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Sono i miei ricordi di trentanni di scuola: dal 1952 al 1982. Sono poesie, prose e canti: il fior fiore che costitu un messaggio di amore, da me offerto ai fanciulli, per le cose semplici e pure create da Dio per la nostra gioia.
San Biagio Platani, 28 agosto 2001

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Autunno
Autunno. Gi lo sentimmo venire nel vento dagosto, nelle piogge di settembre: torrenziali e piangenti, e un brivido percorse la terra che ora, nuda e triste, accoglie un sole smarrito. Ora passa e declina, in questautunno che incede il miglior tempo della nostra vita e lungamente ci dice addio. Vincenzo Cardarelli

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Il testamento di un albero
Lascio le foglie al vento, lascio i miei fiori al mare, i frutti al sole e poi tutti i semetti a voi: a voi, poveri uccelli, perch mi cantavate la canzone nella bella stagione; e voglio che gli stecchi quando saranno secchi facciano il fuoco per i poverelli. Renzo Pezzani

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La preghiera della foresta


Uomo! Io sono il calore del tuo focolare per le freddi notti dellinverno. Io sono lombra amica quando, destate, dardeggia il sole, e sono anche la trave della tua casa, il legno liscio della tua tavola, il letto nel quale tu riposi. Io sono il legno con cui far le barche e gli agili velieri, sono il manico della laboriosa zappa, la porta che chiude i segreti della casa. Io sono il legno della tua culla e della tua bara. Io sono il pane della bont, il fiore della bellezza. Ascolta la mia preghiera, uomo, non mi distruggere!
( da Lamico dellalbero di Gilbert Ancieau, Ed. La Scuola - Brescia )

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I gufi
Cera una volta una coppia di gufi, che viveva eternamente felice in una vecchia muraglia. Accanto a loro vi era una fattoria, con ogni sorta di volatili che non pensavano mai ad altro che a mangiare e bere. E, rimpiazzatisi dacqua e di cibo, i polli e le oche, i tacchini e le anatre, cominciavano a beccarsi. Era cos tutto lanno. Dun tratto, il pavone scopr i gufi nel loro nascondiglio e si chiese, stupito, perch non bisticciassero mai. Come facevano ad essere cos felici? Lassemblea dei volatili sugger che il pavone facesse visita ai gufi, e chiedesse loro perch mai vivessero cos tranquilli e pacifici. Con un inchino, messer pavone accett lalto incarico. Si avvi gongolando in tutto il suo fasto e, giunto davanti alla casa dei gufi, fece la ruota tra un gran frusciar di penne e gratt con la zampa per farsi notare. Quando sentirono che cosa voleva sapere, i gufi spalancarono tanto docchi, e risposero: Be, caro pavone, va a prendere i tuoi amici, e vi spiegheremo tutto. Quando lintera assemblea dei gallinacei si fu riunita, la coppia prese a narrare della propria felicit: Quando viene primavera, ci rallegriamo che tutto si risvegli dal sonno invernale. Gli alberi si vestono di centinaia di gemme e foglioline; nei campi, migliaia di fiorellini sbocciano; tutto intorno

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a noi pieno dallegria. Intorno ad ogni fiore volteggiano farfalle, calabroni e libellule; le api volano di calice in calice, e raccolgono miele dai girasoli dorati. Eccola la bellestate! Quando tutta la natura si svegliata e gli alberi dondolano le loro teste fronzute, e tutto ci che pioggia e sole hanno nutrito cresce rigoglioso, noi ci sediamo allombra in un angolino del bosco e siamo felici e soddisfatti. Presto autunno, e il ragno, che si goduto lestate al riparo di una foglia, tesse la sua rete per trattenere ancora un p le fronde stanche. E quando tutte le foglie sono cadute e la terra coperta di neve, ce ne torniamo qui, nella nostra vecchia casa e viviamo tranquilli per tutta la durata dellinverno. che sciocchezza! chiocciarono le galline e le oche, i pavoni e le anatre, poich non avevano capito nulla. Felici, cos, non si pu essere! E, preferendo continuare a dar spettacolo, mangiare, bere e bisticciarsi, voltarono loro la schiena e ripresero la solita vita. I gufi si strinsero ancor pi luno allaltro e, ammiccando con i loro occhioni rotondi, tornarono ad immergersi in pensieri pacifici e sereni.
Celestino Piatti
(da I Gufi, Emme Edizioni, Milano)

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, Sera d ottobre
Lungo la strada vedi sulla siepe ridere a mazzi le vermiglie bacche: nei campi arati tornano al presepe tarde le vacche. Vien per la strada un povero che il lento passo tra foglie stridule trascina: nei campi intuona una fanciulla al vento: Fiore di spina!... Giovanni Pascoli

Lo sbaglio del gallo


Alla casetta dove dormiva un gallo picchi la luna uscita fuor dal mare. Vedendo laria empirsi di corallo, si scosse il gallo, e si butt a cantare: Chicchirichi! Il sole qui!. Tanto cant che udirono le stelle, e risero tra lor del grosso abbaglio: ma un vecchio asino aperse le mascelle e protest con un sonante raglio! Angiolo Silvio Novaro

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Bambi
La nascita di Bambi
... Tutto intorno crescevano noccioli, cornioli, prugnoli e giovani sambuchi. Alti aceri, con faggi e querce formavano un verde tetto sopra il macchione; il terreno bruno e duro era coperto di felci, piselli selvatici e salvie. Contro il suolo sappiattivano foglie di violette che avevano gi fiorito, e di fragole che cominciavano allora a fiorire. Attraverso il folto fogliame irrompevano i raggi del sole mattutino formando come un tessuto dorato. Tutta la foresta echeggiava di voci diverse che la penetravano di una lieta eccitazione. Il riggolo lanciava incessanti grida di gioia, i piccioni tubavano senza tregua, i merli fischiavano, i fringuelli gorgheggiavano, le cingallegre pigolavano. In mezzo a quel coro si levava lacerante lo stridio rissoso delle ghiandaie, la risata ciarliera delle gazze, irrompeva metallico lo strido dei faggiani. A tratti su tutte quelle voci dominava il grido squillante e breve di un picchio. Richiami di falchi passavano acuti e penetranti sopra le cime degli alberi, e il rauco coro delle cornacchie durava continuo. Il piccolo non capiva nulla di quei canti, di quei richiami, di quei discorsi. Non li ascoltava ancora. Neppure percepiva i profumi esalati dalla foresta.Udiva

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soltanto il lieve crepitio del suo mantello mentre era lavato, scaldato, baciato, sentiva soltanto lodore vicino del corpo della madre. Si stringeva contro quel calore benefico, aveva fame: cerc intorno la fonte della vita e la trov. Mentre succhiava, la madre continuava a carezzarlo, Bambi bisbigliando. Insieme, alzava ad ogni momento la testa, drizzava le orechie e interrogava il vento. Poi, tranquilla e felice, riprendeva a baciare il suo piccolo. Bambi, ripeteva, mio piccolo Bambi.

, L estate di Bambi
Ora, nei primi giorni destate, gli alberi, silenziosi sotto lazzurro cielo, stendevano le braccia a ricevere il calore vivificante del sole. Sulle siepi, sui cespugli delle forre sbocciavano fiori, stelle bianche, rosse, gialle. Su pi di un arbusto gi cominciavano a riapparire le gemme dei frutti, che coprivano le cime sottili dei rami: tenere, salde e risolute come piccoli pugni chiusi. Dal suolo sorgevano fiori variopinti, dogni sorta, s che nella penombra della foresta esso risplendeva in una silenziosa e fervida letizia di colori. Dappertutto si sentiva un odore di fronde fresche, di fiori, di zolle umide, di legno verde. Dallalba al tramonto tutto il bosco risuonava di mille voci, da

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mattina a sera nellodorosa solitudine cantavano e ronzavano api, vespe, calabroni. In quei giorni Bambi visse la sua prima fanciullezza... ... A differenza che nel bosco, l non vi era alcun pezzo di terra che non fosse coperto di erba: gli steli crescevano folti, stretti lun contro laltro, in uno splendido rigoglio, si scostavano dolcemente ad ogni passo e subito si raddrizzavano riconciliati. Lampia verde pianura era costellata di margheritine bianche, di fiori di trifoglio dalle teste violette sfumate in rosso, di gialli bottoni dorati e splendenti, di denti di leone... ... Sotto il cielo senza nubi il mattino era pieno di rugiade e di freschezza. Tutte le foglie degli alberi e dei cespugli ad un tratto presero ad esalare un profumo pi forte, la prateria effuse una fraganza che saliva in ampi cerchi sino alle cime degli alberi. Pip, dissero piano le cingallegre svegliandosi, ma, siccome durava ancora il grigio crepuscolo, per qualche tempo non dissero nulla. Regn un silenzio profondo. Poi dallalto echeggi un rauco grido di cornacchia. Le cornacchie serano svegliate e si scambiavano visite di vetta in vetta. Subito la gazza rispose: Sciakerasciak... credono forse che io dorma ancora?

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Allora, da ogni parte vicino e lontano, si levarono centinaia di piccoli richiami sommessi e isolati: pip! pip! tin!, nei quali si sentiva ancora il sonno e il crepuscolo. Ad un tratto un merlo vol sulla cima di un faggio, sul ramo pi alto che si drizzava sottile nellaria e, spaziando con lo sguardo lontano sopra gli alberi, vide il cielo livido e stanco della notte rosseggiare e rianimarsi ad oriente. Allora cominci a cantare. Veduto dal basso, pareva una macchiolina scura: il nero corpicino rassomigliava ad una foglia appassita. Ma il suo canto spargeva nella foresta un gran giubilo, al cui suono tutto si dest. Fringuelli, pettirossi e cardellini fecero udire trilli e cinguettii. I colombi con un grande schioccare di ali volarono da un luogo allaltro. I fagiani gridarono, e pareva che scoppiasse loro la gola: morbido e possente era il fruscio delle loro ali,ora che calavano al suolo dagli alberi dove avevano dormito. Ancora pi volte gettarono i loro gridi metallici, seguiti da un gorgoglio sommesso. Intanto, lass, nellaria, i falchi lanciavano il loro acuto e lieto: ia-ia-ia! Sera levato il sole. Diu-diu, esult il riggolo, volando di ramo in ramo, e il suo corpo rotondo e giallo splendeva ai primi raggi come unalata palla doro.

