Variante al Prg di Napoli centro storico, zona orientale, zona nord-occidentale
Relazione geologica
gennaio 1999
Variante al Prg di Napoli centro storico, zona orientale, zona nord-occidentale
Relazione geologica
PREMESSA Nellambito dellelaborazione della variante al Piano Regolatore del Comune di Napoli gli scriventi dott. Geologi Antonio Baldi e Paola Miraglino sono stati incaricati di redigere la seguente relazione geologica sul territorio del Comune di Napoli. Allo scopo sono stati utilizzati gli elaborati redatti per la L.R. n !"# nonc$% tutta una serie di dati ricavati sia dalla letteratura specializzata c$e dalle esperienze pro&essionali ac'uisite in anni di attivit( pro&essionale svolta sul territorio napoletano per conto dell)nte Comune di Napoli. *ono state inoltre e&&ettuate numerosi rilevamenti di campagna per veri&icare la rispondenza dei dati di letteratura ed anc$e per veri&icare 'uelle aree in cui si notavano delle discrasie &ra le notizie ricavate dalla letteratura specializzata e i dati pi+ recenti ac'uisiti da indagini di campagna *i , ritenuto iniziare dalla descrizione dei Campi -legrei in 'uanto la storia geologica dellarea napoletana , strettamente connessa con la genesi dei Campi -legrei e sarebbe. 'uindi. risultato poco comprensibile capire levoluzione dellarea napoletana omettendo la descrizione dellintera area &legrea. I CAMPI FLEGREI La descrizione della mor&ologia dei Campi -legrei impone prima di tutto di porre dei limiti geogra&ici e mor&ologici a 'uest/area. Nel passato il termine 0-legrea0 aveva un valore molto ampio e andava ben oltre gli attuali Campi -legrei. in 'uanto comprendeva certamente tutta la Piana Campana. le isole vulcanic$e ed il 1esuvio. L/accezione moderna del toponimo si ri&erisce all/area vulcanica ad occidente della citt( di Napoli &ino al mare. comprese le isole di Procida ed 2sc$ia. bordata a nord dalla piana Campana all/altezza del lago Patria. 2l dubbio e/ se la citt( di Napoli. ad ovest della depressione del *ebeto. sia o no compresa nella 0regione montuosa di origine vulcanica0 dei Campi -legrei. Ancora pi+ di recente vi e/ la tendenza ad identi&icare i Campi -legrei con l/area limitata dai bordi della Caldera -legrea c$e appare in molti lavori moderni di vulcanologia dell/area. *econdo 'uest/ultima accezione i Campi -legrei sarebbero limitati ad est dalle colline di Posillipo e dei Camaldoli. a nord dalle colline tu&acee c$e bordano la piana di 3uarto e dalla dorsale tu&acea di M.te *. *everino. ad ovest ed a sud dal mar 4irreno. Noi concordiamo con la de&inizione c$e comprende nei Campi -legrei anc$e la citt( di Napoli e le isole vulcanic$e &ino al limite settentrionale del lago Patria. in 'uanto dal punto di vista mor&ologico e genetico tali aree $anno caratteri molto simili. anc$e se ognuno poi presenta delle particolarit( e storia recente diversa. Ci occuperemo 'ui della descrizione mor&ologica della parte dei Campi -legrei ad ovest della citt( di Napoli. rimandando a dopo i lineamenti della citt(. in 'uanto se non si comprendono i Campi -legrei di&&icilmente si potr( capire la mor&ologia e la geologia di Napoli. 5no dei punti di osservazione migliore di 'uesta parte dei Campi -legrei e/ la collina dei Camaldoli. 3uesto e/ in&atti il punto pi+ elevato dell/area e 'uello da cui si domina tutto il paesaggio &ino a Procida ed 2sc$ia. 2l territorio appare costituito da un gran numero di crateri e di mor&ologie crateric$e pi+ o meno sepolte e modi&icate dalla sovrapposizione dellattivit( vulcanica pi+ recente. 6sservando verso sud in primo piano appare la collina di Posillipo 7899 m: con una super&icie abbastanza regolare e versanti molto acclivi c$e immergono verso la piana di -uorigrotta. Allestremit( meridionale appare l/isola di Nisida; un conetto di tu&o giallo abbastanza ben conservato e bordato tutt/intorno da &alesie attive ed il cui cratere. rappresentato da porto Paone. e/ invaso dal mare. Ad ovest della collina di Posillipo si osserva la piana di -uorigrotta < Bagnoli. bordata a nord dall/area della Loggetta < via Consalvo e ad ovest dal Monte *antAngelo . da Monte *pina. La piana si presenta in leggerissima pendenza verso il mare ed $a 'uote comprese tra #9<=> metri. a nord. 'ualc$e metro. a sud. 1 A nord di 'uesta piana. e separata da 'uesta dal gradino mor&ologico di via Consalvo < Rione Loggetta 7Canzanella:. si sviluppa la piana di *occavo. bordata ad est dalla collina di Casalesio ed a nord dal versante meridionale della collina dei Camaldoli. 3uesta piana presenta una 'uota media di "? m s.l.m. e mostra ancora deboli segni dell/antica arena *. Antonio c$e la solcava verso sud ed e/ stata 'uasi completamente obliterata dall/intensa urbanizzazione c$e $a interessato l/area. A monte di 'uesta piana e separata da 'uesta dalla 0dorsale0 di Pignatiello. c$e rappresenta il prolungamento sudoccidentale della collina dei Camaldoli. si sviluppa la piana di Pianura. 4ale piana e/ a tutti gli e&&etti una piana interna. in 'uanto e/ bordata in tutte le direzioni da mor&ologie rilevate e presenta solo tre varc$i. tutti in trincea stradale. presenti in localit( Pignatiello. lungo la via Cint$ia @ Montagna spaccata. in localit( *artania. verso Agnano. e in prossimit( di Monte 6liveto. lungo via M. *paccata. La 'uota media di 'uesta piana e/ di circa 8?9 m s.l.m. 2 suoi limiti mor&ologici sono rappresentati dalla Collina dei Camaldoli. ad est ed a nord. da M. 6liveto. ad ovest e dai deboli rilievi di *artania e Pigna *. Nicola. a sud. Proseguendo verso nordovest. oltre i rilievi di M.te. 6liveto ed i crateri di Pisani e *. Martino. vediamo la piana di 3uarto. 3uesta e/ una depressione a &orma approssimativamente ellittica. bordata da una crinale costituito essenzialmente di tu&o giallo c$e presenta un/elevazione dell/ordine del centinaio di metri e c$e degrada dolcemente verso nord. 1erso sud tale piana e/ limitata dai &ianc$i esterni dei crateri di Pisani. *. Martino. Montagna *paccata e del Gauro 7versante 0il Castagnaro0:. 4ale piana si sviluppa ad una 'uota media di => m s.l.m. ed e/ stata interessata da una boni&ica c$e. attraverso una rete di canali convoglia verso ovest. attraverso la piana di Licola. le ac'ue c$e 'ui si raccolgono. Anc$e 'uesta , una piana interna le cui unic$e aperture sono costituite da tagli stradali arti&iciali rappresentati da valico Pisani e dalla trincea della Montagna *paccata. Ad ovest della piana di 3uarto si sviluppa la collina di *. *everino. 3uesta presenta una mor&ologia allungata in direzione approssimativamente )N) c$e si eleva sulla piana di Licola < 1arcaturo. 4ale area. cosi/ come tutto il bordo della piana di 3uarto e/ interessato da un gran numero di cave per l/estrazione di tu&o giallo e pozzolana. 3uesta piana continua verso sud. lungo la costa. &ino al lago -usaro e da 'ui si insinua tra M.te di Procida e il complesso delle mor&ologie di -ondi di Baia e la dorsale di Cappella. &ino a ricongiungersi con il mare intorno a Miseno. L/unico elemento rilevato c$e si eleva su 'uesta &ascia subpianeggiante e/ il promontorio di Cuma. su cui e/ edi&icata la &amosa acropoli. *i tratta di una collina alta A" m. duomi&orme. con &ianc$i molto acclivi c$e rendono praticamente inaccessibile la parte alta. su cui e/ edi&icata l/acropoli. da tutti i lati. eccetto dal lato sudest. dove esiste l/attuale ingresso. 2l promontorio e/ prevalente lavico nella parte bassa e tu&aceo nella parte alta. )d e/ nel tu&o c$e sono scavate molte grotte e cavit( tra le 'uali sono &amosi l/Antro della *ibilla e la grotta di Cocceio c$e collegava Cuma con la sponda occidentale del Lago d/Averno. Proseguendo il nostro percorso verso sud ritroviamo il Monte di Procida costituito da due mor&ologie rilevate a nordovest 78=> m: ed a sudest 78== m: e da una leggera sella centrale. 4ale mor&ologia presenta un versante verso nordest c$e degrada con pendenze abbastanza regolari verso la piana di Cappella. 2 versanti rimanenti sono tutti rappresentati da alte &alesie. in gran parte attive. c$e espongono una stratigra&ia molto articolata. 2n 'ueste &alesie vediamo i prodotti della maggior parte delle grosse eruzioni c$e $anno caratterizzato la storia vulcanica dei Campi -legrei. All/interno della &ascia c$e abbiamo descritto si concentra tutta lattivit( vulcanica dei Campi -legrei degli ultimi 8>.>>> anni. 6sservando 'uest/area dall/alto si rileva la presenza di un gran numero di mor&ologie crateric$e c$e spesso si intersecano e isolano aree subpianeggianti in cui si accumulano i prodotti delle loro eruzioni. 3ueste mor&ologie spesso sono obliterate dallattivit( successiva lasciando solo poc$e tracce mor&ologic$e della loro esistenza. 4ra tutti gli apparati vulcanici domina il vulcano del Gauro. c$e presenta una mor&ologia conica ben 2 conservata nel lato settentrionale. il M.te *. Angelo alla Corvara. e pi+ o meno erosa e ribassata negli altri settori. cio, verso la depressione del 4oiano. verso la *tarza. a sud. e verso la piana di *. 1ito . ad est. Ad est di 'uesto vulcano si individuano numerosi coni e crateri molto ravvicinati al cui centro e/ il vulcano di Astroni. il pi+ largo dei crateri dei campi -legrei. Bi &orma ben evidente sono la *ol&atara. Cigliano e le mor&ologie relitte di M.gna *paccata. Pisani. *. Martino. rinvenibili tra Astroni e la piana di 3uarto e Pigna *. Nicola. Coste *. Bomenico. M. *. Angelo. *artania e la dorsale arcuata c$e c$iude la piana di Agnano ad ovest. tra la *ol&atara ed Astroni. rinvenibili lungo i bordi della conca di Agnano. 2n tale area e/ da rilevare la presenza della cupola di M.te. 6libano c$e si sviluppa tra i versante meridionale della *ol&atara ed il mare. Ad ovest del vulcano del Gauro vi , un/alta concentrazione di mor&ologie crateric$e rappresentate. partendo da nord. da M. Ruscello. i cui &ianc$i esterni verso nord e verso ovest evidenziano una struttura conica. Arc$iaverno. il cui bordo craterico e/ ben seguibile al di sopra delle coste di Cuma. l/Averno. sede del lago omonimo. c$e presenta &ianc$i esterni poco accentuati. e M. Nuovo. 1erso sud si rilevano un certo numero di coni. prevalentemente di tu&o giallo. c$e si allineano in direzione **) e rappresentati da Mo&ete. Baia. -ondi di Baia. Bacoli. Porto Miseno e Miseno. 4ra il Monte 6libano. ad est ed il Monte Nuovo. ad ovest. si rileva la presenza di un/area subpianeggiante. con 'uote medie di =><9> m c$e rappresenta un terrazzo marino depositato prevalentemente in mare e sollevato all/attuale 'uota intorno a 9>>> anni &a. 4ale terrazzo. sul 'uale corre la via Bomitiana. tra l/An&iteatro -lavio ed Arco -elice. e/ limitato verso nord dagli apparati vulcanici del Gauro e del Cigliano e si raccorda con il mare attraverso una &alesia subverticale al di sotto della 'uale corre la &errovia Cumana. 2l 4errazzo suddetto prosegue verso nord con la piana di *. 1ito e verso est con la depressione del 4oiano. presenti rispettivamente a 'uote superiori ed in&eriori rispetto a 'uelle del terrazzo. L'AREA URBANA DI NAPOLI 02l &orestiero c$e raggiunge la prima volta Napoli in pirosca&o. doppiato il Capo di Posillipo. rimane incantato da una vista panoramica meravigliosaC tutta la citt( si distende ai suoi occ$i. in un alternarsi di scenari &antastici. dalla Gaiola a Castel dell/6vo. c$e si spinge in mare come una 'uinta. dominato da Pizzo&alcone. con le sue case colorate e gaie. poi la 1illa. come una lunga macc$ia di verde. 2n alto , il 1omero. c$e si protende. sentinella avanzata. con Castel *ant/)lmo. in mezzo ai due arc$i naturali e collinosi. l/uno da Posillipo a Pizzo&alcone. l/altro da 'uesto &ino alle ultime propaggini della collina di Capodimonte. nei 'uali e/ adagiata ad an&iteatro la citt(. celebre in tutto il mondo per la sua storia e le sue bellezze naturali0 7-. Castaldi. 8#A:. 3uesta e/ la visione della citt( di Napoli prima della seconda guerra mondiale. 6ggi. dopo l/intensa urbanizzazione. la &orma stessa del paesaggio si legge con grande di&&icolt(. il mantello di palazzi tende a livellare tutto. -orse solo la collina di Posillipo. almeno per la parte pi+ bassa. e/ la zona della citt( c$e ancora conserva le caratteristic$e descritte dal Castaldi. La straordinaria bellezza dei siti su cui sorge la citt( deriva dalla grande variabilit( mor&ologica c$e contraddistingue 'uesti luog$i. poi dai colori delle rocce c$e ne costituiscono il sottosuolo e c$e spesso a&&iorano nei tagli naturali. lungo la &ascia costiera tra Coroglio e Mergellina. a Castel dell/6vo ecc.. e nei tagli arti&iciali. essenzialmente dovuti ad attivit( estrattiva. visibili un po/ dovun'ue nella citt(. La roccia prevalente e/ di gran lunga il tu&o. caratterizzato da una colorazione giallastra. a volte pi+ intensa. a volte pi+ biancastra. e spesso. specialmente nella parte alta degli a&&ioramenti. di colore grigiastro. *pesso la bellezza di alcune &orme arc$itettonic$e e/ esaltata dall/uso del materiale citato e dalla continuit( c$e si crea. 'uindi. tra il costruito ed il substrato. continuit( molto ben evidente a Castel dell/6vo. a Castel *ant)lmo ed in alcune ville di Posillipo. 3 La citt( si sviluppa tra la 4erra di Lavoro. a nord. i Campi -legrei. ad ovest. le estreme propaggini occidentali del *omma<1esuvio. ad est. ed il gol&o di Napoli. a sud. Partendo da nord e/ possibile individuare una prima unita/ mor&ologica abbastanza regolare costituita dal versante settentrionale della collina dei Camaldoli c$e degrada debolmente verso nord e verso est a partire da una 'uota massima di =9" m s.l.m. nei pressi dell/)remo. La pendenza dei versanti degradanti verso Marano. Marianella e Capodimonte sono mediamente dell/ordine di #<= gradi. 4ale regolarit( viene interrotta dalla presenza di &orti incisioni verticali 'uali la cupa di *. Croce. il vallone *. Rocco. il Cavone di Miano e 'uello dei Ponti Rossi. c$e solcano 'uesto versante rispettivamente da ovest verso est. per poi deviare verso sud in corrispondenza dei Ponti Rossi e con&luire nell/Arenaccia. 2l versante e/ molto disturbato. inoltre. per la presenza di un gran numero di cave. molte delle 'uali ancora attive. per l/estrazione di blocc$etti di tu&o giallo o per l/estrazione di pozzolana. tra Capodimonte e Poggioreale. 3uesta prima unita/ mor&ologica continua verso sud con la dorsale Arenella @1omero < Posillipo e 1omero < Castel *ant/)lmo ed e/ bordata. sempre verso sud. dalle piane di Pianura e *occavo. dalla cosiddetta 0conca di Neapolis0. solcata dai valloni Arenella. Gerolomini. -ontanelle. *. Gennaro c$e con&luiscono prevalentemente nell/Arena alla *anit(. e dalla depressione del *ebeto. a sud<est. 2 versanti della collina dei Camaldoli verso Pianura e *occavo sono molto acclivi ed in alcuni punti 'uasi verticali. tanto c$e consentono di osservare lo spessore del tu&o giallo e dei prodotti sottostanti per un/altezza di circa #9> metri. 3ueste due piane sono dislocate a 'uote diverse e sono separate tra loro dalla punta estrema della collina dei Camaldoli nota con il nome di Pignatiello. 2n particolare Pianura presenta una 'uota media di circa 8?> m s.l.m. e *occavo di "? m s.l.m. Le due piane. interpretate in vari lavori come conc$e alluvionali. non sono altro c$e aree mor&ologicamente depresse. di accumulo pre&erenziale dei prodotti dellattivit( vulcanica recente dei Campi -legrei ed in particolare di Astroni e delle varie eruzioni dei vulcani di Agnano. Anc$e le indagini sul sottosuolo di 'ueste piane $anno evidenziato l/assenza di sensibili accumuli di materiali alluvionali. La 'uota topogra&ica di&&erente e/ 'uindi interpretabile con un di&&erente tasso di accumulo dei prodotti delle diverse eruzioni. ma mancando i dati sulle pro&ondit( del substrato. non puD escludersi c$e le due depressioni &ossero in origine a 'uote diverse. Le dorsali 1omero @Arenella < Posillipo e 1omero < Castel *ant/)lmo rappresentano la continuazione meridionale della mor&ologia rilevata dei Camaldoli. 4ali mor&ologie costituite anc$/esse da tu&o sono state sede di intensa attivit( estrattiva c$e $a pro&ondamente modi&icato l/originario assetto mor&ologico. spesso accentuando le &orme arcuate. < La collina di Posillipo 0Celebre , il colle di Posillipo per le sue grotte. per le ville di Lucullo e di Pollione. pel sepolcro di 1irgilio; celebre per in&initi altri luog$i di delizie de/ molli cittadini del 4ebro. pe/ suoi tempi. pe/ suoi villaggi ridenti; 'uesto monte decantato presso gli scrittori greci e latini. c$e lo c$iamano anc$e -alero ed Amineo. oggi , tuttora &amoso pe/ suoi antic$i monumenti. e pe/ deliziosi edi&izi inalzati ne/ mezzi tempi e nei tempi nostri0 Con 'uesta stupenda descrizione -rancesco Alvino inizia il suo libro 0La Collina di Posillipo0. il citarla come luogo di delizie , senz/altro appropriato tant/, c$e ancora oggi per i napoletani , il posto pi+ ambito per abitarvi. 3uesta struttura collinare $a andamento N)<*E raccordandosi con la collina del 1omero con una stretta sella nella zona di *.*te&ano. )ssenzialmente la collina puD essere divisa in due zone. la prima. rivolta ad est. a&&accia sul mare. la seconda. rivolta a nordovest. a&&accia sulla piana di -uorigrotta < Bagnoli. 4 Area rivolta ad est *u 'uesto lato la collina $a inizio nella zona di Piedigrotta dove , possibile osservare delle ripide pareti di tu&o c$e rompono nettamente il dolce andamento del pendio c$e dalla 4orretta porta alla stazione di Mergellina. 3uesto andamento non , naturale in 'uanto dovuto ad una intensa attivit( di cava per l/estrazione del 4u&o Giallo Napoletano. Ai piedi della collina. a sinistra dell/imbocco del tunnel c$e porta a -uorigrotta. si trova l/imbocco di un antico tunnel stradale di epoca romana nonc$% una tomba a colombaio c$e la leggenda dice essere la tomba del poeta 1irgilio Marone. La parete verticale visibile nella zona della stazione --.**. di Mergellina prosegue. senza soluzione di continuit(. &ino all/imbocco di via 6razio dove $a inizio la strada carrozzabile c$e porta sulla parte alta della collina. Proseguendo per via Mergellina si continua a costeggiare un/alta parete tu&acea. in parte coperta da edi&ici. a riprova dell/intensa attivit( estrattiva. La prima considerazione da &are. prima di proseguire la descrizione. , c$e la mor&ologia di 'uesta zona di Mergellina , stata &ortemente alterata ad opera dell/uomo in 'uanto. prima dell/urbanizzazione. il costone tu&aceo terminava direttamente a mare e 'uindi si aveva una costa alta a &alesia. da ciD la stretta piana costiera su cui corre via Mergellina deve essere considerata come una piana arti&iciale dovuta in parte all/attivit( estrattiva e in parte a riempimenti. Percorrendo via Posillipo si nota c$e le pendici della collina. sia verso monte c$e verso mare. non sono molto acclivi. in&atti dalla parte alta. via Manzoni. a circa F>> m s.l.m. si scende verso il mare seguendo una mor&ologia abbastanza matura. 2n pi+ punti si notano. perD. diverse rotture di pendenze c$e rendono il pro&ilo accidentato con una &orma a grossi gradoni. Anc$e 'ui. come per le pareti osservate nella parte bassa. si tratta di strutture arti&iciali dovute all/attivit( estrattiva del 4u&o Giallo Napoletano. La collina si presenta come una struttura allungata c$e si protende verso meridione. 'uesta con&ormazione &a si c$e non vi siano grosse linee di impluvio in 'uanto i bacini di raccolta risultano molto piccoli e 'uindi gli alvei torrentizi modesti. Le unic$e due linee di impluvio ben visibili sonoC un canalone c$e $a la testata nella zona del casale di Posillipo c$e scende diritto verso sud &ino al mare. 'uesta struttura mor&ologica , osservabile nella parte terminale di via Posillipo in 'uanto la strada la scavalca con un ponte; il canalone della Gaiola c$e. come il precedente. arriva. dopo un breve percorso. a mare con direzione sud. Le evidenze mor&ologic$e pi+ interessanti di tutta la collina le riscontriamo a mare. Ball/inizio di via Posillipo tutta la costa si presenta alta con una &alesia pi+ o meno accentuata a secondo della maggiore o minore intensit( estrattiva del tu&o giallo c$e in 'uesta zona , avvenuta anc$e a mare. La costa si presenta &rastagliata con piccole insenature e altrettante sporgenze c$e la rendono molto suggestive da un punto di vista paesaggistico. 2n alcuni punti. come a Riva&iorita. esistono delle piccole piane costiere con la parete di tu&o arretrata rispetto alla linea di costa. 3ueste anomalie mor&ologic$e sono dovute all/attivit( estrattiva e le piane non sono altro c$e piazzali di cava. Alla punta della Gaiola vi , un piccolo isolotto 7isola della Gaiola: sul 'uale vi , una villa. Ba 'uesto punto procedendo verso ovest la costa si innalza notevolmente rispetto alla parte orientale raggiungendo mediamente una altezza di 9> m s.l.m.. 3uesto andamento mor&ologico prosegue &ino alla cala di 4rentaremi dove vi , una splendida insenatura delimitata ad ovest da un lungo sperone c$e si protende a mare. con direzione sud. noto col nome di 0punta del Cavallo0. Molti autori individuano in 'uesta particolare struttura mor&ologica un apparato vulcanico noto come 0vulcano di 4rentaremi0. Procedendo verso ovest la costa continua ad alzarsi &ino ad arrivare. nella zona del parco 1irgiliano 7monte Coroglio:. alla 'uota di 89> m s.l.m.. 3uesta alta &alesia. costituita da diversi tipi di tu&o. , interrotta dalla punta d/Annone c$e ribassa la &alesia a 9" m s.l.m.. La costa termina al contatto della &alesia. c$e in 'uesto punto , alta 89> m s.l.m. ed , praticamente verticale. con la spiaggia di 5 Coroglio di &ronte al ponte c$e porta all/isola di Nisida.
Lato rivolto a nordovest )/ 'uesto il lato della collina c$e delimita la piana di -uorigrotta < Bagnoli. 2nizia. come gi( detto. dove la spiaggia di Coroglio incontra la costa alta. A di&&erenza del lato orientale 'uesto lato della collina di Posillipo si presenta molto pi+ acclive anc$e se le &orti pendenze non sono omogenee lungo tutto il bordo. Ai &ini di una descrizione mor&ologica il bordo della collina va diviso in due aree. La prima c$e va dalla spiaggia di Coroglio &ino all/altezza della vecc$ia stazione della &univia si presenta molto acclive con pendenze accentuate. Lungo tutto il bordo a&&iora il 4u&o Giallo Napoletano c$e in alcuni tratti mostra c$iari segni di antica attivit( estrattiva sia a cielo aperto c$e in sotterraneo. Le pendenze si accentuano notevolmente a monte della via discesa Coroglio dove si $a la presenza di una parete 'uasi verticale coperta da una &olta vegetazione. 1i , da segnalare c$e nella parte meridionale di 'uesta scarpata si apre l/ingresso di un antico tunnel romano noto come 0grotta di *eiano0. A nordovest della stazione della vecc$ia &univia in pi+ punti il versante si presenta con tre di&&erenti andamenti altimetrici. Partendo dall/apice della collina. c$e da 'uesto punto in poi prende il nome di 1illanova. il versante si presenta con pendenze non eccessivamente ripide tanto c$e in passato , stato utilizzato per insediarvi delle coltivazioni agricole terrazzate. A met( versante si $a una improvvisa rottura di pendenza in corrispondenza del 4u&o Giallo Napoletano con la presenza di una parete verticale dall/altezza variabile &ra i 8> e i F> metri. Al di sotto di 'uesta parete il versante riprende un andamento pi+ dolce andandosi a raccordare con la sottostante piana di -uorigrotta. 3uesto particolare andamento. in alcuni punti del lato nordoccidentale della collina di Posillipo. , dovuto al &atto c$e il versante si , &ormato in seguito ad uno spro&ondamento successivo a degli eventi eruttivi connessi con la caldera &legrea. 3uindi in origine era 'uasi verticale. La successiva erosione si , impostata su una struttura c$e aveva la parte basale. &ino a poco oltre met( dell/altezza. in tu&o. mentre la parte alta era &ormata da piroclastiti sciolte. Ba ciD la parte alta pi+ &acilmente erodibile da parte degli agenti atmos&erici , stata completamente regolarizzata. ovvero il pro&ilo del versante $a raggiunto la &ase d/e'uilibrio. la parte bassa. invece. pi+ resistente agli agenti atmos&erici non , stata del tutto regolarizzata ed espone. 'uindi. ancora. un alcuni punti. una parete verticale c$e tende ad arretrare a causa dell/erosione. Come per il versante orientale anc$e su 'uesto lato non vi , presenza di grosse linee di impluvio. si notano. in diversi punti. delle piccole incisioni torrentizie di cui la pi+ evidente si trova a nord dell/Arsenale Artiglieria. Anc$e su 'uesto lato del versante in pi+ punti si osservano dei &ronti in tu&o c$e raggiungono la parte bassa della collina. 5n attento esame mostra con c$iarezza c$e si tratta di &ronti di scavo per l/estrazione del tu&o giallo. < L/isola dei Nisida )/ una piccola isola situata di &ronte al monte Coroglio. lato ovest. *i tratta di un antico apparato vulcanico con il cono ben visibile c$e sul lato ovest , stato demolito dal mare creando uno stretto passaggio c$e permette l/ingresso all/interno e delimitando. 'uindi. un piccolo gol&o circolare. molto suggestivo. noto col nome di 0porto Paone0. 2 bordi dell/isola presentano una costa alta per tutta la circon&erenza dove sono ben esposti i cosiddetti 0tu&i strati&icati0. L/isola , nota. oltre perc$% ospita un carcere minorile. come il luogo dove Bruto e Cassio ordirono la congiura contro Cesare. 2l ponte c$e collega Nisida con la terra &erma , interrotto da un piccolo isolotto tu&aceo c$e era 6 adibito. nei secoli scorsi. a lazzaretto della citt( di Napoli. < La piana di -uorigrotta < Bagnoli La piana di -uorigrotta < Bagnoli presenta una &orma triangolare completamente circondata da colline sia sul lato nord. sia sul lato sud c$e sul lato est. 2l lato occidentale &orma la piana di Bagnoli c$e , in contatto con il mare con una lunga spiaggia c$e termina all/altezza di p.zza Bagnoli. 2l lato sud<sudest. come gi( visto. , delimitato dalla collina di Posillipo come pure il lato orientale. 2l lato nord , a contatto con diverse strutture mor&ologic$e. Nell/area della Loggetta. c$e possiamo considerare come raccordo tra la collina di Posillipo e la piana di *occavo. vi , una brusca rottura di pendenza c$e rompe la continuit( della piana di *occavo per raccordarsi con la sottostante piana di -uorigrotta. 3uesta scarpata continua per tutta via 4erracina &ino ad arrivare all/incrocio di via Cintia dove nonostante l/urbanizzazione , ancora possibile rilevare delle evidenze mor&ologic$e c$e ci indicano c$e in 'uella zona passava l/alveo Arena < *.Antonio 7oggi intubato in sotterraneo:. *postandosi verso occidente la piana , bordata dal monte *.Angelo. ovvero dalla parte esterna della cinta orientale della conca di Agnano. La presenza di 'uesta struttura mor&ologica la si riscontra &ino all/incrocio di via 4erracina con via vecc$ia Agnano. Ba 'uesto punto in poi la piana viene a contatto con le pendici esterne di monte *pina c$e. proseguendo &ino al mare. ne c$iudono il lato nordoccidentale. La piana di -uorigrotta , un &alsopiano con pendenze molto dolci rivolte verso occidente. 2l punto pi+ alto. circa => m s.l.m. lo si riscontra all/uscita del tunnel proveniente da Piedigrotta. le 'uote poi diminuiscono dolcemente spostandosi verso piazzale 4ecc$io &ino a raggiungere il mare nella zona di Bagnoli. 4utta la struttura mor&ologica , continua con due sole anomalie. La prima , rappresentata da un piccolo rilievo a ridosso della stazione --.**. di via Cavalleggeri Aosta. monte *.4eresa 7#A m s.l.m.:. *i tratta di un piccolo conetto vulcanico di tu&o giallo oggi di&&icilmente visibile in 'uanto vi , addossato il ponte &erroviario nonc$% una serie di edi&ici. anc$e per civili abitazioni. di propriet( delle -errovie dello *tato. La seconda anomalia , rappresentata da un leggero gradino c$e rialza la piana nella zona di via Gioc$i del Mediterraneo 7piscina *candone:. si tratta di una di&&erenza di 'uota dovuta al raccordo con la retrostante collina di M.te *.Angelo. La piana , oggi tutta urbanizzata. tranne piccole zone nell/area della mostra d/6ltremare. per cui non , pi+ possibile individuare l/alveo dell/Arena *.Antonio c$e corre in sotterraneo essendo diventato una &ogna. n% i piccoli a&&luenti provenienti dalle colline circostanti. < La conca di Agnano *ulle origini del nome vi sono due versioni. c/, c$i dice c$e il nome derivi dalla &amiglia romana degli Annoni c$e erano proprietari di tutto il bacino e c$i invece &a derivare l/origine dal termine normanno 0Anguiano0 c$e signi&ica luogo di serpi. )/ un antico bacino vulcanico di circa ?.9 Gm di perimetro circondato dai relitti di diversi apparati vulcanici non sempre riconoscibili. 2l &ondo del bacino , a circa F m s.l.m.. mentre i punti pi+ alti del recinto si riscontrano a M.te *pina. lato sudovest. il cui apice , a 8?F m s.l.m. e M.te *.Angelo. lato orientale. 8A# m s.l.m. Nel bacino vi , presenza di attivit( &umarolica con deboli emissioni di idrogeno sol&orato e di anidride carbonica e con numerose sorgenti minerali 7in un/area di 8#F ettari sgorgano A9 sorgenti dalla portata di 'uasi A milioni di litri al giorno:. La localit( era conosciuta e &re'uentata a scopo terapeutico sin dalla antic$it(. vi sono in&atti i resti di una grande terma romana. ed era celebrata da 7 molti scrittori latini. *i racconta c$e *.Germano. vescovo di Capua. vi guarH da una malattia cutanea lasciando il nome ad un sudatorio. 1erso il secolo I2 la conca si tras&ormD in lago. con una super&icie di circa F ettari. c$e &u utilizzato per la macerazione della canapa &ino al 8"A> 'uando venne prosciugato mediante una vasca centrale di raccolta dalla 'uale parte un emissario c$e. con una galleria di #>> metri sotto M.te *pina. &inisce dopo circa # Gm in mare nei pressi di p.zza Bagnoli. A seguito del prosciugamento &urono visibili le sorgenti termali prima coperte dal lago. 2l recinto della conca , interrotto in due punti dalle strutture di due crateri successivi alle eruzioni di Agnano. A est vi , la parte esterna del cratere della *ol&atara e a nord 'uella del cratere degli Astroni. Attualmente lungo i bordi dei rilievi c$e circondano la conca sono visibili diverse piccole linee di impluvio c$e in alcuni punti $anno scavato pro&ondi solc$i. 2l pi+ importante , il vallone *artania c$e proviene dal lato nord 7Pianura:. *ul lato nordoccidentale della conca di Agnano vi , una lunga sella c$e collega il vulcano degli Astroni con 'uello della *ol&atara. 'uesta sella , detta M.ti Leucogei 7cosi c$iamati per il loro colore biancastro:. Alle &alde di 'uesto rilievo sgorga la sorgente dei Pisciarelli. cosi detta dallo sgocciolare dell/ac'ua. celebre anc$e nell/antic$it( per le sue propriet( terapeutic$e 7la leggenda voleva c$e &osse miracolosa per le malattie degli occ$i e per la sterilit( &emminile:. Lo sprigionarsi dell/anidride carbonica d( l/impressione c$e l/ac'ua della sorgente sia perennemente in ebollizione. 5na caratteristica della zona. conosciuta &in dallantic$it(. , il &enomeno della caolinizzazione dei &eldspati dovuto alle esalazioni &umarolic$e c$e tras&ormano le rocce vulcanic$e in caolino 7silicato idrato di alluminio:. A Napoli il caolino era detto 0bianc$etto0 e veniva estratto per il con&ezionamento di una colla. Plinio racconta c$e i romani lo usavano per dare colore all/0alica0. una specie di polenta e l/estrazione era permessa dietro versamento di F>.>>> sesterzi allanno. 4ranne i lati degli Astroni e della *ol&atara dove i pendii non sono eccessivamente ripidi. tutto l/interno del recinto $a delle pendenze molto accentuate. 3uesta asprezza mor&ologica $a salvato i bordi dalla speculazione edilizia c$e $a investito buona parte della conca di Agnano. 2 lati esterni $anno andamento meno acclive tanto c$e in passato sono stati utilizzati a &ini agricoli. Attualmente il lato orientale di M.te *. Angelo , interessato dalla costruzione della nuova universit(. Come in altre zone di Napoli anc$e 'ui vi sono tracce di attivit( estrattiva. abbiamo in&atti c$e lungo il bordo di M.te *pina si aprono tre cave; la prima 'uasi a ridosso del $otel *.Germano era una cava di piroclastiti sciolte. attualmente il piazzale di cava , occupato da alcune strutture sportive. La seconda , all/incrocio con via *car&oglio ed era una cava in cui si estraeva una roccia trac$itica c$e a&&iora alla base del M.te *pina. La terza si trova sempre sulle pendici di M.te *pina. lato settentrionale. di &ronte alla base americana. < Pianura Percorrendo la strada c$e dalla uscita della tangenziale d/Agnano s/inerpica lungo i bordi esterni degli Astroni si arriva all/incrocio di via Montagna *paccata. 2n 'uesto punto inizia la piana di Pianura. 3uesta struttura mor&ologica. la cui 'uota media , di 8?> m s.l.m.. , circondata su tre lati dalla collina dei Camaldoli il lato sud. invece , delimitato dai versanti esterni della conca di Agnano e degli Astroni. Ba un punto di vista mor&ologico la piana non $a alcuna struttura c$e merita una particolare attenzione anc$e perc$% l/urbanizzazione di 'uesti ultimi anni $a completamente occultato le linee di impluvio provenienti dai bordi dei Camaldoli. < La collina dei Camaldoli 8 )/ la struttura mor&ologica pi+ importante dell/area napoletana. La sua altezza. c$e all/eremo raggiunge i =9" m s.l.m.. la rende visibile anc$e da molto lontano tanto c$e gli antic$i navigatori l/avevano come ri&erimento 'uando avvistavano all/orizzonte le nostre costa. 3uesto ri&erimento geogra&ico , testimoniato dall/antico nome c$e era dato alla collina 0M.te Prospetto0. La mor&ologia della collina , molto complessa in 'uanto rappresenta il relitto dell/antica caldera dei Campi -legrei. La cima della collina 7eremo: , &ormata da un settore &ra due conc$e pi+ o meno semicircolari c$e sono conosciute in letterature come i crateri di *occavo e di Pianura. 2 &ianc$i della collina verso 'ueste piane sono molto ripidi. contrariamente a ciD il versante nord<orientale scende con dolce declivio verso la pianura campana. in&atti il pendio tra i Camaldoli e il castello di Marano , di solo F.? in direzione nord. 1erso Marianella. nordest. l/inclinazione , pi+ &orte. ma sempre piccola. =.# in media. Pi+ verso est. in direzione di Capodimonte. il pendio medio , di nuovo pi+ dolce con una media di #.A. Bata la complessit( inizieremo la descrizione partendo dal lato nordorientale. seguendone i bordi. per poi inoltrarci sulla parte alta della collina. *ul lato orientale la collina , divisa dal 1omero da un pro&ondo vallone. la Pigna. c$e prosegue verso nord &in sopra la Cappella dei Cangiani. 3uesto vallone delimita. sul lato orientale. la collina dei Camaldolilli. *i tratta di un versante dei Camaldoli. c$e si presenta come un allungamento della collina verso meridione. in 'uanto , delimitato verso occidente dal 1allone del 1erdolino c$e , una pro&onda incisione. probabilmente di tipo strutturale. c$e lo isola 'uasi del tutto dal lato occidentale. 5na particolare menzione merita il vallone del 1erdolino. 3uesta incisione , l/unica della collina dei Camaldoli c$e drena le ac'ue verso meridione ed , probabilmente dovuta ad una &aglia sulla 'uale si , poi impostata l/alveo torrentizio. L/importanza di 'uesto vallone , dovuta anc$e al &atto c$e vi a&&iorano. estesamente. i prodotti dei Campi -legrei a partire dal Piperno &ino ad arrivare ai pi+ recenti *postandosi verso ovest si incontra un/altra struttura c$e sporge. verso meridione. *i tratta della collina di Casalesio c$e delimita. ad ovest. la conca di Minopoli c$e , un piccolo &alsopiano c$e si raccorda. abbassandosi gradualmente. con la piana di *occavo. *postandosi pi+ ad occidente si giunge nella zona di 4orre dei -ranc$i. 2n 'uesto punto il versante dei Camaldoli si presenta molto ripido raggiungendo un andamento verticale nella zona sottostante l/eremo. Pi+ ad ovest un piccolo altopiano. delimitato da un &ronte molto ripido nel tu&o. individua una vecc$ia cava di Piperno c$e $a lasciato una netta evidenza mor&ologica. Proseguendo per via Montagna *paccata. in direzione Pianura. si giunge all/estremo occidentale della conca di *occavo. 2n 'uesto punto si $a la congiunzione con la conca di Pianura e la collina presenta una &orma a punta. con direzione sud. c$e degrada rapidamente. All/altezza di via Montagna *paccata si $a una brusca rottura di pendenza 7Pignatiello: c$e separa i Camaldoli dal rilievo di M.te *.Angelo 7Agnano:. Ba 'uesto punto il bordo della collina prosegue in direzione nord &ino all/altezza del vecc$io cimitero. *u 'uesto tratto la mor&ologia si presenta molto acclive anc$e se in misura minore rispetto al lato di *occavo. La presenza di pareti verticali , limitata alla parte di versante in cui a&&iora il 4u&o Giallo Napoletano ed , dovuta. come d/altra parte anc$e sul lato di *occavo. all/erosione selettiva. 2n 'uesta zona le linee di impluvio non rivestono importanza da un punto di vista mor&ologico. 6ltre il vecc$io cimitero il bordo della collina piega verso occidente. Ba 'uesto punto le pendenze tendono a diminuire man mano c$e ci si sposta. Poco pi+ a nordovest la continuit( della struttura , interrotta da un pro&ondo vallone. 3uesta linea di impluvio raccoglie le ac'ue di una vasta zona a monte. 2n&atti la testata , costituita da diverse piccole linee di cui le pi+ importanti sono 'uelle 9 provenienti da Nazaret$ e da Jo&&ritta. Lo sbocco del vallone nella piana , stato interessato dall/attivit( estrattiva del tu&o giallo. si notano inoltre alcune cavit( in tu&o di cui una , adibita a &abbrica di &uoc$i pirotecnici. Proseguendo lungo il bordo in&eriore la collina segue il suo andamento a semicerc$io piegando verso sud &ino a congiungersi. nella zona dei Pisani. al bordo esterno degli Astroni da cui , divisa da una pro&onda incisione in cui passa la strada c$e porta a 3uarto. 3uesta parte della collina. c$iamata contrada Romana. presenta un andamento altimetrico in&eriore al lato orientale. Le pendenze del versante sono molto pi+ dolci e sono interessate da piccole linee di impluvio incassate nel versante. 2l lato esterno di 'uesto versante si collega a nordovest con la piana di 3uarto tramite un pendio articolato c$e in alcuni punti si presenta dolce. in altri mostra 'ualc$e segno di asprezza. *u 'uesto versante si rinviene una importante linea di impluvio c$e drena l/area occidentale della collina. si tratta dell/alveo dei Camaldoli c$e come tanti altri alvei torrentizi oggi &unge da &ogna per l/abitato di 3uarto. 2l lato ovest si raccorda. nella zona dei Pisani. con l/antico cratere di Pisani. 