Professional Documents
Culture Documents
LI
!<
r>
l<,
2009
Research
Library,
Institute
http://www.archive.org/details/praticadettatane01vala
LARCHITETTURA
PRATICA
DETTATA
S.
LUCA
SIG.
ROMA
COIVI
r.
r
YO
(//(///////('
"-6
i-^r(//y(^ (//
Qi^^UkTA' ^ J/r/z/p/'^'y
^1
Ci^i
.va>iMM]ot:
MESTANTE
'ELIfEMEXTE FEL.
((^Mk'/no lylocftu
a/ Q?ia//^/r<? Qti^/
'^
<^A
^y
^^.
EHIINENTISSIMO PRINCIPE
J^oclino
zelo
altri,
come
ben
giusto,
il
sommo
la Cattolica
altri
l'indefessa attivit
,
e vigilanza per
ecclesiastica disciplina
che
tanto vi a cuore ,
la vostra rara e
ed
altri
finalmente esaltino
do
in cui
il
vi
ha me-
come con-
ad
Artisti
ci
limiteremo ad ammirare
l'intel-
che
modo
singolare e
mirabile.
Ea
chi
non
1'
Eminenza Vostra ha
via^iri di
Mappamondo
il
di
Fra
INIauro
recentemente
Quadro
,
mir
il
sommo
artefice ?
nostro
s
ardimento di
tenui,
offerire
all'
Eminenza Vostra
nostre fatiche.
il
bench non
inutili
Due
nostro opera-
prima
si
la nota vostra
vi siete
bont e degna-
zione,
con cui
propenso ad incoraggiare
l'altra ra2:ione si
medesimo
dell'
di cui
precetti
formano
in essa
1'
utilissimo studio
dunque animati
ci lu-
Eminenza,
5
il
nimo
volume
col rispettabilissimo
nome
dell'
Emi-
mihnente
la
Sacra Porpora
ALLI BENIGNI
LETTOM
JuiSseiido
noi
stati
presenti
alle
lezioni
che nella
Cattedra di Architettura Pratica dava, e d tuttavia il Professore Sig. Cav, Giuseppe Valadier ci sembrato dover riuscire cosa assai giovevole, e grata agli studiosi di questa nobile arte il far loro conoscere il modo facile, giusto, e si ben disposto di queste Le;
accompagnato
il
discorso col-
Tavole disegnate,
,
e dettagliate
con tanta
che nulla resta a desiderare. Tanto pi crediamo utile il publicarle perch non si trova negli Autori nell'Enciclopedie e nelli
chiarezza, e semplicit
, ,
varie
un complesso
,
di
see:natamente in Roma dove pi che altrove risiedendo le Arti pi bisogno hanno di soccorsi, e di schiarimenti. Ci lusinghiamo poi che, quest'opera possa incontrare il genio di chiunque voglia istruirsi nelle molte materie , che sono g' istrumenti dell' architettura civile da tanti, e tanti studiata s lodevolmente, ma che hanno bisogno quindi di appoggiare le loro teorie alla vera pratica la quale se non si conosce bene dovranno sovente ritrarsi dalle loro proposizioni
za
che
,
esio-o-e
la cosa
medesima
perch talora impraticabili Con queste verit, e colla persuasiva, che cos conosceranno i giovani ai quali questa Opera diretta osiamo sperare, che venga essa bene accolta e
teoriche
.
favorita
IDEA GENERALE
DELL'
ARCHITETTURA
^^'<
JL/elle
inini
Belle Arti
la
1'
prima
uo-
fu
certamente
Architettura
'come
facile
il
figurarselo.
Se una quantit di persone si trovassero scaricate per un qualche infortunio di mare sopra di un isola di cui divenissero esse i primi abitatori, naturalmente le prime loro cure sarebbero quelle
di
procurarsi
dalle
ingiurie
dell' aria
quando non vi trovassero caverne o simili ricoveri naturali appena procuratosi il cibo alla meglio si occuperebbero immediatamente a formarsi capanne e ripari, ne' quali ciascuno provveder potesse al
comodo
possibile
atta
alla
,
al
com-
modo perch
alla sicurezza perch abitandovi uso non rovinasse sopra il capo degh abitanti / ed alla durata per non dover ad ogni poco accorrere ai ripari o nuove opere e perdere cos quel tempo che l' uomo impiegar deve in tante altre occupazioni necessarie al sostentamento
fosse
all'
Dalla
grandi citt
sola necessit
,
dunque ebbero
,
il
principio
loro
le
pi
ric-
le pi
magnifiche delizie
le
fabbriche e le
pi
.
che decorazioni che rammentano 1' uso della nuda capanna Queste sono le giuste idee che ne formarono i nostri venerandi maestri ed insigni Professori , sulle quuli non avvi a ridire, e che fa d'uopo meditare per ben comprenderle, ed imitare in que' rapporti dipendenti sempre dal vero , poich da queste mai non discostandosi n si commetteranno errori di ragionamento come dal mio egregio Collega vi verr spiegato rapporto alle proporzioni ed alla scelta della forma e carattere delle fabbriche qualunque siano e nettampoco gli altri di statica , di profusioni d' i,
,
'6
nutlli
sto
vati
,
dispendi e fatiche, anche talvolta rovinose; ma per l'oppofondati sopra di taU idee i principi di regolamento ed ossertutto
sar
ragionato
tutto
in
analogia
maginato, e tutto eseguito con ingegno economicamente senza intaccare la soUdit , e senza eccedere nel troppo , bench se tratti di molto, perch il molto non mai troppo quando ragionato, e
peso, per esempio, non saranuna bilancia un peso di novecento novantanove, ma lo sarebbe una sola libra se non si abbia ad alzare in altra bilancia che il peso di un oncia ; e per il molma tale diviene, to, ed il poco non mai tale per se medesimo e tale pu giudicarsi se non ragionato relativamente a quanto gli
posto a suo luogo.
Mille libre
di di
no troppo
se
si
tratti
alzare in
appartiene
Per indicarvi le tracce su tal proposito , io vi proporr di seguire quanto relativamente alla pratica ci ha lasciato scritto Vii quali bench giunti a mancanze ne' codici e per non ostante debbono essere per noi vener ignoranza de' copisti mancher per accompagnarh con quanto altri valenti aurabiU n tori e maestri ci hanno insegnato, aggiungendovi in fme anche le mie parziali riflessioni, e prove ottenute dall'esperienza di fatti, che vi procurer di rilevare di mano in mano, che se ne presenter
truvio
di architettura
,
per
le
r occasione
I
,1
dieci libri di
Vitruvio sopra
oscuri
,
,
l'
riescono talvolta
stati
ma
ed
lo
furono
pi per
la
disgrapratici
zia di essere
tradotti
interpretati
da' scrittori
non
bastantemente dell'arte, ma fortunatamente non venne mai abbandonato lo scritto di quel gran maestro, e nel lySS. comparve alla
luce la ben intesa traduzione ItaUana del Marchese Bernardo Gahani , il quale con molta braura, e dottrina seppe meglio de' suoi antecessori esporre , e schiarire le belle idee di Viti-uvio , e tolse
cosi molte oscurit, e dispareri di essi
onde
lo
LIBRO PRIMO
CAPITOLO
Che
I.
saper
che richiede molte abilit, e varie cognizioni dal giudizio della quale dipende 1' approvazione de' lavori , che si eseguiscono da tutte le altre arti. Nasce questa dall' operare, e dal ragionare. L'operare un esercizio continuato^ e pratico dell'uso, che si fa colle mani della materia di qualunque genere fia d'uopo alla propostasi formazione. Il ragionare poi quello, che pu spiegare e dimostrare le cose fabbricate con ingegno e ragioni di proporzione. Perci gh architetti, che senza lo studio si sforzarono di essere esercitati nelle mani non poterono fare che pe' lavori loro avessero autorit . Quelli poi, che affidati si furono che siano andati appresso all'omal solo studio, e ragionare sembra bra ma non gi alla cosa Ma quelli per che hanno appreso l'uno e l'altro, come forniti di ogni arma conseguirono pi presto, e Poich siccome in tutte le con autorit quanto venne proposto cose cos sopra tutto nell' architettura vi sono questi due termini il Il significato quella cosa significato , cio , ed 11 significante che si propone a ti'attare , il significante poi la dimostrazione tratta dalle regole delle scienze Onde chiai'O dover essere nell' uno a nell'altro esercitato colui, che si dichiara architetto. Insomma bisogna che abbia talento, e docilit per apprendere perciocch ne talento senza scuola, n scuola senza talento pu Ibrmare un artista perfetto Deve pertanto aver studio di grammatica esser fondato nel disegno, erudito nella, geometria , non digiuno nell'orca,
I J
architettura
una scienza
istruito
giurisprudenza
intendere
,
1'
astronomia
ed ec-
cone
la
ragione
ed
motivi
la grammatica per metter in carta, e render pi stabile la memoria col notare il disegno gli serve per 1' potere cogli esemplari dipinti mostrare aspetto dell' opera , che vuol formare. La geometria d molto ajuto alF architettura, e spe-
Deve
l'architetto saper
coli' ajuto
de
8
quali Istiomenti specialmente
gli
si
formano pi facilmente
delle squadre,
a
le
piante de,
edlfizj
si
tirano
le direzioni
de' livelli
i
e delle
linee.
lizj
Parimente
edifizj
si
coli' o/t//ca si
prendono
i
dovere
si
da' dati
aspetti del
,
cielo
Coli' aritmetica
degli
mettono
in chiaro
si
conti delle
i
sciolgono
difficili
Dee
segnano no essi
nelle opere
perch spesso gli architetti dimolti ornamenti, de' soggetti de' quali debbo.
a chi ne domandi assegnar la ragione Siccome se qualcuno in luogo di colonne adoprasse statue di marmo rappresentanti donne vestite di stola che si chiamano Cariatidi e sopra le me,
desime ponesse modiglioni e cornici , a chi ne ricerca dar questa ragione Caria citt del Peloponesso si colleg co' Persiani contro de' Greci i quali finalmente colla vittoria liberatisi gloriosamen.
te
la
di
comune
,
consiglio intimarono
guerra
la
ai
stessa ne menarono schiave le loro matrone , ma non permisero che deponessero i manti, e gh altri ornamenti da matrona, acciocch non fossero soltanto per una volta menate in trionfo , ma con eterna memoria di schiavit cariche di somma vergogna sembrassero pagare il fio per la loro citt. Quindi gli architetti che fiorivano allora collocarono negli edifizj pubblici le loro immagini destinate a reggere pesi acciocch passasse anche a' posteri la memoria della pena del fatto de' Cariati. Parimente i Laconi sotto il commando di Pausania figliuolo di Cleombrato avendo nella battaglia di Platea con pocitt
uccisi gli
uomini
e distrutta
citt
di Persiani
solennizatone
gloeres-
della preda e
,
delle
spoglie
sero
dini
il
Portico l'ersiano
indizio
della lode e
e lo stabilirono per
le
trofeo
ai
ed
ivi col-:
locarono
vano
loro
tezza
il
tetto
acci
,
vestite alla barbaresca che reggeche restasse colla meritata vergogna punita la
superbia
,
g'
inimici
si
atterrissero
dal
cittadini
valore
animati
pronti a difendere
sostener
architravi
cornici
e cosi
.
eccellenti ornamenti
soggetti aggiunsero
storie
simili
alle
le
fabbriche
quali perci'"-"'^f
d'
animo grande
1'
architetto
fa
che
non
mano, giusto, fedele, e quel non si pu far alcuna opera con poich che pi non avaro noa puntualit ed esattezza se non da chi leale ed incorrotto n aver 1' animo disposto a prendere regali, ma avido deve esser che con gravit sostenga il suo decoro acquistandosi buona fama e
sia
arrogante,
ma
piuttosto alla
-,
queste cose le insegna la filosofia parte della natura delle cose, che
sta
siti
Spiega inoltre
la filosofia
quella
naturali
1 Greci chiamano ^^/o/oo:m', Queperch contiene molti e varj que, specialmente concernenti la condottura delle acque
corsi
in
giri
salite
dal
piano
orizzontale
si
un modo or in un altro naturalmente dei all' urto de' quali non sapr rimediare se non chi avr dalla venti naturali come ancora non filosofia appreso i principi delle cose che hanno scritto di sipotr intendere il vero senso degli autori Deve conomili materie se non chi sar stato da'filosofi istruito
; ,
,
.
scere la
e
musica per saperne le regole delle proporzioni canoniche matematiche ; e per poter dare una forma e costruzione conveniente al teatri e simili luoghi ne' quali la voce del suono giunga sonora e dolce. La medicina agli orecchj degli spettatori chiara quah arie , aspetti del cielo necessaria per conoscere quali poich senza queste riflesquali acque siano sane e quali dannose
, , ,
:
sioni
non
si
pu
fare
abitazione
salubre
d'
ancora quelle leggi che sono necessarie nelle costruzioni in comuLa condottura ne de'muri delle grondaje , delle cloache e de'luml delle acque , e tutte le altre cose consimili debbono essere note agli architetti acci che prima di cominciar l'edifizio prendano le
, ,
dovute
ai
cautele
di
non rimangano
:
dopo
fatte
le
fabriche
,
le
liti
restino caued acciocch stabilendosi i patti fabriche ed telati tanto chi d, tanto chi prende ad eseguire le infatti se i patti saranno espressi da' periti saranno liberi da inganno e gli uni e gli altri Per mezzo dell' astronomia si conosce l'oriente, l'occidente, il mezzogiorno, il settentrione e tutta la
padri
famiglia
il
solstizio e
il
chi
sa queste cose , non sapr ne anche formar gli orologj a sole. Poich dunque questa scienza adornata tanto , e abbondante di molte e varie er udizioni, non mi sembra che possa alcuno chiamarsi architetto di botto con ragione , se non se salendo da fanciullo per questi gradi di dottrine e nodrito della cognizione
, ,
non
di
molte scienze ed
arti
giunger
all'
ultima perfezione
dell'archi-
10
come si possa natuRecher forse meraviglia agl'ignoranti un numero s grande di dottrine e ritenerle a ralmente apprendere Si creder per potersi lare facilmente se si rifletta che memoria scienze hanno (ra loro una corrispondenza e comunicazione. tutte le o sia universale composta Imperciocch la scienza enciclica come un corpo intero da tutte queste membra Quindi coloro , che dalla tenera et apprendono gli erudimenti di tutte le scienze ne ed in questa maai quistauo le cognizioni e la loro connessione tutto Pitio che i\i il famoso archiniera con facilit conoscono tetto nella citt di Palazia del tempio di Minerva , dice perci ne.' suoi scritti ihe l' architetto deve poter fare in ogni arte o scienza pi di quello che han latto coloro , i quali ne hanno con felice esito perfezionata qualcuna in particolare colle loro industrie e fatiche. Ma questo per in pratica non si osserva Non pu infatti anzi non deve essere 1' architetto grammatico quanto fu Aristarco , come ma ne meno n anche senza lettere non nmsico quanto Aristossene non pittore come Apelle ma n meno ignorante affatto di musica non gi scultore come Mirone o Policleto ma imperito di disegno n finalmente medico come n meno ignaro affatto della scultura non ecpure digiuno totalmente della medicina Ipocrate ma n ma almeno non all'oscuro in cellente in somma in ogni scienza alcuna imperciocch in s grande variet di cose non pu ciascuno giungere alle singolari eleganze , mentre appena concesso di poNon gi per che ter conoscere e comprendere le loro teorie avere in tutte le cose la somma gli architetti soltanto non possano perfezione , ma anche que' medesimi i quali specialmente possegnon ottengono tutti di averne il pi grande gono un' arte propria primato di gloria. Se dunque in ciascuna scienza 1 rispettivi professori, non lutti ma appena pochi nel corso di un secolo giungono all' eccellenza, come pu mai un architetto , il quale deve saperne molle fare che non solo non ne ignori alcuna (ci che mirabile ed \m gran fare ) ma che anche superi tutti quegli arquali hanno sopra una qualche professione sola impiegato tefici i tutta l'assiduit con somma attenzione. Quei per che hanno dalla natura tanto talento , ingegno
lettura.
,
.
la
geometria e
1'
astro-
logia
trapassano lo stato dell' are le altre scienze musica chitetto, e diventano matematici , e possono perci tacilmente argomentare e disputare in queste scienze percli sono armati di mole
la
,
te
cognizioni
ma
,
questi
tali
si
Aristarco
lasciato
Samio
Filolao ed
,
F'ratostene Cireneo
ai
Archimede
molte
posteri
mostrate con ragioni numeriche e naturali. Poich dunque non tutti ma pochi hanno questi talenti per naturale acutezza ed all' incontro l'uffizio dell' architetto richiede
, ,
1'
esercizio di
tutte
le scienze
per
la
vastit
come sarebbe ne permette che si sappiano non gi a perfezione ma mediocremente cos come chiedeva scusa Vitruvio dovere il io la chieggo a' miei lettori, se alcune cose non saad Augusto ranno spiegate secondo l'arte del grammatico, ma da architetto iraQuanto per al forte dell' arte ed alla teorica bevuto di taU scienze come spero di trattarla in questi scritti prometto della medesima senza dubbio con tutto il fondamento.
, , ,
.
,
PIANO D'ISTRUZIONE
DA PRATICARSI
NELLA CATTEDRA
NELL' INSIGNE ACCADEMIA
DI
S.
LUCA
fabricare, anzi
di
OSSERFAZ IONI
JLi architettura pratica l'arte di logia del suo nome la principale
dirette.
tutte
le
arti,
L'architettura in
quale
altre
soltanto
arti
genere anche scienza, dal giudizio della possono ricevere approvazione le opere tutte che le
eseguiscono.
Questa definizione siccome potrebbe sgomentare ad intraperndere una carriera , in cui pare di non poter mai giungere alla meta, cos a togliere ogni sgomento , ed a taciUtare tale impresa i pi bravi maestri hanno diviso in pi classi le parti principali dell'ared hanno aperto in questo modo la via, per cui possa chitettura 1' uomo pervenire a conoscerle ad una ad una Quattro dunque sono le diramazioni principali dell'architettura i la prima e la pi vasta di tutte l'architettura civile che
,
,
tratta
di erigere
fabriche
di
ogni specie
cio tempj
palazzi
case
sepolcri
ed altri monumenti per uso della civile societ. , , La seconda l' architettura idraulica , ed quella che regola tutti i lavori che hanno relazione colle acque ; come porti, chiuse canali ed altri oggetti di tal genere ; idraulica lo stesso che dire spettante alle acque.
strade
,
La
costruzione
terza
di
vien
navi,
detta
architettura
tutti
jiai'ale
i3
e quant' altro serve per difesa delimpiega a fabricare fortezze le piazze dalle scorrerie ed attacchi nemici . Dal fin qui detto apparisce che l'architettura una sciens'
,
potrebbe discernere ed apnon cerca di conoscere pratiche di ciascuna , abbench abbiano tutte le regole teoriche e fra loro molti rapporti e nozioni comuni , poich li pesi , le misure,
za
1'
uomo
difficilmente
,
prendere
sue diverse
diramazioni
se
le
azioni
le
forze
altri
le
resistenze
materiali
metalli
i
;
le-
sono egualmente impiegati per tutte vanomi, le dimensioni le pratiche e le cognizioni preliminari , e massime degli usi , le quali appunto ne costituiscono le ditlerenze , e si apprendono coll'ajuto delle rispettive teoriche e pratiche , dopo le altre nozioni generali , che sono il fondamento. Il mio scopo principale sar dunque di trattare direttamente dell' architettura civile come il ceppo principale delle altre diramazioni come la pi bella e nella quale le altie fioriscono e come quella che favorita di protezione a seconda del suo merito saranno protette anche in lei tutte le altre ; di che fanno fede le istorie , e la pratica usata da ogni saggio Principe pel bene del suo stato, e per conseguenza ancor del suo popolo.
tanti
le
gnami e
oggetti
,
riano per
forme
gli
usi
Quando
la
l'architettura
arti
sorelle,
,
pittura
la
scultura
non
ma
1'
incisione
l'
intaglio
tutte le
altre arti
da che
poi
le arti pi
mecca-
Nel secolo di Pericle quanto pi delle famose battaglie e degh Ateniesi si rammentano con ammirazione i tanto celebri e rari talenti che colla protezione di quel gran principe formarono monumenti di scienze e di arti indelebih a aloria eterna di quell epoca gloriosissima , che con egual lode si rinnov nel modo medesimo nei secoli di Augusto di Leone de' Medici e di Luigi XIV. monarchi tutti che col subHme loro genio dettero incovittorie
,
,
raggimento
lasciando
alle
scienze ed
alla
alle
arti
e segnatamente all'architettura,
il
cos
di
posterit
,
immortale
nome
loro
in
tanti
mo-
numenti, e
JN'e
gran pregio
che
.
memorabili sar ai posteri memoria del Pontefice Pio VII. che ad onta
meno
gloria della
difficile
santa
circo-
deUe
14
stanze
insigne
del
suo pontificato
,
tanto
benemerito
si
rese
alla
nostra
come senza meno Inmlnosislma sar quella del regnante sommo Pontefice Leone XII. clie col proteggere ed animare
r architettura
dole
civile
,
Accademia
con essa
le
belle
arti
sorelle
impiegan-
Inventare e costruire machine devastatrici a danno monumenli di religione e dell'umanit, come pur troppo d'infiniti
gi
ai
non
per
nostri
di
tempi
utili
si
disgraziatamente
,
accaduto
ma
la
si
bene per
l'ere-
zione
stabilimenti
e per
decoro
della
ci tt di
Roma
e del
.,
suo
stato,
si
render
cos
l'ammirazione e
delizia
de' popoli
Ma
il
torni all'istruzione.
L' architettura
,
civile eminente fra le altre deve mantenere mentre non consiste il bello nella grandezza dell' opera perch pu trovarsi in una piccola fbrica la bellezza a fronte di qualunque colosso in cui pu mancare Il vero bello dell' architettura neppur consiste nella ricchezza dei marmi degli ornati , dorature delle pitture e cose simili che per lo pi abbagliano la vista e conlbndono ma non sodisfano Il pregio del vero bello quello che fa manifesta la ragione dell' operato nel tntto e nelle sue parti mentre coli' ingegno un architetto abile operando con sani principj potr dar diletto e sodisfazione per mezzo dei materiali i pi vili , quando che co' maggiori sforzi di un igno-
proprio carattere
,
-,
rante
architetto diverranno
tali
disgustose le
pi
sontuose e ricche
in
cotre
struzioni;
Ogni
gran requisiti
ra
,
,
ragionata
,
sar
quella
cui
si
riuniranno
cio bellezza
commodit
.
dove appunto
e
distribuite
nella disposizione
locate
con ragione
all'
Comznoda
di
che per
,
l'uso
ambienti
e le parti
corrisponderanno
di
uso rispettivo
za
le
Stabile
fabricato
con quel-
regole
i
e
,
di
frze
proporzionate
alla
resistenza.
Sono
questi
tre
architettura
per
poter
ed
il
tutto.
L' architettura
insegna a sistemare
le
invenzioni
della
perch sieno utilmente in etletto, ma se non si conosce 1' una non pu sussistere 1' altra diche con mancanze fetti ed incongruenze, mentre se l'architetto inventore non conosce le azioni che producuno le parti componenti , come potr prteorica,
eseguibili
, , ,
i5
porzionatamente e senza troppo o poco distribuirle nella sua invenzione
volte
?
,
Se non
e
?
si
sappia
calcolar bene
la
delle
re,
cose
simili,
come
li
potr
ec.
,
1'
inventore proporzionare le
forze
sistenze
Se non conosce
,
pesi le
specifiche
de'
legnami
de' metalli
te
e delle pietre
,
come
giustamen-
le
dimensioni
e
le
distanze
le qualit
Se ignora
jjriet
,
valore
della
le procalce e dell'are-
del terreno dove deve basare il suo edifizio, come potr farna ne l'impiego opportunamente ? e cosi dicasi di tutti gli altri elementi , che si adoprano per portar al termine qualunque specie complicata pi o meno di un edifizio Ora dovendo io da questa cattedra darvi lezione di sola pratica
dell'
architettura
civile,
non mancher
,
di
spiegarvi
le
sue
regole pi
cognite,
fondate
si
mec-
canica
misurano le forze se ne fanno le loro rispettive applicazioni per contraporle cogli opportuni m itcrlall forme e dimensioni acci si mantengano in equihbrio. Vi far ancora
,
colle
quaU
venire
in
;
macchine
,
semplici
,
conoscere la resistenza de' legnami metalli corde ec. fondate sull' esperienza apprenderete con e mediante alcune tavole maggiore a servirvene e conoscere come debbano costruirfacilit
composte
gli archi e le volte nelle loro varie forme e grandezze , grossezze ed usi ,dando a ciascuna colle dimensioni giuste de' loro sostegni una proporzionata resistenza alla spinta e peso rispettivo loro.
si
fettl
la
per costruire per far palizzate sotto acnecessarie istruzioni, per conoscere i di-s causa e qualit delle loro lesioni; il modo
castelli ec.
di ripararle
le
opportune puntellature
la
accavallature
quali cose
,
ed
altri
mezzi
l'al-
circostanza; le
tutte
1'
dovendo-
dettagliare di
mano
di
in
mano
nelle
mie lezioni
ima dopo
tra
ad oggetto
,
posito
procurarvi una via pi facile ed opportuna al proho creduto di partirle nel modo seguente
.
AVVERTIMENTO
JLie spiegazioni delle varie materie che si tratteranno saranno dettate periodicamente alli Giovani e ne veranno accompagnati i soggetti o soggetto da tavole disegnate delle rispettive figure fornite
, , ,
,
de' corrispondenti
numeri
lettere
EZIONE
I.
e ragioni di te-
teorica.
Sezione
Metodo per conoscere
edifizio
,
II.
il
fondarsi
un
modi
,
di renderlo
solido
il
di
riparare
il
difetto del
fon-
do naturale
di
a cui
unito
,
modo
di scegliere
le
arene
migliori
cava
di
mare
di
fiume ec.
Sezione
Modo
medesima ;
di
HI.
fondare
nell'
acqua
fare
le
di
.
palafitte
sotto la
modo
di
fondare nei
fiumi
e porti
altre
machine
Sezione
Del modo
oggetti
laterizi
di
conoscere
edifizj
,
le crete
per fare
loro
,
mattoni
ed
altri
;
P^^
:
S^'
dimensioni
nomi
qualit
peso
cottura
con
tavole
Sezione
Del modo per conoscere
sizioni
di
la
V.
qualit dell'aria e le po-
buona
un
,
edifizio
la
bont
.
con
tavole
Sezione
che
carri
,
,
VI.
Della cogniz.ione de' legnami, che s'impiegano nelle fabbriincavallature , ponti mobili e di quelli per le armature , e simili , de' quali si danno le dimensioni , nomenclatura ,
e resistenza,
:
peso,
secondo
.
le
osservazioni
di
Newton, Bulbn
ed
altri
con
tavole
E z
o N K
VII.
De' caratteri, ed usi delli varj metalli, che s'impiegano nelle fabbriche colle opportune nozioni de' pesi specifici rispettivi , for,
ze
modi
di
fonderli
lavorarli
con tavole
Vili.
Sezioni-.
Della
e qualit
d'
,
resistenza
delle
corde o funi
colle
loro varie
;
grossezze
del
modo
di
,
di
conoscerle,
tiri
e conservarle
traglie in
dell'
uso loro
colla for-
imbragar pesi,
armar
,
pi
.
modi,
za de' verocclij
argani
e ruote
ec con
tavole
Sezione
De' varj attrezzi
di
,
IX.
che
carretti di ogni specie, murature; trasporti di e rispettive misure loro nomi , e forze , coU'aggiunta del modo di trasportar massi con nizze, curii, parate, e simili attrezzi, che s'impiegano nel bisogno per le costruzioni con tavole
,
:
le fabbriche
e per uso
Sezione
Della forza
X.
qua
del vento
,
del
dell'uomo, e degli animali, di quella dell' acmodi utili di applicarle alle mavapore
-,
chine
alle
circostanze
con tavole
Sezione
Della forza della leva per
le
XI,
muover
pesi
e distribuzione deltavole.
medesime,
i8
S
Dell' effetto
dell'
O N
XII.
equilibrio delle
forze, che
si
contrastano,
tisso
,
applicate
sopra una
veri'a
mobile
:
attortio
un
putito
cuiiie
ancora ad un
piano mobile
con
tavole
S
Dell' utilit
al
si
o N E
XIII.
peso
delle
della
machine
lorza
il
cui elTetto
e del
sia
della
vite,
cuneo
con tavole
S
Delle resistenze
clilne,
to
li
o N
si
XIV.
al
che
oppongono
movimento
,
delle
ma-
superficie
sia
attrito,
quan-
per
SEZIONI':
XV.
,
Delle diverse maniere di costruire li muri delle varie speforma , e loro forza relativa alle rispettive groscie di materiali sezze ed elevazioni; secondo gli esperimenii di Rondeet, ed altri:
,
con
tavole
ib 'I^^^
1-:
Sezione
per
la
XVI.
antichi,
:
e da' moderni,
con tavole.
Sezione
Delle volte
,
XVII,
me
grossezze,
for-
Sezione. XVIII.
Del modo
di
adattare
e contraporre
le
te delle volte,
degli
areni,
,
.'9
mediante
:
piedritti
propoiz.ionati in
grossezza
all'
elevazione
e posizione
con tavole
XIX.
,
Sezione
Della
chi in
varie
maniera
di
fare le
degli artavole.
forme
modi
con
Sezione
Della maniera
todo per rilevarne le
di osservare
XX.
lesioni
le
negli
edifizj
me-,
cause
delle
cautele
per
le
riparazioni
con
tavole
Sezione
Del modo
ne
de'
,
XXI.
,
di
risarcire
gli
edifizj
difizio
e puntellare
1'
e-
Sezione
Del metodo per
altre costruzioni di
XXII.
la
pietra tagliata
,
Delle pietre
de'
pavimenti
modo
,
di
segarle
,
varie
qualit
delle
medesime
guere
le
le
impiegate ancora
per decorazione
del
di
e da quelle
calce
,
do
li
di cuocerle, e custodirle
acqua
ec. col-
specifici
con
Sezione
Del modo
sa
XXIII.
di
comporre
olio
,
a tempra,
ad
di
far
vernici; non
cristalli
.
,
idea generale
delle maniere
forni
:
di
fare
smalti
mosaici
ec.
con tavole
Sezione
Idea generale
XXIV.
,
della Giurisprudenza
sia delle
servit atti-
ve
e passive
sulle
distanze
,
prelazioni
stime di fondi,
canoni
ricognizioni
in
Dominum
degli
enfiteusi ec.
Sezione
^
XXV.
delle nella
la
stima
farsi
.
fabbriche
composte
di
edifi-
di
varj
,
metalli,
;
ec.
da
circostanza
care
alienazione
con
tavole
3)]^^>{t<S999l
SEZIONE
A R T
I
21
P R
L O
I.
ragioni
propose una ipotesi nell'idea generale dell'architettura, cpando si volle provare, che V architettura ha la preminenza sopra tutsupponendo ima quantit di persone scate le altre professioni che mai abitala avventura sopra una isola in mare ricate per tiUti si sarebbero dati cura di formarsi un coperto alla meglio con con frasche , con sassi , terra , e quanto la lotronchi d' alberi per essere gacaht le somministrasse per formare un coperto rantiti dalle ploggie, dal sole , dal freddo ec. Ora se fra tutte que'1
,
ste
persone
la
si
semplice disegnatore
dilettante
senza
minima esperienza
esecutore
,
s'
nuale pratico
e ciascheduno dei
,
vero
della
specie sovraccennata
riporre
coveri vi fermereste a
gliereste
co' sonni
vostra
esistenza
scee
alcerto
dal
quello
,
eseguito
dal
mastro
da
piuttosto
che
si
quello
,
eseguito
professore
giacch in
neir altro
sola
fosse
potuta
ottenere
opposto questi due saperi fossero riimiti in un solo , si avrebbero riuniti ancora nelle produzioni , eleganza , buon gusto , invenzione e solidit ; giacch se un inventore disegna capricciosamente un edifizio , e vi disegna muri estremamente sottili traforati , senza contrasto di forze alle spinte delle piattebande, degli archi, e dei sovrapposti pesi, la fabbrica non sar ese-
Se
all'
guibile
le
ovvero
roviner fra
poco
ma
se
questo
inventore avr
accompagnate da quelle di pranon cadr certamente in tali errori I pittori volendo decorare una parete con delle architetture, hanno dipinto portici e fabbriche che appagano la vista degl' ignoranti che e li fermano sono quelle pitture contro delle quali con tanta ragione esclama Vitruvio nel libro VII. capitolo V. perch rappresentano cose imnecessarie cognizioni di statica,
tica
.
11
o ad essere permanenti Vero che queun poeta immaginano una favola ma pure se queste dovessero eseguirsi correggendole un architetto non fondato nella pratica, quantunque all' occhio correggesse l'esilit dell' invenzione non sarebbe egualmente capace di ridurle abbastanpossibili
,
ad
eseguirsi
ste
come
dice
za solide
e lascierebbe
tutto
all'
azzardo
Li
virtuosi maestri
per
hanno ponderato
,
il
,
tutto
per
mezzo degli elementi di geometria di matematica e di statica hanno ridotto a calcolo ogni cosa per cui colle giuste applicazioni pu il prudente architetto comporre e costruire senza timo,
re,
e senza
in
azzardare,
le
tutte
le
,
volte
che unitamente
alla
pratica
alle
ponga
esecuzione
.
regole
e le modificazioni
necessarie
circostanze
Capita
obelisco
di elevare una gran colonna di marmo , un grande un peso qualunque se sar direttore dell'opera un sem,
plicissimo
teorico
gli
far
li
suoi calcoli
il
suo piano
_,
ma
,
dirigeninevi-
do
opera
nella
ostacoli
non considerati
delle
nell'
esecuzione
ed
tabili
resistenza
corde
nella
complicazione
delle
ar-
mature
to
,
perdono per le direzioni dell' andamen, e tante impreviste circostanze , manderanno a monte il pianelle forze
che
si
no
il
calcolo
la
direzione
opposto cadesse 1' impresa nelle mani di un solo pratico , ma pratico vero per causa di aver agito e di conoscere gli oggetti da impiegare per sola pratica materiale come fu il faall'
,
Se
certamente che al confronto del solo teorico riporter quegli la palma , ed osservando le maniere eh' egli avr adoperate non si rilever nelle sue operazioni e direzioni delle co,
,
moso Zebaglia
poco pi del dovere ordinalo da un teorico certo fon, dato ne' suoi calcoli, n la massima esuberanza del teorico timido-, ma riunendo insieme questi due saperi qual resultato , o resultati lelici non se ne averanno ? Venga per esempio ordinato un ponte sopra di un fiume ad un valente teorico , che faccia il suo progetto con tutte le rese
il
gole
lara
pi
sane
1'
di statica
di
calcolo
di
dimostrazioni ragionate
la mancanza delle cognizioni pratiche rovina opera, appena compita; come va dunque? il calcolo giusto le proporzioni geometriche , gli elementi di statica sono stati esattamente impiegati pur 1' opera mancata perch? per la ragione che il calcolo ha supposto un fondamento immobile
questi
1
opera
ma
per
23
quel fondamento pei* mancanza come una montagna ; tica e di esperimento non teorico ma pratico, in luogo
,
ma
di
pra-
di
es-
sere
lato
solido
fu costruito imperfetto
il
ed atto a sostemassima esattezza si supposto solido nere la resistenza , ed il peso proveniente dalla spinta, e volume dell'arco, e si riguardato come uno scoglio infrangibile; lorse ancora questo pilone per mancanza di pratica nel costruirlo non tu riconosciuti dalla pialica tali composto con materiali, e cementi o non si dette loro quelle prestanze necesda potervi contare o archi, hi calcosarie allo scopo , e per la curva dell' arco lata,, e costruita di una Ibrnia atta alla resistenza, che il calcolo fece conoscere sicurissima di resistere. Ma tale poi non si trova nell' atto pratico perch inane perci incapace a sostenere rante o mal costruita l' armatura mediante un insensibile ce-' il materiale nel tempo che si lavora mancare tutta la costruzione di quella forza e ferdimento fa effetto della mancanza di mezza che prometteva la calcolazione quelle cautele e previdenze pratiche , che insegnano il modo di lavorare 1 materiali, la scelta de' medesimi l'impasto de' glutini, e il modo d' impiegarli ; quindi che tutto va a monte , tutto perduto Onde da questa verit si apprender a conoscere la necessit di tali avvertenze che potr suggerire una scuola di archilettura pratica poich n le lezioni teoriche n quelle di calcocolla
, , , ,
, ,
lo
saranno
sufficienti
provenire
dalla
simili
accidenti
dell'esecuzione
opportunissiml ad
sostenersi su
avvertirsi
pratica
ben
diretta.
Sarebbe paragonabile a questo proposito il decidere se a di un tumoso poledro sia piii abile un bravo cavallerizzo teorico che abbia studiato ne' libri , e soltanto veduto co,
me
pre
debbansi
la
fare
l'
evoluzioni cavalleresche
,
ovvero un semplice
tutto
il
buttaro di
campagna
che
alla disdossa
monta
?
Il
giorno sem-
che certamente r eccellente cavallerizzo montato sul poledro cader a terra col rompersi forse la testa, ed all'opposto il buttaro rozzamente e senza regole si sosterr francamente senza di essere vinto dal poledro ; ed perci che solo quando il cavallerizzo teorico avr rmnila la pratica lar le sue evoluzioni perfettamente e con tutta
risultato
sar
sicurezza
colle
vere
regole
dell' arte
in
se
24
che r architetto debba saper fare il muratore per eseguire il suo disegno, e neppure il falegname per lavorare la bussola l'armario ed altro del suo disegno teorico, ed altrettanto dicasi per le altre arti subalterne, tuttavia deve conoscere praticamente, e per inezzo dell' esperienza la resistenza de' legni la tenacit delle corde la potenza della vite, della leva, del cono, le spinte delle volte del fuoco , dell' aria , e simili espela potenza deU" acqua rienze ma pur troppo non solo non sarebbe male anzi al contrario sarebbe assai bene , che s' impiegasse materialmente in alcune manovre principali, come vi far conoscere per averne delle idee
,
,
-,
giuste
all'
opportunit
fin
si potrebbe conosce che un architetto perch sia ben forprima di tutto deve avere a cuore una nito dei requisiti necessarj sana morale per attendere assiduamente senza divagamenti allo
pi
studio
delle
teoriche
,
queste
gi
principi
basati
sempre
lo
sulla ragione
non
su
esempj
diverranno questi stessi ra, gioni, Alfi'imenti sarebbe lo stesso che conoscere quattro , e quattro far otto perch l' insegna Tizio , e non perch si veduto ,
siano
sulla ragione allora
perch
che quattro, e quattro fanno otto ; e che se Tizio lo dice, lo avr detto perch avr conosciuta questa verit , come ora io stesso le quali potrete cola conosco Cos dicasi delle cose pratiche noscere o facendo molti esperimenti da voi stesso , ovvero osserVi dunvando quello che hanno fritto gli altri nel caso vostro que diiferenza fra la teorica e la pratica , perch la teorica viene spiegata dal ragionare, dal confronto delle regolari proporzioni, e come dal saggio mio collega vi sar dimoda tanti altri dati certi strato laddove la pratica per la maggior parte, e pi necessaria ed utile consiste nelle cognizioni degh esperimenti, i quali vi daranno d' appresso alle quali dole regole pi sicure e vere ed inalterabili per dar corpo, ed esistenza alle vostre vrete occuparvi egualmente invenzioni e per disimpegnarvi onoratamente nelle occorrenze ; come fa \n\ bravo militare , che prima avendo studiato bene tutte 1' si pone evoluzioni, e mosse militari a tavolino o suUi figurini Dunque anche sul materiale esercipoi colla pratica ad eseguirle
. , ,
zio
circostanze
di
Coraggio
o giovani
queste due
25
e 1' otterrete crcoadiuvanti discipline, per divenire qualche cosa un'applicazione indefessa, tamente se alla voce de' maestri unirete
,
il
SEZIONE SECONDA
ARTICOLO
Metodo per conoscere
e
il
II.
un Edifzio
arene
modo
di renderlo solido
,
di riparare
il
il
naturale
a cui
unito
,
migliori di
cava
di
modo mare
di sces,liere
,
di
jiume
ec.
lovendosi fondare di pianta un edifzio di qualche importanza e dove non vi siano obbligazioni di aspetto di allineamenti e sidomander informazione dagli uomini pi esperti si mili imbarazzi del paese, perch fedelmente dimostrino quale aspetto sia il mipoich non da per tutto 1' aspetto di mezzogiorno il migliore
1
, , ,
,
gliore
zioni zioni
,
e cos
dicasi
Verificate
,
queste
informale
si volger geometriche
l'edlfzic
,
quegP
aspetti
si
che secondo
;
cogni-
ed astronomiche
,
troveranno pi convenienti
per adottare
le
,
parti
e gli
quella pratica
eh' esige
,
impiegando il modo di basare la bussola per rinvee poscia colla cognizione della geometria
ambienti opportunamente
.
potr segnarsi
e le parti della fabbrica con precisione Se questo fabbricato sar circoscritto da case o da strade , si prenderanno sempre in considerazione gli aspetti migliori di quella localit , ed in questo si adatteranno nella composizione della pianta le scale , le camere le guardarobbe , li magazla biblioteca zeni li tinelli le stalle li fienili e tutt' altro, che si desidera dal Proprietario, dando loro questi aspetti convenienti per averne in fine un risultato vantaggioso e lodevole Prima di accingersi all'impresa, vole la prudenza , che l'Ar1'
insieme
chitetto ordini
sti
si
delli
cavi nel
terreno
asse<2:nato<:li
,
dalli detti
gli
ta-
che
sar stato
assegnato
il
appresso
si
dimostrano
-2.6
1.
j)lii
Se sar
in
,
liio<;o
in
,
rarsi
terreno
non possono
il
ripa-
sito
asciutto
si
praticarvi
quelle
lavorazioni
si
insegnate
delli
si
dall' arte
come
oppresso
sarie
allorquando
,
parler
fabbricare
anche su
supplire
.
questi per
a
per
2.
coli' arte
nun , e delli varj modi di prenderanno le cautele necesquanto la natura stata vaga in
di
quel locale
paesi un
Si
trova
altra
,
qualit
in
poco
secca
elevati
citt
, ,
ed
nelli
,
nelle prossime
di
e paesi a queste
atta
alle
aderenti
terra
;
ed ordinaria
la
piantagioni
e si-
uiiH
e questa
un
terreno stabile
sicuro
da piantarvi
qualun-
3.
L' altra
,
minima resistenza che in qualunque terreno o bas quella 4. Altra specie so o alto vi sia 1' ArgiUi , la quale se veramente composta e di alto strato^ pu essersi sicuro della sua resistenza al peso che gli si deve soprapporre eh' la pi per5. La quinta specie , che pu trovarsi un terreno di piante putrefatte niciosa alla circostanza ed erquale prendendone una zolbe della perch in luoghi paludosi la si accende come un leggiero e fattele seccare bene al sole carbone 6. La sesta maniera di trovare il fondo la combinazione d' incontrarvi una pietia viva quale il prudente architetto potr porre I suoi fondamenti assicurato per del fondo solido e che tale non apparisca soltanto ( coni' accaduto pi volte ) di trovare uno stratto solidissimo, di una grossezza pei non sufficiente che ricevuto il carico sopra se ne scesa quale trovandosi piantata che oncia o palmo secondo si e trovato pi , o meno mobile il
,
chiamata volgarmente tersul quale qualunque poca d'acqua vi si getti lo renspecie di terra grassa
,
e senza la
,
sottoposto
j.
fondo
Non
difficile
incontrare
,
tal
volta
dove viene
tufo
si
,
desti-
come sarebbe un
,
o simile
e di assicurata solidit
render mol-
lo
vantaggioso affidarvi
.
sopra
alle
la
fabbrica
fosse
pratiche rispettive
figura
,
che assicurano V
casi
,
arpiti
non
far
trista
li
contrari
ARTICOLO
PosLo
il
III.
caso di iroK'are
da cui per qualunque circostanza , non si possa dipartire si prenderanno le seguenti cautele .
Essendo la superficie del terreno praticabile, si segner sul 1' andamento con piandelle mura principali del fabbricato tare delli passoni di quercia, o altro legno duio fattovi la punta, dove deve entrare nel terreno , e toltavi 1' angoli nella parte superiore perch nel batterli non si spacchino , e perch pi resistino all'umido potr brustolirle alla punta con fiamma allegra , che
terreno
,
renda
la
superficie bruciata,
senza indebolirne
la
finch siano
e questi
reno
alla
meglio intesi, se ne da un'idea nella Tavola I. Fig. i., saranno lunghi pi , o meno secondo la tenacit del tercosicch battuti con un mazzolo di legno della forma come
2.
Fig.
restino solidi
e Fuori della
superficie
della
terra
tre
o quattro palmi
Posti questi passoni
all'
negli angoli
lettera
,
tirati
de'
I,
fili
dall'
uno
altro
come
,
alla
Fis;.
3.
di
detta
il
idea
zi
delF angolo
travi
,
del
fabbricato
s'
intelara
li
di
ferri
riole
le
garavine
e coli' attrito
,
di
passarvi
che da un' cavo con delU pezpale vanghe catraverso non slamino
tav.
,
,
sponde s facilmente e giusta la die per mantenere netta menzione del fondamento Questa intelaratura viene composta da traverse che sono li legni segnali lettera A Fig. 3. che deve avvertirsi non siano corti perch cavato il fondamento , non restino troppo sul ciglio del cavo e col peso loro , e di quello che portano non producano uno spallo sul cavo medesimo. Poscia sopra questi che si adatteranno in proporzione della lunghezza delli travi o legni dell' intelaratura lettera B Fig. suddetta si fermano con gatelli lettera C chiodati sulle traverse medesime perch restino solidi j e (ermi alle dimenzioni assegnate , con chiodi da pia
, .
:i-
28
na, de' quali chiodi
r stato stabilito
a'
dall'
entrano num. 12. circa a libra, secondo saarchitetto, nel tracciare la base de' fondamenti.
1'
opera
v'
che
sar cosa
ben
fatta d'
per conoscere se
s'
incontra
difficolt
nel
imtutto o
, ,
incomincer a cavare fra questi legni una parte o natura del terreno fangosia un lato del fondamento che per la e ben tosto si aver so o mobile poca dilhcolt s' Incontrer quale si procurer con uomini e secchj, o siano secl'acqua, la che sono della misura e chietti come si chiamano dai muratori
nelle parti
,
,
/(.
Tav.
I.
di
legname
cj.
circa libre
si
o mander per mezzo di canali provisorj in qualche fosso rhnandi ivi prossima, e perch possa levarsi chiavica, che non la e pale il terreno alla megho possibile si abbasser con vanghe sono della forma e misura come alla Fig. 5. vanghe le quali o meno grandi , ma qui se ne Tav. I. di queste ve ne sono pi tanto nella Figura quanto anche rappresenta una delle mezzane
e
si
, , , ,
di ferro, il pi purgato colla e tagliente all' interno , pesano circa libre 4 ^. punta di acciaro ed il manico di faggio pesa libre 3 r. verso 1' occhio della vanga vi un ferro come nella latter F chiamato la staffa , che conficcato con un bugo a forza nel manico medesimo della forma ,
sotto in
G e tenuto a freno con una cavicchiola come un ben posto a forza come alla lettera H Le pale poi cos chiodo e grandette acciarine buone a questo lavoro sono della forma e pesa il ferro libre 2^. col manico dezza della Fig. 6. Tav. I.
della lettera
,
.
di
cavo nel terreno, che pel tratto di i5. o 20. palmi per non radunare in esso tropp' acqua , che calando in quella parte dar luogo a lavorare , ed abe cos alternativamente fabassare altrettanta lunghezza accanto procurer trovare il fondo solido sotto al terreno acquocendo si so se pur riesce di rinvenirlo non bastando l' attivit delli secchi per maggiormente facilitare il lavoro si armer la cos detta conocche due squadre di travicello comla quale altro non chia poste, come alla Fig. i.Tav. II. , che mediante alcune piane, che sopra i legni dell' intelaratura lettera H. s'insi pongano a traverso e mediante li due tiranti letchiodano 11 zampini nella lettera A tengono a quella distanza , che nein C D si tera B chiodati cessasia, perch vi agisca la conocchia lettera E che mediante una
nocchia
del
peso
di
libre
2,
Non
si
far
il
t'
29
stanghetta posta sopra l'inforcature
1. ,
alla
conocchia affidata mediante poi una corda lettera G che sul principio si avvolge alla conocchia circa io. o pi volte per aver campo di allungarla levando qualche voltata di mano in maquale
la
,
profonda; mediante una molla di ferro fermata a ciascheduno delli due capi della corda , come alla lettera I Fig. 2. vi si attacca un secchio pi, o meno grande come alla Fig. 3. Tav. II. cliiamato daUi muratori secchio da conocchia , quando sia delle dimenzioni indicate in detta Fig. e secchione da
no
che
il
fondamento
si
conocchia quando sia delle dimensioni , e forma della Fig. 4. e perch di questa grandezza non potrebbero gli uomini adoprarli colla conocchia si addoprano coli' uso della burbora, come si dir in
;
appresso
Armato un
lettera
il
tale
arnese
due uomini
mediante
li
manichi
L caleranno un
come
disse in
modo
,
ni nel cavo
mezzo non
procu-
rer
non ringrandirsi tanto col cavo e vi si adatteranno due o pi trombe, che lavorando giorno, e notte ne procurino l'asciugamento e diano campo a cavare per giungere all' interno
,
Frattanto ecco
il il
bisogno
di
sapere
,
profondarsi
l.
Si
per trovare
terreno solido
aver pronta una lancietta, questo un ferro tondo, grosso circa un' oncia , lungo circa i dieci o pi palmi , con ounta ac-
quadro da una parte ed a guisa di scalpello dall' altra Fig. 5. di detta Tavola questa lancetta si ander conficcando con quanta forza pu avere un uomo, e si vedr quanto con quella facilit s' interna nel terreno . Se la lancietta inconclarata in
,
come
alla
tra
terreno
cosi una
stabile
si
fermer per
cjuanta forza vi
,
si
faccia,
s'
e dainter-
altrimenti
anche dopo
fatti
acqua
Intanto
si
istromento perch
cognito
camente
di
Le squadre per
castagno
Fig.
-tati
anche rustico
II.
li
10. Tav.
conocchia saranno costruite di travicello forma , e dimensione segnata nella legni verticali saranno congiunti cogU orizonla
della
mezzo
mezzo
chiodati
perch meglio
sia
stabile
vi
si
3o
metter nel punto
chiodata
,
lettera
M
.
un pezio
,
di
tavola
di
albiiccio
ben
chiamata braghetta
La conocchia sar costruita e delle dimensioni della Figura 6. e 7. Le crociate lettera N contornate come in detta figura , ed attendate nelle estremit , ove devono lavorare le mani saranno di olmo o simile legname dnro, che non sia facile a spaccarsi , e saranno tavole grosse due oncie poste mezzo, a mezzo,
, ,
saranno dello stesso ledella stessa grossezza a guisa di rote ed altra nel mezzo dove sono le hnee punteggiate P le quali servano di armatura alle doghe che formeranno il corpo della conocchia, le quali saranno pure di olmo, e quattro di queste trapasseranno colle
vi
, , ,
addosso a queste
perch meglio siano collegate le crociate al fusto Le doghe e le crociate saranno formate con chiodi, e tanto le crociate quanto le ruote P averanno un buco nel mezzo , dove si passa poi la stanghetta lett. F Fig. i. ,
crociate
alla
teste
nelle
come
lettera
ciie
quando agisce
Questa conocchia cosi costruita peser circa libre cinquansecchj poi da conocchia saranno anche essi della l^orma , e grandezza notata nella Fig. 3. Tav. II. Il fondo e le doghe saranno di castagno , e 1' armatura Nel manico e cerchj di ferro vi sar nel mezzo della parte di sopra un occhio con testa , che giri nel mezzo del manico medesimo ai quale sia raccomandato un anello come alla lettera R Questo manico ander a prendere le due armature in piedi come alla con suo occhio da capo
ta
.
,
.
Fig.
8.
che nel
simile
quali
,
da piedi
bollita
,
avr
un
ala
rivolta
alquanto
sottile
con altra ra S le
,
e ricavata
il
dalla
,
spiaggia
come
alla
letteferro
abbracciano
alla
primo
ed
3.
ultimo
Il
cerchio
di
del
secchio
come
lettera
Fig.
cerchio
poi di
mezzo
lettera
V
di
di
nell' a=;se
della
sua circonferenza
ferro
,
una
statfetta
ribattuta di spiag-
getta
come
le
alla
lettera
che
tiene a
freno
,
.
ed
al
suo punto
Il
due armature
verticali
come
alla lettera
4^ secchione poi da conocchia, che aver la forma , e dimensione notata nella Fig. 4. Tav. II. sar costruito del medesimo legname, e modo dell'altro, ed aver i' armatura di ferro quasi simile aumentando solo un poco nelle grossezze , e ad ogni cerchio
vi
circa libre
sar la
staffa
come
alla Fig.
