Professional Documents
Culture Documents
http://www.sharenotes.it pagina 1
1. Concetti introduttivi
Il PIL prodotto interno lordo
3 definizioni equivalenti Il Pil la somma dei beni e servizi finali prodotti dalleconomia di un Paese in un dato periodo di tempo Il Pil la somma del valore aggiunto prodotto dalleconomia in un dato periodo di tempo Il Pil la somma dei redditi (Y) prodotti in economia in un dato periodo di tempo. Il Pil viene preso in esame considerando la sua variazione. Essa pu essere
REALE Si considera laumento di Pil dovuto alla sola quantit venduta calcolando i Pil dei periodi che mettiamo a confronto facendo riferimento a un prezzo base fissato arbitrariamente. Q anno n+1 * prezzo dato Q anno n* prezzo dato Q anno n* prezzo dato
NOMINALE Si considera la variazione globale del Pil, dovuta sia alla quantit venduta che alle oscillazioni dei prezzi, moltiplicando le quantit dei periodi esaminati per il prezzo corrente di tale periodo. Q anno n+1 * prezzo n+1 Q anno n* prezzo n Q anno n* prezzo n
Pil reale e nominale coincidono nellanno base. La determinazione del Pil reale per presenta una problematica: alcuni beni cambiano radicalmente prezzo nel corso degli anni perch cambiato radicalmente il loro valore. Per ovviare allinconveniente bisognerebbe cambiare frequentemente lanno base o fare una media dei prezzi. Quando il pil decresce da un trimestre allaltro si parla di fase recessiva. Se questa fase si protrae per 2 trimestri di fila si considera il paese in recessione. Quando il Pil cresce da un trimestre allaltro siamo in fase espansiva. Il Pil ha dei limiti: infatti misura solo il valore dei beni oggetto di scambio. Non un indicatore totale del benessere della popolazione ma resta un valido strumento perch considera variabili semplicemente quantificabili senza entrare in merito di aspetti privati della vita delle persone.
TASSO DI DISOCCUPAZIONE
Indica la percentuale di disoccupati sul totale della forza lavoro. forza lavoro = una parte della popolazione attiva (in et da lavoro, in italia tra i 15 ai 64 anni), formata da Occupati e Disoccupati
DISOCCUPATI Sono coloro che al sondaggio a campione dellistat hanno cos risposto: Hai lavorato almeno un ora la sett scorsa? No Hai cercato lavoro nellultimo mese? SI Se ti offrissero un lavoro saresti disposto a cominciare entro 2 settimane? SI
Definizione ristretta. Solo rispondendo cos si considerati Tasso di disoccupazione = u = numero totale di disoccupati disoccupati
Macroeconomia P-Z 2011/2012 riassunto appunti
http://www.sharenotes.it pagina 2
Forza lavoro Questo dato va preso in esame abbinandolo al Tasso di attivit = Forza lavoro Persone in et da lavoro
Tasso di inflazione =
Linflazione lincremento generalizzato dei prezzi. Come per il Pil non prendiamo in esame il valore assoluto ma la sua variazione. Ci sono due metodi di calcolo:
DEFLATORE DEL PIL E il rapporto tra Pil nominale e Pil reale. Si condidera la sua variazione nel calcolo dellinflazione: Deflatore anno n+1 deflatore anno n Deflatore anno n
INDICE DEI PREZZI AL CONSUMO Gli ispettori dellistat verificano il prezzo di un determinato paniere di beni e serevizi e ne osservano le variazioni da un anno allaltro. Il tasso di inflazione si calcola facendo la media ponderata della variazione dei prezzi in relazione alla percentuale di spresa delle famiglie in quel bene.
I due risultati non sempre coincidono perch il deflatore del Pil non riflette le variazioni di prezzo dei prodotti importati che rientrano nel paniere, perch essi non sono stati prodotti in italia quindi non rientrano nel Pil. (Es. Benzina, i Pad). Linflazione rappresenta un problema perch spesso ad un aumento generalizzato dei prezzi non corrisponde un aumento del reddito percepito ( per molti redditi non c ladeguamento allinflazione): Ci comporta una diminuizione del Potere dacquisto. Questa problematica pu presentarsi anche in caso di adeguamenti allinflazione, se il sistema fiscale adotta criteri di progressivit: infatti ladeguamento potrebbe essere solo formale in quanto un aumento di reddito potrebbe far scattare lo scaglione di aliquota successivo ed essere assorbito quindi in buona parte del fisco, determinando di fatto un calo del potere dacquisto. Fenomeno opposto allinflazione la deflazione: essa consiste in un decremento generalizzato dei prezzi. E un fenomeno negativo perch un consumatore che sa che i prezzi scenderanno perch c deflazione aspetter ad acquistare i beni non di prima necessit; per il calo della domanda i prezzi di tali beni effettivamente diminuiranno, confermando le aspettative dei consumatori che attenderanno ulteriori ribassi. Questo circolo vizioso porta a un calo del Pil dovuto al crollo della produzione e porta il paese in recessione.
BREVE, MEDIO E LUNGO PERIODO Breve periodo: arco di qualche anno. Le variazioni di Produzione del periodo sono dovute soprattutto a variazioni della Domanda. medio periodo: arco di un decennio (5-10 anni). Le variazioni della Produzione sono dovute soprattutto al lato dellOfferta. In questo arco di tempo possibile infatti variariare lo stock di capitale investito e la capacit produttiva. lungo periodo: arco di un secolo o pi. Le variazioni della produzione sono causate da variabili come il progresso tecnico, la capacit di innovazione, istruzione, tasso di risparmio, governo, ecc.
http://www.sharenotes.it pagina 3
-Importazioni (Im) Consumi e investimenti fatti dai cittadini italiani in prodotti esteri come li pad
+/- Scorte Non tutto ci che veniene prodotto in un anno venduto in quello stesso anno (scorte +) Viceversa pu essere che non tutto ci che viene venduto in un anno stato prodotto in quellanno (scorte -)
Il saldo di X Im detto saldo della bilancia dei pagamenti. Se positivo ho un avanzo commerciale (+) se negativo un disavanzo commerciale (-)
LA DOMANDA AGGREGATA = Z
Z la domanda aggregata, ovvero la domanda totale di beni e servizi in un dato periodo di tempo in un dato paese. Per semplificare lo studio del modello ipotizziamo che Z = C + I + G e che Non ci sono scambi con lestero (non consideriamo quindi X e Im), siamo in regime di autarchia. In questa economia si produce un solo bene che pu essere acquistato sia per consumo sia come investimento (Es. Il bestiame: lo acquisto per mangiarlo consumo; lo acquisto per allevarlo e rivenderlo investimento) Il prezzo del bene costante, non varia Le scorte sono pari a 0
http://www.sharenotes.it pagina 4
Consumo
Co
C1 la pendenza della retta: sappiamo che compresa tra 0 e 1 quindi la retta sar pi appiattita verso x rispetto alla bisettrice del quadrante.
Yd
- Investimento
Ipotizziamo sia una costante e che non dipenda da nulla solo per ora.
Condizione di equilibrio DOMANDA GLOBALE = OFFERTA GLOBALE Y=Z Questa equazione valida perch non ci
sono scorte. In presenza di scorte lugualianza non verificata. Per questo non le consideriamo nel nostro modello.
Pil = Y perch il pil definibile come la somma dei redditi percepiti in un economia in un dato periodo di tempo
Produzione = Domanda aggregata Y = Co + C1) (Y-T) + I + G equazione di equilibrio (1-C1)Y = Co (C1)*T) + I + G Y= 1 1-C1 * [Co (C1*T) + I + G]
Moltiplicatore:
sempre un numero positivo > 1 perch 0<C1<1.