3uest/area c$e , l/ultima propaggine occidentale del territorio comunale di Napoli , stata usata come discarica di ri&iuti solidi urbani con la conseguenza c$e molte strutture sono oggi completamente obliterate dalla spazzatura. La parte alta della collina dei Camaldoli , molto articolata a causa di diversi valloni c$e costituivano le linee di drenaggio del lato nordorientale della collina. Partendo dall/eremo. c$e come gi( detto , l/apice della collina. abbiamo c$e poco pi+ a nord. a valle della strada c$e porta al ripetitore RA2. inizia lincisione del vallone dell/6rsolona ai Guantai. Attualmente la parte mediana di 'uesta incisione , completamente scomparsa in 'uanto sull/area , stato edi&icato il nuovo Policlinico. A nord dell/ospedale Monaldi vi , un/altra importante linea di impluvio il vallone di Calori c$e proseguiva attraverso il 4irone per con&luire. con altri piccoli alvei. nella cupa dei Cani c$e all/altezza di Mugnano di Napoli piegava verso occidente andando ad alimentare i vari canali esistenti nella piana di Giugliano 3ualiano. Attualmente 'uesta rete idrica , 'uasi del tutto scomparsa o perc$% coperta ed utilizzata come &ogna o perc$% spianata per &ar posto a nuovi insediamenti abitativi. 2n 'uesta zona dei Camaldoli 7lato nord dell/ospedale Monaldi: esistono numerose cave di 4u&o Giallo Napoletano ancora attive. in particolare in localit( 1rito ai con&ini &ra il comune di Napoli e il comune di Marano. < *occavo La piana di *occavo , delimitata a nord dalla collina dei Camaldoli. ad est dalla collina del 1omero. ad ovest dai rilievi di Agnano 7M.te *.Angelo: e a sud dalla piana di -uorigrotta. La 'uota altimetrica , di circa A9 metri pi+ bassa di 'uella di Pianura. in&atti mediamente abbiamo un/altitudine intorno agli "? m s.l.m.. La piana non presenta attualmente alcuna evidenza mor&ologica da segnalare in 'uanto l/alveo Arena *.Antonio , 'uasi del tutto coperto ed inoltre diversi alvei. c$e un tempo si congiungevano all/Arena *.Antonio nella zona del rione 4raiano. sono stati completamente colmati per &ar posto ad aree di sedime per strade e &abbricati < La collina del 1omero La collina del 1omero , per antonomasia la collina di Napoli; prima dell/ultimo con&litto mondiale era ritenuta. dai napoletani. una zona di villeggiatura dal clima particolarmente salubre in 'uanto ricca di orti e di verde con poc$e costruzioni c$e erano perlopi+ delle belle ville e dei casali rustici. 10 3uesto aspetto agreste si , perso in 'uanto dopo la seconda guerra mondiale. tra la &ine degli anni /9> e l/inizio degli anni /?>. la zona $a subito una intensissima urbanizzazione. A tutt/oggi. 'uindi. la collina , completamente edi&icata ed essendosi tras&ormata anc$e in centro commerciale subisce pesantemente gli e&&etti del tra&&ico automobilistico a causa anc$e del disagevole assetto urbanistico. La collina , mor&ologicamente costituita da un ampio tavolato. ad andamento nordest<sudovest. caratterizzato da un declivio piuttosto dolce su cui corrono le principali arterie 7via Cilea. via Luca Giordano: delimitato da accentuate rotture di pendenze sia sul lato rivolto verso *occavo c$e sui versanti rivolti verso C$iaia. i 'uartieri *pagnoli. le -ontanelle. 2l punto pi+ alto della collina , rappresentato dallo sperone tu&aceo di *.Martino il cui apice si trova a F= m. s.l.m.. 3uesto sperone roccioso $a il vertice rivolto verso sudest e domina il centro di Napoli con un e&&etto suggestivo anc$e grazie alla presenza del Castel *.)lmo e della certosa di *.Martino. 2l tavolato centrale della collina giace ad una 'uota variabile tra i 8?> e i 8"> m s.l.m. ed , delimitato a nordovest da un ampia scarpata c$e lo collega con la sottostante piana di *occavo. Alla base di 'uesta scarpata vi scorre l/alveo Arena *.Antonio c$e con un tortuoso percorso si congiungeva. pi+ ad ovest. con l/alveo proveniente dal vallone del 1erdolino. Attualmente 'uesto alveo. in parte coperto. , adibito a collettore &ognario. 2l lato meridionale del tavolato a&&accia sulla conca di C$iaia. anc$e 'ui la mor&ologia , aspra sebbene coperta da moltissime costruzioni c$e $anno completamente obliterato il piccolo alveo torrentizio di via *.Maria Apparente. oggi corrispondente al tracciato di vico 1asto a C$iaia. c$e per lung$issimo tempo $a rappresentato il limite occidentale dello sviluppo urbano. e 'uello compreso &ra P.co Marcolini e P.zza Amedeo lungo il 'uale corre oggi il tracciato della &unicolare di C$iaia. La parte orientale volge verso il centro di Napoli passando per il c.so 1.)manuele e 'uindi per i 'uartieri *pagnoli. 2n 'uesta zona possiamo osservare una mor&ologia aspra a monte del c.so 1.)manuele c$e si addolcisce passando per i 'uartieri *pagnoli c$e &ungono da raccordo con la parte sottostante della citt(. 2l lato nord dell/altopiano si raccorda con un ampia sella. nella zona dell/Arenella. con la collina dei Camaldoli. L/apice di 'uesta sella , attualmente percorso dalla via B.-ontana c$e rappresenta. anc$e da un punto di vista viario. il collegamento con 'uesto alto mor&ologico. 2n 'uesta zona aveva origine l/alveo dell/Arenella. da cui prende il nome l/omonimo 'uartiere. 2l lato Nord della collina delimita il vallone dei Gerolomini. la cui testata , de&inita dalla citata sella c$e porta ai Camaldoli. c$e s&ocia pi+ ad oriente nel vallone delle -ontanelle. 3uesto basso mor&ologico si raccorda con la collina del 1omero con pendenze molto accentuate nelle parte pi+ a monte 7Gerolomini: attraverso *.Maria del Carmine e le due Porte all/Arenella mentre la parte valliva arriva al vallone delle -ontanelle con pendenze pi+ dolci attraverso il 'uartiere di Materdei. Le alte scarpate. ben visibili alle -ontanelle. c$e dividono 'uesta valle con il sovrastante Materdei sono delle strutture arti&iciali in 'uanto residue dell/attivit( di cava del 4u&o Giallo Napoletano. *ulla testata del vallone dei Gerolomini aveva origine un ramo dell/alveo torrentizio dell/Arena alla *anit(. 3uesta struttura torrentizia delimita a nord tutta la parte bassa della collina in 'uanto &unge da divisione oltre c$e &ra la zona di Materdei e la collina di Capodimonte anc$e &ra la zona di via *tella e la zona dei Miracoli c$e rappresenta la parte bassa della collina di Capodimonte. Ba 'uanto descritto ci accorgiamo c$e la collina del 1omero $a un/estensione notevolmente maggiore dell/area c$e generalmente de&iniamo come 01omero0. 2n&atti , normale de&inire come collina solo la parte sommitale mentre in realt( da un punto di vista mor&ologico , da de&inire come tale tutta la struttura collinare. *eguendo 'uesta logica la delimitazione della collina , molto pi+ ampia e i con&ini. partendo dalla parte basale. possono essere riassunti come segueC 2l lato est , delimitato dall/allineamento via Roma. museo Nazionale. via -oria P.zza Cavour. 11 2l lato nord dal vallone dei 1ergini. dal vallone delle -ontanelle. dal vallone dei Gerolomini e dalla sella c$e lo collega con la collina dei Camaldoli. 2l lato ovest dal vallone della Pigna con la sella di *.*te&ano c$e collega . a sudovest la collina del 1omero con 'uella di Posillipo. 2l lato sud , nettamente delimitato da via C$iaia e da via Riviera di C$iaia c$e &ino a Mergellina rappresentano la base meridionale della collina. La struttura mor&ologica oggi osservabile non , del tutto naturale in 'uanto sono state e&&ettuate molte colmate. particolarmente in corrispondenza dei valloni. onde consentire l/edi&icazione di numerosi 'uartieri. gli unici punti liberi da costruzioni si rinvengono unicamente nell/area di *.Martino e in alcuni punti rivolti verso la piana di *occavo. < La collina di Capodimonte La collina di Capodimonte deve il suo nome all/intensa attivit( estrattiva del tu&o giallo c$e , avvenuta nel corso dei secoli lungo i suoi &ianc$i. 2n&atti al toponimo si attribuisce il signi&icato di 0sommit( dell/altopiano ricco di tu&o0 in 'uanto nel gergo dei cavatori napoletani la parola 0monte0 indicava un a&&ioramento di tu&o. La collina , sita immediatamente a nord del centro antico di Napoli. il punto a 'uota maggiore raggiunge i 899 m s.l.m. 7osservatorio astronomico:. Mor&ologicamente , rappresentata da un ampio tavolato c$e inclina dolcemente verso nord. 2 bordi della collina $anno un andamento irregolare. 2l lato ovest si raccorda con la collina dei Camaldoli tramite una sella su cui corre la via Colli Aminei. 2l lato nord , delimitato dal vallone di Miano c$e all/altezza di via 5dalrigo Masoni piega bruscamente verso sud &ungendo da limite orientale della collina su entrambi i lati. 3uesto &unge. 'uindi. da separazione &ra la collina di Capodimonte e la retrostante piana di Miano @ *econdigliano < Capodic$ino. Molto pi+ articolata , la parte sudoccidentale e la parte meridionale. La prima. come gi( visto in precedenza. , separata dal 1omero tramite il basso strutturale del vallone delle -ontanelle. la seconda si raccorda con la parte bassa. delimitata da via -oria. tramite la zona dei Miracoli. Moiariello e *.)&ramo 1ecc$io. 3ueste tre zone. in cui va compresa anc$e la zona dei Ponti Rossi. ad occidente del cavone di Miano. sono estremamente accidentate a causa della gi( citata attivit( estrattiva. 2n&atti un po dappertutto si vedono &ronti di cava molto accentuati e in parte visibili anc$e da lontano. come nel caso del Moiariello il cui &ronte , ben visibile anc$e da p.zza Cavour. La zona $a un grosso interesse paesaggistico in 'uanto racc$iude l/unico grosso polmone di verde della citt( di Napoli il cosiddetto 0bosco di Capodimonte0 c$e , un/area bosc$iva di 8F> ettari c$e $a una vegetazione di alberi annosi in prevalenza lecci. pini e tigli. 3uesto parco &u costituito per volere di Carlo di Borbone nel 8A#" c$e vi costruH anc$e un palazzo per ospitare le collezioni d/arte ereditate dalla madre )lisabetta -arnese. < La collina di Pizzo&alcone La collina di Pizzo&alcone , un piccolo rilievo c$e sporge sul mare. La sua importanza , dovuta al &atto c$e vi avvennero i primi insediamenti umani dell/area napoletana. Anticamente 'uesta collinetta si presentava come una piccola penisola in 'uanto era lambita dal mare su tre lati. *.Lucia. C$iatamone e lato del C$iatamone su p.zza 1ittoria. 2 successivi riempimenti di via *. Lucia e del C$iatamone $anno 'uasi del tutto cancellato 'uesta particolarit(. 3uesta struttura , attualmente completamente edi&icata ospitando gli abitati del 0Pallonetto di *.Lucia0 e il 0Monte di Bio0. )/ delimitata a nord dal solco di via C$iaia c$e la separa dalla parte 12 bassa della retrostante collina del 1omero. 2 lati est e ovest una volta lambiti dal mare e il lato sud $anno un andamento molto ripido ulteriormente accentuato da una intensa attivit( estrattiva c$e probabilmente ebbe inizio gi( in epoca greca. Attualmente la mor&ologia dei bordi non , visibile. in 'uanto occultata dai &abbricati c$e sorgono su via *.Lucia e su via C$iatamone. Per poterla osservare bisogna entrare in alcuni edi&ici di via C$iatamone o guardarla da lontano. ad esempio dalla collina di Posillipo. La collina di Pizzo&alcone riveste una notevole importanza geogra&ica. per la citt( di Napoli. in 'uanto divide la conca di C$iaia da 'uella di Neapolis. 2n&atti la prima va da Posillipo a Pizzo&alcone. la seconda da Pizzo&alcone &ino alle ultime propaggini della collina di Capodimonte 7*.)&ramo 1ecc$io:. < Miano < *econdigliano < Capodic$ino 74erra di Lavoro: 3uesta piana , in realt( un altopiano c$e &unge da raccordo &ra la collina dei Camaldoli con la retrostante piana Campana. Nella zona di *econdigliano la 'uota altimetrica. media. , intorno ai 88> m s.l.m. e va degradando dolcemente verso nord. piana Campana. e verso est. Capodic$ino. La piana $a una brusca rottura di pendenza verso sud. Mianella. con&luendo nel cavone di Miano c$e &unge da separazione con la collina di Capodimonte. Pi+ ad est la piana di Capodic$ino degrada dolcemente sia verso nord c$e verso est. Nella zona di C.so 5mberto Maddalena la 'uota topogra&ica , intorno ai > metri. 2mmediatamente a sudovest di 'uesto asse viario vi , una netta rottura di pendenza c$e mette in comunicazione la piana con la sottostante area di P.zza 6ttocalli < P.zza Carlo 222 < Arenaccia. *ul lato a sud est. zona dei cimiteri. la rottura di pendenza , molto pi+ accentuata della zona precedente. le pendenze sono maggiori e in alcuni punti. *.Maria del Pianto. si $a addirittura la presenza di una parete verticale. 3uesta mor&ologia tende ad addolcirsi spostandosi verso nordest dove la piana di Capodic$ino si raccorda con 'uella del *ebeto senza alcun asprezza mor&ologica. *ia sul bordo sudoccidentale c$e su 'uello sudorientale della piana vi , presenza di numerose cave di piroclastiti sciolte 0Pozzolane0 . oggi non pi+ attive. di cui le pi+ estese si trovano nella zona di calata Capodic$ino in via -eo. < La zona orientale La zona orientale di Napoli , limitata ad ovest dalla congiungente l/eK &orte del Carmine con P.zza Carlo 222 a nordovest dalla 4erra di Lavoro. a nord dalla scarpata di *.Maria del Pianto. ad est dalle pendici del *omma 1esuvio e a sud dal mare. La 'uote medie poco al di sopra del livello del mare presso la costa. &ino ad arrivare a 8 m s.l.m. nella parte pi+ settentrionale. Mor&ologicamente la zona , denominata 0depressione del *ebeto0. L/area &ino all/inizio di 'uesto secolo era coperta da paludi attraversate da corsi d/ac'ua a lento de&lusso. La situazione mor&ologica $a sempre costituito. sin dall/et( classica. una insuperabile barriera naturale di&ensiva c$e nell/ultimo secolo. a seguito delle boni&ic$e. , diventata un/area di espansione urbanistica. Nel complesso il sistema &luvio<torrentizio si esplicava attraverso una serie di piccoli impluvi e pro&onde incisioni 'uasi ovun'ue stravolte da interventi di antropizzazione. 2n 'uest/area scorreva l/unico corso d/ac'ua naturalmente perenne. il *ebeto c$e. nascendo dalle sorgenti della Bolla. presso 4avernanova. a sud di Casalnuovo. nonc$% alimentato un tempo dalle sorgenti di Lu&rano nella prima parte del suo corso. scendeva &ino allo sbocco a mare al ponte della Maddalena. . 2n seguito sia a causa dello scavo del -osso Reale. in et( borbonica. c$e incanalD parte delle ac'ue 13 verso i mulini distribuiti nella zona. sia dell/emungimento dei pozzi di Lu&rano c$e abbassD notevolmente il livello della &alda. c$e comportD anc$e l/estinzione delle sorgenti. il &iume &u privato dell/alimentazione e 'uindi delle sue ac'ue. Attualmente il solco del *ebeto. da poco coperto. , adibito a collettore &ognario. 2l &iume impostD il suo corso nella depressione c$e si venne a &ormare per abbassamento della zona orientale rispetto alla retrostante 4erra di Lavoro ad opera di una tettonica ad andamento regionale. 2l suo rigetto. stimabile in "> metri. &ormD il gol&o del *ebeto. )/ importante sottolineare c$e la piana dove si impostD il *ebeto non era alluvionale. 2l gol&o del *ebeto circa 8>.>>> anni &a occupava tutta l/area. tuttavia nel tempo il gol&o andD interrandosi sia per l/accumulo di sabbia marina. come testimoniano i gusci di lamellibranc$i e vertebrati di ambiente salmastro di transizione ritrovati in 'uesti sedimenti. sia per apporto di materiali delle zone pi+ interne. come dimostrano i livelli di argille e g$iaie portate dall/Appennino retrostante. e soprattutto a seguito di eruzioni vesuviane c$e permisero un notevole accumulo di materiale piroclastico sciolto 7pozzolane. pomici e lapilli: di origine vesuviana ma anc$e &legrea. 2l gradino della &aglia c$e $a originato la depressione , ancora appena visibile alla sorgente della Bolla. ma diviene sempre pi+ marcato avvicinandosi alla zona urbana di Napoli ed , rappresentato dalla rottura di pendenza della piana di Capodic$ino su Poggioreale. A *.Maria del Pianto il rigetto , di circa A> metri. -ino a poc$i decenni &a. nonostante le boni&ic$e apportate sotto Carlo di Borbone. la zona risultava ancora occupata da estese paludi 7da 'ui l/appellativo di 0parulano0 a colui c$e portava &rutta e verdura in citt( da 'uesta zona poi generalizzato a tutti i verdumai:. Antic$i sedimenti palustri 7torbosi: si ritrovano in placc$e e lenti di diverso spessore nel sottosuolo dell/area; due livelli soprastanti il 4u&o Giallo sono stati datati =F>> e 9">> anni 7Bellucci 8": mentre ad un terzo. sottostante il 4u&o Giallo Napoletano. , stata attribuita un/et( di 8A.>>> anni. La zona $a subito nell/ultimo secolo. ed in particolare nel dopoguerra. una notevole espansione edilizia a carattere prevalentemente industriale. < 2l centro storico La battaglia del =A= a.C. vide la vittoria dei greci cumani ed i loro alleati di *iracusa contro le milizie etrusc$e c$e costituivano una costante minaccia per la costa del gol&o di Napoli. 2n seguito a tale vittoria i cumani pre&erirono. invece di potenziare l/esistente nucleo di Partenope. costruire eK novo una citt( c$iamata Neapolis. 2l nuovo centro &u posto nell/area di &alsopiano avente leggera pendenza verso sudest. oggigiorno corrispondente alla zona centro occidentale del 'uartiere Pendino. 2l punto altimetricamente pi+ elevato , in corrispondenza di *.Aniello a Caponapoli 7?" m s.l.m.:. mentre sul versante prospiciente il mare la 'uota pi+ alta si raggiunge nella zona di *.Marcellino. Poco distante da detti luog$i. nell/area compresa tra via Grande Arc$ivio e via Buomo. vi , una depressione dovuta ad una insenatura lungo la linea di costa dove. in epoca medioevale. vi era un accesso al mare attraverso Portanova. 2l pianoro era circoscritto su tre lati da pro&ondi &ossati naturali c$e &ungevano da baluardo di&ensivo. il lato mare era protetto da un salto 7ad eccezione dell/insenatura poc/anzi descritta:. A testimoniare 'uesta antica mor&ologia vi sono ancora oggi. nonostante i tagli operati dal risanamento. le di&&erenze di 'uota c$e si rilevano tra l/altura di *.Giovanni Maggiore rispetto alla sottostante via *edile di Porto. 'uelle del monastero di *.Marcellino e di *.Agostino alla Jecca rispetto all/area posta a monte di c.so 5mberto 2. 5n altro salto esisteva. tra via 4ribunali e via *paccanapoli. una riprova di ciD ci viene dal tempio dei 14 Bioscuri 7attuale basilica di *.Gaetano: c$e si trovava molto pi+ in alto delle costruzioni oggi visibili al di sotto della c$iesa di *.Lorenzo Maggiore. L/evidenza mor&ologica attuale ci , data dalla pendenza di via *.Gregorio Armeno. 2l con&ine settentrionale del pianoro era determinato dal &ossato dell/attuale piazza Cavour. 'uello nordorientale dal solco d/erosione dell/Arena alla *anit(. Ad occidente il pianoro era delimitato dal solco dell/Arenella. 'uesto come abbiamo gi( visto. aveva origine in prossimit( dell/odierna p.zza Arenella proseguendo per via Arenella. via Battistello Caracciolo. via delle Nocelle. via -rancesco *averio Correra per s&ociare nell/attuale p.zza Bante e procedere. 'uindi. per via Monteoliveto al mare. < Le piane costiere L/area costiera della citt( di Napoli , caratterizzata. come gi( visto. da una costa alta nella zona di Posillipo mentre per tutto il resto della linea la costa , bassa con strade c$e la percorrono delimitando delle strette piane costiere. 3ueste piane non sono naturali ma dovute a riempimenti c$e $anno avanzato la linea di costa nel corso dei secoli. Le pi+ antic$e sono 'uelle percorse da via Marina e da via Amerigo 1espucci c$e devono il loro allargamento essenzialmente all/ampliamento del porto. 3uelle pi+ recenti. dovute a colmate e&&ettuate &ra la &ine del secolo scorso e l/inizio di 'uello attuale. sono 'uelle lato mare di via s. Lucia. la piana su cui ricade la villa comunale e 'uella su cui corre viale Gramsci. La piccola piana di via Mergellina < largo *ermoneta pi+ c$e ad un riempimento , dovuta ad un arretramento della &alesia per attivit( estrattiva del 4u&o Giallo Napoletano. 3ueste piane $anno notevolmente avanzato la linea di costa. ad eccezione di Mergellina. in 'uanto precedentemente ai riempimenti 'uesta correva lungo l/attuale via *.Lucia. via C$iatamone. via Riviera di C$iaia. a monte di viale Gramsci. La costa era &ormata da una lunga spiaggia c$e da *.Lucia raggiungeva Mergellina con un/unica piccola interruzione all/altezza di M.te )c$ia 7C$iatamone:. EVOLUZIONE MORFOLOGICA DEL TERRITORIO DEL COMUNE DI NAPOLI La mor&ologia della citt( di Napoli , tipica di un territorio vulcanico la cui attivit( , stata prevalentemente esplosiva con depositi di ceneri e scorie. L/apparato collinare. come gi( visto. , caratterizzato da tavolati pi+ o meno estesi e da rotture di pendenza pi+ o meno accentuate. La presenza di piane , condizionata dalla situazione mor&ologica veri&icatasi subito dopo l/attivit( eruttiva. in&atti laddove gli spro&ondamenti. successivi alle &asi eruttive. crearono dei gol&i c$iusi. come nell/area -uorigrotta < Bagnoli. il riempimento da parte delle alluvioni e dei depositi di successive eruzioni &u rapido. non disturbato dalle correnti marine. mentre laddove 'ueste condizioni non si veri&icarono le piane mancano completamente o. se esistono. sono arti&iciali come ad esempio la riviera di C$iaia. La piana di Poggioreale , legata anc$e all/esistenza di dune costiere c$e. creando un ambiente di laguna c$iusa. consentirono un rapido accumulo dei detriti provenienti dalle colline poste a monte della stessa piana e dai Ponti Rossi. Comun'ue le colline napoletane. benc$% abbiano avuto origine da apparati vulcanici diversi. si raccordano mediante larg$e selle le cui pendenze sono raramente aspre. o con pianalti come avviene tra la collina dei Camaldoli e i complessi vulcanici di Agnano tramite la piana di Pianura. La conoscenza del territorio con tutte le sue modi&icazioni , indispensabile per lo studio delle 15 potenzialit( e delle limitazioni d/uso dello stesso. Ad esempio nelle aree collinari a causa della &acile erodibilit( dei terreni. le &orme dei rilievi. particolarmente sui lati interni dei vulcani. sono poco stabili e 'uindi in rapida evoluzione. 3ui il &enomeno dell/erosione si mani&esta in maniera cospicua &avorito sia dalle condizioni metereologic$e delle nostre latitudini c$e alternano spesso a periodi di siccit( periodi di intensa piovosit(. sia alla presenza di ampie aree caratterizzate da scarsa copertura vegetale. Nel programmare interventi sul territorio bisognerebbe sempre tener conto. in particolare nelle aree collinari. della potenziale evoluzione mor&ologica. 1ari autori $anno cercato di realizzare modelli 'ualitativi<'uantitativi di valutazione del &enomeno dell/erosione parametrizzando i &attori originari 'ualiC < condizioni geolitologic$e e condizioni idrogeologic$e connesse; < caratteristic$e pedologic$e 7tessitura del suolo. struttura. spessore. permeabilit(. contenuto in $umus. etc.; < mor&ologia 7pendenze. esposizione. 'uota. etc;: < condizioni metereologic$e; < condizioni idrologic$e; < copertura vegetale; < interventi antropici. 2 &attori in parte modi&icabili dall/uomo sono. oltre agli interventi antropici. la copertura vegetale e le condizioni idrologic$e. inoltre. a secondo delle condizioni locali. la pendenza e la situazione pedologica. Nelle indagini sulla stabilit( dei siti bisogna considerare alcuni &attori &issi non modi&icabili da cui dipende la stabilit(C a < condizione geologica; b < con&igurazione topogra&ica. 1i sono poi alcuni &attori variabili nel tempo e nello spazioC c < condizioni climatic$e; d < copertura vegetale. 4ali &attori possono essere accertati mediante indagini sul terreno con restituzione gra&ica mediante carte tematic$e. 3uesti accertamenti servono anc$e ad individuare le cause predisponenti dei &enomeni di dissesto. La costituzione geologica. come , ovvio. , estremamente importante ai &ini della valutazione dell/evoluzione mor&ologica e 'uindi della stabilit( di un territorio. Altro &attore importante , la con&igurazione topogra&ica. A tale &ine va valutato l/angolo di riposo delle rocce. evidentemente 'uanto pi+ , inclinato il pendio tanto maggiore , l/instabilit( dello stesso. 1i sono oltre alle condizioni prima citate. c$e costituiscono le caratteristic$e non mutabili o comun'ue poco mutabili dei terreni. alcune cause c$e possono turbare l/e'uilibrio. 4ra 'ueste vi sonoC < aumento del peso speci&ico apparente delle rocce; < aumento dell/inclinazione del pendio; < diminuzione della coesione; < aumento del carico. L/aumento del peso speci&ico apparente puD essere causato da un incremento del contenuto d/ac'ua nel terreno. Ad esempio una pozzolana c$e $a un peso speci&ico apparente di circa 8.=>> Gg!mc. bagnata puD raggiungere i 8.A>> Gg!mc e se il pendio $a un angolo prossimo a 'uello limite , verosimile un &enomeno di collasso. L/aumento dell/inclinazione del pendio puD essere causato sia da erosione naturale al piede. sia dall/opera dell/uomo con la creazione di sbancamenti. rilevati. etc.. La diminuzione della coesione. particolarmente nei terreni pozzolanici. , provocata in genere 16 dall/aumento dell/ac'ua di in&iltrazione. L/aumento del carico avviene per la costruzione di manu&atti come muri. rilevati. edi&ici. etc.. al di sopra di pendii. Come si vede i parametri c$e presiedono alla evoluzione mor&ologica del territorio sono numerosi e molto spesso interdipendenti l/uno dall/altro. L/intervento dell/uomo sul territorio. 'uando non attuato con sani principi di programmazione. diventa spesso destabilizzante nel 'uadro dell/e'uilibrio geomor&ologico. Gli interventi di disboscamento o. in generale. la distruzione della copertura vegetale predispongono ad una azione accelerata dell/erosione come anc$e l/abbandono dell/agricoltura nelle aree collinari privano il territorio di 'uella continua e capillare opera di manutenzione dell/agricoltore senza la 'uale i processi evolutivi naturali prendono il sopravvento. Anc$e la costruzione di in&rastrutture 'uali strade o altri manu&atti. sia in super&icie c$e nel sottosuolo. se realizzati senza tener conto delle reali condizioni geomor&ologic$e. geotecnic$e e ambientali. possono innescare una serie di processi c$e risultano destabilizzanti per il territorio. L/area napoletana , per buona parte sottratta all/erosione super&iciale in 'uanto risulta &ortemente edi&icata. L/evoluzione mor&ologica si esplica. 'uindi. essenzialmente sui bordi delle colline c$e non $anno subito insediamenti abitativi. 2n ogni caso le aree in cui l/evoluzione mor&ologica , completamente naturale. cio, non , in alcun modo condizionata dalla presenza umana. sono molto poc$e e limitate arealmente. Bopo l/analisi dei &attori c$e &avoriscono l/instabilit( locale descriveremo l/evoluzione mor&ologica delle varie parti del territorio cittadino evidenziando le situazioni di instabilit( veri&icatesi sia per cause naturali c$e per cause connesse alla presenza umana. < La collina di Posillipo Ai &ini dell/evoluzione mor&ologica la collina di Posillipo va divisa in due settori. 2l primo , costituito dal lato rivolto verso il mare dove. sia per l/intensa urbanizzazione. sia per le pendenze non eccessive si $a una evoluzione poco accentuata dovuta all/erosione causata dalle ac'ue meteoric$e. *ulla linea di costa , il mare c$e tende ad arretrare la costa con una erosione al piede della &alesia. ma in alcuni punti 'uesta erosione , rallentata dalla presenza di scogliere &rangi&lutti. Grossi &enomeni evolutivi si $anno nella zona sottostante il parco 1irgiliano di cui ci occuperemo di seguito. 2l lato rivolto verso -uorigrotta a causa della sua mor&ologia pi+ aspra risulta pi+ esposto ai &enomeni erosivi dovuti agli agenti atmos&erici. L/arretramento del versante , condizionato dai litotipi a&&ioranti. 2n&atti si osserva c$e gli orizzonti tu&acei $anno un andamento 'uasi verticale mentre gli orizzonti di materiali pi+ erodibili $anno andamento pi+ dolce c$e mediamente si attesta su un angolo di pendio di F>. Gli agenti esogeni regolarizzano 'uindi pi+ &acilmente i materiali maggiormente erodibili mentre per 'uelli diagenizzati il processo , pi+ lento. *u 'uesta mor&ologia si sono da tempo impostati alcuni solc$i di de&lusso delle ac'ue meteoric$e c$e $anno in pi+ punti inciso il versante della collina dando origine ad una con&ormazione mor&ologica ondulata ove le rientranze sono rappresentate da 'uesti alvei. mentre le sporgenze in genere mostrano una struttura abbastanza matura con pendenze pi+ dolci. Loriginaria mor&ologia del versante , stata alterata dalla attivit( di estrazione del 4u&o Giallo Napoletano. 4ali cave in seguito abbandonate. senza alcuna opera di ripristino dei luog$i. presentano pareti acclivi c$e interessano sia il banco tu&aceo sia i sovrastanti materiali sciolti. 3ueste sono presenti immediatamente a ridosso dell/imbocco del tunnel Laziale e nell/area a monte dell/Arsenale )sercito. L/area risulta 'uindi caratterizzata da una situazione mor&ologica piuttosto delicata con e'uilibri non sempre ben de&initi ed in alcuni casi al limite della stabilit(. La collina di Posillipo costituiva parte del territorio napoletano c$e &ino alla &ine degli anni /9> aveva una vocazione agricola 7&amosi erano i vini di Posillipo:. in&atti il versante rivolto a 17 -uorigrotta era. nella parte coltivata. completamente terrazzato. laddove le pendenze consentivano tale operazione. nelle zone pi+ acclivi lo stesso era ricoperto da bosc$i di castagno. Come , noto i terrazzamenti agricoli sono un ottimo sistema per &renare il ruscellamento delle ac'ue meteoric$e e 'uindi l/erosione delle coperture di $umus. Con l/urbanizzazione della zona. iniziata alla &ine degli anni /9> primi anni /?>. cambiando la destinazione d/uso del territorio. si ebbe anc$e un 'uasi completo abbandono dell/attivit( agricola. 2n&atti oggi. tranne poc$e aree ancora coltivate. l/intero versante , in completo stato di abbandono con il conseguente smantellamento delle opere di presidio. 'uali i terrazzamenti. a causa degli agenti esogeni. 1a inoltre aggiunto c$e l/urbanizzazione della collina , stata realizzata non tenendo conto delle condizioni di e'uilibrio primario della collina. 2n alcuni punti si rileva inoltre c$e i materiali di risulta degli sbancamenti sono stati accumulati sui versanti creando riporti c$e $anno modi&icato le pendenze originarie. Alla gi( naturale predisposizione del versante alla instabilit( si sono 'uindi aggiunte cause arti&iciali c$e ne $anno ulteriormente alterato l/e'uilibrio. A dimostrazione di 'uanto detto nell/area sono state registrati alcuni eventi &ranosi in tempi recenti c$e interessarono la coltre di copertura del 4u&o Giallo Napoletano. 2 meccanismi di &rana &urono di tipo composto. crollo<colata di terra. e &urono &avoriti dalla &orte imbibizione del terreno dovuto alle notevoli precipitazioni meteoric$e avutesi nei giorni precedenti gli eventi. Alcune &rane sono state determinate da cause naturali. in 'uanto dovute a scalzamento al piede dei materiali sciolti causato dal crollo di blocc$i di tu&o a muro della &ormazione pozzolanica. per altre la causa della &rana era da ricercarsi in un anomalo accumulo di detriti c$e non solo aveva alterato il pro&ilo naturale. ma aveva anc$e sovraccaricato il versante. 5n interessante esempio di arretramento naturale di una &alesia lo si riscontra al parco 1irgiliano. 4ale area , stata oggetto in tempi recenti di gravi &enomeni di instabilit( c$e $anno interessato l/intero versante da cala 4rentaremi. cala Badessa nonc$% la ripa di Coroglio. 2l costone c$e si sviluppa con un altezza complessiva di circa 89> m , costituito in massima parte da tu&o coperto superiormente da una copertura di piroclastiti sciolte. La mor&ologia risulta essere in stretta dipendenza dalla natura dei materiali . 2n particolare il costone assume pendenze praticamente verticali laddove , presente il tu&o. pendenze minori. &ino ad un massimo di =9 circa. in corrispondenza della copertura piroclastica. 2l di&&erente comportamento delle piroclastiti sciolte e dell/ammasso tu&aceo determina la presenza di super&ici a diversa pendenza soggette a pi+ o meno intensi processi erosivi i 'uali producono un/ampia &enomenologia &ranosa c$e si espleta in crolli e!o distacc$i nei litotipi lapidei o pseudo tali ed in scivolamenti nei litotipi pi+ sciolti o non liti&icati. L/area. nel suo complesso. , sottoposta ad una serie di processi esogeni piuttosto articolati i cui apporti variano al variare delle modi&icazioni dei luog$i. 3uesti processi. correlati con le cause predisponenti intrinsec$e della roccia in situ 7&attori geologici strutturali. dislocazioni tettonic$e:. $anno dato luogo all/odierno stato dei luog$i. -attore sicuramente determinante sin dall/inizio dell/innescarsi del processo di regolarizzazione del versante , l/azione abrasiva del mare. A tutt/oggi in alcune aree , ancora signi&icativo l/apporto dovuto ai processi di scalzamento al piede determinato da 'uesta dinamica. A tale proposito , interessante esaminare i dati rilevati da studi mareogra&ici condotti nell/area in esame. 3uesti dati mettono in evidenza come gli eventi c$e interessano le mareggiate di maggiore intensit( siano attesi tra i 89><F9>. in particolar modo tra i 8A> e i 8">. *ono in&atti previste mareggiate con le seguenti caratteristic$eC Ma M altezza d/onda signi&icativa A.> m 4s M periodo signi&icativo 8>.9// 18 N M periodo di ritorno F> anni La direzione con massimo contenuto energetico , da 8A>. per i &lussi di maggiore intensit( , prevista una 1maK M =.8? m!sec. Come si rileva la costa in oggetto , posta ortogonalmente alle direttrici di maggiore &re'uenza delle mareggiate c$e si veri&icano nel gol&o. *ulle stesse direttrici dell/azione marina si esplica l/azione del moto ventoso e 'uindi l/erosione eolica c$e viene a svilupparsi in prevalenza nei con&ronti delle aree super&iciali a minor grado di liti&icazione. tendendo ad isolare e a rendere instabili elementi e blocc$i di maggiore compattezza di dimensioni anc$e cospicue. 4ale erosione. unitamente ai &enomeni connessi dalle ac'ue meteoric$e di in&iltrazione. accelera i meccanismi c$e &avoriscono l/instabilit( dei vari tronc$i di colonne tu&acee. La stabilit( di 'uesti ultimi , legata all/eventuale resistenza a trazione delle discontinuit( c$e sono destinate a &ranare 'uando la risultante delle &orze applicate non cade entro la base della colonna stessa 7c$e avviene proprio a causa dei processi erosivi descritti:. Per un c$iaro esempio di interconnessione tra elementi esogeni e caratteristic$e intrinsec$e dell/ammasso tu&aceo si puD &are ri&erimento alla meccanica di innesco della recente &rana di Cala Badessa 7in prossimit( dell/imbocco della costruenda galleria per il condotto &ognario:. 2n&atti dallo studio dell/evoluzione mor&ologica. nel tempo. di punta Annone si , potuto determinare come il continuo scalzamento operato dall/abrasione marina abbia ridotto lo spessore dell/istmo. realizzando in tal modo le condizioni per il crollo del sovrastante sperone tu&aceo e conseguentemente della sovrastante copertura piroclastica posta a tetto. Ba una visione d/insieme dell/intera ripa tu&acea rileviamo c$e l/apporto determinato da singoli &attori viene a di&&erenziarsi per i singoli siti sia arealmente c$e sulla verticale. *i ritrova. in&atti. c$e in alcune aree l/e&&etto abrasivo del mare. c$e $a avuto un ruolo determinante per il passato. risulta estremamente esiguo a causa del &ormarsi di barriere naturali 7cumuli di &rana:. viene in tal modo ad evidenziarsi il contributo dovuto all/erosione eolica e alle ac'ue dilavanti. )sempi di ciD li ritroviamo nell/area di Coroglio. dove a causa del naturale stato di &ratturazione dei materiali. il vento e l/ac'ua agiscono mediante erosione di&&erenziata la cui conseguenza , l/isolamento di blocc$i ed il successivo rilascio. -orme di dissesto simili le ritroviamo anc$e a cala 4rentaremi e cala Badessa; in particolar modo in 'uest/ultima si evidenziano cunei rocciosi di rilevanti dimensioni per i 'uali il distacco dalla parete raggiunge anc$e alcune decine di centimetri. *i , avuto modo di notare c$e i &enomeni cinematici innescatisi nella copertura sciolta. a tetto dell/ammasso tu&aceo. sono .generalmente. immediatamente successivi ai &enomeni &ranosi c$e caratterizzano il costone tu&aceo come nel gi( citato esempio di cala Badessa. 4ali &enomenologie rivestono particolare importanza poic$% interessano la parte superiore della ripa andando a interessare. in tal modo. le opere presenti come nel caso della &rana di 4rentaremi. la cui nicc$ia di distacco lambisce il belvedere panoramico del parco 1irgiliano. Nell/area di 4rentaremi si ritrova la maggiore mani&estazione di modi&ica del versante ad opera dell/uomo. 3uesta si concretizza nel notevole cumulo di detrito presente a ridosso dell/area pi+ interna della cala. Lo spessore dei materiali depositati ,. in alcuni punti. anc$e di alcune decine di metri. 3uesti sono stati depositati in corrispondenza di un preesistente &osso di erosione venutosi a creare ad opera delle ac'ue super&iciali c$e vi trovano un/area di drenaggio pre&erenziale. L/accumulo. c$e $a una pendenza media di #A. $a modi&icato l/e'uilibrio del versante. innescando una serie di processi erosivi evidenziati da nicc$ie di distacco laterali al cumulo e una parete di neo&ormazione venutasi a creare ai piedi del versante. a seguito dello scalzamento operato dall/abrasione marina. Le modi&icazioni mor&ologic$e del versante sudorientale della collina sono da imputarsi 'uasi 19 esclusivamente all/opera dell/uomo. 2n&atti le &enomenologie pi+ vistose avvengono laddove vi sono grossi &ronti verticali dovuti ad attivit( estrattiva. 2l risc$io conseguente a 'uesto particolare tipo di strutture , legato al crollo di piccole porzioni di costone o al &ranamento delle coltri di copertura del tu&o. particolarmente laddove non esiste una buona regimentazione delle ac'ue. oppure 'uando. a monte. si veri&icano rotture nei sottoservizi idrici. 5n particolare esempio di 'uesta evoluzione mor&ologica indotta dall/opera dell/uomo , visibile all/imbocco di via 6razio 7lato Mergellina:. 2n 'uesto punto vi , un grosso &ronte di tu&o nel 'uale si apre l/accesso ad una cavit(. 3uesto accesso , 'uasi completamente riempito di materiali di riporto. la grotta versa in una situazione statica precaria cosi come tutto il costone. )sistono diversi altri esempi di &ronti di scavo in evoluzione. sulla collina di Posillipo. 6nde evitare una elencazione monotona baster( citare il costone a monte della stazione di Mergellina dove i dissesti interessanti il tu&o e le coltri di copertura sono &acilmente visibili da tutti. < La piana di -uorigrotta < Bagnoli )ssendo l/area pianeggiante non sussistono problemi di evoluzione dei versanti come 'uelli descritti per l/area di Posillipo. 2 dissesti c$e si veri&icano nell/area sono da imputare alla geologia dei terreni in a&&ioramento e all/azione antropica. 2 terreni a&&ioranti sono costituiti da piroclastiti sciolte c$e notoriamente sono soggette a costipamenti se &ortemente imbimbite d/ac'ua. 2l cattivo &unzionamento dei sottoservizi idrici $a spesso prodotto costipamenti dei terreni con cedimenti di strade ed edi&ici. La precariet( del sistema &ognario. c$e &ra l/altro dovrebbe drenare le ac'ue c$e una volta venivano drenate dalle linee di impluvio super&iciali. $a spesso creato grosse voragini con gravi interruzioni di arterie stradali. L/ultima. in ordine di tempo. avvenne circa due anni &a all/incrocio via Cinzia via 4erracina. 3uesta voragine. c$e interessD tutta la sede stradale. coinvolse anc$e un impianto per la vendita di carburante c$e &u completamente ing$iottito.
