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UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CASSINO Facolt di INGEGNERIA

Problematiche legate alla modellazione delle strutture

Problematiche legate alla modellazione delle strutture


Caratteristiche del modello strutturale: accuratezza t onere di calcolo Particolare attenzione deve essere posta nella scelta dei GdL (GdL dinamici e GdL cinematici). La riduzione dei GdL corrisponde ad una riduzione dellonere di calcolo.

Modelli 3D

modellazione dellimpalcato dell impalcato

Modelli 3D

nodo master

nodo slave

Ipotesi di impalcato infinitamente rigido condizione di vincolo interno

Modelli 3D

Ipotesi di impalcato infinitamente rigido condizione di vincolo interno

Modelli 3D

Effetto del collegamento tra i vari piani

Strutture metalliche
collegamenti

classificazione

rigidi g

cerniera

Strutture metalliche

P t con nodi Parte di cerniera i

Strutture metalliche

Strutture metalliche

d f deformata

Momento flettente

Intersezioni elementi (nodi)

Inserimento di bracci rigidi per simulare lintersezione tra gli elementi. Gli effetti sono trascurabili nel caso delle strutture intelaiate. Effetti non trascurabili nel caso delle strutture a pareti (lunghezza del tratto rigido confrontabile con quella delle travi).

Modellazione con elementi FRAMES: In questo caso lo scopo fondamentale dellanalisi consiste nella valutazione del comportamento globale della struttura con pareti di controvento: - deformabilit laterale: spostamenti di piano ed in sommit; - sollecitazione negli elementi: percentuale di forza sismica assorbita dai setti. NODO TRAVE PARETE non pi trascurabile!
TRAVE 30X60

SETTO IN c.a.
TRAVE 30X60

PILASTRO 30X50

DIMENSIONE DEI NODI PARAGONABILE CON LA LUNGHEZZA DELLA TRAVE!

MODELLAZIONE TRAMITE ELEMENTI FRAMES g ai setti Innesto di travi ortogonali

MODELLAZIONE TRAMITE ELEMENTI FRAMES g ai setti Innesto di travi ortogonali

Asse del setto Ulteriore nodo della trave

MODELLAZIONE TRAMITE ELEMENTI FRAMES g ai setti Innesto di travi ortogonali

TRAVE

NOTA: In genere la lunghezza dei tratti rigidi pu essere assunta pari ai tratti direttamente interessati dal pannello di intersezione, o leggermente minore per tenere conto della deformabilit del pannello stesso. In particolare, nelle connessioni trave-parete, si suggerisce di ridurre la lunghezza del braccio libero di una quantit pari alla semialtezza se a te a de della a trave t a e ( (D. . Michael, 1967)

ASSE SETTO

TRAVI

MODELLAZIONE TRAMITE ELEMENTI FRAMES SETTO FORATO

La dimensione modesta delle aperture implica che gli elementi di collegamento sono talmente efficienti da ricostituire, al limite, una mensola unica, sullintera sezione della quale pu essere i ti ipotizzata t la l conservazione i d delle ll sezioni i i piane. i

MODELLAZIONE TRAMITE ELEMENTI FRAMES SETTO FORATO

In questo caso invece, la dimensione delle aperture tale che gli elementi di collegamento presentano unelevata deformabilit flessionale: nella situazione limite si ha un comportamento indipendente delle due mensole obbligati solo ad avere la stessa deformazione laterale laterale.

MODELLAZIONE TRAMITE ELEMENTI FRAMES SETTO FORATO

Riduzione della dimensione del braccio rigido per tenere conto della deformabilit del setto

Tratti elastici Tratti rigidi

MODELLAZIONE TRAMITE ELEMENTI FRAMES SETTI AD L ED A C

Pendolo rigido assialmente

Asse verticale del setto Nodo di intersezione dei tratti rigidi e delle travi

MODELLAZIONE TRAMITE ELEMENTI FRAMES SETTI AD L ED A C

Pendoli rigidi assialmente

Asse verticale del setto Nodo di intersezione dei tratti rigidi e delle travi

MODELLAZIONE TRAMITE ELEMENTI BI-DIMENSIONALI SHELL ELEMENTS

In particolare si ricorre spesso ad elementi bi- dimensionali piani del tipo: LASTRA LASTRA PIASTRA

