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Geosofia
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Geosofia

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La Terra cattura la nostra attenzione; ci osserva; tramite il visibile manifesta la sua parte invisibile: l’anima e lo spirito. Quando è dubbiosa, essa solleva lo sguardo degli uomini perché possano “vedere” nello spazio i suoi dubbi. Ecco allora apparire le nuvole: piccole e sfumate, appena visibili; una staccata dall’altra; velocemente mutevoli; ognuna vagante, secondo i desideri del vento… La Terra mostra invece a noi i suoi migliori sentimenti, circondandoci di fiori; di farfalline, che appena si staccano dal suolo; di meraviglie innumerevoli. Essa fa sì che l’uomo spirituale fissi lo sguardo oltre le vette delle montagne affinché, estraniandosi dalle cose terrene e ritrovando il vero se stesso, assapori consolazione e pace: infatti la visione delle cose celesti cancella temporaneamente, nell’anima di quell’uomo alato, il volto irato della Terra.
LanguageItaliano
Release dateApr 24, 2017
ISBN9788826056913
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    Geosofia - Vincenzo Tartaglia

    Annie

    Prima parte

    La Terra

    Entità vivente: corpo, anima, spirito vitale, Spirito cosmico.

    Se la divina entità animico-spirituale (Ego) dell’uomo s’è incarnata e manifestata sulla Terra, è perché ha con questa affinità: l’uomo vive nel corpo, nell’anima, nello spirito e nello Spirito divino; similmente la Terra, nell’insieme ed in ogni sua parte. Chi voglia pertanto risalire alla nostra celeste origine, non può prescindere dal considerare il Pianeta in cui viviamo. E poiché l’uomo è in funzione della Terra, e viceversa, le loro evoluzioni sono in reciprocità: sicché la Terra non soltanto è vivente, ma lo è in modo da poter ospitare l’Umanità.

    Gli uomini desiderosi di conoscere la loro complessa natura trovano dunque nel nostro Pianeta una base non soltanto validissima, ma indispensabile, poiché esso mette a nostra disposizione tutto quanto occorre per la vita e la conoscenza: minerali, vegetali ed animali, a noi affini. E’ pertanto necessario che prima o poi ogni uomo sperimenti nell’anima tale affinità, per poter conoscere se stesso e la Natura con cui vive.

    Se qualcuno resta quindi chiuso in sé, nell’indifferenza verso cose ed esseri, significa che nella sua anima è spenta la sacra fiamma della fratellanza, e che le sue divine facoltà sono ancora dormenti ed inattive. Il Creatore non fa nulla casualmente: se per noi ha previsto la convivenza con minerali e vegetali ed animali, è perché il convivere è necessario ai conviventi. Soprattutto a quegli individui speciali, ritenuti a ragione eletti, i quali avvertono vivamente presenze e forze misteriose sia nella Terra sia nelle creature coscienti o incoscienti, che la popolano.

    Di fronte a qualsiasi forma di vita, fosse pure la meno degna e la più repellente agli occhi e all’anima, un eletto individuo potrebbe dunque pensare:

    questa creatura è parte di me, poiché soltanto illusoriamente siamo differenti e staccati… In verità siamo coessenziali e fratelli, figli dello SPIRITO indivisibile ed inalterabile… Al pari di qualsiasi altra, questa creatura non può essermi indifferente.

    Nell’uomo come nella Terra ed in ogni particola di essa, operano le Potenze che mettono in rapporto il Cielo e la Terra. Sono le entità che collaborano con l’Artefice Padre: alcune più vicine ed affini ai terrestri, altre ai Celesti. Più precisamente dico che la nostra Stella (Sole) vive in corpo, anima e Spirito in ogni forma di vita. L’uomo è dunque una stella, in forma umana; la Terra è parimenti una stella, a suo modo: sono entrambi stelle visibili, trasformate. Al loro interno pur sempre vive ed opera invisibilmente la Stella originaria, il Sole occulto che è Uno e Primo della sua Famiglia. Questo eccelso Capostipite è il nostro Creatore.

    Chi, negando l’invisibile e l’immateriale, si avvia dunque sul cammino della conoscenza, non altro scoprirà se non gli aspetti illusori dell’uomo e della Terra, ma non l’anima e lo spirito. Queste entità gli resteranno invece occulte fino a quando non sarà egli stesso in grado di percepire la propria entità spirituale-animica, nella quale è infatti riflesso l’universo nella sua impalpabilità e trascendenza. Quando allora nell’individuo si accende la coscienza di questa entità (Ego), parimenti albeggia la consapevolezza che tutto è vivente e sacro; tutto è divino e divinizzante; e che anche una goccia d’acqua sarà, nell’oscuro futuro, un supercosciente Serafino d’Amore!

