You are on page 1of 2

INTERVISTE

COSTANTINO, UOMO PUBBLICO E PRIVATO

Il potere, il sangue, la solitudine


La battaglia di Ponte Milvio, di Giulio Romano (1520-24)

Nel centenario costantiniano un romanzo storico racconta lImperatore Santo nella sua vita personale, e non solo come personaggio storico di proporzioni titaniche. Simone Sarasso lo ha dipinto nei suoi rapporti con la famiglia e gli affetti e nelle luci e ombre che ogni grande protagonista della Storia porta inevitabilmente con s. Storia in Rete lo ha incontrato per i suoi lettori

e Settanta, nel 2009. Il terzo volume, che amplier lindagine fino a Tangentopoli, si chiamer Il paese che amo e uscir nel 2013. Invictus una propaggine naturale della mia ricerca del lato oscuro del potere: quale miglior luogo dellImpero Romano agli albori della sua decadenza per affondare le mani nel marcio?. n Come hai iniziato ad amare la Storia? Credo di averla sempre amata, fin dai tempi del liceo. Sono laureato in filosofia, ma di storia, che mi ricordi, mi sono sempre occupato. Ho letto e studiato a fondo il XX secolo, ma sono sempre stato un grande appassionato anche dellantichit e del medioevo. n Qual la tua opinione sul nuovo romanzo storico e la sua evoluzione? Hai un autore di culto? Umberto Eco, per buona parte della mia carriera universitaria, stato una specie di nume tutelare. Mi sono laureato con una tesi in filosofia della religione sullermeneutica ermetica ne Il Pendolo di Foucault, che a tuttoggi rimane il mio romanzo della vita. Ma mi piacciono molto gli autori con-

temporanei che si occupano di antichit e Medioevo. Recentemente, una grande scoperta stato Marcello Simoni, sapientissimo tessitore di trame. Tra i miei autori culto rimangono per inarrivabili Sergio Altieri con la sua Trilogia di Magdeburg e Valerio Evangelisti col ciclo di Heymerich. n Come ti sei regolato nella scelta delle fonti storiche sulle quali basare il tuo romanzo? Hai trovato molto materiale? Ho usato un criterio ecumenico per quanto riguarda la consultazione delle fonti: sono andato a rileggermi i contemporanei di Costantino soprattutto il suo biografo Eusebio ma non mi sono dimenticato della storiografia sterminata che esiste sullImperatore Santo. Ho studiato testi decisamente desueti, come quello di Jacob Burckhardt (primo vero testo analitico sullera di Costantino), scritto quasi centosettantanni fa, e testi modernissimi come quello di Marcone. Solo cos ho potuto costruirmi unimmagine sfaccettata del protagonista.
CC 3.0 SA BY www.scritturacollettiva.org

ostantino e la solitudine del potere. Questo potrebbe essere il sottotitolo del romanzo Invictus (Rizzoli, pp. 582, 8,80) che Simone Sarasso ha dedicato alla figura del primo Imperatore cristiano di Roma. Un uomo che alla conquista della porpora e con essa del dominio sul mondo allora conosciuto ha sacrificato tutto, compresi gli affetti e le amicizie. Sarasso, novarese, classe 1978 autore di romanzi storico-noir sullItalia degli Anni di Piombo, usciti con Marsilio, e ora si cimentato con la storia romana, raccontando, nel 1700 anniversario della batta-

C
STORIA IN RETE

di Elena&Michela Martignoni
glia di Ponte Milvio, Costantino. E anche autore televisivo e cinematografico e insegna scrittura creativa alla NABA di Milano. n Come sei approdato alla scrittura di romanzi storici? Raccontaci il tuo percorso dautore. Ho iniziato scrivendo di storia contemporanea: da qualche anno lavoro a una trilogia noir sui cosiddetti Misteri Italiani, ossia i buchi neri della storia recente del nostro paese, come la strage di Piazza Fontana o quella di Piazza della Loggia. Ho gi pubblicato, con Marsilio, i primi due volumi della trilogia: Confine di Stato, uscito nel 2007,

Simone Sarasso

n Verit storica e finzione narrativa. Come si miscelano in Invictus?