Gli elementi lastra sono caratterizzati da: - Rigidezza solo nel proprio piano - Gradi di libert solo di tipo traslazionale

Queste due caratteristiche implicano degli accorgimenti quando si connettono elementi trave a elementi lastra. Infatti, poich bisogna bloccare i gradi rotazionali dei nodi, per il trasferimento delle coppie flettenti dalle travi alla parete bisogner effettuare una delle due seguenti modellazioni: - Elementi trave aggiuntivi che proseguono allinterno della parete questa soluzione consente di cogliere cog e e so solo og gli e effetti e g globali oba p prodotti odo da forze o e e momenti o e trasmessi as ess da dalle e travi, a , - Elementi trave aggiuntivi che si estendono sulla faccia di contato della parete questa soluzione permette di valutare con una certa accuratezza anche gli effetti locali prodotti da forze e momenti trasmessi dalle travi.

MODELLAZIONE TRAMITE ELEMENTI BI-DIMENSIONALI SHELL ELEMENTS

Trave Elementi aggiuntivi

MODELLAZIONE TRAMITE ELEMENTI BI-DIMENSIONALI SHELL ELEMENTS

Gli elementi lastra sono adeguati in tutti i casi in cui il comportamento della parete risulta essere prevalentemente di tipo membranale, ossia per pareti di piccolo spessore e/o che abbiano, nellazione fuori del piano, altri elementi pi rigidi agenti in parallelo (telai o altre pareti disposte ortogonalmente). Nei casi in cui questa ipotesi non risulta soddisfatta, necessario far ricorso ad elementi

lastra-piastra.
Questi ultimi combinano il comportamento membranale con la rigidezza flessionale fuori del piano, cos da associare una rigidezza a 5 gradi di libert.

GRADO DI DISCRETIZZAZIONE DELLE PARETI La discretizzazione mediante elementi piani deve essere pi o meno dettagliata a seconda che si vogliano determinare solamente gli effetti globali (spostamenti, distribuzione dei tagli di piano) oppure anche effetti locali (sollecitazioni e tensioni nella parete) parete).

Modellazione 3D con elementi FRAMES

Ripartizione delle forze tra i setti e telai

Modellazione singolo setto (shell)

Di t ib i Distribuzione sollecitazioni ll it i i

ESEMPIO DI ANALISI DEL SINGOLO SETTO

6.0 m

10 @ 3.0 m

Carichi verticali

Azioni orizzontali (vento)

ESEMPIO DI ANALISI DEL SINGOLO SETTO

Sforzi assiali negli elementi per sole azioni orizzontali


4000 3000 2000 N (Kg/m) 1000 0 -1000 -2000 -3000 -4000 0 2 4 6 3270 2186 1568 1015 499 -3 -504 504 8 nodi 10 12 -1019 -1567 -2180 -3258

sforzi assiali alla base

Controllo approssimato dei risultati: ((3270+2186)*0.60*5.4)/2+((2186+1568)*0.6*4.2)/2+ (( ) ) (( ) ) +((1568+1015)*0.6*3)/2+((1015+499)*0.6*1.8)/2+ +((499-3)*0.6*0.6)/2)= 16800 Kgm

H 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30

F 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100

FxH 300 600 900 1200 1500 1800 2100 2400 2700 3000 16500

Momento ribaltante

ESEMPIO DI ANALISI DEL SINGOLO SETTO

Concentrazione lungo le travi di collegamento g

Sforzi assiali

Sollecitazioni taglianti

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CASSINO Facolt di INGEGNERIA

Esempio di modellazione di un telaio spaziale con il S.A.P.2000 S.A.P.2000

DATI DELLA STRUTTURA: NUMERO DI PIANI: 6 piani (fuori terra) DIMENSIONI IN PIANTA: 20.70 m X 12.70 m ALTEZZA: PRIMO PIANO: 4.00 m ALTRI PIANI: 3.00 m ALTEZZA TOTALE: 19.00 m ZONA SISMICA: seconda categoria (S=9 ; ag = 0.25g) DESTINAZIONE DUSO: civile abitazione

10/11/2006

Y
3,85 4,00 5,00 4,00 3,85

4,85

4,00

3,85

Dimensioni pilastri: 40x60 40x80 piano 1 30x60 30x80 piani 2-3-4 30x55 30x75 piani 5-6

Dimensioni travi: 30x60 (emergente) 80x25 (spessore)

