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Enrica Follieri

Il calendario in forma di canone di Gregorio monaco


In: Revue des études byzantines, tome 24, 1966. pp. 115-152.

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Follieri Enrica. Il calendario in forma di canone di Gregorio monaco. In: Revue des études byzantines, tome 24, 1966. pp. 115-
152.

doi : 10.3406/rebyz.1966.1366

http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/rebyz_0766-5598_1966_num_24_1_1366
Π CALENDARIO IN FORMA DI CANONE
DI GREGORIO MONACO

In uno studio importante sui calendari bizantini in versi apparso


alcuni anni or sono in questa rivista (1), il R. P. J. Darrouzès ebbe
a segnalare, fra i vari componimenti del génère, anche un calendario
in forma di canone liturgico, recante nell'acrostico il nome dell'autore,
il monaco Gregorio (2). Questo calendario, ehe il P. Darrouzès aveva
direttamente esaminato sui manoscritti (3), e ehe io stessa ho poi
citato di sfuggita (4), è rimasto fino ad oggi inedito. Mi è sembrato
perciô non inopportuno pubblicarlo in questa occasione, nell'associarmi
aH'omaggio reso tanto meritatamente al R. P. V. Grumel, dottissimo
e benemerito investigatore dei sistemi con cui i Bizantini misuravano
il tempo.

/ manoscritti.
II calendario di Gregorio è contenuto, per quanto mi è noto, nei
seguenti manoscritti, ehe sono stati utilizzati tutti nella présente
edizione :
Paris, gr. 396, del sec. XIV (P) (5) ;
Marc. cl. 2, 126 (già Nanianus 182), del sec. XV (N) (6);

(1) J. Darrouzès, Les calendriers byzantins en vers, in Revue des Études Byzantines 16
(1958), (:= Mélanges Sévërien Salaville), p. 59-84.
(2) An. cit., p. 76-78 ; cf. anche F. Halkin, Bibliotheca Hagiographica Grœca. II. Bruxelles
19573, p. 234, n. 1617 r.
(3) II Paris, gr. 396 e Y Athen. Β. Ν. 652.
(4) E. Foi-MERi, II calendario in forma di canone di Teodosio Calociro, in Mélanges E. Tis-
serant, II, Città del Vat. 1964 (Studi e testi 232), p. 103-169, in partie, p. 103, 107-109, 115.
(5) Aile p. 215-228. Cf. H. Omont, Inventaire sommaire des manuscrits grecs de la Biblio
thèque nationale, lre partie, Paris 1886, p. 41-42; Darrouzès, art. cit., p. 76-77. Il codice,
ehe contiene anche il calendario in sticheri di Cristoforo Mitileneo, è molto danneggiato da
maechie di umidità. L'Omont lo assegna al sec. XIII, ma le caratteristiche délia grafia lo
collocano piuttosto nel XIV, corne mi confermano Mgr P. Ganart, « Scriptor » nella Biblio-
teca Vaticana, M1Ie M.-L. Goncasty e M. Ch. Astruc, conservateurs des manuscrits alla
Bibliothèque nationale di Parigi. A tutti vada il mio fervido ringraziamento. Mi sono servita
di un microfilm mviatomi dalla Bibliothèque nationale.
(6) Ff. 117r-129v. Cf. G. Mingarelli, Graeci codices manu scripti apud Nanios patricios
116 REVUE DES ÉTUDES BYZANTINES

Vatoped. 1036, del sec. XV (V) (7);


Athen. Β. Ν. 652, del sec. XVI (C) (8).

In tutti questi codici il canone propriamente detto è preceduto


da quattro sticheri, del pari inediti, ehe sono dovuti a un autore
diverso, Metodio monaco (9). Dalla didascalia ad essi premessa
in Ρ, Ν e C (10) non emerge chiaramente ehe l'intervento di Metodio
si limita ai soli sticheri, e per questo il P. Darrouzès vi aveva notato
giustamente una contraddizione con l'acrostico del canone, ehe
fornisce il nome di Gregorio (11). Più chiaro è il lemma ehe si legge
in V (12). Sticheri e canone costituiscono insieme, nei codici, una
« Acolutia in onore di tutti i santi dell'intero anno ». Ad essi V aggiunge
anche la sommaria indicazione dell' άπολυτίκί,ον e del δόξα (13).
In complesso, il codice migliore è appunto V, il quale concorda
molto spesso con C, per lo più nella lezione poziore, contro PN (14).
V présenta un numéro limitato di lezioni particolari, mentre più
numerose sono le lezioni peculiari di N, di Ρ e ancor più quelle di C.
Generalmente le lezioni proprie di C e di Ν sono autentici errori;
invece quelle di Ρ sono spesso volute correzioni al testo (15).
Tutte le varianti sono state registrate nell'apparato.

venetos asser;ati, Bononiae 1784, p. 389-391; Darrouzès, art., cil., p. 77; IIalkin, /. cit.
Contiene anche esso i] calendario in sticheri del Mitileneo. Ho consultato il codice diretta-
mente.
(7) ff. 65v-73v. (]f. S. Eustratiades-Arcadios, Catalogue of the Greek Manuscripts
in the Library of the Monastery of Valopedi on mt. Athos, Cambridge 1924 (Harvard Theol
ogical Studies 11), p. 185. È i] solo manoscritto in cui siano indicate Jo date dei singoli
giorni, mediante cifre in rosso interlineari, spesso collocate 1'iiori posto. Ne ho ottenuto il
microfilm grazie all'interessamento di M. l'abbé Richard, del benern erito Institut de Recherche
et d'Histoire des Textes di Parigi, al quale desidero ripel.ere i miei ringraziamenti : cf.
M. Richard, Rapport sur une mission d'étude en Grèce el en Yougoslavie (10 août-lB octobre
1961^, in Bulletin d'information de l'Institut de recherche cl d'histoire des textes 11 (1962),
p. 17-42, in particolare p. 24 e 42.
(8) Ff. 270v-276r. Cf. I e A. I. Sakkkltones, Κατάλογος των χειρογράφων της
'Εθνικής Βιβλιοθήκης της 'Ελλάδος, έν 'Αθήναις 1892, ρ. 120-121; Darrouzès, art.
cit., p. 76-77. Contiene gli sticheri e i canoni di Crisloforo. Ho utilizzato un microfilm procura-
tomi dalla cortesia del collega I. Kominis, al quale esprimo la mia gratitudine.
(9) Ρ p. 213-214, Ν ff. 116r-117r, V ff. 64v-65v, C ff. 270r-270v.
(10) PN : 'Ακολουθία εις πάντας τους αγίους του όλου ένιαυτοΰ. ποίημα Μεθοδίου μοναχού, στιχηρά
ήχ. πλ. β'. 0:'Ακολουθία εις ττάντας τους αγίους του ό'λου ένιαυτου. στιχηρά ποίημα Μεθοδίου μοναχού,
στιχηρά π ροσόμια. ήχος πλ β'.
(11) Art. cit., p. 76-77.
(12) 'Ακολουθία εις πάντας τους άγιους τοϋ όλου ένιαυτου. Στιχηρά Μεθοδίου μοναχού, ήχος πλ. β'.
(13) F. 65ν : Άπολυτίκιον ήχος δ'. Των έν ό'λω χφ κόσμω μαρτύρων σου. cf. Penteco-
slarium, ed. Propaganda Fide, Roma 1883, p. 447]. δόξα ήχος ό αυτός. Ό θεός των πατέρων ημών
Ι

[cf. Horologium, ed. Propaganda Fide, Roma 1876, p. 72]. και νυν. οίον θέλεις.
(14) Cf. sotto, sticheri, apparato ai vv. 6, 20; canone, apparato ai vv. 51, 68, 105, 115, 135,
173, 178, 217, 222, 238, 332, 448, 506, 530, 568.
(15) Cf. sotto, canone, apparato ai vv. 7, 91-93, 176, 266, 297, 336.
Ε. FOLLIERI : II CALENDARIO IN FORMA DI CANONE 117

Metrica, struttura, stile.


Lo schema metrico-melurgico adottato da Metodio per gli sticheri
è quello dell'anonimo stichero automelo per i santi anargiri Cosma
e Damiano (16) : si tratta di uno schema utilizzato molto di fréquente
dagli innografi bizantini. Tra l'altro, esso fu usato come modello
degli sticheri per tutti i Santi inseriti al μέγας εσπερινός nelPufficiatura
della I domenica dopo Pentecoste, del giorno cioè dedicato dalla
Ghiesa bizantina alia commemorazione ufïiciale των αγίων πάντων (17).
Anche il canone di Gregorio si ricollega, nella scelta degli irmi,
aU'ufficiatura della medesima festività : infatti in esso sono stati
utilizzati gli irmi di un canone anastasimo di s. Giovanni Damasceno,
in uso attualmente, oltre ehe all' όρθρος della domenica del IV modo
plagale (18), anche ail' όρθρος della domenica των άγιων πάντων (19).
I medesimi irmi appaiono, inoltre, nel canone trinitario di Metrofane
di Smirne per il μεσονυκτικόν della stessa festività (20), e — cio ehe
è soprattutto notevole — nel canone dedicato a tutti i Santi da
Teofane ό Γραπτός per Γορθρος della stessa domenica (21). Anche
altri canoni-calendario furono composti su questi schemi, come ho
avuto occasione di notare altrove: quelli di Teodosio Calociro, di
Sergio monaco, forse anche quello di Michèle monaco (22).
Il canone è costituito, secondo la prassi invalsa nell'uso liturgico
bizantino, di 8 odi, per la mancanza delFode II (23). Tutte le odi si
chiudono, come di consueto, con un tropario dedicato alia Madonna,
il θεοτοκίον. Come è notato nel lemma, le iniziali dei tropari
costituiscono acrostico (con esclusione dei θεοτοκία) solo a partire
dall'ode VI: si tratta di un dodecasillabo bizantino, molto regolare
nell'osservanza délie norme prosodiche e accentuative (Ώιδή μοναστοΰ

(16) AI 1° novembre (Menaea, ed. Propaganda Fide, II, Roma 1889, p. 3) e al 1° luglio
(Menaea, éd. cit., VI, Roma 1901, p. 3).
(17) Penlecostarium, éd. cit., p. 442-443.
(18) Paracletica, éd. Propaganda Fide, Roma 1885, p. 624-631.
(19) Pentecoslarium, ed. cit., p. 455-467. I soli irmi sono stati pubblicati da S. Eustra-
ïiadis, Είρμολόγιον, Chennevières-sur-Marne 1932 ('Αγιορείτικη Βιβλιοθήκη 9), p. 219-220.
L'irmo dell'ode VI è pero diverso, nell'edizione della Paracletica e in quella del Pente-
costarium (inc. Ίλάσθητί μοι,Σωτήρ...) da quello registrato dall'Eustratiadis (ine. Τήν δέησιν
έκχεώ...). Nel canone di Gregorio è stato adottato quest'ultimo. Sul problema costituito
dall'irmo della VI ode cf. Follieri, art. cit. in Mélanges E. Tisserant, II, p. 108, nota 23.
(20) Paracletica, ed. cit., p. 618-622; Penlecostarium, éd. cit., p. 448-452.
(21) Penlecostarium, ed. cit., p. 456-468.
(22) Cf. art. cit. in Mélanges E. Tisserant, II, p. 108-109.
(23) Sui motivi di questa omissione rimane classico lo studio di A. Papadopulos-
Kerameus, Σχεδίασμα περί των λειτουργικών Μηναίων, in Vizantijskij Vremen-
nik 1 (1894), pp. 341-388, specialmente p. 381 segg.
118 REVUE DES ÉTUDES BYZANTINES
Γρηγορίου του μόνου), dal quäle risultano il nome e la qualifîca dell'
autore (24). Le iniziali dei quattro tropari fmali (TMHN) nonrientrano
in questo acrostico, e sembrano a prima vista inspiegabili: ma il
piccolo problema si puô, mi pare, risolvere se si modifica l'Y in A,
correggendo 'Υμνείσθω in Αίνείσθω, e leggendo quindi ΑΜΗΝ (25).
Il numéro dei tropari per ciascuna ode oscilla tra gli otto délie
odi III, IV e VII e i dieci dell'ode VI. Si deve notare ehe il solo θεο-
τοκίον dell'ode V ha carattere di generica preghiera mariana: negli
altri θεοτόκια sono invece contenuti espliciti riferimenti alla cele-
brazione di tutti i Santi, e in due di essi, quelli délie odi VI e VII, si
prolunga addirittura l'elenco délie commemorazioni quotidiane (26).
Il θεοτοκίον dell'ode I si legge anche in un canone dedicato ai Tre
Gerarchi per il 30 gennaio (27), e attribuito, nei Menei a stampa, a
Giovanni Mauropode metropolita di Eucaita, il quale, secondo la
tradizione, istitui questa festività sul fmire del secolo XI (28). I
tropari di taie canone non sono collegati perô dalFacrostico ehe
l'Eucaitense usava di regola nelle sue composizioni innografîche:
e cio ha suscitato dubbi non infondati sulla attendibilità délia attri-
buzione fornita dai Menei (29). Non si puo escludere perciô ehe il

