanima), a due passi. Ma non incombe. Don Luigi, erede di una tradizione vecchia di quasi due secoli, ha ben altro da fare. Nel groviglio di preziose bambole di cera o di porcellana, Pulcinella e San Gennari, pastori del 700, strani fantocci, cartoline sui generis e piccoli oggetti (su tutti, una minuscola lavatrice americana a corda, formato Gulliver, che lava veramente), con infinita pazienza e indiscutibile sapienza artigianale il Dottor Grassi l che cura, restaura, ricostruisce, trapianta, ripara. Ha diviso le sue pazienti/bambole, in arrivo da ogni parte del mondo, in tre reparti: trapianti, oculistica, otorinolaringoiatria, secondo i casi. Questo lavoro un gioco, bisogna vivere sorridendo, dice, e vien facile credergli. Di base sono un trovarobe, un appassionato di cose vecchie. A volte trovo una vecchia bambola tutta scassata, la riparo, ci metto tutti i pezzi di ricambio. Dovrei venderla, e invece me la tengo, perch me ne innamoro. Chi viene allOspedale delle Bambole ama i suoi pupazzi, me li affida per ritrovare un ricordo, una persona. Donne o uomini i suoi clienti, Donlu? Uomini e donne, uguale. Perch? Non siamo la stessa cosa?. Lanima del bisbis-bisnonno veglia sul negozio. Una serie di lampadine intermittenti a forma di piccoli corni non smette di luccicare. Con la figlia Tiziana, Grassi ha chiesto al Comune di Napoli uno spazio al Centro Antico per sistemare tutta la sua collezione in un museo. Chiss. Intanto ripara, chirurgo plastico ante litteram, con la vocazione di chi, per incantesimo, pu ridare la vita. Sotto gli occhi dei turisti sbigottiti, ammirati, sorpresi. Sotto lo sguardo benevolo della gente dei vicoli che da sempre continua a chiamarlo Profess. Un Primario.

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CAROLINEENROSE
Caroline Ducey una delle migliori giovani attrici francesi. Ha accettato di trasformarsi per Urban: da actrice et comdienne a mannequin. Perch la moda gioco, recita e travestimento. E lei bravissima
PHOTO GIASCO BERTOLI / STYLIST DAMIEN BLOTTIRE / MANNEQUIN CAROLINE DUCEY

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vestito Philosophy d i Alberta Ferretti

gonna Moschino, maglietta Nike

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vestito Armani Jeans

Rose Rosse

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GUIDAMAGGIO
MUSICA MEDIA LIBRI FILM
Maik & Dirk Lbbert, Pfeiffer, 2002 - Durchzug, 2002

38 41 43 46

TEATRO ARTE SHOPPING CLUB

49 51 53 55

FOOD: Milano Roma Bologna Torino Napoli

57 61 65 67 69

LA CITT TOTALE DEI SENZA ORARIO


Ci diranno quando dobbiamo andare a nanna? Speriamo di no: ci siamo appena alzati!
A che ora si va a dormire? Domanda peregrina che ha una sola risposta: quando si vuole, quando si ha sonno, quando si ha voglia di andare a dormire. Certo che se ti vengono in mente domande balzane perch qualcuno le mette in giro, nella fattispecie il governo italiano, molto preoccupato di stabilire per legge lorario di chiusura delle discoteche. Diceva la proposta (battuta in aula): alle tre le luci si affievoliscono e il volume della musica si abbassa. Alle quattro tutti a casa. Qui, un po per pigrizia e un po per abitudine, andiamo a letto molto prima, ma il solo fatto che qualcuno ci dica quando possiamo o non possiamo andare a casa ci indurrebbe a stare svegli sempre. Cos, per puro spirito bastiancontrario. Si dir che il provvedimento mirava a diminuire gli incidenti stradali, che peraltro avverrebbero un paio dore prima, senza che cambi molto. Ma da un altro punto di vista che vorremmo affrontare la questione, e cio dal punto di vista della libert individuale. Stabilire per legge cosa uno pu fare della sua vita, del suo corpo e dei suoi piaceri non ha mai funzionato: ogni proibizionismo porta con s un divieto e ogni divieto una trasgressione. A parte questo, ci sembra un po folle stabilire orari. Le nostre vite e le nostre citt diventano sempre pi mobili e flessibili. Di notte si lavora e si balla, si studia e si amoreggia, si dorme e si va in giro. Invece dellordine tutto chiuso!, noi siamo della linea tutto aperto!. Giorno e notte, in una citt totale che come le stazioni non dovrebbe chiudere mai e anzi offrire di pi. Ci sono zone che dopo il tramonto sembrano morte e vivono soltanto per il tempo del lavoro. Apriamo quelle e viviamole. Senza orari.
A.R

LA STAR DEL MESE: Maik & Dirk Lbbert. Roma, Galleria Sogospatty, fino al 12 giugno

BUONI E CATTIVI
BUONI E CATTIVI
CAPOLAVORO Oh mio Dio! Come ho fatto senza, finora? GRANDE Come sarebbe gi finito!? Ancora! Ancora! BUONO Non ci cambier la vita, ma funziona VABB Coraggio, consideriamola una prova generale BLEAH! Complimenti! Fare peggio era davvero difficile Due giorni per sfogliare, comprare e approfondire la narrativa in lingua inglese, per grandi e piccoli, della storica casa editrice londinese Penguin. Al British Council di Milano, il 12 e 13 maggio. Info su www.britishcouncil.it

HA DISEGNATO QUESTO MESE PER URBAN

GRAND TOUR: MUSICA, LIBRI E CARTOONS


Bologna | Angelica festival
Appuntamenti legati alla voce (letteratura, canzone, eventi corali ma anche film) sono il filo conduttore di Angelica, Festival Internazionale di Musica. Il tutto allinsegna della trasversalit e della comunicazione, a cura della Scuola di musica elettronica del Conservatorio di Bologna. Incontri e ascolti tra Teatro San Leonardo, spazio Raum, chiesa di San Martino, basilica di San Petronio e chiesa di San Girolamo alla Certosa. Per i dettagli cliccate su www.aaa-angelica.com. 9-16 maggio

TORINO| Fiera del libro


Umorismo, ironia e satira, ma anche un viaggio nel mondo del fumetto sono il filo conduttore della Fiera Internazionale del Libro. Quindi incontri e laboratori creativi con tutti i pi grandi, Staino, Giannelli, Vincino, Vauro, Luttazzi e molti altri. Poi convegni e levento speciale, i cinquantanni della Rai e della televisione italiana, passando per momenti di spettacolo con 6 musicisti-scrittori, da Capossela a Van De Sfroos, da Vecchioni a Ligabue. Maggiori informazioni le trovate su www.fieralibro.it. 6-10 maggio

Roma| Cortoons
Primo festival del cortometraggio di animazione. Al cinema Nuova Olimpia autori, registi e produttori di animazione breve di tutto il mondo presenteranno i propri lavori. In programma proiezioni di film in concorso, una retrospettiva sul Giappone, seminari, incontri e dibattiti sul cinema di animazione e sul vario mondo del cortometraggio animato (che, attenzione, non un prodotto destinato esclusivamente ai piccoli...). Programma su www.cortoons.it. 26-28 maggio

Lagenzia Delicatessen (Cristiana Valentini e Gabriele Fantuzzi) realizza cartoni e illustrazioni anni 50 e 60. Ha ideato sigle animate per la tv e pubblicato su riviste americane, inglesi, canadesi e giapponesi.

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MUSICA
FNAC HITS
Chi vince alla cassa? Ecco i pi venduti nei negozi Fnac. Alla faccia dei giovani! Guardate quanti grandi vecchi! C pure zio Bob...

LA RIVINCITA HIP HOP KANYE SUONA VINTAGE


tata innovativa di divertimento, positivit e stile, grazie a una crew di amici che tra i tanti includeva Jungle Brothers, A Tribe Called Quest, Queen Latifah. Alla stessa maniera, il college di Kanye una perla nel panorama contemporaneo, ricco di melodie, metriche da gara e allegria. Lui, giovane produttore di talento, ha ultimamente lavorato per Alicia Keys, Ludacris, Eve, Mos Def, Nas, Janet Jackson e Jay-Z, suo mentore/amico/produttore. Vivo per miracolo, dopo un incidente stradale che gli spezza la mascella nellottobre del 2002, West decide di esprimere la sua felicit e le sue emozioni iniziando a scrivere il suo primo disco solista. Il singolo Through the wire schizza in cima alle classifiche americane, trainato dalla voce velocizzata di Chaka Khan, ringraziata platealmente nellultima inquadratura del video, che racconta la tragedia e la rinascita del suo protagonista. Parallelamente a questa canzone, anche Slow jamz, presente sul suo album e su quello di Twista il rapper pi veloce del nuovo millennio vola alto nelle vendite doltreoceano. Ogni singolo brano di questo cd gi un classico, ed caratterizzato da una cura maniacale per gli arrangiamenti delle basi fitte di campionamenti, usati come strumenti musicali che conferiscono a tutta la tracklist un sapore vintage, unendo la potenza della rappata old school allorecchiabilit dei ritornelli. Il marchio di fabbrica dellintero lavoro proprio quello di riuscire a trasformare, usando spesso la variazione di pitch, vecchi brani della tradizione gospel, soul, r&b. Troviamo estratti da Aretha Franklin, Marvin Gaye, Luther Vandross, tanto che nei crediti del libretto interno appare una figura sintomatica: lagenzia dedicata alle liberatorie dei samples. Da notare anche che Two words sembra costruita su questo stile e invece si avvale della collaborazione del Boys Choir of Harlem e leffetto si amalgama benissimo con il resto del lavoro. Le tracce sono divise, come fu per i De La Soul, da piccoli skit che commentano questo contest di poesia, presentato nel libretto come un anno di scuola che si conclude con il diploma e il college dropout. Il vincitore sicuramente lui, ma solo gli anni sapranno dire se questo lavoro rester nella storia della musica; per ora gustiamo con piacere lexploit di un ragazzo che mander in estasi i cultori del genere e avviciner neofiti o refrattari.
MARCO BRANCATELLI

GIANNI MAROCCOLO

DINO

RAF

TANYA STEPHENS

CONCERTI
TORINO
Asian Dub Foundation
7 maggio Hiroshima Mon Amour Info: 011-3176636

1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10 .

ANASTACIA
s\t

Kraftwerk
LE TONE
Play list Naive Records

GUNS N ROSES
Greatest hits

MICHAEL BUBL
s\t

GEORGE MICHAEL
Patience

AEROSMITH
Honkin on bobo

BOB DYLAN
Live concert 1964

BIG RUNGA
Beautiful collision

Inizia bene, electrolounge music raffinata e mooolto francese, che poi, per, diventa insopportabilmente troppo francese: ci non toglie che la prima met di questo album sia qualcosa, in termini di piacevolezza musicale. Onore al merito a Monsieur Le Tone, al secondo album con questo Play list dopo un buon esordio nel 1998 con Le petit nabab.
LUCA BERNINI

DAVID BYRNE
Grown backwards

DINO
Might V2

LOU REED
Animal serenade

DARKNESS
Permission to land

TELEX
Bollono novit nel pentolone dellhip hop romano: basta ascoltare Bentornati nel paese dei mostri, uscita Antibe Music (Piotta), la prima fatica de Gli Inquilini, gran disco, o il nuovo di Cor Veleno Rocknroll o ancora il nuovo progetto di Yoshi (gi Tormento dei Sottotono), Il mondo dellillusione Per lhip hop doltreoceano invece c Confessions di Usher, oltre al nostro disco del mese e al curioso album di Eamon, I dont want you back, trainato dal singolo Fuck it nel genere, se vi fosse scappato, da segnalare Music Monks dei Seed, veramente eclatante Interessante album quello dei Liars, tra rock ed elettronica, titolo They were wrong, so we drowned Se avete voglia di vecchie glorie, ma sempre attuali, Animal serenade, il doppio live di Lou Reed, Me and Mr. Johnson di Eric Clapton (dedicato al bluesman Robert Johnson) e Grown backwards dellinstancabile David Byrne potranno dirvi molto Per chi ci aveva dato dentro con il rock negli anni 80 ecco il best dei Meat Puppets, Classic puppets Sarah McLachlan e la sua musica sinuosa tornano con Afterglow

Stile, eleganza e freschezza. E una lista di mostri sacri campionati lunga una spanna. Capolavoro!
KANYE WEST
The college dropout Universal

Cera una volta lhip hop e, a quanto pare, adesso tornato.

Non a caso qualcuno ha paragonato questo disco a 3 feet high & rising dei De La Soul, uno dei capolavori storici di questo genere. Quel vinile, nei primi anni 90, port una ven-

Si, lui, il Dino di Call me, la canzone noiosa/divertente che lanno scorso gli ha fatto da passepartout nelle radio e nelle tv che contano. Lalbum meno noioso. Purtroppo anche meno divertente. C un po di Beck, quello electrovisionario, non quello country intimista; c molto mix, nel senso che il disco prodotto bene e i suoni non sono buttati l a caso; c lombra di Robert Smith; ci sono le atmosfere da jet set, non manca certo il buon gusto.
ALESSANDRO DE ANGELIS

inerpica la voce sussurrata e inquieta persino di Jamie Stewart, nome e cognome del deus ex machina che si nasconde sotto lo pseudonimo Xiu Xiu. Fabolous muscles fa il paio con laltrettanto notevole Knife play di qualche anno fa, e pi che descrizioni e paragoni a spanne (nellordine: sensibilit pop e rumorismo industriale, synth anni 80 e sprazzi folk in salsa noir, e comunque tenetevi questa cascata che sempre meglio di niente), viene in mente, chiss perch, uno scribacchino laureato come il WilliamT. Vollmann de I racconti dellarcobaleno, simile a Mr. Xiu Xiu nel trasmettere il senso di una San Francisco marginale e un po disturbante, un oceano nero pece in cui immergere le mani.
ALEXIO BIACCHI

TANYA STEPHENS
Gangasta Blues VP

ZERO 7
When it falls Ultimate Dilemma

Dalla VP ci aspettiamo parecchio. Dalla Giamaica pure. Da Tanya Stephens cominciamo a incassare qualcosa. Perch il suo disco (la ragazza sta in giro da un decennio, e per cavarsela nel circo del dancehall giamaicano non devessere una mammoletta) riesce a impastare (e a tenere insieme con buona tensione) quel che altri ci mettono una vita a mischiare. C il r&b sporcato come i maestri reggae ci hanno insegnato, ma anche il ragga cantilenante, ma anche certe ballate suonate col cuore (come The other cheek o What a day) per quelli che ancora si sognano di notte il Marley di Redemption song. una dura, Tanya, e lo si capisce soprattutto quando morbida, proprio come i duri veri. Brava.
ROBERTO GIALLO

miei giorni, che anche il primo singolo. Oltre ai pezzi gi citati, sono da segnalare Superstiti e Milioni di cose che non ti ho detto. Un disco lieve e ottimista in perfetto stile Raf. Alla fine del cd si pu trovare anche una traccia multimediale legata a un progetto in Ecuador.
BABY CHASE