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, L autunno di Bambi
... Una sera, dopo lampi, tuoni e scrosci di pioggia, il cielo splendette azzurro e terso ai raggi del tramonto. Sulle cime dei rami allintorno cantavano merli e fringuelli, sugli arbusti cinguettavano le cingallegre, nellerba e tra i cespugli bassi echeggiavano i brevi gridi metallici dei fagiani, il picchio rideva giubilante, le colombe tubavano con intenso desiderio di amore... Una notte, piena del mormorio autunnale delle foglie che cadevano, la civetta lanci il suo grido acuto dalla cima di un albero... ... Per molti giorni la bufera aveva imperversato nella foresta, strappando le ultime foglie ai rami. Ora gli alberi sergevano completamente spogli...

, L inverno di Bambi

...La foresta giaceva di nuovo sotto la neve, ammutolita sotto il bianco e folto mantello. Si udivano soltanto richiami di cornacchie, a tratti lo strepitio preoccupato di una gazza, o i timidi cinguettii delle cingallegre. Poi il freddo si fece pi intenso, e tutto tacque. Laria cominci a tintinnare per il freddo...
Felix Salten
(da Bambi di Felix Salten, Ed. Garzanti)

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Fides
Quando brillava il vespero vermiglio, e il cipresso pareva oro, oro fino, la madre disse al piccoletto figlio: Cos fatto lass tutto un giardino. Il bimbo dorme, e sogna i rami doro; gli alberi doro, le foreste doro; mentre il cipresso nella notte nera scagliasi al vento, piange alla bufera.
Giovanni Pascoli

, L Angelo
Cammina un bimbo per la lunga strada solo, soletto, e non sa dove vada: piccolo il bimbo, grande la campagna, ma un Angelo lo vede e laccompagna.

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, L Angelo
Dice il Signore allAngelo: - Corri da quel bambino e restagli vicino. Non lo lasciar giammai. - Signor, cosa gli dico se mi chiede chi sono? - Digli: io sono un dono di Dio. Sono lamico. - E se piange che faccio? - Fa come il pastorello. Quel bambino un agnello e tu lo prendi in braccio. - E se gioca? - Tu giochi. I bambini innocenti van felici di pochi sassolini lucenti. - Se ha sonno, che ho da fare? Sono cos maldestro. - Mettilo in un canestro e lo fai dondolare. LAngelo via vol. Ed era gi lontano nel ciel, che si volt per chiedere pi piano: - E se ammala? Se muore? - Riportalo al Signore. Renzo Pezzani

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, L Angelo del Signore


1. Un angelo apparve a Maria, portando un messaggio del cielo. Le disse: O piena di grazia, la madre sarai di Ges. Non devi temere, Maria, perch ti ha scelta il Signore, ti ha scelta fra tutte le donne e adesso aspetta il tuo si.
Ave Maria, il Signore con te. Ave Maria, il Signore con te. Ave Maria, il Signore con te. Ave Maria, il Signore con te.

2. Io sono una piccola donna, ma credo nel mio Signore... si faccia di me ci che vuole: io dico con fede il mio si. Allora lo Spirito Santo copr del suo amore Maria ed ella divenne sua sposa e madre di Cristo Ges.
Rit. Ave Maria, il Signore con te...

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L Ave
La campana ha chiamato, e lAngelo venuto. Lieve lieve ha sfiorato con lala di velluto il povero paese; vha sparso un tenue lume di perla e di turchese e un palpito di piume; ha posato i dolci occhi su le pi oscure soglie... Poi, con gli ultimi tocchi, cullati come foglie dal vento della sera, se n andato via, a portar la preghiera degli umili a Maria.
Diego Valeri

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Dio
Dovunque il guardo giro, immenso Dio, ti vedo: nellopre tue tammiro, ti riconosco in me. La terra, il mar , le sfere parlan del tuo potere: tu sei per tutto, e noi tutti viviamo in Te. Se Dio veder tu vuoi guardalo in ogni oggetto, cercalo nel tuo petto, lo troverai con te. E se, dovei dimora non intendesti ancora, confondimi, se puoi: dimmi dovei non .
Metastasio
Nota: La prima parte tratta dalla Passione di Ges,

la seconda dalla Betulia liberata.

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Dio
Nellora che pel bruno firmamento comincia un tremolo di punti doro, datomi dargento, guardo e dimando: - Dite, o luci belle, ditemi: cosa Dio? - Ordine - mi rispondono le stelle. Quando allapril la valle, il monte, il prato, i margini del rio, ogni campo dai fiori festeggiato, guardo e dimando: - Ditemi, o bei colori, ditemi: cosa Dio? - Bellezza - mi rispondono quei fiori. Quando il tuo sguardo innanzi a me scintilla amabilmente pio, io chiedo al lume della tua pupilla: - Dimmi, se il sai, bel messagger del core, dimmi: cosa Dio? E la pupilla mi risponde: - Amore. Aleardo Aleardi.

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Canta il gallo
Quando al poggiuolo appaia laurora mattiniera il gallo, che su laia dorm la notte nera, si sveglia e canta: - E qui! E lode il carrettiere e mette al mulo i fiocchi, mette le sonagliere, e via con alti schiocchi verso il fiammante d; e lode la massaia linno del gallo roco, e balza in piedi gaia, e getta legna al fuoco, occhiate al rosso ciel; e lode la fanciulla, e lvasi alla secchia, e intanto si trastulla con lacqua che la specchia nel tremolo suo vel;

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Ma il bimbo no, non lode: e invano canta il gallo, mentre laurora gode tingere di corallo il ciel che argenteo fu. Il bimbo no! Ci vuole la mamma che lo svegli, che gli soffi parole damore tra capelli; che: - Su - gli dica - su, nel nome di Ges! Angelo Silvio Novaro

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Impariamo a guardare
Bambino, ti voglio insegnare le cose belle a guardare; le cose da guardare con amore, perch ce le don il Signore: la spiga che ondeggia al sole, la siepe cosparsa di viole, la brocca del biancospino, le piume del canarino, la cella dun alveare, la conchiglietta del mare, lagnello dentro la stalla, le alucce duna farfalla, il prato ricolmo di biada, la foglia con la rugiada, del fuoco la vivida fiamma, e il dolce viso della mamma. E. Ottaviani

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Gli uccellini vanno a scuola


Tu non sai, ma gli uccellini hanno il cuore come i bambini: come i bimbi vanno a scuola sopra i pini, sopra i peri. Se non sanno la lezione (che sarebbe una canzone sempre nuova) prendon certi brutti zeri tondi tondi come lova. E nellora della sera quando suonan le campane, sopra i borghi, sulle piazze, con un dolce pigolio dicon tutti la preghiera che va su nel cielo a Dio: buona, dolce, leggera.
Renzo Pezzani

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Insipienza
Ruzzolando entro la vile spazzatura dun cortile, ritrovossi il gallo avante lucidissimo diamante. - Tu sei bello - disse affe! - Ma saria meglio per me, schiettamente te lo dico, un granello di panico. Di bei libri antichi e rari uno sciocco eredit, che vend per far denari...
(Clasio, ossia Fiacchi Luigi)

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L istruzione
Se di del pesce a un uomo, egli si ciber una volta. Ma se tu gli insegni a pescare egli si nutrir per tutta la vita. Se fai progetti per un anno, semina del grano. Se i tuoi progetti si estendono a dieci anni, pianta un albero. Se essi abbracciano cento anni, istruisci il popolo. Seminando grano una volta, ti assicuro un raccolto. Se pianti un albero, tu farai dieci raccolti, Istruendo il popolo, tu raccogli cento volte.
Kuang - Tsen (sec. III a C.)

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Prudenza
Pria di lasciar la sponda il buon nocchiero imita; vede se calma londa, guarda se chiaro il d. Voce dal sen fuggita poi richiamar non vale; non si trattien lo strale quando dallarco usc.
Metastasio - dall Ipermestra -

La settimana
Ci voglion sette giorni a far la settimana: per sei canta il martello, per uno la campana. Sei li vuole la terra che aspetta il tuo sudore, ma il settimo, il pi bello, tutto del Signore.
Renzo Pezzani

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Borgo alpino
Dalla finestra della trattoria scorgo lunica via del borgo Fatta di pietre e sassi in lieve discesa, lunga cento passi; a destra conduce alla chiesa e dallaltro canto c il camposanto. Nel piccolo mondo racchiuso tra i monti, oh, come lenta trascorre la vita dellumile gente! Ognun saccontenta di niente e allombre della casa del Signore si nasce, si vive, si muore...
E. Ottaviani

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Il sabato del villaggio


La donzelletta vien dalla campagna, in sul calar del sole, col suo fascio dellerba, e reca in mano un mazzolin di rose e di viole, onde, siccome suole, ornare ella si appresta dimani, al d di festa, il petto e il crine. Siede con le vicine su la scala a filar la vecchierella, incontro l dove si perde il giorno; e novellando vien del suo buon tempo, quando al d della festa ella si ornava, ed ancor sana e snella solea danzar la sera intra di quei chebbe compagni dellet pi bella. Gi tutta laria imbruna, torna azzurro il sereno, e tornan lombre gi da colli e da tetti, al biancheggiar della recente luna. Or la squilla d segno della festa che viene; ed a quel suon diresti che il cuor si riconforta.

