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Karl Marx, frammento tratto da Lineamenti fondamentali della critica dell'economia politica, (La Nuova Italia 1968-70): vol

II, 389-411.
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/ Minche il . lavo.!o rimane, nel senso proprio
della parola, mezzo di lavoro, cos{ come, storicamente, itp-
e inglobato. dal capitale nel suo processo eli
valorizzazione, esso subisce solo un mutamento formale per
il fatto che ora non si presents piu soltanto dal suo lato
materiale come mezzo del lavoro, hens nello stesso tempo
come un modo particolare di esistenza del capitale, deter-
minato dal suo processo complessivo, come cap i t a 1 e
i s s o . Ma, una volta assunto nel processo produttivo del (.184]
capitale, il mezzo eli lavoro percorre diverse metamorfosi,
eli cui l'ultima e la mac chin a o, piuttosto, un s 1-

a Delle pagine seguenti (fino a p. 403) era gia apparsa una
traduzione in itallano, col titolo di Frammento sulle macchine,
curata da Re.nato Solmi, in Quaderni Rossi , n. 4, pp. 289-300.
S'intende che ne abbiamo tenuto conto.

390 IL CAPITALE - QUADERNO VI
stem a i. u tom a tic o d i mac chine (siatcmn di
macchine; queno a u t q tn a t i c o e solo ' Ia formn piu
perfetta e adeguata del macchinario, che sola lo traaforma
in un sistema), messo in mota da un automa forza mu1rice
- '
che muove se. stessa; questa automa e costituito di nume-
rosi organi meccanici e intellettuali, di modo che gil operai
stessi sono determinati solo come organi cosdenti di csso.
Nella macchina, e ancor phi nel macchinario come si-
stema automatico, il mezzo di trasformato, dal
punto di vista del suo valore d'uso, doe Clella sua eaistenza
materiale, in una esistenza adeguata al capitale fiaso e al_
capitale in generale, e Ia forma in cui esso e stato assunto'
come mezzo di lavoro immediato nel processo di produzicine
del capitale e superata in una -forma posta dal capitale
stessq e ad esso non 11i
senta sotto nessun r1s etto e mezzo di lavoro""llell'ope-
raio stngo La sua d i f e r e n ti a s p e c 1 1 c a
nel mezzo di lavoro, quella di mediate l'at-
tivita dell'operaio nei confronti dell'oggetto; rna que-
sta attivita e pasta ora in modo che e essa 8 medinre
soltanto ormai il lavoro della macchina, la sua azione sulla
a azione e ad tvitnrne
le J.Qterruztom. A dillerenza-qutndi dallo to, che
l'operain anima - come un . organa - dellaproprln nbi-
lita e llttivita, e il cui maneggio dipende percio dulln sua
virtuoillP. Mentre la macchina, che possiede e
forza al posto dell'operaio, e essa stessa il che
possiede una propria anima a nelle leggi in
essa operanti e, come l'operaio. consuma mezzi allmentari,
.::osf essa consuma carbone, olio ecc. ills/rumen-
tales) per mantenersi continuamente in movimentc>. L'atti-
vita dell'operaio, ridotta a una di at-
e e regolata da tutte le--pard dal movi-
mento del macchinario, e non viceversa. La scienza, che co-
stringe le membra inanimate delle macchine - grnzie alia
" c:ine ; 41 !ll$, ihre (sua).
I
MACCHINA
391
teria e.