< La piana di Agnano Le pendici interne della conca di Agnano sono soggette ad un continuo arretramento dovuto a piccole &rane c$e interessano la coltre super&iciale. Generalmente 'uesti eventi sono di modeste dimensioni. in 'uanto coinvolgono poc$e decine di metri cubi di materiali. e sono collegati ad eventi piovosi. Attualmente lungo i bordi della conca sono ben visibili alcune nicc$ie di distacco nonc$% la scia percorsa dal materiale in caduta. 3uesti eventi. c$e sono da considerarsi come una naturale evoluzione dei versanti. sono sicuramente &avoriti dalla mancanza di una idonea vegetazione. < 2 Camaldoli Nel prendere in considerazione i problemi dell/evoluzione dei versanti della collina dei Camaldoli si , divisa la stessa in due zone nelle 'uali sono poi state individuate delle aree particolari. La prima zona comprende le aree soggette ad evoluzione per lo pi+ naturale e cio, i versanti di *occavo<Pianura. La seconda comprende le aree in cui l/evoluzione $a una &orte componente antropica. 2n 'uesta seconda zona abbiamo individuato. &ra le altre. due zone da prendere in considerazione cio, Jo&&ritta e vallone delle 6rsolone. 1ersante sud e sudorientale 2n 'uesta zona il pendio , caratterizzato da alti valori di pendenza e da un certo condizionamento 20 litologico. 2l versante , stato interessato dai &enomeni di spro&ondamento connessi con la &ine dell/attivit( vulcanica e 'uindi , stato regolarizzato dagli agenti atmos&erici. 3uesto &atto , messo in evidenza dai processi denudativi a carico dei depositi pozzolanici di copertura in aree gi( sede in passato di eventi &ranosi. 2n&atti vi sono alcune &asce di altitudine. come ad esempio tra i #9><=>> m e F>><#>> m c$e sono caratterizzate dalla presenza di numerose nicc$ie di distacco di vecc$ie &rane. *u 'uesto versante si individuano due aree; 4orre di -ranco. vallone del 1erdolino. Nella zona di 4orre di -ranco si sono avute in passato segnalazioni di &rane di crollo a carico del costone tu&aceo sottostante l/eremo dei Camaldoli. 2n e&&etti 'uesti crolli $anno interessato tutta la &ascia sottostante l/)remo c$e , costituita da un costone tu&aceo. in naturale arretramento. i cui crolli $anno interessato anc$e parte del muro di cinta dell/eremo stesso. 2l vallone del 1erdolino , attualmente interessato da &enomeni &ranosi sul lato orientale. 4ali &enomeni sono da mettere in relazione agli insediamenti abitativi dei Camaldolilli c$e incanalano le ac'ue re&lue direttamente sul bordo del vallone accelerando l/erosione e i distacc$i delle coltri super&iciali. 1ersante occidentale 7lato Pianura: 2n 'uesta zona la buona copertura bosc$iva aveva preservato il versante da vistosi &enomeni di dissesto. alcune &orme di erosione accelerata si ritrovavano su una strada di servizio al bosco c$e mancava. e manca tuttora. di opere di canalizzazione delle ac'ue super&iciali. Attualmente anc$e su 'uesto versante sono visibili alcune &rane di grosse dimensioni dovute alle costruzioni abusive c$e $anno impermeabilizzato la parte alta della collina. immediatamente sotto leremo. alterando la circolazione idrica super&iciale. Jo&&ritta 3uesta area. in passato essenzialmente agricola. era sistemata con opere di terrazzamento c$e si incrociavano. lungo le linee di impluvio. in modo da non creare turbativa per il pendio ma accrescendo la stabilit(. 3uesto valido esempio di interazione uomo<natura si , purtroppo perso con lo spostarsi degli interessi dall/agricoltura ad altre &orme di attivit( umana. Nella zona Jo&&ritta un grosso insediamento abitativo $a notevolmente alterato il pro&ilo del versante. obliterando le vecc$ie linee di impluvio. 3uesta modi&icazione $a innescato un &enomeno di erosione lineare molto rapido. con la creazione di &ossi la cui testata , in continuo arretramento. L/assetto complessivo , aggravato dall/esistenza. a valle. di una cava c$e aveva gi( alterato il pro&ilo del versante. catturando gli impluvi e convogliando le ac'ue di un/area piuttosto vasta. su una parete subverticale. costituita da tu&o giallo con a tetto delle piroclastiti sciolte. Attualmente l/erosione super&iciale , spinta al punto c$e. durante gli eventi piovosi. l/abitato di Pianura viene invaso da una grossa 'uantit( di detriti c$e interessano l/abitato con spessori c$e toccano anc$e i #><=> centimetri. 1allone delle 6rsolone *u 'uesto versante l/intervento antropico , stato particolarmente intenso. 2n molti punti gli sbancamenti per l/ottenimento di piani di sedime $anno individuato dei &ronti. in pozzolana. alti alcune decine di metri. 3uasi sempre 'ueste strutture sono prive di opere di regimentazione delle ac'ue 'uindi soggette a crolli in caso di pioggia. 5n grosso esempio di dissesto di natura antropica si ebbe nel vallone delle 6rsolone dove nella zona di testata &u costruito un grosso insediamento abitativo c$e comporto l/impermeabilizzazione di tutta l/area. 3uesto &atto aumentD gli a&&lussi idrici e la velocit( di de&lusso con il conseguente dissesto di tutta l/area a valle c$e si concretizzD con un rapido appro&ondimento del solco torrentizio e con il 21 crollo delle sponde e della vegetazione c$e vi sorgeva sopra. 5n rilevamento &atto nella zona pi+ a valle portD alla conclusione c$e in una giornata piovosa l/apporto solido era di circa 8>> mc al giorno. Attualmente l/area , stata in parte risanata dall/intervento di attuazione del parco dei Camaldoli. < Pianura e *occavo 3ueste due aree per loro stessa natura non sono soggette a &enomeni di dissesto. se non ai &enomeni di spro&ondamento connessi con la situazione dei servizi idrici sotterranei. 1i , perD da dire c$e 'ueste due aree &ungono da recapito per le ac'ue provenienti dai Camaldoli c$e. non avendo una sistemazione idrica adeguata. invadono gli abitati portando grosse 'uantit( di &ango. Nella zona di Pianura vi , da segnalare l/esistenza di alti &ronti verticali scavati nelle pozzolane. 3uesti &ronti $anno origine sia da antic$e attivit( estrattive e sia da sbancamenti realizzati per ottenere piani di sedime per le costruzioni abusive ivi esistenti. )/ evidente c$e si&&atte strutture essendo prive di 'ualsiasi protezione $anno una spiccata propensione al dissesto. < 1omero Nella parte alta della collina l/andamento mor&ologico 'uasi pianeggiante non consente &enomeni di evoluzione mor&ologica. )/ evidente c$e in 'uesta zona la &unzionalit( dei sottoservizi idrici , essenziale per la stabilit( 7a titolo di esempio valga il recente cedimento avvenuto in un &abbricato sito in via *carlatti a causa della rottura di una conduttura:. come d/altra parte in tutta la citt( di Napoli. Rotture di &ogne o di ac'uedotti $anno un immediato riscontro nei cedimenti di strade ed edi&ici; talvolta 'uesti &enomeni $anno degli e&&etti molto vistosi come il cedimento di una tribuna dello stadio Collana. la cui causa va ricercata in una grossa in&iltrazione d/ac'ua nei terreni di &ondazione. 2n un si&&atto territorio risulta essenziale curare sia la regimentazione delle ac'ue super&iciali. ma soprattutto tenere sotto controllo i sistemi idrici di adduzione e scarico c$e sono i maggiori responsabili. in caso di rottura. dei dissesti c$e si veri&icano in 'uesta zona e in tutta la citt(. 2 &ianc$i della collina. liberi da insediamenti abitativi. sono soggetti a vistosi &enomeni di dissesto. La collina di *.Martino. nella zona della Pedamentina. , soggetta a &enomeni di dissesto idrogeologico connessi con una totale assenza di opere di regimentazione delle ac'ue piovane. Bissesti sono pure presenti nelle zone di via 4asso. via A.-alcone. c.so 1.)manuele. etc.. riguardanti in particolare vecc$i muri di contenimento c$e si presentano molto degradati dall/erosione eolica o anc$e strutture di contenimento recenti c$e mancano. perD. di adeguate opere di drenaggio. La zona. oltre ad essere interessata ai dissesti connessi alla presenza di cavit( in tu&o. , anc$e interessata alla presenza delle 0tane di lapillo0. vecc$ie cave di pomici in sotterraneo. i cui cedimenti repentini causano spesso voragini anc$e di grosse dimensioni. < Capodimonte 2 problemi di stabilit( della collina sono legati essenzialmente ai suoi versanti in 'uanto la parte alta. pi+ o meno urbanizzata. , soggetta a tutte 'uelle &enomenologie legate alla presenza di sottoservizi idrici. di cui si , gi( parlato. Per 'uanto riguarda. invece. i versanti. i problemi sono notevoli in 'uanto i &ronti di cava sono nella maggior parte dissestati e soggetti a crolli di massi tu&acei di dimensioni anc$e notevoli. *ituazioni di 'uesto genere sono presenti al di sotto della c$iesa dell/2ncoronata. al di sotto dell/6sservatorio astronomico. a vico 4ronari ai Cristallini. etc.. 2l crollo dei materiali tu&acei arretrando i costoni coinvolge. ovviamente. anc$e i materiali sciolti di 22 copertura. < Miano @*econdigliano < Capodic$ino Anc$e 'ui i problemi di stabilit( del territorio sono paragonabili a 'uelli esistenti nel resto della citt( in 'uanto la successione stratigra&ica , costituita da materiali piroclastici sciolti e la mor&ologia , pianeggiante. A di&&erenza di altre zone della citt( in 'uest/area il problema delle 0tane di lapillo0 , molto pi+ esteso e riguarda praticamente tutto il territorio della piana. 2n 'uest/area. in&atti gli spro&ondamenti stradali sono pi+ &re'uenti c$e altrove ed $anno dimensioni maggiori. A titolo di esempio si possono citare i grossi spro&ondamenti del piazzale eK -errarelle 78"8:. via Generale Be Pinedo 78":. Miano 8? le cui cause dovrebbero. perD. essere imputabili a problemi di sottoservizi &ognari. 2 bordi del pianoro sono interessati da grossi &ronti di cava in pozzolana. 2n particolare in via -eo esistono &ronti alti &ino a => m con andamento 'uasi verticale 7A9:; 3uesti &ronti sono privi di 'ualsiasi protezione ed in passato $anno dato origine a diverse &rane. Nella zona di Mianella. in&ine. il bordo del vallone di Miano , stato interessato da un grosso riempimento su cui &u realizzato un campo container. 3uesto riempimento nel tempo $a ceduto in pi+ punti rendendo tutta l/area instabile. < Jona orientale Bata la mor&ologia 'uesta zona risente degli stessi problemi connessi con i sottoservizi idrici. Bi particolare vi , da segnalare la situazione venutasi a creare in seguito all/edi&icazione del Centro Birezionale. Nelle aree limitro&e a 'uesto insediamento vi , l/emergenza della &alda idrica. in particolare nella zona di p.zza Arabia vi , una costante presenza di una grossa pozzang$era d/ac'ua c$e testimonia 'uesto nuovo &enomeno. < Centro storico 3uest/area risente degli stessi problemi di tutto il territorio cittadino. La componente c$e la di&&erenzia dal resto della citt( , la &orte presenza di cavit( sotterranee. Bi &atto si puD ipotizzare. data la particolare tipologia degli antic$i ac'uedotti napoletani. c$e ogni edi&icio del centro storico $a il suo vuoto sotterraneo c$e puD essere grande o piccolo a secondo dell/importanza dell/edi&icio. 3uesto &atto di per se non , particolarmente pregiudizievole ai &ini della stabilit( del soprassuolo. lo diventa 'uando la rottura dei sottoservizi idrici provoca grosse &uoriuscite d/ac'ua c$e trovando recapito nei vuoti sotterranei provocano processi erosivi sotterranei notevoli. LITOLOGIA Nel territorio del comune di Napoli vi e/ un numero limitato di litotipi ed essi presentano natura essenzialmente vulcanica. *u tutti prevalgono i prodotti &legrei rispetto a 'uelli vesuviani la cui presenza , limitata 'uasi esclusivamente all/area orientale della citt(. 3uesto andamento litologico puD essere riassunto dividendo i prodotti in tre categorieC < Lave; < prodotti piroclastici; < alluvioni. 2 prodotti piroclastici vanno a loro volta suddivisi inC 23 < piroclastiti lapidee; < piroclastiti sciolte. LA1)
Nell/area di Napoli la presenza di lave , rara. Mancano del tutto le lave vesuviane. tranne la zona orientale. mentre lave di origine &legrea sono presenti. in a&&ioramento. solo in due punti della citt(. 2l primo a&&ioramento , visibile alla base del M.te *pina. all/incrocio &ra via Agnano agli Astroni e via *car&oglio. il secondo all/interno del vulcano degli Astroni in localit( Caprara. Ma pi+ c$e per gli a&&ioramenti visibili 'ueste lave sono importanti per gli ammassi esistenti al di sotto dei prodotti a&&ioranti e c$e sono state rinvenute o nel corso di lavori in sotterraneo. o in occasione di trivellazioni di pozzi. Le segnalazioni riguardanti 'uesti prodotti ci vengono dai lavori per lo scavo della direttissima Napoli Roma; dai lavori per il tunnel della Circum&legrea c$e incontrD una cupola lavica al di sotto della collina del 1omero; dai lavori per lo scavo di un collettore &ognario in p.zza Amedeo; dai lavori per lo scavo di due collettori &ognari. emissari di Cuma e Coroglio. c$e incontrarono una massa lavica al di sotto della collina di Posillipo. *egnalazioni recenti provengono dalla collina dei Camaldoli dove. in localit( Calori di *opra. ad una 'uota di 8> m dal piano campagna &u individuata. durante lo scavo di un pozzo. una massa lavica c$e &u per&orata per oltre 9> m; inoltre dal costruendo tunnel per il raddoppio della &errovia Circum&legrea. al di sotto della collina del 1omero. Ba un punto di vista pratico 'ueste lave. di natura trac$itica. non rivestono alcuna importanza in 'uanto. tranne l/a&&ioramento di M.te *pina. non sono state soggette a coltivazione. )/ evidente. perD. c$e rivestono importanza sia da un punto di vista litologico c$e vulcanologico in 'uanto aiutano a delineare l/evoluzione dei Campi -legrei. Le caratteristic$e meccanic$e di 'ueste lave possono essere riassunte come segueC < Peso speci&ico apparente medio M F.9 t!m # ; < Resistenza media allo sc$iacciamento ad espansione laterale libera M 8?>> Gg!cm F P2R6CLA*4242 L2462B2 2 prodotti piroclastici litoidi vanno suddivisi in cin'ue unit( litologic$eC < 4u&o grigio; < Piperno; < 4u&o Giallo Napoletano; < 4u&o Giallo *trati&icato; < 4u&o Giallo 1esuviano < 4u&o grigio
)/ una piroclastite di colore grigiastro a matrice cineritica. nella massa vi , presenza di pomici e di piccole scorie lavic$e. *pesso lo si rinviene anc$e in &acies giallastra o grigio giallastra. )/ generalmente ben cementato. ma non mancano casi in cui la cementazione , molto debole tanto c$e nei sondaggi viene scambiato per una piroclastite sciolta. Nell/area di Napoli non , presente in a&&ioramento. tranne c$e in &acies giallastra nella zona dei ponti Rossi. in 'uanto si trova sepolta dai prodotti posteriori della caldera &legrea. )/. geneticamente. associato ad una grossa eruzione esplosiva dei Campi -legrei. c$e emise una grande 'uantit( di ceneri tanto c$e la &ormazione la si 24 ritrova in tutta la piana Campana e in molti punti dellAppennino casertano. beneventano e avellinese. nonc$% sulla penisola sorrentina. )/ stato utilizzato. in passato. come materiale da costruzione nelle zone in cui a&&iora 7 Casertano. Angri. *orrento. Beneventano. etc:. La caratteristic$e meccanic$e molto variabili a secondo del luogo di a&&ioramento. 2n&atti in alcuni punti si ritrova ben liti&icato. in altri presenta una debole cementazione. Mediamente le caratteristic$e meccanic$e possono essere riassunte come segueC < Resistenza allo sc$iacciamento ad espansione laterale libera < F9<?> Gg!cm F ; < Peso speci&ico apparente 8.F> <8.?> t!m # . < Piperno 2l Piperno , una roccia caratteristica dei Campi -legrei. classi&icata come roccia trac$itico<alcalina $a le caratteristic$e di una piroclastite cementata. *i presenta di consistenza lapidea con la massa grigiastra nella 'uale sono disseminate macc$ie pi+ scure. dette &iamme. ad andamento lenti&orme parallele al piano di giacitura. 2l Piperno a&&iora di&&usamente alla base della collina dei Camaldoli. sul lato *occavo Pianura. Piccoli lembi si rinvengono nella zona di p.zza Amedeo e in via Palizzi. *ebbene molto utilizzata in edilizia soprattutto negli edi&ici monumentali non esiste. in letteratura. un/ampia documentazione sulle caratteristic$e tecnic$e. 2l &atto puD essere giusti&icato in 'uanto in epoc$e recenti il Piperno , stato utilizzato esclusivamente come pietra ornamentale e 'uindi non &u ritenuto necessario sottoporlo a prove di carico. Bai dati ricavati dalla scarsa letteratura esistente si deduce c$e 'uesta roccia presenta nella parte bassa del giacimento. c$e , 'uella meglio liti&icata. una resistenza allo sc$iacciamento di poco in&eriore ai ?>> Gg!cm F ed un peso speci&ico apparente di F.? t!m # . 3uello della parte alta. c$e presenta una cementazione nettamente in&eriore con presenza di piccoli vuoti. $a una resistenza allo sc$iacciamento di circa 89> Gg!cm F e un peso speci&ico apparente di F.# t!m # . < 4u&o Giallo Napoletano 2l 4u&o Giallo Napoletano , il prodotto vulcanico pi+ rappresentativo della litologia urbana. 2n&atti gli a&&ioramenti si rinvengono un po dappertutto sulle aree collinari e ai bordi di 'ueste. tanto da costituire il basamento della citt(. *i tratta di una piroclastite. ovvero una roccia &ormatasi per deposizione di ceneri. pomici e &rammenti litici a seguito di una eruzione vulcanica. 2l 4u&o Giallo Napoletano , una roccia a matrice prevalente. La &razione g$iaiosa , rappresentata da pomici. spesso degradate. e da &rammenti litici di origine lavica a composizione prevalentemente trac$itico<latitica e subordinatamente alcalin<trac$itico e trac$ibasaltico . Generalmente la roccia si presenta di colore giallo paglierino pi+ o meno intenso. a secondo della variet(. , scal&ibile con un ung$ia tranne c$e in alcuni tipi pi+ duri dove la scal&itura puD avvenire solo tramite una punta d/acciaio. Per poter in'uadrare la roccia e comprendere i motivi dell/ampio utilizzo c$e se ne , &atto a Napoli nel corso dei secoli bisogna de&inire le seguenti caratteristic$eC < resistenza meccanica; < densit(; < lavorabilit(; < resistenza agli agenti atmos&erici; < capacit( di legare con le malte. 25 Resistenza meccanica Nelle variet( normali il 4u&o Giallo Napoletano ,. come gi( accennato. scal&ibile con un ung$ia. ciononostante la resistenza allo sc$iacciamento. c$e , il parametro c$e de&inisce la capacit( di una roccia a resistere a dei caric$i. , su&&icientemente alto per poter permetterne l/utilizzo. 3uesto parametro , molto variabile da variet( a variet( anc$e nell/ambito dello stesso giacimento tanto c$e &ra i cavatori napoletani vi era il detto 0la pietra muta da palmo a palmo0. Nelle variet( pi+ scadenti la resistenza allo sc$iacciamento si aggira intorno ai F> Gg!cm F per arrivare a circa 8A9 Gg!cm F in 'uelle pi+ resistenti. 2l valore medio si aggira sui 9> Gg!cm F . Per essere utilizzata la pietra deve avere una resistenza di almeno #> Gg!cm F in 'uanto le variet( pi+ scadenti possono dare luogo. nel tempo. a &enomeni di sc$iacciamento con conseguente rottura dei conci e 'uindi compromissione dell/opera realizzata. Anc$e il 4u&o Giallo Napoletano. come tutte le rocce. se ridotto in &orma di lastre o&&re una resistenza maggiore rispetto al concio. Bensit( 2l 4u&o Giallo Napoletano , una roccia molto porosa. 'uesta porosit( gli deriva oltre c$e dai vuoti intergranulari dalla presenza di pomici molto so&&iate c$e normalmente $anno una densit( in&eriore a 'uella dell/ac'ua. Ba ciD la roccia si presenta leggera con un peso di volume variabile da 8.8 a 8.= t!m # anc$e se in genere il l/intervallo di variabilit( , pi+ ristretto mantenendosi tra 8.F e 8.# t! m # . Begradazione c$imico<&isica Per la sua scal&ibilit( il 4u&o Giallo Napoletano , &acilmente attaccabile dai &attori &isici 'uali pioggia e vento. Non , in&re'uente. in&atti. vedere nelle pareti esposte. in particolare verso il mare. degli incavi di erosione ad andamento concoide c$e isolano dei picc$i sporgenti di maggiore resistenza o degli inclusi lavici c$e sporgono dalla massa tu&acea. Come nel caso della resistenza allo sc$iacciamento anc$e 'uelle all/erosione varia da tipo a tipo di tu&o e nell/ambito dello stesso giacimento da posto a posto. in&atti in alcune pareti la di&&erente erodibilit( da luogo a rientranze e sporgenze c$e danno l/impressione di una strati&icazione. La roccia presenta una composizione c$imica tale da non poter essere soggetta n% ad ossidazione n% ad idratazione. Ba ciD non sono possibili &enomeni di rigon&iamento o comun'ue di degradazione c$imica. L/unica tras&ormazione possibile , 'uella della magnetite ad ematite. ma data la scarsa presenza di 'uesto minerale 'uesto &attore , del tutto inin&luente. Aderenza con le malte L/aderenza delle malte con il 4u&o Giallo Napoletano , &acilitata dalla porosit( della roccia in 'uanto il grassello di calce si insinua nei pori andando ad aumentare la super&icie d/azione del legante. 2noltre. come , noto. il processo di indurimento e presa della calce consiste nella tras&ormazione dell/idrossido di calcio 7calce spenta: in carbonato di calcio. La scabrosit( e la porosit( esistente nella roccia aumentano la super&icie di contatto &acilitando il processo c$imico. Nella pratica due conci di tu&o legati con calce. una volta avvenuto l/indurimento. costituiscono un tutt/uno. Lavorabilit( Per sua stessa natura il 4u&o Giallo Napoletano si presta ottimamente ad essere lavorato e ridotto in conci regolari. 6ggi 'uesta dote $a un/importanza relativa in 'uanto il materiale viene estratto in cava con mezzi meccanici c$e ne isolano dei piccoli blocc$i di dimensione standard gi( pronti per essere utilizzati. 2n passato. invece. i conci venivano estratti a mano e 'uindi la lavorabilit( era un &attore di estrema importanza in 'uanto una buona lavorabilit( abbassava notevolmente i costi di 26 produzione.
1ariet(/ di tu&o 2l 4u&o Giallo Napoletano oltre a costituire il litotipo pi+/ di&&uso nell/area napoletana. , importante per l/uso c$e se ne , &atto nel corso dei secoli come materiale da costruzione. Ba ciD risulta necessario addentrarci nelle sue variet(/ cosi come erano viste dai cavatori. evitando l/errore di considerarlo omogeneo. 2l 4u&o Giallo Napoletano varia notevolmente da sito a sito e nell/ambito dello stesso giacimento. 3ueste variazioni. sia verticali c$e laterali. non sono mai nette. bensH/ s&umate. passando da una variet( all/altra dolcemente. 3uesto &a si c$e un occ$io inesperto di&&icilmente si avvede delle variazioni nella parete tu&acea ed , portato a considerare tutto il banco omogeneo. La valutazione 'ualitativa di un banco tu&aceo oggi non riveste pi+ l/importanza economica di una volta. ma resta comun'ue necessario saper riconoscere le variazioni all/interno del banco per poter valutare il grado di stabilit( di un &ronte di cava o di una cavit( in tu&o. data la grande di&&usione di 'uesto tipo di strutture nel tessuto urbano della citt(. 6ggi. tranne poc$i tecnici. non vi sono persone capaci di distinguere le variet( di tu&o senza ricorrere a prove di laboratorio. ma sicuramente non vi , pi+ nessuno capace di dargli le denominazioni usate dai cavatori d/altri tempi c$e usavano distinguere il tu&o con nomi c$e in 'ualc$e modo ric$iamavano le 'ualit(. o i di&etti. o gli inclusi presenti all/interno della massa. Bi seguito si riportano. utilizzando le antic$e denominazioni. i principali tipi di tu&o speci&icandone le caratteristic$e tecnic$e e per alcuni tipi la probabile collocazione stratigra&ica. 4u&o arenoso 2l nome gli deriva dalla matrice cineritica a granulometria prevalentemente sabbiosa. Bi colore grigio giallastro $a l/aspetto di una puddinga . le pomici si presentano arrotondate e poco degradate. Generalmente lo si rinviene al di sotto del 0mappamonte0. o dove 'uesto manca. direttamente a contatto con le piroclastiti sciolte di copertura. 5tilizzato come pietra da costruzione $a una densit( apparente media di 8.F?t!m # e una resistenza media allo sc$iacciamento di F> Gg!cm F . *i presta alla costruzione di strutture poco impegnative. Cima di monte Con 'uesto nome si de&inisce il tu&o immediatamente al di sotto del 0mappamonte0 per cui il tu&o arenoso puD essere cima di monte. Ma in genere con 'uesto nome si indicava una variet( di tu&o a matrice cineritica ricca di pomici arrotondate grigio scure. 5tilizzato come pietra da costruzione $a una densit( apparente media di 8.#9 t!m # e una resistenza allo sc$iacciamento di F9 Gg!cm F . 3uesta variet( contempla una sottovariet( scarsamente resistente c$e veniva detta 0cima di monte &radicia0. 4u&o selvaiolo 1ariet( c$e si rinviene nella parte alta della massa tu&acea. Bi colore giallo pallido. pi+ c$iara del tu&o comune. , di&&usa alle -ontanelle. Piedigrotta e Coroglio. La massa cineritica , ricca di pomici poco degradate e di &orma irregolare. 5tilizzata come pietra da costruzione $a una densit( apparente media di 8.F? t!m # e una resistenza media allo sc$iacciamento di #> Gg!cm F . 4u&o duro Anc$e 'uesta variet( si rinviene nella parte alta della massa. Bi colore giallo paglierino $a la massa cineritica a granulometria prevalentemente sabbiosa. )/ ricca di piccole pomici arrotondate. 27 Comune nelle -ontanelle e a Posillipo veniva utilizzata come pietra da costruzione avendo ottime caratteristic$e meccanic$e; in particolare la resistenza allo sc$iacciamento di 9= Gg!cm F e la densit( apparente di 8.## t!m # . Pietra tosta *imile al precedente. di cui , una sottovariet(. si di&&erenzia per la presenza nella massa di piccoli &rammenti ossidianici e per una resistenza media allo sc$iacciamento notevolmente superiore. " Gg!cm F . La densit( apparente , di 8.=9 t!m # . 4u&o &errigno 1ariet( molto tenace. $a colore pi+ vicino al grigio c$e al giallo. Bi massa molto compatta presenta piccoli cristalli di calcite secondaria. La una resistenza allo sc$iacciamento di 8F? Gg!cm F e una densit( apparente di 8.A t!m # dovuta alla scarsa presenza di vuoti. Poco di&&uso. ad esclusione di Posillipo e *..*te&ano. 4u&o comune &ino )/ il tu&o giallo per antonomasia. cio, 'uello pi+ usato in edilizia. La massa cineritica $a una granulometria &ine ma non manca la &razione sabbiosa. Le pomici presenti sono di &orma irregolare raramente arrotondate. La una densit( apparente media di 8.F8 t!m # e una resistenza allo sc$iacciamento di #9 Gg!cm F . 4u&o &ine *imile al precedente. si di&&erenzia per una densit( apparente leggermente superiore. 8.FF t!m # . e una resistenza media allo sc$iacciamento di =A Gg!cm F . 4u&o comune molle Presente nella massa delle due variet( precedenti si di&&erenzia per la matrice grossolana. sabbia grossa. e per una scarsa cementazione. *carsamente utilizzato in edilizia. solo in murature a sacco. per le scarse caratteristic$e meccanic$e. Bensit( apparente media 8.F> t!m # . resistenza allo sc$iacciamento 8? Gg!cm F . 4u&o biancolillo. Con caratteristic$e meccanic$e e &isic$e simili al tu&o giallo &ino. si discosta da 'uesta variet( per il colore pi+ c$iaro e per una matrice a granulometria pi+ sottile.
4u&o turrunello 3uesta variet( si presenta povera in pomici di grosse dimensioni mentre vi si trovano piccole pomici arrotondate c$e &anno somigliare il tutto al torrone. da ciD il nome. Resistenza media allo sc$iacciamento FA Gg!cm F densit( apparente media 8.F8 t!m # . 4u&o pomicioso 2l nome ne indica la caratteristica principale cio, la ricc$ezza in pomici c$e lo rende molto &ragile. Bensit( media apparente 8.88 t!m # . resistenza media allo sc$iacciamento F> Gg!cm F . 4u&o &radicio 1ariet( molto ricca in pomici tanto da renderlo &ragilissimo ed inadatto ad essere utilizzato. Bensit( apparente media 8.># t!m # . resistenza media allo sc$iacciamento 88 Ng!cm F . 28
< 4u&o giallo strati&icato A prima vista si presenta molto simile al 4u&o Giallo Napoletano. in realt( si di&&erenzia per la grande 'uantit( di pomici e scorie presenti all/interno della massa c$e con&eriscono all/insieme una netta strati&icazione. A Napoli lo si trova in a&&ioramento a Nisida. Coroglio e 4rentaremi nonc$% alla base della collina di Posillipo. lato -uorigrotta. dove , stato interessato dallo scavo di tunnel a servizio di uno stabilimento militare; nell/area di parco Gri&eo e di parco Marg$erita. A di&&erenza del 4u&o Giallo Napoletano presenta spesso una scarsa cementazione e una densit( pi+ elevata. c$e lo rende inidoneo a 'ualsiasi tipo di applicazione pratica. Non si conoscono le caratteristic$e meccanic$e. ciD , dovuto al &atto c$e 'uando e/ stato utilizzato e/ stato con&uso col tu&o giallo napoletano. 4u&o giallo vesuviano 3uesto litotipo non e/ osservabile in a&&ioramento in 'uanto si presenta sempre ricoperto dai terreni provenienti dalle eruzioni recenti del 1esuvio. )/ rinvenibile. attraverso i sondaggi. nell/area di Barra. *. Giovanni. Ponticelli e 'uasi &ino al limite del Centro Birezionale. *i tratta di un tu&o simile per caratteristic$e &isic$e e tecnic$e al 4u&o Giallo Napoletano. presentando una struttura omogenea ed una buona cementazione. La particolarit(/ di 'uesto tu&o. c$e come il 4u&o Giallo Napoletano si presenta sia in &acies gialla c$e grigia. e/ rappresentata dalla &razione litica costituita essenzialmente da &rammenti calcarei e grossi inclusi di lave leucitic$e. P2R6CLA*4242 *C26L4) Le piroclastiti sciolte. presenti sul territorio di Napoli. sono dei materiali di origine vulcanica. dovuti ad eruzioni di tipo esplosivo. la cui granulometria varia. generalmente tra 9 mm e >.>9 mm. La &razione pi+ grossa. 9 mm. , costituita generalmente da pomici c$e si rinvengono sotto &orma di banc$i e!o lenti di varia grandezza e spessore. Molto pi+/ di&&usi sono i depositi a granulometria in&eriore contenenti solo &rammenti di dimensioni pi+/ grosse. Ba ciD divideremo le piroclastiti sciolte in due &ormazioni. Pomici e Pozzolane. Pomici Le pomici sono brandelli di lava molto so&&iati. leggeri e porosi. con una struttura essenzialmente vetrosa. 3uelle presenti nell/area di Napoli $anno dimensioni c$e raramente superano il centimetro. *i rinvengono in strati dallo spessore variabile da poc$i cm &ino a circa F m. 3uesti materiali sono stati molto usati. in passato. per la costruzione di solai battuti 0battuto di lapillo0. 3ueste strutture erano realizzate misc$iando le pomici con grassello di malta. 'uindi gettate in opera e battute &ino ad ottenere un solaio c$e aveva una spiccata caratteristica di leggerezza. Pozzolana Con 'uesto termine a Napoli si de&iniscono le piroclastiti sciolte. a tetto del 4u&o Giallo Napoletano. c$e $anno una granulometria compresa &ra le sabbie e i limi. )sse ammantano tutta l/area cittadina. costituendo la maggior parte dei terreni a&&ioranti. Rivestono una grande importanza. da un punto di vista tecnico. in 'uanto costituiscono il substrato &ondale di buona parte degli edi&ici esistenti sul territorio cittadino. 2noltre , da tenere presente una caratteristica peculiare delle pozzolane. cio, 'uella di avere una reattivit( idraulica se misc$iate con calce idrata o con cemento. cio, $anno la capacit( di reagire. cementandosi. anc$e se immerse in ac'ua. 29 3uesta propriet(. c$e era conosciuta gi( all/epoca di Roma. viene detta 0propriet( pozzolanica0. 6ggi 'uesti materiali vengono utilizzati per produrre i cementi idraulici c$e vengono detti 0cementi pozzolanici0. Bata l/importanza di 'uesti terreni , opportuno appro&ondire gli aspetti tecnici. Le pozzolane $anno una granulometria non omogenea c$e va dalla sabbia limosa al limo sabbioso. 1i , anc$e presenza di una piccola componente g$iaiosa costituita da pomici e in subordine da piccoli &rammenti litici. 2 granuli $anno una super&icie molto irregolare. scabrosa. 3uesta irregolarit( &a si c$e la massa dei granuli. una volta depositati. si incastrino in maniera tale da dare alla massa una coesione c$e gli consente di reggere &ronti di scavo 'uasi verticali. 3uesta coesione viene detta 0apparente0 in 'uanto se 'uesti materiali vengono saturati d/ac'ua 'uesta propriet( viene a mancare. 3uesto &atto &a si c$e in caso di perdite d/ac'ua nei sottoservizi cittadini gli edi&ici. prossimi alla perdita. se &ondati su pozzolane vanno soggetti a cedimenti a volte anc$e notevoli. 3uesto &atto puD essere spiegato con un aumento della pressione interstiziale. dovuta all/ac'ua. c$e tende a &ar assumere alle particelle una con&igurazione con minori spazi interstiziali. con una conseguente diminuzione di volume c$e si esplica con cedimenti &ondali. 2l meccanismo di deposizione delle pozzolane comporta c$e all/interno di 'uesta &ormazione le caratteristic$e meccanic$e varino con la pro&ondit(. 3ueste variazioni sono legate alle caratteristic$e granulometric$e. all/alterazione subita dopo la messa in posto. alla porosit(. al grado di addensamento. 2 valori meccanici 'uindi variano al variare della pro&ondit(. con un andamento molto irregolare c$e alterna pozzolane con caratteristic$e meccanic$e elevate con pozzolane con caratteristic$e basse. Molto accentuate sono anc$e le variazioni laterali. Ball/analisi di numerose prove di laboratorio e&&ettuate su 'uesti materiali si possono riassumere le seguenti caratteristic$eC < granulometriaC da sabbia limosa a limo sabbioso; < angolo di attrito internoC da #> a #"; < coesioneC mediamente >.F9 Gg!cm F ; < porosit(C mediamente F9O; < peso speci&ico apparenteC mediamente 8.= t!m # . 3ueste caratteristic$e &anno si c$e le Pozzolane vengano classi&icate come buoni terreni di &ondazione. 4)RR)N2 ALL5126NAL2 La presenza di materiali alluvionali. nell/area di Napoli. , molto limitata. Le zone dove a&&iorano sono legate alla presenza di bassi mor&ologici 'uali le piane. Come gi( visto in altra parte di 'uesto lavoro l/unica piana c$e $a una componente alluvionale , la piana ad oriente della citt(. 2n 'uesta zona vari sondaggi $anno messo in evidenza la presenza di materiali alluvionali c$e in buona parte sono da collegarsi al dis&acimento delle alture circostanti. Ci troviamo 'uindi essenzialmente in presenza di 'uelle c$e vengono c$iamate 0pozzolane rimaneggiate0 e. molto in subordine. in presenza di alluvioni provenienti dai rilievi appenninici. *i rinvengono anc$e livelli torbosi c$e perD non sono da classi&icare come alluvioni. La presenza di pozzolane rimaneggiate si rinviene anc$e in altre zone pianeggianti come a *occavo e Pianura. a -uorigrotta e Bagnoli. e in piccoli lembi anc$e nelle depressioni presenti all/interno dei rilievi collinari. Ba ciD considereremo come 0alluvioni0 solo 'uesti materiali. 3uesti terreni $anno in genere caratteristic$e granulometric$e pi+ omogenee rispetto alle pozzolane in situ in 'uanto. essendo state trasportate dalle ac'ue di corrivazione super&iciale. sono state depositate a secondo della granulometria in luog$i pi+ o meno distanti dal punto di asportazione. Classico , l/esempio dell/Arenaccia il cui termine individua una sabbia grossa depositatasi nella 30 prima parte della piana omonima laddove il corso d/ac'ua. l/Arenaccia. incontrando la pianura e perdendo. 'uindi. parte dell/energia cinetica tendeva a depositare i materiali pi+ grossi mentre continuava a trasportare i pi+ sottili. Ba ciD si puD intuire c$e le pozzolane rimaneggiate $anno granulometria pi+ grossolana nei pressi degli sbocc$i delle arene nelle piane. mentre nei punti pi+ prossimi al mare la granulometria diminuisce. 3uesto assunto non va generalizzato in 'uanto nei meccanismi di trasporto gioca un ruolo anc$e la 'uantit( di pioggia e 'uindi la 'uantit( d/ac'ua c$e percorreva l/arena. Bi &atto si $a c$e nelle pozzolane rimaneggiate si alternano livelli pi+ grossolani a livelli pi+ sottili a testimonianza di eventi piovosi pi+ o meno intensi. Ba un punto di vista meccanico 'uesti materiali $anno. generalmente. propriet( in&eriori alle pozzolane in situ. tranne nei casi in cui la granulometria e 'uasi del tutto sabbiosa. 2n 'uesto caso l/angolo di attrito interno , mediamente superiore. mentre la coesione , 'uasi del tutto assente. )/ da tenere presente c$e anc$e le pozzolane rimaneggiate conservano la cosiddetta 0propriet( pozzolanica0. GEOLOGIA Come si , gi( visto nella descrizione della mor&ologia della citt(. Napoli si presenta topogra&icamente e geologicamente molto articolata. 2n&atti. rispetto alla de&inizione della citt( c$e si sviluppa su un/enorme placca di tu&o giallo. vi sono notevoli evidenze riscontrabili nei tagli arti&iciali e naturali e dai numerosi dati sulle opere in sotterraneo c$e con&ermano c$e la storia geologica della citt( , stata molto intensa prima della deposizione dellunit( litoide. il 4u&o Giallo Napoletano. c$e $a uni&ormato. mantellandolo. il sottosuolo. 2noltre al di sopra del 4u&o Giallo Napoletano si rileva sempre. nella citt(. una successione piuttosto regolare di piroclastiti sciolte intercalate a paleosuoli. legate alla deposizione dei prodotti delle eruzioni recenti dei Campi -legrei. La regolarit( della successione , dovuta al &atto c$e si tratta di depositi di eruzioni distali c$e si sedimentano con meccanismi essenzialmente da caduta da nubi eruttive a volta di altezza notevole. 2 paleosuoli rappresentano periodi di 'uiete in cui , possibile la &ormazione di suoli vegetali pi+ o meno sviluppati in relazione al periodo di 'uiete. 2n 'uesta successione si riconoscono i prodotti di diverse eruzioni &legree a partire dall/eruzione di Minopoli e delle Pomici Principali 7Agnano:. avvenute intorno a .>>> anni &a e rappresentate rispettivamente da una successione di scorie nerastre distribuite prevalentemente nell/area dei Camaldoli e segnalate con spessori ridotti. circa 8> cm. nella zona di p.zza Carlo 222. e le seconde da una serie di livelli di pomici grigie intercalate a sottili livelli cineritici presenti in tutta l/area napoletana. vesuviana settentrionale e parte della piana Campana &ino ai contra&&orti Appenninici. La serie c$e viene indicata come 0serie urbana recente0 si c$iude con due livelli di pomici indicate in letteratura come pomici A e B di Astroni ed attribuite pi di recente all/eruzione di M.te *pina 7Conca di Agnano: avvenuta circa =.>>> anni &a e. dopo un sottile paleosuolo. con livelli di ceneri da caduta legate all/eruzione di Astroni di circa #.">> anni &a. Ritornando allattivit( precedente all/eruzione del 4u&o Giallo Napoletano si rileva la presenza di numerosi depositi vulcanici legati allattivit( antica localizzata nella citt(. *i rilevano. in&atti. tu&i con caratteri simili ai tu&i recenti c$e costituiscono i coni tu&acei dei Campi -legrei. 3uesti sono visibili a M.te )c$ia. a parco Gri&eo < c.so 1ittorio )manuele. lungo la &alesia di Coroglio. nei pressi dell/Arsenale )sercito. all/imbocco della galleria Laziale e al di sotto di alcune cavit( presenti nell/area delle -ontanelle. Ancora vi , evidenza di cupole lavic$e nell/area di *.Martino. al di sotto di una coltre di circa "> metri di tu&o. nell/area di C$iaiano sotto una coltre di oltre 8> metri di tu&i. e nell/area del c.so 1. )manuele sotto una spessa coltre di tu&i. 2noltre altre attivit( vulcanic$e locali sono evidenziate dall/accumulo di scorie nerastre. prodotte da centri eruttivi con attivit( di tipo 31 stromboliano. nell/area del cimitero di * Maria del Pianto. nel sottosuolo di via -. Maria Briganti e a *campia. 4utti 'uesti prodotti. citati in modo sommario. evidenziano un intensa attivit( vulcanica locale non molto diversa da 'uella c$e si , sviluppata negli ultimi 8>.>>> anni all/interno dei Campi -legrei. Al di sotto di 'uesti prodotti si riscontrano. nell/area orientale della citt(. i depositi dell/2gnimbrite Campana rappresentati da tu&i di colore grigio violaceo ricc$i di scorie nere pi+ o meno saldati. 4ali tu&i sono stati recentemente correlati con i depositi del Piperno<Breccia Museo presenti nell/area dei Camaldoli. *ondaggi pro&ondi c$e attraversano tutti i depositi citati evidenziano la presenza. al di sotto dei prodotti descritti. di intercalazioni di numerosi livelli di sabbie marine. piroclastiti e paleosuoli c$e indicano unattivit( vulcanica pi+ antica dell2gnimbrite Campana. 'uindi oltre i #9.>>> anni &a. ed una continua variazione dell/e'uilibrio tra l/ambiente continentale. rappresentato dai depositi piroclastici con paleosuoli. e 'uello marino. rappresentato dalle sabbie e dai limi ricc$i in &ossili. 3ueste variazioni della linea di costa sono legate sia a variazioni del livello del mare. dovuti ai periodi glaciali e interglaciali. sia alle variazioni topogra&ic$e legate all/accumulo dei prodotti delle eruzioni. )/ molto interessante. a tale proposito. c$e in alcuni sondaggi eseguiti lungo la &ascia costiera della citt( si attraversano depositi marini sovrapposti al 4u&o Giallo Napoletano. per uno spessore variabile in &unzione dei luog$i. poi 4u&o Giallo Napoletano per spessori di 9><A> metri c$e si 0appoggia0 su sabbie di ambiente costiero cui seguono paleosuoli e piroclastiti contenenti resti vegetali e tracce di ossidazione. 3uesta descrizione ci evidenzia un livello del mare molto pi+ basso dell/attuale. prima della deposizione del 4u&o Giallo Napoletano . e ci dimostra. inoltre. c$e la linea di costa. ancora prima. era sensibilmente pi+ esterna. 3ueste considerazioni. &atte sulle 'uote assolute dei depositi. andrebbero corrette per le variazioni di 'uota legate sia a &enomeni tettonici c$e ad eventi bradisismici interessanti l/area. di cui per ora non si $anno elementi 'uantitativi. Bi contro a 'uesta notevole attivit( vulcanica con sede in citt(. gli studi geologici si sono sviluppati prevalentemente o sull/area della cosiddetta 0caldera -legrea0 o sull/apparato vulcanico del *omma 1esuvio. Ba 'uesto maggiore interesse per 'ueste due aree vulcanic$e si , determinato. nel tempo. il convincimento c$e la citt( rappresentasse solo la sede di accumuli dei prodotti delle eruzioni &legree e. molto subordinatamente. vesuviane. 3uesta convinzione si , radicata anc$e per l/e&&etto di mantellamento. sui prodotti delle eruzioni antic$e. legata alla deposizione del 4u&o Giallo Napoletano. A 'uesto si deve aggiungere la di&&icolt( di studio dell/area legata all/intensa urbanizzazione c$e 'uesta $a subito dall/epoca greca &ino ad oggi. 5n/ultima evidenza dell/intensa attivit( vulcanica locale c$e $a interessato la citt( ci , data dalla mor&ologia attuale. 2n&atti tale mor&ologia. se si escludono le intense modi&icazioni antropic$e. , legata alle antic$e mor&ologie vulcanic$e dei tu&i antic$i. delle cupole lavic$e. delle vecc$ie &alesie e delle antic$e spiagge c$e sono state masc$erate e addolcite dalla deposizione del 4u&o Giallo Napoletano . 2n&atti sia le osservazioni dirette di &ronti di scavo. sia i sondaggi evidenziano c$e 'uesta &ormazione presenta uno spessore medio di circa 9> metri con ispessimenti nelle aree mor&ologicamente depresse. Gli ispessimenti superano raramente F><#> metri. Ba ciD deriva c$e l/attuale mor&ologia ricalca la complessa mor&ologia dei vulcani napoletani. 2l 'uadro geologico presentato dimostra c$iaramente c$e il limite convenzionale dei Campi -legrei. rappresentato dalla collina dei Camaldoli < Posillipo. non assume nessun signi&icato se non nello sviluppo dellattivit( recente &legrea degli ultimi 8>.>>> anni. 4ale limite potrebbe. per noi. essere posto convenzionalmente nell/area orientale della citt( lungo la valle del *ebeto. 2n tale area si osserva in&atti una complessa stratigra&ia dovuta alla sovrapposizione dei prodotti delle eruzioni &legree e vesuviane in un ambiente mor&ologicamente depresso dove. nel tempo. si 32 osservava l/ingressione marina. l/arrivo di lave vesuviane. di tu&i e cineriti napoletane e &legree e la &ormazione di un ambiente. probabilmente di retroduna. con carattere &luvio < lacustre. GEOLOGIA DELLA CITT Per la descrizione della storia geologica della citt( di Napoli partiremo dalla zona occidentale di gran lunga pi+ complessa delle altre zone. 2n&atti lattivit( vulcanica in 'uest/area si sviluppa &ino a circa #.">> anni &a con le attivit( di Agnano e Astroni. La tecnica c$e noi seguiamo per le osservazioni di super&icie , 'uella di andare ad analizzare i prodotti pi+ antic$i delle serie stratigra&ic$e. vale a dire i prodotti topogra&icamente posti pi+ in basso. 2n tal caso le indagini saranno indirizzate in 'uei luog$i dove esistono tagli naturali o tagli per opere stradali. gallerie. cave. etc. 1allone del 1erdolino 5no dei punti c$iave per la comprensione del vulcanismo &legreo risulta la valle del 1erdolino. alla base della collina dei Camaldoli. in localit( *occavo. c$e rappresenta un luogo classico della vulcanologia &legrea. Nell/area si osservano 'uattro importanti successioni stratigra&ic$e associate a diversi eventi eruttivi. Alla base si riconosce la roccia di Piperno. nota ai napoletani per l/uso di&&uso in molti importanti edi&ici del centro storico. coperta da una breccia detta 0Breccia Museo0. *eguono i tu&i biancastri in una posizione stratigra&ica c$e evidenzia l/azione di processi esogeni c$e $anno modi&icato la preesistente topogra&ia. 3uesti prodotti sono stati generati da pi+ eventi eruttivi non ben identi&icati e sono intercalati con depositi c$e rappresentano antic$i suoli $umi&icati 7paleosuoli: c$e evidenziano il trascorrere di lung$i intervalli di tempo &ra i vari eventi eruttivi. *egue verso l/alto un grosso banco di tu&o giallo c$e ammanta tutta la collina. 2l 4u&o Giallo Napoletano sarebbe associato ad uno o pi+ eventi di grande energia. 2n copertura si rinvengono le piroclastiti sciolte &ormate da pomici e ceneri legate allattivit( pi+ recente dei Campi -legrei. La strada c$e si sviluppa nella valle del 1erdolino costeggia tagli arti&iciali nel tu&o giallo. 3uest/area , stata interessata da numerose cave sia a cielo aperto c$e in sotterraneo. visibili sul lato destro della valle. per c$i vi si immette. La cava in sotterraneo $a una tipica &orma a cuspide. molto alta. e si sviluppa notevolmente all/interno del banco tu&aceo. Procedendo sempre pi+/ nella valle. ad una 'uota di circa 89> m s.l.m.. si puD osservare un buon a&&ioramento di prodotti sottostanti il 4u&o Giallo Napoletano e costituiti dall/alto daC < 4u&i biancastri strati&icati < Piperno Breccia Museo < -ormazione dei 4u&i di 4orre dei -ranc$i.
