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FRANCESCO DULIO

Meccanica
Appunti, formule e teoria

Capitolo 1

Cinematica del punto


Concetti fondamentali: - punto materiale - spazio - tempo - velocit - accelerazione

Moto rettilineo uniforme


Il moto rettilineo uniforme il moto pi facile che si possa immaginare: un corpo si muove di velocit costante nel tempo spostandosi nello spazio, senza tener conto di eventuali attriti o forze agenti.

Un po di formule
Velocit media: vm = ds dt

Relazione tra velocit media e istantanea:


t 1 vm = v (t ) dt t t0 t0

Velocit istantanea: v= ds dt

Relazione lineare tra spazio e tempo Relazione lineare no al tempo 1 e frenata Fermo no a 3 secondi, accelerazione no a 7 secondi, frenata 6m 4.5 m 3m 1.5 m 0m -1.5 m -3 m

Spostamento complessivo: x (t ) = x0 + t
t
0

v (t ) dt

Legge oraria del moto: x (t ) = x0 + v t


t
0

dt = x0 + v (t t0)

3.75 s

7.5 s

11.25 s

15 s

Moto rettilineo uniformemente accelerato


Un po di formule
Accelerazione media: Moto uniformemente accelerato: v (t ) = v0 + t
t
0

a (t ) dt = v0 + a (t t0)

Legge oraria: Accelerazione istantanea:

Relazioni tra accelerazione e velocit:

Se laccelerazione durante un moto rettilineo costante si parla di moto uniformemente accelerato.

Moto rettilineo smorzato esponenzialmente


Un po di formule
Accelerazione: In un tempo la funzione si riduce di un fattore e. = costante di tempo Velocit:
Velocit in funzione del tempo Velocit in funzione dello spazio Spazio in funzione del tempo 30 m/s

nulla per Legge oraria:

22.5 m/s

15 m/s

7.5 m/s

0 m/s

3.75 s

7.5 s

11.25 s

15 s
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Moto verticale di un corpo o di caduta libera


Un po di formule:
Caduta da unaltezza h con velocit iniziale nulla

Lancio verso il basso

Lancio verso lalto partendo dal suolo

Se si trascura lattrito con laria, un corpo lasciato libero di cadere in vicinanza della supercie terrestre si muove verso il basso con unaccelerazione costante che vale in modulo g.

Moto armonico semplice


Un po di formule
Legge oraria: Dati da ricavare:

Periodo e frequenza: Velocit del punto: Velocit massima: Accelerazione del punto: Accelerazione massima: Condizione moto armonico:

Ogni sistema sico perturbato dalla sua posizione di equilibrio risponde con moto armonico. un moto vario che avviene lungo un asse rettilineo.
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Moto circolare uniforme


Un po di formule
Velocit angolare: Accelerazione centripeta:

Proiezione sugli assi: Legge oraria:

Periodo:

Si chiama moto circolare un moto piano la cui traiettoria rappresentata da una circonferenza. Laccelerazione centripeta sempre diversa da zero. Il moto circolare uniforme un moto accelerato con accelerazione costante, ortogonale alla traiettoria.

Moto circolare non uniforme


Un po di formule
Accelerazione tangenziale: Se un moto circolare uniformemente accelerato:

Accelerazione angolare:

Legge oraria:

Moto parabolico in uidi newtoniani


Un po di formule
Velocit: Gittata:

Legge oraria: Altezza massima:

Traiettoria: Angolo di gittata massima:

Direzione del moto: Tempo totale di volo:

Moto parabolico in uidi non newtoniani


Un po di formule
la II Legge di Newton nei uidi non newtoniani Legge oraria:

Traiettoria:

Angolo di gittata massima:

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Capitolo 2

Dinamica del punto


Concetti fondamentali: - forza - massa - accelerazione - leggi di Newton - quantit di moto - impulso - momento - attrito - lavoro - potenza - energia cinetica - energia potenziale - forza conservativa - forza non conservativa

Principio di inerzia e leggi di Newton


Seconda legge di Newton

Linterazione dl punto con lambiente circostante, espressa

Principio dinerzia
Un corpo non soggetto a forze non subisce cambiamenti di velocit, ovvero resta in uno stato di quiete se era in queste (v=0) oppure si muove di moto rettilineo uniforme (v costante non nulla). Se presente unaccelerazione si segnala sicuramente la presenza anche di una forza agente.

tramite la forza F, determina laccelerazione del punto ovvero la variazione della sua velocit nel tempo; m rappresenta la massa inerziale del punto. una legge vettoriale.

Terza legge di Newton (azione e reazione)

Se un corpo A esercita una forza reagisce esercitando una forza

su un corpo B, il corpo B sul corpo A. Le due forze

hanno la stessa direzione, lo stesso modulo e verso opposto, esse cio sono uguali e contrarie. Hanno la stessa retta dazione.

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Quantit di moto e impulso


Teorema dellimpulso

Quantit di moto
Limpulso di una forza applicata ad un punto materiale provoca la variazione della sua quantit di moto. Se la massa costante: la forma integrale della seconda legge di Newton. Se la massa costante:

che in realt la forma pi generale della legge di Newton, utilizzabile anche se la massa non costante. In assenza di forza applicata la quantit di moto si conserva. Relazione tra forza e variazione di velocit:

Forza media:

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Equilibrio e reazioni vincolari


In presenza di pi forze ciascuna agisce indipendentemente dalle altre, comunicando sempre al punto laccelerazione data dalla seconda legge di Newton; si parla infatti di indipendenza delle azioni simultanee. In presenza di forze il moto avviene con velocit costante in modulo. moto rettilineo: avviene se la risultante delle forze nulla; moto curvilineo: avviene se la componente tangenziale nulla.

Condizioni di equilibrio dinamico

Condizioni di equilibrio statico


Se la risultante delle forze nulla (R=0) e il punto ha inizialmente velocit nulla, esso rimane in quiete.

moto circolare uniforme: avviene se la componente normale costante.

Reazioni vincolari
Se un corpo soggetto allazione di una forza o della risultante non nulla di uninsieme di forze, rimane in quiete, lazione della forza provoca una reazione dellambiente circostante chiamata reazione vincolare che si esprime tramite una forza, uguale e contraria alla forza o alla risultante delle forze agente, applicata al corpo stesso in modo che esso rimanga in quiete. Non determinabile a priori.

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Azione dimanica delle forze

Moto vario: Moto rettilineo uniforme:


Laccelerazione si presenta sotto forma di tangenziale) e (accelerazione normale): (accelerazione

Moto rettilineo uniformemente accelerato:


La risultante delle forze deve avere una componente ortogonale alla traiettoria (forza centripeta), per provocare la variazione di direzione della velocit. La componente tangenziale del modulo della velocit. determina invece la variazione

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Lavoro, potenza e energia cinetica


Lavoro
Si denisce il lavoro della forza F compiuto durante lo spostamento del punto dalla posizione A alla posizione B la quantit scalare: Si possono presentare tre casi: F forma con ds un angolo inferiore a 90: accelerazione tangente concorde con la velocit e la fa aumentare: lavoro motore; F forma con ds un angolo maggiore a 90: il punto viene frenato e perci il lavoro negativo: lavoro resistente; Il lavoro lintegrale di linea della forza. Il lavoro pari alla somma dei lavori delle singole forze agenti, ciascuno dei quali pu essere positivo, negativo o nullo. F forma con ds un angolo di 90: la forza ha azione centripeta e non fa variare il modulo della velocit: il lavoro nullo.

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Potenza
La potenza corrisponde al lavoro per unit di tempo secondo la relazione:

W=0: energia cinetica costante (come nel moto circolare uniforme) W il lavoro totale: se nota la variazione della forza lungo la traiettoria, si pu conoscere il lavoro e quindi il modulo della velocit; e viceversa. La nozione di lavoro e di energia, sono legate a quella di

La potenza media il rapporto tra lavoro totale e tempo impiegato per compierlo.

spostamento: senza spostamento non c lavoro.

Energia cinetica
Trovato il legame esplicito tra il lavoro innitesimo e la variazione innitesima del modulo della velocit ( ), si nota che il lavoro pu essere espresso come (teorema dellenergia cinetica):

Relazione tra energia cinetica e quantit di moto

perci:

perci il lavoro uguale alla variazione della quantit chiamata energia cinetica. Si possono distinguere tre casi: W<0: energia cinetica nale maggiore di quella iniziale; W>0: energia cinetica iniziale maggiore di quella nale (come nelle forze dattrito;
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Energia potenziale
Non esiste una formula generale per lenergia potenziale, ma lespressione esplicita dipende dalla particola forza conservativa cui essa si riferisce. Ogni modo, una denizione generale pu essere:

Questultima non ha carattere generale come denizione di lavoro, vale solo se le forze sono conservative. Quando lenergia potenziale diminuisce, il lavoro compiuto positivo e pu essere utilizzato. Quando lenergia potenziale aumenta, il lavoro compiuto negativo e ci vuol dire che bisogna fornire lavoro dallesterno. Da una forza conservativa non si pu ricavare lavoro se il processo ciclico.

Relazione tra energia potenziale e forza

La forza lopposto del gradiente dellenergia potenziale, ed diretta secondo il verso di massima diminuzione di

La forza associata allenergia potenziale normale, in ogni punto, alla supercie equipotenziale passante per quel punto e indica, con il suo verso, quello di diminuzione di .
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Conservazione dellenergia meccanica

La somma dellenergia cinetica e dellenergia potenziale (chiamata energia meccanica) di un punto materiale che si muove sotto lazione di forze conservative resta costante durante il moto, ossia si conserva.

In presenza di forze non conservative lenergia meccanica non resta costante e la sua variazione uguale al lavoro delle forze non conservative presenti.

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Momento

Momento angolare: momento del vettore quantit di moto

Teorema del momento angolare


La derivata temporale del momento angolare uguale al momento della forza se entrambi i momenti sono riferiti allo

cambiando polo: Il momento angolare si conserva se il momento della forza nullo. Nel moto curvilineo: in quanto i vettori r e v sono paralleli e il loro prodotto vettoriale nullo.

stesso polo sso in un sistema di riferimento inerziale.

Il momento della forza pu essere nullo sia perch la forza nulla sia quando r e F sono paralleli. Il momento angolare di un punto materiale si conserva se il momento delle forze nullo.

Momento della forza:

Teorema del momento dellimpulso


La variazione di momento angolare uguale al momento dellimpulso applicato al punto.

cambiando polo:

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Forza peso

Denizione
In uno stesso luogo tutti i corpi assumono, se lasciati liberi, la stessa accelerazione, detta accelerazione di gravit, diretta verticalmente verso il suolo il cui modulo varia leggermente da posto a posto sulla terra. La forza peso risulta proporzionale alla massa. una forza costante e in assenza di altre forze il moto ha una componente uniformemente accelerata nella direzione parallela a g. Se agiscono altre forze in generale si ha

Formula

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La sensazione di peso
Un corpo di massa m appoggiato su un pavimento e in equilibrio statico, esercita una forza sul pavimento e risente di una reazione N che in modulo vale mg. Consideriamo il corpo posato su una piattaforma che pu muoversi verticalmente con unaccelerazione a. Se il corpo resta sulla piattaforma laccelerazione rimane a e perci: Ci sono quindi 4 casi possibili: a discorde a g: piattaforma che accelera verso lalto; si ha una sensazione di aumento di peso, una bilancia pesapersone darebbe una lettura maggiore di quando la piattaforma ferma; a concorde con g, ma minore in modulo: la sensazione di diminuzione di peso, la bilancia d una lettura minore di quando la piattaforma ferma;

a uguale a g:

piattaforma in caduta libera; non c reazione e non c sensazione di peso; a concorde con g, ma maggiore in modulo: si ha il distacco del corpo dalla piattaforma.

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Lavoro

La funzione Siccome il peso ha una sola componente diversa da 0, quella verticale, che vale -mg, e la componente di verticale , il prodotto lungo lasse . peso.

si chiama energia potenziale della forza

Perci il lavoro della forza peso vale:

Punto B pi in basso del punto A: lavoro positivo, lenergia potenziale diminuisce; Punto B pi in alto del punto A: lavoro negativo, lenergia

Il lavoro uguale allopposto della variazione della funzione durante lo spostamento da A a B e pertanto non dipende dalla particolare traiettoria che collega A e B.

potenziale aumenta (per fare avvenire ci si ha bisogno di una velocit iniziale sufciente afnch la diminuzione dellenergia cinetica eguagli il lavoro).

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Piano inclinato
Si consideri un corpo posto su un piano inclinato di un angolo come in gura. Agisce solo la forza peso Condizione di equilibrio

Accelerazione

con R la reazione vincolare del piano dappoggio che ha ununica componente normale al piano stesso (vincolo liscio). Componenti 1. Se il corpo fermo sul piano inclinato, resta fermo per tutti gli angoli compresi tra 0 e con la reazione vincolare. pu avvenire per angoli tale che tale che . Per . il corpo non pu restare fermo e scende lungo il piano. Il moto dovendo essere il termine tra parentesi positivo, ; se vale la sola uguaglianza, il moto rettilineo uniforme (equilibrio dinamico).

Il corpo scende con un moto uniformemente accelerato con accelerazione minore di quella di gravit. Agisce la forza peso ed presente una forza di attrito radente Oltre alla componente N, c anche la componente parallela al piano inclinato pari a .

2. Se il corpo allistante iniziale in moto con velocit costante, si ferma se ; procede con velocit costante se

; e si muove di moto uniformemente accelerato se .


