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L' OuOIO 0lOOOOlu5ee

LOOF|OCe5CO
IL0le5O0|vOlll
Sono passati pochi giorni dalla sua elezione al soglio pontificio e il
nuovo Papa ha riscosso unondata di simpatia, che ha coinvolto uo-
mini e donne di ogni nazionalit e di ogni condizione.
Sono bastate poche parole, che uscivano dal cuore, alcuni gesti
semplici ma estremamente espressivi, come buona sera, linvito
a pregare insieme con il Padre nostro, lAve Maria il Gloria al
Padre, per lasciare sbalorditi tutti e per respirare una ventata di
aria nuova.
La Chiesa cambia? Non lo so.
Credo che il cambiamento deve essere di tutti. Del Papa nel suo stile
e nelle scelte conformi al Vangelo, ma anche dei cristiani, che predi-
cano bene e razzolano male.
Personalmente non mi sorprendo se un Papa invece della croce
doro porta quella di ferro o dargento; invece delle scarpe rosse fir-
mate Prada porta quelle di color marrone, fatte da un anonimo cia-
battino argentino; se invece dellanello doro porta quello dargento. Il
mistero di un uomo non si rivela dalla firma delle scarpe che indos-
sa, dal valore del metallo, dalla semplicit dei gesti.
Se dovessimo giudicare le persone dagli abiti, dagli anelli che porta-
no alle dita, dalle collane che portano al collo, poveri noi!
Anche Papa Francesco, come quelli che lo hanno degnamente pre-
ceduto, ci sta parlando di Dio, di fratellanza, di pace, di amarsi, non
farsi del male, di non temere, di mostrare la tenerezza.
Queste cose il nuovo Papa le ha nel cuore, non in tasca. Questa
lindole del vero latinoamericano. La povert la sente, la vive, la ve-
de.
Andare verso gli uomini per servirli lha appreso da Ges, che ve-
nuto per servire e non per essere servito, per avvicinarsi ai malati,
pensare ai lontani e abbracciarli in un unico abbraccio damore. Non
riduciamo questi desideri e questi gesti a sola novit, a rotture di
schemi: sarebbe come privarli della vera anima che li genera. Tutto
questo fa parte dellantica eredit cristiana, che ogni credente deve
sentire insieme al dovere di renderla nuova , fresca, attuale e tutto
deve lasciar trasparire la passione per Cristo e il suo Vangelo.
Non lasciamo cadere per i primi messaggi che papa Francesco
ha lanciato ai cardinali riuniti per la concelebrazione il 15 marzo
scorso nella Cappella Sistina, quando ha detto che bisogna
camminare alla presenza del Signore, edificare la Chiesa come
pietre vive, pietre unte dallo Spirito Santo, confessare Ges
Cristo.
In queste parole,come anche in altre, dobbiamo scorgere gli intenti
che Papa Francesco porta nel cuore per la Chiesa del terzo millen-
nio, Chiesa dei poveri e per i poveri.
Anche linsolito nome che Papa Bergoglio ha assunto ci vuole dare
un messaggio. Francesco deriva dal germanico franc, che significa
libero.
Mistero dei nomi! In ogni caso stiamo osservando che Papa
Francesco agisce in modo libero, svincolato da cerimoniali iera-
tici e inarrivabili, e in questa libert di spirito vuole guidare la
Chiesa, che il Signore gli ha affidato.
Nel mistero della Pasqua, che ci accingiamo a celebrare vogliamo
vedere la linfa vitale e nuova che scorre nella vita della Chiesa e
accogliere linvito di Papa Francesco:Ci sforzeremo di rispondere
fedelmente alla missione di sempre: portare Ges Cristo alluomo e
condurre luomo allincontro con Ges Cristo via, verit e vita, real-
mente presente nella Chiesa e contemporaneo ad ogni uomo.
Tale incontro porta a diventare uomini nuovi nel mistero della grazia,
suscitando nellanimo quella gioia cristiana, che costituisce il centu-
plo donato da Cristo a chi lo accoglie nella propria esistenza.
Anno IV n. 14 / Marzo 2013
della comunit
della comunit
Parrocchia Santa Lucia - Gioia del Colle - BA
Bollettino parrocchiale a diffusione interna
Nelle pagine interne
-in seconda:
Con mamma e pap dopo il battesimo
Banca del tempo: ora si fa sul serio!
