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PROGRAMMA DI ATTIVITA

INFORMATIVO/FORMATIVA IN MATERIA DI
PREVENZIONE INCENDI: DAL N.O.P. AL C.P.I. E I
NUOVI ADEMPIMENTI PER LA
PROGETTAZIONE, VALUTAZIONE, PREVENZIONE E
GESTIONE DEL RISCHIO INCENDIO
INCONTRI DEL 14 E 19 FEBBRAIO 2008
Normativa di riferimento
1. D.M. 29/12/2005 Direttive per il superamento del regime del nulla osta provvisorio, ai sensi
dellarticolo 7 del D.P.R. 12 gennaio 1998, n. 37
2. D.M. 16/02/200 Classificaione di resistena al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di
opere da costruione
3. D.M. 09/0!/200 Prestaioni di resistena al fuoco delle costruioni nelle attivit! soggette al
controllo del Corpo naionale dei vigili del fuoco
". D.M. 09/05/200 Direttive per l#attuaione dell#approccio ingegneristico alla sicurea
antincendio
DECRETO 29 dicembre 2005
DIRETTIVE PER IL SUPERAMENTO DEL REGIME DEL NULLA OSTA PROVVISORIO,
AI SENSI DELL"ARTICOLO DEL DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPU##LICA
12 GENNAIO 199$, N. !.
Gazzetta Ufficiale n. 26 del 01/02/2006
IL MINISTRO DELL"INTERNO
$ %ista la legge 13 maggio 19&1, n. "&9, concernente l#ordinamento dei servii antincendi e del Corpo
naionale dei vigili del fuoco'
$ %ista la legge 2& luglio 19&(, n. 9&&, concernente la disciplina delle tariffe, delle modalita# di
pagamento e dei compensi al Corpo naionale dei vigili del fuoco per i servii a pagamento'
$ %ista la legge 7 dicem)re 198", n. 818, concernente il nulla osta provvisorio per le attivita# soggette
ai controlli di prevenione incendi, modifica degli articoli 2 e 3 della legge " maro 1982, n. &&, e
norme integrative dell#ordinamento del Corpo naionale dei vigili del fuoco'
$ %isto il decreto del Presidente della Repu))lica 29 luglio 1982, n. (77, e successive modificaioni
recante l#approvaione del regolamento concernente l#espletamento dei servii di prevenione e
vigilana antincendi'
$ %isto il decreto del Presidente della Repu))lica 12 gennaio 1998, n. 37, recante la disciplina dei
procedimenti relativi alla prevenione incendi, a norma dell#art. 2*, comma 8, della legge 1( maro
1997, n. (9'
$ %isto il decreto del +inistro dell#interno del 1& fe))raio 1982 e successive modific,e, pu))licato
nella -aetta .fficiale della Repu))lica italiana / n. 98 del 9 aprile 1982'
$ %isto il decreto del +inistro dell#interno 8 maro 198(, pu))licato nel supplemento ordinario alla
-aetta .fficiale della Repu))lica italiana n. 9( del 22 aprile 198(, recante le direttive sulle misure
piu# urgenti ed esseniali di prevenione incendi ai fini del rilascio del nulla osta provvisorio di cui alla
legge 7 dicem)re 198", n. 818'
$ %isto il decreto del +inistro dell#interno di concerto con il +inistro del lavoro e della previdena
sociale 1* maro 1998, pu))licato nel supplemento ordinario alla -aetta .fficiale della Repu))lica
italiana n. 81 del 7 aprile 1998, recante i criteri generali di sicurea antincendio e per la gestione
dell#emergena nei luog,i di lavoro'
$ %isto il decreto del +inistro dell#interno " maggio 1998, pu))licato nella -aetta .fficiale della
Repu))lica italiana n. 1*" del 7 maggio 1998, recante le disposiioni relative alle modalita# di
presentaione ed al contenuto delle domande per l#avvio dei procedimenti di prevenione incendi,
nonc,e# all#uniformita# dei connessi servii resi dai Comandi provinciali dei vigili del fuoco'
$ Rilevata la necessita# di emanare le direttive c,e devono essere attuate dai titolari delle attivita# in
possesso di nulla osta provvisorio di cui alla legge 7 dicem)re 198", n. 818'
$ 0c1uisito il parere favorevole del Comitato centrale tecnico scientifico per la prevenione incendi
di cui all#art. 1* del decreto del Presidente della Repu))lica 29 luglio 1982, n. (77, come modificato
dall#art. 3 del decreto del Presidente della Repu))lica 1* giugno 2**", n. 2**'
D%&'%():
A'(. 1. * O++%((, % &)-., /0 )..10&)20,3%
2l presente decreto e# emanato in attuaione dell#art. 7 del decreto del Presidente della Repu))lica 12
gennaio 1998, n. 37, c,e demanda al +inistero dell#interno l#adoione di specific,e direttive in ordine
agli adempimenti c,e devono essere messi in atto dai titolari delle singole attivita# o di gruppi di
attivita#, di cui al decreto ministeriale 1& fe))raio 1982, in possesso di nulla osta provvisorio in corso di
validita#, per le 1uali non siano state gia# emanate altre direttive, al fine di adeguarsi alla normativa di
prevenione incendi e conseguire il certificato di prevenione incendi.
A'(. 2. * O4410+50 /%0 (0(,1)'0 /%11% )((060()"
1. 2 titolari delle attivita# di cui all#art. 1 del presente decreto sono tenuti a presentare al Comando
provinciale dei %igili del fuoco competente per territorio domanda di parere di conformita# sui progetti
e domanda di sopralluogo ai fini del rilascio del certificato di prevenione incendi, secondo le
procedure sta)ilite dagli articoli 2 e 3 del decreto del Presidente della Repu))lica 12 gennaio 1998, n.
37, e dagli articoli 1 e 2 del decreto del +inistro dell#interno " maggio 1998.
2. 2n conformita# alle indicaioni contenute nell#allegato 2 al decreto del +inistro dell#interno " maggio
1998, la documentaione progettuale allegata alla domanda di parere di conformita# deve consentire di
accertare la rispondena delle attivita# alle vigenti disposiioni in materia di sicurea antincendio,
ovvero, in mancana, ai criteri generali di prevenione incendi, ivi compresi 1uelli sta)iliti dal decreto
del +inistro dell#interno 1* maro 1998.
3ell#allegato 0, c,e fa parte integrante del presente decreto, sono riportate le direttive per
l#applicaione delle disposiioni tecnic,e di prevenione incendi alle autorimesse ed agli impianti per
la produione di calore alimentati a gas.
3. Previa ac1uisiione del parere di conformita# sul progetto, le domande di sopralluogo ai fini del
rilascio del certificato di prevenione incendi, corredate della documentaione tecnica di cui
all#allegato 22 al decreto del +inistro dell#interno " maggio 1998, devono essere presentate al Comando
provinciale dei %igili del fuoco competente per territorio entro tre anni dalla data di entrata in vigore
del presente decreto.
A'(. !. * N,'-% (')370(,'0%
1. Decorso il termine di tre anni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, i nulla osta
rilasciati dai Comandi provinciali dei %igili del fuoco, ai sensi dell#art. 2 della legge 7 dicem)re 198",
n. 818, decadono e la prosecuione dell#eserciio delle attivita#, ai fini antincendio, e# consentita solo se
gli interessati a))iano ottenuto, entro il medesimo termine, il certificato di prevenione incendi ovvero
a))iano provveduto alla presentaione della dic,iaraione di cui all#art. 3, comma (, del decreto del
Presidente della Repu))lica 12 gennaio 1998, n. 37 c,e costituisce, ai soli fini antincendio,
autoriaione provvisoria all#eserciio dell#attivita#.
A'(. 8. * E3(')() 03 60+,'%
1. 2l presente decreto entra in vigore il centoventesimo giorno successivo alla data della sua
pu))licaione nella -aetta .fficiale della Repu))lica italiana.
Roma, 29 dicem)re 2**(
2l +inistro4 Pisanu
0llegato 0
DIRETTIVE PER L"APPLICAZIONE DELLE DISPOSIZIONI TECNICHE DI
PREVENZIONE INCENDI ALLE AUTORIMESSE ED AGLI IMPIANTI PER LA
PRODUZIONE DI CALORE ALIMENTATI A GAS, IN POSSESSO DI NULLA OSTA
PROVVISORIO IN CORSO DI VALIDITA".
1. 0utorimesse 5e autorimesse individuate al punto 92 dell#elenco allegato al decreto interministeriale
1& fe))raio 1982, devono essere rese conformi alle disposiioni di prevenione incendi di cui al
decreto del +inistro dell#interno 16 fe))raio 198&, e successive modific,e ed integraioni, fatta
ecceione per i seguenti punti dell#allegato4
*., limitatamente alla definiione di 7)o89'
3.1, 26 comma'
3.2, 16 comma, in 1uanto e# ammesso c,e l#altea minima sia pari almeno a 2,** m a condiione c,e4
a: l#autorimessa sia dotata di un sistema di ventilaione naturale con aperture di aeraione prive di
serramenti e di superficie non inferiore a 1;2* della superficie in pianta della stessa autorimessa'
): l#altea minima di 2,** m sia rispettata nei confronti di 1ualsiasi sporgena dall#intradosso del
solaio di copertura, compresi eventuali impianti e tu)aioni a soffitto'
c: il percorso massimo per raggiungere le uscite sia non superiore a 3* m.
3.&.3'
3.7.2'
3.8.*'
il punto 11 si applica alle autorimesse esistenti al 1* dicem)re 198".
<# inoltre ammesso c,e le caratteristic,e di resistena al fuoco degli elementi costruttivi e delle porte
siano inferiori di una classe =cosi# come definite all#art. 3 della circolare del +inistero dell#interno 1"
settem)re 19&1, n. 91: rispetto ai valori ric,iesti dal decreto del +inistro dell#interno 16 fe))raio 198&,
con un minimo di R e R<2;<2 3*.
2. 2mpianti per la produione di calore alimentati a gas Per gli impianti per la produione di calore
alimentati a com)usti)ile gassoso di cui al punto 91 dell#elenco allegato al decreto interministeriale 1&
fe))raio 1982, il titolare dell#attivita# puo# scegliere tra le due seguenti opioni alternative4
a: osservana delle specific,e disposiioni di prevenione incendi vigenti alla data del rilascio del nulla
osta provvisorio =circolare del +inistero dell#interno 2( novem)re 19&9, n. &8, e successive modific,e
ed integraioni, ad ecceione del punto 2." dell#allegato 0:. 5#altea minima dei locali di installaione
degli apparecc,i deve essere conforme a 1uanto previsto all#ultimo comma del punto 7.1 dell#allegato al
decreto del +inistro dell#interno 12 aprile 199&. Per gli elementi costruttivi e per le porte, laddove sono
prescritti re1uisiti di resistena al fuoco superiori a R;R<2 &*, sono ammesse caratteristic,e R e R<2;<2
&*'
): osservana del >itolo %22 dell#allegato al decreto del +inistro dell#interno 12 aprile 199&. Per gli
elementi costruttivi e per le porte, laddove sono prescritti re1uisiti di resistena al fuoco superiori a
R;R<2 &*, sono ammesse caratteristic,e R e R<2;<2 &*.
D.+. 1&/*2/2**7 Classificaione di resistena al fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da
costruione.
Pream)olo
IL MINISTRO DELL"INTERNO
%isto il decreto legislativo 8 maro 2**&, n. 139, recante riassetto delle disposiioni relative alle
funioni ed ai compiti del Corpo naionale dei vigili del fuoco, a norma dell#art. 11 della legge 29
luglio 2**3, n. 229'
%ista la direttiva del Consiglio 89;1*&;C<< del 21 dicem)re 1988, relativa al ravvicinamento delle
disposiioni legislative, regolamentari e amministrative degli ?tati mem)ri concernenti i prodotti da
costruione'
%isto il decreto del Presidente della Repu))lica 21 aprile 1993, n. 2"&, recante l#approvaione del
regolamento concernente l#attuaione della direttiva 89;1*&;C<< relativa ai prodotti da costruione'
%isto il decreto del Presidente della Repu))lica 1* dicem)re 1997, n. "99, recante l#approvaione
del regolamento concernente le norme di attuaione della direttiva 93;&8;C<< per la parte c,e
modifica la direttiva 89;1*&;C<< in materia di prodotti da costruione'
%isto il decreto del Presidente della Repu))lica 12 gennaio 1998, n. 37, recante l#approvaione del
regolamento concernente i procedimenti relativi alla prevenione incendi'
%isto il decreto del +inistro dell#interno 2& maro 198(, pu))licato nel supplemento ordinario alla
-aetta .fficiale della Repu))lica italiana n. 9( del 22 aprile 198(, recante procedure e re1uisiti
per l#autoriaione e l#iscriione di enti e la)oratori negli elenc,i del +inistero dell#interno'
%isto il decreto del +inistro dell#interno " maggio 1998, pu))licato nella -aetta .fficiale della
Repu))lica italiana n. 1*" del 7 maggio 1998, recante disposiioni relative alle modalit! di
presentaione ed al contenuto delle domande per l#avvio dei procedimenti di prevenione incendi,
nonc,@ all#uniformit! dei connessi servii resi dai Comandi provinciali dei %igili del fuoco'
%isto il decreto del +inistro dell#interno 21 giugno 2**", pu))licato nella -aetta .fficiale della
Repu))lica italiana n. 1(( del ( luglio 2**", recante norme tecnic,e e procedurali per la
classificaione di resistena al fuoco ed omologaione di porte ed altri elementi di c,iusura'
%ista la decisione della Commissione dell#.nione europea 2***;3&7;C< del 3 maggio 2***, c,e
attua la direttiva 89;1*&;C<< del 21 dicem)re 1988, per 1uanto riguarda la classificaione di
resistena all#aione del fuoco dei prodotti da costruione, delle opere di costruione e dei loro
elementi'
%ista la decisione della Commissione dell#.nione europea 2**3;&29;C< del 27 agosto 2**3, c,e
attua la direttiva 89;1*&;C<< del 21 dicem)re 1988, c,e modifica la decisione 2***;3&7;C< per
1uanto riguarda l#inclusione dei prodotti di controllo del fumo e del calore'
%ista la raccomandaione della Commissione dell#.nione europea 2**3;887;C< dell#11 dicem)re
2**3, relativa all#applicaione e all#uso degli eurocodici per lavori di costruione e prodotti
strutturali da costruione'
%iste le norme <3 13(*1/2, <3 13(*1/3, <3 13&3/1, <3 13&3/2, <3% 13&3/3, <3 13&"/1, <3
13&"/2, <3 13&"/3, <3 13&(/1, <3 13&(/2, <3 13&(/3, <3 13&(/", <3 13&(/(, <3 13&(/&, <3
13&&/1, <3 13&&/2, <3 13&&/3, <3 13&&/", <3 13&&/(, <3 13&&/&, <3 13&&/7, <3 13&&/8, <3
1&3"/1, <3 1&3"/3, <3 1"13( recanti i metodi di prova e le procedure di classificaione per la
determinaione della classe di resistena al fuoco dei prodotti da costruione'
%iste le norme <3% 13381/2, <3% 13381/3, <3% 13381/", <3% 13381/(, <3% 13381/&, <3%
13381/7 recanti metodi di prova per la determinaione del contri)uto alla resistena al fuoco di
elementi strutturali'
%isti gli eurocodici <31991/1/2, <31992/1/2, <31993/1/2, <3199"/1/2, <3199(/1/2, <3199&/1/
2 recanti metodi comuni per calcolare la resistena al fuoco dei prodotti strutturali da costruione'
%iste le norme .32 9(*2, .32 9(*3, .32 9(*" recanti i procedimenti analitici per valutare la
resistena al fuoco degli elementi costruttivi di conglomerato cementiio armato normale e
precompresso, di acciaio e di legno'
0c1uisito il parere favorevole espresso nella riunione n. 28" del 3* maggio 2**& dal Comitato
centrale tecnico/scientifico per la prevenione incendi di cui all#art. 1* del decreto del Presidente
della Repu))lica 29 luglio 1982, n. (77, e successive modificaioni'
<spletata con notifica n. 2**&;*3"";2 la procedura di informaione di cui alla direttiva 98;3";C< c,e
codifica la procedura istituita con la direttiva 83;189;C<<'
%isto il parere favorevole espresso, con comunicaione dell#8 novem)re 2**&, dalla Commissione
europea'
Considerata la necessit! di recepire il sistema europeo di classificaione di resistena al fuoco dei
prodotti e delle opere da costruione per i casi in cui A prescritta tale classificaione al fine di
conformare le stesse opere e le loro parti al re1uisito esseniale 7?icurea in caso d#incendio9 della
direttiva 89;1*&;C<'
Decreta4
A'(. 1. * C)-., /0 )..10&)20,3% % /%903020,30

