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La Scomparsa di Lady Edith (Le Intrepide Debuttanti, Libro 1)
La Scomparsa di Lady Edith (Le Intrepide Debuttanti, Libro 1)
La Scomparsa di Lady Edith (Le Intrepide Debuttanti, Libro 1)
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La Scomparsa di Lady Edith (Le Intrepide Debuttanti, Libro 1)

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About this ebook

Una tragica notte cambia la vita di Lady Edith Pelton, ragazza giudiziosa e perbene: quando la sua migliore amica muore, spinta giù dalle scale da un malvagio lord. Ora, Edith dedica il suo tempo a sorvegliare l’uomo che ritiene responsabile, mentre raccoglie informazioni per denunciare altri furfanti che fingono di essere uomini d’onore a Londra. Quando viene scoperta a spiare da un perfetto sconosciuto, Edith si ritrova con due misteri - che cosa è successo all’amica e come conquistare il cuore di quel lord terribilmente affascinante.

Triston Neville, visconte Torrington, deve portare a termine due compiti nella prossima stagione londinese: assicurarsi che le sue sorelle traggano il massimo vantaggio dal loro debutto in società ed evitare di farsi coinvolgere in un altro scandalo. Quello che non si aspetta è l’accattivante fanciulla dai capelli biondi che precipita letteralmente sul suo cammino. Quando la misteriosa Lady Edith scompare all’improvviso senza lasciare traccia, Triston teme che ci sia la possibilità che i suoi antichi misfatti siano ritornati per distruggere nuovamente la sua vita.

Riuscirà Triston a mettere insieme i pezzi del puzzle in tempo per salvare Edith e dimostrare che il suo amore non è nient’altro che sincero?

LanguageItaliano
Release dateJan 16, 2019
ISBN9781547526406
La Scomparsa di Lady Edith (Le Intrepide Debuttanti, Libro 1)

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    La Scomparsa di Lady Edith (Le Intrepide Debuttanti, Libro 1) - Christina McKnight

    Hanno scritto dei romanzi di Christina McKnight

    THE THIEF STEALS HER EARL

    Quando ho cominciato a leggere questo libro non sono riuscita più a metterlo giù... mi ha provocato gli effetti di un’altra sbronza causata da troppa lettura. Volevo vedere come sarebbero andate le cose quando sarebbe venuta fuori la verità di Judith e come Simon l’avrebbe presa... l’ho amato. - Sissy’s Book Review

    La storia di Jude e Cart è una meraviglia! È così originale vedere l’eroe timido, socialmente impacciato e non troppo benestante. Lo adoro... Questo è stato decisamente uno dei migliori libri che abbia letto quest’estate. - Reviews from a Thrifty Mom

    FORGOTTEN NO MORE

    Questa scrittrice mi ha fatto amare di nuovo il romanzo storico. - TwinsieTalk Book Reviews

    HIDDEN NO MORE

    La trama è molto buona, la scrittura fantastica. Così fluida e interessante, sono riuscita a sfrecciare attraverso la storia che scorre benissimo. Amo scoprire autori per me nuovi e con questa storia, scritta magnificamente da Ms. McKnight, ho scoperto una nuova autrice di romanzi storici. - Bound by Books

    CHRISTMAS EVER MORE

    Christmas Ever More è una novella natalizia scritta in modo meraviglioso, piena di speranza, rinnovamento, amore e nuovi inizi. Se siete fan della serie Lady Forsaken di Christina, questo libro è da non perdere. Anche se non siete al passo con la serie, questa storia si può leggere da sola e potrebbe essere un’aggiunta deliziosa alla vostra lista di letture per le vacanze. - Literal Addiction

    LIBRI DI CHRISTINA MCKNIGHT

    Serie The Undaunted Debutantes - Le Intrepide Debuttanti  

    The Disappearance of Lady Edith - La scomparsa di Lady Edith*

    The Misfortune of Lady Lucianna

    The Misadventures of Lady Ophelia

    Serie Lady Archer’s Creed

    Theodora

    Georgina

    Adeline - Adeline*

    Josephine

    Serie Craven House

    The Thief Steals Her Earl

    The Mistress Enchants Her Marquis

    The Madame Catches Her Duke

    The Gambler Wagers Her Baron – Prossimamente in lingua inglese

    Serie A Lady Forsaken

    Shunned No More - L’amore in esilio*

    Forgotten No More

    Scorned Ever More

    Christmas Ever More

    Hidden No More

    Titoli indipendenti

    The Siege of Lady Aloria, A de Wolfe Pack Novella

    A Kiss At Christmastide - Un bacio per Natale*

    For The Love Of A Widow

    *Unici titoli finora tradotti in italiano. Prossimamente in italiano: The Thief Steals Her Earl, For

    The Love of a Widow, Forgotten No More.