(24) Per il dodecasillabo bizantino basterà rimandare ail' importante sLudio di P. Maas,
Der byzantinische Zwölfsilber in Byzantinische Zeitschrift 12 (1903), p. 2 78-323.
(25) Acrostici analoghi, costituili da un dodecasillabo bizantino cui si aggiunge alla
fine αμήν, si trovano in vari altri canoni liturgici: ad esempio in due canoni di Gabriele
monaCO, imo per Γορθρος del Sabato Santo (θάπτει Ιωσήφ τήν ζωήν, ξένον Οαϋμα. Αμήν).
l'altro per s. Luca Stiriota (Λουκαν επαινώ, τό κλέος της Ελλάδος. Αμήν), il primo, inedito, è
citato da S. Eustratiadis in Νέα Σιών 32 (1937), p. 19 nota 1; il secondo, edito
anonimo nei Menei (cf. Menaea, ed. Propaganda Fide, III, Roma 189(1, p. 522-532), fu
riconosciuto come appartenente a Gabriele da Λ. Papadopueos-Kekamuus, Ό υμνο
γράφος Γαβριήλ, in Byzantinische Zeitschrift 12 (1903), p. 171-172; cf. anche S. Pétrïdès,
David et Gabriel, hymno graphes, in Échos d'Orient 8 (1905), p. 298-301; C. Émereau,
Hymnographi byzantini, in Échos d'Orient 22 (1923), p. 422-424. Si vedano anche gli
acrostici di altri due canoni inediti, composti entrarnbi da Paolo di Xeropotamu per i
Quaranta martiri di Sebastia: Σέβας νέμω διπλή αθλητών εΐκάδι. 'Αμήν, e : Μέλπω χορείαν τήν
θεοστεφη πόθω. 'Αμήν (citati da S. EUSTRATIADIS in Έκκλ. Φάρος 47 (1948), ρ. 227 e
228). Sugli innografi Gabriele e Paolo (entrambi del secolo X exeunte?) cf. le notizie e
la bibliografia formte da H. -G. Beck, Kirche und theologische Literatur im Byzantinischen
Reich, München 1959, p. 605-606.
(26) Per i giorni 27-31 marzo nei theotokion dell'ode VI, per il 24-30 maggio nei
theotokion dell'ode VII.
(27) Menaea, ed. cit., Ill, p. 432.
(28) E. Lamerani), La fête des trois Hiérarques dans Γ Église grecque, in Bessarione 4
(1898-1899), p. 164-176; S. G. Mercati, Presunti giambi di Demetrio Triclinio sulla festa
dei tre Gerarchi Basilio, Gregorio Nazianzeno e Giovanni Crisoslomo, in Miscellanea liturgica
in honorem L. Cuniberti Mohlberg, I, Roma 1948 (Bibliotheca Ephemerides Liturgicae 22),
p. 419-427.
(29) Cf. J. Hussey, The Canons of John Mauropus, in The Journal of Roman Studies 37
(1947), p. 70-73, specialmente p. 72-73.
E. FOLLIERI : II CALENDARIO IN FORMA DI CANONE 119

canone per i Tre Gerarchi sia una di quelle composizioni tardive e


composite, tutt'altro che rare nell'innografia bizantina.
I quattro sticheri composti da Metodio celebrano, in rapida sintesi,
gli abitatori della Gerusalemme celeste. Il primo esalta la Trinità,
il secondo passa in rassegna i cori angelici, il terzo enumera gli apostoli
più insigni (Pietro e Paolo, Giovanni, Giacomo, Andrea, Matteo,
Tommaso, Filippo, Simone, Mattia, Bartolomeo) e gli Evangelisti;
nel quarto sono ricordate, con la Madonna, le varie schiere dei Beati:
i martiri, i profeti, gli asceti, i vescovi, i dottori, gli anargiri, gli
apostoli, i discepoli, le donne, tutti i giusti. La terminologia ricorda
da vicino l'innografia della domenica t?? a???? p??t??, e il tono è
nettamente paracletico.
La struttura e l'intonazione del canone di Gregorio sono invece
molto diverse. I nomi dei santi vi sono elencati secondo l'ordine del
calendario bizantino, normalmente con la citazione di una sola commem
orazione per giorno, e sono raggruppati per lo più intorno a verbi
che esprimono il concetto della Iode (?µ?? e composti (30), e?f?µ? e
composti (31), t?µ? (32), a??? (33), ?e?a??? (34), d????? (35), µa?a??
?? (36), st?f? (37), ecc). Il canone ha percio carattere eminentemente
laudativo, ma assume anche, qua e là, tono paracletico, attraverso
le invocazioni indirizzate, a nome dei fedeli, ai celesti protettori (38).
L'innografo si sforza di dare una qualche varietà al lungo elenco di
santi associandone variamente i nomi (39) e inframezzandoli ad
aggettivi (40) : ciononostante è innegabile l'impressione di monotonia
che si ri cava dalla lettura di una composizione del génère.

(30) Per ?µ?? nelle sue varie forme cf. w. 8, 10, 26, 110, 287, 328, 350, 435, 436, 466, 482,
501, 523; per a??µ?? cf. vv. 17, 41, 80; per s???µ?? cf. v. 211.
(31) Per e?f?µ? cf. vv. 102, 130, 1.41, 224, 244, 273, 301, 310, 459; per ??e?f?µ? cf. vv. 33,
259, 373, 427, 513; per s??a?e?f?µ? cf. vv. 555, 564.
(32) Cf. vv. 48, 49, 155, 257, 299, 381, 392, 408, 452, 465, 541.
(33) Cf. vv. 87, 314, 342, 532.
(34) Cf. vv. 115, 197, 358, 382, 542.
(35) Cf. vv. 1, 79, 160, 180, 279.
(36) Cf. vv. 224, 236, 513.
(37) Cf. VV. 191, 178; per ?atast?f? cf. v. 96.
(38) Cf. ad esempio : vv. 57-64, 398-405, 416-425, 476-485.
(39) Non solo con la congiunzione ?a?, ma anche eonle ?Gß?????????aµa, s??, s???µa :cf. ad
esempio i vv. 6, 8, 9, 17, 19, 27, 35 ecc.
(40) Il più comune è ?e???; vengono poi ste????, µ??a?, s?f??, ??d????, ?a?µast??, sept??,
?e??a???, ?e?f???, ?s???. Sono frequenti le forme rafîorzate dal prelisso pa?- : pa???ast??(?. 528),
pa???d???? (v. 273), pa??a?µast?? (??. 31 e 142), p??seµ??? (vv. 40 e 107), p??sept?? (v. 305), p??-
s?f?? (?. 455), p??t?µ?? (??. 24 e 292) e anche pa????st?? (v. 290). Per l'analogo vocabolario
de! calendario in sticheri di Cristoforo Mitileneo cf. E. Follieri I. Dujcev, Il calendario
in sticheri di Cristoforo di Mitilene, in Byzantinoslavica 25 (1964), p. 1-36, in particolare p. 6.
120 REVUE DES ÉTUDES BYZANTINES

Non si puo tuttavia disconoscere l'abilità tecnica di Gregorio nel


distribuire con armonico equilibrio il contenuto dell'intero calendario
nelle otto odi del canone (41). Contengono due mesi le odi I (settembre-
ottobre), VI (febbraio-marzo), VII (aprile-maggio), VIII (giugno-
luglio), un mese solo le odi III (novembre), IV (dicembre), V (gennaio),
IX (agosto).
La lingua è molto corretta. Da notare soltanto la forma S??d??
invece di S??de?? come genitivo di S??de?? nella commemorazione di s.
Eutimio di Sardi al 26 dicembre (v. 191): taie forma è perô documentata
anche in alcuni sinassari (come, ad esempio, quello contenuto nel cod.
Patmiacus 266, del sec. IX-X) (42), e ciô la rende accettabile corne
volgarismo.

Il contenuto del calendario di Gregorio e i suoi rapporti con il calendario


in sticheri di Cristoforo Mitileneo.

Già il R. P. Darrouzès aveva messo in evidenza il rapporto diretto


intercurrente, per ciô che concerne la lista dei santi, fra il calendario
di Gregorio e i calendari minori (quelli in esametri e in metro liturgico)
di Cristoforo Mitileneo (43). La successiva pubblicazione in edizione
critica del calendario in sticheri di Cristoforo di Mitilene (44) permette
oggi di afîermare con certezza che precisamente esso fu il modello
tenuto présente da Gregorio. Non solo la scelta délie commemora-
zioni citate è sostanzialmente la stessa salvo lievi differenze su
cui ci soffermeremo più avanti ma sono anche molto numerose le
esatte corrispondenze formali tra i due calendari, a dispetto del
diverso schema metrico in cui essi si presentano (45). Analogo è del
pari il vocabolario usato, analogo il tono fondamentalmente laudativo.
È ovvio, naturalmente, che accanto aile analogie vi siano anche
alcune differenze. Quelle di carattere formale si spiegano facilmente
con le esigenze del metro e con l'ampiezza maggiore (576 vv., di cui
tuttavia 51 riservati ai ?e?t???a) concessa a Gregorio dallo schema

(41) Cf. Darrouzès, art. cit., p. 77.


(42) Cf. A. Dmitri evski.j, Opisanie litur giceskich rukopisei, I, Kiev 1895, p. 37; H. Dele
haye, Synaxarium Ecclesiae Constantinopolitanae e cod. Sirmondiano ( J}ropylaeurn ad
Acta Sanctorum Novcmbris), Bruxellis 1902 (poi citato Syn. Eccl. OP.), col. 344 55. Sul ms.
cf. anche J. Mateos, Le Typicon de la Grande Église, I, Roma 1962 (Orientalia Christiana
Analecta 165), p. v, x-xvin.
(43) Art. cit., p. 77.
(44) Folderi Dujcev, art. cit. in Byzantinoslavica 25 (1964), p. 1-36.
(45) Le corrispondenze più evidenti sono state citate a piè pagina nei luoghi relativi:
cf. vv. 3, 8, 15, 100, 104-106, 209-212, 215, 274-275, 332, 359, 371-372, 387, 413, 414-415,
423, 431-432, 436-437, 447, 449-450, 462, 464-465, 481, 523-524, 566-567.
E. FOLLIERI : II CALENDARIO IN FORMA DI CANONE 121

innografico prescelto rispetto a quello adottato da Cristoforo (441 vv.).


Cosi, ad esempio, le tre sante commemorate al 10 settembre sono
citate da Cristoforo una per una (Sticheri, vv. 11-12 : ????d??a,
??t??d??a ?a? ??µf?d??a a? µ??t??e?), mentre Gregorio (v. 9)
scrive ??? ????d??a? s?? s????????. Alcune espressioni metaforiche
di Cristoforo sono sostituite da Gregorio con l'esplicita indicazione
del nome del santo, ? viceversa (46) ; e via dicendo.
Maggior interesse presentano le divergenze di contenuto.
Tali divergenze si possono classificare nelle seguenti catégorie :

a) sostituzioue di una commemorazione con un'altra;


b) spostamento di una commemorazione a data diversa;
c) omissioni;
d) aggiunte.

