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Violenza estrema: Il percorso dei suicidati
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Violenza estrema: Il percorso dei suicidati
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Violenza estrema: Il percorso dei suicidati

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About this ebook

Quell'insostenibile peso dell'inquietudine!
 
Il suicidio rappresenta l'azione più devastante che un individuo possa compiere contro se stesso,
è la massima sfida al mondo che lo circonda. 

Per la prima volta gossip e pettegolezzi riguardanti le vite di suicidati famosi sono raggruppate in un solo e-book. 
Con i frammenti di vita si svelano retroscena che possono modificare la loro immagine pubblica,
rendendoli di volta in volta: problematici, ragguardevoli, patetici, efferati, bestiali.

Biografie non autorizzate e sintetiche, uno spaccato di persone squarciato da lampi di umanità.

"La vita non è sempre degna di essere vissuta, se smette di essere vera e dignitosa non ne vale la pena" Mario Monicelli.
LanguageItaliano
Release dateJan 12, 2019
ISBN9788829593491
Violenza estrema: Il percorso dei suicidati

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    Violenza estrema - FRED BOUCHERON

    FRED BOUCHERON

    VIOLENZA ESTREMA

    Il percorso dei suicidati

    I giudici emettono le sentenze, questo e-book racconta percorsi travagliati,

    con il massimo rispetto per i defunti.

    Meglio bruciare in una fiammata che spegnersi lentamente Neil Young.

    UUID: 4482a688-14ec-11e9-9b98-17532927e555

    Questo libro è stato realizzato con StreetLib Write

    http://write.streetlib.com

    Indice dei contenuti

    EVA HITLER

    MAGDA GOEBBELS

    ULRIKE MEINHOF

    GUDRUN ENSSLIN

    DALIDA

    JIM MORRISON

    LUIGI TENCO

    KURT COBAIN

    CESARE PAVESE

    VLADIMIR MAJAKOWSKIJ

    CLEOPATRA

    PONZIO PILATO

    SENECA

    NERONE

    CAMILLO CASATI STAMPA

    RAIMONDO LANZA BRANCIFORTE

    MARIO MONICELLI

    CARLO LIZZANI

    VINCENT VAN GOGH

    MARILYN MONROE

    JEAN SEBERG

    ANNA MARIA PIERANGELI

    NATALIE WOOD

    ALAN LADD

    CAPUCINE

    VIRGINIA WOOLF

    EMILIO SALGARI

    ERNEST HEMINGWAY

    DAYSI LUMINI e TINO SCHIRINZI

    ALIGHIERO NOSCHESE

    GIGI PISTILLI

    LUIGI VANNUCCHI

    LUCIO MAGRI

    ROBERTO CALVI

    WILLIAM ARICO'

    MICHELE SINDONA

    RAUL GARDINI

    Ringraziamenti

    EVA HITLER

    30 APRILE 1945

    EVA HITLER

    ingerì una capsula di cianuro seduta sul divano con accanto il suo adorato Adolf in una stanza del bunker di Berlino, aveva 33 anni.

    Eva Braun nasce a Monaco il 6 febbraio 1912, secondogenita dell’insegnante Friedrich Braun e di Franziska Kronberger.

    Quattro anni prima era nata Ilse, tre anni dopo nascerà Margarete.

    La speranza del padre di avere un figlio maschio non si concretizza.

    Le tre figlie vengono educate secondo i principi del cattolicesimo come promesso da Friedrich, di fede evangelica, alla moglie Franziska, cattolica.

    Nel 1925, anche in virtù di una eredità ricevuta, la famiglia Braun si trasferisce in un appartamento più grande ed elegante, dove hanno una cameriera e il privilegio di possedere un'automobile.

    Eva frequenta con buoni risultati gli studi liceali, anche se gli insegnanti la dipingono come pigra e ribelle.

    Eva è una ragazza carina, bionda, occhi azzurri, si veste con eleganza, sogna una carriera nel mondo dello spettacolo come ballerina o attrice: le sue letture preferite sono le riviste di cinema e i romanzi rosa, con la classica eroina che si dedica anima e corpo all'amato.

    Il suo primo lavoro è presso uno studio fotografico dove, nel settembre 1929 viene assunta come apprendista fotografa e commessa. Il titolare era diventato il fotografo ufficiale del partito nazionalsocialista, colpo di fortuna, avevano la sede nello stesso palazzo.

    Nell'ottobre 1929, nei giorni del crollo alla borsa di Wall Street a New York, Eva incontra per la prima volta Hitler nel negozio e nasce poco a poco un'amicizia galante e cortese, fatta soprattutto di regali, baciamani, complimenti galanti.