1. 2l presente decreto si applica ai prodotti e agli elementi costruttivi per i 1uali A prescritto il
re1uisito di resistena al fuoco ai fini della sicurea in caso d#incendio delle opere in cui sono
inseriti.
2. <# considerato 7prodotto da costruione9 o 7prodotto9 1ualsiasi prodotto fa))ricato al fine di
essere permanentemente incorporato in elementi costruttivi o opere da costruione.
3. 5e 7opere da costruione9 o 7opere9 comprendono gli edifici e le opere di ingegneria civile.
". 0i fini del presente decreto le parti e gli elementi di opere da costruione, composte da uno o piB
prodotti anc,e non aventi specifici re1uisiti di resistena al fuoco, sono definite 7elementi
costruttivi9.
(. 5e 7norme armoniate9, gli atti di 7)enestare tecnico9, le 7norme naionali c,e recepiscono
norme armoniate9, le 7norme naionali riconosciute dalla Commissione )eneficiare della
presunione di conformit!9, di cui al decreto del Presidente della Repu))lica 21 aprile 1993, n. 2"&,
sono di seguito denominati 7specificaioni tecnic,e9.
&. 2l 7campo di applicaione diretta del risultato di prova9 A l#am)ito, previsto dallo specifico
metodo di prova e riportato nel rapporto di classificaione, delle limitaioni d#uso e delle possi)ili
modific,e apporta)ili al campione c,e ,a superato la prova, tali da non ric,iedere ulteriori
valutaioni, calcoli o approvaioni per l#attri)uione del risultato conseguito.
7. 2l 7campo di applicaione estesa del risultato di prova9 A l#am)ito, non compreso tra 1uelli
previsti al precedente comma &, definito da specific,e norme di estensione.
8. 5a Direione centrale per la prevenione e la sicurea tecnica del Dipartimento dei vigili del
fuoco, del soccorso pu))lico e della difesa civile del +inistero dell#interno, A di seguito denominata
7DCP?>9.
9. 0i fini del presente decreto A definito 7la)oratorio di prova94
a: il la)oratorio, notificato alla Commissione .<, c,e effettua prove su prodotti aventi specifici
re1uisiti di resistena al fuoco, ai fini dell#apposiione della marcatura C<, in riferimento alla
direttiva 89;1*&;C<<'
): il la)oratorio di resistena al fuoco dell#0rea proteione passiva della DCP?> e i la)oratori
italiani autoriati ai sensi del decreto del +inistro dell#interno 2& maro 198( ovvero i la)oratori di
resistena al fuoco di uno degli altri ?tati della .nione europea o di uno degli ?tati contraenti
l#accordo ?<< e la >urc,ia, cui viene riconosciuta da 1uesto +inistero l#indipendena e la
competena dei la)oratori di prova prevista dalla norma <3 2?C;C<2 17*2( o da e1uivalenti
garanie riconosciute in uno degli ?tati stessi.
A'(. 2. * C1)77090&)20,3% /0 '%707(%32) )1 9:,&,

1. 2 prodotti e gli elementi costruttivi sono classificati in )ase alle loro caratteristic,e di resistena al
fuoco, secondo i sim)oli e le classi indicate nelle ta)elle dell#allegato 0 al presente decreto, in
conformit! alle decisioni della Commissione dell#.nione europea 2***;3&7;C< del 3 maggio 2***
e 2**3;&29;C< del 27 agosto 2**3.
2. Con successivi provvedimenti del +inistro dell#interno si aggiornano le ta)elle di cui al
precedente comma 1, a seguito delle ulteriori decisioni della Commissione dell#.nione europea
emanate in materia.
3. 5e prestaioni di resistena al fuoco dei prodotti e degli elementi costruttivi possono essere
determinate in )ase ai risultati di4
a: prove'
): calcoli'
c: confronti con ta)elle.
". 5e modalit! per la classificaione di prodotti ed elementi costruttivi in )ase ai risultati di prove
di resistena al fuoco e di tenuta al fumo sono descritte nell#allegato D al presente decreto.
(. 5e modalit! per la classificaione di prodotti ed elementi costruttivi in )ase ai risultati di calcoli
sono descritte nell#allegato C al presente decreto.
&. 5e modalit! per la classificaione di elementi costruttivi in )ase a confronti con ta)elle sono
descritte nell#allegato D al presente decreto.
A'(. !. * P',/,((0 .%' 0 ;:)10 < .'%7&'0(() 1) &1)77090&)20,3% /0 '%707(%32) )1 9:,&,
1. 2 prodotti legalmente commercialiati in uno degli ?tati della .nione europea e 1uelli
provenienti dagli ?tati contraenti l#accordo ?<< e >urc,ia, possono essere impiegati in 2talia in
elementi costruttivi e opere in cui A prescritta la loro classe di resistena al fuoco, secondo l#uso
conforme all#impiego previsto, se muniti della marcatura C< prevista dalle specificaioni tecnic,e
di prodotto.
2. Per i prodotti muniti di marcatura C< la classe di resistena al fuoco, ove prevista, A riportata
nelle informaioni c,e accompagnano la marcatura C< e nella documentaione di cui all#art. 1* del
decreto del Presidente della Repu))lica 21 aprile 1993, n. 2"&, e successive modificaioni.
3. Per tutti i prodotti, con esclusione di 1uelli di cui al successivo comma ", per i 1uali non A ancora
applicata la procedura ai fini della marcatura C< in assena delle specificaioni tecnic,e e
successivamente durante il periodo di coesistena, l#impiego in elementi costruttivi e opere in cui A
prescritta la loro classe di resistena al fuoco, A consentito in conformit! alle specific,e di cui al
successivo art. ".
". Per le porte e gli altri elementi di c,iusura, per le 1uali non A ancora applicata la procedura ai fini
della marcatura C< in assena delle specificaioni tecnic,e e successivamente durante il periodo di
coesistena, l#impiego in elementi costruttivi e opere in cui A prescritta la loro classe di resistena al
fuoco, A su)ordinato al rilascio dell#omologaione ai sensi degli articoli ( e & del decreto del
+inistero dell#interno 21 giugno 2**" e consentito nel rispetto dell#art. 3 del medesimo decreto. 0l
termine del periodo di coesistena, definito con comunicaione della Commissione dell#.nione
europea, detta omologaione rimane valida, solo per i prodotti gi! immessi sul mercato entro tale
termine, ai fini dell#impiego entro la data di scadena dell#omologaione stessa.
(. 5a documentaione di cui ai commi 2 e 3 del presente articolo deve essere prodotta in lingua
italiana ovvero accompagnata dalla traduione in lingua italiana in conformit! alle norme vigenti.
A'(. 8. * E1%-%3(0 &,7(':((060 .%' 0 ;:)10 < .'%7&'0(() 1) &1)77090&)20,3% /0 '%707(%32) )1 9:,&,

1. -li elementi costruttivi, per i 1uali A prescritta la classificaione di resistena al fuoco, possono
essere installati ovvero costruiti in opere destinate ad attivit! soggette ai regolamenti di prevenione
incendi, in presena di certificaione redatta da professionista in conformit! al decreto del +inistro
dell#interno " maggio 1998, c,e ne attesti la classe di resistena al fuoco secondo le modalit!
indicate all#art. 2, commi ", (, & del presente decreto.
2. 5a certificaione di cui al precedente comma 1 garantisce anc,e nei confronti delle mutue
interaioni tra prodotti ed elementi costruttivi c,e ne possano pregiudicare o ridurre la
classificaione ottenuta.
3. Eualora la classificaione di resistena al fuoco degli elementi costruttivi sia ottenuta attraverso
la sola modalit! indicata all#art. 2, comma " del presente decreto, la certificaione di cui al
precedente comma 1 garantisce c,e l#elemento costruttivo ricada all#interno del campo di diretta
applicaione del risultato di prova. 2n caso contrario la classificaione di resistena al fuoco deve
fare riferimento alla ulteriore documentaione resa disponi)ile dal produttore, in conformit! alle
prescriioni di cui all#allegato D al presente decreto.
". Eualora l#elemento costruttivo coincida con un prodotto munito di marcatura C< la certificaione,
di cui al precedente comma 1, costituisce la dic,iaraione di uso conforme all#impiego previsto.
A'(. 5. * N,'-% (')370(,'0%
1. 2 rapporti di prova di resistena al fuoco rilasciati ai sensi della circolare +2.?0. =+inistero
dell#interno / ?ervii antincendi: 1" settem)re 19&1, n. 91, dal la)oratorio di sciena delle
costruioni del Centro studi ed esperiene del Corpo naionale dei vigili del fuoco ovvero da
la)oratorio autoriato ai sensi del decreto del +inistro dell#interno 2& maro 198(, sono da
ritenersi validi, ai fini della commercialiaione dei prodotti ed elementi costruttivi oggetto delle
prove, nel rispetto dei seguenti limiti temporali4
rapporti emessi entro il 31 dicem)re 198(4 fino a un anno dall#entrata in vigore del presente decreto'
rapporti emessi dal 16 gennaio 198& al 31 dicem)re 199(4 fino a tre anni dall#entrata in vigore del
presente decreto'
rapporti emessi dal 16 gennaio 199&4 fino a cin1ue anni dall#entrata in vigore del presente decreto.
2. Per i prodotti e gli elementi costruttivi di opere esistenti, le cui caratteristic,e di resistena al
fuoco siano state accertate dagli organi di controllo alla data di entrata in vigore del presente
decreto, non A necessario procedere ad una nuova determinaione delle prestaioni di resistena al
fuoco anc,e nei casi di modific,e dell#opera c,e non riguardino i prodotti e gli elementi costruttivi
stessi.
3. 3elle costruioni il cui progetto A stato approvato dal competente Comando provinciale dei vigili
del fuoco, ai sensi dell#art. 2 del decreto del Presidente della Repu))lica 12 gennaio 1998, n. 37, in
data antecedente all#entrata in vigore del presente decreto, A consentito l#impiego di prodotti ed
elementi costruttivi aventi caratteristic,e di resistena al fuoco determinate sulla )ase della
previgente normativa, ferme restando le limitaioni di cui al precedente comma 1. 2l presente
decreto entra in vigore centottanta giorni dopo la sua pu))licaione nella -aetta .fficiale della
Repu))lica italiana.
A11%+)(, A * S0-4,10 % &1)770

R Capacit! portante P o PF Continuit! di corrente o capacit! di
segnalaione
< >enuta - Resistena all#incendio della fuliggine
2 2solamento G Capacit! di proteione al fuoco
H 2rraggiamento D Durata della sta)ilit! a temperatura
costante
+ 0ione meccanica DF Durata della sta)ilit! lungo la curva
standard tempo/temperatura
C Dispositivo automatico di
c,iusura
I Iunionalit! degli evacuatori motoriati
di fumo e calore
? >enuta al fumo D
Iunionalit! degli evacuatori naturali di
fumo e calore
5e seguenti classificaioni sono espresse in minuti, a meno c,e non sia indicato altrimenti.
CLASSI
0.1 <lementi portanti privi di funione di compartimento antincendio
0.1.1 / ?i applica a +uri, solai, tetti, travi, colonne, )alconi, scale, passerelle
3orme <3 13(*1/2' <3 13&(/1,2,3,",(,&' <3 1992/1.2' <3 1993/1.3' <3
199"/1.2' <3 199(/1.2' <3 199&/1.2' <3 1999/1.2
Classificaione4
R 1( 2* 3* "( &* 9* 12* 18* 2"*
3&*
0.2 <lementi portanti con funione di compartimento antincendio
0.2.1 / ?i applica a +uri
3orme <3 13(*1/2' <3 13&(/1' <3 1992/1.2' <3 1993/1.3' <3 199"/1.2'
<3 199(/1.2' <3 199&/1.2' <3 1999/1.2
Classificaione4
R< 2* 3* &* 9* 12* 18* 2"* 3&*
R<2 1( 2* 3* "( &* 9* 12* 18* 2"* 3&*
R<2/+ 3* &* 9* 12* 18* 2"* 3&*
R<H 2* 3* &* 9* 12* 18* 2"*
3&*

0.2.2 / ?i applica a ?olai e tetti
3orme <3 13(*1/2' <3 13&(/2' <3 1992/1.2' <3 1993/1.3' <3 199"/1.2'
<3 199(/1.2' <3 199&/1.2' <3 1999/1.2
Classificaione4
R 3*
R< 2* 3* &* 9* 12* 18* 2"* 3&*
R<2 1( 2* 3* "( &* 9* 12* 18* 2"*
3&*
0.3 Prodotti e sistemi per la proteione di parti o elementi portanti delle opere di costruione
0.3.1 / ?i applica a Controsoffitti privi di intrinseca resistena al fuoco
3orme <3 13(*1/2' <3 13381/1
Classificaione4 espressa negli stessi termini previsti per gli elementi portanti prortetti
0nnotaioni
0lla classificaione viene aggiunto il sim)olo 7sn9 se il prodotto A
conforme ai re1uisiti previsti per l#incendio 7seminaturale9.

0.3.2 / ?i applica a Rivestimenti, pannelli, intonaci, vernici e sc,ermi protettivi dal fuoco
3orme <3 13(*1/2' <3 13381/2,3,",(,&,7
Classificaione4 espressa negli stessi termini previsti per gli elementi portanti protetti
0." Parti o elementi non portanti di opere di costruioni e prodotti afferenti
0.".1 / ?i applica a Pareti divisorie =comprese 1uelle c,e presentano parti non isolate:
3orme <3 13(*1/2' <3 13&"/1' <3 1992/1.2' <3 1993/1.3' <3 199"/1.2'
<3 199(/1.2' <3 199&/1.2' <3 1999/1.2
Classificaione4
< 2* 3* &* 9* 12*
<2 1( 2* 3* "( &* 9* 12* 18* 2"*
<2/+ 3* &* 9* 12* 18* 2"*
<H 2* 3* &* 9* 12*

0.".2 / ?i applica a Controsoffitti dotati di intrinseca resistena al fuoco
3orme <3 13(*1/2' <3 13&"/2
Classificaione4
<2 1( 3* "( &* 9* 12* 18* 2"*
0nnotaioni
5a classificaione A completata da J=aK):J, J=)Ka:J, o J=aL):J, per
indicare se l#elemento A stato sottoposto a prova e rispetta i re1uisiti
per l#incendio proveniente dall#alto o dal )asso o da am)edue le
direioni.