Nella categoria a rientra un solo caso : al 5 ottobre Cristoforo


commémora ?aµ????a (v. 42), Gregorio ?a??t??? (v. 38). Ma l'inno-
vazione non è dovuta a Gregorio, il quale dovette trovare ?a??t???
nella redazione degli sticheri cristoforei che aveva di fronte. Infatti
il nome di ?a??t??? appare nel calendario di Cristoforo al 5 ottobre
in un'edizione veneziana del 1713 circa, condotta su un manoscritto
affine al cod. Marc. gr. 514, e nella versione medio-bulgara pubblicata
per la prima volta da I. Dujcev (47).
Per la categoria b, noteremo che si tratta soltanto di 5 casi di inver-
sione nellOrdine di due commemorazioni adiacenti. Presso Cristoforo
il 23 novembre è citato s. Anfilochio, il 24 s. Gregorio di Agrigento (48) ;
presso Gregorio invece il ricordo del vescovo di Agrigento precede
quello di Anfilochio (cf. rispettivamente i vv. 108-109 e 110). Lo stesso
è avvenuto nel caso di Caterina e Mercurio (25 e 26 novembre presso
Cristoforo (49), ai vv. 111-112 e 111 presso Gregorio), di Efrem eTeofi-
(46) Ad esempio s. Tecla, definita da Cristoforo (v. 28) ? ?a???????? p??ta????, è indicata
da Gregorio con la più ovvia designazione ????a? t?? p??t?µ??t??a (v. 23); i santi Mar-
ciano e Martirio son detti da Cristoforo (v. 67) ??ta?????... s?f???, mentre Gregorio ne dà i
nomi (v. 56: ?a???a??? ?a'? ?a?t????), ecc. Viceversa, s. Giovanni evangelista, designato da
Cristoforo (vv. 30-31) come ? e?a??e??st?? /"??????? ap?st????, è detto da Gregorio (vv. 25-
26) t?? t? ???st? ??ap?µ???? ?????a / ?a'? Te??????;. Giovanni ? '??e?µ??, indicato da Cristo
forocon l'espressione ?e??? '??e?µ??a (v. 91), è defmito da Gregorio (v. 93) e?????... t?? ?p???µ??,
ecc.
(47) Follieri-Dujcev, art. cit. in Byzantinoslavica 25 (1964), p. 12 e 20, apparato. Nello
stesso modo si giustificano due più lievi divergenze formali : all' 8 aprile '??d??? (Gregorio
v. 351) contro la forma ???d???a (Cristoforo v. 252), eal 10 giugno ??t????? (Gregorio v. 420)
contro ??t????a? (Cristoforo v. 329) ; cf. art. cit. rispettivamente a p. 29, apparato, e a p. 32,
apparato.
(48) Calendario in sticheri, vv. 109-111.
(49) Calendario in sticheri, vv. 112-114.
122 REVUE PES ÉTUDES BYZANTINES

latto (7 e 8 marzo presso Cristoforo (50), vv. 315 e 314 presso Gregorio),
per Ilarione e Barachesio (28 e 29 marzo presso Cristoforo (51), mentre
al v. 339 Barachesio precede Ilarione nel canone di Gregorio), per
Gennaro e Teodoro Siceota (al 21 e 22 aprile presso Cristoforo (52), ai
vv. 363 e 362 presso Gregorio). Tali spostamenti sono dovuti, mi
sembra, soprattutto a esigenze metriche o a opportunité di raggrup-
pamento : ciô è evidente specialmente nel 1 'ultimo esempio, poichè
il nome di Teodoro Siceota è stato anteposto a quello di Gennaro
per ricollegarlo agli altri santi omonimi (Teodoro di Perge e Teodoro
detto ? ????????), commemorati il 19 e il 20 aprile (v. 361).
Da ciô si deduce che Gregorio non si preoccupava eccessivamente
della assoluta esattezza délie date : quello che gli interessava era
soprattutto la trasposizione in forma di un unico canone liturgico
del calendario cristoforeo composto di 36 sticheri, e sviluppato anche
dallo stesso autore in un insieme di 12 canoni, uno per ciascun mese.
Se in taie trasposizione, per cause occasionali, si rendeva necessaria
qualche lieve alterazione nell'ordine originario dei nomi, il monaco
Gregorio non esitava ad efïettuarla.
Questa relativa noncuranza per le date si manifesta anche in al-
cuni dei casi di omissione (categoria c).
Delle omission! diamo qui l'elenco completo, indicando in parentesi
accanto aile commemorazioni tralasciate da Gregorio (Gr. om.) quelle
presenti alla data corrispondente negli sticheri di Cristoforo (Crist.
Stich.) :
19 settembre : Gr. om. s. Dorimedonte (Crist. Stich, v. 23 : ss. Dori-
medonte e Trofimo);
11 ottobre : Gr. om. s. Filonilla (Crist. Stich, vv. 50-51 : ss. Zenaide
e Filonilla);
27 ottobre : Gr. om. ????a ?a? d????? (-¦- Capitolina ed Eroteide)
(Crist. Stich, vv. 69-71 : ss. Nestore, ????a ?a? d?????);
4 dicembre : Gr. om. s. Giuliana (Crist. Stich, vv. 123-124 : ss. Giti-
liana e Barbara) ;
22 febbraio : Gr. om. s. Proterio (Crist. Stich, v. 214 : s. Proterio);
2 marzo : Gr. om. s. Tribimio (Crist. Stich, v. 221 : ss. Nestore e
Tribimio);
2 aprile : Gr. om. s. Tito (Crist. Stich, v. 215 : s. Tito);

(50) Calendario in sticheri, vv. 224-225.


(51) Calendario in sticheri, vv. 240-241.
(52) Calendario in sticheri, vv. 269-273.
E. FOLLIERI : II CALENDARIO IN FORMA DI CANONE 123

27 maggio : Gr. om. s. Teraponte (Crist. Stich, v. 314 : s. Teraponte);


31 maggio : Gr. om. s. Ermia (Crist. Stich, v. 318 : s. Ermia);
3 giugno : Gr. om. s. Lucilliano (Crist. Stich, v. 321 : s. Lucilliano) ;
28 luglio : Gr. om. s. Timone (Crist. Stich, v. 393 : s. Timone).

Si puô subito constatare che alcune delle omissioni dei santi citati
da Cristoforo sono di lieve entità : si tratta dei santi facenti parte di
un gruppo, che rimane rappresentato nel calendario da qualche altro
suo componente. Non è perciô grave I'omissione di s. Dorimedonte
(19 settembre), di cui Gregorio cita il compagno s. Trofimo (53); lo
stesso si dica per s. Filonilla (11 ottobre), la cui sorella Zenaide è
rimasta nel calendario (54), e per s. Tribimio (2 marzo), di cui è ricor
dato il compagno s. Nestore (55). Altre omissioni riguardano comme-
morazioni secondarie : è il caso di Capitolina ed Eroteide, tralasciate
da Gregorio al 27 ottobre, giorno nel quale egli cita il solo s. Nestore
(v. 61), e di s. Giuliana, omessa al 4 dicembre, in cui Gregorio ricorda
la sola martire Barbara (v. 134). Quando perô la commemorazione
omessa è Punica per il suo giorno, la sua assenza détermina una vera
lacuna nell' ordinata successione delle date del calendario : ciô avviene
con I'omissione di Proterio (22 febbraio), Tito (2 aprile), Teraponte
(27 maggio), Ermia (31 maggio), Lucilliano (3 giugno), Timone (28
luglio).
Come spiegare queste lacune di cui, a quanto pare, Gregorio non
si preoccupo?
La giustificazione ne va ricercata nella tradizione manoscritta
del calendario in sticheri di Cristoforo. In alcuni codici che lo traman-
dano, infatti, mancano le commemorazioni di Tito (56), di Teraponte
(57), di Timone (58); mentre sono alterate da varianti quelle di Pro
terio (59) e di Lucilliano (60). Se ne puô dedurre perciô che Gregorio
si attenne abbastanza fedelmente al modello che aveva dinanzi,
nonostante i difetti che esso presentava. Tale modello non è identifi-
cabile, per ora, con nessuno dei codici del calendario cristoforeo in
sticheri a noi noti : nel calendario di Gregorio ne possiamo solo intra-

(53) Cf. Syn. Eccl. CP., coli. 5714-5817.


(54) V. 44; cf. Syn. Eccl. CP., coli. 12924-13023.
(55) V. 310; cf. Syn. Eccl. CP., col. 5001"10.
(56) Cf. Follieri Dujcev, art. cit. in Byzantinoslavica 25 (1964), p. 29, apparato cri-
tico al v. 245.
(57) Art. cit., p. 32, apparato al v. 314.
(58) Art. cit., p. 35, apparato al v. 393.
(59) Art. cit., p. 27, apparato al v. 214.
(60) Art. cit., p. 32, apparato al v. 321.
11
124 REVUE DES ÉTUDES RYZANTINES

vedere la fisionomia. Non si puô escludere, inoltre, che alcune comme-


morazioni di santi siano cadute nella trasmissione del testo medesimo
del canone di Gregorio : ma ciô sembra piuttosto difficile, dato che tale
testo ci è giunto in condizioni in complesso molto buone.
L'ultimo gruppo di divergenze (d) è rappresentato dalle aggiunt
e. Eccone l'elenco. Anche qui si accompagnano le addizioni di Gre
gorio (Gr. add.) con l'indicazione delle commemorazioni presenti
negli sticheri di Cristoforo (Crist. Stich.).
8 ottobre : Gr. add. s. Gaudenzio (Crist. Stich, v. 46 : solo s. Pela-
gia);
29 ottobre : Gr. add. s. Abramio (Crist. Stich, v. 73 : solo s. Anasta-
sia);
25 novembre : Gr. add. ss. demente papa e Pietro di Alessandria
(Crist. Stich, v. 112 : solo s. Caterina);
18 dicembre : Gr. add. s. Atenodoro (Crist. Stich, v. 140: solo s. Zoe);
26 dicembre : Gr. add. s. Giuseppe sposo della Vergine (Crist. Stich.
v. 149 : solo s. Eutimio);
20 gennaio : Gr. add. s. Eugenio e compagni (Crist. Stich, v. 179 :
solo s. Eutimio);
21 gennaio : Gr. add. s. Xeofito (Crist. Stich, v. 180 : solo s. Massimo);
4 agosto : Gr. add. i Sette Fanciulli Dormienti di Efeso (Crist. Stich.
vv. 402-404 : solo s. Eudocia).

Per lo più le addizioni presenti nel calendario di Gregorio rispetto


a quello cristoforeo si limitano al solo nome del santo : ciô avviene per
Gaudenzio, Abramio, Clémente, Pietro di Alessandria, Atenodoro,
Giuseppe (cf. rispettivamente i vv. 39, 63, 112, 113, 167, 189-90).
La citazione di Neofito si arricchisce di un epiteto alludente al suo
martirio (v. 247 : t?? ?e??a??? ?? ?????? ?e?f?t??). Più ampio è im-ece
il ricordo dei Sette Dormienti (vv. 505-509), e ancor più quello di
Eugenio e dei suoi compagni Valeriano, Canido e Aquila, protettori
insigni della città di Trebisonda (vv. 237-243).
Due di queste aggiunte si possono spiegare corne abbiamo già
visto per alcune omissioni con la tradizione manoscrifla del calen
dario cristoforeo. Ciô vale per Abramio, aggiunto ad Anastasia anche
nella sopra citata edizione veneziana del 1713 circa (61), e per Clémente
papa e Pietro di Alessandria (62).