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Forza elastica
Denizione
una forza di direzione costante con verso rivolto sempre ad un punto O, chiamato centro, e con modulo proporzionale alla distanza. La forza elastica praticamente viene applicata tramite una molla,

Formula

perci pu essere vista come:

k la costante elastica e

il versore dellasse x.

con

lunghezza a riposo, x rappresenta la deformazione. Il

modulo della forza di richiamo proporzionale alla deformazione. .

Il moto risultante per eetto di una forza elastica rettilineo qualora la velocit iniziale sia nulla o diretta come

Accelerazione

si muove perci di moto armonico semplice.

Pulsazione e periodo

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Se Se

: la molla viene allungata, sviluppa una forza che tende a riportarla nella condizione di riposo. : la molla viene compressa, sviluppa una forza che tende a riportarla nella condizione di riposo.

Se si ha una molla libera ad entrambi gli estremi e si vuole deformarla di una quantit x, bisogna applicare agli estremi forze uguali e contrarie di modulo kx.

Lavoro

La funzione

si chiama energia potenziale elastica.

Coordinata iniziale maggiore di quella nale: il punto si muove verso il centro della forza, il lavoro positivo e lenergia potenziale diminuisce; Coordinata iniziale minore di quella nale: il punto si allontana dal centro della forza, il lavoro negativo e lenergia potenziale aumenta (per fare avvenire ci si ha bisogno di una velocit iniziale sufciente afnch la diminuzione dellenergia cinetica eguagli il lavoro).

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Forze centrali
Denizione
In qualsiasi punto la sua direzione passa sempre per un punto sso, detto centro della forza, e il modulo funzione soltanto della distanza dal centro stesso. La presenza di una forza che agisce in una certa regione dello spazio, costituisce una modica dello spazio stesso e stabilisce un campo di forza. Il momento della forza rispetto al centro ovunque nullo, perci: La traiettoria di un punto che si muove in un campo di forze centrali giace in un piano sso passante per il centro ed percorsa in modo tale che la velocit areale rimanga costante. Laccelerazione di un punto lungo la traiettoria vale, secondo la formula di Binet in modulo:

La velocit con cui il raggio vettore spazza larea innitesima la velocit areale: In notazione vettoriale:

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Forza di attrito radente


Applicando ad un corpo appoggiato una forza F tale da presentare una componente normale al piano di appoggio e una non supera il valore , parallela al piano stesso, si nota che il noto non entra un movimento no a che il modulo di dove Le componenti di R sono:

Reazione del piano in condizioni di equilibrio statico

il coeciente di attrito statico e N il modulo della

componente normale al piano di appoggio della reazione vincolare.

Condizione per cui il corpo possa essere messo in movimento


Se le componenti di R sono:

Condizione di quiete Condizione di appoggio

Se

la condizione di quiete si scrive:

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Quando inizia il movimento, si osserva che si oppone al moto la forza di attrito dinamico con la relazione:

dove

rappresenta il coeciente di attrito dinamico.

Equazione del moto

Componenti della reazione

La forza di attrito dinamico non dipende dalla velocit del corpo rispetto al piano di appoggio ed ha verso contrario alla direzione del moto e quindi al versore della velocit. Le forze di attrito radente in generale hanno origine dalle forze di coesione tra due materiali: uneccessiva levigatura fa aumentare la coesione e quindi lattrito; se le superci vengono bagnate la forza di attrito diminuisce notevolmente.

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Lavoro

A parit di

e N si ha lavoro diverso a seconda della forma della traiettoria. Il lavoro dellattrito radente perci dipende dal percorso;

sempre negativo. (per avere il moto si ha bisogno di una velocit iniziale sufciente afnch la diminuzione dellenergia cinetica eguagli il lavoro: lenergia cinetica diminuisce lungo il percorso e in B la velocit minore che in A. In particolare, data lenergia cinetica dopo aver percorso ) con N costante, il punto si ferma

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Forza di attrito viscoso

Denizione
Forza che si oppone al moto ed proporzionale alla velocit del corpo soggetto a tale forza. Cresce linearmente con la velocit. Non si pu realizzare la condizione di equilibrio statico poich se v=0, la forza si annulla. Sono esercitate in presenza di uidi. La forza dellattrito viscoso si oppone allaumento della velocit, rendendo al limite il moto uniforme. dove b pu essere sostituito con mk, con k costante tipica di ogni materiale.

Formula

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Velocit

Partendo da 0 la velocit cresce, per sempre pi lentamente per un valore del tempo molto maggiore di praticamente il valore costante . , la velocit assume

Accelerazione

Quando la velocit assume il valore

si ha lequilibrio dinamico

tra le due forze e la loro risultante si annulla.


Velocit vs. forza 8

Lavoro

Con

e quindi

g/k

8
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Forze centripete
Denizione
Se la risultante R delle forze agenti su un punto presenta una componente ortogonale alla traiettoria, si ha un moto curvo;

determina laccelerazione centripeta secondo la relazione data dalla formula.

Formula

R ha anche una componente tangenziale alla traiettoria responsabile della variazione del modulo della velocit.

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Pendolo semplice
Un po di formule
Le forze agenti sul pendolo sono la forza peso e la tensione del lo Forza peso Tensione lo

per cui la risultante R vale

Componenti della risultante delle forze

Il segno negativo della componente lungo la traiettoria dovuto al fato che la forza ha segno opposto rispetto a quello della coordinata sulla traiettoria. una forza di richiamo che tende a riportare il punto sulla verticale, anche se non di direzione costante.

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Componenti dellaccelerazione

Per piccole oscillazioni si intende per valori di

circa uguali a

Tensione del lo

Equazione del moto (per piccole oscillazioni) massima nella posizione verticale, minima nei punti di inversione. Questo vale qualsiasi sia lampiezza delloscillazione. Legge oraria del moto (per piccole oscillazioni) Energia potenziale e cinetica per punti generici Periodo (per piccole oscillazioni) Se le oscillazioni sono troppo grandi, il moto sempre periodico, ma non pi armonico. Il periodo dipende dallampiezza e il cui Legge oraria dello spostamento lungo larco di circonferenza (per piccole oscillazioni) valore, per angoli no a 90, pari a 1.16 volte il periodo di angoli piccoli. La velocit lineare diventa: Velocit angolare (per piccole oscillazioni) Nel punto pi basso: La tensione del lo: Velocit lineare (per piccole oscillazioni)
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Capitolo 3

Moti relativi

Concetti fondamentali: - sistema di riferimento inerziale - sistema di riferimento non inerziale - forze apparenti - relativit galileiana - moto di rotazione dei sistemi

Velocit relativa
Teorema delle velocit relative
Si vuole trovare la relazione tra la posizione e la velocit di un punto P in moto, misurate da un osservatore solidale con il sistema sso, e le corrispondenti grandezze misurate da un osservatore solidale con il sistema mobile. Relazione tra le posizioni del punto P

con:

Derivando per il tempo, si ottiene la relazione tra le velocit ricercata. Relazione tra le velocit del punto P

Utilizzando le formule di Poisson:


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Velocit del punto P rispetto al sistema sso: velocit assoluta

Velocit dellorigine O del sistema mobile rispetto al sistema sso

Velocit del punto P rispetto al sistema mobile: velocit relativa

Velocit di trascinamento

Il moto di trascinamento, legato al moto del sistema mobile, pu essere considerato in ogni istante come la somma di un termine traslatorio con velocit istantanea e di un termine rotatorio con velocit angolare , variabile sia in modulo che in direzione.

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Accelerazione relativa
Teorema delle accelerazioni relative
Si vuole trovare la relazione le accelerazioni di un punto P in moto, misurate da un osservatore solidale con il sistema sso, e le corrispondenti grandezze misurate da un osservatore solidale con il sistema mobile. Derivando per il tempo si ottiene la relazione cercata.

Relazione tra le accelerazioni del punto P

Utilizzando le formule di Poisson:

Inoltre, essendo

, si ricava

, perci sostituendo:

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Accelerazione del punto P rispetto al sistema sso: accelerazione assoluta

Accelerazione dellorigine O del sistema mobile rispetto al sistema sso

Accelerazione del punto P rispetto al sistema mobile: accelerazione relativa

Accelerazione di trascinamento

Accelerazione di Coriolis

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Sistemi di rifermento
Sistema di riferimento inerziale
Sistema in cui valga rigorosamente la legge di inerzia, in cui cio un punto non soggetto a forze lanciato con velocit arbitraria in qualunque direzione si muova con moto rettilineo uniforme o, se in quiete, resti in quiete. La legge di Newton , in questo sistema, ha, al primo Denito un sistema inerziale, se un secondo sistema ha o entrambi, la legge di Newton forza vera che agisce sul punto non proporzionale allaccelerazione del punto stesso, misurata nel sistema non inerziale. o

Sistema di riferimento non inerziale

non pi valida. La

membro, solo forze vere e la risultante proporzionale allaccelerazione misurata in quel sistema di riferimento. Denito un sistema inerziale, tutti gli altri sistemi di riferimento in moto rettilineo uniforme rispetto a questo, sono anchessi inerziali.

con

accelerazione di trascinamento e

accelerazione di

Coriolis. Le forze sottratte alla forze vere, Essendo la dinamica la stessa, non possibile stabilire tramite misure eettuate in questi diversi sistemi se uno di essi in quiete o in moto. Non ha senso il concetto di moto assoluto. apparenti. e , sono chiamate forze

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Velocit e accelerazione di un punto rispetto ad un altro


Dati due punti e che si muovono in un sistema con

Velocit relativa di

rispetto a

Posizione relativa di

rispetto a

Si deve immaginare un sistema di riferimento con origine in di da questo sistema di riferimento, , appunto quella

assi che non ruotano rispetto a quelli del sistema iniziale: la velocit

ricercata. Con riferimento a ; la velocit relativa . rispetto a

, la velocit assoluta ; la velocit di trascinamento , in

quanto

Accelerazione relativa di

Il ragionamento analogo a quello delle velocit.

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Moto di trascinamento rettilineo uniforme

Considerando due sistemi di riferimento inerziali in moto rettilineo uniforme luno rispetto allaltro con assi paralleli, il sistema di origine O si sposta con velocit costante parallela allasse delle x; nellistante iniziale le origini coincidono.

Formule di trasformazione
Considerando proiettato sugli assi, si ha la trasformazione

galileiana degli spazi: Considerando proiettato sugli assi, si ha la trasformazione

galileiana delle velocit: Essendo entrambi sistemi inerziali:

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Moto di trascinamento rettilineo accelerato


Considerando due sistemi di riferimento in moto rettilineo accelerato luno rispetto allaltro con assi paralleli, il sistema non inerziale di origine O si sposta con accelerazione costante coincidono. La posizione e la velocit del sistema non inerziale di origine O: e una velocit iniziale parallele allasse delle x; nellistante iniziale le origini

Formule di trasformazione

Trasformazione galileiana degli spazi:

Trasformazione galileiana delle velocit:

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Moto di trascinamento rotatorio uniforme


Considerando due sistemi di riferimento e supponendo il moto di trascinamento soltanto rotatorio uniforme e le origini coincidenti.

Si ha

e perci:

con

la forza centrifuga e

la forza di Coriolis.

Moto del punto


Supponendo che gli assi del sistema in rotazione siano solidali ad un disco, posto nel piano degli assi del sistema sso, che ruota rispetto ad un asse passante per il suo centro e ortogonale al piano sso. Supponendo anche la presenza di un punto materiale sul disco ove non vi attrito tra punto e piano del disco. Punto sul disco Il punto rimane fermo mentre il disco gira al di sotto di esso. Per losservatore in O il punto in quiete; per losservatore in O il punto descrive un moto circolare uniforme. Il moto nei due sistemi ha queste caratteristiche:

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In O:

In O: e accelerazione puramente

In O il punto descrive una circonferenza in verso contrario al moto del disco, con velocit costante centripeta

. Ovviamente in O si ipotizza la presenza delle due forze apparenti centrifuga e di Coriolis.

Punto sul disco collegato ad un lo con velocit Il punto ruota con la stessa velocit del disco. Per losservatore in O il punto descrive un moto circolare uniforme; per losservatore in O il punto in quiete. Il moto nei due sistemi ha queste caratteristiche:

In O:

In O:

In O si nota ugualmente che il lo teso, perci anche in questo caso si deve supporre la presenza di una forza diretta verso lesterno, la forza centrifuga, che bilanci la tensione del lo. Punto sul disco con lo reciso e velocit Per losservatore in O il punto materiale allistante in cui viene lasciato libero inizia a muoversi di moto rettilineo uniforme con direzione tangente alla circonferenza nella posizione in cui avviene il distacco; per losservatore in O si osserva un moto del punto materiale, lungo una traiettoria curvilinea, perci sui punti in moto in questo sistema di riferimento agisca unaltra forza, la forza di Coriolis. l moto nei due sistemi ha queste caratteristiche:

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Moto rispetto alla Terra


Nelle misure terrestri compaiono termini correttivi dovuti alle forze apparenti ed conveniente riferire queste misure, attraverso note formule di trasformazione, a un sistema di riferimento inerziale.

