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Come detto le condizioni di flusso a Re sono tali per cui possibile in molti problemi applicativi separare lo studio del campo di velocit complessivo nel modo seguente: 1. Flusso esterno potenziale 2. Flusso interno viscoso Come si vedr lo studio del problema flusso interno fortemente semplificato grazie alla teoria dello strato limite, nel caso in cui non si abbiano distacchi o ricircolazioni quali si verificano ad esempio in presenza di stallo o di corpi tozzi. In presenza di strato limite la soluzione esterna pu in prima approssimazione essere condotta separatamente dalla soluzione interna mentre questultima dipende in modo rilevante dalle soluzioni esterne . Per capire il significato matematico del processo di limite per Re che tende allinfinito, nelle equazioni di governo dei campi fluidodinamici si usa il metodo della perturbazione singolare. Per ridurre la complessit matematica mantenendo gli aspetti concettuali dei principi fondamentali della teoria dello strato limite si considera, a titolo di esempio, lequazione di conservazione dellenergia termica in condizione stazionaria, in presenza di conduzione, convezione, e sorgenti volumetriche di calore .
5.1
Consideriamo il problema fisico di un tubo di lunghezza L>>d (diametro), ad esempio L=1000m, d=0.2m.
Scambiatore di calore T=Tmin
coibentazione T=Tmax
x L
287
valga un modello
= =0 x2 x3
u2 = u3 = 0
o o
=0 r
ur = 0
dA =0 dx
T =0 r
T=1 U
Lequazione dellenergia termica in termini di temperatura (3.51) sotto le ipotesi dette e per Ec<<1 ed ipotizzando si tratti di un liquido ( cv=c ), si riduce a :
cp
DT = k 2 T + q Dt
(5.1)
(5.2)
T' =
x' =
x L
(5.3)
(5.4)
x = 0, T = 0 x = 1, T = 1
(5.6)
Si possono ottenere due formulazioni asintotiche, la prima per Pe 0 ( Re 0 )1, e la seconda per Pe ( Re ). Come gi detto, la teoria dello strato limite si introduce per Re . Si ha cio:
Pe
lim L(T ) =
dT = q dx
(5.9)
che d la soluzione:
T ( x ) = qx + cos t = (1 + q ) qx avendo imposto le condizioni al contorno (5.6.b)
(5.10)
x = 0 T = 1 + q Si noti che questa soluzione d per i valori al contorno e pertanto la x = 1 T = 1 (5.6) per x=0 non rispettata, il che dimostra la necessit di studiare la soluzione per x=0 in maggiore dettaglio. Cerchiamo ora, quale riferimento, la soluzione generale analitica per Pe qualunque. Cerchiamo prima la soluzione generale dellomogenea associata:
Pe 0
lim L(T ) =
d 2T =0 dx 2
Tg ( x ) = e x e x + 1 2 x e =0 Pe
cio =0 , = -Pe
Tg ( x ) = C1 + C2 e Pe x
Cerchiamo quindi la soluzione particolare:
(5.11)
Tp ( x ) = q x
Definiamo i valori delle costanti sulla base delle condizioni al contorno (5.6):
C + C = 0 1 2 C1 + C2 e Pe q = 1 1 C 2 1 Pe + q = 1 e
(5.12)
T ( x ) = C1 + C2 e x = 0, T = 0 x = 1, T = 1
Pe
qx
Cosi :
C2 =
(1 + q ) (1 e Pe )
C1 =
1+ q , (1 e Pe )
T(x) =
(1 e
(1 + q )
Pe
) (1 e ) q x
xPe
Pe
(5.13)
Verifichiamo che il valore asintotico della soluzione generale (5.13) uguagli le soluzioni delle formulazioni asintotiche2. Per quanto riguarda il lim , si ha:
Pe
lim T ( x ) = (1 + q ) qx
(5.14)
Per Pe 0 (soluzione diffusiva o conduttiva) si ottiene (applicando lHopital per la forma indeterminata): lim T ( x ) = (1 + q ) x qx = x che uguaglia la (5.8)
Pe 0
290
T (x )
L[(T ), Re ] = 0
Problema a due scale geometriche Esempio l=lunghezza tubo, =spessore strato limite
Re
lim
Le[T]=0
Trasformazione di coordinate
Te[x]
Lte[T]=0
Re
lim
1+q
Ti[x]=0
Sol. esterna
1+q
Criterio additivo
Sol. interna
T(x)=Te(x)+Ti(x)-Lin. comune
291
che, come atteso, uguale alla (5.10) e non soddisfa le (5.6) ad x=0. Per superare il problema del non soddisfacimento della condizione al contorno sulla parete (x=0) si introduce la teoria dello strato limite che, matematicamente, corrisponde al metodo della perturbazione singolare. Tale metodologia si basa su una trasformazione di coordinate che mediante un ingrandimento locale vicino alla parete, verifica il comportamento locale, lo modifica per soddisfare localmente la condizione al contorno (soluzione interna) senza incidere significativamente sulla soluzione complessiva (detta soluzione esterna).
