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Un amore a sei voci
Un amore a sei voci
Un amore a sei voci
Ebook64 pages50 minutes

Un amore a sei voci

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About this ebook

Ricordate il ragazzaccio con la cresta rossa e i tatuaggi sul corpo, innamorato della sua Biancaneve?
La ragazza dolce che sognava l'amore e quella più sfrontata che aveva chiuso la porta ai sentimenti?
Il soldato sexy alle prese con un olio profumato ed il bravo ragazzo che affronta i pregiudizi di chi non ama mai davvero?
Lara e Luca, Andrea e Roberta, Davide e Silvia, tornano innamorati e sensuali più di prima, mostrandoci la loro vita nella loro quotidianità.
Tra matrimoni, bambini, baci e sogni da realizzare sono pronti a conquistarci di nuovo. 
Perchè, in fondo, il cuore segue sempre i suoi battiti.

La novella "Un amore a sei voci" Chiude la trilogia "Al ritmo del cuore" che comprende:
-La direzione di un battito
-Il tempo di un battito
-Un battito per noi

 
LanguageItaliano
PublisherLayla Tales
Release dateAug 23, 2018
ISBN9788869094897
Un amore a sei voci

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    Un amore a sei voci - Layla Tales

    Ringraziamenti

    ANDREA

    Ricordate il bellissimo pesciolino rosso che Roberta mi aveva regalato come inizio della nostra convivenza? Lo sto fissando da dieci minuti mentre galleggia e sicuramente non respira più.

    «È morto Simba». Esclamo un po’ avvilito alla mia donna che è appena entrata in cucina.

    «Ma…?». Roberta si avvicina e osserva la piccola bolla piena d’acqua con il cadavere. «Toglilo subito, poverino!». Si copre il viso con le mani mentre continua a parlare. «Perché me lo hai detto?».

    «Cosa avrei dovuto fare? Mantenere il segreto?».

    «Non lo so! Ma non dovevi dirmi che era morto!».

    «Biancaneve vuoi dire che potevo inventarmi che in realtà avevamo con noi Nemo ed è tornato nell’oceano?», la fisso sconcertato. Dispiace anche a me, non sono un insensibile ma è la vita, oltretutto la sua, e poi so che lui non può rimpiangere nulla.

    Io e Roberta siamo stati bravissimi, potrebbero premiarci come migliori genitori di pesci nel mondo. Ricordavamo di farlo mangiare tutti i giorni, avevamo scelto per lui un bellissimo acquario, che avevamo trasformato in una piccola casetta ammobiliata con alghe e relitti di barche, rocce, sassolini colorati e conchiglie: neanche Spongebob avrebbe avuto tali possibilità! C'era anche una stella marina di quelle finte, ma comunque faceva il suo effetto, così Simba non si sarebbe mai sentito solo.

    «Tesoro sono passati tre anni, forse è normale».

    «Non credo. Te l’avevo detto che non stava bene ultimamente».

    Scuoto la testa sapendo bene che la passeggiata dal veterinario ci avrebbe fatto guadagnare l’ennesima etichetta di personaggi strani. In fondo parliamo sempre di me, il ragazzo con la cresta colorata, i tatuaggi sul corpo e un pearcing nascosto. Un ragazzo super sexy a cui basta un occhiolino e il sorriso sghembo per avere una donna, anche se ormai le mie attenzioni sono tutte per una sola. La mia Biancaneve.

    Le vado vicino e l’abbraccio prima dell’inevitabile crisi di nervi. «Ha vissuto una bella vita».

    «Era con noi dall’inizio…mi sembra strano ora. Cioè lo so che era un pesciolino rosso, eppure non era solo un pesciolino».

    La capisco davvero. Simba ha significato tanto per noi. La voglia di ricominciare insieme. Il desiderio di guardare avanti. Il nostro impegno a portare avanti qualcosa che iniziavamo a comprendere solo in quell’istante.

    «Ti prego, non buttiamolo via così», mi supplica ricambiando finalmente il mio abbraccio. La tranquillizzo sul fatto che Simba avrà il suo funerale e il nostro ricordo e nel frattempo un pensiero assurdo s’impadronisce di me. E se fossi pronto per una nuova avventura?

    Con il passare dei giorni divento irritabile e la mia pazienza si riduce presto ai limiti del sopportabile. A peggiorare il tutto, Roberta è andata qualche giorno dalla mamma per farle compagnia visto che i suoi fratelli sono impegnati, quindi il mio malumore si riversa sui miei dipendenti che si tengono astutamente lontani dal capo stronzo. Decido di parlare con l’unica persona che in questo momento può aiutarmi, o almeno lo spero.

    «Cosa vuoi?». Sono davvero contento che tra me e Luca non ci siano stupidi preliminari, mi mette subito a mio agio. No, scherzo. È davvero pessimo e più scontroso di me.

    «Non saluti mai quando un amico ti chiama?».

    «No. Soprattutto se l’amico mi tormenta tutti i giorni senza nessun motivo valido».

    Lascio passare l’assurdità della sua affermazione. È vero che lo chiamo spesso ma ho ottimi motivi.

    «Hai deciso di rinnovare lo stile dell’Omega?».

    Sbuffo. «Quando ti ho chiamato per farmi consigliare il colore dei divani è stato un caso e solo perché io e Biancaneve avevamo pareri contrastanti». Non è forse una valida motivazione per chiamarlo alle due di notte?

    «La prossima volta fidati del gusto di quella povera santa». Gli faccio il verso anche se dal telefono non può vedermi. «Quindi cosa vuoi?».

    «È morto Simba». Il suo silenzio mi spaventa e temo che abbia riattaccato. «Sai il pesce rosso che avevamo. Comunque io non voglio un altro animale».

    «Mi hai chiamato durante l'ecografia di Lara per dirmi che non vuoi un altro pesce rosso?».

    «Non solo il pesce, non voglio nemmeno un gatto o un cane», ripeto offeso, perché ascolta solo metà delle cose che gli dico?

    « Dio dammi la forza».

    Il suo sospiro mi arriva anche da lontano. «È importante»,

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