Eetti dovuti al moto della Terra


Velocit di un punto P alla supercie della Terra

Accelerazione di un punto P alla supercie della Terra

Punto in moto vicino alla supercie terrestre sottoposto alla forza peso : Il termine centrifugo ortogonale allasse di rotazione e diretto verso lesterno in entrambi gli emisferi. Le componenti sono:

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La correzione centrifuga allaccelerazione di gravit nulla al polo e massima allequatore, ci comporta una piccola diminuzione di con dipendenza dalla latitudine e lalterazione della verticale determinata con il lo a piombo. Leffetto del termine di Coriolis dipende dalla velocit del punto rispetto al sistema solidale con la terra. La componente :

Se si considera un punto posto ad unaltezza h, con velocit iniziale nulla, lazione della forza centrifuga comporta uno spostamento verso lequatore lungo un meridiano, la forza di Coriolis, tangente ad un parallelo e sempre ortogonale al verso di movimento dei corpi, non inuenza la velocit ma solo la direzione, provoca uno spostamento verso oriente in entrambi gli emisferi. Leetto complessivo la combinazione vettoriale dei due.

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Capitolo 4

Dinamica dei sistemi di punti materiali


Concetti fondamentali: - momento angolare - centro di massa - teoremi di Knig - energia cinetica - urti - forze interne - forze esterne - sistema di riferimento

Forze interne e forze esterne

Considerando un sistema di n punti materiali, la risultante delle forze sulli-esimo punto la somma delle forze esterne agenti sul punto e delle forze interne esercitate dagli altri n-1 punti al sistema: . In generale la risultante delle forze interne agenti sulli-esimo punto diversa da zero, per la risultante di tutte le forze interne del sistema nulla perch, secondo il principio di azione e reazione, esse sono a due a due uguali ed opposte. Per ciascun punto inerziale: di massa sottoposto alla forza si devono considerare le grandezze, misurate in un sistema di riferimento

posizione

velocit

accelerazione energia cinetica

quantit di moto

momento angolare

50

Propriet dei sistemi di forze applicate a punti diversi


Momento delle forze: .

Ci si applica con la coppia di forze: la risultante delle forze nulla e perci il il momento delle forze non dipende dal polo. Il momento delle forze ortogonale al piano individuato dalle due rette di azione e ha modulo .

Le forze interne ad un sistema di punti materiali costituiscono un insieme di coppie di forze a braccio nullo. Dato un sistema di forze applicate in punti diversi e ssato un polo per i momenti, con noti ridotto a una forza momento con retta dazione passante per il polo (cos il momento di e , questo sistema pu essere sempre

rispetto al polo nullo) e ad una coppia di forze di

(che ha risultante nulla e momento indipendente dal polo).

51

Centro di massa
Denizione
Il centro di massa di un sistema di punti materiali il punto geometrico la cui posizione individuata, nel sistema di riferimento considerato, dal raggio vettore:

le cui componenti sono:

La posizione del centro di massa rispetto agli n punti materiali non dipende dal sistema di riferimento, mentre le sue coordinate variano a seconda del sistema scelto. Posizione del centro di massa rispetto ad un altro sistema di riferimento:

Velocit del centro di massa:

52

Accelerazione del centro di massa:

Teorema del moto del centro di massa


Il centro di massa si muove come un punto materiale in cui sia concentrata tutta la massa del sistema e a cui sia applicata la risultante delle forze esterne. In un sistema di riferimento inerziale, con :

La risultante delle forze esterne uguale alla derivata rispetto al tempo della quantit di moto totale del sistema. Il moto del centro di massa determinato solamente dalle forze esterne.

53

Sistemi di riferimento
Sistema del centro di massa
Lorigine nel centro di massa; gli assi mantengono sempre la stessa direzione rispetto agli assi del sistema inerziale e possono essere assunti paralleli a questi; un sistema non inerziale infatti il moto del sistema traslatorio ma non necessariamente rettilineo uniforme (lo solo se Raggio vettore: cos che . ): e . , cio per ogni punto: secondo . . e . ) la quantit di moto totale del sistema risulta nulla se misurata nel sistema di ).

Velocit (in moto di trascinamento rettilineo Se ci si pone nel centro di massa ( riferimento del centro di massa:

Essendo il sistema non inerziale, sembra agire la forza dinerzia sommando su tutti i punti: In qualsiasi sistema perci:

Momento delle forze applicate rispetto al centro di massa:

54

Il momento risultante rispetto al centro di massa uguale al solo momento delle forze esterne vere, senza contributi delle forze di inerzia in quanto vera Momento angolare: preso in un sistema di riferimento inerziale come polo il centro di massa.

Il teorema del momento angolare vale anche nel sistema non inerziale del centro di massa se come polo si assume il centro di massa, contribuendo nel calcolo solo le forze vere. Le grandezze con un apice sono relative al centro di massa, analogamente come nei moti relativi.

Sistema del laboratorio


Sistema in cui si studiano le caratteristiche dei moti. Legame della velocit tra sistema del centro di massa e quello di laboratorio:

Sistema di forze parallele


Sistema in cui tutte le forze hanno la stessa direzione individuata dal versore u. Momento (ortogonale alla risultante delle forze): .

Baricentro:

Se agisce la forza di gravit:

.
55

Momento angolare
Momento angolare totale di un sistema di punti materiali, con il raggio vettore . :

Teorema del momento angolare


Se il polo O sso nel sistema di riferimento inerziale o coincide con il centro di massa, levoluzione nel tempo del momento angolare del sistema di punti determinata dal momento delle forze esterne rispetto ad O, mentre le forze interne non portano contributi. Derivando il momento angolare rispetto al tempo si ottiene: sistema di riferimento inerziale si ottiene: ; considerando che e che il

. nullo perch ogni addendo prodotto vettoriale di vettori paralleli, somma dei momenti delle forze interne rispetto al polo O : parallelo a e quindi e perch la , il vettore

(considerando che le forze interne siano un insieme di coppie di forze uguali in modulo e di verso opposto,

con la stessa retta di azione).

56

Perci: . Il termine risulta nullo se: ; ; ;

il polo O sso nel sistema di riferimento inerziale:

il centro di massa in quiete nel sistema di riferimento inerziale: il polo O coincide con il centro di massa: parallelo a . e

Conservazione del momento angolare


Se vale , se il momento delle forze esterne nullo il momento angolare si conserva. La condizione vale se:

non agiscono forze esterne: il momento angolare si conserva per qualsiasi polo e si ha pure la conservazione della quantit di moto; il sistema isolato: il momento angolare si conserva per qualsiasi polo e si ha pure la conservazione della quantit di moto; il momento delle forze esterne nullo per un determinato polo, ma non rispetto a qualsiasi polo, in presenza di forze esterne: si ha conservazione del momento angolare solo relativo a quel polo. Attraverso losservazione sperimentale, si nota che effettivamente in un sistema isolato il momento angolare si conserva, perci si deduce con certezza che il momento delle forze interne nullo e non solo teorizzandolo come in precedenza.

57

Momento assiale

Considerando un vettore Momento della forza: Essendo

(che rappresenta o una forza o la quantit di moto). , il vettore ortogonale a e la componente (uguale per i momenti . e )

lungo la direzione dellasse di

il momento assiale del vettore

rispetto allasse

58

Conservazione della quantit di moto


Quando la risultante delle forze esterne nulla, la quantit di moto totale del sistema rimane costante nel tempo e il centro di massa si muove di moto rettilineo uniforme o resta in quiete.

La conservazione della quantit di moto pu anche avvenire parzialmente, cio essere riferita a una o a due delle tre componenti. Considerando due punti isolati: retta di azione. C comunque equivalenza tra la conservazione della quantit di moto e il principio di azione e reazione, generalizzabile a sistemi pi complessi. . Derivando rispetto al tempo: . Perci le . Ci non implica per che abbiano la stessa

forze che si esercitano tra i due punti sono uguali in modulo e di verso opposto:

Denizione del concetto di massa


Si considerino due punti materiali fermi agli estremi di una molla compressa. Il centro di massa in quiete, la quantit di moto del sistema nulla. Si lascia espandere la molla: vengono ad agire solo forze interne al sistema, perci la quantit di moto rimane nulla.

59

Teoremi di Knig
Si assume come polo lorigine del sistema inerziale.

Primo teorema di Knig


Il momento angolare del sistema si pu scrivere nel sistema di riferimento inerziale, come somma del momento angolare dovuto al moto del centro di massa e di quello del sistema rispetto al centro di massa.

Il momento angolare :

. Riscrivendolo: .

Il primo termine il momento angolare rispetto al centro di massa (calcolato nel sistema di riferimento del centro di massa), il secondo il momento angolare rispetto allorigine del sistema inerziale di un punto materiale che ha una massa pari a quella totale del sistema, coincide e ha la velocit del centro di massa.

60

Secondo teorema di Knig


Lenergia cinetica del sistema di punti si pu scrivere, nel sistema di riferimento inerziale, come la somma dellenergia cinetica dovuta al moto del centro di massa e di quella del sistema rispetto al centro di massa.

Lenergia cinetica calcolata nel sistema di riferimento inerziale :

. Riscrivendo: .

Il primo termine lenergia cinetica rispetto al centro di massa (calcolata nel sistema di riferimento del centro di massa), il secondo termine lenergia cinetica di un punto materiale che possiede tutta la massa del sistema e si muove con la velocit del centro di massa.

61

Teorema dellenergia cinetica per sistemi di punti materiali


Per il calcolo dellenergia cinetica si utilizza il teorema dellenergia cinetica per i punti materiali per cui: deve considerare il lavoro nullo. Appunto punti. Sapendo che , sommando su tutti i punti e integrando si ottiene: . . Per questo motivo si , prestando attenzione che, a dierenza delle forze, il lavoro risultante delle forze interne non , e ci implica che al lavoro delle forze interne legato un cambiamento delle distanze mutue tra i vari

Unendo i risultati si ottiene il teorema dellenergia cinetica per i sistema di punti materiali: . Se le forze interne ed esterne sono conservative meccanica: e ci permette la conservazione dellenergia

Se non tutte le forze sono conservative:

62

Urti tra due punti materiali


Quando due punti vengono a contatto e interagiscono per un intervallo di tempo trascurabile rispetto al tempo di osservazione del sistema, si parla di urto trai due punti. Nellurto si sviluppano forze impulsive, forze interne al sistema costituito dai due punti interagenti. In assenza di forze esterne si verica durante lurto la conservazione della quantit di moto totale: . La quantit di moto del centro di massa rimane invariata nellurto: . Variano le quantit di moto di ciascun punto materiale per eetto dellimpulso della forza:

In un urto non si pu stabilire a priori se avviene una conservazione di energia cinetica, bisogna utilizzare il 2 teorema di Knig.

63

Pu avvenire la conservazione della quantit di moto anche in presenza di forze esterne se la durata

dellurto sufcientemente piccola e le

forze esterne non sono impulsive. Infatti:

e Urto elastico Urto anelastico Urto completamente anelastico 1 0<e<1 0

0 1>e>0 1

64

Urto completamente anelastico

I corpi, deformandosi in modo permanente, restano compenetrati dopo lurto formando un unico corpo puntiforme di massa lavoro compiuto per fare avvenire la deformazione non viene pi recuperato. Le forze interne non sono conservative.

e il

Velocit del centro di massa: Energia cinetica del sistema prima dellurto: Energia cinetica del sistema dopo lurto: Energia assorbita nellurto: Con e

. . . . la velocit comune subito dopo lurto.

le velocit dei due punti prima dellurto e

65

Urto anelastico
I corpi ritornano separati dopo lurto, durante il quale si conserva la quantit di moto totale del sistema, se non agiscono forze esterne di tipo impulsivo, ma non lenergia cinetica. Il corpo con quantit di moto quantit di moto no al valore nellistante precedente allurto vede, per eetto dellimpulso nella fase di deformazione, ridursi , opposto in vero e minore in modulo rispetto a (lo stesso vale per il secondo corpo).

progressivamente a zero la sua quantit di moto no ad arrestarsi. Nella fase successiva, sempre durante lurto, il punto riacquista

Coeciente di restituzione: Energia cinetica del sistema: .

Variazione di energia cinetica nellurto: Nel sistema del laboratorio Relazione tra velocit iniziale e nale:

66

Urto elastico
I corpi che si urtano subiscono, durante lurto, delle deformazioni elastiche, riprendendo la congurazione iniziale subito dopo lurto. Durante lurto si conserva anche lenergia cinetica del sistema. Le forze interne sono conservative.

Prendendo due corpi in una dimensione si ha per la conservazione: Nel sistema del centro di massa La velocit e la quantit di moto di ciascun punto restano le stesse in modulo, cambiano solo di verso: Nel sistema del laboratorio Relazione tra velocit iniziale e nale: .

Si tratta solo il caso unidimensionale perch per risolvere un problema di urto elastico nel piano o nello spazio, oltre a conoscere la velocit prima dellurto, bisogna avere qualche altra informazione sulle velocit dopo lurto.

67

Capitolo 5

Gravitazione

Concetti fondamentali: - gravitazione - massa inerziale - massa gravitazionale - leggi di Keplero - campo - teorema di Gauss

Forza gravitazionale

Prima legge di Keplero


I pianeti percorrono orbite ellittiche intorno al sole che occupa uno dei fuochi dellasse.

Seconda legge di Keplero


La velocit areale con cui il raggio vettore che unisce il sole ad un pianeta descrive lorbita costante.

Terza legge di Keplero


Il quadrato del periodo di rivoluzione di ogni pianeta proporzionale al cubo del semiasse maggiore dellellisse: .

Posizioni
Perielio: Con il semiasse maggiore, leccentricit e Afelio:

pari ai valori del rapporto tra periodo e semiasse.

69

Legge di gravitazione universale


Date due masse qualsiasi, di dimensioni trascurabili rispetto alla distanza minima, tra di esse agisce una forza attrattiva diretta lungo la retta congiungete le due masse, il cui modulo dipende direttamente dal prodotto delle masse e inversamente dal quadrato della distanza.

