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Articoli PNL :: CNV Comunicazione Non Verbale :: Il linguaggio del corpo

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.:: La Comunicazione Non Verbale ::. Il Linguaggio del Corpo Prima Parte
di Massimo Carrozza, 2004

Le parole non bastano


Le semplici parole dicono ben poco, esse portano solo il 7% del significato dei messaggi con i quali comunichiamo con il mondo esterno. Il 93% del restante affidato al corpo attraverso un codice molto complesso , solo recentemente esplorato, composto da espressioni del viso, sguardi, gesti delle mani, toccamenti, andatura, posture, gestione degli spazi e infine dalle qualit dei suoni che emettiamo nel parlare. Questo codice stato definito comunicazione non verbale, CNV o linguaggio del corpo. Diversamente dalle parole, la cui funzione primaria quella di scambiare informazioni e solo secondariamente emozioni, il linguaggio non verbale serve specificamente a manifestare i nostri stati danimo. La scuola di Palo Alto allinterno di una pi vasta teoria ha postulato i presupposti della comunicazione: impossibile non comunicare. Ogni comportamento comunica e tutto comportamento (perfino la nostra assenza). Infatti, ad esempio, se rimaniamo in silenzio in una conversazione tra amici, o se ci nascondiamo dietro un giornale, il linguaggio del nostro corpo comunica il nostro desiderio di isolarci. Ogni comportamento ha una componente di contenuto e una di relazione, la seconda definisce la prima. Nessun tipo di interazione pu essere analizzata in maniera totalmente razionale, priva di emozione e proprio le emozioni che sinstaurano definiscono il tipo di relazione. Se, ad esempio, chiediamo lora ad uno sconosciuto con un tono di voce secco, il volume della voce alto e irrigidendo i muscoli del volto, quello che comunichiamo al nostro interlocutore con la CNV sar molto pi che la richiesta di informazioni, piuttosto lemozione connessa allinformazione connoter lintero scambio comunicazionale. Lesito di una comunicazione definito da ci che laltro comprende e da ci che prova (feedback). Un marito che comunichi a sua moglie che felice potrebbe accompagnare linformazione sono felice! con una CNV particolare, voce molto bassa, muscolatura del viso ipotonica e angoli della bocca rivolti in basso, le spalle abbassate e lintero corpo ripiegato in avanti, connotanti lemozione della tristezza, e anche in questo caso sar lemozione connessa allinformazione a colorare lo scambio comunicazionale.
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Dati questi presupposti si evidenzia che ci che effettivamente caratterizza la comunicazione, ci che ha il primato nella comunicazione, la sua componente emotiva. Le emozioni utilizzano dei sistemi espressivi quali i gesti, suoni vocali o strumentali, variazioni di postura e un vasto numero di atteggiamenti mimico-emozionali. Sono gli stessi mezzi espressivi che usano gli animali per comunicare. Osservando un cane che interagisce con il suo padrone o con altri cani notiamo una vasta gamma di comportamenti come sollevare la coda e tenerla rigida, scodinzolare, tenerla tra le gambe, abbassare le orecchie, mostrare i denti o leccare, e a questi comportamenti non verbali tendiamo a dare una interpretazione e li interpretiamo come richieste. La stessa ricchezza comunicativa si ritrova nel linguaggio del corpo umano. Sostiene Pacori (Come interpretare i messaggi del corpo, Ed. De Vecchi, 1997 ) che le modalit con cui un uomo si atteggia in un gruppo, il modo in cui tiene le spalle, muove braccia e le mani allarga il petto e modula la voce comunicano immediatamente, cos come negli animali, lesistenza, lintensit e il carattere di una relazione. I messaggi analogici tramite la CNV non sono in grado di fornirci informazioni particolareggiate. Gli atti di CNV possono essere decodificati solo in base al contesto nel quale vengono espressi. Tornando allesempio del cane, lo scodinzolare pu avere pi significati, diversi a seconda del contesto: pu manifestarci che contento di vederci, quando entriamo in casa, oppure se ad esempio scodinzola davanti alla porta, che sarebbe contento di uscire. Il linguaggio del corpo ci serve quindi a stabilire lintensit e il carattere della relazione, il nostro potere, la nostra intenzione di influenzare o di essere guidati, stabilire quanto vogliamo far avvicinare una persona e quanto noi vogliamo avvicinarci. Ma lo stesso linguaggio del corpo attivo anche quando la persona non in relazione con altri.

