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Universit degli Studi Roma Tre

Facolt di Scienze Politiche



Corso di laurea in Scienze Politiche
Studi Internazionali

Tesi di Laurea in
Economia Internazionale

LINFLUENZA DI INDICATORI ECONOMICO-FINANZIARI E
RISULTATI SPORTIVI SULLA REDDITIVIT DEI CLUB DELLA
PREMIER LEAGUE: UNANALISI EMPIRICA

Relatore Laureando
Prof. Stefano dAddona Giacomo Montanari


Anno Accademico 2011/2012
ii

Sommario
INTRODUZIONE ........................................................................................................ 1
1. IL CALCIO PROFESSIONISTICO INGLESE: BREVI CENNI STORICI ... 2
2. LA PREMIER LEAGUE E LE PRINCIPALI LEGHE EUROPEE ................. 5
2.1 I ricavi ................................................................................................................. 5
2.2 La suddivisione dei ricavi ................................................................................... 8
2.3 I costi del personale ........................................................................................... 13
2.4 La redditivit ..................................................................................................... 16
3. LA GESTIONE DEI CLUB DELLA PREMIER LEAGUE ............................ 18
3.1 I ricavi ............................................................................................................... 18
3.1.1 I ricavi da gare ............................................................................................ 19
3.1.2 I ricavi da broadcasting .............................................................................. 21
3.1.3 I ricavi commerciali ................................................................................... 24
3.2 I giocatori .......................................................................................................... 27
3.2.1 Costi del personale ...................................................................................... 27
3.2.2 Trasferimenti ............................................................................................... 29
3.3 Gli stadi ............................................................................................................. 31
3.4 Il finanziamento dei club ................................................................................... 33
3.4.1 Attivit e passivit nette ............................................................................. 37
4. ANALISI EMPIRICA .......................................................................................... 39
4.1 Breve analisi della letteratura scientifica .......................................................... 39
4.2 I dati e lanalisi empirica ................................................................................... 42
La variabile dipendente (IND_RED) ................................................................... 43
La variabile ricavi da gare (Matchday) ............................................................... 43
La variabile ricavi da broadcasting (Broadcasting) ............................................ 43
iii

La variabile ricavi commerciali (Commercial) ................................................... 43
La variabile costo del personale (Wages) ............................................................ 43
La variabile legata alla campagna trasferimenti dei calciatori (Net_transfer) .. 44
La variabile legata al numero di spettatori presenti (Attendance) ...................... 44
La variabile legata ai risultati in lega (Position) ................................................ 44
La variabile legata ai risultati nelle competizioni UEFA (IND_UEFA) .............. 45
Descrizione statistica delle variabili .................................................................... 46
4.3 Descrizione del modello .................................................................................... 47
4.4 Risultati ............................................................................................................. 50
5. UNO SGUARDO AL FUTURO: IL FAIR PLAY FINANZIARIO ............... 56
6. CONCLUSIONI .................................................................................................... 60
RIFERIMENTI .......................................................................................................... 61



1

Introduzione
Il calcio non semplicemente lo sport pi popolare dEuropa e del mondo, sia per
numero di praticanti che di spettatori, ma diventato una vera e propria industria,
che opera in un mercato in continuo ampliamento.
La nuova era del calcio come business cominciata allinizio degli anni 90 nel
paese dove il calcio nato e che per primo stato investito dalla rivoluzione del
settore televisivo, lInghilterra. E l nel 1992 i maggiori club hanno deciso di creare
una nuova lega, la Premier League, proprio per poter gestire al meglio i nuovi flussi
di denaro derivanti dai contratti di cessione dei diritti televisivi e di
sponsorizzazione.
In alcuni paesi in cui storicamente il calcio lo sport pi seguito, penso ad esempio
ad Italia e Spagna, si aperto un vero e proprio dibattito su come sfruttare lenorme
popolarit che il calcio ha per poter gestire un sistema con costi sempre pi ingenti;
ogni qual volta si affronti largomento si sente parlare di modello inglese, in maniera
talvolta vaga e confusa, e comunque imprecisa.
In cosa si differenzia questo modello dagli altri modelli europei, cosa esportabile e
cosa no?
La presente tesi si pone lobiettivo di analizzare i risultati economici dei club inglesi
della Premier League e studiarne il legame con indicatori economico-finanziari ed
alcune variabili sportive. Per fare questo stato necessario considerare per le venti
squadre della lega una serie di dati per cinque anni, estrapolandoli dai singoli bilanci
e dai loro risultati sportivi, in lega e nelle competizioni internazionali.
Si sono tratte quindi delle conclusioni in base allo studio del sistema calcio inglese e
allanalisi empirica effettuata.
Lesposizione del secondo e terzo capitolo relativamente allanalisi dei ricavi e di
alcune altre voci del bilancio dei club della Premier League e al confronto con gli
altri maggiori campionati europei stato effettuato anche avvalendosi degli studi di
Deloitte
1
, che pubblica da diversi anni lAnnual Review of Football Finance e il
Football Money League. Per facilit di calcolo nelle regressioni si fatto uso di
Stata, uno dei software statistici pi utilizzati per studi di questo tipo.

1
Societ internazionale di consulenza e revisione, con una particolare esperienza nello sport e nel
calcio in particolare, consulente di molti club inglesi, della Premier League, della Football
Association e della UEFA.
2

1. Il calcio professionistico inglese: brevi cenni storici
Nellottobre del 1863 fu fondata, ad opera di 13 squadre di calcio londinesi, la
Football Association (la federazione calcistica inglese), che nel dicembre successivo
stabil la prima versione delle regole del gioco del calcio.
Dopo che nel 1885 la Football Association legalizz il professionismo, nellaprile
del 1888 dodici club provenienti dalle Midlands e dal Nord dellInghilterra - tra cui
lAston Villa, il Blackburn Rovers, il Bolton, lEverton, lo Stoke, il West Bromwich
Albion e il Wolverhampton Wanderers - costituirono a Manchester la Football
League, con lo scopo principale di fare in modo che i club potessero generare
abbastanza ricavi da pagare lo stipendio dei calciatori e gli altri costi connessi. La
prima stagione della Football League inizi nel settembre 1888.
I ricavi dei club aumentarono rapidamente nei primi anni del 900 quando il gioco
del calcio divenne sempre pi popolare. Nel 1901 fu stabilito che lo stipendio dei
calciatori non potesse superare le 4 a settimana; in seguito la Football Association
impose un tetto massimo allimporto dei trasferimenti pari a 350, a seguito del
passaggio di Alf Common dal Sunderland al Middlesbrough per 1.000 nel 1905
(Mnzava, 2011).
Nonostante questi controlli i piccoli club avevano problemi finanziari. La maggior
parte fu salvata da uomini daffari locali e senza il loro intervento le societ non in
grado di pagare i creditori avrebbero scelto di entrare in una procedura di
administration o sarebbero state forzate a farlo.
Allinizio degli anni 30 alcuni club spesero molto per ottenere successi sportivi. Un
esempio fornito dal Wigan Borough, che nel 1931 aveva un debito di 20.000,
dopo aver lottato strenuamente per attrarre i tifosi e vincere la forte concorrenza di
due club di rugby locali, e poco dopo fu messo in liquidazione. Negli anni 40 e in
particolar modo dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale il numero di spettatori
aument moltissimo arrivando a livelli mai raggiunti in precedenza. Negli anni 60 il
calcio inizi a subire la concorrenza di altre attivit ricreative e le societ pi deboli
videro diminuire il numero degli spettatori. Inoltre nel 1961 la Football Association
abol il tetto allo stipendio dei calciatori e questo provoc un forte aumento degli
stessi, il che suscit gravi preoccupazioni sulla stabilit finanziaria dei club. Ad
esempio lAccrington Stanley, erede di uno dei 12 club fondatori della Football
3

League, nel 1962 aveva debiti per 62.000 e nel 1966 fu posto in liquidazione
(Buraimo, Simmons e Szymanski, 2006).
Unaltra ondata di gravi problemi finanziari colp la Football League negli anni 80 a
seguito del declino del numero degli spettatori e dellaumento degli stipendi dei
calciatori. Ne furono colpiti la maggior parte dei piccoli club, tra i quali il Bradford
City, il Bristol City, il Southend, lo Swansea City e il Wolverhampton. Un rapporto
pubblicato nel 1982 denunciava che i 92 club della Football League generavano una
perdita operativa di 6 milioni. In quel periodo le societ in difficolt finanziaria
negoziarono con i sindacati tagli agli stipendi dei calciatori; alcuni club, come
lAston Villa, il Chelsea, il Leeds United, il Manchester City e il Nottingham Forest
vendettero i loro stadi ai comuni o a societ immobiliari.
A met degli anni 80 la Football League cominci a generare ricavi grazie ai
contratti di sponsorizzazione e a quelli per la cessione dei diritti televisivi. Alla fine
del 1991 le maggiori societ calcistiche cominciarono a studiare la costituzione di
una nuova lega che avrebbe potuto portare pi soldi alle societ, grazie
allindipendenza commerciale dalla Football Association e dalla Football League
che le avrebbe consentito di negoziare i propri contratti di sponsorizzazione e di
broadcasting.
Nel 1992 tutti gli allora 22 club della First Division si dimisero in massa dalla
Football League e nel maggio 1992 fu costituita la Premier League, nella forma di
limited company avente come azionisti i 22 club.
2
Nella prima stagione (1992/93) il numero complessivo di spettatori fu di 9,75
milioni, con una presenza media pari al 69,6% dei posti disponibili, e il fatturato
della societ Premier League fu di 46 milioni. Il numero di calciatori non
britannici o irlandesi era pari a 11.
Nellanno successivo fu firmato il primo contratto di sponsorizzazione del
campionato, che si chiam quindi Carling Premiership. Nel 1995/96 la Premier
League si ridusse a 20 squadre.
Nel 1998/99 il fatturato della societ Premier League sal a 281 milioni. Nel
2001/02 Barclaycard divent il nuovo Title Sponsor della lega e il fatturato della

2
I rimanenti riferimenti di questo paragrafo sono desunti dal sito web ufficiale della Premier League.
4

societ Premier League raggiunse 570 milioni. Nel 2004-05 Barclays divent il
nuovo Title Sponsor.
Nel 2007/08 il termine Premiership spar e il campionato prese il nome di Barclays
Premier League. Nel 2008/09 il fatturato della societ Premier League super il
miliardo di sterline ( 1.005 milioni). Nel 2010/11 il numero complessivo di
spettatori stato di 13,4 milioni, con una presenza media pari al 92,2% della
capienza, e il fatturato della societ Premier League ha raggiunto 1.202 milioni.
5

2. La Premier League e le principali leghe europee
2.1 I ricavi
Il calcio europeo sta continuando a mantenere unapprezzabile crescita del suo
fatturato e anche se in certi casi questa recentemente diminuita a causa del clima
economico generale il tasso di crescita complessivo continua ad essere maggiore di
quello delleconomia nel suo complesso.
Lintero mercato del calcio europeo ha registrato nel 2010/11 ricavi per circa 16,9
miliardi, con una crescita di 600 milioni (pari al 3,7%). Se prendiamo in
considerazione i cinque campionati europei pi importanti (Inghilterra, Germania,
Spagna, Italia, Francia)
3
il loro fatturato complessivo, cio la somma del fatturato
delle squadre che li compongono, ha raggiunto nel 2010/11 8,6 miliardi, con un
incremento di 181 milioni (+2,2%). Si tratta di un tasso di crescita inferiore
rispetto a quello medio del decennio precedente (il 7% circa), ma comunque
soddisfacente considerando la situazione economica generale. Se poi
neutralizzassimo la variazione del tasso di cambio sterlina/euro tra gli anni,
particolarmente forte nella stagione in esame, avremmo nel 2010/11 una crescita
superiore al 5%, non troppo distante da quella media del decennio precedente.
La figura 1 mostra landamento delle dimensioni del mercato del calcio europeo dal
2002/03 al 2010/11.
La forza dei cinque maggiori mercati europei si evidenzia ancora di pi se si
considera che le cinque grandi leghe, le altre leghe professionistiche dei cinque paesi
e le loro federazioni nazionali sommate insieme contribuiscono per il 68% al
mercato europeo complessivo, con un totale di 11,5 miliardi. LInghilterra il
singolo maggior mercato, con il 21% (oltre 3,5 miliardi) del totale. Per evidenziare
la polarizzazione della capacit di generare ricavi si consideri inoltre che i 20
maggiori club europei in termini di fatturato (tutti delle cinque leghe maggiori) nel
2010/11 hanno prodotto un fatturato complessivo di 4,4 miliardi, pari al 26%
dellintero mercato continentale (Deloitte, 2012 a).

3
Nei periodi considerati nelle statistiche del presente capitolo la Premier League ha sempre avuto 20
squadre, la Bundesliga sempre 18, la Liga spagnola 20 (erano 22 nel solo 1996/97), la Serie A 18
squadre nel 2003/04 e 20 dallanno successivo e la Ligue 1 francese 18 squadre dal 1997/98 al
2001/02 e 20 squadre nelle altre stagioni.
6

I club professionisti delle altre 48 federazioni aderenti alla UEFA (con esclusione
quindi delle cosiddette big five) hanno generato ricavi per 4,1 milioni, pari al
24% del mercato europeo complessivo.

Nella figura 2 viene riportato landamento del fatturato delle cinque maggiori leghe
europee dal 2001/02 al 2010/11, nonch le previsioni di Deloitte per il 2011/12.
Tra le cinque principali leghe europee la Premier League quella che nel 2010/11 ha
mostrato il maggior incremento di ricavi in valuta locale, con un aumento
dell11,9% (pari a 241 milioni), che ha portato il fatturato complessivo delle sue
squadre a 2.271 milioni (corrispondenti a 2.515 milioni). La crescita dei ricavi
stata fortemente influenzata dai nuovi contratti collettivi triennali di cessione dei
diritti televisivi, stipulati a valori maggiori rispetto ai contratti precedenti.
E da sottolineare come il fatturato della Premier League sia superiore del 44% (
769 milioni) rispetto a quello della Bundesliga. La Liga e la Bundesliga hanno visto
Fonte: Deutsche Fuball Liga, Lega Calcio, Liga Nacional de Ftbol Profesional, Ligue de Football Professionel, UEFA, Deloitte
5,5
5,8
6,3
6,6
7,1
7,8
7,9
8,4
8,6
2,6
2,7
2,9
3,1
3,3
3,4
3,6
3,6
3,6
1,6
1,7
1,9
1,9
2,2
1,9
1,9
1,9
2,0
1,4
1,7
1,4
1,9
1,9
2,3
1,7
1,8
2,2
0,3
0,3
0,3
0,4
0,4
0,4
0,6
0,6
0,5
0,0
2,0
4,0
6,0
8,0
10,0
12,0
14,0
16,0
18,0
2002/03 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11
5 grandi leghe Prime divisioni paesi non 'big five'
Altre leghe paesi 'big five' FIFA, UEFA e federazioni nazionali
Altre leghe paesi non 'big five'
15,8
11,4
13,9
16,9
12,8
12,2
14,9
15,7
16,3
Figura 1 - Dimensioni del mercato del calcio europeo dal 2002/03 al 2010/11 ( miliardi)
7

crescere i loro ricavi del 5% e la Serie A dell1% mentre il fatturato della Ligue 1 ha
subito una flessione del 3%.


