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liST-

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DIZIONARIO
DEGLI

m
ec.

IH

a
ni

ARCHITETTI, SCULTORI, PITTORI


D'

OGNI ET E

D'

OGNI NAZIONE

Si

STEFANO TICOZZI
Con nove
tavole in

11

rame

etl

il

ritratto dell'Autore.

a
1
1

VOLUME TEtlZO

MILANO
PRESSO CARLO RRANCA
i83o-i833.
COI TIPI DI LUIGI NEEVETTI.

ggjigll

DIZIONRIO
DEGLI

ARCHITETTI, SCULTORI, PITTORI,


EC, EC.

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Institute

http://www.archive.org/details/dizionariodeglia03tico

DEGLI

ARCHITETTI, SCULTORI, PITTORI


INTAGLIATORI
IN ACCIAJO
IN

RAME, IN PIETRE PREZIOSE

PER MEDAGLIE E PER CARATTERI

NIELLATORI, INTARSIATORI, MUSAIGISTI


d'ogni et e d'ogni nazione
ni

STEFANO TICOZZI
SOCIO ONORARIO
DELL'ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI CARRARA,

DELL'ATENEO DI VENEZIA ECC.

TOMO TERZO

MILANO
PRESSO LUIGI NERVETTI TIPOGRAFO-LIBRAJO
Corsia del

Duomo

N. 992.

M.

DCCC. XXXII.

Non

porra mai di Udii il nome dirti } Che non uomini pur. ma Dei gran parte Empion del bosco degli ombrosi mirti.

Petrarca. Trionfi.

<m& <&& c^ 4$^ ^^ ^ 48 ^S-

IVlORALES, comunemente
mato
il

chia-

gli fossero

pagate

Divino, nacque in Badajoz nel 1509 , e riusc uno de' pi il-

poleva

fare.

Madrid,

vi

Spagna. Dipingeva di preferenza ad ogni altro argomento, Je imagini del Redentore , che conduceva con tanto sapere, diligenza e morbidezza, da farle sembrar vive. Aveva egli specialmente studiato le opere del Bolustri
pittori

che conti

la

tostocch , cenza, si ritir alla sua patria. Raccontano biografi pittorici, che passando un giorno il re per Badajoz, desider di vederlo , e fattolo a se
i

poco guadagno , Chiamato alla corte di and di mala voglia ; e n' ebbe ottenuta la li-

narrotie di Tiziano: disegnava dietro

maniera del prime e coloriva ad imitazione dell altro. Filippo II


la
,

venire , gli domand come se la passasse; al che rispondendo il povero pittore, che spesso maucavagli il vitto, il re ordinava che fosse a spese del regio tesoro provveduto
di vitto e d'ogni altre cosa. Ma poco pot godere del reale assegnamento , essendo morto dopo pochi mesi in et di 77 anni. MORALES ( P. Francesco) certosino di Paular , nacque in una

teneva quest'artista in grandissima stima , ed avrebbe voluto averlo stabilmente a' suoi servigj ma il Morales era pi amico di libert che di onori e di ricchezze. Veneudo ora a parlare delle sue pitture, senza obbligarmi a verun ordine di tempi o di luoghi , accenner le pi insigni. In una chiesa di Monache d' Evora nel Portogallo vedesi la copia fatta in et
,

delle isole Terceres nel

660, e fu

Palomino. Fattosi regolare quando aveva di gi appreso


scolaro
del

giovanile di

un piccolo quadro

del

che possedeva il marchese di Valenza , rappresentante Cristo vivo in croce, con la Beata Vergine e S. Giovanni. Fece alcuue
,

bonanoli

a disegnare e dipingere , consacr esclusivamente i suoi talenti ad ornare il proprio convento di belle opere all' olio ed a fresco , tra le quali furono assai pregiati un quadro
di Nostra Signora ed un SS. Sacramento circondato di angioli di uve e di spiche. Mor nel 1720. non anno( Giacomo ) verato tra pittori della Spagna che per diversi ritratti vagamente coloriti. Deve spezialmente la sua celebrit al ritratto di un vescovo in piedi di grandezza naturale, che

tavole d'altare per le chiese della citt natalizia, e molli quadri di piccole dimensioni che sebbene non siano rari nella Spagna e nel Portogallo, sono teuuti iu graudissima stima , e per lo pi rappresentano mezze ligure di Cristo, o di Sauti. Dicesi

che Morales men sempre mal agiata vita, perch aveva costume di limar
tanto, e lauto diligentemente
le
finire

conservasi

nella
discosta

Omerica
Toledo.

parrocchiale di nove miglia da

sue opere, che per quanto bene

MORAND

(Bartolommeo) viene

MO

MO
principi tedeschi. nel 1717.

ricordalo con lode dai biografi spaglinoti per essere stato uno de' pi caldi e zelanti sostenitori dell' accademia di Siviglia nell'anno 1664.

Mor

di

95 anni

MORAND(GiACOMO)celeberrimo
paesista spagnuolo operava in
circa
il

Madrid

1640. Sapeva questo valente dipintore introdurre ne' suoi paesaggi una sorprendente variet ed un certo non so che alletta e trattiene lo spettatore. Lavor ancora di storia, ed celebre il suo San Girolamo affatto nudo, che fu poi dottamente intaglialoda valente professore spagnuolo, il quale, per aggiugoer merito alle sue stampe, non si fece coscienza di defraudare il suo compatriotto della lode dovutale opera , e la divulg tagli per come tratta da un quadro del Guercino. Non nota l'epoca della morte
di

(Francesco), nato Poppi nel 1554, fu uno dei molti allievi di Giorgio Vasari. In Firenze le pi rinomate opere del Morandini sono le tavole della Concezione a S. Michelino e della Viiu
sitazione a S. Niccol. Fu fedele imitatore del maestro, e solamente cerc di dare alle sue storie mag-

MORANDINI

giore ilarit che


di fare Giorgio,

non aveva costume


il

come vivo

nel

quale lo ricorda 1568.

MORATTI (Francesco) scultore che operava in Roma nell' et di Lorenzo Bernini fece nella chiesa di S. Giovanni Laterano a concorrenza di altri sei o sette artisti una
,

delle statue dei dodici Apostoli pa-

Morand.

MORANDT(Giovan Antonio) fu uno dei molti allievi di Bernardino Campi, poscia suo ajuto in diverse
opere di grande importanza, ed
particolare nelle pitture
in

gate cadauna pi di duemila scudi, oltre il marmo. Al Moratti tocco in sorte quella di S. Simone, per alcuni rispetti creduta una delle

Guastalla

Tanno

eseguite a 585, nel palazzo


;

del duca Ferrante

Gonzaga

come

Convien dire che il Moavesse fatti altri lavori d' importanza , perocch il papa aveva ordinato che le statue suddette venissero allogate ai migliori artisti
migliori.
ratti

ne

testimonianza l'accurato storico di Guastalla, il P. All.


fa
(

di

Roma.

MORAZZONE
diversa

Giacomo

con

Giovan

Maria

lo-

nomenclatura

ricordato in

reutino, nacque nel 1622, e fu alcun tempo scolaro del Bilivert. In appresso, recatosi a

avanti

alcune biografie pittoriche, fioriva la met del quindicesimo

Roma, scord quasi totalmente la maniera del maestro, per adottarne una che sente il disegnare della scuola romana ed il
Roma, non gli mancarono lavori per luoghi pubblici e privati. Tra le opere pubbliche sono singolarmente lodate la Visitazione alla Madoana del Popolo, ed un Transito di Maria SS.a alla Pace, che fu poi intagliato dall'Aquila. In alcune quadrerie di Roma vedousi con piacere quadri di storia antica e rappresentanti
fatti

secolo.

Fu lungo tempo
di Jacobello

in

Venezia

emulo

del

nell' isola di

S.

Elena

e ; conservasi

Fiore

una tavola
,

di lui di assai

mediocre

colorire della veneta. Stabilitosi iu

merito rappresentante la titolare con altri Santi , a pie' della quale leggesi: Giacomo Morazzont laura questo lavoritr a.D.MCGCCXXXXI. Viene comunemente creduto pittore lombardo, perch appartenente ad

un

milanese
grafe

casato assai diiluso nel territorio e perch il riferito epi,

rammenta

il

dialetto del con-

tado di Milano.

e veri.
tutta

mitologici, e ritratti bellissimi Fu perci dall' imperatore


a

chiamato
1'

Vienna

dove

ritrasse

imperiale

famiglia ed altri

Francesco Mazzu( Pier nel chelli da ) nacque nel 157 villaggio di Morazzone , situato in gli e studi vicinanza di Varese
1

MO
elementi della pittura in Milano non ben avveralo sotto quale maestro. Sappiamo solamente cie

MO
MOREAU

quando
vent a

recossi in freschissima gio-

Roma

era di gi
fu creduto

valente

che a~ vesse molto studiate le opere di Tiziano e di Paolo. Ed invero la sua Epifania dipinta in Roma a fresco nella chiesa di S. Silvestro in cacoloritore,
pile,

onde

(Luigi) nato in Parigi circa il 1012, si fece conoscere valente intagliatore a bulino; ma perch non pose il proprio nome che a poche opere , poche sono quelle che possono con sicurezza altribuirsegli. La sua pi bella stampa quella che rappresenta Ges Cristo
tratta

non ha che
stile

il

colore. Tornato in patria

merito del buon vi spieg

che resuscita la Figlia di Jaire, da un dipinto di de la Fosse.

(Giovanni Michele

nato

un nuovo

infinitamente

mi-

Parigi nel 1741, fu ragionevole disegnatore ed intagliatore alla punta.


in

gliore del primo, spezialmente nella

sua Epifania a S. Antonio Abate in Milano. Forte e grande la maniera del Morazzone, onde non deve misurarsi il suo merito sopra qual-

Probabilmente fu liglio di Luigi Mureau, e suo scolaro. Fu ricevuto


nell'accademia di pittura di Parigi uel 1781 , d ebbe il titolo di disegnatore del gabinetto del re. Uomo di pronto e fecondo ingegno compose molti soggetti relativi agli avvenimenti del tempo. Unisco un breve indire delle sue stampe. Bersabea al bagno, da Rembrandl. La Consacrazione di Luigi XVI di sua composizione a Rheims Le Feste della citt di Parigi fattesi nel 7 82 per la nascita del Delfino, di sua composizione. Deposilo di Gian Giacomo Rousseau, con la veduta dell'isola dei Pioppi nei giardini d'Ermenonville, di sua invenzione.
,
1

che quadro di gentile argomento , ma sui grandi soggetti al suo ingegno confacenti. Tali sono , per modo d' esempio , il San Michele trionfante a S. Giovanni di Como,
e la Flagellazione di Cristo in una delle cappelle della Madonna del Monte presso Varese. 11 cardinale
di Milano , Federico Borromeo, splendido mecenate e conoscitore profondo delle belle arti, si valse in pi cose del Morazzone, eh' egli stimava assai; e molto lo adopr il duca di Savoja che ne onor il merito creandolo cavaliere e colmandolo di doni. Nel 1626 fa chiamato con larghe condizioni a
,

arcivescovo

dipingere la cupola della cattedrale di Piacenza , e gi aveva apparecchiali i disegni di tutta l'opera , e condotti a fine i profeti , quando fu sepraggiunto dalla morte. Colle

Venticinque piccoli soggetti, che ornano il primo volume delle Canzoni di de la Borde. (Edme) di Rheims intagli un S. Roberto, da Claudio Mellan, e nel 1647 la chiesa dei Gesuiti posta in via S. Antonio di Parigi.
ii

MOREELSEN
Utrecht nel 1571

(Paolo
,

molte lodevoli cose eseguite in patria e fuori, ben pu dirsi che si era assicurata

fu

allievo

nato in del

ebbe la sventura .che a terminare la sua maggiore impresa fosse chiamato il Guercino, il quale colla magia del
chiaro scuro
lorire

1'

immortalit;

ma

celebre ritrattista Michele Mirevelt, Roma per apprendere a dipingere la Storia , ma naturalmente inclinato al gee lo raggiunse. Recossi a

nere dei

ritratti,

ha

e colla forza del coin tal modo sbattute le


,

di storia, che

buou

pittore.

poche opere lo mostrano Sebbene le continue


fece

pure

figure dei profeti ch'egli aveva fatte, che sebbene studia lissi me, non sono in quella stima tenute, ebeotterrebbe-

commissioni di ritratti lo tenessero continuamente occupato, trov ancor

modo

di esercitarsi nelle cose d'ar,

ro lontane dalle pitture del Guercino.

chitettura

della

sua

intelligenza

MO
cui
la

MO
fortuna
sorrideva pi che"
fatti
il

nella quale arte lasci in patria un luminoso testimonio, qual la Porta


di Santa Caterina. Mori dove nacque nel 1658. Intagli pure alcune

ad ogni scultore. In

Bernino

stampe

a chiaroscuro, presentemente diventate rarissime, e tra queste le seguenti : Cupido in mezzo a due Giovi nette, in abito antico, da un quadro rli sua invenzione. Lucrezia, che essendosi ferita, cade

diedegli subito a fare una delle due statue che ornano il mausoleo di Alessandro VII , indi il Leone ed
il Cavallo che fanno parte delle sculture nella fontana di piazza Navona. Le quali opere non sono tali, a dir vero, da fare gran prova di

abilit;

come non

Io

la

statua

dalla sedia, alia veduta di chio, di sua invenzione ce.

un Vec-

che tiene la frusta sul ponte di Castel Sant'Angelo , pure eseguita sul modello del Bernini da Morelli di
Ascoli.

MOREL
Roma
iti

(Francesco) intagli a

sul finire del diciottesimo

MORELLI
l'

Bartolommeo ),

secolo molte statue appartenenti al Museo di Clemente XIV , detto poi per soverchieria , Pio-Cltmentino.

detto dalla patria il Pianoro , nacque circa il 1560, e fu scolaro del-

(I. B.

operava in Parigi

nel

1659

nel quale

da Borei
circa
il

le

anno intagli Paysan mtcontent.


e fu allievo di

Albani. Poche cose lasci fatte che possono vedersi in alcune quadrerie di Bologna , ma oper molto a fresco. Il suo capolavoro in Bologna la cappella
all'olio,

MOREL

(N) nacque in Anversa

1664,

Ve-

rendael, dal quale apprese a dipingere fiori e frutta, che copiava dal vero. Quando suppose di essersi acquistato nome di valente pittore,

della famiglia a S. Bartolommeo di Porta, tutta da lui dipinta con tanta leggiadria, che poco meglio avrebbe

potuto fare lo stesso

Albani. Mori

Pianoro
..
' '

in
(

Bologna nel 1603.

and ad abitare

in Brusselles,

dove

sarebbe da lungo

risedeva la corte , ed ebbe la fortuna tanto propizia , che coi guadagni dell' arte ha potuto splendidamente vivere fino all'estrema vecchiaja. I suoi quadri sono molto stimati per la freschezza e l'armonia del colorito e per il largo e sicuro tratteggiare non comune ai
pittori

Francesco ) fiorentino , tempo dimenticato se non avesse avuto la fortuna di ammaestrare ne' principj della pittura il biografo e pittore Giovanni Baglioni, che ne fece nella sua opera grata ricordanza.

vese

della

fiamminghi. Ignorasi l'epoca morte di lui.

(F. Lorenzo) genola met del sedicesimo secolo. Nel 1544 dipingeva a fresco in Genova nel suo convento del Carmine una Nunziata
fior

MORENO

avanti

MORELLI ( Lazzaro ) nato in Ascoli in principio del diciassettesimo secolo , fu mandato a Roma
perch
apprendesse
la

cos bella

che per conservarla fu


chiesa

segata dal

scultura e

e portata in pi ragguardevole luogo. ( Giuseppe) nato a Burgos

lungamente frequent la scuola di Francesco Fiammingo, che amorevolmente lo ammaestr in tulle le


pratiche dell' arte , e lo amava di preferenza ad ogni altro suo allievo.

muro esteriore della

nel

1642,

recossi a

Madrid

dopo

Ma

vedendo

Lazzaro

che

presso Lorenzo Bernini avrebbe pi facilmente lavoro , abbandon il

avere appresi gli elementi della pittura in patria, e si acconci con Francesco de Solis , che poi raggiunse nel colorito , e super di lunga mano nel disegno. Cos consigliato dal suo timido carattere ricus di farsi conoscere alla corte

maestro

per

accostarsi

quello

con qualche opera pubblica

onde

MO
quasi ignorato a Madrid. Ma poco sopravvisse in patria, sorpreso da grave malattia, che lo trasse al sepolcro nella fresca et Hi 52 anni, nnn lasciando per attestare Ja sua virt alla posterit, che alcuni
rpalri

MO
MORETTI
(
.

nato in patore di professione ma si eser" cit ancora nell'intaglio in legno.

Giuseppi: Marh 1 Bologna nel 1659, fu slam"

quadri da stanza.

Azio \ va( Marco coniatore di Medaglie bolognese, (ior iu principio del sedilente

MORETTI

MORETTI ( Cristofano ) operava circa la met del quindicesimo secolo nel ducale palazzo di Milauo in compagnia di Bonifazio Bembo, dipingendovi una vasta storia della Passione, nella quale mostr quanto
valesse nell' arte di f'ir ben vt.dcre in pittura. Perci il Lomazzo lo annovera tra i primi riformatori
dell'arte in Lombardia, specialmente per conto della prospettiva e del disegno talch nella preallegata stona si avvicin assai al moderno stile, introducendovi buona prospettiva ed escludendo gli stucchi di rilievo e le dorature. Nella chiesa di S. Aquilino della stessa citt
;

cesimo secolo. Confuso tra la folla degli artisti coniatori ed intagliatori


in metalli ed 14) pietre dure di finissimo lavoro fu dimenticato da quasi tutti biografi. Ne fece per lodevole memoria il Bumaldi nella sua opera Minervatia Bononiensin, e lo ricord eziandio il conte Cicognara nel Lib. V, cap. Vii della Storia della Scultura senza peraltro additare verun suo lavoro.
,

MORETTO
camonica
secolo
,

(Fausti*

>)

di

Val-

fioriva nel diciassettesimo

una Madonna in mezzo a vri santi, negli ornamenti della cui vefece
ste scrisse in

caratteri intrecciati a

guisa

di

trina

d' oro

Xorislo-

phorus de Mnretii de Cremona.


Altre
lodevoli

si

opere

condusse in

nel. celebre MS. del P. Arisi. Una indiretta testimonianza del valore di Cristofano Moretti quella d essere stato universalmente creduto , che fossero sue opere le Storie di Ges avanti ai giudici, e

Cremona ed fa memoria

altrove, delle quali

opere di pittura ed in Brescia; perocch essendosi recato a Venezia per meglio erudirsi nell' arte vi ebbe tante commissioni, che col lo trattennero lungamente Olire alcune pitture eseguite per diverse chiese . trovansi in Venezia molle sue opere uelle private quadrerie. da Brescia. V. Bonvicino, MOREY, pittore di Majorica, difece in

ma poche

patria

in Palma, dove mor circa met del diciottesimo secolo. La pi rinomata sua opera un quadro di sterminata grandezza, rappre-

morava

alla

sentante Cristo

nel

sepo'ero
Eulalia.

cir-

condato da molti angeli, che vedesi


uella chiesa di S.

di

Ges spogliato

e legato alla co-

lonna per essere flagellato, che vedonsi nella cattedrale di Cremona, resta dimostrato dai registri della fabbrica che appartengono

quando

all'eccellente pittore bresciano

Gi-

rolamo
nel

Bomauino
\

che

le

dipinse

1520.

Pietro e Giovan Iacopo).

Gio. Elia) originario francese nacque in Firenze circa il 1721 dove apprese a disegnare e ad intagliare all' acquaforte ed a bulino. Per commissione del marchese Cerini intagli la maggior parte delle stampe tratte dai quadri di Giovanni Mannozzi di
(
,
,

MORGHEN

che fiorirono dal 1480 al 149d, furono pure non ispregevq! pittori senza che sappiasi se
fratelli
,

Questi

appartengono
retti rtti

di

alla famiglia dei Brescia, o a quella dei

MoMo-

cremonesi.

Franceschini e di altri valenti pittori fiorentini, che ornavano il palazzo Pitti : raccolta interessantissima, cui tenue dietro nel 1767 un'altra insigoe opera di Elia iu sei lastre, rappresentante le Au-

Baldassare

D.z.

dedi

arcfi.

ecc.

t.

ih.

10
lichit
eli

MO
Pesto
disegnate da

MG*

An-

ionio Jolv.

IMORGIIKN(FlLlPPO)nacqiie pure Firenze nel 1730 da Giovali Elia, che lo ammaestr nel disegno e ma H Gandellino neh' intaglio lo dice a ragione fratello e non
in
:

Giovali Pietro le Camus vescovo di Ballay, dallo stesso. Carlo di Valois , duca d' Angoleme, dallo stesso.

Enrico di Lorena, conte d' Harcourt, dallo stesso.

Giovanni. Dopo avere ap presi i principj in Firenze , ed avervi pure eseguita alcune opere d' intaglio , passava a Roma, dove
figlio

di

Guido Cardinale Bentivoglio, da van- Dyck. Contessa di Bossu , dallo stesso.


Soggetti
Storici.

si

trattenne otto anni.

Chiamato

Napoli dal re delle due Sicilie, che fu poi Carlo 111 re di Spagna , ne intagli il ritratto, che fu posto alla testa dei tre volumi delle Antichit d' E'-cnlano

Adorazione dei pastori, da Champagne La gran Crocifissione, in tre laHallo stesso. Pezzo capitale. stre Il Corpo di GeshCiisto, disteso
,

1757
lippo.

al

7(32

molte furono
i

puhblicate dal , delle quali antichit pure incise da Fi-

Accasatosi in Napoli , ebbe fortuna pai al merito, e ci che lo rese pi illustre si di avere avuto fra suoi ligli ed allievi Raf' fatila Morghen, che rivendic all'ftalia insieme a Bartolozzi , Lunghi ce. nell' arte delil primato l'incisione. V. Morghen Raffaello
,

in terra e guardato dalla Santissima Vergine, da An. Caracci. Maria Vergiue, che adora il diviuo Infante, che dorme su la pa,

glia, da Tiziano. Stampa tenuta in gran pregio.

Paesaggi.

nel
igi

Dizionario

MOR1N

dei Viventi artisti. (Giovanni), nato in Panel 1612, fu allievo nella pit-

tura di Filippo

Champagne,
de
tuttavia

e per

l'incisione di Matteo

la Piatte

Paesaggio ornato d'antiche mine, sopra le quali passano le capre, da Claudio Lorenese. Quattro paesaggi con ruine e figure, da Cornelio Poelcnbourg. Paesaggio ornato di figure con fontana antica da un lato, e ruine d'edifizj dell' altro, da G. B. Cor,

Montagne.

Fra

giovane

neille.

quando

lasci la* pittura per consaall'intaglio.


le

crarsi totalmente

Imasuo

gin d' incidere


fatti

carni con punii

all'acquaforte.

Abbiamo

di

paesaggi, soggetti storici e ritratti, tutti eseguiti con gusto e con spi-

Ma i ritratti si ammirano a preferenza delle altre opere, per essere di un gusto cosi espressivo che non li avrebbe rifiutati per sue opere Io stesso "Van Dyck. Mor in Parigi nel 1666.
rito.

MORINA o MOINA ( Giulio ) nato in Rologna avanti la met del sedicesimo secolo, fu scolaro di Lorenzo babbatini e suo fedele imitatore avanti che fosse chiamalo a dipingere nella ducal corte di Parma: perocch dopo tal' epoca pare che
tentasse di accostarsi
del Correggio. In

varsi pitture

del
della
(

alla maniera Rologna conserprimo e del se-

condo
rasi
I'

stile in

diverse chiese. Igno-

epoca

sua morte.

Daremo un

breve,

catalogo d' o^ni genere.


di

Ritratti. Luigi Vili re Francia, da Champagne. Anna d'Austria da vedova ed


cuffia nera, dallo

in

Andrea ), nato Genova in vai di Bisagno dopo il 1450, viene lodalo come il primo de' pittori liguri che siasi accostato al moderno stile del miglior secolo. Seppe il Molinello dare
presso
grazia alle teste e soavit
ai

MORINELLO

stesso.

con-

MO
turni
,

MO
falli

dieesi aver

ritratti
iti

l'archilelto fiorentino alia corte del

somigliantissimi.

Operava ancora
(3.

re cattolico fu quella

di cantare e

Genova

nel
(

Giovanni) non ignocremonese, operava in Viadana nel 1611, come u fa testimonianza una sua

MORI NI

bile pittore della provincia

pittura, sotto la quale


fi/orini

Ioan. pinxit
(

Giovanni
lui

si segnato: Vitaianat. imolese , ) ,

suonare il liuto; onde da quel sovrano non solo fu dichiarato suo primo architetto , ma ancora suo primo musico, e n'ebbe doppia rimunerazione. Di ritorno a Napoli prosegu la predetta chiesa di San Severino, ed oper eziandio intorno
monistero. Architett per il duca un magnifico palazzo, che quello de'Filomarini del principe della Morra, disegn in appresso il palazzo di Cantalupa sull'amenissima spiaggia di Posilipo , e fece altre opere, tra le quali la chiesetta della stella , che a sue spese riedific, abbell e dot.
al

fu scolaro del Crespi. Si

conoscono

di Vestri

alcune pitture da
la

eseguite circa

met del diciottesimo secolo, ma non fece cosa che lo mostri superiore alla

comune

dei pittori suoi


il

contemporanei. Meri dopo

1709.

MOKLAITER
Gregorio
met circa
del

(Giovan Maria e
)

fratelli

di

origine
alla

straniera, passarono a

Venezia

diciassettesimo secolo, seco recando il gusto tedesco di que'tcmpi. E perch in Venezia aveva allora molto credito un frate Carmelitano Scalzo, fratello del ceJehre architetto gesuita Pozzi, ed era tirolese, ehhero parte ne'Javori delle chiese degli Scalzi e de'Gesuiti Giu-

Torbido France co. Battista o Battista d'Antonio del ) pittore veronese


(
,

MORO. V.

del sedicesimo secolo, operava

tut-

tavia in patria nel stenne talvolta con

156 8, dove sopoco scapito la

Le Curt, Marchio Bartel, Giovanni Merenclen ed i fratelli Morlaiter , che non appartenevano all'Italia ; e sgraziatamente non fecero cose meritevoli di parziale memoria.
sto

concorrenza di Paolo. Fu pittor diligente , pastoso nel disegno e non senza grazia, e di un colorire forte e sugoso. In S. Stefauo , V angelo

che distribuisce

le

palme agl'luno-

ceuli martiri opera maravi^liosa.

Una

MOKMANDO

^Giovan France-

SCO ) fiorentino, nato del 1455, e morto in et di 97 anni , studi l'architettura sotto il famoso Leon Battista Alberti, dopo la morte del quale passava a Roma per osservarvi le migliori cose; indi recavasi a Napoli, dove fu l'amico ed in appresso 1' emulo di Novello da San Lucano e di Gabriello d' Agnolo. La prima opera architettata in Napoli dal Moraudo fu la chiesa di S. Severino, una delle pi insigni chiese di quella capitale, Benduto celebre

sua giovanile pittura a S. Eufemia, rappresentante S. Paolo innanzi ad Anania, fu con molta spesa conservata, siccome cosa rara, quando dovevasi demolire quella parete, e fu collocata sopra la porla della chiesa. Vivea ancora quando il Vasari pubblicava le sue Vite dei pittori, scultori ecc. i ( Marco ) suo figlio , scolaro el ajuto, prometteva di superare venne da subita morts il padre, ma rapito in giovanile et. Lasci iu
<

Venezia alcune opere


zione
,

di

tra

le

quali

il

sua invenParadiso a

da quest' edilzio chiamato in fu Spagna da Ferdinando il cattolico, dove dicono alcuui , avergli fatto fabbricare un regio palazzo ed una chiesa. Certa cosa ad ogni modo, che la principale occupazione del,
,

S. Bartolommeo di cos gentile e dotta maniera da sostenere il confronto dei quattro Coronati a Saul

Apollinare di suo zio materno, Gi


lio.

Giulio

dal
ali. evi

veronese
del

ed uno de' buoni

Cam*

12

MO
,

MO
cagione di sua ruina; perch avendogli un giorno , mentre stava dipingendo, battuto colla roana sulla spalla , Antonio inavvedutamente tocc coli' appoggiatojo la spalhi del sovrano; pel quale atto , sebbene l'imperatore nou se ne offendesse , tuttavia 1' Inquisizione trattava di farlo arrestare. Avvisatone il Moro, ottenne sotto plausibili

l>agna
tria

poco o nulla opero in pamolto in Venezia in bronzo


,
i

fu quasi

ed in marmo. Souo sue pregiate opere le statue che ornano depositi

Doliini e Priuli

in

S. Salva-

leggesi : lu/ius veronensis sculptor , pictor et architectus. Nella chiesa di San Felice tutte Je statue in bronzo della prima cappella a sinistra entrando appartengono a questo scultore , e vi si vede apertamente il

tore, e tra queste tore sotto la quale

una del Reden-

Maurus

pretesti

la

licenza
in

di recarsi
;

per alcuni mesi

patria

e per

fare di

Girolamo
le

Campagna

se

pieghe souo con soverchia uniformiltroppo compresse in angoli acuti lungo il loro cadente andamento , e la grazia vi si vede cercata con manifesta attenzione. Ad ogni modo le teste sono gentili,

uon che

quante istanze gli fossero poi fatte, pi non volle rivedere la Spagna. Il celebre duca d' Alba approlitt
del suo soggiorno in Brusselles per
fargli

fare

ritratti

di tutte le sue
di

amiche,
tratti

in sull'

andare
il

que'
il

ri-

di Tiziano, cui davasi

nome
co-

di

Veneri, e che

Moro aveva

le

sebbene poco variate, bellissime torme delle estremit. MORCH Lorenzo del) fiorentino,

piate

mentre stava

alla corte di

Spa-

gna. Di questo

raro artefice fiam-

allievo del Chiavistelli, fu

uno

dei

pi rinomati quadraluristi toscani, come ne fa fede la volta della chiesa dei Domenicani di Fiesole. Fu anche pittore di fiori e di animali ; e diversi suoi quadri conservatisi in private quadrerie della Toscana. Mor dopo il 1718.

mingo, conservatisi nella reale gaiIena di Parigi cinque ritraiti che sembrano aver vita, ed una Risurrezione di Cristo che forse la pi stupenda opera di storia che
,

uscita di mano a cos valente maestro. Mor in Brusselles colmo di gloria e di ricchezze nella ancor fresca et di cinquantotto anni.
sia

(Antonio) nacque
trecht nel 1510, apprese
I*

in

U-

MORONli

Domenico

pittore

arte da

Giovanni Schoorel , e riusc uno dei migliori ritrattisti de'suoi tempi.

Chiamato

ai

servigj di Carlo

fu spedito nel Portogallo a ritrarre

il

re Giovanni colla sua famiglia , e splendidamente regalato. In tale occasione fece pure i ritratti di molti
signori portoghesi
,

che

gli

furono

veronese, nato nel 1450 fu per avventura il pi grand emulo che abbia avuto in patria il celebre Liberale. Aveva il Morone appresa l'arte da un allievo di Stefano da Verona, onde la maniera di lui s'accostava a quella ilei Liberale, che era stato ammaestrato da un altro allievo di Stefano. Ebbe Domenico

pagati cento ducati d'oro cadauno. Di ritorno a Madrid , fu mandato in Inghilterra a ritrarre la regina Maria, destinata sposa del principe Filippo, poi re di Spagna: la quale

uu

figliuolo,
(

chiamato Francesco), il quale, ap-

pena uscito dalla paterna


strinse indissolubile

opera gli frutt il premio di una catena d' oro , e 1' annua pensione di cento lire sterline. Non so se
altri

scuola , amicizia con Girolamo dui Libri, e molte opere condussero assieme che furono pregiate assai per buon disegno e per vaghezza di colorilo. Di modo che

pittori siano slati pi fortunati

non superarono soltanto

di

Antonio. Carlo

\ aveva costume

di

trattarlo alla famigliare, lo clic

il padre , uguagliarono quauli avevano nume di buoni maestri di que tempi

ma

MO
Verona. Francesco mor di cinquanlacinque anni nel 1529; il padre era morto nel 1500. \10RONE(G]ovan BATTlSTA)nato io Albino, territorio bergamasco,
in

MO
MORONE
,

!".

(Pietro), creduto di-

circa il 1510, la scolaro del Morello in Brescia , sebbene di quasi pari


et. Imitatore del
le chiese

scendente da Giovau Battista, fior nei primi anni del diciassettesimo secolo e fu probabilmente allievo di Paolo. Le sue opere peraltro ci inducono a credere avere studiato
assai le cose di
J

iziano, dalle (piali

maestro, arriccili
e del contado

di

Bergamo

di belle pitture, alcune delle quali

copiose di ligure e pregevoli per conto dell' invenzione e di armonica disposizione. Ad ogni modo convien confessare che non raggiunse il maestro nelle principali parli dell'arie; anzi pare che in alcune opere dimenticasse all'atto la sua morbida e pastosa maniera per seguirne una alquanto pi secca , che ricorda Io stile de' quattrocentisti. Ma il Moroni assicur la sua gloria coi ritratti, ne'quali riusciva
eccellentissimo, e tale che il grande '1 iziano soleva raccomandare ai gentiluomini, che erano destinati al go-

precisione e grandiosit di disegno , ebe non comune nella scuola veneziana, come pure quella forza d' impasto e lucentezza di carni che le fa seminare

apprese

quella

animate. In S. Barnaba di Brescia conservasi un Cristo che va al Calvario, che di-ebbesi uscito di mano allo stesso Tiziano; Mor circa il 1625. MOROSINl ( Francesco ) chiamato il Montepulciano fu allievo
del Fidani ed

uno de'buoni

pittori

toscani che fiorirono nella seconda met del diciassettesimo secolo. Oltre Je non poche opere che couservansi nelle private quadrerie, possono vedersi di lui diverse tavole

verno di Bergamo di farsi ritrarre dal Moroni. E veramente molti ritratti che gelosamente si conservano nelle pubbliche gallerie ed in alcune signorili famiglie par che abbiano vita e fiato, ed esprimono diversi caratteri delle persone rap presentate in modo che Lavater ci direbbe quali furono Je inclinazioni e costumi loro. E se come i volli e le vesti, avesse saputo disegnare ed atteggiare le mani , non sarebbero per verun rispetto inferiori a quelli del Moretto e dello stesso Tiziano , il pi grande conoscitore del cuore umano. Due ritratti uno
i

d'altare iu alcune citt della Toscana, ed in S. Stefauo di Firenze

un bel quadro
di S. Paolo.

della

Conversione

MORRISSON
tagli
in

(C), nel 1788 inLondra due grandi ve-

dute di mare, nelle quali si osservano diverse navi condotte al porto di Douvres, tratte da Doot.

MORT1MEK ( Gio. Hamilton ) nacque in Londra nel 1743, e sebbene sia morto nella fresca eia di
ottenne , annoverato tra i grandi pittori inglesi. Era egli nato con tutte le disposizioni che si richiedono per riuscire eccellente nell'arte, ingegno sottile, vivace imaginazione, desiderio sommo di apdi essere

56 anni

nella sua patria

di

uomo,

l'altro di

donna conserdi

vatisi nella reale galleria di Parigi;

un quadro

di Santi col ritratto

un

vescovo trovasi nella pinacoteca di Brera in Milano, alcuni in Bergamo, e <Uie n'ebbe fino a quest' ultimi anni il conte Teodoro Lecchi di
Brescia, tra
i

prendere. Le sue pitlure hanno un certo che d'originale, che le rac-

comandano
arie di testa

agi' intelligenti.
,

Le sue

quali

uno rinomatisil

simo rappresentante
cavaliere
il

cos

detto

estremit delle figure sono toccate con molto spirito, e correttissimo il suo disegno.
S'egli err, devesene la colpa al so-

1'

portoghese.

noto

che

Moroni operava ancora

nel 1578.

verchio

studio

ili

rendere

suoi

14

MG
non ha semil

MO
patria in et di
figliuolo

pensieri. Per tal line

57 anni, lasciando
dell' arte

pre adoperalo tutta l'attenzione che nchiedesi in un pittore di Storia, rispetto alla proporzione delle ligure, che non di rado restano alquanto goll'e. Tale difetto viene ad usura compensato dalla facilit del pennello, e dalla magistrale franchezza che si osserva in tutte le opere- Si esercit ancora nelP intaglio all' acquaforte, sopra soggetti di sua invenzione e di altri maestri. (N). Di questo supposto scolaro di Raffaello essle un quadro veramente raffaellesco nell'accade-

ammaestrato ne' priucipj

MOSNIER(PlETRO)
tosi

il

quale.rcca-

dopo

rigi, vi fu

morte del padre a Pamolto adoperato, sebbene


la

MOSCA
di

non giuguesse all'eccellenza paterna. Nominato professore di quell'accademia di pittura, mori pochi anui dopo in matura vecchiaja. MOSTRAERT ( Francesco ed Egidio ) fratelli gemelli, nacquero in Hulst , presso Anversa circa il
1520. Furono ammaestrati negli elementi della pittura dal padre, meno che mediocre pittore , il quale vedendo i progressi che facevano grandissimi, mand Francesco alla scuoia del Mandili ed Egidio a quella di Enrico da Bles, onde riuscirono ambidue valenti maestri; Francesco nel paesaggio, Egidio nelle figure grandi uu quarto del naturale. D'ordinario lavorarono insieme, facendo uno il
paesaggio, l'altro le figure; e queste

mia

Mantova

ma

se la rasso-

miglianza dello stile fosse sufficiente prova, quanti vissero in diverse et e non furono che imitatori, dovrebbero dirsi allievi de' sommi -maestri ? E questo Mosca , fu egli italiano o straniero ? in quale epoca visse? Tutto ci finora incerto. ( Carlo ) napolitano, nato nel 1655, fu adoperato da Luca Giordano nelle quadrature e prospettive che dovevano servire di fondo alle sue storie a fresco, e particolarmente ai Gerolimini e nel tesoro della Certosa. MOSNIER ( Giovanni ) nato a Bles nel 1600 apprese da suo padre, mediocre pittore, l'arte di dipingere sul vetro. Di diciassett'anui passava ai servigi della regina di Francia, Maria de'Medici, la quale vedendo

MOSCATELLO

sono le migliori loro produzioni. Egidio compose separatamente diversi quadri di storia, due dei quali assai belli vedevansi in Middelbourg, rappresentanti il Redentore che porla la croce e S. Pietro in carcere liberato dall'angelo. Accusato da uuo spagnuoo all' Inquisizione di essere libertino ed empio, prevenne l'accusa, cuoprendo le nudit di un quadro, cui appoggiavasi

la

straordinaria disposizione del gio-

vinetto per la pittura, lo mandava a Firenze, affinch acquistasse miglior fondamento di disegno. Sette

ma d'allora in il delatore ; poi pi non depose i" odio concepito contro il governo spagnuoo. I due fratelli furono nel 1555 nominati

anni studi in Firenze ed iuRorna sotto i pi rinomati maestri, o copiando capi-lavoro dell'arte. Di ritorno a Parigi, non si trovando in corte avvantaggiato come sperava
i

membri

dell'

accademia di

Pittura di Anversa. Francesco mor poco dopo nel fiore della virilit , Egidio vecchissimo nel 1601.

ritirossi indispettito alla citt patria;

ed in questa ed in altre citt ebbe importanti commissioni. La sua pi celebre opera vedesi in una sala di ne' di cui fregi dipinse Chivern con grande spirito le storie di don Chisciotte della Mancia. Mor in
,

MOTEZUMA (don te DI Tuba ) sebbene in lettante, si avanz pittura di genere, che

Pietro consemplice di-

modo

nella

pochi pittori di frutta e fiori possono sostenerne il paragone; onde i suoi quadri custodisconsi nelle pubbliche e private
gallerie della

Spagna come capi

la-

MO
vuro nel loro genere. Muli circa
11)70.
il

MO
e della

15

malo
(

pittura ornamentale. Chiaa Mantova come ajuto dai pit-

MOTTA

Raffaello

),

univcr-

salmenle conosciuto sotto il nome di Radaellino ria Reggio, nacque nel 'j50 ; apprese i principi rlella indi si pittura sullo il Novellara acconci in Roma con Federico Zuccari. Ma egli aveva d natura ricevuto un troppo straordinario iuge,

entro i confini grandi origii nali che vedeva ad ogni passo nella
dell' imitazione;

gno per contenersi

ed

tori '/andalacca e Mones che dipinge va ero quel teatro, seppe formarsi uno stile vago e di robusto impasti Studiando le opere di Giulio Romano. Passava poi a Viadana per ornare le sale del conte Reduili.e vi si accas. Dipingeva in appresso la villa de'marchesi Piccinardi, e reudutosi famoso in tutta la provincia, ebbe in pi luoghi importanti lavori , finche nel 1785 and a sta-

capitale

delle belle arti, lo invita-

bilirsi

vano potentemente a formarsi uno stile suo proprio, ch'ebbe poi molti seguaci ed ammiratori. Le storie di Ercole dipinte da lui in una delle logge del Vaticano , e due
storie

dove oper in Cremona , molto per le patrizie famiglie Seniochinelli ed lbertoni. Intanto dipingendo il celeberrimo Andrea Appiani nella real villa di Monza, f\i chiamato il Motta a dipingere gli
ornati
in

evangeliche

eseguite

nella

cera

all'

encausto nella

Duchi lo posero in a'tissima stima perla bella disposizione delle figure, per il rilievo, la morsala dei

sala rotonda,
fatta
la

dove l'Appiani aveva


di Psiche.

Storia

Non

lo

bidezza ed graziosi contorni. A Raffaelliuo pi non mancarono importanti commissioni per chiese e per private famiglie, ed il cardinale Farnese lo chiam a dipingere nella villa diCapraroIa a competenza degli Zuceari e di Giovanni de Vecchi, L'ultimo mal soffrendo il confronto di cos giovane e valoroso artista, lo calunniava presso il cardinale , che senza dargli luogo a
i

seguiremo ne' continui lavori eseguiti in pi luoghi fino all' epoca in cui fu nominato professore di disegno nel liceo di Cremona, dove mor nel 1817, lasciando due figli, Francesco e Giulio ammaestrati nel1' arte.

MOUCIIERON
iu

(Federico) nato
gli

Emden

nel

1655

studiato in patria

dopo avere , elementi della

giustificazioni

lo

licenzi.
rifinito

Dicesi
dalla

pittura, recossi a Parigi, dove fece rapidissimi progressi merc lo studio delle migliori opere di Poussin
e di altri
paesisti
,

che

giunto a

Roma,

e spezialmente

fatica del viaggio fatto sotto la sferza

coli' imitazione del vero,

copiando

di cocentissinio sole, di

febbre

cadde infermo maligna , che in pochi


al

alberi, acque, ediiizj e

talvolta in-

giorni lo trasse

sepolcro quando

non conlava ancora veut'otloanni.Fu


compianto da
I

arte,

ili

tutti gli amici delquali speravamo a ragione vederlo, merc uu pi accurato


i

studio del disegno, emulare in breve pi graudi artisti della precedente generazione.
i

Giovanni

nacque
j

in

della

bozzolo da Francesco M a orchi Motta nel 1755, e fu dal padie, mediocre pittore quadraturista ammaestrato ne'principj del disegno

Non tard a contrarre domestichezza con Adriano vander Velde, e con qualcuno di que'pitOlanda tori, che in Parigi ed in sogliono fare ne' paesaggi le figure d'uomini e di animali, onde scoi quadri non tardarono con simili sussidj ad essere avidamente ricercati in Parigi ed in* Amsterdam dove lo richiam amor di patria e dove mor nel 1680, Il principale merito de' suoi quadri riposto
tere vedute.
i

nella bellezza

degli
,

alberi

e delle

fiondi ben battute

negli

orizzonti

16
1

MO
i

MO
Quattro altre simili
belle delle precedenti.
,

vaporosi e svariatissimi e uell' armonia de colori. D ordinario uq de' suoi paepiatii fiume divide saggi, e dal primo all'ultimo piano
tulli
gli

forse

pi

Quattro paesaggi, ornati di figure e di edifizj, tratti da Poussin.


Paesaggio pittoresco, in mezzo al quale si vede un grosso Mosche^
rino:
in

oggelli
alla

introdotti

contri-

buiscono
tiva.

magia della prospetLasci, morendo, ammaestrato


il

stampa rarissima.
(

ne'principj dell'arte

liglio Isacco,

MOUCHY

Martino de

nato

he di lunga mano

MOUCHERON
i

super. (Isacco) nacque


lo

Parigi nel 1746, fu allievo in patria dell'incisore Angusto di Saint

n Amsterdam Del 1670, e fu ammaestrato nei principj della pittura valoe del disegno da suo padre roso paesista, che lo lasciava orlano nell'et di sedici anni"; onde dovette frequentare la scuola d'altri maestri. Avea gi dato in patria prove di valente pittore, quando part alla volta di Roma appena giunto ai 24 anni. Poi ch'ebbe disegnati i pi bei siti dell' Italia , e specialmente quelli di Tivoli e suoi con,

Aubiu. Souo conosciute le seguenti stampe Prima e seconda Veduta dei cou:

torni

di Triel
di

da Hacherl.

Veduta

Marienbeig presso Slo-

ckolm, dallo slesso. La Ninfa Calipso, intorno a Mentore, da Carlo Monnet. Le Ninle di Calipso che presentano a Telemaco gli abiti, che gli sono destinati, dallo slesso. MOURTEL (Giovanni), nato in

toru

carico

di disegui e di

altri

Leyden
frutta

nel

650

dipinse
,

fiori e

studj, riprese la via

d'Amsterdam,

ove diede principio a molti quadri che arricch di figure d' uomini e
di animali.

che talcon tanta bravura volta facevano illusione; tanto erano


somiglianti al vero. pertanto confessare
frutta

Conviene non
,

Aveva Isacco

la

parti-

che se

le

sue

colare

abilit di

presentare le ve-

dute

vantaggiosamente , che natura medesima, mediante l'arte di saper mettere a contrasto gli oggetti che rapcos talvolta abbelliva la

hanno una sorprendente delicatezza fiori cedono per i suoi


,

conto della leggerezza e della freschezza a quelli di Abramo Mignon.

Mor

in

patria di

69 anni.

presentava. Sapeva , per dirlo iu una parola, per principi i'architetlura e la prospettiva. La sua frappa toccata cou somma facilit, ed i suoi colori sono propriamente quelli della natura. Reo disegnate sono eziandio le figure; ed suoi disegni colorili sono forse in maggior stima
i

MOCRTIN
V.AXM

MARTIN
)

Gio-

nato in Parigi nel 1659, fu allievo di Filippo de la Hire, che unitamente alla pittura gli aveva pure insegnati gli elementi dell'architettura, onde pot servire tosto in qualit d' ingegnere militare sotto
il

Rattjsta

celebre

Vauban. Vocompensare
renduti
presso
al

ancora all' intaglio e lasci un buon numero di slampe incise con delicatenuti dei quadri.
,

Diedesi

lendo Luigi XIV importanti servigi


generale, lo

gli

mand

suo vander
,

tissima punta.

Mor

in patria nel

Meulen
la

pittore di battaglie

dopo

1744.

Soggiungo V indice di alcune


stampe.

morte ne occup la carica dipinse in ai Gobelliui. Mourtin Versailles diverse battaglie guadadi cui

gnate dal Delfino e dallo stesso re;


e per
nel
il

Quattro belle vedute di giardini, arricchite di ligure nel gusto antico, di fabbriche, di ruine, di sua
invenzione.

storie di

duca di Lorena fece"molle Carlo V. Mor in Parigi


(

1715.

MOVA

Pietro), nato iu Gru-

MO
naia nei

MO
iti

il

610

fu

allievo

Sivi-

glia del celebre Giovanni del Casello e condiscepolo d'Alfonso Cano Cone di Bartolommeo Murillo. dotto dalla vivacit del suo caratcol totere nelle Fiandre, vivea

quelle di Guido, di Pietro da Cortona e di Carlo Maratta; senza per trascurar le opere di Raffaello, di Tiziano, del Correggio. Dopo tornato a Parigi, ebbe la

un anno,

commis-

talmente dimenticato delle cose della quando venutogli innanzi , agli occhi un quadro di vau Dyck, ne fu in modo sorpreso che ripigliati pennelli, giur di non voler altri imitare che questo grande maestro. Sapendo che trovavasi a Londra in servigio di quella real corte, non tard a raggiugnerlo e facilmente ottenne di essere ricevuto tra
pittura
,

sione di dipingere la cupola della cappella della Madonna in S. Sul-

quale lavoro, super bens aspettazioue per conto del disegno, del colorito, dell'espressione,
pizo; nel
1'

ma
t'

ignorando forse
,

le leggi del sot-

in su

le figure

non reggono in

sui piani, e

minacciano di cadere.

Un

pittore, che inciampasse presente-

suoi allievi:
sei

ma
il

vati

Dyck mor
da
,

dopo

mesi nel

16-11. Colpito

tanta perdila,
all'istante alla

Mova imbarcossi
volta

mente in cos brutto errore, sarebbe per sempre perduto nella pubblica opinione; perocch non avvi giovane artista di mediocri talenti, che ardisca intraprendere lavoro pubblico senza conoscere la prospettiva.

di

Siviglia

dove sorprese il pubblico e tutti gli artisti colle sue pitture ; perocch in quella citt non era ancor conosciuta la maniera di van Dyck. Pi d'ogni altro ne imase maraMurillo, il quale fu preso vivo desiderio di vedere 1 Italia ed i Paesi Bassi, che all'istante abbandon Siviglia senza poter per dare esecuzioue al suo divisamenlo. ( V. Esteban Murillo. ) Dopo alcun tempo il Moya rivide la patria, dove, poi che ebbe ornate alcune chiese di preziosi quadri , pag il comune debito alla natura in et di 56 a:iui. Possono vedersi pregevoli pitture ci questo raro maestro in alcune gallerie di Spagna e d' Inghilterra: ed in particolare Siviglia possed quadri della prima e della seconda maniera. (Francesco lz) nacque in Parigi nel 1688, e fu allievo ir) patria di Luigi Galloche. Di gi aveva pi volte ottenuti primi premj dell'accademia di pittura, ed acquistato nome tra giovani pittori parigini dipingendo uno sfondo ne! coro de' Domenicani del sobborgo di Saint Germain , quando risolse di vedere 1' Italia. Le pitture che pi lo trattennero furono
vigliato
cos
il

La mala

riuscita

di S. Sulpizio gli

da

mostr la necessit di erudirsi negli studj foudamentali dell'arte; e pot far dimenticare con diverse belle opere un cos grave errore. La principale sua pittura, e forse la pi grandiosa pittura della scuola francese, lo sfondo della gran sala di Versailles, nel quale rappresent l'apoteosi d'Ercole. Tutte le figure
di questa storia

hanno

un

movi-

mento ed una
Castigato
il il

verit che sorprende.

colorito

e studiata in

disegno, freschissimo guisa la

distribuzione delle masse delle ombre e dei lumi da produrre il pi sorprendente effetto. Le Moyne sentiva

altamente di s stesso, e quando

fu

nominato pittore del re, si tenne gravemente oifeso, perch non gli
fu accordato
1*

intero

stipendio di

MOYNE

cui

godeva Carlo le Bruii. A questo dispiacere si aggiunsero le indisposizioni derivate da sette anni d'in-

comodo lavoro
di

S. Sulpizio e

perdita della

mente amava
suoi emuli;

intorno ai freschi la di Versailles consorte che tenerae la gelosia di alcuni


,

onde in breve la sua immaginazionenc soffr in modo,che preso da tetra melanconia , e credendosi perseguitato da
gente 5
ar-

Diz. desrli

Ardi.

ecc. T. III.

18

MU
Un
tratto

MU
con molle figure > da un antico bassorilievo. MUCHETTI (Alessio). Di questo intagliatore che operava in Roma nel prossimo passato secolo, si hanno diverse stampe di statue appartenenti alla Galleria Clementina, pubblicate in Roma nell' opera di Ennio Quirino Visconti. MUDIGLI AN A (Francesco) nato in Forl circa il 1550 fu probabilmente mandato in et giovanile a Firenze per apprendere la pittura sotto la direzione di Jacopo da Pontormo. Tornato in patria, ebbe commissioni per pubbliche e private opere in Forl, in Rimini, in Pesaro ed altrove dove possono tuttavia vedersi belle opere di stile non forte e grandioso, n uniforme, ma sempre vago e gentile. Forse le sue migliori pitture sono quelle del Rosario in Bimini , nelle quali rapSacrifizio
,

matassi lece una ferita colla propria spada, onde mori all'istanle nell 737. MUCCIO (Gio. Francesco) nato in Bologna in principio del diciassettesimo secolo , fu nipote ed allievo di Francesco Barbieri dello il Guerciuo , il quale non scorgendo
in costui favorevoli

disposizioni a

riuscire valente pittore, Io pose in su la via che poteva tornargli pi


utile,

quella di copiare

dri.

Ma

il

Muccio

avendo

concorrenti in questa alcuni di lui migliori d' assai , si diede all' intaglio , e pubblic diverse lodevoli stampe.

suoi quamolti pratica , ed


i

MUCCIOLI

Ertolommeo)

di

un'epigrafe posta a'pi di un quadro di Beneoperava circa detto suo figliuolo il 1450. Bartolommeo lasci Ferrara per domiciliarsi in Urbino ,

Ferrara, ricordato in
,

dove nacque ( Benedetto) ed i loro discendenti avevano in S. Domenico una cappella gentilizia, nella quale vedevasi un quadro dipinto da Benedetto nel 1492, col l'epigrafe; Benedictus quondam Bartolomei de Ferr. plnxit. (GiMUCETTO, o

present

Adamo

nell'atto di essere
,

scacciato dal Paradiso terrestre

il

MUCETAS
in

rolamo
1454
la
,

nacque

Verona

nel

ed esercit simultaneamente pittura e 1' intaglio a bulino ed

Diluvio e la Torre di Babele. Ignoriamo l' epoca della sua morte. MCJDO (Pietro) di questo poco conosciuto pittore conseivasi in Madrid un ritratto del Beato Simone de Boxas, colla leggenda: Vedr ti Mudo faciabat aelatii 55. dipinto largamente e con belle pieghe di abiti ed ha per sfondo la veduta
,

in legno. Neil' un'arte, e nell' altra

di gentile paesaggio.

tenne una maniera secca , propria non conosce il chiaroscuro, onde non maraviglia che le opere manchino d' effetto. Le .sue slampe in rame sono tutte incise a bulino, ch'egli maneggi con debole maniera. Ad ogni modo queste stampe sono rare e per ci ricerdi chi
,

MUETTE
nel 1(591,
si

(PiETRo)uato a Dijon distinse nelle matecose

matiche e spezialmente nelle

dell'architettura civile e militare.

Ne

ebbe contezza il ministro cardinale de Riihelieu, e lo incaric di fordia.

cate

dai raccoglitori. Intagli ancora in legno, ed tenuta in molto pregio la stampa rappresentante il trionfale ingresso di Ges in Gerusalemme, colla data del 1500. Sono pure tenute in qualche conto La Bisurrezione di Ges Cristo, con quattro soldati a pi del Se-

molti luoghi della PiccarDi ritorno a Parigi, ebbe commissione di terminare la chiesa di \ al-de-Grace. e vi fece una facciala a due ordini, corintio e composito, con finestre ricche di colonne e di ringhiere, e con meschinissime nicchie. Fece poi nell'interno un baldacchino intorno all' aitar principale sostenuto da sei colonne forse
tificare

polcro.

di

marmo,

in sul fare di quelle del

MU
Bernini in S. Pietro di Roma, ma disposte sopra un piano circolare. Bluette diede in appresso la pianta del gran castello di Luiues , e di quelli dell'Aquila e di Beauvilliers. Compose un trattato d' Architettrattati intorno tura , e tradusse
i

MU
Muguoz un

19

imitatore del Barocci e dello Zuccari , e non del Maratta. sul declinare ( N ) fece in del diciassettesimo secolo i quadri della Vita di S, Pietro Nolasco per

convento della Mercede di e varj quadri dei fatti di S.


il

Lorca Fran-

ai

cinque ordini di Vignola e di Palladio , aggiugnendo all' uno ed ali altro le proprie invenzioni e dichiarazioni critiche. Mor iu Parigi nel 1669. nato ( Sebastiano ), io INaval Carnero nel 1654, apprese

cesco pel convento de' Francescani


di

Cartagena

tutte opere

non su-

periori alla mediocrit, meglio colorite che disegnate.

MUGNOZ

Evartsto) nacque
1671
il

in

Va-

lenza
la

nel

e studi in patria

pittura sotto

Conchillas;

ma

1'

arte della pittura

sotto

Claudio

sebbene acquistasse buon nome per

Coello. Era di gi maestro quando invogli di veder Roma in un'epoca , nella quale alla correzione del disegno ed alla grandiosa nos'

abbondanza
d' esecuzione

d' invenzione e facilit


,

non conobbe giammai n castigatezza di disegno, n nobilt di forme. Mor in patria nel
1737.
di S.

bilt

la vivacit di
il

de'sommi maestri un falso


la

preferi vasi
colorito, ed

Don Girolamo
,

eaval.

fracasso della composizione.

per altro

fortuna

di

messo nella scuola


ratta, eh' era la

di

Ebbe essere amCarlo Ma,

meno

scorretta

torn in Spagna nel 168 !. Passando per Saragozza trov col il primo maestro Coello, e lo ajut ne' freschi di Manteria e della chiesa di S. Tommaso di Villanuova. Giunto poscia a Madrid in compagnia del maestro, gli fu dato a dipingere iu palazzo il gabinetto della regina , poscia la galleria dei Cervi, ed in pari tempo ritrasse la regina e diversi principali personaggi, onde fu
nel
1

688

nominato

pittore

del re.

dipingeva in Madrid nel 1650 con molta lode , se possiamo dar fede al Palomino ed al Pacheco; ma non nota veruna opera certa che renda adesso testimonianza della sua virt. MUJETTA, o MOIETTA (Vincenzo ) da Caravaggio dipingeva in Milano negli ultimi anni del sedicesimo secolo e ne' primi del susseguente, contemporaneo ed emulo dei Foppa, dei Montarfani, dei Buttinoni, degli Zenali, degli Scotti e di tant'altri illustri Lombardi, che onoravano la capitale dell' Insubria quando Leonardo da Vinci fu chia-

Giacomo

Altre importanti opere condusse per la Corte e per alcune chiese di Madrid tino al luned della settimana Santa del 1690, quando, salito sopra un ponte eretto nella chiesa di Atocha per ritoccare le belle pitture della volta" fatte dal giovane Hcrrera, cadde inavvedutamente e mor all' istante. Non pu negarsi che la sua maniera non abbia contribuito al decadimento
del

mato alla corte di Lodovico il Moro. Sebbene non avesse totalmente absua la bandonato 1' antico stile
,

maniera annunziava vicinissima l'eccellenza dell' arte con mosse pi pronte, con ignudi imitati dal vero, con meno simmetrica disposizione
delle figure, non prive di rilievo di affetto e di espressione.
,

MI JETTE

(N.

uno degl'inta-

buon
,

gliatori francesi,

gusto nella scuola spagnuola nini fu piuttosto colpa de tempi che sua; perocch, se fosse vissuto un secolo prima, la Spagna avrebbe avuto in

che incisero all'acquaforte i rami della Storia ZValurale di il/, de Buffon, edizione parigina del
l

1755.

M DITTE' (Pietro

Stefano) na-

20

MU
in Parigi

MU
La Filatrice , dallo La Giovane Nutrice
madre, dallo
stesso.

nel 1722 , ed apprese il disegno e 1' incisione da Beaumont. Egualmente esperto nelle

eque

stesso.

e la Piccola di

opere di storia che ne'ritratti, non lard a farsi gran nome in patria e fuori , e lasci uu ragguardevole numero di stampe nell' uu genere e nell'altro; ma quelli che gli fecero pi onore , sono i rami intagliati per la Galleria di Dresda, e per il conte de Bruni. Mor in patria nel 1786. Velie molte sue opere non additer che le seguenti :
Ritratti di Clasas Grill e di sua

Seguito di 24 fogli

HabilleItalie
,

mens

svivant

le

costume d

da Greuze.

MULDER

(J.)

intagliatore tede-

sco che operava nel diciassettesimo secolo , conosciuto per il frontespizio della celebre opera di Francesco Giunio De Pictura veterum, e per alcune delle stampe che or:

le opere anatomico-medico chirurgiche del celebre Federico Ruyschio.

nano

MULENAER
mato
il

Cornelio), chia-

moglie

losco, fu allievo del padre,

Anna Giovanna.
di

Giovanni Restout
da Latour.

pittore del

re

S. Famglia, da Andrea del Sarto. Simile, da Francesco Vanni. II Riposo dei Viaggiatori , da

non apprese che a preparare gli sfondi dei quadri per gli altri pittori ; ma in tale esercizio prese tanta abitudine, che in un giorno coloriva un grandissimo paese. Debbo per amore di
pittor dozzinale, e quindi verit soggiugnere

Vouwermans.
Cavalli all' abbeveratojo, dallo Stesso, e serve d'accompagnamento. Enea che salva la sua famiglia
I

che non era

sol-

dall' incendio
neille.

di

Troja
di

da

Core di

imeneo II segreto Didone, dallo stesso. Giove che fulmina

Enea

tanto speditivo, ma che sapeva fare eccellentemente, onde pressoch tutti i pittori d'Anversa de' suoi tempi valevansi dell'opera sua. Mor vecchio e ricco in quella citt in principio del diciassettesimo secolo.

Giganti, da

cque
il

Gio. Le Blond, ec. Pietro Stefano lasciava, morendo, un figliuolo e due figlie, che tutti si esercitarono in alcuna delle belle
arti del disegno, cio

(Pasquale Pietro) naMadrid nel 1740 ed apprese disegno e la pittura da Giuseppe


a

MULES

Borgogna.
all'

Ma

ben

tosto

si

diede

intaglio all' acquaforte senza a-

MOTTE
tagli

Angelica),

che in-

paesaggi.

(Lisabetta Melania) che pubblic diverse stampe sul gusto del lapis, ed a granito. (F. A.) nato in Parigi circa

del disegno e padre pubblic molte stampe tratte da diversi autori, ma spezialmente da Greuze.
il

1770,

fu allievo

ver ricevuto prima alcuno ammaestramento. Recatosi per suoi affari a Barcellona, fu da alcuni mercanti mandato a loro spese a Parigi, dove frequent la scuola di Niccol Dupuis , che gli apr la buona via dell' arte; di modo che in breve fu trovato degno di essere ammesso nella reale accademia pa-

nell' intaglio

del

Eccone un breve indice


Rccreation de tablt, da Iordaens.

Rivedeva la patria nel 177(5, ed intagli molte stampe, tra le quali: La SS. Vergine col Bambino, da Van-Dyck. La Pesca dei Cocodrilli, da Bourigina.

Giacomo

cher.
S.

Giovanni

Battista nel deserto,

La

Fiorista

da Greuze.

da Guido Beni.

MU
La preghiera
da Greuze.
diretta

MU
ad Amore
,

21

Stampe allegoriche
nascita del
figlio

relative alla

rappresentare che naufragi e leni bili meteore. Se l'iscrizione sepolcrale, che gli fu posta nella chiesa
di S.

del
,

principe
ec.

di

Asluries
(

da Halle
o

totalmente
dire
,

IUULIER

DE MULIERIBUS

Calimero in Milano non convien menzognera che giunto al limitare della


,

Pietro ) nacque in Harlem nel 1645 da Pietro Mulin pi che mediocre pittore di paesaggio, ed avuto per la leggerezza in grande stima de' suoi lontani orizzonti, e per la vivacit e naturalezza del colorito. Educato il giovanetto Pietro nella scuola paterna , non lard a superare per molti rispetti il padre ; e

vecchiezza , si riducesse a pi costumato tenor di vita ed a dipingere meno spaventosi soggetti. Certo che il Tempesta trov nella doviziosa capitale dell'Insubria splendida protezione , grandi occasioni di lavoro ed onorata sepoltura Tanno 1 70 .Cos io scriveva nel 8 8. Forse i molti dilettanti di pittura milanesi
1

ben tosto venne in Italia, dove, aonosciuto sotto il nome di Tempesta, si fece grandissimo nome colle sue virt pittoriche e co' suoi morali traviamenti. Fu detto , che aveva abbandonata la patria per professare liberamente la cattolica religione ; e tratto dall' incostante suo carattere d'una in altra citt dell'Italia, per molti anni non ebbe in alcuna stabile dimora. Vide e profess l'arte in Milano, Venezia, Bologna, Firenze e Roma per brevissimo

stranieri

potrebbero

leggendo
sepolcrale
situata

quest'articolo, porsi in

via per vela

dere in S.
iscrizione

Calimero
di

cos

distinto artista.

Era
al

la

modesta

Japide

circa tre braccia

d' altezza

a presso

coro a destra entrando ; ma da in tre anni pi non esiste. Rislaurandosi nel 1850 quella chiesa internamente , si ebbe la cura di

due

togliere

il

monumento
d'

eretto

alla
,

memoria

un

grand'

uomo

la-

tempo ; e soltanto nell' ultima si trattenne alcuni mesi presso il duca di Bracciano, he lo cre cavaliere. Trasportato dal suo irrequieto carattere a Genova , vi fu imprigionato per avere fatta uccidere la moglie
;

del quale delitto

scolparsi in
sospetti

non seppe modo, che grandissimi


di reit.
la

non sussistano cinque anni ricuper


i

Dopo
,

libert per
di

caldi uftcj del conte di

in allora

governatore

Melgar Milano
in

onde
citt,

pass

ad "abitare

questa

sai

nella quale guadagnando aspot trattarsi splendidamente in modo pi conveniente a gran signore che ad artista. Terribili sono i suoi quadri rappresentanti burrasche di mare, dai quali gli venne
,

sciando sussistere altre lapidi a caratteri d'oro di persone che sarebbero senza di queste da pi anni dimenticate. 31 ULIN o MOLYN\Pietro DE)nacque in Iiarlem circa il 600, e fu pittore ed intagliatore all'acqua forte iu sul gusto di Giovanni van de Velde. Leggerissimi sono i suoi cieli e le sue lontananze, e di assai buon colore i fondi nel davanti. Ebbe un figlio, che port lo stesso nome, e che mandato dal padre in Italia perch si perfezionasse nell'arte, fecesi chiamare MuUer, o de Mulie1

ribus.

Tra

le

stampe
le

di

Mulin

padre

ricorder
l'

seguenti : Seguito di quattro paesaggi alacquaforte ornati di graziose fie

il

soprannome
i

di

Tempesta

si

gure, di sua inveuzione


stesso dipinti.

da

lui

vuole che

pi pregevoli siano quelli dipinti in carcere, dove agitato dai rimorsi del delitto , e dal timore di capitale sentenza , non sapeva

Altro seguito di quattro paesaggi con figure e capanne. MULINA , o MOLINA ( Frate

22

MU
in
tica

MU
dell'

Manuele) nacque

Jaen 1614, e poi eh' ebbe appreso il disegno in patria, recossi a Roma per continuare gli studj pittorici sulle opere de' grandi maestri. Di ritorno in Spagna , trovandosi in alto mare sorpreso da terribile burrasca si vot frate se ne usciva salvo ; ed appena approdato alla patria spiaggia, ademp alle promesse, entrando ne' Francescani di Jan, dove mor nel 1677, dopo avere arricchito quel convento di molti pregevoli quadri,
,

incominciamento
(

e pro-

gressi della pittura, ecc. Firenze 1778.

MULINARI

Gio. Battista

nato in Venezia nel 1656, fu scolaro del Vecchi, e lasci alcune lodevoli pitture, che facevano sperar molto dalla sua diligenza non meno che dalla sua fertile iuventrice fantasia ma mor troppo giovane per poter rispondere alle concepite speranze, lasciando orfano nell' infan;

zia

de'pi sonaggi del suo ordine.


e
fatti
i

ritratti

illustri

per-

l'arte

( Antonio ) , che apprese paterna nella scuola di Antonio Zanchi. Non tard il giova-

il

figliuolo

MULINA
Madrid

(Manuele

di) nato in
i

nel 1628, apprese

principi

netto allievo ad accorgersi, che camminando dietro le orme del maestro


,

della pittura sotto Eugenio Caxes , che mor quando Manuele non contava che quattordici anni. Perch rimasto privo di maestro , fecesi a copiare e studiare le opere de' migliori artisti merc la quale pra;

non sarebbe
,

riuscito

nobile

pittore

e cerc d' allontanarsi dal

suo

migliori esemTenne perci una maniera alquanto svariala, finche non gli riusc di fissarne una
stile,

studiando

plari della scuola patria.

tica riusc sufhViente

pittore.

Poco

oper conto

pubblico, trovando miglior nel far quadri da stanza. Manc all' arte nel 1658. MULINA RI , ( Stefano ) nato in Firenze circa il 1741 , apprese a disegnare ed intagliare all' acquarello da Andrea Scacciati , al quale serv d'ajuto nell'incisione di una raccolta di disegni in 41 stampe, appartenenti alla Galleria di Firenze. Morto il maestro, ebbe Mulinari la carica d' intagliatore della detta Galleria , e pubblic altre stampe di disegni che si conservano nella medesima , fra i
in

di suo aggradimento. Seppe allora farsi ammirare per castigatezza di

disegno ignota
nit di colorito

al
,

maestro, per ameper nobilt d' e-

spressione, per bellezza di forme e

per dovizia di vesti. La storia d'Oza dipinta in Venezia nella chiesa del

Corpus Domini non solamente una delle migliori opere d' Antonio,
l'

ma

dell' et

sua.
il

Manc

alli-

1727 , berando Sebastiano Ricci da un


arte in patria
rivale.

dopo

te-

muto

quali

Gli Dei
terrano.

dell'

Olimpo

dal Vol-

in Savi( Giovanni), nato gliano nel 1721, fu allievo in Torino del Beaumont, ed uno de'buoni Piemonte nel pittori che conti il diciottesimo secolo. Ebbe nella capitale di quello slato ed altrove opere

dell' Architettura che Il Genio presenta una pianta d' edificio ad Alessandro, da Santi di Tito. Ma la pii interessante opera del Mulinari un seguito di 50 stampe, tratte da altrettanti disegni di antichi pittori , su la maniera degli

di

grande importanza che gli accrebbero fama , facendolo vantaggiosamente conoscere in tutta 1' Italia. Singolare lavoro il S. Giovanni Battista nella badia di S. Be,

Ma

nigno, cui il Cignaroli fece il paese. pi che di cose storiche oper

originali,

cesco Rustico

da Cimabue fino a Franallievo del Verroc, chio, che ha per titolo; Istoria pra-

di ritratti, poich

essere

ebbe 1' onore di chiamato a ritrarre ii proprio sovrano. Mori nel 1793.

MU
MULINAR! (Giovan
Antonio)
,

MU
versa,

23
assai

dove lavor

per

il

ne-

chiamalo, il Caraccino, nacque in Sa vigliano nel 1577 , e fu probabilmente scolaro in Roma di Annibale Caiacci, .o per lo meno suo imitatore. Tra le pi lodate pitture del Mulinari suol darsi il primo luogo alla Deposizione di Croce a S. Dalmazio iti Torino. Savigliauo, sua patria, non ha chiesa alcuna senza qualche sua pregevole opera; ed appuuto in Savigliano che il dilettante pu formarsi un'adequata idea dei suo merito. Pittore
corretto, energico, vario nelle teste

gozio di Girolamo Cock , in compagnia del celeberrimo Cornelio Cort, avanti che questo venisse in

Vogliono alcuni, che piutche compagno sia stato allievo del Cort ; altri lo vogliono scolaro di Golzio. Abbastanza ragguardevole il numero delle sue stampe,
Italia.

tosto

ora assai rare.

Sono conosciute prinseguenti


;

cipalmente

le

Le
stini,

tre

Parche

che

filano

de-

da Cornelio d' Arlem. Cleopatra , che si uccide , dallo

stesso.

vivace nelle mosse, avrebbe pochi o nessuno eguale nel Piemonte , se avesse dato maggior diguit alle figure, pi grazia ai volli femminili, ad ogni cosa meno languido colore espressione pii novirili,
,

Lucrezia in atto di uccidersi, da Cornelio Kattel. Le Virt cardinali in quattro stampe, da Martino di HemskercU, dieci Comandamenti di Dio I spiegati con le Storie sacre , dallo
stesso.

bile.

Mor circa
(

il

1640.
,

Sebastiano ) nato in Siviglia circa il 1650, fu scolaro di Alfonso Escobar , che


per conto de' ritratancora tenuti in pregio i suoi quadri di frutta , verzure , ed animali di pi specie , che seppe fare mcn veri che vaghi seguendo piuttosto la sua fantasia che la natura, quando non avrebbe dovuto da questa in vernn
ti.

MULLAN

La Creazione

ovvero

Y Opera

forse super

Sono

modo

allontanarsi.

Mor

assai

vec-

chio in Siviglia

nel 1751.

Gollzius , in 7 pezzi marcati H. Muller scul. (G. A.) intagliatore a bulino nacque in Vienna d' Austria circa il 1700. Altro di lui non noto se non che fu contemporaneo de fratelli Schmutzer. Le sue stampe mostrano un bulino delicato , e fauno un piacevole effetto, spezialmente per il loro tono vaporoso. Conosconsi molti ritratti , e tre soggetti di Rubens, tratti dalla Galleria Lichtenslein.

de' sei giorni, da

Hugo

MULLER (Giovanni SeiustiaNO) nacque in Norimberga nel 1720, e poi eh' ebbe appresi gli elementi
del disegno e dell intaglio in patria, passo in Inghilterra insieme a suo
fratello

Filippo Luigi conte di Sitzendorf,

da Allamonte Jacob van Schuppen

direttore
,

Tobia intagliatore
,

di archi-

dell'accademia di Vienna dipinto dello stesso.


I

da

un

tetture

e col

fioriva

Ignoriamo

ogni

altra

nel 1760. circostanza

due

figli
,

di

Rubens

nella loro

della sua vita.

Tra

le

non

molte
:

sue stampe accenner la seguente Sacra Famiglia, da Federico Barocci.

MULLER

(Ermanno) disegnatore

ed intagliatore a bulino , nacque , secondo la comune opinione , iti Amsterdam, in principio del quindicesimo secolo, e si stabil in An-

da P. Paolo Rubens. adolescenza Decio, che avendo ordinato ai suoi littori di ritirarsi verso il conmonta a sole Manlio suo collega cavallo per scagliarsi tra le file nemiche. Dallo stesso. Decio ferito a morte nella Zuffa,
,

cade dal suo cavallo, ed

Latini

si

pongono

in fuga.- dallo stesso, pezzo

grandissimo.

21

MU
,

MtJ
e probabilmente in
il 1

Altra simile, da Murillo. Bel paesaggio a lume di luna da Vander Neer.

Amsterdam

cirdS

MOLLER (Giovanni Gottardo) nacque deJ1 747 iu Berhauseu ducato di Wurtenberg. Il trasporto che manifest iu et giovanile per le belle
arti,

persuase suoi parenti a permettergli che abbandonasse gli studj


i

teologici, cui lo

avevano destinato.

Recossi a Stuttgard per disegnare e dipingere nell'accademia ducale; ma in breve consdcrossi esclusiva-

duca maravigliato de rapidi progressi che faceva intal'arte, gli assegn una pensione, perch potesse recarsi a Parigi, onde
all'intaglio.
11

mente

perfezionarsi

sotto la
il

direzione di

1776 aveva pubblicate diverse stampe, che gli meritarono in quell' anno 1' onore di
essere ricevuto

Wille. Avanti

570. Pretendono alcuni che appartenga alla famiglia di Ermanno Muller, mane di questa circostanza, ne di tutt' altro che risguarda la sua privata vita si hanno accertate notizie, e soltanto si tiene che apprendesse il diseguo e 1' intaglio a bulino da Goltius. Il sig. Watelet parlando di quest' artista, dice, che egli fu per avventura l'intagliatore che maneggi il bulino con maggior ardire a" ogni altro che meriter, sempre d' essere studiato dai giovani artisti che aspirano a distinguersi in questa parte, coli' avvertenza peraltro di temperare alquanto l' eccesso di audacia che le sue slampe possono ispirare. Niuno ha posseduto iti pi alto grado il mestiere dell' intaglio, onde non pos;

membro

dell

acca-

sibile

demia
stesso

di

pittura

in Parigi.

Nello

anno

fu richiamato in patria

di tagliare il rame con maggiore facilit, o d' impiegare minor lavoro per rappresentare i diversi
soggetti.

col titolo di

professore

dell' acca,

In fatto

tutti

suoi tagli

demia ducale di Stuttgard ed iu questa apr una scuola d'intaglio,


di cui fu egli direttore.

Ecco un breve elenco di alcune sue


stampe.

Giovan Giorgio Wille

Madama
medesima. La tenera

le

Bruo, dipinta da

lei

sono con arte variati tanto nel lavoro che nel tuono dell efletto. Osservano per gl'inlellgeuti, che Je sue estremit potrebbero essere pi belle. Stimatisi pii che le altre, Je stampe di ritratti e le storie di sua composizione perch trattate iu uno stile pi dolce e pi vero.

Madre

Soggiungo un breve elenco delle


,

ossia

ritratto

di sua moglie.

sue

stampe.

Luigi XVI re di Francia rappreseutato in piedi e decorato dei


,

reali

ornamenti

stampa

risguardell'in-

Ritratto di Bartolommeo Spranger pittore cesareo Simile di Maurizio , principe di

dala

come un capo lavoro

Orange.
Altro del generale Ambrogio Spinola Cristo nel Il Battesimo di Ges Giordano, celebrato con celesti apparizioni, di sua composizione Baldassare , come Il Convito di sopra L'adorazione dei Magi, come sopra. Chilone filosofo spartano , come

cisione.

Alessandro vincitore

di se stesso,

da Flinck. L' Attacco di Buncher' Shill, pri-

mo

combattimento degl' Inglesi e Americani , nel quale rest morto il generale Warruu, da John Trumbull. Cerere e la Figlia, ossia la State, da Goltzius , inciso alla sua madegli

niera.

(Giovanni) nato

in

Olanda,

sopra Harpocrate filosofo, come sopra. iigar nel deserto , da Spranger.

MU
MUNALDI O
di

MU
maestro ancora
suoi amici.

25

MONALDl.scoIaro Andrea Lucatelli, fu come il mae-

nell'Orto, che fece per Santa Croce di Firenze , mostrossi eccellente


in queste parti , si disse di essere stato ajutato da tre

stro pittore di
sta;

bambocciate, e paesiebbe un gusto simile al Lucatelli, ma non lo raggiunse nella correzione del diseguo, nel colorito, ed in quella naturale grazia, cbe forma, diciamo cos, l'atticismo di questa

MUNICKUISEN

Giovanni

muta

poesia.
(

MONANA
tario, e vi

padre Giuseppe

),

nato a Valenza nel 1671, pass a Napoli quaud' era gi frate trinifece tali progressi nella

nato nella Frisia circa il 1656 , si rese celebre nelle Fiandre come disegnatore ed intagliatore a bulino. Tra le molte sue belle stampe; sono in particolar modo pregiati i
ritratti

assai
i

ben

finiti,
:

tra

quali

ricorder

seguenti

pittura

che

tornato

anni
di

io patria, di

orn

il

dopo pochi suo convengo


pitture;

Hendrick Dircksen Spiegel, borgomastro , da un dipinto di Limburg. Fraucesco Burman professore in Utrech, da Maas. Gerardo Brandt juniore, da Musrcher. Pietro

Morviedo

buone

ma

perch non era meno letterato che pittore, consacr la maggior parte
della vita

nello

scrivere la conti-

nuazione delle Storie del Mariana, e diverse opere intorno alle antichit di Valenza. Mori di 59 anni. MUNARl (Giovanni), padre di Pellegrino da Modena, non si scost dalla maniera de' quattrocentisti ma si rese benemerito dell'arte per aver dati primi rudimenti pittorici a suo tglio. (Pellegrino). A quanto fu detto di costui alla voce aretusi delibo aggiugnere, che dopo avere dipinto a Modena sua patria nella confraternita di S. Maria della Neve
i
'

Zurendonk da Plaats. Giovarmi van Wayen. Daniel Gravi Pietro vau Straveren , disegnato
,

da Mieris.
Cornelio Tromp, Ammiraglio di

Olanda, bellissimo ritratto da un quadro di Piasse.

tratto

L' Autunno e l'Inverno, sotto la figura di due fanciulli , uno dei quali tiene un grappolo d uva, l'altro
la

una

parte di una
il

teuda
)

quale cuopre

suo

con compagno.
,

e nella chiesa di S.
recossi a

Roma

Bartolommeo, dove fu uno dei


ne' lavori

MUNICLaIR
che operava in

N.

intagliatore

molti ajuti di
delle

Raffaello

Logge Vaticane. Dopo la morte dell' Urbinate fece in Roma ed in 31odena diverse cose che spirano la nobilt e la grazia della maniera
raffaellesca.

declinare del diciottesimo secolo, nel 1786 pubblic varie stampe alla maniera di lapis, rappresentanti le scene della
sul

celebre

commedia
il

di

Beaumarch

intitolata

Figaro.

MUNGA O MINGA
DEL
tria
)

Andrea

in Firenze , sua pa1558. Fu degli ultimi scolari del Ghirlandajo onde vien detto condiscepolo del Bonarroti, sebbene assai pi giovane. Credesi comunemente che non avesse facilit d' invenzione , ne risoluto e corretto disegno, come la
,

vivea

nel

maggior parte de'suoi condiscepoli: e perch nel quadro dell'Orazione Diz. degl'i ardi. ecc. T. IH.

MONTANINI ( Pietro) nato in Perugia nel 1619, fu scolaro di Ciro Ferri, poi di Salvator Rosa. Fu pittore di paesaggi, e tale che pochissimi in questo genere lo superarono. Sgraziatamente volle provarsi ancora nella figura, e si fece conoscere talmente scorretto nel disegno, che i suoi paesaggi popolati di ligure sono posposti a quelli che ne sono privi. In Perugia trovansi nella sagrestia degli Eremitani e
4

26
presso

MU

MIj
molti allievi di Tiziano Vecelbo ed assai valente ritrattista. Dipinse ancora diversi quadri da stanza , che tutti hanno il sapore del far
',

molte famiglie quadri del Muntanini, sebbene moltissimi siano passati in Francia ed altrove. Mor in patria nel 1689.

MUNTERA(BiAGio)nato in Ascoli
nel 1555 , vantaggiosamente conosciuto per alcune belle opere eseguite in patria , dalle quali potrebbe conghietturarsi avere egli

tizianesco

se

non

lo rapiva all'arte

immatura morte non avrebbe

studiato in Roma , perocch vi si scorge dottrina di disegno e belle

forme,

ma
(

infelice

colorito.

Mor
detto

in patria di 58 anni.

MORA
che

Francesco de)
,

Franceschiello

pittore

napolitano

fior nella prima met del diciottesimo secolo , lavor molto di ornati e di figure a fresco nella sua patria. Passava poi alla corte di Torino circa il 1750, ed a compe-

defraudate le concepite speranze di vederlo uu giorno nel numero dei grandi allievi del Vecellio. Secondo eziandio qualche il Lanzi dipinse tavola d'altare, e precisameute una della Maddalena in Udine, che sebbene iu pi luoghi guasta dal tempo e da moderno ristauratore, conservava non pertanto alcuni bellissimi resti. Mor circa il 1560.

nacque ( Manuele ) Amsterdam nel 1722 , e fu allievo di Wourwermans. Quando si


in
sent capace di lavorare

MURANT

da

se,

pass

tenza del celebre cavai. Beaumont dipinse alcune camere del jeale palazzo. Le pi riputate storie che col esegu in alcuni sfondi di stanze destinate ai quadri fiamminghi sono quelle de' Giuochi Olimpici, e delle 'imprese d'Achille.

in Francia, e vi dipinse, molti

qua-

dri di paesi
flzj

e di borgate con ediall'Olandese. Di ritorno in pafiss la

tria,

sua dimora a Lewarde

dove mor nel 1 700 , dopo avere eseguite non molte ma


nella Frisia,

finissime opere per


esteri paesi.

l'Olanda e per

MURANO
pingeva circa
si

Andrea da

di-

il

1400. Sebbene non

MURATORI

(Domenico Maria),

allontanasse dalla maniera dei suoi contemporanei , disegn coti

nato in Bologna liei 1664 apprese gli elementi della pittura in patfia
sotto Lorenzo Pasinelli , dalla di cui scuola pass in et giovanile a

qualche

bravura

volti e

1'

estre-

mit, e convenientemente pos sui piani le figure. Una sua pregiatissima tavola conservasi in Murano,
in cui
,

tra diversi altri Santi, ve-

desi

un

ben

fatto,

S. Sebastiano ignudo tanto che il torso sembra co-

Roma, dove con Aureliaui Milani sostenne il decoro dei Caracceschi. Delle molte opere eseguite per chiese e per privati non ricorder che le
i : Profeti della basilica laleranese, S. Raineri che libera un ossesso fatto per la cattedrale di

principali

piato da un antica statua.

Quirino da
,

fu

contem-

poraneo di Andrea

e fors' ancora

appartiene a pi lontana epoca. Nella privata quadreria del Signor Sasso di Venezia conservavasi un quadro di Nostro Signore seduto con una divota ai piedi e col nome del pittore ma senza indicazione di tempo. A Quirico deve associarsi Bernardino ricordato dallo Zanetti quale autore di un' antichissima ta,

Pisa e per ultimo la tavola del MarFilippo e Giacomo tirio de' Santi per la chiesa dei S. Apostoli, che pu chiamarsi la maggior tavola
d' altare che trovisi in Roma: quadro macchinoso, condotto con grande intelligenza , e che se avesse il colorito della bont del disegno e del contorno, potrebbe sostenere il confronto de' migliori del Maratta, del Cignani e di altri maestri di

vola.

Natalino da

uno

dei

quell' et.

Mor nel 1719.

MU
(Teresa) forse sua parente, nacque in Bologna ancor essa
nel 1(362. Costei apprese a dipingere dal Pasinelli , poi studi sotto Ja Sirani e per ultimo sotto Giovan
,

MU
sofia e leggi
,

27

MURATORI

sofisticherie

indi infastidito delle legali > applicossi al-

l'architettura sotto

Niccola

Salvi.

Godeva

il

Murena

della protezione

Gioseffo del Sole. Coli' assistenza di quest'ultimo maestro dipinse per la chiesa di S. Stefano in Bologna le storia di S. Benedetto che salva da morte un fanciullo: poi fece da se altre tavole per altre chiese della stessa citt, e per la nuova chiesa

del cardinale Barberini , il quale per porlo subito in su la via del guadagno, lo mandava presso Luigi Vanvitelli che in allora costruiva il Lazzaretto di Aucona. 11 giovane architetto trasse maraviglioso profitto dagl'insegnamenti e dalle pra,

tiche dell'architetto napolitano;

onde

Maria Vergiue corteggiala dagli Angeliche appare a S. Pietro Martire. Mori


di

S.

Domenico

di

Ferrara

chiamato questi dal proprio sovrano in patria per dar cominciamenlo alla real villa di Caserta, rimase
al

iu patria nel

1708.

Murena

la

direzione

.Ielle

opere

MUYREAU

(Giovanni) nacque

iu Parigi nel 1712, apprese il disegno e 1' intaglio iu pallia sotto pi maestri , ed intagli molle stampe sloriche da diversi pittori alla punla ed a bulino. Formano
le principali sue

d'Ancona. Fece poi la chiesa ed il convento de' monaci Olivetani di Monte Morcino a Perugia. Disegn un tabernacolo isolato per la cattedrale di Terni, che riusc assai vago e ricco; ed in. Foligno eresse
la chiesa

stampe una

rac-

delle
a

monache

della Tri-

colta di
gliori

Si)

pezzi, intagliati dai

mi-

nila.

Tornato

Roma

fece la ricca

quadri di

stenti in Parigi.

Wouwermans esiMa presentemente


in

questa raccolta caduta


discredito. Assai pi
gli altri

maestri : seguenti ;
vitore di questi nese.
le

qualche sono suoi rami, tratti da diversi tra i quali ricorderemo


stimati
,

Rebecca che riceve Eliezer


, i
,

ser-

cappella Zampaj in Sani' Antonino de Portoghesi. La pianta di questa cappella rettangola, ma per non so quale bizzarria il cornicione delcacciando l' altare va in concavo , qua l degli angoli assai disgustevoli. Mille altri inconvenienti trovansi in quest'edificio, che fu uno
degli oggetti di
tica

Abramo ed doni che manda da Paolo Verodi

amara
i

e giusta cri-

La Resurrezione

Lazzaro

da

Francesco Milizia. Ma il Murena ripar con usura difetti della cappella Zampaj colla vaga sagredi
stia

Boulougue. Bacco ed Arianna

architettala

per

la

chiesa di

dallo slesso.

Le dipartenze

di Ettore e di

An-

dromaca, dallo stesso. Fermata dei cacciatori e poste della caccia , da Van Falens , due pezzi intagliati da Muyreau nella sua ammissione all'accademia l'anno 1756. Conversazione dei Marinari, da Claudio Lorenese intagliato nel
,

S. Agostino, che riusc assai bella. La di lei figura un rettangolo ad angoli pieni , onde forma una spezie

d' ovale.

La

volta graziosa,

esoltauto troppo allo il basamento con zoccoli sopra zoccoli, sui quali

1789, vai a dire cinquantatr anni

dopo essere stalo ammesso all' accademia di Parigi. MURENA (Carlo) romano, nato
nel 1715, studi belle lettere,
filo-

ergono i pilastrini corintj. Molto ben intesa la fabbrica dei Certosini presso S. Lucia della Chiavica, non meno per il suo esteriore semplice e sodo, che per 1' interna distribuzione degli appartamenti , ne' quali seppe con molto senno combinare lordine, la comodit e
si

la bellezza.

Sono eziandio

eseguiti

28

MU
del pittore

MU
Carlo de la Fosse. A veva 55 anni quando fu nominato socio dell'accademia di pittura di Parigi, della quale alcuni anni pi tardi fu professore. Le pi celebri sue pitture conservansi nella chiesa di Nostra Signora di Parigi , che n'avrebbe avute altre per avventura pi ragguardevoli se la morte non lo rapiva alle arti nel 1719.

sui disegni di lui la cappella Bagni in Sant' Alessio , 1' aitar maggiore in S. Pantaleone , la facciata esposta per l'ambasciatore di Francia Rochechouart, in occasione che questo personaggio fu decorato della sacra porpora. Appena toccava i cinquaut' anni , che il Murena fu colpito da grave malattia, che lo trasse al sepolcro quand'era giunto all' apice della fortuna. Fu uomo dabbene, di bella mente, laborioso e sollecito nel lavoro. Conserv sem-pre nell' arcbitettura una maniera soda e ragionata ; e se tal volta inciamp negli abusi comuni , seppe costantemente, tenersi lontano dai ghiribizzi ch'erano di moda nell'et sua.

MURPIIY (Giovanni) nacque in Inghilterra nel 1748, ed operava in Londra nel 1780. Le stampe di lui
alla
scitori assai

MURES (Alfonso)
il

chiamalo

Vecchio, per distinguerlo dai figliuoli troppo deboli pittori per aver luogo fra g' illustri artisti, nacque a Badajor in sul declinare del diciassettesimo secolo. Appena uscito dalia scuola del maestro ebbe la

nera sono dai conoTra queste sono celebri le seguenti : Capitano Giorgio Farmer , che per colla sua nave nel 1779. Una Madre intenta alla proprie incombenze, da Singleton. I Ciclopi nella loro fucina, da
ricercate.

maniera

Luca Giordauo.
L'Incredulit, ossia S.

Tommaso,

fortuna di essere protetto dal vescovo di Bajadoz , che gli procur onorevoli ed utili commissioni. Ne Alfonso era indegno dei buoni uflizj del prelato, perocch disegnava correttamente e con grazia Je figure, dava ai volti arie gentili , le composizioni avevano fuoco, e mostravano molta intelligenza del chiaroscuro. Tra le non poche pitture viene universalmente risguardato

che parla a Ges Cristo in mezzo ad altri discepoli, da Michelangelo da Caravaggio. Pietro, e Giacomo, che conversano insieme. Serve d'accompagnamento
al

precedente.
II

Figlio di Tiziano e la sua

nu-

trice,

da Tiziano.
apparecchiato ad offrire
in
sagrifizio
,

Abramo
il

suo

figliuolo

da

Rembrandt.
I Fratelli di Giuseppe che portano al padre la veste insanguinata del figlio, dal Guercino. Giuseppe che spiega il sogno a

come

il suo capolavoro il S. Francesco di Paola eseguito per gli osservanti di Badajoz. Ignorasi 1* epeca della sua morte.

Faraone, dallo

stesso.

Hiram
versi

re di Tiro che
al

manda
,

di-

regali

re

Salomone

da

MURILLO. V.
conosciuto tra
cesi

Eslebau

M urlilo.
(

Eckhaut.
Eliseo che risuscita il vedova, da Northcote.
figlio della

MURILLON LA CARE

F.

g' intagliatori

fran-

che operarono nella prima met del diciottesimo secolo per avere incise alcune

Giajelle e Sisara, dallo stesso. Bellissima Tigre entro un pae-

dellestampe che ornano


del

saggio.

l'edizione

1751

delle
:

Opera Yncas
nato in

di

Marmontel rais du Perou

celebre Hisloire dts


te.

MURRIS

Tommaso nacque
1
)

in

Inghilterra circa

WUROTo MAROT

(Francesco) Parigi nel 1667 fu allievo

1760, e di trenta anni trovasi annoveralo tra buoni intagliatori che operavano in Londra. Lavor, pi che di tult' altro
il
i

MU
d paesaggi
,

MU
quali

29

tra

i
;

sono co
Il

nosciuli

seguenti
della

La Caccia

Volpe.

paele
li-

saggio inciso da Murris e gure da Bai tolozzi.

che d'ordinario sono meglio pagali che i quadri d'altro genere. Pochi artisti ebbero per questo rispetto pi lavori di Muscher, non
ai ritraili,

La Mattina
saggi che
si

Sera, due paeaccompagnano, da lb.


e Ja

CuypVeduta

del

castello di Slerling

nella Scozia,

da Sandby.
bellissimo paesaggio , una Diligenza all'in-

Skiddaw
glese
,

tanto per V eccellenza del lavoro quauto, per l'artifizio di abbellire i volli senza tradire la rassomiglianza. 11 suo miglior quadro credesi comunemente essere quello rappresentante la propria famiglia. Mori in Amsterdam nel 1705.
fecesi noper avere intagliato con spirito e grazia molti piccoli paesaggi, da Wynantz-O-

in cui vedesi

MUSCOLUS

(F.

W.)

da Loutberbourg.
a levante del castello di

me

tra g' intagliatori

Veduta

Gregori Page Turner, nella contea di Kent, da Robertson ec.

stade.

MUSCA
tore

(Giovan Maria)

scul,

MUSLEY
ghilterra

Carlo
il

),

nato io In-

padovano operava nel 1532 nel quale anno fece la bella medaglia di Sigismondo li re di Polonia. Sono pure suoi lavori le statuette laterali a quella di S. Rocco
nella sua chiesa in Venezia
,

1729, apprese il disegno e l'intaglio iu Londra, dove operava con felice riuscita nel 17(30.
circa

Oltre
belli,

molti
i

lavori fatti per


I

li-

brai, pubblico diversi ritratti assai


fra

altre

quali Carlo

a cavallo,
di

piccole sculture erano in S. Spirito, appartenenti al genere di quella elegantissima statuetta posta in San

tratto dal celebre

quadro

van-

Dyck che
ed.
il

conservasi a Kensigton , Maresciallo di Bellisle , pure


di

Stefano sopra
strale.

la

pila

dclPacqualu-

a cavallo. Incise ancora in

(Francesco e Simone) sculcoi quali venne talvolta confuso il Mosca di Padova, operavano nel sedicesimo secolo, e
tori

gnia

Hogart
il

la

celebre

che porta
tratti resi.

titolo di

compaslampa Porta diCai

toscani

lais, e fece, oltre varie altre cose,

ri-

dei pi celebri pittori Ferra-

furono bens ragionevoli artisti, ma non tali da occupare un distinto loro compatriota, coluogo tra munque abbiamo eseguile opere di finissimo intaglio in marmi ed in macigni.
i

cosa non riusc come desiderava. Dicesi che disegnava male, ma che eccellentemente intagliava il legno delineato da altri artisti. Vivea andelle
la

Volle pure rinnovare stampe a tre legni, ma

l'

uso

cora nel 1799.

MSCHER

Michele van
-

di

Roterdam, nacque nel 1645,


di con singolare socch sotto tutti
i

e stu-

instabilit pres-

maestri che iu

tempo della sua giovinezza avevano in Olanda qualche nome. Con tale
metodo, per altro assai pericoloso, formossi uno stile che partecipa di molte scuole senza punto sensibilmente avvicinarsi piuttosto alle une che alle altre. Pare diffidasse delle proprie forze rinunziando come fece
pi nobile ramo della pittura , quello della storia, e si restrinse
al

MUSTIO, ebbe fama della fabbrica di un tempio dedicato a Cerere, che Plinio Secondo fece a proprie spese riedificare, ornandolo di colonne , di statue, e di varj altri
lavori in

marmo.
,

MUTZ
Battista
)

MASSE

Giovan

nacque in Parigi nel 1687 e fu uno de pi lodati miniatori de' suoi tempi. Chiamato ai
servigi del re, vi
gii
si

rifiut sotto pre-

testo di cagionevole salute

che non

permetteva
,

lavoro

ma

coutinuato effettivamente perch

veruno

30

MU

MU
ed accurato imitatore di Tiziano studiando le di cui opere, per consiglio del maestro, apprese quel vago colorire , che gli fece tanto onore
in
,'

voleva essere libero. Io servo a Dio, soleva egli dire, e mi sento abbastanza libero per non essere al mondo dipendente che da me solo. Datosi all'intaglio in rame, si fece vantaggiosamente conoscere con alcune stampe isolate, indi diede mano ad una grande raccolta, per la quale disegn e fece intagliare sotto la sua direzione, le pitture fatte da Carlo Le Bruti nelle

dove recossi in et di 55 anni, L' amore della propria scuola non gli aveva talmente affascinati gli occhi , da non vedere quanto collo studio dell' an,

Roma

circa

tico e dei

capi lavoro

delle scuole

grande gallerie e nelle due attigue


sale del palazzo di Versailles. Ter-

min quest'opera nel 1755, e mor ottuagenario nel 1767.

MUYART
operava
1650.
in

(Cristiano

Luigi)
circa
il

avrebbe potuto migliorare nell' arte. E non tard a far luminosa prova de'suoi nuovi studj nel quadro della Risurrezione di Lazzaro dipinto per S. Maria Maggiore e poi trasportalo al pae fiorentina

romana

Amsterdam

cosa singolare, che di quest' intagliatore, che pubblic la seguente celebre raccolta, non si co-

lazzo Quirinale, indi alla galleria di Parigi. Sappiamo dal Vasari che

nosca verun altra stampa , e non si abbiano pi circostanziate notizie della sua vita. L'accennata Raccolta composta di otto grandi stampe contiene la storia emblematica della regina Maria de' Medici. Sono incise alla punta ed a bulino, e caratterizzale da figure allegoriche con proporzioni fiamminghe. Le pi importanti sono le cinque seguenti. La regina Maria de' Medici magnificamente abbigliata. Feste date in Firenze dal granducato di Toscana alla principessa Maria prima che partisse per la Francia. La Francia rappresentata in un globo, che squarciato ed incenspala regina diato dalle Furie ajuto ventata sembra che implori
: I

avendo Michelangelo Ronarroti veduto questo quadro, risguard Girolamo come uno de' migliori viventi artisti. La dichiarata parzialit
di cos grand*

uomo, ed
di
gli

altri suoi

quadri

ornati

bellissimi

paesi

alla tizianesca,

procurarono importanti commissioni per chiese e per private case, e lo posero in grandissima stima. Forse il suo pi singolare paesaggio quello del quadro della Certosa rappresentante diversi Anacoreti, che odono il sermone di un autorevole monarco. Nel duomo d' Orvieto, in quello di Foligno , nella basilica di Loreto ed in pi altri luoghi lasci non meno che in Roma copiose testimonianze della sua virt.; e soltanto la sua patria non possiede verun' opera di un artista che non l'onora meno del Moretto,
de! del

di Ercole.

Romauiuo, del Gambata. I nudi Muziano richiamano alla inente


dottrina anatomica di Michelan-

Ercole assistito da Marte e da Minerva, accompagnato da altre divinit e


le

gelo, alla di cui protezione vogliono

dall'Abbondanza, riaccomoda

strappature del suddetto globo. Ercole, sostenuto da Marte e da Minerva, porta sulle spalle la Francia restaurata.

MUZIANO

Girolamo)

di

A-

alcuni che sagriticasse il facile e pastoso diseguare della scuola veneta. I disegni della colonna di Trajano, cominciati da Giulio Romauo furono terminati dal Muziani, che manc alla gloria dell'arte nel

cquafredda, villaggio del territorio bresciano, nacque nel 1528: fu uno de'pi illustri allievi del Romaniuo,

1590.

MUZIO
chitetto

(Gajo)
,

dottissimo
costrusse

ar-

romano

nella

MU
tempio dell'Onore e della Virt presso i cos detti Trocredono fei d Mario , che alcuni
citt

MY
Ritratto
dell'

51

patria

il

ammiraglio

Jacob

Wassenaer.
Ritratto di Michele Ruyter,

am-

essere gli antichi

muti

tuttora esi-

miraglio.

Era questo senza portico dalla parte di dietro. Le vere leggi dell'arte brillavano e nella cella e nelle colonne e ne'coruiciamenli di il quale , quest' edilizio se fosse stato di marmo, ed avesse all'esattezza del lavoro corrisposto la ricchezza della materia , occuperebbe un distinto luogo tra i pi sontuosi dell'antichit. Credonsi battute medaglie d' argento in onore di queper aver fallo un st' architetto tempio cos bello. Forse questo tempio fu fatto costruire da quel Marcello, che fu chiamato la Spada di Roma, che fu cinque volte console, che pianse in occasione del':; conquista di Siracusa fatta da lui medesimo, ed ebbe in somma stima Archimede, malgrado tanto danno da esso ricevuto. Allora il tempio architettato da Gajo Muzio dovette
stenti presso S. Eusehio.

Cornelio de
d'

"NVitte

pensionano

tempio perittcro,

ma

Olanda.

Venere nuda che dorme, da Backer.


I

mando
stein.

Quattro elementi sotto il codi Venere, da Cornelio Hol:

una Danza di fanciulli nudi donna suona un sistro ed un Satiro l'accompagna col tamburo, dallo
,

stesso.

Altra dauza in cui vedesi un piccolo Satiro che balla con tre fanciulli, dallo stesso. Un Satiro che presenta un grap-

polo d' uva ad una che si riposa vicino


bini.

douna nuda
ai

suoi

bam-

essere

in

qualche

maniera come

diviso in due , perocch abbiamo dalla Storia, che Marcello il Sira-

cusano concep il pensiero d'innalzare un tempio all' Onore ed alla Virt; ma diviso in due s vicini l'uno all' altro , ed in maniera disposti che bisognava necessariamente passare per quello della Virt onde
giugnere a quello dell'Onore, [dea veramente degna di uno de'piu illustri generali romani E noto che in questo tempio il Senato form il decreto per richiamare dal bando Cicerone, il quale disse: In tempio Honoris et Virlutis honos habitus
!

La Santissima Vergine che insegna a leggere a S. Giovannino , dal Quercino. Seguito di dodici Stampe, dedicate a Davide Garrick , consistenti in dodici teste di carattere. Ventinove studj , da Salvator Rosa, Claudio Lornese ed altri, dedicati al pittore Raynolds.

MYLL1CII ^Niccol
Anversa circa
il

nacque in

1655, ed apprese la scultura sotto il padre suo, che operava di cose d' ornato e di disegno presso un pittore d'Anversa,

raccomandato dal geche pass in Italia, e fu alcun tempo in Roma nel numero dei molti ajuti di Lorenzo Bernini. Di ritorno in patria, ebbe alcune commissioni d' importanza ,
cui era stato

nitore. Si disse

che
lente

lo fecero

risguardare

per va-

essel viriuti.

MWZYN
Amsterdam

(Michele) nacque
circa
il

in

1750, e Invalente intagliatore alla punta ed a bulino. In molti suoi rami pro-

maestro, onde nel 1669 fu chiamato alla corte della vedova regina di Svezia Eleonora , perch
eseguisse diverse statue carsi nel regio palazzo.

da

collo-

Da

princi-

cur di combinare la punta col bulino e vi riusc felicemente , come ne fauno prova le seguenti
,

pio fece una statua di Minerva e quelle delle nove Muse; terminate
le

quali gli fu
le

commesso

di

scol-

stampe

pire

statue simboliche

di sedici

32

MY
tavia

MY
una bellissima
Marina
{atta

Virt. Termin tutti questi lavori in marmo in pochi anni, e n'ebbe ricompensa proporzionata al merito. Il Sandrart, diceche le statue avevano tanta morbidezza che sarebbersi credule di cera e non di marmo. Condusse in patria ed altrove diversi altri lavori in marmo ed in legno, qual pi qual meno , ma tutti lodevoli per invenzione, disegno, ed accurata esecuzione.

allorch fu ricevuto

membro

della

medesima. Troviamo per che nel 1662 erasi di gi stabilito in Bruges , ed apparteneva terna di pittori. Egli
a

quella

fra-

che porti
di navi
;

non dipinse di mare e rade ingombre n le sue opere sono ad

un di presso di ugual merito, trovandosene alcune diligentemente finite,

MYN
in
i

(Armanno vander) nacque Amsterdam nel 1684 ed apprese


pittura
sotto
fiorista.

tutte

poco pi che abbozzate; abbondanti di oggetti e di grandissimo effetto per istudiati conaltre
,

ErSdegnando Armanno la gloria che poteva venirgli da cos basso genere


nesto Sluven pittore

principj ^ e " a

trapposti e per ricchezza di figure. Sono spezialmente rinomate le ve-

dute delle

citt

e dei porti

d'

An-

di pittura, abbandonava il maestro, e studiando i migliori esemplari dei grandi artisti, otteneva di farsi nome
tra
i

versa e di Bruges, delle quali fece molte repliche. Non ben avverata 1' epoca della sua morte.

pittori di ritratti

e di storia.

Era aucora giovane quando fu chiamato alla corte dell' elettore Palatino

quale in principio del diciottesimo secolo trovavansi raccolti tanti illustri artisti d'ogni na,

nella

zione, italiani , francesi , fiamminghi, tedeschi, ec. Tornando all'Aja nel 1717 port seco un quadro di

NADAT (N), intagliatore probabilmente Francese , conosciuto principalmente per due stampe marcate con una trappola da topi. Una rappresenta 1' unione di pi corpi
di milizie la in una campagna maggior parte a cavallo, armate di
,
,

Danae che sorprese


sto

la citt.

que-

primo lavoro tennero dietro altri ancora pi lodati non meno per la composizione, che per il disegno e
dell' espressione. Ma il miglior quadro di Storia fu quello rappreseutante S. Pietro che

asta e ciascun corpo col proprio stendardo, quale con tre gigli, quale con un bue, una rovere, una croce, e simili emblemi. Vedesi un pezzo d' artiglieria

ia nobilt

suo

nega Cristo; come

tra

ritratti

sono

ed un mucchio di stampa rappresenta Maria Vergine seduta, con S. Anna. Ignorasi ogni circostanza biograpalle:
l'altra
fica.

pi stimati quelli riuniti

in

quadro

della

famiglia

un solo di Bour-

NAGLI
il

(Francesco), chiamato

rcuchs, ricco inglese che generosamente lo ricompens. E veramente vander Myn fu valente artista; ma credendosi assai pi che non era , richiedeva cos alti prezzi delle sue opere, che frequentemente mancava di commissioni e di compratori. Rovinalo dalle sue prodigalit e dalla vanagloria , mor povero ia Londra nel 1741.

Centino, apprese a disegnare sotto l'illustre suo compatriotto, il Guercino , che seppe imitare assai da vicino nella forza del chiaro-scuro
e nel colorilo
,

ma non

gi nella

prontezza

delle

attitudini, e nella

facilit del disegno. Lasci molte opere nelle chiese di Rimini, e particolarmente in quella degli Angeli. Non conosciuta l'epoca della morte

MYNDEROUT(N.)
nel

nacque circa
nella di cui

di lui.

I657

in^

Anversa

NAIN
TELLI

accademia

d pittura conservasi tut-

LE

(Luigi ed Antonio fra) nacquero in Francia in

NA
sul declinare del diciassettesimo secolo, e si distinsero assai pi come
pilloii ritrattisti

na
tananza scogli. Tut sono privi di figure;
gli
i

:.:

sedici paesi
le

ma

acque,
trattati

che come
1
.

pittori

scogli e gli alberi

sono

di storia.

il

La loro pi celi re opera quadio del Manseialia e sua


cl:e

con tanto gusto ed intelligenza, che bastano per fissare tutta l'attenzione
deli' osservatori;
,

famiglia,

conservasi nella reale il quale basta a far testimonianza della loro virt
galleria di Parigi,

non
le

lasciandogli
figure.

tempo
laro di

di desiderare

NALD1NI (Paolo) romano,


1

sco-

non roeuo
di ritratti.

ne' lavori di storia che


Indivisibili

sero

la

morte
tolti

non

li

avendoli 1748.

ambedue

finch visdisgiunse , aliarle nel


pittore
all' a-

Andrea Sacchi, poi di Carlo Maratta , due de'pi cehhri pittori


del diciassettesim.) secolo, condusse poche opere pittoriche in et gio-

HAIW1KEX
di paesaggi ed

(Errico),
inlagliatore

vanile chi; facevano sperare di vesuoi prederlo in breve ein-b.re cettori quando improvvisa nente
i
.

rquaforte, nacque in Utrecht circa secondo la pi coil 1620 , e fu,


aliievo di Bario opinione Intnmeo Breemberg. e condiscepolo di Antonio Waterloo. Convien credere clie poco operasse di pili li,

abbandon
teramente

ia

pittura,

per darsi

'<n-

alla

scultura.

Sebbene

mune

non

nini

per consacrarsi totalmente alperocch ormai ignorasi dove eMsta alcun sno qwadro. Conservassi per nel gabinetto d' Olanda disegni di sua mano falli a lapis nero o tinti coli' acqua di formante una specie di bichina stro. Ad ogni modo egli non famoso che per le sue acque forti. Non possono vedersi paesaggi inne toctagliati con tanta finezza cati con maggior spirito. Le sue opere sono comprese in due Racra
,

di Lorenzo Berebbe 1' incombenza di scolpire due degli Angeli ch^ ornano ponte di Castei Sant' Angelo ; i il quali non riuscirono inferiori a qielli

fosse scolaro

l'

intaglio;

eseguiti dagli altri artisti, e sembran anzi tulli usciti da'la stessa scuola. E ci, secondo la giudiziosa ossertura,
alla

vazione dello Storico della Sculperch uno lei difett inerenti


scultura del diciassettesimo se-

colo, essendo quello di troppo modificarsi secondo le opere di pit-

Naldini nel piegare agl'indel Sacchi e del Maratta, non fece sostauzialmcute uulla di nuovo, u di dtveiso da quanto
tura,
ii

segnamenti

e colte di otto stampe cadauna presso che tutte rappreseli!;, no psesi


,

operavano

gli

scultori
il

che avevano

Studiata sotto

1. della prima mezzo del paese ornato da due belle quercie, le fog'ie delle quali imbarazzano tutto il

montagnosi. Nel N.
il

raccolta

Bernini, osott'altri maestri foggiati secondo lo stile dominante d- secolo.

(PaolOi fiorentino, nacque

fondo, con una lontananza ricca di boschetti e di alberi. Nel N6*. sorge nel mezzo di paese agreste una gran
torre,
la

nel 1557, ed apprese la pittura dal Bronzine e dal Puntormo Recatosi a Roma per continuarvi i suoi slndj,

di

cui

sommit

tala da alti alberi, e cino precipita un torrente che si spande verso il sinistro lato. Il N 5. della seconda Raccolta un paesaggio, nel davanti del quale scorre

sormondal monte vi

un fiume a diritta , ed a sinistra vedonsi bei gruppetti d'alberi distribuiti


io

diversi

piani

in

lon-

sua alcuni anni I' arte molta lode; come ne fa prova la cappella di S. Giovanni Balista alla 'J ritrita dei Monti, nejla quale dipinse diverse stoi iedel Santo. Tornato in patria, fece a Santa Maria Novella una Deposizione di Croce, ed una Purificazione, che furono lodate assai. Giorgio Vasari lo prese p-r suo compagno nei lavori di Pavi

profess

con

Dz.

dcz'i rch. ce.

r.

IH.

54
lazzo vecchio,
e

NA
se
lo

NA
altri stanno

tenue quattordici anni , onde ne fece onorevole ricordanza. Vivea ancora nel
1590.

suonando

da

fiato

....

zione trattala

y>

ed abilit di

strumenti Questa composicon molto ingegno scarpello termina in

viene annoverato Ira i valenti giovani pittori fiorentini che dipinsero tante cose in occasione degli apparati per le nozze del principe di Toscana Francesco de' Medici con Giovanna di Austria, ed forse il Paolo Nalilini precedente. NANGIS ( Genevief a ) , sposa natque in Parigi nel di legnault
IN
,

ALDINI (Battista)

tre angoli acutissimi, nel sinistro

dei
>

"
n
>

due inferiori vedendosi un San Tommaso che riceve dalla Vergine una cintola, e nel destro un Orso che s' arrampica sopra un albero ><. Oltre la prcallegata
di

opera vedonsi in Firenze


valente scultore
cio
altri

questo

pregevoli la-

vori nell'esterno dell'or S. Michele,


il San Filippo, ed altri quattro Santi raggruppati in una sola nicchia, 'comunque non dell eccellenza

1716.

Intagli
di
fatti

un ragguardevole
lei

disegni

botaniche , coi vero , formanti gian parte della Raccolta inBotanique a la porte de titolata toni le monde par Regnault.
da
sul
.

numero

stampe

della

Madonna
di

della Mandorla.

uno

fiorentino fu degli Scultori, che sotto la direzione e coi disegni di Giorgio

STOCCO,

NANI (Giacomo),
fu scolaro
di

napolitano,

Andrea

Belvedere

pi che mediocre pittore. In compagnia di Baldassarc Caro e di Giacopo Lopez, fece gli ornamenti di pittura della real corte di Carlo di Boi bone; ed altre non poche opere , che si avvicinano allo stile del maestro , esegui in Napoli per quadrerie e per private case. Mor
in matura vecchiaja dopo Ja met del diciottesimo secolo.

Vasari operarono in occasione degli apparecchi fatti in Firenze per la venula e nozze dell' arciduchessa Giovanna d' Austria col principe Francesco de' Medici, nel 1566. Il Nanni fece la statua della vera Religione , che fu una delle pi lodate , ed altre cose di minore importanza.

(di

Baccio Bioio\ scultore

fiorentino ebbe parte negli apparati


di cui
si

fece parola nel precedente

NANNI

(di

Antonio

di

Banco)

articolo.
(

allievo di Donatello operava in Firenze sua patria avanti il 1421, nel quale anno ebbe dagli amministratori di S. Maria del Fiore il pagamento d'una residua somma dovutagli per il basso rilievo detto dai Fiorentini la Mandorla che vedesi sopra la porta laterale di detto tempio , dirimpetto alla via del Cocomero. Quest' opera che il Vasari dice essere anche oggi dai moderni artefici riguardata come cosa rarissima trovasi dallo Storico della Scultura descritta nel cap. Ili del lib. IV come segue Rappresenta una Vergine assunta al cielo , assisa entro uno scudo fatto a mandorla , e portata da quattro angioli , mentre diversi
, ,
,

di

Prospero dalle Cor-

niole ) , fiorentino e condiscepolo di Francesco Salviali; il quale daal lavoro d' intaglio in pietre dure, acquist per la sua abilit in tali cose il nome di Nanni dalle Corniole , come 1' ebbe quel Giovanni fiorentino, che fu l'antagonista del nostro Milanese Domenico dei
tosi

Cammei.

NANTEV1L ( Roberto) nato in Reims da padre il pi bizzarro e bisbetico che mai toccasse io sorte a sfortunato figlio. Apprese contro
sua volont la filosofia, ed intanto di nascosto del padre studiava il disegno, la pittura e l'intaglio sotto diversi maestri. Praticava la scuola
dell' intagliatore

Regnyson, quando

NA
dovendo
losofia,
lare la

NA
ili

35
il

prima piova

fi-

Il

Tempo che

intagli egli stesso le sue Conclusioni. Questo lavoro persuase talmente Regnyson del merito di Rollato, che gli accord la Ciglia in isposa, e l'accolse in sua casa onde sottrarlo al rigoroso giogo del padre. Recossi a Parigi, e col ritrasse
i

di Luigi

\IV

scuopre mentre che

busta

la

Fama

scrive le sue gesta ec.

(Cesare di) operata Messina nel 1585 ed eia min dei buoni allievi usciti dalla celebre scuola fondata in Messina da Polidoro da Caravaggio.
in
,

NAPOLI

principi

del

sangue

e favorito

NAPPI (Francesco)
lanese
,

pittore

mi-

dalla hmigliai ita di Luigi

XIV,

fece

tre volte il ritratto di lui. Il recompiacevasi d intrattenersi col suo pit-

tore, che ai meriti di artista aggiugueva quelli di poeta e colle sue spiritose e talvolta sublimi invenzioni, ed il pi delle volte facete,
,

quale, poi eh' ebbe appresa l'arte in patria, recossi a Roma, meno per migliorare lo stile e le pratiche, che per operare. Incaricato di dipingere uo' Assiiola nel chiostro della Minerva ed altre cose all' Umilt, fu molto applauil

olfriva confacente pascolo alle gran-

diose idee del re talvolti conquistatore ed eroico e sempre liber1678. Intagli ritratti grandi al naturale , ed in questo genere la sua incisione midoliosa e colorita. 1 cappelli hanno molta leggerezza, esprimendo i quali si valse di un mezzo in appresso anche troppo usato da Masson, rappresentando perfino i peli
tino.

dito per essersi mostrato buon naturalista quando la scuola romana

Muri Nantevil nel

era caduta in preda del manierismo. Ma noti and molto, che, credendo

ed acquistare pi , facilmente commissioni, abbandon lo stile lombardo per imitare quello de'Romani. Vittima di questa strana risoluzione non seppe pi far nulla di bene, e mor ormai dimenticato
sotto

di farsi merito

che escono dal naso. [Nantevil vari il lavoro a seconda dui soggetto. D' ordinario intagli alla punta le

papato di Urbano Vili. ( D. Tommaso), uato in Ascoli poco dopo il 1655 fa


il

NARD1N1

allievo di
il

mezze tinte, e talora senza punta. Fece per modo d esempio senza punta la testa del presidente EdoardoMol e tutto alla punta quella
di Cristina

regina di Svezia. Risguardansi come capo lavoro i ritratti dell'Avvocato d' Olanda, del Signor de Pomponne e del piccolo Millard. Tra circa 75 altri ritratti eseguiti da lui, ricorder i due diversi di

Luigi
1'

XIV. uno
Migoard

dipinto da lui,
e quelli

altro da

quale per opere a fresco in diverse chiese della sua patria. Mostrossi in ogni luogo ragionevole pittore , ma si distinse a S. Angelo Magno, dove rappresent Misterj dell'Apocalisse, facendovi le quadrature il bolognese Agostino Collaceroni. NASELLI ( Francesco ) nato io Ferrara circa il 1560 non riputando ingiuriosa alla nobilt di sua famiglia la professione della pittura, cooper all' istituzione di un'
i ,

Lodovico Trasi , morto ebbe molle commissioni

Del duca d Albret. Di Giacomo Renigno Rossuet. Del Ministro Giovanbattista Colbert.

accademia del nudo


in

in

patria

ed

Di Pietro Gassendi. Del Ministro Pietro Seguier, ec. Tra le stampe storiche dar luogo
a quelle di

disegnare con tanto zelo, che recatosi in appresso a Rologna pot senza ajuto de! maestro eseguire bellissime copie delle bellissime pitture dei Caiacci
prese
a
,

questa

e dei loro illustri allievi. studj ottenne in breve di

Con tali rompone


qua-

Cristo che guarda Pittro,da Guido.

di propria invenzione grandiosi

36
dri di
sloria
,

ISA
morbidi
,

NA
animali e

ieppe

ed

ebbe

condiscepolo

il

di gagliardo impasto , di cui sono ricche le chiese e le signorili famiglie

nipote.

di Ferrara.
tani,

Sono sue invenzioni

la

Romana agli Olivel'Assunta a S. Francesco, ec: e sono bellissime copie o imitazioni di Lodovico ed Agostino Caracci e di Guido i due Miracoli di San Beuedettocba conservatisi uegli Olivetani e la Comunione di S. Girolamo alla Certosa di Ferrara. Mor in patria nel 1630. NASELLI( Alessandro) probabilmente figliuolo di Francesco, e da alcuni creduto scolaro del Cattaneo, non fece veramente opere degue di particolare ricordanza ; onde mi limiter a dargli luogo tra gli artisti merito pain grazia del
S. Fraacesca
,

(Apollonio ), il quale era nato in Fireuze nel 1697. Fece costui poche opere di propria invenma servi d ajuta al padre zione ne' pi vasti lavori, e fu iufeno e a pochissimi suoi contemporanei. Operava tutlavia nel 1750. Il cavaliere Giuseppe capo dilla pittorica famiglia Nas'ui fu pure intagliatore ed celebre la sua sta ripa all' acqua forte rappresentante
,

Maria Vergine col Bambiuo e San Giovanni, di propria invenzione.

NASOCCI1IO (GIC3EPPE
,

di

terno.

NASINI ( caval. Giuseppe) nacque nel territorio di Siena nel 164, e studi la pittura sotto Ciro
Ferri. Recatosi a Roma, dipinse ai SS. Apostoli la cupola della cappella di S. Aiitonio, e ia uno dei
profeti della basilica Lateranense
tal

dipingeva nel quindiceBassano simo seco'o, e fu probabilmente allievo di uno scolaro di Gentile da Fabriano; ma sebbene Giuseppa vivesse ancora nel '529, non perci abbandonava I' antico stile per accostarsi al moderno; del che ne fa testimonianza una pittura eseguita in detto anno.

NASSARO

MATTEO DEL

in-

con

possesso di pennello, cou tanta


di

imponenza

macchina,

con

tarila

fecondit di fantasia, che, secondo 1' espressione di un suo contemporaneo, fece stordire il mondi. Ed e nur veni che il Nasini dipinse a competenza dei Luti e de' migliori ari sti ohe fossero a' suoi tempi in Ro >;a, e ne riport lode sebbene
,

nacque in Verona in sul declinare del quindicesimo secolo, e fu uno di quelli illustri artisti che sorsero nsl secolo di Leon X se non emuli, certamente vicini imitatori di quei rinomatissimi Greci che eseguirono
minutissimi e preziosi lavori in cried in gemme. Francesco I condusse in Francia .Matteo, il quale seppe rendersi caro a tutta la corte di quello splendido protettore delle arti, e diffondere il primo in quel regno il gasto per un tal genere di
s'alii

tagliatore in pietre dure,

desiderino nelle sue opere miglior ordine, pi castigato disegno, pi scelto colorito. Oper poscia molto in Siena, in Firenze a) altrove; ma la sua miglior tavola all' olio eredesi essere quella di S. Leonardo, posta alla Madonna del Pianto in Foligno. Mor di 72 anni nel 1736. Era suo minor fratello (D. Antonio) il quale sebbene nou abbia forse fatto che ritiatti, ottenne non pertanto l'onore di offrire il proprio alla reale galleria di Firenze. Aveva appresa l'arte sotto la direzione del fratello Giusi

Studj.

NATALI
chiamato
il

Carlo

cremonese

G'inrdolino , nacque circa il 1590, e fu scolaro in patria del Mainanti, poscia in Bologna di Guido Reni. Volle pure conoscere la scuola romana, e lungamente si trattenne in Roma , studiando le migliori opere di pittura e le cose
dell'antica architettura.

dipingendo

egli in

Genova un

Dicesi che fre-

gio nel palazzo Doria, fosse cagione

NA
rhe Giulio Cesare
alla

NA
,

57
,

allora scultore, si pittura. Ma

fio Procaccini (lasse totalmente Giulio Cesare ,

lena
e

Giuseppe

Fraucesco

Pietro

Ma

morto di 78 anoi uel 1625 , come ha potuto sere consigliato, o prendere esempio dal Natali, chequand' egli mor non coniava pi di 56 Ho voluto ricordare queanui ?
. . .

Lorenzo, tutti nati dopo il I(5i). tornando alla Maddalena, costei studi la pittura sotto al padre, ed accompagn Gio. Battista a Roma, quando vi torn aventi il 1675 per dipingere ia chiesa de* Santi Faustino e Biagio.
pittrice ritrasse

sta tradizione adottata da


gitori a

moki
i

bioleg-

Col la giovinetta un pielalo, sotto al


,

gra 6 pittorici, per avvertire


teuersi
io

eoo Ir che somiglianti novelle dei vol^o si lascia abbagliare soverchiamente da amor di patria. Ci non deve nuocere alla gloria di Carlo Natali, il qua'e tu veramente buon pittore, come ne fa prova, io S. Sigismondo fuori di Cremona, una S. Francesca
guardi.)
,

quale leggevasi secondo io Zaifit: MagdaUna de NataLbus cremonensis (in. pi.igsb.it R<)inne un. Jubi'.ei 1675 mense, mai. suo fratello ( Giuseppe ), era nato in Gasai maggiore nei 1652,

XVUl

dopo gli studj elementari di pittura, ottenne di passare a Bologna,


la

quando
pizia
alla
ai

fortuna

sorrideva

Romana
alla

assai bella.

Ma

egli si volse

qiK'.draturisi.

pioApplicassi

architettura e pochissime cose dipinse, sei- bene giuguesse oltre i

DOVant'aooi. Quantunque non ci sia pervenuta circostanziata notizia delle sue opere architettoniche, fa piova del suo merito in tal'arte il sapere che appena tornato in patria , fu con aunuale stipendio dichiarato architetto dalla fabbrica
della catte-

quadratura ed agli ornati, e S form un grazioso stile. Presentando allettati ici vedute, seppe cos ben distribuire le distanze, che l'occh io
vi

d' imitare

tiova riposo. Negli ornali cerc V antico, rompendone ad

intervalli la

mouotonia con

geutili

drale

e ne disunpegn
fino alla
fig'io
(

benze

le incommorte accaduta nel

1685. Suo

na1650, ed apprese dal padre gli elementi delle due arti.. Via sembrando a Carlo, ebe assai pi. inclinasse alla pittura che all' architettura, lo mandava a Roma presso il famoso Pietro Berellini di cui ne imit poi sempre lo stile. Era

NATALI Giovanbattista)
nel

cque

paesaggi , e schivando 1' imbarazzante lusso de' moderili fogliami. Dipinse pure diversi paesaggi all'olio, non rari uelle quadrerie lombarde, come frequenti sono le chiese, le cappelle, lesale, le camere dipinte da lui a fresco. Mor nel 722. Lo segu da vicino nell'arte ed a! sepolcro ii fratello
1

di

gi

rinomato

pittore

quaudo

torn in patria, e vi apr scuola di stile corlonesco, che fu molto frequentata. Tra le diverse cose dipinte in Cremona lodasi il S. Domenico che brucia alcuni libri di dottrine eretiche. Mor circa il 1700. Maddalena) figlia ancor ( essa di Cario, nasceva nel 1657, onde rendeii probabile che il padre fosse passato a seconde nozze, probabilmente pi ii feconde delle prime: peiocch furono fratelli di M.ol U-

( Francesco ), il quale lavor molto eoo Giuseppe , ma pi cose fece da se , o col sussidio dei minori fratelli in Toscana, e segnatamente in Massa di Carrara ove dipinse la volta della gran sala di quella ducaie residenza, che conser-

vavasi intatta quaudo lo scrittore di questo Dizionario risiedeva in quel

appresso e fu fecero ineschine quadrature invece di Storie. Mori in Parma nel 1725. I fratelli
palazzo.
rifatta
,

Cadde

in

ma

vi si

(Pietro e Lorenzo) ancor ajutarono a vicenda i finche vissero , ina non fratelli noto che abbiano fatte opere da se di qualche importanza.
essi

pittori

58
glio di

NA
Giuseppe apprese
la

NA
e vi riusc felicemente. Recossi poscia a Lipsia , e studi in quella

NATALI(Giovanni BattistaUpadre, ed ottenne


tore di corte
lonia.
1

l'arte dal carica d pitdeli' elettore di Co-

Giovan Battista
meno

fi-

gliuolo di Francesco, non fu

meno

fortunato, ne

valoroso artista

del cugino; perocch fu lungamente pittore di Carlo re delle due Sicilie, e

nella

del suo augusto successore , qual carica mor carico di

anni e di meriti.

NATALIS
Liegi circa
il

Michele) nacque
1589
,

apprese
patria

il
,

di-

segno e

I'

iulaglio

in

indi

pass a Parigi , dove intagli diverse piccole divote immagini. Picbisocatosi a Roma, e trovandosi gnoso di sostentamento, fu larga-

mente

provveduto da Gioachino Sandrart onde , applicandosi allo studio, pot ingrandire la sua maniera ed essere annoveralo tra i buoni incisori dell' et sua. All' ultimo fu chiamato a Parigi ed impiegato onorevolmente presso quel re. Tra le sue stampe di ritratti e di storie ricorderemo le seguenti Ernestina principessa di Ligne , contessa di Nassau, da Antonio van
,
,

Col trov vendita dei suoi disegni, ed intraprese ad intagliare all'acquaforte. Rivide la Lusazia , e sovvenuto dal mineralogista , Signor di Gersdorf , visit le Montagne della Slesia , e disegn le pi. pittoresche vedute. Mostr i suoi disegni al predetto Gersdorf ed al Signor de Meyer, i quali lo vollero loro compagno nel viaggio della Svizzera. Col la veduta dei sublimi oggetti della natura , ingrand la sua immaginazione; onde abbandonossi per lungo tempo allo studio di quelle contrade finche trovandosi ricco di disegni , rivide la patria, e tosto diede mano all'iacisione delle pi belle vedute. INel

accademia sotto Oeser.

modo

di sostentarsi colla

1789 fu nominato direttore della scuola di disegno stabilita io Goerlitz, ed ebbe, tra gli altri allievi , Carolina de Meyer , nipote di M.
de Meyer;
divisibile
la

quale fu poi sua in-

ajuto ne' la, vori e conforto nelle domestiche cure. La scelta degli oggetti, la dolcezza, la facilit, la piacevolezza del

compagua

e sua amica rappresentata sotto la figura di Venere, che tiene una palla di vetro, da Tiziano. La Graude Sacra Famiglia , da

Dyck. Marchese del Guasto,

suo stile, e quel vaporoso che seppe dare a tutte le sue opere in lontananza , formano il merito de' suoi disegni ed incisioni. Vivea ancora ne' primi anni del presente secolo, non meno che la sua illustre allieva.

Raffaello.

Tra
ai

le

sue

stampe

meritano di
;

Altra Sacra Famiglia, da Poussin.

essere ricordate le seguenti

La Maddalena
riseo,

piedi

del Re-

dentore nel convito di Simone Fada Rubens ec.

NATIIE

Cristofaro

dise-

gnatore ed intagliatore all' acquaforte, nacque in Niederbielau presso Goerlitz nell'alta Lusazia, nel 1755. Destinato agli studj della teologia
Goerlitz , dove ben tosto si manifest la sua inclinazione per il disegno. Cominci dal copiare alcune stampe alla maniera di lapis, indi os disegnare dal vero,
a

fu

mandato

Paesaggio montagnoso della Svizzera, col Ponte del Diavolo. Simile con un grand' albero in un colle, cou due figure sedute Simile di una contrada presso Lipsia, con un uomo ed un cane in sul davanti Simile sul gusto di bistro nel davanti un gruppo d'alberi, e capanne in fondo sopra un terreno
:

rilevato.

iNATOIRE
mes
nel

Carlo
uuo

nato in Ni-

IG98, fu

dei buoni al-

NA
Francia in Roma. Molte opere lasci in questa capitale, ed avuto riguardo ai cattivi tempi iu cui visse, abbastanza pregevoli, ma non immuni da quel cattivo stile die secondo Meugs ,
lievi
tirila

NA
li

3?
del
re e profes-

scuola

Pittore

ordinario

sore dell' accademia di Parigi , avrebbe desiderato di consacrarsi to-

talmente

ai
fatti

quadri
i

di

storia

ma

avendo

ritratti

del re e di

usciva dai limiti del buono e del bello aspirando a dar gusto piuttosto agli ocebi die alla ragione. Ad ogni modo fu nel 1777 nomi,

nato presidente dall' accademia di Francia in Homa, che diresse fino alla morte. Si esercit ancora nel1' intaglio all'acqua forte con felice
per divagainento che per professare quest'arte Fece sul gusto pittorico alcuni rami di sua composizione , tra i quali
riuscita
,

tutta la reale famiglia , non vi fu principe o grande di corte, che non volesse avere il proprio ritratto di mano di Nattier. onde si vide costretto ad abbandonare quasi del tutto i soggetti storici pei quali sentivasi straordinariamente inclinato , per soddisfare a tutte le utili, se

ma

piuttosto

commissioni di rinon gloriose tratti. Mor in Parigi di 68 anni.


,

NAVA
altro

Giacomo
,

del

quale

se non che non sappiamo operava circa il 1500 in qualit di

scultore

Cristo che spira in su la croce, ai piedi della quale trovasi la [Maddalena. L' Adorazione dei Magi.

Ges

sieme

ai

alla Certosa di Pavia, inpi valenti lombardi che

in allora

fiorissero.

(Lodovico deV Sebbene

in

Martirio di S. Fenolo. Giuochi di Bamhini. La Primavera e l'Inverno, due stampe che si accompagnano.
11

qualit di semplice dilettante presetidell' accatossi al primo concorso

demia 1755

NATTER
celebre
tre

Lorenzo

),

tedesco

moderno
,

iutaglialore in pie-

Fernando, apertosi nel il primo della al doppio onore di membro accademia e di socio onorario. NAYAHRETE. Y. Fernandez el
di S. e fu
,

ammesso per

dure

pass in et giovanile a

Mudo.

Roma,

e col

lungamente dimorando
antichi e

NAVARRO
nacque
in

(don

Agostino),

e studiando le cose degli

di alcuni viventi maestri, pot for-

marsi un lodevole stile, e diventare buon pratico e profondo conosci,

tore delle teorie dell'arte,

come ne

suoi lavori ed un interessante libro intorno al metodo degli antichi d' incidere in pietre dure.
i

tanno prova

Murcia nel 1754 , e fu scolaro in Madrid del pittore Alessandro Gonzales Velasquez. Nel 1778 ottenne il primo premio della prima classe dell' accademia di S. Fernando, e la pensione per andare a Roma. Sei anni si trattenne in quella capitale delle belle arti, studiando le opere de' grandi maestri < le teorie della pittura. Tornato a Madrid, present all'accademia alcuni quadri di prospettive

NATTIER
nato
in

(Giovanni Marco),
,

nel 1685 disego quaod' era ancora giovinetto i fre-

Parigi

schi della galleria del Luxemburgo. Luigi XIV , veduti i disegni del
Nattier, gli presag che sarebbe un d valente pittore , e lo incoraggi
allo studio, Lo Czar Pietro il grande desider di condurlo in Russia, ma Nattier ricus d'abbandonare la patria,

che furono lodati assai , onde nominato membro della medepoi direttore delia sima nel 1785
fu
,

classe di prospettiva, la quale carica conserv soltanto fino al 1787, epoca


dell'

dove non gli mancarono onori premj proporzionati al merito.

immatura sua morie. nato in Va( Filippo ) lenza dopo il 1500, operava in
del di.

quella citt ne' primi anni

40
eiassettesimo

N\
secolo.

NA
Diversi
suoi
cali
i

precetti relativi alla

Simmetria
nato

quadri vedonsi ancora a S. Rita , a Nostra Signora del Soccorso ed in altre chiese, tutti pregevoli per bont di colorilo , ma di non castigato disegro.

NAZZAR1 (Baf.tolomiveoV
in

Bergamo nel 1699, poich ebbe


elementi del disegno in Venezia, dove stupittura sotto Francesco Tregli

appresi

patria, recossi a

di la

NAVARRO
fioriva in

(Giovanni Simone ) Madrid circa il 1650. Alcu-

visani; indi passava a

Roma

e fre-

quadri presso private famiglie ed un' Epifania ai Carmelitani lo mostrano ragionevole pittore; e se non altro non da meno, per conto del colorito, de'buoni ornatisti dell'et sua.
ni
(

scuola del Lati. Non and molto, che torn nuovamente a Venezia, e vi prese slabile domicilio. In breve ebbe fama di valente ri-

quent

la

trattista

onde era frequentemente


a

chiamato

uno

dei

Lodovico Antonio^ fu fondatori dell' Accademia


,

di Siviglia; nella

quale

citt

con-

capi lavoro in tal genere, alcune bandiere dipinte da lui per la reale marina. Mor avanti
,

servaci

quali

lavorare in diverse citt venete e lombarde, nel Tirolo, nella Germania. Furono pure tenute in pregio le sue teste di vecchi e di giovani copiate dal vero, e da lui

il

1700.

NAUCERO,
cui parla
fapit.

statuario greco di Plinio nel Lib. X5>X1V


,

Vili delle Storie


la

naturali

bizzarramente acconciate. Mor circa il 1760. Fu suo figlio ed rilievo (N\zzatuo\ il quale oper pure con lode di ritratti a pastello ed all' olio ed in miniatura. Si
esercit eziandio Dell'intaglio all'acquaforte; e fu ben accolto il ritratto del celebre poeta Francesco Maria Molza eseguito nel 1745.

era conosciuto per lottatore anelante.

statua di

un
fior

NAUCIDE,
nell'

greco scultore
,

Olimpiade 95. a

e scolp

tra

le altre cose , le statue di Bacide di Trezenio vincitore dei lottatori , due di Cimone una delle quali,
.

NEACLE,
tile,
il

ebbe

tra

pittore ingegnoso e sotdiversi altri discepoli

secondo Pausania conservavasi in Olimpia, ed un'altra che da Argo


,

era stata trasportata a Roma fu consacrata nel tempio deila Pace. Queste

erano di marmo. Altre ne fece in bronzo; cio della cortigiana Erinna di Lemno, di Mercurioedi Discobulo.
allievo di , o studioso delle sue opere, recossi in et giovanile
(

NAUM

Angelo)
,

Paolo

Veroneso

in

Spagna, dove fu adoperato negli ornamenti de' reali palazzi ed in quelli di alcune chiese di Madrid.
,

celebre Pasia fi afelio del plastico Egineta. Furon celebri una sua Venere e l' im igiue di Anassandta , figlia di Neacie. Accadde, che vopoich' ebbe liberata lendo Arato Sicione, distruggere in un colle imagini di tutti i tiranni quella ancora di Arislrato dipinta dagli allievi di Melatilo, Neacie, famigliarissimo di Arato , udendolo pronunciare questa fatale sentenza, non seppe contenere le lagrime, e voi,

tosi al
gli

generale

vincitore

parmi

disse, doversi trattare la

Filippo
corte,

Jl

lo

nomin

pitlore

di

probabile che, ritenuto da cos onorevole carica, pi non

onde

centro ai tiranni non loro imagini; pure se cosi vi piace, cane Ibamo Aristrato, ma si lascino
intatti
il

guerra contro alle

rivedesse

la

patria. Ignoratisi egual-

carro e

la

Vittoria.

Al

mente le epoche della nascita e della morte ed il paese in cui venne al mondo.

che avendo Areto acconsentito, dipinse nello spazio che occupava il tiranno una palma.
iotbglla( 1 estXASO ) , tcrc parigino, che operava nel 1659,

NAXAR1S, architetto greco, vi^ne lodato da Vitruvio per avere pubbli-

NEALE

NE
fece vantaggiosamente conoscere per diverse stampe di volatili eseguisi

NE
della nazione
francese, vedesi
al
,

4'

una

te sui

disegni di Francesco Barlou.

Presentazione di Ges non meno ben disegnata

NEAPOLl^FK.YNCESCO)fu credulo
dai biografi pittorici allievo di Leonardo da Vinci, perch visse a'suoi tempi e perch ne imit Io stile.

poritamente dipinta. Ma che negli argomenti sacri riusc grazioso pittore nelle storie mitologiche di piccole figure , onde le po-

tempio che sapi assai

Ad ogni modo tutto oscuro intorno alla vita di quest'artista della


Spajna, che in compagnia di Paolo Aregio dipinse gli sportelli dell'aitar maggiore della cattedrale di Valenza nel 1506, pel prezzo di tre mila ducati d'oro. Ed pur giuoco forza confessare che queste pitture si avvicinano al far leonardesco.
acquist nome tra i Greci pittori, pi che per le opere proprie, per quelle di sua figlia Aristorate pittrice di Esculapio.
,

che che si conservano nell' Olanda ed altrove souo dai dilettanti con grandissima cura tenute. Mor in Amsterdam nel 1714. NECIvER ( Luigi Gabriello ) , disegnatore ed intagliatore a bulino nacque a Stuttgard circa il 1660, e fu per V incisione allievo
,

NEARCO

Fu nominato intagliatore della ducale Corte di Wurtemberg e professore di disegno deldi Muller.

NEBBIA (Cesare),
simo secolo,
alle

di

Orvieto

l'accademia Carolina di Stuttgard. Tra molti altri soggetti incise i seguenti


:

fioriva in sul declinare del sedicee fu

Ritratto di

uno de'sovrastanti
il

ciatore della corte di

un Vecchio, gran cac Magonza, da

molte opere ordinate da Sisto


era

Rooc.

V. Anzi

d'ordinario

Nebbia

Una

che disegnava la maggior parte dei soggetti, che poi si eseguivano sotto
la sua direzione da altri artisti tanto

in fatto di pittura che di scultura.

Mor in principio del susseguente 6ecolo sotto il papato di Paolo V.


nacque nel contado
della paglia avanti
il

per andare alla caccia, da una pittura di Guibas. N EDECK (Pietro) nato in Amsterdam circa il 1616 , apprese a
dipingere nella scuola di Pietro Laste riusc uno de' pi valenti ,
paesisti dell'et sua.

Adone, che

Sacra Famiglia. ferma Venere

NEBEA.o NEBBIA (Galeotto) man


d' Alessandria

equist celebrit da tavole che conservansi in Genova a S. Brigida, una fatta nel 1 48 , l'altra tre anni pi tardi, le di cui
1

1450 , ed adue singolari

adesso

le

Rarissime sono sue opere, perch vengono

altri artisti , se non di maggior merito, pi acconci per la. loro celebrit, a procurare mag-

attribuite ad

figure sono abbastanza ragionevoli, tanto rispetto alle forme , quanto

quali hanno pieghe imitate da modelli di carta ; e tutto dipinto sopra fondo di oro. Nei gradi delle due tavole si vedono alcune storie con piccole figure diligentemente lavoalle vesti
,

le

che

sembrano

gior lucro ai venditori. Mor ottuagenario in patria. NE ( Dionigi ) nato a Parigi circa il 1752, fu nel disegno e oel1' intaglio allievo di Le Bas. Intagli molte Vignette e Paesaggi , e diverse vedute della Svizzera , da Chatelet. Ricorder le seguenti

rate.

NECK

Giovanni van

nato a

stampe. La Notte di da Gravelot.


11

S,

Bartolommeo

Narden circa il 1656, fu allievo di Giacomo de Bakker, che felicemente


emul, ed anzi per alcuni
sorpass. In
rispetti

Ballo dell' Orso, da Mayer. del monte Sant Gottardo, da Chatelet.

Veduta

Amsterdam,
Ardi.
ecc.

nella chiesa
t. nr.

Ritratto

di

Francklin

iu

piedi

Piz. degli

42
oli' iscrizione:
Ics

NE
On
la uu desarner

NE
Frascati,
figure che vi diFranck, i Teniers, i Breughel, i Tulden. Nel decorso secolo vedevansi parecchi vaghissimi quadri di Neef nelle pubbliche e private quadrerie della Francia e dell' Olanda, che attualmente trovansi sparse in ogni parte dell' Europa.
le belle e vivaci

Tyrans et les Dieux. Veduta dei contorni di

pinsero

da Lallemand.

NEF

Giacomo
all'

intagliatore

a bulino ed

acquaforte, nacque

in Anversa circa il 1650. Contemporaneo de' pi grandi incisori , ebbe pochi che Jo superassero. Disegn Ja figura umana con grande correzione, sebbene in uno stile alquanto manierato; ed i caratteri delle teste di espressione sono esagerati. Le sue stampe tanto di storia che di ritratti sono dagli cimatori

Manc
1650.

all'

arte in

patria avanti

il

NER
in

Eglone vander
nel

nato

ebbe i primi rudimenti dell' arte da suo padre Arnoldo, che sarebbe anno,

Amsterdam

1643

assai slimate.

Ne
versa.

offro

un

breve indice:

verato tra i ragionevoli paesisti, se avesse continualo a professar l'arte. Desiderando Eglone di studiare la figura, si acconci con un mediocre
pittore d' Amsterdam , che sapeva per altro disegnar bene le figure femminili. Eia ancora giovinetto , quando recavasi in Francia , e vi condusse alcune lodate opere. Tornato in patria vi dimor pochi anni; indi passava a Rotterdam , a Brusselles e per ultimo a Dusseldorf, dove mori al servigio di quell'elettore nel 1705, dopo aver provveduto ali immortalit del suo nome con moltissimi quadri fatti in Francia, in Olanda ed alla corte dell'elettore

Francesco Snyders pittore d'An-

Marchesa di Barlemont, contessa Egmont. La Caduta degli Angioli ribelli, da Rubens.


d'
Il

Giudizio di Paride ed

il

Trionfo

di Galatea,

stampa

assai rara.

Giobbe maltrattato
da Rubens

dalla consorte,

Gesx Cristo innanzi a Pilato, da

Giordaens.

Un Pastore che d i fiori ad una Pastorella , che li riceve con disprezzo, dal medesimo.

palatino.
(

NEGRI
in

Girolamo

),

bolognese

Pietro
il
,

nacque

An-

versa circa

Steenwyk
avere Perci

1570, e fu scolaro di che g' insegn a non altra guida che la natura.
egli

nacque nel 1648 , e fu prima scolaro del Canuti poscia


ancor
egli,
,

rappresent

1'

interno

delle chiese di stile gotico con tanta,

precisione
tarlo

che nessuno

pot imi-

Siccome la regolarit dell'edificio avrebbe renduta 1' opera fredda e monotona ,


con
felice riuscita.

v'introdusse con savio accorgimento qualche mausoleo o altro oggetto non inerente al tempio, e vi sparse con tanta dottrina le masse delle ombre e dei lumi , che ottenne di

render caldi, interessanti e svariali tali edificj che non offrono variet nella pianta e negli ornati. Accrebbero inoltre merito a' suoi quadri

Dipinse in Modena ed in Parma alcune storie assai vaste, per pubblici luoghi, e fece diverse opere per private famiglie ma non seppe nelle une , o nelle altre sollevarsi al di sopra della mediocrit. Mor dopo il 1718. o NERI (Pietro Martire) operava circa il 1600. Scolaro prima del Malosso acquist collo studio di opere d' altri maestri uno stile pi vigoroso e ridondante , come pu vedersi nel suo gran quadro del Cieco illuminato da Cristo, che fece per V Ospedale di Cremona sua patria. Dipinse ancora un San Giuseppe assai lodato nella Certosa
del Pasinelli.
,

NE
di Pavia, e diverse opere in

NE
Roma,
accatra gli

43

dove trovasi registrato demici di S. Luca.

NEGRI

(.Pietro) veneziano, cre,

duto allievo di Antonio Zanchi poi suo emulo , e tale emulo che
o vince in

e spebont di stile zialmente nella scelta delle figure e nella nobilt dei volti. Vedesi nella scuola di S. Rocco, di contro al capo-lavoro dello Zanclii rappresentante la pestilenza , che af,

nato circa il 1505, viene lodalo dal biografo Domenici, siccome uno dei pi diligenti e colti pittori del regno. Mor nel 1565. NELLI (Niccol ) , valente disegnatore ed intagliatore , pubblicava diverse stampe di ritratti e di ma provvedeva miglior cavalcale sostegno al proprio nome colla stampa del Santissimo Sacramento, da Raffaello, ora diventata rarissima. (Pietro) fior in Roma nel
,
i

il quadro Venezia nel 1650 di Pietro esprimente la liberazione della citt da tanto infortunio. Non far parola di altre minori opere del Negri, veruna delle quali ebbe tanta rinomanza. Mor in sul de-

flisse

principio

del

diciottesimo secolo

e fu , secondo comportava la condizione dei tempi, uno de'migliori artefici che avesse Roma, e tale da stare a petto di Odoardo Vicinelli.

Ebbe pure

la gloria di

essere stato

clinare del diciassettesimo in fresca et.


in

secolo

maestro dello Zuccarelli , uno dei principali paesisti che conti 1' italiana pittura nel diciottesimo secolo.
i

( Giovan Frvncesco), nato Bologna nel 1595 apprese la pittura in Venezia sotto il Fialetti. Poche opere di storia e di poca importanza fece Francesco, perch continuamente occupato da commissioni per ritratti onde ebbe il soprannome dai Ritratti, non perch li fa, ,

(Suor Plautilla) monaca


era nata
pittura

in S. Caterina di Firenze,

nel

1525, e fu probabilmeute amdella

maestrata nelle cose

cesse pi belli degli altri maestri suoi

contemporanei ma perch li toccava con estrema facilit, ed ancora a memoria, purch avesse una sola volta veduto 1' originale. Mor nel 1659. NEGROLT (Filippo e fratelli) lavoratori all' Azimiua, devono es,

da qualche allievo di Fra Bartolommeo da S. Marco, o di Audrea del Sarto; perocch nel quadro della Crocifissione posseduto dalla sua famiglia in Firenze, si mostra imitatrice del Frate, e nel Deposto di croce fatto per il suo mouistero comune opinione che si valesse di un disegno d' Andrea. E nei,

l'un'opera e neh' altra mostrasi desari,

sere posti tra

pi

eccellenti

ar-

tisti milanesi , che nel sedicesimo secolo lavoravano di bassi rilievi

nel ferro con


litezza e

una sorprendente pucou ottimo gusto. A costoro furono perci commesse armature per il re di Francia e per i' imperatore Carlo V , che riuscirono opere stupende. NEGHON ( Luciano Carlo de)

gna degli elogi che ne fece il Vasebbene in altre pitture di minore importanza ritenga tuttavia alcuna cosa del secco disegnare del quattrocento. Mor nel 1588.

NELLO (Bernardo)
Falconi
,

di

Giovan

credesi essere quel Nello di Vanni, il solo pittore pisano che in sul finire del quattordicesimo secolo dipinse una storia

nel famoso

imo

de' fondatori dell'accademia di

patria, in cui lavorarono

Siviglia,

l'anno 1660, ricordato


pittorici della

santo della sua ili pi lustri pittori d' Italia avanti il se-

Campo

dai biografi

Spagna
(ioi
i

come

autore di molti quadri di


(

e di frutta assai gentili.

NEGRONE

Pietro) calabrese,

dicesimo secolo. NERI ( Silvestro ) intagliatore in legno, ricordalo dal Gaudellnn e da altri biografi dell'arie.

44

NE
egli

NE
nacque nell' Olanda circa il I635* Alcuni somigliantissimi ritratti che
fece

(GiovANNi),chiamalo Neri degli uccelli fioriva in Bologna nel 1575. Oltre i varj quadri che dipinse dietro natura, di uccelli, quadrupedi, pesci e simili, fece un infinito

NERI

quando

ancora

frequen-

tava la scuola del Mirevelt, diedero

numero

di disegni bellissimi

d'ogni sorta d'animali per la grande opera di storia naturale del celeberrimo Ulisse Aldovrandi. (NELLO), pisano, conosciuto per un' imagine della Madonna dipinta per 1' antica chiesa

fondate speranze di vederlo in breve valente pittore, onde il maestro lo consigliava a recarsi in Italia. Nes recossi a Venezia, indi a Roma; ed
e nell' altro lavorava con lode, e con proprio utile; onde, sebbene capace di far buone opere di storia, limitossi sempre ai soli ritratti. Ignoriamo 1' epoca della sua morte.
in di ritratti

un luogo

di Tripalle

coli' epigrafe

Nerus

Nellus de Pisa me pinsil , 1 299. NERITO ( Jacopo), padovano e scolaro di Gentile da Fabriano, lasci diverse pitture

NESEA FASIO e DEMOFILO IMEREO pittori, fiorirono nell'Odi loro fu maestro

non

superiori

alle opere di altri maestri suoi con-

limpiade ottantesima nona, ed uno di Zeusi.

temporanei

un

come pu vedersi in , dipinto a S. Michele di Padova,

NESSO
da Plinio
pittori.

figlio

d'

Abrone
i

trovasi

annoverato tra

valenti

nel quale al proprio nome aggiunse la qualit di scolaro di Gentile.

NERO
in

(Durante del) nacque

NESTOCLE, fu cos valente scultore nell'Olimpiade ottantesima terza,

Borgo San Sepolcro in principio del sedicesimo secolo, e fu uno de' pittori adoperati nel palazzo pon-

che

fu

risguardato

come uno

degli emuli di Fidia.

1560 in compagnia di Francesco Cugni suo compatriotto. Ebbe non infelice colorito, compotificio circa
il

sizione semplice, e pare che si attenesse a copiare la natura senza

veruna

scelta.
,

NEROCCIO

piltor

sienese del

quindicesimo secolo, fece pi cose in patria, nel 1485, di una maniera


assai lontana dalle buone pitture de'migliori Fiorentini suoi contemporanei.

NETSCHER ( Gaspare) nato in Heidelberg nel 1629, lasci lo studio della medicina per apprendere la pittura nella scuola di un maestro di genere , che ritraeva dal vero uccelli e quadrupedi ; e non and gran tempo che super il maestro. Trovandosi Gaspare all' Aja, dove dipingeva piccoli quadri di animali, cominci a fare ancora ritratti , e cos belli, che fu chiamato a Londra nella qualit di pittore del re Carlo II; ma trovandosi frequentemente
travagliato dalla gotta,
esporsi
ai

NERVESA

Gaspare)

friulano,

creduto scolaro di Tiziano, lavor lungo tempo in Spilinbergo, senza che presentemente si additi veruna sua opera indubitata. Una peraltro conservasi in Treviso , che non fa torto ali" eccellenza del maestro e soltanto lascia desiderare miglior armonia di colori , del che probabilmente si deve darne colpa al tempo. Fioriva il Nervesa dopo la met del sedicesimo secolo.
,

disagi
arte
i

del

ricus viaggio

di
,

continu a soggiornare all'Aja, dove

manc

all'

nella

fresca et di

NES

Giovanni van
allievi del

),

uno

dei

pi rinomati

Mirevelt

quadri di animali 42 anni. Oltre ed i ritratti compose pure alcune che astorie, onde facessero fede vrebbe potuto esercitarsi ancora in questa pi sublime parte della pittura. Aveva ammaestrato nell' arte suo figlio ( Costantino), il quale era nato nel 1657 rimasto orfano di 14 anni, suppl agli ulteriori iuse*
, ;

NE
gaamenti paterni collo studio delle opere che gli avea lasciate , parte terminale ed altre imperfette. In breve ebbe commissioni di ritratti
pi distinti personaggi deie perch aveva costume ; di renderli pi belli degli originali, specialmente le signore, cui sapeva dare una seducente freschezza di
tore
,

NE
delle quali vestita
alla

45

e nell'opposta parte quattro figure in diverse attitudini , una militare.

rer

Olanda

carnagioni, non tard a farsi ricco. Tra i pi celebri suoi ritratti, equivalenti, dir cos, a quadri di sto-

paesaggi pastorali, ricchi di bellissimi alberi e di grandi figure, vestite in sul gusto de'pastori d'Arcadia. Sei paesaggi mitologici , in uno de'quali vedesi Diana a destra, che ritorna dopo avere visitato Adone; e nelf opposto lato Venere nuda

Due

primo luogo quello della famiglia del barone Suasso dove in svariate graziose attitudini
ria,

occupa

il

che sta riposando su fiume , entro al quale

le

rive

del

Cupido te-

nendo merso

le

mani

fino alle

spalle.

sugli occhi imIn altro di

ciulli

vezzosi fandi 52 anni, essendo direttore della compagnia de' pittori dell' Aja.

vedonsi sette in

otto

d'ambi

sessi.

Mor

questi paesi rappresent Narciso tutto nudo , ansioso di contemplare la

propria imagioe entro una fontana, ed a qualche distanza a sinistra


,

NEVE
pittore
,

(Francesco van, o de

forte

ed intagliatore all' acquanacque iu Anversa circa il 1627; e dopo avere appresi gli elementi del disegno e le pratiche dell'

intaglio
il

sotto

diversi

maestri

innamorata Eco che attentamente lo guarda. NEVEN (Matteo) nato in Leyden nel 647 apprese il diseguo da Abramo Torenilles, e si fece pittore nella scuola di Gerardo Douw.
l'
1

suo gusto sulle opere di Rubens e di vati Dyck. Venne poi in Italia per studiare l'antico e Rafanni in difaello. Dimor alcuni verse citt e specialmente in Roma, Firenze, Bologna e Venezia, esamiDando e studiando le migliori cose de' grandi maestri di quelle scuole, indi rivedeva la patria , dove non tard ad aver nome di valente pittore. Cominci dal fare alcuni quadri storici, che gli procurarono tante commissioni , che poteva a stento soddisfare a tutte. Le principali sue opere conservansi in Anversa , e molte ornano il palazzo, cos detto, del Piacere, in vicinanza di Leida, Componeva con fuoco coloriva bene, e disegnava con grande eleganza. Intagli all'acqua forte molti paesaggi di sua composizione con molto spirito e facilit, tra i quali mi limiter ad indicare seguenti. Due paesaggi montagnosi, ornati di fabbriche e popolati di piccole
, i

form

Neven

fu fedele imitatore dello stile

i suoi quadri coufoudonsi con quelli di Douw tanto per la scelta de' soggetti , quanto per il finito dell'esecuzione. La sua migliore pittura quella rappresentante le opere della Misericordia che conservasi in Amsterdam. Mor nel I7I9. NEUCASTEL (Niccol), detto Lucutilo, nacque circa il 1520, ed apprese principj della pittura iu Norimberga, dove in appresso esercit la professione con molta lode. Pare che si applicasse, piuttosto che atutt'altro, ai ritratti, ai quali seppe dare carnagioni naturali e pastose, onde fu mollo adoperato. Nou conosciuta l'epoca della sua morte.
i

del maestro; ed

NEUFORGF.S
cesco
),

Giovan Franed in-

scultore
,

architetto

tagliatore

Liegi nel le suddette arti con lode , poscia datosi a meno faticosa vita, com-

nacque nella diocesi di 1714; esercit alcun tempo

figure vestite all'antica, in

uno

dei

pose

e pubblic in sei

volumi in

quali vedesi nel davauti un Pesca-

loglio molti progetti di architettura e

46

NE
battaglie
,

m
senza che
conoscesse la
prospettiva, e Neyti, che fecesi pittore copiando i disegui dell'amico,
)
,

di decorazioni interne di sua invenzione, eh' egli stesso incise lo-

devolmente.

NED1LLY

Antonio de

roo-

non avrebbero a
me.

derno intagliatore, che pubblic diverse stampe tratte da Casanova.

NEWTON

(Giacomo

distinto

intagliatore alla punta ed a bulino, nacque in Inghilterra circa il 1746,

d nostri grau nosar stato buon architetto , onde fu fatto architetto della citt di Leiden, e non dipinse che per passatempo. Mor in et di 42 anni.

Ma Neyn

e stabilitosi in Londra circa il 1770, pubblicava alcuni paesaggi d' Italia tratti da diversi autori. Bel Paesaggio del contado bellunese, da Marco Ricci. Altro simile della provincia vi-

NICNORE
cesilao di

Pario

unitamente ad Arfurono , secondo


,

Plinio , i pi. antichi l' encausto.

dipintori al-

NICARCO. A
rappresentante
dalle Grazie e Ercole furibondo.

questo greco pit-

tore sono attribuite

centina, dallo slesso. Paesaggio del territorio romano , con vacche che attraversano un

due tavole, una Venere circondata dagli Amori, l'altra

iume, da Claudio Lorenese. Bella pastorale rappresentanza , ornala di figure all' aulica, da Fr. Zuccarelli, inciso nel 1778.

NICARON
nacque
gli

(Giovan Francesco)
circa
il

in

Francia

1600, e

stabilitosi in

Roma dove termin


i

studj pittorici, fecesi vantaggio-

Odoardo), probabilmente si fece annocugino di Giacomo


(
,

samente conoscere per


dipinti

vaghi paesi

in

un

corritojo del suo con-

verare tra gl'intagliatori inglesi con il ritratto di Villiam Tansur, professore di musica.

vento della
quali

NEYDL1INGEB. (Michele) venne


ancor giovinetto in Italia; dove, dopo, qualche tempo eli studj sui grandi originali , avendo comincialo a lavorare vi fu trattenuto da utili commissioni. In Venezia conservansi molle pregevoli opere di questo pittore oltremontano particolarmente nelle

probabilmente

dei Monti , i da un determinato punto, compariscono figure. Intorno che da principio a quest' artifizio sorprese per la novit, e che fu poi presto abbandonato come cosa sostanzialmente futile, Nicaron pub-

Trinila

veduti

blic

un

libro intitolato
,

Tnauma~
nota

turgu<; opticus

I64J. l'epoca della morte.

Non

NICCOLA DA PISA
sul declinare del

,.nato in

dodicesimo secolo,
per
circa

chiese di S.

Anna

e del Soccorso.
,

era gi conosciuto
chitetto
e

valente aril

Pietro de ) nato nel 1597, poi eh' ebbe profondamente


(

NEYN

pittore

1220

studiate le matematiche, l'architettura e la prospettiva, s'invogli di


essere pittore,
Isaia

onde vandeu Velde

convenne con
d' insegnargli

perocch fu dal re di Napoli condotto iu tal'epoca a Napoli per alcuni lavori di edifizj militari. L' architettura era in allora ancora barabina, e la scultura in assai peggiore
condizione. Niccola ridusse la prima a pi se non agli antichi ordiui grandiosa maniera, e la scultura richiam egli prima d' ogui altro a nuova vita , onde merit d' essere
,

le regole della

prospettiva, a condizione che dal canto suo lo istruisse nell'arte di colorire, enti diseguo, permettendogli di copiare i suoi disegni. E per tal guisa , scrive de Champe, questi due artisti aiutandosi a vicenda , acquistarono gran nome. La cosa sar pur cos , ma Velde eh' era pittore di quadri di

risguardato

dopo

come padre dell' arte tempi della gotica barbarie. Da Napoli passava circa il 1226 a Bologna , dove lece il couveulo e
i

NI
Frati Domenicani , e 1' urna del santo istitutore dell'Ordine, che fu a ragioue risguarla

NI
plice e

47

chiesa

dei

data come cosamaravigliosa, e


il

come

primo lume dell'arte rinascente. Anzi osservarono gl'intelligenti, die fino ad Andrea Pisano non vi fu
artista alcuno,
la scultura

che facesse progredir


i

oltre

limiti

seguati

da piccola nell' Arca menico , vedendovisi ,


cose un
tante
il

di S.
fra
1'

Doaltre

Lasso rilievo rappresenmiracolo di un morto risuscitato , di cos bella composizione , espressione ed affetto che per poco si crederebbe opera del quindicesimo secolo. In Pisa sua patria fece diverse fabbriche tutte fortissime non ostante il suolo inconsistente ed umido di quella citt. Dicesi aver egli perci usata somma oculatezza in palificare prima ben
,

ordine d' architettura ; ma cos maestosa nelle sue proporzioni , che il Bonarroti non si sazi mai di contemplarla , e la chiam la sua Dama. Mand pure disegni per il convento di San Domeuico in Arezzo e per S. Lorenzo in Napoli, dove sped un suo allievo scultore ed architetto. Niccola abbell ed accrebbe il Duomo di Volterra e la chiesa ed il convento de' Domenicani di Viterbo. A quauti dispendiosissimi edifzj non diedero origine nell' et di Niccola i nuovi istituti monastici di San

nuda

d' ogni

Domenico
ci

e di S. Francesco

Non

bene

tutta

1'

aja, indi

aver piantati
questi

pilastri grandissimi, e sopra voltati gli archi , sui quali


gli edifzj.

inalz

Con queste precauzioni fabbric la chiesa di S. Michele ed alcuni palazzi , oltre il campanile degli Agostiniani, che fu la sua pi ingegnosa opera. E quest' edilzio esternamente ottagono rotondo al di dentro , con una scala a chiocciola, avente un vano in mezzo , come un pozzo sopra ogni quattro scalini sono colonne, che hanno a,\i archi zoppi, e che girano intorno intorno ; onde posando la salita della volta su i detti archi, si va in cima, e tutti quei che souo su perla scala
, :

voleva meno per risvegliare da lunghissimo sopere le belle arti, le quali indirettamente devono moltissimo a questi istituti, che sebbene obbligassero coloro, che vi erauo ammessi, a duro e penitente vivere ed a povert volontaria, furono cagione che nello spazio di due secoli si dispensassero nella sola Italia in fabbricar chiese e conventi pi centinaja di milioni. Chiamato Niccoia nuovamente a Napoli eresse una chiesa ed una badia magnifica nel piano di Ta,

gliacozzo

in

memoria

della

deci-

siva vittoria riportata da

Carlo I d' Angi sopra Corradino. Si vuole che sia opera di INiccola eziandio

la cattedrale di

Napoli. questa chiesa totalmente gotica, ma la porta maggiore parimenti gotica appartiene a Posterio architetto. Era arricchita di 110 colonne antiche di buon

marmo:

ora pi

non

si

vedono,

un 1' altro. Chiamato a Padova architett la gran chiesa di S. Antonio chiamata semplicemente del Santo, che una delle pi magnifiche che
si
1'
,

veggono

perch supponendo di abbellire la chiesa furono murate ed incrostate di stucco. All'ultimo fu chiamato a
lavorare nelia nuova magnifica chiesa dove fece di S. Maria d' Orvieto,

siansi eseguite intal'epoca, o prima.

comune opinione che abbia pure


i

eretta o dati

disegni per la chiesa

de' Frati Minori in Venezia,

come

diede

per la chiesa di S. Giovanni di Siena, e per la chiesa e convento di Santa Trinit


a Firenze,

molti

disegni

molte cose di scultura. Ma ormai giunto oltre gli ottantanni, affid ogni opera a suo figlio Giovanni in Orvieto ed altrove, e quelle del duomo Sauese ed Agostino ed Agnolo da Siena suoi valenti allievi, e si ritir in

patria

per vi

questa

chiesa

sem-

vere tranquillamente.

48

NI

NI
dei

Non ho
vigliosi

parlato

due maraper

pergami da

lui scolpiti

le cattedrali di Pisa e di Siena, le di cui storie a basso rilievo fanno

testimonianza de' suoi studj sopra alcuni avanzi di antiche sculture, e specialmente sopra 1' urna che vedesi tuttavia presso al duomo di Pisa, che dopo d' aver servito di sepolcro a persona gentile, fu destinata a ricevere le mortali spoglie d'una
cristiana

molte cose in marmo. Divulgatasi in Firenze la fama della sua virt vi fu chiamato per prender parte ai lavori che si eseguivano di statue e di altri ornamenti intorno all' ora S. Michele, e Niccola fece le due piccole statue che
statuario
,

mo

fece

plastica, pochissime in

si

lizio

principessa

come

non

parlai d'altre sue opere di scultura

perch il descriverle richiederebbe un troppo esteso articolo. Chi desiderasse averne pi accurata noVite di alle tizia , pu ricorrere Giorgio Vasari, ed alla Storia della Scultura del conte Cicoenara , che tratto quest argomento con molta
estensione.

Non

nota l'epoca della

sua morte.

NICCOLA
anni
dell'arte,

D'

ANGELO
il

uno

degli scultori italiani, che di pochi

di quest' ediverso l'arte della lana, le quali non sfigurarono sebbene collocate sopra il bellissimo S. Matteo del Ghiberti. Destinato ad essere posto in concorso de'pi grandi maestri , che a' suoi tempi fiorivano , due altre statue eseguite per il campanile del duomo di Firenze, ebbero luogo a canto a quelle di Donatello, Fece poi la statua di un evangelista sedente per la facciata del duomo, che fu posta a lato della porta principale, ed ora vedesi nell'interno della chiesa, la quale vince d'assai in bont le precedenti opere.

vedono nel fianco

prevennero

rinnovamento

ch'ebbe principio per

Stava eseguendo tali lavori, quando fu aperto il concorso delle porte di


S. Giovanni , allorch egli cominciava a sentire i danni della vecchiezza, ma non pertanto fa ammesso a cos grande cimeuto in concorrenza dei pi rinomati artisti

opera di Niccol da Pisa , scolp insieme a Pietro Passaletti il fusto di colonna destinato a reggere il cereo pasquale nella chiesa di San Paolo fuori di Roma. Non sarebbe forse prezzo dell' opera l' indagare in quali anni del dodicesimo secolo vivea quel monaco Ottone che fece eseguire tale lavoro, perocch tra i bizzarri ornamenti e le figure che vedonsi in quel fusto scolpite non si ravvisa verun lampo foriero del risorgimento , non che del rinno-

vamento della scultura. (d'Arezzo ), nato probabilmente circa il 1550, apprese la scul-

che allora fiorivano. Caduta la scelta sopra Lorenzo Ghiberti, egli pass a Bologna, chiamatovi a fare il sepolcro di papa Alessandro V. E probabile opinione che poi fosse a Milano, chiamatovi per l'opera del duomo. Il Vasari ed il Baldinucci non dubitarono di asserire , che vi fu capo di quell'edificio , e che vi scolp alcune figure; della qual
,

tura da meno che mediocre scultoie sanese , chiamato il Moccio; ma non tard a sorpassare di lunga

mano

maestro merc gli studj opere dei valenti maestri pisani e sanesi che tante opere avevano eseguile in Siena. Operando egli in patria, a Borgo S. Sepolcro
il
,

fatti sulle

cosa non trovasi memoria negli scrittori della prefata basilica; ma bens vi pot essere come consigliere nelle frequenti controversie che insorgevano nell'edificazione di quel tempio , se vero , come alcuni pensano , che il nostro artista sia lo
stesso che quel Niccol
Selli

scul-

ed in

altre vicine

terre

dove

diffi-

tore aretino , che trovavasi al servigio di Giovan Galeazzo quando

cilmente potevasi aver copia di mar-

fu posta

mano

alla certosa di

Pavia.

NI
Chiuder questo oramai troppo lungo articolo col ricordare un basso
rilievo di Niccola,
la
e
,

NI

49

die vedesi sopra

porta

della

rezzo, eseguito nel

Misericordia io AI5S5, nel quale

fece poi nella facciata del palazzo dove sta oggi il legato di Bolt'gna, una nostra Donna. Altre opere come ben naturale, con-

rappresent Maria Vergine che ricuopre sotto il suo manto allargato da due angioletti un gran numero di persone d'ogni sesso ed et. Mori in patria nel 1417-

dusse in Bologna ed altrove questo valente artista , che per poco fu a rischio d' essere confuso con Niccol da Pisa primo autore dell'Arca di S. Domenico, e rimanere escluso dal novero de' celebri artisti del

INICCOLA

(in

Nczio)

fu

uno dei

molti scultori che lavorarono intorno alla fabbrica del duomo d'Orvieto , senza che per altro si possano precisare quali siano le sue opere. Certo che si trovava nel 1521 al servizio di quella fabbrica, la di cui ciccia' a, perservirmi dell' espressione d' Enea Selvio Piccolomiui , che fu poi papa Pio li , alta e larga assai, piena di statue scolpite in gran parte da artisti Sa-

quindicesimo secolo. NICCOLA (Giuseppe), intagliatore vicentino , pubblic diverse slampe dietro il nuovo metodo praticato dal Parmigianino, da Ugo da Carpi e da Polidoro da Caravaggio. La pi rinomata stampa quella della Disputa di Ulisse con Ajace. Un pittore ( del Friuli ).

nesi.
.

Veronese

scultori dell'

uno degli ), fu undecimo secolo che


chiesa di
,

dipingeva, in Gemona quel duomo, ove a pie' della storia del martirio di un Santo scrisse il proprio nome: Magister Nicolaus pictor me fecit
di tal

nome

nel

1552,

la facciata di

MCCCXXMI.
pittura pel

Si attribuisce
di

pure

lavorarono

ed sua S. Zeno opera l'arco maggiore della porta, nel quale leggesi: Artihcem gnarum qui tculpserit haec Nicolaum. NICCOLA dall'Arca, da alcuni creduto originario della Dalmazia o di Bari, abitava fino dall'infanzia in Bologna, dove in sul declinare del quattordicesimo secolo, trovandosi Iacopo della Quercia incaricato di fare le storie in basso rilievo e gli
ornati della principale porta di Sau Petronio , prese questo fanciullo presso di se e lo ammaestr nella
scultura. Questi

intorno alla di quella citt

a quest'antico artista

duomo
la

una vastissima Venzone, rap-

presentante

soleune consacrazione dello stesso tempio.

NICCOLA BSJSACCO^nato in Leyden circa il 1559, sarebbe rinomalo tra i buoni pittori della sua patria, se i meriti d' ottimo cittadino e d'integerrimo magistrato non avessero fatti dimenticare quelli dell'artista. Eletto borgomastro nel 1576, seppe farsi amare come padre del popolo ; e da quell'epoca in poi non tratt il pennello che per ornare il palazzo
liei

comune.

Ma

le

incombenze della
,

molli

anni

adunque dopo non venendo risguardalo

come uno

migliori dell' arte , fu scelto per condurre, a fine, cos Vasari , essendo imperfetta . . . il l'area di marmo piena di storie e
dei

magistratura non cancellarono nel onde cuor suo I' amore dell' arte proprj volle in questa ammaestrati
i

figli

figure, che gi fece Piccola

Pisano dogna, dov il corpo di San Domenico. E ne riport oltre l'utile questo nome d onore , che fu poi sempre chiamato Niccola dall' Arca. Fii costui V opera l' anno 1460, Da, degli Arch, ce. t. hi.

(Giacomo Isacco), il quale poi eh' ebbe ultimali gli studj pittorici in Roma, pass a Napoli, dove esegu molti ed importanti lavori.
Avendo
,

signora,

sposata una giovane condusse in patria nel lui 7 e dopo pochi anni ritirassi iu Utrecht colla medesima, e con.
col
la

50

NI
fino al

NI
1659.
laggio del territorio ferrarese, operava intorno alla cattedrale di Fer-

disse tranquilla vita

NICCOLARS
secondogenito,

fiss la

(Niccola Isacco ) sua dimoia in


di molti

Amsterdam, che arricch


e pregevoli quadri.
tosi
all'

ed

(Guglielmo
intaglio
,

secolo , rara in principio del in particolare si pretende autore di quasi tutte le sculture che frela facciata
il

XV

Isacco), daprese stanza in

giano

di

quel
,

tempio.

Suppone

Baruffaldi

illustratore

Delfi.

delle arti ferraresi, che questo Nic,

NICCOLETTO DA MODENA
d' intagliatore in

col ahbia voluto alludere al


della sua

nome

nacque in questa citt l'anno 1474, ed aveva nome di buon pittore e


principio
del sesi

patria

con

quell'

mento di foglie di fico, una non spregevole parte

andache forma
degli or-

dicesimo secolo-

Sebbene

fosse

ormai
stile,

reso
egli

universale il moderno mantenne sempre un'aria

nati della sud. cattedrale. Lasciando da un canto queste ed altre con-

ghietture

certa cosa

gotica tanto nelle pitture che nelle stampe ; ci che vediamo essersi praticato da molti altri , per non maniera de' loro dipartirsi dalla

fregi della facciata, sono,

guardo
voli.

ai

tempi

che tutti i avuto riabbastanza lode-

maestri e per una cotale venerazione per le imagiui de' Santi, che ornavano le chiese , e delle quali
eransi
fatti

fonditore

del Cavallo ) , celebre in bronzo , operava in Ferrara nel 1445, nel quale anno
(
,

volti

attitudini

abiti
,

convenzionali che distinguevano snza bisogno del nome , gli uni dagli altri. Per conto dell' intaglio pare eh' egli non abbia avuto cognizione delle stampe di Marc'Antonio , perocch la sua esecuzione meccanica alquanto erronea: onde viene collocato fra i pi antichi maestri d' intaglio della scuola lombarda. Tra le non molte sue stampe ricorder le seguenti.

fuse in hronzo il cavallo indi la statua del marchese Niccol d'Este, che vedevasi nella piazza di quella
citt
,

onde

gli

venne

il

nome

di

Niccol del Cavallo. Questo nobile monumento and soggetto a quelle vicende, che nel 1797 furono fatali a tanti egregi capilavoro dell'arte in diverse parti dell' Italia. Cremona ), del quale ( da non ahbiamo che brevi cenni nel1' Abbeccedario dell'Orlandi e nella Bologna illustrata di Paolo Biasini.

L'Adorazione dei

pastori.

Non

lasci in patria
,

S. Sebastiano. S. Girolamo seduto. Un Tritone che abbraccia Sirena.

riconosciuta per sua


a credere

veruna pittura onde inclino

una

in

che si fosse domiciliato Bologna, dove nel 1518 dipinse

nella chiesa delle


di Croce.

monache

di santa

NICCOLO'
Di quest'
artista

DA CORNEDO,

Maria Maddalena una Deposizione

scultore Vicentino, operava avanti la met del quindicesimo secolo.


trovansi opere in pi luoghi del territorio fiorentino portanti il suo nome , come a Cor-

NICCOLUCCIO, pittor calabrese,


Costa , nacque 1500. Veruu' opera certa gli viene attribuita, ed noto sol" ... tanto per un tratto d inconsiderata collera verso il suo maestro. Supscolaro di Lorenzo
circa
il

nedo sua patria a Trissino, Briabona ed altrove; ma conviene con,

fessare che i suoi esistenti lavori , sono lontani da quella bont che osservasi nelle opere di molti suoi contemporanei. (forse di FiCARor.o ), vii-

ponendo

Costa in caricatura

di essere stato dipinto da furi, lo assal


,

bondo armato di pugnale poco non lo uccise.

e per

NICERATO,

figlio

d'Eusteraone

HI
illustre greco scultore
,

NI
scolpi
,

51

se-

scrittura:

condo

quadriglie, e Plinio, atleti tutto ci di cui furono capaci altri


,

Ma le sue pi rinomate opere sono Alcibiade e sua madre Demarate, che accesa una lampana, sta in aito di sagrificare; Esculapio ed Egia dea della salute, che uel1' et di Plinio vedevansi nel tempio della Concordia; l'imaginedella cortigiana Telesilla e quella di AlStatiiar].

diede con grandissimo amore a disegnare alla matita, e ad incidere alla punta. (Quando si vide, bastantemente esperto nell'arte, passava a Parigi, dove lavor in compagnia di Longueil intorno alle marine di Vernet. Intagli pure alla punta ed a bulino alcune vignette, e molti ritratti in medaglione, da Cochiu. Fece ancora diverse incisioni per l'opera dell' Ab. di S. Non ,
si

cippe.

intitolata

Voyage, pittoresque

du

pittore, fu figlio ed allievo di Aristide tebano.

NlCERONTE,
NICIA

Riy.zumcde Naple.Le pi

riputate

Nicomede, apprese la pittura da Antidoto scolaro di Eufrauore. Tra i singolari pregi di quest' artista abbiamo da Plinio che con somma diligenza dipinse le femmine, e distribuiva con tale artifizio le ombre ed i lumi da fare che le figure uscissero dalle tavole. Di questo pittore furono portale a Roma una tavola rappresentante Nemea, die fu collocata nella Curia; Bacco consacrato nel tempio della Concordia. Cesare augusto rec a Roma un Giacinto e Diana da Alessandria , che furono poi collocati da Tiberio nel tempio di Diana. Fece poi diverse grandi pitture, nelle quali rapateniese, figlio
di
,

sue stampe sono le seguenti : Prima veduta della citt di Napoli, presa dal sobborgo di Chiaja. da Vernet. "Veduta dell'interno della chiesa di S. Gennaro in Napoli, presa nel momento del Miracolo del sangue di d. s Sauto , terminata a bulino da Nicolet e cominciata da altri
artisti.

del Lago d' Averno, dei dal tempio d' Apollo , e dell' ingresso della grotta della Siresidui
billa di

Veduta

Cuma.
si

Susanna che
nosi attentati

dei

difende dai libididue vecchi , da

Desbais.

Milone Crotoniate, da Giorgione. S. Apollonia, da Guido Reni.

present Calipso, Io

edAudromeda,
di

NICOMACO
greci pittori che

quattro colori , ed eseguirono opere immortali. Plinio dopo avere lungamente ragionato di A pelle , Aristide, Protogene ed Asclcpiodoru: celiente pittore di animali : dimoa costoro, scrive, dobbiamo aggiudoch ebbe monumento trai sepolcri goere Nicomaco , figlio ed allievo di coloro che gli Ateniesi giudicadi Aristodemo. Egli dipinse il ratto rono degni di averlo a spese della di Proserpiua, che conservasi in Camrepubblica. pidoglio unitamente ad una Vittoria NICOFANE fu , per testimo- che solleva in alto una quadriga. nianza di Plinio, un elegante e pu- Dipinse Apollo e Diana, e la madre lito dipintore , onde le sue opere loro sedente sopra un leone , come sono fatte per 1' eternit. pure Satiri. Baccanti, Scilla ec. Ebbe NICQLET (Benedetto Alfonso) molti discepoli , tra i quali il franacque in S. Imar, villaggio appar- tello Aristide , il figlio Aristocle e tenente alla diocesi di Basilea, l'anno Filosseno. 1740. Dopo la morte del padrigno, ICO NE , nato io Pergamo iu che io costrinse ad applicarsi alla sul declinare del primo secolo del-

che lunga opera richiederebbe il venirle tutte numerando, poich molte se ne conservarono in Grecia ed in Asia oltre quelle portate a Roma. Fu pure ec?
influite

ed

altre

uno degli eccellenti non fecero uso che

52
1'

NI

ili

Era cristiana fa valente matematico e profondo conoscitore dell'architettura. Si racconta , che mancan lo in patria di grandi occasioni
di lavoro, fu costretto a procacciarsi

presentanti storiedell'antico e

nuovo

Testamento. Ebbe costume di collocare le figure in bellissimi paesi, ornati talvolta di fabbriche, secondo che lo comportavano i diversi argomenti ; ma poche volte ebbe la

sosteutamento col tener scuola di lingua greca; non avendo mai voluto acconsentire a lasciar il paese natale. Ora uou noto quali opere facesse in Pergamo; tanto gli vero

che non

il

nome

dell'architetto suol

dare fama agli edifizj, ma la qualit ed importanza degli edilizi alInvece dell' architetl' architetto. tura , /lice il Milizia, esercit la pazienza e la dolcezza della sua indole, tollerando
1' iracondia della consorte, la quale, per testimonianza

fortuna di fare paesi ed edifizj convenienti ai soggetti, sostituendo d'ordinario abituri e templi olandesi a quelli dell'antica Palestina. Ad ogni modo le sue opere furono tenute in gran pregio , ed ora sono rarissime eziandio in Olanda. Manc all' arte circa il 1650.

NICULANT
cque
in
i

( Guglielmo ) naAnversa l'anno 1584, ed

apprese

principi della pittura presso

Rolando Savery. Passava poscia a

di suo figlio,

il celebre medico Galeno, era pi indemoniata di San-

Roma

tippe moglie di Socrate, e

si

stra-

e per tre anni continui la, vorava sotto la direzione di Paolo Brill. Da prima imit questo mae-

niva talvolta cos maledettamente , che mordeva le donne di servizio. Lo stesso Galeno seppe qualche cosa d' architettura , intorno alla quale arte lasci alcune regole teoriche e pratiche. Egli era di stirpe d' architetti, poich lo furono non solameute il padre, ma l'avo, ed
il

stro

poi tornatosene in Anversa , in altra pi spedita. Poi ch'ebbe lavorato alcun


,

mut questa maniera

tempo in patria , recossi ad Amsterdam, dove acquist gran nome. D' ordinario i suoi quadri rappresentano le mine de' pi magnifici antichi edifcj, eh' egli stesso aveva

bisavolo.

NICORDAMO D'ARCADIA non


ignobile statuario, fece Ercole che atterra coi dardi il leone di Nemea, Minerva armata d'Egida e di elmo, Antioco ed Androstene pancraziasti.

Roma. Si fece in appresso ad operare d'intaglio, e pubblic circa sessanta stampe di paedisegnati in

NICOSTENE
ammaestr
e Nicostene.

pittore

di

Samo

nell'arte

Teodoro Samio
nacque

NICULANT (Ctovvnm)
in
i

Anversa circa

il

156'J, apprese

un meno mediocre pittore, chiamato Franz che dal Suud era venuto a stabilirsi in Arlem. Ma poco apprincipj dell'arte presso

composizione, o dipinti da Paolo Brill. Rappreseulano varj siti d' Italia, ricchi di figure e di fabbriche. Sono, generalmeute parlando, pittoreschi e di buona composizione , ma i critici trovano non a torto in alcuni pezzi difettosa composizione. Mor in patria nel 1655.

saggi, tutti o di sua

che

NIERT
tagli

tante di non

Alessandro de ) comune merito

dilet,

in-

profittando sotto questo precettore, acconciossi con Francesco Badens , che, lasciata Anversa, erasi da pochi

alcune stampe di propria invenzione perle favole di la Fontaine, che non sfigurarono iu concorrenza di quelle di celebri professori
dell' arte.

anni
fatto

rifugialo

in

Arlem
le

come

aveva

la

famiglia di Nicul.uit.

RIGETTI (Matteo),
nato
circa
il

fiorentino,

Giovanni, seguendo

proprie inclinazioni , si applic a dipingere quadri di piccole dimensioni rap,

1560, fu allievo

in

patria dell'illustre architetto


talenti, sotto la direzione del

Buonquale

NI
ebbe gran parie nell'esecuzione dei palazzo Struzzi io via Maggio, Architett nella slessa citt
il
,

NI
cita

55
il

della

mano, imitalo
e

maestro
,

nel disegno

nel franco colorire

chiostro
la

de"

Monaci degli Angeli

mi

>v

Michele de' Teatini , e lece il modello della chiesa d Ognisaoti. Sui disegni di Don Giovanni de' Medici diede principio nel 1601 al magnifico edifizio de' Sepolcri Medicei in testa al coro della chiesa di S. Lorenzo, e disegn tutti preziosi ornamenti de quali vennero poi incrostate le pareti. N fu meno valeute scultore ed intache archigliatore in pietre dure tetto ed oper molto intorno ai
chiesa di S.
i , , ;

avrebbe ottenuta la stima de' contemporanei , ed il suo nome non sarebbe quasi allatto dimenticato da posteri. Mori circa il 1600.

NINO

figliuolo

d'

Andrea
i

Pi-

ricchi lavori di
line
,

gemme

e di pietre

ria il bellissimo prezioso ciborio della predetta chiesa

che si eseguivano spezialmente per

nella galle-

di S. Lorenzo.

Manc

alla

gloria

delle arti nel 1646.

in

( Giovanni Isua) nato Augusta nel 1721, si esercit in diversi rami delle belle arti. Dise-

WILSON

sano e suo allievo , non solamente vuol essere annoverato tra buoni scultori dell' et sua per le opere da solo eseguite, ma per avere coutinuamente aiutato il padre nelle pi importanti, quali sono le porte in bronzo di S. Giovanni in Firenze , ed altre non poche , siccome quello che condusse in compagnia di lui molta parte del viver suo. In Pisa vedonsi nella chiesetta della Spina due graziose Madonne quali sono pi morle bidamente trattate che quelle fatte da Niccola e da Giovanni da Pisa, e che il Vasari indubitatamente dichiara di Nino; come sono sue opere nella stessa chiesa della Spina le
,

gnatore, pittore, miniatore, lavoratore in smalto ed intagliatore alla punta ed a bulino, molto oper spe-

statue de'Santi Pietro e

ed

in

S. Caterina

nunziata, colle
l'".bbrajo

Giovanni una Vergine Anparole: A d primo


,

cialmente come disegnatore ed intagliatore grazioso. Nel 1780 era incaricalo in patria della direzione di quella accademia di belle arti. Pubblic una ragguardevole Raccolta
di

1570 queste figure fece

Nino
tore

figliuolo di

Andrea Pisano.

NISCON, non
ed nato circa
il

ignobile disegnaintagliatore inglese , era

Uomini

Donue

illustri del

se-

Londra
coli

nel 1750.

1706, ed operava iti La maggior parte


eseguiti

colo III , con diversi bizzarri accessorj e con figure allegoriche.

XV

delle sue incisioni consistouo in picritratti


,

con

grande

Tra

ritratti

ch'egli

intagli tro-

vansi quelli di

propriet di stile, avendoci fatte le faccie alla punta. I pi pregiati sono


quelli di

Clemeute
Rezzonico.

XIII

della

famiglia

Pietro 111 Czar della Russia. Caterina Alexiowua imperatrice

Federigo, principe di Galles. Giorgio conte di Granville.

Duca
..

di
(

Cumberland.
,

Conte Nadast William Pitt. (Quattro stampe che si accompagoano intitolate le Quattro Ore
del giorno, figurale in scene pastoia li campestri

Giacomo) 1710, aveva nome


tore avanti
il

nato circa

il

di valente pit-

1780, nel quale

anno

dimorava in Londra. Allievo piobabil meste di Rayuold, se non lo


raggiunse, rimase a breve distanza.
'Ni

NINFE (Cesvrc
stui, scolaro

dali.f).

Se co-

INO DE GRAEVARA
)

don

o imitatore che si l'osse del Tintorelto, avesse pi che nella bizzarria de' pensieri e uelJa velo-

Giovanni
I65'2.

nacque in Madrid nel Trovandosi giovinetto a Mapropria


famiglia
,

laga colla

con-

54

NO
renese.

NO
paesaggi in piccole dimensioni in sul fare del grande intagliatore lo-

dotta da pochi anni io quella citt del vescovo Enriques, Capitano generale del regno d' Arragona , apErese col i pnucipj del disegno, sehene i suoi genitori avessero desiderato che si volgesse allo studio
delle lettere. In appresso

NOC1IER
cque
quale

Giovanni Edme) na1756,


e studi
diretto dal

in Parigi nel

l'intaglio sotto Fassard,

avendo

il

pubblic

alcune

stampe di

vescovo

conosciuta 1' inclinazione del giovinetto , condottolo a Ma-

uon molta importanza.

NOFERl
uomini
lit

raccomandava ad Alfonso Cano. Questi si affezion ben tosto


drid, lo
al

trovasi ricordato
di

(Giuseppe), fiorentino, nella Serie desili

giovane allievo, e perch acquidi

per alcuni lavori d' importanza che gli erano stati commessi in Malaga ed in Cordova. In appresso, addestratosi uell'arte, pi uon ebbe bisogno dei generosi sussidj del maestro , e coudusse spezialmente in Malaga altre belle opere pubbliche e privale , nelle quali cercava di accostarsi alla maniera di Rubens e di van Dyck, senza per abbandonare totalmente quella del Cano. L' erudizione di Niuno si manifesta nelle sue opere di storia dottamente composte e trattate con nobilt. Mori
proprj disegni
,

nome comod de'


stasse

buon

pittore lo ac-

pittura , in quascolaro di Vincenzo Daodini, senza che venga indicata veruu'opera certa eseguita sui proprj disegni.
illustri in

nato in ( Giuseppe ) o sue dipendenze , nel 1699, apprese la pittura sotto Antonio Balestra. Oltre il merito di distinto ritrattista , ottenne quello

NOG.1RI
,

Venezia

di elegante pittore di storie a piccole figure. Condusse diverse tavole d' altare con figure grandi al vero ,

nel 1698. de' ) , nato nel Piceno, circa il 1550 fu, secondo alcuni, scolaro del Bonarroti, mentre pensano altri
(

NOBILI
,

Durante
,

in Caldarola

avere soltanto formato il suo stile studiando le opere di questo sommo artista. Certo ad ogni modo, che le pitture, del Nobili hanno un cotal sapore michelangiolesco, che nessuu'altra ebbe in cos alto grado; come ne fa specialmente testimonianza un quadro rappresentante la Madonna in mezzo a quattro Santi che conservasi in Ascoli a S. Pier
di

speciale ricorquella rappresentante San Pietro, fatta pel duomo di Bassano, di uno stile che partecipa di quello del Balestra e del Piazzetta. Visse lungamente in Torino al servigio di quella real corte , e manc all'arte in et di 64 anni. (Paride), romano, allievo , o imitatore di Raffaellino da Reggio, fu uno de' buoni frescanti del-

tra le quali merita

danza

l'et sua

ed assai adoperato in , per pubbliche e private pitture, tra le quali furono assai lodate quelle di una delle loggie Vaticane. Mor di 75 anni durante il ponteficato di Urbauo VIII. (Giovanni ) nacque a

Roma

NOGRET

Nancy
distinta
cesi di

Castello, a' pie della quale leggesi il suo nome, cognome patria
,

il 1600, ed ebbe cosi rinomanza tra pittori franritratti che il duca d'Or-

circa

leans lo

nomin suo

pittore.

Mori

1'

anno 1571.
morto
in et

NOBLESSE (N)

1672, mentre era direttore di quella accademia di pitin Parigi uel

di circa oltant' anni nel 1750 , fu un valente disegnatore a penna, il

tura.

NOLLET

Domenico

),

nato in

quale avendo attentamente studiate le opere del Callot , intagli con molto spirito all'acqua forte alcuni

Bruges circa il 1640 , fu ammesso nel I687 nella societ dei pittori di qudla cill. Poc'appresso il duca

NO
Massimiliano di Baviera , in aJlora governatore de'Paesi Bassi, lo cre mio primo (attore. Attaccato a questo buon principe per gratitudine e per
segu a Parigi in tempo delle sue disgrazie , e con lui pass iu Baviera, dove lo serv

NO
La Sconfitta
ricchissima
di
di

55

Marsin , stampa ligure , da vander


,

Meulen,

ec.
(

NOLPE
Vander
e
1'

Peter
nella

ossia Pietro
1t)0l
,

inclinazione

lo

nacque all'Aja nel


pittura

si

esercit

intaglio, lgnoransi

e neltutte le parti-

tinello

visse.

Morto

Massimiliano,

colarit

della sua vita; se

nou che
,

Nollet tornava a Parigi, e col moi nel l5S, in et di 95 anni. Tra le piti riputate sue opere vengono annoverati alcuni piccoli quadri di storie dell antico Testamento, fatti per la chiesa di S. Giacomo di Bruges il quadro di S. Lodovico accolto da' frati carmelitani nelP atto di sbarcare in terra Santa, per i Carmelitani delia stessa citt, e per gli stessi frati altro quadro rappresentante una battaglia. NOLLI ( Carlo ), figlio di quel architetto comasco che intraprese Ja celebre opera della pianta di Roma , studi la pittura nell' adolescenza sotto Agostino Masucci e
,

pu argomentarsi

dalle sue opere

eh' egli fu artista di non comune ingegno. Pubblic slampe di ogni genere all' acqua forte, td a bulino eseguite con diligenza, ritratti, stoiie, paesaggi, vedute. I dilettanti apprezzano assai gli Otto Mesi dell'anno che furono pagati ad alto prezzo.

Le
il

migliori prove
titolo di
:

comparvero

sotto

Ulois de

Van.net.

Ma

che acquisirono il rame , pubblicarono col titolo di Les li Quatrtssaisons et les quatre Elemens,
coloro
col

nome

del pittore Pietro

Potter.
altre

Soggiungo V elenco di alcune


stampe.

Giacinto Corrado; ma desiderando il padre di averlo presso di se in


d' intagliatore , applicossi incisione , e recatosi a Roma , intagli la maggior parte di detta opera sotto la paterna direzione. In appresso intagli altri rami, tra
all'
i

Giovanni Adler Salvius ministro


di Svezia.

qualit

Seguito di otto
all'acquaforte,

Cavalieri
in bel

incisi

stampe ora

assai rare

Giuda
di sua

Tamar

paesaggio,

quali

il

ritratta del

chirurgo del
fu

re

Sardo Gaetano Petriolo, che


delle

posto in fronte al libro

sue Riflessioni sulle tavole anatomiche dell' Eustacchio, pubblicale in Roma nel 1749. Per ultimo , chiamato a Napoli, intagli molte delle antiche pitture d Ei colano foi manti i tre
:

composizione. Daniello nella fossa di leoni, da Blanchert. s' intrattiene 11 profeta Elia che con la vedova di Seresta, da Paolo
Potter.

Sei Paesaggi, da van Nieulant. Sant Paolo eremita uudrito nel deserto da un Corvo, da P. Potter ecc.

volumi
I72.
nel

dati

in luce

Operava
(

1757 al tuttavia in Napoli


dal
)

NON

Riccardo Ab. di Saint),


,

dilettante

disegnatore ed intaglia-

1770.

NOLL1N

Gio. Battista

in-

tagliatore francese del secolo diciassettesimo, intagli a bulino la Rinnovazione dell'alleanza tra la Francia e gli

tore all'acqua forte ed all'acquerello, nacque a Parigi nel 1731. La sua bell'opera fatta per associazione col Voyage pdtoitsque d' /titolo di
;

talk, ou des
et

rayaumes de
in

Svizzeri.

de

Sicilie

cinque

La Conquista del Vello d' Oro, da Francesco Romanelli. Nativit di Nostro Signore, da Poussin.

f.,

arricchita di

Naples volumi in ornati d'uno squi-

gusto e di bellissime incisioni, eseguite dai migliori artisti di quel tempo. U grido a cui egli pervenne,
sito

56 non

NO
lo

NO
di porli di

ebbe solamente come artista,

eziandio come autore. Pu assenza tema di errare , che quesl' opera la pi perfetta, per

ma

blicato in

mare dell'Olanda, pubAmsterdam nel 1656.

serirsi,

molti

rispetti

fra le altre

molte

dello stesso genere , specialmente per ci che riguarda il disegno. Ebbero parte nell' incisione di cos

NOP ( Gherardo ), nato in Arlem circa il 1570, and giovane in Germania, e di l pass in Italia dove si ferm molti anni, e pii che altrove in Roma, continuamente stu,

diando
illustri

grandi

esemplari

celebrata raccolta,

cquaforte , ed acquerello, Fragonard come il precedente e diversi altri maestri. NONZIO o ANNUNZIO , mi. nialore, forse pi celebre per essere slato padre e primo maestro di Fede Galizia, che per Je proprie opere
,
,
,

Prince all' aRobert all'acquaforte,


le

pittori,

onde

di

de' pi ritorno in

patria, pot arricchirla di pregevoli

quadri

NORDEN
Wdtshire
15
16. fu

Giovanni

nato
circa

a
il

nell' Inghilterra

espertissimo disegnatore ed
tipografico.

intagliatore nel genere

Fu nominato membro

dei

comuni

era nato in Treuto circa

il

dove

lasci diversi quadri

550 in mi1

niatura di piccole dimensioni, condotti con somma diligenza e con ragionevole disegno.

d'Oxford nel 1561, e dimor lungamente a Stendon nel Midlesex. La sua pi importante opera inovtitolata Speculimi ritannine vero descrizione corografica del Midcon lesex e dell' Hertfordshire carte geografiche. Si dice aver fatta
:

*NOOMS
lo

(
,

Zemau
il

Remigio ) chiamato nacque in Amsterdam


,

circa

1612, e fu

buon

pittore ed

intagliatore,

dopo

essere stato alcun


irresistibile

tempo marinaro. Una

inclinazione per le arti del disegno, lo tolse alla prima professione. Tutto quanto si offriva a'suoi sguardi, sapeva renderlo oggetto della sua imitazione
;

ancora una Veduta di Londra, con rappresentanza della dimora fattavi da lord Maire. NORIEGA (Pietro ) , lavorava in Madrid nel 1658, ed aveva nome ritrattisti che in altra i migliori
la

lora avesse

ed a forza

di studiare la

non

natura, acquist molt' arte nel saper imitare, onde disegn ogni sorta di navi grandi e piccole con somma verit. Perci acquistava il soprannome di [Scemati, Marinaro, e sotto questo fu poi sempre conosciuto.

quella capitale. Altro noto di questo pittore, che pure aveva fatto qualche quadro di maggiore importanza che non sono

ritraiti.

NORS1NI
nacque
in

Leonardo
della
il

detto
,

Parasole dal nome

moglie

Roma

circa

1570,

Fece lunga dimora


in

in Berlino,

dove

couservausi non poche sue opere; e molte stampe furono sui disegni di lui eseguite , rappresentanti navi di guerra, combattimenti di mare, vedute campestri, tutte ornate di graziose figure e di belle lontananze. Le pi conosciute sono Seguito di otto marine e navigli
diversi reali palazzi

furono egli e la consorte disegnatori ed intagliatori in legno; e molto lavorarono da Antonio Tempesta. Poscia Leonardo intagli per ordine del medico di Sisto V ['Erbario Caslor Durante. Quest' opera ebbe e non trascurata molto credito sono al presente, perch le piante
,

diversi col titolo di

Navirts

des-

seigns
ti

et

qraves par

Remy
Zeman
intit.

Zitfec.

ami 1652.
Quattro elementi. Quattordici stampe
I

accuratamente disegnate, e diligentemente eseguite. Ignoriamo l'epoca della sua morte. La sua sposa Parasole ) a( Isabella vendo appreso il disegno , mostr

somma
opere.

destrezza e sapere in diverse

Seguito

Compose un

libro sulla

ma-

NO
niera di fare a dentelli, ricami ed altre opere femminili, e ne iutagli di sua mauo i disegni in legno.
Intagli pure uella stessa maniera del priule piante per V Erbario
cipe Cesi d'Acquasparta.
cittadini.

INO

57
alle cose delle

Ma

venendo

arti, egli dipinse piccoli

ma

gentili

NORS1NI (Bernardino)
genitori

detto Pa-

rasole, figlio dei precedenti, fu dai

mandato

alla scuola di

Giu-

quadri da stanza in sul fare di Teniers , e pubblic varie stampe all'acquaforte, che lo fecero riguardare come uno dei pi felici imitatori di Rembrandt. Ecco un breve indice di alcune delle pi rinomate. L' Angelo del Siguore che apparisce a Cornelio.

seppino dal Sole: e gi cominciava a farsi nome nella pittura quando fu da subita morte rapito alle speranze dei genitori e del maestro. o piuttosto PARASOLE

S. Pietro liberato
dall'

dalla prigione

Angelo.
busti,

Due
P

altro di

uno di uomo fatto , una vecchia veduta di

Girolama.

probabilmente
si

so-

profilo, del

rella

d' Isabella Norsini,

distinse

assai nell' incisione in legoo,

come

diverse stampe ed in particolare quella rappresentante La Battaglia delle Amazzoni, tratta dal Tempesta.

ne fanno prova

1772. Busto di un Turco con turbante. Ritratto del dottore Orth, 1774. Ritratto iu un busto d'Aly Bey ,

vicer d'Egitto.

NORTHUMBERLAND,
pi
illustri

uno

dei
,

lordi dell' Inghilterra

Paesaggio con un monumento sul Paysnges gratis quale si legge d'apres dts tabltaux oiiginaux ec. NUTRE ( Andrea le ), nato in
:

non

isdegn di trattare la riga ed il compasso e sorse quasi emulo d'Inigo IoiK'S. In una sua villa situata a breve distanza da Londra eresse sui proprj disegni un palazzo
,

Parigi nel I6I5, venne in Italia di gi ammaestrato nel disegno e nella


prospettiva
,

per

disegnarvi

pi

bei giardini d'ordine di suo padre, eh' era sopraiutendente de' giardini

alla

greca, con trib u

calcidiclie

e con altre magnificenze tutte di squisito antico gusto. Alle profonde

cognizioni architettoniche aggiunse il pi caldo amore per le cose della pittura e delia scultura, e raccolse
nel suo palazzo di Londra a grandi spese preziosi pitture e sculture, tra le quaii il quadro famosissimo di Tiziano rappresentante la famiglia Coruara ed alcuni busti e bassi
,

L' architettura giardinesca nata iu Italia, dopo il 1b00, progred meno assai in Italia che in Francia. Le ville di Roma, di Frascati, di Tivoli, di Firenze uon le
di Versailles.

trov che meschiue cose, a suo dire;


e torn in Francia colla testa invasa da grandi idee per accrescere magnificenza ai giardini. Egli si
eresse
iti

legislatore di questo

ramo

rilievi

antichi.

d'architettura di solo diletto , e fu il primo ad ornare i giardini di


portici, laberinti, grotte, cocchi,
terri,

(Giovanni Andrea Beniamino) nacque nel principato di Saxe-Cobourg nel 1729, e


fu pi che
forte e

NOTNAGEL

par. ed a ridurre barbaramente Je

valente

pittore

dise-

gnatore ed intagliatore all' acquafabbricatore di tappezzerie dipinte Nel 1747 si stabil a Francfort sul Meno, dopo avere sposata la vedova ed erede d'un fabbricatore di tappezzerie. Egli fu

piante in quelle varie bizzarre forme, che lino all'invasione del gusto pei giardini inglesi ( che peraltro

ebbero origine in Italia ) si osservarono con ammirazione, ed erano sconcezze. Fece da principio il
giardino nella villa
del
le

finanziere
reali ville

uno

di

Fouquet, indi decor


les.

quegli uomini

attivi

ed accorti che

e principalmente quella di Versail-

influiscono sul restante dei loro conDi:, degli Arili, ecc. T. III.

Ma

queste

mannre

di

delizie

r c.
;\

NO
di Pietro
il

NO
padre,
il

prima vista incantano, ed a poco recano noja e rallrislano. a poro Altronde Versailles offriva per la
sua posizione
all'

quale poteva

insuperabili

ostacoli

architetto giardiniere, che deve cercare situazioni ed aspetti ridenti,


viste di graziosi

quando Giotto operava in Lombardia. NOVELLI (Giovan Battista) nato a Castelfranco nel 1578, fu
essere di gi pittore
allievo del giovane Palma, e dipinse piuttosto per diletto che per professione.
ilcve la

paesi

di limpidi

di fontaue e simili. Verposto in una valle circondala da aridi monti e da lugubre foreste. Ad ogni modo se sol) pot abbellirne ogni parte proluse vi tutte le finezze delle arti. Inesausto neli' invenzioni pi maravigliose

ruscelli

Non

pertanto

molto

gli

sailles

patria per averla ornala di

non poche belle opere, e per avere ammaestrato nell' arte il suo concittadino Pietro Damini, che, sebbene morto in et giovanile, viene
annoverato
schi.
Il

fra

migliori

tiziane-

form

egli solo le delizie delle reali

Novelli
1

mor

in

Castel-

case della Francia:

perocch sono

sue opere
le

giardini delle Tuilleries,


di

terrazze
i

Laye,

Saint-Germain en boschetti di Trianon, nai

turali portici di Marly, le spalliere

652. (Pietro) chiamato dal nome della patria Monreatese, nacque non molto dopo il 1600, ed esercit con molta lode in Monreale ed altrove
i

franco nel
"

di Chantilly,

viali di

Meudon,

ec.

la

Successe al padre nella carica di Noprain tendente de' reali giardini di Versailles e fu in oltre fatto cavaliere dell' ordine di San Michele e procurafor generale delle reali labliriche. Mor l' anno 1700.
,

pittura e I' architettura. Tra le migliori opere all' olio lasciate iti patria, viene annoverato il vasto
di
fatto

quadro delle Nozze


lea
,

per

il

refettorio

Cana Galide' mo-

NOVA
sco,

Pacino de

bergamapatria

esercitava la pittura in

con lode avanti il 1363 in compagnia di suo fratello ( Pietro de) il di cui stile

naci benedettini, e tra le pi copiose opere a fresco la volta dei conventuali, ch'egli in breve tempo dipinse senza il soccorso di ajuti o di allievi. Fu diligente in ritrarre le forme dal naturale, dotto
in disegnarle, grazioso nel colorirle.

s'avvicina a quello de' giotteschi di que' tempi , coni' erano pressacene

Operava
,

tuttavia nel 1660.


(

NUCCI

Allegretto)

di

Fa-

provincie milanesi fino alle lagune venete, dopo che Giotto aveva dipinto nel palazzo de' Visconti in Milano, in Padova ed altrove. Rispetto ai Nova
tutti
i

pittori

delle

tu osservato,

che

posteriori artisti

bergamaschi, venuti immediatamente dopo di loro dipinsero piti rozza* mento assai di questi due valenti
fratelli.

NOVARA
nella seconda

Pietro da ) , fior met del quattordi-

briano probabilmente scolaro di Tito , (ioti nel 1566. Conservatisi ancora nell' oratorio di S. Antonio Abate della citt di Fabriano molte come storie del Santo compartite costumatasi a que'tempi, in diversi quadri. Si legge a' pie delle meAllegretti? Nutii de Fadesime biiaii'i hoc fecit 156 nato in Cilt ( Avanzino ) di Castello nel 1558 dopo avere
,
: ,

appresi
in
le

principi
di

della

pittura in

pertanto conservansi di quest'antico pittore diverse cose a Domodossola, sotto una delle quali leggesi Ego Petrus film* Pttri pictoris de Nowria hoc opus pinxi 1570. Nulla per rimane
:
'

cesimo secolo.

Non

patria, pass a

Roma

per disegnare

compagaia

Niccol Circignano

migliori antiche e

moderne opere.

Col non tard ad aver nome di valente pittore, onde venne adoperalo nella maggior parie de' lavori

NE
orai asti
in
fi.

NU
Alti e opere
ili uri

59

Sisto

V.

d'importanza lodevolmente condusse


citt:

diverse chiese e palazzi eli quella indi passava a Napoli, dove


lavori.

lece diversi

All' ultimo ri-

per cone le molte durvi tranquilla vita opere cue vi esegui tanno credere che pi non 1' abbandonasse. Facile e spedito pittore com'egli era, lasci eziandio nelle vicine borgate belle testimonianze della sua virt, lavorando coutiuuamenle (ino al1 anno 1629 , in cui pag il Consulto tributo alla natura.
solse di riveder la pallia
;

ebe riponesse ogni suo studio negli accesso rj, ve lembi delle vesti Unidendovisi tamente lavorati con ornamenti ricercatissimi e con belle piemie. E probabile die facesse quest' opera circa il ISO, o poco dopo.
inclito, e pare
i

(PIETRO
drid avanti
tria
i

nacque
pittura

in

Manella

il

600, apprese in padella

principi

NUCCI(l>ENEDETTO)d Gubbio,

fu

scuola del Soto, indi recavasi a Roma, dove si fece pi ibe mediocre pittore. Tornato a Madrid , dipingeva per la gran sala della Cornine Ila i ritratti dei re di Spagu. , e nel 1625 una gran tela perii con-

scolaro di Rdtaellino del Colle, e cosi fedele imitatore del suo stile, che i suoi quadri appena si distinguono da
quelli del maestro dai pi esercitati conoscitori. Risguardasi come il suo

vento della Mercede. Fu dis"gn;itore abbastanza castigato , e buon conoscitore degli effetti del chiaroscuro , onde le sue figure hanno

molto

rilievo.
1'

Manc
1.

all'

arie

in

capolavoro
servasi nel

il

Tommaso ebe conduomo di Gubbio ed


S.
;

Madrid
(

anno 165

NUNNEZ
Matteo
)

DE
fu

SEPULVEDA

opera veramente pregevolissima , che quand' ancora non avesse latta altra cosa , gli darebbe diritto ad

un
stri

distinto luogo tra


del suo tempo.

buoni maefra-

chiamato ( Virgilio) che apprese la pittura da Daniele da Volterra e ne copi la stupenda Deposizione di Croce per la chiesa di S. Francesco di Gubbio. Pare che Francesco morisse avanti il 3715 epoca della morte di Benedetto.
tello
,
1 ,

Ebbe un

da Filippo IV nominato pitlore di corte ed incaricalo delle pitture dei Galeoni delle reali squadre delle Indie. Ma Sepulveda era buou frescante e con

danno

dell' arte

fu distratto

per

importanza e poco durevoli, dai pi utili lavoMori io Cadice circa il 1650. ri. - ( DE VlLLWICENCIO), sebbene nato in Siviglia da illustri

opere di non molta

parenti, studi

principj della pit-

NDNNEZ
stro. In

lievo in Siviglia di

una

Giovanni ) fu alSanchez de Cacappella della mag,

giore sagristia delia cattedrale di quella citt furono levali in sul declinare del diciottesimo secolo al-

cuni quadri di

Giovanni

rappre-

sentanti S. Giovan Battista, S. Michele e S. Gabriele , al quale ultimo aveva fatte ale imitanti quelle
del pavone.
stessa

Nella

tesoreria

della

presentevedesi meute uu quadro conservatissimo rappresentante uua Piet in


cattedrale

mezzo ad alcuni Sauti. Le il diseguo, il colorito non

figure

hanno

Murillo; poi, recatosi a Napoli, lavor alcun tempo come aiuto del Prete Calabrese. Murillo lo amava teneramente, onde al suo ritorno in patria, ebbe l'intera sua confidenza, e si adoperarono di comune accordo allo stabilimento di quell' accademia. Negli ultimi anni mai non abbandonava il maestro che spir tra le sue braccia. Allora recossi a Madrid per presentare il re Carlo 11 il suo bel quadro dei fanciulli che giuocano in mezzo ad una strada , che sembrava dipinto da Murillo. Pare che Nunnez si compiacesse in pirtioolar modo di dipingere fanciulli e trattare gra
tura sotto
il

60
ziosi

NU
argomenti
;

io

ci sotto certi

NU NUVOLELLA
GIO
)

rispetti

non dissimile dal nostro Albani. Mori nel 1700. NUNZIATA ( Toro del ) fio,

figlio

di

un

Giovan Gtof,tedesco da Ma-

rentino, apprese il disegno e le pratiche della pittura da Ridolfo del Ghirlandajo, e pass di circa tren-

Inghilterra , dove fu rit' anni iu sguardato come uno dei migliori Italiani, che di que' tempi lavorarono nell'isola, sebbene assai poco sia conosciuto in Italia. E per altro noto, che Perioo del Vaga riguardava il Nunziata come il suo mag-

gior emulo tra gli allievi del Ghirlandajo. (W.), non diverso

gonza, nacque in Genova , dove il padre si era stabilito, e fu dal padre ammaestrato nell'arte dell'intaglio in legno e nel disegno da Rernardo Castelli. 1 fregi e vignette della Gerusalemme del Tasso, stampata la prima volta in Genova, furono incisi dal padre; ed il figlio diede alle stampe le figure dell' Eneide di Virgilio, ed alcune storie di Santi Padri disegnate da Antonio Tempesta. Fin il corso di sua vita in Roma nel 1624, nella fresca et
,

di

trent' anui.

NUTTELER

NUVOLONE
a

(Pamfilo nato

da Nutler William ossia Guglielmo, nacque nell'Inghilterra circa il 1756, e fu ragionevole disegnatore ed intagliatore a granito.

il 1600. fa uno de' migliori allievi del Malosso, che


,

Cremona

circa
lo
le

teneramente
virt
e

amava
gentili

per

Fu

costui

uno dei
Smith,

per

la sua maniere.

migliori allievi

di Rafaello

Venne
bilirsi

nel fiore dell'et sua a stain

e coudiscepolo di

Ward. Le sue

opere sono molto ricercate; e tra queste sono celebri Il Moralista, vecchio seduto a pie d'un albero, di faccia al quale stanno due giovani, ai quali indirizza la parola, sparpagliando una rosa. Una Giovinetta che presenta un bicchiere di birra ad un giovane campagnuolo, da Singleton. Elena che si presenta a Telemaco

Milano, dove apr scuola che fu assai frequentata e feconda di buoni allievi. Tra le sue grandi opere era celebre la volta
di pittura,

con un velo.
Il

Tempo mezza
(

figura alata ec.

NETTI NG
cque
ed operava
libri,

Giuseppe) disegnabulino
il
,

tore ed intagliatore a

na,

ora perita della chiesa de'Santi Domenico e Lazzaro, nella quale aveva dipinta la storia del ricco Epulone e del mendico Lazzaro. Ma delle sue grandi opere a fresco couservasi tuttavia la cupola della Passione , in cui rappresent M. V. Assunta al cielo, pregevole opera bastante a dare una vantaggiosa idea del pittore. Nelle tavole all'olio dipinte per Milano e per altre
citt;

in Inghilterra circa
iti

1(560

come pure

nelle storie della

Londra

nel 1700. Inla

tagli diversi ornati e vignette per

ma

ritratti

formauo
,

mi-

glior parte delie sue opere

alcuni

dei quali sono assai ricercati, e fra questi i seguenti :

Maria duchessa di Reaufort

da

Walter. William Eldor,


zese.

intagliatore Scoz-

Matteo Mead

padre del celebre


,

dottor Mead. Sir Iohn Choclle


pittura*

da uu' antica

ducale galleria di Parma, cerc pi le di far bene che di moltiplicare suo figure. Nelle prime opere il stile s' avvicina a quello del maestro , ma in appresso sagrific in parte la vaghezza alla solidit. Della seconda maniera US. Ubaldo che benedice un infermo a S. Agostino di Piacenza. Mor di 55 anui, lasciando quattro figli ammaestrati Dell' arte; due soli dei quali acquistarono celebrit, e sono ( Carlo Francesco ), detto anche Pamfilo, il quale allo stile pa.

NU
grazia (fella scuola dei Procaccini e particolarmente di Giulio Cesare, che tanto s'accost al Correggio. Invaghivasi poi della
la

NU

61

temo aggiunse

maniera
inore
,

di

Guido Reni,
con

a studiarne le opere

e facevasi tanto ail

che in hreve ottenne


di
i

so-

Guido della Lombarcontorni delle dia. Delicati sono ligure, cui seppe dare graziose forme e gentili arie di testa, armonizzando il tutto con uua rara soavit di tinte sommamente piacevole. Tra le pi.

prannome

che per quanto lavorasse e ne chiedesse altissimi prezzi, poteva a stento supplire alle continue commissioni. Accadde per altro che dopo alcun tempo (iori di Mario andarono perdendo quella freschezza che ne formava il maggior pregio quando uscivano dalle sue mani, e si vestirono d'un certo squallido colore, che ne scem il merito a dismisura. Per
i

buche visse l'artista non perfama di eccellente piltor di genere acquistata in giovent, e mor
altro

dette la

lodate opere ricorder il Miracolo S. Pietro a S. Vittore in Milano, e le pitture eseguite io Como ed in Piacenza, oltre le Madonne ricche di tutte le grazie del pennello , e fors' ancora con qualche scapito di quella dignit che si addice alla regina del cielo. Fu pure eccellente nel far ritratti; in guisa che, quando venne a Milano la regina di Spagna, fu credulo il miglior pittore miladi

in

Roma

pieno d'anui e di ricchezze

nel 1673.

NYMEGEN
nato
il

(Elia e Tobia van)


citt di tal

primo nella

nome

nel 167, rimase orfano di 12 anni, e fu allievo con Tobia suo fratello,

un altro fralel maggiore che aveva da pi anni studiali i principj della pittura sotto cn pittore di fiori. Ma la morte priv ben tosto i due
di

giovinetti del fratello istruttore,


si

onde

nese, e chiamato

ritrarla.

Mor

fecero a

copiare

senza

.'eruna

di 44 anni nel 1671.

scelta tutti gli oggetti


friva la natura

che loro of-

(Giuseppe) nato nel 1619,


e detto ancor esso Pam filo dal nome paterno, fu pittore pii macchinoso

campestre. A forza di ostinato studio riuscirono valenti pittori di genere; e gli sfondi dipinti a fiori

e di

fratello.

imaginazione del come Carlo studioso nella scelta delle forme ; ed impaziente di tutto ci che poteva soverchiamente ritardarlo ne' suoi lavori , degrad poco i colori , e gett gagliardissimi scuri. Perci pot dipingere assai pi cose di Carlo , non solamente in Lombardia, ma ancora nello stato veneto. Risguardasi pel suo capolavoro il
pi
vasta

Non

fu

ed a bassi rilievi di piccole ligure nella casa del barone


di Wachteudonk a Cleves sorpresero tutti gli artisti. Chiamali a dipingere alcuni quadri per 1' appartamento della principessa d' Orange, non smentirono la fama che acquistata si erano in CJeves , ed

ottennero generosa ricompensa. Allora


si divisero ; Tobia fu uno dei valorosi artisti cheornarouo la corte dell' elettore palatino, ed Elia and

Morto risuscitato in San Domenico di Cremona, quadro grandioso, ricco di belle architetture, e come richiedevalo l'argomento
,

ridondante di

movimento
Giuseppe
di
(

e di

espressione.
,

Mor

84 anui

NUZZI
cesi

Mario)
nel

nel 1705. nato nella dio,

a Rotterdam, dov' ebbe tante commissioni, che non bastando egli solo, facevasi prima ajutare da un nipote, poi da un suo figlio, da suo geuero, e dall' ultima delle figlie ; die tutti sotto la sua direzione sem-

di

Fermo

1605

fu chia-

mato

dei fiori per la sua eccellenza nel dipingere cos gentili


oggetti. Infatti
di iiori cercati

Mano

erano i suoi quadri con tanta avidit ,

bravano buoui artelci, madie dopo la sue morte pi non seppero far cosa lodevole. Mor assai vecchio dopo il fratello Elia, non ben uolo in quale anno.

62

NY
Emanuele ) conosciuto come buon pittore di pic(

OB
vaio presso verun biografo dell'arte
l'indice delle
sta
tori

NYS10

iu Lipsia cole storie , operava nella prima met del sedicesimo secolo, e viene ricordato da Saudrarttra coloro che tennero ni patria scuoia di pittura.

stampe di lui. E quemancanza, rispetto agl'intagliaspagnuoli

assai

frequente

non perch quella nazione inauchi di buoni professori d' intaglio, ma perch poche stampe escono dalla penisola, oltre quelle che sono trasportate in America, o alle isole dipendenti da quella monarchia.
di Pietro Tratt soltanto iu giovent, la pittura ; perocch, sebbene desje speranza di riuscire pi che mediocre pittore, volle seguire l'esempio paterno, e si diede all' intaglio che per avventura offriva pi sicuri mezzi di guadagno. OBSTAT (Gervrdo VH ) scul-

OBERTO,

PIETRO

fratelli, di

(D.

Marco)
il

figlio

Piacenza , fiorirono nel secolo dodicesimo, ed ebbero celebrit in ogni parte d' Italia come insigni modellatori e fonditori iu bronzo onde furono chiamati a Roma per fare le porte io bronzo di S. Giovami La.

nacque circa

1640.

terauo;
l'

come

resta

inscrizione
:

comprovato dalscolpila nelle medemagisttr


et

sime

Ubertu*

Petrus

tore celebratissimo
rilievi in

di

alti

e bassi

fratres piacentini ftcerwil Ine oous.

avorio

fioriva nel
lo

1648,

Ed

1196 solo Oberto gitt nel uu'altra porticella per un tabernail

colo di S. Pietro. Le quali opere , comuuque non odiano evidenti ar-

gomenti del rinnovamento dell'arte, lasciano , avuto riguardo ai tempi , di essere lodevoli ed atte a far prova che gli artisti italiani erano ben tali da sostenere il con-

non

troviamo annodolici artisti che fondaveralo fra rono la reale accademia di pittura iu Parigi. Senza andar in traccia fuori d' Italia di egregie opere di quest illustre maestro, una ne abbiamo a Venezia in casa Volpi , rapnel quale
i

anno

presentante

il

Sacrifizio di

Abramo.

fronto de' Bizzantini.

OBERTO
aulico

Francesco)
di

il

pi

pittore

Genova

di cui

Le figure souo uella proporzione di uu braccio e mezzo d'altezza e forse pi, non coperte di panni che nei luoghi ove si vedrebbero all'avorio
indispensabili connessioni dei Ogni coscia colla gamba ricavata da uu intero dente , e lo stesso pu dirsi delle braccia. I
le

siansi conservate indubitate opere lino agli ultimi anni del p. p. secolo.

pezzi.

Nella chiesa di S. Domenicosi conserv una Nostra Douna fra due angeli , a pie della quale leggevasi Franciscus de O'?erto. Questo lavoro che non offre alcuua cosa che
:

avvicini allo stile eseguito nel 1568.


s'

giottesco

fu

BRESON (Pietro) fu uno dei baoui allievi di Pietro Carducho. Eia nato nel 1597 in Madrid, e sarebbe annoverato frai migliori pittori della Spagna se non si fosse totalmente rivolto all'incisione, li suo capolavoro in pittura il quadro della Trinit fatto per il Convento della Mercede di Madrid. Rispetto allo Cos.: d iuta 'Ilo non h > tro, ,

panni sono di uu legno oscuro. Vedesi Isacco seduto sopra di un rogo, ed Abramo in piedi ritto , poggiando la sinistra sulla testa del figlio, ed alzando il destro braccio per ferirlo. L'Angelo sopraggiugne
il colpo, sostenuto che da alcuni panni svolazzanti che vanno ad unirsi eoa alcune pieghe del

in aria, in atto di trattenere

non da

altro

panneggiamento d' bramo. Presso ad bramo evvi il capro di grandesza quasi naturale, ed ai piedi d' Isacco un tripode col fuoco per l' olocausto. Gouvieu confessare che

OD
composizione non eccede la mediocrit, che debole l'espressione,
la

OD
sui prcpij disegni.

@5
Mor
in

Roma

nel

1751.
(

ignobile

I'

aria delle teste e di cat-

ODDI
prese
la

Giuseppe), pesarese, ap-

tivo stile la

forma delle pieghe


in parte questi difi

ma
al-

pittura nella scuola di Carlo

compensano
cune

tli

parti del

nudo

felicemente con-

dotte e la grandezza della mole ve-

ramente imponente.
Vti

Mor Gerardo
rettore del-

Parigi

quand

era

accademia di pittura , 1' anno 1668. ODAM (caval. Girolamo), romano nato nel 1681 di padre lorenese fu uno dei molti allievi di Carlo Maratta. Costui , non si appagaudo della gloria e dei guadagni di buon pittore, volle ancor
l'
,
,

essere scultore, architetto, intagliatore, filosofo


,

matematico

poeta

ma

di

tante arti e scienze

veruna

essendo vissuto sempre senza emulazione e senza veiun altro degli stimoli che obbligano ad attento studio, non sollevossi oltre la mediocrit. E tale lo mostra una sua tavola d altare nella chiesa della Carila in Pesaro. .Mauko) nato a Parma nel 1659, fu dal proprio principe manperch sotto la didato a Roma si sciplina di Pietro da Cortona perfezionasse nella pittura. Tornato lavor con intero sodin patria disfacimento del duca nella villa di Colorno, e fece tavole d' altare per ma in appresso, adiverse chiese
Maratta,
in patria,

ma

coltiv in
visse,

modo da assicurargli l'immortalit. Fu non pertanto, finch


avuto
in

vendo

molta stima. Le sue


in

principali opere d'intaglio

rame

furono piccoli cammei ridotti in grande, tra i quali fu lodato quello rappresentante la testa di Medusa,
esistente

de' suoi padroni intraprese opere d'architettura, trascur quasi del tutto la pittura , esercitando la quale aveva ottenuto gloria e ricchezze. Fu ad ogni modo
in servigio

nominato

architetto
e

del

duca
intorno
e nel

di
ai

Parma
cato.
l'

molto oper

nel

museo

Strozzi

della

ducali palazzi in
intaglio

Parma

du-

grandezza di circa un pollice , ridotto ad un terzo della grandezza naturale. Intagli pure 1' effgie di S. Felice da Cantalice cappuccino a mezza figura, ed altre cose tutte di non molta importanza.

Volle esercitarsi ancora delali acquaforte ed a buintagli

lino, e tra l'altre cose

da

ODAZZI
ni
)

Caval.

Giovanda

Agostino Caracci un Ratto d' Europa. Nello spazio di tre in quattr'ani.'i disegn alquante migliaja di medaglie, appartenenti alla ducale
galleria di
bri
tettura,

padre milanese nel 1663, e studi la pittura sotto il Baciccia. Celere al par del maestro , sebbene in tutte le parti di lunga mano inferiore , in Roma oper assai per luoghi pubblici e privati. Fu ancora scelto tra i valenti pittori chiamati a dipingere i Profeti di S. Giovanni Luma il profeta dell' Odazzi terano !a pii debole opera che sia stata
in
,

nacque

Roma

Parma,

e scrisse

due

li-

intorno alle

regole

dell' archi-

nel 1702,

latta

in cosi distinto

luogo.

Aveva

in et fanciullesca
si>t!o

studiati gli ele-

menti del disegno e dell' intaglio Cornelio Bloemaert-, onde piuttosto per passatempo, che per altro, dicesi avere fatte alcune incisioni

che prevenuto dalla morte non ebbe tempo di dare alle stampe. (NiccolI conosciuto per alcuni lavori a bulino rappresentanti S Filippo Neri, e l'immagine di Maria Vergine della Misericordia di Georgiano, terra della provincia di Siena. Intagli pure il ritrailo di papa Gregorio X ed il deposilo di lui esistente nella cattedrale d'Arezzo , che servirono ad ornare la sua storia stampata in Roma nel 1711.

OESER (Adamo

Federico) nato

ni
in

od
Presburgo nel 1717, operava an-

OE
Saulle che sforza la Pitonessa a richiamare t ombra di Samuelle ,

cora in Lipsia nel 1795. In tempo


di sua giovent studi gli elementi

nclP accademia di Vienna , ed ottenne di 18 anni il premio accademico. Apprese a modellare da Raffaello Douver, scultore viennese; e di ventidue anni and a stabilirsi a Dresda dove dipinse con lode molte storie di fatti mitologici ed eroici tanto a fresco che all' olio. Era in allora
della

piltuia

da Rembrandt Psiche ed Amore, da un quadro attribuito al Correggio ec.

OESTENREICH

Matteo

hi-

tagliatore tedesco operava in

Roma

nel 1745. nel quale anno intagli all'acquaforte Amore addormentato


sotto

quella

citt il favorito soggiorno delle arti. Col Oeser contrasse do-

mestichezza col inkelmann, e

celebre
si

Giovanni

ad un albero , cui il Tempo tarpa le ale. In appresso pubblic il ritratto del eelebre maestro di Cappella Jomella, e molli pezzi da Camillo Procaccini, Simone da Pesaro , Lorenzo de la Hire , Boitard, ec.
foglio.
,

giovarono a vi-

formanti

un

volume

in

cenda ne'Joro studj. Nominato professore della nuova accademia delle belle arti in Dresda, e direttore di
quella di disegno, pittura, scultura ed architettura di Lipsia, stabili la sua dimora in questa' ultima citt nel 17t)4; ed ebbe un'estesa influenza su tutti i rami delle belle arti, che col gli vauno in gran par-

(Giovanni) disegnatore ed intagliatore a granito, nacque in Inghilterra circa il 1750, ed operava in Londra in sul declinare del decimottavo secolo. Fu costui uno de'migliori allievi usciti
dalla scuola del Bartolozzi,le di cui

OGBORNE

miglioramento del buon gusto. Molte furono le pere


del
di pittura e di scultura eseguite
in

te debitrici

pi rinomate stampe diconsi le seguenti : La Musica, a lapis rosso. La Storia, che serve d accompa-

Lipsia
del

avendo dipinte

la sala

della

gnamento.

Commedia

o del Concerto., e quella

La Mercantessa

di

Amori, da

U'ia

consigliere Muller , e fatte la statua dell' elettore per la spianata della porta S. Pietro, il monumento della regina Matilde di Danimarca
,

pittura d' Ercolano.


di sposarla,

Abelardo che propone ad Eloisa da Angelica Kaufl'man.

nel giardino di Zelle un altro piccolo monumento per Gellert ecc.


ecc. Ricercatissimi
coloriti

Ofelia personaggio dell'Uamelt di Shakespeare ec.