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I fanciulli gridano su la piazzuola in frotta, e qua e l saltando, fanno un lieto rumore: e intanto riede alla sua parca mensa, fischiando, il zappatore, e seco pensa al d del suo riposo. Poi quando intorno spenta ogni altra face, e tutto laltro tace, odi il martel picchiare, odi la sega del legnaiuol, che veglia nella chiusa bottega alla lucerna, e saffretta e sadopra di fornir lopra anzi il chiarir dellalba. Questo di sette il pi gradito giorno, pien di speme e di gioia: diman tristezza e noia recheran lore, ed al travaglio usato ciscuno in suo pensier far ritorno. Garzoncello scherzoso, cotesta et fiorita come un giorno dallegrezza pieno, giorno chiaro, sereno, che precorre alla festa di tua vita. Godi, fanciullo mio; stato soave, stagion lieta cotesta. Altro dirti non vo; ma la tua festa chanco tardi a venir non ti sia grave.
Giacomo Leopardi

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La quiete dopo la tempesta


Passata la tempesta: odo augelli far festa, e la gallina, tornata in su la via, che ripete il suo verso. Ecco il sereno rompe l da ponente, alla montagna; sgombrasi la campagna, e chiaro nella valle il fiume appare. Ogni cor si rallegra, in ogni lato risorge il mormorio, torna il lavoro usato. Lartigiano a mirar lumido cielo, con lopra in man, cantando, fassi in su luscio; a prova vien fuor la femminetta a cr dellacqua della novella piova; e lerbaiuol rinnova di sentiero in sentiero il grido giornaliero. Ecco il sol che ritorna, ecco sorride per li poggi e le ville. Apre i balconi, apre terrazze e logge la famiglia; e, dalla via corrente, odi lontano tintinnio di sonagli, il carro stride del passegger che il suo cammin ripiglia.
Giacomo Leopardi

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Piove
Piove da unora soltanto, ma il bimbo pensa che gi piove da tanto, da tanto, sopra la grande citt. Piove sui tetti e sui muri, piove sul lungo viale, piove sugli alberi oscuri con ritmo triste ed uguale; piove e lo scroscio si sente giungere dalle vetrate che versano lagrime lente come fanciulle imbronciate. Piove; e laggi sulla via e in ogni casa, gi invade lintima malinconia di quella pioggia che cade.
Ada Negri

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San Martino
La nebbia agli irti colli piovigginando sale e sotto il maestrale urla e biancheggia il mar; ma per le vie del borgo dal ribollir de tini va laspro odor dei vini lanime a rallegrar. Gira su ceppi accesi lo spiedo scoppiettando: sta il cacciator fischiando su luscio a rimirar tra le rossastre nubi stormi duccelli neri, comesuli pensieri, nel vespero migrar.
Giosu Carducci

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Dicembre
Dicembre... La neve sui monti, la fiamma nel focolare, volti cari attorno a una lampada, una campana che chiama per la novena di Natale. Dicembre... Un ramo di abete e il presepe fatto di bambagia leggera col Bambin che saddormenta fra le candeline di cera.
T. Bordoni

La pioggia
La pioggia picchietta sommessa, argentina, e narra una favola piccina, piccina dinsetti, di passeri, di grilli e di fiori, di piccoli cuori; per loro una gocciola che stride, saltella, che sfugge, che mormora, come una stella.
Olga Visentini

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Dicembre
A tavola, bambini Le castagne sono cotte. La neve sui camini fa pi fitta la notte. Un bel fuoco di legna scalda le mani e il cuore: dove la pace regna invitato il Signore. Mai come in questo mese le case senza siepe con le lucerne accese somigliano al presepe.
Renzo Pezzani

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Paesino
Tre case di mattoni, una chiesa per le orazioni; una torre con due campane; un forno per il pane; la gallina che canta luovo, una scuola col tetto nuovo; un vasetto con un fiore, un giardino per chi muore... E un paese, ve lho detto, che starebbe in un fazzoletto. Renzo Pezzani

Orfano
Lenta la neve, fiocca, fiocca, fiocca. Senti: una zana dondola pian piano. Un bimbo piange, il piccol dito in bocca; canta una vecchia, il mento sulla mano. La vecchia canta: - Intorno al tuo lettino c rose e gigli, tutto un bel giardino. Nel bel giardino il bimbo saddormenta. La neve fiocca lenta, lenta, lenta. Giovanni Pascoli

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Rio Bo
Tre casettine dai tetti aguzzi, un verde praticello, un esiguo ruscello: Rio Bo, un vigile cipresso. Microscopico paese, vero, paese da nulla, ma per... c sempre di sopra una stella, una grande, magnifica stella, che a un dipresso occhieggia con la punta del cipresso di Rio Bo. Una stella innamorata! Chi sa se nemmeno ce lha una grande citt.
Aldo Palazzeschi

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Casa dolce casa


la mia casetta ancor, l taffacci, madre dolce, e piangi nel tuo cor. Al figlio tuo lontano, tu pensi, pensi ognor; n tregua mai concedi al crudo tuo dolor. Piango io pure. Perch? Esulta, o madre mia soave: il figlio torna a te.

Vedo bianca allorizzonte

,, ,, Un prefazio per l , Avvento


Egli fu annunziato da tutti i profeti, la Vergine Madre lattese e lo port in grembo con ineffabile amore, Giovanni proclam la sua venuta e lo indic presente nel mondo. Lo stesso Signore, che ci invita a prepare il suo Natale ci trovi vigilanti nella preghiera, esultanti nella lode.

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Gesu,visto dal profeta Isaia


Egli sar giudice fra le genti e sar arbitro fra molti popoli. Forgeranno le loro spade in vomeri, le loro lance in falci; un popolo non alzer pi la spada contro un altro popolo, non si eserciteranno pi nellarte della guerra. Casa di Giacobbe, vieni, camminiamo nella luce del Signore. Il Signore stesso dar a voi un segno. Ecco la giovane donna concepisce e partorisce un figlio e gli porr nome Emmanuele. Il popolo che cammina nelle tenebre vide una grande luce; sugli abitanti in paese tenebroso risplendette una luce. Hai moltiplicato la gioia, hai causato grande letizia. Poich un bambino ci nato,

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nelle sue spalle riposa limpero; e lo si chiama per nome: Meraviglioso consigliere, Dio potente, Padre perpetuo, Principe della pace, per accrescere il principato e per una pace senza fine, sul trono di Davide e sul suo regno, per stabilirlo e rafforzarlo mediante il diritto e la giustizia da ora fino in eterno.
Isaia cap. 2, 7 e 9

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Cantico della Vergine


( Magnificat )
Lanima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore perch ha guardato lumilt della sua serva. Dora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me lOnnipotente e Santo il suo nome: di generazione in generazione la sua misericordia si stende su quelli che lo temono. Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, come aveva promesso ai nostri padri, ad Abramo e alla sua discendenza, per sempre.

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Ave Maria
Ave Maria! Quando su laure corre lumil saluto, i piccioli mortali scovrono il capo, curvano la fronte Dante e Aroldo. Una di flauti lenta melodia passa invisibil fra la terra e il cielo: Spiriti forse che furon, che sono e che saranno? Un oblio lene de la faticosa vita, un pensoso sospirar quiete, una soave volonta di pianto lanima invade. Taccion le fiere e gli uomini e le cose roseo il tramonto ne lazzurro sfuma, mormoran gli alti vertici ondeggianti Ave Maria.
Giosu Carducci

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Ave Maria
Ave Maria, la terra, il mare, il cielo Ti salutan nellora pi divina!... Ave Maria, sia benedetta lora a Te devota e il clima e il paese ove spesso gustai questarmonia che vien dallalto e placa le tempeste! La squilla da lontan grave oscillava e sino a me giungevan le ondeggianti vibrazioni dellinno vespertino: nessun soffio agitava laer lieve; dalle rosate tinte del tramonto, dalla foresta le frementi foglie parevano esultare al pio fervore... Ave Maria, di preghiera lora! Ave Maria, damore questa lora! Ave Maria, facci guardare in alto fino a Te, fino al Figlio tuo celeste!
Giorgio Byron

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Le ciaramelle
Udii tra il sonno le ciaramelle, ho udito un suono di ninne nanne, Ci sono in cielo tutte le stelle, ci sono i lumi nelle capanne. Sono venute dai monti oscuri le ciaramelle senza dir niente; hanno destata ne suoi tuguri tutta la buona povera gente. Ognuno sorto dal suo giaciglio: accende il lume sotto la trave; sanno quei lumi dombra e sbadiglio, di cauti passi, di voce grave. Le pie lucerne brillano intorno, l nella casa, qua su la siepe; sembra la terra, prima di giorno un piccoletto grande presepe. Nel cielo azzurro tutte le stelle paion restare come in attesa; ed ecco alzare le ciaramelle il loro dolce suono di chiesa. Suono di chiesa, suono di chiostro, suono di casa, suono di culla, suono di mamma, suono del nostro dolce passato pianger di nulla. Giovanni Pascoli

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Tu scendi dalle stelle


Tu scendi dalle stelle, o Re del Cielo e vieni in una grotta al freddo, al gelo. O bambino - mio divino Io ti vedo qui tremar: o Dio beato! Ah quanto ti cost lavermi amato! A te che sei del mondo il creatore mancano panni e fuoco, o mio Signore: Caro eletto - pargoletto quanto questa povert, pi minnamora giacch ti fece amor povero ancora. S. Alfonso M. de Liguori

Natale
Nato Ges, Maria se lo guardava che cos bello non limmaginava. Giuseppe accese un focherello e disse che lo scaldava perch non patisse. La stella doro si ferm sul tetto e si mise a cantare un angioletto; e il pastore si mise a camminare e tutto il gregge dietro a scampanare. Dicevan tutti: - Un bimbo cos bello chi non vorrebbe averlo per fratello? Maria se lo fasciava con amore perch era il suo figliolo e il suo Signore.
Renzo Pezzani

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Stille nacht
Astro del Ciel, Pargol divin, mite Agnello, Redentor! Tu di stirpe regale decor, Tu virgineo mistico fior, luce dona alle menti, pace infondi nei cuor! Dolce Signor, mio Redentor, fatto uomo per amor: per amor sei disceso dal Ciel in un mondo di freddo e di gel: deh! Tu vieni a scaldarlo, porta la gioia nei cuor! Oggi per Te lumanit, o Ges, creder nella luce di un mite ideal, nella buona novella che Tu rechi al cuore del mondo: Notte del Santo Natal!

