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Ttinerario 4 E esistita certamente una “citta spagnola” sotto il lungo dominio dei Re Cristianissimi iniziato ufficialmente nel 1559 e conclusosi nel 1707. Ma quali tracce edilizie, arti che, architettoniche ne sono rimaste? An- che in questo caso una risposta affermati- va @ possibile, ma la ricerea si svolge a prezzo di non poche difficolta e, comunque, “per frammenti”. I secoli XVI e XVII sono anche quelli in cui, sulla base dei decreti tridentini, la chiesa elabora la sua strate- gia di rinnovata presenza nella societa, da un lato avviando un recupero di valori mo- rali, dall'altro difendendo le proprie prero- gative nei confronti dell'autorita civile, Lo sviluppo urbano nella seconda meta ento .¢ un’epoca: muore France- Na ITSforz ol cistolve lo stato mane. se, messo in ginocchio dagli eserciti e spagnoli. Per Alessandria dal 1499, con il saecheggio operato dai france- sidi Gian Giacomo Trivulzio, si era rotto un delicato equilibrio: nei primi trent’anni del secolo otto epidemie colpiscono VAlessan- drino, il saccheggio del 1524 sar’ uno dei momenti piii terribili della storia cittadina. ancia e Spagna si disputano il dominio dell'Italia e la citta, divenuta indifendibile dopo i progressi dellartiglieria, passa in continuazione dall’'uno all'altro contenden- Pietro Martire Arnuzzi, abate di San Pietro di Bergoglio. Pio V; pontefice alessandrina, fantore della riforma cattolica, La citta “spagnola” te. Nel 1525, dopo la battaglia di Pavia, Car- lo V vi instaura il proprio protettorato. Cosi uno storico alessandrino, il canonieo Gu- glielmo Schiavina, descrive la rovina conse- guente alla guerra: “Non si vedeva itro per le campagne fuorché il misero spettacolo dei cadaveri, parte dei quali restando senza sepoltura, servivano per cibo ai lupi”. Mentre economia @ in crisi gli alessandri- ni si battono per conservare il privilegio di tenere una fiera, concesso fin dal 1525 da Francesco II Sforza. Da allora Pappunta- mento dedicato a san Giorgio ha raggiun- to le quasi quattrocento edizioni, ma ce! tamente fu nel XVI e XVII secolo che la fiera ebbe particolare risonanza. Essa si svolgeva nello spazio davanti alla chiesa dei Domenicani di San Marco, cio? sull’at- IPINERA tuale piazza del Duomo, Nel Seicento ven- ne trasferita in via Dante (“contrada della fiera vecchia”), e nel Settecento in un edi- ficio compreso tra Vattuale corso Roma mova”), ¢ v Dai primi del Nov che ha conoseiuto una inter terizzazione come fiera agricola, del be- stiame e dei c i tiene al rione Orti (nell'ultim: ha inizio di fatto col 1585. La prima misu- va riguarda il rafforzamento delle difese urbane: una cinta di bastioni viene real zata su progetto del grande ingegnere mi re Giovanni Maria Olgiati, Subito gli indrini imparano a conoscere i rigori ales che derivano dalla ristrutturazione del si stema fiscale, oltre che da un forte accen- tramento amministrativo. Nonostante ca- restie ¢ inondazioni la popolazione aumen- ta: a met Cinquecento sono circa diecimi- la gli abitanti della citta e tremilacinque- cento quelli dei “corpi santi”, cio’ dei sob- borghi. Saliranno a oltre quindicimila alla Vigilia della famosa peste del 1630. Progredisce lagricoltura con la comparsa delle nuove specie coltivate provenienti dall’ America. Vivaci anche le attivita arti- giunali, specialmente la tessitura della se- ta, del lino e della canapa. Ventotto mulini ad acqua, costruiti in prossimitd dei guadi sul fiume lavorano le farine in sufficiente per citta