You are on page 1of 10
copertura del nuovo stadio di torino Prot. Ing. Massimo Majowiecki(*) Prot. Ing. Francesco Ossola(**) 1.1 Tensostrutture piane Le tensostrutture di tipo piano sono cosiituite da due funi portanti, due funi stabilizzanti ed un sistema di collagamento di parete in fune ad andamento quasi parallelo € sono ordite in direzione radiale rispetto ai centri C1 @ C2 delle curve polizentriche, omotetiche, generatrici della schema geometrico generale dell stadio. Le tensostrutture corrispondenti agli allineamenti da 1 a 6 © simmetriche secondo x ed y sono generate con un angolo al centro costante di circa 29,64. Le tenso allineate con i fil 714 hanno un angolo generatore relativo di 79,22, In funzione dello stato oi sollacitazione ¢ deformazione le tensostrutture piane sono state ib dimensionate diversamente e riunite in due gruppi. Le caratteristiche ‘geometriche e meccaniche principali del sistema tensostrutturale sono illustrate nelle fig. 12 -b. Tutle le funi sono di formazione spiroidale chiuse e/o aperte, zincate (classe B), con resistenza elementare del fila «Z» esterni maggiore di 1 570 Nimm? e di quelli circolari interni maggiore di 1770 Nimm? 4. Il sistema strutturale Il sistema tensostrutturale di copertura adottato per la costruzione del nuovo stadio di Torino @ costituito essenzialmente dai ~ una orditura radiale di tensostrutture piane; (*] Professore Associato alla Facolta —- un anello interno circolare bilobato di Ingegneria dell'Universita di Bologna, (¢*) Professore Associato al Politecnico di Torino. di contrasto; ~ due reti di funi a superfici iperboliche; un sistema d'ancoraggio esterno strallato; - un sistema fondazionale a gravita. Figg. 1. a) Modelio architettonico, b) Vista prospettica del sistema strutturale di copertura. ¢) Prospetto ovest. acciio 3 ‘Al sistema di orditura radiale delle tensostrutture piane @ associata Vorditura secondaria di supporto de! manto di copertura. Le travi, sospese al livello della fune stabilizzante, vincolate in semplice appoggio, sono realizzate con un traliccio a sezione tiangolare. i manto di copertura (Deck) appoggiato e collegato all'estradosso delle travi secondarie, & costituito da lamiere grecate con H = 200 mm di altezza e di spessore s = 12/10 mm, da uno strato di coibentazione e da un manto di impermeabilizzazione di estradosso realizzato con due lamine di alluminio vincolate meccanicamente alle lamiere grecate di intradosso. 1.2 Anelio interno circolare Lanello interno, che ha la funzione principale di equilibrare in un sistema locale chiuso gli sforzi orizzontali trasmessi dalle tenso radial, € configurato geometricamente in pianta dda quattro archi di cerchio aventi 56,468 m di raggio. Per minimizzare il raggio di curvatura ©, conseguentemente, lo sforzo dell'anelio, € stato necessario introdurre un tirante trasversale che caratterizza la configurazione policentrica bilobata dell'anello di contrasto. L’anello é formato da 6 tuni, @ 84 mm, a formazione spiroidale, zincate, chiuse, disposte su Piani orizzontali a quota + 41,00 m, distanziate tra loro verticalmente allo scopo di permettere un funzionale collegamento con le tenso radiali. Le funi del tirante interno sono realizzate con 2x6 @ 66 mm, della stessa formazione delle funi precedenti 1.3 Reti of funi Due reti di funi a maglia quadrangolare con superfici a curvatura negativa (a sella) sono disposte nelle zone centrali delle curve Nord-Sud. La rete di funi si ancora all’anello centrale a quota +41,21 m, alla struttura portante del terzo livello di tribune a quota +31,5148, a quota +26,00 m ed in fondazione a quota +8,215 m. La copertura di queste zone raccorda la copertura generale in un settore di stadio mancante del terzo livello di tribune. La copertura, in corrispondenza della fete di