Interpretazione economica del Moltiplicatore: cosa succede se varia una componente autonoma della spesa? Supponendo che una componente autonoma, per esempio Co aumenti, ricaviamo che Dato che Y= 1 * [Co (C1*T) + I + G] Y = Y Y = Co * 1 1-C1 1-C1
http://www.sharenotes.it pagina 5
Economicamente vuol dire che a fronte di un aumento di una qualsiasi delle componenti autonome della spesa, il reddito Y aumenter di tale valore moltiplicato per il moltiplicatore. Com possibile? UN AUMENTO DELLA DOMANDA HA EFFETTI ANCHE SUL LATO OFFERTA, scatena una reazione a catena.
N.B.Ipotizziamo C1 = 0,5
Il negoziante guadagna 1 in pi
Questi incrementi di reddito = 1 + C1 + C1* C1 + C1* C1*C1 + .... C1n pari al moltiplicatore 1 1-C1 Ecco perch allaumentare di Co, il reddito aumenta di Co * 1 1-C1 Z = Y = C + I + G = (Co + C1*Yd) + I + G =Co + [C1*(Y-T)] + I + G =
Equilibrio quando Produzione = Domanda aggregata Y= Z punto di intersezione tra le due rette Z Domanda aggregata
D aggregata E
Co+ I + G (C1*T)
Incremento di Co E
Si quindi dimostrato graficamente che ad un aumento di Co corrisponde un pi ampio aumento del PIL, precisamente dato dalla variazione di Co * il moltiplicatore
Co+ I + G (C1*T)
Macroeconomia P-Z 2011/2012 riassunto appunti
http://www.sharenotes.it pagina 6
Y = produzione
Pi elevata la propensione al consumo C1, maggiore la produzionemoltiplicatore, quindi Incremento di produzione dovuto allincremento di Co leffetto del di equilibrio aumenta in misuta maggiore rispetto allaumento a Componente autonoma. maggiore Y rispetto di Co
IL RISPARMIO (S)
Come visto analizzando il consumo le persone non consumano totalmente il loro reddito disponibile. C= Co + C1*Yd = 5 + (0,7 * 100) = 70 70 < 100 70 consumo / 30 risparmio La parte di reddito non consumata infatti destinata al risparmio
S=YTC
Considerando lequazione di equilibrio di mercato Y = C + I + G Y C = S+ T S+T = I + G In equlibrio il risparmio pari a
S=I+GT
Dato che consideriamo come risparmio soltanto il denaro depositato in banca, possiamo dire che tramite lintermediazione delle banche questo denaro viene impiegato in due canali: Viene prestanto alle imprese finanziando Investimenti Viene prestato alla Stato per finanziare il debito pubblico (G-T > 0) Dire S = I+ G-T uguale a dire Y= C+I+G Perch? S=Y T C = Y T Co +[ C1*(Y-T)] = - Co + (1- C1)(Y-T) I+G-T ( 1 - C1)Y = Co + I + G T(1- C1) Y= 1 * [Co C1*T + I + G] 1 C1
http://www.sharenotes.it pagina 7
TITOLI
Rientrano nella categoria tutti i prodotti finanziari che riconoscono un rendimento (interesse). Sono meno liquidi: loperazione di disinvestimento pi complessa, meno immediata e onerosa (commissioni)
DEPOSITI BANCARI
I depositi bancari sono considerati moneta come il circolante perch consentono il prelievo delle somme depositate senza preavviso e riconoscono un rendimento irrilevante
Y il reddito nominale. Tanto maggiore il reddito nominale, tanto maggiore la domanda di moneta perch sono maggiori le transazioni compiute. Si considera il reddito nominale e non il reddito reale perch il potere dacquisto non rilevante in questa analisi: in caso di aumento di prezzi e salari anche se il potere dacquisto resta inalterato perch supponiamo raddoppino entrambi, la quantit di moneta necessaria sar doppia per acquistare la stessa quantit. Non importa il potere dacquisto serve pi moneta. L(i) una funzione decrescente del tasso di interesse. Pi elevato il tasso di interesse, minore la quantit di moneta domandata.
Md = Y * L(i)
iE
Md Md = Y * L(i) Md
http://www.sharenotes.it pagina 8
Md Ms = Offerta di moneta Ipotizziamo che la domanda di moneta sia per ora solo domanda di circolante
La Banca Centrale produce e immette sul mercato circolante. Ipotizziamo che lofferta sia costante. Ms = M
Il tasso di interesse pu essere visto come un prezzo perch linteresse la somma a cui io rinuncio se scelgo di detenere Moneta anziche titoli. E il costo opportunit di detener moneta.
i*
Md = Y * L(i)
IL REDDITO AUMENTA
i**
i*
Md = Y * L(i) Md = Y * L(i)
Dato che M costante, la quantit di equilibrio data. Lelemento che riequilibra il mercato la variazione del tasso di interesse. I soggetti hanno un reddito maggiore, quindi aumenta il loro livello delle transazioni e di conseguenza la domanda di moneta al dato tasso i*. Un aumento del tasso di interesse da i* a i** rende pi appettibile detenere titoli:
laumento del tasso di interesse una forza uguale e contraria allaumento di Y che riporta il mercato in equilibrio nonostante la quantit offerta sia la stessa.
M
Ms
IL REDDITO DIMINUISCE
I soggetti hanno un reddito minore, quindi diminuisce il loro livello delle transazioni e di conseguenza la domanda di moneta al dato tasso i*. Una diminuizione del tasso di interesse da i* a i** rende meno appettibile detenere titoli riequilibrando il mercato
i*
i** Md = Y * L(i)
http://www.sharenotes.it pagina 9
i*
C una maggiore quantit disponibile di moneta sul mercato. Per far si che venga assorbita dalla domanda occorre che il tasso di interesse cali rendendo meno appettibili i titoli; infatti occorre che vari almeno uno dei due elementi della funzione di Md, e supponiamo il reddito resti invariato.
i**
Md = Y * L(i)
LOFFERTA DIMINUISCE
C una minore quantit disponibile di moneta sul mercato. Per far si che la domanda cali occorre che il tasso di interesse si alzi rendendo pi appettibili i titoli.
I TITOLI
Consideriamo la tipologia di titolo pi semplice (BOT). Sono certificati emessi dallo stato o da un
impresa che riconosco al detentore una certa somma alla data fissata. Il mercato determina il prezzo dacquisto allemissione. La differenza tra queste due somme il tasso di interesse.
i = somma a scadenza prezzo a il titolo viene scambiato sul mercato (Pt) % prezzo a il titolo viene scambiato sul mercato (Pt)
Tanto pi basso il prezzo del titolo, maggiore sar linteresse che questo riconosce al detentore.
I = 100 Pt Pt
Pt = 100 (1+i)
si esplicita la relazione inversa tra il prezzo del titolo e il tasso di interesse. Pi i elevato, pi Pt minore.
La banca centale lorgano incaricato dellemissione di moneta. La Bce impiega la carta moneta per acquistare titoli. Quando la BCE incrementa lofferta di moneta equivalente dire che la BCE acquista titoli: la BCE immette la cartamoneta in circolazione acquistando titoli. Se la domanda di titoli sale (se la Bce li acquista) sale il loro prezzo dacquisto Pt, quindi il tasso di equilibrio i scende.
Macroeconomia P-Z 2011/2012 riassunto appunti
http://www.sharenotes.it pagina 10
La BCE riduce lofferta di titoli vendendo titoli (in cambio di cartamoneta). Se la domanda di titoli scende (se la Bce li vende) scende il loro prezzo dacquisto Pt, quindi il tasso di equilibrio i sale. operazione di mercato restrittiva
Md = Y * L(i)
CId = C * Md Domanda di circolante C la parte di moneta che il soggetto sceglie di detenere sotto
forma di circolante Domanda rivolta alla Banca Centrale
Dd = (1-C) * Md Domanda di depositi bancari soddisfatta dalle banche private una quota dei depositi viene destinata a riserva, e viene depositata presso la Banca Centrale Rd = (1-C) * Md
Ne consegue che solo una parte della domanda di moneta viene rivolta alla Banca Centrale, e che tutta lofferta di moneta quindi non proviene dalla banca centrale
Cosa succede se , ovvero il parametro che determina la parte di depositi da destinare a riserva, aumenta?