2n 'uest/area , interessante osservare i rapporti stratigra&ici tra il Piperno<Breccia Museo. i 4u&i Biancastri e il 4u&o Giallo Napoletano . in successione dal basso verso l/alto. La giacitura dei banc$i di Piperno e della Breccia Museo , in contropendenza rispetto al versante. 3uesti strati si interrompono con un taglio obli'uo c$e immerge verso *occavo. La discontinuit( osservata sarebbe stata prodotta dallo spro&ondamento della parte interna della caldera &legrea e della successiva regolarizzazione del versante da parte degli agenti atmos&erici. *uccessivamente su 'uesta super&icie si sono depositati i 4u&i Biancastri. c$e come si gi( detto. sono costituiti da livelli cineritici. essenzialmente legati ad eruzioni &reatomagmatic$e. intercalati da livelli $umi&icati. a 33 testimonianza del &atto c$e sono legati a diverse eruzioni intervallate da periodi di 'uiete. 2l contatto laterale &ra i 4u&i Biancastri ed il Piperno , osservabile anc$e nella cava in sotterraneo poco distante dall/imbocco del vallone. La galleria c$e collega 'uesto sito all/ac'uedotto di via Bernardo Cavallino mette in evidenza il contatto tra la Breccia Museo ed i 4u&i Biancastri. 3uesto limite , caratterizzato da una super&icie ondulata in leggera pendenza verso *occavo. 2n 'uest/area il 4u&o Giallo Napoletano ammanta la mor&ologia preesistente con spessori molto variabili e dell/ordine di 9><"> metri. *i rilevano buone esposizioni a monte della valle del 1erdolino. alla collina di Casalesio e lungo il costone dei Camaldoli c$e a&&accia su *occavo. *i osservano &orti ispessimenti nell/area dei Camaldolilli e pi+ a sud lungo la dorsale c$e collega 'uesta a Posillipo. dove tale &ormazione presenta spessori di 8>><89> metri. La successione evidenzia 'uindi unattivit( vulcanica di grande intensit( sviluppatasi in un arco di tempo di circa =>.>>> anni. i cui centri eruttivi. tuttavia. non sono stati ancora de&initivamente localizzati. 2n particolare il Piperno. secondo gli autori pi+ antic$i. era associato ad una attivit( locale di un vero e proprio lago di lava c$e lanciava brandelli di lava c$e si accumulavano e si saldavano per la loro alta temperatura. 2n una visione pi+ recente o pi+ moderna 'uesti prodotti sono legati al meccanismo di &ormazione della caldera &legrea e al deposito dell/2gnimbrite Campana c$e rappresenta la copertura di 04u&o Grigio0 c$e ricopre gran parte della piana campana e le valli dei primi contra&&orti appenninici. *i tratta di una delle eruzioni di maggior energia veri&icatisi negli ultimi 8>>.>>> anni nell/area campana. con la messa in posto di ben F=> Gm # di prodotti tu&acei. 2l meccanismo di messa in posto , dei pi+ spaventosi. basta immaginare una sorta di nube &ormata da ceneri. lapilli. pomici &rammenti di roccia strappati dal condotto. e ricca di gas. c$e si sviluppa per un/altezza di diverse centinaia di metri e con temperature di alcune centinaia di gradi. c$e avanza in orizzontale con una velocit( dell/ordine dei 8>> Gm!ora. La capacita distruttiva di una tale 0nube ardente0 , inimmaginabile. 4utto , travolto e trascinato; una pallida idea di un tale meccanismo puD ricavarsi dagli e&&etti dell/eruzione del 1esuvio del A d.C. 3uesta eruzione. durante la seconda &ase. detta dei &lussi piroclastici. produsse l/abbattimento di tutti gli ostacoli incontrati lungo il percorso. La registrazione di 'uesto processo , &ornito dai muri tranciati delle costruzioni delle citt( vesuviane. 2l taglio avvenne in corrispondenza delle parti emerse dagli accumuli dei prodotti 7prevalentemente pomici: depositatisi per caduta nella prima &ase dell/eruzione. Per i 4u&i Biancastri risulta estremamente di&&icile procedere ad una ricostruzione attendibile dellattivit( vulcanica associata. *i tratta comun'ue di eruzioni di grande energia caratterizzate da meccanismi esplosivi dovuti prevalentemente all/interazione del magma con l/ac'ua. Anc$e il 4u&o Giallo , il prodotto di un/eruzione &ortemente esplosiva con meccanismi di messa in posto prevalentemente per &lusso. Per 'uesta eruzione mancano ancora elementi attendibili per una localizzazione della bocca eruttiva e sulla successione degli eventi e dei meccanismi eruttivi. Gli ultimi prodotti della serie. c$e descriveremo di seguito. mostrano una signi&icativa diminuzione dell/energia liberata. tuttavia i meccanismi sono ancora esplosivi. 3uesto , un elemento dominante del vulcanismo &legreo e di 'uello osservato nell/area napoletana. 2n sintesi al 1erdolino osserviamo i prodotti di almeno 'uattro grandi cicli eruttiviC l/2gnimbrite Campana con let( di circa #9.>>> anni. i 4u&i Biancastri e il 4u&o Giallo Napoletano a circa 88.>>> anni &a e i prodotti della &ase pi+ recente dei Campi -legrei. emessi tra 8>.>>> e #.">> anni &a. Bi seguito descriveremo le serie nei siti classici della vulcanologia dei Campi -legrei e della citt(/ di Napoli e resi &amosi da pi+/ di cento anni di ricerca. 4orre dei -ranc$i 2n 'uesta localit( a&&iorano con buona esposizione i tu&i detti di 4orre dei -ranc$i 7o 4orre di 34 -ranco: costituiti da alternanze di banc$i di pomici da caduta. livelli cineritici da &lusso e livelli $umi&icati. La se'uenza , osservabile lungo il sentiero c$e collega la localit( suddetta. c$e prende il nome dalla torre di Piperno di epoca Angioma ivi esistente. ed il piazzale di cava. per l/estrazione del Piperno. presente pi+ a monte. L/analisi dei prodotti di 4orre di -ranco evidenzia c$e si tratta di accumuli legati ad almeno sette eventi eruttivi. separati da periodi di 'uiete 7paleosuoli:. di vulcani &legrei i cui centri eruttivi non sono identi&icabili. Analisi radiometric$e e&&ettuate su legni carbonizzati rinvenuti in un paleosuolo. alternato a 'uesti prodotti. $anno ottenuto unet( superiore a =F.>>> anni dal presente. Al di sopra di 'uesti tu&i la se'uenza stratigra&ica , identica a 'uella descritta per il vallone del 1erdolino. 2n 'uesta zona. inoltre. sono ben visibili i prodotti dellattivit( recente dei Campi -legrei. 2n particolare si possono osservare banc$i di scorie di colore nerastro c$e coprono. in discordanza. la mor&ologia sottostante. 3uesti banc$i sono osservabili in numerosi a&&ioramenti visibili &ra la collina di Casalesio e 4orre dei -ranc$i e rappresentano i prodotti di un/eruzione stromboliana < subpliniana il cui centro eruttivo e/ localizzato nella conca di Minopoli. da cui prendono il nome. 3uesti prodotti insieme ad altri livelli c$e saranno descritti successivamente costituiscono le coperture di piroclastiti sciolte e paleosuoli c$e caratterizzano i primi 8><89 metri del sottosuolo della citt( di Napoli gi( indicati come 0serie urbana recente0. Pianura La serie dei prodotti vulcanici c$e &ormano la piana si c$iude con i prodotti dell/eruzione di Astroni c$e presentano spessori dell/ordine di 8><89 metri. Al di sotto. e visibili in localit( Pignatiello. si rilevano i prodotti da caduta 7pomici: e da &lusso 7ceneri con pomici e &rammenti litici: dell/eruzione di M.te *pina. 4ali prodotti. insieme agli altri legati alle eruzioni recenti &legree. ammantano tutto il lato occidentale della collina dei Camaldoli obliterando i prodotti antic$i sottostanti. 3uesti sono visibili unicamente nelle asperit( mor&ologic$e subverticali naturali o arti&iciali ivi presenti. 2n&atti il Piperno , osservabile alla base della collina in localit( Masseria del Monte. dove , interessato da una intensa attivit( estrattiva in sotterraneo. e in localit( *.Rocco. Presso Masseria del Monte si apre l/unico accesso delle cave oggi visibile. su 'uesto ingresso si evidenzia una &orte discordanza angolare tra il Piperno. in giacitura suborizzontale. e i 4u&i Biancastri c$e ammantano la vecc$ia mor&ologia. La situazione stratigra&ica dell/area , molto simile a 'uella gi( descritta per il 1erdolino. salvo l/ispessimento del 4u&o Giallo Napoletano verso settentrione. 1i ancora da rilevare l/immersione del 4u&o Giallo Napoletano . dei 4u&i Biancastri e del Piperno verso nordest. tanto c$e ai due estremi della collina. lato est verso *occavo e lato nord verso Pianura. il 4u&o Giallo Napoletano , rinvenibile alla base della collina. Come gi( detto. tutta la mor&ologia , ammantata dai prodotti dellattivit( recente &legrea. 2l 4u&o Giallo Napoletano non e/ stato rinvenuto. nella piana. &ino a 89> metri di pro&ondit( mediante sondaggi. 3uesto , comun'ue un dato puntuale. l/estensione alle zone circostanti puD essere realizzata solo attraverso un modello interpretativo c$e prevede un determinato meccanismo di deposizione. 2n mancanza di controlli diretti , opportuno contenerne l/estensione alle zone limitro&e al sondaggio. 5na tale scelta diventa ancora pi+ necessaria in aree a struttura estremamente complessa. 'uale 'uella investigata. per evitare interpretazioni c$e possono allontanare l/osservatore dalle condizioni &isic$e reali. L/appro&ondimento del tu&o sotto la piana , un dato molto interessante in 'uanto evidenzia la prosecuzione in pro&ondit( della mor&ologia della struttura calderica dei Campi -legrei. 2l riempimento della piana. &ino alla pro&ondit( di 89> metri. , costituito da alternanze di bancate piroclastic$e. paleosuoli e depositi marini rilevabili nella parte bassa della successione. Ci dimostra 35 c$e cosi come in molti altri siti dell/area napoletana e &legrea si registrano episodi di ingressione marina. Anc$e 'uesto sito. sicuramente molto interno rispetto all/attuale &ascia costiera. , stato occupato dal mare in varie epoc$e. La stratigra&ia rilevata puD essere sc$ematizzata come segue. precisando c$e i prodotti delle eruzioni di Astroni e Montespina risultano asportati in conseguenza dello sbancamento eseguito per l/allargamento di via Montagna *paccata. nell/area del Pignatiello. da >.> m a >.> m Alternanze di cineriti prodotte dall/attivit( recente &legrea essenzialmente legata ai vulcani di Agnano. Pisani. *.Martino. 3uesti prodotti sono intercalati a depositi rimaneggiati derivanti dallo smantellamento delle colline circostanti. per azione esogena. da >.> m a 9.> m *abbia marina monogranulare di colore grigio scuro. da 9.> m a 88A.> m Cinerite contenente numerosi &rammenti di tu&o giallo. da 88A.> m a 88.> m *abbia debolmente limosa di colore grigio. da 88.> m a 89>.> m Cinerite di colore grigio violaceo ricca di &rammenti di tu&o giallo e lavici. 2l sondaggio evidenzia una situazione mor&ologica molto diversa da 'uella attuale in cui il mare raggiungeva il bordo meridionale della collina dei Camaldoli. depositando le sabbie rinvenute alle pro&ondit( di 9 e 88A metri. 3ueste 'uote. tenuto conto della 'uota topogra&ica a cui stato eseguito il sondaggio. corrispondono ad un livello del mare molto prossimo all/attuale. c$e poi sarebbe regredito per gli accumuli derivanti dallattivit( vulcanica &legrea e dal dilavamento della collina dei Camaldoli. A con&erma della complessit( dell/area si rileva c$e il 4u&o Giallo Napoletano , presente a circa "> metri di pro&ondit(. sotto una coltre di piroclastiti &legree recenti. nell/area del cimitero di Pianura. La mancanza di sabbie e comun'ue di depositi marini consente di individuare in 'uesto sito una struttura emergente dal mare. *iamo 'uindi in presenza di una &ascia costiera molto articolata con insenature e promontori simili a come , oggi osservabile nella collina di Posillipo dove il tu&o strapiomba in mare con promontori e piccole cale. occupate da spiagge 7vedi 4rentaremi. Gaiola. Marec$iaro:. Ricollegando 'uesto punto con i versanti della collina dei Camaldoli. adiacenti all/area. si riesce a ricostruire la mor&ologia del 4u&o Giallo Napoletano in rapida immersione in direzione sud<sudovest. concordante con le immersioni degli strati rilevabili in super&icie. 3ueste evidenze mostrano c$e il ribassamento del 4u&o Giallo Napoletano. verso Pianura e *occavo. puD/ non essere dovuto alla tettonica e c$e le grosse di&&erenze di 'uota c$e si rilevano al tetto di 'uesta &ormazione possono essere attribuibili al gi( citato e&&etto di mantellamento c$e 'uesta &ormazione $a esercitato sui prodotti e sulle mor&ologie preesistenti. 1ersante settentrionale dei Camaldoli A monte della collina dei Camaldoli si puD osservare solo il 4u&o Giallo Napoletano. interessato da una intensa attivit( estrattiva. sormontato dalla serie 0urbana recente0 gi( descritta a Pianura e da cui si di&&erenzia essenzialmente per gli spessori dei livelli costituenti. 2l 4u&o Giallo Napoletano in 'uest/area presenta spessori dell/ordine di 8>><8#> metri. 3uesto , interessato da attivit( estrattiva solo per i primi =><9> metri al di sotto dei 'uali si rileva generalmente un peggioramento delle caratteristic$e meccanic$e al punto c$e il tu&o giallo non viene pi+ estratto. 3uesto dato viene evidenziato anc$e dalle indagini geognostic$e e&&ettuate in diverse zone tra i Camaldoli ed il 1omero. 5n sondaggio pro&ondo eseguito in localit( Calori di *opra 7Masseria 1arriale: incontra al di sotto del 4u&o Giallo Napoletano. spesso circa 8F> metri. una se'uenza di piroclastiti correlabili con i 4u&i Biancastri e la Breccia Museo &ino a 8> metri ed in&ine un banco trac$itico per&orato per pi+ di 9> metri. La lava si presenta microcristallina con Pirosseni. *anidino e Mica. essa , alterata al tetto e debolmente vacuolare con strie di alterazione rossastre. 3uesta lava appartiene 36 verosimilmente ad una cupola lavica localizzata nell/area. 1allone *. Rocco. Cavone di Miano. Arenaccia 2l vallone *.Rocco e/ un/importante struttura mor&ologica per la buona esposizione. lungo le pareti. del tu&o giallo. 3uesta esposizione , migliorata dall/esistenza di numerose cave c$e $anno arretrato i versanti vallivi con tagli verticali c$e espongono anc$e i materiali di copertura al 4u&o Giallo. La successione stratigra&ica osservabile parte dal 4u&o Giallo. in 'uanto non a&&iorano i materiali precedenti. ed o&&re un ottimo spaccato della successione di piroclastiti di copertura c$e riproducono 'uanto gi( osservato in precedenza. 6sservando i due lati del vallone si nota c$e gli a&&ioramenti successivi al 4u&o Giallo Napoletano si trovano. sui due lati. ad una 'uota assoluta 'uasi identica e c$e 'uindi il vallone non si imposta su una struttura tettonica c$e $a catturato una linea di impluvio. ma rappresenta una semplice incisione valliva c$e segue le linee di massima pendenza del versante c$e immerge verso est. Proseguendo verso est. lungo l/asse del vallone. si segue l/a&&ioramento del tu&o &ino all/altezza del ponte su via *.Rocco. dove il tu&o immerge verso est e viene coperto dai materiali posteriori. L/immersione verso est del tu&o riproduce. probabilmente. la mor&ologia preesistente costituita dalle gi( citate &ormazioni. 2n&atti l/alto topogra&ico dei Camaldoli doveva anc$e rappresentare. prima di 'uesta eruzione. una zona alta rispetto alla 4erra di Lavoro. come ipotizza Rittman nella sua ricostruzione dell/antico vulcano &legreo. l/Arc$i&legreo. Bopo il ponte. il vallone. c$e viene c$iamato cavone di Miano. , molto pi+ stretto. CiD si puD spiegare con la mancanza di a&&ioramenti di tu&o e 'uindi con la mancanza di escavazione a &ini estrattivi c$e lo avrebbero potuto allargare come accaduto pi+ a monte. 2n destra orogra&ica il cavone costeggia il bosco di Capodimonte. *u 'uesto lato gli a&&ioramenti non sono visibili a causa della presenza del muro di recinzione del Bosco. tranne c$e in un punto dove una &rana $a travolto il muro mettendo a nudo le piroclastiti sciolte c$e non sono ben osservabili per la caoticit( del cumulo di &rana e la &olta vegetazione spontanea c$e copre la nicc$ia di distacco. 2n sinistra orogra&ica. in zona Mianella. gli a&&ioramenti sono obliterati da grosse 'uantit( di materiali di risulta c$e di &atto $anno modi&icato la mor&ologia preesistente. A nordest della c$iesa di *.Maria dei Monti il cavone piega repentinamente a sud; 'ui costeggia via 5dalrigo Masoni per circa 89> m. per poi proseguire in sotterraneo in una canalizzazione arti&iciale. 2n 'uest/area a&&iorano notevoli spessori di piroclastiti sciolte c$e. tra l/altro. sono state estratte. in passato. in diverse cave poste &ra l/ospedale psic$iatrico e la stessa via Masoni. 3uesti a&&ioramenti. non visibili nel vallone occupato dalla suddetta via. ne o&&rono ottimi spaccati. 2n&atti poco pi+ ad est. lungo via -eo. vi , un &ronte di cava alto circa =9 m la cui successione stratigra&ica , molto simile a 'uella descritta per il versante settentrionale dei Camaldoli. )/ interessante analizzare il vallone da ovest verso est in 'uanto si osserva una graduale diminuzione del grado di liti&icazione del 4u&o Giallo Napoletano 2l diverso grado di liti&icazione , dovuto ad un diverso grado di zeolitizzazione al 'uale e/ associato un diverso coloreC grigio per una minore zeolitizzazione. giallo per una maggiore zeolitizzazione. 2n&atti si rileva una diminuzione di spessore della &acies gialla 7litoide: rispetto a 'uello della &acies grigia c$e si presenta debolmente cementata. CiD , ben visibile in una cavit( con accesso da via Masoni. in sinistra orogra&ica del cavone di Miano. L/accesso scavato nella &acies grigia del tu&o giallo. poco coerente. scende per diversi metri &ino ad incontrare. con un passaggio molto s&umato. la &acies gialla. litoide. Ponti Rossi Bopo l/incanalamento in sotterraneo del cavone di Miano si prosegue verso i Ponti Rossi. 37 3uest/area rappresenta un enorme piazzale di cava per l/estrazione delle pozzolane. 1i sono numerosi 0testimoni di cava0 c$e ci consentono di ricostruire la stratigra&ia dei terreni a&&ioranti nell/area. Bopo una copertura di circa 8> metri. costituita da intercalazioni di pomici. ceneri e paleosuoli legati alle eruzioni recenti dei Campi -legrei. si rinviene un banco cineritico di colore grigio. con pomici e &rammenti litici. c$e rappresenta la &acies grigia del 4u&o Giallo Napoletano. Lo spessore di 'uesto deposito , di circa F> metri. Al di sotto vi sono tre paleosuoli intercalati a livelli pomicei e cineritici. per uno spessore totale di circa F metri per passare. poi. ad un tu&o di colore marrone rosato contenente pomici scoriacee di grosse dimensioni c$e ricopre. in leggera discordanza. un deposito ignimbritico costituito da grosse scorie nerastre. spesso ossidianacee. in matrice cineritica di colore grigiastro. a consistenza litoide. 3uesto deposito rappresenta una &acies prossimale dell/2gnimbrite Campana. Lo spessore visibile dei due ultimi livelli descritti ,. rispettivamente. 8.9 metri e 9 metri. Bai Ponti Rossi si passa nella piana c$e da 'uesto punto degrada verso il mare e c$e prende il nome di Arenaccia. 2l toponimo gi( di per se d( l/idea della geologia super&iciale della zona. 2n&atti dai Ponti Rossi inizia una piana alluvionale &ormata in super&icie da sabbia a grana grossa mista a limi 7arenaccia:. 'uesta piana prosegue &ino al mare. L/area , oggi completamente urbanizzata e non vi alcuna possibilit( di rilevare in super&icie i litotipi. Per avere un/idea della stratigra&ia esistente bisogna ricorrere ai poc$i sondaggi e&&ettuati nell/area. tenendo presente c$e si tratta di sondaggi con &inalit( geotecnic$e e c$e 'uindi i materiali sovrastanti il 4u&o Giallo Napoletano vengono indicati con termini molto generici 'uali 0Pozzolane0. 0Pozzolane e lapilli0. 0Pozzolane arenose0. 0sabbia0. etc. Ba ciD l/unico ri&erimento certo rimane il 4u&o Giallo Napoletano mentre non , possibile de&inire con certezza le caratteristic$e litologic$e dei prodotti sovrastanti. laddove ci troviamo in presenza di materiali alluvionali. 2n p.zza *.Maria della -ede un sondaggio pro&ondo intercetta il tu&o a #" m dal p.c. e lo attraversa &ino ad una pro&ondit(/ di A= m. 2 materiali sovrastanti sono costituiti da 0Pomici0 e 0Pozzolane0 non meglio speci&icati. *ono invece interessanti i terreni sottostanti il tu&o in 'uanto &ino a F9> m si incontrano alternanze di piroclastiti c$e nella parte bassa sono miste a materiali marnosi; da m F9> &ino a &ine sondaggio. a #=> m. scompaiono del tutto le &acies vulcanic$e rimanendo solo sabbie marnose miste ad argille a tratti con &rammenti di conc$iglie. 2n via Arenaccia. angolo via G.Gussone. il tu&o giallo viene intercettato a m F" dal p.c.. il banco $a una potenza di =F metri. 2 materiali sovrastanti sono un/alternanza di piroclastiti a matrice limo sabbiosa misti a pomici; anc$e i prodotti rinvenuti a letto sono classi&icati con le stesse caratteristic$e; pertanto non , possibile una identi&icazione. 2n via Casanova un sondaggio intercetta il tu&o a FA m dal p.c. 2n p.zza Garibaldi. altezza stazione --.**. il tu&o si rinviene a 'uota FF m dal p.c.. mentre all/interno della stazione. sulla testa dei binari. la 'uota scende a #" m. 2n via Cosenz. angolo c.so Garibaldi. la 'uota di rinvenimento del tu&o a =A m dal p.c. 2n p.zza *.-rancesco 7porta Capuana: una serie di sondaggi intercettano il tu&o intorno ai F> m dal p.c. 2n p.zza del Carmine la 'uota del tu&o , a #> m dal p.c.. mentre nella vicina via Marinella scende a => m. Al varco Carmine 7porto: la 'uota del tu&o a ## m dal p.c.. a 'uota A9 m. nello stesso sondaggio. si rinviene un tu&o grigio non meglio identi&icato. Nei pressi dell/6spedale Loreto la 'uota del tu&o a => m dal p.c. Ball/analisi dei sondaggi sopra riportati si evince c$e il livello del tu&o , pressoc$% costante. le piccole di&&erenze di 'uota non sono signi&icative e possono essere legate. localmente. a processi erosionali. )/ interessante notare c$e nei vari sondaggi pro&ondi non viene mai segnalata la presenza 38 dell/2gnimbrite Campana 7tu&o grigio: tranne un sondaggio al varco Carmine 7ma non vi , la certezza c$e sia veramente l/2gnimbrite:. Non e/ da escludere c$e 'uesto tu&o. c$e spesso si presenta molto &ratturato e poco diagenizzato. sia stato con&uso. nel corso dei campionamenti. con una sabbione piroclastico. come spesso avviene in molte localit(/ della Piana Campana. Jona orientale. 3uest/area comprende gli odierni 'uartieri di Poggioreale. Barra. Ponticelli. *.Giovanni a 4educcio e piccola parte di 1icaria. Bai sondaggi e&&ettuati per la realizzazione del Centro Birezionale sono stati rinvenuti due importanti livelli palustri. 2l primo immediatamente a tetto del 4u&o Giallo. il secondo a letto. Ba datazioni radiometric$e il primo , stato datato 9.">> anni dal presente. il secondo 8A.>>> anni. Ball/analisi di 'uesti sondaggi 7Centro Birezionale: si riscontra c$e il sottosuolo dell/area , caratterizzato da numerose discontinuit( sia laterali c$e verticali. La successione stratigra&ica puD essere sintetizzata come di seguitoC Ball/alto in bassoC < 4erreni di riporto per spessori variabili da F a 9 m. < Materiali alluvionali di origine &luviale e palustre con spessori variabili. alternati a ceneri vulcanic$e a matrice limo<sabbiosa con vari livelli torbosi. La potenza di circa #> m. < 4u&o Giallo Caotico con spessori di circa #> m decrescenti verso oriente. Al di sotto del tu&o si rinvengono livelli di sabbie limi e pomici. alternati a livelli torbosi. La zona compresa &ra via -errante 2mparato e le prime propaggini del 1esuvio presentano una stratigra&ia molto interessante. )/ in&atti possibile vedere. 'ui. l/interdigitazione tra prodotti delle eruzioni &legree e vesuviane e i periodi di 'uiete rappresentati da ambienti palustri e invasioni marine. Bi seguito descriviamo un sondaggio e&&ettuato nell/area ad oriente del Centro Birezionale c$e ben rappresenta la situazione geologica esistente in tutta l/area. Ball/alto in bassoC da >.>> a F.> m dal p.c. terreno di riporto; 0 F.>> a 8>.# 0 0 cinerite di colore grigio c$iaro; 0 8>.# a 88.? 0 0 pomici grigio biancastre in matrice cineritica; 0 88.? a 8F.9 0 0 paleosuolo con &rammenti carboniosi e rare pomici grigio biancastre; 0 8F.9 a F>.A 0 0 cinerite grigio c$iara a grana &ine; presenza di abbondanti pisoliti e di pomici con cristalli di sanidino e pirosseno. -rammenti bianc$i calcarei; 0 F>.A a FF.A 0 0 cinerite compatta grigio giallastra con pomici arrotondate di colore grigio giallastre. scorie nerastre. &rammenti litici e pomici giallastre alterate; 0 FF.A a FA." 0 0 tu&o giallo vacuolare con numerosi &rammenti lavici e calcarei di piccole dimensioni. Abbondanti pomici giallastre alterate di grosse dimensioni; 0 FA." a F.9 0 0 cinerite a grana grossa di colore grigio con numerosi &rammenti litici arrotondati. Presenza di residui carboniosi e &rammenti calcarei; 0 F.9 a #8.> 0 0 cinerite di colore grigio scuro con pomici di colore bianco a spigoli vivi; 0 #8.> a #F.? 0 0 cinerite di colore grigio c$iaro con incluse piccole pomici bianc$e 7debole $umi&icazione:; 0 #F.? a #9.9 0 0 cinerite &ine di colore grigio giallastra con rari &rammenti calcarei e lavici e pomici di piccole dimensioni; 0 #9.9 a =".> 0 0 cinerite di colore grigio verdastra con incluse piccole e rare pomici arrotondate. scorie nerastre. &rammenti litici ed ossidiana; 0 =".> a 9?.# 0 0 cinerite di colore grigio giallastra con incluse piccole e rare pomici arrotondate. scorie nerastre. &rammenti litici ed ossidiana; 39 0 9?.# a 9?.9 0 0 paleosuolo di colore nerastro; 0 9?.9 a 9A.A 0 0 cinerite di colore grigio giallastra con incluse piccole e rare pomici arrotondate. scorie nerastre. &rammenti litici ed ossidianici; 0 9A.A a 9".> 0 0 paleosuolo di colore nerastro con &rammenti litici a spigoli vivi; 0 9".> a 9.F 0 0 cinerite di colore grigio<giallastro con piccole e rare pomici arrotondate. scorie nerastre. &rammenti litici ed ossidiana; 0 9.F a 9.9 0 0 paleosuolo di colore nerastro con grossi &rammenti litici; 0 9.9 a ?>." 0 0 cinerite di colore grigio<giallastro con incluse piccole e rare pomici arrotondate. scorie nerastre. &rammenti litici ed ossidianacei; 0 ?>." a ?8.> 0 0 paleosuolo di colore nerastro; 0 ?8.> a A8.# 0 0 lava scoriacea alterata con cristalli di leucite molto alterati. pirosseni e mica; 0 A8.# a "A.9 0 0 lava leucitica alterata; 0 "A.9 a 8." 0 0 sabbia marina grossolana; 0 8." a #.> 0 0 sabbia &ine scura di spiaggia monogranulare di colore nerastro. La stratigra&ia descritta , da considerarsi rappresentativa di tutta l/area in esame. in&atti il sottosuolo , caratterizzato dalla costante presenza di 4u&o Giallo. originatosi da un/eruzione vesuviana. a piccola pro&ondit( dal p.c. e con uno spessore dell/ordine di F9<#> metri. 3uesto tu&o si presenta con due &acies di cui una di colore grigio. con consistenza da sciolta a semilitoide. e l/altra di colore giallo. completamente litoide. cementata dalla zeolitizzazione. 5na caratteristica di 'uesto tu&o , il contenuto abbondante di &rammenti calcarei e blocc$i di lave a pirosseno. di tipo augite. e leucite. spesso tras&ormata in cristalli di &orma tondeggiante. bianc$i e opac$i c$e prendono il nome di analcime. 3uesta tras&ormazione e/ legata ad un processo di alterazione della Leucite per il contatto con ac'ue calde o &redde contenenti sodio. Nella tras&ormazione i cristalli conservano la tipica &orma ottagonale. Al di sotto. separata da un paleosuolo. , presente la &ormazione del 4u&o Giallo Napoletano. Nell/area in esame 'uesto si presenta in &acies prevalentemente grigia e con spessore variabile tra 8> e F> metri. 3uesta &ormazione , ben osservabile in alcuni tagli arti&iciali visibili nell/area dei magazzini delle -errovie dello *tato. in localit( *. Arpino. nei pressi di Poggioreale. 3ui lunita presenta uno spessore medio di circa 8> metri ed , compresa tra le Pomici Principali. a tetto. e l/2gnimbrite Campana. a letto. L/2gnimbrite presente sotto &orma di un tu&o di colore grigio violaceo molto ricco di scorie di colore nerastro e &rammenti litici di varia natura. *postandosi verso sud si osserva un abbassamento delle 'uote topogra&ic$e da F9 a 9<8> metri s.l.m. A 'uesto lieve salto mor&ologico corrisponde una situazione nel sottosuolo molto complessa. 2n&atti i depositi dell/2gnimbrite Campana non si rinvengono pi+ a piccola pro&ondit( e tra 'uesti ed il 4u&o Giallo Napoletano si intercalano abbondanti colate lavic$e provenienti dal 1esuvio. riscontrate in diversi sondaggi eseguiti nell/area. *i tratta prevalentemente di lave molto ricc$e in &enocristalli di leucite e pirosseno tipic$e delle &asi antic$e dellattivit( del 1esuvio. Prima di lasciare l/area orientale , opportuno &are una breve puntata sulla zona meridionale del cimitero di *.Maria del Pianto. 2n 'uest/area il tu&o grigio , poco pro&ondo. circa 8> m. ed , interessato da cave ipogee di epoca greca. ma vi , di interessante c$e. in discordanza laterale. al di sotto del 4u&o Giallo Napoletano ed a ridosso dei muri di contenimento. si rinviene una breccia scoriacea nerastra con blocc$i trac$itici. classi&icata in passato come Piperno. legata ad una bocca locale. Purtroppo la completa copertura dovuta alle strutture cimiteriali rende impossibile estendere l/osservazione di super&icie ad altri a&&ioramenti. Comun'ue in alcuni sondaggi eseguiti tra 'uest/area e *econdigliano , stato rinvenuto un deposito con le stesse caratteristic$e e spessore decrescente allontanandosi dall/area del cimitero del Pianto. 3uesto , presente nella stessa posizione stratigra&ica di 'uello osservato in a&&ioramento. cio, &ra il 4u&o Giallo Napoletano e l/2gnimbrite 40 Campana. 2nterpretiamo 'uesto come il prodotto di un/eruzione locale in 'uanto si , osservata una &orte diminuzione nello spessore e nella granulometria del deposito allontanandosi dal probabile centro di emissione. a carattere probabilmente stromboliano. localizzabile nell/area del cimitero. Centro *torico Per Centro *torico intendiamo l/area compresa nel perimetro Museo Nazionale. via Cesare Rossaroll. p.zza Garibaldi. p.zza Municipio. via Roma e Museo Nazionale. 3uest/area di antic$issima urbanizzazione non o&&re nessun a&&ioramento da poter analizzare in 'uanto tutto coperto dagli edi&ici c$e si sono susseguiti nel corso dei secoli. Per poter capire la situazione esistente. nel sottosuolo. si $anno a disposizione solo poc$i sondaggi dalla letteratura e la conoscenza delle numerose cavit( esistenti al di sotto dell/abitato. *i proceder( 'uindi all/analisi dei sondaggi &acendo ri&erimento al livello del tu&o giallo e descrivendo. 'uindi. la serie dei materiali recenti. P.zza Carit(. 4u&o Giallo a 8" m dal p.c. 1ia Roma palazzo Motta. -ino a F m materiali sciolti non meglio identi&icati. 1ia Roma angolo via *.Brigida. 4u&o Giallo a 8= m dal p.c. P.zza Bante. 4u&o Giallo a 8?.9> m dal p.c. 1ia *.Anna dei Lombardi. -ino a 8 m materiali sciolti non meglio identi&icati. 1ia Roma angolo via -orno 1ecc$io. 4u&o Giallo a 8A m dal p.c. P.zza Bellini. 4u&o Giallo a 8?.9> m dal p.c. 1ia Monte 6liveto. 4u&o Giallo a 8? m dal p.c. 1ia Medina. 4u&o Giallo a F> m dal p.c. P.zza Municipio. 4u&o Giallo a F8 m dal p.c. 1ia *apienza. 4u&o Giallo a 8A m dal p.c. P.zza Miraglia. 4u&o Giallo a F> m dal p.c. L/esame dei pozzi di accesso all/ac'uedotto ci con&ermano il dato deducibile dai poc$i sondaggi. cio, c$e la 'uota del 4u&o Giallo ,. nell/area. variabile in un intervallo c$e va dai 89 ai F> metri di pro&ondit(. con punte di maggiore pro&ondit( lungo le incisioni torrentizie 7via Roma. palazzo Maddaloni. etc.:. La stratigra&ia dell/area puD essere riassunta come segue. -ino a 9<8> metri dal p.c. materiali di riporto. ovvero antico livello della citt( greca 7vedi scavo di *.Lorenzo Maggiore o &ondazioni del teatro romano nella zona di via *apienza:. Ba 9<8> m &ino a 89<F> m. piroclastiti sciolte 7serie urbana recente:. Bata la mor&ologia 'uesti materiali sono in sede o poco rimaneggiati. Ba 89<F> m. 4u&o Giallo caotico ben diagenizzato. 2 dati descritti evidenziano una situazione abbastanza costante con il tu&o giallo presente al di sotto di una coltre piroclastica incoerente interessata 'uasi sempre da un/intensa attivit( antropica. Lo spessore del tu&o giallo , notevole e dell/ordine di "><8>> metri. 5n &amoso sondaggio eseguito nel palazzo Reale ci consente di conoscere la stratigra&ia dei terreni al di sotto di 'uesta &ormazione e &ino ad una pro&ondit( di =?9 metri. La prima parte del sondaggio. al di sotto di una coltre detritica di circa 8? metri. attraversa il tu&o giallo &ino ad una pro&ondit( di circa 8>" metri. 3uesto poggia su un livello di sabbie marine di circa = metri di spessore. Al di sotto si rileva la presenza di una se'uenza di grossi spessori di tu&i grigiastri intercalati a livelli di sabbie attribuibili ai tu&i antic$i e all/2gnimbrite Campana. incontrati &ino ad una pro&ondit( di circa F9F metri. Al di sotto si rinvengono arenarie. sabbie. argilliti e g$iaie calcaree &ino a &ine sondaggio. 3uest/ultima parte del sondaggio rappresenta il 0basamento0 sedimentario su cui si sono depositati i prodotti vulcanici. corrispondente alla prosecuzione della 41 piana Campana. )/ da rilevare c$e la tecnica d/esecuzione del sondaggio. per percussione. puD aver sensibilmente alterato la granulometria e la consistenza dei terreni interessati dallo scavo. 2n&atti con tale tecnica i tu&i a granulometria grossolana e 'uelli teneri vengono ridotti in g$iaia e sabbia. *anit( < Capodimonte A nord del Centro *torico si apre il vallone dei 1ergini c$e con direzione sudest<nordovest , incassato &ra i rilievi della 1eterinaria < Capodimonte. a nordest. e Materdei < 1omero a sudovest. 2l vallone. in prossimit( di p.zza Cavour. , costituito da un materasso di alluvioni di piroclastiti provenienti dal dis&acimento del vallone dei Gerolomini c$e , la testata del vallone dei 1ergini. Nella parte pi+ valliva la ricostruzione stratigra&ica , possibile solo con l/esplorazione delle cavit( esistenti in 'uanto mancano sondaggi realizzati in zona. *ui due lati del vallone dei 1ergini il tu&o , molto super&iciale. &ra i 9<8> m dal p.c.. addirittura a p.zza *anit( la &ormazione , ad appena due metri dal p.c.. il c$e &a presupporre c$e su 'uesti bordi. prima dell/antropizzazione. il tu&o doveva essere in a&&ioramento o al pi+ ricoperto da un livello di piroclastiti sciolte di modesta entit(. Pi+ ad occidente. nella zona delle -ontanelle. sui bordi dell/incisione il tu&o , in a&&ioramento. ben esposto anc$e per lattivit( estrattiva c$e si avuta in passato sia a cielo aperto c$e in sotterraneo. come ampiamente dimostrato dai numerosi accessi a cavit(. Ma nel vallone dei Gerolomini c$e , possibile un/analisi dei materiali a copertura del tu&o. 2n&atti in 'uesta zona sia per le incisioni torrentizie c$e per varie attivit( antropic$e , possibile osservare le piroclastiti sciolte c$e ricalcano le caratteristic$e della serie osservata in altre parti della citt(. 5na osservazione interessante. per 'uanto riguarda i prodotti a letto del 4u&o Giallo. viene da un sondaggio e&&ettuato in una cavit(. ricavata nel tu&o. di cui un accesso , vicino al deposito dell/ac'uedotto napoletano. alle -ontanelle. in prossimit( del viadotto della tangenziale. 3uesto sondaggio per&ora il materiale di risulta di cava sul piano di calpestio della cavit(. supera il livello di 4u&o Giallo addentrandosi in un tu&o grigio c$iaro. poco cementato. ricco di pomici e scorie rossastre. c$e per molti versi ricorda i prodotti sottostanti il 4u&o Giallo presente ai Camaldoli. Molto probabilmente non vi alcuna correlazione con la &ormazione dei Camaldoli. piuttosto si tratta di prodotti coevi ai 4u&i Biancastri dei Camaldoli ed ai cosiddetti 4u&i Antic$i della serie urbana. 4ali terreni sono osservabili. anc$e se con molte di&&icolt(. nelle parti pi incise del vallone dei Gerolomini. La sovrastante area di Capodimonte , costituita da un tavolato c$e prosegue &ino a nord col tavolato di Capodic$ino. *ulla sommit( non vi sono a&&ioramenti di tu&o. in 'uanto coperto dalle piroclastiti sciolte. *ul bordo sud. in particolare. lo spessore delle coltri sciolte , poco potente. ciD , riscontrabile dall/analisi degli a&&ioramenti di tu&o c$e bordano l/orlo sud di Capodimonte dove il tu&o , nettamente visibile anc$e grazie all/intensa attivit( di cava avutasi nella zona. Portandosi a nord. verso Capodic$ino. il tetto del 4u&o Giallo tende ad abbassarsi. CiD , comprovato da una serie di sondaggi e&&ettuati su via -. M. Briganti dove. nella parte alta. in prossimit( di c.so 5mberto Maddalena. il tu&o non , stato intercettato &ino a 9> metri dal p.c. A Capodic$ino. si riscontra a 'uota variabile &ra i 9<A m dal p.c. un livello di pomici biancastre. con scarsa matrice. dalla potenza variabile &ra 8<F metri. 3ueste pomici sono spesso interessate da cunicoli alti all/incirca 8 metro e larg$i >.?> m. *i tratta delle &amose 0tane di lapillo0 ovvero di antic$e cave in sotterraneo di pomici. Collina del 1omero Arenella La collina del 1omero rappresenta una struttura mor&ologica abbastanza articolata. La parte alta , rappresentata dallo sperone di castel *. )lmo < *.Martino. con una 'uota. al castello. di F= m s.l.m. L/area di castel *. )lmo , interessante in 'uanto il 4u&o Giallo vi a&&iora estesamente. Ma 'uesto 42 a&&ioramento e/ il risultato di tagli per ricavare il tu&o per l/edi&icazione del castello. come si e/ veri&icato estesamente per tutta la citt( di Napoli. *c$ematicamente la collina del 1omero a&&accia. sul lato sudorientale. sulla conca di C$iaia. a nord si collega. tramite il 'uartiere Arenella. alla collina dei Camaldoli. ad occidente si a&&accia sulla piana di *occavo. *ul lato rivolto verso C$iaia il tu&o giallo , a&&iorante in diversi punti a monte del c.so 1.)manuele anc$e se molto spesso , obliterato da edi&ici costruiti a ridosso dei &ronti di cava. 3uesto tipo di situazione , &acilmente riscontrabile nella parte alta di via 4asso. sullo stesso corso 1. )manuele. etc. Nella zona dell/Arenella vi sono a&&ioramenti visibili all/uscita della tangenziale. *ul lato rivolto verso *occavo non si notano a&&ioramenti di tu&o tranne uno al di sotto di via M. da Caravaggio. visibile sul taglio della tangenziale. con l/inclinazione del tetto verso N6. )/ 'uesto &orse l/unico a&&ioramento in cui il tu&o immerge in direzione opposta al pendio esterno. 2l &atto trova riscontro in una serie di sondaggi e&&ettuati nella parte alta di via Caravaggio dove si riscontrava 'uesto anomalo andamento del tu&o. La zona interna del 1omero , caratterizzata dall/esistenza del basamento tu&aceo ad una pro&ondit( media intorno ai F> m. 2 materiali di copertura. laddove non rimaneggiati dall/uomo. ben rappresentano la successione dei prodotti recenti. 