    Colui che mentalmente si avvicina alla vita e alle cose con un atteggiamento materialistico-scientifico, svilisce senza volerlo e senza saperlo la sua stessa esistenza: vaga qua e là tra involucri vuoti; secondo i suoi stessi convincimenti calpesta un cadavere, la Terra, tanto morta quanto egli stesso è morto nell’anima prima ancora che nel corpo! Tuttavia quel negatore dell’immateriale, dell’ignoto e dell’invisibile chiude invano la porta al Mistero, poiché, se questo non è nella sua mente, certamente dorme nel suo cuore come testimonianza dell’Altissimo, Unico, Onniforme, Onnipresente, Onnisciente DIO: il Silenzioso che ammaestra senza parole; il Sordo, che ascolta il silenzio; il Cieco, che vede l’invisibile; l’AMORE, che ama l’avversario…

    Chi dunque, convinto di poter tutto esplorare tramite la razionalità, rifiuta mentalmente l’ultraterreno e il Mistero, evidentemente ignora che questo costituisce la nostra Essenza e persino la nostra palpabilità; l’interno e l’esterno degli infiniti mondi. L’uomo è in tutto se stesso un mistero: misteriosa è persino la sua razionalità; non meno lo è la totale sottomissione ad essa! E’ forse del tutto comprensibile e vicina al buon senso, l’opposizione a volte ossessiva di certi individui al trascendente e all’ignoto? E’ davvero così esaltante il negare alla ragione la possibilità di superare se stessa, di evolvere in questo mondo in divenire? Oppure il negare al visibile la possibilità di nascondersi, dato che la Terra stessa puntualmente nella notte si nasconde rivestendosi di oscurità?

    Il giorno e la notte non sono soltanto eventi astronomici, ma anche la manifestazione di verità che rientrano nell’architettura ideale dell’universo: più precisamente rappresentano l’aspetto oggettivo della Dualità, la legge regolatrice del divenire e della mutazione, della vita terrena negli aspetti fisici e metafisici, materiali ed immateriali. A chi dunque osserva secondo la Dualità, il sole e la luna si manifestano pure come Sole e Luna, entità che parlano l’oscuro linguaggio che gli orecchi non percepiscono e la ragione non intende, poiché le vibrazioni dell’Ignoto raggiungono l’anima e lo spirito ma non l’uomo corporeo.

    Il giorno e la notte mostrano in effetti la convivenza di due realtà, l’una visibile e l’altra invisibile. Con la prima ha relazione l’uomo esteriore, illusorio, corporeo; con la seconda ha relazione una divina entità (il vero uomo, l’Ego), del tutto diversa e da scoprire: a tale finalità furono peraltro istituiti gli antichi Misteri dell’Iniziazione, non per niente riservati agli eletti individui attratti dalle oscure cose che le folle temono tanto.

    Divinizzato e purificato dunque attraverso il cammino iniziatico, un individuo perviene alla conoscenza di sé e dell’universo. Per questa via, gli Arcani della Creazione entrano nella capanna dell’anima sua: l’io si rivede allora nel Mistero e questo nell’io, accomunati nell’ESSENZA divina che chiamiamo AMORE. Affermando che l’essenza dell’uomo è il Mistero, dico che l’Iniziato, uomo divino, è l’immagine antropomorfa dell’Amore. In verità l’uomo appare tanto più misterioso, quanto più agisce altruisticamente: ciò perché l’egoismo, dilagando incontrollabilmente e con velocità tra i mortali, finisce con l’ottenebrarli. Sicché la quotidiana perversità diventa sempre più normale e tangibile, ma sempre più eccezionale ed irriconoscibile diventa il bene, che sembra appartenere ormai ad un altro mondo!

    Essendo direttamente a contatto con la terra (il più grezzo tra i quattro elementi sensibili), i piedi sono la parte del corpo meno adatta ad accogliere il divino. Invece la testa, che ospita il Pensiero ed è più vicina al cielo, è affine all’aria: tale condizione rende appunto la testa direttamente partecipe delle cose sublimi, idonea a ricevere i messaggi spirituali. L’uomo è dunque degnamente divino quando il suo pensare non cede alla bassezza dei piedi…: tramite questi infatti l’energia del male, risalendo dalle viscere della Terra, si sfoga su tutto il corpo umano per raggiungere e colpire infine l’anima debole e confusa.