    DEDICA

    A Marc

    Grazie per il tuo incrollabile supporto e amore!

    RINGRAZIAMENTI

    Ci sono diverse persone che vorrei ringraziare per avermi accompagnato in questo frenetico viaggio durante la stesura di questo libro.

    Marc, il mio straordinario ragazzo - grazie per essere sempre stato te stesso!

    Lauren Stewart, partner critica e mia migliore amica, mi hai spinto a esplorare nuove strade di pensiero che non avevo mai sognato possibili. Se fossimo in una vera relazione, sarebbe una di quelle basate sulla codipendenza, ma in senso positivo. La mia scrittura non sarebbe la stessa senza i tuoi commenti, le tue critiche, i tuoi suggerimenti e la tua guida.

    Vorrei anche ringraziare le meravigliose donne che mi hanno incoraggiato sia nella mia carriera da scrittrice che nella vita, incluse (ma non soltanto loro): Erica Monroe, Amanda Mariel, Debbie Haston, Angie Stanton, Theresa Baer, Ava Stone, Roxanne Stellmacher, Laura Cummings, Dawn Borbon, Suzi Parker, Jennifer Vella, Brandi Johnson e Latisha Kahn. So che mi sto dimenticando qualcuno... Siete state tutte molto pazienti e avete supportato meravigliosamente i miei modi eccentrici.

    Un grazie molto speciale al mio editore, Chelle Olson di Literally Addicted to Detail, le tue qualità e la tua professionalità superano di gran lunga quello che mi aspettavo. Chelle Olson si può contattare tramite e-mail a literallyaddictedtodetail@yahoo.com

    Inoltre, un grazie speciale a Scott Moreland, editore storico e dello sviluppo.

    E alla mia correttrice di bozze, Anja, grazie per esserti avventurata in un altro viaggio con me.

    Design della copertina realizzato da The Midnight Muse.

    Copertina finale di Sweet ‘N Spicy Design.

    Infine, grazie a voi perché supportate gli autori indipendenti.

    PROLOGO

    Devonshire, Inghilterra

    Dicembre 1813

    Quando suonò il suo ultimo rintocco, Lady Edith Pelton guardò l’imponente orologio di mogano, incastonato tra due verande coperte che si affacciavano sui giardini bui al di sotto. Il fuoco nel camino si era da tempo ridotto a delle braci ardenti.

    Tuttavia, nessuno aveva notato il freddo che era sceso sulla stanza.

    Dovrei davvero ritornare nelle mie stanze prima che Sua Grazia sospetti che io sia sgattaiolata via... ancor prima di consumare il nostro matrimonio. Lady Tilda Abercorn, precedentemente Miss Tilda Guthton -umile figlia di un semplice baronetto- saltò in piedi dalla poltrona che divideva con le sue più care compagne. Proprio quella mattina aveva sposato il duca di Abercorn, diventando una duchessa.

    Per l’invidia delle sue tre migliori amiche.

    Edith rise insieme alle altre due donne, Lady Ophelia e Lady Lucianna, mentre si alzavano, tutte pronte a lasciare Tilda al suo letto nuziale in attesa, al marito e ai piaceri che certamente l’attendevano. 

    Non che Edith e le sue amiche sapessero qualcosa di ciò che aspettava Tilda al di là di quelle porte chiuse; tuttavia, ciò non aveva impedito loro di parlarne nell’ultima ora.

    Sarebbero probabilmente rimaste comode nel salotto, se il grande orologio non avesse rintoccato la mezzanotte... adesso erano passati addirittura cinque minuti da essa.

    Tilda era a buon diritto nervosa; innocente e timida, proprio come Edith e le loro due altre amiche. Aveva chiesto loro di incontrarla dopo che tutti gli altri si erano ritirati, non perché stesse evitando il letto nuziale - non di sicuro; aveva semplicemente bisogno di acquisire una certa sicurezza da parte di coloro che tenevano di più a lei.

    Era scandalosamente tardi, ma ciò significava che tutti gli altri ospiti erano andati a letto. Pertanto, sarebbe stato molto più semplice per Edith e le sue amiche non essere notate mentre ritornavano nelle loro stanze. L’oscurità della casa dava loro l’opportunità perfetta per alcuni momenti privati con Tilda prima che partisse per la Francia per il suo viaggio di nozze con il marito. Era improbabile che la coppia tornasse prima della fine della stagione.

