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“Fatemi posto nel vostro cuore; voi già lo avete nel mio”
“Dio ama chi done con gioia” ed ho provato a spendere la vita per amare
Con queste parole Mons. Muratore, nel giorno in cui è stata resa nota
la sua nomina, si è rivolto alla Chiesa agrigentina
Carissimi fratelli e amici della Chiesa agrigen- Lungo il cammino ho imparato che “Dio ama fiscale, profumare di popolo… è stata l’esperien-
tina chi dona con gioia” (Hilarem datorem diligit za che ho vissuto nella stagione più felice della
Se un’ impronta vorrei che rimanesse nei Deus) ed ho provato a spendere la vita per mia vita”.
vostri cuori della mia vita vissuta con voi fino amore. il Signore mi ha fatto dono di incontri *I miei otto anni di Vicario Foraneo di
ad ora, vorrei che fosse espressa da una sola stupendi e formidabili che hanno segnato la mia Agrigento, anni ’90, mentre continuavo il servi-
parola di Paolo che mi ha sempre affascinato: esistenza: quanti volti, quanti cuori, quante zio parrocchiale, sono stati gli anni dell’apertu-
“Siamo stati amorevoli in mezzo a voi”. sementi, quanti progetti elaborati e realizzati ra ad orizzonti più vasti: ho amato questa città
So che non è giusto che io mi attribuisca qual- insieme. di Agrigento, ho cercato di servire con passione e
cosa o che dia un giudizio su di me; ma questa *I miei nove anni di vice-parroco, anni ’70, di lavorare decisamente per la comunione. Con
è stata la molla della mia vita o almeno il desi- sono stati gli anni dell’appropriarsi della fede: il presbiterio abbiamo vissuto esperienze impor- Sono contento di essere stato presbitero di que-
derio di provarci mi ha spinto sempre a ricercar- una fede scoperta, inventata e sperimentata con tanti in quegli anni: visite foraniali, incontri sta nostra santa Chiesa, che amo.
la.Non so se ci sono riuscito pienamente, sicura- giovani e adulti della parrocchia Madonna di con i consigli pastorali parrocchiali, documenti Maria, Aiuto dei cristiani e Madre della
mente alcune volte no. Ma le intenzioni sono Fatima: anni fondamentali, segnati dall’espe- e interventi sulla città, pastorale estiva. Chiesa sia la vostra guida, vi accompagni e vi
state sempre proiettate al positivo. Se in qualche rienza della vita dei gruppi, dei campi di lavoro, *I miei dieci anni di Vicario Generale sono protegga.
cosa posso aver mancato all’amore verso qualcu- delle settimane di deserto, dall’esperienza della stati anni che non riesco bene a definire; da un Auguro al Vescovo, al popolo santo di Dio e in
no, gliene chiedo scusa. comunione. canto sono belli perché abbiamo lavorato insie- modo particolare ai presbiteri e ai diaconi, di
Ad essere amorevoli lo si impara. Quello che *I miei primi dieci anni di parroco, anni ’80, me per progetti pastorali significativi e affasci- inventare strade nuove, con passione e con
sono e che ho mi è stato regalato dalla mia terra, sono stati gli anni più belli della mia vita. Mi nanti – in particolare gli Itinerari di tipo catecu- coraggio, e di coltivare sogni grandi. Un volto
dalla mia famiglia, dalle tante persone che mi sono rispecchiato tanto in alcune parole di don menale per una chiesa missionaria ed estrover- nuovo della nostra Chiesa agrigentina è possibi-
hanno amato e mi hanno colmato di tenerezza. Tonino Bello, che vi riporto: “Quello che ho vis- sa e i Sentieri di Comunione - dall’altro canto le, ci sono tante energie e tante ricchezze. Basta
In questa terra ci sono le mie radici con tutto suto da parroco non lo potrò mai dimenticare. anni problematici per le tante vicende che li crederci! E principalmente basta fidarsi sempre
quello che mi hanno dato: l’amore, la fede, i Stare in mezzo alla gente, chiamare i parroc- hanno caratterizzati e per la difficoltà che sem- del soffio dello Spirito che continuamente apre
valori, la speranza, la tenacia, la concretezza, la chiani per nome, entrare nelle loro case in pre comporta qualsiasi forma di mediazione. strade, indica percorsi e lavora con noi per rea-
poesia della vita. momenti di festa e di dolore, vivere con loro il Sicuramente per me anni di grande matura- lizzarli.