Per il quinto anno consecutivo la Bundesliga stata la seconda lega in termini di
fatturato e nonostante nel 2010/11 fossero trascorsi oltre quattro anni dalla Coppa
del Mondo del 2006 le squadre tedesche hanno continuato a beneficiare, in termini
di fatturato da gare e fatturato commerciale, dellingente programma di investimenti
negli stadi sviluppato per poter ospitare il torneo. Lallocazione di una squadra
tedesca in pi nella Champions League a partire dal 2012/13 e la recente
rinegoziazione dei contratti di cessione dei diritti televisivi nazionali a partire dal
2013/14 (sono previsti aumenti intorno al 50% rispetto agli introiti attuali) fanno
prevedere ulteriori crescite di fatturato, che dovrebbero consolidare nel medio
termine lattuale seconda posizione tra le leghe europee.
Per quanto riguarda la Liga la sua crescita stata fortemente trainata dal Real
Madrid e dal Barcellona: nel 2010/11 il fatturato delle due squadre (da sole generano
Figura 2 - Fatturato delle 5 grandi leghe europee dal 2001/02 al 2010/11 ( milioni)
Fonte: Deutsche Fuball Liga, Lega Calcio, Liga Nacional de Ftbol Profesional, Ligue de Football Professionel, Deloitte
1.747
1.791
1.977 1.975
1.995
2.273
2.441
2.326
2.479
2.515
2.530
1.043
1.108
1.058
1.236
1.195
1.379
1.438
1.575
1.664
1.746
1.820
775
847
953
1.029
1.158
1.326
1.438
1.501
1.644
1.718
1.780
1.017 1.042
1.052
1.219
1.277
1.064
1.421
1.494
1.532
1.553
1.600
643
689
655
696
910
972
989
1.048
1.072
1.040 1.050
0
250
500
750
1.000
1.250
1.500
1.750
2.000
2.250
2.500
2.750
2001/02 2002/03 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12
(p)
Inghilterra
Germania
Spagna
Italia
Francia
8

il 54% dei ricavi dellintera Liga) cresciuto di 93 milioni (+11%) mentre il
fatturato complessivo delle altre 18 diminuito di 19 milioni (-2%).
Il ritorno della Serie A alla contrattazione collettiva dei diritti televisivi ha prodotto
ricavi da broadcasting pi elevati e questo stato determinante nel far registrare il
lieve incremento del fatturato, oltre a favorire un lieve ribilanciamento dei ricavi
delle squadre. Per quanto riguarda la Ligue 1 il calo di fatturato in gran parte
legato allimpatto sui ricavi delle squadre partecipanti alla Champions League
(Bordeaux e Lione) derivante dai risultati sportivi inferiori a quelli dellanno
precedente.
2.2 La suddivisione dei ricavi
Mentre il volume di ricavi generato dalle cinque maggiori leghe europee cresciuto
enormemente negli ultimi 15 anni il profilo del fatturato di ognuna delle leghe, in
termini di contribuzione relativa dei ricavi da stadio, ricavi da diritti televisivi e
ricavi commerciali, rimasto relativamente simile.
Gli investimenti effettuati dalle reti televisive a pagamento hanno costituito il driver
della fortissima crescita ed i ricavi da broadcasting contribuiscono per il 48% al
volume complessivo del fatturato, costituendo per tutte le leghe, con eccezione della
Bundesliga, la maggior fonte di ricavo. Nelle tabelle successive viene riportata la
suddivisione dei ricavi delle cinque leghe nellultimo quinquennio.


Tabella 1 - Breakdown dei ricavi delle squadre della Premier League inglese dal 2006/07 al 2010/11
Totale
Stagione Importo % del totale Importo % del totale Importo % del totale Importo
(m) % (m) % (m) % (m)
2006/07 802 35% 880 39% 591 26% 2.273
2007/08 700 29% 1.169 48% 572 23% 2.441
2008/09 673 29% 1.142 49% 511 22% 2.326
2009/10 649 26% 1.270 51% 560 23% 2.479
2010/11 610 24% 1.305 52% 600 24% 2.515
Fonte: Deloitte
Broadcasting Ricavi da gare Ricavi commerciali
Tabella 2 - Breakdown dei ricavi delle squadre della Bundesliga tedesca dal 2006/07 al 2010/11
Totale
Stagione Importo % del totale Importo % del totale Importo % del totale Importo
(m) % (m) % (m) % (m)
2006/07 310 22% 480 35% 589 43% 1.379
2007/08 338 24% 476 33% 624 43% 1.438
2008/09 363 23% 489 31% 723 46% 1.575
2009/10 379 23% 506 30% 779 47% 1.664
2010/11 411 23% 519 30% 816 47% 1.746
Fonte: Deutsche Fuball Liga, Deloitte
Ricavi da gare Broadcasting Ricavi commerciali
9




Tutte e tre le componenti dei ricavi della Premier League (di cui comunque si
tratter in maggior dettaglio nel 3 capitolo) sono cresciute nel 2010/11.
Lincremento maggiore in valore assoluto stato quello dei ricavi da broadcasting,
con i nuovi contratti triennali che hanno portato ad un incremento di 138 milioni
(+13% in sterline) fino a 1.178 milioni.
La Premier League continua ad essere lunico campionato a generare pi di 1
miliardo di euro da una singola voce dei ricavi.
Rispetto alle altre leghe la Premier League stata quella che ha fatto registrare il
maggior cambiamento nel profilo del fatturato, con i ricavi da broadcasting che nel
2010/11 hanno influito per il 52% del totale, rispetto al 39% del 2006/07. Questa
crescita stata sostenuta dalla crescente popolarit della lega sia in Gran Bretagna
che nei mercati internazionali, che ha generato forti incrementi dei ricavi da
broadcasting per i club, pi che per gli andamenti deficitari delle altri fonti di
ricavo, in particolare i ricavi commerciali.
Anche le squadre di Serie A e Ligue 1 hanno visto i ricavi da broadcasting superare
il 50% del totale ma landamento dei ricavi commerciali non stato altrettanto
Tabella 3 - Breakdown dei ricavi delle squadre della Liga spagnola dal 2006/07 al 2010/11
Totale
Stagione Importo % del totale Importo % del totale Importo % del totale Importo
(m) % (m) % (m) % (m)
2006/07 344 26% 557 42% 425 32% 1.326
2007/08 396 28% 579 40% 463 32% 1.438
2008/09 407 27% 651 43% 443 30% 1.501
2009/10 436 27% 725 45% 461 28% 1.622
2010/11 428 25% 772 45% 518 30% 1.718
Fonte: Liga Nacional de Ftbol Profesional, Deloitte
Ricavi da gare Broadcasting Ricavi commerciali
Tabella 4 - Breakdown dei ricavi delle squadre della Serie A italiana dal 2006/07 al 2010/11
Totale
Stagione Importo % del totale Importo % del totale Importo % del totale Importo
(m) % (m) % (m) % (m)
2006/07 141 13% 648 61% 275 26% 1.064
2007/08 185 13% 863 61% 373 26% 1.421
2008/09 195 13% 892 60% 407 27% 1.494
2009/10 212 14% 915 60% 405 26% 1.532
2010/11 197 13% 938 60% 418 27% 1.553
Fonte: Lega Calcio, Deloitte
Ricavi da gare Broadcasting Ricavi commerciali
Tabella 5 - Breakdown dei ricavi delle squadre della Ligue 1 francese dal 2006/07 al 2010/11
Totale
Stagione Importo % del totale Importo % del totale Importo % del totale Importo
(m) % (m) % (m) % (m)
2006/07 139 14% 565 58% 268 28% 972
2007/08 137 14% 557 56% 295 30% 989
2008/09 150 14% 576 55% 322 31% 1.048
2009/10 138 13% 607 57% 327 30% 1.072
2010/11 131 13% 607 58% 302 29% 1.040
Fonte: Ligue de Football Professionel, Deloitte
Ricavi da gare Broadcasting Ricavi commerciali
10

brillante.
Gli stessi ricavi da broadcasting sono inoltre in termini assoluti decisamente
superiori a quelli delle altre leghe, di 367 milioni rispetto alla Serie A, di 533
milioni rispetto alla Liga e sono oltre il doppio di quelli della Ligue 1 e della
Bundesliga.
Inoltre il meccanismo di distribuzione di questi ricavi il pi egualitario tra quelli
delle maggiori leghe: la squadra che nel 2010/11 ha incassato di pi (Manchester
United) ha ricevuto 1,54 volte (era 1,66 volte nellanno precedente) il ricavo di
quella che incassato meno (Blackpool), e questo aiuta certamente a mantenere la
natura competitiva della lega. Gli analoghi rapporti sono 2:1 per la Bundesliga, 3,5:1
per la Ligue 1, 4:1 per la serie A (era 10:1 prima del ritorno ad un sistema di
contrattazione collettiva a partire dal 2010/11) e addirittura 12,5:1 per la Liga
spagnola (fonte: Premier League).
Nel 2010/11 i ricavi da gare sono stati di 610 milioni, con una crescita del 4% in
valuta locale ( 20 milioni); lincremento in buona parte legato ai risultati del
Manchester United e del Tottenham in Champions League. La Premier League ha
avuto ricavi da gare superiori di 182 milioni a quelli della seconda, la Liga
spagnola, e di 199 milioni a quelli della terza, la Bundesliga.
Comunque tra le tre componenti dei ricavi nel 2010/11 lincremento
percentualmente superiore i club di Premier League lhanno registrato tra i ricavi
commerciali, che in valuta locale sono cresciuti del 18% circa ( 83 milioni). La
crescita stata trainata dalla stipulazione di molti nuovi contratti di sponsorizzazione
per i maggiori club del campionato, in particolari i nuovi contratti di
sponsorizzazione delle maglie di Liverpool, Manchester United, Chelsea e
Tottenham Hotspur, e dal rilevante aumento dei ricavi commerciali del Manchester
City. Su questo argomento si torner comunque con maggiori dettagli nel prossimo
capitolo.
Come rilevato in precedenza la Bundesliga lunica grande lega in cui i ricavi
commerciali rappresentano il segmento pi importante, e in valore assoluto sono
maggiori di quelli della Premier League (per 216 milioni). Si consideri che tra di
essi il 64% (corrispondenti a 523 milioni) derivano dai contratti di
sponsorizzazione, a testimonianza del perdurare della forte relazione tra i club della
11

Bundesliga e le grandi aziende tedesche. Un altro importante fattore che spiega la
crescita complessiva della lega tedesca sono i ricavi da gare, che continuano ad
aumentare.


Nel 2010/11 il numero medio di spettatori per partita ha raggiunto le 42.101 unit e
continua ad essere il pi alto tra tutti i campionati europei. La qualit degli stadi
continua ad attrarre pubblico ma il prezzo dei biglietti mediamente pi basso di
quello delle partite della Premier League - tra laltro molti stadi hanno ancora settori
con posti in piedi - fa s che nel 2010/11 i ricavi da gare della Premier League (che
ha avuto un numero medio di spettatori pari a 35.400 unit) siano stati superiori a
quelli tedeschi di 199 milioni.
Nella figura 3 viene riportato landamento del numero medio di spettatori per partita
delle cinque maggiori leghe europee dal 2001/02 al 2010/11.
Figura 3 - Numero medio di spettatori per partita nelle 5 grandi leghe europee dal 2001/02 al 2010/11 ('000)
Fonte: Deutsche Fuball Liga, Lega Calcio, Liga Nacional de Ftbol Profesional, Ligue de Football Professionel, Deloitte
31,1
31,9
35,0
35,2
38,2
37,6
39,0
41,9 41,8
42,1
34,3
35,4
35,0
33,9
33,9
34,4
36,1
35,7
34,2
35,4
23,2
25,0
25,2
24,6
25,7 25,7
25,3
24,6
25,3
25,9
25,9
25,5
25,7
25,0
21,4
18,8
23,1
24,7
24,1
23,5
21,6
19,8
20,1
21,3
21,5
21,8
21,8
21,1
20,1
19,7
0,0
5,0
10,0
15,0
20,0
25,0
30,0
35,0
40,0
45,0
2001/02 2002/03 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11
Germania
Inghilterra
Spagna
Italia
Francia
12

4
Nel 2010/11 i ricavi da broadcasting della Bundesliga sono aumentati di soli 13
milioni (+3%); tale valore risente della riduzione delle distribuzioni della UEFA alle
squadre tedesche partecipanti alla Champions League ed alla Europa League,
controbilanciato dal buon incremento dei ricavi dalla DFL (Deutsche Fuball Liga),
derivanti cio dai contratti legati al campionato e alle coppe nazionali. Si tenga
presente che la DFL ha recentemente stipulato i nuovi contratti di cessione dei diritti
televisivi in ambito nazionale, per un importo complessivo di 2,5 miliardi per 4
anni a partire dal 2013/14, e la stessa DFL ha indicato che questi, combinati con i
contratti internazionali, dovrebbero portare nelle casse delle squadre tedesche delle
prime due divisioni circa 700 milioni medi annui nel periodo di vigenza. Si
sottolinea che la natura del mercato televisivo tedesco, in cui la proliferazione dei
canali free limita la crescita di quelli a pagamento, la causa principale delle attuali
dimensioni dei ricavi da broadcasting.
Per quanto riguarda la Serie A i ricavi da broadcasting continuano a trainare i
fatturati delle squadre e nel 2010/11 hanno contribuito per 938 milioni (60% del
totale) ai ricavi complessivi. Il loro incremento di 23 milioni (+3%) si spiega con i
nuovi contratti collettivi di cessione dei diritti televisivi, entrati in vigore proprio a
partire dal 2010/11, che hanno pi che compensato la diminuzione di 19 milioni
dei proventi distribuiti dalla UEFA alle squadre italiane. La Lega Calcio ha
recentemente negoziato i nuovi contratti triennali per i diritti live con Sky Italia e
Mediaset a partire dal 2012/13, per un importo medio di 829 milioni annui, con un
aumento di 36 milioni annui (+5%) rispetto ai valori precedenti. Nel 2010/11 il
numero medio di spettatori per partita ulteriormente calato a 23.541 (-2%) ed i
ricavi da gare hanno contribuito solo per il 13% del totale. La qualit dei servizi
offerti negli stadi un tema di grande dibattito; la Juventus, lunico club di Serie A
ad avere uno stadio di propriet, si trasferita nel nuovo stadio nel settembre 2011 e,
aiutata dai risultati sportivi, sta gi beneficiando di un incremento dei ricavi da
stadio. Per quanto attiene ai ricavi commerciali, in lieve incremento, si segnala che
quelli dei primi cinque club per fatturato (Milan, Inter, Juventus, Roma e Napoli
nellordine) generano il 65% dei ricavi commerciali dellintera lega.

4
I rimanenti riferimenti di questo paragrafo sono tratti da Deloitte (2012 a).
13

Anche nella Liga spagnola i ricavi da broadcasting rappresentano la voce maggiore
contribuendo per il 45% del totale dei ricavi. Comunque il sistema di vendita dei
diritti televisivi di tipo individuale fa s che il 48% di questi ricavi vada a Real
Madrid e Barcellona e continuano le discussioni tra i club sul passaggio ad un
modello di tipo collettivo, forse a partire dal 2015/16. Se consideriamo i ricavi
commerciali lincremento di 47 milioni (+10%) interamente dovuto alla forza
commerciale delle due squadre principali (il Barcellona ha firmato con la Qatar
Foundation il suo primo contratto di sponsorizzazione delle maglie, per 30 milioni
a stagione) che hanno incrementato i loro ricavi di 56 milioni (+20%) mentre i
rimanenti 18 club hanno registrato un lieve calo. Anche nei ricavi da gare la
polarizzazione molto forte: la media degli spettatori stata di 25.869 unit, ma il
Barcellona ha avuto 79.186 spettatori medi per partita ed il Real Madrid 66.261. In
compenso procede il piano di costruzione di nuovi stadi, nonostante la situazione
economica generale abbia fermato molti progetti: lAthletic Bilbao dovrebbe avere il
nuovo stadio pronto nel 2013, il Valencia nel 2014 e lAtletico Madrid nel 2015.
Nella Ligue 1 i ricavi da broadcasting, che pesano per il 58% del totale, sono stati
lunico segmento di fatturato che non ha registrato decrementi. Il numero medio di
spettatori diminuito a 19.742 (-2%) ma il fatto che la Francia ospiter i Campionati
europei del 2016 ha dato impulso agli investimenti in nuovi stadi e in stadi esistenti:
sono in costruzione quattro nuovi stadi (a Lilla, Lione, Nizza e Bordeaux) e cinque
subiranno importanti interventi di ristrutturazione (Marsiglia, Lens, St. Etienne,
Tolosa e Parigi Parco dei Principi). La forte crescita dei ricavi che hanno avuto i
club tedeschi dopo la Coppa del Mondo 2006 evidenzia il potenziale impatto del
piano di investimenti.
2.3 I costi del personale
Negli ultimi 14 anni (dal 1996/97 al 2010/11) i costi del personale delle squadre
delle cinque maggiori leghe europee sono cresciuti in media dell11% annuo,
superando il tasso di crescita dei ricavi, pari al 9% annuo medio. Quindi in questo
periodo per ogni euro di ricavo addizionale generato dalle cinque grandi leghe, 72
centesimi si sono aggiunti al monte salari. Nella sola Premier League per ciascuna
delle voci, ricavi totali e costi del personale, limporto odierno maggiore di quanto
14

fosse nel 1996/97 la somma della stessa voce nei cinque grandi campionati europei
(Deloitte, 2012 a).
Nel 2010/11 il livello assoluto di crescita del fatturato stato superiore a quello di
crescita dei costi del personale, anche se per i club di Premier League e Ligue 1
laumento relativo dei costi del personale stato maggiore di quello dei ricavi,
portando ad un incremento del rapporto stipendi/ricavi.