Macroeconomia P-Z 2011/2012 riassunto appunti
http://www.sharenotes.it pagina 11
AUMENTA Hd perch la banca centrale impone al sistema creditizio privato di detenere una
parte maggiore di depositi in riserve, e tale parte verr depositata presso i conti correnti della Banca Centrale, aumentando la parte di M d da essa controllata.
Hs
Hs
Lesistenza di banche private fa si che non tutta la Domanda di moneta sia indirizzata alla banca centrale
Hd = CId + Rd in equilibrio Hd = Hs = H Rd = H- CId
Hd
Le manovre di politica economica della Banca Centrale non vengono fatte tanto introducendo nuovo circolante ma agendo sulle riserve: la banca centrale acquista dalle banche private titoli e accredita il corrispettivo nel loro conto di riserve. Incrementando le riserve, incrementa H d, quindi aumenta Hs e si abbassa il tasso di interesse di equilibrio.
Cosa succede se c, ovvero il la parte di moneta che i soggetti desiderano detenere sotto forma di circolante (CId), aumenta?
un aumento di c vuol dire che le persone domandano sempre la stessa quantit di moneta Md ma ne desiderano detenere una parte maggiore sottoforma di circolante, quindi Hd pi elevata di Hd ESEMPIO: Md = 400 =0,10 Ma prima CId =100 Dd=300 Hd = 100 + *300 = 130 Dopo CId =200 Dd=200 Hd = 200 + *200 = 220
Hd
H [c + (1-c)* ] Ms
= Md
H [c + (1-c)* ]
> H H la base monetaria, ovvero la quantit di moneta controllata dalla Banca Centrale
Se la banca centrale amplia la base monetaria di 1 di quanto aumenta lofferta totale di moneta?
Ms = H [c + (1-c)* ] EFFETTO MOLTIPLICATORE
http://www.sharenotes.it pagina 12
Un incremento della base monetaria porta a un incremento dellofferta totale di moneta superiore, pari alla variazione di H moltiplicata per 1 [c + (1-c)* ]
Caio riceve 90 e li deposita in banca. La banca Investir 90*(1- )= 81 Comprando titoli da Ciccio depositer a riserva 90* =9
Ciccio riceve 81 e li deposita in banca. La banca Investir 81*(1- )=72.90 depositer a riserva 81* =8,1
Somma totale dei depositi = 100 + (1- )*100 +(1- )2*100 +(1- )3*100 + ... +(1- )n*100 =100 * 1 = 100 * 1 [1 - (1- )] In questo esempio a fronte di un aumento della base monetaria di 100, lofferta di moneta totale 100/0,1 =1000
http://www.sharenotes.it pagina 13
45
Ye
Aumenta i
E E
Se a parit di altre condizioni diminuisce aumentano gli investimenti e quindi aumenta Z. Se, viceversa a parit di altre condizioni aumenta, diminuiscono gli investimenti, quindi diminuisce z, la domanda globale
i i** i i*
Questo grafico evidenzia la relazione inversa tra Y e i. Se i sale il reddito di equilibrio scende, perch cala la domanda Z, e condizione di equilibrio che Y=Z.
La curva IS il luogo geometrico dei punti di equilibrio nel mercato dei beni per ogni valore del tasso di interesse i.
CURVA IS N.B. Tutti i punti della curva sono punti di equlibrio. Y= Y
http://www.sharenotes.it pagina 14
Aumenta G i G uno dei 3 addendi della funzione di domanda Z=C+I+G, quindi dellequazione IS Y=C+I+G. Se G aumenta la domanda Z aumenta di G * il moltiplicatore. Dato che siamo in equilibrio anche Y aumenter di tale valore. A parit di tasso di interesse i, Ye sar quindi pi elevato: La curva IS si sposta verso destra. Stessa cosa per le altre componenti autonome della domanda
Aumenta G
Diminuisce G i G uno dei 3 addendi della funzione di domanda Z=C+I+G, quindi dellequazione IS Y=C+I+G. Se G diminuisce la domanda Z diminuir di G * il moltiplicatore. Dato che siamo in equilibrio anche Y diminuir di tale valore. A parit di tasso di interesse i, Ye sar quindi pi basso: La curva IS si sposta verso sinistra.
diminuisce G
La curva IS subisce lo stesso spostamento anche se aumentano le tasse T. Infatti se aumentano le tasse diminuisce Yd, quindi diminuiscono i consumi. A parit di interesse quindi i consumi saranno minori e cos il Pil.
M/P
CURVA LM
Y La curva LM il luogo geometrico dei punti di equilibrio nel mercato finanziario. Peralternativi livelli di reddito individua il valore del tasso di interesse i di equilibrio.
Macroeconomia P-Z 2011/2012 riassunto appunti
http://www.sharenotes.it pagina 15
i* i**
Ye non varia.
Aumenta lofferta di moneta ma il reddito Y resta invariato: solo la riduzione del tasso di interesse riequilibra il mercato, perch incentiva i cittadini a domandare pi moneta. Concretamente accade che per aumentare M la Banca Centrale acquisti titoli: un aumento della domanda di titoli causa un innalzamento del loro prezzo e di conseguenza una riduzione del tasso di interesse. La curva LM si sposta verso il basso perch per lo stesso reddito di equilibrio il tasso dequilibrio minore. Diminuisce lofferta di moneta Ms Ms/P Ms/P
i** i*
Ye non varia.
Diminuisce lofferta di moneta ma il reddito Y resta invariato: solo laumento del tasso di interesse riequilibra il mercato, perch incentiva i cittadini a domandare meno moneta e pi titoli. Concretamente accade che per diminuire M la Banca Centrale venda titoli: un aumento delofferta di titoli causa una diminuizione del loro prezzo e di conseguenza un aumento del tasso di interesse di equilibrio. La curva LM si sposta verso lalto perch per lo stesso reddito di equilibrio il tasso dequilibrio maggiore.
Mettendo insieme le due curve si evidenzia lunico punto di equilibrio tra il mercato dei beni e il mercato finanziario di uneconomia, ed possibile studiare leffetto di politiche economiche o monetarie.
http://www.sharenotes.it pagina 16
IS Y= C+ I + G Y= Co + C1*(Y T) + I(Y ; i ) + G evidenzia il reddito dequilibrio per alternativi livelli di tasso di interesse. decrescente perch pi elevato sar il tasso di interesse minori saranno gli investimenti, quindi minore sar Z e di conseguenza Y perch in equilibrio Y=Z.
E
i*
LM M/P= Y * L(i) evidenzia tasso di interesse dequilibrio per alternativi livelli di reddito. crescente perch pi il reddito aumenta pi cresce la domanda di moneta: dato che lofferta di moneta costante solo un aumento del tasso di interesse riequilibra il mercato riportando Md=Ms (diventa pi appettibile detenere una quantit maggiore di ricchezza di moneta in titoli).
YE
EFFETTI DELLE POLITICHE ECONOMICHE SUL MODELLO IS-LM POLITICA ECONOMICA Politica fiscale espansiva:
aumenta la spesa pubblica G
i**
i*
Ye ye Aumenta il reddito di equilibrio perch aumenta Yd, quindi aumentano i consumi.
i*
i**
Ye ye Diminuisce il reddito di equilibrio perch diminuisce Yd, quindi diminuiscono i consumi.
http://www.sharenotes.it pagina 17
i*
i**
Ye ye
i**
i*
Ye ye
Casi particolari. Supponiamo che I non dipenda dal tasso di interesse ma solo positivamente dal reddito: quali sono gli effetti di una politica monetaria espansiva sul reddito Y?