50 anniversario della morte di Don V. Angelillo
A settembre lordinazione di Alessandro
-in terza:
Una buona notizia: un film su Don T. Bello
In... quaresima con la Caritas
Noi che lOratorio: Aperti a tutti!
-in quarta:
Letto per voi: Concilio Vaticano II. Il discorso mancato
Langolo del D.V.: il processo di nullit (1^ parte)
lI l|l0uO50uIe
Gioved Santo
-ore 18,00 Cena del Signore - La-
vanda dei piedi
-ore 22,00 Adorazione presso l'Alta-
re della Reposizione
Venerd Santo
-ore 9,00 Ufficio delle Letture
-ore 17,00 Passione del Signore -
Adorazione della Croce
Sabato Santo
-ore 9,00 Ufficio delle Letture
-ore 22,00 Veglia pasquale nella
notte santa. Benedizione del fuoco
nuovo.
Pasqua di Resurrezione
-Messe come da calendario legale
(la messa vespertina passa dalle 18,30 alle 19,00)
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Miei cari, questo silenzio mi
preoccupavabb,
sar forse il primo miracolo
di Papa Francesco
(telefonatina permettendo)!
Voce della comunit
via Buonarroti 29 - 70023 Gioia del Colle
Redazione: don Giuseppe Di Corrado,
Vito Buttiglione, Francesco Giannini, Vito Sportelli,
Vito Giannelli,Angelina Passiatore, Giovanni Capotorto
Vieni a trovarci e a leggerci on line su
http://parrocchiasantaluciagioiadelcolle.blogspot.com
e su http://www.upgo.org/upgov1/
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Pag.2
LOO PmmeF
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Nella nostra Parrocchia, ogni
anno, vengono preparati e
celebrati numerosi Matrimoni
e Battesimi, per i secondi ri-
troviamo le coppie che aveva-
mo incontrato nei corsi un
anno o due prima.
Ai genitori di questi piccoli,
battezzati e battezzandi, che
sono il futuro della nostra
Parrocchia e della Chiesa
intera, vorrei inviare questo
messaggio, perch sappiano
riflettere su quanto viene brevemente detto loro nella pre-
parazione del Battesimo e, soprattutto, metterlo in atto.
CHIAMATI AD AMARE I FIGLI CON IL CUORE DI DIO
I vostri bambini sono figli di Dio. Dio Padre li ama di
un amore infinito ed eterno. Egli, l'Invisibile, vuole
comunicare a loro il suo amore attraverso il vostro
amore.
Dio non ha occhi,
ha solo i vostri occhi per contemplare i vostri bambini e
farsi riconoscere da loro.
Dio non ha mani,
ha solo le vostre mani per accarezzarli, e far sentire a loro
il calore della sua tenerezza.
Dio non ha braccia,
ha solo le vostre braccia per stringerli al petto per far sen-
tire il suo cuore che batte per loro.
Dio non ha labbra,ha solo le vostre labbra per baciarli e
trasmettergli l'infinita dolcezza del suo amore.
Dio non ha bocca,
ha solo la vostra bocca per sorridere e comunicare la sua
gioia.
Dio non ha voce,
ha solo la vostra voce per parlare con loro e dire quanto
grande il suo amore per loro.
Voi, genitori cristiani, siete chiamati ad amare i vostri figli
con il cuore di Dio.
(da B. Bartolini, Il mio primo libro di preghiera, Elledici).
Angelina Passiatore
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Don Vincenzo Angelillo nasce a Gioia il 27-10
1879 e qui muore il 20-3-1963. Dopo gli studi in
seminario ordinato sacerdote nel 1903. Per le
sue doti umane, morali e culturali viene chiamato
a Roma in Vaticano, dove ricopre con responsa-
bilit e impegno importanti incarichi. Dopo qual-
che anno rinuncia ad una brillante carriera per
tornare a Gioia ed essere di aiuto alla famiglia,
che versava in misere condizioni. Nel 1917 in-
contra Dannunzio,che lo elogia e gli chiede di appuntare
limmagine di S. Francesco sul petto degli aviatori prima di
partire per limpresa di Cattaro.