OGGI03NNO (Marco
l'

da), chia-

sono

disegni

acque

le pittoresche quali '.limante che disegna il sagrifizio

di

Oeser e
tra
le

mato pure da Urlone, ed Uggione, nacque in Oggionno , borgata delMilanese circa il alto territorio 1670. Ignorasi quale sia stato il suo primo maestro ; ma sappiamo, che dopo aver appresi da altri i primi elementi della pittura , fu accolto tra suoi primi allievi da Leonardo da Vinci , cui fu assai caro; onde comune opinione , che facendo
i

forti

d' ligenia.

Socrate che scolpisce


vestile.

le

Grazie

tratti della'storia

Dieci soggetti diversi: tre dei quali di Gilblas.


,

Arminio

dopo

la

sconfitta
,

di

Varo
:

che dice a Marobold


le
i

strandogli

spoglie

dei vinti

moRoun

Marco una copia

del

Cenacolo

delle

mani Ecco loro idoli. La Storia, seduta a' pie

Grazie per la Certosa di Pavia, ritocc o fece di nuovo alcune teste


della copia dello scolaro.

d'.

Un'

altra

monumento che

si

consiglia

colla

ma meno
nore

Verit, che d congedo alla Finzione.

accurata copia e di miestensione, credesi aver falla

OG
per Sant Barnaba Hi Milano: lo che non ci permettono di credere la qualit della pittura ne il tempo in cui dicesi eseguita. Ma a pi lodate opere che non sono le copie
,

OG

65

lapide sostenuta dai due profeti Enoc ed Elia , collocata in un muro interno della sagristia inferiore di
dotta
artisti

cattedrale.
fu gotico,

Lo stile dei due come pu vedersi

affidava
lissimi

Marco la propria

gloria. Bel-

nella grande navata principale colle

sono i freschi nel convento e nella Pace in Milano , ed


la

fatti

da

lui

chiesa della in particolare

Crocifissione del refettorio, piena

sue minori navate laterali, le quali sostengono alcune loggie, che a tenore dell'antica disciplina dovevano servire per le donne.

di variet, copiosa di figure, di abiti

OGNISANTE. V.
Breville.

Toussaint de
d'
)

e di forme diverse, dottamente atteggiate; e tutte, secoudo il carattere loro


,

OLANDA
e dal

Luca

nacque in

con

arie di volto e

con

La lentezza del dipingere all'olio sembra che non permettesse di comunicare a suoi quadri quel fuoco , onde animava le cose fatte a fresco. Pemasse piene
di espressione.

raltro
re

la

finissima

tavola
in

d' alta-

una cappella della chiesa di S. Eufemia , nella quale ridoudano tante bellezze, che non ci permettono di avche conservasi
quadri rappresentanti la Vergine con S. Paolo
vertire ai pochi difetti;
i

nel 1494, padre meno che mediocre pittore apprese i priucipj dell'arte ; poscia frequent secondo la comune opinione, la scuola del celebre Cornelio Eughelbrectsen suo concittadino. Dicesi che Luca era pittore di nove anni, e che di dodici dipinse a tempra la celebre Storia di S. Uberto , che gli fu generosamente pagata dal committente signor Lochoist. Di quattordici anni intagli Maometto ubbriaco in atto
di uccidere un monaco. Dopo diverse altre opere di pittura e d'intaglio, fece il finale Giudizio , che conservossi nella casa del comune

Leyden da Ugens Jacobs

ed

altri

Santi, e l'Arcangelo

Mi-

chele che scaccia il demonio, appartenenti alla pinacoteca di Brera; il deposto di Croce posseduto in Brescia dal conte Teodoro Lecchi, sono troppo gloriose testimonianze del suo merito nel dipingere ali Olio.

di

Leyden; quadro capitale


al

copioso

di figure, tra le quali vedonsi,

com-

patibilmente

suo

stile, bellissimi

Alcuni suoi freschi staccati dalle pareti cui appartenevano, e trasportati io una sala della pinacoteca di Milano a canto ad altri freschi dei Luini e di Gaudenzio Ferrari, non
scapitano nel confronto. Ma un pittore come Marco, che nulia oper
fuori della patria,

nudi
tezza.

le

donne

in particolare

trattate

con maravigliosa delicaVariano le carnagioni se-

condo

la qualit delle figure, la disposizione de' gruppi bastantemente studiata , ed i contrapposti utilmente adoperati. Ma Luca non

ottenne

minore

conobbe, comesi conveniva


del chiaro scuro
,

la forza

celebrit assai degli altri suoi condiscepoli. Manc all'arte nel 1550.

e le figure poste in sulla prima linea non si staccano

OGNIBENE
del

(Adamo)

architetto

dal fondo.

Da

diversi

principi fu-

dodicesimo secolo e probabilmente cremonese ; fece in compagnia di Tiberio Assolaro i disegni


della chiesa cattedrale di

Cremona,

che fu eretta l'anno 1 107 in forma alquanto diversa da quella che le fu poi data nel 1545. Di questa prima costruzione conservasi memoria in una D.z. d'gli Arch. ecc. T. in.

rono offerti tesori per questo capolavoro che onora la patria dell'illustre artista, il quale molti altri pregevolissimi quadri fece all' olio ed a tempra per Leyden e per altre citt della Fiandra e dell' Olanda. Tra questi il pi famoso quello rappresentante il Cieco di 9
,

G3
Gerico, che nel
lai

OL
1702 fu acquistato Goltzio, nel quale maravigliose

OL
Abramo che
sotto
il

licenzia Agar,
il

pa eseguita circa

stam1508, conosciuta

sono
l'

la freschezza del colorito e Ja bellezza del paese appropriato al-

nome

della

Grande Agar,

rarissima

argomento della storia rappresen,

La

tata
volti

e la variet delle vesti

e dei

contrare

Figlia di Jefte che va ad inil padre, del 1508.

direbbero ritratti dal Questa pittura terminata nel 1551, fu l'ultima che facesse Luca, il quale poi ch'ebbe colle infinite sue opere acquistata fama
si

che

naturale.

Dalila che taglia i capelli a San* sone, dello stesso anno.

Davidde che suona


nanzi a Saulle, 1508.

l*

Arpa

in-

senza et di 55 anni di

e ricchezze

pari

risolse io

voler

visitare

pi celebri pittori olandesi e fiamminghi. S'imbarc sopra una nave equipaggiata a proprie spese e prese

Davidde, che prega, 1508. due Vecchi che sorprendono Susanna nel bagno, 508. II Riposo nel ritorno dall'Egitto,
I
1

rarissima, del 1508.


11

Monaco Sergio

ucciso da

Mao-

Middelbourg presso il suo amico Giovanni Ma bus e, col quale pass a Gand, a Malines, ad Anversa, ec; in ogni luogo lautamente trattando a ricca mensa tutti i pittori

terra a

metto, 1508.

La Conversione di Sau Paolo stampa rarissima del 1509. Seguito di 9. stampe della Passione di
S.

del paese.

Mabse aveva una


,

G. C. 1509. Maria Maddalena nel deserto


al

veste di stoffa d' oro


di seta gialla tessuta

Luca una

rarissima.

in

modo che

Ges presentato
delle

lustrava al par di quella del compagno. Ma questo viaggio destinalo a soddisfare Ja sua puerile vanit fu cagione della immatura sua morte.
11 pubblico e lo stesso Luca accusarono gli artisti , gelosi della sua lama, di averlo avvelenato, perocch dopo tale epoca altro non fece che languire , sebbene stando a
,

pi

insigni

popolo , una opere di Luca.


prodigo

1510. Il Ritorno 1510.

del

figliuol

Ges Cristo
di

e gli apostoli seguilo

continuasse a dipingere e ad intagliare fino al 1555, in cui mor avanti di giugnere ai 40 anni. Non fu meno amico di Alberto Durer, di quel che lo fosse di Mabse , e trattarono talvolta con nobile emulazione lo stesso soggetto ; all' ulti

letto,

12 stampe, 1511. Maria Vergine in piedi sopra una Luna, in gloria, 1512. Maria Vergine col Bambino, seduta a pi d'un albero, 1514.
L'
Il

uomo

colla torcia accesa, ra-

rissima.

Calvario del 1817, stampa


perfetta di Luca, ritenuta

la

pii

come

modello per trattare la lontananza. Le donna che vende il latte, assai


rara.

mo

si

ritrassero l'un

labro

sulla

stessa tavola

imagini loro rimanessero unite cornei loro cuori. Non abbiamo fin ora parlato che delle pitture di Luca, riservandoci a dare in questo luogo un indice delle sue migliori stampe ossia iene pi importanti e pi rare ,
le
,

onde

Lo
rara.

Scaltro,

stampa estremamente
imperatore
Massi-

Ritratto

dell'

miliano

bella e rara.
in legno.

Incisioni

procedendo cronologicamente. Stampe in rame.


Il

Adamo ed Eva. A bramo che sagrifica


La regina Saba
di

Peccato di
il

Adamo
1508.

ed Eva in-

Isacco avanti al trono

tagliata avanti

Salomone.

OL
Salomone sedotto da uua delle sue donne romano che si burla Il popolo che una cortidel poeta Virgilio giana ha sospeso in un paniere alla
,

OL
ili

67

S. Michele. Dicesi che la scultura tollerabile ; ma dobbiamo

sua finestra. Storiella favolosa, creduta ai tempi di Luca. ec.

ma

convenire che 1' architetto non aveva gusto d'architettura. Pure gli fu dato a continuare il monistero di S. Michele di Valenza cominciato da altro architetto, ed Olindo
volle introdurvi molti

OLDONI (Boniforte)
celli,

di

Ver14(3(3,

cambiamenti
,

operava

in patria

nel

ad imitazione

dell' Escariate.

compagnia di Ercole Oldoni , prohahilmeute suo fratello; e per i tempi in cui visse dicesi essere stalo
in

OL1NPIA,

greca pittrice

della

quale altro non noto, se nonch

buon

pittore.

OLDOVINO
,

(Iacopo), architetto

cremonese fioriva avanti la met del quindicesimo secolo. In qualit

ammaestr nell' arte il celebre pittore Antobulo: ciocche torna a grande onore di questa virtuosa donna.

OL1NPIO,
lasci

greco

scultore, di cui

d' ingegnere militare fu ai ser-

vigi di Filippo Maria Visconti nelle guerre combattute contro i Veneziani e contro i Fiorentini , e si acquist la stima o l'amore di quel so-

libro
stesso

memoria Pausania nel VI delle sue storie , come nello


libro parl ancora di
le

OLINPIOSTENE,
il

quale fece

altro scultore, statue di tre Muse,

spettoso principe colla fedelt e colla importanza delle sue operazioni. In Cremona si eseguirono sui disegni
di lui e sotto la sua direzione diversi editizj , tra i quali la chiesa

collocate in

Elicona.

OLIVA
sinese
,

Pietro

),

pittore

Mes-

e campanile di S. Antonio Abate e l' annesso ospitale destinato a ricevere gli attaccati dal fuoco sacro: malattia in quella et frequente
assai.

operava in patria avanti il 1500. Sebbene le sue opere conservino nella sua integrit il vecchio stile, sono tenute iu pregio per certa
naturale semplicit, e per una rotai aria di dolcezza che sapeva dare ai
volti.

OLIVER (Giovanni),
Londra
tra
i

nato

Maria), architetto milanese, fu uno dei benemeriti artisti che contribuirono coi
consigli e coli' opera loro alla con-

OLGIATI (Giovan

nel

1616

si

fece

nome
g' in-

pittori sul

vetro e tra

tagliatori all'acquaforte

niera nera.
talenti nell'

Dotato di

ed alla manon comuni

tinuazione della fabbrica del di Milano.

duomo
archi-

OLINDO
tetto

Martino de

del diciassettesimo secolo, eresse sui proprj disegui la

spagnuolo

una e nell' altra professione , ebbe pochi che lo superassero. La vetrata, eh' egli esegu nella chiesa di Cristo in Oxford
rappresentante S. Pietro liberato dalla prigione dall'Angelo, opera nel suo genere assai rara. Tra i lavori d'intaglio eseguili leggermente punta riportansi come pi conosciuti i seguenti : Ritratto di Giacomo li re d' Inalla

chiesa parrocchiale di Liria, nella di cui facciata il piano inferiore ha quattro colonne doriche su piedestalli, con nicchie , statue e bassi
rilievi.
II

trettante

secondo colonne
l

ordine di
striate
il

al-

corintie.

Che
tra
1'

bel salto

dice
I'

Milizia.

Ma

ghilterra, alla

un ordine e

altro

un nudi

maniera nera. Ritratto del cancelliere JefFeries


:

volo d' Angeli colla Madonna che naturalmente stacca un ordine dall' ai Ir. Il terz' ordine di due colonne forse striate, con una slatua

Giovane che dorme, con teschio morie vicino , e V iscrizione Mortis imago, tratto da Artemisia
Gentileschi
;

stampa rarissima.

68 Veduta
Simile
Balli.

OL
di

OL
real corte di Torino, rappresentanti,

Tanger. delle acque

termali

di

mercati

con

ciarlatani, cavadenti,
,

risse di contadini

e simili.

Le

fi-

(Pietro ), forse zio del nacque in Londra nel precedente 1600, e mori nel 1660. Era questi
,

OLIVER

figliuolo d'Isacco, di

cui si parler nel seguente articolo. A pprese a miniare dal padre; e l'intaglio a punta

da Orazio Walpol. Sappiamo che dimorava iu Londra , dove godeva grande riputazione e che intagli
,

gure non alte pi di un palmo, sono disegnate con usto e finite con amore; i gruppi sono per 1 elletto dottamente distribuiti ; e sebbene non si riferiscano ad un punto d'unit, servono a rappresentare al vei o mercato. Mor il disordine di un nel 1755.

OLI VIER^PietroPaolo), romano, nacque l'anno 1551, e secondo alcuni, apprese i principi dell'architettura da
il

diversi piccoli

soggetti

storici al-

l'acquaforte.

(Isacco) celebre miniatore, il regno d' Elisabetta, e sorpass tutti i suoi contemporanei per la maniera finita che adoperava nelle sue pitture.
fiori sotto

Giacomo Banozii. Diede

disegno della chiesa di S. Andrea nella Valle in Roma , riduceudola di croce latina ad una gran, navata, con cappelle sfondate e coro

OL1VES, (Maestro Francesco)


di

Tairagona

non

dipinse

grandi soggetti di storia , maggior nome che non meritava presso coloro , che mal conoscendo 1' arte , si lasciano abbaforse

che ed ebbe

Ma costui non fu valente scultore che architetto; perocch , per tacere d' altre opere, fu 1 autore della gigantesca
semicircolare.

meno

statua di

gliare dalla molteplicit delle figure, dalla arditezza degli scorci e delle gagliardi mosse. Ma i biografi spagouoli, senza dissimulare le scorrezioni del disegno ed altri difetti, gli danno lode di finissimo conoscitore delle opere altrui. Fioriva ne! 1557.

Gregorio Xlll eseguita per la sala d' udienza in Campidodoglio , dei deposito di Gregorio

VI in S. Maria Nuova a Campo Vaccino e del ciborio per S. Giovanni Laterano ordinato da Clemente Vili. Sopraffatto da intempestiva morte nel 1599, uon lo vide finito, u pot dare ulteriore prove
della sua virt.

OLIVIERI (Domenico) nacque


in Toriuo nel

OLOTZAGA

Giovanni

de

),

1679, e poich'ebbe appresi gli elementi della pittura sotto non so quale maestro, si fece a studiare da s le opere degli artisti fiamminghi, de' quali doviziosamente provveduta

nato nella Discaglia in sul declinare del quindicesimo secolo, diede per la cattedrale d'Uvesca i disegni nell" Arragona, da erigersi nel sito
in cui era collocata la celebre

trovasi
la reale

mo-

galleria di quella capitale; e spinto

da naturale sollazzevole temperamento cominci a dipingere caricature in sul fare del Laar. Facile nella scelta di faceti soggetti , forte nel colorito, franco nel tocco del

schea di Mislegda. questa chiesa divisa in tre navi di pietre tagliate, ed in buona proporzione. Ricchissima la facciata principale , ornata ai due lati della porta di 14 statue maggiori del naturale, superiormente alle quali vedonsi 48
statuette alte
in varj ordini.

pennello , sarebbe da chiunque riputato uno de' migliori Fiamminghi, se avesse saputo, o voluto imitarne la lucentezza delle tinte. Ri-

un

piede,

e disposte

sguardansi come rarissime cose due vasti quadri, gi posseduti dalla

Oltre di ci un immagine della Madonna sorge sopra la porta, e le stanno a lato due alti rilievi rappresentanti 1' Adorazione dei Magi, e l'Apparizione di

0\I

cosa nobreve periodo di ISO trenta in quaranl'anni, cio ilal


Cristo alla Maddalena.
tabile

Ferdinando
cuni luoghi Filippo il.

d isabella
sotto

ed

;\l'li

che

nel

ini

il

regno

al

siasi nelle Spagne l'archi5 tettuia tanto gotica che araba inne1

ONNATE
Siviglia nel

(Michele) nacque

in

stala alla greca.

tura in
,

1555, e studi la pitMadrid , nella scuola di

OUFALIONE
figliuolo di

allievo
,

Nicomede

Nicia dipinse aldi

Antonio Moro, maestro fiammingo, che 1' Orniate segui ancora in Portogallo
,

cuni quadri, ricordati da Pausania nel VI, e fu ajuto ed amico condel suo maestro Niria. ti lentissimo ONAS1A, greco pittore, dipinse, per i cittadini di tra l'altre cose Platea, Eurygania in atto triste e con dimesso volto per la morte de'
,

quando

vi fu

mandato da

Filippo 11 per ritrarre la principessa a lui promessa sposa. Col fu ohe il giovane allievo cominci a far conoscere i suoi talenti nel fa>e ritratti somigliantissimi e con

somma

diligenza finiti,

onde

tur-

acquist celebrit statua del Padre Bacco tutta coperta di rame.


tra
i

ONASSIMEDE
Greci per
,

nato a .Madrid , e partito il Moro per sottrarsi alle indagini della sacra luqaisizione, ( V. Moro Antonio ) gli successe nella fama e nelle

la

ONATA

pittore della

citt

di

incombenze. Mori

nel

1606,

la-

Platea dipinse in una parete del vestibolo del tempio di Minerva la prima spedizione degli Argivi contro

Tebe.
,

sciando ai suoi eredi grandi ricchezze , poich pochissimi ritrassero ai par di lui tanti ragguardevoli personaggi e niuuo vide pa.
,

eia

uno

scultore di Egina

gati

iu marmo ed in bronzo. Tra le molte sue opere ricorderemo le pi insigni: cio, nove statue di greci guerrieri, tra i quali doveva essere scelto a sorte quello , che combatterebbe contro Ettore; la statua di Onata figlio di Micoue; un Ercole in bronzo con base dello stesso metallo da collocarsi iu Olimpia; Mercurio portante un ariete; un carro di bronzo col guerriero iu alto di salire Fui medesimo; un Apolline in bronzo di gigantesca mole, e la statua di Cerere per i Figatesi, ec. ec.

ONOFRIO
di

suoi ritratti a cos alto prezzo. di Crescenzio, allievo


,

Gaspare Poussin
il

e risguardato

come

suo pi
la

fedele

imitatore

nacque dopo

met del diciassettesimo secolo. Poco lavor in Roma, e nou molte cose lasci in Firenze, sebbene vi facesse lunga dimora iu
qualit di pittore di quella corte , incaricalo di ornare le reali ville.

Vero

, che amaudo egli di lavorare di preferenza per private quadrerie

che per luoghi pubblici, molli suoi quadri rimarranno a tutti ignoti
presso
diverse
famiglie.

ONETO
di Tylaco
;

Operava
diciot-

scultor greco

fratello

aucora ne' primi anni


tesimo secolo.

del

fece, per testimonianza

di Pausania, insieme al fratello ed ai loro figli , una gigantesca statua

OORT
st' artista,
il

(Lamberto van) Di que-

Giove. Iguorasi cui appartengono.


di

la

patria e l'et

nato in Amersfort circa 1520, non limane chela memodi essere slato

ria
),

buon
fu

nato in Spagna circa il 1 550, dipingeva Taltar maggior di S. Maria di Rioseco nel 1590 e faceva altrove altre simili opere di lavori di scultura, di stuc(
,

ONNA

pittore e

Pietro

buon

architetto,

onde

ammesso
Anversa

nella societ dei pittori d'

l'anno 15 17. Dieci anni dopo, avendo stabilito il suo domicilio in Anversa, ebbe
vi/j,

uu

figlio

che

chi, e di pittura,

secondo coslumafiuo
ai

pi famoso di lui per

si rese virt e per

vasi

in

Spagna

tempi di

chiamato

70

00 OORT Adamo van )


(

00
,

il

quale
nelle
,

di quello della sala di

giustizia d

ammaestralo
pratiche della

nelle

teorie

pittura

dal

padre

fecesi in et di diciotto in

ventanni

Bruges, rappresentante molti giudici adunati nell' atto di essere letta la sentenza di morte ad un malfattore, e dell' altro

vantaggiosamente conoscere con alcuni quadri di storia correttameute disegnati e vagamente coloriti. Apr in Anversa scuola di pittura , ed

d'Ypres

in

della cattedrale cui dipinse le nazioni

ebbe
allievi

la

gloria di contare tra

suoi

Giacomo Giordaens, Franck,

Enrico van Balens e Pietro Paolo Rubens. E questi era solito dire, che il suo maestro avrebbe superati tutti i suoi contemporanei, se avesse veduta Roma e studiati i buoni esemplari. Ma V infelice Oort, renduto a tutti insoffribile dal suo brutale carattere, che ogni giorno audava peggiorando colla contratta
abitudine dell' ubriachezza , trascur ben tosto V imitazione della natura per lavorare di pratica e cadile nel manierato. Mor in Anversa, abbandonato da tutti scolari in et di 84 anni.
i

innanzi al Sacramento. Mor in patria nel 1671, lasciando ammaestrato nell'arte il figlio OOST(Giacomo van) il Giovane. Era costui nato in Bruges nel 1657.
prostrate

Appena
recossi a
1'

uscito dalla scuola paterna,

Parigi e di l a
le

Roma
de'

dove indefessamente studi pi anni


antico e
belle

opere

mo-

derni. Tornato in patria presso al padre , compose alcuni buoni quadri, indi otteneva
rigi
,

suoi

OOST
mato
il

Giacomo van

chia-

Secchio, nacque in Bruges circa il 1600 , e nel 1621 si fece conoscere con un buon quadro pittore di grandi speranze. Senza invanirsi degli elogi, che venivangli prodigati per questo giovanile larisolse di passare a Roma , voro e solo dopo avere ammirate e lun,

di tornare a Paaspettavano importanti commissioni. Accadde per che giunto a Lilla vi fosse trattenuto da alcuni amici per fare alcuni ritratti, fatti i quali, e pregato a volerne fare degli altri, si trov tosto csi vantaggiosamente occupato, che piacendogli il soggiorno di Lilia , rimase 41 anni vi si accas e vi continui, finch perduta la consorte, che teneramente amava , rivide la

dove

lo

patria,

dove mor poco dopo il 1715. Le opere del giovane Oost hanno
il

carattere delle paterne,

mai suoi

gamente studiate

le

migliori

pit-

ture, scelse par sua guida principale quelle di Annibale Caracci.

panneggiamenti sono pi larghi e pi facile e sicuro il suo tratteggiare. Il suo capolavoro il MarBarbara che consertirio di S.
,

vasi a Lilla nella chiesa di S. Ste-

Di ritorno in patria
di

fu incaricalo

fano.

molti lavori per chiese e per private famiglie , ed ebbe , in tal guisa opportunit di dar prova dei grandi progressi fatti iu Italia. Sebbene in fresca giovent avesse copiate diverse cose da Rubens e da altri maestri fiamminghi , tutti i posteriori suoi quadri non ricordano che 1' eleganza, la correzione, la nobilt ed il vigoroso colorire di Annibale. Le chiese e le case
di

una pi illustri pittrici olandesi, nacque presso Delfi nel 1650, e fu allieva Utrecht di Giovanni iu llem. In breve vide alcuni suoi quadri, o piuttosto studj apprezzati
delle
assai
giori cose.

OOSTERYVYCK (Maria)

onde s' incoraggi a magEra di poco uscita dalla scuola di Hem, quando questi co,

minci a riguardarla
vale. Luigi

come sua
il

ri-

XIV

fu

Bruges e di altre citt delle Fiandre ridondano di bei quadri di Uobt. Di soli due faremo memoria;

onorare la virt della terwyck. facendo collocare alcuni suoi quadri nella reale galleria, il
,

primo ad giovane Oos-

OP
SUO esempio fu imitato
dall'

OP
impefierezza del Bonarroti e la
,

71

ratore Leopoldo e dall'imperatrice, da Guglielmo III re d' Inghilterra, dal re di Polonia e da altri prinquali tutti magnificamente cipi i tutti i la premiarono. Onorata da
,

maniera del suo maestro Bandinelli che a


fronte delle censure

Michelangelo , Giorgio Vasari, non


risguardato
artisti

de' seguaci di ed in particolare di


lascia

d'essere

come
vide
i

uno

de' grandi

sovraui

rispettata

dagli

artisti

del miglior secolo.

Giovanni

amata dai suoi concittadini, visse Maria tranquillamente in patria ,


senza obbligarsi a chicchessia, troppo innamorala dell' arte sua. Dipinse fiori con tanta verit e cos finitamente e con tanta freschezza , che

primi anni del diciassettesimo secolo, ed il Baldinucci , che pu risguardarsi come il continuatore del biografo Aretino , ci lasci accurate memorie intorno a questo valente scultore.

dall'Opera

sembravano colti in quell'istante. Seppe inoltre pittorescamente aggrupparli


sit

OPPENORT
chitetti

Egidio

Maria

in

modo

de' colori e delle

che la diverforme pro-

nato in Francia circa il 1670 , occupa un distinto grado tra gli arfrancesi.
in

Fu pensionano
,

ducesse grandissimo efletto. Il pittore van Aelst ne amb Je nozze , ma Maria era troppo costumata e gentile per associarsi ad un uomo, di cui sapeva apprezzarne le virt ed abborrirne i dissoluti costumi.

del

re

Roma

dove
che

occupossi
degli

delle cose dell' arte

piuttosto sulle

opere dei moderni


tichi.

an-

Appena

tornato in patria fu

incaricalo di varj lavori, che lo fe-

Mor ad
1693.

Eutdam

io

Olanda

nel

cero vantaggiosamente conoscere al duca d'Orleans Reggente, ond'ebbe


la carica

di direttore

delle fabbri-

(Giovanni dall'), cos comunemente chiamato per avere sempre lavorato nelle stanze dell'Opera
Baudini.
(

OPERA

che e de' giardini reali. Sono suoi lodati disegni il second'ordine della
facciata

settentrionale
la

della
e

chiesa
aitar

fabbriceria

di S.
alla

Maria

di S. Sulpizio,

decorazione in1

del Fiore, appartiene

famiglia

terna delle

due

facciate

Nato questi in Firenze circa il 1550, fu scolaro di Baccio Bandinelli. Sebbene cominciasse
la
la Ila

scultura a scostarsi alcun poco castigatezza e purit dello stile dei grandi maestri che lo precedettero, egli non devi dal buon

opere vengono pi belle della scultura toscana. Le pi rinomate sue per sono il basso rilievo della cappella Gaddi in S. Maria Novella rappresentante lo sposalizio di Maria
sentiero
,

e le sue
le

annoverate tra

maggiore. Decor la galleria del palazzo Reale, il salone che la precede , 1' interno dell' Ostello del Gran-Prior di Francia al Tempio il coro di S. Vittore, ecc. Lasci moltissimi disegni, che il Sig. Huquier fece in parte intagliare con molta propriet. Mor in Parigi l'anno 1755. OPPI (Bernardino) credesi, che abbia intagliato, in compagnia del
.

Tergine; le due statue degli apostoli Jacopo Minore o Filippo, poste iiell' interno di S. Maria del Fiore, e la statua dell'architettura, la migliore delle tre che ornano il sepolcro di Michelangelo Bonarroti in S. Croce. Scolp molti ritratti , temili pure in grandissima slima. Egli tenne una via di mezzo tra la

Villamena e di Teodoro Cruger sedici stampe e forse pi, sui disegni del Lanfranco, in ognuna delle quali rappresentata una Virt, cio la
Pace,
la
la

Giustizia, la Misericordia,

Maest, la Clemenza ec. Si dice che tutte furono dedicate a Francesco Piccolomini.

van), nato Anversa circa il 1Gb0, pi assai che per opere ili propria invenin

OPSTAL (Giacomo

72
zione,
si

OR
rese celebre uclie

OR
Fiandre
duto necessario
all'

architetto

dal

per una bellissima copia della famosa deposizione di Rubens della cbiesa di Nostra Signora d'Anversa, fatta per il maresciallo di Villeroy nel 1704, Copiando quest'egregia pittura, consistente in cinque quadri riuniti, sebbene Opstal si attenesse all' originale per conto del disegno e del colorito , adopr un tocco cosi libero e sicuro , che a stento si crede copia il suo lavoro. Fu

volere dei committenti.

OR1ENT ( Giuseppe ) nacque a Villareal nel regno di Valenza circa de' migliori riil 1650, e fu uno della scuola di Valenza. trattisti
Compose ancora quadri
pi lodate sono berto Brunone.
di

storia

e tavole per chiese, tra le quali le

quelle di S.

Lom-

ORIOLI (Bartolommeo),
1616
,

pittore

di pratica, lavorava in Treviso nel

pure buon
tili

ritrattista,

e molte gen-

dov' erasi
di

pure

acquistato

figurine dipinse amorini nei quadri


risti.
Igi, orasi
1'

di

ninfe e di
della

nome

buon

poeta.

La pi ripuuna nu-

de' pittori fio-

tata e copiosa

opera ch'egli facesse


di

epoca

sua

in quella citt rappresenta

morte.

ORAZ1I,
E

D'ORAZIO
D'
)

Carlo
furono

NlCCOLA

FRATELLI

prescelti ad intagliare le pitture dissotterrate nella citt d Ercolano

Trevigiani d'ambo i sessi , tutti ritratti dal vero , come costumavasi di quei tempi, onde farsi molto onore seuza molto studio, ne indagini di bello

merosa

processione

insieme ad

altri artisti.

ORAZIO CONPR,

celebre fon-

ditore in bronzo, che operava in sul declinare del sedicesimo secolo, fase diverse statue ed ornamenti in

ideale, n di forme d'abiti, ne di prospettiva, ne d'anatomia. Non noto che abbia operato fuori di Treviso sua patria.

ORLANDI

(Giovanni) romano,

compagnia di Angelo Pellegrini , non ben noto se sui proprj e su


modelli, ed in particolare Apostoli per le colonne Trajanaed Antonina, ed altre statue e busti e cancelli e ferriate
le statue degli
gli

altrui

ed

altri

basiliche di

opere
fini

ornamenti per le principali Roma. Forse in alcune d Orazio troveranno i pi

operava in Genova nel 1657, dove intagli la veduta di quella citt. Aveva precedentemente incisa una Fuga in Egitto da Camillo Procaccino, secoudo la maniera di Cornelio Cort suo maestro , e circa 46 in 47 ritratti.

ORLANDI (Odoardo),

nato in

conoscitori alcuni indizj del cattivo gusto che s'andava introdu-

Bologua nel 1660, fu uno de'meno riputiti allievi del Pasinelli. Fece
diverse ragionevoli cose di plastica, cui si consacr quando vide che
col pennello

cendo ne'tempi suoi, ma questi sono abbondantemente compensati da molte bellissime parti.

non
nella

ghignerebbe
pittura

ad
fi-

emulare
glio

migliori suoi concittadini.

ORDLNEZ
tetto

(Gaspare)
il

archi1

Ammaestr

suo

spagnuolo, nato circa

550,

costru, nel 1600, in Madrid la chiesa parrocchiale di S. Martino,


la

di cui facciata
di
di

non ha
;

altri

or,

namenti che
ni scale
,

fasce,

di riquadri

fronlespizj

con

che

ORLANDI ( Stefano) , nato nel 1681.:il quale avendo poi studiatos otto Pompeo Aldovrandi, riusc valente ornatista. Fatta in appresso societ con altro pittore quadralurisla, lavorarono assieme in molte citt d'Italia, dipingendo chiese, sale e teatri, pei quali ultimi eseguirono ancora scenarj con felice riuscita. Mor nel 1760.

verme
cit
,

a darle

un

aria

di

sempli-

che non dispiace. L' interno d'ordine dorico, ma sfigurato a ragione delle esorbitanti aperture
delle

cappelle

errore

forse

ren-

OR
Ignoro se a questa famiglia appartenga il Padre Orlandi , benemerito delle Arti per il suo Abbeccedario pittorico molte volte ristampato ed accresciuto di nuovi articoli in Bologna, Venezia, Napoli , Firenze ed altrove.
usciti dalle sue

OR

75

(Teodosio), sememorie cremonesi sarebbe stato un architetto , che nel 1167, fece il disegno e diresse i
condo
le

ORLANDINO

mani; perocch era laboriosissimo ed assiduo in maniera che niuno poteva divagarlo da'suoi studj. Intagli molte sue opere all'acquaforte , in modo da conservare lo spirito e la forza dei disegni o quadri originali. Mor in patria nell'et di 80 anni e fu con.

pompa

seppellito nella chiesa di

San

Gangerio sotto al deposito di Bernardino van Orley, celebre scolaro


di Raffaello.
(

lavori del

battistero

di figura
si

ot-

tangolare, che

attualmente

vede
di
)

Giovanni van
,

fratello

nella cattedrale di

Cremona. ORLEY ( Bernardino van cque a Brusselles nel 1490;


quand' era ancor

Riccardo

e nato di

in Brusselles

na-

nel

1556, fu quasi

pari merito

e la-

di Riccardo tanto nel disegno,

sciata

giovinetto

nella
selles

pittura e nelf intaglio.

che Fece

pass in Ralia, dove non molto dopo si acconci con Raffaello d'Urbino, che amorevolmente
la patria,

lo istru nei dell'arte.


la

pi

nobili

magisterj

Tornato a Brusselles dopo

morte del maestro , dipinse per Carlo varj quadri di caccie, in

le chiese di Brused incise in compagnia del fratello una Serie di ventinove soggetti tratti dal nuovo Testamento , oltre le seguenti stampe separate Sposalizio di S. Giuseppe con Maria Vergine , da Luca Gior,

molti quadri per

uno
Carlo

dei

quali
i

rappreseti tante

la

dano

foresta di Soignies, ritrasse lo stesso

La caduta
bens.
tiri,

dei reprobi

da Ru-

ed giani. Per

suoi

principali

corti-

lo

stesso

disegni e cartoni per

ed

altri

ne compose
le
il

principe fece tappezzerie , per il prin,

Bacco ubbriaco sostenuto dai Sadal medesimo.


,

cipe di Nassau

Orange

che servi-

rono per

ad ornare

tappezzerie destiuate palazzo di Breda. Fece pure quadri all' olio per chiese ed altri luoghi pubblici , tra i quali celebre quello eseguito per la societ de' pittori di Malines rappresentante S. Luca io atto di dipingere Maria Vergine. Manc alla gloria dell' arte circa il 550. van ) nato a ( Riccardo Brusselles nel 1552 apprese da suo padre mediocre pittore di paesaggi i principj della pittura, ma sentendosi inclinato per un genere di pittura pi elevato , studi accuratamente il disegno sui migliori ori-

Veduta di un ricco giardino gli Amori di Vertunuo e Pomona.


con

Danza,
dal

Pastor

soggetto pastorale, tratto Fido del Guarini.


(

ORLIENS

Francesco

d'

uno

degli allievi fatti dal Rosso in Francia, e suo laborioso ajuto nelle molteplici pitture eseguite nel

palazzo di
)

Fontainebleau.

OBOCZO
in

Eugenio

lavorava
del di-

Madrid

in sul declinare

ciassettesimo secolo.
di Storie
scritturali

Molti
,

quadri molte im-

magini di Santi fece per la certosa di Paular. Conobbe e seppe valersi cou grande profitto delle profonde
sue cognizioni del chiaroscuro ; e se avesse saputo armonizzare i coalle lori , come seppe dar rilievo
ligure,

ginali di
figlie

Rubens
un uomo

e di
di

van Dyck
spirito

ed in breve pubblic composizioni


d'

di

non avrebbe avuto

in patria

grande

ingegno. Incredibile il numero dei quadri e dei disegui Diz. degli Arch. tee. T. Hi.

molti eguali.

ORRENTE

(Pietro) nacque
10

in

OR 74 Monlallegro , nel regno di Murcia fosse scolaro di Circa il 1550. Jacopo da Ponte, come suppone il Palomino , o soltanto studiasse le opere di questo italiano maestro , come scrive Lazzaro Diaz del Vake;

OR
Dita

dei nobili della sua patria,

quali

nella soppressione di quella istituzione

andarono miseramente dispersi. ragguarde( Raldassare ) vole pittore del quindicesimo secolo , arricch le chiese di Reggio

tutti in ci

convengono

essere stato

sua patria di diverse pitture, delle


quali conservasi tuttavia in

uno

de' suoi pi illustri imitatori e, se dobbiamo dar fede al Conca, non eccettuati gli stessi figli e cu-

duomo
dipinta

una Madonna Lauretana 1' anno 1501.

gini del grande pittore bassanese. L' Orrente lavor alcun tempo in giovanile et nella citt di Toledo, ma fece le pi perfette opere della matura virilit nella sua patria.

Compiacendosi molto
lasci

di

viaggiare,

passava in seguito a Valenza, dove

un bellissimo quadro di San Sebastiano. Recossi poscia a Madrid , e fece i quadri del palazzo del Retiro, che a cagione della cospicua qualit del luogo, lo resero
viglia
Sicelebre per tutta la Spagna. contrasse domestichezza col

sem( Lelio ) , chiamato plicemente Lelio da Novellarci, era nato in Reggio nel 1511 ; ma per non so quale motivo bandito dalla sua patria , riparossi a Novellara. Poche cose si sapevano di lui avanti che il celebre Tiraboschi ne scrivesse accuratamente la vita. Compendiando la scrittura del bibliotecario modouese, dar alcune pi circostanziate notizie di Lelio, che non si hanno nelle precedenti biografie.
la

Non

comune

abbastanza avverala tradizione che fosse sco-

Pacheco, che lungamente lo tenne occupato in opere di grande importanza. Mor poco dopo in Toledo in et d' oltre 90 anni. E perch in cosi lungo pein quella citt

laro del Correggio ; ma certa cosa , che ne studi lungo tempo le

riodo di vita non intralasci mai citt della il lavoro , le principali Spagna hanno molti quadri di lui :
anzi risguardasi in quella penisola come imperfetta qualunque quadreria

che non pu mostrare qualche

bel dipinto dell' Orrente. , midi lanese, fu uno dei molti architetti, che in sul declinare del quattor-

ORSEN1GO

SIMONE

opere, e ne trasse preziose copie qual quella della famosa Notte , che, quasi emula dell'originale, conservasi in Parma dalla famiglia Gazzola. L'essere stato Lelio assai dotto e robusto disegnatore , fece credere ad alcuni che dimorasse alcun tempo in Roma e frequentasse la scuola del Ronarroti , perocch , dicono questi il suo disegno non s' accosta alla maniera del Correggio , ne d' altro maestro
,

Lombardo.

Ma

fosse

scolaro di

dicesimo secolo furono chiamati a soprintendere alla costruzione del duomo di Milano , e credesi che operasse ancora come scultore.

ORSI

Renedetto )
il

di

Pescia

1650, e fu scolaro di Raldassare Franceschini. Conservasi nella chiesa di S.Francesco


di quella citt

nacque avanti

un bel quadro rappresentante S. Giovanni Evangelista ; ma le sue migliori pitture ii

pu lavatisi

quadri delle Opere della Misericordia fatti per la coofrater*


i

Michelangelo, o debba alle opere di Giulio Romano il suo robusto siile, vedesi che cerc di formarsene uno suo proprio , prendendo dai grandi maestri ci che avevano di migliore. Sgraziatamente quasi nulla rimane delle molte sue opere a fresco; ma le pitture fatte trasportare dal duca Francesco III , dalla rocca di Novellara a Modena, bastano a dare una non equivoca testimonianza della sua virt. Poche tavole d'aliare rimangono pure

OR
in luoghi pubblici, sia in Reggio , sia in Modena , e forse veruna altrove, giacche non noto die abbia lavorato all' estero. Una per conservasi in Bologna in privata quadreria , rappresentante i SS. Giobbe, Rocco e Sebastiano, nella qual tavola al gagliardo disegnare michelangiolesco vedes associata la dottrina del chiaroscuro e la leggiadria delle teste corregesebe. Mor di 76 anni nel 1587.

OR

75

drovaudini , e fu in appiesso suo ajuto. o compagno nelle molte opcre fatte per chiese, per palazzi , per teatri in Italia ed in Germania, ludi fatta societ con Giuseppe Orlaudiui contiuu a lavorare con
felice riuscita iu diverse citt d' Italia.

ORTEGA

(San Giovanni de)


d'

nacque a Fontana

Ortunno

in

vicinanza di Burgos, da certo Vela appartenente alla nobilissima famide' Velasquez. Non volendo firender parte alle guerre che turavano la Castiglia per parte della regina Urraca di Castiglia, ed Alglia

ORSI

(Prospero), nato
del

io

Roma

avanti la met

colo, fu uno dei piegati raei lavori

sedicesimo semolti artisti imordinati da Siquali, dalle pit-

sto

V; terminati

ture di storia pass a dipingere ornati e grottesche, nel quale meno sublime ramo dell arte si rese tanto celebre, ch'ebbe il soprannome di

fonso d' Arragoua suo sposo e nemico, and iu pellegrinaggio a Gerusalemme. Dopo alcuni anni ri-

vedendo

la

patria

si ritir

tra le

Prosperino delle grottesche. Manc all' arte in et senile sotto il papato di Urbano Vili.

il

( L>

cremonese che
di

vutolommco) architetto nell' anno li


della citt

dai presidi del governo

Cremona

tare

incaricato li presendisegno dell' attinie porta


,

Margherita

che fu ricostruita ed
(

iu parte variata nel

ORSOL1NI

Venezia circa 1760 esercitava le professioni di mercante di slampe e d" intagliatore alla punta ed a bulino. Lavor mollo per V incisione dei quadri
di diversi autori appartenenti alla gallera di Firenze. Tra le sue stampe, ricorder le seguenti: S. Girolamo meditante, Aa Balestra.

182& CABXO) nacque in il 1721; dove nei

aspre montague di Montesdosa, dove costru una chiesa , uu monistero ed un ospedale ancora esistenti Edific un ponte sull' Ebro in vicinanza di Logronno ; indi ne intraprese due altri, uno dei quali presso S. Domingo lungo pi di 500 passi sopra uu rivo che s'impaludava. E per tali beneficenze ottenne a ragione dalla gratitudine degli abitanti di essere collocalo
tra
i

Santi.

(Francesco de), nato


Audujar stabili la sua Madrid nel 1725. Col
,

in

dimora

dipinse a fresco la volta del coro della chiesa della Mercede e la Nascila di San Pie'ro Nolasco iu un vasto quadro

A ut.
,

air olio; Luna e l'altra abbastanza lodevoli [opere; avuto riguardo al decadimento dell'arte avanti la met
del diciottesimo secolo.

La SS. Vergine

in

una nuvola

nella stessa chiesa altri freschi

Fece ancora non

che istilla il latte sullo labbra di S. Bernardo che sta inginocchiato a'suoi piedi con S. Filippo Benizi, da Pietro Ricchi. Un Pontefice che fa il Sacrifizio, dal Fontebasso.

spregevoli, che sfortunatamente trovausi troppo vicini a quelli eseguiti

da Angelo Michele Colonna per commissione di Filippo IV. ORVIETANI ( Andrea e Bar-

tolommlo
)

di loro

Orvieto
patria

ORSONl
tria

Giuseppe
,

Bologna nel 1691

nato in apprese iu pa-

ano
,d
si

nella

dipingedal 105
l

a dipngere sullo

Pompeo

Al-

1457; macouvien fcullevasscro sopra

dire che
il

non

comune me-

76
rito

OR
de' loro e

OS
,

conteroporauei

pei

Figli di Niole

rocch appena se ne

conoscono
)

freccie

ammazzati colle da Apollo e da Diana, dal


che
raccolgono
la

nomi

eia.
(

Palma.

antico pittore che operava nel 1321 , ma lontano fu contemporaneo , assai dal merito di Giotto. ed altri deboli scolari milanesi dei Procaccini, come fecero il Bisti, il Ciocca ec. , non onore alla loro patria, u alla scuola, onde baster 1' averne ricordati i

ORVIETANO

Ugolino

G' Israeliti

manna nel deserto, dal Tintoretto. Le Quattro Stagioni con i lavori


campestri proprj di ogni stagione dal Bassano, in quattro pezzi.
versi animali.
,

OSANNA

Dodici stampe rappresentanti di-

Veduta

di

Campo Vaccino
,

di

Roma.
Caccia del Cignale

nomi.
fu uno degli architetti milanesi che presiedettero alla fabbrica della cattedrale

da

le

Bam-

OSNAGO

(Paolo)

boche
in

di Milano.

Galleria del Sig. deWenzelberg sei grandissimi fogli. Questa Galleria medesima fu intagliata da

OSSANEN (Vuavervan)

inta-

altri

gli molti soggetti appartenenti alla btoria Sacra , e fra gli altri dodici

valenti maestri, ma la migliore incisione quella di Ossenbeek , ora rarissima.

rappresentanti fatti della Passione di Ges Cristo, ed una Raccolta di

OSTADE
fratelli

ed Isacco ( Adriano VAN ) nacquero a Im-

60

pezzi

relativi ai principali

av-

venimenti della vita del Redentore. Fece pure due Marcie in pi pezzi, una di persone a cavallo , 1 altra di persone a piedi. OSSENBEEK. (N) , nato a Roterdam circa il 1627, dimor molti anni in Italia , dove lasci pure una gran parte delle sue pitture. I suoi favoriti argomenti erano ad

becca, il primo nel 1610 ed Isacco alcuni anni pi tardi. Adriano studi la pittura nella scuola di Francesco Stals, e fu poi il maestro d'Isacco Branwer amico e condiscepolo di Adriano. Lo sconsigli dal prendere Teniers per suo esemplare , facendogli
solo
sentire
si
,

che imitando non

resta

sempre
si

inferiori

al

modello,
gliarlo, e

ma

ottiene poca gloria

un
di

di

presso

Bamboche.

somiglianti a quelli suoi paesi , popo-

lati di

umane

figure

d'ambo
;il

sessi,

d' ordinario in piacevoli attitudini, di cavalli e di

o facete
tri

quand'ancora si giugue ad uguasempre si hanno molli emuli. Adriano apprezz i consigli dell' amicizia, ed in breve fu pittore originale.
uossi

ani-

Non

per allontasoggetti trattati

mali domestici , vedonsi arricchiti di rottami d'antichi edifizj, da monumenti , e fabbriche collocati a diverse distanze convenientemente all' effetto che voleva ottenerne. Perci i Fiamminghi parlando di questo pittore , dicono che port Roma nei Paesi Bassi ; lo che vero per pi rispetti , ed in particolare per il gusto della scuola romana e per aver rappresentati costumi romani, genti e costumanze d' Italia. Ignorasi l'epoca della sua morte. Ora aggiugneremo le sue opere d' Intaglio
,

dai

triviali

dal giovane Teniers : ma le sue figure di uomini e di donne, brutte, contraffatte, sudice , seppe rappresentare con tanto spirito e coti tanta verit, che quasi giugne a farci per poco dimenticare la vilt del soggetto , per ammirare il suo prodigioso ingegno. Quando rappresenta 1' interno delle case , ci fa vedere diverse camere , e ci pone , dir cos, iu conversazione colle sue figure. Alcuni suoi quadri sembrano dipinti sullo smalto; tutto chiaro,
tutto caldo, tutto pi vigorosamente

OS
non da Tcniers. In Francia, in Olanda, nelle Fiandre, in Germania possono vedersi nelle pubbliche ed iu molle private gallerie pregevolissime opere di quest' illustre artista , di maniera per altro totalmente fiamminga. Tra i molti suoi quadri che si conservano
colorito ciie
scinta sotto
(

OT
Carlo
),

77
fratello di

questa denominazione.

Gio-

vanni intagli le seguenti ed altre

stampe

Achille nella corte di Licomede. Achille scoperto da Ulisse. I Patriarchi , in quattro fogli.
I Profeti

ed

Re

io

altrettanti

nella real galleria di Parigi,

il

pi

fogli.

interessante quello conlenente l'intera famiglia del pittore. Adriano


di 75 anni in Amsterdam. Isacco poi suo fratello era morto moli' anni prima. Le opere di lui scambierebbersi con quelle di

mor

OTTENS ( Francesco ) probabilmente Olandese , operava nella prima met del secolo decimottavo.
Intagli diversi piccoli soggetti nel

genere di Rernardo Picart, che or-

nano diversi

libri pubblicati iu

O-

Adriano,

se avessero

maggior forza di
;

landa nel 1724.


( Uberto ) di Liegi conosciuto tra g' intagliatori iti rame per diverse stampe eseguite per la celebre Storia naturale delle Piante di Roberto Morison , pubblicata in Oxford l'anno 1715. Gli si attribuiscono pure alcuni ritratti.

colorito e di chiaroscuro

ma

egli

OTTEREN

mor troppo giovane, perch potesse


aver ottenuta la perfezione dell'arte. Invece che Adriano collocava d'ordinario le figure nell' interno delle case, Isacco faceva servire di fondo alle sue storie aperti paesi. Nella reale galleria parigina conservansi tre pregevoli suoi quadri, tra i quali uno rappresentante un fiume agghiacciato popolato da molti pali'
nanti.

OTTAVIANI
a

Giovanni

nato

1655, poi ch'ebbe appreso il diseguo in patria, pass a Venezia, dove studi 1' intaglio in rame nella scuola di Wanger , cos feconda di valenti maestri. Prima che abbandonasse Venezia , pubblic alcune stampe, che furono favorevolmente ricevute. Tornato a
circa
il

Roma

(Felice ), chiamato FBrandi, perch fu il solo allievo di qualche merito del pittore Giacinto Rrandi , avrebbe per avventura superato il maestro , se immatura morte non lo rapiva in et giovanile nel 1695 , quaud' appena aveva terminato di dipingere in Roma una cappella dei PP. di Ges e Maria.
licetto di

OTTUSI

Pasquale

nato

Ve-

rona nel 1570 , apprese la pittura in patria da Felice Riusasorci , e


fu condiscepolo dell' Orbetto, col quale termin alcuni quadri lasciati dal maestro imperfetti. Si rec poi'
col

prese ad intagliare all'acquaforte le logge del Vaticano dipinte da Raffaello, unitamente agli ara-

Roma

compagno

Roma

onde

for-

beschi, grottesche e figure che sono sui pilastri, insieme con gli sfondi.

Delle stampe isolate daremo le seguenti :


S.

marsi il gusto sull'antico e sulle opere de'moderni maestri, specialmente di Raffaello , dal quale apprese quella nobilt
d' espressione

Girolamo con un Crocifisso


medesimo.
,

che

tutti

ammirarono ne'suoi quache intutt'altri in quelli

dal Guerciuo.
S. Cecilia, dal

dri, e pi

degl' Innocenti

Angelica e Medoro

dal

mede-

simo ec. Marte,e Venere, dal medesimo ec. Le Nozze Aldobrandine, dai frammenti
dell' antica

di S. Stefano e di S. Niccol a S. Gregorio : pregevolissime opere che gli meritarono

dai suoi

concittadini

il

nome
in

di

pittura

couo-

Secondo Paolo. 1' anno 1650.

Mori

Verona

,,

78

or
(Lorenzo) scultore ro-

OT
o distinto storico, come Io dimostrano la Storia della guerra lei Batavi contro Claudio Civile e Cenale, la Vita di S. Tommaso d'Acquino ad altre scritture. Lasci ,
,

OTTONI

mano che fioriva nel diciassettesimo secolo, fu uno degli artisti scelti per scolpire una delle dodici statue rappresentanti gli Apostoli che vedonsi in S. Giovanni Laterano e gli tocc in sorte quella dell' apostolo Taddeo. Vero che il premio accordato a colui che farebbe la migliore fu concesso a Camillo Rusconi , ma non perci a quella
di Lorenzo

morendo, due figlie, eh' egli stesso aveva ammaestrate nella pittura

"

Gertrude

),

che oltre difece


il

versi altri bei quadri

cele-

bre ritratto del


intagliato in
latini di

padre che poi fu rame con alcuni versi

manc

degl' intelligenti.

approvazione Altronde era cosa


1'

Gricio Puteano.

doverosa che il premio straordinario fosse accordato allo scultore milanese, il quale ne aveva egli solo scolpite quattro.

(Cornelia) che, accasatasi con un ricco mercante d'Anversa,


dipinse
in

miniatura
fratelli
,

storie

e ri-

tratti diversi assai stimati.

Oltovechia-

uius ebbe due

uno

OTTOVENIUS

(Ottavio van

malo

"VEN , OSSIA ) nacque in Leyden nel 1556, e poi ch'ebbe appreso il disegno in patria , recossi a Roma e fu ricevuto nella scuola di Federico Zuccari, dal quale usci dopo sette anni per passare alla corte di

(Giberto) che dipinse soltanto per passatempo, sebbene fosso capace di emulare i migliori professori della sua patria Pietro iutagliatore

Vienna

in servigio dell'Imperatore.

Fu

in appresso alle corti di Baviera e di Colonia ; ma era riservato ad un principe italiano , al

duca di Parma Alessandro, in allora governatore de' Paesi Bassi di compensare , come si conveniva al suo merito, il pittore Olandese, dichiarandolo ingegnere in capo e pittore della corte di Spagna. Morto il duca di Parma , l'arciduca Alberto suo successore , lo nominava intendente della zecca, onorifico impiego che non g* impediva l'esercizio della pittura. Grato all'amore di questo principe rifiut le generose offerte che facevagli Luigi X11I re di Francia onde averlo alla sua corte; e mor in Brusselles pieno d'anni e di gloria nel 165 1. Le sue principali opere si conservano nelle chiese delle Fiandre; e la cattedrale d'Anversa possiede il magnifico quadro rappresentaute il Redentore in mezzo ai peccatori convertiti, una Cena , ec. Oltovcuius aggiunse a quello della pittura il merito letterario, e fu buon poeta

(Renato), nato a Pa1647 , apprese la pi Unni da Carlo Le Bruu, che vedendolo suo fedele imitatore, lo spalleggiava presso il re Luigi XIV , onde fu adoperato in diverse opere ne' regj
rigi nel

OVASSE

nominato direttore delaccademia di Francia in Roma, Ritornava dopo cinque anni a Parigi
alazzi, indi
'

col titolo di rettore e cassiere della

reale accademia di pittura. Mor l'anno 1710, poi ch'ebbe ammaestrato nella pittura

il

figlio

fu

Michelangelo ) il quale condotto in Spagna dal re Fi(

lippo qualit di suo pitture , in primario. Sebbene Joutauo assai dal

merito de' pittori spaguuoli che lo avevano preceduto iti cos onorifica carica da Carlo fino a Filippo

di

Borbone, fu, rispetto alla infelicit de' tempi , credulo ragionevole


artista.

OUDENARDE
allievo in

(Roberto van

era nato in eia di 22 anni in Italia, di gi ammaestralo negli elementi della


pittura, e fu

Roma di Carlo Maratta, in Gand nel 1665. Venne


ammesso
nella

nume

ov
rosa sua scuola dal pittore Marcfaigiaoo, che non tard a distinguerlo dagli altri allievi a motivo
del suo
noti

OV
loie di

70

comune ingegno,

dei!' assiduit al lavoro.

Ma

poco

manc, che per una innocente mancanza, non perdesse in un istante 1' amore del maestro. Roberto nelle
ore oziose ingegnavasidi fare qualche incisione all' acquaforte, e tra
l'altre

qualche merito che incide le cose del suo maestro OUDRY ( Giovai* Battista ). nato iu Parigi nel 10S6, apprese principi della pittura da suo padre meno che mediocre pittore, indi fu ricevuto nelle scuole del Serra e delDelargilliere, che di que'tempi avevano in Parigi opinione di va1' Oudry va lenti pittori. Ma debitore de' suoi progressi nell'arie , pi che a tuli' altro, agli ostinati studj fatti al Lussenburgo sulle o-

cose

del maestro rappresentante lo


salizio di

uno schizzo SpoMaria Vergine. Alcune


intagli

copie segretamente regalate ai suoi amici , si resero pubbliche ; ed il Maratta ne vide pi d'una copia onde tenendosi offeso che le sue
;

pere di Rubens, alcune delle quali copi pi volte accuratissimamente.

Fu menbro

dell'Accademia

di pit:

tura in Parigi e pittore del re

opere fossero incise senza sua licenza e cos male incise , non appena ne conobbe 1' autore che Jo licenzi dalla scuola, senza volerne udire le discolpe. Ma passato quel primo sfogo di collera, ed udendo che Oudenarde era oltremodo dolente del

molte opere lasci nella citt natalizia, che , avuto riguardo alia condizione de'tempi, possono chiamarsi belle, e specialmente i quadri
di caccie fatti per i reali Mor in patria nel 1755.

palazzi.

OVERBECK, (Bonaventura)
nacque in Amsterdam nel 1661 ; e dopo avere appresi in patria gli
elementi della pittura, fu tre volte a Roma per copiare tulle le antichit che furono tra le sue opere d' intaglio il pi prezioso ornamento. Dipiose poi alcuni quadri non infelicemente, e meglio avrebbe atto in progresso se non si fosse totalmente consacrato all' inta,

errore , lo richiam, e seco Jo tenne poi quiudici interi anni in qualit di ajuto nelle opere pi vaste, e perch intagliasse sotto la sua direzione i migliori suoi quadri. Dopo la morte del Maratta, accaduta nel 1715 ,
il

commesso

Verona,

cardinale Barbarigo, vescovo di lo incaricava di un lungo lavoro intorno al proprio illustre casato. Oudenarde , valente pittore e non infelice verseggiatore latino,

glio.

OVERY
il

Giuliano) nato circa

doveva fare i ritratti, gli emblemi ed i versi allusivi a tutti gli antenati del Barbarigo. Prima d' intraprendere cos lungo lavoro, Roberto volle rivedere la patria, che da oltre 57 anni aveva abbandonata; e quando disponevasi a tornare in Italia, ebbe avviso della morte del cardinale , onde rimase in patria fino al 17-15, epoca della sua morte. L' Italia e le Fiandre possedono alcune pitture di questo illustre artista, che strettamente si attenne allo stile del maestro, sebbene lo abbia forse superalo nei
ritratti.

1620, fu in

Amsterdam
I

scolaro

suoi pi pregiati quadri sono quelli rappresentanti soggetti notturni. Uno bellissimo conservasi nel palazzo della citt d'Amsterdam, nel quale dipinse il
di

Rembrant.

notturno banchetto dato da Claudio Civilio ai congiurati contro i Romani. Non nota 1' epoca della sua morte, e soltanto sappiamo che operava ancora nel 1675. ( Alberto) ualo io

OUVATER

Arlem
che

nel 1566, fu uno de' primi, ne' tempi di Van Eych , dipinse all' olio. Conservasi nella

Ma

egli fu

pure

intaglia*

principale chiesa di

Arlem un suo

OU 80 quadro rappresentante

OZ
i

SS. Pietro

e Paolo di grandezza naturale. Sotto al quadro aveva dipinto un paese, in cui erano molti pellegrini, parte addormentati e parte qua e l sdra1"ati che mangiano sotto alcuni alien. E questo si crede essere il antico esemplare di paesaggi Ei en trattati, cui va 1' Olanda debitrice di quell'

lino molte vedute e marine di propria composizione. Niccol in particolare ebbe credito di avere ritratte tutte le parti della

marina con

sorprendente verit in una raccolta di 80 stampe. Questi due indivisibili fratelli furono aiutati dalle sorelle
(

Giovanna Francesca)
diversi

che oltre

le incisioni eseguite sulle

immenso numero

invenzioni di

maestri
le

si

che produsse dal 1450 fino a* presenti tempi. Fece pure Alberto una Risurrezione di Lazzaro non meno stimata del quadro preallegato. E comune opinione che queste preziose opere furono esportate dagli Spagnuoli quando occuparono la citt d'Arlem. Altro non noto di quest'antico pittore.
di pittori
paesiti

occup molto nell'intagliare dute delle Colonie francesi.


(

Veche
oltre

Maria

Giovanna
le

fu poi sposa
1'

d'Yves

Govaz,

opera prestata ai fratelli, incise molti soggetti.

Soggiungo la nota d'alcune stampe di questa famiglia benemerita del'

OUVR1ER

Giovanni) nacque

arte.

a Parigi nel 1725, dove apprese 1' intaglio a bulino. Pubblic molti paesaggi e vignette , che peccano per conto dell'armonia perla troppa frequenza del nero. Mor in patria nel 1784.

Veduta ornata

di acque con

un

vascello, di Niccola

Quattro paesaggi e marine dei due fratelli. Veduta presa dal porto di Dieppe di Giovanna Francesca, da Filippo
Hackert.

Tra
I

le

sue

stampe noter

le

seguenti.

Veduta

me
Appennino
,

di S. Valry sulla Somdella stessa, che serve d'accomalla precedente.


si

Viaggiatori

dell'

pagnamento

da Pierre.

Due vedute, che


delle Alpi
,

accompagnano,
di

Veduta
vecchio.

da Vernet. La scuola fiammina, da Eisen il


dallo stesso.
)

del porto di Livorno, la prima

Maria Giovanna
di
Il

le

Govaz,

l'altra

La scuola olandese,

Giovanna Francesca. tempo sereno, di Maria Gioec.

OYA

in Utrecht uel

(Sebastiano d' 1523 , e

nacque
fu

vanna,

lun-

gamente , in qualit d'architetto militare, ai servigj di Carlo e di Filippo II. Costru per ordine loro e ripar diverse fortificazioni. Mandato a Roma , disegn con

PABLO

Pietro

fioriva in

Ca-

molta

esattezza

le

terme

diocle-

talogna circa la met del sedicesimo secolo. Dipinse nel 1565 con Pietro Serafino gli sportelli dell' organo

poi incise da Girolamo Coke , e pubblicate in Anversa nel 1558 a spese di quel vescovo. Mor assai giovine in patria, dov' erasi recato, per l'incisione delle sue Terme diocleziane.

ziane, che furono

Tarragona , facendovi figure maggiori del naturale. Altre opere d' importanza condusse per la stessa chiesa , che lo dimodella cattedrale di

OZANNE ( Niccol e Pietro) nacquero in Parigi circa il 1724, ed intagliarono alla punta ed a bu

strano buon coloritore e corretto disegnatore. Ignorasi 1' epoca della morte e tutt'altra notizia biografica. PACCELLI ( Matteo ), napoli-

tano, fu udo dei pi

cari

allievi

PA
die avesse Luca Giordano onde Jo condusse per suoajuto alla corte di Spagna, di dove toru in patria provveduto di buona pensione; lo che, secondo alcuni, fu cagione che poco pi si curasse delle cose deloziosamente (ino l' arte per vivere al 1741, verosimile epoca della sua
,

PA
di riuscire valente artista,

81

vinto dalla generale inondazione del cattivo gusto del suo tempo, si lasci strascinare al manierismo, e rimase

ma

confuso tra
artisti.

la

folla

dei

mediocri

PACETT1
romano
,

Vincenzo), scultore

morte.

PACCILLI
operava sotto

(N) scultore romano, il pontificato di Pio

in patria nel diciottesimo secolo intorno ai ristauri delie antiche statue , aggingneudo
ai

operava

torsi dei

VI, e
tore

fece, a

competenza dello scul-

teste,

greci e romani scultori braccia, gambe., estremit di

Le

Bruti in S. Carlo al Corso,

moderno
glio

gusto, finche poi cominci

la statua iu

marmo

di

Davidde, che

a cercare di accostarsi

un poco me-

serve d'accompagnamento a quella di Lebrun rappresentante Giuditta.


Paccilli

conservava

tuttavia

gran

parte del manierismo, che nel!' et sua comiuci a cader iu discredito. Perci la sua figura del re profeta meschina, ignobile, smorfiosa fino alla nausea, mentre l'artista avrebbe voluto farla graziosa. Delle altre sue opere meno importanti del Davidde sarebbe tempo perduto il farne parola. PAC1IIAROTTO (Jacopo) nato pare che io Siena avanti il 1500 formasse pittore studiaudo le si opere di Pietro Perugino. Nel 1555 fugg da Siena per sottrarsi alla pena che si era meritala, facendosi capo di una congiura contro il Governo, e riparossi in Francia, dove lavor sotto al Rosso e dove pro,

all'antico, dietro i suggerimenti di alcuni dotti. Allora si ottennero alcuni ristauri pi tollerabili qualunque volta I' azione del pezzo antico permise di conoscere quali dovevano essere quelle delle

membra
cetti fu

mancanti, e Vincenzo Pade' pi esperti. ( Camillo ) romano , nato circa il 1760, era nel principio del presente secolo risguardalo in Roma

uno

come uno

de' migliori

scultori. Il

governo italiano, non avendo potuto ottenere che Antonio Canova accettasse
1'

invito di venire a

Milano

iu qualit di professore di scultura,

fu lasciato

in sua scella il nominare quello che credeva pi degno di tale incombenza, ed egli nomin

babilmeute termin

giorni.

Prima

Succedeva egli a Giuseppe che pur era valente ed erudito artista; e Cammiilo non tard
il

Pacelli.

Franchi
a

di lasciare la patria aveva

falle in

giustificare Ja scelta
;

dello

scul-

Perugia diverse opere di stile affatto conforme a quello del maestro, la pi iodata delle quali la pittura rappresentante la visita che fa S. Caterina al cadavere di S. Agoese da Montepulciano. In questo dipinto vedonsi figure e teste cosi
gentili quali non fece mai Pietro , onde couvieu dire che avesse cercato di accostarsi al suo pi grande

tore di Possagno

perocch

dalla

sua scuola uscirono tali allievi che presentemente hanno nome di egregi
artisti,

in

Roma,

iu

Genova,

in

Mi-

condiscepolo.

lano ed altrove , cio i Fahris , i Gaggeri, i Sangiorgio , i Sommachini, e per tacer di Uill'aitri, Cacciatori, al quale accord iu isposa 1' unica figlia ed erede , ed ebbe poi sempre in luogo di figlio. Tra le molle pregevoli opere iu marmo
di Pacelti

PACE

Ranieri

pel)

pittore

pisano, operava in patria uel 1719.

Era stalo scolaro del Gabbiani , e ne suoi primi lavori dava speranza
Dlz, degli Arch. ecc. T.
ili.

non rammenter che la Minerva che conservasi nella reale galleria di forer, il fregio e le due bellissime Vittorie delP Arco della
il

ft2

PA
dcre
le

PA
pi rinomate opere de' migliori maestri che allora fiorivano
in Spagna, and a Madrid, all' Escuriale ed a Toledo, dove lavorava il Greco, e strinse domesti-

Pare posle dalla banda di Milano,


diversi busti d' illustri personaggi quali quello di Vincenzo tra i

Monti, Apollo giacente che dorme, statua grande al vero , inventata e modellata da Pacetti ed egregia-

mente eseguita dal


ri, ec.

Sig.

Cacciatodell' arte

Manc

alla gloria

nel 1826, ed ebbe onorata sepoltura con modesta lapide nel cimiterio di Porla Comasina presso al

chezza con Vincenzo Carducho, in lode del quale compose elegantissimi versi. Di ritorno a Siviglia si consacr totalmente alla pittura , aprendo una scuola nella propria
casa, che fu poi frequentata da illustri artisti.
fatto nel
11

Franchi. Mentre scrivo quest' articolo il riconoscente suo genero ed allievo sta formando il suo monumento ordinato dall' Accademia di Brera, che riuscir opera degna dell' illustre maestro e dell' allievo.

S. Ignazio di Lojola
il

1618, ed

Giudizio uni-

versale nel susseguente anno, furono il risultamento de' suoi nuovi studj

PACHECO

Cristoforo
,

),

fu

adoperato dal duca d Alba, nei suo palazzo, 1' anno 1562 per alcune onere a fresco ed all' olio: ma pi che in tutt' altra cosa riusciva eccellente

ne' ritratti

onde

tutti

i il

principali signori volevano avere

proprio ritratto di sua mano. Ed a questi deve Pacheco la sua magior lama presso Ja posterit , perocch un incendio distrusse tutte le belle opere fatte nel palazzo d'Alba, e rimasero soltanto testimouj della sua virt diversi iitralli diligentemente condotti.
(

A queste molte altre opere terminate avanti il 1623, epoca in cui accompagn a Madrid suo genero Velasquez de Silva, chiamatovi dal conte duca d' Olivarez. Due anni si trattenne Pacheco in quella capitale, e vi fu molto adoperalo. Ma desiderando di tornare alla tranquilla vita della mal abbandonata patria, staccossi suo malgrado dal genero , e fu trionfale di pi filosofiche teorie.
pitture tennero dietro

mente ricevuto
zion
il

in Siviglia.

Fu dopo
perfe-

quest' epoca, che

compose e

tore e poeta,

Francesco nacque

),

valente pit-

a Siviglia nel

1571, e fu scolaro in patria di Luigi Fernandez, diverso da quello che fioriva in Madrid, nel diciassettesimo secolo. Dipingeva in et di 25 anni sopra una stoffa di da-

suo trattato della pittura ; e nel 1654 chiuse la lunga e luminosa sua carriera in seno alla gloria ed alla felicit. Molle citt della Spagna possedono pitture di questo raro maestro: tutta la Spagna e l'Europa approfittarono dell'opera elementare iutorno alla Pittura.

PACUVIO;
tore,
rella di

celebre poeta e pit-

nacque a Brindisi da una SoEnnio, nell'Olimpiade cen-

masco cremesi
flotta destinata

gli

stendardi
la

della

per

Nuova Spagna;

tocinquautasei. Baccoota lo Storico

poi nel 1598 fece parte delle pitture ornamentali del catafalco di Filippo II in Siviglia. Nel 1603 arpitture a tempra il gabinetto di un suo intimo amico, il luca d' Alcala , facendovi alcune
ricch di

Eusebio, che soggiorn lungamente Boma esercitando la pittura, e vendendo le sue poetiche composizioni: e che recatosi in appresso a giorni in Taranto , col termin et quasi nonagenaria. Plinio lain
, i

con belli e appena terminate quando giugneva a Siviglia il famoso Cespedes che molto le lod. Nel 1611 desiderando di ve,

storie dei falli d' Icaro studiati scorti. Erano

sci scritto, lib.

XXXV

cap. 4

che fu consacrata una pittura del poeta Pacuvi onel tempio d'Ercole,
posto nel foro Boario.

PADERNA

Giovanni

bolo-

PA
gnese, fu uno de' pi felici allievi del Dentone , e compagno del Mi-

PA
che

85
avvicinarsi

mostravano
secolo.

l'

del

buon

opere di quadratura, quando non si ami piuttosto di chiamarlo suo scolaro ed ajuto. Fu infatto il suo pi vicino imitatore allorch lavorava iu societ con Baldassare
telli in

PADOVANINO.
Alessandro.

V.

Varotari
)
,

PADOVANO
Giusto
circa

(
,

Giusto

ossia

Mcnabuoi

nato in Firenze

Bianch.

PADERNA (Paolo Antonio),


bolognese,
la del la fortuna di

nato nel 1649, ebbe frequentare la scuo-

Guerrino; dopo la morte quale pass presso al Cignaritenendo per sempre la mali! , niera del primo maestro. Nou conoscendosi bastantemente forte per lavor di paele opere di storia conlraflacceudo perfettasaggio mente in tal genere lo stile del grande maestro da Cento. Moriva
del
, ,

il 1520, fu scolaro di Giotto, o di alcuno de' suoi migliori allievi. Recatosi a Padova ancora giovane, vi ebbe domicilio e cittadinanza, siccome colui che coli' arte sua faceva onore a quella citt. Sue grandiose opere, dice Giorgio Vasari, sono le pitture della chiesa di S. Giovanni. Nella tavola dell' altare rappresent diverse storie del

Santo titolare,
evangelici
lisse,

nelle

pareti
dell'

fatti

visioni

Apoca-

in patria nel

1708.

e nella cupola una gloria di Beati di semplice invenzione bens, come comportavano le condizioni
della nascente

PADOVA
sava
fosse

(Girolamo n a),
I

chia-

pittura

ma

felice-

mato pure Girolamo dal Santo, nacque iu Padova nel 180. Prolessebbene , pure capace di trattare la pitcostui la miniatura
i

mente eseguita. Credesi comunemente essere morto nel 1597. Furono probabilmente suoi allievi ed
ajuti
(
i

tura di storia iu grandi dimensioni, come lo dimostrano fatti delia Vita di S. Benedetto da lui dipinti ne! chiostro di S. Giustina di Padova in continuazione di quelle fatte dai Pareo-tino. Nou mostrossi peraltro u troppo buon disegnatore , u

Giovanni

Giusto

quali sotlo una sua pittura fatta presso ad una porta di delta chiesa
scritto.

avevano

Qput

Joannis

et

Jut ti de Padua.
DEL)
gio
fu

molto espressivo; bens Unito assai


e diliireute
netdi

di Lamberto ( Federico uno de'' buoni ajuti di GiorVasari eh egli ricord con
,

costumano

miniatori ; e ci che meglio torna a sua lode , accurato nel costume antico , vedendovisi

accessoii
.

,
.

come
i

lode nelle sue Vile

pittoriche.

'

bolognese ; ) lavor di quadrature in Firenze , nella corte ducale ed in altre si(

PAFiO

Antonio

posti
posti.

bassi

rilievi
1

dottamente com)

Mori nel
(

550.'

Lauro da

scolaro dello

compagnia del fiVincenzo Montini. Operava circa la met del sedicesimo segnorili case in
urista

Squareidne noto per alcune pitture li stile mantegnesco dipinte alla Carit in Venezia , relative ai l'alti di S. Giovanni,
( Marco Angelo da), scolaro ancor esso dello Squarcione , dipingeva nel 1489 entro al vec-

colo.

PAGANELLI
chitetto

Domenico
faentino

ar-

boriva nel 1585, nel quale anno condusse l'acqua del Fonte in Faenza, e vi posta fece la mostra nella piazza poi alle stampe nel 1719 da Carlo
idraulico
,

chio refettorio
di

di

Santa

Giustina

Padova una
e

Crocifissione, nella

quale erano diverse ligure assai ben


l'alte,

con belle e vivaci mosse,

Cesare Soletta patrizio faentino, con alcuni utili avvisi iutoruo alla conservazione di qucll' acqua. nato a Faen( NICCOL )

84
za
nel

PA
in et di tre

PA
di trentanni. Lasciava

1558 , fu buon seguace della scuola romana , quando sia veramente sua opera il bel quadro di S. Martino appartenente alla cattedrale della sua patria , e che per errore fu lungo tempo creduto del Loughi. Mor il Paganelli l'anno

un

figliuolo

1720.

PAGANI
Sebbene
tra
i

Gaspare)

pittor

mo-

denese operava
trovisi

15 15. annoverato con lode


in patria nel
,

buon secolo noto ebe conservisi di lui


pittori del
:

non
altra

opera pubblica , ebe il quadro di Santa Chiara pregevole lavoro a dir vero , ma non tale da dargli o distinto luogo tra suoi compatriota contemporanei. ( Paolo ) nato in Valsolda nel 1656, apprese i principj della {littura in Venezia, e col condusse e prime sue opere. I Veneziani gli

...

anni chiamato ( Gregorio ) il quale, poi eh' ebbe appresi i principj della paspittura nella scuola del Titi che poi sava a quella del Cigoli imit assai da vicino. Una delle migliori sue opere fatte in Firenze fu il quadro grande per la chiesa del Carmine , rappresentante 1' Invenzione della Croce, che poi per neh' incendio di quella chiesa, ma dopo esserne stata fatta una mediocre incisione. E pure pregevole un suo fresco a S. Maria Novella, comunque vedasi alquanto danneggiato dal tempo. Altri pochi quadri si conservano in alcune quadrerie di Firenze. Ebbe frequenti commissioni di quadri d'ogni grandezza per 1' estero , dove le sue opere erano riputate non da meno
,
,

danno colpa

di essere stato

uno dei

di

quelle dello stesso Cigoli.

Mor

primi ad introdurre nelle accademie il pessimo gusto di disegnare il nudo alquanto caricato, ma in pari tempo gli accordano il merito di aver formati alcuni buoni allievi. Lasci in quella citt pochi quadri per chiese che peccano di manierismo , ma non prive di effetto. Oper molto pi in Milano per chiese e per private quadrerie , avendovi tranquillamente passati gli ultimi suoi auni fino al 17M , in cui mor. (Francesco) nacque in Firenze nel 1551, e recossi ancor giovinetto a Roma quando aveva di gi
appresi gli

in Firenze nel

1605. (Vincenzo) da Monte B.ub-

mente scolaro

biano nel Piceno, credesi comuneRaffaello. Trodi vatisi opere di questo valent'uomo fatte dal 1529 al 1565, che veramente s'accostano al fare del grande Urbinate; come per modo d esempio la sua Assunta a Monte Rubiano , e due quadri ancora pi pregevoli fatti per Sargnano.

PAGANINI. V. Mazzoni

Giulio.

PAGGI
nacque
in

Giovanni Battista ) Genova da patrizia fa(

elementi

della pitturi.
di

miglia nel 1554, e fu posto dai parenti allo studio delle lettere ; ma ben tosto, tratto da naturale incli-

Col merc lostudio delle cose

Po-

nazione,

lidoro e di Michelangelo, riusc cos valente pittore, che appena tornato


in patria, fece

Ebbe

parlar
fatte

con alcune opere


erano amici
le

molto di s ad imila-

si consacr alla pittura. primi rudimenti dell' arte da Luca Cambiaso, e molto si eserricit nel copiare antichi bassi
i

lievi a

chiaroscuro.

tazione di quelle di Polidoro.

Grandi
dagli

pratica

and debitore

quest' utile d quella bel-

speranze

concepite

lezza di parli che

vedendolo far cose nella fresca giovent che avevano sorpresi tutti i conoscitori. Ma improvvisamente colpito da grave indell' aite,

accostasi all' ideale, e che trovasi frequentemente nelle sue figure. E gi cominciava a colorire con buon gusto ed a laidi unii-

pratica nella forza del chiaro scuro,

fermit, fu tratto al sepolcro in et

quando, rendutosi colpevole

FA
dovette abbandonare la patria e ritirarsi in Firenze, dove si trattenne vent' auni, avvicendando collo studio delle opere de' grandi
cdio,

PA
offrono,
sibili
il

85
storici,

come

quadri

sen-

tracce

di stento.

Mor dopo

1700, lasciando ammaestrati nella

pittura

rmestri proprj originali lavori , di cui lasci non numerosa, ma scelta copia in quella illustre ca,

due
(

ii-,'!i

Antonio ed Angelo
di

il

primo morto
l'altro di

67 anni

nel 1747,

pitale.

Tra questi meritano

distinta

la Storia di S. Caterina nel chiostro di S. Maria Novella : opera facilmente superiore a tutte ]e altre di quel chiostro per copia di figure, per robusta maniera, per nobilt e per grazia di volti , per

ricordanza

82 nel 1705, l'uno e 1 'altro ragionevoli pittori , ma non paragonabili al padre.

mediocre

PAGLIARI (Giovan pittore ma


,

Battisti)
valente ri-

stauratore di quadri, quando il bisogno non lo stringeva a strapazzare il mestiere. Era nato in Cre-

ornamenti

di architettura, ec.Egualrneute pregevole la Trasfigurazione della chiesa di San Marco.

condusse per la certosa di Pavia tre stupende storie della Passione del Signore ; e col ebbe lettere di Francia e di Spagna, che con larghi stipendj
in
,

Venuto

Lombardia

- ( Onofrio) altro pittor cremonese morto di 81 anni nel 1714, non fece, per quanto a me noto,
opere di qualche

mona nel 1641, e mor in et di 70 anni nei presente secolo.

PAGN1
scia
,

Benedetto

importanza. da Pe)

lo

chiamavano

a quelle

corti.

Ma

simo secolo
cossi

nato in principio del sediceapprese Y arte sotto ,

l'amore della patria, die nello stesso tempo, in considerazione della sua virt lo richiamava nel suo seno , gli fece rinunziare ad ogni altra onorevole condizione. Grato a tanto
favore,
1'

arricch di
,

bellissime o-

pere, tra le quali

gran

nome

il

ebbe a ragione quadro della Strage

degl' Innocenti di casa Doria, fatto

Giulio Romano , e con lui reda Roma a Mantova io qualit di suo ajuto. Alcune cose fece pure in questa citt di propria invenzione, tra le quali il quadro di San Lorenzo per la chiesa di S. Audrea, opera veramente degna di un allievo di cos grande maestro. Convien dire che in matura
virilit rivedesse la

a competenza di Rubens e di van Dyck. Ebbe molti scolari, che io


perdettero nel
Intagli
il

patria e vi fa-

cesse lunga dimora, se vero che

lt'27.

stampe all' acquaforte e scrisse un trattato della pittura che dai FranPaggi
,

molte

conducesse molte opere a fresco. Certo che sono in questa citt ancora presentemente alcune belle
vi

pitture

come
ed
il

la

facciata di casa

cesi
il

fu

tenuto in molta stima, sotto

Pagni
di

quadro
nella

delle

Nozze

titolo di
nell"

TabUtte du Pagi
,

ma

Cana Galilea

chiesa cat-

che
il

edizione
di

d' Italia
e

porta

tedrale.

Definizione de l/a pittura.

nome

divisione

PAGNO

DI

LAPO PARTIGIA-

PAGLIA (FRVNCESCO),
nacque nel 1050 Gucrcino e suo Poche tavole di
sua patria
forza
fare
,

bresciano,
del

e fu scolaro

fedele
storia

imitatore. fece nella

NI, creduto a torto da Giorgio Vasari autore del bellissimo mausoleo eretto in Lucca a Pietro da Noceto segretario di papa Niccol V , fu uno dei migliori e pi affezionati
allievi di

nelle quali scorgesi la

Donatello.

Pagno

fu ajuto

del chiaroscuro

guercinesco.
e

del suo

Oper mollo

di ritratti,
,

somigliantissimi

che sapeva che non


,

obbligandolo a lungo lavoro

non

grande maestro in molte delle pi cospicue opere, e dopo la morte di lui quello che fu riconosciuto pi degno di terminare le

86
dellate.

PA
moche
il

PA
celebre Pietro Rerettini avesse tra i suoi compatriotti; ma questo ancora dev' essere stato assai debole artista, perocch non cono-

di gi incominciate o soltanto

PALACIOS

(Francesco) nacque

a Madrid nel 1610, e fu allievo di Velasquez de Silva fiuo al 1660 , in cui questi mor. Rimasto di vent'anni privo di maestro quando appena cominciava a trattare lavori di storia , si restrinse a dipinger cose di minore importanza; e per-

nome. Mor nel 1680. (Filippo), fiorentino, nacque circa il 1544, e fu creduto

sciuto che di

scolaro dell' Allori; ma se ci fu , convien dire che alla maniera di

ch non gli mancavano frequenti commissioni per ritratti, applicossi


talmente a questo genere, che pochi nel!' et sua sapevano farli pi somiglianti e pieni di vita ed atteggiarli con pari spirito. II solo quadro di storia di questo celebre pittore quello del convento delle Ritirate, rappresentante S. Onofrio. Mor di 56 anni nel 1676.

quella scuola aggiugnesse lo studio delle opere di migliori maestri, ed in particolare delle pitture di Federico Rarocci. Una bella tavola di Filippo rappresentante S. Giovanni decollato conservasi in Firenze, ma le sue pi. pregiate pitture trovansi in Sicilia, e particolarmente a Catania, Siracusa, Palermo e Mazzarino, feudo del principe Colonna , dov' erasi ritirato per non so quale
delitto

PALADINI (Arcangela) nacque


in Pisa nel 1599; ed ebbe gran nome di eccellente ricamatrice e di ra-

commesso
,

in Milano.
iti

Se

il

manierismo non guastasse

gionevole pittrice. Di ventidue anni termin il proprio ritratto, che tuttavia conservasi nella R. Gallee di 25 mor con ria di Firenze grave danno dell' arte e della glo,

ria del sesso.

parte le sue opere .potrebbe questo pittore sostenere il confronto de' migliori toscani suoi contemporanei. Mor a Mazzarino quando conlava sessant' anni e pi. PALCH (Giovanni) nato in Inghilterra circa il 1740, apprese io

(Caval. Giuseppe)
liano colo.
,

sici-

fior

nel

diciassettesimo se-

Un

suo

quadro

rappresen-

disegno, e l'anno 1770 26 grosse teste tratte dalle pitture di Masaccio , che conserpatria
il

intagli

tante la Madonna con S. Giuseppe, che conservasi nella chiesa di questo Santo a Castel Termini, forse la sola certa pittura che si conosca
del cavalier Paladini.
(

vansi a

Carmine

Firenze nella chiesa del e le pubblic nel 1771.


JLiniore) pit,

PALCK.0 (Xaverio
tore ed intagliatore

Litterio
1691
,

sina

nel

usc

nato in Mesdalla scuola


di

fu alemanno membro dell' accademia di Pittura di Vienna e mor in Dresda nel 1766. Sono conosciute tra i dilet,

del

Conca

fu pittore

mac-

tanti
di

china ed abbastanza

castigato di-

alcune stampe all'acqua forte sua composizione.

segnatore. Pregiasi tra le principali sue opere la volta della chiesa di

Monte Vergine,

assai copiosa di

fi-

gure che scortano con maravigliosa prospettiva, ed hanno variet di

forme,

di vesti e di attitudini assai

studiate.

Viene peraltro accagionato


,

di manierismo

difetto

comune

PALENCIA ( Gaspare di ) operava in Valladolid nel 1509 , di dove pass ad Astorga per dipingere l'aitar maggiore della cattedrale. Rarissimi sono i quadri di questo antico artista, sebbene non possano essere attribuiti ed altri autori, portando tutti il suo nome.
(

quasi tutti

quel tempo. PALADINO ( Aduiano) nato in Cortona nel 1610, fu il solo allievo
i

pittori di

Pietro Onorato
di

).

Il

cari-

pitolo della cattedrale

Siviglia
il

commetteva a questo

pittore

PA
slauro del bellissimo monumento Iella settimana Santa, per il prezzo di 14,700 reali. Fu inoltre uno dei

PA
disegnati, o diretti da questo

87

sommo
Mi

maestro: e sono costretto di andarli accennando coll'andamcntoda puro


indice, senza poterli descrivere.

ili

benemeriti fondatori dell'accademia pittura di Siviglia, poi console della medesima nel 16(30. Credesi
iu Siviglia nel 1661.

attengo generalmeute parlando alla vita del Palladio scritta da Te-

comunemente che morisse

manza

ed a quanto

scrisse il

Milizia.
(

PALLADIO
in

Andrea
18,
gli

Vicenza l'anno 15 pena ebbe terminati

nacque non ap-

In via S.

talizia edificava

studj ele-

mentari di belle lettere e di geometria , die rivolse 1' animo alle cose dell'architettura, scegliendo a suoi maestri Vitruvio e Leon Battista Alberti. Il celebre letterato e poeta Gian Giorgio Trissino suo compatriotta e mecenate lo condusse

Tiene , nobilissimo edilizu^quantunquc non. Unito, e non scevro da difetti. Faceva sul fiume, presso la Malcon*
tenta,
tro
il

Stefano della il palazzo

citt

na-

il

palazzo Foscari, ed in Fel-

primo piano veramente magnifico, sebbene d' opera rustica ,


pubblico ; e forse fu pure autore di una delle porte della citt, che consiste in un arco maestoso a bozze con colonne doriche
del palazzo
ai
lati
,

tre volte a

Roma
dimora

onde approfitin

tasse della

queli' antica

capitale del

per studiare gli antichi edifizj entro e fuori delle mura. E maravigliosa fu la fatica e la diligenza da lui usata in concepirne le idee e Dell'intendere gli accorgimenti e gli artifizj de'quali tanto abbondano le fabbriche degli antichi. Non lasci opera , bench rovinata , senza sottile esame ne inai iu contento finche non vide co' proprj occhi i fondamenti di quelle moli da tanto tempo di,

mondo

col loro

sopra

ornato

frontispizio.

La prima opera eseguita da Palladio in Venezia fu il monistero de' canonici Lateranensi della Carit; di pari col quale faceva procedere la fabbrica del refettorio dei
monaci
chiesa
di S. Giorgio maggiore; cui aggiunse in appresso la bellissima
,

la di cui elegante

facciata

posta di contro alla

piazzetta di

strutte; e sulle tracce di queste cou-

S. Marco. Pi lodata di questa fu la facciata della chiesa di S. Francesco


alla

cep poi le piante degli edifizj, che

Vigna, per

la

quale

il

disegno

per comune consentimento gli ritarono il primo grado tra i derni architetti.

memoattri-

d'

Andrea

fu preferito a quello del

La prima
buisce ad

fabbrica

che

si

Audrea fu il ristauro e dirozzamene del palazzo del Trissino a Circoli


tino.

nel territorio vicen-

Di 29 anni ebbe parte nel pubblico palazzo di Udine , chiamato il Castello; ed in pari tempo dava il disegno ed il modello per cingere di nuovi portici la Sala della Ragione di Vicenza intorno alla qual cosa era stato consultato anche Giulio Romano. I circoscritti
,

Sansoviuo. Pili tardi fece la chiesa dei Cappuccini , chiamata del Rtdentore alla Zueca , che a parere di molti vinre le due precedenti. Si dice aver pure dati disegui per la chiesa delle Zitelle, ed aver fatto qualche cosa intorno al palazzo ducale. Bellissimo

ornamento

di

Ve-

nezia sarebbe stato il ponte di Rialto , se si fosse eseguito quello disegnato da Palladio ; come sin-

golarissimo sarebbe riuscito


di

pietra sulla Brenta iu

il ponte Bassano;

cui ne sostitu

uno

di leguo

inge-

confini di

un

dizionario

non

mi
,

gnoso
latto

assai.

consentono di entrare
lari degl' iuliuiti edilizj

ne' particoinventati

Non devonsi

omettere

il

palazzo

da Palladio nella

villa trevi-

88

PA.
nida, che ne
assistere
11'

PA
ad
nel territorio

giana di Maser per Marc' Antonio Barbarico, u il casino de'Trissiui


sul colle ni

Meledo

vicentino.

Diede pure quattro di-

segni per la facciata di S. Petronio in Bologaa , che poi non ebbero


effetto
,

architettura giunse padre, ed Orazio che applicossi alla giurisprudenza , e clie ambedue morirono in giovanile et. Soltanto il terzo , chiamalo Siila , sopravvisse al padre ,
il

e quelli della

facciata
,

ed

atrio del palazzo

Ruini

ora Ran-

nuzzi, nella slessa citt.

aveva ammaestrato nell'arAudrea Palladio mor di 62 anni , ed ebbe ouoiata seche


lo

chitettura.

Chiamato
tico

in

Parco
:

reale, ora in
in

distrulto

Piemonte, fece l'angran parte Trento riedific un


Brescia lavor
al

palazzo, ed in

in-

torno

al

duomo ed
il
,

pretorio.

Vicenza

Palladio presa moglie in onde vi edific una casa comodamente ripartita, e bastantemente elegante. Sue altre opere
i

Avea

poltura nella chiesa de' Domenicani di Vicenza. Il pubblico, scriveva Francesco " Milizia , e la posterit veri giu dici del merito degli uomini hanno reso al Palladio quella gloria ,

che

gli

insigni opere

hanno meritato Le pi
:

tante sue
colte nai

- zioni
libri
,

d'Europa studiano
e lo

suoi
il

magnifici sono nella stessa citt palazzi Valmarana, Chiericato, Barbarana, Porto e nel territorio la famosa rotonda del Capra .... Ma perch andr io seccamente enumerando le infinite opere pub:

risguardano

come

Raffaello dell' archilsltura .

bliche
territorj

private di Palladio nei vicentini, padovani e ve-

a tutti e noto che le ed eleganti fabbriche del buon secolo in quelle parti sono in gran parte sue , o fatte a sua imitazione ? Dovrei piuttosto diffondermi intorno al teatro olimpico fatto in Vicenza sul gusto degli antichi , ma la sua celebrit presso tutte le colte nazioui mi dispensano dal farlo; e soltanto consigliere a quanti desiderassero averne un adequata

neti

quando

pi. belle

o POLLONI (Mida Campi , grossa borgata a met cammino tra Firenze e Prato , nacque nel 1630 u fu scolaro del Volterrano. In Firenze noti si conosce del Palloni che una copia, per altro assai bella; del Furio Cammilio dipinto in palazzo Vecchio da Cecchino Salviate ma noto che lavor molto in Polonia , dove probabilmente mor avanti il 1700.

PALLONI

chelangelo

PALLOTTA
in

Filippo

fioriva

1705. Fu grazioso pittore di fiori e verzure: ma poco attese alla pittura perch molto

Madrid

nel

adoperato da Filippo

nelle cose

di architettura e nell'intaglio.

Con-

notizia
1'

di leggere la dissertazione

del Montanari, e ci che ne scrissero Algarotti ed il Temanza.

viene peraltro dire che molto si distinguesse iu nessuna delle dette


arti

quanto nella piltura


trovasi
d' ordinario

perocch
ricordato

Abbiamo
:

fin

ora

parlato

delie

non

opere ora soggiugneremo poche cose intorno alla privata vita di cos grand' uomo. Fu di statura piuttosto piccola, di bella presenza e di volto gioviale. Faceto e giocondo, ma rispettoso spezialmente verso i maggiori, fu modesto, familiare,

che nella qualit

di pittor fiorista.
)

PALMA

Giacomo Seniore

nato circa il 1500, e uou nel 1540, come per errore fu scritto da tutti i
biografi pittorici, recossi a Venezia ili gi ammaestralo ne principi delarte , ed iraitaudo le opere del Giorgioue, e frequentando la scuola di Tiziano riusc uno de' valenti
l'
,

amico dei

dotti e di

tutti

cogli opera].

buoni e tutto piacevolezza ed amore Ebbe tre figli , Leo.

pittori

di

quella

felice

et.

Le

FA
bhfese di Venezia sono ricche di alcune sue belle tavole, e la S. Barbara a S. Maria formosa sostiene il confronto delle migliori opere del
clic di

PA
que' tempi
,

89

Giorgione, come
a S.

la Cena di Cristo Maria Mater Domini, par fatta

Tiziano. Altre sue pubbliche opere sono 1' Epifania all' isola di S. Elena e la Madonna a S. Stefano di Vicenza. Fu Giacomo cosi diligente e finito nelle tinte che quasi non si conosce colpo di pennello. Non ebbe la sublimit di Giorgione, ne la dolcezza ed il dotto disegnare di Tiziano , ma

da

essendo il pi favorito architetto della Repubblica, distribuiva a suo piacere a chi pi gli piaceva le pitture che ordinava il governo ; ed in breve ebbe pi commissioni che non abbisognavano. Pure, finche vissero que'due grandi emuli, fece opere tutte lodevoli ; ma dopo la morte loro e del Corona, alcune volte strapazz

and vicinissimo a questi nelle teste delle donne e de'fanciulli. Si dice


che pi volte ritraesse ne'suoi quadri storici le propria figlia Violante,

opere da sembrare piuttosto abbozzi che altro. Ad ogni modo condusse anche in et smile quadri degni di lui ; quali sono quelli della battaglia navale combattuta da Francesco Bembo , eseguiti per il palazzo ducale, quello commessogli dalla famiglia Moro rappresentante i Santi Benedetto ,
le

amica di Tiziano, che forse pi di una volta ne dipinse la bella ima-

Cosma
cenner
alla

Damiano,
altre

ecc.
,

Non

ac-

opere
dell'

essendovene
e di

Anche questa circostanza distrugge 1 epoca assegnata alla nadel Palma. Come mai se scila nato fosse del 1540, pot avere una figlia onorata dall' amicizia di Tiziano nato nel 1477? Ma la pi insigne prova dell' anacronismo
gine.
la nascita di

sparse in tutta l'Italia e fuori. Grato

memoria

Avo

Ti-

PALMA (Iacopo) il forane, accaduta indubitatamente nel 1544. JNucque questi da Antonio tglio di Giacomo il vecchio, che per essere stato debolissimo pittore baster 1' averlo qui ricordato. Poi eh' ebbe il giovane Palina appresi
,

ziano che lo aveva incoraggiato allo studio dell' arte , eresse a loro ed a s ne'Santi Giovanni e Paolo un monumento, lasciando alla sinistra del busto di Tiziano luogo per il proprio. Giunto al limitare della vecchiaja e vedendosi intorno molti
allievi

di

ed ajuti per condurre le opere lungo lavoro, soleva consacrare


nell' iutaglio

alcune ore
forte, nella

all'acqua-

quaP

arte,

sebbene pi

principj della pittura dall'avo, fu


et
di

in

quindici

anni

ricevuto

alla sua corte del

duca d'Urbino , e condotto a Roma, dov'ebbe opportunit di studiare le opere di RaiTaello e di Polidoro. Restituitosi a Venezia nel 1570 , si fece van-

che per tult' altro, trattata per divagamento, pubblic diverse stampe eseguile con grande spirito e facilit, e dai dilettanti avidamente ricercate. Mor in Venezia I' anno 1628.

Soggiungo un breve indice delle sue


acque-forti.
tagliare i capSansone. Giuditta che ripone nel sacco portato dalla sua fantesca la testa

taggiosamente conoscere con alcune opere, che al dotto disegnare della scuola romana univano il colorito
della veneta. A fronte di cos lodate pitture, non aveva in Venezia commissioni d' importanza per il grande credito che acquistato aveano il Tintoretto e Paolo Veronese; onde racromandavasi al Vittoria , Diz, dcli Arch. ecc. t. hi.

Palila in atto di

pelli a

di Oloferne. S.

S.

con
rara.

Giovanni nel deserto. Girolamo che sta discorrendo papa Damaso ; stampa assai
12

90

PA
stri
all'

PA
a Parigi, dove fere lunga dimora ; e pubblic diversi soggetti camperello di
all' acquecomposizione. Restituitosi alla patria , diede alla luce diverse slampe, tra le quali sul gusto Il Riposo del Pastore di bistro , colla leggenda ; Palme'

Fallarle seduta sopra un trofeo , rhe tiene nelle mani una statuetta
della Vittoria.

acqua forte ed
sua

Ges Cristo che assolve


adultera. Un prete ed

la

Donna
nuda
,

una figura

con due giovinotli in terra, con


cifra dell' artista.

la

PALMEGIANI (Marco) da Forl, operava avanti il 1550 , come ne l'anno prova diverse opere celle date del 1515 al 1557. La fama di questo pittore , dal Vasari chiamato per errore Parmigiano , minore assai del merito : perocch nella citt patria ed altrove trovansi bellissime opere , alcune delle quali
hanno la semplicit del comporre del precedente secolo con dorature e finissimi lavori ai lembi delle vesti ; altre sono di moderno stile,
pi artificiose
Dell'

rius fecit.

La Vecchia laboriosa , che serve d' accompagnamento alla precedente. Giacomo ) bolo( Pietro gnese intagli molti dei rami che ornano il libro dei Paesi pubblicato in Rologna nel 1760. Sui disegni di Francesco Simonetti incisa diverse battaglie in altro libro stampato nel medesimo anno dallo stesso

aggruppamento

di Rologna. Fece pure alcune altre stampe isolate, che gli possono dar luogo tra i mediocri

Guidoni

delle figure, pi larghe ne'coutorni,

intagliatori dell' et

sua.

Operava

pi grandiose nelle proporzioni e con maggior movenza di teste. S dice che fosse allievo del Melozzi. D' ordinario segnava i suoi quadri colla leggenda Marcus PaLmesanus P. Forlivensis. PALMER1N1 (N) urbinate, fior nel 1500, e viene creduto condiscepolo di Raffaello. Di questo pittore, meno forse riputato che non merita , conservasi nella chiesa di
:

ancora alcuni anni dopo in patria,

dove mor assai vecchio. (GlUSEPPE)nacque in Genova nel 1674, e fu unode'pi gentili pit-

tori

d'animali che fiorirono nella pri-

ma met del diciottesimo secolo. Ebbe


molte commissioni in patria e per altri paesi. La Corte di Portogallo gli ordin molti grandi quadri rappresentanti caccie di pi maniere . ch'egli esegu con intero soddisfacimento di quella reale famiglia che generosamente lo ricompens , ed in pari tempo lo chiamava con vantaggiose condizioni a Lisbona ; ma egli modestamente ricus di abbandonare la sua bella patria. Dipinse il Palmieri anche quadri di storia , che troppo sono lontani dal merito di quelli di genere. Mor di

S, Antonio d' Urbino una tavola con varj santi, che piega alquanto
al

moderno

stile.

PALMERUCCI
Gubbio

(Guido), nato

in

in principio del quattordi-

cesimo secolo, dipingeva il pubblico palazzo della sua patria nel 1342. Da alcune figure mezzanamente conservate all' ingresso, apparisce uno
de' migliori

giotteschi;

forse al

66

anni.

medesimo
tri

si

debbono

attribuire al-

PALOMRO

(RartolOMMEo)

sco-

avanzi di pitture di eguale maniera che si vedono nella stessa


citt.

laro di Pietro da Cortona, ed uno de' suoi pi fedeli imitatori, lasci in Roma due pregevoli pitture, la

PALMIERI,
nacque
apprese
in
i

PAMERIUS
circa
il

Parma
principi

(C.) 1750, ed

pi
S.

lodata

delle

quali

trovasi a

del

disegno

dell'intaglio in patria. Reravasi poi

Martino a Monti, e rappresenta Maria Maddalena de'Pazzi ammessa degli altari. rcentemeute all'ono
<.

PA
P A LUMINO DE VELASCO (Antonio ) nacque iu Bajalanca nel
l<o3, e fu educato a Cordova io belle lettere ed in giurisprudenza; ina in pari tempo, sentendosi naturalmente inclinato alle cose del di-

PA
(

<M
il

Pietro), dello

Mtran-

doltst delle Prospettive, fu scolaro o imitatore di Marc'Antouio Chiarini. Sebbene avesse stabile domicilio in

segno, occupavasi nel copiare stampe sotto gli ocgli capitavano chi. Fortunatamente , trattenendosi alcun tempo in Cordova , conobbe il pittore Giovanni Valdes Leal , che gli diede alcune lezioni per dirigerlo negli studj pittorici. In appresso, consigliato da All'aro, recavasi a Madrid nel 1(378, e col stringeva domestichezza cou Carreuo e Coello, i quali gli ottenevano dal re di essere ammesso a dipiugere sotto la loro direzione nella galleria de' Cervi al Pardo. Questi lavori che gli fruttarono il titolo di pittore onorario del re, Io resero noto come valente artista, e gli procacciarono commissioni nella capitale ed altrove e specialmente in
quali
,

lungaqueste due citt ed in altre in grau numero lasci bellissime pitture rappresen-

Bologna

dimor
in

mente

in

Roma; ed

tanti oggetti d' antica architettura, archi, fontane, acquedotti, templi ,


d' edilzj , e simili con un certo quale rossiccio , che pu risguardarsi come un segno caratteristico delle opere del Mi,

rottami

tinte di

raudolese. I fondi di queste vaghissime architetture sono campagne

Valeuza, dove lasci le sue pi vaste opere. Al merito delle pitture aggiunse Palomino quello di autoie di un importante libro intitolato Musco di Pittura, del quale pubblic la prima parte nel l7l5 e la seconda nei 1724. Mancatagli
:

con acque che pajouo vere , popoche danno anima e vita , dir cos , al paese. Questo singolare ingegno valevasi, per soddisfare alle frequenti commissioni di tali opere all' olio ed a fresco, di molti ajuti. Mor di 68 anni nel 1741. PAMPURINl (Alessandro), cremonese , credesi che nel 1511 dilate di figure

pingesse nella cattedrale della citt patria alcuni fanciulli intorno ad un cartellone, ed alcuni fregi o rabeschi, imitati poi, o continuati dal
Ricca.

PAMP CRINO,
in sul finire del

PAMPUC1NO
in

susseguente anno , iecesi ordinar prete, ma nel 1726


la consorte nel

(Alessandro) operava

Cremona

termin Era sua


in

la

sua

gloriosa

carriera.

sorella
(

quindicesimo secolo. Tra i suoi lavori si aunovera dall' Arisi e dal Signor Grasselli una
pittura rappreseutante diversi santi eseguita nella soppressa Chiesa di S. Gallo in Cremona , colla leg-

Cordova

Donna Francesca), che acquist gran nome


Fece pure

come

pittrice di ritratti.

alcuni quadri storici di piccole dimensioni che sono anche al presente tenuti in gran pregio nelle
,

genda

Opus Aiexandri de P<mi~


ultima
octobris
1-196.

purinis die

quadrerie di

Cordova.

PALTKUMEKI^Giovanni Francesco ) da Carpi, nacque dopo la mela del sedicesimo secolo e fu scolaro dei rinomati scagliolisli Gristoni. Molto lavor in Romagna di opere di scagliola, e v'ebbe non pochi allievi che diffusero l'arte in tutta
quella
provincia.

Dicesi che ancora nella cattedrale della stessa citt aveva dipinti sopra un arcata della nave maggiore, nell'anno 1511, alcuni pattini in-

torno ad un cartellone, e certi fregi o rabeschi che da molto tempo pi

non

esistono.
(

Giacomo

altro

pittore

Operava

in sul

declinare del diciassettesimo secolo.

cremonese che ancora vivea nel 1530, del quale scrisse l'Arisi, che non solamente in Cremona sua pa-

92
tria,

PA
ma
aucora in Milano fece belle
stile

PA
altro

opere di pittura.

Un

pittore

dello stesso casato per

nome

PAMPUHINO (Agostino) operava in Cremona nell'et dei due precedenti , risultando da un atto del 1497 che convenne con i frati Domenicani di eseguire alcuni dipinti
nella loro chiesa di S. Domenico. P ANCIA, celebre scultore di Scio,

aveva appresa 1' arte da suo padre Mostrate , rinomatissimo architetto e statuario. Tra le opere di Pancia rammenta Pausania la statua del giovanetto Nicostrato vincitore nel giuoco della palestra , e quelle di Aristeo di Argo e di Zenodico , il

molto accordato. Tra le venti e pi stampe che gli si attribuiscono nomineremo le seguenti. Iddio, l'Angelo, l'Uomo, il Diavolo, ovvero la Storia deil' ammalato e del medico, da Goltzio, in 4 fogli opera rarissima. Maurizio , principe d' Orange a cavallo, ed in lontananza battaglia, da Antonio Tempesta. Pallade, Giunone e Veuere , da Spranger, in tre fogli.
:

PANDOLF1

(Giangiacomo)
patria

fioil

riva in Pesaro sua

circa

primo vincitore
nel pugilato
;

nella corsa, l'altro

1620. Aveva appresi i principi della pittura sotto Federigo Zuccari, e lasci in patria alcuni quadri che di poco cedono in merito a quelli del maestro. In et molto avanzata dipinse
a di

questo sua storia delle Piante, che impazz per aver mangiato un frutto , prodotto da una specie di cardo, che germoglia presso Tegea.
statuario.

PANCIO

Di

fresco

nell' oratorio

del

artista racconta Teofrasto, nella

Nome

Dio

alcune

storie del-

l'antico e del

n;a o perch

nuovo Testamento ; non conoscesse ba-

stantemente

PANCORBO
ignobile pittore

(Francesco), non

le pratiche del dipingere a fresco, o perch la chiragra ond'era frequentemente tormentato,

spaguuolo del sedicesimo secolo, dimorava a Jaen, e fu uno de'buoni imitatori di Sebastiano Martinez. PANCOTTO ( Pietro), nato iu

non gli lasciasse il libero uso della mano, queste pitture non corrisposero
all'

aspettazione.
fratello di Fidia, e
ri-

PANEO,

Bologna dopo
primi

il

1550

fu

uno

allievi dei

Caiacci.

dei In una

lombano,

delle sue pitture a fresco a S. Coritrasse in caricatura nella

nomatissimo pittore , fioriva nell'Olimpiade LXXXIII. Oltre l'aver ajutato il fratello nel formare il Giove Olimpico , dipinse la battaglia di Maratona combattuta dagli
Ateniesi

persona di un Evangelista, un parroco, che fu fatto la favola del paese. vero opera Il Pancotto fece a dir biasimevole per avere profanata con indecente scherno la figura veneranda di un Evangelista , e fatta grave ingiuria ad un ecclesiastico ; ma le sue pitture non lasciauo di essere per conto dell' arte assai lodevoli. Ignorasi l'epoca della morte. PANDEREN ( Egbert van) nacque in Harlem circa il 1606, apprese i principi del disegno e della incisione in patria , indi pass ad Anversa, dove esegui molte stampe, tratte da diversi maestri , tulle iuUranico U incise a bulino in uno

contro
i

Persiani

intro-

ducendovi
niesi

ritratti de'capitani ate-

Milziade , Callimaco e Cinegiro, e quelli dei Persiani Datirao ed Artaferne. PANETTI ( Domenico ) nato a Ferrara nel 1460, mostrossi da ma priucipio assai debole pittore tornato in patria da Roma il Garofalo , che dalla sua scuola era passato in Roma a quella di Raffosse di faello, sebbene il Panetti gi vecchio, riform in modo il suo stile su quello dello scolaro, che in nell'et, in cui gli altri peggiorano, si mostr uuo de' migliori quattrocenigli. Di questa fortunata epoe*
;

PA
Agostiniani di Ferrara ed altre opere, dello quali una tu creduta degna di essere col
il

PA

95
da) na-

S.

Andrea

agli

PAN1CALF
cque nel 1578
,

MASOLMO
fu

probabilmente

locata nella sceltissima galleria elettorale di Dresda. Moi circa il 157)0.

PANFI

Romolo
il

fiorentino

scolaro del Ghiberti nelle co;>e di plastica e nel disegno , ed apprese a colorire dallo Stamina. Sua pregevole opera e forse V unica che
,

1650, dopo aver dipinti alcuni quadri storici, e diversi abbastanza lodevolmente ; ritratti si volse a dipingere paesi e battaglie, che gli fecero onore assai pi die le precedenti opere. Mor circa

naMo avanti

una parte della cappella di S. Pietro nella chiesa del Carmine in Firenze. Terminava di dipingervi alcune storie della
in essere,

rimanga

vita del

Santo
le

titolare ed

quattro

evangelisti,

quando

fu sorpreso dalla

il

1700.

morte, e
di
il

mancanti

storie

furono

PANFILO
dasi
greci,

come

Macedonia risguarprimo tra i pittori

eseguite da suo allievo

Maso

di

S. Giovanni,

che versato fosse nelle lettere e specialmente nell' aritmetica


il

chiamato Masaccio , , che di lunga mano superando il Maestro, diede il proprio nome alla
cappella. Ad ogni modo non pu negarsi al Pauicale un distinto posto tra i quattrocentisti che fecero progredire l'arte. Sebbene il suo stile

e nella geometria, senza


delle quali asseriva
consigli fu

sussidio
es-

ninno poter
i

suoi Dietro ordinato io Sidone , che luogo di sua dimora fanciulli appartenenti a patrizie fami ;;lie dovessero, prima d'ogu' altra cosa, apprendere il disegno: e questa istituzione non tard ad essere adottata da tutte le greche citt. Patisere perfetto pittore.
,
,
i

non vada totalmente immune dalle crudezze de' contemporanei, e non sia sempre corretto disegnatore
,

tilo

era stato scolaro

di
,

Eupompo,

e probabilmente ancora di Pausia Siciouio. Egli ricus d' insegnare 1' arte a minor prezzo di un talento ogni dieci anni; ed noto avergli Apelle pagata tale somma. Secondo 1' autorit di alcuni greci scrittori,
filo

e fu maestro di

A pelle

per grandioso, sfumato e per certi rispetti vicino al moderno stile, la di cui aurora vedesi sorta nelle pitture del suo grande allievo. Mori in fresca et circa il 420. PANICO ( Anton Maria ) nato
1

Pannon Apollodoro avrebbe di-

in Bologna dopo la met del sedicesimo secolo, fu scolaro di Annibale Caiacci e forse suo aiuto in Roma nei lavori della galleria Farnese. Morto Annibale entr ai servigio di Mario Farnese e lunga,

pinta la celebre tavola rappresentante gli Eraclidi supplicanti innanzi al popolo Ateniese. Dicesi che alcune bellissime opere di Panfilo erano state da Aralo mandate in dono al re della Caria. Vi fu un

mente dimor ne' suoi feudi, dipingendo a Castro, a Latera, a Farnese , nel di cui duomo colloc il bellissimo quadro della Mtssa, intorno, al quale aveva lavorato lo stesso Annibale. Ignorasi il luogo e o ... ed il tempo in cui Panico termino la lunga sua vita. PANNEELS ( Guglielmo) nato
. .
.

alno

pittore dello stesso


artista

nome,

di

cui parla Ciceroue nel

Lib. Ili de

Oratore come di
inetto.
,

oscuro ed

in

Anversa

circa

l'anno
,

1600,

allievo

li

Prass'tcle, fu ra-

fu allievo di

Rubens

ma sembra

gionevole scultore, del quale presso esitilo Pollione conservavano in Roma alcune statue , e tra queste

una
i

di

Giove Ospitale. V. Nuvolone.

che siasi assai pi distinto nel disegno e nell'intaglio all'acquaforte, clic non in opere di pittura. Ad eccezione li pochissime stampe , tulle le altre sono tratte dal mae

94
slro, e

PA
sono celebri
le

PA
seguenti
:

non comportava
edifizj
,

la

qualit

degli
le

Ester al cospetto di Assuero. L' Adorazione dei Magi. La Maddalena iu casa del Fariseo.

e d' avere

ammanierate

ombre cou non sono


tali

certe tinte rossigue che in natura. fronte di

difetti,

forse

Sacra

Famiglia, nella
e S.

quale

il

fu
si

nel

suo

alquanto esagerati, genere singolarissimo


e
la

bambino Ges
trastullano con

Giovannino

si

pittore, e

Roma

citt

patria

Meleagro

un agnello. che presenta ad Ata-

Janta la testa del Cignale. Bacco ubbriaco sostenuto dai Satiri e dalle Baccanti
Ritratto di Rubens. Maria.), pittore di prospettiva ed ornati, fioriva in Cremona sua patria dopo il 1750.
Il

PANNI (Anton

vantano a ragione di molte sue belle opere di grandissimo effetto , e piene di certa venust che Jo stesso Viviani non conobbe. Lavor alcun tempo ancora nella corte di Torino , dove sebbene avesse a fronte il LocateIJi, Marco Ricci ed ammirare. il Michela , seppe farsi Mor nel 1764.
,

Nel 1762 pubblic per


tipografo Richini
stili
il

opera

libro

del Di-

PANSERON
si

(Pietro), francese,

Rapporto delle dipinture della sobborghi di Cremona; libro di qualche utilit perch somministra notizie di pitture attualmente
to
citt e

con lode neh' architettura , nel disegno e nell' intaglio all'acquaforte. Era egli nato presso Provius en Brie, e studi le arti iu
esercit

non

esistenti.

Mor

in

patria

nel

Parigi sotto diversi maestri. Sembra che pi che a tult'altro, attendesse


incisione, che appresa aveva da Bloudel, perocch intagli un tal numero di opere, che richiedono lunghissimo tempo. Consistono in rami pei Giardini inglesi, ed altre composizioni di propria invenzione, le quali cose tutte insieme raccolte formano pi volumi.
all'

1790. Suo fratello

Giuseppe Angelo), chiaappresa


la

mato

il

Furbetta aveva

pittura da Marc' Antonio Ghislina, di cui ne imit il cattivo gusto.

PANN1CCIATI
esercitava
1'

Jacopo

),

fer-

rarese, tu scolaro dei Dossi, e sebbene appartenente a patrizia famiglia


,

arte con grande


riuscita
;

PANTHER
sciuto

amore e non minor


si

onde

glese abitante in

sper di vederlo in breve aggiugnere alle felici imitazioni delle opere dei maestri pregevoli cose di sua invenzione , quando fu da subita
t'

(W). intagliatore inLondra conoper diversi soggetti alla ma,

niera nera.

PANTOJA DE LA CRUZ
cque a Madrid nel
i

1551

naapprese
,

morte rapito in et di treuanni, nel 1540.

principj

della pittura

sotto

Al-

PANN1NI

ca.val

Giovan Pao,

lo ) nato in Piacenza nel 1691 and giovinetto a Roma , ed appresa T arte della pittura , vi apr fioritissima scuola. Pochi o veruno
possono a costui
pareggiarsi
nella
perizia della prospettiva, nella grazia del toccare i paesi e nella ele-

fonso Sanchez Coello ; ed era ancora nel fiore della giovent quando Filippo II lo nomin suo pittore.

Fin eh'
tori

egli visse

pochi
a

altri pit-

furono

ammessi

ritrarre

principi e le principesse della reale famiglia, onde il Pantoja appena aveva tempo di supplire alle molte incombenze degli augusti padroni.

ganza delle figure

onde aveva coi

rame

suoi paesi e le architetture. Viene peraltro non a torto incolpato d' avere d' ordi-

di popolare

nario latto

le

figure pi g a lidi che

Perci anche presentemente vedonsi molti suoi ritratti all'Escuriale, al Retiro ed alla Torre della Parada. Forse di tutti il pi magnifico quello di Filippo 111 , che fu sps-

PA
dito alla corte di Firenze, per servire al celebre scultore Gian Bo-

PA

95

logna incaricato di gittare in bronzo statua equestre di quel monarca, giardini del destinala ad ornare palazzo del Campo. Fece pure alcuni quadri di storia , tra i quali nel assai riputato il Presepio quale ritrasse tutta la reale famiglia di Spagna. 11 Pantoja che seppe uguagliare il maestro nella correzione del disegno super in diligenza tutti i pittori spagnuoli suoi contemporanei. Dipingeva 1' estremit ed ogni altra pi minuta parte con estrema chiarezza di colori e con tutta verit senza cadere nel soverchio finito. Seppe dare alle figure nobilt ad un tempo e semplici attitudini: qualit che difficiliiK'hle trovausi unite in altri artefici, onde le sue opere sono in altissima stima tenute. Mor in Madrid nel 1610. PANV1NDS (N ) nativo d' Anversa, pubblic una Raccolta di 27
la
i
,
,

acquist celebrit pi che da tutdalle ingegnose pratiche eset nitro guite per il trasposto di una volta della real villa di Poggio imperiale presso Firenze. Questa volta a botte

dovevasi smantellare ma perch dipinta da Matteo Rosselli, dispiaceva al gran duca Pietro Leopoldo il perdere una bella opera di cosi valente artista. II Paoletti propose di trasportare la volta ined espostone il mactera altrove chinismo , il Sovrano mostrossene talmente soddisfatto, che non ostante le obiezioni di molti architetti che credeva do l'operazione impossibile, ne ordir 1' immediata esecuzione.
,

era stata

confini di

un breve

articolo biodi

grafico

non

mi

consentono

en-

trare ne' particolari di cosi difficile

operazione. Mi ristringer quindi a dire che il trasporto fu felicemente eseguito in Aprile del 1775 colla direzione dell'architetto, in presenza de'Sovrani, quali largamente prii

miarono

il

Paoletti, e fecero distri-

Ritratti d'

uomini
i

illustri

in tutti

buii e agli operai cento zecchini.

generi, fra

quali trovasi quello di

Pietro Paolo Rubens.

PAOLETTI (Paolo) di Padova, andava nel Friuli quando non ancora contava
i

PAN'ZA (caval.

Federico), mi-

ventanni,

ma

di gi

lancse , fu scolaro di GiosefTo Zanata, ma termin i suoi stodj pit-

esercitato nell'arte di dipingere fiori


e tali altre gentili produzioni della

Venezia. Fu in giovent pittore di forte macchia, ma giunto a matura et, si ridusse entro pi moderati confini. Fu lungamente ai servigj della real corte di Torino, che largamente lo ricompens con
torici

in

natura

come ancora

uccelli

sel-

vaggiumi d' ogni maniera e pesci. Fu lungamente presso i conti Caiselli quali conservano una co,
i

buone Mori
1

provisioni
di

e
in

cogli

onori.

70

anni

Milano nel

703.

piosa raccolta di naturali opere di questo raro artista, che da qualche scrittore furiano venne , forse con soverchia liberalit, uguagliato ai migliori fioristi fiamminghi. Altre

Elena ) ( Mari*. Bologna nel IOu8 , e fu allieva del Teruffi , che le insegn a far paesi ornati di figure, che, se crediamo ali Orlandi, furono a suoi tempi lodati assai , sebbene presentemente siano totalmente dimenticati. Mori in patria nel 1757. PAOLETTI (Niccol Gasparo) architetto toscano che operava in
nacque
in

PARZAGCHI

sul declinare del secolo dicimottavo,

quadrerie del Friuli e di alcune citt venete mostrano quadri di questo pittore poco note altrove, perch non oper che per private famiglie del Friuli e della Marca Trivigiana. Mor in Udine nel 1755. PAOL1LLO , scolaro di Andrea Sabbatiui da Salerno, era nato nei primi anni del sedicesimo secolo, e tanto si avvicin al merito dei maestro, che quasi tutte le sue u-

96

PA

PA
mano, mostr tanto amore
ammaestrati
i

pere non contrassegnale dal proprio nome, furono alh limile ad Andrea.

per

I?

belle arti, che vol'e in esse fossero

Alcune
l'alto

conservatisi tuttavia in Napoli per rendere testimonianza del-

suoi

figli

DA SIENA

PAOLO

RO-

grado che avrebbe Paolillo occupato tra gli artisti, se non fosse

MANO,
che
il

scultori

contemporanei,
nel tredicesimo

fiorirono in
secolo. Del

Roma

morto nel

fiore della

giovent.

(Piktro) di Lucca, da alcuni creduto allievo della scuola romana, da altri della veneta, fu probabilmente da prima
in

PAOLIN1

PALLINI

Roma

uno

nella scuola del Caroselli, de' pi caldi imitatori di Mi-

chelangelo
recatosi a

da Caravaggio, indi, Venezia apprese il colorire tizianesco. Ma lasciando da un


canto queste probabili cooghielture, certa cosa che ne'suoi quadri vedesi apertamente il disegno e l'ombreggiare a gran macchia dei primo maestro, ed iu pari tempo l'imitazione del colorire di Tiziano, del

conosciuto busto di papa Benedetto XII, erettogii in memoria d' aver rifatto tetto della basdica di S. Pietro, il sotto al quale scolp il proprio nome. Pi numerose sono le opere del secondo, il quale lavor intorno a diversi mausolei, che couservansi a e scolp S. Maria in Transtevere la figura equestre di Roberto Madelle latesta, ora esistente in una facciate del palazzo di Villa Bor,

primo non

ghese.
(

Maestro

il

pi

antico

de' pittori veneti, di


certa.

cui siasi fino

a'd nostri conservata qualche opera

Pordenone, e talvolta del

Calliari.

Di quest'

artista

Le

pi belle opere di quest'illusile pittore lucchese, souo , nella sua patria, il Martirio di S. Andrea a S. Michele, ed il Convito di San

Giotto conservasi

dell' et di nella basilica di

Gregorio papa nella libreria di San Frediano. Vedevansi altre opere iu pi luoghi del territorio lucchese, in Pisa , ed altrove da pi anni
,

S. Marco in Venezia un' ancona a pi spartimeuli con un Cristo morto, alcuni apostoli ed altre storie evangeliche fatte nel 1546, con a'piedi Magister Paitlus, cum la leggeuda
.

passate in particolari quadrerie. Oltre le proprie pitture lo resero benemerito dell' arte e della patria i valenti allievi usciti dalla sua scuola, tra i quali baster nominare Pietro

filiis , focit hoc opus. Altra sua tavola si trovava nella sagristia dei Conventuali di Vicenza colla data del 1555 , e la scrittura; Paiilus de Vcnetiis pinxit

Jacobo

et

Johanne

Testa ed tre fratelli del Tintore. (Pio) di Udine, nato circa il 1650, apprese a dipingere in Roma ed in Roma fece le prime opere, tra le quali i freschi di san Carlo al Corso, che gli meritarono P onore di essere nel 1678 aggre-

hoc opus. Luna e l'altr'opera, sebbene attestino tempi iu cui furono eseguite, non meno colla grettezza
i

del disegno, che nella inverosimile giacitura e movenza delle figure ,

galo all' accademia di S. Luca. Di ritorno in patria color alcune ta-

vole d' altare di stile cortonesco ma raddolcito alquanto ne'conlorni, e di pi semplice composizione. Ignorasi l'epoca della morte che
, ,

sono per migliori d'assai di altre pitture di maniera bizantina, eseguite nello stesso tempo. Convien dire che maestro Paolo fosse nato quindici o vent' anni prima del 1500, poich vediamo che nel 1546 aveva di gi due figliuoli buoni
maestri , i quali peraltro non lasciarono, per quanto noto , verun' opera di loro invenzione. Comunque probabilmente nato alcuni

il

ristretto
ci

opere

PAOLO LM1HO,

numero delle conosciute fanno supporre precoce.


cavaliere Ro-

anni dopo Giotto , non possiamo supporlo suo scolaro, poich le pit-

VX
ture d "Vicenza del 1555, cJ
gi maestri nel 15
i

PA
figli

97
i

lorc,

come pure
i

a bulino. Intaglio

l(, non permei* tono di supporlo uno dei pochi veneti elle studiarono 1' arte sotto Gioito in Padova ed in Venezia.
,

molti rami da diversi autori, Ira quali seguenti :


Safio, da Fragonard.

La
La
II

necessit

non ha

legge, da de

PAOLO DI LOCCA,

scultore del

Lormc.
Prendra-t-ille ? da Dietricy. Nido d'Amore, da Rarbier. PAPILLON (Giovanni) nacque

quindicesimo secolo, lavorava in Ferrara nel 1458 intorno alle sculture che ornano quella cattedrale , per tra le altre cose, la quale scolp, una statua di tutto tondo di San Maurelio, che dalla sagrestia della cattedrale pass all' archivio capitolare, ed un ornamento in marmo grigio per la stessa sagristia. Comunque trovinsi queste opere alquanto lontane dall' eccellenza cui la scultura era giunta per mano di altri contemporanei , non artisti sono ad ogni molo prive di alcune

S. Quintino nel 1661 da quel Giovanni Papillon, che fu il primo che in Francia facesse intagli in
a

legno senza aver bisogno di farcii disegno a penna. Al figlio Giovanni devesi 1' invenzione delle carte per le tappezzerie e parati, ch'egli principi a mettere in voga circa il 1688. Intagli moltissime vignette e culi di lampade per gli stampatori.

buone

parti
(

d'esecuzione.

sciando
il

Mori in patria nel 1725 laammaestrato nell' arte il


,

PAPA
f ecc/iio,

SIMONE
in

chiamato

figlio
(

uarque
i

1430, apprese a lario, e fu per abbastanza grazioso pittore. Lasci


in patria
tutte

Napoli circa il dipingere dal Satempi in cui visse,


tavole
di
d' altare
,

Giambattista Michele),

diverse

non molto copiose

figure

ma

ben gruppate, e con grande diligenza finite. Credesi che la sua migliore opera sia il S. Michele dipinto per la chiesa di Santa Maria Nuova. Mor circa il 1488. ' (Simone) juniore, nato ancor esso in Napoli circa il 1506 e morto avanti il 1569, fu buon
frescante, e molti lavoii pubblici e privati condusse in patria, pochis-

simi de' quali sonosi nostra conservati.

fino

all'et

nato in Parigi nel 1699 , sorpass di lunga mano il padie nell intaglio in legno e nella quantit delle stampe. La sua miglior opera sono i culi di lampade per la celebre edizione delle Favole di la Fontaiue in quattro volumi in foglio, incise da lui in legno, in compagnia di corto le Sueur, sui disegni di I. I. Rachelier. pure autore d'un libro che porta il titolo di: Tratto storico pratico dell' intaglio in Ic^no, in due tomi, nel primo de' quali trovasi il suo ritratto. quest'opera nel suo genere pregevole assai ; e sono dotte e curiose le sue osservazioni intorno all' antichit, origine ed eccellenza dell' incisione iu legno. PARADISI (Niccol) veneziano,

PAPA HELLO, O PAPACELLO


(

Tommaso

prima scolaro
Giuiio

del

Ca-

porali, poscia di

Romano,

era nato a Cortona circa il 1 500. IN ni nota alcun' opera di sua in-

nacque

circa il 1550; apprese l'arte della pittura in patria sotto non so


,

venzione,

ma sappiamo che

serv in

quale maestro

poich

la sua

ma-

qualit di ajuto all'uno ed all'altro

maestro. Operava ancora nell'anno 1555.

niera non si accosta a quelle de'capi scuola veneti del quindicesimo secolo, e la sua memoria sarebbe per sempre perduta, se 1' accuratissimo cavaliere Morelli non ci avesse dato notizia di uu suo quadro esistente

PAPAVOINE
a Parigi nel
alla

Giulio) nacque

1759 e fu intigliatore punta ed all'acquerello in coD.:, degli Ardi. ecc. T. IH.

15

%
nella lena di

PA
:

PA
(Giulio) abbastanza educai.} neh' arte sua da comporre quadri tanto somiglianti ai paterni da essere indifferentemente scambiati
ci tanto pi facilmente in
;

genda

1404

Verruechio colla legNicholaus Paradixi


Castel-

milts de Venetiis pinxit.

PARADISO (Dal). V.
franco Orazio.

quauto

PARADOSSO. V.

Trogli Giulio.
al-

PARAGOLE

(Bernardino)

lievo dell' Arpinale , lasci pochi quadri di non comune merito i


,

che contrassegnati dalle stesse iniI. P. II Padre intagli all'acqua forte alcune delle proprie invenzioni, tra
ziali le

quali attestano gli studj ch'egli andava facendo intorno alle opere dei migliori maestri del buon secolo , onde riformare lo Stile appreso nella scuola del suo istitutore : ma so-

quali

Dodici piccole
Altri dodici

Vedute

di

Mare
Di-

fogli

intitolati:

verscs Ncn'ires doni on se seri dans

hs Pro^inces

Un'ics.

praggiuuto da precoce
rante
il

morte

du-

PAREDES (Giovanni de)

uno

ponteficato di

non pot

dare

Vili, consistenza a' suoi

Urbano

de' pi zelanti e benemeriti fondadi pittura di tori dell'accademia

divsa men ti.

PARCELLES
cque
in

Giovanni
il

na-

Leyden

circa

1507, e fu
Egli

allievo d' Eurico

Uroom.

non

dipinse che marine, ma le dipinse con tanta verit e variet a seconda de' varj accidenti, che forse da veruno fu sotto questo rispetto superato. Se il mare tranquillo, v in-

dopo il 1GG0. (Giovanni de) nato in Vaprinlenza dopo il 1(350, studi cipi della pittura iu Madrid, nella scuola di Michele Menendez. Tornalo dopo alcuni anni in patria ,
Siviglia, operava
i

continuava
risto

suoi studj
,

Munnoz

finch

dipingere

ritratti

sotto Evacominci a e quadri storici

troduce moltissime genti in diversi lavori occupati ; pescatori che gettano le reti, marinari occupati iutorno alle proprie navi aliti che le caricano di merci, o le ricevono sulle lance per trasportarle a ter,

con buon successo , tra i quali furono assai pregiatr due appartenenti alla cappella di Nostra Signora presso
i

ra, ec; e le ligure sono tulle animate e fanno un eccellente effello. Se il mare iu burrasca, si vede

Trinitarj fuori delle mura di Valenza ed uno fatto per il collegio deqli Agostiniani. Mor in patria nel 1758.
,

PARFJA
Siviglia nel
e fu,

V acqua confondersi
solcate dai lampi
,

colle nuvole , che rompono il

non

( Giovanni ) nacque a iGOGda genitori schiavi, beu noto se compe,

cupo colore dell'atmosfera, e ti inoStrano qua e l le agitate navi, vicine ad essere inghiottite dalle sovcrchianti onde, o rotte contro gii -cogli ; tutte per diversi accidenti
estremo pericolo, rappresentanti al vivo gii orrori della tempesta. Parcelles seppe rappresentare fedelmente la natura quale la vide; anzi comune opinione, che per vederla e sentirne pi vivamente gli eliciti,
in

o ereditato dal Velasquez; ma cosa certa che seco lo condusse a Madrid allorch quest'artefice vi fu chiamato nel 1628. Destinato ad
rato,

apparecchiare
si

colori del padrone,


,

ed a poco arte vedendo continuamente lavorare Velasquez ed i suoi allievi,


affezion
all'

a poco,

siasi pi volle esposto a gravissimi pericoli: tanto in lui potevano l'amore dell'arte e della gloria. Mori

issai

vecchio, lasciando

il

(uliuolo

cominci a copiare senza sua saputa padrone; di modo che i disegui del questi non n' ebbe contezza che dopo molti anni, e quando col servo aveva gi due volte fatto il viaggio d' Italia. Velasquez sorpreso dalla sua virt, gli accorda generosamente la libert , pregandolo a voler ri-

PA
tmncvc presso
di lui

PA
come suo
al-

99

lievo ed ajuto. 11 grato servo continu a servirlo fino alla morte , dopo la quale non volle abbandonalo la sua figlia , sposa di Martino del Nato. Pareja fu fedele imitatore di Velasquez, ed alcuni suoi ritratti si direbbero essere delle migliori cose del maestro. Fece pocbi quadri di storia , ma questi pregevoli assai, quali sono la Cbiamata dell' Apostolo Matteo, ebe conservasi nel palazzo d'Aranjuez, alcuni fatti peri Rochettini di Madrid, ed uno o due altri , che possono vedersi a Toledo. Dipinse maggior numero di quadri di fiori e di animali, oltre molli ritratti somigliantissimi. Mori nel 1670. PARENTADI ( Antonio ) operava in Torino circa il 1550, dove nella chiesa della Consolata dipinse un Paradiso con molti angioli. Il suo stile s' avvicina a quello della scuola romana, ma non cos grandioso. Di questo pittore ignoransi la patria ed ogni altra biografica

1494. Credono alcuni che soltanto dopo tale epoca si facesse fi ale

agostiniano in Vicenza, dove mor di 94 anni nel 1551. ( Luigi ) PARET D'

ALCAZAR

nacque a Madrid nel 1747 , e fu scolaro d' Antonio Gonzales Velasquez, poi di Carlo Francesco Traversa venuto in Spagna coli' am,

il quale non Francese permetteva di studiare le slampe, ma voleva che copiasse gli antichi modelli e la natura. Questo dotto

basciatore

gli

gentiluomo non

gli acconsenti nemcopiare i suoi disegni o quadri, facendogli invece copiare i migliori originali delle scuole lom-

meno

di

barda e fiamminga eseguiti nel sedicesimo secolo. Paret mostrava


inclinalo alle piccole figure , ed il maestro non si oppose a tale inclinazione. Era ancora giovane

do Carlo
rito, gli
i

111,

conoscendone

il

quanme-

reali palazzi.

commise alcuni lavori per Pi tardi venne iti


continuare
i

Italia

per

suoi

stuclj

sui grandi originali:

ma

allo studio

circostanza.

Bernardo), che poi, fattosi monaco ebbe il nome di Lorenzo era nato in Parenzo
(
, ,

PARENTINO

d'Istria nel 1457. Che costui fosse allievo in Padova di Andrea Man-

della pittura aggiunse ancora quello delle lingue orientali. Di ritorno in patria il re 1' incaric di dipingere i porti della Spagna, e gi ne avea fatti molti in sull'andare di quelli

tegna non ben certo, perocch non suole di ci addursi altra ragione che la somiglianza dello stile. Ma Bernardo non era ebe di sette anni pi giovaue del Montagna , ed piobabile che fosse suo condiscepolo nella scuola dello Squarcione loro compatriotto; onde non accade cercare altrove ragione della rassomiglianza dello side. Il Parentino dipinse in un chiostro di S. Giustina dieci storie di S. Benedetto , cingendole di vaghissimi fregi e di stoiie di piccole ligure a chiaroscuro ebe sono le pi belle cose di que' tempi tanto per conto dell' esecuzione clic per la dottrina dell'invenzione. Parentino vi lasci il proprio nome e gli anni 1489
,

Vernct, quando mor nella ancor di 52 anni e quando la fortuna gli sorrideva , e quando apparecchiavasi a pi importanti lavori. Tra i pi riuomati suoi quadri , hanno nome il Parnaso di
di

fresca et

Rueredo ed

il

Giuramento

dei prin-

cipi delie Asturie: maraviglioso

qua-

dro che conservasi nel reale palazzo di Madrid. PARIGI ( Giulio) fiorentino, figlio di Alfonso architetto di pratica ed uno degli ajuti di Giorgio Vasari, studi 1' architettura sotto
il

Buontaleiili

e riusc fare

chitetto
chitetti,

civile e militare.

buon arAveva
,

come dovrebbero

tutti

gli

ar-

profondamente studiale le matematiche, onde fu scello per insegnarle ai serenissimi


principi di

100

PA
di

PA
Altrettante di Essone. Inoltre Un quaderno delle Ve-

Toscana. Ebbe diverse occasioni

mostrarsi valente architetto uelle decorazioni di feste e di solenni

dute di Provenza

da Hackert.

principalmente nell'architettura della villa di Poggio imperiale, nel convento degli Agostiniani in Firenze, ed in quello della Pace de'Padri di S. Bernardo fuori di Porta Romana. INon pure spregevole T architettura del palazzo {Marcelli in Firenze.
ingressi;

ma

Due Vedute
Due Vedute
dallo stesso.
(

dei contorni di Be
delle

sangsn, da Lingg.

rupi d'Enaus,

Domenico e Giovanni
figlio
,

padre e

scultori

padovani

PARIGI (Alfonso)
Germania

figliuolo

di

Giulio, era ingegnere militare presso le armate imperiali , quand' ebbe


in

fiorirono alla met del quindicesimo secolo. Costoro dopo la morie di Antonio e Niccol dal cavallo , continuarono la fusione iu bronzo

notizia

della

morte

perci di rivedere la patria, e da principio attese a terminare gli ediiizj rimasti alla

del padre. Ottenne

parecchie statue pei la cattedrale Ferrara ed in particolare di quelle de'Sauli Maurebo e Giorgio. Appartengono pure a Domenico i leoni in marmo eseguili per
di

di

morte di Giulio imperfetti. Fu poi incaricato di rassettare il secondo


piano del palazzo
difficile

1'

aitar

all'

maggiore della detta chiesa. Domeuico. ( di ). V. All'ani

Pitti, nella

incombenza

quale diede prova


nelle

PARISET
glese

intagliatore ( D. P. ), acquaforte ed alla maniera in-

di

non comune

intelligenza

cose dell' arte. Propose di far due ale al detto palazzo , e diede co-

minciamento

alla sinistra,

che poi

fu in allora lasciata imperfetta, perch, secondo alcuni, fu trovata opera troppo dispendiosa. Architett pure in Firenze il palazzo Scadati a tre piani ben divisi, ma con mal intese
finestre
l'
,
,

nacque in Lione nel 1740, , ed apprese i principi dell' arte dal proprio padre mediocre iutagliatore , autore d'uu libro per disegnare iu 40 fogli. Dopo alcuni anni di dimora in Parigi, Pariset il figlio
,

e col per Ryland sul gusto del lapis nero iu medagliouel


,

pass a

Londra
diversi

17o9

iutagli

rami

e ripar

le

sponde del-

ne, tra

quali

ritratti

di

Arno

che iu

occasione di una

Rcvnolds, da Falcouet
S. Beuiamin West, dallo stessa. S. Mayer pittore all' encausto. Pietro Sandby.

gran pieua, rolli gli argini , aveva ruinate molte delle adjacenti campagne; ma eseguendo tali lavori
incontr tante opposizioni e dispiaceri per parte di

Orazio Walpole,

ec.

alcuni

architetti
la vita

suoi
1'

emuli
(

che vi lasci
)
,

L'Istante della morte dell'ammiaglio Coligny nella notte del San

anno 1656.

PARIS
nel
1

Girolamo
nacque

intaglia-

tore a bulino,

in Versailles

Bartolommeo del 1572. La morie del duca di Guisa, a Blois in decembre del 1588 sotto
,

744, e fu allievo di Lougueil. Intagli paesaggi tratti da diversi maestri, e specialmente molte vedute
d paesi francesi

il

regno d' Enrico

III.
,

PBIZAU
Parigi
nel

nato in ( Filippo) 1740, fu mandato ad


1'

da Dcslriches, e sono
di Blois.
eli

Due Vedale Due Vedute Due \edule

Nantes.

di di

Noyoa

Due Vedute
Loirel.

Tours. Quattro Vedute des Moulim do

apprendere arte dell' intaglio a bulino presso Giovanni Giorgio Mille: ma non abbastanza paziente per servire alla leulezza di questo taglio, si lece a disegnare con lumi
nllussi

ad
di

Intagli

incidere alla punta. propria composizione

l'A

PA
citt d' Italia

101

molli quaderni di ligure iconologiche, ed alcuni quadri di storia da diversi maestri, tra i quali un Corpo di guardia di soldati Romani, da Salvator Rosa. Mario seduto sulle ruiue di Car[agine, dallo stesso. Acliille vicino ad essere sommerso nello \anto, soccorso da Giunone e da Vulcano, dallo stesso. Psiche che ricusa gli onori divini,

che lo erano ordinale; litiche giunto a Roma , e meglio conosciuta la sua virt, ebbe importanti commissioni ancora per luoghi pubblici. Sono
glie
gli

con Ippolita Sua moajutava nelle opere che

latte

certe bellissime boscaglie per alcune chiese, e popolale di figurine di anacoreti.il suo- stile fu piuttosto ideale che vero , ma celebri

da Roucher ec.
(

PARK.
alla

Tommaso

),

intagliatore

nera , nacque in Inghilterra circa il 1760, ed operava in Londra nel 1786, avendo in tale anno pubblic la stampa rappre-

maniera

sempre spiritoso e diligente. PAROCEL ( Giuseppe) nato a Rrignoles di Provenza nel ti S , perdette il padre mediocre pittore quand' era ancora fanciullo, e stul
1

di

principi della pittura sotto

il

seti tante

Mistris Jordan sotto


gio della

il

personag-

Musica comica. Diede in

appresso:

ilolmann e Rrunton nella Commedia di Romeo e Giulietta.

Lo

Sposalizio di S. Ceterina, da
(

Rordoni, ec.

maggior fratello Stefano. Ma desiderando di uscire dalla mediocrit, da cui non avevano saputo uscire u il padre , u il fratello , and prima a Parigi, indi a Roma, dove acconciossi col Borgognone , celeberrimo pittore di battaglie. Dopo alcun tempo recavasi a Venezia onde studiare le opere di que'graudi
maestri tard a
di

PARKER
tore alla
in

Giacomo

),

intaglia-

colorito

col

noti

mauiera a granito,

nato

Inghilterra circa
1780.

gi

il 1760, eradi riguardato come valente artista

nel

Stabilitosi

iu

Londra

pubblic diverse stampe, tratte da


autori inglesi, tra le quali

conoscere per quel valeut' uomo ch'egli era, ed ebbe tante commissioni di lavoro, che, piacendogli il soggiorno , dispooese non che vasi a lunga dimora
farsi
:

conoscendo

di essere esposto ai ri-

Una Giovinetta seduta a mensa, che parla ad un Vecchio. 11 Polso, tratto dal Viaggio sentimentale di Sterne. La Rivoluzione del 1688, grande

sentimenti di alcuni emuli invidiosi si pose in via per rivedere la Francia, e si accas iu Parigi, dove fu ben tosto ricevuto
della sua virt,

Composizione,

ec.

(Lodovico d\) scolaro Francesco Francia, lasci in Parma, sua patria, molte immagini di Maria Vergine, condotte in sul laro
di

PARMA

membro di quell' accademia , ed annoverato tra i migliori artisti che allora operassero iu quella capitale.

Ed invero
e tratt

fu assai

buon

rial-

trattista,

pure con lode

di quelle del maestro;

ma

noti dello

stesso merito.

Cristoforo). V. Caselli. Mazzuola. V. Scaglia. V. Rocca. PARMIGIANO (Fabrizio), che il Bastioni dichiara essere morto di 45 anni sotto il pontificato di Clemente Vili , fu uno de' buoni paesisti de' suoi tempi. Visit molte
(

PARMIG1ANINO. V.

cuni soggetti di storia; ma non fu eccellente che ne' quadri di battaglie, ne' quali pose uu tale movimento, un cos prodigioso fracasso, proprio del soggetto rappresentato, che non si possono vedere ne fare cose pi naturali e vere. Mor a Parigi nel 1701. Applicossi ancora .ili' intaglio, e pubblic, tra l'altre
cose
:

Raccolta di

18

Soggetti

tratti

102
dalla Vita di

PA
Ges Cristo
,

PA
di sua

invenzione.

Quattro soggetti di battaglie di sua iuvcnzioue. Le Quattro ore del giorno 1 . Aurora il Campo ; Meriggio 1' Alto ; Vespro la Battaglia; Notte il Campo di battaglia. Quattro fogli , di sua
invenzione.

che arricch di pregevoli pitture. Molto ancora oper per diverse citt della Provenza e della Linguadocca, onde mor abbastanza ricco in et di 74 anni , in opinione di valente pittore. Il pi impatria
,

portante
quadri:
essere

lavoro

la storia di

Tobia

eh' egli facesse divisa in sedici

PAROCEL(CARLO),figlio

di

seppe, nacque iu Parigi nel e fu allievo del padre e fedele imilatore non solamente per conto della maniera , ma ancora del genere.

Giu1688,

Perci la celebrit paterna come pittore di battaglie, lo fece scegliere per dipingere le Conquiste eie Vittorie di Luigi
1'

XV.

Carlo non trad

credesi universalmente suo capolavoro il quadro rappresentante il fanciullo Ges in atto di coronare la Vergine sua madre, che in sommessa attitudine sta a'piedi del trono, su cui siede il divin Figlio, Quest'opera sparsa di tutte le grazie del disegno e del colorito fu fatta per la chiesa delle claustrali di S. Maria di Matti*
il

ma

aspettazione, e molti suoi quadri furono copiati ai Gobelin! per farne


arazzi. Egli seppe infatti rappresentare le militari azioni con tutta la

glia.

PARODI
padre e

(Filippo e Domenico)

peva

che saGiuseppe. Tranne questa parte, in cui furono eccellenti il Borgognone, Salvator Rosa e suo padre , e che a creder mio forma il principale merito de'quadri
verit,

ma non

col calore

genovesi, dopo avere appresi i principi dell'arte in patria, passarono a Roma ad accrefiglio scultori

dar loro

scerei!

numero

degl'infiniti
,

scolari

tutte le altre cose, e , specialmente i cavalli , sono lodevoli. Mor Carlo in Parigi nel 1752. Intagli a tratti con molto spirito diverse cose, tra le quali Una Serie di uomini a cavallo e di pedoni , di sua invenzione. ( Stefano ) pittore ed in-

di battaglie

tagliatore all'acquaforte,

nacque

in

Parigi circa il 1720. Intagli all' acquaforte con stile le seguenti stampe:

buon

Un
zione.

Baccanale di sua

composi-

Il Trionfo di Mardocheo da I. F. de Troy. Il Trionfo di Bacco e di Arianna , da Subleyras. (Pietro) nato in Avignone nel 16(35, pass dalla scuola di Giuseppe suo zio a quella di Carlo Maratta, torse quaudo Giuseppe abbandonava Koina per recarsi a Venezia. Dopo alcuni anni rivide la

cui l'et caposcuola Bernini sua e la susseguente debbono in parte il manierismo che aveva invasa l'Italia, e, poco pi poco meno, le altre proviucie d' Europa. Certo che i due artisti genovesi non cedevano per conto delle pratiche ai migliori contemporanei, e perci ebbero grandi commissioni iu Genova ed altrove. Filippo fu negli ultimi anni del diciassettesimo secolo chiamato a Padova ed a Vela nezia per due grandi opere prima in Padova per i monaci Benedettini , rappresentante una deposizione di croce; 1' altra in Venezia, ed il monumento del patriarca Morosini eretto nella chiesa de' Tolentiui. E questo uno de'pi singolari monumenti che troviusi iu Venezia, perch riunisce il marmo e lo stucco in disaggradevole e disarmonica maniera. Le pi importanti figure ond' composto sono quelle del patriarca morto, steso sopra 1* urna , la figura del Tempo

del

le

incatenala a' pie' del monumento e ligure della Carila che alJalla

VX
bambino e della Fama , che leneudo un piede sopra un globo
un
scrive
i

pa
meni co, e non scolaro, come
fu

ior>

da

fosti

dell'estinto

prelato.

Nella sua lurida dimora in Venezia condusse altre statue per luoghi pubblici e privali; siccome ancora
in

Padova

oltre

il

gruppo
,

della

fece pochi deposizione di Croce altri lavori. Rivide poi la patria,

ed ebbe tempo di eseguirvi altre opere , non essendo morto che nel 1701. Ora venendo Domeuico, dopo avere alcuni anni esercitata la scultura
e
1'

taluno creduto , si distinse come franco e spedilo coloritore e copioso inventore. E se maggior studio avesse adoperato nella scelta delle figure potrebbe annoverarsi tra buoni seguaci della scuola veneta. Nato egli nel 1659, mor nel 1750. Pavia ( Ottavio ) nato in nel 1657, fu da prima scolaro del Lanznni, iudi recossi a terminare i
,
i

suoi sludj

architettura, trovandosi a
al

Venezia presso
il

padre che faceva

monumento

del patriarca

Moro-

siui,

s'invagh della pittura, e frequent la scuola del Bombelli. Ri-

vedeva nuovamente Roma , e frequent la scuola del Maratta. Tornato


il

a Roma , e col oper lungo tempo. Pavia ed altre citt lombarde hanno pure di questo artista pi che mediocri quadri, nei quali si vede unito allo siile patrio quello della scuola romana, ammanierato, qual era nell' et sua. Viveva tuttavia in patria nel 1718.

in

patria, dipinse ai Filippini

PAROL1N1

Gi.vco.mo
il

di Fer-

S. Francesco di Sales, opera bellissima, spirante odor marattesco.

In appresso, non dimenticato lo stile dei Veneti, fece quadri che

ricordano il far di Paolo e del TinForse la sua miglior opera, o per lo meno la pi lodata,, la sala del palazzo Negroni, che sorprese lo stesso Mengs, quando vedutala la prima volta e chiesto il nome del pittore, ud pronunziare quello d' un artista ignoto a lui , sebbene di tanto merito. E la galtoicllo.

1665, fu scolaro in Torino del cavai. Peruzzini, ed in Bologna del cavai. Carlo Cignani : ma a dispetto de' maestri cavalieri , non fu che un grazioso
rara, nato circa

e vivace coloritore, onde in tutti i suoi quadri introduce fanciulli ignudi.

Perci

le

dondano

di baccanali

quadrerie di Ferrara ridi danze, e ,

di altri capricci,

veramente
il

gentili.

La sua pi

vasta opera

S. Se-

leria

Durazzo ed

altri

palazzi

di

bastiano in atto di salire al cielo , in mezzo a schiere di bellissimi andipinto nel palco della gioletti
,

Genova furono
abbelliti, e

dal

suo

pennello

diverse chiese ebbero pregevoli tavole d'altare. Mor nel 1710.

chiesa dello stesso Santo in Verona. Mor in patria nel 1755.

PAR01NE

Francesco), mi-

PARODI (Pellegro) figliuoli, di Domenico, nato circa il 1700, abbandon presto la patria, per passare a Lisbona, chiamatovi con larghe provvisioni a ritrarre alcuui personaggi tra i principali di quella

lanese , nato circa il 1600 , lenl d'imitare le stile di Michelangelo da Caravaggio , che di que' tempi aveva dovunque caldi ammiratori; ma mor troppo giovane per poter i seguaci di farsi gran nome tra
quell'artista per grandi virt e per

opulenta capitale. Col si trattenne lino al 1769, sempre avuto in grandissima riputazione di esimio ritmiliMa, onde pochissime testimo' nianze lasci in patria della sua
Virt.
(

grandi

difetti

singolare.
,

PARRASIO
Fvenore
Zeusi
e di

nato

in

Efeso da

illustre

pittore
,

emulo

di

dal padre ammaestralo ne' principj dell'arte sua , di lunga mano il padre su-

Timaute

Battista)

fratello di

Do-

per.

Fu uno

de'pi fecondi e la-

101

PA
la

PA
la

boriosi artisti rhc vantar possa Grecia , etl ano Hi coloro, cui

Dircsi, che all'ultimo fece ingiuria all' arte sua, discendendo a dipin-

pittura

va
,

debitrice

di

migliora-

mento

perocch fu il primo che us le vere proporzioni che seppe dar eleganza e morbidezza ai capelli, gentilezza ai volti, venust alla bocca, perfezione ai dintorni e per
,

gere lascivi oggetti. Non far parola dell' uccisione dello schiavo , per figurare al naturale le angosce
di

Prometeo: favolosa invenzione che diede argomento a Carlo Dati


,

di esercitare futilmente

la

sua elodifesa.

confessione degli stessi pittori, quello che seppe pi i finitamente eseguire


l'estremit. Sgraziatamente si lasci troppo persuadere del proprio merito, ed invanito oltre misura, cominci a vestir di porpora con corona d'oro, a posar la destra sopra gemmato bastone dichiarandosi principe dell'arte. Colla scorta di Plinio indicher le principali sue opere. Dipinse il Genio degli Ateniesi con maraviglioso accorgimento , volendolo ad un tempo mostrare incostante, iracndo, ingiusto, facile al perdono, clemente, compassionevole, magnanimo, orgoglioso, umile, feroce ec. Se abbia ottenuto lo scopo
,

quenza

nell'

accusa e nella
(

PARRASIO
operava circa cesimo secolo.

Angelo

senese,

met del quindiDel 1449 trovavasi alla corte del marchese Leonello d' Este, pei quale nel palazzo di Belfiore, presso Ferrara, dipingeva Je nove Muse. Ciriaco Anconitano che l'aveva conosciuto alla corte di questo principe lo chiama in una sua lettera egregio imitatore di Giovanni van Eych. Ma questa forse la sola testimonianza che ci rimanda del moderno Parrasio.
la
,

propostosi
sci iltori

non

tra

gli

antichi

concorde sentenza.

Ma

forse

t\o\e l'arte

durre
cessorj

in

non avr potuto prouna sola figura e suoi ac-

cos contrai j effetti, avr , supplito l'immaginazione degli spettatori, che, conoscendo le intenzioni del pittore, avranno ravvisato nel1

PARREU (Giuseppe) nato a Rusafa nel regno di Valenza l'anno 1692, apprese i principj della pittura sotto Dionisio Vida!. I quadri fatti da Giuseppe per la chiesa parrocchiale della sua patria , sono forse le migliori opere che restano di questo artista. Se alla boul del colorito avesse aggiunto corretto disegno , potrebbe annoverarsi tra i buoni artisti di Valenza. Mori nel
1

immagine
segni

del popolo ateniese tutti


vizj

766.

de' suoi

delle

sue

PARRILLA
pl col

Michele

nato a

virt. Osserva Plinio, che foggiato

su questo miracolo della pittura il ritratto di Paride fatto da Eufranore, nel quale scorgevasi il carattere del Giudice delle Dee, del1 amante di Elena ed in pari tempo dell' uccisore d'Achille. Dipinse per i Rodiani Meleagro, Ercole e Perseo Bacco per i Corintii per gli Efesii Prometeo tormentato. Ebbero pure grande celebrit il principe de' sacerdoti di Cibele ; la nutrice Cressa col bambino tra le braccia,
, ,

Malaga circa il 1620, fu allievo ia Lueena di pittor dozzinale, ma supproprio

ingegno

all'

inse-

gnamento che non poteva dargli il maestro. Alcune opere di non molta
importanza fatte io patria , lo fecero vantaggiosamente conoscere;

onde
tisti,

a preferenza di

molt'altri ar-

fu scelto per fare le dorature della Certosa di Siviglia: lavoro di straordinaria ricchezza che cost

200,000

reali. Fu quest' opera da Parrilla terminala coll'aiuto di altri

due
e
I'

fanciulli esprimenti la fidanza innocenza; Euea Castore e Polluce in una sola tavola: Tel e lo , Achille, Agamennone, l lisse ecc.

pittori nel

1676; enei 1685 rinnov


il

per

la

stessa Certosa

monumento
,

della

Settimana

Santa

ond' ebbe

una "ratificazione

di cento doblones.

PA PRSIN (Gio vacchino)


Utrecht circa ritratti 1528
i

PA
nato in
poi imit

105

il

1501, intagli nel

dei fratelli rabert,

ed in appresso pubblic poc' altre stampe di non molta importanza. PA SCALINI (Giovan Battista) nacque in Cento circa il 600, ed apprese i principj della pittura nella scuola di Ciro Ferri. Conoscendo che difficilmente si distinguerebbe
1

in quesl' arte, si diede all' intaglio


all'

acquaforte
tratte

stampe

e pubblic diverse da quadri di pittori


io

compatriota. Pare ch'egli si fjsse proposto d'imitare con la punta il ben inleso e spiritoso
stile

ed Guercino suo
bolognesi

particolare

del

del Barbieri

quando

costui di-

servilmente , unendovi il migliore di altri maestri. Tutta ad ogni modo ritenne la magnificenza e la copia di Paolo, come pu vedersi nei due quadri della certosa di Bologna , rappresentanti il trionfale ingresso di Ges Cristo in Gerusalemme, ed il suo Ritorno dal Limbo ; come pure la storia di Coriolano fatta per casa Rannuzzi. Altri quadri esegui che dell' Al* si accostano alla raauiera nani e dei Caiacci ; onde difficilmente si possono ricusare per suoi quelli di diverso stile, che trovansi sparsi in private gallerie , per le quali sappiamo aver lavorato assai pi che per chiese ed altri luoghi

non

segnava magistralmente con la penma gli mancarono la maniera na e lo spirito di questo sommo artista per produrre l' effetto medesimo. Ignoriamo l'epoca della morte del Pascalioi del quale soggiugniamo 1' indice di alcune slampe. fiori in S. Diego che cangia pane, da Annibale Caiacci. La Morte di S. Cecilia, dal Domenichino. L'Aurora che precede il sole, da
,

pubblici.

Il

Pasinelli fu

il

grande

emulo

Carlo Cignani, che forse avrebbe per molti rispetti superato,


di

se a tante

eccellenti

parti

avesse

aggiunta disegno.
Il
.

maggiore castigatezza di Mor l'anno 1700. Inta-

gli all' acquaforte

La Predicazione

Martirio di pi Santi di S. Gio. uel


,

desetto.

PASITELE
quando era
recossi,

nacque

in

Grecia
,

gi ridotta

alla condi-

Guido.

zione di provincia
detta
il

romana

onde

Ges Cristo che

Van-

gelo a S. Giovanni, dal Guercino. La risurrezione di Lazzaro, dallo


stesso.

Titoue e 1' Aurora , dallo stesso. Taocredi ed Erminia. PASIA. Di questo greco pittore ricordato da Plinio, altro nou sappiamo se non che fu uno degli scolari di quell' Erigono , che da macinatore di colori nella scuola
,

di Neacle,

si

rese

il

miglior allievo
di

di questo artista.

PAS1NELLI
logna
,

Lorenzo)

Bo,

nacque

nell'

anno 1629

dopo avere frequentate le scuole di Simone da Pesaro e del Torre, non


si

quand'appet ebbe appresa operare in Roma la scultura , ad nell'et di Metello, per il quale intagli un Giove in avorio per il tempio di quest'illustre patrizio. Lavorava egualmente di scultura e d'intaglio in marmo ed in metallo, come pure in plastica, ch'egli chiamava la madre di queste arti ne mai, per testimonianza di Pausania, fece alcun'opera senza averla prima modellata di terra. Scrisse cinque opere libri intorno alle pi belle esistenti nell' et sua in Grecia, in Italia, in Asia, ed altrove, che sgraziatamente andarono perduti insieme
:

tante insigni

scritture

di

artisti

credendo bastantemente avanzato nell'arte, prese da se a studiare le opere de' grandi maestri, ed in particolare di Paolo Veronese, che Da. degli Ardi, ecc. T. III.

greci e romani.

PASQUALE. V. Gaudin Luigi. PASQUALI ( Filippo fu uno


)

de'non pochi

forlivesi,

che freqnen-

14

106
tarono
la

PA
scuola del Cignani.

PA
Comprima
il
,

pagno
tavola

del
di

Franceschini
alla

un vago ornamento
Rimiui
;

aggiunse sua gran

Arione trasportato nell' isola di Tenaro da un Delfino , da Bou*


cher.

nella

Di

tre cose

giovent dipinse in Bologna il porlieo dei Serviti. Ma la sua migliore opera la tavola di S. Vittore , fatta per la chiesa di tal nome in Ravenna. Fioriva circa il 1720 PASQUAL1NI ( Felice ) allievo di Lorenzo Sabbatini, lasci alcuni pregevoli quadri , die si direbbero usciti di mano al maestro; ed alcuni asseriscono esserlo in parie , avendovi fatte molte cose.

titolo di

ne farete voi una, un' altra stampa tratta

dallo stesso Boucher.

Le Grazie, da Carlo Vanloo. Dodici fogli di figure accademiche, da Natoire ec.

PASSALETTI

Pietro

scul-

tore che operava in

Roma

nel do-

PASQUALINI (Pasquale)
tore riva
e

seni-

fonditore di metalli , fioin principio del diciassettesimo secolo e fu uno degli ajuti di Francesco Mocchi non solamente

dicesimo secolo, uno dei due artisti, che scolpirono il fusto di colonna destinato a sostenere il cereo pasquale in S. Paolo fuori delle mura di Roma. Era questo stato ordinato dal monaco Ottone , il quale lo volle riccamente ornato di rabeschi e di figure di pi maniere, come comportavano il gusto e l'abilit degli artefici del secolo.

per

la fusione delle statue equestri dei duchi Alessandro e Rannuccio

Niccola d' Angelo.


(

Farnesi erette in Piacenza nel 1612, ma ancora neli' intaglio di marmo


de'piedestalli.

PASS ^NTE

Bartolommeo

PASQUALOTTO (Costantino),
nato in Vicenza circa il 1650 , fu scolaro del Carpione e forse del Golpato, ed uno de' pi rinomati pittori , che fossero in quella citt
,

in sui declinare del diciassettesimo secolo. Il suo merito non era , a dir vero, proporzionato alla fama
,

non vedendosi

nelle sue pitture che


,

vaghezza di colorito da buon diseguo.

non

aiutata

PASQUIER(Giovanni Giacomo)
nacque a Parigi nel 1736; apprese
il

napolitano, nacque dopo il 1600, e fu allievo e fedele imitatore dello Spagnoletto: e perch era stato suo aiuto in molte delle grandi opere , si accostum ad imitarne talmente lo stile, che la maggior parte delle sue pitture , particolarmente nei paesi, sono fuori del regno riputati lavori dello Spagnoletto. Per altro a lungo andare cerc Bartolommeo di migliorare il disegno ; e comunque conservasse il forte colorire del maestro , sensibilmente ne miglior 1' espressione. Ignorasi 1' epoca in cui mor.

disegno da diversi maestri e l'inda L. Cars. Nel 1762 intagli una stampa rappresentante Ulisse nell'atto di presentarsi a Circe, dopo aver essa trasformati in porci
taglio

PASSAROTTI (Bartolommeo)
nato in
stro,

Bologna circa

il

1550, era

di gi in patria riputatissimo

mae-

quando

compagni e questa stampa serv ad ornare il quarto volume deU'Emilio, di Gian Giacomo Rousi

suoi

seau dell' edizione d' Amsterdam del 1762. Conosconsi di Pasquier diverse vignette presso che tutte
,

di sua guenti

composizione , stampe. Mor

olire le sein patria nel

riformare la ancora fanciulli. Pare che il Passarotti abbia lungamente studiata la pittura in Roma, perocch il Vasari lo ricorda come allievo ed ajuto di Taddeo Zuccari. Certa cosa eh' egli fu uno de' grandi disegnatori a penna, e che aveva bastantemente studiata l'anatomia da poter comporre un libro elementare

Caracci, destinati a scuola bolognese, erano

PA
intorno a questa scienza, nella parie che risguarda il corpo umano, necessaria a sapersi dal pittore e dallo
fu il primo Bologna del sapere anatomico, introducendo nelle tavole di s.icro argomento ignudi, forse non sempre con molta convenienza. Tale il quadro rappresentante la Vergine in mezzo a varj santi, eseguito in matura et a com-

PA

107

scultore.

K per avventura
in

primogenito, fu per il miglior sostegno della paterna scuola, ricca di tutto il corredo necessario all' ammaestramento di un dotto artista. Visse

a far

pompa

petenza
di

dei

S.

Giacomo, come

Caiacci per la chiesa lo la De-

colazione di S. Paolo alle Tre Fontane in Roma. E giova credere , che studiando egli in Roma, avesse concepito tanto trasporto per !a dottrina anatomica sulle opere del Bonarroti, perocch , appena tornato in patria da Roma, avendo esposta una sua tavola di Sisifo, fu da tutti i professori , per la perfetta somiglianza dello stile, creduto lavoro del sommo nvaestro fiorentino. Fu
il

grande riputazione; ed guadagni della professione gli somministravano larghi mezzi per vivere splendidamente. Delle sue opere non ricorder che il Martirio di S. Caterina fatto per S. Giacomo di Bologna, che fu ammirato dagli stessi caracceschi. Mor Tiburzio ia patria nel 1612 , e sotto Clemente Vili termin i suoi giorni in Roma suo fratello pi ( Aurelio ), il quale che a tutt'a'tro attese alla miniatura. Chiamato alla sua corte dall' imperatore Rodolfo li, splendido
in patria in
i

protettore delle arti, fu tenuto, non so per quale mancamento, sette anni in carcere, da cui usci per fare alcuni disegni di fortificazioni. In tale occasione, o gli riusc di scolparsi
dall' appostogli

Passarotti eccellente ritrattista, e

delitto, o di placare

che riguardavalo Guido come il migliore, dopo Tiziano. Di che ne fanno prova eziandio al presente i ritratti interi di grandezza naturale latti per la famiglia Legnani. Agostino Caracci non isdegn di frequentare lo scuola del Passarotti; e sehhene iti vecchiaja la gloria di lui oscurasse alquanto al confronto
tale

colla sua virt

Io

sdegno del so-

dei Caracci, non perci si di riguardarlo come uno


illustri

ommise
de' pi Intagli

vrano, che largamente lo premi , lasciando in suo arbitrio il ritornare in Italia , o il rimanere alla sua corte. Aurelio appigliossi al primo partito; e non era appena giunto a Bologna, che fu da Clemente Vili chiamato a Roma per alcuni lavori d' importanza, che poi non condusse a fine, prevenuto da subita morte.
i

pittori

bolognesi.

all'acqua forte alcune delle sue opcre , tra le quali sono conosciute
le

( Passerotto e Ventura) due minori fratelli non ereditarono che la fama paterna spoglia

stampe.

M. V. seduta che

tiene

il

bam-

bino, e le sta ai piedi S. Gio., di sua invenzione. La Visitazione di M. V. da Fr. Salviati stampa rarissima Lo Sposalizio d'Isacco e Rachele, da Pietro Perugino. Credesi morto nel 1592, lasciando quattro figli ammaestrati nell'arte, che destinava a far argine alla sempre crcscenla pieua de' suoi emuli PASS AROTTt (Tiburzio)I figlio

di ogni merito personale, perocch rimasero meno che mediocri pitassai giovane tori. Il primo mor nel 1585, V altro assai vecchio nel 1650.

(Arcangelo e Gaspare
figliuoli

),

di

Triburzio
il

sostennero

l'onore della famiglia,

primo come

eccellente ricamatole di storie e di ornati, che eseguiva sui proprj disegni; 1' altro come valente miniatore.

Fiorivauo nella prima

met

del diciassettesimo secolo.

108

PASSE
chiamalo

PA PAAS

PA
(

Crespino de)

fecchio , nato nella il Selandia circa il 1536, apprese il disegno e 1' intaglio da Teodoro Coornhaert , e lavor consecutivamente in Utrecht, Amsterdam, Colonia
,

Parigi

non meno

nelle

lettere

Londra. Versato che nelle

arti , pubblic un libro intorno al disegno ed alla incisione. Nella > mia giovent, scrive nella prefa zione, mi sono dato a molti e varj
>>

esercizj

ma mi

affezionai

prin-

cipalmente allo studio del disegno 3' sotto i pi famosi maestri, che fu rono Treminet pittore del re di Francia , Pietro Paolo Rubens , Abramo Bloemart , Paolo Mo< relson , e specialmente Vander Burg, col quale ho visitate le accademie ove sono gli uomini pi illustri del secolo . Pubblic
in Parigi

mesi dell'anno in dodici lastre, da de Vos L'Annunciazione ai Pastori, da Bloemart. Seguito di quattro paesaggi montagnosi, da Giovanni Breughel, ec. (Crespino de) il Giovane, figlio maggiore del precedente, nacque in Utrecht nel 570, e fu allievo di suo padre. probabile che morisse in et giovanile , perocch lo slesso padre incise la quarta stampa delie quattro , rappresentanti la Risurrezione di Lazzaro , e non si conoscono, oltre le tre relative a Lazzaro che i due seguenti ritratti
I dodici
i

Johannes Angelus Werdehagen.


C. de Passe filius an. 1600. Federigo Elettore Palatino. ( Guglielmo de ) secondo genito di Crespino nacque iti Utrecht nel 1572
,

un

ristretto della
alle

geomedel

fu

allievo

ed

tria relativo

proporzioni

corpo umano, per


spettiva, per
i

le figure in prodisegni dell'accade-

imitatore dello stile paterno. Pass presto in Inghilterra, dov' probabile che passasse gran parte della

mia a lumi, per le proporzioni dei cavalli, lioni, orsi, montoni, gatti
ed altri quadrupedi, uccelli e pesci. Pass all'ultimo in Inghilterra dove non fece lunga dimora , ed ignoriamo I* epoca della morte. Soggiungo un breve elenco delle sue stampe, che ammontano a pi di
cento.
Ritratti di

sua

vita.

Tra

le

sue slampe ricordi Leice-

deremo
stre.

le seguenti:

Roberto Dudlay conte

Giorgio Villars duca di Dukia-

gam.
Francesca duchessa di Richemout
e di Lenox.

Giacomo I e La Famiglia
data del 1621
I

la

di

sua famiglia Zingari colla

Andrea Doria ammiraglio Genovese Enrico IV re di Francia Maria de'Medici regina di Franeia

Cinque
(

sentimenti in cinque
)

fogli.

Simone de

nacque

in

Filippo II re di Spagna

Duca Alessandro Farnese


Elisabetta ra ec. ec.

regina

d' Inghilter-

Stampe di sua composizione, tra le quali la


Casta Susanna Regina Cleopatra Ercole che si azzuffa con Anteo

Utrecht nel 1574 dal vecchio Crespino, e fu pure allievo del padre. Recossi poco dopo presso il fratello Guglielmo in Inghilterra, ed intagli molti ritratti e poche stampe di storia. Recossi dopo dieci anni ai servigj del re d'i Danimarca, e probabilmente termin i suoi giorni in Copennaghen. Sue pi conosciute

stampe

Le nove Muse ce. Stampe da diversi

Giacomo
maestri.

seduto

iti

una

tri-

buna

PA
sua sposa Contessa Howard
iiii.
i

100

Francesca

li

Sommerset
conte d' Arundel Maurizio principe d 'Grange Quattro litratli figurati in piedi: cio Giovanni de Valois, duca di borgogna, Filippo di Valois, Filippo il buono, Carlo il temerario, di Borgogna. Stampe lutti duchi
rarissime.

Tommaso

gvaud'uoino, cui, in occasione delle sue solenni esequie, recit nell'accademia di S. Luca l'orazione funebre, e ne lece un somigliantissimo ritratto, che lungamente consci vossi nelle camere della stessa accademia. Poco opei il Passeri per luogbi pubblici, non conoscendosi che un Crocifisso fra

niilaie lo stile di questo

due Santi a

S.

Giovanni

della Malva,

ma

fece molti quadri

Ges Cristo in Pellegrini.


Sacra Famiglia.

Emmaus

con

de) sua sonata nel 57(3 , riusc sotto la palerua direzione migliore intagliatrice a bulino de suoi fratelli ; ed occupa uu distinto posto tra g' intagliatori di paesaggi. Sogg iungo 1' indice di alcune sue
rella
,
1

PASSE (Maddalena

da cavalletto. Conservatisene nel panon pochi di uccellami e di animali morti, con mezze ligure di persone vive , e con alcune passere allusive al proprio casato. Ma il Passeri seppe assai pi che col pennello rendersi colla penna
lazzo Mattei
,

benemerito della pittura;


le

sci

ivendo

& lampe

;
,

accurate vile degli artisti , che fiorirono a 'suoi tempi, le quali furono poscia pubblicate iu Roma da

Caterina

duchessa

di
e le

CukinVergini

un anonimo

col

titolo

di

Vile

gam.

de' Pittori Scultori

Le Vergini saggie
da stampa.
stolte

Elsheimer.

Bella e rara

ed Architetti che hanno lavorato in Roma e che sono morti dal 1641 al 1675. 11
,

Passeri erasi in et
fatto

inoltrata assai
iu

La Storia di Cefalo e Proci, dal medesimo. Due Paesaggi assai cupi , con la
storia del profeta Elia
ritirato nel

prete, e

mor

Roma

nel

1679.
(

era nato

Giuseppe ) nel 1654


pi

suo nipote
e fu

uno dei

deserto, e nudrito da

uu corvo, da

prediletti allievi di Carlo

Savery.

come
una
,

altres de'

Due paesaggi rappresentanti pastorale con mulino a vento


una marina
e
di in

tori.

Tra
il

le

tempo

di

ed burrasca

tasi

S.

Maratta, imitamigliori sue opere conPietro che battezza il


vicini

con naufragio, da "Willeres. Stampe

preziosa esecuzione.
(

Barbara de) sua


il

sorella,

della quale parlarono

Gaudellini

e Basan, e di cui conservansi pi cose nella grande collezione della famiglia di Crespino de'Passe, nella reale

hanno pi
Battista

biblioteca di Parigi non circostanziate notizie.


:

si

Centurione, fatto coll'assisteuza del maestro per la basilica Vaticana , che ridotto ivi a musaico fu poi mandato ai Conventuali d'Urbino. Non pertanto il suo pi bel quadro viene creduto il S. Girolamo, che sta meditando sul Giudizio luale , dipinto per Pesaro. Manc all'arte nel 1714.
,

Andrea

pittore

coma-

PASSERI,
)

o PASSARl ( Gio. nato in Roma circa il

sco

che operava nel 1505, dipinse

1610 , fu, secondo scrive egli medesimo, allievo e famigliarissimo del

nella cattedrale della citt patria la Vergine circondata dagli Apostoli.

Quantunque

Domenicbino mentre
altre scuole, cerc

trattenne in Frascati; e sebbene frequentasse


si

nelle teste abbastanza variate e nelle mosse si accosti al

moderno
nvlle

stile

poi

sempre

d'i-

estremit

la

conserva tuttavia secchezza del

10
,

PA
e le

PA
dorature
negli

quattrocento
abiti.

lavorarono
zia.

iu S.

Marco

di

Vene-

PASSIGNA.NO ( caval. DomePASTI (Matteo) egregio conico CRESTI DA ) nacque circa il niatore di medaglie veronese fioriva nel quindicesimo secolo in com1 550, e forse prima, se vero che sia pagnia del Pisanello e di altri ilstato maestro di Lodovico Caracci. Fu Domenico scolaro in Firenze lustri artisti suoi compatriotti. Vero che il Pasti non uguagli in medel Naldini, indi si acconci con Federigo Zuccari , di cui sarebbe rito il Pisanello, ma non rimase a per avventura stato il pi grande grande distanza, come ne fanno testimonianza le sue medaglie coimitatore, se la lunga dimora fatta niate per Benedetto suo fratello , iu Venezia non 1' avesse renduto per Leon Battista Alberti, Guarino appassionato ammiratore di quella Veronese, Isotto e Sigismondo Mascuola, onder solito dire, che chi non vede Venezia non pu /usiti' latesta, Timoteo veronese ecc. In molte delle preallegate medaglie vecarsi di essere pittore. E da ci derivano alcuni la non molta ri- donsi eleganti rovesci , bastantemente ben disegnati tra i quali cercatezza del suo stile, sempre macchinoso , ricco d' architetture e di baster l'accennare quello della medaglia di Benedetto, rappvjesentante abiti alla paolesca, e con gagliarde mosse in sul fare del Tintoretto , un fanciullo che ha scoccato la freccia in uno scoglio contro al di cui vuoisi che imitasse ancora onde in quale si spezza. Fu alcun tempo oleoso il colorito troppo breve tempo le pitture dell' uno e insieme a Pisanello ai servigi di Maometto II, che largamente lo ridell'altro audarono perdute. Infatti due grandi opere del Passignauo , compens rimandandolo con ricchissimi doni in Italia. la Crocifissione di S. Pietro , e la PASTORINI ( B. ) nacque circa Presentazione di Maria V. eseguite e fioper S. Pietro di Roma, pei irono in- il 1748 da genitori italiani teramente. Convieu dire peraltro riva iu Loudra nel 1770. Associossi che non sempre si attenesse a cos al Bartolozzi ed adott la sua maniera d' incidere. Pubblic varie cattivo metodo di apparecchiare i stampe alla punta ed a bulino , e cred'io, al Tintocolori , dettato molte alla maniera nera. Daremo retto dal desiderio di tirar presto inuanzi il lavoro , perciocch molte 1' indice di alcune tra le pi cetavole del Passignani possono ve- lebri. Gran Veduta di Londra, dal suo dersi da due secoli ottimamente condisegno, incisa nel 1770. servate. Ma la sua pi bella opera L' Allegra , da Angelica Kaufl una gloria dipinta nel catino della chiesa de'Vallombrosaui iu Passi- mau , sotto la direzione del Bartognauo sua patria. In questa si ri- lozzi. La Pensierosa, come sopra conosce il maestro del grande LoGriselda che torna presso suo dovico Caracci , del Tiarini , e di padre , da un quadro di Rigaud altri lodati pittori toscani. Sono pure Guntero e Griselda che serve per molti rispetti tenuti iu pregio freschi ricchissimi di figure che d' accompagnamento. i ornano la cappella di S. Antonino PASTORINO da Siena, che fioriva nel sedicesimo secolo, fu uno in S. Marco di Firenze , ec. Mor dei valenti coniatori di medaglie iu decrepita et 1' anuo 1658. PASTERIN1 (Jacopo) fu uno pi distinti della Toscana. Code'buoni musaicisti che nella pri- stui, scrive Giorgio Vasari, trov ma met del diciassettesimo secolo uno stucco sodo da fare i ritratti.
, , , , , , ,

PA
venissero coloriti a guisa dei m naturali, con le tinte delle barbe, " capelli e color di carni , che le

PA
PATEL
riamo
vita
,

111
il

clie

detto
le

Buono. Igno-

ha
'

>

falle parer vive ... e tanti lavori fece da poter dirsi che abtutto il inondo di bia ritratto

(lisine signori grandi e virtuosi ed altre basse genti . PASTORINO da Siena probabilrnente diverso d&l precedente allievo di Guglielmo , egregio pittore sid vetro , si pretende che in quest'arte superasse di lunga mano

della sua approssimative epoche della nascita e della morte; ma la Francia possed bellissimi paesaggi ed architetture di questo artista, non aventi che il difetto di soverchia finitezza. Due se ne conservano nella Galleria del Louvre rappresentanti Jochabed che pone

ogni

circostanza

pei fino

lo stesso

maestro

come

lo

dimo-

strano le pitture eccellentemente condotte sui disegni del Vaga nella


sala dei
di

il fanciullo Mos nelle acque del Nilo , e Mos che nasconde sotto l'arena l'Egiziano ucciso da lui. detto il Giovane, probabilmente figlio del precedente, fu pure valente paesista , ma non la e da

Re

in

Vaticano, enei

duomo

Siena. Fioriva circa la met del

sedicesimo secolo.

PATANAZZI
non

ben noto se dio Ridolfi o del Baroccj o di altro maestro , dipinse in una cappella del

Urbino, allievo di Clau. .

d'

duomo d'Urbino

salizio della

grandi,

ma

lo SpoVergine di figure non vagamente colorite e di


,

Buono. Gio. Rattista), nato in Valenciennes nel 1695 fu allievo del suo compatriotto Watteau, che dovette dopo alcun tempo abbandonare a cagione del suo difficile e barbaro temperamento. Allora fecesi a studiare da se , e si
star a petto del

PATER

forme gentili e forse pi gentili che non conviene a sacro argomento. Non noto che in luoghi pubblici esistano altre opere indubitate di questo valente maestro ma gli elogi che gli vengono fatti
;

buon pittore di pratica , non avendo di lodevole che il colorito de'migliori Fiamminghi. Vero che non gli mancava ingegno e
fece

altro

nella

Galleria
ci

de' Pittori
di

non
bio

permettono
sua
virti.

urbinati porre in dub-

la

per essere ecpreferendo il guadagno alla gloria , trascur il disegno e la composizione. Ad ogni modo alcuni suoi quadri furono trovati degni di essere incisi; ed egli morendo di 41 anni , lasci una
cellente pittore,

naturale attitudine

ma

(Giovanbattista ) naParigi nel 1744, e si fece conoscere valente iotagliatore a bulino con diverse stampe tra le quali sono celebri quelle contenute
cque
in
,

PATAS

ricca eredit.

PATERIN1ER (Giovachino
Dinante, viene da

di

Sandrart lodato

nel

volume

iu

4 della

Consacra-

zione di Luigi

XIV.

Avvenimento

Inoltre pubblic di Luigi XVI e di

come buon frescante , e facile pittore all' olio di paesi storiati. Dicesi che non lavorasse che quando era stimolato da necessit, essendo
solito trattenersi

nelle

taverne

litii

Maria Antonietta d'Austria al trono di Francia nel 1774 stampa alle;

che

tutti

non

avesse

cousumati

precedenti

guadagni.
)

gorica di
11

sua invenzione. Giudizio di Paride , da Quesorpresa


,

PATERNO' CASTELLO
zio
scari,
ciarsi

Vincenzo

(Ignaappartenente alla

rerdo.

illustre

famiglia de' principi di Ri-

La Fanciulla desimo
Enrico

dal

me-

non solamente seppe procac-

IV che

lasciava

entrare

vettovaglie in Parigi assedialo.

lode per assersi applicato giovent allo studio delle lettere e delle arti, ma principalmente per
in

112

PA
il

PA
La battaglia navale combattuta 27 settembre del 1757 tra le
inglese e francese.
flotte

aver dato all'Italia luminoso esempio nell' impiego delle ricchezze Paterno costrusse sui proprii disegni ed a sue spese un magnifico ponte sopra il Simeto , il maggior

a
il

fiume della Sicilia , a non molte miglia da Catania. E questo ponte lungo dugento canne , ed ha trentun' archi. L' arco maggiore che cavalca il fiume ed di sesto acuto, ha centoventi palmi di luce, ed cos alto che pareggia le opposte alture. Sul ponte trovasi un acquidotto arcuato, i di cui archi corri-

Combattimento navale del 1758. lume di luna tra la nave inglese Monmouth e la Foudroyant franil

cese.

Simile tra Gxrdiner.

Buclngham

ed

il

spondono
e

agi' iuferiori

del ponte

si estendono oltre alle due estremit per la lunghezza di trecento sessanta canne. Quest' opera cominciata nel 1765, fu felicemente condotta a fine in due anni. Serve

Gio. Agostino) nacirca il 1756 ed era gi annoverato tra g' intagliatori francesi nel 1760. Aveva appresa l'arte sotto il giovane Halle e sotto Filipart. Tra le sue stampe ricorderemo le seguenti
(

PATOUR
in

cque

Parigi

'

Il dolce Halle
Il

Sonno, dai

disegni di

dolce Riposo, dallo stesso.

Le

petit

Menteur, da

Alberto Dudella

non

solo di

saggeri,

comoda strada ai pasma sommamente utile per


va ad
irri-

rer.

l'acqua condotta che gare molt' terreni.

Due vedute dei dintorni Rochelle, da Laliemand.

PATINA.
nata circa

Carla Caterina

la met del diciassettesimo secolo dal cavai. Carlo Patina , medico parigino ed accademico padovano; apprese il disegno
1'

) , n acque 1720, ed in et giovanile pass a Venezia , di gi ammaestrato nel disegno e nell'in(

PATRINI
Parma

Giuseppe
il

in

circa

taglio. Col, sotto la direzione dello

intaglio sotto diversi

maestri

mentre il padre l'istruiva nelle letNel 1691 pubblicava in Colouia un volume in foglio, intitolato Le scelte pitture intagliate e dichiarate da Carla Caterina PaUna. E questa la miglior cosa che ella facesse e per i tempi in cui
tere,
:

Zanetti intagli diverse cose , che al confronto di quelle del Faldoni, incaricato con lui d'incidere le Statue antiche di Vent-.ia, che poi uscirono alla luce in due

non perdono

volumi
nel

in foglio.

Tornato
diverse

in patria

1750,
fa

diede

stampe
all'aite

staccate, delle quali attualmente se

ne

poco conto. Mancava

visse, meritevole di

lode.

nel 1785.

PATON ( Riccardo) pittore di Marine ed intagliatore all' acqua forte, nacque in Inghilterra circa il 1720, ed operava in Londra nel
1757. Paton vuol essere annoverato tra i pi illustri pittori di marine che onorarono il secolo decimottavo, perocch il disegno, la prospettiva, il colorito nulla lasciano a desiderare ai pi sottili conoscitori. Molti
valenti
intagliatori inglesi incisero dalle sue composizioni, ed egli stesso intagli con molto gusto diverse acquaforti dai suoi disegni, tra i quali

PAUDIVS,
sonia circa
il

nato nella bassa Sas-

gliori allievi

16IS fu uno de' miDopo di Rembrant.


,

aver fatti molti quadri per il vescovo di Fiatisbona e per Alberto Sigismondo duca di Raviera, u intraprese uno a concorrenza di Roster pittore di Norimberga. Il soggetto era un lupo che divora un aguello. Il quadro di Paudivs fu giudicato migliore per la forza dell' espressione e per la verit ; ma quello dell' avversario piacque a molti per la somma diligenza ed

PA
il

PA
lane.

113

finito dei peli e delle

Ci

logna nel 1655

la

vuol dire che que'giudici amavauo maniera della scuola fiamminga, e nou lo stile grandioso ed espressivo, come anche presentemente alcuni amauo la leccata maniera dei paesisti fiamminghi piuttosto il forte e pittoresco stile dei Salvator Rosa, di Claudio, di Poussin. Dicesi che tale giudizio accor in modo il troppo sensibile Sassone che iu breve mor di dolore. Se ci vero, costui ebbe torto di apnrezzare un cos strano giudizio di giudici incompetenti. Egli aveva conseguiti
,

fu scolaro in patria del Crespi. Poco oper in Ita,

lia , perch chiamalo avanti che giugnesse ai trent'anni in Spagna,

vantaggiosamente coadoperato assai in lavori d' importanza all' olio ed a fresco. Col mor assai vecchio doco prima del 1750.
si

dove

fece
e

noscere

fu

Bardo e Lo( Donato renzo da ) sono conosciuti in Savona ove lavorarono, il primo nel
1500, l'altro tredici anni pi tardi, essendosi sottoscritto , 1' uno Laurentius Papiensis, il secondo Donatus come* Bardus Papiensis.
:

pii

nobili

fini

dell'arte, verit

espressione, nobilt, mentre l'avversario non meritava lodi che per conto delle meno importanti parti
e degli accessorj.

Giovanni da

),

allievo di

PVELSEN ( Enrico) nacque a Copennaghen nel 1748, e poi che ebbe appresi in patria gli elementi
della pittura e della incisione
,

Lorenzo Costa, viene supposto autore di alcuni quadri che ornano diverse chiese di Pavia, di uno stile che s'accosta a quello della scuola
caraccesca.

PAUL

(S.) intagliatore alla

ma-

in-

traprese un viaggio nella Norvegia per disegnare le pi pittoresche vedute di quel regno. Di ritorno alla patria si fece ad incidere i suoi disegui nel pi grande stile delle acque forti d' Everdingen ; e la prima stampa, comparsa nel 1788,

niera nera , ricordato con lode da Basan, fu autore di molte stampe di fatti storici e di ritratti.
, o DE PAULIS (Andrea) fiammingo, era nato circa il 1657, e fu forse pi che mediocre intagliatore, ma non tale da essere annoverato tra i pi valenti suoi contemporanei. Le pi conosciute sue stampe sono le due seguenti : S. Pietro che nega Ges Cristo, da Gherardo Seghers. denti , da TeoIl Ripulitore di doro Roelant. PAULIN (Orazio), nacque, non. h ben noto dove , circa il 1645. Preso da vivissimo desiderio di visitare la Palestina, fecesi capo di

appag
tanti.

1'

aspettazione

dei

dilet-

professore di pittura, ma questo ed altri incoraggimenli ottenuti in patria non furono proporzionati al merito. Di

Fu nominato

che sappiamo che

se

ne

afflisse

e fu da taluni creduto che questo dispiacere abbreviasse i suoi giorni, terminati con danno dell' arte nel

1790.

celebre la sua stampa


della Cascata dell'acqua

Veduta

di Hof-Foss, nella provincia di Riogeriket, dedicata al re ed incisa nel

una societ di pellegrini raccolti in diversi luoghi, pass in Inghilterra


e di l in Amburgo, dove la perdita di tutti gli effetti e del danaro , lo costrinsero a sospendere dispetto di l' intrapreso viaggio.

1789.

PAVEST
pi
illustri,

Francesco

fu

sco-

laro di Carlo Maratta,

ma non

dei

perocch non saprebbesi additare verun' opera certa , sapendosi soltanto che in diverse opere fu aiuto del maestro. PAVIA ( Giacomo ) nato in Bo
Viz. degli drch. ecc. T.
ili.

tanta divozione per Terra Santa , verun pittore dipinse oggetti pi

scandalosi

quadri

di Paulin , onde i suoi trovarono compratori ad altissimi prezzi, sebbene detestati da

15

114
tutte le

PA
persone

PA
Diceii

dabbene.

Pavona

che fu castigato disegnatore, vago e delicato coloritore, e di un tocco morbido e soave , pur troppo capace di guadagnare ammiratori alJe
sue lubricit.

pittore all'olio, ed a pastello, capace di grandi opere,

fu

buou

ma
tro,

pi per

ritratti

onde guadagn

che per tutt'alassai, ed ebbe

finche visse

riputazione di valente

maestro.
(
,

PAULUZZl
dino veneziano
,

Stefano
che

),

citta-

operava nel 1660 fu uno di coloro , che seguendo le pratiche di Pietro Ricchi, dipinsero con metodo cos oleoso ed oscuro, che dopo pochi anni le opere loro pi uou erano riconoscibili. Ci che vediamo accaduto al Pauluzzi deve mettere in guardia giovani pittori contro 1' uso dei i colori troppo scorrevoli. PAULY , nato in Anversa nel 1660, probabile che studiasse la miniatura copiando le cose di Giuseppe Werner. Pauly dimorava in Brusselles, ove dai grandi della corte, che gli davano continue commissioni,

(Gio. Luigi Carlo), nel 1759, apprese l' intaglio sotto Gucher, ed intagli con buon successo molle vignette sui disegni di Moreau , Barbier e
nato a Parigi
Marillier.

PAUQUET

PAUTRE ( Giovanni le, o le Poutre) nacque in Parigi nel 1617,


ed apprese
gli

cotto la direzione di

elementi del disegno un faleguame,

poi studiando e disegnando le opera de' grandi maestri, divenne un eccellente disegnatore. Dotato di felicissimo ingegno, ed accostumatosi
a lungo laconsacr all' intaglio, diede alla luce una prodigiosa quantit di soggetti spettanti all'architettura ed all' ornato, che nella collezione di Pietro Marielle era di 1440 pezzi. Per lo pi non proprj disegni , e incise che dai d' ordinario sono decorazioni d'architettura, vasi di ornamenti, sfondi, viguette ec. Si prov pure ne' ritratti ed in oggetti di storia, come dall' unito indice. A prima vista il suo stile non sembra proprio ,

fino dalla fanciullezza


,

voro

allorch

si

guadagnava onde vivere splen-

didamente. Non nota l'epoca della sua morte , e le sue pitture sono
rarissime
ne' gabinetti
de' siguori

fiamminghi.

PAULZ
Amsterdam

(Zaccaria) nacque in nel 1600, e di venti

anni faceva i ritratti della nobilt, e dei primarj ufficiali di Amsterdam. Ott' anni dopo condusse un vasto quadro rappresentante di grandezza naturale, sette capi della compagnia degli archibugeri della citt d'Alckmar. Non so che facesse opere storiche, ma deve riguardarsi come

solido e stabilito sui veri principi dell'arte. Fu membro deldi pittura e di scull' accademia
tura, e

ma

manc

all'arte in patria nel

uno

de' migliori ritrattisti deir Gh-

1682.
Ritratti di

ianda.

PAVONA
in

(Francesco) nacque

prima scolaro in Venezia ed in Bologna di Gioseffo del Sole, poi in Milano di altro maestro. Pass da Milano a Genova poi and in Spagna , nel Portogallo, in Germania, lavorando per quelle principesche corti

Udine

del 1682, e fu da

f medesimo
di fiori sostenuto

entro una cornice

da due Gemetti,

1674. Luigi
seduto.

XIV

vestito alla

romana e
ec.

Giovanni Roberto, Gridatore,


Opere storiche

e per particolari, finch trov stabile domicilio in Dresda. Tornato

Due

fogli

della

storia

di

Mos

a Bologna e per ultimo a Venezia, mori in questa citt nel 1777. Il

Dodici

fogli di paesaggi

Sei fogli di porti di

mare

PA
Luigi XIV nella cattedrale di Rlicims ec. PAYE ( R. M. ) nacque in Iuj;liil terra circa il 1750, ed operava in Londra nel 1780. Fu pittore di qualche grido , e pubblic diverse stampe a granito , tra le quali le

PA
di

115

La Consacrazioue

vento della Mercede di quella capitale possedeva di quest'artista un quadro rappresentante S. Giuliano assai ben fatto, che fu trasportato, sotto il regno di Giuseppe Bonaparte,
alla galleria

del Rosalie.

PAZZI
,

(
,

Santa Maria Maddain

due seguenti Pus* in Durance.


:

Due
un

piccole

lena de' ) nata 1566 si dice che


ricamatrice
e

Firenze nel
eccellente
pittrice. I

fosse

fanciulle che tengono

gatto entro

valorosa

una gabbia. No Dance , no supper. Un fauciullo ed una fanciulla, che fanno danzare un gatto prima di dargli da mangiare. PAYNE ( Giovanni) nato in Londra nel 1606, viene universalmente risguardato siccome il primo buon intagliatore inglese a bulino.
Appresegli elementi dell'arte presso

Carmelitani di Parma conservarono

sempre cou grandissima gelosia un suo quadro, chiamato il Torcolare,


esprimente Ges Cristo , che sotto un torcolo sparge sangue da tutte le piaghe: soggetto preso da non so quale profezia, e dipinto ancora da Mor nell'anno 1607. altri artisti. PAZZI ( Pietro Antonio ) nacque in Firenze nel 1750 , ed apprese il disegno e V intaglio in pamaestri. Intagli d'Artisti per il Muscum Florentinum , e diversi pezzi della reale Galleria di Firenze.
tria

Simoue de
tati di

Passe.
,

Fu Payue uno
che, sebbene do-

di quegli artisti

sotto diversi
ritratti

grande ingegno, sono sempre


i

molti

incerti e dubbiosi nelle loro cose,

ne sanno far valere proprj Raccomandato al re Carlo


taggiosa occasione,

talenti.
I,

tra-

scur diapproflittare di questa van-

Soggiungo un indice di alcuni


tra
i

come

pi loaat.

trascur

ogni utile lavoro , onde mor di quarant' anni, ridotto ai estrema indigenza. La maggior parte delle sue iucis'.oni riducousi a frontespizj ad ornamenti di libri, ed a ritratti, che non sono pochi. Sono questi falli interamente a bulino
,

Francesco Albani, da un quadro


del medesimo.

Federigo Barocci, come sopra. Jacopo Bassano, come sopra.

Andrea Boscoli, come sopra.

in

uno stile libero e largo > e beu trattali che producono un


cevole
effetto.

cosi pia-

Una Santa Famiglia fatta a tratti, da Luca Cambiaso S. Maria Maddalena de' Pazzi ,
dal Daudini.

Soggiungo un breve indice dei


migliori.

L' Assunzione di M. Vergine , dal quadro di Raffaello, esistente in Foligno, conosciuto sotto il nome
di

Madonna

di S. Sisto.
(

Cardinale Ferdinando d'Austria, governatore de'Paesi Bassi, da van

PEACHAM
quest' artista
notizie.

Enrico

nato

in

Dyck. Roberto Dei vreux, conte d'Essex, con cappello ornato di piume Guglielmo Shakespeare. Giorgio Withers, poela ec. PAZ ( Don Giuseppe ) fioriva in Madrid nel 1725, nel quale anno fu dal Consiglio nominato uno dei
giudici delle antiche pitture,
Il

Inghilterra nel 1600 , operava a Londra d'intaglio nel 1650. Di

abbiamo pochissime Walpole dice , che era in


incisione
,

istato di giudicare intorno alle cose

della

pittura e della

che dal canto


buito alla loro
blic
pito

suo

aveva

contriIl

illustrazione.

un

libro intitolato:
,

Pubcom-

con-

Gentiluomo

che in qucll' et

PE 116 ebbe gran nome. Delle sue opere d' intaglio non conosciuta die la seguente stampa
:

PE
sull'altro maestro;
alla

Sir Tommaso Cromwel, conte di Essex, dall' Holbein.

ed il suo quadro Pieve d'Arezzo, rappresentante la Vergine che accoglie sotto al suo manto il popolo aretino raccomandatole
citt,

dai

santi

protettori

della

PEAK
fioriva in

PEACK
nel

Giacomo
il

nato in Inghliterra

circa

1740,

1765. Disegnatore ed intagliatore alla punta ed a bulino , lavor in compagnia di Byrne per Bydett , e sui proprj disegni intagli molte stampe , tra le quali Una graziosa veduta dell'Abbadia di Walchem nella contea d' Essex.

Londra

che si direbbero dipinti dal Francia; giudiziosa composizione sebbene praticata dagli
volti,

ha

scultori de* precedenti secoli, bella

architettura e moderato uso di dorature.


di

(N.) intagli a bulino S. Maria Maddalena nel deserto. PEDIO ( Quintino ) , nipote di

PECOUL

buona maniera

Due paesaggi, ossia prima e seconda veduta della piccola Terma. Mercurio ed il pastore Batto, da
Claudio Lorenese. Quattro Vedute di Wilson. 1 Mendicanti in un paesaggio cupo, dal Borgognone, ec. ( Odo ardo Boberto e Guglielmo ) che operavano nel diciassettesimo secolo, intagliarono,
i

due primi ornamenti


ritratti.

e fregj, l'altro

PEAN ( N. ) intagli da Pietro Paolo Bubens No ubbriaco. PECCHIO (Domenico) veronese,


scolaro del Balestra, fu valente pittore di paesaggi, e tale che io stesso

Quinto Pedio, uomo consolare, e coerede di Cesare dittatore con Augusto, essendo muto dalla nascita, l'oratore Messala, dalla di cui famiglia era uscita l'ava di lui, volendo procurargli qualche intratlenimento , propose di farlo ammaestrare nella pittura ; il quale consiglio fu da Augusto approvato. Pedio in pochi anni fece maravigliosi progressi nell'arte , e non sarebbe rimasto secondo ad alcuno de'viventi pittori, se immatura morte non lo rapiva nel primo fiore della giovent.

PEDONI (Gio. Gaspare)


moso

fa-

scultore di ornati, nato in Cre-

mona da

maestro

lo

encomi

in
i

in privato. Peraltro

pubblico ed quadri di lui


signorili

famiglia cremonese alla met del quindicesimo secolo, o in

non sono frequenti

nelle

quadrerie di Verona, o perch non facesse molte opere, o perch passassero altrove , come suole per lo

quel torno. Costui, che per valermi dell' espressione dell' autore della Storia della Scultura, trattava il marmo come fosse molle cera, fu uno de'grandi artisti che in tal ge-

pi accadere de'piccoli e pregevoli quadri da stanza. Mor, quaud'appena entrava nell' et senile , nel 1760. PECINUS (W.) intagli da Bubens una Vergine della piet , a cui gli Angioli levano la spada colla
quale
di D.
trafitta.
(

nere di lavori ornarono

la

Lombar-

dia in sul declinare del quindicesimo secolo e nella prima met del susseguente. Un ricchissimo caramiuo di bel marmo , sostenuto da colonne corintie scanalate, conservasi nella casa del

Comune
:

di

Cre-

PECOBI

Domenico

), scolaro

Bartolommeo dalla Gatta , era nato in Arezzo, circa il 1450. Forse non soddisfatto degli insegnamenti del monaco suo concittadino, cerc d' ingrandire la sua maniera

mona, sul quale leggesi Jhoa. Gaspar Eupedon Fecit 11111; cio 1 502Tra le altre cose vi si vede scolpito
il

ritratto

sciallo francese

vulzio,

il

del famoso mareGian Giacomo Triquale due anni prima era

stato elevato a cos

sublime carica.

PE
Appartenne
Ciotti
,

PE
alla

117

in origine questa scul-

tura al palazzo Raimondi, ora conti


nel quale vedonsi
tuttavia

sua patria, e sono il pi luminoso testimonio della sua virt;

alcuni bellissimi capitelli ed altre sculture, in alcune delle quali leggesi: lo

Figlio probabilmente di Giovati spare e suo allievo fu

Gaspare de Lugano 1499. Ga-

PECONI ( Cristoforo ) il quale lavor in Brescia intorno all'elegante


vestibolo della

Madunua

dei

Mi-

perocch dopo essersi stabilito in Firenze poco pot operare e sempre di mala voglia o per mancanza di salute , o per afflizioni d' animo. Giov non pertanto assaissimo alla moderna scuola fiorentina , avendo con amore e con intelligenza somma ammaestrati molti giovani , alcuni dei quali ne formano adesso il prin-

racoli. Nella cattedrale di

conservasi 1' arca nente le ceneri di Santo Arealdo , la quale fu cominciata nel 1555 , e terminata nel 1558. Da un documento esistente nell' archivio della fabbriceria del duomo sappiamo
,

Cremona marmorea conte-

Mor nel 1805. Giuseppe), buon disegnatore, e valente meccanico, nato in

cipale ornamento.

Cremona

nel

1702

fece

diverse

che ai 17 di maggio del 1552 furono pagati allo scultore Cristoforo

256

scudi

d' oro

per

le

ripara-

zioni eseguite intorno alla torre del

duomo.

opere d'intaglio, sui proprj disegni, tra le quali uu bellissimo candell'iere per la cattedrale di Cremona. Manc all' arte nel 1824. PEE ( Teodoro vai* ) , nato in Amsterdam nel 1669, sarebbe riuscito miglior pittore che non fu , se soverchio amore di guadagno non
gli

PEDRALl
che
fior

(Giacomo), bresciano,

avanti il 1650 , fu compagno o aiuto in Venezia del suo

cizio della

avesse fatto preferire all' eserpittura quello di mer-

compatriotto Domenico Bruni il quale abbell quella capitale di pro,

cante di quadri. Mor vecchio e ricco assai , ma senza gloria.

spettive e di arebitetture.

PEDRETT1
gnese
,

scolaro

del

Giuseppe ) boloFrancescani ,
,

comunePE1NS ( Gregorio ) mente conosciuto per Giorgio Pentz, nacque in Norimberga nel 1500 ,
,

apprese
l'

principj del disegno e del-

and giovane in Polonia, dove fece lunga dimora e guadagn assai. Di ritorno in patria ebbe commis,

sioni di

qualche importanza sebbene non lavorasse che di pratica. Mor nel 1778 in et di 84 anni.

PEDB.1EL
d' Alfonso

Ognisanti

)
,

scolaro
e
,

Sanchez-Coello

aiuto nelle pitture a

fresco

suo mor

nella scuola di Alberto Durer, iudi venue in Italia, dove studi le opere di Raffaello, ed intagli insieme a Marc' Antonio diverse opere di quel sommo maestro. Ci quanto dubitativamente trovo scritto Hi quest'artista, che mor in patria nel 1556. Molto considerabili sono le sue opere d'inintaglio
di piccole disegui di fui, e queste sono risguardate come suoi capi d'opera tanto per Scori rezioni, che per il lavoro. Soggiuntaglio.

senza aver lasciate opere certe di sua invenzione I' anno 578. PEDRlNNANl (N) non si conosce di questo intagliatore che una stampa di piccola dimensione, rappresentante la morte di Abele.
, 1

Un buon numero
incise

Stampe sono

sui

PEDRONI (Pietro)
Pontremoli
circa
la

nacque in met del di-

ciottesimo secolo, studi i principj del disegno e della pittura in Parma, di dove, passato a Roma , vi fece

go un breve indice delle sue stampe. Suo ritratto e di sua moglie, col1' iscrizione Imago Georgi Peing, Imago Duxore Georgi Pcins. Ritratto in busto dell' elettore Giovanni Federigo di Sassonia, as*
:

quattro stupendi quadri che

mand

sai

raro,

118

PE
loie

PE
cremonese ricordato dallo Zani, biografo patrio, dipinse nel 1512 parte della volta della nave maggiore del duomo di Cremona, che fu poi terminata da altro pittore V. Pesenti Giovan Paolo.
studi Polidoro da Caravaggio , del quale felicemente imit l'artifizio di chiaroscuro nelle molte opere ch'egli condusse in Saragozza. Domiciliatosi come alin quella citt , dipinse lora costumavasi molte facciale di chiese e di palazzi, facendovi bassistorie prospetrilievi di antiche tive, rottami di architetture, ec. con unamaravigliosa variet. Tali opere dottamente disegnate, furono lungo tempo la migliore scuola degli artisti d'ogni genere, per cagione della quale si mantenne in Saragozza alcun tempo il gusto dell'antico: ma con Pelegret, morto di otlantaquattro anni, in sul declinare dei sedicesimo secolo, cess affatto nella
la

Giobbe' tentalo dal demonio ed osservato da sua moglie , piccola

stampa
Ester che trova grazia presso suero, simile.
storia di

As-

Quattro stampe in Giuseppe.

12."

della

PELEGRET (Tommaso)
pittura in Italia
sotto

Sei stampe della Storia di Tobia. Sette stampe rappresentanti le Opere della Misericordia. Miracoli del SalLa Vita ed
i

vatore in 25 fogli. Procri e Cefalo. Medea e Giasone.


Il

di Virginia. supplizio di Regolo. Achille portato dal Centauro Cla-

La Morte

rone.
I

figurati in

Cinque sentimenti del corpo cinque donne ignude


,

in altrettante stampe.
I sette

peccati mortali

in

sette

fogli

ec. ec.

PEIRAS, antico

statuario,

avendo

che slavano intorno a Tiriuto un grosso pero , ne form il simulacro di Giunone, avuto poi in grandissima veneraquesto scultore zioni. Parlano di Pausania nel Libro II, ed Eusebio nella Prepar. evang. e. 8. PEIROLERl ( Pietro ) nato in Torino circa il 1740; fu intagliatore ragionevole all' acquaforte ed a bulino. Lavor costantemente iti patria; ma non nota verun'altra
tagliato tra gli alberi

Spagna la pittura monocrona, sebbene lasciasse dietro di se alcuni


valenti allievi, tra
i

quali

il

celebre

Cuevas.

nacque a ( Pietro ) 1686 e nel 1750 era risguardato come uno de'migliori

PELIIAM
nel

Londra

intagliatori dell' Inghilterra

ed e-

mulo
Tra

del celebre

le

Giovanni Smith. sue stampe ebbero lama le


,

circostanza della vita di


le

lui.

Tra

segmenti.

nou molte sue stampe sono cole

Roberto
svyurtb,

lord visconte di Mole-

nosciute

seguenti

Vecchio con mantello lacero, seduto sopra una seggiola , da Rembrandt.


insegna a sua figliuola a leggere, dal medesima. Bacco, seduto sopra una bolle, tiene un piede sopra una tigre

1721Lord Carteret

da Kueller.
, ,

Giacomo Gibbs architetto. da Walker. Oliviero Cromwel

Una Madre

che

Tommaso
kaste.

Holles, duca di

Newil

PELISSIER (N.
1750,
gnette
bri.
,

nato circa
Parigi
lo>le

fu allievo

in

di
le

le
vili-

mentre una Baccante gli mesce da bere. Sul davanti un fanciullo che piscia da Rubens. La IL Vergine dei dolori, da un
,

Bas, od incideva con

ed

altri

ornamenti per

dipinto

del cavai.
(

PELACANI

Beaumont. Bernardino )

pit*

PELLEGRINO. V. Tibaldi. PELLEGRINI ( Angelo) fonditore di bronzi operava iu Roma a

PE
sul declinare del secolo decimosesto. Tra i suoi pi rinomati getti

PE
(

119
),

Vincenzo

detto

il

pit-

hanno

celebrit le statue degli


sui

stoli delle

Apocolonne Trajaua ed An-

tor bello, nato nel 1575, fu ancor esso ammaestrato nuli arte dal Barocci. Lasci in patria , e segnata-

modelli di TomAltre opere di diverso genereesegu sui propij modelli o su altrui, e specialmente busti, statue, ornamenti, cancelli ec. PELLEGRINI (Antonio) nato in Venezia da parenti padovaui nel 1676, fu uno dei molti scolari di Sebastiano Picei , ma non dei migliori , sebbene forse verun pittore trovasse a'suoi tempi tanta fortuna presso le principali corti d'Europa. Ria ci, pi che all'intrinseco merito , deve attribuirsi al generale decadimento dell' arte, ed alle sue gentili maniere che a tutti lo ractonina fusi

maso

della Porta.

mente a S. Filippo alcune tavole alquanto lontane dallo stile baroccesco onde couvien credere che lasciato il maestro Urbinate, formasse il proprio stile in altra scuola. Mor nel 1611.
,

Lodovica o Antonia

celebre ricamatrice della quale uelle sagrestie del duomo di Milano si conservano alcune rare opere , era

nata in questa citt


e vi operava nel

circa

il

1570,

lode, che le fu

rendevano caro. Fu coloritore superficiale, onde le sue opere ebbero brevissima vita, come ne fauno prova i dipinti eseguiti in Padova ed in Venezia, nella quale ultima citt trovasi la migliore sua opera il Serpente di bronzo eretto da Mos nel deserto. Delle cose fatte in paesi stranieri non accenner che quelle della famosa sala

comandavano

tanta dato il nome di Minerva de' suoi tempi. Apparteneva alla famiglia di costei che dipinse il ( Andrea ) coro di S. Girolamo di Milano. PELLEGRINO credulo scultore

1626

con

del secolo nono oper in Verona , probabilmente sua patria, dove conservasi tuttavia un suo basso rilievo rappresentante

Cristo tra gli

del

Mississip

condotte

a fine nel

1720 con grandissimo guadagno in soli ottanta giorni. Mor nel 1741. (Girolamo !, romano, and a domiciliarsi in Venezia circa il
1

Pietro e Paolo , in atto di benedirli, che fu trovato nel recinto della cattedrale , e che , se non altro, basta a dimostrare che le arti in questa parte d'Italia nini erano ancora cadute totalmente iti

Apostoli

fondo.

PELLEGRINO,
Tibaldi Pellegrino.

da Bologna. V.
)

1670, e molte opere vi condusse a


fresco, nelle quali
scello,

non mostrasi ne

( Domenico. Domenico.

V. Tibaldi

ne vario, n spiritoso pittore, bastantemente grandioso. Poche cose dipinse all'olio, e di non molla importanza. nato a Perugia ( Felice ) nel 1557, fu allievo di Federico

da 5. Dadiello, nel Friuli;


Ossia

ma

Martino da Udine,
,

fu scolaro

di Giambellini
il

raro
,

quale vedendo ingegno del giovanetto alil

lievo
stato

lo

chiam

Pellegrino.

Era

Barrocci.

Chiamato

Roma

uei

primi anni del pontificato di Clemente Vili, probabile che lavorasse sotlo la direzione e come aiuto del cavaliere d'Arpino. In Perugia

suo condiscepolo Giovanni Martini suo compatriotlo, onde poi furono in Udine rivali nelle cose
dell'arte.

L'uno

e l'altro dipinsero
,

vedonsi alcune copie del Barocci delle quali noto che compiacevasi lo stesso maestro. Era fratello di Felice

una cappella Giovanni nel 1501, Pellegrino nel susseguente anno. Il primo fece nella tavola di S. Marco il miglior lavoro che gli sia uscito di mano ,
in quella cattedrale

ma

Pellegrino Io super con quella

120
di S.

PE
mona
circa
il

PE
1550, probabilmente allievo di Bernardino Campi non lasci in patria verun' opera certa, ma conosciuto in Milano per uri Deposto di Croce nella chiesa di S. Eustorgio , fatto uel 1595. Non si conoscono altre pitture , che gli si possano con sicurezza attribuire, come non nota l'epoca della morte.
,

Giuseppe. In Udine e non altrove deve misurarsi il inerito di queste raro pittore , che in altri paesi cos poco conosciuto. Nelle prime opere mostrossi erudito, quale pu ancora ravvisarsi ne'Santi Agostino e

Girolamo

dipinti nel

pubfinche

blico palazzo;

ma

poc'a poco and


,

rendendosi
nella
tuti in

pi

tavola a S.
si

morbido Maria

de' Bat-

Cividal del Friuli, fatta nel mostr, sto per dire, emulo dello stesso Giorgione. Ma la sua pi rinomala opera vuoisi che siauo i freschi deh' Oratorio di S. Antonio in S. Daniello, dove ritrasse de' confratelli , che al vero molti conservaronsi al presente pieni di vita. Mor poco dopo il 1545.

Marc' Antonio
Gatti
,

nacque

1529,

in

Pavia nel 1674, e

fu scolaro di

Tommasi

pittore di patria

PELLEGRINO
Munari.

da Modena. V.
(

PELLETTIER
cque
tratti

in Parigi

circa

Giovanni ) nail 1756, ed


soggetti
,

intagli a bulino diversi

suo compatriotto. Ma non ebbe appena apprese le pratiche ed i priiicipj dell' arte , che pass a Bologna, e dopo alcun tempo a Venezia ; ed in quelle rinomate scuole, comunque a que' tempi in basso stato cadute, acquist pi castigato disegno e miglior colorito, onde di ritorno iti patria si fece conoscere pi valente dipintore del primo maestro.
chiaCresciui , fu pi che mediocre pittore e valente architetto. Fioriva nel 1685, nel quale anno pubblic una breve ma utile scrittura intorno alle correzioni del Po , accompagnata da buoni avvertimenti e precetti intorno ai necessarj ripari e difese per contenerlo in tempo di piena.

da diversi maestri. Tra le non poche sue stampe daremo luogo alle
seguenti : L' Abbeveratolo, da Rerghem. La Casa rovinata, dal medesimo. Il Riposo di Diana, da Boucher. 11 Ratto d' Europa , che serve d'accompagnamento, dal medesimo
pittore.

PELLIZZONI (Girolamo)
soprannome
il

mato per

L'Alleanza della
segno, da Natoire. I Viaggiatori, da

Pittura col di-

Wouvermens
medesimo. da Ostade.

LeDonne

alla caccia, dal

I Piaceri de' bevitori,

N.

sposa di Giovanni

pure non senza lode 1' arte del marito , come ne fanno testimonianze le due seguenti stampe L' Ozio Fiammingo ed II Fumatore che serve d'accompagnamento. PELLI (Marco) nato in Venezia nel 1 696, si fece conoscere tra gl'intagliatori con una stampa rappretratt
:

PENNA (Giacomo e Francesco fratelli) registrali tra i fondatori e sostenitori dell' accademia di Siviglia , vengono posti tra i buoni pittori Sivigliani , senza che per altro si conosca presentemente veruna loro opera pubblica o privata , che ne giustifichi la fama. Vivevano ancora nel 1672. (Giovanni Battista) dopo
avere appresi in Madrid
della pittura sotto
1'
i

principj
,

Hovaste

re-

cavasi a

Roma

sentante uua giovinetta a mezzo corpo, tratta da un quadro di Giovan Angeli.

sionalo del patria Filippo quinto lo dichiarava suo pittore, e nel 1744 direttore

qualit di penre. Appena tornato in


in

PELL1NI (Andrea),

nato in Cre-

nuova accademia di S. Fernando , che poi non ebbe stabile


della

PE
istituzione che nel 1752.
l'arte nel

PE
Manc
Pardo
al-

121
i

1777

lasciando a Cor-

dova
che

Madrid

ed
e

al

di,

verse pubbliche
gli

darebbero rato luogo tra i buoni

opere diritto ad onoprivate


pittori
,

dove termin suoi giorni in et di 55 anni. PENNl ( Giovanni Francesco), detto il Fattore, nacque in Firenze
stabilito,

circa

il

1488

entr

ancor

giova-

se

netto
allievi

ai

servigi diRalfaello Sanzio

avesse saputo preservarsi dal manierismo. Un suo quadro di Adone e Venere conservasi nella raccolta
dell'

PENNA
Roma
del
dati
la

accademia di S. Fernando. ( Agostino) lavorava


di scultura io

fu uno de'suoi migliori ed aiuti , garzone del suo studio ed a lui cos caro , che lo nomin con Giulio Romano suo

d'Urbino, e

in

erede.

Come

aiuto

di Raffaello fu

sul

declinare

diciottesimo secolo.

Furono
a

lo-

due Angioli da
della
al

lui scolpiti

per

cappella

Madonna

San

Carlo

Corso, ond'ebbe poi l'im-

portante commissione di fare la statua di Pio VI , che fu collocata nella sagrislia Vaticana. Osserva lo storico della Scultura, che il Penna, senza dipartirsi da quanto erasi eseguito dai suoi predecessori rivol,

pi d' ogni altro allievo adoperalo intorno ai cartoni degli arazzi; color nelle logge del Vaticano Loth che fugge da Sodoma, Giacobbe che incontra Rachele nel paese d'Aran; Abimelecco ed Abramo che regalandosi, si danno reciproche testi-

monianze di sincera amicizia. E pure comune opinione che il Fattore abbia colorite altre storie nel
palazzo Chigi. Nella qualit di erede ili Raffaello, dovette terminare insieme a Giulio i lavori lasciati dal maestro imperfetti , tra i quali la parte superiore dell' Assunta di

gendo mento

il

solito

lembo

del paluda-

sulle

ginocchia

del sedente

pontefice, present

una figura mac-

chinosa, involuta senza alcun gedi nobilt e di espressione , non riuscendo nemmeno nella scelta delle pieghe, che facilmente avrebbe potuto trarre dal vero. (N.) fioriva nel 1755, ed intagli dai disegni e dalle pitture

nere

Monte Lucci cesco amava


lio,

a Perugia.
la

Gianfran-

compagnia di Giued ancor dopo aver divisa l'erecossi


,

redit, desiderava di rimanergli unito onde Mantova


,

presso di

lui

del

Guerrino da
spirito.

Cento

una

rac-

colta di quindici paesi, trattati

con

molto

per contro ogni sua aspettazione freddamente accolto, e

chiamato Vedendosi

dove Giulio era stato dal Marchese Gonzaga.

PENNACCHI
in Trevigi avanti

(Pier Maria) nato


il

conosciuto che per chiese dipinti in Venezia, ne'quali mostrossi miglior coloritore che corretto disegnatore. Operava nel 1520.

non 1500 due palchi di


,

PENNALOSA
nacque
in

Giovanni

di

Baezza P anno 1681 , e fu allievo io Cordova di Paolo di Cespedes. Dipinse Giovanni un magnifico quadro rappresentante Santa Barbara per la cattedrali di Cordova, nel quale mostrossi piuttosto emulo che imitatore del maestro. Altre molte opere per chiese e per
privati fece in

conoscendo che Giulio non voleva avere compagno, risolse di passare a Napoli ; e seco condusse il suo allievo Lionardo da Pistoja. Tra molt altri rari oggetti portava a Napoli la stupenda copia della Trasfigurazione ch'egli aveva fatta insieme a Perino del Vaga. Ma la debole sua complessione lungamente

non sostenue

travagli

dello

spi-

rilo e del corpo, e

mor nel 1528,

dopo avere non pertauto assaissimo


contribuito a_;li avanzamenti della scuola napolitana co' suoi insegnamenti , colla copia della Trasfigurazione che serv di principale studio ai migliori artisti di quella ca-

Diz, desi

Cordova, dov' erasi Arch, ecc. T. ni.

16

122
sloja.

PE
il

PE
Pi-

pitale, e coli' avervi lascialo

girolamo trevisano, che in un mese Jo condusse a fine. Tre anni dopo

PENNI (Luca),

fralello

minore

Pensaben era tuttavia

tra

Dome-

del Fattore, col quale credesi avere frequentata la scuola di Raffaello ,

nicani di Treviso; ma nel 1550. o era morto , o aveva deposto 1* abito.


si

Dopo
citt

nacque in Firenze circa il 1500. la morte del maestro, unitosi a Perin del Vaga, lavor in alcune
d' Italia
,

Di

frate

Marco

Maravea non
no-

ebbe, dopo

la fuga, ulteriore

tizia.

specialmente in

PENSO

(Francesco) fu uno dei


,

Lucca. In appresso passava in Francia col Rosso, col quale dipinse nel palazzo di Fontainebleau. Di l recavasi nell' Inghilterra , dove lavor alcun tempo per Enrico Vili, indi dipinse le case di molti Lord. Di ritorno in Italia si pose ad incidere
all'

molti tra mediocri e cattivi artisti che scolpirono nel diciassettesimo secolo, le statue che arricchiscono, senza abbellire la chiesa dei Ge,

suiti in

Venezia.

acquaforte

e preteudesi

alcune cose a chiaroscuro. Le sue pi conosciute stampe sono le seguenti : Due Satiri che danno da bere a Racco, dal Rosso. Leda che leva le freccie dal turintagliato

che abbia

pure

PENZEL ( Giovanni) nacque in Hersbruck, piccola citt del distretto apprese di Norimberga, nel 1754 gli elementi del disegno io ISorimberga; indi passava ad Augusta ed
,

a Francfort per esercitarsi nella pit-

casso d'Amore, dal medesimo. Susanna sorpresa nel bagno dai ^ ecchi, dal medesimo.

tura; poscia recavasi a iuterthour presso Schelleubei g per apprendere da questo celebre maestro le pratiche deli' acquaforte. Due anni si trattenne in quella citt per osservare la natura nel suo pi vago

Abramo
ficare
ticcio.
il

che

sta

pronto a sagri,

aspetto; e quelle
plici

campagne,

sem-

figlio

Isacco

dal

Prima-

Lo

Sposalizio di S. Caterina, dal

medesimo. Giove che cangia Calisto io Orsa, dal medesimo. Penelope che sta lavorando in compagnia delle sue ancelle , dal medesimo.

costumi degli abitanti , ed il suo ingegno lo resero pittore atto a formare dal vero le sue invenzioni , i disegni, il colorito. Volle poi vedere Dresda, onde osservare in quella famosa galleria il bello
dell arte, e

merc
alcuni

tale studio e coi

PENSAREN
Venezia

Santo

in sul declinare del

nato in quin-

dicesimo secolo, fecesi frate domenicano in Treviso, dove nella chiesa del suo ordine dipinse una vasta tavola rappresentante la Vergine
col

artisti di quell'accademia riusc ottimo maestro. Ignoriamo quale motivo lo ridusse a lasciare improvvisamente la pittura per consacrarsi all'intaglio degli

consigli

di

ornati di libri,

comunque sembrasse

sludj lo dovessero volgere ad un pi elevato genere. Ad

che

fatti

bambino Ges
ed angioli
,

in

mezzo

a molli

ogui

modo

Penzel riusc in

tal

ma-

santi

uno

de' quali in

fanciullesca et , che stando sui gradi del trono della Vergine suona

niera d intagli famoso. Fu laboriosissimo, e le sue incisioni che servono


di

ornamento

ai

libri,

sono

ricer-

con bel garbo. Era intorno a quest' opera aiuto del Pensaben certo frate Marco Maravea ed in
il

liuto

catissime. In sul finire del p. p. secolo il Fmmero delle medesime am-

montava
tutt' altro

pi
sui

centinaja.

Pi che

quadro imperftto, fuggirono amenduc, onde Starnato a terminai lo certo Gianil

luglio del 1521, lasciando

intagli

tiiHiiacchi

ornati per aip'oprj disegni o su

quelli

del

celebre

Chodo^iecki.

PE
Soggiungo un brevi iudict de suoi
Lami.
Sei fogli della storia della regina Elisabetta, da Chodowierki..
tote, intagliatore

PE
,

125

ed architetto. Pass ed attese con a Roma a studiare glande impegno a disegnare le antichit di Roma , di Frascati e di Tivoli. In appresso prese ad incidere

Dodici fogli per un almanacco della Vecchia Storia , dai disegni insieme a del medesimo , incisi a Gayser. Dodici fogli che servono d' orna* mentoalla corrispondenza De l' Ami dai proprj disegni. des Enfans Quattro soggetti del libro elementare dell' educazione di Salzmann, da Schalleberg. Le Incisioni per il libro elementare di morale dello slesso Salz,

questi suoi disegni, imitando

la

ma-

niera del Tempesta. Formano questi la Raccolta eh' egli pubblic io

Roma

dal

l5l9 al
,

sene a Parigi

fu

tetto del re, nella

575. Tornatonominato archiquale incombenza


1

seppe meritarsi la stima del sovrano e la comune approvazione. Ne Perae trascur totalmente la pittura, come ne fanno prova alcuni suoi quadri dipinti dopo il suo ritorno in Francia,

mann.

nella sala del

Ragno

di

Fon*

PEONIO,
il

celebre architetto greco,

termin in compagnia di Demetrio tempio di Diana in Efeso, eretto dai fondamenti da Ctesifonte di Gnosso e da suo figlio Metageue , ma rimasto alla morte loro imperfetto. Di questo artista parla Vitruvio nel proemio del VII. libro. PEPIN Martino ), nato in An.

lainebleau. Mor, secondo la comuno opinione, nel 160I. Conosconsi di


quest' artista alcune stampe isolate, tra le quali
Il

Giudizio

universale, da Mi-

chelangelo.
Il

del

Campidoglio, da un medesimo.

disegno
gratuli*

1578, and giovinetto a Roma, e dopo pochi anni vi acquist nome di valente pittore. Weyermans loda assai per bont di composizione, per correzione di disegno e per vaghezza di colorito una sua deposizione di Croce; ma ci che meglio proverebbe il meversa circa
il

Giudizio di Paride , Il composizione, da Raffaello.


di

Veduta di un due piramidi.

antico

tempio
,

le

e Paesaggio con tirate d' archi ruine d'un antico edilzio. Paesaggio con mulino , ed altre

fabbriche.

Ruine
edifizj.

di

un

tempio e di altre

rito di

seguente racconto, che riferisco senza rendermene gail

Pepin

PERACCIN1
mato
il

rante. Divulgatasi ne'Paesi Bassi la notizia eh' egli lasciava Roma per ripatriare, Rubens mostrossene in-

chia( Giuseppe ), Mirando/ese , nacque nel


de' migliori.

1672, e fu scolaro del Franceschini,

ma non
la

Conoscendo

quietissimo,
capitale, vi

ma avendo
si

in appresso

sapulo, che lungi dal lasciare quella


era di fresco

ammo-

apertamente , che il solo Pepin poteva ne' Paesi Bassi divider seco la gloria di primo pitgliato
.

disse

tore.

Di questo cos lodato artefice

lo

stesso

Dechampe

confessa di

non

aver veduta alcuna tavola, n trovate migliori uotizie per scriverne


la vita.

PERAC
Parigi circa

Stefano
il
1

da ) nato a 5 10, fu valente pi t-

propria mediocrit nelle pitture di storia, si diede a ritratti, alcuni da' quali riuscirono lodevoli, non solamente per esser somigliantissimi, ma ancora per diligente esecuzione. Mor nel 1754. PERANDA ( Santo), veneziano, nacque nel lobo e fu da prima scolaro del Cortona poi di Palma il giovane ; ma uel breve soggiorno che fece in Roma aggiunse agi insegnamenti de' veneti maestri il corscuola ioretto disegnare della
, ,

124
1'

PE
potesse nelrella di

PE
Palma
,

mana. Sebbene emular

esecuzione Ja facilit del

che nelle grandi opere imit

assai,

and

pi a rilento e considerato , ed in alcuni dipinti eseguili nella

Dedalo e suo allievo, mostrava grandissimo ingegno nelle cose delle arti ma caduto in et di sedici anni dalla sommit di un tempio , miseramente per. Ved.
,

matura

et

mostr anzi uno


il

stile

art.

Dedalo.
(

Perauda fece men numero d opere de' suoi migliori contemporanei , ma super tutti in bont. In Venezia ed alla Mirandola mostrossi nelle grandi storie ingegnoso trovatore di bei ripieghi, ma super se stesso nel bellissimo deposto di croce fatto per S. Procolo di Venezia. Mor nel 1658, lasciando diversi scolari non indegni del suo

assai delicato e finito. Perci

), nato in impar i 1781 princij j dell' arte neh' Accademia di Riera, ed in appresso fu scolaro

PEREGO

Giovanni
il

Milano

circa

pittore teatrale LanPochi ebbero fecondit d invenzione pari alla sua, pochi lo superarono nella cognizione della pro-

del

valente

driani.

spettiva e nella purit dei disegno.

La sua modestia era egusle


rito
:

al

me-

nome.

PERANDA( ANTONIO ) nacque a Valladolid nel 1599; e fu in Madrid allievo di Antonio de las Cuevas. Ottenne col favore del marchese Crescenzi della Torre di poter copiare le migliori opere della reale
galleria. In et
al di

invidia fu per questo raro ingenuo una passione sconosciuta. Sebbene poche o ni una citt vanti al presente cos rari pittori di scene,
e
1'

come Milano
la

fu vivamente sentita perdita di Giovanni, accaduta in


,

18 anni espose

pubblico il celebre quadro della Concezione ; quadro che lo fece chiamare alla corte per dipingere nel palazzo del Jfieliro. Col fece
il

principio del 1817. Gli tu in appresso eretto un monumento con busto ed iscrizione in marmo, nell'Atrio che introduce nell' Accademia di Riera.

PEREYRA. V. Vasco Pereyra. PERELLE (Gabriele) nacque


in Parigi circa il 1622. Fu disegnatore ed intagliatore all' acqua nella quale arte ammaestr forte i figli Adamo e Niccol. in Parigi ( ADAMO ) nato nel 1658, e morto nella stessa citt
:

naturale , tutte rappresentanti personaggi viventi , con sorprendente rassomiglianza. Molte e tutte assai belle

quadro del soccorso con figure di grandezza

di

Genova

sono
Ja

le

opere fatte dalPerauda per


,

corte, per chiese e per privati

ed ebbe in vita onori e ricompense proporzionate al merito. Dai quadri di Tiziano conservati ne' reali palazzi che studi pi di quelli di altri sommi maestri aveva presa la freschezza , 1' impasto ed il colorito , qualit che resero le sue opere altremodo pregevoli; perocch univa a queste doli esattezza e correzione di disegno non comune
, ,

ai

suoi compalriolti. drid nel 1659.

Mor
(

iu

Ma-

DE DUARTE
maso
)

D.