2n alcuni punti la 'uota del tu&o scende notevolmente come tra p.zza Medaglie d/6ro e via *.Rosa; ciD , da mettere in relazione allesistenza dell/alveo dell/Arenella c$e proseguiva a valle nell/attuale cavone di p.zza Bante 7via *.4ommasi:. La conca di C$iaPa 5n/area interessante per collocazione strutturale. mor&ologia e successione dei prodotti , senz/altro la conca di C$iaPa. 2n 'uesta zona sono osservabili livelli distinti di tu&o giallo separati l/uno dall/altro da prodotti pi+ o meno strati&icati e paleosuoli. 2l primo livello non , ben osservabile ed alcuni autori avanzano l/ipotesi c$e trattasi di tu&o giallo strati&icato con una potenza di circa 9> metri. 2n&atti in un sondaggio eseguito in p.zza 1ittoria si , attraversato 'uesto materiale per circa 9> metri. La base della &ormazione poggia su dei livelli di prodotti incoerenti costituiti da piroclastiti sciolte e banc$i di sabbia ricc$i di conc$iglie. 1i , da notare c$e nella parte bassa il sondaggio $a intercettato un tu&o verdastro c$e portato a giorno ac'uisiva lentamente un colore giallo simile alla &ormazione superiore. Bata la mancanza di discordanze. &ra la parte alta della &ormazione e la parte bassa verdastra. vi , da ritenere c$e si tratta della stessa &ormazione c$e nella &acies verdastra avrebbe un diverso grado di ossidazione. La base del secondo livello , ben osservabile nella stazione della &unicolare di C$iaia al c.so 1. )manuele. dove , visibile una parete c$e mostra una pila di materiali piroclastici strati&icati. *ulla parte bassa si nota un paleosuolo della potenza di circa #> cm c$e poggia su delle cineriti. Al di sopra del paleosuolo. delle cineriti strati&icate. a granulometria prevalentemente limosa. proseguono verso l/alto perdendo man mano la strati&icazione &ino a con&ordersi con il sovrastante tu&o caotico. 4utta la successione mostra degli strati paralleli immergenti di circa F9 verso N<N6. 3uesto livello di tu&o termina nella zona di via Luigia *an&elice dove , separato dal sovrastante livello di tu&o da uno strato di Piperno. 3uesto a&&ioramento , diverso dal Piperno di *occavo; meno diagenizzato. pi+ ricco di matrice cineritica. le &iamme sono pi+ piccole e 'uasi sempre scoriacee e porose e solo raramente. in 'uelle pi+ grosse. la massa si presenta compatta. 1i , da segnalare la mancanza della Breccia Museo c$e invece caratterizza la serie stratigra&ica del Piperno nella zona di *occavo < Pianura. Altre zone di a&&ioramento del Piperno sono segnalate lungo la salita del parco Gri&eo. poc$i metri ad occidente della stazione della &unicolare. e lungo la strada c$e sale a villa Lucia in direzione 43 dell/$otel ParNer. Al di sotto di villa Lucia il per&oro della Birettissima. realizzato negli anni /F>. intercetta un livello di lava trac$itica ad una 'uota di circa FF metri s.l.m. *egnalazioni di una massa trac$itica vengono anc$e dallo scavo del collettore &ognario c$e attraversa la collina con direzione simile al tunnel della Birettissima ma pi+ verso il mare. )/ probabile c$e 'uesta lava &accia parte di una cupola lavica. 2 tu&i descritti. in particolare il F livello. presentano una strati&icazione sia a letto c$e al tetto. Ba ciD 'ualc$e studioso $a dedotto c$e si tratta di un/eruzione di tu&o giallo caratterizzata. nella &ase iniziale e &inale. da una certa ritmicit( c$e consentiva la deposizione di tu&i strati&icati. mentre nella parte centrale l/eruzione. pi+ violenta. dava la &ormazione di tu&o caotico. La presenza di&&usa di Piperno. riscontrabile anc$e nella galleria delle --. **. nei pressi di p.zza Amedeo. e/ stato interpretato come a&&ioramento unico associato a 'uello di *occavo. mentre altri ritengono pi+ probabile c$e 'uesti a&&ioramenti siano da mettere in relazione con attivit( di pi+ centri eruttivi. Pur apparendo a&&ascinante l/interpretazione di un evento singolo c$e abbia prodotto il Piperno rinvenuto da *occavo a Napoli. i dati disponibili non consentono di ritenere una tale ipotesi pi+ attendibile di 'uelle c$e ipotizzano pi+ centri di emissione. Collina di Posillipo 3uesta struttura mor&ologica con direzione N<* , costituita da 4u&o Giallo Napoletano tanto c$e a volte 'uesto tu&o viene anc$e c$iamato 04u&o di Posillipo0. *ul versante orientale il tu&o a&&iora dalla parte pi+ alta. immediatamente sotto le piroclastiti sciolte della 0serie urbana recente0. &ino al mare. l/inclinazione degli strati mostra un generale andamento verso *). Gli a&&ioramenti sono ben visibili sia dal mare sia lungo le strade principali. via Posillipo e via Petrarca. 2n p.zza *. Luigi l/ampio an&iteatro di cava. poco a monte di Palazzo BonnAnna. espone pareti tagliate nel tu&o. dell/altezza di alcune decine di metri. &ino alla sovrastante via Petrarca; verso il basso il tu&o a&&iora &ino al livello del mare. 5na zona interessante , il lato occidentale della collina c$e a&&accia sulla piana di -uorigrotta< Bagnoli dove in pi+ punti , possibile individuare i materiali a letto del 4u&o Giallo Napoletano . 6sservando la &alesia di Coroglio da Nisida , possibile rilevare la stratigra&ia di 'uesta parte della collina di Posillipo. Ball/alto. in corrispondenza del parco 1irgiliano. e/ possibile osservare una successione di strati di ceneri e pomici di copertura al tu&o giallo. 4ali livelli. c$e presentano uno spessore totale di circa 89 m. appartengono. come gi( detto. alla 0serie urbana recente0. *egue una grossa bancata di 4u&o Giallo Napoletano. osservabile &ino ad una 'uota di circa 9> m s.l.m. Al di sotto. dopo una successione di livelli umi&icati presenti in modo discontinuo. ben visibili nella baia tra Coroglio e P.ta del Cavallo. e/ presente un tu&o di colore giallo<grigiastro. ben strati&icato. c$e rappresenta i prodotti pi+ antic$i osservabili. 3uesto tu&o si abbassa rapidamente verso -uorigrotta e verso P.ta del Cavallo. con un/inclinazione degli strati verso N e verso ). 3ueste immersioni sono tipic$e dei &ianc$i di un cono vulcanico e potrebbero indicare l/origine locale di tali tu&i. *postandosi lateralmente verso N osserviamo c$e l/imbocco della grotta di *eiano 7di epoca imperiale: , scavato in 'uesti materiali. anc$e se 'uesti non sono visibili perc$% masc$erati da detrito di versante. Poco pi a nord. su via Coroglio. compare di nuovo il tu&o giallo La grotta di *eiano corre 'uindi. 'uasi interamente. nel materiale strati&icato c$e mostra caratteristic$e tecnic$e relativamente scadenti e solo alla &ine. verso 4rentaremi. , scavata nel tu&o giallo Per ovviare a 'uesti inconvenienti i romani avevano gi( provveduto a rivestire la grotta di murature e successivamente i Borbone &urono costretti a realizzare adeguati rin&orzi alle volte. 5n materiale simile a 'uello osservato in precedenza &orma la punta del Cavallo. poco pi+ ad oriente. la cui mor&ologia , 'uasi certamente legata a 'uella di Coroglio &ormando cosH un unico 44 edi&icio vulcanico. 2l versante occidentale di Posillipo mostra in diversi a&&ioramenti il 4u&o Giallo Napoletano mantellato da una coltre di piroclastiti sciolte c$e lo coprono &ino alla base. 2n 'uesti materiali &urono rinvenuti dei gusci di lamellibranc$i della specie 06strea0 c$e &anno pensare ad una deposizione sottomarina o in un ambiente di transizione. Nell/area dell/Arsenale Artiglieria. alla base della scarpata. , visibile materiale dall/aspetto litoide. grigio giallastro. ben strati&icato. 2n 'uesto materiale sono state scavate una serie di gallerie a servizio della struttura militare. Le gallerie sono parzialmente rivestite cosicc$% in pi+ punti gli a&&ioramenti sono ben osservabili. *i tratta di un tu&o strati&icato. poco liti&icato. &acilmente sgretolabile con la pressione di una mano. ricco di pomici con una matrice a granulometria limoso sabbiosa. Al di sopra di 'uesto materiale. ad una 'uota non precisabile causa la presenza di una &olta vegetazione. si passa al 4u&o Giallo Napoletano il cui tetto arriva &in sotto la parte bassa della sovrastante via generale Be Bonis. La parete ripida c$e dalla collina di Posillipo si a&&accia su -uorigrotta viene attribuita allo spro&ondamento successivo alla messa in posto del 4u&o Giallo Napoletano. 5n altro piazzale di cava dove , ben esposta una parete di tu&o giallo si sviluppa all/imbocco della galleria Laziale. lato Piedigrotta. a monte della stazione delle --. **. di Mergellina. Alla base della parete. lungo la stradina c$e porta alla cava. erano ben visibili i materiali sottostanti il 4u&o Giallo Napoletano. si tratta di strati di cineriti grigiastre. ricc$e di pomici. abbastanza diagenizzate tanto da assumere l/aspetto di una roccia lapidea a grana &inissima. Al contatto &ra il tu&o giallo e la cinerite si rinveniva. in un punto. una breccia costituita da grosse scorie nerastre saldate. Attualmente tutto ciD non , visibile in 'uanto coperto da un muro di contenimento in cemento armato. 3uesta &ormazione , presente nella stessa posizione stratigra&ica di 'uella gi( citata per l/arsenale artiglieria e Coroglio. A proposito delle due &ormazioni di tu&o riscontrate nell/area di -uorigrotta vi , da &are una considerazione di carattere tecnico. All/imbocco della galleria Laziale. lato -uorigrotta. in via Grotta 1ecc$ia. si apre l/imbocco di un antico tunnel romano conosciuto come grotta di 0Cocceio0 o 0Cripta Neapolitana0. 2l tunnel alto diversi metri , completamente dissestato tanto c$e le opere di rin&orzo. pi+ volte e&&ettuate nel corso dei secoli. sono 'uasi del tutto crollate. 2n origine il piano di calpestio della struttura era notevolmente pi+ alto dell/attuale ed il tunnel si presentava basso e buio. tanto c$e in epoca romana molti viaggiatori pre&erivano. per andare a Pozzuoli. percorrere la strada di Antignano c$e era pi+ lunga ma sicuramente pi+ ariosa. La 'uota del vecc$io piano carrabile e/ rilevabile dalle numerose tracce lasciate dai mozzi dei carri sulle pareti della grotta ad un/altezza sensibilmente pi+ elevata dell/attuale piano di calpestio. 2n epoca vicereale il tunnel &u ampliato abbassando il piano di calpestio ed allargando la base. Bopo 'uesti lavori la staticit( dell/opera risultD completamente compromessa tanto c$e si dovettero &are opere di rin&orzo. ripetute nel tempo. &ino al completo abbandono del tunnel. 2 dissesti si sono veri&icati in 'uanto l/ampliamento e/ stato realizzato nei materiali sottostanti il 4u&o Giallo Napoletano cio, nei tu&i strati&icati. c$e sono dotati di caratteristic$e meccanic$e decisamente pi scadenti rispetto a 'uelle del tu&o sovrastante. Nisida L/isola di Nisida , costituita da tu&o giallo<grigiastro ben strati&icato contenente localmente grosse scorie e pomici scure. La parte alta di 'uesti tu&i si presenta di colore pi+ grigiastro e di consistenza semilitoide dovuta ad una minore zeolitizzazione dei depositi. )/ molto interessante osservare la strati&icazione dei depositi c$e costituiscono l/isola. in&atti lungo 'uasi tutto il perimetro osserviamo strati inclinati radialmente verso l/esterno. mentre in 45 corrispondenza di porto Paone si possono osservare strati&icazioni ad andamento opposto. cio, verso l/interno del porto. 3uestandamento , tipico dei coni vulcanici. L/asimmetria dell/isola , legata allo smantellamento della parte sudoccidentale del cono per erosione da parte dell/azione del mare. La piana di -uorigrotta Come gi( accennato. i versanti della collina di Posillipo verso -uorigrotta mostrano un rapido appro&ondimento del tetto del tu&o verso occidente. Nella piana vi sono poc$e evidenze della presenza di tu&o localizzate nella &ascia adiacente il versante della collina. *i conosce in&atti un sondaggio. eseguito a Largo Lala e &amoso per gli addetti ai lavori. c$e incontra il tu&o giallo ad una pro&ondit( di 8># m dal p.c. Altri sondaggi pro&ondi. spinti &ino alla pro&ondit( di 89> m. non incontrano tale unita/ rinvenendo. invece. alla pro&ondit( di circa 8>> m. un/unita/ costituita da cineriti di colore grigio con pomici grigie e &rammenti lavici. il cui spessore non puD essere determinato in 'uanto il sondaggio non raggiunge la base dello strato; si puD ipotizzare. tuttavia. uno spessore non in&eriore a 9> m. Al di sopra si rinvengono successioni di depositi marini. costituiti da sabbie e limi &ossili&eri. e prodotti di eruzioni &legree recenti. di et( in&eriore a 8F.>>> anni. 1erso l/alto. in&ine. si rilevano. in tutta la piana. i prodotti delle eruzioni di Astroni e M. *pina c$e raggiungono uno spessore totale di #><=> m. A sudovest della piana. nell/area del deposito delle --.** di Campi -legrei. si erge un piccolo colle la cui cima , ad una 'uota di =" m s.l.m. 3uesto , il colle *. 4eresa. un piccolo cono vulcanico successivo alla messa in posto del 4u&o Giallo Napoletano 2n a&&ioramento , visibile un tu&o di colore giallo. contenente grosse scorie di colore nerastro molto di&&use. La mor&ologia di 'uesto piccolo cratere , stata pro&ondamente modi&icata dai tagli e dai movimenti di terra c$e $anno interessato l/area. Prima dell/insediamento delle --.**. ed in particolare del deposito di Campi -legrei. il conetto emergeva nella sua &orma troncoconica. simile a tutti i piccoli crateri dei Campi -legrei. dalla piana di -uorigrotta. L/estensione dell/apparato craterico e/ molto limitata. come puD osservarsi sia dalle indagini di super&icie c$e dai sondaggi localizzati nei pressi del colle. indice di una attivit( molto localizzata. La collina dei monaci di *. 4eresa. cosi/ come viene c$iamata alla &ine del /A>>. subisce modi&ic$e prima degli interventi c$e portarono alla costruzione della &errovia Birettissima Napoli<Roma. in&atti gi( all/inizio di 'uesto secolo erano ben sviluppati tagli alle pareti del cono per ricavare materiale da costruzione. 2l cratere. 'uando era osservabile nella sua interezza. aveva &orma anulare con una svasatura sul lato sud<sudest. 2l punto pi+ elevato , tuttora sul lato nordovest. 4ra le antic$e interpretazioni sulla natura della collina di *. 4eresa si deve ricordare 'uella secondo la 'uale il rilievo &osse costituito da materiale di risulta dello scavo della Cripta Neapolitana; 'uesta interpretazione &u gi( contestata con argomenti probanti alla &ine del /A>>. L/interpretazione scaturiva dalla 0stranezza0 della presenza di un conetto isolato nella piana di -uorigrotta. 2 sedimenti della piana indicano ambienti di deposizione variabili da zona a zona; in particolare. mentre nel retroterra si osserva una netta transizione tra l/ambiente marino. di spiaggia e continentale. nella parte c$e si a&&accia a mare si rileva anc$e la presenza di un/ambiente lagunare o di palude con deposizione di livelli torbosi. Conca di Agnano < Astroni La cinta $a un andamento molto complesso derivante dalla intersezione e sovrapposizione di un gran numero di mor&ologie vulcanic$e. La ricostruzione dellattivit( vulcanica , ottenibile attraverso l/analisi stratigra&ica degli a&&ioramenti e 'uella delle mor&ologie c$e costituiscono la cinta. Partendo nell/analisi da Pigna *.Nicola osserviamo c$e 'ui vi , una mor&ologia a semicerc$io c$e degrada debolmente verso Pianura. 4ale mor&ologia risulta 'uasi interamente ricoperta dai prodotti dell/eruzione di Astroni rappresentati da cineriti ben strati&icate spesso a laminazione incrociata con intercalati livelli di pomici bianc$e. 1erso l/alto di 'uesta successione , osservabile un 46 livello di scorie di colore violaceo da caduta di poc$i decimetri di spessore c$e , distribuito anc$e in tutta l/area di Pianura. 4ale livello , stato utilizzato come livello guida nelle analisi stratigra&ic$e. sia per la buona distribuzione areale c$e per le particolari caratteristic$e &isic$e 7colore e litologia:. 3uesti prodotti si ispessiscono notevolmente verso Astroni tanto c$e nell/area di *artania esiste una cava di Pozzolana. abbastanza pro&onda. interamente scavata nei prodotti di Astroni. Nelle incisioni c$e solcano Pigna *. Nicola. verso Agnano. in discordanza con i prodotti di Astroni si possono osservare dei tu&i ben strati&icati ricc$i in pomici. scorie e brandelli lavici molto grossolani caratterizzati da una giacitura suborizzontale debolmente inclinata verso nord. 4ali prodotti sono legati al cono vulcanico di Pigna *. Nicola. Localmente sul &ondo di alcune delle incisioni descritte sono visibili cineriti di colore violaceo. sottostanti i prodotti di Astroni. legati all/eruzione di M.te *pina. Lungo il bordo orientale della cinta si sviluppa l/incisione del cavone degli *birri. dove , visibile una successione stratigra&ica dei prodotti dell/eruzione di M.te *pina. L/analisi stratigra&ica mostra la complessit( del meccanismo di tale eruzione. 2n&atti dal basso si possono osservare livelli di pomici grossolane da caduta contenenti abbondanti &rammenti di tu&o e lava cui seguono cineriti da &lusso piroclastico. localmente saldate. ed in&ine cineriti grigie da QpRroclastic surgeS. Lo spessore di tali livelli , molto variabile. mostrando &orti ispessimenti proprio in corrispondenza della mor&ologia valliva e anc$e sulle piane 'uali -uorigrotta. *occavo e Pianura. oltre c$e nella stessa piana di Agnano. Al di sopra. e sempre con e&&etti 0mantellanti0. rinveniamo le cineriti dell/eruzione di Astroni. Poco pi+ a sud. in corrispondenza dell/imbocco dei tunnel della tangenziale. si osserva un innalzamento della 'uota della cinta c$e prende il nome di M.te *. Angelo. 4ale innalzamento , legato all/esistenza di grossi spessori. alla base della cinta. di cineriti di colore bianco<grigiastro contenenti livelli di pomici con bande pi+ giallastre. costituenti i prodotti di un centro eruttivo generalmente indicato con il nome M.te *. Angelo. Al di sopra di tali prodotti , rinvenibile un paleosuolo. di colore marrone. visibile a mezza costa. cui &anno seguito i prodotti dell/eruzione di M.te *pina. Al di sopra. sempre con e&&etto mantellante. si rinvengono le cineriti biancastre dell/eruzione eneolitica di Astroni. Poco pi+ a sud si osserva un/altra incisione nota come vallone del Corvo. 2n tale incisione si osservano i prodotti cineritici di M.te *. Angelo costituiti da tipic$e alternanze di cineriti bianco< giallastre ai piedi del versante e &ino alla 'uota del &ondo vallivo. Al di sopra , rinvenibile il paleosuolo gi( descritto cui &anno seguito i prodotti dell/eruzione di M.te *pina con spessori e caratteristic$e granulometric$e e vulcanologic$e molto simili a 'uelle gi descritte nel cavone degli *birri. *ui bordi sommitali del vallone sono visibili le cineriti di Astroni. Ancora pi+ a sud. in corrispondenza delle terme. i prodotti sottostanti l/eruzione di M.te *pina sono rinvenibili in corrispondenza della grotta del Cane. ormai obliterata de&initivamente dai ri&iuti. La collina di M.te *pina si erge nella parte meridionale della piana di Agnano. 3uesta struttura. interna alla conca. , interamente &ormata da un deposito di colore marrone<rossastro costituito da una breccia vulcanica. contenente blocc$i di grosse dimensioni. Al di sotto di 'uest/unita/ , rilevabile un paleosuolo ed una &ormazione cineritica di colore grigio. corrispondente a 'uella gi( descritta di M.te *.Angelo. Al di sopra della breccia visibile un deposito di colore grigio. a laminazione incrociata. corrispondente alle &asi &inali da 0base surge0 dell/eruzione di M.te *pina. Al di sopra e in discordanza rinveniamo i depositi della *ol&atara ed in&ine le ceneri di Astroni. 2 prodotti dell/eruzione della *ol&atara sono costituiti da cineriti di colore grigio<giallastro molto ricc$e di pisoliti. piccole pomici e &rammenti lavici ossidianici. 3uesti mostrano un rapido ispessimento avvicinandosi al cratere della *ol&atara. All/interno di 'uesto cratere , presente una cupola lavica a composizione trac$itica c$e costituisce 'uasi tutto il lato sudorientale del cratere. 2l deposito sottostante la breccia di M. *pina , separato da un paleosuolo ed ben visibile in una cava esistente nei 47 pressi dell/Lotel *. Germano e in un/altra cava di &ronte alla base 5* NavR in via *car&oglio. All/imbocco di via *car&oglio. in&ine. si rinviene l/a&&ioramento di una cupola lavica. 3uesta cupola si insinua nella &ormazione cineritica presente a letto della &ormazione di M.te *pina. Let( di 'uesta cupola non , nota. La parte occidentale della cinta di Agnano e/ &ormata 'uasi interamente dai &ianc$i esterni del cratere degli Astroni. 3uesto vulcano. insieme al *enga. presente a NE. , tra i pi+ recenti della Caldera &legrea. Batazioni radiometric$e &orniscono per 'uesta attivit( unet( di circa #.A>> anni. *i tratta di un cratere molto ampio &ormato da strati di cineriti sciolte di colore biancastro con pomici e blocc$i lavici. disposti in livelli e lenti. 3uesto deposito e/ rilevabile lungo tutta la cinta craterica ad eccezione del bordo orientale. dove e/ presente la cupola lavica della Caprara. Bal &ondo craterico. presente a 'uote molto prossime al livello del mare. si eleva un conetto. colle 2mperatrice. &ormato da scorie da lancio e da una colata lavica nota come Rotondella. 3uesti si sono originati nelle &asi &inali dell/eruzione di Astroni e sono caratterizzati da attivit( di tipo magmatico c$e segue le &asi &reatomagmatic$e c$e $anno caratterizzato lattivit( prevalente dell/eruzione degli Astroni. Al di la/ dell/importanza geologica. il vulcano degli Astroni rappresenta un/area caratterizzata da notevole bellezza ambientale e da un particolare microclima all/interno del cratere. 3uesta e/ attualmente un/oasi naturale di notevole importanza ambientale.
INDAGINI EFFETTUATE Per la redazione di 'uesto lavoro ci si , ri&atti alle indagini geologic$e e&&ettuate dal Comune di Napoli per ladeguamento del piano regolatore alla Legge Regionale A < 8< "# n . 2l disposto di 'uesta legge , stato portato a termine dal Comune di Napoli con un notevole ritardo. in&atti gli atti conclusivi portano la data di giugno 8=. 3uesto ritardo. una volta tanto. non , stato negativo in 'uanto $a consentito di e&&ettuare le indagini secondo criteri scienti&ici e normativi pi+ moderni &acendo si. 'uindi. c$e i risultati siano pienamente utilizzabili alla data odierna in 'uanto conservano tutta la validit( scienti&ica e normativa. Lo spirito della succitata Legge , 'uello di arrivare alla de&inizione di una programmazione urbanistica c$e tenga conto del risc$io sismico e di tutti 'uei &attori geologici c$e condizionano la stabilit( del territorio. Per soddis&are 'ueste esigenze il Comitato *cienti&ico. c$e $a presieduto i lavori per lattuazione della Legge !"#. $a curato la redazione di una carta geolitologica. di una carta idrogeologica. di una carta della stabilit( e di una carta della zonazione del territorio in prospettiva sismica. A 'uesti documenti , stata aggiunta. date le peculiarit( del territorio cittadino. una carta con lubicazione di tutte le cavit( conosciute. 3ueste carte tematic$e sono state elaborate utilizzando dati esistenti in letteratura. dati in possesso degli u&&ici comunali. Al &ine di poter correlare i dati esistenti. integrandoli in una visione scienti&ica pi+ moderna sono state e&&ettuate una serie di indagini geognostic$e. geotecnic$e. idrogeologic$e. ricerca cavit( e sismic$e come appresso riportate. "8 per&orazioni a carotaggio continuo e F8 per&orazioni a distruzione di nucleo. nel corso dei 'uali sono state eseguite n ?A8 prove penetrometric$e dinamic$e tipo *P4 e sono stati prelevati n?#> campioni indisturbati e n F8F spezzoni di QcaroteS. *ui campioni. opportunamente selezionati. sono state eseguite n #A8F prove e determinazioni geotecnic$e di laboratorio. Per la esecuzione delle indagini geo&isic$e e idrologic$e n "# per&orazioni sono state condizionate con tubo in P1C per prova sismica in &oro e n 8 con piezometro a tubo aperto. ?F prove penetrometric$e static$e con punta elettrica di cui 8= con piezocono. A> prove sismic$e in &oro di cui 9A del tipo QdoTn<$oleS e 8# del tipo cross.$ole. 48 88? stendimenti sismici a ri&razione. 8" pro&ili sismici marini a ri&lessione. F> pozzi per scopo idrogeologico c$e insieme ai 8 piezometri di nuova per&orazione ed ai punti dac'ua rinvenuti sul territorio opportunamente selezionati. &ormano una rete di controllo di " punti totali c$e sono stati livellati topogra&icamente mediante 89F Gm di battute. *u F98 campioni dac'ua prelevati sono state eseguite analisi di laboratorio. 8>> sondaggi elettrici verticali per scopo idrogeologico. *ono state inoltre rilevate =? cavit( con accesso a mare per una super&icie di .A88 m F e "9 cavit( nel centro per una super&icie di F#."F8 m F . 3ueste cavit(. &ino al momento del rilievo. o erano del tutto sconosciute o non erano mai state esplorate. Appresso passeremo a descrivere la geologia. la situazione geotecnica. lidrogeologia. le cavit(. la stabilit( e il risc$io sismico ri&acendoci agli elaborati sopra citati cercando di dare un 'uadro complessivo. )ventuali appro&ondimenti possono essere &atti consultando gli elaborati originali delle indagini e&&ettuate c$e sono consultabili presso il Comune di Napoli. CAR4A G)6L246L6G2CA La carta geolitologica , stata redatta in base ad un rilievo di campagna. su base cartogra&ica 8C=.>>>. e in base alle risultanze delle indagini geotecnic$e prima citate. *ono stati individuati e caratterizzati F> litotipi c$e appresso si riportanoC Litotipo 8 < Materiale di riporto ed accumulo antropico. escavato di cava. 3uesto litotipo , di&&uso su 'uasi tutto il territorio cittadino. gli spessori maggiori si rinvengono laddove maggiore , stata lattivit( antropica. ) costituto da materiali molto eterogenei 'uali &rammenti di tu&o. laterizi. pozzolane miste a materiali di scarto ecc. Gli spessori pi+ consistenti si rinvengono nelle zone di colmata. Lo spessore pi+ consistente , stato rinvenuto. tramite sondaggio. alle spalle del cimitero di Poggioreale. 8" m. mentre a p.zza Cavour , stato trovato uno spessore di 8? m. Generalmente 'uesti materiali raramente superano i F metri di spessore. Per la sua scarsa consistenza e per la presenza di residui organici $a una scarsissima resistenza meccanica. Litotipo F < Bepositi eluviali. colluviali e torrentizi. detriti di versante e cumuli di &rana caratterizzati da alto grado di rimaneggiamento. 3uesto litotipo comprende tutti i terreni rimaneggiati dagli agenti atmos&erici e c$e $anno subito un trasporto ad opera delle ac'ue di ruscellamento. 3uesto litotipo , rilevabile sia in super&icie c$e in pro&ondit(. in 'uesto secondo caso &unge da separazione tra litotipi diversi. 2n 'uesto litotipo sono stati compresi anc$e i suoli e i paleosuoli sebbene 'uesti terreni non sono necessariamente interessati da trasporto ad opera delle ac'ue dilavanti. La granulometria di 'uesti materiali , generalmente compresa tra il limo sabbioso argilloso e la sabbia con limo g$iaiosa. Balle analisi su campioni di 'uesti materiali , risultato un 7 7peso di volume apparente: oscillante &ra 8 e 8.9 t!m # mentre langolo di attrito interno variabile tra i #> e i =>. La coesione varia tra > e 8.> Gg!cm F . Balle prove edometric$e si , potuto constatare c$e 'uesti terreni mostrano una de&ormabilit( abbastanza elevata in&atti il modulo )ed , compreso tra i #> e gli "> Gg!cm F . Balle prove penetrometric$e static$e sono risultati valori di rottura alla punta Rp compresi tra 8> e 89> Gg!cm F . mentre dalle prove dinamic$e. *P4. valori Nt compresi tra 9 e #> colpi. Ba entrambe le prove si , potuto constatare c$e i valori non sono in&luenzati dalla pro&ondit(. La grande variabilit( dei valori meccanici non consente di poter dare. seppure approssimativamente. 49 dei valori meccanici medi. 3uesto litotipo , riscontrabile , riscontrabile su tutta larea cittadina con spessore dei depositi variabili da &razioni di metro &ino a 'ualc$e decina di metri; molto spesso , intercalato. con varia potenza. &ra depositi diversi. La maggiore continuit( laterale di 'uesto deposito si riscontra sui bassi strutturali 7 Arenaccia. Ponticelli. ecc.:. Litotipi # e = < *abbie e limi di ambiente litorale attuale e recente 7#:. *abbie e limi come # sepolti da depositi pi+ recenti 7=: 3ueste due unit( appartengono al gruppo dei cosiddetti depositi sedimentari. *i tratta di depositi di sabbie. sabbie limose e limi. spesso &ossili&eri. depositatisi in ambiente marino e costiero. La distinzioni tra i due litotipi. # e =. , molto blanda in 'uanto si tratta dello stesso tipo di deposito. solo c$e il litotipo = presenta et( pi+ antica in 'uanto si rinviene sottoposto a depositi pi+ recenti. mentre il # rappresenta le sabbie di spiaggia recenti ed attuali. ) da segnalare la presenza di sabbie anc$e al di sotto del 4u&o Giallo Napoletano e dell2gnimbrite Campana a 'uote molto diverse da 'uelle degli attuali ambienti costieri 7anc$e 8>> m:. 4ali dati sono concordanti con le segnalazioni di depositi di spiaggia al largo del gol&o a pro&ondit( di circa 8F> m. Le 'uote di rinvenimento sono 'uindi molto variabili in &unzione delle condizioni paleoambientali dellarea. Granulometricamente 'uesti depositi variano dal limo argilloso alla sabbia g$iaiosa. 2l peso di volume varia tra 8.#= e 8.9# t!m # mentre dalle prove di laboratorio su alcuni campioni , risultato un angolo di attrito interno compreso tra #9 e =9. Le prove edometric$e mettono in risalto una de&ormabilit( &ra le pi+ basse tra i litotipi presenti nellarea di Napoli. Le resistenze penetrometric$e risultano molto variabili. ma nel complesso discrete. con valori bassi laddove si riscontra la presenza di gusci di mollusc$i 3uesti due litotipi si riscontrano in diverse aree della citt(. ma mentre il litotipo # , caratteristico delle zone costiere o comun'ue delle aree di recente invasione marina 7Coroglio. *.Giovanni. ecc.: il litotipo = si rinviene anc$e in aree interne 'uali *occavo. piazza Cavour ecc. Litotipo 9 < depositi &luvio lacustri e palustri. costituiti da intercalazioni di sabbie. limi e livelli torbosi. 3uesto litotipo , costituito da limi e sabbie intercalati con livelli torbosi. Lambiente di sedimentazione , stato individuato grazie alla presenza di gusci di mollusc$i dolcicoli. 2 depositi presentano caratteristic$e meccanic$e scadenti e velocit( 1s molto basse. 3uesta unit( , caratterizzata da spessori modesti con un massimo di F9 metri nel settore orientale della piana di Agnano. *i rileva inoltre nel settore meridionale di -uorigrotta. nellarea orientale tra Barra e Ponticelli. 2n 'ueste aree assume andamenti molto discontinui mostrando ispessimenti nellarea del Centro Birezionale. Ba un punto di vista meccanica oltre alle torbe. c$e come gi( visto $anno caratteristic$e estremamente scadenti con peso di volume addirittura minore di >.# t!m # e contenuto dac'ua maggiore del F>>O. gli altri terreni costituenti lunit( $anno caratteristic$e scadenti nella parte alta del deposito per poi crescere linearmente con la pro&ondit(. 2n&atti i valori penetrometrici variano da F9 Gg!cm F nella parte alta &ino a 89> Gg!cm F nella parte bassa cio, intorno ai #9 m di pro&ondit(. Anc$e la prova *P4 d( valori analog$i e cio, bassi nei primi 8><89 m decisamente pi+ alti al di sotto di tale 'uota. Litotipo ?< < Ceneri strati&icate con rare pomici bianc$e appartenenti alleruzione vesuviana del A d.C.7?: Ceneri strati&icate di colore biancastro contenenti pomici. &rammenti litici 50 e pisoliti. appartenenti alleruzione vesuviana detta di QAvellinoS.7: 3ueste unit( sono legate alla messa in posto dei prodotti delle eruzioni vesuviane del A d.C. e di QAvellinoS. databile #.">> anni dal presente. 2 materiali sono costituiti da livelli cineritici a granulometria &ine. colorazione bianca grigiastra. con pomici. rari &rammenti litici e pisolitici. 4ali depositi si presentano in a&&ioramento continuo dallarea orientale &ino a Capodic$ino. *i rilevano in sovrapposizione ad un livello di pomici molto note della Q*erie 5rbana RecenteS e denominate pomici A e B di Astroni. Le ultime vedute correlano 'uesto livello con leruzione di Monte *pina avvenuta =.#>> anni dal presente. 3uesti litotipi $anno caratteri molto simili e presentano distribuzioni spesso sovrapposte tanto c$e sia in cartogra&ia c$e in sezione sono stati accorpati. 2 parametri &isici risultano molto variabili con punte molto scadenti legate alla presenza di materiali torbosi. 2n&atti le prove penetrometric$e static$e registrano enormi di&&erenze. alla stessa pro&ondit(. con variazioni laterali i cui valori vanno da 8> ad oltre F>> Gg!cm F . Balle prove di laboratorio. su alcuni campioni. si , potuto riscontrare c$e i valori di de&ormabilit( non si discostano molto da 'uelli caratteristici delle piroclastiti sciolte. Langolo di attrito interno varia da valori di F9 &ino a =>. Litotipo A < *corie grossolane di colore nerastro in banc$i e strati. intercalate a sottili livelli cineritici. appartenenti alleruzione del *enga. *i tratta di un deposito di scorie grossolane legate alleruzione del vulcano *enga. 3uesto litotipo , stato riscontrato solo in un sondaggio e&&ettuato sulla parte orientale del bordo della piana di Pianura. Ba un punto di vista tecnico 'uesti materiali. data la loro modesta di&&usione. non rivestono alcuna importanza. Litotipo " < Ceneri e cineriti strati&icate con subordinati livelli pomicei e lapilli accrezionati appartenenti alleruzione di Astroni. 3uesti prodotti sono distribuiti in 'uasi tutta larea occidentale della citt( dove mantellano le mor&ologie elevate dei Pisani. *.Martino. Cinta di Agnano. *ol&atara. Monte *pina. Monte Ruspino. ecc.. e colmano le aree depresse 'uali Agnano. -uorigrotta. *occavo e Pianura. 2 depositi sono costituiti da cineriti c$iare. strati&icate. contenenti pomici bianc$e e &rammenti lavici e tu&acei di dimensioni maggiori in prossimit( dei centri eruttivi. Granulometricamente variano dal limo alla sabbia ma con una maggiore presenza. rispetto alle altre piroclastiti. della &razione g$iaiosa. Le resistenze meccanic$e $anno notevoli variazioni laterali tanto c$e le risposte *P4 variano dai 9 ai 9> colpi. Nelle prove static$e si riscontra una maggiore linearit( con un aumento delle resistenze allaumentare della pro&ondit(. Langolo di attrito interno varia tra F" e ==. Litotipo 8> < Cineriti a struttura caotica di colore grigio rosato contenenti numerose grosse pomici di colore grigio e &rammenti litici grossolani. appartenenti alla eruzione di Monte *pina. 3uesti materiali presentano sensibili spessori nelle piane di -uorigrotta. Agnano. Pianura e *occavo con spessori di 89<F9 m. Livelli di pomici da caduta sono distribuiti su tutta la citt( &ino al 1esuvio 7tali livelli. dato lesiguo spessore. sono. nella carta geolitologica. inglobati nel litotipo 788:. 3uesti depositi sono caratterizzati da una breccia prossimale. visibile in localit( Monte *pina. da depositi di &lusso di colore grigio<violaceo ben esposti in localit( La Pietra.. e da depositi cineritici ben strati&icati di colore 51 grigio c$e c$iudono lateralmente la serie verso lalto. 2 depositi di pomici da caduta sono visibili. in &acies prossimale. in localit( Pignatiello e sui versanti dei valloni di Agnano dove presentano spessori di alcuni metri. Le caratteristic$e tecnic$e sono abbastanza elevate con medie pi+ alte delle altre piroclastiti napoletane. Le prove penetrometric$e static$e danno valori superiori ai 8>> Gg!cm F costanti con la pro&ondit(. Anc$e gli *P4 danno valori elevati. Litotipo 88 < 2ntercalazione di livelli di ceneri. pomici e paleosuoli. depositatisi essenzialmente per caduta distale dei prodotti delle eruzioni recenti dei Campi -legrei 7et( #.A9> < 8>.>>> anni dal presente: 3uesto litotipo comprende la Q*erie 5rbana RecenteS costituita da livelli di ceneri. pomici e paleosuoli c$e ricoprono con spessori variabili dai 8> ai 89 m tutto il territorio di Napoli. 3uesti livelli rappresentano i prodotti distali di alcune eruzioni recenti dei Campi -legrei . 2 meccanismi di messa in posto sono prevalentemente da caduta. 2 paleosuoli c$e si rinvengono intercalati ai depositi rappresentano le &asi di stasi dellattivit( vulcanica. La serie , compresa tra le cosiddette Pomici Principali a letto e le pomici di Monte *pina e le ceneri di Astroni a tetto. Le prove penetrometric$e static$e denunciano valori pi+ ridotti rispetto alle altre piroclastiti gi( esaminate. 2n&atti Rp non supera i 8F> Gg!cm F mentre N*P4 , compreso tra F e F9 colpi. 2 valori crescono con la pro&ondit(. Litotipo 8F < Cineriti e tu&i semilitoidi con intercalazioni pomicee e scoriacee delle eruzioni di Monte *.Angelo. Grotta del Cane e Pigna *.Nicola e delle eruzioni di Pisani. *.Martino e Minopoli. 3uesto litotipo , composto da tu&i semilitoidi c$e mostrano &orti ispessimenti in vicinanza dei relativi centri di emissione. 3uesti depositi si assottigliano notevolmente &ino a scomparire a distanza di 'ualc$e c$ilometro dal centro eruttivo. 3uesto deposito si rinviene. oltre alle localit( suindicate. nei sondaggi a *occavo. Agnano. -uorigrotta e Bagnoli. Le caratteristic$e meccanic$e di 'uesta &ormazione sono del tutto simili al litotipo 8>. Litotipo 8# < 4u&i gialli strati&icati contenenti pomici e scorie con locali &acies semilitoidi. appartenenti ai vulcani di *.4eresa. La Pietra. Nisida. ecc. 3uesti tu&i sono stati emessi dopo leruzione del 4u&o Giallo Napoletano e costituiscono conetti di tu&o tra i 'uali solo Nisida , mor&ologicamente ben visibile. mentre La Pietra , visibile lungo lomonimo costone e il vulcano di *.4eresa , osservabile solo lungo un taglio arti&iciale nei pressi del deposito &erroviario dei Campi -legrei. La distribuzione di 'uesti materiali , limitata alle aree prossime ai centri eruttivi. Le caratteristic$e tecnic$e di 'uesti tu&i sono mediamente pi+ scadenti del 4u&o Giallo Napoletano. ma data la loro scarsa distribuzione. rivestono unimportanza relativa. Litotipo 8=b e 8=c < 4u&o 1esuviano di colore giallo<grigiastro contenente pomici. &rammenti calcarei e di lava ricca in cristalli di leucite. in &acies litoide 7 c : e semilitoide di colore pi+ grigiastro 7 b :. 3uesti litotipi rappresentano i depositi individuati come Q4u&o 1esuvianoS. La &acies semilitoide , rappresentata dal litotipo 8=b c$e costituisce la parte basale e sommitale del deposito. La parte litoide 8=c costituisce la parte centrale del deposito. 