18 maggio Auditorium Gianni Agnelli Info: www.dnaconcerti.com

MILANO
Gato Barbieri
4/6/7/8 maggio Blue Note Info: 02-69016888

GIANNI MAROCCOLO
A.C.A.U. La nostra meraviglia Universal

Norah Jones
10 maggio Forum Assago Info: 02-48857215

XIU XIU
Fabulous muscles Tomlab - Wide

ALLA RADIO C LO SCEMO GLOBALE


Si parla tanto male della tiv, povera bestia. Ma anche alla radio non si scherza. Wow!
arrivato maggio come promesso dal Governo. Siamo a tanto cos dallestate, e va spegnendosi la musica televisiva (le pubblicit di Telecom e Omnitel, pi gli Amici di Maria) per lasciare il posto alla grande stagione della musica radiofonica, con conseguente ritorno in auge dei network per cerebrolesi. Perch della tv si parla male, ma ci vuole del bello e del buono a parlar bene della radio. Quando sempre pi gente viene a dirti: Ultimamente ascolto Lifegate, si deve prendere atto che il Male tra noi. I discografici in lacrime accusano la pirateria di avergli tolto il pane di bocca, ma sarebbe carino che ricordassero un crimine peggiore, da loro perpetrato per ventanni: la distruzione del gusto musicale italiano. Una sistematica opera di demolizione concordata coi vecchi, lessi network radiofonici, e i vecchi, lessi scimpanz microfonati (i quali puntavano, e puntano tuttora, a presentare Passaparola o LEredit: che gli frega della musica?). Cos dalla fine degli anni 70 a oggi, radiofonia e discografia unite hanno rovesciato guano nelletere: la prima ci ha regalato un linguaggio e una cadenza da lobotomizzati identico da un quarto di secolo, permeato dallidentico compiacimento da ebeti. La seconda, le sempre pi identiche canzonette purulente su identici ritmi ripetitivi: Sentite questa come spakka, insiste convinto il radiobamba, presentando lennesimo stacchetto per veline di Striscia. Il tutto condito da una verve comica degna di Braccobaldo, il catalogo di doppi sensi di Lando Buzzanca, e le notizie idiote pescate dai giornali: ma mica quelle che immalinconiscono lascoltatore che poi non mi compra la bibita o lorologino. No, quelle in piccolo sui risultati di una ricerca condotta da ununiversit australiana sul colore pi eccitante dei reggicalze. Il 38 per cento degli intervistati pensa che sia il rosso, voi cosa ne pensate? Aspettiamo le vostre chiamate. S, telefoniamo, presto, e tra una zaffata di simpatia e il nuovo grandissimo successo di un mitico pupazzo, diciamo finalmente la nostra, perch la radio ci d voce. A me, cio, piace il reggicalze blu insomma, ecco, finalmente lho detto. Wow, la radio.
PAOLO MADEDDU

Com profondo il mare dellumano nostro, almeno diecimila leghe, verrebbe da dire, stando a vedere quanto si inabissa e si

Suoni urban mescolati di calore e polvere, di soul e di spazio. Se gli Air hanno fatto proseliti negli ultimi anni la risposta inglese dei Zero 7 pesca tra lo stesso pubblico e rilancia con orgoglio atmosfere ammalianti e piene di intrigo e stupore. Responsabili del progetto, dopo il magnifico esordio Simple things, restano Henry Binns e Sam Hardaker, autori (e non esecutori) di tutti i brani che si avvalgono della collaborazione di magiche voci (Tina Dico, Mozez, Sophie Barker, Sia Furler) e del membro onorario Nigel Godrich (Air, Radiohead) per lottimo soundscape.
PAOLO DE BERNARDIN

RAF
Ouch CGD / East West

C un modo per parlare damore in musica che non faccia rima con cuore? S! E Raf ce lo propone, con esperimenti che partono dai mitici (?) anni 80, ben 20 anni fa. Un disco che prosegue il cammino iniziato dalle atmosfere infinite di Iperbole uscito nel 2001, ma che allo stesso tempo amplia la visuale grazie alle collaborazioni con Filippo Gatti ne Il senso delle cose e con Mario Venuti e Kaballa per il simpatico tormentone Estate in citt. Il capolavoro rimane per senza dubbio In tutti i

Per chi non conoscesse Gianni Maroccolo dico solo tre cose: Litfiba, CCCP/CSI/PGR, il rock italiano. E adesso, per la prima volta, un disco solista, covato con pazienza e sviluppato in proprio fino a essere pronto come una fila di brani strumentali. Ai quali gli amici di Maroccolo hanno prestato la voce: il problema, una volta tanto, proprio nei nomi altisonanti che compongono il cast: Piero Pel, Giovanni Lindo Ferretti, Carmen Consoli, Lorenzo, Raiz, Francesco Renga (e tanti altri) sono artisti con una voce strariconoscibile, che spesso fagocita la diversit. Il diario di navigazione che ascolterete chiede solo un po di tempo per raggiungervi dentro, ma vi affasciner, pagina dopo pagina, canzone dopo canzone, soprattutto quando riuscirete ad ascoltare senza ricollegare ad altro. Rimane solo un po di rimpianto per non aver ascoltato qualcosa di assolutamente inedito e, c da scommetterci, di ancora pi magico da subito.
LUCA BERNINI

Peter Gabriel
11 maggio Forum Assago Info: 02-48857215

Britney Spears
19 maggio Forum Assago Info: 02-48857215

BOLOGNA
Norah Jones
11 maggio Paladozza Info: 051-557283

Sud Sound System


12/13 maggio Estragon Info: 051-365825

ROMA
Madaski
8 maggio Qube Info: 06-43587454 NAPOLI

Luca Carboni

LA CULTURA DI STRADA. IN MUSICA


Piccolo parolaio hip hop. Istruzioni per luso
NICOL DE RIENZO
Hip Hop - Parole di una cultura di strada Zelig, 242 pp., 14 euro

10 maggio Teatro Augusteo Info: 081-414243 a cura di Baby Chase

Le datazioni dei fenomeni culturali lasciano sempre un po il tempo che trovano. Ma certe volte servono a inquadrare il fenomeno. Cos, se il rock ha per convenzione una cinquantina danni, va notato che lhip hop sta in

giro da almeno tre decenni, alla faccia di chi lo considerava un fenomeno passeggero. Il problema si complica se tentate la quadratura del cerchio: pu una indistinta formuletta verbale (hip hop, appunto) contenere nellordine, anzi nel disordine: il ghetto, lorgoglio di razza, i gangster, i grammy awards, gli incassi miliardari, linvenzione del campionamento musicale, i graffiti, la break-dance? E nel contempo non tradire i capisaldi della cultura black, blues e

r&b in prima fila? Capirete che definire il genere, anche soltanto disegnarne i contorni una faccenda complessa. Ci rende particolarmente prezioso il libro di De Rienzo, che si battuto palmo a palmo il Bronx, quello che resta dellantica culla, senza dimenticare quel che cera prima e senza trascurare quel che venne dopo il vagito primigenio, databile intorno allalba dei 70. Le culture collegate sono tante, ed anche per questo, forse, che il saggetto ritmato il giusto entra ed esce

da una specie di gioco delle parole, una sorta di glossario per capire lo stato dellarte (magmatico, si direbbe): Territorio, Soldi, Droga, Colori, Graffiti, Samples e via cos, costruendo alla fine una logica dove sembrerebbe non esistere. Proprio come i rappers costruiscono musica, per aggiunte e stilizzazioni. Alla fine della lettura la complessit dellargomento vi sembrer un gomitolo colorato da mille fili: fatale che, tirandone uno, vi imbatterete negli altri. Istruttivo.
A.R.

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MEDIA

TRA I CORTI E I TELEFILM UNA GARA DI FESTIVAL


Ognuno ha il suo culto e magari c chi adora Happy Days. Un festival assicura loverdose. Anche i corti in rassegna

CIDIBOOK
Mischiare tutto: anche scrittura e musica. Incartare e consumare

CIDILIBRO
alcune nuove proposte tra cui lanteprima italiana pilot del serial-lesbo-shock, con Jennifer Beals. Ma ci sono anche C.S.I. con una puntata inedita, Buffy, Ally Mc Beal, Stargate dimensione alpha, Sex & The City (anteprima europea con le ultime puntate), E.R. Medici in prima linea con episodi della nuova serie. Poi ci sono anche speciali eventi e omaggi come quello a Ritter con Tre cuori in affitto e incontri. Tutte le informazioni sono su www.telefilmfestival.it. Le proiezioni sono solo al pomeriggio, il tempo di tornare da scuola no? A Roma invece il discorso si fa pi serio con Tekfestival che si svolge dal 4 al 9 maggio al cinema Pasquino (in piazza S. Egidio a Trastevere). Si tratta di un festival tematico di documentari, corto e lungometraggi indipendenti che propone lavori provenienti da alcuni festival italiani e internazionali di cinema indipendente e inedito. Il programma completo lo trovate su www.letecniche.it/tekfestival.html. Ai confini del mondo dentro lOccidente il filo conduttore dellevento che spazia fino alle opere di fiction. Incontri tra registi e pubblico e
Libro + cd. Musica e letteratura

MILANO ROMA
Telefilm e cortometraggi

Sono passati pi di ventanni, che pretendete? Quindi, anche se predominano i telefilm pi nuovi, quelli che non seguite pi molto bene, per cui linteresse piuttosto moscio e che indicano, diciamocelo, che let avanza, vale comunque la pena di fare un salto a uno dei tre giorni di Telefilm Festival 2004. Dal 6 al 9 maggio, allArcobaleno Film Center, di viale Tunisia 11 a Milano, si celebrano le serie televisive e i telefilm di tutto il mondo. Amati e odiati, pi noti e meno fortunati, nonch anteprime. In programma Smallville, Arrested Development, serial firmato da Ron Howard (Richie di Happy Days), i mitici Jefferson, Arcibaldo, Starsky e Hutch, Tarzan e Jane e in anteprima Carnivale, il nuovo serial erede di Twin Peaks. Da tenere sottocchio la celebrazione del trentennale di Happy Days e

una nuova sezione competitiva con due Premi del pubblico al miglior corto e al miglior documentario. Insomma un modo per esplorare contraddizioni, confini e conflitti del modello di sviluppo occidentale. Un

discorso in 9 sezioni sui confini geografici umani e culturali tra etero e omosessualit, maschile e femminile, centro e periferia, fiction e documentario.
SARA TEDESCHI

I CREATIVI MOLTO CREATIVI


Come far girare il mondo ai giovani street-artisti, creare pubblicit e vivere felici: il caso Quatermaster ARTSTORM
Street art e jeans

Si incontrano, si vedono, si riuniscono. Dj, artisti, poeti, grafici illustratori, graffitari, web artist e altri animali metropolitani. Una volta a Firenze, laltra a Berlino, e in futuro a Rio (o Citt del Capo?). Obiettivo: agire e pensare collettivamente con la pi ampia libert possibile e intanto lavorare sulla comunicazione, sul marchio, sulle nuove creativit pubblicitarie. Quatermaster, azienda di jeans e abbigliamento che produce i marchi Indian Rose e Indian Rags, percorre da qualche anno questa strada, la chiama ArtStorm, organizza e ne gode i frutti. Cio, in poche parole, un team variabile e trasversale che

pensa la comunicazione dei marchi, coniugandola con le nuove e nuovissime tendenze dellarte street o di quella contemporanea (la rivista spagnola Rojo di recente entrata nel team). Prove di nuove strade per la pubblicit? Non nuovissime, certo: il coinvolgimento di artisti delle pi varie provenienze non un inedito assoluto. Ma nuova lidea della migrazione costante e soprattutto la presenza di tante nazionalit (Usa, Spagna, Israele, Brasile, Inghilterra, Italia, Germania, Portogallo, Ungheria). Una specie di internazionale della creativit che crea levento, e levento che crea poi le nuove linee comunicative dei marchi. Tutto questo, sotto un semplice paio di jeans.

Un prodotto interessante, un esperimento originale di contaminazione tra le arti. Un cidilibro, ovvero un libro e un cd per far incontrare alcuni scrittori e un musicista. Una collana editoriale, Contagi, della casa editrice No Reply, in cui musicisti, scrittori e artisti visivi combinano le loro espressioni e i loro linguaggi, collaborando a un progetto comune. Cio unantologia, una riflessione comune su un tema centrale, che si allunga e si accorcia a piacere, ovviamente seguendo diverse lingue, voci, visioni. Nellottica di andare oltre la lettura e lascolto, a febbraio 2004 gi uscito il primo cidilibro Il Tuffatore, racconti e opinioni su Flavio Giurato. Accanto al cd live del cantautore (49 minuti) un libro (200 pagine, 19 euro) con diciotto scrittori e diciotto racconti ispirati ad altrettanti brani. Aldo Nove, Tiziano Scarpa, Paolo Nori, Fulvio Abbate, tra i tanti altri, e interventi critici di giornalisti musicali come Antonio Dipollina, Ernesto De Pascale, Andrea Vianello. Questo primo capitolo della serie lascia spazio a Contagi#1, Percorsi tra narrativa e musica, uscito il 15 aprile 2004, in cui Aldo Nove, Lucio Dalla, Manuel Agnelli, Eugenio Finardi, Ivano Fossati, Enzo Jannacci, La Crus, Claudio Lolli e molti altri scandagliano i rapporti tra musica e letteratura. 256 pagine a met tra saggio e romanzo breve con brani inediti e interviste. Da spiluccare per vedere da quante parti si possono vedere e pensare le cose. Tutte.

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LIBRI

LITALIA DA LEGGERE, DUE ROMANZI DI VITA


EMIDIO CLEMENTI
Lultimo dio Fazi, 188 pp., 14,50 euro
immagine: Kazutomo Kawai / Photonica

SHORT
Racconti minimi come tessere di un puzzle. Schizzi dallAmerica
PEZZO A PEZZO
Lydia Davis Minimum fax 140 pp., 11,50 euro

ALDO NOVE
La pi grande balena morta della Lombardia Einaudi 180 pp., 12,50 euro

Lultimo dio e La pi grande balena morta della Lombardia sono due libri molto diversi ma ci piace provare ad accostarli. Cominciamo dagli autori: sia Emidio Clementi sia Aldo Nove sono nati nel 1967. Tutti e due sono alla quarta prova narrativa da solisti. Clementi, pi noto come il Mim voce dei Massimo Volume, aveva gi piegato le sue poesie come testi da recitare con lesperienza del gruppo musicale pi innovativo e sperimentale degli anni Novanta; Nove qualche tempo fa ha pubblicato una raccolta insieme a Tiziano Scarpa e Raul Montanari (Nelle galassie oggi come oggi. Covers) che ha poi portato in giro per lItalia sotto forma di readings molto partecipati. Ora ci troviamo davanti a due libri decisamente autobiografici. Clementi imbastisce un romanzo riandando a interrogare gli anni della formazione, la famiglia travagliata, i luoghi della crescita, il girovagare per il mondo spinto da irrequietudine e disperazione; Nove parla decisamente dellinfanzia con una serie di racconti brevi e brevissimi, flash, istantanee, leggende metropolitane che riecheggiano certe scelte di Elio e le Storie Tese. Nei due libri ci sono gli anni 70 visti da un ragazzino, le bande e le

Entrambi autobiografici, pur molto diversi per stile, i romanzi di Emidio Clementi e Aldo Nove raccontano due giovinezze tra realismo e paradosso
amicizie fra maschi. Entrambi parlano della provincia: Clementi di quella marchigiana, fra Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto, Nove di quella varesotta di Viggi, con qualche puntata in una Sardegna sbalordita dalle accelerazioni della modernit. Le similitudini finiscono qui. Dolente, a tratti tragica, la vicenda narrata da Clementi. Una vita segnata da un episodio misterioso che fa improvvisamente piombare la famiglia da un discreto livello di benessere a una soglia quasi intollerabile di precariet, fino al tracollo conseguente alla morte del padre: la mamma costretta a fa la serva, il fratello maggiore che deve assumersi contro ogni sua volont il ruolo di capofamiglia e Mim diciottenne che continua a scrivere poesie sui quaderni, girare il mondo senza un soldo e ascoltare i dischi. Il romanzo diviso in tre parti con versi in esergo allinizio di ogni capitoletto: la prima parte, la pi intensa, si svolge appunto nelle Marche, poi ci si sposta a Londra e in Svezia, per finire a Bologna. Qui Clementi, narratore irregolare, si mette sulle tracce di una figura non proprio nota, lo scrittore Emanuel Carnevali, scoperto una notte leggendo Il primo Dio nel retrocucina dun ristorante greco. E sar proprio lo sfortunato Carnevali a legittimare Mim nella sua scelta di vita e infondergli la forza per scrivere e suonare. Assolutamente ludico (e a tratti folle), il libro di Aldo Nove sembra far tornare lautore ai tempi del felice esordio con Woobinda: stesso divertimento, stesso surrealismo, stesso armamentario di marche e riferimenti dantan che hanno segnato limmaginario di pi duna generazione (i Rockets, il Piccolo Chimico, Cicciolina, Re Cecconi). Materiali trash e racconti esagerati da bambini ma anche i riflessi duna cronaca su cui interrogarsi geniali Toni Negri e Il giorno dellarresto di Enzo Tortora sotto le scale ho incontrato un extraterrestre che e personaggi di paese pi o meno sballati, cos come i negozi scomparsi di Viggi.
SILVIA BALLESTRA