Dalla 2 legge di Keplero si deduce che il moto circolare uniforme: Dalla 3 legge di Keplero si deduce che se allora .

Essendo la forza centrale, questa inversamente proporzionale alla distanza:

Per il principio di azione e reazione:

, e chiamando

si ottiene:

. Dove .

70

Massa inerziale e massa gravitazionale

Si pu ottenere una relazione tra la massa inerziale e la massa gravitazionale attraverso un ragionamento rispetto alle forze applicate.

Sulla supercie terrestre vale: luogo

. Si ottiene perci che

, e, ricavando sperimentalmente che in uno stesso

indipendente dai corpi, si deduce che il rapporto

pari ad una costante indipendente dal corpo. Ci permette di

concludere che la massa inerziale e quella gravitazionale sono fondamentalmente la stessa cosa, con unuguaglianza no a masse dellordine di .

71

Campo gravitazionale

La forza gravitazionale esercitata da un corpo di massa da ma dolo da e dalla distanza da , per la massa

su un altro corpo di massa sottoposta allazione di

pari al prodotto di un vettore, che non dipende :

Il vettore

si chiama campo gravitazionale G generato dalla massa sorgente del campo nel punto .

, distante .

Relazione tra campo gravitazionale e potenziale gravitazionale:

72

Energia potenziale gravitazionale


La forza gravitazionale conservativa in quanto il lavoro innitesimo vale vale: e perci il lavoro compiuto

. Con lenergia potenziale: .

Potenziale gravitazionale
Lenergia potenziale si pu scrivere anche: , essendo

il potenziale gravitazionale del campo prodotto da Lavoro: .

Relazione tra campo gravitazionale e potenziale gravitazionale:

73

Teorema di Gauss
Il usso del campo gravitazionale attraverso una supercie chiusa proporzionale alla somma delle massa interne alla supercie.

Massa

distribuita su una supercie sferica di raggio Flusso:

in modo uniforme. . . Campo: .

Massa

distribuita uniformemente in tutto il volume sferico di raggio Flusso:

Campo esterno alla sfera:

Flusso:

Campo interno alla sfera:

. .

Allinterno della sfera omogenea la massa puntiforme subisce lazione di una forza elastica:

Il teorema di Gauss vale esclusivamente per i campi vettoriali che dipendono inversamente dal quadrato della distanza.

74

Energia potenziale gravitazionale di una massa sferica omogenea

Essendo

, in quanto .

, integrando si ricava

e perci:

Se il raggio ha un valore tale che

, si parla di buco nero.

75

Velocit di fuga e satelliti terrestri

Velocit di fuga
La velocit di fuga di un corpo sulla terra si calcola utilizzando la conservazione dellenergia meccanica: Perci: fuga: . Si vuole che corpo arrivi a distanza .

Satelliti terrestri
Si intenda un satellite di massa circolare intorno alla Terra. che descrive unorbita

Velocit:

innita dalla terra a velocit nulla, ricavando quindi la velocit di Periodo: . Energia meccanica: . .

Analogamente se non ci si trovasse sulla terra:

Forza gravitazionale:

76

Capitolo 6

Dinamica del corpo rigido


Concetti fondamentali: - corpo continuo - densit - centro di massa - rotazione - momento dinerzia - teorema di HuygensSteiner - pendolo di torsione - giroscopio

Corpo rigido e gradi di libert


Denizione
Un corpo rigido un sistema di punti materiali in cui le distanze tra tutte le possibili coppie di punti non possono variare. un corpo esteso. I gradi di libert sono il numero di parametri necessari per descrivere il moto di un sistema.

Spiegazione
Un punto nello spazio individuato da 3 parametri, le sue coordinate. In un corpo rigido, essendo che le distanze tra gli n punti che lo compongono devono essere uguali sempre nel tempo, ha un numero di parametri minore di 3n non avendo tutti bisogno di tre coordinate per essere descritti. Ogni asse cartesiano individuato da tre coseni direttori. Per ogni punto quindi si hanno 9 coseni direttori che per non sono tra loro indipendenti: devono infatti soddisfare la condizione: avendo il versore di modulo unitario, e ci comporta che in totale

sono tre condizioni quelle da soddisfare. Inoltre gli assi devono essere mutualmente ortogonali, ci comporta le tre condizioni:

. I parametri indipendenti che individuano i tre assi sono quindi 3: 9 coseni direttori con 6 condizioni.

78

Bisogna anche individuare la posizione del centro di massa: 3 coordinate. Perci si pu evidenziare, come in tabella, i gradi di libert di un corpo rigido:
Punto Due Punto vincolato punti n punti vincolato a vincolati materiali a muoversi ad avere indipend muoversi lungo sempre enti lungo una la stessa una linea superci distanza e 3n 1 2 5

Corpo rigido

Punto materiale

Gradi di libert

In un corpo rigido, inne, bisogna considerare solamente le forze esterni agenti su tale corpo, perci si utilizzeranno solo le tre leggi fondamentali: .

Corpo rigido libero


Moto del centro di massa: Moto rispetto al centro di massa:

79

Densit
Densit: . Massa totale:

. Densit superciale: . Densit lineare: . Volume specico: . Un corpo la cui densit costante si dice omogeneo: .

80

Centro di massa
Posizione del centro di massa
La posizione del centro di massa data dal raggio vettore non dipende dal valore della massa del corpo, ma solo dalla sua forma.

Se il corpo omogeneo:

Se un corpo omogeneo simmetrico rispetto ad un punto, un asse o un piano, il centro di massa rispettivamente coincide col centro di simmetria o un punto dellasse o del piano. Se esistono pi assi o piani, il centro di massa sta sulla loro intersezione.

Relazione con la forza peso


Se il corpo libero e agisce solo la forza peso, la traiettoria del centro di massa verticale rettilinea oppure parabolica, a seconda delle condizioni iniziali. Si consideri un corpo continuo sottoposto alla forza peso applicata al centro di massa: .

Rispetto ad un polo sso:

.
81

Momento dinerzia

Il momento dinerzia totale la somma dei momento dinerzia parziali, calcolati rispetto allo stesso asse. Momento dinerzia per un corpo continuo:

. In tutte le formule del momento dinerzia si ha unespressione del tipo: signicativa, . , dove la massa del corpo, una dimensione

un fattore numerico legato alla struttura del corpo. Il momento dinerzia si pu scrivere utilizzando il raggio giratore:

82

Eetti del non parallelismo del momento angolare e velocit angolare


Quando due masse sono distribuite in modo tale che il momento angolare e la velocit angolare non siano paralleli, esiste un momento esterno (momento delle forze centripete) responsabile della variazione del momento angolare nel tempo, pur essendo la rotazione uniforme. Il risultato non dipende dalla scelta del polo perch non ne dipende la risultante dei momenti delle forze esterne.

Si considerino un corpo rigido formato da due punti materiali di massa uguale collegati tra loro da unasta di massa trascurabile lunga Non sono presenti attriti e la velocit angolare costante.

Punti sullo stesso piano


Momento angolare Qualunque sia il polo, per i due punti stessa componente lungo lasse di rotazione e componenti opposte ortogonalmente allasse. Momento delle forze Essendo il momento angolare costante, il momento delle forze nullo.

83

Sistema ruotato
Momento angolare I momenti angolari dei due punti, prendendo come polo il centro di massa, sono uguali e la risultante del momento angolare non parallela allasse di rotazione e ha le componenti:

Il momento angolare precede uniformemente e la sua variazione legata al momento delle forze esterne. Con la componente lungo lasse di rotazione costante e quella ortogonale variabile in direzione. Momento delle forze Al momento delle forze esterne contribuiscono solo le forze centripete, ciascuna pari a .

La miglior situazione dinamica dal punto di vista dellequilibrio dellasse di rotazione si ha quando il centro di massa sta sullasse e questo unasse principale dinerzia.

84

Teorema di Huygens-Steiner

Il momento dinerzia di un corpo di massa

rispetto ad un asse che si trova ad una distanza .

dal centro di massa del corpo dato da:

Dimostrazione
Si considerino due assi e tra loro paralleli, distanti , con passante per il centro di massa.

Relazione tra le coordinate nei due sistemi con centro nel centro di massa: Momento dinerzia di un generico punto rispetto allasse : Sommando tutti i punti si ottiene denitivamente: .

Dove

il momento dinerzia del corpo rispetto ad un asse passante per il centro di massa.

nullo in quanto

coordinata del centro di massa, nulla.

85

Teorema di Huygens-Steiner e teorema di Knig


Riprendendo lenergia cinetica di rotazione, il teorema di Huygens-Steiner e quello di Knig: si ricava: . Il risultato appena trovato in accordo con il teorema di Knig per lenergia cinetica.

86

Impulso angolare e momento dellimpulso

Impulso angolare
Lazione di un momento durante un intervallo nito di tempo causa una variazione nita del momento angolare. Lapplicazione dellimpulso provoca, oltre ad una variazione di quantit di moto, una variazione di momento angolare uguale al momento dellimpulso.

Momento dellimpulso
Il valore viene detto momento dellimpulso.

87

Conservazione nel moto del corpo rigido

Conservazione della quantit di moto del sistema


Se la risultante delle forze esterne nulla, i centro di massa si muove di moto rettilineo uniforme, ma il moto dei singoli punti non detto sia traslatorio rettilineo uniforme.

Conservazione del momento angolare


Se il momento delle forze esterne nullo, il momento angolare resta costante in modulo, direzione e verso. Questo per non comporta che la velocit angolare sia costante, in quanto non detto che il moto di rotazione avvenga attorno ad un asse principale dinerzia per cui risulterebbe .

Conservazione del momento angolare in un sistema formato da pi corpi rigidi con variazione della posizione relativa delle singole parti e quindi con variazione del momento dinerzia del sistema La variazione del momento dinerzia porta una variazione della velocit angolare.

88

Indipendenza della conservazione del momento angolare dalla conservazione dellenergia meccanica
Se il momento angolare costante, a diverse congurazioni con lo stesso momento angolare corrispondono energie diverse, cio lenergia non si conserva.

La legge della conservazione dellenergia meccanica nel moto di un corpo valida quando non ci sono attriti o quando le forze di attrito non compiono lavoro. Le reazioni vincolari non compiono lavoro mentre la presenza di momenti di attrito che agiscono sullasse di rotazione determina un lavoro che provoca una diminuzione dellenergia meccanica. Se il centro di massa resta in un piano orizzontale lenergia potenziale nulla ed sufciente considerare la sola energia cinetica; se invece cambia la quota del centro di massa: .

89

Statica
Per un punto materiale la risultante delle forze applicate deve essere nulla. Corpo rigido inizialmente in quiete Equilibrio di corpi sospesi Centro di massa non sulla verticale passante per il centro di sospensione Il momento della forza peso non nullo: il corpo ha unaccelerazione angolare. Centro di massa con accelerazione non nulla, determinata dalla risultante della forza peso e della reazione vincolare nel centro di sospensione. Centro di massa sulla verticale sotto il centro di sospensione: equilibrio stabile Se si allontana il corpo dalla posizione di equilibrio la forza peso tende a riportarvelo. Centro di massa sulla verticale sopra il centro di sospensione: equilibrio instabile Se si allontana il corpo dalla posizione di equilibrio la forza peso tende a far ruotare il corpo portandolo nella situazione per cui il centro di massa si trovi sotto il centro di sospensione. Centro di massa sulla verticale sopra il centro di sospensione: equilibrio indierente Il momento della forza peso sempre nullo e il corpo sempre in quiete, qualsiasi posizione angolare assunta.
90

Moto di traslazione

Tutti i punti descrivono traiettorie uguali, in generale curvilinee, percorse con la stessa velocit, che pu variare nel tempo in modulo, direzione e verso: la velocit coincide con la velocit del centro di massa. Non c movimento rispetto al centro di massa: Grandezze signicative: Momento angolare: Equazione del moto del centro di massa: . . . .

91

Moto di rotazione

Tutti i punti descrivono un moto circolare, le traiettorie sono archi di circonferenze diverse che stanno su piani tra loro paralleli e hanno il centro su uno stesso asse di rotazione. Tutti i punti in un dato istante hanno la stessa velocit angolare, parallela allasse di rotazione, le velocit dei singoli punti per sono diverse a seconda della distanza dallasse di rotazione (infatti Equazione dinamica di base del moto: . ).