    Così Eva descrive l'incontro: Ero rimasta in negozio dopo la chiusura per sistemare alcune carte, ero su una scala... Improvvisamente entrò il capo con un signore di una certa età, con dei buffi baffetti, un impermeabile chiaro di stile inglese e in mano un gran cappello di feltro… Cercai di gettare loro un'occhiata senza girarmi e mi accorsi che quell'uomo mi stava guardando le gambe… Scesi e il mio capo fece le presentazioni: Signor Wolf, lo pseudonimo di Hitler, la nostra brava piccola signorina Braun.

    Inizialmente solo le sorelle sono a conoscenza della relazione mentre i genitori ne sono all'oscuro: le numerose gite nella campagna bavarese di Eva e Adolf nonché i pranzi alla famosa birreria di Monaco vengono spacciati per lunghi straordinari presso lo studio fotografico, che nel frattempo si era trasferito in una sede più grande, pochi metri più in là.

    Il rapporto rimane platonico fino all'inizio del 1932, periodo in cui Eva diventa a pieno titolo la sua amante e inizia a frequentare l'appartamento di Hitler.

    Per capire quale fosse il tipo di relazione, Hitler: Gli uomini molto intelligenti devono prendersi una donna primitiva e stupida. Provi a immaginare se dovessi avere una moglie che mettesse il naso nel mio lavoro! Nel tempo libero voglio avere la mia tranquillità… non posso sposarmi!.

    In estate e autunno dello stesso anno Hitler è occupato con la campagna elettorale e Eva non lo vede mai, nonostante tutto lei è paziente, quasi si annulla per timore di vedere finire questa relazione.

    Il primo novembre tenta di suicidarsi sparandosi un colpo in gola, forse per gelosia verso lo stuolo di ammiratrici di Hitler, ma sbaglia la mira e si salva.

    Per Eva la politica è qualcosa di lontano, di poco interessante, anzi una nemica, in quanto le sottrae le attenzioni e la compagnia del suo Adolf.

    Basti pensare che lei non si è mai iscritta al partito e negli ultimi anni, esaurito l'iniziale entusiasmo, definisce noiosi i suoi discorsi.

    Il 28 maggio 1935 tenta nuovamente di togliersi la vita, ingerendo del sonnifero, ma viene salvata in tempo dalla sorella Ilse.

    Nell'autunno dello stesso anno Eva smette di lavorare presso lo studio fotografico, Hitler la inserisce nello staff della sua segreteria e le regala una villetta a Monaco, nell'elegante quartiere residenziale di Bogenhausen, vicino all’appartamento di Hitler.

    Eva vi abita con la sorella Gretel e i due cani Stasi e Negus.

    La casa era ben arredata, parecchi quadri adornavano le pareti e tra tutti Eva preferiva gli acquerelli dipinti dal suo Adolf che da giovane e per ben due volte non venne ammesso all'Accademia delle Belle Arti di Vienna.

    Era inoltre dotata di un televisore, un lusso che all'epoca era riservato a pochissimi.

    Amava tantissimo il mondo del cinema e lei stessa si improvvisò spesso regista, in occasione di gite in Baviera e all'estero, specie in Italia, dove filmò gran parte dei suoi soggiorni a Venezia e a Roma.

    Dopo Monaco, era la zona alpina di Berchtesgaden il luogo più amato e frequentato dall'amante segreta di Hitler, che da alcuni anni viene presentata come segretaria privata del Fuhrer.

    A partire dal 1933 vengono costruite nel sud-est della Baviera vicino al confine con l'Austria, una serie di chalet alpini, destinati a Hitler e agli alti gerarchi del partito.

    Qui Eva trascorre gran parte della bella stagione nella residenza di Hitler, e in seguito anche nel Nido dell'aquila, lo chalet super protetto che il partito regalò al Fuhrer in occasione del suo 50simo compleanno.

    Le giornate trascorrono allo stesso modo, tra colazioni, pranzi, visite di Hitler nei week-end, passeggiate e naturalmente fotografando e filmando senza sosta, anche per ingannare la noia. Le riprese a colori effettuate da Eva Braun sono tra le prime effettuate in Germania e rappresentano un documento storico di notevole valore.

    Dal 1944 la guerra da segnali tremendi, da tutti i confini arrivano notizie disastrose, le città devastate dai bombardamenti, la popolazione ridotta alla fame.