Soluzione esterna La soluzione esterna data dalle (5.14). Per x=0 e per T(x)=(1+q)-qx si ha il limite:
lim Te ( x) = 1 + q
x 0
(5.15)
dT d 2T + Pe = q Pe dx dx 2
Per Pe
(5.17)
(5.18)
dT d 2T + =0 dx dx 2
con le condizioni al contorno:
x '' = 0 Ti ( x '' ) = 0 (5.19) lim T ( x '' ) = lim T ( x ) e x0 x '' Pe i cio si utilizza una condizione di raccordo che mi dice che il limite esterno della soluzione interna uguale al limite interno della soluzione esterna, essendo la soluzione:
T ( x ) = e x e x + 2 e x =0
T ( x ) = C1 + C2 e x x = 0, T ( x '' ) = 0 C1 + C2 = 0; C2 = C1 La soluzione intera : Ti ( x ) = C1 (1 e x ) In cui la costante C1 si determina con la condizione al contorno (5.19b):
292
(5.20)
(5.21)
1+ q xPe Ti ( x ) = 1 e Pe (1 e ) Te ( x ) = 1 + q qx
(5.22)
Ti(x)
T(x) 1+q
(5.8) x
Bisogna ora individuare un criterio per combinare le soluzioni Ti e Te (5.22)in modo da avere un solo T(x) che poi confronteremo con la soluzione analitica(5.13). Esistono due criteri, uno additivo ed uno moltiplicativo:
Criterio additivo
La soluzione completa data da : T ( x ) = Te ( x ) + Ti ( x ) limite comune cio : 1+ q xPe T ( x ) = (1 + q ) qx + ) (1 + q ) Pe (1 e 1 e 1+ q xPe TA ( x ) = ) qx Pe (1 e 1 e
(5.23)
Che, nel presente caso lineare, coincide con la soluzione esatta (5.13) nel caso lineare e pertanto ritengo pienamente soddisfacente.
293
Criterio moltiplicativo
TM ( x ) =
cio:
(5.24)
1+ q 1 e xPe xPe 1 e qx ( ) 1 e Pe 1 e Pe 1 e xPe TM = (1 + q qx ) 1 e Pe che per nel presente caso non sembra andare troppo bene. TM ( x ) =
(5.25) (5.26)
Vediamo ora come quanto detto pu estendersi allo strato limite cinematico. Ad esempio per il cilindro :
utot
ui(y) ue(y)
Si pu scrivere :
r r Il problema non lineare, bisogna utilizzare un metodo iterativo essendo u e = e ve=0 come il limite comune per la condizione di impermeabilit.
294
5.2
Vediamo come le considerazioni fatte in questo semplice esempio possono essere estese allo strato limite (SL) cinematico (dinamico) 2D che per la sua natura fisica retto da equazioni non lineari. Prendiamo ad esempio un cilindro circolare la cui soluzione stata presentata al 4.5.3. Per = , r = a , u = 2 u e per quanto visto al 5.1
2
utot
ui(y) ue(y)
Per la teoria allo strato limite, ci si pone (x=Rex ) molto vicino alla parete e quindi le equazioni sono scritte in coordinate cartesiane di parete (locali). In questo sistema di coordinate si ha: Consideriamo le equazioni di Navier-Stokes 2D per flussi incompressibili :
x y y Strato limite
u
scia L 295
Poich le scale geometriche, una legata a L (corda del profilo) ed una legata allo spessore dello strato limite , sono molto diverse (problema a due scale), le equazioni come vedremo nel seguito, devono essere scritte in forma adimensionale utilizzando le due diverse scale. Sulla base delle considerazioni fisiche e matematiche si pu affermare che per Re alti :
u = u1 devono
essere molto elevati in quanto la velocit deve comunque annullarsi sulla parete e la u = 1 n dovr essere finita. La regione dove i gradienti sono elevati e si risente dellinfluenza della viscosit detta strato limite (SL) (in inglese Boundary Layer)
2. In tutta la regione esterna leffetto della viscosit trascurabile e pertanto in tale regione il flusso generalmente irrotazionale e potenziale.
