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LIPA e lambiguit dei sistemi di trascrizione tradizionali Elenchiamo alcuni problemi che si riscontrano con lalfabeto italiano utilizzato

come sistema di trascrizione fonetica: - talvolta, una stessa lettera rappresenta due foni (o anche fonemi) diversi in parole diverse: stella vs medico casa vs cima gatto vs giostra - talvolta, due lettere diverse rappresentano lo stesso fono/fonema in parole diverse: quale vs scuola gara vs ghiro - talvolta, una sequenza di lettere rappresenta un solo fono/fonema: scivolo, meglio, ragno, chiostro, ghiotto (viceversa, x una lettera singola ma rappresenta una sequenza di due foni/fonemi: xilofono) - vi sono lettere che non corrispondono a nessun fono: chiesa, ghiera, cielo, scienza - una stessa lettera pu talvolta rappresentare foni diversi per parlanti diversi: ad esempio, la s di casa rappresenta foni diversi per un parlante veneto e un parlante napoletano. - lalfabeto italiano manca di simboli che possano rappresentare foni assenti dallitaliano (per es., la r francese, la h tedesca, la u giapponese). - anche nellambito delle lingue che usano lalfabeto latino, si usano spesso lettere diverse per trascrivere lo stesso fono/fonema (ad es. c nellinglese cinnamon rappresenta lo stesso fono di s nellitaliano signore), e, ancora pi spesso, la stessa lettera pu rappresentare foni/fonemi diversi in lingue diverse (la h in italiano, tedesco, inglese) Per ovviare alle ambiguit ed ai problemi posti dalle grafie alfabetiche convenzionali, i linguisti hanno adottato varie forme di trascrizione fonetica in cui ci sia una relazione di corrispondenza biunivoca tra simboli e suoni: ad ogni simbolo corrisponde uno ed un solo suono e ad ogni suono uno ed un solo simbolo. LAlfabeto Fonetico Internazionale (IPA), elaborato dalla International Phonetic Association, contiene un insieme di simboli (e diacritici) che

consentono di rappresentare i foni di tutti i sistemi linguistici conosciuti; esso viene periodicamente aggiornato (lultima volta lo stato nel 1996). Nellalfabeto IPA, ciascun fono corrisponde ad un solo simbolo (st[e]lla vs m[E]dico) e ciascun simbolo corrisponde ad un solo fono (tuttal pi, certi foni vengono rappresentati dallo stesso simbolo, ma con segni diacritici diversi: es., /a/ vs. /a/) Lapparato fonatorio La maggior parte dei foni che produciamo viene prodotta sfruttando il flusso daria che fuoriesce dai polmoni durante lespirazione (flusso polmonare egressivo, cio diretto verso lesterno). Litaliano usa solo questo tipo di flusso, altre lingue usano anche quello ingressivo, in cui il flusso daria diretto verso linterno. Il flusso daria polmonare egressivo sale dai polmoni ai bronchi alla trachea fino alla laringe; nella laringe si trova la glottide, che contiene due membrane muscolari, le corde vocali, le quali possono essere accostate/ vicine o aperte/lontane. Se sono accostate, vibrano con il passaggio dellaria e abbiamo suoni sonori; se sono aperte, non vibrano per il passaggio dellaria ed abbiamo suoni sordi. Lo spazio al di sopra delle corde vocali si chiama tratto vocale, che si divide a sua volta in orofaringe e cavit nasale. Le parti dellorofaringe che vengono usate per produrre suoni si chiamano articolatori. Lostruzione del flusso in genere prodotta dall avvicinamento degli articolatori sulla superficie inferiore dellorofaringe a quelli collocati sulla superficie superiore dellorofaringe. Gli articolatori superiori comprendono: labbro superiore denti superiori/alveoli velo palatino (palato molle) ugola faringe (area compresa tra ugola e laringe) palato (duro)

Gli articolatori inferiori comprendono: labbro inferiore diverse parti della lingua: corona (punta e lama della lingua), dorso, radice (o parte posteriore)