    Il 9 febbraio 1945, Eva festeggia nella casa di Monaco il suo 33simo compleanno, a marzo si mette in viaggio per Berlino, tutti la pregano di rimanere in Baviera, di cercare rifugio nei bunker alpini ma lei vuole rimanere accanto al suo Adolf fino alla fine, qualsiasi cosa succeda.

    Nel pomeriggio del 22 aprile 1945, durante una riunione, Hitler subì un collasso nervoso quando venne informato che gli ordini trasmessi al generale delle SS responsabile della difesa di Berlino, erano stati disattesi.

    Hitler lanciò un'invettiva contro il tradimento e l'incompetenza dei suoi comandanti, che culminò per la prima volta in una esternazione tribolata: la guerra era perduta e sarebbe rimasto a Berlino fino alla fine.

    Il 27 aprile 1945, l'Armata Rossa tagliò fuori Berlino dal resto della Germania.

    Il 28 aprile Heinrich Himmler aveva lasciato intendere agli alleati che aveva l'autorità per negoziare una resa, ma Hitler considerò questo un tradimento e ordinò di arrestarlo.

    In quel momento l'Armata Rossa era avanzata di molto, stava preparando l'assalto finale alla cancelleria del Reich.

    Hitler apprese della morte del suo alleato, Benito Mussolini, giustiziato dai partigiani italiani e i cui corpi, assieme a quello della sua amante, Claretta Petacci, furono poi appesi a Milano in piazzale Loreto a testa in giù.

    Dopo la mezzanotte del 29 aprile 1945, Hitler sposò Eva Braun che diventò così la signora Eva Hitler.

    La notizia in poche ore fece il giro della Germania.

    Dopo un modesto pranzo di nozze con la neo sposa, si recò con la segretaria, Traudl Junge, in un'altra stanza, per dettare il suo testamento e verificare che le capsule al cianuro facessero effetto, ne testò anche una sul suo cane Blondi che morì immediatamente.

    Nel primo pomeriggio del 30 aprile, si suicidarono nel bunker.

    I corpi, cosparsi di benzina da Erich Kempka, l'autista del Fuhrer, vennero bruciati.

    Eva, della cui esistenza la maggioranza dei tedeschi era fino a quel momento ignara, rimane così fedele a quanto detto in precedenza all'adorato Adolf: Ho promesso a me stessa di seguirti ovunque, anche nella morte.

    Con il coraggio di questo sacrificio supremo riscatta con dignità la sua breve esistenza.

    MAGDA GOEBBELS

    1 MAGGIO 1945

    MAGDA GOEBBELS

    si avvelena con il cianuro.

    Prima di morire avvelena i suoi sei bambini!

    A partire dal 22 aprile 1945 l'Armata Rossa era ormai entrata a Berlino e si stava consumando l'ultima battaglia.

    Joseph Goebbels trasferì allora la sua famiglia nel Vorbunker, collegato al Fuhrerbunker inferiore sotto il giardino della Cancelleria del Reich dove Adolf Hitler e pochi altri si erano rifugiati.

    Relativamente agli alloggi assegnati alla famiglia Goebbels, avevano a disposizione tre letti separati e un letto a castello.

    Il 30 aprile apprendono da Radio Londra, unica radio funzionante in quel contesto, dello scempio fatto dal popolo milanese sui corpi di Benito Mussolini e Claretta Petacci, prima appesi al chiosco di benzina e dopo scaricati sul selciato di Piazzale Loreto a Milano.

    Questa notizia influenzerà la decisione di Hitler e Goebbels di fare bruciare i loro corpi dopo il suicidio.

    In quei pochi giorni tremendi, i bimbi spesso si intrattenevano a giocare con Blondi, il cane di Hitler, nella singola stanza dove vivevano. Trascorrevano la giornata anche cantando e intrattenendo lo stesso Hitler.

    E' sicuro, i bambini si trovavano nella stanza attigua nel momento in cui Hitler e Eva Braun si uccisero.

    Magda Ritschel, figlia naturale di Richard Friedlander, un facoltoso industriale ebreo con cui la madre si sposò in seconde nozze, è una donna dalle origini non chiare.

    Tra le schiere dei profughi ci sono la famiglia Arlosoroff e quella di Magda Ritschel.

    Magda, secondo indagini della Gestapo, era cresciuta a Bruxelles, dove è vissuta con la madre e il patrigno Friedlander, che era ebreo finchè, allo scoppio della grande guerra come tutti gli altri era stata espulsa, in quanto tedesca.

    Anche Magda era un profuga, come gli Arlosoroff ed essendo amica di Lisa, la sorella di Haim, lo aveva conosciuto e se ne era invaghita.