    Per proteggersi dal male, l’anima necessita dell’assistenza dello spirito. Il quale la illumina e la rafforza, le trasmette i caratteri dolci e benevoli dell’aria: un individuo che si arricchisce di questi rari caratteri spirituali agisce efficacemente con altruismo ed assume, egli stesso, una figura sto per dire volatile, aeriforme, che determinate persone, parimenti alate nell’anima, percepiscono. E’ immaginabile che una persona altruista possa apparire simile ad un uccello, in quanto l’altruismo è fatto di aria e vola con l’aria;… è più vicino alle foglie che alle radici… alle nuvole più che al terriccio; guarda l’egoismo dall’alto, poiché è di questo più leggero e divino.

    Nell’individuo altruista è riflesso il cielo, come nell’egoista è riflessa la Terra.

    L’altruismo è anche più antico dell’egoismo. Ciò perché il Divino precede l’umano, la Perfezione precede l’imperfezione e il Reale l’illusorio; l’eterico precede il palpabile e l’Invisibile il visibile; il male è più giovane e meno perfetto del Bene. Il terroso è preceduto dall’arioso. Pensiamo allora al corpo umano, figlio della Terra: perché appare ben compatto e stagliato nello spazio, e sembra quasi impadronirsene e volerlo scacciare? Poiché le forze che edificano il corpo umano e quelle dell’egoismo sono manifestazioni della medesima Forza, precisamente quella centripeta, unificante e coagulante della Natura: dalle forze centripete dell’egoismo cosmico vengono la compattezza e la specificità dei corpi, persino dell’io, che se fosse privo di materialità sarebbe invero già perfetto! Sappiamo che non è così.

    Immagino l’egoismo, ed ecco configurarsi l’immagine di un uomo corpulento, rigonfio; è superbamente nello spazio, ma moribondo: l’egoismo gli succhia il sangue…

    L’universo visibile è la manifestazione, direi l’esplosione dell’egoismo cosmico riconosciuto quale Forza opposta alla Forza degli dèi benigni che operano al servizio dell’Amore, occultamente, nel segreto del Buio spirituale. L’Amore vero rifugge dal clamore e dalla visibilità: è nascosto nell’egoismo, come il Sacro nel profano, l’Invisibile nel visibile e lo Spirito nella materia. Perché l’Amore si nasconde? Poiché desidera il bene delle creature, il loro miglioramento interiore: per poter avvertire l’Amore divino dobbiamo infatti spiritualizzarci, assomigliare agli dèi benigni. Questi desiderano la collaborazione dell’uomo: ciò è possibile nella misura in cui l’uomo, deificando se stesso, si riconosce nelle entità creatrici.

    Agli spiriti malefici va invece benissimo l’uomo corporeo, apparente, essendo essi affamati proprio di corporeità e di illusioni: il nostro corpo fisico è, per satana, il primo ed il più facile bersaglio da raggiungere. Al punto opposto rispetto al corpo, è lo Spirito: questo sta a quello come il Buio trascendente sta al buio che viviamo quaggiù, e come la Realtà sta all’illusione. Nel Buio sono le eccelse entità di Saggezza e d’Amore; nel buio vivacchiano gli individui, tra minerali e vegetali e animali… Lassù si vola; sulla Terra strisciamo, chi più e chi meno: siamo tutti serpenti

    Il buio lo viviamo anche sensorialmente, oltre che interiormente. Invece il Buio spirituale, essendo prodotto dalla sovrabbondanza di Luce, supera le nostre capacità sensoriali e possiamo solo intuirlo, immaginarlo o avvertirlo nell’anima. Schiava dei sensi è la moltitudine, amante dell’esteriorità e capace di sperimentare unicamente il buio della notte o, più in generale, il buio suscitato dall’assenza di luce solare o artificiale.

    Sennonché gli individui eletti, che sviluppano i sensi incorporei e sono ammaestrati da entità superiori, non si lasciano trarre in inganno dalla visibilità: essi sanno che un corpo è tanto visibile e tangibile, quanto è illusorio ed effimero. Secondo la visione immateriale infatti, un corpo palpabile è il risultato di innumerevoli trasformazioni subite sfera dopo sfera non da DIO Altissimo, SPIRITO assoluto incorruttibile, bensì dall’Artefice, Spirito e Modello Universale ad immagine del Quale siamo stati creati nel mondo spirituale, ma per vivere e procreare fisicamente sulla Terra.

    Quando lo Spirito Universale discende nello spirito di una persona e lo illumina positivamente, allora in quella persona riluce la Teosofia e si accendono ideali e princìpi che molto sovrastano le opinioni e la moralità dei comuni mortali. Quando la medesima Entità Universale ispira un

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