x =
x1 x u u ; y = 2 ; v = 2 ; u' = 1 L V U
(5.28)
essendo lo spessore convenzionale dello SL alla distanza dal bordo dattacco pari alla lunghezza di riferimento L. Conservazione della massa
U L U V
(5.29)
(5.30)
Lequazione di conservazione della massa nel nuovo sistema di coordinate (x,y) diventa:
u v' ' + =0 x y
Quantit di moto
(5.31)
u' P0 P ' U 2 u' L2 2 u' U 2 u' VU v' ' u' + = + ( + ) L x' y ' ' L x ' L2 x ' 2 2 y ' ' 2
(5.32)
r che possiamo scrivere come L(u ) = 0 con L operatore differenziale. r Facendo il limite lim L(u ) bisogna imporre che compaia almeno un termine viscoso
Re
dellordine di 1 per bilanciare i termini dinerzia1 e portare la velocit a zero sulla parete.
u ' u' 1 P' 1 L2 2 u' r lim L(u ) = u' + v'' + =0 x ' y ' ' Ru x ' Re 2 y ' ' 2 Re
con Re =
(5.33)
(5.34)
e quindi
= o(
L ) Re
L Re V U Re Re Re ; v = u 2 L U
(5.35)
(5.36) (5.37)
Quindi : y = x 2
quindi mediante lanalisi dimensionale della prima equazione di Navier-Stokes abbiamo determinato le scale di ingrandimento delle ordinate (y) e delle velocit normali (v) affinch i valori adimensionali siano dellordine di 1.
Si assume nel seguito Ru=1 cio P0 = U 2 che quanto deriva dal flusso potenziale esterno. 297
u'
u' P ' 1 2 u' 2 u ' v' ' u' + Re = + 2 + 2 Re x' x ' Re x ' y Re y
(5.38)
(5.39)
1 si ha: Re
(5.39 bis)
1 . Ci ha una fondamentale importanza sia teorico-matematica che P( ) P(0) L Re 3/ 2 pratica. Infatti dal punto di vista teorico-matematico si ottiene il risultato che P dP dPe cio la pressione non pi incognita e lequazione (5.39) soddisfatta = = dx x dx con notevoli semplificazioni. Inoltre nella sperimentazione le prese di pressione statica possono essere posizionate sulla superficie del corpo (profilo), cio dentro lo strato limite invece che allesterno dello strato limite.
Strato limite
298
~ = U o(1) e ricaviamo P 0 L
~ = o (10 4 ) pasc e P = o (10 2 ) pasc.e quindi la variazione ad esempio per aria a 10 m/s P 0 0 di pressione nello strato limite dellordine di 10-6 rispetto alla pressione dinamica locale (errore certamente accettabile sulla misura).
(5.40)
che parabolico in quanto evolve in x. Sono necessarie le condizioni al contorno (y=0 e y= ) e le condizioni iniziali a x=x0 u=v=0 sul corpo (y=0)
u=Ue allesterno dello strato limite (y cio y=67) ~'(y' ' ) u' = u per x' = x0 '
che si trasforma in
u' U' e 2 u' u' + + = U' u' v' ' e x' x y' ' y' ' 2 u' v' ' + =0 x' y' ' u' = v' ' = 0 per y' ' = 0 u' = U' e per y' ' u' = u ~'(y' ' ) per x' = x0 '
(5.41)
299
Tenendo conto che Ue nota dalla soluzione esterna potenziale e che: scritta fuori dello strato limite la (5.40) rispetta Bernouilli: infatti, per Bernouilli imposto allesterno : 1 Pe + U e2 = cost 2 dPe d Ue = U e dx dx ed in termini adimensionali
' dPe' ' dU e = U e dx' dx' che puo anche essere ottenuta dalla (5.40) scritta fuori dello strato limite: pertanto pu essere sostituita nella (5.40) dando le (5.41)
(5.42)
Nelle (5.41) Ue la componente della velocit del flusso esterna lungo la tangente al corpo. Si noti che queste equazioni (5.41) non dipendono dal Re e poich anche lequazione del potenziale non dipende dal Re si pu affermare che per Re sia la soluzione esterna (potenziale) che la soluzione interna (strato limite) non dipendono dal Re. Pertanto gli unici gruppi adimensionali che potranno comparire sono quelli a carattere geometrico (allungamento, rugosit relativa, ecc.)2. scritta sul corpo (y=0 e u=v=0) la (5.40) d: dP ' e 2 u' = 2 dx ' y ' ' wall
(5.43)
Le equazioni dello strato limite in forma dimensionale risultano: Ue u u 2u u + v = Ue + x y x y2 u v =0 + x y u = v = 0 sul corpo (y = 0) u = U e all' esterno dello strato limite (per y ) r r ~ u per x = x 0 = u (y) 300
(5.44)
u y u y 2
2
>0
W
u y u y 2
2
=0
W
u y u y 2
2
<0
W
<0
W
>0
W
>0
W
In 1
u >0 y Wall
u =0 y Wall u <0 y Wall
(5.45)
In 2
In 3
u =0 y Wall
(5.46)
(definizione matematica che dice che la velocit nulla non solo sulla parete ma anche in prossimit della parete).