funi, & realizzata in P.L.FE. (Teflon) con il 60% di trasiucidita. La membrana é fissata alla rete per linee elo punti mediante collegamenti meceanici Fig. 2. Valore caratteristico del carico rneve al suolo per un deferminato periodo di ritorno To Figg. 3. a) Distribuzione della neve per effetto de! vento diretto da 0° (CEB.TP) [2]. b) Distribuzione della neve per effetto del vento diretto da 90° (CE.B.TP) (2) 4 acciaio 2001400 2400 * ee * 3b 1.4 Sistemi di ancoraggio Il sistema di ancoraggio delle tensostrutture piane e spaziali @ quello di cavalletti esteri strallat, eseguiti con colonne tubolari di acciaio e funi di strallo. Per quanto riguarda le zone in rettilineo, | cavalletti di ancoraggio si appoggiano alle strutture delle nbune di terzo livello ad una quota variabile tra + 35,539 @ + 35,556 m. Le sommita delle colonne si trovano a quote comprese tra + 50,868 me + 60,834 m, Gli ancoraggi degli stra sono impostati a quota +21,05 m. | tubolari in acciaio sono realizzati con diametri compresi tra 508 mm e 762 mm e spessorl tra 10 mm e 14,2 mm. La qualita del materiale & Fe 510 C. Gii stralli superiori ed inferiori sono realizzati con le slesse funi adattate per le funi portanti e stabilizzanti Anche il sistema di ancoraggio delle reli di funi e dell'anelio in curva & costituito da un cavalletto di ancoraggio formato da due colonne tubolari di 1600 mm di diametro e 28 mm di spessore posizionali a V e inclinate di 10° verso l'esterno rispetto alla verticale: Il vertice della V@ a 73,5296 m di altezza e la base, di 35,8 m, € impostata a quota +9,90 m Gli strall, realizzati con 4 uni @ 80, sono ancorati sul diametro longitudinale del campo a 237.5 m dal centro, ed a quota + 15,00 m. 1.5 Sistema di fondazione a gravita Le fondazioni relative agli sforzi di trazione trasmessi dalle tensostrutture (ancoraggi) sono previste del tipo a gravita In corrispondenza di questo fondazioni sono previsti tutti i collegamenti regolabili atti ad introdurre gli sforzi di pre-tensione. 2. Analisi dei carichi 2.1 Carichi permanenti Peso proprio tuni + morsett 75 Nim? Particolari costruttivi (oer ogni tensostruttura) 15 kN Copertura 250 Nim? Arcarecci 120 Nim? Garichi tecnologici concentrati (4 x3 per ogni tensostruttura) 12 kN Imprevist: 80 Nim? 22 Carichi accidentali 2.2.1 Analisi tatistica del carico neve a A questo proposito @ stata eseguita Un‘analisi statistica sul carico della neve da assumere in fase di progetto. pper una localita del Piemonte situata ‘ad una quota attorno ai 300 m sm. [1] 7 SEAL Pas Wh Da questa indagine il valore caratteristico del carico della neve al suolo, definito quale valore argomentale sqro# con un prefissato periodo medio di ritorno «Tax, per una localité situata a quota di 250 m s.Lm. risulta (ig. 2): 2.2.2 Analisi soerimentale della distribuzione del carico neve in funzione dalla direzione del vento Data I'inusuale dimensione dellopera @ stata eseguita un’indagine sperimentale telativa all indviduazione della distripuzone della neve in funzione di una intensita e durata prejissata del vento e per tre diferenti ditezioni i provenienza Le indagini sperimentali sono state esequite con't BEAN. (Banc d'Essais d’Accumuiation de la Neige due au vent) presso il CE.B.TP. a Saint Remy les Chevreuse. = Qte=s = 965 Nim? (intensita minima det carico neve i progetto) Gro 175 = 1220 Nim? (intensita di progetto adottata in funzione delle richieste caratteristiche di durabilité de! sistema strutturale principale). PANEL docarions ower (owner) Sy sound II coetficiente di esposizione adottabile in funzione della forma della copertura é p = 08, in accordo con le CNR-UNI 10012/85 e le Régles N° 84 Francesi, Data l'estensione della copertura, i coefficienti di ‘esposizione @ distribuzione sono stati determinati pid accuratamente