Tom-

uno degli accademici di S. Fernando, e mori nel 1770. PERDICE figliuolo d' una sohi
,

rivaleggi con lsraello Pi inclinato a produrre che ad imitare, non intagli che pochi paesi ad acqua forte, Ja maggior parte di fantasia , e qualche pezzo da Cornelio Poelembourg. (Niccol) suo fratello, nato il 1640, imit nelle sue acqueforti Abramo Rosse, e coli' acquaforte cos accuratamente oper, che altri pochi lo potrebbero superare col buliuo. Pubblic moltissime stampe di pi maniere , tratte da grandi maestri, ma perch il catalogo delle stampe dei Perelle comprende nel Manuel quello del padre e dei figli, riferiremo complessivamente al
nel
,

1695

Silvestre.

PE
cune delle slampe loro appartenenti,
senza distinzione. Quattro paesaggi ornati di fabbriche e di figure. Quattro vedute di giardini. Quattro marine ornate di fabbriche e di ligure. Altre dieci in dodici raccolte di quattro slampe di vedute diverse Sei vedute rappresentanti le pi belle parti del giardino di Ruel. Sei vedute dell Italia, rappresentanti le vestigia di Roma e de suoi
contorni.

PE

125

1564 di non poche importanti opere per la cattedrale di Siviglia. Non nota 1' epoca della sua morte. e Nicola fra( Antonio telli ), furono due de' molti fondatori e sostenitori dell
di Siviglia.

Accademia
),

Bartolommeo

nato ia

1654, fu allievo e genero di Giovanni d' Arellano. Pitnel

Madrid

L'Adorazioue dei Magi

iti

mezzo

a graudi rovine, da Poeleubourg.

La
topi

disfatta dei gatti spaglinoli dai

francesi

da

Rirher.

Stampa

come il maestro, forse super nella freschezza ma si rese pi. che coi fiori celebre alla corte in qualit di frescante. Fece gli ornati del teatro del Reliro, per i quali fu creato pittore del re. Dipingeva la volta della scala del palazzo del duca di Monteaue in Matore di fiori
in
,

laiissiina salii ira relativa alla presa


di

Arras accaduta nel 1610.

drid 1' anno 1695 dal palco e mor.


(

quando cadde
)

PERELLIO, greco sculture, trovasi ricordato da Plinio nel Lib.

Gioachino d'Alcoy

XXXIV
fiorirono

cap.

8,

tra

neh' Olimpiade
(

coloro che ottauta-

settesima.

PEREZ
viglia nel

Andrea
,

1660
il

dell'arte sotto

), nato tu Sistudi i principj proprio padre, co-

primo premio dell'Accademia di S. Carlo di Valenza l'anno 1775. Ma quando cominciava appena a dare speranza di riuscire buon artefice, mor assai giovine
ottenne
il

nel

1779.

CABALLERO
gela
),

(Donna An-

nosciuto soltanto

per

essere

stato

era nata a Caparroso nella

uno

de'coticorrenti della nuova Accademia di Siviglia. Ma Andrea form il suo stile sulle opere del grande Murillo, e non indegni di tanto esemplare sono i suoi quadri del Santo Sacramento fatti per S. Lucia di Siviglia nel 1707. Da queste e da altre posteriori opere facile peraltro l'accorgersi quanto Perez si andasse allontanando dalle regole lasciate all' Accademia da Murillo; ed in Sull'esempio di Perez divenlarono ammanierati anche gli altri Sivigliani suoi contemporanei. Perez non pertanto sostenne la gloria della scuola, se non colle pitture di storia, con quelle di fiori
e simili gentilezze, nelle quali riusc

Navarra. Nel 1755 present all'Accademia di S. Fernando in Madrid


molte sue belle opere , e fu ricevuta accademica soprannumeraria ; onore fino allora non accordato ad altra persona.

FLORIANO
sebbene impiegato

Giovanni

),

alla corte di Fi-

lippo li, di cui era cameriere segreto , si occup utilmente delle cose della pittura, e lasci non pochi quadri di fiori e frutta assai gentili , onde venne a ragione annoveralo tra i piltori del buon secolo della Spagna. Fioriva nel

1566.

DE IIERRERA
era

(Alfonso),

uno
,

dj' buoni ritrattisti di Si-

vramente singolare. Mor


nel

in pallia

viglia

quando
I

fu col eretta l'Ac.

1727.
(

cademia ne!

Antonio

),

fior

in

Sivi-

traili

Lasci molli ripochissimi quadri di storia.


(360

glia circa la

met del 16. c secolo,


dal

DE P1NEDA
nato in Siviglia
,

(Francesco),

vedendosi

incaricato

I5l8

al

studi l'arte sotto

123
Murillo, e
imitatori.
fu

pE
uno
dei suoi

PE
buoni
e molte delle sue
gli.

produzioni inta-

Fu suo

figliuolo ed al-

lievo

Pure quest'artista straordinario eh' ebbe un elmera fama finch


visse,

PEREZ
il

(Francesco
contento

), il

giovane,

manc

nella

memoria

degli
il

quale non

fessione della pittura , riusciva non inferiore al


inoltre

essere

poeta

pronella quale padre, volle e fu ancora


della

uomini avanti che terminasse


ciassettesimo secolo, iu cui sanese ( Cesare )

di-

fior.

come

il

precedente

e forse della stessa

fa-

pi mediocre che nella pittura.

miglia, visse ancor egli nel dicias-

POLANCO

Andrea). Si

settesimo secolo. Gli d diritto

crede uscito dalla scuola del Ricci, e nella galleria del Rosaire di Madrid conservavasi un suo buon quadro, in cui viene rappresentata Santa Chiara di grandezza naturale. Fior nel 17. 8 secolo.

aver luogo tra


serie

intagliatori

ad una

di carte geografiche, eseguite per un cardinale della casa Medici. PERICLETO , scultore , fu al-

lievo di Policleto d' stro di Antifane.

Argo,

mae-

DEVILLOLDOL(Alvero),
fu scolaro di Giovanni di Borgogna io Toledo, e dipinse insieme al maestro nel 1499 una parte del chiostro della cattedrale , ed una storia sopra una parete della scala.
..

PER1CL1MENO,
una femmina, che
dicevasi
gliuoli.

lavor di gran

forza lottatori, soldati, cacciatori e sacerdoti. Fece pure 1' imagine di


in

un solo parto
trenta
fi-

aver

partoriti

(Matteo) Spagnuolo, venne


di gi

PERIGNON
Parigi circa
taglio all' e
il

Roma

ammaestrato nel

di-

Niccol ) nato in 1750 esercit si,

segno per continuarvi gli studj pittorici. Dopo pochi anni pass a Siviglia, dove condusse diverse opere
di pittura per luoghi pubblici e per private famiglie. Preferiva ad ogni

multaneamente

pittura e 1' inacquaforte. Egli dipinse


la

modo

quadri

di

piccole

sioni rappresentanti

dimenvedute e pae-

saggi ornati di figure storiche e di animali. Intagli molte sue invenzioni all' acquaforte.

a tempra fiori Intraprese poscia un la Svizzera, e col disegn molle vedute pittoresche in diversi cantoni, molte delle quali pubblic poscia incise all' acquaforte ,

con gusto francese

paesaggi. viaggio per

tra le quali

le

seguenti

Torn poscia
nel 1600.

Roma, dove mor

PER1CCIUOLI
iu patria,

Giuliano)
il
,

sa-

nese, poich'ebbe appreso

disegno
di poi a

and
di
l

Roma

Venezia

a Costantinopoli.

Passava da
Sicilia,

questa capitale ad Alessandria d'Egitto, indi a Malta ,

lo

Spagna dove Filippo III nomin maestro di disegno di suo figlio. Vide in appresso altre corti e dovunque ottenne favori
,

Raccolta di sei graziosi paesi inpittori. tagliati alla maniera dei Due paesaggi , uuo de'quali con cappanna in mezzo , nel davanti acqua e tre anatre; l'altro con una casa rustica nel mezzo , in sul davanti seno di mare , e diversi marinari occupati in varj lavori. Due paesaggi con cappanne. In uno vedonsi villeggianti, seguiti dai
loro cani, nell'altre due cervi vicini

ad una rimessa

di

carri.

e specialmente in Firenze, dove fu al servizio del Granduca, disegn a

penna con maravigliosa bravura palazzi


,

teatri
il

irasse

re

tornei , balli ec. Ri, d' Inghilterra , il gran

di bronzi , per commissione del tiranno Falaride il celebre toro , entro al quale, chiudendosi i condannati

PER1LLO

scultore

fuse

duca

di

Toscana ed
disegn

Invent e

principi. soggetti storici.


altri

a pena capitale , e sotto accendendovi il fuoco, a gran stento in mezzo ad atroci tormenti pei ivano. Si

F
divulg l'opinione poi vera o
falsa,

PF.
tore tedesco
Italia,
,

127

visse

ma passata fino a" d nostri in proverbio, che Falaride condann lailista a morire prima d' ogni altro
entro
la

facendo

molli ama iu diverse opere di

infernale

bricata da lui
siciliano

macchina fabmedesimo. Diodoro


che
il

cartaginese Indicare avendo conquistata Agrigento , mand con altre preziose

narra

non molta importanza, indi recossi a Berlino, poi a Dresda ed ovunque ebbe commissioni per statue ed altri lavori io marmo che tutti P' o meno manifestano il decadimento
,

della scultura nel diciassettesimo secolo.

spoglia questo

ma
che

il
il

filosofo

Toro a Cartagine Timeo lasci scritto


;

PERNICHERO
in

(Paolo\ nacque

Toro
d'

tanti

di Falaride fu dagli abiAgrigento gettato in mate.


t

Saragozza negli ultimi anni del 16. secolo. Quando appena conosceva
a
i

priucipj

del disegno

and

Giuseppe nacque io PERINI Roma nel 1748, apprese l'arte del)

Madrid, e fu ammesso nella scuola dell' Hovasse , dalla quale pass a

intaglio in patria , dove intagli lodevolmente alcuni rami della celebre raccolta di Gavino Hamilton, come pure diverse statue per il Museo Pio Clementino , compilalo da Ennio Quirino Visconti. Cono*
l'

Roma pensionato del re. Sebbene studiasse I' antico e copiasse le pitture di Raffaello , Pernitharo non couobbe mai , anzi nemmeno sospett che vi fosse un bello ideale.
Tornato a Madrid fu nominato pittore del re e del 1755 direttore, dell' Accademia di S. Fernando. Moii nel I70. Lasci diverse opere
,

sconsi eziandio le segueuti stampe:

Giove ed Antiope Palma La Carila figurata


che porge
a

da Giacomo

in
a*

una donna

mangiare

tre fanciulli,

dallo Sc'.idone. Il Portar della Croce ; grande composi/ione dal Lanfranco.


.

Madrid pei reali palazzi e per chiese, la migliore delle quali eredesi il quadro d'Agar con Ismaele.
iu

PERULA
E Stefano),
1

(Giovanni Francesco
i

primi due

fratelli

PERlNO.(V.
PERISllN
Francia
ta^li
(

Cesarei). V. Vaga. Giacchio ), nato "iu


il

altro loro parente,


,

nacque

in

Ai-

circa

15o0

intagli a

grossi ed a grossi tratti in le-

in rame. Lnitosi in societ con Tortouel, incise in questa guisa la Guerra degli Ugonotti, ed altri soggetti storici che avevano relazione agli avvenimenti accaduti dopo la morte di Enrico IT. Tra le sue slampe colla data del 1569, trovasi quella rappresentante La de/aite Kf< Reitres por le due de Guise.
:

gno ed

furono tutti rinomali pit16. secolo. Nel 1586 lavoravano coti Cesare Arbasia nel palazzo di Viso, innalzato pel ministro di Santa Cruz presso Sierra Morona ; e vi spiegarono tutta la
e
tori del

magro

loro abilit in pitture a fresco e ad olio storie, bassi rilievi di chiaroscuro, ornati, prospettive, marine,
paesi, battaglie, ec; rendendolo

uno

dei pi. bei palazzi

della

Spagna.

PERLA
,

quella citt da Giulia Romano. Due freschi conservati in duomo nella cappella di S. Lorenzo sono i soli conosciuti testimonj del suo valore. Non si hanno intorno a quest' artefice ulfatti

ne nato de 'molti allievi

Francecso ) circa il 1500,


,

di

xMao-

fu

uno

Insieme a Mohedauo dipiusero a fresco alcune storie del Sacramento nel Santuario di Cordova. Opera-

in

vano nel 1605.

PERONI
ma
,

nato

circa

(D. Giuseppe) di Paril 1700, studi


i

priucipj dell' arte in Bologna, indi passava a Roma, dove frequent


la

tci lori

notizie.

scuola del Masucci , che teneva viva in Roma la maniera del Maratli. Oper

PERMOSER

(Baldassarre) scul-

molto

iu patria, in Tori-

12$

PE
naro,
si

PE
a Lione, dove mancandogli
fece guida di
a
il

no, Milano ec ed ovunque mostrassi corretlo e gentile disegnatore; ma affascinare dal manierato si Jhsc colorire , venuto di moda nel diciottesimo secolo, onde in tutte le

d a

un cieco che
in
tal

andava

Roma

ed

modo

fece senza spesa cos lungo viaggio.

Era

vede campeggiare il verde. Tra le pi conosciute sue pitture contausi il S. Filippo Neri a S. Satiro in Milano, Ja Concezione
sue opere
si

nella

chiesa
il

dell' oratorio di

rino, ed

tonio

Ges Crocifisso a Abate di Parma, fatto

S.
a

ToAncom-

petenza del Cignaroli e del Battoni. Mori in patria nel 1776.

PEROX1NO
,

Giovanni),

pit-

sedicesimo secolo pare che non operasse che oltre P, ed in alcuni paesi della riviera di ponente di Genova. Contore piemontese del

in quella citt il Lanfranco , che scorgendolo inclinato alla pittura , g' insegn a maneggiare il pennello. Cosi riusc pittore di corretto disegno ed intagliatore all' acquaforte di gran spirito. Incaricato il Sandrart dal march. Vincenzo Giustiniani dell' incisione della sua galleria, che usc in due tomi in gran foglio, l'artista alemanno prese, tra i suoi molti ajuti, ancora Francesco Perrier. Questi per volle tentare una nuova impresa di suo genio tutta sopra di s e vi riusc.
,

Intagli le proprie invenzioni, e spe-

servasi in

Alba una tavola d'altare


nacque in Fiandre nel 1560,
e

cialmente una Raccolta


statue e di
bassi
le

di
,

antiche
le quali

portante la data del I5l7.

rilievi
,

PERRET (Pietro)
Oudcnarde
apprese
il

mancando
dono
se

di precisione

nelle

non

attitudini

non rened i mo-

disegno

l'intaglio io

patria, e riusc valente artista. Nel 1581, trovavasi in Roma, e disegn

ed incise il gruppo del Laocoonte: pubblic ancora diverse stampe, tra


le

quali

La Vita
sette pezzi.

di

Maria Vergine
di

ili

La Castit
Speckaert.

Giuseppe da Hans

vimenti delle figure. Ad ogni modo Perrier intagli con punta spiritosa un buon nuiflero di stampe, tanto di sua composizione, che dalle opere di valeuti maestri. Ma ci che pi 1' onora sono le stampe a chiaroscuro, assai ricercate dai dilettanti e dai raccoglitori di stampe rare. Mor a Parigi nel 1660. Soggiungo un breve indice di alcune sue stampe. Seguito di antiche statue in 100 rami. Altro di bassi rilievi, in 50 rami Gli Angeli della galleria Farnesina dipinti da Raffaello in 10
,

La
in
Il

Pittura
di

PERR1ER
Macon

dal medesimo. (Francesco ) nacque Borgogna nel 1590.

Gatidellini lo disse inventore in Francia dell'incisione a chiaroscuro:

non dice da
maniera
stato in
,

chi

apprendesse

tale

ma probabilmente sar Italia, dove dopo Ugo da

fogli.
11

Consiglio degli

Dei, da

Raf-

Carpi e dopo il Beccafumi erasi praticata con buon successo dall' Andreani. Tutto ci che di lui sappiamo, scrive l'autore del Masi nuel, , che trovandosi in Roma, a stento da principio guadagnava j' quanto bastava alla meschina sua sussistenza. >i Pare per altro in appresso guadagnasse assai. Raccontasi che essendo ancora giovinetto,,

faello

Le nozze di Cupido, dallo stesso L' Ultima Comunione di S. Girolamo, dal Lanfranco.
Riti atto di

La

Nativit di

Simone Vovet. Ges Cristo

da

Vovet.

Stampe di sua composizione.

abbandon

la patria, e

pass

La

S,

Famiglia, dove

il

divin

PE
bambino
e S. Gio.

PE
Ballista
si

129

tra-

stullano con un agnello. La Fuga in Egitto. S. Rocco cbe risaua gli appestali,
zie; in

Venere con mezzo


altri

gli

Amori

e le

Gra-

quasi comune opinione aver egli dato le memorie per lo stabilimento dell' accademia di pittura e scultura, come ancora per quella d'architetlare lutti gli assistenti.

verlonsi dei Tritoni


le ali

ed

Il

animali marini Tempo che tarpa

ad

Amore.
nipote di Francesco, e suo discepolo, fu pittore ed iutagliatore di qualche

PEKRIER(Guglielmo)

nome,
aiuto
,

ma
nel

d' ordinario

oper come

dello Zio.

Mor avanti dello Zio

1655.

PERR1ET ( Ambrogio) scultore francese che operava in Parigi dopo valenti maeil 1550 , fu uno dei scolpirono i bassi rilievi stri che
ed ornameati del mausoleo di Francesco I re di Francia, risguardato come il primo capolavoro della scultura fraucese dopo il risorgimento delle arti. Ebbe a compagni in questi

pregevoli lavori Giacomo ChauSebastiano Galles, Pietro Bigoigue e Giovanni de Borges, tutti
trel,

tura. Pare ad jugni modo che dopo aver lasciata la professione della medicina, occupasse gran parte della sua vita la sola architettura perocch in qualsisia epoca della sua vita non fece che poche cose di pittura, e di non molta importanza; oude per questo rispetto troverebbe appena luogo in questo dizionario. Scorriamo adesso le principali opere di quell'arte, cui deve la maggiore celebrit. Tra i diversi disegni fatti per la facciata del Louvre, fu prescelto quello di Claudio, e parve tanto ricco e bello , che si dubit di poterlo eseguire. Lo posero in esecuzione Luigi le Vau e da Orbay, ed quella magnifica facciata verso la chiesa di S. Germain che sorbel pezzo il pi prese il Bernini
,

d' architettura, dice

il

Milizia,

che

siavi tra quanti reali


in

palazzi sono

distinti

artisti

di

quell' epoca

in

Francia.

Europa. I varono molti


lezze,

critici dell'arte vi trodifetti,

non ostante

(Claudio) nato in Parigi nel 1615, fu uomo universale, avendo senza sussidio di maestro

PERROULT
apprese

quali, tante e tali sono le sue bel-

molte

scienze

total,

mente
fisico,

disparate.

Fu medico
,

pit-

tore, musico, architetto, ingegnere,

matematico anatomico ecc. Noi non possiamo parlarne che per


conto della
lej^ura;
pittura
e
dell' arebi-

rendono una delle pi Europa. Architett F Osservatorio di Parigi e quell'arco trionfale che era in fondo al borgo S. Antonio, il pi e bello che si conosca in Parigi forse altrove. Anzi pensano molti e la che il gusto la ricchezza
che
la

uobili fabbriche d'

ma

per

1'

iutegrit delle

notizie biografiche, diremo, che

da

principio esercit la medicina, che poi abbandon quando fu ammesso nella reale accademia di belle arti, esercitandola non pertanto per la sua famiglia per gli amici e per
,

grandiosit del disegno sorpassino qualunque arco trionfale, non esclusi gli antichi ; ma sgraziatamente non fu eseguito in marmo , n per l'eternit
;

ed in

fatti

pi non esiste.
t,
il

Ad

istanza del ministro Colbei

tradusse egregiamente

poveri. Pubblic in quattro volumi un Essais de Physique , ed una Raccolta di macchine per elevare e trasportar pesi. Anatomizz molti animali e mor per avere assistito alla dissezione di un cammello putrefatto , che fece animaDiz. degli Arch, ecc. T. in.
,

ne disegu assai ben le ne fece un ottimo compendio per comodo de' principianti. A quesl' opera tenne dietro un libro sopra i cinque ordini di colonne secondo il metodo degli Antichi. Trascinato dal vortice dei novatori d'ar-

Vitruvio, tavole , e

17

150
chiteltuia
,

PE
ebbe
parte

PE
ancor esso
cerca col dito la piaga del Redentore, e varie storie dei fatti di S. Giovanni Battista. Mor nel 1544. S.

Tommaso Apostolo che

nell' invenzione di un nuovo ordine, che risult un corintio colla

sola innovazione di ridicole piume di Struzzo al capitello. Le colonne

Mariano da)
il

fu

contem-

rappresentano alberi troncati, a quepiume invece sti alberi si diedero di fiondi. Fortunatamente questa strana innovazione non ebbe maggior vita
de' suoi inventori,

poraneo
racconta
tavola in

di

Gianniccla. Di costui Vasari, che dipinse una

L'Osservatorio, soltanto accennato poc'anzi, ha un carattere d' originalit conveniente al suo geuere. E fiancheggiato da torri ottagone , ed ha altissime aperture di finestre annnnzianti la necessit di offrire nell' interno 1' aspetto del cielo pelle osservazioni astronomiche , per le quali questo vasto edifizio ter-

S. Agostino d' Ancona , che non ottenne la comune soddisfazione ; ma un' altra che conservasi in Perugia a S. Domenico, lo dimostra pi che mediocre pittore.

Mor circa il 1547. la( SinidaldO DA) lasci vori eseguiti dal 1505 al 1528. Fece nel duomo di Gubbio, nel 1505, una tavola ed un gonfalone, che sono

delle migliori cose che possano vedersi dell' antica scuola , e molte

minato

in terrazze.
criticate le Satire di

pitture

condusse in patria di non

Despraux, questi amaramente se ne vendic nell'ultimo libro della Poetica, celebrando la metamorfosi di Perroult di medico in architetto. Fu tolto alle arti nel 1688.

Avendo

minor merito.

PERUGINI (N.) valente paesista di radano, fioriva nella stessa citt


contemporaneamente
sandrino,
il

al giovane Liquale dipingendo paesi le arricchiva di spi-

ed architetture,
ritose figurine

PERSEO
Apelle
,

allievo

prediletto

onde

il

fu assai rinomato maestro diresse a lui

di pittore ,
i

suoi

precetti intorno

all'arte della pittura. Quanti libri di greci sofisti


si

elegantemente disegnate. Forse il Perugini sapeva meglio colorire, e pi da vicino rappresentare la vera natura , se non la pi bella. Questi operava in principio del diciottesimo secolo, e non.

non

darebbero
!

per

avere que-

st'opera del pi grande pittore della

Grecia

PERSICO (Paolo)
politano
il

scultore na-

deve confondersi con un altro pittore Perugini, che mor in Milano quasi due secoli prima /senza che
lasciasse

dopo che le opere di Cosimo Fansaga avevano riempito


fior

testimonianza
(

indubitata
fioriva nel

della sua virt.

regno di tanti suoi


stile

allievi,

tutti

PERUGINO
in quell'epoca

Lelio)

seguaci dello

berinesco. Egli

1321, e fu uno de'molti artistiche


dipinsero nel duomo d'Orvieto. Non noto che altrove conservinsi opere di quest antico pittore lontano dal merito del suo
5

poi, unitamente al

Celebrano ed a Giuseppe Sammartino, diede l'ultima pinta alla gi decaduta arte

della scultura.

PERUGIA
levSsi Pietro

Gianniccla da)

grande

nato circa il U7S,in citt della Pieve, fu uno degli ajuti di cui molto va-

Perugino, perch buon

contemporaneo Giotto. Pietro ), ossia Vannucci Pietro, nacque in citt delle Pieve, e fu, come venne universalmente

coloritre; poca cura prendendosi, che poco valesse nel disegno, quando
trattavasi di colorire

creduto, allieto di pittor dozzinale, o come ad altri piace, del Bonfi-

niccla fece

invenzione

i proprj. Giandiverse opere di sua quali sono in Perugia

che fu poi suo emulo, ma troppo debole emulo. Aveva di gi appreso il disegno quando recossi a
gli,

PE
Firenze sotto Andrea del Verrocchio il quale pili die nelle cose della pittura, acquist celebrit nella scultura, e fu condiscepolo di Leon-irdo da Vinci. Mi attengo alla volgare opinione , non permettendomi gli angusti confini di quest' articolo di richiamare ad esame Je divergenti opinioni de' biografi di Pietro. Dalla scuola del Verrocchio usciva valente maestro, e tale da sostenere per alcuni rispetti il confronto con Leonardo suo condiscepolo. Forse questo grand domo fu con troppo rigore giudicalo da coloro , che abbagliati dalle opere del suo pi. grande allievo , Raffaello lo rilegarono tra i pittori non totalmente emancipati dall'antico stile. Ma il Perugino vuol es, ,

PE
iliera

151

alquanto cruda a pi morbido stile , dal meschino e gretto abbigliamento a pi largo e dovizioso;
delle quali cose

non

a torto

si

volle

da molti darne merito a Raffaello; ma ucssuuo negher che Pietro , ancora prima dell'intera rivoluzione
dell' arte
stile,

dall' antico

al

moderno

e specialmente alle giovanili, una cotale


alle teste,

non sapesse dare

grazia ignota ai suoi contemporanei , e non superata dai pi dei buoni maeslri del miglior secolo.

Ed

cosa notabile

che per conto

dell'aria e verit dei volti, lo stesso

Raftaello raostrossi quasi sempre perugiuesco, o se pure se u scost negli ultimi anni, pochi non sono
ste

sere osservato sulle migliori opere,

conoscitori che preferiscono le teraflaellesche della seconda a quelle della terza. Mosse pure e coi

e troveremo che non fu secondo a veruno dei sommi maestri che precedettero ed ammaestrarono coloro, clie per universale consentimento occupano i primi gradi nella pittura, Raffaello , Tiziano e Correggio, il primo allievo di Pietro , il secondo di Gian Bellino , il terzo d'Andrea Mantegna; perocch quand'andr fosse dimostralo, che l'ultimo non frequent la scuola di Andrea nessuno negher che non siasi formato sulle sue opere. Non terremo dietro al progressivo merito di Pietro. ... La sua l'ama non tard a procurargli importanti commissioni in Firenze ed iu altee citt della Toscana , sebbene non mancasse di utili lavori iq patria ; finch fu chiamato a Roma da Sisto IV. Di col , fattosi abbaslauza ricco , tornava a Perugia , dove apr quella celebre
,

con gentilezza le figure , imitando le quali , Raffaello altro non ebbe a fare per condurle a perfezione , che aggiugnerle maggiore nobilt ed espressione del Perugino. Gli si d colpa, che poca cura si prendesse dell' invenzione perocch , suol dirsi , and replicando con leggerissime mutazioni gli stessi soggetti ue'suoi quadri d' altare; di modo che, veduto un suo Crocifisso , uu suo Deposto di croce, un Ascensione, una Nuuziala, annosi tutti veduti. Ad ugni modo egli dipinse alcune bellissime tavole che pi non replic, comunque negli accessorj, rifacesse ad uu di presso
lor
,

gli

stessi

edifizj, paesaggi, architet-

scuola
tisti
,

cos

feconda di grandi ar-

Le principali sue in Perugia , il S. Siopere sono mone, la Sacra Famiglia con altri parenti del Signore, un'altra sacra Famiglia al Carmine, nella quale
ture, ed arredi.
,

sebbene alla sua gloria bastasse il pii grande de'moderni pittori, dal quale, essendo Pietro sopravvissuto pochianni,non si sdegn di prendere nuovi lumi e miglior
stile.

si

accost allo stesso Raffaello;


i

come

pure freschi della sala del Carmine. Dislinguousiin Roma il San


Pietro
della

cappella
,

Sistina
ce.

le

pitture del Vaticano


ccl

Seusibilc nelle ultime opere del Perugino il passaggio dalla ma

Tutti mordono la sua avarizia , il vivere misero, sebbene avesse

152

PE

PE
che, venuto Raffaello in Roma, si facesse suo scolaro; a ci indotti, pi che da autorevoli memorie dalessersi Baldassare iu qualche opera di pittura accostato allo stile del Sanzio, come vedesi in alcune sacre famiglie all'olio, e ne'maravigliosi freschi rappresentanti il Giudizio di Paride, nel castello di Beicaro, nella Storia della Sibilla a Fonte Giusta di Siena, ec. Lo che non parmi sufficiente prova d'essere stato scolaro del Sanzio; tanto pi
l'

acquistate grandi ricchezze. Fu pure accusato d' incredulit, intorno alla quale accusato, non ebbe finora alcun biografo che convinceutemeute lo difendesse; n iu tanta lonta-

nanza di tempi e povert di memoria pu adesso esserlo. Mor alla


Pieve sua patria in et di 78 anni, per dolore, dicono alcuni , di essergli slato derubato il danaio, che
seco portava.

PERUGINO
tore
il

(Pietro), altro pit-

Perugiuo, che operava avanti 1 450, trovasi ricordato dal Vasari


,

senza lode e senza biasimo. - ( Domenico ) conosciuto pi che pertutt' altro , per essere stalo maestro di Benvenuto Grammatica. Conservansi in Perugia una Nunziata agi' Incurabili , ed altri quadri in diverse chiese. Mor in

che diversi scrittori osservarono, che essendo il Peruzzi d timido e modesto carattere, viste le prime opere
di Raflaello, non arross di farsi suo imitatore; onde in alcune parti dell' arte gli and assai vicino, ed raggiunto, se in altre lo avrebbe

come eccellentemente disegnava avesse saputo colorire.

Roma

nel 1626.
(

Ma

egli

aveva

Paolo Gismondi ) ricordato dall'Orlandi come accademico


di S. Luca nel 1668 buoni frescanti dell' vor molto in Roma
,

fu

uno
sua.

dei

et
,

La-

dove

servansi

ancora

alcune
S.

conpregevoli

opere di lui a S. Agata.

Agnese

ed

studio della statua e dell' architettura , e trascurato il colorire. Nel palazzo della Farnesina , che Raffaello abbell con tanti miracoli dell' arte , Baldassare fece di chiaroscuro diverse storie e decorazioni , e nella stessa loggia in cui il primo dipinse

consumati

pi

anni

nello

Il

Cavaliere.
(

V.

Cerrini.

Baldassare ) chiamato Ba/dassare da Siena, nacque


in Accajano, territorio senese
,

PERUZZl

nel

1481 , e fu per avventura uno dei pi grandi ad un tempo e pi sventurati artisti del miglior secolo. Nato di poveri parenti, condusse stentata

e misera
lezza, per

vita

fino

dalla

fanciul-

peducci i ed alcune favole di Perseo. Le sue pitture, sebbene sbattute da quelle del sommo maestro, si contemplano svelto non pertanto con piacere n' lo stile, spiritoso, espressivo, e dotta la composizione. Ma se nelle figure cede il primato ali Urbinate, il Peruzzi con ebbe chi lo uguala Gaatea, l'altro color
:

non

dio della

essere tolto allo stupittura in patria , onde

gliasse negli
finti
,

ornamenti di stucchi che sorpresero Jo stesso TiIl

esercitare, secondo volevano i suoi parenti una meccanica professione. Non era giunto ai vent'anni, quando stimolato da vivo desiderio di per-

ziano; nei colonnati, nelle prospettive


,

ec.

Peruzzi

deve

inoltre

fezionarsi nelle tre arti sorelle, recossi a Roma sotto il pontificato di

Alessandro VI. I suoi primi studj furono rivolti, pi chea tutt'altro,


opere degli antichi, onde riusc poi non meno egregio architetto che valente pittore. Vogliono alcuni
alle

risguardarsi quale inventore ad un tempo e principe delle scene teatrali , onde divise col cardinale da Bibbiena gli elogi della Calaudria, rappresentata nel palazzo aposto-

intrattenimento di papa de' suoi cortigiani. Avanti di far parola del singoiar merito del nostro artista nella qualit
lico

per

Leon

PE
inV

PE
,

133

architetto

fronte di
lice.

che a t;mtc virt, fu sempre infe,

osserveremo

Olivetani a S. presso Bologna


fece
il

Michele in Bosco poscia disegn e

La sfrontatezza

di alcuni suoi

emuli prevalse costantemente al sua modesta virt; e molti di coloro che lo fecero lavorare, alesarono della sua naturale timidit, spinta al seguo di non osare di chiedere il prezzo delle proprie opere. Spogliato nel sacco di Roma d' ogni suo avere ed imprigionalo, nou ottenne la libert che a condizione di fire il ritratto di un generale. Uscito in cos calamitosi tempi dalla desolata Roma, e costretto di vivere

modello del duomo di Carpi, che riusc opera assai bella. Era pressocch terminato quesl' edilizio quando fu chiamato a Siena per disegnare le fortificazioni di quella
citt; indi passava
a

Roma, dove

per ordine di Leon X fece un nuovo magnifico ed ingegnoso modello per


la

basilica di

S.

Pietro.-

Il

Serlio

con

sottili

guadagni
citt
,

ora in una ed ora in altra

sebbene non
sioni

gli

mancassero occae
eli

di architettura

pittura

pubblic questo disegno ne'suoi libri dell' Architettura , e merita di essere attentamente studiato dai cultori dell' arte, siccome quello che oflre un complesso di maraviMiose invenzioni tanto nelT insieme, che nelle singole parti, di alcune delle quali si sono poi Serviti gli altri
architetti.

mor, non senza sospetto di veleno, iu et di 55 anni , quando final-

Sono

di sua invenzione

il

mau-

mente cominciava ad
rato per grandiosi
tettura, lasciatilo la
figliuoli

essere adope-

lavori d' archi-

soleo di Alessandro VI, nella chiesa dell'Anima; il palazzetto alla Lon-

consorte e sei nell'indigenza, senza che l'Italia, onorata dal suo rarissimo ingegno, senza che i tanti generosi mecenati del secolo d' oro stendessero Ja mauo verso la desolata famiglia di cos grand' uomo. Ho fin qui differito a parlare della sue opere architettoniche, perch l'importanza loro richiede, che alquanto pi distesamente si tratti del merito architettonico di un uomo, che presso i pi non conosciuto che per egregio pittore. Come per troppo eccederebbe i confini

gara di Agostino Chigi, ora chiamato Ja Farnesina, che fu poi abbellito

spettive
istorie.

stucchi e di prodallo stesso Baldassarre e da Raffaello d'Urbino di bellissime

di finti

Abbiam

gi accennato d' a-

ver

fittele scene per commedia del cardinal

un'oscena

Morto Leon
resse
i

Bibbiena. ed Adriano VI, di1'

magnifici apparati per

in-

coronazione di Clemente VII. Dopo alcuni anni mise mano a riattare il cortile del palazzo dei duchi Altemps in Roma, indi invent e diresse la fabbrica

di

un compendioso articolo
tutti
i

la

descrizione di

disegni d'ar-

del palazzo Massimi vicino a S. Pantaleone, che uno de' pi belli e magnifici che

chitettura e di tutti gli edilcj eretti in diverse citt d' Italia , verremo

conti la
in

Roma
pittori,

moderna Roma. Fu sepolto alla Rotonda a canto a


ben degno. Tutti
assistettero alle

qui brevemente enumerandoli sensulP anz' ordine cronologico, iu dare di un indice pi che altro,

Raffaello, e n'era
i

scultori ed architetti l'ac-

compagnarono ed
sue esequie.

aggiungnendovi poche brevi osservazioni. Era ancora giovine quando


alcune fabbriche di non molta importanza. Recatosi a Bologna, fere due disegni e due profili per Ja facciata di S. Petronio , architett la porta della chiesa degli
fece in

Roma

PERUZZINI (caval. Giovanni e Domenico fratelli ) nacquero in Pesaro circa il 1650, e passarono, appena usciti dall'adolescenza, in Ancona, dove stabilmente presero domicilio. Di questi indivisi-

134
bili
fratelli
,

PE
o del
solo

PE
Giovanni

PESCIA (Mariano Grazudei


DA
di Rodolfo Ghir) fu scolaro faudajo , il quale grandemente apprezzava il raro ingegno di questo giovine; onde volendogliene dare una sicura testimonianza, gli commetteva il quadro di una Sacra Famiglia da collocarsi nella cappella della Signoria di Firenze, in Palazzo Vecchio, dov' egli stesso aveva eseguite diverse pitture a fre-

(fiacche a taluno divent sospetta perfino i' esistenza di Domenico ) trovansi belle opere di stile caraccesco in

Ancona

Ascoli

Roma

Bologna, Torino, Milano.nella quale ultima citt Giovanni mori nel 1694. Lasciava ammaestrato Dell' arte un figlio, chiamato PERUZZ1NI (PAOLO)chefu pure universalmente tenuto buon pittore: e molte sue opere possono vedersi in alcune citt del Piceno ed in Roma. Fioriva nel 1680.

PESAR1

Giovanni Battista

scolaro o imitatore di Guido Reni, fioriva in Modena circa il 1650,

pienamente l'egremaestro: ma non appena terminata quest' opera, che lo aveva fatto assai vantaggiosamente conoscere, fu tolto all'arte avanti di giugnere ai treusco. Giustificava

gio giovane la confidenza del

dove tra le altre opera lasci un quadro della Madonna a S. Paolo, che in ogni parte ricorda le angeliche arie delle teste e dei panneggiamenti guideschi de'migliori tempi.

anni.

PESELLO

Francesco

),

pittore

fiorentino, nato nei 1580, fu scolaro di Lippo fiorentino, allievo di

PESARO
DA)
dopo
che

Niccol Trombetta

era nato avanti il 1550, e fu, il Passigna.no, uno de'riputati

Giottiuo, ajulo dei medesimo nell'ultima sua opera, ed uno de'suoi pi fedeli imitatori; onde non
maraviglia se contento d' imitar da vicino il maestro, rimase a grande distanza dal medesimo, che pure fu un semplice imitatore. Figliuolo di

scolari di Federico Zuccari. Si dice


il Barrocci lo avesse in grandissima stima avanti che cominciasse a strapazzare il mestiere, lavorando di pratica. Belle sono le sue pittura di Roma in Ara Codi, ed il quadro nella chiesa del Sacramento di Pesaro vieue universalmente riguardato come uno dei migliori di quella citt feconda d'i lustri pittori. Mor vecchio sotto il
I

Francesco Pesello fu

pontificalo di Paolo

PESCI

V. Gasparo ) bolognese

celebre pittore di paesi e di architetture, che soleva d'ordinario cavare dall'antico e popolare di piecole figure o macchiette collocate a tanta distanza , che souo appena
"visibili. Due bellissimi quadri di questo valentuomo possiede in Venezia il conte Marco Corniani , erede del celeberrimo conte Algarotti , che apprezzando sommamente la virt del Pesci , fece pi volle eseguire alcuni soggetti di suo capriccio. Vivea ancora uel 1776.

Francesco ) detto il Peche facilmente avrebbe di lunga mano superato il padre , se precoce morie non lo rapiva all' arte. La pi lodata opera del padre era l'Epifania descritta dal Vatrovavasi il risari , nella quale tratto del celebre Donato Acciapioli; e le pi celebri opere del figlio souo le storie de'Sauti Cosma e Damiano, e de'SS. Antonio e Francesco dipinte a piccole figure iu un grado dell'altare del Noviziato di S. Croce. Furono queste eseguite prima del 1440, ond' probabile che il Pesellino non avesse vedute
(

stilino

le pitture di Masaccio, Non cui era contemporaneo. pertanto vi si vedono figure beu mosse , amorosamente eseguite e non mane. irti d'espressione, conio

ai

Carmine

di

comportavano
1'

le

coudizioni di quei

et.

PE PESNE (Antonio)
rigi

PE
che non a fresco
riusc
,

ir>5

circa

il

Dato in Pa1650 da una nipote di


i

nel qual genere

meno

corretto.

Operava

in

Carlo de
fallo

Fosse , ecossi di gi pittore a Venezia , dove rila

trasse diversi distinti personaggi, e

r591. Altre opere condusse in diverse provincie della repubblica veneta.

Milano

ad

dipinse alcuni quadri di storia. Passato quindi a Roma, non vi si trattenne che pochi mesi , per essere stato chiamato con onorate condizioni ai servigi della corte di Prussia;

( Ron vventcry) nacque Anversa nel 1614. I suoi quadri inspirano lutti orrore, perocch non rappresent che marine in burrasca e terribili uragani. Vedesi in quasi

PETEY

in

dove operava ancora nel 1818. Soggiungo un breve indice di alcune fra le molte sue stampe. Ritratto di Luigi le Comte, scul-

il cielo confondersi colle onde, navi nell' atto di essere inghiottite dal mare o di rompere contro gli scogli. L' atmosfera sempre tetra e

tutti

tore.

caliginosa

Di Francesco Langlois mercante di libri da van Dvck. Niccol Poussin ritratto storico fatto da lui medesimo. La Morte di Safira , dal mede, ,

altra luce

in alcuni quadri che quella del lampo e del fulmine che abbatte gli alberi di una nave. La natura corrucciata, venne rappresentata con tanta evidenza , che ti fa raccapricciare.

non ha

simo.
Cristo messo
nel

Le piccole
sepolcro
dal
,

ligure

segnate a mac-

dal

medesimo.
Trionfo di Galatea simo.
I sette
,

chiette da franco maestro sono ben disegnale e toccate con grande fi-

mede-

Sacramenti in altrettante

nezza. Dilettavasi Peley di poesia nella quale sarebbesi fatto non minor onore che nella pittura se non
fosse stato tolto
alla

lastre, dal

medesimo.
,

gloria

delle

Seguito di paesaggi, ornali di un frontispizio opera mollo stimata.

arti nella fresca et di

PETARZ.ANO,
I>0
simo
(

PETERAZZAnello stato del sedicedi Ti-

Aimone) nacque
la

sciava pochi quadri e ma ogni cosa con estrema diligenza terminata.

58 anni. Lapoche poesie,

veneto avanti
secolo
,

met

PET1TOT
dato

Giovanni
,

nato a
risguar-

fu scolaro

Ginevra uel 1607

viene

ziano, come ne fa chiara testimonianza la bellissima palla d' altare fatta per la chiesa di S. Fedele in Milano rappresentante una Piet , a pie della quale leggesi Tdiani discipnlm. Pare che si recasse da Venezia a Milano in fresca et , e vi si trattenesse lungo tempo, avendovi fatte di\erse opere a fresco , tra le quali non ricorder che quelle
,

come

il

miglior pittore a smalto

che si conosca. Ammaestrato negli elementi dell' arte in pallia, venne


in giovanile et in Italia, di

dove

dopo un breve soggiorno

recossi

in Inghilterra, e col, coll'ajuto di

Turquet

di

Mayerne

trov colori

risplendeutissimi , ed il modo di dare il fuoco per gradi. Era valente


disegnatore, e dicesi che van Dyck, trovandosi a Londra in qualit di
pittore del re
,

rappresentanti alcuni fatti di S. Paolo. In queste , eseguite probabilmente pi tardi del quadro a S. Fedele , vedesi che cerc di associare al colorito della scuola veneta V espressione , gli scorti , e la doltriua prospettica della scuola milanese. Ma il Petar2ano era miglior pittore all' olio
S.
,

di

Rarnaba

andasse

frequente-

a vederlo lavorare. Carlo I , e molti tra i principali cortigiani gli

mente

diedero

diverse

commissioni

ma

dopo la morte di quello sventurato monarca, riparavasi a Parigi colla


proscritta famiglia degli Stuardi, ed

ebbe pensione da Luigi

XIV. Es-

, ,

156

TE
duomo
re rivoc l'editto di NanPetitot rivide la patria iti et

PE
della sua patria gli spot
tei l

sendo Petitot protestante, allorquan-

do questo
tes,

dell'organo, rappresentandovi storie


de' Santi

Girolamo ed Eustacchio,

di quasi ottant'anni, e a Bordier

mori a Ve-

vay nel 1691. Erasi egli associato suo cognato, il quale


i

e la parabola delle Vergini prudenti e stolte. Oltre la bont del colorito e la

verit

dei

volti

e delle

dipingeva
sfondi
,

capelli,
egli

le

vesti e gli

mentre

faceva le teste
i

e le mani. Dicesi

che
di

due amici
milione.

guadagnarono pi

un

mosse, vedonsi in questi dipinti lodevoli architetture, eseguite con perfetta cognizione di prospettiva. Operava in Venzoue nel 1586.

Conservansi di Petitot diversi bellissirai ritratti in smalto , che , secondo la qualit loro , si vendono anche presentemente dai mille cinquecento franchi fino ai cinquemila : ma il suo capolavoro dicesi

PETR1

territorio di

(Pietro de'), nacque nel Novara nel 1671. Poi

eh' ebbe appresi gli elementi della pittura in patria, passava a Roma ed ammesso nello studio di Carlo Maratta, ne usc in breve valente
artista
;

essere

il

piccolo

ritratto

di

onde

fu

adoperato

ne' la-

Rachele de Rouvign, contessa di Sothampton.

vori della tribuna di S. Clemente ed in altre opere d importanza che

PETRAZZI (Astolfo),
fioriva in patria nel

senese,

1631.

Aveva

le scuole del Vanni, del Salimbeni e del Sorri , onde non fu imitatore di verun maestro. Pi. che della castigatezza del disegno, pare che si prendesse cura di al-

frequentate

lungamente lo tratteiineio in Roma. Pare che allo stile marattesco cercasse di aggiugnere qualche cosa onde si fece maedel cortonesco stro non servile, e fu per avvantura dopo la morte del Made' primi
; ,

ratta,

che operassero in Roma, seb-

lettare l'occhio dello spettatore.

Non

tenne per sempre lo stesso stile. In un Convito di Ca-ia Galilea tent di accostarsi alla maniera di Paolo
fatta per gli Agostiniani di Siena mostrasi caraccesco. Dicesi avere dipinta questa tavola

non ottenesse, vivente, quelopinione e quella fortuna che si convenivano al suo merito. Mor
bene
1'

in

Roma

nella

fresca

et

di

45
)

Veronese , e S. Girolamo

nella

Comunione

di

anni.

PETRIlNI

caval. Giuseppe

Roma, e che mandata a Siena , piacque moltissimo , e gli procur commissioni di qualche importanza. Ebbe costume d'introdurre ne'suoi quadri vaghi angiolini festeggiami, che danno un non so che di piacevole ed allegro alla composizione.
in

nato a Caronno , nel territorio luganese, circa il 1700, apprese a dipingere dal Prete Genovese , e fu uno degli appassionati suoi imitatori nel tingere i quadri di un cotal verde, che quantunque non vero in natura , piaceva per a moltissimi neh' et sua. Mor il Petrini nel 1780.

Mori

nel 16(35.

PETRUS
una meda,

(Raffaele)

fioriva in

ignobile fonditore di medaglie fioriva nel 1460,


nella quale epoca fece
glia per

PETRECINI, non

forse 1' umolti lavori da Petrecini eseguiti che conservata abbia la memoria di questo valente artista, leggendovisi Petrecini 1 460.

Borso d' Este

nico tra

Saragozza nel 1680, lavorando piccoli quadri di storia e di paesaggio. Rarissime sono presentemente le sue opere, ed avute in grandissima riputazione specialmente a motivo
dell' eccellenza

del colorito.

PETRUS DE MEDIOLANO.uno
dei molti coniatori di medaglie che illustrarono in sul finire del quindicesimo secolo e ne' primi anni

PETREOLO
circa

f.

Andrea), nato

in

Venzoue

il

1510, dipinse nel

PE
del susseguente la loro patria, esegui

PE

157

nel
sto

172 una medaglia di papa SiIV, che trovasi riferita da MoI

sua celebre Storia dei pontefici dedotta dalle medaglie ; e che servi a richiamare alla meline! nella

moria
artista

desili

uomini

il

nome

di

un

milanese ignorato eziandio

posso dare di molti die pochissime e vaghe notizie biografiche ; nou essendomi pur noto se Pfeifler , ed i precedenti Pfeffel siauo vivi o morti. Rispetto a Pfeifler posso ad ogni modo dare un indice delle seguenti stampe: Giovinetto che con una mano
.

daqli scrittori patrj. (N), nato in Rotter-

tiene

una

farfalla

e coli' altra

un

PEUDMAN
circa
il

dam

1650

si

rese celebre

per alcune piccole figure in tavolette di legno, e per certi quadri rappresentanti argomenti allegorici intorno alle miserie della vita ed alla vanit delie umane grandezze. Immerso trovandosi del continuo in tali pensieri, fu un giorno sorpreso da una scossa di tremuoto , mentre trovavasi iti un gabinetto anatomico studiando uno scheletro.

paniere di ciliege, da Wolf. La contessa Severin Potoka, incisa a punta bruna, da Isabey. La Principessa di Lichteustein , da G. Grassi. Teresa conlessa di Kinski , dallo
stesso.

tigiano

G. A. de Brambilla primo cordi Giuseppe II , a punta

nera, 1788.

Da

principio,

teste degli

scheletri

vedendo scuotersi le e non cono,


,

scendone subilo la cagione , fu da tanto terrore compreso che precipi tossi gi da in appresso
il

una
il

scala.

Conobbe

naturale motivo delterrore aveva tal-

l'accaduto,

ma

mente occupato il suo spirito, che pi non pot liberarsene , e dopo


pochi giorni
mor.
(

Eurico Federico Funger, a mezzo a punta bruna, |79l. PFENN1NGER ( Enrico ), nato in Zurigo nel 1749 , fu per consiglio del celebre Lavater , che ne conobbe lo svegliato ingegno, mandato dai parenti ad apprendere gli elementi della pittura sotto De-Bullinger presso al quale studi tre anni il diseguo; indi tornato in patria , pass dopo pochi mesi a Dresda dove fu da Grafi* e Zingg incorpo,
, ,

PFEFFEL
intagliatore in
in

Giovanni Andrea) rame che operava

trodotto nella Galleria.

Van-Dyck,
i

Rembrandt
favoriti

e Rigaut furono

suoi

Vienna

ne' primi anni del pre-

maestri. Intanto

venne bi-

sente secolo, pubblic diverse stampe tratte da diversi maestri. Ignoro se


sia lo stesso artista quel

d' un valente disuoi Frammenti fisegnatore per la cura a sionomici e ne affid

sogno a Lavater
i
,

(Giovanni
tagliatore e

Andrea

in-

Pfenninger,
trio.
I

che

all'istante

ripa-

mercante di Stampe in Augusta, del quale sono conosciute alcune stampe di paesaggi, da Aberl.

suoi ritratti all' acqua forte eseguiti , sotto la direzione del sommo fisionomista, riuscirono benis-

PFEIFFER
quist

Carlo Ermanno),
il
'1

nato in \ ienna circa

7(5(5

ac-

qualit d' intagliatore a granito. Rispetto a questo


,

nome

nella

simo, e questi servono d ornamento Termiualf all' opera di Lavater. questi lavori molt' altre cose disegu ed incise. Fece a Lipsia per madama Reich molti bei ritratti
,

artista

osserva

del suo

Huber nel tomo II Manuale dei dilettanti, che


Germania
ed
in

d' illustri

letterati

tedeschi.

11

ri-

scontratisi grandissime difficolt per

avere in
tisti
.

notizia degli ararticoli

e ci ini servir di scusa, se


altri

in questi

non

Diz. degli Aii.h. ecc. T. in.

Lavater dipinto con grande verit e con perfetta somiglianza. Dicesi, che datosi alle lettere, alla musica ed alle gcuinli societ degli amici, and poc'a poco 18
tratto all'olio di

158

PF
ma,
ec. ec.

PF
L' Arco di Marc'Aurelio io Ro-

trascurando l'arte. Il suo ritratto l'alto da lui stesso, ed intagliato in maniera pittoresca, trovasi in fronte al Supplemento della Storia dei mipittori della Svizzera di S. C. <;lioi
i

PFILL1PS (Carlo) nacque


Inghilterra circa
il

in

1756,

e fu

uno

Futsslin.

dei valenti intagliatori alla manierai nera. Fioiiva in Londra circa il

Aggiungo un
Fi io.

indice di alcune sue

stampe.

1780, nella quale epoca intagliava stampe per la collezione di Boydeli. Tra le pi conosciute coule

Giacomo

Breitinger.

lansi le seguenti:

P. B. de Murali.

Giovinetto che tiene un piccione,


dal Mola.

Alberto Ilaller, in busto. Settantacinque ritratti d' uomini


llusli
i

della Svizzera incisi all'acqua


ritraili dei

forte.

Trentaqualtro

pi ce-

lebri poeti tedeschi.

La spiumatrice di polli, da Rcmbrandt. Il Filosofo studioso , dal medesimo. La Sacra Famiglia, dal Parmigianino.

Due

Quattro Vedute della Svizzera. paesaggi cou cadute d'acqua

Venere e Cupido
Salviati.

da Francesco

ed ornati di figure.

PFENN1NGER (MATTEO)nato in
Ztirigo nel 1759. poich'ebbe appresi gli elementi della pittura e dell'intaglio in patria, pass ad Augusta nel 1757, dove frequent la scuola
d

Isacco che benedice Giacobbe, dallo Spagnoletto. (N.), intagliatore olandese,

Emmanuele
,

Eichel.

Reduce

nella

Svizzera contrasse domestichezza col celebre Aberl, ed intagli all'acqua forte una parte della sua Associazione. Poscia ebbe non piccola parte nelle vedute della Svizzera pubblicate da Wanger, e continuate a Parigi. In appresso percorse tutta la Svizzera, e fedelmente disegn le pi belle vedute e le pi interessanti, che pubblic colorite in sul gusto di Aberl.

aveva circa il 1760, incise alcune stampe , rappresentanti vedute e paesi, tratte da diversi maestri. PIAGGIO (P. Antonio). dcsc nel 1755 sui disegni di Camillo un rame posto Paderni romano nel frontespizio dell' opera intitolata Cntalogo degli antichi documenti dissotterrati nella discoperta Citt di Erco'ano.
, ,
:

PIAMOMTIINI (Giuseppe)

fio-

Eccone alcune.
Cataratte del

rentino, allievo dei Foggini e loro collaboratore in molte opere di scultura condotte in Firenze, contribu poco meno degli stessi Foggini e

Reno

a Scinfisa.

Caduta dell' acqua di Balstal. Veduta dal castello di Baden. Veduta della citt di S. Gallo.
Simile della citt di Costanza. Lei bon Vivant del Cantone di Berna.
di Kleinjogg , ossia il Socrate rustico. Gliiacciaja di Rheinwald , nel Ritratto

Ferrata a stabilire il pessimo gusto del secolo col far pompa di novit e di stravaganze, allontanandosi in ogni cosa dall' esempio dei grandi maestri del precedente secolo e dall' imitazione della nadel
tura.
( Giovan Maria dalle) nacque in Molinaretto Genova nel 1660, e fu scolaro del Baciccia. Datosi con particolare studio ai ritratti, non tard a farsi nome, onde fu chiamalo alla corte

PIANE
il

detto

paese de' Grigioni. Il Sepolcro di Virgilio, in vicinanza di Napoli.

di

Parma per

ritrarre

que'princip

PI
e principesse ^ indi a (fucila di [Napoli; e col dichiarato con larga provvisione , pittore del re Carlo
,

PI
(

159
il

Anduev

quale

am-

di

Borbone

vi

dimor

lino

alla

maestrato da lui, dopo avergli servito d'ajulo alcuni anni , fu chiamato ai servigi del duca di Lorena
,

morte, che

lo

rapi all' arte di

85

dal quale

venne per

la

sua

anni. Dalle Piane luce pure alcune opere di storia, e tavole d'altare, alcuue delle quali conservatisi in diverse chiese di Piacenza.

virt generosamente pagato e fatto cavaliere. Di ritorno in patria dipinse a S. Maria lo stupendo quadro
di Caua risguardato miglior quadro di quella illustre borgata, che produsse, oltre Piazza, i Barbatelli, Damini ed

delle

Nozze
il

PIASTRINI (Giovan Domenico)


frequent la scuola del , Luti, ed in Roma seppe senza scapilo sostenere il confronto de mipistojese
gliori

come

altri

illustri
il

artisti.

Mor

in pa-

maratteschi.

Dipiuse in Fi-

tria circa

1070 presso che ottua)

renze neh atrio della Madonna dell' Umilt quattro storie allusive al titolo del tempio , Je quali, avuto riguardo ai tempi , possono dirsi
assai belle.

genario.
(

Calisto
(

V. Lodi Ca-

listo

da

PIAZZETTA

Giovaci Bat-

P1ATTOLI ( Gaetano ), fiorentino, nato nel 1703, fu scolaro in Livorno di Francesco Riviera. Ebbe
grandissima

fama

come

ritrattista

proprio ritratto mandato alla reale Galleria di Firenze non tale da dare una troppo vantaggiosa idea delle virt del Piattoli. Mor in Firenze circa il 1770.
in Italia e fuori;
il

ma

tista ), nato in Venezia nel 1(jS>, apprese probabilmente il disegno da suo padre, mediocre statuario , e 1 il colorito da non so quale maestro veneto , che g' insegn il dipingere aperto , secondo la pratica di Tiziaoo e de' principali- veneti ; e tali furono i primi quadri pub-

PIAZZA

(P. COSIMO) nacque

in

Castelfranco nel 1557 , e chiamavasi al secolo Paolo. Fu scolaro del vecchio Palma, ma non tanto stretto imitatore del suo stile , da non procurare al proprio qualche

formandone uno pi aperto e dilettevole, sebbene meno vigoroso. Ad ogni modo piacque assai a papa Paolo V, all' imperatore Rodolfo li ed al doge Priuli , i quali lo adoperarono in varj lavori nelle rispettive capitali. In Roma dipingeva, nel palazzo Borghese, bizzarri fregi in diverse camere, e nella maggior sala alcune storie di Cleopatra ; ma forse la miglior opera che lasciasse in Roma un Deposto di Croce presso i Conservatori, in Campidoglio. Mor Cappuccino nel 1621. Recandosi a Roma aveva seco condotto per ajuto
originalit
,

Ma essena Bologna , e veduto il .fare del Crespi e le sorprendenti opere del Guercino, s'ingegn sulle loro tracce di sorprendere col forte contrapposto dei lumi e delle ombre. Accostumatosi da fanciullo a disegnare statue di legno , o modelli di cera, e ad osservare attentamente gli effetti del lume, giunse
blicati

dal

Piazzetta.

dosi

recato

con molta intelligenza precisione tutte Je parti comprese nella macchia , onde i suoi disegni venivano avidamenti ricercati, e volontieri intagliati. Il Pittori, il Bartolozzi , il Pelli, ec. incisero disegni e pitture del Piazzetta, sebbene le ultime, per il cattivo metodo del colorire, pi non
a
e

segnare

abbiano
al

il

pregio dei disegni.

suoi

quadri fanno

qualche impressione

un suo

Dpo'.e fraterno

chiamato

primo aspetto, ma in appresso disgustano pel soverchio uso del colorire manierato, e per certa sprezzatura di pennello, che nulla finisce. Ma il Piazzetta disegn e di-

110
pinse strane

PI

PI
Francesco Tallemaut abate di Yalchrtien, da Nantevil. Niccol Pavillon, vescovo d' A,

caricature che chiamarono il riso sui pi accigliati misantropi, e dovea con ci piacere all'universale. Osservarono non pertanto alcuni conoscitori di troppo difficile contentatura, che, volendo

leth.

troppo gagliardamente disegnare


ligure, talvolta le storpiava.

le

Manc

Giovan Michele Cigala, principe ottomano, fattosi cristiano. Francesca Atanasia di Rochecho nart, marchesa di Montespan.
Soggetti Storici.

al Piazzetta fecondit d' invenzione per le opere copiose, onde consum pi anni nel comporre un quadro del Ratto delle Sabine. Dicesi che, il suo migliore quadro sia il San Giovanni Decollato fatto per Padova; ma i dipinti e disegni che gli assicurarono l'immortalit sono quelli delle caricature. Movi di 72anui. PICARD ( Ugone , Giovanni e

Un
con

mezza figura Albano La Nativit di Maria Vergine


Ecce
,

Homo

tre angeli,

dall'

da Guido Reni.
Sposalizio di S. Caterina , dal Correggio. Santa Cecilia che suona il con
trabasso, dal

Giacomo
rame,
dellini,
la
il

tutti

tre

intagliatori in

Domeuichino.
di

trovatisi

ricordati dal

Gan-

La Famiglia
grande

Ges
di

Cristo

citt

primo per avere intagliata di Rheims l'altro per in;

composizione

Palma

il

cisioni di alcuni ritratti, dai

monue

menti e disegni di Crispino de Pass;


l'ultimo* per
ria

aver

fatti

ritratti

Vecchio. L' Adorazione dei Pastori , da Poussin. Il Martirio di Saul Andrea , da

stampe nel libro


Vergine.
(

dell'Uffizio di

Ma-

Carlo Le Rrun.
L' Adorazione dei glielmo Courtoi.
(

re

da Gu-

PICARD
il

Stefano
iti

Romano, nacque

), chiamato Parigi nel

Rermardo
il

1651. Prese il nome di Picard il Romano per essere lungamente vissuto in Roma , e per non essere confuso con altro intagliatore dello stesso nome e casato. Tornato a
Parigi
,

Parigi nel
flessibilit

nacque in ) 1663 da Stefano Picart.


,

Bernardo, scrive
,

Milizia,

ebbe

ebbe
la

parte
re;

nell' incisione

dei quadri del

e le sue

stampe

formano

parte principale del celebre Gabinetto del re di Francia.

poi diede net leccato. La sua miglior stampa il Dario di le Sueur, in su lo stile di Audran. Partito da Parigi con suo padre nel 1710, and a stabilirsi in Amsterdam, dove fecesi a lavorare per lie

parte altres nell' Opera intitolala la Grotta di Versailles.

Ebbe

Apparteneva all' accademia quando abbandon la patria


stabilirsi

reale

per

Amsterdam , e col mor nel 1721 carico d'anni e di meriti. Pubblic dodici stampe di ritratti e venti di soggetti storici. Accenner alcune stamcon suo
figlio di

pagavano largamente , perde il suo credito per il guadagno. / dilettanti Olandesi , dice Watelet, distrussero il suo ingegno... Il loro gusto inclinava al freddo, e Bernardo voll& piacer loro col leccato, ed accomodossi allo stesso.
bra] che lo

ma

pe d' ogni genere.


Ritratti.

Giovan Francesco Paolo Gondy


Cardinale di Uclz.

Guadagn molto, e perdette la stima degli artisti, che non pertanto rendono ancora giustizia alle sue f ime opere. Fu laboriosissimo , componendosi lasua Opera di 1,500 pezzi. Mor a Parigi nel 1635 , tre anni prima che si pubblicasse la sua
opera.

PI
Indice d alcune
Ritrailo
di

PI slampe
isolate.

141

Visitazione di Carlo Maratta.

S. Elisabetta, da

Stefano

Picart

suo
di

In

Crocifisso con la Maddalena,


Je

padre, 1750.

da Carlo
pr'mripc

Bum.

Eugenio
Savoja,

Francesco

l70l.
1 re della

Le Battaglie di Alessandio Magno, dal medesimo.


Diversi
ritraili.
( Carlo Sentore) nacque in Cremona circa il 1570 , da Antonio, distinto personaggio e

Carlo

Gran Brettagna,

da Van-Dyck, 1724 Filippo duca d' Orleans , sostenuto da Minerva e da Apollo, da Coypel, 1706.

P1CCENARDI

dilettante di pittura.

Lo

stato di decain sul


finire

dimento cui trovavasi


Stampe Storiche.

del secolo ridotta la scuola

cremo-

La Strage
invenzione. Epitalami
,

degl' Innocenti, di sua

come

sopra.
d'

Aunali della Jauda , idem.

repubblica

O-

La Verit ricercata dai Filosofi , idem. 11 Trionfo della Pittura, idem. l Tempo che discioglie la Velila dal giogo delle Passioni , da
Poussin.

La Musa
Dario ebe

Calliope e

la

Musa Ter-

sicore, da le Sueur.
la aprire il sepolcro regina Nilocri , per la speranza di trovarvi un tesoro, da Je

nese , che nel periodo del precedente aveva prodotti tanti illustri maestri , consigliarono il padre di Carlo a mandarlo a Bologna sotto Ja direzione di Lodovico Caiacci, die teneramente lo am. Col non taid a dare testimonianze della sua virt in diversi quadri di sacro e profano argomento, due dei quali mandava alla sua pallia e sono quelli che vedonsi lateralmente al coro, nel tempio di San Pietro, rappresentanti battesimi di S. Agostino e di S. Valeriano ; e
, i

clie lo storico della pittura italiana,

della

Sueur.

Agar
Carlo
Je

scacciata da
I?run.
(

Abramo
)
,

da

PICCAU
Tours

Roberto

nato in

nel 1060, intagli alcuni

rami

di sua composizione, ed altri tratti

da Giacomo da Ponte.

PICCA ULT
Rlois nel

Pietro

nacque

1680, e poi ch'ebbe appresi gli elementi del disegno e dell' intaglio sotto non so quale maestro, piuttosto per suo studio che per farne smercio , copi le battaglie d Alessandro incise da Audrau, iducendole ad un formalo pi piccolo, verosimilmente alla met , e Je intagli in modo da far concepire grandissime speranze sul ili lui

fanno conoPicceuardi per il primo che introducesse nella scuola cremonese estere maniere. I piccoli quadri da stanza non rappresentano che faceti argomenti, ma convieu dire che ne facesse pochissimi, perdio sono estremamente rari. Resosi malaticcio mentre disponevasi a ripatriare, mor d'apoplessia in Bologna tra le braccia di Lodovico: ed Annibale ebe pure teneramente lo amava, volle conservarne la memoria e ne lece il ritrailo. umore) che ope( CABLO rava nel 1658, poich'ebise appresi
a

ebbe

scrivere, che

scere

il

.1

principi della
i

pittura in patria

avanzamento. Ha

la

motte
ai

lo sor-

suoi studj in Venezia ed iu Roma e tornato in patria, tent d'avvicinarsi allo stile del suo congiunto , ed in parte vi
,

volle terminare

prese appena giunto

treni' anni.

riusc.

Di ci ne
testata

la

prova

il

quatra-

Marc le poche stampe pubblicate: P. l'icauU Blese/uis scu/p.

dro

della

del

Jiraccio

verso dalla banda d mezzo -'ionio,

142

PI
forte

PI
disegnatore ed intagliatore all'acqua

nella chiesa di S. Pietro , esprimente il martirio di due Santi.

PICCENARDI(MARCO)cremonese
ancor esso, e forse apparteaente alla
famiglia dei precedenti, non lasci, si sappia, alcun opera certa d'importanza. Scrisse lo Zani, che fio-

nacque in Fireuze circa il 1670, ed apprese i principi dell'arte da Giovanni Foggini. 11 Picchianti
,

ebbe parte
dinando
di

nell' iutaglio

delle pit-

che

ture dalla galleria del principe Fer-

Toscana

riva

in principio

del

diciottesimo.

P. Lorenziui, Vercruys

insieme al e Mogalli.

composizione , nel 1752 da Carlo Grandi, rappresentante Saut Onofrio che fa elemosina ad un poverello: e porta la leggenda: 31. Picenardus delineavit. P1CCENARDI (Giuseppe ed Ottavio fratelli), cremonesi, il seconintagliata in

Si conosce una sua

Roma

Iutagb pure diversi ritratti assai belli. Ignoriamo l'epoca della sua morte.

Indice di alcune sue stampe.

Ritratto di Raffaello.
Ritratto in

donna sconosciuta, da
piedi
di

Sebastiano

do dei quali manc


diritto

alla gloria

delle

del

Piombo, da Tiziano.

lettere e delle arti nel 1816,

hanno ad onorevole menzione in questo Dizionario , non solamente

del cardio. Benlivoglio, da

Van-

Dyck.
di Leon con i cardinali Lodovico de'Rossi e Giulio dei Medici , da Raffaello.

perch valenti disegnatori e ritrattisti, ma principalmente per essere disegnatori ed stati gP inventori
,

La Vergine Maria
la

seduta, ossia
della Seggiola,

architetti della

deliziosa

loro villa

celebre

Madonna
di

delle 'J orri de'Picenardi, che viene a ragione risguardata come il pi. leggiadro e primo modello nella

da Raffaello. Tributo Il

munemente

il

Cesare , detto coCristo della moneta,

moderna

Italia de' Cos

detti

giar-

d'origine italiana. Bastino questi brevi cenni, riservandomi a parlare nelle

dini inglesi, che pur sono

memorie
tello

de' viventi artisti del fra-

per , l'onore della sua patria tuttavia vi-

marchese Ottavio Luigi

vente.

PICCHI
Urbiuo
scolaro di

Giorgio
il

nacque

in

circa
in

1550, e fu creduto Federico Barocci. La-

da Tiziano. Agar che torna alla casa di Abramo, da Pietro da Cortona ; ec. P1CCH1ANI (Francesco), morto circa il 1690, nacque in Ferrara e si stabil in Napoli. Fu intelligentissimo antiquario e valente architetto. In Napoli fece la chiesa ed il monistero di S. Giovanni delle Moniche riedific quella di S. An,

vor molto
ti

Roma, durante

il

pon-

tonio presso la Zecca , quella del divino Amore , quella de' Miracoli
ec.

fica to

di Sisto

V,

nella Libreria

Riedific
del

il

Monte de'Po-

Vaticana, alla Scala Santa, al palazzo Laterano ed altrove. Ma fosse o no allievo di cos eccellente maestro,
fu
il

veri
io

bisognosi

in via

compaguia

Toledo ; ed Caleu eresse la


)

Darsana.

Picchi
,

imitatoli

uno de' pi vicini suoi come ne fanno testimo-

PICCINI
nacque
in

Giacomo

illustre e

diligente intagliatore all'acquaforte,

nianza le molte sue opere aH' olio ed a fresco in Urbino, Rimini ,

Venezia

circa

il

1617.

Roma

Cremona
1

ce.

Mor

di

50

anni nel 599 alcuni anni prima del maestro, che era nato 22 anni
,

avanti del Picchi.

PICCHIAMI iGio. Domenico),

In alcune sue stampe si sottoscrisse intagliatore del redi Francia, senza che ci sia noto il perch, come non ci sono note le principali circostanze della sua vita. Le principali sue opere sono i ritratti de' Pitturi

PI

PI
in

115
,

ornano le Vite dei medesimi scritle da Carlo Ridolli e pubblicate in due tomi nel 1648. Gli appartengono altres la maggior parte dei rami del libro intitolato; Le Glorie degl' Incogniti.
veneziani

che

Roma

nel

1655
quasi

ed in questa
celebre

citi;'

dimoi

continuamente

fino alla morte. Si reso


col lavorare

Indice di alcune slampe isolate.


Ritratto di Alessandro Farnese. Diogene che riposa innanzi alla

molto bene a musaico, nel qual genere esegu in compagnia di Fabio Cristofori e di Orazio Manenti la cupola di una tra le
cappelle di S. Pietro. Intagli eziandio bassi rilievi dell' arco di Costantino e quelli del Campidoglio
i

sua bolle, con


liti

la

lanterna, che alla


,

in 21

lastre.

(ine trova

un uomo
famiglia
,

da Pietro
dal

Liberi

Daremo un

breve

indice di altre
isolate.

Uua

Sacra

mede,

stampe

simo. Giuditta che tiene sotto i piedi la testa di Oloferne, da Tiziano. Davidde in piedi, con la testa dtl Gigante Golia posta sopra un piedestallo, e la scimitarra per terra, da Guido Reni.

PICC1N1(Guguelmo\
Giacomo,
torte

fratello di
all'

S. Luca che sta dipingendo Maria Vergine da Raffaello. L' Adorazione de* Pastori , da Paolo Veronese. Sacra Famiglia, dal medesimo. portato da sua Mos bambino madre in una cesta ed esposto all' acque del Nilo , da Andrea Ca,

intagli

pure

acqua

massei.

ed a bulino alcuni soggetti , tratti da Rubens. " ( Isabella) intagli alcuni rami delP opera inlit. Conchilia Ce~ bste ed altri per libri divoti, i quali tulli fanuo fede della sua cri,

PICCOLA
cola
),

(Niccola, o La pic-

nato in Crotone nel I750, recossi giovinetto a Roma, dove si trattenne anche dopo aver appresa la pittura e fu adoperato in diverse opere ' importanza , tanto
,

stiana piet,
rito

ma non

di distinto

me-

nella stessa

Roma

che

in altre citt

si fere an( Gaetano ) noverare tra g' intagliatori , per avere incise le medaglie d'oro e di argento del museo del cardinale AJessandro Albani, ora esistenti nella biblioteca Vaticana le quali cominciano da Augusto fino ad Agna Faustina e da Giordano Pio litio a Valente in N.* di 528. Intagli pure alcune stampe isolale. PICCININO e CHIOCCA antichi pittori milanesi , che operavano prima del 1500, trovatisi ricordati cou lode dallo scrittore Vorigia nella sua opera della Nobilt milanese, seuza che peraltro si conosca adesso alcuna loro pittura
:

per conto dell' arte.

dello stato pontificio. Fece per i mosaicisti i cartoni di una cappella


del

Vaticano che

riusc opera assai

bella.

P1ELLI ( Antoma\ nata in Rologna dopo la met del sedicesimo secolo, frequent la scuola dei Cagran pregio racci e fu tenuta in da Lodovico pel suo caldo amore per l' arte , e per la sua singoiare onde cercava nascondere modestia proprj meriti pittorici. Lasci in i patria diverse opere pubbliche e private, tra le quali lodasi assai il quadro della Nunziata, nel quale ritrasse se medesima ed il marito Giovanni Bertusio , che fu pure va,

lente pittore:
Battista.

V. Bertuiio
in

certa.

Mor Antonia
t

Giovati maini.
in

PICCIONI
Ancona

circa

membro

), nato in 657, fu ascritto dell'accademia di S. Luca


( il
1

Matteo

verchiaja nel 1644.

PIEMONT
Amsterdam

Ntccol\) nato

nel

1569, poi eh' ebbe

144
appresi
gli

ri
scia a

PI
scienze matematiche.

clementi della pittura sott'alti o maestro, arconciossi'in appresso col Molenaer. Uscendo dalla scuola di lui, passava a Roma, per guarire da un'amorosa passione, e col sposava Ja sua albergatrice ,

Roma,

attese al

Recatosi podiseguo ed

allo studio

dell' architettura.

Era

grandissima fama salito l'architetto Vanvitelli, al quale


di que' tempi in

era toccato in sorte di erigere

uno dei

onde compensarla di quanto veva, per averlo lungamente


giato in sua casa.
t'
"V

le

do-

pi grandiosi

edificj,

che dai tempi

allog-

romani

in

isse

diciasset-

lia, Ja rea! villa di

poi siansi eseguiti in ItaCaserta. A questi


,

anni in Roma unicamente occupato delle cose della pittura: e morta Ja moglie, rivedeva la patria, dove
la prima amante pass con essa a seconde nozze. Lasci iu Italia diversi quadri di paesaggi, ed altri pochi ne dipinse in Olanda. Se avesse saputo far bene le figure , come il paesaggio e Je architetture, potrebbesi dargli luogo tra i migliori paesisti. Mor neh ancor fresca eia di 50 anni.

s'accost Ptermarini

e seppe tal-

meute guadagnarsene 1' alletto coi suoi non comuni talenti e colla morale condotta, che in breve gli affidava le pii importanti operazioni, nelle opere di Caserta ed altrove. Accadde, che, dovendosi dopo il 1770 metter mano al rislauro ed iugrandimento del real palazzo di corte in Milano, fu per consiglio del ministro plenipotenziario conte di Firmian cliiamato a Milano il Van,

trovata vedova

PIEMONTESE
in

(Cesare)
i!

fioriva

vitelli;

ma non

Roma

duratile

pontelcato di

garsi a lunga

potendo questi ohlidimora fuori del re-

Gregorio XIII, dov'era risguardato uh imitatore di Paolo Bri. I paesi di lui pi largamente dipinti, che non praticatasi dalla maggior parte de' maestri fiamminghi , .sembrano fatti ad imitazione dei

come

paesi tizianeschi.

PIERI (Stefano),
.

fiorentino,

nato in principio del sedicesimo secolo fu uno dei tanti allievi del Vasari. Dipinse diverse cose di propria invenzione ed in Firenze ed in Roma ma si vuole comunemente che la migliore sua opera sia il Sacrificio d'Isacco, che si conserva a Firenze nel palazzo Pitti. (Antonio de), detto Jo Zitto da Vicenza, fior nella prima
,

gno, lasci in sua vece Piermarini. Di que'tempi sotto gli auspicj dell'imperatrice Maria Teresa aprivasi nel palazzo di Brera la nuova accademia di Belle arti che poi tanto prosper, e l'architetto Fulignate fu il primo a disimpegnare con sommo profiito della giovent le incombenze di professore di architettura. Importanti e molti furono i pubblici e privati e tic j su i di lui disegni e sollo la sua direzione eretti in Milano e fuori: cio il palazzo di corte in Milano interamente l'istaurato ed abbellito esternamente e nell' interno , ed a nuova forma
J i

ridolto, la

veramente

real

villa

di

Monza

tutta eretta di

nuovo e

di vasti

mola del

diciottesimo
,

secolo.

Fu

facile e spedito pittore

che seppe

giardini d' ogni maniera ornata, i teatri della Scala e della Canoh-

dare alle ligure una colai grazia , che quasi ghigne a farci scordare il difetto del manierismo, pur troppo
universale nell' et sua. Lavor in Patria , in Rovigo ed in altri vicini paesi all'olio

biana,
ierio,
Il

palazzi Belgiojoso
facciata del

e
ec.

Meec.

la

Monle

Milizia ed altri gli /ecero carico

ed a fresco.
(

PIERRI ARINI
cque
prese
in
gli

Giuseppe) naFoligno nel 1756. dove apelementi delle lettere e


le

di arbilrj architettonici; u io sono per assumerne le difese ; ma certa cosa die a lui si deve il principio della totale riforma che si aod

operando
cliitellura:

in

Milano
il

in fatto di

ar-

ed

miglior metodo di

PI
edificare, al quale

PI
il

145
figlio

dobbiamo
I

quasi

54

anni.

Ultimo

di Aert-

totale abbellimento della citt.

Mor

seu fu
(N.) nato nel 1555. Questi; essendosi recato in Francia, si sta-

SOS, lasciando vivo desiderio in tulli gli amici delle aiti, ed io quanti ebbero la sorte di avvicinarlo e di conoscerne le l'are qualit di spirito e di cuore.
in et di TI auni nel
,

Fontaiuebleau, ma quando cominciava ad avere opinion*/ di buon


bil a

pittore, fu assassinato.
(

L'Accademia

di belle arti elle

onor

Gherardo

nato in

Am-

colle sue virt, gli eresse

un monuportici del

mento

in

marmo

sotto

palazzo di Brera.

sterdam nel 1580, fu prima scolaro di un pittore sul vetro, poi di Cornelio Cornelis , e riusc uno de'migliori pittori
dell'

P1ERSON

(Ciustofano) nacque

Olanda nel

di-

all'Aja nel 1651, e dopo averestudiate le lettere , si fece scolare iu pittura di un giovane maestro, che bea tosto abbandon , e f'ecesi da

se a far ritratti e quadri di Storia, che non furono dal pubblico mal
accolti. Poe' appresso, associatosi al

maestro viaggi nella Germania , e fece col compagno molti ritratti, e pochi quadri di storia. Tornalo
,

abbandonava i quadri di ed i ritratti , e diedusi a dipingere strumenti di caccie con animali morti, ed a questo umil genere di pittura, che non richiedeva i' esattezza necessaria a chi rapprein patria,

storia

nudo. Pass a Roma, dove si trattenne lungo tempo, e di ritorno in Amsterdam trov molte commissioni di ritratti e quadri di famigliari adunanze, ne' quali rappresentava in piccole figure persone conosciute; ci che piaceva assaissimo. Guadagn molto e fece diversi buoni allievi, ma sarebbe stato desiderabile che con tanta abilit di ritrarre e dipingere il nudo, avesse fatti quadri di grandi figure e di pi nobile argomento.
pingere
il

senta
ria,

umane

ligure, sagritic la glo-

che poteva acquistare non piccola, continuando a dipingere slorie


e ritratti. anni.

nato in An), dipinse marine e porti cou molta verit. Ebbe cognizione grandissima dei colori, che soleva armonizzare con certo vapore dominante in tulli suoi quadri.
(

Giovanni
,

versa nel 1625

Mor

in

Gouda

di

85

E perch sapeva

nato in Arlem circa il 1511, studi la pittura sotto suo padre Pietro Aertseu, che gli faceva dipingere fiori e frutti ma morto il padre, volle dedicarsi a pi nobile genere di pittura. Dipinse per primo esperimento un forno ardente con alcuni fornai intenti al lavoro; la qual' opera noti gli diede troppo lusinghiere speranze e lo consigli a ripigliare i mal abbandonati fiori che faceva assai meglio del padre. Era suo
; ,

PIETERS.( Pietro)

gnar furono tenuti in molto pregio; e tengono ancora presentemente si


rare cose nelle gallerie d'Olanda. Non nota l' epoca della sua morte. (N.) nacque in Amsterdam circa il 1618, e forse quel Giacomo Peters, che fu ricevuto nell'accademia di ciucila cilt nel 1695. Pieters lusingato dalle lodi degli amici , abbandon troppo sollecitamente la scuola di Pietro scheans.

atteggiare e disebene le figure, i suoi quadri

come

recossi

Londra

sperando di

fratello

presto farsi gran

nome;
i

ma

vide

(Adriano) il quale aveva ingegnoed attitudine per operedi sto'

con
vali.

somma

sorpresa che

suoi qua-

dri di storia

ria

ma

prefer a queste

ritratti

che

lo fecero celebre e ricco. Scrisse

Van-Mander che

nel 1604 contava Diz. degli Arch, ecc. T. III.

non erano pure osserRidotto iu estrema miseria , non sapeva a qual partito appigliarsi, quando fortunatamente capit a Lon
19

146
dipingere

PI
le vesti e gli altri

PI
acces-

dra Kneller, che seco lo prese per


sori de' ritratti.

Visse alcuni anni

l'

con questo fortunato artista, ma alultimo , nauseato dalla sua ava1'

ciottesimo secolo. Chiamalo a Ma" drid in qualit di gran Cappellano del reale monastero dell' Incarnazione, fu dal re nominato consigliere
dell'
,

accademia di

S. Fer-

abbandon. Trovava subito altri pittori, che pi generosamente pagandolo , gli affidavano le stesse iucombenze. Di mezzo a queste serizia,

nando

nella quale era stato rice-

condarie opere fece alcune copie di

Rubens le quali furono vendute come fossero originali; ed in ap,

presso condusse certi quadri storici di propria invenzione, che ben dimostrano a qual alto grado di eccellenza sarebbe giunto, se migliori circostanze gli avessero permesso di consacrarsi alla storia. Viveva ancora nel 1715; e credesi che morisse quando contava pi di otlant' anni. era PIETRO , no degli architetti, che nel 1592, vai a dire, ne' primi tempi in cui

vuto membro nel 1767. Di quei tempi la suprema direzione di quel1' accademia era stata data a Raffaello Mengs , il quale altamente persuaso del proprio merito , risguardava con occhio di compassiouevole disprezzo gli artisti spagnuoli, ed introducendo capricciose novit, rendevasi odioso a tutto il corpo accademico. Parve a D. Vincenzo, che fosse compromesso l'onore della scuola spagnuola, e sotto pretesto d'indisposizione, torn a Saragozza , dove non sopravvisse lungamente ai dispiaceri cagionatigli
dalle innovazioni di

DA CREMONA

Mengs

dalle

si pose mano all'erezione della cattedrale di Milano, furono chiamati a sovrinteudere a cos grande opera. Questa circostanza basta a dichiararlo artista di gran nome ,

che divisero in sette i pittori della capitale , e minacciavano la caduta dell'accademia, se lo stesso Mengs , vedendosi fatto oggetto dell' odio di quasi tutti gli artisti , ed infermiccio , non ottedissensioni

perocch vennero
cellenti
nieri.

scelli

pi
e

ec-

architetti

italiani

stra-

neva di tornare a Roma. L' accademia di S. Fernando , che forse possed il pi bel quadro del Pi.
ne' suoi atti la seguente elogio ; Vincenzo Pignatelli , le arti perdettero un grande professore , i professori un protettore un maestro ed un vero amico.
gnatelli
.

Erano suoi compagni Zanello da Rinasco, Stefano Magato, Rernardo da Venezia, Pietro della
Villa; Enrico di

legistr

morte di Perdendo

lui col

no, Ambrogio Osnago.

Gamodia alemanda Melzo e Paolo

PIETRO , greco architetto , dichiar sconveniente ai tempj I* ordine dorico, e pubblic un volume intorno ai mausolei.
P1GNATELLI
cenzo
la
),
(

PIGNONE

(Simone) fiorentino;

Frate D. Vinil

nato circa

1700, studi

pittura in Saragozza, dove, per

rendersi utile ai poveri artisti, apr nella propria casa un'accademia, cui lo stesso re accord Ja sua protezione.
Il

Pignalelli

era

troppo
,

si-

gnore per professare


l'esercit

la pittura

facendo paesaggi che furono tenuti per i migliori dipinti in Spagna nel didilettante,

come

nato nel 1614, fu allievo di Francesco Furini, ed uno de'buoni artisti toscani dell' et sua e come tale riconosciuto dallo stesso Carlo Maratta. 1 suoi pi rinomati quadri , nelle chiese di Firenze , sono S. Lodovico re di Francia a S. Felicita, ed il R. Eernardo Tolommei a Monte Oliveto. Al castigato disegno del maestro aggiunse maggiore delicatezza e verit di carni , panneggiamenti pi naturali e gran,

diosi e

maggiore variet
all'arte nel

di

volti

Manc

1698.

PI

PI
)
,
,

147

P1L0TT0
Kano
,

Girolamo

vene,

in

sull'

esempio
,

de' suoi

operava nel 1590

era

se

poranei

adottare
e

contemmaniere estere.
,

dobbiamo credere a Marco Boscbini, uno de' sei pittori, le di cui opere
si

Fu
ma

diligentissimo

pittore

di cor;

retto disegno

buon

coloritore

confondono con quelle del giovane Palma di cui era stato al, ,

lievo

e forse ajuto.

Le pi
,

lodate

opere del Pilotto


nel ducale

sono

in

Vene-

zia, lo Sposalizio del

Marc dipinto palazzo , ed in Rovigo il quadro di S. Biagio. Mor assai veccbio in Venezia circa il 1675.

PINACC1

Gioseffo

nacque

in Siena nel 1642, e fu scolaro del JMehus e del Cortese , chiamato il Borgognone. Datosi ai ritratti, siccome quello che conoscevasi mancante d' ingeguo inventore, venne molto adoprato in Napoli dal vice re Carpio , che avendo preso a proteggerlo , quando per sopraggiuuta indisposizione domand di ripatriare, caldamente lo raccomandava al gran duca di Toscana. Il principe Ferdi-

per avventura mancante di quella armonia, che tanto giova ad addolcire ed a rendere piacevoli le tinte. Il Riposo in Egitto fatto per la cattedrale di Palma, ed il Sant Antonio per quella di Cremona , sodo due pregiatissimi quadri. Ignoriamo 1' epoca della sua morte. nato in Lucca ( Paolo ), in principio del diciassettesimo secolo , poco conosciuto in patria

sebbene fosse un assai diUn solo quadro trovasi di questo valente maestro in Piacenza, a S. Maria di Campagna,
e fuori
,

stinto pittore.

nando, che molto

diletlavasi

delle

cose della pittura, lo chiamava con onorale condizioni presso di se , non tanto per servirlo di ritratti , quanto per valersi delle sue rare cognizioni intorno agli antichi pittori.

rappresentante la storia di Rahab; ma questa sola opera basta a dargli luogo tra i pi distinti pittorisuoi contemporanei. Le figure sono eleganti, spiritosamente e correttamente disegnate , e l'architettura che occupa il fondo del quadro e delle migliori che possano vedersi nel suo genere. Ma senza altro soggiugnere, baster l'osservare che il dipinto del Pini non perde al confronto
dei capi lavoro eseguiti dal Pordenella stessa chiesa. Non conosciuta verun'altra notizia biografica.

Mori dopo
(

il

1618.

Giovanni e Giacomo FRATELLI ) nacquero in Arlem e furono ambidue buoni pittori di


paesaggio e di figura. Ad ogni modo fu Giovauni migliore del fratello , forse perch agl'insegnamenti della scuola patria aggiunse gli studj fatti in Roma cou Pietro Lastman. Dicesi che lo stesso Rembrandt lodasse assai le sue opere, la migliore delle quali il Giuseppe venduto dai fratelli. Fiorivano i due Pinas circa il 1600 , ma non conosciuta verun' altra particolarit della privata loro vita.

P1NAS

none

PINO ( Paolo ) , veneziano , da taluno per errore confuso con Paolo Pini lucchese, fior circa la met del sedicesimo secolo , e fccesi conoscere non solo come valente pittore, ma inoltre come uomo versato
nelle lettere. "Nel

in Venezia

1548 pubblicava suo Dialogo della pittura, nel quale si dichiara Veneziano; e nel 565 dipingeva a Padova nella chiesa di S. Francesco una B. Vergine di uno stile che
il
1

PINI

Eugenio

nacque

in Li-

dine ne' primi anni del diciassettesimo secolo , ed avendo appresa la pittura nella scuola di maestro udinese, mosti ossi talmente tenace dello stile patrio, che non volle,

partecipa del moderno e del beliiniano. Dipinse pure a fresco la loggia della casa pubblica di Novale, territorio Trivigiano, rappre-

sentandovi storie analoghe ad un luogo destinato a decidere liti ed a rendere ragione.

143
sina
.

l'I

PI
Mes-

PINO DA MESSINA. V.

PINTURICCHIO

Bernardino)

tres
il

( Marco da ), chiamato alMarco da Siena , nato circa

1520, fu creduto scolaro del Beccafumi, e fors' ancora del Sodoma. Fatlo che Marco oper molto iu Roma coi disegni di Perino del

nato in Perugia nel 1454 , fu scolaro ed ajulo di Pietro Perugino. Chiamalo a dipiogere la libreria del duomo di Siena , volle approfittare del maraviglioso ingegno del gioRaffaello Sanzio , che da pochi anni ammesso nella scuola del Perugino, dava di gi a conoscere che sarebbe in breve il migliore de' maestri. A RaOaello lasciava la pi nobile parte del lavoro , 1' invenzione de soggetti storici , a s riservando la parie esecutiva ; di cui egli ne conosceva da treut' anni le pratiche. Non perci a credersi che al Pinturicchio mancasse ingegno inventore , co-

vinetto

Vaga e del Ricciarelli, e nelle sue opere vedesi veramente la dottrina della scuola romana. Il suo fare fu grande , scello e pieno di decoro
;

conobbe le regole della prospettiva, e degrad cou giusta proporzione gli oggetti che si allontanano, onde per questo rispetto fu lodato da
Paolo Lomazzo
al Tiutoretto, al

insieme al Vinci , Baroccio. Anzi sog-

giugne questo scrittore artista, che il Pino fu scolaro del Bonarroti circostanza rendula probabile dalle sue opere, nelle quali vedesi 1' allievo di Michelangelo , che non fa pompa di esserlo, sebbene tutto ne posseda il sapere. Poche cose lasci in patria ed in Roma , moltissime in Napoli, dove si rec nel 1560 ed ottenne, per le sue virt, la cittadinanza. In breve suoi meriti, il suo gentile amichevole cai

munque

si

conoscesse in questa parte

da meno dell'Urbinate; e ne fanno testimonianza le pitture eseguite iu Siena dopo esserne partito Raffaello. V. Sanzio Raffaello. Rappresentano queste storie i pi memorabili avvenimenti della Vita di Pio li Piccolomini; opera grandiosa, che fino
a tal'epoca

non era slata commessa a verun pittore, e che riusc egualmente gloriosa al Pinturicchio che
a Raffaello.

Ma
i

Raffaello

fece egli
tutte- le

rattere, rispettoso, sincero, gli pro-

gli schizzi ed

cartoni

di

cacciarono le pi importanti commissioni di quella doviziosa capitale del

regno.

Tra

le

principali

opere eseguite in Napoli duu ricorder che il Deposto di croce la Circoncisione in cui ritrasse iti
,

o non ne fece che alcuni ? Il buon Vasari scrive nella Vita del Sanzio, che li fece tutti , ed in quella del Pinturicchio che ne fece alcuni. Certo intanto, che quando Raffaello aveva gi lascialo Siena ,
storie
,

tra

astante

se

stesso,

e l'Adora-

zione dei Magi. In Napoli apriva scuola di pittura, che fu feconda


di valenti artisti.
(

Mor

circa

il

1587.

PUNTELLI Baccio) fiorentino, edific in Roma per online di Sisto IV la chiesa ed convento di
il

essendo stato creato papa Francesco Piccoiomioi , che aveva ordinale quelle pitture ; il Pinturicchio invent e dipinse fuori della porta della libreria la cerimouia della consacrazione del nuovo pontefice , la quale composizione sosliece il conprecedenti. Raffaello dal Pinturicchio, si lasci a dietro il compagno ed il maestro ; ma nei lavori di Siena approfitt, per conto delle prafronto
delle

S, Maria del popolo,

bongo Vecchio per

il

un palazzo in cardinale della


al

dopo

essersi separato

Rovere
ticano,

la

cappella Sistina
in

Va-

Ponte Sisto, V Ospedale di


Sassia
,

Santo Spirite

la

chiesa

di S. Pietro iu Vincola. Riatt pure in Assisi la chiesa e convento di

S. Frau'cesco.

tiche dell' arte, degP insegnamenti del pi provetto condiscepolo. Soggiuguer, che in altre opere, come

nella tavola di S.

PI Lorenzo
,

ai

FranDipin-

diare

le

cescani

di

Spello
volti

il

Pinturiccliio

artisti,

140 sommi imitando quando la mari


migliori

opere de'

emul
se

nei

Raffaello.
fresco in
;

niera dell'

uno

quando

dell'altro

all' olio

ed a
citt

Roma
si

ed

in altre

ed

ovunque

fece

ammirare come uno


stile

dei valenti

scolari del Perugino, che

ingranmaestro , e se non in tutto, in gran parte contribuirono all' iucremeuto di quell'arte, che Raffaello port al colmo. Mor di 59 anni, nel 15 15. P1NZON ( NlCCOL.v ) probabilmente scolaro in Roma del Pousdirono lo
del

con tanto amore e diligenza , che perfettamente la contraffaceva. Una sua Madouna , che come cosa rarissima si couserva nella galleria Brignole, fu da tutti creduta di Andrea del Sarto ; e lo stesso Mengs giudic di Lodovico Caracci il suo S. Eligio dipinto nella contrada
degli Orefici.

Ma

Pellegro

non

aspi-

rava

alla

comune

gloria di

sem-

dipinse col nella chiesa di S. Luigi dei Francesi, alcune storie a competenza del Gemigoani. Fiosin
,

riva circa

il

1550.
)

PIO
gnese,

Angelo

del

quale

boloconservaosi in
scultore

quella citt molte opere, e specialmente l'Ercole in marmo nel cortile dell' Iustituto , ed una prodigiosa quantit di opere di stucco , che nell'et sua furono risguardate quali opere maravigliose , siccome quelle che sono lodevoli per conto dell' artifizio, ma viziose dal canto
dello stile.

plice, sebbene eccellente imitatore, ed era solito dire di vedere colla sua mente un bello, cui sperava di giugnere in breve. Giovane sventurato Di 25 anni cadde vittima dell' invidia de' suoi emuli sotto il pugnale del tradimento. Suo pi che condiscepolo, scolaro, fu il fra!

tello

(Domenico) che pure

valente pittore senza gnere all' eccellenza

contava pi di dodici anni, uscito dalla scuola del Cappellini , si fece imitatore del

Era Domenico nato morto il fratello quaodo non

riusci peraltro giudi Pellegro. nel 1628 , e

PIOLA
nato in

( Giovanni Gregorio ), Genova nel 155, riusc

Castiglione,
,

poi di

Vadel

lerio Castelli

in
in

compagnia

eccellente miniatore,

onde

fu

adoperato

in

patria e fuori.

molto Reca-

quale condusse
lavori
;

Genova
stile

molti

ma

in

ultimo

per alcuni lavori , fu sorpreso da grave malattia che in breve lo trasse, al sepolcro nel \625, Forse eia suo fratello (Pier Fr.A.NCE'JCO) il quale studi la pittura sotto Orazio Cambiaso e presso la celebre Sofonisba Anguisciola. Poche testimonianze della sua virt lasci questo raro giovine, clie per altro bastarono a
farlo
lievi

tosi a Marsiglia

mandosi un nuovo

venne forche s' av-

vicina a quello di Pietro da Cortona, di cui diverse opere erano di fresco stale portate a Genova. Tra 1' altre cose Domenico faceva bellissimi
fanciulli
,

onde

non manc

d' introdurne in tutte le sue opere;

delle quali le pii rinomate sono il Miracolo di S. Pietro alla Porta

Speciosa, dipinto

alla

Madonna

di

annoverare tra del Cambiaso.


(

migliori al-

Pellegro) probabilmente

figlio di

Gio. Gregorio, nacque nel 1(317, e frequent la scuola di Domenico Cappellini, di cui ne fu il principale ornamento. Questo raro ingegno, uou contento ili essere imitatore del maestro, prese a stu-

Carignauo, ed il Riposo della Sacra Famiglia nella chiesa del Ges. Muri nel 1705, lasciando tre figliuoli di gi ammaestrati nell'arte
cio

(Antonio), che nato nel 1G54, dopo avere alcun tempo professata l'arte paterna , e fattosi conoscere poco da meno del padre

,,

150 l'abbandon

PI
per
darsi

PI
pi luSupposero per
a

cos

crosa professione. alcuni, clie a ci Io consigliasse il timore di vedersi in breve superato


dai fratello

PIOLA (Paolo Girolamo), che sebbene nato dodici anni dopo di lui, mostrava fino dalla fanciullezza straordinarie disposizioni ad essere grande maestro. Dal padre, che ne conobbe il grande ingeguo, fu mandato a Roma, dove si propose per
suoi principali modelli i Caracci dei quali andava diligentemente studiando le opere. Tornato in patria, fu dal padre proverbialo perch

chiamato dal nome della carica ch'ebbe in Roma, nacque in Veuczi dalla famiglia Luciano, e fu prima scolaro di Giambelliuo poi di Giorgione, che gi da alcuni anni aveva lasciata la scuola del comune maestro. Una tavola che fece dopo pochi anni per S. Giovanni Crisostomo, mostr quanto fosse avanti nella imitazione del maestro , perocch fu creduta opera del Barbarelli, tutto essendovi il suo stile,
toni de'colori e la sfumatezza. Ma in Bastiano non era tale fecondit
i

d' invenzione

che atto

lo

rendesse

sembravagli che lavorasse con soverchia lentezza ; ma mostrossene contento quando si vide superato da lui nel grandioso , nella tenerezza delle carni ed in altre parti. Il bellissimo quadro de' Santi Domenico ed Ignazio fatto per la chiesa di Carignano sorprese Genova; ma il Parnaso dipinto per Giovan Filippo Durazzo lo fece risguardare per uno de' pi illustri pittori che allora fiorissero in Geuova , o altrove. Paolo Girolamo aggiugneva allo studio della pittura quello delle
lettere
,

a grandi copiose opere, onde le proprie forze conoscendo , preferiva a

queste i ritratti ed i quadri di piccole dimensioni , che faceva, senza

mollo

fatica, di

straordinaria

bel-

lezza, potendosi difficilmente vedere

pi belle mani, pi floride tinle di caini, pi vaghi accessorj. Famosissimo il ritratto di Pietro Aretino, nelle di cui vesti distinse cin-

que neri diversi, perfettamente imitando il velluto il raso, ecc. La fama di Bastiauo era ormai grande in tutta 1' Italia, onde fu chiamato a Roma da Agostino Chigi , altri
,

le

quali

non

poco contri-

pregi alle sue composizioni Poche cose condusse all'olio, perch continuamente occupato nel dipingere a fresco, onde quest'egregio pittore non pu essere conosciuto che nella sua patria, dove mor nel 1724.
(

buirono ad

accrescere

dicono dal Bouarroti. Certa cosa che appena giunto a Roma, fu adoperato dal Chigi nel suo palazzo , ora chiamato la Farnesina e dipinse in una sala a competenza di
,

Raffaello e di Baldassare Peruzzi. Si accorse in questo esperimento che

timo dei

Giovan Battista figli di Domenico

ul-

altro

per conto del diseguo era lontano assai dal sapere dei due grandi emuli, comecch li superasse nel
di migliorare il , e cerc disegno , accostandosi a Michelangelo, che pi volte lo accomod dei suoi disegni , come si dice della Piet ai Conventuali di Viterbo, e

non

fece, finch visse, se

non copie

colorito

delle opere del padre e di quelle del fratello Paolo Girolamo.


fedeli

Ebbe Giovan
mato
vinetto,

Battista

un

figlio chia-

(DOMENICO ), che mor gioquando appena cominciava a camminare gloriosamente dietro le orme dell'avo e dello zio, e con
si spense quest'illustre famiglia di liguri pittori.

delle diverse pitture fatte in Roma a S. Pietro i Montorio. Racconta

Vasari che Michelangelo chiam Bastiano per contrapporlo a Rafil

lui

faello,

segni, e che

PIOMBO

F. Bastiano del

e gli somministr i suoi dimorto questi, fu tenuto migliore di Giulio e degli altri

raffaelleschi.

PI Clemente VII, volendo


gli

PI
arti
,

151

quale non si trovando in bisogno di f)i avorare. volle vivere in pace cogli amici, che molti ne avea e moltissimo lo amavano per il suo gioviale carattere e per essere valente
il

premiarlo Frate del

diede

1'

ufficio

di

piombo, avuto

specialmente dell' architettura ; e Giulio fu universale come il maestro. I danni che a quell'epoca recavano alla citt ed al tere

suonatore e cantante.
lo

Quando

nel
,

1546 trovavasi in Roma Tiziano accompagnava con Giorgio Vasari a vedere nelle Logge Valicane
Maravigliato Vecellio dell' eccellenza di quei freschi , e vedendo alcune cose ritoccate da altro pennello, chiese a Bastiano chi fosse stato quel prosontuoso che aveva osato imbrattare cos bei volti, non sapendo, dice il Vasari, ch'era stato lo stesso Bastiano. Ilo voluto riferire questo aneddoto per dimostrare con quanta caule pitture di Raffaello.
il

di Mantova le acque del Mincio, obbligarono Giulio a volgere le prime sue cure a questo imnel quale portantissimo oggetto diede luminose testimonianze delle sue cognizioni idrauliche ed architettoniche, In appresso cominci peJ duca e per privati ad inalzare nuovi edifici, altri a riformarne, onde in pochi anni, per opera sua e per la fu Mantova munificenza del duca
ritorio
,

quasi totalmente rifatta. Ma delle opere di architettura si parlei, dopo aver data contezza di quelle di pittura. Di mano in mano che si andavano ergendo edifzj, Giulio, as-

tela

debba
,

prestarsi fede ai racconti

di coloro

che

vorrebbero Seba-

stiano di poco o nulla inferiore a Raffaello. Appena partilo Tiziano

da Roma, Bastiano mor 02 anni.

in et di

da valenti ajuli ed allievi, abbelliva coi miracoli della pittura ; e la scuola di Mantova resa celebre in sul declinare del quindicesimo secolo per opera d' Andrea Mantegna , sotto la direzione di Giulio sorse emula delle pi illustri d' Italia. 11 palazzo del T. e
sistito
li

P1PPI ( Giulio ) detto comunemente Giulio Bomano nacque in Roma nel 1492 e fu il pi celebre
allievo di Raffaello , ma pi che nel delicato , suo imitatore nei carattere forte; e specialmente n Dei fatti d'arme che rappresent >> con pari spirito ed erudizione. Di* segnatore grandissimo , e vero emulatore del Bonarroti , padro neggia la macchina del corpo umano , e la gira e la volge a suo senno senza tema di errore, se non che talvolta per amore >> dell' evidenza eccede nella mos sa . Rimasto col Fattore erede

pi insigne del Pippi


,

quello di Mantova sono tuttavia il testimonio della virt e lo stesso Vasari , de-

scrivendoli , mostrasi compreso da maraviglia. A dispetto dei veri e dei supposti difetti che gli si attribuiscono, i freschi del T. mostrano
ditezza dello stile

vasto ingegno dell'inventore, l'aril franco disegnare, il fuoco, e 1 elevazione de'suoi poetici pensieri, la fierzza terribile deltutte le quali cose l' espressione :
il

diventano meschine ed in pari tempo


esagerate osservate nelle stampe che le rappresentano, perche il disegnatore non seppe imitarne il carattere.

ne termin , in compagnia del coerede, le opere rimaste imperfette; indi per opera del conte Baldassarre Castiglioni fu da Federigo duca di Mantova chiamato alla sua corte. Raffaello sommo
di Raffaello,
nella pittura
i

accagionato di avere alquanto trascurato lo studio della natura per darsi a quello dell' antico , di non aver sempre variata

Venne Giulio

rato di
rito,

l'aria delle teste, di avere trascuquando in quando il coloe

profondamente conobbe

principj e le pratiche di tutte le

fettamente conosciuto

per ultimo di non avere peril chiaroscuro.

queste osservazioni saranno fondate sul vero, ma vero altres che ancora presentemente i suoi freschi sorprendono non scengli spettatori, e Giulio der giammai dal sublime grado in cui fu dal suo secolo collocato, vicinissimo al triumvirato de' tre sommi maestri in pittura. Non ho parlato che di alcune opere pittoriche eseguite in Mantova , perch
rispetti

152 Per alcuni

PI
ni
,

dopo

la

Pi morte di

Giulio

era

pure
anni.

di sua invenzione.

Mor

di

54

P1PPI (Raffaello) nato in Mantova nel 1550 , avanza vasi a grati passi verso la paterna eccellenza , quand' ebbe la sventura di perdere
il padre in et di sedici anni. Poche opere rimangono di questo raro giovane , morto nella fresca et di trent'anni; e queste ancora confuse colle paterne e con quelle de' pi.

confini di un breve articolo non mi permettono didar luogo a quelle fatte in Roma , ed anche in Mantova per altre citt ; dovendo eni

illustri scolari

di

Giulio.

trare in alcune

particolarit

spet-

tanti alle cose dell'architettura,

che

o PIRAJNESI (Gio. Battista ) nacque in Roma nel 1707, ed apprese in Venezia il disegno e 1' architettura. Da Venezia
tornato a
sotto

PIRANESE,

offrono un cos grande interesse. Egli aveva dato in Roma , non equivoche testimonianze delle sue cognizioni architettoniche avanti di essere chiamato a Mantova. Disegn la Villa Madouna, con un vago palazzine, ora tutto guasto; fece un'altro palazzine sopra S. Pietro Montorio, ora del duca Lante; disegn la pianta della chiesa della Madouna dell'Orto, ed i palazzi Cicciaporci e Cenci, l'uno e i' altro assai belli editzj. Le sue pi grandiose opere in Mantova sono il palazzo T ; e quello di Marmirolo a cinque miglia dalla citt.

Roma

studi

1'

intaglio

e fu incaricato di alcune opere d'architettura, e specialmente del ristauro della


,

Giuseppe

Vasi

chiesa ed annessi del Priorato di Malta ; per la quale opera lodeliere

volmente condotta , fu fatto cavada Clemente XllL < Costui, dicono i compilatori del dizionario delle Arti di Vatelet, all' art. Gravure. costui fu uno de' migliori

dissegnatori d' architettura e di ruine , ed uno de' pi pittorem schi intagliatori del diciottesimo

secolo.
gliata

Non

erasi

ancora inta-

Rimodern ed

in-

grand

il palazzo ducale, fece l'arco trionfale in occasione della venuta

gusto 1' archi tettura in ruina , o ben conser> vata : ebbe Piranesi molti imita-

con tanto

di Carlo V, una casa per se assai capricciosa, riatt la chiesa di San

tori,

nessuno che

lo

abbia finora

superato.
>

Benedetto
tanti altri

riedific
edificj

il

duomo
in

di

Compose alcune stampe capriccio, nelle quali mal sala

eresse

tova e fuori, che il cardinal zaga soleva dire che Mantova era creata da Giulio ed a Giulio apparteneva. Costru pure nuovi argini e condusse altre utilissime fabbriche idrauliche; insomma tanto oper e con tanta soddisfazione di quel duca , che questi, dovendosi allora edificare nuove case, ordin con pubblico editto, che ninno potesse fabbricare senza la direzione

ManGon-

decidere se pi debba J composizione o 1 esedoo dieci cuzione. Pubblic

prebbesi

lodarsi dici

specialvolumi di vedute mente delle antichit di Roma, che


,

esso intagli all' acquaforte. Egli un Rembrant nelle vedute, ma talvolta alquanto duro. Ebbe taglio

sicuro

ed
di

il

consiglio di Giulio.

La chiesa
Berta-

e libero , e la sua franchezza vinse molti ostacoli. Mori in Roma nel 1778, lasciando eredi delle sue virt un figlio ed una figlia, de' quali parleremo in separati articoli.

S.

Barbara

eretta

dal

PI
Indice di alcune

PI stampe pi
in

153
ineise al-

Roma

circa

il

1750,

accreditate.

spirilo e grazia,

Frammenti
It

di Antichit di tutte

l'acqua forte ed a bulino con molto onde le sue stampe sono stimate al pari delle paterne

specie: ricchissima composizione.

e delle fraterne.

Veduta
e di altre

della piramide di Cestio,

Ricorder

le

seguenti

mine romane.
dell'

Veduta

arco di Costantino,

e del Coloseo. Sepolcro di Cecilia Metella, nella

Veduta Veduta Veduta Veduta


Severo.

del
del

Campidoglio. del Ponte Salaro.


dell'

Tempio Arco

della Pace.
di

Settimio

Via Appia.
Piazza di Spagna con
la

fontana

del Bernino, e con altri edifizj.

Veduta interna del Panteon. Veduta del tempio della Sibilla


di Tivoli

P1REICO comunemente chiamato il sordido mostrossi giurato nemico di tutto ci che per qual,

Veduta

della

Cascata

Casca-

tela di Tivoli

Veduta della piazza del e delle vicine rovine. Veduta


S. Angelo.

Popolo

si sia rispetto aveva qualche cosa di nobile e gentile; onde non dipinse che oggetti volgari , botteghe di sartori e di barbieri , lupanari , asini, vettovaglie e simili. Fa me-

raviglia che nelle


sia stato eretto

del

Ponte e del Castel


della

Fiandre non gli uno splendido moeccellente intagliafioriva nell' et di

numento.
fontana

Veduta prospettica
di Trevi ec. ec.

PIRGOTELE,
tore in

gemme

TIRANESE
in

(Francesco), nacque

Roma

nel 1748, ed apprese nella

scuola paterna il disegno e l' intaglio. Nelle stampe architettoniche si attenne strettamente alla maniera del padre, ma nell' intaglio delle antiche statue imit lo stile del Pittori. Vivea ancora Deprimi anni del presente secolo. Tra le sue

Magno. Gi da lungo tempo scolpivansi in Grecia ritratti ed altri oggetti in pietre fine ed ancora in smeraldi ; ma pare che
Alessandro
Pirgotele avesse portata quest' arte a tanta perfezione da superare non solo i passati ed i presenti ma ancora i posteriori artisti. Alessan-

stampe d'architettura e di scultura ricorderemo le seguenti.

Veduta
ziano.

delle

Simile delle

Terme Terme

di Salustio.

di

Diocle-

Veduta della illuminazione della Cappella Paolina, nel Vaticano. Giove Seduto, statua del Museo
dementino. La Venere
dei Medici, della Gal-

lerie di Firenze.

Gruppo d'Amore e Psiche, della Galleria del Campidoglio. Oreste riconosciuto da Elettra , gruppo creduto rappresentare il giovane Papiro e sua madre , appartenente alla Villa Lodovisi. ec.

(Laura),

figlia

di

Giovan

Battista e sorella di Francesco, nata

dro , dice Apuleo, poi eh' ebbe di lunga mano superati per ogni rispetto tutti gli altri conquista tori e monarchi, desiderando che le sue imagini passassero perfette alla posterit, non volle che fosh sero dal volgo degli artefici con taminate, ed ordin che veruno potesse rappresentarlo in bronzo. in pittura , in intaglio fuorch Pirgotele. Policleto, Apelle e Plinio nel Lib. XXXVII, e. 1. conferma la stessa cosa rispetto a Pirgotele, e nel Libro VII, e. 57 aveva scritto, che Alessandro ordin che nessuno ne dipingesse I' imagine, \a " tranne Apelle o la scolpisse gemma fuor di Pirgotele, perch eccellente nell' arte sua, o la fa cesse in bronzo se non Lisippo >.
. .

Diz. degli Arch. tee. T. in.

20

i5-i

PI

CI

Dovrei lasciare alla storia critica delle nrli greche il pronunziare giudizio ti a Plinio ed Apulco rispetto
ai

due

fonditori

iu

bronzo

Li-

fuori di Venere Urama pu avere comunicalo un cos fino pcnsicre allo scultore per rap. presentare in decente forma queche non
altri
ste

sippo e Policleto; ma baster allo scioglimento della questione 1' osservare che Policleto fioriva nell'Olimpiade oltanlasetlesima, e d'Ales-

divinit;

diverse
di

statue,

bassi

rilievi,
il

allegorie ed

mausoleo

ornamenti per Francesco 1; ec.

P1RO O PIERO LOMBARDO,


scultore veneziano, fioriva iu sul declinare del XV. secolo, e non de-

sandro
nella

Magno

Olimpiade

Lisippo viveano ceutoquattordice-

sima.

PIRGOTELE, scultore veneziano,


che fior in sul declinare del quindicesimo secolo, seguendo la moda di que' tempi adottata dai letterati nelle accademie , lasci il proprio nome e cognome per assumere quello di un illustre artista greco. Credesi che appartenesse ad una famiglia Lascaris , stabilitasi in Venezia,

ve confondersi con Piero Lombardo di Ferrara che operava nello slesso secolo. Bernardo Bembo, trovandosi nel 1481 in Ravenna nella qualit di governatore per la repubblica veneta , chiamava col il suo concittadino Piero per innalzare due colonne sulla piazza di Ravenna iu sull'esempio di quelle di Venezia
statua
,

e di

scolpire
.S.

il

Leone

la

ma

tutti gii scrittori

contem-

poranei lo additarono col solo nome addottivo, e si perde Ja memoria del precedente. Pomponio Gaurico, il Sausovino, Battista Guarino , il Sanudo ed altri lo ricordano con somma lode; e specialmente il Guarino, che compose un elegantissimo epigramma in lode della sua Venere flagellifera, chiamandolo Pyrgoteles Vtnetus. Tra le sue opere sono conosciute come certe il basso
rilievo

Apollinare protettore di Ravenna. Terminali tali lavori nel detto


a Dante, le di
alla sua allo stesso scultore

anno , commetteva un monumento cui ceneri non aveal-

vano ricevuto onore conveniente


l'

fama. Vero che questo monumento si mostra pi modesto che non si conveniva, ma di lunga mano superava il precedente, come dall' iscrizione che vi fu posta :

che vedesi sopra la porta maggiore della Madonna dei Miracoli rappresentante la Verdine
,

Exigua tumuli Danthes


jacebas

hic sorti

Squalltnu
si tu.

nulli

cognite

paenc

col

Bambino
,

sima mossa

braccio in vivacise la S. Giustina in


iti

At mine marmoreo subnixus con*


deris arcu

marmo
no

posta

sulla

pila

chiesa di S. Antonio di

mezza Padova.
a
(

Omnibus
tes.

et

cultu splendidiore nl-

P1RLON O P1LON
)
,

Germa-

che fiori alla met del sedicesimo secolo, viene annoveralo tra i migliori artisti che conti la Francia. Tra le sue pi celebri opere in marmo si contano la figura di donna morta
scultore
,

celebre

Nim'irum Bembus musis incensiti


Ethruscis.

Hoc

tibi

quem
il

in primis

hac co-

luere dtdit.

Terminato
lighieri
,

monumento

dell'A-

Piero tornava a Venezia,


fu

espi issa in
la statua

un basso
Diana
in di

rilivo

sotto
;

dove

gli

commesso

di erigere la

di

Poiliers

le

chiesa della
nella quale
stero e
1'

Madonna
sfoggi

dei Miracoli,
lutto
il

tre

Giazie

marmo

destinate a

magi-

portare

contenente le ceneri 11 e di Caterina de Medici, delle quali fu scritto,

un'urna di Enrico

come

eleganza dell' arte sua, e valente architetto e come ele,

gante scultore

ornandolo cstcrior-

PI
melalo e nell'interno eli preziosi ornamenti. Quest'edificio, scrive il

PI
che
)o

155

celeberrimo Storico della scultura, fu dei primi a ricondurre in Vc nezia il vero gusto dei pi Ieg" giailt ornamenti, presso che tutti
i

superiore ai pittori bizzantini e non lontano dal fare di Cimabue , che per altro superiore al Giunta specialmente nelle pittine della chiesa

mostrano

di lunga

mano

superiore

d' Assisi,

che a ragione

condotti in istiacciato rilievo , e " pi che a marmo intagliato a fuso " bronzo rassomiglianti. Ebbe Piero
"

lo fecero risguardarc

come
Pisa
di

il

rin-

novatore
altres

dell' arte.

due

figli

ed allievi
di),

un Crocilisso maniera e forse fatto


Assisi fece molte

conserva pili debole

nella

prima

P1RO (Tullio ed Antonio


i

giovent. Nella supcriore chiesa di


pitture a fresco , a)ulato da alcuni pittori bizzantini,

quali eseguirono per la stessa chiesa

nou indegne della E dopo la morte del Padre eseguii ono altre importanti
alcune
statue virt paterna.

ma non rimangono

adesso che po-

chi resti, che jii che a tuli' altro

opere, e specialmente Tullio.

PIRRO
PISANI

padre di Leocrate
(

e di

servono a dar risalto col loro cofronto alle migliori opere col latte

Emione. V. Leocrate.
LVIA
)

intagli all'ac-

da Cimabue e da Giotto molti anni pi tardi.

quaforte , dalle invenzioni e disegni di Gio. Paolo Pisani, un Vecchione seduto cou una donna a canto, ed alcuni Amorini che colle frecce combattono insieme. PISANO ( Giunta ). Di questo rinomatissimo artista , di pi anni anteriore a Cimabue couservansi memorie dal 1210 al I25(j. Frate Elia compagno di S. Francesco e suo immediato successore nel generalato dell' ordine, chiamoilo nel 12j0 a dipingere in Assisi la chiesa degli Angeli. Col fece Pisano le pi lodate opere; e col vedesi ancora. la pi conservata. E questa un Cristo dipinto sopra una croce d legno, nelle di cui estremit dai lati ed al di sopra vedutisi la Ma,

(Niccoli). Vedi Nicola.

Pi S ARRI (Cablo) bolognese, boriva circa il 1775, ed intagli a bulino Agar con Ismaele, dal Frauecschini; il ritratto della regina
d'Inghilterra Maria Clementina Sobieschi ed una raccolta di stampe tratte dai dipinti dei tre pittori Ca,

iacci

in

25

fogli.

Scipione Maflei. Cristo che spira sulla Croce. La Religione che calpesta l' E,

resia.

S. Pietro liberato di prigione dall'Angelo, dello Spagnoletto. Il Martirio di S. Rartnlommeo ,


dal

medesimo,
da Siena
,

S. Caterina
Il

da Gio

Battista Ticpolo.

donna

due

altre
1'

mezze
epigrafe

ligure
,

nella inferiore

ora in

L'

Calzolajo. A rotino.

parte perduta: Jauta Pisanus Jualini me fecit. In queste ligure di poco minori del vero sebbene come portavano le condizioni del tempo, si osservino diseguo secco poca fusione di colori, estremit soverchiamente lunghe, e qualch'altro diletto, vi si ammirano lo studio del nudo , qualche espressione ed
,
,

PISRICOLA. ( Giacomo ) , da Giorgio Vasari ricordato con lode nella vita di Jacopo del Sansovino, operava in Venezia nel buou secolo, e
tore cou
si

fece

nome

di valente pitdi

un Ascensione

Ges

Cristo, fatta a S.

Maria Maggiore.

alletto nelle teste

panneggiamenti nou spregevoli, mediocre intelligenza di chiaro scuro ed allre qualit


, ,

PIS1CRATE , celebre statuario greco, scolp per testimonianza di Plinio , un Marte ed un Mercurio
nel

tempio

della

Concordia

in

Roma.

156

H
,

PI
scolaro

P1S0NE CALAUREO

Fattore. Neil' annunziata tavola di

d'Arofione, ebbe norae , secondo Pausania, tra gli antichi scultori.

Lucca

si

sottoscrisse

Leonardus

PISTOIA ( Gerino da ) fu allievo di Pietro Perugino e suo diimitatore, e perci di lui pi freddo e stentato. Dipinse per le monache di S. Pier Maggiore , in Pistoja , una tavola che fu poi acquistata per la reale galleria di
ligente

Firenze
di S.

molto oper nella

citt

Sepolcro, ed in Roma come ajuto del Pinturicchio suo condiscepolo. Chiamandolo alquanto freddo e stentato, non intendo che sia detto in senso assoluto, ma soltanto per rispetto alle ultime opere di Pietro, ed a quelle de' pi illustri suoi condiscepoli. ( Giovanni da), scolaro di Pietro Cavallini, che avea appreso a dipingere da Giotto, ajut il maestro in Roma , dove credesi avere eziandio lasciate opere di sua invenzione, confuse poi con quelle

Gratia Pistoriensis. Non nota l'epoca della sua morte. ( F. Paolo da ) scolaro ed erede degli sturlj di F. Bartolommeo delia Porta, eia nato circa il 1480. Coi disegni del maestro condusse in Pistoja alcune buone tavole , la pi lodata delle quali vedesi nella chiesa parrocchiale di S. Paolo. Dopo la morte di lui i disegni di F. Bartolommeo passarono a Firenze, e vivente ancora il Vasari trovavansi in gran parte presso Suor Plautilla Nelli a Santa Caterina. P1TAN, o PITHEAN (Niccola) nacque, secondo il Milizia , in Parigi nel 1653 , da Giacomo Pitan intagliatore d'Anversa, e stabilitosi in Parigi, che lo ammaestr nel-

arte

And
tagli

sul fare di Poilly,

con " d' opera


faello di
'.

ma

degli altri

giotteschi
a' suoi

lavorarono
capitale.

toscani , che tempi in quella

pi forti. E un capo la sua famiglia di RafEd invero il carattere

da), scolaro del il 1550 , chiamato da alcuni Malatesta , da altri Guelfo. Di questo valente ar-

(Leonardo
,

Fattore

fioriva

circa

conservansi, in una cappella de' Canonici di Lucca , uua Nunziata, a Casal Guidi, terra del Pistoiese, una tavola di S. Pietro con altri tre santi che fanno corona al trono di Nostra Donna, come pure moli' altre in Napoli per private quadrerie , pochissime per chiese.
tista

questo sommo pittore non si vide mai tanto bene mantenuto in veruna stampa come in questa ; e secondo Watelet , chi la preferisse alla celebre sacra famiglia d' Edelinck potrebbe con buone ragioni giustificarne la scelta ! Mor in Parigi nel 1676.
,

Sue Stampe di

ritratti e soggetti

diversi.

stallo,

Pistoja , affezionatissimo ai suo maestro, mai non lo aveva abbandonato. ( V. Peoni Gio. Francesco), da che, essendo suo allievo, cominci a lavorare tra gli
11

Alessandro VII sopra un Piededa Mignard. Luigi XIV colla sua armatura fino ai ginocchi, da le Fevre. Niccola Colbert vescovo di Lus-

son, dal

medesimo.

ajuti di Raffaello in Roma. Lo segui a Mantova e di l a Napoli dove rimase dopo la morte di lui, tenutovi in grandissima stima per la sua virt , e perch continu a tener
,

Luigi Alessandro di Borbone conte di Tolosa ammiraglio di Francia, da Gobert. La Sacra famiglia di Raffaello, in cui il divin Bambino , seduto sulle ginocchia della Madre, benedice
il

piccolo

S.

Giovanni ingi-

aperta, con grandissimo proftto dei

giovani

artisti

la

scuola eretta del

nocchiato davanti a lui. S. Lisabelta stassi ancor essa inginocchiata

con

le

PI mani giunte.
,

PI
S.

157

Giuseppe
Fil.

" dell' eccellente Telocari e di Ti-

entra dalla porta. L' Auuunziazione

da

de

>

Champagne. La Maddalena penitente


serto,

nel de-

d#' ..v,,les. 'o. ulpizio, ovvt o l'Assemblea S. dei Vescovi per un . ">ncilio , dal

"

medesimo.
Busto della Vergine, d. 'e Brun. Ges Cristo nelle nubi con ^Giovanni Battista, e la B. Ve' .u che intercede per S. Bn> ->ne e suoi

<

compagni

certosini

prostesi

da

da un' altra parte era il ; tempio di Venere e di Mercurio, colla fonte di Salmacide , la di cui acqua, secondo la favola, faceva innamorare chi la bevea. In mezzo a cos nobile piazza fu posto il Mausoleo, il circuito del quale era di 4I2 piedi. I lati da mezzod a settentrione tiravano ciascuno 63 piedi , gli altri due erano pi lunghi. A queste facciate servivano d'ornamento 56 colonne con bassi-rilievi e moltissime statue d'

moteo

Champagne.
S. Famiglia , dove un presenta al divin Bambino
stello di fiori,

Angelo un ce,

prendente. zione degli

P1TEA
pareti.

di

BURA

da Villequin ec. nell' Acaja ,

Scopa moteo

, ,

soresecuornati d' Oriente a quelli di mezzod a Tia Leocare quelli d' occi-

un lavoro
1'

Fu

affidata

dipinse 1' elefante di Pergamo , e fu dei primi che dipingessero le

dente, ed a Briassi quelli di settentrione. In questi


gli artisti

lavori

tutti

PITEO e SATIRO architetti greci


che fiorivano 560 anni avanti l'era volgare, fecero i disegni ed eressero, per commissione di Artemisia regina di Caria, quel celebre monual re suo consorte Mausolo , che diede poi il nome a tutti gran-

mento

diosi edifizj di tal genere.

Non

di-

partendosi questi

due

artisti

dalla

accrebbero la loro fama. Ma ci che diede maggior risalto a questa mole fu la piramide collocatavi sopra dall' architetto Piteo. Era questa composta di 24 scalini, e la sua cima veniva coronata da un carro tirato da quattro cavalli di fronte. Tutta 1' altezza di questo edilzio , costrutto del pi bel marmo greco,
era
di

pratica invalsa in Grecia, descrissero e stabilirono le regole per tal sorta di monumenti. Non dispiacer

140 piedi. Ne abbiamo


:

la

descrizione ed il disegno nell'opera di Fischer Saggio d'arhileliura Storica.

n per avventura riuscir inutile agli artisti, una circostanziata descrizione di questo ediai leggitori,
lzio. Avendo il re Mausolo os servato in Alicarnasso, cosi Fran cesco Milizia , un sito sul mare

in forma di Teatro, naturalmente fortificato ed opportuno per il t commercio, pens di ergervi un palazzo di sua residenza. Era questo di mattoni, con intonachi
>i

Oltre questa grand' opera Piteo disegn ed eresse il tempio di Minerva in Priene, d'ordine jonico , la di cui base jonica scopertasi da poco tempo combina perfettamente colla descrizione della base Jonica di Vitruvio. Pili ( N. ) nato in Salamanca ,
fu
allievo
di

Luca
il

Giordano
maestro
si

in
re-

Madrid, e quando
stitu a

lisci

come specchj

e gli esteriori

ornamenti di marmo Procones sio. Vicino alla porta era la gran piazza , che da una parte aveva il palazzo reale, dall'altra " la rocca col tempio di Marte, in cui era ima statua colossale, opera

Napoli, Piti toru nella Vecchia Castiglia, dove fece alcuni quadri per la cattedrale Valladolid. Altri ne fece pure a Salamanca per
il

marchese

di

Ceralvo, che rani-

mentano lo stile del maestro. PITIA, non ignobile scultor gre-

158
sembra che
le

PI

PI

co, fioriva Dell'Olimpiade

M, ma

la

incisione del
della

Museo

Fiorentini-,

sue opere non fossero abbastanza note agli scrittori delle cose dell' arte , perocch appena si trovano accennate. PITOCCHI ( Matteo dai ) fiorentino, cominci a dipingere circa il I650, nello stato veneto, dove da credersi recalo in et giovanile. Poche tavole dipinse per chiese , alcune delle quali vedevansi ih non tali per da quella de' Servi dare una troppo vantaggiosa idea del suo merito. Ma egli si distinse in un solo genere di pittura rappresentante pinocchi d' ogni sesso e persone della pi abietta condizione , onde gli venoe il soprannome di -Pitocchi. Molti suoi quadri e svariati assai vedousi nelle quadrerie di Venezia, ili Vicenza
, ,
,

e per la Raccolta dei

pi
di

celebri

quadri

galleria

Dresda.
di ai-

Mor in Venezia nel 1767. Soggiungo un breve indice cune slampe.


tagliatore
zetta.

Busto di Gio. Marco Pilteri, inVeneziano, da G. B. Piaz-

Gio. Battista Piazzetta , pittore Veneziano. Carlo Goldoni, poeta comico Veneziano.
( Giovanni Battista) Venezia nel 1687 fu allievo e nipote di Francesco Pilloni,

riTTONl
in

nato

pittore di

pratica, che altro merito

non ebbe,

di

Padova

di

Verona

ricchi di

bizzarri accessorj e ridevoli facezie,

che quasi fanno per


ticare
l'

poco

dimenl

ignobilit dell'oggetto rap-

presentato. Mor in

Padova nel 700, Giovanni Marco ) nacque, secondo la comune opinione ed ebbe a in Venezia nel 1605 primo maestro di disegno e d' intaglio Giuseppe Baroui meno che mediocre artista. Conoscendo di non

P1TTERI

tranne quello d' avere dato alla pittura un'artista che onora il secolo decimoltavo. Giambattista non tard ad accorgersi che poco poteva apprendere Sotto cos debole maestro, o soltanto apprendere una viziosa maniera; e fecesi a studiare le pi insigni pitture de'grandi artisti della scuola patria e delle straniere. Con tale pratica formossi uno stile quasi originale per certa quale arditezza di colore, e per colali
vezzi ed amenit opportunamente le fisparse ne' suoi quadri.

Am

potere approfittare nella sua scuola, si accost a G. A. Faldoui, e riusc valente professore neh' arte sua. Intagli , dicono Watelet e Mi li^ia , in una maniera sua pro= pria da non imitarsi non iu:

gure alquanto minori del vero, non solamente ne' quadri da cavalletto, ma ancora in quelli da chiesa. 11 rinomato di quesl' ultimi pii quello del Martirio di S. Bartolommeo che vedesi a Padova nella chiesa di S. Antonio. Mor nel
,

y>

croci

tagli

in

sensi
si

diversi

1767.

come ordinariamente
" m

:,
>,

pratica.

PITTORI (Lorenzo

nacque

in

Non

Mellan di un solo ordine di tagli secondo gli andamenti degli oggetti. Copriva i suoi rami di tagli leggeri perpendicolarmente , o diagonalmente , li profondava qua e l
us
il

modo

di

Macerala in sul decimare del quindicesimo secolo , e fu uno di coloro che sebbene lungamente vis,

suti nel

buon

secolo

ritenne

in

come punti allungati per dare piti o meno forza, secondo richiedeva
il
:

gran parte 1' antico stile. Ebbe in ci molti compagni, ma per diversi motivi; alcuni perch troppo attaccati alla

maniera

contorno ed il chiaro scure e malgrado questa bizzarria le sue stampe hanno qualche verit e del colore . Fu occupalo per

non sapendo

de' loro maestri , essere imitatori, non

potevano tosto abbandonare le consuete pratiche; altri perch osimi vausi a credere, che i moderni fos-

PI
opposto estremo di quella crudezza di contorni, e troppo scrupolosa euritmia che formano il carattere dc'mncstri quattrocentisti; non pociii lilialmente perch le divote persone ed alle superstiziose pratiche inclinate, avevano maggior fiducia nelle imagini di Dio e ilei Santi fatte secondo l'antico gusto , che non nelle moderne. Molte delle prime erano in grandissima venerazione tenute per numerosi miracoli operati: ed una imagine della
scio passali
all'

PI

I59

zarro associ al dotto e castigato disegno , non comune Ira i pittori spagnuoli, il vivace colorire del 1' epoca maestro. Ignorasi della morte.

PIZZI
ca
il

N.

milanese nato ciral-

1760,
della di

lievi

uuo dei primi nuova accademia di


fu

bel-

le arti

Rrera

sotto

la

di-

rezione di Giuseppe franchi riusc valente scultore. Non contava ancora trent' anni quando fece alcuni dei bassi rilievi di storia mitologica

un Vergine attribuita a S. Luca Sauto , un 8. Antonio , un S. Francesco ce. eseguiti nel tredicesimo secolo o nel susseguente , erano per il volgo dei devoti assai pi cari oggetti che una Vergine di Raffaello , di Tiziano o di Correggio. N di ci dobbiamo dar colpa solamente ai moderni. Troviamo in Pausania, ed in altri scrittori greci e latini, che (ino ai tempi di Fidia, di Scopa, di Appelle, di
,

che ornano
Relgiojoso
,

volto

il palazzo in origine ora conosciuto sotto il nome di Villa reale. In appresso scolp una delle statue posle sulla

nuova facciala del duomo di Milano, ed in questa e ne' precedenti lavori mostr d'essere in su la via

buon gusto. Nel 1 SO 4 era nominato professore di scultura presso 1' accademia di belle arti di Cardei

rara

e col
>

si

trattenne

fino

al

LisippO preferivansi dal volgo le informi statue e figure degli idoli dell' et di Dedalo ai capi lavoro dei pi eccellenti scultori e pittori. Ma tornando a Lorenzo Pittori, conservassi fino alla fine del decorso secolo un' imagine della Madonna nella chiesa delle Vergini di Macerata, fatta nel 1554 che sarebhcsi credula dell et di Giotto.
,

PITTORl(PAOLO),nato
di
,

nella terra

Masaccio, nella prima mela del sedicesimo secolo arricch la sua pallia e le vicine contrade di pregevoli opere, il di cui siile con permette di formare probabile eoughiettura intorno al merito di lui. Mor nel 1590.

epoca passava nella stessa qualit a Venezia, dove manc all' arte da pochi anni. Disegnava e modellava correttamente, ma , secondo osservarono alcuni , alquanto timidamente, forse perch, conoscendo le difficolt dell' arte , non si attentava di abbandonarsi alle ispirazioni del genio , ed era eziandio ritenuto dall' essersi poco esercitato nelle pratiche del lavoro in marmo , onde alcune opere modellate in Carrara per il principe Eugenio, fece eseguire da alcuni scultori di quel paese che fino dalla
nella

1807

quale

fanciullezza
il

appieudono

a trattare

marmo, con somma famigliatila. PIZZICA (Giovanni d'ann v t>.


)

JL

fioriva in

Roma

in

sul decli,

PIZZARRO
del

Antonio), allievo
in
'i

nare del
1

sedicesimo
in

secolo
di

e fu

Greco,

fior

oledo

nella

indivisibile

compagno

Tarqui-

prima met del diciassettesimo secolo. Tra le molte e pregevoli opere fatte iu quella citt celebri sono quadri rappresentanti la Fondazione
;

nia da Viterbo
di

quadrature e

di ligure

opere a fresco che fe,

dei Trinitari,
ria*

di

Vergine S, Maria

e la Nativit di Madipinta per la chiesa

cero in di verste chiese e Palazzi di Roma, supplendo colla prestezza e coiht mediocrit del prezzo all' eccellenza dei graudi trescatiti loro

di

Casarubbios.

Piz-

contemporanei.

1G0
in

PI

PI
sostenne gli ostinati studj e la fatica di continui lavori, e mori quand' appena contava 27 anni.

PIZZOLI (Giovachino) nacque


di

Bologna nel 1651 , e fu scolaro Angelo Michele Colonna.il quale, tornato in Italia dopo la morte del
quadrature
del
Pizzoli

PLANO
bilirsi in

Mitelli e dell'Alboresi, si valse pelle

Daroca circa

Francesco ), nato il 1650 and a


,

in
sta-

finche

oper solamente di quadrature, che fece ancora paesaggi bastantemente lodevisse.

Ma

questi

non

Saragozza in sul declinare del 17. secolo, dove fu molto adoperato in fare ritratti ed in
lavori
d' architettura
il

di ornati.

conservatisene non pochi nelle quadrerie di Bologna e delle vicine citt.


voli
,

de' quali

Ci

assicura

Palomioi

che non
al

fu inferiore al
telli.

Colonna ed

Mi-

PIZZOLO
fu,

dopo

il

(Niccol) padovano, Mantegna, uno de buoni

Certa cosa che fu adoperato in opere di molta importanza , tra le quali ricorderemo i freschi
stra

allievi dello

Squarcione, tra pi di cento settanta, che uscirono da quella celebre scuola e si dispersero in tutta 1' Italia. In una cappella agli Eremitani di Padova dipinse un'Assunzione di Nostra Signora nella tavola dell'altare, ed altre figure sulla parete, cbe sarebbero da tutti i conoscitori dichiarate opere del

eseguiti nel santuario di

No-

Signora

del

Portillo
1'

ragozza.

Non

nota

Saepoca della
di

sua morte.

PLAS ( Francesco ) nacque in Dinsdal, nella contrada di Durhan,


natura

Mantegna

se

non

vi

si

leggesse

opus Niccolttti, Tale ancora un suo fresco che conservasi sulla fac-

una casa della stessa citt, sebbene abbia alquanto sofferti i danni del tempo. Mor in patria pochi anni prima del suo condiscepolo Andrea. PLANES ( Luigi Antonio ) il Giovane , nacque in Valenza nel 1 765 , ed apprese il disegno da D. Luigi suo padre , il quale sopravvisse al figlio, ed era nel 1800 direttore dell' accademia di S. Carlo. Da Valenza fu dal padre mandato a Madrid sotto Francesco Bayen ,
ciata di
il

1650. Aveudo sortite dalla pi buone disposizioni per le arti , mostr fino dalla fanciullezza che avrebbe occupato un distinto grado tra i professori delle belle arti; ma destinato dal padre agli studj della giurisprudenza, consum alcuni anni senza potersi occupare che segretamente del disegno. Mancatogli per un impensato avvenimento il procuratore cui era dal padre stato raccomandato, ritirossi a York, scoperse un' argilla , che suppose atta a far porcellane. Morto il padre vanne agli sperimenti della terra scoperta, ma dopo aver consumato molto danaro, dovette rinunciare ad ogni ulteriore
circa
il

le

tentativo
studj del

si

rivolse ai prediletti
della

quale esercitandolo nel copiare i grandi esemplari, lo rese in pochi anni cos buon pittore, che tornato

disegno

pittura e

in patria fece uri bellissimo ritratto del consigliere Don Antonio Por-

Era molto strano , e passava continuamente d'una in altra professione, onde lasci poche
dell' intaglio.

senal

e fu ricevuto

membro

del-

l' accademia di S. Carlo. In appresso dipingeva uua Concezione per la chiesa d'Albalat , e diversi

cose in tutte le tre arti , ma pregevoli assai , specialmente in fatto d'intaglio. Mor a York nel 1728.

Breve elenco di stampe alla maniera


nera.
Ritratti di

che tutti fanno prova de rapidi avanzamenti che andava facendo nelP arte. Ma la sua gracile complessione lungamente non
,

per privali

Riccardo Thompson

da Zoust.

PL
Sterne Arcivescovo di York, Krw, vescovo ec. Seguilo di difl'erenti uccelli, sollo
il

PL

IBI

titolo

ftlultae et divtrsat

vium

specie*.

Seguilo Hi paesaggi e di uccelli. della cattedrale di York. Prospettiva di Laeds, ec.

Veduta

suo capo lavoro per l'cccellenz^del disegno, per la perfetta rassomiglianza, per F armonia de' colori , e per la bellezza degli accessorj. In geuerale Davide Plas dipingeva eccellentemente le teste , e le estremila; sapeva far buon uso degli effetti del chiaroscuro , e dava alle
carni
aSsai ricco dei

PLACED1ANO,
di cui parla

pittore triviale,

Orazio nella satira settima del Libro secondo ; pare che pi che a lutl'altro si applicasse a rappresentare battaglie coi terra rossa e carbone.

morbidezza e verit. Mor guadagni dell' arte

nel 1704.

PLATE MONTAGNE DE (Nio


COL) pitlor di fu alcun tempo
cilmente
le

marine, olandese
in Italia
,

dove

fa-

sue

Aut Placidejani contento


miror
Praelta
,

poplite

dono con quelle

marine si confondel Tempesta e

rubrica
veliti
si
,

piet aut

car~
vittn-

bone

Re vera pugnent que moventes

feriant

Montagua , suoi di Binaldo de la 1(565. paesani. Si crede morto nel lo uou so che simili confusioni accadano nell' originario loro paese,
dove
,

Arma

viri

pesta,

quando si eccettui il Temhanno sicurissimi esemplari,

Era dunque buon disegnatore e possedeva due delle pi importanti


,

che possono servire di confronto per dare i rispettivi quadri a chi in pace li fece; ma ( se 1' abbiano
i

qualit di valente pittore, verit ed espressione , comuuque o per servire alla parsimonia dagli ordinatori , o per altra qualsiasi cagione

nostri giudici pittorici

tra

l'iu-

peccasse nel colorilo.

PLAS
che
gli

Pietro vander

pittore

marine, taverne, capanu* , dipinte da alcune migliaja di buoui pittori olandesi e fiamminghi, non si possono conoscere che quelli di ciuquaula
finito

numero

di paesaggi,

olandese, fioriva circa il 1600. Fu autore di molti pregevoli quadri


,

o sessanta autori.

PLATINA (Giovan Maria)

ec-

diedero

nome

tra

valenti

cellente lavoratore di tarsia, proba-

diciottesimo secolo. Brusche conserva la maggior parte delle opero di lui, fu il luogo della sua pi lunga dimora e della sua morie. (Davide VNDER ), probabilmente figlia o nipote di Pietro , nacque a Brusselles nel 1747, ed comune opinione che venisse assai giovane in Italia, e pi che altrove si trattenesse in Venezia studiando Di ritorno in Je opere di Tiziano. non tard ad aver nome patria
artisti del

selles

bilmeute mantovano, operava in Cremona dopo il 1482 nel quale anno fu chiamato da Mantova a fare di
,

tarsia gii stalli

della

cattedrale di

lavoro intorno al quale oper otto anni. Si credono pure appartenenti a questo valente maestro gli armadi a tarsia ora
quella
citt: squisito

esistenti nella sagrestia di s.

Abbon-

dio di

Cremona.
abbadessa

PLAUT1LLA (Suor)

nel convento di Santa Caterina di Siena, in Firenze, da principio non

di valente
i

ritrattista

onde dipinse

principali personaggi de'Paesi Bassi e dell'Olanda , tra i quali V ammiraglio


ritratto,

Tromp. Bicordo questo solo perch risguardato come il


Iti.

faceva che copiare in miniatura le pitture de' migliori maestri; mairi appresso ard dipingere in vasle tele immagini di Santi e Storie Sacre

per alcune chiese di Firenze e per


'21

Diz. des,U Ardi. ecc. T.

'

162
private

PL
famiglie. Fior nel sediceil

PO
cilia nel
fi-

simo

secolo.

PLINIO

Giovane, nipote e

gliuolo adottivo di Plinio Secondo, tanto benemerito della storia delle Belle Arti, non fu architetto, ne scrittore d'architettura; ma fu cos appassionato dilettante dell'arte, e fere costruire tanti edifizj, e ne parl con tanta intelligenza, che niuuo scrittore

nato in Si, facilmente allievo, e certo imitatore del Domenichino, lavor anche in Boma , ove gli fa

PO

(Pietro del)
1610
,

onore un S. Leone alla


di

Madonna

architetto del suo


ci

larne meglio di lui.

tempo seppe parLe sue lettere

cognizione acEssendo pretore in Bitinia ebbe somma cura di quegli edifizj che servono alla nettezza e comodit pubblica. Per i Prusi, nella citt di Nicomedia fece fare i Bagni, rifabbric molti pubblici e privati edifizj in diverse parli dell'Asia Minore danneggiati dagl'incendj. A Nicea fece eseguire un magnifico teatro ed aprire un cabale di comunicazione tra il lago di Nicea ed il mare. Fatto poi conquistala
in quest'arie.
,

persuadono della

Costantinopoli , e forse pi che questo diversi piccoli quadri di storie dipinti per gallerie con tanta diligenza che pajono fatti di miniatura. Di questi conservatisene due presso i signori della Missione di Piacenza', rappresentanti un S. Giovanni Decollato , ed una Crocifissione di S. Pietro. Dopo avere molto operato in Boma and a stabilirsi in Napoli con suo figliuolo, ove mor nel 1692. Ma Pietro del Po pi celebre

come

intagliatore

in

qualit di pittore, onde

rame che in daremo un

breve elenco della sue pi riputate stampe.


S. Giovanni Battista nel deserto, che addita il Salvatore , da Anni-

baie Caracci.

sole,

mostr tanta intelligenza e saper nelle fabbriche , che 1' ottimo imperatore Trajaio gli affid l' in-

tendenza generale degli acquidotti, e degli altri impieghi esercitati prima da Frontino. Tutti i ricchi dovrebbero imitarlo nel buon uso delle ricchezze. Oltre le sue case di delizia , il Laurentino presso Lauvento sul mar Tirreno e la casa di Toscana vicina a Borgo S. Sepolcro , diseguale dallo Scamozzi , la villa sul Lario ed altri edifizj eretti in Milano ed in altri luoghi, coM'rii in Como, sua patria, una biblioteca, assegnandole considerabili rendite per mantenervi un professine ed scolari poveri. Modestaniente ricco, e spendendo poco per se, trov mezzo ai usare grandi be,

La Cananea dal medesimo. L'Anuunziazione della B. Vergine , da Poussin. La Fuga in Egitto, dal medesimo. Nettuno sul suo carro soggetto da sfondo da Giulio Romano.
, ,

figliuolo di ( Giacomo ) , Pietro, nacque nel 1656, studi la pittura sotto il padre e sotto Nicola Poussin; indi col padre e colla sorella Teresa, eccellente mimatrice, pass ad abitare in Na-

ove fu molto adoperato in , lavori a fresco nelle principali case.


poli

Lo studio che
tere, e

fatto

aveva delle

let-

particolarmente della poesia italiana e latina , gli fu di grandissimo giovamento nelle copiose composizioni , che colla variet e
bellezza delle figure e colla magia

neficenze.

del colorito

allettavano e sorpren-

PLIS1ENETO,
matissimo pittore
,

ateniese e rino-

devano

io spettatore.

Seppe

inoltre

era fratello di Fidia. Parla di costui Plutarco nel suo libro intiiolato: Se pi fossero
gli Ateniesi

valenti nelle' cose della

guerra

o della pace.

trovare bei partiti negli accidenti della luce, ne'riverberi e negli sbattimenti ; e se si fosse meno scostato dalla semplicit del Domenichino, maestro del padre, per cui

PO
cadde nel manierato, dovrclilic porsi
tra
i

PO
vita nel

165

pi grandi frescanti del

XVII
hanno

secolo.

E Roma

Napoli

chiostro della Nunziata di Firenze, ed in Pisloja le lunette del chiostro dei Servi. Mor in ptria

alcune sue tavole d' altare , ma le pi belle sue opere sono, in Napoli, la Galleria del marchese di

nonagenario.
(

una camera del duca di Matalona, e sette del duca d' Avellino. Mor in Napoli nel 1726, dieci anni dopo la minore sorella

Genzano

di Costanza , ) , famoso ricamatore, aveva imparato a disegnare francamente, onde, quando volle esseri: pittore , non ebbe che a studiare

POCH

Paolo

in giovent

1'

Teresa.
figlia di ( Teresa, del ) , Pietro e sorella di Giacomo , apprese dal padre la pittura , e nel

arte del colorire. Fattosi gesuita, dipinse molto di quadrature, pro,

PO

spettive ed

ornamenti particolarmente in luoghi sacri. Fioriva uella prima met del 17. secolo. Era suo
fratello

1678

fu

ammessa all'accademia
Lavor eziandio

di

S. Luca,

di minia-

tura e di pastello , e sul gusto del padre intagli diverse stampe all'acqua forte, tra le quali Susanna sorpresa dai vecchi. Mor in Roma
nel

( Toma ), che pi che alle cose di quadratura attese a dipingere ad olio fatti storici. Fu diligentissimo nel finire le pi piccole

1716.

POCCETTl
batelli

(Bernardino Bar)
,

DETTO

nacque

in

Fi-

renze nel 15,42, e fu allievo di Michele Ghirlanclajo. Appena uscito da questa scuola , dipinse in Firenze alcuue facciate di grottesche e simili bizzarrie, onde gli fu dato
il

distinguendosi quasi i pennello , sicch Je sue pitture pajono piuttosto miniature che altro; ma non ebbe fondamento di disegno, e non seppe dare armou nobilt nia alle composizioni
parti

non

tocchi del

alie figure.

PODEST
que
nel
in

(Gio. Andrea) nacGenova circa il 1628 e


,

soprannome

di

Bernardino
appresso
,

delle

1640 passava

Roma, dopo

facciate.

Ma

in

recatosi

non
si

so per qual motivo

Roma

pose cos passionatamente a studiare le cose di Raffaello, che tornato in patria, non solo si fece conoscere vago e grazioso figurista ,

avere appresi gli elementi della pittura in patria da Andrea Ferrari. In Roma fu impiegato a disegnare
i

leria

bassi rilievi e le statue della galGiustiniani, che fu pubblicata


il

sotto ni
,

titolo di Gilleria Giustinia-

ma

ricco e grande

compositore di
di

storie,

che ornava

hei paesi, di

niani.

marine

e di altre vaghezze.

Poche

cose feee

ad

olio

continuamente

trovandosi in lavori a riemp tutta Fireuze. Ma dalle rare sue opere non ritrasse lo studioso Poccelli la meritata lode , di che maravigliossi Pietro da Cortona; ed AnlonioMengs, qualunque volta recossi a Firenze,
fresco
,

occupato

de' quali

non

lasciava
le

di

ammirarne
facendo
fi

e stu-

Vincenzo GiustiPodest intagli molti de' suoi disequi all' acqua forte , e le sue ligure sono di una ben intesa, e spiritosa esecuzione. Le pi celebri sue stampe sono : Vari Amori che coltivano le Arti, e la Fenice che si brucia , allegoria dedicala a Guido Reni. Baccanale. portato dai Satiri Sileno ebbro e dalle Baccanti , attribuito a Tidel marchese
Il
,

diarne

opere,

ricerca

ziano.

anche de' pi
sole opere di

obliati

escili.

Due
:

due diverse

citt ri-

Bacco che sta per scendere dal suo carro tirato dalle Tigri , dallo
stesso.

corder di qucst' insigne artefice il Miracolo dell' atiuc-^ato risorto a

Bacco ed Arianna.

164

PO
relative alla vita di

PO
fu al certo lungo tempo ajuto ed imitatore. Mor nel 1667. Suo minor fratello o piuttosto figliuolo
(

Due slampe

S. Diego, da Annibale Caracci.

Santo che cangia fiori in pane. Santo che impone le mani sopra un bambino. PO ELEMBURG (Cornelio) nato in Utrecht nel 1586, apprese i principi della pittura sotto Bloemaert,
indi, passato a

Carlo Francesco
di

al-

lievo in Parigi

Coypel

minato professore della cademia, indi pittore ordinario del re, che per dimostrargli la sua stima
lo cre cavaliere. a

fu noreale Ac,

Roma,

fecesi a stu-

Fu

poi

mandato

diare le opere di Raffaello; ma pensano alcuni biografi che poca cura si prendesse della pi importante parte, il disegno. Dipingeva in Roma

Roma, ove

in principio del 18.

secolo era direttore dell'Accademia


francese.

POGGI,
co),

alcuni quadri per distinti personaggi,

(Domenio fiorentino, nato circa la met


,

POGGINI

che

gli

tori.

diedero nome tra i buoni pitPassava poscia nella Toscana,

del sedicesimo secolo

apprese, se-

e lungamentefu trattenuto alla corte del gran duca. All'ultimo rivedeva

condo il Vasari, ad intagliar pietre dure e coniare medaglie da Giovanni dalle Corniole; quando per non debba ammettersi la probabile opinione essere questi non diverso da Domenico di Polo, siccome figlio di Paolo Poggi o Poggini , di cui si parler nel seguente articolo. Fu costui uno de' pi celebri falsificasecolo ; coniatori del sedicesimo tore del duca Cosimo I , ed iu appresso coniatore di papa Sisto V , di commissione del quale fece la medaglia di Cammilla Perfetti sua sorella , avente la facciata di S. Lucia nel rovescio e l'anno 1590. Fu.
eziandio

per non pi abbandonarla. I quadri di piccole dimensioni non tardarono a procacciargli molto credito, onde Rubens, desiderando di conoscerlo, recossi alla casa di lui in Utrecht, ed acquist alcuni quadretti per ornamento del suo studio. Ecco il migliore elogio di Poelemburg, il quale chiamato da Carla patria

lo

in Inghilterra,

avrebbe potuto,
in alto
agli

come van-Dych, rimanervi


stato,

se

non avesse

.die ricchezze preferita la


lit della patria,

onori ed trauquilavesse disegno e

ove mor nel 1660.


le altre parti,
il

non
fatto in

ignobile
plastica

scultore
la

Se,
la

come imit

avendo

statua

saputo imitare ancora


nobilt raffaellesca,

Poelemburg sederebbe a lato dei due pi grandi pittori fiamminghi. La pi famosa


delle sue opere

grandi
nella

il

pio, che conservasi

PreseGalleria

della Poesia per il catafalco di Michelangelo Bonarroti. Fu Dome nico , scrive Vasari nella vita del Bonarroti , uomo non solo neiia scultura e ivs fare impronte di
'

monete e medaglie

bellissime,

ma

del sig. Grenier a Middelbourg. La Galleria reale di Parigi possedeva sette de' suoi piccoli quadri , che sono i pi stimati , e la reale

Pinacoteca di
dipinto
sul

Milano ne tiene uno rame. Le quadrerie

bronzo e nella " poesia parimenti molto esercitato E nella vita di Valerio da Vicenza soggiugne. Domenico Pog gini ha fatto e fa conj per la zecca con le medaglie del duca Cosimo,
ancora nel fare di
-'.

dell'Olanda e della Germania possono mostrarne molti, perch pochi pittori lavorarono quauto Poe-

e lavora di

marmo statue,
puoi pi

imitanrari

do

in quello che

ed

lemburg.
in

eccellenti uomini che abbiano mai fatte cose rare in queste posses

(Carlo), pittore nato Lorena dopo il 1600 si crede scolaro di Simone Yovct, del quale
,

POERSGN

siorii.

Viveva
)

negli ultimi

anni

del sedicesimo secolo.

(Paolo

fiorentino, era

PO
rinomato assai tra i coniatori di medaglie nel 155D, nel qual anno coni due medaglie per Filippo II re di Spagna, per la pace
di gii
,

PO
manterranno sempre

165

disegno risponde a quella dell' incisione e fi si che le sue opere si


in prezzo. Dopo avere soggiornato sette anni in Ro-

tra la

Spagna
lato
il

e la Francia, aventi

ma

aud

a fissarsi in

Parigi,

dove

da un
te

ritratto di questo prin-

uscirono dalla sua scuola molti valeuti


le
,

cipe e dall'altro quello di ClemenVII tratto dal conio eseguito da Benvenuto Celimi dopo il sacco di

Roma del 1527. Dopo tale epoca pare die Paolo rimanesse costantedi Fi'ippo. Fece Paolo le effigie in medaglie dei reali di Spagna, suoi padroni, degli Estensi Alfonso II e Lucrezia de' Medici e delle fanciulle Lucrezia e di Bona Sforza d'ArraEleonora

allievi. Mor in quella capitadopo avere eseguiti circa quattrocento rami, nel 1695. Soggiungo un breve catalogo.

mente

Ritratti.

alla

corte

Francesco
del re.

di

Poilly, intagliatore
nella sua
,

Luigi
Stalo.

XIV

giovent.

Girolamo Bignon

consigliere di

gona delle principesse della casa Gonzaga e d'Urbino, di Margarita d'Austria e per dirlo in una pa,
,

delle pi belle e gentili dame de' suoi tempi. Ebbe a suo emulo

rola
in

Cardinale Mazzarino. Enrico Arnauld, vescovo d'Anger. bramo Faberl , maresciallo di Francia.
Soggetti Storici.

Spagna

il

celebre

Pcmpeo
,

tglio

dell' aretino

Leone Leoni

e fecero

La Visione
faello.

di Ezechiello,

da Rafpae,

a gara in materia d'intagli in pietre dure, e di coniiin acciajo, le pi maravigliose opere che abbia la Spagna. probabile che mancasse
;illa

La Sacra Famiglia
saggio
,

in

bel

dallo stesso. dei

gloria dell'arte

circa

il
)
, ,

1580.

L'Adorazione Guido.

Pastori

da

POGGINO
in
1'

Firenze
arte sotto

( ZAHOBI DI dopo il 1600

nato studi

La Fuga

in Egitto

dallo stesso.

il

Sogliaui,

e fu forse

che non suo stile per seguire quello di migliore maestro. Lavor molto in Firenze , ma le sue pitture sono adesso allatto dimenticate. POILLY ( Fratesco de ), nacque in Abbeville nel 1662, ed apprese il disegno dal padre mediocre artista. Passava quindi a Parigi per apprendere l'intaglio sotto P. Deret, allievo di Bloemaert. Poco dopo, fu dal maestro consigliato di recarsi a Roma per migliorare il disegno, e col prese per suo modello Bloemaert , di cui ne imit perfettamente la maniera alquanto fredda, ma gustosa e difficilissima. Disegn bene dice il Milizia , ma intagli con freddezza. La purezza del suo
1'

unico

de' suoi
il

allievi,

abbandonasse

Lodovico Caracci. II Ragno delle Ninfe in bel paeda Giulio Romano. saggio Lo Sposalizio di S. Caterina, da P. Mignard. La Visitazione, da Carlo le Rruu. La Parabola del Convito, da Fil.
Piet, da
,

Una

Champagne.
gli

S. Carlo Borromeo die comunica appestati in Milano, da Alexan-

dre.

La migliore stampa
,

di

questo

artista.

fra tei mi( Niccol de ) note del precedente , e suo allievo, nacque in Abbeville nel 1626, fu valente intagliatore, ma non uguale
al

lVatello.
,

intagli soggetti
e le sue

storici

e ritratti

stampe
di
i

furono

risguardate come
e

effetto

un

bello
di-

baino operare
tre tigli,

in tutti

princpii.
si

Ebbe

uno

de' quali

stinse assai nell'arte paterna,

come

166 vedremo. Mor


nel 1696.

PO
Niccol
in

PO
Parigi

secondo

Indice di alcune stampe.

di Niccol, e suo allievo, and a Boma di gi ammaestrato nell'arte col maggior fratello,
figlio

e col

intagli

dal
di

Domenichino

Due

ritratti

di Luigi

XIV.
Francia. di Baviera,
di

S. Cecilia in atto
rigi

Maria Teresa, regina Maria Anna Vittoria


delfina di Francia.

distribuire i suoi beni ai poveri. Tornato a Pa-

S. Agostino
fisso,

che tiene un Crocida Campagne.

non intagli che soggetti di poca importanza. Mor nel 1723. (POILLY (N. B.) DE) , figlio
di Giovati Battista
,

lasci
,

pochis-

Presentazione di pio , da le Brun.

Ges

al

Tem-

sime cose d' intaglio

forse pato in altre professioni.

occu-

La Fuga in Egitto, da Chaprou. La Sacra Famiglia ove Maria


,

Tergine

tiene

sulle

Bambino che dorme


ni

Cristo in croce , da .Poussin.

ginocchia il da le Brun. fra i due ladro,

POINDBE (Giacomo), cognato ed allievo di Marco Willems , nacque in Malines circa il 1527. Si dice che avrebbe potuto riuscire
buon
fer

pittore di storia,

di

essere

uno

ma egli prede' migliori ri-

(Gio. Battista, de), fiNiccol nacque in Parigi nel 1669 , apprese i principi del disegno dal padre, indi recossi a Boma per migliorare in questo e nel!' inglio di

POILLY

trattisti. And in Danimarca, ove, dopo aver molto guadagnato, mor

nel 1570.

POINSANT
colo
,

I. ) fior

in

Fran-

cia in principio del diciottesimo se-

Di ritorno a Parigi fu ricevuto nella reale accademia di pittura e di scultura. 11 suo gusto di incidere diverso da quello del padre e dello zio Francesco. Incise all' acqua forte e cerc di combipunti co' suoi tagli e le sue nare
taglio.
i

ed ebbe

nome

di ragionevole

Fra le pi rinomate sue stampe trovansi 1' Entrata di Carlo VII in Bheims, accompagnato dalla Pulcella d' Orintagliatore in rame.

incrociature.

Con

tal

mezzo ottenne
nei ritratti.

un effetto veramente pittoresco tanto


ne' soggetti storici che
Si fece specialmente onore nell'incisione della galleria di Saint-Cloud dipinta da Mignard. Mor in patria
nel 1728.

leans , la pianta magnifica piazza struirsi in Parigi za di Francia , e


citt e castelli.

e
col

1'

alzata

della
co-

che
molte

doveva

nome

di Piaz-

vedute di

POINTE
rigi nel

(N. La) fioriva in Pa1066 , nel quale anno pub-

blicava
stre
fogli
,

i
,

insieme ad Israel Silvecontorni di Parigi in nove

Indice di alcune sue stampe.

e tre

vedute del

castello di

Versailles.
dislossi

Fra

g' intagliatori

di

Francesco di Troy pittore pinto da lui medesimo.

carte geografiche

La Pointe

acqui-

Clemente papa XI

sul

proprio

disegno. Nativit di Ges Cristo, da Gaudenzio Ferrari. Giove in pioggia d'oro e Danae, da Giulio Bomano. Il Martirio di S. Cecilia , dal

buon nome per le accennate stampe e per altre di altri paesi , che la presente eccellenza delle carte di tal genere esclusero del com-

mercio.

POLA
e fu

Bartolommeo
circa

da), fio-

riva probabilmente

Domenichino.
Il

Giudizio di Salomone, da An,

tonio Coypel
(

ecc.
)
,

POIJULY Fr, VNCESCO DE

1500. il rinomati lavoratori di tarsia , dopo F. Damiano. Una sua grandiosa opera pu vedersi in uti coro della Certosa di Pavia, nella quale vi sono busti

uno

de' pii

PO
di

PO
santi

167

Apostoli e di altri
fare

dise-

gnati in sul

della

scuola di
),

cordato da Paolo Lomazzo nel Trattalo dulia Pittura.

Lionardo.

POLETNICII
(I FRATELLI
stula

N.

intagliatore

POLANCOS

francese, che operava in Parigi

dopo

diarono in Siviglia sotto lo Zubaran, e non riuscirono da meno ilei maestro. Questi aveva fatto, per la chiesa di S. Stefauo di Siviglia , S. Pietro e S. Stefano, ed i fratelli Polancos dipinsero per la stessa chiesa un Presepio , il Martirio di S. Stefano, ec. Ninno, per quanto sia conoscitore delle opere dello Zubaran, sapr distinguerle da quelle degli allievi. Altre rinomate opere fecero por diverse chiese della stessa citt, ove lavoravano dal 1646 al 1650.

met del secolo decimottavo, pubblic diverse stampe tratte da VanDyck Roucher La Greoe ecc. POLI ( I DUE FRATELLI ) borivano in Fisa loro patria nel 17. secolo. Dipinsero paesi con mollo spirito e variet, onde i loro quadii sono tenuti in pregio nelle quadrerie di Firenze e di Pisa.
,
,

POL1CARMO celebre statuario , trovasi da Plinio ricordato greco nel Lib. XXXI , e. , 5 per avere
,

scolpiti

una Venere

in

alto di la-

POLANZANI
(Francesco)
territorio
,

POLANSANI
in

ed un Dedalo. Trovasi quest'artista nell'Abbecedario dall'Orvarsi


,

nacque

Noale nel

landi sotto
licarpo.

il

corrotto

nome

di

Po-

veneto , circa il 1700. Apprese il disegno e l'intaglio in Venezia, indi pass a Roma, dove sappiamo che operava nel 1750. Ebbe parte il Polanzani nella Serie dei
ritraiti di celebri
,

POLICLE. Cinque artisti di tal nome trovatisi rammentali dagli antichi scrittori. I

primi

quattro da
al

Vitruvio nel
licle statuario

proemio

lib.

Ili

pittori

dipinti di

cio Policle pittore Atsamitano;

Po-

propria mano e pubblicati in Firenze dal 1664 al 1766; come pure


nelle
reali

due raccolte
ville

di

pitture delle

toscane di Petraja, Pog-

gio a Cajano ecc. Pubblic pure altre stampe tratte da diversi autori, tra le quali quelle attinenti alla vita

che fior nella Olimpiade centesima seconda ; Policle scolaro di Stadieo, che operava nell'Olimpiade 155; Policle autore di un Ermafrodito che vivea neh' Olimpiade 145; finalmente Policle
scultore, fratello di Dionisio e figlio
di

Maria Vergine, eseguite, secondo alcuni, sui disegni di Niccol Poussin secondo altri di Giacomo Steldi
,

Timarchide, che lavor


di
,

in

Roma
i

nel tempio di
tici

Giunone sotto porrammentato da Ottavia

la

francese.

Plinio Lib.
(

XXXVI

cap. 5.
patria quat-

Francesco ) , veneziano, nato nel 1685 fu prima


,

POLAZZO

POLICLETE

architetto e scultore

fioriva in Sicione sua

scolaro del Piazzetta; ma in appresso, piacendogli lo stile pi dolce e pastoso del Ricci , cerc di for-

trocento vent'anni avanti l'era volgare. Tra le opere architettoniche

marsene imo di mezzo,


gli

il

che non

riusci

infelicemente.

Viene

Io-

pi che per le opere di sua invenzione come esperto ristauraflato,


,

ebbero somma celebrit una Rotonda tutta di bianco marmo ed un teatro eretti in Epidauro. Pausania scriveva essere la prima meritevole
della curiosit de' Romani , ed il secondo di una singolare bellezza : perocch, sebbene i teatri romani

tore di

antichi

quadri.

Mor

nel

1755.

POLEMONE
dria d'Egitto
,

pittore d'Alessan, viene da Plinio nel

L.XAXV,
i

cap. 11, annoverato tra ragionevoli pittori ; ed e pure ri-

sorpassino tutti gli altri in magnificenza, in ornamenti, in grandezza; percento delleleganza, e della simmetria sono vinti da quello di

168

PO
di

PO
qualche suo allievo, e ne imit debolmente lo stile , perci adoperato d' ordinario per opere e per luoghi di poca importanza. Per altro in una sua tavoja ai Servi ,

Policlcte. Rispetto alle sue opere di

scultura sono specialmente celebri le Amazzone eseguita a competenza di Fidia nel tempio di Diana Efesia
,

le statue

trio dell'

che vedevansi nell'aimperatore Tito , un Er-

cole ed

un Anteo,

questi due eroi , trasportali a Roma , il simulacro di Giunone in avorio ed oro , Ercole che uccide l'Idra, un Ecate in

gruppo di che poi furono


ossia

non lavorata di pratica come le tre, mostr che avrebbe saputo


meglio

al-

far

di molti artefici che avevano maggior nome. Mor nel 1566


.

nato hi CreErcole ) mona circa il 1400. fu allievo in


(
,

bronzo, Apollo, Latona

Diana di

alabastro, eseguili per la citt d'Argo. Dicesi che nessuno seppe meglio di lui scolpire il petto delle figure.

Parlano' di costui Plinio, Cicerone, Quintiliano , Plutarco ecc. Ebbe fiorita scuola, dalla quale uscirono
eccellenti scultori.
fioriva

Oldoviuo. dell' architetto Bianca Maria Visconti figlia del duca Filippo e moglie di Francesco Sforza , che fu poi duca di Milano, si valse di quest'artista per. J'erezioue di due monasteri con chiepatria

Secondo Giunio

nell'Olimpiade 87. Alcuni pensano che abbiano esistito duePoIicleti di gran nome, uno di Scione l'altro di Argo ma altri pensano , che sebbene nato in Sidone avendo molto dimorato ed operato io Argo l'osse poi detto di Argo quello di Sicione. Convengono per tutti gli scrittori esservi
, , ,

Cremona. Uno fu quello del Corpus Domini. V altro quello di assai bene distribuito , s. Monica con chiesa grande atre navate, indi ordine gotico, terna ed esterna ma di quel gotico che cominciava ad ammettere qualche ornato di
sa in
,

buon
tato

stile.
,

POL1ETTE

scultore

rammen-

stato

un

altro.

POL1CLETE

nativo

di

Tarso,
,

da Plutarco per avere scolpita la statua dell'oratore Demostene. POLIGNOTO Tasio uno de' pi illustri pittori della Grecia che
,

assai valente plastico.

POLICRATE viene Lib. XXXVI,. e. 5,


fra que' statuarj

da Plinio annoverato
lot,

che scolpirono
sacerdoti

tatori

soldati

cacciatrovasi

tori e simili.

POLIDE

POLLIO

da VitFuvio rammentato, nel proemio al lib. VII , quale ingegnoso maccliiuista, ed ingegnere della Tessaglia , ed a lui attribuisce la maniera di eseguire con facilit gli arieti militari. Soggiugue che fu maestro di Diade e di Cerea ingegneri di Alessandro Magno e che
,

precedettero i sommi maestri, fioriva avanti 1' Olimpiade XC; e secondo Plinio fu il primo a dipingere le donne con lucente veste, ed a cuoprir loro il capo con cuffie di varj colori. Molto, soggiugne, deve l'arte a quest' uomo , perocch fu il primo ad aprire la bocca ed a mostrare i denti ed a formare pi molli e veri i volti. Egli dipinse molle cose ed alcune furono tratra le quali una sportate a Roma tavola che vedevasi sotto il portico
, ,

scrisse

un libro intorno alle Macchine. Paolo Lomazzo poi, non saprei su quale fondamento, dice che

Pompeo. Dipinse il tempio in Delfo il portico del Pecile in Atene a concorrenza di Micone; e perch Polignoto non volle, come l'emulo, riceverne la mercede, n'ebbe grandi
,

fu ezRudio pittore e scultore.

POL1DETE POLIDORO
nel

vedi
di

Ermolao.

Venezia, nato I5I5, fu scolaro di Tiziano, o

dissimo onore e fu dagli Anlizioni ordinato, che in qualunque citt avrebbe della Grecia si trovasse
, ,

gratuito ospizio.

PO
POLISTRATO,
brachia
iti
,

PO
statuario

169

d'Am-

scolp
di

il

tiranno Falaride

atto

mangiare

uu

fanciullo

allora dalla materna poppa. E dicesi avere in cos'i espressiva maniera scolpila nel volto di lui la ferocia propria di un antropofago, che incuteva terrore agli spettatori. Di questo artista fece memoria Taziano Dell'orazione contro i Greci. POLLAJUOLO ( Pietro), nato in Firenze nel 1411 , esercit si-

strappato in

molti scultori e pittori di qut' tempi mediante quelle , si fecero onore. Per. conto della incisione egli port quest' arte a quel grado che si avvicina alla perfezione; avendo dato alle figure vita
zioni;
,

ma

mostrando , , maniera con Ja quale potevansi trattar col bulino i fatti storici. Il suo disegno in cui sopravvanzava e Maso Finiguerra e tutti coloro che, con questo invene

moto

proporzione
,

forse

il

primo

la

tore dell? stampa, trovansi


tati, gli apriva

multaneamente la pittura e la scultura , ed avava imparata la prima


sotto Andrea sua tavola, e
coli' ajuto

ubertoso

rammencampo ad

del

Castagno. probabilmente

Una
fatta

del

minore

fratello, fu

da S. Miniato fuor di Firenze trasportata nella reale Galleria, ed in


questa si vedono gli austeri volti ed il sugoso colorire ad olio del maestro.
(

intraprendere qualsisia lavoro. Intendeva per eccellenza il nudo , e dipinse ed intagli fino alla morte, che lo rap all' arte nel 1598. 11 numero delle sue stampe presentemente assai limitato, ma di somma importanza. II Bartsch ne riporta tre sole, e quattro trovansene nel

Manuel.
Ercole che soffoca Anteo.
coperto di nero, toltone
Il fondo una parte

Antonio),

fratello

ed

al-

lievo di Pietro,

renze nel 1418, per di lunga mano il precettore. Il Martirio di S. Sebastiano, che conservasi nella cappella Pucci ai Servi di Firenze, una delle migliori sue opere, e forse una delle secolo. pi belle tavole del INon veramente troppo pregevole per conto del colorito, ma la composizione superiore ad ogni altra de' suoi tempi , ed il Dudo vi trattato da maestro. In fatti Antonio fu il primo che, facendo la notomia de' cadaveri, apprendesse per principj lo stato de' muscoli e l'azione di ogni loro movimento. I due fratelli erano stati chiamati a

era nato in Fie nella pittura su-

da

mano

sinistra.

Ercole che porta una colonna di ordine corintio.


Il combattimento di dieci uomini nudi a colpi di spada; il fondo rappresenta una foresta. A sinistra , a mezza altezza della stampa, pende da un albero una tavoletta coli' iscrizione : Opus Antonii Pollajoli

XV

fiorentini.

Una Sacra famiglia dove si vede Maria Vergine seduta col divin Bambino trovasi a sinistra S. Lisabetta con S. Giovannino, che presenta al bambino Ges un berlingozzo ; a diritta S. Giuseppe appoggiato ad
:

un bastone.
Ercole che
ganti.

Roma

anno, 80 anni.
Il

e col morirono nello stesso il primo, di 87, l'altro di

combatte

con

Gi-

basso, nel mezzo sotto uno de'combattenti giganti giltato e terra,


:
.

Cellini nel Trattato dell' Oridi Antonio. Faremo menzione di Antonio dei Poi'
ficeria cos scrive

leggesi

Quomodu
et
.

cussit
te s.

vicit

duodecim

.Hercules .pei' gigan.

lajuolo

il

quale

fu

orefice eccel-

lentissimo, e cotanto valse nell'arte del disegno, che non pure gli altri
orefici si servirono delle

sue invenT. ni.

POLLARD ( Roberto ) nato nel 1748, fioriva in Londra nel 1780. Dipinse ed intagli all' acquaforte ed all' acqua tinta , e, pi che in
22

Diz. degli Arch, ecc.

170
tult' altro

PO
genere, mostrossi valente
gli

PO
ultimi anni della repubblica ro,

marine. Le stampe di quesono assai ricercate tanto quelle di sue invenzioni che le esenelle
st' artista

mana
l'

cui dedic
vitalizia

di Augusto suo celebre libro delArchitettura , oude n' ebbe una


fior

nell' et

il

guiti sulle altrui.

Profezia della carestia invenzione, 780.


1

di

sua

L' Eremitaggio di Warkworth stampe che si accompagnano, eseguite nel 1785 e 1787. Naufragio del Grosvenor sulle'coste dell' Affrica
,

vascello delle Indel-

die orientali.
l'

La maggior parte

passaggeri salvossi a terra , ma Ad eccezione di nove, tutti perirono avanti di giu-

equipaggio e dei

gnere

al capo di buona Speranza. Veduta della grande Assemblea di Londra, e dei Pari nella sala di VVestminster in Londra a tempo

tutti noto il pensione. merito sommo di quest' opera,. Piena di erudizione, scrive Frau cesco Milizia , d le regole della greca architettura rimontando ai veri principii , e. tessendone la storia, ci d notizie utili di molti architetti antichi e delle opere loro. Ignoriamo quali edificj siansi eretti sui. disegni di lui, e sotto la sua direzione. Alcuni gli attribuirono il teatro di Marcello, che il Milizia osserva essere in con-

tradizionc co' suoi principj.

Lo

stes-

so Vitruvio lasci scritto di avere edificata la Basilica , ossia Palazzo


di Giustizia
il

dell'interrogatorio
sting.

di

Waeren-Hatempo

in

Fano

della quale

Veduta di Gibilterra in della levata dell' assedio, ec.

curioso lettore pu leggerne la descrizione nelle ^Memorie degli architetti del Milizia alla voce Pol Vitruvio , chiuder quebreve articolo colle parole del non era meo preallegato autore dotto nell'architettura civile che nella militare , che allora riducevasi a poca cosa. Sopraffatto dalle brighe degli altri architetti , pare . che si fosse dato pi a meditare , che ad agire. Bisogna che egli fosse di gran buona perocch ne' suoi limorale bri vedesi dovunque l'uomo^ dabbene. > POLO (Bernardo), fior in Saragozza in sul declinare del XVII secolo, dove si fece ammirare co' suoi quadri di fiori e di frutta che copiava dal naturale, ma che sapeva disporre ed aggruppare in modo che i colori degli uni armonizzassero con quelli degli altri. Saragozza e Madrid possedono non poche sue opere. IL MAGGIORE ( Giacomo ) , nato in Burgos nel 1560, fu

Edwin ed Angelina
un paesaggio
,

in

fondo di

itone.

1785. I Bagni delle Ninfe, da Wheally. II luogo tenente Moody che libera un prigioniero fatto dagli

sto

Americani, a granito. Il pericolo della nave il Centauro , assalito da fiera burrasca , da R. Dedd. Vaduta della nave da guerra the Medialor al momento che attacc impetuosamente cinque navi francesi nel

1782.
(

POLLINO
stoja,
fior nel

Cesare

di

Pi-

16. secolo. Aveva imparato il disegno sotto Michelangelo , o sotto qualche suo scolaro, onde disegnava fieramente e con bella franchezza g' ignudi e gli scorti pi' difficili. Datosi alla miniatura, lavor molte cose incarta pecora per aleuni papi e per altri grandi personaggi, e varie opere lasci in patria, ove sono mostrate, come ben meritano, tra le pi rare
cose.

POLLIONE
Formia
,

Vilruvio, nato a oggi Mola di Gaeta , ne-

scolaro in Madrid di Patrizio Coxes. Incaricato di fare i ritratti , per il palazzo, di tutti i re goti,

PO
acquist meritamente la lode ci valente coloritore. Deve pure la sua celebrit ad un altro quadro rapsi

PO
s'uno.

171

sue medaglie sono quelle di Federico II marchese di

Le pi

celebri
di
,

Mantova

Giovanni
prefetti di

Emo
Ve-

presentante S. Girolamo castigato dagli Angeli per avere letto con soverchio piacere le opere di Cicerone. Mor in Madrid nell' anno
1G00.

Tommaso Moro

roua. Osservarono gl'intelligenti che nel rovescio della medaglia del Moro
fece

una fenice moriente sul rogo, in cui maravigliosamente espresse la

POLO
mo
) ,

IL nacque

GIOVANE
in

(Giaco-

Burgos nel 1620,

e studi l'arte, in Madrid sotto Antonio Lanchares; ma il suo pi utile studio fu quello che fece all' Escuriale copiando le opere di Tiziano. Appena ultimati tali sturlj dipinse pel reale palazzo di Madrid i ritratti dei re Casimiro II

contrazione ed il languore della morte. Sono pure oltre modo pregiate le medaglie di Lodovico Canossa vescovo di Bajeux, della gentildonna veneziana Isabella Sessa Michiel di Stefano Maguo , che porta la data del 15 19 ec.
,

POMPADOCR
TONIETTA), nata

Giovanna An-

ed Ordaguo II ; poi una Nunziata per la cupola di S. Maria , ed il Battesimo di Cristo pei Carmelitani Scalzi;
i

Parigi da padre finanziere , chiamato Poistons nel 1720, spos certo d'Etoil , e
in

fu in allora

la

prima
al

favorita

di

quali ultimi

gli

me-

Luigi

XV

1' approvazione del grande Velasquez: ma questo raro giovane, che tanto prometteva, mor nella fresca et di 55 anni. POM ARANCE (dalle). V. Cir-

ritarono

somma
felice di

presso influenza ,
,

quale

ebbe

senz' essere pi

madama
le

di

Mainteuou. Fa-

belle aiti , che aveva studiate fino dall'infanzia, ed intagli all'acqua forte alcune

voreggi

cignani.

V. Roucalli. POMAREDE ( Silvestro ), non ignobile intagliatore in rame , operava dal 1748 circa ah 1770. Appartengono al primo anno molte ta-

f>e.

stamCarlo Vaao, che in tempo dell' ultima ma-

Fra

gli

artisti

am

della Pompdour fece un bel quadro allegorico quando uua momentanea convalescenza faceva spelattia

vole incise e pubblicate in Roma per ornamento dei libro del Ficoioni , intitolato. Le Maschere sceniche, e figure coniche degli antichi

rare

1'

intera

guarigione. Benelic

pi volte Cochin, Boucher, Eisen, ec. Mori di 44 anni nel 1764.

POMPEI

conte Alessandro

),

Romani. Dal 1752


leria di

al

1762
1'

intagli

nato in Verona nel 1705, lino dalla


fauciullezza mostr straordinaria inclinazione "al disegno. Studi belle lettere nel collegio de' nobili a Par-

diversi ritratti dei pittori della gal-

edizione eseguita in quella citt in quattro gran tomi in foglio, tra i quali appartengono a Pomarede quelli di Baccio Bandinelli , Giacomo Ligozzi
,

Firenze per

dove sotto la direzione di Cle, mente Ruta allievo del Ciguani apprese a disegnare ed a maneggiare
il

ma

Giacomo da Empoli, Poggi


dio Ridoll
,

Clau-

Ciro Ferri ecc. Aveva precedentemente pubblicati in Roma


diverse stampe tratte dai dipinti di Bouifazio , rappresentanti quattro
trionl dal Petrarca.

pennello. Nel 1751 in occasione di voler costruire dai fondamenti un suo palazzo nella villa d' lllaghi ,

POMEDELLO

(Giovan Maria),

non trovandosi allora in Verona alcun architetto, di buonsenso, volse i pensieri all'erchitettura, e Verona ebbe ben presto in lui un valente
teorico e pratico architetto, che nel
lalo:

coniatore di medaglie veronese, fioriva tra il finire del quindicesimo secolo ed il principiare del sedice-

1755 dava alta luce l cinque ordini

il

libro intito-

dell'architetti!-

172
ra Molti sono
civile
ficj

PO
di
i

PO
Lello della brandt.
11

Saomiclieli. pubblici e privati edi-

Michele

morte, da

Rem-

eretti

sui disegni di lui

e sotto al-

Una
Due

battaglia,

la

sua direzione

in

Verona ed

Filosofi, dai

dal Borgognone. Caracci.

trove. Questa citt lo scelge per presidente dell'accademia di pittura di

ed egli la diresse , saviamente e con procurarle ogni maggior vantaggio. Fu insigne letterato , ed amico di tutti dell' et sua. i grand' uomini
fresco eretta
,

finche visse

Testa di profilo cogli occhiali sul naso, dal Maratta. Il Calzolajo, dal Guerrino. Diverse caricature , da C. Ghezzi

ecc.

PONGIONE Ambrogio
(

),

pro-

babilmeute lombardo
molti
fatti

fu

'PONCE (Rocco),
Madrid
fior

allievo

in

architetti
ai

consultati

uno dei 1' anno

Giovanni della Corte , nella prima met del 17 sedi

1388 intorno
pel

colo. I suoi paesi assai variati, nei quali cercava d' introdurre opportunamente accidenti di lumi e di ombre, seno tenuti in molta stima anche al presente, ma molti furono danneggiati da Castrejon che volle porvi alcune figure. (AKTURO), nacque in In-

e modlli Milano, e circa alcuni errori scoperti nel comincia-

disegni

duomo

di

mento

dell' edilzio.
(

PONS
eh'
in

Antonio

diocesi di Segorbia

nel

nato nella 1725. Poi

PONDT

1730, e pubblic in compagnia di Rnaplon il volume degli uomini illustri, incisi da Houbracken Vertue ed altri. Pubblicarono in appresso una assai pregevole serie di stampe eseguite sui
ghilterra nel
,

ebbe appresi i principi dell'arte Valenza, pass all'Accademia di S. Fernando in Madrid, e dopo alcuni anni a Roma. Col prese gusto allo studio dell'antico, onde nel 1759 recossi ad Ercolauo , che in allora cominciava a scoprirsi. Costretto suo malgrado a tornare
in Ispagna, fu dalla corte mandato all' Escuriale per fare i ritratti dei

disegni di celebri artisti, delle quali

Pondt ne
ton.

intagli

68
alla

27 Knapse-

Diede pure

luca un

guito di caricature tratte da diversi maestri; e per ultimo incise all'acqua forte alcuni ritratti nel .gusto
di

Rembrandt.

Soggiungo un breve indice delle sue


stampe.
(

Ritratti

Arturo Pondt. Alessandro Pope.

pi celebri letterati spagnuoli , che esegu in cinque anni con universale applauso. Dopo questo lungo lavoro propose al re Carlo III il suo progetto del viaggio generale della Spagna, per 1' esecuzione del quale gli fu assegnata una conveniente provvigione. Nel 1776 fu nominato segretario dell'Accademia di S. Fernando, impiego che non g' impediva la continuazione della sua grande impresa del viaggio. Nel susseguente anno pubblic il
prezioso MS. di Filippo di Guevara Comentarios de la Pintura.
:

Lord Rolingbroke.

Offerta dei Magi , dal Garofalo. Fanciulli che si trastullano, da


Raffaello.

Nominato consigliere dell' Accademia copr questo impiego con


,

da Polidoro. Sacra famiglia, datParrnigianino. Scuola d'Atene , da Raffaello. Religiosi alla Sacra 3Iensa , da Annibale Caracci. Adorazione dei Pastori, da Pous,

Muzio Scevola

grandissimo
sori e degli
in cui

vantaggio
allievi

de' profesal

lino

1792,

mor. Sebbene facesse pochi quadri di storia , Pons fu tenuto in grandissima stima in Ispagna ed all' estero , onde le Acca-

sin.

demie

di

Madrid

di

Granata

PO
quelle
di

PO
di

173

degli

Arcadi e

S.

Roma, e delle Antichit di dra onorarono con solenni esequie la sua memoria. PONSIO, oPONTlUS (Paolo), nacque in Anversa circa il 1590 , ed apprese a disegnare ed incidere a bulino da Luca Vosterman. Fu
amico
di
i

Luca Lon-

S. Giovanni ; ma in quello della Pentecoste fatto pel villaggio d' Obero vedesi studiata composizione, colorito vario e bene armonizzato, nobile espressione, e per dirlo in una parola, le prindella chiesa di
cipali parti del

Rubens
belle

e dietro

sotto gli ocelli , consigli del quale termiincisioni

Je

pii

eh' egli

facesse. Egli

seppe riunire a

me-

raviglia alla precisione del disegno, del carattere , ed espressione della

moderno stile. Forse ancora in Milano , leggendosi in Paolo Lomazzo che un Francesco da Vicenza dipinse alle Grazie con buon disegno, sebbene con poca intelligenza di lumi e di ombre. Ma la principale sua gloria quella
lavor
di

avere

istruito

nella

pittura

il

facendo trasparire nelle sue opere il chiaroscuro e 1' armonia che regna nei quadri. .< Prediletto da Rubens, dice il Milizia , s'immortal nella Tofigura
,

un bello

stile

capo della illustre scuola bassanesca, suo figliuolo (Jacopo da), detto il Bassano.
in

Nacque

quest' illustre artefice

miri e nei ritratti del marchese Legares del marchese di Santa


,

Cruz, di D. Carlo Colonna di Steenvik e di Rubens. Operava ancora nel 1652. Riferir alcune delle principali stampe , olire le suddette. Cristo vai marchese di Castel-Ro>
,

Bassano nel 1 510 ; e quando ebbe imparati i priucipj dell' arte dui padre, fu mandato a Venezia e raccomandato a Bonifazio Bembi, che di quei tempi cominciava ad aver nome tra i principali pittori. Ma perch questi era geloso dell'arte, non permetteva al suo allievo di
vederlo colorire , onde si andava esercitando nel disegnare i quadri del maestro e di Tiziano, del quale
probabile che fosse pure scolaro.

drigo.

Gaspare Eusman, duca


va res.
Il

di

Oli-

Combattimento dello Spirito contro la Carne, stampa allegorica Maria Vergine che d il latte a Ges. Bambino.

La morte
in patria
,

del padre lo richiam terra in allora abbonde-

Due
in

tesi

filosofiche.
(

PONTE
secolo,

Francesco da
la

),

nato

vole di greggi e di armenti, ed in cui tenevausi frequenti mercati e fiere. Prima di tale epoca aveva il Bassano dipinte alcune cose che ri-

Vicenza dopo
poi

met del 15.* ch'ebbe imparato le

cordano all'alto altre che tutto


tizianesco

lo

stile

sentono

paterno , il sapore

lettere e la filosofa, studi la pit-

tura sotto i Bellini , e fu da principio imitatore di quella fedele scuola. In appresso vedendo il nuovo stile dei giovani allievi della
stessa scuola dei Bellini
,

ma dopo il ritorno da ; segui un terzo stile semplice , uaturale, e tutto grazia, e che preluse in Italia al gusto della
Venezia
nazione fiamminga. Da queste cirstanze fu condotto Jacopo a quella umilt d' idee che a torto da taluno fu creduta effetto del suo ingegno, perciocch da principio a,

Tiziano e

Giorgione

cerc ancor egli di so-

stituire alla secca diligenza,

ed

alla

semplicit del quattrocento, la morbidezza de' contorni e delle tinte , e pi studiala composizione. Della prima maniera il suo S. Barlo-

spir a grandiosit di

stile

come

pu vedersi
vanili
chieli,
,

alcune pitture gioe particolarmente in quel


in

lommeo

si

nel

duomo

di

Bassano
il

Sansone della

facciata di casa
la fierezza

avvicina alla seconda

quadro

che scute

di

MiMi-

174

PO

PO
lealmente a ilucere. Mor ni Bassano sua pallia, da lui fenduta famosa a tutta 1' Europa, nel 1592, lasciando quattro ligliuoli eredi delle sue virt e propagatori felici della sua scuola. PONTE (Francesco da), nato nel 1543, and giovaue a Venezia, ove per la fama del padre gli fu dal Senato commesso di dipingere diverse storie dei gloriosi fatti della repubblica nel palazzo ducale. Si dice che il padre lo ajutasse molto coi consigli e coli' opera sua , essendosi a tale oggetto recato in quella capitale; onde le sue opere non iscapitarouo in confronto delle bellissime del Tintoretto, di Paolo e di Orazio Vecellio. Fece pure diverse tavole di altare, ma di tinte meno vigorose che non sono quelle del padre. Le pi pregiate sono il Paradiso nel Ges di Roma, ed il S. Apollonio in S. Afra di Brescia. In et di poco pi di trent' anni

chelangelo. Vero e per che in appresso si mostr io modo trascurato nella scella , che non escluse ne

meno

argomento,

dalle opere di serio e sublime le imagiui pi basse e

talvolta indecenti. Tale il bellissimo quadro del duomo-di Belluno

rappresentante il Martirio di San Lorenzo, i di cui bellissimi e'ditizj che ne chiudono il fondo , sono deturpati da camiscie e da altri panni esposti su di uua pertica al sole. Viene ancora non a torlo accagionato nel gusto de' panneggiamenti: ma niun maestro lo ha superato rispetto alla verit. Fermo e pabene instoso il suo pennello locali , verissime le tesi i colori carnagioni , somigliantissimi i rimolli soggetti nottratti. Dipinse turni , ed am il lume serrato, e fu sovrano maestro nel valersene ; perciocch colle rare luci , culle frequenti mezze tinte, colla privazione dei neri, accorda maravigliosamente i pi opposti colori. Si dice che provava estrema falica nel dipingere le estremit, e perci cercasse di nascondere con buon garbo le mani ed i piedi delle sue figure. Fu inoltre povero di invenzione , onde si vedono spesso replicati con
,

pochissima variet non solo le storie e le composizioni, ma gli stessi volli, che prendeva volentieri dalla propria numerosa famiglia. Per altro, quando volle, seppe assai beue dipingere 1' estremit , variare le composizioni , e dare nobilt e vaghezza ai volti, ma ci non fece frequentemente. Malgrado gli accennati difetti piacque universalmente in
Italia e fuori
le lodi del
,

Francesco a soffrire acmalinconia che lo facevaso incapace di qualunque lavoro, e che rendendosi coli' et pi frequenti lo rapirono alla gloria dell'arie ed al tenero padre, che gli sopravvisse un anno. (Leandro ), suo fratello, era nato nel 1558; e sebbene pi giocessi di

cominci

vane di Giovan Battista, fu dal padre destinato a terminare le opere che Francesco lasciava morendo
imperfette nel palazzo ducale. Nella scuola paterna erasi Leandro pi

che in tutt'altra cosa esercitato nei


ritratti,

onde

suoi

volti

hanno

e se gli

mancarono

Vasari, ebbe quelle dei sommi pittori Tiziano, Tintoretto , Annibale Caracci, e sopra tutto di Paolo, il quale gli raccomand suo
figliuolo Carletto, affinch lo istruisse in quella giusta dispensazione di lu-

pi originalit e variet che non si vede in quelli di tutta la sua famiglia , non escluso Jacopo , e nel maneggio del pennello pi vicino al primo che al terzo stile di Jacopo. Viene per allro accusato di
avvicinarsi
al manierismo specialmente per conto del colorito e di non aver saputo attenersi alla pa,

mi

dall' una all' altra cosa, e in quelle felici contrapposizioni , per cui gli oggetti dipinti vengono

terna

semplicit.

Ad

ogni

modo

Leandro, vuol essere annoverato Ira i buoni pittori de' suoi tempi , o si

PO
riguardino
,

PO
ria

175
si

stanza ne' quali emul felicemente il paritraendo dal naturale animali dre
i

suoi quadri

Imito

clic
la

in

grazia loro gli

con-

e stoviglie , e trattando pastorali e contadineschi argomenti , o si considerino le sue tavole ri altare, nelle quali grandeggi oltre il far bassanesco , come pu vedersi nel san Francesco a Bassano nella Risurrezione di Lazzaro alla Carit in

soverchia semplicit della la debolezza dell'espressione. Mor di 62 anni , nel I&22. PONTI' (N. du) , nalo in Brusselles circa il 1660 dipinse prospettive eri architetture cou mollo

donano

composizione e

garbo,

ma

gli

manc

la

perfetta

Venezia, e nella Nativit della Vergine a S. Solia della stessa citt. Ma pi che tuli aitro lo resero celebre in Italia e fuori i moltissimi personaggi ritratti latti per grandi e per privali. Ricercato dall'imperatore Rodolfo II mecenate delle belle
,

dottrina della prospettiva. 11 pittore Bant popol alcuni suoi quadri di


gentili figurine,
il

che ne accrebbero
(

merito.

POViORMO
ci

Jacopo Carduc-

prodotto
di

la

pi illustre rhe abbia casa d'Austria , ricus


il

arti

abbandonare Venezia

dove

si-

gnorilmente vivea, onorato dal doge G rimani del titolo di cavaliere. Hon dobbiamo tacere aver egli portato all' eccesso il lusso e la magnificenza in modo da renderlo in faccia al pubblico piuttosto oggetto di seberuo ebe di rispetto. Ma questi furono privati difetti di un valente artista , e quindi debbono dileguarsi in faccia al raro merito delle sue opere. Mor di 65 anni uel 1625. PONTE (Giambat. ), nato cinque anni prima di Leandro, pochissimo attese alla pittura. E conosciuto un suo quadro che conservasi in Gallio, e che alcuni biografi tentarono di rapirglielo per darlo a Leandro. Ci ari ogni modo dimostrerebbe , che tal quadro degno di Leandro , o che credevasi nell' et sua non essere Giambattista molto da meno dei fratello. Mor nel 1615. (Girolamo) , 1' ultimo riei figli di Giacomo , nacque in Bassano nel 1560. e si rese celebre con alcune tavole eseguite per Bassano e per Venezia , nelle quali tenne uno stile che per rispetto all' insieme quello della famiglia ma

nato nel territorio fiorentino l'anno 1493, approfitt del ritorno del Vinci in Firenze , per apprendere da cos grand' uomo i primi elementi della pittura. Parfrequent la scuola tito Leonardo di Piero di Cosimo ; noi si accost ad Andrea del Santo, che sebbene lo avanzasse di pochi anni, avea gi nome di valente pittore. Era Jaco)
,

da

po di sottile ingeguo dotato, e talmente affezionalo all'arte, che mai non stancavasi di lavorare ; onde non maraviglia che facesse rapidicesi , dissimi progressi. Perch lo che Andrea , aombrato di lui ridusse co' suoi duri e scortesi modi ad abbandonate la scuola. Ma queste sono troppo comuni invenzioni
,

perch meritino di essere seriamenBaster il far osserche nelle prime opere eseguite dal Pontormo ai Servi ed a S. mostrasi al tutto seMichelino guace di Andrea , e talmente possessore del suo stile , die non vi si scorge la fatica dell' imitazione. In sdegnando le lodi di feappresso che gli erano unidele imitatore versalmente date , si form uno cui si valse stile suo proprio , di alcun tempo specialmente ne' quadri da stanza. Ma non tard a disgustarsi ancora di questa seconda maniera e passando ad una terza non seppe accontentarsene,, onde fecesi a cercare nuovi modi di comte

confutate.
,

vare

nelle parti s'accosta al fardi Leandro. Oltre. di che ha certe graziose


arie di volli, ed

un

cos gentile co

posizioni e di

pratiche,

sempre

176

PO

con meno felice riuscita, perocch, costretto per variare, a scostarsi dal-

non mache andasse peggiorando. Questa mala prova di cosi grande ingegno possa servire di ammael'imitazione dell'ottimo,
raviglia

Margarita ) V. Hemerv. PONZIO (FlamminioLombardo). Quest'insigne architetto, forse meno


(

PO

conosciuto che non !o merita, mor in et di 45 anni sotto il ponteli-

stramento ai giovani artisti. Le prime opere di Jacopo hanno correzione di disegno e forza di colo:
,

quelle di Andrea; buon disegno le seconde, ma languide tinte ; quelle delia terza maniera possono piuttosto risguardarsi quali servili imitazioni d'Alberto Durer , che non invenzioni di Jacopo , e sono veramente"" al tutto indegne di cos riputato uomo. Spettauo all' ultima maniera il Diluvio ed il Giudizio universale dirito in sul

fare di

Paolo V. In Roma edific Santa Maria Maggiore la cappella Paolina per casa Borghese , costrusse la scala grande doppia al palazzo Quirinale , e fece la facciata del palazzo di Sciarra Colonna che forse il suo capo lavoro.
cato di
in
,

PONZONl
nacque
in

Matteo

cavai/.

Dalmazia

in sul declina-

re del sedicesimo

secolo, di dove passato in Italia , fu allievo, poscia ajuto di Santo Peranda nelle opere eseguite alla Mirandola. And in

pinti a S.

Lorenzo negli ultimi

dieci

anni di sua vita , nei quali volle far mostra della dottrina anatomica di Michelangelo. A quest' ultime opere, per onore dell'artista e dell'arte fu dato di bianco sessantanni
all' incirca

appresso scostandosi a poco a poco dallo stile del maestro , finche otteune di possederne uno forse meno elegante, ma pi morbido di quello
del Peranda.

se

il

Ponzoni

in-

dopo

la

morte di lui,
di

accaduta nel 1558.

PONTORS
operava circa

(Paolo)
il

Valenza

1650; epoca in cui arricch di ragionevoli pitture il convento della Mercede , e la chiesa di S. Maria de Morella , in Valenza. Viene accusato di scorrezione
di disegno , difetto in parte compensato dalla morbidezza del colorito. (Mos ) , nato a Valls ,

vece di copiare la natura quale gli si offriva, avesse cercato di far buona scelta delle parti pi belle, occuperebbe per avventura un distinto luogo tra suoi contemporanei. Ignorasi 1' epoca della sua morte. (Giovanni de' ) milanese , che lavorava circa la met del quindicesimo secolo , dipinse in una

chiesa

PONZ

suburbana chiamata della Samaritana , un S. Cristofaro, che sebbene tutto di antico stile , mostra qualche lampo di bravura su,

nelia
la

diocesi di Tarragona, dopo met del diciassettesimo secolo ,

periore alla

condizione
,

dei tempi.
,

apprese a dipingere nella scuola dei celebri Juncsa. Sappiamo, che nel 1722 lavorava nella certosa di Scala Dei e che nel susseguente anno
,

(Rachele Ruisch van) nel 1664, nacque in Amsterdam

POOL

dal celebre anatomico Ruischio, ed

dipinse a fresco una parte dell'ere-

mitaggio di Nostra Signora della Misericordia presso Reus, dove conservasi


la piet all' olio.

anche presentemente una belCoi disegni proprj e di altri maestri. Condusse altre opere moltissime, tutte non pi ma che mediocremente disegnate lodevolmente colorite. Ignorasi l'e,

essendo ancora fanciulla cominci a disegnare come meglio poteva , tutte le stampe che le venivano tra naturale inclinale mani. Questa zione persuase il padre a procurarle un maestro e la pose sotto la direzione di Guglielmo van Ae!st, celeberrimo pittore di genere, che non tard a vedersi in pochi
,

anni emulato
lieva.

poca della morte.

giovinetta alsuoi quadri la fecero conoscere in patria e fuori , e


dalla
i

Ben

tosto

PO
procacciarono utili commissioni da quasi tutte le corti d' Europa. In et di 44 anni lu da Giovanni
le

Guglielmo

elettore

palatino nomi-

nata pittrice di corte, e ricolma di onorificenze e di doni d' ogni maniera. Dopo la morte di questo generoso mecenate la Fiandra e l'Olanda si arricchirono de' suoi quadri di frutta e fiori, che continu
a fare collo stesso vigore e freschezza

PO 177 Giove fanciullo allattato dalla capra Amaltea, da Grant. Amore preso al lasciuolo da Tempo dal Guerciuo. Ln Baccanale, dal Poustin Seguito di dodici soggetti , da Bembrandt. Tre grandi rappresentazioni burlesche delle Ceremonie praticate in
,

Roma dai pittori Olandesi, allorch sono ricevuti nella Societ chiamala
Sthilderbrtnt.

86 anni. Fu Rachele veramente una delle pi celebri pittrici de' Paesi Bassi. I suoi quadri sono dottamente composti, finiti con amore e diligenza e coloriti con
fino all' et di
,

vigore e verit.

liori, le

frutta, le

piante, gl'insetti sono cos perfettamente copiati dal naturale da ingannare 1 occhio pi esperto. In
,

Seguito di cento stampe sotto il di Cabinet de l'Art de la Sculpture de vati Bossuct , incise dai disegni di Grant da Matteo Pool. POOSTER , nato circa il I656, vautaggiosameute conosciuto tra
titolo
i

migliori

allievi

di

Reinbrandt

l'

Amsterdam, in poc' altre citt delOlanda ma pi che altrove a


, ,

specialmente per un quadro rappresentante la regina Saba nella reggia di Salomone. Di questo artista,

Dusseldorf possono vedersi preziosi quadri di questa illustre pittrice che sopravvisse cinque anni al consone. POOL ( N ), che nato in Amsterdam nel 1666, riusc non ignobile ritrattista. Fino al 1716 eseresercit con lode e con profitto la pittura, ma venuto in tale anno a morte il suo generoso mecenate, l'elettore Palatino, che aveva pi volle ritratto, e pel quale nudriva la pi tenera gratitudine pi non volle toccar peunello fino al 1745, in cui ruori dopo cinquant' anni di felice matrimonio.
,

sebbene distinto, non


circostanziate notizie.

si

hanno pi

POPLES
Tournay

circa

Giovanni ) nato a il 1650 si esercit

nella pittura e specialmente nell'intaglio all'acqua forte. Intagli alil gabinetto dell'Arciduca in Brusselles, tratte da Rubens ; tra le quali una , ora diventata rarissima, rappresentante il Trionfo di Bacco. Da altri pittori

cune stampe per

intagli

Agar ed Ismaele
bellini.

da Tiziano.

S. Giorgio e S. Stefano, da

Giam-

Matteo

nacque

in

Am-

sterdam nel 1670, o come pretende il Basan nel 1697. Recatosi in et fanciullesca a Parigi

S. Giovanni Battista e S. Bocco, da Palma il vecchio. Maria Vergine seduta che d il latte al Bambino, da Palma il gio-

disegno e
patria

l'

incisione

dopo

apprese col il ,% tornato in parecchi anni , incise


,

vane, Cristo

seppe

d'

morto sostenuto da GiuArimatea e da un Ange(

diversi rami tratti da varj maestri. Sposava poi una figlia di Baaent
.

lo, dallo Schiavoue,

POPOLI

caval. Giacinto de

Graat, ed

intagli molte opere del


i

suo suocero. Olire diciotto fogli rappresentanti il fiume di Buyten

Amstel , di poi Amsterdam fino al villaggio di Onderkerk, abbiamo di


Matteo
le

stampe

di
ecc. T.
ili.

nato in Urta, nel regno di Napoli, ne'primi anni del diciassettesimo secolo, apprese a dipiugere dal cavai. Stanzioni , indi si stabil nella capitale del regno, dov'ebbe occasioni di lavoro per chiese e per private

Diz, degli

Are fi.

25

178

PO
il

PO
quale poich lo ebbe alcuni giorni nella sua scuola, disse al padre: Co' stui sar in breve vostro e mio maestro. Uscito dalla scuola di Flore, cominci dal far ritratti, ma in appresso compose quadri d' altare e da cavalletto assai belli. 1 principali sono il Battesimo di Cristo fatto per il presidente Vigilius , il Martirio di S. Giorgio per una confraternita di Dunquerque ed un Paradiso terrestre. Mor in Anversa nella fresca et di 40 anni, lasciando

quadrerie. Ebbe facilit somma d'intenzione, e le sue composizioni sono ben ordinate e copiose; ma fu scorretto disegnatore, ed il suo colorire manca di variet e di vagbezza. Mor
nel 1682.

POPPI
cesco.

(da;)

V.Morandini Fran-

POR ( Daniello de ), comunemente chiamato Daniello da Parma, ajutando in certi lavori di non molta
importanza
il

Correggio ed

il

Par-

tnigianino, che, conoscendolo

uomo

semplice e leale , non avevano segreti per lui ; morti costoro , pruvossi a dipingere da se alcune cose a fresco; le quali piacquero, se non per altro , perch ricordavano la

un

maniera

di

que'sommi maestri, spe-

il Giovane ), che contando diciassett'anni, si credette bastantemente iniziato nell'arte per non aver bisogno d'altro maestro. Perduto il padre, e ben tosto
(

figliuolo,

chiamalo

Francesco

cialmente nel colorito. Chiamato a Roma per alcune commissioni di non molta importanza , prese per suo garzoucello Taddeo Zuccari , che abbandonato da un suo zio in et di 14 anni , e non avendo di che vivere accompagno Daniello ove lo ajut nel regno di Napoli nel dipingere certi freschi a Vito presso Soia. PORBUS ( Pietro ) nato a Guoda in Olanda circa il 1 510, si rese celebre colla pianta e prospetto dei contorni di Bruges dipinti a guazzo in vasta tela. Fece pure diversi quadri all'olio, il migliore de'quali vien creduto quello di S. Uberto, che conservasi nella principale chiesa della sua patria. Ebbe ancora nome
,

abbandonato dalla madre passata a seconde nozze recossi a Parigi, dov' ebbe importanti commissioni che lo fecero vantaggiosamente co noscere. Fra le pi riputate opere contatisi due ritratti di Enrico IV ed uno bellissimo della regina Maria
, ,

de' Medici.

Dopo

dalla Citt di

questi gli furono Parigi ordinati due

quadri storici di Lodovico XIII in et minore e maggiore. Nel primo lo rappresent ancora fanciullo seduto in trono, innanzi al quale si prostrano il Prevosto de' Mercanti e lutti gli Scabini ritratti dal vero. Nel secondo in atto di ricevere le
principali autorit del regno.
rigi
,

il duca Aleucou , che fece in modo degno della sua fama e dell' illustre soggetto. Mor in patria nel 1585.

buon ritrattrista mato in Anversa a


di

onde

fu chia-

A PaTournai ed altrove vedonsi belle opere di Francesco Porbus il giovane, che mor
a Saint

Leu

ritrarre

d'

Fu suo

figlio
(

ed allievo
in

Francesco) nato

Bru-

in Parigi nel 1622. di lui e di suo padre conservatisi diversi pregevoli quadri nella reale galleria di Parigi. Iti quella di Firenze esiste il ritratto di Francesco il padre fatto da lui medesimo.

ges del 1540, ebbe da lui i primi elementi della pittura. Vedendolo

PORCELLO
in

Giovanni

),

nato

per allargarsi assai dalla sua maniera e disegnare con islraordinaria franchezza e correzione pi che non comportava 1' et sua raceouandavalo all'amico Frane-Flore,
, ,

Messina nel 1682, fu allievo in Napoli del Solimene. Di ritorno in patria vedendovi 1' arte in estremo deperimento ridotta apr un' acca,

demia di pittura nella propria casa, provvedendola di antiche moderne

PO
statue e bassi rilievi, eli disegni di grandi maestri e di alcuni l>uoui
Tali furono
i

PO
profes-

179

progressi di lui, che nel 1775 fu ricevuto membro dell'Ac-

quadri, oude richiamare


sori ed
i

giovani allievi a miglior maniera di dipingere. Fu egli fedele e forse troppo fedele imitatore del celebre maestro , ed il gusto del
,

cademia, dietro la stampa della Susanna nel bagno presentato per saggio dell'arte. Dietro questa pubblic
in Parigi altre

belle

stampe

indi

ripatri, e fu dal

suo Sovrauo ono-

dipintore napoletano

si r.

se in

Mes-

sina universale. Mori Giovanni in patria nel 1754, e la sua memoria fu onorata lungamente dalla grati-

tudine de' suoi concittadini.

PORDENONE
PORFIRIO
(

V. Licinio, Rernardino

),

ce-

rato di gratuita pensione. Dietro questo ed altri incoraggiamenti continu ad acquistar nome con pregevolissime stampe, tra le quali ricorder le seguenti: Susanna al Bagno da Santerre. Agar rimandata, dal piccolo van
,

lebre musaicista di Firenze , fece coi disegni di Giorgio Vasarj un tavolino di pietre fine per Francesco I re di Francia, commesso tutto orientale , che nt nell' alabastro pezzi grandi di diaspri ed ilitro' pie , corniole , topis ed agate , con altre pietre e gioje di prezzo , che vogliono ventimila scudi. 11 Vasari ne parla nel 568 come di persona ancora vivente. PORIDEO ( Gregorio ), creduto
1

Djck. Il Dovere naturale delle Madri


dal Cignani.

Tancredi che combatte con Cloda Vanloo. , Erminia che cerca ricovero presso un Pastore , dallo stesso. La morte di Abele , da Vander
rinda
Verff.

Paris ed Oenone, dal


ec.

medesimo
)
,

PORRATA
tore che

Giacomo

scul-

allievo di Tiziano

fu

cosi debole

dipintore, che qualora non si fosse trovalo in Venezia il quadrello rap-

operava in sul declinare del secolo decimoterzo, sarebbe totalmente dimenticato senza 1' iscrizione tutt' ora esistente sull' architrave del principale ingresso della
cattedrale di
gister
cit
i

presentante Maria Vergine colla leggenda: Gregorius Porideus; non sa? rebbe pure ricordato.

Como: MCCLXXini Ma-

POR1NO
in

fu

uno

degli

architetti

impiegati da Pigastrilo nella fabbrica del tempio di Giove Olimpico

Jacobus Porrata de Cumisfeliane portam. Ne solamente fece


,

bassi rilievi dell' architrave


i

ma

Atene
,

iti

compagnia
,

di

Anli-

ancora

profeti

laterali

alla detta

state

Collcscro

ed Antimachidi.
),

PORPORA
,

(Paolo

fu in gio-

porla. Alcuni lavori di scultura de' tempi del Porrata vedonsi in Cre-

vent pittore di battaglie, poscia di quadrupedi pesci , conchiglie ec , che seppe fare somigliantissimi. Volle pure provarsi a dipingere quadri di genere , ma riusc meno felicemente che non negli altri. Del

mona, che ricordano perfettamente


lo stile di quelli eseguiti in

Como.

1656
circa

trovasi registrato nel catalogo

degli accademici di S. Luca; e mor


il

1680.

( N ), nato in Torino nel 1740, poich ebbe appreso a dipingere ed intagliare, recossi a Parigi onde perfezionarsi nell'in-

PORPORATI

Ci bast perch gli scrittori cremonesi abbiano preteso che questo scultore appartenga alla loro citt e non a Como; quasicch uno scultore comasco non possa essere stato chiamato a lavorare in Cremona. Ma egli provvide alla gloria del proprio paese, dichiarandosi de Cumis e quale autorit troveremo , dopo cinque secoli che possa pre:

porsi alla sua

?
(

taglio

sotto

il

celebre

Beauvaert.

PORRETANO

Pier Maria ),

180

PO
a

PO
Venezia
dal

de' meno celebri allievi della scuola caraccesca, lasci in Bologna

uno

patriarca

Grimani

sua patria alcune lodevoli tavole che ricordano lo stile de'maestri, e bastano ad assicurare all' allievo un
distinto grado tra cond' ordiue.
gli artisti

di se-

PORRO
Padova Venezia
,

Girolamo
il

),

nato in

circa

1520, si stabil in dov' ebbe nome di va-

per dipingere il suo palazzo , seco condusse il Porta, il quale vendutosi caro a Tiziano fu dal pitlor Cadorino scelto con Paolo Callieri e con altri valenti artisti per dipingere la libreria di S. Marco. 1/ onore che gli fecero le pitture della galleria e quelle eseguite insieme al maestro nel palazzo Grimani , gli
,

lente intagliatore all' acqua forte , a bulino ed in legno. Nel 1548 in-

dizione

tagliava le stampe che fregiano l'edel Furioso dell' Ariosto ,


in

procurarono utilissime incombenze, onde pi non abbandon Venezia, nelle di cui chiese possono vedersi
varie belle tavole di stile della scuola
fiorentina
,

stampato

Venezia in quell'anno;

ma

colorite

secondo

il

indi incise
illustri di

un centinajo

di belle vi-

gnette per le Imprese degli Uomini

gusto della veneta. La pi celebre una deposizione di Croce fatta per

Camillo Camini. Celebre suo Cristo rappresentante tutta la Passione , di cui conservasene un esemplare in Parma. Per ultimo pubblic le stampe del libro delle Pompe funebri di qualunque popolo, di Tommaso Porcacchi stampalo iu Venezia u) 1591, Tutte le sue stampe sono in legno , e tutte ben condotte. Era quest' uomo brutto e

il

Murano, d'invenzione veramente


piena di espressione , e grandiosa mauiera. Una replica di questa veramente sublime composizione, conservavasi nella galleria di Modena , di dove pass con altri capi lavoro di sommi artisti a quella di Dresda. Mor il Porta circa molte stampe in il 1570. Intagli legno , e tutte sommamente pregevoli per purit di stile per arie di
originale
di
,

contraffatto;

ma

suoi

fisici

difetti

erano largamente compensati dalle sue virt. Industre meccanico, fu il primo ad immaginare una macchina a guisa di cario, a mezzo del quale egli aveva fatto il progetto di far viaggiare per 1' aria una trentina
di persone. Leggasi su di ci la curiosa prefazione all'opera; Funerali degli Anticii. di Cortona fu ( Maso ) uno tra i buoni pittori sul vetro,

volto, ec.

PORTA ( Giovan Giacomo


la
),

del-

milanese, fu uno degli scultori che iu sul declinare del quindicesimo secolo lavorarono le statue

ed ornamenti che arrichiscono la facciata della Certosa di Pavia. Aveva pure cominciato a lavorare a questa
Certosa.
(

Guglielmo della

),

ni-

che fiorirouo circa

il

1550.
),

PORTA
uno

GlACOPINO DELLA

fu

ed' valenti architetti milanesi, che, governando quella chiesa l'ar-

civescovo Federico Borromeo, present in concorrenza di molli altri un nuovo progetto per la facciata
del

nome
il

Duomo.
(

pote di Giovan Giacomo, il miglior scultore per avventura che di que' tempi abbia avuto ?.Iilao, che non pu gloriarsi d avere alcuna pubblica opera di cos valente artista; perocch fu nel 1551 chiamato a Genova dallo zio per ajutarlo a scolpire il ricco sepolcro di S. Giovanni Battista. Col Guglielmo congo, imitando
trasse amicizia con Perino del Vail quale, scostossi al-

Giuseppe
il

detto

dal

dei maestro

in Castclnuovo di

nacque Gafaguana circa


Salatati,

1520 , e fu in Roma scoaro di Cecchiuo Salviati. Chiamalo questi

quanto dallo stile (orse un po'troppo minuto d'Lombardi p%r accostarsi Col termiu con al ull'adlesco.

PO
somma
lode l'opera cominciata dallo rio , iridi condusse altre opere, che gran nome in gli procacciarono
in

PO
patria

181
e fu

buon nome
il

adoperato

assai;

ma
il
(

venne
1'

dall' avere

suo maggior nome gli ammaestrato nel-

quella citt ed in tutta 1' Italia. Passato a Roma , e viste le opere di Michelangelo, formosi uno stile,
<
<

arte

figliuolo,

que

nel

dice

il

Cicognara

che parteci-

pittori

Ferdinando ), che nac1689, e fa uno de buoni secondo lo permetteano i

e della robustezza del Bo narotti pot essere considerato fra

pando Vaga,

della grazia di Pierino del

"
<

primi

artisti

del

secolo in cui

visse.

Avendo

fatto in S. Pie-

il deposito di Paolo III, ottenne premio 1' ufficio del piombo che avendolo arricchito pi che non

tro

tempi, della prima met del diciottesimo secolo. Egli pi che le opere paterne cerc d' imitare quelle del Correggio, e con ci aggiunse qualche grazia e migliore andamento di contorni alle ligure, ma non pot

in

bisognava

lo rese

meno
;

attivo nel

non fece altre opere di molta importanza tanto pi che


lavoro, onde

quel solo
tore.

monumento

bastava ad as-

sicurargli la gloria di eccellente scul-

interamente preservarsi dal dominante gusto. Fu uomo alquanto bizzarro e faceto. Conservasi una sua medaglia in una sala della casa ora spettante, a P. Camillo Fumagalli presso alla Chiesa di S. GiuseppeDicesi che il Senatore, che ordin
il

quest' opera troppo conoperch importi di farne la descrizione o marcarne i principali pregi ed alcuni difetti di gi avvertiti da altri scrittori. Baster il sogghigner che la figura del papa semplicemente atteggiata in atto di maestosa bont uno de' pi bei getti di bronzo , che si vedano di quel tempo. Fu alcun tempo a Loreto, e quel Santuario pu vantare tra le Sibille che ornano il circondario di
sciuta

dipinto gli chiedesse di far cosa

nuova. Egli lo promise, a condizione di non scuoprirla che dopo


levati i ponti : e vi si trov rappresentata la Giustizia , che a credere del pittore quel magistrato mai non conobbe. Mor in patria circa
il

1767.

quel ricco edilizio

alcuni lavori di
all' arte in

Guglielmo.

Manc

et

di circa settantanni.
alla sua famiglia

Appartengono
altri

due

scultori.

nato a ( Carlo ) , Loro, villaggio del territorio fiorentino circa il 1500, fu scolaro di Ridolfo del Ghirlandajo, che imit a molla distanza. Ad ogni modo fu in Firenze adoperato assai per pubblici e privati lavori. E celebre il suo quadro rappresentante il Martirio di
ii.

PORTELLI

PORTA
Battisti

(
)
i

Tommaso e Giovanni

Romolo.

quali non produssero opere che s'accostino all'eccellenza di quelle di Guglielmo, ma per altro superiori alla mediocrit.
(

PORTES
di gi

Alessandro de

) ,

nato in Sciampagna , non noto in quale epoca, recossi a Parigi,

ammaestrato ne'principj della

Orazio
trovasi

),

da Monte San

pittura.

Fu adoperato

nel

palazzo

Savino
sari
tra

, i

ricordato dai Vapittori viventi nel 1568.

del

Louvre per dipingere animali,

Lasci qualche opera in patria abbastanza lodevole.

F.

Bartolommeo della
),

).

fiori e rabeschi di pii maniere. Passava poscia in Inghilterra, dove lasci diverse opere di genere. Non conosciuta alcuna particolarit

Vedi Baccio.

della privata sua

vita.

(.

Andrea

nacque

in

Mi-

lano nel 1(589, apprese a dipingere nella scuola di Cesare Fiori , ma fu imitatore del Legnanino. Ebbe

Michele), nacque nel regno d'Arragona circa il 1711 e poi ch'ebbe appresi gli elementi della pittura, fecesi frate do-

POSADES (Fra

182
menicano

PO
nel convenlo di Segoibia.

PO
e celebr pe r aver falle uve e pesci, che difficilmente distinguevate dai veri. Lo ricorda Plinio nel L. XXXV, e. 11. POSSENTI ( Benedetto ), bo-

nohbe personalmeute

Dopo

alcuni mesi,

vento di S. per farvi il noviziato,

mandato al conDomenico Hi Valenza


dipinse per

ornamento di quella chiesa una Madonna della Consolazione , che fu opera assai lodata. Tornato a Segorbia, fece per la cattedrale di S. Giovanni Nepomuceno Santi Giuseppe e Biagio, ed avrebbe fatte altre ragionevoli cose se immatura morte
i

lognese, fu scolaro di Lodovico


iacci.

CaSebbene dipingesse alcune cose


,

applic quasi esclusipaesaggio, nel qual genere di pittura acquist fama di vadi Storia
si

vamente

al

lente artista
ai

perocch

seppe dare

non

lo

rapiva

all'

arte nel

1555.

POSFORO ( Cajo Giulo ), fu nno degli architetti di Augusto come ne fa testimonianza un' iscrizione
tra
le

paesi molta verit, ed arricchirli di belle e spiritose figure opportu-

namente
quenti
porti di

collocate.

Non

sono infredi
,

nelle

quadrane
,

Bologna

Gruteriane MXC1V,
(

4.

nato iu Siena nel 1708 e morto nel 1776, acquisto nome di valoroso architetto per molti edifizj inventati e diretti da lui. Ricorder soltanto i seguenti. Mausoleo del card. Inigo Carnccioli simile del card. Impejn Aversa

POSI

Paolo

),

feste e simili cose di

mercati, questo autore, di cui ignoriamo l'epoca della morte.

mare

imbarchi

POST
tro
,

Francesco
in

figliuolo

ed allievo di oscuro pittore sul ve-

nacque
,

Amsterdam

circa

il

riali

a S. Agostino in Roma, altro per la principessa Chigi alla Madonna del Popolo ec. Fece il disegno della casa e chiesa de' Gesuiti del palazzo dell' abin Sinigaglia
,

1647 condotto alle Indie dal principe Maurizio. Approfittava del lungo soggiorno fatto in

1625

e fu nel

bate Farsetti gentiluomo veneziano


nella villa di Sala, e di altri lavori per lo stesso Farsetti in Venezia.
in Roma il palazzo Colouna, e fece la chiesa nazionale di S. Caterina di Siena a strada Giulia ec. Fu dichiarato architetto di

quelle contrade per copiare dal vero le pi belle vedute, le quali ridusse, dopo il ritorno in patria , in quadri di non piccole dimensioni ; e servirono ad ornare le case di Ry-

sdorp presso Wasseuaer. Mor assai ricco e stimato iu Arlem nel 1680.
Intagli molti de' suoi quadri, e le

Rimodern

sue stampe
felici

sono

maravigliose per

S. Pietro e cavaliere dello Spermi d' oro. POSIDONIO , statuario ed intagliatore di Efeso, scolp in argento

situazioni, per belia distribuzione di alberi e colline e prati e valli , e variet di cose d'ogui maniera.

Ricorder le seguenti slampe. Seguito di Vedute del Brasile


incise
all'

con

somma
,

scientifici

ed in

sfera di cui

nobilt oggetti anche particolare una parla Cicerone nel li.

acquaforte.

Veduta del Golfo di Ogni Santi. Veduta del Capo Saul' Agostino,
ec.
(

bro secondo de Natura Deorum chiamando quest' artista familiaris


nnsier. Fioriva

POSTUMIO
fu impiegato da

Cajo

liberto

dunque

in

Roma

Del-

e di Cicerone, e l' et di Pompeo Plinio ne fece onorata menzione nel lib. xxxni cap. 12 delle sue storie e nel Kb. XXXV. cap. 8. POSIO , o Posite fu un valente

opere
allievo

Agrippa in diverse intorno a Napoli e special-

plastico che vivea iu


di

Roma
il

nell'et
lo

Marco Vairone,

quale

co-

insieme al suo , Lucio Coccejo Aneto, in vicinanza di quella citt la montagna, ora chiamata Grotta di Pozzuolo. Esiste tuttavia in Pozzuolo un aulico tmpio in marmo biauco d'or

mente a traforare

PO
dine coriulio

PO
si

185

che

suppone

ar-

chi tettato da questi

maestri.

FOT

lem circa buoni pittori

Enrico ), nacque in Ilaril 1600 , e fu uno dei

come ne

di storia di quelle citt; testimonianza il quadro rappresentante Giuditta nell' atto di Oloferne , creduto il suo capo lavoro. L' allettamento di pi facile guadagno lo persuase in appresso ad accettare commissioni per ritratti nel qual genere di pittura non fu superato da molti. Oltre quelli riputatissimi del re e della regina d' Inghilterra, lasci nella sua patria una vasta tela rappresentante il Carro trionfale del principe d Orange. Fu osservato che i ritratti di Pot non hanno solamente il pregio ma sono cordella rassomiglianza rettamente diseguati, ed hanno una cert'aria di vita, e quella verit che
fa
, ,

slerdam. Ignorasi quale altro maestro ahbia avuto oltre il padre , ti arine alcuu; quadri di grandi maestri, che si dice avere pi volte copiati ed imitati. Non contava pi di quindici anni quando pubblic alcuni piccoli quadri di paesaggi con animali , che risvegliarono 1' universale maravigli. Pare che qualche dissapore domestico lo consigliasse ad abbandonare i parenti, perocch circa il 1644 trovavasi allAja presso 1' architetto Balkenende, che bentosto conoscendone il raro merito accordavagli sua figlia in isposa. IL

sommo

credito

di

cui

godeva

il

ammiriamo soltanto ne' ritratti sommi maestri. Ignoriamo ogni


vata circostanza
sto artista.

de'
pri-

della

vita di

que-

POTEO , celebre statuario, che insieme ad Antifilo ed a Megade fece


il celebre tesoro de' Cartaginesi, di cui parla Pausania. nel Lib. VI.

"Wosckum

nato in 1610, apprese a dipingere da AVybrant de Gheest, non pi di mediocre artista, ch'egli di lunga mano super. Pendutosi celebre con diverse opere d storia e con molti ritratti, fu chiamato alla corte ili non so quale elettore dell' impero in qualit o col titolo di cameriere. Mor in vici(

POT MA

Giacomo

),

uella Trisia circa

il

suocero nella qualit di architetto, giov assaissimo a Paolo per avere utilissime commissioni. All' eccellenza dell' arte aggiunse amabili e gentili maniere, onde il suo studio era frequentato dai pi illustri personaggi e dallo stesso Maurizio prinche dilettavasi cipe di Sassonia assai nel vederlo lavorare. Il quadro rappresentante la fiacca che pi. scia fatto per la contessa di Zobny, e rifiutato a cagione della ignobilit del soggetto, accrehbe a dismisura la celebrit di Potter, che mai non abbandon somiglianti argomenti. Convengo, che la bassezza dell'argomento non distrugge il merito della perfetta esecuzione; e che Potter fu un fedele imitatore della natura , quale gli si presentava nelle

campagne olandesi non

d'altro ric-

nanza

Vienna 1' anno 16-18. Pietro ) , nato ( Cokhuisen circa il 1600, and
di

POTTER

in

che che di campi , di pascoli e d armenti; ma ognuno mi accorder che dipingendo pascoli , animali e pastori , avrebbe potuto scegliere campestri argomenti tra la natura
pili

nel

1651 a stabilirsi in Amsterdam, e ne ottenne la cittadinanza. Fu meno che mediocre pittore e non avrebbe luogo in questo dizionario senza il inerito d aver generato ed educalo
ne' principi della pittura

schifosa.

o se non altro meno Chiamato ad Amsterdam fece per il medal Borgomastro desimo molti quadri di varia granin cui manc dezza fino al 1554
bella
,
,

alla

gloria dell arte nella fresca et

Paolo
nel
coi

).

tacque
1625
.

questi
di sei

di 29 anni. La fama di Potter si era sparsa in tutta 1' Europa; e la

in

Enkhuisen
passava

e
in

Francia e

la

Germauia possedono

di-

anni

genitori

Ara-

verse sue opere, contandosene dieci

184
nella sola

PO
reale
galleria
di Parigi.

PO
Mercurio che
le

sia

le

regole
,

per

che piscia fu lungo tempo posseduta dal principe d'Assia, che teneva pure altri quadrettti rappresentante argomenti tratti dalle favole d' Esopo. Dicesi, che la suddelta troppo celehre Vacca pass poi nella scelta quadreria dell' imperatrice Giuseppina, e che attual-

La Vacca

proporzioni
le

dell'

uomo
,

come
anti-

pure esamin

colonne

gli

mente trovasi presso l'imperiale corte


forti

di Pietroburgo. Incise alcune acquetra le quali :

Seguito
cavalli.

di

pezzi

rappreseuti
ec.

chi archi, le urne ec, che gli somministrarono quegli eruditi accessorj che ornano i suoi quadri. Prescelse per la composizione l'antica pittura delle nozze aldobrandine e diversi bassi rilievi, valendosi per le teorie dei precetli intorno alla pittura di Leonardo da Vinci. Trovavansi allora in Roma nella Villa Lodovisi i famosi Baccanali di Tiziauo, e da questi

apprese
le
,

non solamente

il

mi-

Paesaggio montagnoso

glior

metodo

dal colorire tizianesco,

POULLEAU
alla

N
e

), intagliatore
si

ma

punta ed a bulino, nasceva in

Parigi nel

1749,

fece vantag-

giosamente conoscere tra g' intagliatori con alcune stampe di architetture' rovinate.

forme di que' vezzosi bamche tanto ouorano il sommo pittor cadoriuo. Pretendono alcuni, e non senza ragione , che coli' andare del tempo sacrificasse il pastoso
bini
e morbido colorire tizianesco alla parte filosofica della pittura , cui sentivasi gagliardamente inchinato ; onde i pi fini conoscitori preferiai postescono per tale rispetto riori primi quadri da Niccol fatti in Roma. Sembrava che per conto della filosofia si proponesse da principio d'imitare le pi insigui opere di Raffaello; ma iu progresso tent di superarlo , introducendo nelle proprie opere quel patetico che tanto
,

Londra uel 1777 due bei paesaggi, da ZuccarelJi e da Swaneveldt.


,

POUNCEU
POUNC1J

intagliava

in

B.

I.

),
il

intagliatore

inglese

fioriva

circa

1800.

Ap-

P aite da Vollet , e lo imit da vicino. Sono conosciute alcune stampe di paesaggi intagliale insieme
prese

a Birne.