0.".3 / ?i applica a Iacciate =curtain Malls: e muri esterni =c,e includono parti vetrate:
3orme <3 13(*1/2' <3 13&"/3,",(,&' <3 1992/1.2' <3 1993/1.3' <3 199"/1.2'
<3 199(/1.2' <3 199&/1.2' <3 1999/1.2
Classificaione4
< 1( 3* &* 9* 12*
<2 1( 3* &* 9* 12*
<2/H 2* 3* &*
0nnotaioni 5a classificaione A completata da J=iKo:J, J=oKi:J, o J=iLo:J, per
indicare se l#elemento A stato sottoposto a prova e se rispetta i re1uisiti
sull#incendio proveniente dall#alto o dal )asso o da am)edue le direioni.
5addove previsto, la Jsta)ilit! meccanicaJ indica c,e
l#eventuale caduta di parti non A suscetti)ile di
provocare danni alle persone nel periodo indicato per la
classificaione < o <l.

0."." / ?i applica a Pavimenti sopraelevati
3orme <3 13(*1/2' <3 13&&/&
Classificaione4
R 1( 3*
R< 3*
R<2 3*
0nnotaioni
5a classificaione A completata mediante l#aggiunta del suffisso NfO
per indicare la resistena ad un incendio pienamente sviluppato o NrO
per indicare solo l#esposiione a una temperatura costante ridotta.

0.".( / ?i applica a ?istemi d sigillatura di fori passanti e di giunti lineari
3orme <3 13(*1/2' <3 13&&/3,"
Classificaione4
< 1( 3* "( &* 9* 12* 18* 2"*
<2 1( 2* 3* "( &* 9* 12* 18* 2"*

0.".& / ?i applica a Porte e c,iusure resistenti al fuoco =comprese 1uelle c,e includono
parti vetrate e accessori:, e rispettivi sistemi di c,iusura
3orme <3 13(*1/2' <3 1&3"/1
Classificaione4
< 1( 2* 3* "( &* 9* 12* 18* 2"*
<2 1( 2* 3* "( &* 9* 12* 18* 2"*
<H 2* 3* &*
0nnotaioni 5a classificaione 2 A completata dall#aggiunta del suffisso 719 o 729
per indicare 1uale definiione di isolamento A utiliata. 5#aggiunta
del sim)olo JCO indica c,e il prodotto soddisfa anc,e il criterio della
Jc,iusura automaticaJ =prova di tipo Npass;failO: =1:.
=1: 5a classificaione JCJ puP essere completata dai numeri da * a ( secondo le categorie di
utiliaione. Dei dettagli dovranno essere inclusi nelle specific,e tecnic,e dei prodotti cui si
riferiscono.

0.".7 / ?i applica a Porte a prova di fumo
3orme <3 13(*1/2' <3 1&3"/3
Classificaione4 ?2** o ?a a secondo delle condiioni di prova
0nnotaioni 5#aggiunta del sim)olo JCO indica c,e il prodotte soddisfa anc,e il
criterio della Jc,iusura automaticaJ =prova di tipo Jpass;failO: =1:.
=1: 5a classificaione JCJ puP essere completata dai numeri da * a ( secondo le categorie di
utiliaione. Dei dettagli dovranno essere inclusi nelle specific,e tecnic,e dei prodotti cui si
riferiscono.

0.".8 / ?i applica a C,iusure dei passaggi destinati ai nastri trasportatori e ai sistemi di
trasporto su rotaia
3orme <3 13(*1/2' <3 13&&/7
Classificaione4
< 1( 3* "( &* 9* 12* 18* 2"*
<2 1( 2* 3* "( &* 9* 12* 18* 2"*
<H 2* 3* &*
0nnotaioni 5a classificaione 2 A completata dall#aggiunta del suffisso N1O o N2O
per indicare 1uale definiione di isolamento A utiliata. 0ndr!
generata una classificaione 1 nel caso in cui l#esemplare di prova A
una configuraione di tu)aione o di condotta sena valutaione della
c,iusura per il nastro trasportatore. 5#aggiunta del sim)olo JCO indica
c,e il prodotto soddisfa anc,e il criterio della Jc,iusura automaticaJ
=prova di tipo Npass;failO: =1:.
=1: 5a classificaione JCJ puP essere completata dai numeri da * a ( secondo le categorie di
utiliaione. Dei dettagli dovranno essere inclusi nelle specific,e tecnic,e dei prodotti cui si
riferiscono.

0.".9 / ?i applica a Canaliaioni di serviio e cavedi
3orme <3 13(*1/2' <3 13&&/(
Classificaione4
< 1( 2* 3* "( &* 9* 12* 18* 2"*
<2 1( 2* 3* "( &* 9* 12* 18* 2"*
0nnotaioni
5a classificaione A completata da J=iKo:J, J=oKi:J, o J=iLo:J, per
indicare se l#elemento A stato sottoposto a prova e se rispetta i re1uisiti
sull#incendio proveniente dall#interno o dall#esterno o entram)i.
2noltre, i sim)oli NveO e;o N,oO indicano l#adeguatea all#uso verticale
e;o oriontale.

0.".1* / ?i applica a Camini
3orme <3 13(*1/2' <3 1321&
Classificaione4 - Q distana =mm: =ad esempio - (*:
0nnotaioni
Distana non ric,iesta per prodotti da incassare

0.".11 / ?i applica a Rivestimenti per pareti e soffitti
3orme <3 13(*1/2' <3 1"13(
Classificaione4
G1 1*
G2 1* 3* &*
0nnotaioni
2 suffissi J1J e J2J indicano 1uali su)strati, criteri di comportamento
al fuoco e regole di estensione vengano usate in 1uesta
classificaione.
0.( Prodotti destinati ai sistemi di ventilaione =esclusi i sistemi di estraione del fumo e del calore:
0.(.1 / ?i applica a Condotte di ventilaione
3orme <3 13(*1/3' <3 13&&/1
Classificaione4
<2 1( 2* 3* "( &* 9* 12* 18* 2"*
< 3* &*
0nnotaioni
5a classificaione A completata da J=iKo:J, J=oKi:J, o J=iLo:J, per
indicare se l#elemento A stato sottoposto a prova e se rispetta i re1uisiti
sull#incendio proveniente dall#interno o dall#esterno o entram)i.
2noltre, i sim)oli NveO e;o N,oO indicano l#adeguatea all#uso verticale
e;o oriontale. 5#aggiunta del sim)olo J?J indica c,e il prodotto A
conforme a una restriione aggiuntiva relativa alle perdite.

0.(.2 / ?i applica a ?errande tagliafuoco
3orme <3 13(*1/3' <3 13&&/2
Classificaione4
<2 1( 2* 3* "( &* 9* 12* 18* 2"*
< 3* &* 9* 12*
0nnotaioni
5a classificaione A completata da J=iKo:J, J=oKi:J, o J=iLo:J, per
indicare se l#elemento A stato sottoposto a prova e se rispetta i re1uisiti
sull#incendio proveniente dall#interno o dall#esterno o entram)i.
2noltre, i sim)oli NveO e;o N,oO indicano l#adeguatea all#uso verticale
e;o oriontale. 5#aggiunta del sim)olo J?J indica c,e il prodotto A
conforme a una restriione aggiuntiva relativa alle perdite.
0.& Prodotti destinati all#uso nelle installaioni tecnic,e
0.&.1 / ?i applica a Cavi elettrici e in fi)re ottic,e e accessori' Condotte e sistemi di
proteione dal fuoco per cavi elettrici
3orme <3 13(*1/3
Classificaione4
P 1( 3* &* 9* 12*

0.&.2 / ?i applica a Cavi e sistemi di cavi elettrici o per la trasmissione di segnali di
diametro ridotto =diametro inferiore a 2* mm e muniti di conduttori
inferiori a 2,( mm2:
3orme <3 13(*1/3' <3 (*2**
Classificaione4
PF 1( 3* &* 9* 12*
0.7 Prodotti da utiliare nei sistemi di controllo del fumo e del calore
0.7.1 / ?i applica a Condotti di estraione del fumo per comparto singolo
3orme <3 13(*1/"' <3 13&3/1,2,3' <3 13&&/9' <3 121*1/7
Classificaione4
<3** 3* &* 9* 12*
<&** 3* &* 9* 12*
0nnotaioni 5a classificaione A completata dal suffisso 7singolo9 per indicare
l#adeguatea all#uso per un comparto singolo.
2noltre, i sim)oli N%eO e;o N,oO indicano l#adeguatea all#uso
verticale e;o in oriontale.
J?J indica un tasso di perdite inferiore a ( m3;,;m2 =tutti i condotti
privi di classificaione J?J devono presentare un tasso di perdite
inferiore a 1* m3;,;m2:.
J(**J, J1***J, J1(**J indicano l#adeguatea all#uso fino a 1uesti
valori di pressione, misurata a condiioni am)iente.

0.7.2 / ?i applica a Condotti di estraione del fumo resistenti al fuoco per comparti
multipli
3orme <3 13(*1/"' <3 13&3/1,2,3' <3 13&&/8' <3 121*1/7
Classificaione4
<2 3* &* 9* 12*
0nnotaioni 5a classificaione A completata dal suffisso 7multipli9 per indicare
l#adeguatea all#uso per comparti multipli.
2noltre, i sim)oli N%eO e;o N,oO indicano l#adeguatea all#uso
verticale e;o in oriontale.
J?J indica un tasso di perdite inferiore a ( m3;,;m2 =tutti i condotti
privi di classificaione J?J devono presentare un tasso di perdite
inferiore a 1* m3;,;m2:.
J(**J, J1***J, J1(**J indicano l#adeguatea all#uso fino a 1uesti
valori di pressione, misurata a condiioni am)iente.

0.7.3 / ?i applica a ?errande per il controllo del fumo di un comparto singolo
3orme <3 13(*1/"' <3 13&3/1,3' <3 13&&/9,1*' <3 121*1/8
Classificaione4
<3** 3* &* 9* 12*
<&** 3* &* 9* 12*
0nnotaioni 5a classificaione A completata dal suffisso 7singolo9 per indicare
l#adeguatea all#uso per un comparto singolo.
JFC> "**;3*J =Fig, Cperational >emperature: indica c,e la serranda
puP aprirsi e c,iudersi per un periodo di 3* minuti a temperature
inferiori a "**6C =da usarsi solo con la classificaione <&**:.
JvedJ, J%eMJ J%edMJ e;o J,edJ, J,oMJ J,odM indicano
rispettivamente c,e il prodotto puP essere usato in senso verticale e;o
oriontale c,e puP essere montato in un condotto o in una parete o
entram)i.
J?J indica un tasso di perdite inferiore a 2** m3;,;m2. >utte le
serrande prive di classificaione J?J devono presentare un tasso di
perdite inferiore a 3&* m3;,;m2. >utte le serrande con perdite
inferiori a 2** m3;,;m2 adottano 1uesto valore, tutte le valvole con
perdite tra 2** m3;,;m2 e 3&* m3;,;m2 adottano il valore 3&*
m3;,;m2. 2 tassi di perdite si misurano a temperatura am)iente e a
temperature elevate.
J(**J, J1***J, J1(**J indicano l#adeguatea all#uso fino a 1uesti
valori di pressione, misurata a condiioni am)iente.
J00J o J+0J indicano l#attivaione automatica o l#intervento
manuale.
JiKoJ, JiRoJ, o JiLoJ indicano rispettivamente c,e il prodotto
soddisfa i criteri di prestaione dall#interno all#esterno, dall#esterno
all#interno o entram)i.
JC3**J, JC1****O JCmodJ indicano rispettivamente c,e la serranda
puP essere utiliata in sistemi per il solo controllo del fumo, in
sistemi com)inati per il controllo del fumo e am)ientali o c,e si tratta
di serrande modulari da utiliare in sistemi com)inati di controllo del
fumo e am)ientali.

0.7." / ?i applica a ?errande per il controllo del fumo di comparti multipli
3orme <3 13(*1/"' <3 13&3/1,2,3' <3 13&&/2,8,1*' <3 121*1/8
Classificaione4
<2 3* &* 9* 12*
< 3* &* 9* 12*
0nnotaioni 5a classificaione A completata dal suffisso 7multipli9 per indicare
l#adeguatea all#uso per comparti multipli.
0ltre annotaioni sono identic,e a 1uelle relative alle
serrande per i sistemi di controllo del fumo a comparto
singolo.

0.7.( / ?i applica a Darriere al fumo
3orme <3 13(*1/"' <3 13&3/1,2' <3 121*1/1
Classificaione4 D
D&** 3* &* 9* 12* 0
DF 3* &* 9* 12* 0
0nnotaioni
J0J puP essere 1ualsiasi periodo di tempo superiore a 12* minuti.

0.7.& / ?i applica a <vacuatori motoriati di fumo e calore =ventilatori:, giunti di
connessione
3orme <3 13(*1/"' <3 13&3/1' <3 121*1/3' 2?C 83"/1
Classificaione4 I
I2** 12*
I3** &*
I"** 9* 12*
I&** &*
I8"2 3*

0.7.7 / ?i applica a <vacuatori naturali di fumo e calore
3orme <3 13(*1/"' <3 13&3/1' <3 121*1/2
Classificaione4 D
D3** 12*
D&** &*
D"** 9* 12*
ISt,etas' &*
0nnotaioni
St,etas' indica le condiioni di esposiione =temperatura:.

A11%+)(, # * M,/)10(= .%' 1) &1)77090&)20,3% 03 4)7% )0 '07:1()(0 /0 .',6%
D.1 5e prove di resistena al fuoco ,anno l#o))iettivo di valutare il comportamento al fuoco dei
prodotti e degli elementi costruttivi, sotto specific,e condiioni di esposiione e attraverso il
rispetto di misura)ili criteri prestaionali.
D.2 5e condiioni di esposiione, i criteri prestaionali e le procedure di classificaione da utiliare
nell#am)ito delle prove di cui al punto D.1, sono indicate nelle parti 2, 3 e " della norma <3 13(*1.
D.3 5e specific,e dei forni sperimentali, delle attreature di prova, degli strumenti di misura e di
ac1uisiione, le procedure di campionamento, conservaione, condiionamento, invecc,iamento,
installaione e prova e le modalit! di stesura del rapporto di prova sono indicate nelle norme <3 o
<3% ric,iamate dalle parti 2, 3 e " della <3 13(*1.
D." 3el caso in cui una parte della <3 13(*1 oppure una delle norme <3 o <3% in essa
ric,iamate non sia ancora oggetto di una pu))licaione .32, le prove sono effettuate e la
classificaione rilasciata secondo le modalit! seguenti4
D.".1 si segue la norma <3 o <3% prevista, se dspon)ile'
D.".2
si segue il progetto di norma europeo =pr<3 o pr<3%: previsto, se disponi)ile
e ritenuto sufficiente dal la)oratorio di prova in mancana della possi)ilit!
indicata al punto precedente.
D.( 2l rapporto di classificaione A il documento, redatto in conformit! ai modelli previsti nella
norma <3 13(*1 da parte del la)oratorio di prova, c,e attesta, sulla )ase di uno o piB rapporti di
prova, la classe del prodotto o dell#elemento costruttivo oggetto della prova.
D.& 2l rapporto di prova deve essere rilasciato per prodotti o elementi costruttivi completamente
definiti e refereniati nel complesso e nelle parti componenti. Eueste definiioni e referene,
riportate sul rapporto di prova da parte del la)oratorio, devono essere fornite dal committente della
prova e verificate dal la)oratorio.
D.7 2 rapporti di prova sono redatti in conformit! allo specifico paragrafo previsto dalle norme
<3 13&3/1, 2 e alle informaioni ric,ieste dalle norme di prova proprie di ciascun prodotto o
elemento costruttivo. 2n particolare il ric,iedente la prova deve fornire al la)oratorio almeno4
D.7.1 la descriione dettagliata del campione comprendente disegni ed elenc,i
identificativi dei componenti comprendenti le denominaioni commerciali e i
produttori dei componenti'
D.7.2 il campione =o i campioni: destinati alla prova e 1uelli necessari
all#identificaione dei componenti'
D.7.3 eventuali altri campioni o componenti degli stessi ritenuti necessari, a
discreione del la)oratorio d prova, alla verifica sperimentale delle prestaioni
dic,iarate'
D.7."
una dic,iaraione della dura)ilit! delle prestaioni c,e si vanno a valutare'
1ualora il la)oratorio di prova evideni c,e possano verificarsi pro)lemi di
dura)ilit! delle prestaioni, dovr! ric,iedere ulteriori giustificaioni al
committente della prova.