(61) Follieri Dujcev, art. cit. in Byzantinoslavica 25 (1964), p. 12,


(62) Art. cil., p. 9 e 13.
E. FOLLIERI : II CALENDARIO IN FORMA DI CANONE 125

La fonte delle altre commemorazioni va ricercata nella tradizione


agiografico-liturgica della Chiesa bizantina. S. Gaudenzio, martire
in Macedonia, è citato nei sinassari al 9 ottobre (63); s. Atenodoro,
martire di Siria al tempo di Diocleziano (64), vi appare, oltre che al 7
e all'8 dicembre, anche al 18, come qui, e al 19 (65); s. Giuseppe sposo
della Vergine è commemorato nei sinassari appunto al 26 dicembre (66).
Ad Eugenio e ai suoi compagni, martiri a Trebisonda, celebrati da
una ricca letteratura agiografica (67) e da alcuni inni liturgici (68),
i sinassari dedicano una notizia il 20 (69) o il 21 gennaio (70); s. Neo-
fito martire a Nicea in Bitinia sotto Diocleziano (71) è commemorato
nei Menei alia data registrata nel calendario di Gregorio (21 gennaio)
con una ufïiciatura il cui canone è opera di Giuseppe Innografo (72); i
Sette Fanciulli Dormienti, venerati ad Efeso dal principio del VI
secolo, e forse da età ancora più remota (73), sono commemorati
sia il 22 ottobre (74), sia, come qui, il 4 agosto (75).
Per quali motivi Gregorio introdusse nel suo calendario queste
sei commemorazioni?
È possibile che talora egli si sia fatto guidare da esigenze metriche,
per la nécessita di completare un verso con un nome di un certo numéro
di sillabe; in altri casi ha ritenuto opportuno non tralasciare il ricordo
di commemorazioni importanti, come quella di s. Giuseppe sposo
della Vergine. Ma fra tutte le commemorazioni aggiunte attira mag-

(63) Syn. Eccl. CP., coll. 12437-1253; cf. ivi col. 956.
(64) Cf. F. Halkin, Bibliotheca Hagiographica Graeca, III, Bruxelles 19573, p. 12, n° 2048
(poi citata BHG3).
(65) Cf. Syn. Eccl. CP., coll. 2855"25, 32147, 32554,56-57, 32846,50-".
(66) Syn. Eccl. CP., col. 34422~23.
(67) j«ZG3608y-613.
(68) Due canoni sono stati pubblicati da O. Lampsidis in ???e??? ???t?? 18 (1953),
p. 168-201 (vedere le note critiche di N. Tomadakis in '????? 58 [1954], p. 88-93), il primo
di Giovanni Eugenico, il secondo anonimo (ma attribuito a Teofane ? G?apt?? da S. Eustrat
iadis??'????. F???? 46[1947], p. 123, e in ??a S??? 31 [1936], p. 415-416). È probabil-
mente moderno il canone senza acrostico contenuto nella 2a edizione del volume ??a???t??
?a?ade?s?? (Gerusalemme 1911, p. 134-146; per la prima edizione, in cui detto canone non
appare, cf. L. Petit, Bibliographie des acolouthies grecques, Bruxelles 1926, p. xxv) : cf. Lamp
sidis, art. cit., p. 170, nota 3.
(69) Syn. Eccl. CP., coll. 406 24-407 22.
(70) Syn. Eccl. CP., coll. 409 45"49, 412 4°.
(71) Cf. i?i/G31325y-1326d.
(72) Menaea, ed. cit., Ill, p. 315-326; per la commemorazione dei sinassari cf. Syn. Eccl.
CP., coll. 41018-411 5.
(73) Cf. P. Peeters in Analecta Bollandiana 41 (1923), p. 370.
(74) Syn. Eccl. CP., coll. 155 9-156 6; Menaea, ed. cit., I, Roma 1888, p. 485-495.
(75) Syn. Eccl. CP., 865 S8-866 37 ; Menaea, ed. cit., VI, p. 312-318. Perla data del 4 agosto
si veda la nota del cod. Paris, gr. 13, f. 356, citata da S. Eustratiadis, ??????????
t?? '????d???? '?????s?a?, [Atene 1960], p. 289-290.
126 REVUE DES ÉTUDES BYZANTINES

giormente la nostra attenzione quella redatta in forma più ampia,


quella cioè dedicata a s. Eugenio e ai suoi compagni martiri a Trebi-
sonda.
Inserita tra il ricordo di s. Macario (19 gennaio, v. 236) e quello di
s. Eutimio (20 gennaio, vv. 244-246), la memoria di Eugenio e dei
suoi compagni abbraccia un intero tropario (vv. 237-243), distinzione
che nel calendario di Gregorio le è'comune solo con tre festività despo
tiche : il Natale (vv. 179-188), l'Epifania (vv. 216-222) e la Trasfi-
gurazione (vv. 514-522). Soprattutto è notevole il riferimento alla
protezione sulla città di Trebisonda esercitata dai santi p????????,
?at' e????? ?e??? ?p??ta? ... ?a? p??sße?? p??? ??????. Corne è noto,
s. Eugenio fu tenuto a Trebisonda durante il Medio evo nella medesima
considerazione e nello stesso onore che godé s. Demetrio a Salonicco
(76). Nel 1223 il prodigioso intervento del martire e dei suoi compagni
salvô la città, secondo la narrazione del metropolita Giuseppe (al
secolo Giovanni) Lazaropulo (1364-1368) (77), dall'attacco del sul-
tano di Iconio, Kaï-Qubâdh, essendo imperatore di Trebisonda Andro-
nico I Gido (1222-1235) (78). Una manifestazione ulteriore della pro
fonda venerazione in cui i Trapezuntini tenevano il loro protettore
si ebbe, secondo quanto racconta il medesimo autore (79), al tempo
dell'imperatore di Trebisonda Alessio II Comneno (1297-1330),
quando venne ripristinata (o instaurata?) la commemorazione della
nascita del santo (24 giugno), in aggiunta alla tradizionale celebrazione
del suo martirio (20 o, più comunemente, 21 gennaio).
L'enfasi con cui Gregorio désigna s. Eugenio e i suoi compagni,
e la qualifica che ad essi attribuisce di protettori della città di Trebi
sonda sembrano argomenti probanti per assegnare la composizione
di questo calendario a un'età posteriore all'episodio del 1223, e per
ricollegarne l'autore con la regione del Ponto. Si puô cercare di pre-
cisare di più?

(76) Cf. Metrop. Chrysanthos, ' H '?????s?a ??ape????t??, Atene 1933, p. 397. Per la
chiesa e il monastero di s. Eugenio a Trebisonda cf. anche G. Millet, Les monastères et les
églises de Trébizonde, in Bulletin de correspondance hellénique 19 (1895), p. 419-459, specia
lmente p. 425-428, 445-454, 456-458; S. Ballance, The Byzantine Churches of Trebizond,m
Anatolian Studies 10 (1960), p. 141-175, specialmente p. 156-159.
(77) Edita da A. Papadopulos-Kerameus, Sbornik istoCnikov po istorii Trapezundskoj
Imperii, S. Peterburg 1897, p. 78-136, specialmente p. 116-132 (= BUG 3 612).
(78) Cf. Metr. Chrysanthos, op. cit., p. 399-409.
(79) Papadopulos-Kerameus, op. cit., p. 52-77, specialmente p. 53-67, = BHG3 611;
cf. Metr. Chrysanthos, op. cit., p. 218-220, 409-410.
E. F0LLIERI : II CALENDARIO IN FORMA DI CANONE 127

Gli autori e la data degli sticheri e del canone.


Tra gli lnnografi bizantini di nome Metodio uno solo ha una per-
sonalità ben definita : il santo patriarca di Costantmopoli nato a
Siracusa nella seconda meta deil'VIII secolo, che occupé il seggio
costantinopolitano tra il marzo 843 e il 14 giugno 847 (80). Gli sono
attribuiti alcuni canoni (per i ss. Gioannicio, Nicola, Basilio, per la
siracusana santa Lucia, per i Tre Fanciulli) ed alcuni idiomeli (per i
42 Martiri di Amorio, per Costantino imperatore, per la Trasfigura-
zione). E da escludere che si possa riconoscere in lui il Metodio monaco
autore dei quattro sticheri premessi al canone di Gregorio. Metodio
monaco deve essere stato un contemporaneo di Gregorio : è possibile
che gli sticheri siano stati composti dopo il canone, al fine di consen-
tirne l'uso liturgico nell'ufficiatura dell'"Op0poç. Non si puô perô
respingere del tutto l'ipotesi che essi siano anteriori al canone, cui
possono essere stati aggiunti in un secondo tempo. Certo, essi non
presentano particolari legami con esso, e possono anche avère avuto
un' origine indipendente.
Sotto il nome di Gregorio ci sono giunti tre contaci (per i ss. Marciano,
Niceta e Luca), un canone (per s. Isauro) e alcuni sticheri (per la
Natività della Vergine, per s. Teodoro di Ancira e per s. Caterina).
Secondo il Pitra, l'autore del contacio per s. Marciano è un siracu-
sano (81); sulle sue orme E. Mioni ha attribuito a Gregorio di Siracusa,
della II meta del VII secolo, anche i contaci per s. Niceta e per s.
Luca (82). Secondo S. Eustratiadis, invece, tutti gli inni sopra elencati
si debbono attribuire, insieme con il canone-calendario, ad un unico
innografo, ateniese corne s. Isauro per cui compose l'ufficiatura, e
forse monaco ail' Athos (83). Ma si tratta solo di ipotesi, e la figura
delfinnografo (o, forse, degli innografi) di nome Gregorio rimane molto
oscura.

(80) Cf. l'articolo del R.P.V. Laurent in DTC X, 2, Paris 1929, coll. 1597-1606, s.v.
Méthode de Constantinople, (Saint). L'elenco dei suoi componimenti liturgici fornito dal
card. J.-B. Pitra, Iuris ecclesiastici Graecorum historia et monumenta, II, Romae 1868,
p. 354, si puô arricchire con due sticheri per il Giovedi Santo: cf. Archim.CALLisTO,' ?st?????
?p?s??p?s?? t?? ????d??? in ??aS??? 29 (1934), p. 563. Si veda anche Emereau, Hymno-
graphi byzantini, in Échos d'Orient 23 (1924), p. 410; Beck, op. cit., p. 496-498. Una figura
completamente ipotetica è quella di Metodio Studita, per cui si veda Émereau, l. cit.
(81) J.-B. Pitra, Analecta Sacra spicilegio Solesmensi parata, I, Paris 1876, p. 273-274;
cf. Émereau, Hymnographi byzantini, in Échos d'Orient 22 (1923), p. 432.
(82) E. Mioni, / « Kontakia » di Gregorio di Siracusa, in Bollelt. Badia greca di Grotta
ferrata, N.S. 1 (1947), p. 202-209; Beck, op. cit., p. 473.
(83) S. Eustratiadis, ????ta'? ?a? ?µ?????f?? t??' ????d???? ??? ? ? s?a?, in ??a
S??? 53 (1958), ?. 6-13.
128 REVUE DES ÉTUDES BYZANTINES

Il Gregorio monaco cui si deve il calendario in forma di canone


non si puô identificare con Gregorio di Siracusa o, comunque, con
l'autore dei contaci; ne vi è alcun motivo, a parer mio, per ricolle-
garlo con l'autore del canone per s. Isauro, il cui nome, G????????,
risulta non daU'acrostico dei tropari delle odi, ma da quello dei theoto-
kia (84). Di Gregorio monaco possiamo perô definire abbastanza
precisamente l'età in cui visse, poichè il suo canone fu composto
non solo dopo i calendari di Cristoforo Mitileneo (meta del sec. XI),
ma anche, molto probabilmente, dopo il 1223. Il terminus ante quem
ci è fornito dai manoscritti che contengono la sua opera, il più antico
dei quali è P, che tuttavia non risale, come vuole l'Omont, al secolo
XIII, ma piuttosto al XIV (85).
Il nome di un Gregorio monaco appare collegato con l'innografia
in onore di s. Eugenio nella già citata omelia pronunciata per la ricor-
renza della natività del martire da Giuseppe metropolita di Trebisonda
(86). In un luogo di taie omelia si dice che l'imperatore di Trebisonda
Alessio (II) Comneno (1297-1330), in occasione del ripristino della
solenne commemorazione liturgica della nascita del santo al 24 giugno,
afïïdô l'incarico di comporne l'ufficiatura a Gregorio Chioniada,
?? ?e?e?s? ?a? µ???t??p??? seßasµ??tat?? ...pa?de?a? e?? ????? ????a???,
t?? te ???a?e? ?a? t?? ?a?'?µa? (87). Gregorio Chioniada, che più
tardi fu vescovo di Tabriz (88), è noto soprattutto come dotto
astronomo : originario di Costantinopoli, sul finire del secolo XIII
si mise in viaggio verso la Persia, con il proposito di studiarne il
sistema astronomico e di introdurlo nel mondo bizantino (89). Durante
il viaggio si fermô a Trebisonda, ove entrô in rapporti di amicizia con
l'imperatore, e ne ricevette incoraggiamento e aiuto per il suo progetto.
Appunto in questa occasione egli dovette comporre l'inriografia per
la nuova festa del martire trapezuntino (90).