92

Rotazioni rigide intorno ad un asse sso


Il vettore della velocit angolare ha direzione ssa, quella dellasse di rotazione, mentre il modulo variabile nel tempo. Il verso del vettore indica il verso della rotazione. Se il vettore della velocit angolare varia nel tempo, il vettore accelerazione angolare zero. I punti dellasse di rotazione sono punti ssi, utilizzati quindi come poli. Lasse rotazionale pu essere esterno al corpo. , parallelo allasse di rotazione, diverso da

Momento angolare
La componente del momento angolare rispetto allasse di rotazione proporzionale alla velocit angolare e dipende, tramite il coeciente del momento dinerzia, solo dalla forma del corpo e dalla posizione dellasse rispetto al corpo. La componente del momento angolare ortogonale allasse varia in direzione, pu variare in modulo e dipende dalla scelta del polo. Essa data dalla somma vettoriale di In una situazione dinamica per cui risultante delle forze esterne. Momento angolare rispetto al punto O: . In modulo: . . sia costante, il momento angolare, che non parallelo a , cambia nel tempo e ci dovuto al costante non c momento

momento delle forze esterne. Se invece il momento angolare parallelo a

, non vi precessione e se

93

Momento angolare assiale: Momento totale assiale: . Se il momento angolare risulta parallelo allasse di rotazione:

Il moto pi generale, che ruota intorno allasse di rotazione, un moto di precessione. Se la velocit angolare costante un moto di precessione uniforme ed essendo anche il momento angolare costante:

In modulo: Con

. e e forma un angolo con lasse z; raggio della traiettoria del

ortogonale al piano individuato dai vettori

punto. Con quindi a

momento dinerzia del corpo rispetto allasse z. Il momento angolare del corpo in generale non parallelo allasse di rotazione e

; lo se lasse di rotazione unasse di simmetria o quando lasse di rotazione coincide con un asse principale dinerzia. Con e parallelo a di modulo .

ortogonale a

Momento dinerzia
Dipende dalle masse e dalla loro posizione rispetto allasse di rotazione. .
94

Equazione del moto


Momento angolare parallelo a

Legge oraria: Momento forze esterne nullo

Il corpo resta in quiete o si muove con moto circolare uniforme. Momento forze esterne costante

Il moto circolare uniforme accelerato. Momento forze esterne generico

Il moto circolare vario.

Momento angolare non parallelo a Il moto di rotazione dipende dal momento assiale delle forze esterne.
95

Legge oraria:

. . Non porta a variazione di .

Proiezione sullaltra componente:

Moto del centro di massa


Se questo non sullasse di rotazione ma ne dista , laccelerazione ha come componenti: .

Energia cinetica
Lenergia cinetica dipende dal momento dinerzia del corpo rispetto allasse di rotazione.

Momento angolare parallelo a

Momento angolare non parallelo a

96

Lavoro
Quando un corpo rigido in quiete o in rotazione con velocit angolare portato a ruotare con velocit angolare a seguito

dellapplicazione di un momento esterno, lenergia cinetica subisce una variazione e quindi si ha un lavoro compiuto. In una situazione dinamica lazione esterna rappresentata dal momento delle forze e linerzia del corpo dal momento dinerzia, arrivando alla ne a calcolare laccelerazione angolare, identica per tutti i punto come la velocit angolare, e perci la cinematica la stessa.

Relazione tra momento e lavoro:

, perci:

. Se :

97

Moto di rototraslazione

Ogni spostamento innitesimo pu essere sempre considerato come somma di una traslazione e di una rotazione innitesime, individuate da e , variabili nel tempo. . dipende dallasse di rotazione considerato.

Velocit: unica,

98

Dinamica del corpo rigido

Moto di puro rotolamento

Se la velocit di tutti i punti di un corpo sono uguali tra loro e parallele al piano si ha un moto di traslazione e il corpo striscia sul piano. Se la velocit del punto di contatto col piano nulla, si ha un moto di puro rotolamento, altrimenti il corpo rotola e striscia. Agisce, per tenere fermo il punto di contatto nellintervallo Velocit del punto di contatto: Condizione di puro rotolamento: . Cio: Velocit angolare punto di contatto: ; accelerazione angolare . ;punto di contatto . , una forza di attrito statico.

; velocit di ogni punto ortogonale alla linea che congiunge il punto con il

99

Corpo di massa

e raggio

che rotola senza strisciare su una supercie piana orizzontale sotto lazione di una forza

orizzontale costante applicata allasse si oppone al moto.

Legge del moto del centro di massa: Attraverso il teorema del momento angolare

Componenti:

si ottiene:

Accelerazione del centro di massa: Corpo di massa costante favorisce il moto. e raggio

Forza di attrito statico:

che rotola senza strisciare su una supercie piana orizzontale sotto lazione di un momento

Legge del moto del centro di massa: Attraverso il teorema del momento angolare

Componenti:

si ottiene:

Accelerazione del centro di massa:

Forza di attrito statico:

100

Corpo di massa

e raggio

che rotola senza strisciare su una supercie piana orizzontale sotto lazione di una forza

orizzontale costante applicata allasse e di un momento

Legge del moto del centro di massa: Attraverso il teorema del momento angolare

Componenti:

si ottiene:

Accelerazione del centro di massa: Con reazione del piano con componente normale

Forza di attrito statico:

e tangenziale

forza di attrito statico; .

inerzia. Sui corpi agisce sempre la forza peso

. Il valore della forza di attrito statico deve essere:

Moto lungo un piano inclinato


Se il corpo ruota senza strisciare lenergia potenziale si trasforma in energia cinetica di traslazione e in energia cinetica di rotazione rispetto al centro di massa. Utilizzando il teorema di Knig: , si pu ricavare:

Legge del moto del centro di massa:

Componenti:

101

Attraverso il teorema del momento angolare

si ottiene:

Accelerazione del centro di massa:

Forza di attrito statico:

Massima inclinazione: Con energia potenziale; ;

. . Se il corpo scivolasse senza attrito arriverebbe alla ne del piano con velocit maggiore: . Il valore della forza di attrito statico deve essere: .

. Sui corpi agisce sempre la forza peso

102

Urti

Agiscono solo forze interne (o quelle esterne non sono impulsive) Si conserva la quantit di moto totale. Si conserva il momento angolare (indipendentemente dalla scelta del polo). Esiste un vincolo che tiene fermo un punto del corpo rigido Non si conserva la quantit di moto totale. Il sistema di vincoli pu esplicare una risultante delle forze e un momento risultante. Momento, rispetto ad un polo, delle forze esterne (comprese quelle vincolari) nullo Si conserva il momento angolare rispetto al polo. Due corpi si urtano ma non restano attaccati Le quantit di moto dopo lurto formano normalmente un certo angolo con la direzione che avevano prima dellurto Se i due corpi si muovono lungo la stessa retta si parla di urto centrale.

C limpulso della forza

e limpulso angolare

103

Dinamica di particolari corpi rigidi

Pendolo di torsione

Ogni corpo rigido che possa oscillare, per azione del suo peso, in un piano verticale attorno ad un asse orizzontale non passante per il centro di massa un pendolo composto o di torsione. Momento della forza peso (parallelo allasse di rotazione): .

Equazione del moto (escludendo momenti di forze dattrito): Il momento dinerzia vale: .

, perci:

104

Ampiezza delle oscillazioni piccola Moto periodico armonico.

Equazione del moto:

Soluzione:

Pulsazione: Con

Periodo:

che rappresenta la lunghezza ridotta del pendolo di torsione.

Ampiezza delle oscillazioni grande Moto periodico non armonico. La lunghezza individua rispetto ad un punto distante dal centro di massa (facendo oscillare il pendolo rispetto ad un asse ).

orizzontale passante per Gli assi passanti per e

, la distanza tra il centro di oscillazione e il centro di massa

sono assi reciproci e il periodo di oscillazione intorno ad essi lo stesso.

Con accelerazione angolare ridotta: Se

momento dinerzia rispetto allasse di rotazione in . La lunghezza ridotta uguale a:

e quindi

che porta alla lunghezza .

interno al corpo il pendolo reversibile.

105

Giroscopio
Corpo rigido con un punto che mantenuto sso da un opportuno sistema di vincoli.

Il punto sso coincide con il centro di massa, non ci sono momenti di forze esterne rispetto al centro di massa e la rotazione avviene attorno ad un asse centrale dinerzia Essendo e , ovviamente , perci lasse di rotazione resta sso nel tempo.

Il punto sso coincide con il centro di massa, la rotazione ha luogo intorno ad un asse centrale dinerzia, ma agisce rispetto al punto sso un momento di forze esterne Forza applicata verticalmente, asse di rotazione orizzontale Momento delle forze rispetto al centro di massa (giace su un piano orizzontale): Variazione di momento angolare (parallelo al momento delle forze): . .

Lasse si sposta in un piano orizzontale e non verso il basso. Il momento angolare precede rispetto ad un asse verticale con velocit angolare Se tale che .

lo spostamento dellasse seguirebbe la forza e non sarebbe perpendicolare alla forza, i momenti rimarrebbero gli stessi ma

oltre che la variazione del momento angolare, anche il momento angolare stesso risulterebbero paralleli al momento delle forze.

106

Forza applicata orizzontalmente, asse di rotazione verticale Se Momento delle forze rispetto al centro di massa (giace su un piano verticale): Variazione di momento angolare (parallelo al momento delle forze): . tale che .

Lasse si sposta in un piano verticale. Il momento angolare precede rispetto ad un asse verticale con velocit angolare .

lo spostamento dellasse seguirebbe la forza e non sarebbe perpendicolare alla forza, i momenti rimarrebbero gli stessi ma

oltre che la variazione del momento angolare, anche il momento angolare stesso risulterebbero paralleli al momento delle forze.

Il punto sso coincide con il centro di massa, non ci sono momenti di forze esterne rispetto al centro di massa per lasse di rotazione non un asse centrale dinerzia Essendo e . Il vettore ruota rispetto a , non essendoci attriti, permettendo perci allenergia cinetica di rotazione di restare costante, risulta: risulta sempre ortogonale al piano del vettore del momento angolare .

con un moto di precessione e ruota rispetto allellissoide dellenergia senza avere una posizione costante nel corpo. Si ha

quindi il fenomeno della nutazione. Il punto sso diverso dal centro di massa centro di massa, perci non nullo ill momento della forza peso Momento della forza peso: . Momento della reazione del piano: nullo. . . Periodo del moto di precessione: .
107

Variazione nel tempo del momento angolare: Velocit angolare di precessione del vettore del momento angolare:

Capitolo 7

Bibliograa e graca
Wikipedia M.I.T. Google Lezioni di Fisica Meccanica e Termodinamica - Tullio Papa Fisica - Volume 1 - P. Mazzoldi, M. Nigro, C. Voci

Accelerazione
Rapidit di variazione temporale della velocit. la derivata prima della velocit rispetto al tempo o la derivata seconda dello spazio rispetto al tempo.

Termini del glossario correlati Spostamento complessivo, Velocit

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Accelerazione angolare
una grandezza vettoriale che rappresenta la variazione della velocit angolare al variare del tempo.

Termini del glossario correlati Accelerazione

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Capitolo 1 - Moto circolare non uniforme

Accelerazione centripeta
Variazione della velocit quando questa varia in direzione, cio la componente dell'accelerazione lungo la normale alla traiettoria. L'accelerazione centripeta, rappresentata dal vettore , sempre diretta verso il centro

della circonferenza. Per poter mantenere un corpo di massa m su una traiettoria circolare di raggio r con una velocit tangenziale occorre una forza centripeta:

essendo la velocit angolare. L'accelerazione centripeta pu essere fornita dalla presenza di un vincolo (un lo, una rotaia circolare, l'attrito tra gli pneumatici e la strada), oppure da un campo di forze centrali, come la forza di gravit o la forza elettrica. Se ad un dato istante l'accelerazione centripeta si annullasse, il corpo, per la prima legge della dinamica, proseguirebbe lungo la direzione indicata dal vettore velocit tangenziale.

Termini del glossario correlati Accelerazione

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Accelerazione di Coriolis
Dipende dal moto di P rispetto al sistema mobile tramite la velocit relativa .

In realt l'accelerazione di Coriolis nasce quando si vuole la relazione che lega le accelerazioni che una particella ha rispetto a due riferimenti in moto l'uno rispetto all'altro.

Termini del glossario correlati Accelerazione, Forze apparenti

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Capitolo 3 - Accelerazione relativa

Accelerazione di gravit
Accelerazione che un corpo subisce quando lasciato libero di muoversi in caduta libera in un campo di gravit.

Termini del glossario correlati Accelerazione, G

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Capitolo 2 - Forza peso

Accelerazione di trascinamento
Essa pari allaccelerazione del punto P*, solidale con il sistema mobile, che coincide nellistante considerato con il punto P. Un sistema sso ne vede uno in moto che si sposta rispetto a lui; il sistema che si sposta quello solidale al corpo il quale quindi trascina con il suo moto il secondo sistema di riferimento.

Termini del glossario correlati Accelerazione, Forze apparenti

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Capitolo 3 - Accelerazione relativa

Accelerazione tangenziale
Rapidit di variazione del modulo della velocit lineare. L'accelerazione pu avere due contributi, a seconda di come varia il vettore accelerazione. Questo pu variare in modulo e in direzione.

Termini del glossario correlati Accelerazione

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Capitolo 1 - Moto circolare non uniforme

Attrito
In sica l'attrito una forza dissipativa che si esercita tra due superci a contatto tra loro opponendosi al loro moto relativo. La forza d'attrito che si manifesta tra superci in quiete tra loro detta di attrito statico mentre tra superci in moto relativo si parla invece di attrito dinamico.

Termini del glossario correlati Attrito dinamico, Attrito statico

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Capitolo 2 - Dinamica del punto

Attrito dinamico
Il coeciente d'attrito una grandezza adimensionale e dipende dai materiali delle due superci a contatto e dal modo in cui sono state lavorate. Esso corrisponde al rapporto tra la forza di attrito tra due corpi e la forza che li tiene in contatto . Il coeciente di attrito statico sempre maggiore o uguale al coeciente d'attrito dinamico per le medesime superci. Questo implica che la forza necessaria al primo distacco (cio per far s che i corpi inizino a strisciare) superiore a quella necessaria a tenerli in strisciamento.