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Quando siamo soli, infatti, ci tocchiamo, grattiamo, stiriamo, accarezziamo, e questi comportamenti richiamano per analogia situazioni in cui questi erano i gesti dei nostri genitori. Questi atti rappresentano altrettante ancore che ci permettono di entrare in stati emotivi di conforto e rassicurazione. Altri atti non verbali vengono prodotti per ridurre uno stato di tensione, sostiene ancora Pacori, e possiamo renderci conto di questa funzione della CNV, ad esempio. se, dialogando con un estraneo, avessimo braccia e gambe conserte e poi tentassimo di aprirle. In questo caso ci sentiremo a disagio ed in modo quasi automatico torneremmo nella posizione iniziale. Attraverso il linguaggio del corpo, comunichiamo le nostre emozioni rispondendo ai comportamenti altrui. Questo significa che ogni nostro comportamento raggiunge il nostro interlocutore e questultimo non pu non reagire e quando lo fa il suo corpo dice la verit, in quanto la risposta non verbale che si sviluppa non cosciente ma automatica, il suo scopo quello di alleggerire la tensione che abbiamo prodotto. Se, ad esempio, il direttore esprime un opinione su cui limpiegato non in accordo, questultimo manifesta inconsciamente con i gesti (sfregandosi il naso, etc) il suo disappunto. Si ipotizza che luomo primitivo utilizzasse unicamente tale sistema per comunicare. Le prime manifestazioni vocali sono state emissioni di suoni, privi di significato intrinseco, aventi valore di espressione emozionale di varia natura. Con levoluzione, i sistemi di comunicazione si sono affinati attraverso lintegrazione tra la fase mimicoemozionale e la fase semiologica in cui il gesto spontaneo e lespressione emozionale, elaborati attraverso la parola, acquistano un valore socio-convenzionale univoco. Questa evoluzione ha comunque permesso al sistema mimico-emozionale di permanere nei nostri comportamenti in misura maggiore di quanto possiamo immaginare. La mamma e il suo bambino, gi prima della nascita, comunicano attraverso la comunicazione non verbale. In seguito lattenzione del lattante sar focalizzata sul suono e sul contatto digitale, vissuti quali elementi di comunicazione con lambiente circostante e quali fattori di variabilit sensoriale pi intensi; la madre ad impostare il codice analogico che il figlio far proprio per tutta la vita. Le percezioni acustiche, registrate dal bambino per la prima volta, diventano repertorio di segni e successivamente di simboli, per lo scambio di informazioni con il mondo esterno: i suoni registrati si impregnano, cosi, di contenuti emozionali e conservano tale valore per tutta la vita dellindividuo.