TRADURRE, UN CORPO A CORPO


Storia di libri e di come scriverli in tante lingue. Luoghi, curiosit e lavoro dentro le pagine
DI SECONDA MANO
Laura Bocci Rizzoli, 194 pp., 15 euro

Autrice di due raccolte di racconti e un romanzo e traduttrice di varie opere dal francese, molto amata dalle nuove leve della letteratura americana come Dave Eggers e Rick Moody, Lydia Davis, classe 1947, ha vinto con queste trentatr piccole storie il prestigioso Whiting Writers Award. Qui siamo oltre il minimalismo e non solo per lestrema brevit di alcuni racconti che non superano la mezza pagina. Lo stile della Davis procede infatti per sottrazione estrema, alla ricerca di quellessenziale che dovrebbe rendere al meglio lintensit di alcuni momenti o passaggi dellesistenza. Scelta cos spinta da annullare del tutto, a volte, la trama e cancellare i nomi dei protagonisti che si muovono cos molto misteriosamente. Insomma, si parla qui di bozzetti, cose che se venissero da un pittore sarebbero schizzi, studi, bozzetti destinati poi forse a una pi compiuta realizzazione. Oltre la short story che in America piace sempre. Ci si conceda allora, nonostante le ottime credenziali che accompagnano larrivo del libro in Italia, di sottolineare una certa discontinuit della raccolta. Se appaiono molto belli i racconti pi consistenti e la Davis molto brava a rendere, con ironia e intuitivit, alcuni patemi damore e tic non solo femminili riguardanti i sentimenti e le fobie, ci sono altre prove meno convincenti, quelle fra laforisma e lo schizzo, che lasciano un po perplessi. Peccato.

Strana formula, quella scelta dalla germanista Laura Bocci per

questo libro che romanzo, diario, saggio, su cosa pu diventare il tradurre letteratura quando lo si fa con passione da anni. Ecco allora un avvincente racconto, fra questioni pratiche (lItalia paese che maltratta parecchio i suoi traduttori) e riflessioni sulla teoria della traduzione, alla scoperta di autrici del Romanticismo tedesco da noi quasi sconosciute passando per luoghi diversissimi ma tutti affascinanti perch appunto let-

terari: dalla libreria di Heidelberg alla biblioteca ove si svolgono nutrienti ricerche, da Londra al bellissimo cimitero degli inglesi del Testaccio a Roma, da Tunisi giovanissima la Bocci fu chiamata a tradurre di tutto in francese perch gli arabi sono grandi consumatori di testi esteri (e scopriamo che nel mondo anglosassone solo il 2% dei libri pubblicati sono traduzioni mentre nei paesi arabi si giunge al 90%) a Bamberg sul-

le tracce di Hoffmann. bello allora sedersi alla scrivania della traduttrice e ammirarla nel corpo a corpo col testo e lautore di partenza, ascoltare la sua ispirazione, talvolta le frustrazioni, considerare lumilt di un lavoro necessario e cos vitale. proprio un bel libro, questo, e Laura Bocci che oltre ad aver curato tante traduzioni di classici, si occupa anche di girare testi giornalistici e saggi ha fatto bene a scriverlo.

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FILM
LALBA DEI MORTI VIVENTI VAN HELSING

ITALIANS
Ferrario: il cinema al Museo del cinema
Un singolare omaggio al cinema firmato Davide Ferrario. In Dopo mezzanotte siamo infatti allinterno della Mole Antonelliana, sede del Museo del cinema. Qui presta servizio Martino come guardiano di notte, che qui ha anche trovato un rifugio per trascorrere le giornate quando non lavora. E qui arrivano anche un paio di personaggi dalla periferia. Soprattutto lei, Amanda, che sta fuggendo e viene nascosta da Martino nel suo magico regno, dove fantasia e realt si mescolano in maniera inestricabile. Davide Ferrario per omaggiare il Museo non poteva limitarsi a un semplice documentario; ha quindi voluto giocare con la fiction, restituendo tutto il fascino del cinema e delle mille situazioni offerte da un luogo singolare come questo. Chiamato a inaugurare il Forum di Berlino, questo piccolo film stato un piccolo trionfo.

VENDETTA CONTINUA: UMA COLPISCE ANCORA

STARSKY & HUTCH

MILLE MESI

CANNES
LA MALA EDUCACIN

FAME CHIMICA
Antonio Bocola e Paolo Vari

Una piazza immaginaria, ma dedicata a Gagarin, della periferia milanese. Il quartiere non pi lo stesso di un tempo. Gli zarri stazionano sulle panchine, marocchini e albanesi sciamano, scatenando grevi reazioni razziste. Claudio fa un lavoro duro, frequenta centri sociali e baruffa col padre. Manuel era il suo miglior amico, ma ormai gioca un po al piccolo ras, che spaccia. Si incrociano sulle panchine e incrociano Maja restandone entrambi sedotti. Bocola e Vari avevano realizzato un mediometraggio dallo stesso titolo sui giovani di periferia, ora firmano uno dei film pi autentici su un mondo che molti hanno affrontato senza riuscire a renderlo con questa pienezza di articolazioni e contraddizioni. Musiche cesellate da Luca Persico Zul.
ANTONELLO CATACCHIO

Zombie di Romero per dargli una rinfrescata. E tutto funziona. Dagli attori, in particolare Sarah Polley e Ving Rhames, lambientazione, il brivido e la costruzione narrativa a base di improvvisi scarti che la dicono lunga sulla formazione pubblicitaria di Snyder. Tutto funziona, si diceva, ma solo in apparenza, il film come uno zombie, cui sia stato sottratta ogni carica di paura e di inquietudine.
ANTONELLO CATACCHIO

STARSKY & HUTCH


Todd Phillips

THE MISSING
Ron Howard

GARZANTINA
- Uno si prefigge degli scopi nella vita. Ma indispensabile raggiungerli? (Bibi Andersson, Persona) - S lo so, avrei potuto essere una moglie migliore, pi carina e fare lamore con te un po pi spesso: almeno una volta. (Diane Keaton, Amore e Guerra) - Io sono un duro per sono giusto. Qui non si fanno distinzioni razziali, qui si rispetta gentaglia come negri, ebrei, italiani, messicani. Qui vige luguaglianza: non conta un cazzo nessuno. (Lee Ermey, Full metal jacket) - Ma tesoro amerai anche il mio cervello? - Una cosa per volta. (Priscilla Lane, Arsenico e vecchi merletti) - In Italia per trentanni sotto i Borgia vi furono guerre, terrore, omicidi, carneficine, ma vennero fuori Leonardo da Vinci, Michelangelo e il Rinascimento. In Svizzera in cinquecento anni di quieto vivere e pace cosa ti venuto fuori? Lorologio a cuc. (Orson Welles, Il terzo uomo)

LALBA DEI MORTI VIVENTI


Zack Snyder

Secondo capitolo della feroce saga di Kill Bill. Furore, citazioni, b-movie e grande cinema. E una preghiera: per favore Quentin, daccene ancora
KILL BILL VOL. 2
Quentin Tarantino

Uma Thurman, Black Mamba, la sposa, ritorna. Nel primo volume aveva iniziato a compiere la sua vendetta liquidando O-Ren Ishii e Vernita Green. Ora deve completare lopera. Obiettivi Elle Driver, Budd e soprattutto Bill. Cinque nuovi capitoli sono pronti per essere riversati sul pubblico adorante di Tarantino. Tutti ricordano quale sia stata la molla scatenante: Black Mamba, killer tra killer, decide di chiamarsi fuori, incinta, si sposa e proprio al matrimonio i suoi vecchi soci decidono di compiere la strage. La credono morta. Lei sopravvive, si risveglia dal coma

e parte. Qua e l erano gi state dette alcune cosette: la figlia della sposa, la relazione con Bill, insomma, molte delle coordinate che sostengono le due ore e mezzo del secondo volume erano annunciate. Ma come sempre quando si tratta di Tarantino bisogna aspettarsi sorprese. E ce ne sono uninfinit. A partire da Bill, un David Carradine trasformato in icona del cinema. Duro e spietato, ma anche raffinato e ironico come evidenziato dai dialoghi che costellano il film. Non ultima quella frase in cui ammette di avere reagito in modo esagerato. Altrettanto magnifica nella sua perfidia Elle Driver, serpente montano della California: Daryl Hannah, con quella benda di cuoio sullocchio che lascia intuire una visione poco stereoscopica del mondo. Anche Budd Sidewinder, Michael Madsen, perfetto nel suo ruolo di autentico bastardo. Ma non ci sono solo i tre obiettivi della sposa infuria-

ta. Chia Hui Liu nei panni di Pai Mei porta tutta la carica dirompente delle arti marziali nel film che si rigenera con nuovo valore aggiunto. E ancora le musiche, con Morricone in apertura e il mix continuo che saccheggia ogni genere cinematografico. Perch molto si detto di Tarantino come spugna capace di trattenere i b-movies daltri tempi per trasformarli con una visione personale dirompente, ma Quentin non si limita a questo: il suo occhio, e il suo orecchio, hanno saputo pescare nellintera storia del cinema, maestri compresi. In fondo poi il dato di partenza potrebbe ricordare il Truffaut de La sposa in nero. Anche in quel caso avevamo un omicidio nel giorno delle nozze e una sposa che parte per compiere la sua vendetta. Il talento di Tarantino non tanto e soltanto quello di avere saputo guardare il cinema, ma quello di ricreare sintesi superiori. Il suo un lavoro di scientifica creativit. Come gli scienziati

possono spingere oltre la conoscenza sulla base del lavoro dei predecessori, Tarantino riesce a raggiungere livelli emozionali inediti aggiungendo le sue personali intuizioni al lavoro compiuto in precedenza da altri. Per questo un genio e forse, pi che un Oscar, meriterebbe un Nobel per il cinema. Alluscita di Kill Bill vol. 2 c solo un rammarico: non previsto un terzo volume. Daltra parte, nessuno perfetto, ma il senso di appagamento spettacolare offerto da questa nuova invenzione (perch, pur essendo il seguito, si tratta davvero di qualcosa di decisamente nuovo) pu essere sufficiente per un po. Ora Quentin potr fare il giurato a Cannes per riposarsi. Dopo, per, dovr subito darsi da fare perch noi drogati del suo cinema non possiamo reggere unaltra crisi dastinenza dopo quella che ci ha fatto patire prima di Kill Bill.
ANTONELLO CATACCHIO

Sono arrivati. Non si sa da dove n come, ma trasformano gli esseri umani in zombi. E i sopravvissuti si rifugiano in un centro commerciale, assediati da una moltitudine di morti viventi che cercano di aggredirli. Tocca lavorare di ingegno per uscire dallimpasse. Ha invece lavorato di copiatura Zack Snyder, riprendendo

Maggie e la sua famigliola vivono isolati nel New Mexico dell800. Quando vengono raggiunti dal babbo, sparito uninfinit di anni prima per vivere con gli indiani abbandonando mamma e figliolanza. Maggie lo odia, non lo ha mai perdonato per quel che hanno dovuto patire. Ma costretta ad accettare controvoglia il suo aiuto per cercare di liberare la figlia pi grande, rapita da un gruppetto di perfidi pellerossa che la stanno portando in Messico per venderla. Una donna, un nonnetto quasi meticcio e una bimba cavalcano insieme contro una banda di efferati criminali. Avrebbe potuto essere un bel western anomalo, invece una storia banale con dialoghi imbarazzanti, nonostante la regia di Ron Howard e attori come Cate Blanchett e Tommy Lee Jones.
ANTONELLO CATACCHIO

Operazione vintage. Ecco quindi una vecchia serie televisiva riesumata per riproporre lennesima coppia di poliziotti agli antipodi. Ben Stiller David Starsky, poliziotto tutto dun pezzo, Owen Wilson invece Ken Hutchinson, Hutch per tutti, il quale non disdegna qualche incursione oltre i confini della legalit. Coppia male o bene assortita (in realt i due attori sono alla sesta esperienza cinematografica insieme), costretta a lavorare su cadaveri e droga. Todd Phillips sa come funziona la serialit tv, e la mette al servizio del film che punta pi sulla commedia che sullazione (dando anche un cameo ai due veri interpreti della serie). Ma sopravvive solo leffetto nostalgia, incapace di catturare lattenzione del pubblico pi giovane o di quello che dal cinema pretende qualcosa di pi.
SELVAGGIA CONTI

obiettivo primario di Van Helsing, il quale per va a sbattere anche contro altri tipetti come lUomo lupo e Frankenstein, oltre al perfido Igor. Il nostro insomma diventato una sorta di bounty killer che ha nel mirino le forze delloscurit che si contrappongono agli esseri umani, buoni per definizione. Protagonista Hugh Jackman che deve rinverdire fasti eroici, affiancato da Kate Beckinsale, ma alzare il livello delle emozioni compito soprattutto del dipartimento effetti speciali.
SELVAGGIA CONTI

Croisette: Almodovar e tutti gli altri


Cannes, la Croisette, le palme, ma soprattutto gli alberghi, vivono il loro momento pi caldo. Prezzi alle stelle, forse in omaggio alle star che sbarcano per celebrare il Festival per ledizione numero 57. In realt questo non un festival, ma una sommatoria di festival in contemporanea nello stesso luogo. C infatti il concorso con la selezione ufficiale, di cui danno conto in prevalenza i media, a questo si aggiunge Un certain regard, sempre ufficiale ma con sguardi obliqui anche al documentario e al cinema altro. Poi la Quinzaine des realisateurs, altra sezione allinsegna della curiosit, la Semaine de la critique composta di opere prime, e limmenso mare del mercato. Alla fine sette-ottocento film avranno fatto bella o brutta mostra di s in una decina di giorni nelle tantissime sale che rendono Cannes inimitabile. E una selezione di questi film passer anche nei cinema di Roma e Milano il prossimo giugno grazie al festival Cannes e dintorni. A Cannes per inaugurare il festival stato chiamato un maestro come Pedro Almodovar, che presenta La mala educacin. Per dirla con Pedro: due ragazzi che conoscono lamore, il cinema e la paura in un collegio religioso degli anni 60. Un racconto fantasioso dal retrogusto autobiografico. Un film noir, come le tonache che svolazzano inquietanti. Ma soprattutto lennesimo capolavoro di Pedro.
A.C.