9.
lettera
ed
alle
due armata-
3i saranno ad ogni cerchio le ali come alla Fig. 8. lettera S perch con tale concatenazione il secchione sar piti staPesano questi secchioni libre 65. quando siano bile e durevole delle dimensioni sopraccennate Tornando poi al modo di andare avanti col cavo del tonre
verticali
vi
,
.
damento mente di
tare
li
prima
di
profondarlo maggiormente
e
trattandosi
massima-
le
,
bisogner sbagacciarli per evi, , slamatnre delle sponde a preggiudiz.io dell' opera , perch
terreni acquosi
leggieri
tagli
ed
cavi
vanno a riempirsi
di
,
_,
forse
della
grizia
vita
degli
uomini, e
restarvi sotte
degli
intraprendenti
poca
,
accortezza
o dodici palmi secondo , che si perci profondato al pi dieci vedr la tenacit della terra sar prudenza di sbadacchiare le tersegnatamente se sia in stagione , che le piogge possano sopravre che il cavo sta aperto venire sino
, ;
,
Questa sbadacciatura consiste in collocare delle tavole ovvero come si costuma qui in Roma delle piane addosso alle due
superficie della terra
tali
,
tagliata
altri
lira
le
quali
con
travi
; ,
delli
travi
orizzon-
postavi a
traverso
,
pezzi pur di
o siano mozzature
supercie della terra
spallare
,
segate a misura
alle
le
tavole
travi
appoggiandosi
proposito
Fig
i.
.
non possono
reste-
ranno
niera
intere al lor
Alla Tav.
,
III.
sulla
il
quale meglio
ponga
mi
tura
12.
taglio del
,
perpendicolari
di
ben
pal-
sia
C
,
sia
l'intelara-
fondamento ordinato nella Tav. I. Fig. i. alla lettera D la quale servir di guida e di appoggio alle tavole o piane lettera A, le quah si collocheranno distanti una dall'altra, quanto circa la larghezza della piana medesima le quali per sostenerle si fermeranno con cavicchie , e zeppe di legno alla terra medesima come alla lettera F poste cos ordinatamente le piane si allestiranno delli travi o siano carrarecci ovvero altri pi. proporziodel
, , , , ,
con delli capezzoli si sosterranno ad un certo proporzionato punto, come sarebbe circa 3. palmi sotto la testa delle piane , tanto da una, quanto dall'altra parte; come alla lettera G in
nati
,
tanto
si
sura, che
dveranno delle mozzature di travicello segate bene a misi prender con delle cannucce e queste mozzature ben ,
32
chiericate
come
terre
alla
Fig.
a.
lettera
si
,
porranno
in
opera
for-
zandole a furie
finch
le
di
scalpello di paletto
o grancio senza
,
battere afstacchi
,
col battere
non
,
si
scuotano
III.
e facciano
nella
dando
Tav.
il
de' segni
superficie
del
come
,
alla
Fig. 3.
della
lettera
Questi pezzi di
li
nome
alla
di
sbadacchj forzano
lettera
due
legni
orizontali lettera
,
si
dieci pal,
mi r uno
presenta
dall' altro
distanti
come
III.
che rapascia
in
pianta
una parte
del cavo
viene rappresentata
1'
che
addoprano
ianno
tello
li
li muratori diversa di quella di falegname , con questa zeppi, gattelli, le schiericalure lettera J e serve loro di marha r acciaro dove taglia , ed e ruotata , e ben tagliente pesa
7- ,
circa libre 3
ed ha
il
manico
1'
di
lecino
cos detto
si da idea della costruzione dello scalpello, da muro che serve ancora per dar leva ; questo di ferro ottangolare perch meglio si stringa nelle mani la grossezza di circa un oncia ed ha l'acciajo nella parte del tagho essendo lungo palmo 1 ~\ pesa circa libre 3. Alla Fig. 6. e 7. viene segnata la forma del cos detto grancio questo di ferro ottangolare ha da piedi una specie di scalpello e da capo agguzzo con questo ferro si mandano a forzare li sbadacchj come alla Fig. 8. Questo ferro grosso un' oncia e mezza, e pesa circa libre 18.
Alla Fig. 5.
il
della sbadacchiatura per quanto lungo deve mettere altro simile ordine 3. , o 4. palmi distante dal fondo del cavo come alla lettera L Fig. 1. ponendo li medesimi sbadacchj da legno a legno come si disse di sopra ed a piombo di quelli di sopra perch non impediscano a calare li secchj ed a calare li materiali per la riempitura del fondamento medesimo poich posti questi bisogna avvertire , che non cadine giacch per la loro mancanza potrebbero accadere delli spaUi che sono cotanto nocivi e pregiudicievoli alli cavi medesimi assicurato cos il cavo bisognando profondarlo ancora di pi per rinvenire il terreno vergine , e solido potr continuarsi la lavorazione colle vanghe pale , e secchj di conocchia per portar fuori terra o acqua per prendere indi altre determinazioni , come si vedr in appresGiover qui avvertire che se in qualche parte del cavo le so terre non combagiassero colle piane parti per la inuguaglianza delli
Fatta r operazione
si
cavo
33
taoli
,
parte
nelll
spazi
vi resteranno delli per difetto del pieni delle piane pezzi di tavole , o zeppe coquali si metteranno delli
,
me e
alla
colli quali
stenere
terre
sbadacciate le
.
tagliate
pel
cavo
Se
lancetta
si
la
tale
che
dalli
tasti
fatti
colla
rinvenirsi
la
si
cavando ancora qualche o almeno solido bastantemente , oche lavorazione delli secchj di conocchia, o trombe costruite come clie concorre vedr in appresso , vincano la Huenza dell' acqua
rinvenga che
altro
poco possa
un fondo
nel cavo
si
tanto meno di acqua si ch quanto raduner , e sar di minore incommodo per la lavorazione . Profondato che sar in modo , che iacendo altri tasti colla lancetta allora si netter bene si lever lutto trover il fondo ricercato si
,
ma
in limitato
spazio giac-
il
fango
si
costruir
su
quella
terra
il
tndaniento
Si
prati-
cher r ostesse se convenisse passonarlo , lo che dovr farsi se la ma che pure con lancetta dimostrer un Ibndo non tanto molle e che la quantit d'acqua qualche difficolta si introduce pi oltre delle sorgenti sian tali di non potersi vincere allora si averanno
, ,
pronti
una quantit
nella Tav.
di passoni di
I.
castagno
o di
quercia
come
si
ed ancor pi lunghi secondo si os1. server quando si conficcheranno nel terreno ; li quali saranno posti nel cavo come vien segnato nella Tav. IV. Fig. 1. 2. che rappresenta in pianta ed in segione una proporzione di esso cavo maggiormente profondato per larvi questa operazione che Questi passoni saranno battuti colla mazza di legno di principiare a piantare si riport alla Tav. L Fig. 2. avvertendo
dimostr
Fig.
,
.
queUi
rifiuto
di
di
in
,
detta Tav.
IV.
,
col
e
.
numero
tali
1.
sino
al
che battendo
ribattendo
Posti
sulla
testa
del passone
passoni nel
gli
piantare
altri
alle
quindi le
altre nuni. 3.
seguendo sempre a lavorare con secchj ed estrarne l' acqua in un pozzetto ivi
come
,
alla
Fig.
i.,
e Fig. 2.
lettera
di
Terminato di passonare e restando qualche testa sone molto pi alta delle altre come sarebbe alla lettera
di
pasdella
^4
.
Fig.
2.
di
siasi
za non
pi
trovato
pari
una
qualche
,
parie
si
segher circa
possibile
,
sia
,
mandarle pi eguali
il
procuche si possa
terreno
;
icusare
che
per
vadino a trovare
altro
i.
solido del
facilit
si
caver
metteivene un'
lettera
profondo delungo pi o vi si
pi
,
alla
Fig.
passona questa avranno pronte delle pietre di varie grossezze per empire questa prima porzione e quindi proseguire le altre come sar avvertilo in appresso Essendo in Roma parleremo del modo qui pralicato per fadell'acqua da porzione di fondo
,
farsi
si
si
preparer
calcina
si
e quindi si parleo sia calce per queste riempiture r delle altre composizioni di cavo di mare, e di hume La puz/.olana che si cava f^eneralmente nei contorni di Roma e segnatamente nelle pianure verso le montagne delh appenre la
malta
nini
parte
ma non molto distante dalla citt sin dentro Roma si rinviene parie
,
lin
anche da quella
di
hor
terra
parte in
qualche campo sotto la superficie della campagna medesima se ne o sia delli strali di pi palmi rinvengano delle vene fra la terra di altezza Quelle che sono sotto terra sogliono essere le mi<iliori. Analizando questa specie di terra si rinviene essere un prodotto vulcanico, tramandato a gran partite sulla superhcie del terreno di poi ricoperti, e rllbrmali altri strati di varie grandezze, altezze,
.
Se ne trova della rossa che sembra quasi uno scuro coe di rallo ; ve ne della nerastra che tende al color di fuliggine ma non d il colore principalmente , queste pi o meno colorate Deve questa mostrare una bens dalla grana dipende la sua bont grande asprezza , sicchi' prendendone un pugno in mano astringendola neir avvicinarla all' orecciiio si senta uno stridolo come farebbe una grossa arena di vetro , e di terra abbruciata , che per quanto si stringe colla mano non si anmiassa ma resta sciolta ; cosa del lullo opposta da ci che farebbe una manciata di semplice terra, la quale stringendola non stridola e si riunisce in una sola massa. quello che Altro segno che trovasi insieme col primo prendendone una quantit dentro un panno bianco e poi gettandola via non resta nel panno parte alcuna ne lo impolvera, o spore qualit
.
35
ca cos ancora se una quantit
ra
di essa
all'
s'
Infonda
nell'
acqua
tinta
,
chia-
dentro
.
acqua alcuna
la
intorbidir
puzzolana cos cavata cio mista la sottile colla e quella di color grossa peser ogni dieci palmi cubi libre 396. Con questa si fa nerastro pesa circa una decina e mezza meno il cemento per le fabbriche mescolandovi la calce bianca smorzata , e fatta di pietre come si dir nella sezione XXII. allorch si
,
Una
parler
ratori
delle
la
pietre.
si
Il
cemento per
in pi
dirla nel
;
mupuzdi
calce
la
compone
maniere
li
Si fa
quali si
parti
addopera
di
i
la
zolana
parti
tal
ponendo
,
.
di
bianca smorzata
di
puzzolana e
0.
cubici
calce
puzzolana
Nelle
materiali
proviste
,
di
fare
di
migliori
,
men buona
posizione
r
si
se si avesse della calce inferiore , e puzzolana addoprer appunto pe' fondamenti perch la com,
si
ave-
r avvertenza
sulle
toni
na
di questo si far un piano di matselciate murati, o altro pavimento solido; acci colla calce, puzzolaed acqua non si unisca la terra ed altri corpi estranei Per impastarla bene si far un suolo di puzzolana sul sel_,
terreno nudo,
ma
si
compor-
ciato trasportandola
dal
deposito
cariola
che
si
sar fatto
di
mano
1.
in
mano
si
rinfonder
colla
la
disegnala in pianta
olmo
si
della
forma
le di
, '
e misura
delle
della
Fi^
A
1.
ove
fermano
code
tavole lettera
Fig. 5.
,
OD
Tav.
3.
V.
Fig.
,
le
due
fer-
colli
bufili let4.
Fig.
legno lettera
lettera
C
,
come
nel profilo
me
una ruota copure di olmo^ con asse fatto come alla Fig. 7. rappresentata nelli due aspetti in cui posta la ruota Fig. 6. mediante il bugo quadrato fatto bene nel centro come alla detta Fig. 6- lettera I che posandola sulle due cos detti nasi Fig. 7. lettera si fermer con due gattelli pure
a
queste
affidata
alla
Fig.
1.
e Fig. 2.
e Fig. 6.
di
olmo come
desima
che bene chiodati all' asse mela terranno ferma, ed al suo posto. Questa ruota aggira al suo asse nelli bughl delle due taalla lettera
Fis..
2.
Z6
vole Flg.
3,
lettera
s'
inchio-
deranno
chette
alle
medeslaie
alla
1'
tavole
i.,
come
Fig.
due altri peizi di tavole delle broce secouda lettera F colli suoi bughi
,
che ricevono
aste
della
ruota
suddetta
la
pi durevole aver
il cerchio di ferro ma d non molta grossezza fermato con chiodi come alla Fig. i., 2. , 6., e perche nel lavorare sia men soggetta la ruota a spezzarsi
.
A
na come
Fig.
i.
di
alla
pi due
Fig.
zampe
di
travicello
di
che sono chiodate alle Queste cariole pesano communemenle libre ^5. le pongo qui per esempio in questa tavola secondo il co1 lina stume di Roma e quantunque non siano della migliore costruzione potendo essere pi agili , e meno pesanti , pur l'uso fa s, che tali si addoprano ad onta di averne introdotto delle pi leggiere e commode . Cosa l 1' abitudine ci serva per esempio ad avvezzarsi bene con il ragionare , ed essere meno schiavi degli esempj.
8.
lettera
7."
"' ^7 principio ad una fabscegliendo in ogni paese ove brica vi sar quella della calce viva dovesse fabbricarsi della migliore che si trover col mezzo delle
'
Fra le proviste da
farsi
prima
,
di
dar
pi sincere informazioni e prove ^ qui in Roma le migliori Calciare sono quelle di Monticelli ogni io. palmi cubici di questa mescolata
e quella andata in minute parti pesa libre 366. Questa medesima calce quando smorzata alquanto stagionata e resa densa come una ricotta, pesa ogni io. palmi cubici
la
grossa
sopra il suolo un letto di puzzolana da muratore , la detta calce bianca porter si smorzata e che posta poco alla volta in proporzione sulla puzzolana colle cos dette zappe ed acqua chiara si stemperer destramente e mischier perle ttamente alla puzzolana nella dosa riponendo per la puzzolana e la calce in due o tre volte chiesta
lib.
l\36.
Fatto
come
si
disse
colli
schifi
e pale
perch meglio
col
colla
si
si
sciolga
la
calce bianca
con
1'
acqua
che pure
secchietto
pala
si
metter proporzionatamente di mano in mano e ander riammucchiando il tutto per ripassarla colla
far
pi
presto
se
il
calcinaro e
intende
la
porzione di puzzolana
calce
mescolare , e quando ne sia fatto uno s' intraprender a comporne l' altro , perch sia pronto e non manchi al proposto lavoro per la costruzione di londamenti da costruirsi come suol
prende
dirsi
a sacco
Fatto uno o due calcinari ed intanto che questi sumano impastandone degli altri fino a che abbisognano
,
si si
concari-
addoprano per trasportare tutto r occorrente nelle fbbriche ovvero colle barelle Sotto il nome dello schifo da muratore s' intendano quelli di faggio che sono lavorati alle macchie dai taghatori di legname , e che si fanno della dimensione e forma notata nella tav. VI. Fig. 1. in profilo e Fig. 2. in pianta questi pesano in circa libbre 4 e once 2. l'uno^ sogliano lacihnente spaccarsi nei lati lett. A softrendo 1' acqua e il secco per cui il prudente ed accorto capo mastro prima di farli addoprare vi far chiodare nelle estremit lett. B due regoli di olmo ovvero una righetta di ferro con chiodi ribattuti per dar loro maggior forza Uno di questi schifi riempiti con pala da muratore , di calce latta come si disse di sopra , che non sia troppo sciolta ma reggie la colmatura suol pesare circa
la
si
.
cher
Roma
libbre
00.
38
La zappa
e della
Fig.
lett.
poi
e
per mescolare
^
le
due materie
pianta
alla
come
detta
si
disse
3.
forma ed in
vi
si
misura, disegnata
Fig.
4-
in
tav.
VI,
profilo
B.
pone
alla
un
asta
verso
come
3.
lett.
lib. 12. 7. Neil' occhio fermata con chiodo a tra, ed questa lunga palmi 18. e di gros-
pesa circa
faggio
di
addopera questo stromento con gran fatica quando vogliasi come si deve ben riunire le due materie Il glutie fare che la calce bianca resti bene infiranta nio o sia calce cos composta non deve esser troppo dura perch allora non potrebbe mai bene mescolarsi n troppo lenta o sia con troppo acqua la quale lascerebbe sempre in {ondo il grosso
sezza onc.
e
pesa circa
lib.
18,
Si
sia
il
bianca
li
La
portare
li
barella
muratori
e
di
per
tras-
della costruzione
misure se-
olmo per farle di maggior durata saranno quadrate e ritondate nelle due estremit come alla Fig. 3. lett. E dove si prendano da due uomini colle mani ovvero con una tracolla di corda o di cinta che sarebbe pi commoda vi trasportano pesi anche riguardevoli cio sempre che quanto potrebbero le stanghe sian buone potr portarsi un peso Alle due due forti uomini cio fra li cinque e seicento libbre
gnate nella
VI. alla Fig. 5.
Le due stanghe
stanghe sono chiodate delle tavole di castagno come alla lettera E Fig. 5. , 6. , e 7. e su queste tre sponde pur di tavole si porranno in coltello come alla lettera G , con chiodi e squadrette di
righetta di ferro
la
come
alla
lett.
di
,
dette
o altri materiali sulla barella verso la quale piegando un poco la barella si caricher nel fondamento la calce li sassi o altro dove porta il bisogno La forma della pala da muratore si osserver nella tav. VII, Fig. 1. e questa di ferro a guisa di lamiera ove dallo stesso pezzo e cavato 1' occhio lettera E ed aver la forma e grandezza nocalce
,
.
peser questa circa libbre 2. oncie 3. ; nocchia come un legname elastico e non greve manico il e peser circa lib. 2. essendo della forma e dimensione accennata in detta tav. , aguzzato da piedi s' introdurr a forza nell' occhio
tata
in
detta
tavola e Fig.
di
sar
lett.
della
pala
come
alla
lett.
F.
servono
li
carrettieri
per caricare
le carrette
ma
per
le fab-
incommode
Siccome peraltro si notato che trattandosi di lare un fondamento in un terreno paludoso , dove l'acqua sgorgando da pertutto conveniva farlo un poco alla volta guadagnando mano a mano il fondo buono naturale come alla Fig. 4- <^' detta tav. lett. E o
artefatto
colli
passoni
come
,
in
detta
Fig.
lett.
F.
sicurare , questo pezzo senza perdere il vantaggio per la porzione , o porzioni consecutive onde per basare bene questi piloni si procurer sempre nettar bene il fondo della terra del fango o sia senza aver bisogno di passoni come si disse ovvero anche con li passoni ed a mano si far prossimo al maggior fondo del cavo ove si estrae 1' acqua , un muro a tutta larghezza come alla tavola VII. Fig. 3. che mantenga quel vano e questo muro di una grossezza di 4- ? o 5. palmi nello spazio poi fra il terreno lett. A di delta tav, ed il muro suddetto lett. B. si potr gettare la calce colli schifi , o barelle egualmente per 1' altezza di circa {- palmo poscia visi getteranno de' secchj d'acqua chiara e quindi delle pietre di mezzana grandezza ma meglio sempre a tenersi nel piccolo che nel grande poich le pietre pi grosse non deveranno eccedere la grandezza della testa di un uomo esclusa ogni altro mezzo di massiccio , di calcinaccio e simili materie impure fango,
se
e insolide
addopra communemente la pietra tufo per pietra di minor valore di ogni altra , ma se potessero iinpiegarvesi delli selci , o pietra viva come la pi pesante sarebbe ancor meglio e come vediamo praticato dagli antichi nelle ossature de' loi'o gran monumenti che spezzata piuttosto minuta forma una presa ed un masso infrangibile Si bader che la pietra qualunque sia venga bene eguale da pertutto in modo che non resti la calce senza la pietra su la pietra senza la calce j e perci uno , o pi mastri muratori sar bene che badino ad assettarla e condurle dove bisognasse Fatto cos lo strato di pietra si getter nel fondamento e sopra quest' altro strato di calce ed acqua come si pratic di sopra colla quale muratura si giunger sino all' altezza di due o tre palmi sopra alle teste delle
Qui
in
Roma
,
si
questa operazione
come
piane
cio
di
sino
aUi
,
sbadacchi
di
sotto lett.
l'
lasciando in quel
acqua non giunger ad allagar il cavo Ci fatto si proseguir il cavo appresso al primo ovvero saltando una distanza di i5. o 20. palmi secondo la grandezza del fabbricato come notato in detta tav. Fig. 4. Facendo nel
riempirlo
.
punto
come un
altezza ove
40
che si praticarono nel primo e cos si aver un altro pezzo di fondamento come in detta Figura lett. D. Fatta questa prima parte sempre che siasi di fondazione stabilito di larvi V archi indicati si riempiranno tali piloni sino all' imposte come alia lett. G. ed andando avanti in tal modo come porter la pianta della fabbrica ; avvertendo per che nel]e cantonate le fondamenta non restino interrotte ma formino come una squadra per 12., o i5. palmi da una parte e dall'altra, spartendosi a tal' uopo i vani in modo che rimangano fra una cantonata
operazioni
,
,
1'
altra
Fatti
le citate
tit
si
bene
di
cautele
se
il
fabbricato
non
e costruiti
sar di
questa
tav.
alla
lett.
Seguitando
alla lett. 1
come
mentre trattandosi
di
un luogo paludoso
urti
alli
guenze al fabbricato , resterebbero cos hberi a poter serpeggiare nelle vene della terra senza 1' ostacolo delle mura continuate Questi archi potranno costruirsi sulla terra medesima che resta fra un pilone, e l'altro, regolando con centine di tavola fatte come alla tav. Vili. Fig. 1. che presentato sul terreno regoler il sesto bene eguale questi archi si costruiranno di e regolare pietre ma ad ogni 2. o 3. palmi vi si costruir 3. o 3. filare di
. , ;
mattoni
come
alla
detta
tav.
F2;.
2.
,
La calce per costruire questi archi dovr esser fatta colla puzzolana crivellata per torgli via li maso sia passata per rama setti pi grossi Questa ramata un telaro di legno a guisa di stam, ,
.
pella
tav.
fa
rimanere
lett.
la
ramata inchinata come alla Fig. 3. di detta formato con maschietto di ferro nella
e
parte superiore
pi
,
come
alla
Fig.
4.
col
quale
si
regoler
meno
essa passer la
altri
calcinari a parte
e che portata colli schifi al una cucchiara della forma e misura notata
in
detta tav.
Fig.
5. lae
come
si
disse
Questa cucchiara di tal grandezza che la pi commoda e commune perch ve ne sono di tutte grandezze secondo i lavori ,
pesa
lib.
i.
onc.
2.
compreso
la
.
il
manico
di
me meno
tone
ser*
11
soggetto a
spaccarsi e cerchiata in
con
lastrina di ot-
saldato
e ribattuta
C che
num.
trapas-
di
1.
questa calce
di
sar
,
di parti
3.,
di
calce
bianca
ben
mescolata
VII.
spazj
come
Fig. 4.
fatto, gli
archi
come
a-
alla tav.
gli
si
come
la la
si
disse di
riempire
sotto
sacco
lett.
togliendo
prima
tav.
sbadacciatura in
sin
fondo Fig.
1'
2. lett.
quanlett.
do
di
giunta
muratura
si
altra
sbadacciatura
detta
e Fig.
toglier
perficie
del fondamento
tav.
!'
ancor questa restando cos la suun palmo circa sotto il piano del terreno
I
come
"ni
alla
e levata
lett.
che
fu la
le
Fig. 3.
leveranno indi
.
lasciatelo tre o quattro giorprima costruita come alla tav. I. piane servite per sostenere le
,
sponde della
terra
A
dalla
levar
queste
tav.
piane
si
avr
all'
come
o
cavalletto si porter un carrache sar notato quando se ne parler alla sezione 7. de' legnami ; e mediante un buon capezzuolo o sia corda la cui grossezza sar pure spiegata quando si parler nella sezione ottava mediante un nodo cos detdelle corde ec. to alla muratora composto come alla Fig. 7. di detta tav. segnato in maggior proporzione perche meglio se ne comprenda la sua Posto alla testa delle piane sotterrate e mediante da formazione colpi di mazzuolo dati sopra alla piana ed all'intorno, e segnatache se per mente nei lati poco alla volta verranno fuori tutti pagandone il valore al muratocaso qualcuna restasse si lascer e se re , se la fbbrica sar fatta a conto di un intraprendente per conto proprio le piane che non potranno levarsi sar rimes-
della
suddetta
sia
Sopra
questo
,
reccio
trave
della
misura
-,
sione
del
proprietario
ottobre
quindi
tal
perch restasse
dar
in
riposo
o . mesi
,
d'
inverno
per
in
mano
in
alle
elevazioni
di
muro
li
antichi
Romani
luogo di piantare nel pi fondo una costruzione di calce e sassi , v' incominciavano le grandi masse di travertino lavorate, se non esternamente lo erano con tutta esattezza
circostanza
42
nelli
posamentl e nelle unioni fra pezzo , e fondamenti detti di vesto, prossimo al lever
pezzo
da
Tali
sono
me
recentem.ente
scavato e pubblicato inciso dal Feoli nell'anno i8i3. , e tali li ibndamenti del colosseo e di tutti quasi gli altri monumenti antichi
Tanta grandiosit propria di quei grandi Imperatori ed artisti che allora fiorivano non certamente necessaria mentre basta che il londamento sia ben basato e costruito di buoni materiali con buona fede dai costruttori , e dell' architetto che lo diri^e forse anche dal padrone che si lasci regolare g e servire perch riesca di un eguale solidit Tanto basti per conoscere le precauzioni da prendersi in
; , ,
, .
quelle sorti
re
di
,
terreni
si
dovesse costrui-
fondamento e delle fabbriche la parte pi interessante e pericolosa a farvi buona figura in tali fondi
edificio
un
poich
A R T
Dovendosi far di pianta un sia in pianura coltivata
C O L
IV.
di terreno naturale
edifizio in
un fondo
o in citt di simile fondo ovvero in , luogo elevato dello stesso terreno la verit che un terreno di questa natura riesce il pi atto per cavare li fondamenti di
un qualunque
tormentino la
siasi edifizio
giacch non
,
si
avranno
le
acque che
il
lavorazione
pian
della
lavoro
campagna o del luogo ove si donuova fabbrica in piano perch se non lo fosse e vi si trovassero macchie di sassi di terra e di altro la prima operazione sar di spianarlo quasi perfettamente per praticarvi con fail
,
Supposto
la
vr costruire
cilit
dimensioni
torno
dell'
Altra cautela sar necessaria ed quella di formare alP inarea di questo nuovo fabbricato un fosso ed un argine
perch le acque pluviali che potrebbero sopraggiungere nel tempo che si lavorano li fondamenti stiano lontani e mediante questo sasso ed argine abbiano un diviamento e lo scolo onde non possino nell'
area suddetta dove potrebbero portare gravi danni, cosi rer nell' area medesima che le stesse acque pluviali non nino in alcuna parte in gran quantit e vi fermino .
In questo
si
si
procuradu-
piano si segner con passoni e fili tutto il perimetro esterno ed interno del fabbricato praticando le medesime ,
.43
cautele
alla
cautele
s'
avvertite
con
eguali
intelarer
III.
generaljnente
di
come
cavi
si
disse
e dimostr
che si ma si addopreranno delle garavine a taglio duro le quali sono della forma e misura segnata nella tav. IX. Fig. i. Di queste garavine ve ne sono di pi grandezze e peso ma io vi d in questa tavola la -costruzione e misura di quelle pi usitate e di mezzana misura, perch pi lacilmente si addoprino, la garavina e tutta di ferro col suo occhio lett. A ben bullito e forte e nelle due estremit cio in B dove il taglio come dimotav.
il
dopo
apriranno
terreno sar
strato
viene
alla Fin.
2.
di
detta
tav.
vi sar
bollito
1'
acciaro
che
sar
temperato e rotato ed all' altra estremit lett. C che e latta a punta vi sar egualmente 1' acciaro bullito e temperato avvertendo per che la tempera non sia della pi forte perch non si spezzi
con
tanta
11
facilit nel
lavorare
di
manico sar
faggio
posto
nell'
occhio
forza
in-
troducendo l'occhio della garavina dalla parte del manico alla lett. D perch sar men grosso che nella parte lett. E Una garavina di questa misura peser circa le lib. y. onc. (j. ed il manico lib. 2. e ^ bcavata e smossa colle garavine la terra si scaver colle
.
.
nella
tav.
I.
Fig. 6. e
quindi
con ca-
tav.
V.
Fig.
1.
2.
VI. Fig.
in
6.
si
trasporta
in
luogo
dove
accommo-
poca distanza per fare qualche riempitura ; ovvero si mander allo scarico o dove meglio convenga con carri o carrette secondo 1' uso del paese Sinch il cavo sar di 8. in 10. palmi di profondit giunger r uomo a buttarla fuori del cavo colla pala ; ma quando sar pi profondo non arrivando a poter fare questa operazione si profonder solo una porzione, buttando la terra sopra l'altra porzione non profondata dalla quale un' altr' uomo colla pala la getter fuori del cavo. Ma quando per si sar profondato da i5. in 18. palmi sar bene il cavo egualmente ed armare li secchj da conocchia per estrarla dal cavo mantenendolo eguale in profondit da
se
,
dare
pertutto
Questa qualit di terreno suole essere suoda e non facile a slamare ma nonostante sar bene porvi la prima sbadacciatura regolata in tutto e per tutto come si disse di quella dell' Articolo 111. tdv. III. Fig. 1. potendo solo collocare le tavole o piane
,
44
alquanto
pi
qualit cio
il
terreno continui
delli
tasti
della
stessa
poco
stabile
che facendo
le
colla lancetta
come
si
;
si
disse per
scandagliare
il
altre
terre
dimostri
non
arrestar-
cavo profondando sino a tanto che si giunga perch sotto alla prima sbadacciatura se ne far una seconda , ed una ter/,a e quarta bisognando come vien dimostrato nella sezione alla -tavola IX. Fig. 3- che alla lett. F denota la prima sbadacciatura ^ alla lett. G la seconda ; alla
si
continuer
al
suolo e terreno
vergine
lett.
la
terza
ed
alla lett.
la
l'
quarta dove
si
suppone trovata
questo
stesso
la
stabilit
del
terreno
ovvero
acqua che
indica
che viene notato in detta Fig. alla lett. L su cui potr piantarsi porci i passoni come si not alla tav. VII. il fondamento anche senza Fig> 4- Istt. quando si rinvenga solido il fondo da scandagliarsi sempre come si disse colla lancetta. Rapporto poi per avere una preventiva idea della profonne dar un giusto indit a cui dovr cavarsi per trovar 1' acqua dizio la profondit di un qualche pozzo se pure in quelle vici-
nanze
intento
si
.
trovasse altrimenti
colla costanza e
spesa
si
giunger
all'
Che
terranei
;
se in questa
il
fabbrica vi andassero
diversamente cavo de fondamenti non solo per la maggiore economia e commodo onde in tal caso si regoler come dir qui appresso Se2;nato il Perimetro esterno delle mura della nuova fabbricaver la tersi ca con quelli risalti , e forme che sar ordinata cantine e sotra generalmente giungendo col cavo al piano delle terranei voluti nel nuovo fabbricato , e per facilitare il trasporto delle terre e di qualche altro materiale che s' incontrasse si lasceranno a bella posta due o pi discese nel cavo medesimo, per carri , o caquali aggiatamente possono percorrere le carrette
allora
sar regolato
-,
che dopo giunti al vero fondo, e ben livellato , si termidi levare ancor, queste discese, o siano per aver compita nano tutta r area a quel tal fondo destinata Devo per avvertirvi che sin dal principio dovr procuraraffinch scasi a questo gran cavo un esito per le acque pluviali ricandosene per avventura in gran copia non si formi un lago , con grave danno de' cavi delli fondamenti, se saranno .principiati, e perci se si doed a grave incominodo del lavoro medesimo fontana , o altr acqua vranno fare chiaviche per gli scoli di qualche
riole ,
.
45,
sar
nii
bene che questi siano primi lavori , perch saranno anche prima d'incominciar la fabbrica.
Fatta questa
delli
vitilissi-
prima operazione su quel piano, si fa V intesotterranei o cantine dell' edifizio , li quali laiatura dei muri , avvertendo di tener sbasaranno li veri fondamenti del fabbricato dacciate le terre intorno al perimetro tutto del fabbricato medesimo segnatamente se siano a contatto di qualche strada , ove l'atle trito de carri possono pi facilmente produrre delle slamature
, ,
quaU sbadacciature
nute
dalli
vi
si
.
lasceranno
fino
soste-
muri
costruiti
o vanghe , o pale secondo siano cantine si caveranno con garavine la durezza del terreno , si cavi sino che SI potr ^ e lo permetta un fondo stabile, sodo, e che resi giunga, come si disse ad ovvero sino al fondo in cui si trosista alla prova della lancetta forzata alterreno non sia ancora soHdo il vi r acqua dove se come si disse di sopra , occorquanto r evacuazione dell' acqua rendo si passoner per darle quella forza , che dalla natura non si era somministrata , si passoner colle dovute cautele , secondo
Fatte
tali
intelarature nel
fondo
piano
de' sotterranei
-,
si
avvert
di
sopra
li
Fatti
cavi ed
fondamenti come
si
detto
,
tanto nell'
uno che
nell' altro
caso
non
si
resta
d'
all'
avvertire
che
di
mano
verso
in
il
mano che
altre
le
col materiale
giunge
ultima sbadacciatura
levarsi , e cos potr farsi della seconda e delle piane poi che tenevano a freno le terre sostenute da que, sbadacciature , non possono levarsi per mancanza di spazio da
,
mettere le leve
e perch
non
v'
modo
di estrarle
si
avendo per
di
impedimento
quelle
quelle che
sono sopra
e per
avvertir
porvi
piane o tavole men buone , difettose , e quasi inservibili, segnatamente per li ponti e per lavori dove si esigge sicurezza per ogni rapporto ; e questa cautela anche necessaria per procurare nelle fabbriche la possibile economia senza ledere la stabiUt Continuando cos a riempire nel modo avvertito con calce
.
sassi
di
mano
le
in
mano che
III.
si
giunger
Fig.
6.
al
,
termine
si
toglie-
ranno poi
dicato
secondo
venne
in-
nell' articolo
VII.
46
ARTICOLO
V.
un fabbricato un terreno grasso , detto volgarmente terreno porcino // quale appena sente t acqua diviene come una pece e impraticabile
, , .
Dandosi questa circostanza la prima operazione sar d' imacque pluviali , o di scolo di trapassare nell' area destinata al nuovo fabbricato, facendole de' fossi e ripari a quest'oggetto , all' intorno in qualche distanza Quindi si procurer di dare uno scolo all' acque pluviali che cadendo bagnerebbero quell' area medesima , e quindi spianata in modo che le dette acque scolino in uno o pi luoghi , s' intelarer il muro , fabbricato nelle maniere avvertite di sopra . Questa qualit di terra si caver facilmente colle vanghe , senza bisogno di garavine j e si trasporter al deposito destinato con cariole o barelle e che per passarvi agiatamente vi si far un andatore di tavole 6 piane sino a tanto che la terra sar di tal natura si continuer il lavoro del cavo sbadacciandolo prontamente e di mano in mano , perch tali terre poco reggono , e si spallano a vista , se per avventura le venisse una piccola piogpedire
alle
.
cio
di
breccia
si
,
rinvenisse
fatti
un fondo diverso
tasti
gli
opportuni
di
pi
profondi
do
vert
di
l'
il fondamento costruito , nelP articolo III. Se per lo contrario seguitasse questa medesima terra e quinacqua non vi sar che praticare li mezzi notati nello stesso
articolo
III.
cio
il
di forzar
,
1'
acqua
al pi
la
possibile
,
e quindi pas-
sonar
tutto
fondo
per
istringere
terra
colle
punte
de'
costanza
dere
gioni
il
sovrapposto, in questa ciril fondamento segnatamente sar opportunissimo anzi necessario prenpartito di fondare 1' edifizio per mezzo dei piloni per le ra,
avvertite
in
detto
articolo
Si ricorda qui
massimamente
^
di
far
1'
impasto della
questa
sorte
calcina
di
badare che
terra
^7
porcina
non
la
si
calce
la
quale
gli
farebbe per-
dere tutta
di
di
presa . e moDel resto poi per la costruzione delle sbadacciature estrarle sar praticato il tutto come venne espresso per gli
,
altri
tondamenti
ARTICOLO
VI.
Dolendosi piantare un edifizio sopra di un fondo argilloso come dovr regolarsene la fondazione }
,
cavanSe neir area destinata al nuovo edifizio si trover dosi i fondamenti secondo le sopra notate avvertenze della creta ; o mescolata con o questa sar superficiale , e di leggera natura sabbia e terra , non dovr in tal caso considerarsi come una terra argillosa in cui li tasti colla lancetta anderanno in fondo, lo che
, ,
non accaderebbe
alla
se
fosse
,
argilla
schietta
si
ed
il
cavo
si
obbedir bisogno
.
al
formata , o arSe poi cavando si trover della gilla tenace costante , allora si potr in questa stessa formarsi il cavo , profondato per qualche palmo , dove osservandosi la costanza della creta , e la tenacit della medesima sotto la garavina , fatti
creta
ben
profondi per assicurarsi della continuata compattezza colle prove della lancetta , e trovatala Pistessa in ogni parte ; non sar da badare se questo sia o pi o meno profondo , e poin
qua e
de^
tasti
con ogni sicurezza basarvisi sopra il nuovo fondamento Se poi in questo fabbricato si richiedessero de' sotterranei o si caver nel masso della creta quanto sar bisogno , ed cantine al piano delle cantine o del sotterraneo fatte le sudette prove , ed assicuratosi della costante solidit del fondo se ne segneranno
tr
. ,
,
li
fondamenti
e senza bisogno
,
d' intelaratura
siasi
si
e sbadaccialura
do-
cavato che
cio calce e sassi colle avvertenze e cautele spiegate nel primo . Le terre argille , o crete provenienti dal cavo si trasporte-
ranno: nel
fabbrica o
fabbricato
'-
deposito destinato
le
sempre che ingombrino l' area della pr vis te che devono essere prossime al
,
)
.
o-iuou:;:,
;:
,'i
Di9?r.E)
per
gli
scoli
delle
48
vane per
prime circostanze sar conveniente anche per questa ; di fondo bene di avvertire , che se per caso nel cavo si trovassero delle piccole vene di acqua si dovranle
come fondamento , perch possa sortire francamente , e non radunarsi attorno e fra li fondamenti medesimi perch col percorrere degli anni e secoli potrebbe quest' acqua incarcerata ammollire il fondo in qualche parte , e produrre de' cedimenti ovvero se il fabbricato stasse in una collina e che inavvedutamente si fossero basati i fondamenti su quella creta o argilla seguendo V andamenlasciar percorrere a
no
traverso
del
lasciandovi
delle chiavichette
-,
e percorrere 11 fabbricato verso il basso , o tutta se fosse una piccola fabbrica , o in parte; e per conseguenza in rovina, se fosse un fabbricato vasto. A questo proposilo dunque dandosi una slmile circostanza si dovranno basare li fondamenti a guisa di grandi scalini , perch podella collina,
far
to
del declivio
scivolare
e non in piano Inclinato . , Qu(st' avvertenza si dovr usare ancora in qualunque altro terreno o fondo montuoso , perch il fabbricato posi sempre in piano e non mai in modo che possa muoversi se 1' urto , V acqua
,
sino orizontalmente
o altro
gli
dasse causa
Se un tal fondamento sar poco fondo , sar bene che sia lavorato con buona calce e con sassi o pietra lavorata a mano , filare per filaro , ben battuta e bagnata perch non avendo sopra , tanto materiale che le d peso , possa meglio ogni pietra l'estare
,
nel suo
ARTICOLO
Se
l
VII.
un terreno leggero di erbe radiche consimili , e come un ammasso sar da praticarsi per ben fondare li seguenti modi
edificarsi
sar
Una
zo
ro
di
palude
e
onde un locale
di
basso fondo
per cui
1'
acqua na-
turale
sorgente deve essere poco lontana dalla superficie ; ovvepotrebbe anch' essere in luogo eminente dove vi fosse stato nei
secoli
passati
un qualche lago
di
al
quale datogli
tutto
scolo
sia restata
.
avvallamento dove
siasi
fracidato
libera
fatti
Nella prima ipotesi principiando V opera con assicurarsi l' area e da scoli ed influenze delle acque pluviali o accidentali
,
.49^
i
gli
si
opportuni scoli
dimostr
in
nell'
area medesima
III. si
intelarati
,
fondamenti
li
come
ture
,
nell' articolo
caveranno
praticando
modi
avvertiti
detto
articolo
,
e nelli seguenti
riempiture ec. che per li cavi Cavato non molto si trover 1' acqua che fatti gli opportuni si forzer, ed occorrendo si passoner il fondo, lasciando de tasti perch le acque e sorgenti possano vani a traverso de' fondamenti
, ,
scolare senza
urtar
troppo
li
fondamenti
stessi
Se s'incontrassero delle sorbenti nell'area della nuova fabdove non mbrica che s' intraprende si potr nell' area medesima nell' esterno assai vicino al fabbricato stesso , cavare qualgombri o che vasto pozzo , dove V acqua si raduni al pi profondo possibimediante il quale pozzo o pozzi chiamata 1' acqua in quella prole con secchj o trombe si fondit maggiore ed estratta con attivit otterranno i cavi delli fondamenti meno irrigati dall'acque , ostacolo grandissimo per ben basare le fondamenta
, , , ,
In questa sorte di localit non si praticheranno sotterranei o cantine perch per essere troppo umide sarebbero del tutto inservibili , onde il cavo generale in questi casi non deve praticarsi
Nella seconda
ipotesi
poi
si
potrebbe
,
facendo
cavi
de'
trovare il terreno sodo, fondamenti, dopo una qualche profondit ed anche tufigno sablonoso sul quale poter basare con sicurezza confondamenti senza bisogno di passoni ; in caso contrario li e non ti'ovando solido procurare con folta pasverr profondare e bisognando allargarsi qualche palmo sonata assodare il terreno
, , , , ,
nella
base
del
fondo
perch cosi
di
un piede ed un pesamento
pi sicuro
.
A
mo
tri
inaestro
poi Palladio
de
Lorme
i
Mansard
e varj al-
maestri
che
generalmente
in
fondamenti
abbiano
al la
scarpa da ogni
sezza
del
parte
regolata
,
una dopgros,
cio a dire,
muro che spicca sopra al ne debba aver dieci la di lui base . Altri poi come sarebbe la Scamozzi prescrivono questo allargamento non minore di una quarta parte n maggiore della terza ,
di
che se si fondamento
,
stabilisca
palmi cinque
5o
In
ci
per non
co' quali
.
si
dipendendo
cie
tutto dalla
qualit
si
terreno
,
non
solo
ma
dalla spe-
de' materiali
lavora
dalla
grandezza della
mole
M/
alto venti
di
Belidor consiglia
,
che
un muro
si
il
palmi
sar sicuro
se gli
dia
risega ; o sia che se questo muro sar grosso palmi due , la base del fondamento star bene di palmi due e otto oncie ; e co-
cinquanta palmi e grosso tre, il fondamento dovr avere per base palmi quattro, once otto. avere Sar necessario ancora in tutti i casi de' fondamenti in vista , che se li muri , che pianteranno sopra tali fondamenti ma dovessero avessero da portare non solo il loro peso naturale
s
per esempio,
se
un muro
sia alto
ancora resistere a spinte di volte o pesi di terrapieni o circostanze simili che non vengano questi muri piantati nel centro del fondamento , o sia che le due riseghe siano eguali , ma che la risega esterna opposta alla spinta sia maggiore dell' altra ; giacch in tal modo il braccio di leva corrispondente alla resistenza si trova allungato cos relativamente al centro di gravit del muro , e per
, ,
conseguenza si otterr una maggiore sicurezza e solidit . Se per esempio si dovessero costruire li fondamenti in quacon mattoni per mancanza di lunque sorte di terreno e di fondo essendo questo un materiale accade in tanti paesi come pietra assai migliore della pietra spezzata ed ineguale , sar meno neces, , ;
saria
una
forte rlsega
architetti
moko meno
le
reri degli
al
che hanno
gran
all'
scritto
Sar
damenti
possibile
qualche
torre
necessario e ragionato
.
elevazione
la
economia Fontana nel i5S6. per basare il grande obelisco nella piazza Vaticana , dopo avervelo trasportato, vi fece un fondamento composto di selci spezzati e tavolozza con buona calce, largo palmi sessanta in quadro, senza la minima scarpa, fondo palmi trentaclnque e siccome non trov un fondo bastantemente stabile ma fangoso e con acqua, lo passon tutto con passoni di quercia e castagno grossi un palmo, e lunghi palmi venticinque', e cos pratic pi o meno negli altri obelischi che inalz in Roma per ordine di Sisto V. grande sempre in tutto ed immortale
11
.
ARTICOLO
t
5i
Vili.
Se
do'.'r
la pietra
vva
ovvero
.
sopra la pietra
morta
si
terranno
le seguenti
vie
si avr certamente un suolo generalmente la pietra viva si rinviene ne' luoghi monpiano tuosi o scoscesi , per cui il fabbricato si sar ideato adattato alla localit dove in questi casi si praticano terrapieni , gradinate , e simili ingegnose invenzioni A basar dunque qui questa fabbrica non si potr , n conformare un verr per la spesa , n per la composizione dell' opera
ma
V area come si farebbe e va praticato un terreno in cui il fabbricato deve signoreggiare in pianura o con pochi artificiosi piani elevati La pietra viva communemente incerta ed irregolare con vuoti ed incostante , perci 1' accorto architetto non poco dovr
,
e per pro-
economia , non potr immagiforti Dovr immaginare nei e criticabili progetti di adattarsi alla natura del luogo e per ben basare li suoi muri, siano di costruzione, siano di divisioni, di fabbricati ec, sempre in modo che le basi de' medesimi siano orizontaU , cavando nel masso ripiani e scalini suUi quali le mura posino e non vengano
la
possibile
dalla
spinta
,
dell' edifizio
superiore
il
forzati a
basse
fabbricato resti
.
nel masso
farvisi
,
come
delle
in-
cassato
Non
diligenze
,
ostante
altre
da ingojarsi
il
,
soprappsto peso
e per
pietre pi
non ostante
battere
tal
colle
sincere
si
user
di
masso naturale con grevi mazze , per sentire se d tuono d' esservi vano sotto ; di fare in alcuni luoghi delli cavi per conoscere la natura e l' andamento della pietra ; li quaU cavi non saranno neppure tutti a carico della spesa , potendone profittare per impiegiu
5a
il
risultato nella
,
fabbrica
medesima
segnatamente se
costruzione
questa
sia
.
da
cavarsi
la
dell' edifizio
state
tenute
tali
pratiche
Uno
pi
degno
della
di
Tempio
Fortuna
Pre-
neste
te
oggi Palestrina
,
di ripiani
,
di scaloni
ove il curando le parti migliori , hanno servito di cava , e di sistemazione alla forma generale delle grandi opere inerenti al tempio medesimo giacch la pietra di quel monte essendo una pietra viva ma non tanto dura , n intrattabile a lavorare , diede luogo a questo doppio vantaggio Vi sono poi delle montagne che sono pure di pietra viva, ma non lavorabile^ per essere tutta crepolata e durissima, che cavandola va in frantumi , ed appena potrebbe servire per la costruzione de' muri ed in tal caso tanto meno conto potr farsi del
,
dove si scorgono muraglioni di sostruzioni, ed altri , tutti della medesima pietra del montempio addossato , per cui li cavi fatti con arte pro, ,
,-
risultato
de' cavi
In queste fondazioni
simili altri attrezzi
,
vanghe
,
ma
solo
delle buonrf-^garavine
e del-
mazze di ferro, delle zeppe di ferro, paletti, e mine, non meno che li ferri che adopra lo scalpellino , per terminare e spianare occorrendo qualche parte del masso , ove basare le fondamenta o muri deir edifizio . Le mazze di ferro con acciaro temperato alle bocche perch resistano alli colpi , manicale di legno di nocchia legno che molle
grosse
leggia e resiste
me
alla tav.
senza spezzarsi , saranno della forma e misura , coX. Fig. i. , e peseranno fra le trenta e quaranta libre ,
,
colle quali
che s' interneranno alla si batteranno le zeppe di ferro meglio nelle lesioni della pietra , che spesso s' incontrano , ovvero gli si far una traccia dallo scalpellino , per introdurvele , delle
quali
se
ne avranno in quantit e di pi grossezze , poich coli' adoprarle vanno in pezzi e si annientano ^ le zeppe saranno di ferro non temperato e della forma come alla Fig. 2. che a colpi di mazza s' interneranno per ispaccare il sasso, e cos di mano in mano formare quei piani , che l' architetto avr immaginato di fare per basare il suo edifizio . Se occorrer il levar masse grandi , e che colla sudetta lavorazione si perdesse troppo tempo , allora si adopereranno le mi-
53
montagna sar di sasso piuttosto compatto e senza gran ma se mina agir a mera\iglia , e si far gran lavoro la inma in queslo masso vi saranno venature , e lesioni vistose non far che poco, ed anche niun effetto, potendo sfogare per quei senza mandare in aria o distaccare quella porzione progetmeati tata. In qualunque modo per non conoscendosi l'interno del masso , sar poco male il provarci per risparmiar tempo e spesa. Le mine in queste circostanze faranno cos, bi avranno de' paletti di ferro con punte di accia] o della forma e misura , comine
;
se la
,
lesioni
]a
me
alla
Fig.
3.
di
no da una parte a
battere
dall' altra
punta
;
temperate
perch
perpendicolarmente nel luogo far la mina girando di mano in mano il buco venga tondo e con una specie
con questi si ove si sar immaginato di il taglio del paletto, perch di cucchiaretta di latta , co,
principler a
me
alla
Fig.
4.
si
estrarr di
mano
in
mano
masso
la
polvere che
esso
Qu
\nco
si
sar
profondita nel
che >i avr;; la ^ttco ili 'l'irrT r:, -ie 3. di e da caccoOa cuce ;v:;ia ima hi r.i cirt ci fatto si che r'^rapir nel ioi. cia , un palino di ;al,4ez/,a e prender ut' '0 di ferr.> ;gik tjiossez^.a di cjrea uu minuto con della creta pista asciutta, ,0 anche con Le ra grassa asciutta si riempir il bvco da sopra la polvere, sino slia cima, ponendo il detto 6I0 di ferro internato un poco nella palvcre, e clv^ sorta luoFig. 5. If;'.. A. Cuesta riempi! ira si far poco alla rl , come rA\ volta avverte .do di batterla bene con regoli e martello, perche d,.lL' espulsione delh polvere non A'enga gettata .1? 5 quando si sar fatta questa operazione, e cie la riempitura sid giunta da B. in G. corno in detta Fig. 5. si estrarr il filo di ferro lett. A, e cos rester un buco, nel quale con diligenza vi s'introdurr l'altra polperch dal punto C prendendo fuoco , percorrendo sino al vere B incendi la mina , e faccia saltare all' aria , e stacchi quella porzione di masso , che sar meno stabile. Per dare fuoco a questa mina bisogna aver l'avvertenza di esser lontano potendo qualche pezzo di sasso rovinar qualcuno ;
i
:
"
-.
'
e per quando
si
sar empito
,
il
vi si
metter
una
striscia di
esca
alla
principio^ dia
tempo, pri-
ma
di
giungere
polvere, di allontanarsi.
54
Accade qualche
operazlon
,
della terra,
mente
fuoco
,
,
o che o che la creta o terra non sia stata battuta perfettao per qua Iche altro imprevisto caso la mina non prenda tal caso bisogna lasciarla stare qualche ora, potendo il
,
per non aver badato bene all' nel buco levando il filo di ferro vi sia caduta
volta che
fuoco
ta
,
agire lentamente
e saltando
se lo aspeta
e perci
-,
dunque non
pi
scanso di
Accertatosi
disgrazie
come
volte in
questi
accaduto.
,
effetto alcuno si ripete altra mina prossima a quella , e procurando usarvi cautele maggiori si torna a provare. Vi una maniera pi sicura perch la via per la comued di avere degli stuppini de' quali nicazione dal fuoco sia certa si servano li fuochisti ne' fuochi di artifizio e che adoprano ne' carta si prendono detti stuppini , e situati dentro de' cannoni di introdotti questi cannellini della lunghezza necannelUni di latta cessaria sopra la polvere col loro stuppino dentro in luogo del filo di ferro lett. A, non mancher certo di accendersi ; ma in ogni caso si deve badare che la terra o creta da riempire il vano da B.
,
a C,
sia
battuta
tutta
forza
Queste mine faranno sempre il buon effetto nelle masse pi terra dure e compatte ; ma nell' arena ed in simili leggere masperch non trova resistenza la polvere. se non fa effetto prodotti saranno pietra buona , per fabbricare Essendo per cui saranno prese, delle mine anche ridotte regolari a tal fuie con molto- ried ammassate per servizio della fabbrica medesima sparmio di spesa a confronto di doversene pr vedere altrove.
,
,
55
A R T
Xn
C O L O
IX:
questo articolo doveremo osservare li modi da tenersi se per caso, la fortuna facesse incontrare un fondo duro , come sarebbe ; un solido tufo; in molte contrade d' Italia non diflicile trovarlo
;
sem-
com-
posta in
ci
stessi
modo alcuno
sono
fra
Chimi-
modo
se
s'
incontra
un fondo costante , eguale e solido produce gran vantaggio il cavarlo per edificarvi sopra co' suoi prodotti stessi la nuova fabrica . La disposizione di segnare la pianta e perimetro dei fondamenti sar la medesima di quella di sopra indicata per un fondo di pietra viva, colla diferenza che se in quella si saranno adoperate molin queste si faranno le te opere per fare l' incassatura , e le mine ed al pi delle zappe per casse li tagli e li piani con gravine ,
oltre
la
,
,
facilit di lavorarlo,
facilitarne
il
lavoro
le
mine possano agire ed agiscano bene, e dovendo tanto pi che con far tagli grandi potranno benissimo praticarvisi facilit assai maggiore si eseguiranno. Li pezzi poi che la mina staccasse, e scioglesse dalla montagna colle mazze, e gravine po-
Anche
atti
a fabricare
celebre Barozzi da Vignola avendo scelto pil suo capo d' opera in Caprarola un locale di questa natura , non solo non ebbe bisogno di far fondamenti di sorte alcuna al suo superbo Palazzo
,
ma
,
reno
ricavandovi le stanze
li
dal tufo
stesso
lo che
immagin
;
tonaco
ricavando esternamente le buche , gli angoh , all' esterna decorazione senza aver bisogno d' ine da quella porzione in sii col prodotto di quelle escae tutto quelil
vazioni fabric
resto
gli
,
del Palazzo
Cosi a Bassano
tuttora
to
si
tutt' altro
di
in
pietra
tre
S6
navate parimente da un monte di tufo, /n cui sono cavate le volte , li piloni , le porte , finestre e tutto quello che si sarebbe fatto fabricandola
,
tre
iati
confinata
ed ad-
dossata al masso.