Modellazione con il S.A.P.2000

UTILIZZO DELLINTERFACCIA GRAFICA

CONTROLLO DEL FILE DI INPUT (.s2k) GENERATO DAL PROGRAMMA

1. Impostazione della griglia di base con il sistema di riferimento fissato

Unit di misura sulla quale si basano le dimensioni della griglia assegnate in questa fase

1. Impostazione della griglia di base con il sistema di riferimento fissato

Queste dimensioni provvisorie indicano che la griglia generata presenta le stesse dimensioni lungo i tre assi di riferimento (1 metro) ed il sistema di riferimento ha lorigine posizionato nel centro

1. Impostazione della griglia di base con il sistema di riferimento fissato

Per modificare la griglia, cliccare due volte su uno degli assi, assi Oppure:

1. Impostazione della griglia di base con il sistema di riferimento fissato

Origine degli assi

2. Inserimento dei nodi (joints)

Attenzione alla quota dalla quale partire !!!!!!!


Per visualizzare la numerazione:

2. Inserimento dei nodi (joints)

quota zero (piano terra!)

2. Inserimento dei nodi (joints) Piano terra

2. Inserimento dei nodi (joints)

Controllo coordinate e controllo numero di nodi inseriti

3. Inserimento delle aste (frames) Definiamo ad esempio prima le colonne: per ogni piano e facendo riferimento gli allineamenti lungo X (piano X-Z)

Numerazione degli elementi frames (dopo aver inserito almeno un elemento)

(*) Inserire lelemento partendo dal nodo minore al nodo maggiore, cliccare due volte sul nodo su odo finale a e pe per interrompere te o pe e la ap procedura, ocedu a, oppu oppure ep premere e e e esc

3. Inserimento delle aste (frames) Ripetere la stessa procedura per gli altri telai oppure replicare gli elementi nel seguente modo: d dopo aver selezionato l i t gli li elementi l ti d da replicare li i in pianta i t

3. Inserimento delle aste (frames) Si pu replicare anche lungo Z ma solo se i piani hanno la stessa altezza. Nel caso in esame sono stati definiti come nel modo precedente anche gli elementi del secondo livello livello, dopodich sono stati replicati lungo z

3. Inserimento delle aste (frames)

3. Inserimento delle aste (frames) Per gli P li elementi l ti TRAVE si id definiscono fi i quelli lli d del l primo i li livello, ll d dopodich di h vengono replicati agli altri livelli

3. Inserimento delle aste (frames)

Caratteristiche delle sezioni

Local axis Suddivisione dellasta dell asta per l loutput output Label sezione Nodo iniziale e finale Label elemento

4. SISTEMA LOCALE DI RIFERIMENTO


ang=90 Trave emergente 30x50: t3: (30) base (depth) t2: (50) altezza (width) ang=0 Trave emergente 30x50: (50) ) altezza ( (depth) p ) t3: ( t2: (30) base (width)

Agli elementi orizzontali (travi) viene assegnato di default ang=0

4. SISTEMA LOCALE DI RIFERIMENTO


Ang=90 Ang=90 COLONNA 30x80 con asse forte parallelo ad Y: t3: altezza (80) (depth) -Y t2: base (30) (width) - X Ang=0 COLONNA 30x80 con asse forte parallelo ad Y: t3: base (30) (depth) -X t2: altezza (80) (width) -Y

Agli elementi verticali (colonne) viene assegnato di default ang=0

4. SISTEMA LOCALE DI RIFERIMENTO


I diagrammi delle sollecitazioni vengono tracciati con riferimento agli assi locali (2 e 3) della sezione, quindi potrebbero non essere visualizzati in alcuni elementi disposti lungo lo stesso allineamento allineamento. E utile dunque avere lo stesso sistema di riferimento per tutti gli elementi disposti lungo lo stesso allineamento Esempio: Due pilastri 30x80 ma uno con lasse forte lungo x e laltro con lasse forte lungo y:

Pilastro 1 (x): ang=0; ang 0; t3=80; t3 80; t2=30 t2 30 asse 2 parallelo a y Pilastro 2 (y): ang=0; t3=30; t2=80 asse 2 parallelo a y

5. Inserimento dei vincoli esterni (restraints)


Dopo aver selezionato i nodi ai quali si vuole assegnare i vincoli:

Selezionare i gradi di libert che si vogliono vincolare

6. Definizione dei materiali

7. Definizione DELLE SEZIONI TRAVI: (ang=0) 30X60: t3=60; t2=30emergente 80x25: t3=25; t2=80 t2=80.spessore spessore COLONNE: (ANG=0) ASSE FORTE LUNGO X (ang=0) (ang 0) 40X60: t3=60; t2=40 40x80: t3=80; t2=40 30x60: t3=60; t2=30 30x80: t3=80; t2=30 ; t2=30 30x55: t3=55; 30x75: t3=75; t2=30 ASSE FORTE LUNGO Y (ang=0) 40X60: t3=40; t3 40; t2 t2=60 60 40x80: t3=40; t2=80 30x60: t3=30; t2=60 30x80: t3=30; t2=80 30x55: t3=30; t2=55 30x75: t3=30; t2=75

7. Definizione DELLE SEZIONI

Supponiamo questa convenzione: P30x50 t2: LATO PARALLELO ALLASSE ALL ASSE Y t3: LATO PARALLELO ALLASSE X

11/11/2006

Asse forte parallelo ll l ad dY

7. Assegnazioni DELLE SEZIONI

Telaio X1

Telaio X2

Telaio X3

Telaio X4

PER UN CONTROLLO DAL PUNTO DI VISTA GRAFICO:

dimensioni

8. Definizione dei CARICHI

1 si tiene conto in automatico del peso proprio degli elementi in quella condizione di carico

8. Assegnazione dei CARICHI

8. Assegnazione dei CARICHI

In direzione X, in direzione Y e per i carichi fissi e accidentali

9. Inserimento dei MASTER JOINTS

10. Assegnazione dei vincoli ai MASTER JOINTS

11. Assegnazione dei COSTRAINTS

DA RIPETERE PER OGNI PIANO DOPO EVER SELEZIONATO I RISPETTIVI NODI

11. Assegnazione dei COSTRAINTS

INSERIMENTO DELLE AZIONI SISMICHE : ANALISI STATICA EQUIVALENTE

VALUTAZIONE DELLE AZIONI SISMICHE NORMATIVA TECNICA

INSERIMENTO AZIONI NODI MASTER

Condizioni C di i i di carico sismico: E1: Fx + Mx E2: Fx - Mx 3 -Fx Mx E3: E4: -Fx + Mx E5: Fy + My E6: Fy My E7: -Fy My E8: -Fy + My

C bi Combinazioni i i di carico i sismico: i i Ec1: Gk + 2 Qk + E1 + 0.3 E5 Ec2: Gk + 2 Qk + E1 + 0.3 E6 Ec3: Gk + 2 Qk + E1 + 0.3 E7 c G Gk + 2 Q Qk + E1 + 0 0.3 3 E8 8 Ec4: Ec5: Gk + 2 Qk + E2 + 0.3 E5 Ec6: Gk + 2 Qk + E2 + 0.3 0 3 E6 Ec7: Gk + 2 Qk + E2 + 0.3 E7 Ec8: Gk + 2 Qk + E2 + 0.3 E8 Ec9: Gk + 2 Qk + E3 + 0.3 E5 Ec10: Gk + 2 Qk + E3 + 0.3 E6 Ec11: Gk + 2 Qk + E3 + 0.3 E7 Ec12: Gk + 2 Qk + E3 + 0.3 E8 Ec13: Gk + 2 Qk + E4 + 0.3 E5 Ec14: Gk + 2 Qk + E4 + 0.3 E6 Ec15: Gk + 2 Qk + E4 + 0.3 0 3 E7 Ec16: Gk + 2 Qk + E4 + 0.3 E8

C bi Combinazioni i i di carico i sismico: i i Ec17: Gk + 2 Qk + E5 + 0.3 E1 Ec18: Gk + 2 Qk + E5 + 0.3 E2 Ec19: Gk + 2 Qk + E5 + 0.3 E3 c 0 G Gk + 2 Q Qk + E5 5+0 0.3 3 E4 Ec20: Ec21: Gk + 2 Qk + E6 + 0.3 E1 Ec22: Gk + 2 Qk + E6 + 0.3 0 3 E2 Ec23: Gk + 2 Qk + E6 + 0.3 E3 Ec24: Gk + 2 Qk + E6 + 0.3 E4 Ec25: Gk + 2 Qk + E7 + 0.3 E1 Ec26: Gk + 2 Qk + E7 + 0.3 E2 Ec27: Gk + 2 Qk + E7 + 0.3 E3 Ec28: Gk + 2 Qk + E7 + 0.3 E4 Ec29: Gk + 2 Qk + E8 + 0.3 E1 Ec30: Gk + 2 Qk + E8 + 0.3 E2 Ec31: Gk + 2 Qk + E8 + 0.3 0 3 E3 Ec32: Gk + 2 Qk + E8 + 0.3 E4

