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VALUTAZIONE DELLA PRESTAZIONE DEL SALTO VERTICALE CON DINAMOMETRO TRI-ASSIALE

1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) INTRODUZIONE MATERIALI E METODI LA PEDANA DI FORZA LACCELEROMETRO PROTOCOLLI DI VALUTAZIONE (CMJ e RJ) RISULTATI DISCUSSIONI CONCLUSIONI

INTRODUZIONE: LUSO DEI SISTEMI DI VALUTAZIONE


Lutilizzo del salto come test di valutazione stato proposto gi a partire dal 1921 con Sargent Test(1) ,uno dei test pi a lungo utilizzati nellambito della valutazione per i mezzi che allepoca di disponevano. Nel 1938 lo studioso russo Abalakov(2) introdusse una corda metrica fissata alla cintura del soggetto. Con il tempo lelettronica ci ha permesso di osservare molteplici aspetti del movimento traducendoli in valori numerici ,rendendoli cosi quantificabili e confrontabili, tramite lintroduzione delle pedane dinamometriche, grazie agli studi di Davies 1968,Cavagna e coll.1972) 3),con queste strumentazioni si riusciti per la prima volta ad avere reali informazioni sulle forze di reazione del terreno tramite lanalisi di processi matematici. Questi processi matematici vennero impiegati da Asmussen e Petersen 1974 4) per calcolare parametri fondamentali come altezza del salto e tempo di volo. Lutilizzo di queste strumentazioni stato sempre accompagnato da

una ricerca che ha portato alla creazione delle pedane a conduttanza denominate ergo-jump.(Bosco,1980). Questa tipologia di pedane meno sofisticate possiedono dei sensori allinterno, sensibili a pressioni esterne connessi ad un processore. Questo processore impostato in modo tala da azionarsi nella fase detta di stacco in cui i piedi si staccano dalla pedana nella fase del salto, aprendo il circuito. Nella fase di ricaduta il soggetto ricade sulla pedana determinando la chiusura del circuito il processore esegue quindi un calcolo dellinizio e la fine del segnale elettrico generato dai sensori , calcolando il tempo di volo. Successivamente processori di calcolo pi sofisticati hanno permesso di ottenere dal tempo di volo anche laltezza del salto tramite la quale il professor C.Bosco 1980,1981, 1983(3) ne dimostr la connessione con importanti parametri fisiologici del soggetto(Bosco e Komi ,1979 Bosco e coll.1986,1987,1989). Nonostante ci il modello del salto come protocollo di valutazione non stato del tutto abbandonato ma stato riproposto e perfezionato tramite lutilizzo di pedane dinamometriche o a conduttanza . Il salto rimasto nellarco degli anni la prova per eccellenza per indagare la funzionalit degli arti inferiori . Oltre ad essere un movimento in cui il soggetto in grado di sfruttare tutte le sue capacit neuromuscolari il salto un movimento fisiologico in cui si possono sfruttare movimenti isotonici ossia a velocit variabile. Negli ultimi anni questa tipologia di test sta prendendo sempre pi piede sia per la sua praticit sia perch permette di valutare le condizioni fisiche del soggetto tramite movimenti fedeli a ci che avviene in natura. Per questi motivi lutilizzo di questi strumenti si sta allargando anche per la valutazione di atleti infortunati in cui bisogna analizzare