Termini del glossario correlati Attrito, Attrito statico

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Capitolo 2 - Forza di attrito radente

Attrito statico
Il coeciente d'attrito una grandezza adimensionale e dipende dai materiali delle due superci a contatto e dal modo in cui sono state lavorate. Esso corrisponde al rapporto tra la forza di attrito tra due corpi e la forza che li tiene in contatto . Il coeciente di attrito statico sempre maggiore o uguale al coeciente d'attrito dinamico per le medesime superci. Questo implica che la forza necessaria al primo distacco (cio per far s che i corpi inizino a strisciare) superiore a quella necessaria a tenerli in strisciamento.

Termini del glossario correlati Attrito, Attrito dinamico

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Capitolo 2 - Forza di attrito radente

Campo di forza
un campo vettoriale che genera una forza dipendente dalla posizione nello spazio-tempo. Il campo di forze stato introdotto nel corso del XVIII secolo, ma l'idea che i corpi possano interagire anche quando non si trovano a contatto, ovvero l'idea di un'azione a distanza, stato a lungo un tema dibattuto tra i sici.

Nel caso della forza di gravit si suppone ad esempio che un corpo dotato di massa modichi lo spazio intorno a s, denendo in ogni punto (specicato da un vettore posizione punto ) un vettore di campo in modo tale che un altro corpo che si trovi nel

risenta di tale campo e vari la sua traiettoria di conseguenza. Tale campo un

campo vettoriale. La stessa cosa avviene nel caso della forza elettrica, con la dierenza che in questo caso si possono avere forze sia attrattive (tra cariche di segno opposto) che repulsive (tra cariche dello stesso segno). Il graco a anco rappresenta il campo di forze generato da una sfera carica positivamente con una carica Q su un'eventuale altra carica esploratrice q che si dovesse trovare nei vari punti dello spazio (il campo naturalmente tridimensionale ed il graco rappresenta il campo su un piano passante per il centro della sfera). In ogni punto dello spazio denito un vettore forza; il vettore diretto radialmente ed il suo modulo inversamente proporzionale al quadrato della distanza dal centro della sfera. In elettrostatica si preferisce tuttavia utilizzare il campo elettrico in luogo della forza, denito come la forza per unit di carica esploratrice (tale campo ha il vantaggio di dipendere solo da Q e non da q).

Termini del glossario correlati Forza, Forza centrale

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Capitolo 2 - Forze centrali

Centro di massa
Il centro di massa di un sistema il punto geometrico corrispondente al valor medio della distribuzione della massa del sistema nello spazio. Nel caso particolare di un corpo rigido, il baricentro ha una posizione ssa rispetto al sistema. Il centro di massa, tuttavia, denito per un qualunque sistema di corpi massivi, indipendentemente dalle forze (interne o esterne) che agiscono sui corpi; in generale, il centro di massa pu non coincidere con la posizione di nessuno dei punti materiali che costituiscono il sistema sico.

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Capitolo 4 - Centro di massa

Coppia di forze
Sistema formato da due forze uguali di verso opposto aventi diversa retta di azione.

Termini del glossario correlati Forza

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Capitolo 4 - Forze interne e forze esterne

Coseni direttori
I coseni direttori di una retta (o anche di un vettore) sono i coseni degli angoli convessi che la retta (o la retta su cui giace il vettore) forma con gli assi cartesiani. La retta in questione pu essere considerata giacente nel piano cartesiano o nello spazio euclideo. I coseni direttori sono univocamente individuati in valore e segno se la retta orientata, ed individuati in valore, ma non in segno, se la retta non orientata. Cambiando orientamento alla retta, i coseni direttori cambiano simultaneamente di segno. Nello spazio, se si ricavano i coseni direttori di una retta, si ottengono tre scalari che costituiscono le coordinate del versore della retta. Considerando quindi la retta , il cui vettore direttore ricavarne i coseni direttori tramite le formule: , possibile

Di fatto, quindi per ricavare i coseni direttori di una retta, occorre normalizzare un vettore direttore della retta. Si hanno quindi in forma sintetica:

con

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Capitolo 6 - Corpo rigido e gradi di libert

Densit
Sostanza Berillio Carbonio Alluminio Silicio Ferro Rame Argento Tungsteno Platino Piombo Ioduro di sodio Vetro Vetro Pyrex Quarzo Plexiglas Ghiaccio Legno di quercia Cemento armato Mercurio Acqua Terra Sole Sole collassato Nucleo del ferro Densit (kgm^-3) 1.8510^3 2.2710^3 2.7010^3 2.3310^3 7.8710^3 8.9610^3 10.5010^3 19.3510^3 21.4510^3 11.3510^3 3.6710^3 2.6010^3 2.2310^3 2.6410^3 1.1810^3 0.9210^3 0.7710^3 2.4510^3 13.5910^3 1.0010^3 5.5410^3 1.4010^3 6.9510^20 1.2610^17

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Capitolo 6 - Dinamica del corpo rigido

Energia cinetica
L'energia cinetica l'energia posseduta da un corpo a causa del suo movimento. Corrisponde al lavoro che si deve compiere su un corpo di massa m, inizialmente fermo, per portarlo ad una certa velocit assegnata. L'energia cinetica quindi associata alla massa e alla velocit di un corpo in movimento.

Termini del glossario correlati Energia potenziale

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Capitolo 2 - Dinamica del punto

Energia potenziale
Energia potenziale di un sistema una funzione scalare delle coordinate nel sistema di riferimento che laddove esista rappresenti l'energia conferita da un campo di forze al sistema. Nel sistema internazionale di unit di misura quindi misurata in Joule (J).

Termini del glossario correlati Energia cinetica

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Capitolo 2 - Dinamica del punto

Fluidi non newtoniani


Si denisce non newtoniano un uido la cui viscosit varia a seconda dello sforzo di taglio che viene applicato. Di conseguenza, i uidi non newtoniani non hanno un valore denito di viscosit.

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Capitolo 1 - Moto parabolico in fluidi non newtoniani

Formula di Binet
Sia M un punto mobile soggetto ad una accelerazione puramente centripeta a di centro e siano le coordinate polari di M.

La velocit v e il vettore accelerazione a di M vericano le seguenti equazioni:

dove

la curvatura normale istantanea della traiettoria,

sarebbe il versore radiale , il

, che per in questo caso coincide in ogni istante con quello normale versore trasversale, per denizione a lui perpendicolare e M.

la velocit areale, costante di

M un moto piano, poich per la denizione di accelerazione e velocit e le propriet del prodotto vettoriale:

Ci equivale a dire che costante nel tempo il prodotto:

dove b risulta in eetti il versore binormale, ricordando che h linearmente dipendente da t e da n stesso. Ma allora risulta nullo il prodotto misto:

e quindi r rimane sul piano passante per O che ha inclinazione costante in quanto normale a b.

Dimostrazione
La dimostrazione delle due formule di Binet segue dalla regola della catena, ricordando che ; Ora, in generale per un moto piano:

Ma allora la derivata seconda vale:

Quindi poich per un moto centrale:

Conseguenze
Detta p la quantit di moto del corpo, L il suo momento angolare, F la forza centrale, per la relazione tra velocit areale e momento angolare:

Termini del glossario correlati Forza centrale, Momento, Quantit di moto, Velocit areale

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Capitolo 2 - Forze centrali

Formule di Poisson

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Capitolo 3 - Velocit relativa

Forza
Una forza una grandezza sica vettoriale che si manifesta nell'interazione di due o pi corpi, sia a livello macroscopico, sia a livello delle particelle elementari, la sua caratteristica quella di indurre una variazione dello stato di quiete o di moto dei corpi stessi; in presenza di pi forze, la risultante della loro composizione vettoriale a determinare la variazione del moto. La forza descritta classicamente dalla seconda legge di Newton come derivata temporale della quantit di moto di un corpo. la grandezza che esprime e misura linterazione tra sistemi sici.

Termini del glossario correlati Accelerazione, Massa

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Capitolo 2 - Dinamica del punto

Forza centrale
Una forza detta centrale di centro O se sempre diretta come la congiungente tra un punto materiale P, che si muove nello spazio sotto l'azione della forza, e il centro sso O. Le forze centrali pi importanti sono anche a simmetria sferica: la forza gravitazionale, proporzionale a 1/r2, di verso opposto al vettore posizione (forza attrattiva); la forza elettrostatica, proporzionale a 1/r2; il segno delle cariche elettriche interagenti decide se attrattiva o repulsiva; la forza elastica, nel caso di una molla ancorata nell'origine del sistema di riferimento, proporzionale a r, di verso opposto al vettore posizione (forza attrattiva).

Termini del glossario correlati Forza, Forza conservativa

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Forza centrifuga
La forza centrifuga una forza che appare agire su di un corpo che si muove di moto circolare, quando tale moto viene analizzato in un sistema di riferimento ad esso solidale e, quindi, in un sistema di riferimento non inerziale. Posto che un moto curvilineo ha come causa una forza centripeta (quale, ad esempio, la forza di gravit), la forza centrifuga ha ugual modulo di questa ma verso opposto, diretta cio verso l'esterno della traiettoria:

essendo Posti

la velocit angolare.

l'angolo formato da due raggi r di una circonferenza ed S l'arco sotteso da tale

angolo, e tenendo presente che la velocit angolare data dal rapporto fra l'angolo spazzato da un vettore che ruota e il tempo impiegato a compiere questa rotazione, con e T tendenti a zero, si ha:

poi, essendo

dato dall'arco S sul raggio r:

si giunge alla formula che permette di calcolare la forza centrifuga (e centripeta) in funzione della velocit e della massa:

Termini del glossario correlati Forze apparenti

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Capitolo 3 - Moto di trascinamento rotatorio uniforme

Forza centripeta
sempre diversa da zero in un moto curvilineo. Non un tipo particolare di forza. il nome della componente ortogonale alla traiettoria della risultante delle varie forze agenti.

Termini del glossario correlati Forza

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Capitolo 2 - Azione dimanica delle forze

Forza conservativa
In sica, una forza conservativa la forza esercitata da un campo di forze conservativo. Si tratta di una forza il cui lavoro su un oggetto lungo un percorso dipende esclusivamente dalla posizione iniziale e nale, e non dalla natura del percorso. Condizione globale: il lavoro che compie lungo una qualsiasi traiettoria chiusa nullo.

Termini del glossario correlati Forza

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Capitolo 2 - Dinamica del punto

Forza di Coriolis
In sica, la forza di Coriolis una forza apparente, a cui risulta soggetto un corpo quando si osserva il suo moto da un sistema di riferimento che sia in moto circolare rispetto a un sistema di riferimento inerziale. Descritta per la prima volta in maniera dettagliata dal sico francese Gaspard Gustave de Coriolis nel 1835, la forza di Coriolis dipende, anche come direzione, dalla velocit del corpo rispetto al sistema di riferimento rotante. In termini matematici, la forza di Coriolis ha la forma seguente, che segue dalla denizione dell'omonima accelerazione nel teorema di Coriolis e dal principio di proporzionalit di Newton: .

Le lettere in grassetto sono quantit vettoriali. m la massa del corpo che si muove con velocit v rispetto al sistema di riferimento non inerziale rotante, rappresenta il prodotto vettoriale e la velocit angolare del sistema non inerziale, misurata rispetto ad un sistema inerziale. Esplicitando la dipendenza dall'angolo formato dall'asse di rotazione del sistema di riferimento con la direzione della velocit del corpo, l'intensit della forza vale: .

Termini del glossario correlati Forze apparenti

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Capitolo 3 - Moto di trascinamento rotatorio uniforme

Forza di richiamo
Si chiama forza di richiamo una forza centrale diretta sempre verso un punto detto punto di equilibrio, perci che tende a riportarsi sulla verticale; tale forza nulla se il corpo sul quale agisce si trova nella posizione di equilibrio e cresce proporzionalmente allo spostamento del corpo da questa posizione. Il moto di un oggetto sottoposto all'azione di una forza di richiamo si chiama moto armonico semplice: questo moto alla base di tutti i moti oscillatori.

Termini del glossario correlati Forza

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Capitolo 2 - Pendolo semplice

Forza non conservativa


Forze con circuitazione non nulla. Le forze non conservative trasformano l'energia meccanica persa nel sistema, cio qualcosa che modica l'energia interna delle parti di cui composto il sistema. Chiaro esempio di forza dissipativa l'attrito.

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Capitolo 2 - Dinamica del punto

Forze apparenti
Sempre proporzionali alla massa del punto e vengo infatti chiamate anche forze dinerzia, appaiono agenti solo nel sistema non inerziale dove costituiscono il termine correttivo che permette di ritornare ad una espressione .

Non derivano dalle interazioni fondamentali e non compaiono nella descrizione del moto eettuata in un sistema di riferimento inerziale. In un sistema non inerziale esse rappresentano eetti genuini e sono necessarie per spiegare le osservazioni sperimentali. una forza che un osservatore solidale con un sistema di riferimento non inerziale (cio che si muove di moto non rettilineo uniforme rispetto ad un altro sistema di riferimento inerziale, che ruota o accelera rispetto ad esso) vede come agente, al pari delle altre forze (forze eettive o forze reali), ma che non deriva da alcuna interazione sica diretta, ma trae piuttosto origine dall'accelerazione del sistema di riferimento medesimo. Come prescritto dalla legge , le forze apparenti sono proporzionali alle masse e alle

accelerazioni dei corpi su cui agiscono. In parole pi semplici una forza apparente una forza che agisce su un corpo anche se non vi viene applicata direttamente.