(84) Edito in ???a??? t?? '???????, Venezia, Tipogr. F?????, 1895, p. 58-61; cf. anche
Emereau, art. cit. in Échos d'Orient 22 (1923), p. 431.
(85) V. sopra, nota 5 a p. 115.
(86) BHG3 611 : v. sopra, nota 79 a p. 126.
(87) Papadopulos-Kerameus, op. cit., p. 65-66.
(88) Su Tabriz, capitale dei Mongoli, cf. D. Pingree in Bulletin A.cad. Royale de Belgique,
Classe des Lettres, 5« Sér., 48 (1952), p. 323-326.
(89) Metr. Chrysanthos, op. cit., p. 263 e 332; R. Devreesse, Introduction à l'élude des
manuscrits grecs, Paris 1954, p. 241 e nota 15; D. Pingree, Gregory Chioniades and Palseo-
logan Astronomy, in Dumbarton Oaks Papers 18 (1964), pp. 133-160, specialmente p. 141.
(90) Metr. Chrysanthos, op. cit., p. 332-339. Su Gregorio Chioniada cf. anche : K. Krum-
bacher, Geschichte der byzantinischen Litteratur, München 1897 2, p. 622; Beck, op. cit.,
p. 796; N. A. OikonOMIDIS, S?µe??µa pe?? t?? ep?st???? G???????? t?? ??????d??,
in ???e??? ???t?? 20 (1955), ?. 40-44.
Ε. FOLLIERI : II CALENDARIO I IN FORMA DI CANONE 129

Purtroppo questa ufficiatura non è giunta sino a noi, ο almeno non


ci è fmora nota. Sarebbe stato interessante confrontarla, dal punto
di vista della forma (acrostico, metrica, lingua) con il eanone-calen-
dario recante il nome di Gregorio monaco. Da notare tuttavia ehe nel
calendario non vi è traccia, al 24 giugno, della nuova commemorazione
di s. Eugenio : il ehe si puô perè anche giustificare, se si considéra
l'importanza tanto più grande della memoria liturgica tradizionale
per tale data, e cioè quella della Natività del Battista.
Tutto considerato, Pideritificazione dell'autore del nostro canone
con Gregorio Chioniada rimane solo un'ipotesi, e come tale essa viene
qui presentata.

Enrica Follieri, Roma.


'Ακολουθία εις πάντας τους αγίους του δλου ένιαυτοΰ

Στιχηρά
Ποίημα Μεθοδίου μοναχού
πλ.β'
ήχος
"Ολην αποθεμένοι...

ι ριας ομοούσιε,
τό άδιαίρετον κράτος,
απλή φύσις άκτιστε,
ό Πατήρ ό άναρχος
5 και αναίτιος,
εκ Πατρός δίδυμος
ως άκτίς το Πνεύμα
συν Υίω τα προϊέμενα,
του τής υπάρξεως
10 τρόπου κατά σχέσιν διάφορον,
θεότης μία άναρχε,
μία κυριότης δεσπόζουσα
πάντων αοράτων
κτισμάτων ορατών τε φυσικώς,
15 τους εύσεβώς Θεόν ενα σε
σέβοντας έλέησον.

'Αγγέλων τα τάγματα,
των αρχαγγέλων αϊ τάξεις,
άρχαί, κυριότητες,
20 έξουσίαι θρόνοι τε
οι υπέρτατοι,
σεραφίμ άγιοι,
χερουβίμ τής δόξης

Tit. στιχηρά post μοναχού ponunt ΡΝ, ποίημα Oin. V στιχηρα


προσόμια post μοναχού add- C 6 δίδυμοι ΡΝ 7 άκτίς] άει καί C 12
δεσπόζουσαν C 20 έξουσίαι om. ΡΝ
Ε. FOLLIERI : II CALENDARIO IN FORMA DI CANONE 131

και δυνάμεις τον τρισάγιον


25 πυρίνοις στόμασιν
ύμνον άσιγήτως τη δόξη σου,
Τριάς, άνακραυγάζουσι
και υπέρ του κόσμου πρεσβεύουσα
δέξαι τας δεήσεις
30 αυτών ώς ελεήμων ευμενώς,
Θεέ μονάρχα τρισάγιε,
και σώσον το πλάσμα σου.

Πέτρος, ή της πίστεως


πέτρα, και Παύλος ό|κήρυξ
35 εθνών και απόστολος,
'Ιωάννης άμα δε
και 'Ιάκωβος
οι λαμπροί κήρυκες,
της βροντής οι γόνοι,
40 και 'Ανδρέας ό πρωτόκλητος,
Λουκάς Ματθαίος τε,
Μάρκος και Θωμας ό και Δίδυμος,
συν τούτοις και ό Φίλιππος,
Σίμων Κανανίτης Ματθίας τε,
45 ό Βαρθολομαίος
και πάντων αποστόλων ή πληθύς
έκδυσωπεΐ σε, έλέησον
τους σέ, Τριάς, σέβοντας.

Μαρτύρων τα τάγματα,
50 τών προφητών αϊ χορεΐαι,
όσιων όμήγυρις,
ιεράρχαι άπαντες
και διδάσκαλοι
της ορθής πίστεως

24 το G 27 άνακραυγάζουσιν G 28 καΙ]γ)ν G 41 τε]8έ G

36 Per il δε enclitico cf. G. Giannelli, Tetraslici di Teodoro Prodromo sulle feste fisse
e sui santi del calendario bizantino, in Analecta Bollandiana 75 (1957), p. 299-336,
in particolare p. 311 e nota 2.
39 Mar. 3,17.
41 In Ματθαίος si omette, secondo l'uso bizantino, Faccento d'enclisi, ehe turberebbe
lo schema metrico.
132 REVUE DES ÉTUDES BYZANTINES

55 xcd των άναργύρων


ό κατάλογος ό ενθεος,
οι Έβδομήκοντα
συν τη δωδεκάδι απόστολοι.,
γυναίων θείων σύλλογος,
60 πάντων τών δικαίων το άθροισμα
συν τη Θεοτόκω,
Χριστέ, έκδυσωπεΐ σε εκτενώς'
μη άπορρίψης την ποίμνην σου
άπο του προσώπου σου.

Κανών εις τους αγίους πάντας του όλου ένιαυτοΰ.


Μέχρι της έκτης ωδής άνευ άκροστιχίδος, άπο δε της έκτης ωδής έχει
ακροστιχίδα τήνδε άνευ τών θεοτοκίων*
Ώιδή μοναστοΰ Γρηγορίου τοΰ μόνου. 'Αμήν.

ήχος πλ. δ'


α'
Ώιδή
Άρματηλάτην. . .

Μήν Σεπτέμβριος
(1) "Αισμασι θείοις Συμεών δοξάσωμεν,
(2) Μάμαντα, (3) "Ανθιμον
(4) Βαβύλαν τε τον θείον,

δ' 56
Τώνό om.
εν δλω
G τω 57κόσμω
και praemittit
μαρτύρων σου.
G δόξα
62 δυσωπεΐ
ήχος ό [αυτός
V ",' 64
ό ,θεός
'Λπολυτίκιον
[τών πατέρων
ήχος
ημών. και νυν. οίον θέλεις add. V.
Tit. Κανών εις αγίους πάντας τοΰ δλου ένιαυτοΰ μέχρι της ς' ωδής άνευ άκροστιχίδος
άπο δέ ταύτης έχει τήνδε" ωδή μοναστοΰ γρηγορίου τοΰ μόνου, άνευ τών θεοτοκίων Ρ
(inscriptionem lectu difflcillimam humanissime inspexit M.-L. Concasty)
Κανών εις τους αγίους πάντας τοΰ δλου ένιαυτοΰ. Μέχρι της έκτης ωδής άνευ άκροστιχ
ίδος.Άπο δέ ταΰτα έχει τήνδε. ωδή μοναστοΰ γρηγορίου τοΰ μόνου. "Ανευ τών θεοτο
κίων Ν κανών εις τους αγίους πάντας τοΰ δλου ένιαυτοΰ. μέχρι της ς' ωδής άνευ
άκροστιχίδος, άπο δέ της ς' ωδής έχει ακροστιχίδα τήνδε, άνευ τών θεοτοκίων, ώδή
μοναστοΰ γρηγορίου τοΰ μόνου V κανών εις τους αγίους τοΰ ένιαυτοΰ πάντας. μέχρι
της ς' ωδής άνευ άκροστιχίδος. άπό δέ ταύτης έχει ακροστιχίδα τήνδε. ώδή μοναχού
γρηγορίου τοΰ μόνου G 2 Μάμαντα] Μάμαν τον Ν
3 Cf. Crist. S Lieh. ν. 5 : Βαβύλας ό θεΐός τε.
Ε. FOLLIERI : II CALENDARIO IN FORMA DI CANONE 133

(5) Ζαχαρίαν ενδοξον


5 (6) και Μιχαήλ άρχάγγελον
(7) και τον Σώζοντα άμα
(8) και Θεοτόκου την γέννησιν
(9) συν τοκεΰσι ταύτης ύμνήσωμεν.

(10) Την Μηνοδωραν συν συναθλοις ασμασι


10 (11) και Θεοδώραν υμνώ,
(12) Αύτόνομον τον θείον
(13) και της 'Αναστάσεως
εγκαίνια (14) και ΰψωσιν
του Σταύρου (15) και Νικήταν
15 (16) και Εύφημίαν τήν ενδοξον
(17) και Ελπίδα, Πίστιν Άγάπην τε.

(18) Συν Εύμενίω ανυμνώ (19) τον Τρόφιμον


(20) και τον Εύστάθιον
σύν γυναικί και τέκνοις,
20 (21) Ίωναν τον ενδοξον,
(22) Φωκαν τον ίερώτατον,
(23) σύλληψιν του Προδρόμου
(24) και Θέκλαν τήν πρωτομάρτυρα
(25) και τήν Εύφροσύνην τήν πάντιμον.

25 (26) Τον τώ Χριστώ ήγαπημένον κήρυκα


και Θεολόγον υμνώ
(27) Καλλίστρατόν τε άμα,
προς δε και Έπίχαριν
(28) Χαρίτωνα τον οσιον
30 (29) και τον εσθοντα σκίλλας
Κυριακον τον πανθαύμαστον
(30) και τον 'Αρμενίας Γρηγόριον.