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Un salmo per la notte di Natale


Salmo 97
Cantate al Signore un canto nuovo, perch ha compiuto prodigi. Gli ha dato vittoria la sua destra e il suo braccio santo. Il Signore ha manifestato la sua salvezza, agli occhi dei popoli ha rivelato la sua giustizia. Egli si ricordato del suo amore, della sua fedelt alla casa dIsraele. Tutti i confini della terra hanno veduto la salvezza del nostro Dio. Acclami al Signore tutta la terra, gridate, esultate con canti di gioia. Cantate inni al Signore con larpa, con larpa e con suono melodioso; con la tromba e al suono del corno acclamate davanti al re, il Signore.

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La notte santa
(Personaggi: Giuseppe, Maria, osti, coro, narratore)

- Consolati, Maria, del tuo pellegrinare! Siamo giunti, Ecco Betlemme ornata di trofei. Presso quellosteria potremo riposare, che troppo stanco sono e troppo stanca sei. Il campanile scocca lentamente le sei. - Avete un p di posto, o voi del Caval grigio? Un p di posto avete per me e per Giuseppe? - Signori, ce ne duole: notte di prodigio, son troppi i forestieri: le stanze ho piene zeppe. Il campanile scocca lentamente le sette. - Oste de Moro, avete un rifugio per noi? Mia moglie pi non regge ed io son cos rotto! - Tutto lalbergo ho pieno, su palchi e ballatoi: tentate al Cervo bianco, quellosteria pi sotto. Il campanile scocca lentamente le otto. - O voi del Cervo bianco, un sottoscala almeno avete per dormire? Non ci mandate altrove! - Sattende la cometa. Tutto lalbergo ho pieno dastronomi e di dotti, qui giunti dogni dove.

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Il campanile scocca lentamente le nove - Ostessa dei Tre merli, piet duna sorella! Pensate in quale stato e quanta strada feci! - Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella... Son negromanti, maghi persiani, egizi, greci... Il campanile scocca lentamente le dieci. - Oste di Cesarea... - Un vecchio falegname? Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente? - Lalbergo tutto pieno di cavalieri e dame; non amo la miscela dellalta e bassa gente. Il campanile scocca lundici lentamente. La neve! - Ecco una stalla! - Avr un posto per due? - Che freddo! - Siamo a sosta - Ma quanta neve, quanta! Un p ci scalderanno quellasino e quel bue... Maria gi trascolora, divinamente affranta... Il campanile scocca la mezzanotte santa. E nato! Alleluia! Alleluia!

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E nato il sovrano Bambino. La notte, che gi fu s buia, risplende di un astro divino. Ors, cornamuse, pi gaie sonate; squillate campane! Venite, pastori e massaie, o genti vicine e lontane. Non sete, non molli tappeti, ma, come nei libri hanno detto da quattro millanni i Profeti, un poco di paglia ha per letto. Per quattro millanni sattese qualora su tutte le ore. E nato il Signore! E nato! E nato nel nostro paese. Risplende dun astro divino la notte che gi fu s buia. E nato il Sovrano Bambino... E nato! Alleluia! Alleluia! Guido Gozzano

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La messa di mezzanotte
Cera un silenzio come dattesa lungo la strada che andava alla chiesa; e fredda laria di notte, in quellombra l solitaria. Ceran le stelle nel cielo invernale; e un verginale candore di neve, ma rado e lieve. Cera una siepe nera e stecchita; parea fiorita di biancospino. E mi teneva - oh mio sogno lontano! mia madre per mano. E nella tiepida chiesa, che incanto! Fra lumi e un denso profumo dincenso e suono dorgano e voci di canto, ecco il Presepe con te, Bambino... Pietro Mastri

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Natale
Non ho voglia di tuffarmi in un gomitolo di strade. Ho tanta stanchezza sulle spalle. Lasciatemi cos: come una cosa posata in un angolo e dimenticata. Qui non si sente altro che il caldo buono. Sto con le quattro capriole di fumo del focolare.
Giuseppe Ungaretti

Alla mamma
O mamma, vo dirti una cosa che forse ti piacer tanto; sta notte, passandomi accanto, mi disse il Bambino Ges: Felice quel bimbo che vive protetto da un angelo pio! O mamma, quel bimbo son io; quellangelo, o mamma, sei tu! G. Bertacchi

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Gloria
Era notte, e nellovile vigilavano i pastor, quando in cielo una sottile luce apparve bianca e dor. Gloria in excelsis Deo! Era notte, e nellincanto di una luce celestial annunziava un dolce canto il mistero del Natal: Era notte, e per la via si affrettavano i pastor: dalla Vergine Maria era nato il Salvator.

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Adeste fideles
Adeste, fideles, laeti, triumphantes: venite, venite in Bethlehem. Natum videte Regem Angelorum. Venite adoremus, venite adoremus, venite adoremus Dominum. En grege relicto, humiles ad cunas vocati pastores adproperant. Et nos ovanti gradu festinemus. Venite adoremus, venite adoremus, venite adoremus Dominum.

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I Re Magi
Una luce vermiglia risplende nella pia notte e si spande via per miglia e miglia e miglia. O nova meraviglia! O fiore di Maria! Passa la melodia, e la terra singiglia. Cantano, tra il fischiar del vento per le forre, i biondi angeli in coro: ed ecco Baldassarre, Gaspare e Melchiorre con mirra, incenso ed oro.
Gabriele dAnnunzio

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Egoismo e Carita ,
Odio lallor, che quando alla foresta le novissime fronde invola il verno ravviluppato nellintatta vesta verdeggia eterno: pompa dei colli, ma la sua verzura gioia non reca allaugellin digiuno, ch la splendida bacca invan matura non coglie alcuno. Te, poverella vite, amo, che quando fiedon le nevi i prossimi arboscelli tenera, laltrui duol commiserando, sciogli i capelli. Tu piangi, derelitta, a capo chino sulla ventosa balza: in chiuso loco gaio frattanto il vecchierel vicino sasside al foco. Tien colmo un nappo: e l tuo licor gli cade ne londeggiar del cbito sul mento; poscia floridi paschi ed aure biade sogna contento.
Gicomo Zanella

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Una goccia
Una goccia, o nuvoletta! sitibondo un fior grid. Or non posso, ho troppa fretta. Gli rispose e via pass. Chino al sol che umor gli nega il fioretto inarid. Al mendico che ti prega non risponder mai cos. Metastasio

Primo amore
Rondinella a cui rapita fu la dolce compagnia vola incerta, va smarrita dalla selva alla campagna, e si lagna intorno al nido dellinfido cacciator: chiare fonti, apriche rive pi non cerca, al d sinvola sempre sola, e sinch vive si rammenta il primo amor. Metastasio, dalla Semiramide

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La quercia caduta
Dovera lombra, or s la quercia spande morta, n pi coi turbini tenzona. La gente dice: or vedo: era pur grande! Pendono qua e l dalla corona i nidietti della primavera. Dice la gente: Or vedo: era pur buona! Ognuno loda, ognuno taglia. A sera ognuno col suo grave fascio va. Nellaria, un pianto... duna capinera che cerca il nido che non trover.
Giovanni Pascoli

Fischia il vento
Fischia il vento, urla la bufera, scarpe rotte, eppur bisogna andar a conquistare la nostra primavera, dove sorge il sol dellavvenir.
Canto della Resistenza

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Da

Astichello

Il suo stridor sospeso ha la cicala la rondinella con obliquo volo terra terra sen va: sul fumaiolo bianca colomba si pulisce lala. Grossa, sonante qualche goccia cala, che di pinte anitrelle allegro stuolo evita con clamor: lieve dal suolo di spenta polve una fragranza esala. Scroscia la pioggia e contro il sol riluce, come fili dargento; il ruscel suona che la villa circonda e par torrente, sulle cui ripe a salti si conduce lo scalzo fanciulletto ed abbandona le sue flotte di carta alla corrente.
Giacomo Zanella

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Canto di vita
In cima a un antica pianta nel roseo ciel del mattino, un uccelletto piccino (oh, come piccino!) canta. Canta? Non canta, cinguetta. Povera, piccola gola, ha in tutto una nota sola, e quella ancora imperfetta. Perch cinguetta? Che cosa lo fa parer s giulivo? Sallegra desser vivo in quella luce di rosa.
Arturo Graf

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La tiritera del buon di


Non una storia, una tiritera: inizia al mattino, finisce la sera. Spunta il sole, comincia il d, canta il gallo chicchirich, ogni giorno comincia cos. Si sveglia la mucca, il pesce, il piccione. Nella foresta si sveglia il leone, si destano tutti e cantan cos: Buona giornata, a tutti buon d. Si sveglia pure il nostro Arlecchino, ride e saluta di buon mattino, monta a cavallo e se ne va verso Venezia, la gran citt. Giunto a Venezia c una gran festa con canti, balli e suoni dorchestra: guarda di qui, guarda di l la Colombina eccola qua... Va Arlecchino, va Colombina, vanno alla festa della regina, va la comare e sulla testa ha una gallina entro la cesta.

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Va il brigante con il trombone, va il bambino con laquilone. Balla Arlecchino con Colombina, balla il giullare con la regina. Ballano e saltano tutti cos: una gran festa, un gran bel d. Ballano i pesci in alto mare perch Baciccia rinuncia a pescare: ritira le reti e se ne va alla gran festa, presto, in citt. Tra suoni, canti e molta allegria il gatto ride e scappa via. Tre uccellini stanno a guardare e si divertono a cantare. Solo in giardino , con faccia severa, un gufo aspetta che venga la sera. Tramonta il sole, finisce il d, ogni sera comincia cos. Dorme il gallo, il leone, luccello, dorme il cavallo sotto il mantello, dormono i pesci in mezzo al mare, dorme Arlecchino, dorme il giullare, dorme il gatto vicino al camino.