Questa lavorazione si fa tutta con gravine, secondo vennero alla Tav. 9. Fig. i e con altre a taglio , come alla sudd. la Tav. Fig. a. le quali possono essere da pi grandezze e peso segnata sud. delle mezzane e peser circa lib. 6, il manico sar
segnate
,
pure
di
faggio e
si
il
taglio
lett.
sia
colli
la
stabilitura,
termina perfettamente
Se nel cavare in simili massi vi si trovasse qualche mancanza o caverna potr addattarvisi un tassello, ben posto a quadrature e piani in modo che sostenga , e che con qualche ferro
o sbranca resii immedesimato con poca colla di calce come se fosse il masso intiero . Anche in Orvieto si osserva un gran pozzo , fatto fare da Clemente VII. dall'Architetto Antonio da 8an2,allo nel i53o. e poi terminato da Papa Paolo III. coli' assistenza di Simone Mosca Architi tto Fiorentino; questo Pozzo profondo palmi 275. ha un voto nel mezzo del diametro di palmi 60: dove mediante due chiocciole a cordonate possono li muli scendere per una di que,
ste
non impedirsi
il
passo l'uno
all'altro.
di Orvieto e piantata sopra un gran promontorio onde questo pozzo fu cavato e scalpellato dal masso : , tanto le cordonate che 1' anima vota co' suol fenestroni sono state ricavate in quel masso come se fossero state fabricate. Questa vantaggio per quando si giunse circa alla met della sua profondit
La Cina
di
tufo
termin e trovossi in luogo di tufo della semplice terrai, per cui si dovette proseguire 1' opera sino a trovar 1' acqua,- fabricando le medesime chiocciole e muri con calce mattoni , e tufo Onde aver
, ;
cos compita un' opera che oltre P utilit che portava di aver
1'
ac
,
in
tempo
di
assedio
fa
1*
onore
.
di quella
,
citt
attira
,
la
come un ope-
re rara
muratura per avere de piani artifatti , e livellati co' suoi angoli e forme ordi* nate nella pianta generale ; rattificate da ogni parte le dimensioni si spiccheranno sopra di queste le mura , i terrapieni , le volte e
Fatti questi
di
^7
tutto ci
sar inimaa,inato
,
ed essen-
piano naturale del lutto irregolare si ridurr come si osserva nella Fig. 3. di detta Tav. nella quale sono edificati li primi strati di muro, o siano fondamenti per poi sopra bassarvi il fabricato. In questa Veduta prospettica si soppone un locale di natura
do
il
11
pi irregolare di tufo
,
sul
quale
si
volesse
basare un
fra
l'
edificio
della Ibrnia
rit
in parte
accennata
lettere
dalli
muri spiccati
irregola-
del
piano.
piano
Le
,
M
L
si
suppongono
di
trovare un
tina
ed
un
lato
del fabricato
si
alle lett.
suppongono
.
prime elevazioni
,
come
su cui ba-
sare regolarmente la
nuova
ARTICOLO
XJa
colli
X.
mattoni
di
,
, .
fa
,
alcun legame
che
s'
impiega
nelle fabriche
cie
per
cui e necessario
di unirla
arena
Generalmente l'Arene sono una specie di cristaUizzazioni della terra originaria e comune la sua composizione di tante particelle a guisa di tanti solidi , di molte superficie ed angoli di
,
ogni specie
-,
sono
fra
loro
distaccate, e
disgiunte
come
,
se fos,
sero tanti pezzetti di vetro in formi non dall' acquaforte , alh colpi di martello si
disolubili dall'
acqua
ne
s'
frantumano
ma non
impastano , ed al fuoco si vetrificano Si scongiungono naturalmente con qualche fluido omogeneo e formano degU ammassi di una pietra , atta ad arrotare li ferri , come si osserver a suo luogo , dipoi si risolve insabione e pu ricomporsi in selce
,
In generale
la
variet delle
Arene
atte
a legare
,
colla
cal-
ce
il
non
consiste
nelle
loro
particolari
propriet
ma
piuttosto
meglio e
meno bene
.
delle
respettive
particelle e
accidentale variazione
de
corpi componenti
Le arene
vise
,
si
classificano
fossi
,
cio
0^8,
cavot- di
fiume
e di mare
58 Con
tutte
queste
arene
si
pu
fabricare
con
felice
risultato
ad che semprecch in ciascuna si ognuna proprie e addattate ma siccome generalmente preferibile principiarcmo a rcgionare da questa quella di Cava
praticano quelle
cautele
.
,
sono
ARTICOLO
V^uando
si
XI.
Cava , s' intende che debbasi certerra e per averne degli indizi si osservi dove apparir terreno poco fertile, che ivi cavando alquanto sar quasi sipi o mecuro di trovare dell' Arena Questa sempre a strati no costanti per cui nel cavarla dover osservarsi che non venga mischiata in luodo alcuno colla terra e con vene terrose , che
dice
,
Arene
di
care sotto
spesso
si
trovano
nelP arena
medesima framischiate
-,
L' arena
piij
cupa
re
,
quanto pi s' allontana da tinta biancastra , la miglioal contrario la meno oscura , e e chiamasi anche maschia
,
disuguale chiamasi
iemina.
di
si
Nelle Arene
cia e
sassotti
che
questa natura vi sono ben spesso delle brecseparono passandole per ramata , come si diII.
scorse
In
priet
neir Articolo
distinguano
,
le
loro bont
e pro-
metodo che si disse per la Pozzolana, cio collo stridore, che producano nello stringerle col pugno della mano , di non restare attaccata ad un panno bianco gettandovela sopra, di non tingere l' acqua chiara con materie terree ce. e rinvenute queste qualit convenienti, P altra
per r impiego nelle
fabriche
collo stesso
il
sole
non
la
disecchi
riduca
seccandosi
assai
oscura
acido
1'
qualit necessarie
all'
uso
tali
a cui
si
ed
perci
atte
l'
che
arena
propriet sono
il
meno
questa distinazione
.
ed
perci
che
Palladio ne disapprova
uso
pariamo si pu annoverare fra queste , mantiene li medesimi strati sempre pi o meno costanti , e buoni Questo nome venne dato a questa sorte di arena perch la prima volta fu cavala a Pozzuoli e non perch siasi cavata dai Pozzi, come asserisce il Filandro
di cui
La Pozzolana
si
perch
cava
di
sotto
terra e
di
quest arena
si
sulle
,
parole di Vitruvio
soltanto
si
specie di
Arena
che
cava
alli
di Pozzuoli e di Baja
sono ripieni di Zolfo, di Alume, e fuochi sotterranei, per cui saviamente ragion quel maestro dicendo , essere la Pozzolana una mescolanza di tufo terra che col bitume e Zolfo preparata dai fuochi sotterranei che fiUrando pe' ed onde meati della terra ne abbiamo sole le particelle leggiere
Questi locali,
come ognuno
ad assorbire P UEuidit
si
onde
unite col-
ne
risultasse
un arena
,
del migliore glutine. Per costruire segnatamente nell' acqua , poich vediamo per esperienza che un masso fatto con mattoni di
buona quaht sar cos stabile e duro ne spezzarsi senza grandissima fiilica
,
senza fare invidia ad uno scoglio naturale , Fa certamente maraviglia come Vitruvio non vedesse le tante cave nelU contorni di Roma , e dove se ne impiegava senza
,
,
e pure cosi
trovasse
ne
soli
contorni di
ed Napoli
,
egli
,-
stesso
si
maraviglia che
ci serve a persuaderci
che
ste
dicono aver veduto ci che realmente non esie che hanno veduto malamente o che le nozioni prese non
,
sono
state veridiche
Nei contorni della Ciltk di Napoli trovansi sotto terra degli strati di una qualit di Arena giallastra, come tanti piccolissimi pezzi di pomice chiamata rapilli Questa specie di Arena parimente una produzione Vulcanica ed anche essa fa un ottima lega colla calce bianca Anche la creta lavorata come li mattoni dopo ben cotti , e
. .
ma non
in
polvere
fa
come
una specie di Pozzolana quando si mescola colla calce . Pi che ben inteso mai buona sarebbe un tal lavoro , fatto con argilla per che producesse alla mescolanza colla calce l' avvertenza che non vi fosse mescolata la polvere, che produce il masso cotto nello stritolarlo e che l' argilla in origine fosse netta d' altri corpi estranei e che fosse ben cotta
, , ,
.
6o
ARTICOLO
,
XII.
J_Jc arene che si cavano dalli Fiumi, sono per lo pi o gialla o rossa, o bianca-, ma di qualimque colore ella sia non dover mai pr( ndcrsi sulle sponde mentre in quelle si depone sempre quella sella che altro non e che un estratto di terra della pi fina materia che si oppone all' altra che deve unirsi colla calce bianca per formare un buon glutine onde prendendola nel corso
, , :
dell'
sizioni
dilerir
sozzure non
punto da quella cava . In una sola circostanza possono dlllerre ed quella che avendo per lungo corso rotolato noli' acqua possono aver perdute le loro particelle quegli angoli e punte taglienti ed essersi per cosi dire rotondate i furia di percorrere con sassi ed altri solidi prima di deporsi ; per la quale naturale circostanza possono aver perduto queir assero tanto necessario alla \alida unione della calce bianca Tanto vero che fattasi 1' esperienza di prendere della migliore arena , e di porla con delle breccia dentro un barile bilicato, fatto girare per lungo tempo con 1' acqua e poi ripresa l'arena cos stropicciata levata , e posta in opera , si rinvenuta di molta minore attivit e quasi buona da niente attesa la rotondit delle particelle , acquistata dal rotolamento ed esser divenute come tanti
. ,
piccolissimi globetti
levigati
si
Da
tutto questo
sar
di
fiume sar
qualunque corpo terreo ed estraneo , e separata dalla ghiaja, se ve ne fosse giacch con tali precauzioni sar ottima ad incorporarsi ed unirsi colla calce bianca specialmente per gli fondamenti e muri grossi. Se questa arena attesa la sua grossezza sar battuta con mazzabecchi, e ridotta minuta ed eguale, adoperata negV intonachi far un ottima riuscita tanto per la fermezza , che per la superficie unita liscia e durevole pi anche della stessa Pozzolana .
buona quando
ARTICOLO
Xj arena
d,el
XIII.
de'fossi avr
,
fiume
medesimi , e ^vantaggi di quella giacch un fosso non che un principio di fiume , che
li
difetti
le
acque puviali
di
sorgenti
si
terra per
trovarsi strada al pi
e perci trovando ne' letti ligenze dette per quella dei fiumi
servibile nelle circostanze
.
sar
egualmente proficua
ARTICOLO
Il estano
per
oltre
la le
XIV.
osservazloui
sull'
Arene
di
.
Mare
,
reputata
sempre
ri-
men buona
e
s'
piena di Salmarino
calce
che questa sua natura impedisce alla calce di fare una buona lega , non si disecca mai ed sempre umido il muro e 1' intonaco per cui si rende poco stabile, ed inabitabile il fabricato. Per adoprarla dunque converr spogliarla di questa sua salsedine, mediante il lavarla e rilavarla pi volte coli' acqua dolce. Si potr anche talvolta adoperarla tal quale si cava dal mare se si unir con calce forte , pel principio chimico che nell' unire due sali diferenti fra loro quello che sar in maggior copia unendo a se quello che sar in minor qualit lo anlenta giacch accaderebbc al contrario se a quest'arena senza depurarla vi si unisse della calce debole perch in tal caso pi debole diverrebbe il ,
, ,
, ,
glutine
A R T
v^uanto
r ancora
si
C O L O XV.
non
,
basta,
perche
alla
reste-
di trattare
Arene
Artificiali
.
per supplire
man-
canza delle prime favorevoli produzioni Nel basso Reno presso Brionia , in mancanza delle naturali sopraccennate arene , non trovandosene nelle cave , nelli fiumi , nelli fossi , e di mare , usano di cocere una specie di terra di
colorgrigio delta
SI
terrazza di Olanda , che macera e cotta come coce il Gesso riesce buona per ogni sorte di fabriche , non meno che per le costruzioni in acqua resistendo all' umido , ed al secco , non meno che alU rigori delle stagioni, come la no, :
stra
pozzolana
In
Olanda
,
si
trova
una
si
tal
pietra dura
detta
Tournay
la
di
color
torchino
colla
quale
fa della
calce buonissima
quale
^x
cocendola con caibori fossile si squamma e cade questa colla cenere dello stesso carbone ed unita cob a questa cenere forma una specie di
Arena
le
eh' utilissima
che trovansi communemenle nei letti de' torrenti posti al gran fuoco, eridotti poscia in polvere granellosa formano una eccellente arena da
Tutte
breccie
,
o siano
unirsi colla
Calce
SEZIONE m.
ARTICOLO XVI.
per cui
asseremo alla maniera di basare un qualche edifizio in acqua , esser fondati sul solido che trovasi 11 fondamenti dovranno sotto la superficie dell' acqua sino al piano della superficie medesima da dove spiccar deve il fabbricato. E qualora questo fondo fosse mobile e leggiero, si dovr coli' arte renderlo il pi solido
sopraposta non precipiti n presto medesima, sia mare , lago, o fiume. n tardi Suppongasi in primo , che debba inalverarsi un fiume per sponde correggendo l' irla qual cosa sia necessario allineare le regolarit naturale delle sponde medesime. A far bene questo lavoro principale cura sar di preparare materali tutti occorrenti a giusta lavorazione e di far F opera i nel tempo che il fiume suole esser basso, e come suol dirsi ia acque magre. Per lavorare questo fondamento, che sar tutto sotto pelo basso dell'acqua, si dovr segnare con passoni e traverse l'allineamento del muro, sia di pietra, di mattoni, o di altra sorte di muraXII. Fig. I. rappresentato in tura, come e segnato nella Tav. un punto dell' alhneamento, pianta,- nella lett. A. Si supponga come nell' altra B dove il muro deve far fronte al fiume-, e la
e
sicuro,
fabbrica
linea
lett.
C Dfig. 1^
sia
? andamento
della
ripa
naturale
onde
lo
Nella
sezione
sulla linea i,
63
Della
nate
sudd.
linea
letL
A B
fig.
distanti
1'
altra
tante
Queste
passonate
si
uno
,
di
farle,
come
alla fig.
3 ponendo
un passone accanto
lasciano
fra
altro per
possibile
far
perch
corrente,
non
e
loro
spazio
onde
possa
passarvi^
procurando sempre
di collocarvi
bene a piombo, ed a filo tra loro pel medesimo oggetto; punte entreranno nella ripa, supposta arenosa, come alla fig postevi da capo le due catene Lett. L fig 3, e Lett. 1. e
colle
5.
traverse Lett.
M
li
ci
restino collegate
iV,
ac-
dello
spazio
che
in
si
far
con
vani
terra,
fra
ed arrena senza
e passone;
sassi:
perch
l'ac-
chiudine bene
tutti
passone,
e cos
qua
che sar
dall'
questo spazio di
dei passoni, e
pitura
unioni
che
le
teste
meno
il pelo del fiume lett. F. Fig. 2. Aldiano luogo di collocarvi le catene lett. L Fig 3, e. 4 ed anche perch crescendo un poco il fiume la passonata non resti sott' acqua, o sia inutile al proposto lavoro. Tutte queste doppie fila di passonate, e riempitura il vano
tre
palmi, perch
che
secchi
lett.
fi-a
,
loro,
di
terra
e machine indrauliche
ed arena, come si disse, si toglier con che trovasi nello spazio l' acqua
posti a tutta
ponendo
se le
lett.
passonate fossero di
P,
puntelli
dalla
come
alla
cima
della
alli
passonata,
passoni;
sar
sar
chiodata
sostenuta
ed a ed in
una certa altezza, dei dal fondo della ripa contrasto dalla catena lo che
forza
tal
modo
P-acqua
fijrraanti
del
fiume
dalle
come mu-
ragliene.
Votato lo spazio suddetto dall' acqua si procurer colla maggior attivit di cavar il fondamento del nuovo muro come alla fig. a lett.Q mantenendo il fondo asciutto per quanto si potr con trombe secchj ed altri simili mezzi Se si trovasse un fondo solido che colli tasti della lancetta , come si avvert di sopra, dimostrasse esser tale, potr pian larvisi il nuovo muro di
,
.
inalveazione
io
avi'
giu'Iicalo
.
c;=!er
nccGssnrk)
il
come,
a
,
suo
tenipo
si
hi-
fondo fosse leggero e che non potesse cavarsi a motivo della sorgente dell' acqua invincibile , allora si passoner con proporzionali e ben collocati passoni second si osserv per gli altri terreni e come si osserva alla detta Fig. 2. lett. R assicurandosi per bene che tali passoni abbiano stretto il terreno, e siano andati in fondo sino al rifiuto della
f
conoscere
Se poi
incomincer il fondamento o sia muche dar il paese , ove si fabrica , avvertendo per che il cemento dever esser di pozzolana e calperpetuo ce ; giacche le arene in genere non reggono all' urto dell' acqua Quando il muro sar giunto al pari delle passonate di chiusura queste passonate potranno togliersi con leve scome collo
mazza
e sopra a
di
questi
s'
raglione
quel
materiale
porle
levando
l'
le
traverse e le catene
sar
che
collo
stesso
moto che
in
dar
liestarle
per servirsene
apdel
lavoro, onde
sopra corre
il
aver
del
preparato
fiume
,
pelo
muraglione sino a qualche palmo che poi a commodo s' inaker ove ocil
parapetto come alla Fig. 2. let S ovvero ; facendo il altra forma secondo se sar dall' architetto immaginato
,
.
in
Rester
se
di
ora
trattare
di
del
modo
,
come
e
i
costruire
il
tali
passonate
sia
queste
saranno
poca altezza
che
buona arena
, ,
facile
ad introdurvi
passoni potrassi
di
con barbisogno
chette legate
d' altro
ti
,
batterli
bastando che questi passoni siano bene aguzzati e dritperch possino accostar bene 1' uno all' altro , e cos com-
pire le
due
Se poi fossero
bisogner
i5.
020.
palmi
che U passoni siano di cararecci con punte di fen'o in cima come alla fig. 4i di detta Tav. battuti calbat tipalo , o sia berta collocata sopra un barcone , come si fa nei porti per le grosse passonate. Li passoni armati di ferro in punta saranno come vengono segnati alla Tav. XIII. Fig. i. ed il cerchio da capo come aled anello
la
Fig.
2.
tali
Quando
esse
sia
passonate fossero
,
s
,
grandi
che
la
la
distanza
fra
di
nove
dieci
e pi
palmi
perch
riempitura
in-
termedia resti
pi
stabile, e resistente
all'urto e peso
dell'acqua
65
senza che produca eltrazioni , il modo di piantare con passoni alquanto pi grandi degli ordinar] di che non si possono battere , come si disse a mano
tali
passonate
,
travicello
e
di
colle
mazza
legno , sar diverso , Consiste questo in avere un ciocco di legno duro fatto come un grosso barile di rota di barozza con otto o pi manichi pur di legno ben chiodati come alla Fig, 3. che alzato da quattro uomini , e poi battuti sulla lesta del pas,
formi un colpo assai maggiore di quello di una mazza di sone Questa specie di ciocco sar di legno messa da un sol uomo circa 3. palmi di altezza , e due e mezzo circa di diametro e ed avr li cerchj da capo e da di piedi ferro che chiodati come lett. yl Perch il colpo meglio venga dato alla nel centro e perpendicolarmente sopra il passone giacch dato fuori di ordine in oltre che il passone si le\ crebbe dal suo perpendicolo , che con tutta forza devono poterebbero pericolare gli uomini battere sopra una testa del passone stesso si potr operare come viene segnato nella Fig. 4- cio di mettere nel centro della tecome si vede alla Fig. 2. un assta del pnssone gi cerchiato ta tonda di ferro ben piantata in un buco, o ben conficcata co,
.
me
palo
alla
detta
3.
Fig.
4-
lett.
la
Fig.
come
alla lett.
il
molto
pi
largo
della
grossezza
dell'asta
lett.
alzando
battipalo potran-
uomini con tutta sicurezza calarlo a basso con maa^ior forza , acci che il colpo sia pi efficace ; e sar cos allontanato ogni pericolo , che il battipalo, sorta dal centro del passone , e cada a grave danno degli uomini che l' addoprano. battere sopra le teste de passoni con un sol uomo meIl diante un grosso mazzuolo di legno, come si disse nella Tav. 1. Fig. 1. e certamente assai faticoso, ma questo secondo metodo ancora faticossimo , ed a lungo andare gli uomini vanno a soffrire molto nel loro fisico
gli
,
no
ecco una maniera men penosa con cui si agisce con maggior prestezza , anche in passoni di una lunghezza , e grossezza maggior delli passati , mentre con una machina chiamata da noi la Berta , possono piantarsi passoni di travlcellone, e Carrarecetti, armati sempre di ferro , tanto in punta, che
perci
nella
testa
come
in
le
nella Fig.
i.
2.
Cade qui
noscere
,
acconcio
di
un avvenhnenlo che
ferro possono
quello di
co-
che
punte
esser per
maggior eco-
nomia a due
ina
come nella Fig. i. buon esito , mentre trovando a caso nel terreno , o nelF arena un qualche sasso da un lato, corre rischio di schiodarsi, e di non andire 11 passone pi
sole
ale,
in
luo2,o
di
quattro,
riescono per
men
sicure
per un
rettamente
lata
filo
al
suo
posto
alla
Tornando ora
rego-
Num.
6. di
.
pro-
che rappresenta la pianta ovvero 1' Icnografia della machina, questa composta con una traversa in avanti Lett. alla quale raccomandata la coda lett. E colle squadre messe ad anima leti. F ; la quale porzione potr essere di legno castagno e tutta stabilmente composta servendo come di base a mtta la machina Posano poi sulla traversa la colonna di mezzo lett. G. coFig.
y.
La
me
nella
tg.
5.
colonna
piantali
colli
all'
che rappresenta T alzato o sia ortografia,-la q uale due saeltoni lett. H. si fanno da dismettersi , e
li
quali pezzi
/.
lett.
nella
,
colonna
metallo
lett.
di
ovvero
nelle
di
come
posta
fortificata colle
1'
due ganasse
girella
M.
sar passatore
con bot-
tone
da una parte , e vite dall' altra come alla lett. N. Nella Fig. 6 che rappresenta il fianco di detta machina sono
le
,
riportate
dove per si scorge l' altro saetmedesime lettere lett. O, che sar egualmente fatto da levarsi e mettersi, come gli altri legni G. H. nel piantato medesimo lett. D. sul
tone
,
qual legno potranno essere fermate delle piccole traverse, distanti 1' una dall' altra circa due palmi che servano di scala per montare in alto della
la
machina medesima
nella
girella
,
questa
della
fig.
che
presenta
lato
si
scorge
meglio
la
posizione
girella
corda
lett.
P.
sulla
,
pezzo
altri
di
quat-
Q. ai quali attaccandosi pi persone sollevano il battipalo lett. R. che resta assicurato alla Colonna di mezzo lett. G. mediante le quattro alette lett. 5. e catro o pi
capi
come
alla
lett.
vicchie
di
ferro
o legno
lett.
T.
assicurate nelle
teste
lett.
V.
^7
con zeppe o
e
viti
;
avvertendo
battipalo
resti
libero
non
perda
veemenza
il
onde
tutto
che avrebbe se restasse troppo stretto peso intieramente dia il colpo sulla sesta del pascoli' attrito
,
sone lett. X. il quale sar assicurato e regolato perch scenda perpendicolarmente addosso alla colonna lett. G mediante le due legature lett. Z. e zeppe fra esso passone , e la colonna se occoresse. Queste legature lett. Z. saranno pi che mai necessarie nel piantare il passone mentre quando sar entrato dentro terra qualche palmo , dette legature si rendono inutili e si leveranno. Tutta questa machina si abbasser se occoresse per andare appresso al passone o passoni che si piantano secondo il quanto
,
doveranno profondarsi.
e pesante e sar
sopra
ferro
ben
lett.
R. sar di legno duro , cerchiato sotto e sopra di ferro , con suo anello ferrato con viti al quale attaccato il rampone di
Il
battipalo
lett.
Y.
dove
cosi
tirare
Armata
alle
questa
in
lett.
,
P.
otto
le
corde
,
battipalo
,
lasciate
bere
terra
si
1'
o avr
arena sollecitamente
in
colpo
passone non
che rifiuta i colpi , e ribalza su di esso il battipalo segno che ha trovato il fondo solido e che non pu pi internarsi allora si lascia questo , e si pone la machina o sia Berta per battere altro , o gli altri passoni secondo sar stato
cala
pi
ma
1'
ideato
Questa machina si adatter sopra la terra , o sopra un arovvero sopra un barcone matura secondo si potr e come esigger la localit come ancora se il passone o passoni averanno bisogno di esser mandati assai in fondo , e che 1' altezza del bat, ,
tipalo
lett.
B. sortisse sopra
dall'
intelaratura
il
dell'
abbasser
colpo
il suo una mozzatura con cerchi di ferro sopra e sotto , come hanno le teste dei passoni , e sopra la testa del passone X. si collocher un pezzo di ferro tondo con un buco fatto alla testa della mozzatura ; per fare che restino l' uno e l' altro unite , e nel rice ;
D.
si
ON-vero
testa
del palo
metter
68
vere
alla l
il
colpo non
di
salti
via
la
detta sopraposta
si
mozzatura come
fg.
cos
mozzature cerchiate nella testa potranno per servirsene nell'opportunit. Si disse di estrarre li passoni che servano di cassa e parata alle acque per formare li cassoni operazione 'che non si facile segnatamente se li passoni siano molto sotto la superEcie del terreno , o della creta ; a ci fare si aver una leva di un grosso legno o sia arcareccie rinforzato con sua armatura di ferro come alla fg. 9. onde possa poggiare sopra il punto di leva n. 1. che sar di legno foderato con cerchione di ferro fissato sopra altra mozzatura di cordicella di cerro o cerqua , e pusto un grosso ferro tondo nella testa del passone da estrarre come al n.'' 2. al qual ferro raccomandata una doppia ammagliatura di corda grossa come al n. 3. ovvero una catena di ferro e data leva con quantit di uomini alParcareccie riuforzato n. 4. si estrarr poco alla volta e tolto che sia si lever a quel passone (sempre che non abbia a servire), la punta, cerchio, e perno di ferro attrezzi che saranno poi servibili in altre siaversene
di
bisogno
queste
pi
altezze
mili
lavorazioni.
si
dovessero imbatti-
Tavola
fig.
n.o
il
ed avere un la machina per batterli molta maggiore efficacia , perci ripresento XIV. dove alla fg. i. viene disegnata la pianta
di
alla
fig.
il
altra
,
alla
2.
prospetto
circa
3.
il
fianco.
,
Con
libre
questa machina
battipalo
in
non
e
si
alza
con semphce
3
lett
di
corda
eles'ato
con
lett.
arganello,
ossia
Fig.
verocchio verticale
B.
e sopra,
basato
pianta
A.
nella
assicurato
cogli
assi
sotto
come
stanghe persone
la
in
croce
fra
orizontali,
faranno
aggire
le
girella
battipalo,
che sar dicato peso in circa. Questa specie di castello dismettibile sopra il piantato Fig. i Ove saranno le asole lett. G , ed alle colonne F, e saettoni lett. la anime da fermarsi con cavicchie lett i. Queste cavie-
nelle quali forzando quattro, o pi corda lett. D. alla quale essendovi collonne F alzeranno anche con facilit il di legno impiombato, acciocch sia dell' inla
^0
chic
saranno
s'
della
Fdiiiia
modo come
Ai-
alla
Fi^.
t^*^''
'^
''
che
invitano,
come
si
alla
lett
con un ferro chiamato chiave, lett. iV che noli' estremit ha un buco quadrato della grandezza esatta del dato. Se saranno galletti si stringono eolie tenaglie La cavicchia, che aver la testa a bottone, da quello nascer la quadro, ncll' invitare il dato la cavicchia non giri, poi si converte in tonda colla vite stampata nell'estremit, che riceve il dato o galletto, dove egualmente stampata la stessa madre vita per stringere gagliardamente, quando siano ben la-
Se con
dati
stringeranno
vorati.
La berta poi
sarebbe
alla
la
sar
una mozzatura
cerro,
a
la
di
legname
si
li
quercia,
lett.
il
quale
oltre
Fig
O,
ed
questa
cerchj
di
ferro
bene stretti, e fermati vi si fermer con due grosse cavicche, una mozzatura, ed altro pezzo di tavolone di olmo, o noce come alla lett. P- della sezzione F<t 6 che mediante li due canali fatti nelle due colonne , come si osserva in detta pianta, le
serviranno
la di
e cadere fuori
piombo
,
sulla
testa
3.
cos combinata
lett.
mediante
elevazione
chio
lett.
tenaglia
di
ferro
R.
fig.
3.
7.
legata
alla
testa della
,
corda
lett.
tirandosi da
un uomo
il
la
corda
lett.
S. sortir dall'ocil
T. e principier sopra
E ciando a basso il passone con somma facilit berta abbia maggior peso , oltre il suo naturale anima superiore un vano come alla lett. V. fig. 5. e vi si coler del piombo, che legher l'anello lett. I. colla cavicchia che pas,
lett.
X. superiore ove
si
pone
la
tenaglia
fig.
7
la
R.
colla
suddetta
tenaglia
lett.
A
si
3 girandosi da pi
uomini
3.
le
stanghe lettera
,
presto
avr in alto,
sta
come
alla
fig.
e replicando pi
e pi volte que-
manovera il passone, ossia palo s'interner nel terreno o sabia sino che trova da potere andare. Le due girelle lett. R. nella fig. a, 3. saranno di legno duro con asse di ferro ad uso di una grossa cavicchia , e nella rota vi
,70
sar incassata
una boccola
farsi
tali
tranno anche
girelle di
bronzo
che
fatte
in tal
caso
senza
diminuirne
leggerezza
la
sia
si
castello
l'altro,
terminata l'o-
perazione.
Queste sono le berte, e Castelli che ordinariamente si adoprano in queste lavorazioni, delle quali compreso l'oggetto e il moto che debbe fare, potranno essere migliorati, procurando delle nuove maniere che saranno plausibili, seuiprech riescano pi eflicaci, facili e sicuri.
Cavapassoni di molta forza ed energia-, questo come una gabbia di quattro travi che
vi
Nella Tav.
XV
dimostro un altro
alla
Fig. i. lett.
lett.
A, messe
fra
loro ad anima e
C,
di ferro
come
di
alla lett.
che
un bancone
bronzo lett. E, come meglio osserverete nella sezione Fig. 3 lett. F per la quale passando il maschio Fig 1, e Fig. 4 lett. G, di ferro, ben lavorato, ed eguale, a cui nel bottone a piede iett. H. viene raccomandata la maglia fatta mezzo, a mezzo come alla lett. I. che
vi incassata la madrevite di
con
lett.
tre
cavicchie
vite
si
riunisce,
resta
come
alla
Fig.
senza
catena
perch girando il maschio possa questo esser sollevato, moversi dalla sua posizione, e dove mediante una buona
di
ferro,
testa
come
del
alla
Lett.
trapassata nel
pone
tando
alla
la
passone, da estrarsi
come
stanghe poste come alla Fig. i lett- O mediante una rufita piena con doppia cerchiatura di ferro come alla nel centro della quale ruota passando esattamente la lett. P.
vite
colle
testa
come
il
alla lett.
ed
e
alla
Fig.
lett.
che si faciliter ancor di molto questa operazione se allo stesso passone con una mazza di ferro battendo si ander scuotendo all'intorno, intanto che si forza colla vite. Quando si vedr principiare a muovere il passone, e che sar venuto fuori, quanto permette lo scampano delle vite , e
forser
R.
modo che
palo verr
fuori,
si
soI!e\'er la
tnacchina quanto
si
potr sopra
legni in
di
si
modo che
terra
^
facend'o agire
ch quando
tirer
sar
giac,
sollever
fuori del
forza di
stanghe ed uomini.
due maniere pi usitate, ma comprenderete, che questa operazione richiede una forza imponente, per vincere la forza, che fa la terra contro un passone, che sia di 20 , o 3o palmi di altezza onde possano sempre inventarsi delle nuove macchine ; basta basar per massima , che
in
Anche
questa
parte
vi
ho dimostrato
le
quanto saranno
riescono
in
pili
semplici,
facili
ad adoprarsi
tanto meglio
pratica.
In questa
ed
alla Fig. 6.
,
medesima Tavola alla Fig. 5. vi dimostro la pianta, l'alzato di un altro modo di passonare per formare una
si
chiusura
come
disse
nella
Tav- XII
Fig.
i.
2. 3.
4-
Questa
altri,
; ogniuno alla Fig. 1 S. che serlett. ha un canale da due parti come viranno di guida ed appoggio alli tavoloni lett. T. Fig. 5 , e ^, che si anderanno ponendo in opera di mano in mano che la passonata si avanza , fermando un passone all' altro con delli terranno a freno sino regolotti , come alla Fig. 6 lett. K che che poi meglio assicurati^ vengano dalle catene chiodate con grossi chiodi nel punto V ove sono le linee punteggiate , sempre sopra al pelo dell' acqua , che qui si suppone alla lett. X. Questa sorte di passonate sono ottime, quando non siano di molta elevazione, giacch li tavoloni se si avessero d'adoprare nell'altezza di 20, o pi palmi, non potrebbero regolarsi nelli canali , segnatamente troppo sotto il pelo dell' acqua. Facendo queste passonate doppie , cio una vicino all'altra
,
ma
composta di passoni armali sempre di ferro, come in luogo di essere uniti fra loro uno accanto all'altro
gli
come si disse alla tavola XII, quelle a tanti passoni a contatto uno accanto T altro potranno riempirsi nel mezzo fra loro di creta C terra come si spieg delle altre per riparo delle acque; cosic,
ch tanto per muri da farsi d'inalveazioni de fiumi , di laghi e simili , potranno impiegarsi a piacimento dell' architetto , che giudicher pi a proposito l'uno che l'altra, per le circostanze particodel materiale, ec. lari del luogo , Dovendosi fondere delli piloni per ponti , 6 per altro qualunque fabbricato, potranno farvisi gli stessi ripari a cassoni come si dimostr alla Tavola XYI. che suppone di dover piantare in
ti
72
un
nel
fiunve
un ponte
del
per
il
quale deveranno
alla
farsi
i
le
fondazioni
letto
il
fiume
come sarebbe
,
Fig.
lett.
rappre-
senta
letto
del fiume
alla
Fig.
la
me-
desimo , nel luogo dove deve essere il ponte alli numeri i e a e perci alla lett. B viene notato il pelo basso del fiume, alla lett. C il fondo , e sponde del fiume medesimo. Nella Fig. i lett. F li due piloni da farsi nel letto , e li due nelle sponde di detto fiume, come nella Fig. a lett. D, l'erezione delli fondamenti de' piloni stessi in acqua, ed alle sponde. In questa stessa Tav. sono rappresentate due diverse circostanze , cio se per caso si trovasse un letto nel fiume, dove si dovesse costruire un ponte di una solida arena, o brecciuolaper cui non sarebbe necessario profondare, per trovare un simile
sicuro
fondo
tasti
da
farsi
con lancettoni di ferro ben aguzzij, ovvero con trapani lunghi che ma ancora della continuazione assicurino non solo della supeificie sotto la medesima; e con replicar tali tasti pi, e pi volte in varj luoghi, non solo dove debbasi fare il ponte , ma ben anche in qualche distanza per assicurarsi che in qualunque evento la corrente dell' acqua non potesse fare delle diversioni a danno del vicino nuovo ponte. Qualora dunque si fosse accertato rarchitetto''di aver incon,
trato questo
fondo
allora
me
potr
con
di
forti
passoni
tessere
il
lastri
e piantar cos
alla
lett.
'risega
fila
da
quello che
passoni
avr immaginato,
solida
di detti
bene
allineati
alla
fig.
stabilili come si osserva a F. superiori colle loro teste qualche palmo del pelo basso del fiume , come alle lett. G. Fig. a. e come meglio, e pi in grande alla Tavola XVII dove osserverete le catene H. e
i.
traverse
li
tanto
di
alla
Fig
che 2
lett.
I,
da porsi
per collegare
questo recinto, affinch resista all'urto e peso dell'acqua riempir sino che non abbia stretto , , che lo indi del e fatto presa in ogni punto, onde resti saldo ed immobile. Tutte
passoni
materiale
lettere
le
majuscole
corrispondono in
questa
come
nelle passate
tavole,
E* d'avvertirsi, che questa cinta di passonata, sar principiata sempre verso la corrente; cio il primo passone da piantarsi sar alla lett. P. della Tav. XVI XVU Fig. i e da questo seguea-
73 do
d
una
parte
siasi
dall'altra
sino
agli
ultimi leU.
suddette.
Q. figure -^nuz^ioi'i
!.'
Quando
s
finita
,
procurer nettare
il
questa chiusa con delli cavafant^hi a mano quanto pi sia possibile , tutta 1' area, che
e
i
deve occupare
soni sparsi,
fabbricato
alla
vi
lett
si
altri
passolo
come
Fig.
L, e sezione
non
per meglio assicnrarsi del fondo in ogni punto, ma ancora per collocare il tutto, mediante le altre traverse lett. I suddetta. Preparato cosi il cassone, si avranno pronti li cementi^ cic sassi, calce, e pozzolana, e si getteranno con avvedutezza in quest'area racchiusa ripiena di acqua, la quale di mano in mano, che si andr inalzando dal suolo, e giunger come alla lett. N Fig.
2, Facqua sparir dalle fissure delli passoni, e la muratura prender il suo posto sino alla cima, cio da sopra al pelo basso del fiu-
me
fino alla lett. O; Fig. 4. e cos fatto e termiupto si laper qualche mese far presa, prima di caricarlo sopra del fascer
lett.
buona presa, quanto per osservare se faccia mossa, o lesioni in qualche parte, e se potesse restare cos qualche anno, per provare se resistesse a delle piene, per piantarvi sopra pi sicuramente ed a ragion veduta il fabricato. Se il ponte fosse come segnato nella Tav. XVI. Fig. 1 di due
hricato del ponte; e ci tanto affinch faccia
sponde, sar sempre bene di principiare dalli piloni , e questi farli uno per volta, affinch il corso dell'acqua non venga tanto molestato dai lavori, i quali potrebbero soffrirne detrimento nella loro nascenza; onde fatto prima un pilone, poi l'altro, o gli altri^ secondo il numero delle arcate, si faranno in fine le spalle alle sponde^ potendosi per anche far queste ojno.'i: due contemporaneamente. Quelli passoni lett. G, che circondarono la fabrica de' piloni potranno poscia tagliarsi levando prima tutte le traverse esterne lett. I, e lett. H affinch nelle acque basse non deformino l'opera]- e perch dopo la costruzine non vi fanno pi alcun officio, citando cos scoperta la porzione di fondamento, come alla Fig 4 lett. R, che rappresenta la sezione del pilone , o sia del fondamento, il quale potrassi ancora rivestire con travertini all'intorno ben muratilo con altre pietre poste in fila, come alla Fig. 4 lett. S, bene sbrancati come alla lett. T, le quali pietre formarebbero pesamento, e base alla fabrica del ponte se fosse copiloni in
di
acqua e
due
spalle
alle
'
struito
di
mattoni, o di pietre L 11
come
alla
Fig.
lett.
V, Tav.
74
XVI. e XVII
il
Fig.
4* P^i' ^^
dell'
Professore
collega
Architettura
portuni precetti.
sto
li
necessari esperimenti
dover piantare quedi arena mobile, in cui fatti trovi da dover cavare nel fondo qual,
che palmo
il
solido.
In questa
un ponte
vare
i
circostanza bisogna prendere il partito , di fare legname, come si dir al suo luogo, ovvero cavnecessarj fondamenti pe quali saranno necessarie le seguenti
di
difficili
dispendiosissime e
Stabilito
operazioni.
disegno e la dimensione de piloni, come sarebil Tav. XVI. lett. A. Fig. i e lett D. Flg. a. si costruir intorno ad una certa distanza, come in detta Tavola, e Figure
be
alla
come
alla
lett.
X.
di
detta
fi-
le quali si
avvertenze
delle qualli
ed altre consecutive adattate all'elevazione maggiore, per cui si dovr adoprare la berta, spiegata alla Tav. XIV. e farvi quelle traverse e catene , di che si parl in detta Tavola XU. riempiendo il vano lett. X. Fig. i, e a. della Tavola XVI. con terra argillosa bene stretta, e battuta , afparl
nella Tav.
Fig.
i.
,
finch l'acqua
non
filtri
neir estrarrne
quella racchiusa
nel detto
altre
cassone.
useranno secchioni, ed
la
ma-
vite
di
Archimede,
le
trombe,
l'area
fondo lavorando giorno, e notte, perch cavando il fondaZ. Fig. a. le filtrazioni non impediscano di profondare al sodo fondo ed a riempirlo colla muratura, sino In questa tavola noa sono segnate che solo le misure e ant, damento di questi cassoni, giacch li dettagli delle maniere di
mento
lett.
ferrar
li
passoni
del
modo
e catene,
alla
ne
fu
bastantemente ragionato
in
l'^anAnche
uno
volta
per non ingombrare tutto il letto del fiume come si disse per altro di questa stessa Tav. Lett. F. Supposta l'area del cassone spurgata dall'acqua racchiusa, non si mancher^ di tenervi delle trombe continue per sempre eslrarne qualche zampillo, che dal cassone potesse introdurvisi,
7^
quando si cavi in qneU'afca il fonA. E. Tav. XVI. Fig i. Per li quali lavori , tanto di cavare il fondamento come alla Tav. suddetta leti, E; quanto della sua riempitura, deve usarsi la massima speditezza lavorando giorno , e notte per sortirne fuori presto e sfuggire ogni disgrazia impreveduta, di una piena, di un cedimento del cassone di una invincibile sorgente, e di simili altri disastri straordlnarj ; per cui conviene che ricordi nuovamente , dovervi essere in tali circostanze le proviste pronte tanto di pietra, pozzolana, e calce, che di vomini adattati alli varj lavori, de' quali andiamo
o
dal
fondo segnatamente
lelt.
trattando.
fondamento quando sar stato cavato, potr passonarsi nel Fig. a se bisognasse di stringere meglio il terreno; e si riempir poscia a sacco tutto il cavo con buona calce, e pietra scevra da calcinacci e terra. Giunto al piano del letto del fmme lett. C. Fig. sudetta si principier ad inalzare il pilone , o con mattoni, o con travertino, che sar pi stabile, e sicuro per resitere all'urto della corrente e de gallegianti che urtando nei piloni possono tanto pi facilmente pregiudicarne la costruzione per cui sar cosa assai prudente impiegare in simili lavori e segnatamente sott'acqua piuttosto che il mattone, la pietra che regga all'acqua ; parlando sempre per la revistitura dell'opera, potendosi
Il
fondo
in E.
-,
nell'interno
impiegare in ogni caso la pietra spezzata irregolare, o la tavolozza , e come meglio si dir quando parleremo delle varie maniere di costruire li muri.
Fatte
assodate,
in
qualsivoglia
si
modo
le
bene
come
nuova
la
fabbri-
ca del ponte potr farsi l'operazione di estrarre servirono a costruire il cassone; adoprandovi o
passoni che
leva
Fig.
della
i.
il
XV.
a
a
e
,
a disfare
da dove
In
sar
principiato
difficile
fila,
piantarlo
resto di
mano
di
mano
argillosa
sar
fra
meno
nna
levarsi; la
di pas-
riempietura
soni, dalla
poi
terra
e l'altra
corrente
ed in e forza da non
sar portata via, senza prenderche questa operazione accade poco modo, che le acque, possono avere il loro tempo
del fiume
tanto pi
lasciarle
deporre.
Con
cassone
questi passoni
che
si
saranno levati
costruire
il
del pilone,
si
potr
7^
o che avessero sofferto nella prima lavorazione , e cos si far iu seguito per gli altri piloni, e per le spalle del ponte alle due sponde. L'altra maniera che sarebbe assai pi vantaggiosa per la fondaLutti
quelli
che
si
conoscessero
difettosi,
zione di una chiusa o per la costruzione di un nuovo ponte, sarebbe quella di cambiar il corso alle acque del liume con nuovo giro provisoriamente, sinch si facesse la nuova fondazione,
ma
questo metodo non facile a potersi mettere in pratica per le infinite diTcolt che vi s'incontrano, e sopra tutto quella, che potrebbe il riasciugamento di una grande superficie infettare l'aria de contorni, e forse anche la spesa delle lavorazioni, e del dispendioso compenso che si dovrebbe dare per l'occupazione de fondi e per mille altre circostanze, le quali per si devono avere a calcolo, quando in quella localit vi si conoscesse la probadilit di eseguirlo, per formarne un paralello, potendo accadere ancora, che questa sola ne fosse la difficolta. Potrebbe ancora darsi la combinazione, che dove si dovr piantare, e costruire il nuovo ponte, fosse il letto dd fiume un sasso vivo; in cui non si potessero piantare passoni, n per formare il contorno de piloni, come si not alla Tav. XVI. Fig* i. lett. A E. nrper basare i cassoni, come alla detta Tavola Fig. lett. D in questo caso dunque bisogna adoprare un altro mezzo, ed quello che osserverete alla Tav- XVlll dove alla Fig. i. viene rappresentata la forma di un pilone di un ponte, il quale si ander facendo pezzo per pezzo, cio prima si far il pezzo lett. A. quindi il pezzo lett. B poi l'altro C, e cos sino all'ultimo pezzo
lett.
L.
Per fare i massi di questi pezzi principiando da quello letf A si formeranno delli tavoloni sopra le armature di arcarecce della grandezza necessaria per ogni lato, come alla Fig. 2. rappresentante la pianta in proporzione maggiore colle lett. M. in tinta grigia lett. N. in tinta rossa, e lett. O in tinta gialla perch me, glio si distinguano, come deve essere ognuno da se. La Fig. 3. P alzato in prospettiva, affinch se ne comprenda la costruzione, e la posizione de' medesimi. Questi tavoloni formeranno i tre lati del primo cassone , per costruire il primo pezzo lett. A. della pianta generale Fig. i della forma di un triangolo
Isoscele*
si
collocher
il
primo
77
fatto a misura di ogni lato quanta ne richiede, anzi qual, che palmo di pi sopra il pelo basso dell' acqua del fiume , come alla Fig. secondo l' andamento del fondo , o sia 3. lett. P; e del letto del fiume , nelli due punti Q R. per regolarli in modo che gli angoli posti al suo sito restino le due colonne all'es-
tavolone
lett.
M.
il
quale
si
sar
del fondamento, e
di
tanta altez.za
tremit
bene a piombo
in tutta
che
tocchino
che
sar possibile
l'estensione.
Questi
carrarecci,
gran
tavoloni composti
affinch siano
veramente
forti,
ponendovi
delle crociate di
come
potranno comporsi sopra delli na; vicelli uniti e ben fermati e quindi con tiri, ed argani calarsi al posto loro , ed alla loro vera direzione, il che si regoler colle dimensioni e traguardi secondo portano le regole di Geometria, affinch siano basati li fondamenti e costruiti al loio posto per cui si porteranno al loro vero punto con catene di ferro, raccomandate alle sponde ai passoni, o alberi, ferri a bella posta
viene indicato in detta Fig. 3
piantati.
Posto
lett.
S.
si
primo gli si unir l'altro lett. N^ accostandolo alli battenti con pezzi di grossi tavoloni fermati con cavicchie di ferro regoler le sua direzione in modo che le due teste lett. T. V.
il
fatti
do
le teste
X. con legature
lett.
di
corde
e quindi con
tirale tanto
inferiore sott'acqua
con catene
per obligare
di ferro
i
Z. poste incrociate, e
a stare stretti
che
basti
ed
Intanto si avr pronto l'altro gran tavolone, composto egualmente di arcarecci con traverse e tavoloni lett. O, si caler fi il due estremi degli altri dne tavoloni gi indicati lett. M, N, procnrando, che venga ad abbracciare le due guide a forma di battente suddetto lett. S S. fermando le due teste superiori egualmente cou corde, e nella parte inferiore riuniti con catene incrociate, come alla lett. K, che con argani sulle sponde si terranno ben tirate e ferme avvertendo sempre che nella composizione delli tre] gran ta-
voloni
si
il
lato
inferiore nel
fiume medesimo,
il
7-8-
(lo
cogli scandagli
si
osservi
le respettlve Inoli*
naxioni, se ve n sono.
in
La principale attenzione sark di collocare li tre navicelli, che questa prima operazione si richiedono, in modo stabile, col farvi delle legature alle sponde, e Ir loro che siano come un isola di
collocheranno li tavoloni, che formeranno come una chiusa vi sia un modello esatto fermato per regolare tali misure del fondo, e servir ancora per regolare la poterra
.i
sizione
esatta
di
detti tre
tavoloni.
Posti
questi,
essi
il
come
si
detto
si
il
vano,
da
net-
tando prima
fondo con cavafanghi rimuovendo quell'acqua, a ffmchc quel poco di terreo, che pu esservi se ne vada colla corrente dell'acqua. Allorquando questo spazio si sar riempito con sassi e calce buona mista con pozzolana scelta potendosi anche tenere il sguente metodo, affinch meglio giunga al fondo il materiale, e la calce senza troppo lavarsi, come se si gettasse cos
alla
rinfusa nell'acqua.
quadro di circa Ire palmi di luce per Ogni lato, lungo tanto quanto giunga dal pelo dell'acqua al fondo del fiume, e con nianiglioni di ferro, e corde raccomandate a due girelle, si caler al basso addosso alli tavoloni in un degli angoli; dentro questo canalone si getteranno delli sassi, e calce tanto che formi l'altezza di sei o sette palmi il qual materiale sebbene cammini nei canale ripieno di acqua, tuttavia essendo ristretto non si dileguer che per tutta l' area
Si avr
di
un canalone
tavole
in
del cassone.
Fatto questo
e
si
si
alza
,
porr
si
cos
al
ivi accanto tornando a gettare altrettanto materiale continuer per tutta la periferia ritornando poscia so-
pra
primo scarico
quasi
gi
fatto.
in tal
forma
rester
come
li
se fosse posto
il
non sott'acqua;
si
chiuder
a
bene
la
vani fra
fondo
continuare
fondazione buttando
e calce finche
giunga
anche sopra al pelo dell'acqua. Quando abbia fatto presa la calce si potranno levare li tavoloni, principiando dal primo lett. M. poi da quello lett. N, ed in fine terminare con quello lett. O, e cos rester basato il primo pezzo lett. A della Fig. i. libero del tutto ed isolato come alla Fig. 4* ^> ^etta tavola.
79
Fatto questo primo pezzo, si dark mano alla chiusura dej secondo lett. B (Fig. i.) ponendo due tavoloni ne' lati lunghi, ed altro nella testata, che assicurati egualmente con catene di ferro nella parte inferiore , si legheranno superiormente le armature
/
in
piedi,
affinch
siano
ben
strette,
onde
la
calce
non
sorta,
dalle unioni
de, tavoloni.
in
Anche
legno per
far
questo
si
adoprer
il
canalone, o
correndo per l'area grande ripiena di acqua, la calce si separi troppo dalla pozzolana, ed ancora questa seconda porzione in forma di parallelogrammo, quando sar del tutto riempita, ed avr fatte presa il materiale, si leveranno 1 tre tavoloni che ne formar ono la chiusa, e si passeranno all'altro pezzo lett. C, seguendo sempre le medesin:e teorie, e pratiche anche per gli altri
pezzi sino
tutto
il
all'
ultimo
lett.
di
delta figura',
col quale
si
ristringe
dalli massi devuoter dell'acqua con secchioni, e trombe , per visitare il fondo solido del fiume, e conoscere bene se questo cavandosi costante. Si osserver se il lavoro fatto abbia mosse, e se qualcuno de' pezzi siasi smosso, il che non pu accadere
Il
resta nel
centro "racchiuso
scritti
veramente sodo, come dalli tasti di lancetta e riconobbe- in questo vano si faranno delle irregolarit nel piano, ove era il fiume , e si riempler di buon materiale, e calce ; ma prima per di far questo s'incateneranno
se
di
il
letto
sia
si
trapano
tutti
11
pezzi
gi fabbricati,
1'
uno
col-
con
; ,
cessario
catene di ferro della grossezza, che si giudicher neavvertendo che sono catene , le quali si pongono per
e non di stretta necessit; saranno queste alle loro raccomandate ad un paletto, o sia grosso perno pur di ferro che serve ancora per collegare la fabrica , che vi posa sopra; questi ferri in piedi, o siano perni, vi si potranno collocare quando si fabrlcano H pezzi neUl respeltlvi cassoni, affinch prendano ben gi, almeno per cinque sei palmi, lasciandone poi di detti perni altri due, tre palmi fuori,, come si osserver nella (Fig. .40 che rappresenta il primo pezzo gi costruito. Su questa idea e metodo, potranno farsi li cassoni di quella grandeiza, e forma, che sar adattata alla circostanza basta che iSjaao di ^ina mediocre grandezza, tanto per la maggiore facilit
cautela
teste
l'i.