POUSSIN ( Niccol ), nato ad Andeli nella Normandia nel 1598,


apprese in Parigi i priucipj della pittura sotto mediocre maestro. Sem-

piace alle

anime

sensibili,
;

quadro

intitolato

come nel Memoria della

brandogli poi che potrebbe, tenendo altra via , avanzare neh' arte assai pi del maestro , prese a studiare alcune stampe delle opere di Raffaello e di Giulio Romano, che lo misero ben tosto in su la buona strada, onde non solamente miglior lo stile ed il disegno, ma pu dirsi averli interamente cambiati. Questi studj lo invogliarono talmente di veder in Roma le opere dell' Urbinate e le antiche fonti da cui aveva tratto il bello stile che gli fece tanto onore che posti da un canto tutti quadri che stava facendo, recossi ju et di 26 anni a Roma. Col co,

morte , nel quale rappresent giovani pastori ed una pastorella presso

un

monumento
la
,

sepolcrale

su cui
fi-

leggesi fai

arcade ancoiio. Alla


parte

losoficaiche
della pittura

pi
1'

nobile

aggiunse
,

esercizio

del modellare d' intervenire

mai non trascur alla accademia del


e

Domenichiuo

e del Sacchi per co-

piare il nudo ed esercitarsi nella scienza anatomica. Rispetto al dipingere i paesi, nella quale arte fu
si and ammaesovrano maestro strando col copiare dal vero le pi scelle vedute de' contorni di Roma
,

nobbe
greche

e studi
,

il

bullo nelle statue

form sul

Meleagro

e colla imitazione di quelli di Tiziano e de' pi illustri caracceschi. Inchinalo alle piccole figure , p-

PO
cliissime

PO
di
al

85

no dipinse
,

grandezza
piii

Ma non

era Pozzi tale artista da so-

aturale
piedi
,

facendole

di tre

due ed anche d' uno e mezzo. Di maggiore grandezza sono quelle (d'I quadro dei Contagio in
di

casa Colonna. Olire i sussidi tratti dallo studio dell' antico, il Poussin

va debitore

al cavai.

Marino

del gu-

sto ispiratogli per la lettura de'poeti, dai quali ricav le pi belle composizioni
.

stenerne degnamente le incombenze, onde al suo vivo desiderio di rendersi utile ai giovani allievi non corrispose 1' elfelto. F.bbe un figlio miglior pittore di lui, il quale avendo in giovent abbandonata la patria per fare un viaggio intorno al mondo , pi non rivide V Europa.

Giovan Battista
il

),

nato

piene

di

nobilt

e di

gra-

in

Milano dopo

ziose immagini. Sar tacciato di te-

vinetto a

Roma,

1550, recossi giodove fu scolaro di

merit , simulare

ma non
il

perci voglio dis,

che il desiderio d' ostentare in ogni quadro il gusto per 1' antico ed una troppo severa casligalezzadi disegno,
al

mio sentimento

rec danno

bello

ideale del coil

lorito, assottigli

soverchiamente
la

piegare de' pauni, scem


delle teste
,

variet

e talvolta

rese Jo stile

alquanto secco. Nominato suo maldovette lagrado pittore di corte sciar Roma per [lassare a Parigi. Fortunatamente ottenne dopo due anni di tornare alla sua prediletta Roma senza perdere la carica e lo stipendio. Col visse felicemente gli ultimi 25 anni fino al 1665, epoca della sua morie. In sul 'declinare
,

del p. p.

secolo

gli

fu

posta

una

lapide
faello.

ed il busto in marmo nel Panteon a canto alle ceneri di Raf-

da Reggio , e come il maestro, fu rapito alla pittura in et di 28 anni quando cominciava a dare fondate speranze, che sarebbe riuscito uno de' pi nobili maestri del suo tempo. Nella chiesa del Ges iu Roma, aveva, poco prima di morire, dipinta una gloria di angeli, i quali mostravano lo studio che andava facendo intorno al bello ideale. ( Giovanni Battista ), ancor esso milanese fioriva circa il 1700 nel Piemonte, dove condusse moltissime opere a fresco che lo mostrano buon pratico. La sua pi lodata pittura era quella fatta in S. Cristoforo di Vercelli. ( Giuseppe ), nato a Roma circa il 1750, ne' primi anni del diciottesimo secolo studi la pitRaflellino
, , ,

tura sotto

il

Masucci e sotto

il

suo

martirio di S.

Vaticano, la morte di nel palazzo Rarberini, il Trionfo di Flora in Campidoglio , Ges che accarezza S. Giovanni in presenza della madre e di S. Giuseppe, il Diil luvio universale Rapimento del
,

Erasmo iu Germanico

maggior

fratello

fauciullo Pirro, oltre i sovraccilati, sono i suoi piii celebri quadri in

Roma
guet

ed in Parigi.
(

( Stefano ) , che sebbene gli nato molti anni prima di lui sopravvisse alcun tempo; suppl colla lunga sua vita al poco fatto da Giuseppe morto nel 1765. Si pretende che Stefano superasse di Juna mano il jlasucci suo maestro nella gran fliosit del disegno e nella verit del colorito. Il piii convincente confronto
,

POUSSIN
POZZI
cerla circa
(

Gaspare
),

),

Y. Du-

pu

eseguirsi nella chiesa del

San-

Gaspare.

PlETBO
il

nato in Lu-

1700, apprese gii elementi della pittuia in Siviglia sotto il Cancino, indi pass a Roma; di dove tornato dopo alcuni anni in

di Maria, dove presso alla S. Anna, una delle pi belle opere del Masurci il Pozzi dipinse tissimo
,

Nome

il

transito di S. Giuseppe.
nel

Mor que-

sti

1768.
(

MATTt4

padovano, vien
,
,

patria

fu dal

re

nominato

primo

creduto

direttore dell'accademia di Siviglia. Diz, degli A' eh. ecc. T. III.

ma

scolaro dello Squarcione non resta verun' opera certa

24

186

PO
memoria che poscose
;

PO
condotte all' olio pochissime non si sapendo accou termin modare al lento operare di questo genere di pittura. Pure raccontasi aver fatti ritratti grandi al vero iu poche ore ma ne queste opere al:

ne

circostanziata

sano dare un'adequata idea del suo


merito.

POZZI
circa
il

DakiO

veronese, nato

1572, lasci iu patria poche ma pregevoli opere, che lo dimostrano degno maestro del suo conpi che cittadino Claudio Ridolfi per cose di pittura , celebre per il le Maraviglie suo utilissimo libro della Pittura Veneziana, contenente
, :

ne le figure a fresco gli avrebbero procacciato quel distinto luogo tra i buoni maestri dell' et sua , che ottenne dalle pitture di prospettiva e d' ornato, sebbene dil'

olio

le Vite de'migliori pittori di quella provincia. Mor Dario nel 1652.

altro non ) , ( Isabella sappiamo di questa valente pittrice se non che nel 1666 dipinse per la chiesa di S. Francesco di Torino un quadro rappresentante la Vergine circondata da varj Santi; opera assai bella, e superiore a quasi tutte le opere di pittura fatte di que'

fettose per conto dello stile.

La

volta

della chiesa di S. Ignazio in

Roma

un' opera per

molti rispetti meda meritare le lodi di Ciro Ferri e del Maratta. Altri lavori dello stesso genere esegu in Arezzo, in Modena, in Torino, in
ravigliosa, e tale

tempi in Torino.
(

Francesco
circa
il

),

intagliatore

all'

acqua

forte ed a bulino,

nacque

in

Roma

in quella citt

1750, ed operava nel 1780. In compa-

non sarebbe opera 1' andarle tutte enumerando. Non contento di essersi fatto conoscere valente esecutore , volle rendersi utile ai pittori quadraturisti colla sua celebre opera iotitolata la Prospettiva, che pubblic
altrove, che

Vienna ed

prezzo

dell'

in

Roma
in

nel

1695 e 1702

in

due

gnia di Perini e di Coppa intagli molte statue del museo Pio dementino, e fra le stampe isolate l'Aurora di Guido.
.

volumi

Padre Andrea
pittura

),

nacque
i

in

Trento nel 1642; apprese


della

prin-

con ricco corredo di stampe. Versato in tal genere di pittura, non maraviglia che il P. Pozzi siasi fatto strada ad imprese d'architettura, tenendo egli per assioma , che il buon pittore buon
foglio

cipi

dell' architet-

architetto;

ma

dai suoi disegni d'aril

tura in patria sotto mediocri maestri , indi si fece a studiare da se queste arti con tanto impegno , che

chitetture appare che

creduto as-

breve, poich fu ammesso nella e liberato da de' Gesuiti ogni pensiero di famiglia , ebbe nome di valente maestro. Copiando le migliori opere delle scuole veneta e lombarda impar a colorire vagamente; indi, mandato a Roma, ebbe modo di migliorare il disegno se non suil' antico , eh' egli sgraziatamente trascur, sui dipinti di Raffaello e di Polidoro. Passava poi a Genova a 'J orino ed in altre citt di quegli stati, lasciando dovunque pregevoli opere a fresco, nelle quali sembra che si proponesse d'imitare
in

sioma un paralogismo. Di sua invenzione l'altare di S. Ignazio nella chiesa del Ges in Roma. E que sto, scrive
di
il

societ

Milizia,

il

pi ricco
1'

Roma ropa; ma

forse di tutta

EuSan

pi strano che ricco.


dell' altare di

Lo

stesso dicasi

Luigi Gonzaga a S. Ignazio. Ma basta aprire i due grandi suoi volumi


iu cui
tratta

della

pittori e degli architetti,

convinti del suo de' suoi delirj architettonici. Chiuder quest'articolo col seguente aneddoto. Aveva il Pozzi dipinta una cupola sostenuta da colonne posanti

Prospettiva dei per essere pessimo gusto e

lo stile di

Rubens. Fra

le

non molte

sopra mensole , onde gli architetti altamente disapprovarono tanta stra-

PO
nezza.

PR

187

suo amico prese caldamente a difenderlo con una insipida celia: se quelle mensole cadtranno io mi obbligo e rumer la cupola
,

Un

anni prima del suo illustre collega; onde non nota alcuna opera di sua invenzione.
in
( Biagio del ), nacque Toledo avanti il 1550, ed probabile che apprendesse a dipingere nella scuola di Francesco Comontes. Era ancora giovatie quando Fi-

PRADO

a rifarla. Dunque, uno gli rispose, non si dovr osservare il verosimile, quando f apparente solidit non e essenziale? Anche fatti rappresentati sulle scene non sono vere azioni, e non pertanto richiedono il fondamento del verosimile. Mor uel 1709. POZZOBONELLI ( Giuliano ), fior in Milano, sua patria, nella prima met del diciasettesimo secolo. Le sue opere lo mostrano scoi

lippo
di

all' imperatore che gli aveva chiesto un pittore per ornare i suoi palazzi.

11

lo

mand

Marocco

Oltre
dinati

le pitture

ornamentali,

gli fu-

rono da sua maest marocchina ori

ritratti

delle principali sue

laro, o per lo meno imitatore del Cerano , non solamente nelle parti lodevoli, ma eziandio nelle difettose; e nelle prime e assai lontano dal distinto merito del maestro.

favorite e di alcune principesse del sangue , che tutti fece somigliantissimi;

onde

fu

magnificamente re-

galato e rimandato in

Spagna
deli'

ric-

chissimo.
in

Dopo
il

il

ritorno

ristaur

Toledo

quadro

Assunta,

POZZOSERRATO
(

O POZZO

in

Lodovico), venne dalle Fiandre, cui nacque a domiciliarsi in


,

principale ornamento della sala capitolare d inverno. Nel 591 dipinse

Treviso negli ultimi anni del sedicesimo secolo. Era costui valente paesista, ma di una maniera allatto diversa da quella del suo compatriotto Bril! che di que' tempi lavorava in Venezia. Questi non rappresentava ne' suoi quadri che oggetti vicini e per lo contrario Lodovico trionfava nelle vedute di lontanissimi orizzonti. Fu per avventura meno finito del primo, ma seppe mostrarsi pi vario, pi ameno e pi dotto assai nel cogliere
,

compagnia di Luigi Carbajal alcuni quadri per V aitar maggiore dei Minimi di Toledo. Fu assai lodata una sua Sacra Famiglia fatta per il monastero della Guadaluppa, ed una Deposizione di Croce per una chiesa di Madrid. Fu Biagio disegnatore castigato , semplice nelle composizioni, grandioso nelle forme. Dipingeva pure con molta vaghezza
in

e verit festoni di fiori e di frutta,

onde avea costume dri di storia. Mor

di

ornare

qua-

in principio del

gli

sfuggevoli
I'

Ornavano
condusse

accidenti della luce. uno e 1' altro i loro

diciassettesimo secolo, lasciando ricca la patria di buoni allievi.

PRASSIA,
nel L. X.

statuario Ateniese tro-

paesi di belle figurine; e Lodovico

vasi ricordato con lode

da Pausania
intaglia-

ancora quadri di grandi figure ; come ne fanno fede alcune tavole d'altare eseguite per diverse chiese di Treviso, dove presso molle famiglie conservatisi non pochi quadri da stanza. POZZUOLI ( Giovanni ), nato in Carpi dopo il 1650 , fu allievo dei Griffoni , ed ajuto e compagno del suo compatriotto D. Giovauni Massa nelle stupende opere di scagliojola eseguite in

PRASSITELE
tore in metalli
,

celebre

di cui parla Cice-

rone nel lil). I De DUinatione Ro scio ancora bambino fu condotto a Selonio, campagna del contado
di

<(

Roma,

in patria
,

Lanuvio, e posto la notte in lume vicino, svegliatasi la nutrice vide un serpente attorcigliato intorno al dormiente fanciullo. Perch spaventata, chiainava soccorso. Accorso il padre,
culla col
,
i

ed altrove. Mor nel 173t

alcuni

interpell gli aruspici,

quali

ri-

188

PR
degli

PR
in piedi innanzi a Bacco in marmo parto, Latona, Mercurio che porta Bacco ancora fanciullo , un Dio Bacco per
,

h sposero che nulla sarebbevi di pi illustre di questo fanciullo. u E questo fatto intagli Prassilele in argento e cant in versi il
,

Dei

uu Satiro

nostro Archia
<

Secondo Plinio

l'intagliatore Prassilele fioriva nel1'

et

di

Pompeo.
celeberrimo scul-

PRASSITELE
tore greco.

Vairone lo dice per conto dell'arte a veruno inferiore nelle urnare figure. Vivea nella centesima quarta olimpiade. Quintiliano osserv

cittadini di Mantiuea Lalona e de' suoi figli, e Giunone sedente in Trono. Scolp per iTebaui alcune delle fatiche d'Ercole, per quelli di Delfo una Frine dorata, per Anticira una Diana ec,
gli Elei,

pei

le statue di

che

Lisippo e Prassitelesi accostarono pi d' ogni altro al vero ; e secondo

PBATA ( BANUZIO ), creduto comunemente milanese, operava nel 1655 in Pavia, dove vedevansi ancora nel p. p. secolo ragionevoli pittuie.

alcune sue

Diodoro

di

Sicilia

non

fu

meno

di Fidia, di Apelle, di Parrasio; pe-

rocch seppe ne' lavori di marmo esprimere eccellentemente gli affetti dell' animo. Plinio dice che Prassilele tra
gli

( Francesco ), da Caravagnon conosciuto tra i valenti pittori che per una tavola rappre-

gio

statuari

in

marmo
naiur.

suLib.

per

se

stesso.

Hist

XXXIV.

erauo in tamente invaghitosi della cortigiana Frine, la rappresent nella statua della Venere di Guido, per vedere la quale molti naviganofino a Guido. Due Veneri, cosi lo stesso Plinio, aveva scolpite Prassitele ; le quali vendeva insieme. La prima perch era decentemente vestila, preterirono quelli di Coo: l'altra, che poi ebbe assai maggiore celebrit , acquistarono i Gnidioti, che per tale statua salirono in grande onore. Vitruvio annovera Prassitele tra gli scultori del Mausoleo, e Timeo ci assicura, che l'altare di Diana Efesia fu tutta riempita di opere di Prassitele. E per non andare ogni cosa circostanziatamente descrivendo , sogghigneremo aver egli fatti un Dio Paue che alza un otre, ed una Danae,
alle quali tico
C

Le sue principali opere Atene nel Ceramico. Perdu-

sentante lo Sposalizio della Vergine, che conservasi nella chiesa di San Francesco di Brescia colla leggenda; Francisci de Prato Garavajensis opus

547. Fuori di ci non si hanno di questo valente pittore del buon secolo che incerte memorie, siccome, poco pi poco meno , pu dirsi di quasi tutti i pittori milanesi che operarono soltanto in patria
'l

PRATO
sie in

Francesco del
,

),

fio-

rentino, eccellente lavoratore di tar-

metallo

matura

virilit,

era ormai giunto a quando, per appren-

dere a dipingere , fecesi scolaro di Cecchitio Salviali suo compatriotto ed amico. E perch aveva di gi buon fondamento di disegno , pot in breve tempo lodevolmente dipingere quadri da stanza , e tali che Vasari , nelle lodi e nel biasimo sempre estremo', dice bellissimi.

Moti nel

'1562.

Pietro

architetto
stile

cre-

monese, fioriva nel 1554, nel quale

statue

si

riferisce

i'

an-

epigramma dell'Antologia L. IV,


tibi

anno ridusse dallo moderno la chiesa

gotico al

di S.

Angelo

4, cos tradotto

Praxitelts

da Grozio: dai Danaen , tura

fu riedificato sui disegni di lui l'an-

nesso convento defilinoti Osservanti


in S.
in

tcgmina Njmphis.
qui pe,tra. Pent/uliae. Scolp uu guerriero a cavallo per un sepolcro posto in vicinanza d'Atene, dodici immagini
,

Lpgdina

tum

Panem

Cremona. Ancora Luca della stessa

la

chiesa
fu

di

cilt

per

cura dell' architetto Prato abbellita modo da ncn serbare rimembranza dell' antico stile.

PR

PR
),

189

PRE1SSLER

Daniello

nato

a Piaga, capitale della Boemia, nel prin1627 , poi eh' ebbe appresi cipi d'ella pittura i'i patria, and a
i

pittura e nell'intaglio; e pot farsi nome con alcuni bellissimi ritratti e qualche quadro stosato nella
rico. Si

dice che

ebbe

parte negli

domiciliarsi

in

Norimberga

dove

intagli del

Museo Fiorentino; ed

lavor molto

per chiese e per privati lino al 1665 , epoca della sua immatura morte.

PREISLER
no
nel
),
,

Giovanni Giusti-

cosa certa che intagli alcune delle statue della galleria di Dresda con somma lode. Mori in patria nella fresca et di 54 anni.

pittore ed intagliatore all'ac-

quafrte nacque in Norimberga 1698. Suo padre pittore e disegnatore in Dresda , poi direttore
,

Soggiungo. un breve indice


delle sue stampe.

dell'

Accademia d'Augusta,
negli

lo

am-

maestr
indi lo

elementi
in Italia,

dell'arte;

mandava

dove sog-

giorn otto anni. Di ritorno in patria, si fece conoscere per quel valer) t' uomo eh egli era con un quadro d' aliare rappresentante Cristo morto. Dipinse in appresso l'Apoteosi d'Enea per il conte de Wied, ed altre opere di minore importanza che gli aprirono la via ad occupare il posto di direttore, rimasto libero per la morte del padre. Tale carica non g' imped di pubblicare molte belle stampe all' acquaforte e di aver parte nella raccolta de' disegni dei marmi della galleria di Polonia, pubblicati in Dresda nel 1755. Intagli pure una Raccolta di antiche
,

Seguito di 21 stampe rappresenle pi belle statue antiche e moderne che si vedono in Roma ed in Firenze. Ritratti di Gio. Domenico Campiglia e di Anna Caterina Scheidtanti
iin.

ec.
(

Giovanni
di

Martino

Giovanni Daniele , nasceva in Norimberga nel 1715 , ad apprendeva il disegno e 1' intaglio da Giorgio Martino suo fratello. La prima stampa eh' egli pubblic rappresentante Davidde ed Abigaille,
terzo
figlio

ghiere
trasse

da Guido Reni, diede le pi iiiosinsperanze di felice riuscita.


Recatosi a Parigi

statue sui disegni di

Mor
le

Bouchardon, ec. Norimberga nel 1771. Oltre ricordate stampe sono vantagin
,
;

giosamente conosciute le seguenti I Quattro Elementi, da Bouchardon. Le Quattro parti del mondo, dallo
stesso.

nel 1759, condomestichezza con Wille e con Schmid, ed in breve fu nominato intagliatore del re e professore nell' accademia di pittura. Intagli molte cose da varj maestri italiani e francesi ma la stampa che gli fece maggior onore fu quella di Fe;

Una
della

parte dei soggetti della volta chiesa dei Gesuiti d'Anversa,

derico a cavallo, tratta dalla statua in bronzo di Sully. Dopo un lunghissimo soggiorno in Parigi, rivide la patria, dove mor nel 1794, lasciando ammaestrato nell' arte il
figlio
(

di| iuta

da Rubens
i

in

20 pezzi

Giovanni Giorgio

).

Que-

compresi
(

ritratti

di

Rubens
),

e di

Van Dyck.
Giorgio Martino
1

fra-

pass molti anni in Parigi, e si perfezion nell'incisione sotto Giovan Giorgio Wiile. Fu ricevuto
sti

minore del precendente, nacque in Norimberga nel 700, e fa, come il fratello, ammaestrato nel disegno dal padre. Ebbe pure ia patria un maestro d' incisione ; onde venne
tello

membro all'accademia
la

parigina per

stampa dell' Icaro. Cou Giovaa Giorgio termina Ja benemerita famiglia


Preisler.

Ora

daremo

un

in Italia di

gi

bastantemente ver-

breve indice delle migliori stampe di Giovanni Martino.

190

PR

PR
tabulai depictae, quat ni Caesarea yindoboncn Pinacoteca servantur teviori caelatura exibentur ab Antonio Joseph de Premier. I quattro vo-

re di Danimarca e di Federico Norvegia. Federico Gabriello Pescvilz. Ottone conte di Thott. Carlotta Amalia van Plessen fi-

lumi contengono
prive di merito; e

160

stampe non
eseguite

gura intera in un giardino,

quelle,

Daniello), zio di Gio. Giorgio ed ultimo era de' figliydi Giovanni Daniello nato in Norimberga nel 1717. Era
,

PRE1SLER ( Valentino

stato dal padre destinato alle lettere; ma 1' esempio fraterno, o piuttosto
lo la forza della sua inclinazione rapirono agli studj lelterarj per darlo al disegno ed alL' intaglio alla ma,

niera nera. Le prime sue stampe pubblicate sotto il nome di Walch rappresentano molti dei Borgomatratti dai disegni stri di Zurigo , di J. C. Fuesslin. Pubblic poi
diverse stampe tratte dai quadri del gabinetto del re di Danimarca, e le seguenti: Ritratto del maggior fratello Gio.

Giustino. Cristiano Wolff. Gotifredo Tommasio. Daniele di Seperville di

da Premier a grauito, non mancano di correzione e di una cotal grazia, die molto le raccomandano. L'anno 1755 Prenner e Stampart pubblicarono un viaggio con trenta stampe compresi i due ritratti degli artisti. Lo stesso Auton Giuseppe Prenner tra i incise ancora diversi ritratti quali quelli di Giovanni Gottfried, e del conte pittore di Carlo Vi d'Odt governatore di Vienna. Mor in patria dopo la met del diciottesimo secolo, lasciando ammaestrati cio nell' 4rle due figliuoli ( Gaspare ), che dopo aver appreso dal padre il disegno, venne in Italia e lungamente dimor in Roma , dove lasci nella chiesa di S. Dorotea un quadro storico. ( Giovanni Giuseppe ), che dopo aver ajutato il padre nell' in, , ,

Rotter-

cisione
al

della

galleria

di

Vienna

dam.
Busto di vecchio con testa calva. Barbara Elena sua sorella, ec.

venne pure

in Italia, lavor intorno


,

Museo

Fiorentino

poscia

inta-

gli in

PRENNER
nacque
a

Antonio Giuseppe
nel

),

Vienna

1698,

fu

45 rami tutte le pitture della Villa di Caprarola di Taddeo Zuccari, rappresentanti i pi memorabili
fatti

de' buoni intagliatori a punta ed a bulino di quella citt, che mai non abbandon. Dopo la morte di Manuel Prenner , che merita pure di essere per la sua virt, registrato

uno

della famiglia Farnese.


(

PRESTEL
que
a

Gio. Teofilo
,

),

nac-

Grunnebach

nello stato di

in questo articolo

risolse

d' inci-

dere di nuovo tutta la galleria imperiale; per la quale impresa si associ Andrea Altamonte, Francesco

Stampart, Giovanni Adamo Scbmutzer e qualcun altro. Queste stampe si distribuivano di mano in mano die uscivano, qualunque fosse la classe cui appartenevano; ma in appresso furono ordinate e riunite in volumi, il primo dei quali fu pubblicalo in Vienna nel 1728 ed il quarto ed ultimo nel 173)5 sotto il titolo di Thcalrum Aris pictoriae { sic ), ijao
,

1' anno 1759, apprese gli elementi del disegno e le pratiche del dipingere da due pittori frescanti del Tirolo , Giacomo e Francesco Zeiler, ed in et di vent'anni pass a Venezia, dov' ebbe la fortuna di contrarre domestichezza con Giuseppe Wanger e Giuseppe Nogari.

Kemptem

Quest'ultimo, vedutolo in una chiesa mentre copiava un quadro d' altare, talmente gli si affezion, che fecesi a dirigerlo nell' arte, ed, a condizione di domiciliarsi in Venezia, gli

prometteva in isposa una fanciulla educata da lui come fosse sua figlia, dichiarandola sua erede. Ma Pre-

PR
slel

PR
le

191

rifiut rosi

vantaggioso parlilo,
alla

e part

da

Venezia

volta

di

Ruma non

senza essere tacciato d'ingratitudine verso il Nogari che lo

quattro stampe rappresentanti il Ponte di Dietrich, il Mattino di H. Roos il Tempio del Sole a Paimira di Moretti e la Foresta di
,

a\eva colmato di benelicj. Conobbe


Bacioni ed Agostino Rosa; e nel 1766 recossi a Firenze, indi a Bologna, e di nuovo a Venezia , che presto abbandon per passare in Augusta, e di l in Norimberga, dove stabil di fermarsi. Fattosi conoscere valente pittore alin

Schiitz.

Roma Pompeo

Cos felice riuscita non bast per


altro a fissarlo in

Norimberga
a

ed

and

Francfort sul Meno , dove visse finalmente alquanto pili quieto e sotto pi favoa

stabilirsi

revoli auspicj.
il

Manc

all'

arte circa

l'olio ed a pastello,

non tard ad
e

1815. Oltre le quattro preallegate stampe sono tenute in pregio


Je seguenti
:

avere
pittura

scolari
,

nel

disegno

nella

quali Maria Caterina Hoel, di cui invaghitosi, la chiese ai parenti in isposa , e ]' ottenne. IWa non and molto, che vinto dal suo incostante carattere, abbandon questa buona e valente consorte ,
tra
i

Giovanni Teohlo Presici seduto a


da
dipingere nel suo cavaletto, dipinto lui medesimo ed inciso all'acqua-

forte a granito.

che pazientemente soffriva le stiavaganze del suo carattere e 1' ajutava ne'lavori dell'arte, per andare nella Svizzera. Giunto a Zurigo , si trattenne sei mesi presso il celebre Lavater, che gli fece guadagnare assai nel fare ritratti. Ma in breve si stanc di questo genere di pittura, e torn a Norimberga, dove troppo tardi si pent di non aver continuato in un genere di pittura in cui riusciva mollo bene. Si diede quindi all' incisione a bulino. La sua prima maniera fu quella di dare
i

Una Sacra Famiglia, da Alberto Duro. Quattro vedute del Castello d'Ileiberg, incise alla maniera colorata dai due sposi. La Donna adultera, da Pietro da
Cortona. Paesaggio

con una Rocca , da Wagrarao. Veduta del Reno presso Basilea ,

da Fr. Schutz.

Opere

iutere.

Disegni dei migliori pittori d'Italia


,

Germania
,

e Paesi

Bassi
a

della

semplici

contorni

sonza

ombre

galleria di

la

quale non piacendo ai dilettanti , adott un altro genere. Egualmente intraprendente che industrioso, e grande disegnatore si fece ad inta,

berga

Paolo Breaun 1780, fogli 48.

Norim-

Altra simile collezione della galleria di

Gerardo Gioachino Schmidt


pubblicata nel 1779,

in

Amburgo,
50. Altra simile

all'acqua forte, e vi riun Ja maniera d'incidere a lapis. Combin tutte le differenti maniere d' incidere a lapis, ed all' ultimo
gliare
in

fogli

quella

all'

acquerello
finiti,
tal
in,

esegu

le

da diverse gallerie, contenente un ragguardevole numero di stampe in foglio, terminata nel 1782.

belle

stampe che rendono perfettai

PRETI (N)di

Castelfranco, ar-

mente
fatte
in

disegni

tutte le altre

che in Francia o

sorpassando genere siansi


Inghilterra.

chitetto che operava in sul declinare


del diciassettesimo secolo, ed in prin-

cipio del susseguente,


a cagione del

Frasi finalmente riunito alla virtuosa sua moglie , che assaissimo contri-

ebbe vivente grande opinione di valente maestro

depravamene
,

del

buon

bu

alla

felice riuscita di

questo ge-

gusto, ed

ebbe commissioni per imedificj

nere d'intaglio, come ne latino prova

portanti

che altro

merito

192

PR
buon

PR
gusto, e si fece nome ezian> dio col frontespizio della Enciclopedia di Cochin, di cui seppe perfettamente imitarne il gusto e la maniera.

non iianno che queiJo di uria non incomoda distribuzione interna. PRETI ( Caval. Mattia ) , V.
Calabrese.

PREV1TALI

ANDREA

Ber-

gamasco , nacque circa il 1470, e tu uno de'buoni discepoli di Giambellini. Vero che mal conobbe e di dar amina alle figure J' arte
,

PREZIEDO
que
tore

(D. Francesco),

nac

in Siviglia nel

1715, e fu man-

dato a

Roma

uella qualit di diret-

che tratt l'estremit meno correttamente del maestro, ma seppe emularlo nel colorito e per avventura
superarlo
nella

prospettiva.

belle oltremodo le sue

Sono Madonne, ai

volti delle quali seppe dare la grazia del Vinci, e la bellezza raffaellesca.

Dicesi

perci

che

Tiziano

qualunque volta passava per Ceneda


e vi passava frequentemente perch posta in su la via che da Venezia conduce al Cadore ) soleva rivetltr con piacere una Nunziata dipinta in quella citt da! Preti suo pi provetto condiscepolo. Nelle prime opere del pittor bergamasco,
(

accademia spagnuola di pittura da poco tempo eretta in quella citt. Forse le occupazioni annesse a tale incombenza non gli permettevano di accordar lungo tempo all' esercizio dell' arte sua ; e Roma non possed di questo valente maestro che una Sacra Famiglia ai Santi Quaranta, condotta con grande studio e non comune diligenza. E celebre una sua lunga interessante
dell'

intorno ai pittori spagnuoli, non conosciuta dal signor Quilliet, il quale nel Dizionario de' pittori spagnuoli non fece cenno del dotto e valente Preziedo, morto in Roma nel 1789.
lettera

probabilmente

eseguite circa

vedesi nella il 1 500, composizione, nella massa delle ligure e ne'panneggiamenti conservato in gran parte 1' antico gusto, che

PRETO DE LORETTE
Maria
)

Donna
1755.
di fan-

nacque a Madrid Raccontasi che appena uscita

poi

si

and

mano

in

mauu

ren-

ciullezza disegnava con molto garbo e castigatezza , e che di sedici anni

dendo
riori.

meno

sensibile

nelle postescul-

present all' accademia di S. Fernando alcuni rari lavori che le meritarono


raria.
l' il

PREVSTO,
tore
lasci

non ignobile

grado di accademica onoerasi data alfa-

milanese

che fioriva in sul


della

Due anni dopo

declinare del diciassettesimo secolo,

intaglio in rame,

ma quando

sua abilit come scultore nelle gigantesche statue in forma di termini sulle basi dei piastroni della facciata che sostengono la fabbrica, ch'egli condusse in compagnia del Lasagna. Piu'LVOST ( Nicol ) apprese a diseguace ed a dipingere sotto Claudio Viguon , ma conoscendosi lontano dal merito di molti suoi compatrioti! nelia pittura si diede all' intaglio in rame, e fece all'acqua forle non poche slampe di piccole dimensioni.
,

memoria

ceva concepire le pi lusinghiere speranze, che la Spagna avrebbe in lei una valente intagliatrice, fu ragiugnesse pila all' arte avanti

he

ai

vent' anni.

PRIMATICCIO (Abbate Frannato a Bologna l'anno 1490, scolaro d' Innocenzo da Imola, poi del Ragnacavallo, l'uno

cesco
fu

),

prima

e l'altro allievi di Raffaello? Morto

altro

intagliatore
circa
il

francese
incise

che

fioriva

1750,
gentili

n olle

vignette

assai

di

questo sommo maestro , e venuto Giulio Romano a Mantova come pittore ed architetto di quel Duca; il Primaticcio fu uno dei non pochi valenti artisti che furono da Giulio chiamati ad ajutarlo ne' grandi lavori intrapresi per le ducal corte.

PR
Primaticcio di gi buon pittore ed insigne plastico onde non tard ad essere adoperalo nelle pi importanti opere di pitture, di stucchi e di altre maniere d'ornamenti trovati o perfezionati da Raffaello per abbellimento di signorili camere. Erano gi sei anni passati da che il Primaticcio erasi stabilito in Mantova , quando, chiamato Giulio in Francia dal re Francesco I, mand in sua vece il Primaticcio, siccome quello che credeva pi capace d'ogni gran cosa. Ne s' ingann, perocch condusse tali maravigliose cose di
tira
il

PR

195

molti amici, vi si trattenne dopo la partenza del Tassi , lavorando di paesi e di piccoli quadri da camera,
di ritratti e di storia, che conduceva con molta bravura, ("ol mor in sul declinare del sedicesimo secolo. PRIINA ( Piek Francesco ), nato in Novara ne'primi anni del diciottesimo secolo; alla met del secolo lavorava in Milano a fresco di prospettive e di architetture ed era
,

risguardato come uno de'rnigliori artisti in la! genere per fecondit d'invenzione e per facile esecuzione.
), coscolaro in Bologna del Franceschini, onde i suoi dipinti ricordano la grazia ed il sapore della scuola , sebbene lontani dal merilo
(

Giovan Francesco

pitture a fresco e di stucchi a


la

Fon-

masco

fu

ineblcnu ed in altri regj palazzi , lo stesso Giulio non avrebbe potuto forse far pi n meglio : e tanti giovani artisti italiani e francesi esercit in qualit d'allievi ed njuti, che a ragione veune risguardalo come capo della scuola francese. Pochi artisti ebbero al pari del Primaticcio onorato premio delle loro fatiche , perocch ottenne da quello splendido monarca ricchi e frequenti doni ; ed all' ultimo , secondo praticavasi in allora e dai principi e dai papi , gli fu accordata V abbazia di S. Martino, che rendeva annualmente ottomila scudi d'oro. Ol-

che

maestro e de'rnigliori ancora nella poesia , ma fu meno felice poeta che pittore, onde lasci poche mediocri opere di pittura, e nessuna tolleradi quelli del
allievi. Si esercit

bile di poesia.

PRINCE
le
)

Giovanni

Battista

nacque in Parigi nel 1753, dov' ebbe a maestri in pittura Boucher e Vien. Vedendo che in Parigi aveva scarse commissioni di lavoro, pass in Russia, ed alcun tempo
si

trattenne in Pietroburgo; indi re-

tre le

opere eseguite ne reali palazzi, altre ne fece il Primaticcio per alcuni de'principali signori, per amici e per chiese. Alcuni suoi stucchi conservansi tuttavia in Mantova nel palazzo del T. e pochi quadri da il pi stanza vedevansi in r>ologna unipolare de' quali tra quello della galleria Zambeccari, rappresentante un concerto di musica eseguito da tic figure femminili. Mori in Fran,

dopo alcun tempo, avendo guadagnato assai: si fece a percorrere diverse provincie di quel vastissimo impero, disegnando dovunque dal vero le piti pittoresche situazioni, le pi caratteristiche fisionomie, ed
i

cavasi a Mosca, e

piti

singolari costumi

di quelle settentrionali popolazioni.

In tal guisa gli riusc di formare una doviziosa raccolta di disegni e di studj , che port a Parigi, dove in
grazia di sette anni di studj fatti in straniero paese, per offrire all' arte

eia in e'a ui ottani anni,

compianto

per le sue virt pittoriche e morali maniere da e per le sue gentili (pianti ebbero la fortuna di avvicinarlo.

PRIMI ( Giov an Battisi- a ) romano fu dal Tassi condotto a Genova come suo ajuto; e perdio erasi
,

procuralo in

quella doviziosa citt

Diz. degli Ardi. ecc. T.

m.

nuovi oggetti, fu ricevuto membro dell'accademia di pittura. Egli aveva appreso a dipingere con felice riuscita in ogni genere, e disegnava ed intagliava con molto spirilo tanto alla punta, quanto alia imitazione dei disegui all' acquerello ed a bistro , 25

191

PR
rica
,

PR
, secondo il Malvasia , abbandonata la patria perch troppo debole a sostenere la concorrenza dei Cesi, dei Passarotti , dei Fontana, dei Caracci, and a stabilirsi in Milano. Ma avanti che ci accadesse , avea Ercole molto operato in Bologna ed in Parma ; e quando venne a Milano, o perch

e tulio dalle proprie composizioni e specialmente dagli studj falli in Russia.

la

quale avendo

Osservarono
des
J
il

Continuatori del
essere
Ja

Manuel
stato

Amateurs

egli

primo che condusse

ma-

d incidere all' acquerello al grado di perfezione. Le slampe di lui intagliate in tal guisa hanno una forza ed una precisione che i conoscitori non si saziano di ammirare. La Raccolta delle sue stampe in tal genere contiene pi di centocinquanta stampe. Ignorasi l'epoca della sua morte. Soggiungo un breve indice di alcune parziali
niera

pi

alto

non
e la

glielo consentisse l'avanzata et

non ben ferma salute , niuna pubblicala o privala pittura di molta


importanza vi esegu. Pensano alcuche ne fosse sconsigliato dalla , pi grandiosa maniera adottata dai figliuoli Camillo e Giulio Cesare , dietro gli studj fatti per i suoi conforti sulle opere del Correggio , di Raffaello, di Michelangelo. In fatti, sebbene venga a ragione lodato da Paolo Lomazzo quale felicissimo imitatore del colorire del gran Correggio e della sua vaghezza e leggiadria, non pu negarsi che non sia nel disegno alquauto meschino, e debole nel colorito. Merita ad ogni modo grandissima lode per essersi in calamitosi tempi preservalo dal manierismo , da cui non seppero
ni

collezioni.

Dieci pezzi di diverse figure col seguente titolo: Diversi acconciamenti russi dedicati al sig. Boucher pittore del re. Otto pezzi rappresentanti i differenti gradi del corpo degli Herlits,
antica milizia russa distrulta da Pietro
il

grande.

Dieci fogli di varj abiti dei paesi della Russia avanti che si dividessero dalla Chiesa cattolica. Due raccolte di grida dei mercanti
in

Pietroburgo ed in altre citt, con lontananze pittoriche e beliessimi

paesaggi.

Due paesaggi dei coutorni di Pietroburgo. Sei diverse vedute della Livonia. Diversi acconciamenti delle donne
di

Mcscovia

in sei
(

fogli

in dodici.
)

PR1ST1NARO

Gerolamo

uno

guardarsi alcuni de' suoi principali emuli bolognesi; ma principalmente per aver dati all' arte molti buoni allievi, tra i quali i tre suoi figli Camillo, Giulio Cesare, e Carl'Antonio , che tanto contribuirono al decoro della scuola milanese ; la quale, dopo la morte de' grandi al-

de'valenti scultori milanesi, che nella seconda met del sedicesimo secolo irricchirono internamente ed este-

mo

riormente di pregevoli statue in marla cattedrale di Milano.

ed imitatori di Lionardo, aveva alquanto perduto del suo primo splendore. Mor Ercole in Milano , dopo il 1591, quando il maggiore
lievi

de' suoi figliuoli

PROBST
Nuziata
in

intagliatore di

Gio. Baldassake ) Augusta incise al,

Camillo

era

da

gran

cune delle lunette

del chiostro della

tempo risguardato nell'adottiva patria e fuori siccome uno de' grandi


Balia. Era costui Bologna, circa il 1545 ; e poi ch'ebbe appresi g!i elementi della pittura nella scuola paterna , frequent diverse delle pi rinomate scuole ; e secondo alcuni , lungapittori dell' alta

Firenze dipinte dal cavaliere Ventura Salimheni, da Matteo Rosselli, e da Bernardino Poccetli.

nato in

PFOCACCIJNl
r.E
),

Ercole Senio-

capo

nato in Bologna nel 1520, fu di un'illustre famiglia pilto-

mente

si

trattenne in

Roma. Sembra

PR
ad ogni modo die attentamente abbia studiate le opere del parmigiani no, scorgendosi in molli suoi quadri diversi

pr
in quest' arte;

im

aperti

indi-zj

di

le I i ce

imitazione.

troppo

gini ci condurrebbe soltanto le lodate opere

lunghe inda1' annoverare


di

percorrendo le principali citt d' Italia talmente s' invagh della pittura , che per sempre deposto lo scalpello, non tard, siccome colui che sapea eccellente-

grandi

dimensioni: ma non dimenticheremo Giudizio dipinto a fresco in il ne il quaS. Procolo di Reggio


,

mente disegnare, a farsi nome nella nuova professione. Si racconta, che, frequentando 1' accademia dei Casi tenne racci offeso da un pun,

dro di S. Rocco tra gli appestati essendo il primo annoverato tra


tro

,
i

gente motto di Annibale, e si vendic colle proprie mani ; onde gli

migliori freschi di Lombardia, l'al-

convenne abbandonare Bologna. Riparatosi a Parma, si pose di proposito a studiare le

come

quell' opera

che sgomen-

tava Jo stesso Lodovico Caricci incaricato di eseguire uu quadro d'ac-

gio,

opere dei Corregche non cerc, come alcuni asin ogni

serirono, d' imitare

parte

compagnamento. A competenza di Lodovico lavor Camillo nel Duomo di Piacenza di commissione del duca
Farnese, ma comunque si mostrasse quel valent'uomo che era veramente, ciubbiam confessare che mal sostenne il confronto del suo grand' emulo. Delle iuiiuite opere fatte in Milauo ed in altri luoghi della provincia non ricorder che le vastissime tele degli organi della metropolitana, intorno alle quali non venne meno al

che anzi ritenuti come fondamento dell'arte il castigato diseguo della


paterna scuola e Ja grandiosit caraccesca, tent soltanto, se gli riuscisse, d'innestarvi le grazie, il morbido colorire e Ja forza del chiaro

scuro di quel divino maestro. Talvolta per altro, e segnatamente ne' quadri di piccole dimensioni, prese
contraffare lo stile dell'Allegri, e cosi felicemente vi riusc, che fecero inganno a persone dell'arte. Tra le
a

paragone con diversi


sti;

illustri

arti-

disputa di S. Ambrogio con S. Agostino fatta in S. Marco a competenza del Cerano che rappresent la cremonia del battesimo deli' ultimo; tre quadri dell'aitar maggiore di S. Angelo e per ultimo 1 adorazione de' Magi della Madonna presso Varese , ultimo lavoro di questo laborioso artista , chiamato il Vasari o lo Zuccari della Lombardia, a pie del quale quadro non perfettamente ultimalo leggesi Hic Camilli Procaccini manus inclitae cecidire. Mor in et di circa oltanspoglie ebbero t' anni, e le mortali riposo in S. Angelo, dove non aspettarono lungo tempo quelle del frala
, :

tello

PROCACCINI

Giulio Cesare

),

nato in Bologna nel 1548; poich si fu alcun tempo esercitato con lode nella scultura, continuando la quale avrebbe otteuuto un distinto posto

opere pubbliche , le pi rinomate per correggesca maniera sono il quadro rappresentante Nostra Signora col Bambino ed alcuni Santi , iu S. Afra di Brescia , e quello della Nunziata a S. Antonio in Milano , nelle quali stupende opere viene accusato di avere ecceduti i confini del decoro e della santit dell'argomento per servire alla grazia. Oltre i molti quadri d'altare, condusse altre copiose storie, tra le quaii bellissima quella rappresentante il Passaggio del Mar Rosso in S. Vittor grande di Milano, una vaghissima Assunta del suo pi grandioso stile coi due Santi Francesco d'Assisi e Carlo Borromeo, ora posseduto dal Signor Vincenzo Ferrano, ed altre egualmente pregevoli falle in Genova. In cos gran numero di saere e profane opere moslrossi custautemeute castigato disegnatore vario e copioso nell'invenzione, stu, ,

196

PR

PR
merito dell' arte , tenendo aperte a proprie spese ed a pubblico benefizio 1' accademia del nudo e fiorita scuola, provveduta di doviziosa suppellettile di antichi e moderni esem-

diato nel nudo e ne'panueggiamenti, vivace nel colorito, e nell'insieme di una tal quale grandiosit che ri-

corda la scuola dei Carracci. Raggiunse il padre ed i fratelli a Milano , vi apr fioritissima scuola, e visse splendidamente , stimato dai grandi personaggi, onorato dagli artisti , amato da tutti, fino a! i 626, in cui termin la sua gloriosa carriera in et di 78 anni.

plari

Mor in

PROCACCINI ( Carlo Antonio )


il

minore

de'fratelli di et e di merito,

vedendosi da loro preoccupato nelle opere di storia, si volse a dipingere paesi, fiori, frutta ed altre gentilezze, che ottennero il comune aggradi-

mento
utili

onde non gli mancarono , commissioni , non solamente


delle

per parte
milanesi,

doviziose

famiglie,

ancora per ordine di sovrane corti , e segnatamente da quella di Spagna. Ebbe sepoltura in S. Angelo nella gentilizia tomba della famiglia Procaccini. Era suo
figlio

ma

non apparte( Andrea ) , nente alla precedente famiglia, nacque in Roma nel 1671, e tu scolaro di Carlo Maratta, poi uno de'piltori che per ordine di Clemente XI dipinsero a S. Giovanni Laterano uno de'dodeci profeti. Ad Andrea tocc in sorte il profeta Daniello, che condusse con tanta bravura da meritargli l'onore di regio pittore della corte di Spagna, dove recatosi nel 1720, esegu diverse opere d' importanza , e pag il comuoe tributo alla natura 1' anno 1754. Camillo Giulio ed Andrea Procaccini incisero alcune delle proprie invenzioni , tra le quali una Sacra famiglia in bel paese una Madonna vestita all'egizia ed un al-

e feconda di valorosi artisti. et di ottant'anni nel 1676.

Ercole

giuniore

nato a

tro ripeso in Egitto, S.

Milano nel 1596, il quale, poi eh' ebbe aporesi gli elementi delia
padre , accostossi allo zio Giulio Cesare , che lo mise in su la via da lui segnata. Ai meriti
pittura dal

atto di ricevere le

Francesco stimmate con

in
la

data del 1592, e la Trasfigurazione


del Redentore.

Ercole quelli di suonatore di liuto , di gentile e costumato parlatore e di erede della gloria domestica, onde ottenne fama forse superiore alle virt, pittoriche. Non pochi suoi quadri scontransi nelle quadrerie di Milano, che d'ordinario si attribuiscono a Giulio Cesare. La pi iodata delle sue opere pubbliche , l'Assunta a S. Maria Maggiore di Bergamo, nella quale mostrossi degno allievo dello zio Giulio. Chiamato alla corte di Torino, merit la distinzione collana d' oro creila con medaglia, non accordata "che ai distinti personaggi dovunque ottenne la stima "de' grandi e degli artisti. In Milano, sua patria, seppe rendersi in parlicolar modo benepittorici aggiunse

eccellente

Giulio Cesare intagli pure alcune stampe all'acquafrte, tra le quali una B. Vergine col divin Figliuolo. Andrea pubblic le seguenti stampe all'acqua forte. I discepoli in Emaus a tavola, da
Raffaello.

L'Ascenzioue del Salvatore dal medesimo.

Gruppo
quali

di

molte

figure
il

tra le

un

figlio

portante

padre sul

dorso

La

dallo stesso. , Nativit di Bacco


alla caccia,

da Carlo

Maratta.

Diann
sano
il

Clelia e le sue

compagne che

dal medesimo. pas-

Tevere.

PROFON DA VALLE

(Valerio )

nato in Lovanio nel 1555, venne giovane a domiciliarsi in Milano , dove si fece vantaggiosamente conoscere non solamente

come

pitto-

PR
re sul vetro,
tico

ma come

liuon

pra;

che ali" olio da Paolo Lomazzo ricordato tra i buoni artisti suoi consenza peraltro averci temporanei additata verun' opera certa. Mor nel 1600.
tanto a fresco
fa

onde

PR 197 dove quasi continuamente dimor. Incaricato di fare il deposito di papa Gregorio , non soddisfece al committente, che lo fece levare, sostituendogliene uno in marino di Camillo Rusconi peggiore di quello di Prospero; se non che il primo era
di stucco,
teria.

(Claudio), intagliatooperava nel p. p, secolo. Sono vantaggiosamente conosciute diverse vedute trattate con
re olandese
,

PKONCK

l'altro

di pi nobile

ma-

Infelicissima

statua di
p

pure la Muse che Prospero scolriusc

per la

fontana
e tale

della
fece

piazza

di

buon'effetto di prospettiva.

Termini,

che

dimenticattive -

(Cesare), religioso Agoil Padre Cesare dn. Ravenna, nacque a Cattolica nel 1626 da padre appartenente alla famiglia Baciocrhi, ma gli piacque, non so per quale motivo intitolarsi dal casato materno. Fu detto che trovandosi in et fanciullesca in Sinigaglia manifestasse una prepotente inclinazione per la pittura nel vedere entro una noi lega raccolti diversi bei quadri. Fermatosi a contemplarli, pi non si ricord di raggiugnere genitori che Jo andavano cercando per la citt ; ed all'ultimo rinvenutolo, a stento ottennero di allontanarlo da cos cari oggetti, senza per altro aver potuto in verun modo fargli rinunziare al desiderio di diventar pittore. Dostiniano, chiamato
,

PRONTI

care le precedenti pere.


dalle.

meno

PROSPETTIVE. V.
to iu

Agostino

PROVENZALE (Marcello), naCento nel 1575, fu scolaro di Paolo Rossetti, suo compatriolto, e nelle opere di musaico riusc noti da meno del maestro. Oltre diverse opere pubbliche eseguite ai tempi di Paolo V, fece pure di musaico il ritratto di questo papa ed alcuni quadri da stanza. Sebbene nell'et del Provenzale non si fossero ancora tentate quelle grandiose opere di musaico, che si eseguirono non molto dopo in Vaticano, egli ebbe la gloria di avere ammaestrato nel1' arte sua il primo che si accinse a farne , il Calandra di Vercelli. Mor Marcello Provenzale nel 1659. (STEFANO) nacque in Cento
circa
il

vettero perci accontentarii di

man-

darlo a Bologna, dove frequent la scuola del Guercino, finche si fece

16-10, e fu
in

Pi lungo tempo che altrove dimoi in Ravenna, die arricch di


Irate.

mi

allievi

ma

ristrettosi

uno degli ultitempo del Guercino; ad un solo genere di

pregevoli opere all'olio ed a fresco. Molto dipinse ancora in Pesaro, ed sommamente lodato il S. Giovanni da Villanuova dipinto nella chiesa del suo ordine con una bellissima architettura e di uno stile, che sebi-iene alquanto senta del guerci Desco, pu per molti rispetti risguardarsi

rappresentazioni, a quello delle battaglie, riusc in queste lodevolmente PROTOGENE, nato in Cauno
,

citt

di

fu

Ronell'Olimpiade 112 e , contemporaneo di A pelle. Crefioriva

della Caria dipendente da

dettero

alcuni

che

da
,

principio,

fosse coloritore di navi

perocch

come
il

originale.

PROSPERO
durante

Brescia fioriva ponteficato di Gregorio

da

\\\\, e fu piuttosto valente plastico che scultore, sebbene egualmente

abbia mollo operato nell'un'arte e nell' altra, specialmente in Roma


,

dicono, dipingendo l'antiporto d'i Minerva in Atene \i rappresent alcune piccole navi lunghe , onde si vedesse da che bassi principi era salito a tanta rinomanza. Da principio operava con tanta diligenza che pochi lavori poteva lare, onde
,

198

PR
citt

PR
dimorava e giunto alla sua bottega, non vi trov che una vecchia che stava a guardia di una tavola messa su per dipingervi. Interrogato Apelle dalla vecchia chi fosse, onde dire a Protogene chi era venuto a cercarlo, Apelle, senz'altro rispondere, preso un pennello, tir di colore sopra la tavola una sottilissima linea. Raccont la vecchia il tutto al padrone , il quale
, ,

disse Hi lui Apelle, che mai non sapeva levar le mani da'suoi quadri. Tra le pi belle pitture di Prote-

sene ottenne la palma il Gialiso di Rodi , il quale poi fu dedicato a Roma nel tempio della Pace, e da tutti ammirato come un' estremo sforzo dell' arte. Si racconta che quattro volte color questa tavola

onde assicurarla dalle ingiurie del tempo perch mancando il colore


,

di sopra

succedesse

il

dissotto.

Ed

considerata la sottigliezza

della li-

questa la pittura che fece

stupire

lo stesso Apelle , sebbene non vi trovasse grazia eguale alla diligenza ed alla fatica. E comune opinione che in questa tavola fosse effigiato un vaghissimo giovane rappresentante l'eroe Gialiso fondatore,
di

nea, conghiettur essere stato Apelle ; indi tir cou diverso colore un altra linea ancor pi sottile parallela

alla prima, ordinando alla vecchia che fosse mostrata al forestiere

se ancora

capitasse.

Non

sostenne

una

delle tre citt di


,

Rodi
il

da

questi di essere superato, e con un terzo colore divise in due le linee.

esso denominata tutelare e


l'

o pure

genio

ideale sembianza della

medesima. Eravi un cane fatto a maraviglia , rispetto al quale racconta Plinio il fatto della spugna , che gettata per dispetto perch non sapeva esprimere la schiuma che imbratta la bocca dell' afaticato animale , facesse il caso ci che il pittore non aveva saputo fare. Ma ci si racconta d'altro pittore, e le
sono cose puerili. comune opinione, che Demetrio espugnatore si astenesse dall'incendiare
la citt di

Protogene si affrett di trovarlo al porlo e furono subito amici , siccome quelli che avevano grandissima stima l'uno dall'altro. Sendo Protogene in Rodi assai meno stimato che non meritava Apeile lo fece salire in grandissimo credito
,

coll'avere

comperato un suo quadro ad altissimo prezzo. Si dice che Proto^ene gettasse ancora delle figure in bronzo , essendo eccellente
statuario e formatore.

Secondo Svi-

Rodi,

per non

abbruciare la tavola del Gialiso posta dalla banda delfe mura ove doveva attaccarsi l'incendio , e perci perdesse 1' occasiodella vittoria. Ma di cos fatti racconti, chi avesse vaghezza, potr leggerli distesamente narrati nel-

della Pittura perduti insieme ad altri moltissimi libri d'arte de'greci maestri.
scrisse
libri

da

due

ne

l'opera di Francesco

tura

Giunio de PieVtterum neh indice alla parola

nacque in ) ed apprese il disegno e la pittura da Bourdon. Dietro i consigli del maestro risolse di darsi interamente al paesaggio, nel qual genere pot farsi* distinguere dai mediocri pittori. Intagli all'ac(

PROU

Giacomo
,

Parigi nel

1659

Protogene e nella vita di questo pittore di Carlo Dati. Ebbe pur fa-

ma

la tavola

rappresentante un Sa-

quaforte alcuni de'suoi quadri, altri del maestro e di altri pittori, tra i quali Dodici paesaggi di sua composi:

ebbero il suo ritratto il Macedone, il Dio Pane ec. Chiuder quest' articolo coll'aneddoto di Apelle. Era questi sbarcato a Rodi per veder 1' opere
tiro,
l'

come

zione.

di Alessandro

Sei

grandi

paesaggi
in Egitto,

con

aspre

selve, da

Rourdon.
da

Una Fuga

Annifiori-

bale Caracci, ec.

di cos valente pittore, che in quella

PRO VI DONI

(Francesco)

PR
va nel 1651, nel quale anno pubblic una stampa all'acquaforte rappresentante un Loth voltalo in tacsedare in mezzo alle figliuole, una delle (piali gli mesce da un'urnetta d'antica fonila del vino entro una tazza. In lontananza vedonsi ardere le citt colpite dalla divina
cia
a

PU
PU CC ETTI
nato
in
(

199

Roma

Gio. Battista ) dopo la met del di,

ciassettesimo secolo

fu

allievo

di

Giuseppe Passeri. Lavor

in patria

assai per luoghi pubblici e privali,

vendetta.

vedersi in casa Massimi, Maria in Monticelli ed altrove. Operava ancora nel 1718. PUCCI (Gio. Antonio) giovane
a

come pu
S.

PRUC1IERT
secolo.
i

Niccol

uomo

singolarissimo che fior in Monaco mila prima met del diciassettesimo

ch'ebbe appresi
a

fiorentino di svegliato ingegno, poi in patria principj


i

della pittura e belle lettere, recossi

Pare che costui impiegasse

1'

migliori anui della giovent nelammaestrare pappagalli e stomi.


artilicj

ed iu lare

di

nuova inven-

zione, lnch risvegliatosi finalmente nel suo petto l'amore che fanciullo

concepito aveva per

la

pittura, pro-

se a dipingere piccoli quadri all'olio ed a gomma con tanta bravura, che quali cose rarissime furono rac-

Roma, dove si trattenne pi anni studiando gli antichi monumenti , che in gran parte esattamente misur e copi. Agli studj pittorici aggiugneva quelli della poesia, onde dava grandissime speranze di riuscire uomo di merito distinto ma pare, che partendo da Roma, dopo il 1716, per rimpatriare, mancasse
:

alla

gloria delle belle arti in fresca

colti

Conservatisi

tuttavia

nella

giovent.

leale galleria di

Monaco.

PRLNATO

(Santo), nato a Ve-

PUCCINI (Biagio) fioriva in Roma sotto il papato di Clemente XI


e di di

rona nel 1656, fu Scolaro in patria de' pittori Andrea Voltolino e di Piaggio Falcieri, poscia in Venezia ed in Rologna di altri maestri. Col sussidio di queste due scuole si form un pi corretto e naturale disegno che non era quello della maggior parte de' pittori dell' et sua e vi aggiunse un vero e pastoso colorito. Fu molto adoperato in Verona ed altrove ancora in opere grandi, ed dovuto a lui quel nuovo vigore che rianim la scuola veronese in sul declinare del diciassette-

buon

Benedetto XIII, ed aveva fama frescante , onde vedonsi


di quella sue pitture, seconcoudizione de' tempi , abba-

tuttora in diverse chiese

capitale

varie

do

la

stanza lodevoli.

PUCI1E
di

(N.), scolaro in

Madrid
trovasi

D. Antonio

Paloncino

annoverato nel 1716 come valente pittore di storia: ed una bella Concezione portante il nome dell'autore, che conservasi nella celebre galleria di D. Niccola de Vargas, basta a giustificare le lodi de' suoi biografi. Pare ad ogni modo , che in appresso si applicasse pi che a tutt'altro ai quadri di genere, perocch non sono lari in Madrid i
suoi quadri di frutta e di
fiori, forse

simo secolo. Mor nel 17 16. lasciando ammaestrato nell'arte il figliuolo. (Michelangelo} che nato nel 1690, segu a qualche distanza le paterne pedate; e .se non altro
si

tenne alquanto in guardia contro I' allagamento del manierismo.

mancanti di freschezza, tamente (ratti tlal vero.

ina perfetin

"\ odorisi nella cattedrale di Verona pitture del padre e del figlio; ma il hello S. Francesco di Salcs del primo troppo superiore alle mediocri opere di Michelangelo clic

PUGA
Madrid
la

(Antonio) frequent

mori

circa

il

1750.

scuola di Velasquez de Silva, e ne fu fedele imitatore, ma semplice imitatore; onde i suoi quadri, sebbene agli occhi dei pi abbiano grandissimo merito, risguar-

200
datisi
dilettatiti

PO
dalle persone dell'arie e dai di gusto per servili copie loro, e

PU
volta anche espresse con genio , sovente mancano di relazione tra

delle opere del maeFioriva alla met del diciassettesimo secolo. (Pietro) celebratissimo

imitazioni

sempre peccano

di

man-

stro.

canza di nobilt.

PUGET

scultore francese; che fior uell' et della regina Maria de'Med/ci, s'eser

PUGLIA (Giuseppe) pittore romano, detto per soprannome il Ba~ stardo, durante il ponteficato di Urbano Vili dipinse in Roma molte
chiese ed altri pubblici edifcj a buon fresco, come pu vedersi alla Mi-

ilo ila

principio eziandio nell'archi-

tettura e nella pittura,

onde

fu dai

suoi compatriotti, troppo facilmente, assomigliato a Michelangelo Bonarrotti.

Fu lungo tempo
i

in Italia

nerva, in S. Maria Maggiore ed in S. Girolamo degli Schiavoui. Fatta astrazione dalla maniera universalsua, non lode di valente frescante j ed avrebbe per avventura fatto anche meglio, se non fjsse mancato all'arte nel vigore della giovent. PCGLIESCI1I (Antonio) nato in Firenze avanti il 1650 , apprese a dipingere nella scuola dei Dandini,

e specialmente in Firenze

ed

in

Ro-

ma, dove termin


si

suoi sturlj. Egli

mente dominante gli si pu negare

nell'et
la

affezion, pi che a tutt'altro, allo

di Pietro da Cortona che tante seducenti attrattive doveva avere per un artista francese e che in quei tempi piaceva pure universalmente in Italia. Chiamato a Genova, v'ebstile

sioni.
le

he importatiti e numerose commisTra queste non ricorder che


gigantesche statue decanti Sebastiano ed Alessandro Sauli scolpite in marmo per il nobilissimo tempio della Madonna di Carignano e la grandiosa Assunta dell'aitar maggiore nella chiesa dell'Ospitale, chiamato l'Albergo. Di ritorno in patria fece la statua del Milone, che ebbe straordinaria celebrit, delle lodi estreme e delle estreme invetti-

si acconci in con Ciro Ferri che in allora era risguardato come uno de' migliori artisti che

uscendo dalla quale


,

qualit di suo

ajtito.

il Puglieschi non mai dallo stile dandinesco, come lo mostrano diverse opere eseguile in patria, dopo aver lasciato Ciro Ferri. Sebbene nou si

avesse
si

l'Italia.

Ma

dipart per

\e

cofitio

il

pessimo

esempio che

questa statua offriva agli Scultori. u Quella facilit di pennello, scrive =' lo Storico della Scultura, che fu causa di molta decadenza nell'arte < della pittura, resa poi comune alle opera in marmo , produsse si iin alcuni un'audacia, a torto sguardata come un merito, Jodan dosi ci che pi giustamente ascri>> ver dovevasi a difetto. Ses opera.' tions n' etoient souvent duige's >> oh par une magueltt cu petit " mode/e. Il trouvoit au boul de
i

la mediocrit, gli fu dato luogo nella Serie degli uomini pi illustri in pittura: tanto pu la cieca fortuna anche nella distribuzione della fama tra i scienziati e

sollevasse oltre

gli

artisti

PUJOS
losa nel

(Andrea) nacque

in

To-

1750, e hi uno de'pi rinomati ritrattisti che conti la Francia nel diciottesimo secolo. Trovandosi bastantemente ricco per noti

aver bisogno de'guadagni dell'arte, concep il patriottico disegno che onora egualmente l'artista, le lettere e la Francia, quello cio di ritrarre letterati e personaggi i pi illustri
francesi dell'et sua, e
gli riusc

snn autil les nplombs, les

compas,

di

les equerres. Questa negligenza di studio troppo visibile in tutte


-'

formare una ricca


scella e copiosa in

galleria; e la pi

>

le

sue opere;

sebbene alcune
tal-

parti delle

medesime siano

tal genere che posseduto abbia vcrun privato francese. Lo stesso disegno aveva du-

PU
gento anni prima con diversi mezzi eseguito in Italia il celebre storico Paolo Giovio, il quale nel suo Sacro Museo aveva- raccolte molte
centinaja di effigie dei tanti illustri
letterati, artisti,

PU
simo nome
,

20

principi,

guerrieri

matrone per virt o per bellezza insigni, che onoravano V Italia negli ultimi anni del quindicesimo secolo e nella prima met del susseguente. Mor l'illustre pittore Tolosano nel 1788. PULIGO (Domenico) nato nel 1478 nel territorio fiorentino, aveva
e
,

di

gi

nome

di

buon

coloritore

che in , breve doveva essere il pi illustre maestro della scuola fiorentina lo prese per suo ajuto. Mancava al PuJigo buon fondamento di diseguo , n di ci prendevasi egli pensiero; perocch sapendo di piacere ai pi
del Sarto
,

quando Andrea

acquistarono quelli di alcuni pontefici e grandi signori trattati cos finitamente e con tanto brio e verit che da alcuni moderni venne poi chiamato il Van Dyck della scuota romana. Anzi fu osservato, che Scipione prevenne i Seybolt rispetto allo sfilare i capelli ed al rappresentare entro la pupilla degli occhi le finestre ed alt-i oggetti cos minutamente come si vedono in natura. Della qual cosa ben pu darsegli merito per conto della diligenza, ma non per eccellenza pittorica. Un quadro della sua pii finita maniera l'Orazione all'Orto che conservasi nella reale galleria di Firenze. Giunto ai trenlott'anni, annoverato tra i migliori argli
,

tisti

dell'et di Sisto

V,

ricco, fee rispetalla

lice

perch da
,

tutti

amato

tato per le^sue virt di spirito e di

2 sfumato, contorni onde uon essere forzalo a perder tempo, diceva egli, intorno a ci che pochi osservano. Andrea seppe approfit-

col colorir dolce, unito

cuore

manc repentiuamente

nascondeva

gloria d'Italia e della pittura.

tare delle

buone qualit
i

di

questo

artista insofferente di

lungo studio.
di

Egli faceva miglie e di


te

disegni
santi

sacre fa-

altri
il

da stanza, ed

quadri Puligo egregiamenper

(Giovanni) pittore ed punta ed a bulino, nacque in Amsterdam nel 1711, ed apprese l'intaglio da Van de Laan. Era giunto ai cinquantacinque anni, quando volle diventare pittore. Conosceva in superior grado il disegno, onde non meraviglia, se in breve
intagliatore alla

PUNDT

li coloriva, se non colla debita diligenza, con molta bravura; e con ci guadagnavano assai. Mor il Pu-

ligo di

49 anni.
,

(Scipione) detto Scipione da Gaeta nacque circa il ljO, e fu scolaro di Iacopino del Conte; sotto al quale si form uno stile che partecipa del raffaellesco e di quello di Andrea del Sarto. Pochissime cose dipinse di storia , tra le qur.li sono in Roma il Crocifisso alla Yallicella e l'Assunta in S. Silvestro a Monte Cavallo che per bellezza di disegno, per leggiadre tinte, per finissimo g'isto sono delle pi graziose pitture che possano vedersi. I ritratti rapirono questo valente maestro al pi nobil genere dell'arte, la storia, GrandisDiz. desi A'ch. ecc. T. III.
,

PULSONE

ottenne di aver nome tra i pittori del suo tempo. Dipinse alcune volte e sfondi, oltre diversi quadri , nei quali si dice avere imitata la maniera di Tervesten. Ignorasi l'epoca della sua morte. Fra le sue stampe ebbero faua le seguenti:
Ritratto
di

Giacomo de Roun,
prime favole
di

pittore d'Anversa.

Le

trentasette

La

Fontaine, dai disegni di Oudry. h' Ascensione del Salvatore , da Sebastiano Ricci. Ritratto di Anna Koerten Bloch, in un medaglione, ec. PI'PINI (BIAGIO) chiamato Mastro B'azio bolognese o dal le Lame, era nato avanti il 1500. Poi ch'ebbe
appresi
i

principi della pittura nella


,

scuola del Francia

pass a

Roma

26

202 quando

PD
Raffaello
vi era

PY
da anni
poco

com duca

fattosi giunto , e dopo pochi dicesi aver lavoconoscere a lui ralo insieme al Baguocavallo nella loggia del Vaticano, Tornava con quest'amico in patria, e stretta con
,

York, e la principessa Maria infanta di Carlo 1 , da Vati Dyck.


di

PYCKLER

Antonio
i

tirolese

non ignobile disegnatore e pittore, ebbe nome tra buoni artisti che
onorarono la sua patria nel prossimo passato secolo; ma pi che
tuli* altro

lui societ di lavori e d' interessi


gli fu compagno in molte opere di importanza, finche, tratto da soverchio amor di guadagno, passava iu qualit di ajuto presso Girolamo da Trevigi, che tosto abbandonava per unirsi ad altri maestri perch iu tal modo guadagnava assai pi che lavorando da se e di propria invenzione. Viene per accagionalo di avere talvolta fatto torto al compagno colla soverchia prestezza; lo che probabilmente non avrebbe fatto quando tutta l'opera fosse a suo ca,

contribu alla sua rino-

manza

1'

essere stato padre e

mae-

stro di suo figlio

(Giovanni), nato a Botzen


nel Tiroio l'anno 1766, fu mandato in et giovanile a Vienna, per continuare i suoi studj di disegno e
d' intaglio
belle
arti.

in

quell'

accademia

di

La sua inclinazione lo port ad incidere alla maniera nera e pubblic diverse stampe , tra
le

quali le seguenti

rico.

Ebbe

la

sfortuna d'inimicarsi

Ritratto di Francesco II

ora

I,

Giorgio Vasari per alcune rivalit nell'arte , onde coloro che accusa-

imperatore, 1792.

rono

biografo fiorentino di parzialit, lo resero sospetto per conio del Pupiui suo nemico : perocch,
il

dicono essi, sebbene in alcune cose possa avere mostrala trascuratezza d' esecuzione, non lasci per altro di operare generalmente colla dehita diligenza. Il suo stile, che ricorda quello del Francia , vedesi ingrandito , di buon rilievo e con tutti i caratteri proprj delle opere de' graudi maestri. Il Presepio che conservasi neh' Istituto di Ijologua la desiderare che il Pupiui avesse per ouor dell' arte fatte pi opere da se che non fece. Sappiamo che operava in Bologna nel 1550; ma ignorasi l'epoca della morte.

Leopoldo arciduca Alessandro d'Austria Pa!atiuo< Leopoldo 11 imperatore. Principe di Kaunitz. Un'altro Giovanni Pyckler si rese celebreiu l\oma in altro genere d'intaglio, quello in pietre dure, ed a questo consacr gran parte de' suoi studj, poich recossi a Roma, dove stabilmente si domicili. Certa cosa
ch'egli
fu iu quest'arte

uno de'pri-

mi neh"

et

come

ai

sua , dovendosi a lui Cerbara, agli Amastiui , ai

Cades,
ci

ai Pizzaglia, ai

Marchant,

ec.

quella singolare eccellenza, .che


Pirgoteli e dei

non

PURCELL

(Riccardo)

nacque

in Inghilterra circa il 1756, e fioriva in Loudri nel 1760 o iu quel torno. Intagli pii cose alla maniera

consente d'invidiare i tempi dei Dioscoridi ; e che tr.antiensi anche presentemente in sublime grado dai loro allievi. Di questo Pyckler scrisse accuratamente una breve vita il celebre Gherardo de Rossi, nella quale mostrasi, pi che amico, imparziale giudice.

nera
quali

e
i

specialmente
seguenti
:

ritratti

tra

Giovanni l\launer , marchese Grauby, da Reynolds.

di

Lady Fenoulhet, contessa di Berchley, dallo slesso. Carlo principe di Galles , Gia-

PYE (Giovanni) intagliatore alla puula ed a bulino , ma principalmente a granilo, nacque in Inghilterra circa il 1746. Incise marine e paesaggi da diversi autori con molla propriet e grazia. Operava aucoia

PY
negli ultimi anni
tlel

PY
secolo decimo

205

ottavo. Soggiungo un breve indice delle stampe di lui. Due Marine, una rappresentante

un naufragio,
da Vernet.

l'altra varj pescatori,

Due

paesaggi rappresentanti
l'altro

il

primo un Turbine, ma, da Dietrych.

una Cal-

Una
bourg.

Sacra Famiglia, da Poelem-

Claudio, maresciallo di Francia. Ridondante di stranezze pureil monumento del Maresciallo Maurizio di Sassonia elaboratamente scolpito per il tempio di S. Tommaso di Strasburgo nel 1776. Le migliori opere di Pygal, tra le quali il Mercurio fatto in Lione, ed una Venere che serve di accompagnamento, furono dal re di Francia donate al re
di Prussia.

Tobia coll'Angelo, da Du-Jardin. Persone ebe passano 1' acqua a guado, da Claudio Lorenese. mezza figura in atto di Sa db scrivere, da Angelica Kauflmann.
, ,

PYGAL o P1GAL (Giovar Battista) rinomatissimo scultore fiancese , nacque in principio del diciottesimo secolo, apprese l'arte in Roma, merc i pi ostinati studj e

tornato in Francia, ebbe in Lione diverse commissioni d'importanza, tra le quali il Mercurio, per il quale fu ricevuto nell'accademia parigina. Dicesi che un eccesso di elogi esalt soverchiamente Ja fantasia di Pygal, bastantemente persuaso del proprio

o P1LES (Ruggero de) Clemeci nel 1655, e quand'ebbe compiuto il corso degli studj lelterarj, improvvisamente li abbandon per darsi alla pittura, che ben tosto lasci per educare il figlio dell'illustre presidente Amelot. Pi versato nelle teorie che nelle pratiche della pittura pubblicava l'anno 1667 un Compendio d'anatomia per uso de' pittori de' scultori. Dieci anni dopo scriveva le Conversazioni sull'intelligenza della pittura, alle quali tenevan dietro nel

PYLES,
a

nacque

e.

1681 le Dissertazioni intorno alle opere dei pi celebri pittori, nel 1681 i Primi elementi della pittura pratica
e,

da quando abbandon Mirando di giugnere ad altissimo grado nell arte, si abbandon


inerito
fin

Ja

Traduzione, del

bel poemetto

l'Italia.

sulla pittura di

Du Fresnoy

con

del propiio bizzarro ingegno, e si allontan dalla bella natura. Di ci ne fa fede la statua di Voltaire, che avendo ottenuto di farla ignuda, esegu, dice lo storico della Scultura, la pi infelice opera che abbia l'arte ne'presenli ene'passati tempi, avendo copiato senza genio un modello vivo, il pi brutto, il pi scarnato, il pi spiacevole che si potesse trovare. Invano i suoi amici gli rappresentarono la necessit di panneggiare la figura con pieghe distribuite con dotto artifizio , onde celare quella mostruosit, lasciando che lo sguardo si fermi soltanto su quella testa taute volte coronata dalle Muse; ma fu sordo ai saggi consigli dell amicizia. Un'altro scheletro scolpi Pvgal nel 1769 pel monumento del conte d Ilarcour Enrico
alle direzioni

note, nel 1705 il Compendio delle vite de pittori e per ultimo nel 1708

Corpo di pittura per princpi. In queste opere con sufficiente eleganza scritte e con ordine , si manifesta 1' entusiasmo dell' autore per Pietro Paolo Rubens, che spinse all' eccesso, disapprovato dagli stessi pittori fiamminghi, di proclamarlo il primo pittore del mondo.
il

tutte

Le

pitture di De Piles riducoosi ad alcuni ritratti, tra quali quelli di


i

Despreaux e di madama Mor in Parigi nel 1709.

Dacier.
nel

PYNAKER

(Adamo), nato

borgo di Pynaker presso Delfst nel 1621, pass giovinetto a Roma, di dove ripatri dopo di avere copiati migliori qoadri.de 'grandi maestri. i Adamo riusciva pi che in tutt'altro nel disegnare paesi, cui sapeva dare un lontanissimo orizzonte. Co-

204

PY
da Schveuecker ed apprese il disegno e l'intaglio all'acquerello da Prestel. Non si conoscono di questa celebre donna che stampe all'acquerello, tutte trattate con ottimo gusto e con grandissimo effetto , tra le quali sono celebri; La Fuga iu Egitto, da Berghem. I comodi di uua casa contadinesca nella Svizzera, da Fran. Schulz. Grande paesaggio con ponte e figure d'uomini e di bestiami, da Die,

stumavasi a suoi tempi nell'Olanda di cuoprire le pareti delle camere con grandissimi quadri; onde il pittore di cui scriviamo ebbe largo rampo di rappresentare in essi vastissimi paesi, die sapeva opportunamente popolare di figure d'uomini e di animali. Conservansi in Olanda molti quadri di questo insigne maestro, e due bellissimi possono vedersi nella reale galleria di Parigi.

PYPER

(Francesco), nacque in

trich.

Inghilterra circa il 1670, ed acquist celebrit dipingendo architetture


e prospettive.

Veduta

di

una

Citt d'

Olanda

Manc

all'arte in Al-

dermanbury l'anno 1740

con torre circondata da alberi, ed un ponte in lontauanza. QUAGLIA (Giulio), nato in Como circa il 1660, and giovane nel Friuli, di gi ammaestrato nella pittura da Gio. Battista Recchi; e prevalse a
tutti
i

QUADRA

(Don Niccola Anto-

pittori

friulani

del-

nio) probabilmente* allievo di Codio, di cui ne imit lo stile, fioriva in Madrid negli ultimi anni dei diciassettesimosecolo, avendo fattone!

perci adoperalo assai, specialmente in pitture a fresco, avendo coll'arte sua abbellite molte
l'et suit.

Fu

signorili case e chiese di


le cose di sacro

1695

il

ritratto di

un vescovo car-

Udine. Fra argomento vengono

melitano scalzo, che conservasi nel convento di quest'ordine in Madrid: pregevole lavoro non solamente per
conto della rassomiglianza in ogni parte della persona, ma per bellissimi accessorj di architettura dotta-

in particolare lodate le Storie della

Passione eseguite nella cappella del


di Piet, nelle quali ammipossesso di pennello, fecondit d'idee, e colorir leggiadro . da so stenere con vantaggio il paragone de'migliori comaschi e milanesi che

Monte
ratisi

mente

introdotti.

QUADRI
non
na.

(Giovanni Lodovico),

fiorivano in sul finire del diciasset-

narqu'e in Bologna circa il 1700 e poich' ebbe appreso il disegno da


so quale maestro , studi la prospettiva sotto Francesco BibbieIntagli rami che ornano le Regole de' cinque ordini del pignola, nel 1756, e quelli della Prospettiva pratica dello stesso autore nel 1744, per le edizioni" bolognesi d Lelio della Volpe. Intagli pure le tavole gnomoniche per deiiueare
i

tesimo secolo.

Non

nota

1'

epoca

della sua morte.

(Giovanni), nato Messina nel 1605 fu allievo di Pietro da Cortona , ed in alcune opere suo ajuto. Dicesi che, tornato in patria, lavorasse a competenza di Antonio Ricci d. il Barbalunga , suo concittadino. Tutti ad ogni modo che confrontando le convengono
a
,

QUAGLIATA

gli

orologi a sole la facciata del palazzo dell'istituto delle Scienze di Bologna, lo spaccato in veduta del
,

pitture fatte iu Roma dal Quagliala e dal Ricci, quelle dell'ultimo prevalgono di lunga mano. Ripatrialosi,

cortile e delia specula ec.

Operava

ancora dopo

il

1750.

(Regina Caterina) nacque a Francfort sul Meno circa il 1762

alcuni anni tenuto a freno da questo suo maggior emulo ; dopo la morte del quale diede libero sfogo alla intemperante sua immaginazione in molte opere a fresco, introdu-

fu

QV
cendovi rarirate espressioni, alliluilini ardite olire ogni misura e superfluit d' ornamenti d' ogni mabiera. Era suo fratello QUAGLIATA (Andrea). he sebli

QU
gua. Mor in patria nel 1717.

205

Suo

padre

uno do buoni
tiva
e
la

(FnANcrsCO), eh' era stato scolari del Mitelli, ed


a Luigi la prospetparte ornamentale dell ar-

aveva insegnato
chitettura, era
in

bene mai non uscisse


esercitarsi sotto
i

dall'isola per

pi valenti maestri
in Italia
,

che

ili

allora

operavano

morto Bologna nel 1680.

assai

vecchio

non perci ottenne

in patria

nome
e
1'

del fratello.
il

Morirono
Ili" 5.

minor 1' uno

altro circa

(Luigi), nato in Bologna nel 1643 fu prima scolaro del

QUAINI
,

Guercino poi del Gigoani che lo adoper in molti lavori d'importanza

^Luigi) figliuolo di Andrea, nato nel 16'27 nella terra di Longardore spettante al contado Cremonese, non deve altrimenti confondersi coi due precedenti artisti bolognesi. Il biografo Cremonese
S. Grasselli , fidato all' autorit , dell'arciprete di Pieve d'Olmi, lo chiama , per i tempi in cui visse , discreto pittore , per una Storia a fresco, fino al principio del presente
secolo esistente in Pieve d' Olmi , tappi esentante un miracolo di s. Giuliano , sotto alla quale leggevasi :

come suo

ajulo.

Si

dice che fa-

cendosi contemporaneamente ;)julare dal Fraiiceschini e dal Quaini, affidava al primo le carnagioni, perche sapeva dar loro morbidezza e rilievo
e

commetteva
le

al

secondo certe

liete

lisonomie e parti , per

certo

compimento

di

quali cose aveva il Quaini una singolare abilit. In appresso, diventato parente del Franceschini, strinse societ di lavori con lui, lasciando al cognato il pepsiero delle invenzioni, ed a s riser-

Al<y. Quainus

fi!.

And.fac. 1690.

QUARENGIU (Caval. Giacomo)


in Bergamo l'anno 1744. Il padre pittore, e figlio d'altro pittore, desiderava che all'arte sua si applicasse Giacomo , che fino dalla pi tenera fanciullezza dava prove non dubbie di grande ingegno. Ne lard a mostrar inclinazione grandissima per le belle arti e pec le lettere , che dirigevano la sua da coloro

nacque

vando il colorile le ligure con minor forza di chiaroscuro del maestro, ma con certa quale seducente facilit e vaghezza, che fu tutta sua
propria. Oltre di che, sapeva aggiu-

goere ai quadri , secondo comportavano la qualit dell'argomento ed il luogo cui erano destinati, paesaggi, prospettive ed ornati d'ogni maniera che ne accrescevano il merito. In tal modo questo pajo d'amici dipinsero in societ non poche opere d'importanza in Bologna, Mantova, Piacenza, Genova e Roma nella quale ultima riti fecero per una delle cupole di S. Pietro cartoni, che poi furono eseguiti in musaico. Diverse opere di propria invenzione fece ancora il Quaini per private case ma non nota altra opera pubblica di sua invenzione tranne la tavola di S. Niccol visitalo in carcere da Maria Vergine, latta per la chiesa titolare di Do, : i

educazione, credute a ragione utilissime a coloro che vogliono professare le arti; onde si consacr con tanto entusiasmo all'amena letteratura ed alla filosofia, che avanti di
giugnere ai diciott anni eleganti prose e versi scriveva, ed era inoltrato assai, e forse pi che non comportava l'et nelle scienze esatte. Non perci trascurava ii disegno, da principio studiando presso al padre , indi nelle scuole delBoncmini e del

Raggi, che avevano in patria


di valenti pittori.

nome

conoscendo che poco approfittar potrebbe nelle


scuole
parli alla volta di copia di tanti capilavoro antichi e moderni lo sorprese

Ma

patrie,

Roma, dove
in

la

guisa, che senti lo spirilo solle-

20G

QU

QU
a Czarcoselo, la cappella dell'ordine di Rialta, il bagno a Czarcoselo ad

varsi a grandi concepimcnli e capace di ogni sforzo per giugnere a'pi

sublimi gradi dell'arte. E la fortuna parve secondare questo suo generoso divisamente), col dargli accesso
nella scuola di Raffaello RI engs, che

concep iu breve vantaggiosa opinione del nuovo alunno. Ma questi ]o ebbe pocbi mesi a maestro; perocch, chiamato
di
a

Mengs
il

alla real corte

Spagna, fu

Quarenghi

costretto

frequentare altre scuole, ed alcuni anni fu presso il suo cornpatriotto Stefano Pozzi. Allora cominci a risvegliarsi in lui gagliarda passione per l'architettura, che preso aveva a studiare come accessoria della pittura, ed in breve a questa sola tutto si abband. Vedendo che poco prolitto

imitazione delle antiche Naumachie, banca pubblica e la borsa de'mercanli; la cavallerizza delle guardie imperiali ec. A questi editicj aggingneremo quelli eretti sui disegni di lui fuori del territorio russo, quali sono; la sala mangiare eseguita in Vienna per Maria Beatrice d' Este arciduchessa d'Austria, la cavallerizza reale in Monaco, ec. Di molti edilizj eretti sopra i suoi disegni , pubblic egli stesso la descrizione
la

in

idioma francese e ne intagli le piante, le alzate e gli spaccali con

una precisione degna d'essere imitata da quanti professano cos


bil'arte,

e molti disegni

nopopol di

ritraeva solto tre maestri, che Ini] dopo l'altro per alcuni mesi frequent, si appigli al saggio consiglio di autorevoli persone, e pi non volle avere a maestro che il
libro dell' architettura di Andrea Palladio; ed il dare, egli scriveva, di calcio ai principi gi appresi , e l'abbruciare quasi tutti i disegni da

bellissime figurine. Ebbe il conforto due volte V Italia , e 1' ultima volta ebbe il piacere di
di rivedere

me fatti, fu an
il

putito solo.

Non

tard

nostro Quarenghi ad aver


i

nome

pili valenti architetti, e Caterina 11 imperatrice delle Russie lo

tra

conoscere e di ammirare nel marchese Luigi Cagnola un illustre professore dell'arte sua. Tornato a Pietroburgo da quest' ultimo viaggio, continu a godere il favore dell'imperatore Alessandro e ad abbellire di altri edilizj i suoi vasti domili] fino al 1817, ultimo della gloriosa sua carriera. Le sue descrizioni e disegni delle fabbriche, furono in
volgar lingua tradotte e nuovamente intagliati in Milano per cura del cavai. Giulio suo figlio e pubblicati presso Paolo Antonio Tosi in un volume in foglio l'anno 1821. QUEST (Pietro), cornpatriotto e

chiamava
alia

onorale condizioni Pietroburgo. Partiva da Roma colla consorte Maria Mazzoler di Bergamo; e con essa giugneva alla nuova capitale di quel granile impero, dove lo aspettavano la stima del popolo, l'amore dei dotti,

con

corte di

contemporaneo
nel

di

Nolpe

nacque

il

favore dei monarchi.


i

Non mi
i

per-

mettono
il

confini di

un breve articolo
lutti'
,

dare notizia di

disegni di

palazzi, chiese, ponti


il

torri, teatri,

1602 e fu uno de' non spregevoli intagliatori in legno, e sarebbe teuuto eziandio in maggior pregio se avesse maneggiata la punta con

sale ed edificj d'ogni maniera,

onde Quarenghi orn la Russia; e mi limiter ad adittarc pi cospicui,


cav.
i

minore precipizio, onde non abbisognare poi del sussidio del bulino che sapeva trattare con molta destrezza. Ma pi d'ogni altra cosa fa torto alle sue stampe la poca correzione del disegno. La maggior parte delle sue incisioni rappresentano gruppi di contadini, botteghe di barbieri e simili, e sono quasi

quali sono il teatro dell'Eremitaggio sulla forma degli antichi, il palazzo del principe Bisbarobko la scala dell'imperiale palazzo di Mo.

sca

il padiglione nel giardino in, glese di Peler!!, la sala di musica

Qu
sua composizione. Ignorasi l'epoca della sua morie. Sono conosciute tra le non molte sue stampe sentimenti ira 6 fogli 1 ciuque
lutlc di
i

QU

207

lodevole correzione. Anversa possed pi rinomati quadri di questo raro artista. Pubblic pure molte

stampe

pubblicati nel Le quattro


grottesche. Un seguito

1658. stagioni
in

con

figure
di

26 pezzi

Ca-

pricci con figure di pitocchi, contadini, vecchi, ec.

ali* acqua forte di propria invenzione o tratte da Rubens; e tra queste Il proprio ritratto. Un Paesaggio con danza di ragazzetti e di satiretti , stampa ora

rarissima.
seguiti di

Altri

due

simili

12 e

di 8 fogli.

Seguito di
nobilt
di in

mode
12.
(

sul gusto della


belle lonta-

Sansone che uccide il leone, da Rubens, ec. (Giovanni Erasmo) figliuocossi

Callot con

nanze

fog.

QUEBORA
nato, l'anno

Crespino van den)

1605; ebbe stabile domicilio all' Aja. Disegnatore ed intagliatore alla punta ed a bulino,

pubblic uu ragguardevole numero


di ritratti, che per la variet della

loro esecuzione. sono tenuti io molta stima. Ebbe pure non piccola parte

nell'Opera di Thibault, intitolata : Accademia della Spada, pubblicata in Anversa nel 1628. Ignorasi ogni altra circostanza della sua vita. Non si conoscono di stampe storiche che le seguenti: Nativit di Ges Cristo, da Enrico vati Balen. Ritratti di Federico Enrico, principe d'Orange, conte di Nassau,160. Leonardo Sodineo, I65l.

precedente e suo allievo, rela morte del padre in Italia, e dipinse con lode in Firenze, Roma, Napoli, Venezia. Di ritorno in Anversa, nel I7I0, non sopravvisse che pochi anni, ne'quali condusse alcune opere che lo fecero riguardare per uno de' pi valenti artisti, e gli procurarono importanti commissioni. Sebbene ritenesse in parte la maniera del padre, ch'era quella di Rubens pure condusse alcuni quadri che s'avvicinano al fare di Paolo Veronese. Le sue pi famose opere sono il quadro rappresentatile Ges Cristo nel!' atto che viene riconosciuto dai pellegrini di
lo del

dopo

Emanus,

nella

chiesa di

S.

AVal-

burgo in Anversa, la Cena dell'aitar maggiore di Nostra Signora di


Rlalines e l'Assunta che gi appartenne alla chiesa dei Gesuiti in Bruges. (Uiserto) forse fratello di Erasmo, ma certo appartenente alla
stessa

Ammiraglio
Vlieger.

M. IL Tromp

da

Guglielmo principe d'Orange, da Visther. Giuliana principessa di Ilesse, ec. QUELL1NUS (Erasmo) nato in Anversa nel 1607 e morto nel I67S, applicoss da principio alle belle letiudi tratto da invincibile inclinazione, si volse allo studio della
tere
;

famiglia,

nacque

in

Anversa

nei It'OS e venne giovanetto in Italia, dove si perfezion nel disegno


e nell'intaglio.

Nel I6j5 incideva sui diiegni di Giovanni Benookel tulle le opere di scultura di suo fratello

Dopo pochi anni

scuola di Rubens. diede non dubbie [nove del suo grande ingegno con diversi quadri grandi e piccoli, maravigliosi per bellezza di fondi e per vigorosa esecuzione. Il colorilo ci addila la scuola cui alliuse , ed il diseuuo di trusto fiammingo di
pittura
nella

Artus, che formano un grosso volume in foglio. Avvistava i suoi lami all'acquaforte e gli terminava a

bulino con
propriet.

molla forza e con rara Fra le stampe citer le

seguenti: Ritrailo di Artus suo fratello slatuario di Anversa.

2o8
Filippo
in troni).
J|

QU
IV
re di di

QTJ
Spagna, se-luto
ce.

Giudico

Salomone,
(

celebre scultore fiammingo, nato alcuni anni


APvTiis
)

QUELLINJS

prima di Uberto, apprese l'arte sua in Romasottoil celebre Francesco de Quesnoy, nominalo il Fiammingo, ed era ancora in borente giovent

sepolcro per la moglie di Paolo Guinigi, nella chiesa di S. Martino, la quale fu opera assai lodevole , non solamente per 1' effigie della valorosa gentildonna, ma per alcuni pulii bellissimi e per altri ornail

quando

fu dilaniato in

Amsterdam

menti. Venutogli a notizia che a Fiorenza volevasi fare di bronzo una delle porte di S. Giovanni, recossi
quella citt, e non solo diede, seil modello di condo richiedevasi una storia ma la diede del tutto bella e fatta. Se non che fu pur
a
,
,

per ornare colle sue opere il Palazzo della Citt di Cresco terminato; ed in pochi anni il valente scultore
esegu

uno

de' pi

nobili

monu-

menti della scultura del simo secolo.

diciassette-

QUERCIA (Jacopo dalli)


,

di

maestro Piero , nacque nel villagnel contado di gio delia Quercia


Siena,
e fu

uno

de' grandi scultori

che tie'primi anni del quindicesimo


secolo contribuirono all'incremento dell'arte. Sappiamo dal Vasari, che stracco dalle fatiche e dal continuo lavorare, si mor d'anni sessantaquattro ed

tura

ebbe in Siena onorata sepolma non dice in quale anno


1'

superato da Donatello, Brunelleschi e Ghi berti, al quale ultimo fu allogata. Passava quindi a Bologna , dove protetto da Giovanni Bentivoglio, gli fu dato a fare in marmo la principale porla della chiesa di S. Petronio, che tutta orn di bellissimi bassi rilievi rappresentanti storie dell' Antico Testamento ; oltre una stra Donna col putto in S. Petronio ed collo molto bella un altro Santo. Terminato questo

lavoro, fu chiamato

nacque o mor. Vero che

edi-

Lucca

per

tore delle vite del Vasari stampate in Roma lo dice morto nel 1418 e

tavola in

nuvamente a Friano uua marmo coti entro Maria


fare in S.
figliuolo

Vergine

col

in

braccio,

ne

autore lo stesso Vasari, ftla ci viene smentito dall' iscrizione posta nella lapide della sepoltura di Federigo di maestro del Veglia, in cui sotto al suo ritratto al naturale
fa

S. Sebastiano, S. Luca, S. Gerolamo e S. Gismondo la quale ta:

vola riusc assai pregevole per buona maniera , grazia e disegno. Becavasi in appresso a Firenze, dove
dagli operai di S. Maria del Fiore gli fu dato a fare di marmo il frontespizio
,

gistri Pctri-de-Stnis

Jaccpus ma1442. Veuiamo alle sue opere. Di diciannove anni


leggesi:

Ho: opus

fccil

fece di

legname e cemento la statua equestre di Giovanni di Azzo Ubaldini capitano de'Senesi in occasione delle splendide esequie decretate a

quella

chiesa,

che sopra la porta di la quale mette alla

questo illustre capitano. In appresso lece due tavole in legno di tiglio , nelle quali mostr grande maestria ned' intagliare al vivo le figure, le barbe ed i capelli. Poscia condusse di marmo niellili profeti che vedonnella facciala del Duomo. Cacciato da Siena Orlando Malevola , suo protettore, recossi Jacopo a Lucsi

Nunziata, e scolp in una mandorla la Madonna portata al cielo da un coro di Angeli, che lo stesso Scrittore della Storia della Scultura risguarda come uno de' pi preziosi bassi rilievi che ornano quella cattedrale. Dopo ci tornava finalmente

Jacopo a rivedere la patria, e gli fu subito allogata pel prezzo di dueruiladugento scudi d'oro una ricca

ca,

dov'ebbe

la

com missione

di l'aie

fonte in marmo. Colse con sommo piacere questa rara occasione di lasciare di so in patria onorata me-

QU
moria, e l'atto un modello, e tatti subito venire i marmi, vi mise mano, e la termin con tanta soddisfazione che non pi de' suoi concittadini ma Jacopo Jacopo dalla Quercia
,
,

QU
torso di Belvedere ed statue. Sorpreso dalla

209
altre antiche

bellezza

dei

putii dipinti da Tiziano nel

quadro

della

Fonie

lo

chiamarono.

Con-

del Trionfo degli Amori che in allora trovavasi nel giaidino Lodovigruppi di in vaij si, li tradusse

dusse in patria altre belle opere che li meritarono da quella Signoria il titolo di cavaliere e l'uflicio di operajo del Duomo: ai quali onori non sopravvisse che tre anni. Ebbe diversi scolari , tra i quali si distinsero Matteo Ci vitali eccellentissimo

mezzo

rilievo, seco

insieme model-

landoli Poussin sulla creta. Di qui prese Francesco il bello stile deTanciulli,

che gli lece tanto onore nella scultura e ch'egli esegu meglio di ogni altro con lo scalpello , finch
surse un grande artista ad emularlo, se nou a vincerlo, il quale nell'et presente tanto onora l'arte nella capitale della Lombardia. L'Amor divino che combatte coli' Amor profano, un Baccanale, un Sileno eb-

scultore lucchese e Niccol da Bologna. (N.) conosciuto tra g' intagliatori rame de' Paesi in

QUESNAU

di CroRubens. QUESNOY (Francfsco di) nacque l'arino 1594 in Brusselles da Gerolamo, venuto ad abitare in questa citt dalla natalizia terra di Quesnoy nel paese de'Valloni. Apprese

Bassi per una deposizione

ce, tratta da

bro, con ninfe, satiri e putti die gli legano coi tralci le braccia ed i piedi. Ma dopo queste ed altre poche cose di tal genere, diede mano a pi importanti lavori, onde non dar so-

dal padre

elementi della scultura e cominci a modellare e lavorare in Brusselles in avorio ed in margli

mo

tenero.

Avendo

col

eseguite

non essere eccellente, che ne' putti ; e condusse la bellissima statua di S. Susanna per la chiesa della Madonna di Loreto a Colonna Trajana. In appresso ebbe una delle
spetto di

una Giustizia per il palazzo della cancelleria, due Angioli per la facciata del Ges, ed altre due Statue,
fu dall'arciduca Alberto incaricato
di eseguire

un S. Giovanni, ed in premio gli accord buona pensione onde continuare gli studj dell'arte in Roma. Era in allora giunto ai 25 anni, e le prime cose che condusse in Roma furono una Venere a sedere tutta ignuda grande al naturale, in atto di porgere il latte ad Amore. Mancatagli la pensione per la morte
dell'arciduca Alberto, fu costretto a riprendere i lavori in avorio, e fece,

quattro colossali statue de'pilastroni della tribuna vaticana, e fu il S. Andrea. Ma troppo lunga opera sarebbe il venire annoverando tutte le opere di questo istancabile artista. All'ultimo fu nel 1642 nominato scultore del re di Francia , colla stessa pensione di mille scudi accordata al piltor regio Niccol Poussin. Apparecchiossi al viaggio
in

Francia

tisse

gravi incomodi dalla Scala, mentre


della

sebbene ancora risenper la caduta

accomodava
alla

il

ramo
S.

palma

statua

di

un Crocifisso alto tre palmi, che D. Filippo Colonna don ad Urbano "Vili. Intanto contra

altre

cose

Niccol trasse domestichezza con Poussin, ed abitando con lui, ebbe opportunit di sollevarsi alle pi modellando belle forme antiche eccitamenti il Laodietro i suoi
,

coonte

iti

piccole

dimensioni

il

Susanna. Dietro i consigli dei spemedici affrett la partita rando la guarigione nel nativo aere delle Fiandre ; ma giunto a Livorno , i suoi mali aggravarono a segno, che il 12 luglio del 1643, mor. Si sospett che un suo fratello, di cui Francesco chiamossi, a cagione de'suoi pessimi costumi, assai scontento , avesse cospirato per abbre,

Diz. degli Arch. ecc. T.

ili.

27

210

QU
poi avverato,

QU
faceto, sapeva contraflare ogni lin-

vinrgli la vila col veleno, senza clie


lale sospetto siasi

QUEVERDO

(Francesco Maria

guaggio e rallegrare la conversazione, trov aperta la via della corte


papale e fu fatto canonico e bussolante di pi pontefici. Fece eziandio alcuni lavori in bronzo; apprese l'architettura e dilettossi specialmente nel disegnare fortificazioni. Mor in et di 65 anni durante
il

Isidoro) nato nella Brettagua nel 1740, poi ch'ebbe appreso a disegnare ed incidere all' acquaforte in patria , and a stabilirsi a Parigi dove intagli molte stampe alla punta, di sua e di altrui composizione.

Sono

celebri, Fra le altre la

ponteficato
'i

d'Urbano

Vili.

Storia di Enrico IV, di sua posizione.

com-

Quattro soggetti di diversi

Bam-

bini cbe ardono di Amore. Paesaggio con una famiglia di contadini presso un? capanna, ec.

(Giovanni) tortouese, operava nel 1505, nel quale anno dipinse per lo Spedale di Vigevano una tavola con fondo d' oro, tutta senza che vi si di antica maniera scorga alcun lume del far moderno,
,

Q HILL ART

(Pietro Antonio),

nato in Parigi nel 1711 e morto in Lisbona nel i 755, frequentava ancora la scuola di Vatteau, quando fu chiamato in Portogallo e nominato pittore di quella corte e disegnatore dell'accademia. Dipinse una volta dell' anticamera della regina ediversi quadri nel palazzo del duca
di
la

come nelle opere del Giovannoue e di altri contemporanei della scuola

milanese.

QUIROS
viglia sotto

(Lorenzo), nato a San-

tos nell'Estremadura, circa ili 71 7, studi i principj della pittura a Si-

Germano

Lorente: indi
gli

recossi a

Madrid, per continuare

studj dell'arte, nella

nuova accade-

pubblic all'acquaforte per Dora Olivars Pereira di sua invenzione, e stava eseguendo importanti commissioni quando la morte lo sorprese con
:

Cadaval

pompa fuuebre

col , indi S. Fernando. sofferente d' ogni servit, venne a

mia

Ma

contesa con Raffaello Meugs, che aveva desideralo di averlo in qualit

di ajuto nelle pitture di corte,

universale dolore di quella capitale, che sperata di vedersi abbellita da

e torn a

libert

un artista che nell'et di ventidue anni aveva di gi acquistala fama


di valente pittore.

preferendo la , onori ed alla fortuna che acquistar non poteva, senza asSiviglia
agli

soggettarsi agli alteri dispotici


del pitlor Sassone.

modi
a Si-

Occupato

QUINTANA fioriva in Barra ragguardevole terra del regno d.i Granata, in sul declinare del secolo diciassettesimo. Sono sue lodate opere i quadri che adornano il chiostro di S. Francesco della sua patria, ai quali non pu altro rimproverarsi che qualche scorrezione di disegno e poca nobilt di espres,

viglia uel copiare le opere di Murillo , poco curavasi di acquistar

nome

tra gli artisti,


il

sostenere

sebbene potesse paragone de principali

che allora fiorivano nella Spagna , prova le opere di sua invenzione eseguite in Madrid,

come ne fanno
Granata
,

Siviglia

ce.

Mor nel

1789.

sione.

QU1R1CO
co,

(Paolo) o Sanquiri-

parmigiano, recatosi in et gio-

vanile a Roma, apprese dallo scultore Camillo Mariani l'arte di modellare; e di

non tard ad aver nome


in busti di cera

buon

ritrattista

coloriti al vero.

perch era

uomo

QU1STELLI (Lucrezia) nata alla Mirandola, apprese a dipingere da Alessandro Allori, il quale la consigli ad occuparsi esclusivamente de' ritratti , che sapeva fare somigliantissimi. E seguendo i consigli del maestro, consegu quella celebrit, che ottenuta non avrebbe se

HA
si

RA
i

211
si

avveulurata nulla pericolosa impresa ili fai quadri di storia.


fosse
-

disegni.

A Rabido

attribuiscono

RA
RABBIA
altro
(

alcuni templi, archi trionfali ed altre importanti opere. Crcdesi Rallino architetto degli argini eretti per

Raffaello

non per

couosciuto tra gli artisti che per avere eseguito nel 1610 il ritratil

to dell' illustro poeta


rini.

cavai.

Ma-

contenere il Volturno ; della via lunga 40 miglia, chiamala Domizia; del ponte con arco trionfale sul Volturno , ec. Dicesi che Domiziano us violenze e micidiali mezzi per
estorcere il danaro necessario alla costruzione di tanti edifzj; onde appena morto, il popolo romano rovesci il palazzo, gli archi trionfali ed ogni monumento inutile, rispettando le opere di pubblica utilit.

operava in Saragozza ne' primi auni del diciottesimo secolo, dove aveva fama
di valente pittore Hi battaglie, seb-

RABB1ELLA (Paolo)

bene nou avesse buon fondamento Ma egli seppe rappresentare fatti d' armi con molto calore dando gagliarde mosse agli nomini ed ai cavalli; e dare al fondo del paese, in cui accadeva la zuffa, un atmosfera calda quasi pregna della polvere che il movimento dei combattenti sollevava dal suolo. Credo n si suo lavoro i grandi quadri d battaglie che si conservano
di disegno.

RACCHETTI (Bernardo), milanese , nacque l'anno 1639 ed apprese a dipingere di prospettive e di ornato da un suo zio, mediocre
pittore,

chiamato Giovanni Geolfi,

mano super. I suoi quadri di prospettive, che non cedono a quelli di Clemente Speeh' egli di lunga
ra,

presso ai Trinitarj di Teruel. Ma il suo capo-lavoro il quadro della cappella d S. Giacomo nella cattedrale della Seu a Saragozza, rappresentante la battaglia di Clavijo. RAliKL (Giovanni) pittore nato in Parigi nel 1550 , non presentemente conosciuto che per alcune incisioni di mediocre bont, tra le quali le dodici Sibille. Mor nel 1605 lasciando un figlio ammaestrato nel disegno , nell' intaglio e
nella
pittura,

sarebbero per avventura pi stimali, se fossero pi rari. Ad ogni modo formano uno de' non ultimi
di
tal

ornamenti
gallerie

genere
e di

io

diverse
citt.

milanesi

altre

Mor

in patria nel 1705.

RACCONIGl ( Valentino boMELLINO DA) operava avanti il 1561 alla Consolata in Tonno, ma presentemente non noto in detta
chiesa, n altrove alcun suo dipinto.

RADEiMARER
in

(Gherardo) nato

Amsterdam

nel 1672, apprese a di-

chiamalo (Daniello). Costui lavor


argomenti campestri.
celebre architetto ro-

molto

di pittura ed'intaglio e special-

mente

in

RAB1RIO,
,

mano, bori nell'et dell'imperatore Domiziano per ordine del quale, eresse un palazzo, di cui veggonsi tuttavia gli avanzi sul monte Palatino.

Riusc questo edificio maraviglioso, e se And soggetto a qualche censura, ne fu data colpa al capriccio dell

Imperatore e non dell arBianchini, nella sua opera intitolata Palazzo de Cesari, u diede
chitetto,
li

pingere da Van Goor, valente ritrattista che frequentava la casa di suo padre, non ignobile architetto. Dotato Gherardo di straordinario ingegno e capace di sostenere molte ore di continuo studio, non e meraviglia che potesse in breve pubblicare alcuni quadri ebe gli procacciarono la stima di ragguardevoli personaggi tra quali non ricorder che il vescovo di Sebasto, che per compensarlo di alcuni servi gj rondatigli presso gli Stali generali, gli diede in isposa la propria nipote Caterina Bloemacrl, cui Valentino aveva insegnato a disegnare. Dopo tale for;
i

212
tunita

RA
Amsterdam

RA
anni prima della sua morte
e si stabil in
lasci

epoca , non eseguivasi in Olanda venni 'opera di straordinaria importanza, che non venisse offerta
a

Arlem

Rademaker

e ch'egli

con tanta facilit, 45 anni pot dipingere cos grande quantit di sale e palchi , che non avrebbero potuto condurre a termine pi pittori in pi lunga et. Di tante pitture nou accenner che l'Allegoria intorno alla Reggenza di Amsterdam fatta nel pubvita di

non eseguisse onde nella breve

dove mor nel 1755. RADI (Bernardino) cortonese , che vivea in Roma ne' primi anni
del diciassettesimo secolo, intagli,
tra

l'altre cose,

un

libro di disegni,

di cartelle e di depositi,

che

si

pub-

blic nella suddetta citt nel 1616. (Antonio) intaglia-

RAD1GUES

tore a bulino,

nacque

Rheims

nel

blico palazzo di citt , risguardata quale opera di straordinario merito e per conto dell' invenzione e per inerito di esecuzione.

1719. Se crediamo al Basan, viaggi alcun tempo nell'Olauda e nell'Inghilterra: ma indubitala cosa che nel 1765 recossi in Russia, e
col intagli diversi soggetti e specialmente ritratti. Soggiungo un bre-

RADEMAKER (bramo)
ancor esso iu

nacque Amsterdam, non saprei

dire se della stessa famiglia di Gherardo, l'anno 1675; efuunodique'

che senza il sussidio del maestro, riescono eccellenti in quell' arte cui sono naturalmente inclinati. Alcuni quadri di paesaggi ornati di rottami d'architetture, di svariate prospettive, e popolati da
rari ingegni,
,

spiritose figurine

d'uomini e d'ani-

mali

furono

il

primo

frutto degli
ri-

ostinati suoi studj.

Nel 1750 fu

cevuto nella societ de'pittori d'Amsterdam. Fu osservato da'suoi biografi, che i primi quadri di piccole dimensioni erano con estrema diligenza condotti, ma lasciavano desiderare maggior vigore di tinte: che in breve incaricato di eseguire grandi quadri, si adoper in modo che
vigore delle tinte e la rotondit de' contorni non lasciavano che lo
il

spettatore si accorgesse della fatica del soverchio finito. Talmente si

avvezz che con

Abramo

alle grandi opere,

difficolt riducevasi

a trat-

tare le piccole col in giovent. Mor

metodo praticato nelP et di 60

anni. Intagli molte cose alla punta ed all'acquerello; e le sue stampe sono rarissime. Le pi interessanti sono qutlle dei monumenti antichi
sparsi nelle Provincie unite, forman-

ve elenco delle sue pi rinomate stampe: Angelica e Medoro, tratta dal quadro di Alessandro Tiarini per la Raccolta della galleria di Dresda. Daria principessa di Galitzin, da un dipinto di Roslin. Due altri ritratti di Michele e di Alessandro principi di Galitzin. RAFFAELLl (Francesco) conosciuto tra gl'intagliatori per l'incisioue delle due seguenti stampe. S. Antonio da Padova che risuscita un morto per salvare la vita ai padre, da un quadro esistente nei Cappuccini di Roma. S. Bernardo che conduce ai piedi d'Innocenzo II P antipapa Vittore, da un quadro di Carlo Maratta. RAFFI ( Antonio ), cremonese, poi ch'ebbe appresi gli elementi della pittura sotto Giacomo Guerrini , pass a Bologna, dove frequent la scuola del celebre Ercole Lelli. Tornato in patria, dipinse per la chiesa, ora distrutta, di S. Giorgio un quadro rappresentante Ges Crislo nel Giordano battezzalo da S. Giovanni Baltista. In appresso, recatosi a Casalmaggiore, sorpreso da umor malinconico , si gett iu un pozzo
e miseramente per.

RAGGI
se
,

una Raccolta di 500 stampe, pubblicale in Arlemsnel 75 Cinque


ti
i
I

(Pietro Paolo) genovenacque circa il Itil6. Non

noto quale scuola frequentasse,

ma

RA.
dal gusto de suoi dipinti

li

213

direbbesi

allievo di qualche scolaro de'Caracci. Il suo inquieto carattere lo fece frequentemente cambiar dimora. La-

credendo di trovarvi un tesoro, da un quadro di S Houasse.


Irato,

RAIMONDI
nacque
in

Marc' Antonio

sciata la patria

in

giovanile et, re-

Bologna nel 1487 o nel susseguente anno. Era ancora fanciullo

cossi a

poi di

Torino e di l a Savona; nuovo a Genova, indi a La-

quando

suoi genitori lo ac-

vagna, in appresso in diverse terre dellaLombardia ed all'ultimo in Bergamo, dove termin suoi giorni nel 1724. In tutti g' indicati luoghi ed altrove lasci pregevoli pitture; tra le quali sono preferiti il S. Bonaventura del Guastato, alcuni Baccanali che si conservano in varie quadrerie di Genova e la Maddai

conciarono con uu maestro d'oreficeria perch apprendesse l'arte, indi entrava nella scuola di Francesco Francia, che gl'insegu il diseguo,
l'intaglio e le finezze dell'oreficeria:

perch grato all'amore che


strava
il

gli

mo-

nuovo maestro,

volle chia-

marsi

Marc' Antonio del Francia. Seppe che in Venezia eranvi alcuni


quali Pellegrino di Chies, e col recossi per
valenti intagliatori, tra
i

lena

portata

dagli

angeli in cielo

nella chiesa di S.

RAGOT
Bagnolet
tra
i

Maria di Bei gamo. (Francesco) nacque a

nel 1G4I e si fece nome valenti intagliatori francesi. In-

che sono Bolswert , Pontius e Vorsternians tratte da Rubens. Ed osservano gli Autori del Manuel, che coovien essere fitagli
,

quaranta stampe

meglio conoscere l'arte. Trovandosi Marc' Antonio in quella citt, capit uu giorno ad un bauco ove si vendevano le stampe di Alberto Durer, incise in legno, e rimase tal,

belie copie di quelle di

mente sorpreso dalla loro bellezza,


che fattone acquisto , si fece a fedelmente copiarle apponendovi la cifra del maestro tedesco. Di ci avutone questi avviso a Norimberga , pertossi a Venezia , ma altro risarcimento non ottenne dal Senato, che un ordine che vietava a Marc' Antonio di apporre alle copie il
,

nissimi conoscitori per distinguere copie dalle stampe originali. pure celebre una stampa di Ragot
le

rappresentante

Maria
Caterina

Bambino

e S.

Vergine col tratta da


,

un bellissimo quadro di Van-Dyck. RAIMOND (Giovanni), intagliatore a bulino, nacque in Parigi nel 700 o in quel torno, e di venticinque auni era conosciuto in patria
1

nome
sia,

dell'autore degli originali.

Non

entrer nella troppo nota controverse oltre le stampe della passione contraffacesse Marc' Antonio ancora le 17 stampe della Vita della Vergine. Dopo alcun tempo recavasi il Raimondi a Roma, dove beu tosto contrasse domestichezza cou Raffaello , che per fare sperimento

per valente intagliatore. Sono celebri le seguenti stampe fatte per la Raccolta di Crozat a bulino puro. La B. Vergine seduta a'pi d'una palma, che sorregge sulle ginocchia il Bambino, nell' atto che S. Giuseppe gli presenta alcuni fiori , da

un quadro

di Raffaello.

posto nel sepolcro da un Angelo accompagnato da quattro altri angeli che hanno degli stendardi, da Taddeo Zuccari. L' interno di un sepolcro dove vedesi un cadavere roso dai vermi ed uu soldato in atto di ritirarsi dallo stesso sepolcro , dov' era cu, ,

Ges

Cristo

sua abilit, gli fece sotto la propria direzione intagliare alcuni rami. Sebbene di meno elevato genio e meno spiritoso Io trovasse , che non conveniva alle sue viste ,
della

conoscendolo esattissimo,
d'incidere
i

lo incaric

stampe, dice

Le sue sono co pie esattissime, fredde per e ti tnide, rigide, magre , senza grasuoi
disegni,
il

Milizia,

"

zia

o senza

variet di caratteri
i

proprj secondo

diversi

oggetti.

214

RA
il

RA
quale anno intagli la battaglia dei Lapiti. Dopo tale epoca non si hanno ulteriori notizie della sua vita e lavori. Credono alcuni che fosse assassinato da un gentiluomo romano, ed il Baldinucci scrive che sposasse una donna, la quale si pose auch'ella ad incidere. Prima di dare l'elenco delle slampe di cos rinomato artista, riferir il sentimento del barone d'Heinecke intorno ai luoghi in cui trovansi
raccolte le migliori.

specialmente nelle carni , nel suo senso il pi convenevole ed i tratti son m puri, come se fatti a penna. Ta lora il primo tratto corretto dal m secondo , forse ad imitazione di

Ma

primo

taglio

Raffaello.
gli incise fu

rarissimo.
il

Il primo rame ch'equello di Lucrezia, ora questo teonero dietro

Giudizio di Paride ed altri rami di lunga mano pi perfetti della Lucrezia, ed il suo credito fu assicurato. Raffaello chiamossi soddisfattissimo deile sue incisioni, e la sua fama, divulgatasi in Italia e fuori chiam presso di lui molti allievi, tra i quali Marco da Baverina, Agostino Veneziano, Giulio Buonasone, Enea Vico , Niccol Beatricetlo , Barthel Beham, Jacopo Biuok, Gior,

Le migliori
del re
;

ch'io vidi, egli scrive, trovansi a

Dresda nel gabinetto


il

Lipsia presso
>

negoziante Rich-

lere Winakler, a Vienna nella biblioteca imperiale, unitamente a molte stampe d antichi incisori
>

gio Penz, ec.

" italiani suoi allievi o contempo ranei. Vidi in Olanda presso il


" sig.

Giulio Romano, per un doveroso riguardo verso il maestro, non fece, iucidere da finch visse Raffaello Marc'Antonio i piopij disegni, ma quando manc quel primo Jume
,

Van

Leiden de Vardingeu un

cominciameuto altrettantopi bel" lo in quanto che non contiene che perfette prove; a Parigi la pi completa collezione quella

della pittura, gli fece intagliare al-

cune oscene invenzioni, che Pietro


Aretino
netti.

corred di oscenisstmi so-

Clemente VII fece tradurre Marc'Antonio in prigione, e gli sarebbe succeduto di peggio, se il cardinale de'Medici, ad istanza di Baccio Bandinelli, non intercedeva per lui. Perch volendo, tosto che ebbe ricuperata la libert, mostrarsi grato

ma merita pure attenzione de' dilettanti quella " del gabinetto del re. " Ora ci faremo a ricordare le stampe pi rare, oltre le gi menzionate, cominciando dai ritratti : Ritratto di Pietro Aretino veduto

del sig. Mariette;

1'

di faccia

con lunga iscrizione

la-

tina.

gran disegno di Baccio rappresentante il Martirio di S. Lorenzo, che fu una delle pi belle sue stampe; la quale tanto piacque a Clemente, che si
a'

suoi benefattori, incise

il

un uomo seduto che inviluppato nel suo manto: a diritta una piccola tavola, ed a sinistra una tavolozza con colori. Il Malvasia crede che questa figura sia Raffaello meditante la composizione
Ritratto di
stassi

dichiar protettore di Marc' Antonio. A turbare la fortuna del nostro intagliatore sopraggiunse in breve la guerra, la di cui pi terribile conseguenza fu il sacco dato dagli
imperiali a

di

un quadro.
Ritratto di Carlo

da giovane,

io

medaglione.
Soggetti Sacri.

Roma. Marc' Antonio,

Adamo
frutto

ed Eva che mangiano

il

dopo aver perduto quanto possedeva, fu costretto di tornare a BoJogua onde ricercarvi un sicuro
,

vietato.

asilo

e soccorsi alla
isse col

genza. \

lino al

propria indi1559, nel

La Benedizione di A bramo. Davidde, figura in piedi, un poco vestila, che colle sue mani alza
la

testi

di

Colia.

RA
La strage degl'Innocenti. La medesima stampa, in cui l'intagliatore aggiunse una punta d'albero a somiglianza di una felce onde questa stampa ebbe il nome di Felcetta. Si crede die Marc'Antonio fosse assassinato mentre la
,

RA
una specie
dicono
di
Ja

215
i

di

urna, che

francesi

Cassolette, da

un disegno

Raffaello.

stava intagliando. Diverse sacre famiglie, tutte tratte da Raffaello, tra le quali alcune rarissime.

Grazie in piedi. Bassoricon la iscrizione: Sic Romac n'u'to de marmare scalpi, ec. RAIMONDO, napolitano trovasi annoverato tra i pittori del quindicesimo secolo per uu dipinto eseguito iu S. Francesco di Chieri
tre

Le

lievo,

circa

il

1470.

una tavola divisa

Maria Vergine seduta sulle nuvole


col
te

in varj spartimeuti,

come
,

si

costu-

bambino sulle ginocchia. La Vita della Vergine, diciassetstampe copiate da! Durer.
di

mava

di que' tempi

vole per vivacit di

ed pregecolori conserva-

La Passione

Ges

Cristo

56

tissimi, e per belle arie di volto superiori a quanto trovasi nelle opere

stampe. S. Paolo che predica in Atene.


Soggetti storici-

de'buoui

artisti di

quel secolo.

romano, venne ricordato dal Titi per alcune buone pitture eseguite iu Roma dopo
il

RA1NALDI (Domenico)
ponteficato di

Alessandro che
di

fa riporre

libri

Alessandro

Vili.

Omero
Enea

nella cassa di Dario.

Era
da
'

costui nipote del celebre archilui in

che

approdato in Affrica
gli

letto cavai.

riconosce Venere che


sotto le

apparisce

oggetti

Rinaldi e fu adoperato della sua profes)

forme

di cacciatrice.

sione.
(

Soggetti favolosi.
I

Girolamo

romano.

In

tre

Angioli del palazzo Chigi.

Marte e Venere seduti in un paesaggio, con un Amorino. Venere che siede sulle calcagna dietro ad un piedestallo, sul quale

quest'articolo faremo compendiosamente memoria di molti architetti spettanti alla famiglia dei Raiualdi.
pittore ed architetto ebbe che furono, non meno del padre, pittori ed architetti. Uno di questi chiamato Tolomeo, che forse studi sotto qualche allievo di Michelangelo Bonarroti, fu valente

Adriauo
tre figli

Cupido posa
tro al

il

destro piede.
di

Bacco seduto su

un

tino, en-

quale un vecchio versa una corba di uva. Una donna in piedi e due fanciulli portano in capo panieri d'uva e frutta. Piramo e Tisbe , da' suoi disegni.

architetto civile e militare e


bil in

si

sta-

Milano, dov'ebbe

l'ufficio

di

architetto della regia


fortificazioni.

camera

e delle

Tolomeo
versato

era eziandio
nelle

profondamente
Sibille, za,

cose

da Raffaello. Ln Satiro procace che tenta di scoprire una donna. Gli Amori degli Dei e delle Dee, o siansi le Positure.

Le due

della filosofia e della giurispruden-

ed ebbe due

figliuoli,

che pro-

fessarono l'arte sua, succedettero alle cariche occupate da lui , fecero die fortezze iu Milano, nello stato e nella Valtellina; e dal

versi editicj

Danza
faello.

di

nove Fanciulli, da Raf-

nome
fu

del padre furono

chiamati

Cleopatra, statua sdrajata nel cortile di Belvedere, ed addormentata


in

Tolomei.
egli,
il

Un

altro figlio di

Adriano

un

letto,

da un disegno di Raf-

faello.

Gruppo

di tre

donne che portano

Battista, architetto ancor quale ebbe parte nelle fortificazioni di Ferrara , nelle opere del Ponte Felice al Borghetlo , ed

Giovan

21G
'n

RA
si

RA
facessero di que'tempi; fece i disegni per gli ornamenti interni ed
esterni di S. Pietro in occasione della canonizzazione di S. Carlo Rorromeo

fontana e pubblici rondotti di Veletri. Diresse pure varie fabbriche in Roma, dove acquelle della

ebbe un figlio , chiamato Domenico, pittor ed architetto. Ma veniamo al terzo figlio di Adriano, per nome Girolamo, cui appartiene
casatosi,
il

nel

161.0; fu
le
il

due volte
di

alle

Chiane
e
la

per
tra

differenze

quelle acque

Gran duca

di

Toscana

presente articolo.

Nacque

costui

in
di
sti

Roma

nel

1570, e fu discepolo

Domenico Fontana. Avendo queavuto ordine da Sisto V, di di-

Corte pontificia, ec. Mor io Roma pieno d'anni e di meriti nel 1655, Si conoscono di quest'insigne architetto diverse stampe intagliate eoa fra le quali ebbero molto spirito fama quelle dei catafalchi per il cardinale Alessandro Farnese e per papa Sisto V.
,

segnare una chiesa per Montalto sua patria, ne lasci la cura a Girolamo. Il Fontana ne port il disegno al Papa; e vedendo eh' era molto lodato: Padre santo, disse,

non l'/io fatto romano che

io,

ma un

giovinetto

tutto spirito e voglio

farlo conoscere alla Santit vostra. 11 papa aggradi questo tratto, e trovato il giovane pronto e vivace, gli ordin d'eseguire il proprio disegno. Di qui ebbe cominciamento la fortuna del Raiualdi ; ma pochi maestri imiteranno quest'esempio di beneficenza del Fontana verso
allievi.
talto,
i

RA1NALDI (CARLO)figliuolo e discepolo di Girolamo, nacque iu Roma nel 1611 e condusse nel breve corso della sua vita tante e cos importanti opere, che quasi uguagliano il numero di quelle del padre che
visse

85 anni. In

Roma

condusse

la

bella

chiesa di S. Agnese fino al cornicione, fece varj disegni di camil tempio di S. Pietro quattro disegni e modelli per la piazza avanti lo stesso tempio , il deposito del cardiuale Ronelli nella parte architettonica, il ristauro e ri-

panili per

loro

Terminata la Chiesa di MonGirolamo comp il Campidocostrusse


sotto

glio

Paolo

il

porto di Fano, edific in Roma la casa professa de' Gesuiti ed il loro collegio in Rologna. Fu alcun tempo al servizio del duca Farnese per i palazzi di Parma e di Piacenza. E per non andare troppo diffusamente annoverando ogni sua opera, dir seuz' ordine di tempi, che costrusse il casino di Villa Taverna, per casa Rorghese a Frascati, l'altare della cappella Paolina in S. Maria Maggiore, il ponte di Temi sopra la Nera il palazzo Pamfili a Piazza Navona. Gli fu pure affidata la cura della chiesa di S. Agnese attigua a questo palazzo, ma perch defer pi agli ordini di D. Camillo Pamfili, che a quelli del papa suo zio, questi gli tolse quell'impiego e lo diede al Rorromini, che non lo termin. E pure sua opera la chiesa de'padri Scabi a Caprarola, risguardata come una delle pi belle che
,

modernamento
ti

della chiesa

decan-

Apostoli , la facciata di Ges Maria al Corso, la chiesa di S. Maria in Campitelli, quella di S. Andrea della Valle ec. Sono suoi disegni il Duomo di Roncigliooe, la chiesa di monte Porzio, la maggior parte de' giardini di Mondragone, della Villa Pinciana ec. Per

aver

fatti

molti disegni per


la

il

Duca

di Savoja, oltre varj

doni di gran

valore,
gi

ebbe

rizio e Lazzaro;

XIV

Croce de'santi Maucome ricev da Luire di Francia il suo riper per

tratto

un
il

contornato di gemme disegno che aveva fatto


alle

Louvre.

Carpegna
tenze
il

Andato cou monsignor Chiane per Je vertra


il

insorte

gran duca ed

papa, torn a Roma con livelli, piante e disegni che riuscirono di sommo soddisfacimento del papa. Era il Rinaldi di bella presenza,

RA
amante del fasto vole. Fu amorevole verso
gioviale
,

RA
e sociegli

217
Sigismondo*
)

altare, nella chiesa di S.

arti-

RAMRALDI

Cari/ Antonio

sti

e verso gli amici, libero

cero nel parlare, musica. Disegnava


sciva

e sined amante della da pittore, riuilelle

bene

neil'

invenzione

piante, era fecondo d idee,

un

d'idee

nato in Rologna nel 1679, apprese a dipingere da Domenico Piani, e ne imit felicemente il robusto colorire: ina sarebbesi desiderata nelle sue ligure e particolarmente nelle

grandi, eseguivo prontamente ed ornava con sodezza. Ma sgraziatamente, non si preserv dalla corruttela dei tempi: e fu involto in tutti quegli abusi e difetti, ne' quali necessariamente si smarrisce chi non coe si allontan per nosce 1' antico amore di novit dai veri priucipj
,

maggior grazia e dolcezza di forme. In Bologna dipinse nella chiesa di S. Lucia un S. Fiancesco Saverio iu atto del suo tranarie dei volti

dell'architettura.
^Fr. \ncesco) chiamato Sck&nogUa, fu scolaro di Giovanni Conti che super nel disegno, ma non raggiunse nel colori-

RAINERI

lo

lo.

suoi pi favoriti
di

soggetti
cui

fu-

rono battaglie, accampamenti, marcie e simili cose,


i

fondi

furono costantemente bellissimi paesi. Mor assai vecchio, in [Mantova sua patria, nel 758.
1

di Prescia fu scolaro del giovane Palma. Opera-

RAMA. (Camillo)

va in patria circa il 1622 e le sue ai Serviti , pitture ai Carmelitani iu S. Alessandro in S. Giuseppe ed altrove, sono meritamente tenute
,

ed altre minori opere condusse che lo fecero vantaggiosamente conoscere in altre parti d' Italia. Fu perci chiamato alla corte di Torino, dove dipinse varie opere all'olio ed a fresco nella reale A ii!a della Veneria. Tornando in patria nel 1717, affog nel fiume Taro, in su gli occhi della consorte, e tronc le belle speranze che avevano l'alto concepire le sue vii tu. RAMELLI (D. Felice), cauouico Jateranense, era nato in Asti da gened apprese tile famiglia nel 1666, a miniare dal P. Daniele Rho suo confratello, che con piacere si vide superato in quest'arte. Ed in vero le immature di D. Felice tanto in. pietra che in pergamena furono sommamente stimale per conto di castigato disegno e di vaghezza di cosito,

assai lodate,

in

circa

molla stima. il 1650.

Mancava

all' arte

lorito.

RAMENGHI
nato
detto
il

Partolommeo

),

RAMAZZACI (Ercole)
nella

Marca di Ancona in sul fluire del quindicesimo secolo, fu co-

Bas^nacnvallo , nacque in Rologna nel 1493, o, com'altri vogliono, nella terra di Bagoacavallo

opinione che apprendesse gli elementi della pittura sotto Pietro Perugino e sotto Raffaello; ma quest'opinione viene contraddetta da alcune opere clie si conservano iu nelle quali non scorgesi Melelica d' aver freil piii leggiere indizio quentata cos illustre scuola. Altronde ro desi incetta eziandio l'epoca iu cui oper, perocch in una sua tavola a-Castelplanio leggesi: F. Ri/i izzani I5S8. RA BAZZOTTI (Antonio) anpittori bolognesi per noverato tra
,
i

mune

anno 1484. Poi eh' ebbe appresi Poiogua priucipj della pittura, recavasi a Roma, dove si acconci con Raffaello d'Urbino, non ben
1'

in

noto se
ajuto;

in

qualit di

scolaro o di

ma

certa cosa , essere stato

uno
del

di coloro

che l'ajutarono ne'la-

vori della Loggia.


e lu
stile

Dopo

la

morte

sommo maestro rivedeva Bologna,


uno
dei primi a propagarvi lo
di lui

con suo grandissimo lu:

cro ed onore imperocch, sebbene nel fondamento nel disegno fosse

aver

dipinto

il

solfato

del

primo

lontano assai dalla eccellenza de'migliori allievi del Sanzio, li pareggi

Diz. degli Ardi. ecc. T. ni.

28

218

RA
,

RA
e uella vali

nel gusto del colorire

ghezza de' volti forse

super.

chi osserva le opere del Bagnacavallo halza subito agli occhi l'imitazione raffaellesca ; che anzi qua-

(Cristoforo) opaca va in Siviglia nel 16G0, contemporanco e probabilmente fratello o congiunto di Girolamo, Filippo e Pietro tutti
pittori, di cui
si

RAMIBEZ

dar noti-

lunque

volta gli

accadde

di colosi

zia ne' relativi articoli.

Era Cristo-

rire soggetti trattati dal maestro,

foro dotto

ridusse ad essere copista , o poco pi, diceudo essere pazza presun-

zione il volere far meglio ma in questo lascio altrui il giudicare se pi debba lodarsi il rispetto verso il maestro, o condannarsi la ninna cura del proprio onore. Ed in fatti fu per ci risguardato dal Vasari piuttosto come buon pratico che quale buon maestro; ma il biografo aretino avrebbe dato assai diverso giudizio se avesse veduti o meglio esaminati i quadri del Bagnaeavallo a S. Michele in Bosco, a S. Martino e a S. Maria Maggiore , che tanto furono, non solamente ammirati, ma con sommo studio copiati dai Caiacci, dal Guido, dall'Albano. Mor il Ramenghi, secondo 1. pi comune opinione, nel 1551, lascian:

iti ventole e castigato disegnatore, per non parlare del colorilo, la parte cortusaesaete meglio trattata dagli artisti spagnuoli. perci meritamente in gran pregio tenuto il suo quadro dell'Assunta,

che conservasi nel convento degli Angeli in Siviglia, e molti disegni che lasci morendo a quella accademia. (Girolamo) allievo di Boelas , dipinse per lo Spedale della

Sangra
glia,
il

fuori delle mura di Sivi, un vasto quadro rappresentante

nali e

papa circondato da diversi cardiquadro da altri personaggi


;

stimato assai per vivacit di colorilo e per un certo nobile ardire , che tiene luogo di grandioso. Vedesi pure largamente disegnato, ma

non
i

affatto correttamente

e senza

do ammaestrato

nell'arte

il

figlio

stento composto.

RAMENGHI(GiovanniBattistv)
che fu ajuto di Giorgio Vasari nelle opere della Cancelleria in lonia, e del Primaticcio a Fontainebleau d in altre opere eseguite per il re di Francia e per altri grandi personaggi. Frigna di abbandonare Bologna aveva eseguile alcune pitture di sua invenzione che lo mostrano lontano
<

(Filippo)

nome
ni,

co' stioi quadri

aequistossi gcan di cacciagio-

di uccelli, di

bambocciate. Ll.be

un disegnar
lor

largo e castigato; e co-

assai dall' eccellenza paterna.

Mor

nel 1601.

(Bartolommeo

il

giovine

e Scipione), cugino il primo, l'altro figliuolo di Giovati Battista; ne'primi anni del diciassettesimo secolo operavano con lode di ornati e di architetture.

con singolare franchezza. \ ien pure a ragione lodato per la perftta cognizione che aveva del nudo, nella quale importantissima parte dell' arte erano d' ordinario poco versati i pittori spagnuoli suoi contemporanei. Le quadrerie li Madrid e di Siviglia possedono diverse sue opere, teuute in gran pregio. (Pietro) ultimo de'fralelli

Probabilmente
(

figliuolo

del
del

o cugini, non appartiene nlln storia pittorica che per avere nel 1610 contribuito all' erezione dell' acca-

giovane Bartolommeo fu un secondo

demia
uti

Giovan Battista

),

di
(

Siviglia.

Giovanni

),

pi antico di

trovano memorie ne 'manoscrini dell'Ordii, che lo dimostrano non spregevole pittore, senza peraltro che si possa al presente adittale veruna sua opera certa.
quale
si

precedenti, operava nel 1556 e 1557 nella cattedrale di


secolo dei
Siviglia,

onde

trovasi ne'registri di

quel la chiesa, che gli furono pagati 18.000 maravedis una volta, ed un

RA
20,000 ducati d'oro. Di quenel condurre le ste grandi opere quali ebbe molti ajuli, pi non restano vestigi di veruna sorte. Fu
aflra
.

RA
e latto

219

uno

posta al di del suo studio,

sforo nella tela dipinta, dentro d' una vetriata


fa

in

modo che

la

persona

ritratta vi collochi la testa:

eccellente ritrattista e nell' arcivescovado di Siviglia si conservano

Ancora non perfettamente somigliante, dissero appena entrati nello


studio i severi censori, che rimasero confusi udendo rispondere da quella lesta: v'ingannate, signori, sono io
stesso.

ancora non pochi


rispetti

ritratti

per molti

pregevolissimi.

RAM1KEZ (Dott.

Doh Giuseppe)

nato in Valenza nel 1624, fu allievo di Girolamo d'Espinosa e suo cos felice imitatore, che a slento si distinguono le opere sue da quelle del maestro. edesi nell'oratorio di S. Filippo Neri di Valenza un suo bel quadro rappresentante la Vergine col bambino. Altre sue pregevoli opere si conservano sparse nelle chiese e private quadrerie della stessa citt. Mori in patria bel 1692.

RANDA (Antonio) nacque in Bologna circa il 1570, e fu prima scolaro di Guido, poi del Molina ri; e

pi s'accost d'assai allo stile non alla maniera del primo maestro. Rendutosi in patria colpevole d'omicidio, trov iu grazia della sua abilit asilo e protedi questo, che

zione

presso

il

duca

di

Modena

BENAVIDEb
ni
)

Giovangli

dopo avere
,

appresi

ele,

menti

della pittura in Saragozza

sua patria pass a continuare gli studj negl'accademia di Madrid, che


nel
175")
lo

nomin

socio

soprarr-

numerario. Iu questa capitale lo rese sommamente celebre un quadro portato da Saragozza , rappresentante l'elezione dei re Pelagio
postosi
a
:

che nel 1614 lo dichiarava pittore di corte. Molle e belle opere fece in diversi luoghi dello stato Estense e nel Polesine di Rovigo , ove nella' quadreria Redetti conservasi il Martirio di S. Cecilia, che forse la migliore opera del Randa. Giunto al limitare della vecchia ja, fecesi frate , ma ignorasi in qual

anno morisse.
nato a ( Claudio ) Pontoise nel 1644, poich ebbe appresi in Francia gli elementi del disegno e dell'intaglio, venne in Italia, e ferm la sua dimora in Roma. Col. disegn alcune statue antiche e moderne formanti la raccolta in foglio pubblicata dal Rossi nel 1701. Oltre le dette stampe, in,

ma

RANDON

lavorare sotto Corra io Giaquinto , invece di migliorare , and peggiorando ogni giorno, perch forse si occupava pi della musica che delle cose della pittura.

Tornato
1782.

in patria,

mori

nell'

anno

RANC
pellier nel

(Giovanni) nato
1(574,
si

Mont-

fu scolaro di Rifece eccelfu.

tagli

gami
lente

sotto al quale
ritrattista.

CJn seguito di tredici

navi

da

Nel

1724

minalo primo pittore del re di gna, onde recatosi a Madrid,

noSpavi si

Passebon.
Molti ritratti di uomini illustri. 11 Trionfo d'amore, assiso sopra di un cocchio tirato da due colombe, tratto da un quadro del Doincnichino.
S.

trattenne lino al I7.>5, epoca della sua morte. Si dice che il celebre la Mothe prendesse da un' avventura accaduta a questo pittore 1' argo-

Gaetano,

da

Francesco

Ro-

mento

di

egli fatto

una sua favola. Aveva un ritratto, che gli amici


il

manelli.

RaNSONETTE (Girolamo) nacque


a Parigi nel 1755 ed esercit con suflicieule incontro la pittura ;; l' intaglio e specialmente I' ultimo.

suoi trovarono poco somigliante all'

originale. G' invita per

susse-

guente giorno a vederlo miglioralo;

220 Nel 1782

RA
intagli

RA
soggetti

diversi

Oliviero

Cromwel,
(

il

Protettore,

di favola sui disegui di G. di Saint Aubin, inoltre Il Palazzo della Giustizia.

da Antonio Vati Dyck.

RATTI
in
sc

Giovanni Agostino

nato a Savona nel 1699, frequent

Veduta

del

nuovo palazzo
,

reale.

Roma
,

la

Il Rivale seduttore

di

sua in-

non

meno

scuola del Luti; e riuvalente pittore di

venzione. L' Amante vendicata , come sopra. Amore e Psiche, da Raffaello.


I

Passatempi
(

italiani,

da Watteau.

quadri di sacro argomento che di quadri faceti, che dallo stesso Luti venivano creduti, d'ugual merito di quelli celebratissimi di Pier Leone Ghezzi. Non pu vedersi pi lepida
cosa delle sue maschere accerrane, rappresentate in rissa , in danza o in altre altitudini, quali s'iutrodu-

in ), nato Montpellier nel 1677, pass dalla scuola del celebre Roullongne in Italia, dove si fece valente maestro. Di ritorno in Francia , trov uno splendido mecenate nel Gran priore Vandme, che gli assegn alloggio nel palazzo del tempio e ragguardevole stipendio. S Raoux avesse avuto cos buon disegno, com'ebbe vago colorito , sarebbe annoverato
tra
i

RAOUX

Giovanni

cevano dagl'istrioni nelle commedie. Fra i quadri storici vengono principalmente lodati un S. Giovanni
decollato e diverse storie attinenti allo stesso santo fatte per la chiesa del suo nome in Savona. Fu pure

buon
prova

pittore a fresco,
le

come ne fanno

migliori

artisti

francesi

suoi

contemporanei.

Lasci alcuui pregevoli ritratti, ed alcuni quadri di storie che lo accusano di manierismo. Fu membro dell'accademia di Parigi e mori iu questa capitale in
et di

figure aggiunte da lui alle architetture eseguite dal Natali nel coro de'Couventuali a Casalmonferrato; e fecesi ammirare in pi luo-

ghi

come

raro pittore di scene tea-

trali.

Mor in Genova nel 1775, lasciando ammaestrato neh' arte sua


il

57 anni.

figlio

RASPE

(Carlo Gottlob), nato

(Caval. Carlo Giuseppe)


dall'editore delle scritture di

in Dresda nel 1752, apprese i pi incipj del disegno e dell' intaglio da

Mengs

Andrea Zucchi veneziano, che fino dal 1 750 era stato chiamato a Dresda
per incidere alcuni quadri di quella galleria. Iti appresso , conoscendo che non otterrebbe fama di valente
intagliatore finche
si

tanto e cos a torto vituperato. Nato nel 1745, o in quel torno, fu dal
genitore, che lo destinava alla pittura, affidato a dotta

ch in pari tempo
nelle

lo

persona perammaestrasse

volgari
poi a

limitasse all'i-

mandava

mitazione del maestro, fecesi a studiare da se i grandi esemplari, ed


declinare del p. p. secolo aveva pubblicati diversi pregevoli ritratti, tra i quali i seguenti:
sul
in

sorte di essere

latine lettere. Lo Roma, dov'ebbe la conosciuto ed amato

dai due pi illustri pittori che alborivano in quella capitale, Raffaello Mengs e Pompeo Battoni, il primo dei quali lo proponeva per
lora

Consigliere Gesner
Graffi

da Antonio

Principe di Sacken, da Schmid. La Contessa de Marcolini , dal

nuova accademia di lo raccomandava per le storie che si dovevano dipingere nel pubblico palazzo di Gedirettore della

Milano;

l'altro

medesimo.
per essere uniti al terzo volume della galleria di Dresda. Una Giovinetta con Piccioni, da Pesne.

nova, ch'egli esegu con universale soddisfacimento, sebbene da taluno


incolpato di essersi appropriate una o due invenzioni altrui. Prima di aveva in Roma recarsi a Genova

RA
alcune lodale pitture sui disegni di Mengs, che lo apprezzava assai per la bella copia che aveva
eseguile
fatta in

RA

221

nacque a Parigi nel 1706, e poi eh' ebbe appreso a disegnare e ad incidere alla punta ed a bulino in
patria, si trasfer in Inghilterra. Fu osservato dagli storici dell'arte che

Parma

del S.
la

Girolamo

del

quale aveva offerta una non modica somma. Pio VI lo nomin cavaliere, ed in Genova fu nominato direttore perpetuo dell accademia ligustica. Scrisse in quest'ultima citt le Notizie storiche sincere intorno !e Vite dei pittori, ^cu/tori ed nrcliitetti genovesi; la Vita e le opere del Correggio; la Vita del cavai. Raffaello Mengs, ec; per la quale ultima e per le notizie intorno al Correggio fu cos
Correggio, e per
a

assai

torto

malmenato
delle

dallo Spagnuolo
del pittore
le
le

editore
tedesco.
difese,

scritture

Furono pubblicate come sono pubbliche


;

sue
av-

versarie imputazioni

e le persone

e Vivars furono quelli che contribuirono a spargere il buon gusto dell'incisione in Inghilterra. .< Rnvennet, scrive Giuseppe Strutt, viene a ragione tenuto per r> un eccellente artista. Egli seppe " dare alle proprie stampe colore e " lucentezza, e seppe finirle con pre cisione. Castigato il suo disegno, ma alquanto manierato lo stile. Troppo forti sono talvolta i con" torni, e con scapito dell' armo. nia. Soggiungo uu breve indice delle sue stampe pi celebri: L'Emblema della vita umana per conto delle diverse et, da Tiziano.

Raveoet

che non si lasciano affascinare dalle apparenze e dalle gratuite asserzioni di persona per tult'allri rispetti benemerita delle lettere e delle arti conoscono in qual concetto tenersi

Venere ed Adone, da Paolo Veronese.

Adorazione de' Pastori, dal Feti. La Pittura ed il Diseguo, da Guido Reni.


I

devono

le

un uomo

appassionale invettive di che non dubit di prefe-

Pastori d'Arcadia
Figliuol prodigo,

da Niccol
da Salvator

Poussin.
II

Raffaello Mengs a quelle d Raffaello Sanzio. I veri conoscitori dell'arte, condonando all'egregio pittor Sassone i troppo serire le pitture di

Rosa.

Giovane zinghero

che porta un
,

veri giudizj portati sugl'illustri pittori

fanciullo sulle spalle, da Murillo. 11 Ritorno del Figliuol prodigo

italiani suoi

contemporanei, Jo
seggio
,

dal Guercino, ec.

hanno

collocato in elevato

ma

non breve distanza dal grande Urbinate. Mor il cavai. Ratti nel
a

1795;
tore, nato presso di Polsevera

RAVARA(Pietro).D questo pitGenova nella valle

dipinse , fu detto che quadri storici copiosi di figure, ornati di bei paesi e di fiori e di frutta

(Simone), figlio di Simone Francesco, nacque in Londra circa di il 1755, e rimase orfano in et dieci in dodici anni con una sorella minore di lui. Questa si marit all'intagliatore Picot, e Simone pass dove continu a stuin Francia , diare il disegno sotto Roucher. In
appresso recossi a
cesi

Parma

e col fe-

senza indicare luoghi in cui presentemente si conservano. Si soggiugne che mor in et


,
i

freschissime

decrepita,

ma non fauno, nemmeno approssimativamente le quali circostanze rcudouo probabile la conghieltura di alcuni, che lo suppongono meno che mediocre pittore.
:

R A YEN ET (Simohe Francesco)

e pubCoreggio esistenti in quella citt. Tale impresa, risguardata come alquanto temeraria, fu terminata nel l785. Contiene il ritratto del duca Ferdinando; quello del Correggio, preso da Lattanzio Gambara ; la cupola della cattedrale in 12 fogli; la cupola di

nel

779 ad

intagliare

blicare le opere del

222
S. Giovanni, la

RA

RA
Conferenza di Scipione ed Annibale in presenza delle loro armate, da Giulio Romano. Vittoria riportala da Scipione sopra Auuibale, dallo slesso. Trionfo di Galatea, da Raffaello; stampa diversa da quella di Marc' Antonio.
di Entello e Dada Raffaello. Raccanale di Fanciulli, ove si vede un giovinetto colla lira, da Giulio
rete,

Madonna della Scodella, la Madonna della Scala, l'Annunziata, la Madonna incoronala, il


Portar della Croce, S. Girolamo, i SS. Placido e Costanzo. Ritagli pure, Giove ed Antiope, da un quadro di Rubens posseduto dal marchese Felino. Teseo, che informalo dalla madre del segreto de'suoi natali, d prove dei suo valore, da Poussin.

Combattimento

RAVENNA
in

(Marco da) nacque

Ravenna

nel 1496, fu condisce-

Romano.
Sacr/tizio antico.

polo di Agostino Veneziano nella scuola di Marcantonio Raimondi, e


rivale nell'arte dell'intaglio in

Una donna, che conduce un

leo-

rame
ri-

del suo

compagno. Grandi dispute


i

divisero

conoscitori intorno al

ne verso una specie di macello. Statua di Laocoonte, slampa rarissima e notabilissima, perch rappresentante questo
lo

spettivo merito dei

due

allievi;

ma

monumento

nel-

convengono i pi dell' accordare maggior forza ad Agostino. Finch


visse Raffaello, che fu il vero capo della scuola di Marc'Antonio, i due

che era quando fu scoperto e che ci fa conoscere le parti che vi sono state posteriormente agstato

giunte.

emuli non osarono abbandonarla; ma dopo il 1520, cominciarono ad operare separatamente , ed a marcare i proprj lavori con diversa Crfjra. Quella di Marco consistente
nelle intrecciate lettere R. S. cio:

RAVESTEIN (Giovanni)
airilaja circa
il

nacque

Ravignanus sculpsit, diedero origine a due errori di attribuire alcune stampe cos segnate a Raffaello Sanzio, ed a dare esistenza ad un nuovo
,

artefice, cui diedesi

il

nome

di Sii'

vestro

Rwignano. Chi bramasse vedereampiameute trattata questa materia legga 1' art. Ravenna Marco
,

1680, e fu uno dei pi illustri pittori dell'Olanda, senza che sappiasi da chi apprendesse quello stile vigoroso e pieno di fuoco, che non permette di confondere le sue opere con quelle de'miglioti contemporanei. 1 suoi artisti suoi capi lavoro sono tre quadri storici che ornauo la gran sala del giardino dell'Archibugio all'llaja, ne' quali vedutisi ritratti al vero i principali personaggi civili e militari di quella citt. Sappiamo che nel 1655 Incapo
di 48, parte pittori e parte scultori, a nome dei quali chiese ed ottenne di

del continuatore di Gori Gaudelli13, pag. 253 e seg. Non lard Marco a ritirarsi da Roma in patria dopo la morte di Raffaello ;
ni,
toni.

essere separati dai quadralurisli e dagl'ignobili frescanti di pratica. Nul1

e col

condusse la maggior parte delle molte sue stampe fino al 1550. nel quale anno credesi comunemente morto. Soggiungo uu breve indice delle pi rinomate sue opere.
Seguito del fregio della Storia della S. Riblia, dipinto da Rallaello in Vaticano, in 12 pezzi.
Strage degl'Innocenti, da Raccio Fioroni ino.
Trasiigui-azioac, da Raffie.Ua.

altro noto della privata sua vita;

ma

le sue opere ci dicono eh' egli possedeva tutte le parti che formano l'eccellente artista. Le sue composizioni sono calde e giudiziose; le

ligure

hanno

attitudini svariate e

graziose; tutto ne'suoi quadri ha vita e movimento. Conobbe la prospettiva aerea e seppe dare

colori
le

armonia ai opportunamente spargendo lumi, onde produrre ombro ed


, i

RA
migliore ch'etto. Mor in patria assai vecchio, lasciando ammaestralo
il

RA
assai,

225

volle eziandio dipingere


,

non

Dell'aite

il

figliuolo

(Arnaldo VA*f).Era costui nato nel 1615 e comunque non siasi avvicinato all'eccellenza paterna
fece

RVESTEIN
ad ogni
e pi

modo

molti lodevoli
fatto
,

ritratti,

avrebbe

se le

molte ricchezze erediti/te dal padre non gli avessero fatto preferire alle fatiche dell'arte una molle ed agiata vita. Osserva per il biografo de Champe, che le poche conservate sue opere lo dimostrano il pi vicino imitatore dello stile del padre, sebbene moltissimi abbiano cercato d imitarlo. Troviamo che nel 1661 e 1662 era capo rlei pittori artisti
dell' Ilaja.

ne' quali , pochi quadri di storia pi che ne' ritraili aveva a ragione riposta la speranza dell'immortalit. Era giunto agli oltant'anni quando ritrasse in un solo quadro suo nero Rruistens e la sua sposa e figli, senza lasciar scorgere in cos copiosa opera verun indizio di vecchiaja. Visse ancora nove anni in prospera salute. - (l BERTO) altro pittore dello stesso casato, nacque nel 1617, ed

differenza di tutti
si

gli

altri

suoi

agnati,

diede totalmente
,

al

genere

dipingendo paesaggi , fiammingo mercati e fiere da villaggio, bettoconvegni ai tigianeschi , bestiami, ec ; nel qual genere di oggetti seppe farsi nome di buon maestro.
le

Dopo

tale

epoca non
Ini.

si

hanno
circa
il

ulteriori

notizie di

(Enrico) nato in Rommel 1640, dava grandi speranze

di riuscire valente piti Die,

quando
,

mori nella pi
di cui

fresca

giovent, la-

RAVIGLIONE, pittore del diciassettesimo secolo, dipinse in Casal .Monferrato, sua patria, un Cenacolo per il convento di S. Filippo Neri, e fi-ce un' altra pregiatissima tavola per la chiesa di S, Croce.

sciando nell' infanzia un fllio la gloria doveva dare ai padre quella immortalit , che precoce morte non gli aveva acconsentito di acquistare con proprj lavori. Fu
i

Non sappiamo comprendere come


un artista autore di cos non siano noti il nome,
l'et,
la

di

belle opere

scuola,

questi

(Niccola.), che nato nel 1661

ammaestralo nelle cose della pittura da Giovanni de Ilaen, apprese da lui coi buoni principi f ue ^' \
ed
per l'arte che solo capace di formare i grandi maestri. I
l'affetto

ne alcun altro lavoro. RAUST (Francesco Lodovico) nato in Lucerna nel 1652, oper poi in con molta lode in patria
,

Olanda

in pitture di genere.

ManGra-

c all'arte nel 1730.

RAX1S

(Pietro)

fioriva a

primi
ed
in

ritratti
i

eseguiti

in

Bommel

pi esperti conoscitori, gli procacciarono da ogni parte copiose commissioni. Nel

sorpresero

nata in sul declinare del sedicesimo secolo. E comune opinione che apsi

breve

1691

fu

chiamato

alla corte di
1'
,

Kni,

leuherg per ritrarre


cipessa di
fin

estinta prin-

Waldeck della quale che visse, nessun pittore aveva saputo fare somigliante ritratto. A Niccola riusc di farlo oltre ogni credei e somigliantissimo; per lo che dopo tal epoca non vi fu principe o gran signore delle Fiandre o della Germania, che non volesse il proprio ritratto di sua mano. 3Ja sebbene., facendo ritratti, guadagnasse

prendesse a dipingere in Italia, dove accostum a quel delicato stile dei grotteschi onde ornava le sue storie. volgare tradizione nel reguo di Granala che Raxis avesse due
,

fratelli

1'

uno

e
tali

1'

altro

valenti

da eguagliarlo. Diverse sue belle opere si conservano in molle chiese di Granata dove tornato dall'Italia avanti di giugnere ai quarantanni, vi dimoi coslanlemente finch visse.
pittori,
,

ma non

RAZZALI

gnese, iVequeut. la scuola dei

(Sebastiano), boloCa-

224
racci e

RA
terra
in

RA
ticolarmente quand' era vecchio , lavorasse di pratica in Pisa, in Vol,

ne usci valente pittore ond'ebbe l'onore di lasciare a S. Michele in Bosco, celebre per le opere de' grandi maestri bolognesi , una storia rappresentante S. Benedetto tra le spine.

Luca
il

mostrandosi

non
in al-

pertanto valent'
lora.

uomo anche
il

Ebbe

Razzi

la disgrazia di

spiacere al Vasari,
se
zia

quale ne

scris-

RAZZI
detto
celli
il

(CAVAL. GlANNAXTONIO)
,

meno vantaggiosamente che non

Sodoma
il

nacque

in

Ver-

circa

1479: e non in Ver-

gelle, piccola terra del territorio di

Siena come credettero alcuni. E probabile che apprendesse in patria i principi della pittura dal Giovenone , o da alcun altro maestro della scuola milanese;Comc ne danno aperto indizio il caldo delle carnagioni il gusto del chiaro scuro e certe altre particolarit della scuola milanese , che si osservano nelle opere giovanili del Sodoma. Tali sono quelle che condusse nel 1502 a Monte Oliveloed altre fatte in Roma sotto il pontificato di Giulio II. Quelle per che aveva eseguite in faticano ebbero la sventura di non piacere al papa onde furono distrutte per dar luogo ad alcune storie di Raffaello, che peraltro ri, , ,

Ma gli fu reuduta giustida altri ed in particolare da Paolo Giovio, scrivendo, essere per comune opinione, uno di coloro che professarono la pittura con poco
meritava.

minor lode di Raffaello. Lo stesso Annibale Caracci ebbe a dire, che il Sodoma fu grandissimo maestro e che poche pitture si vedevano che
potessero sostenere il confronto delle sue migliori. Forse i suoi costumi meritarono la censura del biografo aretino; ma gli errori del privato cit-

tadino

non devono portar pregiu-

dizio al suo merito pittorico. Mor neKlSSl , lasciando molti valenti


allievi.

REABUCCO

(Raffaello) nac-

que in Cremona circa il 1550, ed avendo da natura sortite felici disposizioni per l'architettura , a quegiovent , ed esercit con universale applauso. Grande era la fama di lui nel 1570, quando Cremona era governala da Barnab Visconti ; onde lo volle
sta applicossi (ino dalla

spett

le

grottesche

Aveva
stessa

questi ad

del Sodoma. un dipresso nella

epoca

colorite

nel

palazzo

della Farnesina alcune Storie d'A-

lessandro
lo stile

il Grande, che mostrano lombardo anteriore alla ri-

questi

a' suoi servigj,

e e

sempre

lo

forma operata

in

quella scuola dal

Vinci. Ma condotto a Siena da alcuni agenti della famiglia Spannocchi, dopo parecchi anni di dimora in Roma, si diport meglio che altrove. L' Epifania a S. Agostino il Cristo flagellato del chiostro di S. Francesco ed il S. Sebastiano ora trasportato nella R. Galleria di Firenze sono opere superiori ad ogni lode. A tutte non pertanto sovrasta la S. Caterina in isvenimento, dipinta a fresco in uua cappella di S. Domenico della quale ebbe a dire Baldassarre Peruzzi che non aveva veduta pittura che meglio' esprimesse gli effetti dello sveni, , , ,
,

ebbe in grande stima, mente lo ricompens.

^pleudidaPer Ordine

suo edificava la fortezza di Cremona, chiamata SaDta Croce, e quella


di Pizzigheltone, e ripar o

aggiunse

nuove
del

difese

ad

altre rocche e citt

suo signore. Non perci a credersi che allri lavori d' importanza non abbia eseguiti per signo-

rili famiglie, o per religiosi stabilimenti: ma i cambiamenti accaduti nel lungo periodo di "oltre quattro secoli hanno colla distruzione di tanti edificj distrutto altres o rese incerte le memorie delle sue opere.
,

READ

(Riccardo) nacque in In-

mento, Si dice che talvolta e par-

ghilterra del 1760, e nel 1780 aveva di gi nome di valente intagliatore

RE
alla
le

maniera nera ed al lapis. Tra stampe che gli attribuisce Basan


rappresentante Palee Lavinia, tratta da un disedi Bigg, ed intagliata nel 1782.
in

trovasi quella

mone
gno

RE 225 Murcia nel diciottesimo sec&lo , avendo fatto nel 1741 diversi quadri per il secondo chiostro del convento della Mercede di Lorca, rapin

Sono pure
guenti
di
:

pregio

tenute
ossia

le

se-

La Dama Olandese

busto

pi notabili della ne' quali si ; fece vantaggiosamente conoscere per conto del disegno, ma debole coloi

presentanti
vita

fatti

di S.

Raimondo

una giovane con velo, da Rem-

ritore.

brandt. La giovane villanella, da Boydell. La regina Maria di Scozia , che segna l'atto della sua abdicazione alla corona a favore di suo figlio

REBOUL
a Parigi nel

(Maria Teresa) nata 1720, ed ammessa a

da Hamilton

ec.

(Beniamino) nacque in Inghilterra nei 1750, enei 1780 operava in Londra cou Riccardo Lead. uoto che nel 1784 pubblicava
diversi
i

READING

quell'accademia l'anno 1767, era sposa del pittore Vieri. Dipinse bellissimi quadri di fiori, ed intagli una raccolta di 13 vasi di forma antica , e diversi pesci e conchiglie.

RECCIII (Giovanni Paolo e Giovanni Battista), dipintori comaschi, furono allievi del Morazzoue, e lodevolmente si comportarono ne' lavori a fresco , come ne fanno testimonianza le opere loro in S. Giovanni ed in altre chiese
di Como, e quelle eseguite iu due cappelle di Varese. Giovan Battista dipinse pure nella chiesa di S. Carlo a Torino, dove a concorrenza dello stesso maestro , si distinse per robustezza e sodezza di stile, e per grande intelligenza del sotto in su. Coll'ajuto di certo Giovan Antonio suo nipote dipinse altres alcune ca-

soggetti
i

trattali

a
:

graniti, tra

quali,

seguenti tre

Corbyn. Carlotta alla tomba


Mistriss

di Verter, a

granito rosso. Lavinia e sua


versi di

probabilmente sointagli ancor Beniamino essa a granito le due seguenti stampe eseguite sui disegni di Beniamino.
(Sara)
,

madre con quattro Thompson.


,

rella

di

Olivo
Sofia

REALFONSO
politano, nato

(Tommaso), nala

mere

della real villa della Veneria,

dopo

met del

di-

indi passato a

Bergamo,

vi fece

una

ciassettesimo secolo , fu scolaro iu patria di Andrea Belvedere celebre

S. Grata che sale al cielo. Non nota 1' epoca della loro morte.

dipintore di animali domestici e selvatici


,

RECCO

(caval. Giuseppe), na-

di fiori

di

fruita.
il

Realfunso non raggiunse rappresentando i generi

Forse maestro
,

politano, nato nel 1654,. fu allievo


del Porpora.

forse costui

il

mi-

suddetti

lo vinse nella variet, perocch aggiunse ogni maniera di confetture e eli commestibili. Ignorasi l'epoca della sua morte. REATINO, intagliatore in rame, intorno al quale troviamo in Basan lo seguenti notizie. Abbiamo di lui una serie di cinque storie relative al martirio di S. Giustina , vi

ma

gliore di quanti in Italia dipinsero cacciagioni, uccellami, pesci e so-

miglianti cse.

Aveva

egli

studiato

alcun tempo in Lombardia ; ed aveva da quella scuola api reso quel vago e robusto colorito che accresce pregio a' suoi quadri. Chiamato, per la sua eccellenza, in tal genere di pitalla corte di Madrid, vi si ture
,

trattenne lungamente, mentre

Luca

intagliate all'acquaforte in sul fare


dell'

Giordano suo compatriotto


steneva
la

vi so-

Aquila.

gloria

della

pittura itatante sto-

REBOLLOSO

(Antonio)

fioriva
III.

liana, dipingendovi

tali e

Diz. degli Arch. ecc. T.

29

, ,

226
rie,

RE
doro rono
figlio di
i

RE
Teleclio di

che non temevano il paragone di quanto vi lasciarono i pittori spagnuoli e fiamminghi. Tornato in lta;

Samo fu-

Jia

manc Recco
anni.

all' arte

in et

di 61

(Federigo) nacque in Magdeburgo nel 1734. Dal padre, di professione giojelliere fu mandato a Berlino per apprendere la pittura da Pesne. Di diciotto anni passava da Berlino a Parigi presso il giojelliere Lempereur appassionalo dilettante delle belle arti, che lo ammise nella sua sceltissima galleria
di quadri, e gli fece conoscere i pi distinti artisti di Parigi. Frequent alcuni mesi la scuola di Pierre; indi

RECLAM

primi che fusero il rame e ne formarono statue. Cos Pausania nel lib. Vili e IX. E lo stesso Paulibro , che nel sania scrive nel tempio di Diana Efesia vedevasi

un'immagine femminile,
chiamata
la

dagli Efesii
lib. Ili

Notte, opera di Reco.


in

Troviamo poi

Erodoto

cap. 60, che tra i principali tre edificj di Samo contasi un tempio vastissimo,
il

di cui

primo archiletto
era vescovo

fu Reco.

REDE

(Guglielmo),

di Chichester in Inghilterra, e fab-

bric sui propri disegni ed a proprie spese la libreria nel collegio di

passava a Roma nel 1765, dove studi l'aulico e le cose di Raffaello. Visit in appresso le altre principali citt

Merton, ed

il

castello di

Amberley.

d'Italia

e nel

1762 tor-

Dicesi eh' egli era il miglior matematico de' suoi tempi; ne certo poteva essere architetto senza cono-

Berlino ricco di preziosi disegni e di rare cognizioni acquistate in Francia ed in Italia. In Berlino dipinse diversi ritratti e paesaggi per il quale genere di pittura sen-

nava

scere le matematiche.

tivasi

pi che a

luti' altro inclinalo.

BEDER (Cristiano), comunemente chiamato Monsieur Leandro, venne dalla Sassonia, sua patria, a Roma ' anno 686 ; e preso argomento dalle novit del tempo, co1

Aveva pure ad incidere

alla

punta

diverse delle sue invenzioni quando fu sorpreso dalla morte nel fiore dell' et. Soggiungo l'indice delle pi
notabili tra le sue stampe.

Raccolta di otto paesaggi montavedute d'Italia, cadute di acque e fabbriche di ogni maniera. Altri due paesaggi con vedute d'Italia, intitolati il Mattino e la Sera. Due paesaggi dei contorni di Pagnosi, rappresentanti
rigi.

far quadri di battaglie tra ed ottomaui ; tutte le quali opere si sarebbero in pi grande stima conservate, se non le avesse oltre ogni credere moltiplicate, abusando della facilit del pennello e

minci a
cristiani

dell'

ostinata
gli

assiduit
a

al

lavoro
di

che non
sare
zioni.

permettevano

pen-

maturamente

nuove invenVedendo scarseggiare le com-

missioni per battaglie, si volse a dipingere paesi, che ornava di facete storie, ajutato in tali lavori da Ilen-

una carriera nelle vicicon cascate d'acqua. (Francesco) pittore tedesco del prossimo passato secolo, di cui parla il Basan, ma che il continuatore del Gaudelini suppone non esdi

Veduta

dardo Wanblomeu. Mor


nel 1729.

a Basilea

nanze di

Roma

REDI (TOMMASO),
to del
,

fiorentino, na-

1665, fu prima scolaro del Gabbiani poi di Carlo Maratta e


del Balestra, studiando sotto ai quali

sere diverso dal precedente.

RECO,
di Fileo,

architetto e plastico, figlio


in

form uno stile pi nobile che non adoperavasi di que' tempi in


si
,

nacque

Samo, ed
dei

ris-

guardat rome
de' metalli.

uno
di

primi in-

ventori della plastica per

Reco

la fusione Fileo e Teo-

i loro constudiato l'antico e fatte copie de' migliori quadri de' grandi mae-

Toscana, avendo, dietro

sigli,

stri,

le

quali, unitamente ai dipinti

RE
di ua

RE
La Keniana
gunard.
Il Voto Madre che
,

227
ila

invenzione , gelosamente si conservano dai suoi discendenti. Ti a coloro che non esercitarono I' arie

d'Amore,
Natura,
il

Fre-

della

ossia

una

Redi uno dei pi valenti maestri. Mori in patria


di professione
,

fu

il

nel 1726.

REDONDILLO
in

(Isidoro) nacque

la met del diciassettesimo secolo, studi la pittura

Madrid avanti

in patria, e fu da Carlo II nominato suo pittore. Pure presentemente le opere di questo pittore del re, non distinguonsi dalle mediocri di tanti artisti suoi contemporanei.

proprio figliuolo di sua invenzione. REGNESTON (Niccola), uatoin Rbeims nel 1625, fu cognato del cedai lebre intagliatore Nanteville quale credesi aver appreso i principj del disegno. Certo che le loro opere si assomigliano, ma connine opinione che lo scolaro abbia in alcune parti superato il maestro. Fece
allatta
,

molti ritratti assai belli, e trailo altri

REDONETA
re, fioriva in

(Tommaso),
nel

sculto,

soggetti di sua

Roma

1670

ed

tratti

da

altri maestri, e

composizione, e specialmente

era ascritto al catalogo degli accademici. Poche cose si conoscono di quest' artista, dalle quali si scorge appartenere alla scuola berninesca.

da Vovet, Campagne, le Bruii ec. Mor in Parigi nel 1776. Fra le non molte sue stampe ebbero celebrit
le

seguenti

REGIBUS
taliani

Sebastiano a
tra

di

Chiozza venne annoverato


intagliatori in

gl'i-

Antonio Fremili segretario della Regina madre, eseguito nell' et di


19 anni, di sua invenzione.
Il

r.ime per

due

rarissime stampe, ima delle quali rappresenta l'Etereo Padre quando form Eva dalla costola di Adamo, da Raffaello ; 1 altra la Nativit
Battista, da un quaGiulio Romano. REGNA HSIO, o (Valerino) operava in Roma in principio del secolo decimoltavo. Il Gandellini ci lasci di quest' intagliatore, che il Basan dice assai mediocre, un copioso indice di stampe. Fra queste ricorderemo le seguenti

nel

1656,

card. Giulio Mazzarino , fatto di sua invenzione.


sposalizio spirituale di S.

Lo

Ca-

terina.

di S.

Giovanni

La sacra famiglia, da Coypel.

dro

di

La Vergine

col

divin

Figlio

RAGNARD

Bourdon. REGOBINI (Gio. Battista) nacque avanti il 1550 da Gabriele Regorini di Cremona, abitante in vicinanza di S. Agata, ed esercit con
S. Giovannino, da Frati.

La visitazioue di Maria a S. Elisabetta, da Federico Barrocci.


Diversi paesaggi
,

dal Tempesta.

lode architettura ; essendo noto che nel 1584 edific la facciata della chiesa parrocchiale di S. Biagio di Codogno ed esegu altre opere in quella diviziosa borgata.
1
,

REGN A ULT"

(Nicol Francein

REIIBERG
Hannover

Federico
il

nacque

sco) nacque a Parigi nel 171(3, dove apprese la pittura e 1' intaglio, fre-

quentando diverse scuole, indi studiando da se le migliori opere dei grandi maestri. Viene accusato e non a torto di manierismo e di non avere avuto stabile metodo di operare. Tra le sue stampe ricor,

der
to
,

le seguenti intagliate a granio a lapis rosso. La Fedelt e la Tenerezza da


,

Lagrance.

1755, apprese gli elementi del disegno in patria , iudi pass a studiare nell' accademia di Lipsia sotto la direzione di Oeser. Nou tard a sentire il bisogno di migliorare il gusto, e seguendo consigli di alcuni artisti, pass in Italia, e visi trattenne alcun tempo con molto profitto. Di ritorno ad Annorer, dipinse il ritratto del duca d' York e di suo fratello il principe Guglielmo Eucirca
i

228

RE

RE
sda dove approfitt dell' accademrj e della galleria. Inclinato al paesaggio, pi che a tutt' altro genere di pittura, a questo esclusivamente si consacr, prendendo a solo modello la vera natura. Lavor lungamente per il duca di Saxe-Meiningen, che lo colm di beneficenze , e gli somministr larghi mezzi per passare in Italia. Giunto a Roma, si associ con due altri artisti tedeschi
,

rico. In appresso recavasi a Dessau, chiamatovi nel 1784 in qualit di

Educazione.

disegnatore e pittore dell'istituto di Ma dopo pochi anni

ripass a Roma come pensionano del re di Prussia, e lungamente vi si trattenne. Intagli alcune stampe di propria invenzione, tra le quali

quella colla leggenda Date obulum Belisario: bella e celebre opera diligentemente eseguita. Inoltre sei fogli di figure italiane campestri, pub:

in

compagnia dei quali pub-

blicate nel 1793.


(I. E.) intagliatore svezzese, fu allievo di le Bar, indi suo ajuto per molli anni. Intagli all'

REHN

blic in pi volte sessanta paesi pittoreschi d' Italia* l paesaggi intagliati


all'
i

acqua

forte
:

da Reiuhard

sono

acqua

forte

una Caccia del Ci-

gnale, tratta da Hondius, la quale stampa porta il suo nome. RE1CHEL (I.) intagliatore ba-

Interiore del seseguenti polcro della famiglia dei Nasoni sulla strada di Terni. Sepolcro antico in via Nomenta.

na

varo conosciuto per alcune stampe tratte da Mattia Kager.

RE1NER (Vencislao Lorenzo)


nato in Praga nel 1686, apprese il disegno dal padre , meno che mediocre pittore ; e studi la pittura presso un suo zio, venditore di quadri, che gli faceva copiare le migliori opere che aveva nel suo fon-

presso al ponte Nomeutano. antico in via Nevia , della Torre de' Schiavi. Avanzo di un sepolcro in via Ne,

Sepolcro

via

fuori di Porta Pia. , Antico Sepolcro di via Nomentana. Antico sepolcro vicino a Tivoli.

daco.
zio
,

Continuando
si

in

tale eserci-

ma

rese in pochi anni pittore ; non potendo, per lo statuto di

Il Colosseo. Villa di Mecenate a Tivoli. Castel Gandolfo. Palazzola. Ruine a Villa Borghese e presso

a Subiaco

in

due

fogli.

quella citt , professare la pittura senza aver frequentato la scuola di un maestro dell' arte, gli fu giuoco forza accomodarsi a questa disciplina. Alcune opere all'olio ed a fresco lo fecero ben tosto annoverare tra in allora dii migliori artisti che pingessero in Praga battaglie, paesaggi e storia. Ebbe perci impor-

REJON
uno
de'

de

SILVA

(D.

Giacomo)
spagnuoli

buoni

dilettanti

del diciottesimo secolo,

non

sol-

tanto conosciuto per alcune copie tratte dai dipinti di Raffaello Mengs, ma eziandio per avere arricchita la

Spagna
sta

di un'elegante traduzione dei

Trattati della pittura di

Leon

Batti-

commissioni da Augusto re di Polonia e da privati signori ; e grandi tele dipinse per la certosa di GaemiDg e per una chiesa di Breslavia. Mori in patria nel 1745. REINHARD (Carlo), nacque in Hof, nella Franconia, circa il 1760, e recossi ancor giovinetto, ma di gi
tanti

Alberti e di Leonardo da Vinci. RE1SPERGER (G. C.) pittore ed intagliatore tedesco , che operava dopo il 1750, conosciuto in Italia

per

le

seguenti tre stampe, due

delle quali di sua composiziooe.

Ritratto dell' imperatore Giusep-

pe

II.

ammaestrato ne'principj del disegno,


a Lipsia, per lavorare sotto la direzione di Oeser. Pass poscia a Dre-

Altro simile di Pietro Leopoldo, gran duca di Toscana. Il suonatore di liuto, da un quadro del Preie Genovese.

RE

RE

229
ricus ostinatai

REMBRANDT
del

(Van

R,

ossia

provido cousiglio,

Reno) nacque l'anno 1596 da di professione mugnajo in un villaggio situato sopra quel ramo del Reno che va verso Leyden- Il
padre
padre, vedendolo inclinato alla pittura, acconsenti che frequentasse la casa di un mediocre artista, che gli insegn i principj del disegno , e mosso dai progressi che faceva grandissimi e dai consigli di autorevole

mente stum
diare
viglia

di studiarne
di

principi

co-

quadri un fondo oscuro. Trascur egualmente di studare


ai
I'
,

antico

onde non

mara-

accusato di essere scorretto nel disegno: ma seppe dare alle carni tale freschezza e verit , che ci fa chiudere gli occhi su gli altri difetti, i suoi quadri veduti da vicino sono come urtati ed abbozsia

che

persona,

lo

mandava ad Amsterdam,

zati,

ma

a giusta

distanza produeffetto.

ponendolo sotto la direzione di Pietro Laslman. Trovandosi nella scuola di questo maestro, fece un quadretto, che un generoso ed intelligente dilettante acquist per cento fiorini
,

cono maraviglioso
egli

Possedeva
la

e tanto hast a rendere il giovanetto artista celebre in tutta 1' O-

dottrina chiaroscuro, amava i gagliardi contrapposti delle ombre e dei lumi, e sapeva armonizzare i colori, onde le sue figure si direbbero di vero rilievo ; e le teste de' vecchi
del

nel pi alto

grado

landa. L'allettamento del guadagno lo rende pi che mai assiduo al lavoro ; eseguisce alcuni ritratti, che procurandogli copiose commissioni, T obbligano a fermare stabilmente in Amsterdam il suo domicilio.
Scrisse de Piles che nel 1655

sono di maraviglioso coloro che avrebbero voluto i proprj ritratti pi finitamente condotti, soleva dire che i suoi quadri non erano fatti per essere odoeffetto.

segnatamente

RemOlan-

brandl era

iti

Venezia,

ma sebbene
iti

fosse solito di minacciare gli

desi di voler passare ora

Inghil-

terra ora in qualche contrada del Nord, cosa indubitata, che dopo il 1650 pi non si allontan da Am-

sterdam. Piles fu tratto in questo errore da una stampa di Rembrandt rappresentante un armeno con lunga barba e turbante in capo ornato di pelli e con abbigliamento all' orientale. Ma cosa perfettamente avverala essere questa una finzione dell' artista per (r credere ai di,

odor de' colori non volendo con ci avvertirli che dovevano essere veduti non troppo da vicino, ma a conveniente distanza. Fece assai pi ritratti che quadri di storia, e negli uni e negli altri cercava di nascondere le maui che conosceva di non sapere ben disegnare , o forse perch non amava di consumare soverchio tempo in farle , senza che perci gliene venisse maggior guadagno. Fu pure osservalo che non fece mai pi che mediocremente le parti nude de' quadri storici ritenendo che bastasse l'eccellenza delle
rati
,

era

e che salubre

1'

lettanti di stampe di essere stato a Venezia, onde accrescer prezzo alla stampa. Pochissimi artisti conobbero al par di Rembrandt gli effetti dei diversi colori posti in contrasto, ed il suo modo di operare aveva qualche cosa di straordinario. Egli non si cur di dare nobilt alle sue composizioni ma pochi seppero renderle espressive al par di lui. Temendo di cadere in qualche errore di prospettiva, della quale, con im,

teste per conto dell' effetto. Allo studio della pittura aggiunse quello

dell'intaglio, e pubblic molle stampe tenute sempre in molta stima ed acquistate a gran prezzo. E queste ancora , come le rotture , sono latte a colpi staccati ed apparente,

mente

irregolari

chi

le

osserva

da vicino , ma di maraviglioso effetto vedute a giusta distanza. Aveva Rembrandt una iisonomia insiguilicante e grossolana, quale si con-

230
veniva
alla alla stravagante

RE
bassezza
de' natali ed

RE
una somma intelligenza
scuro.
egli
Il

dei chiaro, ,

forma degli abiti. Non amava cbe la compagnia di persone idiote , e le sue maniere erano aspre e villane. Estrema fu
sua avarizia, facendo uso di tutte le pi vili pratiche per vendere le opere sue a maggior prezzo. Ho indicato il carattere personale di questo grande artista, nou per creargli odio, ma per rendere ragione della
Ja

disordine
di

pittoresco

che
e
il

spande nelle sue opere


effetto

primo

quel

colore

di

ignobilit dei soggetti e dell'espressione, che cos gagliardamente contrasta

quella seducente maniera che regna nelle sue stampe. Per questa sua arte, riesci a dare il vero carattere alle diverse teste di diverse et, ai drappi, agli accessorj , ai metalli ; come riesci a distribuire felicemente i lumi. La poca destrezza in aguzzare la punta ed a maneggiarla gli fu felice per i tuoni pittoreschi. Di
il bulino , ne si cur di renderlo netto , ma sempre pittoresco. Fece eziandio delle acque forti grossolane, ma vivaci. Continuamen-

colle

altre

eccellenti
in

parti

rado us

delle sue opere.

Mor

Amsterdam
altri

di

68 anni, non lasciando

al-

lievi

che Tito suo figlio, oscurissimo pittore, e troppo ricco per esercitare un' arte che richiede continuo studio. Tutte le pubbliche gallerie e specialmeute le oltremontane possedono quadri e stampe di cos raro artista. La sola galleria di Parigi contava in priocipio di questo secolo pi di trenta quadri; ed una compiuta raccolta delle sue stampe
conservasi in quella reale biblioteca. Quesl' uomo singolare, dice uno scrittore dell'arte, non ebbe al tro vero maestro che la natura ,

occupato in lavori di guadagno, moglie la cura del suo interesse, eh' ella perfettamente
te

egli lasci alla

intendeva.
clic Ora tornando alle stampe ammontano al N. di 375 furono tutte eseguite dal 1628 al 165g. Ne
,
,

furono pubblicati diversi cataloghi, il pi compiuto ed esatto dei quali appartiene al sig. Bartsch di Vienna, dal quale estraggo il breve indice di un ristretto numero d'ogni
genere.
Ritraiti
6.
al

dalla quale

ebbe

a larga

mano

le

pi felici disposizioni per diventi tare grande artista. E chi poteva m se non la natura insegnargli quel fiero colorito, tutti
i

di se

medesimo

fatti

dal

1650
Liti-

1654.

col quale sorpassa

Giova nui Autonides vander


den. Iauus Silvius sterdam.
Raineri
battista.
Il

coloristi

de' Paesi Bassi ?

i Egli studiava un Olandese grot tesco, o una fantesca di taverna, come a Roma si studia l'antico, 1' Apollo, la Veoere ; ed i suoi capricci furono per Rembraudt r ideale deli' arte .

ministro

di

Am-

Manasse Ben Israel , ebreo. ministro AnaAnsloo


,

vecchio Haring.
pittore d'

Non conobbe
il

1'

antico

che di

Giovanni Asselin,
versa
Il
.

An-

"

nome, dice
lo, e le

Milizia, e se

nebur-

sue opere sono senza no-

grande Coppenol, celebre mae-

bilia e pajono mascherate ; ma M non pertanto fu pittore insigne pel colorito, pel chiaroscuro, pel ma-

stro di scrivere olaudese. Il borgomastro Six, eseguito nel 1647. L' esemplare posseduto dalla

neggio del pennello e per l'espres" sioue non nobile, ma vera e viva .

biblioteca imperiale fu

pagato cinfor-

quecento

fiorini.

Lo

stesso

dicasi dell' intaglio, in


il

cui sempre trovasi

tocco facile ed

Due ritratti di vecchie che mano accompagnamento

RE
Vecchia in pra un libro.
grossi.

RE
meditare soinciso a tagli

231
piedi cencioso
,

alto

di

Un
veduto

Pezzente iu
di profilo

che dirige
il

passi
le

Buslo di vecchia

verso diritta.

Lazzaro Klap ossia


gli

muto con

Vecchia con
a

occhiali veduta
di profilo.

mezzo corpo un poco

Teste di fantasia.

Figura orientale con gran barba, con turbante in testa ornato di pelli. Venezia 1635. Uomo a mezzo corpo veduto quasi di profilo che sembra seduto. Giovane in buslo, creduto il ritratto di Tito figlio di Rembrandt.
,

sue naccarc veduto di profilo. 1631. I Mendicanti che stanno alla porta di una casa e ricevono l'elemosina da un vecchione con gran barba. 1648. Pastorella seduta a pie di uno scoglio intessendo una corona di fiori ed il Furbelto vestito da pastorello che suona il flauto. 1642.

Questa stampa chiamata


betlo.

il

Fur,

Diverse stampe di
le quali
II

paesaggi

tra

Scarabocchi.

Scarabocchio con cinque teste di uomini diversamente aggiustati.


Soggetti sacri.

tre Alberi,

Cacciatore, il Pont de S,x , i l'Obelisco ec. il Mulino,

REMOSCHI
,

(Omobono), cremo-

nese viveva circa il 1680. Fu discepolo in patria di Agostino Bonel Paranisoli, poi di

Adamo ed Eva nudi


diso terrestre. L' annunzio

Uberto

la

Longe. Le

ai Pastori stampa eseguita nel 1634. Fuga iu Egitto, in cui vedesi Maria Vergine a cavallo siili' asino. Ges in piedi presso ad un pozzo che parla all.t Samaritana. 1634.

grandi speranze che dava , essendo ancora fanciullo, di riuscire valente pittore persuasero i suoi parenti a inandarlo a Roma sotto Carlo Maratta, che non tard a risguardarJo come uno straordinario ingegno che, per valermi delle sue espres,

Ges
mi
,

Cristo che risana g' inferconosciuta per la slampa di


fiorini.

sioni

terrore de' pittori.

cento
11

Samaritano invitato all'osteria, che raccomanda 1' uomo ferito all'

che le porzionate a quelle dell' anima , e dicesi essere morto avanti di giugnere
l'

sembrava voler diventare il Ma convien dire forze fisiche non fossero pro-

oste.

1655.

ai

vent' anni.

Girolamo seduto in un greppo pie di un albero, col suo leone


S.

REMPS ('Domenico) ricordato dalOrlandi come Fiammingo, vieue


lodato per la grazia con cui disponeva sopra finte tavole paesi, vedute, stampe, libri, vasi, disegni, animali, ec. Convien dire che sia accaduta sensibile variazione nelle lettere

riavanti.

1654.

Francesco inginorebioni che piegando il Signore forse la pi rara opera di Rembrandt. 1657.
S.
sta
,

Soggetti allegorici.

del

cognome
iu

perocch

non

Sinagoga degli Ebrei nel davanti dell quale vedonsi due vecchi dottori

trovo memoria di quest' artista fiam-

mingo n

Dechamps
si

della legge.

1648.

tro biografo olandese o

Donna che taglia le ugne, senza marca. Il maestro di scuola. Un vecchio circondato da cinque fanciulli. 1641. Un astrologo. Vecchio che dorme profondamente seduto ad una tavola.

quando non

n in al, fiammingo ; voglia credere che

costui, recatosi in Italia per appren-

dere Ja pittura , vi sia rimasio costantemente fino alla morie, senza che veruna sua opera sia passata sotto il uomo ili lui nelle Fiandre.

252

RE
rame
,

RE
sione.

REMSHART
tore in

(Carlo), intaglianacque in Colonia


fece

Nel 1119 gli fu commesso ds Balduino , altro dei celebri eroi di


quella

nel

796, e

si

nome

tra g' in-

tagliatori di ornati e di

vedute per

cune

rappresentanti padei principi di Germania , eseguite sui disegni di Matteo Dinel.


lazzi e decorazioni

diverse stampe

RENARD
ne),
sotto

de S. ANDR (Simonacque a Parigi nel 1614, ed


gli

apprese
la

elementi

della pittura

direzione del Bohrun. Pare che sulle tracce del maestro si ristringesse ai ritratti nel qual genere, se dobbiamo prestar lede al
,

spedizione, d'intagliare alsopra 1' altare dei Santo Sepolcro. RENI (Guido), nato in Bologna nel 1575 , frequent la scuola dei Caiacci; e secondo alcuni fu il pi grande arista che ne usc e quello che in Lodovico ed Annibale (perocch Agostino era troppo filosofo per sentire cos bassa passione) rilettere
;
,

sig.

Huber

non

fu

da

meno

del

maestro. Fu perci ricevuto membro dell'accademia di pittura e scultura di Parigi. Tratt pure 1' intaglio all'acqua forte, e con non infelice riuscita. Mor in Parigi nel 1677. Le pi note sue stampe sono le seguenti Ges bambino che guarda la croce, che tiene sulle ginocchia. Le pitture e le sculture della galleria di Apollo al Louvre, da Carlo Lebrun, di cui fa parte la seguente. Luigi XIV condotto dalla Fama nel carro della Vittoria, ed accom:

che il primo non seppe dissimularla, e di scolaro lo rese rivale. Nacque pure tra Guido e Francesco Albani suo condiscepolo ed amico cos calda emusvegli tanta gelosia

lazione
mist,

ma

che quasi degener in niall' ultimo torn utile ad

ambidue per vantaggiarsi nell' arte 1' Art. Albani Francesco ). ( Vedi Guido non aveva ancora trent'anni quando l'Albani, pi giovane di lui, lo condusse a Roma, dove Annibale
Caracci dipingeva
la

galleria Far-

nese, e n' ebbe dispiacere, che

non
cos

voleva

avere

il

confronto

di

valenti allievi.

Ma Guido

erasi di

gi allargato assai della

pagnato

Ges
na, S.

Abbondanza. colla Maddale, Giovanni e Maria Vergine,


dall'

maniera cascopertamente mirava a formarsi uno stile nuovo e granraccesca


,

Crocifsso

dioso
di

prendendo
i

le

migliori parti

da Le Brun. Minerva, allegoria sulla Francia,


dal medesimo.

L'immagine
desimo.

della

Pace

dal

me-

(Mario). Trovasi che quest' artista

intagliava
delle
di

a Parigi

nel

1720, parte nano il libro

stampe che or-

Monicart, che tratta

dei quadri, delle statue, dei vasi,

grandi capi-scuola. Raccontasi che un giorno venne detto ad Annibale potersi alla maniera del Caravaggio contrapporne un'altra totalmente contraria, ed in cambio di quel lume senato e cadente, tenerne un altro aperto e vivace; opporre al suo fiero il tenero, ai suoi abbujati contorni sostituire i decisi mutare le sue vili e volgari forme nelle pi scelte e pi
tutti
,

delle vedute del castello e del parco


di Versailles.

belle.

Guido
,

fu scosso
io

da
si

tali

os-

servazioni
re di

ed

breve
stile,

diede a

(Renghieri) sculoperava in principio del dodicesimo secolo. Segu nella prima Crociata Tancredi e Boemondo, e con costoro fu alcuni anni in Antiochia probabilmente occupato in lavori della sua profestore bolognese
,

RENGHIERO

tentare l'indicato

facendo ope-

una maniera

fluida e graziosa,

in cui le carnagioni
il

sembrano avere sangue circolante. A torlo si

da taluno creduto, e Io disse lo stesso Albani, suo ad un tempo emulo ed amico, che la bellezza data da Gui-

RE
do specialmente alle teste giovanili, fosse un dono della natura, quando altro non era che il prodotto dello
studio su! bello naturale, sulle opere di Raffaello, sulle antiche statue e bassi rilievi; ond'egli slesso soleva dire, che
la
la
i

RE
allievi della scuola caraccesca,

235

Reni, Francesco Albani e Zampieri, lutti tre bolognesi, come, gl'istitutori di cosi celebre scuola,
si

Guido Domenico

troverebbe,
in

ebbe

che ognuno di loro alcune parti dell' arte il


:

Venere Medicea
contento

Niobe erano

suoi prediletti esemprofitt

plari.

Ne

di

ci

Correggio, del Parmigianino, di Tiziano, di Paolo; non gi da tutti servilmente copiando volli e membra , ma prendendo il migliore si
di

form una generale ed


della

astratta idea

Recatosi giovane a Roma, e trovandovi in somma riputazione il Caravaggio, si diede ad imitare il risentito e gagliardo stile ma non tard a ravvedersi di lui
bellezza.
:

e subito lo raddolc

adottandone uno
il

del tutto opposto, secondo

sug-

vantaggio sui compagni ma se di queste parti giudicando , si dovr dare maggior merito a quello che in pi eccellente grado trailo le pi importanti panni che il primato spetti a Guido. Guido fu ancora vivente apprezzato come ben meritava , e guadagn tesori , che tutti furono assorbiti dal giuoco ; grande difetto in cosi graud'uomo, che rendendolo bisognoso , lo costrinse a dipingere trascuratamente. Tenne scuola in Roma ed in Bologna, ed in un luogo e nell'altro ebbe illustri allievi. Mor di 67 anni in pa,

gerimento d' Annibale. In vecchiaja per ultimo, stretto dal bisogno, si abbandon ad una terza maniera di pratica strappazzaia, che fece veramente torto alla gloria di cosi grande artista che perdutosi dietro al giuoco ed agli altri traviamenti, che d' ordinano ne sono la conseguenza, condusse travagliati ed infelicissimi gli ultimi anni della vita. Egli oper mollo iti Roma, in Rologna ed altrove. Risguardansi come le migliori sue opere di Roma, la Fortuna in Campidoglio l'Aurora di Casa Rospigliosi, l'Elena degli Spada, l'Erodiade dei Corsini la Maddalena ed il S. Michele ai de' Barberini Cappuccini , che molli risguardano come il suo capo lavoro. Erano in Bologna le pi riputate sue pitture, il quadro dei SS. PieUo e Paolo in casa Sanrpieri, ora posseduto dalla pinacoteca di Milano, il S. Giobbe,
,
,

tria

nel 1642.

RENIERI (Niccol Mabuseo),


operava nel diciassettesimo secolo, aveva studiati gli elementi dell' arte sotto un maestro fiammingo ma recatosi a Roma, e col frequentando la scuola del Manfredi, che sebbene caravaggesco non trascurava la bella scelta ed il deformossi il Renieri una macoro niera che partecipa della scuola fiamminga e dello stile del Manfredi. Chiamato. a Venezia a dipingere nel palazzo Giustiniani, si fece vanpittore che
; ,

taggiosamente conoscere per ricchezza d' invenzione e per vigorose tinte. Fu padre di quattro faciulle.

(Angelica, Anna, Clorinda eLucREZiA, sorelle) erano tutte figlie ed allieve di Niccol Renieri. Osserva P Orlaudi che a motivo del
loro merito in qualit di pittrici furono oggetto dell' invidia de' migliori pittori veneti. Clorinda fu moglie di Pietro della

la Strage degl' Innocenti

ecc. alle

guali maravigliose pitture debbonsi aggiugnere l'Assunta di Genova che per molti rispetti pu collocarsi tra i pi pregevoli dipinti che P Italia posseda , la Purificazioue fatta per Modena, ec. ce. Qualora si volesse
istituire confronti
fra
i

Vecchia

Lu-

crezia di Daniele vati Dyek.

RENOU

(Luisa),
il
i ,

intagliatrice,

parigina, nata circa


diversi soggetti
tra

1754, intagli
quali

tre
r.

sommi
ih.

Diz. degli

Archi

ecc.

La malattia d'Alessandro Magno, da Colin di Vennout. A questa uni30

234 remo

RE
altre
1'

RE
architetto di corte Giacinto Marmi. Mor in Firenze nel 1699.

due damigelle parigine Sue contemporanee ed intagliatrici,


,

cio: RETOR madamigella, parigina ancor essa ed intagliatrice pubblic diverse stampe in piccole dimensioni , e tra queste diverse vignette tratte da Macillier. Aggiugneremo a queste due una terza intagliatrice francese chiamata Ret Elisabetta allieva di Daul la quale nel 1761 intagli diversi Amorini tratti da Raucber, ed altre cose di non molta importanza. .RENZI (Cesare), nato a S. Genesio nella provincia del Piceno, apprese a dipingere da Guido Reni
, , ,

(Vincenzo) dimorava Valenza nel 1590, e nel monastero di S. Michele fuori della citt condusse diverse opere all'olio ed a fresco, che lo fecero vantaggiosamente conoscere ond' ebbe non poche commissioni. Ebbero grande celebrit due quadri di S. Michele e di S. Lorenzo dipinti pel convento di S. Domenico. RESTOUT (Giovanni), nato a ebbe in paRoven circa il 1650
in
:

RESNENA

patria e nelle vicine citt fece diverse opere che lo mostrano degno allievo di questo sommo maee
1

in

stro.

sare

si

Tra d

le
il

migliori
nella

opere di Ceal

primo luogo

S.

Tom-

sua chiesa titolare in S. Genesio. Fioriva circa il 1650. RESANI (Arcangelo), nato a Ro-

maso dipinto

ma

nel
,

1670

fu scolaro del Ron-

cuore che g' insegn a dipingere animali con isquisito gusto, accompagnandoli d' ordinario con belle figure o mezze figure d' uomini e di donne. Rasta a far testimonianza della sua virt "il ritratto ch'egli fece di se medesimo per la reale galleria di Firenze, al quale, per additare la sua professine aggiunse alcuni animali morti delia pi grande verit. Operava ancora nel I718. RESCHI (Pandolfo), nacque in Danzica circa il 1645 ed era an, ,

cora giovinetto quando, sceso in Italia, e stabilitosi in Roma, non tard a farsi vantaggiosamente conoscere con alcuni quadri di battaglie eseguiti

opinione di buon pittore , rna ormai non sarebbe forse pi ricordato se non era padre e maestro di (Giovanni), il giovane, che ebbe da una sorella del celebre Iouvenet l'anno 1692. In et di ventidue anni costui aveva di gi ottenuta fama di valente artista col quadro rappresentante Alfeo, che si ripara tra le braccia di Diana. Non molto dopo dipinse il Trionfo di Bacco che fu a gran prezzo acquistato dal re di Prussia. Tra le opere eseguite in pi matura et ebbe grande celebrit il quadro della Distruzione del palazzo d' Armida. Non parleremo di altri lavori, che tutti poco pi poco meno corrisposero alle primizie della giovent. Mor nel 1768. RETI (Leonardo), scultore lombardo , lavorava in Roma sotto il pontificato di Clemente e del suo successore. Pi che in opere di marmo si distinse in ornamenti di stucco e di plastica , che coudusse in ditria

in

sul

fare

del

Mehus

e di

verse chiese e palazzi di Roma. Tra poche cose iu marmo, celebre eseguito, per il deil basso rilievo in Vaticano. posito di Clemente
le

appresso accostossi al Rorgognone che apprezzando l' ingegno el giovane pittore, lo ammise nella sua scuola. Dopo aver molto operato in Roma, pass a Firenze, dove comune opinione che dipingesse molte cose nel palazzo Pitti sotto la dire/ione del,
,

Salvator

Rosa. In

(Giovanni Battista) chiamato il Mustacchi, nacque uella Riviera di Genova l'anno 1672, e
fu scolaro di certo

HEVELLO

Antonio Haflner.

architettura e di ornati tanto in Genova che ne' vi-

Lavor molto
cini paesi
:

di

ma

si

rimase

a in

grande
questo

distanza

dall' eccellenza

RE
genere di pittura dei Mitelli
,

RE
degli
rinlie di

255

Aldiovandini
nel

ec.

Mor

in

patria
inta-

1752.
(
,

REVERD1NO
gliatore in

Gaspare

che operava nel 1 55-t. pubblic diverse stampe con figure nude ed in poco modeste attitudini:
di

rame

molte statue e quadri pregevoli. Magnifico il cortile del collegio , a due ordini dorico e jonico, ed una fonte nel mezzo con un'antica statua di Cerere.
e

diaspro

REYN (Giovanni de), nacque a Dunqucrque nel 1610, e fu uno dei


pi affezionati scolari avuto vati Dyck; onde

inoltre tratt

un soggetto

chimica, e lece una pregevole stampa rappresentante il Rovere ardente.

REVESI BRUTI (Ottavio)


tiluomo veneziano
,

gen-

assai

beneme-

rito dell' architettura per avere in-

ventato VArcliisesto, che una specompasso di proporzione, servibile non solo per le cose dell'Architettura, ma eziandio per la Geocie di

che abbia condusse in Inghilterra , dove fu suo ajuto fino alla morte. Reyn, di carattere naturalmente timido non osava , dopo la perdita del maestro , fare alcuna cosa di propria invenzione. Ma il maresciallo di Grammont che lo aveva udito lodare da van Dyck, seco lo condusse a Parigi, dove gli faceva dipingere un quadro da prelo
,

metria,- l'Aritmetica, la

Musica

ec.

Intorno a tale sua invenzione pubblic un libro intitolato: Arclsesta per formare, con facilit i cin-

que ordini di architettura,


costruire sui proprj
,

ec.

Fere

Avuto di ci sentimido artista, e temendo la pubblicit e la maldicenza degl'invidiosi pittori, fugg da Parigi senza e ripaaver terminato il quadro
sentarsi alla corte.

tore

il

disegni

alcuni

rossi in

patria.

Col non

gli

ed iticj e verlonsi tuttavia in Brendola alcune fabbriche di sua inpossedute dalla sua favenzione
,

rono occasioni,
che dopo
la

e dipinse molti

mancaqua-

dri per chiese, e fece tali ritratti,


attribuiti a

miglia.

nato nel 1650, pittura da Jourdaens. Non tard Pietro ad aver nome tra i buoni pittori di storia, e molto fu adoperato in Olanda , dove si ammirano anche al presente diversi sfondi e quadri della reale Casa di Loo. Fu facile e vivace cofu

REUVEN (Pietro)
ammaestrato

morte di lui, vennero van Dyck, di cui fu il pi vicino imitatore: perocch scor-

nella

gousi ne' dipinti di Reyn la stessa fusione di colori, Io stesso tocco, la stessa eccellenza nel disegno, specialmente per conto delle mani, che si ammirano ne' quadri del maestro. Nobili sono le sue composizioni, se
talvolta alquanto affollate ; larghe e ben panneggiate le vesti ed in ogni parte scorgesi grandissima intelligenza del chiaroscuro. Mor

non che

loritore

abbondante
,

e vario nelle

invenzioni
coloritore.

ma

soltanto
di

mediocre

REY
uno

68 anni nel 1718. Antonio del ) allievo di


la
,

Mor

in

patria in et di 68 anni.

Giuseppe Herrera, era nato circa met del secolo decimosesto e


de' migliori architetti

fu

che

fio-

uno dei ( Francesco ) migliori allievi del vecchio Herrera di Siviglia, fioriva circa la met del
,

REYNA

rissero in

Spagna

in

sul

finire di

quel secolo tanto amico alle belle arti. Fu perci incaricato della costruzione del collegio di Valenza da queir arcivescovo Giovanni de Riveva patriarca di Antiochia onde fu chiamato del Patriarca. Ha una bella e grandiosa chiesa con aitar maggiore ornato di sei colonne CO; ,

diciassettesimo secolo. I suoi pi celebri quadri sono quello del Pur-

gatorio per la chiesa d'


di

Ogni Santi

Siviglia, e diversi altri parte ter-

minati e parte solamente abbozzati, che slava dipingendo per il Collegio di Monte Sion, quando fu sorpreso dalla morte, avanti che giugnesse ai 55 anni, nel 1659.

256

RE
(

RH
)

REYNOLD

Giosu
,

nato

REZZI (Simone) che


nell'arte

PJimpton nel 1723

venne dal pa-

paterna

ammaestrato dava grandi spe-

dre destinato allo stato ecclesiastico, ina sedotto dalla naturale sua inclinazione per la pittura, trascurava totalmente gli studj teologici per applicarsi al disegno. All'ultimo ottenne di passare io Italia , dove avendo acquistati alcuni originali disegni del Bonarroti, e studiate le sue opere , dichiarossi suo parziale seguace. Ritornando in Inghilterra miglior pittore d' assai che non ne era partilo, fu tosto annoverato tra
i

ranze di riuscire migliore di Martino , quando fu sorpreso da subila

morte in et di circa vent'anni, di che il padre si afflisse tanto che in breve lo raggiunse nel sepolcro.

RHACJD (Giovan Pietro


della cattedrale di

de).
insi-

Cos troviamo chiamato ne' registri

Cremona

gne architetto volgarmente detto Ro. Era questo fino dagli ultimi anni
del -quindicesimo secolo dichiarato ispettore e commissario generale delle fabbriche ecclesiastiche della citt
e diocesi di

migliori ritrattisti. Erettasi in


il

Lon-

dra quella nuova accademia di Pittura, cui

Cremona, onde volen-

nostro conte Algarotti,

dosi, nel 1501, dai soprastanti alla

conoscitore finissimo dell' arte, diresse quel suo dotto elegante Saggio sulla Pittura , che tutti cono-

scono , Reynold n' ebhe la presidenza; ed in occasione dell'annuale


apertura della medesima , compose quattordici discorsi , che furono tutti tradotti in lingua francese, ed i primi sette nel nostro idioma, che poi furono argomento di una faceta critica pubblicata sotto il nome del bidello dell' accademia di Venezia, che prese a difendere la scuola veneziana non sempre imparzialmente
i

fabbrica del Duomo elevare maggiormente ed ornare pi nobilmente la fronte di quel ragguardevole tempio, ne affidarono la cura all'ispettore architetto de Rhaude, il quale, senza discostarsi dal gotico sistema,
la

condusse fino ad una certa


l

alat-

tezza, facendo di
tico di

sorgere

un

trattata

dallo scrittore

inglese.

Ma

venendo alle opere d'arte, tutti convengono che Reynold seppe dare anima ai suoi ritratti, che faceva somigliantissimi
di
:

gusto greco-romano, senza che l'innesto dei due stili produca spiacevole disaccordo; perocch adoper in guisa che la parte gotica serva di subbasamento All'altra. Terminato tale lavoro, pel quale gli furono pagate lire 400 imperiali, ebbe commissione di collocare nelle nicchie aperte sotto il fastigio quattro statue rappresentanti gli apostoli

oltre

arricchire

il

che era solito fondo dei quadri

Pietro
cellino

e e

Paolo
Pietro.

Marsanti ed Alcuni anni pi


i

con bei paesaggi ed architetture. Il suo capolavoro un quadro di famiglia che conservasi a Blenheim.

Mor carico
nel 1792.

di onori e di ricchezze

tardi, cio nel 1508 eresse sull'apice del frontespizio della stessa cattedrale una leggiadra torretta ; intorno alla quale portarono favore-

vole giudizio quattro de' pi esperti


(

da Lugano , recossi in fresca adolescenza a Genova, dove continu gli sludj della scultura , di cui ne aveva appresi gli elementi in patria. Condusse in

REZTil

Martino

scultori o
fiorissero.

architetti

che

iu

allora

Ignorasi ogni altra circostanza relativa alla vita di questo


artista

RHNTENAMER
nato in

Giovanni

quella citt diverse statue in marmo ed in plastica, che lo fecero anl'

nel 1564, venne giovinetto in Italia , e fu scolaro del

Monaco

noverare tra buoni maestri delet sua. Accasatosi in Genova ,


tra
gli

stile

ebbe

altri

figli

Si form quindi uno che un misto delia maniera fiamminga e de/la veneziana. Diede

Tintoretto.

RI
alle figuie graziose arie di lesla, ri-

RI

257

vare colorilo; ed ogni cosa accuratamente condusse, ma non ebbe sempre corretto disegno. Allorch doveva ornare le sue storie con fondi di paesaggio, non si fidando di so medesimo, soleva mandarli a Breughel di Velours, o a Paolo Brill. Ira non pochi suoi migliori quadri, famoso quello fatto per V imperarappresentante il tore Rodolfo II Banchetto degli Dei ; ne pregiasi
i
,

(Giovanni), nato nel 1597, esegu di 18 anni il famoso Caivario, che fu poi trasportato a S. Michele de los Reyes a Valenza. Sebbene in molte parti fosse perfetto imitatore del padre, in altre se ne allontan, e tutti convengono che morbido, pi il suo colorito pi regolari i contorni, il tocco pi leggero. Don Giovanni de Vich gli aveva commesso di fare i ritratti
de' pi
illustri

RIBALTA

personaggi

di

Va-

meno

l'altro della

Danza

ordinatogli dal duca di


servatisi in

Ninfe Mantova. Didelle


i

e gi ne aveva terminati 31 quando fu da immatura morte sor-

lenza

versi bei quadri di quest'artista con-

Augusta,

tra

quali udo

bellissimo
J

d' Ognisanti.

Ignoriamo
lui.

epoca della morte di

RIBALTA
in

Caslellou della Plana circa e studi gli elementi della

(Francesco) nacque a il 1551,


pittura

i 57 Spagna sono prive di qualche quadro di questo laboriosissimo artista, che, ove fosse giuuto a pi matura et, sa-

preso che non


anni.

ancora toccava
di

Poche quadrarle

rebbe statolo Zuccari della Spagna.

R1BERA

Giuseppe

detto Io

Valenza. Innamoratosi della figlia del maestro, gli fu dal padre negala,

ma

ottenne dalla fanciulla


- '

la

pro-

messa di aspettarlo quatti anni, finch tornasse d'Italia cos valente maestro, che il genitore non avesse
ragionevole pretesto di opporsi alla E tale divent nel periodo suddetto , che al suo ritorno ottenne la sposa quale premio della sua virt. La prima opera eh' egli esegu in patria fu la Cena ordinatagli dal vescovo Giovanni de Ribera per il collegio del Corpus diritti, nella quale ritrasse nell'apostolo S, Andrea il venerando Pietro Mugnoz, ed in Giuda il calzolajo suo vicino che gli era continuamente molesto. La fama che di cos stupenda opera si sparse in ogni parte della Spagna gli procur importanti commissioni per le chiese di Audilla, Porta Codi, Morella S. Idelfonso, Madrid, Toledo, Valenza, ec. , che tuttavia conservano Je belle opere di cos raro ingegno rapito alle arti nel 1628. Fu Francesco Ribalta castigato e largo disegnatore, conobbe prefeltamente il nudo , e la forza del chiaroscuro. Suo figlio ed allievo
loro unione.
,

Spagnolette , nacque a Xativa , ora S. Filippo, presso Valenza, nel 1588, (non gi in vicinanza di Lecce, come pretesero alcuni scrittori del regno), e fu in Valenza scolaro di Francesco Ribalta. Comunque conoscesse il non comune merito del maestro, quando si vide abbastanza inoltrato
nell' arte, recossi in Italia,

dove
pi

feri-

cesi a studiare

V antico e

le

nomate opere de' sommi artisti. Ebbe per la sventura di scontrarsi


in

alcune cose del Caravaggio , e esemplare: ma le abbandon tosto che vide jn Roma
di prenderle per
le

opere di Raffaello e di Annibale Caiacci ed in Parma ed in Modena quelle del Correggio. Postosi in su la buona via, non tard a pubblicare alcuni quadri che avevano il sapore e le grazie di quei sommi artisti ; ma in Napoli, dov' erasi recato, prevalendo in que' tempi il gusto caravaggesco, non ebbero troppa fortuna. Si vide perci forzalo ad appigliarsi alla maniera meno castigata, ma tutta forza ed effetto del Caravaggio, e le prime opere di questo siile gli meritarono I" onore di pittor di corte. Si racconta , che quando il giovane Ribera, tornato da

258

RI
in

RI
parti della cupola
di

quadri poco dal pubblico apprezzati, percb di uno stile pi soave che non era
fece alcuni

Parma

Roma,

S.

Filippo le

Roynl

quello del Caravaggio,

il

Domeni-

chino si adombrasse di questo giovane artista, che poi fu sempre suo rivale; e gli facesse dai suoi amici insinuare, che miglior riuscita avreb-

quadri della vila di S. Francesco di Paola per la chiesa della Vittoria ed il Martirio di S. Giusto per la tesoreria d'Alcala d' Henares. I suoi quadri da stanza, non rari nelle quadrerie di Madrid, hanno .maggior pregio di
,

lece vai

be

fallo attenendosi a pi gagliardo

quelli d' altare.

Cos fece lo Spagnoletto, ma perch aveva studiati gli eccellenti maestri, scelse, invent e disegn sempre meglio del Caravaggio, come ne diede prova nel deposto di
stile.

RI RER A (Lodovico A ntonio da) altro merito che quello di aver contribuito allo stabilimento ed

non ha

alle spese dell'

Accademia
al

di Sivi-

Croce fatto pei Certosini di Napoli, che il Giordano risguardava come uua delle migliori opere di quella capitale. Tutto tizianesco e sopra tnodo bello il Martirio di S. Gennaro dipinto nella reale cappella, e gli sta al pari il S. Girolamo alla Trinit. Era questo Santo uno dei
,

1670. RICCA o RICCO' (Rernaf.dino) nato in Cremona circa il 1450, dipingeva nel 1510 tutta la volta della navata maggiore e del traverso nella
chiesa di
S.

glia dal

1666

Agata

di

Cremona

suoi prediletti argomenti, come ancora gli Apostoli, che gli offrivano il destro di far campeggiare quel ri-

opera a fresco capricciosa a guisa di un cielo con ramosi intrecci di piante , popolate di putti atteggiati in diverse maniere, e tra questi qua e l sparsi medaglioni con effigie di
Santi e slemmi gentilizj di antichi prelati che governarono quella chiesa. Nel 1512 orn di rabeschi il

sentimento di ossa e di muscoli e que' gravi sembianti che d'ordinario copiava dal vero. Lo stesso dicasi de' suoi quadri di profano argomento, quali sono l'Eraclito ed
il

Duomo

Democrito
,

di

casa

Durazzo

di

Genova

ed altri non rari iu altre quadrerie. Moltissime sono Je opere

del Ribera in Italia ed in

Spagna
;

specialmente quasi tutti

ne' reali

palazzi

ma

i suoi quadri storici e mitologici rappresentano oggetti terribili, carneficine, supphcj, atrocit d' ogni maniera. Ebbe diversi al-

lievi

che

gli

si

avvicinarono nello

stile e nella

qualit degli argomenti, onde gran parte de' quadri attribuiti


a lui,

che preperch eseguiti a secco. Conservatisi per altre sue opere e tra queste una Piet a S. Pietro del Po, che sebbene fatta del 1521, ritiene tutto lo stile de' quattrocen1521. tisti. Vi si legge l'epigrafe Bernnrdinw; nchus fecit opus. RICCARDI (Datide). Di questo artista rammentato da Saudrart come celebre dipintore di animali e di piccolissime figure umane, non abbiamo veruna ulteriore notizia, perocch il tedesco biografo non si
della stessa citt,
sto perirono
,

compiacque
patria e
1'

indicarci

tampoco

la

devono rendersi
in

agli scolari.

Mor

Napoli ricco

onorato

superiore a tutti i suoi rivali, l'anno 1659. Intagli all'acquaforte alcune sue composizioni ed una di

Carlo Saraceni
tori

tutte dai conosci-

epoca in cui fior. RICCHI (Pietro), chiamato comunemente il Lucchese dal nome della patria, era nato nel 1606, e studi la pittura in Rologna sotto il Passignano , e stando al Raldinucci anche sotto Guido Reni. Dopo aver fatte alcune pregevoli opere in patria, pare che si recasse a Venezia, dove studiando le opere di quei

apprezzate assai.

RIRERA ^Giovan Vincenzo) operava in Madrid ne' primi anni del diciottesimo secolo. Dipinse alcune

RI
maestri, e particolarmente del Tiutoretto , introdusse nel suo primo stile, eh' era un di mezzo tra quello
del Passignano e di Guido, non poco della maniera veneta. Dicesi che ard' invenzione

RI
totalmente

259
diversa
,

una
a

fatta

danno all'arte facendo uso di cattive mestichc, ed ungendo le tele d'olio per lavorare pi speditamente, onde le sue opere eseguite in Venezia, Padova, Vicenza, Udine, Brescia ed altrove, sono in gran parte perite; come ne venne danno a quelle di altri artisti che si attennero all' esempio di lui. Vedonsi per altro ancora iu essere un' Epifania nella chiesa patriarcale di Venezia, ed alcune altre opere altrove, perch fatte di huon impasto, le quali offrono le belle forme di Guido. Lavor ancora nel territorio milanese, in Francia ed altrove ma perch volendo soddisfare a molte commissioni , per lo pi operava di pratica, fece poche cose che meritino di essere ricorrecasse grave
: ,

per la S. Niccol. Mor Messina compianto da lutti gli amici dell'arte, nell' ancor fresca et d' anni 48. RICCI (Giovanni Battista) nato in Novara nel 545 , probabile che apprendesse I' arte sotto qualche allievo di Gaudenzio Ferrari , da cui ape forse sotto il Lanini preso aveva qualche lontano sapore di quello stile raffaellesco, che il Gaudenzio aveva portalo in patria.
,
1 ,

per lo chiesa di

Spedale

1'

altra

Recatosi a Moina durante il pontificalo di Sislo V, non tard ad acquistarsi colla sua speditezza la grazia di un papa, che voleva in breve tempo eseguiti tutti i suoi vasti disegni , e fu creato sovrastante alla pittura del Quirinale. Morto Sisto, non gli venne meno il favore di Clemente Vili, per ordine del quale dipinse in S. Giovanni la Storia della consacrazione di quella basilica
,

date.

Mor

iu

Udine

nel

1675.

la

quale pittura

si

pretende

(Francesco) di Brescia fior dopo la met del sedicesimo secolo, e fu probabilmente scolaro, o se non altro uno dei buoni
imitatori del Moretto tanto nel colorito

RICCUINO

essere la miglior cosa condotta lui in Roma. Mor nel 1620.


i

da

(Camillo)
1580
,

di

que nel
cora
le

fu

Ferrara nacscolaro dello

quanto nel
pitture

disegno. Alcune
di

pregevoli

Francesco

si

conservano in patria a S. Pietro in Oliveto , poco lontane dal merito


del maestro.

RICCI (Antonio), detto il Bar. balunga, nacque in Messina nellGOO, e recssi giovinetto a Roma, ove,
poi eh' ebbe terminati gii sludj pittorici sotto
il

Domenichino

lasci

alcune pitture avute, in molto pregio. Rivide in appresso la patria, e fu molto adoperato per pubbliche e private opere. Apriva scuola di pittura , che fu frequentata assai, e diede all'isola non pochi valenti artisti.

onde anopere ci sua invenzione male si potrebbero discernere da quelle del maestro se piegasse pi largamente, ed avesse pi sicuro tocco di pennello. Le migliori sue opere sono gli 84 comparti del palco della chiesa di S. Niccol di Ferrara , rappresentanti diverse storie di quel Santo con maravigliosa feracit d' invenzione eseguite; ma sopra modo bella la S. Margarita fatta, per la catScarsellino, poi suo ajulo,

et di

Mor in patria nella fresca 58 anni. milanese viene ( Pietro ) ricordato da Paolo Lomazzo tra gli
tedrale.
.

allievi

Tra
il

le

migliori

pitture

ese-

guite dal
celebri

Barbaluuga in patria sono S. Gregorio che scrive nella chiesa sotto il suo nome; l'Ascensione a S. Michele, e due Piet
,

del Vinci, senza peraltro indicare alcuna sua opera. ed Uberto ) di ( Natale

Fermo
1750,
stile

fiorivano

in

patria

circa

il

dove condussero pitture di

totalmente marattcsco.

240

RI
(Sebastiano), nato a Bel-

RI
poche cose possono vedersi pi riccamente e meglio condotte. Le forme delle sue
del vescovo, di cui

RICCI

luno nel 1660, fu prima scolaro in Venezia del Cervelli, il quale avendolo condotto a Milano , ebbe in
questa citt
ia

ligure
zia
;

hanno

fortuna d' incontrare


,

pronte
il

bellezza, nobilt e gravariatssime sono le

domestichezza col Lisandrino che intorno alle gli diede utili avvisi
pratiche della pittura. Torn poi a Venezia, e di l a Bologna; e dal

Cignani, che lo conobbe capace di condurre lodevoli opere a fresco ed all' olio, fu mandato al duca di Parma, che dopo averlo fatto lavorare intorno a cose di non molta importanza nel castello di Piacenza, lo mand a sue spese a Roma onde meglio fondarsi nel disegno. Col si trattenne studiando ed operando finche visse il suo geoeroso mecenate venne poi a Milano, e di l si restitu a Venezia , indi passava in Germania, Fiandra, Francia, Inghilterra , e per ultimo rivide Venezia, ove termin la lunga gloriosa sua carriera nel 1754. Pochi pittori lavorarono quanto il Ricci, pochissimi seppero al par di lui va':

riare a posta sua lo stile e contraffare quello de'grandi maestri:


gallerie d' Italia e

composizioni, colorito vivace ed a tutte le sue cose seppe dare una tal quale novit che alletta, e fa scordare qualche traccia di manierismo. Pochi pittori veneti possono pareggiarsi a Sebastiano per correzione di disegno e per uettezza di contorni. Era suo nipote fraterno RICCI (MARCO), il quale alle sette Storie evangeliche , fatte dallo zio per il console inglese Smith aggiunse architetture e paesaggi bellissimi , e tanto al soggetto appropriali, che quelle pitture sono forse Je pi vaghe e pregevoli uscite di mano a Sebastiano. Era Marco nato in Belluno nel 1679, e fin da fanciullo fu collo zio in Venezia , in Francia, in Inghilterra, dove condussero insieme molte opere con non minore utile che fama. Marco poi abbandon, quand' era ancora gioattitudini, copiose le
facile
:

pennello,

il

eie

quelle d' ollremonti e d' oltremare hanno di sua roano quadri creduti del Bas'sano
,

di Paolo, di Correggio, ecc..

scitore di tutte le scuole, vedute ne' suoi viaggi opere di tutti


i

Conoed avendo

vane, lo studio della figura, e diedesi al paesaggio, nel quale riusci eccellentissimo , e tale che per alcuni rispetti viene preferito allo stesso Zuccarelli. Egli non era soltanto
te

buon

pratico,

ma profondamen-

maestri , quando doveva rappresentare qualsivoglia soggetto, la sua


felice

memoria
egli

offri vagli

ben tosto
tratta-

lo stesso

argomeuto da

altri

ne approfittava liberama senza servile imitazione. Si dice per che l'Adorazione degli Apostoli air altare del Sacramento in S. Giustina di Padova ha molte cose prese dalla cupola di S. Giovanni di Parma ; che il S. Gregorio a S. Alessandro di Bergamo rammenta quello del Guerrino in Bologna ec. Belluno sua patria possed belle opere pubbliche e private, fra le quali degna d'ammirazione la" gran sala della villa
to,
,

ed mente,

conosceva le teorie dell' arie, ed era bastantemente versato nelle belle lettere. Imitatore fedele di Tiziano, ritrasse le pi belle vedute della sua patria con tanta verit, che non fu per questo rispetto da veruno superalo. Parlo di paesi fatti per particolari, e non di quelli che destinava al commercio. Forse i migliori sono in Inghilterra, e molli furono da lui intagliati all'acquaforte e dedicati al conte Francesco Algarotti, che faceva grandissimo conto del suo Marchetto. In alcune delle principali famiglie di Belluno trovatisi
diversi suoi
paesi
di

uno squisito

gusto

e
il

con

tanta verit rappre-

sentanti

soggetto, che osservando

RI
suo freddo
il

RI
ili

241

Inverno
,

ri

pare

sentir

l'estate e sotto
si

o di essere nel cuore delardente clima quando


le

vedono

arie soffocate caldissi-

me

dei quadri rappresentanti, que-

sta stagione.

Alla bellezza e verit


le

del paesaggio corrispondono

figure

gevoiissime pittura fece il Ricciarelli, il quale fu poi incaricato di modellare per essere gettata in bronzo la statua equestre di Enrico li re di Francia : e gi tutto avea condotto a buon termine quando fu iu Roma da subita malattia rapito
alle arti

Michelangelo; ma perch aveva appresa la pittura piuttosto colla fadelio zio nel 1729. tica, che per naturale disposizione, RICCIANTI (Antonio) fiorenti- scorgesi nelle sue opere qualche stenno , fioriva dopo il 1650, ina pare to di pennello, e talvolta mancauza che non uscisse giammai dalla me- di espressione. Se non avesse fatta diocrit ; altro non dicendosi di lui che la sola Deposizione , dovrebbe nella Serie degli uomini illustri in risguardarsi per uno dei pi eccelpittura lenti pittori che abbia avuto l'Italia. se non che fu allievo di Vincenzo Daudiui. RICCIO (Bartolommeo Ne boni RlCCIARDELLl ( Gabriello ) DETTO IL ) fu scolaro e genero del napolitano, fu scolaro di van Bloe- Razzi , dopo la morte del quale e men uno de' pittori adoperati dal degli altri tre luminari della scuola re Carlo di Borbone pe: ornare la senese, ne sostenne egli per pi anni la gloria. Oltre le beile opere di corte. 11 Ricciardelli non era solamente quadiaturisla, ma sapeva far storia , quali sono il Deposito di Croce alle Derelitte ed il Crocifsso paesi che molto si avvicinavano a quelli del maestro. Fioriva avanti della chiesa degli Osservanti, oltre il poc' altre pubbliche e private ope1750. RICCIARELLI (Daniele) nato in re, che couservansi in Siena, lavor Volterra circa il 1500, poi ch'ebbe ap- ancora di prospettive e di scene da preso a disegnare sotto dSodoma, pasteatro; e. pi avrebbe fatto in pits nella scuola di Baldassare Reruzzi, tura se meno fosse stato adoperato poscia fuallievoedajutodiPierino del come architetto in patria ed iu LucVaga; dopo la di cui morte termin, ca , nelle quali citt furono eretti per ordine di Paolo III, le opere che sui disegni di lui e sotto la sua diquesti lasciava non terminate nella rezione importanti edificj. Fioriva sala dei re. Stando Daniele in Roma dopo il 1550. prese ad imitare il Bonarroli, che, (Domenico) , detto il Brucompiacendosi di cos valente se- sasorci, nacque in Verona nel 1494 ; guace, lo ajut in ogni modo e colla apprese i principi della pittura in stia protezione, e coli' accomodarlo patria- sotto il G follino , poi redei proprj disegni. E non da duVenezia per studiare le cossi a bitarsi che nou vada in parte debiopere di Giorgione e di Tiziano, che imit assai da vicino tore a Michelangelo del nome grancome dissimo che gli acquist quella ma- si vede' nelle prime sue cose, le quali se avessero tinte alquanto ravigliosa Deposizione di Croce che Daniele fece per la chiesa della Tri- pi calde rmle si distinguerebbero da quelle del sommo esemplare. nit dei Monti, che viene universalmente riguardata per uno dei tre Tali souo in Verona il S. Rocco che conservasi nella ciiiesa gi degli migliori quadri di Roma, colla Trasfigurazione di Raffaello e la ComuAgostiniani e varj quadri da stanca nione del Domenichino. Altre pre- di profauo argomento. In appresso
di
,

d'uomini e di animali, eseguite con molto spirito, e quali doveva farle che fu prima pittore di ligure che paesista. Mor cinque auui prima

in et di

57 anni.

Fu que-

st'uomo

fiero disegnatore in sul fare

'

Diz. ciarli Ardi. ecc. T.

III.

31

242
si

RI

affezion al Parmigianino, e di questo secondo stile la Favola di

Fetonte dipinta nel palazzo ducale di Mantova, opera copiosissima con bei scorci e piena di vivacit. Ma pi che nelle cose all' olio mostrossi al Brusasorei grande maestro nelle pitture a fresco, la pi maravigliosa delle quali la Cavalcala di Carlo e di Clemente VII in Bologna, rappresentata in una sala del palazzo

RI dopo il Sacco di Roma, recatosi a Messina vi diffondeva il gusto di Raffaello. Mariano desiderava di apprendere lo stile del nuovo maestro, e cosi felicemente vi riusc, che ven,

Ridoifi, di cui non pu vedersi cosa pi varia, pi dignitosa e splendida. .Mor nel 1567, lasciando appena
istrutto
figli
rie'

principi

dell'arte

due

ed una figlia , che sostennero la gloria paterna particolarmente RICCIO (Felice) chiamato Bru,

sasorci

il giovane, il quale, dopo la morte del padre, andava a Firenze per continuarvi gli studi pittorici sotto il Ligozzi ; e da questo apprese una maniera diversa e pi de-

ne risguardato per il miglior seguace di Polidoro. Arricchiva di pregevoli quadri le chiese della sua patria , ed uno fu creduto degno di sostenere il confronto della famosa Piet, che Polidoro aveva portata da Roma e posta nella chiesa delle Ree pentite. Morendo nou ben noto in quale anno, lasciava Mariano erede delle sue virt il figliuolo RICCIO (Antonello). Fioriva costui nel 1576 insieme ai non pochi allievi che la scuola di Polidoro aveva dati alla Sicilia; e contribu
,

a diffondervi in
dell' arte,

tal

modo

il

gusto

che per pi di un secolo somministr valorosi pittori al regno ed a Roma.

licata e gentile di quella del padre, onde vengono molto apprezzate le sue Madonne con fanciulli ed angioli

RICCIOLINI

Michelangelo

vaghissimi.

Per
i

le

chiese di

detto di Todi, nacque in Roma nel 1654, e fu ragionevole pittore, comunque non si guardasse dal ma-

Verona condusse molte opere, ma


le pi stimate sono piccoli quadri

nierismo

die

nell' et

sua signo-

da stanza
che
il

molti dei quali dipin; se in pietra di paragoue facendo


,

reggiava, poco pi, poco meno, tutte d' Italia. Orn diverse le scuole chiese di Roma di spiritose, se non
di belle pitture a fresco ed all'olio, lavorando pi di pratica che d'altro fino all'anno 1715, ultimo della sua vita. (Niccol), nato nella stessa citt circa il 1657, super per conto dei disegno il suo parente Michelangelo, ed os porsi a concorrenza del cavai. Franceschini ne' cartoni per alcuni musaici del Vaticano. I due Ricciolini furono ammessi all' onorevole distinzione di dare il

valente ritrattista, in ci peraltro felicemente emulato dalla sorella


scuri.

marmo faccia Fu pure assai

1'

ufficio degli

(Cecilia) che aveva appresi ai,c da ' P a dre. Era costei nata alcuni anni prima di Felice, che mor in patria di 65 anni, nel 1605. Ultimo dei fratelli era
i

principj de "

Giovanni

Battista

il

quale dalla scuola del padre pass a quella di Paolo Calliari. Dopo avere operato molto in pat'ria fu chiamato in Germania al servizio dell' imperatore Rodolfo li, ne pi
,

proprio

ritratto

alla

reale

galleria

di Firenze.

RICHARD (Martino),

nato in

rivide

(Mariano) da Messina, nato nel 1510, poich ebbe appresi principi de ha pittura dal Franco frei ,

1'

Italia.

quent

la

scuola del Polidoro, che

Anversa nel 1591 con un solo braccio, fu non pertanto uno de' buoni paesisti de' suoi tempi ; e tale da essere da vau Dyck tenuto in grande stima. Mor in et di 45 anni nel 1656. Suo fratello minore

RICHARD

RI Davide
,

cammin
rimase a

sulle tracce di lui

ma

gli

grande distanza.

R1CIIARDS0N (Gionata) nacquejin Londra nel 1 665, ed apprese la pittura da Rilei, celebre pittore di Desiderava di migliorare ritratti. nell'arte collo studio dei grandi maestri, ma ritenuto dalla famiglia in patria, procurossi dall'Italia e da quadri e disegni origialili paesi
,

RI 245 Vcdonsi ragguardevoli dipinti di lui non solamente io Valenza, ma ancora a Cheste, Reus e Godella. Mor nel 1764. RICIIER (Antonio), nato in Napoli nel 1600. fu discepolo del Lanricchezze.

narj e bassi-rilievi , come pu fare soltanto dovizioso artista. Ma appena conobbe il suo maggior figlio ca-

pace di gustare e di conoscere il merito delle produzioni delle belle arti. Io spediva in Italia, dove esamin le opere de' pii insigni maestri, e raccolse notizie d' ogni maniera; e soltanto non avendo vedute Napoli e Venezia, rimase imperfetta Ja sua raccolta. Mor Gionala in Londra sua patria in et di 80 anni. Diedero prova delle loro cognizioni pittoriche il padre ed il figlio nel Trattalo di Pittura e Scultura pubblicato a

franco e suo fedele imitatore. Tratt con molta intelligeuza la pittura , ma probabile che parecchi anni sia rimasto presso al maestro in qualit di suo ajuto nelle grandi opere condotte in Napoli, Roma ed altrove, onde poco ha potuto dare di propria invenzione. Volle perpetuare peraltro alcune delle migliori
cose del maestro ed intagli all'acquaforte alcuni rami tratti da' suoi freschi e quadri all' olio.
(P.) trovasi quest'uomo annoverato tra g' intagliatori in rame per avere incise iusieme a France-

sco Cheveau le tavole filosofiche del libro di Luigi Lesclaches.

RICHIEDEO
scia rica

di questo pittore

comun nome

nel I7l5.

Ma

(Marco). Sebbene uon resti in Bresua patria chs la memoria slodel bel quadro rappresentante
eseguito per
si

quest'opera incontr severe critiche, tanto per rispetto di alcune troppo quanto per Ja esagerate opinioni frequente falsit delle citazioni. I
,

S.Tommaso,

la

chiesa

dello slesso Sauto, gli


rato luogo fra tanti suoi concittadini.

deve ono-

valenti artisti

suoi critici

li

fanno comparire piut-

tosto accorti trafficanti che giudiziosi

estimatori dell' arte. Gionala intagli alcune slampe all' acquaforte ,


clic

sono

dai

dilettanti

tenute

in

pregio , tra le quali 11 proprio ritratto

Quello

di

Alessandro Pepe, una


I'

volta di faccia e

altra di

profilo.
ec.

Quello di Giovanni Milton,

RICIIARTE (Don Antonio),


tore di storia
all' olio

pit,

R1CUIERI (Antonio), nato in Ferrara circa il 1600, fu allievo del Lanfranco, poscia suo ajuto in Napoli ed in Roma; nella quale ultima citt dipinse ai Teatini sui disegni del maestro. Pare che dopo tale opera si applicasse all'intaglio, non sapendosi , che abbia eseguila verun' altra opera di pittura : ma tulli conventrono essere stato miglior pittore che intagliatore.

e frescante

R1CHO (Andrea)
uno
de' pochi
in
di

di

Candia,

Yecla nel 1690. Destinato dal padre agli studj letterarj per apprendere la pittrascur li tura sotto Senen-~Yilla, debole maestro ; morto il quale, frequent la scuola di uno dei Menendez. Oper mollo in Valenza, dove domiciliaio
,
,

nacque

moderni

pittori greci

conosciuti

magine

Italia. Una sua imMaria Vergine, non pre-

gevole che per conto del colorito , eii avente la Itggenda latina Ari' dreas Richo de Candia pinxit, con:

servasi nella reale galleria di Firenze.

tosi

appena Menendez,

uscito
vi

dalla

scuola

di
e

IICKE (Bernardino
Courlrai circa
il

acquist gran

nome

de), nato a 1520, and in et

BI

RI
u

giovanile a dipingere d Anversa ; e col fu nel 1561 ricevuto membro di quella fiorente Accademia. Egli tenne due diverse maniere di dipingere. Appartiene alla prima maniera il quadro rappresentante Ges che porta la Croce, eseguito per la chiesa di S. Martino di Courtrai ; alla seconda pressoch tutte le altre opere fatte in Anversa ed altrove. Mori assai vecchio in Anversa.