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Allora esco! dice il topino, un p di festa la faccio anchio, tutto il formaggio adesso mio. Cos finisce la nostra giornata, la bella festa terminata, cos finisce la tiritera: volta il foglio... ... notte nera.
Elve Fortis De Hieronymis
(S.E.I.)

Pioggia
Cantava al buio in aia il gallo. E gracid nel bosco la cornacchia: il sole si mostrava a finestrelle. Il sol dor la nebbia della macchia, poi si nascose; e piovve a catinelle. Poi tra il cantare delle raganelle guizz sui campi un raggio lungo e giallo. Stupiano i rondinotti dellestate di quel sottile scendere di spille: era un bruso con languide sorsate e chiazze larghe e picchi a mille a mille; poi singhiozzi, e gocciar rado di stille: di stille doro in coppe di cristallo. Giovanni Pascoli

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Formichino
Dormi, dormi, Formichino che la mamma ti vicino, dormi e sogna cose belle nella luce delle stelle. Ogni stella ha una formica che dei bimbi tanto amica, ed a quelli molto buoni lei regala i pi bei doni. Son trenini, bamboline, orsacchiotti, trottoline, aquiloni e palloncini per la gioia dei bambini. Dormi, dormi Formichino che la mamma ti vicino, dormi e sogna cose belle nella luce delle stelle.
( dal film Putiferio va alla guerra ) canta: Rita Pavone

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Lettera a Pinocchio
Carissimo Pinocchio, amico dei giorni pi lieti, di tutti i miei segreti che confidavo a te. Carissimo Pinocchio, ricordi quandero bambino, nel bianco mio lettino ti sfogliai, ti parlai, ti sognai... Dove sei? ti vorrei veder, del tuo mondo vorrei saper; forse babbo Geppetto con te? Dov il gatto che tingann? Il buon grillo che ti parl? E la fata turchina, dov?
*

FINE

Carissimo Pinocchio, amico dei giorni pi lieti, con tutti i miei segreti resti ancor, nel mio cuor, come allor...

Carissimo pinocchio, ricordi quandero bambino, nel bianco mio lettino ti sfogliai, ti parlai, ti sognai...
(riprendi dal segno * sino a Fine)

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Ricordate Marcellino
In questo mondo tanto grande noi siamo tutti dei piccini, dagli Appenini alle Ande, da San Francisco a Pechin... Ce lo dimostra un raccontino di quel bambino che un tesor: Marcellino, pane e vino che racchiudo qui nel cuor... Quel piccolo trovatello stato deposto un d sulla porta del convento per ripeterci cos:
Ritornello:

Ricordate Marcellino solo pane e solo vino e un minuscolo lettino Marcellino Marcellino.

Se noi giochiamo a far gli affari con sottrazioni e addizioni, non non vediam che denari, sogniamo solo i milion.
2.

Dimentichiam le cose belle e quindi nascono dei guai Marcellino pane e vino

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I 12 fraticelli che lhanno trovato un d sulla porta del convento ci ripetono cos:
Rit.

Ricordate ...

Se noi giochiamo a far la guerra dal Polo Nord allEquator, noi rattristiam cielo e terra con gran fragori e bagliori... Del chiar di luna e delle stelle, dei prati in fior ti scorderai, Marcellino pane e vino non lavrebbe fatto mai. I 12 fraticelli che lhanno ospitato un d tra le mura del convento ci ripetono cos: Ricordate Marcellino solo pane e solo vino e un minuscolo lettino Marcellino Marcellino.

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Nel blu dipinto di blu


Penso che un sogno cos non ritorni mai pi: mi dipingevo le mani e la faccia di blu, poi dimprovviso venivo dal vento rapito e incominciavo a volare nel cielo infinito...
1.
Ritornello:

Volare... oh, oh!... Cantare... oh, oh, oh! Nel blu, dipinto di blu. Felice di stare lass.

E volavo, volavo felice pi in alto del sole ed ancora pi su mentre il mondo pian piano spariva lontano laggi, una musica dolce suonava soltanto per me...
Ritornello:

Volare... oh, oh!...

Ma tutti i sogni nellalba svaniscon perch, quando tramonta, la luna li porta con s. Ma io continuo a sognare negli occhi tuoi belli, che sono blu come un cielo trapunto di stelle.
2.

Volare... oh, oh! cantare... oh, oh, oh, o! nel blu degli occhi tuoi blu, felice di stare quaggi.

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E continuo a volare felice pi in alto del sole ed ancora pi su, mentre il mondo pian piano scompare negli occhi tuoi blu, la tua voce una musica dolce che suona per me... Volare... oh, oh!... cantare... oh, oh, oh, oh! nel blu degli occhi tuoi blu, felice di stare quaggi Nel blu degli occhi tuoi blu, felice di stare quaggi, con te!

Glory,glory,Alleluia!
Glory, glory, Alleluia! Glory, glory, Alleluia! Dove un uomo buono morto per amor, la terra ha dato un fior. Mentre saliva dal profondo di ogni cuor leco di unumile preghiera,, lungo il sentiero della vita e del dolor moriva Johnny Brown. Alza gli occhi e guarda il ciel.. Va! Sopra di te c il sole ormai. Tu sei libero, libero! Vai!

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Un canto del Far West


Il vento che batte i sentieri del West racconta leggende di eroi. C sempre un amico e tradir non lo puoi. Cavalca, cavalca, cow-boy! Fra tante pistole non c nel Far West chi sappia sparar come noi. C sempre un amico e tradir non lo puoi. Cavalca, cavalca, cow-boy?
Dal film Sette magnifiche pistole

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I doni
Primavera vien danzando, Vien danzando alla tua porta, Sai tu dirmi che ti porta? -Ghirlandette di farfalle, Campanelle di vilucchi, Quali azzurre, quali gialle: E poi rose, a fasci e a mucchi. E lestate vien cantando Vien cantando alla tua porta. Sai tu dirmi che ti porta? -Un cestel di bionde pesche Vellutate, appena tocche, E ciliege lustre e fresche Ben divise a mazzi e a ciocche. Vien lautunno sospirando, Sospirando alla tua porta. Sai tu dirmi che ti porta? -Qualche bacca porporina, Nidi vuoti, rame spoglie, E tre gcciole di brina, E un pugnel di morte foglie.

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E linverno vien tremando, Vien tremando alla tua porta, Sai tu dirmi che ti porta? Un fastel daridi ciocchi, Un fringuello irrigidito; E poi neve, neve a fiocchi, E ghiaccili grossi un dito. La tua mamma vien ridendo, Vien ridendo alla tua porta, Sai tu dirmi che ti porta? Il suo vivo e rosso cuore, E lo colloca ai tuoi piedi, Con in mezzo, ritto, un fiore: Ma tu dormi, e non lo vedi.
Angiolo Silvio Novaro

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Valentino
Oh! Valentino vestito di nuovo, come le brocche dei biancospini! Solo, ai piedini provati dal rovo porti la pelle de tuoi piedini; porti le scarpe che mamma ti fece, che non mutasti mai da quel d, che non costarono un picciolo: in vece costa il vestito che ti cuc Costa; ch mamma gi tutto ci spese quel tintinnante salvadenaio: ora esso vuoto; e cant pi dun mese, per riempirlo, tutto il pollaio. non ti bastava, tremavi, ahim! e le galline cantavano. Un cocco! ecco ecco un cocco un cocco per te! Poi, le galline chiocciarono, e venne marzo, e tu, magro contadinello, restasti a mezzo, cos con le penne, ma nudi i piedi, come un uccello:

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come luccello venuto dal mare, che tra il ciliegio salta, e non sa choltre il beccare, il cantare, lamare, ci sia qualchaltra felicit.
Giovanni Pascoli

Che dice la pioggerellina di marzo?


Che dice la pioggerellina di marzo, che picchia argentina sui tegoli vecchi del tetto, sui bruscoli secchi dellorto, sul fico e sul moro ornati di gemmule doro? - Passata luggiosa invernata, passata, passata! Di fuor dalla nuvola nera, di fuor dalla nuvola bigia che in cielo si pigia domani uscir Primavera guarnita di gemme e di gale,

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di lucido sole, di fresche viole, di primule rosse, di battiti dale, di nidi, di gridi, di rondini, ed anche di stelle di mandorlo, bianche... Ci dice la pioggerellina di marzo che picchia argentina sui tegoli vecchi del tetto, sui bruscoli secchi dellorto, sul fico e sul moro ornati di gemmule doro. Ci canta, ci dice; e il cuor che lascolta felice.
Angelo Silvio Novaro

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Un salmo di Quaresima
Salmo 129
Dal profondo a te grido, o Signore; Signore, ascolta la mia voce, Siano i tuoi orecchi attenti alla voce della mia preghiera. Se consideri le colpe, Signore, Signore, chi potr sussistere? Ma presso di te il perdono; perci avremo il tuo timore. Io spero nel Signore, lanima mia spera nella sua parola. Lanima mia attende il Signore pi che le sentinelle laurora. Israele attenda il Signore, perch presso il Signore la misericordia e grande presso di lui la redenzione. Egli redimer Israele da tutte le sue colpe.