8o
perch sar bene lasciar de* vani fir conoscere, ove si piantato , come sia il fondo i ncizi per poter dopo che agevolmente possan farsi li tasti , e finalmente per .avere un centro, potr nascere dal fondo e venir fuori del fondel
damento per sino al termine del fabricato. Vi chi suppone e crede che nelle fabriche perch siano pi solide debba farsi tutta una platea di fondamento , segnatamente ne' ponti. A questo proposito il Piranesi nella sua celebre
,
opera rappresenta delle costruzioni grandiosissime fatte dagli anticiii Romani per fondare i loro ponti, segnando degli archi in ordine
(juesti
inverso
da
quelli
fuori
dell'acqua,
sotto,
,
costruiti
tutti
di
tra-
vertino
mmatura
dagli
che
fa
paura;
state
ma
mai
belle
invenzioni
praticate, particolarmente
bricato
dtilli
antichi,
colla
massima
delle
solidit,
loro
meravigliosi
fabricati,
che non sono che hanno sempre fae grandezza in corrispondenza ma sempre ragionatamente, e
e
superfluit
inutilissime,
d'impossibile ese-
Avvalorano questa verit varj scavi, che ho avuto occasione di fare al Pantheon, al Tempio di Vesta presso il Tevere, alle Terme, agli Archi di trionfo, al Colosseo, ed altrove, dove non ho mai trovato esuberanza di fabricato ma sempre una piuttosto economica risega , co' fondamenti per lavorati come li muri che sono sopraterra esattamente. Qualche moderno Architetto ha praticato questo metodo Inutile, che ad altro non serve che a far gettare il denaro ai committenti: n' tempi nostri due grandissime platee sono state fatte per fondamento della Fabrica , una servi per la sagrestia di S. Pietro, l'altra per il Palazzo della Casa di Braschi a Pasquino. Penso che pochi altri esempi se ne abbiano, ma questi esemnon sono da seguirsi, n da recare ammirazione, meritando pi piuttosto compatimento. Se la platea di un fabricato non sicura e fondata in ogni
,
parte
sii
il
di
un
terreno vergine
e sodo,
allorquando ricever
sopra
le
peso de* muri che l'attraversano trovando un punto stabiad altro debole, ceder il debole, e si distaccher dal solido come accade fondando sii di uno strato di pietra , che abbia sotto de' vuoti, o delle terre mobili; di che si disse allorquando s tratt del fondare su di un fondo di pietra, quando
vicino
,
8i
si
cede; a che dunq delle spese inutili , e sopratutto far vistose per fere questa sorte di fondamenti, tanto pili difficile ad eseguirsi affinch in ogni parte riesca egualmente solida? Passeremo ora a trattare del modo di fondare nelle acque maggiori, cio in quelle del mare, in cui non possono adottarsi metodi moderati per la di lui forza ed improvise borasche in
fondi
non
un
campo
le
vastissimo,
de' flutti
di
si
,
capaci di sbaragliare
e scoglio
corso
libero
pena
ogni
lavoro,
bisogna adattare
metodi
DO
alle
qualit
de'
lavori
e pi alla
effetti
localit
dove
si
deve costruire, e ponderar bene gli comuni , non che delle straor,
dinarie, mediante l'oculare ispezione, ma pi dalle relazioni delle persone pratiche del locale, probe di buon senso , che l' Architetto accorto, e senza superbia dovr in ogni incontro procurarsi e tenerle care. Supposto di avere scelto un luogo per costruirvi un molo, che racchiuda una lingua di mare, che dall'esperienza siasi rilevato essersi mantenuta sempre di basso fondo, e che si conosca colla teorica di dover rinchiuder meglio con un nuovo
formarvi un porto di Mare dove si Magazzeni, e tanti altri cominodl, de' quali non qui luogo a parlarne. Per fondar dunque questo nuovo braccio , o qualunque altro edifizio nel mare , dovr conoscersi quale sia il fondo, se stabile, o se arenoso, e cogli scandagli venir in chiaro a qual profondit debba andarsi per rinvenirlo. Supposto il primo caso che si abbia un fondo stabile, sul quale non possano pian larvisi le passonate per la fondazione dei cassoni; ed anche per la ragione, che una improvisa tempesta porterebbe via qualunque stabile preparamento; si procurer nelle pi vicine parti cavare delli massi di pietra, e questa con battelli, o barche adattate al trasporto, che sar da farsi, portarli al posto dove dovr esservi il fabricato, e gettare quanto pi regolarmente si possa questi massi, in modo che formino sul letto del mare come una montagnola dandole lunga scarpata dalla
braccio
questo
poi
locale
per
richiede
la
Lanterna,
li
parte di
fuori],
meno
li
affinch
si
vi
si
pos-
sano
avvicinare
vascelli,
sia
onde nello
di
scaricarle
deve prouna
forma,
possibile
dare allo
scarico
^oixie
i .)
della (Tav.
Uiiea
(Fig. 2.)
il
sto
nuovo braccio
sotto
XIX.) che la sezione siilU suppone dover basare quepelo basso del mare leti. B pahni
che
che le (ormer scogliera, avr di base nella palmi 4^0. per la larghezza del molo, sar secon}>arte esterne do il disegno palmi 100. e perla scarpa interna pahni 80 circa^ dove si scaricheranno i sassi migliori, cio di una grandezza regolare, ed eguale, potendo giungere con questo metodo sopra il pelo dell'acqua quattro, o cinque palmi., come osserverete alla lelt.;
tc. onde
lo scarico
A. e nella Fig. i. lett. C. Fatto questo scarico, ed osservato, passata almeno una intiera stagione, che le burasche del mare non abbiano prodotto danno alcuno, e lasciato ancora cosi per qualche altro tempo, e vedu-
conserva nello stesso stato, si penser al modo dellacostruzione sopra acqua; e se li flutti, ed onde veementi del mare,; avessero cagionato qualche detrimento; si corregger coli' au.-nep-,
to
che
si
tare
nuovi scarichi, dove lo accennasse il bisogno. Questa una delle maniere pi sicure e stabili
trattare
;?
fra
le
altre
certamente molto dispendiosa, tratr montagna sotto acqua, estraendone la materia in dettaglio, e in qualche distanza con molti lavori e trasporti; onde a questo proposito bisogna osservar bene;
tandosi di dover costruire una piccola
che anderemo a
ma
e scandagliare in simili circostanie la spesa minore tanto per laqualit de' sassi da trasportarsi, quanto la difficolt della cavatura
che per la maniera meno dispendiosa de' trasporti, e potendo anche darsi il caso che mancasse nelle vicinanze tal materiale nel qual caso converrebbe adottare il metodo prescritto da Vitruvio nel (libro V. Gap. XII). In mancanza di pietre da trasportare, dice egli, che si fac-! ciano palificate e cassoni, come si disse per gli fondamenti, de' ponti, e che cavata l'acqua si profonder nell'arena un fondamento stabile per il nuovo Molo. Ovvero potranno farsi sulla spiaggia delle chiuse di arena ben strette da passonate, e tavor Ioni verso il mare, e la met verso terra, formando un piantato
stabile
di fabrica
4,) in
alla
come
3.) di detta
tavola in elevazione>
il
(Fig.
pianta
lett.
spiaggia,
F
G^
la
chiusura di
alla lett.
il
fondo della mare, alla lett. tavoloni, e passoni che racchiudono l'arena lett. basameato stabile, alla lelt. I il gran pilastrone
che
il
lett.
D. rappresenta
pelo
3
buona calce, mattoni e pietra speziata, il ijual^ ben presa si lever la passonata tavoloni ,passoni lett. F che racchiudevano letU<j, e cosi l'urto dell'ac^ qua fiirk sciogliere e andar via l'arena, che produrr la cadm* in mare di questo masso come alla lett. L; (Fig. 5.), e ripetuta questa operazione poco alla volta, si ander a progredire in avanti (juanto si vorr, dando a questi massi quella direzione, che cadendo^ vadano a formare quel letto destinato alla forma del Molo,
di
fatto
come
di
quali e sulli
anderanno costruendo le mura, che si contorneranno; e si aggarberanno colla fabrica posteriore, raccomraandata, e collegata sempre a questi principali forti. Gettati cos consecutivamente gli uni agli altri vicini, o a doppia fila, le arene del mare medesimo anderanno fra questi a deporsi, e formarle come una muratura facendo il medesimo vantaggio nelle anzidette scogliere, ed in tal circostanza si averanno maggiormente sicure.
Fabricando questi massi sopra acqua, oltre l'avvertimento gi
procurer di muben grossi, che gli rarci dentro ciascuno delli rustici tronchi di quercia formino, come catene affinch nel cadere il masso non si spezzi e vada in tritume; nel qual caso sarebbe quasi perduto lo scopo oltre di che quegli avanzi sott'acqua farebbero grandissimo imba, razzo per proseguimento dell'operazione. L' altra maniera ancor praticata quella di avere delle barche piane di una certa grandezza capace a contenere un masso fabricatovi sopra, della larghezza del molo,- e queste una alla volta raccommandata a quattro bastimenti proporzionati a sostenere il peso del fabricato, sinoh sia giunto all'altezza necessaria, allentando poco alla volta li quattro capi ad esse raccommandati barca col si poser questa gran masso sopra a quel posto esattamente sino che posi nel fondo del mare. E questa operazione ripetuta una accanto l'altra quante volle bisogna, si otterr la fondazione ricercata, le ^barche resteranno sommerse, e col tempo si marciranno; Ma poste cos nella loro massima quiete le arene del mare le anderanno ad investire, e resteianno li massi sempre saldi, perch in luogo del legno marcito subentrer l'arena, .sen^a che il masso si sposti, o si abbassi punto, da come si era da se e col suo naturai peso, dopo qualche mese stabilito.
dato di osservare^ che siano di ottimo materiale,
si
4
''il,
.
,In
far
legni
bastlinenbi
di
le
mettere
sempre
Poppe
nella
Prore nella parte esterna, affinch l'opera venga colla scarpa maggiore nell'esterno, formandole cos un forte, e nell'interno del porto non si avranno degli im-
pedimenti
Li
aftinch
le
navi
possano
nell'
meglio accostarvisi.
e
dovendo
costruire
porto
pel
tevere
Nave, che dall'Egitto aveva Trasportato l' obelisco, che oggi vediamo nella Piazza Vaticana. In qualunque modo si facciano, giunti con questa base fondamentaria a livello dell'acqua, si lasceranno per uno, o due, o
rono
la
senza farvi cosa alcuna , per provare se le borrasche ed oragani le portino detrimento, e per bene aksicurrsi della loro fermezza, affinch possa accorrersi alle riparazioni occorrendone; quindi si vada alle costruzioni superiori dell' Antimurale degli Arpi anni,
senali
li,
della Lanterna, e
di
tutte
quelle
fabriche
necessarie, uti-
anche di lusso, senza incorrere nel pericolo di perderle. Passeremo adesso a conoscere le macchine che in queste la* vorazioni sono necessarie , descrivendo il modo di costruirle , l'uso; e quelle nozioni che richiede la pratica , per distinguere se convengano pi r una che l'altra, per giudicare dell'importo, e
ed
per conoscerne
la
loro forza.
ARTICOLO
E bene
XVIL
premettere la cognizione teorica della propriet deltaria che imponentemente agisce nelle machine Idrauliche^ e
mezzo
delle
trombe
quando una tromba agiva per perch per natura non poteva dar^i vuoto, che questa sola ragione facesse ascendere il fluido in luogo dell'aria, che dagli stantuffi coll'agiraento veniva tolta. Il primo che svilupp con prove manifeste il contrario del
85
sud. sistema
fu
il
celebre Galileo,
il
le
trompiedi^
delli trenta
sebbene li tubi fossero anche il doppio; onde con questa prova conobbe che non l'impossibilita del vuoto, che tolta da un vacuo l'aria v'introduca l acqua, perch se ci fosse accaderebbe lo stesso, a qualunque elevazione-, ma si conosca che tanto l'acqua ascende da una conveniente altezza, la quale viene
regolata soltanto
Il
dalla
iorza
,
celebre
Torricelli
Galileo, dimostr
suo
maestro
rimento.
Egli prese
un tubo
nella parte
l'altra
vaso, dove era dell'altro mercurio, appena nel mercurio, che era dentro 11 vaso, quello che riempiva intieramante il tubo cal a basso unendosi coli' altro, lasciando un vuoto di circa venti pollici, e restando elevato dalla superficie del mercurio contenuto in detto vaso di circa ventotto pollici. Questo esperimento fa conoscere manifestamente, che il vuoto si d benissimo, e che l'aria ha in se medesima un qualche
peso.
Un
tale
esperimento
fi
talmente gradito
al
P.
Mersen
in
Parigi, al quale ih
lo
rese
pubblico
ebbero luogo successivamente tanti, e tanti altri esperimenti, che possono dirsi infiniti; dimostrati da Mon. Pasqual, ed altri fisici, che sii questa materia hanno
questa prima
scritto
Da
Da
si
conosciuto che
l'aria
nostro proposito andar pi oltre con questo ragionamento, perch Iroppo ci discostaressimo dal nostro scopo; giacch se alcuno volesse conoscere teoricamente questa materia, potrk osservarla nel bellissimo trattalo di M. BeUdor, nel Tomo Secondo, impresso
a
Parigi nel
lySp, ed
Le trombe possono
principali specie
te,
essere costruite
in
pi
maniere,
ma
le
sono Ire; una chiamala Aspirante, l'allr? Prementiene dell'una, e dell'altra specie, potr e terza, che dirsi composta. A noi baster di conoscere mecanicamente la priL la
la
se
essendo questa quella che serve alle altre,, pi complicate, e, che a questa prima invertzione tutte somigliano. La tromba aspirante composta principalmente da due tubi: l'inferiore che raccoglie l'acqua mollo men grande dell'altro,
nel quale viene inalzata l'acqua
5
ma,
gli
ele-
menti che
bile
si
XX. alla Fig. i, viene disegnata una tromba mo che serve comunemente per estrar l'acqua dalli cavi de' fondamenti: di queste come si disse, se ne pongono due, tre e quante bisognano per ottenere l'asciugamento del cavo.
Nella Tav.
Nella Fig. i. viene rappresentato in pianta un cavalletto di legno, che serve di base e sostegno della tromba; dalla acala de' palmi viene indicata la grandezza che pi o meno sogliono avere, per-
che
di
dalla
pratica
adattarlo alle
metodo pi conveniente per circostanze. Questo cavalletto composto con tavolone Aj ha quattro mozzature di legno, che le formano
stato
trovato
il
si
i.
detto
C. Fig.
sudetta.
Nel sudelto tavolone vi sono le asole da capo, e da pieD, dove viene assicurata la colonna pur di Olmo lett. F, che mediante una zeppa lett. V. posata nel foro fattovi come meglio si osserva Tav.XXIil. Fig. 1. lett B. resta bene fermata al
lett.
passando
piombo
il
lett.
P.
in detta Tav.
XX.
pi
Fig. 3, al
condotto,
composto
giungere
vi
si
di
al
canne o siano pezzi, che scende nel cavo, per fondo, e che quanto pi si cava tanto pi di giunta
condotto che resta introdotto nell'acqua, come Q di questa Tav. vi si pone una cipolla di otminutamente forata, come alla lett. R. aftinch
pone.
In fine del
Fig,
4.
lett.
alla
o di latta, colla tromba non s'introduca acqua con sassi e troppo lorda, che guasterebbe troppo la tromba, e segnatamente lo stantufb di cuojo uel manoverare la tromba medesima. Si avvertir perci di collocare questa cipolla sempre alquanto elevata dal suolo o fondo del cavo, e sempre l'gualmenie qualche palmo sotto al pelo dell'acqua, .come alla Fig 4. per maggior cautela si pone ancora un canestro di vinchi, raccomandato al condotto stesso, acci venga allontanatp
tone,
<^
7
maggiormente dalla cipolla 11 fango, fiandosi troppo potrebbero impedire
durai
sassi,
la
e lordure che
avvici-
meno
pura.
Viene composta questa tromba da un tubo lett H. Fig a. di metallo ben tornito nell' interno, e portato da una perfettissima dinunsione, e ben l'^vigato,- questo pe^zo chiamasi il trom
bino, e suole pesare circa libre
60
di piombo, di intimo di quello del suddetto trombino, e questo chiamasi trombone che viene saldalo a stagno dove si unisce col trombino, ha questo da un lato un p' zzo di condotto lett K. al q la le poi si unisce con saldatura il condotto di sraiico; questo trom* bone suol pesare circa 40, libre e non occorre che sia lavorato a tanta perfezione, basta che il diametro interno sia mai^^io-
di
agire libera-
di
esso
sul
trombino
il
fondo
lett.
la
L;
che pu essere
la
piombo,
quale viene
di
sistemata
valve
e saldata a stagno
loro
si
come
sar
altra
e-iualiiiente sar
saldato al trombino
lett. P.
nella
al
unione,
unir
vi
un
pezzo
t
condotto
il
Fig.
3.
quale
con
saldatura,
come
Si
tti
XXI. XXII,
lett.
XXIU,
li
Questi
foni
lett
staffa,
lett.
pezzi
cos
viti
riuniti
assicurano mediante
due
staf-
S con
e madreviti
di
F,
come
sia
si
not
di
sopra,
leti.
alla
legno
N. sar assicurata la mena di testa, che per mjzzo della cavicchia lett. G. Fig. 3. solle a e deprime la bacchetta lett. M, portandola mediante il registro dei varj buchi a quella altezza che occo re, perch agisca in rCj^ola lo stantuffo, raccominandao
forcina
ferro
fagi^io Idtt.
'n
ferrata
nella
to a quella
bacchetta
di
f rro,
come
i.
si
verr
dimostrato nelle
ta-
vole seguenti.
Nella Tav.
XXI
lett.
alla
Fig.
,
bino
terno
li
di
,
bronzo ed avr
il
quale
ben
anelli
levigalo
lett
nell' in-
nell'
esterno
(jUittro
fra
qua-
parte
che legano il trombino alla come si dimostr alla Tav. XX avr nella supcriore un ballente, dove raccoglie e posa lo scampano
staFfoni di ferro,
del
lett.
trotnbone
lett.
C.
di
1
D.
per
raccogliere
per gettarvi
del
sole
dell
acqua, se
lo statiturto restato
agisse a dtvere
inoperoso non un lato l'innesto del condotto di ; scarico lett. E. e nella pirle inferiore del trombino ad altro simile bat'.eiite saia raccommandato, e saldato a stagno il fondo troppo
sar
calor
vi
da
condotto assorbenuno appresso all'altro e saldati l'uno colFaltio per giungere al fondo del cavo, come si disse; al detto fondo si sar fermata e saldala bene ai torno, acci non traspiri aria la valvola di bronzo.
pur
te
di
piombo
F,
al
s'
quale
vi
sar
l'invito
del
lett.
cui
Questa composta ordinari unente, come viene segnata in seiio ne alla lett. G. e per maggiore intelligenia nella Fig. a. e 3 doil fondo veduto di sotto, e di b;n ssimo tornito, e spianato-, alle Fig. 4* e 5; segnato il coperchio pure di bronco, bene spianato, e tornito a perfezione; disegnato egualmente in veduta di sopra e di sotto nelle Fig 6 e j. Finalmente il pezzo super.ore pure di bronzo, con crociata di ottone chiamata la gabbia, la quale obliga il coperchio di restare al suo posto e non mut)versi dal suo centro, quando con lo stantutfo assorbendo l'acqua che linaUa, e respingen-
ve viene segnato in
il
prospettiva
sopra,
quale sar
il
non
^uflo,
torni a
l^tlld
alla
basso.
Tav. XXll. viene disegnata la costruzione dello stan Fig. i. si osservi intieramente montato, e come agilelt.
A
e
come
le
legname che pi
resiste
all'acqua,
sa-
gome, che
per
1
li
rappresentanti le sezioni
asola
lett.
due
verso
poich
il
traforo
o
3.
sia
nella
Fig.
figurata
l'altro
nella parte
le
inferiore
come
lett.
alla
Fig
2
e
e Fig
3. lett. C, pel
qua-
lett.
gure
la
passa
4,
la
spina
Fig.
i,
come meglio
allo
Fig.
che viene
lett.
stretta
dentro
Fig.
l'asola
B,
spaccata
della
martello
allo
nell'asola
spina
che lelt. G.
F,
medesimo: da av,ViTlire che nell asola dello stantuiro. dove agisce la zeppa F, v si porr una rotella di lastra di ferro lett. H, aftinch senza quei
la
terra
immedesimata
stantulFo
89
zeppa non agisca sul legno, che poco stringerebbe; nell' occhio della spina lett. I. vi si fermer il bacchellone Fig. 5. passandovi la cavicchia lett. L. invitata con dado lett M, lasciando cosi che il bacchettone abbia come una snodatura colla spita
la
perch agendo colla leva e descrivendo una o sia porzione di circolo, qnel moto, non sempre perpend colare, non alteri il mo to verliiale che avr lo stantulto, percoirendo su e gi dentro al Trombino. Aftinch poi tutto questo lavoro sia efficace allo scona, e per
staiitutlo,
conseguena collo
niL'na lett.
della
av.
XX.
po^ bisogna che da piede allo stantnllo venga vestito da un grossa sola involtata con inolt arte attorno al medesimo. Sar quest'ammorbidita, prima df tagliarla perfettamente a misuia, dentro un
i
con del sevo tiepido, e non troppo caldo; passate delle ore, quando la sola sar ammorbidita , si adatter attorno allo Stanluifo, si scarnir nell' estremit come alle Fig 2 e 3 lett. N. e nella unione come alla Fig 6 si porr a sopraporre mezzo a mezzo dove provata ben bene al suo pt)sto si far una ben forte cucitura con lo spago impeciato, come alla detta Fig 6,- ci fatto s' introdurr con forza al suo posto, e s' inchioder da capo, e da piedi, come alle sudette Fig 2 e 3. alla lett, O. provandola prima attnch non sia troppo scarsa di grossezza per entrare nel trombino, n sia tropipo grossa, d impossibile ad imboccarla Quando si sar cos assicurata, con martello pian piano, si ander stringendo bene in tondo fino a tantoch possa introdursi nel trombino, dove poi coU' agire s attenda meglio, e andera da per tutto a toccare, in modo che non vi passer aria, mentre se ci fosse la tromba agirebbe male, e 1' acqua non Verrebbe alzata. Nella parte interiore dell' asola dello stancaldajo,
tuffo SI chiuder la superficie del loro lett. C. delle Fig a e 3 con un pezzo bene adattato di sola, ma che non tocchi li lati dell' asola, e si fermer con due chiodi, come alla lett. P. Fi.^. 3 affinch assorbendo l'acqua; che percorre nel foro lett. C, possa sortire alzando questa linguetta, e cos non possa tornare a basso, quando lo
stantuHo
viene
e sollecita, vi si
ed affinch qiiesl' azione sia piti sicura, chioder sopra un pezzo di lastra di piombo, codepresso,
stantuffo sia durevole, e forte vi
si
alla lett.
Q. di dette figure.
ferro,
due cerchi di
lett.
,^
porranno ano per parte nelle due estremila, come alla R. della Fig. i fermali con chiodi. Bisogna in questi lavori osservare attentamente, che nell' agire
i3
^
Afhnch questo
la 50a, che fermata addosso affo menlre se per caso una testa di chiodo, una punta di ferro troppo in tuoii tocca il trombino , sar.i ^uast to in niod> da non pi s.:"rvire, perch vi farebbe un canale, dove potrebbe passai l' aria
e tonlicre
1'
Del peso
Alla lav
ferramenti
XXill
tiv.
si
osserNcr disegnato
l'
segnato
Fig.
I
nella
XX leu.
ed
in cju,>sla
tavola in
due
sezioni,
si
la
lett.
rappresenta
il
la faccia dell'
asola
nelFaltra Fig. 2
os-
serva in sezione
li
B come ancora
duo posauienti
C che posano
detta tav
XX
Fig.
lett
D
lett.
XK alla
terr f.;rmi,
e b^iu
uiita
la
detta
colonna
al cavalletto,
questa ieppa
carsi sotto
i
che
sia
durevole, e
si
non soggetta
a spac-
quando
la
stringe.
resp
attivi
buchi per
si
gli
ferinit
all'anzidetta coloiuu,
comj
osserv
du? ale due occhi lett F, nelli quili giocher la cavicchia Fig. 5 lett. G fermata colla zeppa spaccata lett. H delle sudette tav. XXlI che tiene legala la bacchetta lett. I". V. XXliI, iNelli Fig. 6 di questa tavola viene segnata la forma delli due staffbni, che terranno legato il trombino alla colonna, come si osserv alla tav. XX Fig. 1 lett. S, nel quale alle due estremit lett. I avr le viti di buon pano, cioi'- ben forti, e non logore, che postavi la
2 della tav
li
XX
lett.
vi
saranno
contro traversa leti. L, e li d le dadi lett. M, mediante 7si stringeranno addcsso alla gi detta colonna perch
to
il
la
chiave Fig.
benestret
della
sia
moto
dell'agire
mena non
tromba.
muova con
tutti
i
pregiudizio
trombe pi ondanti, ed usuali che servono alli lavori dei fondam nti, e che si sono riconosciuti in pratica migliori di qutlunque altra machina idraulica, che gli anzidetti autori, ed altri hanno date alla luce, le quali possono servire per inalzar l'acqua in qualche giardiao pensile,
Questi sono
pezzi che
compongono una
9\
ovvero np^li appnrtaincnti superiori delle grandi case per b;!grii cusimili viint;ig|i,i()si usi, e diporti, e per sar buKciciite cine fioiituie,
t-
quanto
si
iratlalo
sii
SEZIONE
IV.
XVIII.
matfoni-,
,
ARTICOLO
Del modo
di conoscere le crete
per fare
ed
altri
nomi,
s'
JLie crete atte alla costruzione de' mattoni, ed altri lavori, che impiegano nelle fabriche, sono infinite, poichi", quasi per lutto do
ve si ca\a, pi o meno sotto la superficie della terra, si Irowi una qualche specie di argilla, che la qualit pi pura della creta, la quale s' impiega nelle porcellane, e terraglie, ina di questa specie cos perfetta, rara, e non da per tutto, anzi molto di raro se ne
rinviene.
Le crete sono
di pi colori,
gri,
possono essere buone quando vi si riuniscano le seguenti prerogative. La creta non deve rassomigliare alla terra pura, non deve congia, della giallastra, e della rcissgna, e tutte
estranee, se
ancorch
la creta
fosse
buona
la
renderebbero
La
lasd
attacchi, e difficilmente,
Le
crete sono
sono molto compatte^ sono le pi grasse, e non perfette, perch danno un materiale pesante, difticile a ben cuocersi, e soggetto a torcersi
screpolarsi
mi
diseccarsi.
o siano crete sono deposizioni di icque, a sottili altro; questo ben manifesto , e visibile , quando dalle cave se ne osservi un pezzo vergine ed as. iugato alParia; ed perci che bene spesso fra tali strati per lo pi sottili vi si trovano
argille,
Le
Irati r
uno suU'
di arena,
ed anche
di terra,
per cui
la
9*^
cava
in lai c;iso
fine le separazion'
di tali
vibile.
creta pura,
e ser-
va n^lle valli, nelli monti e come si disse indis'intamente da per tutto; vicino alli fiumi per se ne trcva diflicilmenle separala dall
arena.
quasi impossibile di conoscere in una cava nuova, se la creta veramente sia buona, o fjccia, acoprandola, una buona riuscita-, vi
vuole l'esperienza per veramente accertarsene. A giungere a questa sicurezza presto vi si arriva, poich basta Formare con questa uno, o
due mattoni farli cuocere nelle solite fornaci, e vederne l'effetto. Se la cava mostrasse una certa costan^ta di abbondare, ed avere quelle propriet sopraccennatt;, ancorch avesse in se troppa gagliardia,
stes-.i
troppa grassezza, polra mitigarsi coli' aggiungere alla creta ben manipolata della cenere di legna, ovvero dell arena
sia
sottile
la
quale
preferibile
allre
due
sostanze,-
il
pi o
meno
si
regoler colla
che
si
faranno adoprandola.
Se
sa,
ai gilla al
si aggiunger della creta gra-<sa , che nella segnatamente nei fondi delle cave suole esservi, ed cava medesima, in tal n.iodo 1' accorto e pratico fornaciaro potr avere a suo talento
invece
d'
indebolirla vi
ARTICOLO
XlX.
Tralicremo adesso del modo di cavare, e preparare le crete alla lavorazione de matioi, ed altri oggetti inservienti alle fabrkhc.
Oe
si
osserva
come
gli
antichi
Romani adopravano
di
e costruivano
due
soiti delli
al sole, "olii
nariamente
tica
le
come
si
pra-
in alcune nostre provincie, ed in varie parti del mondo; per ispender poco, e segnatamente neile campagne si adoprano con molto buon successo. In Roma, e nelle allre grandi citt li
ancora
i!i<\G
mattoni crudi
si
adoprano por
la fabrica^,ione di
alcuni
fornelli,
che
9^
poi
il
beli* agio.
ass.ii
pi
li
nutloni
cotti
credendoli,
come
lii). 11
nou
descrive
al
acciocch
che si vadano seccando sempre con un medesimo giudo; imperciocch quelli mattoni ciie si fanno in tempo del solstizio riescono difettosi, perch il sole colla sua gagliardia cuoce subito la scorza .>l d fuori, e li fa comparir secclii, ma di p'>i sono internamente
Dice
egli
,
modo
di costruire
li
si
lunidi,
gi seco
onde quando asciugandosi si ritrano rompono quedo che era divengono per conseguenza deboli . 1 pi >, e cos crepati atti perci saranno quelli fatti gi da due anni innanzi, perche non possono prima di questo tempo seccarsi perfettamente: quindi che quando si adoprano fr> schi, e non ben seccali, mettendovi sopra ' intonaco, assodato che sar, perch li mattoni nel ritrarsi nou possono rimanere della stessa altezza dell' intonaco, si smuovono col ritiiamento, e se ne distaccano.
L'
la
i
non pu
p r
rompe, ed alle volte con questo ritirarsi patisce fin anche lo stesso muro. Perci gli utioensl non adopravano nelle fabriche, se non mattoni secchi falli gi da cinque anni, ed approvati dal magistrato. 11 non trovarsi nelle rovine auliche, ed in tanti cavi fatti vestigio alcuno di taU mattoni crudi, certamente una prova, che sono stati liquefatti, e distrulli dalle inondazioni, e dalle pioggie che per tanti secoli sono loro cadute sopra. Lo Scamozzi crede, che dalli tanti inccndj, softerti da Ro:na siano stati essi cotti del tutto, e che perci non ne sia rimasto veslisua sottigliezza da se sola reggere, e
gio alcuno. Questa
rit
si fanno di niatton ta, giacch, nelle fornaci di fuoco pi vivo, che crudo appen la cottura penetra la grossezza di un palmo; considerando dunque la differenza che p issa dal fuoco d' un incendio a (juello (li una fornace, si concepir facilmente essere (juesta di lui
1
non da potersi aminelterc per vera. Vi di pi da riflettere, che quest* incendj non erano poi cos generali, che qualche casa lontana non restasse anche salva; ebb^n dove se ne trovano gli avanzi? Assegna Vitiuvio nel medesimo capo Hi tre specie di misur per li mattoni, dicendo cosi. *' Le specie de' mattoni sono ire u;>*
idea del tutto inconcludente, e
^9'}
Gvecl dii ono didoro.i, e ^ucia, che nostri acfopmnn, lun ga un piede, larga mezzo Le altre due colle (inali comuneinente fabricano Greci sono il peniadoruri^ ed il ^etradoron Iforoii chia mano i Greci il palmo, perch doroii si chi ma il dono, e questo
tiie
ma
,,
,;
sempre colla palma della mano, l'ciitad roti perci si chiamattone largo per tutti lati cinque palmi, tctradoron quello di quattro palmi per ogni lato, l^e opere piil)liclie si fanno di pentadori, di letradoii le private. Oltre di que'-ti si fanno i mezzi mattoni compagni, perch quando si mettono in opeta si fa una fila di mattoni, e una di n'.e/ii nialtonl.e cos alzandosi da una par tee dall' altra le due laccie del muro a piombo, si rollegano insie me, e questi mattoni cos posti venendo a cadere alternativamen te il mezzo sopra le commissure, fanno da ambe le parti sodezza ,
si
fa
il
e bellezza.
*'
vi
1
mattoni quando sono gi secchi , ,, gettati neir acqua stanno a galla. Il poter galleggiare nasce dall' essere la lerra, di cui sono fatti, pomiciosa, ed essendo cosi legge,, rassodata che sia dall'aria, non liceve, n attrae punto di u,? ra,
nell'Asia
dove
,>
,,
ni-
more. Essendo dunque quella terra di propriet leggiera, e rada, permettendo che vi penetri l' umido, di qualunque mole sia il
lavoro costretto dalla natura sua di andare a galla, come la pomice P. rci questi mattoni sono di grandissimo uso, si perch ,,
non rlcscont) pesanti nelle tabriche, si perch fatti che siano non distemperano dalle pioggie . dell opera di Vitruvio d una chia r il Poleni commentatore spiegazione delle misuie sopraccennate, e della falsa idea del Bar baro, e degli altri autori, che n >n trovando la terza misura della j^rossezza, hanno intes pretato che Vitvnvio intendesse che questi
^,
si
mattoni fossero
per
la
cosa impossibile a praticarsi, tanto fabricazlone dei medesimi, quanto per la diflicolt di porli in
di figura
cubica
arlando della
misura Egli
dice,
che
il
palmo
era formato di
quattro
un piede, onde
(jUcUto, e cos
piede, largo il didoro eia liiUgo un pentadoro lungo per ogni verso palmi cinque o sia
il
mezzo, cosi
uri
il
piede, e
un
sia
argomento, e spiegazione, di come lavorazione de' mattoni ed altri oggetti si preparino laterizi', questi fornaciari di Roma tengono il metodo seguente. Cavata la creta in massi informi secondo la d la garavina , e
Tornando ora
air assunto
le crete
per
la
zappone si trasporta colla carretta, o in altro modo al cos detto campo, prossimo alla lavorazione, il qual campo altro non che uno spazio di terreno spianato, dove sparsi questi pezzi di creta, con mazzoli di legno si spezzano, e si riducono a piccoli pezzi che si lasciano sparsi in detto campo, affinch dal sole vengano perfetta-
mente
seccati.
calde, quando
sole e pi cocente,
e che
acque
pluviali
non
Quando
o due
si
si tras-
porter dentro alle vasche con molta acqua, che lasciata cos uno,
giorni, sar liquefatta,
come una
si
pasta, allora
si
mescoler
poi
co'
con
disciolga, e si
renda eguale^
affinch
colle pale
campo medesimo
,
pister al
pi possibile
acquisti
un
certo lievito e
si
guaglianza.
circa palmi venti, larghe palmi otto, fonde palmi tre, mattonate
muro bene
sassi.
stabilito,
non
uniscano
terra,
in queste vasche
la
creta vi restasse
che
tempo, senza mancasse mai acqua; allora la creta divrebbe certamente pi pastosa, e pi fina, ed i lavori si avrebbero perfetti, perch perderebbe quella tenacit e grassezza, che la macerazione ammortizzerebbe, che per far presto, come si usa, gli si toglie coli' unirvi una quantit eccessiva di sabbia, la quale disunisce le parti argillose, e le rende disgiunte, aride, e deboli, colli pori pieni di arena, e per
sei
meno
mesi, e
rimaneggiata
ogni
tanto
gli
la
ineguaglianza
intemperie, ed
uso,
come sono
li
mattola
Seguendo
ta e pistata, e
quando
cre-
14
9^
che ha bisogno di essere snervata, vi pongono dell'arena, o sia sablone per renderla men vigorosa, e cos passata quanto basti , ne fanno delle mucchie a guisa di piramide di due o tre carrette circa , e la tengono coperta <"on canavacci b;ignati, affinch il sole non asciughi la superficie, e gli formi una crosta secca, che impedisca la lavo*
razione.
,
Di queste masse ne formano varie, e dividono la creta pi dura da quella che pur troppo ci viene mescolato il cappellaccio , e quasi terra, perch delle qualit men pure si servono per fabricare 11 mattoni, e della migliore le tegole e canali, e d^Ua ancor pi pura li altri materiali di converse, condotti, vasi, e simili altri oggetti, che per le fabriche sono nfcessarj, come si andera dimostrando. Questa medesima creta, colla quale si fanno li mattoni, quella medesima, colla quale si fabricano li piatti, le chicchere e simili altri generi; ed quella colla quale gli scultori modellano le loro opere, e le loro invenzioni, che condotte all' iltima perfezione e polizia , vengono formate per averne i gessi. Ebbene a questa medesima creta
cosa vi
si
tali
fine lavorazioni?
Primieramente nel porla nell'acqua per ammollirla si bada bene che non vi siano corpi estranei: poi si lascia per deUi giorni a macerarsi, e quindi sopra de' tavoloni ponendone una porzione alla
volta,
di ferro
si
pesta e
si
rlpesta
voltandola
che si viene di mezzo qualunque sasselto o facendo questa operazione si toglie materia simile che vi possa essere unita; e cos si prepara una creta , con cui pel solo mezzo della lavorazione, e manipolazione si rende atta alli pi fini lavori, quandoch per mancanza di questa, anche i pi grossolani mattoni riescono pur troppo rozzi, deboh, e di pessipi e pi volte, finch diventa
cera. Intanto
come una
ma
qualit.
Una
conoscere quanto pi
della creta, e per
dalla lavorazione
dipenda
la finezza
conseguenza
creta.
la
perfezione
A R T
C O L
97
XX-
Prlncipleremo dal conoscere le maniere che si adoprano segnatamente dalli nostri fornaciari per la fahrcazione
delli
mattoni, e quindi di
lavori laterizi,
che
pi
fini-
i
come
si
riparato
disse di
dunque
il
di
creta
sopra; e per
campo
s'
di terreno
bene spianato, e poslo alquanto in declive da uno, o pi lati, perch le acque pluviali non vi si fermino, il quale campo sar prossimo alle vasche^ dove sar stata ammollata la creta, come si disse^ e
sar largo circa palmi cento, e lungo
11
doppio,
alla
simo se
si
sia
devono cuocere
In questo campo o spazio, cos spianato, si getter sopra egualmente alquanta arena, o sabione, affinch il mattone fresco non
si
La lavorazione s' incomincer da una delle teste del campo , ponendovi uno, e due banconi che saranno costruiti come alla tav.
XXIV
Fig.
si
pi apparente;
tavolone di sopra
lett.
sar in
lett.
quadro di palmi 5;
da
q\iattro
gambe
lett.
B
le
di travicello,
con
quattro
di
piana
E,
che
gli
una tavola
li
li
campo; inoltre nella parte avanti F sostenuta da gattelloni lett. G in lavoranti uno per banda vi spianano le forme,
lett.
costruiscono
mattoni.
Sopra al piano del bancone verso la detta tavola vi sar posato Un calino lett. H di terra pieno di acqua, ed aflmch non si muova e cada coli' urto e peso della massa di creta che gli viene somniinistrata, avr due piroli conficcati nel tavolone letl.I. la massa di creta lavorabile, che verr trasportata da un uomo dalle mucchie
preparate
come
alla lett.
il
quale per
,
mozzo
delli detti
nel carico di
due piroli sar sicuro di non rovesciare tanto detta massa di creta, quanto nel trasporto del banco.
i4
*
Le forme dalli mattoni consstono in alcuni me si vedono disegnati in prospettiva alla Fig. 2
Questi sono proporzionati
alle
telari di
legno, co-
di detta
tav.XXIV*
Governo per
teriali
perch
tutti
siano uniformi, ed
li
ma-
commodo
grande
ch dovendo
ni delle stesse
accomodare un mattonato, trovino questi li mattodimensioni^ e non vengano obllgati a guastarlo tutto,
tetti,
balterne di lavori
I
laterizj.
con
in
questo ramo
la
quali
quindi
gli
Emi
non hanno
mancato
ma
tati
editti pel provedlmcnto dell'osservanza dell'ottiquaht, e delle dimensioni di tutti questi oggetti, che saranno noda me in appresso, tanto per le respettive misure, quanto ancora
di
emanare
per una nuova mia osservazione sulU ritlriche fanno le crete, esuUi o giovani Incamminati alle glorie architettoniche, che molto potranno giovarvi all' opportunit per regolare i sostegni alle'gravit, che da molti non conoscendosi non possono adoprarsi nel suo giusto punto.
pesi, nozioni tutte,
qui sar bene premettere che un palmo cubico, o siano ondi creta ordinaria,
de cubiche 1728
no greve, pesa
qua e resa nello stato della lavorazione de' mattoni, libre 67-4-16 , che sono onde 808 e denari 16 cio due terzi di un' oncia. Questo medesimo volume cjuando sar ben diseccato s ridurad onde cubiche J437 e peser soltanto libre 43-2-io, o siar
no onde 5 18 e denari a 0. Cos quando questo sia cotto si ridurr ad onde cubiche 1399 i e peser libre 36-3- 16, o siano onde 435, e denari 16. Quindi che volendosi comporre un masso di creta lavorabile, che allorquando sia cotto, sia un palmo cubo ovvero onde cubiche 1728. bisognerebbe ammassarne onde cubiche 2143 le quali pe, >
serebbero libre83=4=a, o
siano
onde 1007=2;
il
99
nulo asciutto verrebbe atteso il ritiro ad oncie cubiche \']'Ti^ e peserebbe oncia 627-16 denari, o siano libre 5a-3-l6, e finalmente quando fosse cotto sarebbe un palmo cubo, cio oncie cubiche 1728, e peserebbe libre 44=^9=^23, o siano oucie 537'=23. Con queste proporzioni calcolate per approssimazione , senza tener conto delle pi piccole frazioni di denari e grani, che oltre 1' inutilit al nostro bisogno non servirebbero che a fare confusione, e non sarebbero mai che un approssimazione del ^ero, perch non tutte le crete in origine sono della medesima tenacit, e per conseguenza sono di peso vario-, oltre di che l'impasto poco pi o poco meno sciolto produce non piccola differenza^ di pi la maniera diversa, che passa da un pezzo all' altro di un lavoro, che fatto a mano, poco pi, o poco meno di spiano, di ricalco, e di grossezza porta sempre un divario da pezzo a pezzo, e finalmente perch nella
cottura non tutte le crete, n tutte le posizioni nella fornace agisco-
no
nello stesso
modo, quindi
che
io
zionale,
variazioni, e
che raguagliatamente possa ribattere non ostante le indicate con questa vi noter unitamente alle nomenclature le misure ed il peso di cosa per cosa riunendole in fine tutte come in
uno specchio.
Del mattone
Che
go
^,
grosso
essere lungo
a termini
^',,
della
legge deve
palmo
1 1,
lar-
si
il
il materiale nel diseccarsi, e cuoche troppo dolce riesca debole, e di cersi non venga tutto stortO; o poca forza, e dovr ancora a forza di prove conoscere il ritiro che la sua creta far seccandosi, e cuoccnJosi: questo avvertimento deve
una creta buona, di quella che in Roma adoprano fornaciari migliori; si avr ima forma, la quale sar di castagno , i come legname pi adatto a reggere all'acqua, che sar composta di quattro regoli ben lavorata, posta a coda con cavicchio, come alla tav. XXIV. Fig. 2 lett. M. e coaie meglio alla Fig. 3 che rappresenta le testate sciolte di essa forma lett.N. Il vano che debbono forma-
Or
figurata
re
ICO
alto oncie a; e mezza,-
sime, aflitich
tutti
il
li
molte eguaLacTi queste forme se ne avranno mattoni di questa specie vengaao eguali.
si
Preparato
campo; come
disse
li
banconi,
si
avr un ra-
con destrezza da quel medesimo uomo, che caricher la creta preparata gi, cerne si disse, scuoprendola dai canavacci bagnati di mano in mano che bisogna sopra li banconi lett. A Fig. i si spianer dell' arena, gi preparata sul campo verso il bancone medesimo, per lasciare netto e bene spianato li piano dove il labricatore deve posare li mattoni, e per avere prossima al banco altra dell' arena piT asciugare la stampa, e prenderne colle
stello.come alla tav,
Fig; 2, e
XXV,
gli si
In ogni bancone
verso
la
tavola spianatora
si
lett.
F. della
XXIV,
il
catino pieno
acqua come
maL,
no un poco
pa, presa
di
come addosso
sul
alla
stamlett.
una quantit
si
mucchia
bancone
bene da per
il
tutti li versi, badando di non lasciare creta somattone non venga troppo grosso, n levarne troppa, perch non riesca troppo fino Quando si volesse adoperare una cautela maggiore potrebbe rasarsi sopra la stampa con una riga , cosa che nelle gran mi^liaja di pezzi porterebbe troppo a lungo, ed lavoranti ben pratici li fanno a mano come se fosall' opposto
verchia, affinch
sero
cilindrati.
Ci fatto
si
prende
la
stampa per
le
due orecchiature
si
lett
di
destrezza
posa sul
lett
campo
prepa-
rato coU'artria,e cosi ogni due uomini posti alle due teste delle spianatore,
come
all'
osserverete alla
tav.XXV Fig
A. incominceranin
no
i
a depositarli,
come
alla
lett
B; e cos di
mano
mano uno
vicino
quali
si
altro, sinch 2;iuntnno vicino al bancone o banconi , trasporteranno sdrucciolando sull'arena in avanti, come
dalla
lett.
C proseguendo
la
sia
che
vi
sia
luogo
nello
spiano
su-
detto.
Posata
stampa
si
In
terra
si
lever
dal mattone,
e colla
slampa medesima
di,
bor-
la
stam-
pa medesima
delle dimensioni, e creta sudetta
di
passetto cubiche
5oo; e peseranno
101
romane 19 concie 6. 3''i, JI medesimo mattone quando sar ben secco, ro dell> creta, diverr lungo pahno 1 oncia 6 ^,
onde
ovvero
libre
atteso
Inr^^o
il
riti-
2!,,
e former
onde
9 cubiciie 416, di
onde
peso onde i5o-o, o siano libre 12 e oncie 6. cotto, mediante altro riIl mattone medesimo quando sar tiro sar lungo palmo i oncie 6; laigo oncie 9 grosso oncie 2;, e former oncie cubiche di palmo ^o5 e peser oncie i-a6\ ovvero libre o e oncie 6. Questa sorte di mattoni nella nostra pratica la maggior misura che esiste; serve per Fav muri di tramezzi, quando si giudica che li mattoni ordinarj siano troppo leggeri, bervono per copertura di chiaviche, servono per coprire i parapetti, ponendoH in coltello; servono poi segnatamente per pavimentare graI
e logge scoperte, che ruotati e tagliati come si dir a suo luogo formano una ottima copertura; si coprono cos gli oggetti delle cornici allo scoperto, e servono per le ossature de' modiglioni e delle cornici negli esterni degU edifizj ed ancora per tanti altri usi dove si richieda solidit e durata masidore. La Basilica vaticana nelle parti superiori coperta dove si
nari,
;
ma
posti
Si praticava una specie di mattoni chiamati zoccoli, perch erano della grandezza delli mattoni grossi, ma di grossezza circa il doppio ma questa specie fu abbandonata,- perch la cottura diflichnente penetrava in tanta grossezza, e perci la' maggior
dovran preferire ( parlando della adoprare per simili loggie allo scoperto^ li mattoni bianchi alli rossi, avendo una particolarit questa creta, che nella fornace i mattoni che prendono una temperatura giusta, vengono di color chiaro, e sono cliiamati bianchi^ altri che hanno poco meno di cottura divengono rossi, e di fuoco principiano a vetrificare. quelli poi che trapassano La prima qualit dunque come si disse ottima per li terrazzi, resistendo ai rigori delle stagioni; la seconda, cio quelli rossastri sono ottimi per pavimentare le stanze mentre 1' acqua della rotatura l'indurisce e vi forma come un grasso, che resiste alio struscio di un luogo praticato. La terza specie durissima
In qualunque caso per
si
102
sformata e poco bene
soltanto.
si
lavora,
ma
Del
li
tenore
7!.,
delle
leggi
cle\'ono
palmo
i^
largo oncie
si
lavorone questi mattoni inutile di ripeterlo, essendo in tutto e per tutto simile a quanto si disse delli mattoni grossi, n varia che nella grandezza della forma , adoprandosi V istessa creta dell' anzidetta ^ la stampa per sar lunga neir interno p?lmo uno oncie cinque larga oncie otto, e
col quale
,
modo
le
sponde
alte
di
tal
dimensione fa-
palmo
di pas-
277
e peser oncie
1.
libre
10
oncie 9 e denaro
Questo medesimo mattone posto suU' arena nel campo a seccarsi al sole, quando sar ben secco, atteso il ritiro naturale della creta , diverr lungo palmo 1 oncie 3, largo oncie 7 , e grosso oncie 2, che saranno per conseguenza oncie cubiche di palmo 2 3o;, e peser oncie di libra romana 83 e denari 2, ovvero libre 6 onde 11, e denari due. Finalmente quando questo medesimo mattone sar cotto diverr della misura ricercata, cio lungo palmo uno oncie tre, largo oncie sette e mezza, e grosso oncie due, che costituiscono un cubo di oncie "225 di palmo Romano, le quali peseranno oncie 70, ovvero libre 5 e oncie
i
0.
la
Anche
costruzione
de'
muri, de tramezzi, e mattonati segnatamente nelle case de' particolari: ed il fuoco nella coltura li rende pi o meno duri, ed atti per
conseguenza
alli
Delle Pianelle
.siano
mattoni estesi e sottili, che a tenore delle lensri OD doveranno esser lunghe palmo 1 onc. 3, larghe onc.
'
glosse onc.
Queste ancora
si
io3
nella stampa
la
quale
aflnch ultimate
palmo
larga oncie 9 ', grossa oncia x '., che formeranno e oncie 7 \ di palmo cubiche 267 le quali peseranno oncie 124=22-, o oncie siano libre 10 oncie 4? denari 22.
Questa medesima pianella quando sar asciutta, atteso 11 ritiro, di lunghezza a palmo i e oncie 5 \ si ridurr larga oncie 8 ^ e grossa i ^ e former oncie cubiche 222^ che pesano onsiano libre 6 oncie 8 e denaro 1. cie 80 e denaro i
, ,
Cotta poi, come gli altri si ridurr alla misura prescritta , cio lunga palmo i e oncie 5, larga oncie 8 i, e grossa oncie i e le quali formano oncie cubiche 2164, e peser oncie 62, e denari 4 pari a libre 5 oncie 2, e denari 4.
alla
copertura dei
tetti,
come
un
si
come
vedr Sanese,
sul
le
pianelle sopra
li
travicelU di
solaro,
quale siavi da costruire un masso per farvi poi una loggia scoperta a pavimentare le soffitte delle abitazioni nell'ossature delle cornici;
ed
fabricato.
Delli Quadrucci
la
creta e modo, variando soltanto nella misura che a termini della legge dovranno esser lunghi palmi i e oncie 2-, larghi oncie 5 e ; grossi oncit 2 ~.
asi avranno pronte le forme usando la medesima sopra descritta che sar la loro lunghezza nel vano palmo i, e oncie 4^ la larghezza oncie e la sponda di altezza oncie 2 ^, le quali costituiranno un cubo di oncie di palmo (99, che peser oncie ^3 e denari 3; eguali a
la
Che si medesima
altri
Per
fabricazione di questi
della creta,
dattate al ritiro
libre 7 oncie
e denari 3.
atte-
si
palmo
riduce
e oncie
largo
oncie 5
i,
si
ad un cubo
di oncie 164 di palmo romano, e del peso di oncie e denari 16 eguali a libre 4 oncie denari 16.
5^
ne
i5
104
Colto che sia questo medesimo quadruccio torna a ritirarsi ancora un poco, e diviene della voluta misura di lunghezza in palmo 1 e oncie 2, di larghezza oncie 5 \, grosso oncie 2 ^, e former oncie cubiche iSy, e peser oncie di libra romana 48 e de-
o siano libre 4 e denari 20. Questa sorte di mattone serve communemente per fare d;lli tramezzi leggeri , delle volte di poca estenzione, e nelle ossature delle cornici per modigUoni, dentelli, e simili altri lavori legnari 20,
geri
Mattoni quadri
Che
uno
in
quadro
palmo
lare le
Siccome questo materiale serve quasi unicamente a pavimen* stanze, si usa farlo con della creta pi pura, e meno mes
pi pistata e lavorata, purch veng^a il lavoro pi compatto, forte, e di durata. Le stampe sono fatte nella medesima maniera delle altre, e si lavorano nel medesimo modo. La stampa in prevenzione del ritiro della creta, sar lunga in quadro palmo uno ^, e larghe le sponde oncie i ^ che formeranno oncie cubiche 266, e peser oncie liS eguali a libre 10 oncie 5. Questo medesimo quadxo ben diseccato, si ridurr alla lunghezza di palmo i e oncie mezza in quadro e grosso oncie i 5 che former un solido di oncie cubiche 226 e peser oncie 7^ e denari 15 eguali a hhre 6, onde 7, e denari i5. Cotto questo medesimo mattone, e terminato ogni ritiro, si ridurr alla lunghezza in quadro di palmo 1 e grosso oncie 1'- former oncie cubiche 216 e peser oncie 67 e denaro i ovvero libre 5 oncie 7, e denari i. Servono li mattoni di questa sorte per pavimenti delle stanze di maggior lusso, che quando sieno di buona creta purgata e ben cotta; con l'arrotatura, e tagliatura formano un pavimento lodevole, si adoperano a pochi altri usi, anche perch costano
colata di cappellaccio,
pi
degli
altii-
Di questi quadri se ne fabrlcano ancora di quelle misure che si Tuole, e si compongono ancora di varie argille a pi colori, sembrando un marmo.
io5 Gli antichi Romani fabricavano di questi quadri in gran quantit che ulihiiente impiegarono nelle loro gran fabrlche; erano questi communetnente della grandezza di circa palmi due e tre quarti grossi da oncia a in 3, ed avevano la maggior parte un bollo, o sia marco indicante per lo pi la pertinenza del fondo
da cui si traeva la creta la fornace e il nome del lavoratore, e spesso anche il tempo della lavorazione per mezzo dei nomi de'consoli quell'anno.