MILLE MESI
Faouzi Bensadi

VAN HELSING
Stephen Sommers

Stephen Sommers il regista che ha riportato in vita La Mummia. Ora ha spostato la sua attenzione dallEgitto alla Transilvania fine 800. Senza disdegnare incursioni in altre citt europee. Sempre con la precisa intenzione di combattere il male per eccellenza. Rappresentato dal conte Dracula,

Mehdi un ragazzino di sette anni, vive con mamma e nonno in un paesino delle montagne dellAtlas marocchino. un bimbo assennato, che gode delle simpatie del maestro, fatto che provoca il dispetto dei suoi compagni. Il problema legato allassenza di pap. Gli hanno detto che in Europa a lavorare: in realt in galera. E quel mondo violento arriva a riverberarsi anche fuori dal carcere. Gi autore di cortometraggi che hanno ottenuto infiniti riconoscimenti internazionali, Faouzi Bensadi, esordisce nel lungometraggio con questo film, subito premiato al festival milanese del cinema africano per la sua capacit di cogliere lo sguardo infantile su un mondo complesso.
SELVAGGIA CONTI

STORIA DI LUCCIOLE E DI PISTOLE


Un genere totalmente ribaltato. Ottimo esordio
MONSTER
Patty Jenkins

Storia vera. Aileen Wuornos ha avuto una vita infame fin da bambina, strapazzata e violentata. Ora adulta. Campa prostituendosi in modo occasionale per pochi dollari. Improvvisamente scopre lamore. Inaspettatamente per una donna (una grande Christina Ricci). Aileen persa. Laltra un po ci marcia. Aileen racimola dollari col suo lavoro per mantenere vivo quellunico barlume damore della sua vita. Poi il fattaccio: un

cliente sta per ammazzarla, lei trova la pistola di lui nel cruscotto e lo stende. Legittima difesa. Poi un altro le fa affiorare i fantasmi

dellinfanzia. Steso anche lui con la pistola rubata. Alla fine saranno sette omicidi. La arrestano, la processano, la condannano a morte.

Sentenza eseguita. La storia da ribaltamento di tutto. la prostituta che uccide i clienti. la prima serial killer donna. lesbica. A Patty Jenkins, regista esordiente, arrivano proposte di finanziamento per fare un film di bassi istinti. Lei rifiuta, trova Charlize Theron che si appassiona al progetto (anche perch la madre dellattrice ha ucciso il padre violento e alcolizzato per legittima difesa) e lo realizza con 5 milioni di dollari. La splendida star si mette in gioco, si trasforma, ingrassa, si abbrutisce, assume gli atteggiamenti di Aileen sulla base del documentario di Nick Broomfield e ramazza premi. Tutti meritati. Al cinema non si pu chiedere di pi.

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TEATRO
da sinistra a destra foto di: Katrin Schoof e Laur Meyrieux

BALLETTO
Giro dItalia con musiche e musical

MILANO
Pane Pagano
Rimandata la V edizione di Short Formats, il festival della ricerca coreografica organizzata dal Crt si riduce a una manciata di spettacoli. Tra cui lultimo appuntamento della rassegna dei gruppi lombardi Area 02, produzione del gruppo La Fionda Teatro che ha lavorato sui concetti di arroganza del potere. Crt Salone, fino al 9 maggio.

COME BALLA LA FRANCE


Decine di spettacoli per celebrare la danza francese. Da Milano a Roma, tutti a Parigi

MILANO ROMA
La Francia si muove
Per tutto il mese sui palcoscenici di mezza penisola si balla in francese. In ben 10 citt arrivano 37 rappresentazioni con 17 creazioni di 13 diversi coreografi accomunati dalla nazionalit francese o dallaver trovato oltralpe il proprio spazio dattivit. Motori del vasto programma di questo festi-

val di danza contemporanea (per info tel. 06-68601311 ), che coinvolge un incredibile numero di comuni, centri culturali e teatri italiani sono lAfaa, Association Franaise dAction Artistique, e lAmbasciata di Francia, che con questa iniziativa intendono mettere a fuoco lattuale stato della coreografia nel loro paese, i rapporti di scambio e le reciproche influenze tra Italia e Francia nel campo della danza. Particolare attenzione rivolta allatto rifondativo di coreografi come Jrme Bel, Boris Charmatz, Xavier Le Roy, Alain Bouffard o Claudia Tirozzi che, dopo aver lavorato negli anni 90 come interpreti di compagnie pri-

marie, ne hanno rifiutato i principi estetici codificati per ripartire da una specie di grado zero del movimento e del concetto di danza. Gli incontri-dibattiti previsti un po in tutte le citt che ospitano La Francia si muove (oltre a Milano e Roma anche Bologna, Torino, Napoli, Catania, Rimini, Firenze, Brescia e Cascina) vogliono contestualizzare gli spettacoli in una cornice storica e critica e fornire agli spettatori adeguati strumenti di lettura e di collegamento con le sperimentazioni delle altre arti perfomative e con la trasversalit della creazione tra gli artisti di nuova generazione.

Da segnalare The show must go on, concepito, diretto e coreografato dal fondatore della non-danza Jrme Bel (in scena al Teatro Duse di Bologna il 1 giugno e allAuditorium del Parco della Musica di Roma il 3 giugno), lo spettacolo Corps est graphique (al Carignano di Torino il 9 maggio) di Mourad Merzouki con la Compagnia Kfig, il gruppo di hip-hop che meglio ha saputo integrare limmediatezza della danza di strada con una ricerca pi propriamente stilistica.
SANDRO AVANZO

BOLOGNA
Romeo e Giulietta
Il Balletto Nazionale Lituano riprende il balletto di Prokofev ispirato alla tragedia shakespeariana in un allestimento diventato ormai un classico. Con le coreografie di Vassiliev e con Rostropovich sul podio dellorchestra. Accademia e innovazione sintetizzate al meglio. Teatro Comunale, 22-28 maggio.

TORINO
Marta@piccololab
Richard Move, di nuovo in Italia con lennesima variazione del monologo danzato ispirato alla figura di Martha Graham. Travestito irriverente, gay beffardo o ballerino camp che sia, in ogni caso impossibile restare indifferenti al talento di Move. Piccolo Regio, 12 maggio.

Sedi varie, 5 maggio - 6 giugno www.france-roma.it

TUTTI LIBERI GRAZIE A BRECHT


I detenuti attori recitano. Liberi come laria

NAPOLI
I pescecani ovvero quel che resta di Bertolt Brecht
Finalmente! Dopo quasi cinque anni i detenuti-attori della

Compagnia della Fortezza possono di nuovo portare fuori dalle mura del carcere il frutto del loro lavoro, anche se per farlo sono costretti a rinunciare alle giornate di permesso da trascorrere con le famiglie. A muoverli la voglia di mostrare a un pubblico vero (e non solo agli operatori teatrali che hanno

avuto lautorizzazione a entrare nella prigione di Volterra) lesito delle due stagioni dedicate alla riflessione sullOpera da tre soldi di Brecht sotto la guida del regista Armando Punzo. Anche se lo spettacolo non esattamente lo stesso presentato dietro le sbarre e anche se ai 2/3 del cast originale non

stato dato il permesso di uscire, alla fine, durante la sarabanda collettiva sulle note di Siamo fuori dal tunnel, nessuno tra gli spettatori potr dire di aver vissuto una catarsi o unesperienza di svago. Info 081-5513396. Teatro Mercadante 27 Maggio

ROMA
Le notti bianche
Visconti ne aveva realizzato una trasposizione per il cinema. Rossella Falk partiva da l per firmare uno spettacolo presentato nel 2000 al Festival di Borgio Verezzi. Le auguriamo di averlo portato a maturazione. Teatro Valle, 11-13 maggio.

QUATTRO CITT CORRONO A TEATRO


MILANO
Adda Danza
Anticipato per motivi elettorali uno dei rari appuntamenti dellestate milanese, che resta quindi ancora pi povera. Unico vantaggio la scoperta di un nuovo luogo per lo spettacolo: la Centrale Idroelettrica Taccani. Nel cartellone concessione al gusto popolare coi Carmina Burana del Ballet de lOpra de Nice, ma lodevole attenzione per i nuovi gruppi della danza italiana. Trezzo dAdda, 21 maggio - 26 giugno.

BOLOGNA
Orgia
Reduce dal successo cinematografico allultima Berlinale con il film Il vento, di sera, il regista Andrea Adriatico torna alle affabulazioni pasoliniane con cui aveva esordito in teatro agli inizi degli anni 90. Si cimenta con lunica tragedia che lautore aveva diretto personalmente a Torino nel 68 a ridosso delle polemiche suscitate da Teorema e delle critiche al movimento studentesco. Teatri di Vita, 11-16 maggio.

TORINO
La peste
Il capolavoro letterario di Albert Camus viene tradotto in forma teatrale dal regista Claudio Longhi che si affida allinterpretazione di tre grandi nomi del nostro teatro: Franco Branciaroli, Massimo Popolizio e Warner Bentivegna. Uno spettacolo concepito come resistenza a favore di unetica post-esistenzialista in grado di fare ancora scandalo. Cavallerizza Reale, 4-16 maggio.

ROMA
Edipo a Colono
Mario Martone riprende la tragedia di Sofocle dal punto in cui laveva lasciata al Teatro Argentina nel 2000 e fa iniziare la nuova rappresentazione proprio nel momento in cui il sole tramonta. Come allora con un allestimento scenico di Mimmo Paladino, che va a occupare gli spazi esterni e interni del teatro in quanto spettacolo itinerante per stazioni. Teatro India, 4 maggio - 13 giugno.

URBAN 49

ARTE

PASCALI, VITA BREVE


Pino Pascali mor troppo giovane. A 36 anni dalla morte, una mostra racconta il suo percorso
Pino Pascali, Ricostruzione del Dinosauro, 1966

MILANO
Roberta Silva, Patrick Tuttofuoco e notizie dellarte rumena

MILANO
Ovunque tu sarai
La galleria Francesca Kaufmann ospita un progetto ambientale dellartista Roberta Silva. Lintervento site-specific, che utilizza come strumento principale la luce, sottile, quasi impercettibile, ma sicuramente suggestivo. Lobiettivo dellartista proprio quello di creare opere apparentemente non invasive, ma sempre ricche di connotazioni emotive. Tel. 02-72094331. Fino al 28 maggio.

NAPOLI
Pino Pascali
Nel 1968 la Biennale di Venezia gli dedica una grande sala personale. Nello stesso anno muore tragicamente allet di 33 anni lungo il Muro Torto di Roma. A 36 anni dalla sua scomparsa Marco Giusti realizza un lungo video dal titolo Le trasformazioni del serpente che racconta la sua complessa personalit, mettendo in luce anche i suoi aspetti meno noti, e cio la sua attivit televisiva in veste di scenografo, grafico e autore di caroselli e sigle. Stiamo parlando di Pino Pascali, uno degli artisti italiani pi originali della seconda met del 900. A dedicargli una grande mostra, cercando di tracciare un percorso della sua folgorante attivit artistica, il Castel SantElmo di Napoli (informazioni al centralino

848800288). Gli spazi monumentali degli ambulacri cinquecenteschi del castello ospitano alcune delle opere che lo hanno reso celebre come Il Ponte, Bachi da Setola e Vedova Blu e una selezione di disegni, bozzetti, filmati e fotografie che lo vedono protagonista. Non mancano naturalmente le sue armi, ricostruzioni con elementi di diversa prove-

nienza, come Contraerea e Cannone Bella Ciao. Lesposizione, curata da Achille Bonito Oliva, Angela Tecce e Livia Velani, si sviluppa intorno al nucleo di opere donate dai familiari dellartista alla Galleria Nazionale di Roma. Rilevante anche il contributo di Fabio Sargentini che ospit, nella sua storica galleria romana Lattico, alcune mostre

importanti di Pascali. Da vedere per rendersi conto che sono molti gli artisti che continuano a subire la sua influenza poetica. La sua tragica morte ha infatti contribuito ad alimentare un mito. Il mito degli eroi e dei geni.
D.P . TESEI

MILANO
Patrick Tuttofuoco
Save the date! Lappuntamento il 13 maggio in via Pasteur 21 alle 21.30. Il protagonista della serata il giovane artista Patrick Tuttofuoco, che presenta una nuova monumentale installazione dal titolo Y, realizzata in collaborazione con il duo di musica elettronica Bhf. Unanticipazione? Aspettatevi di trovare superfici specchianti, luci, suoni, laser e neon colorati. Tel. 02-514406. 13 maggio.

Castel SantElmo Dal 6 maggio al 18 luglio

ARTISTI, ADOTTATE UN MANGA!


Pierre Huyghe, fotogramma da Due minuti fuori dal tempo, 2000

Annlee era un fumetto. Ora vive nellarte

TORINO
Pierre Huyghe
Lo sapevate che possibile acquistare un personaggio dei manga giapponesi da catalogo? quel che ha fatto lartista Pierre Huyghe, in collaborazione con Philippe Parreno. Il loro personaggio una fanciulla che si chia-

ma Annlee, che inserita in varie opere rinata a nuova vita. Anche nei manga ci sono personaggi minori che rischiano di essere dimenticati velocemente. Per questo Huyghe ha offerto ad altri artisti la possibilit di poter utilizzare Annlee nei loro lavori e quindi di tenerla in vita. Dagli anni 90 Huyghe crea ambienti, film e progetti collettivi in cui il confine tra finzione e realt sempre labile. Il Castello di Rivoli (tel. 011-9565 220) ospita la sua prima retro-

spettiva italiana che ruota intorno a una nuova opera-allestimento, concepita ad hoc. Si tratta di un percorso con una selezione delle sue opere pi significative. Anche in questo caso, lartista concepisce la mostra come un unico progetto in cui larte visiva incontra larchitettura e la performance, provocando nello spettatore uno smarrimento percettivo. Castello di Rivoli Fino al 18 luglio

MILANO
Revolutions Reloaded Non capita spesso di vedere opere di artisti rumeni dellultima generazione. Quindi loccasione da prendere al volo. Per la galleria Artra, Marco Scotini e il curatore del Mnac di Bucarest Mihnea Mircan hanno raccolto una selezione di opere dei maggiori esponenti delle recenti generazioni di artisti rumeni, tra cui subREAL, Calin Dan, Mircea Cantor e Pavel Braila. Tel. 02-29402478. Fino al 6 giugno.

GRANDI MAESTRI E ROMA AFRICANA


NAPOLI
Ettore Sottsass
Meglio conosciuto come designer, a partire dal 1943 Ettore Sottsass ha anche impiegato il mezzo fotografico. La retrospettiva ospitata dal Museo di Capodimonte presenta pi di 400 fotografie che ripercorrono la sua attivit fotografica, dalle immagini della disperazione e dei disagi delluomo-bellico a quelle delle lunghe peregrinazioni, fino alle ricerche sulla natura mediterranea. Tel. 848800288. Fino al 16 giugno.

TORINO
Mario Cresci
Sintitola Le case della fotografia 1966-2003 la mostra che la Galleria Civica dArte Moderna e Contemporanea dedica a Mario Cresci la cui ricerca, iniziata negli anni 70, si snoda tra grafica e sperimentazione fotografica. La mostra parte dai primi lavori fotografici fino alla recente La casa di Annita, in cui Cresci racconta la storia delle persone che hanno abitato quella casa attraverso i loro oggetti. Tel. 011-4429518. Fino al 24 luglio.

ROMA
10 anni 10 voci
La citt di Roma rende omaggio al Sudafrica. Lo fa con una mostra ospitata dallIstituto Italiano per lAfrica e lOriente che raccoglie le opere di fotografi sudafricani, alcuni dei quali emergenti, altri pi conosciuti. Sono tanti i temi affrontati dai dieci artisti invitati: dalla relazione con la storia del proprio Paese alla rappresentazione dellidentit, fino al rapporto con il consumismo, con il corpo e con il sesso. Tel. 06-328551. Fino al 30 maggio.

BOLOGNA
The Magic Pencil
La mostra di illustrazioni di libri per ragazzi, ospitata nella sala conferenze e nello Spazio Aperto della Galleria dArte Moderna, proviene dal prestigioso British Museum di Londra. Tutti inglesi gli illustratori invitati, tra i quali Quentin Blake (curatore della mostra), Angela Barrett, Patrick Benson e Tony Ross per una ricognizione del mondo dellillustrazione per ragazzi. Tel. 051-502859. Fino al 30 maggio.

