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Le sinergie di Marzio - La piramide invertita - La quarta storia della saga
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Ebook82 pages1 hour

Le sinergie di Marzio - La piramide invertita - La quarta storia della saga

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Usando grandi dosi di umorismo, tenerezza e realismo, con "Le sinergie di Marzio",  l’autore riesce a creare un ritratto demistificante e allo stesso tempo devastante della vita degli ingegneri informatici in Spagna. Prendendo come protagonista un professionista di nome Marzio (che è un nome raro e, quindi, qualsiasi somiglianza con la realtà sarà una coincidenza), l'autore ci svela un mondo nascosto e chiuso che tutti pensavamo fosse molto diverso: la gestione dei progetti, i rapporti con i subordinati, la ricompensa degli sforzi, il rapporto tra ingegneri, la convivenza in ufficio, i viaggi di lavoro, l'infinita disponibilità... Tutti gli aspetti di questo tipo di occupazione saranno sgranati, senza dimenticare la sorprendente vita personale del protagonista. Immergiti nei sette racconti di Marzio, scopri questo personaggio accattivante e vicino e vivi le sue avventure narrate con lo stile, l'ironia e la crudeltà delle favole.

LanguageItaliano
PublisherBadPress
Release dateApr 28, 2018
ISBN9781547527861
Le sinergie di Marzio - La piramide invertita - La quarta storia della saga

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    Le sinergie di Marzio - La piramide invertita - La quarta storia della saga - Mario Garrido Espinosa

    Dedica:

    Ai miei genitori e a mio fratello

    A tutti gli informatici

    A chi ha letto questo libro per capitoli nella sua prima versione auto pubblicata.

    Questa non è una vendetta, sono solo fiabe, come quella di Cappuccetto Rosso;

    o forse qualcosa di quello che qui si racconta può essere credibile ...

    Nota dell’autore: Nei metalinguaggi informatici è comune indicare tra i simboli < e > espressioni che non sono parole riservate o sono variabili o frasi più complesse. Abusando di questa semantica, in questo libro si usano queste forme metalinguistiche per denotare descrizioni o caratteristiche di qualcosa o qualcuno che è più importante per lo scopo di ogni racconto rispetto al proprio nome. Ad esempio, nel testo possiamo trovare accezioni del tipo , invece di, per esempio, quest’altra espressione più colloquiale: Paco. In questo modo, il lettore informato —cioè, tu in questo momento— saprà a colpo d’occhio che ci stiamo riferendo a un dirigente; qualcuno che, presumibilmente, ha una certa responsabilità, un capo o piccolo capo, un profilo che dovrebbe dirigere progetti e persone; e che dovrebbe farlo bene, poiché ha raggiunto quella posizione, si suppone, per esperienza e competenza. Non ci interessa se si chiami Paco, Torquato o Priscilla.

    Il presente libro è un’opera di finzione. I nomi, i personaggi, le società, i luoghi, i testi, le e-mail, i fatti e gli eventi narrati sono il prodotto dell’immaginazione dell’autore e ogni somiglianza con la realtà è puramente casuale.

    #004 La piramide invertita

    1

    Nell'antico Egitto, ai tempi del faraone Cheope, ci vollero circa 20 anni per costruire la famosa piramide che porta il suo nome. È una costruzione matematicamente perfetta (ogni lato della base misura 230,64 metri, con una differenza media di un centimetro e mezzo) e fatta per durare; per la precisione, va per i 4500 anni di età. L'enorme piramide situata nella Valle di Giza è una delle sette Meraviglie del Mondo Antico e, inoltre, è l'unica di quella classificazione che ha resistito ai secoli e continua ad esistere. In breve, la tecnica che ha reso possibile un tale monumento è rispettare sempre il seguente concetto: la base deve essere più grande della punta, qualunque dei suoi piani deve avere una superficie maggiore del piano immediatamente sopra. Gli egizi erano molto saggi e sapevano che non si poteva mettere una pietra sul terreno e poi sopra due pietre, e sopra a queste quattro, e poi otto, ecc. Soprattutto senza alcun tipo di cemento in mezzo. Questo sembra ovvio, ma in questo racconto vedremo come nelle moderne multinazionali di informatica non hanno imparato niente da quei costruttori lontani e favolosi. Dunque, possiamo verificare che nella vita di un progetto si passa attraverso diverse fasi: l'egizia (con fortuna), quella della transizione (o no) e la piramide invertita (che esiste sempre e può arrivare ad essere sorprendentemente duratura).

    Per la nostra storia supponiamo un progetto di molti milioni, ma che sta finendo. Iniziò, questo sì, con una fase egizia abbastanza invidiabile. Aveva un direttore, otto dirigenti e venti lavoratori di categorie inferiori (di cui quattro erano i capigruppo). Vediamo la figura graficamente, seguendo la seguente nomenclatura: D, direttore; d, dirigente; m, manovalanza (studiosi, programmatori, consulenti, analisti, capigruppo ... risorse in generale).

    ......

    La figura risultante potrebbe non essere la piramide che i costruttori di Cheope avrebbero firmato, ma è abbastanza simile alla classica forma a due dimensioni e rispetta i concetti di base sul rapporto di dimensioni in ogni piano in funzione alla loro posizione. Ci sono tanti capi e poca base che lavora, dirà il lettore sospettoso, ma anche se tale apprezzamento è molto vero, non sembra una strategia del tutto sbagliata.

    Il fatto è che i progetti iniziano a girare e, man mano che si bruciano le tappe, si profila un fenomeno curioso: gli elementi della base spariscono, mentre rimangono invariati o quasi i piani alti; anzi, talvolta crescono, come vedremo. Così, man mano che i compiti terminano, gli elementi  m escono dal progetto, ma il resto delle pietre —è proprio il caso di dirlo— della piramide rimane con l'ostinazione propria dei faraoni. Inoltre, ci può essere qualche m particolarmente fortunata o amica di chi  decide queste cose, che diventa una d, con la quale, questa antica risorsa continuerà a fare lo stesso, ma ad un costo più elevato e, da brava d che è adesso, non scomparirà dal progetto, come se fosse una m, e il carico di lavoro sulle sue spalle si dissiperà tranquillamente nel tempo. Infatti, lettore attento, la fase egizia è già storia e abbiamo raggiunto la fase di transizione, che di solito è molto breve, e consiste nel  prendere pietre dalla base. Le pietre del piano superiore, nel frattempo, si aggrappano l'una all'altra per evitare di cadere.

    Come abbiamo già detto, il nostro racconto inizia nell'ultima fase del progetto, nella cosiddetta fase della piramide invertita. Poco o nulla, quindi, rimane da fare: risolvere un piccolo problema, qualche richiesta a sorpresa del

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