Per darne un' idea riporto nella tav. XXVI Fig. 6 uno marchi che si rinvengono in alcuni tavoloni del Panteon. Per gli ristauri del Colosseo, e di altri antichi monumenti ne ho fatti costruire delli grandi sopra li 3 palmi ad imitazione degli antichi, che sono venuti similissimi; in tale occasione mi sonoser-,
di questi
vito
pozzolana mischiata alla creta per renderla migliore, tenace, e grassa a quel punto di dolcezza, che nel diseccarsi non si torcessero, e che il fuoco nella cottura non gli sformasse come veramente accaduto. 11 cubico ed il peso di essi non lo riporto giacch chi amasse rinvenirlo, potr dalle dimensioni delli nostri, trovare il cubico dei medesimi secondo le grandezze che saranno, ed egualmente colla medesima proporzione il peso loro.
della
Della Tegola
Che secondo
larga
la
nel
maggiore
i
legge deve essere lunga palmo i e oncie p compresi li labri , palmo \ oncie 4 \ nel
alti
minore palmo
dal
piano
bisogna impiegare la
meonde
perch
Fig.
il
difetti.
La forma
alla
tavolaXXVI
due sponde lelt. A saranno lunghe cironcie a '^ . Le due traverse lett. B larghe ca palmi 3 alte once a saranno grosse once 1 ^ , e della lunghezza quella maggiore Pai. I Oncie 6. e quella men lunga sar Pai. 1 e oncie 3; poste bene incassate e fuor di squadra per quanto porta l'andamento della tegola, tanto da una che dall'altra parte come vedesi nella
10^
fig
ta
3,
il
garbo voluto.
ques-
forma
come
alla lett.
C
la
si
della Fig
IH-
Cos preparata
si
la
ta
dar addosso la stampa sudclta, bagnata, e ponendovi della cresi riempir per fornur la tegola, formando colle mani il piano
e
D. della Fig. IV. V. che sar il vano della forma lungo paini. onde. ii. largo nel maggiore, compreso le grossezze dei labri palm. I e oncie 6 nel minore palm. i oncie 3, come ancora dovranno esser grossi oncie i e ~ alti dal piano interli labri no della tegola oncie i ~ , che formandoli colle dita bagnancome alla lett. E di detta Fig , dosi le mani si costruiranno bagnandosi le dita e palma della mano per le\igarla e porsempre tarla a quel punto di nettezza ed uguaglianza che dalla prattlca dei fabrictori in un momento si vede eseguita; anzi affinch venga il piano e le sue sponde pi uguale e netto vi si adoperer una ri- ga^ detta dai fibbricatori la stecca come alla Fig. 3 lett. F colla quale portata sulle due traverse lett. B. ed acqua spianer perfettamente il piano e render le due sponde eguali, dritte, e senza inogualianza; avvertendo che queste restino sempre un poco pi forti, dove posano, che verso il fine, come nella lett. G si osserva della Fig 5. Quando sar cos ridotta si porter con destrezza sul campo coperto di arena bene spianata col rastello; e collelt.
i
\ cappia
torno,
le dita,
si
di
spago
lett.
si
si
teste
meno
soggetti
come alla lett. H Fig 4. Questa tegola cos condotta , ed appena fatta costruir un cubo di oncie 5ii e peser oncie 23p e denari 3. pari a libre i(j
a rompersi
1 1 e danari 3. Essendosi del tutto e perfettamente diseccata all' aria ed al sole, atteso il solito ritiro, diverr langa Palm, i oncie 9 - larga nel niaggiore Pai. 1 e oncie 5, nel minore Pai. i e oncie a '- ,
oncie
grossa
ti,
e peser oncie
che former un cubo di oncie 4^5 e tre quari53 e denari 5, eguali a lib. 12, oncie 5, e
tegola sar cotta
si
denari 5.
diminuir
venendo
alla ricercata misura di lunghezza in oncie di palmo romano i oncie 9 e larghezza nel maggiore, compresa la grossezza delli labbri palm.
OJ
onde T che former un cubo di onc'e 4^^ t ^ peser onde 127 l, denari 16, ovvero libre 10, oncie 7 e denari 16. Questa specie di materiale serve per la copertura del tetti, tanto delle abitazioni, quanto dei palazzi, Chiese, e publlci edifizj-, ed necessario di mantenerne le medesime dimensioni, gi
I
.onde
onde
2 grossa
usate da secoh, atlinch nelli riattamenti possano riuscire adattate e ricorrere 1' ordine introdotto, mentre variandosi anche per poco l'inveterato costume nelle dbnensioni, sarebbe un sirandissimo sconcerto che obbligherebbe per sostituire a qualche tegola rotta le nuove,a dover cambiare gran parte delll filari per gli opportuni imbocchi.
1'
per
la
quanto si pu per economa. Gli antichi Romani adopravano le tegole grandi in proporzione delle loro fabbriche colossali-, rinvenendosene anche delle lunghe circa tre palmi e larghe in proporzione, e li labrj non solo erano elevati, ma imboccavano mediante un intacca, come si osserva alla tavola XXYII ed avevano quasi tutte il bollo, come alla lett. A. Fig. I della fornace, nella quale erano state fabricate. La creta di quelle era della migliore, e queste sempre avevano della pozzolana impastata, per rendere la creta senza troppo snervarla, doaltri ;
ma
risparmiano
cile a
non
torcersi
di questa ta-
tegola^ alla
Fig.
v.
viene segna-
tenti Lett. B.
maggiore oncie j
secondo la legge deve Oncie 9 Largo nell'interno deivano nella parnella minore largo oncie 5, grosso oncie 1 ^ ed
si
che
arcuato a semicircolo.
Colla med. miglior creta che
noli^canali;
fabbricano le tegole,
prattica
il
si
fabrlca*
ma
la
potrebbero
lavorarsi,-
laro di ferro,
ed chiamato
che
si
di te-
nostri
fornaciari
cancello,
3.
fatto
co-
me
vedesi
alla sudetta
tavola
XXVII
alla Fig.
le di-
io8 menzioni stesse del canale, cio ha 11 vano lungo 1 1 largo nel maggiore, cio fra C. D. Palm, i %, fra E. F. oncie 9 ^, e 1' altezza della sponda del e nell'angolo H avr no sar in G di oncia 1
'^,
Palm,
ferro
all'
inlor
commodo
di
di
lavorare.
una stampa
il
legno
fatta
come
mata coppiera,
la curcanale e sar larga nella parte larva giusta, ga Ictt. I nel di fuori oncie 8 ^ e nella parte stretta alla lett. L sar larga oncie 6 ^, il vuoto sar a discrezione tanto quanto per
la
2 ~ circa, ed avr
un manico Cavato
per
comodo
ra
si
di adoprare la stampa.
con
gettarvi sopra
della rena,
come
si
prattica per
li
mattoni
porter con destrezza sopra la slampa, sulla quale staccata dal cancello si piegher e prender la forma semicircolare^ si spianer
si
bene con
si
le
e nelle testate, e
la
campo togliendone
creta portata
sotto
coppiera, e
cos
all' altra.
con V estenzione sudctta, cio 1 1 larga nella parte maggiore nell' esternella parte men larga oncie 6 j- grossa oncie no oncie oncie cubiche 287, e peser oncie i34 e denari 22 1^ former
Questa quantit lunga palmo 1 oncie
876
1 1
ossiano libre
11
medesimo
'-^
quando avr
fatto
'-
il
suo
ritiro
bene
largo nel maggiore i e oncie 9 largo nel minore oncie 6, grosso oncia 1 '5,, che cooncie 7 struiranno oncie cubiche 239, e peser oncie 86 denari 4, eguale
a libre
11
cora nella sua estenzione, divenendo lungo palmo i oncie 9, largo nella testata maggiore compresa la grossezza della creta oncie
grosso oncie i ^ secondo la preQuesto quantitatiro fonner oncie cubiche aoa e pesescrizione. r oncie 72 e denari io ovvero lib. 6 denari io. Questi canali servono per la copertura dei tetti per condurre le acque nei giardini ed altri locali, e per coprire le condottare
di
piombo
sotto
terra
affinch dagli
urli e cavi
cati, e
danneggiati.
Gli antichi
prire
i
Romani ne facevano
tetti,
loro magnifici
ed erano
in
abbiamo
parlato,- anzi di pi
pratticavano lodevol-
mente
sura,
le cosi
altri,
si
mile agli
ta fronte
ma che
come
elevata,
vede segnato nella Fig 5 di detta tavola, e nella detcome alla lett. N, erano stampati degli ornamenti,
della (abrica, sulla
o animali
impiegate.
quale
erano
Di
nelli
tali
antefisse se
ne
di
rinvengono negli
scavi, e se
ne
osservano
musei anche
marmo,
le
e grandissime.
la
sorveglianza
la
per
dimenzioai
di oggetti
per
buona
qualit sia
della
creta
sia
della cottura.
atti
Si fanno quindi
parimenti e
necessarii per
le fabriche,
come
si
dir in appresso.
anche li cos detti grondali i quali servono per mettere nelle gronde dei tetti di maggior premura , e sono della medesima dimensione delle tegole, come si vede segnato nella tavola XXVIII Fig. I ma sono del tutto quadrate, come nella pianta Fig. a, ed hanno di larghezza tanto da capo come da piede palm. i e oncie 4 , compresi li labri, e sono lunghi palmo i ^. Non si sta qui a dare una minuta descrizione della misura e peso, che quest' oggetto avr nella prima formazione, u quando sar seccato, come si fece delle tegole, e mattoni, e ci per abbre* viare il tempo potendo ciascuno da se proporzionandolo colle tegoche si fabrile trovare le dimenzionl e pesi rispettivi, dir bens cano ugualmente che le tegole variando il telare, come si dimostr
Si costruiscono
',
nella tavola
il
XXVI
i
Fig. i,
poich
alla
cono tronco, come quello delle tegole, e dir ancora che essendo tali grondali palmo if^longhi, e compresi i labri larghi palmo i e oncie 4 e grossi oncie l minuto 1 peser dopo cotto libre ^ oncie 4 e denari 5 o^sieno on- eie 112 e denari 5.
telare avr
suoi
lati parallelli,
non
Ilo
Delle Tegole
Dette cappuccine, che servono per tramezzare colle altre ordinarie, quando si abbia a coprire un tetto di una soffitta morta impratticabile, e senza aria in cui se ne pone qualcuna di tali tegole per dare aria alli legnami del tetto.
Non
gli altri
dalle
tegole
ordinarie
XXVI Fig. 4 n per la manifattura per lutti Solo variano per 1' apertura che hanno nel mezXXVIII
Fig. 3 e pianta
tig.
zo come
3
lett.
tav.
4 dove
si
osserva
un
come
alla Fig.
A, che appena futa la tegola, come si disse, colla apertura fatta a mano, vi si attacca con acqua e colle dita bene attorno quel riporto, che serve per impedire liberamente alle acque pluviah d' introdursi nell' apertura del foro medesimo, e lascia il corso libero dell' acqua del tetto per passare lateralmente fra li labri e la detta
apertura
come
alla lett.
della Fig. 4.
Queste tegole pesano qualche oncia di pi dell' ordinarie poich il coperto sferico supera nel peso un poco il pezzo mancante
Dell'i
Canaloni
Nella medesima
to
prospettiva
ghi palmi 4 eli larghi oncie p e compresi D. alti oncie 3 dal piano
grosso circa
cie
tav. XXVIII alla Fig. 5 osserverete dlseinaun canalone. Questi sono cominunemente lunpassetto romano nella imboccatura lett. C sono
li
bordi paini.
1.
Hanno
Il
li
bordi
lett.
fondo
lett.
C.
^ o
sia
tre
minuti.
Lo sbocco
lett.
E. largo on-
6 e neir esterno li bordi hanno il battente, come alla lett. F largo oncie 4 che serve ad imboccare coli' altro; questa specie di bat* lente lo hanno anche di sotto per quanto l^. Questi devono esser fatti della migliore creta possibile, perch neir asciugarsi e cuocersi se la creta avesse difetti si torcsrebbero o si spezzerebbero senza potersi impiegare. Questi canaloni cotti, pesano libre venti circa, ma essendo pezzi che li fornaciari li fanno senza alcuna stampa, e tutti a mano la-
11
sura,
cllmente accade il poco pi e il poco meno, non tanto per la mima per quanto spetta al peso. Servono i detti canaloni per raccogliere le acque pluviali nelli
di
latta
sopra
li
tetti,
ed
in
simili circostante,
che r architetto sapr adattare e ordinare secondo le sue idee. Accade pur troppo di dover mettere sopra li tetti delle converse per raccogliere o trasportare
le
acque
che parte, ove resterebbero morte a danno del fabricato. Le pi utili e valide converse sarebbero quelle fatte di rame o di piombo, ma siccome la spesa sarebbe maggiore, e maggiore il pencolo di essere derubate e non trovarle pi cos queste si fanno di terra colta. Queste pi d' ogni altro pezzo laterizio si ricercano sincere e solidissime, quindi che gli accorti fornaciari non mancano d' impiegarvi la creta pi pura e pi pista, e di lavorarle con massima attenzione. Se ne fanno di varie lunghezze cio dalli tre palmi fino alli dieci ed hanno la forma che vedesi segnata alla
suddetta Tav.
XXVIII
e Fig. 6.
Questa ivi disegnala di quelle d cinque palmi, non variando che poco fra loro nelle larghezze. Quesl' larga nello sbocco lett. G oncie 7 e nel mezzo lett. H oncie 6 di forma semicircolare nella testa lett. I ed il labro lett. L che gli gira all' intorno, allo dal fondo oncie due; la grossezza del fondo di circa ^ li lati lett. L. sono grossi oncia i. Questa conversa di palmi cinque di lunghezza; quando cotta pesa circa libre venti. Anche di queste non essendovi misura prescritta ed essendo lavoro fatto intieramente a mano, non si pu determinare precisamente, n peso, ne misura, ma pure dalla prattica dei fabbricatori si possono avere similissime fra loro. Ancor queste si fabricano, conie li canaloni, sopra una tavola con dell' arena perch si stacchino, e con un pastone di creta a mano con delle misure di canna regolano il tutto, e colle sole ma" ni ed acqua le terminano, che poi lasciate asciugare le pongono nelle fornaci in luoghi dove non possono solVire. Pesando queste, come si disse, libre venti quelle lunghe palmi tre pesano libre dodici circa e quelle di palmi dieci libre quarantacinque circa.
i5
12
Tortorello
Alla tavola
XXIX
nella
fig.
osserverete disegnata
la
forma
di
si
fabbricano
tali
condotti
nelle fornaci di
Roma, e
danno
descritte le
che ancor questi materiali non avendo prescrizione alcuna dal magistrato, ma un solo uso inveterato in ogni fornace viene manteincdesima misura, e forma per quanto possibile, essenquesti tutti lavorali a mano, e quasi senza stampa; perch la stampa di tali condotti non consiste in altro che in un legno tornilo, e spesso anche fatto a mano, come si osserva nella
nuta
la
do ancor
3 formato supra una tavola quadrata lett. Vj la quale posta sopra un crocco, o sasso, alto palmi 3 sulla quale un tiomo con un pezzo di creta fatto come un salciolto comincia ad adattarla da basso come alla leti. F e girandole intorno intorno colle mani bagnate, e che ribagnandosi ogni poco, veste quel legno che forma il volcv del condotto; e cosi mediante 1' ajuto di un ragazzo che gli prepara li pezzi di creta, cos a salciotto gira e riunisce la creta in modo, che divenga come una fodera ben riunita e compatta addosso al legno sino che abbia terminalo il condotto come alla fig. 4 riportandogli il bordo lett. G e sempre rigirando indietro va come a tornire con le mani bagnate il suo lavoro, a dilTcrenza che sul torno gira il lavoro; in questi lavori il lavoro fermo ed il lavorante gli gira all' intorno. Fatto che sia il lavoro lo stesso fibbricante lo prende con le mani e con qualche attenzione lo shla dal legno tornito hg. 3 che essendo stato da prima bagnato, e vestito d' arena , facilmente s
tav.
fg.
XXX.
far altri
Tortorelli tav.
XXEX
lett.
frg.
lett.
A, sono
minuti
9
'-
ossia-
no I; di palmo, e nell'esterno della boccatura lett. D oncie a hanno questa boccatura alta oncie a '- sotto la stessa boccatura hanno il cordone lett. E dove posa 1' altro, che vi si unisce, e questo ha nell'esterno di diametro oncie
come
alla lett.
ii3
Perch poi meglio
alla
fig.
si
di
dotti in sezione.
Ogni qualit di condotti ha le sue imbraghe sce due condotture in una, necessarissime in tanti
briche,
.
quale riuni-
come
1'
far conoscere a
d'
altezza,
com-
preso
imbocco
lett.
torton Ilo
C
li
due buchi lett. i sono del diametro di oncie 3 imbocco del tortorello lett. D possa agiatamente capiratinch vi. Laa tale imbraga cosi combinata dopo cotta pesa libre 3 onto
1'
G, eh' del tutto slmile come V imbocco del Dj la parte di sopra dove sono li due imche rappresenta la pianta di questa larga in tutlett,
lett.
cie 6.
Queste imbraghe come tutte le altre sono fatte interamente a mano, ed in virt della prattica dei fornaciari^ servendosi essi soltanto di un pezzo dei condotti respettivi dalla parte deli' imbocco che vi attaccano tutto a fresco, facendo il resto analogamente
a occhio.
Anche
la
di
alla
fig.
lett.
affinch
si
comprenda anche
essere disposta.
le
li
1'
interno, e la
come deve
que quando
tori,
Questi cos detti tortoreUi servono per sia in pochissima quantit per
degli spurghi e simili,
ma
la
buona
produce che spesso hanno bisogno loro atturature, ed infiniti altri danni.
Altra specie di condotti poco pia grandi di diametro detti cannelle da quattro.
lett.
si
modo
tortoreUi,
varia solo la
3, la
cotti
stampa
tornita,
come
si
disegn nel-
tav.
XXX
fig.
devono avere di diametro nel vuoto dell'imboccatura oncie 2 , r imbocco sar sino al cordone, e longo oncie 2 i , e la larghezza della cannella sar di palmi due Il
questi
do
sono
li
esterno di sotto sar compresa la grossezza della creoncie 5, e questo stesso diaLnetro avr il cordone lett. V. Questa specie di condotti peserh dopo cotto libre 3 oncie 3. La sezione lett. S di questa medesima tavola servir di norma an(llainctro
ta
tutte
le
altee
la
speci(^
li'tt.
;
3i
un palmo
la
due buchi
sar in
tutto di onlett.
11. e
li
lett.
lett.
X
Z
sar eguale a
oncie 3
',,
af
finch senza stento possano imboccarvi le bocche lett. V. Anche di questa la sezione lett. della fig. 6 di questa
ta-
Queste imbraghe, fatte interamenpesano dopo cotte circa libre 4. oncie 8. te a mano, Queste cannelle ed imbraghe servono al medesimo uso dei tortorelli, quando vi sia bisogno d' avere una coudottura pi spaziosa per delle acque in qualche copia maggiore.
Delle cannelle cosi dette da cinque.
Anche
di
ma'^ior diametro
dell'
antocedend.
Le
cannelle,
fornaciari da cinque,
hanno
di
diametro nell'interno dello sbocco oncie 3, ed hanno la medesima forma delle altre, come si osserva alla fig. 3 di questa medema tavola alla lett. O; sono alte palmi 2, e il diametro da basso
compresa
la
Si costruiscono sopra
una stampa
tornita,
alla
tav.
come
le altre, a diffig.
come
si
XXX
3, e ter-
le
altre
non
come
dal
si
ognuno
dipendendo
puro caso essendo tutto regolato a mano senza prescrizione. Alla tav. XXIX alla fig. 6 lett. bj si osserra la sezione di questo condotto, che sioaiile agi' altri.
xi5
Le iinhrn^he di questa specie di condotti sono anch' esse della medesima fattura e garbo delle altre, come viene riportata alla fi". 3 lett. P r imbocco lett. X simile nel diametro a quello del suo condotto lett. O come pure sono li due foii lett. Z avranno
cii
l'
imbocclii
lett.
(]
possano agevolegual>i
all'
mente bocco
giore,
ta,
imbocco da piedi
lett.
X. sar
un-
sua totalit,
pai.
O, e l' altezza di un palmo e tre onciej ed la larghezza magdove sono li due imbocchi, compresa la grossezza della credella cannella lett.
di
1
onc. a.
Quando
sar cotta
Ancor
gior
le
condotdi
muri per
gli scoli, e
per
le
acque
mag-
volume
delle antecedenti.
qui d
avvertire in questo ed in
tutti gli altri di non metterli in opera se non sieno bene osservati che non abbiano screpoh e fori, pe' quali le acque introdottesi non muri e produrre macvadino a danneggiare la fabrica, salni trare
i
chie inestinguibili.
sei.
Alla tav. XXIX fig. 4 lett. Q viene disegnato questo coadotche non varia dagli altri che nel diametro, essendo nell' interno della beccatura oncie 4, e il diametro da piedi, cio dove imbocca l'altro condotto simile oncie 7; V altezza totale del condotlibre 6 e to palmi due oncie 2 e quando cotta pesa circa oncie 8.
to
Anche
lo alla
lett.
si
il
lavorano
come
gli
altri
forma
la
XXX
lg.
come
XXIX
fig.
S.
Le imbraghe
tre gii osservate,
di
ci
non ostante
4
lett.
la
XXIX
palmo
lett.
l'
imbocco da
piedi
lett.
lett.
1'
altezza totale
sari
fori
il
e oncie 4; e la larghezza da capo, dove sono li due compresa la grosse/za della, creta palmo 1 oncie 3;
delli
diametro
fori lett.
sar
di
oncie 5 e mezza,
e quando
11^
libre o. La sezione di medesima disegnata alla fg. 6 leti. T. Tanto questi condotti, quanto le sue imbraghe servono all'uso indicato di porvi altri condotti, sempre che il corpo dell'acqua, che deve passarvi perenne o occidentale richiegga quella recipienz.a. Passeremo all'esame di altri condotti di jnag'^ior diametro deli
queste, la
le
cannelle da sette.
alla
Questo condotto viene riportato alla medesima tavola XXIX 5 lett. K. La sua forma non varia dalle altre, e solo il diametro maggiore essendo nell' imbocco da capo non compresa la grossezza della creta oncie 4^ e nel basso dove imboccano gli altri
fig.
il
diametro oncie 8. L'altezza del condotto La fabricazioue la medesima degli altri non
si
di
palmi 2 oncie
i.
varia,
che V anima
su cui
fig. 3 maggiore delle altre nel diametro, e la sezione di questo condotto la medesima degl'ai tri Tav. XXIX. fig. 6 lett. S. Il peso di questi condotti, quando sono cotti di circa libre y [ V uno. Questi come gli altri hanno le loro Imbraghe, disegnate alla
compone Tav.
XXX
detta
simile
tro
tavola
fig.
lett.
1'
imbocco lett. K,
di
oncie 5 ^. L' altezza totale sar di ghezza da capo, dove sono contenuti li
sezza della creta,
di
palmo
oncie
sotto lett, deve esser U due lori sono di diameun palmo oncie 5, la lardue fori, compresa la grosQueste imbraghe cos 4.
circa.
s'
composte
le
12
Anche questa
impiega per
si
condutture delle acque, come si disse che prima di porre in opera ogni pezzo,
sia
ricorda,
ben
visitato
perch
saldo.
detti
bastardoni, che
hanno un diametro maggiore delh precedenti. II condotto bastardone, che non varia nella fattura dagli altri gi descritti, differisce solo nel diametro avendo nell' imbocco lett. A. della tavola XXX fig. 1 dove disegnato, oncie 6 internamente, ed esternamente oncie 7. Il bordo lett. B, alto oncie 3 e il cordone sotto grosso circa un oncia, e di diametro oncie 9 [\ r altezza totale del condotto di palmi 1 e un oncia ed
il
lett.
di oncie
io scarse. Questo'
11^'
coiuIdUo quando cotto peser libre i3 circr.: si costruisce cosue gli altri sopra una stampa che forma il voto del condotto , come
atla
tavola sudetta
S.
fi<r,
3 e
come
iu
sezione
alla tavola
XXIX
I5.
hanno le loro imbraghej che velett donsi disei^nate in questa medesima tavola fig. lett. D la quale avr r imbocco lelt. E del tutto simile a quello lett. A del conaotto non meno che il collo lett. Bj la parte supcriore dove souo li due imbocchi lett. F sar longa comprese le grossezze della creta palmo 1 oncie 10, e sar di altezza tutto compreso palmo I oncie 9; li due fori lett. F avranno di diametro oncie 8 V una ove gli imbocchi lett. D delli condotti possano entrarvi senza
6.
Anche
questi condotti
XXX
si
romperebbero.
Anche
fig.
questa
si
costruisce a
mano ed
forza di prattica, la
alla
tav.
XXlX
di libre
6 28
lett.
T.
il
peso
di
tali
circa.
Questi condotti e loro imljraghe servono per come sL disse di acqua, e simili usi^ ed anche per mo per qualche piccolo cammino o stufa.
Si fanno delli condotti
detti
condotture,
esito di fu-
anche maggiori
di
diametro
delli
fig-
sud3
ai
che
si
chiamano
di
XXX
alla
lett.
che non varia dagli altri che in diametro poich quello della bocca lett. H ha di diametro oncie y, e compresa la grossezza della creta esternamente in L ha di diametro oncie 8 ^ e da piedi lett. L ha di diametro oncie 1 1 \ sono alti in tutto palmi a oncie 6,
e
si
costruiscono
fig.
come
gli
altri
sopra di
di
un legno
tornito
come
al
alla
ritiro
3 di questa tavola
ma
un
diametro
proporzionato
che fa la creta. La sezione di questo condotto eguale ma forma pi tozza di quella della Tav. XXlX fig. 6 lett. S. L' imbraga di questo condotto, segnata alla fig. a di questa tavola alla lett. M, eh' l' imbocco del tutto simile a quello del condotto lett. 1 tanto in diametro che in altezza; il diametro delli due fori lett. N. sar di oncie 9 e tutta la lun-^ gezza, compresa la grossezza della creta, di palmi a, 1' altezza totale di palmo 1 e oncie 9. Questa imbraga cos condotta e bea regolare nella grossezin
XXX
'.,
iiB
che
segnata in sezione alla Tav. IX fig. ^ lelt T colta peser libre 3i circa. Le misure non diflcriscono che pochissimo, e quasi niente nel peso per dall' una all' altra essendo laza,
come
XX
sia
vori
(alti
totalmente a
mano
Queste condntture si adoprano anclie per le acque, ma pur troppo anche pei luoghi commodi, li quali per la loro troppa piccolezza, si costruiscono spesso a danno del muri, e dell' eco-
le
continue sturaiure,
tasti
cambiamenti
di
condotti
gi dette condottare hanno li cosi detche un condotto piegato come alla tavola XXX. iig. 5, che servono per torcere una condoltura da u. punto all' alilo. Questi si costruiscono prendendo uno dei respetlivi condotti, quando si un poco assodato, e tagliandolo ad ognatura, e quindi con della creta pi sciolta ed acqua si riuniscono pezzi ben bene, e quando sono benissimo asciutti si cuocono. In ogni condottura s' impiegano questi gomiti tanto per tramandar 1' acqua, quanto il fumo. Il peso di questi sempre u poco minore del condotto che della sua specie perch nel tale qualit delle
gomiti che
non sono
glio
accorciato di un poco. Seg\iono altre cundotture di diametro pi grande che si chiamano qui in Roma condotti della forma di monte Cavallo.
si
Conservano sempre questi condotti la forma solita, come osservasi alla Tav. XXXl tis;. i, che 11 conflotto chiamato della forma di Monte Cavallo. Questo ha di diametio interno sbocco lett. A oncie 9; alto nella sua totalit palmi due e oncie tre; da piedi; nel diametro maggiore compresa la grossezza delia creta palmo uno, e oncia una, quanto il diametro del cordone Ictt. B; e r altezza deh' imbocco lett. C di oncie tre. <^)uando questo condotto cotto deve avere Is dimenzloni di
l'
Come
sima
la
110
tutti
gli
alili
XWJ
alla
1-
Fig.
lett.
di
E palmi due e oncie tre Li fori lett. F diametiu onde undici, nelle quali imboccano li Colli
U,
it.
ii5
condotti
lett.
lett.
ed
sar sijnile
collo
lett.
G.
L' altezza totale di questa imbraga sar di un palmo e oncie dieci, e cotte come sono state descritte tutte le altre peser lilire trcntaqiiattro Si usano questi conilotti propriamente pei luoghi-commodi, nelle case dei particolari,- ed anche per condotture di acque per cammini e simili usi. Quando si usano per condotture dei luoghi-commodi , che sono bastantemente grandi bisogna che siano ben sani, e senza difetto, perch non tramandino umido e lordure ne' muri Gos ancora per le condotture dell'acque secondo la loro posizione avranno il masso proporzionato. Per condurre il fumo baster la sola muratura negl'imbocchi, affinch il fumo non sorta fuori. Anche sopra a questi condotii se ne usano dei maggiori, e sono chiamati Gondotti della forma della Maddalena. Nella sudetta Tavola XXXI. Fig. 3. viene disegnata la forma di fjuesto condotto, che non diversifica dagli altri, che nel diametro interno della bocca lett. che di un palmo e due oncie. L'altezza totale del condotto simile all'antecedente di palmi due e oncie tre 5 il diametro da piedi alla lett. 1 di palmi uno e oncie sei, compresa la grossezza della cretaj l'altezza del collo dal cordone alla bocca, lett. L, di oncie tre. Queste sono le dimensioni che devono avere dopo cotti, e peseranno circa libre trentacinque. Si fabricano ancor questi a mano , sopra la solita anima di legno, fatta a bella posta per avere queste dimensioni. Gome le altre forme ancora questi condotti hanno le proporzionate imbraghe, ne questa si riportata in disegno, essendo simile alla precedente, segnata alla fig. 2. Solo che questa per l' indicato condotto della Maddalena sar larga dalla lett. alla lett. E palmi tre e oncie quattro. L'altezza totale dalla lett. sar di palmi due e oncie due. alla lett. 11 collo e cordone lett. sar simile a quello del condotto fig. 3, lett. L^ e li buchi left. F avranno di diametro palmi uno e oncie quattro La grossezza della creta generalmente
.
ii6
non eccede, tanto nelle inibraghe, che nel condotto, un'oncia di palmo. Queste Imbraghe avendo dopo cotte le sopraccennate dimensioni, peseranno circa libre ottanta. Quando si possa adattar questa specie di condotti nei luoghi-commodi , non di case privale, ma di luoglii Pii, Caserme, e simili dove siano molte persone a servirsene, saranno sempre preferibili agli altri come lo saranno per cammini, e per condotture di gran quantit di actjuej ed anche in ([iiesti si avr la cautela nell' impiegarli , di scartare quelli difettosi e
^
crepati.
Altre volte, cio al tempo degli antichi Romani, ed ansi faljbrlcavano delli condotti di mezzana che nel secolo forma quadrilunga, come osserverete nella fg. 4 grandezza in di questa medesima Tav. XXXI, disegnato in prospettiva, e nella fig. 5 disegnato in sezione, che a guisa di scatole si ponevano uno sopra l'altro; come si pongono ancora i nostri tondi. Erano quelli pi esatti, perch sembrano fatti sopra una stampa che serviva loro per l' interno ^ e li battenti e collo erano quasi ricavati in grossezza, come si osserva nella Seziocon piccolo cordone lett. ne lett. M, e nella bocca lett. rassettato, e ben lavorati da ogni parte. Ver l'uso sembra indifferente l'uno o l'altro, quando servir dovessero per conma pe' luoghi-commodi riescono migliori I dottura d' acqua tondi, tanto perch a formare i (juadrilunghi di una certa grandezza sarebbe pi difficile la fabbricazione, quanto ancora che per la nettezza riescono assai migliori i tondi. Se ne renderebbero poi difficilissime le imbraghe nei quadrilunghi, perch la creta (juando si ha da mantenere ferma nell' asciugare in superficie piane, molto raro che vi si conservi, tanto pi quanto sono maggiori ; onde per questa difficolt sembra che siano stati questi abbandonati ^ non fabricandosene in alcuna fornace di Roma Un'altra difficolt che s'Incontrerebbe, quella nelle rotture dei medesimi condotti da rinnovarsi per la delicatezza e precisione degl'imbocchi^ laddove in (juelli sferici con somma facilit possono cambiarsi , col mellerae in opera quattro o
X\
117
cinque
colpo, imboccandoli sulli vecchi con una certa destrezza tanto nella parte inferiore che nella superiore. Non sar superfluo, o Giovani, di darvi una idea del modo di fare detti laterizi, che molto potrebbero ornare le nostre fabrichc, e che non solo dagli antichi Romani, ma da altre colte nazioni furono fatti , ed in Roma , anche ai nostri
in
un
sol
, ,
Abbiamo
ogni
specie
nelli
Musei pi ben
Teste
,
forniti
,
Vasi , Lucerne , e tanti ; , parleremo per soltanto di altri oggetti utili per la vita , noi quelli , che possono pi servire al nostro scopo Alla Tav. XXXII. principier a dimostrarvi delle cose Si hanno per esempio da fare delle colonne o mezpi facili ze colonne di mattone rotato^ come dunque farle affinch ven-
Figure
Fregj
gano bene
esatte e
con
facilit?
Sa la colonna da farsi per esempio di palmi tre di diametro , come segnato in pianta alla fig. i. Questa divisa in sei parti , come vedrete alla medesima figura colli numeri
1.
2.
3.
4- 5. 6. su questo
contorno
si
faranno
eseguire
delle
come alla fig. 2 composta con due regoli lett. A , che si creder conveniente , imitando quella per esempio dei mattoni grossi , segnati nella Tav. XXIV fig. 2. e con due traverse lett. B le quali avranno la centina che porta la circonferenza della pianta fig. i cosicch posti sei di questi mattoni lett. C uno accanto all' altro formeranno la curva e circolo del diametro della colonna . Si deve solo avvertire che queste forme dovranno essere regolate in modo , che il mattone quando sia asciutto e cotto venga della misura ricercata , per cui dovr darsi alla stampa quel di pi che richiede il ritiro della creta , il quale potr essere regolato colle proporzioni delli mattoni gi descritti ; come ancora di queste stampe dovranno farsene di pi granstampe
dell' altezza
fnsitura della colonra , affnch non vi sia tanto da tagliare e tagliare per questa tal riduzione
dezze attesa
la
ii8
Si fanno ancora delli mattoni niodinati 'come osserverete alla fig. 3 di questa tavola alla lelt. che la staiiipa del
mattone
per
lett.
ed
altro
mattone
.
lett.
gli stipiti
di porte e finestre
Se questi vengono
,
con con la
fabricazione di
e ritocchi
e questi t[ualora
piccola
opera possono formare delle cornici di cortina rotata come fanno li fondi piani Finalmente possono farsi, come lodevolmente hanno praticalo gli antichi Romani, delli iVegj , modinature intagliate, maschere 5 capitelli, mensole, rosoni e qualunque altro ornato , mediante le slampe fatte come vedrete alla fig. 4- i'ii|'presentante im Fregio , la stampa del quale osserverete alla lig. 5 di questa medesima Tavola Queste stampe possoiio essere di gesso, ovvero della stessa terra cotta, per fare le
.
quali stampe
si
getter liquefatto
il
due o tre oneie secondo la grandezza dell'orn-ito. E per altro qui da avvertire che tali stampe di gesso , col calcarvi sopra la creta umida da mot-lellare , che tormenta la superficie della stampa, poco durano, per essere il gesso naturalmente fragile,e perch non si pu adoprare la stampa se non che asciutta j stanjpandone quattro o cinque, bisogna sospendere di stampare le altre sino che la stampa torni ad asciugarsi, cosa che rende il gesso pi che mai debole, onde le parti sottili si spolverizzano, e presto la stampa si renile logora ed inutile. Si fanno tali stampe anche della stessa terra cotta , sulle quali si stampano le altre, e queste soncj pi durevoli di quelle di gesso, ma o siano di gesso ovvero di terra cotta, bisogna dar loro prima di porvi sopra la creta, una spolverata con
della vola lina di cenere, affinch slacchi cf)n sicurezza, e
non
faccia grossezza questa materia al lavoro, e non lo ijjibolsibca. Questo spolvero altro non che la volalina della cenere, che del nianescalco , e fa sulle fucine e sulle cappe del ferraro, simili 5 la quale come una polvere finissima, che si prende
si
di tela,
mediocremente grossa
J9
giacch se fosse troppo fina nello sbatterla non passerebbe la polvere, e se troppo sgrossa ne passerebbe troppa, e cntesta saccoccia ben legata nella bocca come alla fig. 6 servir a spandere con essa sopra la forma la volatina in modo che vi lasci come un egnalissima coperta di polvere, che basti a
distaccare la creta raorbitla dalla stampa. Con simili forme si fanno quegli oggetti che si vogliono, sia per decorazioni di fa-
briche,
mani
praticatogli antichi Roquest'arte alle cose pi fine. , Prima d' inoltrarsi in altre lavorazioni sar bene conoscere prezzi di questi oggetti pi comuni e di uso, cio dalli mat-
come hanno
toni sino alli canali, giacch di questi altri mattoni centinati, modinati .e di altri oggetti che potessero volersi a piacere, non ci
sono, e non possono esservi prezzi fissi, dipendendo dalla qualit del lavoro, del tempo e dalle circostanze. Anche nel prezzo dei mattoni e degli altri laterizj , su' opali il magistrato sorveglia per le misure e qualit, non possono esservene de fissi, dipendendo dal volere e circostanze
de'fabrlcator, e perci
anno
gi
il
vedono pur troppo variazioni da un anche vistose. Intanto vi dar il prezzo di questi che si praticano in ogalle nostre fornaci, restando sempre a carico del compratore trasporto del materiale, che sar piii o meno costoso, consi
all'altro,
forme sar
la
120
OGGETTO
121
iV. B. Li goiniii delle diverse Condottare sopraccennate valgono ([uanto due canali della specie rispettiva , cio delli come quelli delli condotti della Maddalena Tortorelli baj. 3
,
baj.
4o
altri.
Nelli suddetti prezzi che variano a secoilda delle circostanze, non sono comprese le portature dalla fornace al posto dei lavori, variando anch'esse secondo le distanze, onde l'accorto ed onorato architetto deve avere in vista li prezzi che sono in corso nell'epoca dei lavori, li materiali e le portature
secondo
le
distanze.
parleremo qui delli molti altri lavori che si fanno nelle fornaci, per usi diversi, come sarebbero vasi, brocche, concoline, piedivasi, vettine, beveratori , catini e simili che non sono per uso di fabricare, e che non hanno fra loro misure , e prezzi fssi ed eguali.
Non
ARTICOLO XXL
X*. vendo bastantemente parlato delle lavorazioni delle opere laterizie, parleremo della costruzione delle fornaci e del modo di conservare i lavori prima e dopo cotti. Principiando dal modo di conservare i mattoni, e gli altri oggetti che si fa])ricano sul campo nelli modi indicati si deve primieramente avvertire, che questa lavorazione si fa nelli mesi estivi, e quando si sicuri del sereno, giacche la pioggia rovinerebbe il lavoro, come pur troppo accade per qualche improvvisa tropea, die si rimpasta tutto il lavoro fatto, perch reso inservibile. Questi lavori resteranno per tre o quattro giorni al loro posto , come furono posti, e ([uindi si toglieranno e si alluogheranno in luogo coperto affinch sempre meglio si secchino, e per averne tanti in pronto da caricare la fornace a suo tempo, e quando occorrano.
Non avendo
vori
,
locale di fabrica
faranno delle cataste , ponendo sempre i mattoni , o costa, giacche ponendoli in piano, quelli che stasscro sotto si spezzerebbero pel peso. Si pongono dunque, come si detto , a quattro o cinque fila in larghezza , e in
si
altri
laterizi "^
22
lunghezza per cento e pi palmi, ed in altezza sei o pi mattoni, e quindi con tegole cotte si coprono in modo,- che le acque pluviali non percuotano li mattoni o altro lavoro, cosi coperto dalle tegole poste a tetto, e queste cataste si chiamano
le
gambette
Altro
fiS^
6.
per pi stabile migliore quello di riporli sotto a delle strette e lunghe tettoje, sostenute da pilastri di muro con tetti sopra, come alla Tav. XXXIII fig. i rappresentante la pianta , che la suppone fatta addosso ad un muro come nell' alzato fig. 2 e Sezione fig. 3 ovvero possono farsi isolate sosteimte da doppj pilastri , come alla fig. 4 i" pianta, e fig. 5 in profilo. Quesie tettoje costano pochissimo in una fornace avviata, poich si fabricano colli materiali di vero scarto e ([ueste per maggior commodo ed economia di trasporto stanno bene intorno borei eggiauti i campi su' quali si costruiscono i lavori,
,-
modo
come
si
disse.
Nella Tav. vi dimostro in pianta una Fornace grande da cuocere circa centomila pezzi: cio mattoni di varie specie , tegole e canali , giacch in una cotta non bene che il materiale sia tutto di una specie , poich nel l)asso si collocher il materiale pi grosso, e di mano in mano, che si vicino alle mura , ed in alto si pone il materiale pi leggero , essendo questo pi facile ad arrivarsi dal fuoco nella sua
coltura
XXXIV
Nella fig. 1 viene dimostrata la pianta delle bocche, dove il fuoco, e dalla scala de' palmi ne rileverete le dimensioni e gli spazj Sotto questo piano si far un sufficiente i'ondamento , del quale non si pu precisare la profondit, dipendendo, come si disse parlando di fondamenti, dalla qualit del fondo. La tinta chiara denota la grossezza de' niuri , che si fabricheranno con malta o terra grassa ben manipolata con acqua, e la tinta pi forte denota il muro fa])ricalo in calce , e questi sempre di mattoni Lo spazio lett. A sar lo spazio per governare il fuoco li due spazj lett. B sono le due bocche , dove si pone la legna , le ([uali saranno coperte con archi, come veggonsi puiW-ggiati nella suddetta fig. 1 e segnati
si
fa
123
Sezione sulla linea i. 2 nella sudelta Tav. fig. 2. Anche questi archi saranno fatti di mattoni , in malta ossia terra , scegliendo sempre della pi grassa, distanti fra loro circa oucie sei lasciandole ogni tanto un appoggio dall'uno all'altro con qualche testa di mattone, come nella Sezione fig. 3 sulla liiu
5
nea 3 4 ^Q^t. C. Questi archi saranno terminati in piano con mattonato nella parte superiore , che former il posamento delli materiali da cuocersi, come alla fig. 2 lett. D. Nell'area bassa delle bocche, che sar sotto il piano naturale del terreno, come alla Sezione e Pianta fig. 2 lett. A , vi si scender mediante la
scaletta lett.
quando si dovr dare il fuoco bricheranno con malta li due muretti lett. F, come si
Alle
,
E. due bocche
vi si fa-
osserva
, li quali servono a sostenere obli([uamente la legna , ed il fuco pi concentrato , non meno che a dare pi commodo agli uomini di regolare il fuoco medesimo Quando si fanno le cotte questi muretti si disfanno ogni volta , che seguita la cottura. alla fig. 1 viene riportata la pianta Nella Tav. della medesima fornace dal piano degli archi in su. Anche in
XXXV
cjuesta osserverete le
due
tinte
cio
la
pi
chiara
indica
il
muro
fabricato in calce,
legali fra
ma
devono
con tinta ancor pi forte , che sostengono il tetto,- come ancora il vano di porta lett. A che serve per caricare la fornace dei naateriali da cuocere , e 1' altro B che serve per governare la copertura come si dir , a suo luogo. Nella fig. 2 viene disegnata la Sezione sulla linea i. 2.
sei
pilastri
dove osserverete
la
le
resnet-
tive disposizioni, non meno chela scarpa data nell'esterno ed interno della Fornace medesima, per darle solidit mae;giorei giacch la forza del fuoco racchiuso in un volume s grande,
si
ed perci che
,
si
deve acdelia
cordarle
una
facilitazione a salire
col fare la
periferia
18
1l\
fornace pi grande di sopra che di sotto ^ e di resisterle al di fuori colla scarpa de' muri affincli non mandi in rovina il fa b ricalo Nella Tav. XXXVI. fig. i , viene dimostrato la pianta generale della fornace , colle teltoje all' intorno por commodo di tenere li materiali al coperto , preparati ad esser cotti, che
.
dalle dette
gambette
anche per commodo che non sono mai troppe. Nella fg. 2 viene segnata la Sezione sulla linea i. i del tutto insien}e , e cos nella fg. 3 sulla linea 3. 4- Il tetto lett. A sar a capanna sostenuto da sei pilastri , come dalla passata pianta Le due incavallature B avranno la corda di legno , quella di mezzo C l'avr di ferro , perch il legno soffrirebbe troppo dall' azione del fuoco , o sia del gran calore , che le
.
Questa incavallatura si compone come le altre, che a suo luogo verranno indicate. Questa di mezzo avr le due mozzature di legno nelli calcagni , legate da una catena , o sia un quadro di ferro a queste raccoiiandato Li tetti poi
resta sotto.
.
altri
posvento
le
li
pianelle
mattoni sempre in coltello, e posti in modo che la fara possa passare fra f uno e F altro , e cos disposto tutto il materiale , secondo porta l'arte e la pratica , giunto sino al piano lett. D delle due Sezioni fg. 3 e 3 si coprir [con un filaro di coccj , o siano tegole rotte, in modo che gli faccia sopra come un mattonato^ fatto questo si murer con due teste di mattone in malta , il vano lett. E , pel quale stato introdotto tutto il materiale avvertendo che sia ben chiuso con istabilitura pure di "malta e fatte le due murature alle due bocche, come si disse nella Tavola XXXIV lett. F, si avranno pronte le cos dette fascine, e stanga di legname sugaro , che e il pi adattato a questa lavorazione le dette fascine si compoi:igono alla macchia dove si tagliano le legna, e coi-1 le stanghe,- delle quali assortitene vanno circa sci mighaja per cotta j ed il fuoco durer sei in
simili
fornaci vi
si
adattano
,-
La grandissima diligenza e ed altrettante notti vigilanza della cottnra dipende dal principiare con fuoco lensette giorni
.
to
crescerlo di
,
mano
in
mano
,
sempre eguale
e senza riprese
questa diligenza la ver che la cottura dei pezzi superiori sia arrivata ; si avr m pronta della terra naturale , e con gli schifi si trasporter sopra la copertura dei coccj , e vi si spianer sopra per l'altezza di circa due palmi 5 si cesser di far fuoco nelle bocche e si lascer in questo stato per una quindicina di giorni , finch
che tiepido , giacch dandole alli materiali aria prima del loro raffreddamento naturale si spezzerebbero, e mancherebbe loro, come una specie di temperatura. Allora si scoprir di sopra la terra e li coccj ; si aprir il vano lelt. E
tutto
non
sia
mano
in
mano
si
estrarr
il
mate-
riale cotto, facendosene la classificazione, separando nelle masse una qualit dall' altra , e ponendo da parte qualche pezzo di scarto , che in ogni cotta pi o meno non pu mancare . Questo mateiiale quanto pi star col rigore delle stagioni , tanto migliore diviene , poich i pezzi senza difetto nel
intemperie s'induriscono maggiormente, queili poi che avessero difetto si spezzano, si sciolgono, e per conseguenza si separano da loro slessi Si costumano ancora delle fornaci men grandi di questa che vi ho dimostrata , come anche delle maggiori , ma qualora fossero molto maggiori , il fuoco difficilmente percorre
resistere alle
con eguaglianza
teriale in
e spesso
il
ma-
e per conseguenza
qualche parte passa dalla cottura alla perduto , onde 1' esperienza ci ha dimostrato che sia meglio attenersi a questa misura circa, trattandosi di fare una gran fornace. Le pi piccole poi, come sarebbero della capacit di quindici o venti migliaja di pezzi, si fanno in un modo diverso, e sono communemente , come vedete segnato in pianta nella Tav. XXXVII. Tali fornaci sono necessarie ancora per cuocere I lavori varj , come sarebbero i canali, converse, ed altri
verificazione,
lavori di creta
men
forti,
126
persi sotto
peso di altro nnteriale, accatastato come si fa mattoni , tegolo , pianelle e simili , quando si appunto carica una fornace per cuocerli Nella fig. 1 di questa Tavola segnata la pianta delA. Lo spazio lett. B l' unica bocca , dove si fa il fuoco lett. dove saranno gli uomini a governare il fuoco , che dal piail
(lelli
no del terreno
vi
si
caler per'
vi
mezzo
della
scaletta
C. Nel
saranno otto archi , l'uno vicino alcome osserverete alla lett. punteggiati , li quali sal' altro 5 ranno uniti in alto , e lasceranno nel piano mattonato che sostengono 5 come alla fig. a lett. A tanti buchi pe' quali passa il fuoco e fiara a cuocere gli oggetti , disposti con arte sopra a questo piano > sin sotto la volta lett. A della fig. 3 che rappresenta il piano di sopra di questa volta , che copre il vano della fornace nella qual volta e rispettivo piano mattonato sopra vi saranno de' buchi, come vengono segnati in questa Tavola , dai quali sorte il fumo e fuoco , che si fa disotto , e clie sar percorso nel materiale da cuocersi
Nella
fig.
muro
della
lett.
B
,
2 osserverete la disposizione delli pilastri sul che sosterranno il tetto , che cuopre il basso
dimensioni geneAnciie questa fornace , coin l' altra rali dalla scala de' palmi edificata di calce e mattoni con pozzolana, in tutti i muri sar che non sono urtali dal fuoco gli altri muri interni che il fuoco passandovi sopra percuote saranno in malta , o sia terra grassa naturale , stemprala con acqua , come si manipola venendo in queste piante ancora dila pozzolana colla calce porzioni di muro fatte in malta le stinte con tinta chiara dalle altre in calce con tnta pi forte. In ({uesta fig. 3 osserverete dove -posano li soli quattro calce, che servono a sopilastri di mattoni fatti con buoi^a stenere il tetto , marcati con- tinta ancora pi scura
bocca
muri
Nella Tav. XXX.VIII viene rappresentata cfuesta fornace, nelle due Sezioni, una cio, alla fig. 1 sulla linea 1.2 della 1' altra fig. 2 che la pianta nella Tavola precedente fig. 2 Sezione sulla linea 3. 4 per l'altro verso dalla stessa pianta.
5
In questa
fig.
osserverete
la
127
chi
nella
bocca
che
si
riuniscono poi
il
come
alla
fig.
lett.
fortanti
mando come un
fori
fuoco s'introduce nella fornace, e sorte nella volta suporiore lett. B da altrettanti fori , ma di
quadrati da
dove
minor numero
di
ris-
La bocca per
cersi
la
quale
s'
introducono
gli
oggetti da cuo-
segnata in pianta fg. 2 lett. E come nelle due Sezio, ni di questa Tavola , sar spaziosa per poter giungere con facilit a collocare i pezzi bene adattati sino alla volta superiore la quale bocca quando sar riempita totalmente la for,
nace si mura con mattoni e malta in modo che assolutamente non vi passi il fuoco Le dimensioni ed altezze si rileveranno dalla scala de' palmi romani, posta a pie delle Sezioni. Li queste piccole fornaci il tetto sar composto di sole
.
incavallature e coperte a vento , come si disse delle altre pi grandi Litorno a queste fornaci potranno esservi le tettoje, simili alle altre delle grandi fornaci , ovvero potranno addossarsi a magazzini , o altri locali , che non vadano per soggetti
due
ad incendiarsi
fornace di questa dimensione consumer in ogni cottre miglinja di fascine e stanghe assortite, ed impieta circa gher circa tre o quattro giorni ed altrettante notti , perch venga la cotta a perfezione . Anche in questa si fabricher il muretto , come alla lett. C della Sezione fg. 1 per le ragioni esposte parlando della fornace grande. Queste piccole fornaci agiscono a meraviglia, sebbene non possono giungere a cuocere con quella violenza, che il fuoco
Una
ha nelle fornaci grandi, necessarie assolutamente pel materiale grosso , dove il fuoco pu penetrarlo intieramente, segnatamente uel centro de' mattoni di qualunque grossezza e grandezza. Si fanno ancora delle piccole fornaci , pi cavate da un qualche promontorio di terra o monte di tufo , che fabricate Si fanno senza cenerario , cio colli medesimi mata mano toni da cuocersi nell' accatastarli vi si lascia un vano lungo che trapassi la lunghezza della fornace, e si pongono alla me.
128 formino una specie di volta- nel vano si pone il fuoco , il quale li cuoce benissimo , come cuoce ancora tutto il materiale soprapposlo. Ma una tal sorte di fornaci soggetta a non poter servire che nelle buone stagioni e fattevi poche cotte bisogna riscavar la fornace in altro luogo , ovvero riattare la stessa con mattoni e terra , tanto per andar avanti alla meglio E ben sicuro per che in questa sorte di fornaci non possono aversi dei mattoni ed altri laterizj egualmente colti , n di una eguale temperatura, per mancanza de'commodi^ sono per fornaci di campagna , per qualche fabrica di poca conseguenza 5 relativi agli altri usi ed alla economia che richiede
elio che
5
.
la
circostanza
li
Si nelle une che nelle altre fornaci , qiiando si sformano mattoni , si scelgono quelli di buona cottura , ma che non siano troppo arrivati dal fuoco, e questi si pongono a parte per essere arruotati , giacch li troppo cotti si arruolerebbero con troppa fatica , li poco cotti non resisterebbero all' uso de' mattonati pe' quali i fornaciari li preparano. Si arruotano a secco, e con acqua; ponendone due o tre alla volta sopra un tavolone , largo poco pi della larghezza del mattone, con due regoli chiodali, dove li due o tre mattoni vi stiano incassati , e che si fermano anche con un zeppo di legno a contrasto , e con altro mattone pure da arruotarsi si passa sopra questi con un poco di arena, tanto a secco che con acqua , che ne facilita la lavorazione Arrivati al suo punto si cambiano e si torna a fare il medesimo lavoro per quanti ne occorrono Questa lavorazione in oggi si paga dal fornnciaro agli uomini o donne che vi lavorano , alla ragione di bajocchi cinquanta al cento li quadri, bajocchi quaranta li mattoni grossi Questa lavorae di bajocchi venticinque li mattoni ordinarj zione rovina le mani de' lavoranti , segnatamente quando si' fanno coli' acqua, ma si fa pi piesto.