La cavit nasale Il flusso daria che sale oltre la glottide pu essere emesso allesterno o attraverso la cavit orale o attraverso la cavit nasale. La direzione determinata dalla posizione sollevata o abbassata del velo palatino; il velo pu cio trovarsi in posizione alzata, e premere contro la parete posteriore della faringe, nel qual caso laria uscir soltanto attraverso la cavit orofaringea e si avranno foni orali (come [a] e [t]), oppure in posizione abbassata, nel qual caso laria uscir anche attraverso la cavit nasale, e si avranno foni nasali (come [a] e [n]). Consonanti vs Vocali Possiamo distinguere tra due categorie principali di suoni: le consonanti e le vocali. Nel percorso dalla glottide verso lesterno il flusso daria polmonare pu essere libero oppure pi o meno ostruito. Nel caso in cui laria fluisca liberamente verso lesterno otteniamo dei suoni vocalici; nel caso invece che vi sia una qualche ostruzione parziale o totale del flusso da parte degli articolatori, otteniamo dei suoni consonantici. Le lingue tendono a preferire parole caratterizzate da una sequenza di articolazioni di chiusura ed apertura, cio di consonanti e vocali; come vedremo pi avanti, il tipo di sillaba pi comune nelle lingue CV, cio quello formato da una consonante (C) e da una vocale (V). Vocali Le vocali vengono prodotte modificando la forma del cavo orofaringeo, ma senza ostruire in maniera rilevante il corso del flusso daria proveniente dai polmoni, cosicch il suono prodotto dalla vibrazione delle corde vocali assume risonanze distinte, ma non viene trasformato in rumore (come nel caso delle consonanti). Le vocali vengono prodotte con il dorso della lingua che avanza o arretra, e si alza ed abbassa, senza per creare una costrizione del flusso daria. Inoltre, il movimento della lingua pu essere accompagnato da una concomitante protrusione ed arrotondamento delle labbra. Dunque, semplificando, le vocali possono essere posizionate in uno spazio tridimensionale, detto spazio vocalico, sulla base di tre parametri: - posteriorit: chiamiamo anteriori le vocali prodotte con un avanzamento del dorso verso il palato, posteriori quelle prodotte con un arretramento del dorso verso il velo, centrali quelle prodotte senza avanzamento o

arretramento. - altezza: a seconda del grado di innalzamento della lingua (rispetto ad uno stadio di riposo che pi o meno centrale), possiamo distinguere tra vocali alte, medio-alte, medio-basse e basse. - arrotondamento: le vocali prodotte con una protusione/arrotondamento delle labbra si dicono arrotondate; le altre sono non arrotondate. Le vocali possono essere rappresentate distribuite in un trapezio in cui i rispettivi simboli vengono collocati nel punto corrispondente alla posizione della lingua (altezza e posteriorit) nel momento in cui esse vengono prodotte. Lo schema vocalico il seguente:
anteriore arrotondato alto medio basso E a y i e @ O o centrale posteriore arrotondato u

Le vocali dellitaliano standard: a [centrale bassa non-arrotondata] - vocali anteriori e non-arrotondate: i [anteriore alta non-arrotondata] e [anteriore medio-alta non-arrotondata] E [anteriore medio-bassa non-arrotondata] - vocali posteriori e arrotondate: u [posteriore alta arrotondata] o [posteriore medio-alta arrotondata] O [posteriore medio-bassa arrotondata]

fame, gare, patto mito, tifo, primo vela, neve, fede gElo, vErso, bEllo muro, furto, guglia gola, dorso, mostro foglio, mobile, coro

Al grado di innalzamento, o piuttosto abbassamento, corrisponde anche un grado di maggiore o minore apertura della bocca; si parla quindi anche di vocali aperte (= basse) e chiuse (= alte).

Per illustrare altre possibili combinazioni dei parametri vocalici, esamineremo anche alcune vocali che sono assenti dallitaliano standard, ma sono rappresentative per varie ragioni. y [anteriore alta arrotondata] viene prodotta con la lingua in una posizione simile a quella che assume quando si produce [i], ma con le labbra protruse (si trova per es. in tedesco dove viene trascritta con ber, e in francese dove viene trascritta con - sr) [anteriore media arrotondata] [anteriore bassa? arrotondata] nel tedesco schn nel tedesco zwlf