URBAN 51

SHOPPING

E LE RUOTE? DUE O TRE


Bicicli e tricicli per dribblare la citt. Bici elettriche per non sporcare, hi tech a pedali
baule della macchina in multipli (fino a quattro mini-bike per esempio), senza bisogno di portabici sul tetto. Se poi la primavera vi fa venir voglia di osare c perfino il microcingolato Snow Mouse che costa la bellezza di 3.350 euro e sta nel baule della macchina. Magari per invadere la dispensa allora della merenda. O per chi si prende pi sul serio e vuole scammellare su sabbia, neve e monti senza troppa paura di ribaltarsi (pendenze superabili fino all80%), ma forse meglio se lasciate perdere. Stramberie, gadgets, ma anche cose innovative, molto hi tech, di uso quotidiano un po per ridere, ma anche per chi ne ha bisogno, questa la filosofia di Up Positive, il marchio che accomuna il tutto. Per il tempo libero, per chi ha qualche difficolt di movimento, ma anche per la terza et. Non siete proprio dellidea? Andate a piedi, con scarpe con rotelle, a scomparsa naturalmente (numeri dal 36 al 41).
SARA TEDESCHI

COMPERE
Il corpo, e le cose che servono a coprirlo

TORINO
Ogibua
Lartigianato etnico prodotto dai Nativi del Nord America (i manufatti arrivano da l e sono acquistati senza ausilio di intermediari): gioielli pellerossa in argento, turchese, lapislazzuli, madreperla, corallo, malachite ecc. Trovate anche le bambole Kachina, felpe e tshirt delle Nazioni Ute e Lakota, sculture in legno della Nazione Haida, feticci, ceramiche, e ruote della medicina della Nazione Zuni. Via S. Tommaso, 8/a.

WWW.UPO.IT
Cicli strambi

Avete bisogno di ruote luminose per il vostro monopattino? Basta spingere (e 15 euro); lenergia per illuminare le luci incorporate nella ruota arriva dal movimento. Oppure puntate direttamente a un monopattino elettrico (o nella variante con motore a scoppio), con sella, comando a manopola e bauletto, per sfiorare i diciotto km allora? Stanziate un duecento euro in pi. Oppure mediate con Twister, un tre ruote in alluminio il triciclo via. Dirlo non come vederli: andate su www.upo.it e guardate (naturalmente potete comprare e informarvi su rivenditori e assistenza) bici, tricicli, minibike, quadricicli e accessori strampalati per convertire un mezzo in un altro. C un po di tutto per tutti, dai 9 ai 90 anni e oltre. C

MILANO
Laboratorio 15
Qui, tra molte altre cose trovate la borsa da collo (ideata da Laurence Humier, giovane designer belga), per chi disposto a tutto pur di uscire di casa senza troppi fardelli. Il concetto quello di un colletto vuoto che si riempie con soldi, documenti, rossetto, cellulare e chiavi di casa. Grazie a pi bottoni regolabile, quindi, se non volete assomigliare a Orazio, potete mettervela anche al polso o alla spalla. Prezzi da Paperon de Paperoni: 290/330 euro. Corso C. Colombo, 15.

per esempio la mini-moto elettrica pieghevole e trasportabile (249 euro), il tandem mini-bike, un kit che, opportunamente accoppiato, trasforma una mini-bike in tandem, la bicicletta miniaturizzata, quella in speciale versione nautica, quella con peda-

lata assistita, la pi classica elettrica che arriva ai 60 allora, la top extra lusso (circa 600 euro), con freni a disco anteriori e la mini-moto a quattro ruote. Tutto pi o meno pieghevole, componibile, adattabile alla vostra altezza, trasportabile nel

LE SCARPE, UNA ALLA VOLTA


Meglio due singole o una coppia? Creativi, i piedi!

ADDPROJECT.COM
Scarpe singolari

Meglio single o multipli di single che in coppia? Se il pensiero corre dalla testa ai piedi si possono provare le Adds, le scarpe singole di colori diversi che si abbinano a seconda di cosa vi dice la giorna-

ta. Lidea questa: buttare via lo schema del solito paio di scarpe e fare acquisti dispari. Cio: per cominciare comprarne una (a 80 euro). Poi altre due (3 Adds a 160 euro con sconto del 33% minimo due colori) fino ad averne cinque (260 euro con sconto del 35% minimo tre colori) se volete, ma anche di pi, dipende dalle vostre finanze. I colori sono bianco, nero, verde, rosa e celeste in fantasie geometriche diverse. Le Adds sa-

ranno in vendita a Milano, Roma, Napoli, Bologna e Torino e altre citt. Per ora la cosa agli inizi e le trovate solo a Milano da Chocolat: :Terapy in via della Pergola 3. Provate poi a guardare su www.addproject.com, in costruzione in queste settimane, nel peggiore dei casi potete sempre scrivere e chiedere. La cosa cos nuova che cogliendola al volo potreste essere mooolto avanti e non fashion victims tra due mesi.

BOLOGNA
Il settimo cerchio
Non un semplice negozio ma un centro di sviluppo e documentazione sulla cultura e larte della modificazione del corpo. Due gli ambienti: il negozio con gioielleria da body piercing, libri su tatuaggi e body art e abbigliamento, nonch luogo di mostre e performance. Poi la zona dove si eseguono body piercing, tatuaggi, branding, scarification, implant e scalpelling. Via Vinazzetti, 1/2 .

TUTTA ROMA, DAL FIORE AL CAPPELLO


ROMA
Pro Fumum
Olii essenziali, essenze naturali, profumi per latmosfera e per il corpo, creme e lozioni. Un negozio un po particolare che ci ricorda limportanza della nostra esperienza olfattiva nella vita di tutti i giorni. Molto divertenti le bacchette di legno aromatizzate, che immerse in unessenza profumano la casa per settimane. Via della Colonna Antonina, 27 e piazza Mazzini, 4.

ROMA
Tulipani Bianchi
Eccentrico fioraio a un passo da Montecitorio. Ma non aspettatevi un fioraio qualsiasi: Tulipani Bianchi produce raffinatissimi bouquet floreali in cui sono combinati sapientemente fiori, foglie, semi e decorazioni. Non per tutte le tasche, ma merita almeno una visita per guardare le composizioni messe in vetrina, che rendono il negozio una vera galleria darte. Via dei Bergamaschi, 59.

ROMA
La Coppola Storta
Dopo Palermo, arriva anche a Roma il negozio totalmente Made in Sicily, come ricorda con orgoglio unevidente scritta davanti allingresso. Solo coppole, mica cappelli qualunque, badate bene. Di qualsiasi materiale, forma e colore, da quelle tradizionali, che hanno una storia da mantenere, ai modelli pi os che reinventano la tradizione in chiave XXI secolo. Via Pie di Marmo, 4.

ROMA
Claudio San
Borse e scarpe in cuoio tutti realizzati a mano nello studio laboratorio di Claudio San. Le borse, da passeggio o da ufficio, sono delle sculture colorate dalle forme pi incredibili. Alcuni pezzi non sono in vendita, perch, ci spiegano, sono pezzi unici, o studi per altri modelli; quindi dovrete accontentarvi di guardarli. A noi piaciuta soprattutto la borsa da signora a forma di pesce. Largo degli Osci, 67/a.

URBAN 53

CLUB

CLUBBING MILANESE? STA IN UN BUCO NERO


illustrazione: Chiara Capellini / amphibiousdesign.com

ROMA NIGHT
Rock, indie, hip hop e tutto il resto

ROMA
Viceversa
Nuovo locale al Pigneto, un discopub accogliente e curato, proiettato verso sonorit urbane e indies. Gioved notte anni 80, venerd hip hop e black, sabato house e domenica dedicata a rock e indies. Ci sono anche mostre, performances e concerti. Via Giuseppe Dalla Vedova, 6/a. Tel. 06-97270301.

ROMA
Distillerie Clandestine
Interni degni dei migliori gangster movies degli anni 30, rivisitati in chiave tecnologica. Fornitissima carta dei vini e superalcolici (il minimo visto il nome), due sale da ballo e un priv. Settimana con mostre ed eventi artistici, weekend per ballare. Buono anche per cenare. Via Libetta, 11. Tel. 06-57305102.

ROMA
Amnesia
Luci soffuse, divanetti e accurata scelta di vini. Si fa chiamare wine bar ed un locale aperto tutti i giorni dallaperitivo a tarda notte. Musica lounge, mostre ed eventi. Se siete al palo c Carla che ogni mercoled sera dalle 22 vi racconter presente, passato e futuro. Via Magliano Sabina, 29/a. Tel. 06-8600862.

Sistemato alle spalle dello storico Plastic offre spazio, suoni, concerti e serate a tema. Ecco il menu

MILANO
Black Hole
Da un paio di anni a questa parte (praticamente dalla chiusura del Tunnel) a Milano la carenza di luoghi dedicati al clubbing e alla musica live di qualit sempre pi evidente. Basta guardare i tour europei dei gruppi medio/ piccoli per avere una triste visione dinsieme: nella maggior parte dei casi la metropoli viene scartata a pi pari perch gli spazi adatti non ci sono e, se ci sono, non sono provvisti di un impianto

audio decente. Lunica soluzione utile sembra quella di scoprire e reinterpretare spazi gi esistenti in chiave inedite. quello che accadr il 13 maggio quando verr organizzato il live di Amp Fiddler (il 14 sar a Roma alla Palma), profondo interprete della nuova generazione soul di Detroit, gi session man al fianco di George Clinton e Prince. Dove? Al Black Hole, proprio dietro al Plastic (tutte le informazioni su www.bhmilano.zzn.com). Apparentemente sembra len-

trata di un bar, ma passato il varco lo spazio davvero enorme: ben 1800 metri quadrati di cortile con tanto di gazebo, bar e palco attrezzati. Linterno invece offre due sale, una dedicata al ballo con tanto di consolle e palco, la seconda pi piccola e riservata. Gli appuntamenti fissi al Black Hole sono il mercoled con la serata dark oriented con tanto live band e real game sul tema dei vampiri, una sorta di Dungeons & Dragons in versione gotica, e

il venerd, occupato da svariate one night. Il sabato sera invece rigorosamente commerciale e si nutre di selezioni a cavallo tra limmortale musica house e revival. Unica pecca la drink card obbligatoria, vera spada di Damocle sulle nostre povere teste che ci obbliga a mantenerci lucidi fino alla fine, ma di questi tempi bisogna proprio accontentarsi.
AILN GAMBERONI

ROMA
Init
Nuovo spazio per la musica dal vivo con attitudine musicale underground e industriale e un nutrito calendario di concerti blues, rock, dark, metal e tutti i derivati nu, post e core. Via della Stazione Tuscolana, 133. Tel. 333-5881595.

Milano, via Cena 1 Tel. 02-71040220

CITT ELETTRONICHE, IN SCENA


Arriva Miss Kittin, arrivano i Kraftwerk. Torino e Roma a maggio comandano sulla scena della musica sintetica

TORINO ROMA
Kraftwerk e Miss Kittin
Questo mese sono Torino e Roma le citt chiave per gli appassionati di musica elettronica di prima e seconda generazione. E non un caso che siano proprio queste due citt a conquistarsi le tappe fondamentali di Kraftwerk e Miss Kittin, visto che

si tratta di luoghi tradizionalmente attenti alla scena elettronica pi fredda e cibernetica. Prendete nota dunque e magari chiedete qualche giorno di ferie, perch si tratta di una settimana di passione che si apre luned 17 al Granteatro (viale Tor Di Quinto, info su www.granteatro.it) a Roma e prosegue marted 18 al Lingotto di Torino con i Kraftwerk

(datevi da fare su www. easyticket.it!) . Finalmente in Italia dopo oltre 17 anni di silenzio, i padrini della scena new-wave, techno e disco presentano il loro ultimo album Tour De France. Inguainati nelle storiche tutine e armati di computer portatili, i pioneri dellelettronica promettono uno show indimenticabile, interamente basato sul sound che dagli an-

ni 70 influenza i produttori di tutto il mondo. Mercoled 21 a Torino (info su www.xplosiva.com) c poi la reginetta della scena underground electropop Miss Kittin, vera e propria musa dark che presenter lalbum di debutto I com per un mini tour imperdibile che si concluder a Roma gioved 22 al Brancaleone (per informazioni www.brancaleone.it).

URBAN 55

MANGIARE & BERE | MILANO


illustrazione: Cristiana Valentini / Delicatessen

DOLCE & SALATO


Questo posto un bab. Gustatevi questa metafora
O CAF ADD PRUFUSSORE
02-29404365

UN DOLCE UN PO SALATO SFIZIO SENZA ZUCCHERO


In pasticceria per i dolci? Banali! Il vero intenditore si butta sul salato. Qui
Benvenuti in pasticceria. Per il solito bign? No, per un piatto di pasta o un arrostino, una pizzetta o un tramezzino. Se lavorate in centro e semi-centro ve ne sarete gi accorti: sono decine ormai i negozi di dolciumi che hanno aperto le porte (i banconi, i tavolini) agli affamati nonsolocommessi e nonsoloimpiegati di cosucce salate. Soprattutto nel lunch time, ma anche nel resto della giornata: per la colazione no sugar, per lo spuntino mid-morning, per la merenda no fat, per lhappy sweet cocktail. E allora, che cosa aspettate? Mollate scuola, ufficio o negozio e approfittatene: ecco loccasione (ghiotta) per trovare sotto lo stesso tetto crostate e tagliate, cannoncini e sashimi, sfogliatelle e tagliatelle, tarte tatin e bistecchin. Cos almeno, se vi assale unimprovvisa voglia di dolce mentre pranzate (ma anche il contrario: unimprovvisa voglia di salato mentre colazionate), siete nel posto giusto al momento giusto. Questo insomma un invito alla rivolta del palato monogusto, alla riscossa del bambino che in noi (bambini, diciamo anche a voi), allaffermazione dellio pi gastrogodereccio. Ma anche a unire lutile al dilettevole, il goloso al dietetico, il panino al cioccolatino. Insomma, il dolce al salato: entrate una buona volta in pasticceria e godetevi insieme brioche al prosciutto e con marmellata, bab al rum e paninetto con formaggio, quiche di verdura e sachertorte. Per preparatevi: i prezzi, anche nel salato, saranno sempre da pasticceria. Cio, salati. Per c un altro per. Non crediate che in citt siano cos frequenti le pasticcerie dove mangiarsalato seduti o anche in piedi: ancora oggi, ben poche prevedono spazi per gastrososte. Per esempio: entri in una bomboniera come lAntica Arte del Dolce in via Anfossi e vorresti subito affondare la faccia in quellinvitante delirio di pasticcini, quiche, salatini, torte pera-gorgonzola (!) o mela-cipolla (!). Per, grrr, devi prenderti il pacchettino e consumarlo sul marciapiedi: ma (dolce) vita, questa? Il terzo per? Non tutte le rostipasticcerie sono da favola (salata) come si penserebbe: parecchie, nellinsana voglia di competere con bar dai menu sempre pi agguerriti, si esibiscono in arancini risibili, tramezzini spompati, risotti o piccatine dal gusto (e cottura) indefinibile. Morale: per incontrare in pochi metri quadri, magari seduti e serviti, un brioscino salato ben farcito piuttosto che un pasticcino appena sfornato, bisogna scegliere indirizzi testati e affidabili. Come Cova in via Montenapoleone, Gran Caff Le Tre Marie in viale Piave, Sissi in piazza Risorgimento o Gattullo in Porta Lodovica. Perch, come dice il proverbio, fra moglie e marito non mettere dito, fra dolce e salato metti il palato.
.D. SFORNELLI P

Dolce Napoli? S, ma tra una pastiera, un bab e una sfogliatella che ingolosirebbero anche Tot, questa pasticceria di specialit vesuviane anche salata: provare per credere, anche ai pochi tavolini, crocchette, arancini, taralli o panini (rustici, con salumi oppure salsiccia/friarielli) veraci e gustosi. Prezzi modici. Via Benedetto Marcello, 34. Chiuso luned.