Termini del glossario correlati Forza, Forza centrifuga, Forza di Coriolis

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Capitolo 3 - Moti relativi

Forze impulsive
Forza che agisce per un lasso di tempo molto breve (tipicamente dell'ordine del ms). Il carattere impulsivo di una forza la caratteristica fondamentale degli urti: durante un urto le forze interne che governano l'interazione dei due corpi sono sempre di molti ordini di grandezza pi intense delle forze esterne, quali ad esempio la forza gravitazionale. Questa grande dierenza di intensit permette di trascurare le forze esterne e considerare il sistema come se fosse isolato (permettendo, tra l'altro di utilizzare la conservazione della quantit di moto). Per la loro stessa natura l'intensit massima delle forze impulsive risulta essere molto alta e dicilmente se ne pu determinare con precisione l'andamento nel tempo. Per studiare fenomeni in cui agiscano forze di questo genere torna utile il teorema dell'impulso.

Termini del glossario correlati Forza, Impulso

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Capitolo 4 - Urti tra due punti materiali

Forze vere
Forze derivanti dalle interazioni fondamentali.

Termini del glossario correlati Forza, Leggi di Newton

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Capitolo 3 - Sistemi di rifermento

Frequenza
La frequenza una grandezza che concerne fenomeni periodici o processi ripetitivi. In sica la frequenza di un fenomeno che presenta un andamento costituito da eventi che nel tempo si ripetono identici o quasi identici, viene data dal numero degli eventi che vengono ripetuti in una data unit di tempo. Un modo per calcolare una tale frequenza consiste nel ssare un intervallo di tempo, nel contare il numero di occorrenze dell'evento che si ripete in tale intervallo di tempo e nel dividere quindi il risultato di questo conteggio per l'ampiezza dell'intervallo di tempo. In alternativa, si pu misurare l'intervallo di tempo tra gli istanti iniziali di due eventi successivi (il periodo) e quindi calcolare la frequenza come grandezza reciproca di questa durata.

Termini del glossario correlati Periodo

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Capitolo 1 - Moto armonico semplice

G
Accelerazione di gravit terrestre pari a 9.81 / .

Termini del glossario correlati Accelerazione di gravit

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Capitolo 2 - Forza peso

Giroscopio
Corpo rigido con un punto che mantenuto sso da un opportuno sistema di vincoli.

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Capitolo 6 - Dinamica del corpo rigido

Gittata
Distanza longitudinale percorsa da un corpo lanciato in aria, avente quindi velocit con componente vettoriale in ascissa e in ordinata.

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Capitolo 1 - Moto parabolico in fluidi newtoniani

Impulso
L'impulso una grandezza vettoriale, misurata in Newtonsecondo (Ns), denita in meccanica classica come l'integrale di una forza nel tempo. Con il termine impulso si indica il cambiamento di quantit di moto di un determinato corpo in un intervallo di tempo. L'introduzione del concetto di impulso permette di enunciare il teorema dell'impulso, utilizzato in particolare nel campo degli urti, della diusione e per lo studio delle forze impulsive. Grazie alla legge di conservazione della quantit di moto si pu dedurre che in un sistema isolato l'impulso totale nullo.

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Capitolo 2 - Dinamica del punto

Indipendenza delle azioni simultanee


In presenza di pi forze ciascuna agisce indipendentemente dalle altre, comunicando sempre al punto laccelerazione data dalla seconda legge di Newton.

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Capitolo 2 - Equilibrio e reazioni vincolari

Lavoro
Trasferimento o sottrazione di energia cinetica su un corpo, compiuto da una forza (potrebbe essere anche una risultante di forze) quando l'oggetto subisce uno spostamento e la forza ha una componente non nulla nella direzione dello spostamento. In particolare il lavoro complessivo fatto su un corpo pari alla variazione della sua energia cinetica. Dunque il lavoro compiuto da una forza nullo se questa non ha componenti lungo la direzione dello spostamento o se lo spostamento nullo. Nel caso di un campo di forza conservativo il lavoro la variazione di energia potenziale tra gli estremi del percorso.

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Capitolo 2 - Dinamica del punto

Legge oraria del moto


La legge oraria la relazione che lega lo spazio ad altre grandezze.

Termini del glossario correlati Velocit

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Capitolo 1 - Moto rettilineo

Leggi di Newton
Essi svolgono il ruolo di assiomi. Tali principi vengono anche detti Principi di Newton, dal nome dello scienziato che li ha proposti nel celebre Philosophiae Naturalis Principia Mathematica, pubblicato nel 1687.

Termini del glossario correlati Accelerazione, Forza, Massa, Massa inerziale, Principio dinerzia

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Capitolo 2 - Dinamica del punto

Lunghezza ridotta del pendolo di torsione


Lunghezza del lo di un pendolo semplice che oscilla con lo stesso periodo.

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Capitolo 6 - Pendolo di torsione

Massa
La massa una grandezza sica, cio una propriet dei corpi materiali, che determina il loro comportamento dinamico quando sono soggetti all'inuenza di forze esterne.

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Capitolo 2 - Dinamica del punto

Massa gravitazionale
Consideriamo un corpo, per esempio una palla da tennis. Notiamo che se la palla lasciata libera in aria, essa attratta verso il basso da una forza, in prima approssimazione costante, chiamata forza peso. Tramite una bilancia a piatti si pu notare che corpi diversi, in generale, sono attratti diversamente dalla forza peso, cio pesano diversamente. La bilancia a piatti si pu usare per dare una denizione operativa della massa gravitazionale: si assegna massa unitaria a un oggetto campione e gli altri oggetti hanno una massa pari al numero di campioni necessari a bilanciare i piatti. La massa gravitazionale passiva una grandezza sica proporzionale all'interazione di ciascun corpo con il campo gravitazionale. All'interno dello stesso campo gravitazionale, un corpo con massa gravitazionale piccola sperimenta una forza minore di quella di un corpo con massa gravitazionale grande: la massa gravitazionale proporzionale al peso, ma mentre quest'ultimo varia a seconda del campo gravitazionale, la massa resta costante. Per denizione, possiamo esprimere la forza peso P come il prodotto della massa gravitazionale mg per un vettore g, chiamato accelerazione di gravit, dipendente dal luogo nel quale si eettua la misurazione e le cui unit di misura dipendono da quella della massa gravitazionale. La direzione del vettore g chiamata verticale. Come detto precedentemente, la massa gravitazionale attiva di un corpo proporzionale all'intensit del campo gravitazionale da esso generata. Maggiore la massa gravitazionale attiva di un corpo, pi intenso il campo gravitazionale da esso generato, e quindi la forza esercitata dal campo su un altro corpo; per fare un esempio, il campo gravitazionale generato dalla Luna minore (a parit di distanza dal centro dei due corpi celesti) di quello generato dalla Terra perch la sua massa minore. Misure di masse gravitazionali attive si possono eseguire, per esempio, con bilance di torsione come quella usata da Henry Cavendish nella determinazione della costante di gravitazione universale.

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Capitolo 5 - Massa inerziale e massa gravitazionale

Massa inerziale
La massa esprime linerzia del punto, cio la sua resistenza a variare il proprio stato di moto, ossia di modicare la velocit in modulo, direzione e verso.

Termini del glossario correlati Massa

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Capitolo 2 - Principio di inerzia e leggi di Newton

Momento
In sica il termine momento compare in senso vettoriale nel nome delle seguenti grandezze: momento angolare, (detto anche momento vettoriale della quantit di moto), di

cui un esempio meccanico il momento angolare orbitale O. momento vettoriale di una forza, che in generale risulta scomponibile in un

ettente (un momento sempre esclusivamente ettente la essione elettrica E) F, e in un torcente T (un momento sempre esclusivamente torcente la Torsione magnetica B); momento cinetico detto pi usualmente quantit di moto; momento elettrico; momento magnetico;

e in senso scalare nel nome delle seguenti grandezze: momento statico, o momento scalare del prim'ordine di massa. momento di inerzia, o momento scalare del second'ordine della massa, in eetti

un tensore.

Termini del glossario correlati Momento angolare, Momento della forza

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Capitolo 2 - Dinamica del punto

Momento angolare
Il momento angolare (o momento polare, o momento della quantit di moto, o impulso angolare) un'importante grandezza sica legata alle rotazioni spaziali. infatti la quantit che si conserva se un sistema sico invariante sotto rotazioni; in altri termini costituisce l'equivalente per le rotazioni spaziali della quantit di moto per le traslazioni.

Nella meccanica newtoniana il momento angolare L rispetto a un polo vettore quantit di moto. Omettendo la dipendenza dal polo: di un punto ) e del

materiale denito come il prodotto vettoriale del vettore posizione (con origine in

Per sistemi discreti il momento angolare totale denito dalla somma dei singoli momenti angolari:

Nei sistemi continui si estende in modo naturale la denizione introducendo la densit campo di velocit :

e il

Termini del glossario correlati Momento

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Capitolo 2 - Momento

Momento angolare assiale


Momento angolare proiettato sullasse di rotazione.

Termini del glossario correlati Momento angolare

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Capitolo 6 - Rotazioni rigide intorno ad un asse fisso

Momento dinerzia
Misura della resistenza del corpo a mutare la sua velocit rotazionale, una grandezza sica utile per descrivere il comportamento dinamico dei corpi in rotazione attorno ad un asse. Tale grandezza tiene conto di come distribuita la massa del corpo attorno all'asse di rotazione e d una misura dell'inerzia del corpo rispetto alle variazioni del suo stato di moto rotatorio.
Descrizione Commento

Un massa puntiforme non ha momento di inerzia intorno al proprio asse, ma Massa puntiforme usando il teorema m a distanza r di Huygensdall'asse di Steiner si ottiene rotazione. un momento di inerzia intorno a un asse di rotazione distante. Due masse puntiformi, M e m, con massa ridotta e separate da una distanza, x.

Questa espressione assume che l'asta sia un lo innitamente sottile ma rigido. Asta di lunghezza Questo anche L e massa m un caso (asse di rotazione particolare della alla ne dell'asta) piastra rettangolare con asse di rotazione alla ne della piastra, e con h = L e w = 0. Questa espressione assume che l'asta sia un lo innitamente sottile ma rigido.Questo Asta di lunghezza anche un caso L e massa m particolare della piastra rettangolare con asse di rotazione al centro della piastra, con w = L e h = 0. Questo un caso particolare sia del toro per b = 0, che del tubo cilindrico con pareti spesse ed estremit aperte, con r1=r2 e h = 0.

Cerchio sottile di raggio r e massa m

Disco solido e sottile, di raggio r e massa m

Questo un caso particolare del cilindro solido, con h = 0.

Questa espressione vale per un cilindro vuoto (come per esempio un tubo), con spessore delle pareti trascurabile (appunto approssimabile a una supercie Supercie cilindrica). E' un cilindrica sottile caso particolare con estremit del tubo cilindrico aperte, di raggio r con pareti spesse e massa m ed estremit aperte e r1=r2. Anche una massa puntiforme (m) alla ne di un'asta di lunghezza r ha lo stesso momento di inerzia, e il valore r chiamato raggio di inerzia. Questo un caso particolare del tubo cilindrico con pareti spesse ed estremit Cilindro solido di aperte, con r1=0. raggio r, altezza h (Nota: in questa e massa m immagine gli assi X-Y sono scambiati rispetto agli assi cartesiani standard) Una sfera cava pu essere considerata come costituita da due pile di cerchi innitamente sottili, uno sopra l'altro, con i raggi che aumentano da 0 a r (o un'unica pila, con il raggio dei cerchi crescente da -r a r). Una sfera pu essere considerata come costituita da due pile di dischi solidi innitamente sottili, uno sopra l'altro, con i raggi che aumentano da 0 a r (o un'unica pila, con il raggio dei cerchi crescente da -r a r). Un altro modo per ottenere la sfera piena considerarla costituita da sfere cave innitamente sottili, con raggio crescente da 0 a r.

Sfera (cava) di raggio re massa m

Sfera (piena) di raggio r e massa m

Cono circolare retto con raggio r, altezza h e massa m

Ellissoide (solido) di semiassi a, b, e c, con asse di rotazione a e massa m

Piastra rettangolare sottile di altezza h, larghezza w e massa m (Asse di rotazione all'estremit della piastra)

Piastra rettangolare sottile di altezza h, larghezza w e massa m

Parallelepipedo solido di altezza

Momento della forza


Il momento meccanico, indicato con momento vettoriale della forza. L'unit di misura del momento meccanico nel SI Nm (newton per metro), non il joule in quanto non omogeneo ad un'energia trattandosi di un vettore e non di uno scalare. la tendenza di una forza a imprimere una

rotazione in un oggetto attorno ad un punto o ad un asse. Pi precisamente costituisce il

Il momento meccanico rispetto ad un determinato punto detto polo o centro di riduzione denito in meccanica newtoniana come il prodotto vettoriale tra il vettore posizione (rispetto al polo stesso) e la forza:

Il modulo di M quindi denito da

La direzione di M perpendicolare al piano denito da F e da r; il verso, come garantito dalla regola della mano destra, quello di un osservatore che vede ruotare F in senso antiorario. La grandezza detta braccio b della forza F. Se F ed r sono tra loro perpendicolari, il braccio si identica con r, e il momento massimo. Il momento pu essere nullo se la forza o il braccio sono nulli, oppure se F parallela a r. Se il sistema composto di pi componenti puntiformi, allora il momento meccanico totale denito dalla somma dei singoli momenti meccanici, ognuno dovuto alla forza sul singolo componente e al relativo braccio: , distanza dell'asse di rotazione dalla retta su cui giace F,

Nei sistemi continui si estende in modo naturale la denizione introducendo la densit campo di accelerazioni :

e il

Si denisce momento meccanico assiale di una forza rispetto ad un asse a passante per un punto O, il vettore:

dove a un vettore di lunghezza unitaria (versore) che identica l'asse. Il modulo sar:

dove l'angolo formato dal vettore momento polare M con l'asse a. In pratica la proiezione ortogonale del momento polare sull'asse a. Per questo il momento assiale nullo se l'angolo = /2 e massimo quando l'asse a coincide con l'asse di M, in tal caso infatti: = 0.