la risposta meccanica degli arti non tramite movimenti isocinetici ossia a velocit costante ma con movimenti isotonici. Questo tipo di movimenti rispecchiano in maniera pi fedele ci che avviene durante la gestualit specifica di un atleta ,basti pensare ad uno sprint o ad un cambio di direzione che richiede un attivazione neuromuscolare del tutto simile. Attualmente altre tecnologie che sfruttano sistemi di accelerometria stanno supportando questo tipo di test assieme ad altre tipologie di test tese ad analizzare i molteplici aspetti del movimento umano, come pu essere un salto, uno sprint, un cambio di direzione, una corsa in linea retta, o lo spostamento di un sovraccarico. Questa tipologia di strumentazioni sta entrando sempre pi rapidamente nel mercato sportivo inerente alla valutazione della prestazione al fine di migliorare i metodi e le tecniche da utilizzare per incrementare sia le capacit coordinative e condizionali del soggetto. Nel seguente studio si cercher di comprenderne lutilizzo ,focalizzando lattenzione su quelli che sono i principi fisici che permettono lutilizzo di questa nuova strumentazione confrontandola con una strumentazione che considerata la gold standard per la valutazione funzionale degli arti inferiori, la piattaforma di forza. Si pu infatti valutare una prestazione diversa traendone conclusioni fisiologiche diverse se valutiamo lo stesso fenomeno con sistemi differenti, bisogna quindi dedicare attenzione non solo alla tipologia di test da utilizzare ma anche ai principi fisici che sono alla base di un certo strumento e che ne hanno portato lo sviluppo pratico. Bisogna quindi mantenere una certa consapevolezza di quelli che sono i mezzi per descrivere un fenomeno molto sofisticato come il movimento umano e comprenderne le potenzialit ma anche i limiti ,al fine di cercare di migliorarne ulteriormente le applicazioni pratiche.

MATERIALI E METODI
Il nostro studio stato effettuato su 10 soggetti maschi non sedentari di et compresa tra 20-25 anni, del peso di 75-80kg,con altezza di 170-180cm . Questo gruppo stato precedentemente istruito sulla tipologia di test da sostenere . Il movimento da eseguire nel test stato precedentemente provato senza lutilizzo della strumentazione per far prendere ai soggetti una sufficiente dimestichezza con il movimento richiesto nella prova. Gli strumenti adoperati nellambito della valutazione sono stati: laccelerometro Free jump e la pedana di forza. Questi due strumenti sfruttano due sistemi di acquisizione differenti e offrono dei rilevamenti numerici che sono stati messi a confronto simultaneamente ,tramite test di valutazione ormai validati da lungo tempo dal Prof C.Bosco , il Counter moviment jump (CMJ) ed il Rebound-Jump .Il confronto si basa sullanalisi dei dati offerti dai due strumenti nello stesso istante dellesecuzione del test. I parametri analizzati in tal caso erano laltezza del salto e il tempo di volo del soggetto dopo stacco da terra, ed il tempo di contatto dei piedi a terra durante la fase di salto. Per permettere un rilevamento simultaneo di questi valori ,i soggetti hanno eseguito le due prove di salto al di sopra della pedana di forza con laccelerometro posizionato posteriormente alla stessa altezza della spina iliaca; questo un fattore importante da considerare per rendere confrontabili i dati forniti dalle due strumentazioni ,cosa che non sarebbe stata possibile se i test fossero stati eseguiti in due momenti distinti . Laccelerometro stato fissato sul bacino dei soggetti tramite una particolare cintura in grado di tenerlo saldo al corpo evitando cosi che si muovesse durante la prova. Trattandosi di uno strumento capace di rilevare tutti gli

spostamenti a cui sottoposto non si dovuto permettere allo strumento di oscillare durante le prove per non compromettere la corretta esecuzione della prova. Altre oscillazioni durante la prova potevano essere rilevate dallo strumento ed i dati potevano essere alterati . La pedana usata simultaneamente allaccelerometro e stata posizionata a terra connessa ad un pc che permette di visualizzare istantaneamente landamento della forza in modo tale da poter correggere immediatamente eventuali movimenti scorretti che potevano alterare lesecuzione della prova. La prima prova eseguita stata il CMJ,ossia il salto con contro movimento; ciascun soggetto ha eseguito tre prove di cui stata presa quella con valore migliore. Successivamente stata eseguita una singola prova di salti ripetuti Rebound jump per 15 secondi. Un operatore stato deputato al controllo della visualizzazione grafica mentre un secondo operatore ha controllato, in posizione laterale al soggetto testato , la corretta postura delle ginocchia e del tronco del soggetto le quali dovevano essere conformi al protocollo di Cmj prosposto da bosco. Durante lesecuzione del Cmj e dei salti ripetuti Rebound Jump , il busto doveva essere mantenuto eretto senza eseguire movimenti di iperflessione in avanti o di iperestensione. La posizione delle ginocchia sia nel Cmj che ne Rebound Jump durante la fase di spinta doveva essere mantenuta intorno ai 90gradi .