mediante 'analisi sperimentale illustrata di seguito, Fig. 4. Analisi statistica della velocita mecia di riferimento de! vento (Torino Caselie). Fig. 5. Posizionamento dei punti oi misura sul modetlo rigido. occigio © 5 Par le analisi statiche @ dinamiche sono state adottate le distribuzioni illustrate nelle figure 3a-3b per direzioni di incidenza del vento B=0 eG = 90" 225) Aneisi Statistica dalla volocita: di riferimento del vento Vier importanza dell’opera e le caralleristiche del sistema strutturale di copertura concortono all’esigenza di un accurato esame degli effetti prodotti dal vento. Per un tale esame @ richiesta Un‘attendibile definizione di un «modello locale del vento» che comprende: la valutazione della struttura del vento indisturbato la determinazione della distribuzione delle pressioni esercitate dal vento sulla costruzione. La struttura del vento risulta univocamente delerminata dal profilo della velocita media e dalla densit spettrale di potenza incrociata della turbolenza atmosferica. La velocité media del vento @ a sua volta detinita dalla intensita della velocita e della forma del profilo, | oriteri per la determinazione della struttura del vento sono, in forma molto semplificata, ufficializzati nella plu recente normativa specifica hazionale: le Istruzioni del C.N.R. 10012/85 wAzioni sulle costruzionin. A ueste si é fatto riferimento per i valori numerici di alcuni parametri che detiniscono il modelo del vento. La velocité media del vento V2 (in mis) 6 espressa dalla relazione (CNR-UNI 0012/85 sulle «Azioni sulle costruzionin} Ve = Vrers ara a dove per Vrer, valore della velocita media del vento in un intervallo di 10 minuli primi misurata a 10 m dal suolo, la normativa assume per ogni direzione un valore di 30 m/s, che per il sito in esame appare troppo elevato. A questo proposito sono state eseguile le necessarie indagini slatistiche relative allintensita direzione del vento per il sito di costruzione, avvalendosi dei dati forniti dal «Centro nazionale di metereologia ¢ climatologia areonautica» dell’Aeronautica Militare per la Stazione di Torino Caselle (distante 20 km). | dati di ventosita rilevati nel period 1951-1978 relativi ai valori massimi annuali V9 (os) della velocita media del vento con settori di provenienza di 30° di ampiezza sono stati sottoposti ad analisi statistica, attribuendo alla variabile campionata Vy la legge distnbutiva cumulativa di Gumbel FV) = exp {—expl—{V—Uyal} dalla quale si deduce la relazione tra il generico evento massimo annuale V, ed il corrispondente periodo di ritorno. fin anni Vy = Ua Inf—in(1—11)) 6 accicio In funzione della qualita e quantita di registrazioni relativamente esigue, analisi statistica 6 stata correlata con l’analisi cosiddetta «parent» su misure mensili e giornaliere ottenute ad intervalll di 6 ore. | risultati ottenuti forniscono per Ty = 50 anni il valore ig “oo Veet = 23,50 mis. In accordo con le CNR-UNI 10012185 si adotia’ x (Coeficiente di topogratia) = 1 a (Coefficiente di ritorno) = 1 mentre per il coefficiente di profilo a, si considera la struttura appartenente alla categoria 2 per direzioni det vento: 0°, 30°, 60°, 90°, Si considera la struttura appartenente alla categoria 4 per direzioni del vento: 120°, 150°, 180°. Considerando Zier = 34,50 m (a favore della sicurezza), dalla relazione: a, = K In(zizg) si oltiene: 1,242 (2* categoria K = 7 0,19 — 20 = 0,05) 0,247 (4% categoria K 0.27 —z0 = 1,50) Finalmente si giunge ad ottenere i seguenti valori di progetto: + velocita cinetica media 29,187 mis (28 categoria) * = 19,904 mis (4* categoria) pressione cinetica media p, = 932 Nim? (2° categoria) * 248 Nim? (4* categoria) Veloce del sts Fig. 6. a) Coefficienti puntuali di pressione (PEAK LOADS). ») Coefficienti mediati spazialmente (AREA