. .
SEZIOiNE
ARTICOLO
xJe modo
di conoscere la
V.
XXII.
buona qualit dell'aria, e le posizioni di essa convenienti alle varie parti di un edilzio la bont delle acque colla maniera delle loro condottare Senza che venga commesso da un' Architetto una nuova citt, commissione che in oggi si avvicina all'impossibile, pu benissimo accadere quella di dovere edificare una casa di campagna o di delizia , ovvero di mniiifatture ed altri usi e queste in campagne aperte, o luoghi montuosi, dove non vi siano mai state fabbricate.
^
,
suo dovere , e che trovi il committente docile e ragionevole, deve principalmente osservare per quanto gli sar possibile , di conoscere se quella tal situazione, in cui si vuole, o siasi pensato di stabilire P edifizio , sia un aria salubre , se quale degli aspetti sia migliore dell'altro, ed in fine rilevare tutto quello che potr o di bene o di male, consultando col committente i Medici ed Chimici per istabilire saviamente quali parti o circostanze men buone seppur vi sono , possano troppo nuocere nel tutto insieme per
Architetto che sappi
i
Un
il
cambiarne
la
posizione
,
maestro osservatore diligente anche in questa parte , nel libro I capo IV parla molto di questa essenzialissima circostanza , avverte che F aria sar elevata , non nebbiosa , n brinosa ^ e che l' esposizione uon sia n troppo calda , n troppo fredda, ma temperata avverte ancora che debbasi star lontano dai luoghi paludosi , poich nel levarsi il sole, unendosi le nebbie ai fiati nocivi degli insetti paliulosi tramandano un ari ed efllussivi venefici ne' corpi degli uoiniiii.
^
i
Vitruvio
i3o ed escmpj che adduce nella sua preognuno pu vedere, dice ancora che poti fabricarsi entro de' luoghi paludosi prossimi al mare, quando questi siano di livello pi alto del njare medesimo , menle
Fra
inolte rag;oi>i
Facqna stagnante nel n}are5 e il fondo , ed uccide gF insetti nocivi coli' insolita acqua salsa porla egli gli esempi delle paludi Galliche, che sono presso Aitino, Ravenna ed Aquileja con altri luoghi vicini , i quali non per altre lagioni, sono fuor di credere saluberrimi. Avverte poi, che dove le paludi sono basse, e non hanno, n possono avere scolo ne per fiumi n per fossi, come sono le pontine, ivi stagnando le acque s' imputridiscono , e vi esalano vapori pestiferi , onde i vicini paesi ed abitazioni sono in aria pessiuja Ognuno conosce che V aria il nostro primo elemento , ed base fondamentale della nostra salute Se questa tale da far dipendere in grandissima parte il nostro ben slare da essa , perch dunque non abbiamo da procurarla salubre antre
facendovi dclli
il
fossi
si
scola
di pi
mare
che nelle camere? L' aria sar sana qualora non sia n troppo secca , n Si troppo umida , n troppo calda , n troppo fredda conosciuto in pratica che un locale di naturale aria troppo umida cagiona flussioni, coliche, febri , e mille altri incom.
modi
L' aria troppo
quella
ti
secca
pregiudica
ai
al
,
petto
ed
alli
nervi
oppo calda
.
nuoce
polmoni
e la fredda eccessiva
cagiona scorbuto L' aria dovr esser naturalmente temperata e pura , lo che si otterr se sar alquanto ventilata , giacch bisogna ritenere per certo che F aria come F acqua , che se non
lo
agitata
il
si
corrompe
il
vento sono quelli che la percuotono e la purgano, onde nelli luoghi elevali ed aperti l'aria sar tale, beninteso per che il vento non sia troppo trasportato da incanalature di montagne , che allora divenendo g^igliardissimo gara per conseguenza nocivo Dice Scamozzi , che per conoscere dove i venti imperSole ed
i5i versano o sono Insopportabili si osservino gli uomini e le bestie , se questi sono di piccola statura , di peli corti e crespi di carne rugosa , con corna aspre e torte : se le piante saranno nodose , irsute o logore nella corteccia , con frutti picin fine se i terreni saranno aspri coli acerbi e grevi a digerire e ghiarosi, se le pietre arenose ed infrante, come ancora le
,-
acque crude
e sottile.
e
5
pesanti
dove
si
osservassero
tali
difetti
sar
segno evidente
Ed
gire
perci
osservazione di fug-
r aria impura , e perniciosa , quanto che le conseguenze sono irreparabili , e producano le altre di dispendiosissime vane cure, l'inerzia nell' agire la torpidit nelle menti,
;
e mille
altri
incalcolabili pregiudizj.
qui detto comprenderete bene di quale interes, e quanto dobbiate occuparvene , tanto nel basare novi edifizj in locali incogniti , quanto per rivolgervi anche nelle fabriche e case abitate a quelli aspetti , ove meno , o niente dominano quelli naturali soffj ed aspetti , che possono nuocere alla vostra ed altrui salute. Scanzate quelle circostanze saranno rimosse le conseguenze cattive , e tanti meno malori si avranno ^ giacche la nostra maccluna generalmente , come opera Divina , senza urti e colpe si confin
Dal
serva e
si
sostiene sana.
osservar tutto questo quanto sia certo , baster paragonare le persone nate nelle maremme , o sia nei paesi di
ar a cattiva
,
Ad
montuosi alquanto
qual
dif-
ferenza non passa da quelli a questi ? Peggio poi se uno , o pi persone nate in Roma vadano a stare nei paesi di aria
reggono una stagione All'opposto se vanno ne paesi montuosi , stando mediocremente ivi risorgono , e se stavano bene vanno a slarvi benissimo 5 dunque il divario dallo bene stare all' andare a soccombere da che dipende? dall'aria. Altri eguali, bench men sensibili esempj
cattiva, forse
vi
non
abbiamo
per
la
Roma , che sua vastit e per li diversi piani , bassi , elevati , sec chi , ed umidi , e per conseguenza buoni e cattivi , si vede nelle persone le quali abitano quelli o questi la differenza
tutto giorno soLt' occhio nella Citt di
altri. Non vediamo risorgere o ammalarsi quelche dalle buone localit passano alle cattive , o al contrario dal cattivo passano al sito buono? Come duntjiie accade da un paese all'altro, da ima casa all'altra, cosi ancora succede da un appartamento all'altro, da una stanza all'altra. L'architetto dunque che tutto deve avvertire , e ragionarvi sopra, se non avr la sorte di edificar di pianta una vil-
Ji
sistere e diriggere
i
la, una delizia, o altro fabricato , procuri almeno , nell' asun apparta. nento , la scelta delle stanze per
varj usi quelle che pi
convengono rispettivamente,
ARTICOLO XXIU.
L'acqua di sua natura buona , e diviene cattiva per
mescola
I
le
buona
e perfetta
si
mantiene
quali
si
parti eterogenee
colle
introducano. Costituisce l' acqua la base di il mestruo pi esteso , la bevanda commune ed la pi salutare per tutti gli animali ed l'elemento che conserva, e ristabilisce la vita umana , sempre per che r acqua sia pura , poich pu essere un validissimo veleno qualora sia impura. Non sarh fuori di proposito l'accennare qui , che Vitruvio nel suo libro Vili , insegna il modo di trovare 1' acqua quando si fosse in una localit , dove se ne mancasse Dice egli , che por accertarsene , prima di fare altre operaz'oni , si potr porre l'uomo, disteso in terra boccone , prima che nasca il sole, dove si credesse trovarla, ed appoggiato sulla ter,
vi
s'
tutti
fluidi
ra
il
in
basso in
tutti
quei con-
torni osservare se nel nascere del Sole esalino in qualche parte dei vapori , il che accadendo sar segno certo , che ivi ca-
vando
si
deve avere
in
poich deve supporsi che nella cre, ta la vena communemente piccola , non profonda , e non di ottimo sapore. Nel sabione polveroso poca , e se fosse in luoghi bassi sar fangosa , e per conseguenza di cattivo sapore. Nella terra nera non si hanno che piccole trapelazioiu' e stille, che si raccolgono nelle dirotte pioggie d'inverno, e si
vista la natura
del suolo
i33
fermino
luoghi sodi e duri , qiiest' acqua per suole essere di sapore ottimo ^ come ancora sono gustose ed egregie le mediocri ed incerte vene ciie si trovano nella ghiara o sia
In
breccia.
ta si
nell'
arena
e nell' incarboncha-
vene in abbondanza pi certe e stabili sapore. Nel sasso rosso sono abbondanti e buone , qualora non siano assorbite e dissipate Ira i pori sotto le radici de' monti e nelle selci sono pi abbonNelle sordanti e influenti , e perci pi fresche e salubri
trovano per
e queste sono di
buon
campi sono
in
le
acque
salate
grevi
tiepide
disgustose
ra
,
ter-
sgorgano
ombre
degli alberi
mezzo de' campi, dove siano coperte dalle de' , danno lo stesso piacere delle sorgenti
indizivi sono ancor'
altri
j
monti. Oltre
g' indicati
come veden-
edere , e simili altre piante , che seni-a umore non possono n nascere n nudrirsi , sar segno che poco sotto vi sar dell' acqua. Queste piante si trovano ancora nel lagume , dove le acque vanno a determinarsi per la loro bassezza , alle quali si riuniscono anche qiielle delle piogg'e ^ ma a tali piante non si deve prestar fede , essendovi ivi l'acqua trasportata naturalmente per la sua naturale bassezza. Se poi in cpialche terreno mancheranno tutti questi indizj , si praticher altro modo per tentare tutti i mezzi di averne. Si faccia un cavo di tre o quattro palmi , e fondo circa cinque o sei ^ e nel!' ora del tramontar del sole vi si ponga in fondo una scodella di qualunque materia sia , unta con olio nella parte interna, posandola sottosopra nel fondo del cavo ; poi si chiuda il cavo con canne e frondi , e si ricopra di terra. 11 giorno seguente si scoprir , e levata diligentemente la scodella se vi si troveranno goccie d' acqua o sudore , avr questo luogo dell' acqua ovvero si collocher in luogo della scodella , un vaso di creta ben secco, e non cotto , coprendo il cavo come si disse di sopra ^ se vi sar acqita , il vaso nel giorno appresso si trover bagnato e finanche stemprato dall'umido. Potr ancora porvisi un pezzo di panno lana e se nel d seguente se ne premesse dell' acqua ,
^
i34
Collocandovisi sar evidenle segno che vi sar la vena vicina parimente una lucerna con olio e lucignolo accesa , ricoperta come si disse j se nel d seguente non si trover spenta, e con olio ancoia da consumare, e vi s vedesse dell'umido, sarh segno egualmente essere ivi prossima una vena di ac([iia poich il calore attira a se tutto 1' umido. Finalmente se in (juel cavo vi s facesse del fuoco, e che la terra riscaldata e briigiata sollevasse vapori nuvoloni , r acqua sar poco lontana da questo luogo Se dalle indicate prove si avranno buoni risultati , allora un pozzo, sinch si trover un capo di acqua si profonder attorno del quale se ne caveranno degli altri , che per mezzo di fossi riuniranno quelle sorgenti tutte in uno stesso luogo per poi farne uso . Queste operazioni per altro riusciranno pi sicure, quando si scelgano luoghi montuosi , con frequenti alberi affinch laggi del sole non ne tolgano l'umido, e che superiormente i vi siano de' valloni e selve , dove le acque delle piogge e le nevi sciogliendosi trapelino ne'meat della terra, e giunca io nelle pi basse radici dei monti, dove sgorgando aprono le sorgive pi stabili e di buon sapore . Avverte saviamente lo stesso Vitruvio che nelle pianure non possono esservi siffatte vene, ed essendovene non possono essere salidari, perch la ^ran possanza del sole senza riparo degli arbori attrae tutto umido, e se vi saranno acque scoperte, l'aria ne toglie e fa esalare la parte pi leggiera e sottile, che la pi salubre,- e restano per conseguenza nei fondi piani le parti pi pesanti e di cattivo sapore.
. .
Le acque provenienti dalle nevi e ghiacci sciolti , e tutte acque stagnanti, secondo avverte anche Ippocrate , bevute producono de' mali , e sono perci perniciosissime , onde bisogna evitarle come la peste Vero si che possono divenir
le
.
pratica in tanti luoghi per necessit non avendone altre, e questo s fa prima col lasciarle putrefare poi bollirle e filtrarle , dopo lasciarle depositare e in riposo. Questa manovra per non s pu fare per nudrire
buone
col purificarle
come
si
una famiglia , una citt , onde bisogna procurare cercandola scbljene precisamente cos non di avere acqua pura naturale
j
i35
d , poich Priesteley nelle sue scrupolose osservazioni not che l'acqua ha una s forte tendenza ad unirsi con tutte quasi V emanazioni , e che tanto forte da sciogliere un volume presso a poco eguale al suo Se P acqna sar di pioggia nelP attraversare 1' atmosfera , e se di sorgente nell' attraversare la terra ove passa, si carica
si
necessariamente di una quantit di quelle particelle eterogenee. L'acqua pura, che di tanta importanza per la conservazione della nostra vita , deve essere della massima limpidezza , osservata a traverso alla chiara luce di un limpido bicchiere di puro cristallo , non vi devono comparir galleggianti in modo alcuno, bench minutissimi 5 deve essere in qualche modo simile all' aria ; ed Erodoto osserv che una popolazione vivea pi lunga vita delle altre a causa di un'acqua leggera di cui faceva uso , che niuua qualit di legno vi
sosteneva sopra. Per conoscere la purit dell' acqua prima di riputarla per buona, bisogna non trascurare esperienze. Se posta l'acqua in un vaso di majolica ben netto, e scosso alquanto non vi lascer macchie e deposizioni sar buona. Sar egualmente se fatta bollire in un caldajo ben netto , indi versata per inclinazione , e lasciata cos riposare non lascer u arena n alsi
tro.
Se cuoce presto
^ ^
perfettamente
netti
legumi se postovi il sapone lo scioglie se lavandovi delli panni di lino li rende ben
i
5
se postivi
migliori pesci vi stanno senza soiTrirCj se nel nascono giunchi o musco , n nel suo fondo
i
5
e finalmente a quei
che
sani
robusti
di
buon
n pregiudichi loro le gambe , la gola , e gli occhi: Le acf[ue che avranno queste prove saranno leggere , dolci e sottili ; all' opposto le acque di diverso genere saranno pesanti , crude , dure e nocevoli ai nostri corpi Purissima ordinariamente l'acqua di pioggia , percli sollevandosi e galleggiando nell' atmosfera cade per una vera distillazione 5 l'esperienza per dimostra in contrario, poich analizzata vi si trovano de' principi estranei, o perch abbia
.
alle
di essersi
deparata
.
siasi
nuovarneote caricata
Le acque che direttamente si hanno dalle nevi e dai ghiacci variano danna volta all'altra, e molto pi da un paese all'altro, nelle
diverse stagioni
nelli
modificano pi o meno lo stato , che atmosfera . Tutte queste acque per possono conservarsi c|uando siano depurate e filtrate, come si fa nelle cisterne delle
simili altre circostaiize
dell'
quali
si
variano di molto , perch i meati della terra, per dove passano racchiudono naturalmente gran quantit di materie diverse, delle quali l'acqua si carica per vera dissoluzione, e diviene un'acqua minerale, se alcuni di questi principi saranno in quantit sufficiente ad alterare sen-
Le acque
e di queste
acque
che
la
la
se
ne hanno varie , come varie sono le virt e gli usi medicina adatta alle diverse circostanze e bisogni del-
vita
umana
Le acque purissime e buone si hanno dalle sorgive che escono da un banco di argilla pura , da pietre della specie di coarzi e de' ciottoli ma dove fossero pietre e terre calcaree , come marmo, creta, gesso, conchiglie e simili, le acque
^
conterranno di queste specie, ed averanno dell'acido vitriolico; poich la terra vetrificabile ed argillosa insolubile dall' acqua, dove al contrario quelle calcaree sono sottomesse all' azione di questo. -piestruo.
L'acqua dei pozzi ha li medesimi principi delle sorgive , giacch variano da un paese all'altro, e da un luogo all'altro anche sia vicino, dipendendo dalli meati della terra ove passano per determinarsi in quel vacuo , che la mancanza della continuala resistenza fa concorrere in quella parte Vi sono dei pozzi che somministrano acqua veramente pura , e lo sar costantemente se sar estratta quasi senza interruzione j e se
.
si corregger col non usarla subito , ma lasciarla alquanto scoperta all' aria ed al sole. Osservando la composizione dell' acqua del fiume , eccettuando le accidentali materie che vi porta una inondazione, si deve a quattro circostanze: la prima ai principi de' quali
sar cruda
fontane e suoli che varie materie solubili che possono staccarsi nel letto dei fiumi. Terza dalle piante che vegetano nel loro seno , ai pesci che vi nudriscono. La quarta dalle diverse lordure ^ che vi scaricano le cloache delli Quell" acqua di fiume paesi ed i fossi delli terreni inaffiati
le
diverse
vanno formando
fiumi
la
seconda
alle
che scorre sopra di una bella sabbia per ciottoli grossi , e sopra un letto di pietra vetrificabile e purissima. letti dei fiumi di creta , o di terra basSe si avranno sa e marassosa sar un' ac([ua impura e cattiva. Se un fiume sar rapido , dove le acque scorrono con veemenza saranno
i
interno nelle loro parti provano una vera decomposizione , per cui si depureranno intieramente confluendovi ancor mollo l' avere pochissimi pesci y e pochis-
buone,
le
quali pel
moto
sime piante allignate nei loro letti ^ e tutte le sostanze impuda cloache e da ruscelli sono ben presto decomposte, e spartite dalla massa grande dell' acqua rinnovata quotidianamente. Se cjuesto medesimo fiume rallenta la sua caduta , scema proporzionatamente la bont dell' acqua , e divenuta stagnante contrae una perfetta impurit ; lo che nasce dalla facolt che ha V acqua di sciogliere sino alla saturazione tutte le materie , che ella pu attaccare. Questa impurit patente alla vista , alF odorato , ed al gusto. Vitruvio nel medesimo suo libro Vili, al Capitolo III.
re trasportate
racconta delle particolarit di acque , delle quali brevemente dar ui cenno. Dice Eoli che vi sono dei fonti caldi, ove sorge l'acqua di ottimo sapore, come quella del fonte delle
Camene.^ oggi fuori di porta S. Sebastiano alla Calfarella, facendo egli conoscere che ci accade naturalmente quando una vena d'acqua buona passasse vicino o sopra allume, bitume, o zolfo , che vi si genera il fuoco sotto terra y onde l' acqua passando si riscalda senza alterarne la sua bont. Dice ancora che vi sono de' fonti freddi d' odore e sapore cattivo nascendo ([ueste da luoghi molto sotterranei , ma che poi scorrendo in luoghi ardenti per lungo tratto, giungono raffreddati conservando per altro l'odore e sapore cattivo. Tale il fiume Albnla nella via Tiburtina, tali sono i
:
dello stesso
i38 odore e chiamansl solfiiree; queste acque hencli fredde sembrano quasi l)ollenti , perch passando da luoghi ardenti , e alterate dall' incontro dell' umido e del fuoco ricevono molto vento , onde gonfi di questo spesso sgorgano bollendo Inoltre ogni acqua calda anche medicinale, perch bollendo con quelle cose, per le quali passa , acquista molte virt utili ^ per esempio le acque solfuree ristorano i patimenti dei nervi; le alhiminose, se qualche parte del corpo umano fosse perduta , la riscalda introducendo per i pori la contraria forza del calore, e cos tornano le membra alla sua antica sanit. Le bituminose lievendone purgano e sanano difetti interni del
.
corpo. In Penna
ghi
citt del
Vestini
evvi un' acqua fredda nitrosa , la quale passando per ventricolo minuisce anche le gonfaggioni delle scrofole
In quei luoghi poi
cava l'oro, l'argento, il ferro 5 il rame , il altri simili metalli , si trovano abbondanti li fonti, ma per lo pi difettosi , e producono effetti contrari all'acqua calda che sorge dal zolfo, dall'allusi
ove piondjo , ed
me
e dal
bitume
delle
quali
malori.
bida
In Atene evvi una specie di acqua , che per essere torfuori una spuma come se fosse un vetro purpo, caccia
reo, che vi galleggia, e che condotta nelle fontane tanto nella citt, che nel Porto Pireo, non ne beve nessuno, servendosene soltanto per lavare , e per simili usi , ed perci che a
scanzo di questi danni si usa per bere l'acqua dei pozzi. Molti altri luoghi accenna di acque simili, che per brevit tralascio ma dir di altri che pel capriccio della natura meritano rammentarsi. Per esempio, egli dice, che vi sono alcune terre s grasse , che passandovi le acque per tali vene portano fuori seco dell' olio , come nel fiume Lipari presso Soli, castello della Cilicia, ove quei che vi nuotano o si lavano restano unti dall' acqua medesima; ed anche nelF Etiopia vi un lago, che ha la medesima prerogativa; ed altro simile ve n' nell'Indie. lu Cartagine poi entro un lago galleggia una quantit di olio , che odora di raschiatura di cedro , e se ne sogliono ungere i bestiami. Nell'Isola di Za5
3g Durazzo ed Apollonia si liovnno fonti che nuitanienle all' acqua gettano fuori ([uantil di pece. Nel vasto Lago di Babilonia detto , Stagno di Asfalte , nuota sull'acqua una specie di bitume liquido , col quale unitamente ai mattoni Semiramide edific le mura attorno Babicinto e presso lonia
.
In loppe nella Soria ed anche nell' Arabia de' Numidi vi sono grandissimi laghi, nei quali si rinvengono grossi massi di bitume, che si raccolgono dagli abitanti del paese. N dovr far meraviglia questo fenomeno., poich passando l'acqua per
alcune vene di terra bituminosa ne porta seco una porzione , che poi depone ove sgorga . Nella Cappadocia fra Nezaca e Tuana evvi un lago in cui tuffandosi una canna dopo ventiquattro ore resta pietrifieata quella sola parte che fu immersa la minima alterazione
,
ed
il
resto
non
soffre
In lerapoli nella Frigia gorgoglia un grosso capo d' acqua , la quale tirano per canali attorno agli orti e le vigne e perch a capo di un anno diviene una crosta di pietra, rifacendo d'anno in anno a destra e a sinistra ripari di terra vi formano le mura dei poderi. Anche questo pu accadere facilmente se passando l' acqua per vene di terre , ove siavi un sugo di natura simile ad un coagulo, onde sortendo da fonti fuori terra queste qualit mescolate , dalla forza del Sole e
dell'aria sono congelate appunto
come
si
vede nelle
saline.
terra
sorgenti amarissime, per gli amari sughi delia passano. Nel Ponto il fiume lpaai,il quale dalla sua origine corre per quaranta miglia sempre di sapore dolcissimo, quando giunge per ad un luogo centosessanta miglia lontano dalla bocca , vi si mescola un fonticello , il quale amareggia tutta l'acqua del fiume, perch appunto questa piccola fonte passa per Miniere di Sandracca, che rende l'ac-
Vi sono
elle
ove
Onde
le
radici
degli alberi
colli
delle
viti
ed
altri
,
le frulla
saghi proprj di
quelle terre
i4o
avrebbero le stesse frutta in tutti i luoghi e paesi !o stesso sapore Quando all' incontro noi vegliamo che uell' Isola di Lesbo si fa il vino Protiro nella Meonia il Cataceaumenile ^ nella Lidia il Melito nella Sicilia il Mamertinoj nella Campania il Falerno ^ in Terracina e in Fondi il Cecubo , e ia
.
,
moltissimi
altri
le
quali
l'umido della terra penetrando le radici colla propria qualit del suo sapore , nudrisce quell' albero , per entro del quale sormontando alla cima , comunica al fratto il sapore proprio del luogo e della specie Se ci non fosse non nella sola Soria e nell'Arabia nascerebbero canne, giunchi, ed erbe odorose, o alberi d'incenso o di pepe o di mirra, n solo in Cirene produrrebbero le ferule il Laserpizio , ma in tutti i paesi e tutti
fjsse che
.
non potrebbero
non
luoghi nascerebJ)ero tutte le stesse cose . Si narra essere stato in Terracina un fonte, che si chiamava Nettunio , del quale chi beveva inconsideratamente moriva, e che perci T avessero gli antichi distrutto: e presso (];cri nella Tracia vi un lago che non solo fa morire chi in'
i
finanche chi ci si lava Nella Tessaglia corre un' ac([ua della quale non ne beve alcun bestiame, ma neppur vi si accosta bestia alcuna, e presso que st' acqua nasce un albero con fiori porporini Cos nella Ma,
.
.
consideratamente ne J)eve
ma
passano a destra e a sini, si uniscono in uno i viandanti vi si riposano e vi sogliono pranzare per la bont delma all' incontro poco lungi ninno vi si accosta, perl' acqua , ch si dice che quella medesima acqua in quei tratto sia di-
ove
sta sepolto
acque sullo stesso gusto e di effetti particolari , per essere acque , che trapelando per e immedesimata di quelle specie o benimeati della terra gne o venefiche, anche Tacqua diviene tale, onde inutile di tutte riportarle ; potendo', chi amasse conoscerle tutte ricorrere
altre
i
,
all'opera
medesima.
Dir per qualche cosa di quanto dice sulle acque acetose, che sono nel fiume Lincesto , e nell'Italia la Velina, la Campana verso Teano, e in molti altri luoghi, le quali han-
i4i.
calcoli , che si forche bevendone sciolgono nella vescica degli nomini. Pare, dice Vitrnvio che ci mano possa accadere natnralmente cos, supponendo che sotto quella terra vi sia un sugo agro ed acido , onde le acque che n' escono vengono tinte d' agrezza , e che perci entrando in un corpo sciolgono ci che vi trovano generato o per depoChe queste poi si sciolgano cogli sizione o per concrezione acidi si pu osservare dal pori'e un uovo sotto aceto per molto tempo , in cui si amn:iollisce la scorza e si stempera Cos il
no
la propriet
chiuso dentro un vaso si discioglie e diviene cerussa , cio biacca Anche le perle ed il selcie che non possono fendersi col solo fuoco , se pure si scaldino e vi si sparga 1' aceto , si fendono , si scheggiano , e si disciolgono.
.
Altre acque
quella
nella
,
tale trovano , come mescolate col vino ancorch Pafldgonia , che ubriaca chi ne beve ,
si
;
senza vino
ed
altre consimili
ARTICOLO XXIV.
Dei modi di
trasportare le
Acque
Insegna Vitrnvio, che in tre modi si trasportano le acque, o per canali fabricati , chiamati dagli antichi aquedotti , ovvero per condotti di piombo , o per quelli di creta cotta 5 ai quali io ne aggiungo un quarto , che allora non si costumava , ed per mezzo di tubi di ferro fuso Per gradatamente conoscere ad una ad una queste maniere , principier a trattare della prima, cio degli Aquedoiti,
suddividendone
le specie e
li
mezzi da prendere
all'
sulle
varie
architetto
Trovata una sorgente a piedi di una montagna , dove sempre per le leggi della natura e per 1' esperienza debbono cercarsi , colla probabile speranza di trovar acqua , quale si
disse di sopra, convien parlare del
modo
di allacciarla, purgarla
e condurla
all'uso di
alla citt , villa, o dove deve servire al bisogno o qualche opificio, o alia delizia di qualche villa, come sarebbe per cadute , fontane e giuochi Queste varie qualit di usi variano ancora il modo di
i4a
.
poich in questi lavori si deve sempre procurare la possibile economia , senza per punto defraudare alla stabilita, premura principale in ogni oggetto di nostra arte. Figuriamoci duncpie che si tratti di un' accjua , che lo
coiuhirle
,
principale sia per nudrire una popolazione, premesse allora nelle ricerche le osservazioni e cautele di sopra avvertite intorno alla scella e alla salubrit, bisogna che nella con(lottura sia mantenuto scrupolosamente il modo di non cor-
scopo
romperle
vadano piuitusto a migliorarsi^ e qui giover fermarsi a trattare della prima riunione nella botte , dalla quale passa poi
all'Aquedollo
Figuriamoci dunque che siasi rinvenuta qualche vena di acqua alle radici di una montagna, o di un promontorio, dal
qual locale
fatte le
diligenti
una pendenza proporzionata dalla sorgente al luogo dove se ne vuole far uso , ed il tratto di strada che deve percorrere e che l'acqua sia, fatte le necessarie esperienze, veramente e costantemente buona, e salubre^ onde per mancanza di qualcuna delle accennate di sopra necessarie prerogative non venga ad essere gettala la spesa s' incomincier Toperazione dalla condottura e trasporlo
.
confuso sulla altra ed in quel terra , come alla numero che dar la natura e per c[uello che sar. Dove pi compariscono vi si far un pozzo rotondo , come alla TavoSezione pianta .in una 1. rappresentato in la XL. figura per meglio conoscerne le pai ti. Sar questa scala maggiore del diametro di quattro o cinijue paln)i, fondo quanto pi si potr, e sin dove si riconoscer che l'acqua possa gommaSi abbia pronta re dal taglio della terra con una certa forza allora calce impastata con ottima pozzolana e mattoni , se potranno aversi, altrimenti delle pietie che dar il paese, ove
d'
in
XXXIX
si
figura la
pianta
dell' allacciatura
(jnesto lavoro
la
si fabbricher attorno al taglio delgrosso due palmi circa , che costi, tuisca lo spazio anzidetto, lasciando in detto muro due o pi fig. i. della Tavosi osserva in delta fila di feritore, come
deve
farsi, e
terra
l'
indicato
muro
143
saranno formate o dalli mattoni, pietre sopradette, e ([iieste potranno avere di luce ono dalle cie due di larghezza ed un palmo e mezzo di altezza . Dalla parte pi bassa della campagna , come alla lett. B di detta figura vi si lascer un vano con intelaratura di pietra, chiuso con fusto di legno ben verniciato , di due palmi di larghezza e tre di altezza servir per potervi discendere a visitare il detto pozzo, e sua riempitura di breccia grassa nel fondo che sar ben murato perch I' acqua ivi raccolta non prenda qualche esito come alla lett. C , la qual breccia potr essere alfa cinque o sei palmi ; qviesta ricevendo le acque , che scenderanno all'intorno dalle feritore, le purgher dall'arena, e da qualche altro corpo estraneo , che potr portar seco dalle vene della terra. Sopra al pozzo potr costituirvisi una volta a scudella con finale piramidato al di fuori , come alla lett. D, perch le acque pluviali non la tormentino e scolino via. Possono coprirsi questi pozzi anche con un lastrone di
la
XL.
lettera
A,
le
quali
levabile
come
alla
Fig.
leti.
Fig.
a. facendovi corda per levarla e rimetterla in opera, senza porvi sopra la campanella di ferro, soggetta ad essere derubata, restando del tutto isolato in una campagna. Levato questo coperchio potr introdursi nel pozzo all' opportunit, senza''farvi l'indicata finestra lett. B. poco sicura anche questa per causa delle bandelle, e ferratura che deve esservi la scelta di questi modi sar del Committente o dell'architetto incombenzato dell'opera. A ciascheduno di questi pozzi vi sar il canale che porter l'acqua, ivi raccolta; nella botte come si osserva nella Tavola XXXIX alla lett. B. nella Tavola alla lettera. F, fig. 1. li quali saranno ben fondati nella terra con masso sotto, e sponde di mattoni o di pietre,- lungo le quali si faranno
:
XL
tante
lett.
feritore
come
si
come
osserverete alia
Tav. e fig. Questi canali potranno essere larghi due palmi ed alti quattro palmi. Potranno coprirsi con lastre di pietra , con masso sopra , come alia lett. H, perch non vi cada terra , ovvero con mattoni a capanna come alla lett. I di detta Tav. XL , e nel fondo il mattonato a cnnal roverso,
di detta
le quali
chiavichetle
si
le
onde saranno ; bisogno io esigga Quello che dovr osservarsi, sar di basare la botte in un livello pi basso delle sorgenti , acci dalli pezzi possano le acque ove pi ove meno in questa scaricarsi Nel tratto di queste chiavichette dal pozzo alla botte , che sia di qualche estensione e pi delle quattro in cin(|ue canne, sar bene farci un ciiiavi-^ no per nettarle all' occorrenza , come alla Tav. XL. lett. L il fondo del quale sar ben osservalo colla breccia come si disse delli pozzi , ed avranno la medesima copertura di quelli, tome viene disegnalo in detta Tavola. ]N ella Tav. XLl alla fig. i osserverete la pianta della botte principale in maggior proporzione perch meglio si comprendino le parti , dalla quale passa 1' acqua nell' aquedolto. Dalla scala de' palmi comprender ognuno la grandezza di questa botte , che suppongo possa servire per circa mille oncie di acqua che le sorgenti possano sonmiinistrare . Nella Tav. XLll. alla fig. i viene dimostrata esternamente la botte nel lato sinistro , e la sezione sulla linea della pianta i. 2 alla fig. 2. 11 fabbricato dovr essere della massima solidit , coperto con volto reale , e sopra lavoralo con coccio pisto bene incollato affinch le acque pluviali non vi si fermino. Nell'interno sar tutto un ambiente diviso in tre ricettacoli , come fossero vasconi di bnona costruzione tutti con coccio pisto , tanto nel fondo che nell'interno. Ciascun vascone avr una caditora di legno , per poterle spurgare indipenlett.
della
Tav.
XXXIX
di figure e lunghezze
quanto
il
dentemente 1' una dall'altra. Tav. XXXIX. lett. E. Per entrare in c[uesto castello vi sar una porla Tavola sudetta lett. F con buoni stipiti di pietra e suo fusto di legno ben verniciato e ferrato , chiuso con doppie chiavi e catenacci , essendo un ingresso ben geloso e da guardarsi con molta premura. Vi saranno delle finestre come alla lett. G con buone ferrate, tanto per la luce, quanto per l'aria, ponendovi le ramate , affinch le bestie non entrino a danneggiare e spor* car 1' acqua
.
piede
alle
internamente vi sar un marciacome alla Tav. sudetta lett. H , che servir di risega mura che devono contener l' acqua , e per manovrare li
All' intorno della botte
i45
veroccli per alzare ed abbassare le cadltore all'opportunit, e per le visite, e per conimodo delle lavorazioni di spurghi, di
riattamenti e simili , che in questi fabbricati bene spesso ve ne occorrono . Li canali o siano chiaviche, che saranno sempre sotto terra , e che dalli pozzi portano l' acqua nel primo ricettacolo della botte , come alla Tav. XLI lett. E avranno li bocchettoni di travertino , o altra pietra , e sgorgheranno sopra un gran suolo di breccia grassa, come segnato nella Tav. XLII. lelt. F sulla qual breccia 1' acqua battendo colla sua caduta , che bisogna procurar di darle pi alta che si possa e percorrendo si agita e depone quelle parti grosse e terree che potrebbe ancor contenere, con di pi , che orizzontandosi sul bordo che divide questo primo ricettacolo dal secondo, passa gli altri tre o pi canali che si faranno a piacere lett. G, e batter sopra un secondo suolo di breccia simile, che gli servir di un secondo ripurgo , e finalmente mediante gli altri canali lettera H , che souo nel!' altro divisorio del secondo e terzo ricettacolo viene alla terza depurazione , dal quale poi s' introdurr nell'Aquedotto , come alla lett. M. A ciascheduno delll tre ricettacoli, o siano vasconi , vi
sar
un canale come
si
disse, e
come
lett. A fig. 1 , che rappresenta la Sezione sulla linea 3. Pianta Tav. XLI , al quale a filo dell' interna parete lett. B vi sar una ferrata fitta , perch la breccia grossa non vi passi ed avr a filo del muro superiore mediante un canale , e contraccanale di pietra , in cui sar posta una cataratta di legno, come alla lett. C nella Tav. XLlll , che chiuda esattamente
XLIII 4 della
affinch
uon
si
perda
1'
acqua
la
quamlo si voglia netabbasser quando deve ^ essere pieno , manovrandolo sul marciapiede lett. D, sul quale mediante la porta lett. E potr praticarsi . Avanti all' anzidetto canale lett. A, vi sar come uo camerino , segnato in pianta Tav. XLI e sezione fig. i della
verocchio con catena di ferro
si
alzer,
Tav. XLIII lett I con porticina lett. L , affinch le cateratte siano meglio guardate e custodite^ per la qual cosa alli vani delle porte lett. L vi saranno li fusti ben forti con catenacci e
i46
serrature solide, affinch
quando accada
li
go dell'acqua aprendosi
tora
,
detti fusli
si
come
lett.
nieylio
si
Tav.
XXXIX
N.
Intorno a questa botte sar bene che siavi come un bosco, perch gli alberi manterranno fresca l'acqua, come potr esserlo per tutto il corso chll'Aquedolto , se sar fuori di terra, e di una altezza che gli alberi [lossano garantirlo dal Sole,
giacch cosa veramente piicevoie di avere nell'estate Tacqua da bere fresca e l'inverno calda, come vediamo nella nostra acqua di Trevi ma questo accade perch percorre in xuia condottura , che quasi sempre nel suo corso di i4 miglia invi vorr per altro l'avvertenza che gli alberi circa sotto terra siano a qualche distanza dalla condottura , affinch le radici non vadano a pregiudicarla , e che la specie degli alberi sia
5 5
sempre verde, acci nell'estate non manchi l'ombra. Volendo spurgare il primo recipiente come alla Sezione della Tciv. XLll. lig. 2 si averanno pronti tre canaloni di legno bene incatramati , e postili ad ognuno delli bocchettoni lett. E da un lato e dall'altro sulla divisione, si far gettar nel secondo recii)iente lett. G, ed aperta la cataratta l' acqua
vascone che potr nettarsi , lavar la breccia fatto questo e lasciata apere farvi quelle diligenze necessarie cataratta, 1' acqua continuer a sortire, e lascer asciutta la te le altre due alzando egualmente in quelle le Goditore per nettarle , e togliere dalle brecciate quella terra , e limo , che potesse aver lasciato 1' acqua proveniente dalle sorgenti Dall'ultimo o sia terzo recipiente ander l'acqua nell'Arester, asciutto
il
:
lett.
M,
e nell'
imbocco
al
primo
incastro vi sar un telaio di ferro con una ramata di maglia di 4 , che impedir d' introdursi nell'Aquedotto qualche cosa caduta dalle finestre o altro proveniente dalle condutture anteriori ; ovvero per impedire 1 ingresso a qualche pesce , o ciriole che sogliono nascere e ben nutrirsi in questi ricettacoli, e che passando quindi nell'Aquedotto vanno a danneggiare ed ostruire le subalterne condutture. Di queste ra-
mate
se
ne avranno
in
affinch
dovendone
147
una o per nettarla o per risarcirla possa esservene pronta un'altra da collocarsi in altro canale vicino a quello, come alla Tav. X.LI lett. N, prima di levare quella che esiste. Se si dovr traversare una pianura l'aquedotto, che partir dalla botte principale per andare al luogo dove deve fare la sua figura saia arcuato e se poco elevato dalla campagna secondo porter il livello poco pi o poco uieno sar come alla Tav. XLIV. flg. 1. che rappresenta il piano ilella campagna lett. A, e l'aquedotto lett. B con un proporzionato pendio , che potr regolarsi con dargliene per ogni cento palmi un palmo, o anche due terzi di palmo. Se la pianura sar senza ostacoli potr farsi il fabbricato dell'aquedotto in linea retta, nel qual caso perder meno di pendo e l'opera sar tanto pi economica , perch pi corta. Se la campagna sar irregolare come alla fig. 2 lelt. C s procurer farlo tortuoso cercando il locale meno incomoflo per non essere obbligato di far l'aquedotto nelle viscere dei promontori e nelle pietre, divenendo di troppa spesa ed incomodo , ma qualora non potesse risparmiarsi , si far come alla lett. per le vallate, ed alla lett. E per gli trafori, che se sar una terra mobile si far un taglio aperto , livellando quel tratto di conduttura bene a dovei'e e fatto il fabbricato si torner a riempire, costruendovi uno o pi sfiatatori , o siano bottini, come alla lett. F, che servono per le visite e per facilitare i lavori de' riattamenti , che in progresso vanno ad
levar
;;
essere necessarj
Questi bottini saranno costruiti e copei'ti come quelli lett. L. Se poi s' incontrasse nella Tav. , un terreno duro, o tufo, si far un traforo, e di mano in mano si costruir il masso, le sponde e la volta, praticando anche in questo caso li detti bottini , che serviranno per prendere aria a chi eseguir il lavoro , e per eslran'e i prodotti
delle chiaviche
XL
dei tagli
scalpello
incontrasse della pietra dura si caver a furia di vano dell'aquedotto per estensione che abbisogTia facendovi un semplice coccio pisto , se pure occorrer per chiudere qualche vena o vacuo della pietra medesima, affinch
Se poi
il
s'
l)assandovi l'acqua
non
si
1A8
bottini saranno necessarj , e dovendone fare pi d' tranno essere distanti fra loro duecento palmi incirca
li
uno po-
Se stradafacendo s' incontrassero delie valli e nionlagne altissime non si potr arrestare il lavoro, ma si attraverseranno nei luoghi meno profondi , come alla fig. 3 supponendo
la superficie
del terreno
come
alla lett.
la
livella/ione
aquedotto alla lett. G , dove si dovr fare nel maggior tratto e profondit un aquedotto di due o tre ordini di arcate, una sopra l'altra, gli si dar un piede proporzionato all'altezza, ed al materiale che si adopra, come alla lett. H, e meno elevati, come nel tratto lett. I, e finalmente i trafori operazioni tutte cui non bisogna o cavi nei tratti lett. che una esatta livellazione, ed il poter disporre di somme grandi di denaro. Alla fig, A di questa Tavola viene segnata la pianta delretta, e l' aquedotto sostenuto da pilastri supposto in linea nella fig. 5 la sezione del medesimo aquedotto in proporzione maggiore , essendo comune a tutte le accennate ipotesi , poich questo canale dovr sempre avere un pavimento concavo nel mezzo affinch l'acqua vi scorra meglio, e questo sar o di lastre di pietra ben connesse , o di mattoni con buon coccio pisto sotto; e le pareti siano o di pietra, o di mattone che sarebbe meglio, avranno l'intonaco di coccio pisto, lavorato ad uso di arte, come si dir a suo luogo; la volta sar bene incollata, sulla quale al tratto di trenta o quaranta canne vi sar un chiusino di pietra iutelarato con maglia sopra di ferro per poterlo aprire , ovvero una porticina per quando abbiano da farvisi le visite, e li lavori di risarcimento, poich percorrendo nell' aquedotto si abbia aria e lume naturale ogni tanto tempo, serviranno ancora per introdurvisi tanto gli uomini che i materiali Se nel corso dell' aquedotto volesse farvisi qualche altro purgatorio ossia botte secondaria, sempre che non pregiudichi alla pendezza e livello dell'acqua, potr farsi, giacch quando 1' acqua deve servire per nudrimento di una citt , o di una qualche popolazione, non saranno mai troppe le cautele ed i lavori per i>enderla sempre pi pura e salubre; e tali botti secondarie possono ancora servire per una qualche
dell'
149
divisione; ma allora chiamasi botte di divisione. Questa specie di botte si suol fare, quando vi siano da line tali divisioni nel luogo, ove queste separazioni accomodino di averle al pi vicino possibile. Caderi tutto il corpo dell'acqua nel ricettacolo,
lett.
come
divider tutto dell'acqua per esempio in tre, formandovi li tre reil corpo cipienti C. D. E iig-. 1 , nelli quali vi passer dal primo ridal quale mediante
si
A,
un muro
che avranno ciascheduno queste asole al piano basso dei ridei ricettacoli secondar] cettacoli saranno di pietra , posti un palmo circa pi alti del
cettacolo
lett.
per
le asole lett.
;
fondo del ricettacolo A e degli altri lett. C. D. E, affinch qualche deposizione non ne alteri la periferia; dovranno essere posti egualmente a livello fra loro, perfetissimamente eguali F uno all' altro , se P acqua dovesse essere divisa in porzioni eguali Se poi dovesse dividersi in porzioni disuguali saranno i detti fori di varie grandezze , ed in proporzione flella voluta divisione , avvertendo sempre che il peso dell' acqua lett. G sia sempre superiore del di sopra delf apertura lett. H per lo meno due palmi, acci abbia il peso e quiete di bene orizzontarsi nel detto recipiente lett. A. La divisione proporzionata sar cos; sia per esempio da dividersi il corpo totale dell'acqua in tre perzioui; una che ne debba avere quattro sedicesime parti, altra cin([ue, c<l alla sette. Si divider una linea in sedici parti eguali , come alla fig. 3 lett. I, fatta la qnal divisione nelle tre lastre di marmo si faranno colla massima esattezza tre aperture, come
.
alla
lett.
L;
medesima altezza,
e larghe cia-
muro
per questi fori, e risommando nei ricettacoli particolari lettera C. D. E, ciascheduno avr proporzionatamente la sua tangente negli aquedotti, o canali lett. M. N. O. ai quali mediante due incastri vi si collocheranno due ramate, intelarate di ferro, come allu lett. P, una che sar di maglia di circa di maglia un ventiquattresimo di grandezza, ed altra lelt. ancor pi piccola, per evitare che nell'acqua e nelle condotture particolari progressive vi passino corpi estranei e galleggianti , a pregiudizio della nettezza e dei condotti
150
Questi incastri serviranno ancora per chiudere con caquei canali particolarmente se occorresse di fa ivi qualche lavorazione, o spurgo, come suole accadere in questa sorte di oggetti ed allora il ripurgo di questo canale cader nel controcanale lett. R fig. 1 , che mediante un bocchettone lett. S, sgorgher esternamente o per la campagna in qualche chiavica. Possono l'arsi ancora queste divisioni col fare in una lastra di marmo o di piombo tanti buchi, come alla figur. A quante sono le parti che possono spettare alle accennate divisioni ; onde supposto anche in questo caso il suddetto ragguaglio , potranno assegnarsi ad uno quattro fori , ad altro cinque, e finalmente all'altro sette ponendo le due divisioni inierne, che divide il vano in tre spazj , come alla lett. T, nelle relative distanze; tali fori dovranno essere tanto grandi che possa la massa gejierale dell'acqua non essere trattenuta per la piccolezza dei fori medesimi e rigorgitare nell' aquetaratta di legno
5 5
ctotto
medesimo
e nel
la
muro
divisorio
lett.
della fig.
1.
troppo grandezza non pregiudica alla divisione, subito che questa sotto al pelo delf acqua, e che generale a tutte le spartizioni , in modo che va ad orizzontarsi naturalmente, dovendo da questi risalire nei canali che sono livellati all'altezza del pelo dell'acqua in R, e ri[etute le larghezze in proporzione dei riparti accennati. Poich siamo a parlare tlei riparti , e che si dimostrato il modo sicuro di dividere la massa generale dell'acqua, che sar somministrata da due o pi sorgenti, allacciate in una sola botte, corno si dimostra alla Tav. XXXIX, giover sapere, anzi della massima necessit conoscere il vero quantitativo dell'acqua, che si avr da disporre per le succesive divisioni, per le concessioni, per li contratti , e per regolare la contabilit, che obbligher per la sorveglianza, e calcolo di questo ramo. Posto che si abbia una di queste terze parti di sopra accennate sulla minore cio di cpiella delle quattro parti \()i;IIa farsi l'esperienza, che sar ancora di regola e di norma (Ielle .iltre, si fai nel seguente modo. Si avr un cassone chiamato staza , e potr essere coi
avvertendo che
151
legno, benssimo incatramato, o di bandne di ferro, o altro metallo, tanto grande che possa contenere a occhio l'acqua del recipiente lett. E della Tav. XLY, che fatta cadere nel sopravanzo lett. R , e sboccando intieramente dal bocchettone lett. S. V. mediante un canale d legno o altro lett. A della Tav. XLVl. fig. 1 s far cadere nel detto cassettone, come in pianta e sezione fig. 2 leit. B, badanilo che non resti perdiita, o scoli in altra parte, perch in tal caso non sarebbe giusta la misura. Questo cassettone avr la sua armatura di ferro, e fatto in modo che il peso dell'acqua non alteri il suo livello e forma, circa la met, ed a piacere avr un tramezzo di bandone, o di tavola ben fermo senza figure, come alla lett. C, e che sia staccato dal fondo due o tre once, pel quale vano rimontando l'acqua sar nella sua massima quiete, e senza ondeggiamento, che ne altererebbe la sua forza. Nella parte superiore circa due o tre oncic del bordo si far una linea ben marcata, come alla lett. fig. 2; e sotto questa un palmo ed un' oncia precisamente , s far altra lnea parallela esattamente a questa, come alla lett. E, al livello della quale s faranno varj fori rotondi che vadano a formar le tangente ad ognuno come alla lett. F fig. 4. Questi fori saranno posti lungo questa linea gradatamente uno appresso all'altro , dove s saranno fermate esternamente altrettante vere con viti e cannelli con madreviti che a quelli fori corrispondono
stillilo d
posti
tera
potersi cos invitarle e svitarle all' opportunit. Questi cannelli lett. saranno di ottone lunghi palmo uno
come H, da
alla fig.
1.
lett.
G,
e fatti
come
e un'oncia, levati li quali avranno a ciascheduno l coperchini pur d ottone a vite, come alla lett. I, affinch invitati in luogo dei detti cannelli, l'acqua non vi passi. I diametri d queste viere e rispettivi cannelli avranno il pi piccolo un'ottava di oncia, come alla lett. M. fig. 4; poi vi sar quello di un quarto, indi d mezz'oncia, di un^ oncia, di due, di tre ec. , e potranno giungere d mano in mano alla libra, due, tre, quattro ec. disposti come in pianta fig\ 1 lett. e in sezione fig. 2. lett. O. Avendo tutto in pronto si collocher sopra un piano
152
legname o di muro la detta staza, osservando per col massimo scrupolo die la linea lett. F fig. 4, tangente di tulli i fori sia in un perlettissimo livello, ed una vera orizzontale stabile, che il peso ed altrito dell'acqua non possa allerare. Ci fatto si far calar l'acqua mediante il canale lett. A nel primo ricettacolo lett. B , la (juale passando nel vano sotlo la divisione lett. C risomrnerli nell' altro spazio lett. G, ed aperti tutti li fori, o siano fstole lett. O sgorgher da quelle intieramente, il che accadendo si anderanno chiudendo di mano in mano quelle maggiori , lasciandone
stabile di
della
mantenersi sempre senza calare e senza debordare dalla staza, poich sar quello il peso giusto , che dovr avere ogni fistola. Assicuratosi di questa operazione, siccome ogni fstola, ossia cannello, sar di fuori contrasegnato del suo diametro di oncia, di pii oncie, di libra, di quante ec. cos si noteranno tutte quelle quantit, e sommate insieme si verr nella vera cognizione del quantitativo dell'acqua che dar quella proporzione dalla quale potri proporzionatamenle conoscersi delle altre come per esempio, se queste quattro porzioni del totale daranno venti libre ^ le cinque ne daranno venticinque e le sette trentacinque , e cosi in proporzione relativamente sempre alla prima prova di esperimento. In Roma si dice la misura dell' acqua Oncia , Libra ec. perch prende relazione il foro di oncia dal diametro di una palla di piombo di questo peso , e quindi cos nella libra , e delle frazioni; ed ecco perch le fstole si hanno di periferia rotonda in luogo di quadra, come costumavano gli antichi, e costumano ancora altre nazioni; ed altre misurando col tempo di un minuto secondo , quanta acqua da una fontana, pagando quella In proporzione di questo prodotto. Dar qui una modula dei diametri che in Roma sono praticati dai nostri stagnari, e dall'uso; e poi ragioneremo
5
D, dove dovr
dei disordini dei fori rotondi, non meno dei rettangoli. Nella Tav. XLVII. e XLVIII. sono riportati i diametri delle varie fistole, che danno l'oncia, la quarta, l'ottava,
153
parlando sempre di Roma) che trattandosi dell'acqua vergine, detta ancora di Trevi perch in quest' aquedotto oltre F acqua che viene dalla sorgente niun' altra acqua vi si riunisce, l'oncia conosciuta per oncia, e si valuta ragguagliatamente cinquecento scudi l' oncia Questa salubre acqua fu la prima volta condottala in Roma da jMarco Agrippa non tanto per uso delle sue Terme, che da varj anni prima di gi n'erano proviste quanto per benefizio della popolazione che si andava molto accrescendo nel Campo Marzo. Siccome quest'acqua percorre quasi sempre sotto terra, la sua condottura si conservata quasi sempre Il Pontefice Pio IV la ristaur e ricondusse a grandissimo comodo e vantaggio della citili di Roma , usandovi ancora per le critiche cricostanze dei tempi pochissima cura. Trattandosi poi dell'acqua Felice, che presa da sorgenti e da scoli di monti verso la terra detta la Colonna, lontana circa 18 miglia da Roma, con un tortuosissimo Aquedotto , porzione sotto terra , e la massima porzione sopra terra , l' oncia s' intende sempre che sia mezza oncia , onde il diametro della fistola di un' oncia quello di mezza oncia ed il prezzo di scudi trecento Quest' acqua quella che fece rintracciare Sisto V, e condurre con nuovi aquedotti ed in parte servendosi degli anticlii della Claudia , e feccia comparire nel Fontanone detto di Termini , per dare l' acqua perenne al Rione dei Monti , ed a tutta la parte alta di Roma dove quella di Trevi non poteva salire Lo stesso dicasi rapporto alla misura dell'acqua Paola, la quale presa dal Lago di Bi'acciano, mediante un aquedotto parte sotto terra e parte sopra terra. Anche questo aquedotto fu fatto da Trajano , e 1' acqua si chiamava Sabatina, perch il lago da cui fu presa si chiamava Sabazio. Quest' aquedotto dal Papa Paolo V. risarcito , aumentato fu condotto a fare la prima mostra nel gran fontanone , dallo stesso Pontefice costruito sul Gianicolo e con quell' acqua diede un comodo s necessario alla parte di Roma del Trala
stevere, di
Borgo
ec.
si calcola colla misura come quella Felice, cio' che la mezz'oncia cojisiderata per un'oncia, ed il prezzo di questa mezz'oncia valutato scudi trecento.