| 44

Novembre-Dicembre 2012

Novembre-Dicembre 2012

45 STORIA IN RETE

Il legame tra Impero e Chiesa si rafforz a tal punto che Costantino decise addirittura di presiedere il primo concilio ecumenico della Chiesa (a Nicea, nel 325), a ribadire che la Chiesa stessa era cosa sua, che doveva essere unita e obbedire ciecamente a lui e lui solo
le di riferimento), il suo modo di relazionarsi al ruolo di genitore e di marito ne risent a dismisura. Tutti i rapporti famigliari che lo vedono protagonista (da quello con la moglie Fausta a quello col primo figlio Prisco) sono complicatissimi. E le scene che li descrivono sono decisamente le pi cariche di pathos di tutto il romanzo. n Qual era il rapporto di Costantino con la religione cristiana. LImperatore per la Chiesa ortodossa addirittura un santo e nella tradizione cattolica viene ricordato come un paladino della fede. Era veramente cos o ci sono ombre oscure sul rapporto Impero-Chiesa che caratterizz il suo periodo di reggenza? Costantino era uomo del suo tempo. Soprattutto, era un regnante del suo tempo. E occorre leggere il suo rapporto con la Chiesa e i seguaci del Cristo per quello che fu: un patto di convenienza politica. Non compito dello storico n del romanziere giudicare la disposizione danimo di questo o quel personaggio nei confronti della fede, dal momento che n luno n laltro potrebbero avere gli strumenti per farlo, specie se indagano la vita di un monarca morto quasi diciassette secoli fa. Tuttavia esiste una verit storica acclarata riguardo ai legami tra la Roma di Costantino e il mondo cristiano. Costantino si comport, nei confronti del Salvatore, esattamente come fece qualunque altro monarca romano nei confronti di divinit straniere. Quando Roma conquista lEgitto, ad esempio, le divinit egizie non vengono fatte scomparire, ma incluse nel pantheon romano. E a volte capita che Roma stessa vi si raccomandi per ricevere il favore divino in questa o in quellaltra battaglia. Dopo Ponte Milvio, dopo cio che Costantino decise di votarsi al Dio dei cristiani per vincere Massenzio, in ragione della vittoria conseguita, ritenne che quel patto fosse fruttifero. E continu a rivolgere le proprie attenzioni al Cristo. Si comport, insomma, da perfetto pagano (per quanto paradossale possa sembrare). Il legame tra Impero e Chiesa si rafforz poi a tal punto che Costantino decise addirittura di presiedere il primo concilio ecumenico della Chiesa (a Nicea, nel 325), a ribadire che la Chiesa stessa era cosa sua, che doveva essere unita (invece di spaccarsi in inutili diatribe

interne, come quella ariana) e obbedire ciecamente a lui e lui solo. n LImperatore Santo fu anche un grande conquistatore. Il che significa che sulla sua coscienza grava il peso di molte guerre e molte morti. Costantino fu un monarca atipico. Unico, per il suo tempo, e tuttavia fuori sincrono. Si pensi a ci che aveva fatto Diocleziano: alla Tetrarchia, ovvero alla quadripartizione dellImpero (due Augusti e due Cesari eletti direttamente dagli Augusti, e non per linea di sangue, destinati a succedere ai loro elettori). Alla decisione che i mandati degli Augusti fossero a tempo e che dopo un certo numero di lustri (a patto che campassero cos a lungo) gli Imperatori dovevano farsi da parte. Questa situazione, faticosamente guadagnata (a prezzo di guerre, scissioni ed equilibri precari) garantiva una relativa tranquillit allinterno dello sconfinato dominio di Roma. Una pax romana sui generis, infranta dallascesa di Costantino, che da un Impero quadripartito torna a costituire un unico regno che si estende dallAtlantico al Bosforo. Questo cost parecchio in termini di vite umane: il figlio di Costanzo spazz via i propri avversari uno dopo laltro: Massenzio e Licinio furono solo le ultime vittime dellascesa pre-unificazione. Innumerevoli battaglie furono combattute in nome suo e centinaia di migliaia furono le perdite umane. Nonostante la santificazione e tutto lalone mistico che ancora oggi ruota intorno a Costantino, il peso di tutto quel sangue incancellabile. A conti fatti, Costantino ha sulle spalle la stessa responsabilit morale di molti altri despoti del passato, pi o meno recente. n Programmi futuri? Il 24 di ottobre uscito per Rizzoli il mio nuovo romanzo di ambientazione imperiale. Si intitola Colosseum, ed ambientato tra il 77 e l80 d.C. Narra la storia dellAnfiteatro Flavio e dei due gladiatori che ne divennero gli eroi indiscussi, Vero e Prisco. Elena&Michela Martignoni www.elenaemichelamartignoni.com