La variazione dellofferta di moneta non ha alcun effetto sulla produzione: il nuovo tasso dequilibrio pi basso ma non influenza gli investimenti, quindi non c nessuna variazione di Z e di Y. La variazione del reddito (diminuisce) non ha alcun effetto su i perch la domanda di moneta non varia, dato che non influenzata dal reddito: non si rende necessario quindi una variazione del tasso di interesse che riequlibri il mercato finanziario perch esso gi in equilibrio.
Supponiamo che Md non dipenda da Y ma solo dal tasso di interesse: quali sono gli effetti di una politica fiscale restrittiva (riduzione di G) sul tasso dequilibrio i?
http://www.sharenotes.it pagina 18
Y= C + I + G + X Im
RAPPORTO TRA ESPORTAZIONI E PIL
+ esportazioni importazioni
Non indicatore della reale apertura al commercio estero perch In linea di massima pi un paese piccolo pi avranno peso nella sua economia i rapporti con lestero Le ragioni geografiche influenzano molto questo rapporto: ad esempio il Giappone risente della sua posizione isolata. Non nemmeno indiacatore precisa della concorrenza internazionale portata dalla globalizzazione: possibile che le imprese nazionali riescano a mantenere la loro posizione sul mercato nonostante la concorrenza internazionale abbassando i prezzi.
Per valutare il reale impatto della concorrenza internazionale bisogna distinguere tra Beni commerciabili: soggetti a concorrenza internazionale Beni non commerciabili: non soggetti a concorrenza internazione (es. Immobili) E osservare la quota dei beni commerciabili sul totale dei beni delleconomia. In italia i beni commerciabili son circa il 90%.
I consumatori scelgono quanto consumare in beni nazionali e quanto in beni esteri, osservando un indicatore di convenienza
Tasso di cambio nominale (e) Due definizioni: Prezzo di un unit della nostra valuta nazionale espresso in termini di valuta estera
consideriamo questa definizione di solito
Prezzo di un unit della valuta estera espresso in termini di valuta nazionale Pu apprezzarsi: leuro vale di pi rispetto alla moneta straniera deprezzarsi: leuro vale meno rispetto alla valuta straniera Il tasso di cambio nominale non un indicatore sufficiente per compiere la scelta di consumo: bisogna considerare anche il prezzo nei due paesi del bene in questione. Si usa il Tasso di cambio reale () e*p P* tasso di cambio nominale x prezzo nazionale prezzo in valuta straniera
Rappresenta il rapporto tra il prezzo del bene in Italia espresso in valuta straniera e il prezzo del bene allestero. Pi elevato questo rapporto, pi conviene importare anzich comprar in italia. Se pari a 1, la scelta indifferente. Pu apprezzarsi: il bene nazionale vale di pi rispetto allo stesso bene acquistato allestero deprezzarsi: il bene nazionale vale di meno rispetto allo stesso bene acquistato allestero Il tasso di cambio, come tutti i prezzi determinati da meccanismi di mercato, influenzato dalle oscillazioni di domanda e offerta. Il tasso reale di cambio pu indicare in generale la convenienza dellopportunit di importare se si considera anzich il prezzo di un singolo bene il tasso di inflazione dei due paesi calcolato col deflatore del pil.
N.B Deflatore del pil = pil nominale anno n/pil reale anno n Tasso di inflazione 2011 = deflatore 2011- deflatore 2010
http://www.sharenotes.it pagina 19
e*p P*
Tanto maggiore tanto maggiore sar lincentivo per i produttori italiani a importare dal paese considerato. Viceversa per il paese considerato converr meno importare dallitalia. Pu essere calcolato anche allinterno della zona euro, anche se i paesi hanno la stessa valuta: in questo caso e sar pari a 1, quindi il tasso di cambio bilaterale tra Italia e Francia per esempio sar il rapporto tra i due deflatori del Pil. Tasso di cambio reale multilaretale col resto del mondo Si calcolano i tassi di cambio bilaterali dei paesi con cui lItalia commercia e si sommano considerando la loro importanza relativa. = (% scambi con il paese A * it- paese A) + (% scambi con il paese B * it- paese b)...
Y = C + I + G X IM =0 PAREGGIO COMMERCIALE
Importazioni = esportazioni
La bilancia dei pagamenti il documento che esprime nel dettaglio i rapporti di un paese con lestero in termini di importazioni, esportazioni, debiti e crediti. Si divide in due parti: CONTO CORRENTE transazioni di beni, servizi e redditi. Saldo X Im
X IM > 0 avanzo commerciale (+) X IM < 0 disavanzo commerciale (-)
Trasferimenti netti
Rimesse degli immigrati italiani residenti allestero alla famiglia in italia (+) Rimesse degli immigrati residenti in italia verso il loro paese dorigine (-) Redditi percepiti da cittadini italiani che hanno partecipazioni in imprese estere (+) Redditi percepiti da cittadini stranieri che hanno partecipazioni in imprese italiane (+) Un cittadino italiano che viveva allestero porta definitivamente in italia tutta la sua ricchezza (+) Un cittadino straniero che viveva in italia porta definitivamente allestero tutta la sua ricchezza (-)
OTTENGO UN SALDO Positivo: afflusso di risorse Negativo: deflusso di risorse CONTO FINANZIARIO debiti/crediti col Resto del Mondo Se il saldo del conto corrente positivo: prestiti > debiti Se il saldo del conto corrente negativo: prestiti < debiti
N.B. A logica i due saldi dovrebbero coincidere: non cos per discrepanze statistiche. Macroeconomia P-Z 2011/2012 riassunto appunti
http://www.sharenotes.it pagina 20
Condizione di arbitraggio tra i titoli nazionali ed esteri / parit scoperta dei tassi di interesse
il rendimento dei titoli nazionali uguale al rendimento dei titoli stranieri 1 * (1+i) = (1 Eto) (1 + i*) Eet+1 Perch? Ragionando per assurdo se esistessero titoli che assicurano un diverso rendimento, non avrebbe senso lesistenza sul mercato di quelli che rendono meno, perch nessuno li domanderebbe. La parit si verifica solo a condizione che Ci sia perfetta informazione: i cittadini son perfettamente informati sui rendimenti Ci sia perfetta mobilit dei capitali: non ci sono difficolt nello spostare i capitali Assenza di costi di transazione: le commissioni riducono il rendimento dei titoli stranieri La parit scoperta non egualia i e i*, ma i rendimenti dei due titoli, considerando il tasso di cambio. Lelemento incerto dellequazione Eet+1, ovvero il tasso di cambio atteso al tempo t+1. Prendendo per vera la parit dei tassi di interesse possiamo desumere le aspettative di mercato al tempo t circa il tasso di cambio al tempo futuro t+1. Questa equazione pu essere cos approssimata quando i, i* Et e Eet+1 sono compresi tra 0 e 0,2: i = i* - [(Eet+1 - Et)/ Et] La parit scoperta del tasso di interesse c anche se i e i* non coincidono, come gi accennato sopra. Nello specifico, applicando lultima formula: i > i* Eet+1 < Et : le persone si aspettano un deprezzamento dell nei confronti della valuta estera. Deprezzamento atteso. Esempio. i = 5%, i*=2% 5% = 2% + [- (Eet+1 - Et)/ Et] il rapporto deve essere un numero negativo perch meno per meno da pi, quindi Et sar maggiore di Eet+1 i < i* Eet+1 > Et : le persone si aspettano un apprezzamento dell nei confronti della valuta estera. Apprezzamento atteso. Esempio. i = 5%, i*=6% 5% = 6% - [- (Eet+1 - Et)/ Et] il rapprto deve essere un numero positivo perch meno per pi da me, quindi Eet+1 sar maggiore di Et Possiamo concludere che la parit scoperta si verifica anche quando i e i* non coincidono. La disparit tra i due tassi rispecchia le aspettative di mercato sul Rischio di cambio
http://www.sharenotes.it pagina 21
Come si spiega lesistenza dello spread tra titoli delleurozona, in cui il rischio di cambio inestistente, data ladozione della valuta unica?