7 post και add. supra lineam της Ρ 20 Ίωάννην Ν εΰδοξον V


8 9 settembre : ss. Anna e Gioacchino. Cf. Grist. Stich, ν. 10 : σύν Τοκεϋσι.
15 Cf. Crist. Stich. V. 19 : Ευφημία ή ένδοξος.
25 26 settembre : s. Giovanni apostolo ed evangelista.
30 Al cibo di s. Ciriaco anacoreta si allude nell'umciatura a lui dedicata (Menaea,
ed. cit., I, Roma 1888, p. 289, 292) e nei calendari giambico ed esametrico di
Cristoforo Mitileneo (op. cit., p. 294).
134 REVUE DES ÉTUDES BYZANTINES

Μήν 'Οκτώβριος

(1) Άνευφημείσθω Άνανίας σήμερον


(2) Κυπριανός ό σοφός
35 και Ίουστΐνα άμα
(3) και ο Διονύσιος,
(4) ό μέγας 'Ιερόθεος,
(5) Χαριτίνη (6) Θωμάς τε,
(7) Σέργιος, Βάκχος, (8) Γαυδέντιος
40 και ή Πελαγία ή πάνσεμνος.

(9) Τόν του Άλφαίου ανυμνώ Ίάκωβον


(10) και τον Εύλάμπιον
και Εύλαμπίαν άμα,
(11) Ζηναΐδα (12) Πρόβον τε,
45 Άνδρόνικον και Τάραχον,
(13) Κάρπον, Πάπυλον άμφω,
(14) συν τοις συνάθλοις Ναζάριον
(15) και Λουκιανον (16) και Λογγΐνον τιμώ.

(17) Τον Ώσηέ (18) και τον Λουκαν τιμήσωμεν


50 (19) και Ίωήλ οί πιστοί,
(20) Άρτέμιον τον μέγαν
(21) και τόν Ίλαρίωνα,
(22) Άβέρκιον, (23) Ίάκωβον
άδελφόν του Κυρίου,
55 (24) Άρέθαν συν τοις συνάθλοις τε
(25) και Μαρκιανόν και Μαρτύριον.

'Απάντων τούτων ταΐς πρεσβείαις οϊκτειρον


ήμας, οίκτίρμον Θεέ'
συνδυσωπεΐ γαρ τούτοις
60 (26) ό στερρός Δημήτριος,
(27) ο Νέστωρ, (28) ό Τερέντιος
(29) και ή 'Αναστασία,

35 post άμα add. δε G 38 τε om. V 41 τοΰ] σοΰ Ρ 51 μέγα ΡΝ

88 5 ottobre : per la sostituzione di Χαριτίνη a Μαμέλχθα del calendario cristoforeo


v. sopra, p. 121.
Ε. FOLLIERI : II CALENDARIO IN FORMA DI CANONE 135

Άβράμιος (30) και Ζηνόβιος


Ζηνοβία τε (31) και 'Επίμαχος.

θεοτοκίον 65 Μνήμην δικαίων ό θεόφρων σύλλογος


μετ'έγκωμίων τελεί,
οις ή Θεοΰ Μήτηρ,
ώς αυτών κεφάλαιον,
ε'ικότως συνδοξάζεται,
70 τελευταίαν και πρώτη ν
και μέσην τάξιν επέχουσα
και της ευφημίας μετέχουσα.

γ'
Ώιδή

Ό στερεώσας κατ' άρκας...

Μην Νοέμβριος
(1) Άνάργυρον εκ του Θεοΰ
πεπλουτηκότες την χάριν,
75 άναργύρως τας ιάσεις δωροΰνται
οι 'Ανάργυροι ήμΐν,
μεθ'ών (2) και ο 'Ακίνδυνος
συν τη διπλή δυάδι
των συμμαρτυρων δοξάζεται.

80 "Αισμασι θείοις ανυμνώ


(3) τους μάρτυρας τους γενναίους
'Ιωσήφ, Άκεψιμαν και συν τούτοις
τον στερρον Άειθαλαν
(4) και τον Ίωαννίκιον,
85 (5) άμα τη 'Επιστήμη
τον μάρτυρα Γαλακτίωνα.

65-72 theotocium sumptum est de canone in ss. Très Hierarchas Ioanni


Euchaitensi tribute (cf. Menaea, III, Romae 1896, p. 432) 68 αύτον VC
69 δοξάζεται G

73-76 1° novembre : ss. Gosma e Damiano.


77-79 2 novembre : ss. Acindino, Pegasio, Aftonio, Elpidiforo e Anempodisto (cf. Syn.
Eccl. CP., coll. 18713-1902).
136 REVUE DES ÉTUDES BYZANTINES

Αινώ σύν τούτοις (6) τον σοφόν


Παΰλον, (7) 'Ιέρωνα θείον
(8) και τήν σύναξιν των άνω ταγμάτων
90 (9) και Ματρώναν τήν σεμνήν,
(10) Όρέστην (11) και Μηναν σύν αύτοΐς,
Βίκτωρι, Βΐ,κεντίω,
(12) ελέους τε τόν έπώνυμον.

(13) Τόν χρυσορρήμονα, πιστοί,


95 και χρυσολόγον εν ΰμνοις
καταστέψωμεν τερπνοΐς Ίωάννην
(14f) Φίλί,ππόν τε, (15) Σαμωναν,
Γουρίαν και τον "Αβιβον,
(16) μύστην Χρίστου Ματθαίον,
100 (17) θαυματουργόν τόν Γρηγόριον.

(18) Πλάτων σύν θείω 'Ρωμανω,


(19) 6 Άβδί,ού εύφημείσθω
(20) και Γρηγόριος 6 Δεκαπολίτης
(21) και Παρθένου της αγνής
105 Θεοτόκου ή είσοδος
εν τω ναω Κυρίου
(22) και Κί,κΐ,λία ή πάνσεμνος.

(24) Σύν Γρηγορίω τω σοφω


Άκραγαντίνων ποιμένι
110 (23) Άμφιλόχιον υμνώ 'Ικονίου,
(26) σύν Μερκουρίω (25) τήν σοφήν
Αίκατερίναν, Κλή μέντα,
Πέτρον 'Αλεξανδρείας,
(27) τόν κιονίτην Άλύπί,ον.

90 σεπτήν Ρ 91 an le Όρέστην add. και Ρ αυτώ Ρ 92-93 Βίκτορα


Βΐ.κέντ!.ον/καί, Ίωάννην οίκτίρμονα Ρ 96 τερπνώς Ν Ιωσήφ Ν 105 της
praemitlit V, και praernittit C ή om. Λ^Ο 107 Κικία C

93 12 nov(iinbre s. Giovanni l'Elemosinario.


94-96 1.'! novembre : s. Giovanni Crisostomo.
:

100 Cf. Crist. Stich. V. 101 : τόν θαυματουργόν τε Γρηγόριον.


104-106 Cf. Grist. Stich. VV. 106-107 : Παρθένου είσέλευσιν/τήν εις Ναόν του Κυρίου.
108-110 Per 1'inversione delle commemorazioni del 2,'i e 24 novembre v. sopra, p. 121.
111-112 Per l'invcrsione delle commemorazioni del 25 e 26 novembre v. sopra, ibid.
Ε. FOLLIERI : II CALENDARIO IIS FORMA DI CANONE 137

115 (28) Γεραίρω ασμασι σοφοΐς


Ίάκωβόν τε τον Πέρσην
(29) και τον Στεφανον τον Νέον, ασκήσει
και άθλήσει θαυμαστόν,
Είρήναρχον, (30) Παράμονον
120 (31) τον μέγαν τε Άνδρέαν,
των μαθητών τον πρωτόκλητον.

θεοτοκίων Θεοχαρίτωτε αγνή


και Θεοτόκε Μαρία,
μετά πάντων των ρηθέντων οσίων,
125 μαρτύρων και προφητών
και αποστόλων πρέσβευε
και ιερών γυναίων
λύσιν πταισμάτων εύρεΐν ήμας.

δ'
ή

Συ μου, Χριστέ, Κύριος...

Μην Δεκέμβριος

Τριας σεπτή
130 των προφητών εύφημείσθω μοι,
(1) ό Ναούμ τε,
(2) Άββακούμ ό εν^οζ,ος
(3) και Σοφονίας ό θαυμαστός"
(4) προς δε και Βαρβάρα
135 (5) και Σάβας ό της ερήμου λαμπτήρ,
(6) Νικόλαος ό μέγας
(7) και 'Αμβρόσιος (8) άμα
Παταπίω, (9) και "Αννης ή σύλληψις.

(10) 'Ρητορικαί
140 γλώσσαι νυνί συγκροτείσθωσαν
εύφημοΰσαι
ρήτορα πανθαύμαστον,
Μηναν τον μέγαν, και συν αύτω

115 σεπτοΐς VC 135 λαπτήρ ΡΝ


138 REVUE DES ÉTUDES BYZANTINES

θείον Έρμογένην
145 άμα Εύγράφω θεόφρονι,
Τριάδος τους προμάχους,
(11) Δανιήλ κιονίτην
(12) και τον θείον τω οντι Σπυρίδωνα.

(13) Την πενταυγή


150 φάλαγγα τών αθλοφόρων Χρίστου,
Εύστρατίω
άμα τον Αύξέντιον
Εύγένιόν τε τον θαυμαστον
σύν τω Μαρδαρίω
155 και τον Όρέστην τιμήσωμεν,
(14) τον Θύρσον σύν συνάθλοις,
(15) Έλευθέριον αύθις
(16) και Άγγαΐον τα μέλλοντα βλέποντα.

Πάντες όμοΰ
160 τών προπατόρων δοξάσωμεν
και πατέρων
την θείαν όμήγυριν
(17) και τών λεόντων τον φιμωτήν
Δανιήλ τον μέγαν
165 και τους τρεις παΐδας τους σβέσαντας
τήν φλόγα της καμίνου,
(18) Άθηνόδωρον άμα
τη Ζωή (19) και στερρόν Βονιφάτιον.

(20) Τις το στερρόν


170 της προς Θεόν άγαπήσεως
'Ιγνατίου
άξίως θαυμάσειε;
(21) τίς της σεμνής Ίουλιανής
(22) και 'Αναστασίας
175 έξείποι τά άριστεύματα;
(23) τους άθλους τίς εν υμνοις
τών εν Κρήτη μαρτύρων,
(24) Ευγενίας της μάρτυρος στέψειεν;

147 κινιότην V 163 τόν]τήν V 168 Βονοφάτιον Ν 173 σεπτής ΡΝ 176


τίς εν ΰμνοις]καί τους πόνους Ρ 178 στέψειε ΡΝ
Ε. FOLLIERI : II CALENDARIO IN FORMA DI CANONE 139

(25) Δεΰτε, πιστοί,


180 μετά ποιμένων δοξάσωμεν,
μετά Μάγων
δώρα προσκομίσωμεν
τω τικτομένω έν Βηθλεέμ
εξ αγνής παρθένου
185 Χριστώ, τω πάντων δεσπόζοντι,
και δόξα έν ύψίστοις
ασωμεν συν άγγελο ι ς
τω βροτούς τοις άγγέλοις συνάψαντι.

(26) Συν 'Ιωσήφ


190 τω Μνήστορι τον Εύθύμιον
Σάρδης στέφω
ύμνοις, (27) και τον πρώταθλον
(28) τους δισμυρίους τε άθλητας
(29) και την τών αγίων
195 νηπίων σεπτήν άναίρεσιν
(30) και συν τη Άνυσία
(31) τήν Μελάνην γεραίρω,
ών απάντων πρεσβείαις σωθείημεν.

θ-εοτοκίον Ό σαρκωθείς
200 εξ άπειράνδρου θεόπαιδος
Θεοΰ Λόγος
δι'άφατον έλεος,
ταύτης πρεσβείαις πάντας ή μας
τους ταύτην ύμνουντας
205 και σήν δοξάζοντας γέννησιν
οίκτείρησον και ρΰσαι
άπο πάσης ανάγκης
και φωτός του έν σοι καταξίωσον.

188 τώ]κα! C τοις] τους G 191 Σάρδην G 197 μεγάλην Ν

179-188 Cf. alcuni tropari dell'ufficiatura per il Natale : per es. il κάθισμα Δεύτε, Ι'δωμεν,
πιστοί... in Menaea, ed. cit., II, p. 661.
191 Per la forma Σάρδης in luogo di Σάρδεων ν. sopra, p. 120.
192 27 dicembre : s. Stefano diacono, protomartire.
193 28 dicembre : i ventimila martiri di Nicomedia.
199-208 II θεοτοκίον si riferisce alla commemorazione del Natale.
12
140 REVUE DES ÉTUDES BYZANTINES
ε'
Ώιδή

"Ινα τι με άπώσω...