52 3uesto litotipo si di&&erenzia dal 4u&o Giallo Napoletano per la &razione litica. costituita da &rammenti calcarei a spigoli vivi e blocc$i di lava ricca di leucite. e per la granulometria. 5n simile contenuto litico non , mai stato segnalato nel 4u&o Giallo Napoletano . 3uesto litotipo si rinviene in tutta larea orientale della citt( a pro&ondit( di circa 8><89 m dal p.c. e. secondo 'uando indicano i rilievi sismici. prosegue anc$e verso il mare. Le prove penetrometric$e e&&ettuate su 'uesto deposito indicano. generalmente. dei valori alti. Litotipo 89b e 89c < -ormazione del 4u&o Giallo Napoletano 7 c : &acies litoide zeolitizzata di colore giallo; 7 b : &acies da semilitoide ad incoerente. poco o non zeolitizzata di colore grigio. 3uesti litotipi rappresentano il 4u&o Giallo Napoletano nella &acies litoide 789c: e nella &ase semilitoide e incoerente 789b:. 2l 4u&o Giallo Napoletano , una piroclastite a matrice cineritica prevalente contenente pomici di colore grigio o giallo se alterate. &rammenti lavici e. in alcune zone. &rammenti di tu&o verde. 3uesta unit( puD essere considerata a giusta ragione il basamento della citt( di Napoli. *i rinviene in tutta larea collinare da Posillipo ai Camaldoli. dal 1omero al Centro *torico. 1erso est diventa pi+ signi&icativa la &acies semilitoide grigia come pure a nord 7Poggioreale. Ponti Rossi. *campia:. Nellarea &legrea il 4u&o Giallo Napoletano si rinviene sui bordi della collina di Posillipo e sui bordi orientali e settentrionali delle piane di *occavo e Pianura. 2n 'ueste zone landamento del tu&o , molto variabile con generale immersione verso occidente. 2 dati stratigra&ici e mor&ologici indicano c$e 'uesta &ormazione si , depositata su una mor&ologia molto complessa &ormata da coni vulcanici . cupole lavic$e. &alesie e spiagge. 2 valori meccanici. riassumibili nella &acies litoide 7 c :. con la resistenza allo sc$iacciamento uniassiale. ci danno valori compresi &ra 89 e 8A> Gg!cm F . 2 valori medi si attestano sui 9> Gg!cm F . La &acies semilitoide grigia $a valori meccanici simili alle altre piroclastiti napoletane con le 'uali , molto spesso con&usa. Litotipo 8? < Lave. 2l litotipo comprende le lave vesuviane. costituite da varie colate lavic$e prevalentemente a leucite. e la cupola lavica di Montesanto. *i rinvengono nel sottosuolo in &unzione del meccanismo deposizionale e presentano una composizione petrogra&ica generalmente te&ritica con &enocristalli di leucite e pirosseno. La cupola lavica di Montesanto. incontrata durante lo scavo della linea &erroviaria direttissima Roma< Napoli e della Circun&legrea nella tratta QPiave MontesantoS presenta. invece. composizione trac$itica con &enocristalli di sanidino. Per una caratterizzazione meccanica si dispone di solo due provini di lava vesuviana c$e $anno &ornito una resistenza allo sc$iacciamento di 9A9 e === Gg!cm F . Litotipo 8A < 4u&i antic$i. Comprendono i Q4u&i Antic$iS della Q*erie 5rbanaS e 'uelli del *omma 1esuvio. *ono costituiti da intercalazioni di tu&i litoidi e semilitoidi e cineriti. strati&icati e massivi. associati localmente a brecce. A 'uesta serie appartengono i tu&i strati&icati sottostanti il 4u&o Giallo Napoletano c$e a&&iorano nellarea del Parco Gri&eo. Parco Marg$erita. Gerolomini. 1eterinaria. lungo i costoni della collina dei Camaldoli e di Posillipo 7Coroglio. Punta del Cavallo. Arsenale )sercito:. *ono inoltre compresi i tu&i emessi durante lattivit( antica del *omma 1esuvio prima del 4u&o 1esuviano 7litotipo 8=: e rinvenibili nellarea orientale. 3ueste &ormazioni tu&acee $anno caratteri molto variabili c$e dipendono dallelevato numero di unit( 53 eruttive c$e le compongono. *i tratta di prodotti di diversi centri eruttivi localizzati prevalentemente in citt( e aventi unet( compresa tra 88.>>> 74u&o Giallo Napoletano : e #><#9.>>> anni 72gnimbrite Campana: c$e costituiscono lossatura pi+ pro&onda delle parti collinari del territorio comunale. Nellarea orientale 'uesto litotipo , rappresentato da piroclastiti addensate. cineriti e tu&i. ad andamento laterale discontinuo. intercalati a lave 7litotipo 8?: e paleosuoli. 2 dati tecnici disponibili interessano solo la parte semilitoide ed incoerente dove le prove *P4 $anno dato valori di N*P4 maggiori di 9>. Gli altri valori. granulometria. angolo di attrito interno. ecc.. sono in linea con 'uelli delle altre piroclastiti. Litotipi 8" e 8 < Breccia Museo<Piperno; &ormazione costituita da brecce poligenic$e grossolane in matrice sabbiosa di colore grigi<rosato. intercalata o sovrapposta a livelli di Piperno 78":. 2l litotipo passa lateralmente a 'uello successivo 78: 2gnimbrite Campana costituita da scorie grossolane nerastre in matrice cineritica grigio rosata. interessata da generale saldatura subdeposizionale e da strutture di degassazione. 2l Piperno , una piroclastite saldata di colore grigio contenente scorie nere molto sc$iacciate dette Q&iammeS. 3uesto litotipo , rinvenibile in strati e banc$i a&&ioranti lungo i bordi occidentali della collina dei Camaldoli. Nella parte alta il Piperno passa ad una breccia grossolana c$e , indicata come Breccia Museo. Lo spessore osservabile a *occavo , di 9> m. L2gnimbrite Campana 78: , un tu&o grigio<violaceo contenente abbondanti scorie nerastre spesso saldate. Localmente. nellarea orientale. puD presentare una &acies di colore giallo ocra c$e caratterizza la parte alta del deposito. 3uesto litotipo , associato al 78": di cui spesso ne costituisce la base o una &acies laterale. )sso , stato distinto in due &acies. 8b e 8c. in &unzione dello stato &isico; il litotipo 8b rappresenta la &acies pi+ di&&usa nei sondaggi ed , costituita da un tu&o tenero. semicoerente. 2l litotipo 8c si ri&erisce alla &acies litoide. Non si dispone di prove geotecnic$e e&&ettuate di recente. Litotipo F> < 4u&i di 4orre dei -ranc$i. tu&i antic$i vesuviani e tu&i antic$i della *erie 5rbana di et( 7 #><#9.>>> anni; costituiti da intercalazioni di tu&i teneri. livelli cineritici e pomicei e paleosuoli. 2n 'uesto litotipo sono compresi tutti i tu&i antic$i della *erie 5rbana ed i tu&i vesuviani presenti a letto dell2gnimbrite Campana e del Piperno Breccia Museo. *i tratta di cineriti addensate e tu&i teneri intercalati a paleosuoli e livelli di sabbie marine rinvenuti solo in sondaggi pro&ondi ed in a&&ioramento in localit( 4orre dei -ranc$i. a *occavo. dove sono rappresentati da intercalazioni di livelli di pomici e livelli cineritici strati&icati e paleosuoli. Granulometricamente 'uesti materiali. nella &acies incoerente. sono simili alle altre piroclastiti napoletane. 5n unico campione della &acies semilitoide $a &ornito una resistenza a compressione di ? Gg!cm F . CAR4A 2BR6G)6L6G2CA 2N PR6*P)4421A *2*M2CA Bi seguito si riportano i principali lineamenti idrogeologici della citt( di Napoli ricordando c$e il ri&erimento sono le indagini per ladeguamento del PRG alla Legge Regionale n del A!8!"# alle 'uali 54 si rimanda per eventuali appro&ondimenti. Nellambito delle indagini sopra citate sono stati individuati. nellarea napoletana. nove complessi idrogeologiciC Complesso clastico di deposizione continentale e costiera; Complesso clastico di deposizione continentale e costiera sepolto; Complesso delle piroclastiti vesuviane ed indi&&erenziate &legree; Complesso piroclastico dellarea &legrea; Complesso del tu&o vesuviano; Complesso tu&aceo principale; Complesso delle lave; Complesso ignimbritico e della Breccia Museo; Complesso piroclastico antico. Bi 'uesti complessi sono state considerate le caratteristic$e litologic$e. cronostratigra&ic$e. geologic$e ed idrodinamic$e dei vari litotipi. Nonostante le notevoli eteropie connesse alla natura vulcanica della maggior parte dei terreni presenti. lo sc$ema proposto $a permesso di ricostruire i caratteri generali c$e condizionano la circolazione e laccumulo dellac'ua sotterranea. Complesso clastico di deposizione continentale e costiera 2n 'uesto complesso sono raggruppati tutti i sedimenti continentali recenti ed attuali. gli accumuli di origine antropica e i depositi recenti di ambiente litorale. 2n particolare ci si ri&erisce alle seguenti unit( litologic$eC < Materiale di riporto ed accumulo antropico. escavato di cava; < Bepositi eluviali. colluviali e torrentizi. detriti di versante e cumuli di &rana. caratterizzati da alto grado di rimaneggiamento; < *abbie e limi di ambiente litorale attuale e recente; < Bepositi &luvio lacustri e palustri. costituiti da intercalazioni di sabbie. limi e livelli torbosi. 3uesti terreni sono abbastanza di&&usi nel territorio comunale ricoprendo una super&icie totale di circa #? Gm F . *ono sovrapposti ai depositi piroclastici e!o tu&acei. con spessori variabili da 'ualc$e metro &ino ad oltre => metri 7piana costiera orientale:. 2 materiali di riporto e di accumulo arti&iciale si trovano un po ovun'ue. in particolare modo nelle aree densamente urbanizzate. in stretta relazione con i vari interventi di natura antropica estesi su gran parte del territorio comunale.. Notevoli spessori di riporto e colmate sono presenti nella zona portuale ed in 'uella del lungomare cittadino sulla 'uale , situata la 1illa Comunale e via Caracciolo. 2 depositi eluvio<colluviali e torrentizi. detriti di versante e cumuli di &rana sono rinvenibili nelle aree di versante ed in prossimit( delle principali aste torrentizie. mentre i depositi &luvio lacustri e palustri 7limi e sabbie con livelli torbosi: sono rilevabili nel settore orientale della piana di Agnano. nel settore meridionale di -uorigrotta e. nellarea orientale. tra piazza Nazionale e Barra Ponticelli. con &orti ispessimenti in prossimit( del Centro Birezionale. Anc$e le piane crateric$e risultano caratterizzate dallaccumulo di depositi alluvionali. torrentizi e colluviali. 2 depositi sopra descritti sono spesso caratterizzati da una strati&icazione lenticolare con &re'uenti variazioni granulometric$e sia in verticale c$e lateralmente. Bi conseguenza nellambito degli stessi terreni si riscontrano condizioni di trasmissivit( al'uanto eterogenee. con un grado di permeabilit( variabile da elevato a scarso. in &unzione della litologia e granulometria dei depositi. 4uttavia. nel suo insieme. 'uesto complesso puD essere de&inito mediamente permeabile per porosit(. 2 valori medi di trasmissivit( 74: variano tra 8.F? K 8> <F e 8.9= K 8> <F m F !sec mentre 'uelli di permeabilit( tra F K 8> <= e ? K 8> <= m F !sec. 55 2 depositi appartenenti a 'uesto complesso possono essere sede di circolazione idrica sotterranea localmente anc$e consistente. A causa della sostanziale caoticit( c$e caratterizza la giacitura di 'uesti depositi. con intercalazioni lenticolari di litotipi a di&&erente permeabilit(. localmente puD essere presente una parziale strati&icazione della &alda. Ac'ui&eri super&iciali e discontinui possono in&ine essere presenti nelle aree pi+ elevate topogra&icamente in corrispondenza di locali lembi detritici o alluvionali compartimentati dai depositi cineritici e!o tu&acei a bassa permeabilit(. 3ueste caratteristic$e ric$iedono sempre veri&ic$e di carattere piezometrico in prospettiva sismica per il &enomeno della li'ue&azione. Complesso clastico di deposizione continentale e costiera sepolto Ad eccezione degli accumuli di origine antropica comprende. sostanzialmente. gli stessi terreni del complesso descritto in precedenza dal 'uale si di&&erenzia per et( e posizione stratigra&ica. 2n&atti 'uesti depositi costituiti essenzialmente da sabbie. sabbie limose e limi depositatisi in ambiente marino e costiero e da depositi &luvio<lacustri e palustri. sono di et( pi+ antica 7&ino a circa F>.>>> anni dal presente: e sono rinvenibili solo in pro&ondit( al di sotto dei depositi pi+ recenti. 2 terreni appartenenti a 'uesto complesso sono rinvenibili su 'uasi tutto il territorio cittadino esclusivamente in sondaggi e a pro&ondit( molto variabili a seconda delle condizioni paleoambientali dellarea. Come gi( citato nel capitolo precedente livelli di sabbie di ambiente costiero si rinvengono anc$e al di sotto del 4u&o Giallo Napoletano e dell2gnimbrite Campana. 2 terreni appartenenti a 'uesto complesso $anno una permeabilit( per porosit( de&inibile come media. 1i sono tuttavia notevoli variazioni sia orizzontali c$e verticali c$e sono &unzione della granulometria e del grado di diagenesi dei depositi. 2n generale 'uesto complesso puD costituire singolarmente o associato ad altre &ormazioni contigue. ac'ui&eri dotati anc$e di buona produttivit(. Complesso delle piroclastiti vesuviane ed indi&&erenziate &legree 3uesto complesso comprende tutti i depositi piroclastici ri&eribili allattivit( vulcanica vesuviana e tutti i prodotti distali indi&&erenziati delle eruzioni recenti dei Campi -legrei "8>.>>> < #.A9> anni dal presente:. 4ratta si in particolare delle seguenti unit( litologic$eC < Ceneri strati&icate con rare pomici bianc$e appartenenti alleruzione vesuviana del A d.C. ; < Cineriti strati&icate di colore biancastro contenenti pomici e &rammenti litici. appartenenti alleruzione vesuviana detta Qdi AvellinoS; < 2ntercalazioni di livelli di ceneri. pomici e paleosuoli 74ep$ra indi&&erenziati: depositatisi essenzialmente per caduta distale dei prodotti delle eruzioni recenti dei Campi -legrei . 3uesti depositi risultano molto di&&usi nel territorio del Comune di Napoli ricoprendo una super&icie di circa ?" Gm F . Le ceneri e le cineriti vesuviane si rinvengono in a&&ioramenti pressoc$% continui nella parte orientale del territorio comunale &ino a Capodic$ino con spessori c$e variano da alcuni decimetri 7aree distali: &ino ad una decina di metri . 2 4ep$ra indi&&erenziati ri&eribili alle eruzioni recenti dei Campi -legrei risultano invece ampiamente di&&usi nei settori collinari e presentano spessori variabili da 'ualc$e metro &ino a 89 metri. 2 depositi sono costituiti da prodotti sciolti con granulometria variabile &unzione della distanza dai centri eruttivi ed alla mor&ologia preeruttiva. Generalmente prevalgono i livelli cineritici a granulometria &ine. 56 La permeabilit( dinsieme del complesso , per porosit( e si attesta su valori bassi e medio bassi. Nei settori mor&ologicamente pi+ depressi 'uesto complesso puD essere sede di circolazione ac'ui&era anc$e se in &orma discontinua e molto localizzata. Complesso piroclastico dellarea &legrea. 3uesto complesso , &ormato dai prodotti recenti delle eruzioni vulcanic$e dei Campi -legrei di et( compresa tra i #.A>> e gli 88.>>> anni dal presente. *i tratta in particolare delle seguenti unit( litologic$eC < *corie grossolane di colore nerastro in banc$i e strati. intercalate a sottili livelli cineritici. appartenenti alleruzione del *enga; < Ceneri e cineriti strati&icate con subordinati livelli pomicei e lapilli accrezionati. appartenenti alleruzione di Astroni; < Cineriti di colore grigio<rosato contenenti numerose grosse pomici di colore grigio e &rammenti litici grossolani. appartenenti alleruzione di Monte *pina; < Cineriti e tu&i semilitoidi con intercalazioni pomicee della &ormazione complessa di Agnano. costituita dai prodotti delle eruzioni di M.*.Angelo. Grotta del Cane e Pigna *.Nicola. 3uesta &ormazione , abbastanza di&&usa nel settore occidentale del territorio cittadino. laddove sono localizzati i centri di emissione vulcanica c$e l$anno generata. 3uesti prodotti ricoprono. in a&&ioramento. circa l88O dellintero territorio comunale per una super&icie di circa 8# Gm F . Gli spessori variano. in relazione alla distanza dal centro di emissione. da 'ualc$e metro &ino ad oltre 8>><89> m. 2 deposito ascrivibili a 'uesto complesso presentano caratteristic$e litologic$e e granulometric$e eterogenee. *i tratta in prevalenza di alternanze di cineriti e livelli di pomici e litici grossolani con granulometria variabile da sabbia a g$iaia media. *ono presenti localmente &acies parzialmente liti&icate per processi idrotermali. Leterogeneit( litologica e granulometrica di 'uesti deposito $a come conseguenza c$e il grado di permeabilit( varia da basso ad elevato. Nellinsieme si puD parlare di una permeabilit( media per porosit( con locali e &re'uenti variazioni. soprattutto verso lalto. in relazione ai caratteri litologici e granulometrici dei depositi. 2n corrispondenza di alcune &acies parzialmente liti&icate 7&ormazione di Grotta del Cane:. la permeabilit(. oltre c$e per porosit(. puD essere legata a &enomeni di &ratturazione e &essurazione. Alcune prove di emungimento eseguite nellambito del progetto per la L.R. n!"# $anno &ornito i seguenti parametriC 1alori medi di trasmissivit( 74: compresi tra 8.F K 8> <F e F.= K 8> <= m F !sec; 1alori medi del coe&&iciente di permeabilit( 7G: tra ".=# K 8> <9 e #."9 K 8> <= m!sec. 2 depositi piroclastici recenti della zona &legrea sono sede di circolazione idrica sotterranea c$e localmente puD assumere anc$e notevole consistenza. La sostanziale eterogeneit( dei litotipi. come gi( accennato. determina in genere condizioni di trasmissivit( piuttosto variabili. Complesso del tu&o vesuviano 3uesto complesso comprende i terreni della &ormazione del tu&o vesuviano di *.Giovanni di et( compresa tra i =.>>> e gli 88.>>> anni dal presente. 3uesta unit( litologica , messa in relazione ad una 57 eruzione di carattere esplosivo del 1esuvio e comprende una &acies semilitoide. poco zeolitizzata. c$e caratterizza le parti alte e basse del deposito e una &acies pi+ litoide rinvenibile nel nucleo della &ormazione. 3uesta unit( non a&&iora in nessun punto del territorio comunale ed , rinvenibile solo nei sondaggi in tutta larea orientale ad una pro&ondit( variabile dai 8> ai 89 m dal piano campagna. La potenza della &ormazione varia dai #> ai => metri. Bal punto di vista idrogeologico il tu&o vesuviano si di&&erenzia dal 4u&o Giallo Napoletano in 'uanto contiene numerosi &rammenti calcarei a spigoli vivi e blocc$i di lava a leucite dellordine anc$e di 'ualc$e decimetro. 3ueste caratteristic$e. osservabili sia nella &ase sciolta c$e semilitoide. non sono mai state osservate nel 4u&o Giallo Napoletano. 3ueste caratteristic$e &anno si c$e il tu&o vesuviano abbia caratteristic$e di permeabilit( maggiori rispetto al 4u&o Giallo Napoletano con permeabilit( di tipo primario e!o per &essurazione c$e si attesta su valori da medi a medio bassi. 5na prova condotta su di un pozzo 7pozzo 9=9? negli elaborati della LR. N!"#: d( i seguenti valoriC 4rasmissivit( 4 #.? K 8> <# m F !sec; Permeabilit( G 8.#9 K 8> <= m!sec 2 depositi tu&acei vesuviani possono costituire ac'ui&eri dotati di discreta produttivit(. Nel settore orientale del territorio cittadino lac'ui&ero del tu&o vesuviano risulta in continuit( laterale con la &alda &reatica contenuta nelle alluvioni di 1olla. Complesso tu&aceo principale 3uesto complesso , costituito principalmente dal 4u&o Giallo Napoletano c$e costituisce il substrato di 'uasi tutto il territorio cittadino. *ono accorpati in 'uesto complesso anc$e i depositi tu&acei minori depositatisi prima e dopo il 4u&o Giallo Napoletano. La copertura temporale va dai =.>>> ai #9.>>> anni dal presente e comprende. dallalto in basso. le seguenti unit( litologic$eC < tu&i gialli strati&icati contenenti pomici e scorie. con locali &acies semilitoidi appartenenti ai vulcani di *.4eresa. la Pietra. Nisida. < 4u&o Giallo Napoletano . contenente pomici e &rammenti litici distribuiti caoticamente nella matrice cineritica; in &acies semilitoide. generalmente distale. di colore grigio e in &acies litoide di colore giallastro. localmente &ratturata. < tu&i antic$i della serie urbana. costituiti da intercalazioni di tu&i litoidi e semilitoidi. strati&icati e massivi ed associati localmente a brecce. 3uesta &ormazione. con particolare ri&erimento al 4u&o Giallo Napoletano. , molto di&&usa nel sottosuolo cittadino raggiungendo anc$e spessori di 8>> metri; in a&&ioramento. invece. , relativamente presente coprendo una super&icie c$e non supera i = Gm F . Bal punto di vista idrogeologico 'uesto complesso riveste notevole importanza essendo un elemento strutturale c$e condiziona lintera circolazione idrica sotterranea. La permeabilit( puD essere de&inita da bassa a medio bassa per porosit( 7&acies incoerenti nellarea orientale: e per &ratturazione 7&acies litoide:. Come evidenziato dal rilievo idrogeologico e geostrutturale di campagna le &ratture. anc$e dove risultano localmente di&&use. presentano in genere scarse condizioni di continuit(; inoltre non sono mai stati osservati &enomeni di in&iltrazione attraverso la rete di &ratture anc$e durante periodi di &orte piovosit(. CiD non esclude c$e localmente. in corrispondenza di ammassi tu&acei particolarmente &ratturati. si possano rinvenire &enomeni di modesta e locale circolazione idrica sotterranea. Alcuni pozzi per&orati durante le indagini per la Legge Regionale n !"# $anno &ornito valori di 58 permeabilit( G di # K 8> <= e F K 8> <? m!sec. 2l complesso tu&aceo principale con i suoi caratteri generali di ac'uitardo segna i lineamenti essenziali della circolazione idrica sotterranea dellintero territorio comunale. 2n&atti in corrispondenza della dorsale Camaldoli<Posillipo la bassa permeabilit(. lincremento di spessore del complesso tu&aceo. insieme ai &attori mor&ologici e tettonici. rappresentano di &atto un elemento di discontinuit( idraulica tra la provincia idrogeologica dei Campi -legrei e 'uella della zona Napoli<1olla. Nella parte occidentale il complesso tu&aceo rappresenta. in linea di massima. la base della circolazione idrica sotterranea. Nellarea del centro cittadino e nella zona collinare il complesso tu&aceo si rinviene al tetto dellac'ui&ero regionale. ciD determina una parziale protezione dellac'ui&ero da eventuali contaminazioni. Laddove la base del tu&o , rinvenibile ad una 'uota in&eriore rispetto alla piezometrica si determinano condizioni parziali di &alda in pressione con &enomeni di risalienza. Nellarea orientale il complesso tu&aceo. di spessore ridotto. determina una separazione degli ac'ui&eri interponendosi &ra la &alda alluvionale super&iciale e lac'ui&ero in&eriore sottostante il tu&o. 3uesta separazione , perD poco incisiva in 'uanto i due ac'ui&eri tendono alle'uilibrio sia per la progressiva diminuzione del livello del tu&o e sia a causa del &orte sviluppo di opere di captazione abusiva c$e di &atto collegano le due &alde. Complesso delle lave 3uesto complesso , &ormato da prodotti lavici legati allattivit( antica del *omma<1esuvio e da 'uelli a composizione trac$itica della cupola di Montesanto. 3uesti litotipi non sono a&&ioranti nel territorio comunale e vengono intercettati solo nei sondaggi 7zona orientale per le lave vesuviane:. 3uesta &ormazione presenta una permeabilit( per &essurazione c$e a volte raggiunge anc$e valori alti come si evince dalla prova sul pozzo 9=?> 7indagini L.R !"#: dove la permeabilit( G , pari ad 8. K 8> <# m!sec. Complesso ignimbritico e del Piperno<Breccia Museo. 2 litotipi interessanti 'uesta &ormazione sono i seguentiC < Breccia Museo. costituita essenzialmente da brecce poligenic$e grossolane in matrice sabbiosa; < PipernoC tu&o saldato con scorie e &rammenti litici; < 2gnimbrite Campana. costituita da scorie in matrice cineritica con generale saldatura sindeposizionale e strutture di degassazione. 3uesti litotipi sono pressoc$% costantemente presenti nel sottosuolo dellarea napoletana ma danno a&&ioramenti molto limitati arealmente. 2drogeologicamente al Piperno , attribuibile una permeabilit( medio bassa; la Breccia Museo $a una permeabilit( &ino a media; l2gnimbrite Campana puD assumere permeabilit( sia per &essurazione c$e per porosit( con valori medio bassi. 3uesti terreni possono essere sede di ac'ui&ero. Complesso piroclastico antico 3uesto complesso comprende i tu&i antic$i della serie urbana e 'uelli vesuviani. Litologicamente 'uesti depositi. generalmente posti al di sotto dell2gnimbrite Campana e al Piperno<Breccia Museo. sono costituiti da cineriti addensate e tu&i teneri con intercalazioni di paleosuoli e livelli sabbiosi di origine marina. Bal punto di vista idrogeologico a 'uesto complesso si puD attribuire una permeabilit( per porosit( e 59 &ratturazione con prevalenza della prima. La permeabilit( varia da bassa a media. 2l complesso piroclastico antico , sede di ac'ui&ero. *trutture ac'ui&ere principali La circolazione idrica sotterranea della piana campana avviene in serbatoi dotati di permeabilit( sia primaria c$e secondaria. 2l de&lusso va da est verso ovest cio, dal bordo della catena appenninica alla linea costiera. Lalimentazione avviene 'uindi sulla catena appenninica in corrispondenza dei complessi carbonatici.. Biversi autori ipotizzano c$e lalimentazione zenitale. a scala regionale. sia modesta o trascurabile mentre , di notevole importanza la 'uota di ricarica dovuta al reticolo idrico super&iciale. 2l senso generale del de&lusso sotterraneo , &ortemente condizionato. allaltezza di Napoli. dai due principali sistemi vulcaniciC il *omma<1esuvio e i Campi -legrei. 2l *omma<1esuvio &unge da sbarramento tra lAppennino e il mare deviando la &alda verso il *arno in prossimit( delle pendici sud orientali. verso il &osso 1olla lungo le pendici nordoccidentali e verso il mare lungo le pendici sudoccidentali. Laltro sistema idrico sotterraneo c$e interessa il territorio comunale coincide con lantica caldera del Campi -legrei. Anc$e in 'uesto caso la presenza dellapparato vulcanico induce le direttrici di &lusso a disporsi radialmente ai bordi.. A di&&erenza del *omma<1esuvio nei Campi -legrei a causa della vastit( della caldera si , potuta instaurare un sistema sotterraneo. detto &legreo. autonomo rispetto al sistema della piana Campana. 2n 'uesto sistema la piana di 1olla. incassata tra il *omma<1esuvio e i Campi -legrei. costituisce il sistema di raccordo c$e consente al &lusso idrico di mantenere. in 'uesto tratto. la direzione principale e di convogliare le ac'ue direttamente a mare. 2l sistema del 1olla raccoglie. 'uindi. i contributi sotterranei degli ammassi carbonatici dellAppennino. delle pendici nordoccidentali del 1esuvio e di 'uelle sudorientali dei Campi -legrei 2n sintesi si possono distinguere. nellambito del territorio comunale. F sistemi strutturali principali. la struttura ac'ui&era Napoli<1olla . c$e costituisce un settore del sistema regionale campano e c$e comprende tutta la porzione centrale ed il sistema subregionale dei Campi -legrei c$e caratterizza la porzione occidentale del territorio comunale. 2l modello strutturale dellac'ui&ero a Napoli e nella piana di 1olla , regolato dalla presenza dei terreni vulcanici prima descritti con un modello di circolazione a volte complesso proprio a causa dellanisotropia dei depositi. Nel caso del sistema della piana di 1olla abbiamo c$e in alcuni punti si puD parlare di due sistemi sovrapposti separati dalla &ormazione del 4u&o Giallo Napoletano c$e laddove 'uesta &ormazione tende ad assottigliarsi o scomparire diventa un unico sistema. Per 'uanto riguarda il sistema &legreo 'uesto puD essere assimilato ad una conca in parte sottomarina dovuta allo spro&ondamento della caldera in cui la circolazione idrica avviene nei materiali vulcanici e il cui basamento , costituito dai depositi pi+ antic$i. 7per appro&ondimenti si rimanda allelaborato QidrogeologiaS delle indagini e&&ettuate dal Comune di Napoli per ladeguamento del PRG alla L.R. n del A!8!8"#: CAR4A B)LLA *4AB2L24U La carta di stabilit(. redatta in osservanza della legge regionale !"#. , stata realizzata in base ai risultati ottenuti dalla carta delle pendenze in scala 8C=.>>>. 2l territorio , stato. 'uindi. suddiviso in # classi di acclivit(. p minore del F>O 60 p compreso &ra il F>O e il 9>O p superiore al 9>O. 3uesta prima operazione , stata e&&ettuata in 'uanto la pendenza , uno dei &attori c$e in&luenza in misura maggiore l/e'uilibrio geomor&ologico di un/area tanto da poter ritenere c$e il grado di instabilit( sia. in molti casi. proporzionato alla pendenza. All/aumentare dell/acclivit( si raggiungono condizioni di dise'uilibrio dei terreni. accentuate anc$e dalla pi+ intensa azione erosiva ad opera delle ac'ue meteoric$e. 2n 'uesto elaborato la instabilit( 0potenziale0 viene de&inita come vocazione delle aree ad una maggiore o minore instabilit( geomor&ologica e viene valutata sommando. per ogni area. il contributo di tre &attori. a < litologia dei terreni; b < pendenza dei versanti; c < giacitura degli strati. Balla valutazione di 'uesti elementi si perviene ad una valutazione del grado di stabilit( di un versante 'uale propensione naturale. non condizionata dal suo uso reale. dallo stato di conservazione del suolo e dalla presenza di eventuali opere di stabilizzazione. Nella carta il grado di instabilit( , stato rappresentato mediante = classiC 8 < aree ad instabilit( alta; F < aree ad instabilit( media; # < aree ad instabilit( bassa; = < aree stabili. instabilit( nulla. *ituazioni ad alta instabilit( si determinano in presenza di materiali a litologia incoerente o scarsamente coerente. con scadenti propriet( meccanic$e ed in corrispondenza di cospicue acclivit( dei versanti. 4ali condizioni si mani&estano anc$e in litotipi litoidi 'ualora 'uesti sono interessati da intensa &ratturazione ed alterazione. 3ueste situazioni. comuni a molte aree di versante. si accentuano notevolmente in 'uelle aree caratterizzate da un ruscellamento non regimato delle ac'ue. *ituazioni di 'uesto genere le riscontriamo sui versanti dei Camaldoli. versante di Posillipo verso -uorigrotta. versanti interni della cinta di Agnano. versante degli Astroni rivolto verso &osso *artania. etc. 2l calcolo della stabilit( dei versanti , stato e&&ettuato utilizzando la seguente &ormulaC -* M tan 7V W arctan >.>=:!tan in cuiC V M pendenza del versante; M angolo di attrito interno; -* M coe&&iciente di sicurezza. 61 >.>= M incremento dell/angolo di versante corrispondente al coe&&iciente sismico *i considera una situazione ad alta instabilit( 'uando il coe&&iciente di sicurezza , in&eriore all/unit(. a media e bassa instabilit( 'uando il coe&&iciente di sicurezza , compreso &ra 8 e 8.#. stabile 'uando il coe&&iciente di sicurezza , superiore ad 8.#. Nell/area urbana di Napoli vengono individuate tre grandi aree ad alta instabilit(C 1ersante della collina di Posillipo rivolto a sud e ad ovest da grotta dei 4uoni a 1illanova; 1ersanti interni della cinta di Agnano con esclusione del lato nordoccidentale 7versante esterno del vulcano Astroni:; 1ersanti meridionale. occidentale e settentrionale della collina dei Camaldoli 7dal vallone del 1erdolino a localit( Bietola:. Al di &uori di 'ueste tre grandi aree si individuano aree pi+ limitate c$e pure presentano problemi di instabilit(. -ra 'ueste va ricordatoC 1ersanti esterni dell/isola di Nisida; estremo versante settentrionale della collina dei Camaldoli a sud dell/abitato di C$iaiano; versante orientale della collina di *. )lmo; vallone *. Rocco; area sottostante ospedale Cardarelli 7lato orientale:. 1i sono inoltre numerose piccole aree. potenzialmente instabili. su tutta l/area collinare legate a particolari mor&ologie poco estese. Collina di Posillipo La carta di stabilit( mette in evidenza c$e una lunga &ascia del versante della collina. da grotta del 4uono sino a 1illanova. presenta condizioni di alta instabilit(. 3uesta &ascia si estende 'uasi senza soluzione di continuit( ed $a al suo interno delle 0isole0 considerate a bassa instabilit(. 4utto il versante puD essere considerato instabile per condizioni geomor&ologic$e. cio, per eccessiva acclivit( e per particolari condizioni geologic$e. CiD , particolarmente vero per il versante meridionale dove l/instabilit( , dovuta oltre alle pendenze. c$e in alcuni punti sono prossime ai >. alla erosione accentuate dovuta all/azione del mare ai piedi della &alesia e alla particolare aggressivit( dei venti provenienti dal mare. 2n 'uesta zona. alcuni anni &a. si ebbe una grossa &rana di crollo c$e investi l/imbocco del costruendo tunnel per il condotto &ognario. 2l versante occidentale. rivolto verso -uorigrotta. puD essere suddiviso in tre &asce. 5na &ascia alta. costituita da materiali sciolti o poco coerenti. c$e sebbene considerata ad alta instabilit( laddove coltivata a terrazzamenti o boscata non $a dato origine a &enomeni &ranosi negli ultimi dieci anni. 5na &ascia centrale. costituita da a&&ioramenti di tu&o giallo. dove si $a una netta rottura di pendenza con aumento dell/acclivit(. 5na &ascia bassa. c$e si raccorda con la piana di -uorigrotta. dove si $anno zone coltivate e zone boscate. 3uesto versante della collina c$e , da considerare mor&ologicamente attivo. cio, predisposto ad eventi &ranosi. $a dato. negli ultimi dieci anni. tre grossi eventi &ranosi circoscritti temporalmente nel &ebbraio 8"? e spazialmente al di sotto della via Be Bonis. 3uesti tre eventi &urono causati essenzialmente per un eccessivo appesantimento del versante a causa dei lavori di sbancamento e riporto connessi con l/urbanizzazione dell/area. )/ da ricordare c$e le piroclastiti &legree danno origine a &enomeni &ranosi poco pro&ondi e di non 62 rilevante estensione areale c$e interessano. generalmente. porzione di terreno alterate prive di una su&&iciente copertura vegetale e sono accentuate laddove il reticolo idrogra&ico naturale , stato alterato da insediamenti antropici. Nel caso del versante occidentale della collina di Posillipo vi , da attendersi &enomeni &ranosi soprattutto laddove , stata abbandonata la pratica agricola e dove si $a una cattiva regimentazione delle ac'ue pluviali a causa dell/impermeabilizzazione della parte sommitale. 1ersanti interni della cinta di Agnano 2 versanti interni della cinta di Agnano per le loro condizioni geomor&ologic$e sono naturalmente predisposti al dissesto. Negli ultimi dieci anni si sono avute numerose &rane di piccole proporzioni a volte anc$e in periodi siccitosi. Gli eventi pi+ importanti sono legati alle &rane di Montespina 7versante settentrionale: del &ebbraio 8"? c$e movimentarono alcune centinaia di metri cubi di materiale. Attualmente gli eventi pi+ vistosi si sono veri&icati all/imbocco dei tunnel della tangenziale. 8=. e al di sotto di Masseria Grande 7ultimi mesi del 8=:. 3uest/ultimo evento pi+ c$e a cause naturali sembra legato all/eccessiva pressione antropica dovuto all/abusivismo edilizio c$e $a caratterizzato la zona di Masseria Grande in 'uesti ultimi anni. 5na buona di&esa di 'uesti versanti , legata ad una su&&iciente copertura arborea e al rilancio dell/agricoltura nelle aree dove esistono vecc$i terrazzamenti agricoli. *i ricorda c$e le &rane di Montespina del 8"? &urono provocate da una scarsa copertura arbustiva dovuta agli incendi dell/estate precedente. 5na particolare situazione di instabilit( si riscontra nel &osso *artania. 3uesta struttura mor&ologica. c$e separa il recinto di Agnano da 'uello degli Astroni. a causa delle modi&icazioni antropic$e. avvenute in testata. riceve. durante le piogge. molta pi+ ac'ua c$e in passato diventando di &atto un &attore destabilizzante per i suoi stessi versanti. *i ricorda la &rana c$e nel 8"F interessD la via *artania e investi di notevoli 'uantit( di ac'ua e &ango la zona sottostante. 1ersante meridionale della collina dei Camaldoli 3uesto versante della collina dei Camaldoli. c$e va dal vallone del 1erdolino alla localit( Pignatiello. , soggetta ad un arretramento naturale. Mor&ologicamente , costituita da tre andamenti. La parte sommitale. costituita da piroclastiti sciolte. , interessata da &enomeni &ranosi di piccola entit(.. La parte sottostante. con pareti prossime ai >. , costituita da tu&o giallo caotico. 2n 'uesta &ascia si $anno distacc$i di blocc$i di tu&o c$e investono la parte bassa. L/accumulo di 'uesti detriti , evidente nella zona a monte di 4orre dei -ranc$i. La zona sottostante. costituita da materiali di accumulo. $a un alto grado di instabilit(. ma essendo 'uasi ovun'ue terrazzata per &ini agricoli non $a dato negli ultimi dieci anni vistosi &enomeni di dissesto. 3uesto versante della collina , stato interessato negli ultimi dieci anni da diversi &enomeni di dissesto. 2 pi+ evidenti sono stati 'uelli al di sotto dell/eremo dove al contatto &ra piroclastiti e tu&o giallo si sono avuti diversi rilasci di materiali tanto c$e il muro di cinta dell/eremo , completamente scomparso. 6ggi sono visibili. al di sotto dell/eremo. alcune scie dovute a materiali &ranati dalla parte pi+ alta. 1ersante occidentale della collina dei Camaldoli 3uesto versante , soggetto ad arretramento naturale. A di&&erenza di 'uello meridionale non aveva dato negli ultimi dieci anni particolari &enomeni di dissesto. Attualmente a causa di incendi bosc$ivi , diminuita la super&icie a bosco aumentando il risc$io di &rane. Alla &ine del 8= si , veri&icata una grossa &rana. la cui scia , ancora visibile. 3uesto evento , da imputare alle costruzioni abusive 63 sovrastanti c$e $anno modi&icato il regime idrico super&iciale innescando il &enomeno di dissesto. 1ersante settentrionale della collina dei Camaldoli 3uesta zona. a di&&erenza delle altre due. , caratterizzata da un andamento pi+ dolce delle pendenze. 2 salti mor&ologici sono dovuti o alle incisioni torrentizie. molto pro&onde. o a vecc$i piazzali di cava per l/estrazione del tu&o giallo. L/area era caratterizzata da terrazzamenti a &ini agricoli o da super&ici boscate. essenzialmente castagni. c$e la rendevano stabile nonostante la mor&ologia. Negli ultimi venti anni si , assistito ad un progressivo abbandono della pratica agricola e ad una massiccia urbanizzazione abusiva c$e $a impermeabilizzato vaste aree. 2l risultato , c$e attualmente vi , una erosione super&iciale molto accentuata tanto c$e durante le piogge intense l/abitato di Pianura viene invaso dal &ango trasportato dalle ac'ue di corrivazione super&iciale. inoltre , sicuramente aumentato il risc$io di &rane.. 1i , da segnalare c$e in 'uesta zona laddove permane l/attivit( agricola aree anc$e a pendenze elevate sono per&ettamente stabili grazie ai terrazzamenti c$e vengono continuamente manutenuti dagli agricoltori. 