Ci sono due tesi in risposta a questa domanda teoria radicale: il mercato si aspetta che al tempo t+1 non esister pi una moneta unica ma due monete tali che il tasso di cambio atteso tra le due verifichi lequazione di parit teoria pi conservativa: la parit scoperta considera il rischio di cambio ma non la solvibilit. Eppure questultimo elemento influenza sensibilmente i tassi di interesse. Con la crisi del debito sovrano la solvibilit degli stati stato un elemento molto considerato dai mercati. Il differenziale tra i italiano e i* tedesco rappresenta la remunerazione aggiuntiva che gli investitori vogliono per investire in titoli con un rischio maggiore di insolvenza. LA DOMANDA DI BENI NAZIONALI E LA DOMANDA NAZIONALE DI BENI Domanda di beni = nazionali C+I+G
Domanda nazionale di beni:
includono sia beni nazionali che esteri domandati dai cittadini italiani
X
Esportazioni X ( Y* ; )
- IM /
importazioni IM ( Y ; )
Dipendono positavamente dal reddito e positivamente dal tasso di cambio reale. Se aumenta i beni nazionali sono relativamente pi cari rispetto ai beni esteri, quindi gli italiani domanderanno pi beni esteri. Un apprezzamrnto reale aumenta le importazioni.
Dipendono positavamente dal reddito estero e negativamente dal tasso di cambio reale. Se aumenta i beni nazionali sono relativamente pi cari rispetto ai beni esteri, quindi gli stranieri domandano meno nostri beni. Un apprezzamrnto reale riduce le esportazioni.
+ +
Se cresce, aumentano sia le importazioni sia il denominatore: non possiamo ipotizzare a priori cosa succeder al rapporto se aumenta. IM / aumenta se IM aumentano in modo tale da neutralizzare leffetto dellaumento del denominatore, ovvero annullando leffetto che ogni bene estero vale meno
D = DOMANDA NAZIONALE DI BENI: C + I + G tutto ci che gli italiani domandano AA = DOMANDA NAZIONALE DI BENI NAZIONALI: C + I + G IM/ tutto ci che gli italiani domandano prodotto in italia. Rispetto alla retta D pi bassa perch c un termine col e ha una pendenza diversa perch le importazioni dipendono positivamente dal reddito: allaumentare di Y aumentano IM, quindi aumenta la distanza tra le due rette. Z = DOMANDA DI BENI NAZIONALI: C + I + G + X IM/ tutta la domanda di beni prodotti in Italia. E parallela a AA ma pi alta perch c un termine col pi. Z
D Z
AA
F = punto in cui la domanda di beni nazionali ugiale alla domanda nazionale di beni x IM/ = 0 A destra di F Z > D siamo in avanzo commerciale
Avanzo commerciale
Disavanzo commerciale
http://www.sharenotes.it pagina 22
X IM/
A parit di altre condizioni pi un paese ricco pi probabile sia in disavanzo commerciale perch le importazioni dipendono positivamente dal reddito.
EQUILIBRIO NEL MERCATO DEI BENI APERTO AGLI SCAMBI CON LESTERO
Z D F E Z D
Avanzo commerciale
Disavanzo commerciale
Avanzo commerciale
Disavanzo commerciale
Avanzo commerciale
Disavanzo commerciale
http://www.sharenotes.it pagina 23
E F E
Considerando un aumento della spesa pubblica possiamo osservare come il punto di equilibrio E, che prima coincideva col punto di pareggio F, si sposti alla destra di F, collocandosi nellarea di disavanzo commerciale dove le importazioni sono maggiori delle esportazioni. Se G aumenta le persone sono pi ricche, quindi domanderanno sia pi beni nazionali che pi beni esteri, a parit di tutte le altre condizioni: le importazioni infatti dipendono positivamente dal reddito. Un aumento della spesa pubblica determina quindi un peggioramento dei conti con lestero
Avanzo commerciale
NX
+ -
Avanzo commerciale
Disavanzo commerciale
NX
E F E
Considerando un aumento della spesa pubblica speculare allestero, osserviamo che pi G* vuol dire un aumento di Y*. Questa variazione determina lo spostamento della curva Z per le maggiori esportazioni (dipendono positivamente da Y*) e lo spostamento della curva Nx perch variano le esportazioni. Il nuovo punto di equilibrio si colloca a destra di F, ma a sinistra del nuovo punto F: un aumento di Y* non peggiora mai la posizione del paese col Resto del Mondo. Esportare di pi fa si che X sia maggiore di Im, e ci migliora la mia posizione. Lincremento di Z dovuto allaumento di Y* provoca un aumento di Y, quindi anche delle importazioni Im, perch il paese si arricchisce e Im dipende positivamente dal reddito: questo incremento di Im sempre minore dellaumento di X per.
Avanzo commerciale
NX
+ NX NX
Ecco perch i paesi preferiscono aspettare che, in un periodo di recessione, lestero incrementi la spesa pubblica: ci fa contemporaneamente aumentare il Pil migliorando i rapporti con lestero anzich peggiorandoli.
http://www.sharenotes.it pagina 24
Coordinamento di politica economica: se ogni paese attende che siano gli altri a muoversi, nessuno far mai il primo passo sbloccando la situazione. Un coordinamento di politiche permetter ai paesi aderenti di beneficiare di un aumento di reddito senza subire un eccessivo peggioramento dei rapporti con lestero. Limiti: - assimetria delle situazioni: i paesi non soffrono tutti allo stesso modo; possono esserci paesi che meno risentono della recessione e che quindi meno necessitano un intervento di politica economica. Tali paesi saranno pi restii a intervenire perch hanno meno interessi in queste politiche - incentivo a non rispettare gli accordi: ci saranno sempre paesi incentivati a non rispettare gli accordi, attendendo che gli altri si attivino prima di agire. EFFETTI DI UN DEPREZZAMRNTO DEL TASSO DI CAMBIO REALE: effetto Marshall-Lerner Nx = X (y*+ ; - ) IM (y+ ; +) =EP P*
Se il tasso di cambio si deprezza i beni nazionali valgono meno in termini di beni stranieri. Di conseguenza si verificano 3 effetti: 1. le esportazioni aumentano perch i beni nazionali sono pi convenienti rispetto ai beni esteri. 2. le importazioni calano per lo stesso motivo 3. se diminuisce IM/ sar maggiore perch diminuisce il denominatore Marshall e Lerner hanno dimostrato che il 3 effetto sempre minore degli altri due. Quindi un deprezzamento reale incrementa le esportazioni nette Nx. Se diminuisce Z aumenta perch Nx aumenta. un deprezzamento reale ha un effetto identico allaumento della domanda estera.
Ye NX + E
Analizziamo il caso di un paese non in recessione che vuole migliorare il suo saldo commerciale(si trova in disavanzo) senza attuare una politica fiscale espansiva perch il suo Pil gi al livello naturale (se aumenta cresce linflazione). La soluzione la combinazione tra un decremento di e una riduzione della spesa pubblica che neutralizzi leffetto espansivo su Y dellaumento di : il pil resta costante e la situazione con lestero migliora. 1. si deprezza : la domanda si sposta da Z a Z e Nx si sposta a Nx. 2. si riduce la spesa pubblica riportando la domanda da Z a Z: si torna al livello di pil ottimale Ye 3. per vedere il nuovo saldo commerciale si confronta lascissa di Ye con la nuova retta delle esportazione nette Nx: i conti con lestero sono effettivamente migliorati.
E NX
NX
http://www.sharenotes.it pagina 25
S=
Cosa finanzia il risparmio?