CeSSO" di a sensa e
l'muta che lo domina. . avoro si presenta piuttosto sol-
tanto come organa cosoe'nte, in vari punti del sistema delle
macchine, nella forma di singoli operai vivi; frantumato, sus-
sunto sotto il processo complessivo delle macchine, esso
stesso solo un membra del sistema, Ia cui unita non esiste
operai vivi, ma nel macchinario vivente-(attivo), che
d1 fronte all'operaio si presenta come un possente organismo
contrapposto alia sua attivita singola e insignificante. Nelle
macchine il lavoro oggettivato si contrappone al Iavoro
vivo, nella stesso processo di lavoro, come quel potere che
lo domina e in cui il capitale stesso consiste, per la sua
forma, in quanta appropriazione di lavoro vivo. L'assun-
zione del processo di lavoro come semplice momenta del
proceSSO cJj Vlllori7.7.azione cJeJ capitaJe e posta anche daJ
lato materiale attraverso la trasformazione del mezzo di
lavoro in macchine e del lavoro vivo in semplice accessorio
di queste macchine, mezzo della !oro azione. L'au-
niento della produttivita dellavoro e la massima negazione
del lavoro necessaria e, come abbiamo vista, la tendenza
del :a pi tale. La questa tendenza 01 J
e la trasformaz10ne del mezzo di lavoro 1n macchine.fNelle "C c.,.
macchine illavoro oggettivato' si contrappone materi&nte
a1 lavoro vivo come il potere che lo domina e come attiva
des AtbciterS; in ms. der Aroeit (del lavoro,. ).
392 IL CAPITALE - QUADBRNO VI
sussunzione eli esso sotto eli se, non solo in quanto IC nc
appropria, rna nello stesso processo di produzione reate;
il rapporto del capitale come valore che si appropria l'atti-
vita valotizzante e posto, nel capitale fisso, cheesiste 10110
forma eli macchine, nello stesso tempo come rapporto 1 ru
valore d'uso del capitale e valore d'uso della forza-lavoro;
il valore oggett1vit0' '. nelle niacchine si presents inolt re
come una premessa rispetto alla quale la forza valorizzantc
della singola forza-lavoro scompare come qualcosa di infi-
nitamente piccolo; con la produzione in masse enormi, che
e posta con le macchine, scompare altresf, nel prodotto,
ogni rapporto al bisogno iP.lmediato del produttore e quindi
al valore d'uso nella forma in cui il prodotto
viene prodotto, e nei rapporti in cui viene produtto,
e gia posto che esso viene prodotto solo come por-
tatore di valore e che il suo valore d'uso e solo ' una
condizione ad esso relativa. TI lavoro oggettivato, a sua
volta, si presenta elirettamente, nelle macchine, non solo
nella forma del prodotto o del prodotto ;imptegato come
[5861 mezzo di lavoro, rna della produttivita sviluppo \ ..
del mezzo di lavoro in macchine non e accidentale per il
1
capitale, rna e la trasformazione e conversione storica del
mezzo di ereelitato dalla tradizione in .forma adeguata
al capitale.IJ:accumulazione della scienza e dell'abilitl, delle
forze produttive generali del erve o soc1 rimane cos(,
rispetto al lavoro, assorbita nel capita e, e i presenta per
do come proprieta del capitale, e piu precisamente . del
c a p i t a 1 e f i s s o , nella misura in cui esso entra nel
processo produttivo come mezzo di produzione vero e
proprio. Le m a c c h i n e si presentano cosi come Ia forma
piu adeguata-ael capita 1 e f iss o, e il . capitale fisso,
se si considera il capiiale nella sua relazione coD se stesso,
come la f o a i u a d e g u a t a d e I c a p i t A 1 e
in genera 1 e . 'altra parte, in quanto il capitate fisso
e inchiodato a sua esistenza di valore d'uso determinate;
esso non e adeguato al concetto del capitale, che, come
valore, e indifferente ad ogni forma determinata di valore
d'uso e puo assumere o deporre ciascuna di esse come
CAPITALE FISSO 393
un'incarnazione indifferente. Per questo aspetto, e doe se
si considers il capitale nel suo rapporto verso l'esterno, il
c a p i t a 1 e c i r co 1 a n t e si presents come la forma ade-
guata del capitale rispetto al capitale fisso.(
' 1 In quanto poi le. macchine si sviluppan9 con..&c.cumu-
1' de
1
11
1
a. sdenza soci
1
ale, in gilen
1
erale,
---, non c ne avoro, rna ne cap1t e, c e st espnme avoro
f generalmente La produttivita della societa si com-
misura al c.a p i t a 1 e i s s o , esiste in esso in forma
oggettiva e, viceversa, la produttivit2 del capitale si sviluppa
con questo che il capitale si appropria
gratis. Qui lo sviluppo delle macchine non va esaminato
in dettaglio, nia solo sotto l'aspetto generale per cui nel
c a p i t a 1 e f i s s o i 1 m e z z o d i 1 a v o r o , dal suo
lato materiale, perde la sua forma itnmediata e si contrap-
pone materialmente, come capita 1 e, all'operaio . .!A
si presents, nelle macchine, come una scienza
'esterna all'operaio; e il lavoro vivo si presenta sussunto
sotto quello oggettivato, che opera in modo autonomo.