LOADS), Fig. 7. Funzione di densité spettrale di potenza D.S.P. in accordo con i! ‘modelio di Esdu. 2.2.4 Analisi sperimentale della distribuzione del vento-determinazione del coefficienti di pressione C, Per ottenere indicazioni sufficientemente realistiche delleffettivo campo delle pression’, ‘non ottenibili dalla normativa esistente in materia, sono state eseguite le relative indagini sperimentali in galleria del vento con un modelo dello stadio che comprende ambiente circostante. La determinazione delle pressioni statiche medie locali temporali sull'estradosso e lintradosso della copertura é stata eseguita su un modello rigido in scala 1/300. Ii’ modello é stato realizzato in materiale plastico ed in legno. | punti di misura 242 posizionati su 19 pannelii (fig. §) (estradosso ed intradosso), permettono di ottenere le misure delle pressioni medie statiche locali per 7 incidenze del vento ogni 30° su 180*: le incidenze | = 0°, 30°, 60°, 90° sono associate alla rugosita del suolo caratterizzata da k = 0,22 (area suburbana industriale), entre le incidenze | = 120°, 150° 180° sono associate ad una rugosita caratterizzata da k = 0,27 (aree urbane nelle quali almeno ii 50% degli edifici abbia altezza superiore a 15 Mm). | gradienti verticali tipici della velocita media sono determinati e simulati secondo la legge: ViNe Gey" dove: TV, = velocita media a lvello 2 Vp = velocita a livelo 2, dove V alviene costante 2 = altezza caratteristica = esponente il cul valore dipende dal tipo di rugosita. Uintensita detia turbolenza al livello z definita dall'espressione. k= oWV 7 dove o @ la deviazione standard della componente fluttuante della velocita del vento e V é la velocita media al livelloz, Le prove sono state eseguite nella galletia a regime turbolento dell'Universita del Western Ontario I risultati forniscono | coefficienti di pressione puntuali (peak local Coefficient) @ superticiali (average area coefficient). I segno positivo indica che il carico indotto @ diretto verso il basso. n fig. 6a - b sono illustrati | coefficienti di pressioni Cy locali di picco e quelio medio spaziale su Un’area di circa 200 m' | coefficienti di picco sono utiiz per il dimensionamento dei collegamenti locali del materiale di copertura, mentre le medie spaziali su aree compresse tra 100-200 m? sono adottate per il dimensionamento delle strutture secondarie. E da notare che il valore adottato risulta rvativo data la non contemporaneita dei massimi e considerando che la distribuzione uniforme su tutta la copertura porta a considerare un valore di pressione molto maggiore nei pannelli dove i massimi si ottengono per incidenze azimutali del vento differenti La pressione media equivalente, elaborata dai dati sperimentali ¢: 470 Nim? che appare appropriata considerando la grande estensione della copertura ti 2.9 Azioni dinamicho Il sistema strutturale di copertura soggetto ad azioni dinamiche indotte dal sisma e dal vento. E da notare che, data la modesta sismicita della zona in cui é sito il ntiere, l'azione dinamica prodotta dall'azione fluttuante del vento & predominante ai fini delle verifiche strutturall 2.3.1 Azione del lI modetio di impiego pressoché Universale per I'analisi dinamica degli effetti del vento sulle costruzioni consiste nell’esprimere la velocita del vento in un punto e lungo una direzione assegnati quale somma dei termini: wy = V+ vit) Le grandezze di risposta (deformazioni e sollecitazioni in termini probabilistici da usare ai fini delle verifiche) sono stati stabiliti, in accordo con le CNR: UNI 1012/85, quale somma degli effetti delia componente «statica» del vento (V), avente un periodo medio di ritorno pari a 50 anni, e di quelli Figg. 8. a) Modellazione solida della b) Visualizzazione def le globale. c) Modetio. zona in curva, dinamici