Ha svolto unattivit poliedrica: sacerdote, poeta, letterato,
critico, patriota, educatore, conferenziere, politico.
Si deve a lui la fondazione del Convitto Manzoni nel 1910,
per ospitare giovani bisognosi di Gioia e dei paesi limitrofi,
dal quale sono usciti validi professionisti.
E stato Rettore della Chiesa di S. Francesco e Padre Spiritu-
ale della Confraternita per 60 anni e ha restaurato la Chiesa,
oltre ad aver svolto, in coerenza al messaggio evangelico, il
suo ministero pastorale.
I militari Polacchi nel 1946, per ricambiare le cure verso di
loro, gli regalano un quadro della Madonna di Censtochova,
patrona della Polonia.
La sua cultura spazia in vari campi, con numerose pubblica-
zioni: poesie religiose, poesie varie, conferenze, prose, opere
di critica letteraria, opere teatrali, commemorazioni varie.
E stato un amante della gioiesit e un forte difensore
dellitalianit, valori pi volte espressi nelle sue opere.
Ha ricoperto anche lincarico di Consigliere comunale.
Ha fortemente voluto listituzione di una Biblioteca comunale,
per la quale ha donato tutto il suo patrimonio librario, Bibliote-
ca che porta il suo nome.
Al suo funerale partecipa una folla oceanica, di ogni ceto ed
et.
Nonostante la sua profonda cultura , un sacerdote povero tra
poveri, servitore tra servi, umile tra gli umili: questo stato
don Vincenzo, un pastore di anime ed educatore di menti,
coerente nellincarnare il messaggio cristiano nel suo vivere
quotidiano.
Francesco Giannini
UOC0eIIemO`
O|5ll5uI5e|lOl
Lo Sportello famiglia e la Banca del tem-
po sono una realt, che il Consiglio Pastorale Parrocchia-
le ha fatto propria! Ora tocca a ciascuno di noi! In coinci-
denza con luscita del Giornalino Parrocchiale sar distri-
b u i t o e d i s p o n i b i l e s u l n o s t r o s i t o
(www.parrocchiasantaluciagioiadelcolle.blogspot.it) il
modulo, in cui sono elencate varie possibilit di servizio
per il prossimo. Il modulo, adeguatamente compilato, potr
essere consegnato direttamente in Parrocchia o alla sede
Caritas o anche negli orari de Idurantelacatechesi (ogni
sabato dalle 16,00 alle 17,00). Ricordiamoci semplicemen-
te le parole straordinarie del Vangelo Tutto ci che avete
fatto al pi piccolo dei miei fratelli l'avete fatto a me" (Mt
25,40). Ladesione al Vangelo e a Cristo unadesione di
disponibilit per il prossimo. E il prossimo il fratello biso-
gnoso accanto a noi!
Vito Buttiglione
LLIlPOHM
M5ellemD|eIO|0lOzlOOe
0eIOO5l|OMIe55O0|O
Il 7 settembre 2013 nella Parroc-
chia S. Maria Assunta di Binetto
alle ore 19,00 Don Alessandro sa-
r ordinato sacerdote con
limposizione delle mani da Sua
Eccellenza Mons, Francesco Ca-
cucci. Seguiamolo con il nostro
affetto e con la preghiera in que-
sto percorso di avvicinamento al
momento memorabile, in cui di-
venter Sacerdote in eterno e cio un alter
Christus al servizio dei fedeli!
Pag.3
LODuOOOOllzl`
L'anima attesa in uscita il film su Don Tonino Bello
Si intitola "L'anima attesa" il nuovo film dedicato a don Tonino
Bello, indimenticato vescovo di Molfetta e presidente di Pax
Christi, presentato il 19 marzo in prima nazionale a Bari nell'am-
bito del Bif&st.
Una grande scommessa, prodotta da Pax Christi e Mosaico di
Pace, insieme all'associazione Linea d'Onda e a tanti piccoli
"azionisti" che hanno aderito all'iniziativa "Adotta un fotogram-
ma", forse il primo esempio di "azionariato popolare" nella pro-
duzione di una pellicola cinematografica.