L'operaio si presents come.._superfluo, nella misura in cui
la sua azione non e condizionata dal bisogno [del capi-
tat].
" 11 pieno sviluppo del capitale ha quindi 1uogo - o il 1
ca itale e giupto a porre la forma eli produzione ad esso
adeguata - solo quando il mezzo di lavoro non solo e
determinate formalmente come c a p i t a 1 e f i s s o , ma
e !iOppresso nella sua forma immediata, e iJ C a pi t a 1 e. [m]
f is s o si presenta di fronte al lavoro, all'interno del
processo eli produzione, come macchina; e l'intero processo
di produzione non si presenta come sussunto" sotto l'abihtd '
ixhmediata dell'operaio rna com ' teen lo 'co della
Dare a a produzione carattere._scientifico e quiri i
la ten del e il lavoro immediato e ridotto
a un semplice momento di questo pr<?cesso. Come nella
4
Qui inizia il quaderno VII; la prima pagina reca la sovra-
scritta t< 11 capitolo del capitale. (Seguito) ,., (Questo quaderno fu
iniziato verso la .fine del febbraio '.5S).
394
I L CAPITALE - QUADERNO VII
trasformazione del valore in capitale, cosi ad una analisi
piu precisa del capitale, risulta che esso, da un lato, pre
suppone un determinate sviluppo storico delle forze pro
duttive (compresa, fra queste forze produttive, la scienza),
d d
1;: I
e d'altra parte lo orza a an are avantio
L'ambito quantitative e l'efficacia {intensita) in cui il
capitale e sviluppato come capitale fisso indica quindi in
generate il grade in cui il capitale e sviluppato come capi
tale, come potere sul lavoro vivo, e in cui esso si e assog-
gettato il processo produttivo in generale. Anche nel senso
che esso esprime l'accumulazione delle forze produttive og-
gettivate e altresi del lavoro oggettivato. Ma se il capitale
giunge a darsi la sua figura adeguata come valore d'uso
all'interno del processo di produzione soltanto nelle mac-
chine e in altre forme di esistenza materiale del capitalc
fisso come le ferrovie ecc. (su cui torneremo in seguito),
do non significa affatto che questo valore d'uso - le
macchine in se stesse - sia capitale, o che il !oro esistere
come macchine si identifichi col loro esistere come capitale;
cosf come !'oro non cesserebbe di avere il suo valore d'uso
. come oro quando non fosse piu d e n a r o . Le macchine
non perderebbero il loro valore d'uso quando cessassero di !
essere capitale. Dal fatto che le macchine sono la format
piu adeguata del valore d'uso del capitale fisso, non conse- L.,__
gue minimamente che la sussunzione sotto il rapporto so-
dale del capitale sia il sociale di ul-' 1
t! . e piu adeguato per l'unp1ego delle macchme. :
ella stessa misura in cui il tempo di lavoro - la
, me a quantita di lavoro- e posto dal capitale come unico
elemento determinante, 11 lavo"ro immeiliato e la sua quan-'
tita scompaiono come principiO'cleterminante della produ-
zione - della creazione di valori d'uso - e voogono ri-
dotti sia quantitativamente a una proporzione esigua, sia
qualitativamente a momento ce . ensabilc, rna
subalterno, rispetto avoro , all'nppli-
cazione tecnologica delle scienze naturali da un lato, e
[rispetto alia] roduttivita en
zione sociale ne a pro uz1one dall'altro - pro-

TRASPOSIZIONE DELLE FORZE DI LAVORO 39.5
11
) duttivita generale che si presenta come dono naturale del ('881
lavoro sociale (benche sia, in realta, prodo'tto storico). 11
capitale lavora cos( alia propria dissoluzione come forma
dominante della produzione.