ANALISI STATICA EQUIVALENTE

VERIFICA ELEMENTI STRUTTURALI

ANALISI MODALE 1: MODI DI VIBRZIONE, PERIODI

ASSEGNAMO E LE E MASSE E

ANALISI MODALE 1: MODI DI VIBRZIONE, VIBRZIONE PERIODI

Mx My Mr

ANALISI MODALE 1: MODI DI VIBRZIONE, VIBRZIONE PERIODI

ANALISI MULTIMODALE 1: MODI DI VIBRZIONE, VIBRZIONE PERIODI

ANALISI MULTIMODALE 1: MODI DI VIBRZIONE, VIBRZIONE PERIODI

Primo modo di vibrare della struttura: T1=0.79 s

ANALISI MULTIMODALE 1: MODI DI VIBRZIONE, VIBRZIONE PERIODI

secondo modo di vibrare della struttura: T2=0.72 s Valore simile al primo modo di vibrare. Aspetto importante

ANALISI MULTIMODALE 1: MODI DI VIBRZIONE, VIBRZIONE PERIODI

terzo modo di vibrare della struttura: T3=0.61 s

ANALISI MULTIMODALE 1: MODI DI VIBRZIONE, VIBRZIONE PERIODI

Altri modi di vibrare

ANALISI MULTIMODALE 1: MODI DI VIBRZIONE, VIBRZIONE PERIODI

ANALISI MULTIMODALE 1: MODI DI VIBRZIONE, PERIODI

1: MODI DI VIBRZIONE, PERIODI

periodi di vibrazione: T frequenze: f=1/T frequenze circolari: =2/T autovalori: ^2

1: MODI DI VIBRZIONE, PERIODI

Fattori di partecipazione modale: fxn=Tn mx

1: MODI DI VIBRZIONE, PERIODI

Masse p partecipanti: p pxn=(f ( xn)2/Mx

Analisi multimodale

oppure tramite file esterno

Analisi multimodale

Condizioni C di i i di carico sismico: E1: Sx + Mx E2: Sx - Mx 3 Sy + My y E3: E4: Sy My

C bi Combinazioni i i di carico i sismico: i i Ec1: Gk + 2 Qk + E1 + 0.3 E3 Ec2: Gk + 2 Qk + E1 + 0.3 E4 c3 G Gk + 2 Q Qk + E2 + 0 0.3 3 E3 3 Ec3: Ec4: Gk + 2 Qk + E2 + 0.3 E4

C bi Combinazioni i i di carico i sismico: i i Ec5: Gk + 2 Qk + E3 + 0.3 E1 Ec6: Gk + 2 Qk + E3 + 0.3 E2 c G Gk + 2 Q Qk + E4 + 0 0.3 3 E1 Ec7: Ec8: Gk + 2 Qk + E4 + 0.3 E2

ANALISI MULTIMODALE

Applicazione pp numerica

Informazioni modali fornite dal SAP2000


TABLE:ModalPeriodsAndFrequencies OutputCase StepType StepNum Text Text Unitless MODAL Mode 1 00 1.00 MODAL Mode 2.00 MODAL Mode 3.00 MODAL Mode 4 00 4.00 MODAL Mode 5.00 MODAL Mode 6.00 MODAL Mode 7 00 7.00 MODAL Mode 8.00 MODAL Mode 9.00 Period Sec 0 36 0.36 0.35 0.24 0 16 0.16 0.16 0.12 0 10 0.10 0.10 0.08 Frequency Cyc/sec 2 80 2.80 2.86 4.19 6 13 6.13 6.20 8.16 9 87 9.87 9.90 13.18 CircFreq rad/sec 17 58 17.58 17.94 26.34 38 52 38.52 38.98 51.28 62 03 62.03 62.18 82.79 Eigenvalue rad2/sec2 309 23 309.23 321.90 693.68 1484 02 1484.02 1519.59 2629.14 3847 94 3847.94 3866.00 6854.22

periodi di vibrazione: T frequenze: f=1/T frequenze circolari: =2/T autovalori: ^2