Piccole donazioni che hanno consentito di realizzare questo
docu-film diretto da Edoardo Winspeare e interpretato da Carlo
Bruni, Nunzia Antonino e altri attori, un ricco cast che ha parteci-
pato gratuitamente al progetto.
Non una biografia o una narrazione della vita di don Tonino,
piuttosto la storia di una scoperta, di un incontro. Il protagonista
un uomo in crisi che durante un viaggio ad Alessano si imbat-
te nella figura di don Tonino, riscoprendo la vita e l'attualit del
messaggio del vescovo salentino.
Il film sar proiettato anche l'8 aprile nel corso della rassegna
cinematografica gratuita Testimoni di fede in Puglia, organizzata
dall'Ufficio di Comunicazioni Sociali della diocesi di Bari presso il
Piccolo cinema di Santo Spirito (0805333100 - in-
fo@cinemapiccolo.it)
Dopo la prima cinematografica L'anima attesa sar distribuito in
DVD insieme al numero di maggio della rivista Mosaico di Pace
dedicato a don Tonino nel ventennale della morte, al costo di
13.00 euro.
Informazioni su:
http://www.mosaicodipace.it/mosaico/a/37726.html
info@mosaicodipace.it
Gianni Capotorto
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Come gruppo CARITAS par-
rocchiale ci viene spontaneo
porre alcune provocazioni al
bene con delle riflessioni no-
stre e che vogliamo partecipar-
vi. In questultimo tratto quare-
simale, il pi intenso, siamo
chiamati ad una testimonianza
pi forte sul tema della carit che deve essere determi-
nata da un cammino di conversione e da una adesione
personale. Deve diventare impegno verso il prossimo in
un nuovo stile di vita che si concretizza nella fraternit
evangelica. La carit vista non come elemosina, ma
carit come disponibilit allascolto, allaccoglienza ed
alla condivisione; passare poi, dalla occasionalit degli
interventi caritativi alla costanza nellattenzione e nel
servizio ai poveri; dalla delega a persone volenterose,
al coinvolgimento di se stessi. Perch compito di o-
gnuno diffondere il precetto della carit che Ges ha
proclamato e vissuto con la Sua vita e diffondere in
tutta la nostra Comunit anche laica la cultura del-
la carit che trova nel farsi prossimo la sua pi au-
tentica e vera espressione. Lincontro con laltro e
laprire il cuore al suo bisogno sono occasione di sal-
vezza e di beatitudine. Siamo chiamati alla fede, ma
anche allespressione della testimonianza: ci salviamo
se amiamo, se ci lasciamo coinvolgere, se sappiamo
vedere, giudicare e agire. Sentiamoci quindi pietre
vive partecipi della missione chiesa attenti a cammi-
nare accanto, mettendo le gambe a quei valori in cui
crediamo e che devono uscire dalla chiesa per far parte
della nostra quotidianit in modo da contribuire a rido-
nare quellamore con cui Egli si prende cura di noi
Chiunque si sente interpellato ci aiuti in questo cammi-
no nella maniera che creder pi opportuna, magari
anche con delle proposte concrete, di rimando alla pre-
messa: necessitiamo di vs provocazioni al bene.
A tal proposito ricordiamo che : la Caritas sita in Via L.
Da Vinci apre la Sede nei seguenti giorni:
Marted: dalle ore 16.30 alle ore 18.30
Gioved : dalle ore 16.30 alle ore 18.30
Giuseppe Curci
NOlC0eI' O|lO|lO`Me|lllullll
Continua la nostra attivit di gruppo nell'oratorio della parrocchia Santa Lucia.
Come ben sappiamo, l'oratorio un ambiente educativo come lo ha voluto e
inventato Don Bosco. Luogo di ritrovo, di svago, di insegnamento e di preghie-
ra. Loratorio siamo noi! Tanti giovani e bambini! Sono i bambini e i ragazzi in-
fatti che animano l'oratorio e lo colorano della loro allegria e gioia. Ogni sabato,
finita la catechesi, accogliamo tutti i bambini e siamo pronti a condividere con
loro tutta la nostra felicit. Aiutati dalla fede, ci impegniamo a creare un ambien-
te, in cui ognuno si senta accolto e amato e ci impegniamo a dare tutto di noi
stessi, a dare il meglio e ad offrire una parte di noi per gli altri, senza pretendere
nulla in cambio. Soprattutto mettiamo a disposizione tutto il nostro tempo libero e lo dedichiamo ai bambini e ai
ragazzi, per dargli uneducazione. Loratorio anche festa. il luogo dove incontrare sempre nuova gente e fare
amicizia. Tutto questo con laiuto di Dio, che sempre in noi e ci aiuta con amore. Molte le attivit svolte nel no-
stro oratorio: vari giochi di societ e partite a ping pong o a calcio balilla, o semplicemente ci divertiamo a colo-
rare, a chiacchierare ed a conoscerci meglio.