SISSI
02-76014664

Rien faire: se qui le colazioni dolci sono fra le pi golose e affollate in citt, quelle salate... pure. Provate a pranzo (dopo, rischiate di non trovarne pi!) i paninetti al latte col prosciutto, le brioche salate con robiola o le quiche di verdura, assolutamente deliziose ma non certo regalate. Basta riuscire ad arrivare ai tre tavolini interni o, meglio, agli esterni sul retro: la ressa, da Sissi, fissa. Piazza Risorgimento, 6. Chiuso luned pomeriggio e marted.

GATTULLO
02-58310497

LOCALI STORICI PER TORTE FRESCHE


COVA
02-76005599

LE TRE MARIE
02-798800

ROFFIA
02-6572523

CUCCHI
02-89409793

Pranzo e aperitivo, in questa storica pasticceria, sono ormai un must. A mezzogiorno trovate panini, pizzette e focacce non male pi qualche piatto cucinato/riscaldato tipo riso con piselli, arrostino con patate, insalata con gamberi. Meglio lapero-time, con bel bancone di sfizi e bei cocktail; per un lunch, calcolate sui 10-12 euro. P.le Porta Lodovica, 2. Chiuso luned.

Per sedersi fra stucchi e lampadarioni, a pranzo, c la coda: lo scotto per sentirsi nellombelico del fashion district e al fianco di vere sciure, mordicchiando sciccose tartine al caviale, belle quiche, tagliolini ai gamberetti, piccatine, addirittura sushi. Il servizio premuroso, il conto oneroso (anche 30 euro): portate la moneta, niet bancomat... Via Montenapoleone, 8. Chiuso domenica.

Ristrutturata con arredi modern-chic su due sale (quella up la pi esclusiva/riservata), questa pasticceria famosa per il panetn sfoggia per lunch addirittura un menu del giorno con mezza dozzina di piatti a base di paste (al dente!), secondi, insalate, panini e tramezzini. Bellatmosfera anche per lapero-lounge, con dj ogni gioved. V.le Piave, ang. via Morelli. Sempre aperto.

Pochi e ammassati, qui, i tavolini per lunch e affini. La scelta salata, oltre a torte e pasticcini, spazia fra piatti di pasta e affettati, tartine tonno/salmone/ gamberetti, brioscine cotto/formaggio, panini alla coppa/pancetta. Tutto corretto, per con servizio affannato nellora di punta (a pranzo) sia dietro il bancone sia davanti. Prezzi medio-alti. Via Turati, 3. Sempre aperto.

Seduti ai tavolini esterni (ma li trovate anche dentro) vi godrete un bel viavai, ma anche una bella colazione o una dolce merenda. Il salato per, nonostante buona volont e servizio professionale, non ci cucca: se le brioche farcite sono passabili, la quiche di verdura risulta per insapore e le pizzette addirittura bruciacchiate. Un vero peccato. C.so Genova, 1. Chiuso luned.

URBAN 57

MANGIARE & BERE | MILANO


CATANIA E NAPOLI, CIO MILANO
PICCOLA CUCINA
02-76012860

MONZA
Prima il piacere, e poi il piacere: si mangia
Musica e cibo per la mente, per lo stomaco e naturalmente anche per le orecchie. Il fatto questo: voi decidete di andare a un concerto; loro, che i concerti li organizzano, fanno in modo di non farvici arrivare impreparati o, peggio, affamati. Loro sono quelli di Divertimento Ensemble, con alle spalle 800 concerti e incontri con compositori, partiture, giovani direttori dorchestra... tartine, cocktail, torte salate e risotti. Quindi provate, di sabato, ad andare a fare un esperimento nel bel Teatrino di Corte della Villa Reale di Monza. Voi ci mettete 8 euro e in cambio loro vi offrono una serata pi consapevole: si comincia presto, verso le 19.30, con una proiezione di video e documentari sui compositori eseguiti e una breve introduzione al programma del concerto. Poi, finalmente, se magna. il momento del contrappunto enogastronomico cio un accompagnamento o una composizione melodiosa di vino e cibo. Perci dimenticate patatine, stuzzichini, pizzette unte e sudati tramezzini, ma pensate a cose buone, sostanziose, che cambiano spesso; pasta, riso, torte, formaggi, dolci, vini buoni, ben sposati, ben serviti e ben gustati. Segue concerto, (che vi credete? C anche quello). I prossimi appuntamenti sono al Teatrino il 15 maggio con Mauricio Kagel e il 5 giugno con Suoni nel roseto (della Villa) con Huber e Dvork. Quindi occhio al tempo che fa e clic su www.divertimentoensemble.it. Un neo? Pubblico poco underground.
SARA TEDESCHI

Se la cucina piccola, anche la saletta (caruccia e romantica) non scherza: sei-sette tavoli in tutto dove respirare a fatica (quindi, meglio prenotare). Piccolo anche il menu, con pochi piatti dalle piccole voglie creative (calamari in guazzetto, gnocchi polpo e broccoli, tortino di piccione o di carciofi), non sempre realizzate. Addirittura minuscola la carta dei vini, per non parlare del mini-bagno. In compenso, grande cortesia e conto finale per niente piccolo, sui 40 euro. Viale Piave, 17. Sempre aperto.

una cucina partenopea e parte non, ricca di pasta, risotti, pesce alla griglia, fritto misto, scaloppine, ossobuco con piselli. Ma soprattutto una bella pizza piccola e ben cotta, con mozzarella gustosa e cornicione altocroccante. Qui San Gennaro ha fatto il miracolo: una decina di euro pizza e birra, una ventina la cenetta. Aumm! Via Savona, 73. Chiuso luned sera.

LOS HERMANOS DE LA COSTA


02-26143652

MARINO ALLA SCALA


02-80688295

SAN GENNARO
02-48950694

Una tratto-pizzeria popolar-verace in due salette, con tanto di formica alle pareti e tv sempre accesa! Ideale per pranzi veloci (a 12 euro) o cenette anche tardive (fino alle 24), propone

Sul fianco della Scala, ecco un bel trendcaf per aperitivo o dopo cena, ma anche per lunch deluxe tra carpacci e insalatone: lambiente riservato, la musica giusta, le candele si sprecano. E i cocktail accompagnati da canap di stuzzicrudit non sono niente male. Al piano superiore, il ristorante con vista offre piatti sfiziosi a prezzi adeguati. Piazza della Scala, 5. Chiuso domenica.

Aqui, se habla espaol! Ecco il posto che vi si conf (ah ah!), se cercate un ambientino esoticaraibico, tra piratoni (finti, che vi illudete?) e palmizi (sempre finti). S, s, ecco il posto che fa per voi: un bar con bei cocktail (su tutti Mojito o Daiquiri) e una bella scelta di rum o tequila (s, anche col verme!), ma anche panini, insalatozze o nachos con paprika accompagnati spesso da live music. Via Venini, ang. piazza Morbegno. Sempre aperto.

vanta un menu in cui facile perdersi tra dozzine di paste, risi, pesci e carni, sempre e comunque ben fatti ma un po sugosi/salsosi. Buoni i brasati, ma anche i piatti poveri tipo carciofi e patate in tegame. Via Spartaco, 11. Chiuso domenica.

EDA
02-2681962

RONDINE
02-55184533

Una trattoria casalinga in quartiere fashionable (Etro, Prada e modellame relativo), con cucina tosco-siculo-veneta, pubblico giovanil-chiassoso e prezzi contenuti (sui 15-20 euro)? Eccola: ben conosciuta in zona,

Cucina catanese in un loft di 400 mq dedicato alla moda e ai suoi protagonisti. Con buon gusto Gianfranco e Marco sono riusciti a coniugare le loro passioni, aprendo uno spazio adatto alle sfilate, ma che quotidianamente sforna saporiti piatti a base di melanzane e pescespada. Seduti accanto a stilisti emergenti o gi affermati, potrete solleticarvi con la pasta alla norma, ottimi timballi e involtini. Senza dimenticare i dolci. Prezzo medio, 25 euro, esclusi i vini. Via F. Lippi, 7. Sempre aperto.

LORA DELLA VARIET


illustrazione: Cristiana Valentini / Delicatessen

paccheri e baccal, tortelli stufati di chianina, bomba di riso ripiena di starna (la cavallina? Ma no, luccello simil-pernice!), cosce danatra confit (candite in frans, claro eh?), tripla cotoletta milanese (allosso, allosso e battuta o sottile senzosso: tre cotolavori!), lombo dagnello in crosta derbe, tarte tatin o cannoncini ripieni di crema o gelato (alla crema). Aggiungiamo quindi formaggi dalpeggio a latte crudo (i migliori), salumi tipo cinta senese o superprosciutto spagnolo Pata Negra, birre artigianali, bei vini (260!) anche al bicchiere, dieci diverse marmellate (bio) a colazione, pi fragranti brioches con crema inglese, e il quadro assai goloso sar quasi completo. Gi, perch manca un dettaglio non da poco: al bancone trovate in vendita tutte le (ottime) materie prime servite ai tavoli, compresi caff esotici, pasta artigianale, speciali salsine o cioccolatini da sballo. Contenti? Allora sarete daccordo con gli antichi brit-romani: The Gustibus non est disputandum.
P .D. SFORNELLI

Un capannone per assaggiare cibi di ogni tipo, dallalba al tramonto. Colazione, pranzo e merenda allinsegna del gusto. Birre e vini per accompagnamento
Si sa, tutti i gusti son gusti. Se poi sono i pi giusti, meglio. E poi, si sa: tutte le ore sono giuste per sfamarsi. Di cosucce golose? Meglio ancora. Cos deve aver pensato il buongustaio Giuseppe Zen (un cognome, in questo caso, non certo da meditazione) quando ha inaugurato, da poco, un simpatico e innovativo ristoshopettino in via Lorenteggio 269 (tel. 024150556). Trovarlo non facile, anche perch non ha praticamente insegna: si chiama Gustibus, un capannino (cio, un mini-capannone) dove mangiare, assaggiare, stuzzicare, sbevazzare sfiziosit non stop dallalba al tramonto. Per la precisione, dalle 7 fino alle 18 (dopo, chiuso!). S, avete capito bene: un posticino slow food dove trovare a tutte le ore, in un ambientino modern-marmoreggiante, piatti caldi che la vostra mensa aziendale si sogna, tipo

URBAN 59

MANGIARE & BERE | ROMA

LE DONNE AI FORNELLI: RIVINCITA DELLE CHEF


Donne e motori? Gioie e dolori. Donne ai fornelli? Sora Lella. Una volta almeno, si diceva cos. Oggi invece la musica (ai fornelli, ma anche ai motori) cambiata. Guardatevi intorno, o meglio sbirciate nelle cucine dei vostri ristoranti preferiti: scoverete con sorpresa, insieme a tanti chef maschietti, sempre pi ragazze indaffarate a cucinare. Se siano figlie o nipoti di tutte quelle mamme/nonne/zie che spignattavano incontrastate in trattoria fino a qualche decennio fa, non lo sappiamo. Sappiamo invece che dopo il prevalere di tanti star-chef in calzoni (come del resto a livello nazionale, ma anche in Francia), ora la riscossa delle signore un dato di fatto (e di mangiato). Gi, perch proprio nella Capitale esplosa negli ultimi tempi una new kitchen wave al femminile come non mai. Questo grazie anche alla crisi di clienti, che ha tarpato le ali alla creativit pi spinta in cucina e relativi conti astronomici, ma anche a una certa riscoperta della gastrosaggezza, della gastromisura e del gastrequilibrio (anche nei prezzi) che ha riportato alla ribalta una verace cucina post-tradizionale. Cio da grande, rifinita trattoria, con recupero degli ingredienti storici del patrimonio locale. E a Roma, dove la cultura della trattoria so-sa (solida e sapida) sempre stata gagliarda e non sono mai mancati grandi ristoranti tradizionali o innovativi guidati da mani femminili, la necessit diventata tendenza. Incuriositi? Allora buttate locchio (e il palato) sulle protagoniste di questo WC (Woman-Cucin) trend:
illustrazione: Cristiana Valentini / Delicatessen

TRADITIONAL
Le ragazze ci sanno fare. Provate questi
RISTORO DEGLI ANGELI
06-51436020

Passate davanti allo storico Palladium? Fermatevi di fronte per assaggiare i piatti di Elisabetta Girolami, vera pasionaria della cucina. lei qui a fondere idee e paste romane, tagliata di carne e tradizione per sfamare alla grande rock fan e gastroconservatori della Garbatella. Sui 25 euro. Via Orlando, 2. Chiuso a pranzo.

MAMMA ANGELINA
06-8608928

Lei (Angelina) ai fornelli, loro (i familiari) in sala e in cantina: qui la passione per il vino e per la cucina semplice quanto buona (carne e pesce, stando attenti alla leggerezza odierna) sempre strong. Fatevi sotto: bastano 25-30 euro. Viale Boito, 63. Chiuso mercoled.

LUNA E LALTRA 06-68401727


Il pi esclusivo dei risto-femmina: la tavola della Casa delle Donne che, miracolo, accoglie i maschietti a pranzo (sera ladies only). Buffet al lunch, menu mediterraneo, prezzi politici. Via S. Francesco di Sales, 1. Chiuso domenica.

Davvero bizzarro: se cucina un uomo uno chef, se cucina una donna una cuoca. Ma le parole non contano, conta il cibo. E loro (le chef) sono bravissime
per esempio il trio Milozzi, tre donne al timone di ristorante e cantina al Ceppo in via Panama. Oppure lAgata mani doro partner di Romeo, diva per tutte le Risto-guide, in via Carlo Alberto, ma anche il super wine bar Ferrara (in via del Moro) delle sorelle Paolillo, architetta e gastronoma luna, artefice laltra di una wine list da sballo. Senza contare Tina Bleve e i suoi mangiarini nellenoteca del marito Anacleto, in via S. Maria del Pianto. O anche la Mary, ai fornelli con Betto sotto una nota insegna di Ta-PoRo (Tavola Popolare Romana), in via dei Savorgnan, piuttosto che lesperienza di Luisa Nasini alla Dolce Vita, sul Lungotevere Pietra Papa. Uscendo dai sapori romani, ecco poi la regia sardista di Valentina Tolu al Piccolo Drappo in vicolo del Malpasso. Tutte chefesses da urletti, riunite simbolicamente nella figura di Daniela Petruccioli del Presidente di via in Arcione, col suo passaggio vincente e indolore dalla cucina di trattoria verace al ristorante moderno e intrigante. Conclusione: nei ristodonna oggi sai cosa mangi e sai quanto paghi. Di questi tempi, gi una bella certezza. Tanto da farci dire (con la rima): donne ai fornelli, gioie e piatti belli.
PAUL DE CELLAR

SETTIMIO
06-69804085

LALTRA MET DELLA (BUONA) CUCINA


MYOSOTIS
06-6865554

Dopo anni al timone di questa trattoria esclusiva, ritrovo di stranoti tra cinema & cultura, Teresa s fatta la fama di amabile lady di ferro. Aspettatevi un menu giornaliero dai sapori veri (gnocchi gioved, fettuccine domenica, brodo di razza venerd), zero cantina e spesa di 30 euro. S, ma prenotare! Via del Pellegrino, 117. Chiuso mercoled.

