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Durante l'estate del 2010 stata sviluppata una ricerca volta a definire puntualmente le caratteristiche archeologiche e storiche del Quartiere Tamburi, propedeutiche allattuazione di un Progetto coordinato di risanamento (finanziamento delibera CIPE 3/2006). La ricerca stata articolata in tre fasi principali: ricerca bibliografica e d'archivio - ricognizioni sul terreno - scavo archeologico. La ricerca bibliografica ha prodotto una schedatura di 36 monumenti e siti di rilevante interesse archeologico e storico, alcuni ancora fruibili, altri ormai non pi esistenti. A fronte di una decina di siti archeologici noti, sono stati individuati, attraverso la ricognizione archeologica di superficie, ulteriori 26 siti di interesse archeologico, con testimonianze che coprono un arco cronologico che va dalla preistoria allet post-medievale. Il quadro emerso dalle ricerche presenta un territorio che dalla preistoria allet moderna ha avuto una notevole importanza, innanzitutto per la sua posizione geografica a ridosso di un litorale facilmente accessibile e in quanto attraversato da importanti strade (la Via Appia e le vie istmiche dirette verso la costa adriatica) e caratterizzato da una campagna fertile e ricca di insediamenti umani. Tra le aree individuate mediante ricognizione topografica, stata scelta, per lesecuzione di un saggio preventivo, quella con la pi significativa concentrazione di reperti in superficie, sicuro indizio della presenza di testimonianze archeologiche in profondit. Si tratta di unarea di propriet comunale a sud della masseria Ruggiero, immobile di rilevante interesse storico situato sul terrazzo che domina larea della Stazione Ferroviaria, compreso tra via San Brunone e via Scarponara, ad est della nota collina della Croce. Larea indagata ha restituito una complessa stratificazione di resti archeologici riferibili a fasi diverse (1,5). E stato messo in luce un muro in grossi blocchi di carparo, posti in opera a secco, con orientamento est-ovest, riferibile ad una struttura di cui allo stato della ricerca non possibile definire pianta e funzione. Esso si conserva in un solo filare ed impostato su unarea di necropoli opportunamente bonificata per la realizzazione delle fondazioni, che lungo il limite orientale del saggio tagliavano livelli di et preistorica (3-4). Sulla base della tipologia (tombe a fossa fra cui una di grandi dimensioni), le sepolture possono essere inquadrate in et ellenistica. Nella stessa area stato rinvenuto anche un pozzo con pedarole scavato nella roccia, colmato con i materiali di risulta dalla distruzione delle sepolture. Sul margine del saggio, corrispondente anche al limite del pianoro, stata individuata una vasca dalle pareti intonacate, presumibilmente di et romana (2).

Mar Piccolo Golfo di Taranto

Veduta verso nord-est dell'area di scavo. In primo piano il muro in grandi blocchi di carparo. Sullo sfondo la masseria Ruggiero.

Veduta, da sud, dell'area indagata a fine scavo. In alto a sinistra la vasca presumibilmente di et romana, che taglia due sepolture di piccole dimensioni.

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Frammenti di lame di selce e punta di freccia in ossidiana del Neolitico. Particolare di olla neolitica rinvenuta al livello di fondazione del muro. Veduta verso sud-est dell'area di scavo. In primo piano il pozzo, a seguire le tombe e il muro in grandi blocchi. Sullo sfondo la Citt Vecchia.

Progettazione ed esecuzione delle attivit archeologiche: ATI Societ Cooperativa Polisviluppo - Societ Cooperativa Novelune (coordinamento operativo: Gianluca Guastella, Francesco Zerruso) Archeologi: Annalisa Biffino, Evelyn Fari, Patrizia Guastella, Daniele Nuzzi, Cosimo Pace Assistenza tecnica ed informatica: Giulio Calculli, Michele De Marco Rilievi e documentazione grafica: Daniele Biffino, Paolo Agusto Committente: Comune di Taranto, Assessorato all'Urbanistica, RUP Mario Romandini Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia: Direzione scientifica: Antonietta Dell'Aglio; Assistenza tecnica: Piero Angotti

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