In oratorio c posto per tutti! Per questo chiunque abbia tempo da dedicare pu trovare spazio in orato-
rio, perch si sa, la collaborazione e limpegno di tutti creano un ambiente pi unito. Vi aspettiamo!
Marika Resta
Pag. 4
LellOe|vOl`LOOClIlOUllCOOll.lI0l5CO|5OmOClOLlO0u
Custodire. Nei primi giorni del proprio pon-
tificato, Papa Francesco ha posto laccento
sulla necessit di servire con amore e custo-
dire il creato, e dunque di custodire anche la
Chiesa.
Questa anche lesigenza annotata da Bru-
nero Gherardini ne il Concilio Vaticano II. Il
discorso mancato. edito da Lindau.
Qui lAutore prende le mosse della propria
indagine da una interpretazione distorta che
del Concilio stesso forn un indirizzo definito
libertario e protestatario. In altre parole, lo
spirito rinnovatore che ispir il Concilio fu
confuso da taluni come un pretesto per giu-
stificare, se non addirittura legittimare, orien-
tamenti della vita cristiana pi tolleranti ver-
so pratiche della vita comune difformi dagli
insegnamenti consolidati, in nome di una
apertura al mondo che esigeva una liberaliz-
zazione dei rapporti sia allinterno che
allesterno della comunit cristiana. Il 1965,
anno conciliare, venne erroneamente inteso
da tale corrente di pensiero come lanno
zero della nuova Chiesa, che, per raggiun-
gere questo obiettivo, presupponeva una
rivisitazione delle sue strutture e dei suoi
insegnamenti, sin nelle loro fondamenta. Nel
dibattito e nel confronto che successivamen-
te ne scaturirono, Papa Giovanni Paolo II e
lallora cardinale Ratzinger, nella consape-
volezza della necessit di preservare la
Chiesa da ogni possibile deriva, promossero
importanti iniziative finalizzate, anche per il
tramite del Sinodo del 1985, a restituire al
Concilio il proprio significato vero ed autenti-
co. In primo luogo, sebbene ritenuta innega-
bile loccasione riformatrice che aveva carat-
terizzato il Concilio, questa non rappresenta-
va nessun anno zero per la Chiesa.
Piuttosto, laccettazione delle linee guida del
Concilio Vaticano II non equivale assoluta-
mente a delegittimare i Concili precedenti,
dei quali deve intendersi invece un aggiorna-
mento dettato dai nuovi tempi che la Chiesa
stava vivendo e delle nuove esigenze epo-
cali con le quali il cristiano si deve confronta-
re, nel solco del patrimonio dogmatico e
dottrinale intangibile della Chiesa.
Veniva cos chiusa la porta ad ogni ipotesi di
ingresso di una Chiesa nuova che si pones-
se in termini di contrapposizione con quella
che si era avvicinata al Concilio del 1968,
definendosi fuorviante qualsiasi interpreta-
zione di tal segno.
Qual dunque linterpretazione corretta da
attribuire al Concilio?
Si pu riassumere in due parole, che sono
quelle della salvaguardia e della trasmissio-
ne: il dovere della Chiesa di ricevere il sacro
deposito cos come lha ricevuto, senza so-
stanziali amputazioni, cambiamenti o ag-
giunte; il dovere della Chiesa di trasmettere
tutto e soltanto ci che ha ricevuto.
Si potrebbe immaginare una realt statica
della Chiesa, ma non tuttavia cos, perch
sono gli elementi che la rendono invece con-
notata da perenne giovinezza, in quanto nei
suoi insegnamenti ci sono le risposte per le
esigenze di chi si professa cristiano, in tutte
le epoche della vita.