Nella figura 4 viene riportato il costo del personale delle cinque maggiori leghe
europee dal 2001/02 al 2010/11.
La somma dei costi del personale delle cinque leghe nel 2010/11 stata pari a 5,6
miliardi, con un incremento del 2%, pari a 104 milioni, sullanno precedente e con
una marcata differenza di tasso di crescita fra le stesse leghe.
I club di Premier League hanno registrato il tasso di crescita maggiore in valuta
locale, sia in assoluto che in termini relativi, con un incremento di 201 milioni nel
2010/11 (+14%). Le squadre della Liga spagnola e della Bundesliga hanno avuto un
Figura 4 - Costo del personale per le 5 grandi leghe europee dal 2001/02 al 2010/11 ( milioni)
Fonte: Deutsche Fuball Liga, Lega Calcio, Liga Nacional de Ftbol Profesional, Ligue de Football Professionel, Deloitte
1.090
1.094
1.209
1.162
1.235
1.440
1.511
1.556
1.708
1.771
1.010
884
845
830
806
722
972
1.093
1.181
1.157
559
607 608
658
739
822
900
939
971
1.005
553 556 580 576
608
620
725
803
891
923
441
467
450
437
541
619
703
722
778
777
0
200
400
600
800
1.000
1.200
1.400
1.600
1.800
2.000
2001/02 2002/03 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11
Inghilterra
Italia
Spagna
Germania
Francia
15

incremento del 4% (rispettivamente di 34 e 32 milioni), di poco inferiore al tasso
di crescita dei ricavi (5%), mentre la Ligue 1 non ha visto crescere i costi del
personale e la Serie A ha abbattuto il monte salari di 24 milioni (-2%).
Considerando il loro predominio in termini di volume complessivo dei ricavi, i costi
del personale dei club di Premier League sono di gran lunga superiori a quelli delle
altre leghe e ammontano a quasi 1,8 miliardi, superiori cio di oltre 600 milioni
al competitor pi vicino, la Serie A.
Il valore medio dei costi del personale per i club di Premier League stato di 89
milioni, di 31 milioni superiore a quello di un club di Serie A ( 58 milioni), di
quasi 40 milioni superiore a un club di Bundesliga ( 51 milioni) e della Liga (
50 milioni), e pari a oltre il doppio di una squadra di Ligue 1 ( 39 milioni). Nella
Premier League il costo del personale continuato a crescere a un tasso superiore a
quello dei ricavi, assorbendo oltre l'80% dellincremento dei ricavi del 2010/11, e il
rapporto stipendi/ricavi ha raggiunto per la prima volta il 70%.
Nella tabella 6 viene riportato il rapporto stipendi/ricavi delle cinque maggiori leghe
europee nel 1996/97 e dal 2001/02 al 2010/11.

I dati relativi alla Bundesliga denotano un forte controllo dei costi del personale, con
un rapporto stipendi/ricavi che ancora diminuito fino a raggiungere il 53%.
La gi citata forte polarizzazione della Liga spagnola, non solo in termini di ricavi
ma anche relativamente ai costi del personale (quelli di Real Madrid e Barcellona
nel loro insieme pesano per il 45% sul totale della Liga) non ha un impatto sul
rapporto stipendi/ricavi della lega, che diminuito scendendo al 58%. Questo grazie
al fatto che entrambe le squadre hanno un volume di ricavi considerevole - sono la
prima e la seconda squadra europea in termini di fatturato, con 479,5 e 450,7
milioni rispettivamente nel 2010/11 - e quindi i loro rapporti stipendi/ricavi sono
addirittura pi bassi della media della Liga (45% e 53% rispettivamente).
Tabella 6 - Rapporto stipendi/ricavi delle 5 leghe europee nel 1996/97 e dal 2001/02 al 2010/11
Lega 1996/97 2001/02 2002/03 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11
Premier League 48% 62% 61% 61% 59% 62% 63% 62% 67% 69% 70%
Serie A 58% 99% 85% 80% 68% 63% 68% 68% 73% 77% 75%
Liga 44% 72% 72% 64% 64% 64% 62% 63% 63% 59% 58%
Bundesliga 50% 53% 50% 55% 47% 51% 45% 50% 51% 54% 53%
Ligue 1 61% 69% 68% 69% 63% 59% 64% 71% 69% 73% 75%
Fonte: Deloitte
16

2.4 La redditivit
La figura 5 mostra il risultato operativo registrato da quattro delle cinque maggiori
leghe europee dal 2001/02 al 2010/11 (non stato possibile calcolare il risultato
operativo delle squadre spagnole, n quello della Serie A per il 2010/11). Il risultato
operativo qui considerato definito come il risultato operativo prima degli
ammortamenti dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori e prima delle
plusvalenze/minusvalenze derivanti dalle cessioni dei giocatori; costituisce un
parametro comunemente utilizzato nellanalisi dei risultati economico-finanziari
delle squadre di calcio.

Per il terzo anno consecutivo la Bundesliga stato il pi redditizio tra i cinque
grandi campionati, con un incremento del risultato operativo totale delle sue squadre
di 33 milioni (+24%) fino a raggiungere limporto complessivo di 171 milioni,
ampliando cos il divario tra s e la Premier League a 96 milioni.
Figura 5 - Risultato operativo in 4 delle 5 grandi leghe europee dal 2001/02 al 2010/11 ( milioni)
Fonte: Deutsche Fuball Liga, Lega Calcio, Ligue de Football Professionel, Deloitte
130
178
222
240
200
141
234
93 103
75
100
138
89
183
82
250
136
172
138
171
-98
-61
-102
-15
37
23
-84
-64
-102
-97
-404
-265
-234
1
-1
-40
-66
-116
-110
-500
-400
-300
-200
-100
0
100
200
300
2001/02 2002/03 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11
Inghilterra
Germania
Francia
Italia
17

Una gestione attenta alla crescita dei costi, in particolare i costi del personale, a
fronte della crescita dei ricavi che influenzata dalle norme per le licenze dei club
del calcio tedesco, significa che mediamente una squadra della Bundesliga genera un
risultato operativo di 9,5 milioni, rispetto ai 3,8 milioni di un club di Premier
League. 12 delle 18 squadre della Bundesliga hanno registrato un utile lordo
positivo.
Il margine operativo della Bundesliga stato del 10%, rispetto al 3% della Premier
League; il margine operativo delle squadre di Premier League sceso di quasi il
10% rispetto a tre anni prima.
Nel 2010/11 il risultato operativo dei club di Premier League sceso di 16 milioni
(-19%), attestandosi a 68 milioni. Questa diminuzione avvenuta nonostante i
rilevanti aumenti del fatturato, dal momento che gli aumenti dei costi, in particolare
degli stipendi dei calciatori, stanno assorbendo la crescita dei ricavi.
Il risultato operativo della Ligue 1 ha registrato un leggero miglioramento, con una
riduzione della perdita complessiva di 5 milioni (5%), per un totale di 97
milioni. Comunque il 2010/11 stato il quarto anno consecutivo nel quale i 20 club
della Ligue 1 hanno registrato una perdita a livello operativo, e le perdite totali del
quadriennio ammontano a quasi 350 milioni, soprattutto a causa della stagnazione
dei ricavi, che sta incrementando la distanza tra la Ligue 1 e le altre quattro leghe.
Per quanto riguarda la Spagna (Liga de Ftbol Profesional, 2012) importante
sottolineare che sei club della Liga (Racing Club, Maiorca e Real Saragozza, oltre ai
tre club promossi Granada, Real Betis e Rayo Vallecano) hanno iniziato la stagione
2011/12 in amministrazione controllata. Linstabilit finanziaria stata inasprita dal
sistema di vendita individuale dei diritti televisivi, senza alcun meccanismo di
condivisione o di solidariet. Ci ha contribuito a far s che molti piccoli club
abbiano speso ed effettuato investimenti a livelli insostenibili per pi anni per
cercare di mantenersi competitivi, accumulando perdite e debiti rilevanti.

18

3. La gestione dei club della Premier League
3.1 I ricavi
Come gi scritto nel precedente capitolo i ricavi complessivi delle squadre della
Premier League sono cresciuti nel 2010/11 dell11,9% ( 241 milioni) arrivando
cos a un totale di 2.271 milioni, trascinati dal forte incremento dei ricavi da
broadcasting connesso con lentrata in vigore dei nuovi contratti triennali (+13%)
ma ancor pi dalla fortissima crescita dei ricavi commerciali (+18%).
La crescita dei ricavi commerciali stata per in gran parte dovuta ai maggiori club,
mentre la maggioranza delle squadre ha avuto una crescita dei ricavi decisamente
minore (al netto dei ricavi da broadcasting).
Nonostante non ci sia da aspettarsi che i club convertano gran parte dei maggiori
ricavi in profitti, trattenerne una quota pi grande rispetto al passato, invece di
passarne la gran parte ai giocatori e ai loro agenti, consentirebbe di avere un modello
di business pi sostenibile e meno dipendente dai proprietari-benefattori e dal
debito.
Conformemente alla classificazione presente nei bilanci della maggior parte dei club
inglesi i ricavi vengono suddivisi in tre segmenti: ricavi da gare, ricavi da
broadcasting e ricavi commerciali.
I ricavi da gare sono quelli legati alla vendita dei biglietti per le partite, agli
abbonamenti, alle iscrizioni ai club e agli hospitality box.
Il secondo segmento include i ricavi derivanti dalla cessione dei diritti di ripresa e di
trasmissione televisiva, diritti radiofonici, diritti telefonici, e i proventi media (dalla
UEFA).
I ricavi commerciali, infine, comprendono molte voci: le sponsorizzazioni, il
merchandising, la pubblicit, il licensing, il catering, lorganizzazione di
conferenze, cerimonie e banchetti nei locali dello stadio, vendite dirette, in diversi
casi il canale televisivo a pagamento.
E utile ricordare come nel 1991/92, ultima stagione prima della creazione della
Premier League, i ricavi totali dei club della First Division fossero di 170 milioni,
per il 48% derivanti dai ricavi da gare, per il 43% dai ricavi commerciali e solo per il
9% dai ricavi da broadcasting.
19

Nella figura 6 viene evidenziata la suddivisione nei tre segmenti considerati dei
ricavi dei club della Premier League dal 2003/04 al 2010/11, nonch le previsioni di
Deloitte per le stagioni 2011/12 e 2012/13.

3.1.1 I ricavi da gare
Negli anni la quota relativa di questo segmento di ricavi molto calata, nonostante
che in valore assoluto nel periodo dal 1991/92 al 2010/11 abbia registrato un
incremento medio annuo dell11%; infatti se nel 2006/07 i ricavi da gare
rappresentavano il 35% dei ricavi totali (per un importo di 540 milioni) nel
2010/11 questa percentuale scesa fino al 24% (per 551 milioni). La crescita in
valore assoluto si infatti arrestata nelle ultime due stagioni, e nel 2009/10 c stato
addirittura un calo del 7% (a 531 milioni dai 573 milioni dellanno precedente).
Forte invece era stato lincremento a met dello scorso decennio, essenzialmente
dovuto agli interventi sugli stadi (vedi paragrafo 3.3), in particolare il trasferimento
dellArsenal dallo storico Highbury allEmirates Stadium nel 2006 e i lavori di
395
439
453
540
554
573
531
551 545 550
593
579
580
592
925
973
1.040
1.178
1.155
1.165
338 316
346
398
453
435
459
542
585
595
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11 2011/12
(p)
2012/13
(p)
Ricavi da gare Ricavi da broadcasting Ricavi commerciali
1.334
Fonte: Deloitte
Figura 6 - Suddivisione dei ricavi dei club di Premier League dal 2003/04 al 2010/11 e previsioni
per il 2011/12 e il 2012/13 ( milioni)
1.326
1.379
1.530
1.932
1.981
2.030
2.271
2.285
2.310
20

ristrutturazione effettuati dal Manchester United sul proprio stadio, lOld Trafford,
incrementandone la capienza da 68.000 a oltre 76.000 spettatori.
Una copertura televisiva live sempre maggiore sembrerebbe scoraggiare in parte la
partecipazione agli eventi dal vivo, tuttavia politiche di limitazione delle
trasmissioni in diretta (che descriveremo nel prossimo paragrafo) e il sempre
maggiore interesse generale per la Premier League hanno fatto s che non vi sia stato
alcun calo nel numero medio di spettatori per partita.
Nel 2010/11 vi stato un lieve incremento dei ricavi complessivi da gare rispetto
allanno precedente, per un importo di 20 milioni di sterline (+4%), nonostante
quasi la met dei club abbia registrato una riduzione.
Hanno sicuramente influito su tale incremento sia la promozione dalla
Championship di un club come il Newcastle United (che grazie alla capienza del suo
stadio ha contribuito al totale per 24 milioni) sia lelevato numero di gare giocate
in Champions League dal Manchester United e dal Tottenham Hotspur, i quali
hanno visto crescere i loro ricavi da gare di 8 e 7 milioni rispettivamente.
I restanti 15 club che hanno partecipato alla Premier League sia nel 2009/10 sia nel
2010/11 hanno visto diminuire il complesso dei loro ricavi da gare di 7 milioni.
Deloitte (2012 a) prevede che nel 2011/12, per la prima volta da quando esiste la
Premier League, questo segmento dei ricavi sia diventato il pi piccolo dei tre,
nonostante che al momento della creazione della stessa lega fosse quello maggiore.
Il legame che esiste fra numero di spettatori medi e ricavi da gare ci porta a
sottolineare come dei 17 club che hanno partecipato alle ultime due stagioni della
Premier League otto abbiano avuto un incremento del numero di spettatori medi per
partita, nove una diminuzione. Ma nonostante questa diminuzione lutilizzazione
media della capienza degli stadi rimasta molto elevata (vedi successivo paragrafo
3.3).
Sui ricavi da gare uninfluenza non indifferente lhanno le strategie di vendita dei
biglietti, per le quali i club devono considerare una serie di fattori.
Non sono pochi i club che hanno deciso di presentare al pubblico soluzioni
particolari, come la vendita di abbonamenti decennali (proposta dal Newcastle
United), una sorta di pacchetto fedelt che permette ai tifosi di avere il prezzo dei
biglietti congelato, senza che risenta dellinevitabile crescita dei prezzi.
21

Ma unimportante fonte di ricavo resta la vendita libera dei biglietti, per le singole
partite; la strategia migliore sembra essere quella di prezzi variabili in funzione della
squadra avversaria, ed in effetti quella pi utilizzata dai club, che normalmente
prevedono dalle tre alle cinque categorie e fasce di prezzi.
Una politica di questo genere permette di avere un numero medio di spettatori
sempre molto elevato, avvicinando anche persone che vogliono assistere ad un
evento ben preciso e sono disposte per questo a pagare un prezzo maggiore rispetto
ai tifosi fidelizzati.
Dopo un continuo incremento del prezzo dei biglietti si pu notare che, negli ultimi
due anni di cui si hanno dati disponibili (2009/10 al 2010/11), il ricavo da gare
medio per spettatore rimasto stabile ( 33) e ci indica che i club stanno cercando
di venire incontro ai propri tifosi, non solo creando posti sempre pi confortevoli e
rendendo i prezzi flessibili ma anche salvaguardando la presenza di settori popolari.
Tuttavia nel 2010/11 quasi il 60% dei ricavi complessivi da gare derivato dai
quattro club che hanno disputato la Champions League.
3.1.2 I ricavi da broadcasting
I ricavi da broadcasting sono cresciuti nel 2010/11 di 138 milioni (+13%),
arrivando cos a un totale di 1.178 milioni.
Ma ci che appare veramente impressionante la crescita che vi stata dal 1991/92,
anno precedente alla formazione della Premier League, pari al 26% di incremento
medio annuo (contro un tasso di crescita medio annuo dell11% di ciascuno degli
altri due segmenti di ricavi considerati).
La distribuzione dei ricavi da broadcasting da parte della Premier League ai club ha
avuto un incremento di 122 milioni (+15%), dal momento che il 2010/11 stato il
primo anno di applicazione dei nuovi contratti triennali.
Lincremento in questione in gran parte dovuto ad una significativa crescita del
valore dei diritti di trasmissione allestero, i quali presentano un aumento
complessivo di 255 milioni a stagione per lintero ciclo triennale 2010/13 (il
valore complessivo del contratto ammonta a 1,4 miliardi), pi che raddoppiando
gli importi del triennio precedente e dimostrando una volta di pi la continua
crescita di popolarit che la Premier League ha in tutto il mondo.
22

Lincremento di 156 milioni della distribuzione della Premier League per i diritti
allestero stato eroso dalla leggera flessione di 34 milioni per quanto riguarda la
distribuzione dei diritti di trasmissione nel Regno Unito.
E possibile che per il prossimo ciclo triennale, a partire dal 2013/14, i ricavi ottenuti
dalla vendita dei diritti esteri possano addirittura superare i ricavi ottenuti dalla
vendita dei diritti nazionali per la trasmissione in diretta (oggi pari ad 1,8 miliardi).
A livello di singoli club si gi molto vicini a questa situazione, basti pensare che
nel 2010/11 il 46% della distribuzione della Premier League al Blackpool deriva
proprio dai pagamenti attribuibili ai diritti internazionali.