D.8 2n caso di variaioni del prodotto o dell#elemento costruttivo classificato, non previste dal
campo di diretta applicaione del risultato di prova, il produttore A tenuto predisporre un fascicolo
tecnico contenente almeno la seguente documentaione4
D.8.1 ela)orati grafici di dettaglio del prodotto modificato'
D.8.2 relaione tecnica, tesa a dimostrare il mantenimento della classe di resistena
al fuoco, )asata su prove, calcoli e altre valutaioni sperimentali e;o tecnic,e,
anc,e in conseguena di migliorie apportate sui componenti e sul prodotto,
tutto nel rispetto delle indicaioni e dei limiti contenuti nelle apposite norme
<3 o pr<3 sulle applicaioni estese dei risultati di prova laddove esistenti
=<T0P:'
D.8.3 eventuali altre approvaioni maturate presso uno degli ?tati dell#.< ovvero
uno degli altri ?tati contraenti l#accordo ?<< e la >urc,ia'
D.8."
parere tecnico positivo sulla completea e correttea delle ipotesi a supporto
e delle valutaioni effettuate per l#estensione del risultato di prova rilasciato
dal la)oratorio di prova c,e ,a prodotto il rapporto di classificaione di cui al
precedente punto D.".
2l produttore A tenuto a conservare suddetto fascicolo tecnico e a renderlo disponi)ile per il
professionista c,e se ne avvale per la certificaione di cui all#art. " comma 1 del presente decreto,
citando gli estremi del fascicolo tecnico. 2l fascicolo tecnico A altresU reso disponi)ile alla DCP?>
per eventuali controlli.
A11%+)(, C * M,/)10(= .%' 1) &1)77090&)20,3% 03 4)7% )0 '07:1()(0 /0 &)1&,10

C.1 2 metodi d calcolo della resistena al fuoco ,anno l#o))iettivo di consentire la progettaione di
elementi costruttivi portanti, separanti o non separanti, resistenti al fuoco anc,e prendendo in
consideraione i collegamenti e le mutue interaioni con altri elementi, sotto specific,e condiioni
di esposiione al fuoco e attraverso il rispetto di criteri prestaionali e l#adoione di particolari
costruttivi.
C.2 5e condiioni di esposiione al fuoco sono definite in specifici regolamenti e )asate sugli
scenari di incendio in essi prescritti o su 1uelli attesi. 3ei medesimi regolamenti sono definite le
com)inaioni di carico da considerare agenti insieme all#aione del fuoco e i coefficienti di
sicurea sui materiali e sui modelli.
C.3 2 metodi di calcolo da utiliare ai fini del presente decreto sono 1uelli contenuti negli
eurocodici di seguito indicati se completi delle appendici contenenti i parametri definiti a livello
naionale =3DP?:4
C.3.1 <3 1991/1/2 70ioni sulle strutture / Parte 1/24 0ioni generali / 0ioni sulle
strutture esposte al fuoco9
C.3.2 <3 1992/1/2 7Progettaione delle strutture di calcestruo / Parte 1/24 Regole
generali / Progettaione strutturale contro l#incendio9
C.3.3 <3 1993/1/2 7Progettaione delle strutture di acciaio / Parte 1/24 Regole
generali / Progettaione strutturale contro l#incendio9
C.3." <3 199"/1/2 7Progettaione delle strutture miste acciaio calcestruo / Parte
1/24 Regole generali / Progettaione strutturale contro l#incendio9
C.3.( <3 199(/1/2 7Progettaione delle strutture di legno / Parte 1/24 Regole
generali / Progettaione strutturale contro l#incendio9
C.3.& <3 199&/1/2 7Progettaione delle strutture di muratura / Parte 1/24 Regole
generali / Progettaione strutturale contro l#incendio9
C.3.7
<3 1999/1/2 7Progettaione delle strutture di alluminio / Parte 1/24 Regole
generali / Progettaione strutturale contro l#incendio9

C." 2n attesa della pu))licaione delle appendici naionali degli eurocodici, A possi)ile limitare
l#impiego dei metodi di calcolo alla sola verifica della resistena al fuoco degli elementi
costruttivi portanti, con riferimento agli eurocodici indicati in C.3.2, C.3.3, C.3." e C.3.( con i
valori dei parametri da definire a livello naionale presenti nelle norme stesse come valori di
riferimento ovvero con riferimento alle norme .32 di seguito indicate4
C.".1 .32 9(*2 7Procedimento analitico per valutare la resistena al fuoco degli
elementi costruttivi di conglomerato cementiio armato, normale e
precompresso9
C.".2 .32 9(*3 7Procedimento analitico per valutare la resistena al fuoco degli
elementi costruttivi di acciaio9
C.".3
.32 9(*" 7Procedimento analitico per valutare la resistena al fuoco degli
elementi costruttivi di legno9
C.( 2 metodi di calcolo di cui in C.3 e C." possono necessitare della determinaione, al variare delle
temperature, dei parametri termo/fisici dei sistemi protettivi eventualmente presenti sugli elementi
costruttivi portanti. 2n 1uesti casi i valori c,e assumono detti parametri vanno determinati
esclusivamente attraverso le prove indicate all#articolo 2 comma " del presente decreto ed elencate
nella ta)ella 0.3 dell#allegato 0.
2 valori dei parametri presenti nelle norme citate in C." possono essere ancora utiliati purc,@ il
produttore, sulla )ase di idonee esperiene sperimentali, dic,iari sotto la propria responsa)ilit!, c,e
il sistema protettivo garantisca le prestaioni definite in suddette norme, nonc,@ aderena e
coesione per tutto il tempo necessario e ne fornisca le indicaioni circa i cicli di posa o di
installaione. >ale possi)ilit! decade con l#o))ligo della marcatura C< dei sistemi protettivi,
prevista in conformit! alle pertinenti specificaioni tecnic,e ovvero dopo 3 anni dall#entrata in
vigore del presente decreto.
<la)oraioni numeric,e dei valori di detti parametri, c,e esulano dall#am)ito delle prove indicate
all#articolo 2 comma " del presente decreto o dalle norme citate in C." sotto le condiioni suddette,
non sono valide ai fini della verifica della resistena al fuoco degli elementi costruttivi portanti.
A11%+)(, D * M,/)10(= .%' 1) &1)77090&)20,3% 03 4)7% ) &,39',3(0 &,3 ()4%11%

D.1 5e ta)elle seguenti propongono delle condiioni sufficienti per la classificaione di elementi
costruttivi resistenti al fuoco. Dette condiioni non costituiscono un o))ligo 1ualora si proceda alla
determinaione delle prestaioni di resistena al fuoco secondo gli altri metodi di cui all#articolo 2
commi " e ( del presente decreto. 2 valori contenuti nelle ta)elle sono il risultato di campagne
sperimentali e di ela)oraioni numeric,e e si riferiscono alle tipologie costruttive e ai materiali di
maggior impiego. Detti valori pur essendo cautelativi, non consentono estrapolaioni o
interpolaioni tra gli stessi ovvero modific,e delle condiioni di utilio.
D.2 5#uso delle ta)elle A strettamente limitato alla classificaione di elementi costruttivi per i 1uali A
ric,iesta la resistena al fuoco nei confronti della curva temperatura/tempo standard e delle altre
aioni meccanic,e previste in caso di incendio.
D.3 0ltre ta)elle di natura sperimentale o analitica diverse da 1uelle sotto esposte non ricadono tra
1uelle previste all#articolo 2 comma & del presente decreto.
D." +urature non portanti di )locc,i
D.".1 5a ta)ella seguente riporta i valori minimi =mm: dello spessore s di murature di )locc,i di
lateriio =escluso l#intonaco: sufficienti a garantire i re1uisiti <2 per le classi indicate esposte su un
lato c,e rispettano le seguenti limitaioni4
/ altea della parete fra i due solai o distana fra due elementi di irrigidimento con e1uivalente
funione di vincolo dei solai non superiore a " m
/ presena di 1* mm di intonaco su am)edue le facce ovvero 2* mm sulla sola faccia esposta al
fuoco.
Classe Dlocco con percentuale di foratura V
((W
Dlocco con percentuale di foratura X
((W
2ntonaco normale 2ntonaco
protettivo
antincendio
2ntonaco normale 2ntonaco
protettivo
antincendio
3* s Y 12* 8* 1** 8*
&* s Y 1(* 1** 12* 8*
9* s Y 18* 12* 1(* 1**
12* s Y 2** 1(* 18* 12*
18* s Y 2(* 18* 2** 1(*
2"* s Y 3** 2** 2(* 18*
intonaco normale4 intonaco tipo sa))ia e cemento, sa))ia cemento e calce, sa))ia calce
e gesso e simili caratteriato da una massa volumica compresa tra 1*** e 1"** Zg;m3
2ntonaco protettivo antincendio4 2ntonaco tipo gesso, vermiculite o argilla espansa e
cemento o gesso, perlite e gesso e simili caratteriato da una massa volumica compresa
tra &** e 1*** Zg;m3
D.".2 5a ta)ella seguente riporta i valori minimi =mm: dello spessore s di murature di )locc,i di
calcestruo normale =eluso l#intonaco: sufficienti a garantire i re1uisiti <2 per le classi indicate
esposte su un lato c,e rispettano le seguenti limitaioni4
/ altea della parete fra i due solai o distana fra due elementi di irrigidimento con e1uivalente
funione di vincolo dei solai non superiore a " m
/ facciavista o con 1* mm di intonaco su am)edue le facce ovvero 2* mm sulla sola faccia esposta
al fuoco.
Classe Dlocco con fori
monocamera
Dlocco con fori
multicamera o
pieno
Dlocco con fori mono o multicamera
o pieno
2ntonaco normale 2ntonaco
protettivo
antincendio
3* s Y 12* 1** =[: 1** =[: 8* =[:
&* s Y 1(* 12* =[: 12* =[: 1** =[:
9* s Y 18* 1(* 1(* 12* =[:
12* s Y 2"* 18* 2** 1(*
18* s Y 28* 2"* 2(* 18*
2"* s Y 3"* 3** 3** 2**
=[: ?olo )locc,i pieni =percentuale foratura X 1(W:
D.".3 5a ta)ella seguente riporta i valori minimi =mm: dello spessore s di murature di )locc,i di
calcestruo leggero =massa volumica netta non superiore a 17** Zg;m3: sufficienti a garantire i
re1uisiti <2 per le classi indicate esposte su un lato c,e rispettano le seguenti limitaioni4
/ altea della parete fra i due solai o distana fra due elementi di irrigidimento con e1uivalente
funione di vincolo dei solai non superiore a " m.
Classe Dlocco con fori
monocamera
Dlocco con fori
multicamera o
pieno
3* s Y 1** 8* =[:
&* s Y 12* 8* =[:
9* s Y 1(* 1** =[:
12* s Y 2** 1(*
18* s Y 2"* 2**
2"* s Y 3** 2"*
=[: ?olo )locc,i pieni =percentuale foratura X 1(W:
D."." 5a ta)ella seguente riporta i valori minimi =mm: dello spessore s di murature di )locc,i di
pietra s1uadrata sufficienti a garantire i re1uisiti <2 per le classi indicate esposte su un lato c,e
rispettano le seguenti limitaioni4
/ altea della parete fra i due solai o distana fra due elementi di irrigidimento con e1uivalente
funione di vincolo dei solai non superiore a " m.
Classe Dlocco pieno
3* s Y 1(*
&* s Y 1(*
9* s Y 2(*
12* s Y 2(*
18* s Y 3&*
2"*
s Y 3&*
D.( ?olette piene e solai alleggeriti
D.(.1 5a ta)ella seguente riporta i valori minimi =mm: dello spessore totale F di solette e solai,
della distana a dall#asse delle armature alla superficie esposta sufficienti a garantire il re1uisito R
per le classi indicate.
Classe 3* &* 9* 12* 18* 2"*
?olette piene con armatura
monodireionale
F Y 8*;a Y 1* 12*;2* 12*;3* 1&*;"* 2**;(( 2"*;&(
?olai misti di lamiera di acciaio
con riempimento di calcestruo
=1:
F Y 8*;a Y 1* 12*;2* 12*;3* 1&*;"* 2**;(( 2"*;&(
?olai a travetti con
alleggerimento =2:
F Y 1&*;a Y 1( 2**;3* 2"*;3( 2"*;"( 3**;&* 3**;7(
?olai a lastra con alleggerimento
=3:
F Y 1&*;a Y 1( 2**;3* 2"*;3( 2"*;"( 3**;&* 3**;7(
2 valori di a devono essere non inferiori ai minimi di regolamento per le opere di c.a. e c.a.p. 2n
caso di armatura pre/tesa aumentare i valori di a di 1( mm. 2n presena di intonaco i valori di F e
a ne devono tenere conto nella seguente maniera4 1* mm di intonaco normale =definiione in
D.".1: e1uivale ad 1* mm di calcestruo' 1* mm di intonaco protettivo antincendio =definiione
in D.".1: e1uivale a 2* mm di calcestruo. Per ricoprimenti di calcestruo superiori a (* mm
prevedere una armatura diffusa aggiuntiva c,e assicuri la sta)ilit! del ricoprimento.
=1: 2n caso di lamiera grecata F rappresenta lo spessore medio della soletta. 2l valore di a non
comprende lo spessore della lamiera. 5a lamiera ,a unicamente funione di cassero. 2n caso
contrario la lamiera va protetta secondo 1uanto indicato in D.7.1
=2: Deve essere sempre presente uno strato di intonaco normale di spessore non inferiore a 2*
mm ovvero uno strato di intonaco isolante di spessore non inferiore a 1* mm.
=3: 2n caso di alleggerimento in polistirene o materiali affini prevedere opportuni sfog,i delle
sovrapressioni.
D.(.2 Per garantire i re1uisiti di tenuta e isolamento i solai di cui alla ta)ella D.(.1 devono
presentare uno strato pieno di materiale isolante, non com)usti)ile e con conduci)ilit! termica non
superiore a 1uella del calcestruo, di cui almeno una parte in calcestruo armato. 5a ta)ella
seguente riporta i valori minimi =cm: dello spessore , dello strato di materiale isolante e della parte
d di c.a., sufficienti a garantire i re1uisiti <2 per le classi indicate.
Classe 3* &* 9* 12* 18* 2"*
>utte le tipologie , Y &*;d Y "* &*;"* 1**;(* 1**;(* 1(*;&* 1(*;&*
2n presena di intonaco i valori di , e di a ne possono tenere conto nella maniera indicata nella
ta)ella D.(.1. 2n ogni caso a non deve mai essere inferiore a "* mm.
2n presena di strati superiori di materiali di finitura incom)usti)ile =massetto, malta di
allettamento, pavimentaione, etc.: i valori di , ne possono tener conto
D.& >ravi, pilastri e pareti in calcestruo armato ordinario e precompresso
D.&.1 5a ta)ella seguente riporta i valori minimi =mm: della larg,ea ) della seione, della
distana a dall#asse delle armature alla superficie esposta e della larg,ea d#anima )M di travi con
seione a larg,ea varia)ile sufficienti a garantire il re1uisito R per le classi indicate di travi
semplicemente appoggiate. Per travi con seione a larg,ea varia)ile ) A la larg,ea in
corrispondena della linea media delle armature tese.
Classe
Com)inaioni possi)ili di ) e a
)M
3* ) Y 8*;a Y 2( 12*;2* 1&*;1( 2**;1( 8*
&* ) Y 12*;a Y "* 1&*;3( 2**;3* 3**;2( 1**
9* ) Y 1(*;a Y (( 2**;"( 3**;"* "**;3( 1**
12* ) Y 2**;a Y &( 2"*;&* 3**;(( (**;(* 12*
18* ) Y 2"*;a Y 8* 3**;7* "**;&( &**;&* 1"*
2"* ) Y 28*;a Y 9* 3(*;8* (**;7( 7**;7* 1&*
2 valori di a devono essere non inferiori ai minimi di regolamento per le opere di c.a. e c.a.p. 2n
caso di armatura pre/tesa aumentare i valori di a di 1( mm. 2n presena di intonaco i valori di )
e a ne possono tenere conto nella maniera indicata nella ta)ella D.(.1. Per ricoprimenti di
calcestruo superiori a (* mm prevedere una armatura diffusa aggiuntiva c,e assicuri la
sta)ilit! del ricoprimento.
D.&.2 5a ta)ella seguente riporta i valori minimi =mm: del lato piB piccolo ) di pilastri a seione
rettangolare ovvero del diametro di pilastri a seione circolare e della distana a dall#asse delle
armature alla superficie esposta sufficienti a garantire il re1uisito R per le classi indicate di pilastri
esposti su uno o piB lati c,e rispettano le seguenti limitaioni4
/ lung,ea effettiva del pilastro =da nodo a nodo: \ & m =per pilastri di piani intermedi: ovvero \
",( m =per pilastri dell#ultimo piano:'
e
/ area complessiva di armatura 0s \ *,*" 0c area efficace della seione trasversale del pilastro
Classe
<sposto su piB lati
<sposto su un lato
3* D Y 2**;a Y 3* 3**;2(/ 1&*;2(
&* D Y 2(*;a Y "( 3(*;"* 1&*;2(
9* D Y 3(*;a Y (* "(*;"* 1&*;2(
12* D Y 3(*;a Y &* "(*;(* 18*;3(
18* D Y "(*;a Y 7* / 23*;((
2"* / / 3**;7*
2 valori di a devono essere non inferiori ai minimi di regolamento per
le opere di c.a. e c.a.p. 2n caso di armatura pre/tesa aumentare i valori
di a di 1( mm. 2n presena di intonaco i valori di a ne possono tenere
conto nella maniera indicata nella ta)ella D.(.1. Per ricoprimenti di
calcestruo superiori a (* mm prevedere una armatura diffusa
aggiuntiva c,e assicuri la sta)ilit! del ricoprimento.
D.&.3 5a ta)ella seguente riporta i valori minimi =mm: dello spessore s e della distana a dall#asse
delle armature alla superficie esposta sufficienti a garantire il re1uisito R<2 per le classi indicate di
pareti portanti esposte su uno o due lati c,e rispettano le seguenti limitaioni4
/ altea effettiva della parete =da nodo a nodo: \ & m =per pareti di piani intermedi: ovvero \ ",( m
=per pareti dell#ultimo piano:'
Classe
<sposto su un lato
<sposto su due lati
3* s Y 12*;a Y 1* 12*;1*
&* s Y 13*;a Y 1* 1"*;1*
9* s Y 1"*;a Y 2( 17*;2(
12* s Y 1&*;a Y 3( 22*;3(
18* s Y 21*;a Y (* 27*;((
2"* s Y 27*;a Y &* 3(*;&*
2 valori di a devono essere non inferiori ai minimi di
regolamento per le opere di c.a. e c.a.p. 2n caso di armatura
pre/tesa aumentare i valori di a di 1( mm. 2n presena di
intonaco i valori di a ne possono tenere conto nella maniera
indicata nella ta)ella D.(.1. Per ricoprimenti di calcestruo
superiori a (* mm prevedere una armatura diffusa aggiuntiva
c,e assicuri la sta)ilit! del ricoprimento.
D.&." 5a ta)ella seguente riporta i valori minimi =mm: dello spessore s sufficiente a garantire il
re1uisito <2 per le classi indicate di pareti non portanti esposte su un lato c,e rispettano le seguenti
limitaioni4
/ altea effettiva della parete =da nodo a nodo: \ & m =per pareti di piani intermedi: ovvero \ ",( m
=per pareti dell#ultimo piano:'
/ rapporto tra altea di li)era inflessione e spessore inferiore a "*
Classe <sposto su un lato
3* s Y &*
&* s Y 8*
9* s Y 1**
12* s Y 12*
18* s Y 1(*
2"*
s Y 18*
D.7 >ravi, tiranti e colonne di acciaio
D.7.1 5a ta)ella seguente riporta i valori minimi =mm: dello spessore s di alcune tipologie di
rivestimento protettivo sufficienti a garantire il re1uisito R per le classi indicate di travi
semplicemente appoggiate, tiranti e colonne al variare del fattore di seione ?;% =m/1: con
esclusione dei profili di classe 2% e potendo trascurare improvvisi fenomeni di insta)ilit!. Per le
colonne valgono le seguenti limitaioni ulteriori4
/ lung,ea effettiva della colonna =da nodo a nodo: \ ",( m =per colonne di piani intermedi:
ovvero \ 3,* m =per colonne dell#ultimo piano:.
2l contri)uto dei rivestimenti protettivi, presenti nelle ta)elle, puP essere considerato nell#am)ito del
presente metodo, purc,@ il produttore, sulla )ase di idonee esperiene sperimentali, dic,iari sotto la
propria responsa)ilit!, c,e il sistema protettivo garantisce le prestaioni definite in dette ta)elle,
nonc,@ aderena e coesione per tutto il tempo necessario e ne fornisca le indicaioni circa i cicli di
posa o di installaione.
>ale possi)ilit! decade con l#o))ligo della marcatura C< dei sistemi protettivi, prevista in
conformit! alla pertinenti specificaioni tecnic,e ovvero dopo 3 anni dall#entrata in vigore del
presente decreto.
st A lo spessore in mm del rivestimento di travi e tiranti
sc A lo spessore in mm del rivestimento di colonne
23>C30CC 3CR+05<
Iattore di seione =m/1:
Classe X (* X 1** X 1(* X 2** X 2(* X 3**
3* ?t Y 1* 1* 1* 1( 2* 2*
?c Y 1* 1( 2* 2( 2( 3*
&* ?t Y 1* 2* 2( 3( "* "(
?c Y 1( 2( 3( "( (( &(
9* ?t Y 1( 3* "( (( &( 7(
?c Y 2( "* (( 7( / /
12* ?t Y 2* "( &* 7( / /
?c Y 3* (( / / / /
18* ?t Y 3( &( / / / /
?c Y (* / / / / /
2"* ?t Y (* / / / / /
?c Y 7* / / / / /
2ntonaco tipo sa))ia e cemento, sa))ia cemento e calce, sa))ia calce e gesso e simili
caratteriato da una massa volumica compresa tra 1*** e 1"** Zg;m3