ANALISI STATISTICA E VALIDAZIONE DEI DATI I dati espressi del presente studio sono espressi in media e dev St. Inoltre, per il confronto tra le medie dei valori delle due strumentazioni stato utilizzato il T-Test di Student per valori appaiati a due code. Per la correlazione dei dati tra i due

strumenti stato utilizzato lindice di correlazione di Pearson. Per la significativit statistica stato considerato p<0.05

Lo scopo di questo studio stato quindi non solo realizzare un confronto oggettivo dei parametri rilevati dalle due strumentazioni ma anche testare leffettiva validit dei valori offerti dallaccelerometro, per suggerire eventuali indizi da seguire durante test di valutazione che riguardano lanalisi della prestazione di un singolo salto o pi salti ripetuti.

FIGURA 1 : IL FREE JUMP CON CINTURA

FIGURA 2 ESEMPIO DI POSIZIONAMENTO POSTERIORE DELLACCELEROMETRO ALL ALTEZZA DEL BACINO TRAMITE LAPPOSITA CINTURA LA QUALE DEVE RIMANERE PERFETTAMENTE ADERENTE AL CORPO DEL SOGGETTO PER NON RENDERE LE RILEVAZIONI INFLUENZATE DA ULTERIORI OSCILLAZIONI DELLACCELROMETRO.

LA PEDANA DI FORZA

La piattaforma di forza utilizzata per tale test consiste in una pedana munita di
quattro celle di carico posizionate al suo interno capaci di registrare una forza di pressione esterna .Una cella di carico quando subisce una pressione esterna subisce una deformazione inviando un segnale elettrico che viene elaborato da un software .Le celle di questa pedana sono in grado di rilevare pressioni esterne e di inviare segnali elettrici in base allentit della pressione subita. Pi precisamente questa piattaforma in grado di registrare la forza di reazione del terreno ad una pressione esterna tramite un software di calcolo che utilizza un equazione per calcolare il moto del baricentro ossia:
F m g ma

Dove F rappresenta la forza ,(m) la massa del soggetto,(g) laccelerazione gravitazionale ,(a) laccelerazione del baricentro. Da questa formula possibile quindi ricavare laccelerazione sullasse verticale in funzione del tempo:
a(t ) F (t ) mg m

Laccelerazione viene quindi adoperata in particolari calcoli integrali che elaborano la velocit di spostamento in funzione del tempo:
v(t ) a(t )dt
0 t

Laccelerazione viene inoltre inserita in un secondo calcolo integrale dove viene calcolato lo spostamento lungo lasse verticale in funzione del tempo:
z (t ) v(t )dt
0 t

Queste integrazioni sono state svolte con programma di calcolo Matlab ,ottenendo landamento temporale esatto dellaltezza del baricentro. La pedana fornisce negli stessi istanti dellesecuzione del movimento un diagramma che riporta landamento della forza in funzione del tempo . La frequenza di rilevazioni che la pedana riesce a svolgere ossia il numero di rilevazioni al secondo si pu riportare in Hertz (Hz/sec) ;a differenza della tradizionale Force Platform che esegue campionamenti a 100Hz la piattaforma di forza esegue campionamenti a 1000Hz .Ci permette di avere una visione pi dettagliata degli aspetti meccanici che riguardano il movimento. Una frequenza di campionamento pi rapida permette di cogliere istantaneamente molte pi fasi del movimento. Il campionamento si pu paragonare ad una macchina fotografica che esegue un determinato numero di istantanee nellarco di un tempo. Questa macchina riuscir a fotografare molti pi momenti se eseguir ad esempio 1000 scatti al secondo anzich 100. Il software finale di questo strumento permette di osservare graficamente in tempo reale landamento della forza di reazione del terreno alla pressione esercitata dal soggetto in direzione verticale. Landamento della forza espresso in Newton(N) ,viene riportato secondo un diagramma in cui sullasse X riportato il tempo della forza mentre sullasse Y il livello di forza espresso durante lintero arco del movimento.