(Se cos, da un la trasformazione del processo di
dal proc'esso lavorativo semplice in un proces-
so scientifico che sottomette le forze naturali al suo ser-
vizio e le fa operare servizio dei bisogni umani, si pre-
senta come carattere proprio del c a p i t a I e f i s s o di
fronte al lavoro vivo; se il lavoro singolo come tale cessa
in generale di presentarsi come produttivo, 0 piuttosto e
produttivo solo nei lavori collettivi che "subordinano a se
le forze della natura, e questa elevazione del lavoro imme-
diate a lavoro sodale si
rispetto alia collettivita rappresen-
concentrata d:altra .
terumento del lavoro m Uh ramo della prqpuz1one 1.1) vu-
ru del co-existing labour in un altro ramo, si presenta ora
come carattere proprio del capita 1 e c i r co 1 a n.t e -.
Nella piccola circolazione il capitale an!icipa all'operaio il
salario, che l'operaio scambia con prodotti
suo consumo. 11 denaro da. lgJ ...
solo perche simultaneamente accanto a lui si lavora; e solo
perche il capitale si e appropriate il suo lavoro, esso puo
aargli,. col denaro, un assegno sullavoro altrui. Questo scam-
bio del lavoro proprio con quello altrui non si presenta
qui mediato e condizionato dalla coesistenza simultanea del
lavoro degli altri, ma dall'anticipo fatto dal capitale. Ii fat:
to che l'operaio, durante la produzione, possa effettuare il
ricambio necessaria al suo consumo si presenta come un
carattere proprio della parte deW:a.pitale drcolante che vie-
ne ceduta all'operaio, e del capitale circolante in genera-
le. Non si presenta come ricambio delle forze di lavoro
simultanee, ma come ricambio del capitale; come l'esisten-
za del capitale drcolante1 Cos tutte le forze del lavoro ven-
gono trasposte in forz/ del capitale; nel capitale fisso, la
1 produttivita del lavoro ( che e posta fuori di esso e come
esistente indipendentemente (in modo oggettivo) da esso );
26 MAlle, Llntamtnti fondam. d. cr/tlc4 dtll'tcon. politica, II.
396 u. CAPITALE - QUADBRNO vn
e nel capitale circolante, da un lato il fatto che l'oper11io
stesso si e premesso le coodi.zioni della ripetizione del
suo lavoro, e dall'altro che Jo scambio di questo suo lavoro
e mediato dal lavoro coesistente di altri, assume l'aapet to
per cui i1 capitale per un verso gli anticipa il salario e, per
l'altro pone la si:multaneita delle branche di lavoro. (Que-
ste due ultime determinazioni rientrano propriamente nel -
l'accumulazione). II e:apitale si pone come mediatore tra i
vari labourers nella forma del capitale circolante.