23>C30CC PRC><>>2%C 03>23C<3D2C
Iattore di seione =m/1:
Classe X (* X 1** X 1(* X 2** X 2(* X 3**
3* ?t Y 1* 1* 1* 1* 1( 2*
?c Y 1* 1* 1( 1( 2* 2(
&* ?t Y 1* 1* 2* 2( 3* "*
?c Y 1* 2* 3* 3( "* (*
9* ?t Y 1( 2( 3( "( (( &(
?c Y 2* 3( "( &* 7( /
12* ?t Y 1( 3( (* &( 7( /
?c Y 2( "( &( / / /
18* ?t Y 2( (( 7( / / /
?c Y 3( &( / / / /
2"* ?t Y 3( 7* / / / /
?c Y (* / / / / /
2ntonaco tipo gesso, vermiculite o argilla espansa e cemento o gesso, perlite e gesso e simili
caratteriato da una massa volumica compresa tra &** e 1*** Zg;m3

23>C30CC PRC><>>2%C 03>23C<3D2C 5<--<RC
Iattore di seione =m/1:
Classe X (* X 1** X 1(* X 2** X 2(* X 3**
3* ?t Y 1* 1* 1* 1* 1* 1(
?c Y 1* 1* 1* 1( 1( 2*
&* ?t Y 1* 1* 1( 2* 2( 2(
?c Y 1* 1( 2* 2( 3( 3(
9* ?t Y 1* 2* 2( 3* 3( "*
?c Y 1( 2( 3( "* "( (*
12* ?t Y 1( 2( 3( "* "( (*
?c Y 2* 3* "( (( &* &(
18* ?t Y 2* 3( (* &* &( 7*
?c Y 3* (* &( / / /
2"* ?t Y 3* (* &( / / /
?c Y "* 7* / / / /
2ntonaco leggero a )ase di fi)re o inerti minerali espansi e leganti, caratteriato da una massa
volumica compresa tra 3** e &** Zg;m3

P033<552 D2 I2DR< +23<R052
Iattore di seione =m/1:
Classe X (* X 1** X 1(* X 2** X 2(* X 3**
3* ?t Y 1( 1( 1( 1( 1( 2*
?c Y 1( 1( 1( 2* 2( 3*
&* ?t Y 1( 1( 2( 3( "* "(
?c Y 1( 2( 3( "( (* ((
9* ?t Y 1( 2( "* (* (( &(
?c Y 2* "* (( &( 7( /
12* ?t Y 2* "* (( &( 7( /
?c Y 3* (( 7( / / /
18* ?t Y 3( &* / / / /
?c Y (* / / / / /
2"* ?t Y "( / / / / /
?c Y &( / / / / /
Pannello composto da fi)re di silicati, lana di roccia, lana minerale e simili fi)re incom)usti)ili
=con esclusione della fi)ra di vetro: caratteriato da una massa volumica compresa tra 1(* e 3**
Zg;m3

50?>R< D2 -<??C R2%<?>2>C
Iattore di seione =m/1:
Classe X (* X 1** X 1(* X 2** X 2(* X 3**
3* ?t Y 1* 1* 1* 1( 1( 2*
?c Y 1* 1( 1( 2* 2* 2(
&* ?t Y 1* 1( 2* 2( 2( 3*
?c Y 1( 2* 2( 3* 3( "*
9* ?t Y 2* 2( 3* 3( 3( "*
?c Y 2( 3* 3( "* "( (*
12* ?t Y 2( 3( "* "( "( (*
?c Y 3* "* "( (* (( &*
18* ?t Y 3( "( (( (( &* &(
?c Y "( (( &( &( 7* /
2"* ?t Y "( (( &( 7* / /
?c Y (( 7* / / / /
5astra di gesso rivestito tipo antincendio caratteriata da una massa volumica compresa tra 7(*
e 9** Zg;m3
50?>R< D2 C05C2C ?252C0>C
Iattore di seione =m/1:
Classe X (* X 1** X 1(* X 2** X 2(* X 3**
3* ?t Y 1* 1* 1* 1* 1( 1(
?c Y 1* 1* 1( 1( 2* 2*
&* ?t Y 1* 1( 1( 2* 2( 2(
?c Y 1* 2* 2( 2( 3* 3(
9* ?t Y 1( 2( 2( 3* 3( 3(
?c Y 2* 3* 3( 3( "* "(
12* ?t Y 2* 3* 3( "* "( "(
?c Y 2( 3( "( (* (( ((
18* ?t Y 3* "* (* (( &* &*
?c Y "* (( &* &( &( 7*
2"* ?t Y "* (( &* &( &( 7*
?c Y (* 7* 7( / / /
5astra di calcio silicato caratteriata da una massa volumica compresa tra 8** e 9** Zg;m3

D.+. *9/*3/2**7 Prestaioni di resistena al fuoco delle costruioni nelle attivit! soggette al
controllo del Corpo naionale dei vigili del fuoco.
Pream)olo

IL MINISTRO DELL"INTERNO
%isto il decreto legislativo 8 maro 2**&, n. 139, recante riassetto delle disposiioni relative alle
funioni ed ai compiti del Corpo naionale dei vigili del fuoco, a norma dell#art. 11 della legge 29
luglio 2**3, n. 229'
%ista la direttiva del Consiglio 89;1*&;C<< del 21 dicem)re 1988, relativa al ravvicinamento delle
disposiioni legislative, regolamentari e amministrative degli ?tati mem)ri concernenti i prodotti da
costruione'
%isto il decreto del Presidente della Repu))lica 21 aprile 1993, n. 2"&, recante il regolamento di
attuaione della direttiva 89;1*&;C<< relativa ai prodotti da costruione'
%isto il decreto del Presidente della Repu))lica 12 gennaio 1998, n. 37, recante disciplina dei
procedimenti relativi alla prevenione incendi, a norma dell#art. 2*, comma 8, della legge 1( maro
1997, n. (9'
%isto il decreto del +inistro dell#interno " maggio 1998, pu))licato nella -aetta .fficiale della
Repu))lica italiana n. 1*" del 7 maggio 1998, recante disposiioni relative alle modalit! di
presentaione ed al contenuto delle domande per l#avvio dei procedimenti di prevenione incendi,
nonc,@ all#uniformit! dei connessi servii resi dai Comandi provinciali dei vigili del fuoco'
%isto il decreto del +inistro delle infrastrutture e dei trasporti 1" settem)re 2**(, pu))licato nel
supplemento ordinario alla -aetta .fficiale della Repu))lica italiana n. 222 del 23 settem)re
2**(, recante norme tecnic,e per le costruioni'
%isto il decreto del +inistro dell#interno 1& fe))raio 2**7, recante classificaione di resistena al
fuoco di prodotti ed elementi costruttivi di opere da costruione'
Rilevata la necessit! di aggiornare i criteri per determinare le prestaioni di resistena al fuoco c,e
devono possedere le costruioni nelle attivit! soggette al controllo del Corpo naionale dei vigili del
fuoco'
0c1uisito il parere favorevole del Comitato centrale tecnico scientifico per la prevenione incendi
di cui all#art. 1* del decreto del Presidente della Repu))lica 29 luglio 1982, n. (77, come modificato
dall#art. 3 del decreto del Presidente della Repu))lica 1* giugno 2**", n. 2**'
<spletata la procedura di informaione ai sensi della direttiva 98;3";C<, come modificata dalla
direttiva 98;"8;C<'
Decreta4
A'(. 1. * O++%((, % &)-., /0 )..10&)20,3%

1. 2l presente decreto sta)ilisce i criteri per determinare le prestaioni di resistena al fuoco c,e
devono possedere le costruioni nelle attivit! soggette al controllo del Corpo naionale dei vigili del
fuoco, ad esclusione delle attivit! per le 1uali le prestaioni di resistena al fuoco sono
espressamente sta)ilite da specific,e regole tecnic,e di prevenione incendi.
2. 5e disposiioni del presente decreto si applicano alle attivit! i cui progetti sono presentati ai
Comandi provinciali dei vigili del fuoco competenti per territorio, per l#ac1uisiione del parere di
conformit! di cui all#art. 2 del decreto del Presidente della Repu))lica 12 gennaio 1998, n. 37, in
data successiva all#entrata in vigore del presente decreto.
A'(. 2. * O40%((060, 7(')(%+0%, '%7.,37)4010(=

1. 0l fine di limitare i risc,i derivanti dagli incendi, le costruioni devono essere progettate,
realiate e gestite in modo da garantire4
la sta)ilit! degli elementi portanti per un tempo utile ad assicurare il soccorso agli occupanti'
la limitata propagaione del fuoco e dei fumi, anc,e riguardo alle opere vicine'
la possi)ilit! c,e gli occupanti lascino l#opera indenni o c,e gli stessi siano soccorsi in altro modo'
la possi)ilit! per le s1uadre di soccorso di operare in condiioni di sicurea.
2. 2 re1uisiti di proteione delle costruioni dagli incendi, finaliati al raggiungimento degli
o)iettivi suddetti, sono garantiti attraverso l#adoione di misure e sistemi di proteione attiva e
passiva. >utte le misure e i sistemi di proteione, adottati nel progetto ed inseriti nella costruione,
devono essere adeguatamente progettati, realiati e mantenuti secondo 1uanto prescritto dalle
specific,e normative tecnic,e o dalle indicaioni fornite dal produttore al fine di garantirne le
prestaioni nel tempo.
3. 5#individuaione dei valori c,e assumono i parametri posti a )ase della determinaione delle
aioni di progetto A a carico dei soggetti responsa)ili della progettaione. 2l mantenimento delle
condiioni c,e determinano l#individuaione dei suddetti valori A a carico dei titolari delle attivit!.
A'(. !. * D07.,7020,30 (%&30&5%

1. Per il conseguimento degli o)iettivi indicati al precedente art. 2 sono approvate le disposiioni
tecnic,e contenute nell#allegato al presente decreto.
A'(. 8. * A4',+)20,30 % /07.,7020,30 903)10
1. Dalla data di entrata in vigore del presente decreto sono a)rogati4
la circolare del +inistro dell#interno 1" settem)re 19&1, n. 91, recante norme di sicurea per la
proteione contro il fuoco dei fa))ricati a struttura in acciaio destinati ad uso civile'
il decreto del +inistro dell#interno & maro 198&, pu))licato nella -aetta .fficiale della
Repu))lica italiana n. &* del 13 maro 198&, recante 7Calcolo del carico di incendio per locali
aventi strutture portanti in legno9.