5na situazione analoga la si riscontra anc$e sul versante pi+ settentrionale. a ridosso dell/abitato di C$iaiano. Anc$e in 'uesta zona la propensione naturale al dissesto. particolarmente nei canaloni di erosione. , accentuata dalla intensa attivit( estrattiva del tu&o giallo e dall/abusivismo edilizio c$e $a completamente modi&icato. peggiorandolo. il reticolo idrogra&ico super&iciale. Altre aree soggette a possibili dissesti Nelle altre aree cartogra&ate come instabili. ma pi+ ristrette arealmente. si riscontrano situazioni diverse a secondo dei casi. 2sola di Nisida 2n 'uesta zona i dissesti riguardano principalmente la &alesia c$e circonda l/isola. 2l tu&o strati&icato. in alcuni punti molto &ratturato. da dei &enomeni di crollo di materiale a volte anc$e di notevoli dimensioni. Collina di *.)lmo 2l versante orientale della collina , stato cartogra&ato ad alta instabilit(. 2n e&&etti l/andamento delle pendenze &a temere il risc$io di dissesti. Negli ultimi anni si sono avuti dissesti a carico dei muri di contenimento esistenti a ridosso del corso 1.)manuele. L/area si presenta terrazzata a &ini agricoli e ciD , sicuramente una garanzia per la tenuta del versante particolarmente se verr( manutenuto. 1allone *.Rocco L/area del vallone *.Rocco e successivo cavone di Miano. c$e ne , la parte pi+ valliva. si presenta molto dissestata. Le cause sono da imputare a pesanti interventi antropici particolarmente nella parte alta. 2n&atti in 'uesta zona si , avuto una &orte escavazione per l/estrazione del tu&o giallo c$e $a allargato notevolmente la sezione di 'uello c$e in origine era uno stretto alveo torrentizio. Allo stato vi sono pareti in tu&o giallo a >. in alcuni punti molto &ratturate. e &orti accumuli di materiali detritici lungo i versanti. 2n&atti il vallone , stato utilizzato anc$e come sversatoio di ri&iuti. Attualmente l/alveo torrentizio , percorso da ri&iuti &ognari c$e lo $anno tras&ormato in un corso d/ac'ua 7sporca: perenne. 3uesta situazione &a si c$e si abbiano &orti scalzamenti nella parte bassa. cavone di Miano. con l/innesco di dissesti c$e $anno interessato. in alcuni punti. il muro di cinta del bosco di Capodimonte. Area sottostante l/ospedale Cardarelli 64 Anc$e 'uest/area. ritenuta in alcuni punti ad alta instabilit(. , soggetta ad una &orte urbanizzazione abusiva c$e $a peggiorato la stabilit( . 5n permanere della pratica agricola , indispensabile per la stabilit( globale. Altre aree instabili Balla carta della stabilit( si evince c$e la citt(. anc$e nella parte &ortemente urbanizzata. , interessata da aree ad alta instabilit(. 3ueste zone. a volte molto piccole. sono dovute a situazione mor&ologic$e ma soprattutto a situazione antropic$e. 2n&atti tutta l/area collinare o pedecollinare della citt( , interessata da antic$e cave di tu&o c$e $anno lasciato piazzali e pareti a >. Molte di 'ueste pareti non sono pi+ visibili perc$% coperte dagli edi&ici sorti sui piazzali. *ituazioni del genere sono riscontrabili in via C$iatamone. in via 4asso. in via Posillipo. in via Petrarca. al c.so 1ittorio )manuele. nei 1entaglieri. ai Miracoli. alla *anit(. alle -ontanelle. ai 'uartieri *pagnoli. al parco Comola Ricci. a Mergellina. etc. A volte 'ueste pareti di cava si presentano molto &ratturate tanto da dare delle &rane di crollo anc$e di grosse dimensioni. A tale proposito va ricordata la &rana di crollo c$e interessD una parete tu&acea. risultante di una antica attivit( di cava. a via *alvatore 4ommasi 7cavone di p.zza Bante: nel marzo 8"F. 3uesta &rana provocD una vittima e tuttora la boni&ica della zona non , stata completata. Altre piccole aree instabili sono rappresentate da rotture di pendenze nei materiali sciolti. 3ueste aree. di&&use in tutta la citt(. derivano o da situazioni mor&ologic$e naturali o dall/escavazione delle pozzolane. Le pareti sono spesso contenute da vecc$i muri c$e si presentano &ortemente degradati o completamente a nudo come nel caso dell/area di calata Capodic$ino dove vi , presenza di pareti residue dell/attivit( estrattiva della pozzolana con altezze anc$e di #> metri. Nella redazione della variante di salvaguardia &u redatta la carta della stabilit( ricavandola dalla carta redatta per la LR !"# sopra descritta. 3uesto documento &u ricavato accorpando in ununica area. classi&icata come instabile. le aree classi&icate ad alta e media instabilit(. Allinterno di 'uesta &urono inglobate. in alcuni casi. anc$e delle piccole aree a bassa instabilit(. La scelta &u &inalizzata a individuare in maniera omogenea le aree instabili in 'uanto , prevedibile c$e piccole aree a bassa instabilit(. ricadenti in aree ad alta e media instabilit(. sarebbero comun'ue soggette a &enomeni di dissesto 'ualora le aree limitro&e dessero luogo a &enomeni &ranosi. Per lo stesso motivo vennero inglobate nelle aree instabili alcuni piazzali di cava c$e sebbene per pendenza e costituzione geologica potevano essere considerate a bassa instabilit( o addirittura stabili. essendo circondate da &ronti di scavo o da versanti ad alta o media instabilit( sarebbero in caso di dissesti coinvolti dai materiali di &rana. 4ali situazioni si veri&icano su tutti i versanti collinari e in particolar modo su 'uelli di Posillipo. CAVIT SOTTERRANEE Nellambito delle ricerc$e per la realizzazione degli elaborati della gi( pi+ volte citata L.R. n !"# una particolare attenzione , stata data alle cavit( esistenti nel sottosuolo della citt( di Napoli. 3uesta particolare attenzione si , resa necessaria in 'uanto la costituzione geologica del territorio cittadino $a consentito. nel corso di oltre due millenni. c$e per vari motivi &ossero cavati una serie innumerevoli di cisterne. cave di tu&o. cunicoli ac'uedottistici etc. La presenza di 'uesti vuoti sotterranei rende. evidentemente. particolarmente &ragile il soprassuolo e ciD non tanto per lesistenza dei vuoti ma piuttosto perc$% tutte le opere realizzate nel soprassuolo e in sottosuolo non tengono in alcun conto 'uesta peculiarit(. 2l cammino di ricerca adoperato partendo dai dati gi( conosciuti $a consentito di arrivare alla conoscenza di 9F cavit(. di cui 8#8 sconosciute &ino al momento della ricerca. e dellindividuazione di altre 8=8 di cui non , stato possibile e&&ettuare il rilievo a causa delle ostruzioni c$e ne impedivano 65 laccesso. *ono stati inoltre individuati F.8 accessi a cavit( &acenti parte di cavit( conosciute e di cavit( sconosciute con una tipologia di accesso per il =O per pozzi. per il F?O per scale e per il F9O a raso. Nel corso dellelaborazione dei dati esistenti e di 'uelli di nuova ac'uisizione , stata redatta una carta dove sono state posizionate tutte le cavit( a cui , stato assegnato un indice di stabilit( da 8 a 9 dove al n 8 viene assegnato un valore di stabilit( elevata &ino ad arrivare a 9 c$e viene considerato il parametro di massima instabilit(. Per una maggior appro&ondimento su 'uesto aspetto si rinvia alla consultazione della carta e degli elaborati a corredo. Come gi( visto nei capitoli precedenti la citt( di Napoli poggia su un substrato litoide &ormato essenzialmente dal 4u&o Giallo Napoletano 'uesto materiale. come gi( visto $a delle caratteristic$e meccanic$e c$e lo rendono un ottimo materiali da costruzione. 3uesta peculiarit( $a &atto si c$e il tu&o sia stato cavato gi( dai primi coloni greci c$e si insediarono sulle nostre coste. Le cave sia a giorno c$e in sotterraneo $anno. nel corso dei secoli. pro&ondamente modi&icato la mor&ologia della citt( tanto c$e molte edi&ici poggiano su piazzali di cava 7si veda piazza *.Luigi. via Mergellina. via 4asso. Riva&iorita. etc.: Allattivit( di cava si aggiunse la necessita dei ri&ornimenti idrici; in&atti ben tre ac'uedotti scavati nel tu&o corrono nel sottosuolo di Napoli. 2l primo. di probabile origine greca conosciuto come QBollaS; il secondo di epoca romana conosciuto come QClaudioS anc$e se lepoca di costruzione , augustea. il terzo di epoca vicereale conosciuto come QCarmignanoS. 3ueste tre strutture percorrono con un dedalo di cisterne e cunicoli tutto il sottosuolo della citt( esistente al 8""9. epoca dellentrata in &unzione dellac'uedotto intubato. con numerosissimi pozzi. praticamente in ogni palazzo. c$e servivano per attingere lac'ua. 3ueste strutture caveali utilizzate in parte durante lultimo con&litto come ri&ugio antiaereo. sono oggi in parte obliterate dai ri&iuti gettati attraverso i pozzi durante la ricostruzione postbellica. Lusanza di gettare ri&iuti continua purtroppo ancora oggi. Appresso si riporta lelenco delle cavit( conosciute a tuttoggi. L/elenco delle cavit( c$e appresso viene riportato sono tutte 'uelle conosciute &ino ad oggi. La ricerca inizia negli anni /?> e prosegue tutt/oggi a cura sia del Comune ma soprattutto di poc$i appassionati speleologi. Nell/elenco sono riportati gli accessi. la super&icie in metri 'uadrati e la volumetria in metri cubi. sono inoltre indicati il 'uartiere in cui cade l/accesso e l/origine della cavit(. 3uesto ultimo dato non , sempre indicativo in 'uanto spesso non , agevole capire se l/uso c$e ne , stato &atto corrisponde al reale intendimento di c$i l/$a scavata o se si tratta di un successivo adattamento c$e nasconde la reale origine. 3uesta incertezza la si riscontra particolarmente nelle cisterne c$e molto spesso $anno origine come cave e successivamente vengono adattate alla raccolta delle ac'ue. Per l/indicazione dei 'uartieri si &a ricorso alle seguenti abbreviazioniC Arenella 7Ar: Avvocata 7Av: Bagnoli 7Bag: Barra 7Ba: C$iaia 7C$: C$iaiano 7C$i: Marianella 7Ma: Montecalvario 7Mo: Pendino 7Pe: Pianura 7Pia: Piscinola 7Pi: Poggioreale 7Po: 66 Ponticelli 7Pon: Posillipo 7Pos: *.Carlo 7*.Ca: *. Giuseppe 7*.Gi: *.-erdinando 7*.-e: *.Lorenzo 7*.Lo: *tella 7*t: *occavo 7*o: 1omero 71o: L/origine della cavit( , indicato in maiuscolo e tra parentesi. eventuali altre notizie 'uali utilizzo o altro seguono in minuscolo. Con un asterisco sono indicate le cavit( rilevate di recente a seguito degli studi sul territorio e&&ettuati. a cura del Comune di Napoli. per l/attuazione della Legge Regionale n del 8"#. con due asterisc$i sono indicate le cavit( riempite. a cura del Comune di Napoli. a seguito di dissesti. )L)NC6 CA124U/ Accessi * m F 1 m #
Ac'uedotto traversa 7Ar: 9?> A.F"> X 7CA1A: Amedeo di *avoia corso n 89 7*t: >8 A.F>" 7CA1A: Amedeo di *avoia corso n 8"F 7*t: 8.?"" 8?.>>> 7CA1A: Amedeo di *avoia corso n F#8 7*t: ?9> .A9> 7CA1A: Amedeo di *avoia corso nF#F<F== 7*t: F.A= 9>.FF 7CA1A: Cara&occ$iole vico n =!"a Amedeo di *avoia corso nF= 7*t: #.>"A 9F.=A 7CA1A: Amedeo di *avoia corso n #>A 7*t: =.?9? ?9.8"= 7CA1A: *.Gennaro dei Poveri vico n F> Amedeo di *avoia corso nF8? 7*t: F=.A9 #A8.F9 Cara&occ$iole via n8 7CA1A. serbatoio AMAN: Anticaglia via n #F 7*.L: A8 F"= 7AC35)B6446: Arena alla *anit( via n ? 7*t: FF9 ?A9 X 7CA1A: Arena alla *anit( via n ? 7*t: AF F"" X 7CA1A: Arena alla *anit(/ via n F8 7*t: A? ">> 2P6G)6 greco 67 Arenella salita n 7Ar:: #8 # Astore L.A. via 7*.Ca: #.A9> XX Atri via n F# 7*.Lo: 8.?>> 8F.>>> 7AC35)B6446: Atri via n #A 7*.Lo: A #9 7C2*4)RNA: Avellino a 4arsia vico n 8 7Av: FA8 8.#99 X 7C2*4)RNA: Avvocata via n F9 7Av:: F.>=9 F".?#> 7AC35)B6446: Belledonne vicoletto n 7C$: =" F=> 7C2*4)RNA: Bianc$i L. via sud sanatorio 7C$i: 99 9.9> 7CA1A: Bianc$i L. via sud sanatorio 7C$i: 8.>>A F9.8A9 7CA1A: Bianc$i L. via sud sanatorio 7C$i: 8.A8= F>.9"? 7CA1A: Bosco di Capodimonte via n 8A!FF 7*.Ca: ?F> ?.F"> 7CA1A: Bosco di Capodimonte via n ?#!A> 7*.Ca: 8.==> .8F> 7C2*4)RNA: Briganti -.M.trav. privata 7*.Ca: F.9>> F>.>>> 7CA1A: Broggia via n 88!8" 7*.Lo: F.9F> 8F.?>> Pessina via nA# 7CA1A. B)P6*246 B2 GRAN6 detta &ossa del grano: Buonomo via n =9 7*t: F= F= 7C2*4)RNA: Buonomo via n =9 7*t: => ==> 7C2*4)RNA: Cacciottoli salita n 8F 7Mo: F?# #.AF> 7CA1A: Cacciottoli vico 2 cava 7Mo: AF# 8>."> 7CA1A: Cacciottoli vico 22 cava 7Mo: 8.F># 8=.#=? 7CA1A: Cacciottoli vico 222 cava 7Mo: 9?> ".#A> 7CA1A: Cacciottoli vico 21 cava 7Mo: F?> #.>> 7CA1A: Calce vico della n 8 7*t: 8.F?" 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CA1A: Cotronei G. via 71o: "> 8F.=?> 7CA1A: Cupa vecc$ia via n " 7Mo: #.8>A FA.?# X 7CA1A: Cupa 1ecc$ia via n " 7Mo: 8.=#> 8A.8?> 7CA1A: B/Amelio M. via n "F 7Ar: F> 8>> 7C2*4)RNA: Bante piazza n FF 7*.Lo: 9>> ".>>> 7AC35)B6446: Bavanzati -orges via 7*.Ca: FF => 72 7CA1A B2 P6M2C2 Qtana di lapilliS: Be Curtis Antonio via n A 7*.Ca: 99> F.F>> 7C2*4)RNA: Be Marco C. via rione *C6B)* 7*.Ca: 99> 8.>?F 7CA1A: Be Meis A.C. via n FF8 7Pon: 8.#? .>>> 7C2*4)RNA: Be Monti 1. via n A 7*t: 8#> 8.#>> 1illari via n 8>? 7CA1A: Be Nicola ). p.zza 7*.Lo: 8> A?> X 7AC35)B6446: Bel Giudice -. via n 9 7*.Lo: 8.8AA F".F=" 7AC35)B6446: Bel Giudice -. 7*.Lo: =8F =.8F> c$iesa della Pietrasanta 7AC35)B6446: Bi Mauro salita n # 7*t: 88# 8.8#> 7C2*4)RNA: Bue Porte all/Arenella P.tta n = 7Ar: 8#F ??> 7CA1A: Bue Porte all/Arenella salita n 88 7Ar : 8.=# ?.>=F 7CA1A: Buomo via n 8=F 7*.Lo: #"8 9.>>> 7AC35)B6446: Buomo via n 8="!89? 7*.Lo: A.A# 99."88 7AC35)B6446: )giziaca a Pizzo&alcone n == 7*.-e: 8#F 8.>?= 7C2*4)RNA: )giziaca a Pizzo&alcone via n " 7*.-e: 8.8?> ?.?> del Grottone vico n " 7CA1A: -onseca via n #!F8 A= ??? 7C2*4)RNA: -ontanelle alla *anit(/ via 7*t: #.>>> #>.>>> 7CA1A. cimitero delle -ontanelle: -ontanelle alla *anit(/ via n =8!=# 7*t: "F> ."=> 7CA1A: -ontanelle alla *anit(/ via n ?9!?? 7*t: ?.?8# 9F.>= 7CA1A: -ontanelle alla *anit( via n "? 7Av: A> F"> X 7CA1A: -ontanelle alla *anit( via n "? 7Av: 9>> #.9>> X 7CA1A: -ontanelle alla *anit( via n F 7Av: 88> #"9 X 7CA1A: -ontanelle alla *anit( via n Fa 7Av: > FF9 X 7CA1A: 73 -ontanelle alla *anit( via 8>#!8>9 7Av: 8.8>> =.>A> X 7CA1A. garage: -ontanelle calata n 88 7*t: =.?8> ?F.=>> 7CA1A: -oria via n A9 7*.Ca: FA #A" 7C2*4)RNA: -oria via n A? 7*.Ca: ?F9 9.?F9 7AC35)B6446: -oria via n 8>? 7*.Ca: ># =.9>> 7AC35)B6446: -ormale vico n " 7Mo: #=> ?"> 7AC35)B6446: -ornelli N. via n 8# 7C$: 8.F9> 9.>>> 7C2*4)RNA: -ragolara cupa 7C$i: 8.A>> .#9> X 7CA1A: Gagliardi vico 22 n 7*t: ">> =.">> 7C2*4)RNA: Gagliardi p.tta n 9 7*t: #F> 8.9? X 7AC35)B6446: Gerolomini cupa n 9 7Ar: "?> XX 7CA1A: Gerolomini cupa n " 7Ar: 8.F?> 8A.?=> 7CA1A: Gerolomini alle due porte cupa n F!# 7Ar: F"> "=> 7CA1A: Gerolomini alle due porte cupa n =!9 7Ar: ##? 8.?"> 7CA1A: Ges+ e Maria p.zza n # 7Av: 8"8 F.8AF X 7CA1A: Ges+/ Nuovo p.zza 7*.C$iara: 7*.Gi: =F> F.8>> 7C2*4)RNA: Gigante G. traversa n 889 7Are: =>> =.>>> 7CA1A: Gigante G. via n 8=> 7Ar: F"> 8.=>> 7CA1A: Giardinetti vico n ?? 7Mo: 8.9?# 8>.=8 7AC35)B6446: Gri&eo parco n #F 7C$: > #?> X 7CA1A: Gri&eo parco n #= 7C$: "> F"> X 7CA1A: Gri&eo parco n #? 7C$: ? ="> X 7CA1A: Grotte a Mastrodatti vico n 8A 7Mo: F.8>" F8.>"> *occorso a Magnocavallo vico n = 7AC35)B6446: Grotte a *.Lucia vico n " 7*.-e: 8.>89 F?.F9> 74 7CA1A: Grotte della Marra vico n A 7*.Lo: 8.F?A 88.=># 7AC35)B6446: Grottole strada 7Pia: 8.F>> F9.F>> X 7CA1A: 2mbriani M.R. via n 8="!?!" 7Av: =9 ?.?89 7CA1A: 2mbriani M.R. via n 99!9A!88 7Av: ==? #.>>> 7CA1A: Yan&olla via n F9 7Pi: 8> 8.9F> 7CA1A: Yannelli G. via canalone AMAN 7Ar: AF =.A9F Lammatari vico n F? 7*t: #FA 8.?#9 7AC35)B6446: Leone p.tta del n F 7C$: F9> F.F9> X 7CA1A: Leone p.tta del 9!A 7C$: FA> F.A>> 7CA1A. Ristorante: Lepri ai 1entaglieri vico n F= 7Av: ?> #>> X 7CA1A: Lepri ai 1entaglieri vico n F? 7Av: =9 8"> X 7CA1A: Letizia viale 7*t: F.>"? 8?.?"" X 7CA1A: Macedonia cupa n 88 7*.Ca: 8.=#9 88.="> 7CA1A: Mancinelli via n FA 7Av: 8FA 8.F>> 7C2*4)RNA: Mancinelli via n #8 7Av: 8.AF> 8A.8>> 4ommasi *. via Correra -.*. via Rose vico 7CA1A: Mancini L.6. via n ?!8# 7*.-e: 9.">> 8=9.>>> 7*.Mattia calata n F# 7AC35)B6446: Marg$erita p.zza 7C$i: F# F.#> 7CA1A: Maria Cristina di *avoia viale 7C$: F" F."> 7CA1A: Marianella p.tta di n 9 7Ma: ?.>" XX 7CA1A: Marino e Cotronei via n 8= 7Ar: 8=9 F> 7CA1A: Massari ). via n 9A!9!?A 7Ar: 8#F 8."=" 7CA1A: Megaride via 7*.-e: 8"> F?> 7CA1A: 75 Mergellina via n 9!? 7C$: #.##" 9>.>A> 7CA1A: Mergellina parco 7C$: 8.?># 8A.?## 7CA1A Matarazzo: Mergellina via n F# 7C$: 8.8=> A."> 7CA1A: Miracoli p.zza )d. -emminili 7*.Ca: 8.>F> 89.>>> 7CA1A: Miracoli largo n F# 7*.Ca: 9? F".?"> 7CA1A: Miracoli via n => 7*.Ca: #.?9> 9=.A9> 7CA1A: Miracoli vico n 89 garage 7*.Ca: F.8F9 8>.?F9 7CA1A: Miracoli vico n FF!F=!#F 7*.Ca: 88> == 7C2*4)RNA: Miracoli vico n #"!=>!=# 7*.Ca: F=" F.="> 7AC35)B6446: Miracoli vico n =? 7*.Ca: 9? ?AF 7C2*4)RNA: Miracoli vico n = 7*.Ca: A? #>= 7C2*4)RNA: Miracoli vicoletto n 8 7*.Ca: 8F =" 7C2*4)RNA: Miradois salita n A 7*.Ca: 8>= 8.>=> 7C2*4)RNA: Miradois salita n 8F!8? 7*.Ca: 88> ??> 7CA1A: Miradois salita n 8A 7*.Ca: FA9 F.A9> della Riccia strada n F 7CA1A: Miradois salita nF8!F9 7*.Ca: " #F 7CA1A: Miradois salita n F? 7*.Ca: =F #.=== *.Marco a Miradois vico n F= 7CA1A: Miradois salita n F"!## 7*.Ca: 8F> #?> 7CA1A: Moiariello salita F8 7*.Ca: 9 =A9 X Moiariello salita n =F 7*.Ca: #9> 9.?>> 7AC35)B6446: Moiariello salita oss. astronomico 7*.Ca: "=> #.F=> X 7CA1A: Moiariello salita oss astronomico 7*.Ca: 8> 8.>=9 X 7CA1A: Mondragone p.tta n F# 7C$: 9=> 8>.">> 7CA1A. AC35)B6446: Mondragone p.tta 7C$: F>" 9F> X 76 7GALL)R2A di comunicazione con il ricovero antiaereo di pal. Cellammare: Mondragone p.tta n F9 7C$: 9> F98 X 7Cisterna: Mondragone p.tta n F? 7C$: ?9 8.=?F X 7C2*4)RNA: Montagnola salita n = 7*.Ca: 8F" ?=> 7CA1A: Montagnola salita n #8 7*.Ca: 8.88? F#.8=> 4essitori vico n=A 7AC35)B6446: Monte di Bio via palazzo *2P 7*.-e: ?F F8> X 7C2*4)RNA: Monteoliveto via n #A 7*.Gi: 8"> 8.==> 7AC35)B6446: Monteroduni vico n 8F 7C$: 9? F"> 7AC35)B6446: Montesanto via n 9 7Mo: F.88 #=.#F Portamedina via alt ospedale Pellegrini 4arsia via n ?# Pignatelli -. via n 8 7AC35)B6446: Monti gradini ai n 8= 7Av: FF F>> 7C2*4)RNA: Morelli B. via dep.comunale 7*.-e: 8>.F>> 89#.>>> 7CA1A. parc$eggio: Morelli B. via n "9 7*.-e: F#>> 8."=> X 7CA1A: Museo Nazionale p.zza 7*t: 9#9 F.?A9 7AC35)B6446: Nicolardi via<scuola Cavour 7*.Carlo Arena: =.=9> =>.>>> 7CA1A: Nicotera G. via n #" 7C$: F>" 9F> X Nilo via n #= 7*.Gi: "A" #.>>> *.*evero vico n FF 7AC35)B6446: Nocelle vico n F8!8>8 7Av: #F 8.?=9 7CA1A: Nocelle vico n 9? 7Av: 8.>AF F8.==> 7CA1A: Nocelle vico n 9? 7Av: 9=" 8.?== 7CA1A: 6razio via sottostante rampe *.Antonio 7C$: A?# 89.F?> 7CA1A: 6razio via sott. rampe *.Antonio 7C$: 8?" #.#?> 7CA1A: 6razio via alt. clin.Mediterranea 7C$: 9"A A.>== 7CA1A: 77 Pacella ai Miracoli vico n 8 7*.Ca: #= 8.>"" 7C2*4)RNA: Pacella ai Miracoli vico n F=!F9 7*.Ca: F" 8.=> 7AC35)B6446: Palizzi via n =" 71o: 8"> 8.==> 7CA1A: Paladino G. via n F8 7Pe: A>> F.8>> 7AC35)B6446: Pallonetto a *.Lucia via n F# 7*.-e: A9A 8?.?F? 7AC35)B6446: Pallonetto a *.Lucia 7*.-e: 8.F" 8F."> 7CA1A. autorimessa: Pallonetto a *.Lucia via n 8#> 7*.-e: AA =?F 7CA1A: Papa vico n F 7Av: 8.FF= 8#.=?= Correra -.*. n 88!8?!FF!F#>!F#9!#=8 *.Potito &ondaco 7AC35)B6446: Paradisiello sal.n FF 7*.Ca: =9 89" Pisanti viale n 8= 7C2*4)RNA: Paradisiello sal.n #9!#? 7*.Ca: AF 8== Pisanti viale n 8>!8F!8=!F> 7C2*4)RNA: Paradisiello salita n #" 7*.Ca: 9= #F= 7C2*4)RNA: Paradisiello salita n #" 7*.Ca: 9= #F= 7C2*4)RNA: Petrarca via n "> 7Pos: 9#" #.A?? 7CA1A. autorimessa: Piazzi gradini n F 7*.Ca: 8=9 ?>> 7C2*4)RNA: Piazzi G. gradini n !=F 7*.Ca: 8=? F.?" *acramento a -oria vico nF# 7CA1A: Piazzi G. via n 99 7*.Ca: #A9 9.F9> 7CA1A: 8.>?F 8>.8?F Piedigrotta vico cieco 7C$: 8.>?F 8>.8?F Grotta salita della 7CA1A: Piedigrotta salita 7C$: ?.889 =".F> Grotta vecc$ia via della 7-u: 745NN)L *4RABAL) di epoca romana conosciuto come grotta di Cocceo o Cripta Neapolitana: Poggioreale Cimitero 7Po: F.8>> F>.>>> 'uadrato c$iesa madre 7CA1A 45-6 GR2G26: Pontecorvo salita n F8 7Av: 8A= 8.A=> 78 7AC35)B6446: Pontecorvo salita convento *.Antonio 7Av: F" F.>" 7C2*4)RNA: Pontecorvo vico lungo n F 7Av: FA 8>" 7C2*4)RNA: Ponti Rossi via n 8?>!F># 7*.Ca: ?> XX 7CA1A: Posillipo via villa Martinelli 7Pos: =>= ">" 7CA1A: Posillipo via scuola la *irenetta 7Pos: ?? #.="> 7CA1A: Posillipo via villa Martinelli 7Pos: A> 8.8F> 7CA1A: Posillipo via villa Martinelli 7Pos: 8.9F> F=.#F> 7CA1A: Posillipo via palazzo donn/Anna 7Pos: F=? 8.FF9 7CA1A: Posillipo via ospizio Marino 7Pos: 999 .> 7CA1A: Posillipo via n F? 7Pos: AF? =.#9? 7CA1A: Posillipo via n 9F 7Pos: => 8?> X 7CA1A: Posillipo via n 9F 7Pos: ?> F=> X 7CA1A: Posillipo via n 9F 7Pos: => 9?> X 7CA1A: Posillipo via n 9F 7Pos: 89 9= X 7CA1A: Posillipo via n 9F 7Pos: 8? ?9 X 7CA1A: Posillipo via n F>9 7Pos: #A 8?A X 7CA1A: Posillipo via n F>A 7Pos: ?? FA X 7CA1A: Posillipo via n F>" 7Pos: F= ? X 7CA1A: Posillipo via n F> 7Pos: F= 9 X 7CA1A: Posillipo via n FF>!c 7Pos: 99> =.=>> X 7CA1A: Posillipo via n FFF 7Pos: 8=9 "A> X 7CA1A: Posillipo via n FFF 7Pos: #9 A> X 7CA1A: Posillipo via n FFF ist. pic. ancelle 7Pos: A> A.>> X 7CA1A: Posillipo via n FFF ist. pic.ancelle 7Pos: 8> F8X 79 7CA1A: Posillipo via n FFF ist pic.ancelle 7Pos: FF == X 7CA1A: Posillipo via n FF"!F##!F# 7Pos: A.AA9 899.9>> 7CA1A: Posillipo via n F?!FA!F" 7Pos: 88 9.=?? 7CA1A: Posillipo via n #8? 7Pos: 8"" F.F9? 7CA1A: Posillipo via n #8? 7Pos: =# 8AF 7CA1A: Posillipo via n #F" 7Pos: 9 F"9 7CA1A: Posillipo via n ##9 7Pos: 88" 8.AA> 7CA1A. garage: Posillipo via n ##9 7Pos: 8> 89> 7CA1A: Posillipo via n ##"!#=Fb 7Pos: ?# 88.99? 7CA1A: Posillipo via n #=? 7Pos: 8>" =#F 7CA1A: Posillipo via n #"F!#"?!#> 7Pos: ?98 #.F99 7CA1A: Posillipo via n #= 7Pos: ?# =.89" 7CA1A: Posillipo via n =>9 bis 7Pos: 8F8 A>> X 7CA1A: Posillipo via n =>? 7Pos: 8"? =>? 7CA1A: Posillipo via n =>" ist. *.Borotea 7Pos: 8=? 8.#8= 7C2*4)RNA: Posillipo via n => 7Pos: F>? "F= 7CA1A: Principi salita dei 7*t: 8#> 8.#>> 7C2*4)RNA: Priorato via n " 7Av: F>? #.>> 7C2*4)RNA: Priorato via n #. 7Av: 8.98> 8".F8> Rosa *. n ?A!A>!"> 7CA1A: Proprio d/Avellino largo n = 7*.Lo: #=> #.>?> 7AC35)B6446: Proto a C$iaia largo 7C$: #.?? F9."#> *.Maria Apparente salita 1asto a C$iaia vico n F"!#F 7CA1A. C2*4)RN): 3uaranta Bernardo via n =9 7Ba: 8>> F>> 7P6JJ2 ARAB2: 80 Regina Coeli p.zza n " 7*.Lo: F> 8=> 7C2*4)RNA: Regina Coeli p.zza n #? 7*.Lo: 8FF 8.=?= 7C2*4)RNA: Rocco A. via n F= 7Ar: 8#> 8.8A> 7CA1A: Rocco M. di 4orrepadula via n #? 7Pi: =.8FA =.9F= 7CA1A: Rocco M. di 4orrepadula via n #? 7Pi: #9> #.>>> 7CA1A: Roma via n 8F 7*.Gi: F#> 8.?=> 7AC35)B6446: Roma via n 8? 7*.Gi: "8> #.F=> 7AC35)B6446: Roma via n =F=!=F 7Mo: #.=?8 FA.?"" 7AC35)B6446: Rosa *. via n 8 7Av: 98F =.>? *.Giusseppe dei Nudi n !!A"> 7AC35)B6446: Rosa *. via n 9#!A> 7Av: 8.8F ?.AA= 7CA1A: Rosa *. via n 8># 7Av: 8.#?" F>.9F> 7CA1A: Rosa *. via n 89A!a.b.c.d.e 7Av: #A 8.98? 7CA1A: Rosa *. via ist.G.B.1ico 7Av: ?"> #.=>> 7CA1A: Rosa *. via n 89 7Av: 9= "8> X 7CA1A: Rosa *. via n F>9 7Av: F"9 ?.F>= 7CA1A: Rosa *. via n FA"!FA 7Av: =9 8A9 X 7CA1A: Rosario a Portamedina via n =F 7Mo: =9 8?F 7AC35)B6446: Rosario di Palazzo p.tta n 8A 7*.-e: 8=> 8.?"> 7C2*4)RNA: Rossaroll C. via n 8? 7*.Lo: > #?> 7AC35)B6446: Russo A.1. via n #F 7Ar: 8>= "#F 7CA1A: Russo -. 7Pos: ".?>? 8F.>> 7CA1A. cantieri navali: *acramento a -oria vico n F#!F8 7*.Ca: 88? 8.?>> 7C2*4)RNA: *acramento a -oria vico n F9 7*.Ca: "?F 8A.F=> 7CA1A: *alato all/6livella vico n 9 7Av: == F?= 81 7CA1A: *alata all/6livella vico n 88!8 7Av: 8#? ?8F 7CA1A: *anit( p.zza n 8>!8# 7*t: 9#> #.8"> *anit( via n =A 7C2*4)RNA: *.Al&onso rione 7Po: ? 8> X 7C5N2C6L6: *.Al&onso rione 7Po: A8 89? X 7C5N2C6L6: *.Al&onso rione 7Po: =# 888 X 7C5N2C6L6: *.Al&onso rione 7Po: =8 AA X 7C5N2C6L6: *antAl&onso dei Liguori via n 7Ma: #>? #.#?? 7CA1A: *antAl&onso dei Liguori via n 8= 7Ma: =.9=F =9.=F> 7CA1A: *ant/Andrea delle Bame via 7*.Lo: A> A>> 2stituto di Patologia 7AC35)B6446: *antAntonio rampe n =8 7C$: #"> 8.">> 7CA1A. C2*4)RNA: *ant/Antonio ai Monti salita 7Mo: 8.#=> ".>=> 7CA1A: *.Antonio ai monti salita n F9a!#A!#"!=> 9.?F= 9>.>>> 1.)manuele c.so n =#? 7Av: 7CA1A: *ant/Antonio ai Monti sal. n 9> 7Mo: #9> #.9>> 7CA1A: *ant/Antonio ai Monti via n ? 7Mo: A9 8?> 7C2*4)RNA: *ant/Antonio a 4arsia salita n F 7Av: 89> F.A>> X 7AC35)B6446: *an Biagio dei Librai incrocio vico **.-ilippo e Giacomo 7Pe: F9> A9> 7AC35)B6446: *an Bomenico Maggiore p.zza 7*.Gi: 889 F> 7C2*4)RNA: *an Bomenico *oriano vico cinema RoKR 7Av: A# 8.>9 7C2*4)RNA: *an Bomenico *oriano vico n FF 7Av: 8.=?# 8=.?#> 7AC35)B6446: *an -elice vico n == 7*.Ca: #8 899 7C2*4)RNA: *an -rancesco calata n A 71o : ?9 #F9 7C2*4)RNA: *an Gaudioso via n 88 7*.Lo: #"# 9.A=9 82 7AC35)B6446: *an Gennaro ad Antignano via n ?# 71o: =>> 8.F>> 7CA1A: *an Gennaro a Materdei vico n 8# 7Av: ?" A.?A" 7CA1A: *.Gennaro dei Poveri via n F? 7*t: 8.8>9 F8.>> 7CA1A: *an Gennaro dei Poveri vico 7*t: ".9=" "9.="> 7CA1A: *.Gennaro dei poveri vico.tto 7*t: F.8> F>.>>> 7CA1A. garage: *.Giacomo dei capri serb. 7Ar: F?# #.=8 7CA1A: *.Giacomo dei capri serb. 7Ar: ="9 F.=F9 7CA1A: *.Giovanni a Carbonara via s.Bovio 7*.Lo: AF> #.?>> Mattonelle vico n 8" 7AC35)B6446: *.Giovanni in Porto larg$etto n F 7*.Lo: 8" #.>>> 7AC35)B6446: *.Giuseppe dei nudi n F9 7Av: F"> 8.?> 7C2*4)RNA: *.Giuseppe dei nudi n ?>a 7Av: ?9 89 7C2*4)RNA: *.Giuseppe dei nudi via n A8 7Av: "? XX *.Giuseppe dei nudi via n A8a 7Av: 8F= "?" 7C2*4)RNA: *.Giuseppe dei nudi via n A8a 7Av: F>? =.== 7C2*4)RNA: *.Gregorio Armeno via convento 7*.Lo: =.A=F =F.?A" *.Paolo via n 8> Ma&&ei G. via n 8? 7AC35)B6446: *.Lucia via n #=c 7*.-e: "#9 =.8A9 7CA1A: *.Lucia via dep.&ognatori 7*.-e: 88" A>> 7CA1A: *.Lucia v.tto. Megaride via. galleria della 1ittoria 8"> #?> 7C$iaia: 7CA1A: *.Mandato vico n = 7Av: 8.8"A 8=.F== Rosa *. via n F9!F"A 7CA1A: *.Marco a Miradois vico n FF 7*.Ca: 8.8>> ".">> 7CA1A: *.M.a Cappella vecc$ia via n #!"d 7*.-e: 8.99> F#.F9> 7CA1A: *.M.a cappella vecc$ia 7*.-e: F.>F# =>.=?> 83 7CA1A. antro di Mitra: *.M.a cappella vecc$ia via 7*.-e: 98" F.>AF 7CA1A: *.M.a cappella vecc$ia via n #>c 7*.-e: #>> 8."#> 7CA1A: *anta Maria di Costantinopoli via n # 7*.Lo: "" F.99> X 7AC35)B6446: *anta Maria a Cubito via 7Ma: 88.=> F#".?> 7CA1A: *anta Maria a Cubito via 7Ma: ?.#F 8#".?=> 7CA1A: *.Maria a Cubito cupa *pinelli 7Ma: =.?89 =>.>>> 7CA1A: *anta Maria a Lanzati via n #> 7*.Ca: "8> ?.="> 7CA1A: *anta Maria Antesaecula n FA 7*t: 88= =9? 7C2*4)RNA: *anta Maria Antesaecula via n ?9 7*t: #>> 8.9>> 7C2*4)RNA: *anta Maria Antesaecula via n "8 7*t: #> F.A#> 7C2*4)RNA: *anta Maria Antesaecula via n "" 7*t: F" "= 7C2*4)RNA: *anta Maria Antesaecula via n F 7*t: ?9 #> 7C2*4)RNA: *anta Maria Antesaecula via n 8>A 7*t: ? #=9 7C2*4)RNA: *anta Maria Antesaecula via n 8> 7*t: 8=" === 7C2*4)RNA: *anta Maria Antesaecula via n 88F 7*t: 8#> ?9> 7C2*4)RNA: *anta Maria Antesaecula via n 8F? 7*t: FF" 8.#>> 72P6G)6 greco: *anta Maria Antesaecula via n 8F? 7*t: FFF 8.=>> 72P6G)6 greco: *.Maria Apparente vico n =>!=8 7C$: =FA =.FA> 7CA1A: *.M.degli Angeli alle Croci via n 8F 7*.Ca: 99 89.F"> 7CA1A: *.Maria delle catene via dK salendo 7*t: =."8 ==."F *.Nicola alle -ontanelle vico 7CA1A: *.Maria delle catene via sK in &ondo 7*t: A."#F 88A.="> 7CA1A: *.Maria delle catene alle -ontanelle 7*t: =.9#> #?.F=> 7CA1A: *.Maria del Pianto Cim.C$iesa Madre 7Po: #=A =."9" 7CA1A 45-6 GR2G26: 84 *.Maria del Pianto Cim.C$iesa Madre 7Po: " "> 7CA1A 45-6 GR2G26: *.Maria del Pianto Cim.C$iesa Madre 7Po: F8> 8.?"> 7CA1A 45-6 GR2G26: *.Maria del Pianto Cimitero 7Po: 89 9= 7CA1A 45-6 GR2G26: *.Maria del Pianto Cimitero 7Po: 8#= 9#? 7AC35)B6446: *.Maria del Pianto Cimitero 7Po: #F= 8.F? 7AC35)B6446: *.Maria del Pianto p.zza 7Po: F?F 8.#8> 7CA1A. grotta degli *portiglioniZ: *.Maria 6gnibene via nuova n 8F 7Mo: "> #F> 7C2*4)RNA: *.Mattia calata sK c$iesa 7*.-e: " ?.F# 7AC35)B6446: *.Nicandro via n 8A 7*t: F.9F# ?>.99F *tella via n 88 7AC35)B6446: *.Nicola da 4olentino n 8? 7Mo: 8.?>8 8?.>8> 1ittorio )manuele corso *.Nicola da 4olentino salita n 8? 7CA1A: *.Petrillo vico palazzo abbattuto 7*.Lo: 8" F= 7C2*4)RNA: *.Pietro ai due &rati discesa n 8 7Pos: # 8?> X 7CA1A: *.Pietro a Maiella n 8> 7*.Lo: 8?> 8.?>> 7AC35)B6446: *.P.a Maiella v.tto 2st.Casanova 7*.Gi: F9> F.>>> 7AC35)B6446: *.Rocco 1allone dK salendo 8[cava 7*.Ca: .F9A 8#"."99 7CA1A: *.Rocco 1allone dK salendo F[cava 7*.Ca: 89.?=" F9>.#?" 7CA1A: *.Rocco 1allone dK salendo #[cava 7*.Ca: F.8=F =F."=> 7CA1A: *.Rocco 1allone dK salendo =[cava 7*.Ca: A."A= 89A.="> 7CA1A: *.Rocco 1allone dK salendo 9[cava 7*.Ca: A.=#" 888.9A> 7CA1A: *.Rocco 1allone dK salendo ?[cava 7*.Ca: F.?9> =F.=>> 7CA1A: *.Rocco 1allone dK salendo A[cava 7*.Ca: 8.99A 89.9A> 7CA1A: *.Rocco 1allone dK salendo "[cava 7*.Ca: 8=A ""F 7CA1A: *.*epolcro p.tta n "! 7Mo: A9> #.A9> 85 7CA1A. cappella del *.*epolcro: *.*epolcro p.tta n 8> 7Mo: =9> 8.">> 7CA1A: *.*epolcro vico n 8>A 7Mo: FF "" X 7C2*4)RNA: *.*evero vico n 8? 7*.Gi: 8."9> F9.>> 7AC35)B6446: *.4eresa degli *calzi via n 8A# 7*t: 9= =#F 7C2*4)RNA: *.4eresa degli *calzi via n F8 7*t: F.>> =#.9>> 7AC35)B6446: *.4eresa degli *calzi via n 88" 7*t: F.?# 9.F?> 7CA1A: *.1incenzo vico n 7*t: =.>## ">.??> 7CA1A: *.1incenzo alla *anit( p.tta n F9 7*t: 89F F.A#? 7C2*4)RNA: *.1incenzo alla *anit( via n 8F 7*t: #.F## =9.F?F 7CA1A: *.1incenzo alla *anit( vico n 8bis 7*t: 8"8 F.9#= 7CA1A: *.1incenzo alla *anit( vico n 9 7*t: FF= F.F=> 7CA1A: ** Apostoli largo n A 7*.Lo: F.=9> 8=.A>> 7AC35)B6446: *annazzaro p.zza n 9" a.e.d 7C$: #9> #.F>> 7CA1A: *antacroce G. via sotto il muraglione 7Mo: 8F> #>> 7CA1A: *antacroce G. sotto c$iesa 7Mo: F"8 F.>#FX 7CA1A: *apienza via n F? 7*.Lo: => =>> 7AC35)B6446: *apienza via n F 7*.Lo: 88> ""> 7AC35)B6446: *apio strada privata 7*t: 8.>8> ?.>?> 7CA1A: *apio strada privata 7*t: 88? 8.F>> 7CA1A: *cudillo salita n F 7*t: F.>=? 8>.F#> 7CA1A. grotta delle sarac$e: *cudillo salita 7*t: =8A =.>>> 7CA1A: *cudillo salita 7*t: =8.>F "#".>=> *edil Capuano via n =? 7*.Lo: #99 8.=F> 7AC35)B6446: *eminario Maggiore Capodimonte 7*t: 8> F> 7C2*4)RNA: 86 *ermoneta largo n A 7Pos: 8?= "F> 7CA1A: *ermoneta largo n 8> 7Pos: 8> 8.A8> 7CA1A: *ermoneta largo n 8# 7Pos: #F= F.8? 7CA1A: *ermoneta largo n 8? 7Pos: ="> 8.F> 7CA1A: *ermoneta largo n FFb 7Pos: 8" F.A> 7CA1A: *ettembrini L. via n 8>8 7*.Lo: 8F= F=" 7AC35)B6446: *ottomonte ai 1entaglieri vico 7Av: #>> F.=>> 7CA1A: *ottomonte ai 1entaglieri vico n 8= 7Av: F 9>> X 7CA1A: *ottomonte ai 1entaglieri vico n 8= 7Av: 8## A" X 7CA1A: *ottomonte ai 1entaglieri vico n 8A 7Av: FAA #9 X 7CA1A: *pinelli cupa in prossimit( 7C$i: =.?89 8F.FF> 7CA1A: *tella salita n FA ang. via *tella 7*t: 8F? 8.F?> 7CA1A: *tella via n F9 7*t: F9# =.99= 7AC35)B6446: *tella vico n " 7*t: 98F A.8?" 7CA1A: 4angenziale ingresso Arenella 7Ar: ?> F=> 7CA1A: 4arsia p.zza n F 7Av: 8.A?> ?.>>> X 7C2*4)RNA: 4arsia salita n =A 7Av: 8?8 ?== 7C2*4)RNA: 4arsia salita n ?" 7Av: 8A? 8.=>" 7C2*4)RNA: 4arsia salita n 8F8 7Av: A" #? 7AC35)B6446: 4arsia via n ?" 7Av: F9 ?# X 7AC35)B6446: 4arsia vico n # 7Av: 8A> #.A=> 7AC35)B6446: 4asso via n 9 7C$: F>> 8.F>> 7CA1A: 4eatro nuovo vico Lungo n ==!=?!=Ac 7Mo: ?>> #.>>> Be Beo ). via n 8= *peranzella via n 8="!89> 7AC35)B6446: 87 4elesino A. via F8!c 7*t: 9== =A8> X 7CA1A: 4enore M. via n F= 7*.Ca: F" F."> 7CA1A: 4essitori vico n #8 7*.Ca: ?9> .8>> 7CA1A: 4ommasi *. via n 8? 7Av: F> => 7C2*4)RNA: 4ommasi *. via n 8? 7Av: 89 =9 7C2*4)RNA: 4ommasi *. via n 8? 7Av: 88= 9A> 7AC35)B6446: 4ommasi *. via n 8 7Av: F>" =."?> 7C2*4)RNA: 4ommasi *. via n 8 7Av: ## 8A9 7C2*4)RNA: 4ommasi *. via n => 7Av: F= #.F#= 7CA1A: 4ommasi *. via n =F 7Av: AA 8.#> 7C2*4)RNA: 4ommasi *. via n =9 7Av: 8.8"9 9.F9 *.Giuseppe dei Nudi vicoletto n9!? 7CA1A: 4ommasi *. via n ?9 7Av: F# =.?"" 7CA1A: 4ozzole cupa delle n # 7Pi: F.>8" F=.F8? 7CA1A: 4raetta alla *anit( n F 7*t: 8.>? 8F.>9? Arena alla *anit( n F8 7CA1A: 4ribunali via 8"8 7*.Lo: > 8=> *cassacocc$i via n = 7AC35)B6446: 4ribunali via n F9# 7*.Lo: ##8 8.?99 7AC35)B6446: 4ribunali via osp. della Pace 7*.Lo: "> 8?> 7AC35)B6446: 4rinit( delle Monac$e vico n 8 7Av: 9> #>> X 7CA1A: 4rinita/ degli *pagnoli salita n 8 7Mo: 88 8.8=9 7C2*4)RNA: 4rinita/ degli *pagnoli via n #8 7Mo: 9.==> 9>.>>> 4o&a vico 8= 4rinit( degli *pagnoli p.zza 7AC35)B6446: 4rinita/degli *pagnoli vico lungo n =9 7Mo: 89= =.>>= 7C2*4)RNA: 4ronari ai Cristallini vico n F> 7*.Ca: ?.A> 8>=.99> 88 7CA1A: 4ronari ai Cristallini vico n FF 7*.Ca: ?8> A.#> 7CA1A: 1asto a C$iaia vico n FA 7C$: #F> F.F=> 7CA1A: 1entaglieri via n =8. 7Av: =.#9 F?.89= *alata all/6livella n #> 7CA1A: 1entaglieri via n ?# 7Av: 9> #>> X 7CA1A: 1entaglieri via nAA!"> 7Av: FF9 F.99> 7CA1A: 1enti via dei n = 7*.Ca: 8#? "8? 7C2*4)RNA: 1enti via dei n 9 7*.Ca: #? 8"> 7C2*4)RNA: 1enti via dei n 8# 7*.Ca: 8=" 8.=>> 7C2*4)RNA: 1enti via dei n 8? 7*.Ca: #== =."8? 7C2*4)RNA: 1erdolino via vicinale 7*o: 8" 9= X 7CA1A: 1erdolino vallone del 7*o: F>> ?>> X 7CA1A di Piperno: 1ergini via dei n 8= 7*t: 8#9 8.="9 7C2*4)RNA: 1ergini via dei n 8 7*t: =#A 9.F== 7AC35)B6446: 1etriera via n F#<sotto via Rega -. 7C$: 8?> ="> 7CA1A. C2*4)RNA: 1etriera salita n F# 7C$: F#" 9F 7CA1A: 1illari A. via n 9? 7*t: F.9F" 99.?8? 7AC35)B6446: 1itale A. viale 7*.Ca: 9>> XX 7CA1A: 1ittoria galleria della 7*.-e: 9?> =.=?>X 7CA1A: 1ittorio )manuele c.so n 88> 7C$: 9.9>8 "F.989 7CA1A d/Amore: 1.)manuele c.so 88> 7C$: F#9 F.#9> 7CA1A: 1.)manuele c.so n 8#9 Lotel ParNer 7C$: F.FF F8.>>> 7CA1A: 1.)manuele c.so F8"!FF= 7Mo: ?9> .A9> 7CA1A: 1.)manuele c.so n F= 7Mo: =?> A."F> 7CA1A. garage: 89 1.)manuele c.so -unicolare centrale 7Mo: =9 FAA 7C2*4)RNA: 1.)manuele c.so n #AF!#A#!#A= 7Mo: ?8F #.9>> 7CA1A: 1.)manuele c.so #"F 7Mo: ?> 9=> 7C2*4)RNA: 1.)manuele c.so c$iesa *.Lucia a Monte 7Mo: 9= ?.>>> 7CA1A: 1.)manuele c.so =99 7Av: #"> #.>=> 7CA1A: 1.)manuele c.so =?F 7Av: F.#>> F#.>>> 7CA1A: 1.)manuele c.so 9#> 7Av: 8F> 8.9?> 7C2*4)RNA: 1.)manuele c.so 99? 7Av: "?# =.#89 7CA1A: 1.)manuele c.so alt. salita Cavaioli 7Mo: "?> .>>> 7CA1A: 1.)manuele c.so. alt. &unicolare centrale ?98 9.F>" *.Nicola da 4olentino vico Petraio salita del 7C$<Av: 7CA1A: CA124U C6N ACC)**6 BAL MAR) 5n particolare interesse rivestono le cavit( esistenti lungo la costa tra Nisida e Mergellina. 2n 'uesta zona sono state censite =? cavit( &ra cave e cunicoli. 3uest/ultimi. 'uasi completamente immersi &acevano parte delle pesc$iere c$e i romani avevano costruito lungo la costa per l/allevamento delle murene e di altre specie di pesci pregiati. L/interesse di 'ueste latomie , di tipo storico e geologico. *torico in 'uanto si tratta di cavit( antic$e scavate dai greci e poi dai romani. Geologico in 'uanto ci consentono di veri&icare le variazioni storic$e del livello marino * m F 1 m # Badessa cala punta d/Annone 7Pos: ##8 8.#F= X BecN 1illa 7Pos: F= A= X BecN villa ad ovest 7Pos: 9F 8>" X BecN villa 7Pos: F" =8 X BecN villa 7Pos: F= F= X Cavallo punta del ad est 7Pos: 9 #"> X Cenito rada 2 7Pos: #A 8=F X Cenito rada 22 7Pos: F" 8F> X Cenito rada 222 7Pos: " 8" X Cenito rada villa *&orza 7Pos: 8.8>> 8?.9>> X d/Annone punta ad est 7Pos: 8== 9>> X Gaiola isola della lato nord ovest 7Pos: 8# #> X Gaiola isola della lato sud 7Pos: 9F 89? X Gaiola isola della lato est 7Pos: ?> 8"> X 90 Grottaromana 2 7Pos: F>> #.>>> X Grottaromana a sud ovest 22 7Pos: #A> #.#F? X Grottaromana a sud ovest 222 7Pos: ?8 =>9 X Grottaromana a sud ovest 21 7Pos: F# 9" X Grottaromana a sud ovest 1 7Pos: 8= F9 X Mazziotti villa 7Pos: =>> =.>>> X Marec$iaro porto di 7Pos: 89 A9 X Nisida porto Paone 7Bag: ? 88 X Nisida porto Paone 7Bag: = ? X Nisida via eK lazzaretto 7Bag: AA> 8.F> X Roccaromana villa 7Pos: F=> 8.AF" X Posillipo via n #= 2 7Pos: ?F= #.A=> X Posillipo via n #=: 22 7Pos: 8.>> 88.> X Posillipo via n ?" rocce verdi 7Pos: F> ?> X Posillipo via n ?" rocce verdi 7Pos: =9 > X Posillipo via n FFF 2 9> 889 X Posillipo via n FFF 22 => 88> X Roccaromana villa adiacenza 7Pos: #> 9=> X *.Basilio cala 7Pos: =" F>= X *.Basilio cala 7Pos: #? 8== X *&orza villa 7Pos: #>> #>> X 4rentaremi cala 7Pos: "F > X 4rentaremi cala 7Pos: ?" ##> X 4rentaremi cala 7Pos: #> => X 4uono grotta del 7Pos: 99> =.=>> X 4uono grotta del poco a sud 7Pos: ==> 8.F=> X 4uono grotta del a sud 7Pos: ?9> A.">> X 4uono grotta del a sud 7Pos: ?9> #.F9> X Nell/elenco non viene riportato un altro tipo di cavit( esistente nel sottosuolo della citt(. le cosiddette 0tane di lapillo0. 3ueste cavit( sono particolarmente presenti nel territorio di *econdigliano. Piscinola. Marianella. ma non mancano anc$e in altri 'uartieri cittadini. *i tratta di antic$e cave di pomici. dette lapilli. La tecnica estrattiva consisteva nel raggiungere gli strati di pomici detti dei sette palmi 7circa due metri:. generalmente mai al di sotto dei 8> metri dal piano campagna. con un pozzo dalla base del 'uale si scavavano dei cunicoli a raggiera da cui si estraeva 'uesto materiale c$e veniva utilizzato in edilizia per la realizzazione dei solai con la tecnica del 0battuto di lapilli0. Come , &acile immaginare il lavoro di estrazione doveva essere particolarmente penoso in 'uanto i cunicoli erano alti al massimo un metro e 'uindi l/operatore doveva procedere carponi. inoltre era abbastanza &re'uente il &ranamento del cunicolo con i risc$i connessi. La pericolosit( di 'ueste cavit( , dovuta al &atto c$e erano scavate in materiali incoerenti. inoltre a &ine coltivazione la cava veniva abbandonata senza alcuna boni&ica con la c$iusura del pozzo con una voltina di tu&o. 6ggi non si $a alcun indizio per poter individuare 'uesti vuoti sotterranei di cui si viene a conoscenza solo 'uando a causa di in&iltrazioni d/ac'ua cedono dando origine a voragini c$e interessano o le sedi stradali o le &ondazioni degli edi&ici. CAR4A B)LLA J6NAJ26N) 2N PR6*P)4421A *2*M2CA 91 Nella redazione degli elaborati per la L.R. n !"# il punto di arrivo , la carta della zonazione in prospettiva sismica. 3uesto importante documento , stato elaborato partendo dallo studio macrosismico della sismicit( recente 78"> < 8F: e storica 78>>> < 8">: e sulla attenuazione degli e&&etti dalla sorgente al sito. *ia i dati storici c$e 'uelli recenti consentono di individuare # distinte aree sismogenetic$eC unarea molisana. unarea beneventana ed una irpino<lucana. Ba ciD , stato analizzato in dettaglio il campo macrosismico ed i relativi e&&etti sulla citt( di Napoli di 9 dei principali terremoti dellAppennino Meridionale originatisi nelle su citate aree sismogenetic$e. 2n particolare sono stati analizzati i terremoti del dicembre 8=9?. il terremoto del 8?"". il terremoto del 8?