Μήν 'Ιανουάριος
(1) Έκπληρώσαι τον νόμον
210 θέλων ό Χριστός περιτέμνεται σήμερον
τούτω συνυμνείσθω
και ό θειος και μέγας Βασίλειος,
(2) Σίλβεστρος ό πάπας
(3) και Μαλαχίας ό προφήτης
215 (4) συν Γορδίω, (5) και Παύλος, Θηβών ο βλαστός.

(6) Ιορδάνη, το ρεΐθρον


χαίρων αναχαίτιζε" ήκει Χριστός γαρ προς σε
όπως άποσμήξη
τών ανθρώπων τον ρύπον σοΐς ύδασι
220 και άναχωνεύση
'Αδάμ φθορά ύποπεσόντα
και την κάραν σύντριψη του δράκοντος.

(7) Βαπτιστήν Ίωάννην


πάντες εύφημήσωμεν και μακαρίσωμεν
225 (8) και Δομνίκαν (9) άμα
Πολυεύκτω, (10) τον Νύσσης Γρηγόριον
(11) σύν Θεοδοσίω,
(12) Τατιανήν, (13) άμα Έρμύλω
τον Στρατόνικον (14) θείους άββάδας τε.

230 (15) 'Ιωάννου καλύβην


(16) και την Πέτρου άλυσιν νυν προσκυνήσωμεν,
(17) 'Αντωνίου πόνους

215 παύλω C 217 άναχαίτισαι VC 218 άποσμήξει C 220 άναχωνεύσει G


222 συντρίψει VG

209-210 Cf. Matth. 5, 17.


209-212 Cf. Crist. Stich. VV. 154-158 : Θέλων περιτέμνεται Χριστός'/ήλΟε γαρ πληρώσαι ϊτόν
Νόμον ... τούτφ συντιμάσθωσαν/μέγας Βασίλειος...
215 Cf. Crist. Stich. V. 162 : Παύλος Θηβών ό βλαστός.
216-222 6 gennaio : τα Θεοφάνεια. Cf. ad esempio l'ufficiatura per l'Epifania, in Menaea, ed.
cit., Ill, p. 145.
229 14 gennaio : i monaci martiri al monte Raithu e al Sinai.
230 15 gennaio : s. Giovanni Calibita.
Ε. FOLL1ERI : II CALENDARIO IN FORMA DI CANONF 141

(18) και τα χρόνια άθλα και σκάμματα


του 'Αθανασίου
235 και του Κυρίλλου εύφη μουντές
(19) μακαρίσωμεν και τον Μακάριον.

(20) Ευγενίου τοις άθλοις,


Βαλεριανοϋ και Κανίδου 'Ακύλα τε
Τραπεζοΰς ή πόλις
240 έπευφραίνεται σήμερον χαίρουσα,
πολιούχους τούτους
και κατ' εχθρών θείους όπλίτας
εύμοιροϋσα και πρέσβεις προς Κύριον.

Εύφημήσωμεν ύμνοις
245 θείου Ευθυμίου την ενδοξον σήμερον
μνήμην (21) και σύν τούτω
τον γενναΐον εν άθλοις Νεόφυτον,
τον σοφον τα θεία
Μάξιμον, (22) σύν τω Τιμοθέω
250 Άναστάσιον όσιομάρτυρα.

(23) Τον πολύαθλον πάντες


Κλήμεντα έν υμνοις και τον Άγαθάγγελον,
(24) τήν όσίαν Ξένην
(25) και Γρηγόριον τον θεορρήμονα,
255 της ορθοδοξίας
τον όδηγον και θεολόγον,
(26) Ξενοφώντα σύν τέκνοις τιμήσωμεν.

(27) Μετανοίας ό κήρυξ,


σάλπιγξ ή χρυσηλατος άνευφημείσθω μοι,
260 του Χρίστου το στόμα
'Ιωάννης, ο όντως Χρυσόστομος,
(28) σύν Έφραίμ τω θείω
(29) και Ίγνατίω, (30) Ίππολύτω,
(31) 'Ιωάννης και Κΰρος οι μάρτυρες.

238 Ούαλλερι,ανοΰ ΡΝ, Ούαλεριανοΰ VG Κανίδους C 241 πολιόχους Ν


249 τω om. G
254-256 25 gennaio : s. Gregorio Nazianzeno.
142 REVUE DES ÉTUDES BYZANTINES

■ô-εοτοκίον 265 Παναγία Παρθένε,


των άπηλπισμένων έλπίς, λυπουμένων χαρά,
τών αβοήθητων
ή θερμή και έτοιμη βοήθεια,
συ γενοΰ προστάτις
270 και βοηθάς ημών τών πίστει
τήν σήν προσκαλουμένων άντίληψιν.

Ώιδή ς
Τήν δέησιν...

Μήν Φεβρουάριος
(ί) Ώιδαΐς τε και εύφημίαις και ϋμνοις
εύφημείσθω ό πανένδοξος Τρύφων,
(2) 'Υπαπαντή
275 ή σεπτή τοϋ Κυρίου
(3) και Συμεών θεοδόχος καΐ δίκαιος,
(4) 'Ισίδωρος (5) Άγάθη τε
(6) και Βουκόλος της Σμύρνης ο πρόεδρος.

(7) Δοξάσωμεν τον Παρθένιον ΰμνοις


280 (8) και Θεόδωρον στερρόν στρατηλάτην
(9) και συν αύτω
άθλητήν Νικηφόρον
(10) και Χαραλάμπην (11) και μάρτυρα Βλάσιον,
(12) Μελέτιον τον θαυμαστον
285 (13) και Μαρτινιανόν τον θειότατον.

(14) Ή εν^οζος Αυξεντίου του θείου


(15) Όνησίμου τε ύμνείσθω ή μνήμη,
(16) και συν αύτοΐς
Πάμφιλος ό θεόφρων
290 (17) και ό πανάριστος τήρων Θεόδωρος,
(18) της 'Ρώμης ό άρχιερεύς
Λέων πάπας (19) και πάντιμος "Αρχιππος.

266 απελπισμένων GN τών ... έλπίς] ή έλπίς ή βεβαία και Ρ 269 προστάτης G
278 πρόδρομος G 283 Χαρλάμπην Ν 285 Μαρτιανόν Ν

574-275 Cf. Crist. Stich, ν. 194 : Υπαπαντή τε σεπτή.


Ε. FOLLIERI : II CALENDARIO IN FORMA DI CANONE 143

(20) Μυρίσωμεν εύωδίαις ασμάτων


θείον Λέοντα Κατάνης ποιμένα
295 (21) σύν τω σεπτω
Τιμοθέω Συμβόλου
(23) και δή προς τούτοις τον Σμύρνης Πολύκαρπον
(24) τήν πρώτην τε της κεφαλής
του Προδρόμου τιμήσωμεν εΰρεσιν.

300 (25) Ό ένδοξος νυν Ταράσιος ΰμνοις


εύφημείσθω επαξίως (26) συνάμα
τω θαυμαστώ
Πορφυρίω τής Γάζης,
(27) και Γελασίω (28) ό θειος Προκόπιος,
305 δ πάνσεπτος άρχιερεύς
και ποιμήν αληθώς Δεκαπόλεως.

Μήν Μάρτιος
(1) Νικήσασα τον άντίπαλον, μάρτυς
Ευδοκία, άπετμήθης τήν κάραν"
(2) δθεν σύν σοι
310 Νέστορα εύφημοΰμεν
(3) Εύτρόπιόν τε, (4) τον μέγαν Γεράσιμον
(5) και Κόνωνα (6) και τους στερρούς
τεσσαράκοντα δύο τε μάρτυρας.

(8) Αίνέσωμεν Θεοφύλακτον υμνοις


315 (7) σύν Έφραιμ τω τής Χερσώνος ποιμένι
(9) και τους στερρούς
Σεβάστειας προμάχους
τους τεσσαράκοντα μεγαλομάρτυρας,
(10) Κοδρατον τε τον καρτερον
320 (11) και Σωφρόνιον (12) και Θεοφανην Γραπτόν.

297 και ... τούτοις ]σύν Εύσταθείω Ρ 302 θαυμαστφ om. C 308 κάρα V
311 και post τε add. V

297 Per l'omissione del 22 febbraio (s. Proterio) ν. sopra, p. 122-123.


312-313 6 marzo : i quarantadue martiri di Amorio.
314-315 Per l'inversione délie commemorazioni dis. Efreme dis. Teofllatto ν. sopra, p. 121-2.
144 REVUE DES ÉTUDES BYZANTINES

(13) Συνδράμωμεν οι πιστοί εύφημήσαι


Νικηφόρον (14) συν στερρω Άλεξάνδρω
(15) και Όλυμπάν
και 'Ροδίωνα άμα,
325 (16) γενναΐον Πάπαν (17) και θείον Άλέξιον,
τον άνθρωπον τόν του Θεοΰ,
(18) συν Κυρίλλω (19) Δαρείαν και Χρύσανθον.

(20) Τας θείας επτά παρθένους ύμνοΰμεν


(21) και τον οσιον Ίάκωβον πάντες
330 (22) σύν Βασιλεΐ,
(23) Νίκωνα, (24) Ζαχαρίαν,
(25) της Θεοτόκου χαραν την εύάγγελον
(26) τον μέγιστυν τε Γαβριήλ,
τον το « Χαίρε » αύτη προσκομίσαντα.

·8εοτοκίον 335 Έλέησον τους σους δούλους, οίκτίρμον,


δυσωπεΐ σε ή άγνώς σε τεκοΰσα
και Γαβριήλ
(27) και ή θεία Ματρώνα
(29) και Βαραχήσιος (28) σύν Ίλαρίωνι
340 (30) της Κλίμακός τε ό σοφός
'Ιωάννης (31) και θείος Άκάκιος.

Ώιδή ζ'

Θεοϋ σνγκατάζασιν...

Μήν Άπρίλλιος
(1) Οι πάντες αίνέσωμεν
την ΑΊγυπτίαν Μαρίαν ασμασι
(3) σύν όσίω Νικήτα,

322 Νικηφόρω C 332 εύαγγέλιον VC 334 αυτήν C προσκομίσαντο Ν 335 οίτίρμον


Ρ 336 άσπόρως Ρ 343 άσμασιν G

328 20 marzo : le sette martiri έν Άμινσφ (cf. Syn. Red. Cl'., coll. 546u-5484, al
18 marzo).
330 22 marzo : Βασιλεΐ (da Βασιλεύς) è usato qui per ragioni metridie in luogo di
Βασιλείφ (da Βασίλειος) : si tratta di s. Basilio di Ancira.
332 25 marzo : l'Annunciazione. Cf. Crist. Stich, vv. 237-238 : χαίρε, Θεοχαρίτωτε,
/εύαγγελίζου χαραν μεγάλην.
339 Per l'inversione délie commemorazioni di s. Ilarione e s. Barachesio v. sopra, p. 122.
344 Per l'omissione del 2 aprile (s. Tito) v. sopra, p. 122-123.
Ε. FOLLIERI : IL CALENDARIO IN FORMA DI CANONE 145

345 (4) τον Άγαθόπουν και τον Θεόδουλον


(5) Κλαυδιανόν τε,
(6) ευτυχή Εύτύχιον
(7) και Μυτιλήνης κλεινόν
θείον Γεώργιον.

350 (8) 'Τμνείσθω απόστολος


'Ρωδίων θείος (9) και ό Εύψύχιος
(10) και Τερέντιος άμα
(11) και è Άντίπας (12) και ό Βασίλειος,
(13) συν τω Μαρτίνω
355 (14) 6 κλεινός Άρίσταρχος,
(15) Κρήσκης (16) 'Αγάπη τε
και Χιονιά δμοΰ.