2. 0ll#allegato 0 al decreto del +inistro dell#interno 3* novem)re 1983, pu))licato nella -aetta
.fficiale della Repu))lica italiana n. 339 del 12 dicem)re 1983, recante 7>ermini, definiioni
generali e sim)oli grafici di prevenione incendi9 sono apportate le seguenti modific,e4 le
definiioni di 7carico di incendio9, 7compartimento antincendio9 e 7resistena al fuoco9, indicate
rispettivamente ai punti 1.3, 1.( e 1.11, sono sostituite con le corrispondenti definiioni riportate al
punto 1, lettere c:, g: e ]: dell#allegato al presente decreto.
3. 2l riferimento al Dollettino ufficiale C.3.R. n. 192 del 28 dicem)re 1999, relativo alla
progettaione di costruioni resistenti al fuoco, contenuto nella lettera circolare prot. P13*;"1*1
sott. 72;< del 31 gennaio 2**1, A da ritenersi superato.
". Per le costruioni esistenti, le cui prestaioni di resistena al fuoco siano state accertate dagli
organi di controllo alla data di entrata in vigore del presente decreto, non A necessario procedere ad
una nuova determinaione nei casi di modific,e della costruione, ivi comprese 1uelle dovute ad un
ampliamento e;o ad una variaione di destinaione d#uso, sempre c,e dette modific,e non
comportino un incremento della classe di risc,io indicata alla ta)ella 2 dell#allegato al presente
decreto, una riduione delle misure protettive o un incremento del carico di incendio specifico. 2l
presente decreto entra in vigore centottanta giorni dopo la sua pu))licaione nella -aetta
.fficiale della Repu))lica italiana.
A11%+)(,

1. >ermini, definiioni e tollerane dimensionali
1. Per i termini, le definiioni e le tollerane dimensionali si rimanda a 1uanto sta)ilito con il
decreto del +inistro dell#interno 3* novem)re 1983. 2n particolare, ai fini dell#applicaione delle
presenti disposiioni tecnic,e, valgono le seguenti definiioni4
a: C0P0C2>0# D2 CC+P0R>2+<3>0^2C3< 23 C0?C D#23C<3D2C4 attitudine di un
elemento costruttivo a conservare, sotto l#aione del fuoco, oltre alla propria sta)ilit!, un sufficiente
isolamento termico ed una sufficiente tenuta ai fumi e ai gas caldi della com)ustione, nonc,@ tutte
le altre prestaioni se ric,ieste.
): C0P0C2>0# PCR>03>< 23 C0?C D2 23C<3D2C4 attitudine della struttura, di una parte della
struttura o di un elemento strutturale a conservare una sufficiente resistena meccanica sotto
l#aione del fuoco con riferimento alle altre aioni agenti.
c: C0R2CC D2 23C<3D2C4 poteniale termico netto della totalit! dei materiali com)usti)ili
contenuti in uno spaio corretto in )ase ai parametri indicativi della partecipaione alla com)ustione
dei singoli materiali. 2l carico di incendio A espresso in +_' convenionalmente 1 +_ A assunto pari
a *,*(" c,ilogrammi di legna e1uivalente.
d: C0R2CC D#23C<3D2C ?P<C2I2CC4 carico di incendio riferito all#unit! di superfUcie lorda <#
espresso in +_;m2
e: C0R2CC D#23C<3D2C ?P<C2I2CC D2 PRC-<>>C4 carico d#incendio specifico corretto in
)ase ai parametri indicatori del risc,io di incendio del compartimento e dei fattori relativi alle
misure di proteione presenti. <sso costituisce la grandea di riferimento per le valutaioni della
resistena al fuoco delle costruioni.
f: C50??< D2 R<?2?><3^0 05 I.CCC4 intervallo di tempo espresso in minuti, definito in )ase
al carico di incendio specifico di progetto, durante il 1uale il compartimento antincendio garantisce
la capacit! di compartimentaione.
g: CC+P0R>2+<3>C 03>23C<3D2C4 parte della costruione organiata per rispondere alle
esigene della sicurea in caso di incendio e delimitata da elementi costruttivi idonei a garantire,
sotto l#aione del fuoco e per un dato intervallo di tempo, la capacit! di compartimentaione.
,: 23C<3D2C CC3%<3^2C305< D2 PRC-<>>C4 incendio definito attraverso una curva di
incendio c,e rappresenta l#andamento, in funione del tempo, della temperatura media dei gas di
com)ustione nell#intorno della superficie degli elementi costruttivi. 5a curva di incendio di progetto
puP essere4
/ nominale4 curva adottata per la classificaione delle costruioni e per le verific,e di resistena al
fuoco di tipo convenionale'
/ naturale4 curva determinata in )ase a modelli d#incendio e a parametri fisici c,e definiscono le
varia)ili di stato all#interno del compartimento.
i: 23C<3D2C 5CC052^^0>C4 focolaio d#incendio c,e interessa una ona limitala del
compartimento antincendio, con sviluppo di calore concentrato in prossimit! degli elementi
costruttivi posti superiormente al focolaio o immediatamente adiacenti.
]: R<?2?><3^0 05 I.CCC4 una delle fondamentali strategie di proteione da perseguire per
garantire un adeguato livello di sicurea della costruione in condiioni di incendio. <ssa riguarda
la capacit! portante in caso di incendio, per una struttura, per una parte della struttura o per un
elemento strutturale nonc,@ la capacit! di compartimentaione rispetto all#incendio per gli elementi
di separaione sia strutturali, come muri e solai, sia non strutturali, come porte e tramei.
Z: ?.P<RI2C2< 23 P203>0 5CRD0 D2 .3 CC+P0R>2+<3>C4 superficie in pianta compresa
entro il perimetro interno delle pareti delimitanti il compartimento.
2. Carico di incendio specifico di progetto
1. 2l valore del carico d#incendio specifico di progetto =1f.d: da determinarsi secondo la relaione
1f,d Y `11 8 `12 8 `n 8 1f
a+_;m2b
dove4
`11 A il fattore c,e tiene conto del risc,io di incendio in relaione alla dimensione del
compartimento e i cui valori sono definiti in ta)ella 1
?uperficie in pianta lorda
del compartimento =m2:
`11 ?uperficie in pianta
lorda del
compartimento =m2:
`11
0 X (** 1,** 2.(** \ 0 (.*** 1,&*
(** \ 0 X 1.*** 1,2* (.*** \ 0 1*.*** 1,8*
1.*** \ 0 X 2.(** 1,"* 0 c 1*.***
2,**
T)4%11) 1
`12 A il fattore c,e tiene conto del risc,io di incendio in relaione al tipo di attivit! svolta nel
compartimento e i cui valori sono definiti in ta)ella 2
Classi di risc,io Descriione `12
2
0ree c,e presentano un )asso risc,io di incendio in termini di
pro)a)ilit! di innesco, velocit! di propagaione delle fiamme e
possi)ilit! di controllo dell#incendio da parte delle s1uadre di
emergena
*,8*
22
0ree c,e presentano un moderato risc,io di incendio in termini
di pro)a)ilit! di innesco, velocit! di propagaione di un
incendio e possi)ilit! di controllo dell#incendio stesso da parte
delle s1uadre di emergena
1,**
222
0ree c,e presentano un alto risc,io di incendio in termini di
pro)a)ilit! di innesco, velocit! di propagaione delle fiamme e
possi)ilit! di controllo dell#incendio da parte delle s1uadre di
emergena
1,2*
T)4%11) 2
`n Y SPgr'`ni
i
A il fattore c,e tiene conto delle differenti misure di proteione e i cui valori sono definiti in ta)ella
3
`n8 Iunione delle misure di proteione
?istemi
automatici di
estinione
?istemi di
evacuaione
automativa
di fumo e
calore
?istemi
automatici di
rilevaione,
segnalaione
e allarme di
incendio
?1uadra
aiendale
dedicata alla
lotta
antincendio
=1:
Rete idrica
antincendio
Percorsi
protetti
di
accesso
0ccessi)ilit!
ai mei di
soccorso
%%I
ad ac1ua altro interna interna e
esterna
`n1 `n2 `n3 `n" `n( `n& `n7 `n8 `n9
*,&* *,8* *,9* *,8( *,9* *,9* *,8* *,9*
*,9*
T)4%11) !
1f A il valore nominale del carico d#incendio specifico da determinare secondo la formula4

1f Y n
dgi 8 Fi 8 mi 8
Spsgr'i
iY1
0
a+_;m2b
gi massa dell#i/esimo materiale com)usti)ile aZgb
Fi potere calorifico inferiore dell#i/esimo materiale com)usti)ile a+_;Zgb
1 valori di Fi dei materiali com)usti)ili possono essere determinati per via sperimentale in accordo
con .32 <3 2?C 171&42**2 ovvero essere mutuati dalla letteratura tecnica
mi fattore di partecipaione alla com)ustione dell#i/esimo materiale com)usti)ile pari a *,8* per il
legno e altri materiali di natura cellulosa e 1,** per tutti gli altri materiali com)usti)ili
Spsgr'i fattore di limitaione della partecipaione alla com)ustione dell#i/esimo materiale
com)usti)ile pari a * per i materiali contenuti in contenitori appositamente progettati per resistere al
fuoco' *,8( per i materiali contenuti in contenitori non com)usti)ili e non appositamente progettati
per resistere al fuoco' 1 in tutti gli altri casi
0 superficie in pianta lorda del compartimento am2b
2. Eualora., in alternativa alla formula suddetta, si pervenga alla determinaione di 1r attraverso una
valutaione statistica del carico di incendio per la specifica attivit!, si deve far riferimento a valori
con pro)a)ilit! di superamento inferiore al 2*W
3. 5o spaio di riferimento generalmente coincide con il compartimento antincendio considerato e il
carico di incendio specifico A 1uindi riferito alla superficie in pianta lorda del compartimento stesso,
nell#ipotesi di una distri)uione sufficientemente uniforme del carico di incendio. 2n caso contrario
il valore nominale 1f del carico d#incendio specifico A calcolato anc,e con riferimento all#effettiva
distri)uione dello stesso.
3. Ric,ieste di prestaione
1. 5e prestaioni da ric,iedere ad una costruione, in funione degli o)iettivi di sicurea, sono
individuate nei seguenti livelli4
5ivello 2. 3essun re1uisito specifico di resistena al fuoco dove le conseguene della
perdila dei re1uisiti stessi siano accetta)ili o dove il risc,io di incendio sia
trascura)ile
5ivello 22. +antenimento dei re1uisiti di resistena al fuoco per un periodo sufficiente
all#evacuaione degli occupati in luogo sicuro all#esterno della costruione
5ivello 222. +antenimento dei re1uisiti di resistena al fuoco per un periodo congruo
con la gestione dell#emergena
5ivello 2%. Re1uisiti di resistena al fuoco tali da garantire, dopo la fine dell#incendio,
un limitato danneggiamento della costruione
5ivello %.
Re1uisiti di resistena al fuoco tali da garantire, dopo la fine dell#incendio, il
mantenimento della totale funionalit! della costruione stessa
2. 2 livelli di prestaione comportano l#adoione di differenti classi di resistena al fuoco secondo
1uanto sta)ilito ai punti successivi.
3. 5e classi di resistena al fuoco sono le seguenti. 1(' 2*' 3*, "(' &*' 9*' 12*' 18*' 2"*' 3&*. <sse
sono di volta in volta precedute dai sim)oli indicanti i re1uisiti c,e devono essere garantiti, per
l#intervallo di tempo descritto, dagli elementi costruttivi portanti e;o separanti c,e compongono la
costruione. >ali re1uisiti, individuati sulla )ase di una valutaione del risc,io d#incendio, sono
rappresentati con i sim)oli elencati nelle decisioni della Commissione dell#.nione <uropea
2***;3&7;C< del 3 maggio 2*** e 2**3;&29;C< del 27 agosto 2**3.
3.1 5ivello 2 di prestaione
1. 2l livello 2 di prestaione non A ammesso per le costruioni c,e ricadono nel campo di
applicaione del presente decreto.
3.2 5ivello 22 di prestaione
1. 2l livello 22 di prestaione puP ritenersi adeguato per costruioni fino a due piani fuori terra ed un
piano interrato, isolate / eventualmente adiacenti ad altre purc,@ strutturalmente e funionalmente
separate / destinate ad un#unica attivit! non aperta al pu))lico e ai relativi impianti tecnologici di
serviio e depositi, ove si verificano tutte le seguenti ulteriori condiioni4
a: le dimensioni della costruione siano tali da garantire l#esodo in sicurea degli occupanti'
): gli eventuali crolli totali o pariali della costruione non arrec,ino danni ad altre costruioni'
c: gli eventuali crolli totali o pariali della costruione non compromettano l#efficacia degli elementi
di compartimentaione e di impianti di proteione attiva c,e proteggono altre costruioni'
d: il massimo affollamento complessivo della costruione non superi 1** persone e la densit! di
affollamento media non sia superiore a *,2 pers;m2'
e: la costruione non sia adi)ita ad attivit! c,e prevedono posti letto'
f: la costruione non sia adi)ita ad attivit! specificamente destinate a malati, aniani, )am)ini o a
persone con ridotte o impedite capacit! motorie, sensoriali o cognitive.
2. 5e classi di resistena al fuoco necessarie per garantire il livello 22 di prestaione sono le
seguenti, indipendentemente dal valore assunto dal carico di incendio specifico di progetto4
3* per costruioni ad un piano fuori terra, sena interrati
&*
per costruioni fino a due piani fuori terra e un piano interrato
3. ?ono consentite classi inferiori a 1uelle precedentemente indicate se compati)ili con il livello 222
di prestaione.
3.3 5ivello 222 di prestaione
1. 2l livello 222 di prestaione puP ritenersi adeguato per tutte le costruioni rientranti nel campo di
applicaione del presente decreto fatte salve 1uelle per le 1uali sono ric,iesti i livelli 2% o %.
2. 5e classi di resistena al fuoco necessarie per garantire il livello 222 sono indicate nella ta)ella ",
in funione del carico d#incendio specifico di progetto =1f,d: definito al punto 2.

