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Gaeta e il suo nome: Un viaggio tra mito, storia e cultura
Gaeta e il suo nome: Un viaggio tra mito, storia e cultura
Gaeta e il suo nome: Un viaggio tra mito, storia e cultura
Ebook122 pages1 hour

Gaeta e il suo nome: Un viaggio tra mito, storia e cultura

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Questo studio ha come scopo quello di definire le origini della storia e della cultura della città di Gaeta, o meglio del territorio a cui verrà conferito questo nome: il nome, infatti, così come per ciascun essere umano, rappresenta il primo indizio, l’essenza dell’identità. Attraverso un attento studio dei miti e della storia di Gaeta, il testo non si limita a indicare l'origine e l'evoluzione del toponimo Gaeta ma compie un vero e proprio viaggio nel tempo attraverso miti, storia e letteratura che vedono la Perla del Tirreno importante protagonista.
LanguageItaliano
Release dateJun 21, 2019
ISBN9788833464091
Gaeta e il suo nome: Un viaggio tra mito, storia e cultura

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    Gaeta e il suo nome - Sabina Mitrano

    Gaeta e il suo nome. Un viaggio tra mito, storia e cultura

    di Sabina Mitrano

    Direttore di Redazione: Jason R. Forbus

    Progetto grafico e impaginazione: Sara Calmosi

    In copertina: fotografia di Paolo Di Tucci

    Le fotografie del testo sono di Lino Sorabella, le fotografie a pp. 58 e 85 di Paolo Di Tucci

    ISBN 978-88-33464-09-1

    Pubblicato da Ali Ribelli Edizioni, 2019©

    Saggistica – Storia e Cultura

    www.aliribelli.com – redazione@aliribelli.com

    È severamente vietata la riproduzione, anche parziale del testo, effettuata con qualsiasi mezzo, senza l’espressa autorizzazione dell’Editore.

    Sabina Mitrano

    GAETA E IL SUO NOME

    Un viaggio tra mito, storia e cultura

    Edizioni

    Sommario

    Introduzione

    I. Il mito

    II. Il nome e la toponomastica

    III. Il caso di Gaeta

    PARTE PRIMA

    Il punto di partenza: Dante e la Divina Commedia

    1.1. Caieta nella Divina Commedia: tra Ulisse ed Enea

    1.2. Il caso dell’associazione tra Gaeta, Circe e il Circeo

    1.3. La fonte di Dante: Ovidio e la consacrazione di Caieta

    PARTE SECONDA

    Virgilio e il VII libro dell’Eneide

    2.1. Virgilio e la consacrazione di un mito

    2.2. Perché proprio Gaeta?

    PARTE TERZA

    E prima di Virgilio?

    3.1. Gaeta, un esempio di romanizzazione

    del mondo italico antico

    Conclusioni

    Si qua est ea gloria

    M. Cadorin, veduta prospettica di Gaeta 1688

    Prefazione

    Da tanti anni il mio pensiero, nel ripercorrere le vicende di Gaeta nel corso dei secoli, andava ripetutamente all’roigine di questo nome, alle etimologie ripetute un’infinità di volte da tanti studiosi – più o meno versati in questo specifico campo di ricerca – da tanti piccoli storici locali privi di idonea preparazione.

    Non facendo parte di alcun gruppo di questi ricercatori, mi sono sempre astenuto dall’affrontare il tema; alcune volte ho ripetuto le etimologie derivanti da Strabone, da Virgilio e da Dante.

    Tuttavia avevo sperato – come per altri particolari settori di storia gaetana – che con il passare degli anni e lo sviluppo delle ricerche in proposito, si fossero avuti contributi validi, scaturiti da studiosi legati a questo particolare campo di indagine e che avessero, nel contempo, la possibilità di ampliare e raccordare il tema non solo con la glottologia e la filologia ma anche con il supporto storico.

    Giunto ora in età avanzata, posso affermare di sentirmi appagato da questo lavoro, che risponde in modo esemplare a quanto desideravo. La ricerca della dr.ssa Sabina Mitrano (cognome derivato dal dio Mitra?) aggiunge una pietra angolare alla storia classica del lazio meridionale tirrenico.

    Con i tempi che corrono e con il deplorevole abbandono degli studi classici ed umanistici della gran parte degli studenti dei licei dopo il percorso scolastico superiore, ne deriva ancor più la quasi impossibilità di incontrare oggi studiosi impegnati in questo specifico settore della ricerca con risultati originali.