Informazioni modali fornite dal SAP2000


TABLE:ModalParticipationFactors OutputCase StepType StepNum Text Text Unitless MODAL Mode 1.0000 MODAL Mode 2 0000 2.0000 MODAL Mode 3.0000 MODAL Mode 4.0000 MODAL Mode 5.0000 MODAL Mode 6.0000 MODAL Mode 7.0000 MODAL Mode 8.0000 MODAL Mode 9.0000 Period Sec 0.3573 0 3502 0.3502 0.2386 0.1631 0.1612 0.1225 0.1013 0.1011 0.0759 UX Kgfs2 26.3986 171 0814 171.0814 5.4106 65.0678 21.9148 3.2877 43.2304 10.1803 1.8977 UY Kgfs2 166.1897 26 8589 26.8589 47.0932 20.4635 60.3057 12.4781 9.9573 42.7470 0.3623 UZ Kgfs2 0.0000 0 0000 0.0000 0.0000 0.0000 0.0000 0.0000 0.0000 0.0000 0.0000 RX Kgfms2 1437.6533 229.7156 229 7156 277.9613 35.1644 95.0701 10.5343 9.7327 44.4452 9.2494 RY Kgfms2 225.3943 1463 1970 1463.1970 45.9977 111.6486 33.1711 4.2416 43.1437 10.3622 1.9582 RZ Kgfms2 223.0126 8.8096 8 8096 822.5459 12.9211 10.2213 314.7285 25.7350 62.4372 230.0179 ModalMass Kgfms2 1.0000 1 0000 1.0000 1.0000 1.0000 1.0000 1.0000 1.0000 1.0000 1.0000 ModalStiff Kgfm 309.2310 321 8970 321.8970 693.6752 1484.0189 1519.5913 2629.1362 3847.9370 3866.0017 6854.2218

Fattori di partecipazione modale: fxn=Tn mx


I modi sono normalizzati rispetto p la matrice delle masse: Mn=Tn M n=1

Informazioni modali fornite dal SAP2000


TABLE:ModalParticipatingMassRatios OutputCase StepType StepNum Period Text Text Unitless Sec MODAL Mode 1 0.3573 MODAL Mode 2 0.3502 MODAL Mode 3 0.2386 MODAL Mode 4 0.1631 MODAL Mode 5 0.1612 MODAL Mode 6 0.1225 MODAL Mode 7 0.1013 MODAL Mode 8 0.1011 MODAL Mode 9 0.0759 UX Unitless 0.0190 0.7976 0.0008 0.1154 0.0131 0.0003 0.0509 0.0028 0.0001 UY UZ Unitless Unitless 0.7526 0.0000 0.0197 0.0000 0.0604 0.0000 0.0114 0.0000 0.0991 0.0000 0.0042 0.0000 0.0027 0.0000 0.0498 0.0000 0.0000 0.0000 SumUX Unitless 0.0190 0.8166 0.8174 0.9328 0.9459 0.9461 0.9971 0.9999 1.0000 SumUY SumUZ Unitless Unitless 0.7526 0.0000 0.7723 0.0000 0.8327 0.0000 0.8442 0.0000 0.9433 0.0000 0.9475 0.0000 0.9502 0.0000 1.0000 0.0000 1.0000 0.0000 RX Unitless 0.9355 0.0239 0.0350 0.0006 0.0041 0.0001 0.0000 0.0009 0.0000 RY Unitless 0.0230 0.9690 0.0010 0.0056 0.0005 0.0000 0.0008 0.0000 0.0000 RZ Unitless 0.0563 0.0001 0.7661 0.0002 0.0001 0.1122 0.0007 0.0044 0.0599 SumRX Unitless 0.9355 0.9594 0.9943 0.9949 0.9990 0.9990 0.9991 1.0000 1.0000 SumRY Unitless 0.0230 0.9920 0.9930 0.9986 0.9991 0.9991 0.9999 1.0000 1.0000 SumRZ Unitless 0.0563 0.0564 0.8225 0.8227 0.8228 0.9349 0.9357 0.9401 1.0000

Masse partecipanti: pxn=(fxn)2/Mx


Mx=My=36696 kg m^-1 sec^2

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