Larticolo che stai leggendo Luomo utilizza quindi due forme di comunicazione, connesse e inscindibili, quella logica e quella disponibile in formato
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NelleBook EM 2004 troverai la raccolta di tutti gli articoli di PNL e La comunicazione logica ha la funzione di descrivere ed affermare e la capacita di nominalizzare Coaching dellArchivio EMpower Your Mind 2004. concetti astratti, oggetti, tempi, attivit persone, luoghi etc. La comunicazione analogica per lo pi non verbale, rappresenta un sistema istintuale arcaico di comunicazione espressiva composto da gesti, suoni vocali o strumentali, variazioni di postura e atti mimico-emozionali. EBOOK PNL Agisce in base al principio di analogia, cio il rapporto tra il segno non verbale e ci a cui rimanda un rapporto di similitudine. Se ad esempio alzare il pugno e muoverlo davanti al viso di uno sconosciuto viene interpretato come segno di minaccia, ci accade perch esiste un rapporto di similitudine con lazione di fare a pugni. Come il gesti di appoggiare la testa sulle ginocchia del proprio partner potrebbe rimandare per similitudine allo stesso comportamento di quando eravamo piccoli e questo nostro gesto produceva in nostra mamma un comportamento complementare carezzevole e consolatorio. Ma anche semplicemente alzare la voce e puntare il dito indice rimanda per analogia ad un comportamento di rimprovero e se un padre ad assumere questo atteggiamento quando dice a suo figlio che gli vuole bene, si noter fortissima lincongruenza tra il livello verbale e non verbale della comunicazione. Risulta abbastanza difficile, invece, trovare lanalogia cui rimandano comportamenti analogici non verbali come il grattarsi o strofinarsi il naso o ancora passarsi la lingua sulle labbra o il mordicchiarsele. Questi atti non hanno nulla di psicologico e non rimandano per analogia ad altro. In effetti sono determinati dal midollo spinale e sono atti riflessi prodotti inconsapevolmente, la cui funzione quella di eliminare una sensazione di fastidio o amplificare, sottolineare una sensazione di piacere. Se mi gratto il naso ad esempio, come per eliminare qualcosa di fastidioso dal naso ma in realt ad aver scatenato il riflesso pu essere stato il tono della voce di mia madre nel dirmi di sparecchiare. Oppure ancora, laumento della salivazione che produce latto di passare la lingua sulle labbra, come se ci trovassimo davanti un cibo appetitoso, pu essere collegato ad una situazione in cui troviamo appetibile una persona che notiamo o con cui stiamo parlando. Laggancio analogico di questi atti non quindi con il comportamento in s, ma con una funzione fisica associata. Scopo della comunicazione analogica scaricare emozioni riducendo la tensione. Tutti gli individui utilizzavano istintivamente il sistema emotivo per scaricare tensione e per comunicare emozioni al prossimo. Il legame tra la comunicazione analogica e gli stati emotivi e il fatto che la CNV attiva sempre e comunque, fanno s che questultima possa esercitare un effetto sullinterlocutore, influenzandone il comportamento, le reazioni e la comunicazione verbale (Pacori, 1997). La comunicazione non verbale pu essere di due tipi: volontaria e involontaria (Angela Monetti). Quella volontaria integra quello che si sta dicendo, sottolineandone e amplificandone il significato. I gesti convenzionali come il segno dellok o il segno delle corna esprimono simbolicamente, allinterno di una cultura, concetti astratti quali ad esempio lessere daccordo o ladulterio. Sono classificabili, poi, tra i gesti volontari, quelli universali come il s e il no, caratterizzati dal movimento della testa, derivante, sembra, dal movimento della bocca del neonato rispetto al capezzolo nella suzione (Desmond Morris), dallalto verso il basso per succhiare, di lato per la saziet. A questi gesti universali vi sono per da aggiungere delle eccezioni, non tutti i popoli esprimono il si e no allo stesso modo, nella Magna Grecia il no si esprimeva con il movimento verticale, e questo avviene anche tuttora in alcune zone della Sicilia, accompagnato da uno schiocco della lingua, cos come in Bulgaria il s e il no sono del tutto invertiti. Atto universale di CNV anche il battere le mani, considerato come la conclusione sonora di un abbraccio dato a vuoto. La comunicazione non verbale involontaria tradisce le emozioni pi nascoste e le comunica al mondo senza lintenzione e la consapevolezza di farlo. I gesti che compiamo mentre siamo in comunicazione con noi stessi e con il mondo sono moltissimi e dal momento che sufficiente una minima parte di questi per saturare i chunks di informazioni processabili consapevolmente, una grande parte rimane sotto la soglia del conscio. Lintero comportamento non verbale espresso attraverso quattro canali
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analogica. La comunicazione logica quella verbale, si serve delle parole, cio di un numero finito di simboli convenuti allinterno di un determinato gruppo etnico i cui significati sono stabiliti convenzionalmente e coordinati da precise regole per la produzione e la comprensione dei messaggi cio la grammatica e la sintassi.

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comunicativi: la prossemica (gestione attuata con il proprio corpo degli spazi comunicativi), la cinesica (gesti e movimenti di parti del corpo), la paralinguistica (suoni vocali e strumentali senza significato specifico logico) e la digitale (toccamenti delle mani e del corpo). Potenzialmente tutte le persone potrebbero interpretare questi messaggi (Pacori), infatti la conoscenza della CNV innata, se risulta confermato il presupposto che in modo innato e geneticamente codificato rispondiamo a delle stimolazioni emotive appartenenti alle seguenti tre classi: quello che ci piace, quello che non ci piace, quello che innalza la tensione emotiva. Granone nel 1976 determin che in stato di trance profonda una persona in grado di attribuire significato a dei segnali non verbali, laddove questo non avveniva in stato di veglia. Sembra, sostiene ancora Pacori, che lenorme importanza attribuita alla parola abbia offuscato la comprensione dei messaggi di CNV che ci pervengono dagli altri, la loro comprensione rimane limitata a quelle intuizioni o sensazioni di pelle che abbiamo rispetto a qualcuno che ci sta antipatico o simpatico a pelle, oppure quando sentiamo che possiamo fidarci o che qualcuno ci nasconde qualcosa. Senza incorrere in facili e argute letture del pensiero forse abbiamo compreso qualcosa di molto importane che non viene comunicato con le parole ma con la cnv, che desidera essere ascoltato e compreso e che abbiamo la possibilit di verificare nella relazione. Ci dedicheremo allanalisi in dettaglio della CNV nei prossimi capitoli.
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