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Sono a Washington, ed luned sera tardi. Non ho modificato il mio orologio, quindi per me ancora lora di Newcastle, perch quando si sta via per poco mi serve per combattere il jet lag. Quindi ho iniziato a lavorare oggi che erano ,allora locale di Washington ,le otto di sera e terminer pi o meno allalba. Per tenermi compagnia, uso la colonna sonora di Youtube. Fra le altre cose che mi capitato di leggere, quando stavo venendo in aereo, c stato un documento redatto un paio di anni fa dalla Federal Reserve Bank di New York, su come la politica monetaria possa divorziare dalle riserve bancarie. A livello operativo, si tratta di un documento utile, perch sottolinea tutta una serie di punti importanti che riguardano le riserve bancarie e il modo con cui le banche centrali riescano a manipolarle o a ignorarle. Questo blog tratta appunto di questo argomento. Nella edizione del settembre del 2008, del rapporto relativo alla politica economica redatto dalla Federal Reserve Bank di New York (FRBNY) ,cera un articolo interessante che si intitolava: il divorzio fra il denaro e la politica monetaria. [Divorcing Money from Monetary Policy] Esso ,dimostra perch la considerazione della politica monetaria nei libri di testo macroeconomici mainstream (come il Mankiw ecc.), dai quali la stragrande maggioranza degli studenti di economia prendono le loro conoscenze, riguardo a come il sistema monetario opera, totalmente sbagliata. Questo articolo inizia affermando: La politica monetaria , stata sempre tradizionalmente vista come il processo attraverso il quale una banca centrale si avvale della propria influenza, in quanto fornitrice di denaro, per promuovere i propri obbiettivi economici. Per esempio, Milton Friedman (1959, p.24) ha definito gli strumenti della politica monetaria, come quei poteri che permettono al sistema messo appunto dalla FED di determinare lammontare complessivo di denaro che esiste, oppure di modificarlo. In effetti, la definizione politica monetaria suggerisce appunto che ci sia una politica messa appunto dalla banca centrale ,relativamente alla fornitura di denaro, o comunque a livello di aggregati monetari di qualsiasi tipo. Nel suo testo Principles of Economics(ed io ho la prima versione), Mankiw, al capitolo 27, parla relativamente al sistema monetario. Nellultima edizione il capitolo 29. Comunque sia, che leggiate il 27 o il 29, ci che dice non vi far imparare molto. Nella parte che riguarda la Federal Reserve ( Fed, che la banca centrale degli Stati Uniti) Mankiw sottolinea che questa entit svolge 2 attivit correlate. La prima quella di regolamentare le banche e garantire appunto che il sistema finanziario sia sano. Quindi ,suppongo, se davvero la banca centrale americana dovesse svolgere questo tipo di compito, bisognerebbe licenziare 2
Da notare che le ADI sono delle istituzioni australiane che si occupano dei depositi; le AFI sono degli intermediari finanziari australiani; le RFC sono le Register Financial Corporation, sono cio tutte quelle aziende iscritte in un apposito glossario [http://www.rba.gov.au/glossary/index.html] La teoria tradizionale sul denaro, quindi sulla valuta e sulla politica monetaria, asserisce che lofferta di moneta (quindi il volume) ,sia determinato in modo esogeno dalla banca centrale. Vale a dire: si ha la capacit da parte della banca centrale di fissare questo volume indipendentemente da ci che accade sul mercato. Allora, lapproccio monetaristico al portfolio sottopone a coloro che dovessero studiare questa cosa, l'affermazione che lofferta di moneta debba riflettere liniezione da parte della banca centrale di valuta (quindi una valuta di base), e le preferenze invece espresse da tutte le istituzioni private in termini di come detenere detta valuta. Questo si chiami il cosiddetto moltiplicatore monetario. Quindi si potrebbe dire che la banca centrale, possa e debba sfruttare questo moltiplicatore (basato sulle preferenze del portafoglio privato, per quanto riguarda chi voglia detenere liquidit, e sul coefficiente di riserva delle banche), quindi manipolarne il controllo per controllare lofferta di moneta disponibile. In una certa misura queste idee sono un residuo del sistema monetario basato sul concetto di commodity dove la banca centrale poteva chiaramente controllare, ad esempio, la quantit doro. Ma in un sistema basato sul credito monetario, questa capacit di controllare la quantit di moneta viene ad essere messa in gioco dalla domanda di credito. 5
La teoria della valuta endogena centrale ,se vogliamo effettuare un'analisi orizzontale per quanto attiene alla MMT. Quando noi parliamo di moneta endogena, ci stiamo riferendo ai risultati che abbiamo ottenuto dopo che i partecipanti, gli attori quindi di un certo mercato, rispondono alle prospettive che si vengono a creare ,proprio su quello stesso mercato, e alle politiche fissate dalla banca centrale ,che quindi prendono delle decisioni su quelli che sono i beni liquidi che detengono (che sono poi i depositi) ,e i nuovi beni liquidi che,invece, cercheranno e che sono in effetti i prestiti (o i mutui). Marc Lavoie un grande esperto del concetto della moneta o del denaro endogeno. Nel suo articolo del 1984 The endogenous flow of credit and the post-keynisian theory of money (il flusso di credito endogeno e la teoria del denaro post keynesiana), pubblicato sul Journal of Economics Issuer n. 18 771/797, scrive (a pagina 774): Quando gli imprenditori determinano la domanda effettiva, devono pianificare il livello di produzione, di prezzi, di dividendi da distribuire e anche il tasso medio degli stipendi. Qualsiasi tipo di produzione in un economia moderna, o imprenditoriale , di natura monetaria e deve quindi coinvolgere delle considerazioni di carattere monetario. Quando la produzione si trova ad un livello stazionario, allora si pu presupporre per esempio ,che le aziende abbiano a disposizione sufficiente liquido per finanziare le loro spese. Questo capitale circolante in aggregato costituisce crediti che non sono mai stati ripagati. Quando le aziende desiderano aumentare le loro spese, tuttavia, devono chiaramente ottenere un ulteriore estensione delle linee di credito oppure degli ulteriori prestiti dalle banche. Questi flussi creditizi allora riappaiono come depositi nella colonna delle passivit dei bilanci della banche, quando le aziende usano questi prestiti per remunerare, per esempio, i loro fattori di produzione. Lidea essenziale qui che appunto il denaro disponibile, lofferta di moneta in un economia imprenditoriale, sia determinata dalla domanda, nel senso che con l' espandersi della richiesta di credito si espande anche lofferta di moneta. Man mano che questi crediti vengono ripagati, lofferta di denaro va via via esaurendosi. Questi flussi continuano nel tempo e la misura quantitativa che noi scegliamo per definire lofferta di moneta, diciamo lM3, semplicemente un riflesso arbitrario del circuito creditizio. Quindi lofferta di denaro viene determinata endogenamente dal livello del PIL, vale a dire, dinamico come concetto (invece che statico). Le banche centrali, chiaramente, non determinano il volume di depositi detenuti a livello giornaliero, perch provengono da decisioni che le banche commerciali devono prendere quando, per esempio, si tratta di concedere dei prestiti. La banca centrale pu determinare il prezzo del denaro, fissando il tasso dinteresse sulle riserve bancarie. Espandendo ulteriormente la base monetaria (quindi le riserva bancarie), come abbiamo sostenuto nei nostri blog 6
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