e edptado. II *Palatium Vetus” diventa sedé del go- vernatore spagnolo, mentre pre: verno di Milano un’r entante, chia- mato “oratore di cit re le prati Nel 1547 si pubblicano gli Statuti la raccolta, che contiene anche il cittadini: testo delle Consuwetudini del 1179 (tra le pitt antiehe in Talia), viene stampata da tipogr i La nobilta nehe questa limi- tazione contribuisce a farne dei buoni am- ministratori. Massimo esponente di questa classe @ il giurista Giulio Claro ( 75) figlio della poetessa ales Gambarutti, dopo una brillante carriera a Cremona e Milano viene nominato reggen- te a Madrid del Consiglio d'Italia e diviene presto consigliere di Filippo IT. Lultimo decennio del Cinquecento regi- stra il varo della riforma dell’ammini zione civica: organi di base sono il C Libro degli Abati di San Pietro in Bergoglio con decorazioni di Ludovico Lemugio (fine del XVI secolo). Archivio della Curia Vescovile. glio Generale, formato da tutti i nobili dai Venti ai settant’anni, le cui famiglie dano da almeno un quarantennio in citt&, la Provvisione, composta da dodici deputa~ ti, e il Priorato. Sul piano ecclesiastico si fa sentire la vici- nanza con la diocesi milanese, da cui si ir- radiano le iniziative riformatrici dis Carlo Borromeo. Dopo il Concilio di Tren- to la chiesa penetra in tutte le pieghe della societa, rivolgendo le cure maggiori all’ struzione, all'assistenza caritativa dei ma- lati e dei bisognosi, al recupero ¢ z iale dei devianti, Nel 156: re ral tempo un opeetto eco- nomico di primaria importanza. Lelevazione al soglio pontificio di Michele Ghislieri segna un momento di particolare forza della chiesa alessandrina, Nato z seo Marengo nel 1504, domenicano, v eletto papa nel 1566 col nome di Pio V. Di estrazione popolare, gid lettore di filosofia e teologia a Pavia, commissario dell’Inqui- ne romana e vescovo di Sutri nel 1556, @ protagonista di Curia romana, Cardinale nel 1557 e inqui- sitore Pano dopo, eletto pontefice con Tappoggio del Borromeo, Pio V 2 una figu- va di grande rigore morale e intellettuale, i i i nel governo dello stato pontifieio. Lo si rieor- piratore dell'alleanza tra le for- ze eattoliche che procura nel 1571 Ta vitto- ria di Lepanto contro i turehi. La sua azio- ne, perd, & da leggere soprattutto alla luce delle iniziative di riforma interna alla chie- sa di Roma. Nemico degli eretici, intro- dusse Indice dei libri proibiti e combatté unimplaeabile battaglia contro le dev Corali muiniati di san Pio V, covale XIX, Bece homo (ultimo quarto del XVI secolo) Museo Civico. ITINERARIO 4 zioni presenti nella chiesa. Volle dotare il suo paese natale di un monumento ~ la ba- silica di Santa Croce, progettata dal Danti e decorata dal Vasari, una delle pitt impor- tanti testimonianze del Rinascimento in aleuna traccia in parte del patri- servano al Museo Ci poluogo. Negli anni di Pio V si registra anche un rinnovato fervore culturale: nel 1562 il ve- seovo Guarnerio Trotti fonda un'aceade- mia aristotelica che per T'ispirazione anti- galileiana prendera il nome di Accademia degli Immobili. Annibale Guasco poeta che la storia alessandrina ri Ippolita Gambarutti, lodata dal B di suo figlio Giulio Claro gia sié detto. Tra gli storici si contano: Guglielmo S (15411-1616), Gerolamo Perbono, Signorino Cuttica, Raffaele Lumelli: precursori del gid ricordato Gerolamo Ghilini (1589-1668) di Giuliano Porta, monaco di San Ber- nardino, fantasioso autore di un’opera in- sandrina Tetracty. Di una

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