I +
G-T
X- IM/
Bilancia commerciale: se X > IM/ il paese ha una posizione creditoria nei confronti del resto del mondo
Considerazioni: Prendiamo in esame Grecia e Germania. Risparmio della Grecia -10 = 0 + 30 40 Risparmio della Germania 50 = 10 + 0 + 40 Non possiamo chiedere alla grecia di migliorare la sua posizione debitoria nei confronti del resto del mondo senza peggiorare la posizione creditoria della Germania. Si potrebbe chiedere alla Germania di importar di pi dalla Grecia. Alcuni obiettano che la grecia a dover diventare pi competitiva, non la germania a doversi muovere: ma diventare pi competitivi non immediato occorrono riforme strutturali, tempo e risorse. Osserviamo anche una concezione profondamente limitata che categorizza i creditori come buoni e i debitori come cattivi: in realt son due faccie della stessa medaglia.
varia se varia E = E
http://www.sharenotes.it pagina 26
2. 3.
Acquisteranno valuta straniera vendendo valuta nazionale per poter acquistare i titoli stranieri Conseguenze: E si deprezza perch aumenta la domanda di valuta straniera, quindi il suo prezzo relativo; gli varranno meno in termini di valuta straniera Acquisteranno i titoli stranieri Conseguenze: se la domanda di titoli sale, Pt sale quindi i* diminuisce
Supponiamo ora aumenti Ee, il tasso di cambio atteso al tempo t+1. Sul mercato accade che: 1. coloro che hanno titoli esteri li venderanno per acquistare titoli italiani Conseguenze: i* sale perch lofferta aumenta quindi Pt scende 2. Acquisteranno valuta italiana vendendo valuta estera Conseguenze: E si apprezza 3. Acquisteranno i titoli italiani Conseguenze: se la domanda di titoli sale, Pt sale quindi i diminuisce
Notiamo una relazione crescente tra i e E: tanto pi la moneta si apprezza, tanto maggiore sar linteresse dei miei titoli nazionali: se i aumenta i miei titoli diventano pi appettibili. Di conseguenza aumenta la domanda di valuta nazionale, perch i detentori di titoli stranieri desideranno detenere titoli italiani e necessitano di valuta italiana per comprar i titoli. Quindi leuro si apprezza e E sale. Un incremento di i determina un apprezzamento di E Se E =E e allora (1+i) = (1+i*) quindi i=i*, i tassi coincidono.
E = Ee E
i = i*
NX (Y*+ ; Y+; (1+ i /1+i*)Ee] ) Supponiamo che i* e Ee siano due costanti. Vale lo stesso ragionamento di prima: un aumento di E provoca un aumento di domanda di titoli esteri ; per acquistarli si vendono titoli nazionali quindi i aumenta(1). Per acquistar titoli esteri dovremmo acquistare valuta estera quindi E diminuir (2). Nx dipende negativamente da E perch un apprezzamento di valuta determina una diminuizione delle esportazioni e un aumento delle importazioni, dato che i beni esteri sono relativamente pi convenienti dei beni italiani. E e i sono legati da una relazione diretta: se i aumenta E aumenta: ci provoca una diminuizione di Nx. Quindi possiamo dire che IS Y= C(Y-t) + I (Y+; i - ) + G + NX (Y*+ ; Y+; (1+ i /1+i*)Ee] )
Un incremento di i porta un incremento di E, quindi Nx dipende negativamente da i
LM
i equilibrio
IS Y equilibrio
E equilibrio
http://www.sharenotes.it pagina 27
LM
i equilibrio i equilibrio IS IS Ye
Ye
Ee Ee
Is si sposta verso destra: a parit di i Ye sar pi elevato perch aumentata la domanda globale Z quindi il reddito di equilibrio Y. Di conseguenza aumenta anche ie perch la domanda di moneta, che dipende positivamente da Y aumentata: un aumento del tasso di interesse riequilibra il mercato. Nel concreto accade che i cittadini che desiderano detenere pi moneta vendono i loro titoli. Un aumento dellofferta di titoli causa una diminuizione di Pt quindi un aumento di i.
Il tasso di cambio nominale aumenta perch i dequilibrio aumentato. Cosa succede a Is i consumi aumentano. Non possiamo stabilire landamento di I. G aumenta. Nx diminuisce perch dipende negativamente da Y (che aumenta) e da i (aumenta) (aumenta E, un apprezzamento determina un calo di X e un aumento di Im) Effetto finale: crescita di Y e peggioramento dei rapporti con lestero.
i equilibrio i equilibrio
IS Ye
Ye
Ee Ee
Lm si sposta verso lalto: a parit di Y corrisponder un maggiore tasso di interesse. La banca centrale riduce lofferta di moneta venendo titoli. Lofferta di titoli sale, Pt scende e i aumenta. Ye diminuisce perch diminuiscono gli investimenti, che dipendono negativamente dal tasso di interesse. In economia aperta la diminuizione amplificata dal fatto che laumento di i causa una diminuizione di Nx perch E si apprezza quindi le importazioni aumentano e le esportazioni
Macroeconomia P-Z 2011/2012 riassunto appunti
http://www.sharenotes.it pagina 28
diminuiscono (marshall- lerner). Precisamente Nx subisce due effetti opposti: oltre allaumento di E che produce gli effetti sopra elencati, bisogna considerare la diminuizione di Y che causa una diminiuzione delle Importazioni. Tuttavia questo secondo effetto sicuramente minore delleffetto che ha lincremento di E sulle esportazioni Nx peggiora. Effetto finale: diminuizione di Y e peggioramento dei rapporti con lestero. Effetto finale: diminuizione di Y e peggioramento dei rapporti con lestero. Fino ad ora abbiamo considerato lipotesi di un tasso di cambio perfettamente flessibile: pu apprezzarsi e deprezzarsi liberamente per effetto delle forze di mercato. Nel concreto le Banche Centrali di ogni paese non sono intenzionate a lasciare E libero di oscillare: limitano le sue oscillazioni a una banda di valori o lo mantengono fisso. Questo perch un tasso di cambio eccessivamente flessibile causa incertezza. Un apprezzamento improvviso mette gli esportatori in un improvvisa situazione di svantaggio determinata non da ragioni strutturali ma da forze di mercato che li rendono meno competitivi. Viceversa un deprezzamento causerebbe un rincaro sensibile dei beni importati peggiorando la situazione economica nazionale. La BCE si impegna affinch E non fluttui eccessivamente.
La Banca Centrale si impegna a mantenere E fisso se desidera dimostrare di essere forte e credibile, eliminando il rischio di cambio.
Nota terminologica: i tassi di cambio flessibili si apprezzano/deprezzano i tassi di cambio fissi si rivalutano/svalutano
Come fanno le banche centrali a mantenere un tasso di cambio fisso? Consideriamo la parit scoperta dei tassi di interesse. 1 * (1+i) =(1 + i*) Eto Eet+1 E costante Eto = Eet+1
Molte volte in economia basta un aspettativa diffusa per far si che Loggetto di tale aspettativa si concretizzi nel futuro
lobiettivo raggiungibile solo se la banca centrale lo vuole e se tutti gli operatori si convincono che ci sia possibile e si aspettano che il tasso di cambio al tempo t+1 sia pari al tasso di cambio al tempo t
i = i*
LM
i = i*
IS Y equilibrio
http://www.sharenotes.it pagina 29
Come agisce la banca centrale per mantenere il tasso di cambio fisso a fronte di variazioni di politica fiscale?
Quando la banca centrale si prefigge lobiettivo di mantenere il tasso di cambio fisso non pu attuare liberamente le sue manovre di politica monetaria ma deve assecondare le politiche fiscali del governo.