Termini del glossario correlati Momento

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Capitolo 2 - Momento

Moto armonico
Il moto armonico il particolare moto vario unidimensionale descritto da un oscillatore armonico, cio un sistema meccanico che reagisce ad una perturbazione dall'equilibrio con una accelerazione di richiamo proporzionale allo spostamento subito (la costante di proporzionalit sempre negativa e si pu quindi intendere come qualsiasi numero reale negativo come l'opposto di un quadrato di un altro numero costante N, detto pulsazione, cos indicato in quanto dimensionalmente simile alla velocit angolare).

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Capitolo 1 - Moto armonico semplice

Moto di precessione
Rotazione dell'asse di rotazione di un corpo attorno ad un asse. La dimostrazione pi immediata della precessione si osserva nel moto della trottola. Una trottola un oggetto avente simmetria rotazionale e dotato di un puntale di appoggio nella parte inferiore, al quale si imprime un rapido moto di rotazione intorno all'asse di simmetria. La trottola soggetta a due forze: la forza di gravit, che si applica nel suo centro di massa, diretta verticalmente verso il basso e la reazione vincolare, diretta verso l'alto, che si esercita nel punto in cui il puntale della trottola tocca il piano su cui essa appoggiata. La somma di queste due forze nulla. Poich l'asse della trottola non mai perfettamente verticale, la torsione di questa coppia di forze non nulla, in quanto il centro di massa non si trova esattamente sopra il punto di appoggio. Quando la trottola non in rotazione, l'eetto di questo momento semplicemente quello di far cadere la trottola. Quando invece la trottola ruota, essa possiede un momento angolare l diretto lungo l'asse di rotazione: poich ad esso perpendicolare, il suo eetto quello di cambiarne la direzione, non l'intensit. La variazione nella direzione di , che orizzontale: perci l'asse di rotazione della trottola ruota intorno alla verticale, ma la trottola non cade nch la sua rotazione non si esaurisce per l'attrito. In eetti, per un calcolo preciso, occorre considerare che il momento angolare della precessione si aggiunge a quello della rotazione: perci il momento angolare risultantenon esattamente diretto lungo l'asse di simmetria della trottola. Questo provoca un'oscillazione della trottola trasversalmente al moto di precessione, chiamata nutazione. L'ampiezza della nutazione molto piccola quando la velocit angolare di precessione trascurabile rispetto a quella di rotazione; man mano che la trottola rallenta, le oscillazioni diventano sempre pi forti no a che il puntale scivola o la trottola tocca il piano di appoggio e quindi "cade".

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Moto di rotazione dei sistemi


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Capitolo 3 - Moti relativi

Nutazione
Moto di oscillazione dell'asse di rotazione di un oggetto, che si manifesta in combinazione con un moto di precessione. Questo moto dovuto al fatto che il momento angolare della precessione si somma a quello della rotazione: perci il momento angolare risultante non esattamente diretto lungo l'asse di simmetria dell'oggetto rotante. Questo provoca un'oscillazione di tale asse nella direzione trasversale al moto di precessione e, in conseguenza di questo, anche una lieve variazione periodica della velocit angolare di precessione. L'ampiezza della nutazione proporzionale al rapporto tra la velocit angolare di precessione e quella di rotazione.

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Capitolo 6 - Giroscopi

Pendolo di torsione
Ogni corpo rigido che possa oscillare, per azione del suo peso, in un piano verticale attorno ad un asse orizzontale non passante per il centro di massa un pendolo composto o di torsione.

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Capitolo 6 - Dinamica del corpo rigido

Periodo
L'intervallo di tempo che intercorre fra due ripetizioni successive.

Termini del glossario correlati Frequenza

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Capitolo 1 - Moto armonico semplice

Potenza
La potenza quantica il trasferimento, la produzione e l'utilizzo dell'energia. denita operativamente come la variazione di lavoro nell'unit di tempo. Nel sistema internazionale di unit di misura la potenza si misura in watt (W), come rapporto tra unit di energia in joule (J) e unit di tempo in secondi. denita come il lavoro compiuto nell'unit di tempo, ovvero come la sua derivata temporale In base al principio di uguaglianza tra lavoro ed energia, la potenza misura la quantit di energia scambiata nell'unit di tempo, in un qualunque processo di trasformazione, meccanico, elettrico, termico o chimico che sia.

Termini del glossario correlati Lavoro

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Capitolo 2 - Dinamica del punto

Principio dinerzia
Un corpo non soggetto a forze non subisce cambiamenti di velocit, ovvero resta in uno stato di quiete se era in queste (v=0) oppure si muove di moto rettilineo uniforme (v costante non nulla).

Termini del glossario correlati Forza, Leggi di Newton, Velocit

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Capitolo 2 - Principio di inerzia e leggi di Newton

Punto materiale
Corpo le cui dimensioni siano trascurabili rispetto al fenomeno in studio. Non si pu rinunciare a denirne la massa.

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Capitolo 1 - Cinematica del punto

Quantit di moto
In sica la quantit di moto, detta anche momento lineare o momento, una grandezza vettoriale che misura la capacit di un corpo di modicare il movimento di altri corpi con cui interagisce dinamicamente.

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Capitolo 2 - Dinamica del punto

Raggio giratore
Il raggio giratore

rappresenta la distanza dallasse a cui bisogna porre un punto in cui concentrata tutta la massa di un corpo per avere lo stesso momento dinerzia come se fosse tutto il corpo rispetto ad un asse.

Termini del glossario correlati Momento dinerzia

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Capitolo 6 - Momento dinerzia

Rapporto tra periodo e semiasse


Pianeta stella o satellite Mercurio Venere Terra Marte Giove Saturno Urano Nettuno Plutone Luna Sole Massa (kg) 0.3210^24 4.8810^24 5.9810^24 0.6410^24 19.0010^26 5.6810^26 0.8710^26 1.0310^26 1.0810^24 7.3510^22 1.9810^30 Raggio (m) 2.4310^6 6.0610^6 6.3710^6 3.3710^6 6.9910^7 5.8510^7 2.3310^7 2.2110^7 3.0010^6 1.7410^6 6.9610^8 Periodo (s) 0.7610^7 1.9410^7 3.1610^7 5.9410^7 3.7410^8 9.3510^8 2.6510^9 5.2210^9 7.8210^9 2.3610^6 Eccentricit 0.206 0.007 0.017 0.093 0.048 0.056 0.046 0.009 0.250 0.055 Semiasse maggiore (m) 5.7910^10 1.0810^11 1.5010^11 2.2810^11 7.7810^11 1.4310^12 2.8710^12 4.5010^12 5.9210^12 3.8410^8 T^2/a^3 (s^2 m^-3) 2.9810^-19 2.9910^-19 2.9610^-19 2.9810^-19 2.9710^-19 2.9910^-19 2.9710^-19 2.9910^-19 2.9510^-19 9.8410^-14

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Capitolo 5 - Forza gravitazionale

Reazione vincolare
Reazione provocata dalla forza se un corpo soggetto allazione di questa o della risultante non nulla di uninsieme di forze, rimane in quiete. Si esprime tramite una forza, uguale e contraria alla forza o alla risultante delle forze agente, applicata al corpo stesso in modo che esso rimanga in quiete.

Termini del glossario correlati Forza

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Relativit galileiana
Presi diversi sistemi di riferimento in moto rettilineo tra loro, essendo la dinamica la stessa, non possibile stabilire tramite misure eettuate in questi diversi sistemi se uno di essi in quiete o in moto. Due osservatori determinano due diverse posizioni per il medesimo oggetto mobile che si trova in una certa posizione in un certo istante. Per poter correlare le due determinazioni, queste devono venire eseguite nel medesimo istante. I due osservatori si devono quindi scambiare un segnale per accordarsi quando fare la misura e il segnale deve trasmettersi istantaneamente. Se il segnale si trasmette con velocit nita e conosciuta, i due osservatori, prima di allontanarsi luno dallaltro, possono sincronizzare i loro orologi, ma allora si deve supporre che il movimento degli orologi non alteri il sincronismo, cosa che si pu vericare scambiando dei segnali, ma allora siamo daccapo. Galilei comprese il problema e fece un tentativo per misurare la velocit della luce, che trov rapidissima, per cui si poteva trascurare il tempo di propagazione del segnale. Ogni moto pu venire descritto solo rispetto a un osservatore il quale si ritiene fermo in quanto solidale con il sistema di riferimento che utilizza per le sue misure. Il che porta a dire che ogni osservatore, chiuso allinterno del proprio sistema di riferimento, non pu sapere se in moto o fermo. Il principio di relativit si pu esprimere in molti modi ma essenzialmente aerma che le leggi della sica sono invarianti per osservatori in moto relativo uniforme. In pratica un sistema di riferimento inerziale (quindi in moto costante) corrisponde ad un sistema in quiete.

Termini del glossario correlati Sistema di riferimento inerziale, Sistema di riferimento non inerziale

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Capitolo 3 - Moti relativi

Sistema di riferimento inerziale


Sistema in cui valga rigorosamente la legge di inerzia, in cui cio un punto non soggetto a forze lanciato con velocit arbitraria in qualunque direzione si muova con moto rettilineo uniforme o, se in quiete, resti in quiete. Denito un sistema inerziale, tutti gli altri sistemi di riferimento in moto rettilineo uniforme rispetto a questo, sono anchessi inerziali. Essendo la dinamica la stessa, non possibile stabilire tramite misure eettuate in questi diversi sistemi se uno di essi in quiete o in moto. Non ha senso il concetto di moto assoluto.

Termini del glossario correlati Relativit galileiana

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Capitolo 3 - Moti relativi

Sistema di riferimento non inerziale


Denito un sistema inerziale, se un secondo sistema ha di Newton dinerzia non pi valida. o o entrambi, la legge

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Capitolo 3 - Moti relativi

Sistema fisso
Sistema dellosservatore.

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Capitolo 3 - Velocit relativa

Sistema mobile
Sistema in moto rispetto allosservatore.

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Capitolo 3 - Velocit relativa

Spostamento complessivo
Lo spostamento complessivo non da confondere con la traiettoria e con lo spazio percorso: se per esempio il corpo, dopo aver percorso una serie di spostamenti, fosse tornato alla posizione di partenza, lo spostamento complessivo sarebbe nullo.

Termini del glossario correlati Accelerazione, Velocit

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Capitolo 1 - Moto rettilineo

Superficie equipotenziale
Luogo dei punti nello spazio nei quali lenergia potenziale assume lo stesso valore. Quando un corpo si muove all'interno del campo mantenendosi sempre sulla stessa supercie equipotenziale, la sua energia potenziale rimane costante ed il campo non compie lavoro su di esso. In un campo conservativo esistono innite superci equipotenziali, una per ciascun valore del potenziale: esse riempiono lo spazio e sono tra loro disgiunte, ossia ciascun punto dello spazio appartiene sempre ad una e una sola supercie equipotenziale.

Termini del glossario correlati Energia potenziale

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Capitolo 2 - Energia potenziale

Terra
Massa della Terra: Raggio della Terra: Raggio dellorbita:

Periodo di rivoluzione: Velocit di rivoluzione:

Velocit angolare di rivoluzione:

Accelerazione centripeta di rivoluzione: Periodo di rotazione:

Velocit angolare di rotazione:

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Capitolo 3 - Moto rispetto alla Terra

Traiettoria
in generale una curva continua e derivabile nello spazio euclideo tridimensionale. Pu essere ricavata a partire dalla legge oraria, separandola nelle equazioni parametriche nel tempo delle tre coordinate estrinseche, mentre non possibile il contrario poich nella traiettoria non sono presenti informazioni sulla velocit.

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Capitolo 1 - Moto parabolico in fluidi newtoniani

Velocit
Rapidit di variazione temporale della posizione nellistante t considerato. la derivata prima dello spazio rispetto al tempo.

Termini del glossario correlati Accelerazione, Spostamento complessivo

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Capitolo 1 - Moto rettilineo

Velocit angolare
Detta anche velocit di rotazione, frequenza angolare o pulsazione, rientra nel concetto generale di velocit, ovvero di variazione di una grandezza, in questo caso la misura di un angolo, nel tempo.

Termini del glossario correlati Velocit

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Capitolo 1 - Moto circolare uniforme

Velocit areale
Velocit con cui una supercie viene spazzata dal raggio vettore di un punto che si muove lungo una curva. La velocit areale la grandezza del vettore velocit areale, che parallelo (ma non necessariamente proporzionale in modulo) al vettore velocit angolare.

Termini del glossario correlati Velocit

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Capitolo 2 - Forze centrali

Velocit di trascinamento
Dierenza tra le velocit misurate nel sistema sso e nel sistema mobile. Essa pari alla velocit del punto P*, solidale con il sistema mobile, che coincide nellistante considerato con il punto P.

Termini del glossario correlati Velocit

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Capitolo 3 - Velocit relativa

Vincolo liscio
Se la reazione vincolare del piano dappoggio ha ununica componente normale al piano stesso, si parla di vincolo liscio.

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Capitolo 2 - Piano inclinato

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