<

sue stampe fanno un maraviglioSf effetto. Vero per che in tutte le sue opere si rende troppo ma nifesto lo studio, e che le figure umane non sono rappresentate con molto gusto . Questo dotto ar-

R1CKMAN
il
,

tore che operava in

(Niccol), intagliaAnversa circa

1650 incise un' Adorazione dei Magi, da Rubeus.


1 dodici

Apostoli con Ges Cri-

sto

dallo stesso.

Maria Vergine col Bambino che amorosamente l' abbraccia in presenza di S. Giuseppe, dallo stesso, ec. RID1NGER (Giovanni Elia) nacque in Uima nel 1695. Apprese i principj del diseguo da suo padre, e gli elementi della pittura da Cristoforo Resch, mediocre artista. Chiamato da naturale inclinazione a dipingere quadri di animali e sta,

tista mor in Augusta nel 1767, lasciando un gran numero di stampe, tra le quali sono celebri Je seguenti Il Paradiso terrestre, che rappresenta la creazione di tutti gli animali, ed Adamo eri Eva ; io 12 logli. Raccolta di sedici favole. Raccolta di teste di Lupi e di Volpi bellissime. Seguito di quattro gran fogli, due dei quali rappi esentanti degli Orsi che dilacerano un cervo, ed alcuni cignali che riposano in una foresta, sono risguardali come i capi lavoro di qoeslo artista. Sedici fogli di caccie del grande e piccolo selvaggi urne ; stampe in:

teressantissime.

Diciotlo fogli di Equitazioni, che

rappresentano

tutti

gli

esercizj

dei
di

maneggio
Giovanni
bulino
ali

bilitosi in

Augusta

cominci a di-

ec.
figlio

(Martino Elia),
Elia, intagli

pingere quadri di tal genere, ma in piccola quantil, perch pi facile e pi utile riuscendogli lo smercio delle stampe, che non quello dei quadri, a quest' ultim' ai te quasi totalmente si consacr dopo i quaranl'anni. Le sue composizioni sono piene di anima, e l'invenzione sempre felice. Da attente considerazioni sulla natura traeva i caratteri degli animali, e soprattutto delle bestie selvagge, e le rendeva in disegno con inarrivabile esattezza ; onde le sue stampe possono tener luogo di una storia naturale degli animali. Egli conduce l'occhio, dicono gli
autori del Manuel, voi. 2, p. 55, dei riguardanti a spaziare in mez zo alle foreste sugli Orsi e sulle Tigri, descrivendo le forme loi^),
>

ancor esso a

ma pi di questi si accost , eccellenza paterna il suo fratello


(Giovanni Giacomo).
alia

Era,

questi nato del 1719, ed intagli

un

maniera nera, la maggior pai le de'quali sono belle copie delle migliori stampe che siano comparse in Francia ed in Inghilterra dal 1740 al 1770. RIDOLFI (cav. Carlo), nato in Vicenza nel 1591, pass in et fanciullesca a Venezia per apprendere
Ja

gran numero di rami

pittura sotto l'Alieuse, e fu

de'suoi migliori allievi.

uno Sembra non

pertanto che molto si allargasse dalla maniera del maestro, dopo gli studj dulie pi prediate pitture di Vicenza e di Verona. Tra le migliori opere
eh' egli condusse, ebbe celebrit Ja Visitazione eseguita per Ja chiesa

le caverne,

le

abitudini,

come

fa-

rebbe un esperto naturalista. Sep pe tanto bene distribuire il chia roscuro, che anche alla vista le

d'Ognisanti

in

Venezia; nella quale

vedesi la cura eh' egli si prendeva per non cadete nel manierismo, che

RI
aveva in quel]' et invasa la srr.ola veneziana. Ma il Riilolli acquist pi che dalle pregevoli opere di
pitluia
,

R1

245

faina
:

j;i

andi.ssinoa dal Li-

bro intitolalo Le Maraviglie <LLa le i< riluttile Pittura Vtmziana \ ite accuratamente scritte de mae,

nano, Fabiano, Montenaldo.ee. possedono pregevoli opere di questo pillor veronese; allie possono vedersi in I ibiio tei in Rimini, nella prima delle quali citt conservansi
la

ISativrt di S. Giovami Rallista e la Presentazione della Vergine, e

stri

di

quella illustre scuola,

&ema

nella seconda un bellissimo Deposto


di

imbrattarle con racconti da veglia; le quali, se l'autore non avesse intem-

perantemente ostentala poetica erudizione, e latte avesse pi accurate indagini crono! cecche, j ci ri; ht io servir d esemplare a chiunque iulraprende ad il (usti aie le vile degli artisti perocch vi m scorga csattezza di teorie , linaio e nilido lo stile, evidenza nella descrizione citile grandi composizioni schiettezza di narrazione. Alcuni hanno peraltro
1

Cince. Lavoi all' ultimo eziandio j er Padova , Venezia e "V erona, dove le sue pitture sono in gran pregio tenute; pei occh, conservando le tinte della t-cuola patria, hanno la castigalez*a di disegno , la sobriet
di
e

cii

composizione,
,

ia

domina

acquistale costume e finitezza Claudio ailiove, e (he non semsi

pre

trovano

in

Paolo, e ne' suoi


archi-

seguaci. JMoi

nel 1641.
,

RIDOLFI (Rabtolomeo)
Fra
egli

creduto di scorgeivi alcune inesattezze grammaticali, che loitiu. alamente non vengono aweitile rhe dai pedanti. Pare che il Ridolfi , sebbene avuto in conio di huon artista , ed onoralo col titolo di cavaCosse tropi o contento del perciocch, dando in fine del secondo volume deha sua opeia le memorie citila propria v ita si duole dell' invidia degli emuli e dell' ignoranza dei grandi sigi.oii. I\Ioi in Venezia nel 1658.
liere,

tetto, stuccatore, fioriva circa il

1650. nato in Verona, dove ap-

non

prese 1 arte sua, e dove esegu alcuni lavori the lo fecero conoscere valente maestro. Ebbe quindi molte commissioni in diverse parti d'IlaJia ; ed all' ultimo, chiamalo in Polonia,
vi fu adoperato assai e plastico e cerne ai Inietto.
e

suo

slato,

come

R1EDEL (Giovanni Antonio),


nato 1797
a

Praga nel 1752* cuopriva nel


carica d'ispettore della gal-

la

R1DOLFI

ClauiicO nacque

"Verona di nobile n,a povera lamiglia, nel 1574. Credesi che studiasse la pittura sotto Daiio Pozzi poi sotto Paolo Calliari ; e pi che da questi maestri trasse profitto dallo studio fatto sulle opere dello slesso Paolo, di Tiziauo, e di Andrea JMantegna. Esercit alcun tempo V arte in patria, in allora troppo ricca di rinomatissimi pittori, perch potessero avervi frtquenti occasioni di lavoro giovani artisti onde pass
,

Dresda. Dopo la morie di suo padre, seguita nel 1755, applirc ksi con buon successo ad incidere allacqua forte', in sul fare di Rembrandi, alcuni disegni traili dai quadii della su (Ideila galleria, e ne fece quaianta all' incirca. Le pi conosciute stampe sono La Peata Vergine seduta in un paesaggio, che d da bevere al Bamleria di

bino
1

dal Barocci.

Sacramenti, da Giuseppe Maria Crespi.


selle

'.

Riti atto di

Re in brandi, da un

di-

ad Urbino, dove ebbe ospitalit in casa di Federico Barocci. Ammogliatosi in Libino, and ad abitare nella vicina terra di Ccrinaldo, e fu mollo adoperalo ne'vicini luoghi. FosscrcJ ione, Can;

Roma

e di

pinto del medesimo Rtmbrandt. Ritratto di una giovane rhe sta da Reminfilando delle perle ,

brandt

ce.

(Antonio [Lia),
iti

allieva

figlio ed Giovanni, nacque in Dre-

246

RI
in

RI
1652 , fu allievo di Alberto Everdingen, ed uno dei migliori pittori olandesi di marine. Erano le sue opere assai ricercate, e perch soleva egli lodar molto le altrui, fu caro a tutti gli artisti, e condusse tranquilla e felice vita. Fu egli stesso il maestro di suo figlio. RIETSCHOOF (Enrico), il quale gli era nato nel 1678, e fu il suo migliore allievo. Enrico non sopravvisse che pochi anni al genitore ,
Iloorn nel

sda nel 1765, e si fece nome Ira gli intagliatori tedeschi con molti rami la maggior di piccole dimensioni
,

pai tu de' quali spettanti


ria

alla galle-

di

Dresda

tra

quali

Uua vecchia presso un chirurgo, che medica una piaga ad altra vecchia vicina , da Brouvyer. Piccola testa di Cristo, da Annibale Caiacci ec. R1ETER (Enrico), nacque a Winterhorur nel 1751. Perdette il padre quando appena usciva dalla fanciullezza, e da coloro che avevano cura della sua educazione fu consigliato a tirarsi avanti nello studio
,

morto

nel

1719-

delle

belle

arti.

Passava poscia

Norimberga, dove cominci a dipingere ritratti,, ma poco dopo incavasi a Dresda presso il suo compatriolto Antonio Graff, che amorosamente lo accolse. Vedendo
i

(Giacinto\ nacque in Perpignano nel 1655, e riusc cos valente ritrattista, che fu chiamato il wm-Dyck della Francia. Nel lungo periodo della sua vita dipinse tutti i re suoi contemporanei e tutti principi della real casa di Francia. I pi illustri letterati ed artisti furono pure ritratti da Bigaud ,
i

RIGAUD

ritratti

di

Antonio ed

quadri scel,

e lo stesso vecchio

Le Brun

volle

tissimi di quella galleria

conobbe

che

assai

lungo cammino restavagli

a percorrere per giugnere alt' eccellenza dell'arte. Fecesi dunque a


le opere di Rubens van u li tent qualDyck, Rembrandt che copia di Claudio Lorenese, Berghem Both ec. e sentendosi piii

studiare

che a
cr.

tutt' altro inclinato al


si

gio, a questo totalmente

paesagconsa-

proprio. Volendo i suoi concittadini ricompensare 1' onore che faceva alla patria colla sua virt, Io aggregarono alla patrizia nobilt, lo cre cavaliere di e Luigi S. Michele, e lo pension. Fece ancora pochi quadri storici, tutti degni della sua fama, ma non pertanto lontani dal merito de' ritratti , sorprendenti per la rassomiglianza, per

avere

il

XV

Dopo cinque anni rivide la Svizzera e si stabil in Dresda e trov in Aberli un vero amico, che morendo gli lasci il ricco suo traffico di stampe. Disegn , dipinse , intagli ed acquist nome di va,

Le principali slampe sono di sua invenzione, tranne il seguente seguito che preso da natura da Aberli. Ciuque piccole vedute scelte per quelli che cominciano a disegnare, prese da natura da I. L. Aberli ed incise da Rieter.
lente
artista.

mosse e di colori, e per prezioso finito di tutte le parti. Ad ogni modo gli si d carico di non essersi totalmente preservato dal manierismo, di aver profusa soverchia ricchezza negli abiti con pregiudizio dell' oggetto principale e di non
vivacit di
il

aver data nobilt, n abbelliti gli permessi originali entro ai limiti per il quale dalla rassomiglianza ultimo difetto, se pure pu chiamarsi difetto , non era frequentemente ricercato dalle signore, n egli
:

si

Veduta del castello lago di Theun.

di

Spietzsul

di troppo difficile contentatura.

Ultima cascata del Reichenbach nella valle di Oberhasli ee.

R1ETSCHOOT

(Giovanni) nato

sapendo essere Era direttore della reale accademia di pittura di Parigi quando mor in questa capitale 1' anno 1740. (Giovanni), nacque in Pacurava
di ritraile,

RI
rigi

RI
ed
e probabilre

247
reale

circa

il

1700

mente nipote lei pillole Giacinto Rigaud, Pubblica pi di cento stampe di paesaggi, marine ed altre vedute , intagliate con non comune intelligenza e con punta assai spiritosa. Sono generalmente ben disegnate le ligure onde le popol; e Je diverse vedute di Londra l'ormano una non numerosa ma pregevole serie di belle stampe. Mori in dopo una lunga dipatria mora in Londra, l'anno 1754, lasciando ammaestrato nelf arte il
,

Guglielmo Maria. Moriva


nel

colla

consorte

in

Londra ricco ed
an-

oikii ato

1691

R1MACHI UDALPA YNCA,


tico arebitetto

ed ingegnere ameri-

cano costru a Cusco , capitale del Chili e del Perii, la famosa fortezza
eseguita per ordine dei te peruviani , nipoti di Manco Capa e. Forse
le notizie elle si

hanno

delle

mara-

liglio

RIGALO

(Giovambattista),

il

opere di americana architettura sono in parte favolose, o per lo meno tutte esagerate. Ci premesso, soggiungo una breve descrizione d Cusco e della sua fortezza. E questa citt situata in amena piavigliose

quale, sebbene inferiore nelle cose dell'arte al padre, continu le stam-

nura
nel

alle

falde

di

un

figura era quadrata tra

monte la due liumi ,


;

pe incominciale da

lui

essendogli

lungamente sopravvissuto. Soggiungo un indice delle stampe dell'uno


e dell' altro,

dalla quale

mezzo aveva una gran piazza , si partivano quattro am-

pie strade, ancora sussistenti. Quivi era il tempio del Sole, di cui non

Veduta
segnato
iiglio.

del palazzo

Bombon,
inciso

di-

dal

padre

ed

dal

La Camminata
Tuillerie.

del giardino delle

senza maraviglia si ammirano tut tavia gli avanzi poich Je mura erano formate di pietre di 15 in 16 piedi di diametro. A settentrione della citt ergevasi sulla schiena del
;

Sei Vedute del castello di Marly. Veduta del corso di Marsiglia. Veduta di Greemvich. Veduta del castello di Ilapton

monte

la

famosa fortezza

costrutta

Hualpa coll'ajuto di altri tre ingegneri Ynca Mancatici, Acahuana Ynca e Calla Cuncbuy.
dall'architetto

Court.

Consisteva
del Parco di
S. Iames.

questa

fortezza
l'altra
,

in

tre

Veduta

Serie di sei Paesaggi, popolati di

molte ligure.
Serie di sei Marine
,

ove

si

ve-

dono diverse
le

galere.

Dieci logli di diversi soggetti per


di Molire ec. (Giovanni), Dato in Londra nel 1616, poi eli' ebbe da me,

commedie

R1LEY

diocri pittori appresi


l'arte,
si

principj del-

ad imitare la naiura ; e tanto profondamente la studi nel1' uomo die in breve riusc uno de' migliori ritrattisti perocch non solo sapeva perfettamente fare' i
fece
,

ed in quella di il palazzo degl' Incas. L' oro vi si vedeva entro e fuori sparso a piene mani, ed effigiati vi erano al naturale animali ed alberi. In questa fortezza si veggono ancora pietre , ciascuua delle quali ha pi di 40 piedi di lunghezza ; e tra queste una di cos enorme grandezza, che sorpassa l'immaginazione, ed rbiamata Ja pie* tra stracca per Ja grande fatica clic cost nel trasporto. G' interni la,

fortezze

uua entro mezzo era

vori del forte, consistenti in sculture, scale artificiosissime, camere di

volti somigliantissimi,

ma

farne tra-

ogni grandezza, portici, ec. sono ora


tutti

sparire

costumi e le principali passioni dell' animo. Nominato primo pittore del re, dipinse il re Giacomo e la regina sua sposa, poscia il
i

distrutti

parte delle

mura
a

non abbiano

maggior die distruggersi che col


la

mentre

esteriori pare

mondo.

248

RI
fior

RI
poco Rimin*
,

RIMERICI (Giovaci),
dopo
eri

RIMINO

(Giovanni da), celebre

tempi di Giotto, in avventura i! pi antico pitdove eh' io tore di quella citt sappia , noo conservasi alcuna sua opera certa. Operava ancora nel 1386.
per
,

pittore del quindicesimo secolo, ope-

rava dopo il 1450, come u fanno testimonianza due quadri, nei quali al proprio nome aggiunse il 1459 ed
il

1461

',

si

hanno

memorie
altra

RIMINALDl (ORAZIO),
Pisa nel

nato in

lui

fino al

1470.

Un'

di tavola

1598

fu io patria

ed

in

di questo pittore senza data di

anno

Roma

allievo dei

due Lomi. Sgra-

ziatamente lasciossi in

Roma

affa-

scinare dalla maniera del Caravaggio ; ma presto rinvenuto , prese a sua guida le opere del Dotneoichino ; e fu per avventura il suo pi

conservatasi a Rologna nella quadreria Ercolani. (Bartolomeo da). V. Coda Benedetto. (Lattanzio da). V. Marca

della.

degno emulo.
sere
gliori artisti

Il

Riminaidi vuol
:

es-

RINALDI
chiamato
Furiui
;

riguardato

come uno de' mitoscani Grande in

il

( Santi Trombi,

fiorentino
di

fu scolaro

del

ma

perch

meno

me-

sul far caraccesco nei contorni e nei panni, vago e grazioso nelle

diocre littore, pochissimo conosciute nella stessa sua patria.

carnaggioni, facile e delicato nel maneggio del pennello, non avria mendo per cos dire, se non servivasi di cattive mestiche, che preti giudicarono assai le sue opere , Le principali e pi conservate ador-

RINCON (Antonio),
GuaJalaxara
ne!
I445,

nacque
il

e fu

pri-

mo de' pittori spagnuoli ad allontaa dare narsi dalla maniera gotica


,

nano la Le due

cattedrale della sua patria.

Storie Scritturali dei coro, e l'Assunta dipinta all'olio nella cupola, sono forse i pi bei lavori
di pittura che a

rotondit e nlievo ai contorni, carattere e belle proporzioni alle figure. Sebbene seguisse piuttosto la natura che altri esemplari, scorgesi nelle sue opere qualche lontana imitazione di Andrea del Castagno e
del Ghirlandaio. I re cattolici Ferdinando ed Isabella lo crearono pri-

que tempi
;

si

ese-

guissero in Toscana

ma

l'Assunta fu 1' ultimo Riminaldi, rapito alla patria da soverchia fatica, o, come alcuni vogliono, da contagio, nella freschissima 52 anni. Altre chiese di Pisa, ed alcune privale quadrerie poset di

quello dellavoro del

mo pittore di corte, e gli accordarono il titolo di cavaliere in ricompensa de' loro ritratti abbastanza somiglianti, e risguardati a que' tempi
nella Spagna quali lavori d' uno straordinario merito. Fra molt'altre pitture, in gran parte perite, ebbero
diciassette grandi quadri i per la parrocchia di Robbedo di Chavela , rappresentanti i pi importanti fatti della vita di Maria Vergine. Mor in Siviglia nel 1500, col trovandosi in qualit di cortigiano presso a' suoi sovrani, cui erasi reuduto carissimo per le per grandi sue' gentili maniere

sedouo qualche sua opera

e nel

palazzo Pitti conservasi il Martirio di S. Cecilia. Termin l'opera dell'Assunta, ma debolmente, suo fratello (Girolamo), ii quale poco lavor in patria ; ma ed in patria e fuori ebbe pur nome di valente pittore. Fu chiamato a Napoli a dipingere la cappella di S. Gennaro indi pass a Parigi alla corte della regina Maria. Per V opera dell'Assunta , condotta molto avanti da Orazio, e terminala da lui, noo ottenne ch> il modesto premio di 5,000 scudi.
;

celebrit

eseguiti

talenti

per

morali

virt.

Suo

figliuolo

del padre

(Ferdinando) dopo la morte and a dimorare stabilmente iu Toledo, dove nel 1505

RI
dipingeva
gli

RI
magin

2:49

ornati dell'aitar

Roma, dove

dicesi avere condotta

giore di quella cattedrale. Fece inoltre diverse cose a fresco, delle quali non si conservavano, u' primi anni che pochi vedel presente secolo nerandi avanzi. Ignorasi 1' epoca
,

lodevoli opere, per le quali

della sua morte.

fu aggregato a quella accademia di pittura ; ma ne in Roma n in altri parte d' Italia noto veruna sua indubitata pittura, n si hanno ulteriori notizie biografiche.

RINGLl (Gottardo),
1575
drart
scanti.
,

viene
tra
g'

annoverato
ingegnosi

nato nel dal Sau-

RIVAIZ (Antonio), nacque


i

in

pittori fre-

RIO RERUCUS (Rartolomeo),


nato circa il 1540, probabilmente in Toledo , fu scolaro di Gaspare Recerra e nel 1568, aveva di gi nome di valente pittore. Nel 1607 fu dal capitolo di Toledo nominato nel quale impiego si suo pittore mantenne lino all' anno 1627 , in cui moti. Le sue opere si accostano rispetto al disegno ed al colorito a quelle del maestro , ma sono assai
, .

Tolosa nel 1667, ed apprese il disegno ed principi della pittura sotto il proprio padre, ragionevole pittore e migliore architetto. Ebbe a suo condiscepolo il celebre la Fage, col quale contrasse grande dimestichezza, Mandalo dal padre a Roma per continuarvi gli studj dell'arte, dopo avere dimorato alcun tempo in Parigi concorse per il premio dell'Accademia di S. Luca, e l'ottenne dal sommo mecenate delle Arti il cardinale Albani(posciasommo pon,

tefice sotto

il

nome

di

Clemente XI)

meno

calde.

R1PANDA
operava in

(Giacomo), bolognese,
circa
il

Roma
i

1480, ed

volgare tradizione che fosse il primo a disegnare bassi rilievi della colonna Trajana.

che lo coron colle proprie mani. Richiamalo in patria dal padre che poco tempo sopravvisse ai suo ritorno, occupossi in ogni genere delarte sua. Ebbe correzione di disegno, forza di colorito , composizione ingegnosa, grazia di sentimento. Intagli pure alcune delle proprie composizioni, e quattro stampe allegoriche per ornamento del Tratde talo della pittura di Dupuy Grez. Mor in patria nel 1755. ( Rartolomeo ) , cugino di Antonio e nato ancor esso in Tolosa, intagli diverse stampe dai qual'

(Giuseppe), nacque Granata circa il 1640, e fu uno degli ultimi allievi di Alfonso Cano. Quando Antonio Palomino and a Granata nel 1712, lo chiese per suo ajuto nelle opere della Certoin

RISUENNO

sa ; ed in queste, per testimonianza dello stesso Palomino, Risueuno si

mostr il miglior disegnatore dell'Andalusia. All' esercizio della pittura aggiunse quello della scultura, e fecesi in quest' arte vantaggiosamente conoscere in Granata ed in altre citt con importanti lavori in marmo e con belle opere di plastica, nelle quali non seppe tenersi per lontano dallo stile beruiuesco
,

si era dilatato ancora nella Spagna. I suoi quadri hanno la risolutezza ed il colorito di quelli del Cano. Mor Risuenno in patria nel1' et di 81 anni. RITA (Michele), pittore inglese che fioriva nel 1648, fu lungamente

che

dri e disegni del medesimo, ed alcune da Renedetto Luti. Operava dopo il 1750. Le principali sue stampe sono La Caduta degli Angioli Ribelli, da Antonio Rivaiz. Storia d'Arrio e Pelo. La Morte di S. Maria Maddaledal Luti ec. na (Pietro gayal.) figlio ed allievo di Autonio, camminando die:

tro le

orme paterne

acquist

non

minore celebrit di quella del genitore, onde in premio della sua


virt
fu

creato

cavaliere.

Fioriva,

Diz. degli Atxh. ecc. T.

III.

250
alia

RI
mela del
diciottesimo secolo.
lesi

RI
dipinta per la chiesa de'
in
,

Camaldo-

RI VELLO (Galeazzo), seniore, antico pittore cremonese , di cui biografi palrj Zaist e Zapanano ni, e che altri asseriscono non avere esistito che nella mente loro. Maggiori probabilit si hanno delia esii

Alessandria appare lo studio eh' egli aveva fatto grandissimo sopra le migliori opere di Guido Beni. Altre pregevoli pitture lasci
in

patria

ne' vicini

paesi

ma

stenza di

Giuseppe)

che Antonio

continuamente occupato uel far ritratti , non ebbe tempo di eseguire molte importatili opere di storia.

Campi

dice essere stato non medio-

Mancava

all'arte nel

1774.
), viene

cre pittore, che lasci opere in diverse chiese e luoghi di Cremona

RIVIEBE (Stefano de

annoverato dal Gaudelliui come intagliatole in legno, senza darci ve-

ed altrove, senza che presentemente se ne conosca alcuna, quando non voglia ammettere per sua una si tavola rappresentante una mezza figura di donna che sembrava un'Amazzone, falla con buon disegno e hen colorila, ceUt carnagioni pasto~ se, bench, di una maniera ah/uanto

runa notizia intorno alla vita e stampe di lui. (Francesco), nato in Francia in sul declinare del diciassette-

simo secolo

stabil

la

sua dimora

in Livorno, dov' era molto stimato

dura

nelle pieghe.

Cos

lo Zaist

scrittore di sospetta fede.

(Galeazzo) juniore creduto figlio di Giuseppe e per so,

per certi suoi quadri da stanza rappresentanti danze turchesche e conlavorati con molto spiversazioni
,

rilo e verit.

Ebbe

diversi scolari,

tra

quali taluno
in

migliore
1

di lui.

prannome chiamalo Galeazzo


barba. Di questo pittore
si

della

Mor

Livorno nel
(
il

750.

assicura

che

in sui declinare del diciottesimo

secolo conservavasi io casaMartiuengoa Brescia, un quadro rappresen-

tante S.

Stefano in mezzo
:

ai

Santi

Antonio Abate
colla leggenda
lis

e Francesco d'Assisi,

Gateacius de Rivel-

dictus de
altro

barba pingebal 1524.

quadro rappresentante la Concezione di Maria era in addietro e due conservatisi ana Busseto cora presentemente in Cremona, uno presso gli eredi del Canon. Massi;

Un

nato in ) , 1650, apprese a-dipingere nella scuola dell' Abbiati , e fu uno de' suoi migliori allievi. Poco peraltro lavor in pubblico, e perch, pensando diversamente dal maestro non s' impegnava volentieri iu opere di gran macchina e perch, dipingendo pi finitamente di lui, aveva frequenti commissioni per ritraili e per quadri di piccole dimensioni, tenuti tuttavia in qualche pregio. Mor circa il 1740.

RIVOLA

Giuseppe

Milano dopo

miliano Sacchi , I' altro presso il conte Carlo Visconti, rappresentante fa Vergine che sta adorando il bambino Ges steso sopra un cuscino, sul lembo del quale leggesi : Galeaz de la Barba.

Madrid

RIZZI (Francesco), nacque in nel 1608 da Antonio, meno

RIVERDIT1 (Marc' Antonio),


celebre
secolo,
ritrattista

del

diciottesimo

nacque

in Alessandria della

che mediocre pittore, il quale conoscendo di non poterlo ammaestrare con buoni principj, ne coll'esempio suo nell' arte , lo raccomandava a Vincenzo Carducho. Ma il giovanetto non tard ad allargarsi dai precetti del maestro ed a voler operare da
s, siccome colui, ebe dotato di grande ingegno, ma privo d' esperienzu,

Paglia circa il 1700, e fu uno dei pochi pittori che siansi preservali dal manierismo dominante in Italia nella prima met del diciottesimo secolo. Dalla sua bella Concezione

t,

troppo fidava nella propria capacied Dgui cosa trovava facile ; onde non conoscendo chesuperlicialmente

ni
le

RI
della
le

25

difficolt dell'arte, tulio eseguiva

Mercede
.

di

Madrid; terminate

con istraordinaria
facilit

prestezza. Tarila

quali

si

fece fiate, e per alcun

fu
,

miracolosa

risguardata come cosa e procacci al giovane

pittore infinite commissioni, che lo fecero in breve tempo ricchissimo. Nel 165") fu nominalo pittore del

l'arte. Corse fama che venendogli per 1' ingresso in convento chiesta uua somma che possedeva domandasse egli non
,

tempo abbandon

capitolo di Toledo , e dipinse in quella cattedrale insieme al Carenilo una cappella a fresco pel convenuto prezzo di 6,500 ducati d'oro. Fu poi due anni dopo chiamato a Madrid per terminare nelP antica
,

duranti i quali fece un Cristo cos bello, che vendutolo n' ebbe assai maggior prez-

tempo

tre

giorni

al

che non era la sommo dovuta convento. Molte furono poi le opere falle ne' conventi della sua rezo,

ligione in

Madrid ed

in

altri

luo-

residenza della corte la Pandora iucominciata da E perch, oltre la storia dipinse negli angoli della

favola

di

ghi, fioche invogliatosi di vedere le

Carenno.
,

eccellenti opere de'

sommi maestri

suddetta gran sala quattro storie radiologiche sopra fondo d'oro, volendo il re premiarlo, come sembiavagli che meritasse, lo nomin nel 1655 suo pittore. Nel 1670 eseguiva per il capitolo di Toledo alcune altre pitture insieme al Carrenno per il prezzo di altri 4,600 ducati. Dopo queste ed altre opere eseguite a fresco in varj luoghi della Spagna, pose mano agli ornati del teatro del Retiro , facendosi ajutare da diversi pittori che lavoravano sotto la sua direzione. Ma quest'opera capricciosa e ridondante di ri,

in Italia, ottenne, per effettuare questo suo desiderio, di essere ricevuto

nella Congregazione di

sino in

Roma
,

Monte Casdove condusse dilo fecero

versi quadri

che

cono-

scere per quel valent'

ch'egli era. Lo stesso papa desider di conoscerlo, ed in vista delle sue virt lo nomin ad un vescovado, di cui, prevenuto dalla morte , non prese possesso. Era egli nato nel 1595, e
visse

uomo

80 anni.
(

RIZZI

Stefano

),

sebbene me-

diocre pittore , si rese benemerito dell' arte per aver dati i primi precelti

grandissimo torto all' architettura nazionale che per servire alla moda, per adulazione e per ignoranza adott questo esempiate di pessimo gusto. D'allora in poi il manierismo non ebbe pi
dicoli ornati
fece
,

della pittura al Romanino, uno de' pi illustri pittori di Rrescia. fu ( Marco Luciano ) ,

RIZZO
di

uno

que' valeuti musaicisti, che

sui disegni di Tiziano e di altri pittori veneti, lavorarono in S. Marco


di

Venezia. Fioriva del

560.

freno, e la pittura e 1' architettura spaglinola giunsero sotto la dittatura


di

RORA1TO
nato in
in

(Giovanni Stefano), Savona nel 649, frequent


1

costui al pii alto grado

rii

cor-

ruzione. Quesl' uomo che con lauto ingegno fece tanto danno all' arte, inori pieno d'anni, lasciando grandi ricchezze ai suoi eredi.

RIZZI (Fra Giovanni), maggior


fratello

di Francesco apprese gli elementi della pittura da Fra Mayno, maestro di disegno del reale infante, che fu poi re sello il nume di Filippo IV. Le sue prime pitture si videro nella sagrestia di Nostra Signora del Soccorso, e nel co rivedo
,

pi anni la scuola del Maratta, poscia volle conoscere le maniere di atre celebri scuole italiane e straniere, onde non rivide la patria che giunto a matura virilit. Grande era 1' opinione della sua virti e le prime opere ch'egli co-

Roma

lor giustificarono l'aspettazione

unidi

versale.
le del

Genova, sebbene

ricca

tanti eccellenti pitture,

ammir quel-

io

Rchalto. e rallegrossi di avere questo artista chi rinnovava Ih memoria dei grandi suoi pittori del

252

W
modo piacque
ca,

RO
che gli bronzo della sagrestia sotto allo organo nella quale fece stesso
di
,

sedicesimo secolo. Ma il nuovo pittore, adescato dagli allettamenti del giuoco , si ridusse in cos povero che per provvedere al prostato prio sostentamento e per alimentare la crescente passione, faceva quadri affatto indegni del suo nome. Mor di 84 anni in Genova gi da tutti dimenticato.
,

lauto l'opra di Lufu data a fare la porta

dieci storie del e

nuovo testamento

(Luca dalla), figliuolo nacque in Firenze l'anno 1588 e poi ch'ebbe


di

ROBBIA
Simone

bellissime ed altri ornamenti. Terminati tali lavori, e vedendo Luca , che quanto aveva avanzato era troppo piccola ricompensa del lungo tempo e fatiche im-

diverse

teste

di Marco,
;

piegale, risolse di lasciare

il

marmo
,

ed

il

bronzo
gli

al

tutto

disposto

appresi gli
fu
I'

elemeuti delle lettere

quando
ra.

riuscisse

bene una sua

dal

padre

messq

ad imparare

fantasia, di lavorare soltanto di ter-

arte dell' orefice con

Leonardo

di

ser Giovanni, presso al quale si fece valeule nel disegno e nel modellare

di cera. Era ancora giovinetto quan-

do condusse alcune cose in bronzo ed in marmo, che fecero concepire di lui grandi speranze onde , la:

mestiere dell'oreficeria, si diede interamente alla scultura, e con tanto calore che consumava tutto il giorno nello scarpellare e gran parte della notte nel disegnare. Hanno creduto alcuni che studiasse alcun tempo presso Lorenzo Ghiberti ; ma non facendone cenno
sciato
il

Vasari , ed altronde diverso essendo lo stile di Luca non oserei appoggiare quest' asserzione. Non contava che quindici anni, quando insieme ad altri giovani scultori fu condotto a Rimini, dove fece per il monumento della moglie di Sigiil
,

smondo Malatesta
lodati assai.

alcuni bassi rilievi

Richiamato a Firenze dagli Operai di S. Maria del Fiore, fece per il campanile della medesima cinque piccole storie in marmo, he per pulitezza, grazia e disegno superarono le due fatte dal Giotto.

Consisteva questa nel trovare un il quale le opere di terra si potessero lungamente conservare; e dopo molle esperienze gli riusc di dar loro una coperta d'in' vetriato addosso , fatto con stagno, antimonio ed altri minerali e mi' sture cotte al fuoco d' una fornace a posta , che faceva benissimo que* sto effetto e faceva V opere di terra quasi eterne. Le prime opere di queegli in le condusse st' invenzione S. Maria del Fiore, tanto nell'arco sopra la porta eh' egli aveva fatta di bronzo che sopra 1' arco dell'altra sagrestia, dove Donatello aveva fatti gli ornamenti dell' altro organo. Ma non baslaudo a Luca questa cos vaga ed utile invenzione, alle prime opere di terra che faceva semplicemente bianche, aggiunse il modo di dar loro il colore, cosa che a tutti riusc gratissima. Piero di Cosimo de' Medici fu il primo a farlo lavorare di terra colorita; al quale condusse opere di tanta perfezione e cos vaghe , che la fama di questa sua invenzione non solo si sparse

modo mediante

per tutta
parti d'

1'

Italia
,

ma

in diverse

Aveva
stessi

diciassett'

anni quando

gli

Europa
i

onde per soddis-

Operai
di

gli

namento

marmo

commisero {' ordi uno dei due

organi della stessa chiesa, nel quale lavoro, comunque si portasse benissimo, ebbe a sostenere con qualche svantaggio la concorrenza di Donatello
,

quelli che ne mercanti fiorentini continuamente gliene commettevano per mandarne in ogni parte. Dopo Ci
fare alle ricerche di

volevano,

cui furori dati a


dell' altro

fare gli or-

Luca si volse a cercare il modo di dipingere le figure e le storie in sul piano di terra cotta , e felice-

nameuti

orbano.

Ad

osili

mente

vi

riusc,

come,

oltre

molle

RO
ne fa fede il monumento del vescovo di Fiesole Bonozzo Fealtre rose,
derici, nella chiesa di S. Pancrazio.

RO

255

hellissime e diligenti opere d'invetriali, tra le quali ricorder i pavimenti delle logge papali eseguiti da

Ed andava Luca tuttavia rintracciando altri modi di migliorar l'arte quando fu sorpreso da immatura morte avanti di giugneie ai 50 anni.

Luca per ordine


la

di

Leon

sotto

direzione di Raffaello d'Urbino.

Girolamo fu condotto in Francia , dove fece molle opere per Francesco


l a

Erano suoi
i

fratelli

ROBBIA (Ottaviano ed
no DALLA),

Agostiquali furono da Luca

ve. Col fattosi ricchissimo

Marli, in Orleans ed altrochia,


fratello

mava

il

Luca, che moi po-

levati dallo scarpello per lavorare di

plastica con lui, nella quale egli insieme con loro guadagnavano molto.

dopo averlo raggiunto. Nel 1555 Girolamo volle rivedere la pachi mesi
tria,

Una

delle migliori opere di tal

genere (e questa sola rammenteremo, conservandosene tuttavia in ogni parte della Toscana, ed altrove) uella chiesa di S. Minialo a Monte
volta della cappella di S. Jacopo dov' sepolto il cardinale di Portogallo, dove Ottaviano ed Agostino fecero in quattro tondi ne' cantoni quattro Evangelisti e nel mezzo
la
i ,

sperando di passarvi tranquilgiorni e di lasciarvi quallamente che memoria della sua virt ma vedendosi trascurato dal duca Cosimo, occupalo nella guerra di Siena, se ne torn a morire in Frani ;

cia, lasciando la famiglia della

Robpriva
di

bia
di

se

non
g

al

tutto spenta
il

chi conoscesse

vero
,

modo

lavorare
se

invetriali;

della volta in

un tondo

lo

Spirilo
,

non al lutto rando l'arte inventata dal vecchio


Luca.

onde si and, perdendo deterio-

ma e somiglinole lavoro grande, eseguirono ne' pancupola della Madonna delle loro discendenti in Prato, (Andrea dalla) nipote di Luca e figlio di suo fratello Marco, lavor assai hene di marmo, e
Santo pi in noni e Carceri
: i

RORERT (Niccol), nacque in Langres nellu Sciampagna nel 1610, e poi eh' ehbe appresi gli elementi
disegno, recossi a Parigi per continuare gli sturlj del disegno e della pittura. Seguendo la propria inclinazione, si consacr quasi esclusivamente alla miniatura ed alla rappresentazione di animali insetdel
,

di terra cotta a S.
zie fuori

Maria delle Grad'Arezzo, ed in S. Francesco, ed a S. Maria in Grado. Lavor pure nella chiesa del Sasso neli'Alvernia, in Firenze nella loggia dello Spedale di S. Paolo , ed in molti alili luoghi, essendo egli lungamente vissuto. Lasciava questi due figliuoli frati in S. Marco, stali
vestiti

ti,

piante e

fior

Ebbe commissio-

dal
,

celehre

fra

Girolamo
:

Savonarola
olire
e
i

che

lo

ritrassero so-

ne da Gastone d'Orleans di dipingere in miniatura quella preziosa serie di piante e di uccelli, che ora conservasi nella reale biblioteca di Parigi, e che dopo la morte di Robert fu continuala da loubert, Aubriet e Maddalena Basseport. Pare
eh' egli in pari

migliantissimo nelle
frati,
figlie.

medaglie
tigli

ed

tempo

intagliasse 1

ehhe

Ire altri figliuoli

due

Ino

dei

fu
at-

proprie miniature ed altri suoi disegni di genere ; come intagli in

(Giovanni dalla), che


tese all' arie,
,

compagnia

di

Audran

sei volli, tratti

ed ehhe tre figliuoli. Marco Lucatitonio e Simone che morirono di peste nel 1527. Gli altri due figli di Andrea ehiamavansi

da Giorgio Charmenton
architetto lionese,

pittore

ed
se-

come pure un
sui

guito di sei vasi


stesso

disegni

dello

Charmenton. Mor Robert a


Ki84.

(Luca e Girolamo dm.l


che attesero
alla

i)

Parigi nel

scultura, e lercio

(Paolo-Ponzio Antonio)

RO
de Sery nato a Parigi circa
in allievo in patria di
il

1G80,

P.

Giacomo

Cazes ; iodi pass a Roma per vedere ed apprendere il vero bello dell' arte e vi si trattenue molli anstudiaudo e disegnando le mini gliori cose antiche e moderne , ed in pari tempo esercitandosi nelle pratiche della pittura. Appena tornato a Parigi dipinse per la chiesa dei Cappuccini in via Sant'Onorato il Martirio di S. Fedele di Sima' ringa che fu per comune opinione la miglior opera di pittura eh' egli facesse. 11 cardinale di Rohan lo nomin suo pittore pensionato , onde il Gandellini lo chiama il pittore del cardinale di Rohan. Il sig. Crozat, dopo la pubblicazione del suo Gabinetto lo incaric della direzione di questa sua grande Collezione, che Robert accrebbe di alcune nuove stampe; ma venuto a morte [' opera ripoco prima di Crozat mase nello sialo cui Robert l'aveva condotta. Oltre molli suoi disegni a chiaroscuro intagliati poi da N. le Sueur, egli intagli da Raffaello la Storia di Ges Cristo che d le
,
,
,

Giovanni Smith indi quest* invenzione fu da altri Inglesi migliorata in modo, eh' ebbe il nome di maniero inglesa. Il principe Robert, tanto benemerito delle scienze e delle arti, mori in Londra nel 1682. Si conoscono le Ire seguenti sue stampe
e
,
.

Principe slesso in abito militare che tiene un' arme. La Maddalena in contemplazione,
Il

da Merian. Un esecutore, che tiene da una dall' altra una mano una guaina
,

testa tagliala

mezza
)

figura

dallo

Spagnoletto.

ROBERT
che ornano

(I.

intagliatore fran-

cese, e conosciuto per le tavole in


il

libro dei

rame medico Se-

nac, intitolato: Trattato della striti' tura del cuore. (A) intagliatore francese al-

lievo di
a

Le Blond,

incise

pi cose
in

i ,

colori con grande esattezza.

(Uberto), nacque
1711
,

Pa-

rigi

nel

e poi

ch'ebbe ap,

presi
tria

principj della pittura in paa

chiavi a S. Pietro, e lo studio dello stesso Raffaello per il quadro della

Scuola d' Atene. Inoltre Timoteo giustificato da Alessandro, dal diseguo di Pierino del Vaga. S. Paolo con due altri Sauti, da un disegno del Paguacavallo. Il Sacrifizio d'Elio, disegnato da Ala tu ri no ec. ec.

dove lungacontinuando i suoi studi. Nel 1767 fu ricevuto membro della reale accademia di Parigi per il quadro rappresentante porto di Roma con la veduta il della Rotonda di prospettiva, parte del Campidoglio, e diverse belle rorecossi
si

Roma
.

mente

trattenne

vine

antiche. Sebbene si restringesse alla pittura di paesaggio, seppe popolarlo di cos belle figurine, che

ROBERT
fendere Carlo zia (ii questo

Principe
circa

Palatino
il

attestano

il

suo

valore in

qualit

DEL RENO), nacque


1
;

1620,

di pittore di

figura.

Intagli

pure

e pass giovine in Inghilterra per di-

dopo la disgraand in Francia, e di l in Germania, dove apprese da Lieuteuant ad incidere alla mae
re,

leggerezza, spirilo e facilit diversi piccoli soggetti di sua invenzione, fra i quali una serie di dieci stampe col titolo: Le Serate

con

somma

di
d

Roma,
antichi

bellissimi paesaggi ornati

niera

nera. Salito

sul

trono d' In-

monumenti.
(Aurelio), pittore

ghilterra Carlo II, Robert fu chiamato a quella corte , ed allora fu che insegn ad alcuni artisti di Londra il segreto d' incidere alla marner nera. I primi a distinguersi
in tal

ROBERTELLl

del quindicesimo secolo, di cui conservasi tuttora in Savona un'immagine di Maria Vergiue. Egli .'"aveva

geni-re

furono Giorgio Vinte

mo

dipinta sopra una colonna dei Duovecchio nel 1499, e fu traspor-

RO
nuovo, ondo non privare i divoti di un oggetto tenuto ia grande venerazione. ROB8TTA 'li,), nacque, secondo xi pi probabile opinione , in Firenze circa il 1460, e tu uno dei che appartenepi vecchi artisti
tala nel
,

RO

255

vano
lo,

alla

Compagnia

del Polla] no-

della Sapienza.
less
ji
1'

che raguuavasi nelle sue stanze Probabilmente proarte dell' oreficeria, e vivea
a'

Francesco vero, le stampe ni rame intagliale da costui potrebbero appartenere agli ultimi anni del quindicesimo secolo ed ai primi del susseguente, infatti ci avFirenze

tempi
ci

di

Rustici.

Quando

l'osse

visa

il

P. della Valle, nella

viu
,

del
di

Rustici, esservi
gliate in

antiche
il

carte inta-

rame avanti
,

1500
,

una maniera secca e dura gegnosa le tpiali portano


di

ma inil nome
alle

biobetta; e furono da lluber nel


di

suo Manuel giudicale anteriori

stampe

Andrea Man teglia.

Ma lasciando da canto tutte le conghietture che si divulgarono intorno a quest' antico intagliatore , sogghigner un indice delle sue pi riputate stampe. La Creazione di Adamo senza
,

nome

di autore.

Adamo

ed Eva cacciati dal

ter-

restre paradiso, a basso della quale leggesi

RBTA.

Altre tre stampe rappresenlanti nostri primi progenitori. Adorazione dei Magi; sotto: Roi

troppo facilmente ammesse dai biografi pittorici , fanno maggior torto allo scrittore che le divulga, che al maestro cui si attribuiscono.il imbusti suppose, forse troppo facilmente di conoscere abbastanza le pratiche e che per conto del del colorire disegno gli bastassero gli studj delle cuse del Bonarroti e di alcune auliche statue esistenti in Venezia. Egli aspirava alla gloria di pittore originale, e voleva formarsi uno stile suo proprio tanto per conto dell' invenzione che del disegno e del onde lo vediamo accocolorito starsi nel disgno pi che a tutt'ale nel colorito tri a Michelangelo rimanere lontano da quello dei grandi maestri della scuola veneta. Troviamo nella vita di lui diffusamente scritta dal Fdoli , che ridottosi ia appartata camera, che tutta riemp di gessi modellati sopra bassi rilievi, e sopra statue autiche e di Michelangelo , su queste consumasse gran parte della notte in ostinati studj, disegnando, vestendo e collocando in diversi lumi ed aspetti modelli, onde cavarne regole per i un gagliardo chiaroscuro, per nuove risentite attitudini , per diversi punti di vedute, e simili cose. Aggiunse a queste pratiche lo studio dell' anatomia necessario a chi vuol conoscere la struttura del corpo umano tanto interna che esterna, ad intendere 1' attaccamento e movimento delle ossa e dei muscoli con
, : ,

betta.

scientifico
sidj
il

giovinetto legato ad un albero colla sottoscrizione abbreviata rta.

Un

fondamento. Con tali susapprestati a rarissimo ingegno,

Apollo e Marsia. Ercole ed Anteo.

l'

Muzio Scevola. La Vecchia e le due Coppie di Amanti ecc. ROBUSTI (Giacomo) dalla professione paterna chiamato
retto,
il

'Untorello fece opere superiori alaspettazione ed alla critica , che in grazia di tanti singolari pregi , non os mordere alcuni leggeri diper tacere di tanti fetti. Tale fu
,

altri

il

Miracolo

dello

Schiavo

Tinto-

nacque

in

Venezia nel 1512,

eseguila in et di 56 anni per la scuola di S. Marco , che Jo stesso Pietro da Cortona , quando fu in

Dicesi che
talenti, lo

liziano, questi,

ammesso nella scuola di adombralo de'suoi

conged.

Ma

tali

dicerie

Venezia, non rifiniva di ammirare e lodare con altre pitture eseguile avanti chegiuguesse al limitare delta

256

RO
Venezia nel permettevano
i

HO
15(33
,

vecchiaia. II Tinloretto, diventando ogni d pi che mai avido di lavori

segu

come

lo

ed a ci stimolato coutinuamente dall' avara consorte, cominci a far pi presto che non conveniva, e perci men bene; onde Annibale Caracci ebbe a dire: che
e di guadagno
,

da natura ricevuti , le orme del padre. Questi era falto per superare tutte le difficolt dell' arte , aprendosi una
talenti

strada
ci

se

non

intatta

lontana

almeno

in molte pitture
trova,
1'

il

Tinloretto

si

ri'

minore del Tintoretto. Colnella lunga vita assiduo lavoro ch'egli percorse, tanto oper, che
,

non solo Venezia,


citt d' Italia

ma

le le

principali
straniere

tutte

gallerie

hanno lavori di questo raro artista, onde sarebbe opera perduta formare un elenco che il volerne riuscirebbe imperfetto, e non necessario.

rezza

il Tinloretto grande fieinvenzione , rara intelligenza di chiaro scuro, buon gusto di colorire le carnagioni, attitudini bei partiti di panneggiare nuove

Ebbe
d'

Perquadri si trovano i volti, il colorito, l'accordo, e talvolta ancora qualche lampo della paterna audacia ma non animato dal suo trascendente ingeguo. Domenico si mantenne padrone della propria fautasia ; tutto nelle sue opere considerato le figure vi sono poste con sobriet, colorile con metodo, pazientemente finite. Sembra che il padre cercasse a bella posta di urtare nelle difficolt per avere la gloria di superarle, mentre il figlio cautamente precede onde
ne' suoi
,
,

dalle pi frequentate.

non
nico

esporsi ai
,

pericoli.

Fu Dome-

espressione risentita ma talvolta ignobile. Fu perci accagionato d' aver data soverchia violenza ed effetto agli atteggiamenti delle sue figure e troppo fracasso alle composizioni, invece di quel riposo e di quella , dir cosi, senatoria gravit che tanto soddisfa in quelle di Tiziano. Rispetto allo strapazzo del mestiere fu gi detto che avesse tre pennelli , d' oro, d' argento e di ferro; e che adoperasse piuttosto 1' uno che l'altro iu ragione del prezzo che gli

come
,

il

padre], eccellente ri-

trattista

molti pregevoli quadri

di storia condusse per luoghi


blici e private famiglie;

ma

la

pubfama

del padre gli toglie tutti quelli che

non portano

il

nome

di

Domenico.

Negli ultimi periodi della vita questi non seppe .sempre salvarsi dal manierismo che invase la scuola veneta, avanti il 1655, epoca della morte
di

Domenico. Sua
di lui, forse

sorella.

ROBUSTI (Maria),
prima

nata dueanni emula del padre

veniva offerto. Ma di ci non dobbiamo darne tutta la colpa a Jaeh' era naturalmente buono copo ed incapace di filare tanto sottilmente, ma bens all' avarizia della consorte che uon permettevagli di usare la debita diligenza. Il povero uomo dopo di avere lavoralo quanto sotto la sorve lungo il giorno glianza dell'indiscreta moglie, era i' uomo pi felice di Venezia il quando poteva disporre di poche lire per ricrearsi iusieme agli ami, ,

e superiore del fratello ne' ritratti,


fu cercata dall'imperatore Massimi-

liano e da Filippo

li

re di

Spagna;

ma Jacopo
tire.

che teneramente l'amava

non seppe risolversi a lasciarla parPure P infelice vecchio non

pot salvarla dalla morte, che la rapi in et di trent' anni nel 1590. (Antonio) fiori in Pie-

ROCCA

monte

nella

prima met

del dicias-

settesimo secolo. Dal 1611 al 1627 fu pittore della ducal corte, ed oper
assai

nel castello di Rivoli


altri

ma
,

le

ci.

Mor

di

82 auni, lasciando eredi

sue pitture e di
stessa et

artefici

della

delle sue sostanze e della sua virt


i

figliuoli

ROBUSTI (Domenico),

nato a

dopo vennero distrutte un secolo, per dar luogo a quelle di Giovau Battista e Carlo Vauloo.

RO
ROCCA
allievo di
filale

RO
fu

257

(Giacomo); romano;
Daniele

da Volterra, dal

eredit molti disegni suoi e di

tura sotto Pesnc , passava a Parigi dove approfitt degli avvisi di Carlo Vauloo e di Giovanni Rcstout.

Michelangelo. Valevasi perci di queliberamente nelle poche opere che gli venivano ordinate; ma non avendo molto ingegno non seppe trarre grande profitto da cos utili sussidj. Pi onore gli fecero alcune pitture condotte sui disegni di Michelangelo insieme al cavai, d' Aipino, che appunto dopo queste costi
,

Scendeva poscia
si

in

Italia

e
,

tosto rivedeva la sua patria


fece a dipingere ritratti e

ben dove

quadri quadri dipinti per ordine del re <li Prussia nella chiesa della guarnii:! ne di rappresentanti con ligure Berlino
storici.

Sono

celebri

tre

allegoriche

generali

Schwcrui

rninolo

farsi

buon

nome. Mor

vecchiaja durante il pontificato di Clemente Vili. detto il Par( Michele ) migianino , operava ne' primi anni del diciottesimo secolo , e fu non ignobile pittore di storia , lontano per altro di merito e di et dal Mazzola, conosciuto sotto lo stesso soin

Giacomo

matura

Wiuterfeld e Kleist, periti sul campo di battaglia, durante la guerra dei sette anni. Dipinse iu appresso a fresco ed all' olio in molti palazzi,
e le volte della galleria e del salone

del

ideale

palazzo

di

Suns-Souci.

Rode non seppe

distinguersi per invenzione poetica, ne per nobilt ed espressione di teste ; ma i gruppi


delle sue invenzioni sono ben ordinati

prannome

onde
lui.

non

pu

essere

non meno per


1'

confuso con

per

effetto del

DI
scolaro
la

RAME

(Angiolillo),
,

gli

dello

met del Era nota una sua

Zingaro boriva alquindicesimo secolo.

tavola appartenente alla chiesa di S. Brigida in Napoli , nella quale aveva rappresentata questa Santa in atto di contemplare in visione la nativit di

un gran venzioni , lino al numero di 150, tra le quali daremo luogo alle seguenti Il Tempo che si riposa sopra un
:

la situazione che chiaroscuro. Intanumero di sue in-

monumento
gli

Ges
'

Cristo.

ROCCAT AGLI ATA


,

(Niccol)

scultore genovese del sedicesimo secolo apprese i principi dell' arte

con tre fanciulli che , stanno intorno. Giuseppe Ebreo che si fa riconoscere dai suoi fratelli. I Discepoli in Emmaus , che restano attoniti all' apparire di Ges
Cristo.
II

da Cesare Groppi
valente

ed era
di

di

gi

lavoratore

getto

ed in

S. Paolo che predica agli Ateniesi. re Sesostri in carro trionfale ,

marmo, quando

part alia volta di

tirato da

quattro

re.

Venezia, onde meglio perfezionarsi neh' arte sua. Col, a cagione dell'

Quinto Cincinnato in atto , che lavorando uel campo, riceve l'avviso di essere creato dittatore.

indefesso studio, perdette un occhio senza ebe perci rallentasse


,

La

1'

esercizio dell' arte sua.


iu

Condusse

cristiano

Speranza alla tomba di un guarda una farfalla che se


ec. ec.

in quella capitale diverse

marmo ed

opere in bronzo per private fa-

ne vola
a

miglie, e servi di rilievi in plastica diversi artisti, e specialmente il Tintoretto,


to

che faceva grandissimo con(

della sua virt.

RODE
nacque
a

Cristiano Bernardo

Berlino nel 1725, e dopo avere studiato gli elementi della pilDiz. desi

(Giovanni Enrico) nato Berlino nel I7'27, fu dai parenti posto al mestiere dell' orilceria ; ma tratto dalla sua iuclinazione non tard a consacrarsi totalmente alincisione in rame. Poi eh' ebbe condotte varie opere in patria recavasi a Parigi, dove fu qualtr'anui
1 ,

RODE

A> eh.

tee.

T.

ni.

55

258

RO
pregevoli opere manierate.

RO
,

discepolo e pensionarlo di Giovan Giorgio Wiile. Di ritorno a Berli-

sebbene alquanto
(

no
dai

pubblic alcune stampe tratte


disegni

RODERMONT
Olanda
circa
il

M.
,

Cristiano Bernardo, alle quali non sopravvisse


fratello

del

1600

e nel

nacque in 1640

che breve tempo, colpito da immatura morte nel 1759. Le pi celebri sue stampe sono
le

aveva nome in patria di buon pittore ed intagliatore in rame. Imitatore di Rembrandt, pubblic molti ritratti intagliati con siile libero e
spiritoso
;

seguenti

ma

le

sue pi celebri

Gio. Giorgio Wiile, sul disegno


di

Schmid , stampa assai La Testa di Epicuro, da


Bitratto
di

rara.

stampe sono le quattro seguenti : Esa che vende a Giacobbe Ja


sua primogenitura. Il Supplicante.
latino, colla leggenda:

Preysler.
II

Federico

re

di

Prussia sotto la figura di Perseo. Giacobbe che lotta coll'Angeio, ec.

RODEB1GO (Alonzo), fratello di


Luigi, era nato nel 1578 , ed aveva appresa l'arte della pittura in Venezia. Perci veniva proverbiato da

Luigi di essere schiavo della natura. Ma Alouzo, che era in su la buona via, recatosi in Sicilia, lavor molto e bene, e di lunga mano mostrossi superiore al fratello, sebbene avesse al-

Giovanni Secondo celebre poeta Joannes Secon* dm Hagiensis Poeta. Rodermondtfec. Rusto di un Uomo con gran baraggiuba , veduto per tre quarti stato sul gusto ordinano di Rembrandt, senza nome d'autore.
,

RODIANI

(Flavio).

Abbiamo

di

quest'artista onorevole

memoria del

cun tempo studiato

l'antico in

Roma.

Le sue

principali opere eseguite in

Messina sono la Probatica in S. Cosmo dei Medici, ed i due Fondatori di Messina nel palazzo senatorio. Mor nel 1648. (GlAMBERNARDINO), SUO nipote, detto il pittor Santo era stato ammaestrato nella pittura da Luigi , del quale ne imit lo stile. E perch si avvicinava alquanto a

quello dell' Arpinate, fu dai Certoincaricato di terminare nella sini loro chiesa le pitture lasciate quasi imperfette da questo maestro. Mor nel 1667. - (Luigi), nacque in sul declinare del sedicesimo secolo , e fu prima scolaro di Belisario Lorenzio, il quale, invidiando nel suo allievo 1 abilit ed morigerati costumi, cerc di farlo morire di veleno ; onde Luigi pass, nella scuola
i

P. Arisi all' anno 1400. Non si pu, egli scrive, trascurare senza necliseuza il riportare il nome di j questo insigne pittore , le di cui opere hanno incontrata la sorte di tanti suoi contemporanei . ( Onorata ) di Castelleone fioriva nel 1422 , nel quale anno dipinse nel palazzo di Cabrino Fondulo in allora signore di quella borgata. Raccontasi che violentata da un cortigiano di Cabrino, 1' uccise ; e che abbandonata la patria per timore d' essere imprigionata , si ascrisse alla milizia sotto abito maschile: che dopo alcuni anni militando tuttavia sconosciuta nel 1452 sotto le bandiere di Francesco Sforza, and in soccorso di Castelleone

assediata

dai

Veneziani
ferita.

cadde

Portata entro la terra per curarla, fu riconosciuta, ma cess di vivere nel giorno 20 di agosto dello stesso anno.

mortalmente

del cavaliere d'Arpino, che in allora era tenuto de' migliori pittori

Roma. Di ritorno in Napoli, vi mor giovane , dopo aver lasciate nelle chies di quella citt alcune
di

RODRIGUEZ BLANEZ (Benedetto), nato in Granata dopo il 1650, fecesi ad imitare lo stile di Alfonso Cano. Oper molto per chiese e
per privati nata aveva
:

e l'arcivescovo di

Grail

largamente premiato

RO
merito di
benefiej
1'
,

RO
alcuni

259
quadri di
reali
tal

lui coll'accordargli

rande
genere
lazzi

verit.
si

Molti

che non

g'

impedivano
Il

conservano ne'
di

pa-

esercizio della pittura.

palazzo

di

Roadilla e Villavicioso, ed

Vescovile e diverse chiese di Granata possedooo alcune belle opere


di

in

non poche quadrerie


pittore di corte
,

Madrid.

Come
delle

dipinse varj

questo
17" 7.

distinto

artista

morto

soggetti mitologici
reali

nel

carrozze.

per ornamento Quesle pi

RODRIGUEZ DE ESPINOSA
(

nacque in Valladolid nel 1562, di dove, dopo avere impaprincipj della pittura, aud a rati dimorare a Cocentayna. Col si ammogli nel 59, ed il primo frutto famoso del suo matrimonio fu il pittore Giacinto Girolamo De Espi),
i
1

GIROLAMO

non esistono , ma conservatisi con una specie d' cnlusiasmo le pitture di Pietro, che mor in Madrid nel 1766.

DE RIRERA
pittore del le di

(Isidoro), era
ne' primi

Spagna

nosa. Circa il 1620 recossi colla famiglia a Valenza, e vi fu molto adoperato. Prima di tale epoca aveva

maggiore Giovanni di Muro. Mor in Valenza nel 1650. DE MIRANDA (Francesco nacquero in Madrid E NlCCOLA ) circa il 1700. Il primo fu nominato dopittore del re, e nel 1746 fece dici graudi quadri della Vita di
dipinti
i

quadri

dell' aitar

auni del diciottesimo secolo, ma non pare che operasse molto per la corte o per privali, dicendosi solamente, che fu uno dei dodici maestri nominati nel 1725 dal consiglio di Castiglia per tassare le pitture.

della

cappella

di

S.

RODULF
sco

(Corrado), nacque co-

stui da uno' scultore dozzinale tede-

e non si accontentando degli , insegnamenti paterni abbandon i


,

eh' erauo S. Pietro d' Alcantara nel convento di S. Egidio di Mae mor in quella capitale di drid
,
,

Parigi , indi a Roma in traccia di migliori maestri. Poich' ebbe studiato alcun tempo pass in Spagna, sotto il Bernini ed in Valenza fu incaricato di eriparenti e recossi a
,

gere
fece
tre

cinquanlun'anni nel 1750. Era morto alcuni anni prima suo fratello Niccola, che fu non meno di Francesco uno de' huoni pittori del suo tempo.

la facciata della cattedrale, che con riprovevole divisamento a ordini; ed probabile che scol-

pisse altres parte delle statue e degli ornati che l'arricchiscono. Ter-

DE MIRANDA
natn
il

ancor

esso

in

(Pietro), Madrid circa

minato questo lavoro, fu dall'arciduca Carlo impiegato in Barcellona


intorno a diversi lavori.

1700

fecesi

noscere alla Concezione,


fessore
deli'

vantaggiosamente couna real Corte con che il P. Alfer conFilippo infante D.


,

ROELAS (il dottore Giovanni DE LAS), comunemente chiamato il oacque a Siviglia chierico Roelas
,

nel

avevagli
cipe-

commessa per questo prinDiverse altre opere di storie sacre ed alcuni assai pregevoli ritratti vedonsi nelle chiese ed in Maalcune private famiglie di drid ma nou corrispondenti alla fama di cui ha goduto in vita e dopo questo distinto artista. Egli ne and debitore non a nobili composizioni di sacre o profane istorie, ma ai paesaggi ed alle bambocciate che seppe fare eoo molto gusto e con
,

venne giovane in Italia di gi ammaestrato ne' principi onde migliorare Iodella pittura
1560.
e
,

stile

grandi esemplari de' sommi maestri. Il nome di Tiziano era di que' tempi nella Spagua , per le molte opere mandate a quella corte, il pi venerato; per lo che Roelas prefer ad ogni altra scuola d'Italia quella di alcuno dei buoni allievi del Veccellio. Tra le prime opere
sui

eseguite dopo
celebri sono
i

il

ritorno

in

patria

quattro quadri

delfta

260
Vergine
alla
,

RO
donati

RO
conservali
dri
,

da certo Teutor
d' Olivarcz. alla

si

molti suoi preziosi qua-

chiesa

collegiata

pochissimi altrove.

Chiamato Roelas

corte

vi

si

ROER (Giacomo
circa
il

vander), nato

trattenne poco tempo, preferendo a onori il soggiorno della tutti gli


citt

allievo di Giovanili de Raan, dalla di cui scuola


,

1648

fu

natale.

Col visse poi conti,

usci pi che

mediocremente

artista.

nuamente fino al 1624 nel quale anno essendo stato nominato canonico ad Olivarez, recossi in quella citt , dove mor nel 1625. Fu il Roelas uno dei pi grandi pittori delle Andalusie, e quello tra tutti gli Spagnuoli che meglio conobbe il vero colorire tizianesco. Per conoscerne adequatamele il merito convien vedere i suoi capilavori in Siviglia, che senza prevenzioni giudicati,

Lusingossi

di potersi

vantaggiosa-

mente stabilire iu Londra , ma la fama che vi godeva grandissima Godofredo Kneller, avendogli tolta
ogui speranza di miglior fortuna, si ridusse a lavorare sotto questo avarissimo maestro, che appena gli dava
di che vivere.

ROESTRAETEN
Francesco Hals 1627. Udendo
dell'
,

(N.), scolaro di era nato circa il


le

farsi

maraviglie

non sono da meno


Il

dei mi-

gliori del Tintoretto e

del giovane
di S.

immensa fortuna fatta in Inghilterra dal suo amico Faes, detto


Kely, pens di recarsi presso di
lui.

Palma.

suo martirio

An-

drea nella cappella dei Fiamminghi


a S. Tommaso, il S. Giacomo della cattedrale, e l morte di S. Isidoro nella chiesa parrocchiale di tal no-

Lo

accolse questi con


iu appresso

piacere
di

ma

temendo
mente.

'

averlo suo

rivale, gli

me, sono opere che sorprendono, e che ben meriterebbero per onore
della pittura spagnuola, e per

am-

ii

disse un giorno ingenuaVoi sapete che i soli ritratti sono le pitture che formano la mia gloria e la mia fortuna , mentre voi siete ugualmente ad-

"

maestramenlo delia giovent,

di es-

destrato in ogni altra maniera di


pittura. Dipingete
,

sere da valente bulino intagliale.

<

adunque

tutto

ROEPEL
l'IIaja

(Koenraet), nato

al-

ci che volete
i

1678, fu allievo in paCostantino Netscher, che lo destinava ad essere pittore di ritratti ma costretto Roepel dalla mal ferma sua salute a soggiornare in campagna, cominci col per semplice intrattenimento acoltivarepiannel
tria di
:

soli ritratti.

ed a me lasciate Le opere vostre sa-

te e fiori

variet loro

e rapito dalla bellezza e a disegnarli e dipin,

da me lodate come ben meritano , e vi far guadagnare assai ". Cos rimasero d' accordo, e gli elogi di Lely procurarono tante commissioni a Roestraeten , che in breve arricch. Mor in Londra nel 1698.

ranno

ROETTIERS
que
ri
,

gerli dal vero.

Le

lodi

che

gli

fu-

a Parigi da

(Francesco), nacuna famiglia cele-

rono prodigate per le prime pitture di tal genere, lo determinarono a consacrarvisi interamente e non tard ad avere grandissima celebrit. Nominato nel I7I6 pittore dell' Elettor Palatino, rimase, finch
,

questi

visse,

alla

corte

di lui

dopo morto, tornava all' Haja, dove non gli mancarono utilissime commissioni fino al 1748, in cui terla sua tranquilla, ma gloriosa carriera. In Olanda, a Dusseldorf,

min

bre per aver dato molti intagliatomonetaj e medaglisti , sebbene non de' pi valenti in tali professioni. Fu egli buon modellatore ma di non purgatissimo stile, onde si dierie all' intaglio in rame, ed incise in sul gusto di Largilliere diverse stampe , tra le quali Ges Cristo che porla la Croce e Gesii Cristo sul Calvario confitto in Croce. (Maurizio), nato in

ROGER

RO
Francia circn
il

RO
mostrossi non da Mor nel 1090.

261
del maestro

1(300, esercitava in

meno

Roma 1' arte dell intaglio nel 1017. e pubblic g' intagli ili Giovati Barile

eseguiti nella porta

die coni-

sponde al loggiato cbe inette nell'appartamento dipinto da Raffaello. Un


altro

ROGGF.R (Teodoro) incise un quadro rappresentante la Vergine


con altre figure. detto da Bruges , nacque circa il 1566, e fu allievo dei van Kyck. Scrive vander Maroder, che molte chiese di Rruges possedevano diversi suoi quadri di abbastanza corretto disegno e graziosamente condotti. Ignorasi l'epoca della sua morte. (Roklando), nato in Amsterdam nel 1597 , dipinse il paesaggio con grande variet ma alquanto crudamente. Durante la lunga sua esistenza , ritrasse presso che tutte le fortezze dell'Olanda; ed suoi disegni sono dagli artisti tenuti in grande stima. IVI ori di SS anni e pi.

(Bartolomeo) nacque Madrid nel 1596, e fu per avventura il miglior scolaro che abbia avuto Vincenzo Carducho. Non dobbiamo ad ogni modo tacere, che Roman acquist, dopo essere uscito
in

ROMAN

dalla scuola del Caducho, miglior colorito, dolcezza di chiaroscuro, e pi lodevole panneggiamento sotto

Giacomo Velasquez. Ma Roman, comunque fosse assai valente pittore,


mai non ebbe fortuna eguale al meperch non curavasi d aver molte commissioni. Tra le migliori sue opere , sono lodati un quadro
rito
,

ROGMAN

eseguito per la chiesa dell'Incarnaed uno fatto per zione a Madrid AlcaJa d'Henares. Non nota l'e,

poca della sua morte. ROMANELLI (Gio. Francesco), nato a Viterbo nel 1617, fu alcun tempo scolaro del Domenichino, poi di Pietro da Cortona, il quale doal

vendo recarsi in Lombardia, lasciava Romanelli ed al Bottalla il cail

ROGMAN

(GELTRUDE) apparte-

rico di dipingere in sua vece

pa-

nente alla stessa famiglia di Rolando , intagli molti

Rogman
soggetti

lazzo Barberini.

Ma
i

mentre
giovani

il

mae-

stro era lontano,

pittori

parte tratti dai dipinti di Rolando e parte di propria invenzione, tra i quali quattro stampe rappresentanti

cercarono di avere dal committente


diretta mente quel lavoro, onde furono da Pietro congedati. Allora il Romanelli , assistito dal Bernini , cambiava maniera , formandosi un

diverse
il

occupazioni
,

muliebri
colle

ed
se.

castello di Znilen

lettere

R. Rncliman del., Gerir.

Rnchman

Lo
cisi

stesso

Rolando aveva pure

in-

tre serie di

paesaggi contenenti

carattere meno grandioso e meno dotto di quello del Corlonese , ma pi gentile e pi seducente. Di questo

in

tutto

tredici stampe.

nuovo
a

stile

la

Deposizione di
di

^Faugerbe) lavorava in Siviglia nel 1655, avendo in tale anno dipinta una cos detta Madonna del Giubileo, ed un S. Francesco per ornamento di una nave battezzata con tal nome. Ecco tutto quanto noto di questo pittore. ROLI (Antonio), bolognese, nato nel 1645 fu scolaro del Colonna celebre quadra turista. Pi il d' ogni altra sua opera sono lodate le quadrature ed ornamenti architettonici dipinti nella certosa ili Pisa , dove
,

ROLAN

Croce
quale

S.

Ambrogio
il

Roma,

la

maestro esaltarsi come cosa maravigliosa vi mise a fronte quel S. Stefano, che lo stesso Bernini dovette confessare assai mi,

udendo

gliore del

quadio dello scolaro. Tro-

vandosi rifugialo in Francia il cardinale Barberini, suo protettore, il Romanelli recossi due volte presso di lui ed oper molle cose per il cardinale Mazzariui e per il re cou suo grande profitto. Di ritorno in lavor in Italia, la seconda volta
,

262
diverse citt
,

RO
e
tria
;

RO
la

particolarmente in Roma. Sorpreso iu Viterbo sua patria da grave infermit, mentre recavasi per la terza volta in Frauda, termin i suoi giorni nella fresca et di 46 anni. Suo figliuolo ROMANELLI (URBiNO) non ancora perfettamente ammaestrato nelP arte paterna , fu ammesso nella scuola di Ciro Ferri. Lavor con lode nelle cattedrali di Viterbo e
di Velletri, e prometteva di riuscire non meno valente pittore del padre,

utile all'

quale gloriosa gara torn uno ed all' altro, perocch

ma mor troppo giovane per avverare le concepite speranze. (Antonio), nato a Parigi nel 1748, o come alcuni pretendono, 1758, apprese il disegno e

ROMANET

cercando di superarsi, si avvicinarono alla eccellenza dell' arte. Senza formare giudizio del rispettivo merito, certa cosa che il Romanino fu grande maestro in ogni genere di storie cos sacre che profane , come pu vedersi non solamente nelle chiese e quadrerie della sua patria, ma ancora in altre citt. Tutti convengono che il suo capo-lavoro il S. Apollonio a S. Maria in Calcara di Brescia ; quadro sorprendente per copia di figure , per ricchezza di arredi, per variet di volti
e di abiti
lezze.
,

e mille
assai

pittoriche bel-

Mor

1'

intaglio in

rame da

J.

G. Wille:

ROMANO
Gand
presi
l'
i

indi, recatosi a Basilea, lavor qual-

che tempo

sotto la direzione di Cristiano de Mechel. Tra le non poche cose eh' egli pubblic , ebbero celebrit le seguenti stampe :

vecchio l'anno 1556. a ( Francesco ) nato nel 1646 , poi eh' ebbe apprincipj del disegno e del,

architettura
,

si

fece frate

dome-

Carlo Teodoro elettore di Bavieda Pompeo Batloni. Luigi Francesco di Bourbon, pi iti cipe di Conti da le Tellier. L' amico di Rembrandt , da un
ra
,

quadro del medesimo. La morte di Adoue, da Kupetzhy. Il Cantone di fiera , da Seekatz. ROMANI (11) da Reggio, fior
nel diciassettesimo secolo, e credesi che studiasse la pittura in Venezia sotto alcuni allievi di Paolo e del

nicano e disegn e diresse alcune fabbriche spettanti al suo ordine; onde acquist nome di valente architetto. Per ordine degli Stati di Olanda oper nel 1684 intorno alla fabbrica del ponte di Mastricht ; in appresso fu chiamato a Parigi per che gli terminare il ponte Reale architetti parigini credevano non potersi condurre a buon fine. In premio di quest' opera felicemente
,

terminata, fu il buon frate nominato Ispettore de' ponti e degli argiui ed architetto delle fabbriche del re nella

Tiutoretto
stile nel

per

averne imitato
in

lo

quadro dei Misteri del Ropatria.


,

sario

che dipinse

(Gian Francesco)

pittore

cremonese, fioriva dal 1590, al 1610. resta dimostrato da alcune sottoscrizioni di lui Jo. Franciscus

come

Generalit di Parigi. Mor in Parigi di 89 anni nel 1735. toscano , fu ( Domenico ) scolaro del Salviati , e sappiamo che vivea nel 1568, perch dal Vasari in tale anno ricordato tra i

pittori viventi.

de Rnmanis pingebat.

ROMANINO
mano,
al

Girolamo), o Ro-

fioriva in Brescia, unitamente Moretto suo concittadino ed emulo, circa il 1540. E perch il Moretto erasi alquanto allargato dalla seuola veneta per imitare le cose

(Giulio). V. Pippi. (Lucio). V. Luzzo. (Virgilio) di Roma, fu scoed laro di Baldassare Peruzzi noto per alcuni freschi lodati da Giorgio Vasari, senza che peraltro conoscasi nella presente et alcuna
,

di Raffaello, il Romanino prese a sostenere caldamente la scuola pa-

sua opera certa.

ROMBOTUS

(Teodoro), nato in

RO
Anversa nel 1597, frequent
la di
la

RO
scuo:

26$

Ianssens fino ai vent' anni giunto alla quale et part alla volta d' Italia. Dodici quadri rappresentanti storie di sacro argomento, lo fecero in Roma conoscere valente pittore e gli procurarono copiose commissioni. Chiamato alla corte
,

scuola del Masucci. Di ritorno in patria dipinse per il convento della Mercede di Barcellona un' Apparizione della Vergine a

frequent

la

del

Gran Duca

di

Toscana

vi

fu

trattenuto lungo tempo. Tornava poi in patria , dove trov cou estremo dispiacere che Ruhens aveva preoccupati tutti gli animi, onde non rifiniva di sparlare di cos
tista,

Nolasco quadro assai stimato, che fu cagione di farlo chiamare alla corte per ristaurare diversi quadri del palazzo del Retiro, e fu nominato pittore del re. Mor in Madrid , dove conservansi quasi tutte le sue opere, nel 1772.
S. Pietro
;

ROMERO
vigliano, ed
circa
il

(Simone) pittore Siamico di Murillo, fior


,

grande ar-

1660.

risguardato quale ec-

col quale aspirava a dividere

cellente ritrattista.

la

gloria di

primo
,

pittore.

Fu

in

RONCALLI (caval. Cristoforo)


detto dlt Pomarance, villaggio poco discosto da Volterra , e patria

che sentendosi animato contro il suo troppo grande emulo condusse pi bei quadri che usciti siano dalle sue mani. Perocch il S. Francesco che riceve le stimmate, il Sacrificio di bratale occasione
, i

mo,

e la
,

Temi

circondata dai suoi

che conservasi nella sala di Giustizia di Gand sono tutti maravigliosi quadri e 1' ultimo per
attributi
:

ancora del Circignani suo maestro, nacque nel 1532. Condotto in et giovanile a Roma dal maestro, che lo ritenne poi lungamente in qualit di suo ajuto, fu col Tempesti, con Raffaellino da Reggio, col giovane Palma e con altri molti, destinato a continuare la loggia di
Raffaello sotto la direzione del celebre Ignazio Danti. Terminato questo lavoro, dipinse nella stessa
alla Certosa, la

alcuni rispetti forse migliore delle pi studiate opere di Rubens. Non contento di avviciuarsegli , e forse di uguagliarlo per conto del merito pittorico, volle ancora tentare, se possibil fosse, di superarlo nella magnificenza ma i suoi guadagni ,
:

Roma

Morte

di

Anania e

Saflira

opera insigne,

trovata de-

sebbene raeaiuardevoli, non essendo


trovo bentosto in necessit di ridursi entro pi moderati confini ; e si soggiugne, che ne fu talmente afflitto, da
,

alle spese

ii

proporzionati

...
si

perdere

in

breve

la

sanit e

la vita

nella fresca et

di

45 anni.

Ne

la

sua emulazione con Rubens gli riusc soltanto pregiudicevole per rispetto all' interesse ed alla salute , ma eziandio alla gloria perocch,
;

gna di essere copiata in musaico a S. Pietro. Faceva in appresso il Battesimo di Costantino nella basilica Laleranense. Ma la pi grande e magnifica opera del Roncalli fu quella della cupola di Loreto, nella quale, per la protezione di un porporato , fu preferito a Guido Reni ed al Caravaggio onde offesi ambi due, ne fecero vendetta secondo il carattere loro : il primo mostrando con alcune eccellenti opere , che avrebbe dovuto essere preferito al
:

vedendo

di

non poterlo superare


,

nei

soggetti gravi

erasi dato a dipin-

Pomarance ; 1' altro facendogli da un suo sicario vilmente sfregiare il


Terminata la cupola di Lorevenne in diversi luoghi del Piceno adoperato assai in opere pub
viso.
to,

di ciarlatani

gere triviali argomenti di bevitori, di suonatori , ecc. ,

ROMEO
in

Cervera

di

(D. Giuseppe) nacque Arragona nel 1701


,

bliche e private
stile in

variando egli lo

ed apprese in patria gli elementi del disegno. Recavasi poi a Roma, dove

modo, che ora partecipa del fiorentino e del romano, ed ora si

264

RO
in

RO
Parma ed
agli

accosta a quello della scuoia veneziana. Per 1' ordinario pi vivo e brillante ne' freschi che nei quadri all' olio
;

rolamo
citt.

SS. Agostino Eremitani della


i

e Gislessa
,

gli

uni e

gli altri

Nella quadreria Scarani in Bologna, conservasi un quadro della

argomento Io permette sono ornati di ridenti paesi, ch'egli sapeva tare in modo che giovassero a dar risalto al principale oggetto. La sua patria possed uua pregevole opera di questo illustre figlio. Fu

quando

1*

lungamente

in

Genova

l'

arricch

di belle opere, che non temono il paragone delle tante che possiede di

Vergine col Bambino che tiene in mano una rondine allusiva al nome del pittore. Mor nel 1548. ROIND11SELLO (Niccol) da Ravenna uno de' valenti allievi di Giovan Bellini, e suo ajuto in molte opere d' importanza fioriva circa il 1500. Siccome ne' diversi suoi
, ,

quadri, ond' ricca


1'

mano

dei pi illustri artisti ilaliaui

la patria di lui, trovasi la diligenza del maestro nel-

e stranieri. Mor di 74 anni. (D. Giuseppe), nato in Bergamo nel 1677, riusc singolare nel rappresentare incendj notturni , e piccoli paesi d' ordinario

RONCEIAO

rischiarati dalie

fiamme.

Il

cavai.

trov talmente di suo gusto, che a molti aggiunse leggiadra rendendoli con ci assai figurine
Celesti
li
,

ornare gli abiti , il suo disegno ed il florido colorilo , ma minore sceltezza di volli ed il contornare alquanto secco, dubitano alcuni che il Rondinello non abbia vedute le ultime pitture del maestro , nelle quali , forse dietro 1' esempio dei suoi grandi allievi Tiziano e Gicr,

gione,
stile.

and accostandosi

al

moderno
Docirca

pii pregevoli.
all' arte

Manc Dou Giuseppe


(Michele de), miladal 1575 al

Si vuole che la miglior tavola


di

nel

1729.

del Rondinelli sia quella di S.

RONCHO
nese
,

dipingeva

1577

menico. Mor il 1500.

60

anni

nel duomo di Bergamo in compagnia di Pecino e di Pietro de Nova ; e da poche reliquie che riman-

RONDINOSI
nato dopo
in
il

(Zaccaria; pisano, 1500, aveva pi che


acquistato
di

tutt' altro

nome
,

di

gono
,

dei loro lavori, pare che pos-

buon

pittore

ornato

quando

sano annoverarsi tra que' pittori itache allontanandosi dal goffo liani
stile de' pittori bizantini, si

dai suoi

concittadini
colla quale

fu incaricato

di ristaurare le pitture

del

Campo

accosta-

vano

alla

maniera giottesca.

RONDANl

(Francesco Maria)

nato in sul declinare del quindicesimo secolo, fu scolaro poscia ajuto del Correggio, che cerc d' imitare assai da vicino, e direi quasi servilmente ancora nelle opere di propria invenzione; di modo che le cose sue si scamberebbero facilmente con quelmaestro, se, come nelle altre minor conto lo avesse saputo imitare nella magia del chiaroscuro e nella grandiosit. Ma egli fu per lo contrario minutissimo negli accessorj eziandio cou grave scale del

parti di

pito delle parti

principali.

Le sue

migliori opere sono una Madonna fuori della chiesa della Maddalena

lunga e difficile si rese benemerito della sua patria in modo , eh' ebbe 1' onore nello della sepoltura con lapide Mor circa stesso Campo Santo. il 1580. RONZELLI (Pietro), bergamaoperava in patria del 1588 ai sco 16)6 , ed era tenuto per uno dei buoni ritrattisti che fossero in Bergamo dopo la morte del Maroni. Era probabilmente suo figliuolo (Fario), che fior nel 1629 ; pittore di non scelto stile, ma lontano dal manierismo ed abbastanza copioso. Una delle pi lodate sue pitture il matrimonio di S. Alessandro nella chiesa di S. Grata.

Santo opera

ROODTSEUS

(Giovanni) nata

RO
1590, fu allievo di Pietro Lastman. Poche cose fece di storia,
circa
il

RO

265

ma

moltissimi ritratti, ne' quali se

non uguagli vander Helst, ch'egli si era proposto per suo modello gli si avvicin assaissimo. Mor di quarant' anni, lasciando un figliuolo chiamato ROODTSEUS (Giacomo) il quale
,

rimasto orlano in fauciullesca et, fu ammaestralo nella pittura da Giovanni Haem. Oper molto in diverse citt dell' Olanda , imitando e felicemente lo stile del maestro guadagn assai. Ignorasi ogui particolar circostanza della sua vita.
,

ROOK.ER (Eduardo)
Londra
1'

nacque
fu

in

anno 1712, e

uno

dei

buoni disegnatori ed intagliatori specialmeute di cose d'architettura. Mor in patria nel 1774. Tra le sue pi rinomate stampe contansi le
seguenti
:

Spaccato di S. Paolo di Londra, da un disegno di Wale. Monumento romano che trovasi ad Igei nel ducato di Luxembourg. Sei vedute di varie parti di Londra , sui disegni di Sandby e suoi
proprj.

Quattro vedute d'Italia, da Wilson. Dodici Vedute d' Inghilterra, da Paolo Sandby , ec.

ROOR ( Giacomo ) , nacque in Anversa nel 1686, ed essendo ancor fanciullo apprese principi ^ e '" 1' arte sotto mediocri maestri , ma si perfezion nella scuola di van Opstal che lo andava esercitando nel copiare quadri de' migliori
i , i

Opstal , dipinse moltissimi quadri per diverse corti della Germania , ed uno sfondo grandissimo per il fialazzo della citt di Lovanio. Dopo a morte di Opstal pass all' llaja, poi a Leida , dove in una sala dipinse i pi bei soggetti del Pattar Fido, e neiP altra i fatti di Achille , e nel palco la sua apoteosi. queste grandi opere tennero dietro Brenno che assedia il Campidoglio, Pandora che si presenta al concilio degli Dei , ed altre storie fatte in diverse citt dell' Olanda , senza peraltro omettere il lavoro di molti graziosi quadri da cavalletto , che vendeva a carissimo prezzo , onde mor ricchissimo nel 1747. ROOS (Giovan Enrico) nato ad Otterberg nel Basso Palatinato l'anno 1651, fu ammaestrato nella pittura da Adriano de Bie. Sebbene abbia fatto ancora non pochi ritratti, Roos va debitore della maggiore sua gloria ai paesaggi sparsi di cavalli, di buoi, di pecore, di capre, con tanta verit dipinti , che in tal genere viene riputato uno dei pi grandi naturalisti. Lavor molto in Francfoct, in Francia, in Inghilterra, in Italia, di dove tornava ricco a Francfort , citt scelta per suo stabile domicilio. Nel 1685, la sua casa fu da casuale incendio consumata con quanti effetti conteneva,;

per salvare i quali, essendosi Roos avventurato in imprudentemente mezzo alle fiamme, cadde privo di sentimenti , soffocato dal fumo. I
suoi amici
lo

trassero
di

fuori

dalle

maestri.

Con

tale

di lasciare la
di

prima scuola di Opstal , si


esercizio
,

fiamme, ed ottennero

era renduto cos famigliare

lo stile

Rubens, che fu trovato degno di lare una copia del suo S. Cristoforo, richiesto al maestro dalla corte di Francia. Allora non era ancora giunto ai diciannove anni; e prima dei venti erasi fatto conoscere con
alcuni gentili quadretti in
siili'

an-

dare

di quelli di Teniers.

ticinque anni , fatta Diz. degli Arth,

Di vencon societ
T. IH.

richiamarlo alla vita; ma nel susseguente giorno mor di 64 anni. Era suo fratello (Teodoro), nato a Wezel nel 1658, fu ancor esso scolaro di Adriano de Bie ; ma non erano ancora due anni passati, da che trovavasi presso di lui che udendo lodarsi il fratello torn alla casa paterna , e fu suo scolaro ed ajuto molti anni. Un vasto quadro , in cui aveva ritratti tutti gli ufficiali
,
,

tee.

34

266
di tre

RO
lare,

RO
che nei decorsi tempi ebbe io poesia, ed ha tuttavia maggior fama che forse non meriterebbe. Ma forse contribu in parte ad accrescergli

reggimenti delle milizie di Monaco, piacque talmente all' elettore Palatino, che dopo averlo magnificamente regalato , gli commise ajtre importanti opere. Lo stesso fecero in appresso le rqrti di Badeu, di Hanau e di Nassau. Il duca di Wirtemherga gli ordin otto gran quadri di argomento storico e lo
,

nome

tra'

seguaci

delle

muse

il

ricompens col titolo e collo stipendio di primo pittore di corte. Dopo tal' epoca altro non noto, se non che trovavasi in Strasburgo

quando quella

citt fu

occupata dai
stessa citt

Francesi, e mor ricchissimo.

nella

ROOS

(Filippo) figliuolo ed al,

lievo di Giovati Enrico

nacque

merito pittorico veramente grande, e pi grande ancora a cagione delle sue singolari inclinazioni. All' ombreggiar fortissimo dello Spagnoletto aggiunse il tetro del Caravaggio , spoglio per de' suoi difetti di disegno, e ritrasse ne' suoi paesaggi non la natura senza scelta come taluno disse, ma la natura aspra , terribile che pi dell amena e gentile si confaceva al suo carattere melanconico ed irascibile. Quindi le aspre selve, le inaccessibili rupi, le
,

Fraucfort nel 1655. Il Laudgravio d' Assia Cassel, lo dichiar suo pittore mentre ancora apprendeva gli elementi deila pittura nella patema scuola , e lo mand a Roma provveduto di largo stipendio, a condizione che tornasse alla sua corte ; ma Roos scord con brutta ingratitudine il beneficio ed il benefattore. Conobbe in Roma Giaciuto Brandi, e per isposare la sua figlia si fece cattolico. Ma non tard a disgustarsi col suocero, e la virtuosa sposa fu l'infelice vittima dello stravagante suo carattere. Roos dimorava in Tivoli pi occupato della
,

orride caverne, le deserte campagne, gli alberi cadenti per vecchiaia, o schiantati dai turbini , il cielo minaccioso, il mare agitato da furiosa burrasca, furono sempre i suoi pre-

argomenti. Perci compiacedi Volterra ; e col trovandosi invidiava coloro che potevano deliziarsi tra le scoscese montagne della Gafragnana. Vtd. le sue lettere, nella Raccolta delle Pittoriche. Ad ogni modo, per gl'infiniti meriti che vi si scorgono , il suo stile fu universalmente gradito, codiletti

vasi del soggiorno

caccia che

della

pittura

ma non

pertanto la facilit del pennello aveva riempite in Roma le botteghe dei mercanti di quadri , co' suoi paesaggi. Ma egli non dipingeva che per vivere, e mor miserabile. Suo fratello

me talvolta ai viui delicati si preferiscono gli austeri. Ma pi di tutto lo resero accetto le figurine egregiamente mosse di pastori, di marinai, di soldati,

onde popol
si

suoi
alle

paesaggi.
figure di

Ne

egli

limit
,

Francfort nel 1659, fu pure pittore di paesaggi e di animali, ma inferiore a Filippo. Peraltro correttamente disegnava, e

-^

(N.) nato in

dottamente armonizzava i colori. ROSA (Salvatore), napolitano,


nato nel 1615, fu allievo in patria dello Spagnolette, o come altri vogliono di Andrea Falcone. Nulla
dir
dello

che condusse ancora belle tavole d' alquali tare di grandissimo effetto sono il Martirio di alcuni Santi a S. Giovanni de' Fiorentini a Roma, il quadro eh' era in Milano in S. Giovanni alle Case Rotte, ed un altro gi posseduto dal consigliere Mainoni, rappresentante S. Francepiccole

dimensioni
,

sco nel deserto illuminato dall' incerto raggio di nascente luna. N limitossi a far vasti quadri soltanto
di sacro

strano

carattere

dei

argomento, perocch sono

poetici talenti di

quest'uomo sineo-

celebri molti di storia profana, tra

RO
non ricorder che quello che iu della Congiura di Catilina addietro possedeva la famiglia Martinelli di Fireuze. Condusse pure quadri di battaglie di grandissime dimensioni, che, secondo egli scrii

RO
drerie, nelle quali
i
,

267

quali

suoi dipinti si fanno distinguere per rara correzione di disegno, per bellezza di estre-

mit, per nobilt di volti, per dol-

ve, terminava in trenta o quaranta


e e sorprendevano Roma veuivano pagati, ognuno, cento doppie. Era venuto ad abitare in

giorni
gli

cezza di colorito. Visse lungo temabbastanza felicemente , se 1' estrema sua vecchiaja non tosse stata amareggiata dalla perdita di (Aniella o A nella), quella delle sue tre uipoti che nella scuola

po ed

Roma

in

giovanile
,

et

tranne

di

qualche accidentale lontananza, per


villeggiare

verse

o per dipingere in divi rimase lino alla morte che lo rap all'arte nel 1675. Le mortali sue spoglie furono onorale di solenni pompe funebri , ed
parti
,

ebbero riposo nella chiesa degli Angeli, dove le additano un'iscrizione ed il ritratto in marmo. Ci che render sempre pregevoli le sue pitture sono un tocco di pennello spichiaroscuro , i fogliami trattati con isquisito gusto, V abbondanza dell' invenzione,
ritoso
,

erasi fatta vache iu et di 36 anni cadde innocente vittima di Bellrano o Beltramo suo condiscepolo marito e collaboratore. Vedi Beltramo Agostino. (Sigismondo) allievo di Giuseppe Chiari, mediocre scolaro del Maratta , fu ancora pi debole del

Massimo

e sua,
,

lente pittrice

maestro, onde baster minato.


( Cristoforo FRATELLI) bresciani,
1

1'

averlo no-

Stefano
il

la

forza

del

nati circa

la facilit di
altri

nuovi

partiti

e tanti

pregi , che quasi non permettono allo spettatore di accorgersi di qualche leggiere scorrezione di disegno. Intagli con sommo gusto all'

50 J, furono valenti quadraturisti, e molte lodate opere lasciarono nella loro patria ed in Venezia, in alcune delle quali lo stesso Tiziano non isdegn di dipingere le figure. Figliuolo di Cristoforo fu

acqua

forte diverse

stampe

tratte

dai proprj quadri, che


1'

originalit dei dipinti,

hanno tutta onde sono


in

dagl' intelligenti

tenute

mollo

pregio.

ROSA
cicco o

(Francesco),
,

detto Pa,

(Pietro), il quale trovandosi col padre in Venezia; fu ricevuto in casa ed amorosamente ammaestrato nella pittura da Tubano, amici.-simo e compare di Cristoforo. Tornalo a Brescia, dipinse alla Madonna delle Grazie il Marti-

Pacecco

napolitano

nato

circa

1580, fu allievo di Massimo Stauzioui, che lo esercitava nel copiare le proprie pitture. Ma ridottosi a lavorare da se, ebbe opportunit di migliorare lo stile collo studio de' migliori esemplari dei grandi maestri, e sui modelli di tre sue bellissime nipoti. Tra le diverse tavole d' altare fatte per Napoli , sono principalmente lodate quella di S. Tommaso d'Aquino alla Trillila e l'altra rappresentante il Battesimo di S. Candida a San Pietro d' Aram. Ma il Rosa assai pii che per chiese, lavor per private quail

Barbara; fece in S. Francesco S. Michele che scaccia Lucifero, e nella chiesa dei Poveri della
rio di S.

Misericordia Giacobbe cogli Angeli ed un Presepio. Ma quando si speravano le pi perfette opere della virilit, cadde vittima della pestilenza del 1576, che fu fatale eziandio al sommo suo maestro.

Brandi

da Tivoli, figlia di Giacinto moglie di Filippo Roos fu allieva dei padre e valorosa pittrice ; ma infelice vittima del brue
,

tale carattere dell' ingrato consorte.

scolaro,

ma

(Francesco) genovese fu non imitatore di Pietro


,
,

RO 268 da Cortoua. Fece le prime sue oliere in Roma, a S. Carlo al Corpo, ed ai Santi Vincenzo ed Anastasio,
nelle quali si accosta allo stile degli scolari tenebrosi del Caravaggio.
il suo Miracolo di S. Antonio dipinto in vasta tela per la chiesa di S. Maria dei Frari di Venezia, per intelligenza di nudo e di chiaroscuro e per grandiosit di forme, crederebbesi di un allievo dei Ca-

RO
sua sono pre sentemente anneriti in modo ne'verdi che possono risguardarsi come perduti. Sia questo un avviso ai pitperch non si affidino cecatori ,
tori toscani

dell' et

Ma

ai venditori di colori, e non trascurino lo studio necessario a conoscere la natura de' minerali, vegetabili, olj e gomme, e delle preparazioni loro.

mente

racci

sono

sgraziatamente tali pregi smentiti dalla caravaggesca

ma

ROS1GNOLI ( Iacopo ) nato a Livorno poco prima del 1550, seppe


cos fedelmente imitare

nei grotte,

ignobilt delle teste.

ROSAL1BA (Antonello) di

Mes-

sina, fioriva ne' primi anni del se-

dicesimo secolo; ma di quanto oper in patria non rimane adesso che

una Nostra Donna


dra che rende
pi.

col

villaggio diPostunina: prezioso

Bambino, nel qua


il

vivo

desiderio

delle perdute opere di questo grazioso pittore.

che se le epoche della loro vita lo consentissero verrebbe creduto suo allievo. Poco o nulla oper in patria , essendo stato chiamato giovane a Torino in quella ducal corte, che pi non abbandon. Col mor di circa sessant' anni , nel 1604 , ed ebbe onorata sepoltura con epitaffio, che
schi Perino

del

Vaga

lo dichiara eccellente nei grotteschi

ROSELLl
pitture

Niccol

),

ferrarese,
di cre-

operava in patria nel 1568. Alcune

e negli stucchi. pittore Cremonese, di ,

RSINO

danno fondamento

cui parlano

gli

scrittori patrj

Zaist

derlo allievo del Dossi ; ma in altre, e segnatamente nelle dodici tavole fatte per la Certosa, tenne un affatto diverso stile, che accostasi a quello di Benvenuto, o del Bagnacavallo.
te,

ed Aglio; 1' autore della bella copia di un quadro di Vincenzo Campi

rappresentante

Santi

Cosma

seduti a mensa, in atto di ragionare tra di loro. Vedesi dietro


a S.

Damiano

Sebbeue abbia alcune lodesi

Cosma

la figura di

persona in-

voli parli, e

mostri assai diligen-

tiene

minuta
,

una maniera cos ricercata che ci fa sentire dir


,

disposta intenta al ragionamento di detti Santi. Occupa la superior parte


del

quadro una

gloria
il

con Maria
tra
le

cos

lo studio e la

fatica di

ogni

Vergine, avente

Bambino

colpo di pennello.

ROSI
laro di
il

(Zanobio), fiorentino e sco-

Cristofano Allori , fioriva 1621 , nel quale anno, essendo morto il maestro , termin egli le pitture che questi aveva lasciale imperfette ; ma non nolo che facesse veruna lodevole cosa di propria invenzione. (Giovanni), contemporaneo di Zanobio , ed imitatore diligente del Falgani, fece molti lodali paesi in grandi e piccole tele, di cui abbondano le gallerie toscane. Sgraziatamente per molli quadri di

Braccia. Appartenne questo quadro alla distrutta chiesa de' Santi Vito e Modesto, ed ora conservasi nella
chiesa parrocchiale delle Torri dei Picenardi.

dopo

ROSITI (Giovan Battista) da


Forl, dipingeva nel 1500 in Velletri, a S. Maria dell'Orto, dove fino agli ultimi anni del diciottesimo
si e forse presentemente conserv una sua tavola di lodevole disegno e colorito , rappresenlante Maria Vergine col Bambino in collo, con quattro Angioli riccamente

secolo

vestiti.

paesaggi di Giovauni e di altri pit-

ROSMAELSER( Giovanni Augu-

RO
ITO) nacque a Lipsia nel 1752, apprese il disegno e l' intaglio nell'accademia della sua patria sotto la direzione d' Oeser ; e dopo qualche
,

RO

269

tempo

applicossi

all'

architettura

nella quale

ebhe

maestro Lange

per altro

Non tard tornare alla professione d'intagliatore; e pubblic due stamarchitetto dell'universit.
a

conservasi un suo lodevole quadro, rappresentante S. Luca, fatto l'anno 1754, ROSSELLI (Matteo), nato a Firenze nel 1578 , fu da principio scolaro del Pagani, poscia del Passignano, ma form il suo stile, studiando in patria ed in Roma l'antico. Chiamalo a Modena da quel

pe sotto il titolo di Promenades autour de Leipzig, che lo resero sommamente celebre. Contrasse domestichezza col famoso incisore Chodowieck , che 1' istru in tutta la
pratica dell'acquaforte. In sei anni

duca con onorate


di servire a

esibizioni, preferi
li,

Cosimo

suo naturale

signore, e Firenze gli and debitrice dei migliori artisti che illustrarono
Ja

secolo.

prima met del diciassettesimo Matteo fu veramente un


,

pubblicava poi pi di 500 vignette. Nel 1781 recavasi a Berlino per abbracciare l'amico Chodowieck ; di la si rendeva a Dresda, dove si trattenne tre mesi per osservare e studiare tanti capi lavori di quella insigne galleria. Tornato in patria in sul declinare del 1782, sopravvisse pochi mesi, colpito da mortale malattia.

egregio pittore-, corretto nel disegno, lontano dal manierismo e di uno stile cos prossimo al grandioso, che

scambiano facilLe principali sue opere all' olio sono il Presepio a S. Gaetano e la Crocifissione di S. Andrea ad Oguisanti. Pi belli di lunga mano sono frealcune pitture
si

mente

colle caraccesche.

Sono pur

celebri

oltre le

gi indicate, le seguenti stampe.

Testa di Gellert
Ritratto
elei

cavata da una

pietra intagliata da Kancksdorf.

dottor Dodd.

Veduta Veduta
Quattro

del bosco di

Rosenthal.

della corte d'


fogli
di

Auerbach.
abbi-

quali sono famosi quelli del chiostro della Nunziata, rappresentanti Ja Storia di Papa Alessandro IV che approva V ordine dei Servi ; e nella villa di Poggio imperiale sono alcune belle storie allusive alla famiglia dei Medici, dischi, tra
i

cuffie e di

gliamenti di Dresda; ec.

ROSSEAD
gliori

Parigi nel 1650,

(Giacomo) nacque a e fu uno de' mi-

pittori di prospettive che di que' tempi abbia avuto la Francia.

pinte nella volta di una sala. Ad ogni modo, pi che dalle opere di pittura, nelle quali ebbe molti eguali ed alcuni superiori, ritrasse lode e non ebbe chi lo pareggiasse nella difficile arte d' insegnare , avendo

Lodovico

XIV

gli

commise

di

di-

pingere il teatro di Siiint-Gtrmaintn-Laie , nel quale esegui vansi le opere del celebre Lulli indi fu adoperato per le case reali, che arricch di belle prospettive e di paesaggi. In ultimo fu condotto da mi;

lord Montaigu a Londra, dove mor nel 1695.

ROSSEL (Don Giuseppe') membro dell' Accademia di S. Barbara di Valenza, seppe rendersi benemerito dell' arte merc le utili cure ch'egli prese per Ja prosperit di
quell

possedute in eminente grado tutte le parti che costituiscono 1' ottimo facile comunicativa, acprecettore cortezza nel conoscere g' iugegni e saperli porre in su la loro via, animo temperato e paziente da ogni invidia alieno , e quel paterno affetto che sopra ogni ahra virt Quintiliano desiderava ne' maestri. Labuoni, e specialmente sci in tutti negli amici dell'arte, vivo deside: , i

rio di se

1'

ROSSETTI
Venezia circa

anno 1650. (Domenico) nato


il
1

in

650, fu eccellente

insigne scuola

do.ve tuttora

disegnatore, iulagliatore in

rame ed

270
in

RO
legno
e coniatore di monete. di gi nome di valente ar-

RO
ROSSI (Properzia
de),
illustre

Aveva

1699, nel quale anno fu decorato del titolo di cavaliere della milizia aurata, e condotto a Verona da monsignor Barbarigo, vescovo di quella citt, dove fu per molti anni maestro de' conj di quella zecca. Fu pure dodici anni ai servigi dell' elettore Palatino ; ed in Verona ed a Dusseldorf ed in Venezia pubblic diverse pregevoli stampe , tra le quali
tista nel
:

scultrice bolognese, nata in sul finire del quindicesimo secolo, dev' essere

risguardata
lustri
:

come una delle pi ildonne che trattarono le belle arti perocch non contenta di occupare uno de' pi eminenti gradi
tra gli scultori del
fecesi

miglior secolo

III riconosciuto dal doge di Venezia, da Paolo Veronese.

Papa Alessandro

ammirare come suonatrice , cantante ed intagliatrice. Pure cos rara donna per vittima in fresca et di violenta mal corrisposta passione. Intagli quesl' illustre donna gli ornamenti di una porta di S. Petronio, scolp ritratti, statue e bassi
rilievi; e si ridusse con maravigliosa diligenza ad intagliare nelle nocciuole di pesca , figurine cosi ben

Grande
toretto.

vittoria riportata dai

Ve-

neziani sopra gl'Imperiali, del Tin-

Gli ambasciatori veneziani inviati dal Senato a Federico Barbarossa , da Gabriele Calliari. Simile ambasciata, da un quadro
del Tintoretlo.
11 papa che d la benedizione al doge Ziani, da Francesco da Ponte. L' imperatore Federigo prostrato innanzi al papa, da Federigo Zuc-

mosse, che nessuno seppe mai fare n pi, n meglio. Undici di queste,

acquistale poi dal marchese dei


gli apostoli e dall'aldiverse Vergini. Dicesi, che tro-

Grassi di Bologna, rappresentavano

da una parte
tra

vandosi

in

Bologna Clemente VII

dopo

cheri ec.

ROSSETTI
to circa la

colo,

(Paolo) nato in Cenmet del sedicesimo selavor di musaico nella cap-

incoronazione di Carlo desider di conoscere cos rara donna, ma ebbe lo sconforto di udire, che pochi d prima era stala sepolta nello Spedale della Morte.
1'

pella Gregoriana, sotto la

direzione del Munziani, e fece altre opere altrove, che furono molto lodate.

( Giovanni Antonio de ) nacque in Roma nel 1616 da certo Lazzaro de'Rossi della terra di Brembate nel territorio bergamasco ; studi
i

Mor

principj dell'architettura sotto

nel 1621.

d'

(Cesare), romano

ed uno
cavalier

dei pi diligenti ajuti del

Arpiuo, condusse eziandio alcune

pitture sui proprj disegni, che non maesi distinguono da quelle del
stro

un oscuro maestro; e perch non sadivent buon peva ben disegnare architetto vedendo e rivedendo i migliori edifizj di Roma. Concepiva egli nobilmente e con grande facilit ma non sapendo esprimere i
,
,

che per essere meno calde e spiritose. Mor durante il pontili,


calo di
terra

Urbano VIII. ( Giovan Paolo

di

Vol-

nipote , allievo ed ajuto di Daniello , dopo la morte dello zio


viparossi in patria
,

1'

arricch di

belle opere, tra le quali dal Vasari assai lodata una Deposizio-

proprj pensieri, era costretto a valersi dell'opera altrui. Fece in Roma al Corso quel pezzo del palazzo Rinuccini la di cui facciata risguardasi qual capo-lavoro dell'arte. Aucora pi maguifico il palazzo idealo da lui per il principe Altieri al Ges , che uuo de' pi superbi palazzi di Roma, non d'al,

ne a S. Dalmazio, Vivea
nel 1568.

ancora

tro difetto accagionalo, che di non formare una compita unit. Appai-

RO
tengono pure all'architetto de Rossi i palazzi Astalli e Muti, l'Ospedale delle Donne a S. Giovanni Luterala no , la chiesa di S. Pantaleo
,

RO
Roma, dove
si

271

fece

nome

coli'

ora-

zione di Nostro Signore all' Orto, dipinta in S. Carlo al Corso, e col Battesimo del Nostro Signore alla

cappella del
sa della

Monte di piet, la chieMaddalena ec. Lasci modi

Madonna

rendo pi

80,000 scudi, guada-

gnati coli' esercizio dell' arte sua , parte allo spedale della Consolazio-

ne, parie per dotare zitelle e parte Sancta Sanctorum. Mor nel 1695, nello stesso anno in cui cess di vivere il suo cognato e forse parente ROSSI (Mattia DE), romano ancor esso , il quale dopo gli studj della geometria e belle lettere , fu ammesso nella scuola del Bernini , che 1' ebbe sempre assai caro, aveua

dolo condotto in Francia ed adoperato in tutte le opere di grande importanza. Ebhe Mattia la direzione del palazzo che Clemente IX
fece costruire
a

Lamporecchio

per ordine del oapa scrisse la bella relazione intorno ai malfondati timori intorno alla sicurezza della cupola di S. Pietro. Succedette al Beruini nella carica di architetto di e chiamato in Francia S. Pietro per porre in esecuzione alcuni disegni del Bernini, seppe acquistarsi la grazia di quel re, che lo rimand
;

del Popolo. Molte opere condusse pure nel Piceno, e fu assai lodato il S. Gregorio fatto pel duomo di Metelica. Ma pi che di quadri per chiese, compiacevasi di rappresentare faceti argomenti in piccole tele , nel qual genere di poco cede ai migliori fiamminghi. Torino possed Il reale palazzo di molte sovrapporte ed ancora quadri di mediocri dimensioni rappresentanti sacri e profani argomenti trattati cou tanto sapore , che non possono vedersi pi belle cose in pari genere. Mor circa il 1718. (Antonio) del Cadore, fiori nel quindicesimo secolo, ed ebbe un colorire cos vago, che Tiziano non tornava mai in patria che non volesse ogni volta vedere le pitture di quest' uomo, che forse avevano destato nel fanciullesco suo animo il primo affetto per l' arte. La migliore e pi copiosa opera di An, ,

tonio
giore di

la

tavola

dell' aitar

magii

Selva in

cui

scritto

Roma

carico

di

ricchezze

di
la

suo nome e patria senza indicazione di anno. probabile che operasse circa il 1450.

onori.

Ebbe da Innocenzo XII


dell'

O DE ROSSI

Angelo

Croce
il

ordine di Cristo. Fece

deposito di Clemente
di

X,

la

fac-

Dogana di Ripa Grande ec. Mandato da Innocenzo XII alle Chiane per riconociata
S.

Gallo

la

nato in Firenze circa il 1670, probabile che apprendesse la quadratura e 1' ornato in Bologna. La-

scere

danni arrecati dalle acque,

torn a

Roma

piuttosto
,

indisposto

ammalato ma ben tosto fu sorpreso da una mortale ritenzione


che
d* orina, che lo rap all'arte in et

58 anni nel 1695. (Pasqualino) nacque a Vicenza nel 164 ed apprese a didi
1

vor molto in Venezia nella prima semet del diciottesimo secolo guendo uno stile sodo ed affatto scevro dal manierismo de'suoi tempi. (Girolamo) da Brescia, probabilmente scolaro del Rama, operava nella prima mela del diciassettesimo secolo. Tra le sue mi,

gliori

cose tenuta in pregio Ja tavola a S. Alessandro di Brescia,

pingere, pu quasi dirsi , senza la direzione di alcun maestro, copiando prima le migliori opere de' pittori veneti poi quelle della scuola

rappresentante la Vergine in mezzo


a diversi Santi.
laro di Pietro Daudini,
le

romana. Lungamente

si

trattenne in

(Lorenzo) fiorentino fu scoma pi che cose del maestro fecesi ad imi-

272
tare quelle di

RO
Livio

RO
Mehus. Sono
pitture
farlo
,

ma non

tali

che potessero
la

principalmente lodati i suoi quadri da Cavalletto , condotti con molla grazia e facilit. Mor l'anno 1 702.

distinguere tra Caracceschi.

folla

dei

(Gabriele), quadraturista
bolognese,

(Muzio), detto anche Mario nacque in Napoli ne' primi anni del diciassettesimo secolo ; apprese
principi della pittura iu patria dallo Slanzioui, indi recossi a Boi

ROSSI

che

fior circa

la

met

del diciassettesimo

non
lit

secolo , oramai vien pi ricordato : che in quadi maestro di Francesco Ferrari.

logna

ove frequent la scuola di Guido Reni. Questo raro ingegno fu trovato capace di dipingere, Dell' et di diciotto anni, alla Certosa di Bologna, in concorrenza di provetti artefici consumati nell'arte. Ma questa sua primaticcia opera adesso la sola che conservisi in pubblico, perocch tornato poco dopo in patria , dovette soddisfare a molte private commissioni ; e la tribuna di S. Pietro in Maiella che dipinse poco prima di morire, pi non esiste quale fu colorita da iui. Di 25 anni, che tanti ne con,

(Girolamo), bolognese ancor esso, operava circa il 1650. Era stato scolaro di Flamminio Torre ,
dava speranza di riuscire non da del maestro , ma datosi all' intaglio, poco pi oper col pennello. Le sue slampe sono adesso alquanto rare , e non pertanto tenute in poco conto. nato a ( Carl' Antonio ) Milano Del 1581 circa , fu scolaro
e

meno

di
si

dei Procaccini.

11

si<o

S. Siro coi

due Santi

laterali

dipinti nel duo-

mo

che

tava quando fu sorpreso dall'ultima infermit , era di gi riputatissimo

maestro.

Pavia sono le migliori cose conoscano di questo valente pittore. Mor in patria nel 1648. (Francesco). V. Salviati. (Giovanni Battista), veronese , detto il Gabbino operava

il

(Andrea), nacque in
circa
il

Roma

circa

1650; ma

le

migliori sue

1750, ed apprese in patria del disegno e della piti principi tura. Sembra peraltro che non tarall' intaglio in rame, perocch non gingneva forse ai quaranl' anni allorch pubblic 1' interno della chiesa di Araceli addobbala per la canonizzazione di S. Margherita da Cortona. Le altre pi conosciute sue stampe sono Il Busto di Maria Vergine piangente, da Carlo Doice. S. Margarita da Cortona inginocchioni davanti un Crocifisso , da Pietro da Cortona. Benedetto XIV , da un suo di-

pitture sono

dasse a darsi

quelle condotte poco dopo uscito dalla scuola dell' Orbelto ; perocch volendo forse iu appresso formarsi uno stile che fosse
suo, and invece sempre peggiorando. di ( Giovanni Battista ) Rovigo, fu scolaro del Padovanino.

Era nato circa


in

1627 e stabilitosi condusse poche, ma belle pitture pubbliche , e diversi quadri per private quadrerie.
il
;

Venezia,

vi

Padova in S. Clemente vedevasi una sua pregevole opera. Vivea an,

cora nel 1680.

(Don Angelo), allievo di Domenico Parodi, fu graziosissimo


pittore di faceti argomenti e di poche opere serie, nelle quali ultime mostrossi buon Marattesco. Mor in

segno. L' Imperatore Giuseppe II ed gran duca Pietro Leopoldo che

il

si

danno
tti.

bolognese e scolaro de'Caracci, fece per luoghi pubblici e per private case alcune buone
(

mano, da Pompeo BalloS lampa assai ricercata. 1775.


la

Geoova
nel

(Aniello),
1660
circa, fu

di 61

anni nel 1755.

Enea

uno

napolitano, nato dei pi cari

allievi ed ajuti del Giordano. Fu col maestro lungamente a Madrid,

RO
provveduta onde di buona pensione vitalizia
di

RO
non
dell'

275
soddisfatto

dove tdru

in patria

fosse

pienamente

ordine generale della

compo-

visse poi quasi del tutto ozioso lino i

Suo concittadino

1719, che fu l'ultimo della sua vita. e condiscepolo era

sizione di Michelangelo; enei 1 575 pubblic il suo Giudizio universale;

(NICCOL), il quale mori di 50 anni nel 1700, dopo avere abbellita la patria con pregevoli pitture, che lo mostrano copioso inventore e coloritore in sul far del maestro , sebbene pieghi alquanto pi al rossiguo. Si disse che in alcune opere di grande importanza ,

ROSSI

diverso nell'ordine dal precedente stampa dedic ali irapeiatore Rodolfo 11. Lasciava inoltre imperfette morendo , un' altro Giudizio universale, che fu poi terminalo da Anselmo Boot. E questa
:

e questa bella

come
le,
il

nel palco della 'cappella rea-

Giordano

lo

accomodasse dei

suoi disegni. Fece ancora molti quadri di animali, onde sono ricche le

quadrerie di Napoli, tenuti migliori di quelli del Recco. r (Antonio), bolognese, nacque nel 1700, e fu scolaro del Franctschini, il quale, conoscendolo diligente pi d' ogni altro suo allievo, lo adoperava di preferenza nelle opere eh' egli non poteva da solo condurre. Riguardasi come suo capo-lavoro tra le tavole d' altare , il Martirio ili S. Andrea, fatto per

questo maestro sono rarissime. Ignoriamo 1' epoca della sua morte, ma noto che operava nel 1592. Ritratto di Massimiliano II imperatore. 1575. Busto di Rodolfo II. 1592. di Ritratto Enrico IV re di Francia. La Risurrezione di sua invenziodi

stampa stampe

e tutte le

buone prove

delle

ne.

1577.

stesso soggetto trattato in diversa maniera. Strage degl'Innocenti, di sua invenzione. Battaglia di Lepanto, di sua invenzione , stampa eseguita dopo
il

Lo

la

chiesa di S.
i

Domenico. Lavor
di

1572.
Il

molto per

pittori

paesi

e di

Tributo

di Cesare,

da Tiziano.
,

architetture, aggiugnendo alle loro

11

Martirio di

S. Pietro

dallo dallo

opere bellissime macchiette, che le rendevano assai pi gradite ai di-

slesso.

La Maddalena penitente
stesso.

Mori in patria di 55 anni. ROTA (Martino), nato a Sebenico di Dalmazia circa il 1552, apprese il disegno e l' intaglio in Venezia indi recossi a Roma dove nel 1569 pubblic il rame del Giudizio universale dipinto dal Bonarroti. Questa stampa stata pi
lettanti.
; ,

Prometeo lacerato dall'avvoltoio, dallo stesso. Marsia scorticato da Apollo, ec.ee. (N. ) nato in Ba-

ROLBILLAC

jonna nel 1759, iutagli molti rami alla maniera a lapis, rappresentanti diversi paesaggi ed una raccolta dei
principj di disegno.

volte copiata , o servi di norma a coloro che fecero nuovi disegni di


cosi

ROUK
inglese
a

(Guglielmo)

intagliatore

famosa pittura, onde forma

si-

rito di e

cura testimonianza del singoiar meMartino e come disegnatore

come intagliatore. N egli fu soltanto valente disegnatore: che mostrossi

granito , aveva studiata l'arte, sotto il celebre Burke , e pubblic alcune stampe non prive di merito.

aucora
,

dotto e copioso esenel se-

cutore

come mostreremo

ROVIRA ( N. ) intagliatore spagnuolo operava in Valenza ne primi anni del diciottesimo secolo ed
,

guente indice di alcune stampe di sua invenzione. Sembra che il Rota


Diz. degli Ardi. ecc. t.
III.

celebre

il

frontespizio
il

eh' egli

inpit-

tagli per

libro intit.

Museo
35

274
torico,

BO

che fu nel 1715 pubblicato a Madrid da Luca Antonio da Bedraar.

BOULLET (Giovanni Lodovico)


nato in Arles nel 1645, apprese gli elementi del disegno e dell'intaglio da Giovanni Lanfant, indi frequent Ja scuola di Francesco Poilly. Invaghitosi di veder Boma, venne in

ricco Finanziere, fu uno dei pi illuminati dilettanti del p. p. secolo, ed intagli diversi paesaggi tratti da Saint Quentin , tra i quali Due Vedute del Castello delle Stelle vicino a Parigi.

RO
(I. F. ) figlio di

BOUSSELET

(Egidio) nacque

lungamente vi si trattenne, pubblicandovi diverse stampe , le quali fanno testimonianza del miglioramento fatto uell' arte. Contrasse stretta amicizia con Carlo Maratta e Ciro Ferri , che gli furono utili per molti rispetti. Mor
Italia e

in Parigi nel 1699.

Parigi nel 1614, e fu uno de' pi valenti intagliatori francesi del diciassettesimo secolo. La sua maniera d' intagliare s' accosta per alcuni rispetti a quella di Bloemaert , ma i suoi rami sono incisi in assai pi larga maniera, pi variata, di maggior forza e calore. Alcune sue stam-

Soggiungo un breve indice


sue stampe.
Bitratto di

delle

Francesco Poilli suo

maestro.

Eduardo Colbert, sopraintendente


ed ordinatore delle fabbriche e dei
giardini; bella incisione eseguita in

Arles nel 1698. Luigi XIV in abito militare, da


Largilliere.

S. Chiara quadro storico da Agosliuo Caracci. Le tre Marie al sepolcro di Ges Cristo, da Annibale Caracci, stampa capitale. Visitazione di S. Elisabetta , da P. Mignard. David che presenta a Saulle la testa del Gigante Goliat , da Giuseppe Parrocel.
,
,

pe lo dimostrano valente colorista, perocch sapeva rendere benissimo le stoffe ed i diversi oggetti che possono essere ne' quadri dipinti. Belle stampe abbiamo di sua invenzione del pi soave effetto, che lo mostrano egualmente grande maestro nella storia e ne' ritratti. Mori in Parigi nel 1686. Delle 554 stampe che gli si attribuiscono ricorderemo le seguenti
,
:

Ritratti di

neviefa

Fevre, abate di S. Gsuo disegno. Carlo di Valois, duca di Angou-

Carlo

le

di

lem
cia

come sopra. , Pietro Seguier, cancelliere diFian,

da Carlo Le Bruii.

ROUSSEAU

Giovan France-

Soggetti tratti

da varj

autori.

sco), nato in Parigi circa il 1750, fu uno dei molti intagliatori di Vignette a bulino per ornamento di
Jibri.

di

Intagli pure alcune stampe maggiore dimensione, tra le quali


le

Sacra Famiglia con Elisabetta che sorregge sulle ginocchia il piccolo S. Giovanni, che presenta al bambino Ges un uccello da Raffael,

ricorder

seguenti

Rappresentazione Gabriella d* Etrees S. Girolamo, dal La Beata Vergine da Wauder Werf.


,

Vita di da Eisen. Mola.


della
col

Bambino

1650. S. Giuseppe che offre de' fiori al divin Figliuolo che sta sulle ginocdallo steschia di Maria Vergine so 1656. Altra Sacra Famiglia , sotto il nome della tergine di Fontaintbtau,
lo
, ,
,

BOUSSEL (Girolamo)
iu

nacque

ossia
stesso.
S.

la

Bella

Giardiniera
in

dallo

Parigi l'anno 1663, fu intagliatore di medaglie, ed incise diverse

Francesco

Meditazione, da

stampe all'acqua

forte assai graziose.

Guido Beni.

RO
Le Forze
pezzi
,

RU
,

275
,

d' Ercole

in

quattro

sto
lit

come gentiluomo

che in qua-

dallo stesso.
1 ,

Arpa dal Davidde che suona Domenichiuo. Mos sottratto alle acque del Nilo dalla figlia di Faraone, da Niccol
Paussin.
Cristo portalo al Sepolcro, da Tiziano. questa la stampa capitale da Rousselet-

di artista. Recavasi poi a Venezia, chiamatovi da vivo desiderio

capi-lavori di Tiziano, delTintorctto, di Paolo; ed a questo studio and Ruhcns debitore


di studiare
i

del suo

nuovo

stile;

Ges

lino allora seguito quello

perocch aveva di Otto-

venius, per molti rispetti somigliante a quello del Caravaggio. Soltanto

ROUSSELET
costei
tra
i

Marianna

).

Fu

moglie di Pietro Francesco Tardieu, e intagli diversi soggetti,


quali

Giovanni nel deserto, da Carlo Vanloo sospetto inciso ancora da


S.
,

io Venezia. Diverse stampe per turale di Buffon.

Wangec

la

Storia na-

(Maddalena Teresa) viene annoverata tra le intagliatrici per avere inciso nel 1784 un'Ascensione del Redentore. intagli alcune ( Carlo ) figure allegoriche d' invenzione di Carlo le Rrun.
i

epoca fece opere degne grande tra i pittori de' Paesi Bassi, quale veune dichiarato Rubens dalla imparziale posterit. Vide in appresso Roma; ma non mostrossi sensibile alle antichit che 1' adornano pi che alle cose de' moderni ; e le sue figure d' uomini e di domie d' ogni classe fanno testimotipi della sua bellezza nianza che appartengono alla sua patria. Pasdi dove sava da Roma a Genova

dopo

tal'

del pi

la notizia dell' iufermit dell'

amo-

rosa sua madre, lo richiam subito in patria. Fu allora che Maria dei

RUREINS (Pietro Paolo) nacque


nel

Medici regina di Francia gli comvasti quadri del palazzo di mise


i

1577

in Colonia, dov' erasi ri-

Lussemburgo, ch'egli esegu

in

An-

parala la famiglia di lui a cagione delle accanile guerre che agitavano le Fiandre, ed avevano posta in potere degli
tria.

Olandesi Anversa sua paTornata questa sotto il dominio del re di Spagna, suo padre ripatri , e Pietro Paolo , che dimorando in Colonia non aveva studiate che le lettere latine ottenne dalla madre che teneramente lo amava , di apprendere la pittura. Frequent da principio la scuola di van Oort, indi passava a quella di Ottovenius, che non solamente gli fu maestro nell'arte, ma lo rese col proprio esempio il pi gentile e costumato artefice de' Paesi Rassi. Di 25 anni venne in Ralia, e fu ricevuto alla corte del duca di Mantova. Approfittava della dimora in quella citt per studiare le opere di Giulio Romano, eseguendo in pari tempo alcuni quadri per il generoso principe che lo aveva accolto piutto,

versa, e rec a Parigi nel 1625. Ma la vita pittorica di Rubens comincia da quest'epoca ad essere inseparabile dalla vita politica: incaricato
di frequenti ambascerie, dovette dividere il tempo tra la pittura ed i

maneggi

di Stato. Egli fu d'

pi volte

a diverse corti

Europa, ed ovun-

que seppe meritarsi la stima e l'amore de' Sovrani e de" principali


ministri

immortali

ed in ogni luogo lasci testimonianze delle sue pittoriche virt. Pochi pittori lavorarono quanto Rubens, e presso che
;

tutte le

principali

citt

d'

Europa

possedono pregevoli opere di cos onde sarebbe opera grand' uomo perduta il tesserne il catalogo. A tutti noto che i 24 quadri fatti per il palazzo del Lussemburgo, ed terminate ed altre opere , parte
,

altre no, innalzarono la


al

sua gloria pi elevato grado. Risguardasi universalmente per il suo capo la-

276

RU

RU
torn dopo il 1555 , fece pregevo-* (issine opere ; molte delle quali per 1' accennata ragione , vennero
,

voi la Crocifissione del Redentore che conservasi in Anversa, come la


Trasfigurazione tenuta la miglior opera all'olio di Raffaello. In tutti quadri di Rubens osservasi marai vigliosa fecondit d'idee, buona intelligenza di chiaroscuro , un pennello morbido ed uno squisito e nobile gusto di panneggiare. Gli

con scapito del suo nome, attribuite al Salviali e ad altri. Ignorasi l'epoca della sua morte.

RUBBIAN1 (Felice) nacque


Modena
nel 1677, ed apprese
i

in

prin-

cipi della pittura dal Bettina

che ac-

d colpa di qualche inesattezza nel collocamento delle figure di


si
,

ne* suoi viaggi; ed in Modena ed altrove, ajut in pi ope-

compagn
re
,

di disegno pesante, di latroppo scoperto P artifizio delle sue composizioni, di essersi soverchiamente abbandonato alle rap-

un gusto

sciare

per

le gentili

rendendosi per la sua virili e maniere caro ai princi;


,

pali signori

estense

presentazioni allegoriche, non sempre intelligibili , di non aver fatto scelta del bello. La magia del cola forza dell' espressione di , ogni affetto , sebbene non sempre nobile; le immaginose sue idee, e la facilit dell' esecuzione bastano a far scordare alcuni difetti inseparabili dalla umana condizione. Eser-

lorito

maestro importanti commissioni, specialmengenere ; che per te per quadri di alcuni rispelli faceva meglio del
Beltini.

e cortigiani del duca onde poich si divise dal mai non gli mancarono

cilossi

talvolta nelle acqueforli, e le

(N.) piemontese, lacirca il 1650 nella chiesa di S. Vito, come ricavasi da una descrizione 'manoscritta delle pitture di quella citt.

RUBININI

vorava in Treviso

Siicslampesonodegnc del pi grande tra i pittori fiamminghi. Dalla sua


scuola uscirono eccellenti maestri, a tutti i quali sovrasta il prediletto
allievo Antonio van

RUBIO

Antonio

allievo di

glorioso
I'

felice

Dyck. Ricco mor in Anversa


)

anno 1640.

RURIALE
ma

Pietro de

nacque

Antonio Pizzarro, fu del 1645 nominato pittore della cattedrale di Toledo e si mantenne in tale carica fino alla morte, che lo rapi all' arte nel 1655. Sebbene non si conoscano opere certe di questo artista ragion vuole che si creda ra, ,

ueir Estremadura in principio del sedicesimo secolo ; e recatosi a Rodi gi ammaestrato nelle pratiche della pittura, si accost a Fran-

gionevole pittore, per avere occupalo otto anni una carica che viene d'ordinario accordata a distinti maestri. RUBIRA (Don Andrea de) nato
in Escacena del Campo circa il 1 700, apprese a dipingere sotto la direzione di Domenico Martinez cui
,

cesco Salviali, e lo ajut in diverse

opere d' importanza. Perci dipingendo egli a S. Francesco a Ripa la Conversione di S. Paolo , tanto imit da vicino lo stile del Salviati, che alcuni la credevano opera di costui. Il Rubiale aveva profondamente studiata la notomia del corpo umano, onde per questo rispetto era visguardato il migliore disegnatore dopo Michelangelo, e tenuto in grande stima. Ajut con Gaspare Becerra il Vasari in diverse opere ; ed in Roma, dove dimor parecchi anni, e nella sua patria, dove ri-

servi

lungo tempo d' ajuto nel dipingere i quadri dell' antica capcattedrale
di

pella delia

Siviglia

ed in altri luoghi. Passava poi a Lisbona dove condusse opere di molla importanza. Di ritorno a Siviglia, faceva i quadri della cappella
,

del

Sacramento nella chiesa


Alberto
,

colle-

giata di S.

quelli

del

chiostro de 'Carmelitani scalzi. Compose eziandio molli graziosi quadri

da cavalletto di faceto argomento

RU
che gli diedero no?ne in tulli la Spagna. Lasciava, morendo nel 760, un figliuolo chiamato RUBIR A (Don Giuseppe de). Nacque questi in Siviglia nel 1747, ed a vendo perduto il padre quando appena cominciava a disegna re francamenI

RU
i

Z77

opere per la corte. Fece pure per quadri rapi Carmelitani scalzi
presentanti la vita di S.
della

Giovanni

Croce. Nella galleria del re di Spagna conservasi di questo artista

un bel do VI.

ritratto

di

Ferdinan-

te

noti

volle sottomettersi a verun


si

form pittore copiando ed imitando le opere del Murillo.Con


maestro, e

grado sembrandogli di non guadagnare quanto meritava, abbannell'arte;

tale esercizio giunse a lodevole

ma

totalmente la pittura , per esercitarsi nella scultura, senza che perci acquistar potesse nome di buon scultore. Non tard peraltro a pentirsi di aver cambiata professione ed abbandonata la patria,
:

don quasi

(Giov \n Filippo). nato in Augusta nel 1666, pi che alla voce del maestro, and debitore della sua pittorica educazione ad alcuni quadri del Borgognone ed alle stampe del Tempesta. Queste andava egli copiando giorno e notte con una passione che non aveva limiti
;

RUGENDAS

quando improvvisamente

per-

dette l'uso della

mano
non

destra.
atterr

Queil

sta fatale sventura

va-

recossi a

Cadice, sperando di

tro-

varvi miglior fortuna, e col mor uel 1787. Dicesi che alcune pitture eseguite nella pi fresca giovenlii

giovane , il quale giunse a poco a poco a fare colla sinistra quanto ad un di presso faceva prilente

ma
gli

rolla destra.
fu in ci

La novit
,

del caso

avevano
ranze
,

fatto concepire grandi speche poi non si avverarono. RUC11ELLE (Pietro) nacque in Torino nel 1648 apprese il dise,

gno

1'

intaglio in patria, e lasci

;u'cune ragionevoli

stampe
le

tratte
il

da

diversi maestri
di

tra

quali

Ritratto di Carlo Emanuello, duca

che gli ancora utile ottenne protettori per scendere in Italia. Giunto a Venezia nel 1692, frequent alcun tempo la scuola del Mulinali, poi condusse alcune opere per private famiglie, che furono assai lodate. Passava da Venezia a Roma, dove disegn 1' autico, e le opere de'grandi moderni, non omettendo per di fare a brevi intervalli
varj quadri,
nel

Savoja , tratto da V'an Dyck. Ritratto di Lodovico XIV in et giovauile , da altro maestro.

onde
del

tenersi esercitalo

(EGIDIO) probabilmentedella
Margherita d'Austria, e Piacenza. (Gabriele) operava iu

famiglia di Pietro, intagli nel 1(545


il

ritratto di

duchessa

di

Parma

RUEDA

Granata ne'pi imi annideldiciassettesimo secolo. I suoi migliori quadri sono quelli rappresentanti soggetti di sacro argomento; molti de'quali si conservano in Toledo dove dal 1655 in poi copr la carica di pit.

pennello. Di ritorno in patria, alternava I' esercizio della pittura con quello dell'intaglio delle proprie opere , e con ci ruppe la trama ordita dai suoi corrispondenti per ridurlo a vender quadri. Ma lo loro a vii prezzo

maneggio

richiamava sione avuta


sta tela
la

alla

pittura Ja
di

commistra

di

rappresentare in va-

battaglia

Narva

tore del capitolo di quella cattedrale.

Mori

1'

anno 1641.

Carlo XII re di Svezia e lo Czar Pietro il grande. Il desiderio di far cosa di straordinaria bont lo espose perocch pi volte a gravi rischj
;

RUFO

(Don Giuseppe Martino)

volle essere presente agli orrori dell'

nacque all' Escuriale ne' primi anni del diciottesimo secolo. Apprese a
dipingere non ben noto sotto quale maestro , e condusse molte
,

assalto d'

una

citt,

ed alle calde
e
dell' infan-

zuffe della cavalleria


teria,

che disegn tenendosi

a bre-

vissima distanza.

Dopo

questi peri-

278
altri

RU
compose diversi
,

RU
di architettura

colosi esperimenti,

che ornano
di

il
,

libro
re di

quadri di battaglie, alcuni dei quali intagli. Mor sorprso da apoplessia nel 1742. RUGENDAS (Cristiano), probabilmente figlio di Giorgio Filippo, intagli molti rami tratti dai quadri e disegui del padre, e posti nel catalogo di Giorgio Filippo, col seguente titolo : Manieres noires d'aprs Rugendas, executes en un
,

delle

esequie

Luigi

Spagna.

(Antonio), fiorentino, fu scolaro in patria del Vannini , e dipinse varie cose d' architettura nella stessa Firenze, cui seppe abbellire cou gentili macchiette.

Fece pure alcune opere di grandi figure all'olio, come, per tacere di tutt'altri
,

il

S.

Andrea

nella

chiesa di

jaune d'ocre, par Christian sonfils.

S. Gaetano.

Abbiamo perci riunite in questo articolo le principali stampe di questi

(Anton Mabia)

fiori in

Mi-

due maestri.
Di Giorgio Filippo.

Capricci di Giorgio Filippo Rugendas, 1698, all' acqua forte. Seguito di sei stampe rappresentanti le operazioni militari de' Francesi e dei Bavaresi ad Augusta , e

lano circa il 1700 , dove condusse molte opere in compaguia del suo indivisibile compagno Francesco Bianchi. Lavorarono ancora nel diciottesimo secolo, lasciando peraltro pi lodevoli esempj di fedele amicizia , che di rare pitture.

Battfitino del

(Giovan Battista) detto G ssi ,. bolognese, fu


,

suoi contorni,
all'

1704 pezzi

capitali

pezzi rappresentanti le operazioni militari nel tempo d'una campagna contro il Turco, alla maniera rossa.

acqua Quattro

forte.

allievo del Gessi e del Domenichino, ed oper come ajuto dell' uno
in

Bologna, in Roma, dipingendo a Napoli ; finche S. Barbadio di Bologna a competenza del primo maestro, ottenne di
e dell'altro in
,

Otto gran pezzi rappresentanti le regole dell' esercizio del maneggio, alla maniera nera.

Stampe di Cristiano.

superarlo. Stabilitosi poi in Roma, vi condusse diverse pregevoli pitture a fresco nel chiostro della Minerva, nel palazzo Cenci ed altrove , che

Due

paesaggi montagnosi con mac-

furono ammirate dal Baglioni e da Pietro da Cortona nelle di cui


,

chiette di villeggiatori, alla nera.

maniera

Sei pezzi rappresentanti combattimenti di cavalleria.

braccia mor nella fresca et di treutadue anni, vittima infelice di una mal corrisposta passione. Suo fratello
(

Venti pezzi rappresentanti ussari, cavalieri e gente di equipaggio in


marcia.

Ercole

),

detto Ercolino
rari

del Gessi, perch scolaro ancor esso


di questo pittore,

non avendo
,

RUGGIERI
tetto fiorentino

(Ferdinando), archi,

talenti

di

Battistino

limitossi

ad

ed intagliatore in operava ne' primi anni del diciottesimo secolo. La sua pi celebre opera la copiosa Raccolta in tre volumi in gr^n foglio contenente le vedute delle pi cospicue antiche e moderne fabbriche della citt di Firenze da Jui misurata , disegnata ed intagliata. Disegn pure ed intagl. nel 1724 diversi rami

essere semplice
stro
;

rame

riusc
fini

ed in che appena
il

imitatore del maeci tanto felicemente


dato ai pi distinguere le sue del Gessi. Mor
il

conoscitori

opere da quelle molti anni dopo seconda met del


secolo.
nel

fratello

nella

diciassettesimo

(GIROLAMO) nato in Vicenza 1662 apprese a dipingere da


,

un maestro fiammingo. Stabilitosi in Verona oper molto di piccoli nei quadri di gusto fiammingo
,

RUSSO
to in

279 RU (Giovanni Pietro), na-

quali peraltro scorgevasi qualche imitazione dello stile bassarisco. AIoi circa il 1717. RUGGIERI (Ruggero), nato iti Bologna, fu scolaro del Primaticcio, che lo condusse giovane in Francia, e lo adoper come suo ajuto nelle

Capiia circa il 1600, frequentando le scuole di diversi pittori in Napoli, Roma ed altrove, erasi formato uno stile, che potrebbe quasi chiamarsi originale. Tornalo in patria, vi fu adoperato assai, ed egli corrispose alla confidenza de' suoi concittadini, arricchendola di molte
e

belle

opere.

Manc

all'

arte

opere de' reali palazzi, onde pochissime cose dipinse in patria.

nel 1667.

RUOPPOLI
sta

(Giovanni Batti-

) , napolitano , nacque circa il 1620, e fu allievo del Porpora, che per avventura super nelle pitture

perletlameute imitando ed in particolare le uve , cui dar sapeva la naturale trasparenza e degradazione della luce. Mor circa il 1685. RUQTTE (Luigi Carlo) nacque in Parigi nel 1764, ed apprese i principj del disegno e dell intaglio da Mine. Passava poi a Londra dove lavor molti anni presso Barilozzi ; e tra J' altre cose intagli nel 1784 a granito la contessa di
di
le

genere,

frutta

nacFirenze dopo la met del quindicesimo secolo e perch essendo ancora giovinetto mostrava grande ingegno per disegnare e modellale , fu da Lorenzo de' Medici posto a stare con Andrea del Verrocchio, presso al quale stava similmente Leonardo da Vinci, alquanto pi provetto del Rustici. Parve a costui che la bella maniera del di-

RUSTICI (Gio Francesco),


in
,

que

segnare,

1'

aria delle teste e le

mo-

Harcourt in aiuto di villeggiante , tratta da Angelica Kauffman. Tornava a Parigi dopo l'iudicato anno, e pubblic diverse stampe nello stesgenere d' intaglio. RUSCHI, o RUSCA (Francesco) operava circa il 1650. Sebbene rose

venze delle figure del compagno fossero pi graziose e fiere che quelle dello stesso maestro; perch quando Andrea fu aodalo a Venezia per fondere la statua di un illustre casi accost al Vinci , e sotpitano to di lui apprese le ultime finezze del gettare di bronzo , scolpi,

re in

marmo

tirare

di

prospetti-

va

mano, e probabilmente scolaro del Caravaggio, non in Roma conosciuto, ma notissimo a Venezia, Treviso e Vicenza, dove condusse diversi lodevoli quadri, de' quali vedonsene ancora alcuni di figura bislunga , benissimo conservati in
private quadrerie.

e specialmente di fare cavalli , de' quali tanto si dilett , che ne fece di terra, di cera, e di tondo e basso rilievo in quante maniere
,

RUSSI (Giovanni de) mantovano fu uu celebre miniatore del quindicesimo secolo quale diil pinse per Borso duca di Ferrara ima Bibbia in gran foglio, risguardata poi sempre siccome uno dei capilavoii in tal genere, ed universalmente conosciuta sotto il titolo
,

di

Bibbia estente.

possono immaginarsi. E perch Leonardo era versato in ogni maniera d' arti , fecesi anche Giaufrancesco a maneggiar colori, e fece, per testimonianza del Vasari, pitture; sebbene la sua principale professione fosse la scultura. Tra le prime sue opere di scultura contatisi alcune figurette di tondo rilievo rappresentanti una nostra Donna col figlio in collo a sedere sopra nuvole popolate di Cherubini. In occasione della venuta di Leon X in Firenze fece alcune statue , che furono tenute bellissime ; e tanto piacquero al cardinale Giulio de' Medici, che

280
sii

RU
fece fare per finimento della fon-

R
cavaUo
il

IL-

tana del palazzo de' Medici il Mercurio di Bronzo alto circa un braccio, in atto di volare. Fece per lo stesso cardinale il modello per un David di bronzo simile a quello di

bronzo due volle grande naturale, sopra ! quale doveva


in

essere posto esso re, e condotto a fine il modello, stavasi per gettarlo, quan-

do

finita.

Donatello. Scolp in gran tondo di

mezzo rilievo una Nunziata, che fu mandata al re di Spagna ed una


,

mor avanti che l'opera fosse Mancatagli sotto Enrico II la pensione , fu sovvenuto da Pietro Strozzi, e d'. ogni cosa provveduto
il

re

Sacra Famiglia

per

il

Magistrato

de' consoli dell' arte di Por Santa Maria. Condusse per commissione de' Consoli dell' arte de' mercatanti le tre stupende statue in bronzo che sono sopra la porta del tempio di S. Giovanni , che volta verso la canonica. Della quale opera veramente maravigliosa essendo stato il Rustici malissimo rimunerato, tanto se ne afflisse, che si ritir con proposito di non voler mai pi operare per magistrati ne dipendere fuorch da un solo uomo. Accadde, che
,

dallo stesso finche visse onde venuto a morte in et di ottantanni, le sue cose rimasero per la maggior parte a questo signore. Fu Gian,

francesco Rustici uomo dabbene , liberale verso i poveri , amico dei buoni, lontano da ogni ambizione. RUSTICI (RUSTICO) viene annoveralo Ira gli scolari del Sodoma , dal quale apprese a lavorare di grottesche, genere di
tale,

pittura

ornamen-

conducendo

vita solitaria,

si

lasci

che dopo Raffaello, ed i suoi glandi collaboratori ed allievi, Giulio Romano , Giovanni da Udine Baldassarre Peruzzi, ec. era diventato di moda. Fu suo allievo il
figlio

per qualche tempo adescare dai supposti profitti dell' alchimia e si diede con un compagno a voler con gelare il mercurio. Rinvenuto da tale traviamento, dipinse in un quadro all' olio la Conversione di S. Paolo con grande variet di cavalli e soldati per Piero Martelli poscia rappresent in altro quadro di piccole dimensioni una caccia. Lavor di mezzo rilievo di terra per le monache di S. Lucia un Cristo nel1' orto che appare a Maria Maddalena ; per Iacopo Salviati una nostra Donna in marmo, ed altre opere. Fece molti ritratti, tra i quali quello del duca Giuliano de' Medici in profilo che gett in bronzo. Ma troppo lungo sarebbe il voler indicare le tante opere eseguile in patria. Dispiacendo al Rustici la cacciata de' Medici accaduta nel 1528, se n'and in Francia, dove Francesco 1 gli assegn una provvisione di cinquecento scudi 1' anno ; ed egli diverse cose lavor per cos splendido favoreggiatore delle arti. All' ultimo "li fu dato a fare un
, ;

(Cristoforo) che per poco non super tutti gli ornatisti dei suoi tempi, avendo saputo dare ai
suoi lavori quella leggerezza e variet, che non scorgesi uelle opere
degli altri

conto
tello

sebbene per molto da meno del Peruzzi. Forse fu suo fraornatisti


,

della

grazia

sia

che studi la Casolani e seppe imitarlo cos da vicino, che avendo questi, morendo, lasciata imperfetta una tavola che faceva per la chiesa di S. Francesco di Siena, fu con universale aggradimento da
(

Vincenzo

pittura sotto Alessandro

Vincenzo terminata. (Francesco) detto

il

Rusii-

chino, era figliuolo di Cristoforo, e

per avventura fu il pi celebre artista di questa pittorica famiglia senese. Pure Francesco esegu poche opere, perch tolto all' arte in et giovanile: ma sono tali che bastano a fargli dar luogo tra i buoni pittori de' suoi tempi. Osservarono alcuni, che giudicando dallo stile con-

Rli

RU
onde
assistere
il

281

verrebbe crederlo piuttosto che del padre, scoiaio del Caravaggio. Senon biografi che che convengono tulli pass dalla scuola paterna a quella
i

padre giunto ad estrema vecchiezza e bisognoso dei sussidj dell'aite medica, gli sopiavvisse pochi mesi, fino al 1681.

Era
pit-

di

Guido

in

Roma

dove studi

suo fratello maggiore

eziandio le cose dei Caracci. Certo ad ogni modo che ingentil lo stile caravaggesco in modo da piacere anche ai pi severi censori. Spicca singolarmente nel lume chiuso , simile a^sai a Gherardo dalle Notti, ma di questi pi scelto. Talvolta accostasi ancora alla maniera di Guido e di Annibale Caracci talmente da lasciarsi a dietro tutti imitatori. La Madi loro pi insigni posseduta dal dalena moribonda Gran Duca di Toscana, ed il S. Sebastiano cuialu da S. Irene gi appartenente al principe Borghese, del secondo sono del primo stile la Nunziata di Siena di cui non pu vedersi pi bella cosa. Una grandiosa opera aveva cominciala nel pubblico palazzo della sua pama sorpreso dalla morte nel tria ; 1625, fu data a terminare ad altri artisti, che sebbene lavorassero sui fecero cosa lontana disegni di lui dai comiociamenti del Rustichino.
,
, :

(Salomone) mediocre
tore,
le

di cui fredde imitazioni di alcune invenzioni di Berghem e di


altri

maestri lo mostrano
inferiore a

di

lunga

mano

Giacomo.

Indice di alcune slampe incise

da Giacomo.
Paesaggio ornato di alberi ed instampa ciso con finissima punta
,

rarissima,
a dritta vi si Altro Paesaggio navi, a siil mare coperto di nistra un'alta montagna rivestita di alberi e coronata da grande edili:

vede

zio

rarissima.

Paesaggio rappresentante una concon capanna sotrada selvaggia


,

pra un' altura.

condiscepolo poscia suo compagno di lavoro, dipinsero l'anno 1554 una parte dell'aitar mag-

RUYZi (Antonio),
Antonio
d' Arfian

di

giore della cattedrale di Siviglia.


tore sivigbaoo, di cui

RUSTICI
degli
allievi

Gabriello
di frale

fu

uno

Bartolomeo

dalla Porta,

ma

sgraziatamente non

verun'opera certa sapendosi solamente, che veniva dal maestro risguardato con
conosciuta di costui
;

(Giovanni Salvatore), pitnon resta altra memoria che quella di avere 672 contribuito al dal 1667 al mantenimento dell'accademia di Si1

viglia.

GIXON
pittore di

occhio di parzialit.

(Giovan Carlo), non comune merito, ope-

RUYSDAAL
in

(Giacomo), nacque

Arletn circa il 1655, ed esercit io giovent la medicina e la chirurgia , avanti che pur pensasse a
studiare la pittura sotto Berghem. In sull' esempio del maestro , eh' era

rava in Siviglia nel 1577, ed probabile che appresa avesse l'arie dal giovane Herrera. Tra le molte sue opere tenuto in molta stima per grandioso stile e per vaghezza di
colorito

suo intimo amico, egli non ritrasse probabilmente altra cosa dal vero, contorni d Amsterdam, ditranne visi in diversi quadri che si rassomigliano a quelli del maestro, non solamente per la perfetta rassomiglianza de' paesi ritraiti o imitali , ma ancora per lo siile e per il modo di colorire. Richiamalo ad Arlcm Pit. itegli Ardi. ecc. r. ili,
i

che

si

il quadro della Concezione couserva nella cattedrale di

'

GONZALES

Pietro

nato in Madrid nel 1655, cominci a studiare la pittura in et di trenta anni sotto Giovan Antonio Escalante ; dopo la morte del quale pass
nella scuola di

Giovanni Carrenno,

presso

al

qual.e kc.c cos rapidi pro-

56

282
eressi,

BU

RY
nierato , che non g' imped d eS* sere dichiarato pittore del re. Lo principali opere di quest'artista sono varj ritratti di Filippo in abito nero. Doveva accompagnare Carlo II quando recavasi in Italia per sposare Anna Maria di Savoja, ma gli fu giuoco forza restare a Madrid , per non poter sostenere il disagia

che avendo cominciato a lavorare da se, ebbe moltissime commissioni. Tra le pi lodate sue opere contavansi tre quadri dipinti per la che perirono chiesa di S. Millan nell'incendio del 1720. Ora sono in grandissimo pregio tenuti certi
,

suoi quadretti di lieto argomento , con tanta grazia disegnati e cos felicemente coloriti, che conservatisi quali preziose opere della scuola veneziana. Mori in Madrid assai ricco ed onorato nel 1709, lasciando in diverse chiese belle testimo-

del

RY
in

cammino. Mor nel 1704. (Pietro Dankers de), nato Amsterdam nel 1605, ebbe nome
valente
in
ritrattista.

di

Fu quindi
servigi
di

chiamato
Uladislao

Svezia
.

ai

nianze della sua virt. RUYZ de SARABIA (Andrea) operava in Siviglia ne' primi anni
del diciassettesimo secolo, dov'ebbe

che lo nomin suo pittore, e col termin i suoi giorni, non ben noto in quale anno.

IV

RYCII (Pietro Cornelio)


que
a

nacal-

fama

di valente maestro.

Dopo avere
alcuni
bei

Delft circa

il

1566, e

fu

arricchita la

patria

di

lievo in patria di

quadri ed ammaestrato nell'arte suo ngio Giuseppe , che non fu meno di lui ragionevole pittore abbandon la famiglia e la patria per recarsi a Lima, dopo mor senza avere avuto tempo di condurre a bue verun' opera d' importanza. de SORIANO (Giovanni) nato a Higuera de Aracena nel 1 701 priocipj della pittura in apprese Siviglia sotto Alfonso Michele de Tobar. Malgrado la scorrezione del disegno, ed il colorito secco e duro, non gli mancarono importanti commissioni per conventi di S. Francesco e di S. Agostino , i di cui chiostri sono coperti da' suoi qua, i
i

indi scese in

Uberto lacobs ; Italia, dove per lo spa-

zio di quindici anni occupossi a co-

piare i grandi esemplari. Tornalo a Delft, condusse molte opere a fresco ed all' olio , che mostrano lo studio fatto sopra Iacopo da Ponte. Ignorasi V epoca della sua morte. (Niccola) nato a Bruges circa il 1657, apprese a dipin-

RYCRX

non ben noto sotto quale , maestro ; poi s' imbarc per il Levante , e lungamente dimor nelle
gere

vicinanze

di

Gerusalemme

dise-

gnando

pi celebri luoghi e pi convenienti a' suoi quadri rapprei

sentanti

dri.

de LA IGLESIA (Francesco Ignazio) nacque a Madrid circa il 1650 , e fu albevo di Francesco Camilo, poi di Giovanni Carrenno, non ignobili pittori. Appena aveva cominciato a dipingere da se quando contrasse domestichezza con Giovanni Cabalazzeio, insieme al quale condusse diverse lodate opere. Ma in appresso , dovendo lavorare in compagnia di Donoso per gli apparecchi dell' ingresso di Luigia Maria d' Orleans, prima sposa di Carlo Il diedesi ad unjo stilo amimi,

aduuanze
tale.

di

carovane , pellegrini ed persone vestite all'orien-

Mor

in

Siviglia nel

1765.

Di ritorno in patria nel 1667, societ dei in quella pittori. Belle e svariate assai sono
fu

ammesso

sue vedute della Palestina, tutte popolate di persone d'ambi i sessi,


le

cammelli, cavalli, ec. disegnati con molto spirito e vagamente coloriti. Ignorasi ogni altra biografica
di

notizia.

RYCMAN ( Niccol ) nato io Anversa nel 1620, o poco dopo, fu probabilmente allievo di Paolo Fontius
stile.

o per lo meno ne imit lo Intagli con grande propriet, e soltanto lascia desiderare mag,

RY
gior correzione nelle pai li nude delle pitture. Ignorasi l'epoca della morte.

RY
dopo
.

285

1'

1580, seppe distinguer:si tra infinito numero dei pittori di paeil

Indice di alcune, sue stampe.

saggio suoi concittadini , seguendo una maniera alquanto lontana dalla

L' Adorazione dei Magi, da Rubens. Ges Cristo al sepolcro: la Reata "Vergine tiene un velo per cuoprirgli
la

pi frequentata, sebbene non fosse la migliore ; ma egli deve la gloria di veder passato il proprio nome
posterit dall' essere padre e maestro di ^Davide) il giovane. Vedendo costui ii) quale alta stima erano di Tetenuti i quadri di Rrawer
alla
,

testa,

dal medesimo. Reila e

rara stampa.

Sacra Famiglia, ove Ges bambino abbraccia la Madre e Giuseppe vedesi in f>udo alla stampa
,

niers
stile

di

Ostade

allargossi dallo

colle

mani giunte Stampa rarissima.

dal medesimo.

Achille alla corte di Licomede , riconosciuto da Ulisse , dal medesimo. RYDER (TOMMASO) nato in Londra del 1748, pubblic molle pregevoli stampe a granilo bruno , e talvolta ravvivate a colori.

paterno per imitare quegli ecuno de' pi valenti pittori di contadinesche adunanze, di mercati, di officine d' alchimisti, ec. Osserva il DeChampas, che giunto ai cinquanl' anni , abbandon l' imitazione della natura,
cellenti maestri: e fu

Fra
Il

le

sin statine con tanfi le seguenti


:

Prigioniero , ligura seduta in terra da J. Wight. La Felicit domestica.


,

La Separazione degli Amanti. Venere che addila ad Enea


strada di

e per amore di novit, fecesi a dipingere capricciosi mostri e fantasmi di aspetto il pi disgustoso ed orribile che veder si possa. Per dare relibero sfogo alla sua fantasia plic pi volte la Tentazione di S. Antonio, che non manc di ammiratori per la singolarit delle rappresentate stranezze. Era egli nato
,

la

nel

1615,

mori circa
,

il

1670.
detto

Cartagine

da Angelica

RYSBRAFCK

(Pietro),

Kauffman. Penelope che slacca

1' arco di Ulisse dalla colonna ov' era sospeso, dalla medesima. Lavinia e sua Madre con quattro

nacque in Anancora Ry*bregt< versa circa il 1657, e fu scolaro io. Francia di Francesco Mil, che gli consigli lo studio dei quadri di
cizio riusc Pietro

versi

di

Thompson

di

Samuele

Gaspare Poussin. Merc quest'eseruno dei rinomati


;

Schei ley.
11

paesisti dell' et sua

ed alcuni suoi
di quelli del

Politico:
la

uomo

mezzo corpo
pitto-

paesi stanooal

paragone

che legge
re paesista

Gazzella.

RYKAERT

(Martino),

in sul fare di

Montper, altro present che rottami


,

Giuseppe d'ordinario non rapdi architettura

suo illustre esemplare. Dopo una lunga dimora in Parigi, dove le sue opere erano stimate come ben meritavano , rivide la patria che pi

non abbandon. Era

nel

1715 di-

qua e l coperti di cespugli, rupi, valli montagne cascale d' acqua


,

rettore di quella celebre accademia di pittura ; ina non sappiamo fino


a quale anno protraesse la sua esistenza. Era suo coetaneo un altro
di Brusselles troppo mediocre pittore per passare alla- posterit ; ma rammentato per onore

di
di

eslesissitno

orizzonte

e simili.

Molti suoi quadri furono arricchiti


belle
;

figurine

da Brenghel

di

Rysbraeck

Velor
i

e questi sodo di lunga

mano

pi stimati.

(Davide) nato

in

Anversa

di Pietro, onde

dod

gli

siano attri-

84
il

RY
i

SA
molte opere eseguite in Napoli, pre* giatissimi sono freschi, ed alcune tavole all'olio a S. Maria delle Grazie e forse sono migliori le pitture onde arricch Gaeta e Salerno sua patria. Molt' altre citt del regno possedono pubbliche e private opere di questo distinto artista , ed in particolare quadri di non grandi dimensioni rappresentanti Sacre Famiglie , di stile perfetta:

buiti alcuni cattivi

quadri portanti nome di Rysbraeck.


il

Pietro Rysbraeck

primo
,

inta-

gli pure alcune sue composizioni quali con punta facile e spiritosa sono Diana sorpresa nel bagno da

Atteone. Paesaggio con un castello a lato di un fiume, ornato di molte figure. RYSEN (Warnard van), nato
in

Bommel

lievo di
lia,

circa il 1600 , fu alPoeemburg. Yenne in Itaed aggiunse alcun poco di no-

mente

raffaellesco.

(Lorenzo), detto ancora Lonato circa il remino da Bologna 1550, non ha potuto, come taluno
,

bilt allo stile del

maestro
e

senza
i

per troppo allontanarsene. Giunto


a matura virilit,

suppose
stile
,

forse

ingannato dal suo


di

suoi dipinti erano pi ricercati, sedotto dall'allettamento del guadagno, ab-

quando

essere scolaro

Raffaello

morto nel 1520. Vero non pertanto che alcune sue sacre famiglie
sapore della scuola maestro, se non che sono alquanto pi debolmente colorite. In altri quadri mostrasi invece imitatore del Parmigianino , come ne fa testimonianza la tavola di S. Michele fatta perS. Giacomo Maggiore di Bologna, che fu incisa da Agostino Caracci. Dipinse pure egregiamente a fresco, mostrandosi copioso nel!' invenzione corretto nel disegno nell' eseguire speditissimo. Chiamato a Roma durante il
tutto
il

bandon improvvisamente la pittura, che gli dava ad un tempo utile


e

hanno

di quel

sommo

gloria, p

si

fece

mercante
S

di gioje.

SABBATlNi (Andrea) comunemente chiamato Andrea da Salerno, nacque circa il 180. Studiava la pittura in Napoli quando fu porl ,

stupenda Maria Vergine, fatta da Pietro Perugino. Sorpreso dalla bellezza di quel nuovo stile, poich' ebbe acconciati alla meglio i suoi alfari, si mise in viaggio per frequentare la scuola di Pietro in Perugia. Ma strada facendo ud in un albergo alcuni pittori che parlavano delle maravigliose opere fatte da Raffaello in Roma per papa Giulio, onde, mutalo contata
in
la

quella capitale

tavola

dell'

Assunzione

di

pontificato

di

Gregorio Xlll

di-

pinse nella sala dei re la Fede che trionfa della Infedelt, ed altre storie condusse nella Galleria e nelle
stri.

Logge a competenza de' graudi maePer questeed altre insigni opere

preferenza d' ogni altro per presiedere ai lavori del Vaticano, ed in tale impiego mor nella
fu scelto a

siglio, recossi a Roma e si fece discepolo del giovane maestro. Seb-

fresca et di

47 anni nel 1577.

bene la morte del padre lo richiamasse dopo un anno, contro sua voglia a Napoli vi spieg uno stile del tutto nuovo, che sorprese lutti gli artisti e dilettanti. Vero che il Sabbatini non uguagli il Pippi,
,

(Bramante), architetto e scultore cremonese. Operava in Cremona nei sedicesimo secolo. Sodo
sue invenzioni e lavori,
i

SACCA

la

porla ed
S. Se-

bassi rilievi della

medesima verso

S.

Luca

nella casa Rossi di

nfe

alcuni altri de'

Raftaello,

sommi allievi di ma super secondi, come


i

Rafia ellino del

Collo

ce.

Tra

le

condo. Tutta quest'opera in marmo di Carrara , ed i bassi rilievi rappresentano le imprese d Ercole e di Perseo, e sono cosi diligente-

SA
metile eseguili, che lo storico della

SA
,

285

grantutto vero, tutto scello, lutto


dioso.

Scultura non dubit di asserire se che i minuti lavori ivi espressi


,

Di questo grand'

uomo

parl

poco

cose del
tevoli

non giungono alla pieziosit delle Bambaja, sono per meridi

moka
di

considerazione.

E
la

pure opera
bellissima
dell'

Bramante Sacca

Raftaello vantaggiosamente Mengs perch, sdegnando le cose troppo minute, lasci, in sull'esemalcune pio degli antichi statuarj , ma basta vedere il parli indecise
, :

urna collocata in alto aitar maggiore della confessiode* Santi

ne
il

sotto la cattedrale, rappresentante

suo S. Romualdo per scordarsi la pedantesca critica del pittor sassone. La scena si rappresenta entro una
vaile circondata dagli Apennim. Al primo colpo d' occhio si offre la dilettevole immagine della vita sotutto litaria ivi tutto tranquillo,
:

martirio

Marcellino e

Pietro.

cellente di tarsia

(Filippo) lavoratore ecoperava in Cre, mona sua patria nel quindicesimo secolo. In S. Pietro di Cremona cos scrive l'anonimo dell'ab. cavai. Morelli, monistero de' frati della tomisti bianca, V inclaustro con due solari de opera dorica de bona
,

SACCA

richiama l'idea della quiete, del deila pace dell' animo. La riposo tanto stessa eguaglianza dagli abiti contrinella forma che nel colore, di buisce alla viva rappresentazione
ci
,

forma

fu

architettato

da Filippo
)

Sacca Cremonese, maestro de tarsia.

SACCHI
nel
dell'aitar

Evangelista

fioriva

1570, ed l'autore dell' arcova

maggiore della cattedrale.


di

Santo protagonista assiso ali ombra di un grand'albero, i suoi cinque discepoli seduti di faccia a lui, udendo pendono dalla sua bocca visione. Egli il racconto dell' avuta
,

uuo

stato

di

deliziosa

quiete.

Il

Sono eziandio
piccolissimi

sua

invenzione
in

loro indica col dito


te e cosi

il

soggetto dalia
tant ar-

intrecci

marmo

di

medesima rappresentato con


,

quell altare in cui conservasi la tavola del Pordenone, nella stessa cattedrale.

(Cristoforo) antico artista cremonese trovasi ricordato dallo Ziaist, seuza che soggiunga in quale
arte
1'

si

che meglio nobilmente il pm imfarlo potuto avrebbe non maginoso poeta. questa una lunga
i

(Andrea), romano, nacque anno 1600 e fu scolaro in pa,

esercitasse.

tria di
il

Francesco Albani
, ,

{orse

ed uno dei miglior coloritore che dopo pi insigni coloritori tempi di Raffaello vanti la scuola romana. Nato per il grandioso e per il sublime non isdegn di scendere al delicato ed al gentile, qualunque volta lo richiedeva la qualit delatl' argomento. Gravi sembianti teggiamenti maestosi, lai^hi esemsevero coloplici panneggiamenti insiemi; del suo stile. rito t'ormano entro al quale non di rado vedesi frammischiata la tenerezza di quello tutto nelle sue opere del maestro
i
.

Santi processione delle ombre dei primi dei quali pare camaldolesi, che si perdano tra le nuvole a mvquesura che si allontanano. Dopo quadro cui dovuto il sto grau Roquarto luogo tra i migliori di ma, non ricorder che la volta del Irepalazzo Barberini, maravighoso vicino sco che sorprende e supera il
del Cortonese,
iell'

se

espressione e nella scella. be il Sacchi in Roma fioritissima arscuola, da cui uscirono valenti di tisti perocch alle cognizioni
,

non nel co!or ' Eb' l

pittore,

filosofiche teorie,

aggiugneva le pi profonde ed il dono di safacilita pere con beli' ordine e con

(ommunicarelesue
fu

idee.

Suo

scolaro

pure

il

figliuolo di lui

(P.

Giuseppe)
vestito
1'

il

quale avendi
frate

do

di gi

abito

spira dignit,

tranquillit e quiete;

conventuale, dipinse un quadro pei

28
la

SA
de' SS.

SA
ed attitudini espressi vedonsi viva-

Apostoli , che ricorda lo stile paterno, sebbene assai lontano per conto di merito. SACCHI (Carlo) nato in Pavia avanti la met del diciassettesimo secolo, apprese i principi dell' arte in patria, poi continu i suoi studj in Roma ed in Venezia. Ad ogni modo dei diversi stili delle due scuole eh' egli frequent pare che non si formasse un terzo stile suo proprio, ma seguisse ora 1' uno ora 1' altro, come meglio gli tornava onde in Pavia vedonsi in pubblico ed in private quadrerie pitture che ricordano la maniera di Paolo, altre che si accostano al far della scuola romana qual era alla met del diciassettesimo secolo. Fu buon coloritore , ornatore sfoggiato , spirisagristia
, ,

mente
circa

ANTONIO), nato in Como 1650, termin i suoi studj in Roma , non noto sotto quale maestro e tornato in patria prese a dipingere una cupola. Ma perch mal conosceva le regole della pro(

rispettivi effetti.

il

punto tropp'alto, il sproporzionate figure che si accor , e mor di dolore T anno 1697.
spettiva, prese
e fece
tali

(Gaspare) da Imola
anni
del

fioriva

ne' primi

colo

molte

sedicesimo sepitture condusse in

Ravenna ed in altre citt della Romagna. In Rologna a S. Francesco conservasi una sua tavola fatta nel
1521
,

ed un'altra in Imola nella

sagristia del Castel

San Pietro col

tos.i

nelle
il

attitudini e fors' ancora

nome

oltre

dovere.

Mor

in

patria

dell'artista e l'anno 1517. (GlUUO, scultore in legno,


i

nel 1706.

nativo di Casal Maggiore, poich'ebbe

(Pier Francesco) di Pavia. Intorno a questo artista, lodato da Paolo Lomazzo, e che oper molto in Lombardia ed in Genova in et
assai lontane, cio dal 1460 al 1526, nasce ragionevole sospetto che sia corso errore nelle date. certo irrtanto che delle sue conservate opere nessuna mostra il moderno stile del sedicesimo secolo, cui un uomo del

imparata

1'

arte sotto
in

il

Bertesi,

ed

ebbe

acquistato
1'

nome
patria

per alcuni
,

lavori eseguiti

and ad

arte sua in Spagua , e lungamente vi si trattenne. Di riesercitar


in

torno in patria, lavor diverse cose dove avea condotte Cremona


,

alcune opere, prima di abbandonar I' Italia. Gli si attribuiscono la statua del bambino Ges sopra un
trono
,

suo

non

comune
in

merito avrebbe
ne' lavori
in

un Cristo
I'

fatto nel

tentato di accostarsi

del

collocato sopra

altare di S.

1526, quando
zia, in
,

Roma,

Vene-

cinto, nella chiesa di

1719 e GiaS. Domenico,


isti-

Toscana, in Milano fiorivano o di gi erano morti grandi maestri del bello stile Quello del Sacchi si avvicina a quello di Carlo Mantegna , forse suo compalriotto. (N.) di Casale, contemporaneo ed in alcune opere compagno del Moncalvo fior ne' primi anni del diciassettesimo secolo. A S. Agostino di Casale conservasi uno stendardo con la Vergine circondala da
i

come pure
altare.

la

statua di questo

suo Per ultimo lavoro del Sacchi la Vergine Addolorata che sorregge sulle ginocchia il morto Redentore , che vedevasi nella chiesa di S. Gregorio. (Pietro) detto lo spartitolo, era cremonese ed apprese a dipingere in Bologua. Di ritorno in patutore dei frati

predicatori

al

tria, fece

varj Santi, alcuni de'quali sono ritratti di principi Gonzaga come ;

e tra

questi

alcuui ragionevoli quadri, uno rappresentante S.

pure un' Estrazione di doti con grandissimo concorso di persone di ogni sesso ed et , ne' di cui volti

Omobooo e S.Liborio, primo de' quali in abito pontificale. Iu alto una gloria con Maria
Egidio, S.
il

Vergine.

SA

SA

287

SACCHETTI (Giovanbattista)
torinese, fu discepolo, poscia successore di Filippo lvara nella riedificazione del reale palazzo di Madrid. L' antico palazzo bruci nel

Tutto di granito , eccetto gli ornamenti delle finestre , che sono d' una pietra bianca di Colmenar. Su la cornice ricorre una balaustrata, che occulta il tetto di piombo,
ornata di
statue
dei
re di

1734.

Chiamato

1'

lvara per rifab-

Spagna

bricarlo, fece sterminati disegni ed

un modello, che tuttavia si conserva presso I' armena del reale palazzo. Secondo 1 lvara dovea questa reggia formare un quadrato di 1700
per ogni lato. 11 gran cortile andava lungo 700 piedi e largo 400 ; gli altri a proporzione. Le quattro
facciate avrebbero avuto

da Ataulfo fino a Ferdinando VI ; ma vi sono stati poi sostituiti dei


vasi.

Anche
sei

le altre

facciate

hanno

consimili

ornamenti.

Neil' edilizio

sono

porte principali
tre

facciata d' oriente,


ciata principale
le altre
,

una alla , cinque nella facnel

mezzo

due
,

alle ale. Neil' atrio gran-

54

ingressi

undici dei quali dovevano essere nella principale facciata. L' altezza fin sotto la balaustrata dovea montare a 100 piedi. I risalti ed padiglioni del prospetto principale vei

de e la scala ornata di pilastri e che non fanno il desidi coloune derato effetto per la moltiplicata dei

membri

e de' risalti.

Il

cortile

un

quadralo di 140 piedi d' aja , circondata da portici di nove archi


per lato. Al di sopra la galleria chiusa da vetriate, per le quali si entra negli appartamenti regj , orciascuna nata di colonne joniche delle quali fiancheggiata da altre piccole doriche , che sostt-ugono le imposte di ciascun arco. Su la cornice di questo second'ordine ricorre una balaustrata come all' esteriore. La solidit di questo edificio stupenda; poich malgrado il peso di tanli gravissimi materiali e di tanti vollotii gli uni sopra gli altri fino in cima, non ha mai mostrato minimo rasseltamento. il Se questa reggia non ha tutte le bellezze architettoniche, ha per il vanto di sorpassare qualunque altra nella quantit delle pitture de' pi insigni pittori d' Europa. Gli altri ornamenti interni sono di uua corrispondente sontuosit ; e meritano marmi di tanta variet attenzione e bellezza tratti dalle cave di Spagna. Magnifici sono del pari gli annessi a questa reggia, trovandosi incontro al prospetto principale un'armeria colle scuderie , quasi della lunghezza del palazzo ; oltre i giar, i

nivano ornati di colonne isolate altre colonne isolate dovevano ab;

bellire la galleria corrjspondente ai giardini. Non sarebbersi impiegale

un maggior numero di statue. L'ordine composito dovea regnare in tutta


di
,

meno

200 colonne

forse

la

zio.
il

decorazione di cosi vasto ediliGli mancava il luogo perch


,

re io volle nell' antico sito.


Il

adatt dunque al sua invenzione, senza scostarsi dallo stile del maestro, servendosi dell' iuuguaglianza del suolo per ricavare pi comodi per tutti gli uftirj di una gran corte. Colloc la facciata principale a mezzogiorno come l'antica, in cui dispose un appartamento a pian terreno alquanto elevato dal suolo ,
Sacchetti
sito

un disegno

di

indi d piano nobile, e poi un altro, frammezzati tutti da mezzanini; onde questa facciata ha sette ordini ai
finestre, tre grandi e quattro piccole.

Pu

essere grandiosit in

pic-

cola ripartizione?

La forma

di

tutto

il palazzo un quadrato della lunghezza di 470 piedi, e dell'altezza di 100 fino al cornicione. Ha quattro risalti ai quattro augoli, ed un altro nel mezzo della facciata boreale ove la Cappella.
,

dini ecc.
e ricchezze corrispondenti alle

L' ingegnoso Sacchetti ebbe onori gran-

288
di
fatiche

SA
La Creazione del Mondo,
fogli.

sostenute nel condurre cosi gran mole di fabbrica.

in otto

SACCHIAT1
in

Ravenna

del

nacque ( Pietro ) 1598, ed ebbe qualper di-

che

nome

Ira gl'intagliatori

La Stona d' Adamo, in sei foli. La Beata Vergine mezza figura col Bambino Ges ed un Angelo
,

verse stampe a chiaroscuro tratte da diversi maestri. Pochissime notizie


si

da Caracci. Il Convito
e

di
,

Ges presso Marta


,

trovano di
gli

questo

artista
;

Maddalena

dal Bassauo.

presso

scrittori

nazionali

ma

ne parl succintamente il Basan. SACCO ( Scipione ). Di questo


littore,

creduto allievo di

Raffael,

ricordato dal Vasari ne da verun altro antico biografo,


o
,

ma non

Nativit di Ges da Polidoro Caravaggio, Paesaggio con tre Aironi volanti da Filippo Bril. per F aria Paesaggio montagnoso, dallo stes,

so ec.
selles

conservansi in Cesena due quadri di grandioso stil, e veramente raffaellesco. Leggesi in quello rappreseutanleSan Gregorio Coe^enai 1545.

Rapfaello ) nato

Brus-

nel 1555, era fratello di Giovanni, e fu suo compagno ne lavori ne' viaggi.
il

ti

Finche

visse
il

Giovanni
sotto di

SADELER
anni
ornati
si

(Giovanni) nacque
1550,
e fino ai

intagli
lui,

(erro ed

rame

a Brusselles nel

25
di

esercit

nell' intagliare gii

degl' istrutnenti

militari

ma vedendo che alcuni suoi conoscenti avevano miglior fortuna bulino in rame ; nell' incidere a
ferro;
diedesi ancor esso a tale processione , e pubblic nello slesso anno

slampe conservarono lo stesso carattere ma dopo la morte del fratello, avendo conosciuto in Italia il grande dell'arte, tent di accostarvisi. Il suo gusto d' ine le loro
;

cidere
tonico.
cisione.
,

nelle

migliori

opere

offre

della propriet, senza quel secco teu-

Intese

qualche stampa , tratta da Crespino van Broeck. , che lo fece vantaggiosamente conoscere. Conoscendosi per bisognoso di pi accurata
istruzione , si fe.ee a viaggiare nelle principali citt della Germania e
dell' Italia
,

figura, e tocc
vista

benissimo V umana F estremila con pre-

Essendosegli indebolita la diede alla pittura. Molte delle sue stampe sono tratte da ausi

tori

tedeschi.

Mori

in

Venezia

nel 1616.

Colonia

Francforl

Monaco, Verona, Venezia, Roma; dovunque studiando ed operando.

Tra

le

pregiale sue
i

opere coniami
di

ritraiti

Ma

sebbene vedesse

l'Italia

non per-

S. Carlo Borromeo.

ci si rimosse da quel secco cui era da principio inclinato per accostarsi


al bello stile italiano. In sull'esem-

Ferdinando arciduca d'Austria. Carlo Emmanuele dca di Savoja a cavallo, che calpesta l'Invidia e
la

pio di Cornelio Crt lavor con un istrumento assai pi largo del comune ; ed intagli con egual sucla storia ed il ritratto. Mori Venezia nel 1600. Accenner le seguenti stampe

Ribellione.

cesso
in

Ges portato al Han vau Achen. 11 corpo di Ges


polcro
so
,

Sepolcro
Cristo

da

nel se-

dallo stesso.
,

La sua Risurrezioue
,

dallo stes-

Suo

ritratto.

ec.

Ritratto di Maria

de' Medici

re-

gina di Francia. Martino Lutero.

nel
ritratto stoiico.

(Giusto) nato in Anversa 1570 apprese F arte in patria

indi sotto la

Clemente Vili,

Frate Giovanni da Capistrano.

direzione de' suoi zii Giovanni e Raffaello oper in Germani.! ed in Italia. Frequent assai

SA
le

SA
,

289

accademie

ii

Italia

col coiai-

nuo
belle
lice

esercizio s'impossess delle pi

maniere de'graudi maestri. Si che fu il primo a porre io opera una certa sodezza ili taglio non pi usata , nulla quale fu da moltissimi imitato , da veruno superalo. Fu lungamente ai servigi di Rodolfo II, da cui ebbe annuo stipendio, avendo continuato a lavorare sotto tre consecutivi imperatori. Mor Egidio nel 1629. Fra le sue stampe , troppo note souo le
seguenti
:

stampata iu Vienna la storia dell' imperatore Ferdinando III dei conte Galeazzo Gualdo Priorato, ornata di alcune belle vignette, incise da Tobia. (Egidio) nacque in Anversa nel 1571, e fu allievo di Giovanni e di Giuseppe Sadeler suoi congiunti ; ai quali si conserv sempre
uel quale

anno

fu

affezionato.
alla pittura

Da
;

principio

applicossi

quando Giovanni e Raffaello risolsero di viaggiare, non volle separarsi da loro. Vide perci in loro compagnia una parte
e

Maria Vergine assisa col Bambino sopra le ginocchia ed iu disparte S. Giuseppe , dal Durer.
Cristo Risorgente^ dal Tintoretto. La Beata Vergine con il bambino

della

Gei mania

trattenne con loro in Italia


intagli
tratti

uu

lungamente si dove , gran numero di rami


,

da vai j maestri tutti italiani. Chiamato poscia a Praga dall' imiu grembo, cui sta appresso S. Gioperatore Rodolfo II , ebbe da quevannino ossia la Madonna della sto grande mecenate delle arti conSeggiola , da Raffaello. veniente pensione, che gli fu conIl ricco Epulone e tra le fiamme tinuata dai successori Mattia, tormentato dai demonj , da Palma Ferdinando II. Liberato col da il giovane. ogni cura di provvedere al proprio S. Sebastiano legalo ad un alsostentamento , fece un ragguardebero , dallo stesso. vole numero di stampe , le quali SADELER ( Marco ). Sebbene non gli tornano a lode soltanto per non si abbiano circostanziate noti- la quantit, ma eziaudio per la quazie di stampe incise da lui, non lit avendo per un rispetto e per per a dubitarsi che nou abbia eser- I' altro superati a grande distanza citata 1' arte della propria famiglia, tulli quelli della famiglia Sadeler, presso la quale seppe rendersi betanto dell' arte benemerita. Sono le riemerito nella qualit di editore sue incisioni, per un certo gusto di ielle stampe de' suoi congiunti. taglio, pi analoghe agli originali, (Giovanni) il Giovane am- che non quelle de' suoi congiunti. maestrato io famiglia intagli diTagli con bulino pi fino qualunverse opere tratte dai pi usigni que volta gli sembr che il bisopittori ; tra le quali la Sepoltura guo lo ricredesse , ed adopr un di Cristo, da un bellissimo quadro taglio pi largo ne' ritratti e nei di Federigo Barocci. quadri di storia, dove sembravagli che pi la qualit del soggetto Io ( Raffaello ) il Giovane glio ed allievo dell' intagliatore richiedesse. Ad Egidio pur dovuta lello stesso nome, si fece conoscere la lode d' aver saputo dar forza non indegno di appartenere ad una conveniente alle sue stampe, senza che sogliono famiglia tanto benemerita dell'arte quel soverchio nero alcuni moderni con dannosa procolla stampa rappresentante uu'Assunta di Maria Vergine al cielo digalit adoperare. Pu dirsi ancora tratta da Mattia Kagcr, col ritrailo aver egli creata e condotta alla perdi Giovanni principe e conte di fezione l'incisione dei ritraiti; come pure, ebe miglior d'assai quella del Iloenzollern ec. (Tobia) operava nel 1672. paesaggio. Chiuderemo quest' arti37 Diz. degli Ardi. ecc. t. ni.
: :

290

SA
di vedute

SA
sotto il titolo Vestigli delle antichit di Roma.

colo riportando il giudizio che di questo grand' uomo diede Watelet, Der alcuni rispetti applicabile a tutta I a famiglia Sadeler. Fa maravi glia la felice riuscita con cui Sa deler intagli il paesaggio a puro h bulino. I vecchi tronchi degli al beri vi sono espressi colla facilit del pennello; e se la loro foglia non pu avere lo scherzevole che riceve dall'acquaforte, ne ha per " altro la leggerezza. Le acque ca* denti in cascate gli scogli spez zati, o minaccianti , i cupi fondi
,

romane,

Grazioso paesaggio , ornato di rovine e di figure ; stampa rara. L' Incendio di Troja. La Sala di Praga. Gran composizione a gran pezzo in due fogli. questa la stampa capitale di Egidio.
Soggetti diversi

da pi

maestri.
ai pasto-

ri

Apparizione dell'Angelo dal Rassano. ,

La Madonna
Raffaello.

della Seggiola

da
dal

-<

<

<

non furono meglio rappresentate da veruno de' precedenti artisti. Le piante che ornano il davanti delle sue stampe hanno il portamento, la forma e
delle foreste,

La Strage Tintoretto.

degl' Innocenti

La Vocazione

di S.

Pietro

da

Federico Rarrocci.

<

pieghevolezza naturale,

le fabbri-

che, vedute da lontano, sono trat tate con gusto : e non si lascia

Ges Cristo portato al sepolcro, dallo stesso ; stampa assai bella.


Ercole che vicino ad Orefale fila. Angelica e Medoro che scrivono
i

desiderare l'acqua forte che per

pavimenti

".

loro
,

nomi

sulla

scorza di un al,

bero

da Paolo Calliari
Paesaggi.

ec.

Aggiugneremo
di

di ogni genere

stampe di Egidio un breve saggio.


Ritratti.

Egidio Sadeler
lico.

seips. pine.

Gioachino Huber, consigliere au-

Giovan Giorgio Goedelman,


lebre giureconsulto.

ce-

Seguito di quindici stampe da Giovanni Rreughel dttto Velours. Paesaggio montuoso, dove si vede il riposo nella fuga d' Egitto , da Paolo Rril. Paesaggio montuoso ornato di be,

Adamo, barone di Trautmansdorf.


tre ambasciatori del Sof di I Persia presso Rodolfo II. Torquato Tasso, coli' aggiunta di Poetarum Princeps. JEgid. Sadeler 1617. Stampa rarissima. Ottavio Strada, antiquario, rara.

stiami e di fabbriche, dallo stesso. Seguito completo di ricchi paesaggi ornati di figure e di ediiizj ,

con fiume, barche, mulini, colla sottoscrizione Gilles Sadeler fecit et excudit in 8 fogli. SAENREDAM (Giovanni) nato
a
il

Sendam
1565
,

presso

Amsterdam
oifauo
di

circa

rimase

padre

L'imperatore L' imperatrice L'imperatore L' imperatore

Mattias in piedi.

Anna.
Rodolfo II. Ferdinando
II

ec.

Stampe diverse di sua composizione.


Seguito di dodici stampe rappresentanti gli Angeli con gli strumenti della Passione. Seguito di cinquatitadue slampe

nove anni, e ben tosto privo ancora della madre. Essendo povero, si accomod con un tessitore di panni, che lo occupava ancora in altri duri contadineschi lanell' et di

vori.
e

Ma

egli
,

scrivere

sapeva di gi leggere e ne' pochi tempi d" o-

zio aveva costume di formare collii penna, mediante la sola forza della

naturale inclinazione, alcuui augelli

S
ed
altri

A
e

SA
rabeschi
ca-

291

animaletti
scritti.

pricciosi, coi quali

ornava

le carte

quadri di paesaggi con certa quale freschezza , che sono preferiti agli
altri eseguiti

osservato il bello spirito del fanciullo dal dottore Spowater , il quale tanto si adoper presso suo zio, che lo fece risolvere di consegnarlo al celebre Enrico Golzio. Rapidissimi e grandi furono i profitti fatti in tale scuola , sicch di 14 anni pot incidere Ira le altre carte geografiche, quelle
dell'

de' suoi

Fu

in

matura

et

tanto

pi

ne' primi si ammira la bella e fedele imitazione della natura , negli altri una bella scelta ,

che

ma
di

non

affatto fedele.

Ad

Wouwermans

e di

Berghem

imitazione sep-

Olanda. Andato
vi
si

di

24 anni ad

trattenne due anni , poscia fiss la sua stanza in Asseti Delft. Mor di 42 anni nel

Amsterdam,

pe spandere sulle sue composizioni un tuono vaporoso e tenero. Intagli alcune delle sue composizioni con punta leggera e spiritosa che furono avute in pregio. Mor in Utrecht 1' anno 1685.

1G07.

Le sue stampe sommamente


e gustate dagl'intendenti

Le pi

belle sue

stampe sono

ammirate

sono circa 160, di alcune delle quali daremo il breve segueute indice.
Ritraiti.
Il

proprio.

Quello di Carlo van Mander, da


Goltzius.
Soggetti di sua composizione.

Paesaggio con capanne e nel davanti alcune vacche. Paesaggio montagnoso ornato di con acque corre/iti. figure Seguito di sei paesaggi ec. (Cornelio) nacque in Rotterdam circa il 1672 , e fu cugino di Ermanno. Dipinse paesaggi iu
,

sul fare di

Brouwers

e di Teniers,

ne' quali
ai

rappresent

adunanze

Susanna ed

due vecchi.
le

Licurgo che d Lacedemoni.


stolte
11
,

sue leggi

Le Vergini prudenti
in

e le Vergini cinque fogli. Maschio della Balena con 32

versi latini.

Stampa
da

bella

raris-

sima.
Soggetti
Il

diversi maestri.

Peccato dei nostri primi padri, da Baudous. Lotb e le sue figliuole dal medesimo. Diana e le sue Ninfe, da I. Ianson. Andromeda liberata da Perseo
, ,

divetimenti di soldati. Fece pure quadri con case contadinesche, cucine e simili , senza punto allontanarsi dalla maniera di Teniers, di cui fu troppo servile imitatore. Incise pure all' acquaforte alcuni soggetti di sua composizione , tra i quali i Cinque Sentimenti in 5 fogli, col frontispizio in idioma olandese; un seguito di 12 stampe di animali domestici ; un Paesaggio popolato di capre custodite da un
pastore.

SAGRESTANI

Giovanni Ca-

dallo stesso.
di tre pezzi rappresenCerere adorata dai Contadini , 2. Venere adorata dagli amatori ; 3. Bacco adorato dai be-

Seguito
I

tanti

vitori

stampe belle ed

assai rare.

SAFT-LEVEN (Ermanno)
que
di iu

nac

Rotterdam nel 1609, ed


et giovanile

millo), fiorentino, nato nel 1660, apprese la pittura nella scuola del Giusti ; poi visit le pi celebri scuole d' Italia , ed alcun tempo si trattenne presso al Cignani, del quale vedendone imitare lo stile , cadde nel manierato. Una sua Sacra Famiglia che vedesi alla Madonna dei in Firenze , ha forme che Ricci troppo si scostano dal naturale per
,

comuue opinione
Goyen. In

essere stato allievo

soverchio

studio

del

bello

ideale.

dipinse

Mor nel 1731.

292
gl'intagliatori

SA
conosciuto tra
inle

SA
conoscere tra g' intagliatoti di" Iettanti con diverse stampe, e spe" cialmente colla seguente: Vecchio che suona il flauto, cui stanno ascoltando cinque fanciulli da Naim.

SAHLER (V. C.)


ciso a
pis

Alemanni per aver

Dresda nella maniera del


all'

la-

acquerello un paesaggio con animali, da un disegno di lob Roos, spettante alla collezione del signor Hagerdon. Operava nella se-

ed

conda met del diciottesimo secolo. SA1LLAR (Luigi) nacque in Parigi nel 1748 , e poi eh' ebbe appreso in patria a disegnare ed intagliare a bulino ed a granito, passava a Londra, dove avanti il 1789 aveva eseguiti alcuni rami alla maniera di granito inglese, con molto incontro. Soggiugneremo 1' elenco
di alcune sue stampe.

MORIS (DE). Intagli pei semplice intratteuimentodiversirami all' acquerello , da preziosi disegni originali di grandi maestri, formanti parte della sua ampia raccolta. Fioriva nel 1787; e fu uno dei pi splendidi e dotti dilettanti francesi della fine del diciottesimo secclo. (Luigi) nacque in Parigi nel 1659, e fu mediocre pittore, e valente intagliatore all'acqua forte. E celebre la sua piccola Gal-

ANDRE

Guglielmo
dhorst.

II di

Nassau statolder

delle provincie unite, da

G. Hon-

leria del

Louvre
i

incisa
di

in

46

ra-

mi

Elena
di

Formara seconda moglie Rubens, da van Dyck.

Carlo Le Brun, compresovi lo sfondo del ga,

sopra

disegni

binetto del re.

Giorgio principe di Galles , da Iohn Smart. Maria Vergine con Ges bambino , dal Dornenichino.
(I. S. Eustacchio architetto francese fioriva nel secolo decimottavo, e fu architetto

AUB1N
Aubin.
bin.

Agostino

).

V.

(Carlo Germano). V. Au-

SAINT FAR
)

(Gabriele Giacomo). V.
Aubin.

DE

SA1NTLETTE

Madamigella

del re.

Fece

disegni e diresse al-

cuni edifizj d' importanza, altri ne ripar; ma forse sarebbe ormai dimenticato il suo nome senza le
belle

pubblic alcune stampe incise da lei di principi di disegno nel genere a lapis , da Pari-zean.

SAlTER
Vienna
presi
tria
,

Daniello

nato

in

stampe eh'
sono
:

egli

intagli
in

tra
le

le quali

tenute

pregio

nel 1649, poich ebbe apprincipi della pittura in pagli

due seguenti Veduta del ponte


quattro
fogli,

venne a continuare
,

studj

di

Mante
il

in

dell' arte in Italia

e segnatamente

rappresentanti

piano

in

e l'elevazione e la cupola di S. neviefa , dai suoi disegni.

Geda

Venezia. Chiamato alla corte di Torino, oper molto in quel ducale


palazzo
,

e nelle ville de' principi

Ruina
Pannini.

di

edificj

lapis

Dien de ) nacque buon disegnatore ed intagliatore in rame. Le sue pi conosciute stampe rappre(

IEAN

a Parigi nel 1635, e fu

sentano abbigliamenti e suo tempo.

mode

del

competenza del Miei, che super per conto della forza e della magia di colorire. Tra le diverse sue opere a fresco ed all'olio non ricorderemo che una Piet nella cappella di Corte , e la cupola dello spedai maggiore, nelle quali studiate opere non
a

MAURICE
bene

(P. de). Seb-

ufficiale delle guardie francesi trov tempo d' imparare il disegno e l'intaglio. Fecesi vantaggiosamen-

mostrasi al certo scorretto disegnatore , come fu detto di alcune sue opere giovanili eseguite in Roma. Mor nel 1705. SALAERI ( Antonio ) nato in
,

SA
Brusselles
,

SA
ih
all'

295

roloii

molli quadri di

stampe.

storia con buon disegno, mosti ludo non ordinaria cognizione del chiaroscuro. Mor in patria, non ben noto in quale anno. Un suo quadro

Costui applicossi pure intaglio e maneggi il bulino


,

copioso

di

figure

conservasi

nella

con non comune abilit , specialmente ritoccando i rami eh' egli aveva acquistati dagli artisti suoi contemporanei , molti de' quali falavorare per conto proprio. Forse sono incise da lui le due seguenti stampe. Baccio Bandinelli , fiorentino ,

reale galleria di Parigi.

ceva

o SALAINO (Andrea}, milanese, per singolare bellezza di corpo e di animo oltremodo caro a Leonardo da Vinci, fu uno de'suoi pi illustri allievi. Racconta il Vasari che molti suoi lavori venivano

SALAI

figura in piedi isolala,

54S.|
,

Iddio che crea 1540. Raffaello


,

gli

animali

da
col

ritoccati dal maestro , onde , forse per tale motivo saranno in appresso passali per opere di Leonardo. Delle poche opere che lasci a Milano ricorder la Sacra Famiglia, che conservavasi nella sagristia della Madonna presso S. Celso , e che da dnquant' anni pass in straniera contrada., la quale sostenne lungamente, senza scapilo, il paragone di un qradro di Raffaello rappresentante lo slesso soggetto. Dicesi che il Salaino aveva tratto il quadro di cui trattasi , da un cartone di Leonardo fatto in Firenze , e col tanto applaudito, che tutta la citt accorreva a vederlo. Il Salaini dipingendolo conserv fedelmente il carattere del disegno nelle tinte basse e ben armonizzate, nell'amenit del paese , e nel grandissimo effetto. Un altro quadro di tinte pi calde, rappresentante S. Giovanni Callista nel deserto conservasi nella galleria dell' Ambrosiana. Fu il Salai eccellente ritrattista, ed in casa A resi vedevasi un ritratto di una verit e vivacit sorprendente.

SALCEDO
numento
glia,

(Gacomo) lavor
al

Salamanca nel 1594 intorno


della

moSivi-

cattedrale

di

sua patria. Si dice che poche cose facesse all'olio, occupalo continuamente nel dipingere a fresco palazzi di quella citt. (Giovanni), fratello di Giacomo, e suo cooperatore nel monui

mento
circa
il

della

cattedrale

condusse

1596 un quadro rappresen-

tante S. Ermenegildo, che da quel capitolo gli fu pagato tremile ma-

ravedis d'oro.

con

altri

Due anni dopo lavor maestri intorno al grande

catafalco eretto nella cattedrale di Siviglia per l'esequie di Filippo li,


uella quale opera, per

comune consuoi

senso

super

tutti

collabofu

ra lori.

SALDI BENI (Arcangelo)


uno

de' migliori pittori che avesse Siena nella seconda met del sedi-

biografo

cesimo secolo. Sebbene da qualche venga annoverato tra gli pure allievi di Federico Zuccari
,

lo stile de' suoi quadri, affatto

di-

SALAMANCA
citt

(Girolamo)

fio-

riva in Siviglia nella seconda

met

del sedicesimo secolo.


a fresco di

Nella stessa conservarsi alcune sue opere

verso da quello di Federico, sembra smentire questa asserzione che pure smentita dall' eia in cui vissero, essendo Arcangelo inolio pi

anni prima dello Zuccari.

Dopo

la

buon

stile, e

poche

pit-

ture a guazzo dai Sivigliani tenute in molto pregio.

(Antonio) nacque

in

Roma

1500, ed in Roma dimur tinche visse, esercitando con molto


circa
il

morte del Ricciarelli venne risguardato come il capo della scuola senese, che per mezzo suo fu preservata dalla corruttela che di que'tem;.i invadeva quasi tutte le scuole
d'Italia. Delle sue conservate opere
le

decoro

la

professione

di

mercante

pi celebri sono

il

Ges Croci-

294
fisso fra
sei

SA
Santi
il

SA
,

Lusignano, ed

Pieve di S. Pietro Martire


alla

di storia che

prima
,

era,

si

fece pitfiori

tore di genere
cos

dipinse

in

nella chiesa de' Domenicani. Non nota 1' epoca della sua morte. Fu

suo figliuolo ed allievo

(Ventura), detto il cavai. Bevilacqua, nacque in Siena nel 1 557, e fu dal padre ammaestrato ne'principj della pittura. Recavasi poi in Lombardia, e studiando le cose del Correggio e di altri, formossi quello stile, che di que' tempi cominciava a piacere anche in Toscana. And
a Roma sotto il papato di Sisto V, e col fece molte lodate opere, tra le quali, in una cappella del Ges,

vaga maniera che non gli mancarono in Roma ed altrove seguaci ed ammiratori. Mor nel 1629. SAL1S ( Carlo ) nato a Verona
nel

1680,
del

fu in patria scolaro del

Balestra, poscia in
seffino

Bologna

di

Gio-

ogni modo nelle diverse opere che vedonsi di lui in Verona , Bergamo ed altrove, mostrasi pi vicino allo stile del Balestra che del secondo maestro. Mor di 85 anni nel 1765. SALMEGGIA (Enea), bergamaSole.

Ad

sco, detto

il

Talpino

fu

in

Cre-

rappresent Abramo che adora gli Angeli. Tornato in patria, lavor


diverse cose in compagnia del Vanni, ed altre da se, nelle quali ultime tenne uno stile espressivo e cos

mona

scolaro dei

Campi,

in Mila-

no dei Procaccini; indi pass a Roma, ove si dice che studiasse quattordici

anni

continui
lo

le

opere

di

Raffaello.
nell' aria

morbido

e sfumato , che di poco cede a quello del Vanni. In Firenze, in Pisa, in Foligoo, in Lucca, in Pavia ed altrove lasci pure pregevoli pitture, ma super se stesso in Genova, specialmente in una camera di casa Adorno. Quest' artista, che appena uscito di fanciul-

imit finche visse nella schiettezza dei contorni,


Infatti

dei volti giovanili

morbidezza del pennello,

nella , nell'an-

damento delle pieghe , e direi ancora nella grazia e nell' espressione; ma non gli si avvicin di lunga

mano

abbandon la patria per vaghezza di vedere altri paesi , non ismenti in matura et questa inclinazione ; e come aveva preso da pi scuole la sua maniera, pare che abbia ancora voluto lasciare in ogni luogo le testimonianze della sua virt. "Mor nel 1615.
lezza,

nella grandiosit, neli' armonia della composizione, nell' imitazione dell' antico , principalissime parti del carattere raffaellesco. Ne
il

Salmeggia tenne costantemente esuna sola maniera di colorire


,

SAL1NCORNO
scolaro
di

Ridolfo

Mirarello ) di Domenico
,

Ghirlandaio , poco o nulla oper per chiese, molto per privale quadrerie. Presso la famiglia Baldovinetti di Firenze conservasi una sua Nunziata fatta nel 1565, che forse una delle sue migliori pitture. In occasione dei funerali del Bonarroti, fu

sendosi talvolta accostato alla freschezza e morbidezza della scuola veneta, e talvolta alla severit della romana. Le pi famose sue opere conservansi in Bergamo in pi luoghi , ed a Milano in S. Vittore alla Passione e nella reale pinacobellissima tavola d'altare carissima V illustre pittore cavai. Giuseppe Bossi ; la quale fu acquistata ad alto prezzo dal cavai. Carlo Vassalli. Rappresenta in una
teca.

Una

teneva

gloria

la

Madonna

col

Bambino

uno

dei pittori scelti a di-

pingerne

dopo

il grande catafalco. Mor 1568, ma non sappiamo in quale anno. SALINI (caval. Tommaso), nato il

pi a basso S. Sebastiano, S. Rocco e S. Francesco. Rarissimi sono adesso i quadri da stanza di questo valente maestro, perch in gran parte, a motivo della loro eccellenza , attribuiti a maestri di maggior nome

in

Roma

circa

il

1570,

di

pittore

SA
del Salmeggia. Mori vecchio nel 1626, lasciando ammaestrati nell'artei figli

SA

295

SALUCCI
nacque
circa
la

Matteo), perugino,
il
1

570 e condusse
pitture

(Chiarv e FranCESCO ) i quali sebbene fedelmente imitassero gli studj paterni, non per seppero investire il fondo della sua maniera, tratta dagli esemplari di
Raffaello. Si preservarono peraltro

SALMEGGIA

in patria

diverse

ottennero
tadini
:

che gli , stima de' suoi concit-

ma

recatosi a

Roma quando

corruttela de' manieristi che tempi loro infestava la scuola veneta e lombarda ; ne per amore di sollecitudine , ne per vaghezza di dalla
a

parete

affettatamente
la

trascurati

omisero

consueta

diligenza.

Le

sono in Bergamo, in alcune delle quali sono se* gnati gli anni 1626 e 1628. SALMERON (Francesco) nato a
migliori loro pitture

cominciava ad aver nome di buon maestro, e poteva sperare di essere avvantaggiato sopra gli altri artisti, per essersi guadagnata la protezione del papa, part, non noto il motivo, senza avere ultimata verun'opera d' importanza. Mor in patria nel 1628. (Luciano) SALVADOR fioriva in Valenza dopo il 1650, e

GOMEZ

Cuenca nel 1608, fu allievo del pittore Orrente. Per non si acconmaestro, si fece a studiare le opere de' grandi pittori della scuola veneziana ; ed a quest' utile studio anel debitore di quello splendido colorito , che ammirasi ne' suoi quadri, che non sono molti , perocch giunto ai 24 anni, cadde vittima di troppo ostinati studj e del fuoco distruggitore del suo precoce maraviglioso ingegno. Cuenca possed le migliori sue opere. SALTARELLO (Luca), nato in Genova l'anno 1610, frequent la scuola del Fiasella , e fu uno dei
stile del

molti ma pregevoli quali sono celebri la S. Barbara della cattedrale , ed il S. Erasmo nel convento di S. Dovi

lasci

non
i

quadri, fra

menico. Era probabilmente suo


tello

fra-

tentando dello

cinto

(Vincenzo), scolaro di GiaGirolamo de Espinosa. Costui

manifest, per cos dire, fino dalla fanciullezza uno straordinario ingegno. Si disse che di quattordici anni dipinse varj quadri rappresentanti la Vita di S. Ignazio per la gran sala della casa professa dei Gesuiti , onde si cominci a risguardare il giovinetto artista come cosa
prodigiosa, ed a commettergli quadri d' importanza. Giunto a matura virilit, abbaudon quasi totalmente
la

storia

per

dipingere

uccelli

suoi migliori allievi.

Quando appena

quadrupedi
al

d' ogni maniera. In ap-

cominciava a dipingere da se, fece per la chiesa di S. Stefano la tavola di S. Benedetto nell' atto di risuscitare un morto ; nella quale opera mostrossi non solamente superiore all'et, ma allo stesso maestro ; tanto bene armonizzata, pie-

presso si diede alla prospettiva ed paesaggio , che ornava di belle architetture. E nelle opere di storia e nel paesaggio ebbe costante-

mente un pennello

facile

e sciolto,

na di espressione e dottamente disegnata. Non perci le lodi che ne riscosse lo invanirono in modo da
credersi perfetto
gli

pi lodevole il colorito che il disegno. Fu del 1670 direttore dell'accademia di pittura di Valenza, ove mor in sul declinare del diciassettesimo secolo.

ma

pittore

ma

anzi

(Don Antonio)
spagnuoli
gli

viene dai
loro
nella

furono nuovo stimolo a diventarlo. Recatosi a Roma ad oggetto di conoscere 1 antico, per vittima del clima e del soverchio studio, in
freschissima et.

biografi

annoverato con
della

lode tra nazione


loro

scultori
si

che
I'

fecero

nome
altro

patria

senza
arte

per

aver
di-

prolessata

con

bastante

296

'

SA
coi a

SA
nelle cose di

stinzione da essere collocali tra coloro 'che giovarono all' incremento della medesima. Salvador fu alcun tempo a Roma , ed uno di co-

sua

invenzione

loro che lasciarono ragionevoli opere in diverse chiese delle principali citt della Spagna.

Senza possedere il bello ideale dei Greci, ne form uno convenientissimo al carattere di Maria Vergine, nella di cui espressione trionfa una dignitosa umilt, facendo corrispondere
all'

aria della tesla la sempli-

SALVESTRN1 (Bartolomeo)
fu nato a Firenze avanti il 1600 probabilmente il migliore allievo del Bilivert. Le poche sue pitture abbastanza castigato disegno , di
,

cit delle vesti e dell'acconciatura,

nelle tinte locali,

Pecca talvolta di qualche durezza ma seppe dare tale

rilievo alle figure colla dottrina del

chiaroscuro, e lauto abbellirle colla

hanno un certo sfoggio

di ornati

che ricordano la maniera del Calliari, e lo ricorderebbero ancor pii vivamente, se avessero miglior colorilo. Mor giovane in patria vittima della pestilenza del 1650. S AL V ETTI (Francesco), fiorentino,
il

vaghezza del colorito, da fargli di buon grado condonare qualche leggere durezza. Fece pochissime tavole d' altare, e quella del Rosario a S. Sabiua delle pi piccole che
vedansi nelle chiese di Roma ma non inferiore di merito alla pi grande dipinta per una cappella tifila cattedrale di Monlefiascone. Il Sassoferrato era contemporaneo di Carlo Dolci. Trattarono lo stesso
,

biani, fu pure
.

prediletto scolaro del Gabuno de' suoi pi vi-

senza che per allro cini imitatori partecipasse alla gloria de' suoi condiscepoli Redi e Luti. SALVI (TakquinioI da Sassofer-

soggetto e

1'

uno

1'

allro egregia-

mente.

Il

Sassoferrato fece le
,

Ma-

come ne operava nel 1575 fa prova una tavola del Rosario che vedevasi poc' anzi nella chiesa degli Eremitani della sua patria. E
rato
,
,
,

ma fu dal pi belle Dolci superato nella dolcezza del pennello. Sebbene di maniera totalmente diversa, s' incontrano laidonne
assai
1'

questa copiosa di figure e di preina di tinte gevole composizione troppo basse e senza scelta di forme ; per cui la memoria di 'Jarquinio sarebbe ormai spenta , se non fosse associala a quella del
,

volta in modo da far sospettare che uno imitasse I' altro. Il Sassofer-

rato mor in

Roma nel 1685. SALVI (Antonio) orefice ed


,

inta-

gliatore fiorentino
lenti artisti

fu

uno

dei

va-

figlio

ed allievo

dalla patria
egli nel

(Giovanni Battista) detto il Sassoferrato. Nacque

1605, e dalla paterna scuola pass giovinetto a Roma, dove dopo qualche auno recavasi a Napoli, per

continuare
il

suoi studj pittorici sotto Domenichino, cui tanto si accost


i

nella

maniera del
si

dipingere.

Egli

che fecero nello spazio di cento undici anni il magnifico aliare d' argento che conservasi nel tempio di N. Giovanni in Firenze, ed offe per cos dire la storia dell'arte dal 1566 al 1477. I principali maestri oltre il Salvi, furouo Bartolomeo Cenni, Andrea del Verrocchio, Antonio di Iacopo del PolBerto di Gesi , Michele di larlo
,

attenne ad un solo maestro, ma studi atteutamente le cose dell'Albano, di Guido, del Baroc-

per non

Monle

ec.

ci,

e specialmente di Raffaello, ri-

ducendo in piccola forma le opere che andava copiando di questi maestri.

Ne
fugg

ci fece soltanto
le

ma

copiando, grandi dimensioni an-

Rossi DE) chiamato comunemente Cecchino dei Salviti nacque in Firenze circa il 1510, e studi gli elementi della pittura con Giorgio Vasari sotti Andrea del Sarto" e sotto Baccio

SALVIATI (Francesco

Bandinella

Mandale

Roma

dai

SA
Salviati suoi protettori
,

SA
prima che
e

297
nel

mor

in

Parigi
e un'

1776. Feoe per


nel
il

v'andasse il Vasari, si allarg dalla maniera dei primi maestri assai pi che il compagno , il quale l'u ben
contento di raggiugnerlo
in

per la Luigi

sua

patria la

statua del re

XV,

Amore

ca-

stello di Rellevuc.

Chiamato

1755

Roma

e di continuare con lui lo studio de' grandi maestri antichi e moderni di quella capitale delle belle arti.

a Copenaghen per fare la statua equestre iu bronzo del re Cristia-

no

super

statua fu

collocata

Ma

il

Salviati

riusc

pi

corretto

piazza di
in
ri.

La mezzo alla Amalienbourg ed ebbe


1'

aspettazione.
in

pittore, pi grande, pi

animato di

il quale lo dichiar, spinto da parziale amicizia, il miglior pittore che a" suoi tempi professasse I' arte in Roma. Di fatti fece Cecchino stupende opere a fresco nel palazzo de' suoi mecenati ed altrove, dovunque mostrando ricchezza d'invenzione, variet nel comporre, castigato e dotto disegno , e ci che pi sorprendeva, facilit grandissima

Giorgio,

premio cinquanta mila risdallePei commissione della Compa-

gnia dei negozianti del levante esegu la statua equestre del re Federico
nella

V, che
piazza

fu

I'

anno 1771

eretta

di

Frederichstaed

in

Copenaghen. Era membro delle accademie di Parigi, Firenze e Rologna, quando il re di Danimarca lo nomin direttore di quella di Copenaghen. Aveva lungo tempo studiato in

esecuzione. Lo stesso pratic poi Firenze ed in Venezia , nella 'juale ultima citt condusse in casa Grimani quella Psiche, che il Vasari chiama la pi bella opera di pittura che sia in tutta Venezia.
di

Roma
in

in

soggiorno
di trenta di

tagliata all'

e durante il suo , quella citt aveva inacquaforte una raccolta

vasi, oltre

alcune stampe
la

sepolcri.

Appena terminata

statua di Federieo

ottenne di

Forse volle dire la pi profonda per conto del disegno, perocch, per

comune sentimento, non pu competere colle vaghissime donne di Tiziano e di Paolo. N il Salviati fece in Venezia troppa fortuna , onde lo stesso Vasari ebbe poi a dire, che Venezia non era paese per buoni disegnatori. Ma il Sal-

la patria, dove termiu la non lunga sua carriera nel 1776. SAMACCIITM (Orazio), dataluni per errore chiamato Fumaccini, nacque io Rologna nel 1552, e fu

rivedere

allievo di Pellegrino Tibaldi, ed in pari tempo studioso del Correggio.

incontr la stessa sorte a Paed il giudizio della posterit non fu conforme a quello del Vasari, perch sui muricciuoli, diceva Salvator Rosa, si trovano vendibili a basso prezzo quadri di Santi Tito , ma non del Rassano. Mor il Salviati nel 1565. SALY scultore del diciottesimo secolo conosciuto principalmente per la statua equestre eretta in Copenaghen a Federico V, e per alcuni opuscoli eh' egli pubblic inviati
rigi
,

Recandosi in seguito a Roma , fu impiegato sotto Pio IV nelle opere della sala regia , ove dipingendo a

competenza

di altri artisti, cerc di

avvicinarsi allo stile della scuola ro-

mana, e ne
tro,

fu assai

lodato. Per al-

tornato egli a Rologna, si penti d'essersi allontanalo dall' Italia superiore , dove avrebbe potuto migliorare la prima maniera. Ad ogni modo erasi egli di varie scuole for-

mato uno stile, che se non assolutamente originale, vi si accostava assai,

e piace all' universale.


in

Le pi

celebri sue opere sono


la

torno alle cose delle statue equestri.

(Giacomo Francesco)
nacque
in

scul-

tore ed intagliatore all'acquaforte,

Valencienne circa

il

1720,

Purificazione a per la singolare sua bellezza intagliata da Agostino Caracci ed imitata da Guido nella sua Presenta-

Rologna S. Iacopo, che fu

Diz, degli Ardi. ecc. t. hi.

58

298

SA
dell' universit

SA
d'Alcala d'Heuaies, era uato circa il 1450. Nei primi anni del sedicesimo secolo dipinge-

zione. Fece iu Parma quella cappella del Duomo che doveva essere dipinta dal Mazzola, ed in Cremona
la volta di S.

fiore della virilit

Abbondio. Mor nel 1' anno 1577(

va con

altri

cinque

artisti

il

chio,

stro della cattedrale di

Toledo

SAMARTINO
litano, o
to, fior

Marco

come
dopo
i

altri

napopensano, vene)
,

nel 1508 lavorava ancora in quella cattedrale unitamente a Giacomo

la

met del

diciassetitaliani

Lopez ed a Luigi
la

tesimo secolo. Deve costui annoverarsi tra


dell* et

di Medina , per quale ultima opera ebbero 71,750

migliori paesisti

sua per rispetto alla verit che scorgesi ne' suoi quadri , qualunque sia I' oggetto rappresentato. Molto oper nella Romagna, e specialmente in Rimini , dove vedesi di sua mano una tavola di grandi figure , cui serve di scena ridente campagna di squisito gusto. Trovasi (juesta in Duomo, e rappresenta il Battesimo di Costantino ; ma per conto del paesaggio cede forse di bont al S. Vincenzo che predica nel deserto, fatto per la sua chiesa titolare di Venezia. Le quadrerie di Bologna, di Rimini, di Venezia possedono paesi popolati di vaghissime figurine , ne' quali maravigliosa 1' accortezza dell" artista nel trovare
bellissimi parliti di luce.

maravedis d' oro. S ANCHEZ (A NDREa) nacque a Portillo, nel territorio di Toledo circa il l550,ed essendosi acquistata molta
riputazione
sioni di
di

valente pittore

fu

dal commissario generale delle Mis-

Terra Ferma condotto col l'anno 1600, per dipingere gli altari di crucile chiese. Sanchez soddisfece al desiderio di que' religiosi,

e torn in patria dopo alcuni anni, non pienamente soddisfatto di aver col consumati molti anni senza avere guadagnato assai. (Clemente) dimorava nel 1620 in Valladolid, dove per Do-

Pare ormai dimostrato che queSamartino sia un solo individuo con Marco Sammarchi veneziano sebbene il Guarienti ne abbia formati due. SAMELING (Beniamino) nato a
sto
,

Gand

circa

il
,

1520

fu allievo di

Frane Flore
trattista, e

e riusc

valente

rii-

ragionevole pittore d'

menicani d' A randa di Durer, fece molti quadri rappresentatili diversi falti della Vergine; e dipinse nella sagris'ia dello stesso convento una Sacra Famiglia. (Luigi), pittore che fioriva in Madrid nel 1611, erasi acquistata grandissima celebrit per aver dipinti alcuni quadri di piccole dimensioni, fatti per certi oratorj portatili che di quei tempi erano in Spagna venuti di moda. Celebre pure il diseguo eh' egli fece per il

Alcuni suoi quadri vedonsi nella chiesa di S. Giovanni di Gaud. Non nota l'epoca della sua morte. SAMENGO (Ambrogio), genovese, nacque circa il 1650, e fu alsloria.

frontespizio

del

libro

intitolato

De

la Veneratimi

que

se

deve a

itti

reiiquias de

in

(Donla

sanloi.
stabilitosi
diciot-

Manuele),

Murcia in principio del

lievo in patria del celebre pittor di getter Giovan Andrea Ferrari: fece bellissimi quadri di fiori e di frutta
lie

vengono apprezzali meglio che

perch essendo morto giovane di pestilenza, sono meno frequenti nelle quadrerie.

quelli del maestro, forse

tesimo secolo, vi era tenuto in grandissima considerazione , ed insegn celebre scultore Zaril disegno al cillo. Nel 1751 fece il ritratto del venerabile Posadas, che trovasi nel convento di S. Domenico, e diversi quadri per 1' oratorio di S. Filippo
Neri

SANC11EZ. (Alfonso)
tre pittori

uno

dei

ohe fecero

lodali freschi

iwl,i

per private famiglie. Non T epoca della sua morte.

SA

U
,

299
vecfare

SANCHEZ

(Pietro)

mio

dei

palazzo.
chio,
varj
il

celebri pittori di Siviglia che opera" vano nel quindicesimo secolo, fece per quella cattedrale varj grandi quadri sei 1462.

Sehbene fosse assai re non lo dispens dal

DE CASTRO (Giovanni)
dipingeva nel
1

154, nella cattedrale

quadri per 1' scuriale nel 1582 e 1585, e tra questi sono celebri il S. Paolo primo eremita, il S. Stefano, il S. Giusto e la S. Caterina. In mezzo a tante occupazioni di
di

di Siviglia, l'altare di gotica struttura della cappella di S. Giuseppe,


e nel 1484 faceva il S. Cristoforo della parrocchia di S. Giuliano nella stessa citt, che riusc non inferiore
al

reale

fare altre opere,

comando, non lasci come il ritratto

del P. Siguenza, intagliato a' nostri giorni da Ferdinando Selma , e quello di S. Ignazio da Lojola, die-

gigantesco
altro

da

artefice

S. Cristoforo dipinto nella cattedrale.

tro le indicazioni del gesuita Riba-

Famosa

era la sua Nunziata del monastero di Santiponce, non tanto per la bont del lavoro quanto per gli

deneira. Il Carducho ed il Palomino assicurano, che Sanchez aveva


copiati nel
talo
,

1554

il

Sisifo,

il

Tan:

anacronismi ed incongruenze d' ogui genere sconvenienti alla nobilt del soggetto , onde Francesco Pacheco nella sua Cute de la Pintura lo adduce in esempio per dimostrare quanto sia necessaiio ad un
pittore lo studio delle lettere e della
storia.

ma Issione di Tiziano convien dire che questo studio non influisse sullo stile di. lui , troppo lontano da quello del pittore Cae
I'

dorino tanto
il

pel

colorito

che per

disegno. Mor Sanchez ricchissimo nel 1590, lasciando erede delle sue sostanze, come delle sue virt 1' unica sua figlia Elisabetta.

COELLO
que
lenza
drid
,

a Benefayro, nel regno di


in

(Alfonso) meVadel

SANCHEZ COELLO
Elisabetta
nel
)

Donna
i

nacque
costei

in

principio

sedicesimo
in

1564.

Ebbe

Madrid fama tra

secolo.
,

Dimor lungamente

Ma-

pittori ritrattisti

finche nominato pittore di don Giovanni di Portogallo, sposo di donna Giovanna figlia di Carlo Y, pass alla corte di Lisbona, onde gli si diede poi il soprannome di Portoghese. Dopo la morte di don Giovanni, fu per le raccomandazioni della vedova principessa nominato primo pittore di Filippo II, che lo ebbe in grandissima stima onde famigliarmente seco intratte,

dendosi

mano

il

de' suoi tempi, vene' quadri dipinti di sua corretto disegno del padre,

e la perfetta esecuzione di ogni parte. Oltre i ritratti fece pure in piccoli quadri alcune storie sacre, che

come

cose rare sono conservate nelle

gallerie di

Madrid.

COTAN (Fra
nacque
in

Giovanni)

nevasi

e pi volte

si

fece

da

lui

Alcazar nel 1561 , e fu scolaro in Toledo di mediocre pittore di fiori, che non tard ad uguama non contento di questo gliare
:

ritrarre. Il

favore

del sovrano gli

procur 1' amicizia dei principi del sangue e dei principali personaggi della coite. Sanchez in breve si uovo assai ricco, e cominci a vivere splendidamente. A ci 1' obbligava il frequente conversare col r, che seco soleva coudur'o nei suoi viaggi e che frequentemente recavasi a trovarlo mentre lavorava nell' appartamento assegnatogli in
,

di pittura , fecesi a studiare la figura sui migliori esemplari che avesse Toledo; e rispetto

minor genere

alla

composizione

ed

al

colorito

giunse ad un alto grado di sapere, sebbene per mancanza d'istruzione e di scuola del nudo non ebbe correzione di disegno. Fattosi certosino

Palma nel 1604, non d' altro si occup che uel dipingere oggetti di sacro argomento per i conventi del
in

300

SA

SA
taggiosamente conosciuto per alcun paesi dipinti a tempra di ricchissima composizione, ne quali nulla restava a desiderarsi per conto di
'

suo ordine e qualche divota immagine della Vergine per alcune religiose. Dal 1612 al 1617 lavor nella certosa di Granata, che arricch di quadri storici assai ben condotti. Oper ancora iti quella di Siviglia; ed cosa notabile, che quasi tutte le sue immagini della Vergine, che ne fece moltissime, sono coronate di fiori. Mor in Granata nel 1627.

spettiva.

colorito armonioso e di regolare proMa se dobbiamo formarne

congettura

stampe

SANCHEZS ARABI A (Giacomo),


ricevuto

numero delle sue oper assai pi come intagliatore che come pittore perch le sue stampe ammontano a pi di cento, tra le quali ricorder
dal
,

egli

membro

onorario dell'acca-

le

seguenti

demia di S. Fernando nel 1726, venne incaricato di fare la pianta e copiare tutti gli ornamenti di pit,

Cinquanta
glesi
,

vedute

di

paesi

in-

tolte dal vero.

tura

e di scultura del palazzo

Arabo

dell'Allambra, e dell'elegante circo di Granata. Sauchez esegu tali lavori con grande intelligenza, copiando all' olio tutte le pitture delle antiche volte, e non meritossi solamente 1' approvazione dell' accademia, ma quella ancora di Carlo III, il quale volle averne copia per il reale palazzo, lasciando l'originale all' accademia. Mor Sauchez nel 1779, lasciando in Madrid ed altrove piccoli ma gentili qua-

Vestris il figlio danzante. Vestris il padre che d lezione ad un' oca.


1

romano

Capricci della Gotta.


d' Italia.

Venti vedute

SANDERS,
vanni
il

SAUNDERS
ali

(Gio-

nato in

1750,

Inghilterra circa intagliava in Londra alla

maniera
nel

nera 1780. Le

ed sue

acqua
:

tinta

pi

conosciute

stampe sono le .seguenti Giorgio Augusto Federigo, principe di Galles.

Federigo vescovo d' Osnabrug.

dri di fiori e frutta,

cora pi belli,

che sarebbero anse non si risentissero

della secchezza delle linee architet-

toniche , non avendo mai potuto scordarsi le pratiche e lo stile della professione che continuamente esercitava.

Veduta del coro della cattedrale di Norwick. SANDRART (Giovachino) nato a Fraucfort nel 1606, fu uno dei
pi riputati e dotti pittori della sua patria, il quale per avventura pi che colle pitture si acquist fama colle vite de' pi celebri pittori , pubblicate in latino ed in tedesco
col titolo di Accademia notabilissimae antis picturae. Avendo il re di Spagna domandati dodici copie

(Stefano), detto Mancia, per essere nato senza la mano


destra, operava
tria
iti

SANCHO
alla

Majorica sua pa-

met del diciottesimo secolo, e studi la pittura in Valenza sotto il P. Giovanni Ferrier. Malgrado la mancanza di una mano , egli lavor molto per la chiesa di

de' migliori quadri che


in

si

trovavano

Palma
lizia,

e per altra

dell' isola

nata-

dove mor nel 1778. Diseguava con graude facilit e coloriva lodevolmente , ma non seppe preservarsi dal manierismo. SANDBY (Paolo) nacque in Inghilterra circa il I746, ed apprese in Londra i principj della pittura e dell' intaglio. Nel 1770 era van-

il coragentrare in concorrenza con Guido, Guercino, Pietro da Cortona, Andrea Sacchi, Lanfranco, Do-

Roma, Sandrart ebbe


di

gio

raenichiuo

Poussiu

ec. e

Condusse
ritratti ; e

varj quadri di storia

pi avrebbe fatto , se non si fosse consacrato a comporre utili libri per le arti, quali sono, oltre il gi inseguenti: Admiranda Sculdicato, Romae antiquae et pturae veteris
i ;

SA
Romanornm Fonti' novae ttatrum Iconologia Deorum et Ck'idii nalia Metamorphosis. Mor di 59 anni ,
: ;

SA
rizio
di

501

Eudter Wolf, celebre librajo Norimberga, il quale raccolse io

Jasciando una figliuola ammaestrata


nell' intaglio.

SANDRART
di

(Giacomo), nipote

Giovachino, nacque in Francfort nel 1650. Costui apprese l'arte dell' intaglio in Amsterdam sotto Cornelio Dankerts e si perfezion in Danzica frequentando la scuola di Guglielmo Hondius. And nel 1656
a

uu solo volume in foglio tutte le stampe della virtuosa sua consorte, e lo depose nella biblioteca della citt patria. Mor Susanna 1' anno 1716.

Tra

le

sue stampe ricorder le seguenti :

Ritratto della celebre Carla Patina. L'Assemblea degli Dei in occa-

Norimberga

dove

fu incaricato

della direzione della galleria di pittura, fondata allora in quella citt.

sione dello Psiche.

sposalizio

di

Amore

Le Nozze Aldobrandine, da Pietro Sante Bartoli.

pi di 400 ritratti e molte carte geografiche ; e fatto un ragguardevole traffico di stampe d' ogni maniera e di altri
oggetti
di

Dicesi aver pubblicali

Uu
ne
,

Baccanale di

sua invenzio-

ec.

SANDR1NO

(Tommaso), brescia-

curiosit.
1

Mor

in

No-

rimberga nel

703.
i

Sono

celebri tra

suoi tanti ritratti

quelli di

no, nacque 1' anno 1575, e fu uno dei migliori maestri di prospettiva che abbia avuto Brescia, dov' erasi aperta una ragguardevole scuola di

del

Rodolfo II imperatore. Ferdinando 111 imperatore. Gioachino Sandrart suo zio

ec.
figlio

(Giovan Giacomo),

Mor 1' anno 1651. (Iacopo di), fiorentino, figliuolo di Sandro Botticelli fu uno degli ajuti di Michelangelo nelle pitture della Sistina, onde per
quest' arte.

SANDRO

precedente nato a Ralisbona rispetto a cos riputato artista, gonel i655, fu ammaestrato ne'prindeva in patria anche Iacopo di qualcipj del disegno e dell intaglio dal che considerazione, ed era frequenpadre, ma deve molto pi a Gioatemente adoperato in cose di molta chino , che lungamente lo ebbe in importanza. sua casa , e gli lece eseguire sotto SANFELICE (Ferdinando), nala sua direzione molte delle stampe politano, appartenente a nobilissiche ornano i suoi libri. Mor a No- ma famiglia, nacque in sul declinare rimberga nel 1698. Tra le sue del diciassettesimo secolo, e fattosi stampe isolate sono note scolaro del Solimene, seppe iu modo Il Ritratto istoriato di Lisabelta guadagnarsi la sua amicizia, che alEnrichetta principessa di Brande- l' ultimo era diventato l'arbitro dei burgo da Adamo Clerk. suoi voleri. Con la scorta del maeLa Sacra Famiglia, da Gioachi- stro ottenne il Sanfelice di aver no Sandrart. nome tra pittori di figura , e di Enea che salva suo padre Anchise fare ragionevoli tavole d'altare. Ma dall'incendio di Troja, da Raffaello. perch, pi che d' altro, dilettavasi Il Nilo che riposa ai piedi delle di condurre paesi e prospettive, fece ruine di un monumento ec. poche cose di storia, sempre occu(Susanna Maria), figlia an- palo trovandosi in quello inferior cor essa di Giacomo nasceva in genere di pittura, nel quale merita Norimberga nel 1658. Apprese l'arte di essere annoverato tra i pi ecdell' intaglio dal padre, e fu valente cellenti. Ebbe ancora fama di buon e spiritosa disegnatrice. Spos Mauarchitetto, onde fu adoperalo nella
, i

302

SA
Bastiano da
il

costruzione di diversi edifzj. Non nota I' epoca della sua morte.

SAN GALLO

detto Aristotile, per

suo

modo

au-

torevole e sentenzioso di parlare , nacque iu Fireuze nel 1481, e fre-

quent alcun tempo la scuola di Pietro Perugino, che poi abbandon , disgustato dalla secchezza del suo stile. Tornato a Firenze, si esercit alcun

(Eusebio di) perugino, nato circa il 1478, fu probabilmente scolaro di Pietro Perugino. A S. Francesco di Metelica dipinse nel 1512 una tavola con diversi santi , e uel grado alcune storie di S. Antonio , di disegno
,

SA GIORGIO

simili

quelli

di

Pietro

ma

di

pi debole il 1550.

colorito.

Mor

circa

tempo

a copiare le opere

di alcuni de' suoi

amici Michelan-

gelo e Raffaello ; poscia nel dipingere diverse Madonne , nel quale esercizio si accorse di non essere dotato di fecondit d' invenzione.

GIOVANNI (ossia Mannozzi Giovanni da) terra del territorio fiorentino, nacque l'anno 1590, e fu scolaro del Roselli , ed uno
de' pi ingegnosi e fecondi ingegni che abbia avuto la pittura. Dai diciott'

Perci applicavasi interamente alla


prospettiva, che aveva imparata da

anni, in cui cominci ad ap1'

prendere
in

arte, fino ai

quarantotto

Bramante

in

Roma. Nel 1515 ebbe

grande opportunit di farne uso, in occasione degli apparati che si fecero iu Firenze per la creazione di papa Leone X ; poi nello stesso anno per la sua venuta in Firenze. Siccome le cose da lui eseguile allora lo avevano fatto conoscere per eccellente pittore di prospettive, mai non gli mancarono occasioni di lavoro lino al 1551, epoca della sua
morte.

cui mori, condusse tante e cosi per non dir vaste opere a fresco nulla di quelle all'olio, in cui meno
,

che altrettanto far non potrebbero due o ti e artisti in pi lunga et. Roma ed il suo stato sono ricchi di belle pitture di questo feracissimo ingegno, e Firenze, dove non si fece lecito di dare sovolse
,

GIMIGNANO
da)

(Vincenzo

verchia libert alla immaginazione, possed le pi preziose. Tali sono levata da un la fuga in Egitto , muro che doveva atterrarsi, e portata

grossa terra della Toscana, fu uno de' buoni imitatori di Raffaello, e probabilmente suo scolaro ed ijjuto. Il Vasari ricorda alcune facciate a fresco, oggi perite, che gli avevano acquistato grandissimo no-

nelle
;

sale
il

dell'

accademia

di

discacciamento delie scienze dalla Grecia dipinto nel palazzo Pitti , del quale ebbe a dire Questa pittura Pietro da Cortona da Giovanni fu fatta quando si era
belle arti
:

ed altrove. Tornato iu sacco dato a quella capitale, era tanto abbattuto ed invilito, che pi non sapeva condune opere di molta importanza e pare che ben tosto avesse fiue la sua
in

me

Roma

patria

dopo

il

pittorica vita.

gi avveduto di essere grand' uomo. Viene nou pertanto accagionato di avere abusato del Quidlibet audendi semper fuit aequa potestas pictori' bus, introducendo perfino con profana novit alcune angiolesse tra i cori degli angeli. Io nou so se possa
difendersi coli' esempio di altri artisti ; ma so bene, che per quanto
facesse

GINESIO (Fabio di GenTILIE da) nel Piceno aveva nome di buon pittore nel quindicesimo secolo. In compaguia di Stefano Forchetti condusse dopo il 1442 un* immagine della Madonna della
,

Giovanni per
le

iscreditarsi

anche

pi

capricciose

sue cose
ai

non lasciarono di piacere ed ai non dotti.

dotli

Consolazione
patria.

S.

Gipesio

sua
apprese

GIOVANNI
la

(Garzia da>

pittura da Giovanni suo

SA
padre, e fu uno de buoni frescanti de'suoi tempi, ma lontano assai dall'eccellenza paterna. In Pisloja conservausi di questo pittore alcuni ragionevoli freschi. GIOVANNI (Oliviero da), \
di scoiti e di

SA
nudo
,

505
un temperache mostrauo il

mento
Santa
della

di

colori

SAN

ferrarese, dipingeva circa

nel

principio

del

il 1450, e diciottesimo se-

scuola romana. Due altri quadri ho veduti presso il conte Teodoro Lecchi, che lo mostrano degno di aver luogo tra migliori buon i pittori del
della secolo.

Croce non Veueta che

meno

studioso

colo conservavansi tuttavia in Ferrara alcune immagini di .Madonna a fresco di non ispregevole maniera.

di
,

(Pietbo Paolo) Operava


lunga

in

sul declinare del sedicesimo secolo.

SEVERINO
nel territorio di circa
il

(Lorenzo da) Camerino fioriva


,

Fu

mano

inferiore a Gi-

rolamo

ma
nel

noti tanto

che debba

1470, nella quale epoca dipingeva con un suo fratello, di cui

catalogo de' valenti pittori. Convien dire che lungamenomettersi


te

ignoriamo il nome , le gesta di S. Giovanni Battista iu un oratorio di Urbino. Operarono pure in altri luoghi e qualche loro pittura conservata fino al presente , non fatta per darci una troppo vantag,

in

dimorasse in Padova, vedendosi questa citt quadri dipinti da lu in parecchie chiese, tra i quali una Madonna all' Arena.