@ [centrale media non-arrotondata] questa vocale, nota anche come schwa, la vocale neutra, cio il suono che si ottiene facendo vibrare le corde vocali e tenendo la lingua in posizione di riposo (semplificando, si potrebbe dire che lo schwa il suono delle corde vocali che vibrano); per questa ragione, tende spesso trovarsi in posizioni atone: ad esempio, nellinglese about; in tedesco e in napoletano si trova in posizione finale non accentata di parola: ted. Mitte centro, nap. jamme andiamo. [I [anteriore alta centralizzata] simile ad [i], ma prodotta con un gesto meno estremo, dunque leggermente meno alta e meno anteriore: a noi italiani suona quasi come una [e] molto breve (ad es. in inglese beat [bi:t] vs. bit [bIt]] Vocali nasalizzate Tipicamente le vocali sono foni orali, cio prodotti con il velo alzato che non lascia passare laria attraverso il naso; capita talvolta, per, che davanti ad una nasale, per un effetto di assimilazione, le vocali vengano prodotte con il velo abbassato (almeno per una porzione della loro durata), e cio come vocali nasali o nasalizzate (rappresentate in IPA da una tilde (~) sopra il simbolo della vocale); per esempio, in un italiano parlato con forte accento veneto, canto pu diventare [ka:Nto]. In un contesto di questo genere, la nasale, nel corso della storia della lingua, pu perdersi, ma la vocale precedente ne preserva la nasalit; avremo in tal caso lo sviluppo di vocali nasalizzate come fonemi autonomi, come esistono ad esempio in francese o in portoghese. Consonanti

Possiamo classificare le consonanti sulla base di tre parametri: - modo di articolazione, cio in base al modo in cui gli articolatori producono la chiusura parziale o totale della cavit orofaringea; - luogo/punto di articolazione, cio in base a quali articolatori producono la chiusura parziale o totale della cavit orofaringea; - sonorit, cio in base al fatto che le corde vocali siano separate o accostate e in vibrazione durante la produzione del suono. La tabella IPA delle consonanti prodotte con aria proveniente dai polmoni riflette questa tassonomia: le righe corrispondono a diversi modi di articolazione; le colonne corrispondono a diversi luoghi di articolazione (in un rapporto iconico con i tipici diagrammi dellapparato fonatorio); allinterno di ciascuna casella, il fono sordo a sinistra, quello sonoro a destra. Forniamo una classificazione delle consonanti secondo il modo di articolazione, e allinterno di questo, secondo il luogo di articolazione. Occlusive (orali): il modo di articolazione occlusivo orale consiste in un blocco completo dellaria in un punto del canale orale (per esempio, nel caso di [p], il blocco viene formato con le labbra); il velo alzato, cos che laria non pu passare attraverso il naso. Le occlusive sono quindi prodotte da una occlusione completa del canale in cui passa l'aria, seguita da un'improvvisa apertura; esse sono anche dette momentanee o esplosive proprio perch producono, nel momento in cui sono pronunciate, una sorta di esplosione d'aria. occlusive bilabiali, prodotte chiudendo le labbra: sorda p padre [pa:dre] sonora b barca [barka] opera abito occlusive dentali, prodotte con la corona della lingua che va contro i denti: sorda t talpa [talpa] sonora d diga [di:ga] etico dardo occlusive velari, prodotte con il dorso della lingua che va contro il velo: sorda k canto [kanto] sonora g gara [ga:ra] icona agosto Fricative: il modo di articolazione fricativo (orale) consiste in un forte restringimento in un punto del canale orale, cosicch laria, costretta a

passare attraverso una stretta fessura, produce un rumore di frizione. [fricative bilabiali, prodotte accostando il labbro superiore e quello inferiore: sorda ape [a:e]con gorgia sonora ewe [ee]] fricative labiodentali, prodotte con il labbro inferiore accostato agli incisivi superiori: sorda f fata [fa:ta] sonora v vita [vi:ta] tifo diva [fricative interdentali, pronunciate con la punta della lingua che sporge tra i denti, o comunque con un accostamento della lingua ai denti: sorda think [iNk] sonora that [aet]] sibilanti alveolari (equivalenti fricative di [t d]) anche se nel territorio italiano si registra una notevole variazione rispetto allesatto luogo di articolazione: sorda s sedia [sEdja] sonora z isola [i:zola] astro mese sibilanti palatoalveolari, prodotte con avvicinamento della lamina alla zona postalveolare: sorda sciame [a:me] sonora garage [gara] cuscino division [divion]?? fricativa glottidale sorda, si tratta del suono reso dal grafema h che si trova in tedesco o inglese in haben / have Affricate: le affricate sono occlusive la cui fase di rilascio cos lenta che finisce per suonare come la fricativa equivalente; sono perci consonanti foneticamente complesse perch iniziano come occlusive e terminano come fricative. Si pu dunque pensare alle affricate come ad unocclusiva ed una fricativa col medesimo luogo di articolazione, prodotte in rapida sequenza, e sentite dai parlanti come ununit fonetica (tanto che in vari sistemi ortografici possono essere indicate con un solo grafema). affricate alveolari (equivalenti affricate delle occlusive [t/d] e delle fricative [s/z]); sia la resa fonetica che la distribuzione tendono a variare molto da area ad area e perfino da parlante a parlante:

sorda ts

stazione [statsjone] ozio razza [rat:sa] stirpe

sonora dz zero [dzE:ro] azoto razza [rad:za]tipo di pesce

affricate palatoalveolari (equivalenti affricate delle fricative [ ]): sorda t cena [te:na] sonora d gelo [dE:lo] aceto ragione Le sonoranti Una categoria intermedia quella delle consonanti sonoranti. Dal punto di vista del modo di articolazione le sonoranti hanno uno statuto ambiguo, poich sono dotate di caratteristiche vocaliche e consonantiche; esse hanno una componente vocalica costituita dalla vibrazione delle corde vocali, la stessa che si ha nelle vocali vere e proprie (per cui posso no essere sonanti, cio svolgere funzioni di vocale); questa vibrazione spontanea un effetto fisico di un passaggio libero dell'aria in qualche punto del risonatore; sono quindi prodotte sia con una ostruzione del flusso daria (nella bocca) sia contemporaneamente con libero passaggio di aria (nella cavit nasale o in quella orofaringea). Si distinguono in: nasali, liquide (vibranti e laterali) e semivocali (o approssimanti). I foni liquidi e nasali possono, in quanto consonanti, essere inizio di sillaba, ma in alcune lingue (ad esempio nelle lingue slave) essi possono fungere anche da nucleo sillabico. Nasali Il modo di articolazione occlusivo nasale consiste in un blocco completo dellaria in un punto del canale orale, ma con il velo abbassato, cosicch laria passa attraverso il naso (ad esempio, la [m] come una [b] prodotta lasciando che laria passi attraverso la cavit nasale). Le nasali tendono ad essere sonore (le nasali sorde sono foni rari). Sulla base del luogo di articolazione, distinguiamo cinque diversi foni nasali: [m] con occlusione labiale, [M] labiodentale, [n] alveolare, [] palatale, [] velare. nasale bilabiale, equivalente nasale di [b], come in mano [ma:no], cima nasale labiodentale, prodotta con il labbro inferiore appoggiato agli incisivi superiori; rarissimo come fonema, esiste in certe variet di italiano come allofono di /n/ davanti alle labiodentali [f v]: anfibio [aMfibjo] invece [iMve:te]

nasale alveolare, equivalente nasale di [d], come in nero [ne:ro], anello nasale palatale , prodotta con la parte frontale del dorso della lingua contro il palato duro; viene trascritta in italiano con il grafema gn: ragno [ra:o] ignoto [iO:to] nasale velare, equivalente nasale di [g]; in italiano allofono di /n/ davanti ad occlusiva velare (in banco [bako]), ma fonema indipendente in inglese (sing vs sin), tedesco (singen vs. sinnen) e in molte altre lingue (igbo, sindhi, vietnamita, coreano). Liquide Vibranti I foni plurivibranti (o trilli, sempre sonori) si ottengono facendo vibrare un articolatore (si pu quasi pensare ad un trillo come ad una serie di brevissime e deboli occlusive sonore e vocali prodotte in rapidissima sequenza). Le lingue umane conoscono tre diversi tipi di trilli: [- trillo bilabiale: si ottiene facendo vibrare le labbra, come per imitare il suono di un motore o simulare brividi di freddo, ma attestato - seppur raramente - come fono (ad es. in lingue della famiglia Bantu)] - trillo alveolare, equivalente trillato di [d], la r tipica dellitaliano; - trillo uvulare, ottenuto facendo vibrare larea posteriore del dorso della lingua contro lugola; si trova in tedesco (in rein), ma comune anche tra gli italiani con la erre moscia. [Ricordiamo anche una monovibrante o battito (tap) alveolare, simile ad una [r] prodotta con una singola vibrazione, o una [d] brevissima e molto debole, dove la lingua arriva appena a toccare i denti o gli alveoli; si tratta della r breve e non iniziale di parola dello spagnolo (pe[R]o per vs pe[r:]o cane) e anche di vari italiani regionali); in inglese americano un allofono di /t d/ in certi contesti (come in city [sIRI]) mentre in inglese britannico la tipica pronuncia di r tra due vocali] Laterali Il modo di articolazione laterale consiste in una chiusura nella parte mediana del cavo orale, mentre laria pu comunque passare da uno o ambedue i lati; come le nasali e le vibranti, le laterali tendono ad essere sonore. In italiano distinguiamo: - laterale alveolare l, equivalente laterale di [d], come in lana[la:na], velo; - laterale palatale , suono piuttosto raro nelle lingue del mondo, come in