n c a p i t a 1 e f i s s 0 ' nella sua determinazione di
'891 mezzo di produzione, la cui forma phi adeguata aono le
macchine, produce valore, doe aumenta il valore del pro-
datto solo sotto due aspetti: 1) in quanta ha v al o r e ,
cioe esso stesso prodotto del lavor_o, una certa quantita
di lavoro in fornia oggettivata; 2) in quanto aumenta il rap
porto tra pluslavoro e necessaria, mettendo. i.n gra:
do il lavoro grazie all'aumento della sua dt
creare una piu grande di prodotti necessari al so
stentamento della forza-lavoro viva in un tempo piu bre-
ve. .E quindi una &ase bor ese assolutamente assurda
qu a e o erato a mteressi comuni col capitalist perche
questi, col capitale fisso (che esso stesso, d'altronde,
prodotto der lavoro e nient'altro che 1 avo r o al t r u 1
appropriate dal capitale), gli agevola il lavoro anzi gli
sottrae con Ia macchina ogni e carattere at-
traente) o gli abbrevia il lavoro. II capitale impiega Ia mac-
china invece solo nella misura in cui essa abilita l'operaio
a il capitale una parte maggiore -del suo tempo,
a riferirsi ad una parte maggiore del suo tempo come a
tempo che non gli appartiene, a lavorare phi a lungo per
un altro . .E vero che, con questo processo, Ia quantita di
lavoro necessaria aHa produzione di un determ.iflato oggetto
viene ridotta a un minimo, rna solo perche un massimo di
lavoro venga valorizzato nel massimo di tali oggetti. J!_
primo lato e importante, perche il capitale riduce qui, senza
aTcuna mtenztone, Jrlavoro umano {il dispendio dl
Ra" un minimo. Cia tornera. utile allavoro emancipate ede
ra coodizione della sua emancipazione. Da quanto st e
LAUDEJIDALB
397
detto risulta l'assurdita della tesi di Lauderdale tl6 che
vuol fare del ca.t>itale fisso una foote di valore e
indipendente dal tempo di lavoro. Esso rappresenta una
foote di questo genere solo in quanto e esso tempo
di lavoro oggettiva.to e in quanto ...ct:ea.J.empo __
supplementare. Le macchine
suppongono, storicamente - vedi sopra Ra11enstQll.e tl6" - 2
braccia in sovrabbondan2a .. Solo dov.e.. ..Lpresente so-
vrabbondanza di ..di le macchine
a sostituire lavoro. Solo nell'immaginazione degli econo-
misti le macchine intervengono a soccorso dell;operaio sin-
golo. Esse possono solo con masse di operai, la
cui concenttazionedl fronte al capitale e, come abbiamo
visto, uno dei presupposti storici del capitale Le
macchine non intervengono a sostituire forza-lavoro
cante, rna per ridurre la forza-lavoro presente in massa
alla misura necessaria. SOlo dove la forza-lavoro e presente
in massa, intervengono le macchine. (Ritornare su questa
punto).
Lauderdale crede di aver fatto una grande scoperta,' di-
cendo che le macchine non aumentano Ia produttivita del
!avoro, perche piuttosto la sostituisco11'7, o fanno do che
il lavoro non puo fare con la sua foizaj Fa parte del con-
cetto di capitale che la produttivita accresciuta del lavoro rmJ
sia posta invece come incremento di una for7.A al di fuori
di esso e coriie depotenziamento dellavoro stesso. II mezzo
di lavoro rende l'operaio indipendente, lo pone come pro-
prietario. Le macchine - come capitale fisso - Io pongono
come non autonomo, come appropriate. Questo effetto delle
macchine vale solo nella misura in cui esse sono deter.tilmate
come capitale fisso, ed esse sono determinate come tale
solo in quanto l'operaio si come o eraio sa-
a ta o e vt uo atttvo in generale come mero operato.
tl6" Cfr. p. 383.
436
" Cfr. p. 385.
r.mJ
398
JL CAPITALE - QUADERNO VII
(Capitale fisso e circplante come due
specie particolari di capitale . . - Capitale fisso e del pm
cesso di produzione. - e lavoro ovlvo. mvenztOciJ
attivita economical
Mentre finora il capitale fisso e circolante si sono prc-
sent.ati solo come determinazioni diverse e transit::>rie del
capitale, essi sono ora cristall.izzati in modi eli eaistcnza
particolari, e accanto al capitale fisso si presenta il c:apitale
circolante. Sono ora due specie particolari eli capitate. Se
si considera un unico capitale in una determinata branca
di p:roduzione, esso si presenta diviso in queste due por-
zioni o si scinde in una [pro]porzione detetminata fra
queste due specie di capitale.