    Il giovano carismatico è un giovane sionista che sogna il ritorno in Palestina ed il suo entusiasmo contagia anche Magda Friedlander. La futura seguace di Hitler avrebbe potuto prendere comodamente la via del Kibbutz, anche lei era diventata una sionista, portava una catenina al collo con la stella di David e parlava spesso di emigrare insieme in Palestina. Una convinta sionista, figlia naturale di un ebreo, nel volgere di pochi anni sarà al servizio di un regime che pianifica lo sterminio degli ebrei e dove suo marito sarà il promotore supremo.

    Da ragazza, già a 17 anni è ambiziosissima, tanto da concludere, a vent'anni, un matrimonio vantaggiosissimo con uno dei più grandi industriali tedeschi, Gunther Quandt, un uomo molto facoltoso, per niente avvenente, il 4 gennaio 1921, due anni dopo nasce il figlio Harald.

    Harald servì come sottotenente della Luftwaffe, e fu l'unico membro della famiglia a sopravvivere alla guerra e a diventare uno grande industriale nel settore delle batterie in Germania Ovest durante gli anni cinquanta.

    Harald morì nel 1967, quando il suo aereo personale si schiantò in Italia.

    Il matrimonio viene vissuto con frustrazione da Magda per il poco tempo trascorso col marito e a 23 anni inizia a sentirsi attratta dal suo diciottenne figliastro, Helmut Quandt, il ragazzo però, quattro anni dopo viene ricoverato per le complicazioni di un'appendicite e muore improvvisamente.

    Lei e il marito allora partono per un giro in automobile di sei mesi degli Stati Uniti, dove attira le attenzioni di un nipote del presidente americano, Herbert Hoover.

    Il marito, per cercare di distrarla da attenzioni ritenute sconvenienti, la affonda nel lusso, ma lei afferma di avere un'ideale romantico dell'amore e quindi si sente libera di vivere e di cominciare a tradirlo.

    Questo porterà Magda a separarsi da Quandt costringendolo al divorzio, che di suo verrebbe concesso senza difficoltà, ma lei chiede alimenti altissimi e la tutela del figlio Herbert, fratellastro di Harald Quandt per cui organizza un ricatto.

    Fa scrivere finte lettere di tradimento relative al marito talmente scabrose che l'industriale, dopo alcune udienze, le concede quegli alimenti altissimi richiesti.

    Ottenuto il divorzio da Quandt, il nipote di Hoover viene a cercarla dall'America per chiederle di sposarlo, un episodio che terminerà con un incidente automobilistico nel quale Magda si ferirà seriamente.

    Nonostante l'incidente Magda è comunque una donna ricca, indipendente, sola, si innamora di questo giovane attivista che conosce nel 1930, Joseph Goebbels e con cui ha immediatamente rapporti erotici. Un fatto nella norma.

    Tutte le donne che avevano casualmente rapporti con Goebbels finivano nel suo letto, perchè lui ci provava con tutte, sistematicamente e ci riusciva, grazie alla sua posizione e alle promesse che regalava.

    Goebbels non era avvenente, neanche da giovane, ma ci sapeva fare e riusciva ad ammaliare le persone facendo respirare l'aria del potere che stava accumulando, aveva già la postura da futuro... Ministro della Propaganda.

    Nel 1926 Hitler invia Goebbels nella capitale russa come Gaulaiter per avviare la scalata al potere del suo partito.

    Al suo ritorno nella sede di Berlino trova una nuova ragazza che si occupa del suo archivio privato, in 3 mesi scatta la scintilla.

    Nasce un amore senza ripensamenti, lei era una donna affascinante, colta, cosmopolita, poliglotta, tutte caratteristiche necessarie per un'arrivista di successo.

    Il primo settembre 1930 si era iscritta al partito nazista e lavorava come volontaria, anche se non politicamente impegnata.

    Dalla sezione locale, Magda si era trasferita al quartier generale del partito e per un breve periodo era diventata la segretaria di Hans Meinshausen, il vice di Goebbels, prima di essere invitata ad occuparsi degli archivi personali di Goebbels.

    Nell'ottobre del 1931 Magda diventa l'assistente oltre che l'amante, al Kaiserhof Hotel di Berlino, alla rassegna stampa del Partito Nazista, incontra per la prima volta Adolf Hitler.

    Magda sposa Goebbels il 19 dicembre 1931 nella tenuta di Gunther Quandt, l'ex marito e Hitler sono i testimoni di nozze.

    Magda in quel momento, con un marito così

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