prodotti dalla componente turbolenta (v‘(t) in direzione di V, Modelo della componente turbolenta ej vento v"(t) Nel modello matematico si deserive la sola componente codiretta con V. La funzione scalare v" (1), variabile nel tempo e nello spazio, trova una classica modellaziono nei termini di un campo stacastica, gaussiano ed ergodico. II campo stocastico ipotizzato risulta completamente Gefinito dalla sua funziono di densita spettrale di potenza: 84(n,|D|) dove n é la frequenza (Hz) ¢ |D} il modulo della distanza relativa tra due punt La forma pid diffusa nella letteratura tecnica per S, (n,|D|) & la sequente: S. (n,|D}) = Sn) v(Coh(n,D)) La funzione §, (n) sono diagrammate per ¥ = 29,187 misec in fig. 7. 2.4 Azioni indirette In accordo con le CNR-UNI 1012/85 si assume uno scarto di temperatura rispetto a quella media locale di Ot = + 25°C (per strutture metalliche esposte direttamente alle azioni atmosteriche). La variazione di temperatura viene considerata uniforme non essendo prevedibilidifferenze sensibili di temperatura fra i singoli elementi per diversita di esposizione. Il coetticiente ai dilatazione termica é: ar = 0,000012°C-! 2.5 Le condizioni i carico statiche Le condizioni di carica statiche considerate sono. 25.1 Stato di pre-tensione 2.5.2 Stato di pre-tensione + carichi ermanenti (Stato «Os 2.5.8 Azione della neve + Q(T = 50) = 965 Nim? + Q, (To = 178) = 1.220 Nim? 2.5.4 Azione del vento pseudostatica + qy = 532 Nim?; Cp = —0.8 (0°, 30°, 60°, 90°) + Gy = 248 Nim?; Cy (120°, 150°, 1805. 2.85 Variazioni di temperatura DT = 225°C 2.6 Le condizioni a! carico dinamiche 2.6.1 Azione dinamica del vento direzione @ = 0° 2.6.2 Azione dinamica del vento direzione @ = 90° 08 Figg. 9. a) Distribuzione degli sforzi sulle colonne. b) Distribuzione delle forze sull'anello centrale. c) Distribuzione delle forze sugii stralli delle funi portanti per combinazioni simmetriche ed asimmetriche di carico, 8 acciaio . tt TEA ASST SIOURNUBHT MBO we MH wom wv ae =a z | fois HI » $44 es : TH | wt | +7 { | if | a | | tea aa +e e's bp 90 ae 00 0 0 £0 er 160 Peat sera ow RAB 90 xe 3. Modello geometrico-meccanico La modeliazione geometrica @ stata ottenuta, sfruttando gli assi di simmetria della struttura, per un quarto della struttura mediante i metodo classico di ricerca dello Stato *0» tipico delle tensostrutture. Fissato Un certa livello i pre-sollecitazione su un insieme di nodi e aste interconnesse, la ricerca della configurazione geometrico tensionale iniziale viene eseguita usufruendo delle condizioni di equilibrio per ogni nodo interno secondo il modello matematico seguente. i Baw + Phe = 0 dove Sui? = sforzo nell’asta ki generica in Stato «0» Pi, = carico applicato al nodo k in Stato «On, La sommatoria @ estesa a tutte le aste concorrenti in k. La configurazione geometrica finale & stata visualizzata in fig. 8 mediante Uno speciale programma di analisi interattiva grafica dedicato alle tensostrutture (RETE), 4. Le variazioni di stato: matematico il modelo 4.3 L’analisi statica li modello matematico implementato nel programma TENSO [3] prevede ranalisi in campo di non linearita geometrica dello schema topologico di aste interconnesse a rete mediante il metodo dell'equilibrio seguendo quanto espresso in forma sintetica dela IK]: fx)" = {PIA dove (k] = matrice di rigidezza globale (UK) = [Ke] + (Ke) {&)" = vettori degli spostamenti ottenuti alla nesima iterazione carico applicato al nodo k carico fittizio dei termini non linear 4.1.1 Lo stato di deformazione Per ogni combinazione di carico considerata é stato calcolato lo stato di deformazione. Risultati sintetici pitt significativi sono illystrati nella seguente Tabella 4.1.2 Lo stato di sollecitazione Analogamente allo stato di deformazione sono di seguito illustrati i risultati