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LINCHIESTA R2MONDO
Hanno scommesso sul web in mobilit quando nessuno si collegava a internet nemmeno
col pc. Sono sopravvissuti allignoranza digitale della classe politica italiana Hanno lavorato nellombra, sono cresciuti. E con i loro progetti hanno aperto la strada alla liberalizzazione dei servizi. Anche nel nostro Paese
RICCARDO LUNA
L SOGNATORE. Nel 2005 a Trento Massimiliano Mazzarella cambia vita: ha 27 anni, da otto lavora nella ditta del padre come assemblatore di pc e lanno prima con un gruppo di giovani imprenditori ha fondato Futur3. Ai suoi soci dice: Facciamo una rete wi-fi gratuita che copra tutto il Trentino e si ripaghi con la pubblicit. Oggi in Trentino c un hotspot ogni 300 abitanti che si connettono gratuitamente in cambio di spot, coupon, sondaggi di clienti come Feltrinelli, Mediaworld, Volkswagen. Ma il Trentino non basta: a Milano Futur3 ha 50 mila utenti e fra i 300 hotspot, ci sono 100 edicole. Ah: nel frattempo Massimiliano ha assunto il pap. Son segni.
GLI STUDENTI Se non ci fossero stati i sedicimila studenti universitari, Ferrara non avrebbe la rete wi-fe: ti autentichi con un sms e navighi 24 ore su 24. E invece il 17 aprile 2009 il servizio partito contando sul fatto che almeno gli studenti non cera bisogno di autenticarli come chiedeva la legge visto che luni-
la Repubblica
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Il wi-fi in Italia
Il caso
Bolzano Trento
13,7%
Milano
Lapp di CheFuturo! per smartphone e tablet ed un progetto open data: tutti possono arricchirla
0,7%
Novara
0,9%
Padova
66%
gratis
2,2%
Torino
3,7%
Venezia
0,8%
Cuneo
0,7%
Trieste
1,9% 1,1%
Imperia Reggio Emilia
pagamento
34%
1,7%
Genova
0,8%
Forl- Cesena
0,9%
Piacenza
1,6%
Rimini
0,9%
Modena
1,7%
Bologna
0,7%
Bari
0,7%
Prato
14,1%
Roma
1,1%
Lecce
4,8%
Firenze
0,7%
Frosinone
1,2%
Napoli
24.212
Hotspot geolocalizzati
0,7%
Catania
turisti dovranno penare un bel po, quindi, per trovare un posto dove connettersi a internet. La mappa rileva che in testa alla classifica dei comuni meglio serviti c un testa a testa tra Roma e Milano, ma al terzo posto c Trento, poi Firenze. Spiccano anche i casi di comuni minori come Prato e Lecce, pieni di punti di accesso wi-fi. Cos la mappa pu essere anche letta come una pagella degli amministratori pubblici. Dietro una buona rete, infatti, c quasi sempre lo zampino di un assessore o di un dirigente comunale (o provinciale) che ha capito limportanza del wi-fi per la crescita della cultura digitale dei cittadini, del turismo, e delleconomia del territorio. La mappa infine servir per la nascita di servizi e applicazioni, perch se tutti possono segnalare gli hotspot conosciuti, i suoi dati sono disponibili gratis (secondo il modello dellopen data). Chiunque potr prenderli per fare unapp turistica valorizzando i monumenti o i ristoranti coperti dal wi-fi gratuito. il momento giusto. Questi servizi vanno verso uninevitabile crescita, perch con il decreto del fare chiunque potr offrire internet wi-fi senza obblighi burocratici. il risultato di una modifica dellarticolo 10 del decreto, compiuta due giorni fa in extremis in Commissione Bilancio alla Camera, grazie alle pressioni provenienti da alcuni parlamentari (tra cui Stefano Quintarelli di Scelta Civica, Marco Meloni del Pd) e alloperato del capo dipartimento Comunicazioni allo Sviluppo economico Roberto Sambuco.
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60
Veneto
28
% 12
Fonte: # chewifi! un database aperto, rilasciato in base alla licenza Open Data Commons Open Database License (ODbl)
%
RTV-LAEFFE
Nelledizione delle 13,50 di RNews, sul canale 50 del digitale terrestre, il video sul wi-fi libero
A Ferrara grazie agli universitari il servizio partito nel 2009: basta un sms per usarlo
access point, ruotandoli mille volte per aumentarne il raggio di copertura. La seconda nuvola a Napoli dove il wi-fi partito grazie al successo della Coppa America. Quando si saputo che la pi importante competizione velica del mondo sarebbe sbarcata nel golfo, il wi-fi diventato obbligatorio. Come fare senza soldi? Con la fantasia. Un bando per far pagare e gestire gli hotspot ai privati che devono offrire connettivit gratis in cambio di pubblicit. Ha vinto una azienda di Giugliano, Wiphonet. Ora vedremo come va. I RIBELLI Sono i consiglieri della regione Piemonte che nel 2011 hanno approvato una legge che ha levato qualunque autenticazione per gli hotspot regionali. Oltre 36 mila connessioni negli ultimi cinque mesi. Ma la notizia unaltra: Sapete quanti abusi o cattivi usi della rete abbiamo registrato in due anni? domanda lattivista Fabio Malagnino. Nessuno. GLI STARTUPPER Nel 2011 a Mattinata sul Gargano, Massimo Ciuffreda e il suo amico Michele che da un paio di anni provano a sbarcare il lunario portando fisicamente Internet sui tetti pugliesi, decidono di scom-
mettere tutto sullabbinamento del wi-fi con Facebook. Invece di procedure complesse, con WiMan chiunque si pu registrare con un clic, dando le credenziali usate sul social network. facile, gratis e in cambio chi offre la connettivit ha i dati di chi naviga e pu fare offerte commerciali. Funziona anche in Europa. LA MANSARDA quella di Martino Massalini, 28 anni, Pesaro. Qui monta il primo hotspot. Oggi nelle Marche ne gestisce 350 con la sua WiSocial. Ti connetti con un tweet, un mipiace e un check-in. E lo usano i comuni di Pesaro e Sinigallia. IL FUTURO Il primo hotspot pubblico forse quello di Bologna, piazza Maggiore, Ufficio Relazioni con il Pubblico: nel 2005. Oggi a Bologna ce ne sono 64 che servono seimila utenti al mese. Ma soprattutto nel 2012 il consiglio comunale ha approvato una proposta della giunta che stabilisce che mettere un hotspot obbligatorio per ogni bar o ristorante che voglia avere dei tavolini allaperto. Dal wi-fi vietato al wifi obbligatorio la strada stata lunga ma ne valsa la pena.
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