Politica fiscale espansiva: aumenta G Il governo decide di aumentare la spesa pubblica: IS si sposta a destra individuando un nuovo punto dequilibrio con Ye pi elevato e un tasso i pi elevato di i = i*. Dato che un aumento di i determina un apprezzamento della valuta nazionale, occorre che la banca centrale neutralizzi laumento di i riportandolo pari a i*. Per far questo deve aumentare lofferta di moneta (dato che i aumenta perch i cittadini vogliono pi moneta ma lofferta resta invariata). Infatti i aumenta per lincremento di domanda di moneta. Se anche lofferta di moneta aumenta di pari passo, il tasso i resta invariato.
LM LM E E
i i = i*
IS IS Ye
Ye
Per mantenere E costante occorre che allaumento di G corrisponda un aumento dellofferta di moneta tale da mantenere inalterato il tasso di interesse
Politica fiscale restrittiva: aumentano le tasse T Il governo decide di aumentare le tasse: IS si sposta a sinistra individuando un nuovo punto dequilibrio con Ye minore e un tasso i pi basso di i = i*. Dato che una diminuizione di i determina un deprezzamento della valuta nazionale, occorre che la banca centrale neutralizzi la diminuizione di i riportandolo pari a i*. Per far questo deve diminuire lofferta di moneta (dato che i diminuisce perch i cittadini vogliono meno moneta ma lofferta resta invariata). Infatti i diminuisce per la diminuizione di domanda di moneta. Se anche lofferta di moneta diminuisce di pari passo, il tasso i resta invariato. La politica monetaria restrittiva per peggiorer leffetto recessivo su Ye (diminuisce di pi).
LM LM
i = i* i
IS IS Ye
Ye
Per mantenere E costante occorre che allaumento di T corrisponda una diminuizione dellofferta di moneta tale da mantenere inalterato il tasso di interesse
La banca centrale per ridurre lofferta di moneta deve vendere titoli. Questa operazione meno immediata rispetto a una manovra di politica monetaria espansiva: infatti mentre per la seconda manovra basta stampare nuova moneta, per vendere titoli occorre averli.
La banca centrale pu sempre intervenire in caso di apprezzamento stampando nuova moneta. Non detto invece che possa intervenire di fronte a una tensione al deprezzamento perch deve vender titoli e non detto che li abbia.
http://www.sharenotes.it pagina 30
W = Pe(+) f(u(-) ; z(+)) Pe tanto sono elevati i prezzi attesi tanto pi saranno elevati i salari nominali. Tanto pi si
aspettano un aumento di prezzi tanto maggiore sar il salario nominale da loro domandato. Dato che si decide ora per il futuro, tale previsione pu essere sbagliata per difetto (si sono previsti Pe minori dei prezzi effettivi) o per eccesso (si sono previsti Pe maggiori dei prezzi effettivi)
Macroeconomia P-Z 2011/2012 riassunto appunti
http://www.sharenotes.it pagina 31
u relazione inversa tra tasso di disoccupazione e salari (v. Sopra) z sono tutte quelle variabili da cui dipende positivamente il salario. E una categoria
eterogenea. Esempi:
W/P
Relazione decrescente tra tasso di disoccupazione e salario Ipotizziamo che Pe = P, non ci sono errori di previsione Salario reale W/P = f (u; z)
ws
u EQUAZIONE DI DETERMINAZIONE DEI PREZZI NEL MERCATO DEI BENI (price Setting) Ipotizziamo che La produzione sia espressa dalla funzione Y = a * N(operatori che lavorano nellimpresa) e che il coefficente a sia uguale a 1. Sappiamo da microeconomia che in concorrenza perfetta il prezzo uguale al costo marginale. Data la nostra funzione di produzione sar pari al costo marginale del lavoro (unico costo di produzione considerato). Sappiamo anche che in concorrenza perfetta il salario pari alla produttivit marginale del lavoro Quindi W= P Nella realt non si verifica mai la situazione di concorrenza perfetta, le imprese conseguono sempre un profitto unitario datto mark up (). Il prezzo fissato sempre maggiore del costo marginale di questo margine di profitto Quindi P = W (1+ ) W/P
W/P
PS
ws
Un u
Un tasso di disoccupazione naturale il tasso di disoccupazione di medio periodo, quando non ci sono errori di previsione perch vale lipotesi P = Pe
http://www.sharenotes.it pagina 32
Osservazioni sugli effetti delle variazioni delle variabili esogene Abbiamo un sistema a due equazioni e due incognite WS W/P = f (u; z) WP W/P = 1/(1+ )
W/P
PS Ws ws
W/P W/P
PS E PS ws
ultima osservazione: Ym mettendo insieme le due equazioni ottengo che 1/(1+ ) = F(u; z) trovo Un, il tasso di disoccupazione di medio periodo. Partendo da qui posso definire Ym, il reddito dequilibrio di medio periodo, assumendo come esatte le previsioni sui prezzi attesi e la sua relazione con Un. Dato che Un = 1 (N(occupati)/L (forza lavoro)) e la funzione di produzione da noi considerata N = Y possiamo dire che
http://www.sharenotes.it pagina 33
5.Il Modello AS AD
Da un interpretazione delle vicende economiche sia nel breve che nel lungo termine
Curva AS (aggregate supply) P = Pe (1+ ) f(u; z) (sistema tra equazione dei salari WS e equazione dei prezzi PS) p AS Ricaviamo la relazione tra P e Y considerando la relazione tra u e Y: u= 1 Y/L P = Pe (1+ ) f(1- Y/L ; z) Relazione crescente tra Y e P: pi grande Y minore u. Minore u maggiore saranno i salari nominali w, e quindi i prezzi
Y = output Considerazioni: Pi elevato il Pil pi i prezzi saranno elevati: pi grande Y minore u. Minore u maggiore saranno i salari nominali w, e quindi i prezzi Pi elevato Pe pi elevato P: tanto pi elevato il prezzo atteso, tanto pi saranno elevati i salari fissati. Dato che P = W(1+ ) maggiori saranno i salari maggiori saranno i prezzi. A volte in economia basta che un aspettativa sia condivisa perch questa si realizzi, anche se le convinzioni alla base di questultima son sbagliate
Quando P = Pe si individua un particolare punto sullAS p AS A P= Pe P = Pe le previsioni sono corrette. lipotesi usata nellanalisi di medio periodo per individuare il tasso naturale di disoccupazione. In tale punto Y = Y N A Tutti i prezzi superiori a Pe corrisponder un reddito Y maggiore di YN.. Quando sottovaluto i prezzi, ottengo un output superiore a quello naturale di medio periodo. Quando P< Pe Y < YN YN Y = output
http://www.sharenotes.it pagina 34
AS
Laumento delle aspettative sui prezzi determina un aumento dei prezzi P. A parit di ascissa, quando Pe pi elevato anche P pi elevato. Se le previsioni sui prezzi ipotizzano un Pe tale che Pe > Pe si fisser un salario pi elevato, quindi i prezzi saranno effettivamente pi elevati. Osseriviamo che la relazione Pe= P YN vale per
qualsuasi valore Pe= P. Non importa che Pe= P =10 o Pe= P = 50, individuer sempre lo stesso reddito YN e lo
Pe= P
YN
Y = output
stesso tasso di disoccupazione uN. Tutti i punti di ascissa YN sono punti Pe= P
Curva AD (aggregate demand) Usiamo IS-LM per la costruzione i LM LM E E E IS P Y = output LM LM M/P = Y * L(i)
LM si sposta e diventa LM
LM si sposta e diventa LM
AD Y = output
AD Domanda aggregata Evidenzia la relazione inversa tra prezzo e produzione: Se i prezzi aumentano, i aumenta: ci disincentiva gli Investimenti I, quindi Y sar minore Se i prezzi diminuiscono i diminuisce: ci incentiva I quindi Y sar maggiore
Y funzione di M/P; G; T
AD Y = Y(M/P; G; T)
http://www.sharenotes.it pagina 35
Laumento di G causa uno spostamento di AD. G aumenta IS si sposta: cambia il reddito dequilibrio. AD si sposta, per ogni valore di reddito la produzione maggiore
E E AD Y Y Y = output AD
COSA ACCADE QUANDO M AUMENTA? i LM LM E E IS P Y = output TUTTE LE POLITICHE CHE INCREMENTANO IL REDDITO Y DETERMINANO UNO SPOSTAMENTO DI AD VERSO DESTRA AD AD Y Y Y = output IS
Laumento di M causa uno spostamento di AD. M aumenta i si riduce e cambia il reddito dequilibrio. AD si sposta, per ogni valore di reddito la produzione maggiore
E E
http://www.sharenotes.it pagina 36
AD e AS nel medio periodo p AS PA Pe = P AD A A = punto di equilibrio di BREVE periodo. PA Pe, PA > Pe, il prezzo superiore al prezzo atteso, infatti YA > YN.