pid important delle analisi statiche relative alle varie combinazioni di carico ed agli schemi topologici ad esse associali Nelle figure 9a -b -c sono riportati | valori delle sollecitazioni, per le varie combinazioni di carico, relativi alle posizioni delle tensostrutture (da 4 = 28), per i piloni, ’anello centrale e ali ancoraggi superiori oni darn etersone + pretensene + ant + eve nil + neve—< preiensene + vento fensone + vento (7) tense + vero (8 u combinaine max rod Bie at cM 2 D 32 9 E 3 @ F 38 x § es fen cambinatine max rod 8 879 245 c B38 261 D 2m 255 E Bit 255 F 3M combinione Tabella degli spostamenti massimi L I Fig. 10. Ponte sospeso. Tirante trasversale. Fig. 11. Modulo spaziale in profit lubolari di acciaio della tribuna a quota +18 m. Fig. 12. Cavalletto d'ancoraggio longitudinale Fig. 13. Cerniera cilindrica alla base taliche. cccisio 9 5. L’analisi dinamica 5.1 Ricerca delle caratteristiche Ginamiche della struttura - Analisi frequenziate Per ottenere le caratteristiche dinamiche della struttura @ stata eseguita una preliminare analisi frequenziale con la tecnica SUB. SPACE ITERATION. L'equazione di frequenza senza smorzamento utiizzata €: (Ke + KM || = 0 dove Ke = matrice di rigidezza elastica k, = matrice di rigidezza geometrica M = matrice delle masse. Sono stati considerati i primi 8 autovaiori e modi di vibrare corrispondenti Uanalisi frequenziale @ stata eseguita Per tre differenti casi corrispondent alla presenza dello 0%, 30%, 50% della massa relativa al carico neve. 5.2 Analisi della risposta strutturale Analisi dinamica aleatoria nel dominio delle frequenze Per eseguire un controllo completo delle caratteristiche dinamiche della siruttura é stata elaborata Fanalisi dinamica aleatoria modale nel dominio delle trequenze in campo di linearita geomettica Questo metodo di analisi dinamica provede la determinazione della densita spettrale di potenza della parte fluttuante del vento all'aitezza della copertura in esame. In accoido con Io spettro di ESDU si ha S\(n) = 30.85.Vi{1 +3 dove: n = frequenza Lespressione della densita spettrale Gorrelata (funzione di intercorrelazione spaziale) & $4 (Pi, Pa, N) = S (20, n) Cohips, Baym Il passaggio alla densita spettrale di potenza delia pressione dinamica & fornito dalla Sp(P 1, Pa, n) = CP g? V? SiPr, Ps, 0) La DSP in termini di forze nodali & espressa dalla So(Ps, Pa, 2) = SPs, Po, MA La matrice SF risulta essere una mattice NxN per ogni frequenza considerata, con A, = area di influenza del nodo j 7500 - (nlVFF Densita spettrale ai potenza delle eccitazioni modali Facendo uso dell'analisi modale rendendo in considerazione i primi m modi di vibrare si ha [sein] = [OT (S12] dove le colonne ai [Z)] contengono gli 1n modi di vibrare presi in considerazione: per ciascun nodo, le ‘Componenti verticali degli N nodi della copertura Le dimensioni della [S@(n}] 6ono m x m. To, eeelets telalo predisposto per I'inserimento de} tabelione elettronico, FE 14, Vista della zona curve con il Fig. 15, La zona della curva nord con una delle due tensostrutture sovrastanti gli ingressi per il | pubblico, Fig. 16. Prospetto esterno curva nord, Fig. 17. Sezione prospettica Rettilineo ovest. Densita di potenza degli spostamenti UI passaggio dalla DSP dell’eccitazione modale alla DSP degli spostamenti odali é fornito dalla [Sd(nlmam = [H*(NI]ESBIM]LHIN)) dove Hin) é una matrice diagonale contenente le {unzioni complesse di risposta in frequenza dei diversi modi considerati e H*(n) é le sua complessa coniugata Lespressione delle risposte in frequenza @: H(Q) = 1/(Kaf1 +2 iD (nin) —(ninm?