guardare oggi, vedere ieri


a cura di Lorenzo Magliaro - hounaidea@hotmail.com

Cannocchiale

LImpero Romano dOriente, fra le radici culturali dellEuropa, e tuttavia dimenticato: un paradosso
a mostre di questi mesi su Bisanalla base di gran parte della storia del nozio e Costantino richiamano latstro Mezzogiorno, oltre che di terre come tenzione su fenomeni di grande la Romagna o il Veneto? Il termometro dei portata storica, come la gemmaprogrammi scolastici di storia mette penzione dellImpero Bizantino dalsiero e se guardiamo ai requisiti necessari la ripartizione dellImpero Romano nel IV per chi insegni storia nelle scuole, fra di secolo (anche prima di Teodosio); come la essi non si annovera mai lesame universinascita di Costantinopoli; come lEditto di tario di storia bizantina, cronologicamenMilano del 313. Se poi spostiamo lo sguarte parallelo a quello di storia medievale. do su questioni pi prosaiche e tristemenLa critica per rischia di essere sterile, se te attuali, ad esemposta solo in termipio i concorsi per la ni di mera polemiscuola pubblica, il ca. Pur auspicando problema degli inun cambiamento segnanti precari e nellistruzione dei di quanti si vedono nostri rampolli che aumentare le ore tenga conto di quedi lavoro ma non lo sta fetta di storia stipendio e simili, europea, gi ora si viene da chiedersi pu riflettere sul cosa centri Bisanritorno di questa zio con la scuola. grande assente, viE la risposta, alsto che mostre e litrettanto tristebri ne parlano, ben mente, niente, al di l degli ambiti se si vuole essere accademici riseronesti. Dai testi vati (ma sar poi scolastici di storia vero che lo sono?) Costantinopoli poco prima della sua caduta infatti, Bisanzio ai soli specialisti. In sempre stata fra le Italia le comunit grandi assenti, fermandosi la nostra conoortodosse di rumeni, ucraini, russi ed alscenza scolastica della sua storia (ma non tri sono numerose. Anche gli slavi di fede la sua storia) a Giustiniano, riemergendo cattolica, primi fra tutti i polacchi, contacome fiume carsico tra lo Scisma del 1054 no numerose presenze nel nostro paese: e la Quarta Crociata del 1204 e poi come la differenza nei loro alfabeti, cirillico o fiume sfociare nelle ormai turchesi (o melatino, dipende storicamente dalla forma glio, turche) acque del Bosforo nel 1453. di cristianesimo che i loro popoli abbracMa del resto di tutta questa storia, poco ciarono, quella che avremmo chiamato o nulla trapela dai libri di scuola. Bisanzio, ortodossa o quella che avremmo definito ortodossa e custode dei classici greci nella cattolica. Questa storia risale allevangeloro lingua originale; terra di due Patroni lizzazione degli Slavi a partire dal IX secodEuropa, Cirillo e Metodio (il primo dei lo e, per met, questa storia bizantina. quali fu linventore dellalfabeto che da Se lUnione Europea si scopre sempre pi lui prese il nome di cirillico); Bisanzio che legata solo dalleuro, allora ha bisogno esportava modelli artistici e culturali nel di scoprire o riscoprire unidentit che mondo carolingio e nellItalia prima longonon sia quantificabile in moneta. Quanto barda e poi normanna; Bisanzio cui molto usciremmo dal paradosso di unUnione devono le quattrocentesche humanae litdi Conviventi Forzati se imparassimo a terae di cui noi europei occidentali andiaconoscere la storia dellaltra met dellEumo cos fieri: questo poco, ma anche ropa con cui siamo gomito a gomito ogni molto. Bisanzio nella cultura europea, giorno? Schiller lamentava che la moda una delle sue radici pi sotterranee se aveva separato ci che solo il fascino delsi vuole, ma anche pi profonde, che lo si la gioia avrebbe saputo riunire: ma se gli voglia o no. Eppure, quanto noi europei eventi di questi mesi rendono Bisanzio di occidentali (per molti dei quali lEuropa moda e se Bisanzio pu essere un buon sembra finire ancora allAdriatico) sappunto di partenza, allora chiss che, alpiamo di Bisanzio? E quanto noi italiani ci meno su questo, Schiller non abbia avuto curiamo di conoscere questa storia che felicemente torto? n

Bisanzio, grande assente

La copertina del romanzo di Simone Sarasso Invictus (Rizzoli, pp. 582, 8,80)

Le percentuali sono piuttosto nette allinterno del romanzo: 99% verit storica, 1% invenzione. Linvenzione riguarda le scelte linguistiche attribuite a questo o quel personaggio (volutamente moderne) e la descrizione (psichedelica) delle visioni. n Chi era Costantino il Grande? stato molte persone durante la sua lunga vita: un ragazzo spaventato, figlio di genitori separati; un guerriero dotatissimo; un monarca saggio; un assassino spietato. n Quale il lato del personaggio che ti ha colpito maggiormente? E quale la scena che hai scritto con maggior pathos? Ho appena accennato a quella che, a mio parere, la condizione psicologica pi rilevante per capire Costantino, ossia il suo rapporto con la genitorialit, con le donne e la famiglia in genere. Essendo cresciuto fino ai dodici anni con la sola madre, in una sorta di esilio dorato voluto dal padre (che non poteva sposarla per le sue umili origini, pur avendo avuto da lei il suo primogenito) e avendo trascorso il resto della vita tra corti principesche e campi di battaglia (facendo sempre una fatica del diavolo a trovare una figura genitoriale maschi-

STORIA IN RETE

| 46

Arazzo con lingresso trionfale di Costantino a Roma

Novembre-Dicembre 2012

You might also like