Nella figura 7 sono riportati i pagamenti che la Premier League ha effettuato verso i
singoli club per i diritti televisivi della stagione 2010/11.
Laccordo tra i club prevede che il 50% dei ricavi legati ai diritti televisivi per la
trasmissione nel Regno Unito venga diviso in parti uguali tra tutti i 20 club, il 25%
pagato in Merit Payments (secondo la posizione finale nella classifica di lega) ed il
rimanente 25% pagato in Facility Fees (a seconda del numero di volte che le partite
della squadra appaiono in televisione nella stagione). Tutti i ricavi relativi alla
Tabella 7 - Pagamenti ai club di Premier League per i diritti televisivi della stagione 2010/11
Posiz. finale Totale
Club lega Live BBC Near live Equal share Facility fees Merit payment Overseas TV
('000) ('000) ('000) ('000) ('000)
Arsenal 4 22 38 16 13.819 11.616 12.865 17.927 56.227
Aston Villa 9 15 38 23 13.819 8.236 9.081 17.927 49.062
BirminghamCity 18 10 38 28 13.819 5.821 2.270 17.927 39.837
Blackburn Rovers 15 10 38 28 13.819 5.821 4.541 17.927 42.107
Blackpool 19 10 38 28 13.819 5.821 1.514 17.927 39.080
Bolton Wanderers 14 10 38 28 13.819 5.821 5.297 17.927 42.864
Chelsea 2 22 38 16 13.819 11.616 14.378 17.927 57.740
Everton 7 13 38 25 13.819 7.270 10.595 17.927 49.610
Fulham 8 10 38 28 13.819 5.821 9.838 17.927 47.404
Liverpool 6 23 38 15 13.819 12.099 11.351 17.927 55.196
Manchester City 3 19 38 19 13.819 10.168 13.622 17.927 55.535
Manchester United 1 26 38 12 13.819 13.548 15.135 17.927 60.429
Newcastle United 12 16 38 22 13.819 8.719 6.811 17.927 47.275
Stoke City 13 10 38 28 13.819 5.821 6.054 17.927 43.621
Sunderland 10 11 38 27 13.819 6.304 8.324 17.927 46.374
TottenhamHotspur 5 17 38 21 13.819 9.202 12.108 17.927 53.055
West Bromwich Albion 11 10 38 28 13.819 5.821 7.568 17.927 45.134
West Ham United 20 14 38 24 13.819 7.753 757 17.927 40.255
Wigan Athletic 16 10 38 28 13.819 5.821 3.784 17.927 41.350
Wolverhampton Wanderers 17 10 38 28 13.819 5.821 3.027 17.927 40.594
Burnley 7.600 7.330 14.930
Hull City 7.600 7.330 14.930
Middlesbrough 7.600 7.330 14.930
Portsmouth 7.600 7.330 14.930
Totali 288 760 472 306.782 158.919 158.919 387.850 1.012.470
Fonte: Premier League
Pagamenti apparizioni TV Importi pagati
23

trasmissione nelle altre nazioni vengono suddivisi in parti uguali tra i 20 club.
Inoltre, a conferma del carattere egualitario del meccanismo di distribuzione dei
ricavi da broadcasting (vedi anche quanto scritto nel paragrafo 2.2), esistono i
parachute payments - una sorta di contributo di solidariet - che vengono erogati per
quattro anni ai club che sono stati retrocessi dalla Premier League.
Inoltre i club della lega hanno generato nel 2010/11 29 milioni in pi rispetto
allanno precedente grazie alla partecipazione alle competizioni europee; ci in
particolar modo dovuto agli ottimi risultati del Manchester United che arrivato in
finale nella Champions League e alle variazioni del tasso di cambio sterlina/euro,
che hanno ampiamente compensato risultati inferiori rispetto allanno precedente in
Europa League, nella quale i club inglesi non sono riusciti a ripetere lexploit del
Fulham che nel 2009/10 arriv in finale.
Il fatto che pi del 50% dei ricavi provengano da ununica fonte potrebbe
tipicamente essere considerato un indicatore di un profilo di fatturato sbilanciato,
che espone alle possibili avverse condizioni del mercato, tuttavia le altre due fonti di
ricavo vengono considerate piuttosto solide e questo sembra scongiurare ogni rischio
in proposito.
Ma come spiegare questa continua crescita dei ricavi da broadcasting, sia in senso
assoluto che percentuale sui ricavi totali?
La Premier League oggi trasmette 185.000 ore lanno in 212 paesi, per un pubblico
complessivo di 4,7 miliardi di persone a livello globale, e questa visibilit ha
consentito ai diritti internazionali di diventare la forza trainante della crescita dei
ricavi. Nel 2010/11 i diritti di trasmissione allestero hanno contribuito per oltre il
40% al totale dei ricavi da broadcasting, rispetto al 10% di dieci anni fa.
Ben 138 delle 380 partite annue vengono trasmesse in diretta nel mercato britannico,
e comunque non vengono trasmesse le partite del sabato alle 15:00, giornata in cui
tradizionalmente in Inghilterra si giocavano tutte le partite.
E certamente vero che quasi tutti gli incontri delle squadre pi seguite non vengono
giocati in quel giorno e a quellorario, tuttavia la decisione stata presa proprio per
garantire anche a club meno seguiti di avere un buon coefficiente di riempimento
degli stadi, nonostante prestazioni o sfide poco entusiasmanti.
24

Comunque lelevata domanda ha fatto s che a partire dal 2013/14 le partite
trasmesse dal vivo saliranno a 154 per stagione, mentre le rimanenti 226 saranno
disponibili near-live o on-demand dopo la partita (fonte Premier League).
La Premier League sta inoltre conducendo una lotta spietata contro i sistemi di
diffusione illegale delle partite, sia nei locali pubblici che attraverso lutilizzo di
nuove tecnologie. Ma finora questi sistemi non sembrano avere un sostanziale
impatto sul maggior partner televisivo della lega, BSkyB, dal momento che il
numero dei suoi abbonati continua, sia pur lentamente, a crescere (10,3 milioni di
abbonati televisivi a Sky a fine giugno 2012 contro 9,4 milioni a fine 2009).
3.1.3 I ricavi commerciali
I ricavi commerciali sono cresciuti nel 2010/11 di 83 milioni (+18%), arrivando
cos ad un totale di 542 milioni. Dei tre segmenti di ricavo questa voce quella
che storicamente contribuisce meno al totale; tuttavia dal 1991/92 ha avuto un tasso
di crescita medio annuo pari a quello dei ricavi da gare, cio dell11%, e Deloitte
(2012 a) stima che i ricavi commerciali, nel 2011/12 e 2012/13, possano crescere a
585 milioni e 595 milioni rispettivamente, arrivando cos a rappresentare il 26%
del fatturato totale, rispetto al 24% stabile dei ricavi da gare.
I club con il maggior numero di tifosi hanno tradizionalmente trascinato
lincremento dei ricavi commerciali, nonostante oggi anche club meno popolari
comincino ad ottenere degli introiti importanti. Se consideriamo solo una delle voci
di questa categoria di ricavi, la sponsorizzazione delle maglie da gioco (che valeva
100,5 milioni nel 2010-11), alcuni club di seconda fascia, quali il Sunderland e il
Newcastle United, hanno firmato con decorrenza 2012/13 contratti a valori
paragonabili a quelli delle squadre maggiori.
Nella tabella 8 vengono elencati i contratti di sponsorizzazione delle maglie dei club
della Premier League dal 2010/11 al 2012/13.
25


Nel 2010/11 lentrata in vigore di nuovi contratti di sponsorizzazione ha dato il
contributo maggiore allincremento dei ricavi commerciali.
Nel giugno 2010 iniziato il quadriennio del nuovo contratto per le maglie da gioco
del Manchester United, che cos ricava 20 milioni lanno dalla Aon Corporation
contro i 14 milioni che incassava in precedenza da AIG. Per il Manchester United,
tradizionalmente il club di Premier League con i maggiori ricavi commerciali (
103,4 milioni nel 2010/11, con un aumento di 22 milioni sullanno precedente),
altri importanti contributi alla crescita registrata sono derivati dagli incrementi
contrattuali dellalleanza con la Nike e dalle nuove partnership commerciali con
Telekom Malaysia e Turkish Airlines (fonte: SEC filing per la quotazione
Manchester United plc, 2012).
Anche il Liverpool ha avuto un grosso aumento di ricavi (da 62,4 milioni del
2009/10 a 77,5 milioni), soprattutto grazie al nuovo contratto quadriennale di
sponsorizzazione delle maglie da gioco con Standard Chartered Bank, che porta
nelle casse del club 20 milioni lanno rispetto ai 7,5 milioni che incassava dalla
Carlsberg, suo sponsor dal 1992.
Tabella 8 - Contratti di sponsorizzazione delle maglie per le squadre di Premier League dal 2010/11 al 2012/13
Club Sponsor Importo Sponsor Importo Sponsor Importo
annuo annuo annuo
Manchester United Aon 20.000.000 Aon 20.000.000 Aon 20.000.000
Liverpool Standard Chartered 20.000.000 Standard Chartered 20.000.000 Standard Chartered 20.000.000
Manchester City Etihad 7.500.000 Etihad 20.000.000 Etihad 20.000.000
Sunderland Tombola 1.000.000 Tombola 1.000.000 Invest in Africa 20.000.000
Chelsea Samsung 13.800.000 Samsung 13.800.000 Samsung 13.800.000
Tottenham Hotspur Autonomy 10.000.000 Aurasma (Autonomy) 10.000.000 Aurasma (Autonomy) 10.000.000
Newcastle United Northern Rock 2.500.000 Northern Rock 2.500.000 Virgin Money 10.000.000
Aston Villa FxPro 5.000.000 Genting 8.000.000 Genting 8.000.000
Arsenal Fly Emirates 5.500.000 Fly Emirates 5.500.000 Fly Emirates 5.500.000
Fulham FxPro 4.000.000 FxPro 4.000.000 FxPro 4.200.000
Everton Chang Beer 2.600.000 Chang Beer 4.000.000 Chang Beer 4.000.000
Queens Park Rangers - - AirAsia 2.300.000 AirAsia 2.500.000
West Ham United SBOBET 1.700.000 - - SBOBET 1.700.000
West Bromwich Albion Homeserve 750.000 Bodog Europe 1.100.000 Zoopla 1.500.000
Stoke City Britannia 1.000.000 Britannia 1.000.000 Bet365 1.300.000
Swansea City - - 32Red 1.100.000 32Red 1.100.000
Wigan Athletic 188Bet 650.000 12Bet 1.000.000 12Bet 1.000.000
Norwich - - Aviva 350.000 Aviva 1.000.000
Southampton - - - - aap3 1.000.000
Reading - - - - Waitrose 500.000
Wolverhampton Wanderers Sportingbet 1.100.000 Sportingbet 1.100.000 - -
Bolton Wanderers 188Bet 750.000 188Bet 750.000 - -
Blackburn Rovers Crown Paints 1.500.000 Prince's Trust 0 - -
Birmingham City F&C Investments 600.000 - - - -
Blackpool Wonga 500.000 - - - -
Totali 100.450.000 117.500.000 147.100.000
Fonte: Sporting Intelligence
2010/11 2011/12 2012/13
26

Il Manchester City il club che nellultimo biennio ha avuto il maggior incremento
relativo dei ricavi commerciali (passati da 18 milioni nel 2008/09 a 46,7 milioni
nel 2009/10 e a 57,8 milioni nel 2010/11), che oggi rappresentano il 38% del suo
fatturato complessivo. Laumento dellultimo anno in gran parte dovuto ai nuovi
accordi stipulati con Heineken e Jaguar, che espandono il portafoglio di contratti che
gi comprendeva Etihad, Umbro, Aabar, Abu Dhabi Tourism Authority e Etilsat. Il
rapporto commerciale con Etihad, compagnia aerea di bandiera degli Emirati Arabi
Uniti, si accresciuto con il rinnovo a 20 milioni annui del contratto per la
sponsorizzazione della maglie (dal 2011/12) e con laccordo per il quale Etihad,
sempre a partire dal 2011/12, d anche il nome allo stadio gestito dal club (fonte:
Sporting Intelligence).
Vale anche la pena di sottolineare la crescita rilevante dei ricavi commerciali del
Tottenham Hotspur, che ha avuto un incremento di 6 milioni (+18%), per un totale
di 37 milioni, grazie a due nuovi contratti di sponsorizzazione delle maglie di
gioco, con Autonomy per le partite di campionato e con Investec per le partite
europee e le competizioni di coppa inglesi, per un valore totale di 14,5 milioni a
stagione.
Una politica simile stata intrapresa proprio dal Manchester United, che ha
affiancato al contratto con Aon di cui sopra un contratto di sponsorizzazione delle
divise per gli allenamenti con la compagnia di trasporti DHL (gi protagonista di
altre sponsorizzazioni nel mondo sportivo, in Formula 1 e nella Coppa del Mondo di
rugby), che sponsorizza le divise di allenamento del club per 10 milioni lanno per
quattro anni.
Allincremento del 18% dei ricavi commerciali ha anche contribuito il ritorno in
Premier League di un club con una larga base di tifosi come il Newcastle United.
Anche se non si dispone di dati specifici per il solo merchandising, se non per
qualche squadra, e per dare comunque unidea di quanto pu significare per i grandi
club, si citano i risultati di una recente ricerca condotta da Peter Rohlmann della PR
Marketing: negli ultimi cinque anni (dal 2007/08 al 2011/12) il Manchester United
ha venduto in media 1,4 milioni di maglie replica ufficiali lanno (910.000 il
Chelsea, 810.000 il Liverpool e 800.000 lArsenal).

27

3.2 I giocatori
3.2.1 Costi del personale
Nella stagione 2010/11 i costi del personale dei club della Premier League sono
aumentati di 201 milioni (+14%) arrivando a 1,6 miliardi, e laumento
equivalente all83% dellincremento dei ricavi ( 241 milioni).
In realt lincremento in questione stato guidato soprattutto da sette club, quelli
che nella stagione in questione sono arrivati nei primi sei posti pi lAston Villa
(nono classificato); queste sette societ da sole, infatti, hanno registrato un
incremento di 145 milioni, coprendo cos il 72% circa dellincremento totale.
Ci evidenzia chiaramente come laumento dei costi del personale sia necessario per
raggiungere obiettivi importanti, basti pensare al Tottenham Hotspur che ha visto
aumentare di 24 milioni il suo monte ingaggi per poter competere adeguatamente
in Champions League, o al continuo aumento dei costi del personale del Manchester
City che solo nella stagione 2010/11 ha visto aumentare il suo monte ingaggi di ben
41 milioni, ottenendo una qualificazione nella Champions League e la vittoria
della FA Cup.
A parte i sette citati, gli altri club che hanno partecipato alle ultime due stagioni in
esame (2009/10 e 2010/11) hanno visto s una crescita, ma limitata a 4 milioni
medi per societ, pari all8% circa.
In effetti si pu notare come sia forte il legame fra costi del personale elevati e
partecipazione alla Champions League: i quattro club che nella stagione 2010/11
hanno partecipato alla massima competizione europea hanno sostenuto costi del
personale per 560 milioni, pari al 35% del monte ingaggi complessivo della lega.
Come accennato a proposito dei ricavi da broadcasting, buona parte di questi
andata proprio ad essere reinvestita nei costi del personale; basti pensare che il
rapporto stipendi/ricavi medio, che nel 2004/05 era del 59%, sei anni dopo ha
raggiunto il 70%.
Lordine dei primi sette club per importo dei costi del personale rimasto invariato
rispetto allanno precedente, con il Chelsea sempre in testa (per l8
a
stagione
consecutiva) e con il Manchester City distante 17 milioni (nel 2011/12 proprio il
Manchester City ha superato il Chelsea, divenendo il club inglese con il monte
ingaggi pi elevato).
28

Interessante per notare come non sempre un maggiore rapporto fra costi del
personale e ricavi porti a risultati sportivi migliori, nonostante sicuramente indichi
maggiori sforzi per scalare la classifica.