=. il terremoto del 8">9 e 'uello del 8">. Lanalisi $a consentito una mappatura dei danni riportata su di una pianta aggiornata al 8# della zona del centro cittadino. Lo scenario dei danni , stato posto a con&ronto con le dimensioni del perimetro urbano della citt( alla data dellevento. 2l grado di danneggiamento nella citt( , risultatoC )vento Grado MC* 8="" 1222 8?"" 122<1222 8?= 122 8">9 122 8"> 122 Balla elaborazione dei singoli eventi si ricava c$e il danno maggiore tende a concentrarsi nella zona del centro antico. Lo studio di dettaglio mette in evidenza c$e i danni patiti dalla citt( di Napoli risultano pi+ elevati rispetto a 'uanto predetto dalle leggi di attenuazioneC CiD , dovuto. in generale. ad una ampli&icazione degli eventi su scala regionale in direzione della Piana Campana. Lo studio dei campi macrosismici 7danneggiamento su scala regionale: mostra un tendenziale allungamento delle isosiste in direzione NE < *). ovvero in direzione appenninica. ma si nota anc$e un allungamento in direzione dellarea napoletana mostrando un c$iaro e&&etto di ampli&icazione su scala regionale. 5no studio statistico degli e&&etti sulla citt( di Napoli $a messo in evidenza c$e solo per il terremoto del 8?"" il grado di danneggiamento sarebbe risultato molto prossimo all1222 grado MC*. ma i tempi di ritorno di un tale tipo di evento. essendo lunico. risulta pari allintervallo esplorato ovvero 8>>> anni. Per 'uanto riguarda la risposta sismica locale la caratterizzazione del territorio , stata e&&ettuata suddividendolo in F# aree omogenee dal punto di vista geo&isico ed e&&ettuando ?" prove geo&isic$e in &oro 7cross<$ole e doTn<$ole: e n 88? pro&ili sismici a ri&razione. 3ueste indagini $anno consentito di individuare FA aree omogenee dal punto di vista della risposta locale. per ciascuna area sono stati &orniti i risultati riportati in FA sc$ede a cui si rimanda per eventuali appro&ondimenti. Nella tabella seguente sono riportate le FA aree. con la simbologia riportata sulla carta. in cui sono riportati i coe&&icienti di &ondazione 7&. coe&&icienti da irregolarit( topogra&ica 7i. il grado di sismicit( *. accelerazione G. AR)A - i * G 92 8a8 8.F9 8.>> 9.8> >.>#8 8aF 8.F9 8.>> 9.8> >.>#8 8a# 8.F9 8.>> 9.8> >.>#8 8b8 8.F9 8.>> 9.8> >.>#8 8bF 8.F9 8.>> 9.8> >.>#8 8c 8.F9 8.>> 9.8> >.>#8 8d 8.F9 8.>> 9.8> >.>#8 8e 8.F9 8.>> 9.8> >.>#8 8& 8.F9 8.>> 9.8> >.>#8 8&8 8.F9 8.=> ?.#= >.>=# Fa 8.>> 8.>> =.=" >.>F9 Fb 8.>> 8.>> =.=" >.>F9 #a 8.>> 8.>> =.=" >.>F9 #a8 8.>> 8.9> 9.AF >.>#A #aF 8.>> 8.>> =.=" >.>F9 #a# 8.>> 8.#> 9.FF >.>#F #a= 8.>> 8.89 =."9 >.>F #a9 8.>> 8.9> 9.AF >.>#A #b 8.>> 8.>> =.=" >.>F9 =a 8.8> 8.>> =.A# >.>FA =b 8.8> 8.>> =.A# >.>FA 9a 8.=> 8.>> 9.=A >.>#9 9b 8.F> 8.>> =." >.>#> ? 8.F9 8.>> 9.8> >.>#8 Aa 8.>> 8.>> =.=" >.>F9 Ab 8.8> 8.>> =.A# >.>FA " 8.>> 8.8> =.A# >.>FA La tabella di cui sopra evidenzia c$e anc$e nelle condizioni pi+ s&avorevoli nei valori dei coe&&icienti di &ondazione e delle irregolarit( topogra&ic$e laccelerazione del suolo , molto prossima al valore caratteristico delle zone di 222 categoria. 2n nessun caso si con&igura il passaggio alla 22 categoria. Appresso si riportano. sinteticamente le FA sc$ede. Area 8a8 M 3uestarea , posizionata lungo il litorale di -uorigrotta tra Coroglio e Bagnoli. 3uestarea , caratterizzata dallassenza di un substrato litoide in&eriore a 89> m. La successione stratigra&ica , costituita da una successione di terreni piroclastici sciolti derivante dallattivit( dei vulcani &legrei. La velocit( delle onde * , variabile con la pro&ondit(. con valori di circa F>> m!s in corrispondenza del p.c.. 9>> m!s alla pro&ondit( di =9<9> m e ">> m!s alla pro&ondit( di "> < > m. La risposta sismica locale , rappresentata attraverso la &ormula relativa al terremoto di ri&erimento per la realizzazione di nuove costruzioniC ad M CXRe74:X7&X7i 7 >.>=g in cuiC ad M accelerazione di progetto C M coe&&iciente di sismicit( pari a >.>F9g Re74: M spettro di risposta elastico da regolamento 7& M coe&&iciente di &ondazione 7i M coe&&iciente di irregolarit( topogra&ica Per larea in oggetto risultaC 93 7& M 8.F9 7i M 8.>> Per le nuove costruzioni se il valore ad risultasse in&eriore a >.>= assumere 'uestultimo come accelerazione di progetto. mentre si puD assumere il valore e&&ettivo per gli adeguamenti di edi&ici esistenti Area 8aF M 3uestarea $a un andamento allungato nella piana di -uorigrotta. ) pianeggiante con 'uote comprese tra 9 e #> m s.l.m. ad eccezione della collinetta di *.4eresa 7#Am: c$e rappresenta il residuo di un conetto tu&aceo localizzato ad occidente del deposito -* di Campi -legrei. Come la precedente anc$e 'uestarea , caratterizzata dallassenza di un substrato litoide a pro&ondit( in&eriore a 89> m. La velocit( delle onde * , variabile con la pro&ondit(. Nelle piroclastiti di copertura varia da F>> a =>> m!s &ino a #> m dal p.c.. Al di sotto di 'uesta 'uote si incontrano le sabbie. allinterno di 'uesta &ormazione la velocit( delle onde * varia con la radice 'uadrata della pro&ondit( con valori di circa =9> m!s a #> m c$e si porta ad un valore di A9> m!s alla pro&ondit( di 9<8>> m circa. Per larea in oggetto risultaC 7& M 8.F9 7i M 8.>> Per 'uestarea e le successive valgono le considerazioni &atte per larea 8a8. Area 8a# M 3uesta , larea pi+ interna della piana di -uorigrotta. La carattere subpianeggiante con 'uote comprese tra #>m e poco meno di 9> m s.l.m. A settentrione , limitata dalla Loggetta e ad occidente dalle Coste *.Bomenico 7cinta di Agnano:. Anc$e in 'uestarea non si rinviene un substrato litoide a 'uote in&eriori a 89> m. 2 terreni sono costituiti da una successione di terreni piroclastici sciolti con valori delle onde * di F>> m!s in corrispondenza del p.c.. 9>> m!s alla pro&ondit( di =9<9> m e di ">> m!s alla pro&ondit( di "><> m. Per larea in oggetto risulta 7& M 8.F9 7i M 8.>>. Area 8b8 M Larea , localizzata nella conca di Agnano; $a carattere sub<pianeggiante con 'uote di 9 < 8> m s.l.m. in costante aumento verso i bordi &ino a valori di #9 < => m. Larea , caratterizzata dallassenza di un substrato litoide a 'uote in&eriori ai 89> m. La successione stratigra&ica , costituita da una serie di terreni piroclastici sciolti con una velocit( delle onde * del tutto simili allarea 8aF. Per larea in oggetto risultaC 7& M 8.F9 7i M 8.>>. Area 8bF M 3uestarea era occupata dal lago di Agnano. Presenta una mor&ologia pianeggiante con 'uote comprese tra F." e 9 m s.l.m. La successione stratigra&ica , simile allarea 8b8 con la presenza di livelli torbosi. La velocit( delle onde * , simile allarea precedente. Per larea in oggetto risulta 7& M 8.F9 7i M 8.>>. Area 8c M 3uestarea , rappresentata dalla piana di *occavo c$e presenta una mor&ologia sub< pianeggiante con 'uote comprese tra ?> e 88> m s.l.m. Le 'uote pi+ alte si riscontrano verso la collina 94 dei Camaldoli. Anc$e in 'uestarea non si riscontra il substrato litoide a 'uote in&eriori a 89> m. La successione stratigra&ica , costituita da piroclastiti sciolte con valori di velocit( delle onde * comprese tra F>> m!s nella parte pi+ super&iciale. di 9>> m!s alla pro&ondit( di =9<9> m e di ">> m!s alla pro&ondit( di "><> m. Per larea in oggetto risulta 7& M 8.F9 7i M 8.>>. Area 8d M 3uestarea , rappresentata dalla piana di Pianura c$e presenta una mor&ologia sub< pianeggiante con 'uote comprese tra 89> e 8"> m s.l.m. Le 'uote pi+ alte si rinvengono presso i bordi della conca di Agnano ed i versanti della collina dei Camaldoli. 3uestarea , caratterizzata dallesistenza di un substrato litoide a 'uote in&eriori a 8>> m ed in particolare variabile &ra i 9> e gli "> m. 2n 'uesta &ormazione le onde * $anno una velocit( di "9> m!s mentre al di sopra. nelle &ormazioni piroclastic$e sciolte. la velocit( delle onde * , di circa F>> m!s in prossimit( del p.c. aumentando a 9>> m!s a =9<9> m. Al di sotto degli "><> m la velocit( , di ">> m!s. Per larea in oggetto risulta 7& M 8.F9 7i M 8.>>. Area 8e M Area di raccordo tra le piane di -uorigrotta. *occavo e Pianura con i versanti delle colline di Posillipo e Camaldoli. 3ueste ultime presentano pendenze comprese tra il F> ed il 9O e 'uote molto variabili. 3uestarea , caratterizzata dalla presenza di un substrato litoide 74u&o Giallo Napoletano: a pro&ondit( tra i 9> e gli "> m dal p.c. La velocit( delle onde * , del tutto simile allarea 8d. Per larea in oggetto risulta 7& M 8.F9 7i M 8.>>. Area 8& M Astroni e bordo meridionale di Agnano. 2n 'uestarea ricadono i versanti del cratere degli Astroni ed un piccolo tratto del bordo meridionale della cinta di Agnano tra M.*pina e Coste *.Bomenico. 2 valori della pendenza sono generalmente in&eriori al 9>O. 3uestarea , caratterizzata dalla mancanza di un substrato litoide a 'uote in&eriori a 89> m. La successione stratigra&ica , costituita da piroclastiti sciolte. La velocit( delle onde * varia da F>> m!s ad una 'uota prossima al p.c. a 9>> m!s alla pro&ondit( di =9<9> m e di ">> m!s alla pro&ondit( di "><> m. Per larea in oggetto risulta 7& M 8.F9 7i M 8.>>. Area 8&8 M Bordi di Agnano M.*pina. Anc$e 'uestarea , caratterizzata dallassenza di un substrato litoide a 'uote in&eriori a 89> m. La successione stratigra&ica , costituita da una successione di piroclastiti sciolte. La velocit( delle onde * , del tutto simile alla &ormazione 8&. Per larea in oggetto risulta 7& M 8.F9 7i M 8.=>. Area Fa M 3uestarea , rappresentata dai 'uartieri Barra *.Giovanni e dalla parte meridionale di Ponticelli. Larea si presenta sub<pianeggiante con 'uote variabili tra 8 m 7prossimit( della costa: e 95 #><#9 m. 1erso i limiti orientali del comune le 'uote aumentano &ino a A><A9 m per la presenza delle prime propaggini del 1esuvio. Larea , caratterizzata da un substrato litoide 7bed rocN: con velocit( * di "9> m!s ad una pro&ondit( di circa F> m. Al di sopra si rinvengono in successione uno strato di terreni piroclastici allo stato sciolto di spessore intorno ai 8> m con velocit( delle onde * variabile con la pro&ondit( con valori di F>> m!s ad una pro&ondit( prossima la p.c. e di ##> m!s ad una pro&ondit( prossima ai 8> m; un secondo strato pure dello spessore di 8> m di terreni piroclastici parzialmente cementati con valori di velocit( di 9>> m!s. Per larea in oggetto risulta 7& M 8.>> 7i M 8.>>. Area Fb M Jona industriale. Ponticelli. *. Rocco. 3uestarea , caratterizzata dalla presenza di un substrato litoide. tu&o giallo. ad una pro&ondit( di circa 99 m dal p.c. 3uesto strato 7bed rocN: , caratterizzato da una velocit( delle onde * di A>> m!s. Al di sopra della &ormazione litoide si rinvengono depositi di piroclastiti sciolte caratterizzate da una velocit( delle onde * di circa F>> m!s nella parte pi+ super&iciale. intorno ai 89 m la velocit( , di =>> m!s.. Al di sotto di 'uesto strato si passa a delle piroclastiti semilitoidi con una velocit( delle onde * di circa 9>> m!s per poi passare a delle sabbie c$e alla pro&ondit( di =9 m dal p.c. mostrano una velocit( delle onde * pari a 99> m!s. Per larea in oggetto risulta 7& M 8.>> 7i M 8.>>. Area #a M 3uestarea , rappresentata dai Camaldoli. 1omero. Arenella. C$iaiano e Capodimonte. La mor&ologia di 'ueste aree , molto variabile. Partendo da N si individua un primo versante c$e dalla collina dei Camaldoli degrada dolcemente verso N e verso ). 3uesto versante , interessato da numerosissime cave a cielo aperto c$e $anno pro&ondamente modi&icato la mor&ologia originaria. Larea , caratterizzata dalla presenza del substrato tu&aceo ad una pro&ondit( non superiore a 89 m; 'uesto strato , caratterizzato da una velocit( delle onde * pari a "9> m!s. Al di sopra del bed rocN tu&aceo si rinvengono le piroclastiti sciolte c$e sono caratterizzate. ad una 'uota prossima la p.c.. da una velocit( delle onde * pari a 8"> m!s. 3uesta velocit( aumenta con la pro&ondit( &ino a raggiungere. intorno ai 8> m di pro&ondit(. la velocit( di circa F9> m!s. -ra i 8> e i 89 metri si rinviene uno strato di piroclastiti debolmente cementate con 1s pari a circa 99> m!s. Per larea in oggetto risulta 7& M 8.89 7i M 8.>>. Area #a8 M Collina di Posillipo 7parte sudoccidentale:.3uestarea , caratterizzata dalla presenza del bed rocN tu&aceo ad una pro&ondit( non superiore ai 89 m dal p.c. 3uesta &ormazione , caratterizzata da 1s pari a "9> m!s. Al di sopra di 'uesta &ormazione si rinviene uno strato di piroclastiti debolmente cementate dallo spessore di 9 m con una velocit( delle onde * pari a 99> m!s. al di sopra di 'uesto strato. &ino al p.c.. si rinvengono piroclastiti sciolte c$e sono caratterizzate. nella parte alta. da una velocit( 1s pari a 8"> m!s mentre nella parte pi+ bassa. intorno ai 8><8F m. la velocit( raggiunge i F9> m!s. Per larea in oggetto risulta 7& M 8.89 7i M 8.9> Area #aF M Collina di Posillipo 7parte sudorientale:. 3uestarea presenta caratteristic$e molto simili 96 allarea #a8. 6ccasionalmente lo spessore dei terreni piroclastici sciolti super&iciali puD assumere spessori superiori ai 89 m portandosi a valori intorno ai F> < #> m.. 3ueste situazioni. de&inite #ab. sono caratterizzate da una risposta sismica locale sensibilmente di&&erente c$e potranno essere determinate mediante indagini locali e riconosciute attraverso un pro&ilo penetrometrico sia di tipo statico c$e dinamico Per larea in oggetto risulta 7& M 8.>> 7i M 8.>>. Nelle situazioni de&inite #ab 7spessori terreni sciolti super&iciali maggiore di 89 m: i coe&&icienti risultano inveceC 7& M 8.89 7i M 8.>>. Area #a# M Collina di Posillipo tra 4orre Ranieri. 1illanova e Mergellina. Comprende il versante occidentale verso -uorigrotta. La pendenza di 'uesto versante , superiore al 9>O mentre la parte orientale $a versanti molto pi+ dolci con pendenze dellordine del F><#>O. Larea , caratterizzata dalla presenza del bed rocN tu&aceo ad una pro&ondit( non superiore ai 89 m. 3uesto strato , caratterizzato da una velocit( delle onde * pari a "9> m!s. Al di sopra di 'uesto strato si rinviene uno strato di piroclastiti parzialmente cementate dalla potenza di circa 9 m; 'uesto strato , caratterizzato da una velocit( delle onde * di 99> m!s. Al di sopra. e &ino al p.c.. si rinvengono le piroclastiti sciolte caratterizzate da una 1s di 8"> m!s nella parte pi+ super&iciale. mentre la parte pi+ pro&onda. circa 8> m. presenta una 1s di F9> m!s. 6ccasionalmente lo spessore dei terreni piroclastici sciolti super&iciali puD assumere spessori superiori ai 89 m portandosi a valori intorno ai F> < #> m.. 3ueste situazioni. de&inite #ab. sono caratterizzate da una risposta sismica locale sensibilmente di&&erente c$e potranno essere determinate mediante indagini locali e riconosciute attraverso un pro&ilo penetrometrico sia di tipo statico c$e dinamico Per larea in oggetto risulta 7& M 8.>> 7i M 8.>>. Nelle situazioni de&inite #ab 7spessori terreni sciolti super&iciali maggiore di 89 m: i coe&&icienti risultano inveceC 7& M 8.89 7i M 8.>>. Area #a= M Collina di *.Martino. Comprende i versanti orientale e meridionale della collina. La pendenza varia tra il F> e il 9>O. Larea presenta caratteristic$e del tutto simili allarea #a#. Come larea precedente occasionalmente lo spessore dei terreni piroclastici sciolti super&iciali puD assumere spessori superiori ai 89 m portandosi a valori intorno ai F> < #> m.. 3ueste situazioni. de&inite #ab. sono caratterizzate da una risposta sismica locale sensibilmente di&&erente c$e potranno essere determinate mediante indagini locali e riconosciute attraverso un pro&ilo penetrometrico sia di tipo statico c$e dinamico Per larea in oggetto risulta 7& M 8.>> 7i M 8.89. Nelle situazioni de&inite #ab 7spessori terreni sciolti super&iciali maggiore di 89 m: i coe&&icienti risultano inveceC 7& M 8.89 7i M 8.89. 97 Area #a9 M Bordi sudoccidentali della collina dei Camaldoli. Comprende i versanti di Pianura e *occavo. 3uesti sono caratterizzati da pendenze generalmente superiori al 9>O. La parte sommitale della collina presenta pendenze del F> < F9O. Larea presenta caratteristic$e del tutto simili allarea #a=. Come larea precedente occasionalmente lo spessore dei terreni piroclastici sciolti super&iciali puD assumere spessori superiori ai 89 m portandosi a valori intorno ai F> < #> m.. 3ueste situazioni. de&inite #ab. sono caratterizzate da una risposta sismica locale sensibilmente di&&erente c$e potranno essere determinate mediante indagini locali e riconosciute attraverso un pro&ilo penetrometrico sia di tipo statico c$e dinamico Per larea in oggetto risulta 7& M 8.>> 7i M 8.9>. Nelle situazioni de&inite #ab 7spessori terreni sciolti super&iciali maggiore di 89 m: i coe&&icienti risultano inveceC 7& M 8.89 7i M 8.9>. Area #b M Larea comprende la parte nord di C$iaiano. Piscinola. Miano e la parte nordorientale di Capodimonte. Larea si presenta subpianeggiante in leggero appro&ondimento verso nord e verso est. 3uestarea , caratterizzata dalla presenza del bed rocN tu&aceo ad una pro&ondit( non superiore ai #> m. 3uesta &ormazione , caratterizzata da una velocit( delle onde * pari a "9> m!s. Al di sopra si rinvengono in successione dallalto uno strato di terreni piroclastici sciolti di spessore intorno ai 8><8F m con velocit( delle onde * variabili con la pro&ondit( a partire da un valore intorno a 8"> m!s per una pro&ondit( prossima la p.c.. &ino ad arrivare ad un valore di F9> m!s alla pro&ondit( di 8> m. Al di sotto di 'uesto strato si rinviene uno strato di piroclastiti debolmente cementate. con una potenza di F><F9 m. dove la velocit( delle onde * arriva a 99> m!s. 6ccasionalmente 'uesta ultima &ormazione puD rinvenirsi allo stato sciolto per cui la &ormazione super&iciale assume uno spessore di circa #> m. 3uesta eventualit(. de&inita #ab. , caratterizzata da una risposta sismica locale sensibilmente di&&erente c$e potr( essere determinata mediante indagini locali. Per larea in oggetto risulta 7& M 8.>> 7i M 8.>>. Nelle situazioni de&inite #ab 7spessori terreni sciolti super&iciali maggiore di 89 m: i coe&&icienti risultano inveceC 7& M 8.89 7i M 8.>>. Area =a M Riviera di C$iaia. *.Lucia. Marina. Le due &asce costiere di C$iaia e di *. Lucia. separate dalla collina di Pizzo&alcone. presentano andamento subpianeggiante e 'uote in&eriori ai 8> m. )sse sono occupate localmente da consistenti riporti antropici. Larea , caratterizzata da un bed rocN tu&aceo ad una pro&ondit( variabile &ra i F> e i => m con velocit( delle onde * pari a circa "9> m!s. Al di sopra di tale strato si rinviene la &ormazione delle sabbie con velocit( delle onde * variabile con la radice 'uadrata della pro&ondit(. con un valore praticamente nullo in corrispondenza del p.c.. c$e si porta rapidamente a valori intorno ai #>> m!s alla pro&ondit( di 8 m. e di =9><9>> m!s alla pro&ondit( di # m. Per larea in oggetto risultaC 7& M 8.8> 7i M 8.>>. 98 Area =b M 1igliena. Granili. La mor&ologia di 'uestarea , tipica di una piana costiera con 'uote in&eriori a 9 m. Localmente. verso la zona portuale. sono presenti consistenti riporti antropici. Larea , caratterizzata dallassenza di un substrato litoide. 2 terreni c$e si rinvengono sono in successioneC uno strato con spessore intorno ai #> m di sabbie con velocit( delle onde * variabile con la radice 'uadrata della pro&ondit(. con un valore praticamente nullo in corrispondenza del piano campagna. c$e si porta rapidamente a valori intorno ai #>> m!s alla pro&ondit( di 8> m. e di =9><9>> m! s alla pro&ondit( di #> m; uno strato di terreni piroclastici parzialmente cementati avente uno spessore di F9 m con velocit( delle onde * intorno a 99> m!sC Al di sotto di 'uesto livello riprendono le sabbie con spessore inde&inito con velocit( delle onde * variabile con la radice 'uadrata della pro&ondit(. con valori intorno ai ?>> m!s alla pro&ondit( di 99 m e di circa A9> m!s alla pro&ondit( di 9<8>> m. Per larea in oggetto risultaC 7& M 8.8> 7i M 8.>>. Area 9a M Parte del Centro *torico. piazza Garibaldi. Larea si sviluppa prevalentemente nella cosiddetta conca di Neapolis. presenta mor&ologia subpianeggiante c$e risale verso la collina del 1omero. Capodimonte e *. )lmo. con pendenze generalmente in&eriori al F>O. Larea , caratterizzata dalla presenza di un bed rocN tu&aceo posto ad una pro&ondit( variabile &ra 8> e #> m con velocit( delle onde * di "9> m!s. Al di sopra di 'uesta &ormazione si rinvengono &orti spessori di terreni di riporto caratterizzati da una velocit( delle onde * molto variabile con valori della velocit( delle onde * intorno a 89> m!s. Per larea in oggetto risultaC 7& M 8.>> per pro&ondit( del tu&o 7 A.9 m 8.F> per A.9> m7 pro&ondit( del tu&o 7 89 m 8.=> per 89 m 7 pro&ondit( del tu&o 7i M 8.>>. Area 9b Area tra pizza Nazionale e Centro Birezionale. Larea , completamente pianeggiante con 'uote di 8> < 89 m s.l.m. Le caratteristic$e di 'uestarea sono simili a 'uella precedente soltanto c$e lo spessore dei terreni super&iciali , pi+ elevato e meno variabile di 'uello osservato nellarea 9a. La successione stratigra&ica , rappresentata da uno strato super&iciale di circa 89 m avente una 1s di 89> m!s. Al di sotto vi , uno strato di circa 9 m con 1s variabile &ra i #>><#A> m!s. 'uindi una &ormazione di piroclastiti parzialmente cementate ma molto degradate con 1s variabile &ra i #>> e i =9> m!s. 3uestultima &ormazione $a uno spessore &ra i 89 e i F9 m. Al di sotto si rinviene il 4u&o Giallo Napoletano con 1s pari a "9> m!s. Per larea in oggetto risultaC 7& M 8.F> 7i M 8.>>. Area ? M Centro Birezionale. Mercato. Macello. Larea , completamente pianeggiante con 'uote comprese tra F e 9 m s.l.m. Larea , caratterizzata dallassenza di un substrato litoide. 2 terreni c$e si rinvengono sonoC 5no strato di terreni torbosi con spessore massimo di 89 m aventi una velocit( delle onde * pari a F>> m!s; al di sotto si passa ad uno strato di terreni piroclastici parzialmente cementati ma molto degradati aventi uno spessore di circa 89 m e una velocit( delle onde * pari a #>> < =>> m!s. Al di sotto si passa ad uno strato di piroclastiti debolmente cementate avente una 1s intorno a 99> m!s. Al di sotto di 'uesta 99 &ormazione si passa alle sabbie per uno spessore inde&inito. Localmente , possibile rinvenire la &ormazione tu&acea ad una pro&ondit( di circa ?> m. Per larea in oggetto risultaC 7& M 8.F> 7i M 8.>>. Area Aa M *C Pietro a Patierno. nord Poggioreale. Capodic$ino. *. Arpino. Larea , subpianeggiante con leggera immersione verso ). La pendenza , generalmente in&eriore al F>O e supera tale valore solo sul versante meridionale dellaltopiano dove sorge il cimitero di Poggioreale. Larea , caratterizzata dalla presenza di un substrato litoide. rappresentato dall2gnimbrite Campana. posta a circa F> m di pro&ondit( c$e , sormontata dalla &acies grigiastra del 4u&o Giallo Napoletano . 3uesti materiali presentano una velocit( delle onde * pari a A>> m!s. Al di sopra di 'uesti strati si rinvengono le piroclastiti sciolte con velocit( * di 99> m!s nella parte pi+ pro&onda e F>> m!s. nella parte pi+ super&iciale. Per larea in oggetto risultaC 7& M 8.>> 7i M 8.>>. Area Ab M *econdigliano. Miano. Piscinola. *campia. Larea , subpianeggiante con leggera immersione verso N. le pendenze sono sempre in&eriori al F>O. Larea , caratterizzata dalla presenza di un substrato litoide ad una pro&ondit( intorno ai #9 m con una velocit( delle onde * pari a A>> m!s. 2 terreni pi+ super&iciali sono delle piroclastiti sciolte con velocit( delle onde * variabile dai F>> m!s per gli strati pi+ super&iciali ai 99> m!s per gli strati pi+ pro&ondi. Per larea in oggetto risultaC 7& M 8.8> 7i M 8.>>. Area " M 1allone *.Rocco. Cavone di Miano. aree di cava della collina dei Camaldoli. *i tratta di aree con grosse irregolarit( mor&ologic$e con alte pareti verticali e subverticali. Larea , caratterizzata dalla presenza di un substrato litoide. 4u&o Giallo Napoletano. ad una pro&ondit( non superiore ai 89 m. 3uesto materiale , caratterizzato da una velocit( delle onde * pari a "9> m!s. Al di sopra si rinvengono le piroclastiti sciolte con velocit( delle onde * variabili da 8"> m!s nella parte pi+ super&iciale &ino a 99> m!s nella parte pi+ pro&onda c$e si presenta anc$e leggermente cementata. Per larea in oggetto risultaC 7& M dipendente dallarea di appartenenza 7i M 8.8>. CONCLUSIONI Ballanalisi di 'uanto esposto si possono trarre le conclusioni sullassetto geologico della citt( di Napoli intendendo per assetto geologico tutte le problematic$e connesse al territorio e pi+ speci&icamente le problematic$e sismic$e. vulcanic$e. geotecnic$e. idrogeologic$e. geomor&ologic$e c$e potremmo anc$e leggere sotto il pro&ilo del risc$io c$e il territorio corre in virt+ degli insediamenti c$e su di esso sono stati posti. Per 'uanto attiene alle problematic$e sismic$e e 'uindi al risc$io sismico si puD senzaltro concludere c$e il territorio del Comune di Napoli puD essere colpito da eventi sismici c$e $anno la loro origine nella &ascia appenninica c$e va dallAbruzzo alla Basilicata e c$e 'uesti eventi possono avere come 100 massima intensit( il 122 grado della scala MC* con possibilit( di eventi dell1222 grado ogni mille anni. Nel contempo lanalisi microsismica $a consentito di con&ermare lappartenenza del territorio comunale alla terza &ascia 7*M?: e di escludere c$e in zone del territorio si possano avere e&&etti ampli&icativi tali da collocare 'ualc$e area nella &ascia superiore. 3uesto dato apparentemente con&ortante deve perD &ar ri&lettere sullo stato del patrimonio edilizio c$e in moltissimi casi non , in grado di reggere ad eventi dellintensit( sopra descritta senza subire danni anc$e notevoli. Passando alle problematic$e vulcanic$e vi , dire c$e il territorio della citt( corre dei risc$i. per eventuali eventi vulcanici. nella zona orientale e in 'uella pi+ occidentale. Nella zona orientale i risc$i sono connessi allattivit( del 1esuvio; in 'uella occidentale ai Campi -legrei. 2n entrambi i casi i risc$i sono modesti e sono comun'ue da mettere in relazione essenzialmente a &enomeni di caduta legati ad eruzioni esplosive 7per appro&ondimento si veda lelaborato R.8 della L.R. !"#: Per 'uanto riguarda le problematic$e geotecnic$e. in cui consideriamo anc$e 'uelle legate alle cavit(. le conclusioni da trarre sono le seguentiC il nostro territorio. come ampiamente visto nei paragra&i precedenti. , &ormato essenzialmente da terreni piroclastici sciolti poggianti 'uasi dappertutto su un basamento costituito dal 4u&o Giallo Napoletano il cui tetto si rinviene a pro&ondit( variabili dalla&&ioramento a circa 9> m dal p.c. ) evidente c$e laddove gli edi&ici poggiano le loro &ondazioni sul tu&o i problemi geotecnici. e 'uindi il corrispettivo risc$io. sono legati unicamente alla presenza di cavit(. 3uesta presenza non deve perD essere en&atizzata in senso negativo in 'uanto di per se la cavit( non , necessariamente un &attore di instabilit(. Nella storia dei dissesti c$e $anno &unestato la citt( raramente le cavit( $anno avuto una responsabilit( diretta. 3uesti vuoti sotterranei diventano dei problemi seri laddove le opere in super&icie o in sotterraneo non tengono conto di 'uesta peculiarit(; in&atti dove esistono cavit( sia di origine ac'uedottistica sia di origine estrattiva vi , sempre presenza di pozzi c$e nella parte superiore corrono nei materiali piroclastici sciolti; 'uesti pozzi sono particolarmente vulnerabili in 'uanto &ungono da ric$iamo per le ac'ue di in&iltrazione con conseguenti s&ornellamenti c$e avvengono anc$e laddove il pozzo , rivestito da conci di tu&o. 3uesti s&ornellamenti provocano in super&icie delle voragini c$e in alcuni casi sono anc$e di grosse dimensioni. gli e&&etti sui beni e sulla incolumit( delle persone sono. come purtroppo anc$e negli ultimi tempi abbiamo potuto constatare. disastrosi. ) evidente c$e il problema delle cavit( , legato 'uasi esclusivamente ai sottoservizi idrici. sia di scarico c$e di adduzione. in 'uanto sono le perdite delle reti c$e 'uasi sempre provocano voragini o cedimenti di edi&ici. 1i , anc$e una problematica legata alla stabilit( delle cavit( tenendo ben presente c$e 'uasi sempre sono le cavit( di pi+ recente realizzazione c$e so&&rono di 'uesto problema. 3uesto assunto , legato al &atto c$e tutte le cavit( cavate prima del 8"9> $anno &orma trapezoidale mentre 'uelle successive $anno &orma ellittica. la tipologia delle &orme , dovuta al &atto c$e le tecnic$e di scavo a partire dalla seconda met( del secolo scorso si orientavano verso la &orma ellittica in 'uanto consentiva un maggior recupero di materiale utile. 5na ricerca e&&ettuata dalling. Clemente )sposito 78"9: $a portato ad una &ormula empirica c$e correla la stabilit( delle cavit( con il rapporto della super&icie del cielo e del piano di calpestio S = Ac/Apc (do! Ac " #a $%p!&'(c(! d!# c(!#o ! Apc #a $%p!&'(c(! d!# p(a)o d( ca#p!$*(o+. 'uanto pi+ 'uesto rapporto , piccolo pi+ la cavit( , instabile; ciD , dovuto al &atto c$e il 4u&o Giallo Napoletano $a una buona resistenza allo sc$iacciamento mentre $a una bassa resistenza al taglio. , evidente c$e nelle &orme trapezoidali il tu&o , stimolato pi+ alla compressione mentre nelle &orme ellissoidali , pi+ stimolato al taglio. 3ueste ultime considerazioni consentono di a&&ermare c$e il risc$io cavit( , nelle zone pi+ antic$e essenzialmente legato alle in&iltrazioni dac'ua mentre nelle zone esterne alla cinta muraria dove lattivit( estrattiva , pi+ recente al risc$io ac'ua si deve aggiungere 'uello legato alla stabilit( delle cavit(. 2n 'uestultima &ascia vanno collocati i 'uartieri di Piscinola. C$iaiano. Marianella. 1omero. Arenella. parte del corso 1ittorio )manuele e di Posillipo. ) indispensabile c$e nel rilascio delle concessioni edilizie per nuovi &abbricati o nella realizzazione di opere di ristrutturazione degli edi&ici sia ric$iesto un elaborato 101 tecnico c$e indag$i sulla presenza di cavit(. ) altrettanto importante c$e i sottoservizi idrici vengano adeguati al &ine di impedire c$e nelle zone a &orte presenza di vuoti sotterranei si possano veri&icare grosse perdite dac'ua. Laddove gli edi&ici poggiano le &ondazioni sulle piroclastiti sciolte i problemi geotecnici sono legati. oltre c$e alla buona o cattiva 'ualit( delle &ondazioni. alle peculiarit( di 'uesti materiali. Le piroclastiti napoletane sono dei buoni terreni di &ondazione. le caratteristic$e meccanic$e. riassumibili nellangolo di attrito interno . sono buone con valori di c$e spesso superano i #9; 'uesti terreni $anno perD una particolarit( c$e consiste nel &atto c$e 'uando vengono saturati dac'ua tendono a compattarsi con conseguente diminuzione degli spazi intergranulari. 'uesto &atto &a si c$e in caso di perdita dei sottoservizi idrici in prossimit( di edi&ici si $anno dei cedimenti di&&erenziati delle &ondazioni con danni spesso notevoli. 3uesto &atto non , per niente raro a Napoli costituendo anzi una delle maggiori cause di dissesti nei &abbricati. Come nel caso precedente anc$e 'ui vale lassunto c$e i servizi idrici di rete dovrebbero essere progettati in maniera da assicurare le minori dispersioni possibili nei terreni. Per 'uanto riguarda le problematic$e idrogeologic$e bisogna &are immediatamente c$iarezza sulluso del termine. 6ggi , in voga utilizzare tale termine per 'ualsiasi problema di dissesto del territorio con&ondendo il dissesto idrogeologico. c$e , legato ai corsi dac'ua e alla loro dinamica. con il dissesto geomor&ologico c$e , legato allevoluzione dei versanti. 2n 'uesto lavoro col termine idrogeologico ci ri&eriamo alle problematic$e connesse con i corsi dac'ua. La citt( di Napoli. come , noto. non $a un corso dac'ua perenne se si esclude 'uel c$e rimane del &iume detto *ebeto c$e scorre nella parte orientale della citt(. *u 'uesto corso dac'ua sarebbe interessante appro&ondirsi ma ciD. purtroppo. esula dalle &inalit( di 'uesto lavoro. 1i sono. o perlomeno vi erano. numerosi alvei torrentizi c$e drenavano le ac'ue delle colline. Bi 'uesti corsi dac'ua non rimane 'uasi pi+ traccia in 'uanto buona parte sono stati incanalati e tras&ormati in strutture &ognarie; classico esempio , larena *. Antonio. 2 torrenti ancora visibili sono il vallone *. Rocco c$e nella parte bassa prende il nome di Cavone di Miano e c$e allaltezza di 1ia 5dalrigo Masoni , incanalato in sotterraneo 7si ricorda c$e nella parte terminale 'uesto torrente prendeva il nome di Arenaccia da cui il toponimo del 'uartiere:. il 1erdolino a *occavo di cui rimane solo la testata. e lalveo Camaldoli con i numerosissimi a&&luenti. 1i , traccia anc$e del &osso *artania. &ra Pianura ed Agnano. 4utti gli altri o sono stati inglobati nel tessuto urbano si veda lArenella. larena alla *anit(. etc. o sono stati interrati. Attualmente oltre ai risc$i alla salute pubblica rappresentati dagli scaric$i &ognari c$e corrivano a cielo aperto nel vallone *.Rocco e in altri piccoli alvei dei Camaldoli. vi , una problematica legata agli interramenti c$e ancora oggi vengono &atti in maniera sconsiderata come , avvenuto al &osso *artania. dove si , avuto un grosso interramento abusivo su cui necessita un intervento. o come sta accadendo in numerosi piccoli alvei ai Camaldoli dove si assiste ad un progressivo interramento con conseguente trasporto a valle. durante le piogge. di grosse 'uantit( di &ango c$e invadono labitato di Pianura. Per evitare c$e ai risc$i geomor&ologici. c$e a&&liggono le colline napoletane. si vadano ad aggiungere problemi idrogeologici. c$e in caso di eventi piovosi di particolare intensit( possono causare eventi calamitosi. occorre creare un 'uadro normativo c$e consenta un rapido intervento degli organi istituzionali per il ripristino dello stato dei luog$i. Le problematic$e geomor&ologic$e del territorio urbano sono legate essenzialmente ai versanti collinari ed in particolar modo ai versanti dei Camaldoli e al versante di Posillipo rivolto verso la piana di -uorigrotta<Bagnoli. 3uesti versanti sono soggetti ad un arretramento naturale di tipo rettilineo parallelo dovuto agli agenti esogeni. A 'uesto tipo di &enomenologia. del tutto naturale. si aggiungono delle cause antropic$e c$e a volte alterano gli e'uilibri naturali aumentando la velocit( naturale di evoluzione. *olo a titolo di esempio si possono citare le &rane c$e interessarono il versante della collina di Posillipo nel 8"? e c$e investirono lArsenale Artiglieria provocando notevoli danni. o la &rana c$e $a interessato il versante dei Camaldoli lato Pianura nel 8?; entrambi 'uesti eventi. insieme ad altri veri&icatisi in 'uesto lasso di tempo. &urono provocati da cause antropic$e connesse con 102 lurbanizzazione della parte alta c$e nel caso di Posillipo , legale nel caso dei Camaldoli , abusiva. Nella redazione della carta della stabilit( sono state individuate tutte le aree esistenti sul territorio cittadino c$e presentano un risc$io geomor&ologico. Bi 'ueste aree lunica c$e non $a subito danni da parte delluomo , rappresentata dal versante dei Camaldoli rivolto verso *occavo sottostante l)remo. 3uesta parte del territorio puD essere considerata in evoluzione mor&ologica naturale; tutte le altre individuate sulla carta della stabilit( $anno subito in maniera pi+ o meno accentuata dei condizionamenti da parte delluomo vuoi per opere di urbanizzazione. vuoi per opere di de&orestazione. vuoi per alterazioni varie ivi comprese le obliterazioni dei corsi dac'ua. Attualmente sono poc$e le aree. classi&icate ad alta e media instabilit(. c$e presentano una manutenzione agricola con opere di terrazzamento c$e sicuramente garantiscono una buona stabilit(. 3uasi tutte o risultano abbandonate. o sono interessate da attivit( di cava. o sono pronte per essere utilizzate per insediamenti abusivi. *e sono evidenti le di&&icolt( per reinserire lagricoltura sui versanti collinari , altrettanto evidente c$e non possono essere abbandonati senza poi subire nel corso degli anni eventi calamitosi. *arebbe oltremodo saggio e&&ettuare una politica di assistenza a &avore del reinserimento di colture arboree. ad esempio vigneti. c$e oltre a renderli produttivi eviterebbero &uturi dissesti. *icuramente un simile intervento risulterebbe molto pi+ economico degli interventi di risanamento. Ad ogni buon conto bisogna sicuramente vincolare le aree classi&icate ad alta e media instabilit( rendendo impossibile 'ualsiasi intervento edi&icatorio. A tale scopo. a conclusione di 'uesto lavoro. , stata realizzata una ca&*a d!( ()co#( ,!o-o&'o#o,(c( 'uesto elaborato. allegata al presente lavoro. , stato redatto partendo dalla carta della stabilit( di cui alla gi( citata L.R. n . *ono state uni&icate le aree ad alta e media instabilit( considerandole aree ad evoluzione geomor&ologica. alla stessa maniera sono state incluse in 'uesta &ascia le piccole aree considerate a bassa o nulla stabilit( c$e ricadevano allinterno delle aree ad alta e media instabilit(. 3uesto criterio , stato adottato in 'uanto le piccole QenclaveS esistenti allinterno di 'ueste aree possono essere considerate stabili allor'uando si utilizza il sistema di pendenze per la classi&icazione. ma laddove si vada ad analizzare la stabilit( globale del versante si ci rende immediatamente conto c$e in caso di evoluzione mor&ologica anc$e 'ueste aree ne sarebbero coinvolte. Le aree a bassa e nulla instabilit( sono state cartogra&ate. salvo le eccezioni sopra citate. cosi come riportate nelle tavole della L.R. n . Br. Geologo Antonio Baldi Br. Geologo Paola Miraglino BIBLIOGRAFIA AA.11. I# $o**o$%o#o d( Napo#( I Co--($$(o)! < Comune di Napoli 8?A 103 AA.11. I)da,()( ,!o#o,(c/! p!& #ad!,%a-!)*o d!# P.R.G. a##a L!,,! R!,(o)a#! 0/1/23 ). 4 () d('!$a d!# *!&&(*o&(o da# &($c/(o $($-(co < Comune di Napoli 8= Abate -. La)*(c/($$(-o S!5!*o $!po#*o $o**o Napo#( < Poliorama Pittoresco < Napoli 8"#> < 8"=> Albertini 1.. Baldi A.. Bartoli L.. Collini -.. )sposito C.. Guerra 1.. Miraglino P.. *c$iattarella -.. 1allario A. L! ca(*6 $o**!&&a)!! d!# )apo#!*a)o7 p!&(co#o$(*6 ! po$$(5(#( %*(#(88a8(o)( < Geologia 4ecnica < Roma luglio!settembre 8"" Albertini 1.. Baldi A.. )sposito C. Napo#( #a c(**6 &($cop!&*a. )d. Napoli *otterranea @ Napoli 8? Amato L.. Baldi A. 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Alla scoperta del Cile del Nord in auto: Racconti illustrati di un viaggio nel deserto di Atacama, tra i vulcani della cordigliera andina e sulla costa dell'Oceano Pacifico