La differenza all'interno del processo di produzionc,
originariamente mezzo di lavoro e materiale di lavoro, e ;in-
.fine prodotto di lavoro, si presenta ora come capitale circo-. .
lante {i primi due) e capitale fisso.,..La distinzione del capi-
tale dal suo lato puramente materiale e ora assunta nella sua
stessa forma e si presenta come suo elemento differenziante.
Per la tesi, di La u de r d a 1 e ecc., che vorrebbe far
create valore dal capitale in quanto tale, separato dal lavo-
ro, e quindi anche p 1 u s v a 1 o r e { o profitto ), il c:apitale
fisso - e cioe quello la cui esistenza materiale o il cui va-
lore di uso sono le macchine - e ancora la forma che con-
ferisce piu parvenza alle !oro fallacies superficiali. Contro di
essi, es. in Labnur defended
417
, si dice che one il co-
st:ruttore della strada potrebbe anche avere interessi comu-
ni con l'utente di essa, rna Ia strada stessa certamente no.
Una volta presupposto che il capitale circolante per-
comt realmente le sue diverse fasi, l'aumento o la dimi-
nuzione, Ia brevita o la lunghezza del tempo di circolazione,
la maggiore o minor facilita o fatica con cui sono pcrcorsi
i vari stadi della circolazione, determinano u.na diminu-
zione del plusvalore che potrebbe essere creato in uno
spazio di tempo dato; senza queste interruzioni - o p e r-
c h e i 1 n u m e r o d' e 11 e r i p r o d u z i o n i d i -
m Cfr. TH. HoDGsKIN, Labour defended ecc., cit., p. 16.
, '
I
CONTINUlTA DEL PIIOCESSO Dl PIODUZIONE 399
v en t a m i nor e , o perche Ia quantita del c U' it a 1 e
continuamente coinvolto nel processo
d i p r o d u z i o n e si contrae. In entrambi i casi non si
tratta di una diminuzione del valore presupPosto, rna di
una diminuzione nella velocitA della sua crescita. Ma non
appena il capitale fisso si sviluppato fino a raggiungere
una certa estensione - e que.sta estensione, come si e
accennato, il metro dello sviluppo della grande industria
in e cresce quindi in rapporto allo sviluppo delle
forze produttive di essa (il capitale fisso stesso e l'oggetti-
vazione di one produttive, queste one stesse come
prodotto pr'esupposto} - , da questo momenta in poi ognl
interruzione del processo d{ j.?oduzione opera
come diminuzione del capitale stesso, del suo valore pre-
suppostoo Il
1
valore del capitale fisso. viene riprodotto solo
nella misura in cui viene consumato nel prbcesso di pro-
duzione, Non ....e.ssendo utilizzato, perde il suo valore d'uso,
se.nza che il suo valore trapassi nel prodotto4 Quindi quan-
to piu larga e Ia scala di sviluppo del capitale- fisso;....Jlel
significato in cui Jo consideria.mo qui, tanto piu la
tin u i t a d e 1 p r o c e s s o d i p r o d u z_i o n e o il
flusso costante della riproduzione diventano una condizione
eli fondato sui capitate. )
appropnauo_ne ?el lav9ro v1vo ad ope:ra del
acqUlsta antbe da questo lato, wia realta
immediata. E, da un lato, e applicazione, che
riscono direttamente aalla scienza, di leggi e chi-
miche, e che abilitano la macchina a compiere lo steS$0.lavo-
ro che prima era es.eguito dall'operaiQ. Lo sviluppo delkmac- -
chine per questa ha luogo, p.erb, solo quando la grande
industria ha '8ii .. raggiunto un livello piu alto_ e tutte
scienze sono catturate al servizio del capitale; e d'altra
parte le stess .macchine esistenti forniscono gia grandi ri-
sorse. Allor ' l'invenz10ne diventa una attivita econom.ica II /
e l'applicazione e enza alia immediaia un '\
criterio determinahte e sollecitante per la produzione s'tessa.