Anche
quest' acqua
154
a trattare delle fstole ossia della variet delle cio delle circolari, che comunemente si costuforme loro, mano in Roma, e delle quadrate come si usavano e si usano ancora in varj paesi, ecco dove il divario. Ognun sa
Venendo
che un palmo quadrato contiene 144 oncie pure quadrate, ed il palmo circolare contiene anch'esso 144 oncie circolari, perch le superficie de' circoli sono fra loi-o eguali ai quadrati dei loro diametri. Ma in realfa il palmo quadrato sempre pi grande del palmo circolare, per la ragione dei quattro angoli che questo non ha; ed perci che essendo il quadrato al circolo, come 14 a 11, ne risulta che il pal-
mo
1 1
3 e due sessantesimi
Se dunque
.
si
trattasse a oncie
quadrate non
vi
sareb-
bero le frazioni quasi incalcolabili, ed i particolari vi guadagnerebbero Ecco poi dove nasce l'altra disuguaglianza negli oreficj di forma circolare. Si osservi la Tav. XLVIII fg. 1 , sinch l'acqua sar al suo livello sopra la base dei fori palmo uno
e
la
le fistole
tireranno
di
un'oncia abbia
dell' altra di oncie sei , verr questa mancanza di peso eguale compensato dal tiro pi facile della fistola di oncie sei, da quella di oncie una.
maggior carico
Il male sari quando l' acqua non fosse sempre costante nel suo quantitativo, come bene spesso accade, e che calando fino alla linea B, quella che gode la sola oncia avrebbe la sua porzione totale, e gli altri oreficj, chi due terzi, chi
la
meta, e chi un terzo; peggio sarebbe se calasse ancora pi come alla linea G, perch maggior divario vi sareblje in proporzione fra loro; onde con i fori circolari in qualunque modo si stabiliscano , questo disordine costante Se al contrario questi fori si facessero quadrati, pure in mancanza di porzione d' acqua sarebbe sproporzionato il risultato delle porzioni disuguali fra loro, onde perch in ogni tempo, ciascheduna porzione avesse il pieno quantitativo ad acque abbondanti, cio cho si mantenesse al livello del palmo uno e mezzo sopra le fistole, come alla fig. 2 lett. D, che queste avessero la posizione e forma, come si disegnato
155
alla lett.
alla lett.
sin circa
la-
ciascheduna avrebbe propormet zionatamente la sua tangente, giacch si vede a colpo d'occhio, che la fstola supposta di oncie sei , avrebbe la met del suo giusto avere, come la met avrebbe la pi piccola di un'ottava; e cos se l'acqua calasse ancora alla linea G, poco pi sopra la linea delle basi di tutte le fstole In questo caso per bisognerebbe avere l' avvertenza di tener lontane le fistole piccole dalle grandi , perch sebbene tutte a
dell' altezza delle llstole
.
pure
il
tiro del
sorbirebbe qualche cosa a quella del vano minore; segnatamente se ad una fstola di sei o pi oncie ve ne fosse accanto una di un'ottava di oncia; a queslo difetto si ripara appunto coir allontanare la posizione Questa misura, di cui abbiamo parlato non relativa soltanto per la staza colla quale si misura un corpo di acqua, ma pi che mai da notarsi per quelle fstole che si appongono nel corso di un aquedotto, di una cassetta regolatrice , e simili dalle quali costantemente si prende quella porzione di acqua che si contratta. Nei nostri aquedotti abbiamo moltissimi disordini per la cattiva e forse dolosa posizione delle fstole, -giacch in luogo di essere tutte perfettamente ad un livello fra loro costante , ad una determinata misura, come sarebbe di giusto, di un palmo e un' oncia sotto al pelo ordinario dell' acqua, ve ne sono di quelle che stanno vicine al fondo ed altre su in modo che le basse bee gi come alla fg. 1 alla lett. vono col grave peso assai pi del dovere , e quelle a for d'acqua, se l'acqua manca alcun poco, o non assorbiscono nulla, ovvero assai meno di quanto sareblie di giusto. Volendo misurar 1' acqua che porta un ruscello , una forma, e simile; baster fare un riparo al suo corso, affnch si alzi un poco, tanto che possa versare in una staza, ossia cassetta da misura, e mediante la prova dei tubi, pi o meno secondo il quantitativo dell' accjua, se ne rinverr il peso. Cos potr farsi di una tromba, e di qualunque gettito perenne.
156
Presa V acqua dalla massa di un' aquedotto , o da una botte, o ultimo serbalojo , da dove si dirama per la citt, per le fontane, giardini ec. e supposto che la fistola sia di oncie sei, come alla lig. 3 leti. 1 bisogner a questa unirvi il condotto di piombo, o di altra materia, come alla lett. L il qual condotto dovr avvertirsi , che sia sempre di un diametro molto maggiore di quello della fistola , acci F acqua s' introduca e vi scorra pi facilmente giacche se sortendo ,
dalla fistola, lunga
sempre un palmo
mezzo, trovasse un
condotto di diametro eguale o poco maggiore rigui'giterebbe e non si avrebbe il quantitativo reale. Altra maniera ancora pi vantaggiosa e chiara quella di formare avanti alla fistola un bottino cerne alla fig. 4^ nel eguale con libert getti la fstola l'acc[ua, come alla lett. ed al fondo cenasi del bottino vi sia F imbocco del condotto, che deve tramandarla ove si vuole , come alla lett. N 5 potendosi collocare avanti all'imbocco sudetto, una ramata ben fitta a guisa di cipolla , per impedire d' introdursi nel condotto cosa alcuna, in pregiudizio della condottura medesima. Sopra questo bottino vi sar il telaro di pietra con suo chiusino, come alla lett. O, fermato con serratura e chiave, perch le fistole si devono tenere per tutti i rapporti con
somma
gelosia e custodia
altro
dispendioso e pii facile di trasportar l'acqua dalla sorgente al luogo dove bisogna averla, sia lontano miglia e miglia, o vicino, e trattandosi sempre di acqua che debba adojjrarsi per bere , onde sia d' uopo che nella condottura non si pregiudichi , dopo le prime cautele avvertite nella prima botte Se rinvenuta una sorgente di buona acqua vorr trasportarsi in citt, o altro luogo dove bisogna, e fatta la livellazione vi sia un sufficiente declivo, per lo meno di un mezzo palmo ogni cento , e che fra li due estremi , cio dalla sorgente o sorgenti riunite al luogo , dove deve fare la sua
figura e servigio, vi fossero
Ecco ancora
modo meno
monti e
vallate,
come
alla
Ta-
vola L. fig. 1 nella quale rappresentata la livellazione con due scale di palmi, come si pratica, affinch le verticali siano sensibili , si potr senza la dispendiosissima maniera degli
157
archi di sopra dimostrata, e spessissime volte messa in pratica 5 trasportarla con condotti di terra , di piomlDO e di ferro.
modo
della condottura di
Supposto che dalla livellazione risulti che la distanza, che dovr percorrere la condottura la pi commoda e regolare , facendole fare qualche tortuosit per evitare scabrosit troppo difficili , sia una distanza di canne 1 1 50 , e che dalla sorgente o castello dove pu avere la sortita nella lett. A al punto dove deve giungere lett. B vi siano di pendenza palmi 80, ne viene che ragguaglier la caduta in ragione di
oncie 8. 6o /is per ogni cento palmi ; caduta pi che sufficiente al bisogno , lo che per altro non mai male Supposto ancora che cjueste sorgenti somministrino un quantitativo di quattro o cinquecento oncie di acqua, il quale richiederebbe un condotto di due e pi palmi di diametro, ed affinch percorresse nella condottura senza punto rigurgitare, sarebbe prudenza di farlo anche maggiore ma siccome una colonna di acqua di questa portata, sarebbe di un peso enorme, e per conseguenza di un urto smisurato, converr dividere questo corpo in tre o quattro condotti, perch cos diviso il peso e la forza si render pi facile e sicuro il lavoro. Vitruvio nel libro Vili al capitolo VII tratta di questa
^
maniera di condur 1' acqua , ma non abbiamo in Roma esempj antichi, almeno grandiosi, che ne dimostrino una traccia. Lo stesso Vitruvio vuole che nella condottura di questo sistema , siano i condotti di terra cotta, o di piombo, si facciano dei castelli nelle alture , e degli sfiatatori nei bassi pe' quali si sprigioni l'aria, che l'acqua scendendo nei tubi suole sempre portar con se; e che poi nei tratti dei condotti ascendenti produrrebbe delle forzature incalcolabili , ed arresterebbe di tratto in tratto il libero corso dell' acqua Il suo ragionamento giusto, ed quello che si pratica nelle condotture particolari delle nostre fontane , e di quelle di tutti paesi, dove l'acqua condottata cammina in (u])i , discendenti, piani, ed ascendenti, e qui ne dar un saggio di
.
come deve
essere.
158
Parlando dunque dell' esempio della Tav. L. fig. 1 nei due bassi punii leti. G vi sarajino i;li slalatori, atti ad espelSaranno questi come una lere l' aria raccolta nei condotti torre col condotto interno, e che termina con un pezzo di condotto di piombo, colla cima rivoltata in gi, affinch non
.
vi cada dentro cosa alcuna , che il vento o i volatili potessero portarvi, e sar come alla iig. 2 lett. C, dimostrato in sezioin pianta. ne, e lett. l condotti in quest' esempio sono fissati a tre fila di quelli della Maddalena; hanno questi il diametro di palmo uno, e due oncie circa, diametro sufficiente a portare circa le trecento oncie d'acqua, onde pel quantitativo di centocinquanta oncie di acqua vanno bene poich, oltre il quantitativo reale dell'acqua bisogna aumentare lo spazio affinch nel condotto col naturale attrito non si ritardi e minori nel corso il quantitativo; r^ale tlelF acqua, bisogna aumentarle lo spazio, affinch nel cotKlotto -col natur^ile attrito -nosi- ri tardi e minofi nel- corso il-quantitativa; e poi bisogna valutarci ancora la disposizione e tartaro, che pi o meno fanno le acque e lasciano nei condotti . La posizione de' condotti saranno come alla sezione fig. 3. dove coli' apposita scala di palmi viene regolato il masso, tanto sotto che intorno a detti condot(,i, che dovr reggere allo sforzo dell' acqua , che fa tanto
liei
bassi
,
dotti
te
le
quanto nelle discese e salite de' medesimi conquali bisogna avvertire di combinare assolutamensi
senza alcun angolo, ma dolcemente scenda osserva alla fig. 1 lett. E giacch ogni gomito e voltata in angolo un poco sensibile formerebbe un ostacolo e ritardo al corso libero che deve avere l'acqua ivi Gli sfiatatori lett. F nella fig. 2 potranno essere introdotta di bastardoni , e nella unione dei condotti con i bastardoni
assai
dolci,
e salga
come
piombo
imbocchino come
,
alla fig.
dove
nelF esempio di questa Tavola potranno esservene due , perch due sono le vallate , per le quali passa la tripla condottura^ e questi nelli due punti
Di questi
sfiatatori
159
le lett. G, dell'altezza non minore della sorgerne giacch se fossero meno alti, F accana da essi lareJjlett. A, be il suo getto. Se questi sfiatatori possono appoggiarsi a qualche fabricato risparmierebbe P codificarli lo stesso sarebbe se potessero sostenersi con armature di legno ec. ma qui per dimostrare un lavoro sta])ile sono supposti costruiti di materiale, come alla detta fiir. 2. e fatti piramidali per mag,gior tortezza ed economia. Come saviamente accenna Vitruvio, che nelle alture di queste sorti di coudotture vi vogliono dei castelli, cos in questo esempio essendo una soltanto l'altura, in c|tiel punto dove e segnata nella fg. 1 la lett. P vi sar un castello ossia bottino, come alla fig. 5, rappresentato in pianta alla lett. I ed in sezione alla lett. L. Sar questo costrutto come un pozzo, coperto a volta, come alla lett. M, e vi sar una porta lett. N, per potervi entrare, osservare, spurgare e farvi quei lavori che potranno occorrere , e visitare se siano necessarj spurghi o altri riattamenti. Questi bottini saranno tanto alti quanto lo richiede la circostanza; poich le bocche dei condotti, o condotto lett. O dovranno stare 1 livello obbligato della condottura generale, e la soglia della porticina lett. dovr stare al piano della campagna alla lett. il; JVegl' imbocchi de' condotti che riprendono il corso, come alla lett. dove si collocheranno con canali le ramate di maglia stretta per impedire d' introdursi de' galleggianti nelle coudotture che possono formare ostruzioni e atturature. Questa specie di condottura certamente economica, a fronte di quelle arcuate, ma vi un solo difetto , che quello della difficolt dei riattamenti , giacch se in qualche, luogo far danno, e che si manifesti esternamente nei masso, non sar al certo poco lavoro di rompere il masso e rinvenirvi la causa, per farvi quei lavori che possono bisognare, e quindi col porvi dei tratti di condotto di piomba benissimo murati, riattivare il corso dell'acqua. Ma la grandissima difficolt s'incontra, quando non venendo l'acqua del gettito della condottura, e non apparisca danno nell'esterno, debbasi rinvenire un tal danno. Bisogna allora ricorrere a dei tasti , ma prima peraltro si faranno gli esperimenti , se a quale
dove sono
160
dei tre o pi condotti siavi questa necessita, ed allora a quel condotto soltanto si procura rinvenirlo per le opportune riparazioni
.
A prevenir questi 'danni che sogliono sempre accadere da lente deposizioni, o da qualche corpo estraneo, che accidentalmente si introdotto nel condotto, si possono fare nelle parti pi basse della condottura o condotture, qualche canale di scarico, come osserverete alla fig. 3. leti. R, facendo fra i condotti di terra un pezzo di robusta condottura di piombo , come alla figur. 4 , che imbocchi con quelli di terra , come alla lett. S , e di sotto abbia un pezzo di condotto con una vite e madrevite di metallo, fatta col suo coperchio come alla lett. T con sua traversa sopra pur di mequale svitandosi lascia venir fuori tutta l'acqua della condottura , la quale porter via seco quelle deposizioni e cose che potessero ostruire o impedire il corso libero dell' acqua , anche a danno della condottura per lo sforzo maggiore che farebbe con tali impedimenti Di questi scarichi se ne pongono ad ognuna delle condotture , ed in twtti i punti pi bassi , come alla lett. G della fig. 1 dove esternamente al masso vi si forma un bottino "con coperchio di pietra , fermato con serratura e chiave, perch sia sicuro il metallo, e non vengano toccate queste parti da persone che nulla avessero che farvi Mediante queste precauzioni sarebbe cosa ben fatta di togliere una volta all'anno l'acqua della botte, e vuotare la condottura lavandola , col darvi e togliere Tacqua tre o quattallo, la
tro volle
adattata
farla
tit
Questa sorte di condottura ascendente e discendente , all' andamento del terreno , pu adottarsi ancora per in piombo , nella c[uale usando , se fosse in quella quanil
accennata,
metodo
di dividerla,
neppure tapta grossezza di masso , e se fosse poca discesa potendo il piombo da se medesimo reggere al peso ed urto della colonna di acqTia, conria
^
Romani
delle condotture di
161
una addosso l'altra benissimo murate con poco masso sotto per fondamento, e poca muratura all' intorno. Tali si sono osservate nella condottura dell' acqua di Trevi , che dopo un lasso di 1 8 secoli circa , pure nella massima parte In luogo di travertino l' hanno praticato ancora reiii^evano nel peperino , che egualmente riescono bene In occasione di
sbucate
1'
. .
recenti riattamenti
si
sono
a questi
sostituiti
piombo
dopo
di aver fatto
prove d
.
nuove invenzioni
nei
condotti di e spese
lavori
di
La
mondo; ma
tutti
i ,
mestieri,
vale
un vecchio lavorante
teorici
che di dieci
puramente
-pi.
sarebbero i condotti di ferro fuso , ma in qualunque caso non sono mai da abbandonarsi gli sfiatatori, pozzi ossiano castelli , e gli scarichi. Sar pure necessario conoscere come si facciano , e come si pratichi nella condottura dei condotti di ferro e di piombo la loro costruzione, come si conosciuto di quelli di terra cotta; di queste due altre specie per si ragioner allorquando si ragioner dei metalli e del modo di lavorarli ec. Passeremo adesso al modo di condurre l' acqua che deve servire soltanto all' uso di muovere macchine , d' irrigare orti e giardini , e per simili altri usi ordinar]
forti, sicuri e salubri
i
Tanto
1G2
ARTICOLO
XXV.
Occorre alle volte di dover trasportare una quantit di acqua da prendersi da qualche lago o da qualche fiume per trasportarsi in qualche grandiosa fabbrica di manifatture, ovvero per irrigare un orto, un gran giardino , o simili altri usi vantaggiosi al commercio ed all' abbellimento di un paese. Quando semplicemente a quest' uso s' intende che la condottura sar aperta, e che per economia di spesa gli si faranno fare de' giri per iscanzare se vi sono le vallate, dove
non
si
pu
far a
tagli
meno
di costruirvi aquedotti
scanzare
egualmente
vistosi per mantenere il suo livello anche qualche promontorio, o monte. Supposto che sia da prendersi 1' acqua da un lago dove ^ia certo che le sorgenti conservino il pelo naturale dell'acqua, anche col toglierli quella parte che si vnole prendere sar'a necessario in quel luogo, che sembrerii pili conveniente e pi commodo, quando non si potesse prendere immediatamente V acqua che sortirli dall' emissario , per la posizione^, per la nettezza e pel miglior fondo , di combinarvi e costruirvi una specie di chiusa e per cautelare l'imbocco dell' a(|uedotto con un regolatore per evitare i danni , che con una iuprovvisa escrescenza potrebbero avvenire alla condottura ed al luogo destinato, come ancora affinch non possano introdurvisi galleggianti, e corpi estranei a pregiudizio della condottura medesima Se poi si avesse da prendere l' acqua da una qualche sorgente o sorgenti, che andassero vaganti per la campagna,
nelle viscere di
il
modo
si
di raccoglierla ed assicurarsi della perennit in tutte le stagioni, e della costanza di quel posto, e dove li deviamenti
non accadere Nella Tav. LI. viene rappresentata alla fig. 1 la pianta di una cliiusa , ossia imbocco di un luiovo canale , per (juantitU determinala di acqua da un lago- e questo quantitativo si supponga che debba essere regolarmente di 300 oncie. Nel luogo, ove sembrer pi opportuno, della sponda del lago.
siano per
163
procurando che sia pi. apportata alla direzione del luogo, ove deve trasportarsi, ci stabilito si faranno due sponde di buona muratura ben fondate come alla lett. A dirette in modo che invitino l'acqua a riportarsi verso la bocca lett. A G avanti la quale si collocher una ferrata di ferro, per impedire d' introdursi dei galleggianti ed oggetti che intercellino il libero accesso all' acqua come egualmente da punta a punta delle sponde lett. A si far una fatta passonata lett. B per impedire agli animali, tronchi e rami d'alberi che vadano ad occupare l'anzidetta ferrata avanti la bocca lett. C. Da queste due ali di muro s' inalzeranno i sostegni d' una volta reale che former il recinto coperto come osserverete alla lett. I lig. 2 dove si collocheranno due cataratte una prossima alla lett. C per chiudere quella bocca in occasione di farvi delle riparazioni alla bocca medesima o al consecutivo canale, ed altra alla lett. E per chiudere il corper lo scarico lett. F all'imbocco del quale vi sar l'altra cataratta per chiuderlo ed aprirlo all'ojjportunira per il punto della lett. G, ed alla parte esso dell'acqua e voltarla
terna di questo scarico vi sar collocata altra ferrata di ferro come alla lett. L per impedire F introduzione nella botte da quella parte poich per entrare in questo recinto coperto con volta vi si far una porta con fusto ben ferrato e per la quale s'introdurranno chiuso nel punto della lett. i materiali e l'occorente allorquando bisognasse di farvi dei
lavori e servir egualmente per fare le regolari osservazioni sull'andamento e sulla conservazione del livello dell' acqua, e degli oggetti che la riguardano. In questa tavola segnata in genere, e sulla seguente tavola Lll viene disegnata la Chiusa in maggior proporzione colla scala di palmi per osservarne meglio i rapporti; le lettere iniziali di ciascuno sono comuni colF altra pianta ge-
nerale
to
Il
un palmo
fig.
M
si
pelo naturale del lago come alla lett. della sponda del lago in quella parte lett. JN l'acqua introdotta calere in un declive d' un quinto della sua larghezza
il
164
affinch liri tutta l'acqua che viene introdotta al termine tlella (|ual discesa e consecutivo ripiano vi sar l'anzidetta seconda cataratta lett. E, la quale chiusa ed aperta l' altra lett. rester il nuovo corso del tutto asciutto per praticarvi quei lavori che potraimo occorrere nel suo intiero corso il qual canale lett. fino al suo termine per la lunghezza di canne o miglia dovr sempre scendere alquanto e mantenerlo spurgato e netto, affinch l'acqua non rigurgiti a danno grande di perdere il quantitativo che si preso. Per porre questa servit ad un lago che sempre avr il suo, o suoi proprietarj non sar cosa s facile poich ninno a danno proprio vorr privarsi d'un corpo d' acqua che poalla
lett.
come
non meno
dal
l'oro
anche potrebbe
essergli
dannosa
cine
ed perci che 1' Architetto pratico ed accorto dovr primieramente osservare quaut' acqua scoli nell'emissario, o emissarj che ogni lago deve avere, e veduta questa perdita, ossia evasione d'acqua scandagiier se le proposte 300 oncie d'acqua da prendersi, secondo la nostra ipotesi, possa essere uno smembramento tale da fare restare inoperosa, o alterare 1' andamento delle altre lavorazioni che potessero esservi di sopra accennate e quindi se questo danno fosse reale potr combinarsi con ([uella convenienza che si deve col proprietario, o propriesimili altri vantaggi,
,
campagne, e
tarj , e qualora il proposto smembramento non portasse pregiudizio, combinario sempre in modo che col pagamento
ovvero con un annuo canone venga assicurato in modo che l'affare di diritto, per la parte legale sia ben sistemata con tutte le dovute cautele, giacch a ninno lecito impadronirsi della roba altrui, senza combinare il quanto ed il come con i vero proprietario Questa parte per un Architetto essenzialissima a sapersi ed sempre prudentissimo e lodevole quello, che prima d'edificare cosa alcuna, o cambiarle uso, e forma presistente vicina ed a contatto ad altri proprietarj, s'informi e conosca i diritti che possono appartenere loro, per non impegnare il committente in liti
reale,
.
tanto
165
per l'interesse quanto per
costar
la
i
vita
Se questo lavoro di cui si parla fosse per commissione bisogno del Governo , sar ad esso pi facile di combinare lo potendo aver mezzi d'equit e di giustizia, che qualunque altro particolare non ha in qualunque caso che esso sia. Supposto superato ogni ostacolo sulla propriet, e sull'interesse ^ veniamo ora alla parte che e' incombe dell'esecuzione. In ogni fabricato le prime operazioni sono la scelta del luogo e di questo si gi parlato^ quindi da osservarsi i modi della fondazione della fabrica ed anche di questa parte si veduto in quanti modi possan farsi, onde si adatteranno queste teorie alle circostanze e su questi fondamenti , superati tutti gii ostacoli che l'acqua potrebbe presentare, si verr alla costruzione di nmri e dei lavori di pietra che principalmente consistono nelle bocchette regolatrici , nelli stipiti e soglie delle cataratte, ed altri simili lavori, cjualora non si volesse tutto costruirsi in pietra per fare un lavoro pi solido e durevole come con tanti esempj agli antichi Greci e Romani ci hanno insegnato . In cjuesto caso la pietra principale quella, la quale avr il vano regolare pel quale deve passare il quantitativo delle 300 oncie d'acqua come da prima abbiamo fatto il supposto questa pietra potr essere della grossezza d' un palmo nella quale in mezzo avr il foro che equivale ad una fstola il quale sar o circolare o quadrilungo , che in questo caso sarebbe preferibile. Per avere questo diametro, o dimenzioni si far il rapporto colla regola del tre, dicendo se la fstola di 12 oncie d'acqua delle quali abbiamo gi trattato ha 17 minuti, una di 300 quanti ne dovr avere fatti i soliti moltiplici e divisioni ne viene che il diametro ricercato sar di minuti 22 e tre quarti ossia palmi 3, oncie G minuto 1 e tre quarti. Siccome peraltro fatto questo foro nella anzidetta pietra che dovendo esser posta verticalmente e la parte su])eriore stare sotto al pelo naturale del lago, d'un palmo potrebbe la parte inferiore resLire troppo bassa e vicina alle deposizioni ed interramento che le acque di questa natura soglion fare , per cui pi conveniente e durevole che questa aper-
166
tura sia quadrilunga e posta per traverso, la quale apertura per Lencli d'altra forma deve equivalere a quella della anzidetta superllce. Allora si far la seguente operazione, che
veduto un foro ossia fistola per 300 oncie d' acqua avr il diametro di 22 minuti e tre quarti moltiplicati questi per lo strsso numero daranno UUS'G e un quaito minuti d'area quadrala, e siccome il quadrato al cerchio sta come il 14 ad 1 1 , cos fatta quest' operazione ne verr che la superficie d'un circolo .del diametro d' oncie 22 e tre quarti sar di minati 35228 quadrati la quale potr ridursi attesa la ragione della maggior sicurezza e di un successo pi sicuro nella lunghezza di palmi 4 ossia minuti 240 alto minuti 146 e quattro (juinti ossia palmi 2 oncie 5 minuti 1 e quattro quinti che moltiplicati insieme daranno li sopraccennati 35228: e questa pietra avr indi le dimenzioni come vedete segnato nella Tav. LIl fig. 3 la quale eseguita colla massima esattezza sar posta perfettamente in piano nella parte inferiore che la forma come la soglia e ben verticalmente murata con rogito di Notajo e con tutte le formalit e cautele necessarie per non incontrare momentanee e future questioni e liti fra i contraenti. Dovr egualmente avvertirsi che il piano di sopra della bocca ossia apertura resti, un palmo sotto il pelo ordinario del lago, perch abbia costantemente il peso necessario, come osserverete alla fig. 2 di questa tavola lett. avanti alla qual bocca vi sar una ferrata di ferro posta per canale per comodo di pulirla, per riattarla e farvi quelle osservazioni che esiger il locale durante il suo esercizio, questa ferrata come ognun vede della massima necessit per impedire l'ingresso a corpi estranei, che dal lago pos-
sono esservene in quantit ed ostruire cos l'imbocco e consecutivo canale. Entrata in questa guisa l' acqua nel!' accennato foro percorrer al canale, dove a poca distanza vi sar collocata una caditora tli legno da alzarsi ed abbassarsi mediante una catena di ferro raccommandata ad un grosso verocchio da manovrarsi colle respettive manovelle che per migliore intelli-
genza dimostro in proporzione maggiore nella Tav. LUI; questa caditora rester sempre alzata, quando l'acqua dovr
167
andare al suo destino e s abbasser in occasione di dover lare qualche lavoro nella botte o canale che resta entro la medesima come alla lett. O Tav. LI! fig. 2. Altra similissima caditora sar posta al termine del canale nella stessa botte alla lett. E , la quale servir per chiudere soltanto il passo all'acqua nell'andamento del canale fuori la botte medesima alzando 1' altra caditora alla sponda mandando l'acqua per una forma apposta tamente fatta lett. come osserverete alla lett. F ed alla sortila del gran canale,
si
collocher altra
ferrata
men
forte
dell'anzidetta,
ben
murata come alla lett. L tanto che impedisca l'accesso nelta botte, poich questo lo avr unicamente munito con buon fusto ferrato, dove la porta segnata lett. H. Estratto in questa regolarit un corpo d'acqua da un lago o da un fiume o da una sorgente, o da simili altre scaturigini, si condurr al luogo destinato con una forma ossia fosso per la campagna o per una forma fabricata, giacch una condottura come questa scoperta se scende non pu risalire, ed perci che bisogna costantemente conservarle quel piano o livello che sar di bisogno, e siccome strada facendo, e segnatamente nei tempi di pioggia non potr fare a
gianti
tra
meno
galleg-
cos prima che giunga a muovere qualche ruota o al, macchina, per la quale quest'acqua sar stata trasportata dovr farsi cadere in un ricettacolo ossia purgatorio, nel eguale mediante delle ferrate e ramate per depositare in questo modo quelli oggetti che potrebbero pi dell' acciua torbida pregiudicare la machina o machine se a questa fosse stata diretta, avvertendo ancora che in c[ualunrue modo dovr aversi cura delle forme e fosse, aillnch si conservino col loro fondo come furono costruite , giacch Tacqua di questa natura deponendo dove pi dove meno gli alzerebl)ero il letto, e coi rigurgiti se ne perderebbe nel suo cammino Con moltissima facilit e con molto minor dispendio si pu prendere un corpo d'acqua da un lago, da un fiume mediante una semplice apertura corredata con una ben murata e stabile soglia* di marmo fra due pilastri che determinino la grandezza dell' imbocco , dove coi suoi canali pur di
1G8
nianno immedesimati in detti pilastri , vi sia una cataratta da tenersi alzala quando si voglia aver l'acqua, ma questa sorte di proviste sono sempre incerte e soggette ad alterazioni 5 il solo vento a favore o disfavore delF imbocco sopraccenato basta per alterarne sensibilmente il quantitativo, come sono e si vedono ocularmente tutti i fossi e marrane che a campo aperto portano acqua , ed allora perde il nome di condottura e prende quello d' uno scarico sul eventualit del pi e del meno, secondo viene somministrata dalla sua origine
sino
al line.
La
caditora
si
all'
occorrenza il corso dell'acqua in occasione di rotture negli argini, o di riattamenti che possono occorrere nella forma naturale o artificiale che serpeggier nel piano o poco sotto o poco sopra nella Campagna
:
Prima
non
sa-
r male che ci
si
costruischino
adattano nei luoghi e dove si vuol chiudere un canale una chiavica o qualunque altro corso d'acqua come abbiamo osservato doversi praticare nei lavori sopraccennati Nella Tav. LUI ho disegnata la costruzione d'una di queste di mediocre grandezza come le pi usitate ove sono indicate la soglia i pilastri e suo muro di guardia con il verocchio che deve alzare ed abbassare la cataratta mediante una catena di ferro che lega e sostiene con la sua ferratura alla fig. 1 di questa tavola segnata la pianta dove alla lett. A sono notati li stipiti di marmo, o altra pietra forte che dar il paese nelle quali vi saranno scolpiti i canali lett. B che sostengono la cataratta e vi percorrer con una mediocre esattezza, non solo questo canale sar nella soglia ma vi sar ancora nelli stipiti come osserverete nella sezione fig. 2 lett. C Tanto la soglie che li stipili saranno murati con muro di buon comento lett. al quale saranno raccommandati con branche di ferro nelle testi superiori fig. 6 lett. coi perni nell'inferiore posamento come osserverete nella medesima fig. lett. F , se questi stipiti per la circostanza della localit dovessero essere di due o pi pezzi per la loro altezza si praticheranno
le caditore ordinarie, le quali
169
medesime cautele, affinch nell'urto ed agimeuLo della caditora non si scompagnino. Aella testa superiore come alla fig. 2 lett. G vi sar il canale nel quale poin ogni
pezzo
le
fig.
lett.
II.
Questo verocchio dovendo stare esposto al rigore delle stagioni cio al sole ed alle pioggie dovr' essere scelto del legname migliore e per poti' qui in Roma adoprarsi l'olmo come il pi adattato alla circostanza la sua forma sar come osserverete alla fig. 5 e di quelle dimenzioni che richieder
bisogno e come meglio dalFArchitetto sar giudicato suficente. In quell'esempio avrebbe di lunghezza palmi 5 non compresi i due assi nelle teste il diametro sarebbe di palmo 1 e mezzo i due assi sarebbero lunghi oncie 9 l' uno di diametro oncie 9 avranno questi i cerchi di ferro nelP estremit come alla lett. 1 ed altri due all' estremit del verocchio incassati quanto la loro grossezza, alllnch restino al piano fermati con chiodi come disegnato alla lett. L nel mezzo del verocchio vi sar conficcato un rampone coalla quale sar raccommandata la catena di me alla lett. colla quale si alzer ed abbasser la cataratta, girando ferro il verocchio mediante le manovelle di legno, o li due pali di ferro da porsi nei quattro buchi lett. posti alternativamente fra loro e quando si vorr tenere alzata la caditora o tutta o in parte sopra di una traversa appostatamente situata sopra due grappe di ferro impiombate negli anzidetti stipiti come alla lett. O fig. 2 e 5 La caditora sar composta di tavoloni d'olmo di tre grosil
M N
sezze una chiodata sopra l'altra, il tavolone principale sar composto di pili pezzi con la vena in piedi come alla fig. 6 della grossezza di oncie 4 supposta la caditora di una larghezza di palmi 5 e alta palmi 7 sopra questi tavoloni si fermeranno con chiodi tanto da una parte che dalf altra, altre tavole pure d' olmo grosso oncie 3 poste a traverso come osserverete alla detta figura lett. P e queste a tutta l'altezza; i chiodi dovranno essere passatori cio che prendano tutte le tre grossezze e ribattuti nella parte opposta in modo che le tre grossezze vengano a formare come un sol pezzo il tavolone di mezzo rester all'intorno scoperto in oncie 3, che for-
no
battente da una parte e dall' altra ove deve percorrere nel canale degli stipiti e soglia lett. fg. 1 e 2 e nella soglia lett. G come osserverete alla fg. 5 ove viene rappreil
mera
sentata questa
machina in prospettiva Questa cataratta cosi composta avr un rampone di ferro come alla lig. 4 con le code da una parte e dall' altra il
quale a guisa di stafTone avr oltre i chiodi le cavicchie passatore con dado a vite, allinch stringa e sia ben immedesimata questa ferratura al tavolone soggetto all'acqua al sole ed ai continui attriti come osserverete alla sudetta figura lett.
primo anello d'una grossa catena di ferro che raccommandato altro anello al rampone lett. del verocchio coi pali di ferro si alzer ed abbasser all' oppurtunit come si vede alla fg. 5
al
lett.
rampone
vi sar
attaccato
il
Se questa chiusa sar sopra un canale alto dal piano della campagna, vi si far una parte di tavolini di Quercia, o altro legname a quella altezza che sia necessaria per manovrare il verocchio, che avr una catena lunga per giungere alla caditora bastando questo ponte averla da una sola parte. Se la chiusa, ossia caditora sar di una minore grandezza sar minore la grossezza dei tavolini e tutto sar proporzionato al bisogno. Dissi di disegnarvi in proporzione intelligibile la costruzione delle nostre fstole che il Tribunale dell'acqua allorquando si acquista quella quantit d'acqua che si contratta con ttute le formalit legali ai condotti e forme dell'acqua, che gli aj)partengono , onde allaTav. LXIV osserverete disegnata una di
queste
sia di
-fstole
la
e oncie
alla fg.
1
1
la
loro costruzione
,
qualunque calibro
come
di detta tavola
non
variando tra loro che la dimenzione del foro , adatti sempre a quei calibri dei quali si gi parlato nella fg. 2 viene disegnata la forma delle due teste dove viene impresso il bollo della R. C. A. come alla lett. A non meno che lateralmente come alla lett. B da un lato vengano limate per formarvi due faccie esternamente come osserverete alla lett. C ed in questo viene impresso con lettere a pulzione il nome di Mons. Presidente dell' acqua protempore l' anno in cui fu posta la fistola medesi5
171
ma
ed
alle volte
il
nome
il
tutto viene
registrato con alto notariale della posizione se la fstola si appone ad una forma di materiale si far con diligenza esternamente con buona martellina o scalpello con poco di cavo nella grossezza della sponda tantoch resti circa mezzo palmo di muro e quindi con grosso trivello se la fistola sar piccola si far intieramsnte il loro proporzionato alla medesima e quindi con sollecitudine si collocher la fistola fermata e stuccata per fermare 1' acqua collo stucco detto da stagnaro e stoppa, il quale stucco e composto di calce bianca liquefatta col sevo al fuoco, e quindi con calce passata, e scaglie di mattoni si far la muratura stabilmente riempiendo il cavo fatto nella sponda anzidetta, da avvertirsi con molta attenzione che nel collocare tali fistole dovr aversi l'avver-
tenza che la loro posizione sia esattamente orizzontale sotto al pelo dell'acqua naturale della forma di un palmo ed un oncia e non meno che nel corso dell' acqua della forma , essa non forma che due angoli Setti e che esternamente sia intaccata con lima e scalpello all'intorno, acci la muratura e stuccatura suddetta gii sia immedesimata come osserverete alla lett. D; se tali fistole fossero d'un diametro di libbra, allora sar d'uopo levar l'acqua dalla forma per aver tempo e commodo maggiore di ben collocarle coli' accennate avvertenze. Se questa fistola dovesse collocarsi ad un condotto di piombo o ad una cassetta di divisione la prima operazione sar di toglier l' acqua da queste e dopo fatto il foro alla cassetta suddetta sempre un palmo ed un oncia sotto il pelo dell' acqua e gii si salder perfettamente a stagno facendole
;
un appoggio, o
di
muro, o
ben orizzontale; giacche se questa una maggior quantit d'acqua come viceversa se fosse elevata non tirerebbe il suo giusto quantitativo e se dovesse collocarsi come si disse nella Tav. X.LIX fig. 4 in un bottino di scarico sempre si praticheranno le cautele qui notate per aver costantemente il quantitativo doriposi stabilmente la fistola
vuto. Nella fig. 3 di questa Tav. LIV viene disegnata in sezione la medesima fistola dove si rinviene la grossezza del metallo ed il foro che dovr essere tornito levigato e pulito
172
come
lina
canna da schioppo,
aflincli l'acqna
passandovi non
medesima secondotto
saldatura
zione vi dimostro ancora come ad essa si unisca il di piombo collocato come alla lett. C fermato colla a stagno attorno come alla lett. F la quale si avr sia fatta ad uso d'arte, perch l'acqua da quella non si perda prima d' introdursi nel condotto. Si
cura che
filtrando
osserver
collocato un imbuto ancora che nell' interno alla lett. saldato a stagno, il quale serve che accadendo di egiialmente ripulire il condotto e togliere qualche atturatura per F introduzione di qualche corpo estraneo che suole accadere la quale si fa coli' introdurvi un lunghissimo filo d'ottone, che possa questo passare nella fstola senza impuntarsi nell'angolo H, che resterebbe fra il condotto e la fistola lett. I e C che vi resterebbe senza l'accennato imbuto lett. G. Questo imbuto potr essere di latta, o di lastra di piombo. Dopo le fistole vengono le condotture di quelle ascendenti, e discendenti di materiali^ abbiamo bastantemente trattato delle fistole e posizioni di queste, come ancora di quelle a canale aperto^ tratteremo ora delle condotture di piombo.
173
ARTICOLO
XXVI.
J J oggetto principale di fare una buona condotlura di piombo quello di avere del miglior piombo puro e dolce , che possa trovarsi, e quindi di avere un abile ed onesto stagnaro, che si presti di fare una buona lavorazione, poich l'avere qualunque buon materiale nelle mani di un cattivo , o sia ignorante artiere lo stesso che sacrificare il materiale per avere un lavoro imperfetto ed inservibile ^ cos se un eccellente artiere avr del cattivo materiale non potr farsi onore de' suoi lavori per mancanza di aver impiegato ne'suoi lavori del materiale difettoso ^ non conveniente, ed perci che P architetto teorico se non sar accompagnalo dalla pratica non solo non sapr le provenienze de' detti materiali ma seppur le sappia, non sapr distinguere materialmente il buono dal cattivo, n portar le ragioni e le distinzioni di doversi impiegare occorrendo talvolta pi vantaggiosamente il cattivo che il buono; sempre che le ragioni assistano la circostanza, e venga a questa adattato il perch. Prima d'intraprendere la descrizione de' modi con cui si formano le varie c|ualit de' condotti , daremo uno sguardo alla maniera di stampare sopra le fistole le iscrizioni o altro, come si disse nel passato articolo per mezzo de' pulzoni , i quali altro non sono che pezzi di acciajo del migliore che sia possibile, come osserverete nella medesima Tav. LIV alla fig". 4 dove ne vengono riportati sei di questi pulzoni , ossiano i pezzi quadrati di acciajo, scantonati , da una parte dei quali viene scolpita una lettera, onde per imprimere qualunque iscrizione si deve fare lutto l'alfabeto, come sono queste sole sei prime lettere, che bastano per dare una idea delle altre. Di questi alfabeti se ne fanno di pi grandezze; come altres si fanno i primi dieci numeri , che servono egualmente per imprimere all'occasione. Si chiamano pulzoni perch ponendo l'incisione della lettera dove si vuole imprimere con un proporzionato colpo di grosso martello resta impressa la
^
174
lettera,
e qualunque altra cosa voglia farsi, come armi sopra alla testa fig. 1 e 2. Questi pulzoni dopo incisi si temperano nella parte dove deve imprimere, e nella parte opposta dove riceve il colpo sar stemprato; la tempera non dovr essere molto forte, affinch non si spezzi qualche parte nell' imprimere Con questi pulzoni gl'incisori di medaglie e di monete
il
numero
le
sono appunto
imprimono nei conj le lettere, gli ornati e perfino le figure; ritoccandole poscia e terminandole dove possa occorrere, e questo si fa per facilitarne il lavoro ; ed anche perch trattandosi
di
monete possano
le
imprese e
gli altri
emblemi
.ve-
piombo,
buona dipender in gran parte dalla buona qualit piombo, che vi s'impiega. Il miglior piombo quello generalmente che viene dall' Inghilterra in una specie di grosse verghe , che si chiamano pani, del peso pi o meno di circa libre 250. Ne vengono ancora dalla Spagna, e possono essere buoni anche c|uestiy giacch non solo dalie miniere, che non sempre costantemente danno il genere eguale, ma dipende ancora dalla lavorazione,
del
che pi o meno sia purgato. A conoscere queste specie baster osservare che il pi pieghevole, detto il pi dolce, migliore dell' altro che resista alquanto. Si fa la prova prendendone con uno scalpello una grossa scaglia, la quale battendola e riducendola in lastra non screpoli all'intorno; con cjuesta specie di piombo potranno aversi condotti che lavorati bene resistano all' impulso dell'acqua senza fendersi, screpolarsi, e sudar acqua, come quando il piombo sia imparo e crudo. Col piombo usato, cio di condotti vecchj o altri lavori fondibili non si ricava un piombo buono a quest'uso; perch contiene parti estranee, come lo stagno , che sta nelle saldature, il tartaro naturale e artificiale nell'interno de' condotti, cose tutte che ne alterano la dolcezza necessaria. Vero che mescolando del piombo vergine, o sia della sopradetta perfetta qualit, con questa seconda specie, lo scioglie , Io migliora e pu riguardarsi come tutto ottimo ;
175
ma
sto
in
primo luogo
fa -tanto
il
piombo nuovo da
in oper^
porsi
col
vecchio
permettere
che resterebbe inoperoso, se piombature di sbranche, in ornati di piombo gettati, in contrapesi e simili altri usi.
una parte del vecchio, e queuna quantit di piombo s'impiegasse soltanto nelle im-
Per adoprare questa specie di piombo in pani va fuso dentro un calda jo. di ferro sopra una fornacetta Questa caldaja di ferro si chiama dagli stagnari Celata: alla Tav. LV troverete segnata la forma in pianta e sezione del fornello, e respettiva
.
Celata.
Il
il
viene espressa
pianta,
ove si fonde dall'altra in cui si fa il fuoco; la bocca dove si fa il fuoco colla legna, lettera B sar larga oncie 10 e alta palmi 1. Il diametro del fornello sar di palmi 2 e due terzi; la bocca avr gli stipiti, e architrave di manziana l'interno del fornello potr essere di mattoni. La Celata , che cos chiamasi i| recipiente di ferro fuso, lett. G della fig. 2, che la sezione sulla linea le 2 avr due palmi di diametro, e due palmi di fondo, la quale potr contenere circa libre 800 di piombo fuso; la grossezza di, questo ferro sar di circa mezz' oncia, essendo nel fondo pi grossa che nell'estremit, e peser circa libbre 200. Sotto al bordo naturale, ricavato nel getto vi sar un cerchio di ferro, il quale riposer ed avr questo cerchio tre ale chiodate, come alla fig. 1 e 2 lett. D che saranno murate nel contorno del fornello , affinch non si muova, dal peso ed urto della Celata, quando agisce il fuoco e la lavorazione. Il bordo del fornello lett. E potr esser coperto di lastre di manziana con cerchio posto esternamente, affinch tenga il tutto a freno con stabilit, come alla lett. F. Avr il fornello due sbocchi pel fumo e fuoco come alla fig. 1 lett. G, che avendo percorso fra la Celata e il muro del fornello , sortano riunendosi in una canna di cammino, che sar nel suddetto muro lett. A. Quando si voglia fondere il piombo si far fuoco nella
lett.
;
uuimuro
176
bocca
lei!.
B, ponendo
mezzo
la
del for-
nello alla
lelt. li fig.
porr
legna da ar-
sopra un treppiede
palmo,
luogo
all'aria di agire
contro
te si porranno i pani di piombo in piedi, di mano in mano che si fondono , tenendovi sempre un poco di carbonella sopra, affinch non solo faciliti la fusione, ma ne mantenga calda la superlcie. Quando si sar fusa quella quantit di piombo che si vorl, e che potr contener la Celata, per gettare le lastre per condoltura, o altri oggetti si continuer a darle fuoco, affinch non solo si mantenga fuso , ma diventi rovente, e si avr pronta una padella del diametro di circa tre quarti di palmo, sbucata, come alla fig. 4, colla quale si lever dalla superficie la renere, e crosta che il piombo fa naturalmente pii!i o meno, la quale si pone da parte, e che gli stagnari vendono uno scudo e venti baiocchi il cento circa, pi o meno secondo va il prezzo del piombo, e depurandola se ne servono per piccoli lavori da banchetti , per colori ec. e cos pulito il piombo fuso si prender con schiumarelli di ferro della dimenzione, come segnato nella fig. 5, e si trasporteranno l'un dopo l'altro, come
si
dir in appresso
Nella Tav. LVI viene disegnata la pianta del cos detto Cassone, dove si gettano le lastre, atte per la costruzione delle condotture di piombo, o per altri lavori. Consiste questo di un piantalo di otto mozzature di arcarecci, murate verticalmente nel pavimento di una stanza , come alla fig. 1 di detta Tavola lelt. A, sulle quali vi siano poste ad anima quattro traverse, come alla fig. 2 lelt. B; le quali traverse, che formano cavallo, saranno perfettamente in piano fra loro; questi cavalli porte-
ranno un fusto di tavole , fig. 3 leti. C , di castagno , intelarato con piane ba Ilenia te, come notato alla suddetta figura lett.D. Questo fusto sar largo palmi 4 e mezzo , lungo palmi 14, come tutto pu rilevarsi dalla scala dei palmi all' intorno da tre lati vi saranno le sponde di castagno leti. E, grosse oncie 4, che restino superiori al fusto leti. D, oncie 7, ben fermate al
;
detto fusto e
come segnato
di fronte alla
fig.
e prossimi al-
r estremit, ove restano aperte, cme alla leJt. G fg. 3, vi saranno due canali, per collocarvi una traversa njobiie, come si
dir a suo luogo I pezzi in piedi,
lett.
della' fig.
saranno colleeati
all'intorno con una traversa lett. F delle fig. 2 e 4 giaccli questo piantato deve essere della massima solidit e durata, soffrendo non pociii urti nelFagimento de' lavori. Si avr pronta come una cassetta di tavola di castagno, come alla flg. 2 e 3 lett. H, oncie 5 e mezzo grossa, posta sopra due mozzature, o altro sostegno che la tenga prossi-
apertura del cassone. Nella Tav. LVII viene disegnato in prospettiva, come alla fig. 1 il detto Cassone perch meglio ne comprendiate
ali
ma
adopra. Primieramente si avr sopra il fusto di detto cassone una quantit di sa])ione o sia arena di fiume setacciata sottilmente, affinch non vi siano brecciole o altro. Questa arena sar alquanto umida, e colle mani si spander generalmente in tutta l'estenzione. Si avranno pronti tre ras(elli, il primo fig. 2, chiamato fastello da spianare, che sar alto di battente lett. B oncie 4, grosso oncie 5. 11 secondo come alla fig. 3 chiamato Rastello da battere alto nelli battenti lett. oncie 5 e mezzo grosso oncie 5 11 terzo fig. 4 chiamato Rastello da alzare, alto nei battenti lett. jM oncie 6, erosso oneie 5.
si
come
Saranno questi
legname
di
olmo
o noce. Si avr ancora lo spianatore di ottone, come viene disegnato alle fig. 5 e G. Posta l'arena, come si detto, col rastello da spianare da due uomini, uno per banda del cassone, si porter avanti e indietro, tenendolo nei due punti lett. A, posandolo sulle sponde del cassone nei due piani lett. B, come alla fig. 1 lett. C , e adattando il sabione che resti da cima a fondo , e lateralmente ben ripieno e senza mancanze. Quindi col rastello da battere le medesime due persone anderanno battendo il sabione ben da pertutto, facendo che le sponde regolino i piani lett. D della fig. 3 e cos si abbia quel piano eguale solido, e bene in jiianoi ci fatto si avr lo spianatore di ottone ben levigato e lucido, col quale me-
178
diuule
la
maniglia
lelt.
delle fg. 5 e 6,
rarsi con una lascia di panno , alUnch sia adoprarsi con arte e destrezza si levigher, tutto il piano di arena, cos preparato. Si avr pronto l'altro rastello da alzare fig. 4, il quale si collocher sull'arena al punto lett. E della fig. 1 lontano
;
dal
bordo
circa
palmo
e vano, come alla lig. 1 lett. F, e perch questo rastello regga a quel punto nelle due sponde lett. E della Tav. LYI fig. 3 dove vi saranno tre o quattro buchi per parte, come alla suddetta fig. 3 ne' quali vi saranno pojti due perni di ferro per tenere egualmente distante ed obligato il detto rastello alzatorCi coli' arena che sar nel fondo si far a tutta lunghezza un poco di scavo, e si porter quella medesima arena attorno alla sponda, alFinch la salvi
uno spartimento
piombo;
tutto preparato nella suddetta maniera,
liquefatto e rovente
fig.
si
cennati schiumarelli
5 della Tav.
si
LV
nel ricettacolo
la lastra
grossa o sottile, e
sufficienza, in
quando
siasi
due persone si dendolo nell'estremit da una mano e coli' altra alla maniglia di ferro lett. G dalla fig. 4 , affinch il piombo percorra
sopra l'arena, preparata come si disse in tutta la sua estensione. Prima per di alzare il detto rastello si avr pronta
una
tavoletta di faggio,
larga
circa
tre
cuarti
di
palmo e
lunga quanto il detto ricettacolo, cio palmi 4 e mezzo, bistondata e bene adrizzata, colla quale si lever la crosta e schiuma, che il piombo fa sempre quando fuso, tirandola verso la sponda lett. della fig. 1 e con questa medesima tavoletta si ander superficialmente accompagnando il piombo se mai si vedesse arrestare in qualche parte.
da avvertirsi, che volendo fare le lastre fine, che naturalmente non possono venir minori che di libbre 200
circa, perci fare
lett.
si
Qui
della Tav.
LVI
della
medesima arena,
affinch
179
non
si
attacchi alle
il
letta,
quando
piombo
sponde e fondo , e colla suddetta tavosia scorso, prima che si geli , si taglie-
alla fig. 3 delle tre tavole; r verso la bocca del cassone lett. e cos nel luogo dove fu tolto il rastello alzatore lett. E affinch separi la lastra dal piombo che resta nel ricettacolo lettera F, l'acendo come un coltello. Appena congelata la lastra
mediante una stanga che si poser sulle sjionde del cassone, a questa si ander rotolando, e collocata cos sopra un cari'ettino, ovvero a mano si porter sotto la stadera per pesarla, e regolarsi colle altre pel peso e per la
si
sollever da
un
lato e
qualit.