301
dPe u = dx y2
2
wall
2 u' y '' 2
uW =0
u y
>0
W
u y ''2
2
<0
W
2 u' y '' 2
>0
wall
uW =0
u y
<0
W
u y ''2
2
>0
W
Da cui si ricava che il distacco possibile solo in flussi decelerati (ad esempio in divergenti o diffusori). Pertanto la diminuzione di velocit risulta una condizione
302
necessaria ma non sufficiente a produrre il distacco. Si noti che nel punto di distacco si ha du = 0 e quindi la alla parete nulla. dy wall
303
(funzione
Essendo le equazioni dello strato limite bidimensionali ed incompressibili (campo solenoidale) si pu introdurre la funzione di corrente:
tale che:
' y''
v'' =
' x'
(5.48)
' 2 ' ' 2 ' 3' dU ' e 2 = 3 + U 'e y '' x ' y ' ' x ' y ' ' dx ' y ''
da completare con le condizioni al contorno:
v' ' = 0 ' wall = 0 u' = 0
(5.49)
Impermeabilit
(5.50)
u' = U e
piu la condizione iniziale ~ '( y ' ' ) per x ' = 0 '( y '' ) = profilo di ' o di u assegnato. Lequazione (5.49) con le condizioni al contorno (5.50) e (5.51) unequazione differenziale del III ordine alle derivate parziali nellunica incognita ' e pu quindi essere integrata con metodi numerici alle differenze (DF=differenze finite, VF=volumi finiti, EF=elementi finiti, ecc.). Altre metodologie applicabili in situazioni particolari sono quelle delle soluzioni simili e i metodi integrali che vedremo nel seguito. (5.51)
304
5.5
In analogia con quanto avviene per le similitudini geometriche, le soluzioni di uno strato limite o in generale di un flusso, si dicono simili se possono essere rese uguali mediante una opportuna trasformazione di coordinate. Si noti innanzitutto che le equazioni (5.41) e (5.49) sono paraboliche in x nel senso che nota Ue(x) le velocit in una sezione x2 dipendono solo da x ' < x ' 2 e non da x ' > x ' 2 . Pertanto nella scalatura (trasformazione di coordinate) c da prevedere che u sia scalato come ovvio con Ue e y debba contenere un fattore di scala funzione di x. Condizione di similarit:
u' {x '1 ,[ y ' '/ g ( x '1 )]} U ' e ( x '1 ) = u' { x ' 2 ,[ y ' '/ g ( x ' 2 )]} U ' e ( x' 2 )
(5.52)
u' S = e
u' ( , ) U ' e ( )
(5.53)
f ( , ) =
(5.54)1
Teniamo conto che = ( x ' , y ' ' ) nelle operazioni di derivate e indicando nel seguito con lapice la derivata rispetto a e con il punto la derivata rispetto a , . Ad esempio:
(5.55)
u' s ( , ) =
f ( , ) ' ( , ) 1 ' 1 ' u' = = = = U ' e ( ) g ( ) U ' e g U ' e y ' ' U ' e
305
y ''
(5.56)
(5.57)
(5.58)
(5.59)
(5.60)
(5.61)
g & &' U e + f' U &e + U e f' U e f' ' + f g . 1 & U e g + f( U e g ) g &U e f' + f U e f' ' + g 1 &e = 0 2 U e f' ' ' U e U g
(5.62)
Ue : g2
. 2 & - f' ' ' g g f' g g f' + gf( U g ) + g f U & & e e e e f' ' + &' + g 2U & e f' 2 g 2U &e = 0 + g 2U e f' f
(5.63)
Separiamo i termini contenenti le derivate di f rispetto a (gli f& ), da quelli f, e cambiamo di segno:
&' + g 2U f' ' f &= & (1 - f' 2 ) = g 2U f' f f' ' ' + g ( U e g ) f f' ' + g 2U e e e &' + f & f' ' ) = G(() = g 2U e (f' f
Si ponga:
(5.64)
(5.65)
&e = g 2U
Si ottiene quindi:
(5.66)
(5.67)
(5.68) il che garantito dalla circostanza che in G compaiono le derivate rispetto a di f ed inoltre e possono essere solo funzioni di e pertanto: ( ) = cos t (5.69) ( ) = cos t si ha quindi:
G( , ) = 0
&U e = A1 = A1 A2 gg
(5.70)
(5.71)
g dg = A U
0 0
1 e
( ) d
Quindi
g2 = A U e1 ( ) d 2 0
Ipotizziamo ora che la velocit del flusso potenziale abbia la forma:
(5.72)
& e = mc m1 U e ( ) = c m U
con c costante arbitraria, che si pu assumere uguale a 1 ed m numero si ottiene:
& e = m U e ( ) = m U
m1
(5.73)
g2 =A 2
m d =
A 1 m 1 m
(5.74)
1 (1+ m) 2
g=
1 m 2A 1 m 2 g &= (1 m) 2
(5.75)
pertanto
&e = = g 2U
2A 2A m 1m m m1 = (1 m) 1 m
1-m 2
per cui:
(5.76)
(5.77) (5.78)
=m
e
= m + g gU & e = m+ A = m+
1-m m + 1 = 2 2
(5.79)
(5.80)
che unequazione differenziale alle derivate ordinarie non lineare del III ordine detta di Falkner-Skan. Le condizioni al contorno sono:
f = f '= 0 f '= 1
per = 0 per ( = 4 5)
(5.81)
Ci calcoliamo la funzione g:
g ( ) =
1-m ( 1 m)
1m g( ) = 1m
(5.82)
y '' = y '' g ( )
m1
(5.83)
Si pu calcolare la tensione tangenziale dovuta alla frizione della (1.1) ricordando le (5.28), (5.54.b) e (5.56) :
(5.85)
/w
q
/w = 2U ' e 1 / 2 U 2
U L
1
1 m
f '' w =
2U ' e Re
1 m
f '' w =
(5.86)
1 f '' w Re L
309
5.5.2 Condizioni nel flusso potenziale esterno che determinano soluzioni simili per SL Equazione di Blasius
5.5.2.1
U e ( x) = 1 U = U
il corrispondente potenziale totale : Tot =U x
(5.88)
che il potenziale di un flusso uniforme indisturbato. Pertanto la (5.88) corrisponde alla soluzione potenziale di un flusso intorno ad una lastra piana ad incidenza nulla (tab. 4.2)
Lastra piana U
=0
U 2 Strati limite Linee di corrente
1 f f ''= 0 (5.89) 2 con le condizioni al contorno (5.81), detta equazione di Blasius, che la scopri (nel 1908) e la cui soluzione numerica riportata nella tabella e nella figura insieme a confronti con esperimenti. 2u Si noti che per = 0 lequazione diventa f III = 0 che corrisponde a 2 = 0 cio ad y w una curvatura nulla (assenza di distacco). f ' ' '+
310
f '=
U U
0 1 3 5 7 8
u
v=
311
Come si vede per Re (> 106) la soluzione di Blasius esatta, nel senso che i punti sperimentali si collocano nelle soluzioni teoriche:
Esperimenti Blasius
Per Re<1000 risulta una notevole approssimazione in quanto decadono le ipotesi che hanno portato alla formulazione asintotica di SL flusso di Eulero. Per Blasius la g tenendo conto delle (5.82) diventa:
g = 1 = 1/ 2
(5.90) (5.91)
y' '
pertanto la linea ad =cost., dove assumiamo che finisca convenzionalmente lo SL, corrisponde a y ' ' = c 1/ 2 e quindi lo spessore dello SL aumenta di ( ) 1/ 2 cio
AL Re L
( )
U
parabola
SL 312
ma Re = e quindi c ( x ) =
U L U x = Re x =
(5.93)
2 f '' w Re x
(5.94)
dalle tabelle.
1 ovvero diminuisce al crescere di x x
c = 0.664
(5.95)
Il coefficiente di resistenza aerodinamica di una lastra infinita sottile di profondit unitaria (solo attrito) . D 1328 cD = = 2 c d = q S 0 Re L
1
1/ 2
d =
. 1328 2 Re L
1 0
2.656 Re L
(5.96)
5.5.2.2
Poniamo m=1
U e ( ) = che in termini dimensionali d: U e ( x ) = cx Ve ( y) = cy
(5.99)
che corrisponde al flusso potenziale contro una parete, come avviene intorno a tutti i punti di ristagno davanti a corpi aerodinamici.