Dal grembo della nostra madre Chiesa è ger- gaudio della domenica, progettare con loro i zione umana, spirituale e pastorale. Ho impara-
mogliata la mia vocazione e il desiderio di vive- momenti forti della vita parrocchiale, avere a che to ogni giorno in modo nuovo a servire, donare Vi abbraccio tutti.
re la vita nel dono e nell’amore. fare con i poveri con nome, cognome e codice e amare. Di tutto rendo grazie al Signore. Don Salvatore
4 ...in DIALOGO Chiesa
Febbraio 2009
clusa la settimana ecumenica durante la quale la na, non deve essere tanto un obbiettivo da per- tere anche sui rischi che tutto questo immenso
Chiesa ha pregato per l’unità dei cristiani sul seguire come se tutto dipendesse da scelte o fermento comporta. Il pericolo più incombente è
tema: “Che formino una cosa sola nella tua progetti pastorali, ma deve essere in primo quello di cadere nell’idolatria dell’appartenenza,
mano” (Ez 37,17). “La conversione di san Paolo luogo il coltivare e far crescere la certezza che nel dimenticare che ogni esperienza di fede è via
ci offre il modello e ci indica la via per andare “è la comunione con il Cristo risorto che ci dona che conduce a Cristo e che proprio per questo
verso la piena unità”, lo ha detto il Papa all’ome- l’unità” (Benedetto XVI). Il mio non è un invito non si può ne assolutizzare ne considerare supe-
lia, aggiungendo: “l’unità richiede una conversio- al disimpegno o a vivere una fede ripiegata su se riore ad altre. Vivere in pienezza la propria
ne dalla divisione alla comunione, dall’unità feri- stessa e chiusa in uno sterile quanto angusto e “militanza” non come un valore assoluto ma
ta a quella risanata e piena. Questa conversione è miope intimismo, ma a guardare ancora una relativo (all’intero Corpo di Cristo), spendendo
dono di Cristo risorto, come avvenne per san volta a Paolo che si è fatto paladino di questa energie e risorse per annunciare l’unico Vangelo
Paolo”. E’ quindi necessario riflettere breve- unità, che ha annunciato con fatica e sudore alle godendo della multiforme varietà di carismi pre-
mente sulla straordinaria esperienza di fede vis- comunità da Lui fondate che non erano le appar- senti nella Chiesa, sostituendo all’autoreferen-
suta da quest’uomo che aveva dedicato fino a tenenze particolari che potevano avere il zialità la ricerca del confronto e dello scambio di
quel momento ogni energia allo studio della sopravvento sull’unico e grande legame con esperienze, per rendere più ricca l’intera comu-
Legge a alla sua osservanza e che improvvisa- Cristo, il solo che può trasformare le diversità da nità ecclesiale e di riflesso anche la società civi-
mente conquistato dall’amore di Cristo rinuncia ostacolo che ci separa, a ricchezza nella condivi- le. Trovare tempo e spazio per non servire sol-
alla propria perfezione, abbracciando l’umiltà di sione delle molteplici espressioni della fede tanto il proprio movimento ma divenire sensibi-
chi si mette senza riserve al servizio di Cristo comune. E’ stato detto che “il male è capace di li al richiamo alla cattolicità (universalità) che
per i fratelli. Se come ci insegna S. Paolo, è solo servirsi di tutto e in modo particolare del bene” (S. arriva dalla comunità parrocchiale, da quella dio-
in questa rinuncia a noi stessi e nella conformi- Fausti); tenere presente questo principio non cesana e dalla Chiesa tutta. Alla luce di quanto
6 ...in DIALOGO Nel mondo
Febbraio 2009
Una nuova tendenza: La risata di Spinoza, sul valore e la grandezza della condot-
ta Etica di fronte alle circostanze tragiche e ai fatti crudeli
zante e appiattita sul presente ‘Nessun elogio dell’irraziona-
lità in Harry Potter’ scrive Ragazzoni - e nessuna distruzio-
il racconto filosofico della storia che ci impongono, se siamo eticamente coeren-
ti, di fare scelte nettamente a favore del Bene, magari a
ne della ragione. Bensì la decostruzione della ragione dog-
matica come apertura della ragione a ciò che non è ricondu-
costo della vita, come avviene al personaggio del racconto; cibile al calcolo e al calcolabile. Cosa che, se da un lato affa-
Policoro News
Nasce una
Un contro-modello che parli alla società senza necessariamente rifletterla
1. Gaetano Maria Avarna † 2. Rosario Vincenzo Benza † 3. Camillo Milana † 4. Melchiorre Lo Piccolo †
(26 giugno 1818 - 1841 deceduto) (25 luglio 1844 - 1847 deceduto) (17 febbraio 1851 - 1858 deceduto) (23 dicembre 1858 - 1881 deceduto)
8. Pio Giardina † 9. Clemente Gaddi † 10. Costantino Trapani, O.F.M. † 11. Salvatore Di Salvo †
(8 agosto 1942 - 18 febbraio 1953 deceduto) (24 giugno 1953 - 21 luglio 1962 nominato (4 ottobre 1962 - 29 ottobre 1976 nominato (20 dicembre 1976 - 9 aprile 1984 dimesso)
arcivescovo coadiutore di Siracusa) vescovo di Mazara del Vallo)
...in DIALOGO
periodico della Diocesi di Nicosia
n. 2/09