Nella figura 7, che mostra il rapporto stipendi/ricavi per le squadre della Premier
League nel 2010/11, si pu notare infatti che il club della Premier League con il
rapporto minore il Manchester United con il 46% (decisamente inferiore alla
media di lega del 70%), mentre quello con il rapporto pi elevato laltro club della
stessa citt, il Manchester City, con un valore del 114%.
Fonte: calcoli propri su dati di bilancio dei club
4
6
%
4
8
%
5
5
%
5
6
%
5
9
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0%
20%
40%
60%
80%
100%
120%
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Figura 7 - Rapporto stipendi/ricavi per i club della Premier League nel
2010/11 (%)
29

E lecito ipotizzare quindi che per raggiungere ricavi molto elevati si debba prima
investire molto per rafforzare la squadra con lingaggio di giocatori di alto livello,
cercando cos di raggiungere risultati sportivi migliori.
Tra i primi cinque club con il rapporto maggiore si trova infatti s il Chelsea (84%),
ma anche lAston Villa (103%) e poi il Blackburn Rovers e il Bolton Wanderers
(rispettivamente 87% e 83%).
Si ritiene utile evidenziare come per oltre la met dei club il rapporto superi il 70%,
indicato dalla UEFA come limite massimo da non oltrepassare con le future regole
del fair play finanziario (di cui si parler in seguito), limite che coincide esattamente
con il valore medio attuale dellintera lega.
Tra gli altri grandi club si sottolinea il comportamento virtuoso di Arsenal e
Tottenham Hotspur (55% e 56% rispettivamente).
I costi del personale cui si fa riferimento comprendono, oltre al costo dei calciatori,
anche lo staff tecnico e il personale amministrativo e commerciale della societ.
Deloitte (2012 a) stima che nel 2010/11 gli stipendi complessivi dei calciatori della
Premier League siano ammontati a 1.086 milioni e che il reddito annuo lordo
medio per giocatore sia stato pari a l,4 milioni.
3.2.2 Trasferimenti
Il 2010/11 ha visto un incremento del 38% (corrispondente a 210 milioni) sulle
uscite per trasferimenti dellintera Premier League, che ha raggiunto un valore
complessivo lordo di 769 milioni
5
, con ben 15 squadre su 20 che hanno avuto un
saldo netto negativo, cio hanno speso pi di quanto incassato.
Se consideriamo invece il valore netto dei trasferimenti considerando gli effettivi
pagamenti e incassi del periodo il totale del 2010/11 ammonta a 410 milioni.
Si registrato un record per quanto riguarda i trasferimenti invernali, con una
campagna acquisti di gennaio 2011 decisamente rilevante, stimata in 225 milioni.
Questo valore cos elevato stato raggiunto grazie ad un piccolo numero di
trasferimenti di grandissimo importo, come quelli di Fernando Torres al Chelsea e di

5
Questo importo (Deloitte, 2012 a) si riferisce al valore complessivo dei trasferimenti effettuati
durante la stagione 2010/11 e differisce dagli effettivi pagamenti e incassi avvenuti nel periodo, cos
come riportati nel Cash Flow Statement dei bilanci dei club. Si consideri infatti che pratica comune
che il costo di un trasferimento sia pagato in pi anni.

30

Andy Carroll e Luis Suarez al Liverpool (il solo valore di questi tre trasferimenti
stimato in oltre 100 milioni).
Nel 2010/11 il 62% della spesa dei club inglesi per gli acquisti di calciatori stata
effettuata verso club stranieri (contro il 41% dellanno precedente) ed il 25%
allinterno della Premier League (il 33% nel 2009/10). Se ragioniamo in termini di
trasferimenti netti un importo complessivo di 364 milioni stato pagato a club
stranieri, con un incremento del 219% rispetto ai 114 milioni della stagione
precedente. Questo denota ulteriormente la forte attrazione che le leghe inglesi
rappresentano per i calciatori stranieri e la volont dei club inglesi di ricercare i
migliori talenti, indipendentemente dalla nazionalit.

La figura 8 mostra limporto totale dei trasferimenti delle 92 squadre
professionistiche inglesi dal 2003/04 al 2010/11, evidenziando la suddivisione tra
trasferimenti verso squadre inglesi e squadre non inglesi. Con leccezione del
2009/10 si nota una marcata prevalenza, ancora pi accentuata nellultima stagione
considerata, dei trasferimenti allestero.
Il Manchester City per il terzo anno consecutivo ha superato la soglia dei 100
milioni netti spesi, raggiungendo il livello record di 141 milioni, e spendendo pi
del doppio del Manchester United, primo rivale sportivo nonch club inglese che pi
di ogni altro ha raccolto successi da quando la Premier League stata creata. Il
263
245
319
365
451
407
314
575
151
123
164
213
328
377
313
255
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
2003/04 2004/05 2005/06 2006/07 2007/08 2008/09 2009/10 2010/11
Importo trasferimenti verso squadre non inglesi
Importo trasferimenti verso altre squadre inglesi
Figura 8 - Importo totale dei trasferimenti delle squadre professionistiche inglesi
dal 2003/04 al 2010/11 ( milioni)
368
Fonte: Deloitte
578
627
779
483
784
414
830
31

Manchester City per cos riuscito a raggiungere risultati molto importanti, come
la vittoria della FA Cup nel 2011, la qualificazione in Champions League e il titolo
di Campione dInghilterra nella stagione 2011/12.
Dopo il Manchester City il club che ha speso pi di ogni altro stato il Chelsea (
91 milioni), trascinato dallacquisto record di Fernando Torres, seguito a sua volta
dal Manchester United ( 70 milioni) e dal Liverpool, che ha raggiunto la cifra di
57 milioni netti, nonostante la cessione di Torres al Chelsea.
3.3 Gli stadi
Quando si parla di modello del calcio inglese allestero, ed in particolar modo in
Italia, si fa spesso e volentieri riferimento a strutture sportive che appaiono
allavanguardia, e sempre pi adatte ad ospitare eventi internazionali.
Due grandi tragedie sconvolsero lInghilterra, ed ebbero eco internazionale: la strage
dellHeysel del 1985 e quella di Hillsborough del 1989, ponendo allattenzione del
pubblico tanto il problema dellordine pubblico nel calcio quanto quello della
sicurezza degli stadi.
E questi due eventi contribuirono significativamente alla decisione di creare un
modello nuovo, arrivando alla formazione della Premier League.
E appariva scontato che il nuovo corso dovesse intervenire pesantemente
sullammodernamento di strutture tanto suggestive quanto effettivamente poco
sicure, ancor pi che poco confortevoli.
La storica decisione di modificare la Kop (curva del Liverpool allinterno della
quale si posizionavano i tifosi pi calorosi del club, protagonisti dei due terribili
eventi sopracitati) eliminando i posti in piedi nel 1994 fu un evento di notevole
importanza simbolica.
Non deve per questo stupire pi di tanto il dato di oltre 3 miliardi spesi in
interventi sugli stadi dalla creazione della Premier League ad oggi per tutti e 92 i
club professionistici inglesi.
Questo il risultato di continui investimenti che dal 1996/97 non sono mai scesi
sotto limporto di 150 milioni annui, escludendo da questa cifra - che riguarda gli
interventi di tutti i club professionistici inglesi - operazioni sostenute dal settore
pubblico.
32

Dal 1992/93 ad oggi la sola Premier League ha speso ben 2,2 miliardi, influendo
cos per il 73% sugli investimenti effettuati da tutti i club professionistici inglesi.
Gli investimenti in strutture non riguardano per solo gli interventi sugli stadi,
sebbene questi abbiano oggettivamente un peso pi che rilevante, ma comprende
anche ad esempio interventi sui centri sportivi utilizzati per gli allenamenti o quelli
per le strutture per il settore giovanile, che contribuiscono a fare del campionato
inglese uno dei pi moderni e competitivi del mondo.
La spesa per investimenti pi elevata, dal 1992/93 ad oggi, si avuta nella stagione
2005/06, con la cifra record di ben 204 milioni, sui quali ha influito pesantemente
la costruzione del nuovo stadio dellArsenal, lEmirates Stadium, il quale costato
complessivamente 390 milioni
6
.
Tuttavia hanno un peso decisivo sugli investimenti annui i continui interventi che
vanno oltre la semplice costruzione di un nuovo stadio, basti pensare ai 32,3
milioni spesi dal Tottenham Hotspur nel 2010/11 per la costruzione di un nuovo
complesso sportivo per gli allenamenti e per la pianificazione e sviluppo di un
nuovo stadio, che hanno influito per il 32% sullimporto complessivo di 99
milioni.
Ma hanno avuto un certo peso anche interventi come quello del Manchester United
che nella stessa stagione ha effettuato investimenti per 8 milioni per interventi di
ammodernamento dellOld Trafford.


6
Fonte: bilancio 2006/07 di Arsenal Holdings plc.
33


Nella figura 9 sono evidenziati il numero medio di spettatori e la percentuale di
utilizzazione degli stadi per i club della Premier League nella stagione 2011/12. Si
sottolinea che per il quindicesimo anno consecutivo la percentuale di utilizzazione
media della capienza degli stadi stata superiore al 90%.
3.4 Il finanziamento dei club
Lindebitamento netto delle squadre della Premier League alla fine della stagione
2010/11 ha raggiunto il livello pi basso dal 2006, proseguendo una tendenza
registrata lanno precedente. Nellultimo biennio si assistito in alcuni club ad
operazioni di conversione del debito verso i proprietari in capitale e comunque alla
riduzione dellindebitamento netto verso le banche, come riflesso della restrizione
delle linee di credito dai tradizionali canali bancari.
Diversi club della Premier League hanno continuato a beneficiare di iniezioni di
capitale dai loro proprietari per far fronte alle esigenze di investimento e di spesa
oltre i limiti consentiti dalla loro capacit di generare ricavi e margini positivi.
Figura 9 - Numero medio di spettatori e utilizzazione degli stadi nella PL nel 2011/12 (%)
Fonte: Premier League
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40%
50%
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80%
90%
100%
34

La figura 10 consente di analizzare landamento dellindebitamento netto
7
dei club
dallestate 2007 allestate 2011.

La Premier League ha visto diminuire il proprio indebitamento netto aggregato di
351 milioni (13%) arrivando cos a 2,4 miliardi nellestate del 2011, soprattutto
grazie ad una significativa riduzione dei debiti di Manchester United e Liverpool,
nonostante la promozione in Premier League di tre squadre che avevano 211
milioni di indebitamento netto in pi rispetto alle tre retrocesse in Championship alla
fine della stagione 2009/10 (in particolar modo si fa riferimento al ritorno in Premier
League del Newcastle United).
Il 2010/11 la seconda stagione consecutiva in cui il debito complessivo della
Premier League calato, e per la prima volta si registrata una diminuzione in due
anni consecutivi dalla stagione 1994/95, cio da quando stato possibile rinvenire
dati in proposito.
Questa riduzione pu apparire come un segnale positivo, e certamente lo ,
nonostante il principio fondamentale rimanga lo stesso, indipendentemente

7
Lindebitamento netto considerato lindebitamento finanziario netto (debiti finanziari meno cassa
e attivit liquide e attivit finanziarie realizzabili a breve termine), esclude cio debiti e crediti
commerciali e debiti tributari.
961
1.097
907
51
-195
902
866
1.012
1.660
1.092
794
1.196
1.382
1.000
1.463
-500
0
500
1.000
1.500
2.000
2.500
3.000
3.500
2007 2008 2009 2010 2011
Prestiti bancari netti Altri finanziamenti Soft loans
Fonte: Deloitte
2.360
3.159
2.657
3.301
2.711
Figura 10 - Indebitamento netto dei club della Premier League dall'estate 2007 all'estate 2011 ( milioni)
35

dallentit del debito: per valutare la sostenibilit del debito bisogna considerare la
capacit del singolo club di rimborsare capitale ed interessi alle scadenze previste.
La riduzione complessiva non poi rappresentativa di tutti i club della lega, dal
momento che circa la met di questi hanno visto aumentare il loro debito netto nella
stagione 2010/11.
A seguito di una fortissima riduzione del debito netto verso le banche nel 2009/10, i
club di Premier League nel loro complesso sono tornati a una situazione di cassa
positiva ( 195 milioni di sterline) nellestate del 2011, per la prima volta dal 1998. I
club con il maggior saldo di cassa sono stati lArsenal ( 160 milioni) e il
Manchester United ( 144 milioni).
Nellestate 2011 gli altri finanziamenti
8
assommavano a 1.092 milioni (contro i
1.660 milioni dellanno precedente), e oltre il 90% di questo importo si riferisce a
cinque club: Manchester United ( 452 milioni), Arsenal ( 258 milioni), Aston
Villa ( 116 milioni), Bolton Wanderers ( 103 milioni) e Manchester City ( 73
milioni).
I soft loans, cio finanziamenti a tasso zero, rappresentavano 1.463 milioni del
debito netto della Premier League (2010: 1.000 milioni); quasi il 90% di
pertinenza di tre club: Chelsea ( 819 milioni) Newcastle United ( 277 milioni) e
Fulham ( 200 milioni).
Gli oneri finanziari netti pagati dai club della Premier League nella stagione 2010/11
ammontavano a 102 milioni (2009/10: 235 milioni). Il motivo principale della
diminuzione rappresentato dalle significative riduzioni dei livelli di indebitamento
di Manchester United e Liverpool.
I club pi indebitati della Premier League vengono finanziati per lo pi o con
finanziamenti da parte dei proprietari, con o senza interessi, o con finanziamenti
provenienti da fonti non bancarie; solo il Liverpool, fra i primi 10 club della lega per
livello di debiti, ha pi del 50% del proprio indebitamento netto verso le banche.

8
Dal momento che molto difficile accedere ai tradizionali finanziamenti bancari ai club vengono
offerte diverse opzioni di finanziamento a breve termine. Societ finanziarie, compresi fondi creati ad
hoc da singole persone, sono disponibili a prestare denaro, tipicamente garantito con gli introiti delle
future cessioni di giocatori, ricavi da broadcasting e ricavi da abbonamenti. Tali flussi di ricavi non
sono privi di rischi ma spesso sono considerati abbastanza sicuri da creditori che mirano a ritorni
rapidi a tassi elevati.
36

Un discorso particolare si pu fare sul Manchester United
9
: la Red Football
Shareholder Ltd (che fa capo alla famiglia Glazer) la controllante del gruppo che
comprende il Manchester United Football Club Ltd. Il gruppo ha generato un
surplus di cassa per 61 milioni nella stagione 2010/11. Al 30 giugno 2011 inoltre il
club aveva un indebitamento netto di 308 milioni, in significativo calo rispetto ai
610 milioni del 2010. Questa riduzione in gran parte attribuibile al riacquisto di
64 milioni di obbligazioni e al rimborso di un finanziamento per 249 milioni, con i
mezzi provenienti da un aumento di capitale di Red Football Shareholder Ltd.
Nellagosto 2012 stata quotata al New York Stock Exchange la neo-costituita
Manchester United plc (con sede nelle Cayman Islands), che controlla il 100% di
Red Football Shareholder Ltd. Il 50% dei $ 234 milioni ricavati della IPO andato
alla famiglia Glazer, il 50% stato utilizzato per ridurre lindebitamento.
LArsenal ha ridotto il proprio debito netto di 38 milioni (28%) nella stagione
2010/11, arrivando a un livello di indebitamento totale di 98 milioni. Il business
immobiliare del club continua a generare molta cassa ed ha contribuito a produrre un
saldo di cassa netto positivo per 160 milioni. Lindebitamento per la costruzione
del nuovo stadio si ridotto a 258 milioni ed costituito da obbligazioni a tasso
fisso e variabile, di cui solo 6 milioni da rimborsare entro lanno successivo (cio
entro lestate 2012).
Lindebitamento netto del Chelsea aumentato di 82 milioni a 816 milioni nel
2010/11, in gran parte a seguito di un ulteriore finanziamento non oneroso di 79
milioni del suo proprietario Roman Abramovich (comprendendo questo importo, in
aggiunta alliniziale investimento in equity di 60 milioni nel 2003, Abramovich ha
versato nelle casse del club 819 milioni in forma di soft loan).
Il bilancio del Liverpool ha subito una trasformazione nel 2010/11, dopo un periodo
travagliato che ha visto il cambio di propriet
10
(nellottobre 2010) e la
ristrutturazione dei debiti bancari. Sotto la nuova propriet americana del Fenway
Sports Group il debito netto di 61 milioni nellestate del 2011, ed i relativi oneri