313
u
y
Punto di ristagno
= U(x 2 y 2 )
(5.100)
= 2Uy y e quindi c = 2U Lequazione (5.80) risulta: f '' '+ ff ' '+ (1 f ' 2 ) = 0 con le condizioni al contorno (5.81). Sulla parete si ha f ''' = 1 cio
= 2Ux x
(5.101) (5.102)
(5.103)
2u < 0 ed y 2 w quindi stabile (curvatura negativa). Per questa formulazione, la g diventa: g =1 (5.104) (5.105)
= y' '
cio
( ) = (1)
cio lo spessore rimane costante lungo .
314
(5.106)
(5.107)
sorgente
xr
2u >0 y 2 W
xr
2u >0 y 2 W
1 c intensit unitaria 2 Il corrispondente potenziale sar (tab. 4.2) m = ln r 2 Pertanto corrisponde al flusso in un diffusore o in un divergente 2D.
2
Nel caso del pozzo (convergente 2D) necessario cambiare gli estremi dintegrazione nella (5.71) o in alternativa cambiare le condizioni al contorno (5.81) f ' ( ) = 1 . 315
Lequazione (5.80) risulta: f ' ' ' (1 f ' 2 ) = 0 f ' ''+ f ' 2 1 = 0 con le condizioni al contorno (5.81). Sulla parte f ''' = 1 , cio
2
(5.110)
u > 0 che corrisponde y 2 w ad una situazione di flusso distaccato (la teoria dello strato limite perde di validit). m=1
x
0<m<1
m = 2 2
c c
Parete convergente 2D
Flusso al ristagno
m=0
-1<m<0
316
cio:
( ) = (1) c
cio lo spessore cresce linearmente con fino al valore massimo che sar: L (1) = A Re L Il c risulta, ricordando le (5.86):
(5.112)
(5.113)
c =
2U e ' Re L
1 m
f '' w =
1
2U e ' f '' w = Re L
2 f '' w 1 2 f '' w = 2 Re L Re L 2
(5.114)
nel diffusore. Il termine f ' ' w calcolabile una volta per tutte mediante integrazione della
(5.99). Si verifica che per m=-1 e divergente si ha il distacco. Nel caso diel convergente il cambiamento di segno nella condizione al contorno realizza velocit negative e quindi curvature positive corrispondono a situazioni stabili (assenza distacco). Si possono considerare le situazioni riportate negli schemi che seguono. Nel caso di divergente 2D la situazione limite per il distacco dove la m=-0.091. Nel caso del convergente non si ha mai distacco.
317
y
5
u=0.99
ue=1
Si trova 5 e corrispondentemente:
B = 5 (1)
1/2
x 5L 1/2 L =5 =5 U U ReL
(5.122)
Piu interessante lo spessore di scostamento 1 che rappresenta lo spessore di cui bisogna aumentare lo spessore del corpo per tenere conto di quanto si spostano le linee di corrente per effetto dello SL.
u
1 = spessore di s cos tamento
= 0 sen za considerare lo SL
Aree equivalenti
318
U e1 = (U e u) dy
0
(5.123) (5.124)
1 = (1
0
u ) dy Ue
ma
u = Ue f '
e quindi per Blasius (lastra piana) si ha:
(5.125)
1 B =
x [max f(max )] U
(5.126)
1 B = 1.7208
x U
Spessore di quantit di moto 2 . Questa quantit misura, analogamente allo spessore di scostamento 1 , la distanza di cui si deve aumentare lo spessore del corpo per riequilibrare la perdita di quantit di moto dovuta allo SL.
U 2 = u (U e u) dy
2 e 0
(5.127)
319
u
dy
dm U e = U e u dy
La quantit di moto alla velocit u (alla distanza y), sar
(5.129)
(5.130)
U 2 = ( u U e u )dy = U
2 e 2 0
2 e
U
0
u u 1 dy Ue e
(5.131)
La (5.131) uguaglia le perdite della quantit di moto della massa dm alla quantit di moto posseduta dal fluido alla velocit Ue.