    Finalmente posso sentirmi felice e confortato dalla realtà che emerge dalla lettura del testo (non sempre facile; ma anche questo versante resta interessante!), che svolge le problematiche con acutezza e perspicacia, ricostruisce «il significato racchiuso nel nomen di Gaeta, e la temperie culturale che ne ha determinato la comparsa e l’evoluzione».

    Aprile 2010

    Luigi Cardi

    Introduzione

    Questo studio ha come scopo quello di definire le origini della storia e della cultura della città di Gaeta, o meglio del territorio a cui verrà conferito questo nome: il nome, infatti, così come per ciascun essere umano, rappresenta il primo indizio, l’essenza dell’identità.

    Questo concetto vale forse ancora di più in relazione alla cultura antica, sia greca che romana, che nella denominazione di persone, di luoghi, di fenomeni, ha spesso condensato il nucleo primitivo della natura eziologia del soggetto: potremmo dire, per usare un’espressione antica, Nomina sunt consequentia rerum (Giustiniano, Istituzioni, II, 7, 3)¹.

    Questo approfondimento consente, inoltre, all’interno di un quadro più generale di valorizzazione della ricchezza artistica e culturale di Gaeta, di rivalutare un patrimonio veicolato da fenomeni di tipo non materiale ma prettamente culturale e letterario, che è possibile poi verificare e chiarire attraverso l’evidenza materiale e il contesto storico in cui essi risultano inseriti. In questo caso l’uso del termine fenomeno non è casuale poiché rimanda direttamente a ciò che si mostra (dal verbo greco faivnein, mostrare, apparire): anche le fonti di tipo non materiale ma letterario e storiografico riescono a mostrare la realtà, poiché racchiudono una riflessione sulle tradizioni e le origini di luoghi e fenomeni diversi, che sono specchio della società che le ha prodotte. In questo modo è possibile formulare ipotesi concrete sui processi storico-culturali che conducono alla formazione di tali tradizioni, e sul contesto sociale che sta sullo sfondo.

    È necessario, però, prima di procedere alla disamina del problema, fornire alcuni cenni sulla metodologia prescelta nel tentativo di ricostruire il significato racchiuso nel nomen di Gaeta, e la temperie culturale che ne ha determinato la comparsa e l’evoluzione nel tempo. Questa storia delle origini, infatti, così complessa e remota, stabilisce un importante legame, da un lato, con la scienza linguistica, poiché il linguaggio rappresenta il primo strumento di trasmissione del pensiero, e spesso racchiude nella denominazione di luoghi e fenomeni un’importante riflessione storico-culturale sulla realtà; dall’altro lato con la mitologia, cioè con lo studio delle narrazioni attraverso cui le società antiche hanno interpretato fenomeni spesso immersi in un passato remoto di difficile comprensione. Per questo, di entrambi i settori disciplinari è necessario fornire alcuni elementi guida che indirizzino il lettore lungo la strada che ha condotto a formulare le ipotesi di seguito proposte.

    I. Il mito

    Il concetto di mito è forse per noi oggi di difficile comprensione, considerata l’evoluzione che ha subito nel tempo, che lo ha allontanato dal significato con cui originariamente era inteso dagli uomini del mondo antico. Per l’uomo moderno il termine mito e l’aggettivo mitico assumono, infatti, un richiamo ambivalente, definendo spesso un’opinione o un atteggiamento come irrazionali e falsi, ma allo stesso tempo riecheggiando di un accento nostalgico, indicativo di una realtà ricca di significato ma nascosta o perduta nelle profondità del passato o della psiche. In realtà, questa stessa ambivalente considerazione è un’eredità che la civiltà dell’antica Grecia ha lasciato al mondo occidentale: essa, infatti, non solo ha costruito un insieme originale e unitario di narrazioni che, per l’estensione del suo ambito e per la coerenza interna, costituisce un sistema rigoroso, la muqologiva (sistema, scienza del mito, e non singoli racconti diversi messi insieme); ma ha essa stessa riflettuto sulla differenza esistente tra il racconto mitico ed altri generi di narrazione che dal mito si distinguono per un diverso rapporto, più diretto, con la realtà. È proprio questa riflessione, e la conseguente distinzione del mito dalle altre forme narrative, a risultare significativa e foriera di importanti sviluppi².

    Per la stessa

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