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Gesu ,
E Ges rivedeva, oltre il Giordano, campagne sotto il mietitor rimorte, il suo giorno non molto era lontano. E stettero le donne in sulle porte delle case, dicendo: Ave, Profeta! Egli pensava al giorno di sua morte. Egli si assise, allombra duna mta di grano, e disse: Se non chi celi sotterra il seme, non sar chi mieta. Egli parlava di granai ne Cieli: e voi, fanciulli, intorno a lui correste con nelle teste brune aridi di steli. Egli stringeva al seno quelle teste brune; e Cefa parl: Se cost siedi, temo per linconsutile tua veste. Egli abbracciava i suoi piccoli eredi; - il figlio - Giuda bisbigli veloce dun ladro, o Rabbi, t cost tra piedi: Barabba ha nome il padre suo, che in croce morir. - Ma il Profeta, alzando gli occhi - No, - mormor con lombra nella voce, e prese il bimbo sopra i suoi ginocchi.
Giovanni Pascoli

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Porto , le nostre infermita ,


Disprezzato, ripudiato dagli uomini, uomo dei dolori, conoscitore della sofferenza, simile a uno davanti al quale ci si copre la faccia, disprezzato, s che non ne facemmo alcun caso. Eppure, egli port le nostre infermit, e si addoss i nostri dolori. S, stato tolto dalla terra dei vivi, per liniquit del mio popolo fu percosso a morte. Gli diedero sepoltura con gli empi ed il suo sepolcro con i malfattori, bench non abbia commesso violenza e non vi fosse inganno nella sua bocca.
Isaia cap. 52 e 53

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, Il rametto d olivo
Di sopra al mio bianco lettino c un verde rametto dolivo benedetto legato a un rosso nastrino. La mamma lo mise lass perch protegga i miei sogni nel nome di Ges.
M.Salucci Favero

Pasqua
- Uccellino venuto dal bosco, che piangendo fuggivi, coshai visto laggi? - Ho veduto di sotto agli ulivi sanguinare Ges. - Uccellino venuto dal monte che scappavi veloce, coshai visto lass? -Ho veduto tre uomini in croce ed in mezzo Ges. - Uccellino venuto dal piano, che cinguetti nel volo, coshai visto laggi? - Ho veduto nel bianco lenzuolo risvegliarsi Ges.
Stefania Plona

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Victimae Paschali
Victimae pascali laudes immolent Christiani. Agnus redemit oves: Christus innocens Patri reconciliavit peccatores. Mors et vita duello conflixere mirando: dux vitae mortuus, regnat vivus. Dic nobis Maria, quid vidisti in via?. Sepulcrum Christi viventis, et gloriam vidi resurgentis: angelicos testes, sudarium et vestes. Surrexit Christus spes mea: praecedet Suos in Galilaeam Scimus Christus surrexisse a mortui vere: Tu nobis victor Rex, miserere. Amen.Alleluia.

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Traduzione di Victimae

Paschali

Alla vittima pasquale, si innalzi oggi il sacrificio di lode. LAgnello ha redento il Suo gregge, linnocente ha riconciliato noi peccatori col Padre. Morte e vita si sono affrontate in un prodigioso duello. Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa. Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via?. La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto, e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti. Cristo, mia speranza, risorto; e vi precede in Galilea. Si, ne siamo certi: Cristo davvero risorto. Tu, Re vittorioso, portaci la tua salvezza. Amen. Alleluia.

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La primavera
Quando il cielo ritorna sereno come locchio duna bambina, la primavera si sveglia. E cammina per le mormoranti foreste, sfiorando appena con la sua veste color del sole i bei tappeti di borraccina. Ogni filo derba reca un diadema, ogni stilla trema. Qualche gemma sboccia un p timorosa, e porge la boccuccia color di rosa per bere una goccia di rugiada... Nei casolari solitari i vecchi si fanno sulla soglia e guardano la terra che germoglia. La capinera prova una canzonetta ricamata di trilli

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e poi cinguetta come una scolaretta. I grilli bisbigliano maliziose parole alle margherite vestite di bianco. Spuntano le viole... A notte, le raganelle cantano la serenata per le piccole stelle. I balconi si schiudono perch la notte mite, e qualcuno si oblia ad ascoltare quello che voi dite alle piccole stelle, o raganelle malate di melanconia.
Ugo Betti

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Girotondo intorno al mondo


Se tutte le ragazze del mondo si dessero le mani allora ci sarebbe un girotondo intorno al mondo. E se tutti i ragazzi del mondo volessero una volta diventare marinai, allora si farebbe un grande ponte con tante barche intorno al mare. E se tutta la gente si desse la mano, se il mondo veramente si desse la mano, allora si farebbe un girotondo intorno al mondo. Paul Fort

Il grillo
Gri... Sento cantare ogni sera fra lerba del prato quel grillo; ma invano ricerco quel grillo, che canta fra lerba ogni sera. Gri... forse sar nella siepe. Gri... no, pi vicino, sul ciglio. Gri... par pi lontano del ciglio. Gri... sembra pi in l della siepe. Gri... pare la voce dellerba, la voce di cose piccine, piccine... D. Dini

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Il bosco
Andiamo nel bosco. Tu raccoglierai le fragole, tu i ciclamini, tu i funghi, tu le ghiande per il porcellino che ne ghiotto. Tu farai un fascetto di legna caduta. Ciascuno nel bosco pu prendere qualcosa. La farfalla vi cerca fiori; lape intorno alla gagga; lo scoiattolo squittisce di gioia mentre rompe le nocciole; la formica fa bottino di tutto un poco; gli uccelli vi trovano bacche anche dinverno; il viandante gli chiede ombra; il bambino vi cerca lalbero di Natale. Ora dite voi: non il bosco un luogo di meraviglie? Non sentite di volere un p di bene agli alberi?
Renzo Pezzani

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Il canto del cuculo


Sentiam nella foresta il cuculo cantar; ai piedi di una quercia lo stiamo ad ascoltar: Cuc, cuc .... La notte tenebrosa non c chiaror lunar; sentiam nel fitto bosco i lupi ulular: Ah, ah....

Ah! io vorrei tornare


Ah, io vorrei tornare anche solo per un d lass nella valle alpina: lass tra gli alti abeti ed i rododentri in fior, distendermi sullerba e sognar. Portami tu lass o Signore, dove meglio ti veda, Oh, portami tra il verde dei tuoi pascoli lass, per non farmi scender mai pi. L sotto il pino antico noi lasciammo nel partir la croce del nostro altare: l sotto il pino antico con la croce l rest un poco del nostro cuor.

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da

Il cane notturno

Nellalta notte sento tra i queruli trilli di grilli, sento tra il murmure piovoso del Serchio che in piena trascorre nellombra serena, L nelloscura valle doverrano sole, da niuno viste, le lucciole, sonare da fratte lontane velato il latrato dun cane. Giovanni Pascoli

Maggiolata
Maggio risveglia i nidi, Maggio risveglia i cuori; porta le ortiche e i fiori, i campi e lusignol. Schiamazzano i fanciulli in terra, e in ciel gli uccelli; le donne han nei capelli rose, negli occhi il sol, Tra colli prati e monti di fior tutto una trama: canta germoglia ed ama lacqua la terra e il ciel. Giosu Carducci

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Bella Signora vestita di blu


Bella Signora vestita di blu insegnami a pregare! Dio era solo il Tuo piccolo bambino, dimmi che cosa Gli posso dire! Lo prendevi qualche volta teneramente sulle Tue ginocchia? E cantavi davvero a Lui come canta mammina a me? E gli tenevi di notte la manina? Gli raccontavi le storie del mondo? Oh, e allora piangeva? Tu pensi che Gli piaccia davvero se io Gli racconto tante cose? piccole cose che toccano me? E dimmi: le ali degli Angeli fanno rumore? Mi pu sentire se parlo sommesso? Mi ascolta in questo momento? Oh, Dimmelo perch Tu lo sai! Bella Signora vestita di blu, insegnami a pregare! Dio era solo il Tuo piccolo bambino, e Tu sai come posso fare.
Mary Dixon Thayer

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Il tesoro
Quanto a tesori, unaltra se ne narra. Cera una volta un vecchio contadino chaveva un suo campetto e la sua marra e tre figliuoli. Giunto al lumicino, volle i suoi tre figliuoli accanto al letto. Ragazzi, disse, vado al mio destino: ma vi lascio un tesoro: nel campetto... E non pot pi dire altro, o non volle. A mente i figli tennero il suo detto. Quando fu morto, quelli il piano il colle vangano, vangano, vangano: invano; voltano al sole e tritano le zolle: niente. Ma pel raccolto, quando il grano vinse i granai, lo videro il tesoro che aveva detto il vecchio; era in lor mano: era la vanga dalla punta doro.
Giovanni Pascoli

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Il sole e la lucerna
In mezzo ad un scampanare fioco sorse e batt su taciturne case il sole, e trasse dogni vetro il fuoco. Cera ad un vetro tuttavia, rossastro un lumicino. Ed ecco il sol lo invase, lo travolse in un gran folgoro dastro. E disse, il sole - Atomo fumido! Io guardo, e tu fosti, - A lui lumile fiamma: - Ma questa notte tu non ceri, o dio; e un malatino vide la sua mamma alla mia luce, fin che tu sei sorto. Oh! Grande sei, ma non ti vede: morto! II E poi, guizzando appena: - Chiedeva te! che tosse! voleva te! che pena! Tu ricordavi al cuore suo le farfalle rosse su le ginestre in fiore! Io stavo l da parte... gli rammentavo sere lunghe di veglia e carte piene di righe nere! stavo velata e trista, per fargli il ben non vista. Giovanni Pascoli

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I due orfani
- Fratello, ti do noia ora, se parlo? - Parla: non posso prender sonno - Io sento rodere, appena... - Sar forse un tarlo... - Fratello, lhai sentito ora un lamento lungo, nel buio? - Sar forse un cane... - C gente alluscio... - Sar forse il vento... - Odo due voci piane piane piane... - Forse la pioggia che vien gi bel bello - Senti quei tocchi? - Sono le campane - Suonano a morto? suonano a martello? - Forse... - Ho paura... - Anchio - Credo che tuoni: come faremo? - Non lo so, fratello! stammi vicino! stiamo in pace: buoni Ricordi, quando per la serratura veniva lume? - Ed ora il lume spento - Anche a que tempi noi saveva paura: si, ma non tanta - Or nulla ci conforta, e siamo soli nella notte oscura - Essa era l, di l di quella porta; e se nudiva un mormorio fugace, di quando in quando - Ed or la mamma morta - Ricordi? Allora non si stava in pace tanto, tra noi... - Noi siamo ora pi buoni... - ora che non c pi chi si compiace di noi... - che non c pi chi ci perdoni Giovanni Pascoli

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Mamma
1. Mamma son tanto felice
perch ritorno da te; la mia canzone mi dice ch il pi bel giorno per me. Mamma son tanto felice! Viver lontano, perch?... Mamma, solo per te la mia canzone vola. Mamma, sarai con me, tu non sarai pi sola! Ritornello: Quanto ti voglio bene! queste parole damore che ti sospira il mio cuore forse non susano pi... Mamma, ma la canzone mia pi bella sei tu, sei tu la vita, e per la vita non ti lascer mai pi!