2 =
u u (1 ) dy Ue Ue 0
(5.132)
2 = 0.664
vx u
320
y =o
u x +v y -U
dUe d y= w dx
(5.133)
u 2u u 2 dy = = y yw y 0 0
Dallequazione di conservazione della massa (5.44):
u v = d y x o
per cui
(5.135)
u u y u dUe u d y = w dy U e x y x dx y =o 0
h
(5.136)
u y y =o
h
u u u u u dy dy u dy = U e dy u dy d y = u x x x x x 0 0 0 0 0
y y h h h 0
(5.137)
dU u u 2u Ue Ue e d y = w x x dx y=o
(5.139)
d (U e2 2 ) dU e w + 1U e = dx dx
(5.140)
Questa lequazione integrale della quantit di moto per uno strato limite bidimensionale, incompressibile e stazionario, detta equazione di Von Karmann. E una equazione differenziale alle derivate ordinarie in x (nota Ue(x) ) negli spessori 1 e 2 ed in 0.Pu anche essere riscritta come:
U e2
dU e w d2 + (22 + 1 )U e = dx dx
(5.141)
1 2 1 2 = 6 1 =
u = l ( ) = a + b 2 + c 3 + d 4 + e Ue
322
(5.142)
per il quarto grado le condizioni sono: nella parete = y=o fuori dallo SL y= Lequazione (5.141) si pu integrare in x con come incognita, e determinare successivamente 1(x) , 2(x) e w(x) (tensione tangenziale alla parete). Ad esempio, per il quarto grado le condizioni sono:
1) 2) 3) 4) 5)
= y=0
u=0 e=0
dU e 2 u 1 dP = U e 2 = dx dx y y = u = Ue u =0 y
2u =0 y2
Si consideri che la quantit u w = y y =0 data la forma, nota a meno di un fattore di scala (x). Si noti che nel caso di una lastra piana, si pu porre: d Ue Ue = U e =0 dx per cui lequazione (5.141) diventa:
U2
d2 w = dx
e quindi
w = U 2
d2 dx
323
1 U 2 2 5x (da notare che questa quantit viene spesso indicata come spessore geometrico) = Re x
C =
0.664 Re x
1 = 2 =
172 . x Re x 0.664 x Re x
Es. 5.1 Laria fluisce attraverso un condotto di sezione quadrata di area 0.15m2 formando uno strato limite sulle pareti. Il fluido, nella regione al di fuori dello strato limite, pu essere considerato inviscido e con profilo di velocit uniforme. Sapendo che lo spessore di scostamento varia con x secondo la legge:
1 = 0.007 x 2
e tenendo conto che la velocit media nella sezione di ingresso pari a 3m/s, determinare la velocit media dellaria dentro il condotto ma al di fuori dello strato limite nella posizione x=1m. Assumere lo spessore dello strato limite nullo nella sezione di ingresso.
1(x) x
A1 A2
Si noti che nel caso di SL turbolento si osserva una dipendenza del tipo Rex-1/5 invece di Rex-1/2 del caso 324
laminare
Es. 5.2 Si consideri un flusso laminare di un fluido incompressibile su di una lastra piana (Blasius). Il profilo di velocit viene approssimato da una semplice relazione lineare del tipo:
u( y) =
y per per
0 y y >
u( y) = U
Determinare (x) (spessore geometrico) e gli sforzi di taglio utilizzando lequazione integrale di Von Karmann semplificata per il caso della lastra piana. Paragonare i risultati ottenuti con ci che si ottiene dalla teoria di Blasius.
Es. 5.3 Un flusso stazionario si muove con velocit U=3m/s su di una lastra piana. Determinare approssimativamente in quale posizione xcr e con quale spessore (geometrico) (xcr) di strato limite, si ha la transizione da strato limite laminare a turbolento, nel caso di acqua a 15C, aria in condizioni di atmosfera standard e glicerina a 20C. Assumere che il Reynolds critico ( Rexcr ) di transizione sia 5x105 e che siano valide le formule di Blasius per lo strato limite (lastra piana). (m2/s) 1.5x10-5 1.12x10-6 1.19x10-3
xcr(m)
(xcr) (m)
Es. 5.4 Si consideri un flusso turbolento di un fluido incompressibile su di una lastra piana. Il profilo di velocit nello strato limite pu essere approssimato nel modo seguente:
1/7
0 = 0.0225 U U
2
1/ 4
Determinare gli spessori di strato limite (, 1, 2) e gli sforzi di taglio alla parete al variare della distanza x. Determinare anche il coefficiente di resistenza di attrito C.
326
1 U 2 2 5x (da notare che questa quantit viene spesso indicata come spessore geometrico) = Re x
C =
0.664 Re x
1 = 2 =
172 . x Re x 0.664 x Re x
Es. 5.1 Laria fluisce attraverso un condotto di sezione quadrata di area 0.15m2 formando uno strato limite sulle pareti. Il fluido, nella regione al di fuori dello strato limite, pu essere considerato inviscido e con profilo di velocit uniforme. Sapendo che lo spessore di scostamento varia con x secondo la legge:
1 = 0.007 x 2
e tenendo conto che la velocit media nella sezione di ingresso pari a 3m/s, determinare la velocit media dellaria dentro il condotto ma al di fuori dello strato limite nella posizione x=1m. Assumere lo spessore dello strato limite nullo nella sezione di ingresso.