AL PRESIDENTE
06-6797342

APEPIERA
06-789060

LA PROPOSTA
06-7015615

Piatti duna volta rivisitati, grandi (e buone) paste abbinate a pesce, servizio informale. Questi gli assi in padella di Angela Marsili, cuoca passata dal Raccordo al centro, tra Camera e Senato. Dato il pe-pie (perenne pienone), conviene prenotare. Conto sui 35 euro. Vicolo Vaccarella, 3. Chiuso domenica e luned a pranzo.

Da ostessina e regina di paste tirate a mano allattuale status di creativa chef di pesce e carni super in un locale gastrotrendy: ecco il percorso di Daniela Petruccioli, artefice di un successo oggi clamoroso. Qui trovate pubblico goloso e smart di politici e giornalisti, cantina top (anche al calice). Sui 50 euro. Via in Arcione, 95. Chiuso luned.

la cheffa Roberta qui a mixare con bella mano vecchi golosi sapori di Puglia (tiella di riso, cozze e patate) e piatti pi nuovi tipo totani pieni di ricotta o involtini di tonno al caciocavallo. Buoni i dolci, giusti i vini, umano il prezzo con un conto finale che si aggira sui 25 euro. Via Latina, 295/b. Chiuso a pranzo e domenica.

E brava Ines Bertini: dalla lontana Argentina ha importato un tangusto che ha spalmato con arguzia su Mediterraneo e perfino Mitteleuropa. Il risultato? Una cucina libera e saporita, con accoglienza soft come i prezzi, che si attestano sui 30 euro. Il pubblico di quartiere. Via Terni, 13. Chiuso a pranzo e domenica.

URBAN 61

MANGIARE & BERE | ROMA


CRUDO, COTTO E DATMOSFERA
MATER MATUTA
06-47825746

LOW BUDGET
Dodici euro di puro piacere (del palato)
ancora possibile nel centro di Roma sedersi in una osteria e mangiare come dio comanna, come diceva sempre mio nonno, cio dal primo al caff, spendendo poco pi di dieci euro? Fino a poco fa avrei messo la mano sul fuoco: impossibile, se non superando di qualche decina di chilometri il raccordo anulare. E nemmeno in questo caso ci giurerei La piccola osteria Da Giovanni di via della Lungara 41/a, in strategic posiscion tra il Vaticano e Regina Coeli, sembra per infrangere le pi ciniche certezze da romana disincantata e rassegnata al dilagare del concept-food mangio poco e spendo molto, magra consolazione per lavoratori sedentari sempre a dieta. Il pi trovare un tavolo tra quelli eternamente occupati, soprattutto a pranzo, dagli abitanti del quartiere che sostano nellosteria, che sembra essere rimasta intatta dal 1951, anno in cui il signor Giovanni ha avviato lattivit. Tra pareti in finto legno, piante di plastica e tovaglie a quadretti bianchi e rossi, mai fidarsi dellapparenza: nonostante il kitsch che avanza, la cucina tipica romana di Giovanni buonissima, dagli agnolotti alle polpette. Non di rado le cancellature sul menu del giorno indicano che si arrivati troppo tardi. In ogni caso per dal primo alla torta alla cioccolata (buona!), passando per il secondo e il contorno, che rimettono in pace con la citt, partono solo 12 euro. Chiuso la domenica. Il sabato sera, per evitare file chilometriche, consigliamo la prenotazione allo 06-6861514.
LUCREZIA CIPPITELLI

nuovo, gi un successo. Nonostante il wine bar con sgabelloni, tavolalti e bella scelta di bottiglie in mescita, furoreggia per in zona ristorante, gremita da young people per un pit-stop gastrovinoso prima della danceteria notturna. Quindi, soprattutto venerd e sabato, meglio prenotare. Il cibo fanta-fusion con alcune citazioni giapponesi, ma a ispirare la cucina sono soprattutto i principi nutrizionali di una dieta, quella a zona in arrivo dai soliti Usa, che vuole in ogni piatto una bella presenza di proteine. Spenderete 12-15 euro per un (abbondante) piatto unico, circa 30 per un menu. Attenzione: no smoking. Via Milano, 47. Sempre aperto.

LA VERANDA
06-6872973

Andateci prima di tutto per lambiente, davvero unico: a

partire dal grande spazio allaperto ambientato nel giardino di un antico e fascinoso palazzo capitolino, sede nei secoli addirittura di un convento. Poi, per sfamarvi sul binario di piatti romani rivisitati e alleggeriti ma comunque ben saporiti da una parte, di una creativit mediterranea ben eseguita e godibile dallaltra. Il tutto, senza che il vostro stomaco ne senta assolutamente il peso. Curatissima poi la cantina, anche se a prezzi non esattamente modesti. Del resto, frequentato com da stranieri golosi e danarosi, tutto il tono del locale piuttosto su (la conferma? Limmancabile, romanticosa presenza serale del pianobarista di turno): quindi, prevedete non meno di 5055 euro per un menu, tutto sommato da non rimpiangere. Insomma, la veranda perfetta per una serata a due: che sia dacchiappo, da seduzione, da ricorrenza o da riconciliazione. Borgo Santo Spirito, 73. Sempre aperto.

CRUDO
06-6838989

I SETTEMBRINI
06-3232617

Formula decisamente diversa dal solito per questo ristococktail bar fresco dapertura. Dove? In una sede gi famosa per aver ospitato anni fa il mitico Specchio Delle Mie Brame del creativo Enrico Casini. Qui adesso, come dice linsegna, si mangia crudo (prosciutto? Ma no, carne e pesce!), secondo tre livelli di complessit: il menu infatti propone crudo leggero, medio e speziato. Quindi, aspettatevi un tripudio di pizzicorini in bocca dovuti a erbe, salse o radici tipo zenzero, coriandolo, wasabi e chiodi di garofano. Da pizzicorini anche la clientela sci-sma (fra lo scc e lo smart) e la cantina ben curata, anche se con un brivido, ogni tanto, di qualche piatto diciamo non proprio riuscito. Mettete in conto che alla fine scucirete circa 35 euro. Via degli Specchi, 6. Sempre aperto.

Un bancone di legno che diventa tavolone sociale, una trentina di posti in sala, una bella lavagna con i vini alla mescita e piatti del giorno. Ecco le caratteristiche di questa new trattoria con menu corto a pranzo (tre piatti unici) e un po pi lungo ma sempre misurato a cena. Pesce due volte a settimana, parecchia carnazza, piatti anche fantasiosi, formaggi e salumi top in arrivo da pregiati fornitori. Senza contare la cantina, sceltissima. Questa insomma, con soci provenienti da altri mondi (arte, editoria) e cuoco formato al Reef ma di mano vera e originale, una delle novit pi interessanti sulla scena romana. Gi scoperta dai pi abili sniffatori di posti ok (e noi a ruota), come ben dimostra il bel pubblico golosmart. Sui 30 euro la sera, molto meno a pranzo. Via Settembrini, 25. Chiuso domenica.

BOHME DI QUARTIERE
illustrazione: Cristiana Valentini / Delicatessen

Una volta era la Suburra. Oggi il quartiere Monti. Dove fioriscono nuovi locali anche con uso di arte
Diciamolo: in un quartiere cos, un posto cos la morte sua. Quale quartiere? Quello tra via dei Serpenti e via Nazionale, Monti insomma. O la Suburra, cio il nome che aveva qualche tempo fa, quando per le strade giravano ancora bighe e il derby si giocava tra gladiatori. Bene: lex Suburra oggi uno dei posti pi vivaci in citt grazie alle molte case rispolverate/ristrutturate e al fiorire di locali in vie che gi abbondavano di trattorie, bottiglierie e risto-etnici. Cos, adesso si sprecano ristotrendy e wine bar regolarmente affollati, ma soprattutto atelier, gallerie darte, studi di decorazione o design dinterni, giovani stilisti/e con laboratorio e boutique che conferiscono allintera zona un inevitabile, simpatico tocco parisien. In un quartiere cos latino dunque, non poteva mancare un Caff Bohme come quello al 36 di via degli Zingari (tel. 346-2161039), perfettamente sintonizzato sulle atmosfere di queste strade: il delizioso posticino, allinsegna della versatilit, caff al mattino, lunch spot a pranzo e vinoteca serale fino a tardi, con mescita di bei vinelli. Ma soprattutto un vero, comodo e coccoloso meeting point per ogni art, design o fashion lover. A cominciare dallarredo, un gustoso mix di bric--brac recuperato e idee progettuali, proseguendo con le pareti-galleria che ospitano mostre a ripetizione (di foto, dipinti o quantaltro). Ma c anche una verace biblioteca darte varia con libri, riviste (italiane e non), saggi su scultura e fotografia: tutto liberamente consultabile fra un bicchiere, una tazzina o un tramezzino. E tutto questo, lo diciamo per i singlartisti, risulta inevitabile innesco per dibattiti spontanei, confronti, conoscenze, ardite proposte volanti tipo Vissi darte, vissi damore: uniamo il nostro cuore?. Ah, la scapigliatura!
PAUL DE CELLAR

URBAN 63

MANGIARE & BERE | BOLOGNA

CAMERA CON CUCINA, ABBUFFATEVI IN HOTEL


illustrazione: Cristiana Valentini / Delicatessen

A TAVOLA
La cucina creativa e lo swine bar. Dove swine sta per maiale
TASTYS
338-1349640

deciso: questa sera si mangia in hotel. A Bologna? A Bologna. Senza prenotare una stanza? Senza. Con bagagli? S, il portafoglio. Passando dalla reception? Non obbligatoriamente. Tavolo singolo o matrimoniale? Dipende dalla compagnia. Lasciando la mancia al portiere? Fate voi. E la sveglia? Se bevete troppo, ve la danno i camerieri. Insomma, metti una cena fuori. Non nellultimo e stiloso wine bar, non nella trattoria fuori mano con obbligo di fuoristrada, non nel ristorante dalto bordo con conto da infarto. Piuttosto, in albergo. Come? Dai, abbiamo detto albergo, non pensioncina con cucina casalinga: quindi, in ristoranti di un certo tono, in ambienti central-eleganti, dove potete fare o far fare a occhi chiusi la vostra bella figura. cos: dora in poi, andare al risthotel diventer una piacevole abitudine proprio come a Roma, Milano, Firenze o Venezia. Anche perch si tratta quasi sempre di location esclusive, magari nei pi bei palazzi storici del centro. In ristoranti un tempo riservati agli ospiti dei suddetti alberghi, ora invece aperti a tutti. Ognuno col proprio nome e lingresso spesso separato da quello dellalbergo che li contiene. E cucine, finalmente, di buon livello. Cos, per fortuna, anche da noi ormai la scelta abbastanza ampia. Si va ai Carracci? Allora allinterno del Grand Hotel

Che artegusto, ragazzi! Tre grandi vetrate, un soffitto maestoso, un gioco di colori serale da rimanere a occhi aperti. Ma anche pareti verde pastello, sedie e tavoli turchesi, dipinti vari alle pareti: nonostante la trend-bellezza, si trova comunque posto. La cucina? Non cos tasty, anche se creativa (testate il pollo al gorgonzola), con abbondanza di salumi/formaggi e una bella carta dei vini. Aperto da colazione a cena, passando per laperitivo (questo tasty!), merita comunque il colpo docchio notturno. Via C. Battisti, 9/b. Chiuso domenica a pranzo.

SWINE BAR
051-232631

Gli alberghi bolognesi aprono le porte. Per mangiare alla loro tavola, spesso sontuosa, non serve essere ospiti n avere bagagli. La mappa dei risto-hotel
Baglioni in via Indipendenza. Volete prenotare al San Luigi? Lo trovate c/o lHotel Guercino in via Serra, mentre il Royal Grill sta nel Royal Carlton di via Montebello. Ma ci sono anche lAmarcord del Jolly Hotel in piazza XX Settembre, La Meridiana presso lHoliday Inn di piazza Costituzione, il Cordon Bleu del Grand Hotel Elite in via Saffi, La Caveja del Boscolo Tower in viale Lenin. Non vi bastano? E allora andate a dormire. Ma s, anche in hotel. Per senza cena, ok?
CARLO FRASSOLDATI

STATUS SYMBOL SOTTO I PORTICI


I CARRACCI Grand Hotel Baglioni
051-222049

LA MERIDIANA Holiday Inn


051-41666

SAN LUIGI Hotel Guercino


051-357120

DONATELLO Hotel Donatello


051-235438

Se non fate uso di droghe, avrete gi notato da scaffali e banconi originali che una volta qui cera una drogheria. Cos, avrete anche capito dai prosciutti allingresso che il maiale (swine in inglese significa appunto suino) regna sovrano in un ambiente rusti-chic con tovaglie di cuoio nero e candele everywhere: quindi, salumi e formaggiozzi a volont insieme a belle bottiglie italiane e non. Curiosa la frisa pugliese (pane duro da bagnare in acqua e condire a piacimento), prezzi abbordabili (un po meno al bicchiere), peccato solo per gli orari di chiusura davvero poco metropolitani: appena le 22 in settimana, appena mezzanotte venerd e sabato sera, proprio quando c pi ressa. Sigh. Via Righi, 24/a. Chiuso domenica.

La sala affrescata del 500 tra le pi eleganti in citt: se volete far colpo su qualche miliardaria/o di passaggio, accomodatevi tra tavole strachic e servizio strasoft. In menu specialit emiliane ma anche fish & meat: niente male lantipasto mosaico di pesce affumicato, il filetto della casa o il carpaccio di anatra. Se paga la miliardaria, se la caver con 55-60 euro; se pagate voi, anche. Via Manzoni, 2. Sempre aperto.

Comodo per chi in Fiera o per chi fosse reduce dalla Gam (la Galleria darte moderna, mica una malattia), vanta specialit rossoblu come tagliatelle al rag, risotto lambrusco e radicchio, tortello di caciotta affumicata, filetto in crosta, petto doca agli agrumi, carr dagnello. Escluse le bevande, viaggerete sui 25 euro. Piazza della Costituzione, 1. Sempre aperto.

Nonostante lambiente in vago NY-style, la cucina quella classica, ben eseguita: tagliatelle, tortellini, lasagne, fritto e bollito misto. Tra le chicche pi gustose il Manicaretto Garisenda (pasta di lasagne con tortellini pi prosciutto, panna e formaggio), la zuppa inglese o il budino allamaretto. Calcolate 30-35 euro. Via Serra, 9/6. Chiuso domenica e sabato a pranzo.

Centralissimo, fascinoso e smart, il posto trasuda storia vera. Per quadri e cimeli vari alle pareti, ma anche perch ospita da sempre personaggi in vista, oggi artisti e cantanti di grido (ah!). Le specialit sono quelle tipiche, in testa tortelloni panna-rucola-noci o tagliatelle al rag da grido (oh!). Grintosa anche la carne alla brace. Sui 30 euro. Via Righi, 8. Sempre aperto.

URBAN 65

MANGIARE & BERE | TORINO


illustrazione: Cristiana Valentini / Delicatessen

GOLA
Il posto strategico e la pasticceria che si d al lunch a tema
POSTO
011-5660709

CON PANE E POMODORO TORINO, MA CHE PIZZA!


