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Simone Ruggiero II DS AFFAMATA DA MORIRE Anche quella sera il cibo avanzato nel piatto di Irene sembrava pi di quanto le era

stato servito, la ragazza di sedici anni non aveva toccato il pollo e aveva sbocconcellato sino al torsolo una mela. Il suo rifiuto per il cibo era inspiegato non solo ai suoi disperati genitori ma anche a lei, ogniqualvolta si trovava davanti qualunque pietanza sentiva lo stomaco chiudersi, non trovava motivi che non la facessero mangiare, si sforzava, ma il suo apparato digerente rimaneva barricato! Tutto era iniziato neanche un mese prima, all' uscita di scuola, in un negozio aveva notato un vestitino che le piaceva, entr per provarlo ma la commessa le fece notare che le andava molto stretto, insomma Irene aveva preso quel commento un po come una derisione...lungo la strada di casa non era riuscita a scacciare via quel pensiero. Quella stessa preoccupazione sulla sua linea la aveva tenuta sveglia tutta notte e poco prima che la sua sveglia suonasse aveva deciso di mettersi a dieta. Da quel fatidico momento aveva smesso di mangiare dolci e schifezze varie... i risultati si facevano desiderare e lei decise di tagliare le sue razioni di cibo: non voleva pi sentirsi grassa! I giorni passarono e ad Irene sembrava di vedere qualche lieve miglioramento, ma se per l' estate voleva essere davvero in forma doveva pazientare e fare sempre attenzione alla dieta. I genitori della ragazza, Paolo e Anna due occupatissimi genitori in carriera, avevano notato lo strano comportamento che la figlia manifestava a tavola, ma i loro molteplici impegni e problemi lavorativi e avevano fatto passare in secondo piano tutto ci rimpiazzandolo con ogni imminente impegno. Pian piano Irene inizi a non soffrire pi dei brontolii di stomaco e degli attacchi di fame che la prendevano, inizi a pensare di aver ottenuto un miglior controllo su di se: poteva mangiare pochissimo senza accusare la mancanza di cibo, purtroppo per fare attivit fisica la spossava, ogni volta che aveva a scuola educazione motoria cercava in ogni modo di evitare la lezione o, se non le era possibile, di fare almeno meno fatica possibile. Ora che i risultati della sua durissima dieta si facevano vedere e la ragazza era raggiante, le sue fatiche iniziavano a essere ripagate nonostante fosse ormai sottopeso decise di continuare la sua dieta, ormai pi una crociata contro il cibo, cosa che iniziava ad essere impossibile da nascondere ai genitori. Quando obbligata a mangiare non appena poteva correva in bagno, vomitava tutto, ogni volta apriva l'acqua del rubinetto o avviava la centrifuga della lavatrice pur di non farsi sentire da qualcuno...il suo corpo ormai il cibo lo rifiutava, lo percepiva come un estraneo se non in momenti di estremo bisogno. I genitori notavano che la loro adorata figlia stava diventando sempre pi lunatica, irascibile e con cui era praticamente impossibile comunicare, difatti i migliori momenti per la conversazione,i pasti, duravano per Irene pochissimo, se trattenuta a tavola si sviluppavano continui contrasti per gli ingenti avanzi di cibo. La svolta della situazione si ebbe una sera, la ragazza portava avanti la sua dieta da circa quattro mesi, quel giorno era estremamente provata dalla dura giornata, le ore di scuola erano state lunghe e inoltre non era riuscita a sottrarsi alla lezione di motoria, ma finalmente era a casa, aveva saltato la cena e si poteva cosi godere un bagno caldo; stava per entrare nella vasca quando un mancamento la prese, lo stress e la stanchezza accumulata le si abbatterono addosso facendola svenire, scivol sul pavimento in marmo del bagno e and a terra picchiando violentemente la testa. Il padre sentendo lo schianto dalla stanza affianco accorse, urlando a gran voce chiam la moglie implorandola di chiamare velocemente un ospedale. Anna arriv in bagno e quando vide la figlia a terra scoppi in lacrime, attesero l' ambulanza per 4 lunghissimi minuti, poi furono trasportati di gran carriera in un edificio ospedaliero vicino. Tutta sera i medici si affacendarono per controllare che in Irene tutto fosse apposto, fortunatamente l' incidente non le aveva provocato alcun danno, ma i suoi disturbi alimentari, il suo rifiuto per il cibo e il bisogno di essere accettata erano oramai sorti a galla, tutto doveva essere spiegato. Il giorno dopo il ricovero, nel pomeriggio, Irene si risvegli con un fortissimo dolore alla testa, fu accolta dal flebile sorriso dei genitori. Quando cap tutto ci che era successo le lacrime iniziarono a

Simone Ruggiero II DS colarle, tra un singhiozzo e l' altro spieg tutto ai genitori, si era solo ora resa conto del male psicologico che la affliggeva e di quanto le fosse necessario guarire. Sotto spinta della psicologa dell' ospedale Paolo e Anna iscrissero la figlia a dei corsi di cura, poteva essere un percorso lungo ma l' ammissione dei propri problemi era il primo passo ed era gi stato fatto. La botta che la ragazza aveva dato sul pavimento le aveva fatto capire la sua ingenuit, aveva affrontato tutto nel modo sbagliato, il semplice commento di una commessa aveva scatenato i suoi dubbi adolescenziali, in realt non aveva assunto alcun controllo su di se ma anzi lo aveva perso, il suo corpo sceglieva liberamente se accettare o meno quanto mangiato, lei doveva sottostare a questa involontaria scelta. Durante gli incontri di cura conobbe moltissime persone con il suo stesso problema, tutte avevano la medesima paura di essere rifiutate e tutte avevano pensato che il loro peso fosse inversamente proporzionale alla loro popolarit. Aveva trovato qualcuno con cui sfogarsi che poteva capire come il proprio subconscio potesse rifiutare il cibo e di quanto l' anoressia le avesse dato una falsa speranza, tutte cose che una qualunque persona non poteva capire se non ci era dentro.

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