9
Fonte: SEC filing per la quotazione Manchester United plc, 2012.
10
Le banche creditrici del Liverpool fecero causa ai precedenti proprietari per forzare la vendita del
club e il giudice diede loro ragione. I precedenti proprietari, gli americani Gillett e Hicks, avevano
acquistato il club nel 2007 con unoperazione di leveraged buyout.
37

finanziari annui, si sono significativamente ridotti rispetto ai valori dell'anno
precedente
11
.
Per quanto riguarda il Manchester City il suo indebitamento netto
12
diminuito da
75 milioni a 43 milioni. La spiegazione di un livello di debito cos basso, in
considerazione degli ingenti investimenti e delle pesanti perdite, sta nel fatto che il
suo proprietario, lo sceicco Mansour Bin Zayed Al Nahyan, ha sempre provveduto a
fornire fondi al club in forma di aumento di capitale, e non di soft loan come altri
proprietari hanno fatto (a met del 2011 aveva investito oltre 800 milioni).
Nel 2010/11 il Fulham ha ricevuto ulteriori 12 milioni come finanziamento non
oneroso dal suo proprietario Mohammed Al Fayed (con questi il totale dei suoi soft
loan ammonta a 200 milioni).
Nellestate del 2011 il Wolverhampton Wanderers era lunico club di Premier
League ad avere una posizione finanziaria netta positiva (per 26 milioni), mentre
altri tre club (Blackpool, Stoke City e West Bromwich Albion) avevano un
indebitamento netto inferiore a 2 milioni.
3.4.1 Attivit e passivit nette
Undici club di Premier League hanno riportato nellestate del 2011 attivit nette, per
un totale di 1,2 miliardi, e ci riflette le caratteristiche del modello prevalente in
Inghilterra di elevati investimenti in attivit. Le passivit nette dei rimanenti nove
club della Premier League stato invece pari 1,1 miliardi, con un totale - per
lintera lega - di attivit nette per 137 milioni.
Il passaggio da una situazione con passivit nette a una con attivit nette nei club
della Premier League nel corso della stagione 2010/11 in gran parte attribuibile ad
aumenti di capitale per circa 0,8 miliardi e utili di gestione per 68 milioni, in
parte erosi dalla gestione operativa del parco calciatori per 321 milioni (che
corrisponde al saldo tra i costi di ammortamenti e le plusvalenze nette derivanti dalla
cessione di giocatori) e finanziamenti per 102 milioni.
Comunque per undici club di Premier League la posizione attivit/passivit nette
peggiorata nel 2010/11.

11
Fonte: bilancio 2010/11 di Uksv Holdings Company Ltd., controllante inglese del Liverpool.
12
Fonte: bilancio 2010/11 del Manchester City Limited.
38

Il valore complessivo di bilancio delle immobilizzazioni materiali alla fine della
stagione 2010/11 ammontava a quasi 1,9 miliardi e riflette gli investimenti in
strutture per oltre 3 miliardi che i club inglesi hanno effettuato negli ultimi 20
anni.
Nellestate del 2011 il valore complessivo di bilancio dei contratti con i calciatori
ammontava a circa 1,2 miliardi ed esprime il consistente investimento nel parco
giocatori. Il 65% circa di questo valore concentrato in cinque club: Manchester
City ( 232 milioni), Liverpool ( 187 milioni), Manchester United ( 130 milioni),
Chelsea ( 126 milioni) e Tottenham Hotspur ( 101 milioni).


39

4. Analisi empirica
4.1 Breve analisi della letteratura scientifica
Lo studio degli aspetti economici e finanziari degli sport di squadra professionistici
ha avuto una grande espansione negli ultimi decenni, anche a fronte di un notevole
incremento della domanda e dellofferta di questi sport. Fattori quali lespansione
della trasmissione televisiva degli eventi (che ha portato nel mercato sportivo
enormi quantit di denaro), il libero movimento dei giocatori dopo la sentenza
Bosnam e labolizione della reserve clause negli Stati Uniti (che hanno aumentato a
livelli prima mai raggiunti gli stipendi dei giocatori), laumentata globalizzazione
dei maggiori sport di squadra, i problemi finanziari di molti club europei e la
disconnessione tra gli sport professionistici americani e la tradizionale base di
tifosi e sostenitori (i club non sono necessariamente allocati in citt ben definite
come in Europa ma vengono diversamente allocati per motivi economici)
descrivono la nuova realt nel mondo degli sport di squadra professionistici.
Linteresse accademico per gli aspetti economici e finanziari degli sport di squadra
professionistici inizi a met degli anni 50 negli Stati Uniti. Nonostante sia stato
scritto moltissimo in proposito molti economisti dello sport ritengono che i
contributi basilari siano stati quelli di pionieri come Rottenberg (1956), Neale
(1964) e Sloane (1971).
Simon Rottenberg nel suo articolo The baseball players labor market afferm
che, a parit di altri fattori, maggiore la competizione tra le varie squadre,
maggiore linteresse per lo sport e quindi maggiore la probabilit di un aumento
del numero di spettatori. Scrisse inoltre che la reserve clause (che limitava la libert
dei giocatori di baseball di trasferirsi in altre squadre) non era una condizione
necessaria per mantenere un equilibrio competitivo nella lega e che senza di essa i
giocatori si sarebbero distribuiti tra i club secondo il loro utilizzo pi produttivo
(Rottenberg, 1956).
Walter Neale nel suo articolo The peculiar economics of professional sports
sugger che lindustria dello sport differisce da ogni altra industria nel senso che una
singola squadra non pu rifornire lintero mercato. Negli sport il monopolio non
rende come nelle altre industrie, perch il prodotto sportivo frutto di una
produzione congiunta. Neale afferm anche che la domanda prodotta dagli
40

spettatori, allo stadio o davanti a un televisore, per il prodotto diretto della partita,
ma anche dai media per il prodotto indiretto dei risultati e delle notizie, che
producono vendite e ricavi pubblicitari per loro (Neale, 1964).
Infine Peter Sloane afferm che, nel calcio inglese, i proprietari delle squadre non
tendono a massimizzare il profitto, ma piuttosto a massimizzare la loro utilit, che
funzione dei successi sportivi, del numero di spettatori, e anche di un risultato
economico maggiore di un minimo accettabile (Sloane, 1971).
Il conto economico riflette la capacit di una societ di ottenere, o meno, un surplus
dal suo fatturato, dopo aver dedotto tutte le spese. Per questo motivo vale la pena di
osservare gli effetti dei risultati sportivi sui ricavi e la relazione di questi ultimi con i
costi. Sebbene sia i ricavi sia i costi dipendano molto dalle capacit gestionali, i costi
possono essere controllati pi facilmente dei ricavi perch questi ultimi sono legati
alla domanda; il controllo dei costi porterebbe a registrare degli utili.
La maggior parte degli studi sulle caratteristiche economiche e finanziarie del calcio
ha analizzato la relazione tra risultati sportivi e ricavi, aspettandosi un risultato
positivo. Szymanski e Kuypers (1999), dopo aver confermato che i club inglesi sono
dei massimizzatori di utilit e non di profitti, stabilirono, tra laltro, che le variazioni
di fatturato dei club inglesi durante la stagione 1996/97 sono spiegate per l82% (R
2

= 0,82) dalla posizione finale nella classifica di lega in quella stagione. Il risultato
sale a un R
2
di 0,89 se si considera un periodo pi ampio (dal 1978 al

1997).
Szymanski e Kuypers hanno utilizzato come variabile dipendente il logaritmo dei
ricavi di ciascun club diviso per la media annua dei ricavi complessivi di tutti i club.
Essi conclusero affermando che nel lungo termine molto probabile che i club con i
migliori risultati sportivi abbiano maggiori ricavi. Inoltre gli stessi studiosi
verificarono, utilizzando una regressione log-lineare, che i risultati sportivi medi di
lega sono ben spiegati (R
2
= 0,92) dai costi medi del personale.
In generale i club hanno bisogno di mezzi finanziari per coprire le proprie spese e i
propri investimenti. Questi mezzi possono provenire dalla loro operativit, ma se il
fatturato non abbastanza elevato la maggior parte dei club dovr indebitarsi. In
questo senso si potrebbe affermare che maggiori sono le risorse economiche di un
club, maggiore la sua capacit di spendere e di conseguenza pi elevata la sua
probabilit di avere successi sportivi. In questa ottica Murphy (1999 a e b) analizz
41

le relazioni tra risultati sportivi e mezzi economico-finanziari nel calcio inglese e
scozzese. Nel caso inglese osserv una correlazione crescente tra risorse finanziarie
e risultati sportivi, ma non ci sono chiare indicazioni che laccumulazione di risorse
finanziarie abbia allargato il gap tra i club; nel caso scozzese, addirittura, osserv
che il gap (misurato in punti e goal) tra i club pi ricchi e quelli pi poveri si era
ridotto.
Gerrard (2002) studi anche limpatto della retrocessione sulle finanze di un club.
Ritorn allipotesi originale che i risultati sportivi influenzano i ricavi, e non
viceversa come aveva assunto Murphy (1999 a e b). Dopo aver analizzato i club
retrocessi dalla Premier League nel 1999 e 2000, concluse che la retrocessione ha un
duplice effetto da un punto di vista finanziario. Da un lato i club retrocessi hanno il
vantaggio di avere ricavi maggiori del resto delle squadre della loro divisione
13
,
dallaltro devono far fronte ai costi fissi del personale e correre un rischio finanziario
maggiore se continuano a sostenere elevati costi per stipendi per cercare di tornare
rapidamente nella Premier League. Gerrard not anche un aumento dei costi di
retrocessione per le cosiddette squadre yo-yo
14
e aggiunse che difficilmente un
club in questa situazione riduce gli stipendi.
Non c chiara evidenza del fatto che siano i risultati sportivi a causare certi livelli di
ricavi oppure siano i ricavi lorigine dei migliori risultati sportivi. In ogni caso
alcuni studiosi hanno sostenuto lesistenza di una relazione che potrebbe costituire
un circolo virtuoso: buoni risultati implicano maggiori ricavi che possono essere
utilizzati per migliorare i risultati.
Altri studiosi hanno considerato i ricavi di un club come funzione delle sue
prestazioni sportive, da soli o insieme ad altri fattori. Ad esempio El-Hodiri e Quirk
(1971), tra laltro, hanno espresso i ricavi di una societ sportiva come una funzione
della popolazione dellarea nella quale la societ ha sede e i risultati sportivi sono
stati misurati in termini di percentuali di vittorie. Hoehn e Szymanski (1999), nel
contesto di unanalisi sullequilibrio competitivo, hanno determinato i ricavi di un
club come legati, insieme ad altri fattori, alla percentuale di vittorie ottenute.

13
Per effetto dei parachute payments descritti nel paragrafo 3.1.2.
14
Termine utilizzato per descrivere i club che vanno su e gi tra le varie divisioni, cio sono
retrocesse e promosse, a volte in modo ripetitivo.
42

Barajas, Fernndez-Jardn e Crolley (2005) hanno effettuato unanalisi sui club
spagnoli della stagione 2001/02 e hanno verificato che i risultati sportivi influenzano
i ricavi di un club calcistico (R
2
= 0,88); i loro risultati sono totalmente coerenti con
quelli di Szymanski e Kuypers (1999). Inoltre provano lesistenza di unelevata
correlazione tra i ricavi e il costo del personale. Gli stessi studiosi hanno poi voluto
verificare lipotesi che anche quando i club raggiungono buoni risultati sportivi, ci
non condiziona i loro risultati economici, o comunque lo fa in modo poco
significativo. I risultati dellanalisi di regressione effettuata, considerando gli anni
1998-2002, mostra che il potere dei risultati sportivi di spiegare i risultati economici
(nella fattispecie lutile netto) di un club estremamente basso (R
2
= 0,14).
Seguendo lapproccio di Szymanski e Kuypers (1999) e tentando di verificare
lesistenza di una relazione maggiore nel breve periodo (utilizzando solo i valori
delle variabili relativi alla stagione 1999/2000) gli autori hanno verificato che i
risultati sono ancora peggiori.
4.2 I dati e lanalisi empirica
Il nostro obiettivo quello di analizzare le relazioni esistenti tra i risultati economici
dei club, espressi da un indice di redditivit, una serie di variabili di carattere
gestionale (fatturato, suddiviso nei suoi tre segmenti tipici, costi del personale,
investimenti nel parco giocatori), il numero di spettatori che la squadra attrae nel
proprio stadio e i risultati sportivi, in lega e nelle competizioni europee.
Per fare ci si sono reperiti (in pochi casi tramite i siti web delle societ e per lo pi
acquistandoli dalla Companies House) tutti i bilanci dei 20 club iscritti alla Premier
League nella stagione in corso (2012/2013)
15
per gli ultimi cinque anni disponibili
16

e in diversi casi anche i bilanci delle controllanti, se indicavano i dati consolidati. In
alcuni casi delle operazioni straordinarie avvenute nel quinquennio in esame sulle 20
societ considerate (ad esempio la liquidazione della Southampton Leisure Holdings
plc nel 2009 o lacquisizione dellAston Villa nel 2006) o una carenza di

15
Arsenal, Aston Villa, Chelsea, Everton, Fulham, Liverpool, Manchester City, Manchester United,
Newcastle United, Norwich City, Queens Park Rangers, Reading, Southampton, Stoke City,
Sunderland, Swansea City, Tottenham Hotspur, West Bromwich Albion, West Ham United, Wigan
Athletic.
16
Considerando che i bilanci dei club in esame terminano tipicamente il 30 giugno o il 31 luglio,
vengono normalmente depositati presso la Companies House entro il mese di febbraio dellanno
successivo. Perci gli ultimi bilanci disponibili sono quelli dellesercizio 2010/11.
43

informazioni nei bilanci depositati hanno reso impossibile disporre di un dato
specifico. I bilanci di alcuni club non mostrano la disaggregazione del fatturato
secondo i tre segmenti di cui sopra (ad esempio i bilanci di QPR Holdings Limited
non forniscono alcun dettaglio sul fatturato a partire dal 2008/09, quelli dello
Swansea City isolano solo i ricavi commerciali) e in tal caso si sono reperite
informazioni su Deloitte (2010, 2011 e 2012 b) per le squadre maggiori e su siti web
e blog specializzati, quali The Swiss Ramble, Sporting Intelligence e the
andersred blog.
La variabile dipendente (IND_RED)
La variabile dipendente scelta per rappresentare lindice di redditivit il rapporto
tra il risultato operativo, prima degli ammortamenti dei diritti pluriennali alle
prestazioni dei calciatori e prima delle plusvalenze/minusvalenze derivanti dalle
cessioni dei giocatori (come gi detto questo parametro comunemente utilizzato
nellanalisi dei risultati economico-finanziari delle squadre di calcio), e il totale delle
attivit al termine dellesercizio considerato. IND_RED esprime quindi il risultato
operativo come percentuale del totale delle attivit e misura lefficienza nella
gestione degli asset aziendali. In alcuni testi questo indice denominato tasso di
remunerazione globale.
Il totale delle attivit la somma delle attivit fisse (materiali e immateriali) e di
quelle correnti (magazzino, crediti commerciali, cassa e banche); tra le attivit
immateriali figurano i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori.
La variabile ricavi da gare (Matchday)
Rappresenta i ricavi da gare divisi per 1.000.000.
La variabile ricavi da broadcasting (Broadcasting)
Rappresenta i ricavi da broadcasting divisi per 1.000.000.
La variabile ricavi commerciali (Commercial)
Rappresenta il totale dei ricavi commerciali divisi per 1.000.000.
La variabile costo del personale (Wages)
Rappresenta il costo del personale complessivo diviso per 1.000.000, e include
eventuali voci straordinarie quali termination payments.