e uesta Ia via r cui 1e macchine sono sorte come
ststema, e meno ancora que a su cu1 esse si sviluppano in
--
400 IL CAP IT ALE- QlJADERNO VD
dettaglio. Questa via e .- attraverso la divisione
del lavoro, che gja trasfor!na sempre di piu le opei:azioni
degli operai iri operazioni meccaniche, cosicche, a un certo
punto, il meccanismo puo subentrare al loro posto. (Ad
economy of power). Qui il modo iii lavoro determinato si
presenta dunque direttacnente trasferito dall'operaio al ca- J
pitale nella forma della macchina, e la sua propria forza-
lavoro, svalutata da questa trasposizione. Donde la lottn
[.592] egli operai contro le macchine. Cio che ... attivifl aer.
ta attivi della macchina. Cost l'appro-
/ da parte del capitale, i1 capitale che
assorbe in se illavoro vivo :;- come se in corpo ci avesse
l'amore - si contrappone tangibilmente all'operaio.
[Contraddizione tra la base della produzione borghese (m 11 u .
r a d e 1 v a 1 ore) e il suo sviluppo stesso. Macchine ecc.]
':-- Lo scambio del lavoro vivo col lavoro oggettivato, cioe
la posizione del lavoro sociale nella forma dell'opposizione
di capitale e lavoro salariato, e !'ultimo sviluppo del r a p -
por to d i v a 1 ore e <!ella produzione basata sui valore.
La premessa di questa e e rimane la quantita di di
lavoro immediate, la quantita di laJlOro
fattore deJ.la produzione dell!!_
misura in cui si sviluppa la grande industria, la creazione
rih$3_ dipend.ete dal tt'mpo
di lavoro e c:Lilla quantitA impiegato che dalla
potenza de'gH agenti che vena?no messi in moto durante
il tempo di ':lavoro, e a sua volta - questa loro powerful
elfectivene.u. - non e minimamente in rapporto al tempo '
di lavoro 'immediato che costa la loro produzione, ma di-
pende invece allo- stato generale della nza e dal rd-
_o cazione
:UU .. sviluppo di questa sctenza, tn paruco-
lare della sdenza della natura, e con essa sli tutts le altre, L_
e a sua volta eli miovo in rapporto allo sviluppo della pro-
duzione materia1e). l'agricoltura, per es., diventa unn sem-
plice applicazione della scienZl del ricambio materiale, da
regolarsi nel modo piu vantaggioso per l'intero organismo
LA CONTJtADDIZIONE DELLA PRODUZIONE BORGHESE 401
ricchezza si invece - e questo
e_ il seg{to _della -:- nella enorme ;proEQr:
fra il tempo di e il prodotto,
come .pure nella sproporztone qualitat1va fra il lavoro ri-
' dotto una pura e potenza del di
produz10ne che esso orve a. Non _e .. piu tanto il Ja.'l,oro
. a presentarsi come incluso nel processo di produziooe,_guan-
to piuttosto 'uo o a orsi in rap . a1 processo di..produ-
zione come sorve ante re o a tore Cio che si e detto del-
le macchine, vale e per a c d;!J.c41ttivita
umane e per lo svil!Jppo __ relazioru umaneJ:lL'operaio
non e piu quello che inserisce l'oggetto naturale modifiaito
come membro intermedio fra l'oggetto e se stesso.;. Jl!i'e quel-
lo che inserisce il processo naturale, che-egli trasfottn!l mJUl
3
processo industriale, come mezzo fra se stesso .e .}a ilitfl.Jra
artica, della sT .. Egli ..s.i
al processo eli produzione, anziche esserne l'agente
p C pale. ln Questa trasformazjon!Ul.Q.D e ne U lavorolm-
daU'uomo stessq, _ !!
lavora, ma l'appropnaz10ne delli-sua pr-Oduttisrif!. enerate
comprenstone e a
attraversota=SUi'CeSistenza di ;;; o socr
fur t o del tempo 1 avoro a ru t, su
cui p o g g-i a 1 a ri c c be zz a odie rna , si presenta
come una base miserabile rispetto a questa nuova base che
si e sviluppata nel frattempo e che e stata creata dalla
grande industria stessa. Non appena il lavoro in forma.