FIGURA 3 : ESEMPIO DI RILEVAZIONE GRAFICA DELLA FORZA IN FUNZIONE DEL TEMPO DURANTE PROVA DI SALTO CMJ ,TRAMITE PIATTAFORMA DI FORZA.

FIGURA 4 IMMAGINE DELLA PIATTAFORMA DI FORZA CON QUATTRO CELLE DI CARICO MONTATE AL SUO INTERNO.

La pedana offre quindi la possibilit di osservare parametri meccanici del movimento prima e durante il salto del soggetto, ossia fornisce informazioni su tutta la storia del movimento permettendoci di avere informazioni meccaniche relative alla forza espressa dal soggetto prima dellesecuzione del salto ,cosa che strumentazioni come laccelerometro non sono in grado di fornirci

PROTOCOLLI DI VALUTAZIONE IL CMJ


Il test eseguito consisteva in una prova di salto gi proposta da professor C.Bosco ; il soggetto partendo da posizione eretta effettua un piegamento delle ginocchia con angolo al ginocchio di circa 90 gradi, tenendo le mani sui fianchi ed il busto eretto evitando movimenti di precoce flessione della colonna in avanti .Successivamente esegue un salto con ricaduta ,con angolo al ginocchio di circa 180 gradi ed i piedi iperestesi. Durante tale prova il soggetto in grado di sfruttare il ciclo stiramento accorciamento del muscolo nel rapido passaggio dalla fase eccentrica a quella concentrica .Questo movimento permette quindi di sfruttare il riflesso da stiramento messo in atto dai propriocettori a livello dei fusi neuromuscolari che intervengono quando le fibre vengono sottoposte ad un rapido stiramento .Leccitazione di questi recettori determina una contrazione riflessa tramite un circuito riflesso spinale. Nel grafico riportato possiamo osservare delle fasi ben distinte del salto effettuato dal soggetto .La prima fase che si osserva riporta la semplice forza peso che il soggetto deve esercitare per rimanere in posizione eretta. Successivamente si nota un andamento della forza al di sotto dello zero che corrisponde alla fase di piegamento delle ginocchia e quindi della fase eccentrica del quadricipite .Landamento al di sotto dello zero della forza rispecchia il lavoro muscolare negativo inteso come (L= FxS ) ossia Lavoro uguale al prodotto della forza per spostamento ,in tal caso il centro di gravit si muove verso il basso, la muscolatura del quadricipite esercita una contrazione eccentrica, la fase eccentrica finisce nellistante in cui la velocit passa da valori negativi al valore zero.

Nellistante zero il soggetto si trova nella fase di stabilizzazione che precede la fase di spinta . Successivamente troveremo una fase concentrica al di sopra dello zero che inizia dal momento in cui il soggetto inizia ad estendere le ginocchia esercitando un lavoro muscolare positivo in cui il muscolo vince la resistenza esterna da superare producendo uno spostamento del carico dal basso verso lalto. La curva che descrive la fase concentrica termina nellistante in cui i piedi in posizione iperestesa si staccano da terra ,da tale momento fino alla ricaduta a terra la pedana non registra alcun tipo di forza e questa fase sar definita come tempo di volo. Il tempo di volo termina nella fase di ricaduta in cui troveremo un livello maggiore di forza esercitata a terra in virt della capacit del muscolo di assorbire lenergia cinetica durante la fase di ricaduta , lenergia cinetica che accumula il soggetto durante la fase di ricaduta espressa tramite la formula E=1/2mv2 A met del tempo di volo il soggetto si trova alla massima altezza(H) che egli riesce a raggiungere tramite il salto ,mentre il livello maggiore di forza che il soggetto esprime nella fase concentrica si ha nellistante in cui inizia ad esprimere forza durante la fase di piegamento delle ginocchia . Il livello di di velocit massima del corpo si ha nellistante immediatamente precedente allinizio del tempo di volo prima che il soggetto stacchi le punte dei piedi dalla pedana.