44


La variabile legata alla campagna trasferimenti dei calciatori (Net_transfer)
Rappresenta la somma algebrica, divisa per 1.000.000, delle fees pagate per i
trasferimenti e delle fees ricevute, cos come riportate nel Cash Flow Statement del
bilancio delle squadre (il valore positivo se le seconde sono maggiori delle prime).
Per tener conto degli investimenti nel parco giocatori si preferito adottare questa
variabile, che rispecchia un criterio di cassa, rispetto a quella rappresentata dalla
differenza tra i corrispettivi connessi con le operazioni di trasferimento realizzate
nella stagione calcistica (indipendentemente dai tempi di pagamento in entrata o in
uscita).
La variabile legata al numero di spettatori presenti (Attendance)
Il valore della variabile rappresenta, per la squadra considerata e nella stagione
considerata, il numero medio di spettatori nelle partite casalinghe di lega diviso per
1.000.
La variabile legata ai risultati in lega (Position)
Il valore della variabile legato alla posizione finale della squadra considerata nella
classifica di lega di quella stagione. Magaz (2002) utilizzava direttamente la
posizione finale in classifica. Tuttavia questa misura presenta una relazione inversa
con la maggior parte delle variabili che utilizziamo e questo il motivo per cui molti
autori hanno lavorato con variabili modificate chiamate misure del ranking, (C
1
),
dove una funzione decrescente in funzione della classifica finale di lega. Dobson
e Goddard (2001) hanno suggerito di usare:
(C1) =
n +1 p
n

dove n il numero di club che prendono parte alla competizione e p la posizione
finale che hanno ottenuto nella classifica. Nel nostro caso tra le 100 osservazioni
abbiamo alcune situazioni in cui il club in League 1
17
e quindi n = 68 (20 squadre
di Premier League + 24 squadre di Football League Championship + 24 squadre di
League 1). Per quanto riguarda p, considerando che la Premier League consta di 20
squadre e la Championship di 24, per la squadra che avesse raggiunto la 1
a
posizione

17
Il Norwich City nel 2009/10, il Southampton nel 2009/10 e 2010/11 e lo Swansea City nel 2006/07
e 2007/08.
45

nella FL Championship p sarebbe pari a 21 e per quella che avesse raggiunto la 2
a

posizione nella Football League 1 p sarebbe uguale a 46.
La variabile legata ai risultati nelle competizioni UEFA (IND_UEFA)
Per tener conto delle prestazioni delle squadre nelle competizioni europee stato
utilizzato il sistema proposto da Barajas, Fernndez-Jardn e Crolley (2005), che
hanno sviluppato un metodo per esprimere la posizione di una particolare squadra
allinterno delle competizioni di coppa. Questo necessario dal momento che il
sistema di competizione delle coppe europee non prevede una classifica finale n
comporta lassegnazione di punti. E stato applicato questo sistema di ranking alla
partecipazione delle squadre nella Champions League, nella Europa League (dal
2008-09) e nella Coppa UEFA (fino al 2007-08).
Per quanto riguarda la Champions League non vengono assegnati punti alle squadre
che non hanno partecipato alla competizione. Data la minore importanza delle prime
fasi della competizione - e per non penalizzare le squadre che si sono qualificate
direttamente alla fase a gironi - viene assegnato 1 punto per ogni partita vinta e 0,5
punti per ogni partita pareggiata durante i turni di qualificazione. Per quanto
riguarda le fasi a gironi i punti vengono assegnati secondo i criteri UEFA, cio 3
punti per ogni vittoria e 1 punto per ogni pareggio. In aggiunta alle squadre che si
qualificano per la fase a gironi vengono assegnati 5 punti aggiuntivi. Poi viene
assegnato 1 punto in pi per ogni fase successiva cui la squadra viene ammessa.
Quindi se raggiunge gli ottavi di finale una squadra ottiene 6 punti in pi, 7 punti se
si qualifica per i quarti di finale, 8 punti per le semifinali e 9 punti per la finale.
Inoltre il vincitore del torneo guadagna 10 punti aggiuntivi. Inoltre, durante le fasi
ad eliminazione diretta (dagli ottavi di finale alla finale), le squadre ottengono 3
punti in pi per ogni vittoria ed 1 punto per ogni pareggio. Le squadre ottengono dei
bonus dalla UEFA per le partite vinte nelle competizioni europee; questo il motivo
per cui sono stati considerati dei punti per le vittorie ed i pareggi. Le squadre che
raggiungono il terzo posto nella fase a gironi sono eliminate dalla Champions
League e passano ai sedicesimi di finale della Europa League (o fino al 2007-08
della Coppa UEFA); queste squadre guadagnano punti da entrambe le competizioni.
Per quanto riguarda la Europa League (e la Coppa UEFA in precedenza) stato
adottato un sistema di allocazione di punti molto simile. Una differenza data dal
46

fatto che la Europa League inizia con una fase ad eliminazione diretta (dopo due
turni di qualificazione), seguite da una fase a gironi e successivamente da altre ad
eliminazione. Unaltra differenza che nella Coppa UEFA previsto un turno in
pi, in quanto dalla fase a gironi si passa ai sedicesimi di finale e non agli ottavi di
finale come nella Champions League. Per questi motivi alle squadre che si
qualificano per la fase a gironi vengono assegnati 3 punti aggiuntivi (e non 5 come
prima), se raggiungono i sedicesimi di finale ottengono 4 punti in pi, 5 punti (e non
6) se si qualificano per gli ottavi di finale, 7 punti se si qualificano per i quarti di
finale, 8 punti per le semifinali e 9 punti per la finale. Inoltre il vincitore del torneo
guadagna 9 punti aggiuntivi (e non 10).
Allo scopo di misurare leffetto complessivo delle competizioni UEFA stato
quindi definito un indice composto (IND_UEFA), analogamente a quanto fatto da
Barajas, Fernndez-Jardn e Crolley (2005) e ripreso da altri tra cui Bollen (2010)
nella sua tesi, che contiene i punti ottenuti nelle competizioni UEFA. Le differenti
competizioni sono pesate secondo la loro importanza per poter effettuare una
valutazione generale delle prestazioni della squadra. Lindice composto pu essere
espresso come:
IND_UEFA =
i
P
i


dove P
i

il numero di punti ottenuto nelle due competizioni e


i
il peso di
ciascuna competizione. In accordo con le fonti citate, il peso vale 2 per la Europa
League e 3 per la Champions League, in considerazione della diverse implicazioni
che i due tornei hanno per le squadre da un punto di vista economico.
Descrizione statistica delle variabili
La tabella 9 ci mostra come tra le quattro variabili che utilizzano la stessa unit di
misura ( milioni) quella con una maggiore variabilit Wages, decisamente
superiore per deviazione standard rispetto alle tre fonti di ricavo.
Fra queste quella i cui dati sono pi uniformi e vicini la fonte di ricavo
commerciale, seguita dai ricavi da matchday e da quelli da broadcasting.

47



La tabella 10 mostra invece le correlazioni esistenti tra le variabili scelte. Le
variabili relative ai risultati sportivi presentano delle evidenti correlazioni con i
ricavi, Position in particolar modo con i ricavi da broadcasting e IND_UEFA con i
ricavi da gare e quelli commerciali. Altrettanto importanti sono le correlazioni tra
Wages ed i ricavi, in particolare quelli da broadcasting e commerciali, e ovviamente
tra Attendance e i ricavi da gare.
Non presente invece alcuna correlazione di rilievo fra i trasferimenti netti e le altre
variabili. Sono molto forti le correlazioni fra le tre fonti di ricavo, quindi tra
Broadcasting con Commercial e Matchday e tra queste ultime due.
La correlazione pi forte resta tuttavia quella fra Broadcasting e Wages.
4.3 Descrizione del modello
Il dataset costruito costituisce un panel nel quale le entit sono rappresentate dai
club e gli anni, che vanno dal 2006/07 al 2010/11, costituiscono le unit temporali.
La relazione tra lindice di redditivit e il set delle variabili descritto nel paragrafo
Tabella 9 - Variabili e statistiche descrittive
Obs. Mean Std. Dev. Min Max
IND_RED 98 -0,504314 0,1983163 -1,01318 0,33903
Matchday 99 26,55538 29,23835 3,03 108,799
Broadcasting 99 38,66066 28,60543 0,6 119,426
Commercial 99 22,06981 22,42856 1,3 103,438
Wages 99 58,25819 45,04590 3,8 191,214
Net_transfer 97 -12,98263 24,99838 -143,671 43,96
Attendance 100 33,97488 15,55964 12,72 75,821
Position 100 0,785 0,1875575 0,2647059 1
IND_UEFA 100 35,33 59,02992 0 234
Fonte: calcoli propri
Tabella 10 - Correlazione tra le variabili
IND_RED Matchday Broadcasting Commercial Wages Net_transfer Attendance Position IND_UEFA
IND_RED 1
Matchday 0,2810 1
Broadcasting 0,4785 0,7948 1
Commercial 0,2762 0,8457 0,8313 1
Wages 0,2417 0,7762 0,8953 0,8896 1
Net_transfer -0,0637 -0,0526 -0,2988 -0,3634 -0,4568 1
Attendance 0,3875 0,8595 0,7881 0,8077 0,7375 -0,2183 1
Position 0,5035 0,6057 0,8353 0,6366 0,7400 -0,3554 0,6770 1
IND_UEFA 0,2674 0,8383 0,7449 0,8247 0,7278 0,2057 0,7078 0,5717 1
Fonte: calcoli propri
48

precedente stata verificata pertanto mediante metodologie econometriche che
utilizzano dati in forma di panel.
La scelta di unanalisi di tipo panel impone unulteriore scelta tra un modello ad
effetti fissi (fixed effects) e un modello ad effetti casuali (random effects).
Lequazione per il modello a effetti fissi pu essere scritta cos:

it
= [X
it

+ o
i
+u
it
(1)
con i = 1,.......n; e t = 1,..........T; dove X
it
= [X
1
,
it
, X
2
,
it
.. X
K
,
it
] il vettore 1
x K delle variabili esplicative
18
, [ = [[
1
,
[
2
..[
K
] il vettore 1 x K dei
coefficienti dei regressori
19
, e o
1
,....,
o
n

sono le intercette specifiche per ciascuna
entit.
Infine u
it
indica il termine di errore della regressione, ovvero i fattori che
determinano
it
ma non sono espressi dai coefficienti; pi precisamente esso
incorpora la differenza tra il valore effettivo della variabile dipendente ed il valore
predetto dalla regressione.
Questa la relazione funzionale per il modello ad effetti casuali (random effects):

it
= [X
it

+ o +u
it
+e
it
(2)
dove e
it
la componente casuale specifica al gruppo degli individui (errore within).
La differenza tra il modello ad effetti fissi ed effetti casuali sta proprio nella
differenza tra la componente individuale o
i
nel modello ad effetti fissi e la
componente, sempre individuale, e
it
nel modello ad effetti casuali. Nel modello ad
effetti fissi il termine o
i
deterministico e cattura le caratteristiche del singolo
individuo. Per questo motivo esso assume un valore diverso per ciascuno degli
individui facenti parte del panel, costante nel tempo ed essendo legato alle
caratteristiche individuali correlato con le variabili X
i
. Nel modello definito ad
effetti casuali, il termine e
it
ha una distribuzione casuale specifica per ciascun
gruppo di individui. Per la sua natura stocastica il termine e
it
non correlato con le
X
it
essendo queste variabili di natura deterministica.

18
X
1,it
il valore del primo regressore per lentit i al tempo t, X
2,it
il valore del secondo regressore
e cos via.
19
[
1

il coefficiente del primo regressore, [
2
il coefficiente del secondo regressore e cos via.
49

Il concetto alla base del modello ad effetti casuali che, al contrario di quello ad
effetti fissi, si assume che la variazione attraverso le entit sia casuale e non
correlata con le variabili indipendenti del modello
20
.
La scelta relativa a quale dei due modelli rappresenta la migliore specificazione per
il nostro caso pu essere fatta con il test di Hausman, che testa lassenza di
correlazione tra gli effetti individuali e le

e pertanto lassenza di una differenza


sistematica tra i valori dei parametri stimati nelle due regressioni. Se tale ipotesi
verificata entrambi i modelli forniscono stime consistenti, ma quelle ad effetti
casuali sono preferibili perch pi efficienti. Nel caso contrario il metodo di stima da
adottare quello ad effetti fissi in quanto le stime ad effetti casuali non sono
consistenti.

Nel nostro caso Prob
2
superiore a 0,05 e quindi utilizziamo il modello ad
effetti casuali.
Se il modello non contiene effetti non osservati, una semplice regressione OLS
(ordinary least square) efficiente, cio lo stimatore dei minimi quadrati

20
la differenza fondamentale tra gli effetti fissi e gli effetti casuali se leffetto individuale non
osservato esprime degli elementi che sono correlati con i regressori del modello, non se questi effetti
siano stocastici o meno (Greene, 2008).
Tabella 11 - Test di Hausman
--------- Coefficienti ---------
(b) (B) (b-B) sqrt(diag(V_b-V_B))
fixed S.E.
Matchday -0,0017661 -0,0008986 -0,0008674 0,0078217
Broadcasting 0,0082419 0,0084196 -0,0001777 0,0010985
Commercial 0,0042296 0,0021405 0,0020891 0,0030963
Wages -0,0072078 -0,0059436 -0,0012643 0,0012455
Net_transfer -0,0006843 -0,0009595 0,0002753 0,0006041
Attendance 0,0210750 0,0027883 0,0182867 0,0103745
Position 0,0500705 0,2849210 -0,2348505 0,1616214
IND_UEFA -0,0000856 -0,0001519 0,0000663 0,0003657
b = consistente sotto Ho e Ha
B = inconsistente sotto Ha; efficiente sotto Ho
Test: Ho: differenza nei coefficienti non sistematica
chi2(8) = (b-B)' [(V_b-V_B)^(-1)](b-B)
= 14,49
Prob
>
chi2 = 0,0698
Fonte: calcoli propri
50

generalizzati fornisce stime consistenti e asintoticamente efficienti dei coefficienti di
regressione.
Lassenza del fattore non osservato verificabile attraverso il test di Breusch e
Pagan, basato sul moltiplicatore di Lagrange. Sotto lipotesi nulla, la varianza dei
residui idiosincratici OLS nulla, cio la varianza tra le entit pari a zero e quindi
non esistono significative differenze tra le varie entit.

Nel nostro caso Prob
2
inferiore a 0,05 e quindi il test rifiuta lipotesi nulla.
Pertanto corretto utilizzare il modello ad effetti casuali.
4.4 Risultati
La tabella 13 sintetizza i risultati della regressione effettuata.
Il modello di regressione adottato spiega il 44,75% della varianza di IND_RED (R
2

= 0,4475), valore considerato decisamente buono ai fini della nostra analisi.
Linterpretazione dei coefficienti di regressione complessa, in quanto essi
comprendono sia gli effetti within sia gli effetti between. I coefficienti esprimono
quanto varia mediamente la variabile dipendente per una variazione di una unit (nel
tempo e tra le squadre) di una variabile indipendente, tenendo costanti i valori delle
altre variabili. Per esempio laumento di una unit (pari a 1 milione) dei ricavi da
broadcasting, in costanza delle altre variabili, produrrebbe un aumento di 0,0084196
di IND_RED, che corrisponderebbe ad un incremento del 16,7% di IND_RED
medio del panel (che pari a -0,0504314, cio -5,04%). Analogamente laumento di
una unit (pari a 1 milione) di Wages (costo del personale) produrrebbe una
Tabella 12 - Test di Breusch e Pagan
IND_RED [team, t] = xb + u
[
team
]
+ e
[
team, t
]
Risultati stimati:
Var sd = sqrt(Var)
IND_RED 0,0393642 0,1984040
e 0,0162688 0,1275491
u 0,0087105 0,0933303
Test: Var (u) = 0
chi2(1) = 10,11
Prob
>
chi2 = 0,0015
Fonte: calcoli propri
51

diminuzione di IND_RED di 0,0059436 (diminuzione dell11,8% di IND_RED
medio).