mediata ha cessat_9 di essere la grande fonte della ricchezza
il tempo eli lavoro cessa e deve cessare eli essere la
sura, quindi il val ore di scambio deve cess are di essere la
misura valore d'uso. I 1 p 1 u s 1 av o r o de II a mas 1
s a ba cessato di essere la condizione dello sviluptXTdella ric-
chezza generate, cos come il n 0 n - 1 a v 0 r 0 d e i p o 'c h i
ha ce.ssato di essere condizione svilupl?.?.,.detle forze ge-
nerali della mente umana. Con txo- In-produzone oasata sui
valore di scambio crolla, il processo eli produzione mate-
402 IL CAPITALE- QIJADERNO VII
riale immeeliato viene a perdere anche la forma della mi-
seria e dell'antagonismo. [Subentra] illibero sviluppo delle
individualita, e dunque non la riduzione del tempo dl la-
voro necessaria per creare imrin generale Ia ri-
duzione del lavoro necessaria della societa ad un minima,
a cui corrisponde poi la formazione e lo sviluppo artietlco,
scientifico ecc. degli individui 9.razi al tempo elivenuto li-
bero e ai mezzi creati per tutti loro. 1 capitale e esso atessv
la conttaddizionc in processg, p : atto che tende a ridurre
di lavoro a un mlnimo, mentte, d'altro lato, pone ,f-
il tempo di lavoro come unica misura e fonte della ricchezza.
Esso diminuisce, quindi, if tempo eli lavoro nella forma de
tempo eli lavoro necessaria, per accrescerlo nella forma del
tempo eli lavoro superfluo; facendo quindi del tempo di
}ayoro superfluo - in misura crescente - la co izione
(question de vie et de mort) di quello necesyario. a un
lata esso evoca, quindi, tutte le forze della scienza e e a
ae?a' sociale e relatfoni
socrali, al fme refuletela cfeaztone della rtcchezza (rela-
ttvamente) dal tempo eli lavoro impiegato in
essa. Dall'altro lato esso intende le gigantesche-
forze soc1a cos1 create' alia st;egua del tempo di lavoro,
j
.,
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e imprigionarle nei limiti che sono necessari per conser-
vare come il valore gia forze prody_tt,!ye.
e le relazioni sociali_.- entrambi lati diversi dello svilu po
[5941 sociale - figurano per eso o
(-
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mezzi, e SfDO peT esso solo per proourre . sUlla sua
oaselimitata. Ma in realta essi sono le" condizioni per far
sal tare in aria questa baseJ Una nazione si puo dire vera-
mente ricca, quando invece di 12 si lavora solo 6 ore.
Wealth (ricchezza reale) non e il comando di tempo
eli lavoro supplementare, ma tempo disponibile, fuori di
quello usa to nella produzione per o g n i i n d i -
vi duo e per tutta la source and remedy,
ecc. [cit.] 1821, p. 6).
La natura non costruisce macchine, non costruisce loco-
motive, ferrovie, telegrafi elettrici, filatoi automatici, ecc.
Essi sono prodotti dell'industria umana: materiale naturale,
SVILUPPO DEL CAPITALS FISSO 403
trasformato in organi della umana sulla natura o
della sua natura. S<;mo o r g ani de 1
c e r v e 11 0 u m a n 0 . ) c t e a t i d ;I ra m a n 0 u m a -
n a . pact ca o ettlva sviluppo .Qel capi-
iiie' fisso mostra fino a qu e _gra o il sapere sociale
e diveritato f o r z a pro d u t t i u i m.
m e i a t a , e quineli le condizioni del processo vitale
stesso della societA sono passate sotto il controllo del general
intellect, e rimodellate m conformita ad esso; .fino a quale
grado le forze produttive sociali sono prodotte, non solo
nella forma del come organi immediati della
d
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