    Ci dirai tutto domani? A colazione, non un minuto più tardi. Devo davvero sapere se è tutto come mi è stato detto. Lady Lucianna alzò un sopracciglio in modo suggestivo. I suoi occhi verdi brillarono con malizia mentre strinse Tilda in un forte abbraccio, prima di indietreggiare e darle un’occhiata dalla testa fino ai piedi coperti dalle calze. Sei così innocente da togliere il fiato.

    Edith notò una leggera agitazione quando gli occhi dolci e marroni di Tilda si spalancarono.  

    Tilda, nonostante la sua spavalderia, era impietrita.

    Edith fece un passo avanti e l’abbracciò, proprio come aveva fatto Luci un momento prima, allontanando dalla sua mente il fatto di aver scoperto che le spalle della giovane tremassero per colpa dell’ansia. Sei bella. Sei intelligente e oggi hai cominciato la tua vita da sposata in modo perfetto. Spero soltanto che Ophelia, Luci e io avremo la fortuna di trovare dei mariti così generosi, Edith sussurrò all’amica.

    Grazie, Edith. Sei sempre stata un’amica fantastica. Tilda si sciolse nell’abbraccio di Edith prima di allontanarsi. "Devo sbrigarmi. Non sarebbe carino se mio marito arrivasse e scoprisse che sono fuggita. Ha detto che sarebbe arrivato entro le dodici e mezzo, dopo essersi occupato di alcuni affari."

    Luci si mise sottobraccio a Tilda, mentre Ophelia prese il libro che stava leggendo e lo avvicinò al petto seguendo le ragazze verso la porta.

    Ora ricordati di quella cosa di cui abbiamo parlato. Quella cosa con la ling... I bisbigli di Luci si affievolirono quando le donne si allontanarono dal raggio d’ascolto.

    Spengo le candele, Edith si rivolse alle loro spalle mentre si ritiravano.

    Sempre quella responsabile, Luci disse guardando indietro con un sorrisetto.

    Ophelia si fermò sulla soglia, i suoi riccioli lunghi, castano ramato come al solito arruffati. Ti aiuto.

    No, affrettati, disse Edith, mandando via la donna. So che non vedi l’ora di ritornare al tuo libro. Ci vorranno solo alcuni minuti. Ci vediamo nella nostra stanza non appena avrò finito.

    Se insisti. Ophelia sorrise. Con la luce del corridoio alle sue spalle, sembrava un angelo con i suoi capelli scompigliati e la sua carnagione pallida. Sono ansiosa di vedere come la bella Lady Daniella sfuggirà al pirata mascalzone, Xavier.

    Edith rise piano. Bene, ritorna alla loro storia.

    La donna non aspettò un minuto di più, aprì il libro e cominciò a leggere mentre si girava per seguire Tilda e Luci al di là della porta.

    Edith si affrettò nella stanza con lo spegnitoio e, in breve tempo, il salotto fu gettato nell’ombra. L’unica luce che rimaneva proveniva da una sola candela accesa - e dal portacandele nel corridoio.

    Dopo aver preso il candeliere, Edith si assicurò che la stanza fosse così come l’avevano trovata -in ordine, senza una cosa fuori posto- e si girò per chiudere la porta dietro di sé, delle sue amiche nemmeno l’ombra.

    Un urlo squarciò il silenzio della residenza dormiente, facendo eco in ogni corridoio e rimbalzando contro le porte chiuse.

    I capelli sulla nuca di Edith si rizzarono e la pelle d’oca si diffuse sulle sue braccia scoperte mentre quel grido si interrompeva, seguito da una serie di colpi.

    Edith! urlò Lucianna. Ophelia!

    Con la sua mano libera, Edith afferrò la sua gonna e corse verso l’ingresso, senza preoccuparsi che la cera della candela schizzasse, nella fretta, sulla sua mano scoperta e sul pavimento.

    Edith girò l’angolo... e si fermò di colpo, con il cuore che quasi le usciva fuori dal petto.

    Ophelia singhiozzò mentre il libro le scivolò dalle mani e cadde sul pavimento lucido.

    Edith fece qualche passo finché non arrivò accanto a Ophelia. Luci stava accoccolata ai piedi delle scale, i suoi capelli lunghi, corvini non permettevano a Edith di vedere su cosa stesse inginocchiata.

    Luci. Edith fece un passo avanti mentre l’amica si alzava. Che cosa-

    Non c’era bisogno di continuare. Morbidi capelli castani giacevano sull’ultimo gradino, rovesciandosi sul pavimento dell’ingresso.