} H*(—i0) = 1/[Kn{1—2 iDm (run) — (nin) Risposta generalizzata sollecitazioni La risposta generalizzata degli spostamenti si ottiene passando dal rango mxm a quello dei gradi di liberta globali 3N x 3N. Si ha cosi per gli spostamenti reali [Sein] = [O1Sinol dove in [Z)] sono contenuti tutti i modi. La risposta generalizzata sulle solleeitzion' in un numero generico di element! si ottiene eseguendo operazione matticiale [Sme(n)] = (Ke[So(n)]* Kal" nella quale [So(n)]* @ una sottomatrice elementare della [Sc(n)} Massimi della risposta dinamica Liipotesi che le fluttuazioni della pressione siano assimilabili ad un proceso aleatorio stazionario € aussiano consente di trattare come fale anche il processo di risposta. Nota, infatti, la matrice delle densita spettrali di potenza [Sc(n)] delle componenti di movimento, le grandezze statistiche afferenti queste ultime si valutano come segue: deviazione standard: w= "50 e] fattore di piceo Goi = V2 InivaiT) + STINE Ilva: essendo T = 10 min la durata convenzionale dell azione del vento Sulla copertura; vaie is sfrequenca attesan del processo di risposia © vale voi = [J ye Sexo] I) Sean: la parte fluttuante degli spostamenti mediamente probabili @ data da [Gla = + 905 06 Il valore medio dei massimi dinamici per DT = 10 min, sommato alla risposta statica relativa alla pressione media, costituisce il valore di veritica per lo stato di esercizio, + Analisi dinamica sperimentale Tenendo conto che | modelli ad oggt sviluppati per la descrizione della struttura del vento e della sua distribuzione su supertic! sub- crizzontali sono incompleli e Vatfidabilita dei risultati non ancora completamente dimostrata, a questo scope é stata eseguita un’analisi integrativa sperimentale su modello aeroelastico, in galleria del vento a regime turbolento e sul sistema strutturale reale. II controllo dell'azione turbolenta globale de! vento e del risultati del modelo matematico & stato eseguito analizzando comparativamente i risultati sperimentaliottenuti: nella galleria del vento, dall'Universita del Western Ontario e dal laboratorio ISMES di Bergamo, sulla realta costruttiva Ii primo importante risultato sperimentale riguarda il controllo dell'azione turbolenta globale del vento. Infatti 8 possibile osservare una notevole ditferenza, in contenuto d'ampiezza e di frequenza, tra le Densita Spettrali di Potenza (DSP) dolla struttura del vento secondo il modello di Esdu © quello rilevato sperimentalmente sulla copertura. Uanalisi frequenziale teorica e quelle ‘Sperimentali su modello aeroelastico sulla realt costruttiva, hanno peimesso di ottenere ottime informazioni sulle caratteristiche di figidezza 6 smorzamento dol sistora strutturale. La frequenza naturale teorica @ di 0,71 Hz, mentre la prima frequenza ottenuta su modolio é di 0,55 Hz Misure effettuate direttamente sulla copertura indicano una frequenza principale di 0,667 Hz [3] Per quanto riguarda il comportamento aerodinamico, dalle prove su modello in galleria del vento, eseguite ad una velocita di riferimento di 20.50 miseo, si pud osservare che la risposta dominata da vortici, formati dalla presenza della copertura a sopravento. Questi Vorlici hanno unia frequenza di circa 0,1 Hz alla velacita di progetto € Colpiscono la zona di copertura sottovento dopo avere altraversato la zona scoperta. II regime dinamico di spostamento pill marcato si ha in corrispondenza dei unti interni della copertura sull'asse trasversale, con massimi di 0,22 m verso alto e di 0,15 m verso il basso. | risultati sperimentali, inoltre, non indicano nessuna amplificazione risonante dagli spostamenti né nessun altro tipo di instabilité di tipo aeroelastico. E interessante notare che durante la sperimentazione eseguita sulla struttura reale @ stato possibile registrare vibrazioni indotte da un vente afnrten con raffishe di circa 25 misec. L'elaborazione di questi dati ha permesso di ottenere significative Informazioni sul comportamento dinamico reale della struttura e di confermare