1(x) x
A1 A2
Si noti che nel caso di SL turbolento si osserva una dipendenza del tipo Rex-1/5 invece di Rex-1/2 del caso 327
laminare
Au ( x) = (l 2 ) 2
Lo spessore dello strato limite ,invece:
1 = ( Blasius) = 1.72
x
U1
= 1 ( x)
Q = cos t = A U1 = 0.48 m 3 s
Da cui:
u( x) =
Q Q = Au ( x) (l + 2 ) 2
Per x = 1m si ha:
1 = 1.72
u ( x) =
x
U1
= 0.0038m
Q Q = = 3.119m / s Au ( x) (l + 2 ) 2
328
Es. 5.2 Si consideri un flusso laminare di un fluido incompressibile su di una lastra piana (Blasius). Il profilo di velocit viene approssimato da una semplice relazione lineare del tipo:
u( y) =
y per per
0 y y >
u( y) = U
Determinare (x) (spessore geometrico) e gli sforzi di taglio utilizzando lequazione integrale di Von Karmann semplificata per il caso della lastra piana. Paragonare i risultati ottenuti con ci che si ottiene dalla teoria di Blasius.
Soluzione Es. 5.2 Lequazione che fornisce gli sforzi di taglio alla parete, la seguente:
w = u 2
d dx
w =
u y y =0
w =
U S
= 1
u U 0
y y u u u u u dy = 1 dy + 1 dy = 1 dy = 6 U U U U U 0 0
329
Sostituendo quest ultima espressione nellequazione che fornisce gli sforzi di taglio alla parete, si ha:
w = u 2
d u 2 d = dx 6 dx
U U 2 d 6 = d = dx U S 6 dx
( x) 2
2
6 x x ( x) = 3.46 U U
w = 0.289U 3 2
N.B. I risultati forniti da Blasius (con una procedura molto pi complicata) sono:
=5
x
U
e w = 0.332U 3 2
Es. 5.3 Un flusso stazionario si muove con velocit U=3m/s su di una lastra piana. Determinare approssimativamente in quale posizione xcr e con quale spessore (geometrico) (xcr) di strato limite, si ha la transizione da strato limite laminare a turbolento, nel caso di acqua a 15C, aria in condizioni di atmosfera standard e glicerina a 20C. Assumere che il Reynolds critico ( Rexcr ) di transizione sia 5x105 e che siano valide le formule di Blasius per lo strato limite (lastra piana).
330
xcr(m)
(xcr) (m)
x
U
Recr
U
cr = 5
xcr
U
(xcr) (m)
1.3x10-3 1.7x10-2 1.4
331
Es. 5.4 Si consideri un flusso turbolento di un fluido incompressibile su di una lastra piana. Il profilo di velocit nello strato limite pu essere approssimato nel modo seguente:
1/7
0 = 0.0225 U U
2
1/ 4
Determinare gli spessori di strato limite (, 1, 2) e gli sforzi di taglio alla parete al variare della distanza x. Determinare anche il coefficiente di resistenza di attrito C. Soluzione Es. 5.4 Lequazione integrale della quantit di moto fornisce la relazione tra w e 2 :
w = u 2
d 2 . dx
u u u u 2 = 1 dy = 1 dy U U U U 0 0
Che, per il profilo di velocit assegnato diventa:
332
2 = 1
u U 0
u u u 7 dy = 1 dY = U U U 72 0
0.0225U 2 U
d 7 d = U 2 2 = U 2 dx 72 dx
4 d = 0.231 dx U
1 4
5 = 0.370 x 5 U
Ed in forma dimensionale:
0.370 Re
1 5 x
1 = 1
0
5 1 = 0.0463 x 5 U
N.B. La dipendenza funzionale di , 1, 2 da x la stessa. Ci che cambia sono le costanti di proporzionalit. Tipicamente 2 <1< . Tenendo conto dellespressione di e dellassegnata distribuzione di w , si ottiene:
4 2 w = 0.0225U 1 45 U 0.370(u U ) 5 x
Da cui:
w = 0.0298
U2
1 5 Re x
Quest ultima quantit pu essere integrata sulla superficie della lastra ( A = l * b = area della lastra):
1
D f = b w dx = b 0.0288U 2 dx Ux 0
Da cui:
D f = 0.0360U 2
A /5 Re1 l
cf =
Df 1 U 2 A 2
0.072 /5 Re1 l
334
N.B. Fin dal principio della soluzione dellesercizio si assunto lo S.L. turbolento dal L.E., cio si considerato = 0 in x = 0. In realt bisognerebbe considerare la transizione dello S.L.da laminare a turbolento. In particolare occorre definire un x critico:
xcr =
Recr
U
E, quindi, un nuovo valore x*= x - xcr da sostituire nei calcoli fatti alla x.
335