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Luigi Pirandello (1867-1936)

L'importanza in Europa
Pirandello l'unico scrittore italiano del Novecento famoso in tutto il mondo. Dal suo nome
derivano due termini diffusi in gran parte del mondo occidentale:
pirandelliano: indica un avvenimento o una situazione paradossali
pirandellismo: indica una forma esasperata del relativismo moderno, che si traduce
in un atteggiamento critico nei confronti di ci che comunemente considerato vero
Con Pirandello entrano a far parte della letteratura italiana il relativismo, il gusto per il
paradosso, la tendenza alla scomposizione e alla deformazione grottesca e
espressionistica, l'uso della dissonanza, dell'ironia, dell'umorismo e dell'allegoria.
Comunque, Pirandello giunge a questi esiti solo gradualmente: solo fra il 1904 e il 1908
realizza la poetica dell'umorismo ne Il fu Mattia Pascal e L'umorismo: la poetica
dell'umorismo respinge l'armonia classica, il mito romantico di un'arte naturale e
l'estetismo decadente del Simbolismo. La reazione di Pirandello alla crisi del
Decadentismo assolutamente originale, il che ne fa il maggior rappresentante
dell'Espressionismo in Italia.
La crisi di fine secolo: la relativit di ogni cosa
Pirandello spiega che il concetto di relativit ha fatto s che nessuno riesca pi ad avere
delle certezze incrollabili: dal punto di vista morale e artistico, questa una novit
assoluta. L'uomo di quest'epoca totalmente spaesato, e aspetta invano che qualcuno
venga a stabilire nuove verit. Pirandello considera l'et democratica, in cui vi la libera
circolazione di idee e sapere, come una confusione ingovernabile di valori, nella quale
impossibile la sopravvivenza di certezze stabili.
La forma e la vita
Secondo Pirandello, noi cerchiamo di arrestare il flusso continuo della vita in quanto siamo
forme fissate che si muovono in mezzo ad altre forme immobili, ognona con i propri ideali
e le proprie rappresentazioni mentali. Ma dentro di noi, il flusso vitale continua, ed
questo che ci costruisce una coscienza e una personalit. Le nostre forme, in certi
momenti, crollano. Il flusso della vita presente in chiunque. Alle volte, vorremmo essere
diversi, e vedendoci vivere ci stupiamo di essere fatti in un determinato modo piuttosto che
un altro (vedi Uno, nessuno e centomila). Infatti, alle volte possibile guardarsi vivere, in
momenti in cui i sensi diventano pi acuti, e allora la vita quotidiana perde di significato.
Allora il nostro senso di vuoto interiore si allarga al di fuori di noi. Per rimediare a questo
vuoto, tentiamo il ritorno alla normalit, ma impossibile che tutto torni come prima,
perch sappiamo che le nostre forme erano solo un'illusione, e che ci che c' dietro non
pu essere compreso senza impazzire. La vita cos svuotata diviene follia e burla.
La differenza tra umorismo e comicit: l'esempio della vecchia imbellettata
Pirandello afferma che, davanti a una determinata realt, la riflessione si erge a suo
giudice, deridendola: da una riflessione pi profonda, si oppone all'ilarit quello che
l'autore chiama il sentimento del contrario. Un esempio un'anziana signora che si veste
e si trucca in modo troppo giovanile per la sua et: tale visione suscita, da principio, ilarit,
in quanto essa il contrario di come dovrebbe essere in realt, e qui sta l'impressione
comica. Ma andando oltre questa prima impressione, a un osservatore attento pu venire
in mente che, per esempio, la signora si vesta cos perch vuole essere all'altezza del
marito pi giovane: a questo punto, non pi possibile riderne. Si dunque passati
dall'avvertimento al sentimento del contrario: questa la differenza fra il comico e
l'umoristico.

Il treno ha fischiato... (L'uomo solo, Novelle per un anno, 1915)