YN
YA
Y = output
Nel punto A gli operatori che intervengono nelle contrattazioni salariali hanno sbagliato le previsioni per difetto ipotizzando dei prezzi attesi minori dei prezzi che sono effettivamente verificati. Preso atto dellerrore, riformuleranno le previsioni per lanno dopo con un Pe maggiore. Dato che Pe (1+) f( 1- Y/L; z) se Pe aumenta (diventa Pe) AS si sposta verso lalto (da AS a AS) AS p Pe = P PB PA E A
N.B. P = Pe quando AS incontra YN
AS AS
Anche in AS PB ancora maggiore delle aspettative Pe elaborate dagli operatori. Gli operatori correggeranno ancora le loro previsioni al rialzo fino a incontrare il punto in cui P = Pe: dopo pi o meno numerosi aggiustamenti si raggiunge lequilibrio di medio periodo in cui P = Pe
AD YN YA Y = output
N.B. la distinzione tra breve e medio periodo non strettamente temporale. Il medio periodo tale perch si sono verificati i necessari aggiustamenti che annullano gli errori di previsione del breve periodo. Si arriva alla previsione corretta per tentativi, e per fare ci ci vuole tempo. Perche una sottovalutazione dei prezzi attesi determina un livello di produzione superiore a Y N ? questo errore di valutazione porta come effetto collaterale di un livello di produzione superiore a quello naturale per due dinamiche che influenzano rispettivamente il lato della domanda (2) e il lato dellofferta (1). Lerrore porta a fissare un salario minore rispetto a quanto sarebbe stato esatto: 1) Gli imprenditori hanno meno costi perch i salari son pi bassi, quindi possono incrementare la produzione 2) I lavoratori prendono decisioni di consumo errate, consumano di pi rispetto a quanto consumerebbero se avessero indovinato le previsioni: la domanda pi alta.
http://www.sharenotes.it pagina 37
p AS Pe = P PA A
AD
YA
YN
Y = output
Nel punto A gli operatori che intervengono nelle contrattazioni salariali hanno sbagliato le previsioni per difetto ipotizzando dei prezzi attesi superiori dei prezzi che sono effettivamente verificati. Preso atto dellerrore, riformuleranno le previsioni per lanno dopo con un Pe minore. Dato che AS = Pe (1 + ) f(u ; z) se Pe aumenta (diventa Pe) AS si sposta verso il basso (da AS a AS) AS Pe = P PA PB PA
N.B. P = Pe quando AS incontra YN
AS AS
Anche in AS PB ancora minore delle aspettative Pe elaborate dagli operatori. Gli operatori correggeranno ancora le loro previsioni al ribasso fino a incontrare il punto in cui P = Pe: dopo pi o meno numerosi aggiustamenti si raggiunge lequilibrio di medio periodo in cui P = Pe.
AD YA YN Y = output
Nel punto A gli operatori che intervengono nelle contrattazioni salariali hanno sbagliato le previsioni per difetto ipotizzando dei prezzi attesi minori dei prezzi che sono effettivamente verificati. Preso atto dellerrore, riformuleranno le previsioni per lanno dopo con un P e maggiore. Dato che AS = Pe (1 + ) f(u ; z) se Pe aumenta (diventa Pe) AS si sposta verso lalto (da AS a AS) Lequlibrio di medio periodo si ottiene graficamente con successivi spostamenti di AS lungo AD fino a che AS non interseca YN
http://www.sharenotes.it pagina 38
un aumento inaspettato della domanda di moneta determina una riduzione di i: da ci consegue un aumento degli investimenti e quindi di produzione. AD si sposta verso destra. AD Nel nuovo punto dequilibrio A PA > Pe. I prezzi sono aumentati perch la produzione aumentata, u scende quindi aumenta il potere contrattuale dei lavoratori i salari aumentano e i prezzi sono di conseguenza pi elevati. Siccome laumento stato improvviso le aspettative erano sbagliate.
AD YA = YN Y = output
Preso atto dellerrore, riformuleranno le previsioni per lanno dopo con un Pe maggiore. Dato che AS = Pe (1 + ) f(u ; z) se Pe aumenta (diventa Pe) AS si sposta verso lalto (da AS a AS). Gli operatori correggeranno ancora le loro previsioni al rialzo fino a incontrare il punto in cui P = Pe. La AS si sposter lungo AD fino a incontrare YN il punto E ha lo stesso reddito di equilibrio ma un prezzo dequilibrio pi elevato: si parla di neutralit della moneta nel medio periodo riferendosi al fatto che laumento di offerta di moneta non determina un incremento di reddito di medio periodo Questo il motivo per cui non basta aumentare lofferta di moneta per uscire dalla recessione: nel medio termine tale aumento si tradurr solo in un amento del livello dei prezzi, ma Y N non varier. Ci sono due diverse posizioni teoriche al riguardo: I keinesiani pongono laccento sul fatto che c stato un aumento di Y per qualche anno, per il tempo che gli aggiustamenti facciano il loro corso I monetaristi si focalizzano sul fatto che alla fine siamo tornati al livello di produzione iniziale ma con prezzi pi elevati. Le valutazioni sulla convenienza o meno di questa manovra devono tenere conto della durata del breve periodo: pi dura il breve periodo, per pi tempo beneficier dellaumento del pil dovuto agli errori di previsione.
http://www.sharenotes.it pagina 39
Considerando anche il modello is-lm P E B 2 i 1 ib 2 B IS E 1 AD LM LM AS AS AD 1) aumenta lofferta di moneta: si spostano AD Y = (M/P; G; T) e LM M/P = Y* L(i)
osserviamo che ib minore di ie: tale riduzione minore rispetto a quella osservata nelle nostre ipotesi perch laumento dei prezzi neutralizza parte delleffetto dellaumento di M e si sposta di meno
2) aumentano i prezzi attesi per lanno successivo si spostano AS = Pe (1+) f( 1- Y/L; z) aumrntano i prezzi perch aumentano i salari e LM M/P = Y* L(i) perch lincremento di prezzo riduce lofferta reale di moneta.
Si torna in equilibrio quando LM torna a posto
2) i prezzi attesi per lanno successivo verranno corretti al ribasso si spostano AS = Pe (1+) f( 1- Y/L; z) diminuiscono i prezzi perch diminuiscono i salari e LM M/P = Y* L(i) perch la riduzione dei prezzi aumenta lofferta reale di moneta.
torna in equilibrio quando sostanzialmente Osserviamo che nel medio periodo Y = YM e che il livelloSidei prezzi si abbassato LM torna a posto La LM si abbassata fino ad incontrare IS nel punto Y M
Nel punto E La produzione non cambia Il livello dei prezzi diminuisce Il tasso di interesse diminuisce Gli investimenti aumentano perch dipendono negativamente dal tasso di interesse Dato che YE = YE laumento degli investimenti identico in valore assoluto alla riduzione di G E vero che una riduzione della spesa pubblica neutrale in termini quantitivi di Pil nel medio periodo, ma la componenti del Pil sono cambiate: gli investimenti sono aumentati di quanto diminuita la spesa pubblica
http://www.sharenotes.it pagina 40