Volendo
maggiore,
si
detto di bocca del cassone vi si colsopra , locher un regolo a traverso, posto nei due incastri lett. G della Tav. LVI fig. 3, e come alla Tav. LVII fig. 1 lett. I, il quale impedir al piombo di versare nella cassetta lett. L d detta tavola in questo caso giunta la pianara di piombo fino addosso al regolo d' impedimento, rigurgitando ritorner indietro, e coli' anzidetta tavoletta leggermente si accompagna, se si osservasse che in qualche parte ne restasse ineguale il corso Sempre poi prima che si geli colla medesima tavoletta s taglier nel luogo ove era il rastello levatore, affinch alla lastra non resti unito il piombo che resta nell'imboccatura, ajutando con forbici, se vi resta qualche attacco. Siccome le lastre sono comunemente larghe palmi quattro e mezzo, e lunghe palmi dodici: cos dal peso che si fa di ogni lastra ravvolta alla stanga si viene in cognizione e si regolano le altre. Tolta la lastra cos gettata dal cassone, bisogna tornare ad assestare l'arena; rivoltandola e bagnandola con una scopetta leggermente, e quanto basti affinch l'arena prenda un poco di corpo per stringersi e tenersi compatta, se il calore l'avesse troppo diseccata; e si, torner a farglisi i lavori di sopra espressi , che avendo a questa lavorazione pronti quattro uomini pratici potranno impiegarvi poco pi di mezz'ora, onde in dieci ore possono fondersi circa 15 lastre. Preparate in tal modo le lastre, si passeranno ad esser battute sopra la pietra con un martello di ferro con bocca tonda temperata e netta, mantenendola rotata con rota, e con
colla sola differenza
un peso come si
e grossezza
che
alla
180
un colpo ben
vicino
ali'
altro
eguagli maggiormente
tiene.
la lastra, e si
ch
piombo battendolo sopra si stamperebbe ogni irrigosmussata, come notato alla lett. A, affinch dandoci qualche colpo non si scagli. Li martelli co' quali si battono le lastre hanno la forma disegnata alla fg. 2 e pesano circa libre sette, e della dimenil
il
manico sar
di nocchia, le-
gname pi
pra una lastra potranno lavorare due uomini per far pi presto, basta che ogni colpo di martello resti per ogni verso e da per tutto sottomesso all'altro che lo siegue, e non resti parte alcuna senza essere stretta e passata sotto al martello Se le lastre fine si vogliono assottigliare maggiormente a furia di martello non potr farsi che poco, giacch in una estensione come sono le lastre iutiere non avrebbe forza bastante il martello di farlo , e potrebbe ottenersi soltanto in strisce di poca larghezza, dirigendo i colpi a questo fine. Per ottenere questo vantaggioso lavoro, che in pi circostanze potrebbe essere utilissimo, bisognerebbe che le lastre fossero passate per cilindro, come costumano in alcune grandi fabbriche oltremonlane, e come anche qui si usa dagli organari, per la costruzione delle loro canne d' organo ma ben diverso fare e adoprare un cilindro di una lunghezza di circa un palmo da quello di cinque palmi, poich oltre la grande spesa della costruzione di tix cilindri di acciajo torniti e temperati , ovvero di ferro fuso , vi 1' altra della costruzione della macchina, che per bene adoprarla deve essere mossa e mandata dall'acqua, percui qui non l'abbiamo in uso. Passeremo ora e trattare del modo con cui si formano i condotti da queste lastre; quando dunque si avr la lastra bene spianata, postala sopra un bancone, colla riga si segner la larghezza della striscia necessaria ad essere piegata poi per
. 5
181
avere gnata
di quel diametro che sar opportuno seavr un forbicioue, chiamato Cisora , della grandezza e forma, come segnata nella suddetta Tav. LVJll ng. 3 che suole pesare circa libre 25. Questa Cisora si adopra ponendo la lastra in piano sopra un lastricato, ed essa Cisora posta incontro la lastra pure posata col calcagno lett. B e con r altro, o braccio lett. C si ander incontro al segno, e tagliando si staccher la striscia, e striscie dalla lastra, che si sar preparata a quest' oggetto La Cisora sar di ferro con acciaro temperato, e ben tagliente nelle due parti lett. D, e sar impernata con cavicchia, come alla fig. 4, con zeppa o vite, per poterla dismettere allorquando si dovr arrotare il taglio della Cisora medesima. Supposta tagliata la striscia per fare un condotto di oncie due di diametro, si poser spianata sopra un bancone, e si avr jireparata un'asta di faggio o altro legname duro di questo diametro, che ne formi il vuoto del condotto, per cui gli stagnari di queste aste ne avranno di pi grossezze, per adottarle a quel condotto che sar ordinato. Siccome le lastre saranno, come si disse, lunghe palmi dodoci cos queste aste dovranno esser lunghe palmi 14. Si metter l'asta sopra un bancone, come alla fig. 1 della Tav. LIX lett. A e la lastra sopra come alla lett. B e con una specie di mazzolo di lecino o altro legno duro, della forma e grandezza, come segnato alia fig. 3 per lungo, e alla fig. 4 di testa, che gli stagnari chiamano pianozzo, si piegher in modo che la lastra prenda il garbo, come alla fig. 2. Quindi si pone la lastra nella parte opposta , e collo spianozzo medesimo bene egualmente e con arte si riduce la lastra come alla fig. 5 e seguitando da cima a fondo a piegarvela sopra si riduce come alla fig. 6, ed avvertendo di mantenere sempre la commissura lett. C , bene in linea , e non serpeggiante e storta, che impedirebbe le progressive operazioni Ci fatto si avranno dei cos detti cuscini di legno duro , come vengono disegnati alla fig. 8, e con tre di questi sopra un bancone alla lett. si poser il condotto cos assestato sopra l'asta, come alla fig. 9 e con un raschietto ben ta^
un condotto
ciie sia, si
gliente,
come
alla fig.
D,
182
temperato, e fermato sopra un manico tornito di legno, come E di detta fig. 7 con una sicura viera di ferro lettera F, affinch non si spacchi e ponendo una riga di legno lungo la commissura lett. C della fig. 6, che sar sostenuta da un uomo, intanto un altro col detto raschietto, tenuto con forza colle due mani e colla spalla al manico lett. E vi far sopra una raschiatura, che prenda per met sopra una estremit, e per met sull'altra, affinch il piombo resti bene scoperto e lucido per quindi farvi la saldatura, che riunisca le due estremit della lastra. Tre sorta di saldature si compongono per adattarle alle varie lavorazioni di piombo, tanto per le condotture, quanto per gli altri lavori di stagno , di lalta, di ferro ec. La prima si chiama saldatura lucida, che composta di due terzi di stagno vergine d' Inghilterra , ed un quarto
alla lett.
^
di
piombo. La seconda
si
di tre quarti di
piombo ed uno
La terza finalmente, che chiamasi saldatura dura, composta di tre (piarti di piombo ed un (juarto di stagno Per averla adoperabile a tutti i bisogni se ne fanno delle verghette, che toccate col saldatore infuocato si sciolgono di luano in mano ove occorre. Per fare queste verghette si avr
.
una tavola di marmo bianco, lunga palmi due e mezzo, larga un palmo, grossa onde quattro o cinque; nella parie di sopra che sar bene spianata vi si faranno fare dallo scalpellino tanti canali, l'uno accanto all'altro, larghi oncia una, fondi mezz' oncia, come vedrete disegnato alla Tav. LX fig. 1 , e fatta la composizione di quelle che si vorr, separatamente una dall'altra, e fusa nella gi detta celata della Tav. LVl, con uno
schiumarello si getteranno nei detti canali tante verghette che si terranno separate una qualit dall' altra per non confondeile Avendo preparato tutto questo si avr ancor pronta della pece, cos detta Greca, e con un mazzolo si pister e spolverizzer sopra un tavolone, e custodita dentro una scatola, lontana dal calore
Si
non si ammassi nuovamente avranno ancora una quantit di saldatori di varie gran,
affinch
183
dezze, per servirsene alle varie lavorazioni, pi o meno granalla fig. 2, se ne vede didi; de^ quali, alla sudetta Tav. segnato uno di mezzana grandezza , dal quale possono rego-
LX
Questi saldatori saranno di rame quadrello, o sia rame vergine, e non di getto, ma di massetto, e ridotti a martello e lima di quella forma , che all' incirca viene segnata alle fg. 2 3 4 e per li mezzani di quella dimensione che segnata; alla fig. 2 viene marcato l'andamento e forma del saldatore,
lett.
A
fig.
lett.
e del
manico
lett.
di legno tornito
C
il
E.
La
3 rappresenta
e la
fig.
la testa
^i lavora
colla parte
F, che
sar
man-
tenuta pulita e limata , affinch la saldatura scorra con pulizia. Preparata la canna , che il nome del condotto , come alla Tav. LIX fig. 9, sopra i cuscini lett. G, e fitta l'accennata raschiatura, si lever da dentro il condotto l'asta lett. della detta fig. e nelle due leste della canna si a [tapper con
due
ra nell'interno della
riscalda e
Il
si
brigliozzo non che una specie di tappo di legno duro tornito della forma, come segnato nella fig. 5 di questa Tavola e fig. 6, de' quali, parlando di quelli di maggior diametro, mediante un manico di nocchia, posto da un lato come
alla lett.
si
meno
g randi .
avranno pi saldatori, come venne accennato, posti carboni accesi in un focone, o in una celata, e col soffietto si procura che siano roventi, ma non gi eccessivamente, mentre allora toccando il condotto vi farebbe dei buchi; con uno di questi saldatori da una mano, e con una verghetta di saldatura della prima qualit si far sopra la parte raschiata una specie di cordone alla rinfusa da cima a fondo. Poi immediatamente si porr con una cucchiara di latta sopra alla detta parte raschiata un poco di pece Greca in polvere e quindi col medesimo saldatore ripassandovi destramente sopra quel cordone di saldatura che si pose irregolarmente, mediante quel fondente della pece si spianer sopra a tutta la
Si
i
sotto
184
parte raschiata con ogni diligenza, affinch qnesta parte raschiata si vesta di quella saldatura e questa operazione si dice di sostagnare il pezzo, che va saldato uno coli' altro, e ci
;
facendo ander penetrando ancora nella unione delle due estremil della lastra.
vedranno queste parti ben sostagnate, e senza non bene avvivati, si raschieranno e si far in quella parte il medesimo lavoro, e ridotto egualmente bene da pertutto, con altro saldatore ben rovente e netto colla destra e alla sinistra con una verghetta della medesima saldatura si far scorrere in una giusta quantit sopra il sostagnato, e si former come una fettuccia ben levigata di saldatura sopra 1' unione della lastra , e diverr la canna come se fosse di un sol pezzo
si
Quando
riprese o pezzi
capace a resistere all'urto e sforzo dell'acqua, che potesse fare nel passaggio e nello sforzo dei gomiti e di ascendenze e discendenze: semprech queste siano veramente eseguite con cautele e con quell'arte, che in ogni mestiere cosa buona, se eseguita ad uso di arte. Questa specie di saldature, che sono come alla fg. 7 di questa Tcvola, chiamansi saldature in piano, e si costumano per nelle canne o condotti piccoli, e non maggiori di diametro di circa due oncie, giacch aumentandosi il diametro, bisogna accrescere anche la forza del condotto. Ed perci che per condotti di simile diametro baster
che
la lastra,
dalla quale
si
due alle trecento libre. Per condotti maggiori diametro di circa un palmo, le lastre peseranno dalle libre trecento alle quattrocento, e le saldature si faranno nel segue nto modo. Aflinch queste saldature siano proporzionate alla maggior resistenza ed urto dell' acqua che per conseguenza ricevono, si faranno a schiena. Sono queste in tutto e per tutto costruite come le sopraccennate, ed in altro non variano , che dopo fatta la saldatura in piano, con altra saldetura vi si far un riporto, come osserverete alla fig. 8 portando col saldatore lo staeno, che faccia le due faccie e la schiena sollevata nel mezzo Questa sorte di unione chiaramente pm solida dell'altra, per cui si pratica all'opportunit.
.
185
Quando il diametro dei condotti sia maggiore e giunga dal suddetto diametro di circa un palmo in avanti, oltre chela grossezza delle lastre sar maggiore, le saldature saranno pi
stabili
si fanno soprapposte, come osservequesto afTmch realmente siano bene unite rete alla fig. 9. A far e saldate, bisogna sostagnare le due superficie che vadano a toccarsi giacch in tutte le saldature di questo genere dipende onde prima di chiudere il la vera unione dalla soslagnatura
,
ed
perci che
condotto, sull'asta si lasceranno aperti, come alla fig. 10 e raschiate che siano le due superficie lett. II con saldatura e pece greca si sostagneranno a perfezione , dopo si accosteranno sopra un' asta , ossia colonna di legname del diametro voluto, fatto a guisa di curio, e accostate bene collo spianozzo,
si
salderanno nel seguente modo. Si aver pronto un canale usato di latta , quanto la lunghezza della canna, e vi si metter del carbone acceso sopra della cenere, e sopra di una piana o altro legno s'introdurr dentro la canna prossimo all' unione da saldarsi , affinch il piombo si riscaldi assai; quindi col saldatore dei pi grandi , messa della pece greca dalla parte di fuori , e colle verghette da saldature si far scorrere la saldatura dentro la commissura, che risentendo le avvivature riunir le medesime, e le fermer perfettamente; facendovi esternamente alla lett. I im accompagnamento alllnch resti bene splanato e riunito Questa semprech sia bene eseguita certamente la riunione
.
dei condotti la pi sicura Si sono fatte delle saldature gettate, cio posta la canna
sopra i cuscini , come alla Tav. LIX fig. 9 , si fatto con due righe di legno una specie di canale sopra all'unione della lastra, e con cucchiara di ferro si fatta scorrere la saldatura liquefatta sopra la stagnatura fatta negli estremi che
vanno
riuniti, e
forma
bene, si l'una che l'altra buona e l'una e l'altra possono mancare, e mancano se siano trascued per che bene spesso s' incolpa la rate le lavorazioni mancanza di cautele nelle lavorazioni accadomassima, se per no mancamenti; e si cercano per lo pi a danno della cosa nuovi metodi e maniere, che poi riescono peggiori delle consuete. Gli antichi Romani nei condotti di qualche riguardo e
;
186
grandezza, costumavano piegare le lastre, come vedrete disegnato nella fig. 11 della Tav. LX, e sostagnando l'interne superficie le univano facendo un cordone di saldatura superiormente in M. Questa maniera che in oggi non si pratica e buona , e le saldature sono ben cautelate Megliori se ne rinvengono, come alla fig. 12, che oltre l'unica saldatura, come la passata figura, mediante il cappelletto, egualmente ben sostagnato, e quindi riunito, forma nel condotto tre saldature, assicurate poi coi cordoni alle lett. N , che col saldatore ben si riuniscono, e si stendono. Nei condotti antichi di questa natura si trovano di pi le iscrizioni con lettere rilevate , che indicano la provenienza e nomi dei padroni , che molto servono alla storia, e ad esercitare la scienza antiquaria. Preparate le canne di quel diametro, che si giudicher necessario all'uso di una condottura, bisogna conoscere i modi per collocarla al bisogno de' trasporti dell' acqua e principalmente conoscere V azione che ha quel quantitativo e qualit che si deve trasportare 5 giacch se sar un corpo d'acqua di Trevi o di altra qualit pura , non capace di deporre tartaro potr risparmiarsi in diametro, lo che non potr farsi in acque men pure, e dove l'esperienza avr fatto conoscere questo difetto, poich vediamo che nell'acqua Paola e Felice, ed altre poco limpide, come queste, che un condotto di mezzo palmo di diametro, secondo la posizione pi o meno soggetta forma nell'interno un tartaro di alabastro, che dal diametro di mezzo palmo si ridotto ad un'oncia, e incapace
.
i
passaggio dell'acqua medesima. Onde un aril suo dovere dovr con accurate osservazioni indagarne la variet , ed adoprare cos quelle cautele , riservate per quei pochi , che perci si fanno distinguere dagli altri Con questi principi si avr l'avvertenza d non scarseggiare nelli diametri delle condotture se questa sar di molta estensione, ed avr pochissimo corso 5 cos ancora se la condottura sar discendente , poi in piano , e quindi ascendente mentre in tal caso ben manifesto, che 1 acqua rimanente nella parte bassa, sar come ferma, ed avr in quel tratto
di ricevere
il
maggior
facilit di
187
una concottura di maggior diametro delli due tratti ascenricordandosi sempre di collocare dove denti e discendenti
^
degli sfiatatori e degli scarichi avvertiti nelle passate tavole, allorcjuando si parl delle condottare di terra cotta.
pi
si
pu
alla composizione della condottura; e pronte canne si dovranno queste imboccare F una colFaltra e saldarle ermeticamente, aliiuch l'acqua da queste unioni non si sperda. A quest'oggetto si uuiranno tre o quattro canne, secondo anche le posizioni colle saldature chiamate a traverso. Si fanno queste coli' allargare con uno dei proporzionati Lrigliozzi la bocca della canna, affinch possa ricevere l'altra naturale, e senza essere ristretta per non alterare il diametro regolare delle canne Questo allargamento diverr, come alla Tav. LXl fig. 1 che si chiama la femina e la parte fig. 2 si chiama il maschio. Intanto l' interna superficie della femina lett. A si raschier ben bene, e con un saldatore mezzano si sostagner; il medesimo lavoro si far al maschio alla lett. B fig. 2, e cpiando saranno tutte cos preparate s'imboccheranno, che prendano dentro l'una all'altra circa tre oncie di palmo. Si porr sotto un foglio di latta usato con del fuoco e si scalder tanto , che mediante la pece Greca si veda risentirsi le sostagnature allora con sollecitudine si leva il fuoco affinch le canne non si fondano, e colla saldatura della seconda specie e saldatore si far scorrere all'interno sino che si vede rigettarla dalla unione, lasciandovi su quella una specie di accompagnatura,
Torniamo
le
essendo
come
alla fig. 3.
Fatte nelle canne quattro o cinque di cjueste saldature debbono farsi le altre riunioni,
nelle quali non possono imljoccarsi e scorrere le parti della condottura; onde allora si faranno le saldature cos dette a scarpa. Queste hanno preparate le teste delle canne, come alla fig. 4, lasciando il diametro naturale del condotto, e non facendo che colle cisoje o forbicioni e scalpello il taglio obliquo, come segnato in detta fig. All'altro capo della canna alla quale deve imboccarsi, oltre il taglio oliquo con un propor-
si
allargher
si
l'
imbocco come
alla
e posti in
prova
pezzi
188
e
al
dopo benissimo
suo posto, ponendovi del fuoco all'intorno, come si disse per le altre si far scaldare, e colla saldatura della seconda specie e saldatore, si far scorrere, e si procurer di mantenerla all'intorno di mano in mano che si raffredda la saldatura colla testa e col fianco del saldatore, tanto che resti da per tutto ben fortificata e coperta la riunione, come alla fig. 6. Avendo da fare queste saldature in condotti di gran diamdtro, dove il saldatore esternamente non potrebbe agire , si preparer la testa del condotto che deve imboccare come alla fig". 7, quindi l'altra che deve ricevere questa testa non po5 tendo lavorare nell' esterno , si spaccher ovvero si disalder la canna pel tratto di circa due palmi, come si vede alla fig. 8, e imboccata la testa fig. 7 si salder , scaldandole bene 1' una e l'altra sino che la sostagnatura si risenta, e nell'interno bea bene all' intorno si far passare la saldatura nella commissura, e quindi col mazzolo si ristringer la parte superiore aperta, e sopraponendo gli estremi si risalder a perfezione , giacch l'acqua passando e forzando se trovasse un piccolo difetto si farebbe strada a danno della condottura tutta. Finalmente occorre di fare delle saldature cos dette in piedi, perch trattasi di riunire una canna sopra l'altra perpendicolarmente. Queste si pi-eparano come quelle a traverso e come segnato nella fig. 9 e 10. Quando saranno ben raschiate e sostagnate le superficie delle unioni s' imboccheranno e colla saltlatura della terza cpialii, che scorre meno e si pu reggere meglio, col saldatore si far scorrere coli' aiuto della pece greca all' intorno, riempiendo il vuoto fra le unioni e lasciandovi una specie di cordone forte, come alla fig. 1 1.
Queste specie di saldature e modi di farle possono servire di norma a qualunque altra , che occorra nelle condotture, nelle cassette di divisione, sfiatatori, scarichi e tutte altre specie di lavori in
piombo
il
Prima
si
lendo saldare
metallo,
rame,
li
il
ferro col
piombo, tutto
seguenti riguardi. Se sar ovvero uno di metallo ed uno da saldare due pezzi di metallo, di piombo, bisogna che il metallo sia prima perfettamente rassalda a meraviglia, basta avere
189
chiato o limato, e ben sostagnato come si detto del piombo, e se per caso fosse una massa grossa, bisogna che sia scaldata col fuoco in modo , che la sostagnatura vi rimanga liquefatta e non si raffreddi s presto , perch alloi-a non s' incorpora, e dopo saldato l'altro pezzo si distacca, come con facilit accade se li due pezzi che si vogliono unire uno sia nien caldo delf altro, quando il calore del saldatore non sia sufficente a comunicarvelo egualmente ed perci che volendo saldare un filo di ferro ad un' incudine , essendo tanto diversa la loro mole, se l'incudine non sar riscaldata quanto
5
lo
il
filo di
mai non
la
si
sostagner
la
mas-
sa pi grossa, e
colo.
Anche
il
tratter
di pezzi di una qualche grandezza, si avvertir che sia la superficie ben limata , ed alllnch prenda con facilit la sostagnatura si passer sopra la superficie da sostagnarsi un pezzo
di sale ammoniaco, col quale e colla pece Greca prender la sostagnatura come sul piombo
Abbiam trattato della costruzione de' condotti di piombo, ora bisogna conoscere il modo d'impiegarli nelli diversi locali e circostanze^ ed perci che nella Tav. LXll ho dimostrato le maniere pi convenienti. Bisogna conoscere che fatta una condottura non basta che vada bene, ma il savio architetto deve procurare ancora la sua conservazione e durata. Si tratta che li condotti passano sotto la superficie delle strade, dei giardini , de' cortili e de' fabricati , superficie tutte , che hanno diverso attrito, e diverso urto, per cui un'alterazione di spinte viene comunicata alli sottoposti condotti , che col lasso di tempo ne sotfrono pi o meno, e queste alterazioni producono poscia rotture, pistature, e cose simili, che in fine alterano l'andamento e corso dell'acqua, a danno per conseguenza della condottura. In vista dunque di queste v^ariet bisogna avvertire di non trapassare le condotture tanto superficialmente al piano delle strade , delle piazze e de' cortili , dove li carri , carrozze e simili pesi e compressioni possono far soffrire ai condotti di piombo, poich essendo un metallo si dolce cede ad ogni urto.
ivo
A scanso d tal pericolo, quando trattisi di un piccolo condotto, che deve attraversare simili superficie, oltre di collocarlo almeno tre palmi sotto i selciati e pi , sempre se possibile posto che siasi il condotto nel cavo in tutta la sua estenzione, prima di chiudere il cavo colla terra sar necessario di provarlo coli' acqua, per conoscere se vi siano difetti nelle canne, e segnatamente nelle saldature per accommodarli e se la condotlura fosse lunga, da non poterla provare nella intiera sua estensione 5 siccome per buona regola si deve principiare da dove ne prende T origine, cos fattone un tratto potr atturarsi dove va proseguito, con un brigllozzo^ e data l'acqua a c|uella porzione se ne conosce il resultato, come si disse 5 e proseguendo con questo metodo altra porzione, e fittane altra prova, si viene in cognizione di quell'altro tratto; e cos facendo sino al termine si avr la contlottura provata, e senza danni. S procurer di battere ben bene il terreno sul quale posa afFinch non ceda, e prima di ricoprire il condotto colla terra vi si metteranno dei canali di terra cotta sopra , come alla figura 1 di questa tavola , i quali salveranno dal peso direttamente della terra il condotto, ed ancor gli serviranno di salvaguardia in occasione di scavamento a non rompere il medesimo colle caravine Questo il metodo pi plausibile per la diramazione dei piccoli condotti, che portano l'acqua alle case dei
i 5
.
particolari,
Roma pi che trovano sotto terra che se ne ha, si in alcuni luoghi , a guisa delle ramificazioni de' rami degli alberi , anche per poca avvertenza, e malinteso risparmio dei
dovessero collocare delle condotture , che andassero tutte per lungo tratto ad una direzione, il miglior modo, non tanto per la prima posizione, ma per le successive manutenzioni, sar quello di collocarli dentro una forma, dalla quale a suo luogo ora l'uno ora l'altro prender quella deviazione, che pi loro conviene. Di questa forma alla suddetta Tavola fig. 2 in prosjietto, e fig. 3 in sezione per traverso, ne vedrete un disegno. La forma sar sotto terra con masso sotto lett. A, sponde lett. B, e volta lett. G^ nella quale vi saranno da tratto
possidenti.
Se poi
si
191
in tratto dei chiusini lelt. D, chiusi sopra con coperchio di selce, munito di sbarra e serratiu^a, per sicurezza delie con-
dotture, ovvero che ancor pi sicuro e pulito, sotto al chiusino vi si fa una o due l'errate con billichi e serratura dojipia, in modo che aperto il chiusino senza le chiavi delle l'errate non si pu scendere nella forma. Alle sponde di questa forma si adattano sopra modiglioni di marmo, i condotti assicurati alla sponda medesima con qualche grosso rampino. In questa guisa ogui danno, bench piccolo, comparisce non solo, ma si accomoda facilmente senza fare cavi nelle strade, e senza farne molti per rinvenire ove sia il vero danno. L'acqua scaricata da qualche danno dei condotti, canmiinando per la forma medesima, alla quale si dar dove si pu l'esito in qualche chiavica o basso fondo, come alla lett. E, lascer in ogni modo praticabile la forma e vi si potranno lare quei lavori che saranno necessarj ed questo il miglior modo da praticarsi in simili casi. In Roma ve ne sono diverse, ma non quante ve ne dovrebbero essere per ben comune , cio del pubblico , e dei proprietarj Fra le altre ve ne ha una, che dalla forma dell'acqua Felice, posta nella vigna dei Certosini, sortendo per porta Salara, gira e termina a villa Medici^ nella qual forma vi sono uniti altri condotti che strada facendo deviano da quella per giungere al loro termine. In questi condotti alle volte si fanno delle accomodature precarie, dette legature Sono queste una fettuccia di canepa, ossia una quantit, come una fettuccia grande, presa da una
5 . .
corivola di canepa, o caperchio intinto ben bene in una mistura composta di sevo e calce viva, spolverizzata, e liquefatto
in
un
bench
il
condot-
to getti l'acqua dalla crepacela, o disaldatura, passandovi sola grossezza la ferma , e raffreddan-
dosi fa una certa presa, che regge benissimo per pi anni, avvertendo che colle mani a tutta forza sino che si geli del tutto si ripasser e stringer addosso al condotto , allinch
non
vi resti aria
e si
ammassi perfettamente
le
senza questa
di riattare, sarebbero
spese
immense per
192
Nei condotti, siano
r^
^^
que
tro
stagnari veduto
dove
il
danni
v'
introducono poco
alla volta
poli e danni
coU'umido
dell
nomi
Le pi piccole si dicono da lavamani , e queste pi o meno sono sempre di un diametro non maggiore di mezz'oncia di passetto Romano Ve ne sono delle piccolissime, che hanno di diametro anche un minuto d' oncia onde anche per il
.
prezzo
si
Le
nome
si
del
minuti di oncia e
pagano
^
comunemente dodici paoli l'una. Le altre dette del num. dieci hanno di diametro minuti tre e mezzo, e si pagano paoli quindici l'una. Le altre dette del num. dodici hanno di diametro minuti
quattro, e
si
pagano paoli dieciotto l'una. del num. quindici hanno di diametro minuti j quattro e mezzo, e si pagano paoli venti l'una. Le altre del num. dieciotto hanno di diametro minuti cinque e si pagano paoli ventidue l'una. Le altre del num, venti hanno di diametro minuti cinque e mezzo, e si pagano paoli venticinque l'uua. Le altre del num. ventidue hanno di diametro minuti sei e si pagano paoli ventotto 1' una.
Le
altre
193
sei
Le altre del num. ventiquattro hanno di diametro minuti e mezzo , e si pagano paoli trentadue l'una Le altre finalmente del num. ventisei hanno di diametro
minuti sette , e si pagano paoli trentacinqne Funa Vi sono delle chiavi grosse tanto per gli sLocchi di fontane, quanto per chiavi regolatrici, che si pongono nel corso de' condotti non solo per dare e toglier 1' acqua , ma ancora per regolare, a chi deve averla, quel quantitativo convenuto ovvero dato a tempo secondo le convenzioni, gi' istromeuti,
patti ec.
Queste chiavi similmente di metallo, come tutte le altre, non hanno n diametro assegnato, n prezzo fisso, nascendo
dall'opportunit e dal bisogno, per cui si ordinano all' oitonaro di quel diametro che si vuole, e si pagano comunemente paoli cinque a libbra, fra modello, fusione, lavorazione e valore del metallo Queste chiavi regolatrici hanno la forma , che viene disegnata alla Tav. LXIII fig. 1 e che restando intermedia al corso della condottura agli estremi lett. A vengono saldate le teste della condottura , onde il diametro del metallo alla lett. B si avvertir , per non pregiudicare il compratore dell' acqua , che
sia
fistola
originaria
perch in caso
un rigurgito, ed il quanverrebde diminuito. All'opposto quando le chiavi saranno di scarico, come alla Tavola precedente fig. 4, si dovr avere egualmente questo riguardo, allorch si ponga ad un condotto principale cio che il diametro della chiave di metallo alla lett. L della fig. 5 non sia minore di quello della fistola originaria. Se poi queste chiavi sono poste alle estremit di altri rami di condotti, come accade nelle case e nei giardini, si pongono a discrezione, affinch aperta che sia una non tolga l'acqua a tutte le altre; ed perci che il pratico architetto e stagnaro sapranno adattarvela . La costruzione di queste chiavi poco pii poco meno come ve la dimostro in sezione alla fig. 5 ove giuoca il maschio fig. 6, il quale sar posto al torno; dopo essere limato esternamente s questo che la chiave , collo spidtiglio o sia smeriglio gi adoprato: si macineranno l'uno coli' altro, affinch 1' acqua non vi penetri.
contrario manifesto che nascerebbe
titativo
194
Alla testa di sotto del maschio
si
medesimo
dentro del quale si far un cerchio d'ottone per saldarlo a stagno al maschio medesimo, il quale impedir di togliere il maschio dalla chiave poich si smarrirebbe Nelle piccole chiavi si fanno di metallo massiccio, come alla detta tlg. 6, col buco passatore lett. H del diametro medeino della chiave lett. L fig. 6. Nelle chiavi grandi e delli numeri indicati si fanno li detti maschi vuoti, come segnato alla Tav. LXIII fig. 1 lett. G, e si riempir di piombo la parte inferiore lett. D di detta fig., saldandovi contemporaneamente il cerchio E , affinch il maschio non possa est
un La
Lente,
come
alla lett.
trarsi
Deve
golatrici, sono
avvertirsi peraltro che queste chiavi, cos dette repoco plausibili ; restando ad arbitrio delli re-
golatori di dare pi o
le
opportunit, e
premura piuttosto per uno che per l'altro, dipendendo dall' aprire pi o meno il maschio, onde a scanso di queste incertezze sempre preferibile la cassetta di divisione, sia per grande o piccola quantit di acqua, colla quale ben chiusa, affinch non vi si pongano ostacoli nelle divisioni ed orifizi de' condotti, proporzionatamente ognuno avr l'acqua
loro particolar
senza parzialit. Sar anche opportuno trattare alquanto del modo di rendere gli sbocchi dell'acqua apparenti e di buona figura nelle Fontane, segnatamente quando hanno da far figura in cjualche Cortile decorato, in qualche Piazza publica, Ville, e Giardi-
che
gli spetta
non potendo e non convenendo farla scaricare, e farle fare comparsa come in un fontanile di campagna la Molte sono le maniere colle canali si fanno queste comparse e che possono inventarsi dal genio de' bravi architetti. Trattandosi di fontane, dove l'acqua non sar in molta abbondanza, e che si dovranno ornare con scolture, si preso il partito di far gettare l'acqua, sebbene impropriamente dalla bocca di un mascherone, di un delfino e simili, formando per lo pi come un ventaglio, o sia cos detta vela, facendo l'acqua cos sparsa una figura maggiore Si fanno ancora delli zampilli, che forzando gettano in avanti con molto vigore, e cosi ancora servendosi dei zampilli verticali si fa saltare l' acqua in aria
ni,
^
195
due fontane della Piazza Vaticana qual bello effetto iacciano , con mandar 1' acqua in aria con soli zampilli? ebbene, a tutte queste maniere vi vuole l'arte di farle con facilit, solidit e sicurezza, delle quali vado a parlarvi immediatamenle Bisogna aver per principio, come gi ho avvertito, che l'acqua scendendo e risalendo torni al suo livello da dove ebbe P origine, ma vi torni lentamente e senza forza onde quando si voglia mostrarla con qualche vigore, bisogna che lo sbocco sia qualche palmo sotto la livellazione della sua origine, per oltenerne uno sbocco di una vela, di un gettito che sorta con vigore e tanto piti si otterr quanto pi piccolo si far lo sbocle
^
;
Veggiamo
con maggior impeto Questo modo per e poco plausibile, perch non si avr mai quel quantitativo reale che si dovrebbe avere, poich l'acqua per quella forzatura dar fuori quanto pu, ed il resto si decide in rigurgito e si perde onde bisogna ben prevederlo perch ostinandosi a volere la bella apparenza si perde la sostanza Con questi certi principi sar ben manifesto, che quando si collocheranno gli sbocchi bassi, si avr l'acqTia nel vero quantitativo , verr con forza, al contrario se gli s])occhi saranno assai alti appena si avr il vero volume, e se non sgorga naturalmente con una minima forzatura, torna indietro e se ne perde una gran porzione Supposto dunque che si voglia un gettito di una vela si far girare il condotto come si potr, adattandolo alla localit, e quindi tenutolo, come si disse, qualche palmo pi basso della sua origine, si salder alla bocca del condotto una vite di stagno, cos detta da scarico, ed al coperchio facendole un'apertura vi si salderanno due mezze coccie di lastra d'ottone, della forma che vedesi nella fg. 2 di questa Tavola, cio ali lett. F sar il maschio della vite saldato alla testa del condotto alla lett. G sar la madrevite colle lastre di ottone, saldate sopra alla medesima alla lett. H sar la forma degli ottoni in pianta, ed alla lett. I il modo come l'acqua getta da tali sbocchi , e che dipender la forma della vela dal. 5
. i ^
196
l'apertura dell'asola lett. L, e dalle coccie degli ottoni lett. per cui se ne possono fare , come appunto se ne fanno in ,
cento maniere. Se questa madrevite potr restare tnol)ile sar bene, potendola con facilit ripulire, in caso che (jualche cosa vada ad istruirla; in caso contrario, cio che sia in sito publico, dove potesse essere derubata , si salder al condotto da un lato in modo da poterla disaldare all'occorrenza, quando si levi l'acqua. Gli sbocchi poi a zampilli, o boccaglio si fanno in varj modi; quando sia un boccaglio, dove sia sicuro di non es*sere derubato , si salder sopra la medesima madrevite di piombo fig. 3 lett. M, un boccaglio di ottone, come alla lett. N, che stringendo un poco pi del diametro della fistola origi*-" Daria getti l'acqua in avanti con vigore; ovvero se sar un boccaglio per una qualche fontana, dove si possa facilmente accostarvisi , si far un boccaglio che attraversi la lastra di marmo o altra pietra dalla quale sgorgar deve l' acqua , come alla lett. O il quale avr un incastro , che combacier ad una borchia, pure di ottone lett. P, che sar fermata con due perche saldato ni passatori la lastra, lett. S come alla lett. a stagno il boccaglio lett. O al condotto lett. l posto a forza verso la borchia P. Murato il condotto addosso la lastra lett. S sar solidissimo, ed impossibile ad essere derubato. Se poi il gettito dell'acqua sar verticale, i zampilli saranno saldati come gli altri , ma il condotto invece di essere
Qe
lett. T della fig. 4; e se rastremato, come alla lett. dovr forzar maggiormente sar pii V, regolandosi in modo, come si disse, che per avere una troppa forzatura non si perda il quantitativo reale dell'acqua. Nelle fontane della Piazza Vaticana , le zampigliere sono come vengono segnate nella fig. 5, e Sezione fig. 6. li condotto della zampigliera porta il corpo dell'acqua con forza nel vano lett. X, sul quale come un caldaro di lastra gros^ sa di rame, come alla lett. Z fig. 5 con cerchio di ferro con ale invitate sulla pietia lett. Y, sul quale caldaro vi sono saldate le viti pur di rame , che hanno ciascheduna un zampilr
come
alla
197
lo
;
come quello
della lett.
vi passa
Nel mezzo poi sbucato un condotto a parte per zamcome alla fig. 6. lett. K., che resta
fig. 4.
da un lato del condotto lett. X, dove bene saldato affinch oon vi penetri 1' acqua sopra questo condotto vi sar invitato il boccaglio come quello della fig. 4 lett. T, che invitan:
suo condotto combacierk sulla lastra della zampigliera, e former un'alzata maggiore di quelli che gli sono attorno. Se in questa sorte di fontane vi si pone una chiave regolatrice per ogni condotto, cio nel condotto lett. e nell'altro Xsar bene, anzi necessario, perch regoler le altezze dei getti delle due comparse, acci siano in armonia. Con questi lumi potr ognuno inventare giuochi e scaturigini d'acqua a suo talento adattandovi quei modi che il genio la ragione gli suggerir. S fanno ancora le condotture di lastra di rame , quando devono servire per trasportare acqua calda e bollente nelle bagnarole dalla caldara dell'acqua calda , e nei fornelli delle grandi cucine di comunit e simili. Allora in luogo di lastra di piombo , si adopra quella di rame , e si usano le medesime maniere per j)iegarle, a meno che nel piombo si usano le aste e mazzoli di legno; ed in queste le aste e martelli saranno di ferro. Saranno ancora raschiate dove la saldatura deve agire, ed in luogo di saldarle a stagno si saldano con una saldatura detta a zingo, la quale composta nella presente maniera. Si prender una libra di ottone puro in piastra, oncie 2 di zingo semitello, oncie 6 di stagno. Si metteranno prima nel crociolo, posto nel fornello ove si fonde il metallo, e che a suo luogo se ne dar il disegno, i due primi metalli , fusi li quali , si metter il terzo , cio lo stagno , e lasciati incorporar bene gli uni cogli altri , mescolandoli con una verghetta di ferro e con tenaglie adattate si lever il crociolo dal fornello , e si getter questa composizione sulla terra asciutta, affinch venga come una lastra di uno o pii pezzi sottili e comunque siano , perch in seguito si tritureranno per servirsene , come si dir in appresso Si avr una specie di piccolo mortaio come alla Tav. LXFV fig. 5 composto di un cerchio a guisa di viera di ferro, alta codolo
al
198
me
disegnato in sezion alla lett. A rotonda del diametro interno di ciica oncie 3 di palmo, nella qnale al fondo sia un masso pur di ferro, che vada dentro esattamente, e venga poi fermato con due maschietti a vile come alla lett. B; la parte di sopra di questo masso sar di acciaio, e lavorala a punta, come suol dirsi di diamante, che poi sar temperato. Si avr insieme ilpistello che sar pure di ferro, come alla lg. 6, e da piedi
come
alla lett.
:
tamente
la
parte di sopra
vendo i colpi di grosso martello non si spezzi Quando adoprando questo pistello avr ceduto dai colpi di martello e fatta una testa, come suol dirsi con ricci, si far bollire nuovamente
allargandolo perch possa tenersi colla sinistra intanto che colla destra mediante un martello si triturer la delta saldatura per servirsene all'opportunit essendo come si disse stata gettata la detta saldatura a zingo sopra il terreno sar facile col martello spezzarla, essendo fragile come un vetro, in modo che quei pezzi entrino dentro al detto mortaio per triturarla a poco a poco tutta, e tenerla riposta per quando occorre.
5
di questi pezzi che servir devono a caricare che va saldata, sar come una specie di riso, e per se pararla dai pezzi pi grossi per poi ripestarli, si avr una scodella di rame o di ferro sbucata, facendo in tal modo la separazione della pi trita da quella pi grossa, che si ripesta al mortale per renderla eguale all'altra Supposte preparate le canne o canna di lastra di rame che rapporto alla grossezza loro quando il condotto sia di diametro oncie 3 di passetto, sar sufficente la lastra di rame che pesi circa una libra e mezza ogni palmo quadrato, e voltate sull'asta ben bene, e raschiate dentro e fuori vicino all'estremit che vanno riunite colla saldatura , si avr del Ilio di ferro grosso come un spago da muratore , ed ogni tre oncie circa vi
La grossezza
la parie
si
far
una legatura
col detto
fil
di ferro
ben
pieghevole con facilit senza rompersi, come si osserver alla lig. 2 di detta Tavola, osservando che le due estremit della
lastra di
coU'altra
bene
199
pari, come segnato alla lett. E della fg. 3, e che la incrocca del filo di ferro leti. F sia in qualche distanza dall'unione della estremit della lastra questi fili di ferro si stringeranno ben forti, mediante le tenaglie a mano fg. 4 spezzando il filo di
;
come
alla lett,
fg. 2.
Preparate cos le canne si caricheranno colla saldatura per essere riunite, e questo si far come siegue. Si prenda della creta ben pista e liquefatta come una crema dentro una tazza mescolandovi una met di cenere setacciata , e con un pennello s' increter tutta la canna esternamente , meno una striscielta d un mezzo dito per parte alle due unioni delia lastra, e lasci scoperto dove sotto raschiato; affinch la saldatura vi prenda bene, si far asciugare con un poco di fuoco, e secca che sia si avr pronta una tazza con della borace, mescolata con acqua la quale essendo un sale in pezzi si pister in un mortaio di bronzo e si passer per setaccio di velo, per servirsene a questo fine. Ci fatto con un pennello si metter questa boi'ace e colFacqua ridotta come la creta suddetta sopra le unioni, e quindi con un piccolo cucchiarino vi si metter della saldatura gi triturata in una quantit che si conosca che sia fusa, possa restarvene un certo velo che riunisca bene le due estremit, tanto dentro che fuori , rimettendovi ancora col pennello sopra la detta saldatura l'altra borace che al fuoco lento si far asciugare. JNon faccia meraviglia se asciugandosi la borace bollir, e porter qua e l i pezzetti di saldatura, che con un ferretto si terranno fermi sino che termini il bollore, che allora resteranno fermi e come incollati al loro posto Cos preparate si metter una canna alla volta sopra la ])racia stesa per quanto sar la lunghezza delia canna, e postivi egualmente dei cannelli di carbone uno vicino all'altro incrociali elle coprino la saldatura, ma che resti fra essi visibile ed cguahnente si far accendere, e cenando la lastra sar rovente si vedr sciogliersi la saldatura cola ])orace, ed allora togliendole il fuoco sollecitamente, affinch la saldatura non scorra troppo, e con diligenza cjuando non sar pi rovente si lever fuori dal fuoco, per poi quando fredda levare le lagature di filo di ferro lett. G, tagliandole con piccole cisoie a mano, e
200
con uua lima
restati saldali
si
,
fil
di ferro
datura a ziugo, e la canna rester come alla fg. 1. Se per caso si rilevasse, che in qualche parte non fossero bene unite le estremit, e che vi restasse qualche danno dove potesse sortire l' acqua ; si torner a saldare parzialmente quella
parte
;
badando
^
di legar
fuoco e di fondente alla saldatura sudetta Colla medesima saldatura, e col medesimo metodo si riuniranno una canna all' altra , badando sempre di raschiar bene le parti che si vogliono unire; e porre la creta colla cenere dove non si vuole che la saldatura scorra; cos pure di non risparmiar la borace, e nel momento che la saldatura scorre di non muovere il pezzo che saldasi, n di lasciarle troppo il fuoco che potrebbe ancora fondere la lastra di rame, e nel togliere il fuoco non dare urti al pezzo o pezzi che si saldano, perch si spezzerebbero. Non sar male a sapersi che il zingo costa in oggi baj. 5 la libbra. La borace naturale e non raffinata, che a quest' uso non sarebbe al caso, costa baj. 18 la libbra l'ottone in lastra baj. 35 la libbra; e lo stagno in verghette baj. 18 la libbra. E' per altro d'avvertirsi che essendo questi oggetti tutti provenienti dall'estero, cambiano i prezzi loro da un giorno ed per necesall' altro , secondo il capriccio del commercio sario che il prudente architetto conosca di tempo in tempo i prezzi dei generi che s' impiegano nei suoi lavori , perch deve esserne il giudice, per non dare come troppo accade in giudizj
.
; ;
sempre col filo di ferro nella stessa madove torner la canna ad essere tormennon risparmiar la borace, che un valido
5
irragionevoli a
il
danno sempre
l'artista.
ai
di
uno
dei
committente e
condotti , inutile qui di parlare delle imchiavi ed altre parti, gi trattate per le condotbraghe, delle ture di pioml)o, non variando in queste di rame che la ma-
Torniamo
dimostrato per le canne che condotture. sono il capo principale delle Cade qui in accoccio un' importante avvertenza , che biteria e la lavorazione,
come
si
201
sogna avere impiegando questi condotti di rame, i quali abbiano da trasportare l'acqua calda o bollente da un luogo all'altro cio dalla caldara alla bagnarola o altrove , ed che sar necessario darle una qualche curva nel corso del suo cammino , e lasciarlo libero
quando
si
nel crescere quando si scalda , e ritiro , allineile raffredda possa giuocare e muoversi in maniera da non
dov' fermato per questo naturale movimento, poich ponendo un tal condotto in linea retta , o da una o dall'altra parte, dov' fermato, o si disalda, o si strappa.
distaccarsi
202
CAPITOLO
XXVII.
una scorsa sul modo che sarebbe veramenpi utile da trasportar l'acqua, segnatauiente per bere; perch il pi salubre , ed anche il pi stabile dopo di averla cos~ truita, sar la condottura di ferro. Quando si voglia adattare questo metodo, che sarebbe desiderabile prendessero parte in esso i Governi per la salute dei
'arenio adesso
te il
loro sudditi
si
Questi sono condotti gettano, vengono perfettamente simili fra loro, e se ne fauno di quel calibro che si vuole. Con c[uesto lodevolissimo sistema si trasportano le acque in Germania, in Francia, in nghilierra ed altrove, e l'iesce per tutti i rapporti vantaggiosissimo. Questi condotti sono lunghi circa 6 palmi romani, hanno nelle loro estremit un quadrato, come alla lett. A, ed anche si fanno triangolari, e negli angoli rispetitvi si lascia un buco come in detta figura, nelli quali si pone una cavicchia col suo dado, come alla fig. 3, quando si uniscono uno coli' altro, come alla fig. 2 vi si pone nelle commissure cio fra un condottoci' altro un pezzo di suola tagliato della forma del condotto , come nella fig. 5 cio quadrato col buco in mezzo del diametro del condotto, e gli altri buchi negli angoli, aflinch vi passino le cavicchie, avvertendo che sia ben bagnato, allinch ceda all'impressione delle viti senza spezzarne il ferro poich il ferro gettato non ha alcuna elasticit ma si spezza come il vetro Questa specie di condottura potr essere messa sotto terra qualche palmo , e se la terra ove posa fosse leggiera e poco solida potr farvisi una massicciata a secco , e con poco di fonfacilit si
,
che viene disegnata alla Tav. LXV fig. che nelli forni del ferro colla massima
203
(lamento, polche non ceda irregolarmente pel suo peso, e mollo pi quando il terreno fosse di sua natura mobile , venj^a maggiormente indebolito dalla pioggia. Per istringere quelle Cavicchie fig. 3 si avranno due rhiivl, come alla lig. 4 con una delle quali si terr ferma la lesla della cavicchia lett. B intanto che si stringe il dado colF altra lett. badando per altro di non stringere troppo, perch essendo ferro fuso le ale che vanno a stringersi con ogni facilit s spezzcOio, ed allora il condotto resta inservibile. Vero che facilissimo il modo di cambiarli, perch essendo tutti j)erfettamente compagni al rotto, se ne sostituisce uno nuovo ripo-
nendovi
di sola
le
due
servano a due vantaggi, ^^ primo che non passa T acqua nelle unioni, l'altro che stringendo le viti trovano un poco di tenero da cedere senza spezzare il ferro. Dovendo fare qualche voltata pi o meno curv, tanto orizonlale che verticale, fra izn condotto e l'altro, dove cade la tortuosit vi si far un gomito di piombo, come viene disegnato alla fig. 6, badando di non tenere l'interno diametro men grande di quello di ferro, e la grossezza del piombo non minore di quella della coudottura di ferro, perch nclli gomiti T acqua sempre forza maggiormente, ed avendo questo gomito le medesime ale di quelli di ferro verranno fermati colle cavicchie colle ale delli condotti e dove si creder necessario qualche sfogatore o scarico si far altrettanto in piombo, giacch al felice andamento dell'acqua in questa condottura di ferro non variano circostanza , n da quella di piombo u da quella di
^
terra e simili.
Rapporto
costdi questa condottura , eccone Supponiamo che debba farsi una condottura di
al
il
parallelo.
mezzo pal-
mo
diametro tanto di piombo quanto di ferro. Prendasi un palmo di condotto dell' uno , e dell' altro quello della condottura di piombo stender nella sua circonferenza palmo uno e sette oncie , il qual piombo peser per quella sorte di condotto libre otto a palmo quadro , onde un palmo di condotto andante peser libre dodici e oncie otto, che fra piombo, fattura, e saldatura costa a ragione di bajocchi 7 la libra, baj. 89.
di
204
palmo andante di condotto di ferro di una grossezza di 22 che alla ragione di baj. 3 e mezzo la libra importer ogni palmo baj. 77. Restano poi nella prima maniera cio colla condottnra di piombo le spese delle saldature a traverso in questa seconda la spesa delli dadi e cavicchie, onde relativamente a queste possono equilibrarsi; ed ecco che la condotlura di piombo sempre qualche cos(idi maggiore spesa dell'altre di ferro, e di meno buona riuscita riguardo la salubrit , ma in Roma , come quasi in tutto il mondo, quando una cosa si costumata sempre
tre sessantesimi peser libre
;
Un
cos, diilcile
il
randola
Il
modo
di fondere
il
modo
lavorazione tutta di questi oggetti, sar trattata si parler del modo di fondere e lavorare i meteili , giacch nelli forni del ferro non si lavorano questi condotti parzialmente, ma sono come cose accesorie alle grandi lavorazioni e manifatture del ferro. Colle sopraccennate nozioni della scelta, allacciatura, e trasporto delle acque, colle varie condotture che soglionsi praticale, ognuno da se potr appropriare queste lavoi'azionl e potendosi anche per qualche principi pratici alle ciacostanze improvisa ed urgente circostanza pel momento fare con tronchi d'alberi forati la condottura dell' acqua per qualche tratto e precariamente Condottura che costa poco e si fa prestissimo Anche colla latta potr farsi quello che si detto col piombo ma ancora questa condottura poco durevole , perch si ossida e diviene inservibile, non reggendo che a piccolo peso e piccole forze Ho veduto in qualche giardinetto di campagna fare delle condotture per piccole fontane e perfino di complicati giuochi d'acqua fatti a furia di canne, traforando gli occhi interni e
di fare le
la
;
.
forme, e allorquaudo
legate con filo di ferro, e riunite con fasciature di pelle, e durare anche per qualche mese; onde bisogna co'proprj talenti
che siano solide ed economiche, perch possano meritar lode, e vengano abbracciate, lo scopo principale di chi vuole e si deve produrre fra gli uomini
cercar
nuove maniere
ma sempre
Fine del
Tomo Primo.
INDICE
DELLE COSE CONTENUTE NEL PRIMO VOLLTNIE
refazione
---.----------
.
Pag. Tav.
5
..--------
LIBRO PRmiO
CAPITOLO
Piano
d" Introduzione
.
I.
-------.--I.
15
SEZIONE
ARTICOLO
I.
----*---n.
SEZIONE
ARTICOLO n.
Metodo per conoscere
flzio e
il
modo
difetto del
modo
di scegliere le are-
-----
'206
ARTICOLO
Posto
il
III.
possa
prenderanno
le
-----
45
ARTICOLO
IV.
sia in
pianura
tura riesce
il
il
fondamento di un
leveranno
le
qualunque
siasi EdifiziOigiacch'
si
acque
che tormentino
il
la lavorazione
lavoro.
------
.-,_-.,__-..._
V.
di dover costruire un fab-
ARTICOLO
Si presenta alle volte
F occasione
bricato in
come una
2
pece impraticabile
---------..----.ARTICOLO
VI.
dovr regolarsene
la
fondazinie ?
ARTICOLO
Se r^rea dove deve
edificarsi sar
VII.
un terreno leggero
di
ammasli
se-
guenti modi
.--------------.,^.--
207
ARTICOLO Vm.
Se
si
dovr piantare un
- -
ARTICOLO
Idem.
IX.
-.----.--.----
--._-,---,.
X.
ARTICOLO
-------
ARTICOLO
Idem
XI.
ARTICOLO
Idem
XII.
---ARTICOLO
XIII.
Idem
-..--,--_.__-.-..--._ARTICOLO XIV.
Idem,
ARTICOLO XV.
Idem.
->-..--..-.....--.-..-
208
SEZIONE
Modo
di fondare
m.
me-
neW acqua
mac
- -
Modo
ARTICOLO XVI.
Idem.
-.---._---
,....
XVII.
-___
22
ARTICOLO
bene premettere la cogizione teorica della propriet deiVaria die imponentemente agisce nelle macchine Idrauliche, e
--.---.--IV.
SEZIONE
ARTICOLO
Del modo
lit
XVIII.
altri og-
di conoscere le crete
getti laterizi
,
,
per
nome, qua2
--------
ARTICOLO XrX.
Tratteremo adesso del modo di cavare e preparare
alle lavorazioni dei mattoni, alle fabbriche.
le crete
ed
----------------ARTICOLO XX.
le
maniere che
si
adoprano
se-
la fabbricazione dei
209
mattoni, e quiidi di tutti gli altri lavori laterizj che
s^ impiegano
spettile parti,
pi
fini.
24
ARTICOLO XXI.
Idem.
--------------S
Y.
XXII.
le
EZ
ONE
_'
,u^.fi.
ARTICOLO
Del modo per conoscere
zio, la
la
po-
----.----------ARTICOLO XXin.
Idem.
-.---,
ARTICOLO XXrV.
/^
12
^~''-^
le
acque
---p-. ----
21
/^^
ARTICOLO XXV.
Idem .--.--
_,.-_,_._,_.
ARTICOLO XXVI.
11
Idem
---.. .--.......
.-
22
ARTICOLO XXVn.
Idem
3
1
209
65
IMPRIMATUR
Fr.
D. Buttaoni M. S.
P.
S.
IMPRIMATUR
J.
pec(A
,,
.1
VJ