La novella si apre con i commenti di alcuni impiegati che tornano da un ospedale
psichiatrico, dove si sono recati a far visita al collega Belluca, a cui hanno diagnosticato
disturbi quali la febbre celebrale, termini che i visitatori ripetono con un certo
compiacimento a chi chiede loro informazioni. Per tutti, l'improvvisa follia di Belluca un
fatto inspiegabile: egli infatti definito circoscritto, l'impiegato modello, sempre
concentrato sul suo lavoro di contabile, che consiste nel registrare entrate e uscite
finanziarie. definito un vecchio somaro con tanto di paraocchi, e tutte le provocazioni
non provocano in lui la minima reazione.
Un giorno per, Belluca comincia col presentarsi in ritardo al lavoro, e la sera, quando il
capoufficio passa a controllare il suo lavoro, si accorge che Belluca non ha fatto niente:
quando il capoufficio gli chiede spiegazioni, afferma convinto che il treno ha fischiato, tra
le risate dei colleghi e il furore del capo, che cerca di malmenarlo. Belluca reagisce con
aggressivit, affermando che da quel momento non si sarebbe pi fatto trattare a quel
modo. Cos lo rinchiudono. In manicomio continua a ripetere che il treno ha fischiato, e
descrive luoghi lontani con un linguaggio poetico per lui assolutamente inusuale.
Il narratore, vicino di casa di Belluca, non si mostra affatto sorpreso quando apprende la
notizia: egli sa come vive Belluca, di conseguenza ritiene che questo suo comportamento
sia solo la conseguenza di tutto ci che avvenuto prima, una coda mostruosa, ma
naturalissima per un mostro orribile. Una visita a Belluca conferma poi le sue ipotesi.
Belluca viveva con la moglie, la suocera e la sorella della suocera, tutte cieche e isteriche;
a peggiorare la situazione, ci sono in casa anche le figlie vedove con i figli. Belluca
dunque, come uomo di casa, deve guadagnare abbastanza da sfamare tutte quelle
bocche: dunque, oltre al suo lavoro d'ufficio, svolge altro lavoro a casa tra gli strepiti delle
vecchie e dei bambini, finch tutti non vanno a dormire, e Belluca continua il suo lavoro
finch gli occhi non gli si chiudono: a quel punto si addormenta sul divano. In queste
condizioni di vita, si dimenticato che il mondo esiste.
Belluca poi, spiega cosa ha provocato in lui tale cambiamento: una notte in cui
stranamente non riesce a dormire, sente fischiare un treno.Tale suono per lui una
rivelazione: quel treno si avvia verso luogni lontani, ma anche luoghi in cui lo stesso
Belluca stato, e in cui la vita continua a scorrere, e ci sono posti meravigliosi, che lui
riesce a immaginarsi distintamente. Ci significa che lui pu, ogni tanto, allontanarsi dallo
squallore quoridiano e vivere per davvero.
Il primo giorno ha esagerato, ma comunica al narratore la sua intenzione di scusarsi col
capoufficio e riprendere il lavoro consueto, chiedendo solo di potersi concedere, ogni
tanto, un attimo di distrazione.
La novella divisa in cinque parti: nella prima prevale il punto di vista dei colleghi di
Belluca e dei medici, mentre nella seconda compare anche il punti di vista del narratore, e
del protagonista stesso: sono a confronto, quindi, l'opinione che si tratti di un caso di
alienazione mentale e quella secondo cui il caso naturalissimo.
Nel corso della narrazione, per, l'opinione del narratore a prevalere, perch meglio
argomentata di quella dei colleghi, che vedono solo la coda del mostro, ignorando ci
che sta dietro l'esplosione di Belluca. Il narratore ha la funzione di mettere in discussione
una verit solo apparente, e di indagare per scoprire la verit. Da qui notiamo come
l'inchiesta sia fondamentale in molti racconti di Pirandello.
Il fischio del treno una vera rivelazione (=epifania) per Belluca, la cui vita, divisa tra
famiglia e lavoro, un vero inferno, ripetitiva, e Belluca intrappolato in esso come le tre
donne che ha in casa sono intrappolate dalla loro cecit. Il fischio del treno rivela una
realt diversa, e Belluca ne inebriato. La sua libert appena acquistata dovr comunque
convivere con la vita di tutti i giorni.

Tu ridi
La novella si apre con il racconto di una delle tante notti in cui il signor Anselmo viene
svegliato dalla moglie, che sostiene che lui rida nel sonno. La moglie imita la sua risata,
per poi accasciarsi sul letto accusando un mal di testa. Il signor Anselmo, irritato e
mortificato, chiedendosi cosa mai possa sognare la notte, che lo faccia ridere cos,
accende la candela e va a prendere un po' d'acqua alla moglie. Tornato in camera, si
guarda allo specchio toccandosi i pochi capelli, la moglie ipocondriaca richiama
l'attenzione su di s, e il signor Anselmo si innervosisce di pi e sbaglia a mettere le gocce
nell'acqua; costretto a prenderne altra. In corridoio chiamato da Sus, una delle cinque
nipotine che vivono in casa con lui dalla morte del figlio e l'abbandono della nuora, e di cui
il signor Anselmo si occupa da solo, dovendo anche sopportare le rimostranze della
moglie, convinta che lui la tradisca. Sus, poi, cresce in modo sproporzionato, delle parti
del corpo pi grandi di altre. Il nonno entra da lei un attimo e torna da sua moglie.
Non credendo in Dio, il signor Anselmo non crede neanche a eventuali demoni che
possano farlo ridere durante la notte: sicuro di non sognare mai niente. Per risolvere il
problema, il giorno dopo consulta un medico specialista in malattie nervose, che sa dare
inoltre ai clienti spiegazioni tanto meravigliose da lasciarli soddisfatti anche se dovessero
morire. Il medico sostiene che non si pu ridere in quel modo senza sognare qualcosa di
allegro, e cos per il signor Anselmo, che per non ricorda ci che sogna. La notte, per il
signor Anselmo, un momento di fuga dalla quotidianit, perch poi sia in grado di
sopportare il giorno seguente. Guardando Sus che imita la sua risata, si domanda quale
sogno faccia s che lui rida tanto, si immagina come dev'essere felice.
Una notte per, riesce a ricordare uno dei suoi sogni. Vede un'ampia scalinata, risalita da
Torella, un compagno d'ufficio con le gambe incurvate, e il suo capufficio, il cavalier Ridotti,
dietro di lui a torturargli le gambe con un bastone; quanto Torella cerca di difendersi a
calci, il capoufficio riesce a infilare il bastone nel suo deretano. Il signor Anselmo, appena
si rende conto che questo a farlo ridere tanto, deluso da principio: poi si rende conto
che, nelle sue condizioni, non pu che ridere per stupidaggini.
Il titolo della novella frastico, in quanto riporta testualmente una battuta della moglie del
protagonista, e tematico perch indica il tema su cui si struttura il racconto. La scoperta
della causa dell'ilarit del signor Anselmo mette in luce il rapporto tra il tema del riso e la
poetica dell'umorismo: la felicit di cui il protagonista credeva di godere non altro che
una mera ripetizione della quotidianit, in cui un impiegato simile a lui perseguitato dal
capoufficio. Il signor Anselmo avverte il sentimento del contrario, perch ride anche se non
ne ha ragione, e quando se ne rende conto si autocompatisce: questa la caratteristica
propria dell'umorismo.

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