FIGURA 5 ANALISI GRAFICA DEL CENTRO DI MASSA, ACCELERAZIONE ,VELOCIT E POTENZA IN RELAZIONE AL DIAGRAMMA DELLA FORZA

Durante lesecuzione di tale test bisogna osservare in postazione laterale che il soggetto durante la fase di piegamento delle ginocchia arrivi ad un angolo al ginocchio di 90 gradi . Come suggerito da Smidt,(1973) la capacit di esprimere forza da parte di un soggetto dipende molto dal prodotto della forza esercitata da un muscolo sulla sua inserzione per il braccio di leva ,il quale varia a seconda

dellescursione articolare. Nel caso del ginocchio ad escursioni articolari pi ampie di 90 gradi il muscolo sfrutta un braccio di leva pi lungo ottenendo cosi una coppia di forza pi elevata.

Pertanto la corretta valutazione della forza deve tenere conto di condizioni di natura morfologia su cui incide la tipologia del test. A parit di tensione esercitata da due gruppi muscolari di due soggetti lo sfruttamento di leve pi favorevoli da parte di uno determiner sempre una maggiore applicazione di forza ma questo non permetter di rendere confrontabili i dati . Bisogna inoltre evitare lutilizzo delle braccia durante lesecuzione del test per non renderlo influenzato dalle capacit coordinative del soggetto. Infatti a parit di forza espressa dagli arti inferiori una maggiore velocit da parte di un soggetto nel proiettare le braccia verso lalto e nellutilizzare lenergia accumulata nella fase propulsiva determinerebbe un valore di altezza del salto e di tempo di volo maggiori, sanza per sapere se questo incremento sia dovuto ad una maggiore espressione di forza da parte delle gambe.

Un altro aspetto del test su cui bisogna focalizzare lattenzione la posizione dei piedi nella fase di stacco e nella fase di ricaduta . I piedi devono infatti trovarsi in iperestensione nellistante in cui ci si sta staccando dalla pedana e nella medesima posizione devono trovarsi nella fase di ricaduta in cui il soggetto pu ammortizzare leggermente limpatto con la pedana piegando leggemente le ginocchia per poi poggiare i talloni a terra. Se il circuito elettrico viene chiuso in maniera diversa da come lo si aperto potrebbe verificarsi un alterazione del rilevamento dei tempi di volo e qundi del conseguente calcolo dellaltezza. IL REBOUND JUMP (RJ) Il rebound jump o una terza tipologia di test che consiste nellesecuzione di balzi continui con contro-movimento per una durata variabile di 5 -60 secondi. Nella prova eseguita stata scelta la modalit di 5sec . Il metodo proposto dal prof Bosco da noi utilizzato prevede lesecuzione dei balzi facendo mantenere al soggetto il busto eretto e le mani sui fianchi. Per i motivi precedentemente citati langolo al ginocchio deve essere mantenuto sui 90 gradi , secondo Bosco e (coll. 1982 ) Esecuzioni di salto con angoli al ginocchio pi ampi determina un miglioramento del rendimento del 30% rispetto allutilizzo di angoli pi piccoli. Questo rimane un parametro da non trascurare se si vuole confrontare correttamente i dati tra soggetti. Pu essere daiuto in tale prova osservare il numero di salti effettuati dal soggetto nellarco del tempo prestabilito in questo caso 15sec. Lutilizzo di angoli pi ampi al ginocchio determiner una riduzione del tempo di contatto a terra ed un maggior numero di salti .Pertanto soggetti di altezza intorno ai 180cm dovranno eseguire 5salti in 5secondi mentre soggetti di altezza di 170cm o minore potranno

eseguire anche 6 salti, ovviamente le strumentazioni utilizzate nel confronto possono rilevare in questa tipologia di test, laltezza ed i tempi di volo di ciascun singolo salto (metti grafico rebound.) Una variante di questo test che pu essere introdotta ad un tempo sempre prestabilito come 5secondi pu essere il Rebuond Jump con le ginocchia bloccate o stiffness test. Per stiffnes si intende quel livello di rigidit che permette allunit muscolo tendinea (UMT), di assorbire lenergia elastica .Un aumento della stiffness permette quindi di sfruttare meglio il ciclo stiramento accorciamento degli arti inferiori . Risulta possibile tramite questa prova di confrontare laltezza del salto e tempo di volo di ogni singolo salto con entrambe le strumentazioni confrontandone i valori.