2. Sento la mano tua stanca,


cerca i miei riccioli dor; sento, e la voce ti manca, la ninna nanna dallor... Oggi la testa tua bianca io voglio stringere al cuor! Mamma, solo per te la mia canzone vola Mamma, sarai con me, tu non sarai pi sola! Ritornello: Quanto ti voglio bene!

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Un bene grande cosi


1. Ho imparato che il bene pi grande esiste nel mondo: sempre la mamma! E alla mamma che mi vuole bene mi resta soltanto una cosa da dire:
Ritornello: Anchio ti voglio bene,

un bene grande cos Anchio ti voglio bene, un bene grande cos. 2. Mi prendevi nel letto dei grandi se cerano i tuoni e avevo paura. Mille modi di volere bene e adesso, pi grande, comincio a capire:
Ritornello: Anchio ti voglio bene,

un bene grande cos Anchio ti voglio bene un bene grande cos.

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Tutte le Mamme
1.

Donne,donne, donne,

che lamore trasformer: Mamme, mamme, mamme, questo il dono che Dio vi fa: fra batuffoli e fasce, mille sogni nel cuor, per un bimbo che nasce quante gioie e dolor! Son tutte belle le mamme del mondo quando un bambino si stringono al cuor! Son le bellezze di un bene profondo fatto di sogni, rinuncie ed amor... E tanto bello quel volto di donna che veglia un bimbo e riposo non ha, sembra limmagine di una Madonna, sembra limmagine della bont. E gli anni passano, i bimbi crescono, le mamme imbiancano, ma non sfiorir la loro belt.

- 93 -

Son tutte belle le mamme del mondo, grandi tesori di luce e bont, che custodiscono un bene profondo, il pi sincero dellumanit! Mamme, mamme, mamme,

2.

quante pene lamor vi d: ieri, oggi, sempre per voi mamme non c piet. Ogni vostro bambino, quando uomo sar, verso il proprio destino senza voi se ne andr. Son tutte belle le mamme del mondo, ma soprattutto pi bella tu sei, tu che mi hai dato il tuo bene profondo, tu sei la mamma dei bimbi miei!

- 94 -

Estate
Se le cicale cantano sugli alberi; se il frumento diventato giallo e ha i grani duri; se i fiumi hanno appena una vena dacqua; se le rondini vanno alte fino a smarrirsi nel cielo; se nel giardino sono fioriti i girasoli; se la fontana mette voglia di bere; se si sente il ronzio delle trebbiatrici su laia; se, per la pioggia, il cielo tuona e ha lampi; se il pastore sale con il gregge ai pascoli pi alti; allora vuol dire che giunta lestate...

Renzo Pezzani

Il calabrone
Questo ispido villoso calabrone lho trovato ubriaco fradicio di polline e di rugiada, nella campana di un fiore arancione. Zambettava qua e l, ronzando per uscire, ma non trovava pi la strada. Lo tirai fuori, ed ora l, che vola in un raggio di sole tutto doro, come un ubriacone che salza dal marciapiede e sincammina malsicuro, borbottando.

C. Govoni

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Lucciole
Nel nero della notte non si distingue pi il campo di grano; ma, nel buio, come se caduto dal cielo rimasto deserto, ecco un vortice di piccole stelle inquiete. Le lucciole! A milioni palpitano sulla distesa delle messi addormentate. Vagano, alte e basse, saccendono e si spingono fra i rami, piombano come gocciole doro tra lerba muta. Lontano, dal bosco, i gorgheggi del rosignolo, il canto dei ranocchi; nellaria calda e quieta il profumo possente del fieno maggese; e gi per la strada invisibile, una voce di bimbo scoppia allimprovviso: Lucciole, lucciole dove andate? Tutte le porte son serrate, Son serrate a chiavistello con la punta del coltello... Ci commuove questa voce chiara della nostra infanzia, dei nostri cari giorni perduti; Lucciola, lucciola, vien da me, ti dar il pan del re, il pan del re, della regina, Lucciola, lucciola fiorentina...

Ardengo Soffici

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Pianto Antico
Lalbero a cui tendevi la pargoletta mano, il verde melograno da bei vermigli fior, nel muto orto solingo rinverd tutto or ora, e giugno lo ristora di luce e di calor. Tu fior della mia pianta percossa e inaridita, tu dellinutil vita estremo unico fior, sei nella terra fredda, sei nella terra negra; n il sol pi ti rallegra n ti risveglia amor.
Giosue Carducci

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Rispettate il pane
sudore della fronte orgoglio del lavoro poema del sacrificio

Onorate il pane
gloria dei campi fragranza della terra festa della vita

Non sciupate il pane


ricchezza della patria il pi soave dono di Dio il pi santo premio alla fatica umana

Amate il pane
cuore della casa profumo della mensa gioia del focolare
Benito Mussolini

- 98 -

O Signore, dal tetto natio


( da I Lombardi alla prima crociata ) Musica di Giuseppe Verdi

O signore, dal tetto natio ci chiamasti con santa promessa; noi siam corsi allinvito dun pio, giubilando per laspro sentier. Ma la fronte avvilita e dimessa hanno i servi gi baldi e valenti! Deh, non far che ludibrio alle genti sieno, Cristo, i tuoi fidi guerrier! Oh, frescaure volanti sui vaghi ruscelletti de prati lombardi! Fonti eterne! Purissimi laghi! Oh, vigneti dorati dal sol! Dono infausto, crudele la mente che vi piange s veri agli sguardi, ed al labro pi dura e cocente fa la sabbia dun arido suol, dun arido suol, dun arido suol!

- 99 -

X Agosto
San Lorenzo, io lo so perch tanto di stelle per laria tranquilla arde e cade, perch s gran pianto nel concavo cielo sfavilla. Ritornava una rondine al tetto: luccisero: cadde tra spini: ella aveva nel becco un insetto: la cena de suoi rondinini. Ora l come in croce, che tende quel verme a quel cielo lontano; e il suo nido nellombra, che attende, che pigola sempre pi piano. Anche un uomo tornava al suo nido: luccisero: disse: Perdono; e rest negli aperti occhi un grido portava due bambole in dono... Ora l, nella casa romita, lo aspettano, aspettano in vano: egli immobile, attonito, addita le bambole al cielo lontano. E tu, Cielo, dallalto dei mondi sereni, infinito, immortale, oh! dun pianto di stelle lo inondi questatomo opaco del Male! Giovanni Pascoli

- 100 -

, L ultima ora di Venezia


E fosco laere, il cielo muto, ed io sul tacito veron seduto, in solitaria malinconia, ti guardo e lagrimo, Venezia mia! Fra i rotti nugoli delloccidente il raggio perdesi del sol morente, e mesto sibila per laria bruna lultimo gemito della laguna. Passa una gondola della citt: - Ehi, della gondola, qual novit? - Il morbo infuria, il pan ci manca, sul ponte sventola bandiera bianca! Venezia! Lultima ora venuta; illustre martire, tu sei perduta... il morbo infuria, il pan ti manca, sul ponte sventola bandiera bianca! Arnaldo Fusinato

- 101 -

Il salmo dei prigionieri


Salmo 136
Sui fiumi di Babilonia, l sedevamo piangendo al ricordo di Sion. Ai salici di quella terra appendemmo le nostre cetre. L ci chiedevano parole di canto coloro che ci avevano deportati, canzoni di gioia, i nostri oppressori: Cantateci i canti di Sion! Come cantare i canti del Signore in terra straniera? Se ti dimentico, Gerusalemme, si paralizzi la mia destra; mi si attacchi la lingua al palato, se lascio cadere il tuo ricordo, se non metto Gerusalemme al di sopra di ogni gioia.

- 102 -

Coro del Nabucco


(musica di Giuseppe Verdi)

Parafrasi del Salmo 136 Va, pensiero, sullali dorate, va, ti posa sui clivi, sui colli ove olezzano tepide e molli laure dolci del suolo natal! Del Giordano le rive saluta, di Sionne le torri atterrate... Oh, mia patria s bella e perduta! Oh, membranza s cara e fatal! perch muta dal salice pendi? Le memorie nel petto riaccendi, ci favella del tempo che fu! O simile di Solima ai fati traggi un suono di crudo lamento, o tispiri il Signore un concento che ne infonda al patire virt. Al patire virt!

- 103 -

Ta-pum
Venti giorni sullOrtigara senza il cambio per dismont. Ta-pum, ta-pum, ta-pum Ta-pum, ta-pum, ta-pum Quando sei dietro a quel muretto soldatino non puoi pi parl. Ta-pum, ta-pum, ta-pum Quando poi tu discendi al piano battaglione non hai pi sold. Ta-pum, ta-pum, ta-pum Ho lasciato la mamma mia lho lasciata per fare il sold. Ta-pum, ta-pum, ta-pum Dietro il monte c un cimitero cimitero di noi sold. Ta-pum, ta-pum, ta-pum Cimitero di noi soldati, forse un giorno ti vengo a trov. Ta-pum, ta-pum, ta-pum.
Canto della Grande Guerra

- 104 -

Da

La battaglia di Legnano
(musica di Giuseppe Verdi)

CORO Viva Italia. Un sacro patto tutti stringe i figli suoi. Esso alfin di tanti ha fatto un sol popolo dEroi! Le bandiere in campo spiega, o Lombarda invitta Lega, e discorra un gel per lossa al feroce Barbarossa. Viva Italia, forte ed una con la spada e col pensier! Questo suol che a noi fu cuna tomba sia dello stranier! Viva Italia, Viva Italia Viva, viva Italia!