raglio [ra:o], figlio. Approssimanti o semivocali Le semivocali (o approssimanti) sono prodotte con una costrizione rapida e aperta, lasciando abbastanza spazio allaria di passare senza creare un rumore di frizione; sono tipicamente sonore; possiamo pensare ad esse come a segmenti intermedi tra consonanti e vocali. Le semivocali sono dunque delle vocali che non si trovano nella posizione di nucleo sillabico (se sono nuclei diventano - ovviamente - delle vocali, cio rispettivamente i/u); possono svolgere la funzione di consonante (womo, jena) o aggiungersi al nucleo formando la coda della sillaba (cawsa, bajta); possono anche, come altre consonanti, essere aggiunte all'attacco della sillaba (bwono, bjanko). Qualcuno distingue le semivocali (quelle che seguono il nucleo) dalle semiconsonanti (quelle che precedono il nucleo, e svolgono le funzioni di consonante; foneticamente producono un pi forte rumore). approssimante palatale j: simile ad una fricativa palatale sonora articolata molto debolmente (questi due foni e la vocale [i] formano una sorta di continuum); si trova in italiano per es. in iodio [jO:djo] approssimante labiovelare w: si ottiene con una debole costrizione velare e concomitante arrotondamento delle labbra; si pu pensare a questo segmento - molto comune - come ad una specie di versione consonantica della vocale [u]; in italiano si trova, ad es., nella parola uomo [wO:mo]. Ostruenti e sonoranti Linsieme di tutte le consonanti escluse le sonoranti, cio tutte le consonanti con il tratto [- sonorante], sono dette ostruenti. Mentre lo stato non marcato delle sonoranti la sonorit, lo stato non marcato delle ostruenti la mancanza di sonorit: la sonorit viene aggiunta alle ostruenti con un dispendio ulteriore di energia (tensione delle corde vocali per accostarle e favorire la loro vibrazione al passaggio dell'aria); la mancanza di sonorit ottenuta nelle vocali e nelle consonanti sonoranti con un sovrappi di energia che blocca la vibrazione delle corde vocali, che sarebbe spontanea. Distinzione in base al punto di articolazione - bilabiali: lostruzione o locclusione data dallavvicinamento delle

labbra: occlusive [p] [b]; continue [] []; sonoranti [m]; - labiodentali: lostruzione data dalle labbra inferiori che si avvicinano ai denti superiori: continue [f] [v]; - dentali: lostruzione o locclusione avviene con la lingua sui denti o sugli alveoli: occlusive [t][d], continue [s][z], affricate [ts][dz], sonoranti [l][n] [r]; - interdentali: lostruzione determinata dallinserimento della lingua fra i denti: continue [] []; - palatali: locclusione o lostruzione data dalla lingua sulla parte centrale del palato, detta anche palato duro: continue [ ] [], occlusive /c, /??, affricate [t] [d], sonoranti [][]; - velari: lostruzione o occlusione data dalla lingua sulla parte posteriore del palato, detta velo palatino: occlusive [k] [g], sonoranti [] Distinzione in base alla sonorit - sonore, se c' vibrazione delle corde vocali (es.: b, d, v, g); - sorde, se non c' vibrazione delle corde vocali (es.: p, t, f, k). Si ricordi che nelle vocali e nelle sonoranti, la vibrazione spontanea: esse sono pertanto normalmente sonore; alcune lingue ammettono per nel loro sistema vocali e sonoranti sorde.

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