FIGURA 6 DA BOSCO 1992

LACCELEROMETRO

Il Free jump utilizzato, consiste in un accelerometro triassiale che il soggetto pu indossare tramite una cintura aderente collocata allaltezza della spina iliaca, questo punto di applicazione dello strumento sembra essere il pi vicino al baricentro del soggetto e quindi il pi adeguato per permettere allo strumento di eseguire rilevamenti che seguano il moto di tale punto. Laccelerometro in questo caso si distingue dalle altre strumentazioni per la sua modalit di utilizzo ,infatti esegue

delle elaborazioni rimanendo fisso al corpo del soggetto. Il Free jump attua quindi un calcolo delle accelerazioni sui tre assi a cui soggetto il baricentro durante il movimento ;queste accelerazioni si ripercuotono su tre assi ossia quello longitudinale (X), sagittale (Y) e trasversale (Z)

FIGURA 7 RAFFIGURAZIONE DEI TRE PRINCIPALI ASSI DI SPOSTAMENTO DEL BARICENTRO

La tipologia di test che permette di utilizzare questo strumento identica a quella della pedana pur sfruttando sistemi si rilevazione diversi. I dati analizzati riguardano laltezza del salto ed il tempo di volo che il software di questo strumento riesce a riportare in forma numerica ma anche grafica.

FIGURA : RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DELLE QUOTE DEI SALTI ,DEI TEMPI DI CONTATTO ,DEI TEMPI DI VOLO E DELLACCELERAZIONE CALCOLATI DALLACCELEROMETRO FREE- JUMP ,

Laccelerometro utilizzato permette di misurare le variazioni della velocit del centro di massa di un soggetto con una frequenza di acquisizione di 200Hz quindi pi lenta di quella della pedana, i dati acquisiti vengono elaborati da un software applicativo tramite un sistemi wireless senza fili. Gi (Cavagna,1960) intu limportanza dellutilizzo dellaccelerometro nellanalisi di fenomeni fisiologici legati al movimento. Nel suo studio propose un prototipo di accelerometro decisamente innovativo per lepoca, che gi forniva un analisi della locomozione umana. Lo strumento consisteva in tre placche metalliche unite tra loro ,connesse ad un peso al centro orientato in tre direzioni nello spazio. Esso permetteva di analizzare laccelerazione del baricentro ,durante il cammino, su tre assi :laterale, verticale e longitudinale. Per analizzare questo movimento Cavangna ed i suoi collaboratori avevano intravisto lapplicazione dellaccelerometro sulla schiena del soggetto, il pi vicino possibile al centro di gravit del soggetto. Questo sembrava ed tuttora il punto che sembra risentire meno di quei movimenti aggiuntivi al reale spostamento del baricentro ,che possono

disturbare laccuratezza dei rilevamenti. Linteresse verso laccelerometro come strumento di analisi del movimento ha interessato diversi studiosi che hanno cercato di compararlo ad altri sistemi di analisi. Un recente studio di (Picerno 2010)ha realizzato un interessante confronto tra un accelerometro munito di giroscopio ed un sistema ti fotogrammetria . Anche in questo caso si individuata la zona inferiore della schiena ,a livello di L3 come punto di applicazione dellaccelerometro. In questo studio si realizzata una comparazione dei valori di altezza del salto con CMJ, tramite i due sistemi. Questa comparazione ha messo in evidenza un altezza di salto sottostimata se venivano realizzati movimenti di rotazione del tronco ,che risultava poco correlata con i valori di stereofotogrammetria. La sottostima dellaltezza da parte dellaccelerometro sembra in tal caso essere dovuta al fatto che laccelerazione lineare viene scartata quando il sensore devia il movimento dalla direzione verticale assoluta. Questo studio ha messo in evidenza come laltezza di salto stimata con questa tipologia di sensori sembra non essere un parametro affidabile ,nel caso avvengano rotazioni del tronco. Gli autori hanno deputato la scarsa affidabilit dei dati allapplicazione posteriore dellaccelerometro a livello di L3 che sembra risentire di eventuali movimenti non in linea retta del tronco.