FEDE
lerno, fu
ritori

politano, scolaro di

Francesco ) naAndrea da Sa,

giosa idea della loro pittorica abilit.

uuo

SANTA CROCE
Rizzo da
)

Francesco

di quella scuola,

de' pi robusti coloed a veruno

nel territorio

sco, fiori uella

bergamaprima met del se-

dicesimo secolo, e fu costantemente attaccato al vecchio stile, come lo dimostrano diverse opere esistenti in alcune chiese del territorio di Bergamo, con segnat. : Francesco Rizzo da Santa Croce depense 1528, 1529, 1541.
(

nel disegno. Le sue pii lodate opere sono i quadri del palco della Nuuziata , ed un Deposto di Croce uella quadreria del principe di Somma. Fu suo figlio ed allievo

inferiore

Girolamo

bergamasco

ancor esso, oper dal 1500 al 1549. Di questo valoroso artista , dimenticato dal Vasari e dal Boschini, e dal veronese Ridolfi annoverato tra
gli
le
,

( Fabrizio ) , il quale cosi che perfettamente imit il padre non possono distinguersi le opere loro, che per gli scuri alquanto pi carichi ne' quadri di Francesco. Fabrizio era nato circa il 1560 e mor nel 1654. Non noto che fuori del regno di Napoli esistano
, ,

pitture di questi

due maestri.

ostinati seguaci

dell' antico sti-

SANT'AGOSTINI (Giacomo Antonio), nato a .Milano nel 1588, fu scolaro di Cari' Antonio Procaccini e ragionevole pittore; ma poco ope-

viene a

ragione dallo Zanetti


si

collocato fra coloro che pi

ac-

costarono allo stile di Giorgione e di Tiziano. L'opinione del moderno scrittore appoggiata a diverse tavole e quadri da stanza , che di questo valente artista si conservano iu Venezia, in Treviso, in Bergamo,

almeno in pubblico onde pi che dalle proprie pitture gti si deve


r,
,

lode per avere educati nell'arte sua


i

figliuoli

(Agostino e Giacinto),

ninna delle quali pitture sente punto dell'antico. Nella quadreria Carrara di Rergamo vedevasi una Deposizione di Nostro Signore col ritrailo del pittore, nella quale trovasi una grazia di composizione, uno studio
,

quali unitamente e separati fecero belle opere iu diverse chiese della loro patria quali sono due grandi
,

Storie a S. Fedele

ed una Sacra
in
il

Famiglia di Agostino sandro. Agostino fu

S.

Ales-

primo che

504

SA
pubblicando
nel
:

SA
1671 un
li-

scrisse intorno alle pitture di Mila-

no

briccioo intitolato
e glorie

V immortalit

migliore tavola che di lui si couosca, conservasi a Viterbo nella chiesa

di S. Rosa.

del pennello ; che sebbene difettoso per molti rispetti, per pregevole per molte notizie di cui senza questo libro saremmo privi con gravissimo danno della storia
pittorica della
le

SANTERRE
, ,

(Giovanni Batti-

Lombardia. Ignorassi

precise epoche della loro nascita

morte.

SANT'ANTONIO
lommeo DA
zuelos nel
1

S.

Barto( F. nacque a Ciecpo-

sta) nato a Magues presso Pontoze P anno 1651 fu allievo del Bounlongne che lo rese valente pittore. Per altro nou era il Santerre dotato di vasta immaginazione, onde poter intraprendere opere grandi, e quindi , conoscendosi , non tratt che piccoli soggetti di storia , o

mezze

figure isolate.

Ebbe

in

com-

708, e professo ne' Trinitarj scalzi, l'anno 1724, poi che ebbe appresi in Madrid i principj
della pittura.

Mandato

Roma

nel

convento della sua religione, approiitt della lunga dimora fatta in


migliorare nelY arte sotto Agostino Masucci. Tornato in Spagna , condusse molle opere per il convento del suo ordine in Madrid ed in occasione dell' apertura dell' Accademia di
:

penso castigato disegno ed un tocco assai finito , e dava alle teste graziose espressioni ; se nou che il soverchio finito rende le sue figure alquanto fredde. Il capolavoro di
Santerre
il
,

per

comune consenso,
ed Eva: ed

quella capitale per

quadro

di

Adamo

eziandio pregevole quello della Susanna al bagno, che conservasi nella reale galleria di Parigi. SANTI (Antonio) nato in Rimini circa il 1670, apprese in Bo-

S.

Fernando
gli

fece

un

bel

quadro

logna
scia

gli

elementi

della

pittura

merit il titolo di membro dell'accademia. Fra i molti quadri fatti per il convento di Madrid, risguardato quale suo capolavoro un' Orazione all' Orto, nella quale vedonsi bellissimi partiti di ombre e di lumi , le figure disegnate con bravura, e mosse con spirito senza che cadano nel manierato. Mor nel 1782. SANTARELL (Gaetano), nato in Pescia, fu allievo di Ottavio Dandini. Le opere della sua giovent erano tali che facevano sperare che in matura et farebbe tali pitture da superar quelle de' presenti artisti, ma tolto da precoce morte alle speranze degli amici ed all'arte, non rimasero che i primi frutti del giovanile ingegno. SANTELLl (Felice) romano, e

che

nella scuola del Crespi. Studi po-

esemplari grandi in paallievi , onde tria ha potuto condurre alcune pregevoli opere. Recavasi non perdei

da se sui Caiacci e

migliori

loro dei di ritorno

tanto a Venezia onde acquistare il gusto del colorire di quella scuola ma col sorpreso da incurabile infermit quando appena contava 50 anni, manc all' arte, lasciando diverse pitture che fanno desiderare
;

che fosse pi lungamente vissuto. SANTE (Domenico), bolognese, detto il Mengazzino, nacque nel 1621,

uno

de' migliori

allievi

del

Mi-

telli.

Condusse

io

Bologna

molte

a S. Colom, bano, nel palazzo Ratta ed altrove, nelle quali fecero le figure il Burririi ed il Canuti. Color pure pro)rospettive ai Servi

valente pittore del diciassettesimo secolo, oper nella chiesa de' Frati

spettive assai

belle

in
le

tele

delle

spagnuoli del

Riscatto
del
cavai.

in

Roma
:

a
,

quadrerie di Bologna. Mor nel 1694.


quali souo

ricche

Baglioue senza perdere nel confronto ma la

competenza

(Bartolomeo)
in

pittore
circa
il

tea-

trale,

nacque

Lucca

1700,

SA
Bologna. Di ritorno in ptria condusse alcune pregevoli scene, e molto oper in diverse citt della Toscana ed altrove. Non e nota l'epoca della sua morte.
e studi
1'

SA
darsi
d' averne

305
altra
co*i

arte in

veduta

bella per disegno e per ornamenti.

questa in forma di croce Greca, ed osservando il primo disegno fatto da Bramante di S. Pietro in VatiSANTE (Giovanni de), scultore cano s'orno tentati a credere, ch veneziano del quattordicesimo secolo, la chiesa delle Carceri di Prato gliene avesse somministrata 1' i l'autore di una immagine di Madea, poich questa era stata cominria Vergine fatta per la chiesa di ciata nel 1492. Riatt le fortificaS. Cristoforo di Venezia, ora chiamata S. Maria dell'Orto. Ci resta zioni di Ostia di cui era vescovo comprovalo da un sepolcro posto e castellano quegli che fu poscia papa sotto nome di Giulio II. Dopo presso all' altare della Madonna , due anni colla figura di mastro Giovanni dei recatosi a Napoli , present a quel re un modello per un Santi , intorno alla quale leggesi Hic jacet magi*ler Johannes de san- edificio da farsi presso a Castel NuoDe coltrata san- vo , e piaciutogli assai magnificacii* lapicida CTI SEVERI QUI PER SUAM MAXIMAM mente Io regal. Giuliano eh' era ET DEDIT liberale e di gran cuore si scus DEVOTIONEM OBTULIT IMAGINEM B. VIRGIN1S IN ECCLESIA dal ricevere il dono perche era al QUI servizio di Lorenzo de' Medici il SANCTI XPHORI DE VEN'EX quale non curava ricchezze. Il re OBIIT IN 1592 DIE VII MENSIS AUsorpreso da tanta generosit, volle GUSTI. SANT GALLO ( Giuliano ed che prendesse le cose che pi gli Antonio fratelli di) nacquero in aggradivano ed egli scelse alcuni Firenze da Francesco Giamberli pezzi di antichit che tutti port in mediocre architetto, il primo l'an- dono al magnifico Lorenzo. Questi 1' altro alcuni anni pi allora gli commetteva di edificare no 1445 fuori d Porta Sant Gallo di Firenze tardi. Ammaestrati dal padre, furono da principio intagliatori ed inge- un gran convento per i frati eremitani di S. Agostino, quindi egli gneri, indi si diedero all'architettued il fratello Antonio ebbero la dera. Giuliano incominci a Firenze nominazione di Sant Gallo. Fu il chiostro che appartiene alle Carpoi chiamato a Milano per fare un il melitane di S. Maria de' Pazzi lo quale d' ordine jonico e slimato superbo palazzo al duca Moro incominci, ma a cagione delle soassai bello. Per Lorenzo de' Medici chiamato il Magnifico fece un pa- praggiunte guerre non fu terminato. ed alla A Loreto volt con somma intellazzo a Poggio a Cajatio gran sala gir una volta di tale lar- ligenza la cupola della chiesa della Madonna. Rislaur in Roma sotto che da tutti era creduta ghezza Alessandro VI il soffitto di S. Maimpossibile a farsi. Per ordine dello che allora abitava ria Maggiore, che dicesi dorato col stesso Lorenzo primo oro venuto dall'America in Prato a cagione della peste che disegni fece per il cardinale della Rovere infieriva in Firenze , fece fondamenti della chiesa il palazzo di S. Pietro in Vincola, e gitl ed a Savona patria dello stesso della Madonna delle Carceri, di cui cardinale, diede cominciamento ad lo stesso Medici pose la prima pieun altro palazzo. Disegn per il tra ; e che riusc una delle pi duca Valentino la rocca di Montebelle chiese che si conoscano ; e che veduta dall'illustre autore della fiascone , ora rovinata. In quasi tutte le accennate opere era ajutato Storia della scultura italiana in mia compaguia, ebbe a dire di non ricor- da Antonio. Assunto al papato Gi39 Diz, Ardi. ecc. T III.
,

306
lio II,

SA

SA
sciuto in riputazione fu fatto architetto di S. Pietro , e dovette riparare alcune stanze del Vaticano e
le

moslrossi Giuliano oltremodo dolente, perch quel pontefice, in


servizio del quale aveva prima fatte tante cose, commettesse la riedificazione di S. Pietro a Bramante di Urbino , e sdegnatosi si ritir a

logge, nel fabbricare le quali Raf-

Firenze col fratello. Il papa lo richiam , ma nou vedendosi adoperato in cose d'importanza, ripatri. Pietro Sederini Gonfaloniere di Firenze si valse di lui nell'assedio di Pisa per costruire uu ponte assai ingegnoso, che ben concatenandosi, ed abbassandosi, si difendeva
dalle

d' Urbino aveva lasciati alcuni muri vuoti per compiacere alcuui che vollero certi camerini, volendo fortificare Civita Leone Vecchia, fra i molti disegni prodotti scelse quello del Sangallo. Cofaello

stru

due tempietti nell' isola maggiore del Jago di Bolseua, eresse la chiesa di Monserrato ed altri edificj

piene.

Con somma

celerit

piant poi Giuliano a Pisa la fortezza e la porta di S. Marco d'ordine dorico. And a Roma 1' ultima volta sotto Leon X, il quale voleva dargli la direzione della fabbrica di S. Pietro, ma macero dalle fatiche e travagliato dal male di Pietra torn in patria, dove non sopravvisse che fino al 1 5 7. Mentre Giuliano ergeva la for1

che non importa di venirli tutti annoverando. Clemente Villo sped insieme al Sant Micheli per le fortificazioni di

Parma
abilit

e Piacenza.

La grande
chitetto

di

questo ar-

era

nella

solidit,

come

spicc in tutte le sue fabbriche , e specialmente a Loreto, dove la chiesa della Madonna minacciando di

cadere

fu
,

rinforzata

da lui gagliardamente ed abbellita nei tutto e

per il duca Valentino , Antonio per suo padre Alessandro VI riduceva a forma di Castello la Mole Adriana, indi piantava la Rocca a Civita Castellana, e faceva altre fortificazioni ad Arezzo ed altrove per il comune di Firenze. Morto poi il fratello Giuliano, abbandon l'architettura
tezza
di
,

Monte Fiascone

nelle proporzioni delle sue parti : cosa delle pi difficili, ed assai pi che fare una nuova fabbrica di

pianta.
Il giovane Sant Gallo disegn la Fortezza d'Ancona, un' altra in Firenze presso Porta a Prato, e fortificava Castro dato da Paolo III a suo nipote Pier Luigi Farnese. Quando Carlo V, venendo vittorioso da Tunisi , pass per Roma , ebbe il Sangallo la direzione delle feste in onore di quel sovrano. Faceva poi per il duca di Castro la fortezza di Nepi, piant molli bastioni in Roma , e fece la porta di Santo Spirito. Rifond tutto il palazzo Vaticano che in pi luoghi minacciava

per

darsi interamente all'agricoltura, che fu l'unico intrattenimento

fino al 1554, epoca della sua morte.

Questi due

fratelli

migliorarono

assai l'ordine dorico, furono amantissimi delle antichit , delle quali

fecero

gran raccolta , lasciandola quasi ereditaria in casa loro.

SANT GALLO
gello
,

Antonio

il

rovina

eresse la cappella Paolina,


fortezze
le

giovane era figlio di una sorella dei precedenti e di un bottajo da Muconi. Trattovi dalla

fond

le

Ascoli e

di Perugia e condusse a fine con

di
in-

chiamato Barlolommeo Picfama degli zii, and a Roma , ed avendo sotto di


loro appresa l'architettura, fu chia-

credibili; prestezza ec.

Ma il suo maggior studio fu 'a fabbrica di S. Pietro, per cui fece disegni diversi da quelli di Bramante. Per mano di Labacco suo domestico fece lavorare quel modello di legno che ancora si con-

mato Sani Gallo. La prima sua opera


in

Roma

fu la chiesa della

Madonna

di Loreto a

Colonna Traj.ma. Cre*

SA
serva nelle stanze di Belvedere. Questo non incontr l'approvazione di

SA

307

S. Caterina ai Conventuali, che lo dimostrino uno de' buoni allievi

Michtlangelo Bonsrotti troppo sminuzzato dai


piccoli

cui parve
,

risalti

dai

membri,
tanti

ne e da

dallo piccole colonarchi sopra archi e

cornici sopra cornici.


Il Sant Gallo fu spedito dal papa per accomodare le differenze eh' erano tra Terni e Rieti fino dall'origine di que' popoli per il lago di Marmora. Egli termin la lite tagliando con grau difficolt , e facendo sboccare il lago da quella parte ov' era il muro. Per il gran caldo e per i disagi si ammal a Terni, e col per l'anno 1546. 11 cadavere fu trasportato a Roma, ed accompagnato da tutti i professori

Pi deboli opere del Juniore, che vedovi in alcune torre del territorio aretino , ma tutte per altro di lodevole stile.
della scuola fiorentina.

sono

le

SANTISSIMO SACRAMENTO
(

Fra Giovanni del

gno d Cordova circa mavasi prima di farsi


ni de

il

nato nel re1611, chia-

frate
i

Giovan-

Guzmann. Dopo

di pittura fatti

primi studj a Cordova, pass a

Roma, dove
l'

trascur lo studio delantico e delle opere di Raffaello, per occuparsi, pi che di tutl'aitro, della freschezza del colorito, di cui
a quel
stri

tempo erano

in

Roma mae-

del disegno, fu depositato a S. Pietro vicino alla cappella di papa Sisto,

ma

ne fu levato

l'epitafto

po-

stovi in

nome

d' Isabella

Dota sua

alcuni bravi Fiamminghi. Aggiunse allo studio del colorito quello delle matematiche, dell'architettura e della prospettiva; e tornato a Siviglia nel 1654, mentre sperava di

consorte.

Suo

fratello

Antonio Battista Gob-

bo, fu ancor esso


assist quasi

buon
alle

architetto

fabbriche di Antonio fece molte note marginali sopra Vilruvio lo arricch di molte figure da lui stesso ben disegnate e tradusse finalmente i
:

sempre

sorprendere i dilettanti e gli artisti con alcuni quadri, ebbe lo sconforto di vederli universalmente biasimati. Non pertanto continu a credersi assai valente pittore ed a dare soverchia importanza a quanto egli faceva, u sapeva sopportare il poco interessamento che il pubblico pren-

suoi

dieci

libri

dell' architettura.

Questa traduzione non fu mai stampata, ed assicurano quanti l'hanno letta manoscritta, che oscurissima,

deva per le sue pitture. Ebbe la sventura di prendere parte in una congiura scoppiata in Siviglia nel

1634;
della

non

si

sottrasse

al

rigore

SANTIAGO POLO.MARRS
Francesco Xaverto
la

(i>.

di) celebre per sua vasta erudizione e per il profondo studio delle lingue dotte, desider di farsi nome ancora nella pittura, e 1' ottenne con diversi ritratti di celebri peisonaggi spagnuotra i li, e con molli bei paesaggi quali furono assai lodati quattro
,

che facendosi frate carmelitano. Terminate le prove del ebbe la licenza di ripinoviziato
giustizia
,

gliare

1'

esercizio

della pittura

pass a Cordova, dove condusse varj quadri pel convento del suo ordine, nei quali si valse delle invenzioni
di

Rubens

di

Van-Dych.
,

quadri
ledo.

all'

olio delle

vedute di Toin

Mor

vecchio
(il

Madrid

che Mor nel convento d'Aguilar aveva pure abbellito colle sue pitture , 1' anno 1680.

nel 1796.

SANTO DOMINGO
Vincenzo
di),
,

Frate

Seniore ed il JuNIORE), fiorivano in Arezzo nel didove specialciassettesimo secolo mente del primo si conservano varie belle tavole , tra le quali una

SANTINI

nacque circa il 1500, e fu in Toledo uno degli scolari del pittore Luigi Medina prima di farsi frate Gerolimino nel convento della Roja , dove nel 1540 ammaestrava

308

SA
di questo

SA
bastiano, posto nella chiesa titolare

u' piiucipj della pittura Feruandes Navarrete, detto il Mudo. Forse la Spagna va debitrice a questo buon

Santo
S.

in

Urbino. Nella
di

chiesa

di

Bartolommeo vedesi
S. Seba-

grande artista, per consacrato V ingegno , e consigliati i suoi parenti a mandarlo in Italia per continuarvi gli studj pittorici. Tra le opere di Santo Domingo furono assai lodati i freschi a chiaroscuro del chiostro del suo convento di Logronno , e diversi quadri fatti pel convento di Talavera della Reina, nel quale egli termin suoi giorni circa il 1550.
religioso di cos

pure

una sua tavola

avergli egli

stiano con alcuni divoti in atto supplichevole, tolti dal vero. Altra pregevole opera colla sottoscrizione :

Jo. Sancds Urbi, cio Urbinas, vedevasi nella sagrista dei Conventuali di Sinigaglia, che si avvicina alla maniera di Pietro Perugino. Per ultimo un suo pregevole quadro conservasi nella reale Galleria di Brera , bastante a smentire la volgare opinione che Giovanni Sanzio /osse un pittore assai debole. Mandando suo figlio sotto al Perugino, confess la superiorit di questo grand' uomo, che prima di Raffaello viventi pitaveva il primato tra tori , ma occupava ancor esso una
i

SANTOS

Giovanni), operava
,

in Cadice nel 1662

dove godeva opinione di buon frescante. Col dipinse all'acquarello la maggior parte dei padiglioni e fiamme dei galeoni destinati a lunghi viaggi; ma

pi riputate sue opere furono alcuni gentili quadretti eseguiti per le galanti dame dell'Andalusia, nei quali si mostr fecondo di graziose
le

distinta classe tra

gii

artisti.

Mor

Giovanni

in

principio dtL. sedicesi-

mo
in

secolo.

invenzioni.

SANZIO
(Gia-

(Galeazzo), chiamato

SANZ DE LA LHOZZA
como e Bernardo),
famiglia a Valenza,
alla pittura di

nati di nobile

si consecrarono genere per semplice passatempo, e non pertanto riuscirono valenti artisti, di che ne fanno testimonianza alcuni bei quadri di fiori e frutta donati all' accademia di quella citt da loro frequentata, e largamente sovvenuta di danaro.
,

genealogica della famiglia di Raffaello, egregiuni piclorem, fu padre di tre pittori. Antonio , Vincenzo e Giulio. Fioriva Galeazzo in sul declinare del quindicesimo secolo ; ed egli ed i suoi figli erano continuamente occupati nelle pitture delle porcellane. (Battista di Piero), ancor
carta
esso annoveralo tra i pittori della famiglia di Raffaello e coloritore di

uua

SANZIO

vanni ) met del quindicesimo secolo, e fu, secondo comportavano tempi, valente pittore, e primo maestro del
i

DI SANTI ( Gionacque in Urbino circa la


,

non appartenente
faellesca

porcellane, credesi con fondamento alla famiglia rafde' Sanzj


,

ma ad

altra

comunque ancor
Urbino.

essa

stabilita

in

pi grande pittore d'Italia Raffaello Sanzio suo figlio. Conservatisi in Urbino di Giovanni Sanzio alcune opere tenute carissime, per la memoria della fanciullezza di Raffaello , il quale secondo la comune opinione, avrebbe nella sua tavola dello Sposalizio della Madonna, che ora conservasi nella reale Pinaco,

(Raffaello), nato in Urbino nel venerd santo del 1483, universalmente risguardato per il pittore che fin ora ha posseduto in eccellente grado pi parti dell'arte, e pi d' ogni altro moderno si ac11 primo maeGiovanni suo padre; se non J de primi non ultimo al certo dei

cost alla perfezione.

stro fu

teca di Brera, imitata una figura in iscorcio che il padre aveva dipinta nel quadro del Martirio di S. Se-

pittori del

quindicesimo secolo, cotestimonianza


le

me' ne fanno

p-

SA
che tavole che di lui tuttavia si conservalo, ed in particolare quella dell' Annunziata posseduta dalla reale pinacoteca di Brera. Che poi,
,

SA
non
era
,

509
a

slata
e

commessa
cho
al

veruu

pittore

che

riusc gloriosa

non
gli
sto?
Il

meno
elo.
schizzi
rie.
,

a Raffaello

Pitturicegli

Ma

Raffaello

fece

ammaestrandolo

delne' principi l' arte, gli facesse dipingere le porcellane che di que'- tempi si fab-

ed i cartoni di tutte le o non ne fece che alcuni

bricavano in Urbino, fu scritto da ma non cosa di tale immolti portanza che sia prezzo dell' opera
,

Vasari scrisse nella vita di Raffaelche li fece tutti ed in quella lo che del' Pinturicchio che uon ne fece alcuni. Certa cosa che sentendo
,

il

farne oggetto di accurate indagi-

Raffaello
fatti

dirsi

prodigi

dei cartoni

ni.

Cerio che vedendolo Giovanni superare ogni difficolt del-

concorrenza da Leonardo da Vinci e da Michelangelo Bonari oli


a

arte, e far cose nella fanciullezza superiori all' et , lo raccomandava a Pietro Perugino suo amico, ed il pi riputato pittore di que' tempi. Ma questi ancora in pochi anni sul'

in Firenze, abbandonava il compagno per vedere quelle stupende ope-

re

ed
,

in
l'

fatti

la

vista di que' cari

consigli da esempio ed Baccio dalla Porta che gli disvel


toni
e
le

per , mostrando nelle opere della prima adolescenza maravigliosi lampi,

sue pratiche del colorire, invece

forieri di

quella

immensa

luce,
,

che doveva del sedicesimo secolo farne il secol d' oro delle moderni; arti. Contava Raffaello quindici anni o poco pi quando, chiamato il maeegli con stro a dipingere altrove altri due o tre condiscepoli recossi a Citt di Castello ; e col condusse tre quadri , tra i quali lo sposalizio di S. Giuseppe, che ora forma uno de' principali ornamenti della reale pinacoteca di BreraErasi di poco restituito a Peru,

che il giovinetto gli diede nuovi lumi intorno alla prospettiva, sviluppavano nella divina sua mente quei semi del bello e del grande che
stile

tanto lo dovevano allontanare dallo del maestro. Ci accadde avanche il Pituricchio avesse termiti lavori di Siena , vale a dire i
nati

quando
ra
i

Raffaello

non toccava ancoDi


diciassett'

vent' anni.
il

anni

come abbiam
di gi dipinto

gi

osservato aveva S. Niccola da To-

gia

quando

il

Pinturicchio, scolaro
.

leutino, io Sposalizio della Vergine ed altre pubbliche e private cose , figure nelle quali tutte vedonsi le

ancor esso di Pietro ma di molti anni pi provetto del Sanzio , fu chiamato dal cardinale Piccolomini a dipingere la sagrestia del duomo di Pisa. Perch vedeudosi questi avere in sulle braccia cos grande opera ed in tanto cospicua citt, e conoscendo quanta facilit e prontezza di disegno avesse Raffaello, e di quanto elevato ingegno fosse, non vergognossi di averlo per compagno,
lasciando a lui le parti dell'invenzione e composizione delle sublimi storie convenienti a quel luogo, e riserbandoas queJiedi colorirle. Rappresentano queste storie le pi memorande gesta di papa Pio II; opera grandiosa cht fino a tale epoca

avere maggior vita e rotondit che

non quelle
stra

di Pietro.

Sopprimendo
le

l'entusiasmo che sogliono nella no-

mente

di questo divino ingegno,

che epoche della sua vita pittorica. Rafalla seconda tornata a Fifaello ed alla conoscenza di Fra renze
cio
,

memorie non facaccennare brevemente le


risvegliare

Bartolommeo

dalla Porla

va

debi-

tore di quel miglior

modo

di colo-

rire che tenne lino alla morte. In quel tempo Giulio li faceva dipingere il palazzo del Valicauo, e dietro le istanze di Bramante Lazzari

suo

favorito architetto, chiama il giovinetto Raffaello che sorprende Roma colla sua scuola d'Atene. Do-

510 no quesl' epoca

SA
lutto

SA
superare ie opere di suo padre ; poi imit il Perugino per superarlo. Conobbe le cose del Bonarroti, e la sua maniera larga e grandiosa gii serv per aggiugnere ci che solo gli mancava per toccare 1' estremo confine del bello. Superati tutti, pensava a superare se stesso, ma cadde nel colmo della sua gloria in et di 37 anni, come una stella Hello Zenit. La morte di lui fu da tutta Roma risguardala come una pubblica calamit , ed il quadro della Trasfigurazione posto vicino al suo feretro cav le lagrime a tutti gli spettatori. Ne Raffaello era totalmente amato per le sue virt , ma per il suo dolce carattere, per l'onoratezza , per 1' animo benefico , perch
Raffaello cominci a

Raffaello , pochi anni, appartiene alla sua terza

quanto fece che moltissimo fece in

maniera, che di tutte la pi pere grandiosa perch partecipa di quel bello ideale, di cui Raffaello trov l'esemplare nelle antiche statue e che avea di gi presentito avanti di veder Roma , ma senza per potere cos nobilmente esprifetta
,

mere, Ebb' egli infatti tre differenti maniere: la prima secca ed alquanto gretta , che chiamasi la ]>tru%ina , la second di uno stile pi largo,
acquistata in Firenze e perci delta fiorentina; l'ultima che la romana, quella bellissima, di cui di-

vent possessore collo studio della bella natura, e dell' antico , e che condusse a perfezione nella Galatea nell' incendio di Borgo, nella Liberazione di S. Pietro, nella Trasfigurazione. Troppo celebri sono le maravigliose opere a fresco ed all' olio fatte da Raffaello principalmente per Roma sotto Giulio 11 e sotto Leon X onde non l'ar che accennare le principali. Il Profeta Isaia in S. Agostino le Sibille a S. Maria della Pace, una B. Vergine a S. Niccola da Tolentino, la Trasfigurazione a S. Pietro in Molitorio, freschi della Farnesina, i cartoni per gli arazzi di Leou X, che ora sono in Inghilterra a Sontampton ec. ec. Un genio felice, un immaginare fecondo , un comporre semplice ed li pari tempo sublime, bella scelta, disegno castigatissimo, grazia e grandiosit nelle figuie, novit di pensieri nobile dignitosa espressione
, ,

amico
la
il

di tutti

di nessuno.

virtuosi nemico Uscirono dalla sua scuoi ,

eh' egli

Fattorino e Giulio Romano nomin suoi eredi ed incaricava di terminare le opere che egli lasciava imperfette. Perino del Vaga , Polidoro da Caravaggio Cesare da SeGaudenzio Ferrati sto, Innocenzo da Imola, ec. furono
, , ,

tutti

aiuti
il

pittori e suoi allievi ed che diffusero in tutta 1' Italia suo stile e la memoria delle sue

sommi

virt.

SARABIA

ZURABIA,
il 1

nella vecchia Casliglia avanti

nato 650,

dipingeva in sul finire del sedice-

simo secolo con Andrea de Leyto i quadri del chiostro di S. Francesco di Segovia, pi pregevoli per freschezza di colorilo, che per buon fondamento di disegno.
Siviglia nel

di affetti nei volti e nelle

attitudi-

ni, sono i distintivi caratteri delle sue opere. Rispetto al .colorito cede a Tiziano, ne! chiaroscuro al Correggio; ma se avesse vedute le pitture di questi due maestri , come vide i cartoni e forse qualche pittura del Vinci e del Bouarroti, non

Giuseppi; di ) nacque in 1608 da Ruiz Andrea di Sarabia, il quale invogliatosi di andare a Lima lasci il figliuolo quando appena cominciava ad ammaestrarlo be' principj della pittu(
,

sarebbe loro queste parti.

secondo

neppure

in

ra. I parenti cui era stato dai padre affidalo , lo acconciarono con Agostino Castillo , morto il quale dopo pochi mesi, passava nella scuola di Francesco Zubaran. Quando

SA
cominci nero tra
a lavorare

SA
da
s, gli

311

ven-

le mani alcuue stampe del Sadeler ,, colle quali si fece onore, ed ebbe abbondanti commissioni senza che mai si sospettasse avere
,

ueziauo di pessimo gusto , fece la facciata di Santa Maria Zobenigo , nella quale seppe riunire tutto ci che costituisce il carattere del depravato gusto che regnava nel diciassettesimo secolo.

egli copiate le altrui

invenzioni. In

un solo soggetto pare che riuscisse lodevolmente sui proprj disegni, ed


era quello delle Concezioni. In Siviglia ed a Vittoria, lasci, oltre

SARMIENTO ( donna Teresa duchessa di Bear di) viveva in Madrid circa il 1650. Molte chiese di Spagua possedono divoti quadri
di questa insigne pittrice, che seppe

alcune Concezioni, un Presepio ed, un Calvario copiati da due stampe di Rubens non conoscendosi di sua invenzione che una Fuga in Egitto. Mor a Cordova l'anuo 1669. SARACINO, o SARACENI (Carlo) detto dalla patria Carlo Veneziano nacque nel 1585 e fu uno dei pi caldi Caravaggeschi e dei pi stravaganti che abbiano lavorato in Roma all' olio ed a fresco. Fu per altro alquauto di pi aperto colorilo che non il suo favorito esemplare, e riccamente vest le sue ligure secondo il costume dei pit,
,

dare

alle

sue opere

la

grazia e

la

delicatezza propria del

condizione. Il una sua testa Soccorso dipinta sul vetro.

suo sesso e Palomino loda assai di Nostra Signora del


in

SART
Arlem

(Cornelio del) nato

toii veneziani. I migliori suoi freschi sono quelli di una sala del Quirinale, ed i pi studiati quadri

1665, fu il migliore allievo di Carlo Ostade, e seppe dare alle sue figure maggiore nobilt che non faceva il maestro. Aveva egli costume di copiare le pi singolari teste che vedeva tra le persone di volgare coudizione, bastandogli di averle attentamente osservale una sol volta per disegnarle
nel
volti somigliantissime. Di questi presi dal naturale con qualche scelta, emp i suoi quadri di feste, di gozzoviglie, di danze, di mercati e
simili.

ad un

si credono il S. Bonone ed vescovo martire fatti per la chiesa dell'Anima. Dopo essersi lun-

olio

gamente trattenuto io Roma, si restitu alla patria, dove poc'o nulla


ha potuto operare
,

plessione

Aveva Cornelio gracile comche uon sosteune lungo


,

tempo
che

le

fatiche della professione

sorpreso
di

dalla

lo perdette di

59 anni.

mone
anni.

nella fresca et

quaranta
a

S ARAZ1N (Giacomo) nato


yon circa
il

No-

1600, erasi di gi acquistato nome di valeute pittore , quando consacrossi alla scultura ,
nella quale professione fu per avventura pi avvantaggiato che uel1' altra perocch eravi in Frauda maggior scarsezza di buoni scultori che di valenti pittori. Infatti egli esegu in qualit di scultore diverse commissioni d' importanza , ed
,

collocalo in una
gli statuarj

elevata

classe tra

dell' et sua.

Mori nel

1665

essendo rettore dell' accadeParigi.

nato in Iesi circa il 1600, noto per una bella tavola della Circoncisione , che si conserva nella chiesa collegiata del Masaccio non trovandosi iu pubblico altra opera certa , come non si hanno migliori notizie intorno alla sua vita. (Ercole), detto il Muto di F'carolo, nacque nel 593 in Ficarolo, lena del territorio Ferrarese, e fu ammaestrato nell'arte coi cenni da Ippolito Scarsellini. Conservatisi una sua tavola nella sagristia di S. Silvestro di Ferrara , e varj ritratti nelle principali case della
, 1

SARTI (Antonio)

mia

di

stessa

citt.

Nel

Mantovano

fece

SARDI

(Giuseppe), architetto ve-

molti lavori all'acquarello, che ri-

SA 512 cordano lo stile del maestro ; se non che hanno pi marcati convolti pi ignobili. Non epoca della sua morte. SARTO ( Andrea. Vannucchi DETTO il), nacque in Firenze nel 1488 , ed ebbe il soprannome di Sarto dalla professione del padre. Impar da fanciullo il disegno sotto celebre per g' inG-iovan Barile

SA
ci

torni

nota

1'

legno fatti coi disegni di Raffaello intorno ai palchi ed alle volte del Vaticano; indi pass nella
tagli

in

attentamente studiare le cose di cos grand' uomo, perocch dopo alcuni anni pot fare del ritratto di Leon X dipinto da Raffaello una cos esalta e fedel copia da ingannare lo stesso Giulio Romano, che lo aveva panneggiato. Vero che Andrea non mostra nelle sue invenzioni quella subiimit d' idee che si addice e si suppone ne' grandi pittori che mirano a trattare soggetti nobili ed a soldi
,

omesso

levar

]'

arte all' eccellenza.

Andrea

scuola di Piero di Cosimo pittore di pratica, onde apprendere il colorito. Ma stando con maestri cos
deboli,
cacciarsi miglior
,

non lasciava Andrea di profondamento di di-

studiando i cartoni di Liosegno nardo e di Michelangelo, come pure i freschi di Masaccio e del Ghirlandaio. Volle pure veder Roma pi che da luia ci consigliato l" altro , dalla fama che spargevasi di Raffaello grandissima: e col vedute le opere, uon solo di lui, ma de' suoi allievi, per la sua timidezza, disper di poterli in alcun tempo pareggiare, e senza pi tornossene a Firenze , senza pure avere studiate le opere degli antichi scultori , le quali avevano inspirato al Sanzio I' idea del bello e del perfetto stile, che lo sollev al di sopra d' ogni altro moderno artista. considerando poi a poco a poco, dice il Vasari, quello che aveva veduto , fece tanto profitto , che le sono pi ammirate ed opere sue imitate dopo la morte sua, che mentre visse. E veramente Andrea viene
,

naturalmente modesto, gentile, sensibile impresse lo stesso carattere alle sue produzioni. Il portico della Nunziata di Firenze forse il pi acconcio per giudicare del merito di questo grand' uomo. Que'puri dintorni (scrive un illustre storico della pittura \ que' puri dintorni delle figure , che gli meritarono a giusta ragione il soprannome
,

di

Andrea senza errori , quelle idee di volli gentili , e che nel sorriso hanno un certo che di
" correggesco
;

quelle fabbriche

ben condotte, que' vestiti adattati ad ogni condizione quel piegar facile, quel largo panneggiare... quella espressione degli affetti che ricercano soavemente il cuore senza turbarlo, sono pregj in sublime grado da Andrea posse,

duti
l'

Le migliori
questo
al

Ma

olio

di

pitture alsingolare artista


di

appartengono
scana
,

Gran Duca

To-

primeggiano il S. Francesco, l'Assunta, le Storie di S. Giuseppe e quella Piel, che


tra le quali

a ragione considerato come principe della scuola fiorentina, essendo egli


stato

eccellente disegnatore
e

buon

conoscitore del nudo, non avendo lasciato de* siderare nelle sue pitture che maggiore variet di testa, specialmente
coloritore

profondo

conservasi presso la reale galleria di Firenze, nella sala della Tribuna bastante a sostenere la gloria della scuola fiorentina. Fece Andrea molte sacre famiglie, non rare in straniere gallerie , nelle quali i volti della Vergine sono d' ordinario ritratti da quello delia consorte,

femminili , e maggiore vivacit di sebbene mosse. Convien dire che atterrito da quanto vedeva fare agli
,

che avea saputo


intero
l'

guadagnarsi
alla

tutto

affetto suo, e forse talvolta

ajuti di

Raffaello

non avesse per-

abusarne. Francesco

Chiamato
I

corte di

re di Francia,

non tard

SA
guadagnarsi I' amore di quello splendido protettore delle arti, che lo ricolmava di benefizj ma non seppe resistere alle replicate istanze della consorte , che continuamente interponendo quauti ragguardevoli fiorentini recavansi per loro affari in Francia, lo pregava, lo scongiurava e lo minacciava di estreme rivoluzioni, se non veniva a vederla.
a
:

SA
stalli

313

una lucertola ed una rana che in greco hauno gli stessi nomi dei due architetti. Quedelle colonne
,

ste

colonne e capitelli sono state nel monistero di S. Eusebio di Roma,


nella chiesa di S.
delle

Lorenzo fuori
i

mura.
e

P1TEO

fecero

disegni

Ne ottiene a tempo la licenza dal re, che forse informato dell'ascendente che avea
di lui, gli fa
la moglie sul cuore solenuemente promet-

tere di tornare alla sua corte.

Vane

riduce a mancar di fede a cos gran e, spogliando se la slessa moglie ed i figli del prospero stato che procurato gli aveva la sua virt. Mor di contagio nella fresca et di 42 anni nel 1550.
I

promesse

La moglie

lo

ed ebbero la condotta della magnifica tomba, che la regiua Artemisia, forse pi per vanit, che per dolore, fece costruire in Alicarnasso a Mausolo re di Caria, suo sposo. Questi architetti, come costumavasi di quei tempi, ne fecero la descrizione e stabilirono le regole per tal sorla di

monumenti. Questa tomba

fu

sem-

pre risguardata come una delle sette maraviglie del mondo , non meno per la sua grandezza e nobilt dell' architettura, che per la quantit

Rimini operava nel 1700 io patria, ove fece diverse pitture all' olio ed a fresco nella chiesa degli Angeli, ed in altre, mostrando in ogni sua pittura il gusto della scuola del Cignani
di
,

SARZETT1 (Angelo)

ed eccellenza degli ornati, onde fu pi egregi scultori che a gara cercarono di superarsi. La celebrit di questo edificio ha dato il nome di mausolei a tutti
arricchita dai
,

di cui era slato allievo.

SATIRO e FENICE, architetti, fiorirono sotto Tolommeo Filadelfo.


Altro non noto, se non che uno fece eseguire sotto la sua direzione un cauale tutto rivestito di pietre tag'iate, per trasportare in Alessandria una guglia di un solo pezzo fatta lavorare da Ncclanebo antico re d' Egitto, e la innalz con grande facilit in mezzo ad Alessandria.
di loro

altri della slessa qualit fatti in appresso. In mezzo alla bellissima piazza di Alicarnasso fu situato il monumento, che girava 411 piedi. 1 lati da settentrione a mezzo giorno tiravano ciascuno 65 piedi, P altre due facciale erano pi lunghe. Vedi
gli
1'

art.

Pileo.

(Mos Domenico), nato Luceua avanti la met del diciassettesimo secolo, impar da fanciullo. il disegno, ma non dipinse che in matura et e dopo aver
in
,

SACRA

perduta
trato

la

l'altro della
dosi

I' uno e Lacedemonia; trovanda gran tempo in Roma, erausi

BRATTRACO

nel

consorte ed essere ensacerdozio. Sono perci


i

arricchiti a dismisura coll'esercizio


dell' architettura

e della

scultura

pi slimati i disegni fatti in giovent con somma facilit , che quadri, sebbene non privi di merito, essendovi correzione di disegno
e

onde, per gratificarsi i Romani, fabbricarono a proprie spese alcuni tempj in quella capitale ma non essendo loro stato accordato di apporvi i loro nomi, onde lasciare memoria ai posteri della loro virt e
:

grande fecondit

d' invenzione.

Risguardasi come il suo capo lavoro la morte di S. Pasquale di Villa Real, eseguilo poco prima che mancasse all' arte in

principio

del di-

ciottesimo secolo.

beneficenza, intagliarono sui piedeDiz. drgli Arck. ecc. t. hi.

SBARBI (Antonio),

cremonese,

40

Bernasconi in Milano, dal quale apprese principi della pittura ; poscia pass a Bologna sotto Lorenzo Pasinelli. Chiamato a Piacenza dal duca Banucci Farnese, vi condusse molte pitture in pi maniere ma pi che in tutt' altro genere si distinse nel rappresentare animali , che soleva
fu
sco.'aro del
i ;

314 prima

SC

SC
per poetiche invenzioni. Sembra che pi che a tutt' altro si applicasse alle pitture grottesche , alle quali ben si confaceva la bizzarria del suo ingegno. Pretendono alcuni che fosse pistojese, trovandosi in S. Francesco fuori di porta Toscanella sette tavole egregiamente dipinte colla sottoscrizione : Scalabrinus Pistoritnsis. Se questi diverso dallo Scalabrino senese, convieu dire che finora rimase iguoto un valente pittore.

ritrarre dal vero.


I'

Mor

in

Milano

anno 1701.

SCACCIAMI (Camillo)
ro, detto
il

di PesaCarbone, fioriva ne' pri-

diciottesimo secolo. Quantunque conservi il fondo dello stile caraccesco, le sue opere hauno uif certo qual sapore moderno, che piega , direi quasi al manierato.

mi

anni

del

SCALIGEBO

Bartolomeo
,

) ,

nato in Padova in principio dal diciassettesimo secolo


fu allievo del

La sua miglior opera pubblica il S. Andrea Avellino nel duomo di


Pesaro.

Padovanino. Poche cose dipinse in patria, molte in Venezia, dove tuttora conservansi alcune belle tavole d'altare, tra le quali souo in gran
pregio tenute quelle della chiesa del Corpus Domini. Fu sua nipote (Lucia) creduta allieva ne-

(Andrea), fiorentino, nacque nel 1642. Fu prima pittore di storia, ma vedendo di non
essere dei migliori
,

SCACCIATI

gli

studj pittorici di
della maestra per
fatte in

fecesi a dipin-

lari,

lodata dal Boschini

Chiara Varonon mediverse belle

ger

fiori, frutta,

animali, ed in que-

no

sto genere di lavori riusc eccellentissimo. Molti suoi quadri passarono

in estere contrade; e col ed in patria continuano ad essere tenuti in

Venezia avanti il 1660, nella quale epoca era ancora giovane ; non sapendosi che in matura et abbia fatta veruna opera imopere
portante.

grandissimo pregio. Mor ne' primi anni del diciottesimo secolo.

SCALVATI
se
,

(Antonio), bologne-

SCALA
ta

(Giovan Battista delVerona e Aveva stu-

scolaro ed ajuto di

Tommaso

la) discendente dalla famosa schiatdegli Scala, signori di


principi.
cos splendidi

diata fondatamente

l'architettura,

e trovavasi in

Padova l'anno 1651, quando quella citt gli commise di erigere un magnifico arco trionfale
in onore
di Alvise Valeresso il quale mentre era col capitano , spieg la pi savia condotta in occasione della peste.
,

Laurati , fu uno dei pittori che ai tempi di Sisto V lavorarono nella biblioteca vaticana. Diedesi in appresso a fare ritratti, e fu riputato uno de' migliori che fossero in Roma sotto Clemente Vili, Leone XI e Paolo V. Mor di 65 anni in principio del pontificatodi Gregorio

XV.
dei

SCALVO
buoni
,

(Luca)

fu

uno

SCALABB1NI
veronese
,

(Marc' Antonio),
in

fioriva

patria circa

il

1565, dove

lasci

due ragionevoli

quadri in S. Zeno , rappresentanti due storie evangeliche. SCALABRliNO (lo), sienese, fu


scolaro del verato qual

Sodoma e viene annouomo di molto ingegno

secremonesi del colo ed comune opinione che fosse assai caro al marchese Francesco Gonzaga, il quale amando di intrattenersi famigliarmente con lui, lo riteneva frequentemente in corte. SCALZA (Ippolito) uuo dei buoni m ultori del secolo decimosesto era nato in Orvieto, ed apprese gli
pittori
.

XV

elementi della scultura in

patria e

se
vecossi a
artista.

SC
riusc valente
tra
1

315

Roma, dove

altre

il
il

Deposito delle Dogane

Molte cose egli lece per la famosa cattedrale d'Orvieto, e fu pure autore di un bellissimo grup-

alla

Carit,

proseguimento della

libreria di

S.

Marco cominciata dal

po

rappreseti laute

una

Piet

nel

quale e per conto

della

composi-

zione e della uobile espressione, come per conto dell' esecuzione , si mostr non da meuo de' suoi mi-

contemporauei. (Vincenzo), uacque in Vicenza 1' anno 1552 da Giovandomenico, versato nelle cose dell' architettura ed autore di molte fabbriche, che insegn a Vincenzo i principj ^ e " ar te. Giunto ai diciassette anni diede ai conti Oddi il disegno di un palazzo , che gli fece grande onore. Allora per cominci a sentire che per distinguersi
gliori

SCAMOZZI

nell' arte , era necessario volgere i suoi studj agli edifizj ebe in Venezia si edificavano dal Palladio e dal Sansovino. Col recavasi egli ,

ed
gli

attentamente
si

opere,

esaminale quelle accinse a sorpassare quedi


,

Sansovino, e per tacere di tutt' altre, la Fortezza di Palma nel Friuli, di cui ebbe il piacere di fondare la prima pietra , in compagnia dei generali veneti, l'anno 1 593 ; la continuazione delle Procurale nuove ; i palazzi Comari , sul canal grande, Trissino, in Vicenza ec. ec. Fece poi molti viaggi , per meglio istruirsi, a Roma per la seconda volta, in Francia, Lorena, Germania ed Ungheria ; indi fecesi a terminare la sua grand' opera Idea dell' architettura universale, che divisa prima in dodici libri, riduceva a dieci, indi pubblicava l'anno 1615 con un frontispizio che prometteva dieci libri , ma che in realt non erano e mai non furouo pi di sei, cio tre primi della prima parte ed il 6, 7 e 8 della seconda. Dice il Milizia quantunque poco parziale di quest'autore , che il sesto libro
,

Prese prinmira il Palladio e non so il perch, cominci a parlarne con poca stima. Di ritorno io Vicenza volse i suoi studj a Vitruvio ed alla prospettiva con tal fervore e felicit che ne compose un Trattato diviso in dieci libri. Aveva allora 22 anni, ed aveva acquistato bastante credito per essere scelto dai canonici di

eccellenti architetti.

in cui

tratta degli
,

ordini

d' archi,

cipalmente

un capo d' opera e fa ben seutire the io Scamozzi conotettura

sceva a fonao

la

sua professione.

Scamozzi una delineazione della Villa Laurenziana di Plinio Secondo, traendolada quanto ne aveva scritto lo stesso Plinio in una delle sue lettere. Compose altres un opuscolo inDiede
lo

S. Salvadore, per aprire le lanterne della cupola della loro chiesa , la

torno ai famosi Scamilli impari di Vitruvio ma sgraziatamente and perduto insieme al trattato di Pro,

quale senza tale operazione era molto oscura. Dopo ci passava a Roma, dove
studiava le matematiche sotto il celebre P. Clavio , e diseguava con grande esattezza tutte le migliori fabbriche dell' antichit e specialmente il Colosseo e le Terme Antonine e Diocleziane eh' egli pubblic. Vedeva anche Napoli per osservare tutte le antichit ; indi si
,

spettiva.

Mori

in

patria
1'

quando
del

appena
Trattato

edizione d' Architettura.


a

terminava

SCANNAVES1 (Maureuo) nato Ferrara nel 1655 , fu scolaro in Rologna del Cignani ed uno dei pi scrupolosi imitatori di quel suo
,

stile esatto
1'

e fluito. Fu perci neloperare naturalmente lento, e non

stabiliva in Venezia,

dov'ebbe importanti commissioni, quali furono

uscir quadro dal suo studio che non avesse ricevuta 1' ultima pulitura. E ci tanto pi sinlasciava

5 16
colare mei
ito

SC
di questo artista
,

SC
in
alla

quanto che vedeva altri pittori solleciti pi di lui, guadagnare assai, mentre egli languiva nella miseria
f>er

franchezza del suo pennello' Fu suo figlio ed allievo (Luigi), nato uel 1616, il quale passava poi alla scuola di

numerosa sua famiglia. Fu soccorso dalla famiglia Beviacqua , per la quale avendo egli dipinte le figure che ornano le architetture eseguite in un appartamento dell' Aldovrandini, ebbe, olcolla

Guido Reni

convenuta mercede, una larghissima gratificazione. Tra le opere pubbliche eseguite all' olio in Ferrara non indicher che le pi pregevoli; il S. Tommaso di Villanova eh' era agli Agostiniani scalzi, e la S. Brigida sostenuta dagli Angeli nella chiesa della Mortara. Nelle private quadrerie di alcune famiglie ferraresi conservansi piccoli quadri storici di mezze figure all' uso cignanesco, piene di grazia e vigorosamente dipinte. Mor in Iresca et, prima del maestro, l'anno 1698.
tre la

ed in appresso del , Guerciuo. Conserv per altro costantemente la grazia di Guido, ma non seppe imitarne il grandioso stile. Tra le migliori opere del giovane Scaramuccia coutansi, in Perugia, Ja Presentazione eseguita per
la

chiesa dei

Filippini

tutta

va*

SCANZl
mona

(Francesco ed Ermete)
,

nati nel borgo di Soncino

apprein Cre-

sero probabilmente
;

1'

arte

ed in Cremona lavorarono dal 1520 al 1528. Il primo dipingeva una pala d' altare in S. Pietro Martire, e nel 1528 un cenacolo sul muro, di cui conservasi qualche vestigio nel gi oratorio di S. Bernardino. Ambidue poi nel 1528 lavorarono assieme d'ordine di Francesco Sforza ultimo duca di Milano nella magnifica chiesa di Santa Maria delle Grazie presso Soncino.

ghezza e leggiadria. Lavor molto in Milano, ed una sua bella tavola la S. Barbara in S. Marco. Nel 1654, trovandosi a Pavia, pubblic il suo libro pittorico intitolato Le finezze dei pennelli italiani, uel quale trovatisi molte importanti notizie che invano si cercherebbero altrove. SCARSELLA (Sigismondo), detto per vezzo il Mondino, nacque a Ferrara nel 1530, e fu tre anni scolaro di Paolo veronese. Passava poscia a Venezia, dove lungamente studiando le pitture si trattenne de'grandi maestri, e particolarmente onde tornava a quelle di Paolo Ferrara con buono stile veneto, ma non puro paolesco. La soia opera di lai che presentemente conservisi nella sua patria in luogo pubblico, ma la Visitazione a S. Croce
,
:

nelle private case

non mancano
,

di-

versi suoi pregevoli quadri

avuti,

come ben meritano,

in

molta stima.

(Allegrino), altro pittore Soncino fioriva dopo la met del quindicesimo secolo , e pretendono alcuni che fosse padre di Francesco e di Ermete. SCARAMUCCIA (Giovanni Antonio ) nato a Perugia nel 1580,
di
fu allievo di

Fu
no.

suo lgliuolo

(Ippolito) chiamato, per distinguerlo dal padre, lo Scarselli-

Dopo

primi erudimenti avuti

nella scuola paterna, fu

mandato

Venezia, ove per consiglio del genitore , studi di preferenza le pittornato ture del Calliari. In fatti in patria , condusse alcune tavole d' altare, che tutto hanno il sapore
,

Cristofauo Roncalli ; ma pi che del maestro, mostrossi imitatore dei f aracci. Pare che facesse

abuso della terra d'ombra, come costumarono diversi pittori tenebrosi dell' et sua ; onde gli scuri troppo gagliardi fanno torto allo spirito ed

paolesco. onde fu chiamato il Paolo della scuola ferrarese. Tali sono il


S.

Brunone

della Certosa, e la

tivit di

Maria

NaVergine a Nostra
appresso de-

Signora di Cento. In

se
vava alquanto dai primo stile, essendosi formalo un carattere assai diverso da quello del padre , che pur si piccava di essere un fedele imitatore di Paolo. Lo Scalpellino ebbe tiute bellissime, che si direbbero uu lodevole composto del colorire veneziano e lombardo. Dotalo di vivacissima e fertile fantasia empie i suoi quadri d' idee graziose e nuove , movendo le figure con

SC

317

dinario pittore di quel sovrano. Passava Egidio dopo alcun tempo in

Francia, e lungamente
iu

si

trattenne

Parigi, incaricalo dal signor lory di copiare alcuni quadri di Rubens , ed i ritratti della sua famiglia. Ala 1' inquieto carattere di
gli permettendo stabile veruu luogo, recavasi in lughilterra, dove fu adoperato dall'ammiraglio Tromp nel dipingere una battaglia navale dietro le sue

Egidio non
in

dimora

Lavor Lombardia ed io Romagna ma non sempre con eguale bravura. Mor nel 1621 in
spirito

con
,

leggiadria.
,

molto

in patria

in

indicazioni. All'ultimo, ridottosi in nominato architetto e direttore delle pubbliche opere. Aloriva
patria, fu

et di quasi 70 anni.

ricco ed ouorato nel 1668.


)

SCAZZOL1
piltor

Paolo Antonio
fioriva

SCIIEDONE o SCHIDOJSE
TOLOMMEO)
ca
il

(Barcir-

cremonese

iu patria

di Alodena,

nacque
:

negli ultimi anni del quindicesimo secolo e ne' primi del susseguente.

Nei
si
:

registri

dell'

Amministrazione

della cattedrale
1

di

Cremona

legge-

483, 6 novembre Mastro Paolo Scazzala pittore ha ricevute lire 26,

1570, e fu scolaro, se crediamo al ftlalvasia , dei Caracci ma couvieu dire essersi pi assai esercitato sulle opere del Correggio e dei Raffaelleschi , di cui esistevano
nella sua patria preziosi originali che non sulle pitture dei Caiacci
,
;

per aver dipinto novam Raggiam orologii turalii, per poter numerare
in essa le ore
,

segni

delle quali

erano

cancellali

per la velustale.

Una

tavola di questo pittore rappresentante Maria Vergine col Bambino possed presentemente il conte Carlo Visconti , ed altre pitture erano nella chiesa di S. Abbondio, trovandosi scritto nel codice Picenardi : Hoc opus f. f. venerali, vir. Fr. Ioannes de. Chavroibus 1 475 novembiis domus S. Abbundii proftSSUS opus Pauli Anlonii de Sca~
C llS.

correggesco e di raffaellesco vedesi costantemene te nelle pitture dello Schedoue , particolarmente nelle prime , quali sono i freschi eseguiti nel palazzo a competenza di Ercole pubblico Abati, nel 1604. Totalmente correg-

perocch un misto di

gesco poi quel S. Gemiuiauo del

Duomo, con un
vivato
,
.

fanciullo da hii ravche attenendosi al suo pamostra di ringraziarlo. E storale miglior se Io Schedooe avesse avuto fondamento di disegno e maggior

"

(Angelo)
architetti

fu

uno

degl' inal

pratica di prospettiva , nelle quali parti mostrasi talvolta difettoso, pochi o nessuno
1'

gegneri
gio
,

ascritti

colle-

avrebbero superalo

che operava nel 1692. SCHAGKN (Egidio) nacque in Alcmaer nel 1616, e fu prima scolaro del Rovestein
.

nella perfetta imitazione dell' Allegri e di Raffaello, Del resto le sue figure e nel carattere e nella mossa

poi

di

Pietro

Verbeek. Non appena ebbe cominciato a dipingere da s, che abbandon la patria ed i parenti, e dopo
lunghi viaggi in diversi luoghi della Germania, giunse in Polonia, dove fece il ritratto del re Stanislao, che
lisvegli la gelosia di Strobel
,

or-

sono leggiadre fresco e vivace il colorito, specialmente nelle opere a fresco, e pieni di grazia e di venust i volli giovanili. Fece pochissimi quadri storici di grandi dimensioni , quali sono i bellissimi delMal' accademia di Parma e della donna di Loreto; ma compose molte
;

318

SC
turale
,

SC
giorno nello studio della storia nae perci contrasse

piccole tavole di argomenti divoti ; tra le quali diverse sacre famiglie di squisita bellezza, vendute poscia

dimesti-

ad
dri

altissimi
di

prezzi. I migliori

ogai

genere

Napoli a Capo di quelli che lo Schedone aveva fatti per il suo generoso mecenate il duca Rannuccio di Parma. Del resto si mostrano in ogni galleria quadri di quest' artista inferiori assai alla sua

quatrovano in Monte , e sodo


si

chezza con due celebri fisici di Zurigo Giovanni Gestner e Gio. Giorgio Sulzer insieme ai quali pubblicava nel 1761 l'opera intitolata :
,

Caratteri degl' insetti secondo il sistema di Linneo , spiegati in 24 rami , disegnati dal vero, intagliati alla punta e miniati da Schellenberg. Le molte fatiche sostenute in
I

riputarsi

fama, e questi devono suoi, o fatti negli ultimi anni della breve sua vita, quando distratto dal giuoco non operava

non

alla

che

stretto

rato nel 1615 per grossa perdita.

da necessit. Mor accoaver fatta una

SCHEITZ (Matteo)
Amburgo
circa
il

nacque

in

recarono degl'incomodi sua debole costituzione. Non pertanto intagli pure molti rami per II Libro elementare di Basedow e per i Frammenti fisionomici di Lavater, sui disegni di Chodowiecki. Intagli pure il proprio ritratto, e quelli di molti altri. Viveva
tale lavoro

1646, apprese gli elementi della pittura da Filippo Wouvermans, e lo seguit per qualche tempo come suo ajuto ; indi lo lasciava per dipingere compagnie di contadini in sul gusto di Teniers,

ancora dopo

il

1780.

Indice di alcune stampe isolate.


Ritratto
di

Gio. Bernardo

Ba-

sedow.
Testa di
dieci fogli.

ed

all'

ultimo

si

diede a

trat-

Madama

Intagli all'acquaforte alcuni soggetti alla maniera di Teniers, i quali sono rari ed assai ricercati. Sono questi Quattro giuochi di fanciulli rappresentanti i quattro elementi , divisi in quattro fogli.

tare

soggetti

storici.

Siti pittoreschi della

Graft. Svizzera in

Sessanta soggetti dell'Antico Te-

stamento per
bini intagliati
stri.

1'

istruzione dei

bammae)

all'

acquaforte, tanto

di sua invenzione che

da

altri

Due. Paesaggi, uno de' quali rappresentante conladini che stanno a divertirsi presso alla porta di un'osteria ; l'altro Villeggianti che danzano in mezzo a verdi prati.

SCHELLINGHS

Guglielmo

Due soggetti di genere; cio un uomo che porla dei lupacchiotti


entro al suo cappello cante d' occhiali.

ed un merprece-

nato circa il 1632, era di gi ragionevole pittore, quando, lasciata la patria, pass in Inghilterra, poi i;j Francia, Svizzera, ed all'ultimo in Italia, dove studi le opere de'grandi maestri. Di ritorno nel paese natale, non poteva, per quanto lavorasse, sod-

(Andrea)

figlio del

dente, fu pittore della corte d'Annover, ed ebbe per discepolo il Manyocki.

SCHELLENBERG (Gio. Ridolfo) nato in Winterthour nel 1740, apprese da suo padre, meno che mediocre pittore di ritratti, i priucipj della pittura. Nella sua prima giovent, impiegava molte ore del

incombenze che venivano date dai suoi concittadini e da persone delle vicine citt. Il suo capo lavoro fu il quadro posseduto nel p. p. secolo da Iones Witsen , rappresentante 1' imbarco di Carlo l re d'Inghilterra quando
disfare alle molte
gli

quadro copiotornava a Londra sissimo di figure, e di sorprendente effetto. In questa ed in altre minori opere Schellinghs mostr sempre
:

se
castigato disegno e profonda

cono-

della prospettiva.

scenza del chiaroscuro e delle leggi Mor nel 1678, la-

3I9 SC (Simone Pietro Tillemans detto ) originario di Bre-

SCHENk

slavia

sciando Daniele suo fratello abbastanza buon pittore, che visse lino al 1701.

SCHENAU
nacque

Gio. Eleazzaro ) a Schenau presso Ziltau


(

venne giovane in Italia , e , lungamente vi dimor, dipingendo paesaggi , che gli otteunero nome tra buoni maestri. Lavor eziandio di ritratti ed in Vienna fece quelli dell' imperatore Ferdinando
i
:

nella Lusazia l'anno 1741. Poich ebbe appresi in patria gli elementi
del disegno, recavasi a Parigi, dove
tu conosciuto

e di alcuni tra

principali

signori

della

corte.
;

Schenk vivea
e sua figlia ed
il

ancora
allieva
,

nel

1668
lui
fiori

da Giorgio Wille. La
oh' egli
i

di cui ignorasi

maniera
elesse
,

di

fu

dipingere quella che

si

con
di
stati
tal

Francesi
,

lavorava di piccoli quadri di paesi e a guazzo, eh' erano acqui,

nome

chiamano

penlure.

de

gerire

che

appena

fatti

dai

dilettanti di

allora era di gran


la

moda. Compose

genere.

molti graziosi quadri rappresentanti vita privata dei Parigini, e molti

ed allegorici di dipersonaggi. Nel 770 fu richiamato in patria con uua pensione pagatagli dalla sua corte. Il primo quadro che fece in Dresda rappresentava la convalescenza dell' eleltrice vedova, ricchissima compostone, risguardata come suo capo lavoro. A questo tenne dietro un altro rappresentante la famiglia del signor Ferber. Nel 1774 fu nominato professore nell'accademia elettorale. Dopo alcun tempo esercilossi nel genere di storia ma con minor successo. Intagli con punta facile un seguito di cose di sua
ritratti storici

stinti

da Settignano, uno buoni lavoratori in marmo che operavano nell' et del Bonarroti e probabilmente allievo del
dei

SCHERANO,

Ferrucci , esegu sotto la direzione di Michelangelo alcune parti del mausoleo di Giulio 11 insieme a Raffaello da Moutelupo e ad altri
scultori fiorentini.

SCHIAM1NOSI

SCIAMINOSI

(Raffaello) nacque in Toscana a Borgo S. Sepolcro circa il 1580. I


conoscitori stimano assai pi le sue incisioni che le pitture. Le sue acquetarti di un bel brutto pittoresco sono eseguite nello stile dei pit-

fantasia con un frontispizio che ha per iscrizione Acheter mes petites e aux a la 12 a/ne 1765 a Paris ckez la Veuve Duchene 12 fogli
:
,

Quindi che sono pi ricercate dagli artisti, che da coloro che si pretendono dotati di buon gusto.
tori.

Ecco

le principali

sue stampe

6 di figure

6 di
(

teste.
).

SCHENDEL
scarse notizie ci

Cosi rimangono di que-

Bernardo
Arlem

sto pittore nato in

circa

il

I654, che quasi non sarebbe ricordato se non fosse I' autore di un bel quadro che conservasi in Olanda colla sua sottoscrizione. Rappresenta una numerosa adunanza di bevitori in svariatissime attitudini, ed ben disegnato e meglio colorito. Si dice che tenne scuola di pittura, dalla quale usciiono alcuni

il Bambino con Raphael Schaimiossius pictor ex cvit. Burgi Sancii incide bat 1615. Di sua invenzione. S. Francesco che predica al popolo, 1604, di sua invenzione.

La B. Vergine ed

iscrizione

del Rosario io I Quindici Misterj 15 fogli, di sua invenzione. II Martirio di S. Stefano , da

Luca Cambiaso.

buoni

allievi.

Uua SS. Vergine su le nuvole con S. Cecilia ed un' altra Santa , da Paolo Veronese. Seguito di grosse leste t rappre-

320
sentami in legno
to a
i

SC
studio,
pittore

SC
ncndo una sua pittura
nel proprio ed a tutti dicendo, che o?ni

dodici Apostoli, intagliate di sua invenzione. , SCHIANTESCHI (Domenico) na-

dovrebbe colorire come An-

Borgo San Sepolcro dopo

Ja

met del diciassettesimo secolo, apprese dal Bibiena a dipingere prospettive, di cui
Je principali

ne color molte

tra

case della sua patria, dove fino al presente sono tenute io pregio. Operava ancora ne'primi anni del diciottesimo secolo.

drea e disegnar meglio. Non cosi fece il Vasari, il quale ebbeadire avere lo Schiavone solo per disgrazia, fatta qualche opera buona ; per la quale sconsiderata censura fu da Annibale Caracci acerbamente ri-

convenuto.

Ed in vero, se facciasi astrazione del disegno , ogni altra


parte dello Schiavone lodevole, e molte cose sono eccellenti ,' vedendosi nelle sue pitture bella composizione, vaghissimo colorilo, tocco di pennello facile e grazioso, buon

SCHIAVONE
benico, detto
,

(Andrea) da SeMedula Dacque nel


,

e fa dal padre condotto a 1522 Venezia per apprendere la pittura ; mostrando fino dalla fanciullezza

grandissima
st' arte.

disposizione per que-

gusto

Ma non and

mollo

che
,

trovandosi bisognoso d' ogni cosa invece di occuparsi degli studj dell'

panneggiamenti , mosse dottamente contrastate, ed iu particolare certe teste di vecchio


di
scelte e

perfettamente dipinte.
dello Schiavone
,

Ma

la

gloria

arte, era costretto di fare,

il

me;

come accade

del

che sapeva, alcuni quadretti onde cavarne di che vivere. Fortunatamente fece la conoscenza di Tiche con ziano , il quale vedendo miglior metodo di studj , potrebbe riuscire valente maestro , cerc di porlo in maggior credito , annoverandolo tra 1 valenti artisti che doglio
,

vero merito, crebbe dopo Ja morte di lui , onde i suoi quadri da caparticolarmente di argovalletto mento mitologico, si levarono dalle
,

casse e dalle banche , e rono nelle pi insigni

si

colloca-

quadrerie d'Italia, e di Oltremonti. Mor di

60 anni.

vevano dipingere la libreria di S. Marco. O che in quest' opera lo


ajutasse
co' suoi

(Gregorio), condiscepolo
,

del

Mantegna

tenne uno

stile

che

disegni Tiziano

siccome alcuni sospettarono, o soltanto rivedesse quelli del giovane certo che ne' lavori dipintore della libreria riusci pi corretto che
,

partecipa di quello dello Squarcione e di quello dei Bellini. Dipinse

in ogni altro, e d' allora in poi cominci ad aver nome di valente pit-

molti graziosi quadretti , ornati di belle architetture e di leggiadri puttini. In uno , veduto dal Lanzi a Fossombrone, erasi sottoscritto: Opti* Schiavonii Dalmatici S quarzo ni S,
(

n pi gli mancarono buone , commissioni. E veramente lo Schiavone una luminosa testimonianza della forza che ha il colorito nelle cose della pittura, che quando venga portato a certo grado di perfezione, o non ci lascia vedere, o ci rende inclinevoli a perdonare qualtore
diletto di disegno. Lo stesso Tintoretto che tanto acerbamente era lagnato di Tiziano perch si avesse posto lo Schiavone tra i pit-

scoaris.

Lomazzo come principe


toli,

(LUCA.), celebrato da Paolo

de' ricama-

fioriva iu

Milano

avendo
nell' arte
il

in

tal'

il 1450, epoca ammaestrato


,

circa

che

sua Girolamo Delfinone quale fece poi in ricamo il ritratto somigliantissimo del duca Lodovico Sforza.

SCHIAVONETTI
gliatore a

(Luigi)
,

inta-

a granito inglese

nacque

tori della libreria, rese giustizia all'

prese

Bassano circa il 1750, ed apgli elementi del disegno e


patria nel ricco sta-

eccellenza

del

suo colorire

te-

dell' intaglio in

se
biiincnto calcografico e tipografico

SC
SCIILEY Ebbe noi
i
fi

321

celebre famiglia Remondini. Egli fioriva in Londra nel 780 insieme al minor fratello, che segoavasi Schiavonttt junior, mentre l'altro scriveva L. Scliiavonetti. Erano ambidue valenti intagliatori, e tali che venivano risguardati tra i migliori di Londra. Fecero gran rumore le quattro slampe rappresentanti gli ultimi avvenimenti di Luigi XVI La separazione del re dalla sua famiglia La difesa del re alla barra dell' assemblea nazionadella
1

Giacomo va deb ). natali in Amsterdam

1715, e fu uno de' migliori allievi dell' intagliatore Bernardo Pica rt, presso al quale lavor dopo l'et di 12 anni. Racconta il Gannel

che nel 1 745 lavor cinque delle tredici tavole che sono inserite nel libro intit. Memoires pour
dellini,

l'Histoire d'un genrc de Polypcs d'eau douce del sig. Trembley. U pi gran numero delle sue opere consiste in ritratti , vignette ed ornamenti di libri.
ser\>ir

le

1'

ultimo istante
di

che

il
:

re
Il

si

Emblema

della divina Giustizia,

trattiene colla sua famiglia


uell' atto

re

di sua invenzione. Ritratti : di Bernardo Picart con figure allegoriche.

prima

della

lasciare un momento morte Edgewartb suo

confessore.

Giovati Battista Broyer, marchese


d'

Tra
la

le

stampe isolate sono stimate

La regina Elisabetta che riceve nuova della morte della sua so,

rella

la

La regina
rella,

regina Maria. di Prussia e


iti

la

sua so-

due figure

piedi. L. Schia-

conosciuto tra ) per molte grandi vedute della citt di Pietroburgo , eseguite sui disegni di G. Velteu, in una delle quali vedute osservasi l' ingegnosa macchina, che serv per
(

Argens

ec.
I.

V.

g' intagliatori

vonelli.

trasportare
di Gio. Paolo

1'

enorme scoglio

desti-

La Morie

Marat

pugnalato il d 15 luglio 1795 dalla Corday. Pellegrini pitlor bassanese


dipins, Schiavonelti jun. fec. 1794.

nato a servir di base alla statua equestre dello czar Pietro il Grande.

SCHLICHT
Manheim
sua patria con

Abele
si

nacque in

nel 1754, e

stabil nella

SCII1ZZONE, compagno
,

di

Vin-

cenzo da S. Geminiano, vivea nel 1527 nel quale anno noto , che trovandosi a Roma in occasione del
sacco, ebbe a sostenere tanti disagi e tanti stranpazzi nella persona, ol-

i titoli di architetto della corte Palatina, e di professore dell'accademia di belle arti di Dus-

Applicossi con buou sucad intagliare ad acquerello, o ad acqua tiuta.


seldorf.

cesso

quanto possedeva, perduta ogni altitudine al lavoro , pi non seppe far nulla di bene, come in giovent aveva fatto sperare che farebbe.
tre la perdita di
clie

Soggiungo V indice di alcune


sue stampe.

SCHLEVEN

( I.

G.

nacque

in

Veduta di un tempio, da Bibiena. Tempesta con naufragio, da Vernet.

Berlino circa il 1720, lavor in patria insieme a suo fratello diverse stampe, le pi rinomate delle quali sono le seguenti Due piccoli busti, rappresentanti la contessa di Lestoq il conte e da Erirsen Altro busto di uomo vestite alla polacca , da Fcme ; ec.
:

Bel Paesaggio con bestiami

da

dove si vede , Alessandro che va a visitare Diogene nella botte, dal Pannini. Ruinc antiche nel davanti la statua di Ercole in riposo dal Pannini.
: ,

Berghem. Buine di Corinto

Diz,

degU Ardi.

ecc.

T. ni.

41

322

SC
rappresentatili deco-

SC
mudarsi
la

Due stampe

razioni pel teatro, di sua invenzione.

SCHLOTTERBECK
Giacomo
)

(Cristiano

nato a Bohenlique nel ducato di Wurtemberg l'anno 1757,


fu fatto circa il 1782 intagliatore di corte a Stouttgard. Attese da principio alla pittura , indi apprese ad

del secolo; onde statua equestre precisamente inventata e modellata come quella che Girardon eresse nello stesso tempo a Parigi in onore di Luigi XIV.
alla

moda

Lo

stesso

movimento

nel

cavallo

intagliare a bulino , sotto la dire zione di Muller. Dopo di ci l'in-

panneggiamenti nella figura, e persino la stessa parrucca in foglio rendono a' tempi presenti rigli stessi

dicole le due statue di cui

si

tratta.
)

formarono la sua sola occupazione. Dar un breve indice di alcune sue stampe. Ritratto di madama Mengs. Ritratto del professore Schubart in fronte alle sue poesie. La Riconoscenza , coli' emblema ordinario della Cicogna, da Guibal. Erodiade con la testa di S. Giovanni Battista in un bacino. L'Amante di Tiziano, da Tiziano.
taglio e la pittura a pastello

SCHM1DT
prese
della
gli

Giorgio Federigo
del

nacque in Berlino nel 1712, ed apdisegno e patria e da Giorgio Paolo Busch. Recavasi poi a Parigi, dove frequent Larmessin. la scuola di Niccol Quest'onesto intagliatore, secondanelementi
incisione Dell' accademia

do

(Andrea), scultore tedesco, fioriva in sul declinare del diciassettesimo secolo. Scarse memorie si hanno in Italia di questo
valente artista , e se non fosse autore della statua equestre in

SCHLYTER

naturali del discoperse tutti i segreti dell' arte sua. Cosi coli' assiduit pot giugnere a quell' alto grado di perfezione da vedere le sue stamle disposizioni
,

scepolo

gli

pe ammirate da tutti gl'intendenti. Nel 1742 fu per ordine del re ricevuto membro dell' accademia di pittura sebbene fosse protestante.
Si assicur il nome di valente intagliatore col bel ritratto di Mignard, tratto da Bigaud, nel quale

Federico I di Prussia, nominato il Grande Elettore , forse non sarebbe

bronzo da

lui

modellata

di

fuori
Il

della

Germania conosciuto.

ma

modello venne eseguito nel 1692, per motivi che non ci sono noti e che poco imporla di conoscere , essendone stata ritardata alcuni anni la fusione, diretta da Giovanni Iacobi, non venne collocata sul ponte nuovo a Berlino che nel 1700. Diversi bassi-rilievi e quattro

vedesi un certo morbido che specifica veramente la mollezza del bulino di questo artista. Le carni pa-

jono dipinte, piuttosto che intagliate, e l'armonia delle parti vi forma un insieme maraviglioso. Nel 1744 fu chiamato a Berlino, e nominato
intagliatore di
in

corte.

Fu chiamato

schiavi

ne adornano
lora
si

il

piedestallo, e, qua-

faccia astrazione

dalle pra-

tiche del secolo in cui fu eseguila,

Lo

troveremo quest'opera lodevolissima. scultore nativo d'Amburgo ed ammaestrato in Danzica , recossi a Roma , dove prese gusto al fare di Michelangelo, e la qualit del basamento e le figure ed bassi-rilievi che adornano questo basamento lo mostrano Michelangiolesco. Ma
i

Russia per incidere il ritratto dell'imperatrice Elisabetta, e n'ebbe onori e premj da quella corte. Di ritorno a Berlino nel 1762, fecesi ad intagliare all' acquaforte in sul gusto pittoresco di Rembraudl.

arte sua,

Schmidt non am mai altro che onde non maraviglia

che abbia lavorato molto. Fu pub-

sgraziatamente fu costretto di acco-

un catalogo ragionato delle sue stampe, dietro al quale daremo alcune delle principali. Egli mori in Berlino sua patria l'anno 1775 da tutti desiderato.
blicato

se
Gio. Paolo Mignon Quintino da Rigaud.
,
,

se
ab.
di

323

S.

Giovanni Lavy, rontrollore genedallo stesso. rale di Finanze


Gio. Battista Rousseau, sul proprio disegno.
Pietro Mignard scudiere, e primo

da Giaciuto Rigaud. Luisa Albertina de Brand, baronessa di Grapendorf , da le Suer. Niccol Esternasi de Galantha j conte del S. R. Imp., da L. Tocqu.
pittore del re, dipinto

L'Irap. Elisabetta di Russia, figura intiera, vestita di tutti gli oruarnenti imperiali con una iscrizione,

tendo dalla corte impeliate , rivee col rimase pi deva la patria ;nini, fioche la speranza di miglior fortuna lo condusse in Olanda , e per ultimo a Dusseldorf. Trovavasi a questa corte ancora nel 1716, nel quale anno mor 1' elettore Giovan Guglielmo. Dopo tale epoca ignorasi ogni circostanza attinente alla vita di Schoonians. SCIIOOR (N. Van) nato in Anversa nel 1566, fu adoperalo assai nel far disegni e modelli per le tappezzerie delle manifatture d'Anversa e di Brusselles. Dipinse pure
,

da L. Tocqu.

Ninfe, Genj e Giuochi fanciulleschi per il pittor di genere More! e per il

Giacomo Mounsev
st russa.

consigliere e

medico primario della cesarea mae-

La
11

Bella Greca fuggitiva.


col

Turco innamorato. La B. Yergiue seduta

Bam-

bino Gesii, ed il piccolo S. Gio. , da Ant. van Dyck. Timocleo giustilicalo da Alessandro ec. SCHM1DT (Gio. Federigo) nato in Dresda nel 1764, fu da prima riputato eccellente disegnatore, ed disegni erano dai dilettanti i suoi pagati ad alto prezzo. Diedesi in appresso alla incisione sotto la direzione di Rasp, e fece tali rapidi
progressi, di cui le sole sue

stampe

Rysbraeck. Pochi pittori fiamminghi diedero alle figure tanta grazia o pi vagamente le colorirono di Schoor, onde venne adoperato assai nella Fiandra e nel Brabante. Mor ricchissimo, ma non noto in quale anno. SCHOOREEL (Giovanni) nacque l'anno 1495 nel borgo di Schoonce presso Alcmaer nell'Olanda, e fu ammaestrato nella pittura da Guglielmo Cornellyz, meno che mediocre maestro, poi da Giacomo Cornellyz, che assai piii del primo poteva tirarlo innanzi nelle pratiche dell' arte. Dalla scuola di Giacomo passava a quella di un religioso di Spira, che gl'iosegu l'arpaesista
,

possono farne testimonianza.

Le sue principali stampe sono


Quattro
Ritratto
istitutore
ritratti in

medaglione.

di

Cristiano

Salzmann
presso

chitettura e la prospettiva , indi si tratteune alcun tempo a Norimberga presso Alberto Durer. Giuuto a Stiers nella Carinzia ottenne in modo baroni il favore di alcuni di quei

Scheppenthal

Gota.

Andrea Giovanni Retz professore


in Svezia
in
,

da Abilgard.
nato
della

SCIIOONIANS (Antonio)
appresi
in patria
i

Anversa nel 1650, poi eh' ebbe


principj
di

che n' ebbe assai utili commissioni, onde part con molto danaro alla volta di Venezia. Col trovandosi occupato nello studio de' grandi maestri, venne persuaso da un frate di Gonda d'Olanda che passava in Terra Santa, ad essere suo compa-

pittura, pass a

dove recavasi a Vienna in qualit di primo pittore dell' imperatore Leopoldo , e fece il ritratto di questo monarca
e de' suoi principali cortigiani. Par-

Roma,

gno
citt

di

viaggio.

Dovunque
i

presero
porti, le

terra, Schoorel disegn

le fortezze , e tutto quanto , aveva agli occhi suoi qualche cosa di nuovo o di pittoresco ; ed in pi

SC 324 vedute ritrasse Gerusalemme ed il Santo Sepolcro. Nel ritorno si trattenne tre anni in Rodi ai servigi e di l passato del gran maestro a Venezia, ecossi per terra a Roma, e vi studi l'antico e le opere dei moderni pi illustri. Fattosi conoscere ad Adriano VI ebbe ordine
, i ,

SC
sica

seppe sollevarsi

al di

sopra dell-

mediocrit. Mor

Allona, dove erasi ritirata a cagione de' suoi principj religiosi, nel 1678. Aveva prima di morire pubblicato un libro intorno alla religione professala da
in
,

lei

intitolato Eucleria.

SCHUT

(Cornelio) nato

in

An-

di

ritrarlo

tutto

intero

indi

gli

commise altre opere. All'ultimo si ridusse in patria, dove portava prima d' ogni altro il gusto del bello antico, ed ebbe importantissime commissioni per luoghi pubblici e privali. Francesco I re di Francia, lo chiamava alla sua corte con larghi slipendj , eh' egli non prefer alla tranquilla vita che conduceva in Utrecht, dove mor nel 1562, dopo avere arricchita 1' Olanda di molte pregevolissime opere. Ma le guerre civili scoppiale dopo la morte di lui , distrussero i suoi migliori quadri , ed altri furono per ordine della corle Madrid.
di

versa nel 1590 , fu allievo di Rubens, il quale, dicevasi, die si compiaceva di avere tra i suoi sco-

questo giovane che sapeva comporre eleganti poesie , e diresse il suo non comune ingegno alle pitlari

Spagna

spediti a

SCHUURMANS

(Anna Maria)

nacque in Utrecht nel 1607 , e fu nella prima fanciullezza un vero prodigio di precoci talenti. Quando, dopo la morte del padre , pot liberamente abbandonarsi allo studio
delle lettere, recavas all'universit

ture di grande macchina. Una delle maggiori sue opere fu la cupola di N. Signora d'Angers, nella quale mostrossi , sebbene meno corretto , fecondo inventore al pari del maestro. I migliori quadri che conservansi in Anversa di lui , sono il Martirio di S. Giorgio nella cattedrale, nella chiesa de' Riformati un Santo del loro ordine, e nella chiesa gi appartenente ai Gesuiti un Presepio ed un' Assunta. Altro non noto intorno alla vita di questo artista, del quale lo stesso Van Dyck
fece
il

ritratto.

Leiden , ed ebbe a suo maestro celebre Vossio, che le insegn Ja lingua ebraica : ma Schuurmans
di
il

conobbe
Ja

altres la siriaca, la caldea, greca, la latina, l'italiana, la spa;

(Cristoforo) nato studi il 1 550 , lungo tempo in Venezia le opere di Tiziano , e secondo alcuni , fu pure suo scolaro cosa non improbabile totalmente, perocch Tiziano mor quando Crislofano contava di gi 26 anni. Fecesi in appresso a
in Ingolslad circa
:

SCHWARTZ

studiare
ardito,

glinola, la tedesca

ed in molte di

le opere del Tintorello, pi sebbene meno castigato di-

queste lingue componeva versi. Ma lasciando da banda i meriti della letteratura per non risguardarla che
in qualit di pittrice, le
si

deve un

distinto seggio tra


tori.

grandi disegna-

segnatore del Vecellio, alla di cui maniera costantemente si attenne finche visse. Di ritorno in Germania condusse diverse opere all' olio ed a fresco in alcune citt, finch,

se

Lasci varj ritratti ed uno di che fu poi intaglia, to: sotto al quale leggesi Cernili* hic picla nostros in imagine vultus Si negai ars f ormoni, gra-

nominato primo pittore


di Baviera
,

dell'elettore

medesima

consacr

il

rimanente
di

della

sua

vita

nell* arricchire

tin

dabit. Si esercit pure nella scultura e nell'intaglio; ed


ve s tra
in

queste ani ed ancora nella

mu-

pregevoli pitture i palazzi del suo generoso mecenate. Mor in Monaco nella fresca et di 44 anni. conopi ( Giovanni ) sciuto per avere disegnate e colo

se
rile carie geografiche,

SC
che per opere
in Italia,

525
,

rollarne

dell' antica

di pittura, fu

lungo tempo

Schuur sapeva

che Grecia trattare da valente

attenne alla maniera della scuola romana , senza per altro abbandonare totalmente lo stile dell' olandese , nella quale aveva appresi i primi rudimenti dell' arte. SCIIUUR ^Teodoro) nato all' A ja nel 1628, dopo avere appresi
e
si
i principi della pittura in patria sotto ignoti artisti , recossi a Pari-

pittore e da dolio antiquario.

SCIACCA (Tommaso) nato a Mczzara nel


in

Roma
,

1754, lavor alcun tempo sotto la direzione di altri


di

pittori

dove and a Rovigo


vi
si

trattenne, come lo attestano le molle pitture da lui eseguite in quella chiesa cattedrale,

lungo tempo

e negli Olivetani.

Mor nel 1795.


di.

gi,

dove

fu ricevuto nella scuola di

Sebastiano Bourdon, che abbandon, quando si conobbe capace di studiare da s i capi lavoro dell'arte. Scese allora in Italia , e si stabil a Roma dove fecesi di preferenza ad imitare Raffaella e Giulio Romano. Alcuui quadri ebe aveva
,

SCIAMENONI. V. Furini. SCIARPELLONI. V. Credi


nato in
patria scolaro del

SCILLA, o SILLA (Agostino)


Messina nel 1629 , fu in Barbalunga , il quale vedendolo giovane di belle speranze, gli ottenue dal Senalo una pensione per continuare gli studj in Roma. Col frequent la scuola di ma si occup pi Andrea Sacchi che in tutt' altro intorno alle cose di Raffaello ed agli antichi monumenti, rendendo pastosa e gradevole la maniera alquanto secca della pri,

eseguili al solo
tarsi
stri,

oggetto

di

eserci-

nello stile di cos grandi

mae-

piacquero iu modo alla regina ili Svezia, che prese il giovane artista sotto la sua proiezione, largamente sovvenendolo onde potesse continuare suoi studj. Visse egli in Roma felicissimo , sempre occupilo ne' suoi prediletti studj , caro a tutti gli artisti, ed adoperato assai dai grandi signori; ne avrebbe
i

ma sua scuola. Sono in particola!' modo ben disegnate le teste de' vecchi
;

ed

ta introdotti ne' suoi

paesi, gli animali, le frutquadri storici

incontrate tante traversie, come incontr, se amore di patria non lo avesse richiamato in Olanda. Abbandonava Roma nel 1665 per raggiugnere la propria famiglia. La sua
patria

hanno una verit ed un sapore che sorprendono. Conservavate in Messina molti freschi e lavole all' olio , in luoghi pubblici e privati , e specialmente a S. Domenico, alla Nunziata, a S. Orsola, ed altrove. Costretto di

mezzi

somministr abbondanti impiegandolo , iu lavori dell' arte ed in lucrose pubbliche incumbenze. Ma la poco
gli

ripararsi

in

Roma

colla

di

guadagno

considerala condotta e la perdita della consorte lo resero infelice. Unico suo confollo fu Ja mal abbandonata professione, cui consacr gli ultimi anni della vita. Egli mor all'Aja nel 1705, dopo essere stato

sua famiglia , schivo d* entrare in concorrenza coi figuristi, onde non essere troppo nominato , fece quadri di genere. Mor nel 1700. Aveva con lui suo fratello minore - (Giacinto) che lo ajulava

tali

in

lavori, e
,

pravvissuto

che essendogli socontinu a dipingere


al

lodevolmente fino
cess di vivere.

pi

volte

direttore

decano

di

quella accademia di pittura. Le sue opere poco o nulla conservano del gusto olandese. Conobbe profondamente la prospettiva e l'architettura, e gli sfondi de'suoi quadri sono d'ordinario arricchiti di qualche

quale dimoraudo in Roma, e continuando a dipingere senza la direzione del padre e dello zio, non seppe sostenerne la riputazione. E probabile che avesse accompagnato
stino,
il

171

in cui

(S averto) figliuolo di

Ago-

326
il

SC
meno

SC
del fratello, oper mollo nella galleria di Alessandro VII.

SCORZA (SlNIBALDO), nato in Voltaggio, borgata del territorio geterra della diocesi di Conio ma novese, l'anno 1589, fu in Genova feconda di molti scultori e scar- scolaro del Paggi, coi di cui consipellini fioriva nella seconda met gli, ed ajutato da naturale inclina del sedicesimo secolo. Oper alcuu zione , riusc uno de' migliori paetempo in Napoli dove in compa- sisti che conti l'Italia. Fu per opegnia di certo Giannotto, suo comra del cav. Marini chiamato alla patriotto, fece nel deposito della facorte di Torino , cui serv , finche miglia Caracciolo le statue di due insorta guerra tra Piemontesi e Geguerrieri , indi passava a Roma , novesi, dovette ripararsi a Genova. dove nella cappella Paola a S. Ma- Ma egli aveva in quella citt troppi ria Maggiore fece le statue dei due. invidiosi della sua virt , per poSCILLA,
da

padre a Torino prima che si fissasse in Roma, coadiuvandolo nei lavori eseguili in quel reale palazzo.

VIGIU',

piccola

pontefici

Clemente VII e Paolo V, come pure l'incoronazicne di Pio V nella cappella di Sisto V, appartenente alla slessa basilica di S. Maria

tervi restare tranquillo.

Accusato di

Maggiore, le quali opere, sebbene per alcuni rispetti degne di lode, non sono le migliori che ornaDo quelle due ricche cappelle.

soverchio attaccameuto alla ducale casa di Savoja , dovette tenersi in esigilo due anni interi, ora in Roma, ed ora a Massa di Carrara. Di
ritorno in patria , mostr quanto approfittato avesse nella breve di-

mora

fatta in

Roma

onde

le ulti-

SCIORINA (Lorenzo

del)

fio-

me

rentino , fu uno dei molti scolari del Naldini, che si fecero piuttosto nome di buoni disegnatori che di ragionevoli coloritori. Visse nel 1568. SCIPIONI (Iacopo), del paese di Averara, nel territorio Bergamasco, fior dal 1500 fino al 1528. Fu

sue opere , e per invenzione e per copia di colorito sono migliori assai che le fatte precedentemente. Seppe lo Scorza maravigliosamente innestare il gusto italiauo nel fiammingo. Il pi scelto gusto de' paesisti italiani

ed il finito de' Fiamminghi trovasi ne'quadri del nostro

vago coloritore e buon pratico, ma debole nelle altre parti e particolarmente nella composizione e nel disegno ed inoltre troppo servile
,

imitatore delle opere altrui.

(Luca), uno dei molti che abbellirono Cremona nel quiudicesimo secolo. Si dice che fosse assai caro a Francesco Sforza, il quale amando d' intrattenersi famigliarmente con lui, era solito di tenerlo in corte, dove color diverse
pittori

SCLAVO

Le figure degli animali , un giudizioso osservatore, sembrano fatte da Berghem, le umane figure da migliore artista. In Torino ed in Genova non sono rare le sue opere , ed ovunque continuano ad essere in gran pregio. Lavor pure paesi in miniatura, quali non sono
pittore.

dice

pi
fatti

diligentemente
all' olio.

finiti

di

quelli

Mor

quest' insigne

maestro nel 1631.

SCORZ1NI (Pietro),

lucchese,

cose.

sco, trovandosi nel


ca.

(Giovanni Paolo), tede1653 in Roma, apparteneva all'accademia di S. LuDipinse nel palazzo del Quirinale l'Arca di No, e condusse altrove alcune assai lodate opere. Era

SCOR

ed uno de' pi celebri quadraturisti del diciassettesimo secolo apprese l'arte in Bologna, e fu in Toscana adoperato fioche visse per ornare teatri e sale. Non sono abbastanza noie le epoche della sua vita , ne
sarebbe forse prezzo
volerle rettificare.

dell'opera

il

suo fratello (F.gtdio),

il

quale non da

SCOTTO

(Stefano), milanese,

se
celebre per essere sialo uno dei maestri di Gaudenzio Ferrari, vie* u da Paolo Lomazzo lodato come uno de' pi valenti pittori di rabeschi vissuti iiell' et sua. Fioriva lo Scotto in sul declinare del quindicesimo secolo: e per quanto pare, dovette essere abbastanza versato ancora nelle lettere e nella filosofia. probabil( Felice ) , mente della famiglia di Stefano, lavor assai in Como in pubblico, e per private famiglie. Vario , espressivo giudizioso, ebbe pi gentile disegno di tutti i Milanesi suoi contemporanei , ed uu pi facile ed aperto colorire. Conservansi nella chiesa di Santa Croce diverse storie a fresco relativealla vita di S. Bernardino.
giietlo portalo

SE
da

327
una testuggine
:

Francitcus Scuttllarius Jtcit. (Andrea) era nato in Viadana non noto in quale anno , ma sappiamo che operava in Cremona nel 1586. Un suo quadro rappresentante Maria Vergine Annunziata dall'Angelo Gabriello con-

SCOTTO

servasi nella chiesa di S. Agata : e nella sagrestia della chiesa di S. Ilario trovasi un' Assunzione coi Santi Gio. Ballista, Pietro e Fran-

cesco d'Assisi, e la leggenda: Andreas Scuttllarius Vitalitntnsis fac. SEBALD ( Giovanni ) , nato in Boemia circa Ja met del quindicesimo secolo , erasi iu patria acquistato nome di valente iutagliatore e
pittore
;

ma
gli

poco curandosi della

(Pietro Luigi) fioriva nella prima met del sedicesi-

SCRIVANO
secolo.

gloria

veniva dall'esercizio delle belle arti, le pospose alla produta pi


utile.

che

mo

Fu ammessso

nell'ordi-

ne de' cavalieri di Malta in principio del secolo, ed iu pi occasioni si mostr cos valente architetto militare, operando per l'illustre ordine cui apparteneva, che l'imperatore Carlo V, volendo erigere il nuovo castello dell'Aquila, lo nomin deputato commissario per tale
costruzione. Fra quattro torrioni chiuse le cortine grosse 24 piedi e circondate da uu fosso largo 70 e profondo 40. Parve allora questo castello un prodigio di fortezza, ed ora cosa di poco momento; perch non era aucora sorto il de Marchi a fissare un nuovo ordine di difese proporzionato ai nuovi mezzi di offesa, ne il nostro cavaliere di

perch cre, Mor nel 1520. SEBASTIANI (Lazzaro), veneziano, ed allievo del Carpazio, sebbene vedesse introdotto il moderno stile, non abbandon giammai in
fessione di taverniere

teramente

1'

antico.

Le sue

tavole

ben potrebbero sostenere il paragone di quelle de' pi pregiati artisua , se avesse saputo dare pi naturai colore alle carnagioni, e maggiore tenerezza ai cousti dell' et

torni.

SEBASTIANO da Rovigno , celebre maestro di tarsie , fioriva in sul declinare del quindicesimo secolo, e nei 1480 fece iu compagnia di Fra Giovanni da "Verona suo confratello gli armavi ed i sedili del
zia,

Malta aveva
tettura

letti

libri

d' archi-

Alberti , si additano preventivamente le idee ridotte a sistema dal


di ne' quali
Battista

Leon

coro di S. Elena in Isola a Venedove, oltre le molle prospettive,

in

34

sedili

ritrassero in

altrettante
;

de Marchi.

erano opera veramenta


altro

citt quali

r^uel '.eropo
,

mami^hosa

cui

SCUTELLAR1
tore

(Francesco) pitcremonese operava nel 1 540.


di

Conservasi
chiesa

una sua tavola nella S. Pietro in Cremona , rappresentante l'incontro di S. Gioachino con
dell' artista

non manca per essere annoverata tra i capilavori della scultura che pi nobile e pi durevole frateria.

S.

Anna

ed

il

vedesi scritto in

nome un vi-

SEBETO (N), da Verona. Verosimilmente questo un pittore immaginario ; e probabilmente Giorgio Vasari che fu il primo a no-

328

SE
(

SE
Gio. Battista ) dello dalla patria il Caravaggio, ed anche il Caravagginc , nacque in sul
declinare del sedicesimo secolo , e molte pitture d' importanza fece in Milano ed altrove. Conservasi tuttavia a S. Pietro in Gessate , una sua opera certa, ed un' Epifania portaute il suo nome e cognome.

miliario, cadde in errore, leggendo nel Ca-npagnola il nome di Sebc-

tunt

ossia

pittore,

Zevio , patria di altro che aveva dipinte in S. Gior-

gio di Padova alcune Storie relative a S. Iacopo ed a S. Giovanni, circa il 1577.

SECCANTE
in

(Sebastiano) nato

aui del sedicesimo secolo , fu allievo di Pomponio Amalteo e suo genero. Di questo pittore si conservano in Udiue due vasti quadri con ritratti di molte persone ; come pure alcune
ne' primi

Udine

SECCHIA RA
in

Modena dopo

la

Giulio met

nacque

del sedi-

tavole d' altare , la migliore delle quali fu creduta quella del Redentore portante la croce con diversi
tri

vaghi angioletti che tengono gli alstrumenti della passione. Le sue ultime opere portano la data del 1578. Suo fratello

cesimo secolo, e fu scolaro in Bologna di Lodovico Caracci. Fu poi alcun tempo iu Roma, e tornalo in patria , fu chiamato alla corte di Mantova, per la quale dipinse molti quadri , che andarono perduti nel sacco del 1650. Poche cose sonosi
conservate in Modeua, tra le quali un Transito della Beata Vergine appartenente al sotlerraneo del duomo, che lo dimostra uno de'buoui Caracceschi. Mor nel 1631.
,

di

Giacomo
et

applicossi alla

pittura

in

di

ciuquant' anni

onde non e maraviglia che si mostrasse meno che mediocre pittore. Ebbe costui un figliuolo , cui
in

grazia

del fratello diede

il

no-

me

juttiore. Questi

) chiamato il probabilmente educato dallo zio, oper dal 1571 al (

Poche ed ). rimangono di questo pittore, vissuto nell'et di FraneFlore. Nato in Romerswalen formossi uno stile facile e delicato, in
(

SEEU

Marino da

incerte notizie ci

Sebastiano

grazia del quale e della vivacit del

1629 in compagnia di un altro Seccante di famiglia diversa dalla sua. stato da tutti i biografi osservato, che, tranne il vecchio Sebastiano, veruno dei Seccanti usc dalla mediocrit.

SECCHI (Giovanni

Andrea). Di

questo pittore Cremonese che operava nel 1555, viene ricordato dallo Zaist un quadro rappresentante S. Girolamo in atto di pregare innanzi

ad un Crocifisso che altra volta esisteva nella sagristia degli Agostiniain Cremona. Vi si leggeva Jo nnts Andreas Siccus Cremonena UDXXXV.

ni

condonata qualche trascuratezza di disegno. Li maggior parte de' suoi quadri trovansi a Middelbourg. SEGALA (Giovanni), veneziano, nacque l'anno 1663 , e fu scolaro dello Zanchi e suo imitatore nelle buone parli senza averne adottate le difettose. Il suo miglior dipinto era il quadro della Concezione fatto per la Carit di Venezia, nel quale fece uso di fondi molto scuri, contrapponendoli cos spintosi lumi e con tanl' arte disposti, che formano un dolce incanto. Mor iu patria di 57 anni. (Francesco), padovano. Di
colorito gli viene

sis

pingebat

XX [

mail

questo

valente

scultore
notizie

in

marmi
fortu-

(Martino) probabilmente
appartenente alla famiglia di Gio.

ed

in bronzi,

che fioriva nel 1565,


,

abbiamo scarse

ma

Andrea esercitava con lode


chitettura in sul

1'

ar-

declinare del sc-

dfeesimo secolo.

natamente si conoscono alcune sue opere, che fanuo testimonianza della sua eccellenza nell' arte. Tra que-

SE
ricorderemo la piccola stallia di S. Caterina posta in mezzo alla conca dell' acqua santa nella chiesa due stadi S. Antonio di Padova tuette che si trovano nelle nicchie del pianerottolo a mezzo la seconda scala che ascende al collegio del palazzo ducale in Venezia , e la statua in bronzo di S. Giovanni
v.t
;

329

dalla citt di Reus di dipingere 1' antico aliar maggiore di Nostra Signora di Belen , oggi della Misericordia, rappresentandovi

incaricalo

Il

Battista alta piedi 4, posta sopra il battisterio nella cappella di S. Gio-

di Maria. Segarra condusse queste pitture con intero soddisfacimento de'committenti ; se non che rinnovandosi dopo cent' anni e pi quella chiesa, le pitture del Segarra vennero rimosse dal luogo loro; ma gelosa-

storie spettanti alla vita

vanni Battista del tempio di S. Marco di Venezia , della quale esiste


nel libro fabbrica della chiesa di S. Marco e palazzo ducale il contratto sottoscritto dallo stesso scul-

mente raccolte , si riposero in una sala quali preziose reliquie del buon secolo.

SEGHERS

Gerardo

nato in

toree garantito da Danese Cattaneo


in data

IO aprile del 1565, obbli-

gandosi a farla per il convelluto prezzo di dugento dieci ducati, oltre


il

metallo.

SEGANO

(Girolamo) nacque

Saragozza nel 1658, e recatosi giovane a Madrid , quaud' era di gi ammaestrato ne' principii della pittura
i

Anversa circa il 1589, fu allievo d Enrico van Balen, dalla scuola del quale pass a Roma, dove trovandosi in mezzo a tanti capi-lavori , rimase lungo tempo indeciso a quale esemplare dovesse appigliarsi; onde copiando ed imitando ora gli uni, ora gli altri, formossi uno stile eh e
partecipava di molte scuole , ma sgraziatamente pi caravaggesco che altro. Tornato in patria vide preferirsi la maniera chiara ed aperta di Rubeus alla sua serrala ed oscura, e da uomo disinvolto prese uno
stile di

ottenne la licenza di copiare , pi preziosi quadri de' reali pa-

e merc quest' esercizio si ; form uno stile semplice e puro , che si accosta a quello de' buoni maestri del miglior secolo. Sebbene prevalesse a suoi tempi il manierismo, non perci gli mancarono importantissime commissioni , che in mezzo alla universale corruzione si ebbe sempre rispetto per la maniera de' grandi maestri del buon secolo.
lazzi
I

mezzo

tra

Rubens ed

il

Ca-

ravaggio. Allora cominci ad avere

commissioni d' importanza, n pi


gli

mancarono

utili

lavori

onde

visse ricco in Anversa fino al 1651, epoca della sua morte- Seghers di

nuadri e la cupola della cappella Michele nella chiesa di S. Paolo in Madrid , e quattro quadri fatti per la sala dei deputati nel palazzo di citt lo dimostrano cordi S.

dolce ed amabile temperamento, fu uno de' pi stretti amici di Rubens e di van Dyck, e la gelosia fu per lui uua sconosciuta passione. I suoi primi quadri hanno un colorito ombre gagliarda vigoroso , e le dauno un grande rilievo alle figure:

retto disegnatore e

buon

coloritore.

ma
te

quelli

della

Era giunto ai 50 anni quando volle essere auche scultore; e perch aveva profonda cognizione del disegno,
pot fare ancora nella nuova arte ragguardevoli progressi , come pu vedersi da alcuui bassi rilievi eseguiti in alcune chiese di Madrid. Mori nel 1710. (N) fu l'anno 1530

mostrano

tinte

seconda maniera pi soavi e pi uni-

e gli uni e gli altri sono a ra; gione tenuti in grandissimo pregio. Le migliori opere trovansi nelle

chiese di Anversa e di Gand, e la pi famosa tra quelle da cavaletto e


il

Rinnegamento

di S. Pietro, in-

ciso

SEGARRA

Dtz. Ardi. ecc. T. HI.

da Voytermans. Era suo fratello (Daniele) nato in Anversa 42

330
]

SE

SE.
sto (celebre per avere servilo di ritiro a Carlo e di fare una fe)

di nel 1590- Fu questi scolaro Breugbel ( e Velor , ma pi della Datura , di cui prese ad imitare le pi gentili produzioni. Fecesi gesuita in fresca giovent, e non ripigli il pennello che dopo il noviziato per ornare le chiese d' Anversa , e la casa di campagna del suo ordine con paesaggi storici di santi gesuiti. Ma le sue migliori opere sono quelle eh' egli esegu dopo avere veduta Roma ; ed i suoi capi d'opera sono due quadri di fiori fatti per il principe d' Orange. Un bellissimo paese di Daniele, nel quale Rubens aveva dipinto S. Ignazio, fu nella chiesa lojolitica d' Anversa incendiato da un fulmine. Mor Daniele in patria V an-

delissima copia dello stupendo qua dro dell'apoteosi di quest'imperatore, chiamato in Spagna la Gloria di Tiziano. Poi ch'ebbe felicemente terminate queste e poche altre opere,

mor in Madrid I anno 1605 , essendo pittore di Filippo III. SEITER (Daniele) venne giovane
in Italia,

ma

di gi

istrutto nelle

Eratiche della pittura, e fu uno dei noni allievi di Gian Carlo Lotti , presso al quale rimase dodici anni in qualit di suo ajuto. Le non molte sue conosciute opere bastano a dare una vantaggiosa idea dell'

rire,

eccellente maniera del suo coloche se fosse stato ajutato pun-

no 1660.

to

da miglior

SEGOVIA
rava in
tore di

(Giovanni di) dimoMadrid circa il 1650, dove


pit-

giore

disegno e da magabbondanza d'invenzione, noti

godeva opinione di eccellente


fare le figure

sarebbe per avventura meno stimato del maestro.


fu

marine. Se avesse saputo con quella diligenza e verit con cui rappresent le navi, pochi o veruno l'avrebbero superato 11611* et sua, meno poi nelle Spagne, dove pochissimi trattarono con profonda cognizione di prospettiva le vedute ed i diversi accidenti del mare.

SELLITO (Carlo), napolitano, in Roma scolaro di Annibale

Caracci, di dove port in patria la maniera del maestro, ma pare che non abbia eseguili molli lavori.

SELVATICO (Paolo)

di

Fer-

SEGURA
incaricato

(Andrea)

fu nel

1485

delle

pitture

dell' aitar

La

maggiore della cattedrale di Madrid. stessa commissione gli fu data nel 1500 dal capitolo di Toledo
per
1'

altare della
:

cappella

di

S.

pochi frammenti che tuttavia si conservano di cosiffatti lavori apertamente si scorge che il Segura aveva 1" abilit comune ai pittori de* suoi tempi, e nulla pi.
ldelfonso
e dai

rara deve annoverarsi tra i celebri coniatori di medaglie. Fioriva questo valenl' uomo nella seconda met del sedicesimo secolo. Fu lungo tempo al servizio dei duca Estense Alfonso li, indi segu il duca Cesare quaudo, perduta Ferrara, trasport la sede ducale in Modena. All' ultimo passava alla corte d Ranuccio I farnese, in Parma, dove mor, non ben noto in quale anno. Fauno testimonianza della sua virt i nettissimi conj d'acciajo, che

(Antonio

di)

nacque

S.

conservano in Milano nei regio gabinetto numismatico, che il dottissimo direttore di quella illustre
si

Michele della Cogolla avanti la met del sedicesimo secolo, e fu da Filippo II adoperato ne' lavori dell' Escuriale piuttosto iu qualit di architetto che di pittore. Nel 1580 gli fu commesso di colorire 1' aitar

raccolta numismatica, signor Catta-

neo, ebbe

la

compiacenza

di

mo-

maggiore del monislero di S. Gi-

strarmi. Assai beila la medaglia coniata a Giovanni de' Medici, col rovescio propugnatori llaliat, riportata dal celebre autore della Storia della Scultura nel Tom. II, p. 420,

SE

SE
ili

331

SELV1
glie
,

(IN.),

coniatore

meda-

fioriva

alla

met del secolo

decimottavo. Osserva il coute Cicognara (Slor. della Scultura T. II, p. 410, che costui riproduceva sotto medaglie altrui il proprio nome le Codiale nel sedicesimo secolo, onde non pu essere collocato tra i vatrolenti maestri. Ad ogni modo vandosi rammentato da alcuni autori , ed in particolare dal conte Mazzucchelli, non doveva ometterlo in questo dizionario, nel quale pur troppo dovetti dar luogo ad altri mediocri artisti. SEMENZA o SEMENTI (Giacomo), nato in Bologna nel 1580, tu emulo di Guido Reni in ogni sua maniera di dipingere. Oper in Roma a fresco in Ara Cotti ed altrove , dovunque mostrandosi corretto, erudito, vigoroso. Lasci pure in quella capitale alcune tavole di
,

che riunisco in un solo articolo, perch non furono in vita separati che dalla morte. Agli iuseguamenti paterni probabile che aggiugnessero in patria quelli di Perino del Vaga,
tanto stimato dal loro genitore. Anzi raccontasi, che questi udendoli un giorno criticare r.ou so quale errore di disegno in una stampa di Tiziano, li ammonisse a tacere il cattivo e lodare il buono nelle opere dei grandi artisti. Passarono poscia a Roma , invaghili delle bellezze di
e lo studiarono attenta, mente. Tornati in patria furono molto adoperati in opere pubbliche e private, lavorando per lo pi insieme. Tenaci imitatori dello stile raffaellesco, giunsero talvolta ad ingannare i pi esperti. Dicesi che ancora Giulio Cesare Procaccino, vedendo una storia del Ratto delle Sabine dipinta da Ottavio nella facciata del palazzo Doria , la sup-

Raffaello

altare assai lodale

ma

di tutte la

migliore e forse quella di S. Seba-

pose

di

Raffaello

domand

se

Michele di Bologna , dove mor in ancor fresca et. SEMINI (Michele) ricordato tra gli scolari di Carlo Maratta, o non inscio opere degne del maestro , o furono ad altri attribuite.
stiano
.1

S.

altre cose avesse dipinte in

Genova. Passarono a Milano preceduti da meritata fama, ed ebbero importan-

tissime commissioni per chiese e per palazzi, e molte cose vi condussero a fresco ed all' olio ; ma come co-

( Antonio ) , nato in Genova circa il 1485 , fu scolaro di Lodovico Brea. Pu Antonio, scriveva il Lanzi, riguardarsi come il Pietro Perugino della scuola geno-

munemente accader
ti,

suole ai frescan-

avevano di gi piegato ad uno

stile pi facile e meno limato. Andrea mor di 68 anni , nel 1578 , Ottavio nel 1604, quando era giun-

vese. Si avvicina al

buon secolo

la

Deposizione che si conservava nella soppressa chiesa de' Domenicani di Genova , ed iti altri pregiatissimi quadri, tanto per conto delle figlile, che degli accessorj di belle prospettive e paesaggi. Ma la sua tavola della Nativit dipinta a S. Domenico di Savona in et pi matura il suo capo lavoro , avendo in essa superato Perino del Vaga , che aveva preso ad imitare, ed emulato, sto per dire, Raffaello. Vivea ancora nel 1547. Furono suoi figliuoli

morali
fo

to a decrepitezza, lo non parlo dei quest' ultimo a di difetti

torto ingranditi da qualche biograper uou ricordarmi che delle ,

sue pittoriche virt. SEMITECOLO (Niccol), veneziano, ed uno dei pi valenti arti del quattordicesimo secolo sti noto che operava nel 1567. Una sua pregevole tavola, rapprese o tante Signora ed la Trinit con Nostra alcune storie di S. Sebastiano, con,

servasi nella

libreria

capitolare

di

Padova. Vi

ed

allievi
(

Andre

ed

Ottavio

vede il nudo assai beo trattato, svelle sono le proporzioni delle figure, e forse oltre il dovere.
si

352

SE
dicesimo secolo
in patria
l'
,

SE
;

(Questo maestro uon raggiunse Giotto nel disegno, ma forse lo super nel colorito , e tiene una maniera letalmente diversa da quella del

apprese
recatosi

il

disegni;

indi

Roma

In guest' opera Nicoleto Semitecolo de Venexia impense 1367.


pittore
si

fiorentino.
:

sottoscrisse

SEMOLEI. V. Franco. SEMPLICE (Fra). V. Verona da. SERAF1N ( Pietro ) fioriva in


Barcellona
circa
il

studi architettura sotto Baldassarre Peruzzi; ma il principale sua studio fu quello di disegnare e misurare gran parte di quegli antichi edifizj, che poscia cos egregiamente descrisse nel terzo libro della sua
Architettura. 11 Seri io dev' essere risguardato , dice il Milizia , come uno dei principali dottori dell' ar-

1560

ed era

comunemente chiamato il Greco. Nel 1565 prese a dipingere con altro pittore suo compatriotto le imposte dell' organo della cattedrale

grandioso lavoro che di Tarragona fu largamente premiato, e che forse la migliore delle vaste opere ese:

Seguace di Vitruvio, si benemerito dell' arte non meno colla teorica che colla pratica. Vero per altro che nella pratica si scost alquanto dalle rechitettura.

reso

gole dell'antico
la

romano
di
il

architetto:
fu al-

sua maniera
,

profilare

guite da questi due maestri.

SERAFINI
nel
la

Sebastiano de'
nel

1585

dipinse
di

duomo

di

Modena un' ancona rappresentante


Coronazione
Maria Vergine.
In quest' opera assai pregevole per tempi in cui fu fatta , vedesi i apertamente imitato lo stile di Giotquale sessant' anni prima il to ,

aveva lavorato in Bologna, in Ferrara


,

in

Padova

ec.

SERANO V.
SERENARl
mo, nato
cavai. Conca.

Cerano.
di Paler-

(Gaspare)
,

in sul cominciare del difu allievo del ciottesimo secolo

Lavor alcun tempo in Roma , dove nella chiesa di S. Teresa dipinse a competenza del Peroni di Parma. Ma le migliori opere del Serenari trovansi in Patra le quali rinomatissime lermo sono la cupola del Ges e la grande cappella del monastero della citt. Ignoriamo ogni altra biografica
,

circostanza di questo valente artista. SERGIEL (N.) scultore svedese


era in

Roma dopo
statua
d'

la

met del

se-

colo

decimottavo.
la

bre

di

Lo resero celeDiomede ed il

gruppo

e Psiche , per il quale ottenne il titolo di socio dell' accademia di Francia. SERLIO (Sebastiano) nacque in Bologna in sul declinare del quin-

Amore

suo gusto non stato eccellente. Alla colonna toscana ha dato sei diametri ; la sua cornice composita, ad imitazione di quella del Colosseo , tanto rustica, che comparirebbe tale anche al paragone dell' ordine toscano. All'jonico lasci quella sua base jonica senza accorgersi della sua deformit e lo fece meschiuello. Il suo corintio non ha che nove diametri con un capitello sparuto. Di peggior guqui gli sto il suo composito manc la sua bussola vitruviana. Ha usato eziandio d' appajar le colonne e se il magnifico palazzo Malvezzi in Bologna disegnato da lui , avrebbe meglio adoperato a non lasciare che la cornice di cima. L'anno 1541 and colla sua famiglia in Francia, dov' era stato con onorate offerte invitato ed anticipatamente regalato da quello splendido re Francesco I. Col si occup delle fabbriche del Louvre, di Fontainebleau, e delle Tornielle, e continu a scrivere il suo Trattato di Architettura. Prefer al proprio disegno per il cortile di Louvre quello dell' abate di Clugny , ed ebbe Ja grandezza d'animo di consigliare i! re a farlo eseguire. Sopraggiunte le guerre civili, trovandosi infermiccio e povero, ritirassi a Lione, venden:

quanto secca

ed

SE
do, per propria opere e Passava termin

SE
alcune sue
se

353

provvedere

alla sussistenza

e della famiglia

SERMONETA. V. Siciolante daSERODINE (Giovanni), Dato iu


Ascona, terra della diocesi milanedopo la met del sedicesimo , secolo , fu scolaro del Caravaggio e suo fedele imitatore. In Roma , dove lavor e mor giovane durante il pontificato di Urbano Vili, conservasi a S. Lorenzo fuori delle

disegni a Giacomo Strada. poscia aFontaioebleau,dove la carriera sua gloriosa


e
in

l'anno 1568, da tulli stimato compianto per la sua dottrina

architeltura civile e militare. Fu il Serlio anche intagliatore

avendo
te

incise in

Bologna trenta por,

mura un

S.

rustiche

e venti dilicate

parte

forse la

sola

Giovanni decollato, che opera certa che si

in

rame

e parte in legno.

conosca del Serodine.


fu scolaro del

pi d'ogni altra cosa resero famoso il nome di Sebastiano Serlio i sette libri dell' Architettura e prospettiva , sei de' quali furono pubblicati da lui dal 1557 al 1550, e 1' ultimo dopo la sua morte in Francfort. In questi aveva V illustre autore raccolto tutto quanto intorno a questa nobilissim'arte scrisse Vitruvio Pollione e quanto pot egli raccogliere in appoggio delle
,

Ma

(Cristoforo) di Cesena, Guercino , ed tenuto uno de' buoni imitatori di cos

SERRA

valente maestro. Fioriva in patria,

dove lasci alcune pregevoli opere,


nel

1678.

(Michele) nacque

in Cata-

logna circa il 1653. Fugg di otto anni dalla casa paterna , perch la

madre
nozze

di

lui

era

passala

a terze

dottrine
degli

vitruviane ne' frammenti antichi romani edifizj. Alla

e giunto a Marsiglia si acconci con un pittore che lo ammaestr ne' principi dell' arte sua ;

prima edizione tennero dietro diverse altre, e non pertanto questa insigne opera difficilmente ora si
trova, ed

ma

passati

due anni
a

lo

abbando,

nava per recarsi

Roma

e di

comunemente

desiderata

da quanti professano l'architettura, specialmente a cagione del terzo libro, risguardato come il capo-lavoro dell' immortale autore, e superiore a quanto intorno allo stesso argo-

tornava di venti anni a Marsiglia. dipingeva per la chiesa dei Ivi Domenicani un S. Pietro Martire,

che gli procur altre commissioni per chiese e per private famiglie in tanta copia che a pena poteva a tutte soddisfare. Un suo quadro

mento
da
in

fu

altri

prima e maestri.

dopo

di lui scritto

mandato
gli

all'

accademia di Parigi

(caval. Cesare), nato Orvieto circa il 1516, pass giovane in Assisi e presavi moglie , vi si trattenne finche visse. In questa citt ed in Perugia condusse diverse grandiose opere a fresco ed all' olio, con grande feracit d'idee e con vigorose tinte ma non con eguale bravura di disegno. Conservasi in Spello una sua tavola rappresentante un miracolo del B. Andrea Caccioli, che delle migliori cose della scuola romana a quei tempi. Mor in Assisi di 84 anni nel 1600. SF.RMOLEI. V. Franco.
,
,

SERMEI

ottenne il titolo di pittore del re , e nobilissime commissioni dai principali signori, che lo resero iu
il

breve tempo ricchissimo. Ma venuto 1721, ed imperversando in Mar,

siglia la peste

il

benefico pittore

dispens tutte

le acquistate ricchez-

ze in sollievo degl' infermi , altro non essendogli rimasto che la sua virt , e la soddisfacente memoria
di aver giovato a' suoi simili.

Nuove

queste due vasti quadri, ne' quali rappresent la terribile calamit, cui aveva presa tanta parte, accrebbero la sua gloria, senza ri-

opere e

tra

stabilire

sua fortuna. Mor in la Marsiglia di 75 anni , nel 1728.

554

SE SERVI (Costantino de'),

SE
fioren-

all'accademia di Francia come pittore paesista con ed ricevuto con

di Sanie Tili.

tino, nalo l'anno 1554, fu allievo Fu detto che facesse

un

bel

quadro

applauso.

di-

qualche ragionevole ritratto, e che


recatosi in

non tanto
l'

Germania, si esercitasse nella pittura quanto Delincisione di pietre dure.

de' ) nato ( Costantino Firenze da cospicua famiglia V anno 1554, fu pittore, ingegnere ed architetto , viaggi per tutta l'Europa, e da tutte le corti sovrane ottenne dimostrazioni di stima.
in

dal

chiarato architetto del re, e d spettacoli che sorprendono e sempre nuovi. E chiamato in Inghilterra nel 1749 per una strepitosa macchina da fuoco che cost centomila ghi-

nee: diresse le magnifiche feste Vienna per le nozze di Giuseppe


coli' infanta

in
II

diede al duca di Wirtemberga magnifici spetdi

Parma;

Fu

Gran

Sofi di Persia

richieII.

sto al gran

duca Cosimo

Co-

ad assorbire i tesori un piccolo sovrano. Tornato a ci Parigi per pubbliche feste


tacoli bastanti di

stantino rimase un anno alla corte di quel principe , che lo rimand

siamo anche troppo


inezie. In
dell'

intrattenuti di

Parigi
,

eresse la facciata
la

magnificamente regalato. In Firenze ebbe la carica di sopraintendente di tutta la maestranza de' lavori della
Galleria e della magnifica cappella

di S. Sulpizio

la porta della casa


,

Enfant Jesus
in

grandiosa

scala dell'Albergo

Rotonda
per
il

d'Auvergne, Ja forma di antico tempio

Lorenzo. Chiamato in Inghilterra, fu dal priucipe di Galles nominato sopraintendente di diverse fabbriche e macchine coli' annua provvisione di 800 lire. Fu dal
di S.

maresciallo di Richelieu , la Casa di Delizie a Ralaine a breve distanza da Parigi , la chiesa paril

rocchiale di Coulange in Borgogna, grande aliare dei Certosini iu

Granduca

mandato in Olanda al servizio degli stati generali, che rimasero soddisfattissimi di lui. Dopo questi ed altri viaggi in pi parti
d'

Europa, rivedeva
in

la

patria,
di

cess di vivere

et

dove 63 anni

mentre trovavasi

Gran Duca

in

al servizio di quel qualit di Vicario

Lione ecc. ecc. Servaudoni si ammogli in Londra e mor a Parigi nel 1766 , compianto, perch uomo generoso, che lavorava per la gloria pi che per il guadagno. Il suo stile in architettura fu grande, come furono grandi le occasioni di lavoro e le
sue prodigalit.

di Lueignano.

(Niccola), fiorentino, nato nel 1695 esercit in


giovent la pittura, ed i suoi quadri di paesaggi con ruiue davauo grandi speranze. Ma voltosi all'architettura, la studi principalmente negli antichi avanzi di Roma. Slava per dichiararsi architetto, quando, strascinato dal piacere di viag giare, approd in Portogallo, e col dipinse le scene per I' opera italia-

SERVANDOCI

SESTO (Cesare da), probabilmente scolaro di Leonardo da Vinci,

Lomazzo
i

sebbene dal Vasari e da Paolo noi: venga annoverato fra lasci Milano , sua suoi allievi
:

patria, gi fatto pittore, a

e recavasi

Roma

dove contrasse amicizia

con Raffaello, dal quale fu slimato assai. Raccontasi anzi, che un gior-

no

gli dicesse, parergli

cosa strana,

na
Il

ed i progetti per alcune feste. , successo super l'aspettazione, ed


in
il

che pure essendo tanto amici, nella pittura non si portassero punto rispetto. Dipinge Cesare cou Baldassarre Peruzzi uella

ebbe

Allora

premio l'ordine di Cristo. cavai. Servandoni chiacorti


feste.

Rocca d'Ostia

e stando al Vasari, parrebbe che

il

mato
tare

a e

diverse
dirigere

per architetSi presenta

pittore milanese si portasse meglio del senese. Diverse opere di questo

SE
grand'

SE
feri
il

555

uomo

couservansi in Milano,

u tutte di uno stile. Un quadro di prima maniera , che conservasi all'Ambrosiana e tutto lionardesco;

leggiadro, e fa diligente ricercatore del nudo, spiritoso nelle masse, forte nel colorito.

grande

al

Pu

ma una
mente
la

sacra

pinacoteca- di

famiglia nella reale Brera ricorda vivadi Raffaello. Bel-

vedersi in Modena qualche sua tavola di aliare colla sottoscrizione: Hercules Septmius. Operava

maniera
il

ancora nel 1589.

lissimo pure

dentore al vero

con che conservasi come cosa , veramente preziosa , nel palazzo Scotti, alla quale opera aggiungono
,

Battesimo del Re* figure quasi grandi

SETTIMIO,
Fubblic

architetto

Romano,
al-

due

volumi intorno

architetlura , de' quali fece memoria "Vitruvio Pollione nel proemio del settimo libro.

pregio

il

paese e diverse qualit di

uccelli, di erbe e fiori freschissimi

dipintivi

dal Bernazzano. Si cita pure una sua Erodiade , il di cui volto

SEUTER (Giovanni Goffredo) nacque in Augusta nel 1718. Rimasto orfano in fanciullezza, trov
nel padrigno

sembra copiato dalla Forna-

rina di Raffaello ; come dalla Disputa del Sacramento dello stesso aveva Cesare prese alcune delle
figure che
si

Gio, Seuter r/Sauter, chi fece con lui le veci di padre e di precettore. Poi eh' ebbe appresi
gli

elementi del disegno e

dell' in-

taglio, recossi a
si

Norimberga, ove

ammirano

nella cele-

bre sua tavola di S. Rocco. Devo soggiugnere per amore di verit , che non tutte le opere ci "Cesare sono dello stesso merito , ne tutte vedonsi condotte colla medesima diligenza. Alcuni supposero che questo grande artista appartenesse alla famiglia Magni , e che siano di sua mano usciti alcuni santi dipinti a fresco su quattro pilastri della chiesa della Madonna di Sarouno, sotto ai quali leggesi Cesar Maguusf. 1555. Ma oltrech questi freschi non corrispondono all'alta opinione che abbiamo a ragione di Cesare da Sesto; pare indubitato che questi morisse nel 1524.

pose sotto la direzione di Giorgio Martino Preisler, intagliatore a bulino. Dopo due anni di studio
e di pratica
al
,

fu spedito a Firenze

marchese Gerini che faceva

in-

cidere la sua celebre, ora dispersa, Galleria di quadri. Poi ch'ebbe iutagliati alcuni rami abbastanza lodevolmente, pass a Roma per continuarvi i suoi studj. Di l recavasi a Venezia, e vi rimase alcun tempo, intagliando sotto Ja direzione del celebre Giuseppe Wanger. Tornato poi a Firenze, fece alcuni rami per 1' opera di Stosch. All' ultimo rivedeva la patria, e continu a pubblicare lodevoli stampe , dovunque tenute in pregio dai veri conoscitori.

SETTI (Cecchino), modenese,


il 1495. Se le sue tacorrispondevano in merito a certi fregi d'altare di ottimo gusto, conservatisi fino ai presenti tempi, deve essere annoverato tra i buoni pittori che onorarono la scuola modenese avanti il 1500. (ERCOLE DE'), nato in Modena circa il 1530 , fu tale , che

fioriva circa

Soggiungo un

breve, elenco

vole

delle sue stampe.

Ritratto di Giorgio Filippo Rugendbs. Simile di Giovanni Kupelzky. Una Sacra Famiglia, da Andrea
del Sarto.

quando

compatriotti cercavano, dietro l'esempio del Pellegrino, di mostrarsi raffaelleschi, egli tenne una diversa strada: pietulli
i

suoi

casa di Marta e di Madda Leonardo da Vinci. Ges Cristo alle Nozze di Canna Gallile , da Paolo Veronese. La Sacra Famiglia, servita dagli

Ges

in

dalena

^36

SG
,

SII
dalscul-

Angeli nella Fuga d" Egitto l' Albano.

SEVERO

da

RAVENNA,
,

tore del sedicesimo secolo

trovasi

maestro onde fu poi uno di col' io, che contribuirono a far credere che Audrea abbia fatte frequenti repliche delle proprie invenzioni.
,

iodato da molti scrittori contemporanei, e specialmente da Pomponio Gaurico, forse al di l del suo vero merito. Ad ogni modo la statua di S. Giovati Battista scolpita da lui, e che trovasi nella parte esterna della cappella di S. Antonio in Padova, opera bastantemente lodevole.

SGUAZZINO
oper
in patria
,

lo
il

di citt di

Castello, visse circa


altre vicine citt.

1600, e molto in Perugia ed in

Sebbene

di

poco

gastigato disegno, pregiavansi le sue opere per il maraviglioso effetto del

contrapposto de' colori


bei partiti di

cavandone

LANTE

ROMERO D' ESCA(Giovanni da), nacque in Granata del 1627 e fu scolaro di


SEVILLA
,

ombre e di lumi. SGRILLI (Bernardo) architetto ed intagliatore, acquist nome dalle ventidue tavole in rame rappresentanti la Gallena di S. Lorenzo di Firenze architettata da Michelangelo Bonarroti , le quali ornano il libro

Pietro de
in su la

Mova
buona

il

quale lo pose
Sgraziata-

via, facendogli stu-

diare

grandi originali.

intitolato

mente il Moya mor quando Sevilla cominciava a fare rapidissimi progressi


;

La Libreria Mediceo Laurenziana pubblicata in Firenze nel 1759. Intagli altres alcuni ra.

ma memore
,

de' suoi inse-

mi

del
l'

Museo
Gori
,

etrusco

di

Anton
in

gnamenti

continu lo studio sui capi-lavori dell' arte , e pi che a


tutt' altri
,

Francesco
renze

stampato anno 1757.


,

Fi-

si

affezion a quelli di

SHARP
1746; ebbe
disegno

primi quadri del Sevilla acquistarongli grande opinione, onde cominci ad avere importanti commissioni per Granata e per altre citt. Gli Agostiniani Scalzi di Granata, i Carmelitani, i Gesuiti, i Gerolimini ebbero molte tavole di questo valente artista, e non poche passarono nelle chiese di Xeres, di Alcala d'Henares ed altrove. Molti preziosi quadri da stanza conservansi nelle principali quadrerie della Spagna. Mor in Granata nel 1595.
I

Rubeus.

re a bulino

(Guglielmo), intagliatonacque a Londra nel


in patria a
,

maestro del
il

West Bartolozzi. Non

dell' intaglio

perci maraviglia che dalla scuola di cos grandi preuscisse capace di eseguire cettori

bellissime stampe a bulino , tra le quali ebbero fama le segueuti


;

S.

Cecilia
,

rappresentata

fino ai

ginocchi

da Giosu Reynolds.

La
ai

stessa Santa, rappresentata fino

ginocchi, innanzi ad un organo,

dal

Domenichino.
, ,

a
l'

SEV1N (Claudio Alberto) and Roma nel 1675 in occasione delanno santo e
vi fu

trattenuto da

l'

da West. e Giulietta che divide Alfredo il Grande ultimo suo pane con un Pellegri,

Romeo

diverse commissioni fino al susseguente anuo , nel quale mor. Era stalo molti anni in Inghilterra ed in Svezia, dove dipinse alcuni quadri di Storia, e moltissimi ritratti.

no

dallo stesso.
re Carlo II, che approda nella Tower , dallo stesso.
d'

Il

rada di

La Pitonessa
apparire
,

Eudor
del

che

fa

1'

ombra

profeta Sa-

SGUAZZELLA
fu scolaro di

Andrea lo
del Sarto
,

Andrea

imitatore dello stile di cos grande pittore : ma invece di condurre opere di propria invenzione, fe ce molte belle copie di quelle del
fedele

muele dallo stesso. Cupido e sua madre Lebrun.

da L. E.

SHERLOCR
glese,

(N), intagliatore in-

del

che operava in sul declinare, secolo decimottavo , pubblic

SII

SI

357

diverse stampe sui disegni e quadri di Pi (tomai t e di altri maestri.

SHERWIN
a

(Guglielmo) nacque

il 1650. Fu valeute disegnatore ed intagliatore , senza che si sappia quali maestri abbia avuto. Le migliori sue cose consistono in ornati di libri ed in ritratti, ne' quali scorgesi eh' era profondo conoscitore della parte meccanica dell'intaglio, comunque gli mancasse il gusto dell' esecuzione. Intagli sui proprj disegni il frontispizio e la maggior parte dei rami a taglio dolce, che ornano l'edizione di God's Reverge Against Mutider.

Londra

circa

molto nolo, raa ricordalo da Basan, il quale crede che nel 1786 intagliasse insieme al precedente la morie di Manners. SIBILLA (N.), scultore, operava in Roma dopo la met del secolo decimottavo, quando all'Italia mancava ancora uno scultore, che richiamasse col suo esempio l" arte
imitazione dell' antico, e quando non era ancora ricondotta alla purit degli ordini antichi. Non perci maraviglia ,
all'
l'

architettura

che nel monumento eretto a Benedetto XIV, non si trovi da lodare che una facile pratica d' esecuzione. Questo monumento fu eseguito da Sibilla in compagnia del Bracci.

Tra

le

sue stampe contansi

Carlo II re d' Inghilterra. Giuseppe duca d' Albermarle. Guglielmo Bridge. Il giudice Powel stampa raris,

SIBRECHTS
di

(Giovanni) allievo

e di Carlo du Iardin, colle di cui pitture si confondono le sue , fu riputato pittore di di-

Berghem

sima.
(o Ioan Kevse) nacque in Inghilterra nel 1746, edera

stinto

IOHN

in

merito. Era Giovanni nato Anversa circa il 1625 ma non


,

nota verun' altra circostanza della

annoverato tra i buoni intagliatori di Londra. Circa il 780, successe a Woolet nell'impiego d'intagliatore del re, e lasci, tra un buon numero di stampe , le seguenti Ritratto di Roberto Louth vescovo di Londra, fino ai ginocchi, da
i

sua vita.

SICIOLANTE (Girolamo),
dalla

detto

Sermonetta , vivea nel 1572 ; e sebbene non apprendesse a dipingere che dagli scolari
patria
il

degli scolari di Raffaello, pu essere annoverato tra i buoni imitatori

Pine.

Guglielmo conte di Chatam. Mistriss Robinson a granito. Guglielmo Woollet intagliatore


,

lei

re.
,

La Meditazione ossia il Pensieroso di Milton. Veduta di Gibilterra con le batterie della flotta spagouola, 14 settembre 1782.
al

Cristo che porta la Croce Calvario, da Guido Reui. da Angelica Pericle ed Aspasia
,

Ges

Kaul'mann.

Erminia che incide il nome di Tancredi su la scorza di un faggio, dalla medesima. La Morte di Lord Robert Manjets , da Stottard , pezzo capitale.

Carlo

intagliatore
fi.

non

questo sommo maestro. Delle molte sue opere fatte all' olio ed a fresco, in Roma e nello slato pontificio non ricorder che la storia della sala dei re, rappresentante Pipino , che dona al papa Ravenna , dopo aver vinto Astolfo ; il Martirio di S. Luca a S. Maria Maggiore, e la stupenda tavola a S. Bartolorameo d'Ancona, nella quale dipinse il Santo titolare con Maria Vergine in allo ed altre moltissime figure. Poco oper di quadri da stanza , ma fece molti ritraiti che furono stimati assai. Mor durante il pontificato di Gregorio XIII. SICIIEM (Cristoforo van), nato circa il 580, fioriva in Amsterdatn ne' primi anni del diciassettesimo secolo. Fu uno di molti e pi
di
,
1

Diz. dec'i

A re

ecc.

T. IH.

45

338
stinse

SI
,

SI
e si dile-

distinti allievi di Goltus

merc

le

sue incisioni io

gno

di vigorosa esecuzione. Intagli

varie cose ancora a bulino. La sua pi importante raccolta porta il titolo di Iconica Haeresiarcarum ec. che offre moltissimi ritratti , intagliati sui proprj

dipinse a fresco sopra la porla Romana quella Coronazione della Vergine, tino all'et nostra conservaquale molto si avvicina al la , la fare di Simone, e forse per alcuni rispetti lo vince. Una tavola a tem-

pera

dello

stesso

artista,

ma non

disegni.

Un'

altra

cos bella,

pu vedersi Berna dopo


,

nella chiesa

raccolta di ritratti quella dei conti d' Olanda e di Zeelanda, tutti disegnali da lui. Fra le sue stampe
in

di Pienza,
i

ossia
la

Bernardo

da)

fioriva

met del quat-

Ritrailo di

rame trovansi le seguenti : Giovanni Calviuo.

d'Alencon.
dell'

di Francesco Valejo duca

tordicesimo secolo, e fu quello, per confessione del Vasari, che cominci a ritrarre al vero gli animali , avendo altres saputo dare

imperatore Carlo

iti

piedi.

della regina Elisabetta in

piedi ec.

conveniente espressione alle umane figure. La sola pittura conservata che di costui si conosca , un fresco nella Pieve d' Avezzo , nel quale
mostrasi diligente nel trattare le estremit; mentre nelle vesti e nelle pratiche del colorire trovasi inferiore a non pochi suoi contemporanei.

Stampe

in legno.

Seguito di dodici stampe istori che. Ester davanti al re Assuero.

Adorazione de' pastori, da Bloemaert. Seguito di quattro fogli rappresentanti Giuditta, Davide, Sausone e Sisara , da Goltzio. Seguito di quattro pezzi rappresentanti gli Evangelisti ec.

(Duccio, ossia Guiduccio Boninsegna ) fu uno de' pi antichi

maestri

dicesi

scolaro del

Segna. Nel 1311, meutre Giotto dipingeva in Avignone, fece Duccio la celebratissima tavola della casa

dell'Opera, che
)

SICKLEERS (Pietro van


operava circa
il

che

l'arte.

forma epoca nelLavor intorno a questa tre

1750,

si

fece

nome

tra g' intagliatori in

rame per un

seguito di stampe rappresentanti tutti i re di Francia da Faramondo fiuo a Luigi XV.

anni , essendo vasta assai , siccome quella che doveva essere collocata uel maggior altare della metropolitana. E dipiula dai due lali con grandi figure di storie evangeliche
distribuite in molti sparlimene nella
faccia

S1EGEN, o SICHEM (Luigi von) luogoteuente colonnello al servizio del Laugrauo di Assia Cassel, nacque circa il 1620, e fu l'inventore
maniera nera. Sono conosciute per suo lavoro le due seguenti stampe Amalia Elisabetta , Langravia di
dell' intaglio alla
:

che guarda il coro. Sebbene ritenga ancora molto della cos delta

maniera greca , la pi copiosa di figure ed uua delle meglio condotte tavole di que' tempi. Ebbe Duccio grandissima fama in tutta la Toscana, e dipinse in molte di quelle
citt,

Cassel.

La Sacra Famiglia,
S.

in cui vederi

nit.

non esclusa Firenze, a S. TriLe prime sue opere appai tenal

Giuseppe con Annibale Caiacci.

gli

occhiali

di

gouo

fino quasi al

SIENA (Ausano da) nel principio del quiudicesiino secolo aveva nome di eccellente pittore. Del 122
I

e continu a lavorare 340; onde uou pu darsi fede al Baldinucci, che lo pretende scolaro di Giotto.

1282

Francesco da

scolaro del

SI met del sedicesimo secolo. Fece qualche ragionePeruzzi,


fior circa la

SI

33y

vole dipinto a fresco ricordato ancora dal Vasari; ed in Siena viene creduto autore di alcuni rabeschi ben condotti assai.
,

SIENA (Erancesc' Antonio da) probabilmente allievo del Barocci , dipinse nel convento degli Angeli, sotto Assisi, una Cena nel 1614, iu cui sono alcune buone cose, in grazia delle quali gli si

ed iu Siena si conservano alcuue sue pregiate pitturo, nelle quali vedesi lo studio che quest' artista andava facendo del nudo, assai meglio trattato che non dalla maggior parte de' suoi contemporanei. (Matteo da), figlio ed allievo di Giovanni, non solamente super il padre , ma quanti maestri erano a Siena in sul declinare del quindicesimo secolo , onde fu dna

condonano
di

le

parti

mal condotte. ( Francesco


,

Giorgio

boriva nella seconda met del quindicesimo secolo e fu ad un archiscultore tempo pittore tetto. Per conto della pittura viene a ragiouc lodato per essere stato dei primi a far scortare con giusta prospettiva i piani ; a piegare naturalmente i drappi ed a dare ai volti, se non bellezza, variet ed
, , .

Da)

Masaccio de' Senesi. Infatti and formando un nuovo stile, onde esaminando per epoche le sue opere, vedesi chiaro il miglioramento che andava facendo.
il

mato

costui

si

Chiamato
scuola
a

a Napoli

ridusse quella

espressioue.
rispetto
alla

Non

cos

pu

dirsi

scultura, nella quale rimase di lunga mano al di sotto di Agnolo ed Agostino suoi concittadini , sebbene da un secolo e mezzo lo abbiano preceduto. Nulla diremo dell' architettura , perocch non pot o non seppe approfittare dei primi lumi dati intorno e quest' arte da Brunelleschi e da Leon Battista Alberti. Tornando alla pittura, la sua pi lodata opera la Strage degl' Innocenti fatta per i Servi di Siena

pi moderno gusto, ed avendo conosciute le pratiche del dipingere all'olio, cominci a dar morbidezza alle figure. L' ultima delle conosciute sue opere appartiene al 1491. da ) forse il pi ( Guido J antico de pittori italiani, che co.

minciarono a scostarsi dalla maniera bizzantiua, dipingeva nel 1221, vale a dire avanti cheFirenzeavesse il primo suo pittore in Cimabue. Preziosa
opera di questo artista l' immagine posta gi nella di Nostra Signora
de' Malevolti in Sau Domenico, nella quale si legge: Me Guido de Scnis diebus p'inxit ami

cappella

nis
lis

Quem

velit

Christus leni* , nul agere poenis. Anno 1221.

l'anno 1491. Aveva di gi trattato Jo stesso argomento iu altri luoghi e segnatamente in Napoli , onde in cambio di variarne la composizione and replicando la prima, migliorandola per sempre in qualche
,

Amabile il volto della Vergine, e non burbero come costumavano di farlo i bizzantini artisti di quei tempi ; come ancora ne' vestiti vel'aurora del medesimo stile. taluno si volle pareggiarlo, ed anteporlo a Cimabue. Ma oltre che diffcilmente pu istituirsi ragionevole confronto tra una sola immagine e le certa che ci resta di Guido molte e varie pitture di Cimabue ; stando ancora alle sole Madonne, cosa indubitata che quelle del pittor fiorentino a Sauta Trinit ed a Santa Maria Novella di Firenze, hanno colorito pi vivo, carnagioni
desi

Da

parte*

cesi

(
,

Giorgio
fu

da

detto

il

Giannetta

scolaro

del

Meche-

rino; poi lasciato questo maestro, fe-

ad imitare nelle grottesche GioUdine, e fu molto adoperato in Roma ed iu patria.


vanili da
(

Giovanni di Paolo da
al

oper dal 1427

1462.

Piacenza

340

SI

SI
avere Ugolino viaggialo assai e ili' pintt tavole e cappelle per tutta Italia ; ed essersi all' ultimo ridotto in patria; dove mor vecchissimo.
(

pi vere , pi naturali mosse. Che sarebbe poi se il paragone si facesse


sulle migliori cose di piate ad Assisi?

Cimabue

di-

SIENA (Matteino da) fior in Roma a' tempi del Circignani alle
,

SIGHIZZl
usciva
del

Simone da ) V. Memmi. ( Andrea ) bolognese


,

di

cui

pitture aggiunse prospettive


,

e paesi

e segnatamente nelle trentadue storie de' Marlirj fatte a San

Stefano
paesi

Rotondo

intagliate dal Cavalieri.

che poi furono Non pochi

scuola del Colonna e e fu uno dei celebri pittori di architetture ed ornati. che operavano nella seconda met del diciassettesimo secolo. Lavor in Todalla
Mitelli

sebbene

del Matteino assai leggiadri , di antica maniera, conser-

rino, in

vansi nella Galleria Vaticana. Mor in Roma di 55 anni sotto il pontificato di Sisto

V.

(Maestro Mino o Minucdiverso dal celebre Fra Mino da Turrita si crede che dipingesse nel 1289 una Vergine nel palazzo del comune di Siena , nella
)
,

CIO

da

Mantova ed in Parma , dove rimase pensionato ai servigi di quella ducal corte. Non nota l'epoca della sua morte, e poche notizie si hanno intorno ai suoi figliuoli ed allievi che si sparsero in diversi luoghi della Lombardia dipingendo
,

chiese ca

teatri

e private case.

quale pittura degne di considerazione sono l'invenzione, la grandezza delle figure e la distribuzione simmetrica de' gruppi, se pure molte delle pi pregevoli cose non devono attribuirsi a Simone, che ventidue anni pi tardi la ristaurava ; come pare certo che si debbano a lui quei volti e quei panni, che di que' tempi non si osservano che
nelle pitture di Simone.
(

di Lueand giovane a Roma, e lungamente vi dimor. Sono sue opere il quadro dell'aitar maggiore a San
,

S1GISMOND1 (Pietro)

Michelangelo da) V. An-

selmi.

Segna o Buoninsegna da) 1505, ed era tenuto buon maestro ancora fuori di patria. Una
(

fioriva nel

sua tavola conservavasi in Arezzo da qualche antico scrittore chiamata egregia; ma al presente non nota veruna sua opera certa. (Ugolino da) di questo maestro , che operava nel 1559 racconta il Vasari, che fu talmente appassionato imitatore dello stile dei greci bizzantini , che sebbene tosse costretto ad ammirare la miglior maniera di Giotto, non perci volle abbandonare la prima. Una sua Madonna tutta di gusto dell' antica scuola sanese, conservasi in Firenze ad Orsanmichele. Si dice
, ,

Niccol in Arcione ed alcuni quadri da cavalletto che si conservano in private quadrerie. Pare che non rivedesse la patria che in matura vecchiaja onde non maraviglia che non lasciasse in patria alcun opera pubblica. Fior nel diciassettesimo secolo. SIGNORELLI (Luca), nato io Cortona circa il 440 , fu allievo d Pietro della Francesca, ed uno di quei toscani, cui la moderna pittura va debitrice de' suoi progrescostui, per universale consi. Fu sentimento, il primo che sapesse disegnare i corpi con vera dottrina anatomica, ed a dar loro conveniente e naturale movenza ed espressione; onde fu detto , che lo stesso Michelangelo non isdegnasse d' imitarne alcuni atteggiamenti. Molto oper nel duomo d'Orvieto, in Urbino, Volterra e Firenze ed in altre citt.
, , ,
, 1

Chiamalo
Sistina
,

a lavorare nella cappella dipinse due copiose storie dei fatti di Mos , le quali in cos grande concorso d'artefici come fu

quello della

Sistina, ottennero pei

attestato del Vasari, la palma. Un'al-

SI
sua pregevole opera la Comlounionc* degli Apostoli dipinta in patria nella chiesa del Ges , dove si trova una grazia, una bellezza, un tingere che tira al moderno. Non debbo ad oirni modo dissimulare, che il suo disegno viene accagionato di secchezza. Mor in patria nel 1521. Nipote di Luca fu SIGNORELLl (Francesco) nato avanti il 1500. Di questo artista, dimenticato da Giorgio Vasari, conservatisi nella sala del Consiglio in Cortona le immagini dei Santi
Ira
,
,

SI
negli elementi della pittura.

541

Fu

in

ricevuto nella scuola del Ci^nani, ma trovandosi bastantemente provveduto di beni di fortuna ereditati dal padre e dallo zio, poco attese all'arte, e non ottenne

appresso

essere

annoverato

tra

buoni

allievi

cignaneschi.

S1LANIONE, architetto, che bor nell'Olimpiade CXIV , scrisse i precetti delle proporzioni ed un altro Silanioue, chiamato il pazzo, eser,

cit

la

scultura nella stessa epoca.


di

Fu

quest'artista tanto intemperante-

protettori della citt dipinti assai lo-

mente bramoso

giugnere alla per-

devolmente l'anno 1520. Mor dopo il 1560. SIGNORINI (Alessandro), pittore ornatista cremonese, manc all'arte in patria l'anno 1822 nella lresca et di 50 anni, lasciando in
diverse case di
pinti
,

che infranse aLcune sue statue /credute da lui lontane da quel grado di bellezza cui aspirava onde gli venne il sopranfezione dell'arte,
, ,

nome

di pazzo.

Furono

sottratte al

suo furore

Cremona

alcuni di-

che faranno ancora per parecchi anni testimonianza del suo merito , perocch fu dato a pochissimi, come a Giovanui da Udine, di acquistare l' immortalila con pitture di ornato. Queste periscono colle muraglie che ornano per uno o due secoli al pi , e quando gi perduta la memoria del pittore. Giovani valorosi, che vi siete posti in su la via della pittura, se

Saffo , e di Corinna, l'ultima delle quali in bronzo. Troviamo pure ricordata da


le statue di

Plutarco la sua statua rappresentante Giocasta moribonda. SILOD (Diego), nativo di Tole-

deve risguardarsi , unitamente , Cobarubias , per il ristauratore della buonu architettura nelle Spa-

do
al

gne. Architett la cattedrale e l'Alcazar di Granata , e nella istessa


citt
il

monistero con
,

la chiesa

di

amore
sare

di gloria vi

chiama

a profes-

nobilissima , non prendete a trattare V ornato che quale accessorio delle composizioni storiche, Se poi siete allettati dal guaquest' arte
,

di cui cappella la Girolamo maggiore una delle pii stimate di Spagna. Si attribuisce pure a Silod 1' Ospedal regio ci altri edifizj. Si dice che Silod e Cobaru-

S.

bias facevano costar cavi


fizj

loro edi-

dagno

troverete

in

quest'ultimo

col troppo

caricarli
la

genere di pittura pi occasioni di la. voro e pi facili, che in ogni altra


classe.

re,

credendo che

sculturicchezza e la
di

(Guido), bolognese , era cugino di Guido Reni, ed uno dei mediocri allievi della scuola caraccesca. Mor in patria circa il 1650. Suo nipote , ancor esso chiamato

bellezza fossero la slessa cosa. Operava negli ultimi anni del quindicesimo secolo e ne' primi del sus-

seguente.

SILVA RAZAN deSARMIENTO


(

Donna Marianna

duchessa di
di-

Huescar e d'Arco, era nel 1766

(Guido)

il

giovane, nac-

rettrice onoraria della reale accade-

que molti anni dopo di lui, e fu suo erede. Allorch manc di vita lo zio, era ancora fanciullo, ma non pertanto cominciava ad istruirlo

mia di S. Fernando in Madrid. Cos segnalata distinzione le fu accordata in vista di diversi quadri e disegni di sua mano, superiori in

542
merito
di

SI

SI

gran lunga alla mediocrit delle comuni opere dei dilettanti. Mor questa valente donna in Madrid V anno 1784.

Naucy

nel 1621, fu allievo d'Israele Henriet, mediocre incisore che ven-

SILVANI

Gherardo

scultore

toscano, nato nel 1579, fu allievo di Gio. Caccini insieme ad Agostino Bugiardini , in compagnia del quale lavor intorno al ciborio della chiesa di S. Spirito , che molto si risente dello stile manierato e bizzarro ebe di que' tempi si andava diffondendo in tutta V Italia. Una sua meno infelice opera la statua rappresentante il Tempo, che trovasi nel giardino di Boboli. Ma egli pi

ne in breve superato dal discepolo. Rimasto erede del maestro, si trov padrone di tutti i rami , stampe e disegni eh' egli aveva acquistato dal
Callot e da Stefanino della Bella , dal che ne risult, che colla comodit di tanti egregi esemplari form una maniera che partecipa di quei due valenti intagliatori, e spe-

cialmente
i

si

appropri

il

gusto e la

finezza loro. Luigi

XIV

ricompens

suoi

non comuni

talenti colla so-

che

alla

scultura

attese
la

all'

archi-

sua direzione eretti diversi palazzi in Firenze ed in campagna ; oltre che sovrintese ai ristami di cui abbisognava a' suoi tempi la chiesa di S. Maria del Fiore. Sono sue opere
tettura, e

furono sotto

vrana sua benevolenza, col tenerlo continuamente occupato, e col dichiararlo maestro di disegno del Delfino, assegnandogli una pensione ed un appartamento al Louvre. Mor in Parigi nel 1691.
Elenco di alcune sue stampe.

architettoniche la chiesa e 1' abitazione dei Teatini , la chiesa della compagnia delle Stimmate, la facciata del palazzo Strozzi verso S. Trinit,

Le Quattro Stagioni rappresenda quattro figure mitologiche. Serie di 21 vedute d'Italia e di Francia rappresentanti edifizj, ruine
tate

palazzo Capponi in via larpalazzo Riccardi in Gualfonda ; fece un nobilissimo diseguo per ordine del gran duca Ferdinando per l'accrescimento del palazzo Pitti con una gran piazza teatrale in sul
il

e paesaggi.

ga,

il

Raccolta di 15 vedute di edifizj


tanto di

Roma che de' suoi contorni. 4 Vedute del regno di Napoli. 12 Vedute di paesaggi della Bor4 Vedute dei contorni di Nancy. 24 Vedute di Porti di Mare d'I-

gogna.

davanti, che dopo due secoli si desidera ancora, la chiesa di S. Francesco di Paola fuori di Firenze, la villa delle Falle per la famiglia Guadagni ec. ec. Fu il Silvani uomo dabbene, e nella lunga vila di

luoghi. Diverse Vedute in pi pezzi d porti del mare di Napoli. 12 Vedute dei luoghi pi notatalia e di altri
bili

uovantasei anni fece troppe cose di scultura e di architettura per poterle tutte annoverare. Suo figlio e discepolo (Pier Francesco) fu pure valente architetto ; lavor molto intorno alla cattedrale di Firenze, fece il disegno per la chiesa dei Padri dell'Oratorio, non essendosi potuto, a cagione della soverchia spesa , eseguir quello fatto prima da Pietro da Cortona.

di Parigi.

2 Vedute prospettiche, cio una del Coliseo , l'altra di una parte di Lione, stampe rarissime. Inoltre I Piaceri dell' isola incantata ec

con altre trenta serie di vedute in pi pezzi. figlio del prece( LUIGI )

si

dente,
li.

si

Fu

distinse assai tra i fratelpittore della corte di Dresda,

dove

trattenne
(

50 anni. Erano
intagli

suoi fratelli

SILVESTRE (Israele),

nato a

Alessandro) che

SI

SI

543

acqua lolle alcune slampe di Lodovico, altro fralello SILVESTRE (Niccol Marco e Susanni), pure fratelli , si distinall'

sero nel diseguo e nell' incisione, e

Niccol Marco fu maestro di disegno del re. Questi mor nel 1767.

SILVESTRO

(Don), monaco ca-

maldolese, fioriva circa il 1350. Fu scolaro di Ta.ldeo Gaddi , e buon pittore a fresco ed a tempra ; ma ,
fattosi

bulino. Passato in Inghilterra quando ancora vivea Smith , si diede interamente alla maniera nera. Kneller che si era corrucciato con Smith, si valse di Simone per incidere alcuni de' suoi ritratti. Pure Simone era troppo lontano dall' eccellenza di Smith ; ma i suoi ritratti tratti da Kneller , trovarono grazia presso al pubblico , di modo che intagli molt' altri ritratti di altri
al

monaco, abbandonava
figure
,

la pit-

per consacrarsi, in vautaggio del suo ordine, alla miniatura ; ed i libri corali dei Camaldolesi di Firenze eseguiti da questo valent' uomo si annoverano -tra i pi ragguardevoli che abbia l' Italia. SILVIO (Giovanni), nato in Veuezia circa il 1500, fu fin qui meno conosciuto che non meritava la sua
tura di grandi
virt,

autori con suo grande profitto fino 1755 in cui mor in Londra.

Sue opere
da Kneller. Ricardo Steel Giovanni Tillotson , dallo stesso.
,

Giovanili
stesso.
Il principe dallo stesso.

lord

Sommers
di

dallo

Eugenio
,

Savoja

siccome uno de' migliori tizianeschi che fiorirono avai: ti il 1 550. Di questo valente artista non si cola

nosce verun' altra opera certa, che

1552 per

bellissima tavola dipinta Tanno la chiesa collegiata di

Pieve di Sacco, nella quale rappresent S. Martino sedente in cattedra fra i Santi apostoli Pietro e Paolo, cui fanuo corteggio tre Angioli.

Giovanni Milton dallo slesso. Lady Hervey , da Dahl. Matteo Prior, da Richardson, ec. (Simone Pietro), pittore ed intagliatore, nacque in Parigi circa il 1(3-10, e secondo alcuni fu scolaro di Roberto Nantevil. Venne in Italia dove si esercit alternativamente nella pittura e nell'intaglio.
,

lo stesso fece poich


,

fu

tornalo

in Francia

dove operava ancora

nel 1678.

La disposizione

delle figure

la verit dei

volli e delle carni,

Sue principali stampe.


Federico Baroccio d'Urbino, pittore.

la

naturalezza delle mosse e quell'aria riposata e tranquilla che form uno


de' caratteri dello stile tizianesco, ci

assicurano che fu scolaro del Vecellio, o di uno de' suoi pi vicini


imitatori ed allievi.

Luigi Bruu.

XIV

re di Francia, da

Le

Anna Maria

Luisa d'Orleans du-

SIMAZOTO

(Martino) da Ca-

seconda met del quindicesimo secolo, ed in S. Agopati igo, fior nella

stino di Chieri vedesi


colla leggeuda
;

una pittura

chessa di Montpellier, dipinta da lui. 11 Martirio dei SS. Cosma e Damiano , da Salvator Rosa. juniore , nato ( Pietro ) , in Inghilterra da Pietro , circa il

Un

mazoLum

Per Marlinum SiCapanigo , IMG. SIMON ( Giovanni ) nacque in e poi Norimberga circa il 1G70
aliai
de,
,

1655, fioriva in Londra iu sul declinare del diciassettesimo secolo.

Le principali sue slampe sono


Cristo che si palesa alla Maddalena in forma di giardiniere , da Filippo Lauri.
astrologo consultato, da Smith.

eh'

ebbe appresa

1'

arie

dell' inta-

glio a bulino iu patria , recossi a Parigi , e col si trattenne alcun

tempo eseguendo diverse

incisioni a

344

SI
ce.

SI
Donatello non lasci per altre di assicurarsi l' immortalit del uome cou diverse pregevoli opere. Tali sono i cancelli in bronzo eseguiti per la cappella della Madonna della Cintola in Prato , ne' quali oltre l'eleganza dell'insieme e degli ornati , meritano singolarmente l'attenzione del dilettante conoscitore le molte figurine di puttini, di
di

Le Ninfe addormentate,

SIMON (N.), nato a Parigi nel 1769, incise in compagnia di Coiny le Favole di La Footaine, sui disegni di Giacomo Durivier.

SIMONE (Maestro)

compagno,
,

o ajuto di Giotto, che Io condusse in Napoli ai tempi del re Roberto non ancora ben avveralo se appartenga a Napoli o a Cremona. Ma sia egli stato allievo del Tesauro o di Giotto, certa cosa che dopo la partenza del pittore fiorentino, primeggi egli in Napoli e condusse d' ordine del re Roberto e della regina Sancia varie opere in diverse chiese , e segnatamente a S. Lorenzo, ove rappresent Roberto in atto di essere coronato re dal vescovo Lodovico suo fratello. Un'altra lodatissima opera un Deposto di Croce in tavola dipinto per l'aitar maggiore dell' Incoronata , nel quale molto si avvicin al far di Giotto , senza che per altro abbia mai saputo imitarlo nella leggiadria
,

quadrupedi , di uccelli e di rettili sparse uell' andamento dell' ornato che circonda gli scompartimenti del caucello. Non debbo dissimulare
che nelle porte di bronzo di S. Pietro di

Roma,

me

al

Filarete

eh' egli esegu insienon trovasi cosa ,

superiore alla mediocrit ; ma per un' opera poco lodevole eseguita in

compagnia- d' altro

artista,

non pu

delle
tinte.

teste

nella

soavit delle

Napoli l'anno 1346. Suo figliuolo ed allievo (Francesco), nato in Na-

Mor

in

poli

circa

il

1500

dipinse

una

Nostra Donna a chiaroscuro in S. Chiara, la quale, per la sua singolare bont di disegno e di panneggiamenti, non corse la sorte di altri pregevoli freschi di quella chiesa, che vennero coperti di bianco.

venir meno la lode dovutagli per un' opera assai migliore fatta da lui solo. Ren so che in questi ultimi anni si creduto di togliere a Simone il merito d' aver iuventati e modellati i cancelli della Madonna della Cintola , perch in non so quale libriccino si trov che il fonditore dei medesimi era slato un certo, s ben mi ricordo, Tommaso da Firenze. Ma chi non sa che quasi tutti gli scultori lasciano ad altri la cura della fusione del bronzo sui loro modelli ? SIMONELLI ( Giuseppe ), nato in Napoli circa il 1649, fu allievo

Non abbiamo
circa
..

altra

memoria
,

di

Giordano , che prima lo aveva avuto per suo lacch. 11 Simonelli


del
fu

questo distinto il 1560.

pittore

che mori
il

uno

de' suoi migliori copisti

sebbene non avesse gran fondamento


di) fior circa

(Antonio
,

1700

si

fece

nome con

piccoli

quadri di battaglie, poco diligentefiniti, ma correttamente disegnati, e con molto spirito. Niccola Massaro, celebre paesista, imitatore del Rosa , valevasi di Antonio per dipingere le figure ne' suoi paesi.

mente

fratello dell'eccellente scul-

tore Donatello, operava nella prima met del quindicesimo secolo. Lon-

taao, com' egli era, dall' eccellenza

di disegno , fece opere di sua invenzione abbastanza pregevoli , tra le quali un S. Niccola da Tolentino per la chiesa di Monte Santo. Mor del 1713, o in quel torno. S1MONET (Gio. Rattista) nacque a Parigi nel 1742, fu uno deg' intagliatori che si distinsero per isquisito gusto, e per finezza di bue dilitio. Intagli molte vigoelte, verse stampe per le Metamorfosi di Ovidio, pubblicate da Rasan. Inta-

SI
g

SI
assai

:>i. >

io eziandio molli rami in grande Ira i quali


,

pi Soggetti storici.

Danger ile tte a lte , da Boudouin. La Soiree des Thuileries dallo


11
,

nel

stesso.

Franca Contea conquistala 1674, da Carlo Le Brun. Trionfo di Galatea sulle acque ,

La

La Privazione Sensibile, da Greutz, 1780. La felice notizia da Stefano


,

di sua invenzione.
Il giovinetto Ges in mezzo ai Dottori , da Antouio Coypel. Agar desolata , vicina al figlio Ismaele, che viene consolata da un

Aubry.
fu uno ( Carlo ) dei tanti scultori che nel diciasset-

SIMONETTA
di

tesimo secolo lavorarono intorno al

Angelo, da Andrea Sacchi. Ges Cristo che s'intrattiene


la

con.

duomo

Milano
,

gevoli artisti
ti

ma

non sprenon tali da ditutti

stinguersi tra la folla degli scultori


i

cos ricco tempio,


il

come vediamo
il

Samaritana, da Annibale Caiacci. Passaggio del Reno fatto dai Francesi , da vander Meulen. Lapidazione di S. Stefano, da Annibale Caracci. Venere che porta il dittamo per guarire la ferita di Enea, da Carlo la Fosse.

aver fatto

Fontana

il Fusina, Agrati ce. SIMONETTA. V. Magatta.


,

Bambaja,

1'

SIMONNEAU (Carlo

il

vecchio),

disegnatore ed intagliatore alla punta ed a bulino, era nato in Orleans circa il 1659. Essendosi rotta una

gamba

nella

caccia
il

gli

fu

forza

mestiere delle armi, cui era stato dai parenti destinato ed invece si applic alle belle arti. Apprese il disegno da Natale Coypel e l'intaglio da

abbandonare

Guglielmo

Clte-

reau.
lice

Ma non deve che al suo feingeguo la perfezione dell'arte.


,

La

storia

il

ritratto

le

vignette

furono intagliate da lui con pari successo. Tutta piena di grazia e


di spirito la

ne.

maniera ch'egli ten delle sue stampe ascende a 30. Mori in patria l'anno 728. Soggiungo un succinto cataIl

numero
1

La More d' Ippolito, ligliuolo'di Teseo da Carlo le Brun. Loth con le sue figlie, da Natale Coypel. L' Ingresso di Ges Cristo in Gerusalemme, da Carlo le Bruii. La Santissima Vergine inginocchioni che tiene il divin figliuolo nelle sue braccia , in mezzo ad un concerto d'Angeli, da F. Bartolomrueo da S. Marco. (Luigi), fratello cugino di Carlo , nato in Orleans nel 1656. form il suo stile dell' Incisione sulle opere di Audrau; e sapendo combinare la punta col bulino , pot dare alle sue stampe una piacevole variet. Disegnava cor, ,

logo delle pi famose.


Ritratti,

rettamente e sapeva rendere a perfezione


l'

estremit.

Mori a Parisi

nel 1728.

Carlotta Elisabetta duchessa pensionarla d' Orleans , da Giacinto

Tra
Il

le

pi celebri sue stampi


contatisi

Rigaud.
Giulio
tetto,

ritratto

di

Antonio
,

Arnaldo

Arduino Mausard archi

teologo della Sarboua

da Filippo

da Francesco di Troy.

Luigi XIV, secoudo la variet degli anni, in una serie di medaglie, da Berooist.
Diz. tl-gli Ardi, ice. r.
III.

de Champagne. L' Assunzione di Maria Vergine, da Carlo le Brun. Susanna nel bagno da Antonio Covpel. 41
,

SI 546 Ges Cristo presso


dalena
,

SI
Alarla e

Madfiglio

dallo slesso.

SIMONNEAU

(Filippo),
,

raa di troppo scarsi talenti per accostarsi all'eccellenza paterna. Due soli soggetti
incisi

ed allievo di Carlo

pi maniere, copiosi di ligure mosse cou spirito , rappresentanti scaramucce militari svariatissime. Le migliori pillure di questo maestro sono in casa Cappello a Venezia ,

Raccolta della Galleria Crozat meritano di essere


,

da

lui per la

riportati

cio

in aspettazione del giudizio di Paride , da Perino del Vaga.

Le

tre

Dee che stanno

ne

Venere ed Adone con l'iscrizioO mon cher Adoni* da Fran: cesco Albano. - (Lodovico) fratello del pre,

cedente, intagli molti soggetti da Carlo le Bruii nel 1690, e da Antonio Coypel. SIMON1, o SIMO (Gio. Battista) nasceva in Valenza nel 1660, ed era nel 1697 ajuto di Antonio

dove mor nel 1753. SINGHER (Giovanni), chiamato il Tedesco, nacque nell'Assia circa il 1510. Nel 1545 prese stanza in Anversa , e poco dopo fu ricevuto membro di quella Corporazione numerosissima di pittori. Fece molti paesi a tempera ne' quali maravigliosi sono gli alberi csi diligentee tanto al vero somente toccati miglianti che dalla forma e portamento loro si conoscono le specie cui appartengono. Fu molto adope,

rato ne' cartoni per le tappezzerie,

Palomino nelle pitture delle volte d S. Giovanni del mercato di Valenza , poscia in tutte Je grandi opere condotte in Madrid ed altrove fino al 1717, nel quale anno Simo mor. Il lungo esercizio fatto col Palomino gli aveva data grandissima facilit nel dipingere a fresco , onde, probabilmente coi disegni del maestro , fece alcuni lavori nella volta della chiesa di S. Filippo il reale , che poi furono condotti a fine da suo figlio. (Pietro), il qnale assistito dalla propria riputazione e da quella del padre, fecesi assai ricco ; sebbene per una costumanza non infrequente nella Spagna , ordinasse nel suo testamento di chiedere l'elemosina per farlo seppellire. Mor circa il 1750. SIMONINl (Francesco), parmigiano, nato l'anno 1689, fu allievo

che di que' tempi formavano una pi ricche manifatture dtlle Fiandre. SINZENICII (Enrico) nacque in Mauheim nel 1752 , e dopo avere
delle

appresi gli elementi dell' incisione iu patria, recossi nel 1775 a Lon-

dra a spese dell' elettore, onde migliorare neh' arte sotto la dire/ione del Bertolozzi. Richiamalo quattro anni dopo col titolo d' intagliatore della corte, pubblic iu patria molle stampe per la maggior parte eseguite alla maniera inglese e stam,

pate a colori.

Tra

rami d
i

rjuesl' artista

ricorder

seguenti

dello Spolverini

ludi uscito dalla

scuola di lui, recossi a Firenze, e lunghi e diligenti studj fece sulle opere del Borgognone. All' ultimo fiss il suo domicilio in Venezia , dove condusse pregevoli quadri di battaglie, ornati di vaghi edifizj di

Federica Luisa Guglielmina prinda Schroeder. cipessa di Prussia S. Anna che insegna a leggere alla figlia Maria Vergine, da Paolo Veronese. La Maddalena, da Carlo le Brut). Filli da Carliu Dolce. Emilio , da Angelica Kauffmann. La Pittura , dalla 'medesima. La guerra dei Sabini e dei Romani pacificata dalle Sabine, grande composizione di Rubens ec. (Pietro) suo fratello, incise a Londra e pubblic un paesaggio.. da Huisman.
, ,

SI
nalo in Bologna nel 1610, e scolaro ed imilatore di Giudo, terminava dopo Ja morie del maestro la pittura di S. Bruitone ai Certosini, ed altre sue opere rimaste imperfette. Delle opere di sua invenzione alcune si avvicinano in guisa alla seconda

Sfc
S.

347
nel

SlRANl (Gio. Andrea),

Irene,
in

che

slava

palazzo
gi

Altieri

Roma. La sua fama

pi non conlcnevasi entro ai confini d' Italia , ed alcuni Sovrani e grandi

personaggi

maniera di Guido, che fu comunemente creduto avervi posta l* ultima mano il maestro. La pi famosa pittura di Gio. Andrea il Crocifisso della chiesa di San Martino
di

le davano da ogni parte d'Europa frequenti commissioni. Fece pure alcuni ritratti ed uno bellissimo ne possedeva in Milano il gi consigliere Pagave , uomo beneme-

rito

della
la

storia pittorica

rappre-

sentante

stessa pittrice coronata


cos rara

da

un Amorino. Questa

Bologna.

Altre sue pitture ese-

guite

nella sua pi

matura

et

quando
stile

Guido pi non

esisteva,

piegano alquanto al robusto primo guidesco; tra le quali ricorder la Cena del Fariseo alla Certosa e
Sposalizio
della

mor di veleno apprestatole da una sua fantesca nel 1665. La patria, dolente di avere perduto prima che giugnesse al meriggio questo suo raro lume, la fue con
pittrice

solenne pompa, tra

il

comune com-

lo

Vergine

San

pianto, riporre nell'urna medesima in cui riposauo le onorate ceneri di

Giorgio di Bologna. Mori il Sirani nel 1670. Una delle pi belle sue opere fu quella dei dodici Crocifissi fatta pel duomo di Piacenza che da alcuni si attribuisce alla sua figlia ed allieva. (Elisabetta). Nacque questa illustre pittrice io Bologna l'anno 1638, e si tenne costantemente alla seconda e pi soave maniera di Guido quando il padre e le sorelle si accostavano alla prima- E cosa veramente singoiare che questa giovane, vissuta soltanto 26 anni abbia potuto eseguire tante e cos'i copiose opere e cos diligentemente finite e con tanta bravura , che fuori di Bologna sia, per cos dire, la sola conosciuta di sua famiglia, avendo la fama di lei l'eclissata quella ile! padre e delle sorelle. Delie molle sue opere pubbliche non rammenter che il Redentore al Giordano della Certosa ed il S. Antonio a Leonardo di Bologna. Ma le S. pitture sono le pi pregevoli sue Maddalene, le Madonne ed altre Sanie che arricchiscono alcune quadrerie di Roma e di Bologna come .sono pure singolarmente belle al,

Guidi) Reni.
i

(Anna

Barbara) sue

so-

egualmente educate nell'arte dal padre, ebbero pi lunga vita,ma h>rsc a questi d non sarebbero
relle,

pi

ricordate

se

il

sociato
betta.

non

fosse a

nome loro asquello di Elisa-

SKOPA, o SCOPA
uno
di

scultore pario, de' grandi maestri che lavoraal

rono intorno
89.
Infinite

magnifico mausoleo

Artemisia., fior nell'Olimpiade

condusse, ed
tini scrittori
,

sono !e opere ch'egli il suo nome, tra i latrovasi quasi

sempre

associalo a quello di Prassitele, senza che si faccia diversit di merito tra

uno e 1' altro. Ora verremo brevemente indicando le pi rinomate


1'

opere ch'egli esegu, attenendoci all'Indice del Iumo. Fece in Chrisla borgata della Troade il Simulacro di Apolline Sminteo che con il piede preme un topo; in Abene le
statue di due

Eumenidi; un Bacco

cune

storie dipinte sol


il

rame

e tra

queste

S.

Sebastiano

curalo da

furibondo, statua marmorea giadescritta da Calistrato, e di cui trovatisi alcuni epigrammi nell'Antologia greca , un Mercurio, egualmente onorato da un epigramma della stessa Antologia. Una Diana, e per gli abitanti di Megara nel lem-

34b'

SL
;

SS
no lode, ed anzi
siderio
ci mostra
il

pio

"eli

pi do

"Venere , scolp Amore e Cudiverse statue di Ercole, di


ec.
(

de-

dello

scultore di trovare la
,

venere

SLUNGELAND
,

Giovanni Pie-

perfezione dell' arte in ci che era pi difficile ad esprimersi. Operava

tro) nato a Leiden nel 1640, fu ammaestrato nell'arte da Gherardo Dow che super in diligenza e lrs' ancora in merito. Finitissime sono le sue opere, e vi si scorge
ogni pi piccolo oggetto esattamente dipinto.

ancora dopo

il

1755-

SLUGS (Giacomo
que
in

vander) nac-

1660 , e fu nel gagliardo coloritore, ma scorretto disegnatore. A dispetto di cos noLeiden


tabile mancamento , le sue opere furono in qualche pregio tenute perch il forte e vago colorito colpi-

Conobbe profondameut
simme-

l'arte del chiaroscuro e la


tria della

composizione. Poche opere poteva naturalmente condurre un artista, che impiegava pi anni iti una sola che un altro non vi avrebbe posti liati mesi , onde tanta lenfredde. tezza le rese poi Mor nel 1691. Tre suoi quadri couservansi nella reale Galleria di Parigi.

sce tutti
gli

riguardanti, mentre gli er-

rori del disegno

occhi degl'intelligenti. Siugs nel 1736.

non offendono che Moriva

(Michele) celebre sculnacque in Parigi da genitori fiamminghi 1' anno 1705. Poi ch'ebbe appresi' in patria gli elementi del
tore

SLOD1TZ

SNAYERS (Pietro) nacque in Anversa nel 1595 dove fu probabilmente allievo di Enrico vati Baldi. Viaggi molto, ma non ben nolo se vedesse Pioma. L'arciduca Alberto, governatore di Brusselles, lo nomin suo pittore, e Pietro ar,

ricch le chiese ed
ci'.t

palazzi di quella

di

pregevoli pitture.
il

disegno e della scultura, recavasi a

giudizio datone da van


gli

Dopo il Dyck the


,

Roma
crasi

in et giovanile

dopo

di-

anni di studj e di pratica, vantaggiosamente fatto conoscere per alcune opere di non molta impoi lanza, quando fu scelto per fare
ciassetl'

una delle statue dei capi degli ordini religiosi per la basilica d San Pietro. Gli tocc in sorte quella di
S.
il

Bruuone, ed o

fosse

sua scella

per essere collocato tra queili de' pi illustri uomini de' suoi tempi, non pi concesso di porre in dubbio il merito questo artista. Operava ancora di nel 1662, ma non e nota la precisa epoca della sua morie. SNELLLNCK ( Giovanni ) u lo a Malines nel 1544, fecesi nome in
fece
ritratto

espresse nel marino, o gli fosse slato prescritto , egli colse 1' istante in cui questo cenobita ricusa la mitra vescovile presentatagli da un angelo. L'espressione di quest'atto eia diffcile a scolpirsi senzaalloutanarsi dalla gravila del soggetto, ed in fatti, sebbene l'atteggiamento spieghi la cosa, non pu ad ogni modo negarsi che non vi sia un non so che di affettato , e ohe la grazia non si vegga
ricercala
colla

momento che

qualit di pittore di battaglie

e fu

adoperato da varj principi. Seppe egregiamente imitare il fumo della polvere, e spargete tra i combattetti un polverio, che se non tulio verit, vi si accosta molto. Moriva
in

Anversa
posto
il

di

Dyck ha
tempi,

94 anni. Vansuo ritratto tra

quelli degli illustri pittori de' suoi

SlNEYDEBS (Francesco)
que
in

nac-

Anversa

del

1579

e frequen-

linea ondeggiante

serpentina di Stogali. Quest' osserservazione non tende a scemare il merito della statua, o dello scultore he per tuli' altro rispetto inerita*

t la scuola di Eniico van Baie. Sneyders cominci a dipingere Uovi

e frutta, indi animali, ne' quali gedi pittura super lutti i suoi contempijranet, e quanti erano sia-

neri

so
ti

SO
dipiuti soverchia vaghezza
,

r.i'j

prima

di

lui.

Contribu ad accre.

si

avvi-

scergli
lui

fama Rubens

valendosi di

per dipingere ne' suoi quadri trutta ed animali. Aveva Snevders rappresentala in un quadro la lincia del cervo. Lo \ iile Filippo HI re di Spagna, e gli commise molti

cin talvolta al manierismo. Il qualui deJ Fanciullo ravvivalo da S. Zenobi, in S. Stelano di Firenze, finse Ja sua miglior opera.

Operava

nel 17T0.

SODOMA

(GlOMO o Girolamo),

quadri ili cacce e ili battaglie. L' arciduca Alberto governatore de' Paesi Bassi lo nominava suo primo pittore
,

ina egli

am sempre

il

sog-

giorno d'Anversa, e non si trattenne in Brusselles die il tempo necessario per ridurre a line alcune grandi composizioni ordinategli dall' arciduca. Ebbe Suevders uu tocco variet d' idee franco e leggero sorprendente e vivace coloiilo. Oltre le cacce d'animali e fiori e dulia, dipinse cucine coi loro utcnsigli, stoviglie d' ogni maniera , sempre esattamente imitando la natura. Ogni suo quadro sorprende, e ci sforza ad ammirare la verit degli oggetti rappresentati, l' espressione e variet somma con cui seppe rappresentare Ja seta secondo le diveisil delle slolle, il pelo, la lana, le suoi quadri penne, ec. Allouli richiedevano le umaue ligure alquanto grandi, si valeva dell' opera ili Rubens, al quale faceva in contraccambio gli sfondi dei quadri. Trovatisi nell' arcivescovado di Bruges quattro vasti quadri rappresentanti quattro elementi , le di cui ligure grandi al natili ale appartengono a Rubens. Puibe sue opere trovansi in privale quadrerie avendo quasi sempre lavorato per reali palazzi. Pubblic un libio di animali intagliali da lui con mollo spirito ed esattezza rbe gli assicur
,
,

senese, fu uno dei pochi valenti allievi del cavai. Razzi detto il Sociurim. Dava speranza di riuscire valente pittore, quando fu sorpreso da repentina morte allorch, da lineo uscito dalla scuola di quel valente maestro, non aveva condotto che due o tre quadri di piccole dimensioni.

SOENS
Egidio

Giovanni

allievo di

Mostraert, nacque a BoisJe-Duc circa il 1555. Appena lascialo il maestro, si fece in patiia vantaggiosamente conoscere con alcuni paesi diligentissimamente finiti e forse pi finiti che non si convieue alla natura dell'aite. Non pago di dividere col maestro la gloia di valente paesista, aud a Roma dove si fece conoscere con alcuni quadri di piccole dimensioni sul rame, ch'ebbe la fortuna di vendere ad alto prezzo. Fu quindi chiamato a dipingere a fresco nel palazzo pontificio vaij paesaggi nei fregi di una sala onde pass a Parma ai Servigi di quel duca dove giorni ne' si crede the terminasse primi anni del diciassettesimo se, ,

culo.

un

tiisliulo

posto tra

;1

intagliatori
il

SOGGI (Niccol), fiorentino, creduto allievo di Pietro Perugino, vedendo che Fiieuze ridondava di buoni pittori, si ridusse iu Arezzo, dove nou gli maucaroLO commissioni. Fi a le migliori opere col esei-uile contasi il Presepio dipinto alla
Madonna
finita,

di genere, ed

tuttavia

suo libro

delle Lagrime-, pittura stu-

tenuto in gran pregio. Mor in Anversa in et di 70 anni, nel 1649. SODER1NI (Mauro), fiorentino, scolaro di Gian Giuseppe dei Sole,
fior nella prima met ilei diciottesimo secolo. Disegnatore risoluto e corretto , cercaudo di dare ai suoi

diala assai e con lodevole diligenza

ma non animala

da quel ge-

nio pittorico che solo ispira la vila e l'immortalit alle produzioni delle belle arti. Dicesi essere il Soggi morto assai vecchio sotto il ponliticalo

di

Giulio

111.

550
tu

SO SOGLIANI Giannantonio)
(

SO
un-

Firenze in sul decimare del quindicesimo secolo, visse 2 anni e per quancon Lorenzo di Credi to cercasse d' imitare il Porta ed altri maestri, mai non pot staccarsi dal far semplice e gentile del suo maestro. Ebbe il Sogliani un merito che divise col solo Leonardo, di esprimere ne' volti il vizio e le virili; e la sua storia di Abele e Caia
1 ,

Gobba appartengano le Lodovico il Moro e della


al

ligure di

glie Reatrice d' Este, scolpite in

sua mobas-

so

rilievo

in
,

due

lapidi di finissi-

mo marmo
e

trasportale dalla chiesa

delle Grazie alla Certosa di

Pavia

presso al mausoleo del fondatore della Certosa, le quali basterebbero a dare una vantaggiosa idea della sua virt, quand' ancora
collocale

non
belle

fosse

autore

di

alcune delle

no dipinta pu essere

nel

duomo

di Pisa

ne

statue maggiori del vero che

la pi evidente prova. Altre sue opere , nelle quali il Vasari loda le idee de' volli oneste, fa'
(ili,

dolci, graziose, fece nella stessa

ornano esteriormente il duomo di Milauo verso levante e non si sapesse ch'ebbe parte ne'lavori della cappella dell' Albero dello stesso
,

citt,

dove lavor a competenza di Perino del Vaga, del Mecherino e di Andrea del Sarto. In alcune sembra che si accosti allo stile di Raffaello, ma ci accadde ancora a qualche scolaro di Leonardo; ed da avvertirsi che il maestro del Sogliani fu uno de' migliori Leonardeschi e che Raffaello studi alcune cose di Leonardo. Mor di 52 anni, nel 1550. SOLA.RI ( Cristoforo ) milane, ,

tempio.

SOLARIO (Antonio)
Zngaro

detto lo

nacque negli Abruzzi nel

1582. Dicesi dia in giovent esercitasse la professione di fabbro ferraio , e che si facesse pittore per diventar sposo d' una giovinetta che non voleva aver marito che non sapesse ben dipingere ; la qual cosa
,

raccontasi

di altra capricciosa

gio-

vane

detto il Gobbo, operava in sul declinare del quindicesimo secolo, e fu uno de' pi
se,
illustri

comunemente

che fu poi moglie di un valente pittore fiammingo. Lasciando da un canto altre storie che poco o
,

nulla interessano l'arte,

mi
,

restrin-

scultori che lavorarono intorno alla facciata della chiesa della Certosa di Pavia, ed al duomo di Milano, avendo nell'uno e nell'altro edifcio lasciale gloriose testimonianze della sua virt. Vero che dai registri di queste due fabbriche non pu desumersi quali siano le sculture piuttosto eseguile dall' uno che

ger a dire, come il Solario recafrequentosi da Napoli a Rologna t in questa citt la scuola di Lip-

pe delle Madonne, e che da Rologna, passato a Ferrara, Venezia


,

Firenze, Roma, dovunque studi le opere dei migliori artisti. Credono che in Roma si alcuni biografi
,

trattenesse

pi lungamente che al-

trove
nello

in qualit di ajuto del Pisa-

dall'altro dei tanti valenti maestri, chiamali a lavorare nello stesso tem-

po. Certa cosa che al Solari devono attribuirsi alcuni dei bellissimi
bassi rilievi che
l' adornano, perocch egli, Andrea Fusiua , il Rambaja , l'Agrali, ed uno o due altri erano \ principali esecutori delle

sculture

Certosa come del duomo. Gravissime congetture ed alcune antiche memorie rendono piasi sicura la comune opinione che
della
,

e di Gentile da Fabriano che all'ultimo di ritorno a Napoli, e contratte le desiderate nozze, vi fa meglio accollo che non osava sperare, e vi apri iionttssima scuola, ed ebbe continue onorevoli comper chiese e missioni per la corte per priva ri fino al 1455 epoca della sua morie. Le sue pi celebri pitture sono la Vita di S. benedetto
,
,

silo

dipinta in pi spartimenli nel chiodi S. Severino, un Cristo Mor

so
to in

SO
nella seconda
tara a
il

351
Pietro d'Alcan-

S.

Domenico maggiore, ed un Vincenzo a S. Pietro Martire.


S.
il

S.

S. Angelo, nel quale sentesi

Fu
gli

Solario lauto eccellente nelle


,

arie delle teste


stessi

che

le

ammirarono

confessando che parevano vive. A questo pittore deve Napoli il miglioramene la sua scuola teone to dell' ai te il primato nel regno fino all'epoca del Tesauro.
suoi
rivali,
tutti
:

un certo sapore guidesco. che giuil stifica soprannome datogli di Guido moderno. Fu alquanto lento
nel lavorare, ma soltanto per desiderio di far meglio. Oper molto per principesche famiglie, e fu coti onorate condizioni chiamato allo
corti

di

Polonia

e d' Inghilterra

SOLDINI (Massimiliano)
secolo.

orefice

fiorentino e coniatore di medaglie fioriva alla met del diciassettesimo

de 'pi grandi onori e ricchezze, abbandonare l'Italia. Mor in patria nel I7ID.
d AlessanPaglia , nato avanti la met del sedicesimo secolo , fu genero del Lanini, e perci da taluno creduto suo scolaro , senza che i suoi dipinti somministrino il pi leggiero indizio dello stile del suocero. La sua pi certa e veramente maravigliosa opera la tavola dei Domenicani di Casale , rappresentante la Vergine col diviu Figlio iu grembo, e S. Lorenzo che le sta inginocchiato iuuanzi. Presso ai santo Martire vedonsi tre graziosi puttini

ina egli

non

volle, a fronte

Coni diverse medaglie abbastanza lodevolmente e tali da farlo rsguardare a' suoi tempi come uno de' primi in tal arte. Ma egli, come tutti gli altri suoi contemporanei , aveva dimenticato a quale perfezione era stata nel precedente secolo portata V arte e le bellissime opere del Celimi, dei Vaici j, ilei Grechelti e di altri molti,
, :

SOLEHl (Giorgio)

dria della

di cui
le

abbondano

tutti

musei e

biblioteche d'Italia, non valsero a richiamare il Soldini ed altri artisti del suo tempo al buon gusto del comporre ed alla finezza d'esecuzione del precedente secolo. SOLE (Antonio del), bolognese , detto il fllonchino dei paesi dei nacque nel 50(5 , e fu uno buoni paesisti de' suoi tempi. Mor nel 1584. lasciando un ficrliuolo
1

che scherzano colla gratella , strumento del suo martirio, e mostrano ili durar latici nel sollevarla da
terra. Purit di disegno, bellezza e grazia di volti, studiata espressione, ridente paese veduto a grande distanza cou giusta prospettiva , renil quadro per ogni rispetto ragguardevole e l'anno testimouiauza dei profondi stuclj dell' autore sui dipinti o sui disegni di Raffaello , se pure non deriv dal Correggio 1' idea di que' leggiadri angioletti. La tavola fu terminata nel 1573 come dalla leggenda Opus Georgii So/eri Alex. 573. Essendogli nato un figliuolo , volle per buono augurio e per l'amore che portava a due venerandi maestri chiamarlo
:
1

chiamato

dono

Gian Gioseffo
1056
,

).

nato a

Bologna nel
Pasinelli.

fu

allievo del

Desideroso di attignere alle doviziose fouti frequentate dal maestro, recossi pii volte a Venezia , e pare che col acquistasse
quella ricchezza di ornati e di sfarzose vesti , che osservansi ne' suoi dipinti. Ma d' altra parte non rag-

giunse egli
forse
lo

mai

il

Pasinelli
nell'

nella

bellezza e nella leggiadria, sebbene

superasse

osservanza
ze,

(Raffaello Angelo) che


mal corrispose
tore.

del costume, nella dottrina delle prospettive e del paesaggio. Dipinse molto in

alle paterne speranperch riuscito debolissimo pit-

Verona ed
citt
il

111

Milano, e nella
in

prima
mirato

viene

sommamente amS. Biagio,

SOLFA BOLO
detto il)

Gkuembroech

suo affresco

venni: giovane in Italia

552
dalla

SO
nostro

SO
Signore nei conventuali di Assisi. Oper mollo ancora per particolari, e le gallerie di Napoli, degli Albani e dei Colonna in Koma e quella dei Bonaccorsi in Macerata hanno insigni opere di questo grand'uomo. Possedeva egli varj stiji che caratterizzano le opere deartisti ebbe gli di prim' ordine tocco fermo, dotto e libero, ed un vigoroso colorito, sebbene non sempre vero; ne seppe preservarsi semi

Germania, ed iti Genova ebbe il merito di ammaestrare nella pittura Cari' Antonio Tavella. Il Sole fando non dipingeva che paesi dal fuoco che v'introduceva gli fu poi dato tale soprannome. Fior nel
, ,

diciassettesimo secolo. SOLIMENE (c\v.\l. Francesco), detto i'Ab. Ciccio, nacque a Nocera de' Pagani nel 1657, e da uno scolaro del cavai. Massimo, e dal padre fu ammaestrato ne'principj dell
i

pittura.

Napoli , e non gli piacendo verun maestro frequent l'accademia, ove con giovanile ardire disegnava ad un tempoi a
,

Andato

pre dal manierismo.

SOLIS (Don Francesco) nacque


e da suo Madrid l' anno 1629 padre che destinavate allo stato ecclesiastico , fu per passatempo ammaestrato ne' priacpj del diseguo. Tanto bast ad annojarlo d' ogni altro studio , ed a fargli fare nella che pittura cos rapidi progressi di 18 anni seppe fare di sua invenzione un bel quadro per il convento di Villarabia. Filippo IV ammir il merito del giovane artista, ed il favore del sovrano gli procur dai privali utilissime commissioni. Al merito pittorico Solis aggiunse
in
, ,

po e coloriva
fu scolaro
,

il

nudo

onde non
,

strettamente parlando che dei valent'uomni che copi e studi indefessamente. Ad ogni nudo nelle prime sue opere vedesi seguace del Cortona , poi del prete Calabrese, onde fu poi detto il cav. Calabrese ringentilito, perch dava ai volti maggior bellezza del Prete. Fu il Solimene pittore universale

avendo

fatto ritratti, storie, paesi,

animali, frutta, architetture, e tutto che a qualsivoglia gecos bene nere si applicasse pareva S'do nato per quello. Vissuto, dice il Lanzi, e dotato di grande ceu 90 anni hi sparse le .< leril di pennello sue opere per tutta V Europa quasi al par del Giordano. Di questo fu emulo ed amico insieme me ; meno singolare di lui nel genio, mi pi regolato nell'arte.
,

quello di scrittore dell'arte e


tagliatore. Egli

d'inle vite

aveva scritte
scultori,

de

pittori e degli

ma quantrov
,

do

mor

questo destinava egli

nel 1681 non si prezioso manoscritto


alle

che
Una.

stampe.

u u
,<

Quando
ed
in
il

il Giordano fu morto Solimene conobbe di tenere comiuItalia il primato


,

Concezione col drago sotto ai piedi incontr talmente i' universale aggradimento, che per soddisfare alle continue inchieste di grandi signori fu costretto a farne molte repliche.

SOLIS (Virgilio ) Norimberga nel 1521

nacque in attese da

ci a mettere altissimi prezzi allo


S'ie pitture, e

c<

nondimeno abb
<.

in lo

principio alla pittura, poi si consacr interamente all' incisione in le-

.e

commissioni

Mor

in

Ni-

gno ed

in

rame, onde non

ormai

poti

colmo

d' onori

e di ricchezze

l'anno 1717. Non accenner che alcune delle principali sue opere in Napoli la sagristia di S. Paolo Maggiore, la cappella di S. Filippo alla chiesa dell' Oratorio, la gille;

ria della

famiglia

San felice,
e li

dri di

Monte

C issino

i quaGena di

conosciuto che nella qualit d'intanella quale arte fa talgliatore mente laborioso che lasci pi di 803 stampe. La maggior parte sono di su composizione, altre le trasse da RiffittUa, da Luci di Leyde.i e palili in Mor da altri autori.
;
, t

ti.-!

1570.

so
Elenco di alcune sue stampe.

SO
:

355

l'armata navale delle Province Unibellissimo rite, da Carlo .lardiu


tratto.

Tre
d'
latini.

soggetti mitologici su la forza


,

L' apparizione dei

tre angeli

ad

Amore
Tre

ciascuno co due versi


della
la
,

A bramo.

(Paolo) nacque

in

Olanda

soggetti

vita

umana

un uomo colla sua seduto a caso sotto


bicchiere
tre altri
iti

amica a canto
pergola, con
in

tempo che Tanno un concerto Querele contro i bevitori : Molte delle sregolatezze di una vita d'ubbriacoui. Seguito di ritratti dei re di Francia , da Faramondo Uno ad En:

mano

1649. Lavor d' intaglio alla maniera nera in Parigi ; indi passava a Londra, dove si stabil". Ignorasi 1' epoca della morte.
nel

Sue stampe.
Tobia che seppellisce Sebastiano Bourdons.
i

morti, da

rico III.

Mos
in

salvato dall' acqua dei Ni-

La Metamorfosi d'Ovidio
pezzi in leguo.

17G
gio-

lo

Il
il

da Poussin. Battesimo di

Ges

Cristo

SOMENZI
,

(Francesco)

dallo stesso.

vaue pittore cremonese , ebbe a maestro Bernardino Campi; e convien dire che avesse acquistata opinione di valente maestro, perocch in un libro della Fabbriceria della
cattedrale
di

Sacra Famiglia, di sua composizione.


di Meath, alla mada Mignard ec. SOMERAN (Mattia van) viene dal Gandellini annoverato tra gli intagliatori per aver incisi alcuni ritratti che ornano la prima parte della storia dell' imperatore Ferdinando III, del conte Galeazzo Gual-

La Contessa
,

niera nera

Cremona
) ,

toscani

chiamano opera si trova che il Somenzi fu scelto unitamente a \incenzo Campi e Cristoforo Magnano da Pizzighettone, per dipingere
i

Profeti ne' lunati

in ciascun

do. Priorato.

nugolo delle arcate della nave maggiore Fran1575. 25 luglio. cesco Somentio, a conto di sua mercede in dipingere i Profeti lire 36.

(Pietro Martire)
f|ualche

si

fece

SOMMERAU (Luigia nacque a Wolfenbuttel circa il 1750, ed esercit con lode la pittura e l'incisione alla punta ed a bulino. Per migliorare nell' intaglio fu alcun tempo
Basilea sotto la direzione di Cristiano de Mechel ; indi venne in Italia e si trattenne un anno in
in

nome

in patria

con alcune

eleganti miniature eseguite in fronte


ari alcuni volumi di spettanza della congregazione municipale di Cremona. Di ci mi garante il dotto

biografo signor Giuseppe Grasselli.

Roma. In tal tempo intagli gli arazzi del Vaticano, dai disegni di Raffaello , e molt' altri soggetti da
varj
pittori
italiani.

S0MER
in

Olanda

circa

(Giovanni van) nacque 640 e fu pitil


!
,

Studi

alcun

tempo

tore

ed intagliatore alla maniera nera. Fece molti rassomiglianti ritratti,


all'

ma non

seppe elevarsi sopra

ingrata mediocrit.

nato pi luoghi, coll'idea di pubblicare successivamente cinquanta quadri scelti dalla galleria di Salzthalen
,

sotto Raffaello Morghen. Torin Germania fece dimora in

ma
Sue principali stampe.
Carlo Luigi elettore di Baviera. Michel Adriantiz, ammiraglio delDiz. degli

questo suo progetto non ebbe luogo. Fu eletto all' ultimo pittore
invidi.

ed intagliatore della corte di Bruii-

Arth.

ecc.

ili.

45

354

SO
sue stampe ricorderemo le seguenti
le

SO
mescolati ; nel terzo era dipinto Cartouche circondato di fiori.
artifizio
:

Fra

Ammaestr
figli,

Dell' arte

uno

de' suoi
il

persone viventi. La Sibilla del palazzo Borghese,


di

Alcuni busti

che non contento d'imitare

del Domenichino. La Sibilla del Campidoglio

dal

Guerrino. La Fortuna sopra un globo

da

Guido Reni.
Il

di

Amore

Conciglio degli Dei per le nozze e di Psiche , da Raf-

padre, volle avere a maestra la natura , e lo super. Fu questi nato in ( Giovanni van ) Anversa nel 1661. Vedendo che i suoi quadri venivano a gara comperati per ornamento di principesche gallerie , sper di essere , pi che in patria , fortunato in Inghil-

faello ec.

SOMMEREN (Bernardo e Paolo


van), nacquero in Anversa nel 1642. primo dimor parecchi anni in Balia , di dove tornato in patria , and, unitamente al fratello, a sta11

ingann. Col ebbe ascommissioni , e sarebbe stato felicissimo, se la morte della sposa, poi della figlia, che formaterra,

s'

sai lucrose

bilirsi in

Amsterdam. Ebbero col

vano le sue delizie , non avessero amareggiati i suoi giorni e trallolo al sepolcro innanzi tempo nel 1720.
Siccome costumava di abbozzare contemporaneamente molte opere lasci morendo diversi quadri imperfetti , che furono poi terminati da Weysermans , ma non coli' eccellenza di van Sou , ohe tutti super nel rappresentare uve e pe,

molte commissioni di piccoli quadri di storia, che facevano con lodevole diligenza; e Paolo era eziandio stimato come valente ritrattista. Ignorasi l'epoca della loro morte. o ( Pie-

SOMPEL
1650
si
,

SOMPELEN

tro van) nacque


il

in Anversa circa e fu discepolo ed allievo di Soutman, dalla di cui maniera

sche.

SONS (Giovanni), nato nel


recossi giovane a

1547,

scost giammai. Fu nel disegno castigalo assai, tratt il nudo

non

Parma,

e nel

1604

con i punti , e rend 1' estremit delle sue figure con grande precisione. I suoi ritratti da Bubens, da

van Dyck, e qualche pezzo

storico

lavorava in Piacenza per commissione del duca Farnese insieme a Lionello Spada, al fllalosso ed allo Schedoni. Sebbene fosse valente figurista, non pertanto deve la sua

offrono agli occhi del dilettante un lavoro delicato e piacevole.

Sue

incisioni.

Cinque

ritratti di

sua invenzione,

ed altrettanti Dyck.

da

Rubens

van

Ges

Diversi soggetti storici, tra i quali Cristo coi pellegrini in Emin di

quadri di paesi , specialmente si esercit in Parma ed in Piacenza , forse perch con suo scapito sarebbesi misuralo coi tre sunnominati artisti. Vivea ancora 1' anno 1607. SONSIS (Giovanni) nato a Boisle-duc nel Brabante circa il 1550,
ai

maggior gloria
intorno
ai

quali

maus, dove si vede una vecchia piedi , che tiene un bicchiere


vino
,

di sua composizione ec.

SON

(Giorgio), pittore assai


,

ri-

putato per quadri di genere nacque in Anversa nel 1642. Tre graziosi suoi quadri possedeva in Brusselles il principe Carlo due rap, presentanti fiori e fruita con vago

abbandon la patria per accompagnare Alessandro Farnese , che ritornava ne' suoi stati di Parma e Piacenza 1' anno 1580. Giunto a Parma s'invagh d'Isabella Gonzaga, e sposatala depose ogni pensiero di pi rivedere la patria. Aveva in giovent studiata la pittura , ed a questa rivolse ogni sua cura; e Banucio I succeduto ad Alessandro

so
ducato di Panini , lo dichiar suo pittore con ragguardevole pensione. Nel 1600 ebbe ordine di dipingere nel palazzo ducale a coitif>etenza di Liouello Spada, del Maosso e dello Schidone, tutti valenti pittori, come ognun sa, e pot per modo distinguersi che il duca a lui solo accord di porre il proprio ritratto, accordandogli in pari tempo la cittadinanza con diploma 7 novembre dello stesso anno. Questo palazzo fu poscia distrutto da Ranuccio 11 l'anno 1666, per erigerne
.i-:l
,

SO

355

che
tres

(Giovanni del), detto Mone , pisano fior in patria nel diciassettesimo secolo, e si fece qual,

SORDO
d'

SESTRI. V. Fravi. Urbino. V. Viviani.


di

segni con

nome eseguendo gli altrui dimoha diligenza. Fece al-

alcune opere di propria invenzione nelle quali si mostra assai miglior coloritore, che disegnatore.

SORELLO' (Michele)
Spagna
stro a

circa

il

nato in. 1715, ebbe a mae,

intaglio
la

Giacomo Trey

di

un nuovo e le pitture rono. Rimangono per


,

tutte peri-

altre

sue

pitture nella casa de' Marchesi Boscoli in

Parma, e nell'insigne chieSteccata


,

maniera. Recatosi a Roma, vi s stabil circa il 1750, e la pi bella opera che fece in questa citt fu quella degli Arazzi del Valicano in otto stampe, intagliati sui

cui ne imit

sa della

tra

queste

il

disegui di Raffaello.

Pubtra le

quadro di S. Giuseppe
telli

e gli spor-

blic in oltre altre


.-

stampe

nome. Per risse troppo comuni

organo segnati del suo a que' tempi pur venne a domiciliarsi di piede fermo in Cremona col figlio Rinaldo e dipinse un
dell'
,

quadro rappreseutante S. Girolamo


per la chiesa intitolata a questo Santo , che in appresso fu trasportato all' Ospedaletto nel territorio
lodigiano dai monaci Gerolomini , ma che da poi fu dai suoi discendenti riacquistato. Conservasi pure fino al presente presso la famiglia Sonsis in un piccolo quadro il ritratto dell'illustre loro antenato Gio-

quali le seguenti La Nativit, ove si vede un Pastore con i suoi cani , da uu disegno di Annibale Caiacci. I Discepoli in Emmaus. La Conversione di S. Paolo, dove si vede in aria il Salvatore portato dagli Angeli , da Carlo Maratti. Un' Aununziazione, da Felice de

Castro pittore spagnuolo.

SORES1NA (Lazzaro e GianANTONIO) fiorivano, il primo avanti il 1440 in Cremona, dove esercitava nel 1454 la professione d'ingegnere
architetto
citt
;

1'

altro

quella d' inta-

vanni unitamente a quelli di due suoi figli in mezze ligure; cos pure
bauna B. V. dipinta sul rame stanti a dare una vantaggiosa idea del suo merito. Mori in Cremona 1' anno 1614. SOPRANI (Raffaello), nato in Genova circa il 1612 , si esercit
,

gliatore di tarsia operava nella stessa

nel 1528.

(Gio. Battista), romano, nacque l'anno 1581 e fu uno degli architetti che, nella prima met
del
in

SORIA

Roma

diciassettesimo secolo , ebbero belle occasioni di mostrare


abilit.
Il

la loro

Soria
della

fece

la

nel

paesaggio piuttosto come dilettante , che come professore. Non avendo superata la mediocrit , lo avrei escluso con molti altri dal ruolo de' buoni pittori , se non si
fosse

facciata

della

chiesa

Vitto-

ria e quella di S. Carlo dei tenari non prive di merito ,

Ca-

ma

renduto benemerito
,

dell' arte

scrivendo accuratamente le vite dei primi pittori scultori ed architetti genovesi. Mor I anno 1672.

ridondanti di difetti; ricevendo, pi che dai pregi architettonici, bellezza dalle sculture e dalla ricchezza dei travertini. Il suo prolettore il card. Scipione Borghesi gli ordinava di
fare
i

portici e la facciata di S,

Gre-

556
gorio
,

SO
ed

SO
tado di Siena l'anno l55'j. tu con artisti altri condotti dal Tassi a Genova per lavorare sotto la sua direzione in alcuni palazzi di quella citt. Il Sorri vi si trattenne anche dopo la partenza del Tassi, e vi fu molto adoperato per ornamenti di pittura e di stucchi , e per paesaggi. Mor nel 1622. di GN1DO, insigne architetto greco, fu cos caro a To-

ancora iu quest' opera non fece cosa che mostri elevazione d' ingegno. Lo stesso dicasi del portico di S.

Grisogono

della chiesa

di S. Caterina di Siena sul

monte
,

Magnanopoli, e di
che.

altre sue fabbri-

Ebbe

cognizioni pratiche

ma

non genio ne buon gusto architettonico. Mori in Homa l'anno 1651. SORIAiN' (Daniello), annovereviene dal Saudrart annoveralo insieme a Pietro figliuolo di lui tra genere , soggiui buoni pittori di gneudo che dipingevano lodevolmente ancora la figura, senza per indicare verun' opera loro ne il
se
,
,

SOSTRATO

lomeo Filadelfo, che vedeudolo


to

tan-

inuanzi nella grazia di quel grande proiettore delle lettere e


,

delle arti

ebbe

il

soprannome

di

tempo

in cui fiorirono.

favorito ed amico dei re. Fra le diverse fabbriche di quest'architetto

SORIANI

(Carlo), pavese,

fiori

vorrebbero esser
fici

descritti

magni-

in patria nei diciassettesimo secolo, e se pu farsene illazioue dalle sue

opere , dovrebbe dirsi allievo del Sojaro.ll Soriano, come accadde ad altri suoi compatrioti], non ha nome fuori di patria, sebbene le sue opere ed in particolare il quadro del Rosario dipinto nella cattedrale
di

passeggi o terrazze sostenute da archi eh' egli eresse in Guido sui patria , ed altre opere , di cui trovasi memorie negli antichi scrittori,

ma

ci

limiteremo

dare

un' idea
,

del suo piti insigne edilizio

il

fa"

naie nelF isola di Faro, che fu ri" sguardato come una delle principal

Pavia , lo mostrino degno di avere onorato luogo tra i buoni pittori de' snoi tempi. (Niccol), probabilmente cremonese teneva scuola in Cremona in sul declinare del quindicesimo secoio. Mor nel 1499, non lasciando verun' opera che ora si tenga per indubitatamente sua. SORNIQUE (Domenico) nato a Parigi nel 1722; fu allievo di Carlo
,

maraviglie del mondo.


edilzio

una specie

lomeo fece un alto scoglio dell' isolelta chiamata Faro, lontana allora da Alessandria circa un miglio. Era questa torre alta 450 piedi, e si scuopriva
a cento miglia di distanza. vasi
di

Era questo che Toinnalzare su la cima di


di torre

Forma-

Simonneau. Intagli
storici
1"

ritraili, soggetti

vignette.

Mor

in patria

piani , che decrescevano 1' uno su 1' altro, e sopra i quali sorgeva in cima una specie di grande lanterna , ove durante la notte ardevano le fiaccole per guida delle

anno 1756.
Sue
Il

principali stampe.
,

Ratio delle Sabine

da Luca
,

navi che veleggiano iu quelle acque. Il pian terreno era esagono, di cui tre lati erano alquanto concavi, e tre altri alternativamente convessi.

Giordano.

Ciascuno era lungo uno stadio,

Le
niers.

delizie della bettola

da Te-

vale a dire

un ottavo

di miglio.

II

Maurizio di Sassonia, maresciallo Francia , u Rigaud. Luigi di Borbone, conte di Verinanuois , ammiraglio di Francia , da MigDard ecc.
di

secondo ed il terzo piano conservavano la stessa forma. Il quarto era un quadralo fiancheggiato da quattro torri rotonde. Era il quinto una gran torre rotonda. Per una magnifica scala si

saliva
la

fino

alla

somdi

SORR1

(Pietro), nato nel con-

mit

tutta

fabbrica

era

so
pietre
tagliale.

SO
Ione

357
,

Questa

non

pittine

serviva

soltanto per comodo dei naviganti, ma eziandio per tortezza del porlo, al quale effetto veniva

in

in cui mori. I688 MAJOR (Luigi de) nacque


: ;

:il

Valenza nel

1(355, fu

prima scopittore di

laro di Stefano
battaglie.

March

circondala

da
la

sul declivio del

un muro circolare greppo. Vi si leg-

Non potendo

a lungo so-

seguente iscrizione Sostrato di Guido, figliuolo di Dessijane, agli Dei conservatori per chi naviga sul mare. Scrissero alcuni che Sostrato dopo avere segretameute posta quest' iscrizione , la coprisse con un leggere intonaco, e sopra ne facesse un altra in onore di Tolomeo , la quale dopo pochi anni caduta in polvere, scuopr la prima. Altri, per lo contrario, trattarono da favola questo racconto , dicendo , che Tolomeo la:
,

geva in greco

stenere la stranezza di questo maestro, lo abbandon per passare nella

scuola di Giovanni Carmino a Madrid. Tornato.gi maestro in patria, fece alcuni quadri per gli Agostiniani di S. Cristoforo e per i Carmelitani Scalzi ; indi ripassava a

Madrid, dove mor nella fresca et


di

58 anni.

SOTTINO
siciliano,

Gaetano

), pittore

vantaggiosameute conosciuto per alcune pitture a fresco eseguite in Roma circa il 1700.

SOUBEYRAN
in

sciasse all' architetto la libert dell'

(Pietro) nacque Ginevra nel 1715. Poi ch'ebbe

iscrizione, e che per


s'

Dei conil

servatori

intendevano
i

re e la

regina
a

ed

successori loro

amanvai

tissimi del bel titolo di

S itero,

dire Conservatore.
(

SOTO (Giovanni de) di Madrid, nacque nel 15 J2, e fu scolaro di Bartolomeo Carducho, poi suo ajuto
alcune grandi opere. In et di 25 anni fu scelto con altri pittori per dipingere il gabinetto della regina nel palazzo del Pardo e per fare altre opere all'olio, che gli acquistarono gran nome ; ma quando si sperava di vederlo uguain

appresi in patria il disegno e l'intaglio, recavasi a Parigi , dove dimor molti anni. Durante la sua dimora in quella capitale aveva formato il progetto d' intagliare in compagina del suo compatriota Michele Liotard , tutta la storia di S. Brunone dipinta da Le Sueur nel chiostro dei Certosini, ma questo progetto non ebbe effetto. La pi notabile opera eseguita in Parigi
1' intaglio della maggior fu parte delle antiche pietre incise del gabinetto del re, che ornano l'opera pubblicata da Pietro Mariette

circa

gliare

migliori artisti, mori in et

in

due

voi.

in
il

foglio.

Tornato

ili

di 28 anni.

(Don Lorenzo) nato a Madrid nel 1654, fu scolaro in patria dell'Aguero ; ma noti contento di emulare il maestro nel dipingere
paesi ed architetture
,

patria circa
,

geometria pot riescire valente architetto. Fu Soubeyran che fece le piante e diresse le fabbriche dei principali

1750, applicossi alla e con tale fondamento

tent felice-

pi sublime genere dell'arte, e condusse grandi quadri di storia , ci che non aveva potuto fare il suo maestro. Mal sapendo accomodarsi ad una nuova gabella
il

mente

onde eretti in Ginevra nominato direttore della scuola


edifizj
,

fu
di

della sua patria. Intagli bellissime vignette a bulino ed al-

disegno
l'

bro

posta sui pittori, abbandou l'arte per molti anni ; e quando, stretto dal bisogno, volle ripigliare il pennello , pi non trov la mano ubbidiente,

acquaforte per ornamento del lidi prospettiva de! signor Jeurat e per altre opere pubblicatesi
,

nell' et

sua. Conosconsi pure di questo valente artista, che mori in et molto avanzata , le seguenti

onde non

fece

che cattive

Stampe

358
Petrus disegnato
al

SO
Magnus Rwssorum
imper.

SP

SOYE,

SERICUS
Roma
fatto

(Filippo)

naturale da Caravac , stampa in gran foglio. Le Armi della citt diParigi, portate da diversi Genii, da Bouchardon. La bella Villeggiante , uno dei pi bei pezzi delle opere di questo
colla bella

intagliatore a bulino, fu contempo-

raneo e discepolo di Cornelio Cort.


Stabilitosi in

circa
il

il

1558

che fa accompagnamento Cuciniera di Vivats , da Boucber. (Pietro), nato circa 11 1590 , fu uno dei buoni allievi di Rubens , tanto ne' ritratti che nelle opere di storia. Fu pittore dell'elettore di Brandeburgo, e probabilmente oriondo di Arlem , ma non si hanno pi circostanziate notizie n della sua vita , ne delle sue pitture. SOVERO o SEVERO, architetto
,

maestro

SOUTMAN

suo maestro, pubblic nel 1568, una Raccolta di ritratti dei papi iu mezza figura , dall'anno 204, fino a' suoi tempi. Questa raccolta ed altre stampe isolate lo fecero vantaggiosamente conoscere tra i buoni intagliatori dei suoi tempi. 11 suo bulino pi largo di quello di Cort , ma pi
gi

come

aveva

corretto d'assai il disegno. Ignorasi ogni altra circostanza della sua vita.

Elenco di alcune sue stampe.


Giuditta che taglia la testa ad Oloferne , da D. Giulio Clovio, L' Angelo che ordina a S. Giuseppe di fuggire in Egitto , da un disegno di Cornelio Cort. S. Francesco che riceve le stimmate , da Fed, Zuccaii.
Cristo in croce. In alto veangeli , ed a basso la Madonna e S. Giovanni Evangelista.

di

Cremoua
i

fu dai fabbricieri della


1' anno 1491 onde dar compi-

stessa citt incaricato

di fare

disegni

mento ad alcune opere, e specialmente alla facciata della chiesa ma<*.


gioie verso piazza grande
stesso
,

Ges

e nello

donsi

due

anno ebbero esecuzione.


(Carlo), milanese, fu
eccellenti

SOV1CO

uno di quegli

lavoratori all'azimina che illustrarono con insigni opere di tal genere la citt di

Milano nel sedicesimo secolo, avendo trattata quest'arte superiormente a quanto era stato fin allora fatto in Italia ed altrove, dopo la scoperta
di certe

Prometeo incatenalo sul Caucaso, da Tiziano Vecellio. SOZZI (Olivio), di Catania, laspecialvor molto in Palermo dove sono mente a S. Giacomo
, ,

pitture di sua
tari,

mano

in tulti gli al-

e tre copiose storie rappresentanti l'infanzia di Ges Cristo nella

circa

il

1525

urnette trovale in Roma di cui parla Benve,

Tribuna. Si crede scolaro come Io fu pure limene


,

del So-

nuto Celimi nella sua vita. Ebbero parte alla gloria del Sovico i suoi compatriotti. Gio. Pietro Figino , Bartolommeo Piatti, Francesco Pellizzone, Martino Ghinello ed altri non pochi di quasi egual merito.

di un ( Francesco ) autore quadro eseguilo per il duomo di Gir^en ti. SOZZIMI (Gio Battista), di Siena, fioriva circa la met del sedicesimo secolo, e, per attestato del Va-

bel

Ed

il

Sovico, e

gli altri
1'

qui accendell' orefi-

sari

fu uno, dei celebri

lavoratori

nali esercitavano
ceria

arte

non meccanicamente , come generalmense si pratic poi dal


principio del diciassettesimo secolo fino quasi a tutto il prossimo passato secolo ma con buon fonda,

ed in cera, che facendo uso di uno stucco sodo formavano ritratti da essere coloriti a guisa dei naturali, coti le tinte delle barbe, de' cappelli e color di carni da farin

stucco

li

parer vivi.
,

mento

di disegno e delle condite teorie scientifiche.

pi

re-

SPADA (Leonello) bolognese , nato nel 1576, da maccinatore di co-

SP
presso i Caiacci , si fece loro scolaro, poi del Bagliori, ed all' ultimo emulo dello stesso Guido Reni e del Tiarini. Per altro i soli Caiacci furono i primi suoi esemplari per rispello alla figura, ed il Dentane per le cose di prospettiva.
lori

SP

559

fiamminghi, e somiglianti oggetti, nei quali introduceva svanitissime fogge di figure d'ogni et, sesso e condizione, con diverse forme di abiti e di acconciamenti, assai ben mosse , e maestrevolmente disegnate e colorite. Altro non sappiamo di quest'artista

Un
niera

pungente

mollo

di

Guido

lo

morto
(

in sul finire del dicias-

consigli a vendicarsi di lui opponendo al suo delicato stile una ma-

settesimo secolo.
a Leioriondi di Gonda circa il I50, apprese in patria a dipinger fiori e verdure, che copiava dal vero e distribuiva con tale accorgimento ne' suoi quadri, che gli uni servivano agli altri d'om-

SPELT

Adriano), nato

piena
a

di
,

forza e di vigore.
si

den da

parenti

Andato
vaggio,
e di
di

Roma

un nel Caraa

che accompagn

Malta,

ritorno in patria fece

pompa

nuovo stile, che schivo di ogni vii forma caravaggesca, ma


nobile di quello dei Caracci, vero nel colorito, rilevato nel chiaroscuro. Pieno di spirito e di ardire sorprese i suoi coucittadiui col quadro di S. Domenico che brucia i libri proibiti, e con quello del miracolo di S. Benedetto, il primo fatto per la chiesa titolare del Santo, l'altro per S. Michele in Bosco. Da Bologna pass a Reggio, e nella chiesa della Madonna fece molte opere all' olio ed a fresco a competenza del Tiarini; e l'uno e l'altro con utile emulazione mostrarondi se stessi maggiori. Nominato si pittore del duca Ranuuccio di Parma, orn quel famoso teatro, che allora non aveva pari, ed arricch di due rari quadri le chiese di S. Sepolcro e di S. Girolamo di quella citt. Visse in corte signorilmente, ma morto il suo meceuate, pare che pi non sapesse dipingere , e poco dopo lo segu nel sepolcro in et di 46 anni. In diverse quadrerie di Bologna, di Modena, di Parma si conservano quadri di Lionello Spada , ne' quali vedesi un misto dello stile de' Caracci e del Parnigianino, che

un

meno

bre, di lumi e di riverberi. Tanto piacque il suo stile all'elettore, che chiamatolo alla sua corte, lo fece lungo tempo lavorare, con grandissimo utile. Tornato ricco in patria, ebbe ia sventura di sposare una giovane di cos difficile carattere, che non gli lasciava mai pace, e fu, secondo alcuni, principale cagione dell' immatura sua morte,

SPEHA

Clemente)

prospettico

ed ornatista di distinto merito, lavorava in Milano in sul declinare


del diciassettesimo secolo in compagnia de! celebre Lisandrino. I suoi quadri di prospettiva, parte di sua invenzione e parie tratti dal vero , sono di una meravigliosa verit, se non che talvolta lasciano desiderare miglior gusto di architettura. Ad ogni modo suoi quadri di prospeti

non rari nelle private case di Milano sono graziosi assai , popolati
tive

di

belle e vivaci figurine,


facilit.

dipinte

Uscirono dalla sua scuola alcuni buoui allievi, de'quali alcuni per vaghezza di novit , caddero nello stravagante.
sono che il Vasari crede scolari del Mantegna. Ed in
e

con rara

SPEBANZA

VERUZIO,

soddisfa.

due
1656
,

pittori vicentini

SPALTHOT,
circa
in
il

nato in Fiandra studi la pittura

questa citt ed in patria fece quadri di non vaste dimensioni rappi esentanti pubbliche piazze di Roma , mercati
patria ed in
in

Roma, ed

fatto conservatisi del primo alcuni pregevoli dipinti, che in ogni parte ricordano il far del maestro, fuor-

ch nel colorilo assai meno risentito. Dell'altro non nota alcuna ope-

560
ra
,

sr
ed
il

SP
nelle
cliie.se

Lanzi sospetta, non senza fondamento, che questo Veruzio sia un nome fittizio o totalmente travisato dal biografo aretino.

della

Vergine e

di S.

Colombano l'anno 1578, mostrano


quanto poteva sperarsi da
lente
artista
,

se

cosi vaavesse avuta pi

nato in

(Giov.vn Battista), il 1600, fu scolaro in patria dell'Albano, ed uno dei migliori frescanti che abbia avuto

SPERANZA
Roma

lunua vita.

circa

SPIERRE
Nancy
nel

Francesco
si

),

nato a

'645,

esercit egual-

Roma

nel diciassettesimo secolo.

Sant'Agostino, a S. Lorenzo in Lucina ed altrove dipinse bellissime storie tratte dalle divine scritture o
dalla storia ecclesiastica, merc delle quali distinguesi vantaggiosamente dalla folla degli Zticcareschi. Mor

mente nella pittura e nell'intaglio. Riferir ci che scrisse di lui il signor Watelet. Quando segu la maniera di Bloemaert e di Poilly

la

alle pi belle
,

sua incisione non era inferiore opere di questi due


e
:

artisti
"

forse meritava la prei

ferenza

ma
la

due maestri ave-

giovane nel 16
in

10.

SPERLINGH (Girolamo)
que
Augusta nel 1693
;

nacapprese

i principi del disegno e dell' intataglio a bulino da Kraus e da Preysler in Norimberga, e spos Cate-

rina Heckel che

si

fece

nome

nella

miniatura e nell' intaglio. Girolamo viene annoverato tra g' intagliatori tedeschi avendo a castigalo disegno unito delicatissimo bulino, e fu pi

sua a piacere. Intataglio con una pie< ghevolezza singolare , e con un gusto totalmente diverso da quello hanno pochi inta di Mellan. < gliatori che al par di lui variassero le loro maniere; e forse per que
"

vano una cambiava gii d'un

sola maniera, e Spierre


sol

sto rispetto

nessuno

gli

pu
la

es-

sere paragonato. Talvolta


-

incisione appartiene al

sua genere pi

che
belle

in

tutt' altro

eccellente nelle

incisioni

di

architettura.
di

Alcune

serio e grave ; tal' altra faceta. Seppe egli alcuna

bua e
volta

questo artista trovansi nella Bible phisique de Schouchzer, oltre le seguenti: Medaglione di Guglielmo V, duca di Baviera sostenuto in aria da due

slampe

Angioli. Allegoria sui dodici mesi dell' anno, con un frontespizio emblematico sui ritratti del papa, e dell'elettore
di Colouia , 15 fogli due iscrizioni in sei

dare al bulino uno spirito quale appena pu darlo lacqua forte . Rispetto alla sua maniera di dipingere, comune opinione che si accostasse a quella di Pietro da Cortona. Mor in Marsiglia l'anno 1681.

Sue pi rinomale stampe.


Ritratto del conte Loreuzo da Marsciano, dipinto ed iuciso da lui. Simile d' Innocenzo XI. Marte e Minerva che presiedono
alla
alla

ciascuno

con

versi latini.

Gran fuoco
in

d' artiglieria eseguito

Torino nel 1742.

SPEZZINI

Francesco

),

geno-

vese , nacque circa il 1750, e fu scolaro di Luca Cambusi, poscia di Giovao Battista Castelli al quale ultimo s' accosta nelle sue giovanili pitture. Ma e da questo e dal Cambiaso si and sempre pi allontanando merc lo studio fatto in Roma, indi in Mantova sulle opere di Raffaello e di Giulio Romano. Le
pitture eh' egli condusse in

coltivazione delle rose, intorno quale sono occupate tre Ninfe.

Allegoria sulle facolt dell' anima , di sua invenzione. La Santissima Vergine , mezza figura, che d i! latte al diviu figlio, il quale prende delle fruita da S.

Giovannino, dal Correggio. Slampa veramente maravigliosa. S. Michele che combalie col Drago
,

Genova

da Pietro da Cortona.

SP La Concezione di Maria Vergine,


dal medesimo. L'Architetto di

fSP
faello,

561

Giulio Romano e del Domenichino. Recossi dopo alcuni andi

Alessandro
presentargli
il

MaJa

gno

nell' allo

di

pianta del inonle Atos, che

me-

ni a Venezia ; studi il colorilo sulle opere di Paolo Veronese, che pi d' ogni altro maestro gli an-

desimo si propone di tagliare iti forma umana, tenendo in uua mano una citt, nell' altra un fiume, dal medesimo. Ciro che ricusa di vedere Pantea sua prigioniera , tratta da una pittura del palazzo Pitti di Firenze. La Circoncisione, da Ciro Ferri. S. Martina inginocchioni innanzi alla SS. Vergine col divin bambino,

dava

genio, e cerc pure di co-

noscere la maniera pratica tenuta da Carlo Loth , che di que' tempi godeva in Venezia grandissima riputazione. Rivide la patria 1' anno 1697, dove non tard a distinguersi
dalla

comune

dei pittori d'Amster-

dam
uno

in alcuni sfondi di sale,

onde

cominci ad essere riguardato come


dei migliori frescanti di quella

che tiene da una


e dall' altra

mano un
,

giglio

una palma
(N.),

da Pietro

da Cortona.

Mor di 52 anni consunto da lunga malattia di languore condipingere a dall' assiduo tratta
capitale.

SP1EK1NGS
pagno mente
Viaggi in

di Bizet

amico e comnacque probabilin Auversa circa il 1655.


,

fresco.

SPILBEBG ( Giovanni ) nato a Dusseldorf nel 1619, fu scolaro in


Amsterdam
delle sue
di Govaert Flinck. Una prime opere fu il quadro

dovunque
paesi.
versi

Francia ed in dipingendo assai

Italia

lodati
di-

Luigi

XlV

gli

commise

quadri che riuscirono di un maraviglioso effetto. In sulla prima


disporre alcuni dal vero , ma delle piii scelte e pittoresche forme; ed al di l di questi tratteggiava il paese con somma variet di oggetti, casameuti, capanne, boschetti, cadute d'acqua , rupi in parte alpestri, in parte verdeggianti, introducendovi ligure di uomini e di animali ; e tacendolo servire di campo mitoloa storie sacre, o profane,
linea era solito di

rappresentante una compagnia di archibugieri d' Amsterdam , che Io rese celebre ancora fuori dell'Olan-

alberi che

copiava

onde il duca ; nomin suo primo


da
alla corte di lui
,

di Dusseldorf lo
pittore. Recatosi

fu adoperato nel fare i ritratti del duca , della duchessa , dell' elettore palatino e i

quanti componevano quella sovrana


famiglia.
dri

Condusse pure diversi

cjua-

giche.

che sapeva coti la maniera degli altri maestri , ed anche conquadri. Pare che in Itatraffarne lia si proponesse per queste imitaed altrove zioni Salvator Hosa Roestraeten. Nella chiesa de' Carmelitani di Anversa conservavasi un suo quadro, nel quale la figura
Raccontasi
facilit

grande

imitare

d'altare,. ed altri di piotano argomento per ornamento del palazzo elettorale. Ma sebbene quello splendido principe nulla omettesse per rendere caro a Spilberg il soggiorno di Dusseldorf, egli non poteva a meno di recarsi frequente-

mente ad Amsterdam, dove dimoravano la consorte ed uua figlia. Perch volendo quello splendido
signore

appagare

desiderj suoi

del

profeta

Elia

era

stata

dipinta
in

da altro pittore.

famiglia di lui. Ma poco sopravvisse a questa tanto desiderata unione, rapito da subila morte nel 1690,

chiam

a Dusseldorf tutta la

SP1ERS
Amsterdam
stile

Alberto
nel

)
,

nacque
e

mentre dipingeva per


la

l'eletlore,

in

1666

pass in

diversi quadri di eguale grandezza,


vita di
u
.

et giovanile a

Roma, ove form il studiando i dipinti di RafPiz, Irgli Ard. tre. 1\ 111.
i

Ges

Cristo.

Sua
16

liglia

(Adriana) buona

pittrice-

562
all' olio
,

SP
1'

SP
opera che pi gli fece onore una Baccolta di stampe incisa dalle pietre preziose , che conservansi in
diversi
le

ed eccellente a pastello , sei anni prima che morisse il padre, aveva sposato Guglielmo Breckvel, morto il quale, pass a seconde nozze nel 1697 col celebre artista vander Nen, in allora direttore del gabinetto del duca di Dusseldorf. SPIL1MBERGO (Irene da), apprese i principi ^ e disegno da una giovinetta sua amica, poi da Tiziano Vecellio, che pi mesi le fu ospite in casa e ritrasse Irene eri i suoi genitori. Questa rarissima donzella, celebrala da tutti poeti dell' et sua, mori quando appena giugneva al djciaunovesimo anno, nel 1567. Tiziano , in allora di 90 anni , u ma non debbonsi &* afflittissimo a lui attribuire, come alcuni fecero
' i ;

gabinetti dell' Inghilterra , quali furono distribuite per numero, ognuno di dodici stampe.

Dar un

breve Indice

d' altre sue stampe.

Seguito di teste e di busti d'uomiui e di donne alla maniera di Rembrandt dal 1761 ai 1768. Seguito di sei paesaggi, da Marco
',

Ricci.

gli

epigrammi

latini

fatti

in

morte

dell'illustre scolara, bens al cavai.

Tiziano Veccellio oratore , suo cugino. Conservansi in alcune signorili famiglie pochi quadretti di Irene egregiamente coloriti. SPILMAN (Enrico), nato alPAja nel 1758, si fece nome e come pittore, e corno intagliatore nel gusto del disegno. Dimor qualche tempo
in

Giorgio III re della Gran Brettagna , di suo disegno. Carlotta regina della Gran Brettagna come sopra, Inigo Jones architetto, in busto, da Aut. van Dyck. Giovane pastorella con greggia intorno, che tiene un agnello sulle braccia , da Reynolds. Giovine a mezzo corpo in pelliccia , con una specie di turbante iu
,

capo

dallo stesso.

Arlem

indi

ritorn

alla

citt

patria. Lasci intagliate diverse stampe di paesaggi e marine, ma le pi

rare sono quelle sul gusto

del di-

segno , perch i rami , dopo non molte prove , furono distrutti. Di tal genere sono le seguenti : Un Contadino con un bicchier da bere in mano, stampa colorata. Paesaggio sul far d'Everdiugeu , lavato a bruno. Paesaggio d' inverno, con capanne e quantit di pulluli da van Borsut , iu bruuo.
,

(Ascanio), trevigiano, nato nel 1588, fu scolaro in Venezia del giovane Palma , di cui imit lo stile. Questo valente pittore pochissimo oper fuori della sua patria dove lasci le migliori e pi belle cose ch'egli facesse. Fu corretto nel disegno , e coloritore pieno di grazia e di soavit , di modo che osservando le sue opere ci sembra di vedere i migliori dipinti del maestro. "Viveva ancora
,

SP1NEDA

in

patria

nel 1648

quaudo
vite

Carlo

Ridolfi pubblic le
veneti.

de' pittori

SPINELLO ARETINO,
no 1508
,

nato Pan
dia

fu scolaro

di Iacopo

Paesaggio ornato di animali da Bergbem SP1LSBURI ( Inigo


,

ligure e di
,

Casentino.