Dunque, anche da un riesame critico del
Concilio Vaticano II non emerge alcun ele-
mento di rottura col passato e tanto meno
con istituzioni e principi consolidati della
Chiesa; semmai si ribadisce la loro attualit,
ove opportunamente reinterpretati, per forni-
re spunti di riflessione che guidino lagire
quotidiano di chi si professa cristiano anche
a fronte di necessit che secoli fa non erano
nemmeno immaginabili. Accantonamento di
ogni steccato, disponibilit al dialogo,
lavvicinarsi della Chiesa ai propri fedeli, fino
a renderla un tuttuno, sono valori che si
confermano nella ispirazione conciliare ma
non sono distinti dalla preghiera e dal rispet-
to degli insegnamenti che hanno sempre
connotato la nostra fede.
Dunque, non in unottica di cambiamento o
di deviazione dalle rotte consolidate, ma di
continuit nella riforma; nellottica di una
Chiesa moderna come un laboratorio di pro-
poste ed iniziative, deve intendersi la logica
Conciliare che ispira lazione pastorale, sen-
za rompere con il passato sul presupposto di
dover mettere tutto sotto giudizio.
Vito Sportelli
LMOuOIO0eIO.U.
lI|OCe55O0lOuIIllml|lmOOlIe/F|lm|le
Il processo di dichiarazione di nullit matrimoniale inizia con una domanda scritta dell'interessato ov-
vero il libello (l'atto introduttivo) nel quale l'attore (l'interessato) racconta la vicenda matrimoniale.
Questa deve essere descritta, brevemente, ma indicando tutti i passaggi cronologici principali. Nel
libello devono anche essere indicate le prove con le quali si intende far valere la propria tesi. Vi una
differenza fondamentale per quanto attiene il grado di certezza che si deve raggiungere nel libello e quella si deve avere in
sentenza. Perch un libello sia ammesso (cio possa iniziare l'istruttoria) sufficiente che contenga il fumus ovvero che la-
sci intendere che la tesi possa essere provata. Nella sentenza invece occorre la cos detta certezza morale. E' un tema impor-
tante anche per i non addetti ai lavori e perci si deve spendere qualche parola di pi. La nozione di certezza morale fu data
per la prima volta da Pio XII in una allocuzione alla Rota Romana del 1 ottobre 1942. E' una discorso che mi personalmente
molto caro, al quale faccio riferimento nel mio lavoro nei casi pi difficili. La certezza morale la via intermedia tra la probabi-
lit e la certezza assoluta. E magistralmente il pontefice insegnava che Talvolta la certezza morale non risulta se non da una
qualit di indizi e di prove, che, presi singolarmente, non valgono a fondare una vera certezza, e soltanto nel loro insieme non
lasciano pi sorgere per un uomo di sano giudizio alcun ragionevole dubbio ( AAS: vol. 34(1942) p. 340). Questa indicazione
del Magistero consentir alla giurisprudenza rotale di sviluppare la famosa regola iuris facta eloquentiora quam verbis! Sic-
ch alle parole, alle dichiarazioni di testi, magari compiacenti, si sostituisce l'attento esame delle circostanze di causa: la du-
rata del periodo pre e post matrimoniale, la litigiosit o meno del legame, la presenza di figli, presenza di ricoveri o visite spe-
cialistiche in caso di incapacit, la pratica religiosa, l'amore evidente tra le parti nei casi di simulazione del consenso, ecc.
ecc. Il tutto visto nella globalit di una vicenda umana che sempre unica ed irripetibile. Vorrei concludere citando un discor-
so alla Rota Romana del Beato Giovanni Paolo II del 5 febbraio 1987 nel quale ricordava che Il fallimento dell'unione coniu-
gale, peraltro, non mai in s una prova per dimostrare tale incapacit.... Dunque, i capi di nullit devono essere provati
attraverso l'indicazione di numerose, gravi e coerenti circostanze. Ho citato due pontefici precedenti per invitarvi cari amici,
pur nell'entusiasmo del nuovo papa a non dimenticare l'insegnamento dei suoi predecessori. Buona Pasqua di Resurrezione!
Vito Giannelli
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