Professional Documents
Culture Documents
Introduzione
Le cadute sono uno fra i problemi più seri dell’età geriatrica; sono associate ad una elevata mortalità
e mobilità con la riduzione della funzionalità ed ammissione in casa di cura oppure a strutture
residenziali.
Sia l’incidenza della caduta nella persona anziana che le complicanze ad essa correlate aumentano
in maniera esponenziale dopo i 60 anni.
Nella fascia di età sopra i 65 anni, approssimativamente il 35-40 % delle persone residenti in
comunità, cade annualmente e dopo i 70 anni queste percentuali sono anche più alte1.
I tassi di incidenza in strutture geriatriche residenziali e negli ospedali sono almeno 2 volte
superiori per i pazienti over 65 anni; e si aggirano su una media di 1,5 cadute annuali per letto 2 ed
uno studio svolto negli stati Uniti mostra che una percentuale variabile fra il 10 ed il 25% delle
cadute di pazienti istituzionalizzati, risulta in una frattura lacerazione oppure in altri danni che
necessitano di cure ospedaliere 3.
Appare quindi evidente la necessità , per i professionisti della riabilitazione che lavorano in strutture
geriatriche residenziali, di avere degli strumenti sempre più validi ed affidabili che riescano a
predire l’evento caduta identificando i pazienti più a rischio.
In questa mia revisione ho elencato i principali strumenti per la valutazione dell’equilibrio correlati
delle loro caratteristiche metriche, ove ricavabili in letteratura, la loro modalità di uso ed il target di
popolazione a cui il test si riferisce.
La scala Stratify
La scala stratify è uno strumento creato da Oliver 10 e allievi per predire le cadute in ospedale, è
stata sviluppata e validata in UK.
Essa contiene 5 fattori che concorrono ad esprimere il rischio di cadere del paziente. Il primo indaga
la presenza di cadute recenti (motivo del ricovero oppure durante la degenza); il secondo indaga lo
stato emotivo del pz; il terzo la funzione visiva; il quarto la frequenza di minzione mentre il quinto
indaga sommariamente le funzioni motorie nei trasferimenti (cammino e sedia letto).
Anche questa è una scala ordinale con un punteggio minimo di 0, che indica l’assenza di rischio di
caduta, fino ad un massimo di 10 che indica il massimo rischio di caduta; in questo caso gli autori
non indicano un valore soglia oltre il quale il rischio è presente, ma in alcuni studi è stato però
proposto il valore soglia di 2 oltre il quale esiste tale rischio6; altri invece con il calcolo R.O.C.
indicano che il miglior accordo fra sensibilità e specificita è con un cut-off di 9 (equivale al nostro
3)11.
La Scala di Conley
La sala di Conley è stata messa a punto negli Stati Uniti, grazie ad uno studio degli anni 90(1995-
1996), e fu progettata per valutare il rischio di caduta dei pazienti al di sopra dei 50 anni, ricoverati
in reparti per acuti medico chirurgici.
Questa scala, proposta da Conley è anch’essa una scala ordinale ed è somministrata con un
questionario, considera più variabili (6) connesse con il rischio di cadute; le prime tre domande
sono rivolte all’ infermiere ed ai parenti o ai caregiver ed indagano la presenza di cadute positiva se
il paziente è caduto negli ultimi tre mesi; presenza di episodi di incontinenza nell’ultimo periodo
positiva se il paziente non è in grado di trattenere feci o urine e si bagna o si sporca mentre si reca in
bagno; presenza di vertigini o capogiri positiva se il paziente riferisce tali sintomi. Per ogni riposta
positiva, eccetto per la prima (cadute) alla quale vengono assegnati 2 punti, viene assegnato un
punto. Se ad una domanda viene risposto non so viene considerata come negativa.
_____________________________________________________________________________ 3
* Responsabile Servizio Riabilitazione RSA San Giuseppe(FI) e RSA Beato Angelico(FI)
Le altre 3 domande riguardano la presenza di deterioramento del giudizio positiva se il pz manca di
senso del pericolo e condotta rischiosa; la presenza di agitazione positiva se il paziente presenta
eccessiva attività motoria irrequietezza etc; e presenza di compromissione della marcia positiva se il
paziente ha un’andatura a base allargata passo strisciante.
Queste ultime domande sono rivolte al Fisioterapista che effettua le valutazioni dell’equilibrio
coadiuvato anche dall’osservazione infermieristica.
A queste ultime 3 domande viene dato un punteggio di 0 se la risposta è negativa di 1 per la
deterioramento cognitivo 2, per l’agitazione 3 per l’alterazione della marcia se positive.
Il punteggio totale della scala è di 10 con un minimo di 0 e gli autori propongono un cut-off di 2
compreso ed oltre il quale è presente il rischio di cadere. Il tempo di somministrazione è di circa 1°
minuto
Le caratteristiche evidenziate nello studio originale, considerando 2 come punteggio di cut off ed
escludendo la variabile vertigini, hanno dimostrato la capacità di avere una sensibilità del 71%, ed
una specificità del 59%. Gli autori dello studio hanno ipotizzato maggiori livelli di sensibilità e
specificità qualora la scala venga compilata quotidianamente, poiché in questo caso è possibile
valutare le modifiche delle condizioni della persona anziana ricoverata, che spesso vanno incontro a
deterioramento a seguito del sopraggiungere del disorientamento e della ipomobilizzazione.
Le caratteristiche sono state indagate anche in alcuni studi italiani che hanno mostrato una
Sensibilità del 69% una specificità del 41% un VP+ del 5% ed un VP- del 97% con una accuratezza
del 42% e una probabilità pre-test del 4,2% 11.
Come per la Stratify gli studi svolti nell’ambito ospedaliero italiano hanno mostrato una scarsa
capacità predittiva del rischio di caduta.
_____________________________________________________________________________ 5
* Responsabile Servizio Riabilitazione RSA San Giuseppe(FI) e RSA Beato Angelico(FI)
Medicina interna consiglia invece un cut-off modificato a 55 mostrando una inter-rater reliability
con un K di 0,68 una percentuale di accordo dell’84%, una sensibilità del 74,5% una specificità del
65,8% un VP+ del 23,2% ed un VP- del 94,9%14