(17) Γεραίρω τοις ασμασι


στερρον ποιμένα, τον θαυμαστον Συμεών
360 (18) και τον Σάβαν τον Γότθον,
(19) συν Θεοδώροις τω Πέργης (20) και Τρίχινα
(22) και Συκεώτην,
(21) τον Ίανουάριον
(23) Γεώργιον τε λαμπρον
365 μεγαλομάρτυρα.

(24) 'Ρημάτων έν κάλλεσι


Σάβαν (25) και Μάρκον, Χρίστου άπόστολον,
(26) Βασιλέα τε θείον
(27) και Συμεώνα τον άδελφον του Χρίστου
370 (28) Ίάσονάτε
(29) Μέμνονα, (30) Ίάκωβον
τον Ζεβεδαίου υίον
άνευ φημήσω μεν.

Μην Μάιος
(1) Ή ένδοξος αθλησις
375 'Ιερεμίου (2) 'Αθανασίου τε
ή μετάθεσις, (3) άμα

348 Μιτυλήνη V 351 θείος ]άμα V


359 Cf. Crist. Stich. V. 264 : τον θαυμαστον Συμεών.
362 Per Ιο spostamento délia commemorazione di s. Teodoro Siceola v. sopra, p. 122.
371-372 Cf. Crist. Stich, vv. 284-285 : 'Ιάκωβος / ό Ζεβεδαίου υιός.
146 REVUE DES ÉTUDES BYZANTINES

τω Τί,μοθέω Μαύρα (4) και Όλβιανός,


(5) Ειρήνη μάρτυς,
(6) Ίώβ ό στερρότατος,
380 (7) Άκάκιος αθλητής
υμνοις τιμάσθωσαν.

(8) Γεραίρω σύν άπασι


και Ίωάννην Χρίστου άπόστολον
(9) Χριστοφόρον τε θείον
385 και Ήσαίαν, (10) Σίμωνα τον Ζηλωτήν,
(11) Μώκιον μέγαν,
(12) Κύπρου Έπιφάνιον
(13) την Γλυκερίαν τε
(14) και τον Ίσίδωρον.

390 (15) Ό θείος Παχώμιος


(16) 'Αλέξανδρος τε (17) καΐ ό 'Ανδρόνικος,
(18) Εύφρασία τιμάσθω
(19) σύν Πατρικίω (20) και Θαλελαίω σοφω,
(21) και Κωνσταντίνος
395 ό μέγας Ελένη τε
(22) και Βασιλίσκος, (23) ποιμήν
Συννάδων 6 Μιχαήλ.

θεοτοκίον 'Ρυσθείημεν, πάναγνε,


σαϊς ίκεσίαις (24) και Συμεών του σοφού
400 (25) και Προδρόμου (26) και Κάρπου
(28) και Έλλαδίου (29) Θεοδοσίας τε
(30) και Ίσακίου
πυρός αίωνίζοντος,
και βασιλείας Θεοΰ
405 άξιωθείημεν.

377 όβλιανός Ν 393 Θαλαλαίω G 402 Ίσαακίου contra metrum N

387 Cf. Crist. Stich, ν. 298 : Κύπρου Έπιφάνιον.


401 Per 1'omissione del 27 maggio (s. Teraponte) ν. sopra, p. 123.
403-405 Per 1'omissione del 31 maggio (s. Ermia) v. sopra, ibid.
Ε. FOLLIERI : II CALENDARIO IN FORMA DI CANONE 147

η'
Ώιδή
"Έπταπλασίως. . .

Μήν Ιούνιος
(1) 'Ρήμασι θείοις άπαντες
Ίουστϊνον φιλόσοφον
(2) και τον Νικηφόρον τον σεπτον τιμήσωμεν,
(4) μεθ'ών Μητροφάνην τε
410 (5) και τον σοφον Εύστάθιον,
της Άντιοχέων εκκλησίας ποιμένα,
(6) συνάμα Δωροθέω,
(7) Θεοδότω ένδόξω
(8) Θεόδωρον τον μέγαν
415 και στερρον στρατηλάτην.

(9) Ιεραρχών έδραίωμα


πεφηνώς, θειε Κύριλλε,
της 'Αλεξανδρείας κραταιον προπύργιον,
δυσώπει τον Κύριον
420 (10) σύν Άντωνίνω μάρτυρι
(11) και Βαρθολομαίω και Βαρνάβα τοις θείοις,
(12) προς δε και Όνουφρίω
(13) και σεμνή Άκυλίνη,
(14) προφήτη Έλισσαίω
425 ή μας έλεηθήναι.

(15) Ό προφητών υπέρτερος


Άμώς άνευφημείσθω μοι
(16) σύν τω θαυμασίω επισκοπώ ΤΓύχωνι,
(17) Σαβέλ, 'Ισμαήλ όμοΰ
430 και Μανουήλ οι μάρτυρες,
(18) άμα Λεοντίω (19) και Ζωσίμω (20) 'Ιούδας,
δ μύστης του Κυρίου,
420 Άντωνίω PC 421 Βάρνα V 427 ό Άμμώς εύφημείσθω μοι G
428 σύν]καί C 432 μύστας G
409 Per l'omissione del 3 giugno (s. Lucilliano) ν. sopra, p. 123.
413 Gf. Crist. Stich, ν. 325 : Θεόδοτον ενδοξον.
414-415 Cf. Crist. Stich. VV. 326-327 : Θεόδωρον/τον στερρόν στρατηλάτην.
423 Cf. Crist. Stich. V. 332 : ή σεμνή Άκυλίνα.
431-432 Cf. Crist. Stich, w. 339-340 : Ιούδας ό μύστης/τοϋ Κυρίου.
148 REVUE DES ÉTUDES BYZANTINES

(21) σύν Ίουλιανώ τε


(22) Εύσέβιος ό μέγας
435 ύμνείσθω εις αιώνας.

(23) Υμνώ και τήν πολύαθλον


Άγριππίναν (24) και γέννησαν
του σεπτού προφήτου και Προδρόμου ασμασι,
(25) μεθ'ών Φεβρωνίαν τε
440 (26) και τον εκ Θετταλίας Δαυίδ,
(27) άμα τω Σαμψών (28) Κΰρον και Ίωάννην,
(29) τον Πέτρον και τον Παΰλον,
τους σοφούς αποστόλους,
(30) τους δώδεκα τε άμα
445 κήρυκας μεγαλύνω.

Μήν Ιούλιος
(1) Τους 'Αναργύρους άπαντες
(2) και Έσθήτος κατάθεσιν
της ύπερενδόξου Θεοτόκου σέβομεν,
(3) τον θεΐον ?Τάκΐ,νθον,
450 (4) Άνδρέαν Κρήτης, (5) τον Λαμπαδόν,
(6) άμα τω Σισόη (7) άΟληφόρον τήν Οείαν
Κυριακήν τιμώμεν,
(8) σύν στερρω Προκοπίω
(9) και τώ Πατερμουθίω
455 και Κόπρη τοις πανσόφοις.

(10) Οί Νί,κοπόλεί. λάμψαντες


και άθλήσαντες άγιοι
(11) σύν τη πανευφήμω Ευφημία σήμερον
τερπνώς εύφημείσθωσαν,
460 (12) Πρόκλος τε και 'Ιλάριος
(13) σύν τώ θαυμασίω Σαββαίτη Στεφάνω

436 τον Ν 441 Σαμψώ Ν 448 σέβωμεν ΡΝ 451 άθλοφόρον C 461 σαββαήνι G

i.'](i-437 Cf. Crist. SLicli. ν. 343 : Άγριππίνα πολύαθλος.


446 1° luglio : ss. Cosma e Damiano.
447 Cf. CrisL. Stiel), ν. 357 : και Έσθήτος κατάθεσιν.
44 9-450 Cf. Crist. Stich. VV. 359-361 : και τόν θείον ΎάκινΟον, /Άνδρέαν Κρήτης/και Λαμπαδόν
τον σεπτόν.
456-457 10 luglio i quaranlacinque martiri di Nicopoli (cf. Syn. Ecd. CP., col. 8112-13).
:
E. FOLLIERI : II CALENDARIO IN FORMA DI CANONE 149

(14) ?a? t? s?f? ???st?,


(15) ???????, ?????tta,
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462 Cf. Crist. Stich, v. 374 : s?f?? ???st??.


464-465 Cf. Crist. Stich. VV. 377-378 : ?????????? te/?a? µa??t?? a?t??.
470-471 21 luglio : S. Simeone ? d?a ???st?? sa???.
479 Per I'omissione del 28 luglio (s. Timone) v. sopra, p. 123.
481 Cf. Crist. Stich. VV. 395-396 : ??d???µ??/t?? ??t?? d???µ??.
150 REVUE DES ÉTUDES RYZANTINES

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496-501 1° agosto: i fratelli Maccabei con la madré Salomonide e il maestro Eleazaro.
505-509 4 agosto: i Sette Dormienti di Efeso.
514-521 6 agosto: la Trasfigurazione di N.S. Gesù Cristo. Cf. Matth. 17, 5-6.
E. FOLLIERI : II CALENDARIO IN FORMA DI CANONE 151

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(17) ? ????? (18) ?a? ? F?????
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(20) ?et?stas?? t?µ?µe? t?? Saµ????


(21) ?a? t?? ??ssa? s?? t?????? ?e?a???µe?,
(22) t?? a?a???
??t?? ??a??????? s?? a?t???
545 (23) ?a? ???pp?? t?? µa??????
(24) ??t?? te, t?? ?a???? t?? ?pad??,
(25) s?? t? ?a?????µa??)
(26) ?d??a??? ?µ????te?
?a? ?ata??a? t?? ?e?f???a.

528 pa???a??? G 530 t??t??? PN 532 ?µ?e?s?? contra acrostichidem


PNVG 537 ?a? ? ] ? om. G 538 f????? G 545 ?a??p?? ?

523-524 Cf. Crist. Stich. V. 409 : ??µ?t??? s?? t??? d?? ??e????? µa??ta?? a?t??.
533-536 15 agosto: la Dormizione della Vergine Maria.
152 REVUE DES ÉTUDES RYZANTINES

550 (27) ???as? se ??????, ? ???µ??,


d?a???se?? de??a? ?????? ?aµp???,
d?e? t?? s??
p??te? s??e????te? pe???a???
µ??µ?? pa????????µe?
555 (28) s??a?e?f? µ???t?? s?? t?? ?aµp???,
µ??a?a d? t? s?µa,
??s?? ?????p?a?
ß?ast??, t?? ??t?? pe???a?µast??.

(29) ??s???ta µe t? s?µa ?a? t?? ?????


560 ?e?ape?a? ????s??, ???d??µe,
dp?? ??s?e??
???a? s?? t?? ?e?a? ?p?t?µ??
pa???????? asµas?,
(30) s??a?e?f? µ?? s?? ?a? t?? sept??
565 Fa?t???? t?? ?e??a???
(31) ?a? t?? t?? ???t????
????? pa???t?µ?? ?at??es??.

?e?t????? F????aTe ?a????e, ??t?? Te??.


µet? t?? as?µ?t?? ???te?e
570 ?a? t?? sept??
p??t?? ap?st???? ?a? p??f?t??.
µa?t???? ?a? ?s??? te,
?e??µa?t????, ?e?a????
????? te ???a???
575 ?a? p??t?? t?? a????
???te??????a? t?? ????? ?µ??.

?. F.

551 se post de??a? add. G 555 ?a? ??e?f? µ???t?? G s?? om. V 561 ??s?e?? ?
567 pa?e?f?µ?? C 568 µ?te? ? ?

555 Per i'omissione dell'accento d'enclisi in s??a?e?f? µ???t?? v. sopra, notaal v. 41 degli
sticheri.
559 In ??s???ta si omette l'accento d'enclisi: v. sopra, sticheri, v. 41.
566-567 Cf. Crist. Stich. VV. 440-441: pa?e?t?µ?? te ?????/Te?t???? ? ?at??es??.

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