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Format: La Gente, la crisi e il bandolo della matassa: Una storia per otto video
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Format: La Gente, la crisi e il bandolo della matassa: Una storia per otto video

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Una storia, quella decennale della crisi economica, con la Gente alla ricerca del bandolo della matassa per uscirne.
8 puntate, da bere tutte d’un fiato, per un'Inchiesta/Orgoglio.
Si, orgoglio, che ricava lo spettatore nello scorgere quel che mette in campo nel quotidiano esercizio della spesa. Un brindisi, tutti insieme, perchè si possa tornare a fare la crescita economica.

Nel Teatro della crisi ci sono i personaggi dell'economia che la interpretano:
Le Imprese che fanno merci, profitti, creano lavoro, remunerano chi lavora;
La Gente, che con l’acquisto, trasforma quelle merci in ricchezza; quando le consuma fornisce l’input per farle riprodurre, da spinta al ciclo economico e sostanza alla crescita.

Per far dialogare tali soggetti, vengono portati alla ribalta della scena economica quelli che forniscono il credito per fare la spesa.
Così andava il mondo prima della crisi; quando quel credito/debito ha superato il livello del lecito, ha provocato lo sconquasso.
Cosa fanno oggi, questi signori in mezzo alla crisi?
Le imprese guadagnano meno, investono meno, producono meno, danno meno lavoro, retribuiscono meno chi lavora.
La Gente cliente, sta in stand by per mancanza di denari.
I primi bruciano risorse; i secondi, affrancati dal bisogno, hanno invece risorse da vendere.
Et voilà, hanno più bisono i produttori di vendere che i consumatori di acquistare.
Il mondo alla rovescia! Anzi di più: La domanda comanda!
Indipercuiposcia se, per fare quella spesa, alla Gente tocca prestare Tempo, Attenzione, Ottimismo e chi vende ha bisogno di questo prestito per svuotare i magazzini non ha che da chiederlo.
I denari per pagarlo ci sono: una quota parte di quei pressappoco 1600 miliardi di euro l'anno, che la crescita genera ed il Pil misura, vanno assegnati per retribuire chi, con quella spesa, prima smaltisce quanto prodotto, poi retribuisce.
Ci sono imprese che hanno colto al volo l'occasione: Ikea, le freepress, Groupon, gli Outlet, Uber, Airbnb, fanno profitti se e quando i consumatori, acquistando le loro merci, aumentano il loro potere d'acquisto.
Essipperchè, giova rammentarlo, la crescita economica si fa con la spesa non con la produzione.
Questi domandanti che con la spesa retribuiscono, non fanno ciance; facendo fanno di quel Pil i 2/3.
Giacchè ci sono, oltre che fare il reddito d'altri, se quella domanda assume pure la responsabilità del ruolo e si fa immateriale, ecocompatibile, pure magari eticocompatibile, beh, allora si può risollevare il destino di questa sgarupata Terra, così come dei terrestri che ci abitano.
Fiuuuuu, un bel tornaconto per tutti!
Da domandanti a comandanti, poi magari capitani del Capitalismo.
L'Eresia si compie. Se, chi governa il Capitalismo, con quel che fa genera ricchezza per tutti, questa volta tocca a Noi!
Chi altri sennò?
Tutto questo alla faccia:
Dei Sociologi che imprimono stigmate a chi consuma;
Degli Economisti che non sanno misurare la forza economica dei domandanti;
Dei Politici che non scorgono questa forza, ancor meno la rappresentano;
Di quei Consumatori tremuli che obbediscono invece di comandare.
LanguageItaliano
Release dateFeb 21, 2018
ISBN9788827574966
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    Format - Mauro Artibani

    Note

    Ad

    FORMAT:

    LA GENTE, LA CRISI E IL BANDOLO DELLA MATASSA

    mauro artibani, l ’Economaio. Studio l’Economia dei consumi, quella che gli accademici non scorgono e che le facoltà di Economia non insegnano.

    Dunque, io sono questo qui che, senza farla troppo lunga, cerca Gente competente per fare squadra e fare quel format che sta nel titolo e che dapresso c'è.

    …......................................................................................................

    Quel che tocca mettere in campo prima; si, prima di passare al poi:

    La crescita economica rende l’esercizio della spesa indifferibile. Le famiglie, i consumatori insomma, quando quella spesa fanno, ne fanno tanta: fanno i 2/3 del Pil. Obbediscono al diktat e… più che cibarsi vanno in sovrappeso, vestono alla moda che passa di moda, per andare da qui a lì acquistano un Suv. Questa la regola.

    Tutti hanno tentato di fare al meglio, si è fatto il meglio. Risultato: abbienti ed affrancati dal bisogno. Hip hip urrà!

    Poi viene il tempo dello sconquasso quando il reddito, erogato dalle Imprese a chi lavora, si mostra insufficiente ad acquistare le merci prodotte, impallando il meccanismo dello scambio: l’offerta così va in eccesso, la domanda in difetto.

    Et voilà, la crisi.

    Già, questa crisi che mostra come il ciclo, per funzionare, abbia bisogno di chi produce e chi consuma, nonché di quel reddito che consente di fare la spesa, trasformando quanto prodotto in consumato: associati insomma ad un comune destino, nella barca del Libero Mercato Spa, hanno da remare nella stessa direzione.

    Essipperchè, se manca di fare l’uno annaspa pure l’altro. Un mutuo soccorso soccorre tutteddue, per andare insieme oltre la crisi.

    Bene, i consumatori fin quando hanno potuto hanno speso, magari a debito, acquistando ben oltre il bisogno. Ora tocca alle imprese mettere fiches per rifocillare l’immiserito potere d’acquisto. A loro tocca fare un investimento per vendere.

    Olè, ci vuole un tweet: Sta qui il bandolo della matassa.

    Un altro tweet ratifica la regola: La crescita si fa con la spesa. Così viene generato reddito, quel reddito che serve a fare nuova spesa. Tocca allocare quelle risorse di reddito per remunerare chi, con la spesa, remunera tutti.

    Nell’attesa che i policy- maker prendano atto del fatto, si fa a modo nostro.

    C’è molto da fare:

    acchiappare tutte le carte fedeltà per fidelizzare così i fidelizzatori;

    vivere a saldi;

    acquistare in gruppo e fare il prezzo;

    toh, il taxi- sharing di Uber dimezza il costo del viaggiare; lo fa pure bla bla car;

    si può indossare il fuori moda, dura di più;

    si può pure fare baratto tra ciò che abbiamo e non usiamo e ciò che vogliamo ma non abbiamo.

    Si può andare ancora avanti e scovare altro, ce n’è per tutti.

    Si può tentare persino l’impossibile: vendere la nostra domanda a chi si trova in debito d’ossigeno nel vendere l’offerta. Di questi tempi, appunto, hanno più bisogno i produttori di vendere che i consumatori di acquistare!

    Attenzione, ci stanno pure Imprese che hanno attrezzato business che fanno utili e danno il resto a chi fa la spesa.

    Guadagni a iosa insomma, da scovare, piluccare, intascare.

    Essì Signori, tocca intercettare quel tornaconto che, rifocillando il Potere d’Acquisto, sblocca il meccanismo dello scambio che impalla il mercato, riattivando

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