Va bene la moda delle pizze strane. Ma alla fine la migliore viene dal Sud. Mappa sabaudonapoletana al forno
Torino? Che pizza! Se anche voi cinici e delusi (da calzoni & panzerotte) la pensate cos, continuate pure a leggere. Perch? Semplice: tutto il resto sar noia, ma scommettiamo un forno a legna che parlare di Romana o Quattro Stagioni vi far salivare (olio) in abbondanza. Va bene, taceremo pietosamente di tutte le insegne Pizzeria sfoggiate da parecchi ristocinesi (ma pelch, ma pelch?), per loderemo tutti quei napoletani che hanno fatto fortuna in citt con la loro golosa Margherita. Questo per la pizz-attualit. Per lo stomaco, invece, non c che limbarazzo della scelta: per fortuna, dalle nostre parti la pizza ancora una cosa seria (e non surgelata). Soprattutto nei locali di solida tradizione come Gennaro Esposito in corso Vinzaglio o via Passalacqua (the best in town!), Spaccanapoli in via Mazzini (il servizio pi serio!), Rospetto in piazza Madama (la pizza pi sottile!) o Marechiaro in via San Francesco dAssisi (chiude alle 4 del mattino!). Ma non scherzano neppure i pi decentrati O Saraceno in corso XI Febbraio (anche pesce e calciatori!) o La Cozza in corso Regio Parco styled by Piero Chiambretti (con new pizzaiolo!). Senza contare Cristina in corso Palermo, dove la pizza campana doc non fa badare n allambiente sgarrupato/superaffollato n allesagerato aumento di prezzi e scortesia. Oppure la Bella Bari in corso Unione Sovietica, pizzeria storica dei Fiatoperai, purtroppo in decadenza proprio come la Fiat. Pazienza: consolatevi con una bella pi-pa, la pizza-padellino di Cecchi in via Madama Cristina o Michele in piazza Vittorio; altrimenti assaggiate belle new entry come la ristrutturata Aumm Aumm in via Rodi o la pizz-tech-style di Saint Paul in corso Vittorio. Basta, abbiamo finito. Vi siete annoiati? E va bene, siamo una pizza.
CRISTINA LATTUADA

Il posto, dal nome piuttosto postoso (se vi piace, place), nuovo, sfizioso e insolito: due piani (c posto per tutti, tranquilli!) aperti dalle 8 alle 24, con sotto lounge bar di design e tappeti sonori buddhabarosi firmati Stefano Cecchi Records (per forza: il proprietario!). Se qui la serata-must il mercoled per laperitivo Martini (teneteci un posto!), il ristorante al piano sopra un posto prt--manger a pranzo e cena con belle materie prime e una cucina semplice, decisamente polloriented in ricette anche dellOriente. A prezzi per very Occidente. Se vi piace posteggiare, sappiate che aperta al Lingotto anche la versione pi basic-veloce (Posto 2), adatta alla postation fra il centro commerciale e il cinemultisala. Via Lagrange, 34/a. Chiuso domenica.

BARATTI & MILANO


011-4407138

4 STAGIONI IN TUTTE LE STAGIONI


SAINT PAUL
011-6693935

AUMM AUMM
011-5617526

GIAMPY
011-658875

SICOMORO
011-4407246

Dopo una breve chiusura, questo storico caff cioccocaramelloso ha riaperto i battenti pi luccicante di prima, ma praticamente immutato nella sua ingessata eleganza sabauda. Con servizio bar-pasticceria dalla colazione allaperitivo e anche lunch in tre diversi menu all inclusive sui 10-12 euro, con due-tre portatine caldo/fredde: Tutto pesce, Tutto porco (!) e Tutto formaggi. Se non basta, ci sono anche i piattoni a base di carne e verdure (a 13-14 euro luno!). Piazza Castello, 27/29. Chiuso luned.

Il localino hi-techoso piccolo e curato, con pizza only versione so-so (soffice e sottile) cotta su uno strato di sale. Dopo aver scelto tra 35 belle varianti, sbocconcellate la focaccia a spicchi con salumi, formaggi, pomodori, noci, rucola, trevigiana e olive nere. I golosi concludano con una Miami da slurp con frutta, crema e cioccoscaglie. Sui 15-20 euro, meglio prenotare. Corso Vittorio Emanuele II, 45. Chiuso luned.

Qui la pizza napoletana verace e le farciture abbondanti (ma trovate anche pesce e insalatone). Tra le oltre 30 proposte, meritano un morso (due, tre) la goduriosa Aumm Aumm con pomodoro, burrata, salsiccia, olive e basilico (tanta ricchezza costa: 8,50 euro) o la focaccia Primavera con tonno, bufala e pomodorini. Locale spesso rumorosoffollato: sorry, niet cenette intime. Via Rodi, 4/b. Chiuso a pranzo sabato e domenica.

Un classico: prezzi contenuti e pizze soft-ili in un ambiente simpatico e cordiale. Nonostante la quarantina di sfiziose proposte, ogni richiesta di variante extra viene esaudita (bravo Giampy!) e quindi sbizzarritevi pure. Al momento di mettere mano al portafoglio, spenderete al massimo 15 euro, sfamandovi fino alluna di notte. Via Nizza, 39. Chiuso mercoled.

Voil tre sale minimal-accoglienti nel QR (Quadrilatero Romano), molto e ben frequentate. La cucina di fritti e carnigriglia si autodefinisce mediterranea, con pizza in 25 varianti (dai 4,30 ai 9 euro): sfiziose lAsparagiuova (no, non russa!) o la Spinaci, gorgonzola, ricotta e parmigiano. Via Stampatori, 6. Chiuso luned e sabato a pranzo.

URBAN 67

MANGIARE & BERE | NAPOLI


illustrazione: Cristiana Valentini / Delicatessen

BON APPETIT
Stuzzichini, piatti tipici e menu storici. Per grandi affamati
TRAMEZZINO IT
081-19575253

Novit, novit stilosa e gustosa: it (s, it, it!) offre tramezzini.it per carnivori.it, pescivori.it, onnivori.it e dietivori. it (ma anche veganivori.it) con 22 tipi(t? No) a base di maionese e ingredienti divisi per colori bianchi, blu, rossi e verdi. Chiude alle 17, ma la consegna a domicilio prosegue fino alle 20; un it costa 2,50 euro, per sfamarsi per ne servono almeno due. Forse tre, magari quattro. Vico II Alabardieri, 7. Chiuso domenica.

LIBRI, QUADRI E CIBO, LA CULTURA IN TAVOLA


Tutti i posti in cui il cibo ben accompagnato dalle gioie degli occhi e del cervello. Guida alle tavole per intellettuali
I pi sbrigativi lhanno bollata NPA. What? Semplice: Napoli Porte Aperte, la manifestazione che ha fatto dellarte un pretesto per mettersi a tavola. La stessa cio che ha lanciato il Maggio dei Monumenti, convincendo bar e ristoranti ma anche librerie o gallerie che possibile abbinare foodrink alle pi varie proposte spettacolarartisticulturali. E lungo tutto lanno. Cos, complici le migliaia di arturisti e curiosi che ogni weekend zonzeggiano fra i decumani in caccia di chiostri svelati e scavi non ancora scavati, ecco farsi largo un tot di posticini intellettuali dove sgranocchiare o sbevazzare qualcosa ammirando un quadro o leggendo un libro. E dove far finalmente conoscenza con due nuove, gustose sottomuse: FoodArt e DrinkArt. Per esempio il Gambrinus in piazza Trieste e Trento, con atmosfera (la pagherete cara, la pagherete tutta) da caf chantant in occasione dei rendezvous per Napoli Sotterranea. Tra una mostra, un dibattito o la presentazione di un libro/film sar per pi divertente riposarsi al bar del Grenoble, listituto di cultura francese in via Crispi, magari per snackeggiare anche dans le jardin con baguette, taboul o cous-cous. Per masticare pane e libri, magari con buon sottofondo musicale, ottimi poi bookshop come Lontano da dove in via Bellini, lInternet bar della Fnac in via Luca Giordano (al Vomero) o il caff della libreria Feltrinelli in piazza dei Martiri, dotato di quotidiani e soprattutto di rustici e lemon capresi da urlo (sottovoce, please). Ma larte (quella contemporanea) di casa perfino in cocktail bar come La Tana del Pinterr (ogni marted, in via Partenope), mentre la poesia di scena ogni terzo mercoled del mese al Turn in via Pallonetto a Santa Chiara, con reading autogestiti aperti a tutti. Insomma, che aspettate? Scavate e mangiate!
CIRO CACCIOLA

TAVERNA DELLARTE
081-5527558

Nel cuore del centro antico, a due passi dallOrientale, ecco un singolare spazio rusti-chic dove scoverete antiche ricette dedicate ai grandi uomini del passato (barbaro? No, borbonico). Quindi niente pesce (i grandi uomini, si sa, lo schifano) e, tra una portata e laltra, sorbetto delicatessen al basilico. Se volete stare under il pergolato, prenotate: spenderete comunque sui 25-30 euro. Rampe San Giovanni Maggiore, 1. Chiuso a pranzo.

CAMPAGNOLA
081-459034

CENA E DOPOCENA CON VERNISSAGE


MARSHAL
081-405216

INTRA MOENIA
081-290720

TAM
081-682814

TEATRO NEL PIATTO


081-7646241

Al centro del decumano maggiore, ecco unold vineria dallinsegna stracult (Si aperto il manicomio) che a pranzo si trasforma in trattoria strafamiliare di cucina stratipica. Si stramangia (bene) nel retrobottega, il menu del giorno a lavagna e il parterre sempre strasimpatico. Spesa media 10-12 euro. Via dei Tribunali, 47. Chiuso domenica.

Ma s, (mar)scialiamo lodi: fra i lounge bar cittadini questa una delle new entry pi piacevoli. Per molti motivi e cio il design minimalchic, le luci fisse sui drink, gli snack sfiziosi, la soft dance. Senza contare poi le mini-mostre in & out (lo spazio davvero petit) per artisti emergenti o la musica live di venerd a base di nu bossa. Vicoletto Belledonne a Chiaia, 12. Chiuso luned.

Voil il caff letterario per eccellenza: il nome (spagnolo? Vergogna, latino!) descrive la posizione al di qua delle antiche mura. Serve insalate, bruschette, drink, birre, infusi e caff. Allinterno libri, stampe, mappe e cartoline su Napoli (Intra Moenia anche casa editrice). Carino il pergolatino esterno e lapero-time intellettuale. 12-15 euro uno speedy snack. Piazza V. Bellini, 70. Sempre aperto.

Torte rustiche, timballi, affettati? S, ma qui si viene soprattutto per i comici in cartellone da gioved a domenica, per il marted dedicato a jazz e contorni o per il mercoled votato al giallo (ma non cos giallo da togliere lappetito). La novit gi fra le pi gettonate: lingresso con drink varia dai 15 a 25 euro, tutto quello che si mangia a parte a prezzi eurolly correct. Gradini Nobile, 1. Chiuso luned.

Che succede se un artista con belle velleit da chef apre lo studio una volta alla settimana (il sabato) e cucina per un numero chiuso di commensali divertendo con qualche giovane cantant/artist/attor/musicista? Scopritelo in questo spazio unico, posto in una zona tutta da scoprire. Menu fisso 15 euro. Rampe Pizzofalcone a Chiatamone, 23/29. Apre solo sabato sera.

URBAN 69

testo: Lia Celi / illustrazione: Annalisa Pagetti

URBANSATIRA

CANNESCHEABBAIA
ANDARE AL CINEMA piace a tutti, peccato che ci siano i cinefili. Purtroppo una categoria con cui bisogna convivere, stando per molto attenti. Urban ha deciso di venire incontro alle esigenze dei normali spettatori delle sale: ecco una lista di domande che al cinefilo non dovete mai fare. Pi che altro, per vivere tranquilli
Fra tutte le brutte cose che terminano in -filia, la cinefilia rimane in fondo la pi innocua. La macchietta del cinefilo bilioso immortalata da Nanni Moretti pi di ventanni fa ha sdoganato la categoria presso i quarantenni, ma oggi le generazioni pi giovani sono impreparate a confrontarsi con spettatori a ridotta capacit di appiattimento. Uno degli ostacoli maggiori alla serena convivenza con i cinefili la loro patologica suscettibilit. Ma basta evitare alcune frasi pericolose, e li vedrete sempre mansueti come agnellini. UNO. Chiss cosa daresti per essere a Cannes, eh? Sconsigliabile. Il cinefilo doc oggi prende in considerazione solo festival semiclandestini in luoghi impervi o desertici. Del resto solo i profani credono che Cannes sia ancora una rassegna cinematografica, e non la vetrina delle ultime novit trucco-capelli di un noto colosso francese dei cosmetici il cui parco-testimonial annovera pi attrici e modelle dellagenda di Flavio Briatore. Ormai la Croisette sembra il Cosmoprof, e molti film fanno venire il latte detergente alle ginocchia. La polizia cittadina ha ordini severi: vanno respinti alla frontiera tutti coloro che non hanno una prenotazione in un quattro stelle e che alla domanda Lei perch a Cannes? non rispondono con la parola dordine Perch io valgo. DUE. Bel film, andiamo a vederlo domani? Follia pura. Il giornale e il cassiere del cinema assicurano che star su per due giorni, ma il cinefilo sa che se stasera non si staccano almeno quattro biglietti, la vostra raffinata cine-chicca verr brutalmente sloggiata da American Pie 12: la gonorrea, Il grosso grasso matrimonio dellamico della migliore amica ispanica del fidanzato gay di mia madre o qualche altra cagata di cassetta. Lui come unambulanza: appena gli segnalano un film dautore in una sala nel raggio di 50 km, molla tutto e corre a sirene spiegate prima che sia troppo tardi. In genere i gestori assegnano al film difficile il giorno infrasettimanale pi sfigato, in genere coincidente con il turno di chiusura delle pizzerie. quasi meglio nelle odiate multisale, dove c sempre una saletta dedicata ai cinefili, quando non viene utilizzata come sgabuzzino per le scope. TRE. Ho letto una recensione entusiastica su Repubblica. Non azzardarti. Il maniaco del grande schermo si fida pi dei graffiti nei cessi che dei critici dei quotidiani. Tutti pagati, tutti fighetti, tutti somari. Non che stimi di pi i giudizi delle riviste specializzate: ha unirrazionale diffidenza per chiunque scriva di cinema a pagamento su supporto cartaceo (quando ha scoperto che anche Godard e Truffaut avevano un passato da critici gli sono caduti nella stima). Per lui gli unici pareri attendibili stanno nel blog di un fuoricorso del Dams che conoscono in quattro gatti. QUATTRO. Ti va un po di popcorn? Come minimo andr a sedersi sdegnato cinque file pi in l. Per il cinefilo la visione sempre unesperienza mistica e totalizzante, anche a una retrospettiva di Bombolo. Afflitto da una sensibilit da principessa sul pisello, un solo popcorn sotto il sedile gli procura un acuto dolore fisico e il crocchiare del sacchetto lo rende idrofobo (per sarebbe anche ora di inventare sacchetti da popcorn che non crepitino come una mitragliatrice della Grande Guerra appena li si prende in mano). CINQUE. Alziamoci, cos evitiamo la calca. Se c un modo infallibile per scivolare a meno 700 nella stima di un cinefilo, uscire dalla sala prima dellultima riga dei titoli di coda (peraltro beccando in pieno la calca, visto che lo fanno tutti). Se non ti interessa sapere chi era il boy-grip della quarta unit impegnata negli esterni a Ulan Bator, penser che sei un ottuso zuccone e ti toglier il saluto. Se vuoi piacergli, fa come lui: scruta minuziosamente linterminabile lista di nomi emettendo hmm competenti, come se ci capissi veramente qualcosa. SEI. Lo sai che Lars Von Trier si ispira alla tecnica dei registi porno? Naaah, non tentare di batterlo sul campo del trivia cinematografico. Lui il giochino la sai lultima su Von Trier lo fa dai tempi delle Onde del destino, anzi, il profeta di Dogma gli telefona per aggiornarlo sulle sue ultime bizzarrie. Meglio spiazzare il cinefilo facendo name-dropping a casaccio e sparando accostamenti a casaccio: Tarantino ormai cita Zeffirelli, Kitano plagia Muccino, Almodovar si crede Leni Riefenstahl e cos via. L per l lo vedrai sbiancare, ma poi ti dar ragione.

URBAN 71

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