le proprie caratteristiche di stabilité aeroelastica, Dopo l'elaborazione detinitiva delle misure oltenuta in loco, sara possibile eseguire una valutazione comparativa delie funzioni di trasterimento della struttura e delle D.S.P. in uscita, che costituira oggetto di una nota successiva [5]. eccigio 11 Bibliografia [1]E. Leporati: «Sul carico dela neve da assumere in fase di progetto er una localita de! Piemonte a 300 m slim» [2] BJ. Vickery, A, Steckley, E. Ho: An investigation of wind loads and the wind-induced response of the roof Turin stadium. [3] LS.MES.: «indagini sperimentali dinamiche sulla copertura del Nuovo Stadio di Torinon, [4] M. Majowiecki: «7ensostrutture: progetto e verificas, CISIA, 1985. [5] M. Majowiecki: «Analisi dinamica aleatoria in dominio di frequenza i strutture leggere di grande luce, prossimo Convegno A.N.LV. Firenze, ottobre 1990, Progetto ed esecuzione: Progetto: arch. Sergio Hutter, arch. Toni Cordero. ing. Francesco Ossola, Torino, ing. Massimo Majowiecki, Bologna ~ Direzione favor strutare: ing. M. Majowieck, ing, F. Ossola. - Collaudo in corso. d'opere: ing. €. Castiglia, Torino. - impresé: Costruzioni Generali Prefabbricate SpA, Milano, COGECO'Sp.A.. Roma, CTIP Sp.A., Roma. - Coperture acter Isoliertechnik, Bremen, Hoogavens, Koblenz - Montaggio: Decalift SpA. Torino. Strutture metaliche: CPM - Costruzion in acciai, Freto (Modena). | Fig. 18. II sistema tensostrutturale i copertura adottato per il nuovo ‘stado di Torino a lavori ultimat Fig. 19. La copertura metallica. Il montaggio delle strutture(*) Fra i principali lavori eseguiti recentemente dalla Decalift si deve ricordare la realizzazione dei nuovi stadi calcistici di Torino, Roma e Bari in vista dei Mondial di calcio del 1990. II lavoro effettuato dalla Decalift a Torino @ consistito nel montaggio delle travi portagradoni delle gradinate e delle strutture in carpenteria dei pennoni di ancoraggio tensostruttura e la tensostruttura per la copertura delle gradinate. Liimpresa ha preso in consegna Farea dello stadio completa delle fondazioni, ed ha proceduto interamente al montaggio dei vari elementi prefabbricati della struttura, fino ad ultimazione i tutte le gradinate. Per il montaggio della tensostruttura, il lavoro @ stato pid’ complesso’ essendo infatti destinata a sorreggere la copertura metallica delle gradinate, essa ha richiesto, un accurato lavoro sia in fase di progettazione (curata dalla tedesca Preifer con l/assistenza della Decalift) che di esecuzione det Fig, 20. iniziati it 15 dicembre 1988, i Javori di montaggio e tensionamento della struttura sono terminati il 16 ottobre 1989, montagglo. Le fasi esecutive prevedono il «rizzaggion dei 56 Pennoni che sorreggono la struttura, il sollevamento dei due Pennoni di estremita (alti 70 me del peso di 240 t ciascuno) e lassemblaggio a terra del reticolo delle funi della tensostruttura costituito da 56 perni doppi e da tun doppio anello centrale (peso complessivo 860 t). L'esecuzione del montaggio proseguiva con il sollevamento simultaneo di tutti i avi con lausilio di 56 martinett speciali posizionati sulla tesa dei pennoni e collegati idraulicamente ad un sistema centralizzato. Da ultimo, una volta sollevata la tensostruttura e collegati i cavi ai pennoni, si & proceduto al tensionamento agendo con martinetti collegati ai basamenti in cemento e agendo nei cavi passanti discendenti dalla testa dei pennoni II lavoro di issaggio det pennoni & di assiemaggio a terra di cavi & stato realizzato con l'utilizzo di varie gru tra cul una Demag 662400 con Superlift della portata di 600 t, 3 gru da 120, e altre gru di portate interior (*) Fonte: Decalift $p.A, - Torino 2 [ART GRAFICHE STEFANO PINELL Leet nes Eee Editore: Siderservizi 6.1, piazza Velasca 8 - 20122 Milano

You might also like