- 105 -

Bella ciao
Una mattina mi son svegliato o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao, una mattina mi son svegliato ed ho trovato linvasor. Oh, partigiano, portami via o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao, oh, partigiano, portami via che mi sento di morir. E se io muoio da partigiano o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao, e se io muoio da partigiano tu mi devi seppellir. E seppellir lass in montagna o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao, e seppellir lass in montagna sotto lombra di un bel fior. E le genti che passeranno o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao, e le genti che passeranno ti diranno: oh che bel fior! E questo il fiore del partigiano o bella ciao, bella ciao, bella ciao, ciao, ciao, questo il fiore del partigiano morto per la libert.
Canto della Resistenza

- 106 -

Salmo dei redenti


Salmo 125
Quando il Signore ricondusse i prigionieri di Sion, ci sembrava di sognare. Allora la nostra bocca si apr al sorriso, la nostra lingua si sciolse in canti di gioia. Allora si diceva tra i popoli: Il Signore ha fatto grandi cose per loro. Grandi cose ha fatto il Signore per noi, ci ha colmati di gioia. Riconduci, Signore, i nostri prigionieri, come i torrenti del Negheb. Chi semina nelle lacrime mieter con giubilo. Nellandare, se ne va e piange, portando le semente da gettare, ma nel tornare, viene con giubilo, portando i suoi covoni.

- 107 -

Sogno
Sogna il guerrier le schiere, le selve il cacciator e sogna il pescator le reti e lamo. Supito in dolce oblio, sogno pur io cos colei, che tutto il d sospiro e chiamo.
Metastasio - dall Artaserse -

Tormento
E pena troppo barbara sentirsi, o Dio, morir e non poter mai dir: morir mi sento! V nel lagnarsi e piangere, v un ombra di piacer, ma struggersi e tacer tutto tormento.
Metastasio
- dall Antigone -

Viatico
Eterno genitor, io toffro il proprio Figlio, che in pegno del suo amor si vuole a me donar. A lui rivolgi il ciglio, mira chi toffro, e poi niega, Signor, se puoi, niega di perdonar.
Metastasio

- 108 -

Auschwitz
Son morto chero bambino, son morto con altri cento, passato per un camino ed ora sono nel vento. Ad Auschwitz cera la neve, il fumo saliva lento, nei campi tante persone, che ora sono nel vento. Nel vento tante persone, ma solo grande silenzio... E strano: non ho imparato a sorridere qui nel vento! No, io non credo che luomo potr imparare a vivere senza ammazzare e che il vento mai si poser, che il vento mai si poser. Ancora tuona il cannone, ancora non contenta di sangue la belva umana, e ancora ci porta il vento, e ancora ci porta il vento. Ancora tuona il cannone, ancora non contento: saremo sempre a milioni in polvere qui nel vento.
Lunero - Vandelli

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Il Signore e. il mio pastore


Salmo 22
Il Signore il mio pastore: non manco di nulla; su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino, per amore del suo nome. Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perch tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza. Davanti a me tu prepari un mensa sotto gli occhi dei miei nemici; cospargi di olio il mio capo. Il mio calice trabocca. Felicit e grazia mi saranno compagne tutti i giorni della mia vita, e abiter nella casa del Signore per lunghissimi anni.

- 110 -

Da un mio libro di lettura della 2a elementare degli anni 30

La casa di Bastiano
Questa la casa fatta da Bastiano... E questa la talpa che ha mangiato il grano che si trovava nella casa di Bastiano. E questo il gatto che ha mangiato la talpa la quale aveva mangiato tutto il grano che si trovava nella casa di Bastiano... E questo il cane che seccava il gatto, quel bravo gatto che aveva mangiato la talpa, la quale aveva mangiato tutto il grano che si trovava nella casa di Bastiano E questa la vacca che col corno torto ridusse quasi morto quel brutto cane che seccava il gatto, quel bravo gatto che aveva mangiato la talpa la quale aveva mangiato tutto il grano che si trovava nella casa di Bastiano. E questa la ragazza desolata che mungeva la sua vacca scornata che col suo corno torto ridusse quasi morto quel brutto cane che seccava il gatto, quel bravo gatto che aveva mangiato la talpa la quale aveva mangiato tutto il grano che si trovava nella casa di Bastiano.

- 111 -

E questo il gallo che cantando allalba svegliava la ragazza desolata che mungeva la sua vacca scornata che col suo corno torto ridusse quasi morto quel brutto cane che seccava il gatto, quel bravo gatto che aveva mangiato la talpa la quale aveva mangiato tutto il grano che si trovava nella casa di Bastiano. E questo quel villan che uccise il gallo che cantando allalba svegliava la ragazza desolata che mungeva la sua vacca scornata che col suo corno torto ridusse quasi morto quel brutto cane che seccava il gatto, quel bravo gatto che aveva mangiato la talpa la quale aveva mangiato tutto il grano che si trovava nella casa di Bastiano. E, guarda caso, quel villano era proprio quello sciocco di Bastiano...

- 112 -

INDICE
Nota dellautore .................................................................. Autunno .................................................................................... Il testamento di un albero ............................................ La preghiera della foresta ............................................ I Gufi ........................................................................................... Sera dottobre ....................................................................... Lo sbaglio del gallo .......................................................... Bambi .......................................................................................... Fides ............................................................................................ LAngelo ................................................................................... LAngelo (Pezzani) ............................................................. LAngelo del Signore ...................................................... LAve ........................................................................................... Dio (Metastasio) .................................................................... Dio (Aleardi) ........................................................................... Canta il gallo ......................................................................... Impariamo a guardare .................................................... Gli uccellini vanno a scuola ...................................... Insipienza ................................................................................. Listruzione ............................................................................. Prudenza ................................................................................... La settimana ........................................................................... Borgo alpino .......................................................................... Il sabato del villaggio ..................................................... La quiete dopo la tempesta ......................................... Piove ............................................................................................ San Martino ............................................................................ Dicembre (Bordoni) ......................................................... La pioggia ................................................................................ Dicembre (Pezzani) ........................................................... Paesino ....................................................................................... Orfano ........................................................................................ Rio Bo ........................................................................................

Pag.

1 2 3 4 5 7 7 8 13 13 14 15 16 17 18 19 21 22 23 24 25 25 26 27 29 30 31 32 32 33 34 34 35

- 113 Casa dolce casa .................................................................... Pag. Un prefazio per lAvvento ........................................... Ges visto dal profeta Isaia ........................................ Cantico della Vergine ...................................................... Ave Maria (Carducci)
.....................................................

Ave Maria (Byron) ............................................................ Le ciaramelle ......................................................................... Tu scendi dalle stelle ....................................................... Natale (Pezzani) ................................................................... Stille nacht ............................................................................... Un salmo per la notte di Natale
.............................

La notte santa ........................................................................ La messa di mezzanotte ................................................ Natale (Ungaretti) ............................................................... Alla mamma ........................................................................... Gloria ........................................................................................... Adeste fideles ........................................................................

I Re Magi ...............................................................................
Egoismo e Carit ................................................................ Una goccia ............................................................................... Primo amore ........................................................................... La quercia caduta ................................................................ Fischia il vento ..................................................................... Da Astichello ......................................................................... Canto di vita ........................................................................... La tiritera del buon d ...................................................... Pioggia ........................................................................................ Formichino .............................................................................. Lettera a Pinocchio ........................................................... Ricordate Marcellino ....................................................... Nel blu dipinto di blu ....................................................... Glory, glory, Alleluia ....................................................... Un canto del Far West .................................................... I doni ............................................................................................

36 36 37 39 40 41 42 43 43 44 45 46 49 50 50 51 52 53 54 55 55 56 56 57 58 59 61 62 63 64 66 67 68 69

- 114 -

Valentino .................................................................................. Pag. Che dice la pioggerellina di marzo? .................... Un salmo di Quaresima ................................................. Ges ............................................................................................. Port le nostre infermit
..............................................

Il rametto dolivo ............................................................... Pasqua ......................................................................................... Victimae Paschali ............................................................... Traduzione di Victimae Paschali ............................ La primavera
........................................................................

Giro tondo intorno al mondo ..................................... Il grillo ........................................................................................ Il bosco ...................................................................................... Il canto del cuculo .............................................................. Ah! io vorrei tornare ........................................................ Da Il cane Notturno .......................................................... Maggiolata .............................................................................. Bella signora vestita di blu ......................................... Il tesoro ...................................................................................... Il sole e la lucerna .............................................................. I due orfani .............................................................................. Mamma ...................................................................................... Un bene grande cos ......................................................... Tutte le mamme ................................................................... Estate ........................................................................................... Il calabrone ............................................................................. Lucciole ..................................................................................... Pianto antico .......................................................................... Rispettate il pane ................................................................ O Signore, dal tetto natio .............................................. X Agosto ................................................................................... Lultima ora di Venezia ................................................. Il salmo dei prigionieri ..................................................

71 72 74 75 76 77 77 78 79 80 82 82 83 84 84 85 85 86 87 88 89 90 91 92 94 94 95 96 97 98 99 100 101

- 115 -

Coro del Nabucco .............................................................. Pag. Ta-pum ....................................................................................... Da La battaglia di Legnano ........................................ Bella ciao .................................................................................. Salmo dei redenti
..............................................................

Sogno .......................................................................................... Tormento .................................................................................. Viatico ........................................................................................ Auschwitz ................................................................................ Il Signore il mio pastore ........................................... La casa di Bastiano ...........................................................

102 103 104 105 106 107 107 107 108 109 110

San Biagio Platani A. D. 2001

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