Ci che tuttavia risulta evidente che le variabili che influiscono in maniera pi
significativa sul nostro indice di redditivit sono Broadcasting e Wages, che come
visto precedentemente hanno una forte correlazione tra loro. I valori di p di
entrambe queste variabili infatti rigettano lipotesi che ogni coefficiente sia uguale a
zero (p per entrambe pari a 0,000). Il valore del coefficiente di regressione sopra
indicato ci indica che Broadcasting la variabile che influenza di pi lindice di
redditivit.
Per quanto riguarda le altre variabili Net_transfer ha uninfluenza statisticamente
irrilevante, anche per il valore molto basso del suo coefficiente di regressione.
Position ha un effetto poco significativo su IND_RED; il fatto che non sia del tutto
irrilevante, come accade invece per laltra variabile che analizza i risultati sportivi
(IND_UEFA), da legarsi alla correlazione elevata che c fra la variabile in
questione e i ricavi da broadcasting.
Le rimanenti variabili non hanno effetti statisticamente significativi su IND_RED.
Tabella 13
Robust
IND_RED Coeff. standard error z P
>

|z|
Matchday -0,0008986 0,0016626 -0,54 0,589
Broadcasting 0,0084196 0,0018496 4,55 0,000
Commercial 0,0021405 0,0019078 1,12 0,262
Wages -0,0059436 0,0012320 -4,82 0,000
Net_transfer -0,0009595 0,0006277 -1,53 0,126
Attendance 0,0027883 0,0035419 0,79 0,431
Position 0,2849210 0,2036481 1,40 0,162
IND_UEFA -0,0001519 0,0003118 -0,49 0,626
costante -0,3829255 0,1047579 -3,66 0,000
Numero di osservazioni 97
Numero di gruppi 20
R-sq within 0,3440
R-sq between 0,5672
R-sq overall 0,4475
Fonte: calcoli propri
52

Il fatto che anche per il nostro campione, che rappresenta landamento dei 20 club di
Premier League negli ultimi cinque anni, i risultati sportivi non abbiano alcuna
sostanziale influenza sulla redditivit dei club coerente con i gi citati risultati di
Szymanski e Kuypers (1999) e Barajas, Fernndez-Jardn e Crolley (2005).
A questo punto abbiamo pensato di verificare, anche nel nostro caso, linfluenza dei
risultati sportivi sui ricavi dei club.
Per far ci abbiamo effettuato tre regressioni ad effetti fissi (i test di Hausman ci
hanno consigliato in tal senso) aventi come variabili indipendenti Position e
IND_UEFA e come variabili dipendenti rispettivamente Matchday, Broadcasting e
Commercial.



Tabella 14
Robust
Matchday Coeff. standard error t P> |t|
Position 9,7270660 3,4999820 2,78 0,012
IND_UEFA 0,0362755 0,0143997 2,52 0,021
costante 17,6317500 2,7799700 6,34 0,000
Numero di osservazioni 99
Numero di gruppi 20
R-sq within 0,2194
R-sq between 0,7445
R-sq overall 0,6774
Fonte: calcoli propri
Tabella 15
Robust
Broadcasting Coeff. standard error t P> |t|
Position 61,7786300 22,2979800 2,77 0,012
IND_UEFA 0,0350536 0,0487979 0,72 0,481
costante -11,0441300 17,6630300 -0,63 0,539
Numero di osservazioni 99
Numero di gruppi 20
R-sq within 0,1617
R-sq between 0,9107
R-sq overall 0,7579
Fonte: calcoli propri
53


I risultati delle regressioni - esposti nella tabelle 14, 15 e 16 - ci mostrano che per
quanto riguarda i ricavi da gare entrambe le nostre variabili hanno un effetto
significativo ed una forte influenza (la posizione di lega influisce un po di pi), per
i ricavi da broadcasting solo Position ha un effetto significativo ed una forte
influenza, mentre per i ricavi commerciali (che comunque per il nostro campione
rappresentano mediamente solo il 25% dei ricavi complessivi del quinquennio)
Position ha un effetto poco significativo ma comunque una moderata influenza,
mentre IND_UEFA ha uninfluenza statisticamente irrilevante.
I risultati raggiunti appaiono quindi totalmente coerenti con i risultati ottenuti dagli
autori sopra citati.
Quale interpretazione si pu dare dei risultati ottenuti? Cosa deve fare un club per
aumentare la propria redditivit?
Il fatto che i risultati sportivi non presentino una significativa influenza sulla
redditivit dei club potrebbe sembrare apparentemente strano, dal momento che
opinione comune che costituiscano un fattore importante per far s che i risultati
economici di un club migliorino. Ma ci sono tanti esempi, in Inghilterra e nelle altre
leghe europee, di club con ottimi risultati sportivi - spesso trainati da importanti
campagne acquisti di talenti internazionali, sostenute dai mezzi dei proprietari - ma
con risultati economici fortemente deficitari.
La forte influenza dei ricavi da broadcasting sulla redditivit dei club in parte
dovuta alla specificit del sistema Premier League. Il meccanismo di distribuzione
delle risorse dalla Premier League ai club fortemente egualitario e questo,
Tabella 16
Robust
Commercial Coeff. standard error t P> |t|
Position 17,7742600 10,3110200 1,72 0,101
IND_UEFA -0,0100251 0,0393387 -0,25 0,802
costante 8,4869710 8,6228940 0,98 0,337
Numero di osservazioni 99
Numero di gruppi 20
R-sq within 0,0419
R-sq between 0,3440
R-sq overall 0,2881
Fonte: calcoli propri
54

sostenendo la competitivit della lega, contribuisce ad incrementare la grande
popolarit del calcio inglese, sia tra i tifosi sia nei media, nazionali ed internazionali.
E proprio la crescente diffusione del calcio inglese allestero sta sostenendo, grazie
allaumento dei ricavi legati ai diritti di trasmissione internazionale, lincremento dei
ricavi da broadcasting.
Allinternazionalizzazione del sistema calcio inglese si accompagna spesso una pi
efficiente gestione manageriale assente, ad esempio, nella maggior parte dei club
italiani.
In Spagna e Italia infatti quasi tutti gli sforzi economici e di gestione vengono
effettuati con il solo scopo di migliorare i risultati sportivi, ma questi, come abbiamo
visto, non influiscono di per s sui risultati economici degli stessi club e il sistema
alla lunga rischia di collassare, con una sempre maggior necessit di interventi di
carattere strutturale a causa dellentrata in vigore delle regole del fair play
finanziario (di cui si accenner nel prossimo capitolo).
Lo stesso sistema inglese evoluto cos nel tempo, in precedenza infatti era simile a
quello spagnolo ed italiano, ed anzi rispetto ad essi godeva di una minore popolarit
a livello internazionale.
La sprovincializzazione avvenuta con la creazione della Premier League, e anche
con lingresso di molti investitori stranieri, ha condotto ad una maggior presenza nei
club di figure professionali non provenienti dal mondo del calcio, e quindi
allingresso di nuove capacit e sensibilit gestionali.
Lanalisi empirica effettuata mostra inoltre quanto si debba porre attenzione alla
gestione dei costi del personale, che indicano s la presenza di una rosa di giocatori
importanti e quindi prospetticamente migliori risultati sportivi, ma che se non
supportata da una gestione oculata e lungimirante rischia di non essere pi
sostenibile.
E allordine del giorno la discussione interna in sistemi calcistici storici come
quello spagnolo e quello italiano sul come raggiungere i risultati ottenuti in breve
tempo dal calcio inglese, e questa analisi empirica non fa altro che mostrarne la sua
specificit.
Si evidenzia quindi limportanza non del risultato sportivo fine a s stesso ma del
risultato sportivo sostenibile, attraverso un sistema di distribuzione delle risorse pi
55

equo, una maggiore internazionalizzazione, un management professionale in grado
di effettuare scelte forse meno popolari (si pensi ad esempio a una diversa gestione
della politica dei costi del personale, dal momento che, come abbiamo visto,
unaltra variabile che influisce in maniera molto significativa sulla redditivit) ma
che portino il club a raggiungere una maggiore solidit. La sostenibilit dei risultati
sportivi passa anche per lo sviluppo delle strutture dei club, in particolare del settore
giovanile, la cui crescita pu contribuire a limitare gli investimenti nelle campagne
trasferimenti e a calmierare le retribuzioni dei giocatori. In fin dei conti per un club
acquistare un giocatore importante al suo top (con gli elevati costi salariali connessi)
come per un investitore acquistare delle azioni ai prezzi massimi, nonostante si
possano avere buoni rendimenti non quasi mai un buon investimento.
Il risultato sportivo non pu pi essere lunico indicatore a cui prestare attenzione,
ma deve essere visto come lo scopo da raggiungere attraverso scelte in parte di
sistema ed in parte gestionali dei singoli club.
Questo linsegnamento che d il sistema calcio inglese, e i risultati ottenuti dalle
nostre regressioni non fanno altro che evidenziare ci.


56

5. Uno sguardo al futuro: il fair play finanziario
Ci di cui si parlato finora un mondo in continua evoluzione, e rischia di
cambiare radicalmente con le norme relative al fair play finanziario, fortemente
volute dallattuale presidente dellUEFA Michel Platini.
Nel mese di settembre 2009 il concetto di fair play finanziario veniva approvato
allunanimit dal Comitato Esecutivo dellUEFA, avendo probabilmente influito
sullaccelerazione del progetto una sessione estiva di calcio mercato in cui alcuni
club, fra tutti il Manchester City e il Real Madrid, hanno dato via a una serie di
acquisti record ponendo la questione della sostenibilit finanziaria degli stessi e di
come garantire una maggiore competitivit nei campionati europei bilanciando lo
strapotere economico di alcune societ.
Dopo un lungo periodo di consultazioni il 27 maggio 2010 la UEFA adottava quindi
le UEFA Club Licensing and Financial Fair Play Regulations, con lo scopo di
introdurre pi disciplina e razionalit nelle finanze dei club, ridurre la pressione
su salari e quote di ingaggio, limitare gli effetti dell'inflazione, incoraggiare i club a
non spendere pi di quanto guadagnino, garantire lestinzione dei debiti in modo
tempestivo e tutelare la fattibilit a lungo termine nel calcio europeo
21
.
Si fa notare che diversi club europei che partono da una posizione di ricavi non
ottimale e decisamente inferiore a quella di societ storiche e blasonate hanno
protestato con largomentazione che sia praticamente impossibile raggiungere ricavi
importanti senza investire su un parco giocatori di livello elevato, sostenendo
implicitamente che la disciplina in questione altro non farebbe che conservare lo
status quo.
Questo tuttavia non esatto, poich da quando il progetto stato annunciato stato
dato un periodo di tempo piuttosto amplio per prepararsi alla nuova era, poich molti
club di vertice hanno s ricavi importanti ma alcuni di questi anche unelevata
esposizione debitoria da sanare e, cosa ancora pi importante, poich come abbiamo
visto vi una certa correlazione fra ricavi e strutture adeguate o politiche
lungimiranti, le quali non sono in alcun modo limitate dal fair play finanziario, ma
anzi incoraggiate.

21
Comunicato stampa UEFA del 31 agosto 2012.
57

In ogni caso, come pi volte annunciato dallo stesso presidente Platini, non vi
alcuna possibilit di tornare indietro e in questo senso va letta la formazione
dellOrgano di controllo finanziario dei club (Club Financial Control Body - CFCB)
nel giugno del 2012, che ha sostituito il precedente Panel di controllo finanziario per
club in attivit dal maggio 2010.
Ma quali sono nello specifico le regole del fair play finanziario, quali le
conseguenze per chi le infrange, e quali club inglesi sono in regola?
Per prima cosa si ritiene opportuno evidenziare come il regolamento in questione sia
in vigore dallestate del 2011 e la prima valutazione dei bilanci verr effettuata
prima delle assegnazioni delle licenze UEFA relative alla stagione 2013/14, con
riferimento ai bilanci dei club relativi agli esercizi che terminano nel 2012 e 2013.
Lobiettivo principale che si pongono le regole in questione quello di portare i club
al pareggio di bilancio (break-even rule), e in questo senso la normativa piuttosto
netta, nonostante lasci alle squadre il tempo di mettersi in regola.
Infatti inizialmente il deficit di bilancio (inteso come differenza tra ricavi connessi
con lattivit calcistica e costi conseguenti) consentito per le stagioni 2013/14 e
2014/15 di 45 milioni netti complessivi, mentre non sar consentito un disavanzo
superiore a 30 milioni totali per il triennio 2015/16, 2016/17 e 2017/18 e dal
2018/19 non si potranno superare i 5 milioni di deficit annuo.
Per cui dal 2018 in poi i club che vorranno partecipare alle competizioni europee
non potranno avere i bilanci in perdita, eccezion fatta per la soglia di tolleranza di
5 milioni di cui sopra.
In caso di club non in regola esisteranno tre soglie di sanzioni: la prima prevede il
divieto di schierare in competizioni europee giocatori acquistati nella sessione di
mercato invernale, la seconda prevede delle trattenute sui premi e la terza, nei casi
pi gravi, lesclusione dalle competizioni UEFA.
Tuttavia, per il solo biennio 2013/14 e 2014/15, la UEFA terr in considerazione
anche landamento del trend di riduzione delle perdite, se leccessiva perdita
causata da costi del lavoro legati a contratti stipulati precedentemente al giugno
2010, e limpatto delle variazioni dei tassi di cambio.
Il campionato che pi di ogni altro si fa trovare pronto al rispetto del regolamento
quello tedesco, seguito da quello inglese; tuttavia, nonostante la Premier League
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presenti al proprio interno le situazioni pi variegate, vale la pena di notare come la
Football League abbia deciso di far proprie le regole del fair play finanziario a
partire dalla stagione in corso (2012/13), obbligando cos le squadre che partecipano
alla seconda, terza e quarta serie inglese a sottostare al regolamento in questione.
Questa misura stata presa per contribuire a diffondere la cultura del pareggio di
bilancio per le societ calcistiche inglesi fin dalle serie inferiori.
Grandi polemiche ci sono state riguardo ai contratti fra Manchester City ed Etihad
Airways, da molti giudicati come un modo per drogare i conti e aggirare le
normative; Arsene Wenger, allenatore dellArsenal, uno dei pochi club gi oggi in
regola, nel mese di luglio 2011 chiese alla UEFA di bloccare il contratto di
sponsorizzazione che rinominava lo stadio in cui gioca il Manchester City (di cui
proprietario il Manchester City Council, cio il comune di Manchester) Etihad
Stadium, ponendo cos allattenzione pubblica una delle contraddizioni del nuovo
regolamento europeo
22
.
La UEFA ha deciso di non commentare la situazione in questione, studiando
eventuali azioni legali, ma stato il Consiglio dEuropa attraverso un report
pubblicato nel marzo del 2012 a sollecitare la UEFA ad una risoluzione del caso,
vietando le auto-sponsorizzazioni per evitare lelusione delle norme del fair play
finanziario
23
.
Tuttavia alcuni effetti sono gi chiaramente visibili e riscontrabili: come da analisi
della UEFA si riscontra un calo del 36% della spesa complessiva europea per i
trasferimenti dei calciatori nel gennaio 2012 rispetto al gennaio dellanno
precedente, con un solo trasferimento superiore ai 15 milioni rispetto ai nove del
gennaio 2011.
Inoltre la somma della spesa per trasferimenti delle sessioni invernale ed estiva del
2012 ( 2.065 milioni in tutti i paesi aderenti alla UEFA) rappresenta il 75% della
media degli stessi fra il 2008 e il 2011, mostrando cos un sensibile calo
complessivo.

22
The Guardian - 13 luglio 2011.
23
Daily Mail - 7 marzo 2012
59

Inoltre ha effettuato una verifica al 30 giugno 2012 sui 237 club iscritti alle
competizioni UEFA: rispetto al 30 giugno 2011 vi stato un calo del 47% dei debiti
scaduti per stipendi, imposte e trasferimenti.
E quindi possibile prevedere in Europa un cambiamento nella gestione dei club da
parte delle propriet, puntando sempre di pi allo sviluppo di strutture e
management in grado di massimizzare i ricavi perfino a prescindere dai risultati
sportivi; una cosa certa, la Premier League in questo maestra.

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6. Conclusioni
Il breve lavoro concluso ha cercato, in modo sintetico, di analizzare le relazioni
esistenti tra i risultati economici dei club di Premier League e una serie di variabili
economiche e sportive.
Si quindi illustrato e spiegato il funzionamento di una societ di calcio inglese, e
dopo aver confrontato il massimo campionato inglese con gli altri quattro maggiori
campionati europei attraverso lanalisi dei rispettivi ricavi, salari, risultati sportivi,
eventuali legami fra essi e spiegando la specificit del mercato calcistico, e a
maggior ragione di quello inglese, sono stati citati degli studi in materia.
Si quindi proceduto con una propria analisi empirica, che aveva appunto lo scopo
di capire da cosa dipenda maggiormente la redditivit di un club, stimata attraverso
il rapporto fra risultato operativo e totale delle attivit, giungendo alla conclusione
che su questa influiscono in maniera decisamente significativa e rilevante i ricavi da
broadcasting, al cui aumento si ottiene un miglioramento dei risultati economici, e il
costo del personale, al cui aumento si ottiene un peggioramento degli stessi;
maggiormente rilevante linfluenza dei primi rispetto al secondo.
Infine, prima di fare un accenno al fair play finanziario, che potrebbe effettivamente
cambiare la politica di molti club europei, sono state confermate tutte le ipotesi da
cui si partiva sulla base di precedenti studi in materia, confermando quindi
linfluenza dei risultati sportivi sui ricavi ma non degli stessi direttamente sui
risultati economici dei club.


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