RISULTATI
I primi dati che sono stati analizzati sono stati quelli della prova di salto CMJ, in cui si sono confrontati diversi parametri offerti dalle due strumentazioni . Lanalisi verte sul confronto delle quote del salto (H) fornite dai due strumenti e dei tempi di volo Tv. Lanalisi della quota del salto ha mostrato una notevole correlazione tra i valori riportati dalla pedana e quelli riportati dallaccelerometro .

FIGURA 8 INDICE DI CORRELAZIONE DELLA QUOTA DEL SALTO CONFRONTANTA RISPETTIVAMENTE FRA PEDANA DI FORZA ED ACCELEROMETRO

Anche il confronto tra i tempi di volo comparati tra pedana ed accelerometro ha mostrato una buona correlazione il procedimento di calcolo del tempo di volo da parte del free jump riporta un valore che sembra affidabile e che segue un

andamento lineare con i valori della piattaforma di forza.

FIGURA 9 INDICE DI CORRELAZIONE DEL TEMPO DI VOLO TRA PEDANA ED ACCELEROMETRO

In una seconda osservazione dei valori quella quota del salto riportati dalla pedana e dallaccelerometro si evidenziata una sovrastima dei valori dellaltezza dellaccelerometro rispetto a quelli della pedana che risultano pi bassi. Tuttavia i parametri relativi al tempo di volo (Tv) e quota del salto (H) sembrano essere affidabili per essere utilizzati come analisi del salto:

FIGURA 10 CONFRONTO DEI RAPPORTI TRA ALTEZZE E TEMPI DI VOLO RISPETTIVAMENTE TRA PEDANA ED ACCELEROMETRO IL RAPPORTO FRA IL TEMPO DI VOLO TV DELLE DUE STRUMENTAZIONI RISULTA ALTAMENTE CORRELATO ,COME LALTEZZA , LEGGERMENTE SOVRASTIMATA DALLACCELEROMETRO.

Un analisi sulla prova di salti ripetuti Rebound Jump ha messo a confronto tre diversi parametri rilevati dai due strumenti ossia : il tempo di volo dei salti Tv ,la quota dei salti (H) ,il tempo di contatto (Tc) a terra. Un primo confronto di questi dati ha messo in evidenza una notevole correlazione tra i tempi di volo Tv della pedana e quelli dellaccelerometro e tra la quota dei salti tra pedana ed accelerometro: bisogna sempre sottolineare comunque che anche in tal caso la quota di salto risulta sempre sovrastimata rispetto a quella della pedana.

FIGURA 11 INDICE DI CORRELAZIONE TRA LE QUOTE DI SALTO DELLA PEDANA E DEL FREE JUMP SU PROVA DI SALTI RIPETUTI REBOUND JUMP.

FIGURA 12 INDICE DI CORRELAZIONE DEL TEMPO DI VOLO TRA PEDANA E ACCELEROMETRO

Una correlazione invece modesta si potuta osservare tra i tempi di contatto (Tc) di Ci che risulta invece modestamente correlato il rapporto fra i tempi di contatto a terra Tc delle due strumentazioni, da questo test emerge la scarsa linearit del tempo di contatto dellaccelerometro con quello della pedana.

Figura 13 modesto indice di correlazione del tempo di contatto tc tra pedana ed accelerometro.

Un ultima analisi di questo test ci suggerisce come laccelerometro metta in atto un buon sistema di calcolo della quota del salto e del tempo di volo ma non del tempo di contatto. Successivamente a questa analisi si cercato di fornire delle spiegazioni scientifiche sui fattori che possano aver determinato una sovrastima dellaltezza da parte dellaccelerometro.

Le due ipotesi possibili che possono aver determinato un aumento dei valori dellaltezza da parte dellaccelerometro possono riguardare la tipologia di calcolo che il software dellaccelerometro utilizza per calcolare laltezza e i fattori biomeccanici che possono avere influenzato lelaborazione dei dati da parte dello strumento.