Caric,i d#incendio specifici di progetto 1f,d Classe
3on superiore a 1** +_;m2 *
3on superiore a 2** +_;m2 1(
3on superiore a 3** +_;m2 2*
3on superiore a "(* +_;m2 3*
3on superiore a &** +_;m2 "(
3on superiore a 9** +_;m2 &*
3on superiore a 12** +_;m2 9*
3on superiore a 18** +_;m2 12*
3on superiore a 2"** +_;m2 18*
?uperiore a 2"** +_;m2
2"*
T)4%11) 8
3." 5ivelli 2% e % di prestaione
1. 2 livelli 2% o % possono essere oggetto di specific,e ric,ieste del committente o essere previsti
dai capitolati tecnici di progetto. 2 livelli 2% o % di prestaione possono altresU essere ric,iesti dalla
autorit! competente per costruioni destinate ad attivit! di particolare importana.
2. Per i livelli 2% e % resta valido 1uanto indicato nel decreto del +inistero delle infrastrutture e dei
trasporti 1" settem)re 2**( e successive modific,e ed integraioni.
". ?cenari e incendi convenionali di progetto
1. Per definire le aioni del fuoco, devono essere determinati i principali scenari d#incendio e i
relativi incendi convenionali di progetto, sulla )ase di una valutaione del risc,io d#incendio.
2. 2n linea generale, gli incendi convenionali di progetto devono essere applicati ad un
compartimento dell#edificio alla volta, salvo c,e non sia diversamente indicato nello scenario
d#incendio. 2n particolare in un edificio multipiano sar! possi)ile considerare separatamente il carico
di incendio dei singoli piani 1ualora gli elementi oriontali di separaione posseggano una capacit!
di compartimentaione adeguata nei confronti della propagaione verticale degli incendi.
3. 0 seconda dell#incendio convenionale di progetto adottato, l#andamento delle temperature negli
elementi sar! valutato in riferimento4
/ a una curva nominale d#incendio di 1uelle indicate successivamente, per l#intervallo di tempo di
esposiione pari alla classe di resistena al fuoco prevista, sena alcuna fase di raffreddamento'
/ a una curva naturale d#incendio, tenendo conto dell#intera durata dello stesso, compresa la fase di
raffreddamento fino al ritorno alla temperatura am)iente.
".1. Curve nominali di incendio
1. 0i fini del presente decreto, le classi di resistena al fuoco sono di norma riferite all#incendio
convenionale rappresentato dalla curva nominale standard seguente4
St,gr'g Y 2*Q3"(log1*=88tQ1:
a6Cb
dove4
St,gr'g A la temperatura media dei gas di com)ustione espressa in 6C
t A il tempo espresso in minuti.
2. 3el caso di incendi di 1uantit! rilevanti di idrocar)uri o altre sostane con e1uivalente velocit! di
rilascio termico, ed esclusivamente per la determinaione della capacit! portante delle strutture, la
curva di incendio nominale standard deve essere sostituita con la curva nominale degli idrocar)uri
seguente4
St,gr'g Y 1*8* =1 / *,32( 8 e/*,1&7t / *,&7( 8 e/2,(t: Q 2*
a6Cb
3. 3el caso di incendi sviluppatisi all#interno del compartimento, ma c,e involgono strutture poste
all#esterno, per 1ueste ultime la curva di incendio nominale standard puP essere sostituita con la
curva nominale esterna seguente4
St,gr'g Y &&* =1 / *,&87 8 e/*,32t / *,313 8 e/3,8t: Q 2*
a6Cb
".2. Curve naturali di incendio
1. 3el caso in cui il progetto sia condotto con un approccio prestaionale, secondo le indicaioni
contenute in specifici provvedimenti emanati dal +inistero dell#interno, la capacit! portante e;o la
capacit! di compartimentaione, in alternativa al metodo c,e fa riferimento alle classi, puP essere
verificata rispetto all#aione termica della curva naturale di incendio, applicata per l#intervallo di
tempo necessario al ritorno alla temperatura ordinaria, da determinarsi attraverso4
/ modelli di incendio sperimentali oppure,
/ modelli di incendio numerici semplificati oppure,
/ modelli di incendio numerici avanati.
2. 5e curve di incendio naturale dovranno essere determinate per lo specifico compartimento, con
riferimento a metodi di riconosciuta affida)ilit! e facendo riferimento al carico di incendio specifico
di progetto ponendo pari ad 1 i coefficienti `ni relativi alle misure di proteione c,e si intende
modellare.
3. Eualora si adotti uno di 1uesti metodi, deve essere eseguita anc,e la verifica della capacit!
portante e;o della capacit! di compartimentaione degli elementi costruttivi rispetto all#aione
termica della curva di incendio nominale standard con riferimento alle classi riportate nella ta)ella (
in funione del carico d#incendio specifico di progetto =1f,d: definito al punto 2.
Caric,i d#incendio specifici di progetto 1f,d Classe
3on superiore a 3** +_;m2 *
3on superiore a "(* +_;m2 1(
3on superiore a &** +_;m2 2*
3on superiore a 9** +_;m2 3*
3on superiore a 12** +_;m2 "(
3on superiore a 18** +_;m2 &*
3on superiore a 2"** +_;m2 9*
?uperiore a 2"** +_;m2
12*
T)4%11) 5
". Euale c,e sia il modello scelto, i valori del carico d#incendio e delle caratteristic,e del
compartimento, adottati nel progetto per l#applicaione dei metodi suddetti, costituiscono un vincolo
d#eserciio per le attivit! da svolgere all#interno della costruione.
(. Criteri di progettaione degli elementi strutturali resistenti al fuoco
1. 5a capacit! del sistema strutturale in caso di incendio si determina sulla )ase della capacit!
portante propria degli elementi strutturali singoli, di porioni di struttura o dell#intero sistema
costruttivo, comprese le condiioni di carico e di vincolo, tenendo conto della eventuale presena di
materiali protettivi.
2. 5e deformaioni ed espansioni imposte o impedite dovute ai cam)iamenti di temperatura per
effetto dell#esposiione al fuoco producono sollecitaioni indirette, fore e momenti, c,e devono
essere tenuti in consideraione, ad ecceione dei casi seguenti4
/ A riconosci)ile a priori c,e esse sono trascura)ili o favorevoli'
/ sono implicitamente tenute in conto nei modelli semplificati e conservativi di comportamento
strutturale in condiioni di incendio.
3. 5e sollecitaioni indirette, dovute agli elementi strutturali adiacenti a 1uello preso in esame,
possono essere trascurate 1uando i re1uisiti di sicurea all#incendio sono valutati in riferimento alla
curva nominale d#incendio e alle classi di resistena al fuoco.
". 3el progetto e nelle verific,e di sicurea all#incendio si deve tener conto anc,e della presena
delle aioni a temperatura ordinaria permanenti e di 1uelle aioni varia)ili c,e sia verosimile
agiscano contemporaneamente all#incendio. <sse dovranno essere prese in conto con i propri
coefficienti pariali relativi allo stato limite in esame c,e di norma A lo stato limite di eserciio con
com)inaione 1uasi/permanente.
(. 3on si prende in consideraione la possi)ilit! di concomitana dell#incendio con altre aioni
accidentali.
&. Per i soli elementi strutturali secondari contenuti in costruioni c,e devono garantire il livello 222
di prestaione A consentito limitare il re1uisito di resistena al fuoco alla classe 3*, purc,@ siano
verificate tutte le seguenti condiioni4
a: l#eventuale crollo degli elementi strutturali secondari non compromette la capacit! portante di
altre parti della struttura'
): l#eventuale crollo degli elementi strutturali secondari non compromette l#efficacia di elementi
costruttivi di compartimentaione e di impianti di proteione attiva'
c: l#eventuale crollo degli elementi strutturali secondari non deve costituire un significativo risc,io
per gli occupanti e per i soccorritori.
N,(%:
=1: -li addetti devono aver conseguito l#attestato di idoneit! tecnica di cui all#art. 3 della legge 28
novemvre 199&, n. &*9, a seguito del corso di formaione di tipo C di cui all#allegato 2T del decreto
ministeriale 1* maro 1998

D.M. 09*05*200 D0'%((06% .%' 1")((:)20,3% /%11")..',&&0, 03+%+3%'07(0&, )11) 70&:'%22)
)3(03&%3/0,.
Pream)olo
IL MINISTRO DELL"INTERNO
%isto il decreto legislativo 8 maro 2**&, n. 139, recante riassetto delle disposiioni relative alle
funioni ed ai compiti del Corpo naionale dei vigili del fuoco, a norma dell#art. 11 della legge 29
luglio 2**3, n. 229'
%ista la direttiva del Consiglio 89;1*&;C<< del 21 dicem)re 1988, relativa al ravvicinamento delle
disposiioni legislative, regolamentari e amministrative degli ?tati mem)ri concernenti i prodotti da
costruione'
%isto il decreto del Presidente della Repu))lica 12 gennaio 1998, n. 37, recante disciplina dei
procedimenti relativi alla prevenione incendi, a norma dell#art. 2*, comma 8, della legge 1( maro
1997, n. (9'
%isto il decreto del Presidente della Repu))lica 21 aprile 1993, n. 2"&, recante il regolamento di
attuaione della direttiva 89;1*&;C<< relativa ai prodotti da costruione'
%isto il decreto del +inistro dell#interno 9 maro 2**7, pu))licato nel supplemento ordinario n. 87
alla -aetta .fficiale della Repu))lica italiana n. 7" del 29 maro 2**7, recante prestaioni di
resistena al fuoco delle costruioni nelle attivit! soggette al controllo del Corpo naionale dei vigili
del fuoco'
%isto il decreto del +inistro dell#interno " maggio 1998, pu))licato nella -aetta .fficiale della
Repu))lica italiana n. 1*" del 7 maggio 1998, recante disposiioni relative alle modalit! di
presentaione ed al contenuto delle domande per l#avvio dei procedimenti di prevenione incendi,
nonc,@ all#uniformit! dei connessi servii resi dai Comandi provinciali dei vigili del fuoco'
%isto il decreto del +inistro dell#interno 1* maro 1998, pu))licato nella -aetta .fficiale della
Repu))lica italiana n. 81 del 7 aprile 1998, recante criteri generali di sicurea antincendio e per la
gestione dell#emergena nei luog,i di lavoro'
%isto il decreto del +inistro dell#interno 1& fe))raio 1982, pu))licato nella -aetta .fficiale della
Repu))lica italiana n. 98 del 9 aprile 1982, concernente la determinaione delle attivit! soggette
alle visite di prevenione incendi'
0c1uisito il parere del Comitato centrale tecnico scientifico per la prevenione incendi di cui all#art.
1* del decreto del Presidente della Repu))lica 29 luglio 1982, n. (77, come modificato dall#art. 3
del decreto del Presidente della Repu))lica 1* giugno 2**", n. 2**'
Rilevata la necessit! di emanare direttive per l#attuaione dell#approccio ingegneristico alla
sicurea antincendio al fine di disciplinare ed uniformare le modalit! di impiego del processo
prestaionale nell#am)ito della prevenione incendi'
Decreta4