Aveva

Spinello, nascen-

in bruno.
)

nacque in
e
si

Inghilterra circa
bil

il

1750,
in

sta-

do, sortita vivace fantasia e graude ingegno , onde non tard ad aver nome tra i migliori artisti de' suoi

mercante di stampe
il

Loudia

circa

1760. Si distinse nelle sue

incisioni alla

maniera nera. Intagli un gran numero di stampe , tanto


di sue che di altrui invenzioni,

tempi. Iu Arezzo conservansi tuttavia alcune sue pregevoli pitture q meglio ancora quelle fatte in Firenze nella sagristia di S. Miniato.
,

Ma

Fu pure uno

di coloro eh:

furono

SP
chiamati
a

SP
ci

563

dipingere

Campo

sono sue opere le SS. Martiri Petito ed Epiro dal Vasari credute le migliori cose di Spinello. Mori di 92 anni , lasciando ammaestrato Deldi

Santo

Pisa, e

storie

dei

tesimo secolo, e forse lece qualche opera <li storia in concorrenza d molti altri pittori ; ma pi che in tutt'altra cosa si distinse ne'ritratti.

l'

arte
il

il

figliuolo

(Parri ossia Gasparquale avendo vedute le pitture di Masolino, si scost dalla secchezza Katcrua per imitare questo pi morido coloritore. E Parti fu veramente per cooto del colorito supeiu ),

SPINELLO

SPISANO (Vincenzo), detto ancora Spisaneilo, nacque nel 595 in Orla, grossa terra del territorio novarese, posta in sul lago dello stesso nome e fu allievo di Calvari , di cui profess di non volere in verun modo alterare lo stile, per vaghezza d' imitare altri maestri. 31 a a
1 ,

dispetto di
il

tali

proteste

non ebbe

contemporanei ma strano nel disegno delle ligure, che soleva alquanto curvare , perch secondo egli diceva, avessero magriore
ai

suoi

gior bravura. Poche reliquie del suo pennello conservatisi ancora in Arezzo, dove vivea nel 1426. Forse era suo fratello (Forzore), che abbandon

sodo disegnare del maestro , e cadde nel mauierato. Stabilitosi in Bologna, vi dipinse diverse tavole d' altare, e molte nelle vicine citt, le quali per altro cedono in merito ai quadri da stanza , di cui non sono scarse le gallerie di Bologna , perch ebbe 1' accortezza di aggiugnervi
Mor
in

ridenti

leggiadri

paesi.

in

fresca et la pittura e riusc


niellatori

uno

de' migliori

che
sul

abbia

declinare del quattordicesimo secolo ed in principio del susseguente. SPINTARO di Corinto , celebre architetto, boriva 550 anni all' inla

avuti

Toscana in

Bologna in et di 67 anni. SPOLETI (PierlorenzO), nato a Finale nella riviera di ponente l'anno 1680, fu scolaro di Domenico
Piola
;

ma

iu

appresso reca-

circa avanti l' era volgare ; e pochi o nessuno architetto ebbe tra
gii

Madrid, fecesi a studiare le pitture di Murillo e di Tiziano , ed a farne copie ; e con tale esertosi a

cizio, se

antichi tanta celebrit. Egli rieil

tore di
riusc
tale
di

non ottenne di essere pitnuove invenzioni fecondo ,


ritrattista
,

dific

tempio d'Apollo

in

Delfo,

buon

fu

come
corti

eretto da Trifonio e da

Agamede

adoperato

assai

nelle

poi consumato da un incendio. Queil pi famoso dell' ansto tempio tichit , stato il pi esposto alle sventure ed ai saccheggi. Nerone ne di port via cinquecento statue bronzo rappresentauti Dei ed uo,

Spagna

di

Portogallo.

Mori
Par-

nel 1726.

SPOLVERINI
ma, nacque
tria
il

(Ilario)

di

nel 1657, e fu in pamigliore allievo che facesse

mini
il

illustri.

Tutti

convengono che
sui di-

nuovo tempio

riedificato

segni di Spintaro superava di lunga mano in magnificenza ed in ricchezze 1' antico ; oltre che era di assai pi bella architettura. Vi mancava una piccola cupola , che dopo la

Francesco Monti. Uscito dalla scuola di questo maestro, passava a Firenze per studiare le opere del Borgognone ; indi recavasi a Venezia, dove condusse molti quadri di battaglie , ornati di vaghi edifizj , copiosi

di

figure

rappresentanti

morte di Spintalo fu eretta da Teodoro Forio. SPIRITO (Monsieur) lavor lun-

scaramucce e di militari azioni. Fra le pi vaste sue opere di Venezia , celebri sono quelle della sala Cappello. Mori
di

ogni maniera

gamente

di

ritraiti

nella

corte

di

nel 1734.

Toriuo dopo

la

met del

diciasset-

SPOOINER (Carlo),

nato circa

SQ
1720, fioriva iu Loudia ed a Du> Mino nel 1 750, e mor nella prima ritta Tanno 1767. Fu buon intagliatore alla maniera nera, e lasci multi ritratti ed altri soggetti, tratti da diversi autori , tra i quali i seguenti
il
:

dal coutiuuo lavoro. Moi a Prag* in decrepita vecchiezza, dopo avere

Ritratto di

Thomas

Prior.

Miss Smith.

Lady Selina Hasting. La Bella studiosa. Garrick nella commedia

del re
in

Lear , da Houston. Busto di femmina con candela

mano.

SPRANGER

Bartolommeo

nacque iu Anversa nel 1546, e poi eh' ebbe appresi i principj della pittura in patria, recavasi in Francia e di l in Italia. Non trovando in Milano chi lo facesse lavorare vi pass miseramente un freddissimo inverno dopo il quale si ac, ,

col Sojaro. Ma trattenne ancora in Parma, e giunto a Roma dipinse un Congresso di Streghe tra le mine del Coliseo, che gli procacci la protezione del cardinale Farnese, cui a Capr'arola dipnse diversi paesi a fresco. Presentato da questo cardinale a Pio V, ebbe diverse importanti commissioni , tra le quali un quadro del Giudizio Universale, in cui si vedono meglio che cinquecento leste dipinte sopra una lastra

conci

in

Parma

poco

si

perduta la consorte ed figli. Delle opere fatte in Roma le pi rinomate furono quelle della chiesa di S. Luigi, il Martirio di S. Giovanni nella sua chiesa a Porta Latina , ed il parto di Sant'Anna in una piccola chiesa presso Fontana di Trevi. per la chiesa di Esegu a Praga S. Tommaso, il Martirio di S. Sebastiano, la Risurrezione di Cristo per quella di S. Giovanni, oltre le molte opere fatte per Ja corte e per particolari. Sprauger pi seguace delle sue fantasie, che della uatura, cadde nel manierismo. I suoi contorni sono pure soverchiamente pronunziali ; ma il suo tocco leggiero e grazioso , la novit delle inveu zioni e la vaghezza del colorito gli meritarono un distinto luogo tra i buoni pittori del suo tempo. SPRONS ( Giierardo ) nato in Arlem circa 1600, fu scolaro di suo padre, che sebbene debole pittore, lo mise in su la buona via. I suoi favoriti argomenti sono convegni di private famiglie, che seppe rappresentare con molla forza e variet. Fu inoltre creduto uno de'mighori
i
,

ritrattisti di

Arlem.

o SPRUYT (Pietro) nato in Anversa circa il 1720, operava ce' Paesi Bassi nel 1760. Sono celebri di questo artista le quattro

SPRUIT,

alla cinque piedi. Racconche Giorgio Vasari cercasse d indisporre il papa contro di lui col dirgli eh' era troppo infingardo, e che Sprangar si vendicasse dipingendo in pochi giorni un piccolo quadro di nostro Signore nel1' Orto, per la quale opera fu dal papa generosamente regalato. Dopo la morie di Pio V, fu chiamato in Germania in qualit di primo pittore dell' imperatore e serv 57 anni Massimiliano 11 e Rodolfo li, l'ultimo de' quali largamente lo premi con ricchezze ed onori ; ed all' ultimo ancora col dispensarlo
li

rame
,

tasi

seguenti stampe ; cio Susanna sorpresa dai Vecchi, da


*.

Rubens. Borea che rapisce Orizia, dal medesimo. dal La Continenza di Scipione medesimo. Un gruppo di fanciulli con dei frutti, dal medesimo. SQUARCINO (Bernardo), pado,

vano, architetto del secolo decmolsi rese benemerilo dell' arte , e della patria per la cupola del
tavo

duomo

sui disegni di

lui e sotto la

sua direzione. 11 duomo di Padova una delle pi antiche chiese di

SQ
quella antichissima citt: tu rifalla nel quattordicesimo secolo da certo Macolo rinnovata da Iacopo del
,

ST
dina) lo ingegno del

565

Mantegna

iu-

Sansovino con ordine composito, che fu poi alterale posteriormente


da
alcuni
architetti

nazionali.

Il

meccanismo

della cupola fa glande


,

il quale lo onore allo Squarcino intraprese nel 1756. Posa la nuova cupola sopra quattro arecni , che impostano ne' muri maestri ; onde il peso della cupola va tutto sui muri senza aggravare la volta n i pilastri delle navale. Con ci il valente architetto evit il pericolo che si temeva dagli altri architetti, e fece cosa assai bella e proporzionata alla totalit dell' edificio. SQUARCIONE (Francesco), nalo in Padova nel 1594, non appena ebbe appresi i principi della pittu,

coiaggiandolo colle lodi finche non si allentano dalla sua scuoia , correggendolo con amara, ma ragionevole critica quando lo seppe diventalo parente dei Bellini. Mor di 80 anni nel 1474. STA BEN (Enrico) nato in Fiandra nel 1578, recossi giovane a Venezia , e fu allievo di Iacopo* poi
di

Domenico

Tinloretto, di cui nelle


5

composizioni cerc d imitare io stile , senza per altro avere il genio, e quella sorprendente facilit d'esecuzione che riscaldale opere
dei
tria

sue

maggior Tintoretto. Mor


nel 1658.

in pa-

STADIEO
pittore, fu
i

scultore

STADIO
fi

il

primo annoveralo

ra,
1'

Italia

che abbandon la patria, e scorse disegnando e la Grecia


,

Greci artisti per essere stato il maestro di alcuni buoni maestri : 1' altro come allievo di Nicoslene ed assai buon pittore.

dovunque
e di

le

migliori cose di pittura


in

STALBEMPT
Anversa
nel
,
1

(Adriano) nacque
580, e fu
t

scultura , e molte acquistandone delle ultime. Perci di ritorno in patria apr dovizioso studio di
disegui
tutto
,

se

non

hi

pi celebri

ultimi paesisti.
tinte fresche
,

almeno non degli Ebbe un tocco pastoso,

statue, bassi rilievi

e di

quanto poteva servire alia propria ed alla istruzione de' suoi allievi, de' quali si dice averne avuti 157. Nulla dir della continua rivalila eh' ebbe colla famiglia dei
Bellini, superiori a lui io

bont di

contorni e di lunga mano inferiori per conto di dotti ina di prospettiva , di espressione. Poche pitture rimangono di questo grand' uomo , ed ancora queste rima la sua magtoccate ed incerte gior gloria quella di avere dato
colorito
belle
,

dolcezza
di

di

arie

volli;

ma

pittura, Andrea Mantegna, che capo della pi grande scuola di Lombardia, Marco Zoppo die fond quella di Bologna, Bernardo Parenliuo, Dario e Girolamo da Trevigi ed altri principali lumi delche se non videro il vero l' arte lume del moderno siile, ne furono in parte i precursori. Conobbe ed
alla

fu

in particolar

modo

coltiv lo straor-

ed intelligenza di prole sue piccole figure non rispondono alla bont del paesaggio. Mor nel 1660. STAMPART ( Francesco ) nato fu da prinin Anversa nel 1675 nel quale genere cipio ritrattista di pittura cerc d'imitare van Dyck. Era ancora giovine quando fu nominato pittore di gabinetto dell' imperatore Leopoldo ; e la slessa carica ebbe pure da Carlo VI. Si dice che per non tenere lungamente occupati i pi grandi personaggi , die d'ordinario mancano di tempo e di pazienza disegnasse le loro teste cou inalila nera, bianca e rossa, e che [ioi li colorisse dietro questo disegno , non osservando dopo l'originale che per alcuni ultimi tocchi. Moi in Venezia di 75 anni. STANZIONI (Massimo caval. ), napolitano nato nel 1585, fu il miglior scolaro del Caracciolo, ed uno de' pi illustri pittori della scuoia
spettiva

ma

5(ju

SI

ST
Soggiungo V indice
di alcune sue stampe.

napolilana. Agli ammaesli'amenti del Caracciolo aggiunse lo studio delle

grandiose cose del Lanfranco, e rispetto ai freschi tenne la pratica del

Corenzio come ne' ritratti segui Santalede , e riusc valente tizianesco. Ma recatosi in appresso a Roma, e vedute le cose di Annibale Caiacci e fatta conoscenza di Guido , cerc di emulare il primo nel disegno, ed il secondo nel colorito , ond' ebbe il soprannome di Guido di Napoli. In una parola Massimo si fece tale da sostenere il paragone de' pi grandi artisti, In latti dipinse alla Certosa un Ges
,

il

la Beala Vergine. La Samaritana. Il Diluvio Universale, stampa nel mezzo della quale vedesi un grand'albero, ed un uomo che salva la sua roba in un carretto.

La Pesca Miracolosa. La Tentazione di Ges S. Luca che dipinge

Cristo.

STARNINA
rentino, nato
di
la

Gherardo

fio-

nel 1554, fu allievo

a competenza del Ribera, e la stupenda tavola di S. Brunone che delle pi rare cose che possano vedersi in Napoli. Non indicher fra i molti suoi freschi, che quelli
,
,

delle volle del

Ges Nuovo

e di S.

Paolo; e rispetto ai quadri da stanza , ne fece in tanta copia , che possono vedersene in tutte le principali quadrerie del regno. Fu osservato, rispetto a questo pittore, che fu studiatissimo nelle sue opere e vago del perfetto finche visse celibe, ma che avendo sposata una gentil donna, fece difettose opere

Paolo Veneziano. In una cappela S. Croce di Firenze, couservansi tuttavia pochi avanzi di queil quale fu degli ultimi st' artista, che si coutino nell'epoca giottesca ; dalla quale i successori si allontanarono per segnarne una migliore. Mor lo Stamina nel 1403. STATI (Cristoforo), di Bracciano, che operava in Roma ne"* primi anni del diciassettesimo secolo, deve annoverarsi tra i buoni sculdell'et sua. Olire niolt' altre tori
cose
attesta

eseguite in Roma ed altrove, la sua virt il grande basil

so rilievo scolpito per


to di
te
l'

monumen-

onde supplire
se

alle spese dello

smosi

deralo suo lusso.

Lo

Stanzioni

re-

papa Paolo V, rappresentanudienza solenne accordata da

benemerito
aver
e

dell' arte e della


fatti

pa-

tria coli'
lievi,

raccolte

agli artisti
r

molti valorosi almemorie intorno del regno di Napoli. Mo-

questo pontefice agli ambasciatori giapponesi, nel quale non meno degna di lode 1' invenzione e la copia delle figure, che la bellezza dell'esecuzione.

nel 1656.

STAREN (Teodoro
in

van

nato

STEEN
nacque
in

(Francesco van den),


Anversa nel 1604.
lo priv dell'uso di

Olanda

circa

il

1500, intagli

Un
una

molti rami desunti dalla storia sacra, dai suoi disegni, e qualche paesaggio. Le sue stampe portano la data dal 1520 al 1550. Dai Francesi

accidente

gamba, onde per occuparsi in tale stato, elesse la pittura e l'intaglio. Poich apprese il disegno e la pratica del colorire,
ti ,

collocato tra

piccoli Maestri,

fece alcuni ritrat-

chiamato maestro della stella percli le sue stampe hanno la stella per marca. Avuto riguardo al tempo in cui visse, fu veramente un buon incisore. Egli intendeva bene figura umana e spesso orno la fondi delle stampe con architetture.
i

che poscia intagli all'acqua forte, ed in breve abbandon quasi totalmente la pittura per consacrarsi all' incisione. L' Arciduca Leopoldo e l' imper. Ferdinando III lo presero al loro servizio, e l'ultimo gli assegn un'annua pensione. Intagli

ST
molli rami per la galleria di Brusscllcs, ed altre opere incise da diversi

ST

567

Er.ioro ni) Era tanti religiosi che nel

maestri.

Eccone un breve india.


Il

Sogno

di

Michelangelo, da Mi-

chelangelo.
soldati che giuocano alle carda Manfredi. La Sacra Famiglia ove il pie* colo S. Giovanni olire dei fiori al hamhino Ges, da Tiziano. Sileno uhhriaco sostenuto da due Satiri e dalle Baccanti, da vau
te,
,

Due

dodicesimo e tredicesimo secolo si pi applicarono all' architettura , intelligenti, dice Francesco Milizia, furono alcuni abati Cislerciensi, che si occuparono in Fiandra della fabbrica della chiesa e del mouistero di Duncs. Pietro VII abate del luogo, pose il primo la mano a quel1' opera, colla sola mira in princii

pio di riparare gli antichi cdifizj.c di fare alcuni acquedotti e cavi ne-

Dych,

Amore che forma un


clava piedi
di
i

arco della

Ercole,

libri,

11 Batto di simo. 11 Portico della Galleria dei quadri di Brusselles , conosciuto sotto il nome di Gahinctlo di Teniers. L'avaro e la sua moglie occupati a contar danaro da Teniers.
,

cou i da Ant. Correggio. Ganimede, dal medee calpesta

comodit dell'abitatrovando tali riparazioni sufficienti, ne intraprese nel 1211 l'intera riedilicazioue. I suoi successori Amelio, Egidio di Stetti e Salomone di Gand proseguirono
cessari per la

zione.

Ma non

1'

incominciato lavoro.
tutti

Ma
1'

Niccola
architet-

di Belle sorpass

nella cogni-

zione
tura
(zj

nell'amore per

e per la grandezza degli edi-

STEEN (Giovanni) nacque in Leiden nel 1656


,

ch'egli eresse durante il suo lungo governo di vent' anni. Lamberto di Kcule continu i lavori che furono felicemente terminati da
,

e fu allievo di

van
for-

Federico nel 1262.

Goyen
la

e suo genero.

Sebbene

STEENWIGK
Sleenwick.
nel

Enrico

nato a

nito di grandissimo ingegno, temette

concorrenza dei molti artisti ond' era ricca la sua patria , e dubitando di non guadagnare coll'arte di che vivere , esercit eziandio la
professione di taverniere dosi a bere oltre misura.
di ci, di
,

1605

l'anno 1550, e morto studi profondamente

l'architettura e la prospettiva, e gli

abituandispetto
colo-

quando

in
:

quando

ed veramente cosa maravigliosa, che potesse ancora tarli cos belli , e che vendendoli , come faceva , a carissimo
riva

qualche quadro

prezzo, noij abbandonasse l'abietta professione di taverniere per consa-

interamente alla pittura. E il dire, che i favoriti argomenti de' suoi quadri sono adunanze di bevitori; sebbene abbia qualche rarissima volta trattato ancora alcun fallo storico con nobilt e
crarsi

chiaroscuro. Am di rappresentare soggetti notturni pi che altro ; rompendone V oscurit con fuochi qua e l sparsi , dai quali ricavar sapeva maravigliosi effetti. Finitissimi sono i suoi quadri , e talvolta vengono confusi con qr.'li del suo figlio ed allievo. (Enrico) il giovane, il quale nato essendo nel 18S9 , ebbe la fortuna di essere conosciuto da vati Dyck, che lo fece dal re d' Inghileffetti del

inutile

dottrina. Ebbe corretto disegno, ma non sempre egualmente buono il colorilo. Moi di 55 auni nel 1689.

chiamare alla sua corte. Col giovane Sleenwick abbandon la cupa manieia del dipingere appresa dal padre e d' ordinario ritrasse I' interno delle chiese e delle casc.^ Van Dyck pi volte si valse di lui per dipingere architetture negli sfonterra
il
,

di
Io

de' suoi ritratti,

STEENE

(Pietro, Amelio

ed

adoper nel

ed in particolare 637 per due ritraili

568
del
<lie

ST
re e ilella regina d'Inghilterra,
in

ST
lebre artista, che mor assai vecchio

sono due dei pi finiti lavori abbia mai fatto van Dyck. Steeiiwick mor in Inghilterra richissimo, e la consorte di lui, che aveva appreso a dipingere prospet-

Napoli.

che

STEFANINI

(Giovanni) nato in
,

torn in Amsterdam, e vi eserarte con molta lode , tenendosi le sue opere in grande slima. STEELTRE (Guglielmo) nipote
tive,

intagli da F. Firenze nel 1720 Bartolommeo da S. Marco la Purilcazione della B. Vergine. Come pure intagli dodici antichi bassi
rilievi.

cit

1'

STEFANO (Fiorentino) V.
Giotto.

l'art.

nacque ed allievo di Poelemburg nei 1600. Costui fece cos poche opere, e men cos oscura vita, che nessuna notizia ci rimane di queche per testimonianza St' artista degli scrittori patrii avrebbe potuto distinguersi tra i suoi compatriota.
, ,

STEFANSSGHl (P. Giovan Battista) nato a Ronta. nel territorio fiorentino, l'anno 1585, fu allievo del Comodi, ed eccellente miniatore, come rie facevano testimonianza
alcuni libri corali del

(Niccol di) nato in Belluno circa il 1500, fu il pi ragguardevole emulo che avessero nella loro patria i Vecellj Francesco, e Cesare. Un suo deposto di Croce che conservasi nella cattedrale di Belluno figurerebbe assai meglio se non fosse posto in faccia ad uno bellissimo di Cesare Vecellio, rappresentante S. Sebastiano ed altri Santi. Ad ogni modo Niccol fu
buon pittore e se le tinte dei suoi quadri non fossero soverchiaannerite , potrebbesi dare mente, pi vantaggioso giudizio del suo colorito. Pare che avesse preso ad
assai

convento di

Monte Senario,-e

di altre chiese del suo ordine. Fece ancora ritratti all'olio e copie di quadri di va-

lenti

maestri con mediocre riuscita.


a

Mor

Monte Senario

nel 1659.

STEFANI (Tommaso
a

de'), na-

politano, nato nel 1250, risguardasi

mostrandosi imitare il Pordenone vago d' introdurre frequenti e difficili scorti ed un pi gagliardo ombreggiare che non il comune
,

ragione per il primo pittore che abbia lavorato nel regno dopo il risorgimento delle arti, essendo contemporaneo di Cimabue. Lasciando da parte i racconti del Vasari e del

della

scuola

veneta. Ignorasi

1'

e-

poca della sua morte.

(Da Verona)
terra del

o da

Zevio,
fu,

territorio veronese, fior

nel

quindicesimo secolo, e
di

per
-

Domenici

due artisti antichissimi, dir soltanto, che CJo d'Angi si valse di Tommaso
rispetto a questi

attestato del
ti

Vasari, imo de' valen

allievi

per dipingere alcune chiese fondate

da

lui

,
,

pittore

riguardandolo come buon sebbene avesse di gi ve-

dute in Firenze le opere di Ime. Vero peraltro che il fiorentino fu universalmente mentre cato pi grandioso cuni si diede a Tommaso il
,

Cimapiltor

saputo alla giugnere dignit e bellezza di me. Oper molto in Fermo a sco ed all'olio, e fu creduto il gliore di quanti col operarono
la

Angelo Gaddi, avendo maniera dei maestro ag forfre-

minelse-

prima met

del

quindicesimo
di)

giudi-

colo. Era suo figliuolo

da

al-

(Vincenzo

ma

di

que-

merito di miglior coloritore. Tommaso continu ad essere teuuto in grandissimo credito ancora sotto Carlo 11, e la cappella dei Mimatoli, renduta famosa da una novella del Bocca e ci, ora stata dipinta da questo ce-

che fu il maestro del celebre miniatore Liberale da Verona, non rimane adesso che il solo none, e la memoria di avere opest'artista,

rato nel 1463.


i

greco scultore, trovasi


Lil>.

ratti

montato da Plinio

XXX VI

ST
i

ST
monumenti
di

5(59
,

5 intorno Asiuio Pollione.


ap.

ai

La Strage Guido Reni.


11

degP Innocenti

da

STEF ANONE,
vo
di

napolitano, allie-

Simone, fioriva in patria circa il 1550, e molte opere condusse in compaguia del suo conmaestro
discepolo

dova che resuscita Lorenzo Pasinelli.


11

Miracolo di S. Antonio di Paun morto <U


,

Martirio di S. Orsola, e delie

Gennaro

di Cola, quali

sono i quadri rappresentatiti S. Lodovico vescovo di Tolosa, cominciati da Simone, e terminali da questi suoi due allievi, e diversi altri quadri che non accade indicare, essendo al presente perduti. Sebbene questo pajo d'amici avesse uno stile somigliante, siccome di persone che avevano contemporaneamente
fatti
i

dal medesimo. (FEMIO), milanese, nato in Caravaggio in sul declinare del quindicesimo secolo, viene creduto scolaro ed ajuto di Gaudenzio

sue

compagne

STELLA

Ferrari ed autore di alcune storie nelle cappelle di Vara ilo. In suo

loro studj sotto lo stesso

maestro, non per che iu alcune cose non differisse. Cola fu, per que' tempi assai studiato pittore,
esatto
e

ben conservato pu veMilano a S. Maria di Castello, e su questo formar giudizio del suo merito alquanto lontano da quello di altri scolati del Gaudenzio ed in particolare del Laassai

quadro

dersi in

nino.
Il Lanzi dietro del Taja e del Baglioni ricorda un bresciano di tal nome. che dice morto di 85 anni sotto il pontificato di Urbano Vili, ed avere operato nella loggia di Gregorio ed altrove , ma P identit del nome e del casato, ed ancora delle opere, e le incerte notizie di un
(

premuroso
;

di vincere le

Giacomo).

maggiore ingegno mostr Gennaro, risoluzione, pennello sapeudu e bravura di inoltre dare maggior spirito e novit alle ligure. Ad ogni modo sembra che P uno e P altro non abbiano di bench menoma cosa giovato
difficolt dell' arte
,

l'autorit

ai

progressi dell' arte, paghi bastantemente di essersi avvicinati al merito del maestro. Stefanone mor as-

pittore bresciano, tutto concorre a farci credere, che di Francesco Stella

sai vecchio

P anno 1590. e Gu( Pietro com' Antonio) padre e figlio di Vi-

e del di lui figliuolo

Giacomo,

STEFANONI
Il
il

cenza. e circa

padre era nato nel 1600, 1620 il figlio. Recatisi a


si

che sebbene nati iu Francia, operarono ambidue in Roma, siasi formato un terzo individuo, che forse non ha esistito.
nes
nel

Roma,
insieme
nato cora
di

vi

stabilirono ed incisero

molte opere.
per
10

Abbiamo
disegnare

di

Pietro un libro

or-

Roma
poscia

slampe , ed inoltre anstampe delle Pietre intale gliate da Fortunio Licet.is. Questo libro fu impresso in Roma nel 1627, e Giacom Antonio lo lece poi ristampare in Padova nel 1616. Abbiamo del liglio diverse stampe, tra
le

Mali) uato a 1562, recossi giovinetto a per apprendere la pittura and a fissare iu Lione la
:

(Francesco

sua

'('ladri

dimora, dove condusse diversi di storia tenuti in moli* sli-

ma.
le

Tra questi il pi celebre fu quello dei sette Sacramenti, ne! qua


erasi

egli stesso ritratto

in

uno

degli spettatori introdotti nella storia

quali

rappresentata
di

lo

che aveva co-

R. Vergine col Bambino , il piccolo S. Giovanni, e due Auge-

La

stume
di

fare

nelle opere di gran-

li,

che

in

gine citila
'

Plancia chiamasi la VerRondintUa, da Lodovico


ili.

1605,
1'

dimensioni. Mori di (5 anni nel senza aver potuto terminare educazione di

tracci.
Diz, degli A'l/i. ecc. X,

(Giacomo) mio

a
17

Lioue

570
nel
I5'J6,
il

ST
di 61

ST
anui, nel 1657, lasciando tre nipoti, Antonietta, Francesca e Clandina, che intagliarono diverse opere
dello zio e di altri artisti.

quale rimase orfano di 'jove anni, quando cominciava appella ad essere dal padre ammaestrato ne' principi dell' arte. Erede degli studjede' paterni talenti, ed ajulato

STELLA

(Claudina Boussonkt)
,

consigli di alcuni artisti, avanti di giugnere ai vent' anni, ave-

dai

va saputo colorire alcuni lodevoli quadri che gli procurarono copiose commissioni, fila Giacomo, in sul-

nata in Lione nel 1654 morta in Parigi nel 1697, fu ammaestrata nei principi della pittura e del disegno

esempio del padre, volle recarsi in Italia, e stando in Firenze iti occasione delle nozze d.el principe Feri'

da Giacomo Stella suo zio ; ma si diede totalmente all' intaglio , nel quale riusc felicemente di modo che Watelet la dichiara superiore a
;

tutte

le intagliatrici. u

Vcrun uomo,
;

dinando, fu da Cosimo II impiega' to negli apparecchi dell j feste che


si

egli scrive,

colp al par di Clau-

dina
di

il

vero carattere di Poussin


d' indicare
il

davano in cosi e dopo questi in


al

lieta

circostanza;

nessun intagliatore ottenne al par


"

altre opere d'

im-

costei

portanza fino

1623, io cui gli fu permesso di passare a Roma. Col ebbe la fortuna di legare amicizia con Niccol Poussin, che lo diresse negli studj dell'antico, e dei capi d' opera de' moderni pittori fortuna amareggiata da alcuni giorni di prigionia, per falsa imputazione di adulterio. Ma la sua innocenza ed il suo merito pittorico si divulgarono in ogni parte il' Italia e fuori
;
,

loie di questo maestro


lo

vero coOsserili

vando

spettatore

le

stampe

Claudiua, subito gli tornano a memoria i quadri sui quali furono incise. Per questo lato, dice lo stesso Waella supera di telet lunga mano Pesne e vince lo stesso Audrau.
,
,

Soggiungo un elenco
delle sue stainj)^.

onde
ferta

gli
la

venne ad
direzione
la
:

un
dell'

tempo

of-

Seguito di Pastorali in

17 pezzi,

accademia
di

compreso

il

frontispizio

da

Gia-

di

Milano e

carica di pittore dei

como

Stella,

re di Spagna
tria gli fece

ma

1'

amore
l'

pa-

Seguito di giuochi fanciulleschi,


dallo stesso.
11

preferire

invito che

alcuni amici gli facevano di recarsi a Parigi , dove non molto dopo fu nominalo primo pittore del re , provveduto di annuo stipendio, alloggiato nelle gallerie ili Louvre e fatto cavaliere di S. Michele. Egualmente felice nel trattare ogni argomento, dipinse storie sacre e profane e fanciulleschi giuochi ; e nell' un genere e nell'altro mostr castigato disegno, e quello spiritoso gusto del hello che si acquista collo studio
dell'antico.
a

Medaglione

di

un Cardinale

sostenuto dalla Chiesa e dalla Roiigioue , e contornato dalle Virt ,

da Ant. B.
lo
,

Isella.

Due

difetti
;

gli

vengono
al-

ragione ascritti
,

il

colorito

aJJe acque del Nida Poussin. da Mos che percuote la rupe Poussin , una delle stampe capitali di Claudiua. La Crocifissione di N. S. fra due ladii, dallo slesso, altra stampa capitale di Claudiua. Pietro e Giovanni che vanno al Tempio e guariscono uno zoppo na-

Mus esposto

quanto crudo ammanierato di rosso ed una certa quale freddezza , iigha forse del suo carattere de! soverchio finito che dar soleva alle pi minute parti. Mori in Paiigi

to

dallo stesso.
del
re
di

La Sacra Famiglia, appai tenente


al

gabinetto dallo slesso.

Francia
con

La

Sana

Famiglia

molli

SI
fanciulli che portano dei liori, dallo
stesso.
la
(

ST
no dell'

37l
,

Annunziata

liuto

per

STELLA
Giacomo
ut!
1(355,

hroMKin
,

Boussoin

chiesa di tii nome in Piacenza, di una leggiadria e venust tale ,

net), sorella di Gianduia e nipote di


Stella

nacque
il

Lione

disegna e l'incisione insieme alle sorelle Cla Udina e Francesca. Due sole stampe si conoscono di questa valorosa donna, ma bastanti a Farla risgurdare rome non minore in merito di Claudina,
e studi

Romolo
Lupa su

Remo

allattato

dalla
.

(he non permettono di censurare qualche tratto d manierismo. Pass quindi a Roma, dove dipinse a fresco la sagristia di S. Paolino e condusse pregevoli quadri per S. Elisabetta e per altre chiese. Ala pi che alle cose di sacro argomento attese a storie profane ed a faceti pei quali aveva frequenti soggetti commissioni ancora pe: ornament
;

le live del Tevere da Ant. Bossonet Stella , suo fratello. L'Ingresso dell'imper. Sigismondo in Mantova da Giulio Romano.
.

di

reali

palazzi.

Mor

in

Roma
pittore
in

io

et di circa

hi anni.
(

STEVENS
intagliatore

Pietro

ed
sul

inglese

fioriva

Francesca

soiella delle

precedeuti , ajut molto Claudina nell'incisione di varie stampe, Mor


nel 1675.

declinare del diciassettesimo secolo, il quale lasci alcune stampe di

(PAOLO) uno de'molli scultori in

non molta importanza. STEVEY (Palamede), nacque in Londra nel 1607 da padre Olandeche lo condusse giovinetto a Ceda apprese la pittura studiando le opere di vauder Velde. J ch egli tratt di prefeI soggetti renza sono accampamenti, marce di truppe e battaglie, sebbene talvolta facesse qualche quadro di famigliari adunanze. In et di 52 anni vide vendersi i suoi quadri a carissimo prezzo, onde si studiava di far semma cess di vivere in pre meglio Gfresca
se
,

che avanti

il

I550 operarono
di
,

S. Antonio, al quale, secondo alcuni si attribuisce il compimento del basso


nella

Padova

chiesa

Delft.

rilievo del bicchiere,

cominciato da

cerio
circa
i

Zuanne da Padova.
il

(N.), nato in Russia 750, pare che apprendesse priocpj del disegno e elei intaglio a Pietroburgo, di dove pass a Londra. Col Irovavasi nel I7S8 tra molti ajuti e collaboratori di Francesco Barlolozzi, senza che sia nota veruna opera eseguita sotto il proprio nome.
J

STEPANO

scultore fratello di Lisistrato, fior) nella quattordicesi-

STHENIDE,

(Benedetto) vissuto probabilmente nel secolo decimoseslo, e viene posto nel catalogo degl' intagliatori per avere incisi gli antichi ornali gotici, che si tropiccoli maestri. vano tra STEl'.N (Ignazio), nato in Baviera circa il 698 , venne giovane in Italia, e frequent la scuola del Cignani ; e per quanto noto, pi
i 1

STEPHANUS

ma Olimpiade e fu I' autore d egregie opere, che Lucullo espugna,

tore di

Sinope port
e di

Roma

co-

me pure
Giove

delle statue di Cerere, di

Minerva che furono poi


nel

consacrate
nio

leotpi
.

della

Con-

cordia. Parlano di au>


,

artista Pli-

Strabene

Panil

lia.

STIMAI EB (TOBIA) nacque


Strasburgo circa

in
i

non rivide la Germania. (Quando appena cominci a lavorare da se ebbe in Lombardia nuli commissioni
tra

1550. apprese pr.incipj dell'aite del disegno in patria, ed esercit da principili la pittura, e

per opere all'olio ed a fresco; ricorder soltanto ti le quali

dipingendo a fresco storie sacre a basso prezzo sulle profane Lcciale delle case della sua patria e di Francfort sul Meno, Avendo
, ,

ST
veihilo

alcuno

de'

suoi

lavori

il

margravio di Baden, ne rimase talmente soddisfatto , che io chiam


alla stia
all'

ciassettesimo secolo alcuni rami disegni di Francesco Clavan.

cbti

corte, per fargli dipingere


di

naturale margravi suoi antenati ; e fece cose uperiori all' aspettazione. Di ritorno a Strashurgo, fecesi a disegnare sopra tavolette di iegno diversi sogolio
i

grandezza

STIPACE, STOMIO, STRATONE STRATONICO e STONGlLONE vengono riuniti in questo


.

articolo siccome artisti degni di ri-

cordanza,
tit

ma non

celebri per

quan-

di lavori.
,

preparandole perch fossero intagliate da suo fratello


getti
,

(Giovanni CristofaSchafhausen nel 1552, recavasi presso al fratello Tobia in Strasburgo per iucidere sotto la direzione di lui la maggior parte delle sue invenzioni. Nel suo gero) nato
in
.

ST1MMER

primo Cipriota ed aulore il una sola statua. Stomio trovasi ricordato con onore da Pausania nel Lib. VI. Il terzo scolpi un simulacro di Esculapio per la citt d Argo. diverse opere Il quarto intagli assai iodate, tra Je quali un Satiro. Slongilone fece un'Amazzone che
di

Fu

nere fu egli eccellente artista. Le sue incisioni sono falle a tagli larci che ghi e ben nutriti e molli gli procur la stima dei veri cono,

per

I'

eccellenza delle sue


,

cosce fu

scitori.

Dopo
a

recavasi

malo

lo

morte del fratello dove era chia, e col termin i Svizzero


la

Parigi
,

un fanciullo chiamata Gucnemone di tanta avvenenza che n' era invaghito Bruto di Filippi, una Diana ricordata da Pausania, e tre Muse. STOCK, o STOOCK (Andrea)

suoi giorni in principio

ilei

dicias-

nacque in Olanda circa il 1616, e fu probabilmente allievo di Giaco-

settesimo secolo.
opere.

Ora aggiugneremo complessivamente l'indice delle loro


L'Annuuziazione senza marca. La Biblia solto il titolo Novae. Toltine Stimmeri Sacrorutn Bblio,
:

mo Gheyn
glio a
cise

nel disegno e nell' intabulino ed ali acquaforte. Re,

catosi a

indimoiare in Anversa con molto successo in differenti


.

generi

storia

ritraili

e paesaggi.

Ignorasi l'epoca delia sua morie.


i

Le

rum figura

versbui latnis et manici'; erpoutae. Baiilae apud.

ger-

Tho-

mnm

Garin. Ed questa I' opera principale dei fratelli Stimmer, che sei vi di studio ai piti grandi pinoli, ed da Rubens dichiarala un
tesoro dell' arte.

Nuovo Testamento,
se,

coll'Apocalis-

impresso a Strasburgo ut-I 1688. Raccolta di molti Dotti e Teologi di nazione tedesca, opera impressa Strasburgo 1587. Emblemi sotto ii (itolo Icone offabrai ec. presso Bernardo Tobia a Strasburgo 1791.
:-.

priiicipalisuestampesono ritratti (ii Alberto Durer , 1629. Olbeoin. da un ritratti Luca di Leyileii dipinto da lui medesimo. Pietro Sneyers d'Anversa, pittore da van Dyclv. di battaglie 11 Sagrifizio di bramo, da Rubens. I dodici mesi dell'anno, da Gio.
,
.

Y\ ildens.

Seguilo di Paolo Bril.

otlo

paesaggi

da

STOELZEL

(Cristiano Federi( '

Ritratto istoriato
,

veduto

fino ai

co) nacque a Dresda l'anno l75i, disegno e e ed apprese i principi


'

ginocchi inciso in leg'jo da Giovanni Ci istof.nio Slimmer. Pezzo capitale.

della pittura in patria dal Canale , indi datosi all' intaglio alla punta,
a granito , si fece nome , valente maestro, onde ebbe pensione dalla corte elettorale di Drea

bulino

(bir.NARDO), forse

figlio

di

di

Giovati Cristofaro, intagli nel di-

sda e fu

ST membro d
Arti.

ST
quell' accade-

575

Milano,

probabilmente chiamatovi

mia

delle

Egli

intagli

un
,

dall'architetto Alessio da Perugia, e


scolpi le belle statue ignudo, grandi
al
la

ragguardevole numero d ritraili lumegdisegnati da lu medesimo e giati ad acquerello ed a colori stampali alla maniera inglese. Lavor molto ancora per i librai.
, ,

vero di

Adamo
che

ed Eva che ornano

facciata dell'insigne tempio della Madonna presso tS. Celso, e fece altre sculture,
lo

dichiarano vapittore in-

Borgomastro Bormaon di Dresda , da Ressler. Ritratto del direttore Schenau, a granito da uno de' suoi quadri a
Ritratto del
,

lente artista.

STONE
glese
di

Giovanni)

pastello.

Ritratto della signora Allegranti,

prima donna del


a

teatro di

Dresda,

granito.
.

da Dietrich. Paesaggio Allegoria sulla magnificenza dei Franchi Muratori li Dresda nei grandi bisogni del 1772, la miglior stampa di questo artista. STOKADE ( Kiccola) nato a INimega nel 1614, fu allievo di suo zio Davide Ryekaert. i\a quando si trov abbastanza inoltrato nelle pratiche della pittura per guadagnar didi che vivere, venne in Italia morando d' ordinario in Roma ed doin Venezia poi pass a Parigi
, :

merito, mor in Londra nel 1655. Pare peraltro che poco o nulla abbia lasciato di sua invenzione, essendosi continuamenquadri dei te occupato nel copiare grandi maestri, poich facilmente trovava da vendere le copie che andava facendo a vantaggiose condizioni ; molti essendo coloro che giudiziosamente pensavano essere miglior partito quello di possedere belle co-

qualche

pie di

bellissimi originali,

die non

avere cattivi originali.

S TOOP ( RormiGO ) nato in Olanda circa il 1612, recossi in Portogallo per esercitarvi le professioni
pittore e d'intagliatore all'acquaforte. Dipinse coi: applauso batdi
taglie,
1

caccie, e marine.

Pass in

ebbe il (itolo Dna mescolanza


v

di

pillore dei re.


stili,

di

fiammina'

go,

romano

veneto, diede

suoi

quadri una fama forse maggiore del merito. Pochissimi n' ebbe la sua patria, che forse pi noi rivide e sono rari ancora in Italia, perch li
,

Inghilterra coli' infanta di Portogallo la regina Caterina, e si stabil in quel regno. Intagli moltissimi soggetti di sua invenzione e ili Pare le sue stampe vedousi gelo YV ; neralmente eseguile con mollo spiin Inghilrilo pittoresca mente. TV o terra l'anno 1686.
i

raccolsero

la

regina di Svezia,

il

re

di il duca Erandehnrgo; ed il principe d'Qratige. Nulla noto rispetto al luogo ed all'epoca della sua morte.

d' Inghilterra,

Fin

le

sue stampe
le

si,

no conosciute
;

seguenti
otto

STLDO

di

Cino

scultore to,

scanO che Operava nel 1566 fece in occasione dell entrata in Firenze di Giovanna d'Austria e delle sue nozze col principe Francesco de' Mdici, un basso rilievo rappresentante la Circoncisione , che fu
assai

stampe rappresentanti diverse vedute della citt di Lisbona, dedicate alla regina CaSeguito
di

terina

d'Inghilterra.

Seguito di altrettante slampe rapdella processione presentanti la regina Caterina da Portsmout ad Hamptoncourt con la data del
1662. ec.
li

lodato.
.

o NOLDI (Lorenzo), allievo di Valeiio Cioli, fioriva in Toscana sua patria alla mela circa del sedicesimo secolo. Venne costui a

Ilo di
cii

(Teodoro), creduto fraRodrigo, fu ancor esso pittobattaglie. Intagli all'acqua-

re

forte diversi soggetti di propria iu

374
Tensione
,

ST

si
ro di Cesare Baglioni, e lavor molto di prospettive e di architetture;

ed assai celebre una serie di dodici stampe rappresentanti cavalieri e cavalli in fondi di paesaggi e marcata D. Stoop 1651.

ma non
mi anni
ro
ca
)
,

fece tali cose da

meritare
secolo.

distinta ricordanza. Fioriva ne' pri-

Osservano
tori
sta
,

biografi degl'intaglia-

del diciassettesimo

che

le

buone prove
quelle

di

quedei

STORER
in Italia
il
,

serie

sono

prima

o STOR A (Cristofovenne da Costanza sua patria


e stabilitosi in

numeri.

Milano

cir-

STOOPENDAL, o STOPEND AL
(Daniello) nacque
ca
il

in

Olanda

cir-

1650. Alcuni lo suppongono (rateilo di B. Stoopendael, del quale si parler nel seguente articolo, ma quest'opinione tuttavia incerta. Le stampe di Daniello sono marcate colla lettera D quelle del supposto suo fratello colla lettera .

Appartengono a Vanitilo
le

seguenti

Desiderio
libro.
Il

Erasmo,

diritto sopra

un piedestallo,

in allo di leggere

un

(ondo rappresenta le strade di Amsterdam popolate eli persone. Serie di dodici stampe rappresentanti figure ed animali con la data del 1651. Piaccolta di sessanta vedute intitolata Le delizie di Diemer-Meer incise sui proprii disegni.
:

1630, frequent la scuola d'Ercole Procaccini, il giovane. Da principio fece quadri di gusto sodo sebbene alquanto languidi, come lo sono quasi tutti quelli d'Ercole il giovane, ma in appresso allargatosi cadde nel dallo stile del maestro manierato e nell' ignobile, senza prendersi cura di escludere dalle sue composizioni visi volgari, o grossolane idee. Ad ogni modo dobbiamo confessare che peggiorando nella scelta de' soggetti, miglior sensibilmente il colorito, fino ad essere per questo uno dei migliori che ai suoi tempi contasse la Lombardia. Mor in Milano nel 1671.
,

STORK(AbramoL nacque in Amil 1650, e riusc uno rinomati pittori di marine fra quanti n'ebbe l'Olanda, che n'ebbe moltissimi e non pochi di grande merito. Toccava e disegnava le figurine o macchiette che popolano i suoi quadri con sorprendente bravura. Fra tante sue opere, una sola ne sceglier che la piti rinomata , il quadro rappresentante

sterdam circa
de'
pili

Raccolta di trentaquattro vedute.

STOOPENDAEL
Olanda
li

circa

il

(B.), natola 1656, intagli mol-

bella edizione dei Giulio Cesare di le Clarice, rfie fu pubblicata in Londra iu due volumi in foglio nel 1712. ( lonosconsi inoltre leseguenlistampe: Serie di quattro fogli rappresenla

rami

per

Commeutarj

di

l'

ingresso

del
1

duca

di

Malboroug

tanti
l. La partenza dall'Olanda d Guglielmo 111 per V Inghilterra:

2. Q l'arrivo di

questo principe in Inghilterra: 5. Discorsi del re al Parlamento: 4. Coronazione del re a

Amstel. Vi si vedono infinite navi, scialuppe e barchette cariche di genti d' infinite variet d'abili vestite, secondo la condizione e stato loro. L' Amstel ma* avanza gnificamente pavesalo si quasi signore del mare , in mezzo
sulla

nave

a
li

tanti

navigli schierali sui

due

la-

Westminster. Il Colpo di
boche.

e tutti ornati di belle figurine.

La

pistola,

da

Bam-

ta, tutto, in cos

prospettiva perfettamente osservagran numero di og diligentemente finito.

L'Attacco
l'ncrra
,

di un convoglio da medesimo. Le Foura eboux. dal medesimo. STORALI (Giovanni), fu scola-

getti,

Quan-

dal

do A bramo volle rappresentare qualche burrasca, seppe farlo con latita lo spettatore crede di verit, che

ST
essere presente al liuto rappresenta*
lo.
ie.

ST

575

Ignoriamo l'epoca della sua morEgli ebbe un fratello, pittore ari-

date opere all'olio ed a fresco. Fu lo Stradano copioso inventore e tacile esecutore, onde ed il Vasari e

cor esso, il quale dipinse, dietro natura, diverse vedute del Reno.

Vincenzo Borghini ne facevano gran


conto. Oltre le cose di storia rato da naturale patrio istinto
,

ti-

(Ippolito) nacque in Cremona circa il 1550, e fu uno dei valenti ajuli di Antonio Campi nelle opere di grande importanza. Era suo fedel compagno ('.io. battista Rellibuono; e dell' uno e dell'altro fece uelle sue Storie onorata

STORTO

forse dal

primo esercizio

compose

diversi quadri di animali e di cacce , che sono per molti rispetti ri-

sguardati come le sue migliori cose. Fu accagionato di manierismo e di secchezza ne' panneggiamenti.

memoria
1

il

grato maestro, chiaman-

Mor
in

in

Firenze l'anno
(

IODI.
)

doli giovani valorosi ed amatori del-

STRAETEN
Olanda
circa

N. vandek
il

nato

Altro non sappiamo d'Ippolito, se non clic veniva col compagno adoperato ancora in oggetti ti
arte.
I

architettura

ma non

trovasi

indi-

superava tutti nella facilit di copiare cori perfetta prospettiva paesi dal naturale , onde i suoi primi quaibi
1(380
,
i

cata dai dil lentissimi biografi cremonesi veruna sua particolar opera
di pittura.

lo resero celebre in

pallia e fuori.

Sgraziatamente

si

lasci

vincere in

STRADA
giovane
in

(Vespasiano), morto

dalla passione del vino e dal libertinaggio che and in breve ,


,

modo

sua patria durante ii pontificato di Paolo V, sarebbe rimasto confuso tra la folla dei frescanti , di cui abbondava quella capitale, se non avesse lasciate diverse pitture sul cuojo, che fanno testimonianza della sua virt pittorica. (Giovanni), in Italia chia-

Roma

sebbene lentamente, perdendo talenti, la fama e le ricchezze acquii

dov' era slato in giovent; Di ritoruo in patria altro non conservava della sua virt che un' cslrema facilit utile quand' sostate in Inghilterra
,

chiamato

dipingere

Stradano, nacque in Bru1550 e recossi giovane a Roma, dove miglioi lo stile patrio merc lo studio delle opere di Raflo

mato

ges nel

stenuta dal buon giudizio e dal sapere, dannosa quando ad altro non giova, che a moltiplicare le cattive produzioni. Mor miserabile, non

ben noto

in quale anno.

Michelangelo e pi di otto anni disegnando l'antico. Fu per dieci anni creato di Giorgio Vasari, ed aveva prima lavorato in Roma con Francesco Salviati e con Daniello da Volterra, onde prese da
faello e di
.

STRAETER
Inghilterra nel

(Roberto), nato iu 1024 e morto nel


,

1080, seppe

farsi

risguardare

come

valente pittore di storia e come ritrattista , facendosi in pari tempo amare per la dolcezza de' suoi co-

tre maestri buon gusto di disegoo e di colorito. Delle opere

questi

stumi. Non mi u^to vino pitture fli questo


fuori dell'Inghilterra,

clic

si

tro-

valentuomo
fu

restringer a riCristo in Croce nella chiesa dei Servi non solo creduta la miglior opera fatta dallo Stradano
fatte in

Roma mi
,

dove

molto

cordare

il

adoperato.

citt, ma migliore altres quelle che condusse in Firenze, dove, pi che in tutt altro, fu impiegato a far cartoni per arazzi. Dimor pure alcun tempo in Napoli, ed in Reggio, evi lasci alcune lo*

in quella
di

STRANGE (Roberto) nacque in una delle isole settentrionali delle Orcadi appartenenti alla Scozia circa il 720. La sua prepotente
1

inclinazione
fece

per

le

belle

arti

gli

abbandonare quella

Sttttnlrio-

nal vedova spiaggia, per raggiugnerle ovunque si trovassero. Recavasi

7.7(3

ST
slampe
,

ST
incise

perci a Parigi, dove, frequentando Ja scuola di le Bis, apprese 'iutaoli:) alla punta ed a bulino. L' inl

a Parigi
,

l<usto di

Piaffacllo

nel 1750. disegnato a

tagliatore francese dipingeva ed incideva il paesaggio e Strange applicassi alla storia


;

Rao dai suoi

Tirenze nel 1764 ed inciso a Londra nel 1787. La Mansuetudine , ligura seduta con un agnello a' suoi piedi , da
Raffaello.'
sta

rominriamenti si fece conoscere al pubblico con alcune stampe traile da quadri di gandi maestri. Conobbe il bisogno di perfezionarsi nel disegno e di formarsi un mi,

glio gusto
talia

e prese la

via def 1' 1-

La Maddalena, a mezzo corpo che da leggendo un gran libro Correggio 1780. la La B. Vergine col Bambino Maddalena S. Girolamo e due An,
. ,

dove dimor cinque anni. In questa classica terra delle arti disegn i pi bei quadri de' sommi maestri ; e ricco di cosi prezioso tesoro, risolse di rivedere la patria,
il

geli.

incid.

di cui

amore

inai

non

si

estin-

gue totalmente negli animi gentili; e col giunto impieg tulle le bellezze del suo bulino per rendersi degno di non efimere, n menzognere lodi. Dopo molti esperimenti gii venne fatto di trovare una nuova maniera di compone con quattro colori i disegni ebe potevano rendere gli originali. Cercava ordinariamente soggetti trattati dai pitcio da Corregtori delle grazie da Raffaello , da Tiziano, da gio Guido e perfino da Carlo Maratta. un' anima Egli aveva veramente
,
,

Sitante deliri. Parmae 176.'-17(53 Londini. dal Venere nuda che riposa quadro di Tiziano nella galleria di Firenze. Delin. 1764 Florent. et incidil. 1768 Londini. Danae nuda che riposa mentre su di essa cade la* pioggia d' oro. Dal quadro di Tiziano nella galleria di Napoli. Stranie del. 1762 ed incid. 1768 Londini. Neonoli Venere che benda Cupido , con un Amore che si appoggia sopra una spalla della Dea ec. Delin. Ro, ,
,

mite

per non lasciarsi trasportare dal torrente del cattivo guprivilegiata


sto
di
,

dare composizioni indegne

lui.

Fu chiamato

1'

intagliatore

delle

delle grazie, e proclamato accademie di Parigi ,

membro
di
,

I76I incid. Lond. 1769. Busto di un Angelo con gli occhi elevati , da Guido Reni. Del. Neap. ine, 1779 . Parisiis. La Maddalena penitente , da Uff quadro di Guido. La Fortuna sopra un globo, che versa gioje da uua borsa, mentre Amore la prende per cappelli per trattenerla , da Guido. da Venere ornata dalle Grazie
, i
,

Rodi
,

Guido.
La B. Vergine circondata da un coro di Angeli, che cantano le glorie di Dio, da Carlo Maratta. Abramo che congeda Agar dal Gucrcino. Due giovani scolari ; uno tiene delle tavolette scritte, dallo Schidonc.
,

ma

di Firenze

di

Bologna

Parma. Ebbe infiniti ammiratori e non gli marmarono alcuni invidiosi. Nel 775 pubblic il suo Enquiree, e mor iu Londra nel 1795.
1

S.gnr'iungn

un bre\c

elenco

delle sue

s (cinipe.

Romolo
del

e
,

Remo

trovali sulle rive

arco e senza benda meditare nuove conquisti da Carla Vanloo. Ritorno della Marcia di VonverIsue prime inaus. Queste sono
coli'

Amore
.

in allo di
-

da Pietro da Cortona. Saffo che consacra la sua Ina a Febo d Carlo Dolci. Apollo che riconosce il mento e da Andrea punisco arroganza

Tevere
,

Sacchi.

ST
S.

ST
chiese di

577
il

Agnese
,

in

alto di piegare, ap-

Modena

facile

giudi-

ricevere la corona dal Domcnichino. di Ercole , in cui 11 Giudizio v edesi Ercole pendere sospeso fra la Virivi ed il Vizio, da Niccol
a

parecchiata

del martirio

carlo fecondissimo d'idee, spiritoso e facile esecutore. Forse talvolta

Poussin. Carlo principe di Galles, Giaco-

cadde nel capriccioso ed am soverchiamente le tinte oscure i quali difetti sodo pi sensibili nelle pitture della vecchiezza che non in quelle della virilit. Mor nel 1709.
, :

mo
ria

di

York

e la principessa

Mavati

infante

di

Carlo
su
le

da
,

Dyck.

Un
porta
le

angelo
all'

nuvole
lui

che
,

eternit

uu fanciullo

al

quale uno pi piccolo di


,

stende

allusivo ai due piccoli hraccia principi d' Inghilterra morii iu al-

a del prete genovese ed uno de' suoi pi vicini imitatoli, finche, avendo preso gusto alle cose di Tiziano devi alquanto dalla prima maniera. Delle opere fatte in Venezia vuol

STROIFI
nel

(D.

Ermanno) nato
,

Padova

1616

fu

allievo

essere veduta la
rispetti

Madonna
,

dell'aitar

lora

da

West

ec

maggiore dei Carmini

STRECK
que in ben noto
gere.

(Giuliano van) nacOlanda nel 1632, ma non


in quale paese,

alcuni migliore della bella Piet a

per

u sotto

quale maestro apprendesse a dipinEgli non altro rappresent oggetti famigliari , strumenti clie musicali , libri stoviglie ed ogni altro arredo somigliante. In quasi tutti i suoi quadri ebbe costume di rappresentare qualche emblema della morte, lucerne sepolcrali, bolle di sapone, teste di morti ec. A fronte di cos tristi oggetti i suoi quadri sono molto ricercati per la bont del colorilo, per l'intelligenza del chiaroscuro e per la perfetta imitazione degli oggetti. STRESl (Pietro Martire), nato fu allievo di Paolo circa il 1550 ma forse per non avere Lomazzo si esercit fecondit d' invenzione quadri d'altri maestri, nel copiare facendo bellissie guadagn assai me copie dei quadri di Raffaello. STRINGA (Francesco), nato in Modena nel 1655, fu probabilmente
,
,

S. Tommaso di Padova. Mor in Venezia nel 1695, dopo avervi fndala la congregazione di S. Filippo

Neri.

STROZZI (Zanobio), fiorentino, nacque del 1412 e fu scolaro del R. Giovan Angelo da Fiesole. Tropp ricco per esercitare la professione di pittore mercenariamente, non dipinse che per s e per gli amici ;
ma
si

sollev in

tal

modo

sopra

il

che di comune consentimento viene annoverato tra i buoni pittori del quindicesimo secolo. Mor in patria dopo il 1466. o STROZZA (Bernardo), detto il Cappuccino ed ancora il Prete Genovese, nacque nel 1581, e
livello dei dilettanti,

fu scolaro

di Pietro Sorri. In et giovanile fecesi Cappuccino, poi ot-

tenne di lasciare
sussidiare
la

il

convento onde
assai

madre

vecchia

scolaro in patria del Lana

poi

iti

Rologna del Guercino. Nominalo sopranlendcnte della ducale galleria


di de'

ed una sorella nubile : ma morta la prima , e maritata la seconda , pi non sapeva risolversi a tornare in convento onde vi fu forzatamente condollo e tenuto tre anni
,

Modena, approlitl dell'impiego


le
s'

in carcere, finche, trovato modo di fuggire, si ripar in Venezia, dove

per studiare attentamente

opere

visse vestito

da prete.

Venezia

and sempre allargando dalla maniera dei maestri. Dalle non poche sue
artisti
,

sommi

onde

Genova pi che Venezia, possedono


maravigliose pitture di questo grande uomo tanto all' olio che a fresco. Delle opere a fresco non ricorden
,

letture fatte in
Diz,
deqlt

duomo ed

in allrc
ili,

A't/i, ere. T.

18

378
che
il

ST

ST

suo Paradiso a S. Domcuico l'imperatore Leopoldo, fu incaricalo di dipingere quell' imperiale palazrisguardalo come una <li Genova , zo; lo che esegu con tanta soddidelle pi stupende pitture che siano sfazione del sovrano , che I' onoi in Italia. Non fece molte tavole di del titolo di barone. Coudusse in altare e per luoghi pubblici? e forse appresso molti quadri per la chiesa la migliore di queste quella rapdi S. Lorenzo , per quella degli presentante Nostra Signora in una Agostiniani per il monistero di sala del pubblico palazzo di Genooltre varj ec. va : ma molto oper per gallerie , Kloster-Neubourg ed in alcune della citt patria si piccoli quadri fatti per la corte ceconservano cose maravigliose, quale sarea , e per altre corti della Germania , contandosene cinque man nel palazzo Brignole il S. Tommaso che cerca la Piaga nel costato dati al solo elettore Palatino. Lo stile di Strudel si avvicina a quello del Signore. Questo quadro posto indel suo maestro ma lo vince in sieme a belle opere di eccellenti forza di colorito , e nelle ligule coloritori, tutte le abbatte: taulo l'armonia, la pienezza giovanili, e particolarmente in quelil vigore, le de' fanciulli , nelle quali seppe del maestro pennello di questo grande uomo Anche in Milano con- esprimere la tenerezza delle carni , la vivacit e gli affetti proprj delservatisi a S. Marco nel coro dell' et loro. Ignoriamo ogni ulteriore l'aitar maggiore due grandi quadri che per conto di colorito e di ve- circostanza biografica. STRUTT (Giuseppe), nato in Inrit e bellezza di volti, superano i ghilterra nel 1748, boriva in Lonvicini quadri di Camillo Procaccini dra nel 1786. E questi l'autore del e del Cerano, che pur sono iusigni Dizionario degl'intagliatori, nel quale pitture. Ne' ritratti super tutti i trovatisi molte stampe eseguile con suoi contemporanei, e tanto in queche nelle grandi intelligenza da slampe rare di anesercit sti si composizioni non poteva far a me- tichi maestri. Fu pure 1' autore di no di non ritrarre volti dal natu- un libro risguardante le antichit dell' Inghilterra , ornato con rami rale. E forse a tale pratica deve incisi da lui. Soggiungo un breve attribuirsi la poca nobilt di alcune sue teste , particolarmente delle indice di alcune stampe. Venere che nasce ed trasporfemminili e di quelle de' fanciulli; mentre nelle virili pieno di forza tata da Amore e dal Deso tiell* i1779. e di energia. Poco si direbbe chia- sola di Cipro Pandora che versa il fatai vaso mandolo il pi vigoroso coloritore dei mali, che serve d'accompagnadella scuola genovese : egli si era formata una maniera di tingere ori- meuto alla precedente. Il re Candaule che espone la reginale, nella quale fin ora rimagina sua sposa tutta nuda agli ocsto principe. Mori in Venezia , ed ebbe onorata sepoltura io S. Fosca chi del suo favorito Gige , da Eu, , , ,
!

colla iscrizione

zius

pictorum

splendor

Bernardus StrozUguriae
,

slacchio

itecus.

STRUDEL
circa
il

(Pietro) nacque
,

in

Sueur ec. (Giorgio) nato in Inghilterra circa il 1736, operava in Londra nel 1760. Si fece molle
le

STUBBS

Clez posto nel territorio di Trento,

onore incidendo
animali.

il

paesaggio e

gli

1679

e fu allievo in

Ve-

nezia di Carlo Lolh ; dopo la morte del quale non ebbe altri maestri che i grandi esemplari della scuola veneziana. Chiamato a Vienna dal-

eccellente trattalo di anatomia dei cavalli , i disegni e le incisioni del quale sono
tulli

Compose un

di sua

mano. (Giorgio il figlio)

altro

SI
timi

St
.<

379
sorta
,

sappiamo

ili

non

rhe lavor intorno alle seguenti stampe: Il Cavallo ed il Leone. La Leonessa ed il Leone. II Leone ed il Cervo ec.
S'I

questo artista, se insieme al padre

ricever
negli

ogni

d' ornail

li

menti

edifzj

secondo

vario carattere ed uffizio dei meh desimi, avevano gi esaurito nelle . varie loro proporzioni lutto ci
.. i

che potevano prescrivere


dell' eleganza e del bello

le leggi
:

DBT
nel

Giovanni
Ira
gli

nacque

in

"

I'

io-

Londra

1658. Di diciassetl'antii
allievi di

venne ascritto

Ro-

berto \Y bile, e dopo tal' epoca intagli moltissime stampe. La sua miglior opera dicesi essere il suo
liliro di

ventarne diversi altri non poteva che deviare le arti dalla loro pei fezione poich o si sarebbe ricondotta Ja primitiva rozzezza
,

di stile,

<

chiesa, inciso, secondo Val-

ritornare agli

o veramente era forza stravaganti orna-

pole
in

Londra

sopra lastre d' argento. Mor nel 1750.

STUREN

(Ernesto) nacque

in

Amburgo nel 1557, e fu scolaro di A bramo Mignon. Era di diciotto


anni di gi conosciuto valente pittore di bori; ed appunto, in tale et l'iss la sua dimora in Amsterdam. Di giovane costumato e gentile qual erasi costantemente mostrato in addietro, pass in breve a tutti gli estremi della dissolutezza
, ,

menti ed alle ingrate proporzioni che servirono per gli edifzj de gli Arabi , e diffusi presso popoli del Nord , vennero a noi sotto l'aspetto, e coli' impropria denominazione di gotica archi
i
.<

<

da questi scogli

.


.<

non

conobbe verun

limite

in

Impossibile era salvarsi e 1' esperienza ne addusse lo spiacevole convincimento. Fino dalla met del sedicesimo secolo Filiberto de' l'Or me aveva dichiarato che se fu permesso agli antichi d'inven,

tellina.

ogni genere di eccessi. Condannato a perpetuo carcere , trov ammiratori de' suoi pittorici talenti che gli ottennero la libert. Bandito da Amsterdam, pass ad Arlem, dove

h
.

nuove colonne, nessuno poFrancesi ne inventassero nuovamente; quasicch 1' arte dopo essere giunta
lar

leva impedire che

al

suo scopo
e

che quello di
,

miseramente ,- isse lavorando per un mercante di quadri ma queste ultime sue opere sono lontane assai
;

edificare
.

di abbellire

potesse

prender di mira uuo scopo ulteriore. Il risultamene fu quale

merito di quelle eseguite in giovent, sebbene tutte siano tenute in molto pregio nelle gallerie di
dal

ognuno pu

figurarsi

Si

Olanda.
(L. C.) architetto tedesco, che viveva nel diciassettesimo
secolo , acquist celebrit dall' insensato tentativo di formare un nuovo ordine d' architettura. Per
far

STURON

invent in fatti un preteso ordine dai Francesi , che s' intitol col nome della nazione, e si vide eseguito da le Brun nella grande galleria di Versailles, da Rolland net teatro di Metz e da altri altrove. Venue la sUssa voglia ai tedeschi e l'architetto Sturon, cui consacrato quest' articolo propose un nuovo ordine che chiam Aleman,

meglio

conoscere
dell'

la

storia dei
,

traviamenti
in

umano ingegno
mi
si

fatto di architettura,

con-

ceda una breve

digressione. " Gli

ordini dell'architettura , (dice

no, o Nuovo Ordine nel cap. XXI della Maniera d'inventare ogni sorta di fabbriclie maestose di L. C.

l'illustre Storico della

moderna
si

scul-

tura, tomi III, p. 19), che no riconosciuti dai Greci

eraatti

e dai

Sluron inventore dell'ordine tedesco, Ma e la Francia e la Germania non lardarono a rinvenire da questa

Romani., come dagl'Italiani

stravaganza, biasimevole per lo

380

SU
;!

M
SUBISSATI (Sempronio)
di

meno

pari delle stravaganze del

Ur-

Perniili e de' suoi seguaci.

o SUOREZ (Lorenzo) suo allievo Cristoforo Acevcdo in Murcia sua patria il Martirio di S. Angelo per i carmelitani calzati, e per la chiesa della Mercede i SS. Raimondo e Pietro Nolasco. Oltre questi tre quadri pregevoli per bont di composizione e per bei panneggiamenti Suarez ne fece molti altri senza l'ajuto del compagno che non smentirono la sua riputazione. Fioriva circa il 1600. SUBERT, o SCHUBERT (Giovanni David) nacque a Dresda nel 1761, e suo padre buon disegnatore d'architettura g' insegn i principj del diseguo. Rimasto orfano di undici anni del padre e della madre, ottenne dal tutore che voleva che apprendesse la professione d' organajo esercitata dal padre, di poter frequentale qualche ora per settimana T accademia per meglio apprendere il disegno. Carlo Stutin , che ne conobbe l'ingegno lo ricev per suo discepolo, ed allora concep la speranza di essere liberala dal-

SUARZ
col

dipinse

bino, uno de' moltissimi allievi di Carlo Maratta, poco oper in Italia, essendo stato chiamato in giovanile et alla corte di Spagna, dove mor

dopo

alcuni

anni.

Il

solo

quadro

che di lui si conservi in Urbino il busto di una Sibilla. SUBLEYRAS (Pietro) nato in Use nel 1699, pass dalla scuola di Antonio Rivalz all' accademia stabilita in Roma da Luigi XIV, dove non lard ad aver nome tra i giovani pittori. Alcuni principi, cardinali e io slesso papa vollero essere ritratti da lui. Gli fu in appresso
ordinato un quadro per S. Pietro, rappresentante S. Basilio , che poi ^li fu fatta la distinzione di ridurlo a musaico. Ebbe fertile ingegno Delcoml' inventare, e grandiosit nel porre, disegno passabilmente corretto , vivace colorito che per altro
e sufficiente , chiaroscuro. Un quadro possed la chiesa cattedrale di Pontremoli, in cui tutte si ravvisano le indicale qualit. La sua maniera

piega

al

manierato

dottrina del

di dipingere di
fa

gran

macchia

gli

l'esercizio di

non

una professione cui sentivasi inclinato. Morto in


,

d'ordinario trascurare quella stu-

diala degradazione delle

ombre,

clic

breve Stutin
zione del

pass sotto paesista Klass


,

la
,

direlo

d
di

fluidit ai contorni e

tondeggia-

che
,

raccomandava a Casanova e sotto questi due maestri impar a dipingere la figura ed il paesaggio. Caccialo dalla casa del tutore, fu per costretto di provvedere alla propria

disegnare vignette per i libra/, finch nel 1781 fu impiegato alla fabbrica delle Porcellane a Maisseu. Dieci anni pi tardi era nominato maestro di disegno nella scuola di disegno di Maissen. nove trovavasi ancora ne primi anni del presnte secolo. Tra le sue opere d'intaglio eseguite sui proprj disegni sono apprezzaci venliquat;ro soggetti pel piccolo libro dell' A , B C di YVeisse. noto clic a t.d 'epoca apparecchiavasi a pubblicare pi importanti stampe.
col
.

sussistenza

alle figure. Moti in Roma 48 anni nel 17-17. S DBTERMANS (Giusto), natoin Anversa nel 1597, ebbe in patria i primi rudimenti della pittura da Guglielmo de Vos indi venuto io Italia per migliorare nell'arte, pinon seppe risolversi ad abbandonarla. Chiamalo alla sua corte da Cosimo li , vi rimase fino ai tempi di

mento

III. Ritrasse in pi ma" niere (trascrivo il giudizio che di questo valente pittore diede lo

Cosimo

storico della pittura italiana), ri trasse in pi maniere i principi


Medicei che allora vissero; ed in occasione che Ferdinando li au cora giovinetto sal sul trono, fece

un quadro stupendo
tutto
di
ritratti.

composto
espresse
il

Vi

SI

SU
le
,

38!

giura mento

ili

felicit preslalo so-

<

lennemcntc

al

nuovo sovrano

v'inser non solamente lui frale

reali avola e madre, ma ed i se natoti ed i signori primarj che < v' intervennero ; pittura grandis-

sima, che

fu incisa in

rame, ed

esiste ora in galleria. m st' artefice

Ebbe que-

sue idee, mirabile ('espressione, il panneggiamento largo e gettato con buon gusto , ma non conobbe il bello ideale, color languidamente e non conobbe a fondo la dottrina del chiaroscuro. Le pi rinomate sue pitture trovansi a Parigi ed ormai tutte raccolte nella reale galleria.

ed una da parer molto >; anche alla scuola natia, ed olire a ci un talento suo proprio da nobilitare ogni volto senza alte rarlo ". Ne servi solamente di ritratti i principi suoi padroni, ma pi volle fu dai medesimi mandate a ritrarre altri sovrani in diverse

una

finezza

La morte
in atto
l

di

ftleleagro

S.

grazia di pennello

Paolo

predicare il vangelo sono opere di singolare bont, che poco lasciano desiderare per essere annoverate tra
i

migliori qua-

straniere corti d' Italia


,

e d' Oltre-

menti. Van Dyck desiderando di avere il suo ritratto per collocarlo Ira i pi illustri artisti, gli mandava il proprio e Paolo Rubens che riguardavalo come uno de' principali ornamenti della sua nazione, gli regalava un suo quadro istoriato. Mori in Firenze, colmo di onori e di meriti uel 1681.
;

scuola francese. Mor le Sueur in Parigi in et di 58 anni. SUGGERI, abate di S. Dionigi , passa per uno dei pi intelligenti architetti regolari del dodicesimo secolo. Egli rifabbric e diresse la fabbrica della chiesa delabbadia suddetta vicino a Parigi l'anno II 40, l'accrebbe magnificamente e ne fece egli stesso la dedri della
I

(Eustachio le) nacque Parigi nel 1617, e mostrando da fanciullo straordiuaria inclinazione
a

SUEUR
le

La lunghezza di tal chie555 piedi , e la larghezza della nave di mezzo di 55. La volta da per tutto egualmente elevala, e sostenuta da gracilissimc colonne e da cordoni della massima delicatezza. Riceve luce da tre ordini
scrizione. sa di

poi eh' ebbe ap, primi rudimenti Ietterai j, suoi parenti risolsero di collocarlo presso qualche maestro di disegno. per
belle arti

presi

di finestre, delle quali le pi grandi hanno -10 palmi di altezza , ma strettissime e distanti
altre tre soli
le

une dalle

piedi.

Quali propor(

Grande
vet,

era la lama di

Simone Vo-

zioni

che tornato da loma in patria circa il 1620 , aveva aperta scuola di pittura; onde tanto si adoperarono presso di lui che non ricus di accogliere il giovinetto Eustachio, che poi fu uno de' quattro grandi pittori di cui la Francia va debitrice a Vovet. Aveva le Sueur un'anima propriamente fatta per la pittura ; di modo che se la morte noi rapiva
alla

SULE

o
) ,

SCHULE

Giorgio

nato in Copenaghen nel 1764, apprese i principi del disegno e dell'intaglio nellarcademia patria , poscia pass a stabilirsi in Lipsia , dove lavorava per librai.

CRISTIANO

Tra

le

sue
vent"
:

oltre

stampe conosciute unni contatisi le

eia

se-

guenti

gloria della patria ne' suoi pi


,

begli anni e non avesse a troppo gran torlo trascurato di vedere l'Italia onde apprendere il sublime dell'arie, non sarebbe rimasto che a breve distanza da Raffaello , da Tiziano, da Correggio. Elevale sono
,

Ritratto di
ni
,

da

un

un vecchio di 1 12 anquadro a pastello di

madama
ta

Cleinens.

degli Amori, tratda un antico basso rilievo degli scavi d' Erodano.

La Mascherata

582

Sb
nella Sassonia,

SU
secondo Basan 1783 dimorava
tale

Veduta di Dehleti da Wagnerstiano

Monumento funebre del re CriVI eseguito in marmo da


(Luca) nato nell' Ir1709 fioriva in Lon-

anno
di

che nel Parigi avendo in col pubblicati i ritratti del,

italiano,

in

l'imperatore Giuseppe li e del gran-

Wiedevelt.

duca
tello,

Toscana Leopoldo suo

fra-

SUL1VAN

landa circa il dra nel 1750. Aveva appresi sotto Tommaso Major il disegno e 1' intaglio ed impar da se la minia,

figure in piedi, tratte da una stampa in grande fatta in Roma, da

tura.

Fu

eccellente
;

nell' incidere

il

paesaggio

ma
i

essendosi

sgraziata-

un quadro di Pompeo Palloni. SUPPA (Andrea), di Messina, nacque l'anno 1628, e fu scolaro in patria di Bartolomeo Triconi , se non perfetto pittore , seguace del

mente

al libertinagsuoi giorni, essendo morto nel fiore della virilit.

abbandonalo

buon

stile

della scuola caraccesca,

gio abbrevi

Tra le sue stampe sono conosciutissime


il

di Mos che presenta suo figliuolo alla figlia di Faraone , da Stogart. S. Paolo dinanzi a Felice. La Tentazione di S. Antonio, da

La Madre

ed eccellente ritrattista. Perci Andrea , posto da principio in su la buona via ha potuto approfittare oltre ogni credere nello studio fallo poi in Roma sui grandi esemplari, e specialmente sulle opere di Raf,

faello

so

se

pi per
de'

Annibale Caiacci. Non desiderio di giugnere a alto grado di perfezione, o se naturale inclinazione, si moe
di

per

Teoiers.

strasse di cos difficile contentatura


sei

Seguilo di
ville.

vedute
o
i

di signorili

SUMANN
segno
a nell'

SCIIOUMANN
in

(GtO. Giorgio) nacque


nel 1771. apprese

Dresda
ed

prncipi del dielettorale,

accademia
il

paesaggio ed intagliarlo all' acqua forte nella scuola i Klengel. In occasione d'un viaggio a Londra contrasse domestichezza con Wilhelm Byrue , col quale intagli in societ molti rami. Altri ne aveva gi pubblicati in Dresda sotto 1' ispezione del maestro Klengel.
Indice di alcune sue acqueforti.

dipingere

da voler finita suoi dipinti ogni pi piccola parte forse oltre il dovere e con pregiudizio delle parpii importanti. Certa cosa , ti che di ci gli fu da taluni fatto carico , sebbene ai pi sottili conoscitori non pennellano d' avvedersi di un diffelto, che in quasi tutti i migliori maestri del diciassettesimo secolo servirebbeacoreggere il contrario difetto, le leggiadre idee dei suoi volti, le belle e semplici attitudini e la nobilt dell' espressione.
,

Alcuni dipinti eseguili in Roma , lo fecero annoverare tra i buoui maestri, onde appena tornato in patria,

non

gli

mancarono occasioui

di far

Paesaggio rappresentante una contrada della Sassonia da Klengel. Due paesaggi sparsi di bestiami,
,

dallo slesso.

conoscere la sua virt. Sgrazialamenle delle molte sue pitture all' olio ed a fresco, non poche lucono distrutte dal tremuoto che sobbiss lauta parte

Paese selvaggio d'Italia, con tre carichi , preceduti da un cavallo da Soma.


asini

di

cosi bella e ricca citt.


si

Ma

quando non
.

fsse conservala che

Veduta del
un' altezza parco.
in
,

castello

di

Vindsor
il

ed

basso

sud

SUPERQU1 (N.)

intagliatele,

la Santa Scolastica alle Suore io S. Paolo quesla sola basterebbe h fallo annoverare Ira i pi insigni pittori della Sicilia. Mori nel 167 nell' ancor fresca et di 41 anni.
1

SUPPEN,

su SCUOPPEN

SU
,

283

TRO van). nacque in 1623, e fu chiamalo a Parigi dal Ministro Colbert. Aveva Pietro studialo il disegno e l'intaglio da Nantevil,cd e de^li scolari di cos valente maestro quello che merita di essere collocalo nella classe dei migliori intagliatori a bulino. Disegnava correttamente, ed accuratamenfe

(PieAnversa nel

de prestati servigi con ricche ricompense, accordandogli ci che poco gli costava, privilegi, esenzioni, ed onorificenze d'ogni maniera, e dichiarandolo suo famigliare, ci che a que' tempi importava assai. Ma cosa abbia fatto il Superti per Lodovico, quali fossero le sue cognizioni nell'architettura militare,
iti-

incideva
r

ritratti

comela

storia.

Mo-

a Vienna nel 1751 . trovandosi col impiegato nella qualit di pit-

tore del gabinetto dell' imperatore e di direttore dell'accademia di belle


,u li.

cercherebbesi di saperlo; e forse tutto questo racconto non che un grazioso aneddoto fondato sopra una volgare tradizione che viene accarezzata per dare al proprio paese un artista illustre in tempo che le arti appena comincia,

vano

Soggiunga un breve indice di


alcune sue stampe.

vano a risorgere.

(Francesco),

pittore

cre-

monese
detto

e scolaro del cavai. Trotti

Samuele Bochart, dai proprj disegni, 1699.


Niccola le Camus , da Dilles. Pinaldo cardinal d'Este, vescovo di Reggio, dai proprj disegni. Il priucipe di Galles , da Largilliere.

il Malosso, operava negli ultimi anni del sedicesimo secolo , e nei primi del susseguente. Due esistevano suoi dipinti pregevoli iu Cremona nelle chiese di S. Abondio e di S. Antonio , i quali
.

Giulio cardinale de Mazzariu

da

Mignard.

La B. Vergine seduta sopra una


cassa

tenendo il divin figlio avvi, cinato al seno, da Raffaello. S. Sebastiano , cui un Angelo

o furono trasportati in lontani paesi duranti le vicende guerresche che travagliarono sono sette lustri passati la misera Italia. Altri due quadri si conoscono di queo

perirono

st'artista nella chiesa di S. Bartolodi Busseto rappresentanti, una la B. Vergine col Bambino in gloria , e due Santi genuflessi I' altro altra
,

meo

cava una freccia che ha nel corpo, da van Dyck.


Il

re

Davidde

da Filippo Chamcittadino

Madonna

in gloria,

con un Santo ed

pagne.

SDPERTI (Ottavio),

cremonese vivea ne' tempi di Lodovico il Bavaro. Convieu dire che il Saperti appartenesse alla fazione Ghibellina, perocch guerreggiando Lodovico in Italia coutro il papa, questi si pose sotto le sue bandiere nella qualit di architetto. Non tard il principe Alemanno a ricevere dallo zelo e dall' ingegno di

una Santa. Il primo porta la data del 1569, l'altro del 1611. SURRUGUE (Luigi), il padre nacque a Parigi il 1695 ; apprese
i

principi

del disegno e dell'incisio-

ne da Picart , e ne imit la maniera. Seppe combinare assai bene la pittura col bulino, ed incise con
eguale successo ritratti e la storia. Ignorasi epoca della sua morte.
i I

Ottavio
l

importanti servigi sia nelagevolargli il passaggio de' fiumi


,

Fra

le

sue stampe additeremo


le

seguenti.

come
ghi

nelle offese e nelle difese tan-

to in aperta

campagna che in luomuniti onde gli pose grande amore e largamente lo ricompens
.

Luigi de Buollongnc , pittore del re , da Matthieu. Margherita che calpesta un S. Drago, da Raffaello.

384
Il

sacrifizio d'

SU bramo,

sti

da Au,

drc del Sarto.

con alcuni de' pi viciui paesi, e lutti gli abbigliamenti naziotale

La

Nativit

di

Maria Vergine
.

nali

il

tutto colorilo al naturale.

da Pietro Berettini. Agar congedata da Abramo da le Sueur. I Divertimenti di Citerea, da Anton. Valteau. Davide Teniers die fa strologare sua moglie, da Teniers. Due soggetti , da Rembrandt. Venere che allatta gli Amorini da Rubens. SUPERTI (Pietro Luigi), figlio di Luigi, nacque a Parigi nel 1717. Apprese dal padre i principj del disegno e dell'intaglio, e poco si scost in appresso dalla sua maniera.

Sulz che precedentemente erasi occupalo nell'intagliaremedaglieed antichit , e si era accostumato a disegnare correttamente le piccole figure , elesse per suo esercizio l'interno
della citt. Ziegler
s'

incaric delle

vedute dei sobborghi e dei contorni della capitale. Questa raccolta si pubblic a Vienna in tre dispense; ed olire tutti gli oggetti nei loro naturali colori. Questa raccolta doveva essere portata a 50, ma non mi noto il preciso numero delle stampe pubblicate, che lasciano desiderare per molti rispetti la bellezza e perfezione delle vedute della Svizzera di Aberli.

Fu membro
di Parigi, e
le nel

della reale

accademia

mor

in quella capita-

1771.

Elenco di alcune sue slampe.


Ritratto di

Simone Guillain

scul-

(Giona), nacque Leiden circa il 1600, ed apprese l'intaglio da Pietro Soulman. Questo artista lavorava all'acquasuoi lavori a forte e poi riempiva
in
i

SUYDERKOF

tore del re, da Coypel. padre di Rembrandt II

dipinto

dal figlio.
TI

bulino. Nelle sue mani questa maniera d'incidere riusc mirabile. Tiene il primo luogo tra le sue stam-

Giudizio

di Paride, da Golt-

zius.

Le Quattro Stagioni, da Teniers. La Nativit di Ges Cristo, ossia


la

Notte del Correggio.


S. Girola,

La B. Verginei con

pe quella rappresentante la Pace di Munster nella quale rese perfetta mente il gusto del pittore che l'invent Gerardo Terburgh. Ignoriamo l' epoca della sua morte. Fra le molte sue slampe riporte,

mo, S. Crespino Guido ec.

e Crespili iano

da

remo

le seguenti.

SUTER o SCHUTER ( Giorgio) nato in Francfort circa il 1750, intagli diverse stampe, fra le quali ebbe nome quella del
Ritratto
vasi
di

Massimiliano arciduca d'Austria, da Rubens. Filippo III re di Spagna , dallo


stesso.

Rambrandt, che

tro-

nella Raccolta

della Galleria

Gerini.

L' imperatrice Massimiliano , da Andrea Riveto logia in Leiden ,

Maria

moglie

di

Soutmanu.

SUTZ,

SCULTZ

(Carlo),

La
bens.
gri,

professore di Teoda van Negre. Caduta de' Reprobi , da Rue delle Ti-

nacque in Vienna circa il 1750, ed apprese in patria il diseguo,


l'intaglio, e l'architettura.
felice idea di fare per

Ebbe

la

La Caccia de' Leoni da Rubens.

Vienna quandanpi
ie

to Alleili fece pei la Svizzera,

doci

in societ

con Fiegfier

interessanti vedute dello chiese, dei palazzi, delle piazze di quella capi-

I Borgomastri d'Amsterdam che deliberarono su la recezione di Maria de' Medici in citt, da Teodoro Keyser. uno dei Tre contadini seduti
,

sw
juaii

SW
esercizio,

585

suona

violino, da van Osta-

Eremita. Continuando in cosi utile

de. ce, oc.


'

ebbe

la

fortuna di essere

SWANEBOURG

(Guglielmo).
, i

apprese H3&v in Leiden "el t32l pripepj dei disegno e dell' intaglio

da Giovanni Sahenredam. Le sue stampe provano eh' egli aveva a sua


disposizione il tratteggiare col bulino; ma sgraziatamente il suo di-

conosciuto da Claudio Lorenese che lo ammise nella sua scuola prevedendo che riuscirebbe uno dei suoi pi fedeli imitatori. Ci tutto quan,

seguo manieralo
'

male marcatti
soggetti storii

estremit delle ligure, lucise eguali

mente
ci
,

ritratti
i

ed

di un artista, le di cui Ralia e fuori sono in grandissimo pregio tenute. Vero che non raggiunge Claudio nel paesaggio, come per molti rispetti non fu ancora da nessuno raggiunto , ma forse
to

sappiamo
in

opere

tra

quali

conosconsi

Se-

go etiti:
Bloemaert. Maurizio principe d' Grange Nassau da ilorelsen. Esa che vende a Giacobbe la dallo stesso. primogenitura L' adorazione dei Magi, da bramo Bloemaert. Ges. Cristo a tavola con i Pellegrini di Emmaus, da Rubens. Andromeda incatenata ad uno scoglio e Perseo che abbaile il moda Saenredam. stro
,
,

bramo

seppe meglio di lui diseguare le figure; ed opinione di molli che dipingesse Je ligure che popolano alcuni quadri del Lorenese. Roma ed suoi dintorni gli offrivano troppo belli oggetti da imitare, perch gli permettessero di rivedere la pai

tria;

l'Italia

perci possiede la

maggior parte de' suoi quadri. Intagli alcune sue invenzioni all' ac-

quaforte qon grande spirito e vee le sue stampe sono adesso assai rare in Ralia e fuori. Roma perdette nel 1680 Claudio ed Errit
,

SWANEVELD
to,

(Ermanno), nanon ben noto in quale citt


il

manno
ni,

il

primo

iu et di

80 an-

l'altro di 60.

delle Fiandre, circa

1620, viene
a
il

SWART
,

comunemente creduto allievo di Gherardo Douvv scolaro di Rem,

(Giovanni), nacque Groninga nelP Oestfrisia circa e poi ch'ebbe appresi gli 1480

maniera troppo dida quella di cos grande versa maestro. Perch ii giovanetto Ermanno, vedendo di non poter molbrandt,
,

ma

di

to approfittare sotto Ja direzione di un pittore che consumava piti giorni

nel di

scopa
se

terminare il manico di una (Y. Douvv Gherardo ) risolrecarsi a Roma. Giunto iu

elementi della pittura io patria , recossi iu Ralia , dove lungamente dimor, ora in una, ora in altra delle principali citt finch allettato dal leggiadro colorito della scuola veneziana , prese stansa in questa citt. Dopo tre anni di studio sulle opere di Giovanni e Gentile Bellini e sulle sorprendenti pitture on,
,

quella capitale delle belle arti , sebbene vi trovasse un infinito numero di artisti suoi compatriota , si propose di tenersi lontano dalle clamorose loro societ , onde non consumare in dispendiosi intrattenimengran parte del tempo che accorti

de avevano cominciato ad abbellire quella capitale Tiziano e Giorgione, tornava in Olanda, recandovi il buon gusto ed il moderno siile italiano. Pi circostanziale notizie non abbiamo intorno a questo
valente
artista
,

le

di cui opere di

dar potrebbe allo studio. Perch vedendolo continuamente occupalo nei


contorni di Roma a disegnare e copiare vedute di paesi ed antiche ruidiedero il soprannome di gli ue
,

pittura souo estremamente rare. Possono per altro darne vantaggiosa

idea alcune sue slampe in legno traile

dalle proprie

composizioni, alle
fertilit

quali

uon mancano

d' iu-

Viz. degli

A'xh.

ecc.

T. HI.

49

380

SW
1
,

SW
Finalmente nel 783 pubblic primi saggi in 50 vedute di Lipsia e dei
i

veri/ione, ottimo gusto d componaturali suioiie, bellezza di volti


attitudini, e facile esecuzione. Rappresentano alcuni turchi a cavallo

armati di trecce e di turcasso , un' altra il diviu Redentore che riparatosi eutro una barca , predica alla turba sparsa luugo il lido.

suoi contorni. Intagli altre vedute per conto di Brehorf e lavor nella grande Raccolta delle vedute le pi
interessanti della Prussia per conto

SWARTS

(Cristoforo) nacque

in Mouaco nel 15-10, o in quel torno. Dove apprendesse a dipingere, quali opere di pittura facesse, e di quale merito non pu coughietturarsi che da quelle eseguite nella

mercante Morino , disegn in quadri de'grandi pittori che pi gli piacevano e lece molli disegui in grande dell'interno della
del

piccolo

chiesa lodate

chiesa

dei Gesuiti di Monaco, intorno alle quali diverse furono le opinioni di coloro che le videro. Ad ojui modo noto che mor nel 1591 , essendo pillole della corte di

Sono inoltre seguenti sue stampe : Le Quattro stagioni , da Ferg. Veduta interna di un tempio gotico cou una processione.
di S. Niccola.
le

scogli

Monaco
(

in allora elettorale.
)

vedute del Reno cou battelli ec. fabbriche Veduta delle ruine di un convento di Petersberg vicino ad Halle. Quattro vedute della Saala ec.
,
,

Due gran

SWARZ.
me
ti

Carlo Beniamino

nato a Lipsia nel 1757, e dal padre


destinalo alla professione di falegna,

Adamo ) ( Gio. Norimberga nel 1722 ed apprese ad incidere da Giorgio Marnacque


in
,

SWE1CKART

venne

istrutto in tutte le par-

tino Pleisler. Recavasi

questo mestiere uoii disegno ed i priucipj escluso il delle matematiche. Invogliatosi di viaggiare , giunse lino a Parigi , dove si inscrisse soldato nel reggimenrelative
a

poiaFirenze, do"e lavor nella Raccolta delle pietre antiche del gabinetto di Stosch.

to

Rovai D'armstad. Avendo ras-

giunto questo reggimento di guarnigione a Strasburgo, ebbe l'opportunit di attraversare in diverse inarce la Fiandra francese e gran parte di quel florido regno ; e fu in tali occasioni che in Carlo Beniami-

ricevuto dall'accademia di Belle di Firenze, e uel 1700 rivide la patria dopo esserne stato lontano diciotto anni, u pi l'abbandon, esscudo col morto l'auuo178>.
arti

Fu

Fra

le

sue
le

stampe
seguenti:

sono celebri

Busto di una Baccante. Giove in una quadriga che

ful-

no

risvegliossi a

poco a poco

il

gu-

sto anzi la passione di esercitare le

belle arti imitatrici. Fece conoscenza con alcuni artisti, che lo consi-

B. Vergine col diviu figlio , cui l'Eterno Padre mostra la Cro-

mina La
,

Gigauti.

ce

gliarono e diressero ne' primi tentativi; e mentre i suoi compagni si divertivano, egli impiegava il

dal Gabbiani. Salmace, o l' Ermafrodita


,

da

Seutee
in

sul gusto del diseguo.


)
,

SWIDDE ( Guglielmo
Olanda
di

nacque
e
fio-

tempo disegnando
Canaletto
le

alla

maniera del

circa

il

1000

vedute delle citt, e varj edilzj: Nel 1779, abbandon il servizio e rivide la patria. Postosi di uuovo allo studio delle matematiche sotto professori Borz e Gheler frequentava in pari tempo l'accademia, e disegnava ed incideva ad intervalli le cose patrie.
i
,

riva in Svezia
ta

dopo 1050. NeHa viCarlo Gustavo re di Svezia

da Pufleudorf, e nell'opera iutitolata, Svecia antiqua et hodierna, trovansi molte belle stampe aldelical' acquaforte di Swidde , di ta e spiritosa esecuzione. E pure
scritta

conosciuta

una

Serie

di

dodici

SY
rappresentanti le citt della provincia (Iella Tripia rome nncora aveva un seguito di sei paesaggi montagnosi, ornati di ligure, di bestiami , di fabbriche.
"
>
1

TA
quale richiesto dai duca
di
te,
ii

'87
avnjo
in

i-

un
gli

pittore per

lavorare

cor-

proponeva Daniello. In bredel

ve, giunto a Torino, giustificava la

(Giuseppe), ossia lo Svizzero, nacque in Berna circa il 1570, e fu da suo padre architetto di quella citt ammaestrato
,
,

SWISTER

nel disegno; e conosciutolo capace di grandi progressi nella pittura ,


l'arte

cui mostravasi pi inclinato che alpaterna , lo mandava a Roma. Col trovavusi in allora Gio-

vanni Aback
tavi

di Colonia , che aperscuola di pittura, aveva acquistato nome di valente maestro, ed

caldamente raccomandato. In pochi anni lo Scissero fece tali progressi , ch chiama costui era Swister

Abak alla corte dell'imperatore Rodolfo, reslava egli alla direzione della scuola. Intanto andava disegnando le? pi belle vedute di Roma e de' suoi contorni , ed alcuni ne aveva dipinti con tanta verit, che l'imperatore gli commise di copiare pi bei pezzi per la sua galleria d'architettura e d'antica scultura che avesse Roma. Dopo alcuni anni era chiamato alla corte cesarea in
to
i

maestro con alcuni riquadri storici di singolare bellezza, secondo che comportavano le condizioni de tempi; onde creatolo cavaliere e provveduto di buona pensione, era dichiarato pittore di quella ducal corte. Raccontasi , che facendo un giorno il ritratto del suo principe questi si accorse che gli mancava la bacchetta di appoggio , e gli offr la sua canna ricca di grbssi brillanti; che volendogliela rendere, dopo terminala la seduta, ne fu impedito da uno dei ciambellani che accompagnavano il principe. Ma sebbene fosse in Torino assai stimato e guadagnasse assai, pure continuamente desiderava di riveder Roma, fors' ancora a ci stimolalo dalla consorte romana ; onde ottenne dopo alcuni anni di servizio il congedo , e mor in Roma circa il 1700. I migliori suoi quadri conservansi in Roma ed in Torino, pochissimi altrove.
scelta
tratti

ed in qualit di pittore paesista tale carica fu conservato fino alla morte , che lo rapi all' arte circa
,

TACCA
il

Pietro

nacque circa

1580, in Carrara, feconda patria,

il

1645.

Dantelt.o ) , comunemente chiamato il cavai. D mitilo, nacque in Vienna d' Austria circa il 1647, e recatosi giovinetto a Ve(

SYDER

non solo di scarpellini, come inavvedutamente venne detto da un dottissimo scrittore,


tori

ma
e

di valenti scul-

nelle passate
,

nella

presente

eia. Il

nezia

fu

ammesso

nella

scuola di

padre che ricco uomo era lo dee non ignaro delle scienze
,

Carlo Loth, risguardato come uno de' quattro pi illustri pittori che avesse 1* Italia nella seconda met

stinava agli studj lellerarj , ma il fanciullo , spinto da naturale incli-

nazione

alle cose delle arti, trascu-

Dopo alcuni anni passava Daniello a Roma,


del diciassettesimo secolo.
lo studio dell'antico, gusto , e si acconci con Carlo Maratta, altro de'quattro viventi pittori. Le ottime illustri qualit d' ingegno e di cuore del

onde,

merc
il

migliorare

che appartiene alla lettefrequentava le stanze dei professori di scarpello, disegnando, modellando tutto il giorno e qualche cosa anche lavorando di scar-

rando

ci
,

ratura

pello.
tori

Perch riconosciuta dai geni-

giovane

alemanno lungamente ignote

non rimasero
al

Maratta

il

questa invincibile sua inclinazione, lo mandarono a Firenze a Giovan Bologna, raccomandato con

Hgg^
lettere

TA

TA
perch fosse condotta a fine la %5.t tua equestre d'Enrico IV. Verni* il 1615, volendo il gran duca ono-

d'Alderano Cibo principe di Massa e Carrara al gran duca Cosimo li. In pochi anni erasi il Tacca colle sue gentili maniere e colla sua virth guadagnata in modo la benevolenza del maestro , che nel 1601 chiamato il Francavilla alla corte di Enrico IV re di Francia occup egli il primo posto nella tenuto fin allora dal Franscuola cavilla ; ed ebbe gran parte nel modellare il cavallo e la statua del gran duca Ferdinando 1, gettati poi e soltanto dopo nel 1605 e 1605 Ja morte di Gian Bologna posti dal Tacca a luogo suo nella piazza della Nunziata. Ma perch e la statua ed
, ,
,

rare la

memoria
il

di

Ferdinando

I ,

porto di Livorno col gran colosso di marmo scolpito da Giovanni dell' Opera, incaricava il Tacca di fare quattro colossi rappresentanti quattro schiavi turchi incatenati 1 tronco della base del colosso i quali schiavi riuscirono di tanta bellezza che non furono soltanto risguardati per le migliori cose fatte dal Tacca, ma di quante opere di tal natura si eseguirono iti
coll'ortiare
;
,

quell'et.

il

cavallo, a cagione della infermic-

ela

vecchiaia di Gian Bologna non


riusciti

erano

egualmente
di

belli della
I
,

statua e

cavallo

Cosimo

il

invano il gran di rifarne il modello ed il getto, quand ancora non avesse dovuto ottenere verun compenso delle sue fatiche. Succeduto al maestro nella qualit di statuario del gran duca fu poi sempre adoperato dal duca CosimoTTe^da Ferdinando II e da

Tacca duca

supplicava

Ricercato dal duca di Savoja nel di avere un cavallo in bronzo sopra ili cui esser dovesse la figura di sua ptrsona , egli si pose a fare il modello, ina perch quel sovrano mostr desiderio che andasse a farne

1619

getto in Torino ; non volendo il Tacca abbandonare i sufti amorosi


il

padroni, fece del modellalo cavallo

un

bel getto e

lo

mand

in

dono

Cristana di Lorena madre di Cosimo in opere d'importanza, sebbene da principio si trovasse pi che mai occupato nel terminare lavori lai

per mezzo di suo fratello al duca di Savoja in Torino. Grandi promesse ebbe poi da questo duca e dal re d'Inghilterra per far cavalli e statue , ma costantemente ricus di lasciare Firenze. Nel 1650 fuse
le

slatue colossali di

Ferdinando

sciati

dal maestro imperfetti

tra
il

quali

non ricorderemo che

ca-

vallo incomincialo dal Bologna, so-

pra il quale doveva collocarsi la statua di Enrico IV, che poi furono V una e 1' altro fusi in bronzo alla corte di Francia nel 1615. Per ordine del gran duca termin ancora il cavallo colla figura di Filippo III re di Spagna, che furouo mandati in Spagna nel 1616.

per essere collocate nella real cappella di S. Lorenzo, Gli viene commesso altro cavallo colossale dal re di Spagna , del quale ne mand, dietro sua istanza , dipinta la figura in tela Pietro Paolo lubens, che in quell'unno trovavasi alla corte di Madrid, e con questa grand' opera pu dirsi che terminasse la vita questo laborioso a lista nel 1640. Fu il cavallo mandato a Madrid dal gran duca, incaricane
l

Cosimo

Fino dal 1609 era stato il Tacca incaricato dal gran duca di modellare due statue, da gettarsi in metallo , cio un Centauro nira ed un Ercole ; ma

con Dejatali

lavori

furono

interrotti

istanze fatte

cagione delle dalla corte di Francia,


a

di presentarlo a quel re il tiglio Pietro TACCA (EKMWAJ-DO che attese ancor esso all'arte paterna e molto ajut il padre nelle jilfime opere, come pure nel terminare quelle che

do
di

egli

lascnva ucn

finite, tra le

quali

TA
cola&o ili Ferdinando I per S. Lorenzo e diversi bussi rilievi d'intero fH mezzo e di busso rilievo ,
il
,

lk
restiert

38g

illuminato.

Un quadro
il

di

piccole dimensioni col

nome di FranCommeii-

cisco Tacconi possed


to

toni di metallo. Ma perdio Ferdinando era per beili degli antenati e per quelli acquistali dal padre, rimasto ricchissimo, piti non attese che a lavori di piccola importanza, onde non esporre la sua gracile salute a grandi fatiche.
i ,

drftore e Consigliere attuale di Sta-

Don Francesco Galvagna.


,

OINI (Filippo e FranceFlui'ELLl) cittadini cremonesi, avevano di gi nome di famusi pinoti Tanno 1464, in cui ottenevano dai deputati presidenti della citt di Ci emona grazioso diploma d' immunit dalie tasse personali , per avere con universale soddisfacimento dipinta una loggia del pubblico

TA<<

bologne, ( Innocenzo ) probabilmente cugino, ed uno che avesse allievi cari dei pi Annibale Caiacci, era nato dopo il l5(jl). L'amoroso maestro per farmiglior pittore che non lo parere
se

sco

eia, lo accomodava de' suoi disequadri gni, e ritoccava eziandio


i

onde a S. Maria del Popolo ed a S. Angelo in Pescara, dove dipinse alcune storie di S. Andrea, si mosti non inferiore ad alcuno de' suoi condiscepoli. Ma io progresso di tempo pare clic Innodi

lui,

paiar/o. Privilegio, a dir vero, troppo meno generoso di quello accor-

dato
ti
i

Polignoto per avere dipin-

portici

d'Atene,
il

ma

bastante

ad

atieslare
,

Tace obi e la t lombarde accordavano alle beile ai n. Perch, volendosi mostrar grai ti ricevuto benefizio, dipinsero, senza averne mercede, una Nunziala. Credesi , senza per altro averne

merito de' fratelli protezione che le cit-

sicura

prova

che

le pitture della

loggia dei palazzo pubblico siano le descritte nell'Abbecedario pittorico


del dotto signor Grasselquali un gruppo di sei persone sedute intorno ad un tavolo con tappeto; S. Omobono che fa elemosina ad un povero; Maria Vergine col Bambino in braccio ec.
li
,

cenzo abusasse della confidenza del maestro; il quale avvedutosi che da' suoi intrighi ed indiscrezioni dissapori che aveva procedevano col fratello Agostino, con Guido riReni e coti Francesco Albani cus di pi vederlo. Costretto Innocenzo a valersi soltanto de' propi j fondi, eh' erano assai limitati , pi non sostenne l'opinione di valente pittore che gli avevano ottenuta gli ajuti di Annibale , ed iit breve fu avuto in quel conto che conveniva alla propria capacit. si
i ,

di

Cremona
tra
Je

TACUERON
sue opere erano

(Pietro)

fu

uno

de' pi celebri pittori sul vetro del diciassettesimo secolo. Le pi belle


le

finestre del con-

vento, altra volta dei Minimi in Soissous, probabilmente sua patria , e

Convien due che


ancora
giovani

Tacconi fossero

quando eseguirono

le pitture della loggia suddetta , perocch Francesco Tacconi dipingeva in Venezia nel 490 una Nativit del Signore coli' Adorazione dei Magi e la Risurrezione, nel corridore a sinistra dell'organo della chiesa sotto ai quali dipiodi S. Marco
1

quelle della sala dell' archibugio nella stessa citt. (Queste ultime rappresentano storie mitologiche prese dal-

Metamorfosi di Ovidio, intorno ad ognuna delle quali gira un ornamento o fregio di bellissimi fiori
le
,

ti

leggevasi

Oous Francaci Tn elio<li

ni

Pie
la

MCCCCXC. may SXlT.


Guida
Venezia pubbliil

Cos

cata nel

1796 sotto

titolo

di

Fo-

vero e cosi artistamente disposti , che e con tanta grazia non vedesi , in tal genere altra pi gentil cosa. Lodovico XIV, passando per Soissons ammir questo singolare lavoro; e poich seppe, che essendo da poco mollo Tacheroo
presi

dal

maestro rapace di l'ire altrettanto nel suo nuovo palazzo di Versailles, desider di avere quelle storie, senza farne formale inchiesta; e Je pitture continnarouo a formare uno de' printroverei)!)? altro

590 non

TA
tarai

TA
Hife
S'.ia,

Ir

le

mistissime es-

pubbliche e private dactilioteche e probabilmente attribuite a pi famoso nome che non


stenti

nelle

il

suo.

cipali

ornamenti di Soissons. TADOA (Battista del) da Fie,

sole

celebre lavoratore di stucchi

nel sedicesimo secolo,

uno

di co-

loro che ornarono di bellissimi stucchi le colonne del cortile del Palazzo Vecchio di Firenze l'anno loo in occasione delle nozze del princi-

(Luigi e Car. LO) padre e figlio, scultori veneziani , che fiorirono negli ultimi noi del sedicesimo e rie;' primi d susseguente secolo, lavorarono nella ricca cappella del Rosario nella chiesa
I

TAGLIAPIETRA

de' SS. Giovanni


nezia.
II

gusto o

e Paolo di Veperfino le prati-

pe de' Medici Francesco, con Reina

Giovanna d'Austria. TAFI ( Andrea) uno


.

de' pi an-

tichi

pittori fiorentini
si

di gusto

bi-

conoscano, era nato in Firenze nel 12 15. Essendo scolaro del greco Apollonio , sotto la sua direzione lavor di musaico alcune storie falle senz'arte e senza disegno nella chiesa di S, Giovanni di Firenze. Ma perch lavorando, scrive Giorgio Vasari, s'imparava a fare, il fine dell'opera riusc in ho co cattiva del principio. In appresso fece altri lavori da se ed era di gi vecchio quaurlo il primo lume che doveva richiamare l'Italia dall' imitazione del moderno stile bizzantino, il toscano Citnabu . cominci ad insegnare 1' arte. Ebbe perci torto ii Baldiuucci d porre Andrea Tali nel numero d -gli scolari di Cimabue. Mor Tali in Firenze di 81 anni nel 1294.
, ,

zantino, che

erano di gi guaste manierismo forse introdotto prima in Venezia che In altre parli d'Italia, onde non maraviglia che la bont dei lavori non risponda alla ricchezza di questa ins gie capdell' arte

che
dal

pella piena di statue e di


lievi.

bassi rii

TaAltre opere esegiirouo giapielra in Venezia ed altrove ,


li

che

mostrano non ultimi


loro
,

tra

gli

lontani di quelli che ornarono Venezia di tanti insigni lavori nelP et del
scultori dell' et

ma

Sansoviuo del Riccio , di Danese Cattaneo ec. TAGLlASACCill (Gio. Battista), nato in Borgo San Donino dopo il 1650, fu scolaro di Giuma avendo da naseppe del Sole tura sortito un ingegno tutto fitto per la pittura graziosa, seguendo
,

TAGLIACARTE
lista

(Giacomo)

ar-

questa sua inclinazione, fecesi a studiare le cose del Correggio del Parmigianino e di Guido, ed avrebbe a preferenza d' ogni altro studiato Raffaello, se pareuti di lui aves, i

genovese eh-; fior in sul declinare del quindicesimo secolo, trovasi annoverato nello Sjecuiwn Lapidati di Camillo Leonardo da Pesaro come uno di coloro che si resero famosi, sotto Innocenzo Vili, Sisto IV ed Alessandro VI, ed illustrano l'et di Giulio II di Leon X con medaglie e lavori preziosissimi in avorio, in legno e! in metallo di vario genere, senza che ora di tante sue lodate opere . si possa additarne una sola in dubita,

sero

acconsentito che si recasse a Roma. Visse costantemente nel ducato di Parma , e pi che altrove io Piacenza, dove molto oper.
.

Viene
nel
le

risgaardala
la

polavoro
all'

duomo

come il suo caSacra Famigiia dipiota di Piacenza, nella qua-

ideale bellezza dei volti ac-

lodevolmente la robustezza lombardo. Pi valoroso che fortunato pittore, mor in patria nel 1757.
coppi
del colorire

TALAMI

Orazio

reggiano

TA
nato ne!
fu

TA
li

591
di

16-5, studi i priucipj leipiiliu, t sotto Lionello Spada e


il

De.VOnsb.il'
,

nella contea

Dei-

Uesani suo aiuti*; indi passava a Bologna, e merce l'ostinalo studio delle opere dei Caiacci, seppe rendersi possessore del grandioso siile della loro scuola, Uecatosi
solto

maravigliosa primo appartamento nobile, dov' una magnifica galleria ed una biblioteca di sceltissimi JUiri, cou pregevoli pitnel quale riusc
la

bey

scala che

conduce

ai

ture.

Speciabueule

la

facciala occi-

applicavasi in particolar modo allo stud;o della prospettiva, di cui seppe valersi con molto protitto nelle sue storie, introdu-

poi a

Homa,

dentale della pi ricca e bea intesa architettura di ordine jonico


sop a
I

basamento
/.io
i

bozze; e tulio

cendovi nobili e grandiose archi letture di maraviglioso elicilo. Tra i non pochi quadri ond' ricca \* sua patria, sono iu particolar modo lodali due grandissimi posti nel prei

duomo. Mori in patria 80 anni nel 1705. TALENTI (IACOPO) frale domenicano di Nipozzauo, fu uno dei non pochi archilei li che fiorirono
sbiterio del
di
,
,

una balausopra di cui acrolerj sono Vasi che vi stanno assai meglio dello slatue. Bellissimo pure il palazzo Dyrhain fallo da Talmau nella contea ili Gloucester. TALO. Vcd. I' articolo Dedalo.
edili
,
,

coronilo da

stra

S. Domenico dal tredicesimo secolo iti poi ; ed a fra


nell ordine di

Giacomo vieuc

attribuita la fabbrica della vasta chiesa di S. Maria Novella di Firenze , arricchita poscia di tanti insigni lavori d' arte dai tempi dell'Orcagna fino ai presenti , e la di cui facciata fu eseguita sui disegui e solto la direzio-

nacque in uno dei pi distinti pittori di genere , avendo egualmente trattati cou grande bravura gli animali, i fiori , la frutta e simili altre cose. Egli sempre non leune la stessa maniera, essen(
) .

TAM

Francesco
nel

Amburgo

1568

e fu

ne di Leon Ballista Alberti.

dosi talvolta accostalo a vati Iluysen alhe Volte ad altri maestri, ma pi che a questi alla natura , che sempre cerc di fedelmente imitare. Rarissimi sono i suoi quadri , assai finiti e di un tocco leggiero. Mori iu Vienna d'Austria nel 1724.

TALLI ER
Francesca

LELLIER (Carlo
,

TAMAGINI
re
del

(Antonio),

sculto,

le ) nato in Parigi nel 1750, boriva nella stessa citt nel 1786, esercitando con lode l'incisione a punta ed a bulino. Couosconsi di quest'artista le seguenti

quindicesimo secolo, uno dei lauti illustri maestri che lavorarono dal 1475 iu avanti intorno
magnifica e ricchissima facciala della chiesa della Certosa di Pavia,
alla

s lampe

Lo Studioso
L' infingardo

da Letellier.
dallo stesso.

La Servente ammonita, da Greuze. La Ninfa nel bagno, da un quadro di Bmmitn. La Ninfa che esce dal bagno, dallo stesso.

architetto inglese, fioriva nella secouda met del dicias-

TALMAN,

senza the si possa ad alcuno assegnare le rispettive opere. Come per dai nomi di moltissimi e dalla qualit dei lavori restiamo assicurati che non furono ammessi ad operare iu lai luogo che pi eccellenti maestri che iu allora fiorivano in Lombardia , cosi non dubitiamo di dar luogo ad Antonio Tai

niagini tra

valeuti scultori delquin-

settesimo secolo. Nel 1671 diede il disegno del palazzo di Torby per
il

dicesimo secolo.

TAMBURINI Gio Maria)


(

bo-

duca di Kingston nella contea di Nottingham dieci anni dopo fece U palazzo Chaisworth per i! duca
;

lognese,
di

fu

uno dei buoni

allievi

ma

Guido Reni. Visse vecchissimo pare rhe non lavorasse molto.

39

T Dm
Il

TA
quadri della galleria di Dresda.

Belle sono Iti storie dipinte da lui a fresco nel portico de' Conventuali di Bologna ; bellissima la sua Nun-

Malico

dd

Crrtggio

dallo

vuole che questa gentil pittura sia tratta da tino schizzo del maestro. Neil' adotziata
alla

Vita;

ma

si

stesso Correggio.

tare
la

per

altro

somigliatiti

dicerie

Cristo morto , da Francesco SalviMi. Fanciulli che danzano intorno ad

Un

dobbiamo
con

tenerci in guardia contro

un
I

altare eretto

ad Amore, da Fraudi

malignit

quali potendo attaccare direttamente


i

degl'emuli,

cesco Albano.

Guocatori

Carte
,

da Mida
u

l'eseguito lavoro, ne danno rito ad un altro artista.

il

meterra

eli

langelo da Caravaggio.
e Lucrezia

TAND1NO,

di

Bevagna

Tarquiuio Giordano.
Ritratto

Luca
mezzo

poco discosta da Assisi , fior circa il 1580, come ne fa prova una sua tavola che conservasi nella chiesa di S. Giacomo di Spello. Rappresenta il titolare e S. Caterina da Siena avanti a Nostra Signora, evi si legge: Tandini Beni'rnuti 1580.
ignorasi l'esistenza di altra pittura indubitatamente di questo poco noto
artista,

corpo

di un uomo da Rembrandt.

Soggetti diverbi.
in tutti modi, da Cornelio Troosl. Le Nozze di Cloro e di Rosetta,
i

Giob tormentalo

dallo stesso.

degno senza dubbio


(

di

mag-

Le famose vetrate dipinte nella chiesa di santa Giovanna a Gouda


cinque gran fogli ec. (Valerio: fu uno dei non pochi allievi che teneva Criin

gior fama.

PIETRO ) nato in Amsterdam circa il 1700, fu uu valente disegnatore ed intagliatore alla

TANJ

TANTERl

punta ed al bulino laboriosissimo il quale pubblic un gran numero di stampe consistenti in vignette
,

Allori per fare copie dei suoi quadri, che poi soleva rendere di qualche pregio con alquanti suoi ritocchi, onde poterli veudere a migliori condizioni per opere sue.

stiano

ritratti

e soggetti

storici

tanto

di

propria che di altrui composizione.

TANTI (Domenico)
tra
g' intagliatori

Mor

iu

patna nel 1760.


Suoi
ritraiti.

conosciuto per avere inta-

gliate

molte delle statue del Museo


Pio.

dementino

proprio, dipinto da Quickhard, ch'egli intagli nello stesso anno in


Il

TANZl
il

(Antonio) nacque

circa

1574

in Alagua, piccola terra del

cui mor.

Giovan Maria Quickhard che mostra


il

suddetto

ritratto,

di Pietro

sul cavalletto.

Martino Lutero, da Luca Cranach. Carlo Linneo professore di botanica iu Upsal. Tommaso Filippo de Bossa, card, arcivescovo di Maliues, da Curland. Giorgio II re d' Inghilterra , da

territorio novarese. Educato ueila scuola degli allievi del Gaudenzio, superava tutti i suoi condiscepoli , e forse pareggi nel disegno i migliori maestri della scuola milanese.

Venuto a Milano dipinse in concorrenza dei Carloui, e non fu perdente : ma le sue migliori opere sono quelle eseguite a Varallo ed
S. Gaudenzio di Novara. La battaglia di Senuacherib dipiuta in quest'ultima chiesa una delle pi stupende opere dei primi auni del
in

Joan Faber. Carlo VI imperatore d Austria , sopra disegno del suddetto. Cristina regina di Svezia, da Sebastiano Bourdon ec. ec.

secolo diciassettesimo, sia per l'intelligenza della composizione,

come

TA
per
copia e distribuzione ed aggruppamento delle figure, per vivala

TA
di
volti e

395

dei tanti suoi ritratti mostrasi come suo lavoro, e non resta verun'altra

cit

di

mosse

variet

bont

di colorito.

Oper molto per

testimonianza della sua virt che gli adulatori versi di Marco Boschin.

private gallerie di quadri di storia e di prospettiva, che non rimasero

TARACCtII (Giulio), modenese,

soltanto in Lombardia , ma passarono ad arricchire queile di Napoli,


di Venezia, di

e scolaro di Pellegrino da Modena, fioriva nel 1546, e molte lodevoli pitture condusse in patria a

Vienna

dove non

ricevono scapito dalla vicinanza di quadri appartenenti a pittori di maggior fama. Mor Tanzio in patria nel 1644. Suo fratello TANZI (Giovanni Melciiiorre>, fu molto lontano dal suo inerito, e le poche mediocri pitture, che eonservansi di lui in alcune chiese, non avrebbero bastato a perpetuarne il nome, se associato non fosse a quello di Antonio. TAPIA (D. Isidoro) di Tapia

S. Pietro, nelle quali sentesi pore della scuola romana.

il

sa-

Ebbe
ancor pure a

Giulio
essi,
i

due
quali

fratelli

pittori

contribuirono
il

propagare in patria
raffaellesco di

buon gusto

Pellegrino.

TARCHESIO

(Piteo ed Ermo-

GENE), antichi architetti della Grecia , furono di sentimento non doversi costruire i Templi d' ordine dorico. Vedasi Vitruvio Pollione L. IV , e 5. - V. Argelio.

nacque
avere in

in

scolaro di

Valenza nel 1720 e fu Evaristo Mugnoz. Dopo


,

TARD1EU
nacque
in

Niccol

Enrico

fresca

giovent esercitata

la professione di pittore in

Valenza
;

Parigi nel 1674, apprese il disegno e l'intaglio presso Autonio le Pautre e Giovanni Audran.
Egli Javo per le pi importanti opere de' suoi tempi, e segnatamente nella Raccolta di Crozat e nella Galleria di Versailles sopra i disegui di Masse, da Le Brun. Egli maneggiava con singolare destrezza una mescolanza di tagli liberi e di tagli regolari onde rappresentare i
diversi
caratteri degli oggetti
,

abbastanza lodevolmente, passava a

Madrid
di

e di l in Portogallo

poi

tornava a Madrid, dove mor in et

55 anni. Neil' accademia di S. Carlo, di cui era membro, si conserva un suo quadro rappresentante
il

Sacrificio di

Abramo; ma

le

sue

principali opere sono quelle fatte in

Valeuza. (Pietro Giovanni di) fioriva in Valenza in sul declinare

col

del sedicesimo secolo.

Non

dipin-

quale procedere risultante dall' opposizione della punta e del bulino vi ha mischiato un bel effetto. Nel

geva che piccoli quadri da cavalletto, ma era profondamente versato


nelle
teorie

nelle

l'arte in

modo che veniva

temente adoperato

pratiche delfrequenper giudicare e


artisti
si
;

tassare le opere degli altri nel quale delicato uffizio

port sempre in

modo

di

comnon far

1720 fu ricevuto membro della reale accademia di scultura e di pittura; ed a lui deve la Francia molti illustri allievi, tra i quali Cars, Barron le Bas ed il proprio figlio Giacomo Niccola. Mor in patria nel 1759.
,

giudi?^
nel

torto agli artisti e senza recar preall'interesse de'committenti.

Indice di alcune sue stampe pi. rinomate.


Il

TARA BOTI
,

(Caterina)

fioriva

1600 ed creduta allieva di Chiara Varotari. Si dice che Caterina fece molti ritratti somigliantissimi e ben condotti, ma nessuno Diz. dagl'i Arch. ecc. t, III.

proprio ritratto
fregi
,

da Vanloo

inciso da Tardieu figlio.

Due gran
tante
la

uno rappresendi

famiglia

Coriolano ai

50

">9
1

TA
La Regina
Luigi Luigi
,

TA
di

altro Cartagine presa suoi piedi, da Scipione, da Giulio Romano. Adamo ed Eva, ripresi della loro trasgressione, dal Domenicliino.

Francia

La Flagellazione di Ges Cristo, da Carlo le Brun. Vulcano clie mostra a Venere le armi fabbricate per Enea, da Ant. Coypel. Venere nel Consiglio degli Dei
,

, da Carlo Vanloo. L'Apparizione di Ges Cristo a Maria Vergine , da Guido Reni.


,

XV da XV

moglie di

Nattier. re di Francia

nel deserto
niers.

seduta , da Paolo Pagani. Le Miserie della Guerra, da Te,

La Maddalena Penitente

sollecitante
,

Giove

in

favore

di

Diana ed Atteone
cher ec.
(

da Fr.

Bu-

Enea dallo stesso. Giunone che sollecita Eolo


scitare

a su-

una tempesta contro


,

la flotta

trojana
11

dallo stesso.

Piacere Pastorale, da Antonio

Watteau.
I
II

Campi

Elisii

dallo stesso.
,

grande imbarco per Citer

dallo stesso.

Storia di Costantino intagliata in dodici rami da P. P. Rubens ec.


.

TARD1EU
pe,
Il

(Elisabetta Chiara
di

suo ) disegno l' intaglio dai Tardieu padre e figlio. Era nato in Parigi nel 1720, ed conosciuto tra g' intagliatori per alcune stampe eseguite per la Raccolta della galleria del conte di BruhI. Il Giudizio di Paride, da Rubens. Perseo ed Andromeda , dal medsimo.
fratello

Pietro Francesco
,

cugino

apprese

il

DA Tourneay) sposa
tra le quali

Niccol Enri-

co, intagli ancor essa diverse stam-

Varj pezzi d' architettura Pannini ec.

dal

(Maria Anna Rousselet)

Mercante

di

Mostarda, da Ch.

moglie del precedente Pietro Francesco intagli diversi soggetti, tra i quali S. Giova uui nel deserto, da Carlo

Stutin.
Il

Vecchio Damerino, da P. Du-

mesnil.

Vanloo.
a
figlio

Jeaurat ec.

L'Amabile Riposo, da Stefano


(Giacomo Niccola),
,

Parigi nel

dell'

(Pietro Alessandro), nato 1756, apprese l'arte intaglio presso 1. G. Wille ,


ritratti, tra
i

nacque in Parigi nel 1718. Ammaestrato nel disegno


dei

precedenti

ed intagli diversi

quali
,

e nell'intaglio dal padre, lavor unitamente con lui in varie e differenti opere di quel
figlio

quello di Enrico IV , per la Raccolta della palazzo reale.

da

Portus

galleria

del

tempo

ma

il

ha r adoperato il buliuo che la pilota , onde le sue stampe hanno per avventura maggiore profiriet delle paterne, ma minori belezze pittoriche. Fu membro della reale accademia di Parigi, ed intagli

^Sebastiano) nacque 1645 e studi la pittura in Bologna, dove pare che, pi che tutt'altri, prendesse ad imitare le opere di Guido, dalle quali
in Cherasco nel
,

TARICCO

prese

quelle

scelte
stile

teste
si

quella

vaghezza di

che

ammirano

con eguale successo il ritratto eia storia. Sua moglie Luigia du Vivier, ha pure sotto la direzione del marito intagliate alcune stampe. Giacomo Niccola, operava aucora nel 789. Le pi ricercate sue stampe sono
1 :

ne' suoi quadri. Delle opere all'olio

Il ritratto

dello scultore Roberto

le Lorrai 11

da Noquotte.

sono celebri la Trinit , ed altre minori tavole che conservarsi iu Torino ma si pretende che i suoi freschi eseguiti in una sala di casa Gotti in Cherasco siano di lunga mano superiori ai migliori quadri all'olio. Mor nel 1710.
;

TA
TAR1LL10 (Giovan Battista)
milanese, fu pittore di non comune merito, sebbeue d'incerta scuola. Egli lioriva in patria nel 1575, ed un suo quadro colla data di tale anuo vedevasi prima del 780 nella soppressa chiesa di S. Martino in
1

TASSART,
Jes circa
tria
i
il
I

TA TASTABD

595
(Pie.

tro Giuseppe), nacque a Brussel73(5,

ed apprese iu pa-

principj della pittura , che poco tempo profess per darsi all'incisione all'acquaforte, nella quale
arte pubblic varie lodevoli
tratte

stampe
altri
".

Compito.

da Rubens e da
;

pochi

TARIVAL
uno
retto

L.

G.

pittore del

maestri
carola

tra

le

quali

le

seguenti

re di Francia, incise all'acquaforte in tempo del suo viaggio in Italia

Giona
,

gettalo iu

mare dai bara

da Rubens.

de' migliori quadri del Tinto,

La Donna Adultera
ra
,

mezza
,

figu-

rappresentante veneziana.

una

danza

dallo stesso.

11

Martirio di S. Stefano

dallo

Emilio ) nacque in Bologna nel 1655 e fu con Carlo Ciguani scolaro dell' Albani indi
(
,
,

TARUFFI

stesso.

per

ajuto di questo grande condiscepolo


nelle pitture delia sala pubblica di Bologna, e nelle grandi opere ese-

che partono Venere ed Adone la caccia iu un fondo di paedal medesimo. saggio TASSI Agostino), nato a Perugia nel l5o6 dalla famiglia Buo,

guite in

Boma , a S. Andrea della Valle ed in private case. Niuno pi del Taruffi si avvicina al fare del Ciguani, onde questi poteva impunemente valersene senza pericolo di scapitare iu faccia al pubblico. Per
altro

namici fu scolaro di Paolo Brilli, sebbene per non so quale vanit si


,

to

spacciasse allievo deiCaracci. Ometle sue private azioni , per non


in

vedere
tra
i

questo valent'uomo che

l'artista.

Aveva

egli

di gi^

nome

lavorare in opere di gran macchina , e volentieri si riduceva a fare ritratti e paesaggi, ne quali ebbe pochi eguali tra gli scolari dell'Albano. Esercitavasi ancora nel copiar quadri dei grandi maestri di qualunque scuola, che sapeva eccellentemente imitare. La migliore delle poche tavole di aliare fatte dal Tarulli credesi esser quella di S. Celestino nella chiesa di Bologna. Mor nel I69&
di

non

amava

valenti paesisti quanj/o fu ri-

legalo sulle galere di Livorno. Agoslino saggiamente approfittava di

TASELLI (Frahceschibo

Ca-

questo meritato infortunio , ed ottenne di occupare il pi elevato grado nel rappresentare navi d' ogni maniera, burrasche, cairoe, pesche e simili altri accideuti di maMa egli non si limit a questo re. ed in Boma solo genere di pitture ed in Genova condusse molli importatili Livori di ornato con oi timo gusto e con perfetta cognizione
;

nino) architetti cremonesi borivano nel I542, ed in tale anno diedero compimento alla navata del duomo di Cremona che volta verso la strada delie erbe e fu tre anni dopo dipinta da Polidoro Casella. T.lSMERE (G.) intagli diversi
,

di

prospettiva. Moi iu

Genova di
Battista)

7 anni.

TASSINARI (Giovan
di

Pavia, piobabilmenle scolaro del

Rosso milanese, operava nella pri-

ma mela del diciassi ttesimo secolo ma rimase di lunga mano a dietro

soggetti

dai

disegni

di
,

Domenico
e da Gio.

Piola, pittore genovese

a Carlo Sacelli suo condiscepolo. ^Leonardo deU, fioren-

TASSO
,

Miei alcune cerimonie

mitologiche esistenti nel real palazzo di Torino, sui disegui del conte Amedeo di
Castello a Monte.

tino

fu uno dei molli scolari di Andrea Contucci da Sansoviuo. Con-

servatisi in

Firenze di quest artista


in

una tavola

marmo

nelle

moni-

290

TA
mo
gno
ed
il

TA
arco trionfale
:

che di S. Chiara , ed una statua pure in marmo rappresentante S. Sebastiano nella chiesa di S. Ambrogio.

indi fece

il

dise-

modello per la facciata della chiesa di S. Lorenzo, che fu


finora

TASSONE
Cremona
circa

Carlo
il

)
,

nacque

in
i

posposto a quello del Bonarrotti e non eseguiti questi, n altri.


,

1650

apprese

prncipi della pittura sotto Gio. Battista Maiali , poscia continu i suoi studj sulle opere di Bernardino

Di ritorno in Boma condusse diverse statue, e fece per Marce Coscia su la via Flaminia una beli. loggia, ed il palazzo di casa Gaddi presso Banchi.

Luino. Sono sue opere in Cremona


pitture della volta e dei laterali della cappella di S. Luigi nella chieJe

Ma

la

sua pi

ri-

nomata opera architettonica fu il disegno della chiesa di S. Giovanni


de' Fiorentini. Concorsero Raffaello d' Urbino, Antonio S. Gallo e Bal-

sa de'

SS. Marcellino e Pietro. Fu .lungamente in Torino ed in altre citt, chiamatovi a dipingere ritratti che sapeva l'are somigliantissimi, ed all'ultimo operava in Milano, dove

mor d'apoplessia in et di 70 anni. TASSONI (Giuseppe), romano, nato del 1653, fu uno de' migliori
pittori

d'auimali de' suoi tempi, e che sostenne senza scapito la concorrenza di Domenico Brandi. Nelle quadrerie della inferiore Italia non sono difticili a trovarsi i
tale

suoi quadri. Mor in

Boma
,

nel 1757.

TATTI
nel

(Jacopo)

1479,

fiorentino, nato fu discepolo del celebre e

scultore

Andrea Contucci da Monte


perci chiamato del
in

Sansovino,
Sansovino.
sto

Ebbe

Andrea

piutto-

un amoroso padre che un maestro, che fecesi ogni premura di


il suo svegliato ingegno. scendo dalla sua scuola, recavasi a Boma con Giuliano da S. Gallo

coltivare

L)

per conoscere e studiare

gli

antichi

monumenti

dell'arte;

e col

non

tard a farsi conoscere non da meno del suo illustre maestro. Dopo alcuni anni essendo tornato a Firenze per ristabilirsi da lunga infer-

Peruzzi, ma a papa Leone piacque pi d'ogni altro il disegno del Tatti. Lasciata la cura della continuazione di tale edifizio al Sangallo, passava a Firenze e di l a Venezia, chiamatovi per non so quali opere. Ma intesa l'elezione di Clemente VII, suo affezionato protettorimanendovi tornava a Boma re, fino alla sciagurata epoca del saccheggio. Trovandosi iti pericolo della vita, si ripar alia meglio a Venezia , con intenzione di passare in Francia, dov' era chiamato da Francesco I; ma il doge Andrea Grill conoscendone il raro merito, gli propose di fermarsi in Venezia, dichiarandolo architetto delle Procw ratte de Supra. Col nou tard ad essere il terzo del famoso triumvirato con Tiziano Vecellio e Pietro Aretino, e Venezia fu la seconda patria del essendovi fino ai novantalre Tatti anni vissuto felice e morto onoratamente. Venezia fu il grande teatro in cui questo valent' uomo mostr

dassare

mit contratta in Boma e col trovandosi nel 1514 in occasione della venuta di Leon X fu Jacopo incaricato di decorare S. Maria del Fiore con una facciata di legno cos nobilmente concepita, che il papa ebbe a diie essere peccalo che non
, ,

quanto valesse nella scultura e nelavendovi fatto ci architettura che Giulio Romano fece in Mantova, ed il Palladio in Vicenza. I non confini di un breve articolo consentendomi di ricordare ogni sua opera, mi reslringei alle principali. La prima cosa d'architettura fu

sia la vera facciata.

Quando
,

poi

il

papa ritorn
cresj>e a

da Bologna Porta S. Gallo un

il

Tatti

bellissi-

riparazione delle cupole di S. da vecchiezza e da un gran, de incendio cos mal ridotte, che regla

Marco

TA
gevansi co' puntelli. Circond quella nel centro della crociera con un gran cerchio di ferro a pi gran pezzi defilati , posto al di fuori, poco

TA
Fu Jacopo fecondo

397
d' invenzione,

pronto, allegro, di bello e nobile aspetto, ed era tanta la stima che il Senato aveva di lui e del suo com-

sopra

gli

archi de' fiuestroiii

e ri-

pare Tiziano, che,


lina

in

occasione di

par le altre con minore difficolt. Di semplice ma hela architettura doveva essere la chiesa di S. Francesco della Vigna, ma non furono eseguite che posteriormente la cupo.
la e la facciala sui disegni del Palla-

straordinaria, furono i soli individui eccettuati siccome uomini rarissimi e degni de' pi eminenti riguardi. Sebbene nato due anni pi tartassa universale
di
,
,

mor
nel

sei

anni prima di Tizia-

dio.

.Ma

le

due pi

insigni e lid-

no

1570. da Castelseprio, fu
valenti architetla

ie opere del Tatti furono la Zecca e la Librera di S. Marco. A tulli nota la sventura accadutagli. La volta arditissima della libreria, appena falla, precipit, o per incuna de' muratori , o come alcuni vogliono per molti colpi di cannone tirati da una nave ancorata a brevissima distanza. Il Tatti fu carceralo ; ma per 1' intromissione del,

TAVAN1NO
uno
ti
,

degli

antichi

che
di

diressero

fabbrica

del

duomo
za
de'

Milano,
illustri

e fecero al biso-

gno disegni
pi
e stranieri.

e modelli a concorren-

maestri italiani

(Lazzaro), nato Genova nel 1556, fu allievo di Luca Cambiaso e suo ajuto in Itain
lia
,

TAVARONE

l'

di Carlo V, e per calde pratiche de' suoi compari e piii che fratelli Tiziano e Pietro Aretino, fu presto liberato, rimborsato di ogni cosa, e rimesso in tulli g' impieghi. Sono sue opere il Palazzo Cornaro sul canal grande , la loggia a

ambasciatore

ed ancora nelle opere condotte

le

corte di Spagna. Morto col il maestro, si trattenne in Madrid, doalla

lato

al

campanile
,

di

S.

Marco

il

palazzo Dolln sul cstial grande presso S. Salvatore la chiesa di S. Fantino, quella di S. Martino presso l'arsenale, e per tacere di tant'altre fabbriche, la chiesa di S.

ve ajutandosi coi disegni lasciatigli dal Cambiaso, e meglio ancora dalla lunga pratica falta con lui, soddisfece alle importanti commissionidategli dal/a Corte e da diversi grandi signori. Allorch rivide la patria, parve ai Genovesi di avere ricupelo stesso Cambiaso; ne egli venne meno alle loro speranze, perocch condusse pregevolissime pitture a fresco nella tribuna del duomo e nella facciata della dogana che guarda il mare. Olire queste grandi opere, che sembrano falle ali olio, tanto sono unitamente e finitamente

rato

Gemi-

niano sulla piazza di S. Marco ora sgraziatamente distrutta, nella quale parve avere superato se stesso. Ora venendo brevemente alle cose di scultura, ricorderemo depositi Po lacataro a S. Sebastiano e \eniero a S. Salvatore, entro alle nicchie dell' ultimo dei qnali sono due sue statue in marmo; le due
i
,

condotte
palazzi

in

molte
e
fatti

altre

chiese e
ditut-

di citt e di storie
affatto n

campagna
,

pinse

mitologici con

un metodo

uovo
fu

che a

to quello sovrasta

che

fatto pri-

statue gigantesche sulla scala scoperta del palazzo ducale, le maravigliose porte in
stia

ma
la

di

S.

bronzo della sagreMarco, nelle quali volle

inciso il suo ritratto con quelli dei suoi fedelissimi compagni Tiziano e
Pi'
t

ro Aretino.

e dopo dai migliori frescanti delsua scuola. questo dice un dolio osservatore, un colore su" goso vivido , vario , che anche in molla distanza vi presenta gii oggetti e quasi fossero vicini lulla la storia vi fa vedere quasi
, ,
,

>

398
u in

TA
un
teatro

TA
La
redi Francia pubblicata V anno 1627.

bene illuminato, rin uita con una vaga e biillante ar mooia '. Dipinse altres diverse tavole all'olio, ena non cos felicemente. Mor nel 1641.

da

statua equestre di Enrico

IV

(Gabriello),

illustre di,

TAVELLA
la del

(Carlo Antonio),

oriondo genovese, nacque nel 1668 in Milauo, dove frequent la scuo-

stampe fece varj pregevoli disegni da Robert ed intagli alcuni e da Fragonard rami sui disegni dei predetti artisti.
lettante di pittura e di
,

TAUNAY
glio

(Madamigella), nata
,

pena
di

e del Soifarolo. Apuscito dalla loro scuola, cerc

Tempesta

in Parigi, apprese l'arte dell'inta-

Dusury

ed

incise

molti
il

emularli,

ma

in

appresso and

soggetti di fanciulli d' ogni et e d' o-

raddolcendo lo stile collo studio delle opere del Castiglione, di Gaspare Poussin e de'migliori fiamminghi e riusc, dopo il Travi da Sestri, il miglior paessta di Geuova. Le quadrerie di quella citt abbondano di preziosi quadri di quest'artista, aven-

gni

sesso

sui disegni di

Cochin

figlio,

done avuto

meglio che trecento il solo palazzo Franchi. Vi si veggono arie calde, belle degradazioni di paesi, graziosi effetti di luce, e le piante, i fiori, gli animali sono vivain modo da sembrar veri. Talvolta dipinse anche le umane figure, ina d'ordinario le faceva fare dai due Piola, ed in ultimo dal Magoasco, col quale lungo tempo lavor in societ. Moriva in Genova circa il 1755, lasciando ammaestrata nell'arte sua figlia (Angela) nata nel 1698 e morta nel 1746, la quale se non seppe operare di prpria invenzione, acquist nome di valente pittrice imitando le invenzioni del padre con tanta bravura , che mal si possono distinguere le copie o le

Giacomo ) celebre legno, venne dalla Germania in Milano, e nel coro, di quella cattedrale intagli io basso rilievo le storie de' santi arcivescovi. Accasatosi in Milano eb(

TAVOLINO
in

intagliatore

be un
i

figlio
(

chiamato

Ricardo ) che studi la pittura sotto Cammillo Procaccino, indi pass in Germania ai servigi
dell'imperatore Ferdinando, e generosamente ricompensato, ed onoralo di ricca collana d'oro, torn a Milauo, dove mor nel 1678. TAURINO ( Rizzvrdo) , nato a Roano in Lombardia fu valente scultore io legno del sedicesimo se,

mente rappresentati

colo.

Venuto

in Italia, fece nella

maggior chiesa

di

Padova

in

basso

rilievo molti fatti dell'antico e del

nuovo Testamento attorno

al coro; chiamato a Milauo, intagli 25 sto-

rie della vita di S. Ambrogio nelle sedie del coro del duomo,

TAUR1SCO. Due
nome troviamo
lib.
e.

artisti

di tal

imitazioni dagli originali.

ricordati da Plinio,

que

(Melchiorre) nacAnversa circa il 1560 da padre mercante di stampe, che lo destin all'arte dell'intaglio. Rimasto alla morte del padre erede di ricco traffico, and a stabilirsi a Parigi, dove ebbe il titolo d'intagliatore del re. Huber lo dichiara uno dei pi mediocri artisti del suo tempo, che lasci qualche piccola stampa da Dunier Rabel, oltre le seguenti Ruslo del ducad'Alencon, coronato
in
:

TAVERNiER

eli, e lib. XXXVI primo de' quali pittore, diPapinse Discobolo, Clittennestra nisco, Polinice e Capaueo. Scultore

XXXV,
il

l'altro,

di

cui vedevasi tra

mo-

numenti di Asinio Pollione tua di Hermerote.

la sta-

TAYLOR

(Carlo),

intagliatore

di alloro

con quattro versi francesi.

a bulino, nacque in Inghilterra circa il 1750, ed operava in Londra nel 1780: di questo artista sono conosciute le seguenti stampe: Emblemi morali colla spiegazio-

TE
tic

TE
una
serie
I

599

ingloNC

formatiti

ili

struzione

stampe rappresentatiti, .^ L'I2. t la Prudenza , 5. g la , Sapienza 4. Q la Piet e la Verit, 5.* la Vita, 6. fi Ja speranza, da Angela Kaufmann. Calidoro ed Amelia, dalla stessa
sei
,

(A bramo van), nato Leiden circa il 1618, fu allievo di Giorgio vati Sckooten ; ma quando

TEMTEL

ebbe appena

lasciato

il

maestro

formossi uno stile suo proprio, studiando la natura e le opere dei


migliori fiamminghi. La citt patria possed Ja maggior patte de' suoi quadri, de'quali il pi famoso con servavasi nel prossimo passato secolo nella scelta quadreria del signor de la Court. L?appt esenta questi tm uomo e sua moglie, le di cui carnagioni e le: stoffe onde sono vestiti , non possono desiderarsi pi
vere.
in

pittrice.

Palernone e Lavia

accompagnamento
stampa.

alla

che serve di precedente


,

TAYLOR
Bath
forte,
circa

(
il

Giovanni) 1740 e fu

nacque a
pitlore di

ed intagliatore all'acqua quale si hanuo alcune buone stampe tratte dai propri quadel
dri rappresentanti:

paesaggi

Ebbe illustri allievi Amsterdam nel 1672.

mor

Un paesaggio montagnoso, dove vedesi un branco di pecore ed un carro di contadini, che si ferma al
fiume per abbeverare i cavalli. Una Marina, con porto popolato di navi, e sulla riva diverse figure con tadiu esche, ec.

TEMPESTA V.
TEMPESTI

(Mulif.ribus de).
i

(Antonio), fiorentino, nato nel 1555, impar pnncipj della pittura sotto
il

Tiri, poi

terra circa
ni

(Isacco) nacque in Inghil1756. e fu uno de' buoa

intagliatori

bulino

di

quel

frequent la scuola dello Stradano, cui et d' inclinazioui e di talenti conforme. Lo emul Dell' intagliare in rame, nel far cartoni per arazzi e nelle capricciose invenzioni dei grotteschi e degli ornati. Ebbe per

regno.

TF.DESCO (Emabvello),
di Tiziano e

allievo
al-

suo ajuto, o come


,

lora chiamavasi

creato

visse in

maggior fuoco del maestro, e disegnando, investivasi di certo divino furore, che a guisa dell' estro poetico deve risguardarsi come uu dono
natura , non come un' arte. Dimoi lungo tempo in Roma e didella

dopo il 1546, trovandolo in quell'anno destinalo, iusieme ad altri scolari, a dipingere coi cartoni del maestro il coro della chiesa di Pieve di Cadore sua patria e nominato testimonio in diversi atti, coi quali, nella sua qualit di conte palatino , legittimava figli spurj e creava notai. (Iacopo del), nato in Firenze , fu scolaro di Domenico del Ghirlandajo, e suo ajuto iti alcune opere. Altro non noto di questo pittore , ricordato non senza lode
casa del maestro fin
,

verse opere condusse a fresco a Caprarola, a Tivoli, in Villa d'Este ed in pi luoghi di Roma.

Molte delle storie della galleria Vaticana sono di sua mauo, copiosissime di figure di un palmo e mezzo con belle architetture e paesi e grotteschi di squisito gusto. Poche grandi opere fece all' olio , ed anche queste meno felicemente delle piccole. Di quelle rappresentanti
,

battaglie e cacce, e per lo pi di-

dai biografi toscani.

pinte

in

alabastro

Maria), scultore cremonese del secolo decimoquarto, scolp nel 1378 le due statue in marmo rappresentanti i SS. Egidio ed Omobouo per la facciata
della chiesa litolare di
detti

TEGNIZZI (Iacopo

alcune
drerie

bellissime in
di

conservatisene diverse quapatria

Firenze. Mori in

nel 1650.
in

TEMPESTINO, romano, fu ajuto Pmma e cognato del Tempesta


,

santi.

onde

gli

venne

il

soprannome

di

400

TE
come accad

TE
che non sanno che imitare, dipinse pi freddamente e con pochissima variet gli stessi soggetti di gi trattati dal primo.
a eoloro

Tempestino. Fioriva costui circa il 1680 , ed ancor prima di contrae domestichezza coll'arlemese de Alitlitnbus aveva fatti paesaggi alla pussinesca tenuti in qualche pregio.

Non
in

cos

il

fratello

TEMPESTINO,

TEMPESTI

(DOMENICO), fiorentino, nacque nel 1652, e fu scolaro in patria del Volterrano. Alternativamente dipingeva
col pennello ed a pastello, facendo ri-

(Davide), il giovane, nato Anversa nel 1610. Egli super in

diede all'intaglio, e di nuovo ripigli il pennello sotto Carlo Maratta, dopo essere stato in Praucia ed iti Olanda. Ma breve fu la sua dimora in Francia, essendo passato in Inghilterra e di l in Irlanda, in Olanda, in Germania. Finalmente ricondottosi in Firenze, fu impiegato nella real galleria. Slor dopo il 1718.
tratti e paesi; poi si

molte parti di lunga ma do il padre , ed ebbe la non comune fortuna di godere vivente vantaggi dovuti al raro suo merito. L' arciduca Leopoldo Guglielmo lo nomin suo gentiluomo di camera e la regina di Svezia gii regal il proprio ritratto e gli diede altre singolari dtmostrazioni della sua stima. 1 pi ovvj argomenti de'suoi quadri sono faste di villaggio, nozze, adunanze
i

TENCALLA ( Cristoforo ) di Lugano, poco o nulla conosciuto in Italia per avere quasi sempre operato in stranieri paesi. Crede il
,

Sandrart

che studiasse

principj

della pittura in Milano, ed apprendesse poi a colorire iu Verona, di

dove, recatosi in Germania, in Ungheria, in Moravia, facesse col risorgere la nuova maniera de'freschi.

TENIERS (Davide),
nacque
in

il

vecchio,

allievo di

Anversa nel 1581 , e fu Rubens. Ma desiderando


si

di perfezionarsi nell' arte

Roma, dove

mer. Dieci quella capitale degli artisti , disegnando la sera con maravigliosa verit i paesi veduti la mattina.

pass a , acconci con Elsbaianni si trattenne in

bevitori , alchimisti intorno al crogiuolo, corpi di guardia, e pi d' ma Tentazione di S. Antonio. Aveva Teniers un pennello facile e grazioso. Faceva i cieli luminosi ed allegri, frondeggiava gli alberi con grande leggerezza e dava anima ed espressione alle sue piccole figure. I suoi pi riputati quadri sooo quelli di piccole dimensioni, alcuni de'quali chiamati dopo cena perch cominciati e terminati la stessa sera. Ma non in tutti tenne la stessa maniera, aveudo d'ordinario seguita quella di Rubens , ma frequentemente altres quelle del Bassano , del Tintoretto, di Tiziano, onde fu detto il Proteo e la Scimmia della
di
, ,

pittura.

Cadde

talvolta nel grigio


le

e nel rossigoo, e viene accagionato


di avere fatte
te,

figure troppo corle

Aveva Teniers
il

affinato in tal

modo

poco variate

composizioni
difetti

gusto, che i suoi quadrettini, rappresentanti d'ordinario avvenimenti

dai quali ultimi


in

due

non pu
,

verun

modo

essere

difeso

se

notturni
cesi,

erano ricercatissimi. Di-

non

che tornato in patria, lavorasse ancora qualche storia in grande con men felice riuscita, onde si restringesse ai piccoli quadri di triviali e faceti argomenti. Morendo l'anno 1649, lasci due figli ammaestrati nell' arte.

che ritraeva la natura quale la vedeva , e che 1' infinito numero de'suoi quadri non gli permise di non replicarsi pi volte. Per riunire tutte te mie pitture, socol dire

tamente

(A bramo), che segu la maniera paterna

stret;

leva egli dire , sarebbe necessaria una galleria lunga due leghe. Per vivere pi tranquillo erasi Teniers ritirato nel villaggio di Pesili , posto tra

ma

Malines

ed

Anversa

ma

TE
pi frequentato lucgo di riunione degli artisti e dei dilettanti di ogni grado e di ogni paese. Sebbene non rappresentasse die soggetti plebei, am
il

TE
Zwol
prese
nell
si

401

n breve la sua casa fu

Over-Issel del 1608, apdisegno da suo padre che

aveva lungo tempo soggiornalo in

Roma,

sempre
.

la

societ

dei

dotti

dei

personaggi di elevata condizione, vivendo in un modo pi confacente a gran signore che ad artista. Ma egli guadagnava assaissimo ed i suoi lgliuoli erano di gi bastante,

per piacere i prinEbbe poscia in Arlem altro maestro, presso al quale si trattenne pochi mesi, per passare in Balia, dove per altro non cambi mai la sua maniera di disegnare
cipi della

e studiali

pittura.

mente ricchi. Giunto agli ottanta anni cominci a sentire gl'incomodi


della vecchiaja inasprirsi in
la

e di comporre. Condotto nelle Spagne dal conte Pignoranda fu dal re creato cavaliere, ed in breve ec,

modo,

che gli toglievano frequentemente consueta ilarit. Ma brevi furono le sue pene perocch avanti di giugnere alla fine del 1690 , mor in Brusselles. Tutte le quadrerie di Europa possedono quadri del giovane leniers, onde sarebbe opera perduta il volerne dettagliatamente
,

il pittore di moda. principali della corte vollero esser ritratti da lui, e le signore tro-

colo diventato

vavano il suo dipingere cos amabile, ebe Venivano Ira o. loro a contesa per essere le prime ad avere il proprio ritratto. Sospettando Terburg che lauti favori non fossero tribui

tati

alla

sola

virt
,

ma
e

in

parte
gli

alle

sue

attrattive

temendo
volta

descrivere alcuno. di Costantinopoli operava in Venezia in principio del tredicesimo secolo, e vi apr scuola di pittuta : fu perci risguardato dallo Zanetti come il primo maestro della scuola veneziana.

effetti

della gelosia degli spaguuoli,

TEOFANE

parti

segretamente alla
,

del-

dove non fu meno adoperato che in Madrid. Per ull'Inghilterra

TEOSCOPOL1. V.

Grechi

delle.

TEBAN
venne per
tra
i

(Giovan Antonio) non


altra cagione

timo recavasi a Parigi, e vi si trattenne alcun tempo facendovi diversi ritratti ed alcuni quadri storici. Trovandosi abbastanza ricco ed amando la tranquillit della sua
patria
,

pittori Sivigliani,

annoverato che per avere

abbandonava

la

Francia
i

contribuito alle spese di quella ac-

cademia nel 1675 e 1674.

TEBBBUGEN
nella Transilvania

(Enrico) nacque nel 1588 e fu


,

scolaro in Utrecht, dov' erasi rifuggiato con suo padre , di Abramo Bloemaert. Passava poi in Italia e vi dimorava dieci anni, tenuto sempre in molta riputazione a Napoli

per dimorare finche visse a Zwol. Col la sua fama, la probit, tagli aprirono I' ingresso alle lenti principali magistrature del comune, senza per toglierlo interamente all' arte, che costantemente am fino alla morte, accaduta l'anno 1681.

TERENZJ (Terenzio
Rondo/ino
, ,

detto

il

forse lo stesso che

Te*

ed

alcune belle pitture. Ma la pi rinomata sua opera conservavasi a Middelbourg, ed un vasto quadro rappreseli tante un Bauchettu con ligure di grandezza naturale, per il quale Rubens colloc Terbrugen tra pi illustri pittori delle Fiandre. Mor in Utrecht nel I629. TERBUBG (Gher.vroo) nato a Piz. desili Arth, ecc. T, HI.
a
,

Roma

dove

lasci

renzio di Urbino era nato in Pesaro circa il 1570; e lungamente si trattenne in Roma ai servigi del cardinale Montalto, nipote di papa Sisto V. Poche cose dipinse per

non conoscendosi altro quadro di sacro argomento, che quello rappresentante Nostra Signora tra varj santi che trovasi a S. Silvema fece molti piccoli quadri, stro contraffacendo le maniere dei grandi
chiese,
,

51

402
.

TE
sioni dei

TE
stesso

e vendendoli per opere lonidori ro. Gli riusc felicemente d'inganonde preso nare molti inesperti maggior coraggio, cerc di giuntare
,

principali signori e dello Slatolder. I suoi quadri di

Jo slesso

suo mecenate, vendendogli un mio quadro come fosse di Raf>.

Scopertosi l'inganno, fu scacsuo palazzo , di che ne tanto dolore , che poco dopo < bl>e mor iti d di circa 55 anni.
faeli

ciato dal

TF'RREK (van)
s'olia
,

fu

buon

pittore di

ed era celebre il suo Unito <>''Europa. Fior nella seconda met it:l diciassettesimo secolo, senza che di lui si abbiano pi circostanziate
notizie.

T/ERROL (Giacinto), di Valenza,


fu

allievo del

ras. INel

mo

padre Niccola Bor1607 dipinse, con Girolail grande Rodrigues Espinosa


,

altare della parrocchia di


,

Muro

nel

ed altre opere regno di Valenza condusse da se che ora sono affatto


perdute.

genere piacquero ancora ai Romani , ed avrebbe potuto agiatamente dimorarvi , se avesse avuto amore per il lavoro. Ma egli non operava che stretto da necessit, onde si tiov presto ridotto in estrema povert. Mor assai vecchio dopo il 1724. ( Matteo ) ultimo dei fratelli di Agostino , nacque all' Aja nel 1670 e fu suo allievo e di Guglielmo Dondys, In et di 2o anni quanti appunto ne aveva Agostino quando pass alla corte dell'elettore di Rrandeburgo, fu creduto capace di terminare alcuni quadri che questi aveva lasciato all' Aja imperfetti. Incoraggiato dal felice successo di queste opere, cominci a far quadri d'ogni graudezza, che lo fecero
presagire eccellente pittore.

Ma

egli

TERWESTEN

(Agostino) nato

all'Aja nel 1649, apprese a dipingere sotto Guglielmo Dondyns e si perfez'on in Italia. Viaggi poi in
sei

Francia ed iti Inghilterra e dopo anni si restituiva ali patita,


,

<!ove acquist

nome

di

valente pit-

conducendo graudi storie per ornamento di sale e di gallerie, dominalo pittore dell' Elettor di Biaudeburgo, poscia re di Prussia,
l.ne

vedere recavasi a Berlino l'Italia. Perci presso al fratello, e di suo consentimento e della madre, che lo aveva col Seguilo, recossi a Venezia. Lo studio de* pii insigni quadri di Tiziano, del Tintorelto, del Bassauo, di Paolo, e la scuola di Carlo toth gli fecero alquauto variare la prima maniera , che modific ancora pi dopo che in Roma ebbe copiato
di

ardentemente desiderava

l'antico e le cose

pass a Berlino l'anno 1690, e col ebbe la gloria di fondarvi un'acca-

di Baffaello. Di ritorno a Berlino sorprese lo slesso

demia
Parigi.

di pittura simile a quella di

Amato

dall' Elettore

dal

suo primo ministro , e stimalo da quanti lo conoscevano , per i suoi talenti e per le sue gentili maniere, mor ricco ed onorato in Berlino l'anno 1711, dopo avere arricchita
quella capitale di pregevoli pitture. Suo raiuor fratello era ( Elia ) , nato all' Aja nel

Agostino suo fratello , che avrebbe voluto averlo per suo ajulo nelle grandi opere della corte ; ma egli prefer ad ogni paese la sua patria, dove fu di ritorno nel 1699. Ebbe col copiosissime commissioni, e la direzione di quellaccademia. Mor in patria, non ben noto in quale

auuo dopo averla arricchita di preziose opere risguardate dagli artisti come altrettanti esemplari.
,

1657

aveva

nome

in

patria

di
,

TEBZI (Cristoforo)
nato
in
,

di Bologna,

buon pittore di quadri di genere quando s' invogli di veder Roma, a fronte che lo consigliassero a non
lasciare Ja patria le molte cornmis

principio del diciottesimo fu scolaro del Crespi e di secolo altri maestri. Allorch cominci a dipingere , mostrava uua lai frati

TE
rhezza
tratti
ili

40
ti

pennello

che

in

pochi

avvicina
:

ma
loro

abbozzava leste piene di vita, die mollo perdevano del valor

andava poi ricercando troppo finitamente. Da questo difetto si corresse in Roma, dove fece rapidissimi progressi. Di ritorno
le

quando

no, ed cordalo rola, superioie


gli

moderscello, espressivo e ben ace per dir tulio in una paiu

alcune pai

ai

<i

quello

di

tutti

in patria condusse diversi quadri di piccole dimensioni , che mollo fa-

cevano sperare ma mor uel fiore della giovent non lasciando che mezze figure e teste di vecchi hellissime che conservatisi iu diverse
, , ,

napolitani suoi contemporanei, e non interiore a quello dei glandi maestri nelle opere eseguite avanti il 1590. Fioii Bernardo Tesauro dal 1460 al 1480. (Raimo Epifanio) napolitano e pn Inabilmente figlio o nipote del precedente, fece ancor gli diartisti

verse iipere a fresco, non conservate


lino al d;ciollesi.iiO secolo. IESI i,MAUr.o). nato nel territo-

gallerie.

(Francesco), bergamasco, uacque circa il 1520 apprese la pittura iu patria grandi maestri
capitali
,

TEKZI

iu

allora
in

ricca di

lavor
:

diverse

ed in Milano dipinse nella basilica di S. Simpliciano alcune grandi storie , alquanto seccamente disegnate, ma con grande forza colorite, oude fu dal Loniazzo mollo lodalo. Chiamalo alla corte cesarea vi fece lunga dimora. AlItalia
,

modenese nel 1750, ebbe la sventura, o piuttosto la fortuna, dice il conte Algarotli. di studiare in Boprincipj della pittura sotlogna
rio
i

l'ultimo recavasi a Roma, dove mot ottuagenario nel 1600.

un meschino colorilor di siedimi, pei che in tal mudo non si guast nella scuola di qualche moderno quadra turista. Ma fu certo fortunatissimo, dir io. d'aver trovato nell'Alearolti un illuminato proiettore ed amico, che avendo preso ad amarto
lo,
gi,

lo

volle

compagno

de' suoi viag-

TESAUKO
no,
di

(Filippo) nato circa il 1260,


ile'

napob'lafu allievo

Tommaso
Ja

Sttfaui

e dipinse

ed esecutore delle sue fantasie. Belli sopra ogni altro sono due quadri di paesaggi ed architetture che
i

a fresco, nella chiesa di S. Restituii, la

vita del R.

Niccol eremita,

quale opera, a differenza di tansue forse migliori cose ria lungo tempo perite si fino a d nostri conservata. Mori Filippo in patria circa il 1520. (Bernardo), nato a Napote
,

1' Algarotli gli fece eseguire sotto propj occhi per la sua galle; ia. con bassi rilievi e con piramidi. Lo Zucfigure tutte vi dipinse le carelli
i

leggiadria e

venust
a cuS

prima met del quindicesi- ligure dal suo Tiepolelto che dopo mo secolo, credesi discendente da Fi- il nostro Maurino aveva il primo luogo nell'affetto dell'illustre Iellelippo , ed essere padre o zio di Raimo, di cui io appresso. La sua rato. Ma la maggior gloria del Tepi tiuomata opera il palco di- si quella di aver richiamala 1' arpinto a S. Giovanni de'Pappacedi, te delle architetture e degli ornati che Io stesso Giordano non sapeva alla perfezione, cui 1' avevauo ridotColonna e forsaziarsi di ammirare. Fra le molta i Mitelli ed le ligure ond' popolato si vedouo s' ancora reciduta pi filosofica e pi Alfonso li ed Ippolita Sforza nel- erudita. Riconoscendo dall' affezione l'atto di sposarsi, che il valente dell' Algarotli il suo essere, gli corrispose con un amore senza pari; e pillole acconciamente introdusse nella storia rappresentante il Sacramentrovandosi il conte in Pisa attaccato del matrimonio. U suo siile si to da elisia, il Maurino, quantunli

convenivano
ture. Iu altri

come ben si vaghe archilei,

quadri dello slesso ge1'

nere

faceva

Algarotli eseguire le
,

nella

404 que

TE
foSse di

TE
Fra
sue stampe sono conosciute :
le

gracilissima comples-

sione,

mai non volle abbandonarlo, 'l'ornato a Bologna dopo la morte poco gli sopravdell' Algarotti ,
visse,

Due
tra

fu

dagli

amici sepolto

ir

S. Petronio con ritratto e lapide in

teste, una di Socrate, l'alAlessandro. Altre due di Aspasia e di Cleodi

marmo: Mauro
teris

in

p'mgendo orna tu

Tesi elegantiae veet archi-

patra.

tectura restitutori an. 1766. TESIO (II) torinese, recatosi a Roma gi fatto pittore, frequent
Io studio del cavai. MengS, che si gloriava di averlo per suo allievo.

Di ritorno in patria venne adoperato dalla corte e da private famiglie. Le migliori opere di lui diconsi quelle della real villa di MoncaMor poco dopo il 1790. TESSIER (Luigi) pittor di fiori ed intagliatore all'acquaforte, lasci diverse stampe di genere. TESTA ( Giovanni Cesare) nacque iti Roma circa il 1656, apprelieri.

L'Angelo Custode, da Pietro Ai Cortona. 11 Battesimo di Costantino il grande , da Agostino Caracci. (Giuseppe) nacque in Ginevra circa il 1650, ed in Roma , dove alcun tempo dimor, pubblicava diverse stampe, Viene comunemente creduto cugino di Gio. Bat-

tista cui si rassomiglia la sua maniera d'incidere. Ebbe parte nell'opera pubblicatasi in Roma nel 1680

sotto

il

titolo di

Portraits dts Car-

se

principj del disegno da Pietro


,

duaux de nouvelle creation. Oltre di ci si hanno di que9lo maestro le seguenti slampe Ritratto di fra Girolamo de Co:

Testa il Lucchesinn e riusc valente disegnatore ed iutagliatore.

mitibus, da Pietro da Cortona. S. Margherita da Cortona inginnechioni innanzi un Crocifisso , dai

Fra

le

sue non molte, stampe ricorderemo


:

medesimo.
Soggetto di Tesi: vedesi a basso un' idra, in aria la Religione, che tiene il ritratto di Alessandro VII. In una banderuola leggesi accedidal medesimo. le ed il! unii n ami ni TESTELIN (Lodovico) , nato la Parigi nel 1615, fu allievo di Simone Vovet. Uscito dalla scuola di questo valente maestro di gi perfettamente informato di tutte le pratiche dell arte, non os metter mano a verun' opera pubblica, finche non ebbe attentamente studiate le opere de' grandi pittori, ed in particolare quelle del Bosso e del Primaticcio, a Fontainebleau. I suoi quadri della risurrezione di Tabita e la Flagellazione di Paolo e Sila sorpresero Parigi per le grazie e l'armonia della composizine, come per
:
,

II

Ritratto di Pietro Testa.


stilla

Didoue moriente
le

catasta del-

legna, uelT atto che Iride le svelle il fatai capello, da Pietro Testa. II Centauro Chiroue che insegna ad Achille a suonar la lira ed a acconciare i dardi, dallo stesso.
,

L'ultima Comunione di S. Girolamo, dal Domenichino. TESTANA (Gio. Battista) iotagliatore a bulino, nacque in Genova circa il 1649; ma dimor lungamente in Roma, dove condusse la maggior parte delle sue opere. Intagli pure unitamente a Guglielmo
Vallet ed a Stefano Picart
gini
le
le

imma-

degli eroi

di

Giovan Angelo

tratte dalle medaglie e dalpietre antiche. 11 suo bulino si accosta per conto della piacevolezza a quello di Mellan.

Camini,

la nobilt dell'espressione e per la freschezza del colorito. Pochi conobbero al pari di Testelin le teorie della

pittura,

onde

lo

stsso (e Rrr.n,

su

TU
amico,
era
solilo

TU
di

105

consultarlo

intorno alle difficolt dell'arie. Ma Lodovico non ebbe fortuna eguale al inerito: ed il suo amico senza offenderne la delicatezza lo colmava de' suoi beneli/j. Moti in patria nella fresca et di -10 auui. Suo fratello

che compongono I' uomo, e diverse ligure intere di persone d'amSi conosce altres unii sessi. bo sua slampa rappresentante Arianna abbandonata, da Guido Reni.
le

parli

,i

Goffredo
a

per alcune stampe

conosciuto ) bulino, da Ber-

minore

ghem

e dal

(Enrico) era nato a Parigi nel 161(5, e fu insieme a Lodovico scolaro di vet. Essendosi fatto conoscere buon disegnatore, venne pensionato dal re ed alloggiato ai Gobellini quali fece diversi per cartoni. Nominato professore dell'accademia di pittura, in Parigi, nell'epoca della sua fondazione, fu uno de' pi valenti maestri: ed in grazia dei giovani allievi pubblic
,

TESTELUN

TUKODON

Domenichino. (Gio. Francesco

).

scultore nella cappella di S. Ignazio alla chiesa di Ges in Roma, nacque in Francia circa il 1640, e poi ch'ebbe appreso a disegnare ed a

modellare

in patria, recossi

Roma
breve

onde meglio

esercitarsi nelle pratiin

che della scultura, ed emerse

tempo valente
pe

seppreservarsi dal cattivo gusto in


artista,

ma non

nel

1696, poco prima di morire, la celebre sua opera ; Conferenza delV Accademia coi pareri de' pia esperti maestri intorno alla pittura.

allora dominante. Fra le sue opere eseguite nella preallegala cappella del Gesii, iavorando a competenza di Pietro le Gros, che aveva di gi acquistata fama di raro scultore, merit comuni applausi il gruppo rappreseutante alcuni Giapponesi che si coni

(Brandolin), bresciano, visse probabilmente nel quattordicesimo secolo. Sebbene fino alla nostra non siasi conservata veruna sua opera dubbiamo non pertanto crederlo uno de' buoni pittori del suo secolo, trovandolo dagli scrittori pareggiato a Gentile da Fabiiano; aggiugnendu che fu concorrente dell' Alticbieri per le pilline della sala di Padova detta de' Giganti.
et
,

TESTOfUNO

vertono alla Fede;

di

modo che venne


Le Gros.

comunemente

attribuito a
si

scorge il maneggio del marmo, e direi quasi inarrivabile; ma questa parie esecutiva perocch la sola cosa lodevole traviato dal signoreggianle gusto dei secolo, v'introdusse stiaue alitudini,
Perfettissimo vi
,

TEXADA
uno
di

(Don Girolamo)

illu-

svolazzi di vesti fuori del naturale, e per dirlo in una parola, un movi-

stre pittor dilettante di

Siviglia, fu

coloro che e col consiglio e col danaro potentemente contribuirono al mantenimento dell'accade-

mento che non sarebbe pure scusaDopo questo gruppo che il suo capolavoro,
bile in opere di pittura.

mia
sori
pii
,

di pittura

stabilita

dai profes-

fu

per

avventura uno dei

perduta opera sarebbe ogni ulteriore indagine sulle produzioni di un artista, che spinse la sfrenala licenza delle stranezze al di
nini e de' suoi seguaci.
l del

castigati disegnatori della stessa

Ber-

accademia.

THELQT

(Giovanni Giorgio),
l

TTIEODORE (N.)
ra e l'intaglio da

pittore ed in-

nato in Chartres nel 17'J3, era conosciuto avanti il 181 per una stampa rappresentante la Pittura, da Frali cesco Albano.

tagliatore francese, a; prese la pittu-

Francesco Mil,

sui disegni del quale intagli.

Tre
no,
il

seguiti di sei paesaggi

THFLOTT
intagli a
te in

(Giacomo Gottltbb)

primo

in

cadaugrande formalo l'al1'

Star/,

bulino ed all'acqua fordi Gin. Daniele tutto il corso del disegno del-

compagnia

formato medio, forma rotonda.


tro in

ultimo

in

TIIEOTOCUPOLI (DomeM".

1 ,

406

TU

TU
L'Innocenza, gentil fanciulla io mezzo a grazioso paesaggio
.noi
,

nato in Grecia nel 1548, venne giovinetto a Venezia, e fu ammesso nella scuola <Ii Tiziano Vecellio, dalla quale usc valente pittore. Ma ben
tosto
le

da

Giosu Reynolds
Il

re

Eurico IV d'Inghilterra, da
del Ponte, ed il Kingston llupon-

udendosi rinfacciare la serviimitazione del maestro, cadde, per

Giosu Boydel. Veduta orientale

ismeutire quest'imputazione, in stranezze, che gli fecero torto grandissimo ; onde si diede allo studio della scultura e dell'archit3ltura.

Carenalo

di

UH

1788.

Veduta occidentale del Carenaggio di Kinston-llulle, che serve di

Recavasi poscia in Spagna, dove non lard a farsi nome di eccellente architetto,

accompagnamento al precedente. T1IIBOUST (Benedetto) nacque


a Charlres circa
il

non omettendo

di esercitare
la

al bisogno simultaneamente ancora

660, e poi che


i

ebbe appresi

in patria

principj del

scultura e la pittura. Costru in Madrid il collegio di donna Maria d'Arragona, fabbrica regolare, ma senza ornali , come si conviene ad edifizj di tale qualit. Faceva poi

diseguo e dell'intaglio,

recavasi a

Toledo la chiesa ed il convento delle Suore Domenicane , ed una


in

casa di gentile ed elegante architettura chiamata Aa' Ayunlantnto.


,

In lllesca, citt posta tra Madrid e Toledo si esegu sui di lui disegui il bello e grandioso ospedale e chiesa della Carit, nella quale dipinse il quadro ili S., lldefonso e scolp due belle statue di profeti.

dove incise diversi soggetti tratti da quadri d' italiani maestri. Dicesi che il suo gusto d'intagliare sebs'accosta a quello di Mellan bene siane per conto del merito rimasto a qualche distanza. Pubblic in Roma la Vita di S. Terribio , nel 1679, sotto il titolo di: Vita B. Turribii archiepiscopi Limanii
,
,

Roma

in Iudiis, sui dis gni di J. B.

Gae-

tano.

Intagli
:

inoltre

le

seguenti

slampe

S. Teresa in estasi
nell' istante in cui

tra le

nubi

un Angelo con

Ma la sua pi graDtle e lodevole opera lu la chiesa ed il monastero


delle
edifirj

un dardo infiammalo
squarciarle
il

disposto a

monache Bernarde
di
gli

di S.
in

Do-

menico
pittura

questi appartiene, architettura,


Silos':

lutto

seno, dal lmoso gruppo in marino del Bernini. La Statua di S. Bibbiaua, dallo
stesso.

in et di

Toledo ottantanni, lasciando due


scultura.
a

Mor

buoni

Trystan e Mayno. T. ) valente ( A. dilettante d'intaglio, del quale dannosi molle teste intagliate in sullo stile di Stefano della Bella , pubblicate nel 1723.
allievi

S. Tommaso d'Aquino, da Giacinto Calandrucci. S. Rosa ingiuocchioiii davanti la

THEVENARD

Santissima
Baldi.
Il

Vergine

da

Antonio

Martirio di S. Pietro d'Arbues.

dal

medesimo.
Crocifisso
;

Ges Cristo
vedonsi vanni e
la

ba^so

nacque in Inghilterra, ed operava in Londra nel 1 780Costui, pi che in luti' altro


genere
nell' intaglio a si distinse , granito ed all'acqua tinta. Intagli diversi soggetti per l'edizione delle opere di Shakespeare , pubblicata

TIIEW (Roberto)

la

Vergiue , S. GioMaddalena , da Scipion


B.

Gaetano.

TIIIEBAULT
glie di
le

(Elisabetta) mofece conoscere Ira


deli' et

Dufios,

si

sua per molle belle vignette, tratte da Maintagliatrici


i

in

Londra da Giovanni
ci fece diverse
tra
le
,

B.iydel.

Oliso-

illier.

tre di

stampe

THIELE

Alessandro) nacque
1695, esercit io g<o-

late

quali

io Erfuil nel

Ili

TU
ma
(raltu
ili

107

vmezza

la

mi lieta

(ar altri

lavori, oltre quelli

che de-

naturale inclinazione per la pittura del paesaggio, copi a tempra alcuni

stinava all'ornamento della propria casa, o in dono agli amici. Mor nella

Avendo in apconoscenza di questo maestro, pot approlitlare dei suoi consigli ed insegnamenti. Pretendesi che Thiele sia stato il primo a dipingere in Germania paesaggi a pastello. Apprese poscia a dipingere
quadri
presso
d' Agricola. fatto
all'olio, e fu

ghe discosta da Malines,

sua villa di Boescbot, quattro le1' anno 1667.


(il

T1IIERS
ancor
forte.
egli

Barone
e

di) intagli

per

passatempo
paesi
all'

alcuni

piccoli soggetti

acquacirca

THOENEBT
il
,

(N.),

nato

nominato

pittore della

corte di Dresda. Allora fecesi a di-

pi belle vedute della segnatamente quelle sulle rive dell'Elba e della Sala. Da principio per altro suoi quadri
piugere Sassonia
le
,

1760 dimorava in Lipsia nel 1789 dove intagli diverse stampe di Storia da Rode, ed alcune vignette per ornamento di varj libri di letteratura.

TllOMAN (Giacomo
nacque
in

Ebnesto),

colore oscuro, ma seppe correggersi ed i posteriori sono pi chiari e pi lieti. Intagli pure all'acquaforte dai suoi disegni di-

tendevano

al

versi paesaggi.
rita
fra

scuola
gli

,
,

Ebbe in Dresda fiodalla quale uscirono,


un
figlio
,

altri

che incise
Die-

alcune cose e
terich.

l'illustre pittore

Mor

Tra le che ammontano a diciollo all'incirca , sono stimali Due Paesaggi montagnosi ornati
di ruiue e di fabbriche sull'antico

Dresda nel 1755. . sue stampe di paesaggi ,


iu

llalgestem nel 1588, e di diciassetl' aniii era ormai valenle pittore. In tale et lasciava la patria per vedete l'Italia; e quindici anni si trattenne in Genova, Roma Napoli, studiando in ogni luogo le pi belle opere dell'arte e dipine gendo in pari tempo pregevoli quadri, o solo, o in compagnia di Ada-

Elshaimer. Era talmente allezionato a questo suo compat iolto di cui ne imit pei lettamente lo sii, le, che solo la morte ebbe forza dsepararlo. Allora torn in palliai

mo

gusto.
Altri

ma non
due
e
simili

molto dopo mor

Landau,

ornali

di

case

trovandosi
lore.

al servizio dell'

rustiche
toccati.

per met

leggiermente

THOMAS
Ypres

impera, v (Giovanni), utwo in

Paesaggio eroico ornalo di ruine


e

monumenti.
,

Due Paesaggi rappresentanti due vedute presso Naumbourg ec. THIELKN (Filippo van), nacque in Malines di nobilissimi pal'anno 1618. I i^eiilori non oponendnsi
tenti
sagtfi

circa il 1610, poi ch'ebbe appresi in patria gli elemeuli della pittura nella scuola di Bubens, part
alla

volta
in

d'Italia con

Diepeubekc

suo

rondiscepolo.

Thomas, tornanMetz dal-

do

patria, si divise a

suoi
racco-

alia
lo

sua in-

clinazione

per

la

pittura,

a Daniele Segbers, gesuita, eccellente pittar di fiori, che

mandavano

breve non tard ad essere emulalo dal giovinetto allievo. Non perci si separarono, ma cercarono con
in

nobile gara di superarsi


li

onde molcondussero assieme. Poche opere vedonsi in pubI- ico di Thieleu, troppo ricco per
;

bellissimi quadri

l'amico per eseguire alcune pitture nel palazzo di quel vescovo. Dopo queste ebbe altre commissioni a Metz ed altrove, li modo che le molte opere ((indotte iu Lorena lo resero talmente celebre, che nel 1662, l'imperalore Leopoldo lo nomin suo pittore, assegnandogli un ragguardevole stipendio. Manca dopo tal' epoca ogni notizia biografica intorno a questo artista.

THOMAS

(Carlo

5Iac.no) na-

408
10 circa la

TU
Il

TU
Giudizio Universale grande composizione di Francesco Vanni. Apollo io mezzo ai coro delle Muse che danzano, da Baldassare Peruzzi ,1715. - (Simone) nacque in Trojes l'anno 1658 da un nipote di Filippo. Poi eh' ebbe imparato gli elementi del disegno e dell'intaglio in patria passava a Parigi onde perfezionarsi nell'intaglio. Egli pi che iu tutt'altro genere riusc bene nelincisione a bulino, ed il suo stile corretto ed ha grande propriet.
,

met del secolo deoimottavo, apprese il disegno e l' intaglio eia Beauverlet, e lungo tempo lavor come ajuto del suo maestro, merlo il quale pubblic alcuna stampe

nou prive
verlet,

di

merito e per certi


fare di quelle di

ri-

spetti in sul

Beau-

ma

nel

totale assai lontane

dal inerito delle sue.

THOMAS1N
Trojes
nella

Filippo

),

nato a
circa
il

Champagne
i

1536

apprese io patria

principj

del disegno e dell' intaglio , ed era ancora giovane quando recossi a

Roma. Col cominci ad


tro; indi
si

intagliare

Fu

ricevuto

membro

di

quell'acca-

varj ornamenti per cinture, ed al-

diede ad

intagliare- in

rame

sotto la direzione di Cornelio


si

demia, ed ebbe il titolo di pittore del re. La maggior sua opera un volume in foglio contenente in 2 1
logli

fece buon maestro. Staquella citt, intagli varie stampe dalle opere de' pi insigni pittori italiani , ed essendo morto nella stessa citt assai vec-

Coort, e

bilitosi in

tutte le statue e le altre sculture della real Villa di Versailles.

Mor

in Parigi nel

1712.
isolate.

Altre

sue,

stampe

chio, lasci pi di dugento stampe, cinquantadue delle quali rappresenle antiche statue di Roma. Sebbene non correttissimo nel disegno le sue incisioni sono stimate per uno stile chiaro e fermo, e per-

tano

ch

le estremit

sono linissimamente

di Borgogna. Carlo XIII re di Svezia. La Pesca Miracolosa di S. Pietro da Raffaello. La Trasligurazione, da Raffaello, incisa per ordine di Luigi XIV ,
,

Maria Adelaide duchessa

finite.

Soggiungo un breve catalogo

stampa

assai bella.

delle pili conosciute.

Filippo

Emmanuele
del

di

Lorena

duca

di

Mercour

Il Salvatore e gli furono dipinti da Raffaello nella chiesa delle Tre Fontane, in 4 fogli. S. Margarita che tiene una palma nella mano e con un piede calpesta l'ala di u drago, da RafI

1595. Apostoli quali

Ges Cristo sul monte degli ulivi , da le Brun ec. (Enrico Simone^ figlio di
Simone, nacque
apprese
i

in Parigi nel

1688,

principj del disegno e dell'intaglio dal padre, indi studi sotto Benedetto Picart , col quale

and

in

Olanda. Dopo

essersi

trat-

faello

1589.
,

tenuto due anni in Amsterdam , torn a Parigi nel 1728, e fu ricevuto


in quell'

11

La scuola d'Atene Thomasin sostitu

dallo stesso.

accademia

di

pittura.

La

ai

due

filosoli

gli

apostoli S. Pietro e S. Paolo.

Santa Cecilia con quattro Santi,


dallo stesso
,

1617.

La Disputa dei Dottori sul SS. Sacramento, dallo stesso, 1617. La Sacra Famiglia da Federico
,

sua maniera d' intagliare libera e pittoresca. Seppe accordare con sottile ingegno la punta ed il bulino, ed iutagl con egual successo i ritratti e la storia. Mor in Parigi
nel

1741.

Zuccari.

Elenco

ci'

alcune sue stampe.

La Nativit del Salvatore Ventura Salimbeni.

da

Ritratto di Carlo Cignani pittore

bolognese, da un dipinto dello

stessi.-.

TU
Luigi
Delfino
di

!1

409

Francia

da

Tequ.

Adamo ed Eva fuori del Paradiso, da Domenico Feli. I Pellegrini iu Emraaus, da Paolo Veronese. Una donna nel bagno, accompaguata da due altre femmine , da Rubens. Venere nuda die riposa e Cupido , da le Bruii. La regina Didone seduta nel tempio , da Coypel. Apollo die distribuisce premi alle Arti ed alle Scienze, e Minerva che corona il Genio della Francia , da Mignard. II Ritorno dal Ballo, da Antonio ec. Vatteiu TUORNlllLL (Giacomo), nato in Derbyshire uel I67 , da un gentiluomo di provincia ridotto in rii
,

anni recavsi a Lioue e di l a Bourg-en-Bresse, di dove fu chiamato alla corte di Torino. L'anno 1695 conduceva suo
bry.
tre

Dopo

Vienna, e col intagli alcune belle stampe per l' imperatore Leopoldo. Invogliatosi di vedere Augusta onde far conoscenza di quegli artisti, vi si trattenne due anni, indi rivedeva la patria nel 1699, e continu a lavorare fino alla morte accaduta nel I7I8. Fra le sue stamfiglio a

pe indicher
Ritratto
di

le

seguenti

Francesco Turretin , teologo Ginevrino, da P. Stand. La B. Vergine, il bambino Ges e S. Giovannino, rame intaglialo a grandi tratti sul far di niellali. La Santa Cena. Ges bambino che riposa sulla
paglia ec,

applic alla pittura in et giovanile sotto mediocre maestro, ma ajutatodal proprio iugeguo fece rapidissimi progressi uell arte. Recatosi a Londra dipinse un vasto quadro per la regiua Auna, la quaJe per mostrare al pittore l'intero suo soddisfacimento, lo cre cavaliere. Trattando egli ogui genere
strettissimo stato,
si

(Gio. Giacomo) figlio del precedente , fu ancor esso intagliatore in rame, ma lontano dall'eccellenza

molte stampe prest ajuto

paterna. Dicesi che in al padre.

T1IULDEN (Teodoro), nato a Bois-le-Duc nel 1607, fu uno dei pi illustri allievi di Rubens, e suo ajuto ne' vasti quadri della galleria
del
rigi.

di pittura, in breve
ti

tempo

coi frutl'

quando Rubeus

delle sue fatiche riassett

ecofatto

Lussemburgo. Aveva 25 anni lo condusse a PaApprofittava del suo lungo sog-

nomia
ra dei

della sua famiglia.

Fu

pillore del re e

membro
e

della

came-

si

Comuni,

lasci un' unica figlia,

del

celebre
essa.

nel 1752, che fu sposa Hogart, pittrice anlasci

morendo

giorno in quella capitale per recara Fontainebleau a disegnate le fatiche d' Ercole del Primaticcio, che
poi
intagli

all'acquaforte.

Questo
avepi vivo

ed

altri studj sui

quadri
in lui

italiani
il

cor

diverse stampe intagliate all'acquaforte, tra le quali :

Giacomo

vano

risvegliato

desiderio di vedere la terra classica delle belle arti, ma fu dai suoi genitori

Adamo ed Eva. TIIORNTIIWAITE

( I.)

intaglia-

versa

va in Londra nel 1784, in compagnia di Stali, la celebre stampa rappresentante la morte di Cook, tratta da un quadro di Carter.

richiamato nelle Fiandre. AnGaud, Bruges, Malines, ec. possedono preziosi quadri di questo valente artista. In diverse parti s'accost molto a Rubens, e forse lo supe,

TUOUKNEYSER
mo
)

(Gio. Giaco-

apprese

in Basilea nel 1656, elementi del disegno in patria, indi pass a Strasburgo per imparare V intaglio sotto Pietro Augli

nacque

r nell' intelligenza del chiaroscuro, restandogli a dietro di lunga mano nella forza del colorire, senza essere miglior disegnatore, nella fertilildell'invenzione e verit dell'espressiouc, senza, dare maggior nobilt alle

Diz. degli Arch, tee. T. ni.

52

410
i"ure.
roti

Ti

TI
i

cosa uotabile

che sebbene
suoi
lavori

Thuldeo

conducesse

un caialteie grave e moderato il portamento delle ligure, le mosse,


:

somma

diligenza e cou lungo

studio, pure

con estrema facilit. Am teneramente il suo maestro, morto il quale abbandon Anversa per ritirarsi a Bois-le-Duc, dove mor in sul finire del secolo
fatti

sembrano

diciassettesimo.

T1IYS GYSBRECHT, nacque


Auversa circa
migliori
il

in

1625. e fu uno dei

fra i moltissimi Fiandre. Ma egli non ebbe la fortuna propizia al merito. Si racconta che diversi suoi ritratti furono comperati a carissimo prezzo, credendoli opere di van Dyck, quand'egli avevagli rilasciati ai committenti a vilissimi prezzi. Visse perci sempre povero, e costretto ad andar cercando d'una in altra citt cbi gli dasse da lavorare. Non conosciuta l'epoca della sua morte.
ritrattisti
le

che contano

vestire a grandi pieghe, i colori temperati, riposo, armonia, tutto tende a formare quel dolce patetico, di cui diede cos sublime prove nei sudi S.'i Pietro e nelle Maddalene. Dei molti quadri fatti in Bologna ed altrove non ricorder che l'Addolorata a S. Benedetto, maravigliosa per la filosolica espressione e per difficilissimi scorti ; il S. Domenico nella sua chiesa in allo di risuscitare un morto, che sorpreil

se

lo

stesso Lodovico, ond'

ebbe

dire,

non sapere qual

altro

maestro

potesse pareggiare al Tiarini; il S. Pietro che pieno di compunzione sta fuori del pretorio, che un tempo fu uno dei rari quadri della galleria di Modena; e per ultimo il Cristo morto, ed il S. Giovanni decol-

TIAR1N1 (Alessandro), nacque


in

Bologna nel 1577, ed apprese in


i

patria
si

principj

della

pittura dal

Fontana e dal Cesi; indi riparatoa Fireuze in occasione di una rissa che l'obblig ad abbandonare la

Piracoleca di BreVisse molto in Reggio, dove lae serv pure sci bellissime opere il duca di Parma ed altri principi, mostrandosi in ogni luogo uno dei pi grandi pittori dopo i Caracci.
lato della reale
ra.
,

patria, frequent la scuola del Passignano. Ottenue dopo alcuni anni

Mor in patria di 9l anni. , TI BALDI (Pellegrino) detto ancora Pellegrino di Td>n.ldo de' Pel-

buoni uflcj praticati a suo favore da Lodovico Caracci. Di pronto e versatile ingegno com'era, il J ialini beo tosto si era reso padrone della maniera del pittor fiorentino, e non solamente in alcune opere fatte in Toscana, ma ancora uella S. Barbara in S. Petronio di Bologua raostrossi Pasignanesco, e piacque ai suoi concittadini. Ma conoscendo il pregio
ili

rivedere

la patria

pe:

uacque in Bologna nel 1527, padre della Yalsolda uel territorio milanese, venne destinalo alici pittura, per la quale mostrava
li

r ni

e da suo

grandissima inclinazione. Non noto il maestro avuto in Bologna di


,

dove recavasi

1547 e vi si tratteneva tre anni, studiando e copiando le migliori pitture. Pare che col si proponesse principalmente Michelangelo (perocch unia

Roma

nel

della scuola caraccesca, fecesi a copiare e studiare le cose di Lodovi-

versale era allora la giusta ammirazione per cos grand'uomo, e gli


slessi

co

e valendosi

de' suoi consigli e

allievi

di

Raffaello

cercato

direzioni, in breve
-slo

un pittore di comporre, di degradare la luce, di esprimere affetti parve educato nella scuola
eg|i

tempo comparve diverso; e nel nuovo gu-

avevano di accostarvisi) onde riusc grandioso e studiato nel nudo, gagliardo


e felice

negli

scorti

ina

nello stesso

tempo

cos temperalo e

dei

Caracci.

Ma

seguendo malinconico

il
,

suo naturale serio diede alle figure

che i Caracci solevano chiamarlo il Michelangelo riformato. Le prime opere che condusse a
pastoso
,

TI Bologna sono alcune


sari
storie dell'Ocli-j
il

TI
battisterio

411

dissea fatte all'Istituto,

Va,

chiama

le

migliori

di tutte

contro il sentimento dei Canicci che preferiscono quelle a S. Jacomostrossi inimita)ile nella castigatezza del disgno nella espressione , nell' abbondanza
()o
,
,

con suo disegno in questa chiesa e per un basso rilievo di Campo Santo, che da Palladio, Vasari e da altri insigni areretto
fu giudicata a favor del senza che perci ne venisse danno alla fama del Tibaldi. Chiamato in Spagna da Filippo li per la fabbrica dell' Escuriale , esegu col quello che il Primaticcio fece per la corte di Francia , e torn ricco a Milano e creato marchese di Valsolda, ove era nato suo padre. Fabbric in Milano per se un palazzetto con assai leggiadro cortile, nella contrada del Marino, fece molti bellissimi disegni per il Santuario di Varallo, eresse la chiesi di S. Fedele che una delle pi
chitetti

nelle quali

Bassi

dell'

invenzione

nella

copia delle

figure, nel variarle, fier aggrupparle. Chiamato nella Riarda d' Ancona
,

fece in diverse cilt


a

stupende opere
di

fresco delle

storie

Scipione e
fece all'olio,

di Trajano.

Poche cose

tranne alcuni piccoli quadri lavorati con estrema finezza nei quali introdusse d' ordinario vaghi pezzi di architettura , la quale fu poi la
,

professione della s-ua matura et, e quella che lo sollev al grado dei pi fortunati artisti. Aveva cominciato ad esercitarla nel Piceno, poi chiamato a Milano dal cardinale ar-

magnifiche di Milano ec. ce. Giunto settantanni cominci a setioltre


i

tire

gli

effetti

dei continui studj e

fatiche che

civescovo Carlo Borromeo fu l'esecutore dei grandiosi disegni di cos grande personaggio. Troppo lunga opera sarebhe il venire soltanto enumerando moltissimi edifuj eictti sui disegni di lui e sotto la sua
i

da oltre ciuquant' anni e nel 1600 sosteneva grandissime pag il comune tributo alla natura.
,

TIBALDI(DOMENICO),
l'

a torto dalfiglio

Orlandi e da
,

altri

creduto

di Pellegrino, era
lo
al

suo minor fratelquale aveva egli insegnati i

direzione. segni

architetto della cattedrale, fu l'autore dei nuovi didella facciata di ordine diverso dal restante del tempio che fu eseguita per un terzo , e di cui sonosi lasciati sussistere le cinque porte ed altrettanti corrispondenti finestroni. a cagione della singolare loro bellezza e preziosit della scul
,

Nominato

principi della pittura, e dell'architettura. Pochissimo esercit la pri-

ma arte, essendosi dato alla seconda ed all'incisione. Si dice che fu maestro di Agostino Caracci. E questa circostanza e le stampe che pubblic , e le opere di architettura
eseguite sotto la sua direzione lo fanno degno di aver luogo , ma a tra i molta distanza dal fratello Mor in Bologna buoni artisti. 1' anno 1582.
.

tura
il

della qual cosa

non

facile
a

dar

giudizio

favorevole
,

cos

strana
stato

innovazione

come sarebbe

consiglio il distruggere bellissimi pezzi di soda architettura, par sostituirvi un mi-

imprudente

T1CCIATI (Girolamo),

scultore

fiorentino, che operava in sul decli-

maniera. Fece il gran cortile d'ordine rustico del palazzo arcivescovile con porte bellissime nello stesso palazzo, cappella magnifica ed ingegnosissima scuderia. Ebbe grave disputa con Martino Bassi, altro architetto della fabbrica del duomo, per conto del
sto
di

gotica

ed araba

nare del diciassettesimo secolo , uno di coloro che lavorarono intorno al monumento eretto in Santa Croce a Galileo Galilei. Egli scolp la figura rappresentante la Geometria, il di cui atteggiamento, le pieghe e le estremit non possono essere in peggior modo trattate; onde baster 1' aver fatto cenno di un

412
artista
clic

TI

TI
L' Adorazione dei Magi, ttampa
capitale di Gio. Battista. Due serie di capricci dello stesso,

contribu al depravamento rie! buon gusto ed al decadimento dell' arte sua.

TIDEMAN (Filippo),
Amburgo
i

nato

in

uno

in ventiquattro fogli, l'al-

eh' ebbe principj dell' arte in paappresi tria sotto la direzione di mediocre
nel
,

1657

poi

tro in dieci.

artista

fu

io

Amsterdam

allievo

di Lairesse, poi

suo ajuto nelle grandi

Seguito di ventisette soggetti della fuga e del riposo della Sacra Famiglia io Egitto, di Gio. Domenico. Seguito di ventisei teste di carattere
,

opere

di storia. Accasatosi iu appresso nella stessa citt, vi fu molto adoperato per dipingere sale all'olio

dello stesso.
in quattordici fo-

La Via Crucis
gli
,

dello stesso.

ed

fresco

mostrandosi costanteil

mente copioso inventore, ed

pi delle volte dotto osservatore del costume nelle cose di antiche storie e di mitologia, che, scegliendo egli soggetto , preferiva sempre ad il ogui altro argomento. Mor in Amsterdam nel 1705, lasciando a' suoi
figli

Miracolo di S. Francesco di dello stesso. Paola Maria Vergine tra le nuvole che si mostra a S. Teresa ed a due al,

tre religiose

dello stesso.

Sant'Ambrogio
popolo

che
),

predica

al

dello stesso.
(

Lorenzo

minor

fratello

una

ricta

eredit

ma non

suoi talenti.

TIENEN (Vincenzo van)


annoverato
tra

viene

gl'intagliatori all'ac-

quaforte per alcune stampe appena mediocri, onde non importa il dar-

De ulteriore notizia.

TIEPOLO (Giovati Domenico) nacque nel 1726 iu Venezia da Gio. Battista, uno de' pi rinomati
,

Gio. Domenico , fu ancor esso pittore ed intagliatore alla punta , ma alquanto lontano dal merito del padre e del fratello. ( Gio. Battista ), nato in "Venezia nel 1692, fu l'ultimo pittore di quella feconda madre di grandi artisti , che ottenesse fama europea. Era egli scolaro del Lazzarini, ma forse, pi ebe del Ladi

pittori veneziani del d-ecimottavo se-

colo, che lo
dell'arte.

ammaestr ne'principj Giovan Domenico dipinle

geva in et di diciannove anni

imitatore del Piazzetta. del suo primo stile, onde non ricorder che il suo Naufragio di S. Satiro
zarini
,

fu

Non rimangono molte opere

figure nella cupola de' santi Faustino e Giovila di Brescia , le di cui architetture ed ornati venivano dipinti da ?dengozzi Colonna, Chia-

in

S.

Ambrogio

di Milano. Si con-

sacr in appresso allo

studio delle

mato
vo.ri

in Ispagna per importanti laa fresco, volle

il padre accompagnarlo, e non isdegn di servir-

d' ajuto ne' suoi lavori , dopo averlo consigliato e diretto nelle invenzioni e disegni. Non perci maraviglia che nelle opere di Gio. Domenico si trovi grande analogia con quelle del padre. Mor in sul declinare del diciottesimo secolo.
gli

Pubblic

molte

stampe

iutagliate

"IT acquaforte , delle quali diamo P indice insieme ad alcune incise dal padre.

opere di Paolo Veronese; e non so se per lo migliore , ma certamente per fecondare Ja propria fantasia , attentamente esamin le stampe del Durer. Nemico dei colori vivaci , adoper costautemente tinte basse , ma seppe dare un effetto ed una vaghezza tale ai suoi dipinti ebe poco si vede di simile. Della sua miglior maniera io non indicher che la volta della chiesa, altra volta dei Trinitrj di Venezia , che sorprende per beili varialissimi scorti e per quel campo di luce splendidissimo che rallegra tutta la storia. Pi che nei freschi mostrossi slu,

TI
diato nei quadri all'olio, dei quali trovatisene sparsi di ogni dimensio-

TI

413

ne

in ogni parte d'Europa, che pur sarebbero ancora lenuli in maggior se avessero pregio che non sono maggior -eastigatezza di diseguo e vaghezza di colorilo. Per sentiim.ito del'Algarolti, che stimava ed amava moltissimo questo suo illusile coneh' egli chiamava il mio cittadino Tiep(Llt.', il suo miglior quadro in sant'Antonio di Padova , e rappresela il Martirio di S. Agata nel di cui volto seppe espiimere l'orrore della morte insieme alla
,
.

conoscitore del chiaroscuro e vigoroso coloritore, ma talvolta oscuro oltre il dovere. A Parigi , a Gaud ed altrove conservatisi alcune pregevoli opere di quest'artista, tenute a cagione della loro rarit in mag-

gioja per vedersi vicina alla gloria. Mor in Venezia di 77 anni.

non meritano. iGio. Battista) nato a Paiigi nel 1 740, fu allievo in patria di Foxard, celebre intagliatore all'acquaforte ed a bulino. Sebbene Gio. Battista siasi per certi rispelli accostato alla maniera del maestro, per conio del gusto lo super, e le sue opere sono assai considerabili. Ci limiteremo al indicarne alcune
gior pregio che forse

T1LLRC

TIETLANDO
decimo
,

visse

nel

secolo

delle pi ricercate. La maggior parte

delle

stampe

ed ebbe la condolla della chiesa e monistcro d Einsilden, chiamato V Eremitaggio della Vergine,
nelle

che ornano
iu

Viaggi

dell'ali.

Chappe

montagne

della Svizzera

uno

de' pi. ricchi saoluarj dell'eia pre-

sente. Era stato questo grande edilizio

comincialo da Eberardo primo


il

superiore di questo luogo,

quale,

ne commetteva la cura erte al savio architetto Tiellaodo , fu poi suo successore. La chiesa ha la forma di croce con Ire torri.

morendo

Siberia, dai disegni di le Prince. Seguito di Savojardi a Paiigi col titolo Me? gtna, ou les commissio* naires ultramontains an servce de qui lei vulent vayer, da Saint Aubin. I Pastori Bussi , da le Prince. Agar nel Deserto da Vernet. Una parte delle vedule del viaggio della Grecia , da Choiseul. Le Vignette per la magnifica edida Cochin. zione del Tasso
:

Sollevasi

la

minore

sul centro della

croce, e l'altre che servono per campanili popolali da pi di treula

campane
nave.

sono

ai

due

lati

della

T1LBDRG
versa circa
pittore di
di
il

(Egidio) nato in An-

Europa Pax Europae reddita 1765, da Monnet. Bilratto in medaglione di Clemente XIV, da Domenico Porla ec. TJLLEMANS (Simone Pietro), oriondo di Brema, venne giovinetto

La Pace

in

1570 fu non infelice adunanze contadinesche e

in Italia circa

il

1620, e vi acqui-

st

nome

di

buon maestro, dipin-

mercati, cui sapeva dare variet ed un certo sapore nelle mosse e negli atti, che le distinguevano dalle opere di simil genere degli altri fiamminghi. Altro non noto di quest' artefice se non che operava ancora nel 1625. (Egidio vas) di Brussellcs, nacque circa il 1625 e probabilmeule fu allievo di Branwer , che cerc costantemente d imitare, sebbene mai non abbia potuto raggiugnerlo ne'suoi spiritosi tocchi. Fu, come tutti quelli del suo paese ,
,
,

gendo il paesaggio. In appresso, conoscendo che guadagnerebbe assai si volse a pi dipingendo ritratti questi, ed in breve ebbe nome tra
,

migliori ritrattisti.
1'

A Vienna

ri-

imperatore Ferdinando ed seco una altri personaggi. Aveva figlia che faceva graziosi paesi finisebbene dipinti a guazzo. tissimi Tillemans operava ancora nel 1668. TIM A GORA, celebre piltor greco quando visse nel!' et di Fidia
trasse
, ,

l'uso dei colori era gi

stato pres;

socebe

portalo

alla

perfezione

4M
quando
i

TI

TI
del tempio d' Esculapio. Visse Timarco nell'Olimpiade 93, o in quel torno.

concorsi dell' arte istitu" vansi in Corinto ed in Delfo. Timagora in occasione dei giuochi
Pizj
,

venulo a concorrenza

di

pit,

TIMARETE,
Micone,
il

tura con Pcueo, fratello di rimase perdente.

Fidia

le pittrici

figlia ed allieva di giovane, ebbe nome tra greche , per una Diana

Cipro, uno de'pii illustri pittori dell'et sua ed emulo di Zeusi , dipinse Ifigenia avanti l'altare su cui doveva essere sanificata circondata da afflittissime persone a motivo della imminente sua morte; laonde, avendo esaurita
di
,

TIMANTE

dipinta in
r

Efeso.

TIM :NETO,
vasi

nominato

ignorar) s le

greco pittore, troda Pausania ma sue opere, mentre sap,

piamo <li TI MI LO

greco scultore

ram-

arte nell' esprimere il dolore dei congiunti , e restandogli da dipingere il padre , ne trovando modo
1'

mentato dallo stesso Pausania, che ebbe nome tra gli statuarj per un bel Simulacro di Amore. TiMOCLE. V. Timarchide.

maggior dolore rappresent in atto iti cuoprirsi il capo con un lembo del manto. Espresse in una tavola
in esso

di

esprimete
,

T1MOMACO,
fioriva
.

pittore bizzantino,

degli altri

lo

Giulio Cesare , per commissione del quale dipinse che furono pagati Ajace e Medea
ottanta talenti, e collocati nel temdi Venere genitrice. Dipinse un Oreste, Ifigenia in Tauride ed

nelP eia di

di

dimensione un ciclope dormiente, e volendo dare un'adepiccola

pio

quata idea della sua grandezza, gli pose intorno alcuni satiri che con un

misuravano il dito grosso della sua mano. Era pure opera di questo eccellente artista un eroo , che come rarissima cosa trasportato dalla Grecia in Roma , ammiravasi nell'eia di Plinio nel tempio della Pace. Chi desiderasse pi diffuse notizie intorno a Timante, pu leggere quest'articolo nell' indice di
tirso

intorno alle quali trovatisi nella greca Antologia diversi epigrammi , i pi dei
altre

celebri

opere

quali relativi ad Ajace e Medea.

TIMONE
Plinio nel
tra coloro

trovasi
lib.

annoveralo da
,

XXXIV
,

cap. 8

che scolpirono
sagrificatori

lottatori',

guerrieri

cacciatori,

TIMOTEO,
nome
illustri artisti,

greco scultore di gran

Francesco Junio
Pittori greci di

nelle Vite dei

Carlo Dati. greco scultore licordato da Plinio nel Lib. XXXIV,

T1MARCO
,

cap. 8
1'

di cui altro

non sappiamo
fior,

ed emulo di Scopa e di altri fu uno di coloro che lavorarono intorno al monumento regina eretto in Alicarnasso dalia Artemisia al suo consorte Mausolo re della Caria.

fuorch l'epoca in cui

che fu

TINDAHEO,
trovasi

grazioso

scultore,

Olimpiade 120.

T1MARCU1DE,
fece in

scultore ateniese,
di

compagnia

Tim

>cle

al-

tro statuario ateniese, il bel Simulacro d' Esculapio per il tempio eretto in Elatea ad onore di questo dio. Fece Timarco per lo stesso

da Paolo Lomazzo nel Trattato della pittura senza darne pi distinta notizia. TINELLI CWAL. Tiberio) un-

nominato

tempio un
in

mano

Apollo avente la cetra ed altre statue di lotta-

1583, fu prima scolaro di Gio. Contarmi, poi imitatore del cavai. Leandro da Ponte. Fu il Tinelli uno de' pi grandi rito

in

Venezia

nel

tori, cacciatori, sagri licalori guer, rieri. Erano figli di 1 imarco gli scul-

e tale che avendone veduuno Pietro da Cortona In queiisse, il pittore ha messa l'anisto,
trattisti,

to

tori Policletec Dionisio autori di una statua di Giove posta in vicinanza

ma
di

'lell' effigiato e la propria. Il re Francia, Lodovico Xlll, deside-

II

TI
di

415

tu di averlo alla cui te, e lo cre cavaliere di S. M chele. Forse per

Giovanni, da Andrea del Sarto.

TINTI

(Giovanni Battista),

suo carattere, die aveva del sostenuto e dell'altero, ebbe travagli grandissimi colla moglie e coi parenti sd acerbi rivali ne' professori
il

dell'arte;
lasci
tori.

ma

la

sua virt noi) lo


d [tenti
i

parmigiano, nato circa il 550, appi cse in Bologna l'arie dnl Sammachino e studi con tanto impegno le opere del Tibaldi, che dipingendo a S. Maria della Scala, mostrossi
perfetto

mai privo

protet-

Soleva istoriare ritratti che gli venivano meglio pagati, e non finire quelli che faceva a hasso prezzo.

maestio.

Parma

imitatore di cos riputato In appresso stabilitosi in cerc di tener dietro alle

Sono
da

assai stimati

quadri
saci'i
ri.

alcuni suoi cavalletto di argomenti

evanare del Correggio e ilei Par mi* giamno, onde for mossi uno siile che
partecipa di quello degli esemplari presi ad imitare. Fra le non poche pubbliche e privale pitture che la-

e favolosi,

ma suuo

mollo ra-

Uno
in

bellissimo d'Iride conserva-

Vicenza dai conti Vicentini. TINGUIUS (A. Mei), si rese celebre fra g tagliatori per una sola stampa, che la Tentazione di S. Antonio, da Callot. TINTI (Lorenzo), nacque in Bologna nel (554, e fu uno de' buoni allievi di Andrea Sirani. Per la
si
' i ii
1

Parma meritano particolare rimembranza l'Assunta in duomo ed il Calino della chiesa delie Capsci in

puccine vecchie, che si conta ti a le ultime grandi opere dell' antica scuola parmigiana, ch'ebbe line alla

morte
il

dei

Tinti

accaduta avanti
forse

1620.

chiesa
fece

della

Madonna

del

Piombo
ra

'PUNTO (Musa, o
Tinto)
vile
,

Musa

una Flagellazione, ed un qua-

cremonese chiamato auco-

dro d' altare per la chiesa di S. Tecla di Bologna; dipinse molti quadri di piccole dimensioni di storie sacre e profane, e fu pure buon ritrattista, ina non da paragonare alla sua illustre condiscepola Elisabetta Sirani.

Musa
e

di Gatto, era architetto cimilitare ne' tempi dell' im-

peratore Federico Barbarossa, il quale avendolo pi volle avuto ai suui servigi , volle ricompensarne il disliuto merito, creandolo
nel

1149

Intagli
tra le

all'

slampe,
dipinti

acquafoi le molte quali alcune tratte dai

rauij

il

del padre e della liglia Sifroutispizio dell'Erbario di

D. Giacinto Ambrosini stampato jet Bologna nel I66li; il busto del Dura di .Modena Francesco I, da Francesco Stringa ec. .Mor circa (Camillo), nato
ina circa il 1758, diversi intagliatori
si
il

1700.

in

Bui

distinse tra

che lavorarono nell'opera pubblicata da Gavino Hamilton, ed intagli diverse stampe isolate, tra le quali: Lo Sposalizio di S. Caterina, dal Parmigianiiio. Lo Sposalizio di Meleagroedi Atai.mta, ila Polidoro da Caravaggio.

conte palatino , al qual titolo aggiunse nel 1160 il dono dell'isola Fulcheria, ora Ghiara d'Adda, con diploma spedito in Crema in dicembre del suddetto anno. Bacconta lo storico Morena che i Lodigiani si valsero dell' architetto Tinto per fabbricare la loro nuova citt Fuit inceptus egli scrive, tnurus cvitati* Laudae a Tinta Mussa de Cava de Cremona.
:

(Jacopo), pittore vicentino, operava nel quindicesimo secolo. Conservasi di lui in Vicenza, a S. Corona, una Coronazione di Spine, che nel colorilo si
accosta al far del Pisauello,
lo

T1NTOBELLO

ma uuu
del

Ges Cristo
vi,

sul

monte

degli Uli-

pareggia disegno

nella

castigatezza

dal Lanfranco. Zaccheria che scrive

T1NTORETIO.
il

Ved.

Robusti

nome

Jacopo.

416

T1
,

TI
la.

da Fabriano, operava io principio del quattordicesimo secolo, e si dice che nel 15 18

TIO (FRANCESCO)
la

Al suo ritorno minato consigliere

in

patria fu nodella

e pittore
egli

corte di Cassel.

Fu

buon dise-

istori

tribuna
a

della chiesa dei

Conventuali

TIODA,
nono
questi

Modaiuo, ora perita. architetto spagnuolo del

secolo, fu ai servigi del re


il

Don

Alfonso chiamalo
stabilita la
il

Casto. Avendo sua residenza in

gnatore, e color con bravura, ma talvolta suoi quadri vedonsi negligeutati. Fra le sue molte opere di pittura ebbe gran fama l'Alceste ricondotta da L'.rcole ad Admeto. La maggior parte delle sue opere coni

Oviedo,
i

suo architetto vi eresse


,

servatisi

Cassel. Intagli

all'ac-

tra per ordine suo diversi edifizj quali la basilica del Salvatore con

altre
la

due chiese

ai fianchi,

una

del-

quaforte ed a punta diverse stampe tratte dai proprj disegui , tra le quali
:

Madonna,

l'altra Hi S. Michele.
il

Tioda architett eziandio


lazzo, ornato di pitture,
si

regio pa-

e Cupido sotto un padiglione.

Venere

che

dormono

che erede-

essere quello attualmente abitato dal vescovo. Convien dire che fos-

veramente un insigne edifizio, perocch nella celebre Cronaca del re A Ifonso Magno trovasi scritto : Cujus optr'cs pulciriludo plus preteseti* pose
test

Venere che mostra una freccia a Cupido. Ercole che fila vicino ad Onfale. Menelao Paride.
leti ed Achille, ec.

Mor Giovanni Enrico in Cassel l'anno 1789, lasciando ammaestrala

ntirar

quam

laudare.

Un

altro edifizio

eruditus scriba del Tio-

ne' principi della pittura


figlia

l'

uui-

ca sua

da
delle

la

chiesa di S. Giuliano fuor

chiamata; (Amalia.) che riusc valente

mura d'Oviedo, la quale pi s'accosta al greco moderno che allo stile

miniatrice, e fu ricevuta nell'accade-

mia

di Cassel

l'anno 1780.

chiamato gotico. TISAGORA si rese oltremodo


i

ce-

lebre tra
scolpito

non pu
Pausante,

greci statuarj per avere in ferro (che ci rilevarsi dal racconto di

fuso

lib.

X)

la lotta

d'Ercole

due teste, parimenti di ferro, di Leone e di Cinghiale, che si osservano con meraviglia in Pergamo, nel tempio di Bacco.
coli' Idra, e

il Giovane, precedente dello stesso nome, e nato ancor esso in Hayna nel 1751, studi sotto i suoi due parenti Giovanni Enrico di Cassel e Giovati Giacomo d' Amburgo i principi della pittura. Quando si trov bastantemente versato nelle pratiche dell' arte, si propose di dipingere gli animali ed i paesi. Ma nel 1770 fe-

(Gio. Enrico),

cugino

del

tore

Di questo greco sculda Pausania indicale alcune opere di non molta 'importanza nel libro X. TI3CIIBE1N ( Giovan Enrtco) ,

LISANDRO.
trovatisi

ce

un viaggio

di

Amsterdam,

e vi-

sit le altre citt

dell'Olanda, indi

Secchio, nacque in Hayna nell'anno 1722. Figliuolo di principi delun fornajo, apprese pittura da Fries non ignobile la pittore di Cassel, indi recossi a Parigi ed ottenne di frequentare la scuola di Carlo Yanloo. All'ultimo
il

tiesse

torn a Cassel, dove alla pittura del paesaggio aggiunse quella de' ritratti. Recavasi nel 1777 a Berlino, poi in Italia, e col si trattenne pi di un anno. Volle, ritornando alla patria,

attraversare

la Svizzera,

una

delle pi interessatili contrade per i pittori di paesi. Giunto a Cassel fu

nominato ispettore

della

galleria, e

membro

venne
ni,

in Italia,

dove dimor due an-

gran parte de' quali consum in Venezia studiando sotto il Pinzzet-

dell'accademia delle arti. Le sue incisioni sono tratte dalle sue invenzioni.

TISCHLER

(Antonio)

intagliato-

re in

TI rame che operava


tulli
i

TO
nel

417

intagli sui disegni di

1760, Gregorio Gual

TOBAR

(Alfonso Michele di)

glielmi

rami dell'Alcide

Bivio di Metaslasio, rappresentato in Yieuua per le uozze dell' Arciduca Giuseppe d'Austria con la princicome pupessa Isabella di Borbon re il frontispizio e le vignette del Trionfo di Clelia, pubblicalo iu Vienna nel 1762. T1S1A fu uno di que'greci scultori , che Plinio , senza entrare in
;

nacque in lliguera, presso Aracena, nel 1678, e fu scolaro in Siviglia di Antonio Faxardo. Il suo ingegno
suppl alla mediocrit del maestro, e collo studio de' quadri di Mimiin allora quella formarsi uno stile che mollo si avvicina a quello di cosi famoso maestro. Fortunatamente per Tobar , recatosi a Siviglia ebbe occasione di ve~ Filippo , <\& alcune sue pitture, che piaciulo,

onde abbondava
,

citt

giunse

verun particolare
fabbricatori
di

annovera
,

tra

i
,

atleti

cacciatori

soMali ec.

USICRATE
1

di Sicione, fu disce-

polo d'Euticrate e fioriva nell'Olimpiade 24, ma pi. che alla maniera del maestro cerc di accostarsi a q iella di Lisippo, dimodoch mol-

assai , furono cagione che lo nominasse suo pittore. Becavasi perno a Madrid dove ai lavori della corte altri ne aggiunse ordinatigli da ragguardevoli personaggi , tra i
tegli
,

quali
lina
,

il

ritratto del

cardinale

Mo-

sue opere, sciive Plinio, difficilsi distinguono da quelle fatte da Lisippo di Sicione. Ebbe Tisuoi discepoli Xenocrate iicrate tra statuario, ed il proprio figlio Arcesilao annoverali tra i non ignobili pittori. o ITTI (Santi), da Borgo S. Sepolcro, nacque nel 1538, e fu scc-laro d' Angelo Bronzino e di Benvenuto Celimi. Becatosi poi a Boma, si form uno stile dotto e grazioso. Se avesse avuto vigoroso colorito, com' ebbe in eccellente grato

mente

che riusc bellissimo. cosa notabile che un artista di cos distinto merito, si limitasse nelle opere storiche a copiare o ad imitare le
invenzioni
del Murillo. Una sola volta volle essere pittore originale, e fece una tavola superiore ad ogni

TUO

lode.

Rappresenta

la

Vergine col
'

divin fanciullo iu collo , e stanno a lato al trono sul quale dignitosamente seduta , diversi santi , i
di cui volti

do

le altre

principali parti della pit-

disegno, bellezza di forme, espressione, non solameute sarebbe il miglior pittore di quanti n'ebbe
tura,
la Toscana dopo il 1560, ma inferiore a pochissimi della precedente

sono di una sorprendente verit. A questo solo quadro fatto per la cattedrale di Siviglia , pose il suo nome, quasi che lo credesse il solo degno di fare presso alla posterit testimonianza della sua virt. Ignoransi il luogo e 1' anno della sua morte.

TODE
tra
i

O.

II.

DE

morto

in

eia.
le

Le sue pi rinomate
sono
la

pillure nel-

Coppeuaglien nel 1756, conosciuto


per aver
re di

quali mostra

lorito,

Cena

meno languido coin Emaus a S.

valenti intagliatori di ritratti, fitti quelli di Federigo III

Croce di Firenze, il Risorgimento di Lazzaro nel duomo di Volterra, ed il quadro di citt di Castello rappresentante nuovi Cristiani che ricevono lo Spirito Santo per le inani degli Apostoli, quadro iusigne che vedesi con piacere anche dopo avere ammirati i Ire quadri di Raffaello, ond'era ornata quella Citt. Mor nel 1605. Diz. degli Ardi, ecc. T. in.
i

Danimarca, da C. de Mauder. ( Pietro ), non pi di mediocre intagliatore , pubblic nel 1678 diverse vedute e paesaggi con prospettive ed architetture. TOEPUT (Lodovico), nato a Ma-

TODESCIII

lines circa

il 1550, credesi comunemente che si recasse a Venezia, dove apprese quel vaghissimo colo-

rilo

che

tutti

ammirano

nelle sue

5^

418
i

TO
di valore, e di fu

TO
cavalleria regalare cui erasi inscritto. In breve tempo diede tali prove

tavole appi esentatiti cucine all'uso bassaneseo, fiere, mercati ed adunanze d' ogni maniera di persone. Dimor lungamente in Treviso, al-

promosso
,

al

buona condotta, che grado di capitano


:

con quello della poesia. Viveva ancora nel 1606. TOGNONE (ossia Antonio) da
ternando
lo studio della pittura

ma

Vicenza, fu uno degli allievi dello prima operazione '/.eletti. La sua fu quella di macinare io pittura poi cominciava a poco colori alla volta a disegnare qualche cosa di soppiatto del padroue, il quale, avvedutosene un giorno, e conosciutolo giovane di bello ingeguo, seco lungamente lo tenne e come scolaro e come ajulo. Di quest' artista si conservano iu Vicenza alcuni ragionevoli pitture a fresco , lontane per dall' eccellenza del maestro.
,
i

guerra , e perduta ogui prossima occasione di giugnere ai pi elevati gradi della milizia , si consacr interamente alla pittura, per la quale aveva sempre conservata una viva inclinazione. Non perci rinunziava a tutto ci che poteva solleticare il gusto per la proe scelse a suo maestro Michelangelo Cerquozzi, il pi celebre pittore di battaglie, che per avventura vantar possa 1' arte
,

cessata la

fessione delle armi

prima

e dopo di lui. Quando si vide capace di lavorare da se rivedeva la Spagna , e stabilitosi in Granata , fece per privale famiglie molti quadri di piccole dimensioni,
,

TOLEDO
pi
nelle
celebri

(Giovanni), uno
artisti

dei

maree

di

soldati

accampamenti

che

fiorissero

Spagne

in

sul

declinare del

scaramucce, batt&glie, che lo resero famoso in tutta la penisola. Recatosi a Madrid, trov modo di farsi conoscere alla corte , e gli furono ordinate varie opere d' importanza per i reali palazzi, che non g* impedirono di soddisfare alle utili commissioni che riceveva da distinte persone ; onde in breve tempo arricch. Giunto ai 74 anni gravemente inferm , mentre villeggiava a poca distanza da Madrid, e nella seguente notte mor ; Madrid , Aicala d' Ilenares Talavera de la Beyua possedono le pi belle opere di questo distmlo arlisla.
,

quindicesimo secolo, dipingeva nel 1498 il chiostro capitolare della santa chiesa di Toledo. Osservansi
lultavia cor. piacere alcuni pregevoli avanzi di questi suoi lavori rispettati dal tempo e dagli uomini, che

per vaghezza di nuove pitture non


li

distrussero.
-

Giovanni

),

uno

degli al-

Tristano , fu dal capitolo di Toledo nominato, nel 1645, suo pittore. Non rimase che quattr'anni in possesso ti questa non meno lucrosa che onorevole carica , durante il qual periodo non fece cosa di tale importanza che meritasse di
lievi

di

TOLENTINO

Marc' Antonio

essere registrata. I Cappuccini di Toledo possedevano di quest'artista una bellissima Vergine col bambino Ges e S. Giovanni Battista di ot-

di) fioriva nel sedicesimo secolo, e trovasi onorevolmente ricordato nel

timo gusto e diligentemente finita. Mor in patria rei 1645. (Il cv?itan Giovanni di) nato a Locca nell'anno 1611, dopo avere imparalo i piiucipj del disegno da Michele suo padre , che aveva qualche cognizione pittorica, fu mandalo in llnlia col corpo di

suo Riposo da Raffaello Borghini. Ci quanto sappiamo di questo pittore ; non essendo noto che nel regno di Napoli o altrove esista alcuna sua opera certa.

TOLMEZZO
rava iu

fidine dopo

di quella citt ima sua tavola divisa in pi spartimenti rappresentante la Madonna ed


,

quindicesimo rella canonica

(Domenico di) opela met del secolo. Pu vedersi

TO
filili

TO
presentavano.

419

santi
1

e l'anno

con solto il nomo li lui 179. Era dunque conlem,

poraneo di Andrea Bellunello ma il suo siile alquanto diverso, accostandoci ino. tu pi di queiio del Bellu. ielle alla maniera dell' aulica scuola venezianr..
architetto della Cab* hrica de! duomo di Hfilr.no, fu uno di coloro the forse Era tanti consivalila

TOLOMMEO

mossi da parzialit, o da riopinarono pi sanamente intorno alla facciata di cosi magnifico edifizio, cui Pellegrino Tibaidi,
glieri,
,

era acquistato tutt' intero il favore dell' arcivescovo Carlo Borromeo, volle Far di ricchissima architettura totalmente diversa dalla gotico-saraceua propria di tutte le interne ed esterne parti della fabbrica.
si

che

TOM ASI

Tommaso

di Pietra
,

ricevimento faceva in una taverna di Boma a spese de! candidato. Dopo alcune bizzarre cerimonie, davasi al nuovo fratello ut. soprannome che l'ordinario aveva relazione alla figura, o ; qualche sua abitudine. La festa durava quanto era lunga la notte , e nel susseguente giorno la societ reeaVasi fuori di Boma al sepolcro di Bacco a terminare la cerimonia Pretendevano che lo stesso Buffatilo avesse data l'idea di tale festa. Gli dice uno Italiani ed i Francesi scrittore oltremontano , non cranvi alammessi perch troppo sobrj meno in apparenza e d' ordinario Fiamminnon erano ricevuti che ghi ed i Tedeschi, siccome pi divoti di Bacco. Questa societ cess anni del diciottesimo ser..?' primi

Questo

Santa, scolaro dei Metani fu uno de'buoni frescanti ornatisti del diciottesimo secolo. In Pisa termin le opere lasciate da' suoi maestri imperfette, od in Livorno sono tuttavia ammirati i suoi sfondi nella chiesa di S. Giovanni. TOMASINI (Valerio), architetto cremonese, che fiori avanti la met
del tredicesimo secolo
,

colo.

Ora

tornando)

a
si

la

Tombe

dopo lunga dimora

restitu

alla

patria, preceduto da mentala fama, che giustific con alcuni quadri rappresentanti adunanze italiane ,

grolle e sotterranei dell'antica Boma, rallegrati da qualche deliziosa

diede

i
i

dila-

prospettiva con lontanissimi orizzonti e popolati di molle graziosissime figurine. Mor in patria nel 1676.

segni, e probabilmente diresse

TOME

(Narciso)
fior

pittore, scul-

vori del palazzo del

comune

di Cre-

tore, architetto,

ne' primi anni


,

mona, cominciato uel 1206. e terminato nel 245. Ved. Grassetti


i

del diciottesimo

secolo

meglio

Giuseppe abbtctdario
scultori

ce.

dt pittori,

ed

architetti cremori.

TOMBE

(N. ih) nacque in

Am-

sterdam nel 1616,

e recossi in et

giovanile a Boma, ove dalla societ dei pittori fiamminghi ebbe, il nome di Boucheur, perche trovavasi con-

tinuamente colla

pippa in bocca. pi volle follo parola di questa societ : ora penso di far cosa grata alla maggior parte dei lettori , che

Ho

nou videro Roma,

col darne una pii


I

circostanziata notizia.

Fiamminghi
,

che studiavano le belle arti in Buina avevano formala una societ nella quale erano ammessi quegli artisti della loro nazione, che vi si
,

sarebbe stato, dice uno storico della Spagna, che per V onore delle arti non fosse mai vissuto, perocch fu uno di coloro , che spinsero all' estremo gli errori del Borromino. Il cattivo gusto signoreggiante nell'et sua Io fece risguarda.e dai suoi compatriotli, ed e^li stesso ha creduto di buona fede di essere granile uomo, onde in un basso rilievo della cattedrale di Toledo pose la seguente Narcssus Antonius Toiscrizione me hujus Ecclesiae primarius ar~ chilectus major, totum opus per se ipsum marmare , jasplde , aere fabrefac. Delitavit, sculpsit, simulque depinx. TOMKIUS ( P. W. ) nacque in
:

420
bi

TO
il

TO
e
del

Inghilterra rirca
in

1750

si

ila-

di

I.

H.

Bastide

capitino

Londra, dove nel 1780 aveva


di valente intagliatore a gra-

Lempriere.

nome
nilo.

Lavor lungamente

sotto

Fran-

cesco Bartolozzi nel preallegato genere d' incisione , e fu de' migliori

che abbia avuto questo grande initaliano. Le pi conosci- te opere di Tomkius sono le seguenti Le Muse che coronano il busto di Pope , da Angelica Kauffman.
cisore
:

(Giulio) da Faenprima met del sedicesimo secolo. Conservasi in Ravenna, a S. Bernardino col suo nome e l'anno 1552 un quadro relativo
za
,

TONDUZZI
fior

nella

al

santo titolare

ed a S. Stefano
,

una Lapidazione del Santo oper* pregevole assai, ma non indubitatamente del Tonduzzi.

di

Psammelico re d' Egitto amante Rodope, 17S3. Dalla stessa. Rodope amante di Esopo, 1783,
Cleopatra e Meleagro, dalla stessa. Paolo Emilio, come sopra. Rosina. La Festa di Maggio.

TONELLI
nato circa
il

(Giuseppe), fiorentino,

1640

fu

allievo del

dalla stessa.

Bologna dell'Ai drovandi. Nel 1668 era di gi annoverato tra i pittori toscani , ed operava ancora nel 17IS. Fu pitChiavistelli, poi in

tore sobrio ed elegante, senza uscire dai limiti della semplicit , ma

La Figlia della foresta di Snorlen. Giovane conladina che coglie nocelle. 1787, ec.
IL) nato in Inghilterra nel 1712, operava in Londra

mancante
sione.

di

colorito

di

espres-

TOMS (W.

calabrese. Aveva costui ricevuto dalla natura ingegno non comune ed attitudine somma alla
pittura
,

TONNO

uno

nel 1740, dov' era risguardalo come de' buoni intagliatori alla punta

come ne

fa

prova

il

qua-

ed a bulino. Disegn ed incise con molta intelligenza architetture e vedute prospettiche. Intagli pure ritratti ed ornamenti di libri.
,

dipinto per la chiesa di sant' Andrea , nel quale ritrasse lo stesso Polidoro, suo mae-

dro

dell' Epifania

stro

che

poi

in

Sicilia

barbara-

Breve elenco delle sue stampe (V ogni genere.


Sir Filippo Percival, da un qua-

mente uccise per rubargli il danaro. ( Ved. Caldara Polidoro ). II

Tonno

parricidio,

espi sulla forca quest'atroce ma l'arte pi non rieb-

dro

di

Antonio van Dyck.


di

Veduta
Mail.

Mail

nel

parco di

be quel grande artista. TORBIDO (Francesco), detto il Moro, nacque a Veroua io sul declinare del quindicesimo secolo , e
fu allievo del Giorgione, poscia del Liberale. Pare che pi cercasse di imitare il secondo che l'altro maestro, tanto nel diseguo che nella diligenza, onde riusc assai tardo nei

Quattro grandi vedute di Gibilda Giacomo Mac, ed incise da Toms cio Veduta dell'Ovest di Gibilterra pigliata da Baye. Seconda Veduta dell'Est pigliata dal Mediterraneo. Terza Veduta del Nord, pigliata dall'istmo verso la Spagna. Quarta Veduta
terra, disegnate
:

suoi lavori.
lentieri di

tavole d' altare

Condusse poche grandi operando pi vo,

piccoli

quadri

(ti

sacro
fresco

del
di

Sud

pigliata

dietro

la

collina

argomento per privale famiglie. Nel

Singes in Barberia. Otto gran Vedute delle isole Jersey, Guerncsey, Alderney, Sark,

duomo

di

Verona dipinse

Arm , Iethow , ec. nel canale inglese presso le coste della Francia, intagliate da Toms dietro i disegni

alcune storie della Vergine , tra le quali viene dito il primo luogo ad un'Assunta. Ignorasi 1' epoca delia sua morte. TORFLLI (Mat-stro) fu scolaro

TO
crede die insieme al Rondani facesse quel fregio di chiaroscuro che vedesi a S.
del Correggio
,

TO

4>\

si

appena confava 28 anni e seco lo condusse a Dresda nel 1740. Cola, condusse diversi lavori di grande
importanza, sfondi, volte, quadri di
altare e da stanza
ni.

Giovanni
convicn

di

Parma. Se
,

ci vero,

che operassero come sapendosi ajuli del Correggio a non duhitarne, die qucst' opera fu
dire
,

di ogni dimensione e d' argomenti sacri e profala guerra dei sette anni molte opere a fresco nella villa del conte di Brulli, che furono distrutte per ordine del re di Prussia ; come tutte furono bruciai.-; quelle della villa di Psocrthens , e

Durante

pagala

principale di della chiesa. Si dice, senza per altro addurne piota, che il Torelli ahhia dipinto il chiostro dello stesso convento.
a
lui

coli' altra

fere

TORELLI

Cesare

pittore e

di altri di

luoghi. Si salv nella terra

musaicista romano, mor s'tempi di Paolo V, e fu uno di coloro, che, lavorando di pratica, si acquistarono un efimero nome, che per con loro.

Nischwitz 'a volta della gran sala, che fu poi del dottor Laslrop, sebbene fosse stato ordinato di distruggerla. Nella bassa Lusazia ve-

(FELICE), nato in Venezia fu scolaro in patria circa il 1667 del Prunato, poi in Bologna di Gio.
,

donsi ancora di Stefano Torello due che ornano i gabinetti del giardino di Altdoeberry, terra posseduta dal benemerito scrittore di
volte
arte
il

Gioseffo del Sole. Lavor in Roma, in Milano, in Torino, ed in molte altre citt d' Italia. Il S. Vincenzo
ai

barone

d' Ileinecke.

Chia-

Domenicani
il

di

Faenza

risguar-

mato a Pietroburgo da Caterina l quando si accostava alla vecchiaja, non ebbe tempo di far molte opere,

suo capo lavoro , ed veramente un pregevolissimo quadro per variet di volti e di abiti e per felice composizione. Frequentando la scuola di Gian Gioseffo contrasse amiciziaen (Lucilia Casaltni) che fu poi sua moglie. Tra costai nata in Bologna nel 1677, e cerc io molte opere di storia d'imitare il vigoroso colorire del marito, e vi riusc lodevolmente; ma non pertanto il suo principale merito quello dei ritratti. Quello di se medesima, che reale galleria di si conserva nella Firenze una luminosa testimonianza del suo merito. Sopravvisse quattordici anni al consorte e mor nel 1762. TORELLO, o TORELLI ( SteFANO) nato iu Bologna nel 1712 apprese gli elementi della pittura sotto Felice Torelli suo padre; in<K frequent la scuola di Francesco Solimene. Trovandosi in Italia l'eletdasi per

impedito
gli

in

patte dal clima che

non

lasciava quel vigor di

mente
morte

che tanto necessario per inventare


e creare
,

poi sorpreso dalla

nel 1784. Questo distinto artista si esercit alcuna volta nell' incisione
all'

acquaforte

tra

le

altre sue
:

stampe sono conosciute le seguenti S. Fedele da Simaringa , da Sebastiano Conca. Il Sagramento dell'Estrema Unzione , da J. M. Crespi. Ritratto del capitano Walter in
caricatura, genere di disegno in cui il Torelli riusciva con grande felicit.

(C-iacomo), naapprese a dipingere, e si diede a far ritratti, siccome opere che davano migliori occasioni e pi profitto che non le composito in

TORENV1LLET
Leiden
nel
1

64

zioni di Storia.

I\la
1'

scemando

in

lui

amore

poco a poco del gua-

dagno, ed acquistando forza quello


di passare in trattenne alcun tempo, studiando di preferenza le cose
,

della gloria

risolse

Italia,

dove

si

tore di Sassonia

Augusto HI

re di

Polonia, conobbe questo pittore che

di

Raffaello,

di

Paolo

del Tinto-

422
rotto.

TO
Tornalo
in

TO
pallia
,

c<m pi acCorretto e pi dotto disegno crebbe ii prezzo delle sue Opere, e Condusse, oltre i ritratti, non porhe storie the tulle rammentano le scuole il' Italia eh' egli frequent. Ebbe castigalo disegno belle arie d volti, vigoroso colorilo. Uno dei suoi migliori quadri rappresenta la famiglia di Cornelio Schreveiius.
, ,

avendo insieme al Vati, dipinta una Veronica, feresegnieil marmo, e quella medesima figura reslancile dm; superficie de! diviso marmo. N il Turinolo dipinse soltanto in marmo, Covandosi alcune lode\cli sue pitture in S. Paolo di Bodice, clic
i

logna

ed

in di

altre

citt

oltre
latta

la

Vocazione la dogana
logna
nel
del
il

8. Matteo di Siena.
v

per

Mor

in pallia nel

17 i9.