DISCUSSIONI
Nellanalisi dei dati precedenti si focalizzata lattenzione non solo sulla buona correlazione della quota del salto e del tempo di volo rilevati dai due strumenti ma anche sulla sovrastima dellaltezza da parte dellaccelerometro ,essa pu essere attribuita a diversi fattori dovuti a principi fisici che sfrutta questo strumento per calcolare laltezza del salto. Alcune strumentazioni come le pedane a conduttanza utilizzano il tempo di volo per calcolare laltezza del salto ,questo tipo di calcolo naturalmente un approssimazione dellideale moto parabolico in cui il moto del baricentro del soggetto rispecchierebbe quello di un corpo rigido. Tenendo conto che nella realt il corpo umano un sistema articolato e non rigido il calcolo dellaltezza del salto che sfrutta il tempo di volo utilizzer dei coefficienti per approssimare il moto parabolico. La pedana di forza come gi detto,registrando la forza di reazione del terreno ad una pressione esterna del soggetto utilizza un equazione diversa che riporta il moto del baricentro ossia : F m g m a Da questa formula il software di calcolo sfrutta laccelerazione per ottenere

laccelerazione sullasse verticale in funzione del tempo. Laccelerazione viene quindi adoperata in particolari calcoli integrali che elaborano la velocit di spostamento in funzione del tempo e lo spostamento lungo lasse verticale, in funzione del tempo. Utilizzando laccelerometro si potrebbero applicare gli stessi integrali per il calcolo dellaltezza ma la differenza fondamentale di questo strumento consiste nel fatto che laccelerazione rilevata non quella del baricentro ma quella di un punto del corpo che sia pi vicino possibile a quello del baricentro di un soggetto ,ossia il bacino. Questa risulta come un approssimazione in quanto il baricentro non ha sede fissa durante tutto larco del movimento e questo pu rendere lo strumento soggetto a sovrastimare laltezza del salto, in quanto non riesce a captare tutti gli spostamenti del baricentro che si muove durante il salto mentre laccelerometro rimane in sede fissa. Dato che laccelerometro posizionato su un approssimativo baricentro come pu essere il bacino ,esso pu rilevare un altezza superiore dovuta ad un movimento precoce di estensione della schiena ,prima che avvenga lestensione delle ginocchia .Questo movimento di estensione precoce ,che si manifesta spesso nelle prove di salto ,determina un accelerazione aggiuntiva che viene rilevata dallaccelerometro, alterandone il calcolo dellaltezza. Lestensione della schiena non influenza il calcolo dellaltezza da parte della pedana ,la quale sfrutta le forze di pressione del piede che esercita a terra .Laccelerometro non potendo sfruttare gli stessi parametri della pedana risulta essere influenzato da questo tipo di movimento. La scarsa correlazione osservata fra i tempi di contatto Tc della pedana e quelli

dellaccelerometro pu essere attribuita a delle alterazioni del calcolo del Tc da parte di questultimo. La fase di impatto del piede a terra crea delle forze di reazione del terreno che determinano oscillazioni del baricentro che influenzano la strumentazione nel calcolare il tempo di contatto.

CONCLUSIONI
Questo tipo di confronto ha messo in evidenza come laccelerometro sia uno strumento affidabile per essere utilizzato in valutazioni di tipo cinematico ma presenta dei limiti per quanto riguarda il calcolo del tempo di contatto Tc che non risulta essere un parametro affidabile ai fini di una valutazione funzionale che sia confrontabile .Il Tempo di contatto Tc potrebbe subire ulteriori alterazioni in test di valutazione che riguardano la Stiffness ossia test in cui il soggetto esegue dei salti sfruttando prevalentemente limpatto dellavampiede con il terreno per ottenere propulsione ,il che determina un incremento delle forze di reazione del terreno che possono influenzare la strumentazione. Laltezza del salto risulta essere un parametro utilizzabile per testare le capacit fisiche di un soggetto ,che risulta essere correlato con i valori della piattaforma di forza, destando attenzione alla sovrastima dellaltezza.

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