    No, no, no, Edith singhiozzò mentre si precipitava in avanti. Non può essere-

    È stato lui. Il veleno nel tono di Luci costrinse Edith ad allontanare lo sguardo dal corpo prono di Tilda e a spostarlo lì dove si trovava Luci in piedi, che puntava il dito verso la cima delle scale.

    Seguendo la direzione indicata dall’amica, Edith strinse gli occhi verso il pianerottolo buio sopra di loro, ma non riuscì a distinguere nulla - nessuna persona, nessun movimento, nessun rumore.

    Chi? Ophelia gridò dietro di lei.

    Non è importante adesso, la rimproverò Edith, correndo al capezzale di Tilda. Dobbiamo svegliarla, assicurarci che stia bene e chiamare il duca - e un dottore.

    È inutile. Luci si inginocchiò accanto a Edith, spostando i capelli dal volto di Tilda. È morta.

    Occhi castani, vuoti la fissavano.

    Non c’era più vita negli occhi da cerbiatto di Tilda, sempre diretti al cuore del problema. Il modo di comportarsi spensierato di Tilda e il suo atteggiamento positivo, che lei amava così tanto, non avrebbero più guidato Edith. Lei e le sue meravigliose amiche non avrebbero mai più ridacchiato, dietro i loro ventagli, di qualche damerino londinese avvolto in tutti i colori delle piume di un pavone, né avrebbero passeggiato nel parco, parlando di argomenti molto più delicati - le loro paure, passioni e speranze per il futuro.

    In un battito di ciglia, tutto era finito; come se gli ultimi sedici anni di amicizia non fossero mai esistiti.     

    Una candela spenta alla fine di una lunga giornata.

    Hanno litigato, Luci insistette, afferrando il braccio di Edith per non farle toccare Tilda. Lui era qui su e l’ha spinta. Lo giuro.

    Edith non riusciva a staccare lo sguardo da Tilda, sempre immobile ai piedi delle scale. Anche se i suoi occhi non fossero stati aperti, a fissare il portacandele in alto, Edith avrebbe saputo che c’era qualcosa che non andava. La testa di Tilda era piegata in un modo strano e un braccio era nascosto dietro la schiena, sotto il suo corpo prono. La sua bianca e modesta camicia da notte era impigliata tra le sue gambe, mettendo in evidenza i polpacci coperti dalle calze.

    L’innocente ma intesa luce di Tilda non c’era più. Non era svanita con il tempo, come era giusto che fosse, ma era stata scacciata senza preavviso.

    Co-co-cosa dobbiamo fare? Ophelia disse piangendo.

    Sveglieremo tutti e diremo loro cosa ha fatto il duca! Lucianna balzò in piedi ancora una volta. Qualcuno deve aver sentito il trambusto.

    Edith diede un’occhiata all’ingresso, deserto tranne che per la presenza di Luci, Ophelia, Edith e, ovviamente, Tilda. Hai ragione. Io ho sentito l’urlo e poi il tonfo -Edith fece una smorfia alla sua stessa scelta di parole- mentre cadeva giù.

    "Non è caduta. Il tono di Lucianna sfiorò l’isterico mentre stringeva gli occhi guardando Edith. È stata spinta da Abercorn!"

    Le tre ragazze erano in piedi, fissandosi l’una con l’altra. Le lacrime strariparono e bagnarono il volto arrossato di Ophelia, mentre Luci appariva molto più controllata. I suoi occhi verdi spalancati non mostravano nessun segno del piagnisteo a cui si era ridotta Ophelia. Edith era stranamente a metà - né sopraffatta dal dolore, né completamente padrona delle sue facoltà. Edith allungò una mano verso Luci, ma la donna la ignorò.

    Com’è potuto succedere? chiese Ophelia, chinandosi per raccogliere il suo libro mentre scacciava via le lacrime.

    I capelli lunghi, color onice di Luci si mossero sulle spalle mentre si voltava verso Ophelia. Questa è una domanda per lui. Tu l’hai visto, vero, Ophelia? Il colore sparì dal viso della giovane, facendo diventare la sua carnagione pallida quasi verde.

    Dille cosa hai visto. Luci fece un passo intimidatorio verso Ophelia. Tu eri proprio qui.

    Io-io-io stavo leggendo. Ophelia si girò verso Edith, tenendo il libro stretto contro il petto. Lo giuro, Edith, non ho visto niente. Stavo leggendo di Xavier e-

    Che sta succedendo qui? Townsend, il maggiordomo di Abercorn, entrò nell’ingresso, i capelli di traverso come se il rumore glieli avesse tirati per svegliarlo. Vostra Grazia! I suoi occhi si spalancarono e fissarono Tilda mentre si dirigeva velocemente nel punto in cui lei giaceva. La mano andò verso il polso

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