TORRE Flammimo)
1621
,

(ANCHE*.), bresciano, fior nel diciottesimo secolo. Pvico lavor in patria essendosi lungamente trattenuto a dipingere in Milano ed in Venezia. Assai pregevoli sono suoi quadri di paesaggi e di marine falle alla Tizianesca, sparsi
,
i

TORESLMI

nato a Boapprese gli elee


del

menti
sotto
di

disegno

colorilo

Cavedone, indi nella scuola Guido Reni. Poche cose fece in

di

disegnale

animali e con
o

di

ligure di
57)

ottimo
iii

gusto.

uomini Mori

nella fresca et

anni.

TORN1L,
como
)

THORHILL
nella

(Gia-

provincia di Dorset nel 1676. Rimasto orfano le! padre a senza beni di fortuna, si acconci per allievo con un pittor dozzinale ma il suo straordinario ingegno , non consentendogli di rimanersi nella mediocrit del maestro, si form pittore collo Studio de' migliori dipinti che pot vedere, e col sussidio delle stampe. In breve fu noto alia corte , e la regina Anna si valse di lui in molte opere d'importanza. In appresso fa nominato pittore del re, e coi guadagni dell'arte pot riacquistare tutti poderi venduti dal padre, ch'era gentiluomo. Creato cavaliere, e fatto membro del parlamento , n gli onori , ne le ricchezze lo rapirono all'arie. Trattava cou eguale faci:

nacque

copi maestri. All'ultimo si diede all'intaglio. Disegnava in Bologna, con intenzione d inciderla la galleria del palazzo Fava dipinta dai Caiacci ; ma chianaato a Modena dal duca avanti che avesse intrapreso cos grande lavoro, mor in quella citt nel 16(51, ed i suci disegni furouo acquistali ed incisi dal Miteli. Altre stampe pubblic, vivente Flamminio, tra le quali La l. Vergine col Bambino sopra una mezza luna , e vi sono a basso S. Girolamo e S. Francesco, da Lodovico Caracci. li Dio Pane legato da Cupido , da Agostino Caracci. I Santi Protettori di Bologna, da
, ,

pittura di sua invenzione, molti quadri di grandi

ma

Guido.
( Gio. Paolo ) gentiluomo romano, apprese 1' arte dal Muziano e tanto si avvicin alla eccellenza dei maestro , che sebbene
,

lit
il

la

storia,

l'

allegoria,

ritratti,

paesaggio, la prospettiva. Lo spedala di Greemeich possed diversi suoi quadri, e S. Paolo di Londra
fu

Mori nella casa in cui era nato 1' anno 1754. TORNIOLO (Niccol), operava in Siena sua patiia nel 1(310 Pare che imparasse da Michelangelo Vanni I' arie ci colorire marmi. Si
tutto dipiuto da
lui.
i i

semplice dilettante pochi uscirono dalla scuola di quel valent' uomo , che potessero stargli ai paro. - (Bvrtolommeo e Teofilo d'Arezzo), pratici frescanti, molto operarono nella loro patria se non con buon disegno con buon colorito e grandissima facilit. Fiorivano circa il 1600.
,

(Giovanni Battista della) nacque uel Polesine di Rovigo e


,

eia

si

stabilmente domiciliato in Ferrara ne' primi anni del dicias-

TO
scttesimo

10
TORRENTITJS (Giovanni)
in

423
nato
rese sgracolle

Aveva appreso a lipingere dal Bououe, e sarebbe kicilmentc stalo uno de suoi pi fesecoli.

vial

Amsterdam nei 1589 si unente meno celebre

sue

avuta pi lunga vita. A S. Niccol aveva comincialo a dipingere il catino della volta , ma avvisato dal maestro di
lici

imitatori

se avesse

pittoriche che colle sue strane opinion- in fatto di religione e di


virlii

alcuni difetti dell'opera, s'indispett, e ricusando di proseguire il Ja-

\oro, and a Venezia, dove fu poco

dopo

ucciso.

TORRE
'iva in

(Niccola Andrea) foMadrid dopo il 1650. Ol-

tre le molte sue opere contse con quelle di altri artisti suoi contemporanei, vedevausi nel chiostro dei Carmelitani Scalai tre o quattro gran quadri , aventi il sua nome di siile largo e facile Mor in fresca giovenli I' anno 1678. (Giulio della), Dato dall' illustre famiglia verouese d ta!
,

costumi. Imprigionato per ordine del tributile d'Ansie "dato, fu condannato a vetui anni di prigionia , dalla qua'e fu rilasciato dietro le istanze dell'ambasciatole inglese e di altri principali signori. Mor dopo alcuni anni in Amsterdam, dove vivea nascosto, in et ili 5l anni. Certi suoi piccoli quadri finitissimi fanno fremere, per la sfacciata lubricit

de' soggetti,

tutte le perso-

ne costumale

e gentili.

TORRES
in

CLEMEFTB
il

di

nacque
allie-

di

Cadice circa
in Siviglia

1565; e fu

modella* die Borirono in sul declinare del quindicesimo secolo. Foibe ne fisca in numero assai maggiore che non sono quelle
fu

nome,
tori

uno

ife'pi rari

Giovanni \aldes Leal. Uscito dalla scuola di Yaldes condusse in Si'iglia molte opere all'olio ed a fresco che lo fecero andi

vo

medaglie

noverare

tra

migliori artisti dei

suoi tempi. Pass in appresso a Madrid, ove leg strettissima amicizia con Antonio Palammo. Tornato in
patria l'arricch di belle opere pubbliche e private., tra le quali ricor-

lino all'et presente conservate, pe-

rocch non sempre avvert di porre il proprio nome o nell'esergo o nel rovescio, o sulla faccia stessa della medaglia, onde mescolate alle moltissime senza nome di que' tempi vengono poi arbitrariamente attribuite or all' uno or sii' altro dei grandi maestri , comecch non tutti abbiano uno stile caratteristico da non potersi confondere con quello
,

deremo

il Padre Eterno dipinto sull'arco della cappe la di S. Filippo Neri. Mori nel 1750. (Mattia de), nata ad Espinosa de los Moutercs nel 1651, appreso le pratiche della pitfjra in et
!

avanzata da To.nmsbO le Torres suo zio, meno che mediocre pittore; u Mattia sorse a! di sopru della mediocrit;
di

di altri. Mi forza perci di reMi ing rnii alle sole iudubitalameute sue, quali sono le cinque di altret-

personaggi di sua famigli;. s Marc'Aotonio, Michelangelo, Diamante e Beati ice, Francesco !>evilacqua conte S. Bonifazio con battaglia nel rovescio forse 'risicante un fatte d'armi in cui il personaggio effigialo ottenne qualche vittoria Guido Antonio Maffei Giovanni Caroto, Aurelio dell'Actanti
:

ma fece alcuni quadretti paesagggi di battaglie, che seuza essere pr?gevo!i per intrinseco merito p itterico, piacquero per certa

stesso,

amenit

di

tote

e di

facete attii

tudini onde

gli

fu dato luogo tra

spagna li TOBRETTI '( Giuseppe) scultore veneziano che fiorivi in principio del diciassettesimo secolo, fu uno degli n'isti, che scolpirono le stapittori

buoni

tue

dell.,

facciata

della

chiesa dei

qua, Marc'Antouio Flaminio, Damele e Bartolomeo Sciicino.


,

Gesui'.i.
rilievi

Fece pure alcuni dei bassi che Btricihiscono, senza ab-

424
hellirla
la
,

10
la

TO
scio vedesi

cappella del Rosario nel-

un vaso

clic

spande ac

chiesa di S.
altre

Giovanui

e Paolo;

ed

citt di

opere condusse nella stessa Venezia, che mostrando neartisti grande pratica di esecugli zione, li accusano di pessimo gusto e di

sostenuto da una femmina, e con molte figure accorse per attignerla pel motto: f^irttts nunquam
aefecit.

qua,

TORRI,
ti
i

riprovevoli arbitrj. o TORNIGLI


in

Continu il Tornano a tratSpagna ai servigi d Filippo II, ed probabile che col


tenersi iu

(Pier

terminasse

ANTONIO), nacque

Bologna avanil 1650, e credesi che ricevesse primi rudimenti della pittura neldell'Albani.

la

gloriosa sua carriera.

Girolamo
pittura

),

pronipote
i

del Jannello studi in


cipj

Milano

priu-

della

sotto

Cammillo

la scuola

Ad

ogni

mo-

do non nolo, che dipingesse vermi soggetto storico d'importanza;

ma

chiesa

bens dipinse in Venezia, nella di S. Giuseppe, le architetture a fresco per Je figure fatte da

Sebastiano Ricci, e
chitetture piacquero

le

ligure e le ar-

universale, tenuto dal Torri si allontani dalla soda maniera dei miall'

Procaccino; e tornalo in patria dipinse diverse storie, tra le quali una rappresentante il diviu Redentore alla probatica piscina per l'Ospedal Maggiore. All'ultimo, il suo naturalmente lieto e vivace temperamento, si rese malinconico, e preso l'abito de' Cappuccini, mor prima di
avere professato.

sebbene

lo stile

gliori quadraturisti.

Operava

in

Ve-

nezia Degli ultimi anni del diciassettesimo secolo. (Janello), celebre meccanico cremonese ed idraulico,

(Pietro), scultore fiorentino, fu nella sua giovinezza dal magnifico Lorenzo de' Metenuto nel giardino in sulla piazza di S. Marco, aperto ad uso di accademia, onde uscirono egregi artisti, quali furono Michelangelo Bonarrotli, Gio. Francesco Rustici,
dici

TORR1G1AM

TORRIANO

imperatoboriva nell'et di Carlo Richiesto da questo grande monarca a ricomporre il celebre orologio di Giovanui Dondi, che ancora conservavasi in Pavia, ma guadisse che pi sto ed irruginito
re.
,

non

era possibile di riattarlo, ma che gli dava l'animo di farne un altro da quello nulla dissomigliante, e soddi-

Francesco Granacci, Niccol di Domenico Soggi, Lorenzo di Credi, il Rugiardiui ec. Raccontano il Vasari e Benvenuto Celimi, che praticando nel detto giardino il Torridi natura altero e colaveva preso in odio il Bonarrotti perch a cagione della sua virt Io vedeva molto accarezzato dal maguifco Lorenzo; onde venuto un giorno alle mani con lui, g' infranse con un pugno il naso di maniera che Io port poi sempre cos schiac-

giani,

uomo

lerico,

breve tempo alla promessa con grande soddisfacimento dell'imperatore, che volle seco condurlo in Spagna. Col diede una nuova e pi. chiara testimonianza del suo sapere matematico, colla nuova macchina di Toledo, composta di moldoccioni, ovvero canaletti, che ti mossi dui fiume Tago per mezzo di
sfece in

ciato

finch visse. Perci il Torrigiani, vedendosi esposto allo sdegno

una ruota, 1' un dopo I" altro alzavano l'acqua , portandola sopra il monte dov' piantata la citt. Due
medaglie in bronzo furono coniate in onore del Jaunello, in una delle quali avente il suo ritratto leggesi Cremoncnsis Janneilui Turrianus
:

di Lorenzo, fugg a Roma, dove si pose a lavorare di stucchi per papa Alessandro VI. Fattosi poi soldato sotto il duca Valentino, si port valorosamente in diversi fatti. Ma vedendosi ritardato il grado di capi-

tano,

si

mercanti

arrese alle offerte di alcuni che lo condussero in In-

horol'igiorum architectut e uel rove-

ghilterra,

dove

in servizio di

quel

TO
c-e

TO
marmo,
di

425
i

luvor molte ose di


e di legno,
tatti

no

in

mano che mancavano


Rambaja,
si

pi

bronzo

cos

onde n'ebbe premj, che se non

tanti

illustri allievi dei

Ronarrotti, dei Sandei Raudiuel-

fosse

sovini, dei
li,

Malo persona inconsiderata e superba, sarebbe vissuto quietamente e latto buon (ine, laddove gli avvenne i contrario. Condotto in Spagna, vi fece molte opere, e tra queste un
Crocifisso di terra maravigiioso, die

perfezion ogni meccanico esercizio; dimodoch le pi


dei Cellini,
difficili

n detta del Vasari, bile cosa ebe sia in

la

pi mira-

tutta la

Un

altro Crocifsso ed
fece per
di
i

Spagna. un S. GiroS. Girola-

fusioni in metallo felicemeneseguirono anche dai meno eccellenti artisti. Non perci maraviglia che il Torrisani abbia sapulo modellare e fondere lodevolmente la palla del Vaticano.
tesi

TORTERAT
glio,

(Francesco),

fcrno.

lamo

frali

di

mo

fuori

Siviglia.

Condusse pucre-

so ritrattista del sedicesimo secolo, lasci la pittura per darsi all'inta-

re una

Madonna

col divn figliuolo

dov'era quella Madonna, tutta la guast; onde accusato dal duca come eretico, fu posto in prigione, ed ogni di esaminato ora da uno ora da altro inquisitore, venne all'ultimo giudicato degno di gravissima punizione, perch venne il Torrigiani in tanta malinconia, che ricus per pi giorni di mangiare, e si sottrasse in tal modo ad ignominiosa morte an, 1

per il duca d'Arcus, dal quale beffato per averlo dendosi schinamente pagalo con alcuni chetti di maravdis , recatosi

mesac-

ed intagli, tra le altre cose, tavole anatomiche di Giovanni de Calcar, e S. Luigi portato dagli Angeli, stampe di qualche effetto, ma
le

di

mediocre esecuzione.

TORTELLI
Rrescia nel

(GlOSEFFO) nato

in

1662.; Li spiritoso coloritore e buono imitatore dei migliodi

veneti de' suoi tempi. L' AvemlIo loda come vivente nei primi anni del diciottesimo secolo.
ri

TORTIROLI (Gio. Battista), cremonese, nacque nel 1821, o come


vuole Io Zaist, alcuni anni pri-

no 1222,
t'anui.

nell et di circa

cinquau-

TORRIGIANI (Rartolommeo),
fu

scolaro

di

Salvator

Rosa, e di

poco inferiore al maestro nel paesaggio, mentre per conto delle figure gli rimase a grande distanza a
dietro.

ma, e fu scolaro di Andrea ftlainardi. Desiderando di avanzarsi nell'arte, and a Roma e vi studi oii che altro, le opere di Raffaello; indi pass a Venezia, dove probabilmente frequent la scuola del giovane Palma. Tornalo in patria condusse alcune storie, nelle quali scorgesi qualche lampo dello stile raffaellesco, ma pi generalmente la maniera del maestro veneziano. sua pregevole pittura la Strage dele

TORRISANl
uno
de'

(Sebastiano)

fu

pi rinomati fonditori in bronzo che fiorivano in sul declinare del sedicesimo secolo e ne' primi anni del susseguente. Aveva costui avuto a maestro il celebre Guglielmo della Porta, dopo la morte del quale era in Roma riguardato tra i pi esperti scultori in bronzo. Fu perci preferito a tutt' altri quando si pens di collocare la gran palla di bronzo sulla cima del tempio Valicano. E cosa notabile, che appunto nell'epoca in cui si andava perdendo il buon gusto, di maDiz. degli Are fi. ecc. T. IH.

gl'Innocenti a S. Domenico, la quamostra quanto potevasi sperare dal suo raro ingegno, se non man-

cava all'arte nella fresca et di trent'

anni.

TORTOLERO
qne a

(Do* Pietro) nc-

Siviglia nei primi anni del diciottesimo secolo, e fu allievo di

Domenico Martinez, sotto al quale non fece quei felici progressi che facevano sperare i suoi singolari talenti. Condusse in Siviglia alcune grau54

426
di

TO
tesimo
ritratti.

TR
secolo
,

opere per l'ingresso di Filippo V, l'anno 1729; ed in alcune chiese della slessa cill lasci pure alcune
pitture.

intagliati

dvei:
in
i

TOURNIER
Tolosa circa
il

( DI.

G.

nacque

pregevoli
nel 1766.

Mor

in

patria

TOSSICANl (Giovanni) aretino scolaro di Giottiuo, fu mollo adoperato in Pisa ed iti pi luoghi delDipinse nel Battistero SS. Filippo e Giacomo, che Giorgio Vasari ristaur iu giovanile et, e secondo egli dice, con molto suo profitto. Risguardasi
la

Toscana.
i

d'Arezzo

il

Tossiconi

come uno

de' migliori

giotteschi,

TOUBNAY
ra
)

(Elisabetta Chia-

moglie di Tardieu, intagli, fra moli' altre cose, il Concerto, da G. F. de Troy, la Dama di Carit, da DuQieslin il giocane, ed il Dolce Sonno da Jeaurat.
,

1640, ed apprese prncipi del diseguo e del colorito da Mos Valentin. Dipinse in patria molti quadri per chiese, poi si diede all'intaglio all'acquaforte e pubblic alcuni paesaggi tratti da Salvator Posa, qualche Madouna da Guido Reni, alcuni Trofei da Polidoro da Caravaggio, e molti quadri da Carlo Errarti Alcuni biograti confusero quesl' artista con Roberto Tourner , di cui si parl uel precedente articolo. (Giovanni del) seuese,

TOZZO
nella

fior

mo

secolo, e fu

tori di

prima met del sedicesiuno dei buoni pitpiccole figure. Di queste tro facil cosa
stile.
il

vausene ancora nelle case di Siena,

TOURNER
a

(Roberto), uacque
e studi la pittu-

ma non

distinguerle
1'

Caeu nel 1676,

da quelle del Bigio, tanta


formit dello

uniin

ra in Parigi sotto

Bon de Boullon-

gne.

a dipingediedero buon nome, e da quelli si fece strada ai ritratti storiati iu sul fare di Dow. In occasione che fu ammesso all' accademia di Parigi, fece un quadro rapre ritratti

Da pinna comincio
che
gli

TOWNLEY
Inghilterra circa
trent' anni

(Carlo), nato
il

1750, giunto ai

operava iu

Londra, ed

era tenuto valeute intagliatore. Daremo un breve indice di alcune sue

Stampe
storici.

di

ritratti

di

argomenti

pi esentante

una

pittrice

iu atto di

ritrarre

l' origine

suo amante, allusivo atIl Reggente duca d'Orleans, vedendolo un giorno lavorare: Io mi diverto altres a dipingere qualche volta , ma voi siete troppo miglioi e di me. Un giorno che Tourner, mostrando al Reggente alcuni suoi lavori non rifiniva, secondo il suo costume, di loil

della pittura.

Conte Alcxis de OrlofT Tschsmensky, generale in capo. Leonardo da Vinci, dipinto da se

medesimo,
tratti nella

dalla collezione dei rigalleria di Firenze.

Annibale Caracci, dipinto da se medeshno. Rubens, dipinto da se medesimo.


Dometiichino, come sopra

darli
le

Io amo, gli disse, di vedere vostre opere perch non hanno bi:

Rembrandt
di

due volte
piange sulla tomba
io

A grippa che

sogno di chi le lodi. Vedendosi ormai vecchio e senza figliuoli, abban-

Germanico, da Cosway. Due Tori che si cozzano

bel

don Parigi per vivere tranquillo in patria, dove moti nel 1752. TOURNES (Giovanni de) nato
in Francoforte nel 1521, intagli in

paesaggio, eseguito nel 1788.

TRABALLESI
u

?[ue in Firenze circa

meno

(Giuliano) nacil 1728 e non grazioso ed immaginoso

legno

nuovo testamento. TOFRMIEISEN ( Gio. Giacole figure del

Pittore,

che valente intagliatore alacquaforte. Era ancora giovane


iu

mo)

conosciuto tra

mediocri indiciasset-

quando dipinse
della

Siena

la

volta

tagliatoti

per

avere

nel

chiesa

parrocchiale di

santa

TR
Maria della Misericordia. Chiamato a Milano nel 1775 dal conte di Firmian , ministro pleuipotenziario dell' imperatrice Maria Teresa allorch fu istituita 1' accademia Hi
,

427 fu coiaio d 350 Andrea Orcagna , che per conto della pittura super di lunga mano, come ne fa prova il celebre quadro
nato avanti
il
1

TR

di S.

Tommaso

d'

Aquino

a santa

Belle Arti in Brera

di

cos

felici

augurj
lit

vi

fu aggregato nella qua-

Caterina di Pisa. Sta il mezzo alla seconda linea


,

Santo in del qua-

Molte opere lodevolmente eseguite a fresco ed all'olio nel palazzo reale in Milano e nella real villa

di professore di pittura.
le

furono

di

Monza,

uelle case Busca e

Ser-

sotto al Bedeutore in gloria , dro che a lui ed agli Evangelisti , pomanda sti a destra ed a sinistra luminosi raggi che riverberano sopra una moltitudine di monaci, di
,

belloni. Si distinse particolarmente

dottori
di

di vescovi

di cardinali e

u' bassi rilievi dipioli a chiaroscuro, ne' quali se (u poi superato da

Andrea Appiani
pre
la

gli

rimarr semstato
,

gloria di

essergli

in

questo genere di pitture , maestro. Ora venendo alle sue opere d'intaglio , attenendomi al praticato, accenner le principali soltanto, quali sono : Lo sfondo del salone Sei bel Ioni rappresentante Giuuone diesi presenta ad Eolo. La Circoncisione di Ges , da Guido Reni. La Trasfigurazione del Signore , da L. Caracci. La Flagellazione del Signore ,

qualche papa. Sono ai piedi dei Santo Dottore , conquisi dalla sua dottrina, Arrio ed altri eresiarchi, e presso di lui Aristotele e Platone coi loro volumi aperti. Ilo descritto succintamente questo dipinto, onde mostrare che prima del Traini niun
e noti escludo lo stesso , Giotto , aveva coucepita una cos dotta invenzione, che altronde comartista

prende
del

lo slato degli

studj letterarj

e teologici, e le opinioni

dominanti

dallo stesso. S. Guglielmo duca


d'

Aquitania

in atto di prendere l'abito religio-

quattordicesimo. Convengo che a ragione gli si d colpa di non avere conosciuta 1' arte di aver di aggruppare le figure dato pochissimo rilievo alle figure, ed azione fredda o forzata: ma questi, che pur sono grandi difetti, lo
secolo
,

so, dal Guerciuo da S. Giobbe rimesso Guido Reni. S. Petronio e S. avanti alla Vergine,
S.

Cento. in trono

da

Al genuflessi dal Cavedone.

far

Martino a cavallo in atto di elemosina ad un povero , da Baldassare Fraoeescho.

del tempo che del quale colla novit e dottrina di copiosa invenzione e colla evidenza dei volti apr la via a coloro che provveduti d'inventore ingegno , cospirarono ad uscire dalla

sono

piuttosto
il

pittore,

circoscritta sfera de' pittori quattrocentisti


,

si

rese con ci

somma-

TRABALLASI (Bartolomeo)
fiorentino
,

mente benemerito

dei progressi fatti

famoso per una pittura

dalla pittura nel susseguente secolo.

delle favole di Danae, e pi per essere stato iudiver>e opere ajuto di

TB A MAZZINO
tagli

Giorgio Vasari.

Roma

(Francesco) inun solenne ingresso (alto in stampa assai rara.

(Francesco^ fioriva in Boma a'tempi di Gregorio XIII, e dipinse nella chiesa de Greci alcune storie e figure, dal Baglioui, che ne
scrisse
la

TRAMLLLES
naeque
fu
il

(Don

in

Barcellona

pi eccelleute

Emanuele) 1715, e scolaro di Annel

tonio Viladomat. Protetto dal mar-

sua

vita

ricordate con.

lode.

TRAINI

(Francesco), fiorentino,

chese della Mina, capitauo generale della provincia , ricouohbe dal favore di lui le importanti commi$-

428
sioni

TR
che
gli

TR
figurista
il Travi <Wbj insegnamenti dello Strozzi, arrischi paesaggi di lui di spiritose maci
,

furono affidale in patria. Le pitture eseguite iu giovent non si scostano punto dalla maniera del maestro ; ma in appresso tent di formarsi uno stile originale , e cadde in un colorito languido e
,

valendosi

chiette

non finitamente lavorate


,

ma
iu

fatte

modo

con colpi di maestra marie che vedute a giusta diI

fuor del naturale. Mori in Barcellona l'anno 1791. Era suo fruttilo (Francesco), nato a Perpiguano alcuni anni prima di

stanza appagano lo spettatore.


del

paesi

TRAMULLES

lui, fu

ammaestratone 'principj della

Travi sono latti a tratti , ma piacciono per graziosi partiti per bravura di pennello e per il naturale colore dell'aria e delle pian,
,

pittura in Francia

e stabilitosi io ; quel regno, vi profess l'arte non senza gloria. Ignoriamo l'epoca della sua morte.

TRASI
Ascoli

Lodovico
1634
,

nacque

in

frequent in Roma col Maratta, suo pi provetto condiscepolo, la scuola del Sacchi; poi volle essere allievo dell' amico Maratta che uscendo dallo studio del Sacchi, cominci subito ad avere
nel
e
,

frequenti occasioni di lavoro. Non perci maraviglia se nelle piccole e pi finite opere si avvicina al Maratta, sebbene ne'frescbi e nelle grandi tavole ritenga il fare del Sacchi. Le principali opere del 'frasi conservarsi in Ascoli nella cattedrale, in S. Cristoforo ed altrove. Si rese benemerito della sua patria
coll'aprirvi

riviere sono quadri ilei Sestri ; ma molti appartengono ai suoi figliuoli, che prolessarono l'arie paterna di pratica , non avendone apprese le teorie. Mor Antonio nel 1668. TRMIGNAN (Alessandro), uno degli architetti veneziani che operavano in principio del diciassettesimo secolo , contribu con altri non pochi a far perdere in Venezia perfino il sentimento del buon gusto architettonico, innalzando la
te.

Genova

e le

due

ricche d

graziosi

facciata della chiesa di S. ftlois ri-

dondante

di

bizzarrie ed arbilij di

ogni maniera.

Ed

cosa

veramente

incredibile, che la presenza di tante


eccellenti facciate erette sessanta in
settant' anni

un'accademia
assai

di pittura,

dal Sansovino,

prima dal Palladio e non abbiano avuto


i

che fu frequentata
alquanto
la

feconda

forza di richiamare

licenziosi ar-

di valeuli artisti, che confortarono

chitetti del diciassettesimo secolo

da

scuola romana nella prima met del diciottesimo secolo.

tanto traviamento

TREMOLLIERE
LO ) nacque l'anno 1705.
e
la

Pietro Cabin
il

TRAVI
della

Antonio ) da Sestri Riviera di Genova nacque


(
,

Collet

Apprese
sotto

Poitou disegno
Battista

l'anno 1615 da miserabili parenti, e fu maciuatore di colori del prete Genovese, che conosciutolo giovane di svegliato ingegno ed inclinato
,

pittura
,

Gio.

Vanloo ed era ancora giovinetto quando ottenne dall' accademia di


il premio e la pensione per continuare gli studj a Roma. Col attese sei anni allo studio dell'arte e dava grancon grande impegno dissime speranze di riuscire eccellente maestro, perocch aveva ingegno inventore, castigalo disegno, profonda cognizione del chiaroscuro ,

Parigi

alla pittura
allievi.

lo

ammise

tra

suoi

in appresso amico apprese da questo pittore paesista a dipingere paesaggi con rottami di arcbitetture e con prospettive, i quali seppe poi rendere ii.' pressantissimi per suoi concittadini, rappresentando in essi dal vero le belle vedute della Riviera. E perch 1' amico Vael era debole

Fattosi

di

Luca Vael

nobile e dignitosa espressione. Ave-

va dipinte con lode le sette opere della Misericordia, che per aderire

TR
alle universali inchieste

TR
,

429
di),

ridendo quando bita morie nel 1759. Una sola opera d'intaglia aveva egli pubblicata, ed un seguito di studj da Vat,

slava hi fu sorpreso da su-

TRESSAN

(il

conte

gran-

teau.

TRENTO
studi
la

Antonio da
il

nel territorio trentino circa

pittura sotto
illustri

nato 1508, Parmigia1


,

il

nino

e faceva sperare

di riuscire
allievi;

uno de'snoi pi

ma

datosi in siili esempio del maestro ad incidere a chiaroscuro, trascur

quasi del tutto alcuni scrittori

la
,

pittura.

Narrano

che essendosi egli guadagnata 1* intera confidenza del Mazzola approfittasse di una sua gita a Bologna per portargli via tutti suoi disegni ed i rami ma che in appresso glieli rendesse e
, i ;
,

de dilettante , il quale intagli alalcune stampe abbal' acquaforte stanza lodevolmente. TREVIG1 (Dario da) fioriva in patria circa il 1474. Era stato scolaro dello Squarcione con Andrea Mantegna. il quale fu suo competitore in Bassano a S. Bernardino e tale competitore che le sue pitture, sebbene non prive di mtrito non ottennero quelle Iodi che gli sarebbero state accordate senza il confronto delle mantegnesche. in ( Antonio dv ) operava patria ne' primi anni del quindiceed era famoso un S. simo secolo Cristofano di gigantesca statura, dipinto a S. Niccol con discreta intelligenza del nudo, e con lodevole
, .
,

vivessero p<i sempre d'accordo. Cointmque andasse la Insogna , certa cosa che il maggior numero delle

colorito.

stampe del Trento sono tratte dai disegni del Parmigianino , e ricercatissime sono le sue stampe di chiaroscuro malgrado la ripreve,

vole trascuratezza

nelle estremit
difetto
le

(GIORGIO da) contemporaAntonio e probabilmente miglio;- pittore che questi non era, fu 14^7 per dipingere in scelto nel Padova la torre deil'Orologo, sebbene cosi ragguardevole citt non fosse in allora priva di buoni artisti.
neo
di

indubitatamente
de! maestro.

Tra

suo e non non poche sue


:

(Girolamo

da),

il

vecchio,

slampe ricorderemo le seguenti La Santissima Vergine che abbraccia


il

Divin

Figliuolo

dal

oper dal 1470 al 1,492. Fu questi probabilmente scolaro dello Squarcione. Sopra troppo deboli conghielture il P. Federici lo crede appartenente alla famiglia
d'

Beccafumi.

Asiano

che mostra all' imperatore Augusto la Beata \ ergine col Bambino tra le nuvole, dal Parmigianino, in coloi verde. Circe che riceve i compagni di Ulisse , dal medesimo. In uomo seduto che tiene la lira dal medesimo. Il Popolo che rende gli onori divini alla bella Parile, che va in processione dal medesimo. La Decapita/ione de' Santi Apostoli Pietro e Paolo, dal medesimo. TBESSA1N (Enrico) operava in Poma nel I6S4, nel quale anno intagli nella maniera ad acquerello un seguito di diciotto pezzi delle Avventure della poetessa Saffo.
Sibilla Tiburtina
,
,

La

Pontico Virunnio. Conservatisi in Treviso alcune sue pitture colla leggenda Hte.rnnymu< T<in-i<;. Se avesse avuto meno languido colorito e migliore
fratello del celebre letterato
:

intelligenza del chiaroscuro,

non

sa-

rebbe per avventura inferiore a \rmi suo contemporaneo delle scuole veneta e padovana, e forse nel disegno li vincerebbe lutti. Un rarissimo quadro di questo valente artista, creduto uua delle sue migliori opere e rappresentante un Cristo morto, possedeva in Milano il tipografo Vincenzo Ferrano. da ) janiort ( Girolamo nacque nel 1508 e dopo avere ap,

presi

prncipi dell'arte

non

ben

450

TU
ino

IR
questa antica tradizione, mi si permetta di soggiugnere , che Leonardo presso ai bellissimi volti dei due cugini, diede a quello di Ges il carattere e la bellezza conveniente all' idea conveuzionale dell' uomo Dio, e tale che non saprebbesi immaginarne altra pii bella e pi espressiva. Conservarsi in Milano due pregevoli opere dello Zenale , una Risurrezione alle Grazie , ed una Nunziata a S. Simpliciano con che una maravigliosa architettura senza dubbio forma la miglior parte delle sue opere, avendo uclle figure una maniera crudetta ed alquanto secca, dice il Vasari, per non dirla
,

noto sotto quale maestro in patria o in Venezia, pass a Roma, dove lungamente studi le opere di Raffaello e de' suoi

principali
di

allievi.

Con
stile

ci gli riusc

formare uno
al

suo proprio

che

vigoroso

colorire della scuola veneta, aggiugne il castigato e scelto stile della

romana. Forse la migliore e pi vasta sua opera trovasi in S. Petronio di Bologna, la quale contiene alcune storie di S. Antonio di Padova. E certo avrebbe fatto ancora meglio, se, chiamalo in Inghilterra

da Enrico Vlll> non avesse trascurata la pittura per esercitare la professione d* ingegnere militare ,

ohe lo condusse ad immatura morte

56 anni. TREVlLlO (Bernardo da) ossia Bernardino Zenale, nacque in Trenella fresca et di
vilio
,

alquanto meschina. nel 1526.

Mor

vecchio
venezia-

TREVISANI (Angelo)
,

grossa

ricca

borgata del
la

territorio milanese,

circa

met

del quindicesimo secolo. Fu costui uno de' migliori artisti, che a detta dello stesso Vasari, trov Leonardo

no, nato circa il 1700, fu celebre ed oper molto ancora ritrattista per chiese in Venezia ed in altre citt dello stato. Nou ebbe sublime
stile,

mi

da Vinci in Miiauo chiamandolo Disegnatore grandissimo e raro maestro. 11 Lomazzo Io paragona al Mantiglia, e lo propone per esemplare nelle cose della prospettiva, intorno alla quale arte Bernardo pubblicava nel 1524 alcune curiose osservazioni. Fu amicissimo di Leonardo, che lo stimava assai, e consultava intorno alle difficolt dell'arte; ed ebbe pi volte a dire che aveva trovato in Milano artisti che non gli permettevano di far cose che
,

e tratto dal vero del fare ritratti.


i

scelto per altro e naturale merc l* esercizio


in

(Francesco), nato

Tre-

viso nel 1656, fu prima scolaro dello Zanchi, e passato a Roma, abban-

don

g'

insegnamenti

del

primo

maestro, formandosi uno stile analogo ai migliori di quella scuola , quali erano ai suoi tempi. Anzi direi meglio, che nou si form veruno stile, ma tutti apprese a contraffarli. In Roma dipinse molto , ma il suo capolavoro credesi essere
il S. Giuseppe moribondo nella chiesa del Collegio reale. In Urbino dipinse nei peducci della cupola del

non fossero

perfette

dai

quali

aveva appreso

i veri principi della prospettiva. Si racconta che avendo Leonardo, nel Cenacolo delle Gra-

duomo

le

quattro parti del

mondo;

zie, dato ai due apostoli Giacomo, siccome cugini del Redentore, bel-

lissimi volti, disperava di poter fare pi bello quello di Ges ; perch chiestone consiglio a Bernardino
,

questi gli rispose: lascia Cristo cos

imperfetto , che non ti riunir di firlo essere Cristo appresso a quei

due apostoli. Senza

porre

in

dub-

el in altre citt dello stato pontilici, ed aucora in Venezia, condusse belle tavole di uno stile piuttosto delicato che robusto. Mor nel 1746. TREZZO (Giacomo da) abbandon quasi totalmeu le il pennello per fare musaici di pietre dure. Fior nella seconda met del sedicesimo secolo , ed aveva appresa musaici in Milano , di l'arte dei

TR
'love chiamalo nelle Spagne da Filippo II, fece il magnifico taberna-

1R

431

che vicn crecolo dell' E6Curiale dulo , se non il pi bello , il pi ricco del mondo. Altri lavori condusse in Madrid , dove aveva acquistala tanta riputazione , che la contrada in cui abitava si chiam e chiamasi ancora al presente di Giacomo Trezza. Mor uel 1595.
,

u scultura, che potrebbe chiamarsi il Parmigiauino degli scultori del sedicesimo secolo. Le sculture ch'eesegu intorno alle porle di S. Petronio in Bologna possono attcstare del modo d* inventare e comporre del Tribolo, e segnatamente suoi bassi rilievi si direbbero immaginati colla grazia e semplicit del Donatello e di altri esimj maestri del quindicesimo Secolo. Tanto nelle statue che nei bassi rilievi le forme non sono esagerate i panni non fanno ravvolgimenti, l'espressione soave, le teste sono di bella scelta, e nulla vi si scorge di quella fiegli
i ,

TRIBOLO
fiorentino,

juolo di

(Niccol detto il), Dacque da padre leguaquadro e d'intaglio, ed in

tale professione fu allevato, finche,

per non so quale motivo, pass nella scuola di Jacopo Tatti del Sansovino. Dotato di pronto e pieghevole ingegno, non lard a mostrarsi capace diogni man eia di lavori, dandogliene occasione le molte leste e grandiosi apparati fatti in Firenze nell'et sua, toccando a lutti Coloro che avevano celebrit neh' arte di lavorare in modelli,

rezza
tutte
t

impresso
le

dominante che aveva ormai un carattere uniforme in


opere di scultura alla me-

del sedicesimo secolo.

Abbiamo

in

fontane,

iti

cere,
,

in

stuc-

eseguendo statue bassirilievi, ornamenti destinali a non durare che pochissimi giorni. Sembrer per avventura che cosiffatti lavori debbachi,

accennate alcune delle opere di questo raro scultore: ora dobbiamo darne ai lettori, che non le ammirarono in Bologna o altrove, pi circostanziata notizia, per quanto il consentono gli angusti confini di un
dizionario
biografico
di

mediocre

no

riuscire dannosi agli artisti, co-

stringendoli a lavorare con soverchia sollecitudine, e da non curarsi li dar loro perfezione, siccome cose

che non possono attestar alla posterit il merito loro: pure l'esperienza mostr sempre che sommamente contribuiscono a risvegliare gl'ingegni, far nascere utili emulazioni, ed accrescere i mezzi inventivi. Il Tribolo nonoinmise per altro i pi utili
a

mole. Fece adunque per la facciata di S. Petronio due Sibille di straordinaria bellezza, che furono poste negli ornamenti della porla che va allo spedale ed alcuni bassi rilievi che possono servire di modello in opere di tale qualit, segnatamente quella rappresentante la visita di Maria

dosi in

Vergine a S. Elisabetta. E trovanBologna scolp ancora alcune

statue per la cappella

Zambeccari

in

S. Petronio, ed uu'Assuuta per l'aitar

studi e sappiamo, per tacere di tutt' altro, che copi con rara esaltezza e diligenza alcune opere di Mi-

chelangelo, del quale [u grande ammiratore senza esserne idolatra : perocch, edurato nella scuola di Ja-

maggiore de'Padri dell'Oratorio. Di a Firenze fece una statua rappresentante la Dea della Natura per Francesco I re di Francia ; indi chiamato alla Santa Casa di
ritorno

copo Sansovino, non imit, quando compose, la fierezza di Michelangelenendosi assai pi delicato e pi svelto, cosicch se maggior numero delle opere sue restasse, e fosse per quelle pi nolo e celebrato, pensa l'illustre storico della moderlo,

Loreto per terminare le sculture lasciate imperfette da Andrea Coutucci , termin tra 1' altre cose , una
Storia
dello
,

Sposalizio

della

Ma-

introdusse diverse ligure di sua invenzione, che sorpassano in bellezza ed espressione


il

donna

nella quale

gi

fallo

ria

Andrea. Condusse

432

TR

TR
TRICOMI (Bartolommco),
ritrattisti

poscia molli lavori nella Villa di Castello di casa Medici tanto di scultura clic di architettura , oltre diversi ingegnosissimi ordini d idraulica, ed una ornatissima fonte. Indi

met-

sinese, fu scolaro in Napoli del Domenichino, e riusc uno de'migliori

del recruo,

se

non che

in

per

di porta

gran duca fuori del Gallo fece un ponte sul Mugnone che attraversa la strada clic va a Bologna. Esegui didei versi ornamenti nel palazzo Medici. Fece per il chjca Cosimo la statua equestre di Giovarvi)) de'Medici dalle bande nere , suo padre e diresse il magnifico apparato per battesimo del primogenito del il duca nel tempio di S. Giovanni. In appresso invent e diresse d'ordine dello stesso duca i fuochi ossia gi~ landola per la festa di S. Giovanni Battista, che furono per la loro noordine
S.
,

quest'arte fu forse superalo dal suo allievo Andrea Suppa, che per consiglio di
lui
si

rese
in

perfetto

nel-

T
fli

arte studiando

Roma

le

cose

Raffaello e dei Caracci.

TBIERE (Filippo), nato nel


intagli diversi
soggetti

756,

da ed alcune graziose vignette, sui disegni di Marilhere e


dipinti

moderni

artisti,

di aitri artisti.

nacque ( Lodovico ) Toledo P anno 1586 , dove ebbe a maestro un piltor greco chiamato Domenico l heotocopulo , che ben poco avrebbe potuto insegnare al suo discepolo se questi
presso
r
.

TB1STAN

vit e bellezza diffusamente descritti dal Vasari nella vita del Tribo-

non

Per queste ed altre opere era dal duca crealo capo maestro de' capitani di parte e de' commislo.
.tato

ajutava collo studio delle opere de' migliori artisti spaglinoli. Aveva Tristano celebrit grandissima avanti di giugnere ai treni' ansi

sarj de'fiumi, e sopra le fogne della

onde frequentemente caval, cava per lo dominio per ridurre molti fiumi che scorrevano con danno, facendo eseguire ripari e ristaucitt

quaonde gli furono allocati grande altare di Yepes. Nel 1619 ritrasse il cardinale Sandoval, arcivescovo di Toledo ed esegu
ni,
i

dri del

altre

rando ponti onde contenerli nei loro ledi e tenere aperte le vie. Per le quali straordinarie fatiche, e per molti dispiaceri sofferti a cagione d'uno straordinario disalveamene
de'fiumi , gravemente inferm in agosto del 1550, e mor ai sette di settembre, quando contava 75 anui.

pubbliche e private opere , che misero il colmo alla sua gloria. Dopo tale epoca lavor per le

Spagna , e si eminentemente utile alla sua patria ed all'arte aprendo nella sua
principali citt della
rese

casa

quella
,

fioritissima

scuola

pittura
la

in

cui

volle perfezionars

'JR1CUET du FRESNE (Raffaello), francese, studi le belle arti in Roma, dov'ebbe la direzione
dell'accademia erettavi per gli artisti della sua patria da Luigi XIV. Era dotto ed esperto disegnatore , ma coltiv pi le teorie che le pratiche delle belle
arti
,

uno de'pi grandi artisti che conti Spagna Velasquez de Silva Mor in Toledo nel 1640. I princi
,

quadri di Tristano si conser in Toledo ed in Madrid. TRFVA (Antonio), nato in Reggio nel 1626, fu scolaro del Guerpali

vano

cui

si

rese

per molti rispetti utilissimo , ma .specialmente pubblicando il trattato della pittura di Leonardo da Vinci,
e quelli dell'architettura,

Da principio tanto strettamente attenne alla maniera del maestro, che pi da vicino non lo imit il Gennari. Di questa prima maniera la sua pittura all'Orto in Piacencino.
si

pittura e

statuaria di

Leon

Battista

Alberti

colla vita degli scrittori.

za. In appresso, recatosi a Venezia, adott un fare pi aperto, che sebbene senta ancora la scuola del Barbieri , molto s' accosta altres per

TR
.Mcii.i

TR
stile

133

rispetti

allo

dei

mi-

pilori veneziani.

elettorale di Baviera, vi
al

Chiamato alla corte dimor fino 1699, epoca della sua morte. Sua
aveva apsotto
al

sorella

TRIVA (Fumminii)
preso
coti

Levadia da Irie per edificare un tempio , si accorsero che costui lo destinava a riporvi i suoi tesori, onde congegnarono certo pietre di marmo in maniera di pocon facilit rimovcre e riterle
Chiamati
a

lui

la

pittura

porre
tifizio

ai

luoghi loro.

Con

tale ar-

grande Barbieri e con lui reeavasi a Venezia , dove condusse diverse


piibbPcIie e private opere assai lodale dal Boschini. Col viveva ancora nel 1660.

TR1VELL1NI
ali in

BERNARDONI

Cassano circa il 4650, furono scolari di Gio. Battista Volpati, che sebbeue poco pi di mediocre pittore , noti fu da costoro superalo, onde baster cennati.
r

di

averli ac-

entravano ed uscivano senza che veruno se ne avvedesse; e soltanto Irieo, senza saperne il come , vedeva scemare il suo tesoro. Tese: perci de' lacvi intorno all'arca contenente .': monete , ed una notte Agamede v' incapp. Trofouio, vedendo tornar vana ogni sua pratica per liberarlo , gli recise il capo e se lo port via per sottrarlo a vergognoso supplizio e per non essere

RIVI (Antonio)

intag'i all'ac-

quaforte una casla Susanna, di sua invenzione.

Ma fatto ci, se gli apr sotto la terra e rimase inghiottito vivo. Col fu poi la caverna ed il tanto frequentato oracolo di
egli scoperto.

TROFONIO ed i primi architetti di cui faccian me. moria le greche storie, vissero 100 anni avanti l' era volgare. 11 nome
, 1

AGAMEDE

del primo cos celebre presso tutta l'antichit a cagione dell'oracolo di

7'rofoni , che a rischio di mescolare al vero alcuna cosa favolosa ,


riferisco

Trofonio, cui s'innalzarono statue, templi ed altare, e vi si celebrarono solenni sacrificj e giuochi chiamati Trifon/ o Trofnnj. (Paolo) nacque a Zeli nel vescovado di Brixen l'anno 1695, apprese i principj del disegno e del-

TROGER

l'intaglio in patria

indi

li

conti-

compendiosamente quanto
Francesco Milizia, appog-

ne

scrisse

giato all' autorit di Pausania e di

aldi scrittori. Fossero costoro


e
figliuoli di

fratelli o no Ergino re di Tebe bastando poco importa il saperlo 1' ammettere che furono strettissimi amici, ed indivisibili compagni fino alla morte di Agamedc.
, , ,

vescovado di Trento, sotto Giuseppe Alberti. Da quest'ultimo paese recossi a Vienna, dove si fece subito vantaggiosamente conoscere per alcuni qua,

nu

Fium.

nel

dri dipinti per diverse


cesi

Avevano di gi fabbricato un tempio in onore d' Apollo nella Levadia ed un altro a Nettuno in Mau-

chiese. Ditorco del suo pennello ricercato e prezioso , e le figure svelte e ben disegnate. Maestro di espressione (mi attengo all'autorit di scrittori tedeschi , non avendo

che

il

stro

quando presero ad innalzare il rinomatissimo tempio d' Apollo in Delfo, per il quale, secoudo Cicerone , avrebbero ottenuto dal Dio
tinea,
in

veduta veruna cosa di questo maeu udito che alcun mio co, noscente ne abbia veduto ) seppe imprimere il Sublime ne' suoi soggetti

della

storia

santa.

Fu

diret-

tore dell'imper.

adempimento

della loro preghiera,

di accordarli ci

che fosse pi utile all'uomo, e mot irono entro tre giorni. Ma la cosa viene assai diversamente raccontata da Pausania,
Dii, degli Arcfi, ecc. T. IH.

na. Intagli di quaforte soggetti storici e paesaggi, che popol di animali e sparse di ruine. Mi si permetta di far osser-

Accademia di Vienbuon gusto all' ac-

vare

che, per quanto pu farsene 55

434
giudizio
dalle

TR
stampe
nel del
,

TR
non
,

gli

si

pu accordare che
do
le

menomo

gra-

n la nobilt dell' espressione. Mor in Vienna" nel 1777. Fra le sue stampe daremo luogo alle seguenti La Sacra Famig. eseguila nel 1 721
qualit
;

sublime

ad ogni operazione prospettica. L'autore viveva ancora nel 1683 , io cui fu eseguita la seconda edizione
della sua opera.

Corpo di Ges Cristo in seno SS. Madre svenuta. La Beata Vergiue dei Dolori circondala da molti Angeli. Paesaggio ornato di molti monumenti antichi, e popolato di Genj. Paesaggio simile che alcuni Genj stanno ornando e disegnando, 1724. TROITI, o TROGLI (Giulio), chiamato il Paradosso, nacque nel 1615 in Spilamberto, dove, secondo
Il

alla

Felice ) nacque in 1660 e fu allievo di Gaspare dell' Huerta , cui dava due misure di frumento e cinquanta fianchi all' anno per mercede delle sue lezioni. Per pagare il maestro
(

TROJOSA

S. Filippo nel

si

fece a dipingere per dritto e per traverso quadri a qualunque prezzo,

onde

riusc facilissimo pratico,

ma

scrive egli stesso, sorti la

tomba

il

santo pontefice Adriano I , di cui in versi leonini si legge; Ad Carolum regem post haec cum pergere vellet. Lamberti Campo vitam finvit in

tanto pi che nemmeno il maestro era troppo scrupoloso soprattutto ne' contorni. I suoi quadri a S. Agostino di Valenza ed alcuni altri tanto pubblici che privati attestano il suo pi che modesto sapere. Mor nel 1715. (N.) conosciuto tra
cattivo disegnatore;

TRONCHON

ampio.

francesi per alcune sue stampe tratte da diversi autori , ma principalmente da JNiccola Coypel.
gl'intagliatori

Qui propler casum Lamberti Spina


vocatur.

TROOST
Amsterdam

nel

(Cornelio) nacque in 1697 , ed apprese

Di

tre

lustri

lasci
si

la

patria
al

per

veder Roma, dove

pose

servi-

zio di alcuni pittori all'olio, poi del Dentone e del Colonna pittori a

i principj del disegno e della pittura sotto Arnoldo Boonen. Le prime opere eh' egli pubblic vennero

fresco,

non solamente per vivere,


la
,

ma

con intenzione d'apprendere

pittura. Accasatosi

fu costretto a

lavorar molto per alimentare tredici figli, che tanti ne aveva avuti prima del 1672; ma alla fine trovata l'invenzione del velo, super ogni difficolt , e perci si propose di pubblicare a profitto altrui il suo libro intitolato : Paradossi per praticare la prospettiva senza saperla ec.
diviso in tre parti volta nel 1672.
,

e stampato in
la

Bologua con molte tavole

prima

soverchiamente lodate e vituperate, ond'ebbe adire: / miei emuli nulla trovano di buono nelle mie opere, i miei amici nulla di cattivo questi m'incoraggiscono, quelli mi rendono pi attento a fuggire i difetti. Fu pittore universale, operando con eguale facilit all' olio , a pastello ed a tempra ritratti , soggetti storici ed argomenti di famigliari conversazioni. Il suo capolavoro il quadro fatto per il collegio dei Medici di Amsterdam , nel quale rappresent cinque ritratti in piedi di
naturai grandezza. Ebbe corretto disegno, tocco spiritoso, e per conto dei quadri di conversazione fu chia-

voluto fare distinta menzione di questo valent'uono e della sua opera , perch in-

Ho

da dottissimi architetti essere rosa assai ch'ara ed utile, sebbene dettata in cattivo stile , non ascrilesi

mato
alla

il

Watteau olandese.
le

Intagli

maniera nera, e

sue stamp*

vendole altro grave difetto di quello della continua applicazione del velo

sono ricercate per la grazia e ve rit che vi campeggiano. Mor in patria nel 1750.

TR
Elenco di alcune sue stampe.

TR
bellissimo di Angelica lo Specchio di Venere.

455
Ivaufiinatm

TROTTI (caval.
Busto di vecchio con gran barba

Gio. Battista),

ed

in profilo.

Giovinetta che sta

disegnando a

il Malosso , nacque l'anno 1555, e fu il migliore allievo di Bernardino Campi suo

comunemente chiamato

lume.
Pietro Locatelli da Bergamo. Ritratto del poeta Valmng. Tutti di sua invenzione.
nelio
di Corcontinu a far ritratti ed altre pregevoli opere , che sebbene alquanto inferiori a quelle di Cornelio ne ricordavano vivamente la maniera. Questa virtuosa signora viveva ancora
figlia
, ,

TROOST

(Sari)
il

morto

padre

nel
se

1765.
(

TROPPA

caval. Girolamo
de!
, ,

Maratta come alcuni credono fu suo felicissimo imitatore. Nel breve corso della sua vita lavor molto in Roma ed in alcune citt dello stato a fresco ed all'olio, ed a S. Giacomo delle Penitenti non temette il confronto del Romanelli. Mor giovane circa il 1670.

non scolaro

TROSCIIEL (Giovanni)
,

di

No-

rimberga, chiamato a cagione della sua grassezza il Sileno apprese il disegno e V intaglio da Pietro Itelburg ; indi aggiunse a tali studj quello della prospettiva. Approfittava delle acquistate cognizioni per eseguire la stampa rappresentante la nuova Curia fabbricata io Norimindi intagliava il ritratto berga dell' imperatore Ferdinando II. Recatosi poi in Italia frequentava in
,

Roma

la

scuola del celebre intaglia-

tore Villamena, ed intagli in tale epoca diverse stampe sui disegni

del
alto

Pomerancio
,

tra le quali

una
in
.

compatriotto. Vedendo il maestro rapidissimi progressi del Trotti , gli prese tanto amore, che gli diede in isposa una sua nipote, e lo lasci erede del suo studio. Uscito dalla scuola dell' amoroso maestro, lavorava nella corte de' Farnesi a competenza di Agostiuo Caracci, il quale vedendolo pi applaudito di lui , sebbene non Io credesse suo eguale, tbbe a dire essere il Trotti un mal osso datogli da rodere, onde gli rimase poi questo soprannome. Pare che assai pi che allo stile del maestro mirasse il Trotti ad avvicinarsi a quello del Sojaro pi aperto e spiritoso nelle mosse e nelle altitudini. Ma si d colpa al Trotti d'avere spinto pi in l del Sojaro, e forse oltre il dovere, l'uso de' colori chiari , con pregiudizio della morbidezza de'contorni e del rilievo. In compenso di questi in parte veri, in parte esagerati difetti dai quali , seppe in alcune opere guardarsi, fece teste bellissime , che londeg^iano con grazia e sorridono con venust , e che nelle pi studiale sue pitture vari con maravigliosa intelligenza. Le sue pi rinomate opere a fresco sono quelle fatte in Parma nel reale palazzo del Giardino, le quali gli meritarono il titolo di cavaliere. In queste diede a vedere lo sludio che andava facendo grandissimo intorno alle pitture del Correggio, equaulo
, ,

rappresentante

molli

Amorini
basso
reali
:

utile gli

fosse

1'

emulazione
il

di

cos

ed

altre

figure a

in

riputalo maestro qual era


ci

Carac-

atto di presentare

corone

ad

un giovane,

coli' iscrizione

Silvac

sunt consule didime. Altre cose intagliava da Vovet e da diversi maestri. Mor in Roma I' anno 1655.

TROTTE (Tommaso)
in

intagliava

perocch dipingendo in Pia; cenza Milano, Brescia ed altrove, fu ben loniauo dall'eccellenza dei freschi del Giardino. Ma pi che nelle pitture a fresco deve cercarsi il merito del Trotti in quelle al,

Londra, nel 1787, da uu quadro

olio. Indicati lo le principali pitture

5i3l3

TR
le

TR
biografo

di lai genere ini allen alla sicura

guida

dell' accuratissimo

cremonese sig. Grasselli. Osserva egli che il Malosso si innalzato un monumento di gloria nel tempietto ottangolare del Cristo Risor-

compat iotti. Fece pure i disegni per i portici che principiando dalla della torre conducono lino alla porta maggiore
,

opinioni

de'suoi

della cattedrale ec. ec.

TROUVA1N
in

gente appoggialo ad una parete della chiesa di S. Luca, ove parte a fresco e parte all' olio dipinse diversi l'atti della Vita del Redentore. A queste storie si aggiungono altri

Moutdidier circa

(Antonio) nacque il 1666 , e fu


dell'accademia di

ricevuto

membro

pittura in Parigi nel 1707. Maneggi il bulino con molta destrezza ,

ed oper in

stile retto e piacevole.

quadri esistenti in Cremona, quali sono quelli rappreseutauti santa Malia Egiziaca, 1' Annunziazione di Maria Vergine , la Deposizione di Croce nella quale leggesi Joan.
:

Suppongono alcuni che abbia apnon appogpresa l'arte da Picart


,

giati

ad autorevoli tradizioni

ma

perch alquanto si accosta allo stile di Rernardo. Fu Antonio egual-

Baptista TrotLus , clictui Malossus Crcni. faciebat an. 1611, eie. cosa spiacevole che gli scrittori di cose
attinenti alle helle arti,

mente
tratti.

felice nella

storia

nei ri-

non

siansi

Soggiungo un

indice

curali di tramandarci pi
notizie

intorno alle tristi vicende di cos graude artista , e non abbiano pur leuulo conto dell'epoca in cui mor. TROTTI (Euclide) nipote o prnipote, come alcuni pensano, dei cavaliere Gio. Rallista, e suo allievo ed imitatore, termin per la chiesa di S. Sigismondo , posta a breve distanza da Cremona , due quadri abbozzati da Giulio Calvi , ed ulta di sua invenzione la tavola dell' Ascensione nella chiesa di S. Antonio in Milano , per alcuni rispetti creduta non da meno delle migliori opere dello zio. Poche altre cose ha potuto fare questo sventurato giovaue, che accusato di felmor in prigione di veleno lonia apprestatogli per opera de'suoi paicnli onde toglierlo all' infamia di pubblico supplizio.
1 ,

accurate e felice

di alcune stampe.
Ritrailo del P. de la Chaise, confessore di Luigi

XI V.

Daniele Iluezio dotto vescovo di Auranches da S. Quoy. Claudio Francesco Menelrrer, gesuita , da P. Simon. Francesco le Routbillier pittore , da un suo dipinto. L' Annunziazione di Maria Vergine, da Carlo Maratta. 11 Cieco risanato dal Salvatore , da Antonio Coypcl.
.

Lo

Sposalizio della regina Maria

de' Medici, da

Rubens.

Sileno ubbriaco, sorpreso ed incatenalo dai pastori Crome e nasi-

Io.

da Aulonio Coypel

ec.

TROY (Francesco di) , nato a Tolosa nel 16l5, apprese i priucipj dell'arte sotto il leFevre, che io consigliava a darsi ai ritraili, siccome al pi lucrativo genere di pittura.
3Xe

Lorenzo

architetto

cre-

1671

fu ricevuto

membro

del-

monese che operava

uei primi anni

del sedicesimo secolo , Y autore della porta di marmo a bassirilievi,

l'accademia di pittura di Parigi, poi professore, aggiunto del rettore ed all' ultimo direttore. La coite ed i
principali signori lo impiegarono in

per la quale si ha l' ingresso alla gran torre della cattedrale di Cremona, ordinatagli nel 1505, e terminata alcuni anni dopo , intorno al mer' della quale diverse sono
l

commissioni. Lodovico iu Raviera a ritrarre la sposa del Delfino; poi gli fece fare i cartoni per le tappezzeimportanti
lo

XIV

mand

TR
tit

TU
madama
,

437

della

siiti

storia; e per
fece
i

d
<!ci

Montespan
fatti

piccoli modelli
slesso re

giovanili

dello

signora fece poi eseguire in tappezzeria. Ebbe Francesco di Troy espressione, correzione, forza di colorilo, nobilt d'immagini ; per i quali pregi i suoi quadri non scapitano nel coufronlo dei migliori de' suoi tempi. Mor
ciie qncsl' illustre

Parigi nel 1731 , dava grandi speranze di riuscire eccellente artista quando mor io Inghilterra nella fresca et di 55 anni. Aveva prima
di

morire intagliate unitamente a P>enort diverse stampe, tra le quali Dodici mezzi soggetti per il Rodi

manzo

Pamela dietro

le

inven-

zioni e disegui d' Ilichmore. Molte stampe , da Teniers.

vecebissimo

a Parigi nel

1750.

TUBI (Giovan
tore

Battista) scul-

Francesco) figliuolo ed allievo di Francesco, cammin sulle orme del padre, e nou
oper
dell'
il

TKOY

(Giovanni

e probabilmente allievo dell'Alcaldi , fu chiamato in Francia per eseguire insieme al car-

romano

meno

di lui,

ne

fu

tunato. Allorcb fu ricevuto

meno formembro

rarese

Domenico Guidi

le tante in-

accademia di Parigi present quadro della INiobe cambiala io scoglio , che riscosse i comuni applausi. Lavor per la casa del co-

venzioni di Carlo le Brun, per ornamento di Versailles e del Tris-

non. Era costui mediocre

artista in

Roma, onde non poteva


far cose superiori alla

in Francia
:

mediocrit

mune

di Parigi

e nelle chiese di

Santa Geneviefa, di S. Lazzaro, degli Agostiniani ec. Per !a fabbrica


dei Gobellini fece le storie di Ester e di Giasone, e condusse molti bei

e tali sono le statue eh' egli scolp per i suddetti reali palazzi, che ad

ogni

modo non sono


di

inferiori

alla

quadri da cavalletto, quasi tutti di profano argomento. Fu dal re creato cavaliere dell'ordine di S. Michele, suo segretario, ed all'ultimo direttore dell'accademia francese in Roma , dove mor l'anno 1752. TROYEN (Giovanni van) nato ne'Paesi Bassi circa il 1610, intagli all'acquaforte diversi ritraiti e molte opere di pittori italiani : cio da Giulio Romano , un Plutone , da Leonardo da Vinci Erodiade da Francesco Mantovano il Volto San,

quelle eseguite per gli stessi luoghi da molti francesi, che dopo avere terminati i loro slodj di scultura in Roma , o buoni u

maggior

mediocri che fossero, erano da Le Brun impiegali in tali lavori. TUCCAR1 (Giovanni) di Mesnato nel 1667 sina bre con piccoli quadri
, ,

si

rese cele-

di

battaglie

brio e vivacit, sebbene non sempre di corretto disegno. Si dice


lutti

die

li

facilit,

dipingesse con sorprendente onde ne moltiplic il nue

mero
facile

all' infinito;

perch

alla

un Cristo dal Pordenone due Cristi morti da Giovanui Lolh, dal Fontana un S. Sebastiano e pi cose dal Correggio , da Giorgioue , da Paolo veronese da Andrea Schiavone, da Tiziano, da
to,
,

esecuzione aggiugnova ferocit d' invenzione, non si trova che abbia


soggetto.
della peste

diversi

mai replicalo lo stesso Mor di 26 anni vittima

che impervers in Messina nel 1745, TULDEN (Teodoro van) nato nelle Fiandre, a Bolduc, nel 1620.
studi i principj della pittura nella scuola di Rubens, ma vedendo che non riuscirebbe valente pittore, si diede ad intagliare ogni sorta d 'oggetti all'acquaforte. La pi celebre

Palma

il

giovane, dal Tintoretto, ec.

Osservano i biografi degl 'intaglialo-. ri, che la maggior parie delle sue stampe furono eseguite per la GxlUra di Bruxelles; che le sue stampe non mancano di colore, ma che 1' intaglio duro e scorretto.

TRUCHI

Domenico

nato iu

opera di Tulden ima serie di cinquantotto stampe, pubblicate nel 1653, e rappresentanti le avventure

458

TU
i

TU
non esitarono a predicare uguale ad Annibale Caiacci; ma egli stesso, imitandolo, ha voluta
quali

e gloriosi fatti d'Ulisse dipinti die* tro le invenzioni dell'abate Primaliccio da Niccol da Modena io Fontaiucbleau per ordine di Francesco I Altre stampe intagli sai

dimostrare

la

venerazione

dovut;*
le tinte

ad Annibale. Dicesi che per

proprj e sui disegni di Rubens. Ignorasi l'epoca della sua morte. ( Giorgio ) dipinse

TUNCOTTO
noto
i

in S.

Domenico d'Alba nel! 473, ma

il luogo de' suoi natali. per tempi in cui visse , pi che mediocre pittore, e seppe, co*

non

Fu

munque

difettoso

in

altre

parli,

avesse trovati certi segreti , consultando chimici e manipolando i colori con estrema diligenza , onde prevale nella scelta e compartimento de' colori, tra i quali un certo rossognolo che sparge un intnito sapore sulle tele, ed risguardato quale sicuro indizio per conoscerne
l'autore. Pi assai che in Roma oper l'Orbetto in Verona sua patria tanto per chiese che iu private case; e la famiglia de' marchesi Girardini, sua protettrice, possequali deva non pochi quadri, tra una bellissima Adorazione dei Magi. Delle opere pubbliche non ricorder che la Passione de' Quaranta Martiri a S. Stefano e la Piet alla Misericordia , le quali per comune opinione sono delle migliori cose che abbia quell' illustre citt , sebbene ricca di eccellenti quadri di tanti suoi grandi pittori. Mor Alessandro iu Roma nell' et di
i

dare qualche grazia

ai volti.

Cosmi, nacque a Ferrara nel 1406, e fu scolaro del Galasso. Tenne una maniera totalmente lontana dal grandetto

TURA (Cosmo),

pastoso stile della seguente et, mostr diligente nelle nrchitetture e negli ornati non privi di buon gusto. Oltre le rarissime cose di miniatura, conservansi a Ferrara

de

ma

si

un Presepio

nella sagrestia del duodi S. Eustacchio nel

mo,

le storie

Guglielmo ed una Nostra Signora con varj santi nella chiesa di S. Giovanni. Rimanevano pure nel decorso secolo alcuni
gi monistero di S. freschi
di cui

nel

palazzo

di

Schiavonia

66 anni.
tella

allusivi a varj fatti del


il

duca Borso,

Tura
parte

era pittore,

ma

di

gi

in

danneggiati.

Manc

all'arte di

63 anni nel 1169. TURCHI (Alessandro) chiamato YOrbtlto, nacque in Verona l'anno 1582, o come altri vogliono, 1580.
scolaro di Felice Brusa-

(Cesare) nato in Ischiil 1510 , fu scolaro di Andrea Salerno. Belle sono le sue opere all' olio , e non lontane dal
,

TURCO

circa

forse

merito di quelle del maestro perch troppo tardo e


,

ma
diffi-

dente di se medesimo
nei freschi.

era infelice

Fu prima
sorci,

morto il quale, pass a Venezia sotto Carletto Calliari, indi a Roma, dove form un nuovo stile che unisce la forza alla gentilezza. Iu Roma si trattenne lungo tempo occupato in pubbliche e private
opere di molta

Mor circa il 1560. TURCONE (Pompeo) uno degli


,

importanza,

come
dove
,

nella chiesa della Concezione,

non perde

confronto del Sacchi del Cortona e de' migliori Caracceschi. Il suo stile ridondante di attrattive, e di gentilezze, che unisce le migliori parti di diverse scuole,
al
gli

eccellenti lavoratori all' azzemina che fiorivano in Milano nel sediceed eseguirono tante simo secolo maravigliose opere specialmente per ornamento di armi e di armature in acciajo , in bronzo, in argento, che fecero risguardare la nostra citt tra le pi insigni in tal genere di opere, come lo era Firenze a cagione di Benvenuto Cellini e di
,

altri

pochissimi.

TURNEISER (Giovan

Giaco-

guadagn

infiniti

ammiratori,

mo), nato in Basilea nel 1656; poi

TU
ch'ebbe appresi
a in patria
i

TY
priucipj
derli in

del tredicesimo secolo.

459 Ancora

passava Turino, dove dimor alcun tempo pubblicando diverse stampe. In appresso lavorava in Lione ed in Augusta quasi sempre per conto di merdel disegno e dell'intaglio,

Firenze condusse nel 1225 un'opera di musaico in S. Giovanni, la

quale comunque pi
posteriori eseguite in lascia per di vincere
altri

debole delle

Roma

non

canti di stampe e di librai. Ail'ultimo rivide la patria , dove inori

musaicisti

quelle degli de' suoi tempi.

nel 1717. Intagli sul gusto di MeiJan stampe di sacro e profano ar-

celebre artista deve darsi una strani dinar ialongevit di vita;

questo

perocch fece
nel

il

musaico
nel

di

Firenze

gomento

e molli ritraiti nel genere


pittore

di granito.

1225 Maggiore

quello di
di

santa

Roma
M.

Maria I2S9 , ed

TURPILIO,
il

romano

della

Venezia, fioriva nell'et di Plinio,


quale, dopo avere nel Lib. } delle sue Storie naturali , parlato delle pitture del poeta Pacuvio
,

aveva di gi comincialo 1' altro di S. Giovani Laterano quando mor.

X\\\

TUSC11ER
medaglie
in

)
i

intagli

dalle

e.

e di Fabio Pittore, soggiugne: dopo di costoro pi non fu quest'arte trottata da dotte mani , se non se per

bronzo ritratti in profilo del cavai. Lorenzo Bernino e di Carlo Maratta coi rispettivi rovesci.

TUSCIIERIUS (Matteo) nacque


nell'Alsazia
tra
1'

avventura da Turpilio, cavaliere roal presenti belle opere in VeE*li dipinse colla sinistra mano , ci che prima non si racconta di altro pittore. Dipinse piccole rona.
tavole
,

nel

1710

ed incise

mano don

dell' et nostra

...

di cui ve-

altre cose

Ventiquattro Vedute di Firenze,


dallo Zucchi. L' Ingresso del

Granduca

in Fi-

renze

ec.

ed

TURRESIO
condusse
di io

morto vecchissimo. (Francesco) fu uno


veneti del die molte cose
coi cartoui

dei buoni musaicisti

TYSSENS (Pietro), nato probaburnente in Anversa circa il 1625, avrebbe quasi potuto pareggiare
Rubens nella del guadagno
tentaci
della
ritrattista.

ciassettesimo secolo,
S.

storia;

ma l'amore
ad acconeccellente
di

Marco

lo ridusse

Leandro da Ponte,
altri.

di Tizianello

gloria

e di

TURRIANI (Orazio) viene ricordato dagl'italiani biografi per avere intagliate non infelicemente alcune immagini di Maria Vergine. TDMRINI (Giovanni) da Siena, che boriva circa il 1500, viene annoverato tra
i

Volle per la sua buona fortuna, che venissero amaramente


censurati alcuoi suoi ritratti, onde indispettito , si volgesse ai quadri
di storia, e sorprendesse
il

colla
Ja

bellissima

Assunta

pubblico fatta per

buoni

niellisti.

sa,

TURRITA (Fra Mino da) chiamato anche Giacomo, si crede nato


1200, e viene da molti risguardato come il primo che fece progredire 1' arte dei musaici al di sopra della rozzezza dei greci maecirca
il

chiesa di S. Giacomo di Anvere cou altri quadri posti nella chiesa dei Carmelitani. Dopo questi

stri.

I lavori

di quest' illustre
di santa
,

scano eseguiti nel coro


ria

ToMa-

Maggiore

di

Roma

sarebbero

ebbe continue commissioni, e poche citt della Fiandra sono prive di qualche sua pregevole opera. Tysseus venne a ragione annoverato tra i migliori fiamminghi, e fu grande disegnatore, coloritore vigoroso, ed ebbe pochi eguali nella prospettiva, onde gli sfondi de' suoi
quadri vedutisi ricchi di belle architetture, che fanno grandissimo effetto. Ignorasi ogni altra particola-

creduli di un'et molto pi vicina al buon secolo che non lo sono, se


la storia

non

ci

obbligasse

cre-

UO
v

VA

VA
Dodici pezzi rappresentanti vedute di prospettive , di ruine , di fontane, di edili, j , di statue. - (Andrea) nacque a Napoli

nl della privata sua vita, ed alcuni lo credono padre e maestro di TYSStNSi N.)natoin Anversa nel lO. Costui recossi assai gioviue in Italia, e lungo terreo dimoi iu Roma, io Napoli ed iu Venezia. Tornato io pallia, e non trovando chi facesse acquisto de' suoi quadri, sebbene per molti rispetti pregevoli
,

nel

16j30.

Suo padre Lorenzo egualnell'architettura, nella

mente versato

scultura e nella pittura, ma di tutte ui-jdiocre esecutore, destinandolo a

qualche letteraria professione, lo


,

fa-

pass alla

corte di Dusseldoi

f,

o fu

nominato rgcnle

dell' elettore

per l'acquisto de quadri fiamminghi che proponevasi di aggiugnere alla sua galleria. Iu ultimo stabilitosi a Roterdam , si lece a dipingere quadri di auimali e di fioii, he furono pi apprezzati che quelli li sioiia. Dopo alcuni anni passava a Londra, dove probabile the morisse circa il 1720.
te,

ceva studiare belle lettere. Non tard per altro ad accorgersi che invece di studiare i libri elementari delle lingue morte, tanto nojosi ai
fanciulli, consumava gran parte delle ore della scuola a disegnare nascostamente, onde Io pose iu libert di applicarsi alle belle arti. Soddisfatto deit pattina condiscendenza, trov nella propria casa quanto gli abbisognava per riuscire valent' uomo. In breve seppe correttamente disegnare e modellare, dipingere e scol-

(N.) fratello del precedencredono aicuui , the fosse quell'Agostino Tv^ser.s, che nel 1691

eia direttole dell'accademia di Anversa. Di costui, qualunque ne fosse conservansi paesaggi con il nome,
belle figure di

Ma perch commissioni ed i
pire.
arti, si

scarse
profitti

erano

le

di queste

tro, all'architettura.

consacr, pi che a tult'alEdific la chie-

uomini

e di

animali

sa delle

iu sul lare di quelli di

Berghem.

monache deila Concezione, detta di Mente Calvario , formandola quasi circolare ; costru il teatro nuovo, ingegnosamente accomodandosi all' angusta ed irregolare area che doveva occupare ; rimodern la chiesa di Monte Vergine presso quella del Ges Vecchio, e fece fuori della porla dello Spirito Sauto la chiesa di S. Michele Arcangelo. Diversi altri editi/ j disegn per Napoli e per il regno , tra i quali il palazzo di Tarsia, il palazzino di Caravita a Portici, la chiesa di S. Giovauni a Capua ; e rimodern la gotica cattedrale di Bari riducendola lodevolmente a greca

nato in

VACCAR1NI (Bartolomm;o) MOO lafu rara circa


,

il

sci nella sua

alria diverse pitture


,

he

lo mosti a vano

per

tempi ia

cui visse , suliieieute pittore , onde Baruffaldi Io anuover tra gli aril
tisti

ferraresi.

Visse

fiuo alla

met

quiudicesimo secolo. VACCA BO (Francesco), nato a Bologna circa il 1656 apprese la pittiti a sotto Francesco Albani. Dipinse iu molte chiese della sua patria , e segnatamente in S. Vitale fece a fresco gli ornamenti di un
del
altare. Scrisse
alla prospettiva

architettura. Ignoriamo l'epoca della

sua morte.

un Trattato intorno
,

(Andrea) nacque

in

Napoli

quale intagli egli stesso i rami che lo adornano. Fino al 1670 dimor in Bologna , dopo il quale anno part dalla sua patria, senza che si sappia the ne sia accaduto. Sue stampe.
per
il

nel 1598 , apprese a dipingere iu patria , e fu da principio imitatore del Caravaggio, finche non vide al-

cune opere

di Guido Reni , che Io persuaselo a porsi in sulla buona via dietro questo gran lume della

VA
Bolognese. Ma perch miformarsi uno stile , che lo mostrasse non servilmente seguace .li uu vivente artista , non sdegn d frequentare alcun tempo la scuola che aveva aperta in Napoli il Doscuola rava a

VA

441

rappresentare con sorprendente ve" il il nascente sole, che dissipando vapori e le nebbie , che occupai no il piano o s'aggirano sui fianchi
a
le

delle montagne, mostra a poco poco sorgere , per cos dire , tra

mencbinOj e gli riusc di l'ormare una maniera gentile ed aperta che


Di questa seconda suoi dipinti al Romaniera sono sario ed alla Certosa; e pi di quealletta e seduce.
i

aperte

campagne

villaggi e le

citl,

e tutta la natura

ammantarsi

di varj colori e fare maestosa

pom-

pa di sue bellezze. Gli alberi sono toccati dal suo dolio pennello con
spiritoso

sti

la

chiesa
falla

bellissima tavola della nuova di santa Maria del Piatito Giordano. in concorso del
il
il

Avevauo no fatto

Vaccaro ed

il

Giorda-

gusto , ai quali tent di dare maggior effetto col mostrar che si specchino uel soggetto fiume. Nulla ci noto iutoruo ai particolari della privata vita di

bozzetto , ed eletto per giudice Pietro da Cortona, il quale giudic migliore quello del Vacca-

cos

raro

pittore.

onde gli fu affidala l'opera, che riusci veramente cosa maravigliosa.


ro.

Ma

se in questa

ed

in

altre

cose
ri-

all'olio

super

il

Giordano,

gli

(Lodovico), Egli ha molte cose intagliate alla maniera nera , siccome quello cui il principe Roberto aveva comunicato il segreto di questa maniera d' intaglio.
Paesetto con la veduta di un villaggio , di sua invenzione. Paesetto con una tempesta.

a dietro a g aride distanza nei lavori a fresco , per non esservisi

mase

dri

esercitato in fresca et. Alcuni quafatti dal Vaccaro in giovent ,


il

quando aveva preso ad imitare

Caravaggio, furono venduti per originali di questo maestro. Mor il Vaccaro in palria nel 1670.

(Giovann?). archiinglese fioriva nella prima met del diciottesimo secolo. Poi
tetto

VAESBRUG

ch'ebbe appresa

l'arte in patria, gli


,

VACCHE

(Fra Vincenzo dalle)

venne voglia di vedere la Frauda onde preudere lume intorno agli

monaco Olivetano, fu uno de'celebri lavoratori di tarsie , che fiorirono nel sedicesimo secolo. Lavor e specialmente molto in Padova nella chiesa di S. Benedetto Novello, valendosi non solamente dei proprj disegni, nia ancora di quelli
,

edifiej pi insigni di quei regno dai tempi del Primaticcio lino a quelli

di Perrault.

Fu posto alla Bastiglia 1701, dove rimase lungo tempo senza aver mai potulo saperne la ca,usa. Ma perch era uomo di faceto carattere e non ignobile poeta,
nel

tratti dalle pitture

di

Giovanui da

compose
gli.

alla

Bastiglia

una commele

Udine

e di altri maestri.

dia, e dimentic la violenza usata-

VADDER
in Brusselles

(Lodovico de) nacque


circa
il

Ora accenneremo

priiiopali

1560

fu

uno de'valenti
che
iu
i

paesisti dell'et sua,

gran numero

produssero

allora

Paesi Bassi. Si racconta che

fabbriche eseguite in patri*. La pi celebre il palazzo di Blenheim nella contea- d' Oxford, fallo a spese della nazione inglese per darlo al
,

avesse costume di recarsi di buon niallino in aperta campagna onde osservare minutamente i diversi efdel levare dell' aurora e del fetti sole, e che formatosi in mente una immagine complessiva di quauto aveva pi volte veduto, gli riusc di
Di:, degli Arch, tee. T.
III.

duca

in premio della vittoria riportata a Blenheim


di

Malborough

sopra
il

Francesi. Nel, 17 14 edificava Howard per il conte di Carlisle, nella contea di York, con giardini, parchi, obelischi e altre
i

castello

magnificenze.

Una

delle

due facciale 56

442
a
ni

VA
bugne con
pilastri

VA
dorici

mal
pia-

naggi e lo stesso imperatore.


resciallo di

Il

ma-

distribuiti ed abbracciatiti
:

due

d'ordine cosono egualmente spaziati. Gli si d colpa di ver fabbricalo troppo grossolanamente, come costumano di fare coloro, che non conoscendo profondamente l'arte per principi e per pratica, si assicurano da ogni accidente tacendo muri pi grossi il doppio di quanto dovrebbero esserlo. Tu perci posto nel suo epitaffio ,
migliore l'altra
rintio,

perch

pilastri

condusse seco alla corte di Francia ove ritrasse la regina ed il duca d' Orleans con tanta verit, che in quattro anni pot a stento soddisfare x aile istanze de principali della corte, che tutti volevano avere il proprio ritratto dalle mani di Vaillant. All' ultimo tornava in patria carico
Io
,

Grammont

desiderarsi che la terra non gli fosse


leggiera, attesocene mentr' egli era

dove passava poscia ad Amsterdam, dove mor nel 1677. (Giovanni), allievo di suo fratel maggiore Wallerant, nacque l'anuo 1625. Era ancora giovinetto
di ricchezze, di

vivo

l'aveva

cos

inumanamente

quando dipinse alcuni

bei

caricata.

che fecero concepire di lui

le

quadri pi

(Francesco) d'Asprimi anni del sedicesimo secolo e lasci in patria alcusisi

VAGNUCC1
loi ne'

lusinghiere speranze; ma essendosi accasato con una ricca fauciulla di

ne pitture che sebbene di antica maniera, hanno pure qualche pregii"


J

per verit di teste e per natuattitudini.

ali

Maria), fiorened inta, gli alcune delle stampe della galtina, dipinse

VAJAN1 (Anna
Giusliniana

alcune cose
,

leria

tra

Je

quali

la

statua di Pallade, un

Vaso

traforato

per la Flora del P. Ferrari gesuita ed altre cose. Fioriva nel 1655. (Orazio) nato in Firenze circa il 1550 condusse molle opere di pittura fuori di patria e

VAJANO

segnatamente in Milano ed in Genova. Fu giudizioso e diligente pittore, ma nel colorito alquanto languido, come pu vedersi in un suo quadro a S. Antonio di Milano.

Operava
a Lilla

in questa citt circa

il

1600.

VALLA.NT (Wallerant)
di straordinario

nato

fauno 1623, fu scolaro in Anversa di Erasmo Quellin. Dotato


ingegno,
pittore

Francfort, abbandon iu breve la pittura , che poteva ad un tempo farlo ricco e glorioso, per esercitate la pi lucrosa professione del commercio. Era suo fratello. (Bernardo), nato l'anuo 1627 , ed ammaestrato ancor esso da Wallerant, adoper poco il pennello e disegn mollo. Era col maggior fratello a Francfort quando ritrasse l' imperatore, e gli fu molto utile, nel disegnare diversi ritratti che poi venivano coloriti da lui. Passava poi a Roma, dove dimor molti anni, ed ebbe importanti lavori. Tornando in patria, dicosi che per in viaggio colpito da apoplessia , ma non noto dove, ne in quale anno. (Giacomo), quarto fratello, nato nel 1628, pass dalla scuola di Wallerant a Roma, e vi appresso si trattenne due anni. In

fu

avrebbe

polulo riuscire

universale,

nominato pittore dell'elettore di Brandeburgo, pel quale condusse molti quadri storici di vaste dimenContento l'elettore
lo
di
tali

ma

egli si limit ai ritratti risguar-

sioni.

pi facile strada di far tortuna. Approfiltava della cerimonia dell' incoronazione dell' imperator Leopoldo in Francfort per ivcarsi in quella citt, dov'ebbe il vantaggio di ritrarre diversi persola

dati da lui

come

opere,
fare
il

mandava

Vienna per

dell'imperatore, il merit sempre pi l'affetto del principe suo padrone e de'cortigiani: ma quando cominciava a godere frutti della sua virt, manc
ritratto

quale

gli

VA
all'arie in et

di soli 40 anni.
fu

Ul-

timo de

fratelli

VAILLANT
1629 ed
ti,

allievo,

(Andrea) nato nel come tre precedeui

443 aveva studiato sotto Pietro da Cortona, a Venezia sui grandi esemplari de*
Venezia.
INclla

VA

prima

citt

del fratello primogenito: ma questi prefer ben tosto l' intaglio alla pin-

migliori maestri. Tornato in patria, ebbe diverse commissioni per parte

tura, e quando si trov capace di lavorare da s recavasi a Berlino presso il fratello Giacomo dove
,
,

una

del re d' Inghilterra, e fra le altre che gli riusc sommamente


,

cara, quella di mettere in ordine i cartoni di Raffaello a Southampton.


in pari tempo la sopraintendenza alle pitture del palazzo di Loo. senza per altro avere avuto il coraggio di eseguirne una parte. Di ritorno iti Olanda, fu nominato

mor dopo pochi mesi in mezzo pi lusinghiere speranze.

alle

Ebbe

Tre di questi valenti pittori si esercitarono altres nell" intaglio: cio "VVallerant, Bernardo ed Andrea.
Soggiungo un breve indice
Vallerant.

Suo
da se
capo.

ritratto dipinto
sttsso.

ed intagliato
\ero

Sua Moglie con


Antonio van Dyck

velo

sul

dell'accademia all'Aja; la quale carica sostenne pi volte decorosamente; ma pare che trovandosi abbastanza ricco, non s occupasse in graifJi opere, limitandosi sol la 6 lo a fare di tanto iti tanto qualche ritratto. Mor di 88 anni
dirette-re

nel
assiso davanti
g^''i,

1752.
D.

VALADES
per
il

Diego de)

iota-

una

tavola con sopra un globo. Diie ritratti del principe Roberto.

Un
cia,

giovane che torna dalla cacportando una lepre ed un ciu;

libro composto la s intitolalo Retia-ica cristiana, (1579) che tratta dei riti, costumi ec. delle

gbiale.

Leopoldo imper. de' Romani. Giovanni Filippo Mogant arcives.


elettore.

Carlo Lodovico palatino e conte


del

Reno.

Sofia palatina contessa del Reno.

nuove Indie, diversi mediocre esecuzione. VALCAZAR (Gabriele) fioriva in Valladolid circa 1661, nel quale anno sostenne 1' immunit dei pittori dal servizio militare. Poco somi note le sue opere sapendosi soltanto, che dipinse diverse Storia
geuti
delle

rami

di

Santa Barbara, mezza figura, da


Raffaello.

sacre
citt.

all'elio

la

fresco e

in

pi
altre

conventi

di Valladolid

di

Venere che piange la morte di Adoue, da Erasmo (^uellinus. La pescatrice dell'oro, da Rerabrandt
ec.

VALCKEMBURG
tino FRATELLI DI
circa
il

(Luca e Mar-

Bernardo.
Paolo Dufour. Paolo Dusou predicatore a Leyda. I santi Pietro e Paolo in bufli ec.

Andrea.
Luigi Bevilacqua patriarca d'Alessandria.

in Maliues 1550, furono buoni pittori a tempra; oltre che Luca sapeva altres dipingere ritratti e piccoli quadri storici all'olio. Duranti le guerre civili, che lungamente tiavagliarono le Fiandre, si tenneio lontani dalla patria, ed operarono assai iti Aquisgrana ed in Liegi. Luca fu pure per alcun tempo ni Lintz di dove partito per rivedere
)

nati

VAL
Wieling

(Roberto da), nacque


1644,
recossi
e

al-

la

l'Aja nel

dalla scuola

di a

Roma,

indi

fu in viaggio sorpreso da giave infermit che in pochi giorni lo trasse nel sepolcro. Ma; lino

patria

1,1

VA
.

sopravvssutogli alcuni anni, termin la sua lunga carriera in Francfort.

l'olio.

Se VahLes avesse sapulo dare grandiosit alle figure, sarebbe annoverato tra migliori frescanti

VALDELMIRA
vanni), nato
varra circe
il

de

LEON

a Tafalla nella

(GioNain
;

della

Spagna, perch aveva buon fondamento di disegno e conoscenza


della prospettiva e dell'architettura.

1650,

fu scolaro

Francesco Rizzi- p> sc a suo ajuto nei freschi di S. Antonio dei Portoghesi , del Retiro, di Toledo e di altri luoghi. Perdio continuamente occupato ne' lavori del maestro, il Valdemira, morendo in eia di trentanni, non lasci altra testimonianza della sua virt che diversi quadri di fiori non inferiori ai pi belli che facesse l'Aredi
,

Madrid

Fece per altro alcune cose ancora


tra le quali il ritratto del venerabile Francesco Tamariz. Mor Valdes in Cadice nel 1724, trovandosi col in qualit di professore
ali olio,

matematica dei cadetti della maLe sue principali pubbliche pitture sono nella cattedrale ed i?i poche altre chiese di Siviglia, come pure a Xeres della Frontera.
di

rina.

lano.

(Pietro de) architetto spagnuolo che f-oriva nel sedicesimo secolo. E noto che dal 1540 al 1556 attese a fabbricare per commissione ed a spese del commendatore Don Francesco de Jos Cobos un palazzo ed una Cechissima cappella chiamata <^el Salvatore; ne' quali erfificj profuse pi ornali rhencn avrebbe dovuto. Fece ancora i disegni per la chiesa di Gaen, e nel 1562 architett lo Spa-

VALDER1VA

que

LE AL (Giovanni de) nacCordova l'anno 165o, e fa

allievo di

Antonio Castillo. Uscendo dalla scuola sposava Elisabetta Carrasquilla, la quale ammaestrata da lui nelle pratiche della pittura,
serv poi d'ajulo in molte opere.

gjj

Sebbene avesse
zia di

Siviglia grande dovi-

pittori,

Valdes and

a sta-

quella citt, ed in breve seppe acquistarsi la stima de' suoi


bilirsi in

dale e la cappella di S.

Giacomo

in

Raeza
delle

la

quale sebbene mancante

di correzione, risguardasi

come una
dell'An

che lo creavano maggior1665 al 1666, della nuova accademia col aperta a loro spese l'anuo 1675. Dipingeva per l'arcivescovo di Sivicui leghi,

domo,

poi presidente, dal

migliori dalusia.

fabbriche

glia

la

vita
,

di

S.

Ambrogio

in

molti quadri

VALDES (Don

Giovanni de)

l'aitar

ed una medaglia delmaggiore dell'Ospizio della

dilettante di pittura e ministro delle finanze presso il re di Spagna, di-

Dopo ii 1674 recavasi a Madrid, dove lungamente si tratCarit.

pingeva in sul declinare del diciassettesimo secolo alcuni quadri da


cavalletto, che

nessuno avrebbe pur

sospettato essere eseguiti da un ricco


diiettante, approfittando delle poche ore di ozio lasciategli dai pi eminenti affari di stato ; perocch vi si scorge correzione di disegno e facilit grandissima di esecuzione.

(Luca) nato in Siviglia nel 1661, di undici anni intagli quattro stampe, poi si consacr alla pittura, e dalla intollerante vivacit del suo ingegno fu portato a preferire
i

freschi

ai

lenti

lavori

al-

tenne osservando i maraviglisi capi d'opera de' reali palazzi, e pochissimo operando. Di ritorno a Siviglia lo aspettavano diverse importanti commissioni, e la morte del grande Murillo gli lasciava occupare il primo grado tra i pittori di quella illustre citt. Nei nove anni che gli sopravvisse fece i grandi quadri per la chiesa de' Venerabili, riguardati come il suo capo lavoro. Mor nei 1691. Fu Valdes veramente grande artista, ma ebbe ancora pi alta opinione del suo merito che non conveniva. Il buon Murillo ebbo a

, ,

VA
offrirti

VA
quadro
di

15

ufiiit

dispiaceri a cagione

Rafiaello

della

galleria

della gelosa alterigia di Giovanni sebbene non lasciasse mai di lodare come meritavano e pii che noti meritavano le opere sue. Oltre le

di Firenze.

moltissime pitture di Siviglia, eziandio Cordova, S. Idelfonso ed altre


citt

di

conservano pregevoli Valdes Leal.

quadri

VALDIV1ESO (Lodovico
fioriva in Siviglia in sul

di)

del sedicesimo secolo. l'ordinario piccoli quadri di verzure, di fiori, ed ancora di animali

declinare Dipinse per

VALENCIA ( F. \ttia di ) eia nato in questa citt l'anno 1696, ed avanti che si facesse frate veniva chiamato Lorenzo C^afrion. Poi ch'ebbe appresi gli clementi della pittura in patria, passava a Roma, dove frequent la scuola di Corrado Giaquinto. Di ritorno in patria non avendo trovato un suo zio, su. cui tutte fondava le sue speranze, per uscire di guai fecesi cappuccino. Nel convento del suo ordine iu
ed

per l'America, onde poche cose, ma graziose ed eleganti assai, conservarsi in Siviglia, dove aveva pure condotte diverse opere a fresco delle quali non resta ormai cosa alcuna bastante a dare la pi piccola idea della sua maniera.

Granata conservatisi una bella Cena rialtri pregevoli quadri, che cordano lo stile del Giaquinto, ma lo superano nel vigore del colorito. Frate Valencia s anneg, non si nel 1749. sa come VALENTIN (Pietro) nacque in
,

VALDOR
Liegi nel

(Giovanni), nato in 1590, disegn ed intagli

diverse
altrui

composizioni di sua e di invenzione. Dimor lunga-

Bri presso Parigi nel 1G00, e pass giovinetto a Roma a' tempi del Caravaggio, del quale fu uno de' pi giudiziosi imitatori. Al (Quirinale

mente in Parigi, dove incise sui proprj disegni una parte delle slampe
che ornano
trionfi di

libro intitolato: / il Luigi il giusto, stampato in Parigi nel 1657. Fra le diverse sue stampe isolate trovansi le se-

Martirio de Santi ProMaitiniano, che lo fece risguardare come uno de buoni pitdipinse
cesso
il

guenti.

La S. Famiglia che si riposa sotto un albero, finch un angelo le reca


da bere.
Ignazio Lojola, di finissima esecuzione ec.
testa

tori che in allora operassero in Roma. Condusse pure per private famiglie diversi quadri da cavalletto tenuti in grande stima, tra i quali bellissimo quello del palazzo Corsini, rappresentante Ja Negazione
,

di S. Pietro.

Mor

nella fresca

et

La

di S.

di

32 anni.

VALENTINA

(Jacopo di) da

VALE

(Alessandro)
,

fioriva io

Francia nel 16I0

nel quale
il

anno

intagli sui proprj disegni


il

viaggio

Serravalle, sebbene toccasse il buon secolo, non lasciava l'antico stile. In Ceneda ed in Serravalle conser-

d' Enrico, IV, re di Francia a Metz,


ritratto

del cardinale
ec.

de Guyse

molt'anni prima,

(Simone),
,

intagliatore fran-

vaci tuttavia alcune sue pitture che ricordano Ja maniera dello Squarcione, probabilmente suo maestro, ma senza che vi si scorga verini
lume
del

cese, collocato fra gl'intagliatori per le stampe incise da diversi autori


fra
le

moderno

stile

dipinti del suo condiscepolo

come nei Andrea

quali

Mantegna.

La storia di Mos salvalo dalle acque del Nilo, dal Romanelli. La morte di Maria Vergine, da
Michelangelo da Caravaggio. San Giovanni nel deserto,
dal

VALERI ANI (P. Giuseppe) dell'Aquila, qualunque si fosse il suo maestro, certo ch'egli si sforz d' imitare lo stile di Fra Sebastiano dal Piombo, ma ebbe pesante dise-

44(3

VA
,

VA
tori

troppo fosco colorilo. Fallosi gesuita iu Roma, lavor per la Compagnia cui apparteneva una Nunziata ed altre Storie in una delle cappelle della chiesa del Ges, di una maniera alquanto pi chiara ed aporia del consueto, ed in particolare delle antecedenti pitture che vedonsi nella stessa citt a S. Spirito in Sassia. Mor sotto il papato di Urbano Vili. VALERIANI (Domenico e GiSePPE FRATELLI) nacquero in Roma,

goo

conservarono u' loro libri me"' moria de' pi illustri dell'et loro,

VALERO
il

(Crtstofano) nato

hi

Alboraya,
circa

nel

reguo di Valenzia

1720, fu allievo di Evaiisto in Roma di Sebastiano Conca. Di ritorno a Valeuza fu nominato direttore dell'accademia di S. Barbara, e fece per la medesima

Munuos, ed

nel

struire

1754 un Mentore nell'atto d'iTelemaco intorno alla guerra

di

dove recaronsi di gi ammaestrati ne' principj della pittura a Venezia circa il 1720, e frequentarono lo stu-

dio di
al

Marco Ricci dal quale ebbero utilissimi lumi e direzioui in ordine


paesaggio ed aH"archite(tiira. In
io altre cilt d'Italia

che deve sostenere -contro Adrasto. Questo bel quadro conservasi adesso nell'accademia di S. Fernando di Madrid. Mor nel 1789, dopo di avere quasi per quaraut' anni a n, giovani artisti i maeslrati con zelo che frequentavano l'accademia di santa Barbara. Le sue principali

Venezia, ed
sai

opere

e d 'oltremonti

furono adoperati asteatri

conservatisi nel palazzo dell'arcivescovo ed in diverse chiese e

nel

dipingere chiese,

monaslerj di Valeuza.

con belle architetture, che sapevano opolare convenientemente


sale
di
j

figure.

Non

nota l'epoca della


architetto
,

loro morie.

VALERIO,
Romano,

cu opri il celebre teatro di Libone in Roma. Parla di questo artista Plinio diffusamente iu tutto il capitolo 15.
del Libro

celebre nato in Ostia

Luigi ) naBologna nel 1561, frequent la scuola dei Caracci, ed intagli molti rami con squisito gusto. La maggior parte delle sue stampe rapprcseutano soggetti emblematici ed allegorici, frontespzj ed ornamenti
cque
in

VALESIO (Giova*

di libri eseguiti sui proprj

disegni.

Le stampe

XXXVI.
prefetto

RASSO
9.

dei

Fab-

bri, trovasi ricordato in un'iscrizione riportata dal Grutero nel

conosciute di questo maestro sono le quattro seguenti. La B. Vergine col Bambino apstoriche pi

L. XLI, u.

d'Ostia, architetto romano che fior avanti tempi di Giulio Cesare risguardasi come autore
i ,

poggiato sulle ginocchia della madre. Venere che percuote Amore con

V.

Belli.

un ramo
percuote

di

rosa

sotto:

Non

si

con lieve sdegno. >n Venere che minaccia Amore;

Amor

fugge

di

diversi

edilicj

di

grande impor-

di genere agli sdegni. Serve d'accompaguamento alla pre-

Amor

tanza; ma sarebbe da crran tempo dimenticato il suo nome, se non

cedente.
leoni, ed alcuni

l'inventore della maniera di cuoprire leatri, allorch l'Edile Libone diede gli spettastato
i

fosse

egli

stanno due Genj che portano dei gigli , da Lodovico Caracci. (Dionisio, Francesco, Gia-

Imeneo

ai

di cui piedi

coli al

Popolo romano. Pi fortuche fiorirono dopo i tempi repubblicani perocch essendosi dopo tal' epoca
nati furono gli architetti

como)

tutti

intagliatori,

se

pine

rendnto tra
gusto per
le

Romaoi
belle arti
,

universale

il

molti scrit-

non vi fu qualche duplicazione di nomi. Si attribuisce al primo un S. Giorgio presentato all'ara d'Apollo perch sagrifichi; agli altri due alcuni ritratti, ed una Serie di ana-

, ,

V
.iti

VA
net
e di

417

ristampata ici Bologna 1765, oltre diverse tesi.

paesaggi di uno squisito gusto. VALKERT: quest'artista incise

VALK
nacque
in

(Giougio o Gerardo) Amsterdam l'anno 16-6.

Tass poscia roo Bloteliu suo cognato in Inghilterra, e dimorando


in

Londra intagli diverse cose per David Loggau, ed ajut Pieno


nella pubblicazione del suo

all' acquaforte diversi soggetti sua invenzione, Ira i (piali Venere che dorme, ed sorpresa da due satiri, con la data AA 1612. Aitin pezzo con la stessa data,

pure
di

Scbenk

la

che rappresenta la Morte, che d mano al un vecchio con una

grande Atlante dell'Olanda. Tornava poscia con Blolelingh in Olanda, dove fece diverse altre stampe, ed operava ancora nel 1(385.
Soggiungo un breve indice di alcune
stampe.
Ritratto d Ortensia Mancini du-

dolina vecchia.

chessa de Mazzarin.

Enrico VH1 re d' Inghilterra, da vander Werll'. Mercurio, die ordina a Calipso da parte di Giove, di lasciar partire

(Filippo), scultore toscano, ebbe la sventura di apprendere l'arte nella scuola dei Foggini. Passava poscia a lavorare sotto i! comasco rcole Ferrata, il quale sebbene non avesse saputo preservarsi dal cattivo stiie dominante non lasci di l'ir travedere qualche lampo dell'antico. Al Ferrata era
affidata la direzione de' pi importanti Javoii, ed alloggiato nel palazzo ducale, onde risguardavasi come lo scultore della corte, e tutti ricorrevano a lui per avere occasione di lavoro. Cos fece il Valle,

VALLE

stata

Ulisse da Lairesse. Maria, regina d' Inghilterra, alla


,

maniera nera. Luisa duchessa di Portsmouth da Lely. David che dall'alto della sua casa guarda Bersabea uel bagno, da Graab. VALKAERT (Vandeb) nacque
,

le di

cui
di

opere
altri
,

sono
artisti

confuse

con

quelle
rare

toscani suoi

costretti ad opecontemporanei a seconda dei bisogni della

corte.

(Giovanni della)
li,

o Valil

in

Amsterdam

in sul declinare del

operava

in

Milano circa

1460.

sedicesimo secolo, e fu allievo di Enrico Gollzio. La sua pi lodata opera portar la data del 1623. E questa una vasta tavola, nella quale
in

Al presente di quest'antico maestro ma non esiste vcrun' opera certa sappiamo essere stato il primo di
,

mezzo

va*ti;sima

campagna

dipinse S. Giovanni Battista che predica alle turbe. Fra le moltissime ligure che popolano il deserto, quelle poste iu sul davanti sono assai belli
tra i presi dal naturale quali non dimentic il proprio. Ignorasi 1' epoca della sua morte. VALK.E (Pietuo), nato in Leritratti
,

que' maestri che Paolo Lomazzo ricorda come ritrovatori dell' arte della prospettiva, la di cui invenzione propria lode de' Lombardi come lo il disegno de' Piomani ed il colorito de' Veneziani. Fu suo
fratello

(Carlo), forse meglio conosciuto sotto il nome di Carlo Mi' linzst, viene nominato con lode tra
i migliori artisti ilei quindicesimo secolo dallo Storico Moriggia, seuza per altro indicare alcuna sua opera

wart nel 1584,

fu

allievo di

bra-

Bioemaert. Pass poscia io Italia, e si perfezion studiando l'aulico e le opere de' grandi moderni. Tornato in patria, oper molto per il palazzo de' principi di Lewart arricchendolo di ritratti, di storie

mo

a suo
ni

tempo
de

esistente.

BARCENA
in
e

DELL nacque Burgos nel 1642

(Fra GiovanMaruela presso nel 1660 si fece

va

VA
S'igei ungo un breve

tuie Domenicano. Nel conveiilo del mio ordine in quella citt fece molti vita della de' patriarchi quadri ebrei, che lutti mostrano il decadimento in cui a tale epoca trovavasi l'arte nel regno di Spagna. VALLE (Andrea della), archilotto di Padova, edific a due miglia fiori di questa citt il monastero della Certosa: fabbrica cos ben inlesa, e cosi bella, che dall'editore delle opere inedite di Andrea Palladio gli fu attribuita questa Certosa , indubitatamente del De La
Vaile.

indice di alcune

stampe.
Ritratti di Aless.

Algardi scultore.
pittore,

di

Andrea Sacchi
Olimpia

dal

Maratta.

di

Madalchiui

Pa infili

di Pietro Cornelio coronato da Melpomene e da Talia. Melcliisedecco che regala bramo, da Raffaello. La R. Vergine che lava della biancheria , da un quadro dell'Al-

bano

detto

la

Lavatrice.

(Simone), nato a Parigi fi'-ca il 1700, fu discepolo in patria di Drevet il padre, e riusc valente intagliatore alla punta ed a bulino,

VALLE

Riposo nella Fuga Carlo Maratta.


S.
le

d'Egitto, da

Giovanni avanti ad Erode, da

Bruti.

avendo felicemente
ria

intagliato la sto-

ed i ritratti. Giovanni di Troy, pittore del re, dipintosi da se. Venere nel suo carro ; ritratto Cosel istoriato delh contessa di amica di Augusto li, da Francesco di Troy.

L'AdorazionedeiMagi,da Poussin. L'Assunzione di Maria Vergine


da
J.

Miei.

L'Assunzione, da Guglielmo Courtoris.

(Girolamo)
'

tglio

di

Gu-

glielmo, apprese dal padre i principi ^ e eseguo e dell' intaglio, e

La Trasfigurazione
sto
,

di

Ges

Cri-

Il

da Raffaello. Portar della Croce, da Andrea


in

1702 ricevuto membro della accademia di P^igi. Fra le sue opere d' intaglio ebbero celefu nel
reale brit

Sacchi.

La Fuga
ratta.

Egitto, da Carlo

Mase.
il

L'Infedelt, da Paolo Veron

Abramo
figlio

in
,

atto di

sagrificare

acquaforte Costantinopoli dall'imperatore Teodosio, quali furono diseguati circa il 1480 da Gentil Redini.
i

bassi

rilievi

all'

della colonna eretta in

da Coypel. Apollo e Psiche, da P. Giacomo Gazes. Apollo innamorato, dal medesimo.


Isacco

VALOIS (Ambrogio)

fioriva a

VALLET (Guglielmo)
in

nacque

Parigi ne! 1656, ed apprese il disegno e I' intaglio in patria, pronella

Jaen, sua patria, nel 1G60. Cerc d'imitare Sebastiano Martinez, ma non l'uguagli ne in disegno, ne in colorilo. Sono sue mediocri opere quadri dell'aitar maggiore de'Carmelitani Scalzi di Jaen, e pochi
i

babilmente

scuola

di

Fran-

altri nelle

chiese di Ba'^a e di

cesco Poilly, cui per alcuni rispetti si assomigliano le sue stampe. Intagli in una maniera larga e colorata, e non lavor forse meno in Roma che a Parigi. Le sue stampe

VALON
frescante
del
freschi
,

Ubeda. (Giovanni), rinomalo


fior

che

ne' primi anni

diciassettesimo

secolo,
le

fece

pareti della chiesa e collegio del Corpus Christi


a

che ornano

sono d'ordinario

tratte dalle opere de' grandi maestri d'ogni nazione.

Valenza.

VALPDESTA (Don
nacque
e fu

Mor

in

patria nel 1701.

Pietro) Rorgo d'Osma nel 161 4, scolaro in Madrid di Eugenio


iu

VA
Cfxes< Tu breve
coisti
il

venne risguardato

VA VANDERMEER
gli

449

(N.),

oscuro
inta-

suo migliore allievo, e tu suo pi vicino imitatole. Dipinse molti quadii per la chiesa li S. Michele di Madrid, e sei per il convento di 8. Chiara, e; Ma il Mio capolavoro la Sacra Famiglia ile conservavasi nella chiesa del Juoii Sucfso, di dove fu, come rara opera, trasportato alla Galleria del
intatti
il
<

pittore olandese di paesaggi,

Uosaire. Manc all'arte ita Madrid nel 1668. non ignobile scul-

VANCLEVE,
di Luigi

tore, clic fioriva sotto

il

gno

XIV,

fu

uno

glorioso rede' moiti

aitisli

fraudi
vai. si

che operarono intorno ai edilwj ordinati da questo niagnilirentissimo sovtano. Conserdi

pure all'acquatone alcuie delle sue composizioni. VANDI (Sante), nato in Bologna nel 1655, fu allievo del Cignani, e per la sua eccellenza nel ritratti chiamato Santino dai fi re Ritratti. Ed vero che pochissimi de' si:oi contemporanei lo uguagliarono nella grazia e nell'arte di collineamenti caratteristici. Mipbe ritraili gliori peraltro sono i suoi di piccole dimensioni, avendoue falli eziandio per orramento di tabacchiere e di anelli. Fu lungo lempo
i

ai

servigi

di

Ferd uando

principe

Vancleyg pregevoli lavori,


dai
difetti
ili

comunque non immuni


di
il'

et,

sailles,

alcune fontaue a Vera Marly ed a Trianon. Oper

ma non facil cosa separare le sue opere da quelle de' suoi compagni, che tutti erano
pure altrove,
il

ereditano di Toscana , poscia del duca Ferdina> do di Mantova , alla di cui corte fu addetto finch visse questo principe. A tale epoca rivedeva Bologna , ma poco vi si tratchiamato coDlinuamente ora tenne in una ed ora in altra citt; e perci per con lui quella maniera di
,

fosti etti
al

ad rflleutrsi ai disegni ed gusto di Carlo Le Bruii, cui, tinvisse,


fu

far ritratti

tanto pastosi,

di forza,

e cos naturali,

non avendo potuto

che

affidata dal
i

re

la

dire,

zione di tutti lavori di scultura pittura ed architettura.

fare allievi. Mor a Loreto nel 1716. ^Daniele) viveva in

VANDYCK
figlia

Venezia.' irca

(N.) Dacque in Utrecht circa il 1697. apprese l'ai te dell' intaglio in patria di non so

VANDEMAP.CK

una
seo.

di

il 1560, dove spos Nicol Renieri Mabu-

Passava poscia
di

ai

servigj

del

duca
stode
e

Mantova
i

in

qualit di cu-

quale maestro, e si Lee conoscere per le stampe ehe ornano una splendida edizione olandese del Pentateuco di Mos. VANDERflAMEN de LEON
(

Don Giovanni

nel

nato in Madrid ) 1593, fu allievo di suo padre


pittore di Goffi.

meno che mediocre

Giovanni non si accontent minor genere di pittura, e fece ritratti e quadri storici, che sebbene alquanto secchi ne' contorni, hanno per certa quale dolcezza
di questo

Ma don

li quelli, galleria. Fece ritratti quadi storici slimali molto, nel dipingere quali era ajutalo da Lucrezia sua sposa. VANETTI (Marco) da Loreto, uno dei molli allievi di Carlo fu Cignani e suo ajuto in molle opere a fresco ed all'olio, senza che per sia nolo verun lavoro di sua invenzione, essendo probabilmente morto mentre dipingeva come ajuto del
i ,

maestro.

nel colorito e nelle arie

dei volti

che li rendeva assai pregevoli. La sue opere pubbliche si trovano a Madrid, nella Certosa di "Paular ed iu Alcala de Ilnares. Mor giovane
nel

VANGELISTI (Vincenzo), nato a Firenze circa il 1741 poi ch'ebbe appreso in patria principi del dii

segno e
rigi

dell' intaglio,

recossi a

in

compagnia

di

PaFerdinando

Gregoi j

1632.
Diz, degli Arck. ecc. T. Ul.

, e col si misero sotto la direzione del celebre Giovanni G^r* 5?

450
gio
Ja

VA
Wille.

VA.
rivide
del
ritratto del

Dopo alcun tempo


e fece
il

patria

mavo-

consiste ne' personaggi rappresentati, e quello de' suoi iiou.

Manuel

resciallo Botta (non

polendo persuaalcuni
la

dermi die
gliono,
volta

facesse,

come
cos

avanti di lasciare
,

pi

ima
in

Firenze

ina

pregevole

lavoro). Breve fu la sua

dimora

llaba: e tornato a Parigi vi si fiss stabilmente. Intagli molti soggetti


alla maniera del lapis dal Gabbiani e da altri maestri, e con bel bulino ritratti e soggetti storici , dei

nel merito delle opere che adornano. I pi slimali Ira ritraili sono i seguenti. Carlo 11, inciso nel! interregno con satirica iscrizione" Lancellot Andrews , vescovo di Wiucheslre.
tespizj
i

Giacomo

re d'Inghilterra.
,

Giorgio Clifford
berland. Sir Francis
versi
inglesi.

conte di QuiBquattro

quali

diamo il seguente indice Pietro Alessandro Wille il figlio,

Dralte. con

da un disegno fatto dallo stesso. Amaud de Borbon , principe di Conty. Giorgio Luigi le Clerc conte di Buffon, da A. Pujos 1777. Carlo Gravier, conte di Vergennes da Gailet 784. Carlo Luigi, visconte di Conedit di Keionaler, capitano di nave,
, ,
1

di

verso Boezio e quallro versi inglesi. Edovard Terrv, rettore di Greenford, nel Middl'esex 1655.
,

Thomas Wilsford con un

VANNI
meno

(Andrea)
le

di Siena,

non

celebre per

pittura, che per le

sue opere di pubbliche cari-

morto per

le ferite

ricevute nel

com-

battimento della fregata il Quebec l'anno 1779. La B. Vergine che porge il seno al bambino Ges. Il primo dover di Madre, da Baffello. L'Amor castigato, dedicato a Giuseppe 11 imperatore, da Agostino
Caiacci.

che avute in patria , fior dopo la mela del quattordicesimo secolo. Sono sue opere in Siena il S. Sebastiano a S. Martino, e la Madonna con varj Santi in S. Francesco. Chiamato a Napoli prima del 1373, vi condusse alcune pregevoli pitture, ed altre fece pure in altre citt ; e pi avrebbe fatto se le incombenze politiche di alta importanza
affidategli

in

servigio

della

patria

Piramo

e Tisbe, spirali vicino

ad

un sepolcro, da Guido Beni. La Bilancia di Federico, stampa allegorica, che ha per oggetto la storia del mugnajo Arnold con il
re di Prussia, 1781.

non lo avessero distratto dall' arte. Sappiamo che fu dalla medesima mandato ambasciatore alla corte di Avignone e che essendo poi capitano del Popolo, venne onorato da
.

VANGHAM
in
tii

(Guglielmo), nato
il

io Inghilterra circa

1620, fioriva

Santa Caterina, sua illustre concittadina , con una lettera conlenente savissimi consigli intorno al governo
della citt.

Londra

nel

1650.

Fu

costui

uno

quegli artisti , il di cui ingegno tante volte costretto ad unifor-

marsi alle circostanze. Non avendo Guglielmo occasioni di lavoro, onde provvedere al proprio sostentamento, accomodossi al tempo, e si mise ad incidere ritratti e gli ornati dei libri. Mostr grande propriet Del maneggio del bulino ma scarso gusto d'esecuzione. Il merito prin,

- (Novello di), pittore Pisano del quatlordicesimo secolo, conosciuto per una pittura fatta nel Campo Santo; ed cosa notabile pittori che sia questo il solo tra pisani che abbia dipinto in quel
i

sacrario der.

dell

antica

pittura. Bicor-

cipale de' suoi ritratti

dice l'autore

Altri due Vanni, forse appartenenti alla famiglia di Nello de' quali non sono ormai noti che

VA

VA
coli'

451

nomi; cio Turiuo ohe fioriva del 1500, e Bernardo clic fu scolaro dell' Orcagna. Aveva Bernardo dila

invenzione del colui

mi. Per eternare la suo ritrovato ed onorare

marmemoria del
ire
i

il

suo amo-

pinto molte tavole per


di

cattedrale

Pisa.

roso genitore gli eresse un munu< mento sepolcrale con coloune

VANNI

(Gayal. Frvncf.sco),

fregi,

festoni

putti
il

con

lo

nato in Siena nel I5G5, la educato ne' principi della pittura da suo padrigno Arcangelo Salimbeni. Recossi poi a Roma per studiare l'antico, e le pi rinomate pitture dei

stemma
,

gentilizio,

gnato in a bianca

uu

tutto disegran pezzo di laoira

ma

colorila

artificiosa-

moderni. Cube col la furtuua di essere diretto da Giovanni de' Vecchi, il quale diligentemente facevagli disegnare le cose di Raffaello e di altri maestii. Tornato in patria dipinse alcune cose in sul fare del

mente in ogni parte, come richiede l natura delle cose, onde para che sia un commesso di diversi

marmi. Credesi che dasse colori marmo con l'estratto di qual che minerale, onde farli profondamente penetrare. Nellisciizione

al

leggesi
e/tati
p<

Francisco Vanni o

Mi-

Vecchi, che non piacquero, onde


risolse di seguire l'esempio del

Angelus .... novae hujus in

ra-

tra ptngeridi arti? inventar et


.

Ra~

vaher Ventura Salimbeni suo Tritello materno, e recatosi in Lombardia lungamente studi in Parma ed in Bologna. Iti quelle due celebri scuole mulo alquanto la prima maniera, finch vinto dal florido, e castigato stile del Barrocci, in questo si ferm, e fu forse il pi vicino imitatore dell' illustre Pesarese. Di questa bella maniera la Caduta di Sinon Mago in S. Pietro di loma lo Sposalizio di S. Cate,

phael

filii
(

parenti optimo, ec. 165 6.


)

Raffaello

di

lunga
,

mano

miglior pitture del fratello era nato nel 1596, e rimasto oifano di 15 anni , ve:ne raccomandato ad Antonio Caracci , sotto al quale

avanz mollo nell'arte. Se non che vinto dalla fama che si acquist in
cerc giovanile et Pietro Beiettini d'imitarne lo stile, allontanandosi da quello del padre e del maestro. Sono sue lodate opere 1' Andata di Gesti Cristo al Calvario a S. Giorgio di Siena, in Firenze la sala Ricardi, la S. Caterina nella chiesa titolare a Pisa, ed il Presepio alla Pace in Roma. Vivea nel 1656. (Gio. Antonio e Gio. Fhancesco del), cos chiamati per pi fedeli scolari ed ajuli essere del cavai. Francesco, operarono in Roma in pubblico ed in privato, ed alcune loro pitture 5ono ricordale con lode nella Guida di quella
,

rina nel Refugio, ed il S. a S. Domenico di Siena,


del

Raimondo
la

Disputa

Sacramento nel di. omo diPisa, ec. Conviene per confessare, che sebbene il Vanni si accosti moltissimo
al

Barocci nelle leste fanciullesche,

nel colorito ed in alcune altre parti,

non
ilei

lo raggiunse nella grandio-

sit

disegno e nella franchezza del pennello. Oltre di che il Vanni dipingendo talvolta per poco prezzo o cose di non molta importanza, si scord l'onor dell'aite, e fece quadri al di sotto del suo merito. Mor nel 1609, lasciando ammaestrati nell'arte i suoi figli, ai quali per felice augurio aveva dati due de' pi
.

capitale.

(Gio. Battista) fiorentino, o pisano, come alcuni pretendono fu scolaro dell'Allori, lascialo il quale, visil le principali cilt d Ita.

gloriosi

nomi
(

nell' arte.

lia,

lungo tempo dimor

in

Vene-

Michelangelo

caval.

)
,

zia,
e.

dove

fere belle copie di Tiziano

provvide alla immortalit propria pi che coli' eccellenza della pittura

di Paoio. Fu osservato come cosa singolare, che d Vanni con tali

, ,

452
studj

VA
retrocedette
nel
colorito
in-

VA
,

vece di avanzare , del che non saquando prebbero render ragione nou sia personale a quest'artefice, invecchiando divent anil quale cora ammanierato. Mori di 61 anni nel 1660. iu pallia Del cavai. Francesco e di Gio. Battista Vanni abbiamo diverse stampe all'acqualcrle tra le quali
. ,

mise importanti lavori all'olio ed a fresco specialmente per le rea-li vilmeritala fama di le. Preceduto da
valente pittore, trov in Parigi frequenti commissioni per ritratti e lincile chiaper quadri di storia mato a Londra, arricch quella capitale forse delle pi belle opere che uscite siano dalle sue mani.
,

Da

Francesco.

Una piccola Vergine che considera il Bambino Ges addormeutato. Santa Caterina da Siena che riceve le stimmate.
S. Francesco figura, che tiene
in
estasi
,

mezza
il

un

Crocifisso, con

un Angioletto ignudo che suona


violino.

Da
La cupola

Gio. Battista.
del

duomo

di

Parma,

rappresentante 1' Assunzione della Vergine circondata di Angeli e di Santi ec. in quindici fogli, pubblicata nel 1642. Stampe pregevolissime, e di somma utilit, perocch questo capo d' opera del Correggio oggi talmente guastato , che noti si pu formarsene una perfetta idea che per mezzo delle stampe. il Martirio di S. Placido e della sua sorella santa Flavia , dal Gareggio.

anni, nel 1715. CAr.LO ) , suo minor fratello, lo aveva raggiunto in Roma, e sotto la sua direzione erasi iu breve fatto cos valente maestro che in Torino gli fu piuttosto compagno che ajuto nelle pi importanti opere eseguite per cjuella rea! corte. $ col rimase dopo la partenza del fratello continuando a dipingere in corte, dove, tra le altre cose , fece in un gabinetto diverse storie tratte dalla Gerusalemme di Torquato Tasso, che riscossero l'approvazione di tulli i conoscitori. Chiamato a Parigi , fu nominato pittore del re e membro di quella reale accademia di Belle Arti. Molte furono le opere col eseguite per quella splendida corte per chiese e per privati, delle quali non poche furono incise dai pi

Mor

in et di 61
i

vaienti intagliatori parigini.

VANNINI ( Ottavio ) nato in Firenze nel 1585, fu scolaro del Pas,

signano, e fu pittore diligentiss>mo


,

Le Nozze di Caria Galilea dal celebre quadro di Paolo Veronese. Stampa capitale in due fogli. VANLOO ( Gio. Battista ) di
Aix, fu scolaro in Roma del Luti, che non cessava di ammirarlo. Eia egli nato nel 1684, e perch aveva appresi in pania primi rudimenti dell'arte, rapidissimi furono i proi

buon

coloritore
,

ma

talvolta al-

quanto stentato Mor nel 1615.

sempre freddo.

VANNOCC1
1582,
la
si

nel quale

(Oreste) fioriva nel anno pubblicava

di

traduzione italiana della parafraAdriano Piccolomini intorno

alla
egli

meccanica d'Aristotele, quando

non contava che

diciolt' anni.

gressi fatti
tali
i

in

Roma

dove

lasci

opere da farlo distinguere tra suoi contemporanei ; tra le quali baster l'annoverare il quadro della
Flagellazione a santa Maria in
ticelli.

Mon-

Recandosi in patria, fu trattenuto in Torino lungamente ai servigi di quella corte , che gli com

Quattr'anni dopo, dietro le vantaggiose relazioni date di lui dai pi rinomati architetti d' ltaiia, fu nominato prefetto delle fabbriche del duca di Mantova collo stipendio di da cinquecento scudi. Trovavasi poco ai servigi di quel principe , quando iu occasione delle sue nozze

VA
ebbe opporlunU di dare splendide prove ilei suo ingegno inventore, e del suo buon gusto per gli apparecchi delle solenni feste datesi allora in .V.antova. Dicesi che aveva quasi

VA
VAHVITELLI (Gaspaee)
Augi
nel
Occhiali.
,
.

453

supplisce all'essenziale, o almno ne Fa risaltare il valore.


detto
(rechi
a

nato

i;;

l"

I0l7

condotto a fine un

lutilo

Trattalo

ma,
te,

ma

di gi

venne giovinetto ammaestrato

Ru-

nell ar-

degli edifi/.j e delle pi illustri fab-

briche antiche e moderne di lutto il mondo, quaudo fu da immatura morte colpito in et di veotiquatlro anni. (Ignvzio), da Scesi, celebre orefice e valente scultore che operava iu Firenze nel 1566 , molti artisti chiasi distinse tra i mati a lavorare in occasione delle nozze del principe Francesco 1 Medici colla regina Giovanna arciduchessa d'Austria. Fra le altre cose fece la statua della Ilarit , che fu trovata opera per ogni rispetto pre-

e fu in modo preso dallo studio delle belle cose di Roma antica e moderna , che si fece a comporre

VANNOLA

quadri rappresentanti quanto di pi magnifico contiene. Ma Gaspare non si accontent di darne le ve-

dute, che volle essere esatto negli


alzati

e nelle piante , onde i suoi quadri, oltre il diletto, arrecano ancora utile ai pittori e specialmente agli architetti. Ai fabbricali aggiugneva qualche veduta di paesaggio a seconda delle circostanze, ma sempre varia e di buon effetto. Fecj altres vedute di alcune altre citt e di grandiosi
,

gevo li;>sima.

VANNLCCM
Sarto del.

Andrea

).

V.

edifitj

in

piccole e

V ANN UCCI
gino.

(Pietro). V. Peru-

(Andrej, nato nella V provincia comasca, (fino dai tempi de' primi imperatori romani feconda di architetti, 8Car pel lini, capi maestri e muratori, che intraprendevano l'esecuzione d' imperlanti edifizj in Roma ed iu ogni parte d'Italia e dJle Gallie ) fu chiamato Genova per erigere il palazzo a grandiosa mole fortidel Doge ficata d' occulte catene di ferro. A Sarzana in una spaziosa piazza fee scavare ima gran cisterna a co. modo pubblico ; e sebbene molli ne avessero presagito cattivo esito, riusc a meraviglia. In appresso fu dalla repubblica di Genova impiegato nel fare nuove fortificazioni , nel ristaurare u riformare le vecchie ed in altre opere d' importanza. Visse lungamente da tutti stimato ed amalo per le s e morali viri. Aveva un'aria di pei fello stoico, sempre concentrato in se s'psso , e non curante dellesteriore. Fu buon amico, officioso, generoso, ma Bensa quell' esterna amabilit che spesso
:

ANONE

avute in grandissimo grandi tele pregio da lutti i conoscitori. Mor in Roma nel 1756, lasciando un figliuolo degno erede delle sue virt. (Luigi) nacque l'anno 1700 in Napoli, da Gaspare d' Utrecht pittore di prospettive e vedute, che colla moglie Anna Laurenziui tro-

vavasi iu Napoli ai servigi del vicer , don Luigi della Cerda. Non

contava che pochi mesi quando fu


dai genitori portato a Roma. Fanciullo di sei anni, so'.to la direzione paterna disegnava dal vero , e di
venti dipingeva . fresco la cappella delle reliquie in sauta Cecilia, e fa-

cevi

all'

olio

il

quadro

di

questa

Luigi aveva in quell'eia, o forse prima cominciato a studiare l'archi lettura sotto Filippo Ivara ed io breve abbandon quasi del
.''ar;ta.
,

Ma

tulio la pittura.

nale di S.
in

Clemente

Perocch il cardilo conduceva


il

Urbino per
e col

'.istaurare

palazzo

Albani,

trovandosi, architett

le chiese di S. Francesco e di S. Domenico. Non coniava che 26 anni quando fu nominato architetto di

S. Pietro.
li.

caricato

di

soprintendere

agli

454
edifizj

VA
fu posta

VA
con grande solennit il 20 geunajo del 1752. 11 palazzo di Caserta, cos scrive Francesco Milizia precedili al meriggio da una gran piazza
,

da eseguirsi nel poi to d'Ancona , ebbe subito commissione di l'.irvi il Lazzaretto, ed il Molo lungo palmi 5o0 , profondo 50 con una porla a colonne doriche. Dimorando in Ancona per condurre a fine edifizj di tanta importanza diede diversi disegni per altre fabbriche da
,

elittica

da cui partonsi

tre stra-

eseguirsi nella stessa citt, in


rata
,

Mace-

Perugia, Pesaro, Foliguo ed

altrove.

Tornato a Roma, fece un'aggiunta di carniere alla libreria del collegio

romano,
scati,

risarc la Rufinella a Frae per il ministro di Portogallo diresse il lavoro di una ricca cap. pella, che fu trasportala e collocata nella chiesa de'Gesuiti di Lisbona :
la

doni vialati e diritti, circondata anteriormente di quartieri per tutte le guardie di fanteria e di cavalleria, e posteriormente di scuderie e rimesse, con tutte le abitazioni necessarie per la gente addetta. Da questa elissi fino al palazzo un atrio rettangolo , fiancheggiato da una parte di cavallerizze coperte e scoperte e dall' altra dal teatro pubblico. Dietro al palazzo verso set-

ma

sua pi gran fabbrica di quei

tentrione sono giardiui d'ogni sorta, boschetti; scalinate, casini, peschiere,

tempi fu il grande convento di S. Agostino, Si dice che nel 1715 and a Milano per la facciata del Duo-

tologia
"

fontane, tutte dedicate alla micio ornate di statue di , deit gentili .


Il

mo, ch'egli ide tra il gotico ed il greco, ma che poi, per la guerra e per altre circostanze rimase senza
effetto.

palazzo in

pianta
le

un padi cui

rallelogrammo rettangolo,
facce tirano
i

In occasione del vero, o supposto pericolo della cupola Vaticana il


,

un cerchioognuno dei quali ha due maglie da un capo ed una sola maglia dall'altro, onde si concatenano ron due cunei di ferro, uno colla parte grossa io su,
la

Vanvitelli

cinse con

ne diviso

in trentadue pezzi,

l'altro

iu

gi.

cerchioni furono

poi coperti di travertini e di calce per difenderli dalle intemperie. Per l'anno Santo del 175o. egli diresse gli ornamenti delle tribune iu S. Pietro, I' illuminazione della cupola in modo nuovo, l'apparato
di

palmi palmi 725. Ai quattro angoli sono altrettanti avancordie formauo padiglioni in elepi vazione, ed un altro consimil padiglione iu ciascuna delle due facciate. S'erge la mole per l'altezza ed padiglioni andi 140 palmi golari s' ergono ancora pi in su quelli d per circa 80 palmi , mezzo per quasi 120. E insensibile chi non sente diletto al contrasto euritmetico di queste masse
migliajo
di

un

luna, ed
,

lati

e.

ad omettere
,

Santificazione , i funerali della regina d' Inghilterra , il trasporto della Piet di Michelangelo.

una

mi costringe descrizione degli ordini, disposizioni ei ornamenti esteronde dar luogo alla parte pi ni interessante delia distribuzione indi

Amore

brevit

la

terna. "
cia

riputazione acquistatasi dal Vanvitelli nell'architettura era giunta a tal

La

il

Dalla gran porta reale incominvestibolo ottagono ornato ili

colonne di un sol

artisti

segno, die fra quanti celebri fiorivano fu prescelto dilli

pezzo di pietra bigia siciliana, nel di cui ingresso,


tico

oltre la corrispondenza al gran por-

corte di Napo'i per la regia Villa di Caserta , che poi riusc tale da

traversaule tutta

la

reggia fino

al

non essere da meno delle pi sontuose ville d'Europa. La prima pietra

portone opposto del giardino, diramausi prima gli appartamenti del pian terreno per i varj efiicj di

VA
coiie, iodi due spaziosi passaggi corrispondenti ai due primi cortili
in

VA
laghetti

Lyj

per comodo delle mule e delle carrozze. Nel mezzo del portico e di utta la gran mole J' altro vestibolo parimenti ottagono, e adornato di consimili colmine. Che colpo d' occhio dal suo centro Due lati di esso ottagono sono per la continuazione del portico quattro per quattro larghi passaggi ai quattro cortili eui itmeticamente disposti; uno per la grandiosa scala regia, eh' tutta aperta, e 1' altro incontro del gruppo della Gloria e della Virt. (Ciascun coitile un gran rettanI

golo cogli

angoli

tagliati

petto.

Ciascun portone laterale delle due onde tutti facciate iniila due cortili
;

e quattro

si

comunicano

per

il

poi lieo e per le suddette infilate . Da un lato il grazioso teatrino domestico di

corte
iti

di

pianta

circolare ripartita
giati

nove vani per

palchetti a quattro ordini, fiaucheg-

marmo
regia

da colonne corintie intiere di da fondo in cima. La scala


tutta

incrostata

di

marmo

ed in fontane d' ogni spezie, 'che abbelliscono e rcreatio di-Ila regia J' interno e I' esteriore Delizia. L'na costruzione s .-udita e s solida non lascia pi ammirare quanto di pi decantato si tatto altrove, ed in qualunque tempo . Durante la costruzione di tanta mole, prestandosi alle altrui richieste diede moltissimi disegni per pubbliche e private opere ; tra le quali in Napoli il quartiere di cavalleria al ponte delia IVI a Idalena. La scala, sagrestia e cappella della Concezione a 8. Luigi di Palazzo. Colonnato dorico al Laigo dello Spirito Sauto per la staUa equestre di Carlo III re di Spagna. Le chiese di S. Marcellino, della Rotonda della Nunziata. A Resina il Casino di Camplieto; a Maialone un altare ed un ciborio ; a Benevento un ponte, a Brescia la sala del pubblico, a Milano il ristauro del palazzo di corte. Erano di poco terminale le feste per le nozze e per il primo parto della regina Carolina, quando
,

ed adorna di colonne .... La cappella leale un gran rettangolo terminato semicircolarmente con decorazione di colonne corintie ... Gli appartamenti son tutti doppj e girano per tutti quattro gran lati del palazzo ed internamente per ciascuno de' quattro cortili e lungo il gran portico. Le sale, le anticamere, saloni, le gallerie, le cappelle segrete e le scale private sono Leu distribuite, di grandiose dimensioni, di buoni rapporti ed anche con qualche variet di forme . il mirabile di quest'opera non si ancora accennato ne' suoi
i i
,

l'illustre architetto

poli

inferm in Nadopo pochi giorni mor in

et di settantalre anni.

Fu

Luigi Vanvitelli di portamento

docile e facile cogli operaj. studioso, disegnatore indefesso, profondo


nella

conoscitore del meccanismo, saggio distribuzione e decorazione degli edifizj. Ebbe i suoi difetti

nell'arte, ma compensali esuberantemente da singolari virt. Fu buon padre, ottimo marito, amico sincero e leale, onde lasci in tutti i buoni

e negli amici delle belle arti eterno

acquidotti a tre ordini di arcate le une su l'altre d' un'altezza spaven-

desiderio di se. Dalla sua scuola usc Pier Marini, eh' egli stesso mand a Milano per le fabbriche di corte, al quale

un tratto ben lungo per congiugnere due monti Tifati, non lungi dalle Forche Caudine. Un fiume d'acqua scorre per questi condotti e per trafori artefatti nelle montagne, per iridi andar a cadere
tosa, e di

questa citt deve in parte il buon gusto de'moderui edifizj, ed primi abbellimenti che vi si operarono
i

durante i governo dell'arciduca Ferdinando d Austria. VA BEL A (Kiuncesco) nato in


,

456
i

VA
guo
,

VA
dice
il

Sivi"lia io sul declinare del sediesimo secolo, tu scoluto di Roelas.


1(318 fece per la Certosa di INel Minia Maria di Siviglia nlrune copie di quadri della Certosa di Greno-

Palomino

..

di

Stara al

paro de' migliori italiani. Vedonsi iu lutti nelle sue ligure grandiose

forme
tanti;

corretti

contorni

inaiavi-

glinsi scorti,

nelle quali pi impor-

ble in Francia Ma Yarela era buon disegnatole e sapeva compone quadri di propria invenzione e colorirli con vigore, onde nelle gallerie di Madrid e di Siviglia conservanti
preziosi quadri da cavalletto di questo valente pittore.

parti della pittura,


rivali

non ebbe

VARGAS

(Andrea),

pittore di

che potessero sostenerne il confronto; e se uelle sue to.nposizioni avesse saputo latro? dnne migliore degradazione di lumi e di tinte come sapeva eccelli ntemente colorire panneggiare e , date alle ligure espressione, nobilt
in
,

Spagna

nacque iu Cunca circa il 1615 , ed in matura giovent studiava a Madrid sotto Francesco Cantilo, che prese ad amarlo
storia e frescante,

ai

caratteri

grazia

alle

teste

se

egli, lo

per
tere

il
,

suo gentile ed onoralo carat-

rargli
tria
il

oude non mancava di procuutili lavori. Di ritorno iu pacapitolo della


cattedrale gli

commetteva

di dipingere a fresco la cappella di Nostra Siguo.a del Santuario ed alcuni grandi quadri all' olio.

che assai pi importa, avesse meglio saputo negli accessorj imilare la uatura, sarebbe stato per lo meno il migliore artista della Spagna. Appartiene pure al 1555 una Vergine del Rosario eseguita a fresco nella chiesa di S Paolo; e nel 1565 diede cominciamento ai maravigliosi freschi della torre della cattedrale di Siviglia, che termin nel 1568. In pari tempo dipingeva

Aveva Yargas ricevute

dalla

natura felici disposizioni per diventare un egregio pittore; ma egli per indolenza non assecond l'opera della natura , non dipingendo che iu ragione del prezzo. Mor nel 1674. (Luigi del). Merita questo grand' uomo di essere collocato tra Raffaello e Giulio Romano. Nato in Siviglia nel 1502, dopo di avere alcun tempo lavorato in patria di piccoli quadri da mandare iti Ante iica, passava a Roma, dove fa allievo di Ferino del Yaga. Il primo suo quadro eseguito appena tornato

della Misericordia, e

un Giudizio Univeisaie nella casa conduceva alopera

tre opere all'olio per Siviglia e per

altre citt, che troppo lunga

sarebbe

il

volerle tutte

rammentare.

Moriva in patria uel 1568, lasciando nella cattedrale ed in quasi tulle le chiese di Siviglia , ed allo Spedale de Las Rubai maravigliose
pitture.

VAR1N (Carlo Niccola), il gin. vane , nacque a Chalou iu Champagna nel 1745, ed apprese il disee 1' intaglio nella scuola di Choffard. Egualmente esperto nell'intaglio a punta ed a bulino, incise alcune cose ancora alla matita. Tra le sue stampe ebbero un tempo celebrit quelle rappresentanti le feste date a Reims iu occasione del1 inaugurazione della statua pedestre eseguile sui disegni di Luigi , di Pigal iu quattro grandi pezzi. Operava ancora nel 1785.

gno

una Nativit sotto alla Tunc dscebam Luiquale scrisse gius de. Vargas. Termin questo
in patria, fu
;
:

bel lavoro nel 1555 , indi per la cattedrale di Siviglia fece il celebre quadro, detto della Gamba , a

motivo di una gamba di Adamo , che esce talmente fuori del quadro the ogni spettatore ne rimane sorpreso. Dopo queste opere , che gli procacciarono importanti commissioni da ogui parte della Spagua , fece tali cose che lo mostrauo de-

XV

Va
Fra
le

VA
risgiiardato

45 7

stampe isolate

soltanto

come

pittore

tramatisi le seguenti:

dobbiamo
Ga-

luogo tra i buoni architetti del suo tempo. Ar-

ora

dar

Veduta prospettica

della gran

ia del bacile d'acqua alla riva della Senna al di sopra di Parigi per mettere il battello iiell'oude, intra-

presa Sontuosa
il

che mai non ehbe


17G4.
del

suo

effetto

Veduta

del

nuovo giardino

palazzo reale.

chitett al Dolo una Villa i>er i patri Mocenigo, e costru in uva alla Brenta un bel casino per il celebre medico Acquapendente, e la gentil casa a Mautecchia de' Caodelista a poca distanza da Padova. Menile egli delineava iu questo elegante casiuo un oriuolo a sole si

Busto di donna intagliato nel gudi matita rossa da Carlo Vauloo. La Mercantessa d' Annetous da Schenau.

ruppe
palco
,

improvvisamente
sul quale
egli

il

primo
,

trovavasi

cadde nel palco

inferiore, seuza ri-

Piaceri dell' Infanzia.


fratello del

VAR1IN (Giuseppe),
,

portarne lesione alcuna. Parvegli questo un miracolo della Madonua del Carmine, per la quale nudriva parziale devozione, e che in quel-

precedente , intagli nello stesso genere ina pubblic pochissime Slampe.

VA RISELA M
il

(Francesco) detto

bravo , nacque iu Amburgo nel JG58. Studi ed oper lungamente in Roma, di dove passava a Vieuua nella qualit di pittore della impelial corte. Lavor molto iu questa
e per altre
citt

invoc ; e perch era di dilicatissima piet ; recossi subito a Padova per prendere l'abito del Carmine. Ma mentre faceva orazione nella chiesa del Carmine , fu sopraffallo da fulminante apoplessia che lo trasse al sepolcro.
(

l'istaute di pericolo

Alessandro

detto dalia

della

Germania

dove godeva grandissima riputazione. Mor in Vienna nel 1721. VA ROTA HI (Damo), nato a Veruna nel 1559, fu scolaro o amico di Paolo Calliari, ma form il suo
stile

sopra
,

altri
si

a t

Padova dove ,

stabil

esemplari. Recatosi iu quella citdi

lu

capo
S.

una nuova

Padovanno. sebbene fosse quasi ancora fanciullo quando rimase orfauo, tanto aveva di gi appreso dei paterni ammaestramenti che recatosi a Veuezia pot dopo pochi auui farsi nominare tra buoni artisti. Pece egli i primi slmlj sui freschi di Tiziano , che allora couservavansi iu Padova, e le copie latte nella sua fanciullezza formano
patria
il
, , i

scuola. INelle prime sue opere, quali

tuttavia la
tori.

maraviglia
iu

de' conoscigli stessi

sono quelle

Egidio, si mostr castigato disegnatore , ma alquanto timido nei contorni ; pi risoluto lo vediamo nelle susseguenti. Nou tenue per sempre lo stesso stile , avendo talvolta imitato 1 iziauo e
di

Coutiuu
,

Venezia

sludj

e cosi a deutro penetr nel carattere di questo maestro,

sommo

che

molli

Jo

preferiscono

ai
il

mii

gliori suoi allievi.

Iu

fatti

Pado->

talvolta
tisti.

alla

lari
il

Paolo ed altri moderni arDico ci rispello al disegno ed composizione, poich il Varomai non ebbe la vaghezza, ne
del colorilo veneto.

Mgoie

Oper

io Padova, in Venezia, iu Rovigo,

mor nel 1590, lasciando un figlio ed una figlia eredi della sua virt. Al Vaiolati, che abbiamo finora Ptz, degli Ai\h. ecc. r. ni.
t:

vaniuo seppe bei! trattare tulli temi del Veceliio, i gentili cou grazia, i frti con robustezza, gli eroici con grandiosit; ed iu questi ultimi fu veramente a lutti superioie. Conobbe le regole foudamentali del sotto in su, delle quali diede cos lumiuosi prova in tre storie di S. Andrea dipinte nella sua chiesa litolare di Bergamo. Si avvicin pine 58

458
al

VA
esemplare
,

VA
nella sonelle mezze
,

suo unico
del

VA^-Vni

Giorgio

uanJU e

briet

comporre

tinte, nei coutrapposti , nel colore delle carui, nella morbidezza e facilit del

Arezzo nel 15 12, ed apprese il disegno sotto Michelangelo ed Andrea del Sarto , poscia a dipingere il Priore ed il Rosso. Nella prima giovent , per la parentela che aveva col cardinale Passarino , ajo d' Ippolito e di Alessandro dei Medici, fu ammesso alle lezioni di Belle Lettere che Piero Valeriano Bolzauio dava ai giovani principi ; indi pass a Roma alla corte di Ippolito creato cardinale e col studiando le opere di Raffaello e di
sotto
,

pennello.
gli

se avesse po-

tuto accostars

ancora nella vi-

vezza e nella verit dell' espressione , Tiziano nou sarebbe unico. Il suo capo lavoro il Convito di Gina Galilea , che ora conservasi nell'Accademia di Belle Arti di Venezia, ove col quadro della Presenne tazione al Tempio di Tiziano forma il principale ornamento. Al,

tre sue pittine trovansi in

Venezia

ed

Padova pochissime altrove. In Milano due Sacre Famiglie cou altre figure di questo grande maeiu
,

Michelangelo proba fatica

e copiando con im-

gli

antichi

marmi

si

refice
i

conservatissime 1' oCorneliani le quali diversi quadri d' altri valenti Ira maestri, richiamano l'attento sguardo degli osservatori. Nella reale galleria di Firenze vedesi un Cristo morto, le di cui tinte sono alstro

possed signor

quanto aunerite.
il
\

Mor Alessandro

in et d'oltre sessanl' anui, avanti

1650. Gli sopravvisse lungamente


sorelle!

(Chiara), acquist meritata celebrit


tratti,
il

VA ROTAR!

la

quale
ri-

nei

ed era veramente degna che suo, dipinto da lei medesima, fosse

collocato nella real galleria di Firenze. Pretende il Boschini che tenesse in Padova scuola di pittura , come in Bologna la Sirani , e che
fossero da Chiara ammaestrate nell'arte Lucia Scaligeri e certa Tarabosi.

Vivea ancora nel 1669.


il

di

(DARfO) Alessandro ,

giovine, figliuolo
forse

era

troppo

ricco dei paterni guadagni per occuparsi interamente della pittura, e

pare che non

la

esercitasse

che in

qualit di dilettante , come professava la poesia, la medicina e l'intaglio. Ad ogni modo fece alcuni

ragionevoli quadri da regalarsi agli amici, e particolarmente ritratti di stile giorgionesco, come intagli ale ne belle stampe.

che sebbene si accosti in parte all' Efhtico ed al far di Raffaello, ricorda pi di tutto la maniera di Michelangelo, sul di cui cartone fece i proprj studj. Intendeva Giorgio assai bene gli ornati e 1' architettura e disegnava con grandissima facilit ; ma in sul!' esempio di Michelangelo trascur alquanto il colorito. Fu nelle invenma facile ad amzioni fecondo mettere nelle sue composizioni figure senza bisogno, ed alle quali potrebbe dirsi : Toglietevi di qui, che non avete a farci nulla: Viene pure accagionato di poca ^espressione, e di avere adoperati ajuti che talvolta fanno torlo al suo credito. Le principali sue opere di pittura sono Deldi Camaldoli in Roma , l' eremo Napoli, Bologna, Rimini e Firenze dove condusse vastissime storie di commissione di Cosimo I, il quale avendo preso ad amarlo e stimarlo, lo adoper in tutte le sue grandi fabbriche degli tifficj , di palazzo vecchio ed altrove come architetto; nella quale professione fu Giorgio Vasari veramente grand' uomo e degno di seder vicino al suo incomparabile maestro ed amico Michelangelo Bonarroti. Ma ci che rese pi glorioso e pi celebre il suo nome V immortale Opera delle Vite dei Pittori Scultori ed nella quale , sebbene Architetti
stile
,
,

form uno

VA
siano cosi frequenti gii abbagli, inseparabili Ha cos vasto e vario lavoro, e sebbene venga accagionato a torlo o a ragione di parzialit per la scuola patria , conteugonsi tanti
dettata con una cos elegante semplicit di stile, die dopo dugento sessanl' anni occupa
utili

VA
a

459
alla

Danae
di

dallo stesso.

Il

fanciullo

Mos presentato
,

figlia

Faraone

da

Jacopo Vifio-

gnali.

VASCONl
tavo.

(Luigi', romano,

notizie ed

riva in principio del secolo decimolzie di


si hanno positive nolilavori d'architettura d'importanza eseguiti sui disegni di lui, o

Non

ancora
pittorici

il

primo seggio
italiani

tra

libri

stranieri.

Mor

ricco ed onorato in

Firenze,

fan-

uo 1574.

VASARI
1

Lazzaro

nato in

Arezzo nel 580, prima di contrarre domestichezza con Pietro della Francesca , pai e che fosse soltauto miniatore ma avendo da questi ira:

parato a dipingere grandi figure , seppe ancora dar loro espressione e naturali movenze , onde venne risguardato come uno dei buoni pittori

sua direzione ; ma ci retestimonianze delle sue cognizioni nell' arte in molte stampe architettoniche intagliate all'acquatra le quali forte Prospetto e la Pianta dello 11 Spedale di S. Gallicano iu Roma, architettalo dal cavaliere Filippo Ruzzini. Stampe rappresentanti le macchine per il Santo Sepolcro di S.
sotto
la

stano

Loreuzo

in

Damaso.

nel 1452

Era suo figliuolo (Giorgio) seniore, che nato nel 1416, lavor di vasi, ed ammaestr nell' arte sua cinque figliuoli
tra
i ,

dell' et

sua.

Mor

in

patria

Tutte le figure che ornano il libro intitolato Marinile di Archttt' tura di Gio. Rianca, pubblicato iti

Roma

nel

1718.
(

VASCONIO
in

Giuseppe

uno

quali Antonio

che fu
,

il

pa-

degli accademici di S. Luca, fioriva

dre del nostro pittore, architetto e biografo pittorico Giorgio il pi celebre di lunga mano di questa famiglia di artisti. Mor il vecchio Giorgio nel 1484. VASCELL1N1 (Gaetano), nato a Castel S. Giovanni territorio bolognese circa il 1740 , apprese il disegno da Ercole Grazinni ; indi recatosi a Firenze studi l'intaglio sotto Carlo Faucci. Dimorando in quest'ultima citt, incise all'acquaforte molti ritraiti di celebri Fiorentini per commissione di F. Al.

Roma adoperato pubbliche e private opere, senza che per altro ottenesse di sollevarsi
nel 1657. e fu in
al

di

sopra della
dell' et

folla

de* maestri

mediocri

sua.

legrini. Ripatriatosi nel 1768,

blic
tra
le

un buou numero
quali
le

di
:

pubstampe ,

VASELLI, o VASSELLO (Alessandro), fu scolaro del Brandi, ino de' migliori allievi del Lanfranchi. Di questo pittore vedevano in una chiesa di Roma alcune mediocri unico testimonio non dubopere bio del suo sapere. VASI (caval Giuseppe), intagliatore romano, che operava in patria dal 1750 al 1766. Pubblic le
,

stampe eseguite
di

sui

proprj disegni

segueuti

tutte le fabbriche erette in

S. Giuseppe e S. Paola dal Conca.


.

Francesco di

e fuori di
te

Roma Roma da papa Clemen

XII;

la

facciata della basilica la-

Figura nuda di una Ninfa veduta per il dorso che si riposa. La Maddalena Peniteute assisa sopra uno scoglio , da Francesco Furini. La Venere , da Tiziano.
,

teranense ; la facciata e portico di santa Maria Maggiore ; 1 apparato

funebre per 1' esequie falle chiesa de santi Apostoli in


a

nella

Bona
Bret-

Giacomo

111

re della

Gran

tagna nel 1766.

400

VA
(

VA
),

nato in Veapprese il disegno nezia nel 1712 e l'intaglio in patria, indi viaggi in diverse parti d' Italia, ed incise sui proprj disegni od altrui, alcune vedute dei monumenti d'Italia tra le
,

VAS!

Mariano

appena

vennero sullo gli occhi alcune cose di miniatura che subitamente si volse allo studio del disegno. I suoi parenti conoscendo
gli
,

l'

ciulla per la

invincibile inclinazione della fanpittura, la raccoman-

quali

la

Veduta
tre fogli,

della citt

d'Ancona
,

in

dai disegni di Vanvitelli.

La Gran Pianta di Roma ec. VASSALLO (Antonio Maria),


genovese
,

davano al celeberrimo miniatore Giuseppe Werner, il quale vedendo una copia che Anna aveva falta della sua Flora, le insegn ben tosto le pratiche del
si

fu

scolaro
a

in

patria di

Vincenzo Maio, die

dalla scuola di

colorito perche applicasse al dipingere all'olio, e di sedici anni era di gi valente

Roma

dimorare in Genova. Da cosini apprese il Vasera

venuto

pittrice.

che

sallo quel vigoroso colorilo, che vedesi ne' suoi quadri di fiori , di frutla , di animali. Dipinse altres

la giovane allieva, pi ahro genere, inclinando alla miniatura, s licenzi dal maestro per tornare a Zurigo, dove la fama divulgatasi della sua virt

Ma

tutt'

gusto e pieni di introducendovi belle figurine di uomini e di animali e dicesi che avesse pure cominciato a tratverit,
;

alcuni paesi con

non bard

a procacciarle importanti

tare la storia

virilit sorpreso

quando fu in fresca da immatura morte

commissioni dalle corti di Londra, di Baden, di Stutgard, di Willemberg, ecc.; ed a tulle so ldisfcce al di l delle concepite speranze. Mor in patria l'anno 1715.

in sul finire del diciassettesimo secolo.

VASSEUR
nacque

in Abbeville nel

(Giovan Carlo le) 1754, ed

VASSENBEBG
in patria sotto

(Giovanni Are-

LE) nacque in Groninga l'anno 1689, ed apprise i priucipj della pittura

apprese il disegno e l'intaglio nelle scuole di Beauverlet e di Bouill. Egli seppe distinguersi nell'arie per

meno che mediocre


vander Werf, col

maestro.
dei

In

appresso approfittava
di

consigli

quale aveva fortunatamente contratto amicizia in Roterdam. Alcuni sfondi di sale e qualche somigliantissimo
ritratto veduti dal principe

sebbene moderni pittori, sono sempre interessanti. Soggiungo un breve indice delle sue
la

scelta dei soggetti, che,

piesi in gran parte da

stampe.
I frutti della

buona condotta, da
,

d'Oran-

ge procurarono a Wassenberg l'onore di ritrarlo. Dopo quest' epoca


fu il pittore pi accreditato alla corte del principe, u pi gli man-

Boucher. L' Amor paterno


Greuze.

da Aubry. da

Jais, ossia la bella penitente,

La Beneficenza del
bieri
il

re

da

Bar-

carono importanti ed utili lavori. Oltre i moltissimi ritratti, condusse pregevoli quadri di storia per luoghi pubblici e per private gallerie,
tra
i

giovane. L'occasione favorevole nienee.

da Lag-

quali

una Nativit

cos

dili-

geutemente finita , che pochissime si erano vedute nella stessa Olanda fatte con maggiore pazienza. Mor in patria in et di 60 anni. VASSER (Anna), nata a Zurigo nel 1679, applicossi nella prima
cose
fanciullezza
alle

Diana ed Endimione , da G. B. Vanloo. Apollo e Dafne, da Luca Giordano.


dei soldati in

La Vicinanza un
,

de!

Campo

villaggio

con , monta)

gnoso
detto

ec.
(

VASSILLACCHI
V Aliente
,

Antonio

lettere

ma non

nacque

nell'isola

VA
Milo nel 1555, e fu iti Venezia allievo di Paolo Veronese, il quale adombrato dei progressi che il Vassillacchi faceva grandissimi, lo conged dalla scuola, consigliandolo a non dipingere che piccole ligure, siccome qnelle ch'egli diceva pi conformi al suo genio. Forse questo racconto avr qualche fondamento
di

VA
dementi
della

461
patria
,

pittura in

dipinse soggetti in sul gusto liam-, mingo, come conversazioni giulive,


balli,

nozze e simili,
di

tratte

d'or.

dinario dal vero. Recatosi a Parigi


fii

membro

quel!'

accademia

di

belle arti. Intagli diverse cose, consistenti

io ligure isolate, teste, estre-

di verit
si

ma come

le stesse

cose

raccontano di Tiziano per conto


Tintoretto, di Rubens, e di al-

mit e simili destinate per lo studio de' suoi allievi. Mor in Parigi nel 1721.

dd
tri

grandi artisti non capaci di cos bassa gelosia, cos non devesi facilmente ammettere a carico del Calliari , uomo onoratissimo e giunto a troppo elevato grado per temere la concorrenza di un giovane artista.
si

(Luigi De), celebre aroccup lungamente la carica di architetto del re ed ebbe gran parte nell' ingrandimento dello
chitetto francese,

VAU

Soggiungono che l'Aliense non


fecesi
a

dov' quella sterminati 1360 piedi e larga 50 ornandola con ordine, all' incirca composito. Costrusse altres la Porla
1 uilleries
,

galleria lunga
,

sgoment, e
i

studiare da

del

Louvre,

vasti

corpi di fab-

se

gessi formati sull' antico,

modellare e disegnare il tali esercizj aggiunse quello di copiare le migliori opere de* Tintoretto, onde dimenticare quanto aveva imparato da Paolo,- ma per quanto facesse, in una delle sue prime pitture, posta nella chiesa delle Vergini, mostrossi quasi totalmente pao-

ed a nudo. A

brica che sono ai fianchi del parco di Vinccnnes. dove nel cortile dorico aument l'altezza delle colonne di un modulo per accrescere quella del
fregio, e rendere in tal guisa
lari
i

rego-

triglifi
i

disegni per ministro Colbert, di Lembert, d'ilesselin nell'Isola, di Lionne, di Vaudi Fouquet ec. Diede le-Vicomte il diseguo del collegio delle quattro Nazioni di forma nuova frammista con molti di linee curve e rette, abusi di decorazione. Disegn eziandio la chiesa di S. Sulpizio, che fu poi affidata alla condotta del Signor Gitlard, ed indi ad altri architetti. In tutte le fabbriche di Vau rimar,

e le metope. Fece i palazzi dell' illustre

Da questo stile and per alpoco a poco scostandosi per accostarsi sgraziatamente ad uno
lesco.

tro a

meno buono
colpa , tanto guardarsi dal

pi

onde gliene fu data che non seppe manierismo , che di


la

que' tempi invase

scuola veneta;
,

ed abusando del proprio ingegno

strappazz talvolta il mestiere dietro l'esempio de' suoi emuli, il giovane Palma ed il Cortona. Ad ogni modo nelle pi studiate opere non lasci di mostrarsi eccellente maestro.

cansi riprovevoli licenze architettoniche, frammiste a belle parti. Mor


in Parigi

nel

1670.

VALGHAM
patria, ed

(Guglielmo) nacirca
e
1'
il

Tali sono l'Epifania nella sala


nel

del Consiglio

pitture

ed altre palazzo ducale ed in


dei

Dieci

cque in Inghilterra Apprese il disegno

1626.
in

intaglio

abbiamo
il

di lui tre

stampe

alcune chiese di Venezia; sebbene d'ordinario nella stessa Venezia ed


in altre citt, dove condusse grandi opere, si moj-tr da meno di quello ch'egli era. Mor in Venezia nel 1629.

che ornano
ferringt Braid.

libro intitolato: Suf-

qf Sir William Duk of Sono queste estremamente

care. Intagli pure

VATTEAU (Antonio), nato in Valenciennes nel 1(384, apprese gli

una raccolta per disegnare, pubblicata nel 1661. (N.) conosciuto

VAUGHAN

tre g' intagliatori

inglesi per avere

462
incse

VA
stampato in

diverse tavole per ii libro della Storia Universale citile Pianti.

VE
(Girolamo)
allievo di

Ga-

Roberto Morisou, Oxford nel 17 15.


ti

spare Beerra, operava in Valladolid nel 1568, ma le sue opere confuse con quelle dei buoni artisti de' suoi
sentato giudizio.

VAOQUIER

(N.) intagli diversi

rami di fiori da Baptist*, e di sua composizione.

tempi non permettono di darne asSupplisce a tale


incertezza la testimonianza del maeil stro quale nel suo testamento lo
,

VAYUER

nacque in ammaestrato nell'arte dal Gaulli. Sebbene lodevolmente riuscisse ancora nelle opere di storia diedesi quasi esclusivamente ai ritratti , e fu riputato uno de' migliori e pi
,

(Giovanni Enrico) Genova nel 1665, e venne

raccomandava
gliori

al re

come uno de'mi-

allievi.

(Giovanni Battista) naSiviglia circa pittore


il

cque

in

1520, e fa
della

scolaro del

Giacomo

fortunati

ritrattisti

de' suoi
a

tempi.
si

Pi volte

fu

cbiamato
i

Torino per
chia-

La sua pi celebre opera di pittura era il quadro di Nostra Signora della Grenade nella corte
Barrer.
degli aranci in Toledo, per la quale,
nel

ritrarre de' sovrani,

quali

talmente soddisfatti della sua virt, che cercarono con larghe


offerte

marono

di

trattenerlo

nella qualit

di pittore di corte:

eg!i preferiva la libert della privata vita al fasto della corte, e rifiut le loro

ma

furono pagati 24,000 al luogo il pittore rappresent la Vergine in atto di offrire un arancio al di1563,
gli

reali.

Facendo allusione

vin

offerte.

Mor
)

in

patria l'anno 1758.


iu
il

VAZQUEZi Agostino ed Amoro


FRATELLI
ebbero nome
Siviglia di valenti frescanti circa

159l ; nel quale anno furono adoperati dal


capitolo
della

Figlio. Fu Vazques Giovanni veramente graude pittore, ma forse pi grande scultore, nella quale professione ebbe in Spagna pochi eguali, avendo fatte opere d'importanza ed io Siviglia ed in Toledo

ed

in

altri

cattedrale

iu

vaste

di chiese e di

luoghi per ornamento palazzi, e statue e


e fregi in

opere di grande importanza. (Alfonso) nato in Roma da genitori spaglinoli, and in et di sette anni a Siviglia, e col frequent la scuola di Antonio Aifian. Beu tosto Alfonso prese a disegnare le opere de' migliori maestri; il quale esercizio gli torn sommamente utile, avendo acquistato corr -zione di disegno, grandiosit di forme, espressione. Perirono i freschi ch'egli fece nella cattedrale di
Siviglia, e gli altri condotti in

bassi

rilievi

architettonici.

Nel 1579 operava

VECCIIJ (Giovanni
Borgo S.
Sepolcro

Malaga. de'") nato in

nel

1536,

fu

scolaro di Raffaellino del Colle. Recatosi giovane a Roma, fu dalla famiglia Farnese mandato alla cele-

bre loro villa


dipinse
diverse

di

Caprarola
di
il

storie,

cui

dove ne

dava
tore
di

gli

argomenti

commenda-

AnnibaT Caro, a competenza Taddeo Zuccari. Molte cose fece


in
,

com-

ancora
privali

Roma

per

chiese

per

pagnia del Mohedano nel conventi di S. Francesco ma conservaronsi quelli rappresentanti S. Luigi Beltrando nel convento di S. P^oio. I pi rinomati suoi quadri ad olio sono quelli della vita di S. Ramon, fatti in concorrenza del Pachsco pel convcito della Mercede, ed il ricco Epulone posseduto dalla famiglia d'Alca la. Mor circa il 164S,

e disegn i cartoni per i musaici della tribuna del Vaticano.

Mor

in

patria nel 1614.

VECCHIA
cque
in

Venezia

(Pieiro della) nanel 1605, e fu

scolaro di Alessandro Varotari, dalla di cui maniera si allontan alquanto

per vaghezza d' imitare Giorgione Tiziano, il Pordenone, onde si vedono opere del Vecchia di diversi
,

VL
Pochi piinii veneziani lo ugua< gliarono nel dipingere il nudo, che
siili.

VE
abbandonava
Ja

463
,

piltuia

come ne

nelle accademie soleva

nell' istesso

tempo disegnare

colorire;

come

pochi pittori veneziani lo supeiarono nella licenziosit del costume, essendosi fatto lecito d' introdurre nei pi serj argomenti caricature ridi*
oie in sul far d quelle del Callot. Si dice che copiasse tutti musaici
i

launo luminosa prova lo stupendo quadro fatto per Ja pn occhiale di J>. \ ito di Cadore, die lutijvia conservasi intatto, ed altre opere di minore importanza. Ci dovrebbe bastare a togliere ogni veroshm. gliauza alla calunniosa tradizione, che Tiziano mosso da timore di vedersi dal fratello superalo, lo coni

di S.
il

Marco soprannome
,

che

si

di citila

acquetasse Vecchia colla


risai cir

sigliasse a
gli
tali

darsi al traffico, e perci

ottenesse dall'imperatore Carlo


privilegi

somma

sua perizia nel

le

vecchie pitture. Mor in patria nel 1678.


Dato Pieve di Calore da distinta famiglia, l'anno N75 apprese in patria primi rudimenti delle latine ed umane lettere lino agli undici unni, quando, trailo dall'esempio del miin
.

VECELLIO (Francesco)

fiatello Tiziano, mostrando desiderio di studiare la pittura, fu mandato a Venezia sotto la direzione di Gentile Bellini, presso al quale studi 1' arte in quattro anni con

nor

ed eseuzioui, per commerciar sbrani e lesinami, che largamente lo compensavano dei guadagni della pittura: ma a rimover ogni sospetto bastei l'ossei vazione, che Tiziano non ottenne favoli di Carlo V che dopo il 1552, quando egli era giunto ai 55 anni e Francesco ai 57. L'alta riputazione di nomo onorato e non ignaro de' politici all'ari, unita alla distinta condizione dall'antica famiglia Vecellia, lo tenue irequenteinenle occupato ne pubblici all'ari della patria, che lo peri

straordinario profitto. Di quindici auni, desideroso di conoscere le contrade del Levante, dove la Re-

dette nel

1560.

(Iiziano)

esso in Pieve di

nacque ancor Cadore nel 1477,

pubblica possedeva ancora Candia ed altre minori isole cou una non piccola parte del greco continente, s'inscrisse uella milizia, che profess
fino all'et di treutott' anni. Di ritorno in patria desiderava di darsi
al
traffico,

e di otto anni mostr la sua incli-

di gi

ma il nome di
a

fratello,

che aveva
pittore,
la

nazione per la pittura, dipingendo un piccolo tabernacolo posto iu .sulla pubblica via (e non in propria casa, come scrisse il signor Vlaier nei suo libro della imitazione pittorica, in cui prese di mira le mie memorie
sulla
vita

eccellente
ripigliare

dei Vecellii

come

di

9g

lo consigliava

mal

abbandonata professione
giustificare
di
il

di pittore,

e sotto la sua direzione pot in breve

fraterno consiglio. Al-

in S. Salvadore Venezia, altre a Campo San Piero e nella parrocchiale d Oriago, fecero dire a Tiziano di non conoscere alcuno da potergli stare a fronte fuorch Francesco. Intanto, essendo

cune opere eseguite

morto

il

padre, questi

abbandonava

Venezia, per fissare la sua dimora in Cadore, dove gl'interessi della famiglia richiedevano la presenza di

uno

dei

due

fratelli.

Non

perci

anni manifestava il suo amore per l'arte, dipingendo una Piet destinata, invece di menzognera lapide ad attestare sopra il proprio sepolcro la sua virt e la sua religione. Il suo primo maestro fu Gentile Bellini, il quale vedendolo, dopo alcuni anni allargarsi dalla sua manica che molte parti conservava dell'antico stile, gli dichiarava che mal riuscirebbe nell'arte; onde Tiziano passava sotto Giovan Bellini. Certa cosa che egli and debitore a questi due maestri di averlo ben diretto ne' primi sturi ina deve a
, ,

464

VE

VE
tnnu, papa Paolo 111. Maria regina d'Inghilterra, l'imperatrice Maria,
diversi consecutivi Dogi di Venezia, signori di Ferrara, di Mantova, i
d' Li

s stesso pi die a tull'allii quelle dottrine e quegli sti?ff| sulla Ideila

natura ohe Jo resero uno de' pi grandi artisti da' mondo. Fino dai tempi di Giorgio Vasari, che persoii^imeute lo conobbe, cominciava u divulgarsi l' opinione ingrandita poi dall anonimo autore della sua vita pubblicata da Tizianello figlio
di Marco Vecellio e suo Cugino che avendo veduta la nuova maniera di Giorgione da Castelfranco, a questo si accostasse, uscendo dalla scuola bellioiana. Giorgione. uato fu suo un anno dopo di Tiziauo condiscepolo presso Giambellino, e ma meuo in forse pi grandioso soave e meno corretto di Tiziano; e chiunque attentamente esaminer le opere dei due pi illustri allievi del Bellini non trover altra somiche quella che glianza tra loro doveva essere tra due sommi inge,

bino,

ec.

ed

pi
di

illustri

lct

tarali

vollero essere da lui


dei titoli

ritraili.

Fu onorato
1'

cavaliere,
in

di conte palatino;

ebbe
di

Venezia
di

uffizio della sensaria,

pensioni vi-

talizie sulle

camere

Milano,

gni

usciti

dalla

medesima scuola.

Napoli ed altrove; guadagn assai e visse e si tratt splendidamenle. lo et avanzata regalava facilmente quadri agli amici ed ai principi , e cercava di essere utile all'arte ed agli artisti, onde si valse del credito che aveva grandissimo presso il veneto governo per far rinnovare gli antichi musaici di S. Marco e per accrescere le pitture del palazzo ducale. Per nou far Iorio a chi lo possedeva, ricus generosamente 1' ufficio di Frate del Piombo offertogli da Paolo 111, e per nou
essere
travagliato
dai
faslidj

La

il Vecellio nel triumvirato dei pi illustri pittori a canto a Raffaello ed a Correggio. S'egli non conobbe, come il primo,

posterit colloc

delle

corti, ricus le generose, offerte fattegli da Carlo V e da Filippo II che lo chiamavano presso di loro, da Leon X che per mezzo di Pietro Bembo lo invitava a Roma, da Francesco I che voleva averlo in Francia con Leonardo da Vinci. Le dimostrazioni ch'ebbero con Tiziano i pi illustri personaggi italiani e stranieri vissuti durante la secolare sua vita, troppo onorano l'arte ad uu tempo e gli stessi personaggi per nou farne pi circoslauziala memoria. Il primo italiano principe che gli accord la sua amicizia fu Alfonso 1 duca di Ferrara, eh: avutolo presso di se nel 15 14 per terminare le opere lasciate imperfette da Giovai! Bellini, e per
altri lavori
,

il

bello ideale delle forme e

la filo-

dell'espressione, se cede nel chiaro scuro a Correggio , e supeliore ad ambidue nel colorito, ed ii pi vero imitatore della natusofia
ra. Il S. Pietro Martire ed il S. Lorenzo nel genere robusto; il Trionfo della Fede e l'Apoteosi di Carlo V per abbondanza e sublimit d' in-

venzione:

la

Venere,

Adone
il

e Venere, la

la Maddalena, Dauae, Calisto,

trionfo d'Amore ec. nel genere delicato sojio capi lavoro inimitabili. Niuno fece ritraili e paesaggi

the vincano quelli di Tiziano, niuno oper pii di lui, pochissimi furono al par di lui onorali dai principi e dai g amli, o godettero pi lungo tempo dovuta al DJ* \ venti della gloria 1 ilo. Carlo V, pi che della sua protezione, l'onor dell intima sua culifnlcnza, Francesco 1 re di Francia, Enrico Vili d'Inghilleria, Filippo II Ferdinando le de' Rodi ^pfl^ua
,

qualunque volta reca-

vasi a Veuezia, (e vi si recava frequeulemeute ) trattava il Vecellio


alla

domestica , e pi volle lo condusse nella propria nave a Ferrara, ed in corte era signorilmente alloggiato. Chiamalo nel 1550 a Bologna
per commissione di Clcmetle

MI,

VE
onde ritrarre imperatore Carlo V, ognun sa quanti singolari favori ebbe poi sempre da cos grande principe, elio lo ammise nella sua pi intima confidenza, a susino che chiamato ad Augusta nel l5lS e 1550, serive va Zelantone a' suoi amici, che il personaggio che aveva Sem pie
I

ve
ai

.1

r,

Urbino trov che accompagnatolo al pici duca proprio palazzo, l'onor con ogni maniera di accoglimenti e lo lece colle 'sue carrozzo e livree accompagnare lino a Poma, dove fu ricevuto
,

confini del d;icato d

libero l'accesso presso l' imperatore era Tiziano Vecchio. Partito l' im-

pelatole da Bologna il duca di Mantova seco condusse 'I i/.iano alla sua capitale e col l'ebbe alcun
,

tempo iu corte. Narrasi che iti tale occasione passando Tiziano per Par-

ma
del

col

duca

di

Mantova,

iu a

nome

capitolo ili quella cattedrale ricercato a dipingerne la cupola ; alla quale inchiesta non potendo

aderire, disse, che avevano in tale (littore che ben poteva lare quanto lui , e loro addit il Corccgio. Ed in quella guisa che il
egli
citt

con straordinarie dimostrazioni di stima ed alloggiato colla sua famiglia nel palazzo di Belvedere. Ilo di gi accennalo suoi due viaggi in Augusta e gli onori compartitigli dall' imperatore. Tutti i Dogi di Venezia vollero avere il proprio ritratto i\.i lui da the ebbe P ullicio della Scusarla e tutti lo ebbero carissimo, ed iu ogni occasione mostrarono la singolare stima che nu* drivauo per cos grand' uomo. Onoralo iu propria casa da Enrico III re di Plancia, e da diversi principi che lo accompagnavano , sebbene avesse di gi 9 i anni , seppe piacevolmente intrattenerlo e Spleni ,

piltur

Cadorino aveva

alle cortesie di

Alfonso di

corrisposto Pei rara

didamente
sua
corte.

regalare

lui

tutta

la

Alda

volta

avendo

facendo

il

per lui diversi quadri e volle ritraendo la segreta sua

mensa due

cai din. di

ed

altri distinti

sposa
di
i

Laura Eustochio

cosi
al

uou

personaggi: prendi la borsa, disse al suo maestro di casa, e spendi

volle mostrarsi
ritratti

meu
pi

grato
in

Mantova, lasciando
dei

imi

signore sua coite undici Cesari

come

se

avessi

tutto

il

mondo da
in

trottare.

Aveva veduto mancare


anni
i

pochi

(perocch il dodicesimo non e sua opera) che furono tenuti insigni


pitture.

intimi amici, da prima Pietro Aretino, indi Iacopo Sauso'-

suoi

piti

vitio,
il

Nel 1537 tornando Carlo V trionfante da Tunisi Paolo 111 che desiderava di avere un abboccamento con lui , erasi recalo a Bologna e per mezzo di Pietro Aretino, tallo a se chiamate Tiziano, lo mandava incontro a Cesate, il quale, sebbene conoscesse le ambiziose mire del poutelice per P ingrandimento di suo figlio Pier Luigi Farnese, non seppe negare al suo pittore la domanda di vedere il papa nella sua fermata in Busseto. E perch in tale occasione non aveva il papa avuto tempo di farsi ritrarre, volle che Tiziauo gli promettesse di andare a Roma; Jo che esegu ot l'anni dopo, recaudovisi cou numeroso seguito. Giunto Diz desili Avih. ecc. T. ili.
, ,

fratello

Pierio Valeriaiio Bolzanio ed Francesco; ed il suo cuoi e

accostumato alle dolcezze dell'amicizia, aveva bisogno di qualche solRecavasi perci nel Friuli il Signore di Spiliubergo , che pure era suo amico, e co lungamente traitene vasi, rapilo dal raro ingegno, dalle viriti e dalla bellezza d'Irene lgliuola di quel Signore , che di gi erudita ue'priucipj della pittura, compiacevasi di aveie Ti zia no a suo Maestro. Abbandonando Spilinbergo , confortavasi 1 iziauo colla speranza di mantenere coli' illustre alunna epistolare corrisponlievo.

presso

denza

e di rivederla al ritorno della bella stagione. Ma era di poco giuuto a Vcuezia quando gli fu recata la

59

466
notizia
e g'
della

VE
morte
di
colei
,

VE
che
uoja
la

credeva destinala a dissipare

incomodi dell'estrema vecchiezsulla sua za ed a spargere fiori tomba e fu legger conforto a tan:

esequie, acconsenti che si rendessero pubblici onori a questo principal lume della pittura venebliche
ziana.

vedere ne' poetici componimenti, pubblicati in onore dell'impareggiabile donzella, associato il nome di Tiziano Vecellio a quello d'Irene da Spilinbergo. Gio. Maria Verdizzoti , gentiluomo veneziano e giovane letterato, che da pochi atini frequentava il suo studio fu l'ultimo suo amico, (V. Verdizzitti Gin. Mirict) oltre il figlio Orazio, che mai non si dipart da lui, Marco Vecellio suo cugino e segretario, ed il fanciullo destinato da Marco a perpetuare nella famiglia Vecellio il glorioso nome di Tiziano. Giunto ai 99 anni, conservava tuttavia Ih piacevolezza e le menta

perdita

il

Fu Tiziano amico dei piaceri, ma nou dissoluto, rispettoso verso g alidi, ma senza vilt, facile a dimeni

ticare le ingiurie,
di giovare a tutti

riconoscente dei e uon fece torto prini

beoeficj. Superiore all' invidia, cerc


,

ad alcuno. Furono suoi amici


cipali
artisti

letterati,

il

San-

soviuo. Frate dal Piombo, Giorgio

Vasari

Leon Leoni

Danese Catvecchio Pal-

taneo, Michelangelo,

il

me, Giacopo da Ponte, Paolo CalUrbano liari ec. Pietro Bembo,


.

Bolzanio,
nio,

Pierio

Valeriano
,

Bolza-

Giovanni della Casa, Sperone Bernardo il Fracastoro Speroni Tasso, Lodovico Ariosto, Pietro Are,

tali

facolt dell'et virile,

se

non

di sensibile indebolimento nella vista, non per tale che gl'impedisse di consacrare una parte del giorno coi cousueti lavori, non per trarne profitto, ma per farne dono agli amici, e per collocarne no di divolo argomento presso al proprio sepolcro, che tenesse luogo di nou menzognera lapide, ed attestasse la sua piel. Nel 1576 manii'estossi in Venezia il contagio di cos perversa natura, che riuscirono vani i provvedimenti del governo,

che lagnavasi

tino, ec. Le principali sue opere sono ne' reali palazzi di Spagna, in Venezia, in Napoli , Firenze, Vienna, Londra, Parigi, poche in Boma ed in altre citt d' Italia. Ridano possedeva un suo capo d'opera, la Coronazione di Spine alle Grazie , poi- passala in straniera contrada; ed ora uon ha che poche cose nella reale pinacoteca di Brera , e forse alcune presso particolari famiglie.

Dalla

allievi,

sua scuola uscirono illustri Paris Bardone, il Vecchio Palma il Moretto lo Schiavoue , iVecelli Cesare, Orazio, Marco, Pie,

per impedirne

progressi

in

tutte

tro

Bosa

ec.

le parti della citt. Perci

non tardava Tiziano ad abbandonare Venezia col figlio Oraz o; e sbarcato a Mestre, si affrettava con buone ca;

E comune
sommo
che

opinione, che questo maestro abbia intagliato qualpaesaggio , ed in legno qualde' suoi
ii

cuno

disegni.
,

lui

si

at-

valcature di recarsi nel Cadore; ma giunto a Serravalle trov chiuso il passo; n l'alta stima della sua virt fu bastante a vincere il terrore che la vicinauza del contagio aveva sparso in quegli abitanti. Costretto a tornare a Venezia, fu iu breve tempo Ja pi illustre vittima del signoreggiatile morbo col figlio Orazio. Il

Senato, quantunque in cos calandosi tempi non permettesse pub-

pezzo satirico, diretto contro Baccio BandinelIi, quale davasi vanto di aver il fatto il Laocoonte pi bello dell'antico. L'intaglio iu legno, ma con miglior fondamento viene attribuito a Nicol Vicentino, detto Botdini. Le ciuque stampe che comunemente si credono di Tiziano, sono le seguenti; le tre prime all'acquaforte,
tribuisce

Laocoonte

le

altre

in

legno.

VE
La Morie vestita da cavaliere con figura iti piedi V sua armatura Etiam ferocia simo s eie. Il Viaggiatore che dorme a lume di luna in un paesaggio. Pastorale, dove si vede sulla riva di un fiume un pastore, che cammina alla testa del suo armento, suonando il flauto. La Sacra Tamigi ia con Santa Caterina e due Angeli, pezzo cono,
:

VE
le

467
dirigendolo e^li

umane

lettere e

stesso negli stttdj pittorici,

onde fu poi chiamato .Marco di Tiziano. Pochissimi avvicinaronsi pi di lui all'amoroso precettore, e solo lascia desiderare nelle sue opere alquanto pi di movimento e di espressione.

Vedendo Tiziano che Orazio non


aveva
restava
figli,

ed ormai pi nessuno

dei discendenti del fratello Francesco, affrettava le nozze di

sciuto sotto
inscrizione

il

nome

dello Sposali-

zio di Santa Caterina colla seguente


:

Marco con una giovinetta di gentil famiglia, onde veder continuata in


un discendente
suo zio paterno
glia
di
il

Tilianus Kecellius

in.'

Antonio Vecellio

\'etor lintavit.

Sansone arrestato dai Filistei dopo che Dalila gli aveva taglialo capelli. Pezzo senza marca. i VECELLIO (Orazio), figliuolo di Tiziano nacque in Venezia nel 1515. Educato dal padre nella pittura ne approfitt in maniera da poter dipingere nella sala del maggior Consiglio della Repuhhlica in concorrenza del Tintorelto e di Paolo Veronese. Avendo accompagnato a
,

ramo della famiVecellio, cui egli apparteneva, ed ebbe il conforto di vedere nel 1570 le sue sperauze da felice esito coronate nella nascila di un fanciullo, cui fu posto il suo nome, e che fu l'ultimo in tempo ma non in merito della piltorica
famiglia
de'
Vecelli.

V. Vecellio

Tiziano quando v'and, chiaa ritrarre Paolo III nel 1546, fece col il ritratto del celebre suonatore di viola Battista Siciliano. Esegu altri ritratti in Venezia, alcuni in Augusta quando vi si rec il padre chiamatovi da Carlo

Roma

matovi

Tiziano detto Tiziantllo. Ora rilornando a Marco, altro non mi resta a soggiugneie, se non che lavor sempre in Venezia dove trovatisi pressoch tutte le sue non molte opere. Mor nel 1611 in et di 66
,

anni.

(Cesare e Fabrizio) nacquero circa il 15^)0 in Pieve di Cadore da Ettore; quali, poich'ebi

nel 1548 e 1550 ma continuamente occupato come ajuto del padre, lasci poche opere di sua invenzione; perocch mor di peste in Venezia nel 1576 insieme al genitore in et di 61 amo. Fu l'amico di
:

bero apprese
sotto
cipi

in

patria

belle ledere

i prindella pittura da Francesco, pas-

Vincenzo Vecellio, ed

Giacomo

Francesco Sansovino , figliuolo di Tatti del Sansovino, coquesti fu uno dei due pi affezionati amici di Tiziano.

me

(Marco) nacque
1545
,

in

Vene-

da Tome Tito, figliuolo di Antonio Vecellio zio di liziano, al quale fu dal padre maudato in et fanciullesca perch lo ricevesse tra i suoi allievi. Ricevuto in propria casa, come fosse suo figliuolo, Tiziano prese cura di lui procurandogli maestri per istruirlo nelzia uel

sarono a Venezia, e frequentarono alcun tempo la scuola di Tiziano. Fabrizio mor assai giovane, poi ch'ebbe dipinti pochi quadri ili piccole dimensioni, ebedavanograndi speranze di lui, ut,o de' quali, rappresentarle un argomento allegorico conservasi nel pubblico palazzo di Pieve di Cadore. Pochissimi al par di Cesare seppero felicemente imitare lo stile del maggiore Veceliio, ninno megiio di Cesare
,

la

prospetliva conobbe e l'architettura, onde iu quasi tutti i suoi quadri e u' dipiuli a fresco vedaintrodotto qualche bel pezzo di si

VE
sonino ingegno dopose in et giovanile dietro le orme del pi grande Veceliio, ve stabilita aveva la primo sullo il titolo degli obiti aw e fino ai ciriqnaul anni fece opere dogne del nome suo. come per tacere tic/ e mode ni, Vtntzia 1(590. ornato di oltre cento stampe rappresen- di luti' altri ne fa testimonianza il vaslo quadro d'altare della chiesa tanti ligure d'ambo i sessi d'ogni parrocchiale di Lan distante otto et e nazione; l'altro, riero ancora miglia da Fellre, che lo stesso Anesso di stampe, tratta delle diverse logge dei Merletti. Nel duomo di tonio Canova suppose indubitataBelluuo conservasi un quadro d'al- mente del maggiore Vecellio finch tare della pi rara bellezza, nel quaio gli feci leggere in fondo al quale ve. lesi il pubblico palazzo ili queldro sempre coperto da candellieii Tttiaaus Vtctllia<; la citt, con alcune figure di sane da altri arredi ti, e quella di un divoto signorilf. 1622. Dopo quest'epoca cominci mente vestito inginocchiato innanzi a cedere alle novit dei Caravaggeschi, ed al manierismo del gioalle medesime. Nella cbiesa di S. Antonio presso Pieve di Cadore, un vane Palma che avevano invase quadro di S. Antonio abate in mez- poco pi poco meno tutte le scuozo a due altri Santi, la di cui te- le d'Italia. Fortunatamente, nessuua opera d' importanza fece Tista pu far prova ebe Cesare conobbe e seppe sollevarsi al bello idea- zianello dopo il grande quadro di Lan, bastante a dargli luogo tra i le. Nel palazzo di Pieve trovasi un suo quadro rappresentante l'interno grandi pittori dalla famiglia Vecellia. del palazzo ducale di Venezia in (Giovanni le) nacque in perfetta prospettiva, popolalo di un Dodrecbt nel 1026, e fu allievo di infinito numero di persone in diverMemorandi e suo cos fedele imise fogge vestite, ed in diverse guise tatore, che ritratti eseguiti quanatteggiate e mosse, che forse pochi d'era appena uscito dalla sua scuoo vermi fiammingo rappresent mai la, vengono facilmente confusi con un interno pi vero e pi aniiaato, quelli del maestro. Non cos gli alMor in Venezia nel lGo6. tri fatti in pi matura et, dopo VECELLIO (Tommaso) figliuolo essere stato a Parigi , di un tocco di Graziano di Cadore, nacque poco meno robusto e di pi languido dopo il 1570, e fa scolaro di Marco colorito. Ma non mollo oper di Vecellio suo cugino. Costui mor questa seconda maniera , perocch giovinetto in patria non lasciando di ritorno in patria visse sempre che un quadro con mezze ligure infermiccio fino al 1674 , in cui grandi al vero , che conservasi nel mor. pubblico palazzo di Pieve di Cadore. VEEN ( Rocco Van ) pronipote (Tiziano) chiamato Tizia- di Otlovenius, nacque circa il 1650. nello , era figlio di Marco VecelPoche cose dipinse all' olio in giolio, del quale abbiamo parlato nel vent, avendo in appresso preferito relativo articolo. Nacque in Vedi lavorare a guazzo. Ammaestr nezia nel 1570, e Tiziano, giunto nell'arte sua due t^i, che insieme ai 95 anni, ebbe il conforto di veal padre fecero quadri di uccelli dere in questo fanciullo colui che vivi assai ricercati, particolarmente doveva sostenere la gloria pittorica da alcune corti elettorali che ne dei VeceIJj cominciata ria lui negli riempirono le loro gallerie. Si dice ultimi anni del quindicesimo secolo, che padre e figli ricusarono costane continuata da Tizianelln fin presso temente di uscire dalla volontaria
edilzio.
libri attinenti alla piti'i

One

dal padre, e di
talo,
si

tura egli pubblic

Venezia, dosua dimora, il

VECQ

alla

met del diciassettesimo. Educato

oscurit della privata vita a

fronte

VE
vantaggiosi invili loro (alti da glandi sianoli, e vissero felicissimi.
tici

VE
con
di
altri

46S
delle mi-

Smli, che Sono


Velasco

gliori

cose di

per

EGL1A (Marco
,

e Pietro), ve-

caratteri, correzione di

neziani

pittori

che

operavano

in

prie ci pio del sedicesimo secolo. Sebbene vedessero tutti i pittori loro

grandiosit di forme, tinte. Nelle molte opere fatte dal 1588 al 1603 i" cui mor, fu ajutato dal suo figlio ed

nobilt disegno, vivacit ili

contemporanei scostarsi dalla gretattennero costantemente alle pratiche dell'ari* scuola tica ricusando perfino di
tezza dell 'antico stile
,

si

colorire all'olio.

VELA
Iacii nel
la

Cr.iSTOFORO

nacque

1593, e recatosi giovinetto a Cordova, frequei lo alcun tempo

scuola di Paolo Cespedes. Passava poi a Madrid sollo Vincenzo Cai duco, e fu uno de' migliori allievi. Intanto la sua famiglia erasi da Iaen traslocata in Cordova, onde Cristoforo non tard e raggiugnercommissione la ; ed ebbe subito per il capidi fare alcuni quad tolo della cattedrale. Questi basta rono a dargli nome di valente maestro, onde ebbe subito lavori d'importanza per gli Agostiniani Scalzi, pi r gli Spedali di sani' Aciscla e di sa'ita Vittoria ec. ec. Pure di
tante opere

nato circa , 1560 che nelle opere fatte da se cerc invano di uguagliare il padre. Per allro nel 1598 fece un bel ritratto deli' arciduca Alb.rlo prima che abbandonasse P arcivescovado di Toledo per sposare l'in l'aula Elisabetta. Sette vedute di altrettante citt della Fiandra gli furono pagate da Filippo 111 20,673 reali. Dopo tale epoca non noto quali altre opere facesse e meno
(
)
il
, , ,

allievo

Cristoforo

circostanziate notizie
fratello di
lui

si

hanno del

(Mattia) il quale fu alcun tempo alla corte di Filippo 111 quando soggiornava in Valla iolid;
Mattia dipinse i quadri del principale altare de' Carmelitani rappresentanti diverse storie della Vita di Nostra Signra.

ove

cinese di

onde si ornarono tante Cordova e di altre citt,

VELASQUEZ
como
cesi
)
,

de SILVA (Gianon saprei per quale moilaliaui


e

lino all' et presente conservate, e queste ancora in gran parie guastate da inesperti ristauratori. Mori nel 658 , lasciando
1

poche sonosi

tivo dagli scrittori

fran-

chiamato Diego, nacque in Siviglia nel 1599. Fu da principio


allievo

del

vecchio

Ileireia

elei

ammaestrato
dova
nel

nell' arte

il

ligliuolo
iu

(Don Antonio) nato


IG)l.
1

Cor-

suoi pi rinomati

non potendone lungamente sostenere I' aspro ciratteie abbandon la scuola per passare a quella
quale
,
,

quadri sono due storie della vita di sani' Agostino che consertatisi nel chiosilo degli Agostiniani di Cordova. I\Icr nel 167i3.
,

Ma il giovanetto Veiasquez non lard ad accorgersi che il principale maestro doveva essere la natura; ed avendo
di Francesco Parheco.
I

(Luigi de ) boriva Toledo nel 1554 quando quel capitolo della cattedrale gli commise diversi grandi quadri, cui, non saprei dire per quale motivo non pose mano che nel 1581, dopo essere stato nominato pittore del cain
,

VELASCO

b^lle

ovale un giovane contadino di proporzioni e di dolce (isonomia, questo ritrasse e Copi in mille
Il

spariate posizioni.

pi

imo quadro

pitolo. Allora

cominci

la

stupenda

tavola dell'Incarnazione, che non condusse a termine prima del 1584, unitamente al quadro della Vergine

pubblicato da Veiasquez rappresenta un portatore d acqua iu atto di dar da bere ad un genti! fanciullo celebre quadro, ch'ebbe poi il nome di Agfiadar de Sevilla. \2n ingegno penetrante ed ardito , un lucco belo , un vigoroso colorilo ,
:

470

VE
drid nel
di

VE
I6jI
ilrarlo
,

contribuirono a rendere Velasquez forse il p' ti granfa artista della Spagna. I quadri del Caravaggio frero sopir di lui una profonda sericerc d'imitarlo, lo uguasuzione gli ne' ritraiti e lo super per molti rispetti nella storia perch Velasquez aveva maggior fondamento di disegno. Dimoiava ancora in
;
, ,

ringraziando
fa

il

re

non aver permesso ad alcun


i

pit-

tore di
za.
II

durante

sua assen-

don Carlo ed il conte duca d'Olivares, primo mire, l'infante

nistro ed arbitro de' sovrani


di

favori

Filippo

IV sono da Velasquez

fece 1' Adorazione qualche altro quadro, che vinsero l'ostinazione di Fa heco, e gli ottennero sua figlia in con-

Siviglia

quando
,

voleva aprire in Madrid un' accademia di pittura, ed il suo primo piltoi e viene di nuovo mandato
ritratti. Il re

de' pastori

in

Italia

onde

far eseguire

modelli
;

delle antiche statue e bassi rilievi e questo viaggio

un vero

trionfo.

sorte. Possessore dell'unico oggetto de' suoi desideri,; non pone tempo di mezzo a soddisfare al caldo desi-

In

Roma

fece

il

ritratto

d'Innocen-

derio che da gran tempo nudi iva di passare a Madrid per ultimare i suoi studj sui grandi originali raccolti neile reali gallerie della capitale, del Pardo e dell'Escoriale. Migliora la prima mainer; trova ne' quadri di Raffaello, di Tiziano,
di

che gli Caravaggio , e fa il ritratto del poeta Luigi de Gongola. Poco dopo nominalo pittore
tali

Rubens

attrattive

fanno scordare

il

zo e rinnov le maraviglie di quello di Leon dipinto da Raffaello, di quello di Paolo III fdtto da Ti zi ait. Nuove cariche lo aspettano alla corte del suo signore. Quella di primo maresciallo d'alloggio di palazzo lo chiama nel 1660 ai confini della Francia per accompagnarvi F infinta Maria Teresa destinata sposa di Luigi XIV re di Francia. Di ritorno a Madrid cade infermo, e muore in agosto dello stesso anno. I capilavoro di questo
,

del re, e da quell'istante

dobbiamo

grande
drid.

artista

conservatisi

in

Ma-

risguardare il Velasquez come imo de' pi fortunati pittori del mondo. Alla carica di primo pittore FIdaltre lucrose cariche, e la chiave d'oro che gli dava 1 accesso in qualunque ora ai reali

La

galleria del re di

Francia

possedeva la famiglia di Giacomo Velasquez dipinta in una soia tela.

po IV aggiugne

VELASQUEZ, MINATA
Francesco
gina
di
)

don
re-

era scudiere della


nel

Spagna

1630, e sebbene

appartamenti. Nel 1628 Rubens giugne alla corte di Madrid con carattere diplomatico , e nei nove mesi di soggiorno in quella capitale l'i ndiv isibi le ci mpagno di Velasquez. Dal re che teneramente lo amava, otliene finalmente la licenza di vedere l'Italia, ed ovunque si reca, i ministri del re cattolico ed pi illuminati personaggi delle corti
i

fosse semplice dilettante, dipinse tali quadri di animali e di fiori, che lo fecero annoverare tra buoni professori

di questi
(

Alessandro
architettura
i
i

generi di pittura. architet) ,

to
la

pittore

spaguuolo
,

bella

solo edifizio eretto

conobbe in un Madrid lasci


,

onorata testimonianza della sua virt nelle

due

arti

esercitate

da

lui.

onorano in Velasquez il favorito del monarca spag.-molo, ed il grande artista. In Venezia copia
italiane
le principali

opere

di
:

Tiziano
in

di
si

questa la chiesa Ielle monache las Vallecas eh' egl' rimodern, ornando la parte inferiore di pilastri jonici io belle proporzioni, ap-

Tintoretto, di Paolo
trattiene

Romn
il

plicando agli

altari

colonne corintie
pittore.
)

un anno studiando

l'antico

e dipingendo a fresco diverse storie

e Raffaello: saluta a Napoli

suo

che

lo

mostrano
(

sufficiente

concittadino Ribera, e torna a

Ma-

VELDE

Adriano vanden

nato

VE
cimi
il

VE
Wv-

47!
,

1659,

fu

scolaro di

Giacobbe Matlbain intagliatore

uanls, uno dei pi valenlr paesisti d'Olanda , il quale senza veruna risegreti delserva g' insegn tulli consorte gli anl' arte , sebbene la dasse ogui giorno ripetendo: voi credete di avere uno scolaro , e tra poco sar vostro maestro . La predizione si avver, ma YVymants non ebbe motivo di pentirsene, perciocch in breve Adriano seppe aggiugnere ai suoi paesaggi le ligure che prima gli faceva \V ouwermans. Gli stessi servigi rese poscia
i

da Soutinanii. Giovan Isacco Puntano , storico. il Protettore. Olivier Cromwel Lorenzo Coustero d' A riera , pri' mwi arti : typogrrllcie inventar, secondo la pretesa degli Olandesi.
,
1

La Slel/a dei re Magi, di bellissimo effetto di notte, da Pietro de Molyn. La Lanterna Magica, dal medes. La Maga che
zioni
,

fa

le

sue prepara1626.

incisione del

Adriano ed altri artisti , fioche tutti ad un tratto abbandonati paesi , prese a far quadri di storia che se non giunsero alla perfezione
i

Due Paesaggi rappresentanti un lume di luna e delle fabbriche, con


viaggiatori, ed
di faccia ai

un levar dell'aurora

viaggiatori.

Altri
tori a

due graziosi paesaggi; uno


di
,

paesaggi , ottennero non pertanto V universale approva zione. 11 suo capo lavoro una Deposizione ili Croce fatta per una delle chiese romane di Amsterdi
quelli de'

de' quali ha nel davanti dei pesca-

dam. Mor in patria nella fi esca et di 55 anni, VELDE ( Giovanni van de ) nacque in Leyden circa il 1598, e fu
,

luna a dritta un quale alcuni villeggianti si scaldano. L' altro un levar dell'Aurora , con viaggiatori. Le quattro ore del giorno iu quattro separate stampe , rappreseulate in marine e paesaggi.

lume

gran

fuoco

al

Campagna d'Olanda, ove


sassini attaccano
all'

gli

as-

fratello

cugino d' Isaia e zio di Adriano. Fu ancor esso pittore, coi

ingresso di
iu

un carro coperto un bosco.


,

suoi parenti , ma soltanto l' intaglio lo rese famoso. Impieg nelle sue incisioni la punta ed il bulino, che a dir vero, producono il pi
brillante effetto di chiaroscuro. Egli

me

Campagna
che
;

d' Italia

mezzo un fiume,
il

con fabbrisul quale


,

vedesi una grau


Pietro Molili
nel

barca carica giovane.

da

lavorava in due diverse maniere totalmente fra loro opposte: una era all'acquaforte, esecuzione libera, e pi terminata: l'altra a bulino, servendosi talvolta della punta secca. La prima per i paesaggi, l'altra per i soggetti finiti. Le sue incisioni sono moltissime; e rassomigliano per l'effetto a quelle del conte

Veduta del castello di Brusselles, primo piano del quale vedesi un torneo Stampa rarissima. Seguita di 56 paesaggi, che hanno per titolo Playssant Landschapptn door Jean van der Velde. uato in Olanda ( Isaia ) circa il 590, operava in Ilarlem. nel 1626 ed in Leiden nel 650.
:
:
i

Quasi

Gout, avendo come


tito

lui tirato pardai lumi naturali ed artificiali.

Operava ancora
ira
le

nel 1679.

suoi quadri rappresentano scontri di soldati a cavallo , assassiui di strada che spogliano i viaggiatori, e somiglianti cose. D'ortutti

Soggiungo un breve
soggetti storici.

indice di a/cune sue stampe di ritratti e di

dinario faceva fare


altri
[littori
,

il

paesaggio da

vestiva

sempre

le

figure alla
fratello

spaguuola. Credesi suo

Giovanui vau de Velde,


/tei:.

se

ip<um
a

(Guglielmo vanden) nato


Leiden nel
1610
,

viaggi

assai

472
trovane sul

VE
mare per desiderio
di

VE
fiorentino, vantaggiosamente conosciuto per il vasto quadro rappresentante l'A-

VELI (Benedetto),

essere presente ad una burrasca, e ad una battaglia navale onde poter rappresentare questi soggetti con

scensione di Mostro

Signore pesto

d'Olanda fecero equipaggiare per lui una picmaggiore


verit. Gli Stati

all'iugiesso del presbiterio del duomo di Pistoja. Fioriva in patria nel

ed ordinarono al cacola fregata pitano di diligerla dovunque gl'in,

diciassettesimo secolo.

V ELLA NI
!\'odeua nel

(Francesco), nato in

dicherehhe Veldej

l'

ammiraglio

fu sorpreso nel vedere queinoltrarsi i\o\n pi calda sl' uomo combaltevasi una battaglia navale

Opdara

pi gravi rischi per lutt'altra gloria che per quella delle anni. Nel 1(566 disegn per ordine

esponendosi

ai

fu scolaro dello Siringa : e se avesse avuto correzione di diseguo , com' ebbe buon colorito, e fecouda invenzione, potrebbe vanla^giosameute sostenere il confronto <le" suoi migliori contemporanei della scuola bolognese.

1688,

degli Stali generali la battaglia combattuta presso al porto d' Ostenda tra le flotte inglese ed olandese, co-

Ope. molto
nel 1768.

in

patria

dove mor
,

VELLANO
udendo
le

da Padova

nato in
Secolo
,

mandale da Monck e da Ruyter, e ne fu larga mente ricompensato. Chiamato con grosso stipendio a Londra da Carlo 1, continu a servire ancora Giacomo 11. e lece per quella torte moltissimi disegni. Col moli nel 1695, lasciando moltissimi maravigliosi disegni ; ma perch non si esercit nel dipingere all'olio che uj provetta eia, Je sue pillure sono assai lontane dall'eccellenza dei disegni. Allorch pass dall'Olauda a

principio del quindicesimo

molle lodi che si davano a Donatello, il quale era slato chiamalo a Padova per modellare e fondere la slalua equestre di Gatlamelata , s' invogli di apprendere la scultura ed acconciossi con lo scultore fiorentino , sotto al quale consegui di essere buon artista avanti che il maestro si testituisse a Filenze. E perch aveva saputo meritarsi
l'affetto

di

lui,
,

ebbe in dono
e

Londra, lasciava giovinetto ad Amsterdam suo Aglio, chiamalo ancor


esso

tutte le masserizie

disegni

mo-

VELDE (Guglielmo) che fu raccomandato a Vbeger pittore suo amico, onde terminasse di ammaestrarlo

ne' principj
il

della

pittura.

giovane Vanden pi bisogno del maestro, ed alcune sue marine vedute dal re Giacomo li , lo fecero chiamare presso al padre con buoua provvigione. E sotto questo re e solto al successore fu continuamente adoperato uel dipiugere le navali battaglie sostenute dalie flotte inglesi ed i suoi quadri furono col-

Dopo breve tempo


Veld non aveva

che si avevauo a tare di bronzo intorno al coro di sant'Autouio. Egli dunque fece tulle queste stoiie ed altri lavori, che fuma la principal rono lodati assai lode dovuta a Donatello, che gli aveva somministrali e modelli e disegni d'ogni cosa. Ma perch, parlilo il maestro, uou eranvi in quelle
delli delle storie,
;

parli artisti eccellenti in bronzo, ebbe Vellano lama grandissima co-

me

nella

fonditore di metalli, iu pallia, Marca Trivigiana ed iu altre

vicine provincie. Osserv acutamente l'illustre autore della Storia della


scultura, che il Vasari parlando di questo scultore si attenne piuttosto alio scrittogli da Padova da persoua che al proparziale del Vellano prio giudizio, seguatameute ove scri,

no reali palazzi. Le marine fatte iu Olanda, o fatte in Londra per particola) i, erano pagate ad alti prezzi, e Guglielmo il giovane mor
locati

assai

ricco nel

1TO7.

ve: fra l'altre,

(<i

storia

quando San-

VE
sane, abbracciata la colonna, rovina
patria

VE
onoralo
el

473

amalo

da

tulli

dove si vede tempio de' Filistei con ordine venir gi i pezzi delle rovine, e la morte di tanto popolo, ed inoltre la diversit di molte atUtudini di coloro che munjono ec. Altrove per in proposilo delle slesse sculture si esprime pi modestamenil
,

lino all' et di

92 anni.

nella

fior ( Andrea da ) prima mela del Quattordicesimo secolo. In un suo dipinto che conservasi come cosa veramente rara

VELLETRl

nel
il

museo Borgia,

in

Ruma,

leggesi

te

chi

non ha

di ci notizia intera

pensano eh' elle siano di Donalo, e se non sono avvertili restano tutto giorno ingannati Ed altrove per guanto si vede ebbe questo arte/ice
:

l'anno lo5l. lavorava nel ( Lello da ) quindicesimo secolo in Perugia, dove si conserva una tavola col suo grado iti cui leggesi Lellus de
dell'ai lista e
,
:

uome

y'elletro pinsil.

estremo desiderio di arrivare al sz~ gno di Donatello, ma non vi arriv, perch si pose colui tropp' alto in un'arte difficilissima. Lo stesso Pomponio Gaurico non ebbe in gran concetto il Vellano , scrivendo nel suo libro De Claris Sculptoribus : Ma ancora (tra i celebri scultori) avr nome, o Leonico, quel tuo Btllaney, discepolo di Donatello,

VELTRONI
Sansovino
Vasari
,

(Stefano) da Monte

sebbene inetto artista Fu il Veliauo per


:

buon
1'

ar-

cugino di Giorgio ed uno de moltissimi suoi ajuti. Era uomo assai lento , ma dell' arte osservantissimo , onde il cugino lo adoper ne' lavori della Vigna di papa Giulio , in Napoli , in Firenze , in Bologna, dandogli, ovunque gli accadeva di farne , la direzione delle grottesche. Era ancora vivo quaudo il Vasari pubblicava le Vite dei Pittori ec.
,

fu

chitetto

recossi

Roma

anno

VENANZl

(Giovanni o Fran-

1464, ed ebbe da papa Paolo li,


ch'era veneziano, l'incarico di varie opere di scultura e di architettura. Fece in Perugia una statua di bronzo pi grande del vero dello slesso papa seduto in abito pontificale che fu posta fuori della porta del duomo. Fece inoltre molle medaglie
,

cesco) operava in Pesaro sua patria circa il 1670. Era stato allievo di Guido Reni, poi del Contarmi. Due
belle storie della vita del titolare dipinse a sant'Antonio di Pesaro, e si dice che lungo tempo fu alla coi te di Parma per eseguire quadri da cavalletto rappresentanti folti mitologici. Non uota 1' epoca della sua morte.

tra

le

quali
de' suoi

quelle

di

pa-

due segretarj Antonio Rosello d'Arezzo e Battista (Platina. Tornato in patria di gi (vecchio, volendo la signoria di Venezia innalzare uua statua equestre u bronzo a Bartolommeo Culleoni la Bergamo , allog il cavallo ad Andrea del Verrucchio, e la figura lei generale a Vellano. Ci sapuosi da Andrea che pensava a lui
Da Paolo
e
,

occasse tutta
lispettito

l'opera,
il

fracass inter-

tutto

modello gi

inato del cavallo , e fugg a Fienze. Della qual cosa prese Velia, o tanto dispiacere, che tacitamente

amato

oler fare

propose di non opere , e visse io Diz, degli Arch, tee. T. ih,


a
,

Padova
altre

(Giulio Cesare) nacBologua circa il 1609 ap prese il disegno da Filippo Bri/.io, allievo di Guido ed intagli per diletto da diversi autori alcune belle stampe , tra le quali L'Angelo Custode, da Domenico Maria Canuti. Il re Mitridate che prende la tazza con il veleno , dal medesimo. Clorinda ferita, e Tancredi pentito, con altre figure, dal medesimo. La Vergine della Rosa, dal Parmigianino. La Sacra Famiglia che riposa in uu villaggio, da Annibale Caracci, 60

VENENTI
in

que

474

VE
(Lorenzo da) celebre
fu
in
;

VE
compagno di Fra Massimo da Verona ma dipinse ancora solo
diversi conventi del suo ordine ne'Io stato veneto ed altrove. Fioil

VENEZIA
stello

pittore del quattordicesimo secolo , di cui vedesi a saut'Antonio di Ca,

in

Venezia

una pregevole

tavola col nome dell'autore e l'anno 1558, pagatagli 500 ducati d'oro;

riva circa
torlo

1640.

Ercolani di Bologna un quadro fatto nel 1568, colla Manu Laurentd de. Ve' leggenda netiis. E pure probabile cbe appartenga a questo Lorenzo quel dipinto sul muro rappresentante Daniele nel Lago dei Leoni, cbe conservasi nella cbiesa di Mezzarata
e nella galleria
:

(Antonio), che a Baldinucci crede fiorentino, fu uno de'molti pittori del Campo Santodi Pisa. Credesi comunemente
il

VENEZIANO

allievo di

Angelo Gaddi

ma

altri

ne dubitano per essere nato alcuni anni prima del maestro , e perch
le

sue storie di S. Ranieri nel


,

Campo
al

Santo hanno sveltezza


diligenza
di

bizzarria e

Bologna colla sottoscrizioLaurentius P. an. 1570. (Iacometto da), diverso da lacobello del Fiore, lavorava circa il 1472 di piccoli quadri da stanza , di miniature ed ancora di ritratti bastantemente ben condotti , onde alcuni vennero attribuiti a Giovanili da Bruges , o ad Antonello di Messina.
fuori di

comporre
,

ignote

ne

Visse quasi sempre in patria ed noto che molte cose dipinse nel pubblico palazzo e per private famiglie. Era nato nel 1509 e mor di peste in Venezia nel 1385.
alla scuola giottesca.
,

Gaddi ed

Antonio

fior

circa

il

1500, ed celebre una sua pregevole. e vasta tavola dipinta per la chiesa di S. Francesco di Osi-

Maestro Giovanni da)

vivea nel 1227; ma di questo anfibissimo pittore che avrebbe preceduto I' et di Cimatone , non rimane che la memoria del nome, e Ja certezza di avere in quell' anno operato in Venezia.

mo

nella quale

scrisse

il

proprio

nome.

(Cap.loV.
(

V. Saracini. Domenico ) nato circa


all'

il

1415
sina
lio,

ebbe da Antonello da Messegreto del dipingere

il

o-

(Maestro Paolo da)


pi antico pitture
Ju S.

il

di quella citt, di

cui si conservino indubitate opere.

Marco vedesi una sua tavola

d'altare a pi spartimenti con l'immagine di Cristo morto, e con di-

verse Storie del Santo

Evangelista

Marco. Si hanno memorie di questo artista dal 1555 al 1546, ed olo che furono suoi ajuti ne' lai

vori dell'accennata tavola


(

Iacopo e Giovanni da
:

suoi figliuoli, leggendosi Paulus cuni Jacopo et iiliis fedi hoc opus.
(

Alagister

Johanne

Niccol da
quella

lavorava in

Genova
quinto

nel palazzo Doria,


in
citt

quando

Pelino del Vaga, Niccol lo fece conoscere al principe Doria suo padrone. (Fra Santo Cappuccino p \)

che questi aveva appreso nelle Fiandre. Valendosi del nuovo ri trovato, dopo aver molto operato in and a Loreto ed in altre patria citt della Chiesa, e da ultimo passava a Firenze, dove si fece ammirare non solamente per la vivacit e morbidezza del colorito, ma ancora per la bont del disegno, per J'arte degli scorti e per 1' intelligenza della prospettiva. Fatloglisi umico Andrea del Castagno , che rimi di que' tempi era tenuto ile' seppe in modo pittori di Firenze guadagnarselo , che gli fece parte del segreto. Temendo Andrea che il piltor veneziano ad altri maestri lo palesasse, e volendo liberarsi da cos riputalo emulo, lo assassin a tradimento , e tanto colatamente , che l'infelice Domenico, nulla du,
; ,

E
,

\ E
corse

475
all' olio,

biUiulo dell' ingrato amica


ferito a

egual riuscita
fresco ed a
voli

la

pittura
,

morie

a spirare nelle sue

tempera
di

e lece prege-

braccia.

avrebbesi

avuta

mai
se.

quadri
175").

paesaggio.

Viveva

notizia dell'autore del misfatto,

nel

trovandosi vicino a morte , non lo palesava lo stesso Castagno.

VENTURINI
nato a

(Gio. Fiuncesco}
il

Roma

circa

1619, lavor

VENEZIANO
Piombo
dopo
tria
il

(Sebastiano). V.

del.

VENIER

(Pietro) nalo in Mine 1650, lavor molto in paall'olio ed a fresco, Tra le ulla

time tenuta

migliore

la

volta

Giacomo. VEN1\, o VEENIX (Giovanni) figlio di Giovan Battista che lo educ nell' arte sua di dipingere
della chiesa di S.
,

molto d'intaglio in patria ed io Firenze. Si vuole che abbia appresa l'arte da Giovan Bittista Giltstruzi ; ed cosa certa, se non altro che dai disegni di lui esegui in buon stile molte stampe. Sono celebri le seguenti tratte da diversi
.

maestri

animali vivi e morti super di lunga mano il padre, perocch seppe cos al vero rappresentare il pelo di ogni qualit d'animale, rlie le sue bestie poste al confronto delle vere, nulla perdono per conto della
,

La Cattedra di BerninO. Molti soggetti


,

S.

Pietro

dal

da

Caravaggio,
struzzi.

sui disegni del


di

Polidoro di Gale*
,

Le Fontane
scati

Tivoli
di

di

Fra-

ec. che servono

morbidezza

Anzi fu in tal guisa diligente, che anche non vedendo il capo e le estremit d' un
e

verit.

animale, si conosce dal solo pelo se cane, lepre, coniglio, volpe o rtualsisia altro animale. Ebbe costume d' ornare suoi quadri con erbe ed attrecci da caccia eseguiti e disposti in modo che giovano a dar risalto alle bestie rappresenta, i

quelle di Roma Festa di caccia data da Diana alle sue Ninfe , dal Domenichino dedicala al cardinal Rospigliosi. Lo stesso soggetto fu nell'et nostra intagliato egregiameute da Raffaello
,

seguito a intagliate dal Falda.

Morghen. (Gaspare),

circa la

te.

Ebbe

stabile

dimora
,

in

Amster-

dam, dove

conservatisi pi che al-

trove , pregevoli quadri di questo raro pittore di genere ed otto bei


;

pezzi vedonsi nella galleria li Dresda, diversi io quella di Parigi, ed


altri

in

minor numero altrove.

(Giacinto), che operava nella prima met del diciottesimo secolo nacque nel territorio
,

VENTURI

ferrarese, nato sedicesima secocomnnem nte creduto il lo, viene primo maestro di Domenico Mona, ma non nota in patria, o altrove veruna sua opera rei la di Venezia. Di ( Angelo questo allievo del Balestra tiO'i si conoscono nella sua patria a'Ii e fuorch il palco opere pubbliche della chiesa di Gesti e Maria ed alcune pitture delie pareti della

met del

medesima.

VENUSTI ( Marcello
,

nato in

modenese

e fu scolaro in

patria di
e
di
pit-

Francesco Stringa. Ebbe molta parte


ne' lavori di architettura

Mantova ne primi anni del sedicesimo secolo fu prima creato ili Pedal q iale non vernio del Vaga
,

Villa di Rivalta posta in riva al Cro-tolo a poche miglia di distanza da Reggio. Dipinse pure uel palazzo di casa Foscarini a Pontelungo, ed in quello della famiglia Foscari alla MaJcoo tenla sul fiume Brenta. Tratt con

tura nella

ducal

dendosi forse assistito come desiderava accostossi a Michelangelo Baonarroti che lo provvide de' suoi discg'.i per tavole d'altare e pe^ quadti da stanza. Tali sono due Nunziate dipiote per chiese in Roma, il Limbo nel palazzo Colonna, e I' .'u:.

47 o

VE
di
si

VE
Michele sue stampe furono dagli amatori poste tra le opere di quest'ultimo; e quindi accadde che Filippo pochissimo conosciuto. Fu dimostrato da Persaint e da Yver rhe gli fu fatto torlo, perocch alcuni de' suoi pezzi hanno la cifra ed il nome di Verbeerk. Altronde rilevasi dalla data delle ultime sue stampe che un artista anteriore a Rembraudt. Ora non sono conosciute che le seguenti stampe,

data di Cristo al Calvario per il palazzo Borghese, in tulle le quali

Rembrandt, onde

opere

conosce

lo siile di

langelo.
tore, e

per

tal

modo sebbene non

mancasse al Venusti ingegno invenmollo abbia operato ancora sui proprj disegni ottenne la sua maggior gloria dall' esecuzione dei pensieri di quel rand' uomo. Dicesi che la pi be la pittura del Venusti sia la copia del Giudizio fatta per il cardinale Farnese che poi pass a Napoli. Mori durante il pontificato di Gregorio XIII. VERA CABERA de VACA (FRANCESCO da), nato in Calatayud circa il 1657 fu allievo di Giuseppe Martinez. Ammesso in qua,
!

diventate rarissime, e perci dagli amatori avidamente ricercate.

Esa che vende il suo dritto di primogeuitura a Giacobbe per una


scodella di lenticchie.

paggio al servigio di don Giovauni d' Austria, che aveva passione per 1' arte , fu incoraggialo allo studio della medesima. Fece alcuni buoni ritratti in Saragozza ed in Madrid mentre trovavasi con
lit

di

Soggetto difficile ad indovinarsi rappresentaudoun uomoinginocchiato davanti ad un re orientale , assiso in trono ; e dietro a lui una donna , che tiene un giovane per la mano. Stampa con il nome dell' intagliatore.

don Giovanni

ma avendo

all' ul-

Pezzo ovale
ca dell'artista

in

timo ottenuto di ritirarsi in patria, pi d' altro non si occup che della
pittura, e condusse, oltre molli ritraili, diversi quadri di storta tra
,

VB

cui vedesi la mar, e la data del

1609,

assiso a pie di
faccia

un pastore un albero. Busto d' una Giovine veduta di


rappresentando
,

quali

una Sacra Famiglia per


(

la

sala capitolare di

VERACINI

sanU Malia. Agostino ),

perta
fio-

il

con gli occhi bassi e cocapo d' un berretto di pelli


,

rentino, fu uno di que' pittori che sebbene poco conosciuti per pregevoli opere pubbliche, ebbero l'onore di dare il proprio ritratto alla reale Galleria di Firenze. Era stato scolaro, e forse alcun tempo ajuto di Sebastiano Ricci. Mor 1' anno
,

1762.

gna

), di Bolodell'Albani, dipinse diversi paesaggi in sul fare delle vedute campestri del maestro, i quali sono a ragione tenuti in molto pregio in diverse quadrerie. Operava ancora nel 1678. VERBEECK, o VERBECO (Filippo^, credesi nato in Olanda circa il I599. Fu costui pittore ed intagliatore all'acquaforte, nel gusto grattato quasi somigliante a quello
,

VERALLI
allievo

(Filippo

ornato di tre piume, eseguito in un fondo bianco. Pezzo ovale marcato P. C. Verbeerk. Busto d' un uomo di condizione elevata veduto da tre quarti che porla i mustacchi ed capelli lunghi, ed in capo uu turbante adorno di una penna che fa accompagnamento col precedente, e marcato P.C. Verbeeck 1659. Figura d' un giovane in piedi
,

veduto
ta.

di

faccia

la

di

cui

testa

rassomiglia a quella or ora descritPezzo in ovale, marcalo P.C.

Verbeerk 1659.

VERBRUGEN
TRO ) 1668,
,

Gaspare
1'

Pie-

nato

in

Anversa

anno

fu allievo di Pietro suo padre meno che mediocre artista. In et di trentadue anui fu nominato direttore dell' accademia d'Anversa, ed

VE
cjhe molte commissioni per parie Jel duca di Baviera. Nel 1706 and a stabilirsi all' Aja dove si fece vantaggiosamente conoscere con alcuni quadri di fiori che d' ordina,
,

del

VE 477 Sansovino, ed Irene da Spilim,

bc rgo trovava alcun conforto nell'amicizia di questo raro giovine. Allo studio delle lettere volle aggingnere quello della pittura, e Tiziano volle essere
il

rio collocava in bellissimi vasi.

Ope-

suo maestro

grandissima facilit , ed avrebbe in breve diffusi in ogni parie dell' Olanda i suoi quadri di genere , se avidamente non fossero stati comperati a mano a mano che li andava ultimando, per mandarli in straniere contrade. Dopo alcuni anni rivedeva Anversa dove mor nel 1720.
, ,

rava con

d'Irene. Dipinse egregiamente il paesaggio , che sapeva popolare di belle figurine, ed in Venezia conservatisi tuttavia , come rarissime cose , alcuni suoi paesi

come

lo era stato

degni
saggio.

dell'ultimo

allievo in
di

tero-

po del pi grande piltore


Al
,

pae-

VERCELLESI
nato
in

Reggio

Sebastiano circa il 1600,


(

fu

uno

de' moltissimi

allievi

educati

in quella citt da

Lionello Spada. Lasci alcune pitture in patria che ricordano la maniera del maestro senza averne a grande distanza il merito. Operava ancora nel 1650,
,

VERCELLI

Fra Pietro da

merito pittorico univa quello della poesia ed avendo scritte in verso cento novelle morali in sul far di quelle d'Esopo, invent ed incise cento paeselli che servono di fondo ai parlanti animali introdotti ne' suoi apologhi. Tradusse pure l'Eneide di Virgilio e le metamorfosi d'Ovidio, e di commissione del Governo corresse ed abbell con gentili ligure le Vite dei
Santi
Padri.

dipingeva in Vercelli circa il 1466, ed in S. Marco si conserv lungamente e forse si conserva ancora una tavola che attesta il suo limitato merito tanto per conto del disegno che del colorito , onde vuol essere annoveralo fra i triviali artisti che nulla giovarono all' incre-

Compose un
,

poema

ed un elegante poemetto in versi latini per la morte del suo grande maestro ed amico Tiziano Veccellio. Poich'ebbe soddisfatti ai doveri che I' amicizia ritiravasi imponeva al suo cuore dal secolo vestendo I' abito regolare
intitolato

V Aspramonte

mento

dell' arie.
).

in

VERD1ER( Francesco
,

nato in

un convento di Venezia mori nel 1600.

dove

Parigi circa il 1650 fu allievo ed ajuto di Carlo le Bruii, il quale lo mandava a Roma aftinch terminasse i suoi studj pittorici sulle antichit

VERDOEL
tre la

Adriano)
,

nato ol-

laro di
egli

Mosa circa il 1620 fu scoRembrandt. Non pertanto era

lavoro di Raffaello e dei suoi grandi scolari, be Brut) tornato che fu a Parigi, gli accordava una sua nipote in isposa e gli otteneva importatiti commissioni in coite, oltre la carica di professore nella reale accademia. Vivea ancora nel 1718.
e sui capi
,

pi nobile compositore e pi correttamente disegnava del maestro


:

ma

allettalo dai

guadagni del

dei quadri, ed in parte ancora distrailo dagli studj Ietterai j pochissimo oper d pittura ed assai

commercio

meno bene che non avrebbe potuto fare. AH' Aja presso il signor Veschuring coDservavasi nel 1760 un bellissimo quadro di Verdoel, rappresentarne Ges Cristo che scaccia i venditori fuori del tempio. Ignoriamo I' epoca della sua morie.

VERD1ZZOTTI
RIA
nel
)
,

Giovan Ma-

gentiluomo veneziano nato 1525 , si affezion a Tiziano nella sua estrema vecchiaja il quale perduti in pochi anni le persone pi care, Pietro Aretino, Iacopo
,

VERDURA

(Giovan Stefano),
Domenico

genovese, fu scolaro di

m
Fiasella. Nuli

Ve
avendo
,

VE
in

patria fre-

quenti occasioni di lavoro, recavasi

Piemonte, dove operando a prezzo guadagnava di che vivere. Poich ebbe guadagnato quanto poteva bastare per alcun tempo al sostentamento della propria famiglia che aveva lasciala a Genova volle rivederla ma era da poco giunto in questa citt che manifestatosi il contagio, mor egli, la moglie ed figli. VERDUISEN (Gio. Pietro) nato ne' primi anni del diciottesimo secolo, and nel 1744 ai servigi del re Sardo , e lo accompagn nelle
nel

basso

Risanava dopo alcun tempo ma le posteriori sue opere sono ben lontane dalla perfezione delle prime. Mor in Lonlegalo, per pazzo.
,

dra circa

il

1750.

Cornelio

probabilmente

fratello

ed allievo di

Simone
in

di-

mor continuamente fu, come il fratello,


nere

Londra, e
di

pittore di ge-

n altro

noto

questo

artista.

sue militari spedizioni. Dipinse le battaglie date dall'augusto suo pa-

drone a Parma ed
fece altri quadri
di

Guastalla
fatti

e
,

VERKLST (MADAMIGELLA N. ) nacque in Anversa nel 1680, e fu mandata giovinetta a Londra pressa lo zio Simone che P ammansir nella pittura. Siccome avanti di lasciare la patria aveva di gi apprese diverse lingue e la musica, venne al suo arrivo io Londra riguardata
,

d'

armi

che ora
lazzi.

conservano ne' Chiamato ad altre


si
,

reali

padi

corti

Europa

lasci

dovunque

belle le,

stimouianze della sua virt

e se-

tanto pi come cosa prodigiosa che alla rarit dell' ingegno univa il dono-di una straordinaria bellezza. Le abbondanti commissioni di ritratti poco tempo le lasciavano per
,

gnatamente in Inghilterra, dove soggiorn lungo tempo. Del 1860 rividde la Francia e si stabil in Avignone, dove manc alla gloria
,

delle arti

I'

VERELST
versa circa
il

anno 765. (Simone) nato


1

in

An-

1664, recavasi giovane a Londra, dove non tard ad aver


di
,

nome
frutta

buon vendendo

pittore
i

di

fiori

suoi

quadri ad

altissimo prezzo. Oltre la freschezza e l'armonia del colorito , ammiravasi ne' suoi quadri tanta perfezio-

dipingere soggetti storici cui era pi che a tuli' altro inclinata. Disegnava correttamente .esapeva dare alle figure nobilt ed espressione, e! ogni parte e segnatamente P estremit terminava con estrema diligenza. Nelle quadrerie di Londra conservatisi pochi quadri storici di questa illustre pittrice e molti ritratti. Si crede morta in quella capitale circa il 1750. (N.) nato in An,

VERENDAEL
il

versa circa

1659,

fu

uno

dei pi li

che faceva parere i suoi fiori veri e non imitali. 11 duca di Bukiugbam ed il prin,

ne

di chiaroscuro

cipe di

suoi parziali protettori lo ridussero , sebbene contro sua voglia , a (are loro ritratti.
i

Cond

rinomati pittori di genere dell' et sua. Non per a credersi che ragvan Iluysgiiignesse i Mignon ed sum nel merito intrinseco del lavoro , comecch li superasse in diligerla. Nelle private quadrerie de' Paesi
i

Riuscirono somigliantissimi quantunque per molti altri rispetti di,

Bassi

della

Francia

conservatisi

fettosi;

e ci bast perch venissero lodati e generosimente pagali. Ve-

rels'c

tista

cominci a credersi un ritratnon da meno di van Dyck e

non pochi quadri di Varendael morto assai vecchio in patria. VEKEYCKE Giovanni), detto il nacque a Bmssedes Pttit-.l>-nn
i

circa
rici

il

di Kneilei ; abbandon la pittura di geuere, e diede in mille stravaganze a segno d' essere a!!' ultimo

di

I5l0 e dipinse quadri stopiccole figure, d'ordinario


,

rappresentanti storie di Maria Vergine, ai quali aggiungeva per tornio

VE
bellissimi

VE
pure assai ed il suo bioricorda

479
in

paesaggi.
ritrattista

Fu

lisei

anni apriva
di
l, ii

Valeuza un'ac-

rinomalo

cademia
santa

grafo Carlo van

Mander

un

quadro
la

iu cui

aveva

ritratta

tutta

sua famiglia con grande verit. Non nota 1' epoca della morte di questo maestro, e solo dimostrato die operava aucora nel 1580.

pittura sotto il nome di bara , della quale fu il primo direttore. Le sue migliori opere di Storia sono il Mentore e 'lelemaco, che ora si tiovano nel-

VERGAR A
chio nato circa

(Niccoli
il

di),

il

oc-

1500, ebbe gran-

diosit di stile, ed

un

cos delicato

gusto di panneggiare, e di scegliere ornati convenienti al soggetto ebe si crederebbe educalo nella scuola romana o fiorentina. Ali esercizio della pittura aggiunse quelli della scultura e dell'architettura, che tratt in guisa d' avere in Spagna pochi artisti che lo superassero. Nel 1 3 42 fu nominato pittore e scultore
del capitolo della cattedrale, ed incaricalo di dipingere i vetri delle finestre. Cos vasto lavoro fu con-

accademia di S. Fernando in Maed una Concezione fatta per il convento di S. Francesco di Valenza. Ebbe il Vergata castigato disegno e lodevole colorito ma le sue figure non hanno u grandezza, u nobilt perch non si prese cura di studiare l* antico. Mor iu palria nei 1799. (Ignazio), suo fratello, cammin dietro le sue orme ma poche cose fece di sua invenzione, essendosi d'ordinario occupato io far copie dei quadri di Giuseppe, o di
I

drid

altro pittore

e talvolta ajulandolo , nelle grandi opere.

VEU1AEGT (Tobia),
Anversa nel 1566,
pittori

nato in

dotto da lui mollo avanti , e dopo la sua morte accaduta nel 1574 , termiuatodai due suoi figli ed allievi. (NlCcOLA il giovane E GIOVANNI) il primo de' quali era nato in Toledo nel 1540, l'altro pochi

fu

di

paesaggio

uno de'buoni die fiorirono

anni dopo, e furono 1' uno e 1' altro, in sull'esempio del padre, pittori , scultori ed architetti. Niccola ebbe, finch visse, la carica, rimasta vacante alla morte del padre
,

Ci che nelle sue opere formava il principale oggetto dell' ammirazione dei conoscitori era la grandissima estensione die dar sapeva agli sfondi. Valevasi di Bunell'et sua.
lichi ruinati edilizj , e di colline coperte di boschi e di verdure , o aspre ed incolte , non solo per accrescere vaghezza e variet al paese,
i

di

pittore e scultore del capitolo di

ma

principalmente per dividere

Toledo, e Giovauni oper continua-

mente

nella qualit d'ajuto del fra-

piani. Fochi lo uguagliarono nella scelta degli alberi e uell' armonia

tello. 11

celebre Navarrese

ti

Mudo

essendosi recalo a Toledo colla speranza di ricuperare la perduta sa-.


Iute,

che dar sapeva alle diverse parti della sua composizione quasi sempre di lume aperto. Aveva di gi di valente pittore quaudo si invogli di vedere 1 Italia , nella quale confessava poi d' avere trovato vedute di paesi e pitture uti-

prefer a tutte

la

casa del Ver-

nome

gara, e mor tra le braccia di Niccola , nel quale apprezzava egual-

mente
cuore.

le

virl

dell'

ingegno

e del

(Giuseppe) nacque in Valenza nel 1726, ed in et di sette anni frequentava la scuola del vecdiio Evarislo Blugnoz. Di vent anni faceva i ritraiti del duca d'Huescar,
del P.

lissime

pittore

paesista.

Fu

iti

Toscana trattenuto alcun tempo da

Cosimo

li

sco eseguite ville ; ed in

per alcune opere a frein alcune delle reali

Roma

si

fece

ammirare

per

Molina

generale

dei

cescani, e di varj vescovi.

FranDi vcu-

invenzione della torre di Babilonia, die si dice avere poi replicata pi volte.
la

sua

480

VE
(Egidio) nacque
in

VE
rusalcmme Liberata
lleinsius.
tispizio
,

VEMIELST

Baviera, nell'abbazia d'Gtal l'anuo 1742. Apprese in pallia i principj del disegno ed a modellare dal padre, mediocre scultore, indi recossi ad Angusta presso suo cugino Ridolfo Staerkel dal quale prese alcuue lezioni d'intaglio. Passava poscia a Stuttgard , dove praticando con un incisore a granito, pot conoscere tutte le pratiche dell' arte. Dopo diciotto mesi d'assenza rive-

fredo di
credi.

del Tasso , da Rappresentano nel fron. il Poeta Sofronia , GofBugiioue, Rinaldo, e Tau-

Ritratto di Federigo

Matlhisson.

VEMIEYDEN
tko) nato
a modellare ed a

(Francesco Pie-

all'Aja nel 1657 apprese scolpire in mar,

mo

deva Augusta, e col intagli


tratto dell'elettore di Baviera poc'anzi e dell'elettrice vedova
sti ritratti gli
;

il

ri-

da Giacomo Romaus che di lunga mano super nou tanto per conto delle pratiche esecutive dell'aite, quauto per ingegno inventore
e squisitezza di gusto. Esercitava

morto
que-

da

ottennero

il

tagliatore della corte di et di 23 anni recossi a

titolo d'mMonaco. In

Mauheim

fu fatto professore di quell'accademia di disegno, e membro di quella di Dusseldorf Dopo ci volle veder

Parigi ad oggetto di acquistare maggiori lumi iutorno all'arte sotto la

scultura in patria quaudo fu chiamato a scolpire alcuni bassi rilievi , ed ornati architettonici nel reale palazzo di Breda. ('ol dimorando contrasse domestichezza coti alcuni pittori che dipingevauo a fresco alcune sale, e tanto s'invagh dell'arte loro, che sebbene

alcuni

anni

la

fosse

ormai giuuto
lo
,

ai

quarant'auni,

direzione di Gio. Giorgio Wille. Tornato all'ultimo a Monaco contribu con molto zelo ai progressi dell'arte in quella citt. Operava aucora nel 1790. Fra le molte sue stampe ricorderemo le seguenti ; Ritratti di A. W.Iflaudee, di Mel-

abbandon
lozza

scarpello per la tavoed in ci pi felice di Bacil

cio Bandinelli, lasci iucerto


lativo

giure-

dizio della posterit rispetto al

merito pittorico e dedalico. Vero che il pubblico lo accus d'incostanza, credendolo troppo inoltrato nell'et

chiorre

Adamo Weickard.
,

per riuscire cos

buon

Carlo Teodoro elettore palatino di Baviera in abito militare eoo


belli

pittore coni' era

accessorj.

belle teste che caratterizzano l'Innocenza e la Purit, per 1' opera di Lavaler. Cinque stampe che servono d'ornamento alla traduzione della G-

Due

scultore ; ma egli giuslilic, in parte, la sua presa risoluzione con alcuni buoni quadri di uccelli imitati dal vero , che

hanno leggerezza
dini proprie

di

piume,

attitu-

della rispettiva

specie

e verit di colorito,

Mor nel 1711.

FINE DEL

VOLUME TERZO.

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