A'(. 1. * O++%((,
1. 2l presente decreto definisce gli aspetti procedurali e i criteri da adottare per valutare il livello di
risc,io e progettare le conseguenti misure compensative, utiliando, in alternativa a 1uanto
previsto dal decreto del +inistro dell#interno " maggio 1998, l#approccio ingegneristico alla
sicurea antincendio, al fine di soddisfare gli o)iettivi della prevenione incendi.
A'(. 2. * C)-., /0 )..10&)20,3%
1. 2n presena di insediamenti di tipo complesso o a tecnologia avanata, di edifici di particolare
rilevana arc,itettonica e;o costruttiva, ivi compresi 1uelli pregevoli per arte o storia o u)icati in
am)iti ur)anistici di particolare specificit!, la metodologia descritta nel presente decreto puP essere
applicata4
a: per la individuaione dei provvedimenti da adottare ai fini del rilascio del certificato di
prevenione incendi nel caso di attivit! non regolate da specific,e disposiioni antincendio'
): per la individuaione delle misure di sicurea c,e si ritengono idonee a compensare il risc,io
aggiuntivo nell#am)ito del procedimento di deroga di cui all#art. & del decreto del Presidente della
Repu))lica 12 gennaio 1998, n. 37.
A'(. !. * D,-)3/) /0 .)'%'% /0 &,39,'-0(= 7:1 .',+%((,
1. Iatto salvo 1uanto previsto dall#art. 1 del decreto del +inistro dell#interno " maggio 1998, la
documentaione tecnica prevista dall#allegato 2, lettera 0:, al medesimo decreto deve essere
integrata con 1uanto sta)ilito nell#allegato al presente decreto, ivi compreso il documento
contenente il programma per l#attuaione del sistema di gestione della sicurea antincendio.
2. 2l Comando provinciale dei vigili del fuoco valuta l#opportunit! di ac1uisire il parere del
Comitato tecnico regionale, ai sensi dell#art. 1&, comma 3, del decreto legislativo 8 maro 2**&, n.
139.
3. Per tenere conto del maggiore impegno professionale ric,iesto per la valutaione delle scelte
progettuali nonc,@ della rilevante complessit! correlata all#esame dei progetti redatti secondo
l#approccio ingegneristico, la durata del serviio, al fine di determinare l#importo del corrispettivo
dovuto, A ottenuta moltiplicando il numero di ore sta)ilito nell#allegato %2 al decreto del +inistro
dell#interno " maggio 1998, per un fattore pari a due.
A'(. 8. * D,-)3/) /0 /%',+)
1. Iatto salvo 1uanto previsto dall#art. ( del decreto del +inistro dell#interno " maggio 1998, la
documentaione tecnica prevista dall#allegato 2 al medesimo decreto deve essere integrata da una
valutaione sul risc,io aggiuntivo conseguente alla mancata osservana delle disposiioni cui si
intende derogare e dalle misure tecnic,e c,e si ritengono idonee a compensare il risc,io aggiuntivo,
determinate utiliando le metodologie dell#approccio ingegneristico, ivi compreso il documento
contenente il programma per l#attuaione del sistema di gestione della sicurea antincendio.
2. 2n conformit! a 1uanto sta)ilito dall#art. 7, comma 2, del decreto del +inistro dell#interno "
maggio 1998, la durata del serviio al fine di determinare l#importo del corrispettivo dovuto, A
calcolata sulla )ase di 1uella prevista per il parere di conformit! del progetto / determinata a norma
del precedente art. 3, comma 3 / maggiorata del cin1uanta per cento.
A'(. 5. * D0&50)')20,3% /0 03020, )((060(=
1. 5a dic,iaraione di cui all#art. 3 del decreto del +inistro dell#interno " maggio 1998 A
comprensiva anc,e della dic,iaraione in merito all#attuaione del programma relativo al sistema di
gestione della sicurea antincendio.
A'(. 6. * S07(%-) /0 +%7(0,3% /%11) 70&:'%22) )3(03&%3/0,
1. 5a progettaione antincendio eseguita mediante l#approccio ingegneristico comporta la necessit!
di ela)orare un documento contenente il programma per l#attuaione del sistema di gestione della
sicurea antincendio =di seguito denominato ?-?0: tenuto conto c,e le scelte e le ipotesi poste a
)ase del progetto costituiscono vincoli e limitaioni imprescindi)ili per l#eserciio dell#attivit!.
2. 5#attuaione del sistema di gestione della sicurea antincendio A soggetta a verific,e periodic,e
da parte del personale del Corpo naionale dei vigili del fuoco.
3. 5a prima verifica del ?-?0 avviene in concomitana con il sopralluogo finaliato al rilascio del
certificato di prevenione incendi di cui all#art. 3 del decreto del Presidente della Repu))lica 12
gennaio 1998, n. 37. 5e verific,e successive ,anno cadena pari alla validit! del certificato di
prevenione incendi e, in ogni caso, non superiore a sei anni.
". 5a verifica del ?-?0 rientra tra i servii a pagamento di cui all#art. 23 del decreto legislativo 8
maro 2**&, n. 139. 5#importo da corrispondere per la verifica del ?-?0 A uguale a 1uello dovuto
per il sopralluogo' tale importo va pertanto sommato a 1uello previsto per il sopralluogo finaliato
al rilascio del certificato di prevenione incendi o a 1uello previsto per il rinnovo del certificato
medesimo.
(. Eualora l#esito della verifica del ?-?0 rilevi la mancana dei re1uisiti previsti, il Comando
provinciale dei vigili del fuoco sospende la validit! del certificato di prevenione incendi e
provvede a darne comunicaione all#interessato, al sindaco, al prefetto e alle altre autorit!
competenti ai fini dei provvedimenti da adottare nei rispettivi am)iti.
A'(. . * O77%'6)(,'0, .%' 1")..',&&0, 03+%+3%'07(0&, )11) 70&:'%22) )3(03&%3/0,
1. <# istituito, presso il Dipartimento dei vigili del fuoco, del soccorso pu))lico e della difesa civile,
l#Csservatorio per l#approccio ingegneristico alla sicurea antincendio =di seguito denominato
Csservatorio: al fine di favorire la massima integraione tra tutti i soggetti c,iamati all#attuaione
delle disposiioni inerenti l#approccio ingegneristico alla sicurea antincendio.
2. 5#Csservatorio espleta attivit! di monitoraggio, adotta misure tese ad uniformare le modalit!
attuative dell#approccio prestaionale al procedimento di prevenione incendi nonc,@ fornisce i
necessari indirii e supporto agli organi territoriali del Corpo naionale dei vigili del fuoco. Per
garantire l#uniformit! applicativa nella trattaione delle pratic,e, i Comandi provinciali dei vigili del
fuoco comunicano all#Csservatorio i dati inerenti i progetti esaminati redatti secondo l#approccio
ingegneristico. 5#Csservatorio, 1ualora lo ritenga utile per la propria attivit!, puP ric,iedere ai
Comandi provinciali dei vigili del fuoco la produione della documentaione tecnica inerente
singoli procedimenti.
3. 5#Csservatorio opera nell#am)ito della Direione centrale per la prevenione e la sicurea
tecnica avvalendosi dell#0rea 2 / Coordinamento e sicurea del lavoro.
". Con successivo provvedimento a firma del Capo del Corpo naionale dei vigili del fuoco sono
dettate le disposiioni relative alla composiione e al funionamento dell#Csservatorio.
A'(. $. * E3(')() 03 60+,'%
1. 2l presente decreto entra in vigore il novantesimo giorno successivo alla data di pu))licaione
nella -aetta .fficiale della Repu))lica italiana.
0llegato
PROCESSO DI VALUTAZIONE E PROGETTAZIONE NELL"AM#ITO
DELL"APPROCCIO INGEGNERISTICO ALLA SICUREZZA ANTINCENDIO
1. Definiioni.
1. 0i fini del presente provvedimento valgono le seguenti definiioni4
curva di rilascio termico =Feat Release Rate / FRR:4 energia termica emessa da un focolare o da un
incendio per unit! di tempo' A espressa in H
incendio di progetto4 descriione 1uantitativa di un focolare previsto all#interno di uno scenario di
incendio'
livelli di prestaione4 criteri di tipo 1uantitativo e 1ualitativo rispetto ai 1uali si puP svolgere una
valutaione di sicurea'
processo prestaionale4 processo finaliato a raggiungere o)iettivi e livelli di prestaione specifici'
scenario di incendio4 descriione 1ualitativa dell#evoluione di un incendio c,e individua gli eventi
c,iave c,e lo caratteriano e c,e lo differeniano dagli altri incendi. Di solito puP comprendere le
seguenti fasi4 innesco, crescita, incendio pienamente sviluppato, decadimento. Deve inoltre definire
l#am)iente nel 1uale si sviluppa l#incendio di progetto ed i sistemi c,e possono avere impatto sulla
sua evoluione, come ad esempio eventuali impianti di proteione attiva'
scenario di incendio di progetto4 specifico scenario di incendio per il 1uale viene svolta l#analisi
utiliando l#approccio ingegneristico.
2. -eneralit!.
1. 5#approccio ingegneristico alla sicurea antincendio A caratteriato da una prima fase in cui
sono formaliati i passaggi c,e conducono ad individuare le condiioni piB rappresentative del
risc,io al 1uale l#attivit! A esposta e 1uali sono i livelli di prestaione cui riferirsi in relaione agli
o)iettivi di sicurea da perseguire. 0l termine della prima fase deve essere redatto un sommario
tecnico, firmato congiuntamente dal progettista e dal titolare dell#attivit!, ove A sintetiato il
processo seguito per individuare gli scenari di incendio di progetto ed i livelli di prestaione.
2. Definiti gli scenari di incendio, nella seconda fase dell#iter progettuale si passa al calcolo, e cioA
all#analisi 1uantitativa degli effetti dell#incendio in relaione agli o)iettivi assunti, confrontando i
risultati ottenuti con i livelli di prestaione gi! individuati e definendo il progetto da sottoporre a
definitiva approvaione.
3. Restano ferme le responsa)ilit! in materia di prevenione incendi a carico dei soggetti
responsa)ili delle attivit! ed a carico dei soggetti responsa)ili dei progetti e della documentaione
tecnica ric,iesta.
3. 0nalisi preliminare =prima fase:.
3.1. Definiione del progetto.
1. 2n 1uesta fase viene definito il progetto al fine di identificare e documentare almeno i seguenti
punti4
eventuali vincoli progettuali derivanti da previsioni normative o da esigene peculiari dell#attivit!'
individuaione dei pericoli di incendio connessi con la destinaione d#uso prevista'
descriione delle condiioni am)ientali per l#individuaione dei dati necessari per la valutaione
degli effetti c,e si potre))ero produrre'
analisi delle caratteristic,e degli occupanti in relaione alla tipologia di edificio ed alla destinaione
d#uso prevista.
3.2. 2dentificaione degli o)iettivi di sicurea antincendio.
1. 2n 1uesta fase sono identificati ed esplicitati gli o)iettivi di sicurea antincendio in conformit!
alle vigenti disposiioni in materia di prevenione incendi ed in relaione alle specific,e esigene
dell#attivit! in esame, ivi compresa la sicurea delle s1uadre di soccorso. -li o)iettivi servono
1uindi come capisaldi di riferimento per sta)ilire i livelli di prestaione.
3.3. 2ndividuaione dei livelli di prestaione.
1. 2n relaione agli o)iettivi di sicurea individuati, il progettista deve indicare 1uali sono i
parametri significativi presi a riferimento per garantire il soddisfacimento degli stessi o)iettivi. 2
parametri possono includere, ad esempio, temperature massime dei gas, livelli di visi)ilit!, livelli di
esposiione termica per le persone o per i materiali.
2. ?uccessivamente devono essere 1uantificati i livelli di prestaione ossia devono essere definiti i
valori numerici rispetto ai 1uali verificare i risultati attesi dal progetto. >ali valori possono essere
desunti dalla letteratura tecnica condivisa tra cui si citano, a titolo esemplificativo e non esaustivo,
la norma 2?C;>R 13387, la norma D? 797", il decreto del +inistro dei lavori pu))lici 9 maggio
2**1.
3.". 2ndividuaione degli scenari di incendio di progetto.
1. -li scenari di incendio, c,e rappresentano la sc,ematiaione degli eventi c,e possono
ragionevolmente verificarsi in relaione alle caratteristic,e del focolaio, dell#edificio e degli
occupanti, svolgono un ruolo fondamentale nell#am)ito del processo di progettaione prestaionale.
2. 5#identificaione degli elementi di risc,io d#incendio c,e caratteriano una specifica attivit!, se
condotta in conformit! a 1uanto indicato dal decreto del +inistro dell#interno " maggio 1998 e dal
decreto del +inistro dell#interno 1* maro 1998, permette di definire gli scenari d#incendio, intesi
1uali proieioni dei possi)ili eventi di incendio. 3el processo di individuaione degli scenari di
incendio di progetto, devono essere valutati gli incendi realisticamente ipotia)ili nelle condiioni
di eserciio previste, scegliendo i piB gravosi per lo sviluppo e la propagaione dell#incendio, la
conseguente sollecitaione strutturale, la salvaguardia degli occupanti e la sicurea delle s1uadre di
soccorso. 0 tal fine risultano determinanti, tra l#altro, le seguenti condiioni4
stato, tipo e 1uantitativo del com)usti)ile'
configuraione e posiione del com)usti)ile'
tasso di crescita del fuoco e picco della potena termica rilasciata =FRR ma8:'
tasso di sviluppo dei prodotti della com)ustione'
caratteristic,e dell#edificio =geometria del locale, condiioni di ventilaione interna ed esterna, stato
delle porte e delle finestre, eventuale rottura di vetri, ecc.:'
condiioni delle persone presenti =affollamento, stato psico/fisico, presena di disa)ili, ecc.:.
". 0nalisi 1uantitativa =seconda fase:.
".1. ?celta dei modelli.
1. 2l primo approccio progettuale consiste nella scelta dei modelli da applicare al caso in esame per
la valutaione dello sviluppo dell#incendio e delle sue possi)ili conseguene, nonc,@ per la
valutaione delle condiioni di esodo. 2l progettista, sulla )ase di valutaioni inerenti la complessit!
del progetto, puP optare tra i modelli c,e le attuali conoscene tecnic,e di settore mettono a
disposiione.
".2. Risultati delle ela)oraioni.
1. 5#applicaione del modello scelto all#opera in esame deve fornire una serie di parametri numerici
c,e servono a descrivere l#evoluione dell#incendio ed a consentire lo sviluppo della progettaione
in termini di raggiungimento dei livelli di prestaione prefissati.
2. 2l documento interpretativo per il re1uisito esseniale n. 2 7?icurea in caso d#incendio9 della
direttiva 89;1*&;C<< relativa ai prodotti da costruione, puP essere preso a riferimento per
l#individuaione dei principali parametri c,e descrivono l#incendio.
3. 0i fini della determinaione del comportamento strutturale della costruione soggetta all#aione
derivante dallo scenario di incendio di progetto ipotiato, si applicano le disposiioni di cui ai
punti ".2 e ( dell#allegato al decreto del +inistro dell#interno 9 maro 2**7.
".3. 2ndividuaione del progetto finale.
1. 0l Comando provinciale dei vigili del fuoco deve essere presentato il progetto c,e A stato
verificato rispetto agli scenari di incendio prescelti e c,e soddisfa i livelli di prestaione individuati.
".". Documentaione di progetto.
1. Iatto salvo 1uanto previsto dall#allegato 2 al decreto del +inistro dell#interno " maggio 1998, la
documentaione di progetto deve essere integrata4
relativamente alla fase preliminare =prima fase:, dal sommario tecnico di cui al precedente punto 2,
comma 1, firmato congiuntamente dal progettista e dal titolare dell#attivit!, ove A sintetiato il
processo seguito per individuare gli scenari di incendio di progetto ed i livelli di prestaione'
per 1uanto attiene la documentaione di progetto relativa alla fase di analisi 1uantitativa =seconda
fase:, A ric,iesta una particolare attenione alle modalit! di presentaione dei risultati in modo c,e
1uesti riassumano, in una sintesi completa ed efficace, il comportamento del sistema per 1uel
particolare tipo di analisi.
2. 5#esito dell#ela)oraione deve essere sintetiato in disegni e;o sc,emi grafici e;o immagini c,e
presentino in maniera c,iara e ine1uivoca)ile i principali parametri di interesse per l#analisi svolta.
Di tali grandee, unitamente ai diagrammi e agli sc,emi grafici, devono essere c,iaramente
evideniati i valori numerici nei punti significativi ai fini della valutaione dell#andamento dei
fenomeni connessi allo sviluppo dell#incendio, in relaione alla verifica delle condiioni di sicurea
necessarie. 3ello specifico si devono fornire le seguenti indicaioni4
modelli utiliati4 il progettista deve fornire elementi a sostegno della scelta del modello utiliato
affinc,@ sia dimostrata la coerena delle scelte operate con lo scenario di incendio di progetto
adottato'
parametri e valori associati4 la scelta iniiale dei valori da assegnare ai parametri alla )ase dei
modelli di calcolo, deve essere giustificata in modo adeguato, facendo specifico riferimento alla
letteratura tecnica condivisa o a prove sperimentali'
origine e caratteristic,e dei codici di calcolo4 devono essere fornite indicaioni in merito all#origine
ed alle caratteristic,e dei codici di calcolo utiliati con riferimento alla denominaione, all#autore o
distri)utore, alla versione e alle validaioni sperimentali. Deve essere altresU fornita idonea
documentaione sull#in1uadramento teorico della metodologia di calcolo e sulla sua traduione
numerica nonc,@ indicaioni riguardanti la riconosciuta affida)ilit! dei codici'
confronto fra risultati e livelli di prestaione4 in funione della metodologia adottata per effettuare le
valutaioni relative allo scenario di incendio considerato, devono essere adeguatamente illustrati
tutti gli elementi c,e consentono di verificare il rispetto dei livelli di prestaione indicati nell#analisi
preliminare, al fine di evideniare l#adeguatea delle misure di proteione c,e si intendono
adottare.
3. ?u ric,iesta del competente Comando provinciale dei vigili del fuoco devono essere resi
disponi)ili i ta)ulati relativi al calcolo e i relativi dati di input.
". Come gi! ric,iamato in precedena, una documentaione appropriata assicura c,e tutti i soggetti
interessati comprendano le limitaioni poste alla )ase del progetto. 0 partire da 1uesta
documentaione sar! c,iaro il criterio con cui sono state valutate le condiioni di sicurea del
progetto, garantendo una realiaione corretta e soprattutto il mantenimento nel tempo delle scelte
concordate.
(. ?istema di gestione della sicurea antincendio =?-?0:.
1. 5a metodologia prestaionale, )asandosi sull#individuaione delle misure di proteione effettuata
mediante scenari di incendio valutati ad ,oc, ric,iede, affinc,@ non ci sia una riduione del livello
di sicurea prescelto, un attento mantenimento nel tempo di tutti i parametri posti alla )ase della
scelta sia degli scenari c,e dei progetti. Conseguentemente A necessario c,e venga posto in atto un
sistema di gestione della sicurea antincendio definito attraverso uno specifico documento
presentato all#organo di controllo fin dalla fase di approvaione del progetto e da sottoporre a
verific,e periodic,e. ?i ric,iama pertanto l#attenione sulla circostana c,e l#uso dell#opera nel
rispetto delle limitaioni ipotiate, del mantenimento delle misure di proteione previste e della
gestione di eventuali modific,e, impone la realiaione di un ?-?0 adeguato all#importana
dell#opera stessa.
2. 3ell#am)ito del programma per l#attuaione del ?-?0 devono essere valutati ed esplicitati i
provvedimenti presi relativamente ai seguenti punti4
organiaione del personale'
identificaione e valutaione dei pericoli derivanti dall#attivit!'
controllo operativo'
gestione delle modific,e'
pianificaione di emergena'
sicurea delle s1uadre di soccorso'
controllo delle prestaioni'
manutenione dei sistemi di proteione'
controllo e revisione.

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